DI MONTECHIARUGOLO PROVINCIA DI P.za Rivasi n.3 - 43022 Montechiarugolo (PR) Telefono 0521/ 687710, fax 686633 . Partita I.V.A. 00232820340 www.comune.montechiarugolo.pr.it

ANALISI AMBIENTALE INIZIALE

Ed. 1 Rev. 0

Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

Approvata con Deliberazione di Giunta Comunale n. …… del …………………

Questo documento è stato realizzato da: Comune di Montechiarugolo Piazza Rivasi, 3 43022 Montechiarugolo (Parma) Tel. 0521/687710 www.comune.montechiarugolo.pr.it

EcoGeo s.r.l. Via Paradigna 21/A - Parma

Hanno collaborato: Dott. Brenno Buratti Ing. Tiziana Benassi Geom. Dino Padovani Geom. Andrea Peri

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Indice Premessa Capitolo 1 - Presentazione del territorio comunale 1.1 Inquadramento territoriale 1.2 Contesto storico – culturale 1.3 Contesto socio – economico 1.3.1 Situazione demografica 1.3.2 Ricettività turistica 1.3.3 Attività economiche del territorio 1.4 Contesto ambientale 1.4.1 Caratterizzazione climatica 1.4.2 Geologia e idrogeologia 1.4.3 Ambiente naturale e biodiversità 1.4.4 Programmazione e pianificazione territoriale 1.5 Aspetti e tematiche ambientali 1.5.1 Aria 1.5.2 Acqua 1.5.3 Suolo 1.5.4 Rumore 1.5.5 Trasporti, traffico e mobilità 1.5.6 Rifiuti 1.5.7 Inquinamento Elettromagnetico 1.5.8 Risorse energetiche Capitolo 2 - Presentazione dell’organizzazione 2.1 Introduzione 2.2 Struttura politica e organizzativa 2.2.1 Sindaco 2.2.2 Vicesindaco 2.2.3 Giunta Comunale 2.2.4 Le consulte frazionali 2.2.5 Le commissioni consiliari 2.3 Strumenti decisionali dell’ente Capitolo 3 – Quadro normativo di riferimento 3.1 Introduzione 3.2 Normativa Ambientale 3.3 Registro della Normativa Capitolo 4 - Valutazione degli Aspetti Ambientali 4.1 Introduzione 4.2 Definizioni 4.3 Modalità di identificazione degli aspetti ambientali 4.4 Raccolta dati ed informazioni 4.4 Criteri per la valutazione della significatività degli aspetti ambientali 4.5 Metodo per la valutazione della significatività 4.6 Revisione dell’Analisi Ambientale 4.7 Valutazione degli aspetti ambientali 4.8 Descrizione delle attività dell’organizzazione 4.8.1 Attività svolte direttamente dall’Ente 4.8.2 Impatti ambientali diretti del Comune 4.8.3 Impatti ambientali indiretti

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PREMESSA

Gli sprechi e gli inquinamenti causati dalle abitudini che si sono sviluppate con la crescita del tenore di vita degli individui e che sono divenuti parte integrante della nostra realtà, sono giustamente percepiti da un crescente numero di cittadini e di Istituzioni come forte limitazione alla qualità della vita della nostra società. Non è né facile né immediato, per le istituzioni così come per il singolo cittadino, organizzare la vita sociale in modo da evitare impatti negativi sull'ambiente. Le abitudini consolidate, spesso non propriamente rispettose dei diritti altrui né attente alla salvaguardia del patrimonio ambientale, si stanno tuttavia orientando verso comportamenti più maturi testimoniati, tra l’altro, dal crescente interesse alle politiche ambientali sia delle Istituzioni che delle aziende che siano in grado di garantire prodotti e processi di lavorazione rispettosi dell'uomo e dell'ambiente. Il Comune di Montechiarugolo nel corso degli ultimi anni ha sviluppato una crescente attenzione verso l’ambiente, unitamente alla consapevolezza della necessità di portare il proprio contributo alla salvaguardia delle risorse naturali del nostro pianeta: già dal 2003 l’Amministrazione comunale ha iniziato, insieme agli altri comuni del distretto agro-alimentare, il percorso della certificazione ambientale EMAS. L’impegno è quello di proseguire su tale percorso che interesserà in un primo momento la struttura e le procedure del comune per allargarsi successivamente alle realtà economiche che già sono interessate da accordi e/o incentivi con la Provincia. L’obiettivo finale è quello di un comune nel quale la qualità ambientale sia elemento trainante dello sviluppo delle produzioni agroalimentari e delle attività di servizio alla persona (terme, turismo, strutture ospedaliere e assistenziali) presenti sul territorio .

L’Amministrazione vuole concretizzare il proprio impegno attraverso l’adozione di un “Sistema di Gestione Ambientale” (SGA) conforme al Regolamento CE 761/2001 (EMAS - Eco Management and Audit Scheme), che istituisce un sistema comunitario di ecogestione al quale possono aderire volontariamente le organizzazioni con lo scopo di migliorare la gestione delle problematiche ambientali. L’EMAS rientra tra gli strumenti scelti dall’Unione Europea in attuazione del Quinto Programma d’Azione per l’ambiente, che recepisce quanto affermato a Rio de Janeiro (1992) nel corso della conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo. L’adozione di un SGA comporta, da parte dell’Amministrazione, l’analisi sia gli aspetti ambientali diretti derivanti dalle proprie attività, sia quelli indiretti legati alle operazioni gestite e svolte da altri soggetti, sui quali comunque l’Amministrazione può determinare una certa influenza, al fine di tenerli monitorati. L’Amministrazione non solo garantisce il rispetto delle norme di legge ma si impegna all’attuazione di un programma di “miglioramento continuo” nella gestione delle proprie attività, con l’obiettivo di sviluppare e mantenere un impegno costante nel rispetto e nella valorizzazione dell’ambiente. L’adesione a EMAS non deve essere considerata un processo di competenza di un servizio ma deve diventare strategica per tutta l’Amministrazione: tutte le funzioni del Comune sono infatti coinvolte nel SGA, ognuna con le proprie competenze.

L’adozione del Sistema di Gestione Ambientale sarà attuata secondo le seguenti fasi: approvazione della Politica Ambientale conduzione dell’Analisi Ambientale Iniziale definizione degli Obiettivi ambientali e di un Programma Ambientale adozione del Sistema di Gestione Ambientale esecuzione di audit ambientali redazione della Dichiarazione Ambientale conformemente ai requisiti richiesti dai Regolamenti CE 761/2001 e 196/2006.

Analisi Ambientale Iniziale (AAI)

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Obiettivo dell’Analisi Ambientale Iniziale è di determinare la posizione dell’Amministrazione rispetto all’ambiente mediante un’analisi approfondita di tutti gli aspetti ambientali, diretti ed indiretti, determinarne la significatività ed implementare il SGA affinché tali aspetti vengano gestiti e migliorati nel tempo. Il presente documento contiene dunque i risultati del percorso di analisi relativo al processo di adesione al Regolamento EMAS da parte dell’Amministrazione Comunale di Montechiarugolo. E’ uno strumento che permette di verificare lo stato di adempimento nei confronti della normativa vigente in materia ambientale e provvedere quindi alla risoluzione di eventuali non conformità. Risulta inoltre utile alla definizione di obiettivi e programmi di intervento e miglioramento. Sulla base dei requisiti imposti dalle norme, nell’ambito dell’AAI è stata sviluppata una valutazione approfondita delle incidenze delle varie attività dell’Amministrazione sull’ambiente circostante, analizzando l’uso e la pianificazione del territorio, lo sviluppo urbanistico, la presenza del verde pubblico, la presenza di aree protette, l’uso e la gestione delle risorse idriche, le emissioni in atmosfera, la rete viaria ed il traffico, la raccolta, lo smaltimento e la gestione dei rifiuti, la gestione della raccolta differenziata, la rete fognaria ed il sistema di depurazione, l’inquinamento da rumore e da fonti elettromagnetiche, il consumo di combustibili, l’utilizzo di fonti energetiche e di risorse naturali. Gli effetti ambientali significativi sono valutati a livello locale, in rapporto a situazioni normali e straordinarie, ad eventi accidentali e situazioni di emergenza ed, infine, in rapporto ad attività passate, presenti e previste.

L’Analisi Ambientale Iniziale, così come definita nell’All. VII del Regolamento comunitario, è composta dai seguenti capitoli: Cap. 1 – Presentazione del territorio comunale : descrizione del territorio comunale e degli aspetti che lo caratterizzano, con l’utilizzo di studi già in possesso dell’Amministrazione. I dati presentati si riferiscono al periodo 20032005. Cap. 2 – Presentazione dell’organizzazione : presentazione dell’organigramma dell’Amministrazione e descrizione delle attività, con particolare attenzione agli aspetti diretti. Occorre capire le dinamiche di azione, individuando quelle attività per cui sarà necessario prevedere un sistema di controllo delle prestazioni ambientali ed individuare gli strumenti in possesso dell’Ente per attuare questo controllo. Cap. 3 – Quadro normativo di riferimento : vengono esaminate le normative vigenti in relazione agli aspetti ambientali, indicando la competenza dell’Amministrazione e lo stato di conformità. Cap. 4 – Individuazione e valutazione degli aspetti ambientali : vengono indicati tutti gli aspetti ambientali diretti ed indiretti con i relativi impatti, al fine di valutarne la significatività (in base anche a quanto stabilito nell’All. VI del Regolamento) attraverso una specifica procedura operativa. Il SGA verrà quindi implementato in funzione di questi risultati.

I capitoli 1 e 2 contengono delle informazioni generali descrittive che costituiscono un documento di base per la conoscenza della realtà in cui l’Amministrazione svolge le sue funzioni. I capitoli 3 e 4 rappresentano, invece, due strumenti operativi di controllo e di gestione.

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COMUNE DI MONTECHIARUGOLO PROVINCIA DI PARMA P.za Rivasi n.3 - 43022 Montechiarugolo (PR) Telefono 0521/ 687710, fax 686633 . Partita I.V.A. 00232820340 www.comune.montechiarugolo.pr.it

Capitolo 1 PRESENTAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE

1.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Il Comune di Montechiarugolo si trova in Provincia di Parma a sud-est del Capoluogo e confina ad est con il torrente Enza e la Provincia di , a sud con il Comune di , a ovest e nord con il Comune di Parma. Nel territorio si trovano cinque frazioni: Basilicanova, Basilicagoiano, Montechiarugolo, Monticelli Terme, Tortiano, alle quali si aggiungono i due centri minori Piazza e San Geminiano. La sede Municipale si trova nella frazione di Montechiarugolo. Il territorio comprende un’area di pianura che si estende verso la fascia collinare, raggiungendo i 150 metri di altezza.

Fig. 1.1 – Localizzazione del territorio del Comune di Montechiarugolo

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1.2 CONTESTO STORICO-CULTURALE Fonte: F.Fiorini, All'ombra di un castello, Parma, Step, stampa 1993 e M. Minardi- G. Pisi, In avversi campi: Borghesia e contadini a Montechiarugolo tra Ottocento e Novecento.

Sul terrazzo fluviale di origine quaternaria su cui sorge Montechiarugolo sono state ritrovate tracce di insediamenti umani risalenti all'epoca preistorica, riconducibili al periodo Paleolitico e Neolitico. L'età del Bronzo è caratterizzata come in gran parte della Pianura Padana dalla diffusione delle "terremare", villaggi di capanne costruite su palafitte (in particolare nella frazione di Basilicanova). Alla fine della preistoria troviamo in queste terre le tribù liguri di cultura villanoviana, che verranno cacciate dall'avvento dei Romani, i cui primi insediamenti nella zona risalgono al 187 a.C. E' molto probabile che il primo nucleo del paese di Montechiarugolo sia sorto in epoca altomedioevale tra il 900 e il 950, in seguito ai disboscamenti fatti eseguire nella zona dai monaci agostiniani dell'Abbazia di S. Felicola. Risalgono al 1184 le prime testimonianze del toponimo Monticulus Rivulus, forma originaria dell'attuale Montechiarugolo. Dopo aver fatto parte del Contado Parmense in epoca franca, il territorio passò nel 962 sotto l'autorità del Vescovo di Parma, fino alla costituzione del Comune nel 1106. Quest'ultimo nel 1255 lo concesse in feudo a Guido Anselmo Sanvitale, che fu il primo Signore a governare queste terre e a cui va probabilmente attribuita la costruzione delle prime opere difensive. Montechiarugolo rimase feudo dei Sanvitale fino al 1313, quando Gioacchino Sanvitale si alleò con l'Imperatore e Matteo Visconti contro Parma. Dopo un lungo assedio, il paese fu raso completamente al suolo, compresa la torre difensiva eretta dai Sanvitale che fu mozzata e fatta precipitare nell'Enza. Dopo alterne vicende Parma venne conquistata dai Visconti e quindi anche Montechiarugolo entrò a far parte del Ducato Milanese. Del disordine seguito alla morte di Gian Galeazzo nel 1402, approfittarono i signorotti locali per riappropriarsi di antichi privilegi: Montechiarugolo fu assalita a più riprese dai Rossi e dai Da Correggio, fino a quando l'ordine non venne ristabilito dai Visconti per mezzo del loro condottiero Guido Torelli, a cui nel 1406 venne concesso il feudo di Montechiarugolo. Guido Torelli riedificò il castello nelle sue forme attuali e dotò il paese di una spessa cinta muraria che ne potenziò notevolmente le capacità difensive. Nel 1428 Montechiarugolo fu costituito Contea autonoma, comprendente Monticelli, Basilicagoiano, Martorano, Marano e Tortiano . Tra i Torelli, che ressero il feudo fino al 1612 (eccettuato il periodo dal 1500 al 1504 della conquista francese), meritano una particolare menzione Marsilio, che nel 1489 dispose per testamento la costruzione di un Convento nei pressi di Montechiarugolo, e soprattutto Pomponio (15451608), letterato manierista di epoca farnesiana. Nel 1612 Pio Torelli fu implicato nella pretesa congiura contro i Farnese e fu decapitato a Parma; il feudo in quell'occasione fu confiscato e passò alla Camera Ducale. I Torelli vissero da allora a Gualtieri e a Reggio Emilia, tramandandosi il titolo fino al 1795; un altro ramo si spense a Modena nel 1840. Il titolo fu allora assunto dal figlio dell'ultima Torelli, Laura, moglie del marchese Malaspina, da allora denominato MalaspinaTorelli (1842). Il paese di Montechiarugolo fu espugnato da un esercito francese il 1 giugno 1500 e quindi messo a sacco; sostenne inoltre numerosi combattimenti contro la Rocca di Montecchio nel 15511552, nella guerra accesa dall'uccisione di Pier Luigi Farnese (1547) per il dominio del Ducato di Parma. Durante la Signoria dei Torelli il feudo di Montechiarugolo ebbe un notevole incremento urbanistico e mercantile, a cui seguì, a partire dal XVII sec., un periodo di decadenza. Il 4 ottobre 1796 un fatto d'armi fra le milizie della Repubblica Reggiana, assieme a soldati francesi, contro un manipolo di Austriaci, che qui avevano trovato rifugio, ebbe un'enorme risonanza, in quanto fu la prima battaglia tra un corpo militare italiano e un esercito straniero, che preludeva alle future guerre per l'indipendenza. Lo stesso Napoleone lodò l'impresa, commemorando i due volontari reggiani che erano morti durante la battaglia come "i primi che avevano versato il loro sangue per la libertà". Non è da escludere che il tricolore, poco tempo dopo bandiera della Confederazione Cispadana (7/1/1797), abbia ricevuto in tale occasione il battesimo del fuoco. Nel 1806, in applicazione alla legge comunale francese, venne istituito il Comune di Montechiarugolo. Il territorio del nuovo Comune fu determinato entro quei confini amministrativi che lo distinguono

6 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0 tuttora, con le frazioni di Montechiarugolo, Monticelli, Basilicanova, Basilicagoiano, Tortiano, a cui venivano annessi Piazza, S.Ermanno, Pariano, mentre se ne distaccavano Marano e Martorano. Caduto Napoleone, il Congresso di Vienna assegnò a titolo vitalizio a Maria Luigia d'Austria il Ducato di Parma, disponendo che alla sua morte sarebbe ritornato ai Borboni. L'11 e 12 marzo 1860 nella Villa Mariotti di Monticelli si svolsero le elezioni per il Plebiscito di annessione al Regno d'Italia, per il quale furono chiamati alle urne 1.121 elettori. Il Comune di Montechiarugolo, così come appariva all'indomani dell'Unità d'Italia, possedeva i caratteri tipici della campagna emiliana, con le sue terre fertili e solcate da canali, ideali per la coltivazioni di foraggi e frumento. Le principali attività economiche erano dunque in prevalenza legate all'agricoltura e alla trasformazione dei latticini: alla fine dell'Ottocento i caseifici presenti erano già dieci. Fino ad allora non ben collegato con i centri vicini, a cavallo tra '800 e '900 vennero realizzate due opere grazie alle quali il Comune si trova la centro di un percorso che avrebbe legato Parma e Reggio Emilia: il ponte tra Montechiarugolo e Montecchio e la ferrovia ParmaMontecchio. La popolazione, prettamente contadina, trascorreva un'esistenza tipicamente rurale, solcata da epidemie e scossa da moti contro leggi sentite come inique, quale quella sul macinato. Nel 1901 il paese fu teatro di uno sciopero agrario che segnò profondamente le sue vicende. I " famigli da spesa ", una particolare categoria di salariati agricoli, incrociarono le braccia per ottenere migliori condizioni lavorative, sollevando una vasta eco non solo sulla stampa locale. La dura reazione dei proprietari terrieri, che assoldarono crumiri, provocò una sconfitta dei lavoratori che inciderà su tutto il movimento sindacale parmense, creando polemiche e strascichi destinati a durare fino al 1908, anno del più vasto e famoso sciopero descritto anche da Bernardo Bertolucci in Novecento. Con i primi anni del nuovo secolo il Comune assistette ad uno sviluppo economico basato sulla meccanizzazione agricola e sulla nascita di attività industriali. In particolare si radicò l'industria agro alimentare e l'immagine del territorio mutò con il proliferare dei camini di mattone delle fabbriche di conserve. Molte ne nacquero, poche erano destinate a durare a lungo, come la ditta Mutti, tutt'ora attiva a Basilicanova. Nel 1925 la scoperta delle acque termali a Monticelli da parte della famiglia Borrini e la conseguente nascita delle Terme aggiunse un nuovo importante fattore alla struttura socioeconomica del territorio, modificandone in parte la vocazione.

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1.3 CONTESTO SOCIO-ECONOMICO

1.3.1 SITUAZIONE DEMOGRAFICA Fonte: Ufficio anagrafe del Comune di Montechiarugolo

Dall’esame dell’andamento demografico emerge un trend di crescita della popolazione del comune di Montechiarugolo. Nel 2003 essa ammontava infatti a 9362 abitanti, 3846 famiglie, con 2,43 componenti in media per famiglia. Nel 2004 si è passati a 9610 abitanti, 3978 famiglie e 2,42 componenti per famiglia; anche nel 2005 si è potuta osservare una crescita complessiva ma con una leggera flessione del numero medio dei componenti per famiglia. Questo probabilmente è dovuto alla diminuzione delle nascite ed al fenomeno dell’immigrazione di persone “single”, che non formano cioè nuclei famigliari. Le motivazioni alla base dell’andamento generale sono riconducibili principalmente a movimenti migratori dai centri urbani.

Anno Popolazione Famiglie N. medio componenti 31/12/2003 9362 3846 2,43 31/12/2004 9610 3978 2,42 31/12/2005 9739 4084 2,38 Tabella 1.1: Situazione demografica nel periodo 2003-2005

I centri più popolati sono quelli di Monticelli Terme e Basilicanova, che negli ultimi anni rispettivamente hanno superato quota 4200 e quasi raggiunto i 3000 abitanti; Basilicagoiano ha una dimensione intermedia, vicina alle 1500 unità, mentre negli altri centri la popolazione si attesta intorno alle 500 persone. Il territorio del comune di Montechiarugolo, con una estensione pari a 48,81 kmq, ha quindi una densità media che negli ultimi anni è passata da 192 a 200 abitanti/kmq.

1.3.2 RICETTIVITÀ TURISTICA Sul territorio montechiarugolese sono presenti alcune strutture ricettive, che si concentrano in particolare nell’abitato di Monticelli Terme, dove si è sviluppato il turismo termale. Gli esercizi comprendono strutture di vario tipo: sono presenti infatti cinque hotel appartenenti alle diverse categorie, ma non mancano affittacamere, un agriturismo, un residence e diversi bed & breakfast, per un totale di circa 500 posti letto.

Nella tabella seguente si riporta l’ andamento degli arrivi (numero delle persone registrate nelle diverse strutture) e delle presenze turistiche (durata complessiva dei soggiorni) registrate complessivamente dal 2003 al 2005:

ANNO ARRIVI PRESENZE ITALIA PAESI TOTALE ITALIA PAESI TOTALE ESTERI ESTERI 2003 10281 1372 11653 65051 7570 72621 2004 10584 1661 12245 69992 7889 77881 2005 10416 1479 11895 65135 6009 71144

Tab. 1.2 Rilevazione arrivi e presenze (Fonte: Assessorato al Turismo – Servizio Statistica della Provincia di Parma)

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Si nota un flusso sostanzialmente in crescita per le presenze di turisti stranieri (che rappresentano circa il 10 % del totale), a fronte di un andamento in generale più oscillante negli arrivi. Dall’analisi dei dati emerge una permanenza media (data dal rapporto presenze/arrivi) pari a circa 6 giorni. Un altro dato interessante, e più significativo dal punto di vista ambientale e in generale dell’amministrazione del territorio, è legato all’incidenza del turismo sulla popolazione locale: mediamente (dividendo le presenze per i giorni dell’anno), le presenze oscillano tra circa 190 e 210 unità; in rapporto alla popolazione, ciò determina una variazione pari approssimativamente al 2 % sul numero di individui che incidono sul territorio. Attualmente pertanto l’incidenza risulta decisamente modesta, non comporta sensibili variazioni alle condizioni “normali” e nemmeno la necessità di adeguamenti nell’organizzazione generale (ad esempio nella gestione della raccolta dei rifiuti o del traffico, piuttosto che per rispondere a picchi nei consumi).

1.3.3 ATTIVITÀ ECONOMICHE DEL TERRITORIO Dai dati dell’VIII Censimento dell’Industria e dei Servizi, svolto nel 2001, si può trarre un quadro (se non aggiornato, almeno indicativo sugli indirizzi generali) sulle attività economiche che insistono sull’area in esame.

Industria in Agricoltura Costruzioni Commercio Altri servizi Totale senso stretto

13 148 173 194 258 786

Tabella 1.3: Attività economiche

Il settore “Industria in senso stretto” si suddivide a sua volta in:

Estrazione di Attività manifatturiere minerali

Prodotti Lavorazione Prodotti Macchine/ Altre Ind. Moda chimici/ minerali non alimentari meccanica Manifatt. 1 naturali metalliferi

48 9 18 3 61 8

Tabella 1.4: Attività economiche del settore industriale

Per quanto riguarda il settore “Altri servizi” si tratta di:

Att. Sanità e Trasporti, Immobiliari/ Alberghi e altri magazzinaggio, Intermediazione informatica/ Istruzione Altri servizi ristoranti servizi comunicazioni altre att. sociali Profess.

33 26 15 108 1 24 51

Tabella 1.5: Attività economiche del settore dei servizi

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La vocazione della zona di Montechiarugolo è tradizionalmente legata al settore agroalimentare: tra le eccellenze che caratterizzano il territorio sono da citare sicuramente la produzione del Parmigiano Reggiano e del Prosciutto di Parma (il Comune rientra nella “Zona tipica di produzione del Prosciutto di Parma”, ovvero l’area individuata dalla legge 13/02/1990, n. 26, comprendente “il territorio della provincia di Parma posto a Sud della via Emilia ad una distanza da questa non inferiore a 5 chilometri fino ad una altitudine non superiore a 900 metri, delimitato ad est dal corso del fiume Enza e ad Ovest dal corso del torrente Stirone”), così come l’industria del pomodoro, che proprio a Basilicanova ha uno degli stabilimenti principali a livello provinciale. Per tutti questi motivi, dunque, è rilevante il numero di aziende di produzione agricola, allevamenti bovini e suini e di attività di trasformazione (caseifici, salumifici, ...).

Sono disponibili inoltre i dati del V Censimento Nazionale dell’Agricoltura, dai quali si possono ricavare interessanti informazioni inerenti l’area comunale: la superficie agricola utilizzata (SAU), pari a complessivi 3399 ha, è occupata in prevalenza da seminativi (2495 ha), prati permanenti (615 ha), prati ed erbai avvicendati (180 ha); completa il quadro un modesto 3% composto da piccole porzioni destinate alle coltivazioni legnose, alla viticoltura, a boschi arboricoltura e orticoltura.

Un altro aspetto che, a partire dal secolo corso, si è rivelato considerevole per l’economia del territorio, è legato ad una peculiarità del territorio: nel 1925 avvenne la scoperta della presenza di un acquifero con caratteristiche salsobromoiodiche e sulfuree, che ha dato avvio all’insediamento termale a Monticelli Terme. Questo, a sua volta, ha quindi favorito lo sviluppo di attività connesse al significativo afflusso turistico venutosi a creare (strutture alberghiere, attività di ristorazione e commerciali).

Fig. 1.2: Le Terme Borrini di Monticelli Terme

Nel Comune sono presenti alcune aziende che hanno già ottenuto certificazioni ambientali. Si tratta della Latteria Sociale Santo Stefano situata a Basilicagoiano (già certificata secondo la norma ISO 14001:2004 e recentemente registrata EMAS) e del Caseificio Sociale San Matteo di Basilicanova (ISO 14001:2004).

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1.4 CONTESTO AMBIENTALE Fonte: Valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale del Piano Strutturale Comunale di Montechiarugolo - Quadro Conoscitivo Ambientale In questo paragrafo ci si è soffermati sull’analisi inerente clima, geologia, idrogeologia e paesaggio naturale del territorio di Montechiarugolo. Questi comparti ambientali, essendo praticamente immutati da migliaia di anni, servono per capire ed interpretare eventuali cambiamenti del territorio nel tempo.

1.4.1 CARATTERIZZAZIONE CLIMATICA Considerare il contesto ambientale di un territorio significa descrivere tutti i comparti ambientali (aria, acqua, suolo e sottosuolo, paesaggio naturale). Ma è opportuno anche prendere in considerazione il clima che caratterizza il territorio, dal momento che i fenomeni climatici interferiscono con quelli inquinanti, andando così a determinare degli effetti che si possono interpretare solo se si considerano entrambe le variabili, naturali e antropiche. Il clima dell’area preappenninica parmense è nell'ambito del clima padano di transizione, il quale per le forti escursioni termiche si accosta al clima continentale dell'Europa Centrale, mentre per la distribuzione delle piogge ricorda quella tipica della regione mediterranea, con intense piogge primaverili ed autunnali separate da siccità estiva (media annua delle precipitazioni 750 mm). Nel periodo invernale cadono inoltre con relativa frequenza le nevicate, le quali però generalmente non permangono a lungo. Caratteristica è inoltre la presenza e la persistenza delle nebbie, in particolare nel periodo autunnale ed invernale. Tuttavia, a questo proposito, è da sottolineare una evidente diminuzione in numero ed intensità di tali episodi osservata nel corso degli ultimi decenni.

PARAMETRI METEOROLOGICI Il parametro fondamentale è costituito dalla direzione di provenienza del vento. La fonte d’informazione è costituita dal Servizio Idrometeorologico ARPASIM Emilia Romagna. Nella Tabella 1.6, che riassume direzione e velocità del vento, sono presentati i dati della stazione Parma Panocchia corrispondenti alla serie storica 20042005. Si osserva che la direzione prevalente dei venti è sud – sud ovest, con una velocità media di 2,1 m/s.

Direzione media Numero casi % Velocità NE 0 0.0 0.0 E 19 4.8 2.2 SE 59 15.0 2.2 S 183 46.6 2.2 SO 81 20.6 2.0 O 28 7.1 2.0 NO 22 5.6 1.1 N 1 0.3 0.4 Totale: 393 100.0 2.1 Tabella 1.6: direzione e velocità del vento

Dalle seguenti tabelle si può avere un’idea delle condizioni termopluviometriche del territorio di Montechiarugolo grazie alla rete di stazioni di ARPA Emilia Romagna: sono desunti dagli annuali idrologici i valori misurati a Basilicagoiano a partire dal mese di Aprile 2004, quando è avvenuta l’installazione della stazione termometrica (le osservazioni pluviometriche hanno avuto inizio addirittura nel 1966, ma le letture non sono disponibili). Per l’anno 2003 sono riportati i dati relativi a , dove si trova la più vicina stazione di rilevamento, ma ciò solo per un confronto generale poiché in realtà questa località è collocata in condizioni geografiche sufficientemente differenti (in particolare l’altitudine è pari a 514 m s.l.m. contro i 115 m s.l.m. di Basilicagoiano).

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2003* 2004 2005 4,2 n.d. 2,3 2,5 n.d. 2,3 9,9 n.d. 8,4 10,7 12 11,4 19,1 15,6 18,1 25,5 21,3 22,4 25 23,3 24,2 27,3 23,7 21,3 18,3 18,9 19,2 11,3 15,1 13,3 8,2 8,8 6,7 5 5 2,3 Tabella 1.7: temperature medie mensili [°C] Note: *: dati relativi a Neviano degli Arduini n.d.: dato non disponibile

30 2003 25 2004 2005 20

15

10 Temperatura (°C) Temperatura

5

0 Aprile Luglio Marzo Giugno Agosto Maggio Ottobre Gennaio Febbraio Dicembre Settembre Novembre

Grafico 1.1: temperature medie mensili [° C]

Dal confronto della media delle temperature mensili negli anni 2004 e 2005 emerge un andamento sostanzialmente omogeo. A paragone però con i valori del 2003 riguardanti Neviano degli Arduini, (che come già accennato si trova ad altitudine maggiore) si ha evidenza del fatto che, come noto, in quell’anno sono state raggiunte temperature al di sopra della norma. Nella seguente tabella sono riportati i dati inerenti le precipitazioni: in particolare le quantità cadute mensilmente ed il totale su scala annuale, oltre al numero di giorni piovosi verificatisi nel corso di ogni anno. 2003* 2004 2005 61,8 n.d. 8

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3,2 n.d. 35,4 34,6 n.d. 31 131,8 55,8 97,2 23,4 80,8 24,2 42,2 44,8 12,6 4,6 53,6 34,6 28 37,6 87,8 51,8 110 77,4 92,6 104,4 141,4 184,4 109 95,4 61 90,8 97,2

Totale 686,8 [mm] 719,4 (da Aprile) 742,2

N. gg. 72 59 (da Aprile) 78 Tabella 1.8: precipitazioni [mm] Note: *: dati relativi a Neviano degli Arduini n.d.: dato non disponibile

200

180 2003 2004 160 2005 140

120

100

80

Precipitazioni (mm) 60

40

20

0 Aprile Luglio Marzo Agosto Giugno Maggio Ottobre Gennaio Febbraio Dicembre Settembre Novembre

Grafico 1.2: precipitazioni [mm]

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1.4.2 GEOLOGIA E IDROGEOLOGIA Fonte: VALSAT - PAI

Il territorio comunale è compreso tra i Torrenti Parma (Ovest) ed Enza (Est), ai piedi dell’Appennino Settentrionale, mentre il confine in direzione Nord si sviluppa parallelamente alla Via Emilia. Questa zona di alta pianura è caratterizzata da una morfologia leggermente ondulata, con ampie superfici subpianeggianti digradanti verso NNE. Alla base delle alluvioni quaternarie continentali sono osservabili depositi marini pliopleistocenici composti da argille e limi sedimentatisi in un mare basso, quale l’attuale Adriatico Settentrionale, quando nel Pliocene occupava l’odierna Valle Padana. La fascia orientale, comprendente i centri di Montechiarugolo, Basilicagoiano e Tortiano rientra nell’area di conoide del torrente Enza.

Come detto, il territorio comunale è di pertinenza dei bacini del Torrente Parma e del Torrente Enza. In particolare quest’ultimo ricomprende diversi corsi d’acqua minori: Torrente Termina, Rio Masdone, Rio delle Zolle, Rio delle Zollette, Rio Arianazzo, Rio della Villa, Rio delle Fontane, Rio Mazzola, Canale Gambalone (o Canale di ): tutti, ad eccezione dell’ultimo, risultano iscritti negli elenchi delle acque pubbliche di cui al R.D. 11 Dicembre 1933 n. 1775. In base a quanto definito dal PAI (Piano Assetto Idrogeologico) del Fiume Po, gli ambiti di territorio limitrofi ai torrenti Enza e Parma sono soggetti a rischio idraulico. Il RUE (Regolamento Urbanistico Edilizio) richiama dal Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) Norme di attuazione (documento dell’Autorità di Bacino del Fiume Po, adottato con deliberazione del Comitato Istituzionale n. 18 in data 26 aprile 2001), tre tipologie di rischio suddividendo il territorio in tre cosiddette “fasce di deflusso della piena”, in funzione del rischio idraulico al quale possono essere esposte:

- Fascia di deflusso della piena (Fascia A), costituita dalla porzione di alveo che è sede prevalente del deflusso della corrente per la piena di riferimento, come definita nell'Allegato 3 "Metodo di delimitazione delle fasce fluviali" [...], ovvero che è costituita dall'insieme delle forme fluviali riattivabili durante gli stati di piena.

Fascia di esondazione (Fascia B), esterna alla precedente, costituita dalla porzione di territorio interessata da inondazione al verificarsi della piena di riferimento [...]. Il limite di tale fascia si estende fino al punto in cui le quote naturali del terreno sono superiori ai livelli idrici corrispondenti alla piena di riferimento, ovvero sino alle opere idrauliche esistenti o programmate di controllo delle inondazioni (argini o altre opere di contenimento) [...].

Area di inondazione per piena catastrofica (Fascia C), costituita dalla porzione di territorio esterna alla precedente (Fascia B), che può essere interessata da inondazione al verificarsi di eventi di piena più gravosi di quella di riferimento[...].

RISCHIO SISMICO Con l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, recepita in Emilia Romagna con la Delibera di Giunta Regionale n. 1435/2003, è stata introdotta una nuova classificazione sismica del territorio nazionale sulla base dei valori di accelerazione orizzontale di picco, una grandezza di interesse ingegneristico utilizzata nelle fasi di progettazione in quanto stabilisce le caratteristiche costruttive richieste agli edifici in zona sismica. Per il Comune di Montechiarugolo, in precedenza individuato in categoria III di pericolosità sismica, è stata indicata l’appartenenza alla Zona 3, ovvero a mediobassa sismicità. Ciò significa che nelle aree così classificate bisognerà tener conto di un’accelerazione orizzontale massima sul suolo, determinata da un ipotetico sisma, pari a 0,15 volte l’accelerazione di gravità “g”.

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1.4.3 AMBIENTE NATURALE E BIODIVERSITA’

Sul territorio comunale di Montechiarugolo l’unica area protetta secondo la normativa regionale in materia (L.R.11/1988, L.R. 06/2005) è la cosiddetta area di riequilibrio ecologico “Castello di Montechiarugolo” che si estende su una superficie di circa 51 ha a ridosso dell’asta del torrente Enza: l’importanza di tale valorizzazione sta nel potenziamento della rete ecologica locale, che va a garantire una migliore funzionalità al corridoio ecologico del torrente Enza.

Nella Provincia di Parma , in base alle Direttive Comunitarie “Habitat” e “Uccelli” (rispettivamente Dir. 79/409/CEE e 92/43/CEE )che hanno definito i criteri per l’individuazione rispettivamente dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC)e delle Zone di Protezione Speciale (ZPS), diverse porzioni di territorio di notevole importanza per gli aspetti naturalistici sono state proposte per la designazione definitiva ed il collegamento alla rete europea “Natura 2000”. Nel Febbraio 2006, con Delibera della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna 167/2006, approvata il 13/02/2006, è stata proposta come ZPS e SIC la zona “Fontanili di Gattatico e Fiume Enza”, di superficie complessiva pari a 773 ettari, individuata come IT4030023, che comprende una porzione dell’ambito territoriale di Montechiarugolo.

Un aspetto particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico riguarda il recente ripristino ambientale di un’area - individuata come “Cassa di Valle”- abbastanza estesa (2,2 kmq), all’interno delle casse di espansione del Torrente Enza: i notevoli sforzi profusi, miranti alla creazione di un habitat favorevole all’insediamento della fauna (in particolare uccelli), sono stati ripagati dall’insediamento di una ricchissima popolazione di avifauna composta da germani reali, folaghe, tuffetti, cavalieri d’Italia, sterne o gabbiani di fiume, garzette, aironi bianchi e cenerini insieme a specie di maggiore rarità quali il gruccione il topino e diverse altre ancora. Tale porzione di territorio, affidato in carico al Comune, potrà rappresentare in futuro un’importante elemento di pregio naturalistico e contemporaneamente essere anche uno spazio offerto alla fruizione della popolazione.

Per una descrizione maggiormente dettagliata dell’ecologia del paesaggio di Montechiarugolo si rimanda al Quadro Conoscitivo Ambientale della VALSAT. Per quanto riguarda le aree destinate a riserva o parco naturale, la più prossima al territorio in esame è la Zona di Tutela Naturalistica situata in località Rivalta nel Comune di Lesignano dé Bagni.

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1.4.4 PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE La Pianificazione Territoriale nella Regione Emilia Romagna è disciplinata principalmente dalla Legge Regionale del 24.03.2000 Disciplina generale sulla tutela e l'uso del territorio, n. 20.

I Piani regionali rappresentano necessariamente uno strumento di indirizzo, ed individuano quindi delle linee generali di tendenza. Il Piano Territoriale Paesistico Regionale è lo strumento attraverso il quale la Regione tutela e valorizza l’identità paesaggistica e culturale del territorio, ovvero le caratteristiche peculiari delle zone e gli aspetti di cui è necessario salvaguardare i caratteri strutturanti e nei quali è riconoscibile un valore paesaggistico, naturalistico, geomorfologico, storicoarcheologico, storicoartistico o storico testimoniale. Il Piano stabilisce limitazioni alle attività di trasformazione e d’uso del territorio attraverso indirizzi, direttive e prescrizioni che devono essere rispettate dai piani provinciali, comunali e di settore.

Attraverso l'incrocio di una serie complessa di fattori (costituzione geologica, elementi geomorfologici, quota, microclima ed altri caratteri fisico-geografici, vegetazione espressioni materiali della presenza umana ed altri) il Piano paesistico individua 23 Unità di paesaggio su tutto il territorio regionale.

Le Unità di paesaggio rappresentano ambiti territoriali con specifiche, distintive e omogenee caratteristiche di formazione e di evoluzione. Esse permettono di individuare l'originalità del paesaggio emiliano romagnolo, di precisarne gli elementi caratterizzanti e consentiranno in futuro di migliorare la gestione della pianificazione territoriale di settore. Il Comune di Montechiarugolo ricade interamente nell’unità di paesaggio n. 9 - Pianura parmense.

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.), adottato con delibera del Consiglio Provinciale n. 77 del 30.7.2002, è il principale strumento di pianificazione territoriale a disposizione della Provincia per la promozione di uno sviluppo equilibrato del territorio, basato sulla concertazione e sulla sostenibilità ambientale e sociale. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, al Capitolo 10 “Indirizzi per la Pianificazione provinciale di settore”, illustra gli indirizzi per la redazione delle Pianificazioni di settore individuate precisamente ne: o il Piano Infraregionale delle Attività Estrattive, o il Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti, o il Piano Operativo per gli Insediamenti Commerciali di Interesse Provinciale, o il Piano del Traffico per la Viabilità Extraurbana, o i Piani Territoriali dei Parchi, o il Piano Provinciale di Localizzazione dell’emittenza radio e televisiva, o il Piano stralcio per la localizzazione degli impianti per la trasmissione e la distribuzione dell’energia elettrica. Alcuni di questi documenti fanno riferimento espressamente al territorio di Montechiarugolo, in quanto soggetto alle problematiche in esame; i singoli argomenti nello specifico saranno trattati in seguito.

Per un approfondimento di dettaglio circa la zonizzazione specifica del territorio, inerente le caratteristiche del sistema ambientale, con l’articolazione degli ambiti urbani consolidati e ancora da urbanizzare, gli edifici di interesse storico, culturale e testimoniale presenti, così come gli insediamenti agricoli, si rimanda al Piano Regolatore Generale ed agli elaborati grafici ad esso allegati, ed in particolare al Regolamento Urbanistico Edilizio (R.U.E.).

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1.5 ASPETTI E TEMATICHE AMBIENTALI 1.5.1 ARIA

L’aria che respiriamo è un aerosol in cui particelle liquide e solide sono disperse in un involucro gassoso costituito da una miscela composta da Azoto(N 2) per il 78.9 %, Ossigeno(O 2) per il 20.9%, Biossido di Carbonio (CO 2) per il 0,2 %, oltre a gas rari, idrogeno e vapore acqueo. L’aria permette la continuazione della vita così come la conosciamo. Quella dello strato più vicino alla superficie terrestre (fino a 17 km di altezza) è, purtroppo, anche quella maggiormente influenzata dall’inquinamento atmosferico, dato dall’immissione nell’aria di sostanze indesiderate ed estranee provenienti attraverso le varie attività produttive, il riscaldamento civile e domestico ed i mezzi di trasporto a motore. Tali sostanze alterano la salubrità dell’aria stessa costituendo per quantità e qualità un pericolo per la salute umana.

QUALITA’ DELL’ARIA

L’inquinamento dell’aria negli ultimi anni è profondamente cambiato per tipo di inquinanti e distribuzione sul territorio. In base alle modalità della loro produzione gli inquinanti si possono suddividere in : o inquinanti primari: quelli che vengono direttamente immessi nell’atmosfera tal quali sia a causa di processi umani che naturali; o inquinanti secondari : quelli che si formano per reazioni chimicofisiche tra gli inquinanti primari stessi o con l’atmosfera attivati o meno dall’energia solare. Gli inquinanti secondari producono condizioni di inquinamento i cui effetti sono percepibili principalmente su vasta scala.

CARATTERIZZAZIONE DEGLI INQUINANTI PRINCIPALI Biossido di Zolfo (SO 2) La principale sorgente di origine antropica del Biossido di Zolfo,chiamato anche Anidride Solforosa, è la combustione di prodotti petroliferi contenenti zolfo. Attualmente nelle aree urbane i maggiori contributi sono dati dai motori Diesel. Le concentrazioni maggiori si rilevano inoltre durante la stagione invernale. Già dalla metà degli anni 60 si sono succeduti interventi legislativi e normativi finalizzati alla riduzione di questa sostanza nelle sorgenti di emissione e quindi nell'aria per cui l'interesse per questo inquinante negli ultimi anni è sensibilmente scemato.

Monossido di Carbonio (CO) Si tratta di un gas inodore ed incolore, un po’ più leggero dell'aria, molto tossico, derivante prevalentemente dalla combustione incompleta di composti del carbonio. E' scarsamente reattivo con le altre sostanze costituenti l'atmosfera mentre si lega facilmente con la molecola emoglobinica, andando a sostituirsi nel legame con l'ossigeno, da cui emerge la pericolosità per l'uomo. La principale sorgente di CO in ambiente urbano è costituita dai motori a scoppio non catalizzati ed è perciò soprattutto nei confronti di questa sorgente che si è intervenuto per la riduzione dell'immissione in particolare con l’introduzione delle marmitte catalitiche.

Ossidi di Azoto (NO x) Le principali fonti di Ossidi di Azoto sono di origine naturale; la letteratura riporta infatti una percentuale di 1/10 di produzione da parte delle attività umane. Mentre la distribuzione degli ossidi di origine naturale (processi biochimici ad opera di batteri che svolgono attività fotolitica) è abbastanza uniforme, quella connessa alle attività umane è concentrata in aree limitate dove può raggiungere livelli dannosi per la salute. Fra gli ossidi di azoto i più diffusi sono sicuramente il monossido (NO) e il biossido (N0 2), comunemente chiamati NO, che si originano secondo le reazioni

N2 + O 2 2 NO 2 NO + O 2 2 NO 2

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Alle normali temperature dell'aria queste reazioni non sono spontanee, mentre diventano significative a temperature al di sopra dei 1100° C, per cui le principali fonti antropiche di questi inquinanti sono legate a tutti i processi di combustione (riscaldamento domestico, motori a scoppio, industrie ).

Ozono (O 3) L'Ozono, gas la cui molecola è costituita da tre atomi di ossigeno, è stato oggetto in questi ultimi anni di una particolare attenzione. Le cause di tale interesse sono principalmente inerenti l’assottigliamento del suo strato a livello stratosferico - dove esercita una funzione di filtro nei confronti della pericolosa radiazione ultravioletta-, e l'aumento a livello troposferico -dove risulta nocivo non solo all'uomo ma anche alla vegetazione-. Si tratta di un inquinante che nella atmosfera terrestre non può essere associato a sorgenti proprie specifiche; si forma infatti grazie a complesse reazioni chimiche, favorite dalla radiazione solare e dalla temperatura, in presenza di altri inquinanti primari quali i Composti Organici Volatili (COV) e gli Ossidi d'Azoto (NO x). Questo fa sì che difficilmente le concentrazioni elevate di Ozono possano essere circoscritte ad aree limitate ma tendano invece a distribuirsi omogeneamente in zone con caratteristiche climatiche ed orografiche simili, soprattutto in presenza di stabilità atmosferica. La sua energica attività ossidante agisce, nel caso dell'uomo, attraverso compromissione dell'attività respiratoria, in particolare nelle persone più sensibili come anziani e bambini, mentre nel caso della vegetazione è stato osservato e sperimentalmente misurato un ridotto sviluppo vegetativo. L'Ozono per la sua origine è un inquinante tipicamente "estivo" e diurno: le sue concentrazioni raggiungono valori elevati nelle ore più calde ed assolate delle giornate di giugno, luglio e agosto.

Composti Organici Volatili: Benzene, Toluene, Etilbenzene,O-M-P Xilene (BTX) All'interno di questo gruppo di composti organici volatili il Benzene (C 6H6) è sicuramente quello che in questi ultimi anni ha goduto di crescente interesse nell'ambito delle problematiche sull'inquinamento atmosferico. E' un liquido incolore dal caratteristico odore aromatico che in virtù di una bassa temperatura di ebollizione (80° C) e di un’elevata pressione di vapore è altamente volatile a temperatura ambiente. Le principali fonti di Benzene sono le raffinerie (il petrolio greggio ne contiene circa 4 g/Iitro), il traffico veicolare e gli impianti di rifornimento. La sua concentrazione può andare da 0.2 g/m 3 in aree rurali fino a 10 mg/m 3 in impianti di rifornimento, ma anche in ambiente domestico si possono rilevare concentrazioni elevate, anche di 500 g/m 3, soprattutto in presenza di fumo di sigarette. Se nell'anello benzenico si sostituisce un atomo di Idrogeno con il radicale alchilico CH 3 si ottiene un altro composto della famiglia degli idrocarburi aromatici, il Toluene (C 6H5CH 3) detto anche etilbenzene. Si tratta di un liquido incolore e combustibile, molto meno pericoloso del Benzene per i suoi effetti sulla salute. Viene largamente utilizzato nella preparazione di coloranti, esplosivi, prodotti farmaceutici ed anche nella preparazione della saccarina. Sostituendo 2 atomi di idrogeno dell'anello benzenico con altrettanti radicali alchilici CH 3 si ottengono altrettanti diversi composti isomeri (isomeria di posizione), OrtoXilene, MetaXilene e ParaXilene di uguale formula C 6H4(CH 3)2 ma diversa struttura molecolare. Con la stessa formula molecolare ma con differente struttura e quindi con proprietà chimicofisiche differenti c'è pure l'Etilbenzene. Sono tutti composti molto meno pericolosi del Benzene che trovano uso nella produzione di solventi, detergenti, sgrassanti, una varietà quindi di sostanze di uso quotidiano.

Materiale particolato di diametro inferiore a 10 µm (PM10) Il PM10 è una subfrazione del particolato totale sospeso (PTS). Quest'ultimo è definito come l’insieme di particelle solide e liquide, escluse quelle di acqua pura, con diametro compreso fra circa 0.005 e 100 m, anche se in realtà la quasi totalità del particolato presente in aria ha un diametro equivalente che non supera i 40 m (1 m= 1 millesimo di mm). Quello che caratterizza la subfrazione PM10 è appunto il diametro, non superiore a 10 m. La sua permanenza in aria può andare da alcune ore a più settimane e la sua rimozione avviene attraverso la deposizione secca ma soprattutto umida. Se si escludono le sorgenti naturali quali aerosol marini, frantumazione del suolo, eventuali incendi boschivi e sorgenti di origine vegetale quali spore, pollini e

18 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0 simili, in ambiente urbano il contributo prevalente deriva dal traffico veicolare. A questo si sovrappongono altre sorgenti connesse ad attività antropiche: il riscaldamento domestico, molte attività industriali, caratterizzate soprattutto da combustione di prodotti carboniosi o oleosi, oppure particolari, come i cementifici. Comunque non tutto il particolato può essere classificato come inquinante primario; una frazione importante, soprattutto nei diametri inferiori, rientra fra gli inquinanti secondari, derivando da processi fisici e chimici che avvengono in atmosfera.

LA NORMATIVA E’ il vigente D.M. 02/04/2002 n. 60 a fissare i valori limite di qualità dell’aria; si tratta del recepimento di due direttive europee in materia di difesa dell’ambiente, le direttive 1999/30/CE e 2000/69/CE. Con questo decreto vengono abrogate le disposizioni relative a SO 2, NO 2, PTS (polveri totali sospese), PM10, CO, C 6H6 e Pb contenute nelle leggi precedenti a partire dal 1983. Per il momento rimangono invariati i livelli di attenzione e di allarme per l’ozono e l’obiettivo di qualità per gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici) previsti dal DM 25/11/94 e dal DM 06/05/1996. Rimangono invariati, fino alle date finali di entrata in vigore dei nuovi limiti, anche i livelli fissati dalla tabella A dell’allegato I del DPCM 28/03/1983 e successivo allegato I del DPR 203/88 relativi a SO 2, NO 2, O 3, CO e PTS. Le novità sostanziali dell’ultimo decreto, dal punto di vista dei livelli di riferimento delle concentrazioni in aria di sostanze inquinanti, sono: definizione di valori limite aumentati di margini di tolleranza, margini che devono essere ridotti di percentuali fissate e a scadenze ben definite, fino ad arrivare a zero; introduzione del concetto di “protezione degli ecosistemi” e “protezione della vegetazione” con nuovi livelli di riferimento ad hoc; definizione di “soglia di valutazione superiore” e “soglia di valutazione inferiore”, ossia possibilità di sostituire misure strumentali con stime oggettive o di tipo modellistica in particolari situazioni; la convergenza del “livello di attenzione” e “livello di allarme” in un’unica “soglia di allarme”. Nelle successive tabelle vengono sintetizzati i vari livelli di riferimento per le concentrazioni in aria delle sostanze inquinanti previsti dalla normativa vigente.

VALORI DI INQUINANTE MISURA PERIODO DI RIFERIMENTO RIFERIMENTO Biossido di Mediana delle concentrazioni medie 80 g/m3 1 aprile – 31 marzo Zolfo (SO 2) di 24 ore nell’arco dell’anno 98°percentile delle concentrazioni 250 g/m3 1 aprile – 31 marzo medie di 24 ore nell’arco dell’anno Mediana delle concentrazioni medie 130 g/m3 1 ottobre – 31 marzo di 24 ore rilevate durante l’inverno Biossido di 200 g/m3 1 gennaio – 31 dicembre azoto (NO 2) Ozono O 3 200 g/m3 Ciascun mese

Monossido di 40 g/m3 Dalle 00 alle 24 di ciascun giorno carbonio (CO) 10 g/m3 00,00 – 08,00 / 09,0016,00 / 17,0024,00 Polveri Sospese Mediana delle concentrazioni medie 150 g/m3 1 aprile – 31 marzo totali (PTS) di 24 ore nell’arco dell’anno

95°percentile delle concentrazioni 300 g/m3 1 aprile – 31 marzo medie di 24 ore nell’arco dell’anno Tab. 1.9: Standard di qualità e valori limite di qualità dell’aria (DPCM 28/03/1983 e DPR 203/88)

LIVELLI CONCENTRAZIONI PERIODO DI RIFERIMENTO

Livello di protezione per la 65 g/m3 Valore medio 24 ore

19 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0 vegetazione 200 g/m3 Valore medio di 1 ora Media su 8 ore Livello di protezione della salute 110 g/m3 00,00 – 08,00 / 08,00 16,00 12,00 – 20,00 / 16,00 – 24,00 Livello di attenzione 180 g/m3 Valore medio di 1 ora

Livello di allarme 360 g/m3 Valore medio di 1 ora

Tab. 1.10: concentrazione dell’Ozono nell’aria (DM 16/05/96)

I MONITORAGGI

Fonte:Regione Emilia Romagna Arpa Emilia Romagna ‘ Per un’aria di qualità- la rete regionale di monitoraggio’

L’utilizzo diffuso del metano per il riscaldamento e l’evoluzione dei motori degli autoveicoli hanno contribuito alla diminuzione di inquinanti come il monossido di carbonio e il biossido di zolfo, attualmente presenti in concentrazioni ampiamente inferiori ai limiti di legge. L’attenzione è aumentata su altri composti quali le polveri fini (PM10), ultrafini (PM 2,5), l’ozono, il biossido di azoto ed il benzene. Si tratta di inquinanti che non sono solo presenti nei centri urbani e nelle aree industriali, ma sono distribuiti sull’intero territorio, infatti vengono prodotti all’interno dell’atmosfera a seguito di reazioni chimiche tra microinquinanti quali i composti organici e la luce solare.

La Regione Emilia Romagna ha iniziato il rilevamento sistematico della qualità dell’aria già nella prima metà degli anni ’70 con la costituzione di una rete regionale di monitoraggio. A fine 2005 questa rete era costituita da 238 analizzatori distribuiti in 88 stazioni fisse e 11 laboratori mobili. I principali parametri rilevati sono: Biossido di zolfo, Biossido di azoto, Ossido di Carbonio, Ozono, Particolato (PM10), Benzene, Toluene e Xilene. Vi sono altri inquinanti come il metano e gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) che tuttavia non rientrano nel piano di campionamento della regione Emilia Romagna.

Il territorio della Provincia di Parma è stato suddiviso in tre aree omogenee in cui sono stati definiti i punti di misura più significativi che consentono una lettura uniforme della qualità dell’aria sul territorio sia per la protezione della salute, che per la protezione dell’ambiente. In queste postazioni sono state attivate delle stazioni fisse attrezzate per la determinazione di PM10,PM 2.5, NOx, CO, BTX, O 3, SO 2. Di seguito si riporta la tabella riepilogativa.

ZONA COMUNE COLLOCAZIONE TIPOLOGIA INQUINANTI MISURATI AGGLOMERATO Via Badia Zona A Fondo rurale PM10,PM 2.5, NOx, O 3, Via Allende Zona A Fondo suburbano PM10,NOx,CO, BTX, O 3, via Leopardi Agglomerato Fondo PM10,NOx,CO, BTX, SO 2. residenziale Parma Cittadella Agglomerato Fondo urbano PM10,PM 2.5, NOx, O 3, Parma via Montebello Agglomerato Traffico PM10, NOx, CO, BTX, Tab. 1.11 - Schema dei monitoraggi ARPA

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Fig. 1.3 - Dislocazione delle stazioni di misura sul territorio

CAMPAGNA DI MONITORAGGIO DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO (febbraio – marzo 2003) Fonte: ARPA Emilia Romagna sezione di Parma

Il territorio di Montechiarugolo è stato interessato da una campagna di monitoraggio specifica effettuata con la stazione mobile in forza alla sede provinciale di Arpa. La campagna di monitoraggio è stata effettuata tra il 28 febbraio e il 21 marzo 2003, ed il punto di misura era situato a Monticelli Terme. Sono stati misurati i valori di PM10, NO 2, CO, O 3, SO 2 e per ogni inquinante è stata disegnata la ‘Rosa degli inquinanti’ calcolando il valore medio delle concentrazioni di ogni inquinante in funzione della direzione del vento.

La situazione generale appare simile, nell’andamento, a quella riscontrata a Parma, ma con livelli leggermente più bassi. In particolare: si denotano picchi giornalieri di Biossido di azoto e di monossido di carbonio al mattino tra le 8.00 e le 9.00 e alla sera intorno alle ore 19.00. Si tratta di un andamento tipico di una cittadina interessata da flussi di traffico che si intensificano nelle prime e nelle ultime ore della giornata lavorativa. Il biossido di azoto non presenta valori oltre i livelli di legge ma i dati indicano comunque una presenza di traffico non trascurabile. I valori di ozono si innalzano nelle ore pomeridiane senza raggiungere, comunque, i livelli del periodo estivo.

Il dato preoccupante è invece quello relativo alle PM10. La campagna è stata svolta in un periodo molto critico dal punto di vista meteorologico. Sono presenti dei picchi ben al sopra delle soglie di legge con un andamento del tutto simile a quello riscontrato nel capoluogo. I dati confermano la visione del PM10 come inquinante ad elevata criticità che coinvolge aree sempre più vaste del territorio e della popolazione. Occorre quindi uno sforzo comune per poter intervenire con successo nella soluzione del problema.

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Per affrontare le criticità dovute alle elevate concentrazioni di PM 10, che determinano il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati dalla UE, sono stati sottoscritti da parte di Regione, Province e Comuni degli Accordi di Programma sulla Qualità dell’Aria. Tali accordi costituiscono la fase propedeutica per la definizione dei piani di risanamento, iniziative per la limitazione della circolazione e programmi di intervento di mobilità sostenibile.

La Regione EmiliaRomagna, con apposite Delibere di Giunta Regionale, ha proposto una classificazione del territorio di pertinenza delle singole Province effettuata su base comunale, organizzando diverse zone (inizialmente A,B e C, ridotte ad A e B nel 2004) in funzione delle specifiche peculiarità in materia di inquinamento. In particolare, il Comune di Montechiarugolo ricade in zona A, ovvero la fascia che comprende: i territori dei comuni più densamente popolati e nei quali sono presenti stabilimenti industriali o di servizio che, per potenzialità produttiva o numero, possono provocare un elevato inquinamento atmosferico; i territori dei comuni confinanti con quelli indicati al punto precedente e per i quali è previsto o è prevedibile uno sviluppo industriale od antropico in grado di produrre un notevole inquinamento atmosferico; in generale il territorio in cui si manifesta il rischio di superamento del valore limite e/o delle soglie di allarme. In queste zone occorre predisporre piani e programmi a lungo termine.

La Provincia ha attuato il 2° Accordo di programma sulla Qualità dell’aria 20032004 mediante un’Intesa con i Comuni in zona A approvata con Delibera di Giunta Provinciale n. 1189 del 4/12/2003 con la quale sono stati trasferiti ai Comuni i seguenti impegni: 1) Adesione all’iniziativa delle domeniche ecologiche con programmazione di manifestazioni sul proprio territorio. con eventuali provvedimenti limitativi alla mobilità privata. Ulteriori provvedimenti di limitazione della circolazione potranno essere assunti dai Sindaci in relazione alle specifiche situazioni ambientali e territoriali, con particolare riferimento al permanere di condizioni meteoclimatiche sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti. 2) Integrazione della campagna regionale di comunicazione sui danni alla salute dovuti al PM10, nonché alla diffusione delle informazioni presenti sul sito www.liberiamolaria.it ed all’eventuale distribuzione di altro materiale informativo. 3) Attuazione delle procedure per il controllo annuale dei gas di scarico degli autoveicoli (bollino blu). 4) Iniziative per il miglioramento ed il potenziamento del trasporto pubblico locale. 5) Obbligo di spegnimento del motore dei veicoli in tutte le situazioni non derivanti dalla circolazione stradale. 6) Trasformazione entro il 2005 degli impianti termici della Pubblica Amministrazione da gasolio a metano, GPL o allaccio a reti di teleriscaldamento. 7) Promozione dell’adeguamento degli impianti termici per il miglioramento delle condizioni di sicurezza, compatibilità ambientale e contenimento dei consumi energetici secondo quanto previsto dalla D.G.R. 387/2002. I Comuni dovranno procedere alle operazioni di compilazione del catasto degli impianti termici e la distribuzione dei contrassegni “Calore Pulito”. 8) Previsione nei capitolati d’appalto, a decorrere dal 1/01/2004, del vincolo per le aziende che svolgono il trasporto delle merci e l’erogazione dei servizi dell’uso di mezzi omologati almeno Euro 2, privilegiando in sede di gara le aziende con parchi veicolari eco-compatibili (elettrici, ibridi, gas metano e GPL). 9) Acquisto dal 1/01/2004 di nuovi mezzi esclusivamente ecocompatibili, fatti salvi i casi di difficoltà collegate ai rifornimenti di carburante nelle località sprovviste di aree di servizio con metano e GPL o nel caso di mezzi che per le loro caratteristiche non siano presenti sul mercato con versioni eco compatibili (veicoli commerciali, mezzi d’opera, ecc.). 10) Dismissione di tutti i veicoli non Euro entro il 1/01/2005. 11) Promozione di attività di indirizzo nei confronti di Aziende che forniscono pubblici servizi finalizzate alla diminuzione delle emissioni inquinanti.

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Il Comune di Montechiarugolo ha sottoscritto nell’ottobre 2005 il “4° Accordo di Programma sulla qualità dell’aria” e ha aderito al Protocollo d’Intesa con i Comuni di area vasta per l’Attuazione del 4° Accordo di Programma. Con una propria delibera la Giunta Comunale ha dato atto di: - non aderire alla modalità di limitazione del traffico con targhe alterne o chiusura dei centri abitati in quanto sul territorio comunale non esistono zone urbane razionalmente circoscrivibili e sulle quali si possano imporre limitazioni al traffico, in quanto non rispondenti ai criteri dell’accordo; proseguire nella volontà di portare avanti una politica ambientale volta al risparmio energetico e all’incentivazione delle energie alternative, in accordo con la Provincia di Parma confermare con il Comune di Parma per il contributo alla trasformazione delle autovetture private a gas metano o GPL come da “ACCORDO I.C.B.I. – Iniziativa Carburanti a Basso Impatto Ambientale”: tale Accordo di Programma relativo al rifinanziamento dell’Iniziativa ha come obiettivi principali la promozione dell’utilizzo di carburanti per autotrazione a basso impatto ambientale (GPL e gas metano), lo sviluppo delle reti di distribuzione e l’effettuazione di campagne di sensibilizzazione dei cittadini sui benefici ambientali ed economici derivanti dall’utilizzo dei carburanti gassosi a basso impatto.

EMISSIONI IN ATMOSFERA DELL’AREA

Le sorgenti inquinanti presenti nel territorio comunale possono essere suddivise in cinque tipologie: 1. sorgenti civili , costituite principalmente da impianti di riscaldamento; 2. sorgenti industriali , costituite dalle combustioni nelle attività industriali presenti nell'area; 3. traffico lineare , attivo sui principali assi viari del territorio; 4. traffico diffuso , attivo all’interno dei centri abitati. 5. emissioni dalle attività agricole , che tuttavia possono essere considerate poco rilevanti.

SORGENTI CIVILI DIFFUSE Le emissioni in atmosfera da sorgenti civili sono generate dagli impianti di riscaldamento domestico che generalmente sfruttano le seguenti tipologie di alimentazione: o • Metano o • Gasolio o • Olio combustibile o • Legna.

Nell’area considerata la rete di gas metano raggiunge quasi la totalità delle abitazioni, pertanto nel complesso si considerano modesti gli utilizzi di gasolio e di olio combustibile per riscaldamento.

Un elemento conoscitivo di rilievo per l’inquinamento dell’aria è rappresentato dal catasto degli impianti termici che consiste nell’inventario di tutti gli impianti di riscaldamento presenti a livello provinciale. La Provincia ha individuato le modalità organizzative ed operative di questa Campagna di Controllo avviata a maggio 2004. In particolare è stato istituito un Elenco Provinciale dei Manutentori, comprendente tutte le ditte convenzionate con la Provincia. I cittadini possono rivolgersi a questi professionisti che, in occasione delle operazioni di manutenzione rilasciano il “Bollino Blu”; gli stessi tecnici, poi, sono tenuti a trasmettere alla Provincia i rapporti di controllo (modelli H e H bis) compilati. I Comuni, previa la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa con la Provincia, svolgono tutti gli adempimenti burocratici per i propri cittadini e, grazie ad un finanziamento ricevuto da Regione e Provincia, possono concedere finanziamenti a famiglie a basso reddito per la manutenzione e la sostituzione delle caldaie non più conformi alla normativa di riferimento.

Il Comune di Montechiarugolo ha aderito nell’anno 2004 al progetto Regionale “Campagna di controllo degli Impianti Termici Bollino blu Calore Pulito” riguardo appunto il controllo degli impianti di riscaldamento civili ed industriali, finalizzati al raggiungimento di un elevato livello di sicurezza degli impianti stessi, ad un maggiore risparmio energetico, oltre che naturalmente dell’inquinamento .

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Oggetto dell’accordo è la pianificazione della collaborazione fra gli Enti interessati (Comune e Provincia) relativamente ai compiti di informazione, raccolta e trasmissione dati, distribuzione bollini e materiale.

L’attività ha avuto inizio il 01 Maggio 2004. Alla data del 01/08/2006 il Servizio Ambiente, Difesa del Suolo e Tutela del Territorio dell’Amministrazione Provinciale segnalava:

categoria numero

impianti presenti in catasto 1842

modelli H (impianti con potenza inferiore a 35kW) inseriti in 2041 catasto modelli H (impianti con potenza inferiore a 35kW) inseriti in 20 catasto dal Comune modelli H bis (impianti con potenza uguale o superiore a 35 59 kW) inseriti verifiche effettuate dalla 90 Provincia di Parma sul Comune Tab. 1.12 – Risultati della Campagna Bollino blu Calore Pulito

Il Comune nel corso del 2006, al fine di incentivare l’adeguamento degli impianti termici in uso nelle civili abitazioni e agevolare l’adesione anche da parte delle fasce sociali deboli, ha pubblicato un bando per la concessione di contributi rivolto a cittadini residenti nel territorio comunale ed appartenenti a queste categorie: tale contributo poteva essere destinato alla pulizia delle caldaie ed all’analisi dei fumi oppure alla sostituzione del generatore.

SORGENTI INDUSTRIALI DIFFUSE Le emissioni in atmosfera derivanti dalle attività industriali possono essere dovute sia ad impianti termici per riscaldamento o inseriti nel ciclo produttivo, sia ad impianti legati alle specifiche attività.

In base alle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera rilasciate dalla Provincia di Parma (ai sensi del D.P.R. 203/88 e, dal 2006, ai sensi del D.Lgs. 152/06), a cui il Comune ha dato parere favorevole, si possono distinguere le seguenti attività:

SETTORE PRODUTTIVO

Aziende agricole/alimentari Aziende metalmeccaniche Imprese di costruzione Carrozzerie e vernicerie Produzioni ceramiche Lavorazioni plastiche Lavorazioni del legno Altro

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L’eventuale attività di autocontrollo alle quale le aziende devono adempiere con periodiche verifiche alle emissioni è prescritta in fase di rilascio dell’autorizzazione. Le imprese, in caso di superamento dei valori autorizzati, sono tenute alla comunicazione dei risultati agli organi di controllo.

Dalla seguente tavola si può osservare la distribuzione delle aziende sul territorio: come facilmente intuibile, esse risultano per lo più situate in prossimità dei maggiori centri e delle principali arterie stradali.

Fig. 1.4 – Distribuzione sul territorio di aziende con emissioni in atmosfera Fonte: VALSAT

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1.5.2 ACQUA

La fonte di approvvigionamento idrico è costituita da un sistema di dieci pozzi distribuiti sul territorio comunale così come indicato in Tab. ….

Pozzo Località Montechiarugolo Montechiarugolo Gazzaro Basilicagoiano Tripoli Monticelli Terme Tortiano Tortiano S. Ferdinando Basilicagoiano Piazza Piazza Garibaldi Basilicanova Piazzola Basilicanova Parma Basilicanova Boceti Tortiano Tab. 1.13 : Fonti di approvvigionamento d’acqua - Fonte: Enìa, marzo 2006

La realizzazione della rete di distribuzione dell’acqua sul territorio comunale risale al primo dopoguerra ed allora la gestione era a carico del Comune, sia dal punto di vista tecnico che finanziario. Gli ultimi decenni hanno visto il passaggio del servizio a diversi soggetti. La rete dell’acquedotto comunale ha una lunghezza di circa 65 km e raggiunge oltre il 90% della popolazione. La struttura ha un’età media di circa 25 anni e consiste sostanzialmente in tubature in polietilene, PVC, fibrocemento ed acciaio.

Con la Legge Regionale dell’Emilia Romagna 25/99, che ha previsto lo sviluppo del Servizio Idrico Integrato e la costituzione di un ATO (Ambito Territoriale Ottimale) che subentrasse ai Comuni nello svolgimento delle attività in precedenza di loro competenza in materia di amministrazione delle risorse, si è cercato di garantire una gestione integrata delle problematiche di questi servizi (rete di distribuzione, rete fognaria, depurazione).

Per quanto concerne l’approvvigionamento idrico, vanno inoltre riportati i dati forniti dalla Regione Emilia Romagna, Servizio Tecnico Bacini Trebbia e Taro, inerenti l’anagrafe delle risorse sotterranee censite sul territorio comunale e l’anagrafe del prelievo da acque superficiali: quest’ultimo riguarda solo cinque utilizzatori (per uso industriale o irriguo), mentre il numero di pozzi privati attivi è molto superiore: sono stati infatti censiti in totale 481 pozzi (già autorizzati o con procedimento autorizzativo in corso), destinati a vari utilizzi: irrigazione agricola, uso zootecnico per allevamento animali, consumo umano, uso industriale, usi igienico-assimilati, ...

QUALITA’ ACQUE SUPERFICIALI Fonte dati: Carta della vulnerabilità degli acquiferi della Provincia di Parma; I Reports ambientali-stato ambientale delle acque in Provincia di Parma Dalla Carta della vulnerabilità degli acquiferi della Provincia di Parma risulta che il territorio in esame, (area di conoide) come tutta la fascia pedemontana, trovandosi ai margini della zona di alimentazione dell’acquifero, è caratterizzato da elevata sensibilità. Tuttavia sul territorio è riscontrabile un’intensa attività agricola e zootecnica. In particolare sono numerosi gli allevamenti bovini e suini. E’ quindi importante lo spandimento di fanghi e liquami su suolo agricolo, la cui autorizzazione è concessa dal Settore Agricoltura della Provincia. In base a quanto stabilito dalla Legge Regionale 24 aprile 1995, n. 50 – “Disciplina dello spandimento sul suolo dei liquami provenienti da insediamenti zootecnici e dallo stoccaggio degli effluenti di allevamento”, i

26 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0 quantitativi massimi di azoto ammessi sono pari a 170 kg/ha. Tuttavia ciò non impedisce di rilevare un inquinamento da nitrati delle acque superficiali. Complessivamente, però, dallo studio dello stato ecologico dei corsi d’acqua provinciali, è emerso che nei tratti intermedio e finale, dunque di interesse del Comune, il Torrente Enza appartiene alla Classe 3 ex D.Lgs. 152/99, alla quale corrisponde un giudizio di sufficienza. Gli obiettivi previsti al 2008 ed al 2016 per il corso d’acqua mirano a consolidare per la prima scadenza i valori attuali e come traguardo finale la Classe superiore, la 2, con un giudizio pari a Buono.

QUALITA’ ACQUE SOTTERRANEE Fonte dati: La rete regionale di monitoraggio delle acque sotterranee – sito web

A livello della Regione Emilia Romagna, nell'ambito della predisposizione del Progetto di Piano per la salvaguardia e l'utilizzo ottimale delle risorse idriche, è stata creata nel 1976 la Rete di Monitoraggio delle Acque Sotterranee; da allora, partendo da una prima definizione dell’insieme dei punti di misura, è iniziata la gestione della rete, che, attraverso ricorrenti aggiornamenti, continua tuttora. I rilievi vengono effettuati con quattro campagne annuali mirate al controllo della soggiacenza, della piezometria e della conducibilità elettrica specifica. Negli anni 198788 si sono estese le indagini alla componente qualitativa, creando così una rete di controllo "qualiquantitativo", mentre i rilievi dei parametri fisicochimici e microbiologici (nitrati, composti organoalogenati, solfati, cloruri, azoto ammoniacale, ferro totale, manganese) vengono svolti dall’ARPA tramite l'effettuazione di due campagne annuali. I particolare vengono monitorati i seguenti parametri:

Soggiacenza La soggiacenza della falda rappresenta il livello statico di falda riferito non al livello del mare (piezometria) ma al piano campagna, rispetto al quale ne fornisce una indicazione della posizione.

Conducibilità elettrica specifica La conducibilità elettrica specifica di un’acqua è data dal contenuto di sali minerali disciolti. Rappresenta un indicatore del tenore salino e del grado di mineralizzazione. E’ quindi utilizzata come un indicatore complessivo delle caratteristiche di qualità. Il grado di mineralizzazione delle acque sotterranee e quindi la conducibilità generalmente aumentano col permanere delle acque a contatto con i sedimenti dell'acquifero; per questo motivo è normale avere minori conducibilità nelle acque di infiltrazione più recente e maggiore mineralizzazione nelle aree a minor circolazione e più lontane dalle zone di infiltrazione. Nella maggior parte dei casi l'alimentazione fluviale dell'alta pianura, che in genere produce un effetto diluente, è caratterizzata da bassi valori di conducibilità. Tuttavia nella zona delle conoidi, ed in particolare in quelle pedeappenniniche avviene la maggiore ricarica del sistema acquifero: i valori di conducibilità elevati sono conseguenti all'elevato contenuto salino dei fiumi che l’alimentano. In tali circostanze hanno origine pertanto acque ricche di sali.

Piezometria Il monitoraggio quantitativo della risorsa idrica sotterranea avviene attraverso la determinazione della piezometria, ottenuta sperimentalmente misurando il livello statico di falda all'interno del pozzo rispetto ad un punto di riferimento quotato in superficie con livellazione topografica, andando ad ottenere un valore riferito al livello del mare. Le serie storiche delle misure del livello di falda hanno da tempo registrato, nella maggior parte delle zone dell'acquifero, inversioni di tendenza nell'andamento di lungo periodo: raramente si è assistito ad un andamento continuo e costante. In molti casi le inversioni di tendenza sono direttamente correlabili ad impulsi esterni, principalmente a variazioni nel regime dei prelievi, che hanno consentito quindi di conoscere e individuare gli effetti degli interventi antropici sugli aspetti quantitativi dell'acquifero. L'andamento dei livelli di falda è comunque effetto di varie componenti, di tipo naturale e/o antropico, alle quali va aggiunta una variabilità stagionale, che insieme ne determinano il comportamento, rendendolo più complesso e talora mascherando parzialmente alcuni effetti.

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In fig. 1.5 viene riportata la distribuzione spaziale sull’intero territorio regionale delle stazioni di misura (pozzi) suddivise per la tipologia di misura su di esse effettuata: solo piezometria, solo chimismo o entrambe le misure.

Fig. 1.5: estratto della rete regionale di monitoraggio quali-quantitativo dei pozzi analisi AIPO (Comune di Montechiarugolo nel cerchio rosa tratteggiato)

Nitrati I nitrati, per loro natura ed origine, forniscono indicazioni sulla natura antropica dell’inquinamento delle acque sotterranee. La loro presenza conferma in linea generale l'esistenza del problema nelle zone di alta pianura in cui l'acquifero è libero. Si può confermare inoltre l'azione diluente delle dispersioni fluviali, che portano al contenimento delle concentrazioni dei nitrati nelle conoidi in cui il fiume alimenta la falda; infatti le concentrazioni di solito aumentano allontanandosi dalle aste fluviali o dalle paleoconoidi verso le aree in cui prevalgono le infiltrazioni dal suolo.

Composti organoalogenati

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La ricerca dei composti organoalogenati riguarda principalmente i seguenti composti: cloroformio, metilcloroformio, tetracloruro di carbonio, trielina e percloroetilene, ai quali si sono aggiunti successivamente dibromoclorometano e diclorobromometano. Nella maggior parte delle stazioni di misura si riscontra l'assenza di composti organoalogenati, a conferma che gli inquinamenti da organoalogenati sono di carattere locale.

Solfati La distribuzione areale dei solfati in linea generale è legata alle condizioni idrodinamiche dell'acquifero; essendo una forma ossidata, i solfati sono presenti dove l'acquifero è in condizioni libere, mentre dove subentrano le condizioni confinate si riducono a solfuri e idrogeno solforato. In alcuni casi i solfati possono marcare le zone di alimentazione fluviale, come nei casi in cui attraversano formazioni gessose.

Cloruri I cloruri rappresentano uno dei principali termini che contribuiscono alla conducibilità elettrica specifica, rispetto alla quale pertanto la loro distribuzione nelle acque sotterranee presenta in più zone evidenti analogie, soprattutto in gran parte di quelle con i maggiori valori. Si rilevano anche sostanziali differenze in altri casi, infatti i cloruri, contrariamente alla conducibilità, non rappresentano anche il grado di mineralizzazione delle acque.

Ammoniaca La distribuzione dell'ammoniaca, intesa come azoto ammoniacale, nelle acque sotterranee della pianura emilianoromagnola risente ampiamente del quadro evolutivo naturale delle acque, indicando chiaramente quindi la sua origine profonda e non la presenza di inquinamento recente. Quando l'azoto giunge in falda, in condizioni ossidate, si presenta sotto la forma nitrica (nitrati). Nel caso di infiltrazioni di azoto ammoniacale, questo si trasforma in poco tempo in nitrati. L'ammoniaca è praticamente assente nelle aree di alta pianura, nelle quali si evidenziano maggiori concentrazioni di nitrati, mentre è presente in elevate concentrazioni nella mediobassa pianura, le cui acque sotterranee sono più antiche e più protette dagli inquinamenti superficiali.

Ferro Le caratteristiche idrodinamiche dell'acquifero condizionano la presenza nelle acque sotterranee del ferro, che compare in consistenti concentrazioni dove l'acquifero diventa confinato e dove le acque tendono ad evolversi chimicamente. Nella bassa pianura il ferro, pur presente in elevate concentrazioni, si distribuisce in modo discontinuo. Evidentemente la dissoluzione e la precipitazione dei minerali ferrosi, che sono presenti nella matrice dell'acquifero, costituiscono il principale meccanismo idrochimico che condiziona maggiormente la distribuzione del ferro nelle acque sotterranee, influenzato sicuramente anche dalla presenza di ferrobatteri. In pratica le maggiori concentrazioni di ferro nelle acque si presentano in concomitanza con le condizioni più favorevoli alla dissoluzione, viceversa dove l'equilibrio tende verso la precipitazione, il ferro entra in minor quantità nelle acque.

Manganese La principale particolarità del manganese è data da una discontinuità della sua distribuzione areale: dopo le maggiori concentrazioni riscontrate nella media pianura, tende di norma a diminuire verso la bassa pianura. La sua presenza non sembra caratteristica di acque di infiltrazione recente e nemmeno di acque fossili. Possono così essere spiegate anche le significative presenze che, localmente, si registrano all'interno dell'alta pianura, come dovute ad aree a circolazione idrica relativamente minore rispetto alle restanti di alta pianura.

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CONSUMO E QUALITÀ DELLE ACQUE POTABILI E INDUSTRIALI Fonte dati: Enìa S.p.A.

La rete di distribuzione dell’acqua potabile è di proprietà del Comune che ha dato in concessione il servizio di erogazione alla società Enìa, creata dalla fusione delle tre aziende della province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza, rispettivamente AGAC, Amps Ambiente, TESA.

IMPIANTI 2003 2004 2005

Rete 89,831 93,572 96,263 [km] Impianti primari 7 7 7

Impianti secondari 1 1 1

Impianti di disinfezione 6 6 6

Impianti telecontrollati 1 1 6

Tab. 1.14 : Caratteristiche della rete di distribuzione dell’acqua - Fonte: Enìa

RETI: estensione reti di trasporto e distribuzione in esercizio IMPIANTI PRIMARI: numero complessivo di impianti di captazione (pozzi, sorgenti, gallerie) IMPIANTI SECONDARI: numero complessivo di impianti di accumulo (serbatoi e vasche), di rilancio e riduzione della pressione IMPIANTI DI DISINFEZIONE: numero di impianti di trattamento e potabilizzazione IMPIANTI TELECONTROLLATI: numero di impianti primari e secondari provvisti di sistema di telecontrollo

A livello comunale, i dati inerenti il servizio di distribuzione dell’acqua potabile sono riportati nelle seguenti tabelle:

VOLUMI D’ACQUA (m 3) 2003 2004 2005 Sollevato 1.046.146 1.042.622 1.098.113 Acquistato da terzi 432.641 326.702 205.648 Processo 67.650 74.415 59.532 Fatturato 818.631 755.796 784.449 Perdite di rete 592.506 539.113 459.780 Perdite di rete (%) 42,0 41,6 37,0

Tab. 1.15 : Dati dell’erogazione di acqua a livello comunale- Fonte: Enìa

SOLLEVATO: volumi prelevati attraverso gli impianti di captazione (pozzi, sorgenti, etc…) ACQUISTATO DA TERZI: volumi di acqua acquistati da Enti terzi al fine di diluire la concentrazione di nitrati (acqua di soccorso proveniente dall’impianto di denitrificazione di Marore) PROCESSO (SCARICO): consumi impegnati dal ciclo di trattamento negli impianti di potabilizzazione (denitrificatori, filtraggio, etc…), lavaggi di rete e di serbatoi o vasche di accumulo, bonifica per la messa in esercizio di nuovi tronchi

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FATTURATO: volumi fatturati al cliente finale al lordo del minimo impegnato e corretto in funzione dei ratei periodici (somma dei volumi sollevati o acquistati da terzi, al netto dei quantitativi di processo e delle perdite di rete). PERDITE DI RETE: volumi persi per dispersioni sulla rete di trasporto, distribuzione e allacciamenti, disservizio accidentale (rottura reti /impianti, malfunzionamento valvole, sfioro serbatoi)

I consumi di acqua potabile ed industriale erogati dall’acquedotto e rapportati alla popolazione e relativi al triennio 2003- 2005, sono riportati nella tabella seguente.

ACQUA 2003 2004 2005

Uso Potabile 818.631 755.796 784.449 [ m 3] Popolazione 9.362 9.610 9.739 [abitanti] Consumo pro capite 87,44 78,65 80,55 [m 3 / abitante] Utenze attive 4.054 4.166 4.281

Consumo per utenza 201,93 181,42 183,24 [m 3 / utenza] Tab. 1.16 : Consumi di acqua a livello comunale- Fonte: Enìa

UTENZE ATTIVE: numero di contatori di acqua attivi al 31 Dicembre di ogni anno.

Per le operazioni di esercizio e manutenzione ordinaria programmata sono stati usati:

2003 2004 2005 Prodotti per la disinfezione 5.245 4.847 4.773 [kg] Energia di sollevamento 444 456 673 [1000 kWh] Tab. 1.17 : Risorse impiegate nel servizio di distribuzione di acqua - Fonte: Enìa

Sul territorio comunale non sussistono generalmente problemi legati all’approvvigionamento di risorse idriche destinate al consumo umano; tuttavia, nel periodo estivo, per una economia della risorsa idrica finalizzata agli usi prioritari, il Sindaco emette un’Ordinanza in virtù della quale, sul territorio comunale, viene vietato l’uso dell’acqua derivata dall’acquedotto comunale per l’innaffiamento di orti e giardini privati, per alimentare piscine private e/o lavare cortili e automezzi; in deroga a tale disposizione, e comunque in via eccezionale, l’utilizzo per tali scopi è concesso in orari prestabiliti, coincidenti con i momenti di minore richiesta della risorsa (vedi Ordinanza n. 53/2006).

Piuttosto che questioni di tipo quantitativo sono da affrontare i problemi connessi alla qualità della risorsa idrica, per effetto di concentrazioni elevate di alcuni parametri. Il controllo sulla qualità dell’acqua potabile viene effettuata a cura dell’Ente gestore; inoltre, con cadenza mensile, AUSL tramite ARPA effettua analisi di potabilità presso le fontane pubbliche del territorio (ai sensi del D.Lgs. n. 31 del 02/02/2001), per verificare il rispetto dei limiti di qualità imposti dalle norme per le acque destinate al consumo umano. Nell’eventualità si riscontrino valori oltre la norma, il Sindaco emette ordinanze di limitazione al consumo.

31 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

SCARICHI IDRICI Nel Comune di Montechiarugolo la rete del servizio idrico integrato (acqua e fognature) raggiunge oltre il 90% dei residenti e delle attività industriali (la totalità delle utenze presenti negli agglomerati). La rete estesa e capillare convoglia i reflui provenienti da tutte le frazioni verso il depuratore di Monticelli, il cui bacino d’utenza copre il 96% degli abitanti equivalenti.

In località Valparma è di recente stata dismessa l’ultima fossa Imhoff. A Tortiano, invece, è attivo un impianto di sollevamento.

A livello comunale è istituito un Registro degli scarichi idrici, in base al quale risultano i seguenti atti inerenti il triennio 20032005:

TIPO DI ATTO 2003 2004 2005 Autorizzazione allo scarico in fognatura di acque 10 11 6 reflue industriali Autorizzazione allo scarico in acque 16 35 14 superficiali/sul suolo di acque reflue domestiche Allaccio in fognatura di scarico di acque reflue 53 26 1 domestiche Tab. 1.18 - Numero di autorizzazioni allo scarico

Tale registro non include le autorizzazioni allo scarico in acque superficiali/sul suolo di acque reflue industriali, in quanto il relativo atto ricade sotto la competenza della Provincia. Al Catasto delle Autorizzazioni agli scarichi degli insediamenti produttivi della Provincia di Parma, relativamente al territorio di Montechiarugolo, al marzo 2006 risultavano inserite nove società per un totale di 11 scarichi in diversi corpi recettori (corpi idrici minori, canali di scolo e fossati).

DEPURATORE La rete fognaria del territorio è per lo più mista; anche nelle nuove lottizzazioni in cui vi è separazione tra acque bianche e nere, vi è un unico convogliamento nel collettore principale misto. L'impianto comunale di depurazione è situato in località Monticelli Terme in via S. Geminiano. Esso consiste in un depuratore biologico ad ossigenazione con sedimentazione secondaria e potenzialità pari a 20000 a.e. (abitanti equivalenti). E’ stato autorizzato ai sensi del D.Lgs. 152/99 con determina della Provincia di Parma n. 1481 del 23/04/2003 a scaricare 2891,47 mc/gg con una portata massima di 46,29 l/s. Il corpo idrico recettore degli scarichi è il Rio Arianazzo, ricompreso nel bacino del Torrente Enza. Il depuratore serve 8.800 abitanti equivalenti civili, 6.000 turisti dello stabilimento termale (per un periodo medio di soggiorno pari ad 11 giorni ciascuno) e 31 insediamenti produttivi. Con cadenza mensile il Gestore effettua le rilevazioni analitiche sia in ingresso che in uscita dell’impianto fognario per la verifica del rispetto degli standard qualitativi imposti dall’autorizzazione.

Il problema più significativo del sistema di depurazione è legato ad un’elevata concentrazione di cloruri nelle acque in uscita (con superamento occasionale dei limiti previsti dalla normativa vigente relativamente ai parametri cloruri e, più raramente, ammoniaca), valori riconducibili in primis all’attività dell’impianto termale di Monticelli Terme, ma anche, sebbene in misura più limitata, alla presenza sul territorio di svariati caseifici. Il 02.04.2004 si è arrivati alla stipula di un Accordo di Programma per gli scarichi termali tra Provincia, Regione, Agenzia d’Ambito, Comuni ed Aziende termali, finalizzato all’esame della questione inerente queste tipologie di scarichi. Successivamente la Provincia di Parma ha emesso, con Determina n. 81

32 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0 del 14.01.2005, un’autorizzazione provvisoria allo scarico in deroga per il parametro cloruri. Tale atto, avente validità di due anni, indica come valore limite massimo del parametro cloruri 2500 mg/l. Al momento sono inoltre oggetto di uno studio commissionato dalla Regione delle misure finalizzate alla riduzione dei carichi inquinanti.

La prospettiva attualmente in esame riguarda la realizzazione di un depuratore unico al servizio dei Comuni di Montechiarugolo, Traversetolo e Neviano degli Arduini: questo permetterebbe di estendere la rete anche ai nuclei non ancora serviti e migliorare la capacità depurativa, ma la difficoltà principale sarebbe quella legata al sollevamento delle fosse.

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1.5.3 SUOLO

Montechiarugolo è collocato nella cintura della città di Parma, nella fascia pedemontana (alta pianura), con quote altimetriche comprese tra 66 e 158 m s.l.m. Il territorio, avente un’estensione complessiva pari a 48810 ha (48,81 kmq), è caratterizzato da una morfologia leggermente ondulata tendenzialmente digradante in direzione Nord-Est. I modesti elementi in rilievo consistono negli orli dei terrazzi fluviali e si sviluppano parallelamente alle aste fluviali, in particolare in corrispondenza degli abitati di Montechiarugolo, Tortiano, Monticelli Terme e Piazza. Complessivamente, l’ambiente fisico è riconducibile all’unità geomorfologia chiamata “conoide di deiezione” del Torrente Parma. In Fig. 1.6 è rappresentato l’uso del suolo in ambito comunale (Fonte: ARPA Parma – Matrici Ambientali a supporto della pianificazione).

Fig. 1.6 - Uso del suolo

Fino ad ora nel territorio comunale non sono mai stati individuati siti contaminati e non è stato quindi necessario procedere ad interventi di bonifica. È possibile tuttavia che in futuro ciò si verifichi in

34 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0 occasione di eventuali riconversioni di aree produttive per cui sarà resa obbligatoria le verifica di contaminazione e quindi la messa in atto degli adeguati interventi. Il Comune di Montechiarugolo è dotato di un proprio Piano delle Attività Estrattive (P.A.E.), redatto ai sensi della L.R. 18 Luglio 1991, n. 17, ed approvato in via definitiva con la delibera n. 85 del 18 Luglio 1997. Per l’adeguamento alla versione del 1999 del Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (P.I.A.E.) della Provincia di Parma, nel corso dell’anno 2002 è stata inoltre approvata una Variante al precedente Documento. Questo disciplina le “attività svolte nell’ambito comunale nelle aree diverse dal demanio fluviale, lacuale e marittimo che comportano modificazioni dello stato fisico del suolo e del sottosuolo, dirette alla estrazione, a fini di trasformazione, selezione o comunque utilizzazione o commercializzazione dei materiali naturali appartenenti alla categoria prevista dal terzo comma dell’art. 2 del R.D. 29 luglio 1927, n. 1443. Il P.A.E. [...] individua e definisce: a) la perimetrazione delle aree destinate ad attività estrattiva rispetto alla individuazione di massima dei Poli estrattivi sovracomunali stabilità dal P.I.A.E.; b) le ulteriori aree destinate alle attività estrattive rivolte al soddisfacimento degli obiettivi quantitativi, sulla base degli indirizzi, prescrizioni e previsioni stabilite dal P.I.A.E. per gli ambiti comunali; c) la localizzazione degli impianti connessi all’attività estrattiva; d) le destinazioni finali delle aree oggetto di attività estrattive, nel rispetto dei criteri stabiliti dal P.I.A.E. e sulla base delle esigenze e degli indirizzi pianificatori dell’Amministrazione Comunale; e) le modalità di coltivazione delle cave e sistemazione finale delle stesse anche con riguardo a quelle abbandonate, in riferimento ai criteri ed alle metodologie indicate dal P.I.A.E.; f) le modalità di gestione.” (dalla Relazione Tecnica del Piano Attività Estrattive Variante 2002).

Gli inerti vengono suddivisi in “pregiati” (ghiaie e sabbie, con adeguate caratteristiche chimicofisiche, frantumate e/o selezionate per la realizzazione di conglomerati cementizi, malte, bitumi) e “non pregiati” (ghiaie e sabbie in natura, in matrice argillosa, non lavorate, utilizzate per riempimenti, rinterri e costruzione di rilevati). Il consumo di inerti deriva principalmente dall’attività edilizia residenziale e produttiva, nonché per opere di manutenzione viaria così come alla realizzazione di reti tecnologiche. Un altro consumo significativo, ma ovviamente legato a frequenze minori, è imputabile alla eventuale realizzazione di nuove tratte stradali.

L’attività estrattiva ha avuto in passato una significativa importanza, soprattutto per quanto riguarda l’estrazione di ghiaie. La Variante ’99 del P.I.A.E. individuava sul territorio di Montechiarugolo due distinti poli estrattivi: o il Polo Estrattivo sovracomunale G4 “Enza Nord”, caratterizzato da un obiettivo di quantità complessivo di 2.000.000 metri cubi di inerti (pregiati e non), situato in sinistra idrografica del Torrente Enza, comprendente l’intera zona destinata alle casse di espansione per la laminazione delle piene; o il Polo Estrattivo G6 “Enza Sud”, ricadente in parte nel settore meridionale del territorio comunale, per il quale è stato previsto un obiettivo di quantità pari a 200.000 metri cubi di ghiaia pregiata. Il Catasto delle Attività Estrattive comprende, nell’ambito, 34 cave di ghiaie sparse sul territorio ed alcune cave di argille (localizzate in prevalenza in prossimità delle località Fornace Vecchia e Canale), destinate in passato all’estrazione di argille da laterizi. La maggior parte delle cave risulta ormai esaurita, ma in alcuni casi le attività di ripristino non sono ancora concluse.

Nell’ambito del Comune di Montechiarugolo non sono presenti discariche di rifiuti. In località Piazzola di Basilicanova ha sede una società autorizzata dalla Provincia di Parma alla gestione dei rifiuti: tale Ditta è autorizzata all’effettuazione di operazioni di recupero R13 [Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito

35 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0 temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)] per diverse tipologie di rifiuti non pericolosi e a svolgere operazioni di recupero (R5: riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche) mediante un impianto mobile per il trattamento di inerti.

VULNERABILITA’ DEGLI ACQUIFERI L’Assessorato all’Ambiente e Difesa del Suolo della Provincia di Parma ha elaborato la cosiddetta “Nuova Carta della Vulnerabilità degli Acquiferi”, approvata dalla Giunta Provinciale con la deliberazione n. 243 del 06/04/2000. Secondo tale classificazione, il territorio di Montechiarugolo è quasi completamente soggetto a “vulnerabilità a sensibilità attenuata”, grazie alla presenza di terreni limoargillosi superficiali che limitano la diffusione di eventuali agenti inquinanti in profondità. In corrispondenza delle fasce fluviali e perifluviali dei Torrente Enza e Parma sono tuttavia presenti aree a “vulnerabilità a sensibilità elevata”, e pertanto soggette a vincoli più restrittivi (prescrizioni dell’All. 4 delle N.T.A. del P.T.C.P.).

Fig. 1.7 - Tavola della vulnerabilità degli acquiferi

Tali caratteristiche di vulnerabilità degli acquiferi impongono l’osservanza di vincoli differenti a seconda dell’area specifica: in caso di terreni collocati in zone sensibili la quantità di azoto spandibile consentita è pari a 170 kg/ha (N), valore che si raddoppia a 340 kg/ha (N) nelle aree non vulnerabili. La rilevanza di questo aspetto per le problematiche di Montechiarugolo è legata alla significativa presenza dell’attività zootecnica nel territorio comunale e allo spandimento sul suolo dei liquami. Il Censimento Agricolo (2000) fornito dal Comune di Montechiarugolo, rivela un totale di oltre 100 allevamenti sul territorio con circa 19.000 capi così distribuiti: 7.786 bovini, 701 ovini, 19 equini e 10.424 suini.

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Nella seguente tavola è evidenziata la distribuzione sul territorio degli allevamenti.

Fig. 1.8 – Distribuzione degli allevamenti sul territorio – Fonte: VALSAT

La Provincia di Parma, Servizio Agricoltura e Alimentazione, responsabile del rilascio delle autorizzazioni allo spandimento di letame e liquami ha fornito i seguenti dati circa il territorio di Montechiarugolo: 99 allevamenti bovini e 6 allevamenti suini risultano autorizzati allo spandimento sul suolo (il dato

37 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0 comprende anche terreni per gli spandimenti localizzati su altri Comuni ma la cui autorizzazione è stata rilasciata ad aziende del Comune di Montechiarugolo e viceversa). L’utilizzo agronomico dei fanghi derivanti dagli impianti di depurazione, in seguito alla modifica della normativa di riferimento, le autorizzazioni in precedenza concesse sono scadute nel mese di Febbraio 2006 e non erano stati rilasciati altri atti autorizzativi.

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1.5.4 RUMORE Fonte: Classificazione acustica del territorio del comune di Montechiarugolo

Con l’emanazione del D.P.C.M. 01/03/1991 “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno”, la legislazione nazionale ha coinvolto gli enti territoriali ad assumere attività di controllo, di prevenzione e di risanamento ai fini della tutela della popolazione dagli effetti dell’inquinamento acustico. Successivamente, con l’entrata in vigore della “Legge quadro sull’inquinamento acustico” n. 447 del 26 ottobre 1995 e dei suoi decreti applicativi, si è sviluppato un quadro normativo volto a tutelare l’ambiente abitativo ed esterno in modo sempre crescente, grazie anche all’introduzione di nuovi limiti ed all’istituzione di strumenti legislativi atti a facilitare le azioni di pianificazione e di controllo degli enti locali. Nel 2003 è stata svolta una campagna di misure nel comune di Montechiarugolo al fine di caratterizzare acusticamente il territorio; la valutazione dei livelli sonori presenti nelle diverse aree risulta infatti di fondamentale importanza ai fini di un confronto con i limiti fissati dalla normativa.

Il D.P.C.M. 01/03/1991 descrive in questo modo le diverse classi in cui va suddiviso il territorio: Classe I -Aree particolarmente protette: comprende attrezzature e spazi di massima tutela e aree nelle quali la quiete rappresenta condizione essenziale per la fruizione: aree ospedaliere, scolastiche, destinate al riposo ed allo svago, residenziali rurali, di particolare interesse urbanistico, parchi, ... Classe II - Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: include le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali e con assenza di attività industriali e artigianali. Classe III - Aree di tipo misto: riguarda le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. Classe IV - Aree di intensa attività umana: contraddistingue le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie. Classe V - Aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. Classe VI - Aree esclusivamente industriali: sono aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

Secondo la normativa di riferimento, per le zone individuate sono fissati i limiti massimi dei livelli sonori equivalenti (diurni e notturni), che devono essere rispettati dall’insieme delle sorgenti rumorose, comprese quelle mobili:

Periodo diurno Periodo notturno CLASSI DI DESTINAZIONE D’USO DEL TERRITORIO Leq (dBA) Leq (dBA) I Aree particolarmente protette 50 40

II Aree ad uso prevalentemente residenziale 55 45

III Aree di tipo misto 60 50 IV Aree di intensa attività umana (forte prevalenza di attività 65 55 terziarie V Aree prevalentemente industrialiartigianali con limitata 70 60 presenza di attività terziarie ed abitazioni VI Aree con forte specializzazione funzionale a carattere 70 70 esclusivamente industrialeartigianale Tab. 1.19 – Limiti di rumorosità imposti dalla normativa

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In base alle elaborazioni svolte, il territorio del Comune di Montechiarugolo risulta classificato ai fini della zonizzazione acustica secondo una ripartizione così sintetizzabile: • una parte del territorio è inserita in classe I: in tale classe figurano gli edifici scolastici, le case di riposo e strutture sanitarie di varia natura ed indirizzo, con relative aree di pertinenza. A tali strutture si aggiunge un'area naturalistica di riequilibrio ecologico a fruizione pubblica che interessa una zona dell’area golenale del fiume Enza alle porte di Montechiarugolo. • la zonizzazione mette in evidenza che, nel territorio urbanizzato, c’è una lieve predominanza di aree destinate ad uso misto di classe III rispetto a quelle prevalentemente residenziale di classe II : su 26 UTO (Unità Territoriali Omogenee, aree nelle quali è stato inizialmente suddiviso il territorio), 23 sono di III e 3 di II . • sempre in classe III, comunque, sono inserite anche diverse aree destinate allo svago, al gioco ed attività sportive. In tale classe trovano posto anche le zone cimiteriali; • si osservano quattro aree di classe IV di cui 3 a Basilicanova e 1 a Basilicagoiano. • le nuove zone Industriali e artigianali di classe V sono in gran parte ampliamenti di aree produttive esistenti e tendono verso una progressiva delocalizzazione rispetto ai centri abitati. Le due aree maggiori si trovano una alla periferia di Monticelli, e l’altra in aperta campagna, tra Basilicanova e Basilicagoiano. Le altre zone collocate in classe V sono aree di notevoli dimensioni per allevamenti intensivi e zone meno estese dedicate, in genere, alla trasformazione dei prodotti agrozootecnici. Tutte sono però collocate in territorio agricolo e quindi potenzialmente poco incisive per il clima acustico.

Per una individuazione più puntuale della suddivisione dell’ambito comunale in classi acustiche omogenee si rimanda alla cartografia allegata alla relazione di classificazione acustica del territorio.

40 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

1.5.5 TRASPORTI, TRAFFICO E MOBILITÀ

Il territorio comunale, pur se localizzato a ridosso del capoluogo provinciale, non è interessato da importanti arterie di comunicazione. Le direttrici principali che lo attraversano sono la Strada Provinciale 95, la Strada Provinciale 513 R – Via Traversetolo, la Strada Provinciale 52 Martorano-Pecorile-Monticelli Terme. Sono invece completamente assenti le linee ferroviarie.

MEZZI DI TRASPORTO Dalle statistiche dell’Automobile Club d’Italia (ACI) si possono trarre informazioni sul parco dei mezzi circolanti registrati da privati e aziende aventi sede nel Comune di Montechiarugolo.

Nella seguente tabella sono riportati i dati del triennio 2003-2005, inerenti autovetture, motocicli e mezzi vari (che includono: autobus, autocarri per il trasporto merci, autoveicoli speciali/specifici, motocarri e quadricicli trasporto merci, motoveicoli e quadricicli speciali/specifici, rimorchi e semirimorchi speciali/specifici, rimorchi e semirimorchi per il trasporto delle merci, trattori stradali o motrici):

ANNO AUTOVETTURE MOTOCICLI MEZZI VARI TOTALE 2003 5.878 838 910 7.626 2004 6.008 862 929 7.799 2005 6.087 917 939 7.943 Tab. 1.20: Mezzi immatricolati (Fonte: ACI)

TRAFFICO VEICOLARE Il traffico veicolare che percorre le strade del territorio comunale è costituito sia da mezzi privati che da mezzi pubblici. Lo spostamento da e verso il Capoluogo avviene principalmente lungo l’asse della Strada Provinciale 513. I principali assi che interessano il territorio sono:  Strada Provinciale 18 Via Parma: rappresenta il principale asse d’attraversamento in direzione estovest del territorio.  Strada Provinciale 513R Strada Traversetolo: costituisce uno degli assi più importanti del territorio comunale per l’attraversamento in direzione nordsud ed in direzione del Capoluogo. Tale arteria è inoltre un collegamento importante verso la provincia di Reggio Emilia, e viene percorsa come alternativa alla Via Emilia (SS9).  Strada Provinciale 16 Strada Argine Parma: asse a servizio dei veicoli nella direzione nordsud. C’è inoltre una rete di strade comunali che collegano le diverse frazioni. Tra le più importanti:  Via Resga – Via Solari: si sviluppano per più di 9 km lungo il confine est del territorio, collegando in direzione nordsud le frazioni di San Geminiano, La Fratta, il capoluogo Montechiarugolo e Tortiano.  Via Montepelato: asse di attraversamento dell’abitato di Monticelli Terme nella direzione nord sud  Via G. Marconi – Via Ponticelle. Nella frazione di Monticelli Terme costituiscono un’importante alternativa per gli attraversamenti nella direzione estovest.  Via XXV Aprile: collegamento tra le frazioni di Basilicagoiano e Piazza.  Via Garibaldi: collega le strade provinciali SP 16 e SP 513R all’altezza della frazione di Basilicanova. Il traffico veicolare privato è concentrato soprattutto nelle prime ore e nelle ultime ore della giornata lavorativa, come si deduce dal grafico:

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Fig. 1.9: Rappresentazione della distribuzione dei flussi di traffico sui principali assi viari (Fonte: VALSAT)

Nel Piano Regionale Integrato dei Trasporti (P.R.I.T.’98) la crescita annua del parco veicolare è stimata tendenzialmente pari al 2,85%. Dal punto di vista programmatico, invece, viene stimato un tasso di crescita annuo pari a 1,67%. In base all’analisi del traffico effettuata per la redazione della VALSAT si può affermare che la rete stradale comunale allo stato attuale non è caratterizzata da situazioni di congestione di particolare criticità e presenta dunque una buona capacità residua.

Trasporto Pubblico Il territorio comunale è percorso sia da linee extraurbane che urbane. La frequenza varia durante l’anno in funzione del periodo scolastico. Le linee urbane che interessano le frazioni del Comune sono la linea 11 (ParmaBotteghinoMonticelli BasilicagoianoMontechiarugoloMontecchio oppure ParmaBotteghinoMaranoPiazzaTraversetolo), con frequenza pari a 30 minuti, e la linea 12 (ParmaMaranoBasilicanovaMamianoLesignano Bagni/Traversetolo), con passaggi ogni due ore. Le linee extraurbane in transito per il territorio comunale sono: 2610 – Pedemontana Est (MonticelliTraversetoloLesignanoLanghirano) 2700 – ParmaBasilicanovaLesignano BagniLanghirano 2706 – ParmaBasilicanovaMamianoTraversetolo 2730 – ParmaPilastrelloTraversetoloS. Polo d’Enza 2735 – ParmaMonticelliMontecchio 2740 – ParmaColoretoMonticelliS. Geminiano 2745 – ParmaMartoranoTortianoTraversetolo

Per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici Il Comune di Montechiarugolo ha stipulato una convenzione con la Società per la Mobilità ed il Trasporto Pubblico al fine di migliorare ed ampliare la rete di trasporto pubblico presente sul territorio; in seguito ai prolungamenti delle tratte si otterrà un aumento della percorrenza di circa 87.000 km/anno.

Piste ciclabili Nell’ambito del progetto di sensibilizzazione alla mobilità sostenibile e di sviluppo di una capacità ricettivo-turistica, il territorio comunale è stato arricchito da piste ciclo-pedonali che collegano le diverse frazioni.

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Fig. 1.10: Mappa del sistema delle piste ciclo-pedonali

Sono stati realizzati i collegamenti Basilicanova-Piazza, Monticelli Terme-Basilicagoiano, Montechiarugolo-La Fratta ed è in corso di realizzazione il collegamento Basilicagoiano-Montechiarugolo-Tortiano che sarà lungo 3,5 Km.

43 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

1.5.6 RIFIUTI Fonte: Osservatorio Rifiuti Provinciale - Rapporto Finale Provincia di Parma 2003-2004 – Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti (Approvato con delibera di Consiglio Provinciale n. 32 del 22 Marzo 2005)

Nella suddivisione del territorio provinciale presentata all’interno del Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti, il Comune di Montechiarugolo rientra nel subambito “Cintura di Parma”, che comprende i comuni dell’area pedemontana e di pianura confinanti o prossimi alla città, interessati da dinamiche di sviluppo insediativo e produttivo correlate al fenomeno del decentramento dal capoluogo. Tutti gli aspetti legati ai Rifiuti Urbani rappresentano per il Comune di Montechiarugolo un ambito di intervento di primaria importanza. Il ciclo dei rifiuti è gestito a livello sovracomunale ad opera della società Enìa, che ha in carico per le province di Parma, Reggio Emilia e Piacenza la raccolta sia dell’indifferenziato che delle diverse frazioni merceologiche già differenziate dai cittadini (carta e cartone, materie plastiche, vetro, metalli, olii, batterie ed accumulatori, verde…). Il Comune tuttavia mantiene un certo controllo sull’operato della società appaltatrice, con riunioni periodiche mirate al monitoraggio dei risultati ottenuti ed alla programmazione dei nuovi servizi, anche in relazione a rilievi e segnalazioni provenienti dai cittadini. Sempre in accordo con Enìa, inoltre, il Comune provvede a definire servizi, quadro economico e tariffe. Ad Enìa S.p.A. (in precedenza AGAC S.p.A.) sono affidati anche i servizi collaterali di igiene urbana (spazzamento stradale, pulizia e lavaggio cassonetti). L’Amministrazione comunale da diversi anni si sta impegnando nel potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, con l’obiettivo di favorire il recupero ed il riutilizzo del rifiuto prodotto, minimizzando contestualmente i quantitativi di rifiuti da smaltire in discarica o attraverso incenerimento (ubicati all’esterno del territorio provinciale). I rifiuti indifferenziati vengono raccolti tramite 148 cassonetti di volumetria varia, svuotati con cadenza giornaliera nei centri urbani oppure bisettimanale nelle zone meno densamente popolate. Nei mesi da Marzo a Novembre, durante le operazioni di vuotatura, i cassonetti subiscono un trattamento di disinfezione e deodorazione, mentre sono sottoposti a lavaggio con acqua a pressione e prodotti deodorizzanti/disinfettanti cinque volte l’anno. Oltre ai contenitori stradali sul territorio esiste, a differenza di altri comuni del circondario, una stazione ecologica attrezzata, sita in via dell’Artigianato in località Basilicanova. Le tipologie di rifiuti che vengono accettati sono ingombranti, legno, sfalci e potature, cartone e carta, frigoriferi, pc. e televisori, cassette di plastica, pellicole, film di plastica, bottiglie di plastica, vetro, batterie, olio motore, olio vegetale, ferro, pile, farmaci scaduti, pneumatici, inerti, contenitori tossico nocivi. Per agevolare l’utenza nella fruizione di questo servizio, la stazione osserva un’apertura quotidiana di tre o quattro ore in tutti i giorni feriali. Il Comune di Montechiarugolo con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 52 del 22 maggio 1998, avente ad oggetto “Assimilazione ai rifiuti urbani dei rifiuti speciali non pericolosi provenienti da attività economiche” ha stabilito i criteri di assimilazione; nell’allegato A all’atto è riportato l’elenco dei rifiuti assimilati. La raccolta differenziata dei rifiuti sul territorio, ha raggiunto dei buoni risultati: nel 2003 si era al 38%, mentre il valore attuale è pari al 42%; anche la riduzione dell’indifferenziato mostra un trend positivo. Il mantenimento dei risultati raggiunti richiede tuttavia al Comune un continuo impegno per il miglioramento del servizio di raccolta (per sopperire all’aumento del trend demografico e della produzione di rifiuti pro capite) ed una continua sensibilizzazione dell’utenza. Tale impegno è anche perseguito attraverso l’attivazione della raccolta differenziata negli stabili di proprietà dell’Ente. La raccolta differenziata è di tipo monomateriale: carta, plastica e vetro/lattine sono conferiti separatamente nei relativi cassonetti e campane distribuiti sul territorio, nei bidoncini carrellati presenti negli abitati minori oppure nei roll-pack collocati presso le utenze commerciali. Per le pile sono presenti 10 contenitori, mentre la raccolta dei farmaci è effettuata nelle tre farmacie. Lo svuotamento, a seconda del materiale e della zona, è svolto con frequenza da bisettimanale a mensile. Nonostante gli interventi svolti dall’Amministrazione per favorire una corretta gestione del rifiuto da parte dei cittadini e del privato, si è rilevato che il territorio è occasionalmente interessato da fenomeni di abbandono di rifiuti su suolo pubblico. Per gestire tale criticità è stato elaborato un

44 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0 censimento delle aree maggiormente soggette a fenomeni di abbandono, per poter intensificare i controlli da parte della polizia municipale al fine di disincentivare l’abusivismo nel settore rifiuti. Inoltre un giorno la settimana è disponibile un servizio di raccolta degli ingombranti a domicilio presso l’utente che ne abbia fatto richiesta tramite un apposito numero verde. Per le potature e gli scarti verdi vengono consegnati dei sacchi appositi ai cittadini, che li possono esporre in strada oppure conferire nei 23 cassonetti distribuiti sul territorio. La raccolta manuale avviene a cadenza settimanale. Su richiesta, inoltre, gli utenti possono ricevere anche il compost.

Di seguito sono riportati i dati relativi alle varie tipologie di rifiuti raccolti dal Comune negli anni 2003 2005 (quantità espresse in tonnellate).

2003 2004 2005 Tipologia di rifiuto kg pro kg pro kg pro Comune Comune Comune capite capite capite [ton] [ton] [ton] (9362 abit.) (9610 abit.) (9739 abit.) Totale rifiuti urbani 5558,69 593,75 6301,20 655,69 6599,20 677,61 Rifiuti urbani avviati a 3363,87 359,31 3589,72 373,54 3797,16 389,89 smaltimento Raccolta differenziata 2194,82 234,44 2711,48 282,15 2802,04 287,71 di cui: rifiuti biodegradabili / / / / 0,03 0,00 oli e grassi commestibili / / 1,38 0,14 0,81 0,08 scarti verdi 957,93 102,32 1349,39 140,42 1310,54 134,57 carta e cartone 456,42 48,75 477,25 49,66 489,79 50,29 vetro 163,36 17,45 392,12 40,80 417,32 42,85 metalli (eccetto Al) 55,76 5,96 73,22 7,62 79,42 8,15 plastica 95,33 10,18 100,32 10,44 102,41 10,52 legno / / 287,98 29,97 316,14 32,46 ingombranti non / / 8,84 0,92 19,98 2,05 metallici imballaggi in materiali 154,89 16,54 / / 0,20 0,02 misti beni durevoli contenenti 16,96 1,81 14,52 1,51 13,82 1,42 CFC beni durevoli (tv, / / / 7,29 0,75 monitor) oli minerali / / / / 0,55 0,06 batterie e accumulatori / / 6,12 0,64 7,72 0,79 pneumatici fuori uso / / / / 5,50 0,56 inerti / / / / 30,52 3,13 altro 293,69 31,37 0,34 0,04 / / Raccolta selettiva: / / 0,75 0,08 1,68 0,17 di cui: farmaci / / 0,39 0,04 0,55 0,06 pile / / 0,24 0,02 0,49 0,05 altro / / 0,12 0,01 0,64 0,07 Tab. 1.21: Produzione di rifiuti a livello comunale e pro capite (Fonte: Osservatorio Rifiuti)

45 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

Il 01.01.2006 è stato attivato un servizio bisettimanale di raccolta dei rifiuti organici prodotti dalle grandi utenze (ristoranti, mense, supermercati) che dispongono di appositi bidoni. Uno dei principali obiettivi in materia di riduzione dei rifiuti riguarda il maggiore coinvolgimento di alcuni attori. In particolare l’Amministrazione Provinciale di Parma ha siglato un Accordo di Programma che coinvolge il gestore del servizio pubblico, l’Azienda Agraria Sperimentale Stuard e le aziende agroalimentari del territorio; esso prevede che il singolo imprenditore agricolo possa direttamente conferire in alcune stazioni ecologiche attrezzate i rifiuti (sia speciali che speciali pericolosi) prodotti presso la propria azienda. Una possibilità, vista la vocazione agricola del territorio, prevede quindi di rendere operativo questo accordo anche nel Comune di Montechiarugolo.

Per quanto riguarda il D.Lgs. 36/03 (“Attuazione della Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti”), si possono individuare i seguenti contenuti principali: una serie di definizioni, tra le quali quelle di rifiuti biodegradabili, di trattamento, la nuova classificazione delle discariche (discarica per rifiuti inerti, discarica per rifiuti non pericolosi, discarica per rifiuti pericolosi) e le relative norme tecniche; gli obiettivi di riduzione dello smaltimento in discarica per i rifiuti biodegradabili, a livello di ATO, (173 kg/anno per abitante entro cinque anni dalla data di entrata in vigore del decreto, 115 kg/anno per abitante entro otto anni, 81 kg/anno per abitante entro quindici anni); l’elenco dei rifiuti non ammissibili in discarica. Nel Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti (PPGR) sono stati indicati per ogni ambito territoriale degli obiettivi di recupero al 2007 ed al 2012, tenendo conto dei dati di produzione attuali, dell’entità della raccolta differenziata già in atto e delle potenzialità di recupero delle varie frazioni.

Frazione 2007 2012 Merceologica [%] [%] Umido 55 60 Verde 65 70 Carta 55 60 Cartone 55 60 Alluminio 40 45 Metalli ferrosi 45 50 Vetro 60 65 Plastica imballaggi 55 60 Legno 60 65 Tessili e cuoio 30 35 Rifiuti Speciali 55 60 Beni durevoli 80 85 Ingombranti 80 85 Totale 51,7 56,2 Tab. 1.22: Quantificazione degli obiettivi di RD e dei rifiuti recuperabili nel sub-ambito della cintura di Parma

Le proposte operative illustrate nei paragrafi successivi non devono essere intese in modo prescrittivo (a differenza degli obiettivi) anche perchè, nell’arco dei dieci anni di durata del PPGR, le tecniche di raccolta differenziata potranno subire profonde evoluzioni e non risulterebbe comunque opportuno stabilire delle prescrizioni di modelli. Nel PPGR sono state individuate macroaree idonee alla localizzazione di impianti di compostaggio; tra queste rientra anche il territorio di Montechiarugolo (zona 4, vd. Fig. 1.11 e in dettaglio in Fig. 1.12). Le aree indicate sono riportate alla scala 1:10.000 come areali di potenziale localizzazione degli impianti su cui valgono le previsioni pianificatorie.

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Fig. 1.11- Macroaree potenzialmente idonee (macrolocalizzazione) alla localizzazione di impianti di compostaggio

Fig. 1.12: Caratterizzazione della macroarea n. 4

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1.5.7 INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO Fonte: Relazione ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro)

Sul territorio comunale, come si può vedere dalla figura 1.13, sono situati 10 poli, tre dei quali sono occupati da impianti fissi per la telefonia. Dal Piano provinciale di Localizzazione dell’Emittenza Radio e Televisiva (P.L.E.R.T.), approvato il 18.05.2005, non risultano impianti di questo tipo sul territorio in esame. Negli ultimi anni, in concomitanza con il crescente sviluppo tecnologico, si è avuto un significativo incremento del livello del campo elettromagnetico ambientale. Questo fenomeno è dovuto a vari fattori tra cui: • il sempre maggiore utilizzo di dispositivi che utilizzano per il loro funzionamento onde elettromagnetiche (ad esempio nel settore sanitario o delle telecomunicazioni); • il massiccio utilizzo di apparecchiature domestiche ed industriali in cui si ha passaggio di corrente a varie frequenze; • il crescente numero di elettrodotti per il trasporto dell’energia elettrica reso necessario dal forte aumento dei consumi energetici. Tale aumento dei campi elettromagnetici, associato alle ridotte conoscenze sui loro possibili effetti sanitari di breve e lungo periodo, ha generato preoccupazione nell’opinione pubblica sulle possibili conseguenze per la salute dell’uomo. I campi elettromagnetici coinvolti nel cosiddetto “elettrosmog” occupano la parte dello spettro di frequenze compresa tra 0 e 300 GHz. Tale range viene di solito ulteriormente suddiviso in due sottointervalli di frequenze aventi proprietà omogenee, caratterizzati cioè da un insieme di sorgenti comuni, da un analogo comportamento dei campi generati e dalle medesime tecniche di misura. La suddivisione usualmente adottata è la seguente: o Campi elettromagnetici a bassa frequenza (tra 0 e 100 KHz): in questo intervallo di frequenze la sorgente più importante è costituita dagli impianti per la distribuzione ed il trasporto dell’energia elettrica, la cui frequenza caratteristica è pari a 50 Hz; o Campi elettromagnetici ad alta frequenza (100 KHZ E 300 GHZ): in questo range di frequenze ricadono in particolare i campi elettromagnetici utilizzati per le telecomunicazioni, generati cioè dagli impianti per la diffusione radiotelevisiva e la telefonia mobile.

Sul territorio Comunale di Montechiarugolo transitano 2 elettrodotti, di cui uno ad altissima tensione (AAT – tensione superiore a 150 kV) ed uno ad alta tensione (AT – tensione compresa tra 35 e 150 kV): • linea n. 684 Parma Vigheffio S.Polo di tensione 132 kV; • linea n. 315 Rubiera Vigheffio di tensione 380 Kvolt. E’ inoltre presente un’estesa rete di distribuzione (in parte aerea ed in parte interrata) a Media Tensione (15 kV). In particolare, date le tensioni e le correnti di esercizio, la prima tipologia di linee elettriche sopra riportate sono quelle in relazione a cui si riscontrano le situazioni più critiche per la generazione di campi magnetici ed elettrici di alta intensità.

In generale le principali sorgenti di campi elettromagnetici ad alta frequenza, che possono interessare diffusamente la popolazione esposta, sono gli impianti per l’emittenza radiotelevisiva e le Stazioni Radio Base (SRB) per la telefonia cellulare. Altre possibili sorgenti (particolari apparecchiature mediche, macchinari industriali, ecc., che non rientrano nella regolamentazione imposta dal D.P.C.M. 08/07/2003 e dalla Legge Regionale 30/2000) non sono state considerate, determinando esse un’esposizione limitata esclusivamente alle immediate vicinanze. Sul territorio del Comune di Montechiarugolo le sorgenti di radiazioni elettromagnetiche ad alta frequenza sono costituite da quattro siti in cui sono collocati complessivamente sette impianti (due a Monticelli Terme e due a Basilicanova) per la telefonia mobile (con tre situazioni di cositing di due SRB sullo stesso sostegno); non sono invece presenti impianti “broadcast” per la diffusione sul territorio del segnale radiotelevisivo.

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9 LIMITI AMMINISTRATIVI DEL COMUNE DI MONTECHIARUGOLO 1 10

MONTICELLI TERME 2

BASILICAGOIANO 8

BASILICANOVA 3 4 MONTECHIARUGOLO 5 6 7

TORTIANO NORD

Fig. 1.13: Localizzazione dei poli

LEGENDA :

POLO (con indicazione del numero progressivo)

Polo sul quale sono già

presenti impianti fissi di telefonia Dall’analisi dei risultati presentati nella VALSAT emerge che i valori misurati sono ben al di sotto del limite di legge (pari a 6 V/m) per il campo elettrico. In particolare, delle 67 misurazioni effettuate, 42 risultavano inferiori al limite di rilevazione (0.3 V/m), mentre anche in prossimità degli edifici presenti nelle immediate vicinanze delle SRB, i valori di campo elettrico, anche nelle condizioni di massimo funzionamento degli impianti, non superano mai il valore di 3 V/m.

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1.5.8. RISORSE ENERGETICHE

La gestione delle risorse energetiche, intesa come distribuzione e consumo di combustibile fossile per il riscaldamento e fornitura di energia elettrica per la pubblica illuminazione, anche in virtù della progressiva liberalizzazione del mercato, è affidata a diverse aziende del settore

La raccolta sistematica di dati relativi ai fabbisogni e agli impieghi energetici del territorio dovrebbe rispondere di fatto all’esigenza di individuare una migliore gestione territoriale, sia per quanto riguarda il dimensionamento, la progettazione e la realizzazione delle infrastrutture e dei servizi, sia per quanto concerne l’adozione di direttive di sviluppo economico integrato. Un eventuale progetto di mappatura energetica del territorio dovrebbe quindi assolvere ad una duplice funzione: da un lato consentire la definizione di una visione d’insieme dei fabbisogni e degli impieghi energetici, per caratterizzare l’uso dell’energia, evidenziandone peculiarità e tendenze; dall’altro permettere di individuare specifici settori e progetti d’intervento, con potenzialità tali da rendere opportuno l’impegno di risorse economiche e organizzative. Duplice si rivela anche la prospettiva di analisi, volta a fornire indicazioni utili sia a livello aggregato, in un’ottica di ottimizzazione integrata della gestione energetica, sia a livello specifico, migliorando per le singole aziende la conoscenza e la consapevolezza dei propri impieghi energetici e delle possibilità di risparmio. E’ stato possibile reperire da Enìa dati inerenti la distribuzione di gas naturale sul territorio di Montechiarugolo.

DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE Fonte dati: Enìa S.p.A.

La rete di distribuzione del gas naturale è di proprietà del Comune che ha dato in concessione il servizio di erogazione alla società Enìa.

I dati inerenti il servizio di distribuzione del gas naturale a livello comunale sono riportati nelle seguenti tabelle:

GAS NATURALE 2003 2004 2005 Immesso in rete 12.091.114 12.150.428 12.832.026 [m 3] Perdite di rete 120.173 269.283 317.023 [m 3] Perdite di rete (%) 1,0 2,2 2,5

Rete 90.513 92.530 93.269 [km] Tab. 1.23: Caratteristiche della rete di distribuzione del gas - Fonte: Enìa

IMMESSO IN RETE: volumi prelevati PERDITE DI RETE: volumi persi per dispersioni sulla rete di distribuzione (perdite dovute a vetustà di reti ed allacci, perdite accidentali e perdite fittizie sulle quantità invernali immesse in rete derivanti dalla differenza di temperatura del gas alla cabina ed al contatore dell’utente)

I consumi rapportati alla popolazione e relativi al triennio 2003-2005, sono riportati nella tabella seguente.

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GAS NATURALE 2003 2004 2005

Consumo complessivo 11.970.941 11.881.145 12.515.003 [m 3] Popolazione 9.362 9.610 9.739 [abitanti] Consumo pro capite 1.278,7 1.236,3 1.285,0 [m 3 / abitante] Utenze attive 4.121 4.239 4.343

Consumo per utenza 2.904,9 2.802,8 2.881,6 [m 3 / utenza] Tab. 1.24 : Dati dell’erogazione di gas naturale a livello comunale- Fonte: Enìa

UTENZE ATTIVE: numero di contatori di gas naturale attivi al 31 Dicembre di ogni anno.

FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA I consumi energetici del territorio sono riconducibili essenzialmente alle seguenti tipologie di utenze: o domestiche o industriali o agricole o del terziario.

In mancanza di dati ufficiali sui consumi specifici inerenti le utenze localizzate nel Comune di Montechiarugolo, si possono tenere in considerazione i dati relativi al consumo elettrico in Emilia Romagna (anno 2001) fornito da GRTN (Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale che ha in concessione le attività di trasmissione e dispacciamento e la gestione unificata della rete elettrica):

Fig. 1.14: Ripartizione dei consumi elettrici in Emilia Romagna (Fonte: GRTN)

Dai dati emerge evidentemente l’importanza del settore industriale, che da solo assorbe un quantitativo di energia elettrica superiore alla somma dei consumi complessivi degli altri settori.

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2 PRESENTAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE 2.1 Introduzione Per implementare correttamente e consentire il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento continuo programmati, il Sistema di Gestione Ambientale deve integrarsi ed interagire con il sistema organizzativo generale dell’Amministrazione. L’organizzazione del Comune di Montechiarugolo, come previsto dalla legislazione vigente, consiste in due strutture distinte, organizzazione amministrativa ed organizzazione politica, entrambe presiedute dal Sindaco.

Gli enti locali sono sottoposti ai principi ed alle disposizioni generali sancite dal Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”. Le norme concernenti l’organizzazione ed il funzionamento di un’amministrazione comunale, applicabili alle caratteristiche di Montechiarugolo, sono descritte negli articoli citati di seguito. Art. 6. Statuti comunali e provinciali. Art. 7. Regolamenti. Artt. 1314. Funzioni e Compiti del Comune. Art. 36: sono organi di governo del comune il consiglio, la giunta, il sindaco . Art. 37: 1. Il consiglio comunale e' composto dal sindaco e … da 16 membri nei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti. Art. 42. Attribuzioni dei consigli: il consiglio e' l'organo di indirizzo e di controllo politico- amministrativo… Art. 47. Composizione delle giunte. Art. 48. Competenze delle giunte. Art. 50. Competenze del sindaco e del presidente della provincia. Art. 54. Attribuzioni del sindaco nei servizi di competenza statale.

Il Comune di Montechiarugolo esercita le proprie funzioni e competenze secondo quanto stabilito dallo Statuto, nel quale sono riportate le norme ed i criteri fondamentali in materia di organizzazione strutturale e funzionale dell’Amministrazione Comunale, specificando il ruolo e le mansioni di ogni organo rappresentativo. Lo Statuto del Comune, approvato dal Consiglio con delibera n. 14 del 21.03.2000, ha subito diverse modifiche, l’ultima delle quali risale all’Ottobre 2006. Nel seguito sono riportati i passaggi più significativi di tale Statuto.

TITOLO 2° - ORDINAMENTO ISTITUZIONALE ART. 6 - ORGANI ISTITUZIONALI DEL COMUNE Sono organi istituzionali del Comune il Consiglio, il Sindaco e la Giunta.

CAPO 1° - CONSIGLIO COMUNALE ART. 7 - CONSIGLIO - POTERI Il Consiglio Comunale rappresenta la comunità locale, determina l'indirizzo politico, sociale ed economico del Comune e ne controlla l'attuazione. Il Consiglio Comunale adempie alle funzioni previste dall’art. 42 del D.Lgs. 267/2000, quelle specificatamente demandategli dalle leggi Statali e Regionali e dal presente Statuto e svolge le proprie attribuzioni conformandosi ai principi, alle modalità ed alle procedure stabiliti nel presente statuto e nelle norme regolamentari. [...] Il Consiglio Comunale è dotato di autonomia organizzativa e funzionale e, rappresentando l’intera comunità, delibera l’indirizzo politico amministrativo ed esercita il controllo sulla sua applicazione.

CAPO 3° - IL SINDACO ART. 29 - FUNZIONI Il Sindaco [...] rappresenta il Comune ed è l’organo responsabile dell’amministrazione, sovrintende alle verifiche di risultato connesse al funzionamento dei servizi comunali, impartisce direttive al

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Segretario Comunale, al Direttore, se nominato, ed ai responsabili di settore in ordine agli indirizzi amministrativi e gestionali, nonché sull’esecuzione degli atti. [...] Il Sindaco esercita le funzioni attribuitegli direttamente dalle leggi, dal presente Statuto, dai Regolamenti e sovrintende all’espletamento delle funzioni statali o regionali attribuite al Comune. Egli ha poteri di indirizzo, di vigilanza e controllo sull’attività degli Assessori e delle strutture gestionali ed esecutive. [...]

CAPO 4° - LA GIUNTA COMUNALE ART. 35 -COMPOSIZIONE La Giunta Comunale è composta dal Sindaco, che la convoca e la presiede e da un numero di Assessori non inferiore a due e non superiore al numero massimo stabilito dalla legge. ART. 37 - COMPETENZE DELLA GIUNTA La Giunta Comunale collabora con il Sindaco nell’Amministrazione del Comune. Essa ha competenza per tutti gli atti che non siano riservati, per legge o per il presente Statuto, al Consiglio Comunale, al Sindaco, al Segretario od a dipendenti dell’Ente. E’ altresì competenza della Giunta Comunale l’adozione del Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi e le sue modificazioni, nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio Comunale e dei principi di autonomia, funzionalità, economicità di gestione, professionalità e responsabilità. Tale Regolamento disciplina fra l’altro la dotazione organica, le modalità di assunzione agli impieghi, i requisiti di accesso e le modalità concorsuali, l'organizzazione degli uffici e dei servizi, la cui sovrintendenza e cura spetta al Segretario Comunale, o al Direttore Generale ove nominato, nonché ai dirigenti, ai funzionari ed agli istruttori direttivi. [...]

TITOLO 3° - ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE

CAPO 1° -PARTECIPAZIONE POPOLARE ART. 50 - ASSEMBLEE FRAZIONALI Le assemblee frazionali sono pubbliche assemblee convocate dal Sindaco, o dal Presidente della Consulta frazionale, a cui possono partecipare tutti i cittadini residenti nella frazione interessata. Il Sindaco convoca le assemblee in occasione della presentazione del bilancio di previsione e qualora lo ritenga opportuno, per informare o consultare la popolazione della frazione su argomenti di particolare rilevanza amministrativa. Le modalità di convocazione sono specificate dal regolamento. ART. 51 - CONSULTE FRAZIONALI In ciascuna frazione sono istituite Consulte Frazionali. Le Consulte sono organi ausiliari del Consiglio Comunale con funzioni consultive e propositive. In particolare la Consulta, rappresentando le esigenze del proprio territorio, fornisce pareri quando le viene fatta richiesta, può presentare petizioni, interrogazioni, proposte di deliberazioni in rappresentanza degli abitanti della frazione, può convocare assemblee frazionali, può chiedere in qualsiasi momento udienza al Sindaco, alla Giunta o ai singoli Assessori, con diritto di essere convocata entro 10 giorni dalla richiesta. [...]

TITOLO 4° - L'ORDINAMENTO AMMINISTRATIVO DEL COMUNE CAPO 1° - L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE ART. 59 - I PRINCIPI DELL'ATTIVITÀ' AMMINISTRATIVA Il Comune informa la propria attività amministrativa ai princìpi di democrazia, di partecipazione, di decentramento e di separazione tra compiti di indirizzo e di controllo spettanti agli organi istituzionali e compiti di gestione amministrativa, tecnica e contabile spettanti al Segretario Comunale, ai dirigenti, ai funzionari ed agli istruttori direttivi. Nell’organizzazione della propria attività, il Comune si informa a criteri di autonomia, funzionalità ed economicità di gestione secondo princìpi di professionalità e responsabilità.

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La struttura tecnicoamministrativa del Comune è ripartita in settori funzionali e servizi in conformità al regolamento che disciplina l'organizzazione in base ai princìpi stabiliti dalla legge ed al presente Statuto. ART. 61 - STRUTTURE ORGANIZZATIVE La struttura unitaria portante dell'organizzazione del Comune è individuata nel settore, che ha compiti programmatici, organizzativi ed operativi finalizzati all'erogazione di servizi ed alla realizzazione di interventi socialmente qualificanti. Il settore può articolarsi in servizi per meglio delineare i rapporti all'interno della struttura organizzativa. Spetta al Segretario Comunale o al Direttore Generale, ove nominato, collegare la struttura organizzativa con gli organi istituzionali sia per la formazione delle scelte, degli indirizzi e dei programmi dell'Ente sia per favorire elementi di conoscenza e valutazione tecnica per l'analisi dei risultati. Le direttive al Segretario o al Direttore Generale sono date dal Sindaco o, per sua delega, dagli Assessori. Le funzioni di Direttore Generale, di Responsabile di Settore sono attribuite con atto del Sindaco previo parere della Giunta Comunale. I Responsabili di Settore sono nominati indipendentemente dalla loro qualifica funzionale, anche in deroga ad ogni diversa disposizione, nei limiti della riserva di legge e della contrattazione collettiva. ART. 62 - LA CONFERENZA DI DIREZIONE La conferenza di direzione è convocata e presieduta dal Sindaco, prevede la partecipazione del Segretario Comunale, dei componenti della Giunta e del personale con funzioni dirigenziali. Essa è il momento propositivo e di verifica dell’attuazione dei programmi e degli indirizzi dell’Ente nonché di confronto sulle tematiche di particolare importanza. ART. 64 - FUNZIONI DI DIREZIONE L’attività della struttura deve dare attuazione al principio della separazione tra compiti di direzione politica e quelli di gestione amministrativa. Gli organi di governo definiscono gli obiettivi ed i programmi da attuare e verificano la rispondenza dei risultati della gestione. Esercita funzioni di direzione il soggetto cui sia demandata la competenza all’utilizzo di risorse umane e materiali e la responsabilità di risultato per l’esercizio delle attività dell’Ente. La funzione sopra descritta è espletata dai funzionari di qualifica apicale responsabili di settore o da altro dipendente o incaricato dal Sindaco. Nell’ambito dell’organizzazione sono definiti i seguenti livelli di dipendenza e di responsabilità: 1. Il Segretario Comunale, od il Direttore Generale, ove nominato, dipende funzionalmente dal Sindaco, sovrintendente allo svolgimento delle funzioni dei responsabili di settore, che da lui dipendono funzionalmente e verso i quali esercita il potere disciplinare, ne coordina l’attività nel rispetto della loro autonomia operativa. 2. I Responsabili di Settore coordinano il personale dipendente addetto alle strutture alle quali sono rispettivamente preposti e sono responsabili degli obiettivi assegnati al settore. 3. I Responsabili di Servizio dipendono funzionalmente dai Responsabili di Settore ed esercitano le competenze ad essi attribuite. ART. 65 - COMPITI DEI RESPONSABILI DI SETTORE E DI SERVIZIO Competono ai Responsabili di Settore tutte le attribuzioni previste dalla legge ed in particolare: a) la presidenza delle commissioni di concorso in alternativa al Segretario Comunale o al Direttore Generale, ove nominato; b) la presidenza delle gare per acquisti, alienazioni, locazioni, somministrazioni o appalti con l'osservanza delle norme stabilite dal regolamento per la disciplina dei contratti; c) la responsabilità delle procedure di cui alle lettere a) e b); d) i pareri sulle proposte di deliberazione unitamente al visto del Segretario Comunale e dell’Assessore di riferimento; e) la direzione degli uffici e dei servizi a loro assegnati e l'emanazione di disposizioni ed istruzioni per l'applicazione di leggi e regolamenti;

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f) l'istruttoria delle procedure che si concludono con l'adozione di atti di gestione amministrativa che impegnano l'Amministrazione anche all'esterno; g) l’assunzione degli atti di gestione finanziaria ivi compresa l’assunzione di impegni di spesa; h) l'adozione di atti che impegnino l’Amministrazione verso l’esterno che non siano espressamente riservati agli organi istituzionali dalla legge o dal presente Statuto; i) la rappresentanza del Comune in enti, aziende e società a partecipazione comunale qualora venga attribuita dal Sindaco; j) la stipula dei contratti ; k) gli atti di amministrazione e gestione del personale, ivi compresi i provvedimenti disciplinari; l) i provvedimenti di autorizzazione, concessione ed analoghi; m) le attestazioni, le certificazioni, le comunicazioni, le diffide, i verbali, le autenticazioni, le legalizzazioni ed ogni altro atto costituente manifestazione di giudizio e di conoscenza; n) sono altresì attribuiti agli stessi tutti gli altri atti previsti dalla legge, dal presente Statuto e dai regolamenti o, in base a questi, delegate dal Sindaco. [...] ART. 68 - DIRETTORE GENERALE Il Sindaco [...] può nominare un Direttore Generale che provveda alla gestione coordinata o unitaria dei servizi tra i comuni interessati. Al Direttore Generale, secondo le direttive impartite dal Sindaco, compete l’attuazione degli indirizzi e degli obiettivi stabiliti dagli organi politici e la sovrintendenza alla gestione dell’ente perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza. Spettano altresì allo stesso tutte le attribuzioni di cui al presente Capo riferite al Segretario Comunale e quelle previste dalle leggi. Al Direttore Generale rispondono, nell’esercizio delle loro funzioni, i Responsabili di Settore ed altri eventuali dirigenti, ad eccezione del Segretario Comunale. [...]

CAPO 2° ART. 69 IL SEGRETARIO Il Segretario Comunale svolge compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico amministrativa nei confronti degli organi dell’ente in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, al presente atto ed ai regolamenti. I rapporti fra Direttore Generale e Segretario Comunale, nonché la diversificazione dei ruoli, vengono determinati dal Sindaco nel provvedimento di nomina del Direttore Generale. Competono in ogni caso al Segretario: la partecipazione alle riunioni del Consiglio e della Giunta con funzioni consultive oltreché referenti di assistenza e verbalizzazione; la rogazione dei contratti nei quali l'Ente è parte, ha interesse o è destinatario, l’autenticazione delle scritture private e degli atti unilaterali nell’interesse del Comune; la funzione certificativa che dalla legge o dal presente Statuto non è attribuita ad altri soggetti. - tutte le iniziative per assicurare la pubblicità, la visione degli atti e dei provvedimenti ai Consiglieri Comunali, ai cittadini, alle associazioni, nonché le informazioni a chi ne ha diritto a richiederle sull'attività del Comune ed il migliore utilizzo dei servizi nell'interesse del cittadino; ogni altra funzione attribuitagli dal presente atto, dai regolamenti o conferitagli dal Sindaco. ART. 70 - IL VICE SEGRETARIO Il regolamento di organizzazione prevede un vice Segretario per lo svolgimento delle funzioni vicarie del Segretario. Il Vice Segretario coadiuva il Segretario nell'esercizio delle funzioni e lo sostituisce nei casi di vacanza, assenza o impedimento.

TITOLO 5° - L'AZIONE AMMINISTRATIVA CAPO 3° - FORME DI GESTIONE DI SERVIZI PUBBLICI

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ART. 77 - SERVIZI PUBBLICI COMUNALI Il Comune può istituire e gestire servizi pubblici che abbiano per oggetto produzione di beni e servizi o l’esercizio di attività rivolte a perseguire fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile della comunità locale. I servizi da gestire con diritto di privativa sono stabiliti dalla legge. ART. 78 - FORME DI GESTIONE Il Comune per la gestione dei servizi, che per la loro natura e dimensione non possono essere esercitati direttamente o attraverso forme di associazione e cooperazione con altri Enti locali, può disporre con deliberazione del Consiglio Comunale: la partecipazione a società per azioni o a responsabilità limitata, qualora la stessa si renda opportuna, in relazione alla natura del servizio da erogare; la realizzazione di apposite istituzioni per l'esercizio di servizi sociali non aventi rilevanza imprenditoriale; la costituzione di aziende speciali; la concessione del servizio a terzi. Il Comune può altresì dare impulso e partecipare, anche indirettamente, ad attività economiche connesse ai suoi fini istituzionali avvalendosi dei principi e degli strumenti di diritto comune. [...] ART. 84 - VIGILANZA E CONTROLLI Il Comune esercita poteri di indirizzo e di controllo sugli Enti, associazioni, fondazioni, consorzi, aziende e società a partecipazione comunale anche attraverso l'esame e l'approvazione dei loro atti fondamentali, ove previsto dalla legge e dai regolamenti e statuti che ne disciplinano l'attività. A tal fine, nel caso che il Comune abbia nominato propri rappresentanti negli organismi gestionali dei singoli Enti, questi devono presentare alla Giunta, a chiusura dei singoli esercizi finanziari, una relazione illustrativa della situazione economico finanziaria e degli obiettivi raggiunti da ciascuno di tali enti. La Giunta, sulla base della relazione citata, riferisce al Consiglio Comunale in merito all'attività svolta ed ai risultati conseguiti dagli enti medesimi.

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ORGANIGRAMMA DEL COMUNE DI MONTECHIARUGOLO

SINDACO GIUNTA CONSIGLIO COMUNALE COMUNALE

COMITATO DI SEGRETARIO GENERALE COORDINAMENTO DIRETTORE GENERALE (CDC) (DIG)

RESP. SISTEMA RESPONSABILE SERVIZIO GESTIONE QUALITA’ PREVENZIONE E (RGQ) PROTEZIONE

RESP. 1°SETTORE RESP . 2° SETTORE RESP. 3° SETTORE RESP. 4° SETTORE RESP. 5° SETTORE RESP. 6° SETTORE RESP. 7° SETTORE AFFARI GENERALI RAGIONERIA/ECONOMATO URBANISTICA LAVORI PUBBLICI ATTIVITA’ SOCIALI E CULTURA/ SERVIZI POLIZIA MUNICIPALE (RESAG) PROVVEDITORATO (RESU) /AMBIENTE ASSISTENZA / SANITA’ EDUCATIVI (RESPM) (RESR) (RESLP) (RESAS) (RESCS)

UFFICIO LEGALE UFFICIO URBANISTICA (RLS) (RSU)

1° SERVIZIO 1° SERVIZIO 1° SERVIZIO

AFFARI ISTITUZIONALI BILANCIO LAVORI PUBBLICI SEGRETERIA PROGRAMMAZIONE (RSLP)

2° SERVIZIO 2° SERVIZIO 1° SERVIZIO 1° SERVIZIO SERVIZI DEMOGRAFICI (RSD) TRIBUTI EDILIZIA PRIVATA AMBIENTE (RST) /SPORTELLO UNICO (RSA)

3° SERVIZIO SPORTELLO MULTIFUNZIONE (RSM)

4° SERVIZIO ATTIVITA’ PRODUTTIVE E PERSONALE (RSP)

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2.2 Struttura politica e organizzativa 2.2.1 Sindaco Bolzoni Fabrizio Il Sindaco ha assunto su di sé anche la delega agli Affari istituzionali, urbanistica e sicurezza pubblica.

2.2.2 Vicesindaco Buratti Brenno Il Vicesindaco è scelto dal Sindaco nell’ambito dei componenti della Giunta Comunale ed è nominato dal Sindaco stesso. Esercita le stesse funzioni del Sindaco nel caso questi sia impossibilitato.

2.2.3 Giunta Comunale La Giunta Comunale è composta dal Sindaco e da un numero di Assessori stabilito per legge, nominati dal Sindaco stesso. Il Sindaco, oltre ai compiti istituzionalmente legati alla sua figura, ha anche i seguenti incarichi: • Affari Generali • rapporti con le altre istituzioni • comunicazione • sicurezza dei cittadini e del territorio • urbanistica • coordinamento del progetto intersettoriale del Parco dello Sport di Monticelli Terme. Agli Assessori sono assegnati dal Sindaco i seguenti settori di intervento:

• Buratti Brenno Deleghe : • Uso e Tutela dell'Ambiente (rifiuti, fognature, depurazione, piste ciclabili, aree fluviali, controllo inquinamento) • Bilancio, Finanze, Tributi • Organizzazione e Personale • manutenzione urbana (aree verdi, illuminazione pubblica, manti stradali, segnaletica, arredo urbano e altre manutenzioni)

• Barani Bruno Deleghe: • Attività, iniziative e servizi culturali; promozione del patrimonio storicoculturale • Associazionismo, attività sportive e ricreative e rapporti con la Consulta del 3° settore • Coordinamento del progetto intersettoriale relativo alla riqualificazione del centro storico del capoluogo

• Bocchi Aldina Deleghe: • Attività, iniziative e servizi per l'infanzia • servizi educativi e scolastici • pari opportunità • politiche a favore della famiglia

• Fontanesi Valerio Deleghe: • Attività Produttive, Sviluppo Economico, lavoro e occupazione (agricoltura, industria, artigianato, commercio) • turismo e termalismo • coordinamento del progetto intersettoriale di impostazione dei comparti di espansione residenziale C5 di Monticelli est e Basilicanova • servizio di trasporto pubblico

• Olivieri Maurizio

58 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

Deleghe: • servizi sociali e sanitari • edilizia residenziale pubblica (gestione utenza, graduatorie e assegnazione alloggi) • politiche giovanili • volontariato sociale e sanitario • protezione civile

• Scalvenzi Angelo Deleghe: • Lavori pubblici e infrastrutture • demanio e patrimonio • edilizia privata • politica della casa (individuazione aree e realizzazione degli alloggi) • servizi pubblici (luce, acqua, gas, telecomunicazioni) e servizi cimiteriali

2.2.4 Le consulte frazionali Montechiarugolo presenta la caratteristica di essere un Comune policentrico in quanto, come già visto in precedenza, si articola in cinque frazioni. Si tratta di una peculiarità che lo Statuto Comunale ha inteso riconoscere e valorizzare prevedendo (art. 51) la costituzione, in ogni frazione, di una Consulta Frazionale composta da cinque membri. E’ un organismo rappresentativo della popolazione, che opera per consentire e promuovere la partecipazione dei cittadini alle scelte dell’Amministrazione Comunale in ordine ai problemi delle singole frazioni. Per far parte della Consulta (il cui rinnovo avviene contestualmente all’elezione del Sindaco) è sufficiente aver compiuto 16 anni, essere residenti nella frazione e presentare la propria candidatura. La scelta tra le domande presentate compete al Sindaco, sentita la conferenza dei Capigruppo. Il notiziario comunale Montechiarugolo Notizie dedica una rubrica, "La Voce delle Consulte", alle Consulte Frazionali, in modo che esse possano dare notizia ai cittadini del loro operato. Il Sindaco, con decreto n. 70 del 27 ottobre 2004, ha nominato i membri delle Consulte Frazionali, che rimarranno in carica per un quinquennio.

2.2.5 Le Commissioni Consiliari Ai sensi dell'art. 88 del vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale , il Consiglio Comunale si articola in tre Commissioni Consiliari Permanenti, cui vengono attribuite competenze riguardanti i seguenti settori: • I COMMISSIONE : Affari generali ed istituzionali, bilancio, tributi, personale e organizzazione. • II COMMISSIONE : Urbanistica, edilizia pubblica e privata, attività produttive, ambiente, lavori e servizi pubblici, turismo e termalismo • III COMMISSIONE: Pubblica istruzione e cultura, servizi sociali, sanità, sport, tempo libero e volontariato La prima Commissione svolge anche funzioni di controllo e di garanzia.

59 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

2.3 Strumenti decisionali dell’ente Il Comune, nello svolgimento delle sue funzioni, ha a disposizione una serie di strumenti che permettono ai diversi Organi e Dirigenti di formulare atti relativi alle specifiche competenze. In particolare si tratta di: o ordinanza: disposizione firmate dal Sindaco in casi di urgenza o dal Responsabile di Settore competente per dare immediata operatività ad azioni e decisioni legate a problematiche inerenti salute e sicurezza della cittadinanza; o delibera: atto emanato dal Consiglio o dalla Giunta in occasione dell’approvazione di Regolamenti e/o documenti di varia natura; o determina: provvedimento rilasciato da un Responsabile di Settore per l’ufficializzazione delle decisioni ricadenti all’interno delle specifiche competenze.

Il Comune, inoltre, può adottare una serie di strumenti organizzativi o di governo, i cui principali sono lo Statuto Comunale (strumento mediante il quale sono definite le modalità di azione e gestione dell’amministrazione così come il funzionamento generale della struttura) ed i Regolamenti: questi ultimi sono atti destinati a stabilire i criteri di gestione di servizi specifici e/o attività.

60 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

3 – QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO 3.1 Introduzione Negli ultimi decenni lo sviluppo delle attività antropiche ed in particolare l’evoluzione e la diffusione delle tecnologie che costituiscono una minaccia per l’ambiente, hanno aumentato l’attenzione dell’Occidente rispetto alle varie problematiche ambientali. Nei Paesi industrializzati, quindi, è emersa la necessità di analizzare e valutare in modo approfondito i possibili rischi ambientali generati dalle attività umane e dallo sviluppo tecnologico, al fine sia di identificare gli elementi critici e potenzialmente dannosi, sia di individuare possibili interventi da mettere in atto e soluzioni mirate a limitare tali rischi rendendoli compatibili con lo sviluppo economicosociale. Per la realizzazione di una tale strategia si è resa necessaria l’adozione di particolari strumenti legislativi: questi, da un lato, comportano una valutazione preventiva degli effetti ambientali derivanti da nuove opere o programmi, autorizzandone la realizzazione solo quando il giudizio derivante da tali valutazioni sia di compatibilità con l’ambiente; dall’altro, costringono all’integrazione della variabile ambiente all’interno della politica gestionale tanto della Pubblica Amministrazione che delle imprese, al fine di accrescere la consapevolezza e la partecipazione di tutti i soggetti nei confronti delle problematiche di tutela ambientale. Mentre ai provvedimenti del primo genere appartengono la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) e la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), nel secondo tipo rientrano, invece, i Sistemi di Gestione Ambientale (S.G.A.) che possono essere adottati da qualsiasi tipologia di Organizzazione, privata o pubblica che sia. La crescente coscienza ambientale e la sempre più incalzante necessità di adeguarsi a normative internazionali stringenti hanno favorito la definizione e la nascita di sistemi normativi di carattere volontario. Si tratta di programmi ed accordi che favoriscono l’impegno consapevole, continuato e progressivo delle organizzazioni che li adottano verso la salvaguardia dell’ambiente, comportando la necessità di fissare obiettivi ambientali, individuando al contempo le strategie per perseguirli (e le relative responsabilità), attraverso un meccanismo logico e circolare che consente il continuo aggiornamento del sistema secondo uno schema del tipo “pianificazione - esecuzione - controllo - revisione”. Lo scopo principale di tali normative è quello di cercare un impegno costante, da parte dell’Organizzazione che le adotta, volto al cosiddetto “miglioramento continuo” nei riguardi della tutela ambientale. I programmi ora menzionati prendono il nome di Sistemi di Gestione Ambientale (SGA). Tra questi, i più significativi e più diffusamente adottati sono governati dal Regolamento Europeo 761/2001 (EMAS II) e dalla normativa internazionale UNI EN ISO 14001. Un Sistema di Gestione Ambientale (SGA) è dunque uno strumento volontario che si integra all’interno di un già consolidato sistema gestionale di un’organizzazione, focalizzando l’attenzione sulla tutela dell’ambiente e sul miglioramento dell’efficienza ambientale. L’adesione ad un Sistema di Gestione Ambientale implica l’impegno consapevole e continuativo delle organizzazioni che lo adottano, attraverso la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti, nell’attuare una efficace e costante politica ambientale nel rispetto delle normative vigenti con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e dell’ambiente in modo attivo, continuo e sistematico.

3.2. Normativa ambientale Come nella maggior parte dei Paesi, anche in Italia il corpus normativo in materia di tutela ambientale è relativamente recente ed in continua evoluzione. Data la sempre crescente attenzione posta verso le problematiche ambientali, il ritmo con il quale sono stati varati decreti e leggi in questo settore è andato aumentando negli ultimi tempi, ed è facile prevedere che anche nel prossimo futuro si assisterà all’emanazione di un cospicuo numero di norme. Non essendo possibile fornire in questa sede un elenco esaustivo delle leggi in vigore, si forniscono di seguito le indicazioni riguardanti i riferimenti e (in qualche caso) i contenuti delle leggi più significative attualmente in vigore, raggruppandole in funzione dei settori di applicazione o dei più rilevanti fattori o componenti ambientali alle quali si riferiscono (aria, acqua, energia, rifiuti, rumore). L’elenco delle norme a carattere ambientale applicabili all’Organizzazione è comunque disponibile in allegato al presente documento. Questo elenco, in ogni caso, non deve essere considerato completo ed esaustivo, ma solo indicativo delle principali categorie di norme e leggi che regolano la complessa materia della tutela ambientale. Va inoltre tenuto conto che una parte del corpus legislativo, pur non essendo

61 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0 tipico ed esclusivo delle discipline ambientali, contiene prescrizioni che direttamente o indirettamente afferiscono a tale settore; soltanto la conoscenza specifica del dominio di attività di un’organizzazione può consentire di acquisire la conoscenza esauriente della legislazione alla quale attenersi. Un valido ausilio in questo senso è fornito dal “Registro della Normativa” al quale si fa riferimento successivamente. o Normativa per la tutela della qualità delle acque o Normativa per la tutela della qualità dell’aria o Normativa per la tutela del suolo o Normativa per la tutela del territorio, della flora, della fauna e degli ecosistemi o Normativa ambientale in materia di rifiuti o Normativa ambientale in materia di rumore o Normativa ambientale in materia di campi elettromagnetici o Normativa ambientale in materia di energia o Normativa per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)

3.3. Registro della normativa L’esigenza di conoscere, reperire, mantenere l’aggiornamento e applicare correttamente la normativa ambientale richiede che vengano individuate e catalogate tutte le norme, i piani, i vincoli ed i regolamenti che determinano le azioni e le competenze dell’Amministrazione comunale sui temi ambientali. Questo obiettivo viene raggiunto mediante l’elaborazione e l’aggiornamento continuo di un adeguato “Registro della Normativa”, nel quale le norme vengono catalogate per aree tematiche. Il Registro deve contenere, sotto forma di elenco ordinato, le principali informazioni necessarie per individuare lo scopo di ogni specifica norma, il suo campo di applicazione, i contenuti e le possibili interazioni con le attività dell’Amministrazione Comunale. Per ogni atto devono quindi esservi elencate almeno le seguenti informazioni: il numero e fonte della norma; il suo contenuto sintetico; obblighi e prescrizioni derivanti per il Comune; i tempi per l’osservanza di tali obblighi.

L’Amministrazione dovrà dotarsi di un metodo sistematico per reperire la normativa e per verificare i propri adempimenti; il metodo individuato andrà a costituire una procedura del Sistema di Gestione Ambientale. L’Ente deve utilizzare questa fase di lavoro per accertarsi di avere una totale conoscenza della normativa che regola le proprie attività e per assicurarsi di aver raggiunto la piena conformità ai requisiti normativi.

62 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

4 - VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI 4.1 Introduzione Nel presente capitolo, sulla scorta dell’analisi fatta nei capitoli precedenti, vengono definiti gli aspetti diretti e indiretti che creano un impatto significativo sull’ambiente e che pertanto dovranno essere tenuti sotto controllo attraverso l’implementazione del Sistema di Gestione Ambientale. La valutazione degli aspetti ambientali è stata effettuata dal Servizio Lavori Pubblici e Ambiente.

4.2 Definizioni Aspetto ambientale : elemento delle attività, dei prodotti e dei servizi di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente; un aspetto ambientale significativo è un aspetto ambientale che ha o può avere un impatto ambientale significativo; Impatto ambientale : qualsiasi modifica all’ambiente, positiva o negativa, derivante in tutto in parte dalle attività, dai prodotti e dai servizi di un’organizzazione.

4.3 Modalità di identificazione degli aspetti ambientali Nel corso della stesura della Analisi Ambientale Iniziale è stata fatta una prima valutazione per trovare gli aspetti significativi che derivano dalle attività che l’Organizzazione svolge direttamente o tramite terzi, e dalle attività che si volgono nel territorio. Il complesso degli Aspetti Ambientali di pertinenza di un Ente pubblico è piuttosto articolato, in quanto esso, oltre alle aree sulle quali opera un controllo gestionale effettivo e totale, ha poteri di intervento e decisione in numerosi altri ambiti, dai quali conseguono ulteriori impatti potenzialmente anche molto significativi. Al loro interno si può pertanto introdurre questa distinzione:  Aspetti ambientali diretti: sono i fattori sui quali l’organizzazione ha un controllo gestionale totale; si riferiscono principalmente alle strutture fisiche (con i relativi consumi di risorse), alle attività organizzate e gestite direttamente ed ai servizi erogati.  Aspetti ambientali indiretti: il controllo esercitato dall’Ente su questi fattori non è totale; si può effettuare al loro interno un’ulteriore differenziazione: o 1° livello: il controllo esercitato dall’Organizzazione è elevato ed è effettiva la possibilità di condizionare i comportamenti; si comprendono quindi:  gli aspetti correlati ai servizi offerti tramite terzi oppure  legati all’esercizio di funzioni e competenze sul territorio di evidente rilevanza dal punto di vista ambientale (attività di programmazione e pianificazione, effettuazione dei controlli, concessione di autorizzazioni)  Green Public Procurement (caratteristiche di rilevanza ambientale dei prodotti e servizi offerti dai fornitori dell’Organizzazione). o 2° livello: ambiti nei quali l’Ente è in grado di indurre l’assunzione di determinati comportamenti attraverso il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei soggetti presenti sul territorio; si compongono di:  aspetti connessi ad azioni tese a favorire l’adozione di atteggiamenti sostenibili;  aspetti oggetto di attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale. Nella valutazione degli aspetti indiretti mediati da gestori/appaltatori e quelli indiretti nel territorio, è necessario considerare la capacità di controllo/influenza che il comune può esercitare.

Gli aspetti ambientali vanno valutati considerando le seguenti condizioni operative:  condizioni normali, incluse le eventuali attività di manutenzione ordinaria;  condizioni anomale o eccezionali (incluse eventuali condizioni di avviamento ed arresto di impianti e attività di manutenzione straordinaria);  incidenti imprevisti e possibili situazioni di emergenza.

4.4 Criteri per la valutazione della significatività degli aspetti ambientali

63 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

Nell’Analisi Ambientale Iniziale è importante che l’Amministrazione analizzi apertamente, integralmente e senza condizionamenti gli aspetti ambientali specifici delle proprie attività, prodotti e servizi. In alcuni casi può essere difficile classificare come «diretto» o «indiretto» un aspetto ambientale individuato. In tal caso bisogna tenere presente che la preoccupazione principale, per quanto riguarda l’individuazione degli aspetti ambientali, è produrre una rassegna completa dell’importanza ambientale di attività, prodotti e servizi dell’Organizzazione e affrontare tutti gli aspetti ambientali presenti. È importante non tanto classificare un fattore come diretto o indiretto, ma verificare che tutti gli aspetti siano individuati, in modo da poterli poi correttamente gestire tramite il Sistema di Gestione in fase di implementazione. La procedura di individuazione degli aspetti ambientali significativi può essere riassunta come segue: " Fase 1: Individuazione di tutti gli aspetti ambientali. " Fase 2: Definizione dei criteri di significatività da parte dell’organizzazione, tenendo conto delle norme comunitarie. " Fase 3: Individuazione degli aspetti ambientali significativi sulla base dei criteri di significatività di cui alla fase 2. Per decidere se gli aspetti ambientali siano o meno significativi, è necessario esaminarli e valutarli. Gli aspetti ambientali individuati come significativi devono essere inclusi nel sistema di ecogestione e nel processo di riesame in corso. Quelli individuati come non significativi vanno comunque ripresi in considerazione per tenere conto dell’evolvere della situazione.

Per valutare la significatività degli aspetti ambientali in gioco, l’organizzazione definisce un proprio insieme di criteri specifico. In base al regolamento i criteri «devono essere generali, verificabili in un’ottica indipendente, riproducibili» e devono tenere «conto della normativa comunitaria». In sostanza, per valutare la significatività di un aspetto ambientale, l’organizzazione dovrà esaminare i seguenti elementi: " potenzialità di produrre danni ambientali; " fragilità dell’ambiente locale, regionale o globale; " entità, quantità, frequenza e reversibilità dell’impatto; " esistenza di una legislazione ambientale pertinente e relativi requisiti; " importanza che l’aspetto riveste per le parti interessate e per i dipendenti. Tra gli aspetti ambientali che possono risultare significativi si citano: " Agenti inquinanti accumulati " Cambiamenti climatici (gas a effetto serra, rarefazione dello strato di ozono) " Acidificazione delle acque e dei suoli " Eutrofizzazione delle acque e saturazione di azoto del suolo " Biodiversità, pressioni sulle aree di particolare interesse ai fini della conservazione " Introduzione e diffusione di organismi estranei " Effetti di sostanze chimiche pericolose " Sfruttamento scorretto delle risorse naturali " Inquinamento acustico

4.5 Metodo per la valutazione della significatività Gli impatti ambientali sono considerati significativi quando è verificata almeno una delle seguenti condizioni: l’aspetto ambientale considerato determina in maniera evidente un impatto ambientale significativo il rispetto della normativa relativa all’aspetto considerato è garantito con difficoltà da parte dell’Amministrazione la popolazione locale manifesta, o ha manifestato, una sensibilità evidente verso quel particolare aspetto ambientale la governabilità da parte del Comune dell’aspetto ambientale è correlata alle attività che svolge in ambito ambientale. Per la valutazione finale della significatività degli aspetti ambientali bisogna tener presente dei seguenti criteri di significatività che permettono di formulare dei giudizi qualiquantitativi in merito a ciascun aspetto:

64 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

il grado di Impatto Ambientale; il livello di criticità relativamente alla conformità legislativa; gli effetti sui portatori di interessi e sui cittadini; il livello di governabilità dell’aspetto da parte del Comune.

4.6 Revisione dell’Analisi Ambientale Gli aspetti ambientali dell’organizzazione comunale possono cambiare nel tempo, a causa di modifiche delle attività o delle modalità operative, dell’introduzione di nuove competenze o modifica di quelle esistenti a seguito di emanazione di nuova legislazione, come pure in seguito a modifiche di convenzioni e contratti per le attività affidate a terzi, piuttosto che per la variazione delle criticità territoriali. Per questo motivo è necessario verificare periodicamente la completezza dell’elenco degli aspetti ambientali pertinenti, eventualmente aggiornandolo con l’inserimento di nuovi aspetti ambientali, o eliminando aspetti non più ritenuti significativi. A tal fine dovranno essere prese in considerazione: • nuove competenze in campo ambientale; • modifiche della legislazione vigente; • introduzione di nuovi servizi o attività; • eliminazione di servizi o attività; • introduzione di nuovi procedimenti/regolamenti o modifiche sostanziali di procedimenti/regolamenti esistenti; • introduzione di nuove convenzioni e/o contratti o eliminazione di quelli esistenti; • modifiche nelle procedure o nelle pratiche di lavoro; • occupazione di nuove aree/edifici o liberazione di aree/edifici precedentemente occupate; • variazioni nelle criticità del territorio; • nuovi Accordi di programma /convenzioni fra enti; • introduzione o modifica di vincoli sul territorio; • adozione/variazione di Piani territoriali di settore; • verificarsi di emergenze territoriali; • altro. La revisione della valutazione può comportare l’introduzione o l’eliminazione di alcuni aspetti ambientali, oppure portare ad una semplice variazione delle attività che concorrevano a generare gli aspetti ambientali preesistenti. Questa verifica in futuro va condotta e ripetuta a seguito di modifiche sostanziali e comunque in occasione del Riesame della Direzione.

Per la revisione si raccolgono i dati e le informazioni inerenti gli aspetti ambientali presenti, necessari per la successiva valutazione e si utilizzano: • l’ultima versione della Valutazione degli aspetti ambientali; • i risultati di tutte le misurazioni ambientali effettuate; • l’ultimo rapporto di audit interno e, se è stato effettuato, anche l’ultimo rapporto di audit esterno; • non conformità e comunicazioni ambientali interne; • comunicazioni ambientali esterne; • informazioni derivanti da incidenti ambientali occorsi; • legislazione; • registrazioni inerenti la formazione svolta; • ogni dato o informazione ambientale collegata ai nuovi sviluppi nei settori/servizi; • dati ambientali e indicazioni provenienti da eventuali Relazioni sullo Stato dell’Ambiente, Piani territoriali di settore, studi monografici ed eventuali indagini sui diversi fattori ambientali; • interviste con i responsabili dei diversi servizi/uffici; • altro. Se le informazioni disponibili sono insufficienti, il responsabile della valutazione decide le azioni (ad esempio indagini, controlli ambientali), da attuare per conoscere e valutare i nuovi aspetti o le variazioni avvenute negli aspetti preesistenti.

65 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

4.7 Valutazione degli aspetti ambientali L’analisi è stata sviluppata partendo dall’esame approfondito di ogni singolo comparto ambientale e degli elementi propri del territorio che con essi interagiscono. In particolare, i criteri impiegati nell’individuazione delle tematiche da investigare hanno tenuto conto:  della rappresentatività di ogni comparto rispetto alle caratteristiche ambientali specifiche del territorio;  della significatività rispetto alle principali problematiche ambientali del Comune;  coerenza con le politiche di gestione e tutela.

Ogni comparto è stato esaminato attraverso la suddivisione nelle varie tematiche, andando a definire lo stato dell’ambiente mediante caratterizzazione puntuale delle componenti ambientali individuate. Un altro punto di riferimento nello sviluppo dell’analisi è rappresentato dalla Raccomandazione della Commissione 2003/53/CE del 10 Luglio 2003 (concernente la scelta e l’uso di indicatori di prestazioni ambientali), in particolare per quanto attiene gli indicatori di input e di output (consumo di risorse naturali, produzione di rifiuti, ...).

Aspetto Ambientale Condizioni Comparto Indicatore Impatto ambientale Diretto Indiretto Normali Anomale Emergenza

Consumo di metano per Emissione di CO 2 e riscaldamento edifici prodotti di pubblici combustione Emissione di CO 2 e Consumo di metano per prodotti di riscaldamento edifici privati combustione Consumo di combustibili Emissione di CO 2 e per autotrazione mezzi prodotti di comunali combustione ARIA Consumo di combustibili Emissione di CO 2 e per autotrazione mezzi prodotti di privati combustione Emissione in Emissioni in atmosfera da atmosfera di attività artigianali/industriali sostanze inquinanti Emissione in Emissioni in atmosfera da atmosfera di eventi accidentali sostanze inquinanti Consumo di risorse Consumo di acqua dagli naturali non edifici pubblici rinnovabili ACQUA Consumo di risorse Consumo di acqua dagli naturali non edifici civili/ind.li rinnovabili

Aspetto Ambientale Condizioni Comparto Indicatore Impatto ambientale Diretto Indiretto Normali Anomale Emergenza Consumo di risorse Perdite della rete idrica naturali non rinnovabili Consumo di acqua per Consumo di risorse irrigazione spazi verdi naturali non pubblici rinnovabili

66 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

Consumo di risorse Consumo di acqua per naturali non irrigazione spazi privati rinnovabili Scarichi idrici civili in Consumo di risorse

pubblica fognatura naturali Sversamento di sostanze Contaminazione

pericolose della falda Consumo di risorse Conversione di aree naturali non agricole a edificabili rinnovabili Consumo di risorse Attività estrattive naturali non rinnovabili SUOLO Sversamento di sostanze Contaminazione

pericolose del terreno Danneggiamento Incendi ecosistema Aumento Spandimento liquami concentrazione zootecnici nitrati nel suolo Rumore da attività dei Inquinamento

cantieri pubblici acustico RUMORE Rumore da attività Inquinamento

artigianali/industriali acustico TRAFFICO Traffico veicolare Emissioni diffuse Produzione di rifiuti negli Produzione di rifiuti edifici comunali Produzione di rifiuti urbani Produzione di rifiuti RIFIUTI Produzione di rifiuti speciali Produzione di rifiuti Riduzione dei rifiuti % Raccolta differenziata avviati a smaltimento INQ. Valori del campo Effetti sui sistemi

ELETTROM. elettromagnetico biologici Aspetto Ambientale Condizioni Comparto Indicatore Impatto ambientale Diretto Indiretto Normali Anomale Emergenza Consumo di risorse Consumo energia elettrica naturali non degli edifici comunali rinnovabili ENERGIA Consumo di risorse Consumo energia elettrica naturali non per pubblica illuminazione rinnovabili Tab. 4.1: Elenco degli Aspetti e dei relativi impatti ambientali

67 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

4.8 Descrizione delle attività dell’organizzazione

Nella tabella seguente sono elencate le diverse attività di competenza del Comune che potenzialmente possono produrre impatti ambientali; in relazione ad ognuna di esse è indicato il Servizio che ne è responsabile:

Gestione

Servizio Attività affidata a diretta terzi Lavori pubblici Rilascio autorizzazioni allo scarico in X Ambiente fognatura Rilascio pareri per autorizzazione alle X emissioni in atmosfera Manutenzione del verde pubblico X Gestione servizio idrico integrato X Gestione rifiuti e raccolta differenziata X Coordinamento per la gestione delle attività X estrattive Pulizia strade X Gestione emergenze ambientali X Disinfestazione/Derattizzazione X Servizi di rimozione neve e spargimento sale X Progettazione OO.PP. X Realizzazione OO.PP. X X Gestione impianti sportivi X Manutenzione ordinaria del patrimonio X immobiliare Manutenzione stradale straordinaria X Attività cimiteriali X Gestione pubblica illuminazione X Gestione impianti di riscaldamento X Urbanistica Edilizia privata X Pianificazione Comunale X Classificazione Acustica Polizia Gestione segnalazioni X Municipale Gestione traffico X Gestione attività rumorose X Tutela ambientale X Servizio Scuola Refezione scolastica X Trasporto scolastico X Affari generali Trasporti pubblici X X Servizi di pulizia X Ragioneria Acquisti di materiali di consumo X (Tutti) Gestione attrezzature e mezzi di proprietà X X Tab. 4.2: suddivisione delle attività dell’Organizzazione per servizio competente e modalità di gestione

4.8.1 Attività svolte direttamente dall’Ente

68 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

In capo al Comune sono definite un’ampia gamma di attività amministrative e di governo del territorio. Alcune funzioni sono svolte in autonomia dall’Organizzazione; è tuttavia facoltà dell’Ente affidare a terzi (Società partecipate o soggetti privati) la gestione di attività specifiche.

Gestione patrimonio e demanio comunale L’Ente gestisce direttamente gli edifici che ospitano la sede Comunale ed i relativi uffici, le scuole ed altri immobili di sua proprietà, qui di seguito elencati con l’indicazione della funzione svolta.

Edificio Ubicazione Funzione

Piazza Rivasi, 3 Palazzo Municipale Municipio Montechiarugolo

Via Margherita Sala Consiglio e ufficio Polizia Palazzo Civico Montechiarugolo Municipale Asilo Nido di Monticelli Via Di Vittorio Monticelli Terme Asilo Nido Terme Scuola Elementare di Via Montepelato Nord Scuola Elementare Monticelli Terme Monticelli Terme Scuola Elementare di Via Scuole Basilicagoiano Scuola Elementare Basilicagoiano Scuola Media di Via Parma Basilicagoiano Scuola Media Basilicagoiano Scuola Materna di Via Scuole Basilicagoiano Scuola Materna Basilicagoiano

Edificio Polivalente Via Marconi Monticelli Terme Teatro, biblioteca e ludoteca

Scuola Elementare di Via Argini Nord Basilicanova Scuola Elementare Basilicanova

Palestra di Basilicanova Via Argini Nord Basilicanova Palestra

Ambulatorio medico e locale Ex Farmacia Via Argini Nord Basilicanova polivalente Sede servizio veterinario e sala Centro civico di Tortiano Via Solari Tortiano civica

Nuova sede Piazza Rivasi, 5 Nuovi uffici Uffici Comunali Montechiarugolo

Edificio Ex-Rugantino Via Ghiare – Basilicanova In ristrutturazione, biblioteca

Centro Diurno Anziani Via Parma – Basilicagoiano Centro Diurno

Servizi Sociali Via Torelli, 2 – Montechiarugolo Servizi Sociali

Magazzino Comunale Via I Maggio, 1 Basilicanova Magazzino Comunale

Edificio Ubicazione Funzione

Sede di Associazioni di Volontariato Casa Comune Via Falcone, 2 – Basilicanova e sala civica

69 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

Basilicanova, Monticelli e Campo sportivo (in gestione alle Campi Sportivi (n. 3) Tortiano società sportive) Basilicanova, Basilicagoiano, Cimiteri comunali (n. 5) Monticelli Terme, Tortiano e Cimitero Montechiarugolo Via Verdi, Via Ponticelle e via Edifici edilizia popolare Nenni – Monticelli T. Case popolari e case albergo pubblica Via Ghiare Basilicanova Casa protetta per anziani (in Casa Protetta Via L. Bassi – Monticelli terme concessione a cooperativa ) Via S. Geminiano – Monticelli Depuratore Comunale Depuratore acque reflue urbane Terme Tab. 4.3: Edifici/strutture comunali.

Gestione cimiteri comunali Sul territorio comunale sono presenti sette cimiteri. I rifiuti da esumazione e di estumulazione, classificati come rifiuti urbani, vengono gestiti come previsto dalla normativa vigente. I rifiuti vegetali vengono raccolti tramite appositi cassonetti che vengono regolarmente svuotati dalla ditta appaltatrice del servizio di igiene urbana e smaltiti assieme alla frazione umida dei rifiuti solidi urbani.

Manutenzione ordinaria Le attività effettuate direttamente dal personale del Servizio Manutenzioni sono: − Manutenzione ordinaria strade. − Manutenzione ordinaria edifici pubblici. − Rifacimento segnaletica orizzontale. − Manutenzione ordinaria arredo urbano.

Sostanze pericolose Le sostanze pericolose che possono essere generalmente presenti presso il Magazzino Comunale sono: − Gasolio. − Vernici. − Solventi − Benzina in taniche. − Bombole gas. − Sale per lo spargimento sulle strade. − Olii/lubrificanti. − Diserbanti.

Acquisti di materiali di consumo I materiali di consumo sono acquistati dal Servizio Ragioneria per gli tutti gli uffici. Solo nel caso dell’acquisto di carta l’Ente riesce a rispettare l’obiettivo del 30% previsto dai Green Public Procurement. Nel caso delle altre tipologie di prodotti, l’impossibilità è legata alla scarsità dell’offerta e da prezzi ancora non concorrenziali dei prodotti “ecocompatibili” rispetto ai tradizionali. Nel caso delle strutture scolastiche, sia la gestione degli acquisti dei materiali di consumo che del pagamento delle utenze risulta di pertinenza dei rispettivi Dirigenti, in quanto gli edifici di proprietà comunale vengono loro assegnati in comodato d’uso.

70 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

71 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

4.8.2 Impatti ambientali diretti del Comune

Di seguito si riportano gli impatti ambientali diretti del Comune, ovvero quelli legati alle attività svolte direttamente dall’Ente, divisi secondo le diverse tipologie.

 Consumo di acqua

Acqua Settore Struttura [m 3] 2003 2004 2005 Uffici (Gestione beni demaniali e Municipio 102 120 128 patrimoniali)

Ufficio Tecnico 58 90 49

Polizia Municipale 118 36 32

Scuole Asilo nido e servizi 531 1.234 1.400 per l’infanzia Istruzione 4.088 1.998 2.791 elementare

Istruzione media 833 749 872

Palestra 21 206 20

Attività culturali Teatro 919 1.381 1.197

Centro diurno 426 410 190 anziani Centro civico 31 18 21 Tortiano

Assistenza pubblica Via Nenni 525 747 783

Cimiteri 7 cimiteri 1.126 434 1.869

TOTALE: 8.778 7.423 9.352

Tab. 4.4: Consumi di acqua degli edifici comunali

Una voce importante del consumo di risorse idriche del Comune è dovuto all’irrigazione delle aree verdi e alle fontane. Tuttavia, ad oggi non è stato messo in atto un sistema per il controllo dei quantitativi di acqua destinati a tale scopo; il dato di seguito esposto, ricavato dai riepiloghi del fornitore, risulta non completamente affidabile.

Acqua 2003 2004 2005 [m 3]

Irrigazione 3.343 3.042 2.767

Tab. 4.5: Consumi acqua per irrigazione e fontane  Consumo di combustibili

GAS NATURALE Fonte dati: Enìa S.p.A.

72 Analisi Ambientale Iniziale del Comune di Montechiarugolo – Ed. 1 Rev. 0

La rete di distribuzione del gas naturale è di proprietà del Comune che ha dato in concessione il servizio di erogazione alla società Enìa.

Gas naturale Settore Struttura [m 3] 2003 2004 2005 Uffici (Gestione beni demaniali e Municipio 10.888 10.501 10.566 patrimoniali)

Ufficio Tecnico 2.584 2.555 2.644

Sportello 2.786 7.001 8.249 Multifunzione

Polizia Municipale 5.123 5.506 4.443

Scuole Asilo nido e servizi 13.161 22.589 19.163 per l’infanzia Istruzione 60.924 59.704 58.516 elementare

Istruzione media 45.580 41.727 42.915

Palestra 8.495 7.506 9.655

Mensa 3.373 2.852 2.874

Attività culturali Edif. Poliv./Teatro 30.430 29.869 26.627

Centro diurno 6.452 5.269 5.319 anziani

Centro civico 1.860 1.818 2.423

Pal. Civico 1.722 1.687 1.287

ExRugantino 22.458 19.945 16.391

TOTALE: 215.836 218.529 211.072

Tab. 4.6: Consumi di gas naturale degli edifici comunali

COMBUSTIBILI PER AUTOTRAZIONE Il Comune di Montechiarugolo utilizza 17 automezzi di cui 9 alimentati a gasolio, 6 a benzina, 2 naturalpower (benzina e metano); di questi solo 3 sono preeuro, ovvero non omologati ai sensi della Direttiva 1991/41/CE e seguenti.

Di seguito si riporta il dato relativo al consumo di carburante:

Combustibile per 2003 2004 2005 Autotrazione

Benzina verde 6818,91 5493,93 5081,39 [litri]

Gasolio 8789,59 6395,86 8388,15 [litri]

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Bludiesel 882,95 2404,24 4199,20 [litri]

Metano / / 142,60 [kg] Tab. 4.7: Consumi di combustibile per autotrazione

 Consumi di energia elettrica

Il Comune di Montechiarugolo ha aderito nel corso del 2006 al Consorzio Energia Veneto (CEV) [istituito nel 2002 dai Comuni di Marostica (VI), Este (PD), Vittorio Veneto (TV), Santa Lucia di Piave (TV), Mogliano Veneto (TV), Valdagno (VI) e Agugliaro (VI) allo “scopo di coordinare l'attività degli enti e delle imprese consorziate e di migliorare la capacità produttiva e l'efficienza fungendo da organizzazione comune per l'attività di acquisto, approvvigionamento, distribuzione, erogazione, vendita e ripartizione tra i consociati stessi di ogni fonte di energia, nonché la prestazione di servizi funzionali all'ottimizzazione dell'utilizzo di fonti energetiche nell'attività di impresa”]. Con questa scelta (scaturita dal confronto tra le tariffe del mercato vincolato e l’offerta dei principali gestori del servizio) il Comune ha ritenuto di trarre benefici economici e amministrativi (in particolare per la gestione delle utenze e delle relative attività di fatturazione). Un ulteriore vantaggio deriverà dalla possibilità di ottenere le letture mensili delle utenze, permettendo un controllo costante sui consumi.

Ad oggi non è stato possibile ricavare i consumi energetici delle utenze delle strutture comunali. Si confida nelle potenzialità e nei servizi offerti dal nuovo gestore (derivanti in particolare dall’installazione di contatori di tipo elettronico) per arrivare ad un monitoraggi dell’utilizzo dell’energia elettrica.

Tuttavia, per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, è disponibile un dato, seppur parziale in quanto legato ad uno solo dei fornitori del servizio (che copre quasi il 90 % dei punti luce presenti sul territorio):

Energia elettrica 2003 2004 2005

Illuminazione pubblica 930.889 1.093.157 1.382.077 [kWh]

Numero punti luce 1548 1548 1870

Consumo per punto luce 601 706 739 [kWh/anno] Tab. 4.8: Consumi di energia elettrica per pubblica illuminazione – Fonte: ENEL S.p.A.

Dall’analisi dei dati, a parità di punti luce, emerge un trend crescente del consumo energetico legato alla pubblica illuminazione. Questo è da rapportare in primis all’ampliamento delle aree residenziali, ma anche al potenziamento della rete nelle zone più colpite da episodi di furti nelle abitazioni, per garantire un maggiore livello di sicurezza urbana.  Scarichi idrici Le strutture di proprietà comunale producono un impatto sulla risorsa acqua per effetto degli scarichi reflui civili. Tali scarichi non risultano ad oggi autorizzati ai sensi della normativa vigente. Si ritiene tuttavia che da essi, in funzione della tipologia degli scarichi stessi, derivi un impatto ambientale trascurabile.

 Rifiuti I rifiuti prodotti direttamente dall’Ente sono:  Carta: presso gli uffici sono presenti gli appositi raccoglitori; la carta è prelevata dall’impresa di pulizie e conferita negli appositi raccoglitori stradali.

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 Toner: lo smaltimento avviene tramite conferimento negli appositi raccoglitori periodicamente svuotati a cura di una società autorizzata e incaricata a tale attività.  Computer e fotocopiatrici: le apparecchiature elettriche ed elettroniche (computer, stampanti, fotocopiatrici ed altri strumenti elettrici/elettronici non più funzionanti) provenienti dagli uffici, sono consegnate periodicamente ad Enìa. Lo smaltimento delle apparecchiature presenti nelle scuole è di competenza delle stesse. I rifiuti derivanti dagli interventi effettuati in economia (piccole attività di manutenzione) vengono raccolti e trasportati alla stazione ecologica.

 Suolo Si considerano gli impatti ambientali sulla matrice “Suolo” dovuti:  agli scarichi reflui civili, così come precedentemente descritti;  allo spargimento effettuato in periodo invernale di sale e disgelanti lungo la rete viabilistica locale.

 Rumore esterno Si ritiene che le attività svolte direttamente dall’’Ente non siano significativamente rumorose.

 Impatto visivo Le strutture di proprietà dell’Organizzazione e le attività di sua competenza non sono tali da determinare impatti visivi significativi.

 Amianto Tutte le strutture di proprietà dell’Ente sono state bonificate e pertanto non vi è più presenza di materiali contenenti amianto.

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4.8.3 Impatti ambientali indiretti Per impatti indiretti si intendono quelli sui quali l’Ente può non avere un controllo gestionale totale. Nello specifico, relativamente alle attività del Comune di Montechiarugolo, sono stati individuati come impatti ambientali indiretti quelli derivanti da: a) l’attività autorizzatoria in campo ambientale; b) le attività degli appaltatori; c) le attività delle società partecipate dall’Ente.

Attività autorizzatoria e di programmazione Le attività autorizzatorie e di programmazione sono quelle previste dalle normative vigenti: quelle di rilevanza ambientale si riguardano in particolare:  rilascio di autorizzazioni allo scarico in pubblica fognatura di insediamenti civili/industriali;  rilascio parere per autorizzazione alle emissioni in atmosfera;  rilascio concessioni per edilizia privata. Le istruttorie di pertinenza delle attività elencate sono regolamentate dalle norme vigenti.

Attività degli appaltatori Sono molteplici le tipologie di attività o servizi che il Comune ha scelto di affidare a soggetti esterni e diverse sono le modalità per l’assegnazione degli incarichi. Nello specifico l’affidamento avviene tramite assegnazione ai soggetti individuati da CONSIP oppure in seguito all’effettuazione di gare d’appalto; in alternativa è possibile anche che l’affidamento avvenga in modo diretto o mediante licitazione.

Sulle attività svolte da questi soggetti esterni all’Organizzazione (ed in particolare sugli impatti ambientali derivanti dal servizio da essi svolto), il Comune ha un limitato margine di intervento. Ad oggi solo in circostanze occasionali sono stati inseriti nei contratti d’appalto parametri o vincoli circa il rispetto di procedure di tutela ambientale inerenti la prestazione offerta. La gestione dei rifiuti derivanti da ogni attività compete in via esclusiva alla Ditta appaltatrice.

 Manutenzione del verde pubblico La manutenzione del verde pubblico (sfalcio dell’erba, potatura delle siepi, taglio delle alberature, ...) viene assegnato a società e/o cooperative mediante gara. Le attrezzature sono di proprietà dei soggetti incaricati.

 Gestione servizio idrico integrato Il servizio idrico integrato (consistente in approvvigionamento, potabilizzazione, distribuzione e depurazione dell’acqua sul territorio) è svolto dall’Agenzia d’Ambito ATO 2, con la quale il Comune di Montechiarugolo ha stipulato una convenzione. La proprietà della rete e delle strutture (pozzi di captazione, depuratore, ...) è mantenuta dal Comune, ma tutte le attività di gestione ordinaria e straordinaria fanno capo ad ATO.

 Gestione rifiuti, raccolta differenziata, spazzamento delle strade e servizi di igiene urbana Il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti, così come il servizio di igiene urbana, è svolto per le province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza da Enìa S.p.A., il gestore unico formatosi dall’accorpamento delle singole rispettive società multiutility.

 Servizi di rimozione neve e spargimento sale Le attività di spargimento sale e rimozione della neve sono assegnate annualmente a soggetti locali che svolgono il servizio mediante veicoli di proprietà.

 Gestione degli impianti sportivi Gli impianti sportivi di proprietà comunale sono concessi in convenzione ad alcune associazioni sportive e circoli, che ne assumono su di sé l’intera gestione, sia dal punto di vista delle attività di manutenzione che degli oneri.

 Illuminazione pubblica

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Tale attività comprende sia la gestione della rete che le attività di manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica, compresi i semafori. Il servizio è affidato in gestione all’esterno a due società specializzate.

 Gestione impianti di riscaldamento Il controllo e la manutenzione degli impianti di riscaldamento presenti nelle strutture di proprietà dell’Organizzazione è affidato a Ditta specializzata, che effettua le attività previste dalle normative vigenti, rilasciando i certificati degli interventi svolti.

 Servizio di refezione scolastica Il servizio di refezione scolastica tramite gara d’appalto viene assegnato a ditte specializzate: queste operano nelle strutture comunali, ma hanno completa autonomia circa gli acquisti delle materie prime e la gestione dei trasporti dei pasti verso le varie strutture in cui sono dislocate gli istituti scolastici.

 Servizio di trasporto scolastico Il servizio di trasporto scolastico (ed extrascolastico) è stato assegnato mediante appalto ad una ditta privata di autoservizi, che svolge l’attività mediante propri mezzi.

 Servizio di trasporto pubblico Il servizio di trasporto pubblico è svolto a livello provinciale dalla Società TEP, con la quale il Comune ha attivato una convenzione al fine di ottimizzare il servizio nell’area di competenza.

 Servizi di pulizia L’incarico per il servizio di pulizia delle diverse strutture interessate da attività dell’Ente è stato affidato ad una società specializzata, che si fa carico anche dell’acquisto dei prodotti detergenti e di tutto il materiale necessario.

 Gestione dei veicoli in uso da parte dell’Ente Per tutte le attività dirette svolte dai diversi Servizi l’Amministrazione Comunale utilizza 17 mezzi; tutte le attività di manutenzione sui mezzi sono effettuate da Ditte specializzate convenzionate con l’Ente. Tutti gli aspetti legati alla gestione delle sostanze pericolose e dei rifiuti derivanti dalla manutenzione (olio, batterie esauste, ...) ricadono sul soggetto che eroga il servizio

Attività partecipate Il Comune è titolare di quote in alcune società partecipate operanti sul territorio. Quelle che, in via preliminare, possono essere considerate ad impatto ambientale più significativo (in considerazione della specifica attività e della partecipazione azionaria dell’Ente, connessa alla sua capacità di influenza), sono state nominate in corrispondenza dei relativi settori/comparti ambientali interessati.

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PARERI DEI RESPONSABILI

Vista la proposta di deliberazione ad oggetto : APPROVAZIONE ANALISI AMBIENTALE ED INTEGRAZIONI ALLA POLITICA AMBIENTALE

si esprime, ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267, parere favorevole in ordine alla sola regolarità tecnica, essendo conforme alle norme e alle regole tecniche che sovrintendono la specifica materia.

Addì, ______

IL RESPONSABILE DI SETTORE IL RESPONSABILE DI SERVIZIO

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Vista la predetta proposta di deliberazione, si esprime, ai sensi dell’art. 49, comma 1, del del D.Lgs. 18.08.2000, n. 267 :

parere favorevole anche in ordine alla copertura finanziaria imputazione......

parere sfavorevole poiché......

l’atto non ha rilevanza contabile

Addì, ......

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO RAGIONERIA ......

L’ISTRUTTORE PROPONENTE IL SEGRETARIO COMUNALE ......

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