Arch. Gianluca Lella - Ing. Andrea Trinca

WHERE: Via Garibaldi, 87-MARINO(RM) Progettazione, Direzione Lavori, Eco Buildings Project, Urban Project, Bio- T : 347.8285076 – 393.9368423 architettura, Risanamenti e Restauri Architettonici e Strutturali, Project Management, Assistenti Universitari presso la Cattedra di Storia MAIL: [email protected] dell’Architettura ed Estetica, Facoltà d’Ingegneria Edile-Architettura

dell’Università La Sapienza di Roma. Errore. Solo doc ume nto prin cip ale.

STUDIO DI FATTIBILITA’ PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANA DI PIAZZA DE GASPERI IN , ROMA ALLEGATO D ESTRATTI N.T.A. del PTP-PTPR-PPCR-PPTG

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ALLEGATI

Allegato al punto 1.1 PTPG: 4.9 Sistema della mobilità: reti e servizi di trasporto Obiettivi generali e strategie Gli obiettivi che il PTPG propone per il sistema della mobilità (cfr. N.A. art.li da 75 a 89) sono i seguenti: - migliorare l’accessibilità dell’intero territorio provinciale alla Grande Rete viaria e ferroviaria per incrementare le relazioni di livello regionale, nazionale, internazionale (aeroporti, porti, centri intermodali, stazioni del traspor- to a lunga percorrenza, caselli autostradali e nodi della grande viabilità); - migliorare l’accessibilità interna al territorio provinciale in modo differenziato, privilegiando le esigenze di in- cremento delle relazioni metropolitane, unificanti la provincia: - fra i Sistemi e Subsistemi locali funzionali e tra i centri urbani organizzativi degli stessi; - reciproca fra Roma e i 12 Subsistemi; - con i Parchi delle funzioni strategiche metropolitane (PSM), esistenti e programmati, ambiti di concentrazione delle sedi delle funzioni strategiche e di servizio, con riguardo sia alle relazioni fra i diversi sistemi di funzioni ed attività sia a quelle degli stessi con il sistema urbano; - con i Parchi di attività produttive (PPM), ambiti di concentrazione delle funzioni produttive, esistenti e pro- grammati, con riguardo sia alle relazioni fra diverse attività del ciclo della produzione e distribuzione delle merci sia a quelle tra lavoro e residenza; - interna a ciascun Subsistema locale (bacino di mobilità locale), tra i centri di subsistema e gli altri centri di base e locali. Per conseguire questi obiettivi occorre completare e rendere più efficiente la Grande rete infrastrutturale spe- cializzata sulle relazioni a lunga percorrenza e, nel contempo, migliorare l’efficienza e la qualità del sistema re- lazionale provinciale attraverso la selezione ed il potenziamento della Rete di Base ferroviaria e stradale, di 1° e 2° livello metropolitano. Questa ultima è intesa come sistema di trasporto integrato multimodale, in grado di unificare il territorio della provincia metropolitana, consentire un riequilibrio modale, ridurre l’esigenza dell’automobile, proteggere il trasporto pubblico dalla congestione, promuovere i nodi intermodali per i pas- seggeri e le merci e migliorare il comfort generale del servizio. Altri obiettivi riguardano: - il miglioramento dell’efficienza ed il livello competitivo del trasporto collettivo; - il miglioramento della sicurezza; - la sostenibilità ambientale delle reti; - il contenimento della crescita della mobilità individuale; il miglioramento dell’efficienza economica del tra- sporto collettivo e della sua sostenibilità sociale. Il PTPG individua alcune specifiche strategie provinciali di pianificazione delle infrastrutture e dei servizi di tra- sporto, che richiedono l’azione coordinata e concertata con altri livelli istituzionali Regione-Comuni- Gruppo FS s.p.a., Enti gestori del Trasporto Pubblico Locale (TPL), anche in relazione alla prossima approvazione del nuovo PRG del di Roma, al “Protocollo di intesa per un progetto di rete ferroviaria regionale e me- tropolitana (2006-2015), alle “Linee guida del Piano regionale della mobilità, dei trasporti e della logistica” (2005), al redigendo Piano dei Trasporti della Regione , al “Piano di bacino della mobilità provinciale” (2007) e di altri eventuali strumenti di programmazione (PUM) del settore . Le strategie prevedono: - l’individuazione e il potenziamento della rete e dei servizi ferroviari di livello regionale (SFR) e quella dei servizi di livello metropolitano (SFM) - la creazione di una rete provinciale del trasporto collettivo in sede propria (Corridoi del trasporto pubblico CTP), nei territori carenti di rete del ferro ed integrata con questa e dotata di misure di priorità rispetto al traffi- co privato (corsie riservate), al fine di migliorare le prestazioni in termini di affidabilità, costo, velocità commer-

ciale e capillarità dell’offerta di trasporto pubblico; STUDIO DI FATTIBILITA’

- la creazione, nella rete del ferro, di un sistema di “nodi di scambio di livello regionale e provinciale”, dotati di idonee attrezzature per lo scambio intermodale;

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- la maggiore specializzazione funzionale della rete viaria in rapporto ai livelli di mobilità (nazionale regionale, metropolitano - interbacinale, bacinale) e conseguente adeguamento tecnico e prestazionale differenziato; - il riequilibrio dell’attuale disegno radiocentrico delle reti della mobilità rafforzando le connessioni viarie di tipo trasversale e tangenziale fra i Sistemi e Subsistemi locali, aperte verso le province contigue; - una maggiore integrazione fra le politiche urbanistiche e le politiche della mobilità nella pianificazione dell’uso del suolo basata sui principi della mobilità sostenibile. Direttive di struttura per le reti Il PTPG esprime direttive relative alle reti infrastrutturali della mobilità, distinguendole programmaticamente in base ai livelli funzionali in: Grande Rete ferroviaria e stradale; (cfr.TP2.2 e TP2.3) • Rete di base della provincia metropolitana: - Rete ferroviaria di base e corridoi del TPL di interesse della provincia metropolitana (cfr.TP2.2); - Rete stradale di base (1° e 2° livello) della provincia metropolitana (TP2.3). a. Grande rete Lo schema della Grande Rete è costituito dal sistema delle infrastrutture della mobilità di scala europea e na- zionale, con funzioni anche alla scala regionale e metropolitana. Il Piano individua in senso longitudinale due corridoi plurimodali nord-sud, ferroviari e stradali, che corrono rispettivamente lungo la dorsale appenninica e lungo la costa tirrenica e i collegamenti plurimodali trasversali per le relazioni interprovinciali e regionali est- ovest. a.1 Grande Rete: rete ferroviaria di interesse nazionale e interregionale Collegamenti longitudinali nord-sud La rete è composta in senso longitudinale da tre linee ferroviarie di interesse nazionale: Il Corridoio Dorsale Centrale (Roma - Firenze) che si sviluppa entro il territorio della Regione Lazio per circa 90 km. ed è costituito dalla linea AV/AC e dalla linea storica Roma - Firenze via Chiusi che ad Orte si dirama in di- rezione di Terni-Ancona; La linea AV/AC Roma Napoli entrata in esercizio nel dicembre 2005; Il Corridoio ferroviario Tirrenico (Pisa-Roma - Napoli), che si sviluppa nel territorio regionale per circa 260 Km e che si dirama a sud di Roma da Campole- one verso , da Priverno verso Terracina e da Formia verso Gaeta (attualmente non in esercizio). Al fine di realizzare una continuità fra la tratta nord e quella sud e, quindi, un by-pass ovest del nodo di Roma, è tut- tora in corso di approvazione da parte del CIPE il progetto della nuova linea ferroviaria “cintura sud” fra Campoleone, - S.Palomba e Ponte Galeria, di competenza di RFI spa, facente parte, a livello regio- nale, anche del cosiddetto “Corridoio plurimodale Roma-Latina”, in coordinamento cioè con il progetto di adeguamento e messa in sicurezza della via Pontina. Di interesse prevalentemente interregionale è invece la linea Roma - Napoli, via Cassino, che si sviluppa nel territorio regionale per circa 140 km e che si dirama da verso i Castelli e da Roccasecca verso A- vezzano. Collegamenti trasversali est-ovest L’esigenza di connessione in senso trasversale delle due direttrici ferroviarie nazionali nord-sud, che riveste un prevalente interesse per il trasporto merci a servizio dei porti e degli interporti laziali ( e Fiumici- no), è demandata alla realizzazione della continuità fra le linee ferroviarie Napoli – Formia - Roma e Roma - Fi- renze, attraverso la citata nuova linea “cintura sud” e la chiusura a nord dell’anello di cintura di Roma. Sono ancora in fase di studio da parte della Regione Lazio la fattibilità di un collegamento ferroviario Civita- vecchia - Orte, e quella della nuova linea ferroviaria Passo – Corese – Rieti.

Altra esigenza è l’adeguamento infrastrutturale della linea Roma - Pescara, il cui progetto di fattibilità è ap- provato dal CIPE, in quanto ritenuto di interesse europeo per i collegamenti con l’Europa balcanica, e per il quale va perseguito l’obiettivo di una progressiva velocizzazione dell’infrastruttura almeno nel tratto compreso nella Provincia di Roma fra Guidonia e Mandela. Il PTPG, oltre a sostenere l’attuazione dei progetti sopradescritti, conferma la necessità dei seguenti interventi: - il completamento delle linee di penetrazione dedicate ai servizi di lunga percorrenza, veloci e tradizionali, in- tegrate fra loro e con il sistema FM/FR in importanti punti di interconnessione centrali (stazioni di Tiburtina, O- stiense e Termini) e in ulteriori nodi decentrati di scambio dei servizi metropolitani e regionali e stazioni dei servi- STUDIO DI FATTIBILITA’ zi espressi;

- la realizzazione di infrastrutture dedicate alle merci integrate funzionalmente con il sistema dei centri inter- modali e delle piattaforme logistiche, opportunamente posizionate rispetto al territorio provinciale e alla città 2 30 Settembre 201 STUDIO DI FATTIBILITA’ – Riqualificazione Urbana di Piazza De Gasperi in Grottaferrata (RM) centrale. Il PTPG sostiene la localizzazione del nuovo Centro intermodale FS a , conferma la previ- sione degli interporti di S. Palomba e Civitavecchia, delle piattaforme logistiche del nuovo PRG di Roma e di quelle di e di iniziativa privata da verificare nella fattibilità; - il rafforzamento delle infrastrutture ferroviarie di collegamento dei maggiori poli urbani e parchi direzionali, produttivi e turistici con il sistema aeroportuale principale (Fiumicino e Ciampino) e con quello di secondo livello (Guidonia, Latina), anche in relazione ad azioni di decentramento di particolari tipologie di traffico aereo, e con il sistema portuale (Gaeta - Formia, , Fiumicino e Civitavecchia). a.2 Grande Rete: itinerari viari di interesse nazionale e regionale La rete viaria con carattere di Grande Rete è costituita dai due corridoi longitudinali nazionali nord-sud e da corridoi trasversali di collegamento interregionale I collegamenti longitudinali Ad est, l’autostrada A1 Firenze – Roma - Napoli, con la terza corsia in corso di completamento ed il progetto di apertura di un nuovo casello in corrispondenza dell’area di Guidonia. Ad ovest, il collegamento è rappresentato (a nord) dall’autostrada A12 Roma - Civitavecchia, che prosegue verso la Toscana con l’adeguamento della via Aurelia, e (a sud) dal progetto, allo studio della Regione Lazio, di adeguamento e messa in sicurezza della via Pontina. La interconnessione tra la A12 e la via Pontina, a cau- sa dell’elevato impatto ambientale dell’infrastruttura, potrebbe essere assicurata dal GRA, verificando la fat- tibilità di un potenziamento nel tratto fra gli innesti della Pontina e dell’autostrada per Fiumicino. I collegamenti trasversali Il completamento della superstrada nel tratto Viterbo - Civitavecchia è l’unico grande collegamento trasver- sale possibile a nord di Roma fra il litorale tirrenico e l’autostrada A1, in continuità con la strada Europea E45. L’infrastruttura è coerente con le previsioni dello Schema di PTRG del Lazio e del PTPG della Provincia di Viter- bo, e con le priorità della Regione Lazio. Il progetto del collegamento di tipo autostradale tra Cisterna e , anch’essa tra le opere prioritarie della Regione Lazio, consente il raccordo tra il corridoio longitudinale est e quello ovest, richiudendo la gran- de maglia di livello nazionale e regionale. Nella parte orientale del territorio provinciale completa il disegno della Grande Rete l’autostrada A24/A25 Roma – Teramo - Pescara, che ha assunto un forte ruolo urbano- metropolitano nella tratta terminale, favorito anche dalla apertura di nuovi caselli. Il raddoppio della ferrovia fino a Guidonia e il previsto corridoio del trasporto pubblico fino a Tivoli offriranno valide alternative all’uso del mezzo privato e potranno ricondurre l’A24 alla funzione nazionale che le compete Inoltre, lo Schema si completa con il collegamento trasversale Avezzano – Sora – Frosinone - Latina, previsto dal PTRG della Regione Lazio, tra la “Dorsale appenninica umbro – laziale - abruzzese ed il Lazio meridionale. Il PTPG, in via generale, contrasta la moltiplicazione degli accessi che favorisce l’uso per le brevi distanze della Grande Rete e, in sintonia con il Piano di Bacino, punta a trasferire quote consistenti di domanda sul trasporto collettivo. Il Grande Raccordo Anulare e le penetrazioni su Roma All’interno della “grande rete”, il grande raccordo anulare si presenta con una situazione di problematicità in quanto attualmente risolve la mobilità di livello locale, quella di breve e media distanza e quella di lunga di- stanza di collegamento autostradale. La sovrapposizione dei tre livelli di domanda produce attualmente una forte condizione di congestione, unitamente all’abbassamento della velocità di percorrenza, causata anche dal consistente numero di caselli presenti. In particolare, si osserva che, mentre il servizio di collegamento au- tostradale è in parte alleggerito dalla presenza della tangenziale Fiano - e dalla prevista realizzazione delle trasversali nord e sud, risulta in forte crescita l’uso del GRA come arteria di collegamento a media distanza delle centralità funzionali e dei settori urbani di Roma nonché dei centri e del- le polarità produttive della provincia tra di loro e con Roma. Pertanto, anche nella prospettiva al 2015 di un aumento della mobilità veicolare, sembra indispensabile orientarsi ad una maggiore specializzazione del GRA e delle penetrazioni autostradali sul traffico veloce di medio - lunga distanza e sul collegamento dei nodi delle funzioni urbane e metropolitane. A questo fine occorre prevedere la riduzione del traffico locale; questa è perseguibile con il contenimento del numero degli svincoli sul GRA, privilegiando il collegamento di alcune delle principali viabilità radiali direttamente sulle due tangenziali urbane interne. L’operazione andrebbe inol- tre accompagnata da un progressivo ripensamento delle caratteristiche tecniche e delle attrezzature del GRA, in modo da favorire una maggiore scorrevolezza del traffico veicolare, ad esempio attraverso corsie ri- servate rapportate alla lunghezza degli spostamenti. STUDIO DI FATTIBILITA’ a.3 Grande rete: trasporto marittimo

3 30 Settembre 201 STUDIO DI FATTIBILITA’ – Riqualificazione Urbana di Piazza De Gasperi in Grottaferrata (RM)

Le azioni, che il PTPG individua nell’ambito del trasporto marittimo, per migliorare i flussi di traffico, sono orien- tate distribuire le risorse nei singoli scali portuali in rapporto ai livelli di specializzazione, concentrando mag- giormente le risorse in grandi progetti di modernizzazione degli scali maggiori; - migliorare accessibilità, offerta e specializzazione di ciascun porto; - prevedere adeguati spazi retroportuali per attività logistiche e diproduzione. Il porto di Civitavecchia e la sua rete, con i porti di Fiumicino e Gaeta, ha realizzato rapide e crescenti acquisi- zioni di traffici, puntando sulla specializzazione e su attività ad elevato valore aggiunto: il traffico croceristico e la logistica. In prospettiva, occorre sviluppare una strategia di maggiore qualificazione dell’offerta logistica con la realizzazione di un complesso funzionale porto/distripark, dove varie imprese possono svolgere in modo sinergico ed efficiente attività logistiche, industriali e di servizio. Il porto di Fiumicino gode della vicinanza a Roma ed all’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci, fattore che ha favorito lo sviluppo del traffico passeggeri con traghetti e navi veloci. Si ritiene opportuno prevedere la realizzazione di un terminal, collegarlo con il corridoio del trasporto pubblico previsto dal Piano ed attrezzarlo con parcheggi di breve e lunga sosta. a.4 Grande Rete: Trasporto Aereo Lo “Studio preliminare, per un nuovo polo aeroportuale nel Lazio” dell’ENAC (2006), contiene le previsioni di traffico passeggeri nel Lazio per il 2020 valutato in circa 69 milioni di passeggeri. Per lo scalo di Ciampino, in conseguenza degli aspetti di natura ambientale, le contenute dimensioni del sedime civile e la presenza dell’aeronautica militare e di altre istituzioni, l’ENAC ritiene che il traffico sia destinato a rimanere sotto la soglia dei 5 milioni di passeggeri; secondo il Piano di sviluppo elaborato da AdR (Aeroporti di Roma), l’Aeroporto di Fiumicino in forte sviluppo al 2020 avrà una capacità di 46 milioni di pax, con livello di servizio ottimale, e di 51 milioni, con un livello di servizio più basso. Ciò significa che nel Lazio occorrerà disporre di una risorsa infrastrutturale aggiuntiva per assorbire dai 6,5 ai 13 milioni di passeggeri nel 2020. Insieme all’attuazione del Piano di sviluppo di Fiumicino, questo traffico, e in particolare la componente Low Cost, potrà in parte essere assorbita dai nuovi aeroporti di Viterbo e Frosinone, come prevede la Regione La- zio. Gli altri aeroporti presenti nella Provincia (es. Guidonia, Pratica di Mare, Furbara) possono essere destinati all’aviazione generale e ai servizi militari e civili, in modo da integrare Aeroporti di Roma - AdR. Gli interventi del PTPG contribuiscono all’efficienza dell’aeroporto di Fiumicino e di Cargo City migliorandone l’accessibilità metropolitana e regionale con i servizi SFM e SFR passanti e con gli altri interventi infrastrutturali. b. Schema della Rete di base della Provincia metropolitana b.1 La rete ferroviaria di base della provincia metropolitana I principali criteri generali posti a base dell’intesa Regione - FS sono assunti integralmente come contenuti del PTPG: • individuazione della rete ferroviaria dedicata ai Servizi ferroviari regionali (FR) e metropolitani (FM) su linee specializzate, curando l’intermodalità e l’accessibilità a detti servizi con i bus del servizio pubblico, i servizi ferroviari di lunga percorrenza, i servizi aerei e le autovetture private, attraverso la caratteriz- zazione del servizio con i seguenti elementi distintivi: • accentuazione del modello dei passanti ferroviari caratterizzato da: - servizi ferroviari con terminali nell’area urbana metropolitana e regionale e transito su archi dell’anello di cin- tura tangenziale all’area centrale di Roma; - servizio circolare sull’anello di cintura di Roma; - differenziazione, soprattutto nell’ora di punta, dell’offerta di treni passanti regionali (FR) e treni passanti me- tropolitani (FM) con diverse tipologie di fermate ed eventuali rotture di carico rispetto ai nodi di scambio me- tropolitani (treni regionali, treni regionali espressi e diretti, treni metropolitani);

- anello di cintura di Roma inteso come sistema continuo di nodi di corrispondenza fra le varie linee FM/FR e fra queste, le quattro linee della metropolitana romana (A,B,C e D) ed i servizi a lunga percorrenza; - ridefinizione del ruolo della stazione Termini rispetto al trasporto locale. • modello di esercizio, da definire in rapporto alla domanda individuata, caratterizzato da: - un orario coordinato e cadenzato - estensione all’intera giornata; STUDIO DI FATTIBILITA’ - intensificazione nelle ore di punta con inserimenti ad intervalli sottomultipli (passaggi con frequenze doppie rispetto all’assetto base);

- tempi di attesa massimi costanti;

4 30 Settembre 201 STUDIO DI FATTIBILITA’ – Riqualificazione Urbana di Piazza De Gasperi in Grottaferrata (RM) simmetricità, mnemonicità, cadenzamento e coincidenza dei servizi in apposite stazioni di scambio; • miglioramento degli standard di servizio caratterizzati da: chiarezza dell’informazione al pubblico; elevati standard di pulizia, comfort e sicurezza; identificabilità; vigilanza ed accessibilità alle persone diversamente abili; • sviluppo e rafforzamento del sistema dei nodi di scambio intermodali distinguendo quelli utilizzati dal servizio regionale, da quello espresso e dal servizio metropolitano. In particolare, per quanto riguarda la rete delle in- frastrutture ferroviarie che nel PTPG entrano a far parte della rete della provincia di base metropolitana, si in- dividuano di seguito i principali interventi. I Passanti • potenziamento del Passante del Tevere FM1 fra i nodi di scambio metropolitano di Fara /Montelibretti e Fiumicino Aeroporto con adeguamento infrastrutturale e tecnologico nel tratto fra la stazione Tuscolana e la stazione Ostiense dove si realizza la sovrapposizione con gli altri Passanti di area metropolitana e nel tratto fra la stazione di Ponte Galeria e l’aeroporto di Fiumicino; • creazione del secondo Passante FM3+FM4 (Passante del Laghi) fra i nodi di scambio metropolitano di Brac- ciano e dei Castelli (, Albano e ), con adeguamento infrastrutturale del tratto fra Cesano e e di quello fra Ciampino e Tuscolana; creazione di nuove fermate a Ciampino 2 e Porta Furba (no- do di scambio con la FR7-8 e la metro A), utile anche a facilitare il collegamento ferroviario della Piana Ponti- na e del litorale sud con l’aeroporto di Ciampino, (in alternativa a Termini), previa interconnessione meccaniz- zata fra lo stesso aeroporto e la stazione di Ciampino; adeguamento infrastrutturale delle tre ferrovie dei Ca- stelli ai fini del miglioramento del servizio, eliminazione dei passaggi a livello, creazione di nuove fermate a Villa Senni; inoltre va studiata la possibilità di connettere la FR4 Roma Velletri con la FR8 Roma Termini – Campoleo- ne - Nettuno; in particolare il PTPG ritiene necessario il potenziamento dei nodi di scambio ferro-gomma; • creazione di un terzo passante FR/FM5+FM6 fra Civitavecchia, i nodi di scambio metropolitano di Cervete- ri/ e di /Colleferro, con potenziamento infrastrutturale dei tratti in comune con gli altri pas- santi, la creazione di una nuova stazione di attestamento al Porto di Civitavecchia, e nuove fermate a Massi- mina, Aurelia e Centroni; in particolare il PTPG ritiene necessario il potenziamento dei nodi di scambio ferro- gomma; Altri interventi previsti riguardano: - la creazione in tempi medio - lunghi di un servizio ferroviario litoraneo FR9 fra Campoleone e Ladispoli- utilizzando l’infrastruttura della costruenda “linea di cintura sud”, con nuove fermate a Pomezia e Castelromano e nodo di interconnesione a Tevere sud (Vitinia) con la Roma - Lido (unificata con la metro B); - il potenziamento della linea ex-concessa Roma Nord con allungamento del servizio metropolitano dalla sta- zione di Montebello all’ambito di Fiano-; - il potenziamento della linea FR2 da Guidonia a Roma Tiburtina e adeguamento infrastrutturale nel tratto fra Lunghezza e Guidonia; - il potenziamento della FR8 Roma Termini-Nettuno con adeguamento infrastrutturale da Campoleone a Net- tuno; I livelli ed i nodi di servizio ferroviario metropolitano: I livelli del servizio della rete sono definiti allo scopo di assicurare l’accessibilità a tutti i centri della provincia fa- vorendo in particolare la mobilità diretta (servizi espressi) tra i centri con valenza metropolitana e tra questi e Roma. I servizi sono differenziati in frequenza e per numero e tipo di fermate. I servizi espressi hanno frequenze di 1-2 l’ora, partono dai nodi di scambio regionali, effettuano fermate solo nei centri di sistema e subsistema e nei luoghi di concentrazione delle attività economiche, proseguendo poi direttamente per Roma. I servizi re- gionali hanno frequenze di 1-2 l’ora, partono dai nodi di scambio regionali (generalmente stazioni poste ai confini regionali: Viterbo, Civitavecchia, Fiumicino, Cassino ecc.) senza fermate fino ai nodi di scambio dei servizi metropolitani, dai quali effettuano fermate solo nelle principali stazioni di Roma (Tiburtina, Termini, O- stiense). I servizi metropolitani con frequenze fino a 6 l’ora, partono dai nodi di scambio metropolitani ed effet- tuano tutte le fermate. I nodi di scambio dei servizi regionali e metropolitani sono attrezzati per agevolare lo scambio ferro-gomma (autobus e autovetture). Il PTPG, in rapporto ai livelli di servizio, individua i seguenti “nodi di scambio regionali” (sottolineati) e “stazioni dei servizi espressi, da attuare con dotazioni adeguate al servizio: - Colleferro, Zagarolo, Ciampino, (Roma), Ladispoli, Civitavecchia; - Orte, Montelibretti-Fara Sabina, , (Roma), Fiumicino; Mandela, Bagni di Tivoli, Roma Tiburtina;

- Viterbo, Cesano, (Roma), Ciampino, o Albano o Frascati o Velletri; STUDIO DI FATTIBILITA’

- Nettuno, Campoleone, Pomezia, (Roma);

- Latina, Cisterna, Campoleone, Pomezia, Ponte Galeria, Ladispoli, Civitavecchia. 5 30 Settembre 201 STUDIO DI FATTIBILITA’ – Riqualificazione Urbana di Piazza De Gasperi in Grottaferrata (RM)

I nodi di scambio metropolitano sono: Fara Sabina - Montelibretti e Fiumicino aeroporto sulla FR1, Guidonia – Montecelio sulla FR2, Cesano sulla FR3, che dopo il previsto raddoppio sarà eventualmente sostituito da Brac- ciano, Albano, Frascati e Velletri sulla FR4, Cerveteri – Ladispoli sulla FR5, Zargarolo sulla FR6, Campoleone sulla FR7, Nettuno sulla FR8, Montebello sulla Roma - Nord, Pantano sulla Roma - Pantano. Corridoi del trasporto pubblico locale (CTP) della provincia metropolitana I Corridoi, quali percorsi protetti e dedicati al trasporto pubblico, hanno la funzione di integrare le reti del ferro dove queste sono carenti, di favorire i collegamenti tangenziali all’area centrale metropolitana, di costituire linee di adduzione ai nodi di scambio, di offrire percorsi preferenziali agli attuali servizi Cotral. I TPL forniscono un valido contributo a stabilire relazioni più strette fra i diversi Subsistemi provin- ciali e relativi centri urbani, a migliorare l’accessibilità ai Parchi di funzioni strategiche ed a quelli di attività produttive, quindi a migliorare l’accessibilità complessiva del territorio dell’intera corona metropolitana orien- tale. I corridoi proposti dal PTPG, in coerenza con il Piano di Bacino della mobilità provinciale (2006), sono • CTP1 Monterotondo – Fontenuova – CasalMonastero - GRA; • CTP2 Setteville - Tivoli; • CTP3 Ciampino – Anagnina - Tor Vergata - La Rustica; • CTP4 Pantano - ; • CTP5 Fiumicino - Ostia- Fiera di Roma; • CTP6 Guidonia - incrocio CTP1; • CTP7 Frascati - Tor Vergata; • CTP8 Laurentina – Pomezia - Ardea; • CTP9 Marino – Grottaferrata - Frascati; • CTP10 Albano - Torvajanica Le priorità attuative dei corridoi programmati saranno valutate in base a studi di fattibilità. I due corridoi CTP3 Ciampino – Anagnina - Tor Vergata-La Rustica e CTP9 Marino – Grottaferrata - Frascati po- trebbero assicurare le relazioni tra l’Appia e la Tuscolana - Casilina senza ulteriori interventi infrastrutturali nel territorio interposto tra Roma ed i Castelli. b.2 La Rete viaria di base della provincia metropolitana Lo Schema classifica la rete viaria di base di interesse provinciale secondo due livelli funzionali in relazione al ruolo che ciascuna infrastruttura è chiamata a svolgere. - la rete di 1° livello finalizzata a unificare il territorio della provincia metropolitana ed a garantire le relazioni in- terbacinali fra i diversi Sistemi e Subsistemi locali e i collegamenti con Roma, con i maggiori centri urbani e poli produttivi e di servizio, nonché con i nodi di accesso alla Grande Rete; - la rete di 2° livello finalizzata a garantire l’accessibilità dai diversi comuni ai centri dei Subsistemi locali (bacini di mobilità locale), ai poli funzionali minori, alle stazioni e ai nodi di scambio con le reti del trasporto collettivo. Appartengono a tale rete anche le strade interessate dalla fruizione delle risorse ambientali; - al di sotto dei due livelli funzionali resta la rete viaria locale prevalentemente dedicata al rapporto tra i centri dei sistemi locali morfologici e tra questi e i territori comunali b.2.1 Rete viaria di 1° livello metropolitano La rete di primo livello metropolitano è costituita da un sistema di radiali di collegamento del territorio provin- ciale con Roma (GRA) e da due itinerari tangenziali nel territorio metropolitano di collegamento dei sistemi lo- cali settentrionali ed orientali esterni a Roma, nonché da un itinerario più esterno per i sistemi locali collinari e montani dei Lepini e del Sublacense. Gli itinerari tangenziali unificano il territorio provinciale esterno a Roma e lo aprono ai collegamenti con le province limitrofe. Il sistema della viabilità radiale è costituito da: SS. n° 1 Aurelia dal casello sulla A12 di S.Severa al GRA; SS. n° 2 Cassia bis con le due diramazioni fuori provincia verso Viterbo e Civitacastellana; SP 23/a Palombarese da - S.Lucia al GRA (compreso nuovo tratto in variante); SS.n°6 via Casilina con il nuovo tratto (Casilina - Prenestina previsto dal PRG di Roma) in prolungamento fino al GRA; SS n° 7 Appia fino al GRA comprese le

previste tangenziali di Cisterna, Velletri e dell’Appia bis; SP 207 Nettunense da Anzio - Nettuno (con la variante STUDIO DI FATTIBILITA’ di Aprilia) fino all’incrocio con la SP. 98/b Monte Giove che si collega con l’Appia Bis; la via Cisterna - Campo- leone fino alla Nettunense e, in prosecuzione, la SP via Ardeatina fino alla via del Divino Amore; la via Ardeati- na raccoglie anche il collegamento Pomezia-zona industriale-Santa Palomba, attraverso il tratto della via Cancelliera dalla via Nettunense alla Laurentina; la via Pontina dal 6 30 Settembre 201 STUDIO DI FATTIBILITA’ – Riqualificazione Urbana di Piazza De Gasperi in Grottaferrata (RM)

GRA al previsto casello di Tor dei Cenci; la via Cristoforo Colombo a partire dal nuovo collegamento Ponte di Dragona - Acilia Madonnetta. L’itinerario tangenziale nord. Collega il litorale nord con la valle del Tevere e in prosecuzione con Rieti attraverso la Nuova Salaria (super- strada) che a sua volta si raccorda con la dorsale appenninica. E’ costituito dal potenziamento e completa- mento di tratti di viabilità esistente, con alcuni nuovi tratti di raccordo intorno ai centri (Cesano, Castelnuovo di Porto, Fiano). Tale viabilità, collega trasversalmente i centri e le aree produtti- ve di Subsistema, connettendo anche le stazioni di attestamento dei servizi ferroviari metropolitani (Cerveteri - Ladispoli, Cesano - Bracciano, Castelnuovo di Porto - Monterotondo). L’itinerario tangenziale est. E’ costituito dalla nuova viabilità dell’area Casilina – Tiburtina - Salaria con un percorso prevalentemente pa- rallelo alla bretella autostradale. Comprende la via Casilina, dal confine provinciale fino in prossimità della lo- calità Cencia, e prosegue deviando verso nord per raggiungere il casello di Tivoli sud, il nuovo casello di Guidonia, fino a concludersi sul nuovo casello di Castelnuovo di Porto sulla A1 e sull’itinerario tangenziale metropolitana nord (attraversando la Valle del Tevere con un nuovo ponte nei pressi dell’area industriale di Monterotondo). L’itinerario tangenziale est raccoglie le radiali costituite dalla nuova variante Tiburtina e dalla Palombarese. Esso raccorda i centri maggiori ed i connessi parchi metropoli- tani di funzioni strategiche (PSM) e attività produttive (PPM) del settore orientale (Colleferro, Tivoli - Guidonia, Mentana – Monterotondo - Ponte del Grillo ed in continuità Fiano - Montelibretti), secondo una direttrice in- terprovinciale dalla Valle del Sacco alla Valle del Tevere e al Reatino. L’itinerario dei sistemi locali collinari e montani Il terzo itinerario è previsto dal Piano nel territorio più esterno della provincia, migliorando e ponendo in conti- nuità la viabilità esistente. L’itinerario agevola le condizioni di accessibilità ai centri dei Lepini e del Sublacense, aprendoli anche ai collegamenti interprovinciali verso la Valle del Sacco, dell’Aniene ed il Reati- no. In sintesi, l’itinerario è costituito da un primo tratto da Priverno (miglioramento della SR Carpinetana 609) a Colleferro, da un nuovo tratto Colleferro-Ponte Orsini (SR 155 per Fiuggi) e prosegue verso il sublacense su viabilità esistente, con le varianti di e Subiaco, fino ad ed, in pro- secuzione con la Licinese, verso Rieti. I collegamenti dei subsistemi locali (Pomezia, Anzio, Nettuno) del territo- rio meridionale con gli altri sistemi locali della provincia esterni a Roma sono affidati dal Piano, a regime, alla prevista nuova arteria Cisterna - Valmontone e, nel frattempo, ai nuovi corri- doi del trasporto pubblico CTP3 prossimo al GRA e CTP9 attraverso i Centri castellani. La delicatezza ambien- tale e paesistica del territorio interposto tra Roma ed i Castelli porta ad escludere, infatti, in questo nuovi inter- venti infrastrutturali di attraversamento. La realizzazione della rete di primo livello, da effettuarsi prevalentemente tramite adeguamento della viabilità esistente, dovrà rispondere a caratteristiche tecniche specifiche (tipo B-C del NCS) e consentire anche la creazione, in alcuni tratti, dei corridoi del trasporto pubblico. b.2.2. Rete viaria di 2° livello metropolitano La rete viaria di secondo livello è finalizzata a garantire la mobilità interna a ciascuno dei 12 subsistemi locali provinciali. Rispetto alla totalità degli archi che oggi compongono la rete viaria della provincia, sono stati se- lezionati alcuni itinerari, per lo più esistenti, che dovranno essere adeguati (tipo F, NCS) e completati per svol- gere le seguenti funzioni: - raccordare i sistemi insediativi locali con la rete viaria di primo livello; - collegare i diversi comuni del subsistema con il centro e/o i centri dei subsistemi e comunque ai centri dove sono localizzati i servizi di interesse sovracomunale (sedi amministrative, ospedali, impianti sportivi, centri cultu- rali ricreativi, poli commerciali ecc.);

- garantire l’accessibilità ai poli produttivi locali; - collegare le aree residenziali e i maggiori servizi alle stazioni ferroviarie e ai parcheggi di scambio con le reti del trasporto collettivo; - offrire un adeguato supporto alla fruizione turistica delle risorse culturali e ambientali, quindi costituire itinerari tematici e garantire l’accessibilità ai maggiori centri storici, aree archeologiche e parchi. Infine la grande rete, nei tratti di prosecuzione delle direttrici autostradali (A1, A24, Roma-Fiumicino), viene af- STUDIO DI FATTIBILITA’ fiancata anche da complanari che, oltrepassando il GRA, si connettono alle nuove tangenziali urbane Est ed

Ovest previste dal nuovo Piano regolatore di Roma. Altri temi di attenzione

7 30 Settembre 201 STUDIO DI FATTIBILITA’ – Riqualificazione Urbana di Piazza De Gasperi in Grottaferrata (RM)

Ulteriori direttive del Piano riguardano temi specifici quali: le attrezzature per la logistica merci, la mobilità ur- bana e la predisposizione dei Piani Urbani del Traffico; la viabilità caratterizzata dalla presenza di valori Paesistico - ambientali da tutelare; le reti dei percorsi ciclo pedonali. Infine, il Piano stabilisce gli standards tecnici di riferimento della rete viaria ai livelli programmati in attuazione del Nuovo Codice della strada. Tra questi, di particolare rilievo è la scelta di un ampliamento assai rilevante delle fasce di rispetto stradale per la Grande Rete e per la Rete di base di livello metropolitano, in considerazione dei rilevanti valori ambientali e paesistici del territorio provinciale.

TAVOLA A art. 27 PTPR Regione Lazio – Paesaggio degli insediamenti urbani (p.118 – p130 ) art.29 PTPR Regione Lazio – Paesaggio dei centri e nuclei storici con relativa fascia di rispetto (p.144-p157) art 43 PTPR Regione Lazio – Insediamenti urbani e storici contermini (p.215-219) TAVOLA B

Capo II Individuazione dei beni paesaggistici

Articolo 136 Immobili ed aree di notevole interesse pubblico

1. Sono soggetti alle disposizioni di questo Titolo per il loro notevole interesse pubblico: a) le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica; b) le ville, i giardini e i parchi, non tutelati dalle disposizioni della Parte seconda del presente codice, che si di- stinguono per la loro non comune bellezza; c) i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradiziona- le; d) le bellezze panoramiche considerate come quadri e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze.

Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42

"Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137"

Art. 13 (Protezione aree di interesse archeologico) 1. Ai sensi dell'articolo 82, quinto comma, lettera m), del d.p.r. 616/1977 sono sottoposti a vincolo paesistico le zone di interesse archeologico. 2. Sono qualificate zone di interesse archeologico, ai sensi al comma 1, quelle aree in cui siano presenti resti archeologici o paleontologici anche non emergenti che comunque costituiscano parte integrante del territo- rio e lo connotino come meritevole di tutela per la propria attitudine alla conservazione del contesto di gia- cenza del patrimonio archeologico. 3. Per le aree individuate dai PTP o dal PTPR nonché per quelle individuate con provvedimento dell'ammini- strazione competente anche successivamente all'approvazione degli stessi o ricadenti in ambiti territoriali sprovvisti di PTP, ogni modifica allo stato dei luoghi e' subordinata alle procedure di cui all'articolo 7 della l. 1497/1939 ed al preventivo parere della competente Soprintendenza archeologica da rendersi prima del rila- scio delle concessioni edilizie. 4. Per il rilascio delle autorizzazioni ai sensi dell'articolo 7 della l. 1497/1939, nonché per la redazione degli stru- menti urbanistici, costituiscono riferimento le seguenti norme specifiche di salvaguardia e di tutela: a) e' obbligatorio mantenere una fascia di rispetto dai singoli beni archeologici come determinata dai PTP o dal PTPR o, in carenza, da determinarsi dalla Regione sulla base del parere della competente Soprintendenza STUDIO DI FATTIBILITA’

archeologica di cui al comma 3; b) sugli edifici esistenti sono ammessi interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, risanamento, recu- pero statico e igienico e restauro conservativo a condizione che, qualora comportino un'alterazione dello sta- 8 30 Settembre 201 STUDIO DI FATTIBILITA’ – Riqualificazione Urbana di Piazza De Gasperi in Grottaferrata (RM) to dei luoghi, venga redatto atto d'obbligo unilaterale che preveda la disponibilità ad effettuare scavi e ri- cerche archeologiche sull'area; c) per le nuove costruzioni nonché per l'ampliamento eventuale di quelle esistenti si applica la normativa rela- tiva alle classificazioni per zone ove previste dai PTP o dal PTPR; in ogni caso l'eventuale autorizzazione e l'ubi- cazione di nuovi manufatti e' condizionata al risultato dei saggi e degli scavi preventivi effettuati dal richie- dente sotto la supervisione della Soprintendenza archeologica competente.

1.1 TITOLO V - TUTELA E RECUPERO DEGLI INSEDIAMENTI URBANI STORICI 1.2 CAPO I - FINALITÀ

Art. 59 - Finalità

1. All’interno degli insediamenti urbani storici aggregati o centri storici e degli insediamenti storici pun- tuali come definiti dall’articolo 60, gli interventi sono finalizzati a conservare od a ricostruire il patrimonio edilizio e le pertinenze inedificate per consentire la piena utilizzazione, rifunzionalizzazione ed immissione nel mercato immobiliare. Gli interventi perseguono, in particolare, i seguenti obiettivi: a) la tutela dell’integrità fisica e la valorizzazione dell’identità culturale del centro storico; b) il mantenimento od il ripristino dell’impianto urbano; c) la tutela, la valorizzazione e la rivitalizzazione del patrimonio edilizio storico; d) il recupero abitativo e sociale del patrimonio edilizio minore o di base; e) l’integrazione di attrezzature e servizi mancanti, compatibilmente con la morfologia dell’impianto urbano e con i caratteri tipologici e stilistici-architettonici del patrimonio edilizio storico da riutilizzare; f) l’ammodernamento e la riqualificazione dell’urbanizzazione primaria.

Art. 60 - Definizione degli insediamenti urbani storici aggregati o centri storici e degli inse- diamenti storici puntuali 1. Sono centri storici gli organismi urbani di antica formazione che hanno dato origine alle città contem- poranee. Essi si individuano come strutture urbane che hanno mantenuto la riconoscibilità delle tradizioni, dei processi e delle regole che hanno presieduto alla loro formazione e sono costituiti da patrimonio edilizio, rete viaria e spazi inedificati. La loro perimetrazione, in assenza di documentazione cartografica antecedente, si basa sulle configurazioni planimetriche illustrate nelle planimetrie catastali redatte dopo l’avvento dello stato unitario. L’eventuale sostituzione di parti, anche cospicue, dell’edilizia storica non influisce sui criteri indicati per eseguire la perimetrazione. 2. Gli insediamenti storici puntuali sono costituiti da strutture edilizie comprensive di edifici e spazi inedifi- cati, nonché da infrastrutture territoriali che testimoniano fasi dei particolari processi di antropizzazione del ter- ritorio. Essi sono ubicati anche al di fuori delle strutture urbane e costituiscono poli riconoscibili dell’organizzazione storica del territorio.

TAVOLA C art. 58 PTPR Regione Lazio – Parchi Archeologici e Culturali (p.234-p235) TAVOLA D

Art. 22 (Criteri per la redazione del PTPR) 1. Il PTPR di cui all'articolo 21 e' redatto in attuazione di quanto previsto dall'articolo 1 bis della l. 431/1985 e sul- la base di una aggiornata cartografia contenente: a) la verifica delle perimetrazioni delle aree sottoposte a vincolo ai sensi della l. 1497/1939; b) la graficizzazione dei beni diffusi di cui all'articolo 1 della l. 431/1985. STUDIO DI FATTIBILITA’

2. Il PTPR perimetra le aree di interesse archeologico sulla base delle segnalazioni delle Sovrintendenze arche- ologiche.

9 30 Settembre 201 STUDIO DI FATTIBILITA’ – Riqualificazione Urbana di Piazza De Gasperi in Grottaferrata (RM)

3. Il PTPR classifica le aree sottoposte a vincolo ai sensi della l. 1497/1939 per zone e individua le modalità di tu- tela dei beni di cui all'articolo 1 della l. 431/1985, in conformità alle disposizioni contenute nel Capo II della presente legge

TAVOLA 2 (PPCR)

Art. 3 - Aree contigue 1. Il Piano, al fine di garantire la protezione del Parco e minimizzare gli effetti potenzialmente dannosi derivanti da attività che si svolgono nelle aree esterne al Parco, individua le misure generali di tutela delle aree conti- gue, individuate con delibera del Commissario ad acta regionale del 31 marzo 1998, ai sensi dell’articolo 10 della legge regionale 29/1997. Il perimetro delle aree contigue è riportato nella Tavola 23P. Le aree contigue e le misure proposte nonché la proposta di modifica delle stesse sono istruite secondo quanto indicato all’articolo 10 della legge regionale 29/1997. 2. Per le attività faunistico-venatorie nelle aree contigue si applicano le disposizioni di cui al secondo, terzo e quarto comma dell’articolo 10 della legge regionale 29/1997. 3. La disciplina delle aree contigue proposta dal Piano riguarda, ai sensi dell’articolo 10 comma 1 della legge regionale 29/1997, i settori della tutela dell’ambiente, delle attività estrattive, della pesca, delle attività faunistico-venatorie. In particolare sono pro- poste le seguenti misure generali di tutela delle aree contigue: tutela dell’ambiente: a) tutela della continuità (divieto di tombamento) e della funzionalità eco biologica del reticolo idrografico superficiale -anche per i corsi d’acqua non iscritti negli elenchi delle acque pubbliche- nonché conservazio- ne, recupero e potenziamento delle fasce di vegetazione riparia esistenti; b) tutela e potenziamento della vegetazione naturale esistente, anche laddove si presenti frammentata e comunque mantenendo o creando connessioni ecologiche con i boschi esistenti; c) tutela e valorizzazione degli elementi paesaggistici quali filari arborei, siepi, formazioni arboree isolate e col- ture tipiche al fine di conservare e potenziare la biodiversità degli agroecosistemi; d) regolamentazione delle trasformazioni dei giardini privati, delle aree di pertinenza di edifici rurali e di manu- fatti di interesse storico-artistico, degli spazi aperti di pertinenza di residenze, servizi (pubblici e privati) e aree produttive, finalizzata al corretto impiego di specie arboree e arbustive autoctone; e) regolamentazione delle trasformazioni urbanistiche affinché siano garantiti livelli adeguati di permeabilità dei suoli e controllo del consumo di suolo; f) regolamentazione sull’apposizione di cartelli e manufatti pubblicitari. attività estrattive: g) le domande di nuove cave o torbiere e le domande di ampliamento di quelle esistenti soggette a proce- dura di valutazione di impatto ambientale dovranno contenere specifica valutazione degli impatti prodotti sulle risorse presenti nelle aree contigue e nel Parco, secondo il principio di incidenza introdotto all’art.6, comma 3 della Direttiva Habitat. Le misure di mitigazione e compensazione degli impatti prodotti dovranno tenere anche conto delle direttive di cui alle precedenti lettere a, b, c del presente comma e comunque do- vranno essere concordate con l’Ente Parco (di seguito “Ente”), in modo che le compensazioni degli impatti non eliminabili possano, a discrezione dell’Ente, essere realizzate anche al di fuori dell’area di cava ed in par- ticolare in aree degradate del Parco da riqualificare e/o recuperare. pesca: h) si applicano i vincoli e le limitazioni alla pesca nelle acque interne secondo la legislazione regionale vigente (legge regionale 7 Dicembre 1990, n. 87, Norme per la tutela del patrimonio ittico e per la disciplina dell'eser- cizio della pesca nelle acque interne del Lazio).

STUDIO DI FATTIBILITA’

10 30 Settembre 201 STUDIO DI FATTIBILITA’ – Riqualificazione Urbana di Piazza De Gasperi in Grottaferrata (RM)

TAVOLA RT3.5

5. IL SISTEMA AMBIENTALE: AMBITI E REGIMI DI TUTELA AMBIENTALE VIGENTI E SEGNALATI1 5.1 Le aree di interesse naturalistico della Provincia di Roma Sul territorio della provincia di Roma sono operanti molteplici regimi di tutela delle risorse di interesse naturali- stico scaturiti da provvedimenti ed istituzioni di diversa natura e livello (cfr.All.5.1/n.1). In sintesi, al gennaio 2006 risultano istituite 3 aree protette di interesse nazionale (2 Riserve Naturali Statali, 1 Riserva Marina), 38 aree na- turali protette regionali (11 Parchi Naturali, 18 Riserve Naturali, 9 Monumenti Naturali), di cui 5 Riserve di interes- se provinciale oltre a 2 aree forestali regionali demaniali, 59 siti di importanza comunitaria (SIC), 12 zone di pro- tezione speciale (ZPS). A seguito della Legge Quadro sulle aree protette, n. 394 del 1991, la Regione Lazio ha approvato la L.R. 46/77 “Costituzione di un sistema di Parchi Re- gionali e di Riserve Naturali” e la L.R. 29/97 “Norme in materia di aree naturali protette regionali”. In base a queste normative sono state individuate aree di particolare valore naturalistico classificate di interesse interre- gionale, regionale e provinciale. Le aree sono finalizzate alla conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale tramite l’istituzione dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali e l’individuazione dei siti di im- portanza comunitaria. La L.R. n. 29/97 definisce i compiti dell’Amministrazione Provinciale (art.7, comma 11) relativamente alle aree naturali protette :«Le Province sono tenute a rispettare nel Piano provinciale delle aree naturali protette le in- dicazioni del Piano regionale approvato ai sensi dei commi precedenti. Il Piano provinciale delle aree naturali protette é approvato a norma dell' art. 16 della L.R. n. 17/1986 e successive modificazioni e costituisce allega- to al Piano Territoriale di coordinamento di cui all' art. 15, comma 2, della legge 8 giugno 1990, n. 142, configu- randosi come parte integrante dello stesso»; nell’art. 9, comma 2 «La partecipazione delle province, della cit- tà metropolitana, delle comunità montane e dei comuni al procedimento di istituzione dell' area naturale protetta é acquisita, ai sensi dell' art. 22, comma 1, lettera a), della legge n. 394/1991, mediante una conferenza finalizzata alla redazione di un documento di indirizzo fondato sull' analisi territoriale dell' area da sottoporre a tutela»; nell’art. 12, comma 1, punto b) «La gestione delle aree naturali protette é affidata, tenuto conto del livello di interesse definito dalle relative leggi istitutive, alle Province che vi provvedono nelle forme previste dall' art. 22, comma 3, lettere b) e c) della legge n. 142/1990, qualora si tratti di aree di interesse pro- vinciale». Con l’art. 44 della L.R.29/97 sono state istituite le aree di interesse provinciale di Monte Catillo, Nomentum, Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco, Monte Soratte, alle quali si è aggiunta la Riserva Naturale di Vil- la Borghese di Nettuno istituita con L.R. 29/99. La Provincia ha in gestione anche il Monumento Naturale della Palude di Torre Flavia, di istituzione regionale (DPGR 613/97). Su tali aree, delimitate da una perimetrazione provvisoria, sono scattate le norme di salvaguardia di cui all’art.8 della L.R.29/97, in attesa della redazione ed approvazione del Piano di Assetto dell’area e della sua perimetrazione definitiva. La Regione Lazio con D.G.R. 2146/96 ha approvato la lista dei Siti di Importanza Comunitaria del Lazio e delle Zone di Protezione Speciale ai fini dell’inserimento nella Rete ecologica europea Natura 20002. Con D.M. 3 Aprile 2003 il Ministero dell’Ambiente ha provveduto alla pubblicazione degli elenchi nazionali dei Siti di Importanza Comunitaria e delle Zone di Protezione Speciale proposti. Successivamente, con D.G.R. 651/2005 la Regione Lazio ha integra- to la D.G.R. 2146/96 individuando e/o ampliando le ZPS esistenti. Attualmente nelle aree di Rete Natura 2000, SIC e ZPS, i proponenti di piani ed interventi che interessano tali siti, devono sottoporre tali progetti a valutazio- ne di incidenza attraverso la presentazione di uno studio, volto ad individuare e prevenire i principali effetti che il piano o l’intervento può avere sul sito interessato (Allegato G al DPR 357/97). Per ciò che riguarda le misure di conservazione nelle aree di cui sopra, la Regione Lazio deve «provvedere con atto successivo alla definizione delle misure di conservazione di cui al- la direttiva 79/409/CEE come ribadito nel DM 25.03.2005, nonché alla definizione delle Linee guida regionali per la procedure di valutazione di incidenza prevista dalla direttiva 92/43/CEE». Nella Tav.RTsar5 “Ambiti e Regimi di Tutela vigenti o segnalati” sono localizzate le aree di elevato valore natu- ralistico presenti nel territorio della Provincia di Roma, oggetto dei regimi di tutela operanti e le aree segnalate per la presenza di valori naturalistici meritevoli di attenzione ma attualmente prive di uno status giuridico. 5.1.1. Le aree con regimi di tutela vigenti Aree Naturali Protette4 (Parchi, Riserve Naturali e Monumenti Naturali), Aree Forestali demaniali e siti di Rete

Natura 2000, articolate nelle seguenti categorie, analizzate in dettaglio nelle tabelle riportate nell’Allegato STUDIO DI FATTIBILITA’ 5.1/n. 1:

APN – Aree Naturali Protette di interesse Nazionale, Riserve Naturali Statali e Riserve Naturali Marine, istituite ai sensi della L. 394/91, art. 8, con Decreto del Ministero dell’Ambiente o del Presidente della Repubblica, e con 11 30 Settembre 201 STUDIO DI FATTIBILITA’ – Riqualificazione Urbana di Piazza De Gasperi in Grottaferrata (RM) gestione statale o a cura di Enti Regionali o di Enti Locali. Nella Provincia di Roma sono presenti le seguenti a- ree: APN1 – Riserva Naturale Statale Litorale Romano; APN2 – Riserva Naturale Statale Tenuta Presidenziale di Castelporziano; APN3 – Riserva Naturale Marina Secche di Tor Paterno APR - Aree Naturali Protette di interesse Regionale5, Parchi, Riserve Naturali e Monumenti Naturali, istituiti ai sensi della L. 394/91, art.22, L.R. n. 29/97, ex L.R. 46/77, con Legge Regionale o Decreto del Presidente della Giunta Regionale, con gestione a cura di Enti Regionali o Enti Locali singoli o riu- niti in consorzio. Nella Provincia di Roma sono presenti le seguenti aree: APR1 - Riserva Naturale Parziale Monterano; APR2 - Riserva Naturale Regionale Macchiatonda; APR3 - Monumento Naturale Palude di Torre Flavia; APR4 - Monumento Naturale Caldara di Manziana6; APR5 - Parco Naturale Regionale Complesso lacuale di Bracciano e Martignano; di Roma PTPG - Rapporto Territorio: Capitolo 5 APR6 - Monumento Naturale Pantane e Lagusiello7; APR7 - Parco Sub-Urbano Valle del Treja; APR8 - Riserva Naturale Tevere Farfa; APR9 - Parco Naturale di Veio; APR10 – Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili; APR11 - Monumento Naturale Galeria Antica; APR12 - Monumento Naturale Quarto degli Ebrei / Tenuta di Mazzalupetto; APR13 - Riserva Naturale Insugherata; APR14 – Riserva Naturale Tenuta di Acquafredda; APR15 - Parco Regio- nale Urbano Pineto; APR16 - Riserva Naturale Monte Mario; APR17 - Riserva Naturale Valle dell’Aniene; APR18 - Parco Regionale Urbano di Aguzzano; APR19 - Riserva Naturale della Marcigliana; APR20 - Parco Archeologico Naturale Inviolata; APR21 - Monumento Naturale Valle delle Cannuccete; APR22 - Monumento Naturale Parco di Villa Clementi e Fonte S.Stefano; APR23 - Monumento Naturale La Selva; APR24 - Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini; APR25 - Riserva Naturale Tenuta dei Massimi; APR26 - Parco Urbano Pineta di Castel Fusano8; APR27 -Riserva Naturale Decima / Malafede; APR28 - Riserva Naturale Laurentino / Acqua Acetosa;

APR29 - Riserva Naturale Valle dei Casali; APR30 - Parco Regionale Appia Antica; APR31 -Parco Regionale Castelli Romani; APR32 - Riserva Naturale Regionale Tor Caldara; APR 33 –Monumento Naturale Parco della Cellulosa.

STUDIO DI FATTIBILITA’

APP – Aree Naturali Protette di interesse Provinciale,9 Riserve Naturali istituite ai sensi della L.R. n. 29/97, art. 7- ex L.R. 46/77, e con gestione diretta da parte 12 30 Settembre 201 STUDIO DI FATTIBILITA’ – Riqualificazione Urbana di Piazza De Gasperi in Grottaferrata (RM) dell’Amministrazione Provinciale.Nella Provincia di Roma sono presenti le seguenti aree10: APP1 - Riserva Naturale di Monte Soratte; APP2 - Riserva Naturale Macchia di Gattaceca eMacchia del Barco; APP3 - Riserva Naturale Nomentum; APP4 - Riserva Naturale Monte Catillo; APP5 - Riserva Naturale Villa Borghese di Nettuno

AF - Aree Forestali demaniali appartenenti al patrimonio forestale regionale, che l’art. 45 della L.R. n. 29/97 sottopone alle misure di salvaguardia di cui all’art. 8 comma 3 della medesima legge, assimilandole alle aree naturali protette. Dette aree, originariamente sono nate come Aziende Forestali Demaniali statali con L. 281/70. In seguito alla L. 382/75 ed al D.P.R. 616/77, il Ministero delle Finanze con Decreto del 4/7/79 ha trasferito la competenza e quindi la gestione di dettearee, al demanio regionale. Nella Provincia di Roma sono presenti le seguenti aree: AF1 – Area Forestale Tiburtina; AF2 – Area Forestale Lago11

SIC - Siti di Importanza Comunitaria, individuati sul territorio in base ai criteri contenuti nella Direttiva “Habitat - Conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche (Direttiva Habitat 92/43/CEE), recepita in Italia attraverso il Regolamento di attuazione D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357, modifica- to ed integrato dal D.P.R. 120 del 12 marzo 2003, e nella Regione Lazio attraverso la D.G.R. 19 marzo 1996 n. 2146 “Direttiva 92/43/8CEE (Habitat): approvazione della lista dei siti con valori di importanza comunitaria del Lazio ai fini dell’inserimento nella rete ecologica europea natura 2000”12. Nella Provincia di Roma sono presenti le seguenti aree: SIC1 - Fondali tra Punta S. Agostino e Punta Mattonara; SIC2 - Fondali tra Punta del Pecoraro eCapo Linaro; SIC3 - Fondali antistanti S. Marinella; SIC4 - Secche di Macchiatonda; SIC5 -Secche di Torre Flavia; SIC6 - Secche di Tor Paterno; SIC7 - Fiume Mignone (basso corso); SIC8- Boschi mesofili di ; SIC9 - Valle di Rio Fiume; SIC10 – Macchiatonda; SIC11 – Fiume Mignone (medio corso); SIC12 - Sughereta del Sasso; SIC13 - Monte Tosto;

SIC14 - Mola di Oriolo; SIC15 - Macchia di ; SIC16 - Caldara di Manziana; SIC17 - Monte Paparano; SIC18 - Bosco di Palo Laziale; STUDIO DI FATTIBILITA’ SIC19 - Faggete di Monte Raschio e Oriolo;

SIC20 - Lago di Bracciano;

13 30 Settembre 201 STUDIO DI FATTIBILITA’ – Riqualificazione Urbana di Piazza De Gasperi in Grottaferrata (RM)

SIC21 - Valle del Cremera / Zona del Sorbo; SIC22 - Monte Soratte; SIC23 – Riserva Naturale Tevere Farfa; SIC24 - Monte degli Elci e Monte Grottone; SIC25 -Monte Pellecchia; SIC26 - Torrente ed affluenti; SIC27 - Monte Gennaro (versante SW); SIC28 - Macchia di S. Angelo Romano; SIC29 - Travertini Acque Albule (Bagni di Tivoli); SIC30 - Villa Borghese e Villa Pamphili; SIC31 - Macchia Grande di Ponte Galeria; SIC32 - Macchia Grande di Focene eMacchia dello Stagneto; SIC33 - Lago di Traiano; SIC34 - Isola Sacra; SIC35 - Castel Porziano(querceti igrofili); SIC36 - Sughereta di Castel di Decima; SIC37 - Lago Albano; SIC38 – Albano (località Miralago); SIC39 - Cerquone - Doganella; SIC40 - Maschio dell'Artemisio; SIC41 -Castel Porziano (fascia costiera); SIC42 - Antica Lavinium Pratica di Mare; SIC43 - Lido deiGigli; SIC44 - Macchia della Spadellata e Fosso S. Anastasio; SIC45 - Tor Caldara (zona solfataree fossi); SIC46 - Bosco di Foglino; SIC47 - Litorale di Torre Astura; SIC48 - Zone umide a Ovest del Fiume Astura; SIC49 - Basso corso del Rio Fiumicino; SIC50 - Monti Ruffi (versante Sud- Ovest); SIC51 - Monte Autore e Monti Simbruini centrali; SIC52 - Monte Tarino e Tarinello (area sommitale); SIC53 - Grotta dell'Inferniglio; SIC54 - Monte Guadagnolo; SIC55 - Grotta dell'Arco / ; SIC56 - Alta valle del Fiume Aniene;

SIC57 - Valle delle Cannuccete; SIC58 – Alta Valle del Torrente Rio; SIC59 - Monte Semprevisa e Pian della Faggeta.

ZPS - Zone di Protezione Speciale, alcune delle quali coincidenti con omonimi

SIC, individuati sul territorio in base ai criteri contenuti nella “Direttiva Uccelli - Conservazione di tutte le specie STUDIO DI FATTIBILITA’ di uccelli selvatici” (Direttiva Uccelli 79/409/CEE), pubblicata nel G.U.C.E. n. 103 del 25 aprile 1979, recepita in Italia con Legge n. 157 del 11/02/1992 e successivamente integrata dalla Legge n.221 del 03/10/2002, e nella Regione Lazio mediante la D.G.R. 19 marzo 1996 n. 2146 “Direttiva 92/43/8CEE (Habitat): approvazione della

14 30 Settembre 201 STUDIO DI FATTIBILITA’ – Riqualificazione Urbana di Piazza De Gasperi in Grottaferrata (RM) lista dei siti con valori di importanza comunitaria del Lazio ai fini dell’inserimento nella rete ecologica europea natura 2000” (cfr. nota 8). Nella Provincia di Roma sono presenti le seguenti aree: ZPS1 Comprensorio Tolfetano Cerite Manziate13; ZPS2 - Macchiatonda; ZPS3 - Torre Flavia; ZPS4 - Comprensorio Bracciano Martignano9 ; ZPS5 - Tevere / Farfa; ZPS6 - Monte degli Elci eMonte Grottone; ZPS7 - Monti Lucretili; ZPS8 - Lago di Traiano; ZPS9 - Castel Porziano (Tenutapresidenziale); ZPS10 - Lago di Albano; ZPS11 - Monti Simbruini ed Ernici; ZPS12 – Monti Lepini14.

STUDIO DI FATTIBILITA’

15 30 Settembre 201