REGIONE AUTONOMA PROVINCIA DI

COMUNE DI VARIANTE n°21 AL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE

RIA RELAZIONE D'INCIDENZA AMBIENTALE Scala

Tesis

Basaldella Vivaro

fadel massimo architetto

Progettazione Collaboratori Aspetti specialistici arch. Massimo Fadel dott. pianif. Gianluca Ramo

DATA rev. data motivo Luglio 2017 controll. FLC

archivio 1767

COMUNE DI VIVARO PRGC VAR. n. 21

La presente VERIFICA DI SIGNIFICATIVITA’ è stata redatta dal seguente gruppo di lavoro interdisciplinare, di comprovata esperienza nel settore ecologico e naturalistico:

arch. Massimo FADEL Coordinamento generale e aspetti urbanistici (Cooprogetti scrl)

Aspetti metodologici, habitat, vegetazione e dott. Pian. Gianluca RAMO flora, fauna (*) ed ecosistemi

(*) Si precisa che i dati faunistici sono sintetizzati a partire dai documenti della Variante n. 19, quale contributo specialistico del dott. nat. Matteo DE LUCA e dott. Marco VECCHIATO.

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INDICE

1. Premessa ______3 2. Introduzione metodologica ______3 2.1 Sintesi del quadro normativo ______4 2.2 Dati utilizzati ______7

LIVELLO I: VERIFICA DI SIGNIFICATIVITÀ ______8

3. Verifica in relazione alle necessità di gestione del sito ______8 4. Descrizione sintetica del piano ______8 4.1 Dimensioni e ambito di riferimento ______8 4.2 Descrizione degli obiettivi e delle Azioni di Piano ______10 4.3 Aree Natura 2000 interessate ______12 4.4 Complementarietà con altri piani e/o progetti ______14 5. Il regime vincolistico ______14 6. Descrizione dei Siti Natura 2000 ______14 6.1 Inquadramento generale ______14 6.2 Analisi della presenza e consistenza delle specie vegetali di interesse comunitario e delle altre ritenute significative ______16 6.3 Analisi della presenza e consistenza delle specie animali di interesse comunitario e delle altre ritenute significative ______17 7. Valutazione della significatività dell’ incidenza ______20 7.1 Definizione di una lista di probabili incidenze ______20 7.2 Individuazione e valutazione degli elementi del Piano che possono produrre probabili incidenze ______21 7.3 Verifica del Piano in relazione agli obiettivi di conservazione dei Siti _____ 23 8. Valutazioni conclusive ______24

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1. PREMESSA

La valutazione d'incidenza è una procedura tesa a verificare l'impatto che un determinato progetto o piano può avere sui Siti Natura 2000 SIC e ZPS in base alla Direttiva 92/43/CEE. Il proponente un progetto o un piano deve dimostrare che gli interventi previsti non incidano negativamente sulla conservazione delle specie e degli habitat che hanno determinato l'individuazione del SIC e della ZPS. L'attenzione va quindi rivolta non solo all'area in generale ma specificatamente alle specie, ai loro habitat ed alle reciproche relazioni ecologiche.

Si evidenza che a partire dal 08.11.2013 i 56 SIC della regione Friuli son stati designati come ZSC, Zone Speciali di Conservazione (art. 4 della Direttiva 92/43/CEE e art. 3, comm. 2 del DPR 357/97 e s.m.i.). Ciò sancisce l’entrata in vigore delle Misure di Conservazione sito specifiche, dando così piena attuazione agli obiettivi della Reta Natura 2000.

Sono oggetto della presente valutazione i seguenti Siti Natura 2000, meglio descritti nei capitoli successivi:  ZPS IT 3311001 – Magredi di Pordenone  ZSC IT 3310009 – Magredi del Cellina

2. INTRODUZIONE METODOLOGICA

La metodologia seguita per la Valutazione di Incidenza Ecologica è quella suggerita dalla Commissione Europea (2001) nel documento “Assessment of plans and projects significantly affecting Natura 2000 sites. Methodological guidance on the provisions of Article 6(3) and (4) of the Habitats Directive 92/43/EEC”, che prevede che il processo di valutazione sia suddiviso in quattro fasi, dove ciascuna di esse determina se la successiva debba essere intrapresa oppure no, in funzione del grado di significatività delle criticità ambientali via via riscontrate:

 Livello I: screening  Livello II: valutazione appropriata  Livello III: valutazione delle soluzioni alternative  Livello IV: valutazione delle misure compensative

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Sono state inoltre considerate le “Linee guida di carattere tecnico per la redazione degli studi di incidenza” adottate con DGR 1757 del 28.07.2006 che, in sintonia con quanto appena definito, prevedono due livelli:

Livello I: una fase preliminare attraverso la quale verificare la possibilità che esso abbia un effetto Verifica di Significatività significativo sul sito Rete Natura 2000; “screening” Livello II: la vera e propria valutazione di incidenza. valutazione adeguata

Il presente documento viene redatto in conformità ai contenuti generali indicati nell’Allegato G “Contenuti della relazione per la Valutazione di Incidenza di Piani e Progetti” del D.P.R. 8 settembre 1997 n°357, a quanto previsto dal DPR 120/2003 e dalla DGR FVG 1323/2014.

2.1 Sintesi del quadro normativo

2.1.1 Norme di riferimento

Come noto, a livello nazionale il Decreto del Presidente della Repubblica 357/97 (successivamente modificato ed integrato dal DPR 12/03/2003 n°120) recepisce i contenuti della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE e della Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE, in materia di conservazione della biodiversità nell’ambito di Rete Natura 2000.

Con il DM 21.10.2013, tutti i SIC regionali, sono stati designati come ZSC, Zone Speciali di Conservazione e, per tanto, sono entrate in vigore le Misure di Conservazione già precedentemente approvate (in varie date) dalla Regione FVG. Lo stesso DM, all’art. 4, stabilisce, inoltre, che entro 6 mesi dalla data del decreto medesimo tali misure potranno essere oggetto di integrazioni. A livello regionale la materia è disciplinata principalmente dalle leggi regionali LR 17/2006 (in particolare art. 22, norme urgenti di salvaguardia nell’ambito del SIC Magredi del Cellina), LR 14/2007 (misure di conservazione per ZPS) e LR 7/2008 (misure di conservazione e salvaguardia nei SIC), che a vario titolo sono aggiornate/integrate dalle varie Delibere di Giunta Regionale di approvazione delle misure di conservazione citate.

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Per quanto riguarda la ZPS Magredi di Pordenone, è ancora in corso di redazione il Piano di Gestione (ancora non adottato) che, assieme alle Misure di Conservazione, rappresentano gli strumenti di pianificazione ambientale obbligatori allo scopo da un lato di garantire la tutela di specie ed habitat naturali, dall’altro di trovare gli adeguati equilibri tra lo sviluppo ed il mantenimento delle attività socioeconomiche e le esigenze di conservazione, ripristino e valorizzazione della biodiversità.

La Delibera di Giunta Regionale FVG n. 1323 dell'11 luglio 2014, e relativi allegati, ha disposto indirizzi applicativi in materia di valutazione di incidenza di piani, progetti, interventi, illustrato indicazioni tecnico-operative per la predisposizione della documentazione relativa alle procedure in materia di valutazione di incidenza.

Inoltre la DGR FVG 1323/2014 identifica: • i Piani, Progetti e Interventi soggetti alla procedura di verifica di significatività; • i Piani, Progetti e Interventi soggetti alla procedura di valutazione di incidenza; • i Piani, Progetti e Interventi non soggetti ne alla procedura di verifica di significatività ne alla valutazione di incidenza.

Secondo le disposizioni della DGR 1323 il Piano rientra nelle casistiche di cui alla Scheda 1 dell’Allegato B.

La relazione di Verifica di significatività dell’incidenza deve contenere tutti gli elementi necessari per verificare la possibilità che le previsioni o le azioni di un piano determinino da sole o congiuntamente con altri piani/progetti, effetti a breve, medio o lungo termine su specie e habitat di un sito.

La Verifica di significatività è così strutturata: • Descrizione del piano; • Breve descrizione di altri piani/progetti che insieme al piano in questione possono influire sul/i sito/i Natura 2000; • Verifica della significatività: Descrizione dei singoli elementi del piano che, da soli o congiuntamente con altri, possono produrre effetti sul/i sito/i Natura 2000 e Individuazione degli impatti del piano (singolarmente o congiuntamente con altri

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piani/progetti) sul/i sito/i Natura 2000; • Conclusioni e valutazioni riassuntive.

In base agli elementi del piano e agli impatti individuati valutare se l’incidenza sul/i Sito/i può essere significativa, non significativa o non conosciuta o prevedibile. Una volta completata l’analisi sopra indicata, la verifica relativa al piano in esame si può concludere con due modalità: • è possibile concludere in maniera oggettiva che è improbabile che si producano effetti significativi sul sito Natura 2000; • le informazioni acquisite indicano che è probabile che si verifichino effetti significativi ovvero permane un margine di incertezza.

Nel caso si sia pervenuti alla prima conclusione non sono necessari ulteriori analisi ed approfondimenti, mentre nel caso si sia pervenuti alla seconda conclusione è necessario procedere ad un’analisi e una valutazione approfondite dei fattori di incidenza significativa, attivando la procedura di Valutazione di incidenza.

2.1.2 Misure di conservazione e Piani di Gestione

Com’è noto le Misure di Conservazione e il Piano di Gestione sono strumenti di gestione/pianificazione ambientale obbligatori, da un lato per formalizzare la piena attuazione della Rete Natura 2000 e dall’altro per identificare strumenti di tutela degli habitat e delle specie presenti nei siti medesimi.

Per il Siti Natura 2000 in oggetto:  sono vigenti le Misure di Conservazione (DGR 546 del 28.03.13);  non è vigente alcun Piano di Gestione.

Ad oggi è in corso di predisposizione il “Piano di Gestione della ZPS - IT 3311001 Magredi di Pordenone” (Bozza Rev0 ottobre 2010) che non risulta ancora adottato, quindi privo di valore formale, di cui il presente studio comunque ne ha consultato i contenuti, con particolare riferimento gli aspetti conoscitivi tecnici e scientifici

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Le Misure di Conservazione saranno superate all’entrata in vigore del Piano di Gestione (ai sensi della LR. 7/2008).

2.2 Dati utilizzati

Come appena citato per gli aspetti conoscitivi su habitat e specie il presente studio ha utilizzato i dati (a cui rimanda per ogni approfondimento ulteriore) raccolti per il sopracitato Piano di Gestione in itinere (Bozza Rev0 ottobre 2010), nonché ai formulari standard 2012. Si precisa che le cartografie degli habitat utilizzate sono state scaricate dal sito web regionale, mentre la bozza del Piano di Gestione e documentazione allegata è stata fornita (su richiesta) dal Servizio caccia, risorse ittiche e biodiversità.

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Livello I: Verifica di Significatività

Da una prima valutazione sull’entità della Variante in oggetto non emergono particolari condizioni progettuali che inducano a impostare una Valutazione di Incidenza Approfondita. In ogni caso di seguito si analizzano gli aspetti progettuali e le loro implicazioni sui siti Natura 2000, formulando le relative conclusioni secondo quanto previsto dalla DGR FVG 1323/2014 e redigendo la presente Verifica di Significatività.

3. VERIFICA IN RELAZIONE ALLE NECESSITÀ DI GESTIONE DEL SITO

Come indicato nella guida all’interpretazione dell’art. 6 della Direttiva Habitat (CE 2000), la “gestione” si deve riferire alle misure gestionali ai fini di conservazione, riferite a misure concepite unicamente (“direttamente connesso”) per la gestione a fini conservativi di un sito e non in relazione a conseguenze dirette e indirette su altre attività.

 Nel caso specifico la Variante n.21 al PRGC di Vivaro non risulta direttamente connessa con la gestione del sistema di rete Natura 2000 e, pertanto, per quanto meglio specificato in seguito è oggetto della presente Verifica di Significatività

4. DESCRIZIONE SINTETICA DEL PIANO

Di seguito si riporta la descrizione generale e sintetica del Piano organizzata in modifiche zonizzative e normative di Piano che potrebbero avere rilevanza ambientale.

4.1 Dimensioni e ambito di riferimento

La strumentazione urbanistica vigente del comune di Vivaro, allo stato attuale, fa riferimento al combinato disposto della Variante n. 18 al PRGC avente carattere generale e delle Varianti n.19, 20, aventi carattere puntuale con modifica aspetti zonizzativi e normativi specifici.

La presente Variante n.21 al PRGC di Vivaro affronta tematiche urbanistiche differenziate e

RELAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE 8 1767/ /Giu2017/ Rev.0 COMUNE DI VIVARO PRGC VAR. n. 21 puntuali inerenti l’accoglimento di specifiche richieste dei cittadini, aspetti normativi e zonizzativi inerenti la gestione del piano. Gli obiettivi dichiarati dalla Variante al PRGC, in linea con la pianificazione precedente, sono: U1 – la tutela e l’uso razionale delle risorse naturali nonché la salvaguardia dei beni di interesse culturale, paesistico e ambientale, la riduzione del consumo di suolo; U2 – un equilibrato sviluppo degli insediamenti, con particolare riguardo alle attività economiche presenti o da sviluppare nell’ambito del territorio comunale; U3 – il soddisfacimento del fabbisogno abitativo e di quello relativo ai servizi ed alle attrezzature collettive di interesse comunale; U4 – interventi sul territorio realizzati prioritariamente mediante interventi di recupero e completamento degli spazi urbani e del patrimonio edilizio esistente; U5 – l’equilibrio tra la morfologia del territorio e dell’edificato.

Le modifiche introdotte dalla presente variante sono di tipo zonizzativo e di tipo normativo.

Fig.1 Localizzazione dei Punti di modifica zonizzativa e identificazione delle aree tutelate presenti.

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4.2 Descrizione degli obiettivi e delle Azioni di Piano

Per i dettagli sui contenuti della presente Variante si rimanda agli elaborati specifici, mentre di seguito si fornisce una sintetica descrizione volta a comprendere eventuali cause/effetto sui siti Natura 2000.

QUADRO DELLE MODIFICHE ZONIZZATIVE

n_modifica Destinazione attuale Superficie località VAR.21 (n_rich) PRGC mq Servizi e Attrezzature collettive: P, VQ, Zona 1 (1) VIVARO Verde Privato 1.551,40 Residenziale, Verde Privato 2 (2) TESIS E4 B2 1.566,40 5 (5) VIVARO B2 VP 890,30

7 (7) VIVARO A B0 839,00

8 (8) TESIS B1 + Verde Privato B1 633,30

Parcheggi e Attrezzature 9 (9) TESIS B2 566,60 Sportive 12 (12) VIVARO E5.1 B2 717,10

17(17) TESIS zona A + zona B0 zona B0 1.866,30

19(19) BASALDELLA zona B2 E4 parte 1.200,00

20 TESIS zona B2 Verde Privato 275,00

21 BASALDELLA zona B2 Verde Privato 433,00

22 VIVARO zona B2 Verde Privato 698,00 Stralcio perimetro PRPC 23 VIVARO area centrale Vivaro 24 TESIS Ampliamento perimetro

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PRPC area centrale Tesis

Tab. 1 – Modifiche zonizzative

QUADRO DELLE MODIFICHE NORMATIVE

(n_rich) NTA Art. Normativa attuale PRGC VAR.21 Demolizione senza ricostruzione fabbricati in zona (16) 10 zona B0 B0 fasce rispetto strade zone B

10 zona B2, ZONA B3 Distanze da Strade, fasce di rispetto

11.1 Zona Vp Possibilità edificare piccoli depositi

12 D2.1 Localizzazione indicativa parcheggi

(15) 15 zona E4 Inserire normativa box per ricovero animali

Equiparazione colture terreni in concessione a (10-11) 17 F colture in terreni privati. Stralcio divieto colture a seminativo

20 Servizi Destinazioni d’uso Centro multiservizi

23 Fasce di rispetto Specificazione fasce rispetto stradale

PRPC area centrale 30 Stralcio riferimento normativo Vivaro

Tab. 2 – Modifiche normative

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4.3 Aree Natura 2000 interessate

I siti della Rete Natura 2000 più prossimi alle Azioni di Piano e che potenzialmente potrebbero essere interessati dalle azioni medesime, sono i seguenti:

Sito Natura 2000 Tipo Sito

ZPS - IT 3311001 Magredi di Pordenone F - che contiene SIC (ZSC)

ZSC - IT 3310009 Magredi del Cellina G – SIC (ZSC) incluso in una ZPS

Nella Tab. 1 seguente sono invece riportate le distanze minime che le Azioni di Piano hanno rispetto al sito più prossimo, che risulta essere la ZPS.

n_modifica Distanza ZPS (n_rich)

1 1.000 metri

2 250 metri 5 750 metri

7 650 metri

8 170 metri

9 300 metri 12 900 metri

17 100 metri

19 90 metri

20 120 metri

21 450 metri

22 600 metri

23 1.000 metri

24 300 metri

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Tab. 1 – Distanza tra modifiche di Piano e il Sito più prossimo; nessuna azione risulta avere interferenza diretta con Siti Natura 2000.

ZPS

SIC - ZPS

Fig. 2 - In giallo la localizzazione generale delle modifiche di Piano; in rosso il confine comunale.

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4.4 Complementarietà con altri piani e/o progetti

Dalle ricerche effettuate non risultano in itinere Piani o Progetti che possono esercitare effetti cumulativi con il presente Piano.

5. IL REGIME VINCOLISTICO

Per la ricognizione dei vincoli è stato consultato il web gis della Regione FVG e il PRGC, riportando nella seguente tabelle i vincoli presenti:

presenza Azione di DESCRIZIONE VINCOLO Piano SI NO coinvolta Vincoli storico-culturali e paesaggistici Aree a vincolo paesaggistico: beni Paesaggistici come indicati dal 2, 8, 9, 20 e X D.Lgs. 42/2004 parte III, art. 142 Aree tutelate per legge 21 Vincoli ambientali-naturalistici Prati stabili (LR 9/2005) X Altri vincoli e pericolosità X Tab. 2 - Vincoli interessati dalle Azioni di Piano in esame

Per quanto riguarda le aree sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi della parte III del D.Lgs. 42/2004 art. 142 Aree tutelate per legge, lettera c): fiumi, torrenti e corsi d’acqua iscritti negli elenchi di cui al testo unico approvato con RD n. 1775/1933 e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di m 150 ciascuna;

Sono interessati i seguenti corsi d’acqua:  Fiume Corno.

Per dettagli cartografici si rimanda alla documentazione specifica di Piano.

6. DESCRIZIONE DEI SITI NATURA 2000

6.1 Inquadramento generale

La ZPS Magredi di Pordenone ricomprende integralmente la ZSC Magredi del Cellina. Mentre la ZPS si estende lungo tutta l’alta pianura pordenonese, dalle colline a nord di Sequals

RELAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE 14 1767/ /Giu2017/ Rev.0 COMUNE DI VIVARO PRGC VAR. n. 21 fino alla fascia delle risorgive a , la ZCS occupa una spazio più contenuto, interessando quasi esclusivamente il sistema fluviale del torrente Cellina, dal ponte “Giulio” a nord (in ingresso a ) fino alla confluenza con il Torrente Meduna a sud.

Altezza (m s.l.m.) Area Regione Sito Tipo (ha) biogeografica min max media

ZPS – Magredi di Pordenone F 10.097 30 400 160 Continentale SIC – Magredi del Cellina B 4.372 50 244 160 Continentale

Tab. 3 - Dati generali (dai formulari 2012).

La vasta estensione territoriale della ZPS fa si che essa ricomprenda un’ampia gamma di ambienti naturali e seminaturali, alcuni dei quali di particolare pregio tali da essere perimetrati a loro volta come ZSC. Infatti, con la ZSC Magredi del Cellina, la ZPS ricomprende ulteriori 4 ZSC: IT3310005 Torbiera di Sequals, IT3310008 Magredi di Tauriano, IT3310010 Risorgive del Vinchiaruzzo (si rimanda alla precedente Fig. 2).

Il sito della ZPS si sviluppa prevalentemente sulle ampie conoidi alluvionali (di origine wurmiana) del Cellina e del Meduna, costituiti da sedimenti grossolani calcarei e dolomitici. La continua dinamica dei suddetti torrenti, determina il permanere di “ambienti primari” che sono rappresentati da greti, boscaglie e cespuglietti ripariali; mentre dove l’azione dell’uomo ha potuto invece prendere il sopravvento, si sono sviluppati degli “ambienti secondari” sostanzialmente rappresentati da vari gradi di sviluppo di praterie magre di tipo sub-steppico. E’ tra questi prati che risiedono gran parte delle specie di elevato valore floristico e fitogeografico, dove la biodiversità floristica in tal senso è completata anche da specie di origine alpina, fluitate (dealpinismo) lungo i corsi d’acqua dai rilievi alpini friulani.

Oltre a tale valenza in termini di biodiversità (sia floristica che faunistica), il Sito assume importanza anche per il fatto che ospita la gran parte delle suddette formazioni magredili della regione friulana, decisamente molto meno estese nel resto dei SIC regionali. Meno estesi, ma motivo di individuazione di altre ZSC, sono gli habitat delle aree umide di risorgiva (olle, paludi, torbiere, prati umidi, boschi) afferenti alle Risorgive del Vinchiaruzzo (a Cordenons) e alla Torbiere di Sequals (in comune di Sequals), da cui i rispettivi omonimi SIC.

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Per ulteriori dettagli si rimanda alle specifiche cartografie degli habitat, non riportate in questa sede in quanto nessun habitat è interessato direttamente dalle Azioni di Piano in esame.

6.2 Analisi della presenza e consistenza delle specie vegetali di interesse comunitario e delle altre ritenute significative

6.2.1 ZPS IT3311001 Magredi di Pordenone

Come già introdotto, il Sito comprese vaste aree di magredo primitivo ed evoluto, ghiaie e sabbie fluviali, boschi golenali e cespuglietti ripariali, zone di risorgiva e lembi di torbiere e boschi umidi. Gli habitat di interesse comunitario rappresentano circa il 42% della copertura territoriale del Sito, ciò a sottolineare, oltre al valore faunistico intrinseco della ZPS, l’elevato valore floristico- vegetazionale, ulteriormente confermato dai 2 siti “Prioritari”.

Un ulteriore valore naturalistico deriva dagli habitat più estesi: in prima battuta le praterie magredili (62A0, che occupano circa 30% del Sito) e secondariamente i Fiumi alpini e loro vegetazione erbacea (3220, con circa il 7%), che oscillano tra l’eccellente e il grado buono di rappresentatività ossia di tipicità, peculiarità del territorio in esame; a cui, tuttavia, si affiancano per le eccellenti valutazioni, le modestissime estensioni dei corsi d’acqua afferenti al 3260.

Questa “tipicità” è un dato medio comunque di quasi tutti gli habitat N2000 citati, dove le loro modeste estensioni li rendono ancora più vulnerabili, appunto per la limitata superficie che occupano nel sito. In ogni caso tutti i siti più rappresentativi godono di un buon grado di conservazione, aspetto questo che invece diviene molto basso per gli habitat di piccole estensioni che anche per questo motivo rivestono, in genere, un critico livello di conservazione.

6.2.2 ZSC IT3310009 Magredi del Cellina

Il sito è ricompreso integralmente nella ZPS Magredi di Pordenone, presentando comunque solo alcune degli habitat precedentemente evidenziati. Si tratta di alcune delle ultime superfici occupate da formazioni prative, anche in questo caso molto importanti da un punto di vista

RELAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE 16 1767/ /Giu2017/ Rev.0 COMUNE DI VIVARO PRGC VAR. n. 21 floristico e fitogeografico. Sono presenti alcune delle pochissime stazioni esistenti di Brassica glabrescens, ed italiane di Crambe tataria, Il consorzio floristico si arricchisce di numerose specie alpine fluitate lungo il corso del Cellina-Meduna.

6.3 Analisi della presenza e consistenza delle specie animali di interesse comunitario e delle altre ritenute significative

6.3.1 ZPS IT3311001 Magredi di Pordenone

Sito di assoluta rilevanza sotto il profilo ornitologico che risulta piuttosto articolato per quanto concerne le caratteristiche ambientali. In esso sono infatti comprese vaste aree di magredo primitivo ed evoluto, ghiaie e sabbie fluviali, boschi golenali, zone di risorgiva e lembi di torbiere e boschi umidi. Questo aspetto peculiare si riflette nella comunità ornitologica del sito in cui vengono segnalate 56 specie inserite nell’Allegato I della Direttivo Uccelli 10 delle quali nidificanti certe (Regione Autonoma FVG, dati inediti). Oltre alle specie inserite in tale allegato, il sito riveste un ruolo significativo per la riproduzione di Falco tinnunculus, Falco subbuteo, Charadrius dubius, Alauda arvensis, Perdix perdix, Upupa epops, Oenanthe oenanthe, Miliaria calandra; inoltre in quest’ambito è stata accertata l’unica nidificazione regionale di Clamator glandarius, e sverna con una certa regolarità Emberiza leucocephalos. In questo sito sono inoltre presenti interessanti comunità di anfibi, rettili ed invertebrati e nella parte meridionale, che include alcuni tratti di corsi d’acqua di risorgiva, esistono comunità ittiche caratterizzate dalla presenza di specie d’interesse comunitario. Escludendone la parte centrale e settentrionale, il territorio del comune di Vivaro risulta in buona parte compreso all’interno della ZPS.

6.3.2 SIC IT3310009 Magredi del Cellina

Questo sito risulta incluso nella ZPS IT3311001 Magredi di Pordenone ed interessa parte della porzione occidentale del territorio comunale di Vivaro. I contenuti naturalistici di questo sito sono analoghi a quelli della succitata ZPS .

6.3.3 Elementi d’interesse presenti nell’area d’indagine

Nell’ambito del territorio comunale viene segnalata la nidificazione di alcune specie di uccelli

RELAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE 17 1767/ /Giu2017/ Rev.0 COMUNE DI VIVARO PRGC VAR. n. 21 d’interesse comunitario per le quali la ZPS riveste un ruolo di rilievo ai fini della conservazione delle stesse. Secondo informazioni recenti (Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dati non pubblicati) nell’area d’indagine e nelle immediate vicinanza nidificano con certezza sei specie incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli e per la precisione Anthus campestris, Lanius collurio, Burhinus oedicnemus, Circus pygargus, Emberiza hortulana e Lanius minor. Una più precisa ubicazione dei siti di nidificazione certa viene riportata nella Fig. 1; appare evidente come la gran parte delle nidificazioni avviene nelle porzioni di territorio incluse nella ZPS. Sicuramente significativa la presenza di Emberiza hortulana, entità in drammatica contrazione numerica su scala vasta e l’esistenza di tre siti riproduttivi di Circus pygargus, ubicati in prossimità dell’area d’indagine.

Nell’area in oggetto vengono complessivamente segnalate in periodo riproduttivo dieci specie di uccelli comprese nell’Allegato I della Direttiva 149/09, per alcune delle quali però non è stata accertata la riproduzione certa; tuttavia l’area riveste una certa importanza in termini di idoneità ambientale. Gli ambiti in cui è stata riscontrata la maggiore presenza di specie di uccelli d’interesse comunitario in periodo riproduttivo si collocano nella parte sud-orientale ed occidentale del territorio comunale.

RELAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE 18 1767/ /Giu2017/ Rev.0 COMUNE DI VIVARO PRGC VAR. n. 21

Fig. 1 – Ubicazione delle nidificazioni certe di uccelli inclusi nell’Allegato I.

RELAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE 19 1767/ /Giu2017/ Rev.0 COMUNE DI VIVARO PRGC VAR. n. 21

7. VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DELL’ INCIDENZA

Per giungere ad una valutazione, per quanto possibile, obiettiva sulle probabili interferenze “Piano-Sito” e poter esprimere un giudizio altrettanto obiettivo sull’incidenza presunta, è opportuno identificare le “cause” che possono determinare potenziali impatti, ossia individuare le azioni del progetto che possono contrastare con gli obiettivi di salvaguardia-conservazione degli habitat e delle specie che si trovano nel Sito.

L’eventuale evidenziazione di possibili contrasti significativi che il Piano, sulla base delle sue esigenze costruttive e di esercizio, potrà avere sugli obiettivi di conservazione, darà avvio ad una valutazione più approfondita del grado di interferenza, costituita dalla cosiddetta “valutazione appropriata”.

La sequenza logica adottata per giungere a tale valutazione è stata così articolata:

Fase 1.definizione di una lista di probabili incidenze che si possono verificare sul Sito a seguito della previsione/realizzazione delle Azioni di Piano;

Fase 2.individuazione degli elementi delle Azioni di Piano che possono produrre probabili incidenze;

Fase 3.valutazione delle probabili incidenze;

Fase 4.verifica del progetto in relazione agli obiettivi di conservazione del Sito

7.1 Definizione di una lista di probabili incidenze

Gli aspetti chiave, sulla base dei quali verificare l’incidenza che un Piano o Progetto possono avere su habitat e specie, tenendo conto degli obiettivi generali di conservazione definiti dalla Direttiva Habitat, possono essere ricondotti ad una serie di fattori. Sulla base di quanto proposto indicativamente dalla guida metodologica della Commissione europea (2001), dalle linee guida della regione FVG e dalle esperienza del gruppo di lavoro, è stata elaborata una check-list di “tipi di incidenze” con relativi “indicatori” (Tab. 4 seguente), quest’ultimi finalizzati a definire un indice (un elemento di misura) con cui valutare/misurare oggettivamente, per quanto possibile, l’impatto (sia esso una pressione diretta ch indiretta).

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IMPATTO (EFFETTO) AMBIENTALE PRINCIPALE INDICATORE DI MISURA

- mq sottratti; - % incidenza relativa: incidenza % su habitat del sito; Riduzione diretta di habitat (prioritari o altri habitat) - % incidenza assoluta: incidenza % su medesimo habitat a livello nazionale;

Alterazione di habitat - mq Perdita di singole specie/popolazioni di interesse - numero di individui conservazionistico

- entità della sorgente di disturbo (es. sviluppo lineare del fronte stradale a ridosso del Sito); Perturbazione specie animali - distanza sito-sorgente di disturbo; - livelli acustici in riferimento alla tolleranza delle specie nidificanti (*)

Interferenze strutture ecologiche esterne - entità (m, mq) intercettazione corridoi ecologici (fiumi, boschi, fasce boscate, ecc);

- temporanea o permanente; Frammentazione di habitat e habitat di specie - livello in relazione all’entità originale;

Qualità dell’acqua - misura alterazione chimico-fisica (concentrazione);

- introduzione diretta di specie floristiche invasive (es. da eventuali mitigazioni); Inquinamento floristico e faunistico - introduzione indiretta (spontanea) di specie alloctone/invasive (predisposizione per ruderalizzazione aree).

Tab. 4 - Identificazione degli impatti e dei rispettivi indicatori di misura. (*) C.E. 2001, “COST 41”, dove si evidenziano i livelli sonori tollerati dall’ornitofauna nidificante.

7.2 Individuazione e valutazione degli elementi del Piano che possono produrre probabili incidenze

Tenendo conto della natura delle Azioni di Piano e delle possibili interferenze che le stesse azioni possono generare sul Sito (in relazione a quanto definito nel precedente paragrafo), non emergono conseguenze significative, soprattutto negative, determinate dalle Azioni di Piano nei confronti della ZSC e ZPS considerati ne in riferimento alle modifiche zonizzative e neppure in riferimento alle modifiche normative.

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In altre parole a nessun impatto/effetto pocanzi definito risulta possibile associare un valore significativo: non ci sono, infatti, riduzioni dirette di habitat, né perturbazioni sulla fauna, né interferenze su reti ecologiche connesso con i Siti, ecc.

In chiave di lettura distinta per componenti abiotiche, biotiche ed ecosistemiche, si precisa inoltre quanto segue, tenendo contro dell’obiettivo generale di tutela degli habitat e quindi di conservazione dell’integrità dei Siti Natura 2000 interessati.

Per le azioni appena esposte, considerata inoltre le distanza rispetto ai Siti, è ulteriormente improbabile che l’entità di eventuali impatti incida negativamente e in modo significativo sulla salvaguardia degli habitat e delle specie presenti nei Siti.

7.2.1 Componenti abiotiche

Le componenti analizzate sono le seguenti:  Atmosfera  Rumore  Suolo e sottosuolo  Acque superficiali e sotterranee

Le modifiche zonizzative di Piano 2, 8 e 12 (ed in parte anche la 7, 9 e 17) sottendo indubbiamente attività edilizia, le cui opere, per loro natura, potenzialmente possono generare degli impatti sull’ambiente in ordine a produzione di polveri, rumore, inquinamento delle acque, ecc.. Tuttavia si tratta di attività localizzate, ascrivibili alla fase di cantiere, e il campo d’azione degli eventuali impatti è ragionevole considerare circoscritto ai siti su cui insistono dette attività e legate al mancato rispetto delle norme di cantiere; inoltre, ogni attività edilizia è pur sempre soggetta a specifiche verifiche proprio sulle componenti ambientali evidenziate.

Le modifiche 1, 5, 12, 19, 20, 21 e 22 apportano modifiche di carattere zonizzativo di trasformazione da una zona edificabile ad una zona di Verde Privato, tale modifica riduce il possibile carico sulle componenti abiotiche e gli effetti sulle aree tutelate.

Per quanto riguarda le modifiche di tipo normativo si precisa che non producono nessun

RELAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE 22 1767/ /Giu2017/ Rev.0 COMUNE DI VIVARO PRGC VAR. n. 21 impatto/effetto poiché non ci sono riduzioni dirette di habitat, né perturbazioni sulla fauna, né interferenze su reti ecologiche connesso con i Siti, ecc; è ulteriormente improbabile che l’entità di eventuali impatti incida negativamente e in modo significativo sulla salvaguardia degli habitat e delle specie presenti nei Siti in relazione alle componenti di abiotiche.

7.2.2 Componenti biotiche

Le componenti biotiche considerate sono le seguenti:  Vegetazione e Flora  Fauna

Sotto questo profilo nessuna azione o modifica sia di tipo normativo che zonizzativo, riveste un ruolo critico e significativo per le componenti di tipo biotico.

7.2.3 Connessioni ecologiche

Le componenti che sono maggiormente correlabili con le connessioni ecologiche sono:  reti ecologiche

Anche per questo aspetto non si evidenziano impatti significativi o connessioni possibili; sotto questo profilo nessuna azione o modifica sia di tipo normativo che zonizzativo, riveste un ruolo critico e significativo per i rapporti e gli impatti sulle connessioni ecologiche.

7.3 Verifica del Piano in relazione agli obiettivi di conservazione dei Siti

Gli obiettivi dei conservazione definiti dalla direttiva Habitat sono finalizzati a mantenere o a ripristinare lo “stato di conservazione soddisfacente” dei tipi di habitat naturali e delle specie di interesse comunitario, mediante l’individuazione di “misure di conservazione” coerenti con tali obiettivi, che tengano conto di tutte le influenze sull’ambiente (aria, acqua, suolo, territori), sugli habitat e sulle specie presenti nel sito.

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Sulla base di questa prima definizione e per quanto analizzato nel presente documento è possibile esprimere che la Verifica di Significatività ai sensi della DGR 1323/2014 si conclude affermando le conseguenze progettuali delle Azioni di Piano non contrastano con gli obiettivi di conservazione dei Siti Natura 2000 e per questo è possibile concludere in maniera oggettiva che è improbabile che si producano effetti significativi sul sito Natura 2000.

8. VALUTAZIONI CONCLUSIVE

Come introdotto, la presente Verifica di Significatività si è posta l’obiettivo di valutare il grado di interferenza della Variante n.21 al PRGC di Vivaro nei confronti dei siti della Rete Natura 2000 esaminati, in relazione agli obiettivi di conservazione dell’integrità degli habitat e delle specie presenti nella ZPS - IT 3311001 Magredi di Pordenone e nel SIC - IT 3310009 Magredi del Cellina; sulla base delle analisi e valutazioni condotte nel presente studio, non sono emersi impatti significativi generati dalle Azioni di Piano sui siti Natura 2000 considerati.

Pertanto è possibile concludere in maniera oggettiva che:

 è improbabile che si producano effetti negativi significativi sui siti Natura 2000.  non ci saranno effetti in grado di pregiudicare l’integrità dei Siti analizzati.

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