Ritratto del medico bresciano Panorama di Francesco Roncalli

Le acque salutari Particolare della fontana presso la di e Collio fonte Busana

Per informazioni Centro Unico di Prenotazione di Bovegno Museale e Informazione Turistica piazza Zanardelli, 1 Valle Camonica-Valle Trompia c/o 25061 - Bovegno (BS) Youth-Point CTS Tel. 030 926148 - Fax. 030 926774 via N.Tommaseo, 2/a www.comune.bovegno.bs.it 25128 - Frontespizio del trattato “De [email protected] Tel. 030 8337495 / 0302809556 aquis brixianis” di Francesco Roncalli, 1724 Comune di Collio Fax. 030 8910999 piazza Zanardelli, 24 http://cultura.valletrompia.it/musei Comune di Bovegno Comune di Collio 25060 - Collio (BS) [email protected] o studio delle acque Tel. 030 9225052 - Fax. 030 9280791 salutariL dell’alta Valle www.comune.collio.bs.it Sede ERSAF di Breno AMBIENTE Trompia ebbe la sua origine [email protected] piazza Tassara, 3 25043 - Breno (BS) nella prima metà del Sette- CULTURA cento, per iniziativa del medico Sistema Museale di Valle Trompia Tel. 0364 322341 - Fax. 0364 322359 via San Francesco d’Assisi www.montagnedivalgrigna.it STORIA bresciano Conte Francesco Ron- 25063 - Gardone (BS) [email protected] calli (1692-1769). A lui si infatti deve il trattato “De aquis brixianis”, Tel. 030 833494 - Fax. 030 8910999 Breno edito nel 1724 e dedicato alle fonti di varie località, tra le quali quella http://cultura.valletrompia.it/musei a i c della Busana a Collio. [email protected] n o Un secolo dopo fu merito del chimico farmacista Stefano Grando- Berzo Inf. P.so Crocedomini ni dell’Ospedale Maggiore di Brescia approfondire l’osservazione ed m ampliare il numero delle fonti considerate, soprattutto negli anni ‘20 e a ( ( Darfo Boario ‘30 dell’Ottocento. Alle sorgenti già conosciute si aggiunsero quella Terme C di San Lorenzo a Magno di Bovegno, mai sfruttata commercialmente; Va l Valle Sabbia quella del Monte Trovina/Introvino tra Bovegno e Graticelle (che per e G r i g n a l iniziativa del poeta Angelo Canossi diverrà nota col nome di Fonte di l Fonte Sant’Antonio, e quella di San Colombano. di San Colombano P.so Maniva a Lovere I criteri di giudizio sulla qualità e sulle proprietà dell’acqua certo cam- Fonte Collio ( ( i a V p Le acque salutari biarono col tempo, e anche l’introduzione di valutazioni chimiche non di Sant’Antonio fu suffi ciente ad evitare evidenti contraddizioni, smentite e conferme o m Bovegno o e T r di Bovegno e Collio superate di fatto soltanto dalla decadenza cui è andata incontro la

s V a l pratica del “bere l’acqua”. I

’ Oggi, l’unica fonte su cui è possibile con una certa facilità trovare

d Tavernole S/M dati è la Busana, in quanto pubblicati alcuni anni fa (“Atlante Valtrum- plino”, vedi bibliografi a). Dall’esame chimico, l’acqua risulta oligomi-

o nerale bicarbonato-alcalina-terrosa, fredda, discretamente carboni- g Gardone V.T. L a ca, modicamente ferruginosa ed ipoclorica, con radioattività di 3,20 Iseo U.M., residuo secco a 180° di 0,1383% e temperatura alla sorgente di 9°C. La fonte ferruginosa di San Colombano oggi Per tale acqua viene confermato il potere diuretico, antiurico e zi- mostenico atto ad esaltare le attività pancreatico-duodenali nelle loro varie sezioni enzimatiche, quindi stimolante la diuresi e nel contempo SP 19 esaltante le attività catalitiche della digestione lipidica. Contrada Put de’ Armei a San Colom- Lapide presso la fonte Busana bano, con alle spalle SP 345 BRESCIA la vallecola dove si trovavano le fonti Brescia MI - VE A4 Il sito delle fonti ferruginose Ovest ferruginose di San A cura di: Mauro Abati Colombano come si presenta oggi Grafi ca: www.castellettigrafi ca.com In copertina: - Pubblicità del Grand Hotel Mella e dell’annesso Stabilimento Idroterapico a Collio - Manifesto di Vimercati di pubblicità di Bovegno stazione climatica alpina (prima metà del Novecento) E’ un prodotto dell’Accordo di Programma per la Valorizzazione dell’Area Vasta Valgrigna www.montagnedivalgrigna.it Collio Bovegno Da questo punto di vista è ancor oggi un po’ più accogliente la fonte di Sant’Antonio di Bovegno, anch’essa, però, in buona misura dimenticata dai visitatori e dai villeggianti che ancora frequentano il paese. Studiata, come si diceva, già nella prima metà dell’Ottocento, fu a lungo frequen- tata. Nella prima metà del Novecento il poeta Angelo Canossi si fece pro- motore di un abbellimento del luogo chiedendo a Mario Gatti di scolpire nel marmo il volto del santo patrono della vicina contrada di Graticelle, Sant’Antonio abate, appunto. Scrisse inoltre una quartina che ancora Pubblicità del oggi fi gura sul prospetto della fonte: Grand Hotel Mella «Dice dell’acqua il cantico giocondo: Veduta di San Colombano Ritratto di Federico Bragozzi Veduta di Bovegno bevi che ti mondo. (Biblioteca Archivio Bevilacqua) Particolare del muretto sul luogo delle fonti ferruginose di Mentre t’affi da il monaco barbuto: San Colombano, cosparso di vari graffi ti. In evidenza una data A cavallo del cambio di seco- Prega, che t’aiuto.» Bassorilievo col volto Il 1884 è anche l’anno in cui la direzio- incisa da un visitatore lo sono quindi tre gli alberghi di Sant’Antonio abate, ne sanitaria dell’Ospizio Marino di Bre- presenti a Collio: il Grand Hotel voluto dal poeta Angelo scia (Dottor Rodolfo Rodolfi ) si interessa Mella, appunto, l’Alpinisti di Lui- Canossi e realizzato da presso l’amministrazione di Collio per Mario Gatti per decorare gi Tabladini e il Bell’Avvenire di la fonte ferruginosa ottenere la possibilità di alloggiare gruppi Giuseppe Biena. Il primo è il prin- Villa della prima metà del Novecento, testimonianza dell’importante stagione di fanciulle allo scopo di bere le acque di Fonte di Sant Antonio, sulla strada cipale per gli altolocati clienti; gli turistica di Bovegno San Colombano. Ebbe così origine quel altri due sono però i più frequen- tra Bovegno Castello e Graticelle processo che porterà alla nascita di una tati, evidentemente da una classe Stazione Sanitaria Alpina, attiva per al- La piazza di Bovegno Castello col Lo statista Giuseppe sociale più modesta. municipio e uno degli alberghi oggi Zanardelli in un ritratto di cuni anni e alla quale si aggiungerà uno scomparsi (archivio Vesco, fi ne Ottocento Forse il venir meno delle fi gure Stabilimento Termale dal funzionamento, foto Camplani, 1940 circa) però, piuttosto incerto. che avevano dato impulso al progetto (anche Zanardelli morì nel 1903), for- se il cambiamento delle mode e poi la Prima Guerra Mondiale (1915-1918), La presenza a Collio della Stazione Sanitaria sollecita nel corso del tem- portarono in breve alla decadenza di quel tipo di turismo. Negli anni ‘10 del po altre iniziative di privati, ma è nel 1891 che si abbozza concretamente Novecento anche il Grand Hotel Mella era già adibito a sede della scuola co- l’avventura del Grand Hotel Mella. Il mediatore è probabilmente lo sta- munale. Se fi no ad allora era stata l’acqua il traino del turismo, dagli anni ‘20 tista Giuseppe Zanardelli, la cui famiglia è oriunda di Collio, all’epoca sarà invece la pratica dello sci, culminante nel 1956 con l’apertura del primo ministro di Grazia e Giustizia e caro amico dell’imprenditore di Villa Co- tronco della seggiovia. gozzo, Federico Bragozzi, che dell’hotel sarà fondatore e proprietario dal 1895 al 1899, anno della sua morte. La cura idropinica, cioè legata al consumo di acqua salutare, non rientrò più in un progetto organizzato. Occasionalmente emersero intenzioni in tal sen- Anche col passaggio di mano l’importanza dell’albergo non viene meno: so, che non portarono però a reali risultati. Ciononostante, le fonti della Busa- diretto da noti medici di area milanese, richiama per ancora qualche anno na e di San Colombano restarono a lungo meta di passeggiate dei numerosi la nobiltà, i politici, gli artisti anche dalla lontana capitale romana, ponendo villeggianti che giungevano a Collio per l’estate, unendo la bibita dell’acqua la località triumplina in competizione con le più antiche terme di Chiancia- con la spontanea inalazione dell’aria pura di tutto il luogo. Le mode introdotte no o Salsomaggiore. Vengono introdotte varie forme di trattamento non nella società dopo la Seconda Guerra Mondiale cambiarono ulteriormente solo legate alla pratica del bere l’acqua minerale (bagni, elettroterapia, l’interesse verso la montagna triumplina e anche il turismo più popolare si tremuloterapia, bagni di luce, cura lattea, eccetera), ma la progettata ca- ridimensionò drasticamente. Dipinto murale di Ximenes presso Villa Zanardelli nalizzazione dell’acqua della Busana non venne mai compiuta. a Maderno. Vi si raffi gura Bovegno durante una Pure le strutture realizzate per accogliere il pubblico presso le fonti furono festa estiva con villeggianti e paramenti presso via via trascurate e decaddero. Il sito della Busana è in verità ancora fruibile, l’Albergo Brentana (seconda metà dell’Ottocento) anche se frequentato in misura marginale e con un atteggiamento del tutto privato. Il sito delle acque ferruginose di San Colombano non è più nemmeno se- gnalato e la struttura costruita quasi due secoli fa è crollata: se ne vedono pietre scomposte e brandelli di muri sparsi qua e là, alcuni gettati nel ruscello che scorre lì vicino. Dalla terra esce un fi otto l’acqua che lascia sedimenti Uno dei numerosi alberghi di giallo-ocra sul terreno. Unica memoria dei visitatori di un tempo sono i graffi ti Collio attivi nella prima metà Villa della prima metà del del Novecento, in seguito Novecento, testimonianza lasciati su un muretto: nomi di persone e di località di provenienza, talvolta Ingresso a Piano di Bovegno. Si noti il cartello chiusi a causa del decadi- dell’importante stagione alcune date e forme di cuori, segni delle gioie e delle promesse giovanili di che indica il paese come “stazione climatica” (archivio Vesco, foto Camplani, 1940 circa) mento del turismo locale turistica di Collio quei tempi.