JUVE - SARRI :LA FINE DI UN MATRIMONIO MAI CONSUMATO: Finisce dopo soli 12 mesi l'era Sarri

08/08/2020

La notizia è arrivata nel primo pomeriggio di oggi e si può certo dire che sia una sorpresa. L’eliminazione dalla Champions League è costata piuttosto cara a che, a poco più di un anno dall’insediamento sulla panchina bianconera ha visto interrompersi proprio bruscamente il rapporto con la società bianconera che ha deciso di esonerare il tecnico toscano. La notizia era nell’aria a seguito della gara di ieri che ha visto la Juventus vincere in casa contro il Lione ma essere eliminata in virtù del risultato negativo della gara d’andata. Al di là delle dichiarazioni di facciata quello tra la società bianconera e il tecnico toscano è stato un rapporto mai del tutto nato e si è sempre avuta la sensazione dell’uomo sbagliato nel posto sbagliato ed è bastata una sconfitta europea ad incrinare il rapporto mai del tutto solido con le personalità più ingombranti dello spogliatoio. Sulla scelta di esonerare l’allenatore ha senz’altro pesato anche uno stile comunicativo spesso discutibile da parte del tecnico che poco si sposa con il cosiddetto “stile Juventus” e francamente questo non coglie di sorpresa nessuno. Si può dire senz’altro che è stata più sorprendente la scelta del Chelsea prima e della Juventus poi di puntare su un allenatore come Sarri. Non è un mistero infatti che il tecnico abbia da sempre avuto poco a che spartire con le società di un certo livello. Non è dunque soltanto una scelta che segue i risultati più deludenti del solito a livello di campo quella di allontanare Sarri, ma forse ancor di più ha influito proprio questa decisione questa differenza di stile. Probabilmente i risultati più zoppicanti rispetto alle stagioni precedenti sono infatti anche figlii anche di un del calo di rendimento fisiologico che i giocatori più avanti con l’età hanno patito in modo evidente durante quest’anno, ma certamente alcuni atteggiamenti del tecnico toscano hanno fatto sì che si decidesse di non dare una seconda possibilità nonostante la squadra a disposizione di Sarri non fosse certo la migliore per permettere al tecnico toscano di esprimere al meglio la sua idea di calcio. A livello calcistico nella valutazione sulla gravità dell’eliminazione non si può non considerare che il Lione da marzo scorso aveva disputato soltanto una partita ufficiale contro il Paris Saint-Germain lo scorso venerdì mentre la Juventus era in piena attività da ormai più di due mesi e questo avrebbe dovuto garantire una maggior condizione e tenuta atletica, senza considerare ovviamente la maggior qualità tecnica che è certamente in dote alla Juventus rispetto al Lione. Di sicuro si può dire che se il progetto era nato con l’idea di portare il bel gioco oltre ai risultati eccellenti ottenuti anche in precedenza con Allegri, la sostituzione non ha certamente portato ad ottenere i risultati sperati da chi ha fatto questa scelta un anno fa. Come attenuante va senz’altro riconosciuto a Sarri di non essere l’unico colpevole perché se devi giocarti la fase finale di una partita decisiva e sei costretto a fare un cambio inserendo un giocatore della under 23 come Olivieri al posto di Dybala è chiaro che ciò significa che anche chi ha costruito la rosa può avere qualche responsabilità. Ma certamente sono più le colpe da attribuire alla gestione tecnica in generale rispetto a quanto non pesino le attenuanti generiche per Sarri. Ovviamente è subito scattato il toto nomi per la sostituzione di Sarri con diversi profili accostati alla panchina bianconera. Si va da Simone Inzaghi a , passando per Paulo Sousa, Spalletti ed . Proprio il tecnico di Lecce potrebbe essere la clamorosa sorpresa in serbo in casa Juventus ed in questo caso assumerebbero ben altra chiave di lettura le indiscrezioni giornalistiche delle ultime settimane e le dichiarazioni al vetriolo del tecnico nei confronti della società Inter. Difficile infatti pensare che Simone Inzaghi possa abbandonare la Lazio proprio dopo averla portata in Champions ed è forse ancor più complicato pensare a Mancini che con Europei e Mondiali alle porte del 2021 e 2022 possa abbandonare più bello un progetto con un potenziale decisamente interessante dove sicuramente l’ex tecnico dell’Inter vorrà giocarsi carte importanti sulla panchina azzurra, prima di puntare eventualmente dopo il mondiale al ritorno in una squadra di club di altissimo livello in Italia o all’estero. Stesso discorso vale per un vecchio innamoramento della dirigenza bianconero che non ha mai nascosto la stima per Zidane. Prima del suo clamoroso ritorno a Madrid c’era stato più di un sondaggio da parte della Juventus che aveva un accordo di massima con il francese prima che la chiamata del Real facesse saltare tutto. Ma non è un mistero che lo stesso Zidane punti con decisione alla panchina della Francia qualora l’era Didier Deschamps dovesse finire nel giro di un anno. Per questo è più probabile pensare ad un proseguimento del rapporto con il Real in attesa degli eventi. Rimangono papabili anche i nomi di e Sousa rispettivamente liberi da panchina dopo un anno sabbatico per il toscano e dopo le dimissioni del tecnico portoghese che da poche ore ha lasciato la panchina del Bordeaux. La lista di nomi si presenta dunque piuttosto ampia e variegata e di certo sono molte le variabili che influiranno una scelta così dedicata perché la gestione di uno spogliatoio che ha vinto così tanto non è certamente roba per tutti, come ha dimostrato quest’ultima fallimentare esperienza. Soltanto i prossimi giorni ci diranno quale sarà il futuro della Juventus, ma certamente oggi i bianconeri archiviano la stagione 2019 2020 con più dubbi che certezze. Dalle ultime notizie che stanno emergendo potrebbe spuntarla una clamorosa candidatura di , che è tornato a Torino da pochi giorni con l’incarico di allenatore della squadra under23 che partecipa al campionato di Serie C potrebbe clamorosamente ritrovarsi catapultato alla guida della prima squadra. Queste sembrano essere indiscrezioni piuttosto fondate che regalerebbero una clamorosa sorpresa. Notizie definitive dovrebbero comunque arrivare nella giornata di domani. Federico Ceste