75 InformaCaritas Aprile 2014 [email protected] http://www.caritaspisa.it

“Non potete servire Dio e

mammona” – Pastorale (Lc 16,13) Nasce la Caritas cittadina di Pontedera

– Immigrazione La Toscana nel nuovo Rapporto di Caritas/Migrantes

– Servizi Prestito sociale, finora erogati 42 contributi per un totale di 107mila euro Editoriale Abitare le periferie esistenziali ...... 3 Pastorale “Diffido dell’elemosina che non costa” Il messaggio di Papa Francesco per il periodo di Quaresima: “Ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci per arrichire gli altri con la nostra povertà” ...... 4 Sant’Andrea, 20mila euro per rimettere a nuovo la dispensa ... 4 A Pontedera nasce la Caritas cittadina La “macchina” si è messa in moto con un ciclo d’incontri di formazione, rivolti ai futuri volontari della Caritas cittadina e curato dal direttore diocesano don Morelli e dai suoi collaboratori ...... 5 Insieme all’Arcivescovo nella visita pastorale a Barga e in Valdiserchio ...... 5 61 le Caritas parrocchiali attive nella diocesi Ce n’è una in circa un terzo delle 167 parrocchie. Don Morelli, direttore Caritas diocesana: «Ma ancora stenta a radicarsi l’animazione del territorio ...... 6 Dal 31 marzo al 3 aprile il XXXVII Convegno delle Caritas diocesane ...... 6 Speciale Dossier “Caritas Migrantes” “Vada avanti il percorso parlamentare per il superamento del reato di clandestinità” ...... 7 Ricongiungimenti familiari e nuovi nati: l’immigrazione in Toscana continua a crescere. Il testo del capitolo regionale Nuovi nati: ha genitori stranieri un quinto dei neonati venuti alla luce nel 2012 ...... 7 Poveri di origine straniera, sempre più famiglie e meno singoli Il 67,2% degli immigrati che nel 2012 hanno bussato alle porte di un centro d’ascolto Caritas è sposato. E il 22,6% di essi ha due o più figli a carico ...... 9 Indice Politiche sociali Prestito sociale, a erogati 42 contributi per un totale di Come contribuire: 107.000 euro L’intervento è ancora in corso, ma già sono emerse diversi problemi. ccp 11989563, intestato a: Caritas Diocesana di Pisa, p.za Arcivescovado, 18 – 56126 Pisa Il direttore della Caritas diocesana don Emanuele fa il punto su tutte le criticità ...... 11 ccb IBAN IT 86 L 01030 14010 000000390954 I dieci centri d’ascolto ...... 11 intestato a Arcidiocesi di Pisa - Caritas Diocesana Prestito sociale, le tre proposte della Caritas diocesana ...... 12 Versamento direttamente in Caritas, Pace il Martedì, Mer/Gio/Ven, dalle 9.00 alle 12.00. Ucraina, “cessi ogni azione violenta” NB. È importante indicare sempre nella causale L’appello di Papa Francesco e il lavoro della Caritas del versamento la destinazione delle offerte. nazionale, già mobilitatasi accanto alle vittime. Come fare per effettuare un’offerta ...... 12 Servizi InformaCaritas Cittadella della Solidarietà, consegnate le prime 50 tessere per fare la spesa A marzo è entrato in funzione anche il supermercato per le Caritas Diocesana di Pisa famiglie in difficoltà ospitato nei locali dell’ex cinema “20+1” al Cep ...... 13 Periodico della Caritas Diocesana di Pisa Attivo anche il patronato Acli ...... 13 Aut. Trib. Pisa n.15/2000 del 10/8/2000 Redazione: p.za Arcivescovado, 18 Servizio Civile 56100 PISA – tel. 050.560.952 fax 050.560.892 «Un posto curioso, dove abbiamo conosciuto cos’è la [email protected] - http://www.caritaspisa.it povertà» Sei i “discoli” dell’aberghiero “Matteotti” che hanno accettato di Direttore Responsabile: Francesco Paletti “scontare” la sospensione da scuola con attività di volontariato Redazione: Andrea Bernardini, Francesca Bianchi, Federico Russo nei centri Caritas ...... 14 All’Istituto alberghiero affidata anche l’organizzazione del Grafica & Impaginazione: DIGITAL 335.5345.660 pranzo di Natale per i poveri ...... 14

Foto: Archivio Caritas, P.Del Freo Testimoni «Il vero principio non negoziabile? Non si può servire Dio Finito di stampare: aprile 2014 su carta riciclata e senza cloro e mammona» ...... 15 da IGP-Pacini Editore – via A.Gherardesca, 1 56121 PISA Fra’ Michele da Calci, l’eretico...... 15 Editoriale ce a tutte quelle persone o istanze che voce non hanno. Abitare le periferie significa infine Abitare le periferie esistenziali custodire e coltivare il creato, perché la nostra fede è una fede che ama la don Emanuele Morelli – direttore Caritas Diocesana di Pisa terra. La pratica dei nuovi stili di vi- ta non è solo una moda passeggera e bitare le periferie esistenziali. stare dalla vita degli umani. Abitare non può essere liquidata con il facile È la richiesta che Papa Fran- significa “radicarsi” in un territorio, giudizio di chi la definisce la fissazio- cesco ha fatto alla chiesa nel- domiciliarsi, prendere la residenza. ne di qualche esaltato. I nuovi stili di A la prima udienza generale. È È lo stile dell’incarnazione, uno sti- vita sono segni di Vangelo, sono og- l’invito ad uscire da sé per essere una le da prendere sul serio, perché pren- gi uno dei segni più eloquenti che ci chiesa estroversa. Ed è lui per primo dere sul serio l’incarnazione significa permette di vivere il Vangelo. che sceglie di abitarle. prendere sul serio l’umano, significa Le nostre periferie allora hanno bi- Il primo “viaggio apostolico” l’ha fat- credere che da Natale in poi l’umano, to a Lampedusa, una terra di confine, sogno di noi, della nostra prossimi- un luogo di sofferenza per molti. La tà e della nostra comunione prima prima “visita pastorale” ad una par- La parrocchia che del nostro aiuto. La parrocchia rocchia della sua diocesi è avvenuta può riscoprire, abitando le perife- in una parrocchia oltre il grande rac- ...abitando le periferie, rie, tutte, a partire da quelle esisten- cordo anulare che per i romani signi- può riscoprire la ziali, la sua identità di casa tra le ca- fica “alla fine del mondo”. E poi non se, casa in mezzo alle case, casa che si è più fermato... Le periferie sono le sua identità cerca, costruisce e coltiva la relazione “terre di nessuno”, luoghi dimentica- di casa fra le case. con le persone del suo territorio. Solo ti, dei quali pochi si prendono cura, così i nostri aiuti avranno un auten- che nessuno ha a cuore, sono spes- tico senso evangelico. I nostri terri- so sinonimo di degrado e di rischio, tori bisogno della nostra compassio- ogni umano, è capace di Dio. E que- ma sono anche “terre di confine” e ne, sempre ma soprattutto in questo sto stile deve tornare a qualificare le per questo sono i luoghi che rendono momento di dolore e sofferenza. Ne- nostre pastorali. Dovremmo avere il possibile l’incontro tra diversi, il mel- gli anni ‘80 abbiamo lottato perché i coraggio di domandarci qual’è l’inte- ting pot, il meticciato. percorsi della carità che si esprimeva- resse prevalente delle nostre comuni- Credo anche che il Papa abbia ag- no nelle risposte anticipatrici del vo- tà, se essere e fare comunione oppure giunto l’aggettivo “esistenziali” non lontariato diventassero scelte di giu- per “spiritualizzare” le periferie, per preparare belle funzioni. stizia, cioè diritti. Oggi, in una sta- togliere loro concretezza e realtà ma Abitare è una scelta di stile, ci im- gione in cui lo stato sociale è diven- perché quelle sono le peggiori, le più pegna a conoscere l’altro, le sue gio- tato residuale, ci troviamo a lottare difficili da individuare perché so- ie ed i suoi dolori, le sue speranze e perché quei percorsi di giustizia non no il luogo dove ha radice la povertà le sue angosce, conoscere il territo- diventino “elemosina”, non più diritti dei rapporti, delle relazioni, dei lega- rio nel quale vive, imparare ad ascol- ma gentile concessione. mi. Sono convinto che la povertà re- tarlo, a leggerlo, perché ogni territo- Le nostre periferie hanno bisogno del lazionale sia all’origine di ogni altra rio è vivo, ed è reso vivo a chi lo abita. nostro coraggio di annunciatori del povertà. Non possiamo dare niente per scon- Vangelo. Il coraggio di un annuncio Ma soprattutto credo che le perife- tato. La mobilità cambia i tessuti del- che utilizza anche le parole ma che rie esistenziali siano inclusive e gene- le nostre parrocchie e se vogliamo es- prima di tutto vive i segni della fe- rative di tutte le altre periferie, quel- sere comunità che abitano le periferie de, il coraggio della testimonianza, le economiche, sociali e culturali. siamo chiamati ad andare incontro, di chi si sporca le mani non tenendo- “Chiamati ad abitare”, poi, non è una ad accogliere, a costruire la relazione le solo giunte ma impastandole nel- provocazione da poco ma una sfida perché i territori cambiano, perché la la vita della gente, stendendo la mano davvero impegnativa per una chiesa gente cambia i territori... per toccare, con attenzione e rispetto, come la nostra che troppo spesso ab- Abitare le periferie significa contri- le ferite della vita della gente. bandona i territori. buire a costruire percorsi di parteci- Infine le nostre periferie hanno biso- Abitare significa assumere l’incon- pazione attiva, insieme con tutti gli gno della nostra preghiera. In questo tro, la relazione, il legame, l’avere a uomini e le donne di buona volontà. tempo di quaresima che stiamo vi- che fare, il prendersi cura come ci- Come sarebbe bello che le comunità vendo non dobbiamo dimenticarci fra per descrivere la propria identità ecclesiali, ed in esse le nostre Caritas di pregare per le persone che incon- e la propria missione. Una chiesa che parrocchiali, fossero protagoniste di triamo, per le loro relazioni, per i lo- incontra è una chiesa che si fa impa- percorsi in cui essere voce e dare vo- ro legami... 3 Pastorale “Diffido dell’elemosina che non costa” Il messaggio di Papa Francesco per il periodo di Quaresima:

“Ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci per arrichire gli altri con la nostra povertà”.

i è fatto povero per arricchir- è la miseria morale, che consiste nel ci con la sua povertà”: prende diventare schiavi del vizio e del pec- foto: Archivio Caritasfoto: le mosse da questa definizio- cato - scrive -. Quante famiglie so- Sne di Gesù, che si trova nel- no nell’angoscia perché qualcuno dei la Seconda Lettera di San Paolo ai membri - spesso giovane - è soggio- Corinti, il messaggio del Papa per la gato dall’alcol, dalla droga, dal gio- Quaresima 2014,. Il testo del Pontefi- co, dalla pornografia». Quindi il ter- ce è una riflessione sul mistero della zo tipo di miseria, quella «spiritua- «povertà» di Cristo che si è fatto uo- le». Essa «ci colpisce quando ci allon- mo divenendo «in tutto simile a noi taniamo da Dio e rifiutiamo il suo fuorché nel peccato». Il suo amore, la amore – prosegue - Se riteniamo di compassione, la tenerezza di Cristo non aver bisogno di Dio, che in Cri- sono i tratti che anche ciascun cri- sto ci tende la mano, perché pensia- stiano dovrebbe assumere come per- mo di bastare a noi stessi, ci incam- sonale stile di vita». miniamo su una via di fallimento. Ciò soprattutto di fronte alle «mise- Dio è l’unico che veramente salva e rie» umane, che il Papa descrive in libera». tre tipi: la prima è la «miseria mate- Da qui la conclusione: «Il Vange- riale, quella che comunemente viene lo è il vero antidoto contro la mise- chiamata povertà e tocca quanti vi- ria spirituale» afferma il Pontefice. vono in una condizione non degna Che poi esorta i cristiani alla «spo- della persona umana: privati dei di- gliazione», come gesto quaresimale ritti fondamentali e dei beni di prima significativo: «Ci farà bene doman- necessità quali il cibo, l’acqua, le con- darci di quali cose possiamo privarci dizioni igieniche, il lavoro, la possibi- al fine di aiutare e arricchire altri con lità di sviluppo e di crescita cultura- Nei poveri e negli ultimi noi vedia- la nostra povertà. Non dimentichia- le. Di fronte a questa miseria – pro- mo il volto di Cristo; amando e aiu- mo che la vera povertà duole: non sa- segue - la Chiesa offre il suo servizio, tando i poveri amiamo e serviamo rebbe valida una spogliazione senza la sua diakonia, per andare incon- Cristo». Papa Francesco illustra poi questa dimensione penitenziale. Dif- tro ai bisogni e guarire queste piaghe il secondo tipo di «miseria», quello fido dell’elemosina che non costa». Il che deturpano il volto dell’umanità. «morale». «Non meno preoccupante testo integrale su www.vatican.va. Quaresima Valdiserchio: Sant’Andrea, 20.000 euro per rimettere a nuovo la dispensa isicamente si trova nella canonica tà parrocchiali con cui sono composti i realizzazione di Quaresima. Il costo sti- Fdella parrocchia di Sant’Andrea in circa cinquanta pacchi famiglia distri- mato degli interventi è di circa 20mila Pescaiola, ma di fatto funge da centro buiti ogni mese alle famiglie e ai singoli euro, risorse necessarie per realizzare le di raccolta e magazzino dei generi ali- del territorio in difficoltà segnalati dalle nuove pavimentazioni, isolate dal pun- mentari destinati alle famiglie in diffi- parrocchie al Centro d’Ascolto diocesa- to di vista termico e dotate del cosiddet- coltà da tutte le parrocchie della Val- no di . Una struttura che to “gattaiolato”, ossia una struttura con diserchio. Una vera e propria dispen- sa di vicariato, insomma, gestita a ro- ha bisogno di un significativo interven- aperture finalizzate a consentire l’are- tazione dalle diverse parrocchie e in cui to di risanamento dall’umidità per con- azione delle fondamenta, il rifacimen- vengono stoccati gli alimenti che arri- sentirgli di assolvere ancora la sua fun- to degli intonaci ammalorati, la verni- vano dal Banco Alimentare e dalle rac- zione, proposto all’attenzione della co- ciatura e il rifacimento del marciapiede colte ed iniziative delle singole comuni- munità cristiana pisana quale micro- esterno. 4 Pastorale A Pontedera nasce la Caritas cittadina Avviato un percorso formativo rivolto ai volontari delle cinque parrocchie del territorio. Il prepoposto del Duomo don Dini: «Il coordinamento si costituirà formalmente per il giovedì santo»

obiettivo è già segnato con il rità e così ci siamo messi in cammi- cerchietto rosso sul calenda- no in quella direzione avendo però

rio: «Per il giovedì santo con- ben chiaro in mente un modello e Archivio Caritasfoto: L’ cluderemo la prima tappa di uno stile che è quello della “chiesa questo percorso e ufficializzeremo del grembiule” per usare una meta- la nascita del coordinamento del- fora cara a don Tonino Bello». le Caritas parrocchiali», spiega don La “macchina” si è messa in moto Piero Dini, dalla fine di ottobre pre- con un ciclo d’incontri di forma- posto della parrocchia dei Santi Ia- zione, rivolti ai futuri volontari del- copo e Filippo, il Duomo di Ponte- la Caritas cittadina e curato dal di- dera. rettore diocesano don Morelli e dai Per sintetizzare un percorso che da suoi collaboratori. qualche mese coinvolge anche tut- Un centinaio circa, provenienti da te le altre quattro parrocchie del vi- tutte le parrocchie del vicariato, le cariato (Romito, Sacro Cuore, San persone che hanno seguito il per- Giuseppe e Santa Lucia) che si pre- corso: «Una volta “costruita” la ca- figge la nascita di una vera e propria bina di regia – conclude il prepo- Caritas cittadina: «Inizialmente – sto – decideremo anche come muo- prosegue don Dini - anche su mio verci e quali risorse attivare alla lu- impulso, avevamo pensato ad una ce dei fenomeni di povertà che si ve- struttura maggiormente orientata rificano nel nostro territorio, tenen- sulla dimensione del servizio, ma do sempre presente, però, la funzio- dopo un primo confronto con il di- ne prevalente della Caritas che non rettore della Caritas diocesana don testa, ossia di un gruppo di lavoro è tanto quella d’impegnarsi diretta- Emanuele Morelli ci siamo resi con- capace di declinare nella vita di cia- mente con i poveri, ma di far sì che to che in prima istanza, più che di scuna comunità la dimensione pa- le comunità parrocchiali se ne fac- “braccia” avevamo bisogno di una storale della testimonianza della ca- ciano carico».

Insieme all’Arcivescovo nella visita pastorale … ... a Barga ... e in Valdiserchio on l’inaugurazione del nuovo Centro d’ascolto Cari- a casa Caritas di Pontasserchio sia il segno di una ca- Ctas della chiesa del Sacro Cuore di Barga è stato of- Lrità visibile e capace di contagiare, ma anche di una ferto all’intero vicariato un segno e uno strumento pre- chiesa locale in comunione con la dimensione diocesana zioso per la crescita del servizio alla carità». Così l’arci- e capace di esercitare quella prevalente funzione pedago- vescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto nella lettera al gica cui siamo tutti chiamati dato che la Caritas non è termine della visita pastorale nel vicariato di Barga che un club e nemmeno un’associazione, bensì espressione di ha coinvolto anche la Caritas diocesana. «Catechesi, Li- una chiesa che si fa prossima». E’ partita da qui la rifles- turgia e Carità sono tra loro intimamente collegate – ha sione dedicata alla pastorale della carità dell’arcivescovo scritto Benotto – perché separate l’una dall’altra rischia- di Pisa Giovanni Paolo Benotto durante la visita pasto- no di diventare teoria sterile, ritualismo vuoto e assisten- rale nel Valdiserchio. Un’incontro che si è subito trasfor- za sociale priva di un’anima soprannaturale. Con gioia mato in un’occasione di ascolto e confronto con le real- ho potuto constatare che tra gli operatori della Caritas tà parrocchiali del vicariato. «È importante coinvolgere di Barga c’è piena consapevolezza di questo, e quindi la la comunità cristiana e sensibilizzare la realtà sociale – garanzia che possa esserci fruttificazione abbondante di ha concluso monsignor Benotto – senza essere a libro pa- bene e ricchezza di relazioni con i poveri del territorio». ga di nessuno». 5 Pastorale 61 le Caritas parrocchiali attive nella diocesi Ce n’è una in circa un terzo delle 167 parrocchie. Don Morelli, direttore Caritas diocesana: «Ma ancora stenta a ra- dicarsi l’animazione del territorio».

ove si prega, là si accolga” è stato cine o confinanti le quali, ovviaamente Lama, San Biagio in Cisanello,Santa Ma- uno degli slogan più efficaci, lan- sono seguite da un solo gruppo Caritas» ria Madre della Chiesa, San Michele de- ciato nel ‘97 nel corso del conve- spiega il direttore diocesano don Morel- gli Scalzi, Sacra Famiglia e Uliveto Terme. Dgno “Cercare la verità, amare la li. Per il quale, in realtà, il problema non Vicariato di Barga 2 Caritas parrocchiali giustizia”, promosso a Firenze e da Cari- è tanto nei numeri, quanto nella pras- su 9 parrocchie: Barga e Loppia. tas Italiana, Cnca e Gruppo Abele e rife- si e nel modus operandi: «Molte Caritas Vicariato di Pontedera e Lungomonte rito soprattutto all’allora imminente Giu- parrocchiali sono ancora sbilanciate sul- 7 Caritas parrocchiali su 15 parrocchie: bileo del 2000. Che, però, faceva sua una la dimensione del servizio e dell’assisten- , Pontedera Duomo, Pontede- delle conclusioni del convegno ecclesiale za diretta, ancora stenta a radicarsi invece ra San Giuseppe, Romito, Buti, Cascine di Palermo (1995) il quale auspicò che “in quel lavoro di animazione della comunità di Buti e . ogni grande parrocchia, o in ogni grup- parrocchiale e del territorio perchè siano Vicariato delle Colline Pisane 7 Cari- po significativo di parrocchie, accan- quest’ultimi a farsi carico, in prima battu- tas parrocchiali su 12 parrocchie: Colle- to agli edifici destinati al culto e alla ca- ta, delle situazioni di povertà» salvetti, , Orciano Pisano, Lu- techesi, ci sia anche una casa d’accoglien- Vicariato Pisa Sud 6 Caritas parrocchia- ciana, Pastina, , Santa Luce con la za per i soggetti in difficoltà”. È soprat- li su 21 parrocchie: Santa Maria Assun- Pieve e Vicarello. tutto da questi stimoli che, tanto a livel- ta, Santa Maria Ausiliatrice, San Piero a lo nazionale che diocesano, presero avvio Grado, , Oratoio, Putignano, Ri- Vicariato del Piano di Pisa 3 Caritas i programmi di promozione delle Caritas glione, Sant’Ermete e San Giusto. parrocchiali su 19 parrocchie: Cascina, parrocchiali. Da allora un bel po’ di stra- Vicariato Pisa Nord-Ovest 6 Caritas e San Sisto al Pino da è stata, fatta almeno a Pisa, se è vero parrocchiali su 18 parrocchie: Sant’Apol- Vicariato della Valdiserchio 11 Caritas che più di un terzo (36,5%) delle 167 par- linare, Sacro Cuore, San Pio X, San Ra- parrocchiali su 23: , Gello, Pon- rocchie della diocesi ha un gruppo Cari- nieri al Cep, Santo Stefano Extra Moenia tasserchio, Metato, , No- tas al suo interno. In valore assoluto, in- e San Francesco. dica, , Sant’Alessandro, San fatti, fanno 61 Caritas parrocchiali opera- Vicariato Pisa Nord-Est 15 Caritas par- Frediano, San Giuliano Terme e Madon- tive nei diversi vicariati, «numero fra l’al- rocchiali su 22 parrocchie: Agnano, na dell’Acqua. tro che è sottostimato dato che molte par- Asciano, Calci, Campo, Castelmaggio- Vicariato della Versilia due Caritas par- rocchie, ormai, per Unità Pastorali, ossia re, , Colle di Calci, , rocchiali su 28 parrocchie attive: Santissi- aggregazioni di più comunità fra loro vi- Montemagno, Nicosia, Sant’Andrea a mo Sacramento e Valdicastello. Dal 31 marzo al 3 aprile foto: Archivio Caritasfoto: il XXXVII Convegno delle Caritas diocesane a centralità del ministero della pros- docente all’Università Cattolica di Mi- L simità, capace di abitare i tanti con- lano, mentre il giorno successivo al mat- testi di marginalità esistenziale e gene- tino è in programma la comunicazione rare una cultura dell’incontro e dell’ac- sul Convegno ecclesiale 2015 da parte di coglienza. È il tema al centro del 37esi- monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo mo convegno nazionale delle Caritas di Torino e presidente del comitato pre- diocesane che si svolgerà a Cagliari da paratorio, mentre il pomeriggio sarà la lunedi 31 marzo a giovedi 3 aprile e che volta della tavola rotonda “Con il Van- si aprirà con la proluzione di monsignor gelo nel centro dell’Europa” a cui inter- Giuseppe Merisi, presidente di Caritas verranno anche l’arcivescovo di Nico- Italiana e la relazione teologico-pasto- sia e presidente di Caritas Cipro Yous- rale del priore della Comunità di Bose sef Soueif e il segretario generale di Cari- Enzo Bianchi. tas Europa Jorge Nuno Mayer. Giovedì Martedi, invece, al centro della rifles- 3 aprile, invece, le conclusioni di monsi- gnor Francesco Soddu, direttore di Ca- sione ci sarà la relazione socio-cultura- Enzo Bianchi le della professoressa Chiara Giaccardi, ritas Italiana. 6 Speciale Dossier “Caritas Migrantes” “Vada avanti il percorso parlamentare per il superamento del reato di clandestinità” L’appello di monsignor Merisi, presidente di Caritas Italiana, in occasione della presentazione del XXIII Rap- porto Immigrazione.

iva soddisfazione per il percor- so parlamentare avviato, volto

ad un superamento del reato di Archivio Caritasfoto: V clandestinità, come da sempre da noi auspicato». E’ quanto espres- so a Roma in occasione della presen- tazione del XXIII Rapporto Immigra- zione di Caritas e Migrantes (intitolato “Tra crisi e diritti umani”) da monsi- gnor Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi e presidente di Caritas Italiana.«Il tema dell’immigrazione e la presenza fra di noi di persone che provengono da al- tre culture e tradizioni - ha sottoline- ato - chiede maggior impegno di co- noscenza e di apertura, coniugando in modo corretto i principi di accoglien- za, legalità, rispetto dei diritti umani e golazione dei flussi migratori, ma sem- perare i Cie come luoghi di detenzione integrazione». bra piuttosto assolvere alla funzione di degli irregolari - ha osservato -, impe- I Cie. «I Centri di identificazione ed ‘sedativo’ delle ansie di chi percepisce gnarsi nel contrasto alla tratta a scopo espulsione rappresentano un sistema la presenza dello straniero irregolar- di sfruttamento sessuale e lavorativo, di misure inefficaci e inadeguate a -ri mente soggiornante, o dello straniero riconoscere le discriminazioni, favori- spettare i diritti dello straniero» ha sot- in quanto tale, come un pericolo per la re l’ecumenismo, il dialogo e la liber- tolinato, invece, Oliviero Forti, respon- sicurezza». sabile dell’ufficio immigrazione di -Ca Cinque proposte. Le ha elencate mon- tà religiosa e soprattutto stare in guar- ritas italiana. «Il trattenimento nei Cie signor Giancarlo Perego, direttore ge- dia perché la crisi rischia di indebolire - ha precisato - non soddisfa l’interes- nerale della Fondazione Migrantes, ti- l’uguaglianza mettendo a rischio la de- se al controllo delle frontiere e alla re- rando le conclusioni. «È necessario su- mocrazia e la civiltà del lavoro». Ricongiungimenti familiari e nuovi nati, l’immigrazione in Toscana continua a crescere. Nuovi nati: ha genitori stranieri un quinto dei neonati venuti alla luce nel 2012; la sintesi del capitolo regionale.

ai 322.811 immigrati residen- di oltre due punti percentuali nell’arco medi del 20% su base annua) ma è co- ti del 2011 ai 350.716 dell’anno dei dodici mesi (-2,2% secondo Irpet) munque sufficiente a mantenere la To- successivo per un incremen- e il tasso di disoccupazione che, negli scana fra le grandi regioni d’immigra- Dto dell’8,7% nell’arco di dodi- ultimi due anni, è salito di altrettan- zione d’Italia e d’Europa: non è italia- ci mesi. Ha continuato a crescere pure to (dal 5,7% del 2010 al 7,8% del 2012). no, infatti, il 9,5% dei cittadini residenti nel 2012 la popolazione straniera iscrit- Certo, il ritmo di crescita di questo in Toscana, un dato nettamente supe- ta nelle anagrafi comunali della Tosca- segmento della popolazione toscana si riore sia a quello nazionale (7,4%) che na nonostante la congiuntura negati- è significativamente attenuato rispet- a quello dell’Unione Europea (6,8%) e va e l’effetto recessivo della crisi anche to a quello tenuto dal 2002 al 2008 (pe- che da un lato aiuta a comprendere co- sull’economia regionale con il Pil sceso riodo in cui si è assistito ad incrementi me, ormai già da tempo, gli immigrati 7 costituiscano una componente strut- turale della popolazione e della socie- tà regionale ma dall’altro rischiano di foto: Archivio Caritasfoto: oscurare, almeno in parte, l’impatto della crisi sull’immigrazione toscana che ha minato seriamente quel model- lo, valido almeno fino alla vigilia della crisi, centrato sulla capacità attrattiva della cosiddetta “Toscana dell’Arno”- con Firenze e Prato al centro, Arezzo a monte e Pisa a valle -, basata fonda- mentalmente sulle opportunità occu- pazionali assicurate dai distretti della piccola e media impresa di quest’area. Motivi del soggiorno e nuovi nati Che, beninteso, continua ad avere una sua rilevanza se è vero che ancora all’i- nizio del 2012 il 58,7% dei permessi di soggiorno rilasciati a immigrati non comunitari è stato per motivi di lavoro contro il 32,8% per ricongiungimen- to familiare. Ma non è più l’elemen- to principale capace di giustificare le modalità d’aumento della popolazione straniera sul territorio regionale: guar- ta e dall’altro del crescente radicamen- scente radicamento sul territorio di cui dando, infatti, ai soli nuovi documen- to sul territorio regionale delle comu- è indicatore sicuramente attendibile la ti di soggiorno rilasciati ad immigrati nità straniere fa sì che questo segmen- scelta sempre più frequente di fare del- toscani sempre nel 2011 si scopre che to della popolazione toscana continui la Toscana il luogo di nascita dei pro- quelli per motivi di lavoro sono appena a crescere soprattutto per la ricompo- pri figli: ha genitori stranieri, infatti, un quinto (19,7%) dei 23.746 permes- sizione sul nostro territorio delle fa- circa un quinto (19,4%) di tutti i bam- si riconosciuti nell’arco dei dodici con- miglie immigrate con uno dei due co- bini nati in Toscana nel 2012, un’inci- tro ben il 40% di quelli che, invece, ne denza che sale addirittura al 25,5% se, niugi che sempre più spesso viene rag- hanno ricevuto uno per motivi fami- invece, si prendono in considerazione giunto in Toscana dall’altro o dai figli, liari. In altri termini l’effetto congiunto anche quelli nati da coppie in cui so- da un lato della crisi economica e del- come dimostrano i dati più recenti sui lo uno fra il papà e la mamma è im- le minori opportunità occupaziona- permessi di soggiorno per ricongiun- migrato. Si tratta di valori significati- li anche per la manodopera immigra- gimento familiare, e per il loro il cre- vamente più alti di quelli medi nazio- nali, pari rispettivamente al 15% per i nuovi nati da entrambi i genitori stra- nieri e al 20,1% nel caso in cui non sia italiano solo uno dei due, e soprattutto tre volte più elevati di quelli del 1999, quando i figli dei genitori stranieri fu- rono pari al 5,8% di tutti i nuovi nati e quelli con solo il papa o la mamma im- migrato si fermarono al 9,1% del totale. Numeri e ritmi d’incremento che con- fermano, anche per la Toscana, la ne- cessità, ormai non più procrastinabile, di riformare la normativa sulla diritto di cittadinanza in modo da consenti- re a decine di migliaia di bambini nati e vissuti qua di poter divenire prima e più facilmente cittadini italiani. L’immigrazione a scuola Comunque che l’integrazione delle c.d. “seconde generazioni” e la capacità di offrire ai giovani immigrati possibi- lità di realizzazione economica e socia- 8 Speciale Dossier “Caritas Migrantes” Poveri di origine straniera, sempre più famiglie e meno singoli Il 67,2% degli immigrati che nel 2012 hanno bussato alle porte di un centro d’ascolto Caritas è sposato. E il 22,6% di essi ha due o più figli a carico.

l radicamento delle comunità im- della regione aggiornati al 31 dicem- liarità che, da molti anni contraddi- migrate nel territorio e nella so- bre 2012. Un archivio che, proprio stinguono il rapporto fra i cittadini cietà regionale, paradossalmen- per la tipologia di dati che raccoglie, stranieri e i luoghi d’ascolto delle Ca- I te, emerge in modo nitido anche è capace di fornire un quadro appro- ritas diocesane vanno sempre più at- dall’analisi del “Dossier 2013 sul- fondito e dettagliato non tanto per tenuandosi per uniformarsi, in mi- le povertà in Toscana”, il rapporto quel che riguarda gli immigrati pre- sura crescente, alle condizioni degli giunto alla decima edizione e realiz- senti in Toscana bensì su quella por- italiani che si sono rivolti alle stes- zato dalle Caritas della Toscana in zione di tale popolazione che ha vis- se strutture. In altri termini, quin- collaborazione con l’amministrazio- suto o si trova a vivere una situazio- di, la distinzione fra povertà autoc- ne regionale (nell’ambito del proget- ne di disagio e ha deciso di rivolger- tone e povertà immigrate va assot- to Mirod) basandosi sui dati e le in- si alla Caritas per cercare una possi- tigliandosi sempre di più in conse- formazioni raccolte dai Centri d’A- bile via d’uscita. Da cui emerge con guenza del carattere marcatamente scolto delle Caritas delle 17 diocesi chiarezza come le specificità e pecu- trasversale dei fenomeni e delle cau-

le all’altezza delle loro capacità e aspet- ze, Prato, Arezzo e Pisa, sommate, rac- tative sia la sfida del futuro per la To- colgono il 61,9% di tutti gli immigrati

scana (e non solo) emerge con chiarez- residenti. Nel dettaglio il capoluogo re- Archivio Caritasfoto: za anche dai numeri relativi agli iscritti gionale in valori assoluti si conferma il a scuola: i bambini e i ragazzi stranieri principale contesto provinciale d’inse- presenti nelle aule della regione, infat- diamento con 109.721 immigrati rego- ti, nel 2012/13 sono stati 62.449, pari al larmente iscritti nei registri anagrafici, 7,9% di tutti gli studenti immigrati pre- pari al 31,3% del totale. Seguono Pra- senti nelle scuole toscane per un’inci- to (36.596 per un’incidenza del 10,4%), denza sul totale della popolazione stu- eArezzo (35.772; 10,2%) e Pisa (34.985; dentesca del 12,4% (nettamente supe- 10%). La graduatoria, però, si modifi- riore all’8,8% nazionale), un’inciden- ca leggermente se si prende in conside- za che è il prodotto di un andamento razione l’incidenza degli immigrati sul differenziato nei diversi livelli scolasti- totale degli stranieri residenti in cia- ci. Si parte, infatti, da un’incidenza del scuno dei singoli territori provinciali, 13,1% nelle scuole dell’infanzia per sa- l’indicatore più preciso per dare conto lire al 13,2% alle pimarie e al 14,3% alle di primo grado e 10,9% in quelle di se- dell’effettiva presenza degli immigrati secondarie di primo grado e scendere condo grado). in un determinato territorio. Che, in- al 9,9% in quelle di secondo grado. Fra I contesti provinciali vece, raggiunge il valore più elevato a l’altro quasi la metà (47,5%) degli oltre Per quanto riguarda, invece, le prin- Prato, territorio in cui vivono 14,7 stra- 62mila studenti stranieri che frequen- cipali aree d’insediamento della co- nieri ogni 100 residenti. Seguono quat- tano le aule della regione è nato in To- munità immigrate che vivono nel ter- tro contesti provinciali che si pongo- scana, un dato che cresce ulteriormen- ritorio regionale, nonostante le con- no al di sopra della della media regio- te nelle aule dei gradi scolastici più bas- seguenze della crisi sui distretti della nale: Firenze (11,1%) e Arezzo e Siena si (addirittura 81,6% alle scuole dell’in- piccola e media impresa, la “Toscana (10,4%). Tutte le altre, invece, si pongo- fanzia e 61,3% alle primarie) per calare dell’Arno” si conferma come l’area di no al di sotto di questa soglia (Pistoia in quelle in cui siedono gli alunni un principale insediamento delle colletti- 8,6%, Pisa e Grosseto 8,5%, Lucca e li- po’ più grandi (34,8% alle secondarie vità straniere dato le province di Firen- vorno 6,9% e Massa Carrara 6,9%). 9 61,9% del 2009 e che il 22,6% di es- si ha due o più figli a carico, un’in-

foto: Archivio Caritasfoto: cidenza percentuale che supera an- che quella analoga riferita agli ita- liani (19%) e soprattutto che è tripli- cata nell’arco di soli sei anni dato che nel 2006 si arrestava al 7,2%. Il fatto di avere sempre più spesso a che fa- re con nuclei familiari piuttosto che con singoli immigrati costituisce un salto qualitativo di non poco con- to che vale tanto per i CdA quanto per gli altri servizi socio-assistenziali del territorio sia pubblici che del pri- vato sociale, ed ha assunto dimen- sioni significative in tempi decisa- mente brevi: ancora nel 2009, infat- ti, meno della metà degli stranieri re- gistrati negli archivi dei Centri d’A- scolto risultava avere un figlio a ca- rico (47,5%), percentuale che solo tre anni dopo,alla fine del 2012, era già balzata al 65,8%. La spinta verso la spirale del disa- gio e dell’impoverimento per quan- to riguarda gli immigrati molto spes- se che conducono a situazioni di di- so è la disoccupazione o, comunque, sagio ed esclusione: la realtà, infatti, difficoltà collegate con il mondo del è che i poveri si trovano a vivere in La disoccupazione lavoro. Le quali, ovviamente, sono situazioni e condizioni fra loro mol- Senza lavoro il 79% senz’altro un fardello pesante anche to simili a prescindere dal Paese d’o- per gli italiani, soprattutto in questi rigine. degli stranieri “tosca- ultimi anni di crisi economica, ma Per rendersene conto è sufficiente ni” che hanno chiesto che, almeno per quel che concerne leggere i dati del “Rapporto Pover- le informazioni raccolte dagli opera- tà” riferiti alle 27.095 persone che nel aiuto alla Caritas. tori dei Centri d’Ascolto, sembra pe- 2012 hanno bussato alle porte del- nalizzare maggiormente gli immi- le Caritas della Toscana: è vero, in- grati se è vero che sono senza lavo- fatti, che la stragrande maggioranza che quelli di chi, invece, li frequenta ro circa quattro stranieri su cinque da prima del 2008 (21,6% per i pri- di essi, come negli anni precedenti, (ben il 79%) di coloro che sono sta- mi e 21,9% per i secondi), tendenze è ancora d’origine straniera, ma con ti incontrati dalla Caritas nel 2012, più che sufficienti per affermare che una quota percentuale che, pur ri- percentuale in crescita significativa “di fatto non corrisponde più al ve- manendo largamente predominan- dato che nel 2006 si fermava al 71,6 ro l’osservazione tradizionale secon- te - più dei due terzi (68,9%) -, ri- e soprattutto notevolmente più alta spetto al 2006 ha perso ben 7,2 pun- do cui gli italiani tendono ad instau- rare un rapporto di maggiore durata di quella degli italiani che è, comun- ti; parallelamente, invece, è aumen- que, si ferma ad un tutt’altro che tata quella degli italiani, salita dal con il Centro rispetto agli stranieri: tranquillizzante 64,9%. 21,9% di sette anni fa al 31,1% di fi- ormai la frequentazione dei CdA av- Viceversa, invece, pur rimanendo ne 2012. Si accorcia, dunque, la for- viene con modalità, durata e inten- bice fra le quota percentuali di citta- sità comparabili fra gli italiani e chi un elemento problematico rilevante dini italiani e immigrati che hanno proviene dall’estero” (Dossier 2013 anche dal punto di vista quantitati- chiesto aiuto ai Centri d’Ascolto e si sulle povertà in Toscana, pag. 23-24). vo, si riduce il peso relativo degli ir- uniformano pure durata e modalità Più rilevante, però, è evidenziare la regolari che sono pari circa un quar- di frequenza dei CdA da parte delle sempre più marcata caratterizza- to (24,1%) di tutti gli immigrati regi- due popolazioni visto che in entram- zione familiare degli immigrati se- strati ai CdA, un dato in costante e be i casi sono simili sia le percentua- guiti dai Centri d’Ascolto delle Ca- decisa contrazione già da diversi an- li di coloro che vi si sono recati per ritas regionali se è vero che vivo- ni visto che ancora nel 2006 oltre la la prima volta nel 2012 (46,3% per no con la propria famiglia il 67,2% metà degli stranieri (55%) era privo gli italiani e 46,8% per gli stranieri) degli stranieri coniugati contro il di titolo legale di soggiorno. 10 Politiche sociali Prestito sociale, a Pisa erogati 42 contributi per un totale di 107.000 euro L’intervento è ancora in corso, ma già sono emerse diversi problematiche. Il direttore della Caritas diocesana don Emanuele Morelli fa il punto su tutte le criticità.

uecentosettanta persone in- troppo generalista, dato che possono contrate e 42 prestiti erogati accedervi tutti coloro che hanno un

per un totale di 107mila eu- reddito Isee inferiore ai 15mila euro: Archivio Caritasfoto: D ro già distribuiti su un tota- in questo modo, essendo mancata pu- le di 150mila destinati dalla Regio- re una corretta informazione, si sono ne al territorio dei nove comuni del- generate aspettative molto elevate, pe- la Zona Pisana (Calci, Cascina, Fau- raltro destinate ad andare frustrate, e glia, Lorenzana, Orciano Pisano, Pi- i centri sono stati letteralmente presi sa, San Giuliano Terme, Vecchiano e d’assalto da persone che s’aspettavano Vicopisano) e gestiti attraverso i cen- una sorta di sostegno o contributo a tri d’ascolto della Caritas, che funge fondo perduto ...». da capofila, ma anche di Misericor- Quando parla di carenze informative dia e Pubblica Assistenza. Sono al- fa riferimento anche all’equivoco del- cune dei numeri del “prestito socia- la restituzione con lavori socialmen- le”, l’intervento varato dalla Regione Il limite te utili? nell’autunno scorso e che prevede pic- «Sicuramente questo è stato un pro- coli finanziamenti fino a tre mila -eu “Misura generalista, blema non da poco. Nel bando e nei ro da restituire senza interessi in favo- ha frustrato progetti, infatti, è prevista questa for- re di coloro che si trovano in una si- ma che poi è stata “sconfessata”, nei fatti, dalla Regione, generando fru- tuazione di fragilità socio-economi- troppe aspettative” strazione nei richiedenti. D’altronde ca, con particolare attenzione a fami- una misura di questo tipo avrebbe ri- glie numerose, nuclei monoparentali economica è così grave e pesante che chiesto una preparazione, da punto di con minori o situazioni di disagio a le famiglie da tempo in situazione di vista regolamentare e operativo, assai carico o ancora con persone “over 50” grave difficoltà non hanno le risorse impegnativa dato che, da un lato, le che hanno perso il lavoro. Cifre forza- per restituire il prestito» spiega il di- associazioni si sarebbero trovati a do- tamente aride e incomplete di un’ini- rettore della Caritas diocesana di Pi- ver gestire personale non qualificato ziativa che, a cavallo fra fine febbraio e sa don Emanuele Morelli le cui usci- in servizi che richiedono competenza inizio marzo, ha però attirato su di sè te pubbliche, proprio in quel periodo, e formazione, e dall’altro sarebbe sta- diverse critiche. «Il problema a mon- hanno per prime sollevato i problemi. to necessario un intervento normati- te è stato he questa misura è arrivata A parte questo che cosa c’è che non va? vo ad hoc per disciplinare questa mo- fuori tempo massino dato che la crisi «In primo luogo che è una misura dalità di restituzione del prestito, dif- ferenziandola dal lavoro nero». C’è, comunque, qualcosa da salvare? I dieci centri d’ascolto «Certamente. In primo luogo, co- munque, stiamo contribuendo ad al- ieci le strutture cui rivolgersi per pisano (via Moricotti 2, Vicopisano – leviare le fatiche di diverse famiglie, Dfissare un appuntamento e valu- cell. 388.5805776). Poi ci sono i centri molte di più di quelle sostenute con i tare la possibilità di richiedere il fi- antiusura della Misericordia: quel- fondi della Regione dato che solo noi, nanziamento: per quanto riguarda lo di Pisa è in via Gentile da Fabria- come Caritas di Pisa, finora abbiamo la Caritas diocesana ci sono i due no, 1 (tel. 050.9912923), ma ci sono an- aiutato direttamente 25 famiglie che centri d’ascolto cittadini della Cari- che quelli di Cascina (via Palestro, 23 non potevano essere supportate con tas (uno in via delle Sette Volte, 17, – tel.050.701901) e (via To- il prestito sociale per un’esposizione tel. 050.570606 e l’altro in Piazza Ar- sco-Romagnola 1914 – tel. 050.7518230 complesssiva, per il momento, di cir- civescovado, 18; tel. 050.560952) e e 050.7518262). E quelli della Pubblica ca 15mila euro. E poi si è creata una quelli di Pisanova (Via Avanzi 2, Pi- Assistenza di Pisa (via Bargagna, 2 – rete di lavoro tra persone e organizza- sa - tel.388.5805776), Pontasserchio tel.050.941507) e del Litorale a Mari- zioni con pensieri diversi che si sta ri- (Via Vittorio Veneto, 106 San Giulia- na di Pisa (Viale Repubblica Marina- velando una risorsa importante per il no Terme – tel. 050.570606) e Vico- ra, 68 – tel. 366.6545115). territorio». 11 Politiche sociali Prestito sociale, le proposte di Caritas Pisa Accesso al servizio solo per chi ha un reddito Isee fra i 5 e i 20mila euro. Per gli altri maggiori contributi a fondo perduto e “borse lavoro” per i disoccupati. re suggerimenti per migliora- nimo di cinque mila a un massimo re il prestito sociale e, più in di 20mila euro – in modo da esclu- foto: Archivio Caritasfoto: generale, le misure a sostegno dere coloro che, per reddito, possono delle categorie meno abbienti. T essere presi in carico dai servizi so- Dalla critica alla proposta: la Cari- ciali, consentendo, invece, la possibi- tas diocesana di Pisa, dopo aver sol- lità di erogazione del prestito solo a levato diverse obiezioni e perplessi- coloro che sono in grado di restitui- tà, lancia il suo sasso nello stagno per re la somma ottenuta ed eliminando, provare a smuovere le acque preci- quindi, la possibilità della restituzio- sando che «ad oggi – spiega il diret- ne con le attività socialmente utili». tore don Morelli – se il nuovo bando Al posto della quale, eccoci alle al- sarà riproposto alle stesse condizio- tre due misure proposte all’ammi- ni attuali, siamo orientati a non par- nistrazione regionale, «occorrerebbe tecipare». stanziare maggiori risorse per i tra- Per quanto riguarda il prestito so- sferimenti monetari da destinare al- ciale, la cosa più importante da fa- le fasce deboli con interventi a fondo re è quella «di definire con maggior L’orientamento perduto da far gestire ai servizi so- precisione i destinatari dell’interven- ciali piuttosto che ai soggetti del ter- to identificando meglio la cosiddet- “Se non cambia zo settore». ta “fascia grigia”: è necessario, in- qualcosa, E poi sarebbe necessario «proporre fatti, individuare una soglia diver- non parteciperemo delle “borse lavoro” per sostenere co- sa d’accesso al prestito – ad esempio loro che si trovano in condizione di un reddito Isee che varia da un mi- al prossimo bando’’ disoccupazione».

Pace La Caritas in Ucraina si è già mobi- litata per prestare soccorso alle fa- miglie delle vittime, avviando una Ucraina, “cessi ogni azione violenta” prima distribuzione di beni di pri- L’appello di Papa Francesco e il lavoro della Caritas nazionale, già mobili- ma necessità e materiale sanitario. tatasi accanto alle vittime. Come fare per effettuare un’offerta. Inoltre si sta predisponendo un pro- getto nel lungo periodo per il soste- on l’animo preoccupato seguo Anche Caritas Ucraina ha lancia- gno psicologico delle famiglie delle Cquanto in questi giorni sta acca- to un appello: «Condanniamo le vittime e la riabilitazione psico-fisi- dendo a Kiev, assicuro la mia vici- azioni che mirano a limitare i dirit- ca delle persone rimaste gravemen- nanza al popolo ucraino e prego per ti civili e dichiariamo il nostro so- te ferite. le vittime delle violenze, per i loro stegno e solidarietà a tutti coloro Per sostenere gli interventi del- familiari e per i feriti. Invito tutte le che dimostrano pacificamente sul- la Caritas in Ucraina con un’of- parti a cessare ogni azione violen- la piazza – ha detto il presidente di ferta c’è il conto corrente posta- ta e a cercare la concordia e la pace Caritas Ucraina Andrij Waskowycz le numero 11989563, intestato a del Paese». Questo l’appello di Papa – Il confronto tra le forze governa- Caritas diocesana di Pisa, Piaz- Francesco dedicato a quanto sta ac- tive e la società civile ha provoca- za Arcivescovado,18 – 56124 Pi- cadendo in Ucraina. Parole, però, to cento vittime e più di mille feriti: sa. E il conto corrente bancario che sembrano rimanere inascoltate, per questo facciamo un appello af- IT86L0103014010000000390954. stanti il numero crescente di vitti- finché si preservi la solidarietà na- Nella causale del versamento è im- me e le continue violenze che desta- zionale e si fermi lo spargimento di portante indicare nella causale “Eu- no una crescente preoccupazione. sangue». ropa – Emergenza Ucraina”. 12 Servizi Cittadella della Solidarietà, consegnate le prime 50 tessere per fare la spesa Da marzo è in funzione il supermercato per le famiglie in difficoltà ospitato nei locali dell’ex cinema “20+1” al Cep.

lienti speciali. Famiglie e co e l’arrivo della merce. Generi di persone in difficoltà. Sono prima necessita e vestiario che non cinquanta le tessere già as- viene acquistato con denaro ma at- Csegnate ad altrettanti utenti traverso un “credito” di punti che Archivio Caritasfoto: che hanno cominciato a fare rego- varia a seconda delle necessità di larmente la spesa all’interno della ognuno ed è stabilito da una com- Cittadella della Solidarietà del Cep. missione di operatori (pubblici e Si è, infatti, conclusa la prima - im- privati) che lavorano sui temi della pegnativa ed indispensabile - fase povertà e del disagio. Prodotti che di “rodaggio” dell’emporio e dal- arriveranno alla Cittadella grazie lo scorso 1 marzo la struttura è en- al progetto “Coop Buon Fine” (che trata del tutto in funzione nei loca- si propone il recupero di quei pro- li che per decenni hanno ospitato dotti ancora buoni ma che a causa il cinema “20 +1”. Ma 50 è solo un della scadenza ravvicinata o delle numero di partenza: gli utenti cre- ammaccature sulla confezione non sceranno progressivamente di set- possono più essere riproposti sugli timana in settimana con l’obietti- scaffali), al lavoro del Banco Ali- vo di rispondere ai bisogni delle fa- mentare, a collette e donazioni. In miglie in difficoltà presenti sul ter- modo simile funziona anche l’em- ritorio. Come funziona La “Cittadella della solidarietà” - porio degli abiti che sarà riforni- “opera segno” della Caritas dio- Si paga con i crediti to attraverso il progetto “Abitiamo cesana nel nome di San Ranie- l’usato”, promosso da Caritas, Acli ri, gestita dalle cooperative socia- caricati sulla scheda e e San Vincenzo de’ Paoli. li “Axis” e “Il Simbolo - era stata decisi dalla una com- «Questi mesi di rodaggio – spie- completata e inaugurata al Cep il ga il direttore della Caritas dioce- 29 giugno scorso, grazie al contri- missione ad hoc sana Emanuele Morelli – sono sta- buto fondamentale della Fondazio- ti utili per mettere a punto una se- ne Pisa e il sostegno del Comune: rie di carte e documenti necessari un servizio innovativo per il quale tate dagli utenti. Ora è tutto pron- al buon finanziamento della Citta- si è resa necessaria anche una fase to: porte aperte per gli utenti ogni della, primo tra tutti il regolamen- di test per quanto riguarda il sof- pomeriggio dal lunedì al venerdì to per l’erogazione dei generi ali- tware che gestirà la spesa e rico- dalle 14.30 alle 17 mentre al mat- mentari e di prima necessità. E’ noscerà le tessere a punti presen- tino - dalle 10 alle 13 - per lo scari- stato inoltre siglato un importante protocollo d’intesa tra Società della Salute della Zona Pisana, Usl 5, Ca- ritas, Comune di Pisa, Guardia di Al Cep è attivo anche il patronato Acli Finanza e Nucleo aantisofisticazio- alle pratiche d’invalidità a quelle re- alle 18 e si occupa di servizi quali le pra- ne dei Carabinieri per lo sviluppo Dlative agli infortuni sul lavoro. An- tiche di pensione di anzianità, pensioni di politiche per promuovere il riuso che per tutto questo si potrà andare alla di vecchiaia e invalidità, tutto ciò che ri- e ridurre lo spreco di beni, alimen- “Cittadella della Solidarietà”perchè in guarda l’assistenza sociale e sanitaria, i tari e non. Un accordo che porte- uno degli spazi collegati al «supermer- problemi legati al lavoro e alla disoccu- rà, per esempio, al recupero del ci- cato della solidarietà» promosso dalla pazione, la tutela della famiglia, dei mi- bo avanzato nelle mense. Per fare diocesi nei locali del Cep sotto la chie- nori e delle persone anziane. Nei gior- ciò sono state messe nero su bianco sa di San Ranierino ha aperto i battenti ni di martedì e giovedì, invece – sem- anche alcune dettagliate linee gui- una nuova sede del patronato e del cen- pre dalle 15 alle 18 - saranno operativo da per il recupero, conservazione, tro di assistenza fiscale delle Acli. Il pri- il Centro di assistenza fiscale per lavo- confezionamento, trasporto e som- mo è attivo il lunedì e il venerdì dalle 15 ratori dipendenti e pensionati. ministrazione degli alimenti». 13 Servizio Civile « . . . abbiamo conosciuto cos’è la povertà » Sei i “discoli” dell’aberghiero “Matteotti” che hanno accettato di “scontare” la sospensione da scuola con attività di volontariato nei centri Caritas. Due di loro hannno raccoltato l’esperienza.

ccessi e moti di ribellione, a vol- lo studente ha prestato servizio ad uno te un gesto di troppo magari ac- dei centri di solidarietà Caritas. Anco- foto: Archivio Caritasfoto: compagnato da qualche espres- ra una volta la Cittadella ha ospitato un E sione colorita. Cose che capita- allievo del Matteotti e lo ha seguito du- no negli anni dell’adolescenza e che, rante la sua permanenza. La disponi- quindi, sono pane quotidiano di do- bilità e l’accoglienza del centro ha rice- centi e operatori scolastici degli istitu- vuto Emme, che si è ritrovato a lavora- ti superiori. Che, spesso, vengono ac- re «in un posto davvero curioso, che gli compagnati da sanzioni quali qual- ha insegnato cosa significhi la povertà che giorno di sospensione. Che all’I- e l’aiuto verso gli altri». stituto alberghiero “Matteotti” di Pisa I due ragazzi non conoscevano quella hanno pensato bene di poter commu- realtà. Ora, però, l’ esperienza ha ma- tare in uno periodo di volontariato, di pari durata, in uno dei centri operativi turato in loro la consapevolezza dell’e- della Caritas diocesana. Già sei ragazzi sistenza di condizioni diverse e com- hanno sperimentato questo tipo di for- plesse dissimili dalle loro. «Oltre ad mazione e due di loro hanno racconta- essere delle giornate divertenti per- to la loro esperienza di servizio per la ma ha prestato il suo aiuto alla Citta- ché non siamo andati a scuola - hanno comunità pisana. della della Solidarietà del Cep per ben commentato - queste mattine ci han- Esse è un giovane quindicenne molto due giorni. no permesso di conoscere qualcosa di vivace che manifesta la sua vitalità con Un momento questo che «mi ha fat- nuovo che ci ha colpito». L’esperienza brio e fierezza. A scuola, però, si devo- to crescere, illustrandomi una realtà vissuta, quindi, rappresenta un mo- no rispettare delle regole di condotta e lontana dalla mia routine». Lo stesso è do per far riflettere e responsabilizza- se non vengono osservate, come con- successo ad Emme, sedicenne dinami- re, in modo tale che con il tempo an- seguenza, c’è uno scotto da pagare. Lo co e pieno di energia. Come Esse, an- che quella sfrenata esuberanza si tra- scalmanato, quindi, si è ritrovato con che lui ha sgarrato con la sua condot- sformi in una consapevole e positiva un periodo di sospensione di tre gior- ta e al terzo richiamo è scattata la so- voglia di fare. ni. Esse, tuttavia, non è rimasto a casa, spensione. Quindi, per due mattinate, Michele Bulzomì Al Matteotti affidata l’organizzazione del pranzo di Natale per i poveri a Caritas è un organismo pasto- scrizione di un protocollo d’intesa ne scolastica, inoltre, è un obiettivo Lrale la cui testimonianza di cari- fra i due soggetti. del protocollo. tà si inserisce in numerosi spazi del- L’accordo ha come scopo la realiz- Per questo, gli alunni soggetti a la vita. La crescita personale, l’atten- zazione di processi formativi per l’ provvedimenti disciplinari saranno zione alla giustizia sociale, la capa- educazione alla professione e al vi- accolti presso i servizi Caritas per cità di sensibilizzare la società civi- vere civile. commutare lo scotto in un perio- le sono alcuni degli obiettivi che, da Punti fondamentali sono l’attiva- do di volontariato, secondo i tempi sempre, l’ente si prefigge. zione di percorsi di indirizzo alla e i modi decisi dal “Matteotti”. L’I- La diocesi pisana compie il suo ope- solidarietà e alla cittadinanza atti- stituto infine, si impegna a conferi- rato in una dimensione pedagogica va, come anche la sottoscrizione di che fa da cornice ai citati obiettivi. apposite convenzioni per l’eserci- re alla Caritas il cibo confezionato Da qui nasce, quindi, la collabora- zio di tirocini all’interno dei servizi in occasione di eventi esterni all’i- zione con l’Istituto professionale di della “Cittadella della Solidarietà”, stituto e a predisporre il pranzo di Stato per i servizi alberghieri e del- delle mense dei poveri di San Fran- Natale per gli indigenti ricevuti dal- la Ristorazione (Ipssar) “Giacomo cesco e del Cottolengo. la diocesi. Matteotti” e la conseguente sotto- Prevenire e contrastare la dispersio- Michele Bulzomì 14 Testimoni «Il vero principio non nego- ziabile? Non si può servire Dio e mammona» Monsignor Luigi Bettazzi, 93enne vescovo emerito di Ivrea e testimone del Concilio, al convegno organizzato a Calci sulla Chiesa dei poveri. Fra’ Michele da Calci u arrestato pochi giorni dopo esse- lo che per monsignor Bettazzi è il cuo- Fre arrivato a Firenze e arso al rogo il re della riflessione: «Non si può servire 30 aprile 1389 oltre la Porta della Giu-

foto: Archivio Caritasfoto: contemporaneamente Dio e mammo- stizia, vicino alla chiesa di Santa Maria na è il vero principio non negoziabile del Tempio, dopo essere stato dichiara- per la vita del credente perchè ogni vol- to eretico dal vescovo di Firenze Barto- ta che si anela al potere e si entra nel- lomeo Oleari per le sue credenze riguar- le sue logiche, si esce da quella di Dio». do alla povertà di Cristo e degli aposto- Emblematica, al riguardo, la storia del- li e aver subito la conseguente cerimo- le prime comunità cristiane: «La soli- nia della svestizione e degradazione pri- darietà e la condivisione è lentamente ma di essere consegnato alle autorità co- venuta meno, mano a mano che si al- munali. Michele da Calci, al secolo Gio- lentavano le persecuzioni – ha spiega- vanni Berti, era uno di quei frati mino- to -. Quando poi è arrivato il sostegno ri francescani sostenitori della tesi secon- esplicito dello Stato, il Papa è diventa- do cui Gesù e gli apostoli non avevano to un Re a tutti gli effetti e, guarda ca- avuto proprietà, né personalmente, né so, proprio in quel momento, sono na- in comune, una dottrina affermata an- te le contestazioni al potere degli ordi- che dal pontefice Niccolo III nel 1279 con la bolla “Exit qui seminat” poi con- ni monastici che, ovviamente, durano dannata da Giovanni XXII con un’altra fino a che non entrano essi stessi nel- bolla, “Cum inter nonnullos”, del 1323. le logiche del potere. Però la battaglia pensare che se fosse vissuto og- Convinzionì che non rinnegò mai, nep- contro la ricchezza nella chiesa è sta- gi avrebbe pure rischiato di di- pure in punto di morte accusando, an- ta ricorrente tanto quanto la tentazio- ventare Papa». È con una battu- zi, il pontefice di eresia per aver defini- ne del potere: per questo prima i frati Eta che monsignor Luigi Bettaz- to Cristo «proprietario» contrapponen- zi, il 93enne vescovo emerito di Ivrea minori presero le distanze dai france- dolo ai santi Francesco, Domenico e Bo- e testimone del Concilio Vaticano II, scani, poi i cappuccini dai frati mino- naventura ma anche il teologo Gioacchi- ha introdotto l’altro protagonista prin- ri e così via fino ad arrivare, recente- no da Fiore e il predicatore francesca- cipale della tavola rotonda dedicata al- mente, ai Piccoli Fratelli di Charles de no Pietro di Giovanni degli Olivi. Nelle la “Chiesa dei Poveri” organizzata dal- Faucauld». In precedenza era interve- parole di Michele da Calci, raccontata nuto il filosofo Maurizio Iacono, fino la parrocchia di Calci e ospitata nel ci- in una breve narrazione in volgare ope- al 2012 preside della facoltà di Lettere nema teatro “Valgraziosa” alla fine di ra di un anonimo fiorentino (“La storia dell’ateneo pisano - «facciamo nostro febbraio, quel Giovanni Berti divenu- di fra’ Michele minorita”), la scelta di po- il messaggio di fra’ Michele che, non vertà radicale, sottolineata dal frequen- to francescano con il nome di Miche- solo andò contro l’autorità papale, ma le da Calci e poi “fraticello minorita”, te richiamo all’osservanza integrale del- pure contro l’opinione pubblica del suo la regola di San Francesco, si lega stret- arso sul rogo il 30 aprile 1389 a Firen- tempo, un messaggio importante per i tamente alla disponibilità a morire per ze, in quanto eretico perchè sostenito- nostri politici, sempre più schiavi del testimoniare la propria fede: nei colloqui re della dottrina secondo cui Gesù e gli consenso» - e prima ancora Gino An- con il compagno di prigionia e soprat- apostoli non avevano avuto proprietà, chisi dell’associazione “Amici di Ca- tutto di fronte al vescovo e poi davanti né personalmente, né in comune. vour” e il preside dell’Istituto di Scien- al capitano del popolo e del comune, in- Poche parole, con evidente riferimen- ze Religiose monsignor Roberto Filip- fatti, Michele rivendica chiaramente la to a Papa Francesco, per strappare un pini oltre a monsignor Antonio Cec- sua appartenenza a una chiesa opposta sorriso alle oltre cento persone in pla- coni e Bruno Possenti, rispettivamen- a quella ufficiale, ma in continuità con tea e focalizzare l’attenzione su quel- te, parroco e sindaco di Calci. quella delle origini del cristianesimo. 15 75

Aprile 2014

Senza fissa dimora Di successive sottrazioni dirne d’un altro giorno intemperie comprese e di sberleffi attivi sul suo conto ne scrisse e cancellò notti di crepacuore un frego al muro non per dimenticanza ma per dire che l’acqua non inchioda i suoi zampilli. Era la scrivania col doppiopetto e la sua gonna un fiore di genziana quando i silenzi aprirono ferite quando i lutti la fecero ingrigire orfana d’ogni amore nel corpo arrugginito e più nessuno c’era a farle luce. È tutta in un carrello la sua vita raminga sulla strada un fiore morto nei capelli un fiore di plastica a fermaglio il nero d’unghie che non le si addice un nuovo tocco di vernice va rasentando specchi di vetrine tra gli abiti eleganti e i manichini appare il suo riflesso: un fagotto di stracci nomade tra le frange dei passanti una scia di fuliggine sul viso qualcuno storce il naso lei cammina ha gli occhi prosciugati e non sa dove sarà rifugio il prossimo cartone della sua casa a ore.

Cristina Bove

Poesia vincitrice dell’edizione 2013 del concorso letterario associato a “La notte dei senza dimora”.