venerdì 6 febbraio 2004 19

LA TOWER RECORDS IN USA A RISCHIO BANCAROTTA CHE FENOMENO, «OTTANTA RADIO»: SCAVA NELLA MEMORIA DEL ’900 E FA IL TUTTO ESAURITO Un mito sta crollando: il colosso Alberto Gedda Tower Records, la più famosa tra le catene americane di negozi di dischi, Terza puntata questa sera, su RadioUno, con Ottanta nazionali debuttarono infatti ottant'anni fa, il 6 ottobre te. È una follia simpatica programmare una serata radio- Quando ascoltiamo una voce, quale che sia, immediata- rischia di finire sotto amministrazione Radio trasmissione in onda dalle 21 alle 23, ogni primo e 1924), o stanchezza da tivù? «Non credo sia merito degli fonica, in piena prima serata televisiva. In realtà i fatti mente cerchiamo di contestualizzarne il suono creando controllata. È la casa madre della terzo venerdì del mese, dall'Auditorium Rai di Firenze a anniversari: la radio non è mai passata di moda - rispon- sono di altro segno. Il pubblico che viene nell'auditorium noi una scenografia e una ambientazione: ecco la fantasia Tower, Mts, a rischiare la bancarotta, cura di Umberto Broccoli, l'incuriosito presentatore che de Broccoli - È andata avanti per la sua strada, con il della sede di Firenze si deve prenotare: non c'è un solo della radio da vedere». Il vedere ci rimanda all'immagine: secondo ambienti finanziari americani. porta il pubblico dentro la memoria sonora. Che è di tutti, "passo da montagna", affiancando gli altri mezzi di diffu- posto libero fino a luglio. Al punto da dover prevedere due ma che posto ha la parola nella società dell'immagine? La Tower, nata a Sacramento in perché attraversa le generazioni come l'urlo dell'Hit Para- sione. Non ha conflittualità con la televisione: viaggia serate speciali al teatro Saschall di Firenze, una struttura «C'è da augurarsi un ritorno alla parola in una società California, possiede un centinaio di de di Lelio Luttazzi. In collaborazione con le Teche Rai, parallela e, tendenzialmente, arriva prima della tv. Si dice da 1500 posti. Forse questa notizia ha il carattere della prona davanti all'immagine - continua Broccoli - Sono negozi, soprattutto negli Usa, e oltre ai Broccoli (l'arguto conduttore del quotidiano Con parole spesso che la radio è il territorio della fantasia: perfetta- sorpresa: la radio fa il tutto esaurito». un cultore della parola e il servizio pubblico è oggi più cd vende e noleggia video e dvd. La mie, sempre su RadioUno) racconta la storia del ‘900 mente vero. Ma è anche, e soprattutto, immediatezza e Ospiti, pubblico e orchestra (i musicisti del Conservatorio innovativo di quello privato proprio sul terreno della quali- società soffre della concorrenza dei attraverso le suggestioni delle parole, musiche, ricordi, possibilità di essere informati in tempo reale su ogni avve- Cherubini) danno vita ad un mix molto coinvolgente che tà, che passa anche attraverso l'importanza della parola. grandi megastore come Wal-Mart o evocazioni, suoni con ospiti, pubblico, musicisti. Tutti veri nimento: basta collegarsi con un cellulare e raccontare nasce dalla collaborazione con le benemerite Teche Rai e Perché è tempo di recuperare il valore della parola detta, Target, che sono in grado di offrire cd e in fila per entrare nell'Auditorium che registra il tutto quanto accade». Com'è nata l'idea di Ottanta radio?«Da con la sede Rai della Toscana che ha avuto un ruolo che equivale alla parola data». Per chi vuole documentarsi a prezzi inferiori, e del lancio dei sit esaurito per i prossimi mesi. Mica male per una trasmissio- una mia proposta alla direzione di Radiouno, Bruno Socil- fondamentale nella prosa radiofonica, sempre più richie- sulla storia della radio sul portale di RadioRai (www.ra- web di vendita di musica online, come ne radiofonica trasmessa nel «prime time» televisivo... lo e Flavio Mucciante. È stata accettata proprio in rappor- sta nella sua accezione di fiction. «Non è casuale anche dio.rai.it) ci sono finestre per approfondimenti molto inte-

musica l'iTunes della Apple. onda su onda Rivincita della radio, revival da anniversari (i programmi to all'anniversario. Ed è come voler andare contro corren- l'uso del verbo "vedere" legato alla radio. La radio si vede. ressanti.

LeLe religionireligioni LeLe religionireligioni dell'umanitddell'umanitàell'umanità dell'umanitdell'umanità IlIl BuddhismoBuddhismo IlIl BuddhismoBuddhismo

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Leoncarlo Settimelli juke-box Ma Ricky lascia presto i Camaleonti perché è piombato sulla sua strada un icky Maiocchi è morto ieri a Mila- certo Lucio Battisti che ha già Mogol no, portandosi via un pezzo di come paroliere, ma ancora non si è but- Rquella storia della canzone italia- tato nell'avventura di interprete. Battisti na che alla metà degli anni Sessanta era e Mogol scrivono e scrivono ma affida- oggetto di grandi cambiamenti. Aveva no agli altri i frutti del loro lavoro. Uno 64 anni. Era uno dei fondatori dei Cama- di questi altri è Maiocchi, che incide leonti e il suo vero nome era Riccardo Uno in più e ne fa una bandiera che ma in quell'epoca quasi tutti (a comin- sventola nell'esercito della «Linea ver- ciare da «Ricky» Gianco, anche lui Ric- de», fondata da Mogol. «Linea verde» cardo), tendevano ad inglesizzare. Vole- significa essere giovani, cantare l'insoddi- te mettere? I gruppi (o le bands, come sfazione per l'indifferenza verso i proble- anche si dice oggi) venivano chiamati mi dei teen-agers (anche questo è un «complessi», senza pensare a Freud, e gli termine molto usato allora per definire i impresari di balere e serate di feste patro- ragazzi) che vengono bollati con la defi- nali chiedano con insistenza «ma l'eco, nizione di «giovinastri». Vessilliferi di ce l'avete l'eco?». I nomi dovevano esse- questa insoddisfazione, il complesso dei re esotici o richiamare prepotentemente Rokes, dell'ormai integrato Shapiro, che la Gran Bretagna dei Beatles. Sicché ecco modulano Ma che colpa abbiamo noi?. Gli scooters, i Bit-nik, i Dik Dik, i New Morde, questa «Linea verde»? Non mor- Dada, i Novelty, i Pooh e via così. Poi de, dicono i cantanti di protesta, i quali c'erano quelli che inalberavano nomi na- per tutta risposta fondano la «Linea ros- zionali, con un po' di fantasia e qualche sa». richiamo alle tendenze giovanili di mol- Giunge il 1967 e Ricky Maiocchi fa il lare la famiglia e mettersi in viaggio: gran salto, ovvero partecipa al Festival di Equipe 84, Califfi, Corvi, Fuggiaschi, Gi- Sanremo. Ma quello non è un festival ganti, Nomadi, Nuovi Angeli, Profeti, come tutti gli altri. È l'edizione che regi- Ribelli e Camaleonti (e con questi ultimi stra il suicidio di Luigi Tenco, in segno Maiocchi si fece un nome). di protesta per le canzoni che partecipa- C'era poi l'elemento visivo che con- no alla finale, come Io tu e le rose cantata traddistingueva i complessi: capelli a ca- da Orietta Berti e La rivoluzione,diMo- schetto, se proprio si volevano richiama- gol, l'una totalmente disimpegnata, l'al- re i Beatles, o capelli lunghi, segno di tra che tocca il tasto delle lotte sociali e irrequietezza e ribellione. E poi l'abito di delle turbolenze giovanili con l'aria di scena, che poteva richiamarsi al Settecen- chi ti dà una pacca sulla spalla e ti dice: to con camicie piene di svolazzi, o diret- «È finita la rivoluzione/ l'amore alla fi- tamente agli «scarafaggi», con colli alti e ne/ ha vinto e vincerà». È il Festival di giacche che somigliavano a quelle milita- cui si occupa anche Umberto Eco, per ri di un tempo, magari con alabarde do- rilevare il doppiogiochismo degli autori rate. Insomma, basta con la cravatta di che da un lato scrivono canzoni d'amore e di Modugno, basta con («non si sa mai, i per il disco li dà il l'ordine e il garbo dei Cetra. Strumenti padre, vecchio colonnello in pensione»), d'ordinanza: batteria, basso elettrico, chi- dall'altro usano qualche parolina di ribel- tarra ritmica d'accompagnamento e chi- lione «tanto per assicurarsi il mercato tarra solista. O le prime tastiere elettroni- della protesta». che. Il risultato? Il «Beat», che da simbo- Ricky Maiocchi è tra quelli che, pove- lo musicale (beat uguale pulsazione) di- raccio, canta C'è chi spera, di Panzeri-Pa- ventò simbolo di un'epoca. ce-Colonnello, autori navigati che vo- Ricky Maiocchi è tra quelli che in gliono far credere che con un po' di spe- questo contesto conosce il suo momen- ranza e di note il mondo possa cambia- to di gloria insie- La formazione iniziale dei Camaleonti. Ricky Maiocchi è al centro della foto re. Con lui, ad eseguire la canzone in me con i Camale- seconda battuta, c'è la grande Marianne onti. Prima c'era Faithfull, che ancora non si occupa di stata l'esperienza Era un beat dolce quello dei Shapiro e gli altri: «Cantava con l’anima» Brecht e Weill (e a seguirla, in sala, c'è al Santa Tecla di Mick Jagger, il Rolling Stones che è in Milano, dove Ricky Maiocchi se n’è andato i suoi ex colleghi lo le parole di Mario Lavezzi in memoria del musicista dei quel momento è il suo fidanzato). Va erano passati an- Camaleonti. Traducevano ricordano. «Avrebbe potuto cantare ancora molte cose, Camaleonti. Lavezzi prese il posto di Maiocchi nel grup- male a tutti e due e la canzone non entra che Celentano, anche meglio di tanti altri. Anche sul piano umano po nel 1967 e conserva «un ricordo piacevole» del neppure tra le finaliste (ricorderemo per Gaber e Jannac- dall’inglese qualche hit e abbiamo perso un grande - dice Shel Shapiro,ex musicista scomparso: «Avevo 18 anni, quando presi il dovere di cronaca che vincono Claudio ci, e anche quel- leader dei Rokes - Era una bellissima persona, abbiamo suo posto, per me era un sogno che si avverava. Lui - Villa e con Non pensare a la di un singolo incidevano, con un loro stile. lavorato insieme, frequentandoci anche fuori dalle sale rammenta - decise di fare il solista perchè giustamente me). Maiocchi tenta nuove strade, inci- inciso con la d'incisione». si sentiva sacrificato in un gruppo. Aveva come model- de una scriteriata versione di Ma l'amore Emi, La tua vera Ricky era uno dei fondatori del «Chi canta e chi suona, come tutti, non è immortale, lo di riferimento Ray Charles e aveva un modo di canta- no, canzone degli anni Trenta, che spe- personalità ma le canzoni restano. Mi dispiace moltissimo», dice re che andava dritto al cuore. Artisti così oggi è difficile gne in lui ogni propensione ribellistica. (1964). E nel da parte sua Beppe Carletti, attuale leader dei Nomadi: trovarli». Anche se lo aveva sostituito nei Camaleonti, Cambia etichette discografiche (Ca- 1966 eccolo al gruppo divenuto famoso con «Io «Gli anni in cui nascevano i due gruppi, noi e loro, sono «tra noi - racconta Lavezzi - non c'è mai stata rivalità, rosello, Cgd, di nuovo la Emi) ma le Cantagiro di Ra- più o meno gli stessi. Di Ricky - aggiunge non dimenti- siamo rimasti amici, era una persona simpaticissima cose non vanno meglio. I titoli delle nuo- daelli, come soli- per lei», «L’ora dell’amore», cherò Uno in più, targata Mogol-Battisti La canticchia- che, assieme a Teo Teocoli, confezionava scherzi incre- ve incisioni sono tutto un programma: sta, interpretan- vo, guarda caso, qualche giorno fa. Pensavo che sareb- dibili. Ci siamo incontrati di tanto in tanto e mi spiace Io sono qui, Aiutami fino al Rock'n'roll do Non dite a «Applausi». Li aveva lasciati be bello inciderla, magari in un prossimo disco live dei che poi si sia un po’ perso con la sua carriera solista. del 1976. Poi anche, lui, come tanti, par- mia madre,che Nomadi. Ora avrebbe il sapore di un omaggio». Non so quale sia stato il motivo del suo distacco dalla tecipa a qualche rivisitazione di Red Ron- era poi la versio- per correre da solo... «Quando quando cantava andava molto diretto. Lo face- musica, ma non mi permetto di giudicare le scelte che nie, come «20 anni dopo, il bello del ne italiana di va con l’anima, non gli piacevano i virtuosismi», sono ha fatto». '68». Per vivere, dicono, fa l'impiegato, The House Of come forse la maggior parte dei protago- The Rising Sun. nisti di quella stagione degli anni 60 che Niente di che cambiò la musica giovanile ma che non ma al Cantagiro avviene l'incontro con i poteva dar da mangiare a tutti. Special- Camaleonti ed è amore a prima vista. È ricorda senza rabbia mente a chi, avendo negli occhi i pubbli- anche successo a prima vista, dato che ci del Cantagiro e dei raduni beat, non

Sha-la-la-la-la (versione italiana di un aveva pensato al dopo e non si era prepa- successo degli Small Faces) e Chiedi chie- quel grigio televisivo dell’epoca. Più nitida la memoria perdente. Se fosse rimasto con “I Camaleonti” avrebbe rato un avvenire da produttore o da di- di risultano tra i più gettonati nei della sua voce sporca, faticata con tracce di sofferenza, sguazzato nel denaro e, invece della corrente continua rettore artistico.

Ma era «Uno in più» esaltata dal suo unico grande successo: quell “Uno in del successo, finì in quella alternata di un oscuro lavoro più” con il quale sognava di diventare “unico”, dopo da impiegato dell’Enel. Un black out definitivo il suo e Era l’Italia degli anni aver annusato i primi successi con i “suoi” Camaleonti. non fece nulla per tornare sotto i patetici riflettori del- Da solo aveva inciso, con ‘‘‘ per tutti noi «vinti» Voleva cambiare pelle Ricky Maiocchi, ma a lui non l’amarcord. Voglio salutarlo con le parole che lui usò ‘‘ Sessanta: un «complesso» riuscì l’operazione di un Mal senza “I Primitives”, di per ricordare Luigi Tenco: «Luigi era un puro, aveva grande successo, «Uno in in ogni cantina, capelli un Riccardo Fogli fuori da “I Pooh”, o di un Maurizio delle idee ben chiare e ci credeva fermamente. Al di più». Poi, si era eclissato. Ronaldo Pergolini “orfano” dei New Dada. Eppure di lui ho conservato fuori della canzone, per lui non esisteva niente altro. a caschetto, abiti un ricordo di paradossale labile forza. È precipitato Ha passato anni ed anni alla ricerca del modo migliore Faceva l’impiegato e settecenteschi da palco, e nell’oblio lasciando un segno. Perchè? Mah, risposte per entrare in contatto con il pubblico. Se qualche volta restava fuori dai carrozzoni i Camaleonti... l “caschetto” biondo (finto), il volto scavato: emble- razionali non ne trovo. È qualcosa di misterioso. Si non c’è riuscito è stato solo perché ha scritto cose troppo della nostalgia I ma di una magrezza assoluta. E poi quei pantaloni finisce per perdersi nel magma dell’empatia. Una sorta difficili, ma non per questo meno valide delle altre». a vita bassa, ma “allungati” dalle strisce di inspiegabile feeling. Sarà per via della naturale predi- Lui era altro, non aveva nel suo Dna la tragicità di “pigiamesche”. Il ricordo visivo di Ricky Maiocchi è sposizione ad entrare in sintonia con i “vinti”, con chi Tenco. Era un uomo, semplicemente un uomo. “Uno in tutto qui. Un fotogramma in bianco e nero, o meglio di scommette su se stesso e agli occhi dei più risulta un più”, però.