COMUNI DI MAIORI E MINORI

Provincia di

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VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

ai sensi degli artt. 23-24-25-26 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.

Elaborato SIA04 STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE

VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Il RUP del Grande Progetto Il Responsabile dell'Area Tecnica

ing. Giuseppe D'Acunzi ing. Aniello Casola

Redazione arch. Antonio Oliviero

Consulenza tecnica ing. Giacomo Caristi IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE A SERVIZIO DEI COMUNI DI MAIORI E MINORI

INDICE

Premessa ...... 2

PARTE I – CARATTERISTICHE DEL PROGETTO ...... 5

1. Tipologie delle opere da realizzare ...... 5

2. Dimensioni ed ambiti di riferimento ...... 6

2.1 SIC Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea ‐ IT8050054 ...... 7 2.2 ZPS Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea ‐ IT8050009 ...... 9 2.3 SIC Dorsale dei Monti Lattari ‐ IT8030008 ...... 11 2.4 Il Parco Regionale dei Monti Lattari ...... 13

3. Motivazioni strategiche e finalità dell’intervento ...... 15

4. Uso delle risorse naturali ...... 16

PARTE II – AREA VASTA DI INFLUENZA DEL PROGETTO – INTERFERENZE CON IL D’INCIDENZA

SISTEMA AMBIENTALE ...... 20

5. Valutazione di Incidenza ...... 20

VALUAZIONE

SIA04 – Valutazione di Incidenza Pag. 1 IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE A SERVIZIO DEI COMUNI DI MAIORI E MINORI

PREMESSA

La Valutazione d’Incidenza è disciplinata in ambito nazionale dal DPR 8 Settembre 1997 n. 357 che attua la Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché, della flora e della fauna selvatiche modificato ed integrato dal DPR 12 Marzo 2003 n. 120. Con Decreto Ministeriale del 3 aprile 2000 Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha pubblicato l'elenco dei proposti Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e delle Zone di Protezione Speciale (ZPS), individuati ai sensi delle Direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE. Le aree classificate come SIC (Siti di Interesse Comunitario) e ZPS (Zone a Protezione Speciale) compongono la Rete Ecologica Europea denominata Natura 2000. L’elaborazione della Valutazione di Incidenza costituisce un’applicazione della normativa esistente riferita alla conservazione degli habitat e delle specie di flora e di fauna presenti nel SIC e/o nella ZPS e al mantenimento e alla coerenza delle funzioni ecologiche. Lo studio rappresenta uno strumento di valutazione a carattere preventivo rispetto agli effetti che il progetto potrebbe avere sul territorio, tenuto conto degli effetti quali – quantitativi indotti dal progetto, delle attività e opere connesse nonché quelli cumulativi derivanti dalla sommatoria di altre iniziative presenti al fine di tutelare e conservare gli habitat e le specie di flora e di fauna di interesse comunitario, nazionale e regionale presenti. L’analisi degli impatti, pur essendo finalizzata ad una valutazione degli effetti su “specie” ed “habitat” di rilevante interesse naturalistico e particolarmente vulnerabili, fa riferimento al sistema ambientale nel suo complesso, considerando le componenti abiotiche, biotiche e le connessioni ecologiche esistenti. Nell’analisi delle possibili interferenze tuttavia è indispensabile tener conto della qualità, della capacità di rigenerazione delle risorse naturali e della capacità di carico dell’ambiente naturale. La Valutazione d’incidenza costituisce uno strumento per garantire il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione degli habitat e delle specie e l'uso sostenibile del territorio compatibilmente con gli obiettivi di tutela dei siti protetti. La procedura, seguendo il principio di precauzione, si applica sia agli interventi che ricadono all’interno della Rete Natura 2000 sia a quelli che, pur sviluppandosi all’esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione degli habitat protetti. Alla Valutazione di Incidenza deve essere sottoposto qualsiasi piano, progetto o intervento che possa avere incidenze significative su un sito Natura 2000; la Valutazione è quindi un procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi progetto, intervento o atto pianificatorio che possa avere effetti significativi su un’area della Rete ecologica locale e sovralocale, al fine di salvaguardarne l’integrità attraverso un’analisi preliminare delle ricadute che attività e previsioni potrebbero avere condizionando l’equilibrio ambientale che le contraddistingue. La Regione con il Progetto Bioitaly, ha individuato 106 SIC e 28 ZPS tutti appartenenti alla regione biogeografia “Mediterranea”. Tali aree, di diversa estensione, ricadono spesso all’interno di Parchi Nazionale, Regionali e/o in altre aree potette quali riserve naturali, zone umide e oasi, istituite sul territorio regionale. Ad oggi risulta che il 25% del territorio regionale è interessato da differenti forme di tutela dell’ambiente, da ciò emerge chiaramente che tra le strategie di sviluppo della Regione Campania assume un ruolo

SIA04 – Valutazione di Incidenza Pag. 2 IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE A SERVIZIO DEI COMUNI DI MAIORI E MINORI

rilevante la valorizzazione dei sistemi locali naturalistici. La tutela delle aree Natura 2000 in Regione Campania viene regolamentata dalle seguenti disposizioni:  Delibera di Giunta Regionale n. 23 del 19/01/2007, “Misure di conservazione per i siti Natura 2000 della Regione Campania. Zone di Protezione Speciale (ZPS) e Siti di Importanza Comunitaria (SIC)”;  Regolamento Regionale n. 1/2010 “Disposizioni in materia di procedimento di Valutazione di Incidenza”;  Delibera di Giunta Regionale n. 324 del 19/03/2010, “Approvazione delle Linee Guida e Criteri di indirizzo per l’effettuazione della Valutazione di Incidenza in Regione Campania.  Delibera di Giunta Regionale n. 211 del 24/05/2011 “Articolo 6, comma 2 del Regolamento Regionale n. 2/2010 “Disposizioni in materia di Valutazione d’Impatto Ambientale". Approvazione degli "Indirizzi operativi e procedurali per lo svolgimento della Valutazione di Impatto Ambientale in Regione Campania"

Ai sensi dell’art.3 del R.R. 1/2010, la Valutazione di Incidenza per il Progetto dell’impianto di depurazione a servizio dei Comuni di Maiori e Minori risulta necessaria in quanto:  non esistono sul territorio comunale Piani, Generali o Attuativi, di natura territoriale, urbanistica e di settore sottoposti precedentemente a procedura di Valutazione di Incidenza;  non esistono i Piani di Gestione dei Siti Natura 2000.

La normativa regionale (come previsto dalla “Guida metodologica alle disposizioni dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4 della direttiva Habitat 92/43/CEE” edita nel 2001 dalla Commissione Europea, DG Ambiente) suddivide la Valutazione di Incidenza in due fasi: Screening e Valutazione Appropriata. Lo Screening è la fase preliminare che individua le possibili incidenze di un progetto o di un intervento su di un sito della rete Natura 2000 e che determina la decisione di procedere o meno alla successiva fase di valutazione d'incidenza vera e propria, detta Valutazione Appropriata, qualora le possibili incidenze negative risultino significative in relazione agli obiettivi di conservazione del sito in esame. La fase di screening non si applica alle tipologie di progetti e interventi ricompresi negli allegati III e IV alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006 indipendentemente dalle eventuali soglie dimensionali, per i quali dovrà essere espletata direttamente la valutazione appropriata. Tra gli interventi elencati negli allegati III e IV alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006 vi sono gli impianti di depurazione. Ne consegue che la presente Valutazione di Incidenza redatta per il Progetto dell’impianto di depurazione a servizio dei Comuni di Maiori e Minori si connota come Valutazione Appropriata per l’incidenza degli effetti del Progetto sugli habitat e le specie di flora e di fauna presenti nei SIC e ZPS con cui il progetto interagisce. In particolare la Valutazione è rivolta ad individuare le eventuali interazioni negative che la realizzazione dell’impianto di depurazione in qualche modo potrebbero avere sull’assetto eco – sistemico dei siti della Rete Natura 2000 nei quali ricade (SIC “Costiera Amalfitana tra Maiori ed il torrente Bonea”, ZPS “Costiera Amalfitana tra Maiori ed il torrente Bonea”).

SIA04 – Valutazione di Incidenza Pag. 3 IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE A SERVIZIO DEI COMUNI DI MAIORI E MINORI

La presente Valutazione di Incidenza è redatta secondo i contenuti previsti dall’allegato G del DPR 8 settembre 1997, n. 357 e s.m.i., e, secondo le disposizioni regionali dettate dall’Allegato V alla D.G.R. 324/2010 “Schema esplicativo dell’Allegato G al D.P.R. 375/1997 e s.m.i.”. Ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 152/2006, e dell’art. 6 del Regolamento Regionale n. 1/2010, il presente procedimento di Valutazione di incidenza è compreso nel procedimento di Valutazione Ambientale Integrata.

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PARTE I – CARATTERISTICHE DEL PROGETTO

1. TIPOLOGIE DELLE OPERE DA REALIZZARE

L’intervento in oggetto è relativo al sistema di depurazione dei reflui prodotti all’interno dei territori comunali di Maiori e Minori, ed è finalizzato al risanamento ambientale ed igienico sanitario relativo ai Comuni stessi. Il progetto dell’impianto di trattamento delle acque reflue a servizio dei Comuni di Maiori e Minori ha l’obiettivo di unificare i sistemi fognari dei due Comuni, mediante la realizzazione di un sistema fognario integrato e la realizzazione di un impianto di depurazione comprensoriale, capace di trattare un carico inquinante pari a 40.000 U.E. In particolare è prevista la realizzazione delle seguenti opere:  Dismissione attuale impianto di Minori;  Realizzazione delle opere necessarie al collegamento fra gli esistenti sistemi fognari dei Comuni di Maiori e Minori, e relativo sollevamento liquami;  Realizzazione dell’impianto di depurazione nel di Maiori in località Costa D’Angolo, e sistemazione dell’area residuale;  Opere di adduzione del sistema fognario al nuovo impianto di depurazione;  Opere di adduzione delle portate dal nuovo impianto alla condotta sottomarina del Comune di Maiori.

Figura 1: Inquadramento degli interventi

L’opportuno collettamento e trattamento dei reflui prodotti rappresenta un contributo fondamentale allo sviluppo del contesto territoriale di riferimento, dal momento che tali operazioni si configurano come condizione necessaria per il rispetto dei limiti allo scarico imposti dalla normativa vigente, soprattutto in relazione al pregio della Costiera Amalfitana. Per le informazioni di dettaglio relative ai contenuti del progetto si rimanda ai documenti costituenti il progetto definitivo dell’intervento e ad una sintesi degli aspetti principali riportata nel “Quadro di riferimento progettuale” dello Studio di Impatto Ambientale.

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2. DIMENSIONI ED AMBITI DI RIFERIMENTO

Nel seguente paragrafo si descrive, con riferimento al formulario standard Natura 2000, la relazione tra l’area oggetto d’intervento e i SIC e le ZPS direttamente interessati dall’intervento, nonché i Siti e le aree naturali protette a essi limitrofi. I Comuni di Maiori e Minori ricadono per intero nell’area naturale protetta del “Parco Regionale dei Monti Lattari”, e nei Comuni di Maiori e Minori ricadono le seguenti aree protette appartenenti alla Rete Natura 2000:  SIC Dorsale dei Monti Lattari ‐ IT8030008 (che ricade nel Comune di Maiori);  SIC Costiera Amalfitana tra Maiori ed il torrente Bonea ‐ IT8050054;  SIC Valloni della Costiera Amalfitana – IT8050051 (che ricade nel Comune di Minori)  ZPS Costiera Amalfitana tra Maiori ed il torrente Bonea ‐ IT8050009 (coincidente quasi per intero con il SIC).

Figura 2: SIC e ZPS nei Comuni di Maiori e Minori

Il progetto dell’impianto di depurazione a servizio dei Comuni di Maiori e Minori interagisce direttamente con il SIC e la ZPS “Costiera Amalfitana tra Maiori ed il Torrente Bonea”; nel seguito vengono descritte le aree protette coinvolte dalla realizzazione del progetto.

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2.1. SIC COSTIERA AMALFITANA TRA MAIORI E IL TORRENTE BONEA ‐ IT8050054 Il SIC IT8050054 “Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea” appartiene alla regione bio‐geografica mediterranea, si estende su un’area di 413 ha ad un’altitudine media di 70 m e massima di 150 m. Attraversa i territori costieri di , Cetara e Maiori. Nel territorio del Comune di Maiori ricadono circa 238 ha.

Figura 3: SIC Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea

I tipi di habitat presenti di cui all’ALL. I della Dir. 92/43/CEE sono: GRADO DI CODICE HABITAT COPERTURA CONSERVAZIONE 5330 Arbusteti termo‐mediterranei e pre‐desertici 40% B 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia 10% B Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei 6220 10% B Thero‐Brachypodietea 5320 Formazioni basse di euforbie vicino alle scogliere 5% B Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con 1240 5% B Limonium spp. endemici 8330 Grotte marine sommerse o semisommerse 1% A 8310 Grotte non ancora sfruttate a livello turistico 1% A

Uccelli migratori abituali elencati nell’ALL. I della Dir. 79/409/CEE sono: GRADO DI CODICE UCCELLI MIGRATORI ABITUALI CONSERVAZIONE A072 Pernis apivorus ‐ Falco pecchiaiolo B A080 Circaetus gallicus ‐ Biancone B A081 Circus aeruginosus ‐ Falco di palude B A084 Circus pygargus ‐ minore B A094 Pandion haliaetus ‐ Falco pescatore B A100 Falco eleonorae ‐ Falco della Regina B A103 Falco peregrinus ‐ Pellegrino C A229 Alcedo attui ‐Martin pescatore B A302 Sylvia undata ‐ Magnanina C A321 Ficedula albicollis ‐ Balia dal collare B A338 Lanius colluri o ‐ Averla piccola C

Uccelli migratori abituali non elencati nell’ALL. I della Dir. 79/409/CEE sono: GRADO DI CODICE UCCELLI MIGRATORI ABITUALI CONSERVAZIONE A113 Coturnix coturnix ‐Quaglia C

SIA04 – Valutazione di Incidenza Pag. 7 IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE A SERVIZIO DEI COMUNI DI MAIORI E MINORI

A155 Scolopax rusticola ‐ Beccaccia B A179 Larus ridibundus ‐ Gabbiano B A182 Larus canus ‐ Gavina eurasiatica B A183 Larus fuscus ‐ Zafferano B A184 Larus argentatus ‐ Gabbiano reale nordico C A206 Columba livia ‐ Piccione selvatico occidentale C A210 Streptopelia turtur ‐Tortora C A283 Turdus merula ‐ Merlo B A285 Turdus philomelos ‐ Tordo bottaccio C

Specie elencate nell’ALL. II della Dir. 92/43/CEE: MAMMIFERI (M), ANFIBI E RETTILI (A), GRADO DI CODICE INVERTEBRATI (I), PESCI (P), PIANTE (V) CONSERVAZIONE 1062 Melanargia arge (I) ‐ Galatea italica B 1088 Cerambyx cerdo (I) ‐ Cerambice della quercia B 1175 Salamandrina terdigitata (A) ‐ Salamandrina dagli occhiali A 1279 Elaphe quatuorlineata (A) ‐ Cervone A 1303 Rhinolophus hipposideros (M) ‐ Rinofolo minore A 1304 Rhinolophus ferrumequinum (M) ‐ Rinolofo maggiore A

Altre specie importanti di Flora e Fauna: UCCELLI (U), MAMMIFERI (M), ANFIBI (A), RETTILI (R), INVERTEBRATI (I), PESCI (P), PIANTE (V) Alnus cordata (P) ‐ Ontano napoletano Campanula fragilis (P) ‐ Campanula Centaurea tenorei (P) ‐ Fiordaliso di Tenore Ceriagrion tenellum (I) ‐ Coluber viridiflavus (R) ‐ Biacco Crocus imperati (P) ‐ Zafferano d' Imperato Elaphe longissima (R) ‐ Colubro di Esculapio Erica terminalis (P) ‐ Erica Tirrenica Helichrysum litoreum (P) ‐ Elicriso Lacerta bilineata (R) ‐ Ramarro occidentale Lucanus tetraodon (I) ‐ Cervo volante minore Pinguicula hirtiflora (P) ‐ Erba‐unta amalfitana Podarcis sicula (R) ‐ Lucertola campestre Rana italica (A) ‐ Rana appenninica Salamandra salamandra gigliolii (A) ‐ Salamandra pezzata appenninica

Il Sito presenta un ripido versante di natura calcareo‐dolomitica con la presenza di piccoli valloni separati e incisi da torrenti che decorrono brevemente lungo le pendici dei Monti Lattari. Gli elementi di particolare qualità ed importanza sono:  Macchia mediterranea, vegetazione rupestre delle pendici calcaree.  Boschi misti di leccio.  Importante avifauna migratrice e nidificante.  Interessanti comunità di rettili e chirotteri.

SIA04 – Valutazione di Incidenza Pag. 8 IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE A SERVIZIO DEI COMUNI DI MAIORI E MINORI

Tra gli elementi di vulnerabilità si evidenziano i rischi dovuti alla captazione delle sorgenti a scopi domestici ed irrigui, l’eccessiva antropizzazione e gli episodi di vandalismo e bracconaggio. Il SIC Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea ha rapporti diretti con i Siti Natura 2000 ZPS IT8050009 “Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea”, SIC IT8030008 “Dorsale dei Monti Lattari”

2.2. ZPS COSTIERA AMALFITANA TRA MAIORI E IL TORRENTE BONEA ‐ IT8050009 La ZPS IT8050009 “Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea” si estende su un’area di 325 ha (di cui 236 ha compresi nel Comune di Maiori) ad un’altitudine media di 70 m e massima di 150 m. Appartiene alla regione bio‐geografica mediterranea.

Figura 4: ZPS Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea

I tipi di habitat presenti di cui all’ALL. I della Dir. 92/43/CEE sono: GRADO DI CODICE HABITAT COPERTURA CONSERVAZIONE 5330 Arbusteti termo‐mediterranei e pre‐desertici 40% B 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia 10% B 6220 Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei 10% B Thero‐Brachypodietea 5320 Formazioni basse di euforbie vicino alle scogliere 5% B 1240 Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con 5% B Limonium spp. endemici 8330 Grotte marine sommerse o semisommerse 1% A 8310 Grotte non ancora sfruttate a livello turistico 1% A

Uccelli migratori abituali elencati nell’ALL. I della Dir. 79/409/CEE sono: GRADO DI CODICE UCCELLI MIGRATORI ABITUALI CONSERVAZIONE A080 Circaetus gallicus ‐Biancone B A081 Circus aeruginosus ‐ Falco di palude B A084 Circus pygargus ‐ Albanella minore B A094 Pandion haliaetus ‐ Falco pescatore B A103 Falco peregrinus ‐ Pellegrino B A229 Alcedo attui ‐Martin pescatore B A302 Sylvia undata ‐ Magnanina B A321 Ficedula albicollis ‐ Balia dal collare B A338 Lanius collurio ‐ Averla piccola B

SIA04 – Valutazione di Incidenza Pag. 9 IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE A SERVIZIO DEI COMUNI DI MAIORI E MINORI

Uccelli migratori abituali non elencati nell’ALL. I della Dir. 79/409/CEE sono: GRADO DI CODICE UCCELLI MIGRATORI ABITUALI CONSERVAZIONE A113 Coturnix coturnix ‐Quaglia B A179 Larus ridibundus ‐ Gabbiano B A182 Larus canus ‐ Gavina eurasiatica B A183 Larus fuscus ‐ Zafferano B A184 Larus argentatus ‐ Gabbiano reale nordico B A210 Streptopelia turtur ‐Tortora B A283 Turdus merula ‐Merlo B A285 Turdus philomelos ‐ Tordo bottaccio B

Specie elencate nell’ALL. II della Dir. 92/43/CEE: MAMMIFERI (M), ANFIBI E RETTILI (A), GRADO DI CODICE INVERTEBRATI (I), PESCI (P), PIANTE (V) CONSERVAZIONE 1062 Melanargia arge (I) ‐ Galatea italica B 1088 Cerambyx cerdo (I) ‐ Cerambice della quercia A 1303 Rhinolophus hipposideros (M) ‐ Rinofolo minore A 1304 Rhinolophus ferrumequinum (M) ‐ Rinolofo maggiore A

Altre specie importanti di Flora e Fauna: UCCELLI (U), MAMMIFERI (M), ANFIBI (A), RETTILI (R), INVERTEBRATI (I), PESCI (P), PIANTE (V) Alnus cordata (P) ‐ Ontano napoletano Campanula fragilis (P) ‐ Campanula Centaurea tenorei (P) ‐ Fiordaliso di Tenore Coluber viridiflavus (R) ‐ Biacco Crocus imperati (P) ‐ Zafferano d' Imperato Helichrysum litoreum (P) ‐ Elicriso Lacerta bilineata (R) ‐ Ramarro occidentale Podarcis sicula (R) ‐ Lucertola campestre

Il Sito presenta un ripido versante di natura calcareo‐dolomitica che affaccia sul Golfo di Salerno. Gli elementi di particolare qualità ed importanza sono:  Macchia mediterranea in diversi aspetti e la vegetazione rupestre delle rupi calcaree.  Avifauna nidificante (Falco peregrinus Silvya undata).  Interessanti comunità di rettili e chirotteri.

Tra gli elementi di vulnerabilità si evidenziano l’eccessiva pressione antropica nei periodi estivi e relativa urbanizzazione, ed il vandalismo. La ZPS Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea ha rapporti diretti con il SIC IT8050054 “Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea”.

SIA04 – Valutazione di Incidenza Pag. 10 IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE A SERVIZIO DEI COMUNI DI MAIORI E MINORI

2.3. SIC DORSALE DEI MONTI LATTARI ‐ IT8030008 Il SIC IT8030008 “Dorsale dei Monti Lattari” rientra nella regione bio‐geografia mediterranea. Si estende su una superficie di 14.564 ha ed ha valori minimi e massimi di altezza rispettivamente di 600 m s.l.m. e 1444 m s.l.m.

Figura 5: SIC Dorsale dei Monti Lattari

L’area di intervento non ricade nel SIC, ma essendo questo Sito in relazione diretta con il SIC “Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea”, risulta di interesse per la presente Valutazione di Incidenza. Il SIC Interessa 23 comuni distribuiti nelle province di Salerno e Napoli e solo due Comuni sono interamente compresi nell’area SIC ( e Tramonti). La maggior parte del territorio è distribuita nelle Comunità Montane “Monti Lattari – Penisola Sorrentina” e “Penisola Amalfitana”. Nel territorio di Maiori il SIC ricade per 1.175 ha (circa l’8% della superficie totale). I tipi di habitat presenti di cui all’ALL. I della Dir. 92/43/CEE sono: GRADO DI CODICE HABITAT COPERTURA CONSERVAZIONE 9260 Foreste di Castanea sativa 20% B 5330 Arbusteti termo‐mediterranei e pre‐desertici 15% B 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia 10% B 6220 Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei 10% B Thero‐Brachypodietea 8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 5% A 9210 Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex 5% B 6210 Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da 5% B cespugli su substrato calcareo (Festuco‐Brometalia) 8310 Grotte non ancora sfruttate a livello turistico 1% A 7220 Sorgenti petrificanti con formazione di travertino 1% A (Cratoneurion)

Uccelli migratori abituali elencati nell’ALL. I della Dir. 79/409/CEE sono: GRADO DI CODICE UCCELLI MIGRATORI ABITUALI CONSERVAZIONE A031 Ciconia ciconia ‐Cicogna bianca B A072 Pernis apivorus ‐ Falco pecchiaiolo B A095 Falco naumanni ‐ Grillaio B A080 Circaetus gallicus ‐Biancone B

SIA04 – Valutazione di Incidenza Pag. 11 IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE A SERVIZIO DEI COMUNI DI MAIORI E MINORI

GRADO DI CODICE UCCELLI MIGRATORI ABITUALI CONSERVAZIONE A103 Falco peregrinus ‐ Pellegrino A A224 Caprimulgus europaeus ‐ Succiacapre C A246 Lullula arborea ‐ Tottavilla B A231 Coracias garrulous ‐ Ghiandaia marina C A255 Anthus campestris ‐ Calandro B A302 Sylvia undata ‐ Magnanina B A321 Ficedula albicollis ‐ Balia dal collare B A338 Lanius collurio ‐ Averla piccola A

Uccelli migratori abituali non elencati nell’ALL. I della Dir. 79/409/CEE sono: GRADO DI CODICE UCCELLI MIGRATORI ABITUALI CONSERVAZIONE A113 Coturnix coturnix ‐Quaglia B A155 Scolopax rusticola ‐ Beccaccia B A210 Streptopelia turtur ‐Tortora B A247 Alauda arvensis ‐ Allodola B A283 Turdus merula ‐Merlo B A285 Turdus philomelos ‐ Tordo bottaccio B A287 Turdus viscivorus ‐ Tordela B

Specie elencate nell’ALL. II della Dir. 92/43/CEE: MAMMIFERI (M), ANFIBI E RETTILI (A), GRADO DI CODICE INVERTEBRATI (I), PESCI (P), PIANTE (V) CONSERVAZIONE 1062 Melanargia arge (I) ‐ Galatea italica A 1088 Cerambyx cerdo (I) ‐ Cerambice della quercia A 1175 Salamandrina terdigitata (A) ‐ Salamandrina dagli occhiali A 1279 Elaphe quatuorlineata (A) ‐ Cervone A 1303 Rhinolophus hipposideros (M) ‐ Rinofolo minore A 1304 Rhinolophus ferrumequinum (M) ‐ Rinolofo maggiore A 1426 Woodwardia radicans (V) ‐ Felce bulbifera C

Altre specie importanti di Flora e Fauna: UCCELLI (U), MAMMIFERI (M), ANFIBI (A), RETTILI (R), INVERTEBRATI (I), PESCI (P), PIANTE (V) Alnus cordata (P) ‐ Ontano napoletano Campanula fragilis (P) ‐ Campanula Ceriagrion tenellum (I) ‐ Coluber viridiflavus (R) ‐ Biacco Crocus imperati (P) ‐ Zafferano d' Imperato Elaphe longissima (R) ‐ Colubro di Esculapio Erica terminalis (P) – Erica Tirrenica Globularia neapolitana (P) – Vedovelle napoletane Helichrysum litoreum (P) ‐ Elicriso Lacerta bilineata (R) ‐ Ramarro occidentale Lonicera stabiana (P) ‐ Caprifoglio di Stabia Lucanus tetroadon (I) ‐ Cervo volante minore Pinguicula hirtiflora (P) ‐ Erba‐unta amalfitana Podarcis muralis (R) ‐ Lucertola muraiola Podarcis sicula (R) ‐ Lucertola campestre Rana dalmatina (A) ‐ Rana agile

SIA04 – Valutazione di Incidenza Pag. 12 IMPIANTO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE A SERVIZIO DEI COMUNI DI MAIORI E MINORI

UCCELLI (U), MAMMIFERI (M), ANFIBI (A), RETTILI (R), INVERTEBRATI (I), PESCI (P), PIANTE (V) Rana italica (A) ‐ Rana appenninica Salamandra salamandra gigliolii (A) ‐ Salamandra pezzata appenninica Santolina neapolitana (P) ‐ Santolina napoletana Seseli polyphyllum (P) ‐ Seseli amalfitano Verbascum rotundifolium (P) ‐ Verbasco a foglie rotonde

Il Sito presenta rilievi di natura calcarea con ripidi versanti percorsi da brevi corsi d'acqua a regime torrentizio e presenza sparsa di coperture piroclastiche. Gli elementi di particolare qualità ed importanza sono:  Presenza di fasce di vegetazione in cui sono rappresentati i principali popolamenti vegetali dell'Appennino meridionale.  Significativa presenza di piante endemiche ad arcale puntiforme.  Zona interessante per avifauna migratoria e stanziale (Pernis apivorus, Circaedus gallicus, Falco peregrinus, Sylvia undata).

Tra gli elementi di vulnerabilità si evidenziano i rischi potenziali dovuti ad eccessiva antropizzazione, relativo degrado ambientale ed estensione della rete stradale.

2.4. IL PARCO REGIONALE DEI MONTI LATTARI Il Parco Regionale dei Monti Lattari, istituito con D.G.R. 2777 del 26/09/2003, interessa il territorio di 27 comuni per una superficie complessiva di circa 155 Kmq e rappresenta un’importante area di connessione e di tutela di specie e ambienti montani, costieri e insulari tra i più pregiati di tutta la Regione. I Comuni di Maiori e Minori rientrano interamente nel Parco Regionale dei Monti Lattari e pertanto le risorse paesaggistiche e naturalistico – ambientali presenti sui loro territori si collocano all’interno del sistema ecologico del Monti Lattari, fulcro di connessione tra la Penisola Sorrentina, la Costiera Amalfitana e l’entroterra Picentino.

Figura 6: Parco Regionale dei Monti Lattari

Complessivamente il territorio del Parco risulta ricoperto da aree protette dall’elevato valore di biodiversità per una superficie di 12.427 ha (circa il 80% della sua superficie totale). Tra di esse vi sono 6 Siti Natura 2000, parzialmente o completamente inclusi nel suo perimetro, come indicato nella seguente Tabella:

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CODICE SUPERFICIE SUPERFICIE NEL % NATURA 2000 DENOMINAZIONE SITO (HA) PARCO (HA) IN AREA PARCO ZPS Sorgenti del Vallone delle 459 459 3 IT8050045 Ferriere d’ ZPS Costiera amalfitana tra Maiori e il 325 311 2 IT8050009 Torrente Bonea SIC Dorsale dei Monti Lattari 14.564 10.829 70 IT8030008 SIC Valloni della Costiera amalfitana 227 216 1 IT8050051 SIC Costiera amalfitana tra Maiori e il 413 389 3 IT8050054 Torrente Bonea SIC Costiera amalfitana tra Nerano e 980 223 1 IT8030006 Tabella 1: SIC e ZPS ricadenti nel Parco Regionale dei Monti Lattari

L'interesse naturalistico dell’area risiede non solo nella ricchezza della flora e della fauna, ma anche nella concentrazione nel suo territorio di specie di notevole valore biogeografico in quanto endemismi locali, presenti cioè esclusivamente sulla dorsale dei Monti Lattari, o di specie endemiche della Campania oppure dell’Appennino meridionale, ma anche di specie molto rare, alcune delle quali a rischio di estinzione o in via di scomparsa. Ciò è riconducibile alle esposizioni favorevoli delle vallate rivolte a sud, alle elevate pluviometrie non frequenti nei contesti mediterranei e alle condizioni di buona umidità nel fondo dei valloni. Questa eterogeneità permette di definire questo territorio come un’area – rifugio per numerosi frammenti di comunità.

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3. MOTIVAZIONI STRATEGICHE E FINALITÀ DELL’INTERVENTO

Il progetto dell’impianto di trattamento delle acque reflue a servizio dei Comuni di Maiori e Minori, finanziato dalla Regione Campania, a valere sulle misure previste nell’ambito del Programma Operativo Regionale della Campania 2007‐2013, ai sensi della Delibera n. 122/2011 “Grande progetto risanamento corpi idrici superficiali della Provincia di Salerno”, si inquadra in una più ampia distribuzione delle risorse e degli investimenti strutturali che la programmazione regionale ha affidato allo strumento dei Grandi Progetti. Il Grande Progetto di riferimento è, nel caso in esame, quello di Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali della Provincia di Salerno, volto al miglioramento della qualità dei corpi idrici superficiali, all’interno del territorio di riferimento, mediante la rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione ed il completamento della collettazione delle acque nere e dei sistemi fognari. Il risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali contribuisce direttamente al miglioramento della salubrità e qualità dell’ambiente, alla conservazione e tutela degli habitat e delle specie faunistiche delle aree naturali protette coincidenti con i corpi idrici o in fregio agli stessi con riflessi positivi anche sulla balneabilità delle coste.

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4. USO DELLE RISORSE NATURALI

I Siti Natura 2000 che interagiscono con le opere da realizzare sono caratterizzati dagli habitat elencati nella seguente tabella:

Tabella 2: Descrizione quantitativa degli Habitat dei Siti Natura 2000 di interesse CODICE COPERTURA SIC COPERTURA ZPS DENOMINAZIONE HABITAT IT8050054 IT8050009 1240 Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee 5% 5% con Limonium spp. endemici 5320 Formazioni basse di Euforbie vicino alle scogliere 5% 5% 5330 Arbusteti termo‐mediterranei e pre‐steppici 40% 40% 6220 Percorsi substeppici di graminacee e piante annue 10% 10% dei Thero‐Brachypodietea 8310 Grotte non ancora sfruttate a livello turistico 1% 1% 8330 Grotte marine sommerse o semisommerse 1% 1% 9340 Foreste di Quercus ilex e Q. rotundifolia 10% 10%

Di seguito si riporta per ogni categoria di habitat una sintetica descrizione qualitativa.  Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici (Cod. 1240): si tratta di insiemi di microhabitat variamenti subordinati ai fattori ecologici che permettono l’impianto di comunità vegetali diverse, condizionate dalla natura litologica e geomorfologica del substrato, dalla micro morfologia che determina possibilità di accumulo do detriti e di suolo favorendo le comunità aeroaline e diversamente alotolleranti, dalla formazioni terofitiche simili a quelle di gariga e di macchia. La più tipica vegetazione di falesia è quella che viene raggiunta direttamente dall’aereosol marino e che si sviluppa nelle fessure delle rocce assumendo pertanto il vero carattere di vegetazione alorupicola, inquadrata nella classe Crithmo‐Staticetea. Tale vegetazione è essenzialmente dominata dal finocchio di mare (Crithmum marittimum) e da numerose specie del genere Limonium (= Statice). Nella costa rocciosa che va dal Golfo di Napoli al Golfo di Salerno sono state segnalate ben quattro diverse specie di statice: Limonium johannis (sulle rocce vulcaniche di , Posillipo, Gaiola e ); Limonium tenoreanum (sulle rocce calcaree fra Castellammare di Stabia e ); Limonium inarimense (nei pressi di Castellammare); Limonium remotispiculum (lungo tutto il settore costiero considerato).  Formazioni basse di Euforbie vicino alle scogliere (Cod. 5320): basse formazioni ad Helichrysum con euforbie (Euphorbia pithyusa, i.a.) che si rinvengono nelle immediate vicinanze delle rupi costiere e che generalmente formano la transizione tra la vegetazione di falesia e gli arbusteti termo‐mediterranei. All’interno di questo habitat risulta menzionata anche Thymelaea tartonraira, pur definendo in tal modo fitocenosi diverse rispetto a quelle presenti nel settore costiero considerato. Tuttavia è possibile riferire le fitocenosi a Thymelaea a questo codice sia in funzione del fatto che la specie è presente esclusivamente nel settore tirrenico meridionale dell’Italia continentale, sia per l'elevata biodiversità presente nelle comunità in cui essa è presente. Tra le specie di

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particolare rilievo che frequentemente accompagnano Thymelaea è da menzionare Seseli polyphyllum.  Arbusteti termo‐mediterranei e pre‐steppici (Cod. 5330): formazioni arbustive caratteristiche della fascia termo‐mediterranea. All’interno del Parco Regionale “Monti Lattari” possono essere individuate diverse tipologie (CORINE biotopes, 1991): a) 32.22 formazioni a dominanza di Euphorbia dendroides, specie che rappresenta un significativo relitto terziario di origine macaronesica; b) 32.23 garighe dominate da Ampoledsmos mauritanica; c) 32.24 formazioni dominate da Chamaerops humilis, la cui presenza è limitata all’area di Capo d’Orso. È da evidenziare inoltre che all’interno delle formazioni a Euphorbia dendroides è frequente il rinvenimento di specie di particolare interesse quali Convolvolus cneorum, Helichrysum litoreum e Anthyllis barba‐jovis.  Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero‐Brachypodietea (Cod. 6220*): pratelli annuali Meso e Termo – Mediterranei xerofili più o meno aperti ricchi in terofite o praterie steppiche perenni a dominanza di ampelodesma o iparrenia. Si tratta di comunità legate al continuo passaggio del fuoco che risulta frequente negli ambiti costieri e sub costieri dell’intera Penisola.  Grotte non ancora sfruttate a livello turistico (Cod. 8310): questa tipologia di habitat è caratterizzata dalla presenza di muschi e alghe, le piante superiori sono praticamente assenti. È possibile la presenza di vertebrati molto specializzati, generalmente anfibi, anche molto rari e chirotteri, mentre, tra gli invertebrati, possono essere presenti coleotteri e altri invertebrati cavernicoli acquatici, in particolare crostacei e molluschi.  Grotte marine sommerse o semisommerse (Cod. 8330): grotte situate sotto il livello del mare e aperte al mare almeno durante l’alta marea. Vi sono comprese le grotte parzialmente sommerse. I fondali e le pareti di queste grotte ospitano comunità di invertebrati marini e di alghe. La biocenosi superficiale è ubicata nelle grotte marine situate sotto il livello del mare o lungo la linea di costa e inondate dall’acqua almeno durante l’alta marea. Le alghe sciafile sono presenti principalmente alla imboccatura delle grotte. Questo habitat comprende anche le grotte semi‐oscure e le grotte ad oscurità totale. Il popolamento è molto diverso nelle tre tipologie.  Foreste di Quercus ilex e Q. rotundifolia (Cod. 9340): foreste a dominanza di Quercus ilex talvolta anche non legate al substrato calcareo. Le leccete, nonostante l’intenso sfruttamento cui sono state sottoposte ed i frequenti incendi, risultano ancora relativamente estese e ben conservate.

Gli habitat sopra descritti si riferiscono, per quantità e qualità, al SIC e alla ZPS “Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea” nella loro completezza. Sappiamo che tali Siti ricadono su ambiti territoriali molto vasti di cui il Comune di Maiori ne rappresenta una parte. Pertanto, al fine di ottimizzare l’analisi del contesto ambientale in cui agisce il progetto si propone una descrizione quali – quantitativa degli habitat presenti sul territorio comunale, incrociando gli habitat individuati nella descrizione dei Siti Natura 2000 di interesse con gli

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habitat classificati dal progetto CORINE LAND COVER (Figura 9) sul territorio comunale di Maiori.

Figura 7: Habitat PROGETTO CORINE LAND COVER presenti nei Comuni di Maiori e Minori

La Tabella 3 riporta gli habitat presenti sul territorio comunale di Maiori, individuati all’interno del Progetto CORINE LAND COVER. Per ogni habitat sono state esplicitate le superfici totali riscontrate sul territorio comunale e le superfici parziali relative alle quantità di habitat interne al SIC ed alla ZPS “Costiera Amalfitana tra Maiori e il Torrente Bonea”.

Tabella 3: Descrizione quantitativa degli Habitat presenti nel Comune di Maiori

SUPERFICIE (HA) SUPERFICIE SUPERFICIE (HA) CODICE DENOMINAZIONE NEL TERRITORIO (HA) NEL SIC NELLA CORINE HABITAT COMUNALE IT8050054 ZPS IT8050009 112 Zone Residenziali – Tessuto urbano 45 5 5 discontinuo e rado 211 Seminativi in aree non irrigue 29 0 0 241 Colture annuali e colture permanenti 68 50 50 323 Aree a vegetazione sclerofilla 1.173 143 98 324 Aree a vegetazione boschiva e 274 65 62 arbustiva in evoluzione 333 Aree con vegetazione rada 27 0 0

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Come emerge dalla Figura 7 l’area di intervento per la “Impianto di trattamento delle acque reflue a servizio dei Comuni di Maiori e Minori” rientra per intero nella classificazione degli habitat “Zone residenziali ‐ Tessuto urbano discontinuo e rado”, che rappresenta (secondo la descrizione del Progetto CORINE LAND COVER) spazi caratterizzati dalla presenza di edifici. Gli edifici, la viabilità e le superfici a copertura artificiale coesistono con superfici coperte da vegetazione e con suolo nudo, che occupano in maniera discontinua aree non trascurabili. Gli edifici, la viabilità e le superfici ricoperte artificialmente coprono dal 50 all'80% della superficie totale. In questo habitat artificiale non sono comprese: a) le abitazioni agricole sparse delle periferie delle città o nelle zone di coltura estensiva comprendenti edifici adibiti a impianti di trasformazione e ricovero; b) le residenze secondarie disperse negli spazi naturali o agricoli.

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PARTE II – AREA VASTA DI INFLUENZA DEL PROGETTO – INTERFERENZE CON IL SISTEMA AMBIENTALE

5. VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Di seguito si riporta la Valutazione d’Incidenza ambientale relativamente alle azioni previste dal progetto dell’Impianto di trattamento delle acque reflue a servizio dei Comuni di Maiori e Minori, indicando i possibili impatti sulle componenti biotiche, abiotiche e sugli ecosistemi presenti. La Matrice di Incidenza è stata costruita correlando le azioni con gli habitat e le specie su esposti, attribuendo un giudizio indicativo della possibile incidenza derivante dall’adozione dell’azione sui Siti Natura 2000:

 INCIDENZA POSITIVA

 INCIDENZA NULLA

 POSSIBILE INCIDENZA NEGATIVA

 ‐ AZIONE STRATEGICA NON APPLICATA AL SITO

Nel caso di possibili incidenze negative, si procede ad approfondire i casi di interazione negativa per evidenziare le misure di mitigazione e/o compensazione degli impatti. In particolare le misure di mitigazione indicate seguono due direzioni principali: la prima è quella di tutelare e valorizzare i siti Natura 2000 nel loro complesso, la seconda è quella di mitigare e compensare le incidenze che appaiono minacciare alcuni habitat.

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EFFETTI SULLE COMPONENTI EFFETTI SULLE COMPONENTI AZIONI ABIOTICHE BIOTICHE MISURE DI MITIGAZIONE E/O COMPENSAZIONE SUOLO ARIA ACQUA CLIMA HABITAT FLORA FAUNA

Dismissione attuale impianto di Minori

Realizzazione delle opere necessarie al collegamento fra gli esistenti sistemi fognari dei Comuni di Maiori e Minori e relativo sollevamento liquami Realizzazione dell’impianto di depurazione Le misure di mitigazione della possibile incidenza nel Comune di Maiori in località Costa negativa sono:

D’Angolo, e sistemazione dell’area residuale  Evitare durante le fasi di cantiere gli interventi di Opere di adduzione del sistema fognario al alterazione degli habitat 323‐324 (cod. Corinne Land nuovo impianto di depurazione Cover) soprattutto durante il periodo di evoluzione degli stessi;  Vietare le fasi di cantiere durante il periodo di evoluzione di un habitat o di riproduzione di una specie; Opere di adduzione delle portate dal nuovo  Garantire la massima permeabilità del suolo per quanto impianto alla condotta sottomarina del possibile, evitando l’utilizzo di manti bituminosi Comune di Maiori impermeabilizzanti su grandi superfici e favorendo sistemi di coperture drenanti;  Garantire l’uso di specie vegetali autoctone.

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