57.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia CONCORSO

Fabrizio Mosca presenta

i cento passi

un film di

sceneggiatura di Claudio Fava Monica Zapelli Marco Tullio Giordana

una produzione Titti Film – Rai Cinema S.p.A. in collaborazione con Tele+

con il sostegno di Media

una distribuzione Istituto Luce

i cento passi

cast tecnico

Regia MARCO TULLIO GIORDANA

Produzione FABRIZIO MOSCA [email protected]

Sceneggiatura CLAUDIO FAVA MONICA ZAPELLI MARCO TULLIO GIORDANA

Fotografia ROBERTO FORZA

Operatore VINCENZO CARPINETA

Suono in presa diretta FULGENZIO CECCON

Scenografia FRANCO CERAOLO

Costumi ELISABETTA MONTALDO

Montaggio ROBERTO MISSIROLI

durata 104’

Produzione TITTI FILM S.r.l. Via dei Baullari 4, 00186 Roma Tel. 39.06.68210118 [email protected]

RAI CINEMA S.p.A. Viale Mazzini 14, 00195 Roma Tel. 39.06. 36865068 [email protected]

In collaborazione con TELE+

con il sostegno di MEDIA

Distribuzione ISTITUTO LUCE

Ufficio stampa Italia Studio PUNTOeVIRGOLA di Olivia Alighiero & Flavia Schiavi tel. 39.06.39388909 - 0335/6303795 [email protected]

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i cento passi

personaggi e interpreti

Peppino Impastato Luigi Impastato LUIGI MARIA BURRUANO Felicia Impastato LUCIA SARDO Giovanni Impastato PAOLO BRIGUGLIA Gaetano Badalamenti TONY SPERANDEO Stefano Venuti ANDREA TIDONA Cesare Manzella PIPPO MONTALBANO cugino Anthony NINNI BRUSCHETTA Cosima PAOLA PACE Salvo Vitale CLAUDIO GIOÉ Vito DOMENICO CENTAMORE zio Gasparo GASPARE CUCINELLA Peppino bambino LORENZO RANDAZZO Giovanni bambino LUIGI BILLECI Theresa LENE GUTHORMSEN Felicetta SIMONA CAVAGLIERI cugino Paolo Schillirò DARIO VECA nipote Jacuzzo ORIO SCADUTO amici di Peppino ELIO LO CASCIO CARLO FERRERI LUCA MIRONE GIACOMO CUTICCHIO VINCENZO CUSUMANO SILVIA RUSSO NADINE MESSINA Barbablù GIOVANNI MARTORANA

con l’amichevole partecipazione di

Mauro FRANCESCO GIUFFRIDA Carlo ROBERTO ZIBETTI Maresciallo CC MIMMO MIGNEMI Maggiore CC FABIO CAMILLI

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i cento passi

Cinisi, un paese siciliano come tanti: il mare, il lungo viale alberato che porta al Municipio, la massa incombente della montagna a sigillare il cielo. Schiacciata fra mare e roccia, Cinisi è a pochi passi dall’aeroporto, fondamentale per il traffico della droga. Qui si è consumata la storia di Peppino Impastato, ribellatosi al padre mafioso e alla cultura del silenzio.

Sveglio, intelligente, curioso, Peppino viene portato “in società” dal padre che aspira per lui al destino di un capo. Ma qualcosa di quel mondo che ha tutta l’apparenza della normalità non convince il bambino: il disagio della madre, le mezze frasi che evocano conflitti, la fine tragica di persone care – come zio Cesare, fatto saltare in aria sulla sua Giulietta – e soprattutto il silenzio opposto a ogni domanda, a ogni sforzo di capire. Cento passi separano la casa di Peppino da quella di Tano Badalamenti, il boss che regna su Cinisi. Ci si incontra al bar, ci si saluta, ci si toglie il cappello in segno di rispetto. Si accetta, si subisce, si fa finta di niente. Quei cento passi Peppino non li vuole fare.

Lo aiutano i tempi: la sua adolescenza coincide col ’68, quando in tutto il mondo i figli disdicono i valori e le certezze dei padri. Come tanti ragazzi che si infiammano alle stesse idee, alla stessa musica, alla stessa speranza di cambiare il mondo, anche Peppino si dispone alla rivolta contro l’autorità. Che per i suoi coetanei di città è autorità borghese, paterna, e in Sicilia diventa invece sfida allo statuto stesso della mafia. Lontano, al Nord, esplodono le rivolte studentesche e operaie. A Cinisi il Sessantotto ha il volto dei contadini che si battono contro l’esproprio delle loro terre per ampliare un aeroporto malsicuro. Al loro fianco Peppino conosce le prime sconfitte e, al tempo stesso, l’orgoglio di una vocazione.

E’ il battesimo politico propiziato dall’esempio di Stefano Venuti, un pittore segretario della sezione comunista di Cinisi. Ma anche il prestigio di questo nuovo “padre” è messo in discussione: troppe cautele nel Partito, troppa burocratica disciplina. Insieme ad altri ragazzi, Peppino fonda un giornale che con provocatoria irriverenza titola a tutta pagina: “La mafia è una montagna di merda”. Comincia la lunga quotidiana sfida al silenzio, la denuncia che non conosce mezze misure. Il gruppo cresce, aggrega nuovi elementi, inventa a getto continuo iniziative che turbano la sonnolenza e il quieto vivere: il circolo “Musica e Cultura”, le mostre fotografiche in piazza per denunciare malaffare e speculazioni e, finalmente, “Radio Aut”, la piccola emittente corsara che scuote tutta la

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Sicilia. Voce in falsetto, inflessioni dialettali, Peppino inventa Onda Pazza, la trasmissione che manda in frantumi i tabù dell’omertà e distrugge con la forza del ridicolo il clima reverenziale che circonda potenti e intoccabili. Tano Badalamenti diventa Tano Seduto, Cinisi diventa Mafiopoli e non c’è assessore, sindaco o portaborse che non si ritrovi affibbiato l’epiteto irriverente, la definizione che castiga.

L’atmosfera si surriscalda, giungono avvertimenti sempre più pesanti. La famiglia si divide: da un lato il padre che cerca disperatamente di farlo tacere, dall’altro la madre e il fratello che segretamente solidarizzano con lui. Peppino non si arrende, nonostante le minacce, i momenti di solitudine, le incomprensioni che nascono anche fra gli amici. Arriva il Settantasette: l’impegno politico si stempera nelle lusinghe del “privato”. Peppino resiste, cerca forme di impegno sempre più incisive e, alla fine, decide di candidarsi alle elezioni comunali per portare la battaglia nel cuore stesso del Palazzo.

Due giorni prima del voto viene ucciso. Con sei chili di tritolo ignoti sicari lo fanno saltare in aria sui binari della ferrovia. E’ un delitto atipico, senza “firma”, fuori dagli schemi della sentenza esemplare. Gli investigatori esitano, non vogliono pronunciare la parola mafia. La morte –che coincide col ritrovamento a Roma del corpo Aldo Moro giustiziato dalle Brigate Rosse– viene rubricata come l’incidente “sul lavoro” di un facinoroso sprovveduto. Gli amici di Peppino non si rassegnano: indagano per loro conto e mettono a disposizione dell’autorità i molti indizi dell’esecuzione. La risposta è ancor più insultante ed elusiva: suicidio. Solo vent’anni dopo la Procura di Palermo rinvierà a giudizio Tano Badalamenti come mandante dell’assassinio. Il processo deve ancora essere celebrato.

Questo non è un film sulla mafia, non appartiene al genere. E’ piuttosto un film sull’energia, sulla voglia di costruire, sull’immaginazione e la felicità di un gruppo di ragazzi che hanno osato guardare il cielo e sfidare il mondo nell’illusione di cambiarlo. E’ un film sul conflitto familiare, sull’amore e la disillusione, sulla vergogna di appartenere a uno stesso sangue. E’ un film su ciò che di buono i ragazzi del ’68 sono riusciti a fare, sulle loro utopie, sul loro coraggio. Se oggi la Sicilia è cambiata e nessuno può più fingere che la mafia non esista (ma questo non riguarda solo i siciliani) molto si deve all’esempio di persone come Peppino, alla loro fantasia, al loro dolore, alla loro allegra disobbedienza.

Marco Tullio Giordana

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i cento passi

Marco Tullio Giordana ha realizzato il suo primo film Maledetti vi amerò nel 1980 presentato al Festival di Cannes e vincitore del Pardo d’oro al Festival di Locarno. Nel 1981 presenta a Venezia La Caduta degli Angeli ribelli, per il quale Alida Valli riceve il Nastro d’Argento. Nel 1982 realizza il video Young person’s guide to the orchestra, ispirato alla partitura di Benjamin Britten. Nel 1983 realizza per la televisione Notti e nebbie, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Castellaneta, e nel 1988 Appuntamento a Liverpool. Nel 1991 gira La neve sul fuoco, episodio del film La domenica specialmente (gli altri episodi sono di Giuseppe Bertolucci, , Francesco Barilli). Nel 1995 è la volta di Pasolini, un delitto italiano, nel 1996 produce e realizza per RAI e UNICEF il film Scarpette bianche (insieme a Gianni Amelio, , Alessandro D’Alatri e Mario Martone) e nel 1997 il film di montaggio La rovina della patria. Nel 1990 ha curato per il Teatro Verdi di Trieste la regia de L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti e nel 1997 lo spettacolo Morte di Galeazzo Ciano, di Enzo Siciliano, per il Teatro Carignano di Torino. Ha pubblicato il romanzo, Vita segreta del signore delle macchine (1990) e il saggio Pasolini, un delitto italiano (1994).

Claudio Fava, laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1982 e, dal gennaio 1984, ha diretto I Siciliani, la rivista fondata dal padre Giuseppe. Editorialista dell’Unità, inviato per Sette e per la Rai, ha viaggiato a lungo raccontando conflitti e difficili processi di pace: dal Libano alla Cambogia, dal Salvador ad Haiti, dalla Moldavia al Kurdistan. Nel 1991, per il reportage televisivo realizzato in Somalia nei giorni della caduta di Siad Barre, ha ricevuto il premio giornalistico Europa. Insieme a Marco Risi ha realizzato nel 1993 una serie di cinque puntate dal titolo Cinque delitti imperfetti, trasmesso in prima serata da Canale 5. Il primo di questi episodi era dedicato a Peppino Impastato. Ha pubblicato sette libri. Per gli editori Laterza: La mafia comanda a Catania e Terra di nessuno, viaggio attraverso le guerre dimenticate. Per la Mondadori Cinque delitti imperfetti e Sud. Con Baldini e Castoldi ha pubblicato nel Nome del padre e Il mio nome è Caino, il suo primo romanzo. Nella primavera del ’99 è uscita, sempre per Baldini e Castoldi, una raccolta di racconti: La notte in cui Victor non cantò. Ha scritto I Cento Passi Passi, menzione speciale Premio Solinas ’98 per la migliore sceneggiatura , insieme a Monica Zapelli.

Monica Zapelli, si è laureata in Filosofia nel 1990. Fino al 1993 ha collaborato con la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Dopo l’esperienza universitaria ha lavorato nelle case editrici: Einaudi, Franco Angeli, Città Studi, Ubulibri, Unicopri, Limina. Nel 1996 ha insegnato Storia e Filosofia in Colombia, nel Liceo Scientifico italiano di Santafé de Bogotà. Nel 1999 ha scritto la sceneggiatura del cortometraggio Il bambino con la pistola (premio Città di Siena per il Corto) realizzandone la regia in collaborazione con Federico Cagnoni. Lavora attualmente come producer per la struttura RaiFiction. Insieme a Claudio Fava ha scritto I Cento Passi, menzione speciale Premio Solinas ’98 per la migliore sceneggiatura.

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i cento passi

Fabrizio Mosca, fonda nel 1995 la Società di produzione Titti Film e nel corso del 1995/6 coproduce insieme a ARTE, RaiDue, Orbit, WDR il film di Enrica Fico Antonioni Fare film per me è vivere, presentato alla Mostra di Venezia e in vari Festival internazionali. Nel 1996 concepisce e produce per ARTE le 4 ore della serata tematica dedicata a Michelangelo Antonioni. Nel 1997 produce insieme a Telema il film Elvis De Medicis per la regia César Vayssié e nello stesso anno realizza lo spot Minute Maid – Danone-Coca Cola per la regia di Etienne Chatiliez. Nel 1998 produce (con Rai3, TSR e Agim) e realizza come regista il documentario Hari, il popolo schiavo. Nel 1998 si assicura per l’Italia l’esclusiva di 20 registi francesi (Etienne Chatiliez, Alain Chabat, Claude Miller…) e realizza per Telecom Italia la campagna Value Pricing per la regia di Christian Coigny. Nel 1999 coproduce con TelFrance e France2 il film per la TV Venice est une femme diretto da Jean Pierre Vergne.

Roberto Forza, direttore della fotografia. Titoli principali: Il grande Fausto (1993) di Alberto Sironi, Cronaca di un amore violato (1994) di Giacomo Battiato, Và dove ti porta il cuore (1995) di Cristina Comencini, Silenzio si nasce (1995) di Giovanni Veronesi, Esercizi di stile (1996) episodi di Dino Risi, Mario Monicelli, Luigi Magni, Sergio Citti, Il ciclone (1996) di Leonardo Pieraccioni, 8 (1997) di Giacomo Battiato, La piovra 9 (1998) di Giacomo Battiato, Più leggero non basta (1998) di Elisabetta Lodoli, Matrimoni (1998) di Cristina Comencini, Liberate i pesci (1999) di Cristina Comencini.

Roberto Missiroli, montatore. Titoli principali: Corsa di primavera (di Giacomo Campiotti), Verso sera (di Francesca Archibugi), Il giardino dei ciliegi (di Antonello Aglioti), Adelaide (di Lucio Gaudino), Carogne (di Enrico Caria), La conchiglia (di Abdul Kadir Shaid Amed), Traditori del tempo (di Gherardo Fontana), L’albero della vita (di Abdul Kadir Amed), Il grande cocomero (di F.Archibugi), Jack Frusciante è uscito dal gruppo (di Enza Negroni), Per non dimenticare (di Massimo Martelli), Barnabò delle montagne (di Mario Brenta), Come due coccodrilli (di Giacomo Campiotti), Fare un film per me è vivere (di Enrica Fico Antonioni, special sul film Al di là delle nuvole di M. Antonioni), Vite blindate (di Alessandro De Robilant), Il guerriero Camillo (di Claudio Bigagli), La ballata del lavavetri (di Peter Del Monte), Muzungu (di Massimo Martelli), Il tempo dell’amore (di G.Campiotti). Ha realizzato inoltre numerosi cortometraggi, documentari, video musicali e spot pubblicitari tra i quali: Tre donne (di Giacomo Campiotti), Ritorno dal cinema (di G. Campiotti), Viva (video-clip di Angela Baraldi, regia di G. Campiotti), Latin Lover (videoclip di Lucio Dalla, regia di G. Campiotti), La piccola avventura (di F.Archibugi), Il manierismo veneto (di Tommaso Dazzi), Afghanistan (di Mario Gianni), Sulle vie della droga (di Fabio Jephcot), Kocs, Bedia, Il cacciatore bianco, Il signore di Malindi (di Francesca Marciano), Emir Kusturica (back-stage de Il tempo dei gitani di G.Botos), Nord e Sud di Vito Zagarrio.

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i cento passi

Franco Ceraolo, si è diplomato in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma e al Centro de Capacitatiòn de Estudios Cinematogràficos di Città del Messico. In teatro ha realizzato le scene degli spettacoli: Le quattro stagioni (regia di L.Versari), Cronache marziane e La rivolta degli oggetti (regia di G.Barberio Corsetti). Per Dante Ferretti ha curato la progettazione scenografica de La Traviata (1989, La Scala, regia di L.Cavani) e per Franco Zeffirelli: Romeo e Giulietta (1991, Taormina, regia di F.Zeffirelli), Pagliacci (1992, Opera di Roma, F.Zeffirelli) e Don Carlo (1992, La Scala, regia di F.Zeffirelli). Come arredatore e assistente scenografo ha lavorato con Luciano Ricceri, Dante Ferretti, Ferdinando Scarfiotti: Ballando, ballando (di E.Scola), Il futuro è donna (di M.Ferreri), Il nome della rosa (di J.J.Annaud), Ginger e Fred (di F.Fellini), Il segreto del Sahara (di A.Negrin), Leviathan (di G.Pan Cosmatos), La voce della luna (di F.Fellini), Il tè nel deserto (di B.Bertolucci), Amleto (di F.Zeffirelli), Kundun (di M.Scorsese). In proprio ha firmato le scenografie di: Un ragazzo come tanti (di G.Minello), Cento giorni a Palermo (di G.Ferrara), Grandi Magazzini (Castellano e Pipolo), Gran Casinò (di C.Vanzina), Via Paradiso (di L.Odorisio), Capitan Cosmo e La corsa dell’innocente (di C.Carlei), Red Rain (di J.Kauffman), La tenda nera (di L.Manuzzi), La strada segreta (di C.Sestieri), Lui e lei (di L.Manuzzi), Sciusciu (di J.Sargent).

Elisabetta Montaldo, costumista, studi al Liceo Artistico e all’Accademia Di Belle Arti di Roma. Ha insegnato pittura ed esposto in numerose mostre; dal 1983 al 1988 è stata assistente costumista con Nanà Cecchi per lirica, teatro e cinema. Ha debuttato nel 1988 firmando i costumi de Il delfino azzurro (di G.Moser). Ha poi proseguito con Oggi ho vinto anch’io (di L.Gasperini, 1988), Tempo di uccidere (di G.Montaldo, 1989), Il magistrato (K.Mueier, 1989), Briganti (di Marco Modugno, 1990), Punto di fuga (di C.Del Punta, 1991), Mario, Maria e Mario (di E.Scola, 1993), Pasolini, un delitto italiano (di M.T.Giordana, 1995), Con rabbia e con amore (di A.Angeli, 1996), Braibanti, un caso senza precedenti (di F.Bernini, 1996), Ardena (di L.Barbareschi, 1997), Il figlio di Bakunin (di G.F.Cabiddu, 1998), Michele Strogoff (di F.Costa, 1999). In teatro e lirica ha lavorato con Prospero Richelmy, Giuliano Montaldo (Turandot, La Bohème, Otello, La Tosca, Rinaldo, Un ballo in maschera), Egisto Macchi (Amatra), Gianni Quaranta (La Tosca), Marco Tullio Giordana (Morte di Galeazzo Ciano).

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Luigi Lo Cascio (PEPPINO IMPASTATO), diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, con un saggio su Amleto diretto da Orazio Costa. Ha partecipato agli spettacoli teatrali: Margherita Gautier (regia di G.Patroni Griffi), Aspettando Godot (regia di F.Tiezzi), Romeo e Giulietta (regia di G.Patroni Griffi), Ager Sanguinis (regia di C.Quartucci), La sposa di Messina (regia di E.De Capitani), La morte di Empedocle (regia di R.Guicciardini), Gloria del Teatro Immaginario (regia di A.Marinuzzi), La figlia dell’aria (regia di R.Guicciardini), Il figlio di Pulcinella (regia di R.Guicciardini), Amleto e Sogno di una notte d’estate (regia di Carlo Cecchi). I cento passi è il suo primo film.

Luigi Maria Burruano (LUIGI IMPASTATO), ha lavorato con gli Stabili di Roma, Catania, Trieste, Palermo, Prato: Rinaldo in campo (regia di P.Garinei), Racconto d’inverno (regia di P. Carriglio), Coriolano (regia di R.Guicciardini), Studio per una finestra, I giganti della montagna. In cinema e televisione: Mery per sempre e Ragazzi fuori (regia di Marco Risi), Il siciliano (regia di M.Cimino), La discesa di Aclà a Floristella (regia di Aurelio Grimaldi), Il cugino americano (regia di G.Battiato), Un uomo di rispetto (regia di D.Damiani), Quattro bravi ragazzi (regia di C.Camarca), La scorta (regia di R.Tognazzi), S.P.Q.R. (regia di C.Vanzina), Italiani (regia di M.Ponzi), Pizza Connection (regia di D.Damiani), L’amore coniugale (regia di D.Maraini), Luna e l'altra (regia di M.Nichetti), Il prezzo del denaro (regia di M.Lucidi), Santo Stefano (regia di A.Pasquini), Il figlio di Bakunin (regia di G.Cabiddu), La Piovra 8 (regia di G.Battiato), Oltre il mare (regia di N.Correale), Scomparsi (regia di C.Bonivento), Operazione Odissea (regia di C.Fragasso).

Lucia Sardo (FELICIA IMPASTATO), formatasi con il Teatro di Ventura -che gestisce dal 1981 l’Istituto di Cultura Teatrale di Santarcangelo di Romagna- organizza per vari anni il Festival del Teatro di Strada partecipando a diversi laboratori con docenti quali: Katzuka Atzuka, Alvin Curran, Roy Hart Theatre, Edda Dall’Orso, Ludwig Flazen, Merisa Fabbri. Con il Teatro di Ventura interpreta: Il medico per forza, Il teatrino delle meraviglie, La questione della primavera, Immagini dal don Chisciotte. Partecipa agli spettacoli: Un dramma per pazzi (Teatro Mascarà), Le buttane (regia di M.Cappelli), La casa verde (compagnia Dioniso di Palermo), Attonite curiosità (regia di M.Cappelli), Due donne in amore (testo e regia di A.Grimaldi e Marcello Cappelli), La lupa (Festival Verghiano di Vizzini), Storia di Matilde, di cui è anche autrice, presentato in diversi Festival europei. Ha partecipato ai film: La discesa di Aclà a Floristella, La ribelle, Le buttane, Nerolio (di Aurelio Grimaldi), La Piovra 7 (di L.Perelli), La stanza dello scirocco (di M.Sciarra), De-programmate mio figlio (di Fulvio Bernasconi), La fame e la sete (di Antonio Albanese).

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Tony Sperandeo (TANO BADALAMENTI), ha partecipato ai seguenti film: Mery per sempre, Ragazzi fuori, Muro di gomma, Nel continente nero (regia di Marco Risi), Pizza connection, Il sole buio, Un uomo di rispetto (regia di D.Damiani), La Piovra (di F.Vancini), Il cugino americano, La Piovra 8, La Piovra 9 (regia di G.Battiato), Il sole anche di notte, Kaos (fratelli Taviani), Felipe ha gli occhi azzurri (di G.Albano), Una storia semplice (di E.Greco), Il pentito (di P.Squitieri), Il Siciliano (di M.Cimino), Big Man (di Steno), Caldo soffocante (di G.Gagliardo), Johnny Stecchino (di R.Benigni), La discesa di Aclà a Floristella (di A.Grimaldi), Tre colonne in cronaca, I mitici (di C.Vanzina), Quattro bravi ragazzi (regia di C.Camarca), La scorta (regia di R.Tognazzi), Milano-Palermo solo andata (regia di C.Fragasso), Dio vede e provvede (di E.Oldoini), Altri uomini (di C.Bonivento).

Andrea Tidona (STEFANO VENUTI), diplomato all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, ha partecipato agli spettacoli spettacoli: Tre quarti di luna (regia di E.D’Amato), Il vero Silvestri (regia di Andrea Tre quarti di Luna (regia di R.Mainardi), Re Lear (regia di G.Strehler), La scuola delle mogli (regia di E.D’Amato), El nost Milan (regia di G.Strehler), La vita è sogno (regia di E.D’Amato), La Lupa (regia di L.Puggelli), Edipo (regia di G.Mauri), Filottete- Philoctet (regia di G.Mauri), Re Lear (regia di G.Mauri), La dodicesima notte (regia di M. Sciaccaluga), Provaci ancora, Sam (regia di A.Salines), Amleto (regia di Carlo Cecchi), L’importanza di chiamarsi Ernesto (regia di E.Fenoglio), Bagno finale (regia di C.Cassola), La professione della signora Warren (regia di E.Fenoglio), Sole (regia di W.Manfrè), La confessione (regia di W.Manfrè), La Tempesta (regia di G.Mauri), Ammesso e non concesso (regia di C.Cassola), L’ultima notte di Giordano Bruno (regia di R.Sicco e L.Spadaro), Il commissario Maigret (regia di S.Scandurra). Per la televisione: Adua (regia di D.Guardamagna), Una casa a Roma (regia di B.Cortini), Un bambino in fuga (regia di M.Caiano), Una donna d’oggi (regia di F.Giraldi), La Piovra 9 (regia di G.Battiato), Amico mio 2 (di P.Poeti), Il colore della vittoria (di V.De Sisti), Più leggero non basta (regia di E.Lodoli), Le ali della giovinezza (regia di S.Reali), Padre Pio (regia di Carlo Carlei). Per il cinema: L’amico di Wang (di K.Hebert), La vita è bella (di R,Benigni), Quinta generazione (di T.Spalla), Film (di L.Belli).

Claudio Gioè (SALVO VITALE), diplomato presso l’ Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, Roma ha seguito seminari con Marise Flesh, Nikos Karalambus, Luca Ronconi. Ha messo in scena e interpretato i seguenti spettacoli: Ifigenia, Edipo e contro-Edipo, Historia von Doctor Iohannes Faustus (con S.Piro). Ha partecipato agli spettacoli: Il gioco delle, (regia di G. Lavia), Nobelissimo (regia M. Ferrero), Sogno di un mattino di primavera (regia F. Covatta), Per gioco e per amore (regia di P.Passalacqua), Il burbero di buon cuore (regia di M. Manna, Premio miglior attore protagonista), Amore senza amore (regia di M. Ferrero), Marat-Sade (regia di P.Passalacqua). Ha partecipato al tv movie Operazione Odissea (regia di C.Fragasso), al film The protagonists (regia di Luca Guadagnino) e al corto Qui (regia di L.Guadagnino).

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Paolo Briguglia (GIOVANNI IMPASTATO) diplomato all’Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, partecipa ai laboratori condotti da Michel Azama e da Peter Clough. Spettacoli: Vigilanza stretta (regia di U.Cantone, La pietra comicale (regia di B.Marchese/F. Brogi), Sacra rappresentazione di Abramo e Isacco (regia di M.Cusona), Romeo e Giulietta (regia di M.Cusona), Easy, spettacolo musicale LaMama ETC di New York, Calderon (regia di D.Polidoro), Il viaggio (regia di W.Manfrè), Il gabbiano (regia di G.Nanni), Line (regia di E.Floris). Al cinema: The protagonists (di L.Guadagnino), Il manoscritto del principe (di R.Andò).

Pippo Montalbano (zio CESARE MANZELLA), inizia la sua attività teatrale nel '54 con una commedia musicale tratta da Pinocchio di Collodi e da allora ha partecipato a vari spettacoli curandone in alcuni casi la regia, spesso ricoprendo il ruolo di protagonista. Dal '73 al 93 è il primo attore nel Liolà di Pirandello. All’autore di Girgenti è dedicata gran parte della sua attività artistica: dall'84 è direttore artistico del Piccolo Teatro città d'Agrigento e svolge lo stesso incarico per la Settimana pirandelliana, rassegna teatrale di opere pirandelliane che dal '73 si rappresentano ogni anno ad Agrigento. Per la televisione ha preso parte a Le chemin de la croix (produzione francese), La mano sugli occhi e Western di cose nostre di Pino Passalacqua, Una madre inutile di Josè M. Sanchez. Per il cinema ha lavorato ne Il giudice ragazzino di Alessandro De Robilant.

Ninni Bruschetta (cugino ANTHONY), inizia la sua carriera artistica nel 1983 con la regia dell’opera di Beckett Tre pezzi di occasione. E’ autore di numerosi testi teatrali, di cui ha firmato anche la regia, tra cui citiamo: Bob Wilson e figli maltrattano i sordi, Samuel Beckett sul mare, Caramelle al fruttosio, Tre fogli bianchi, Chi ci vuole morti?, L’incredibile incontro (di Bruschetta e F. Caldarella), Antigone come non è e Il battello degli amanti, entrambi di Bruschetta e Calogero. Per il cinema ha scritto, inoltre, le sceneggiature di La gentilezza del tocco, Visioni private, Nessuno e Bellaria, tutte dirette da Francesco Calogero. Come attore ha recitato in molti film, tra cui: La gentilezza del tocco (regia di F.Calogero), Visioni private (regia di F. Calogero, N.Bruschetta e Donald Ranvaud), Ladri di futuro (regia di Enzo De Caro), Il trittico di Antonello (regia di Francesco Crescimone), Libera e I buchi neri (regia di Pappi Corsicato), Il giudice ragazzino (regia di A.Di Robilant), Fiabe metropolitane e Fiori di campo (regia di Egidio Eronico), La vita che verrà (regia di Pasquale Pozzessere), Torball (regia di Stefano Incerti), Il manoscritto del principe (regia di Roberto Andò).

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Francesco Giuffrida (MAURO), ha esordito sul grande schermo con il film di Gianni Amelio Così ridevano. Ha poi continuato con Prime luci dell'alba (regia di Lucio Gaudino), Una storia al di là del mare (regia di Carmine Fornari), Christie Malry's own double entry (regia di Paul Tickell).

Roberto Zibetti (CARLO) per il cinema ha interpretato Nessuno di Francesco Calogero, Mario e il mago (regia di Karl M. Brandauer), Cronaca di un amore violato (regia di Giacomo Battiato), Io ballo da sola (regia di B. Bertolucci), Il carniere (regia di Maurizio Zaccaro), Cronaca nera (regia di U.F.Giordani), RadioFreccia (regia di Luciano Ligabue), A casa di Irma (regia di A. Bader), L'avvocato Scalzi (regia di G.Giagni) e infine ha partecipato al televisivo Trenta righe (regia di L. Gasparini). Per il teatro ha lavorato ne Gli ultimi giorni dell'umanità di K.Kraus (regia di Luca Ronconi), Risveglio di primavera di F.Wedekind (regia di E. De Capitani), La fionda di Koljada (regia di R. Vitiuk), La disputa di Marivaux (regia di M. Castri), I sette contro Tebe di Eschilo (regia di G. Vacis), Il campiello di Goldoni (regia di G. Strehler), Aminta del Tasso (regia di L.Ronconi), Splendid's di J.Genet (regia di K. M. Gruber), Come le lumache sull'erba di A. Milazzo (regia collettiva), Vecchio clown cercasi di Visniec (regia di S. Iordanescu). Firma la regia de Il mondo nuovo, tratto dal romanzo di A. Huxley.

Mimmo Mignemi (MARESCIALLO) per il teatro ha recitato in numerosi spettacoli, diretto in particolare dai registi: L. Puggelli, A. Pugliese, G. Di Pasquale, G. Cobelli, R. Laganà e R. Bernardi. Altri spettacoli che lo hanno visto interprete sono stati: Pipino il Breve (regia di T. Cucchiara), Ciavieddu (regia di M. Freni), I menecmi (regia di A. Zucchi), Nozze di sangue (regia di R. Guicciardini), La dodicesima notte (regia di E. Coltorti), Inferno in corpo (regia di G. Di Martino), Gli acarnesi (regia di E. Marcucci), Colapesce (regia di E. Donato), Il berretto a sonagli (regia di Mauro Bolognini). In collaborazione con A. Tosto e R.M.Tarci ha scritto la commedia Cari e stinti, di cui ha firmato la co-regia con A. Tosto. Per il cinema ha recitato in La sposa era bellissima (regia di Paul Gabor), Nuovo cinema paradiso (regia di Giuseppe Tornatore), Orlando 6 (regia di Dante Majorana), Magnificat (regia di Pupi Avati), Arriva la bufera (regia di Daniele Luchetti), La scorta (regia di ), Pasolini un delitto italiano (regia di Marco Tullio Giordana), Onorevoli detenuti (regia di Giancarlo Planta). Per la televisione ha partecipato a La piovra (regia di D.Damiani), La famiglia Ceravolo (regia di M.Freni), Prova d'amore (regia di N.Risi), Tre birre (regia di M. Truglio), Ciao Bella (regia di X. Swarzenberger).

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