AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE DELLE

Macerata

Macerata

Macerata

Libro bianco sulle acque potabili

Attività di laboratorio:analisi chimiche e batteriologiche REGIONE PROVINCIA DI MARCHE Qualità delle acque della Regione Marche MACERATA

______

Libro bianco sulle acque potabili

Attività di laboratorio: analisi chimiche e batteriologiche Qualità delle acque della Regione Marche

Provincia di Macerata

Alla realizzazione di quest’opera hanno collaborato:

Dipartimento Provinciale ARPAM di Macerata: Dott. Carlo Zazzetta Dott. Bernardino Principi Dott.ssa Floriana Scuriatti Dott.ssa Elizabeth Leon Soto

Dipartimento Provinciale ARPAM di Pesaro: Dott.ssa Lia Didero

Direzione Generale ARPAM: Dott.ssa Milena Brandinelli

progettazione grafica: Ennio Buonanno

Si ringraziano le ASL, la Provincia e gli Enti Gestori ed i Comuni per la collaborazione e per la fornitura di dati integrativi a quelli dell’ARPAM.

INDICE

Pag. I Presentazione del Direttore Generale dell’ARPAM Dott. Gisberto Paoloni

Pag. II Presentazione del Direttore Tecnico-Scientifico dell’ARPAM Dott. Ferdinando De Rosa

Pag. IX Presentazione del Responsabile del Servizio Acque del Dipartimento ARPAM di Macerata Dott. Carlo Zazzetta

Pag. 1 Risorse idriche della Provincia di Macerata

Pag. 14 Schede dei comuni

L’ Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPAM) è fortemente impegnata in una politica di protezione ambientale, al fine di raggiungere la migliore tutela della salute e della sicurezza dei cittadini marchigiani attraverso il miglioramento delle condizioni generali di vita. Vengono effettuati i controlli e la vigilanza sulle acque, aria, suolo, rifiuti e viene fornito il supporto laboratoristico per la tutela dell’ambiente e l’esercizio delle funzioni di Sanità Pubblica. I controlli riguardano anche le misure relative agli inquinanti fisici, quali i campi elettromagnetici, il rumore e la radioattività nonché i controlli preventivi e periodici su macchine e impianti per la sicurezza e le aree ad elevato rischio di crisi ambientale ed i rapporti fra ambiente e salute, anche mediante la divulgazione e la formazione dei cittadini. In particolare vengono effettuate ogni anno le analisi di circa 25.000 campioni di acqua potabile prelevati nelle reti di distribuzione dei 246 Comuni, con frequenze proporzionali al numero degli utenti e meccanismi stabiliti dalle vigenti normative. L’ARPAM è infatti il laboratorio a cui compete, ai sensi della L 31/2001, l’esecuzione delle analisi di controllo esterno in aggiunta al controllo interno effettuato dai gestori degli acquedotti. Le ASL competenti territorialmente, quando le analisi evidenziano la presenza di situazioni di non conformità, richiedono alle Autorità d’ambito (ATO) ed ai gestori degli acquedotti l’adozione dei provvedimenti necessari a tutela della salute pubblica e la necessaria informazione agli utenti o anche l’avvio delle procedure necessarie per la variazione dei sistemi di approvvigionamento. Nel controllo delle acque gli esami analitici chimici e batteriologici assumono un’importanza fondamentale, oltre all’attività ispettiva che è diretta competenza delle ASL, ed a tale fine questa Agenzia trasmette mensilmente in via informatica i risultati al Ministero della Salute. La presente pubblicazione evidenzia la reale situazione, per comune, degli acquedotti marchigiani, relativa alla qualità dell’acqua potabile e rappresenta ormai una conoscenza di valore assoluto e che deriva da tante migliaia di analisi eseguite nelle diverse realtà stagionali ed in tanti anni di esperienza. La protezione dell’acqua, come bene primario destinato all’uso potabile ma anche per ogni altra destinazione ambientale, rientra in un contesto prioritario sia per i programmi ministeriali che per la Regione, ai quali l’ARPAM ha fornito il proprio contributo tecnico mediante l’esecuzione del Programma Operativo Integrato (POI) per il controllo delle acque superficiali e marine. L’importanza della tutela e del risparmio della risorsa idrica è stata ribadita anche nel corso del Vertice Mondiale dello Sviluppo Sostenibile che si è tenuto a Johannesburg dal 26 agosto al 4 settembre 2002, nel corso del quale è stato approvato un piano di attuazione che prevede di dimezzare entro il 2015 il numero di persone che non hanno accesso all'acqua potabile e purificata, e di adottare entro il 2005 i piani per la gestione integrata ed efficiente delle risorse idriche. Vale la pena di ricordare che se il terzo mondo ha enormi problemi per le acque potabili, anche nei paesi industrializzati vi sono situazioni che richiedono di mantenere alta l’attenzione. Gli inquinamenti batteriologici, le situazioni di difformità chimiche (nitrati o altro) e le enormi perdite nella distribuzione sono ancora attuali anche nella nostra regione Il presente libro è un lavoro di sintesi certamente utile a tutti i Comuni marchigiani, che peraltro ricevono costantemente i risultati in tempo reale durante le operazioni di vigilanza e controllo, ma anche alle Amministrazioni Provinciali, ai gestori degli acquedotti, alle Associazioni ambientali ed a tutti i cittadini quindi sono lieto di presentare questa pubblicazione ed esprimo il mio ringraziamento a tutti gli operatori dell’Agenzia Ambientale.

Il Direttore Generale dott. Gisberto Paoloni

I ACQUA POTABILE UNA RISORSA INSOSTITUIBILE DA PROTEGGERE

Tra le matrici ambientali di rilievo l’acqua è certamente quella che può rivendicare la primogenitura, essendo stata la prima a mostrare i fenomeni macroscopici di inquinamento, sotto forma di cattivi odori e di colorazioni anomale causate dagli acidi e sostanze utilizzate dall’industria chimica. Questo ha fatto sì che per prima fosse sottoposta all’attenzione del legislatore che ha provveduto a metterla sotto controllo e monitoraggio,emanando specifiche normative di legge fra le quali la ormai storica “Legge Merli” sulle acque di scarico. Dagli anni ’70 molto è stato fatto dalle amministrazioni locali che si sono succedute ed a cui erano attribuite le competenze amministrative relative ai controlli e alle autorizzazioni e dalle strutture tecniche di vigilanza e analisi che le fornivano il supporto. Attualmente la regione Marche assicura i monitoraggi, i pareri tecnici, la vigilanza ed ogni altra incombenza scientifica sulle acque attraverso la propria Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche (ARPAM). Sulle acque esercitano la propria competenza sia la sanità che l’ambiente, ed in particolare l’ARPAM effettua le analisi chimiche e batteriologice su tutte le acque potabili e minerali per un ammontare annuo di circa 25.000 campioni, suddivisi fra i Dipartimenti Provinciali ARPAM di , Pesaro, Macerata ed Ascoli Piceno. Per le acque destinate all’alimentazione le AUSL effettuano i prelievi ed esprimono i giudizi di potabilità mentre l’ARPAM fornisce il supporto analitico e l’eventuale consulenza scientifica. I corsi d’acqua della Regione non sono di grande portata e questo li rende suscettibili di un notevole inquinamento sia per il regime torrentizio che per la tipica urbanizzazione delle Marche, ed è per questo che sono sottoposti ad un monitoraggio analitico mensile. Vengono fatti i prelievi su 64 stazioni, di cui 61 fluviali e 3 lacustri nei laghi di Polverina, Fiastrone e Borgiano. Tale monitoraggio consente di individuare in ogni punto le relative classi di qualità, che sono propedeutiche ad individuare i corretti provvedimenti amministrativi e legislativi, nonché gli interventi di risanamento. Una particolare attenzione viene riservata agli usi ambientali e di svago delle acque, ma l’attenzione diventa massima nei casi in cui queste sono sottoposte a trattamenti di potabilizzazione e di erogazione alla popolazione; un esempio tipico sono i laghi sopraddetti utilizzati in provincia di Macerata ed i fiumi Metauro e Foglia che sono utilizzati a Pesaro dove il 55% della popolazione provinciale utilizza acqua superficiale potabilizzata. Molto importante per le acque destinate ad attività di svago, per l’insostituibile volano economico che rappresentano nella nostra Regione, è il controllo della balneazione. Per questo vengono monitorate n. 223 stazioni marine, con una frequenza di 15 giorni nel periodo che va da Aprile a Settembre ed i risultati sono comunicati immediatamente ai Sindaci ed al Ministero della Salute, ma anche ai cittadini sono accessibili le informazioni in tempo reale sui risultati analitici e sul giudizio di balneabilità, consultando il sito www.arpa.marche.it. Questa Amministrazione infatti si è proposta di dare la massima informazione attraverso i sistemi che la tecnologia informatica attuale consente e comunque continuando ad accedere alla stampa scritta ed al mezzo televisivo per tutte le notizie di interesse pubblico.

Il territorio marchigiano è caratterizzato da una notevole complessità idrogeologica ed i principali acquiferi sono collocati nella zona montana e nelle vallate, con acque che appartengono in massima parte alla famiglia delle ”bicarbonato calciche”. La contaminazione chimica è dovuta essenzialmente alla presenza di nitrati, la cui distribuzione è riconducibile in primo luogo alle attività agricole intensive praticate; raramente vi sono altri superamenti dei parametri di legge, derivanti da sostanze chimiche (solfato di magnesio, ferro,…) aventi origine naturale.

II Nella zona montana si hanno per lo più acque provenienti da sorgenti, con valori di conducibilità elettrica compresi fra 200 e 400 µS/cm a 20°C e durezza compresa fra 10 e 20 gradi F. Si tratta di acque con una contaminazione chimica praticamente inesistente ed un contenuto di nitrati sempre inferiore a 5 mg/l di NO3, che le renderebbe idonee anche ad essere imbottigliate, mentre abbondano le contaminazioni batteriologiche nelle piccole sorgenti che sono spesso captate con approssimazione. Nella zona collinare ugualmente la maggior parte delle acque proviene da sorgenti o da drenaggi, con valori di conducibilità elettrica compresi fra 400 e 800 µS/cm a 20°C e durezza compresa fra 20 e 40 gradi F. I nitrati sono compresi fra 5 e 40 mg/l di NO3 e la contaminazione chimica risulta più evidente per la maggiore attività agricola, comportando anche il superamento del limite di 50 mg/l NO3 previsto per le acque potabili ed una situazione batteriologica analoga a quella montana. Le zone vallive forniscono acqua prelevata da pozzi scavati nel materasso alluvionale dei principali fiumi, con acque di origine freatica che presentano valori di conducibilità elettrica compresi fra 800 e 1300 µS/cm a 20°C e concentrazione di nitrati che spesso superano i 50 mg/l NO3 e, in zone ad elevata antropizzazione e ad intensa attività agricola, risultano avere un contenuto maggiore di 100 mg/l, ma una contaminazione batteriologica assai meno frequente. La zona costiera fornisce acqua prelevata da pozzi scavati nei detriti alluvionali con caratteristiche chimiche simili a quella attinta nelle vallate. In alcuni casi, però, la vicinanza dei pozzi al mare e un loro eccessivo sfruttamento ha prodotto fenomeni di ingressione salina ma una bassa concentrazione di nitrati e contaminazione batteriologica poco frequente. Il progressivo peggioramento della qualità delle acque sotterranee e l’aumento del fabbisogno hanno portato già dall’inizio degli anni 80 all’abbandono delle fonti di approvvigionamento più scadenti, con il ricorso alle acque superficiali potabilizzate e, ove possibile, a nuove captazioni in montagna. Sono attualmente in funzione sul territorio regionale 12 potabilizzatori di acque superficiali, con una potenzialità totale di circa 1000 l/sec. La maggior parte, dieci potabilizzatori, sono collocati nella provincia di Pesaro, che è la più carente di acque sotterranee di buona qualità, tanto che si approvvigiona per il 55% attraverso le acque superficiali rese potabili con trattamenti chimico-fisici. Attualmente i casi in cui si segnalano le “non conformità” di legge ai rubinetti degli utenti interessano meno del 5% della popolazione e sono per lo più dovuti a temporanei inconvenienti agli impianti di trattamento e distribuzione o a cause naturali. Precipitazioni prolungate ed abbondanti o lunghi periodi siccitosi che producano variazioni di portata delle sorgenti e che alterino le capacità di esercizio dei potabilizzatori delle acque superficiali possono costringere al temporaneo utilizzo di acque non conformi e che vengono erogate con il “divieto di potabilità”. I casi di non conformità batteriologica sono assai rari nei grandi acquedotti mentre sono più frequenti nelle piccole reti delle zone di montagna. L’impegno dell’ARPAM nel controllo delle acque destinate ad uso potabile è notevole, anche per l’elevato numero di reti acquedottistiche della Regione. Complessivamente nel corso di un anno i quattro Dipartimenti Provinciali esaminano circa 25.000 campioni di acque, dei quali un migliaio relativo alle complesse ed elaborate analisi che devono essere effettuate alla produzione ed il resto direttamente alle utenze, in apposite stazioni prefissate in funzione delle reti di distribuzione. La carta dei nitrati consente di visualizzare la situazione relativa all’inquinamento delle falde, ma deve risultare chiaro che l’acqua erogata ai rubinetti presenta una situazione diversa da quella rappresentata poiché vengono effettuate appositamente opportune miscele allo scopo di rientrare nei limiti di legge ovvero anche perché spesso il luogo di distribuzione, come è il caso di Ancona, si differenzia dal luogo di origine dell’acqua (acquedotto di Gorgovivo) che proviene da zone montane. In effetti la carta è rappresentativa della situazione delle falde e non della qualità dell’acqua presente nei singoli rubinetti, che deve risultare potabile.

III Entro il 25.12.2003 le ASL devono rivedere i programmi di controllo e la qualità delle acque ai sensi del D.Lgs. 02.02.2001 n. 31.

Il Direttore Tecnico Scientifico dott. Ferdinando De Rosa

IV

V

VI

VII

VIII Risorse idriche della Provincia di Macerata

Nella Provincia di Macerata, come in molte altre zone d’Italia, le acque di falda rappresentano la maggiore fonte di approvvigionamento delle “acque destinate al consumo umano”. Le risorse idriche profonde rappresentano una garanzia dal punto di vista della qualità e salubrità delle stesse, in quanto protette da filtri “naturali”. Tali risorse comunque vanno costantemente salvaguardate, in quanto l’estensiva e, spesso, non programmata utilizzazione del suolo potrebbe risultare un serio pericolo di inquinamento delle stesse. L’inquinamento da composti organoalogenati attualmente presente nella falda idrica della bassa valle del fiume è una chiara conferma di quanto detto. Tale fenomeno, evidenziato fin dal 1992, ha interessato gli approvvigionamenti dei comuni di e di , ed era dovuto all’utilizzo di un composto, l’1.1.1 tricloroetano, nel ciclo produttivo di insediamenti industriali (fabbriche di fondi per calzature in poliuretano). Nonostante le modifiche apportate nel ciclo produttivo, l’inquinamento da tricloroetano è rimasto, con l’aggiunta del tetracloruro di etilene, solvente ora utilizzato in sostituzione del precedente. Altro problema dovuto alla pressione antropica, evidenziabile nella Provincia di Macerata, è quello dell’utilizzo delle acque a scopo potabile provenienti dall’invaso artificiale del Lago Le Grazie, nel comune di . La presenza nel lago, anche se modesta, di un’alga, la Planktothrix aghardii rubescens, produttrice di una tossina, la microcistina, sta creando problemi alla distribuzione idrica in quel comune. Questa presenza è dovuta ad acque ricche di filamenti algali provenienti, tramite il suo emissario fiume Fiastrone, dal lago del Fiastrone, che da diversi anni è interessato da fenomeni eutrofici. Le fioriture di alghe appartenenti alle Cianoficee, stanno diventando un problema sempre più preoccupante, a seguito dell’aumento dei livelli trofici nei corpi idrici. Le conseguenze dell’eutrofizzazione sull’uso delle risorse acquatiche comportano ripercussioni negative sulla salute umana e sugli organismi superiori del sistema trofico. Il recupero di tali situazioni implica l’impiego di risorse umane con notevoli investimenti economiche, talvolta, con negative manipolazioni ambientali.

Dr. Carlo Zazzetta

Responsabile del Servizio Acque del Dipartimento Provinciale ARPAM di Macerata

IX RISORSE IDRICHE DELLA PROVINCIA DI MACERATA

La provincia di Macerata si estende dalla costa Adriatica fino ai monti Sibillini per una superficie di 2774 km2, la popolazione complessiva è di circa 304400 abitanti distribuiti maggiormente lungo la fascia costiera e medio collinare. La lunghezza complessiva della rete acquedottistica è di circa 1850 km.

Le caratteristiche geomorfologiche del terreno suddividono le fonti d’approvvigionamento in tre gruppi:

1 Sorgenti: le acque sono d’origine meteorica raccolte in un bacino imbrifero che sgorga naturalmente in superficie.

Falda sotterranea: acqua d’origine meteorica che dopo un percorso più o meno breve penetra nel sottosuolo (pianure alluvionali e fondo delle valli) nella cosiddetta zona di ricarica della falda, è prelevata come acqua di pozzo.

I corpi idrici superficiali: torrenti, fiumi, laghi diventano per necessità una fonte di approvvigionamento.

L’approvvigionamento idrico, rispetto al numero di abitanti serviti, viene effettuato da campi- pozzi per il 58%, da sorgenti per il 36% e da acque superficiali per il 6%.

ORIGINE DELLE ACQUE EROGATE DAGLI ACQUEDOTTI PRINCIPALI IN % DEGLI ABITANTI SERVITI

6

36

acque sorgive 58 acque pozzi acque superficiali

ORIGINE DELLE ACQUE EROGATE DAGLI ACQUEDOTTI PRINCIPALI PER NUMERO DI ABITANTI SERVITI

14500

96044

153630 acque sorgive acque pozzi

acque superficiali

2 La provincia è suddivisa in 57 comuni, la maggior parte dei quali, e soprattutto i più piccoli, gestiscono in proprio il servizio idrico, mentre i più grandi generalmente affidano la gestione ai consorzi o ad aziende municipalizzate.

Lungo il percorso dei fiumi sono presenti invasi artificiali, da due dei quali “ Lago Le Grazie” nel comune di Tolentino e “Lago Castreccioni” nel comune di viene prelevata acqua per essere potabilizzata.

3 Le acque di falda nella Provincia La provincia di Macerata può essere divisa in due zone, una montana ed una pedemontana che comprende la parte medio collinare e pianeggiante.

Acque della zona montana La zona montana dell’Appennino umbro-marchigiano è ricca di acquiferi. Le conoscenze attuali permettono di affermare che in tali acquiferi sono presenti volumi notevoli di acqua. Le numerose sorgenti, spesso captate ad uso idropotabile, hanno un chimismo caratterizzato da un basso tenore salino (0.1 – 0.3 g/l); di conseguenza, queste acque hanno bassi valori di conducibilità elettrica specifica, durezza, cloruri, nitrati e solfati.

I dati a disposizione indicano che le acque della zona montana sono generalmente sicure. Il rischio d’inquinamento chimico è particolarmente basso visto che tali alvei si trovano in una zona a bassa antropizzazione, con scarsa presenza d’insediamenti industriali e limitata attività agricola.

Acque della zona pedemontana comprendente la parte medio collinare e pianeggiante Spostandosi dalle zone montane verso le valli della zona medio collinare e pianeggiante, si ha un progressivo peggioramento delle caratteristiche qualitative: la conducibilità elettrica è compresa tra 600 e 1400 µS/cm, il residuo fisso è generalmente compreso tra 0.3 e 0.8 g/l, con un incremento della durezza che raggiunge valori superiori a quelli consigliati (valore massimo consigliato: 50 gradi francesi).

Queste caratteristiche sono conseguenza della lenta circolazione sotterranea e della natura litologica del sottosuolo (presenza di sabbie ghiaiose ad elementi prevalentemente calcarei). Il significativo aumento della concentrazione dello ione nitrato, i cui valori quasi nella totalità delle aree in questione superano 2 o 3 volte la concentrazione massima ammissibile di 50 mg/l per le acque destinate al consumo umano, è conseguenza dell’uso e abuso di fertilizzanti in agricoltura.

In questa zona un significativo numero di pozzi sono utilizzati per l’irrigazione, per uso industriale, per l’approvvigionamento idrico dei centri urbani (centrali di sollevamento degli acquedotti) e per approvvigionamento di abitazioni private.

4

Stato qualitativo delle acque erogate nella Provincia di Macerata I dati analitici ottenuti durante l’anno 2001 derivano dai controlli svolti dall’ARPAM Dipartimento di Macerata sulle acque erogate. Complessivamente il numero di analisi effettuate sono 7129, di cui 2861 chimiche e 4268 batteriologiche e di queste 219 sono risultate non conformi, cioè alcuni valori dei parametri analizzati superano i limiti di legge. (D.P.R 236/88).

Le non conformità riscontrate sono esclusivamente di tipo batteriologico. L’inquinamento delle acque in distribuzione può derivare direttamente dalla sorgente, se questa è poco protetta e superficiale, se il manufatto è di vecchia data, se mancano adeguate zone di rispetto, oppure dalla rete idrica quando le tubazioni sono vecchie ed usurate e quando manca un’adeguata manutenzione dei serbatoi.

PROVINCIA DI MACERATA conformità e non conformità chimiche e batteriologiche Numero di controlli totali anno 2001 = 7129

0 219

2861

4049

conformità batteriologiche conformità chimiche non conformità batteriologiche non conformità chimiche

5

Nella provincia di Macerata le non conformità chimiche sono nulle, in quanto le centrali di sollevamento degli acquedotti sono ubicate in vicinanza dei corsi d’acqua e spesso i relativi pozzi emungono acqua dalla falda fluviale dove la concentrazione dei nitrati e i valori di conducibilità elettrica specifica sono relativamente bassi.

Quando le concentrazioni dei nitrati sono più elevate gli enti gestori della rete idrica hanno dotato le centrali di emungimento di apparecchiature quali osmosi inversa ed elettrodialisi che riducono le quantità dell’inquinante.

Nell’anno 2002 sono stati effettuati prelievi di acque ad uso potabile da 655 punti utenza (fontane pubbliche) distribuiti su tutto il territorio della provincia di Macerata.

Le caratteristiche chimico-fisiche delle acque potabili analizzate nell’anno 2002 , non variano sostanzialmente da quelle dell’anno 2001.

Il fattore determinante delle non conformità è dovuto alla presenza di batteri legati alla scarsa manutenzione delle condotte, alla assenza di adeguate zone di rispetto e di tutela ambientale delle sorgenti ed ai trattamenti di disinfezione effettuati saltuariamente nella zona montana.

Le rare non conformità chimiche sono dovute al superamento dei limiti massimi ammissibili delle sostanze che possono essere presenti nell’acqua destinata al consumo umano ( D.P.R. 236 del 24 maggio 1998 ) di cui 4 dovute alla concentrazione di ferro, fenomeno legato alla usura delle condotte e 2 dovute alla concentrazione di oli minerali, fenomeno causato da una lieve perdita di una cisterna di gasolio.

Una sostanziale e rilevante novità è avvenuta nel comune di Tolentino dove è entrato in funzione il nuovo acquedotto della sorgente di Valcimarra le cui acque dolci e poco mineralizzate sono caratterizzate dal basso contenuto di sodio e di nitrati . Il comune di Tolentino quindi usufruisce solo saltuariamente in epoca di magra delle acque superficiali del Lago delle Grazie.

6 PROVINCIA DI MACERATA conformità e non conformità chimiche e batteriologiche Numero di controlli totali anno 2002 = 6089

6 284

2528 3271

conformità batteriologiche conformità chimiche non conformità batteriologiche non conformità chimiche

In alcuni casi le acque dei pozzi sono miscelate con acque sorgive in modo da ottenere una concentrazione di ione nitrato nella norma di legge.

7 Conducibilità media 1600

1200 882

800 685 662 615 589 578 549 532 526 510 476 435 430 430 415 413 383 370 360 conducibilità media (µS/cm 20°) 400 352 335 330 329 320 305 299 295 290 270 258 257 255 230 230 225 225 220 208

0 Apiro Gualdo Cingoli Cingoli Cingoli Matelica Matelica Macerata Macerata Macerata Caldarola Camerino Corridonia Esanatoglia Loro Camporotondo Castelraimondo Castelsantangelo Civitanova Marche punti utenza

Conducibilità media 1600

1200 989 865 810 800 751 747 665 615 592 538 516 489 419 411

400 362 330 327 325 325 312 310 conducibilità media (µS/cm 20°) 300 300 290 289 265 260 257 253 245 240 238 235 230 226 220 220 205 205 170

0 Muccia Pollenza Tolentino Tolentino Pievetorina San Ginesio San Ginesio Montecosaro Montecavallo Portorecanati Ripe S.Ginesio Ripe Picena Monte S.Giusto Poggio S.Vicino Poggio Monte S. Martino Penna S.Giovanni San Severino Marche San Severino Marche San Severino Marche Serravalle del Chienti punti utenza Sant' Angelo in Pontano

8 Nitrati media

40

35 33,5

31,0 31,3

) 30,0 3 30

26,0

25

20,0 20 17,5

15

9,1 10 8,0 Azoto nitrico (mg/l di NO 5,9 5,8 5,8 4,5 4,3 4,0 5 3,3 2,7 3,0 2,5 2,1 2,4 1,9 2,1 2,1 2,4 2,3 1,6 1,7 1,3 1,4 1,6 1,7 1,3 1,4 0,8 0,7 1,0 1,2 0 Apiro Apiro Fiastra Gualdo Cingoli Cingoli Cingoli Gagliole Matelica Matelica Matelica Macerata Macerata Macerata Mogliano Caldarola Caldarola Camerino Camerino Bolognola Fiuminata Corridonia Corridonia Appignano Esanatoglia Esanatoglia Colmurano Loro Piceno Loro Fiordimonte Acquacanina Cessapalombo Montecassiano Camporotondo Castelraimondo Castelraimondo Castelsantangelo Civitanova Marche Belforte del Chienti punti utenza

Nitrati media

45 42,0 40,7 40,7 40 ) 3 35 31,0 30,6 29,3 30 26,5

25 22,4 20,4 20

14,8 15 10,5 10 7,9 Azoto nitrico (mg/l di NO

5 3,2 2,8 2,3 2,7 2,4 1,4 1,5 1,6 2,1 1,9 1,7 1,5 1,5 1,9 1,7 1,6 2,1 1,2 0,8 1,3 1,2 0,9 0,9 1,2 1,1 0,6 0,9 0 Sefro Treia Visso Ussita Muccia Muccia Pioraco Petriolo Sarnano Pollenza Pollenza Recanati Tolentino Tolentino Urbisaglia Montefano Morrovalle Pievetorina San Ginesio San Ginesio San Ginesio Serrapetrona Montecosaro Portorecanati Montecavallo Montelupone Ripe S.Ginesio Pievebovigliana Monte S.Giusto Poggio S.Vicino Monte S. Martino Penna S.Giovanni San Severino Marche San Severino Marche San Severino Marche San Severino Marche Serravalle del Chienti Sant' Angelo in Pontano punti utenza

9 Durezza media

45

41,0

40

34,5 35 33,0 31,5 30,3 30 28,6 29,0 27,5 26,4 26,4 25,0 25 23,0 23,3 23,0 21,8 21,5 20,6 20,5 20,0 20,0 20,5 20 18,6 17,0 17,5 16,5 16,3 16,0 15,5 15,0 14,2 Durezza totale (°F) 15 13,5 14,0 14,0 13,0 12,5 13,0 13,0 11,7

10

5

0 Apiro Apiro Fiastra Gualdo Cingoli Cingoli Cingoli Gagliole Matelica Matelica Matelica Macerata Macerata Macerata Mogliano Caldarola Caldarola Camerino Camerino Bolognola Fiuminata Corridonia Corridonia Appignano Esanatoglia Esanatoglia Colmurano Loro Piceno Loro Fiordimonte Acquacanina Cessapalombo Montecassiano Camporotondo Castelraimondo Castelraimondo Castelsantangelo Civitanova Marche Belforte del Chienti punti utenza

Durezza media

50 46,6 46,0

45

39,0 40

34,8 35,0 35 31,0 30,0 30 26,2 26,0 24,0 24,0 25 22,4 21,3 19,5 20 18,0 18,0 18,0 18,0 18,0 16,5 15,5 15,8

Durezza totale (°F) 15,0 15,0 15,0 14,3 13,9 14,0 15 13,0 13,5 13,0 13,0 13,0 13,0 12,0 11,6 12,0 12,1 10,0 10

5

0 Sefro Treia Visso Ussita Muccia Muccia Pioraco Petriolo Sarnano Pollenza Pollenza Recanati Tolentino Tolentino Urbisaglia Montefano Morrovalle Pievetorina San Ginesio San Ginesio San Ginesio Serrapetrona Montecosaro Montecavallo Portorecanati Montelupone Ripe S.Ginesio Potenza Picena Pievebovigliana Monte S.Giusto Poggio S.Vicino Monte S. Martino Penna S.Giovanni San Severino Marche San Severino Marche San Severino Marche San Severino Marche Serravalle del Chienti Sant' Angelo in Pontano punti utenza

10

Nello studio della qualità delle acque in distribuzione sono stati presi in considerazione anche gli ioni solfato e cloruro. Le concentrazioni di questi ioni si mantengono relativamente basse rispetto ai limiti di legge tranne alcuni rari casi come viene evidenziato nei seguenti grafici:

Solfati media

125

102,6 100 ) 4 81,0

75

54,7 53,6 49,4 50 46,0 40,5 41,6 38,0 32,0 Solfati (mg/l di SO 22,2 25

9,3 8,3 6,7 8,0 8,4 4,3 4,8 3,0 4,0 2,3 2,5 2,1 3,5 3,0 2,2 2,3 4,1 4,0 2,2 4,1 2,4 3,7 2,5 3,1 0,0 1,9 0,7 1,3 0 Sefro Treia Visso Ussita Muccia Muccia Pioraco Petriolo Sarnano Pollenza Pollenza Recanati Tolentino Tolentino Urbisaglia Montefano Morrovalle Pievetorina San Ginesio San Ginesio San Ginesio Serrapetrona Montecosaro Montecavallo Portorecanati Montelupone Ripe S.Ginesio Potenza Picena Pievebovigliana Monte S.Giusto Poggio S.Vicino Monte S. Martino Penna S.Giovanni San Severino Marche San Severino Marche San Severino Marche San Severino Marche Serravalle del Chienti Sant' Angelo in Pontano punti utenza

11 Solfati media

125

100

75

58,9

49,4 49,6 50 40,5 40,3 42,2 42,0

30,7 30,0 31,0 27,7 25,8

Solfati (mg/l di SO4) 21,9 22,0 25 12,3 11,7 8,3 7,0 8,6 9,2 3,5 3,2 4,4 5,2 4,3 5,2 4,3 5,0 2,4 1,8 1,7 2,7 2,2 1,2 1,1 1,7 3,0 3,0 0 Apiro Apiro Fiastra Cingoli Cingoli Cingoli Gualdo Gagliole Matelica Matelica Matelica Mogliano Macerata Macerata Macerata Caldarola Caldarola Camerino Camerino Fiuminata Bolognola Corridonia Corridonia Appignano Colmurano Esanatoglia Esanatoglia Fiordimonte Loro Piceno Acquacanina Camporotondo Cessapalombo Montecassiano Castelraimondo Castelraimondo Castelsantangelo Civitanova Marche Belforte del Chienti punti utenza

Cloruri media

150

131,0

125

100

75

50 45,1 39,0 38,6 36,0 33,8 33,0

Cloruri (mg/l di Cl) 31,4 25,1 21,6 20,3 25 17,9 16,6 11,9 14,0 12,7 9,4 10,7 11,0 9,9 9,1 8,9 8,8 10,9 7,0 5,2 7,7 6,8 6,6 2,7 3,3 2,3 4,7 2,3 2,6 2,6 4,7 4,6 0 Apiro Apiro Fiastra Gualdo Cingoli Cingoli Cingoli Gagliole Matelica Matelica Matelica Macerata Macerata Macerata Mogliano Caldarola Caldarola Camerino Camerino Bolognola Fiuminata Corridonia Corridonia Appignano Esanatoglia Esanatoglia Colmurano Loro Piceno Loro Fiordimonte Acquacanina Cessapalombo Montecassiano Camporotondo Castelraimondo Castelraimondo Castelsantangelo Civitanova Marche Belforte del Chienti punti utenza

12 Cloruri media

150

125

100

77,0 74,0 71,0 75 56,8 58,0

50

Cloruri (mg/l di Cl) (mg/l Cloruri 38,5 38,0 30,2 28,2 26,0 22,0 25 12,0 11,0 10,0 8,5 8,6 8,3 9,3 4,7 4,5 4,8 4,5 6,4 4,7 6,2 6,2 5,8 6,5 6,3 7,2 4,5 4,3 3,3 2,5 2,9 2,9 3,0 1,5 2,8 0 Sefro Treia Visso Ussita Muccia Muccia Pioraco Petriolo Sarnano Pollenza Pollenza Recanati Tolentino Tolentino Urbisaglia Montefano Morrovalle Pievetorina San Ginesio San Ginesio San Ginesio Serrapetrona Montecosaro Portorecanati Montecavallo Montelupone Ripe S.Ginesio Potenza Picena Pievebovigliana Monte S.Giusto Poggio S.Vicino Monte S. Martino Penna S.Giovanni San Severino Marche San Severino Marche San Severino Marche San Severino Marche Serravalle del Chienti Sant' Angelo in Pontano punti utenza

13