VISITA PASTORALE Il Vescovo tra la sua gente DI MONS. NOSIGLIA San Giorgio in Bosco Vicariato di

LA VITA DELLA COMUNITA’ Una grande speranza anima l’impegno di parroco e fedeli La nostra parrocchia sia “una famiglia di famiglie“ La chiesa di San Giorgio in Bosco

«Qui la gente sente molto che la nostra parrocchia anziani, i lettori, i ministri utilizzare la “Casa del gio- Zinato c’era questo so- te, abbiamo fatto un campo di più la devozione a Mon- sia come una famiglia di ausiliari dell’Eucaristia, le vane”, una struttura nuova gno». mobile, con tanto di tende, te Berico che al Santo di famiglie». Questo docu- catechiste, la banda parroc- costruita dietro la chiesa, «La Casa del giovane - nei dintorni di San Giorgio Padova». A dirlo è Aquino mento sancisce chiaramen- chiale e quattro cori che che fungerà da centro par- aggiunge Massimo Felicet- in Bosco. Ma di giovani da Fasan, membro della presi- te l’impegno a “fare della animano le messe». rocchiale e da punto di ag- ti - offrirà l’occasione per vent’anni in su, con l’ecce- denza del Consiglio pasto- parrocchia una comunità di «Le difficoltà ci sono co- gregazione per tutta la co- “vivere la piazza” anche se, zione degli animatori, non rale di San Giorgio in Bo- persone e di gruppi che, me in tutte le parrocchie - munità. Già ai tempi della concretamente, manca». ce ne sono molti. Comun- sco, la parrocchia che il ve- pur diversi tra loro, si ap- aggiunge Massimo Felicet- visita pastorale del vescovo Molto importanti per la que, oltre alla parrocchia, scovo Cesare Nosiglia visi- prezzano, dialogano insie- ti -, ma cerchiamo di af- vita del paese sono anche il le occasioni per formarsi ci terà questa settimana. me e cercano di collabora- frontarle positivamente». teatro parrocchiale, sfruttato sono nei dintorni. Come San Giorgio in Bosco si re”. La parrocchia di San da scuole, Comune e asso- l’Agesci di o le trova in provincia di Pado- Per riuscire in questo Giorgio in Bosco svolge ciazioni, e la scuola per l’in- associazioni sportive». va. Il comune conta circa “progetto”, il Consiglio pa- anche un servizio impor- fanzia che, insieme al nido, La parrocchia di San seimila abitanti, compren- storale si riunisce circa tante per il paese che, ta- accoglie ogni giorno circa Giorgio in Bosco si è atti- dendo le frazioni che però ogni due mesi in forma al- gliato in due dalla traffica- centocinquanta bambini. Si vata alla grande per acco- fanno parte della diocesi largata, cioè con i rappre- tissima Statale 47, è rima- tratta di servizi importanti gliere il Vescovo e per ave- berica. La parrocchia di sentanti di tutti i gruppi sto privo di un centro, di per gli abitanti di San Gior- re le idee chiare sul suo San Giorgio in Bosco, in- parrocchiali. una piazza che offrisse la gi in Bosco che l’Ammini- ruolo e sul significato della vece, conta quasi tremila «In parrocchia i gruppi possibilità di radunarsi e strazione comunale contri- visita pastorale. È stato abitanti. sono tanti - dice don Anto- costruire relazioni. buisce a sostenere. preparato un semplice opu- Nonostante si trovi al nio -. Abbiamo l’Acr e i «Da tempo c’era il desi- Tornando alla vita pasto- scolo che spiega tutto que- confine, non ci sono mai Giovanissimi di Azione derio di uno spazio così - rale, «richiede ancora mol- sto e sono state organizzate stati problemi tra i parroc- cattolica, gli sposi, il guppo racconta il parroco - e fi- ta strada il coinvolgimento due veglie di preghiera chiani per sentirsi parte Arcobaleno che segue gli nalmente, a breve, potremo delle famiglie - dice don molto partecipate. della Chiesa vicentina: Antonio -. Il lavoro che C’è attesa, quindi, per «Questo è stato possibile stiamo facendo vuole por- l’arrivo di monsignor No- soprattutto negli ultimi an- tare le persone a passare da siglia. Un’attesa testimo- ni - commenta Serena Pet- una fede tradizionale a una niata dalle aspettative del- tenuzzo, catechista - anche fede che sia uno stile di vi- le persone, raccolte trami- grazie a don Antonio». ta concreto. Con i genitori te alcuni bigliettini. “Che Don Antonio Bertuzzo è stanno facendo un bel lavo- il Vescovo faccia capire ai diventato parroco di San ro le catechiste che, ogni giovani e alle famiglie Giorgio in Bosco tre anni anno, vanno a incontrare le quanto sia importante in- fa, dopo aver prestato ser- famiglie». contrare nella nostra vita vizio all’unità pastorale di «Solo adesso si comincia Gesù”; “Chiedo al Vesco- Gazzo. A quanto dicono i ad avere una buona rispo- vo di aiutarci a risolvere i parrocchiani, è riuscito a sta», commenta Aquino problemi della nostra co- dare una buona spinta alle Fasan, mentre Massimo munità”; “Ci aiuti ad apri- attività parrocchiali, spe- Felicetti aggiunge: «Sono re il cuore alle altre reli- cialmente al catechismo e soprattutto i bambini che si gioni”; “La sua visita porti al Consiglio pastorale. sentono coinvolti nella vita dialogo fra i vari gruppi”: «Il Consiglio pastorale è della parrocchia». queste e molte altre sono stato rinnovato da un anno «Don Antonio - continua le attese dei parrocchiani - spiega Massimo Felicetti, Serena Pettenuzzo - ci ha per la visita pastorale del moderatore del Consiglio fatte lavorare molto per il Vescovo. stesso - e ha subito comin- catechismo, e questo ci ha Un bel segno di parteci- ciato a muoversi per dare permesso di farci sentire pazione. «Certamente i unità ai vari gruppi della parte della diocesi di Vi- gruppi e le persone non parrocchia, e creare così cenza». mancano - commenta Mas- una comunità basata sul Anche il coinvolgimento simo Felicetti -; l’obiettivo dialogo e non dove il sin- dei giovani non è facile. è farli lavorare insieme». golo coltiva solamente il «In parrocchia - spiega don «Siamo ottimisti - con- proprio orticello». Antonio - esiste un bel clude Aquino Fasan -: og- «Per fare questo - prose- gruppetto di una trentina di gi, rispetto al passato, nella gue don Antonio - ci siamo giovanissimi che partecipa nostra parrocchia ci sono dati una specie di “Magna con entusiasmo alle atti- idee più ampie». charta” intitolata Vogliamo Uno degli affreschi della parrocchiale. Sopra. il parroco don Antonio Bertuzzo vità. Con loro, questa esta- Andrea Frison

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Territorio ric- dell’emigrazione, che tanta che tuttora conserva. lume relativo alla storia di San Giorgio gravitava co d’acqua, San Giorgio parte ha avuto nella storia Sulla facciata c’è l’im- San Giorgio in Bosco. Pao- Il Comune di San Giorgio nell’orbita della pieve di ebbe la fortuna di vedere recente di San Giorgio. mancabile affresco raffigu- lo Miotto ha finalmente si appresta a celebrare or- San Donato, ben più antica avviata un’economia agri- rante San Giorgio che ucci- concluso un lavoro decen- mai i due secoli dalla sua della stessa Cittadella. cola fruttuosa, con mulini, UNA PARROCCHIALE de il drago, ma la tela certa- nale dando alle stampe 130 fondazione. Come in altri Quando, dopo la domina- segherie, pile di riso e altro FIN DAL DUECENTO mente più preziosa è all’in- anni di migrazioni a San casi nel , esso ha zione padovana dei Carra- ancora, il tutto direttamente terno. Qui si può ammirare Giorgio in Bosco. Il paese avuto origine con la pro- resi, subentrò quella vene- gestito dai signori del luo- Sicuramente la parrocchiale una preziosa e bella pala di emigrato: ventimila par- mulgazione del Codice Na- ziana, il paesetto entrò a far go o dati in affitto. più antica risale alla secon- Jacopo da Bassano che svi- tenze dal 1876 al 2005. poleonico nel 1806, Codice parte della sede podestarile Caduta nel 1797 Vene- da metà del Duecento e tale luppa lo stesso tema. Edito a cura del Comune, che quattro anni dopo este- di Cittadella assieme alle zia, anche l’economia del rimase, anche se rimaneg- Oggi, nel vicariato di lo studio affronta l’origine se la giurisdizione di que- sue attuali frazioni. È nel paese rallentò, e di molto, giata, fino al 1700. Nel cor- Piazzola, San Giorgio in di un fenomeno che ha col- sto centro su Sant’Anna corso del Cinquecento e perché vi si diffuse il bri- so di quel secolo si pensò di Bosco - con i suoi tremila pito il paese più di altri nel Morosina, su Paviola con del Seicento che il paese si gantaggio, sintomo di ma- costruire un nuovo edificio, abitanti - è l’unica parroc- contesto dell’Alta Padova- Ramusa, su Lobia con Per- caratterizza per la presenza lessere sociale e di man- più grande e consono alle chia autonoma, segno, an- na. segara e Cogno. di importanti famiglie pa- canza di prospettive per il mutate esigenze liturgiche, che questo, di una ritrovata “Sono 20.322 i sangior- Ma è su Cogno - ridotta trizie lagunari. I Morosini, futuro. Né le cose cambia- nonché per rispondere ai e accresciuta importanza, gesi partiti definitivamente ormai a piccola frazione - i Marcello, i Bembo, i Cit- rono con l’annessione al desideri della popolazione. dal punto di vista demogra- negli ultimi 130 anni - scri- che bisogna puntare l’at- tadella- vi ac- Regno d’Italia, dopo il La chiesa attuale venne fico, ma anche da quello ve l’autore -, che salgono a tenzione per sapere qualco- quistarono molti terreni 1866. Ecco perché si arri- consacrata nel 1752 e in- organizzativo e sociale. 33.749 se si considerano sa di più sulle antiche ori- dove fecero costruire verà, nei decenni successi- grandita cent’anni dopo, Carlo Nardetto anche coloro che sono arri- gini del centro abitato. vati o ritornati nello stesso Questa località, dove oggi periodo. Si tratta di numeri troviamo un oratorio amo- che per vari decenni hanno revolmente custodito dalla Importante pala di uno dei “Da Ponte” concorso a fare di San gente del posto, è ricordata Giorgio in Bosco il paese fin dal 972. In antico il ter- Nell’Alta Padovana San Giorgio si può divorava senza pietà. Il santo guerriero lo miserevoli. Una patina nera impediva di col più alto tasso di mobi- ritorio era infatti percorso considerare tra i più fortunati. Infatti, il affrontò e lo uccise, riuscendo poi a con- leggere il dipinto, che in più parti risulta- lità permanente dell’intero dal tracciato viario, che santo risulta titolare dell’antica pieve di vertire e a battezzare tutti gli abitanti. va staccato dal suo supporto, pieno di distretto di Cittadella, sia congiungeva la città di Pa- Tremignon. Inoltre ha lasciato il suo no- Il suo culto in Oriente è rimasto a lungo muffe e incrostazioni. per valori assoluti, che re- dova alla Valsugana. Più me ad altri tre paesi: San Giorgio in localizzato in Palestina e presso i copti Il parroco del tempo, don Marcello lativi”. tardi fu pure costeggiato da Brenta, San Giorgio in Bosco e San dell’Egitto. Di qui è passato poi a Costan- Amadio, si interessò in prima persona al Ben si comprende, dun- un’altra via romana, chia- Giorgio delle Pertiche (quest’ultimo nella tinopoli per diffondersi in Occidente prima recupero della tela, che, nella mani que, il desiderio degli am- mata appunto “Strada del diocesi di Padova). delle crociate. Da allora egli è divenuto il esperte di Mirella Simonetti di Bologna è ministratori pubblici di fa- Cogno”, che si immetteva Il toponimo rimanda al periodo della tipo ideale di paladino, il paragone e il stato prima accuratamente studiato e poi re del loro Comune il nella Postumia, fatta co- dominazione longobarda (568-774). E il modello di tutte le virtù cavalleresche. restaurato. Tutto questo lavoro è oggi “Centro veneto per la do- struire dai Romani nel 148 fatto che i tre paesi menzionati si trovino Nella parrocchiale di San Giorgio in raccolto nel volume San Giorgio nella cumentazione e lo studio a. C. Ecco perché numerosi molto vicini, conferma ancora una volta Bosco, la pala San Giorgio e il drago at- storia e nell’arte. E se la Simonetti ha ri- dell’emigrazione”. Come sono i reperti venuti alla lu- che furono i Longobardi a occupare que- tirò l’attenzione degli studiosi nei primi portato alla luce una pala cinquecente- appare legittimo il proget- ce e risalenti all’epoca pre- st’ampia parte di terra padovana, spac- anni Ottanta. Vi è raffigurata la lotta tra il sca di pregevole fattura, Ennio Toniato, to di realizzare un museo cristiana. cando in due la diocesi patavina, la qua- martire cristiano e l’orribile bestia. È un conosciuto e apprezzato artista di San dell’emigrazione, che rac- San Giorgio in Bosco, in le riavrà un corridoio per collegarsi con S. Giorgio proteso in avanti, che accom- Giorgio, si è preoccupato di verificare colga testimonianze un po’ senso stretto, compare sol- l’Altopiano di Asiago molto più tardi. pagna lo slancio del cavallo, conficcando un’ipotesi importante: che la pala in que- da tutti i continenti. Al ri- tanto nella seconda metà Il patrono e titolare della parrocchiale di una lunga lancia nelle fauci aperte del stione sia opera di un “Da Ponte”, la fa- guardo già si è raccolto del Duecento. Il toponimo, San Giorgio in Bosco, secondo la Leg- drago. Il simbolo del male, rovesciato a mosa famiglia di pittori cinquecenteschi, parecchio materiale ed è tuttavia, rimanda senza genda aurea, fu martirizzato nel 303, du- terra e di schiena, tenta con le zampe di originari di Bassano. Forse proprio di Ja- stato individuato l’edificio dubbio a una presenza di rante le persecuzioni di Diocleziano. Uffi- difendersi. Sulla destra, una principessa, copo Da Ponte. ospitante. popolazioni longobarde. ciale della legione romana, si sarebbe tro- dal volto minuto e arrotondato, osserva Con tutta probabilità, il quadro risale Non resta che attendere Queste, una volta integrate- vato un giorno ad attraversare una città la scena avvolta in una veste a velature al 1562 ed è opera di Girolamo Da Pon- generosi contributi da par- si con i Franchi, scompar- della Lidia (nell’attuale Turchia). Qui un sovrapposte: viola, rosse, aranciate. te, il figlio più giovane di Jacopo. te di enti pubblici e privati vero del tutto come realtà drago terrorizzava uomini e animali, che La pala, però, versava in condizioni C. N. cittadini. autonoma, ma lasciarono

IL VESCOVO CESARE NOSIGLIA È IN VISITA ALLA PARROCCHIA DI SAN GIORGIO IN BOSCO DA GIOVEDÌ 11 A DOMENICA14 DICEMBRE

Prenotate per tempo il Cenone di San Silvestro