REGIONE PIEMONTE CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO Comune di

PIANO REGOLATORE GENERALE INTERCOMUNALE P.R.G.I. vigente approvato con D.G.R. n. 27-6319 del 05 luglio 2007

5^ VARIANTE PARZIALE ai sensi del Comma 5 dell’Art. 17 L.R. n.56/1977

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Progettista Arch. Alberto Redolfi

Con Geom. Alex Tos Arch. Luisa Chiea

(Progettista della III Variante Strutturale al P.R.G.I., I, II e III Variante Parziale Arch. Massimo Guabello)

Ufficio Tecnico, RUP Geom. Salvatore Naro

Ottobre 2017 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA

INDICE

LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA PASSATA E VIGENTE 2 LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE SOVRAORDINATA 4 FINALITÀ ED OBIETTIVI DELLA VARIANTE 11 CONTENUTI SPECIFICI DELLA VARIANTE 13 ADEGUAMENTO AL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE 24 RELAZIONE FINALE DI VERIFICA E QUANTIFICAZIONE 33 PROSPETTI NUMERICI 35 CONTENUTI ED ELABORATI 37 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA 38 INDAGINI GEOLOGICHE E COMPATIBILITÀ ACUSTICA 38

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LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA PASSATA E VIGENTE Il territorio comunale di Bollengo è oggi regolato sotto il profilo urbanistico dalla Terza Variante Strutturale al Piano Regolatore Generale, approvata con deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte n. 27-6319 in data 5 luglio 2007 e pubblicata sul B.U.R. n. 28 del 12 luglio 2007. Può, tuttavia, essere utile sintetizzare alcuni passaggi della genesi di questo Piano, cui oggi si apporta la 5^ Variante Parziale, ai sensi del Comma 7 dell’Art. 17 della L.R. 56/1977 e s.m.i.

LA STORIA DELLA PIANIFICAZIONE LOCALE Il Comune di Bollengo è dotato di Piano Regolatore Generale Intercomunale, approvato dalla Regione Piemonte con D.G.R. n. 87-23948 in data 11 ottobre 1998 e modificato da tre successive Varianti Strutturali, approvate rispettivamente in data: − 19 luglio 1999 con D.G.R. n. 14-27808; − 7 luglio 2002 con D.G.R. n. 66-5975; − 5 luglio 2007 con D.G.R. n. 27-6319 (pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte in data 12 luglio 2007). Quest'ultima Variante è ad oggi in vigore, adeguata nel corso degli ultimi anni dall'Amministrazione Comunale, con l'approvazione di tre successive Varianti Parziali ai sensi del Comma 7 dell’Art. 17 della L.R. 56/1977, così come modificato dalla L.R. 41/1997: − nel 2009, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 20 del 11 maggio 2009, la Prima Variante Parziale, inerente lo stralcio di Aree di completamento residenziale per potenziali 4.963 mc, lo stralcio di Aree per nuovi impianti produttivi, artigianali e commerciali (NIPC) per 10.776 mq ed infine il minimo incremento di Aree per attrezzature per l'istruzione e di interesse comune pari a soli 11 mq. − nel 2009, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 21 del 11 maggio 2009, la Seconda Variante Parziale, riguardante esclusivamente il riconoscimento degli azzonamenti commerciali denominati A1 e A5. − nel 2012, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 34 del 17 luglio 2012, la Terza Variante Parziale, inerente il solo incremento di Aree di completamento residenziale per potenziali 1.630,30 mc. − nel 2014, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 33 del 29 settembre 2014, la Quarta Variante Parziale, inerente stralci e trasferimenti di Aree di completamento residenziale, adeguamento di aree per servizio pubblico ed alcune modifiche normative.

Il Comune di Bollengo con: − deliberazione del Consiglio Comunale n. 13 del 1 aprile 2009, avente ad oggetto "Approvazione Progetto Unitario di Coordinamento ai sensi dell’Art. 13

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della D.C.R. 59-10831 del 24 marzo 2006, relativo alla localizzazione commerciale urbana non addensata A5"; − deliberazione del Consiglio Comunale n. 14 del 1 aprile 2009, avente ad oggetto "Approvazione criteri per il riconoscimento delle autorizzazioni di medie strutture di vendita e riconoscimento degli addensamenti e delle localizzazioni ai sensi dell’Art. 8, Comma 3 del D.Lgs. 114/98"; − deliberazione del Consiglio Comunale n. 15 del 1 aprile 2009, avente ad oggetto "Variante Parziale Art. 17, Comma 7 della L.R. 56/77 n. 2 alla Terza Variante Strutturale al P.R.G.I. di adeguamento alle disposizioni sul commercio"; − deliberazione del Consiglio Comunale n. 16 del 1 aprile 2009, avente ad oggetto "Approvazione del regolamento sul procedimento per il rilascio relativo alle autorizzazioni ai sensi dell’Art. 8, Comma 4 del D.Lgs. 114/98 e dell'Art. 4 della Legge Regionale sul Commercio"; − deliberazione del Consiglio Comunale n. 21 del 11 maggio 2009, avente ad oggetto "Approvazione definitiva della Variante Parziale n. 2 (L.R. 56/1977, Art. 17, Comma 7) alla Terza Variante Strutturale del P.R.G.I."; ha adeguato il proprio P.R.G. alla nuova Disciplina del Commercio, introdotta con la riforma nazionale del settore ad opera del Decreto Legislativo n. 114 del 31 marzo 1998, attuando con essa i criteri di programmazione urbanistica e gli indirizzi dettati dalla Regione con riferimento all’insediamento delle attività commerciali di media e grande distribuzione.

Il Comune di Bollengo con: − Deliberazione del Consiglio Comunale n. 2 del 7 marzo 2005, avente ad oggetto "Approvazione della classificazione acustica del territorio comunale"; − Deliberazione del Consiglio Comunale n. 39 del 29 novembre 2005, avente ad oggetto "Piano di classificazione acustica del territorio comunale: Approvazione definitiva"; ha ottemperato alla classificazione acustica del territorio comunale, ai sensi della L.R. 52/2000 e della D.G.R. n. 85-3802 del 6 agosto 2001, nell’ambito delle procedure della Terza Variante Strutturale.

Con l’entrata in vigore del Piano per l’Assetto Idrogeologico e delle sue limitazioni sul territorio comunale, prima ai sensi del D.P.C.M. del 24 luglio 1998 e poi a seguito della Conferenza Programmatica per la Variante n. 1 al PAI e delle successive determinazioni assunte dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Po, con deliberazione n. 1 del 25 febbraio 2003, il Comune ha provveduto ad un adeguamento strutturale del proprio PRGC, con la Terza Variante Strutturale che è pienamente vigente dal luglio 2007. Il Regolamento Edilizio Comunale conforme al regolamento edilizio tipo regionale è stato approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n° 12 in data 2 maggio 2003, pubblicata sul BUR n° 26 del 26 giugno 2003.

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LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE SOVRAORDINATA Sono di seguito richiamati alcuni principi desunti dai documenti disponibili del PTCP, utili a definire il quadro strategico complessivo entro cui opera la presente Variante, che è da ritenersi pienamente compatibile. Il PIANO TERRITORIALE di COORDINAMENTO PROVINCIALE Ex-Art. 15 della Legge 142/1990, predisposto dalla Provincia di Torino, è in vigore a seguito dell’approvazione Regionale, ai sensi dell’Art. 7 della LUR 56/1977, avvenuta con D.C.R. n. 291-26243 in data 1 ottobre 2003. La Provincia di Torino ha aggiornato il PTC attraverso una variante adottata dal Consiglio Provinciale con deliberazione n. 26817 in data 20 luglio 2010 e successivamente approvata dalla Regione Piemonte con D.C.R. n. 121-29759 del 21 luglio 2011 (pubblicazione sul B.U.R. n. 32 del 11 agosto 2011). Le modifiche che verranno apportate al P.R.G. attraverso la presente Variante risultano essere in linea con gli obiettivi del PTC2 vigente, relativi al completamento delle aree già urbanizzate, nonché alla riduzione ed al contenimento del consumo di suolo, e non contrastano con le scelte infrastrutturali e con la politica ambientale. Allo stesso modo, come già avvenne con la Terza e Quarta Variante Parziale, anche questa Variante, pur rispondendo a bisogni puntuali, tende a limitare la diffusione irrazionale del costruito attraverso il riconoscimento di nuove aree in spazi interstiziali o contigui, così da confermare la logica di una compattazione dei nuclei insediativi. L’Amministrazione Comunale, seppure conscia della frammentazione già esistente in un territorio che si contraddistingue per un centro abitato facilmente riconoscibile e numerosi nuclei minori, ritiene di concorrere alla limitazione del fenomeno dello sprawling e della dispersione del costruito, cercando di non favorire logiche di espansione incoerenti rispetto ai nuclei esistenti nel contesto territoriale, allineandosi ad uno dei principi cardine delle politiche territoriali della Provincia. Come si può vedere dall’immagine proposta dal database provinciale e riferita all’individuazione delle Aree dense, libere e di transizione, nel Comune di Bollengo è principalmente riconosciuto quale abitato (potrebbe dirsi quale “centro abitato ai sensi dell’Art. 12, Comma. 5 bis della nuova LUR) il nucleo storico, con le sue successive espansioni, fino ai più recenti sviluppi dell’ultimo trentennio.

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Non si riscontrano riconoscimenti di nuclei abitati - tuttavia ben presenti - né nella collina né nella piana agricola. Molti potrebbero in realtà essere riconosciuti, tenuto conto che la Regione - con apposita circolare sulla perimetrazione del centro abitato - così si è espressa nel definire i nuclei abitati: Il perimetro del nucleo abitato è invece costituito dalle aree edificate senza distinzione tra destinazioni d’uso, non necessariamente caratterizzate dall’esistenza di servizi o esercizi pubblici, purché contigue o aggregate tra loro, delimitabili con continuità e ricomprendendo i lotti interclusi che siano completamente contornati da altri lotti già edificati, o contornati su almeno due/tre lati in caso di abitati ad andamento lineare e purché non vi sia un’interruzione tra lotti edificati superiore ad un valore intorno ai 70 metri lineari (criterio ISTAT). Sono escluse dal perimetro del nucleo abitato le aree libere di frangia anche se urbanizzate. Nel perimetro del centro o del nucleo abitato possono anche essere compresi spazi liberi inedificati, seppur di frangia e non interamente interclusi, se pubblici o di uso collettivo, esistenti ed utilizzati per destinazioni al servizio degli abitanti (es. piazze, parcheggi, aree verdi e parchi, campi sportivi, ecc.). Possono altresì essere comprese eventuali porzioni libere di territorio, interposte tra aree edificate, che per motivi infrastrutturali (es. strade, incroci o rotatorie o svincoli, ferrovie ecc.) o evidenti

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cause geomorfologiche ed idrauliche (es. per acclività e/o per tratti di corsi d’acqua con relative fasce spondali) o per acclarata inidoneità geologico-idraulica (es. in Classe III di cui alla Circolare PGR 7/LAP/’96) che pur essendo inedificabili possono rappresentare elementi di connessione tra più annucleamenti (che altrimenti risulterebbero separati o frammentati). Non costituiscono né centro né nucleo abitato gli insediamenti sparsi senza distinzione tra destinazioni d’uso, nonché gli insediamenti formati da pochi edifici. Le nuove scelte localizzative della variante possono ritenersi tutte interne alla perimetrazione “in vitro” su accennata e di cui si tornerà formalmente a parlare nel prosieguo della relazione. Un breve accenno deve essere fatto anche sull’impatto delle scelte della Variante rispetto alle tematiche ambientali del PTC2, in particolare in tema di Aree libere e di Rete ecologica provinciale. La carta del sistema del verde e delle aree libere evidenzia principalmente la natura boscata della porzione sommitale della Serra di ed il vincolo paesaggistico ai sensi dell'Art. 136, Comma 1, Lett. d) del D.Lgs. 42/2004, coincidente, di fatto, con la porzione del territorio comunale compresa nel SIC della Serra.

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Estratto PTC2 - Tavola 3.1 "Sistema del verde e delle aree libere"

Come sarà più dettagliatamente trattato negli elaborati specifici che accompagnano la Variante, solo una scelta (la ri-localizzazione dell’area Attrezzature Sanitarie) ricade entro queste porzioni di territorio, e nessuna interessa aree boscate. Così pure le scelte non compromettono in alcun modo il processo di “Costruzione di una Rete Ecologica a livello locale nell’area pilota dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea”

7 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA quale di recente è stato avviato dalla Provincia di Torino nell’ambito del bando relativo alla misura 323 del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013. Il progetto di Rete Ecologica Provinciale, contenuto nel PTC2, è costituito dalle seguenti componenti (Art. 35 della NdA): 1. Aree protette e Siti della Rete Natura 2000 (nodi o core areas), quali aree a massima naturalità e biodiversità, con presenza di habitat di interesse comunitario, di cui alle Direttive Comunitarie Habitat e Uccelli riconosciuti a livello nazionale, SIC e ZPS; 2. Fasce perifluviali e corridoi di connessione ecologica (corridors); 3. Aree di particolare pregio ambientale e paesaggistico (buffer zones), che comprendono aree già soggette a vincolo ambientale ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio ed ulteriori aree ancora dotate di caratteristiche di buona naturalità, utili a proteggere i nodi della rete da effetti perturbativi nelle aree maggiormente antropizzate; 4. Aree boscate; 5. Zone umide, quali paludi, acquitrini, torbiere oppure bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra e salata (Stepping stones).

La carta "in progress" del disegno della rete ecologica provinciale alla scala locale, evidenzia come l'area (già AER) che viene destinata ad Attrezzature Sanitarie non rientra tra le aree di elevato valore ecologico, tuttavia è posta al margine del Varco individuato quale connettivo tra il SIC della Serra ed il corridoio fluviale della Dora Baltea. Pertanto si prevede nelle norme che l’ambito venga attuato mediante PdC Convenzionato con l’obbligo di farsi carico di misure compensative tali da garantire la connettività ecologica presente, qualora venisse limitata dal progetto che sarà messo in atto. Sull’estratto della Tavola denominata "La reticolarità ecologica del territorio ed i vincoli di tutela ambientale" predisposta dall'ENEA e dalla Provincia di Torino - che di seguito è riprodotta - una STELLA ARANCIONE identifica l’area ex AER che viene destinata a Attrezzature Sanitarie.

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Come si vedrà anche nella Relazione di VERIFICA PREVENTIVA DI ASSOGGETTABILITÀ AL PROCESSO DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA nessuna delle previsioni della Variante Parziale proposta compromette il sistema delle aree verdi e il reticolo ecologico provinciale, mentre dal punto di vista della compromissione del suolo, tra le nuove previsioni, solo due - peraltro in ambiti largamente compromessi e non più utilizzati dall’agricoltura - interessano la II Classe di capacità d'uso dei suoli.

Sebbene consapevoli che la verifica di compatibilità con detto strumento spetta alla Provincia di Torino, si ritiene di potere considerare le modifiche proposte di fatto ininfluenti ai fini della Compatibilità con il PTC2, già attestata per il PRG in vigore.

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FINALITÀ ED OBIETTIVI DELLA VARIANTE L'intendimento dell'Amministrazione è quello di risolvere, con la presente variante, alcuni bisogni - anche puntuali - emersi di recente nella comunità locale. Essi sono in sintesi: 1. riequilibrare l’edificazione ad uso abitativo, tra richieste di stralci e nuovi bisogni/attese, nonché recepire - ove possibile - le richieste di modifica delle previsioni vigenti a seguito di attuazioni avvenute; 2. dare compatibilità ad un’area edificata per l’insediamento di funzioni di servizio pubblico in ambito Attrezzature Sanitarie per una casa di riposo per anziani, sopprimendo un’analoga previsione vigente a ridosso dell’abitato storico; 3. rendere più coerente e comprensibile l’Art. 26 delle NTA di PRG con la definizione dell’Art. 52 del Regolamento Edilizio, in merito alla disciplina delle opere di recinzione; 4. precisare il disegno della viabilità pubblica e dei parcheggi pubblici nell’area di confluenza tra la Strada Provinciale n. 228 e la Strada dell’Allaas.

Premesso che la variante rispetta tutte le condizioni di cui al Comma 5 dell’Art. 17 della L.U.R. e rispetta altresì le condizioni localizzative delle previsioni insediative, come espresse al Comma 6 dell’Art. 17 della L.U.R., si precisa come la presente Relazione contenga un apposito capitolo finale di verifica e quantificazione, redatto ai sensi del Comma 7 dell’Art. 17 della L.U.R. Per le condizioni localizzative, si richiama sin da ora il senso e lo spirito della CIRCOLARE REGIONALE SULLA PERIMETRAZIONE DEI CENTRI ABITATI contenente chiarimenti in merito alla perimetrazione del centro o nucleo abitato, ai sensi della L.R. 56/1977, come modificata dalla L.R. 3/2013 e dalla L.R. 17/2013: Definizione di criteri e indicazioni procedurali (Bollettino Ufficiale n. 44 del 31/10/2013). In sintesi si richiamano due punti: − la perimetrazione del centro o nucleo abitato, come definito dall’Art. 12, Comma 2, Numero 5 bis) e rappresentato tra gli elaborati del P.R.G. di cui all’Art. 14, Comma 1, Numero 3, Lettera d bis), può far parte di varianti almeno strutturali, oppure essere adottata con Deliberazione Consiliare ai sensi e con le procedure dell’Art. 81 della L.R. 56/1977. − con particolare riferimento alla procedura di approvazione delle varianti parziali, di cui all’Art. 17 della L.R. 56/1977, ed alla verifica del rispetto delle condizioni localizzative delle relative previsioni in rapporto al centro abitato, occorre precisare che, nelle more dell’individuazione del perimetro del centro abitato attraverso un nuovo Piano o la prima variante strutturale o generale o con specifica deliberazione avviata dal Comune, non è esplicitamente vietata l’adozione e la relativa approvazione di una variante parziale. La presente variante opera comunque nel rispetto del dettato, seppure in assenza di una corretta perimetrazione, ed infatti ha escluso la trattazione di aree, su cui è stato comunque manifestato un interesse, perché ritenute avulse dalle logiche del

11 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA combinato disposto dell’Art. 17 e dell’Art.12 della L.U.R. Si ritiene, infine, che la motivazione della presente Variante risulti essere sempre quella del pubblico interesse e nasca da bisogni perfettamente in linea con i principi informatori del P.R.G. approvato ed in vigore.

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CONTENUTI SPECIFICI DELLA VARIANTE Sono di seguito illustrate in dettaglio le scelte della Variante, seguendo l’elenco numerico proposto al capitolo precedente. Laddove la modifica introdotta dalla presente variante comporti l’istituzione di una nuova area urbanistica o la rinomina di un’area esistente, ciò è riprodotto sulla Tavola n. 2 inerente il progetto del territorio urbano in scala 1:5.000 della Proposta di Variante Parziale e sugli stralci delle Tavola 3 e 4 in scala 1:2.000 nella presente relazione.

PUNTO 1 [A] In area Ex-Fornace esiste una vecchia cascina compresa in area normativa ICE. Non essendo mai stata destinata ad attività del settore economico, l’Amministrazione Comunale intende ricondurre l’ambito ad una più congrua area AER, in linea con altre aree presenti nell'intorno che ripetutamente presentano la medesima condizione. Il cambiamento interessa la sola porzione effettivamente non funzionale alle attività economiche, che sono e rimangono presenti al confine della porzione meridionale. La superficie coinvolta è di mq 2.835 mq, a cui si applicano i parametri comuni a tutte le aree AER,di cui all’Art. 33, che ammettono solo la possibilità di ampliamento delle consistenze in atto del 20%. La modifica, che non coinvolge territorio agricolo, è sita in II Classe di capacità d’uso dei suoli.

[B] A tergo delle aree ormai attuate CC17 e CC22, vi è un’area di circa 2.100 mq che risulta servita dalle urbanizzazioni e dotata di accessibilità, in forza proprio delle opere realizzate per i comparti anzidetti. È volontà dell’Amministrazione Comunale accordare a quest’area un’edificabilità per aree di completamento (aree AC, Art. 34 delle NTA), assegnandole i medesimi indici utilizzati per le tutte le omologhe aree. La modifica, che coinvolge solo in parte territorio agricolo, è sita in VIII Classe di capacità d’uso dei suoli.

[C] Sul confine con il comune di , alle spalle del Castello, vi è un'ampia proprietà che include alcuni fabbricati, in parte abitativi ed in parte di pertinenza, non più funzionali all’attività agricola e che la proprietà intende utilizzare anche per avviare un'attività di B&B. L’amministrazione, che molto sta facendo per dare un’identità al paese verso quelle nuove forme di accoglienza di qualità, radicate nella tradizione agricola e nei valori

13 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA paesaggistici presenti 1, intende ulteriormente sostenere queste iniziative, garantendo – laddove possibile – condizioni urbanistiche di sostegno. L’intera area, con i fabbricati, è oggi ricompresa nell’ambito agricolo di valore paesaggistico (Art. 51 delle NTA). Si contraddistingue per la presenza di terrazzamenti che degradano dal fabbricato verso la piana in direzione est, e per un’area boscata ad ovest. Come in altre analoghe situazioni sparse sul territorio comunale, si può riconoscere un ambito consolidato AER, circoscritto all’area realmente occupata dall’immobile. Siccome l’area è raggiunta già oggi da una strada bianca che si diparte da Via Castello, occorre integrare anche l’Art. 51 delle NTA, prendendo atto di tale preesistenza che continuerà ad insistere sull’ambito non compreso nell’AER. La modifica, che coinvolge territorio agricolo con presenza di edificazione isolata, è sita in VIII Classe di capacità d’uso dei suoli.

[D] In Via Roma, nel tratto compreso tra la chiesa di San Rocco e l’intersezione con Via Camillo Benso Conte di Cavour, l’Amministrazione intende trovare soluzione ad un problema di sicurezza della strada ed al contempo offrire una ricucitura del tessuto edificato mediante un modesto completamento residenziale. Il problema viabilistico è dato dalla presenza, tra il civico 1 ed il civico 29 di Via Roma, di un solo accesso carraio a cui fanno riferimento ben 12 civici (dal 7 al 29). La posizione in curva del suddetto accesso ne rende oltremodo pericolosa l’immissione dei veicoli. L’unica soluzione praticabile è di creare un'accessibilità dal retro della cortina di fabbricati che prospetta su aree parzialmente libere, oggi nel PRG comprese nelle aree libere interstiziali.

1 Di recente sono stati avviati con grande successo un paio di B&B (Novecento e La Pausa) e un agriturismo (Cascina dell’Allaas).

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Da ciò scaturisce la proposta di variante che unisce alla definizione di due piccoli ambiti di completamento residenziale da attuare con Permesso di Costruire Convenzionato (S.F. complessivamente pari a 1.977 mq) una viabilità pubblica di poco meno di 200 mt da realizzarsi - in parte - attraverso dismissioni connesse all’attuazione dei suddetti completamenti. La modifica, che coinvolge solo in parte territorio agricolo, è sita in II Classe di capacità d’uso dei suoli. Tuttavia, l'appezzamento si trova compreso tra ambiti edificati e due strade pubbliche, e per la sua particolare forma non è più interessato da attività agricola.

[E] Nella zona di “confine” tra l’area prevalentemente residenziale e quella più propriamente produttiva a nord dell’asse stradale provinciale, in principio di Via Costantino Nigra, vi sono due piccoli appezzamenti di circa 2.100 mq, che fanno parte di una più vasta proprietà composta di abitazioni e fabbricato per attività artigianale, ma che non attengono a nessuna delle due funzioni; non ne costituiscono di fatto una pertinenza funzionale, ma piuttosto rappresentano solo un compendio verde posto tra i tessuti edificati. Uno, in particolare, è di recente passato di proprietà, spogliato di ogni capacità edificatoria, a suo tempo già utilizzata. Pertanto, assecondando la manifestazione ricevuta, l’Amministrazione ritiene giusto riconoscere per detti ambiti la più idonea zona “Aree libere interstiziali entro il territorio urbano” (Art. 45 delle NTA), in quanto rispondenti alla sua definizione 2 e inedificabili in proprio per via della conformazione del lotto.

Dati quantitativi [A] La superficie coinvolta è di mq 2.835 mq, su cui vi è una consistenza fabbricativa in volume pari a circa 4.050 mc, a cui può al massimo corrispondere un incremento di 810 mc. Ad esso - nella tabella redatta ai sensi del Comma 7 dell’Articolo 17 della L.U.R. al termine della Relazione - viene riferito l’incremento di CIRT.

[B] La nuova area AC ha una superficie di circa 2.100 mq ed un indice di fabbricazione di 0,6 mc/mq. Pertanto, il Volume edificabile è pari a 1.260 mc e ad esso - nella tabella redatta ai sensi del Comma 7 dell’Articolo 17 della L.U.R. al termine della Relazione - viene riferito l’incremento di CIRT.

2 Trattasi di aree di modeste dimensioni, lotti ed appezzamenti compresi nel territorio urbano, attualmente sgombri da costruzioni e liberi da usi residenziali, produttivi, terziari o pubblici, esistenti o previsti.

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[C] La nuova area AER ha una superficie di mq 790 mq, su cui vi è una consistenza fabbricativa in volume pari a circa 1.130 mc, a cui può al massimo corrispondere un incremento di 226 mc. Ad esso - nella tabella redatta ai sensi del Comma 7 dell’Articolo 17 della L.U.R. al termine della Relazione - viene riferito l’incremento di CIRT.

[D] Le due nuove aree AC, siglate CC 29 e CC 21 hanno rispettivamente una superficie di mq 1.144 e mq 833 (complessivamente 1.977 mq) ed un indice di fabbricazione di 0,5 mc/mq. Pertanto, il Volume edificabile è pari a 988 mc e ad esso - nella tabella redatta ai sensi del Comma 7 dell’Articolo 17 della L.U.R. al termine della Relazione - viene riferito l’incremento di CIRT.

[E] Le aree, originariamente AER, sono ricondotte alla disciplina dell’Art. 45 “Aree libere interstiziali entro il territorio urbano”. Nessuna edificabilità producevano per effetto della norma vigente (salvo ampliamento funzionale) e nessuna edificabilità esprimono a seguito della modifica. Pertanto non vengono prese in considerazione nella tabella redatta ai sensi del Comma 7 dell’Articolo 17 della L.U.R. al termine della Relazione, dove viene riferito l’incremento di CIRT.

PUNTO 2 Il Comune intende allocare in una zona diversa l'esistente previsione “Servizi di livello extra-comunale per Attrezzature Sanitarie”. Tale ambito esistente ha una superficie di 10.498 mq, non è mai stato caratterizzato da un preciso interesse volto a concretizzarne la previsione e presenta un uso del suolo attuale di tipo agricolo a seminativo. Esiste invece un ambito posto al margine sud-orientale del Comune che risulta già in parte compromesso da strutture edificate che, un tempo, ospitavano una grande attività di ristorazione. L’edificio, ben accessibile da Strada Piane Inferiori, possiede un retrostante compendio verde su cui - in parte - è da anni in corso un processo di abbandono e di lenta riappropriazione da parte di specie arboree ed arbustive prevalentemente infestanti. L’area è oggi parte di un più esteso ambito AER ed ha una superficie complessiva di 11.000 mq circa, su cui sono ammessi interventi di completamento per uso abitativo ed altri usi tra i quali rientrano “i servizi sociali ed attrezzature pubbliche e private d'interesse collettivo”. Dato atto che la SUL attuale sull’ambito è di circa 2.500 mq (oltre 8.000 mc), l’Amministrazione vorrebbe riconoscere su questo ambito la medesima disciplina che

16 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA il PRG assegna alla previsione vigente sull’altra area che viene revocata e che sotto si riporta.

Area destinata alla costruzione della casa di riposo per anziani Detto complesso di pubblico interesse potrà essere realizzato oltre che dall'ente pubblico anche da parte di privati o associazioni e società. La condizione attuativa avverrà con "Permesso di costruire convenzionato" nel rispetto dei seguenti parametri: − If - Indice di densità fondiario 1,5 mc/mq − Rc - Rapporto di copertura 40% − H - Altezza massima mt 7,5 − Dc - Distanza dai confini mt 5,00

Ciò permetterebbe di realizzare, come per la previsione vigente, una struttura modello RSA da 3 nuclei di 20 posti letto, in linea con gli auspici e le indicazioni del servizio socio-sanitario regionale. Per equiparare il dato numerico della previsione vigente con la variazione proposta, la perimetrazione del nuovo ambito viene ridisegnata nella dimensione superficiale di 10.500 mq e, naturalmente, nelle norme di attuazione sarà evidenziato che le consistenze in atto costituiscono quota parte della consistenza ammessa. Trattandosi di un’area compresa all’interno della perimetrazione del SIC, ogni intervento edilizio o di trasformazione del suolo dovrà preventivamente essere sottoposto alla verifica di assoggettabilità alla procedura di valutazione di incidenza ex Art. 43 della L.R. 19/2009. Trattandosi di un’area compresa nell’ambito dichiarato di notevole interesse pubblico ai sensi dell’Art. 136, Comma 1, Lett. d) del D.Lgs. 42/2004 (Bene ex DDMM 01/08/1985), in un apposito capitolo della presente relazione si analizza la coerenza ed il rispetto con i contenuti del Piano Paesaggistico Regionale. La modifica, che non coinvolge territorio agricolo, è sita in VIII Classe di capacità d’uso dei suoli.

PUNTO 3 Per inquadrare il tema - squisitamente normativo - è utile fornire integralmente il testo dell’Art. 26 delle NTA di PRGC e dell’Art. 52 del Regolamento Edilizio.

N.T.A. - Art. 26 - Recinzioni e muri di contenimento Sono previsti i seguenti casi: a) recinzioni: − sono effettuabili su tutto il territorio comunale, con eccezione delle aree ove sono presenti vincoli di intervento specifici di cui al Titolo IV;

17 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA

− nel territorio agricolo non è ammessa la costruzione di nuove recinzioni e/o muretti divisori, fermo restando il ripristino di quelle esistenti; limitatamente per le aree cortilizie di pertinenza e contigue alle abitazioni, sono consentite recinzioni con un’altezza sino a ml 2,00 che potranno essere costituite da cordolo continuo di altezza massima ml 1,00 con superiore barriera a giorno costituita da reti o cancellate o siepi; − nel territorio destinato alle attività produttive e terziarie, le recinzioni potranno essere piene e non superare l'altezza di ml 3,00 o costituite da cordolo continuo di altezza massima ml 1,00 con superiore barriera a giorno costituita da reti o cancellate o siepi; − nel territorio destinato alla residenza, le recinzioni non potranno superare l'altezza di ml 2,00, potranno essere costituite da cordolo continuo per un'emergenza massima di ml 1,00 . La barriera superiore potrà essere in rete metallica oppure in cancellata metallica di semplice fattura, a giorno, oppure con siepi; − le recinzioni, nel territorio destinato alla residenza, dovranno preferibilmente essere dotate di siepi sempreverdi, tali da raggiungere l'altezza della recinzione medesima ed incorporarla. Fanno eccezione i casi derivanti da necessità di visibilità della circolazione stradale; − le recinzioni esistenti non conformi alle presenti norme possono essere oggetto solo di ordinaria manutenzione (compreso il completamento di parti mancanti in uniformità con le parti preesistenti). Nel caso di rifacimento è fatto obbligo di adeguarsi alle presenti norme; − il cancello di accesso veicolare dovrà essere arretrato di almeno mt 5,00 dalla carreggiata stradale; − nel caso particolare di recinzione che interessa un lotto contiguo a lotti edificati già dotati di recinzione, anche se difforme dalle presenti norme, può essere prescritto che la nuova recinzione si allinei a queste, quando ne costituisca un tratto minoritario. Nel caso di strade già dotate di marciapiede continuo, la recinzione può essere collocata in corrispondenza del filo esterno del marciapiede; − nell'ambito di nuclei di antica formazione non sono ammesse nuove recinzioni nelle aree che risultano, indipendentemente dal regime proprietario, avere funzioni cortilizie o comunque di spazio unitario o di passaggio. È fatto divieto di sostituire muri a secco, recinzioni in muratura, ecc. per sostituirli con recinzioni del tipo in cordolo e barriera in ferro. Le recinzioni ammesse sono costituite da semplice rete metallica oppure da muri in muratura o preferibilmente in pietra a vista non più alti di ml 3,00 e su specifico giudizio di compatibilità ambientale da parte della C.I.E. e comunque in coerenza stilistica con le preesistenze riconoscibili all'intorno; − nei casi di strade collinari con muri di contenimento del terreno a monte dell'altezza media superiore a mt 1,50, la recinzione può essere collocata (in deroga agli arretramenti sopra descritti) sulla sommità del muro, del tipo a giorno, con un'altezza massima di mt 1,50;

18 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA

− sono ammesse pensiline a copertura degli accessi pedonali inseriti nelle recinzioni, aventi un'altezza massima di mt 3,20 e proiezione non oltre l'allineamento della recinzione. b) muri di contenimento: − i muri di contenimento in pietrame a secco esistenti nel territorio comunale sono assoggettabili unicamente ad interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione. È vietata la sostituzione dei medesimi o di parte di essi con muri in calcestruzzo. È ammesso invece il loro rincalzo nella parte controterra con calcestruzzo armato, purché la parte esterna comunque visibile abbia l'aspetto del muro a secco; − nel caso della nuova costruzione di muri controterra in aree ove sono presenti muri in pietrame, è fatto obbligo di utilizzare lo stesso materiale e tipo di lavorazione; − negli altri casi è ammesso l'impiego del calcestruzzo semplice od armato, anche in pannelli prefabbricati, con l'altezza massima di ml 3,50, superabili in condizioni particolari come previsto dall'Art. 43 del Regolamento Edilizio; − l'allineamento lungo le strade deve coincidere con quello prescritto per le recinzioni; − i muri di contenimento possono essere impiegati in terreni a pendenza naturale, con esclusione cioè dei rilevati modificativi dell'andamento del terreno.

R.E. - Art. 52. Recinzioni e cancelli 1. I muri di recinzione, le recinzioni ad inferriate o a rete ed i cancelli esposti in tutto o in parte alla pubblica vista, debbono rispettare le norme generali di decoro dettate per le costruzioni, di cui all'Art. 33. 2. Le recinzioni non devono ostacolare la visibilità o pregiudicare la sicurezza della circolazione. L'autorità comunale, in sede di rilascio degli atti di assenso edilizio, può dettare condizioni particolari per conseguire tali finalità e per il migliore inserimento ambientale. 3. Le recinzioni di nuova costruzione tra le proprietà o verso spazi pubblici possono essere realizzate: a) con muro pieno di altezza massima di 3,00 m; b) con muretto o cordolo di altezza massima di 1 m sovrastato da reti, cancellate o siepi per un'altezza massima complessiva di 2,00 m; c) con siepi mantenute ad una altezza massima di 3,00 m; d) con pali infissi al suolo e rete di protezione di altezza non superiore a 3,00 m;

19 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA

e) per recinzioni in pendenza l’altezza di riferimento è quella media pari a 3,00 m. 4. Recinzioni e zoccolature di altezza diversa possono altresì essere ammesse per conseguire l'allineamento con quelle contigue, al fine di mantenere l'unità compositiva. 5. I materiali consentiti per la realizzazione dei muri, dei muretti e dei cordoli sono clsa, laterizio o blocchi cls prefabbricati con intonaco, mattoni a vista, pietra cava o di rivestimento e/o secondo le indicazioni della C.I.E. e fino all’adozione del piano del colore e dell’arredo urbano. 6. I materiali consentiti per la realizzazione delle cancellate sono alluminio, ferro, legno, muratura a giorno in opera o prefabbricata e/o secondo le indicazioni della C.I.E. fino all’adozione del piano dell’arredo urbano e del colore per singoli comparti urbani e/o zone del territorio. 7. Sopra i muri di sostegno è ammessa la realizzazione di recinzioni dei tipi b), c) e d) di cui al Comma 3, con altezza calcolata dalla linea di spiccato dei muri medesimi. 8. I cancelli pedonali e carrabili inseriti nelle recinzioni devono presentare altezza non superiore a 3,00 m ad eccezione di eventuali lunette o sagomature sovrastanti ed aprirsi all'interno della proprietà (verso l'interno delle costruzioni od anche verso l'esterno se convenientemente arretrati in modo da non interferire con le sedi dei marciapiedi o delle strade). I cancelli posti a chiusura dei passi carrabili si conformano alle larghezze per essi stabilite all'Art. 47, Comma 4, e rispettano la disposizione di cui all'Art. 47, Comma 5. 9. Eventuali apparecchiature videocitofoniche e di apertura elettrica o telecomandata e motorizzata dei cancelli devono essere opportunamente protette ed inserite armonicamente nel contesto della struttura. Per i cancelli a movimento motorizzato protetto da fotocellule devono essere adottati i dispositivi di segnalazione atti a garantire la sicurezza degli utenti. 10. La realizzazione di recinzioni al di fuori del centro abitato è soggetta alle disposizioni di legge che regolano l'ampiezza delle fasce di rispetto dei nastri stradali.

Come si può notare (rif. evidenziazione in grassetto ) l’Art. 26 delle NTA, nella parte iniziale dove tratta delle tipologie e misure delle recinzioni, discorda dal Regolamento Edilizio in vigore nel Comune, e nel corso degli anni le differenti misure contenute nei due strumenti regolativi, hanno generato problemi applicativi nella pratica quotidiana da parte dei tecnici. L’Amministrazione intende porre rimedio uniformano la norma di P.R.G. al testo del R.E., pertanto l’articolo 26 nella prima parte viene proposto riscritto come segue, con le parti modificate scritte in grassetto sottolineato in rosso .

N.T.A. - Art. 26 - Recinzioni e muri di contenimento Sono previsti i seguenti casi:

20 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA c) recinzioni: − sono effettuabili su tutto il territorio comunale, con eccezione delle aree ove sono presenti vincoli di intervento specifici di cui al Titolo IV; − nel territorio agricolo non è ammessa la costruzione di nuove recinzioni e/o muretti divisori, fermo restando il ripristino di quelle esistenti; limitatamente per le aree cortilizie di pertinenza e contigue alle abitazioni, sono consentite recinzioni con un’altezza sino a ml 3,00 che potranno essere costituite da cordolo continuo di altezza massima ml 1,00 con superiore barriera a giorno costituita da reti o cancellate o siepi; − nel territorio destinato alle attività produttive e terziarie, le recinzioni potranno essere piene e non superare l'altezza di ml 3,00 o costituite da cordolo continuo di altezza massima ml 1,00 con superiore barriera a giorno costituita da reti o cancellate o siepi; − nel territorio destinato alla residenza, le recinzioni non potranno superare l'altezza di ml 3,00 , potranno essere costituite da cordolo continuo per un'emergenza massima di ml 1,00. La barriera superiore potrà essere in rete metallica oppure in cancellata metallica di semplice fattura, a giorno, oppure con siepi; − le recinzioni, nel territorio […]

21 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA

PUNTO 4 Il Comune intende modificare, ma sarebbe forse giusto dire “meglio precisare”, il disegno della viabilità pubblica e dei parcheggi pubblici nell’area di confluenza tra la Strada Provinciale n. 228 e la Strada dell’Allaas. A seguito della realizzazione alcuni anni fa della rotatoria da parte della Provincia di Torino, fu individuato un’uscita/accesso diretto all’area posta a nord, dotata di una viabilità secondaria a servizio delle case e delle attività economiche presenti (rif. freccia rossa sull’originario progetto degli uffici provinciali).

Tale disegno non è visibile sulle attuali tavole di PRG per un’erronea rappresentazione grafica che appone l’etichetta Parcheggi proprio sull’uscita,

22 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA peraltro in una zona ove poi non è prevista la campitura in grigio scuro con cui i parcheggi che costituiscono standard Art. 21 della Lur vengono rappresentati nelle tavole di Piano.

Pertanto si corregge il disegno di Piano Regolatore, eliminando l’impropria etichetta “parcheggio” ed adeguando il disegno delle viabilità allo stato attuale dei luoghi, incluse le aiuole spartitraffico.

23 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA

ADEGUAMENTO AL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE A far data dall’approvazione del Piano Paesaggistico Regionale occorre provvedere - in caso di modifiche al PRG comunale - ad una valutazione di coerenza e rispetto delle norme del Ppr stesso. Infatti, l’Art. 46 ai Commi 9 e 10 recita: [9]. Dall’approvazione del Ppr, anche in assenza dell’adeguamento di cui ai Commi 1 e 2 del presente articolo, ogni variante apportata agli strumenti di pianificazione, limitatamente alle aree da essa interessate, deve essere coerente e rispettare le norme del Ppr stesso. [10]. Entro novanta giorni dall’approvazione del Ppr la Regione, d’intesa con il Ministero e sentita la Commissione consiliare competente, con il regolamento di cui all’Art. 8bis, Comma 7 della L.R. 56/1977 disciplina le modalità di adeguamento al Ppr e la sua attuazione, nonché le modalità per la verifica di coerenza delle varianti di cui al Comma 9, individuando la documentazione e gli adempimenti necessari a garantire il rispetto delle norme del Ppr, e stabilisce il regime transitorio per l’approvazione degli strumenti di pianificazione in itinere alla data di approvazione del Ppr stesso. Trattandosi di una variante parziale puntuale, di cui una sola modifica ricade su un ambito compreso entro i vincoli del Ppr (l’azione n. 2), si procede con l’analisi di coerenza e di rispetto delle norme del Ppr. L’area è compresa nell’ambito di paesaggio 28 - Eporediese e nell’Unità di Paesaggio 2806 della Serra e del piede tra Burolo e (di tipologia normativa con riferimento all’Art. 11 delle NdA di Tipo IV “Naturale/rurale alterato episodicamente da insediamenti”). Il Ppr non riconosce tipologie architettoniche rurali, tecniche e materiali costruttivi caratterizzanti questa unità di paesaggio. La descrizione della tipologia recita: Unità di paesaggio prevalentemente montane e collinari, caratterizzate da una consolidata e riconosciuta relazione tra sistemi insediati rurali tradizionali e loro contesti anche con aspetti naturali, in cui tuttavia sono presenti modificazioni puntuali ma significative, indotte da nuove infrastrutture, dispersione insediativa o attrezzature per attività produttive o turistiche, in molti casi accompagnate da diffusi processi di abbandono con notevoli incrementi delle aree boscate . Data la rilevanza dei siti e dei panorami, il senso di perdita di risorse paesaggistiche risulta talora più intenso della effettiva incidenza delle trasformazioni, per lo più concentrate lungo assi o in siti definiti ma ad alto impatto visivo . Questa descrizione possiamo ritenere che fotografi bene l’ambito su cui la Variante intende modificare la previsione urbanistica, da AER ad Area per Attrezzature Sanitarie. L’edificato si compone di un originario fabbricato “in stile” (l’ex Villa del Cardinale), a cui fu affiancato - negli anni '80 - un ampliamento per ristorazione. Per fortuna, il contenimento in altezza del nuovo corpo di fabbrica, se ha comunque creato un insieme di considerevole dimensione (sviluppo frontale di circa 45 mt), tuttavia ne ha limitato la percezione dal piede della Serra d’Ivrea.

24 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Anche le importanti opere di terrazzamento, in particolare del pendio retrostante il fabbricato, che accompagnarono l’ampliamento costituiscono oggi una risorsa da impiegare per un recupero dell’edificio e delle sue pertinenze. L’area in proprietà è di circa 20.000 mq, ma solo la metà è predisposta all’utilizzo e viene interessata dalla variante, il resto rappresenta un ambiente più naturale caratterizzato dal bosco. Altrettanto doveroso è rimarcare come la scelta che l’Amministrazione compie sia di revocare una previsione su un ambito posto a ridosso del nucleo di antica formazione, vincolato ai sensi dell’Art. 24 della Lur, un terreno ancora integralmente attivo nella produzione agricola ed a sua volta interessato dallo stesso vincolo paesaggistico, che interessa la zona di Via Piane Inferiori (Art. 136, Comma 1, Lett. d) del D.Lgs. 42/2004) ed inoltre dall’ulteriore vincolo della fascia di 150 mt del corpo idrico che scorre al margine del centro dell’abitato di Bollengo (Art. 14 del Ppr).

25 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Tra le norme di riferimento per il vasto ambito della Serra, quelle che paiono di maggiore interesse e pertinenti all’area sono:

26 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA

- l’Art. 16 delle NTA del Ppr, che disciplina le aree boscate quali individuate in Tav. 2. Le direttive impartite sono da rispettare e in particolare si è deciso di fare confluire nella norma di riferimento dell’ambito (Art. 28 delle NTA) l’imposizione di un’analisi e dell’individuazione dell’effettiva consistenza del bosco, finalizzata alla sua conservazione, in sede di attuazione del PdC Convenzionato che disciplinerà gli interventi sull’ambito. Ciò sebbene, come mostra l’immagine seguente con la sovrapposizione tra l’elaborato di Piano e la Tavola 2 del Ppr, la perimetrazione dell’area boscata non pare toccata dalla previsione di variante.

- l’Art. 18 delle NTA del Ppr, che disciplina le Aree naturali protette ed altre aree di conservazione della biodiversità, quali individuate da Tavola 5 del Ppr. La Variante

27 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Parziale, nelle norme per l’ambito in questione, prevede che ogni intervento edilizio o di trasformazione del suolo debba preventivamente essere sottoposto alla verifica di assoggettabilità alla procedura di valutazione di incidenza ex Art. 43 della L.R. 19/2009. - l’Art. 30 delle NTA del Ppr “Belvedere, bellezze panoramiche, siti di valore scenico ed estetico”, che individua in Bollengo i seguenti valori: • EP - Elementi caratterizzanti di rilevanza paesaggistica: Campanile "Ciucarun" (S.Martino di Paerno), il Castello, la chiesa di San Pietro e Paolo, la Serra di Ivrea; • FC - Fulcri del costruito: San Martino di Paerno, SS. Pietro e Paolo in fraz. Pessano; • FN - Fulcri naturali: Parte emergente della Serra Morenica di Ivrea; • PP - Percorsi panoramici: Ex SS338 tratto da a Bollengo, SS228 - SP263 tratto tra Bollengo e Palazzo ; • PR - Profili paesaggistici: Profilo della Serra Morenica. Si può notare che non vi sono siti di belvedere specifici individuati nel Comune di Bollengo e che gli elementi puntuali di interesse sono lontani dall’ambito interessato. Tuttavia, per quanto detto più sopra in merito all’ambito interessato dalla variante, ed in considerazione della maggiore consistenza che la variante prevede, si ritiene utile che le direttive dell’Art. 30 del Ppr, di cui alle Lettere c), d), e) trovino un riscontro nelle NTA che disciplinano l’intervento. Pertanto, l’Art. 28 delle NTA definisce alcune misure per la progettazione e la costruzione degli edifici, volte a favorire la rimozione o la mitigazione dei fattori di criticità, volte al controllo dell’altezza e della sagoma degli edifici, e subordina il SUE alla redazione di uno studio di inserimento paesaggistico come richiamato al punto e). - l’Art. 31, Relazioni visive tra insediamento e contesto, che vede per il comune di Bollengo riconosciuta dal Ppr quella di tipo SC3 “Insediamenti pedemontani o di crinale in emergenza rispetto a versanti collinari o montani prevalentemente boscati o coltivati”, offre nelle direttive un’ulteriore chiave di lettura di quanto è stato detto pocanzi in merito all’Art. 30. Infatti, i piani locali possono definire modalità localizzative degli edifici e promuovere il ripristino degli aspetti alterati da interventi pregressi, prevedendo oltre alla ri- localizzazione (che qui non può essere presa in considerazione) misure di mitigazione di impatti irreversibili. Tutte misure volte a migliorare la relazione tra il costruito/costruendo e la leggibilità del valore paesaggistico diffuso, rappresentato - in questo caso – dalla Serra di Ivrea, dall’alternanza di zone terrazzate abitate e/o a coltivo con macchie boscate. Sempre nell’Art. 28 delle NTA sono pertanto definite due indicazioni normative volte proprio alla tutela della relazione tra lo spazio edificato e lo spazio aperto; la prima è l’indicazione di non avanzare il profilo del costruito verso il piede della Serra, più di quanto già presente; la seconda è la costituzione di una cortina verde per mitigare la percezione dalla piana e dalla viabilità che scorre al piede del comparto. Non meno importante è l’eliminazione della segnaletica commerciale della vecchia attività. - Ai sensi dell’Art. 32, Aree rurali di specifico interesse paesaggistico, il Ppr assegna a Bollengo la duplice tipologia SV3 - Sistemi paesaggistici rurali di

28 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA significativa varietà e specificità, con la presenza di radi insediamenti tradizionali integri o di tracce di sistemazioni agrarie e delle relative infrastrutture storiche e SV6 - Sistemi paesaggistici rurali di significativa omogeneità e caratterizzazione dei coltivi: i vigneti. Nessuno è presente nell’immediato intorno dell’ambito in questione, che anzi presenta, in direzione del Lago di Viverone nelle immediate vicinanze (150 mt circa), un insieme di edifici per l’allevamento di pollame con sviluppo lineare lungo il fronte della Serra di oltre 100 mt. La coltivazione a vigneto è invece presente a nord e ad ovest dell’ambito coinvolto, appena oltre la macchia boscata. - per quanto riguarda la disciplina generale delle componenti morfologico- insediative (Art. 34 del Ppr), è riconosciuto nell’ambito ove insiste la modifica della Variante, un’area a dispersione insediativa prevalentemente residenziale (m.i. 6), Art. 39, Comma 1, Lett. A). Tra i fattori di criticità di cui alla Relazione del Ppr (pag. 36), occorre rilevare che l’edificato esistente – come già detto più sopra – ha un impatto paesaggistico piuttosto contenuto; solo in parte è percepibile una banalizzazione dell’insediamento, con perdita dei caratteri specifici dei luoghi; e la scelta localizzativa e di orientamento dell’intervento degli anni '80 è stata almeno rispettosa dei fattori tipologici ricorrenti. L’unica eccezione è rappresentata da una falda rovescia verso monte (vedi foto 2). La scelta di variazione che il Piano propone, pare assolutamente in linea con le direttive fornite all’Art. 38 del Ppr, che di seguito di riprendono e commentano. a. eventuali interventi insediativi, ad eccezione di quelli connessi allo svolgimento delle attività agricole, non interessino le aree caratterizzate da elevata produttività e pregio agronomico di cui all’Art. 20, biopermeabilità di cui all’Art. 19 e valenza percettivo-identitaria, paesaggistica o culturale di cui agli Artt. 30, 32 e 33, ovvero le aree libere residue interessanti ai fini della realizzazione della rete ecologica di cui all’Art. 42, e si concentrino nelle aree irreversibilmente compromesse di cui al Comma 3; b. possano essere ammessi, oltre ad interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, solo i completamenti realizzabili nelle aree interstiziali all’interno od a margine di contesti già edificati , se finalizzati alla definizione di margini e bordi di separazione tra aree libere e aree costruite; c. gli interventi consentiti mirino alla riqualificazione del contesto, privilegiando allineamenti finalizzati al riordino degli insediamenti e l’uso di caratteri tipologici coerenti con l’ambiente ed il paesaggio circostante , nonché alla conservazione e valorizzazione dei sistemi di ville di cui all’Art. 26; la progettazione, sia urbanistica sia edilizia, deve inoltre tenere conto di quanto indicato dagli specifici indirizzi per la qualità paesaggistica predisposti dalla Giunta Regionale; d. siano favoriti gli interventi di riconversione verso utilizzi agricoli di aree ed edifici con diversa destinazione d’uso. La proposta interessa un contesto già edificato, in cui l’intervento previsto è con destinazione di servizio pubblico nell’ambito dell’assistenza sanitaria, pensato proprio quale elemento qualificante di un’area già largamente interessata da modifiche e infrastrutturazioni degli anni '80, che oggi possono riutilizzarsi

29 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA funzionalmente al nuovo utilizzo previsto (accessi, urbanizzazioni, terrazzamenti per creare appezzamenti pianeggianti sul fronte e sul retro dell’edificato). - l’Art. 42.d delle NTA del Ppr richiama la massima attenzione per la reticolarità ecologica, tema già trattato nella presente Relazione al capitolo che ha analizzato la pianificazione provinciale, ed in particolare gli approfondimenti sulla rete ecologica dell’Anfiteatro Morenico. Si è già fatto accenno al grado di compromissione del suolo dell’area oggi siglata AER nel PRG vigente, le stesse fotografie allegate lo rappresentano. L’area, in particolare, risulta attualmente occupata da prato da semina, piccole porzioni di prato permanente, qualche albero da frutta e qualche siepe ornamentale, oltre ad alberi ed arbusti infestanti. Dato atto che la Regione ha approvato con DGR 30-4238 del 21/11/2016 le Misure di Conservazione Sito Specifiche del IT1110057 – Serra di Ivrea, e che non esiste al momento agli atti una Carta degli Habitat come per altri SIC, si può comunque constatare che gli ambienti della Direttiva Habitat3 non sono presenti nel perimetro individuato. Tuttavia, alla scala progettuale dell’intervento sarà analizzata puntualmente la consistenza arborea presente e l’eventuale rinvenimento di specie da tutelare secondo le misure di cui al Titolo II del Misure di Conservazione Sito Specifiche del IT1110057 ne comporterà la dovuta applicazione e le specie autoctone andranno comunque conservate. Fra le opere compensative potranno essere previsti interventi volti a contrastare la diffusione di robinia, in quanto specie alloctona, e favorire lo sviluppo e la rinnovazione delle altre latifoglie presenti. In conclusione, pare siano rispettate e si ritiene l’intervento perfettamente in linea con le Prescrizioni Specifiche dettagliatamente enunciate nella Scheda N. Rif. Reg. B001 del Catalogo dei Beni Paesaggistici del Piemonte (parte prima del Ppr). di seguito allegata, e con gli obiettivi – in particolare 1.9.1 – dell’Ambito 28 Eporediese di cui all’Allegato B delle NTA del Ppr. Nel Piano Regolatore di Bollengo la norma generale di richiamo alle due tutele largamente trattate in questa relazione (biodiversità e paesaggistica) è costituita dall’Art. 60, che - alla luce dei provvedimenti di recente emanati- necessita di qualche correttivo e precisazione, come viene proposto nel testo riformato delle NTA.

3 Di seguito l’elenco degli habitat tratto dalla scheda istitutiva del SIC: “Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli Isoëto-Nanojuncetea”; “Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition”; “Querceti di farnia o rovere subaltantici e dell’Europa centrale del Carpinion betuli”; “*Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion”; “Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion glutinosae, Alnion incanae, Salicion albae); “Foreste di Castanea sativa”.

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5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA

RELAZIONE FINALE DI VERIFICA E QUANTIFICAZIONE Redatta ai sensi del Comma 7 dell’Art. 17 della L.U.R. La variante rispetta tutte le condizioni di cui al Comma 5 dell’Articolo 17 della L.U.R. di seguito puntualmente riprese e riferite alle 8 azioni previste dal piano. a) non modifica l’impianto strutturale del P.R.G. vigente, con particolare riferimento alle modificazioni introdotte in sede di approvazione. Nessuna delle azioni della variante è in contrasto con l’impianto e le finalità del P.R.G. originario, e neppure vengono interessate dalla variante aree o norme su cui ha direttamente promulgato la Regione Piemonte in sede di approvazione. In particolare, si vuole rimarcare come lo spostamento della previsione per la Casa di Riposo non sia volta ad incrementarne la capacità edificatoria, bensì a qualificarne ulteriormente la localizzazione in un ambito già riconosciuto edificabile dal Piano vigente. b) non modifica in modo significativo la funzionalità di infrastrutture a rilevanza sovra- comunale o comunque non genera statuizioni normative o tecniche a rilevanza sovra-comunale. Non vi sono scelte che riguardino temi di rilevanza sovra-comunale. c) non riduce la quantità globale delle aree per servizi di cui agli Artt. 21 e 22 per più di 0,5 metri quadrati per abitante, nel rispetto dei valori minimi della legge. La quantità è invariata per effetto della conferma quantitativa (a saldo zero) della superficie e delle possibilità edificatorie della Casa di Riposo. d) non aumenta la quantità globale delle aree per servizi di cui agli Art. 21 e 22 per più di 0,5 metri quadrati per abitante, oltre i valori minimi previsti dalla legge. La quantità è invariata per effetto della conferma quantitativa (a saldo zero) della superficie e delle possibilità edificatorie della Casa di Riposo. e) non incrementa la capacità insediativa residenziale prevista all’atto dell’approvazione del P.R.G. vigente nei comuni la cui popolazione residente supera i diecimila abitanti; non incrementa la predetta capacità insediativa residenziale in misura superiore al quattro per cento, nei comuni con popolazione residente fino a diecimila abitanti, con un minimo di 500 metri quadrati di superficie utile lorda comunque ammessa; tali incrementi sono consentiti ad avvenuta attuazione di almeno il 70 per cento delle previsioni del P.R.G. vigente relative ad aree di nuovo impianto e di completamento a destinazione residenziale. Il Comune di Bollengo ha attuato i lotti di completamento (denominati C.C.) e le aree di espansione (P.E.C.O.) per una percentuale del 60%. Pertanto la variante non deve incrementare la capacità insediativa residenziale prevista all’atto dell’approvazione del P.R.G. Bensì, come dimostrato alla Tab.1, la Variante Parziale

33 5^ VARIANTE PARZIALE Comma 5 ART.17 - P.R.G.I. di BOLLENGO RELAZIONE ILLUSTRATIVA n. 5 recupera quota-parte della CIRT “tenuta in riserva” dalle precedenti varianti parziali che l’avevano ridotta di 40 abitanti, e rispetto al PRGC originario la CIRT risulta inferiore di 16 unità. f) non incrementa le superfici territoriali o gli indici di edificabilità previsti dal P.R.G. vigente, relativi alle attività produttive, direzionali, commerciali, turistico-ricettive, in misura superiore al 6 per cento nei comuni con popolazione residente fino a diecimila abitanti, al 3 per cento nei comuni con popolazione residente compresa tra i diecimila e i ventimila abitanti, al 2 per cento nei comuni con popolazione residente superiore a ventimila abitanti. Questo parametro è rispettato tenuto conto la dotazione della Variante Strutturale vigente originariamente pari a complessivi 212.255 mq, è stata ridotta dalla Prima Variante Parziale sino alla Quarta Variante Parziale al valore complessivo di 201.708 mq di superficie. Con la presente variante si apporta un’ulteriore riduzione di mq 2.835 che quantifica percentualmente in 6,3% la riduzione complessiva a partire dal PRGC vigente. g) non incide sull’individuazione di aree caratterizzate da dissesto attivo e non modifica la classificazione dell’idoneità geologica all’utilizzo urbanistico recata dal PRG vigente. Non vi sono scelte che riguardino le limitazioni all’uso del suolo, derivanti dalla Carta di Sintesi e più in generale dalle tavole e dalla relazione geologica del P.R.G. vigente. Tutti gli ambiti trattati sono in Classe II e solo un fabbricato esistente, che viene incluso in area AER (azione 1.C), è compreso in parte in Classe IIIa. h) non modifica gli ambiti individuati ai sensi dell’Art. 24, nonché le norme di tutela e salvaguardia ad essi afferenti. Non sono modificate le perimetrazioni degli ambiti di interesse ai sensi dell’Art. 24 della L.U.R. e neppure le norme, fatta eccezione per l’adeguamento della disciplina dei passi carrai.

Rispetta altresì le condizioni localizzative delle previsioni insediative come espresse al Comma 6 dell’Art. 17 della L.U.R. Infatti, tutti i nuovi azzonamenti interessano aree interne o contigue a centri o nuclei abitati, comunque dotate di opere di urbanizzazione primaria collegate funzionalmente con quelle comunali o aree edificate dismesse o degradate o da riqualificare, anch’esse dotate di opere di urbanizzazione primaria collegate funzionalmente con quelle comunali. Tra gli elaborati della variante è compresa una tavola schematica delle urbanizzazioni primarie esistenti negli ambiti oggetto di variante.

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PROSPETTI NUMERICI Redatti ai sensi del Comma 7 dell’Articolo 17 della L.U.R.

Sono di seguito riproposte le tabelle di verifica della Capacità Insediativa e delle superfici per attività economiche che vengono rimodulate per effetto della presente proposta di Variante Parziale. Occorre precisare che non viene operata alcuna verifica per il trasferimento della previsione della Casa di Riposo (azione n. 2) poiché – come illustrato diffusamente nella trattazione precedente – essa avviene ad assoluta conferma della superficie fondiaria interessata e di tutti i parametri edificatori. Pertanto, dal punto di vista quantitativo, sono nulli gli effetti sulla presente variante.

Tab 1) AREE RESIDENZIALI

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Tab 2) AREE PER IMPIANTI PRODUTTIVI E COMMERCIALI

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CONTENUTI ED ELABORATI La presente Variante modificherà i seguenti elaborati cartografici del PRGI vigente: − Tavola n. 2 - Progetto del territorio urbano in scala 1:5.000 − Tavola n. 3 - Progetto del territorio urbano in scala 1:2.000 − Tavola n. 4 - Progetto del territorio urbano in scala 1:2.000 Verranno inoltre modificate: − Le Norme Tecniche di Attuazione (artt. 28, 51, 60) − La scheda tecnica inerente gli interventi oggetto di variante (prodotte in calce alle N.T.A.) con l’aggiunta delle aree AC CC29 e CC31.

Il progetto di 5^ Variante Parziale da adottare, ai fini di una migliore comprensione delle scelte effettuate si compone al momento dei seguenti elaborati: − Relazione Illustrativa con i contenuti di cui ai Commi 5, 6, 7 dell’Art 17 della Lur, contenente stralci della Tavola 3 e 4 in scala 1:2.000 − Stralci di Tavola n. 2 - Progetto del territorio urbano in scala 1:5.000 del PRGI vigente − Stralci di Tavola n. 2 - Progetto del territorio urbano in scala 1:5.000 della Proposta di Variante Parziale − Tavola n. 7 - Reti tecnologiche in scala 1: 10.000 con l’individuazione degli ambiti oggetto di variante (in ossequio agli obblighi di una tavola schematica di cui al Comma 6 dell’Art. 17 della Lur) − Norme Tecniche di Attuazione redatte con testo coordinato tra le NTA del P.R.G.C. vigente e le modifiche di cui alla presente Variante Parziale − Documento Tecnico di verifica preventiva di assoggettabilità al processo di valutazione ambientale strategica che include una Relazione di compatibilità ambientale della variante al P.R.G.I. prevista dall’Art. 20 della L.R. 40/98 comprensiva della fase di screening della valutazione di incidenza ai sensi del regolamento regionale 16/11/2001 n. 16/R

Le riproduzioni integrali degli elaborati cartografici Tavv. 3 e 4 saranno allegate al documento definitivo che sarà redatto per la seconda approvazione del C.C. solo dopo l’iter che deve compiere il presente progetto preliminare.

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VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Normativa prevista dal D.Lgs 152/2006 come modificato dal D.Lgs 4/2008 (VAS) e dalla DGR n. 12-8931del 09 giugno 2008, Allegato II Preso atto che la presente Variante assume la valenza di Variante Parziale ai sensi dell’Art. 17 Comma 5 della LUR, per le sue caratteristiche è sottoposta, ai sensi del Comma 8, a verifica preventiva di assoggettabilità alla VAS. Allo scopo, è redatto un Documento Tecnico di verifica preventiva di assoggettabilità al processo di valutazione ambientale strategica che include una Relazione di compatibilità ambientale della variante al P.R.G.I. prevista dall’Art. 20 della L.R. 40/98 comprensiva della fase di screening della valutazione di incidenza ai sensi del Regolamento Regionale 16/11/2001 n. 16/R. Ai sensi della DGR 25-2977 del 29/2/2016 concernente le disposizioni per lo svolgimento integrato dei procedimenti di VAS e di quelli di approvazione delle varianti parziali, il Comune di Bollengo intende avvalersi della modalità di cui al Punto j.1 dell’Allegato 1, ovvero lo svolgimento della fase di verifica di assoggettabilità e pubblicazione “in maniera contestuale” .

INDAGINI GEOLOGICHE E COMPATIBILITÀ ACUSTICA Le modifiche previste con la presente Variante non sono rilevanti ai fini di un’integrazione di analisi di tipo geo-idrologico o acustico, in quanto si tratta di variazioni interne ad aree edificabili o edificate già trattate nella relazione geologica del Piano Vigente e nelle verifiche di compatibilità acustica condotte ed approvate con Delibera del Consiglio Comunale nel novembre 2005 (come citato in premessa) Le nuove previsioni, corrispondenti alle aree denominate CC 29, CC 31, e l’ambito AC di Via Burolo sono comprese in classe geologica II della "Carta di Sintesi della Pericolosità Geomorfologica e Idoneità all'Utilizzazione Urbanistica del Territorio" redatta dal Dott. Geol. Quaglino ed approvata. Il riconoscimento dell’area per Attrezzature Sanitarie (casa di Riposo) in Via Piane Inferiori è compreso in classe geologica II della "Carta di Sintesi della Pericolosità Geomorfologica e Idoneità all'Utilizzazione Urbanistica del Territorio" redatta dal Dott. Geol. Quaglino ed approvata. La nuova perimetrazione di un ambito AER di circa 790 mq di cui al Punto C della presente Variante ricade in classe geologica IIIa per circa il 50% posto verso nord (il resto in Classe II). Stante la disciplina definita per tale categoria dal Geol. Quaglino, tenuto conto che l’area riconosce solo una situazione esistenze con fabbricati interamente legittimati da un Condono Edilizio, non ci sono controindicazioni a tale perimetrazione, che non induce possibilità di nuova edificazione, ma solo eventuali modesti ampliamenti, che comunque la norma del Geol. Quaglino già disciplina come segue. [Nella Classe IIIa] Eventuali ampliamenti di edifici isolati e non cartografabilialla presente scala sono ammessi solamente a seguito di dettagliata indagine geomorfologica, idrogeologica e idraulica che ne stabilisca analiticamente l'appartenenza ad una classe di rischio inferiore.

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