Discovering Traditions Through Europe
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C H Comenius project R “Culture box” I December 2009 S T Discovering M traditions A Through Europe S San PIETRO VERNOTICO – ITALY M A G Orosháza - Hungary A Z I Trabzon - Turkey N E CONTENT Scuola Secondaria di Primo Grado “Don Minzoni” San Pietro Vernotico (BR) – Italia Natale in Italia Christmas in Italy Christmas in France Christmas in Great Britain Christmas at school Orosháza Város Általános Iskolája és Pedagógiai Szolgáltató Intézménye Vörösmarty Mihály Tagintézmény Orosháza - Hungary Christmas in Hungar Scuola Secondaria di Primo Grado “Don Minzoni” San Pietro Vernotico (BR) – Italia TEACHERS Caputo Cristina (Italian teacher) Elia Anna Maria (specialized teacher for handicapped pupils) Mariano Alba Rosa (English teacher-project coordinator ) Acquaviva Edvige (French teacher) Pezzuto Vincenza (French teacher) CLASS STUDENTS 3A De Marco Dalila Longo Francesco Manca Carlotta 3B Gialluisi Elisa Rizzo Francesca Saponaro Clarissa 3C Centonze Francesca Elia Stefano Sgura Alessandra 3D Barbetta Alex Greco Mattia Fanizza Giovanni 3E Caretto Pierpaolo Marra Solazzo Benedetta Primaverile Giorgia 3F Albi Arianna Bonetti Fabiola Coppola Gabriele Orosháza Város Általános Iskolája és Pedagógiai Szolgáltató Intézménye Vörösmarty Mihály Tagintézmény Orosháza – Hungary TEACHERS Bordásné Nyíregyházki Mária Szalók József Aminné Mőricz Márta. ( project coordinator) E’ NATALE Quando crediamo e difendiamo la vita, quando ti ringraziamo per quanto già abbiamo, quando sappiamo metterci in ascolto della Tua parola, quando siamo di aiuto a chi ne ha bisogno, quando dividiamo le nostre gioie con gli altri, quando la speranza guida le nostre giornate e azioni, quando sappiamo essere docili alla Tua volontà, quando Ti riconosciamo come Padre e Ti preghiamo e adoriamo in silenzio, Tu, o Signore, nasci dentro di noi, e per noi ogni giorno è NATALE ! 1 Tradizioni Natalizie in Italia Il Natale si festeggia in tutto il mondo: in ogni paese, tutti i popoli cristiani e non, nel mese di Dicembre celebrano feste di pace, di fratellanza, di gioia, di prosperità, ciascuno secondo la propria cultura e le proprie tradizioni, e questo succede fin dai tempi più antichi. Il Natale è la principale festa dell’ anno, costituita da una serie di festeggiamenti che partendo dal solstizio d’ inverno arrivano fino all’ Epifania. Feste, che nella tradizione popolare, erano legate alla chiusura di un ciclo stagionale e all’apertura del nuovo ciclo. La festa appartiene all’anno liturgico cristiano, in cui si ricorda la nascita di Gesù, che nella Cristianità occidentale si celebra il 25 Dicembre, mentre nella Cristianità orientale il 6 Gennaio. Quando è nato…“ IL NATALE ?” Non è storicamente accertato che Gesù sia nato il 25 dicembre. Anche nei vangeli di Matteo e di Luca, non viene citato né il giorno , né il mese, e neppure l’anno della venuta del Figlio di Dio. E’ nel IV secolo che, con il papa Giulio I, si diffonde la celebrazione della festa cristiana del natale di Gesù il 25 Dicembre. Alcuni studiosi ritengono che questa data venne scelta dalla Chiesa in contrapposizione alla festa pagana del Sole invitto “Sol invictus”, voluta dall’ imperatore Aureliano nel 275. Festa da celebrarsi per l’appunto, il 25 Dicembre cioè 4 giorni dopo il solstizio d’inverno che cade il 21 dicembre, dopo tale data la luce (il Sole) rinasce e prende gradualmente il sopravvento sulle tenebre e le giornate si allungano. Il 25 Dicembre diviene, quindi, la data del “DIES NATALIS CRISTI”, la nascita di Gesù: “ luce del mondo” , il vero “ Sole di giustizia” che brillerà in eterno. La scelta di questo giorno, comunque, fu sanzionata nel 354 da papa LIBERIO. 2 Prima di Natale... L’ Avvento Il periodo che va dalla 4° Domenica prima di Natale sino al 25 dicembre è detto Avvento. Avvento vuol dire memoria, attesa e partecipazione alla venuta di Gesù. In questo tempo d’attesa il Sacerdote, durante la celebrazione della Messa, indossa vesti di colore viola in segno di penitenza e legge ai fedeli le parole scritte dai Sapienti nei Libri Sacri: “Il Re che deve venire,viene. Adoriamolo”. Nei secoli passati non si mangiava carne durante questo periodo. Molti digiunavano o si accontentavano di pane e acqua e pregavano. Erano certi che questo fosse il modo migliore per prepararsi al Natale. Il periodo dell’Avvento è caratterizzato da numerosi simboli. La corona d’AVVENTO L’uso della corona d’Avvento é da collegarsi ad un‘antica consuetudine germanico- precristiana , derivata dai riti pagani della luce , che si celebravano nel mese di YULE (Dicembre). Nel XVI secolo si diffuse tra i cristiani ed é un cerchio realizzato con foglie d’alloro o rametti di abete (il loro colore verde simboleggia la speranza e la vita) con quattro ceri . Durante le quattro settimane ogni domenica si accende un cero. Secondo una tradizione ogni cero ha un suo significato :c’é il cero dei Profeti , il cero di Betlemme, quello dei pastori e quello degli Angeli. L’accensione di ogni cero é accompagnata da un momento di preghiera . Si conclude con un canto alla Madre di Gesù. LA NOVENA Mentre nei piccoli centri come nelle grandi città, nelle piccole case come nelle grandi ville, l’aria che si respira è di festa : vie illuminate,vetrine addobbate, presepi, alberi,profumi,luci,sapori intensi e piacevoli,nel cuore dei cristiani giunge al culmine il fervore dell’ attesa di Gesù che si fa uomo ed entra nella storia dell’ umanità. Ogni fedele si prepara all’ evento con un periodo di 9 giorni, caratterizzato da una speciale celebrazione popolare “la Novena”, in cui spiccano i tradizionali canti natalizi,le preghiere dei Salmi,che sono le più antiche preghiere della Chiesa ed il canto del “ Magnificat “, l’ inno di lode di Maria a Dio “l’Altissimo” che si trova nel vangelo di San Luca. 3 LA VIGILIA DI NATALE Ha una grande valenza nel mondo cristiano, perchè si celebra nella notte la nascita di Gesù. Per i fedeli, la veglia notturna della vigilia serve da transito verso il mistero della Nascita. A questo significato originario é stato poi aggiunto quello della festa popolare , caratterizzato da un cenone e dallo scambio dei doni. Nella notte di Natale si crede avvengano prodigi e incantesimi, e che solo in essa si possano trasmettere segreti e scongiuri per guarire gravi malattie. Secondo un’antica tradizione chi nasce in quella notte diventa lupo mannaro, perchè essa è riservata per l’eternità alla Nascita di Gesù, e chi osa violarla viene così punito. Tra le credenze positive vi è quella che l’acqua, attinta alle fontane a mezzanotte in perfetto silenzio, rechi benessere e ricchezza. I RITI DELLA VIGILIA La sera della vigilia si è soliti apparecchiare la tavola con tutte le pietanze caratteristiche di questo giorno. Le donne con tanto amore e gioia preparano il cenone della vigilia costituito da 13 pietanze di “magro” che rievocano la magia del numero 13 con un originario carattere purificatorio. Che cosa si troverà sulla tavola? Ecco i piatti che secondo la tradizione non possono assolutamente mancare: Capitone in umido, stoccafisso o baccalà al sugo con vermicelli o in umido con lampascioni, frittura, pettole, focacce, rape lesse, anguilla, frutti di mare, verdure varie, frutta secca, dolci (cartellate, “purceddhruzzi” e dolci di mandorle in Puglia, struffoli a Napoli,Pangiallo a Roma, mostazzoli e pignolata in Sicilia, panforte a Siena) oltre all’oca che è quasi dappertutto pietanza rituale di questo giorno. Dopo aver finito la cena più abbondante dell’anno, tutta la famiglia si prepara per andare ad assistere alla Messa di Mezzanotte: un momento per tutti di raccoglimento spirituale, ma anche l’occasione per incontrare amici, conoscenti e scambiarsi gli auguri con una gioiosa stretta di mano. Di ritorno la famiglia si riunisce intorno al Presepe e il più piccolo depone la statuetta del Bambinello nella grotta con preghiere e canti natalizi. IL CEPPO Nella più antica tradizione popolare, si accendeva nel caminetto un gran ceppo di abete per rendere confortevole e caldo l’ambiente in segno di ospitalità, di accoglienza alla venuta del Figlio di Dio. Nell’accensione del ceppo che in alcune località rimane acceso anche fino a Capodanno, si fondono due elementi propiziatori: il Valore Vitale del Fuoco, immagine del Sole, e il simbolico consumarsi 4 del tronco, del vecchio anno con tutto ciò che di male vi si era accumulato. Anticamente a Genova, veniva offerto al Doge un ceppo dalle genti della montagna; poi il Doge versava sul tronco vino e confetti e lo accendeva tra la gioia dei presenti. In Puglia si crede che l’accensione del ceppo simboleggi la distruzione del peccato originale. I DONI L’usanza di scambiarsi doni affonda le sue radici nell’ antica Roma,quando,durante i Saturnali,feste popolari che si tenevano in dicembre per la seminagione,si banchettava e si offrivano ai convitati piccoli oggetti di cera o di argilla. Erano doni che si scambiavano in onore della Dea Strenia . Da qui l’ uso della parola “Strenna”. Con la diffusione del Cristianesimo, la vecchia usanza ha continuato ad esistere pur acquistando un significato diverso. Infatti col passare di alcuni secoli, i doni furono depositati vicino al presepe o sotto l’ albero,ed erano costituiti dai frutti della terra e della tradizione contadina come fichi secchi, mele, prugne, piccoli dolci, agrumi, fichi d’India e pigne. Oggi, purtroppo, il consumismo ha portato ad un’ offerta di mercato così vasta che gli oggetti che si donano sono estremamente vari, così come sono varie le persone alle quali essi sono destinati. BABBO NATALE Nel mondo non si può pensare al Natale senza quel sorridente e barbuto vecchio familiarmente chiamato Babbo Natale . Ma chi è Babbo Natale??? Il personaggio che ha ispirato Babbo Natale è una figura storica realmente esistita: San Nicola, vescovo di Myra ( Asia Minore) , vissuto attorno al 350 d.C.