Scopri Pedavena

Guida dei percorsi 1 ZINGE Mappa del percorso strada asfaltata Quattro passi attorno a Norcen e Profilo altimetrico mulattiera / carrareccia Scheda tecnica sentiero

PARTENZA E ARRIVO: chiesa di Norcen (510 m s.l.m.) LOCALITÀ ATTRAVERSATE: Trugno, Zinge SEGNALETICA: frecce direzionali con la scritta 1- Zinge TEMPO DI PERCORRENZA: ore 0.45 LUNGHEZZA: 1,4 km Chiesa Norcen 510 m Norcen 489 m Chiesa Norcen 510 m DISLIVELLO 550 m Bivio Trugno : 61 m (Trugno 550 m s.l.m. - Norcen 489 m s.l.m.) 600 m DIFFICOLTÀ: facile Trugno 550 Itinerario molto breve, di facile percorrenza e dislivello ridotto, che si snoda 500 m attorno alla frazione di Norcen. PERIODO CONSIGLIATO: percorribile tutto l’anno, ma preferibilmente in primavera per le fioriture del sottobosco e in autunno per i colori della vegetazione PUNTI D’INTERESSE: borgo e chiesa di Norcen, paesaggio di Trugno 0 0,6 1,1 1,4 km

DESCRIZIONE DEL PERCORSO

L’itinerario inizia dalla chiesa di Norcen, dove ci sono alcuni posti macchina e un’area at- trezzata per il pic-nic. Da qui si sale lungo la strada asfaltata, per imboccare dopo 20

metri la mulattiera che si stacca sulla destra. 489 Sul lato a valle ci accompagna una siepe di corniolo, acero campestre e frassino, mentre sul lato a monte, tra gli alberi sparsi, compare un sottobosco di pervinca. Più avanti il bosco, PARTENZA caratterizzato da belle piante di carpino Chiesa Norcen bianco e nero, si estende a tutto il pendio, 510 finché ad un certo punto si apre uno scorcio verso l’abitato di Norcen. Dopo un tratto iniziale in leggera salita, il percorso procede in lieve discesa e le piante si fanno più ro- buste: tra tutte spicca sulla sinistra una grande quercia. Il lembo di bosco che segue è un ceduo, formato da gruppi di alberi uniti alla base, il che rivela tagli periodici ad opera dell’uomo. Raggiunto il canale dell’acquedotto, l’ambiente si fa più aperto Villa Norcen e al margine del bosco compare il ginepro, cespuglio spinoso che ama i terreni aridi e assolati. Siamo in località Trugno, dove il paesaggio è formato da prati, alberi da frutto e campi, che certamente offrono cibo in abbondanza a diversi animali. Tra questi il picchio verde, che con un verso simile ad una sonora risata, sembra prendere in giro chi cerca di individuarlo nei suoi spostamenti.

4 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 5 la strada in discesa, che costeggia una piccola incisione torrentizia, per poi APPROFONDIMENTO SU... condurre in breve a Norcen. È interes- Architettura rurale ed edifici sacri a Norcen sante osservare il muro a secco che delimita la strada: vi si riconoscono sassi di colore, dimensioni e provenien- sparito dopo la Seconda Guerra Mondiale. za differente, oltre che una sorprenden- In centro al paese si nota ancora l’ex edificio te varietà di forme vegetali poco appa- del casèl (latteria turnaria), con il caratteristico riscenti, quali felci, muschi e licheni. Negli spazi tra una pietra e l’altra cer- portico. tamente si rifugiano lucertole, ragni, Situata fuori dell’abitato a 510 m s.l.m., la chiocciole e altri piccoli animali. Un Parrocchiale di Norcen ha origini molto comune manufatto rappresenta in re- antiche. Una lastra, raffigurante un agnello altà un ecosistema in miniatura, dove gli organismi viventi, il substrato roc- e una colomba, è infatti murata nella parete cioso e gli altri fattori ambientali, cre- est: proveniente da un preesistente edificio, ano un insieme davvero peculiare. Po- risalirebbe all’VIII-IX secolo d.C.. Più volte co oltre si giunge in paese, nei pressi restaurata, la chiesa nel 1856 venne ingran- di un’edicola in pietra intonacata inti- tolata alla Madonna della Salute. dita. Il presbiterio, in cui emergono tracce Vale la pena compiere una brevissima di affreschi, fu completato nel 1875, collo- deviazione verso sinistra per vedere Villa candovi un tabernacolo ligneo seicentesco Norcen, la più antica esistente nel terri- e la pala di Bruna Lot (1817-1868) raffigu- Particolare di un muretto a secco torio pedavenese, oggi adibita a canoni- ca. Dal capitello si arriva in pochi minuti rante la Presentazione di Maria. Ai lati due Dopo aver apprezzato la vista sul di- alla piazzetta di Norcen, dalla quale si altre tele dello stesso autore (1855), opere rimpettaio paese di Lamen, sulla conca ritorna al punto di partenza, guidati dallo Villa Vecellio recentemente trafugate. La navata ha due feltrina e sulle Prealpi, imbocchiamo svettante campanile della chiesa. altari laterali: uno, offerto nel 1771, dedicato Norcen è un tipico esempio di insediamento alla Vergine del Rosario, l’altro alla Madon- rurale che ha conservato in parte la fisiono- na della Salute con pala di Giovanni mia originaria. Fino all’Ottocento le abita- D’Antona (1762). A breve distanza dalla zioni erano coperte parte in scandole di legno Parrocchiale, è situato il complesso otto- e parte in coppi. La facciata era porticata, centesco di Villa Vecellio, già proprietà con una scala esterna che conduceva al piól (ballatoio) in legno. Qui venivano essiccati dello storico feltrino Don Antonio. La resi- i prodotti agricoli e si aprivano le stanze da denza padronale, di probabili origini sei- letto. Al pianoterra vi era la cucina con il centesche, fu completamente restaurata larìn o la ritonda, nella quale un sedile di nelle forme attuali alla fine del XIX secolo, legno girava attorno al focolare. Dal camino quando venne realizzato l’attiguo oratorio scendeva la catena a cui veniva attaccato il dedicato al Beato Bernardino da , ove pentolame. Annessi erano la cantina ed altri riposano l’offerente e sua madre. La pala depositi e poco più in là la piccola stalla a è pregevole opera del pedavenese Antonio volta (cuba) in cui veniva tenuto il bestiame Crico (1835-1899) ed ai piedi dell’altare è nei mesi invernali; sopra vi era il fienile. conservata un’antica statua lignea di Cristo Questo tipo edilizio è progressivamente deposto. ParticolareVeduta sul Montedi un muretto Pafagai a secco 6 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 7 2 TRUGNO Mappa del percorso Fra boschi e prati sopra Norcen e Profilo altimetrico Scheda tecnica

PARTENZA E ARRIVO : chiesa di Norcen (510 m s.l.m.) 680 LOCALITÀ ATTRAVERSATE: Trugno, Grip, Salchegn, Cava SEGNALETICA: frecce direzionali con la scritta 2 - Trugno TEMPO DI PERCORRENZA: ore 1.30 710 Grip LUNGHEZZA: 3,0 km DISLIVELLO: 200 m (sotto Monegat 710 m s.l.m. – chiesa di Norcen 510 m s.l.m.) DIFFICOLTÀ: facile Itinerario di breve durata e con dislivello contenuto, che si snoda nei dintorni della frazione di Norcen; di facile percorrenza, eccetto qualche tratto un po’ ripido e sconnesso. PERIODO CONSIGLIATO: percorribile tutto l’anno, ma preferibilmente in primavera per le fioriture del sottobosco e in autunno per i colori della vegetazione. PUNTI D’INTERESSE: borgo e chiesa di Norcen, paesaggio di Trugno, scorci sulla Salchegn 660 Trugno 550 Valle di Lamen.

DESCRIZIONE DEL PERCORSO 650 L’itinerario inizia dalla chiesa di Norcen, dove Cava ci sono alcuni posti macchina e un’area at- trezzata per il pic-nic. Una ventina di metri più in alto si imbocca la mulattiera che, at- traversando un bosco rado, conduce in lo- calità Trugno (v. itinerario 1 – Zinge per la descrizione dettagliata). strada asfaltata mulattiera / carrareccia Dall’incrocio si prosegue in salita su una sentiero strada a fondo sterrato, approfittando di qualche scorcio sul paese di Lamen e sulle PARTENZA montagne che lo delimitano a nord. Lungo Chiesa il percorso vi sono edifici che conservano Norcen 510 Chiesa Norcen 510 m

alcuni caratteri tipici dell’architettura rurale, Bivio Monegat -Salchegn 710 m

700 m Bivio Pra Mauro-Monegat 680 m Salchegn 660 m come la copertura con lastre di pietra (laste). 650 m Bivio Cava-Trugno Sul terreno affiora la Scaglia Rossa, una 600 m Bivio Trugno 550 m Bivio Trugno roccia calcarea estratta e utilizzata per le 550 m Bivio Trugno Chiesa Norcen 510 m costruzioni; in effetti, la “squadratura” della 500 m parete rivela l’esistenza, anche in questo luogo, di una piccola cava. Oltrepassato un km 0,6 1,3 1,4 1,8 2,1 2,4 3,0 La chioma di una maestosa quercia faggio di notevoli dimensioni, ci si immette

8 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 9 diviene sensibile la presenza del faggio, cano delle forme di erosione su depo- accompagnato dall’abete rosso. In breve siti fluvio-glaciali, simili alle famose raggiungiamo un importante crocevia, piramidi di terra del Trentino. Prose- dal quale si può proseguire verso Salze- guendo il cammino, si costeggia un na e i Paradis oppure verso la Valle di prato con salici tagliati a capitozza, Lamen, seguendo diversi itinerari. elementi di paesaggio agrario che Salendo verso sinistra, si osservano oggi tendono sempre più a scompari- una scarpata ricoperta da felci rigoglio- re: ci troviamo in località Salchegn. se e morbidi muschi ed una ceppaia Si continua a scendere, in vista del Ghiande e foglie di quercia con le radici scoperte dal terreno e colle boscoso che sovrasta Norcen, colonizzate da funghi a mensola. In superando il canale dell’acquedotto. pochi minuti si guadagna la rotabile Subito dopo si abbandona la rotabile, su una mulattiera in località Grip; qui che, in discesa, conduce ad un prato per imboccare il sentiero che sulla si notano dei massi di colore scuro, con alcuni edifici rustici e un maestoso sinistra scende nel bosco e conduce trasportati fin qui da un antico ghiac- frassino. Da qui si gode un ottimo pa- nuovamente al crocevia di Trugno; da ciaio. Il percorso prosegue in salita con norama: a nord-ovest sul Magheron e qui, seguendo a ritroso il percorso alcune curve, deviando poco dopo ver- il rettangolo erboso delle Camogne e compiuto all’inizio, si torna alla chiesa so destra, per affrontare un tratto più ad est sul terrazzo naturale di Lamen. di Norcen. Chiesa parrocchiale di Norcen ripido e con fondo sassoso. Nel bosco Sul versante opposto della valle, spic-

APPROFONDIMENTO SU... Alberi maestosi ed eleganti

Ci sono alberi nel bosco che spiccano il suo portamento elegante, la corteccia per dimensioni, forma o caratteri parti- liscia di colore chiaro ed il tronco costo- colari. Tra i più maestosi vi sono le quer- luto, caratterizzato da una sinuosa suc- ce, che oramai si incontrano raramente cessione di sporgenze e rientranze. È negli ambienti forestali della Valbelluna. una delle specie arboree più diffuse dal Piante dagli innumerevoli usi, preziose fondovalle agli ambienti collinari della per il legno, ma anche per il frutto, la fascia pedemontana; spontaneo nei bo- ghianda, che un tempo dava nutrimento schi, era utilizzato in passato anche ai maiali, e per la corteccia, da cui si nell’allestimento di siepi e roccoli. Oltre estraeva il tannino; persino le foglie ve- che come legna da ardere, il suo legno nivano raccolte e usate come foraggio e strame. Le specie locali, farnia, rovere e è adatto per costruire parti di utensili o roverella, si distribuiscono in habitat attrezzi che richiedono resistenza alle differenti. La farnia, che predilige terreni sollecitazioni. fertili e profondi, con l’età acquista un Certo dovevano essere affascinanti i aspetto robusto e “vissuto”, per la cor- boschi di farnia e carpino bianco che, teccia scura e fessurata. qualche migliaio d’anni fa, ricoprivano Il carpino bianco, invece, si distingue per vaste superfici della valle del Piave.

I prati di Salchegn

10 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 11 3 CROCI Mappa del percorso In cammino verso il colle di Soladen e Profilo altimetrico Scheda tecnica

PARTENZA E ARRIVO : chiesa di Norcen (510 m s.l.m.) Grip LOCALITÀ ATTRAVERSATE: Trugno, Grip, Monegat, Salzena, Menegat, Orandei, PARTENZA Chiesa Norcen 510

Soladen, Cava, Valduna 550 Trugno SEGNALETICA: frecce direzionali con la scritta 3 – Croci; segnavia verde-viola TEMPO DI PERCORRENZA 650 : ore 3.30 Cava LUNGHEZZA : 7,0 km 710 DISLIVELLO: 456 m (colle di Soladen 966 m s.l.m. - chiesa di Norcen 510 m s.l.m.) 680 DIFFICOLTÀ: media È un itinerario di media durata e dislivello apprezzabile, che si snoda sul versante

sinistro della Val Porcilla, tra Norcen e il colle di Soladen. Il tracciato non presenta 725

difficoltà, solo alcuni tratti ripidi e con fondo sconnesso. È possibile percorrerlo 749 in mountain-bike solo con esperienza ed allenamento. PERIODO CONSIGLIATO : tutto l’anno; suggestivo in primavera e in autunno 800 per i colori del paesaggio. PUNTI D’INTERESSE

: borgo e chiesa di Norcen, paesaggio di Trugno, scorci Menegat sulla Valle di Lamen, croci votive posizionate lungo il percorso, paesaggio di Soladen e dei Paradis, edifici rurali tipici.

DESCRIZIONE DEL PERCORSO 884 730 Questo itinerario, profondamente legato alla mulattiera / carrareccia strada asfaltata devozione popolare, è caratterizzato dalla sentiero Orandei

presenza di croci votive in legno, che nel 970 Chiesa Norcen 510 m 510 Norcen Chiesa km

750

1996 i volontari hanno posizionato nei punti 7,0 Bivio Valduna - Cava 650 m 650 Cava - Valduna Bivio

ove queste sorgevano agli inizi del ‘900. 6,5 820 Quota 725 m 725 Quota

parte dalla chiesa di Norcen, dove ci sono 5,9 Quota 730 m 730 Quota

Quota 750 m 750 Quota 5,5 alcuni posti macchina e un’area attrezzata m 750 Quota 5,3

per il pic-nic. Una ventina di metri più in alto m 820 Paradis - Valerna Strada 5,0 4,8

si imbocca la mulattiera che, attraversando Soladen 966 m 966 Soladen

un bosco rado, conduce in località Trugno 3, 8 (v. itinerario 1 – Zinge per la descrizione m 970 Soladen-Orandel Bivio

3,1

dettagliata). Il cammino procede in salita per m 884 Paradis 2, 6 Quota 800 m 800 Quota

circa 20 minuti, fino ad incontrare un 2, 2 Salzena 749 m 749 Salzena

1,8 importante crocevia, dal quale ci si può m 710 Monegat-Salchegn Bivio

966 Bivio Prà Mauro-Monegat 680 m 680 Mauro-Monegat Prà Bivio 1,4

dirigere verso i Paradis o in Valle di Lamen 1,3 Bivio Trugno 550 m 550 Trugno Bivio

(v. itinerario 2 – Trugno per la descrizione 0,6

dettagliata). m 510 Norcen Chiesa Salendo verso sinistra, si arriva in un luogo 900 m 800 m 700 m 600 m 500 m aperto e ricco di prati punteggiati da casère 1000 m Rospi in fase riproduttiva (loc. Monegat). La posizione è ottimale per

12 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 13 giamo la seconda croce, in località Oran- APPROFONDIMENTO SU... La fauna dei, e una radura, segnalata da un mas- c’è... ma non si vede so erratico infisso nel terreno. Deviando verso destra, si può visitare la Maiolera Orandel, che si compone L’ambiente che ci circonda è popolato da di tre edifici. Il più piccolo è il caserin, numerosi animali selvatici, anche se spes- locale destinato alla conservazione del so non ce ne accorgiamo. Molti di essi latte e situato all’ombra di un maestoso infatti sono attivi in prevalenza di notte faggio. C’è poi la casèra, che ospita il oppure all’alba e al crepuscolo, mentre focolare (larin), ed infine l’edificio più grande, con la stalla al piano inferiore altri, particolarmente sensibili alla presenza Resti di pasto dello scoiattolo Particolare di frontone a gradoni e il fienile al piano superiore. Per questa umana, fuggono non appena avvertono il struttura, che ha mantenuto negli anni rischio di un incontro. scorgere il profilo della Monegheta, un un aspetto assolutamente tipico, si au- un calcare di colore chiaro, ricco di Tra le specie che frequentano abitualmente caratteristico pinnacolo di roccia che si spica che un intervento di recupero noduli e lenti di selce scura. Superato staglia tra le Vette. La leggenda narra possa preservarne l’elevato valore sto- un modesto impluvio, il tracciato divie- questi luoghi vi è la poiana (Buteo buteo), che, per scampare all’assedio di Feltre rico-testimoniale. ne più comodo e conduce ad un edifi- che nel primo pomeriggio volteggia sicura del 1509, una monaca si sia rifugiata Tornati sui propri passi, si riprende il cio rustico, la cui facciata è ornata da sugli spazi aperti, a caccia di piccoli uccelli sulle montagne ma, alla vista della città cammino fino al suggestivo colle di un bel portale e da un’apertura semi- o mammiferi. Al contrario, il capriolo ( in fiamme, sia rimasta pietrificata dal Soladen, in vista del Passo Croce circolare con sporto in pietra. Ca- dolore e dal rimorso di aver abbando- d’Aune, del M. Coppolo e della Vallazza. Da qui si prosegue su strada asfaltata preolus capreolus) si muove con molta cautela: nato il monastero e le compagne al I prati che, fino a non molti anni fa erano e, intersecata la rotabile che sale ai lo possiamo immaginare mentre, alle prime triste destino. regolarmente sfalciati, ora sono incolti Paradis, si continua a scendere finché, luci del mattino, gusta un ciuffo d’erba fresca Proseguendo in salita con qualche cur- e vengono progressivamente invasi da nei pressi di un grande faggio e di un di rugiada. va, si oltrepassa il nucleo di edifici rustici arbusti di nocciolo e rosa canina. Co- muro a sassi, si imbocca il sentiero di Salzena, sempre in ambiente pano- steggiando i ruderi della casèra, ci diri- sulla sinistra. Nella parte successiva Ci sono poi creature tanto tranquille, quanto ramico. Da Casera Fioretta, una vecchia giamo verso la croce di Soladen, visibile occorre fare attenzione alle numerose indifese, come gli anfibi, che è facile osser- mulattiera ci accompagna ad una ma- sulla sommità del colle. Qui possiamo biforcazioni e tener presente che vare, soprattutto in primavera. Nei dintorni sostare qualche minuto ed ammirare il l’itinerario procede in maniera abba- iolèra, dove l’orditura muraria è costituita di Soladen, le pozzanghere che si formano da pietre di vario colore. Si tratta di paesaggio, prima di imboccare il sen- stanza decisa verso est, mantenendosi massi erratici, giunti fin qui in epoca tiero che scende rapidamente nel bosco. più o meno in quota. sui terreni impermeabili attraggono il rospo glaciale e recuperati dai terreni circo- Compiuto un brusco tornante, il percor- A circa mezz’ora di cammino da Sola- comune (Bufo bufo), che vi depone le uova stanti per essere impiegati nelle costru- so segue fedelmente il confine del Par- den, si arriva nei pressi di un complesso in lunghi cordoni trasparenti, e il simpatico co; in questo tratto affiora il Biancone, di rustici situati in ambiente aperto ed zioni. Passando tra i due edifici princi- ululone dal ventre giallo (Bombina variegata), pali, si risale il pendio prativo in in bella posizione; portandosi un po’ a direzione di alcune betulle, che spiccano monte si può osservare una pregevole più piccolo e agile. per il portamento esile e la corteccia costruzione che, malgrado lo stato di Infine la presenza degli animali può essere bianca. Il sentiero si snoda con penden- abbandono, ha conservato il frontone scoperta, in ogni stagione, attraverso la a gradoni, un elemento architettonico za accentuata fino a raggiungere la “lettura” delle loro tracce: resti di pasto, croce di Menegat, uscendo poco dopo piuttosto antico e quasi scomparso nel impronte lasciate sulla neve o sul fango e in prossimità di un colle con vista sul Feltrino. Scendendo lungo la ripida M. Magheron e sulla bella radura dei strada asfaltata, si incontra un’altra altri segni legati alle abitudini di vita, come Paradis. Prosegue quindi accanto a una croce in località Cava per poi raggiun- nidi e tane... e, per i più attenti, persino gere il nucleo abitato di Valduna. Per- casèra ombreggiata da un grande carpi- suoni e odori. no bianco, salendo attraverso un oscuro correndo la rotabile in discesa, si fa bosco di abete rosso. In breve raggiun- ritorno in pochi minuti alla chiesetta di Maiolera Orandel Norcen. 14 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 15 4 FASTREDE Mappa del percorso strada asfaltata I pascoli della Val di Lamen E Profilo altimetrico mulattiera / carrareccia Scheda tecnica sentiero

PARTENZA E ARRIVO: chiesa di Norcen (510 m s.l.m.) LOCALITÀ ATTRAVERSATE: Trugno, Grip, Prà Mauro, Fastrede, Stalle alla Quota 425 m Chiesa Norcen 510 m Case Val di Faont 470 m Case Val Quota 485 m di Faont -Coste 415 m Bivio Val Norcen 489 m Chiesa Norcen 510 m 550 m Bivio Trugno Bivio Pra Mauro-Monegat 680 m Quota 750 m Quota 710 m di Lamen 725 m Capitello Val Lamen 586 m Carpene 496 m Fornace, Lamen, Carpene, Val di Faont SEGNALETICA: frecce direzionali con la scritta 4 - Fastrede; segnavia azzurro-viola 800 m TEMPO DI PERCORRENZA: ore 5.00 LUNGHEZZA : 10,0 km 700 m DISLIVELLO: 335 m (Fastrede 750 m s.l.m. – Val di Faont 415 m s.l.m.) 600 m DIFFICOLTÀ: media Itinerario piuttosto lungo ma con dislivello contenuto, che attraversa la Valle di 500 m Lamen per poi tornare a Norcen. Il tracciato non presenta difficoltà, tranne alcuni 400 m tratti ripidi, a volte fangosi e un po’ sconnessi; per questo si presta ad essere percorso, con un po’ d’esperienza, anche in mountain-bike. 710 km 750 0,6 9,1 PERIODO CONSIGLIATO: percorribile tutto l’anno, ma l’autunno e la primavera 1,3 2,2 4,8 5,0 6,0 6,5 7,1 7,5 7,9 8,6 9,7 10,0 conferiscono particolari colori al paesaggio. PUNTI D’INTERESSE: borgo e chiesa di Norcen, paesaggio della Val di Lamen, 725 fornace in Val di Lamen, chiesetta di S. Valentino a Carpene, edifici rurali tipici.

DESCRIZIONE DEL PERCORSO 680 Grip L’itinerario parte dalla chiesa di Norcen, 586 dove ci sono alcuni posti macchina e un’area attrezzata per il pic-nic. Da qui si imbocca dopo 20 metri la mulattiera che si stacca sulla destra e, attraversando un bosco rado, Trugno 470 si raggiunge un incrocio in località Trugno 550 (v. itinerario 1 – Zinge per la descrizione dettagliata). Il cammino procede in salita per una ventina di minuti, fino ad incontrare un altro importante crocevia, dal quale ci PARTENZA Chiesa 415 si può dirigere verso i Paradis o la Valle di Norcen 489 Lamen (v. itinerario 2 – Trugno per la 510 496 descrizione dettagliata). Proseguendo verso destra, si nota un de- posito con materiale fine mescolato a sassi di dimensione e forma variabile: è un’eredità 425 del ghiacciaio che, circa 20.000 anni fa, durante il periodo di massima espansione, s’insinuava nella valle. La mulattiera, ini- Varietà locale di melo zialmente pianeggiante, scende poi nel

16 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 17 scoli punteggiati di , lungo il con- casère APPROFONDIMENTO SU... fine del Parco Nazionale Dolomiti Bel- I primi abitanti della Valle lunesi. Anche qui appare evidente il contrasto tra i rimboschimenti di abete rosso e le formazioni a latifoglie con In Val di Lamen esiste un itinerario tematico carpino, acero di monte e frassino, che del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, de- rappresentano una situazione più na- dicato ai covoli, antri formatisi per l’erosione turale. Oltrepassato il punto d’innesto millenaria delle pareti di roccia e utilizzati in varie epoche dall’uomo come ricovero e con l’itinerario delle Chiesette pede- abitazione. Il più ampio di questi, chiamato montane, ci si trova in breve all’arco Riparo Tomàss, è stato oggetto di una ricerca di volta della strada, nei pressi della Ambienti rupestri della Val di Lamen archeologica, articolata in quattro campagne Maiolèra in Val di Lamen sorgente del Colmeda, che alimenta di scavo. Il materiale organico rinvenuto l’acquedotto di Feltre. Vi è anche una negli strati più profondi è da riferirsi al Neolitico. In questo periodo il sito era utiliz- bosco misto di abete rosso e faggio e fornace da calce (fornas o calchèra), re- base del terrazzo su cui sorge Lamen. zato da uomini che allevavano caprini, ovini, supera un impluvio. Alcuni esemplari staurata al fine di testimoniare Si rientra così in territorio pedavenese maiali e mucche, come dimostrato di pino non originario di questi luoghi un’attività produttiva protrattasi fino e precisamente nella frazione di Carpe- dall’abbondanza di ossa rimaste sepolte nel agli anni ’30. La passeggiata continua terreno, resto dei pasti consumati. Il ritrova- (Pinus strobus) ci introducono alla località ne; la piazzetta ci accoglie con la chie- riportata sulle cartine come Prà Mauro, lungo il versante sinistro della valle mento di alcune fave bruciacchiate fa ipotiz- setta di San Valentino, una fontana in zare che nelle vicinanze ci fossero anche dei probabile trasformazione del toponimo (Comune di Feltre), su tracciato pianeg- pietra, un lavatoio e... panchine e tavoli piccoli spazi coltivati. Prà Maor. Qui incontriamo un vecchio giante e comodo, con gradevoli scorci Al centro del riparo, è stato portato alla luce per una piacevole sosta! edificio, residenza di campagna di una paesaggistici. All’incirca a metà del un grande forno, dove si può pensare che famiglia benestante con annessi rustici percorso (ore 2.30 da Norcen) si incon- L’itinerario scende poi verso un nucleo gli abitanti cuocessero dei vasi in terracotta tra un’azienda agrituristica; da qui la abitato, in prossimità della Val di Faont: prodotti in loco. aventi funzione di stalla e fienile. Il Successivamente, nella stessa area abitativa paesaggio circostante, ricco di prati e strada asfaltata ci accompagna in leg- questo il nome dato alla parte inferiore e protetti dalle stesse rocce, hanno soggior- alberi da frutto, in particolare noci (no- gera salita fino al capitello di S. Antonio della valle incisa dal torrente Colmeda. nato alcune generazioni di uomini durante ghère) e meli (pomèr), testimonia un uso e poi in discesa al paese di Lamen. Superate le case, si segue una mulat- l’età del Bronzo. Mentre sono abbondanti i Giunti alla chiesa, si devia sulla destra, tiera in salita che arriva in vista di una cocci che essi hanno lasciato nel terreno, è colturale del terreno, che si è protratto ridotto il numero di manufatti in selce. Oltre nel tempo. passando tra le abitazioni. In pochi casèra; scendendo lungo il pendio er- minuti ci si allontana dal paese, immer- ad alcuni oggetti di bronzo, si sono rinvenute È decisamente gradevole camminare boso, si arriva in breve al letto del tor- negli strati le tracce di una modesta attività gendosi in un ameno paesaggio agre- lungo la carrareccia, fiancheggiata da metallurgica. ste, dove spicca, tra gli alberi sparsi, rente. Attraversati un ponticello e un un muro a secco e da un filare alberato, Durante l’epoca romana e altomedievale, la un enorme pioppo. Attraversato il pra- prato con rustici, ci si immette sulla frequentazione dei covoli è stata ancora con vista sulle (termine dialettale “gusèle” to, si costeggia il boschetto che riveste strada asfaltata che si percorre in disce- piuttosto assidua, come si può rilevare dalle per aghi), caratteristiche forme di ero- sa, fino ad imboccare la carrareccia che monete e dai frammenti di vasi di terracotta un ripido pendio, fino a raggiungere raccolti negli strati più alti del deposito. In sione del versante opposto della valle. si stacca verso destra, tra una piccola Questi pinnacoli, costituiti da depositi un angolo appartato del covolo, presumibil- parete rocciosa e un campo coltivato. mente nel periodo detto tardoantico, è stata sciolti, qualche volta sorreggono una Dopo qualche minuto si giunge ad un scavata una sepoltura. La tomba era costi- pietra, analogamente a quanto avviene tuita da poche pietre grezze, poste sotto la terrazzo panoramico, dove sorge una alle piramidi di Segonzano in Trentino. testa, sotto i piedi e sopra il capo, a chiusura Sul pendio sovrastante la strada, si villa padronale con annessi rustici. A della fossa. E ancora, nove monete della questo punto si segue la mulattiera zecca di Venezia sono state abbandonate osserva una casèra con frontone a gra- nel terreno attorno al 1200; scarsi invece i doni, tipologia costruttiva antica e pro- che, più in alto, si immette sulla rotabile reperti delle epoche successive. Vi sono babilmente di origine germanica. diretta a Norcen, in prossimità della però testimonianze che, fino al secondo Ora la carrareccia sale con qualche Colonia Alpina di S. Marco. Risalendo dopoguerra, alcuni covoli siano stati fre- la strada, si arriva in centro al paese e quentati nel periodo estivo come luoghi di curva e si congiunge ad una strada pernottamento durante la conduzione dei proveniente da sinistra. Segue un tratto successivamente alla chiesa parrocchia- bovini al pascolo. in ambiente aperto, dominato da pa- Paesaggio all’imbocco della valle le, dove si conclude l’itinerario. 18 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 19 5 CAMOGNE Mappa del percorso All’ombra del Magheron e Profilo altimetrico

Scheda tecnica 489 Grip Trugno 550 PARTENZA E ARRIVO: chiesa di Norcen (510 m s.l.m.) LOCALITÀ ATTRAVERSATE: Valduna, Valerna, Stalle Boa, Croce d’Aune, Cimamonte, 680 Stalle Camogne, Pian dell’Albero, Paradis, Salzena, Monegat, Grip, Trugno SEGNALETICA: frecce direzionali con la scritta 5 - Camogne; segnavia giallo-viola TEMPO DI PERCORRENZA: ore 5.00 PARTENZA Chiesa Norcen 510 600 LUNGHEZZA: 10,3 km DISLIVELLO: 586 m (bivio Camogne 1075 m s.l.m. – Norcen 489 m s.l.m.) DIFFICOLTÀ: media Itinerario piuttosto lungo e con dislivello abbastanza elevato, che raggiunge Croce 945

d’Aune; il tracciato comunque non presenta particolari difficoltà, tranne alcuni tratti 884 ripidi, a volte fangosi e con fondo sconnesso. Per questo è percorribile, con un po’ d’esperienza, anche in mountain-bike. PERIODO CONSIGLIATO: tutto l’anno, ma particolarmente gradevole in autunno per i colori della vegetazione; in inverno può diventare impegnativo per la presenza di neve e di possibili tratti ghiacciati. PUNTI D’INTERESSE: borgo e chiesa di Norcen, centro turistico di Croce d’Aune, 1075 paesaggio delle Camogne e di Salzena, edifici rurali tipici.

DESCRIZIONE DEL PERCORSO 748 mulattiera / carrareccia strada asfaltata L’itinerario parte dalla chiesa di Norcen dove sentiero ci sono alcuni posti macchina e un’area attrezzata per il pic-nic. Da qui si sale lungo

km

la strada asfaltata, delimitata da un muro a Stalle Boa 810 m 510 Norcen Chiesa

Norcen 489 m 489 Norcen 10,3

secco ricoperto di felci, muschi e geranio m 550 Trugno Bivio 10,0 795

9,5

0 m 0 8 6 Monegat selvatico (Geranium robertianum), in ambiente Mauro Prà Bivio

aperto e panoramico. In una decina di minuti 8,8

884 m 884 Paradis

906

7,6 945 m 945 si raggiunge la frazione di Valduna, composta dell’Albero Pian

7,1 da piccoli raggruppamenti di case. Attorno m 1075 Camogne Bivio

a noi si estende un paesaggio rurale d’altri 6,4 tempi, dove i muri a secco mantenevano la m 1050 Cimamonte

4,9 Passo Croce d’Aune 1015 m 1015 d’Aune Croce Passo

stabilità del pendio e i salici bianchi, intercalati 4,5 Strada Croce d’Aune 906 m 906 d’Aune Croce Strada

ai filari di vite, fornivano i ramoscelli flessibili 1050 3,6 Bivio Pian d’Avena 795 m 795 d’Avena Pian Bivio

3,1 usati come legacci (in dialetto sache). m 810 Boa Stalle 2,7

1015

8 m 8 4 Il successivo nucleo abitato è caratterizzato 7 Valerna Case

dalla presenza di una tettoia con copertura 1,8

- Cava 600 m 600 Cava - erna Val Bivio

a laste di pietra e di una fontana, utilizzata in 0,5

passato come abbeveratoio. Sul pendio so- m 510 Norcen Chiesa 700 m 600 m 500 m 900 m 800 m

vrastante è visibile una vecchia , che 1100 m

maiolèra 1000 m Maiolèra nei pressi di Pian dell’Albero funge tuttora da ricovero per le pecore che

20 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 21 oltrepassa un tratto di bosco con abete, larice e carpino, fino a notare, accanto alla strada, una costruzione che presen- ta elementi tipici: scale in pietra, per facilitare l’ingresso al fienile, e muratura con trovanti in porfido, per conferire maggior resistenza agli angoli. Superata una vallecola, si riprende a salire fino al bivio di Case Valerna (ore 1.00 circa da Norcen), dove si abban- dona la strada asfaltata che sale ai I primi bucaneve (Galanthus nivalis) Paradis, per proseguire su sterrato. Facendo attenzione, si percepisce il pascolano nel prato adiacente. Fino rumore dell’acqua del torrente Porcilla, agli anni ’50, a livello familiare si alle- che scorre sul fondo della valle dai vavano soprattutto bovini, mentre oggi fianchi scoscesi. è in crescita il pascolo ovino, spesso Lasciati alcuni vecchi edifici, il percorso sostitutivo dello sfalcio e della fienagio- conduce in pochi minuti alla sorgente ne. Sotto la strada il ripido pendio è Boa e quindi alla località Stalle Boa, ricoperto da conifere; queste attraggo- dove sorgono due villette abitate e una no piccoli uccelli come le cince, che maiolèra, che ha conservato i lineamenti compiono mille acrobazie tra i rami per dell’architettura tradizionale. Il nome Tramonto al Passo Croce d’Aune estrarre qualche seme. del luogo sembra attribuire ad una Mantenendo sempre la direzione, si frana (boa in dialetto), non facilmente collocabile nel tempo, la responsabilità mo in vista di Croce d’Aune, allietati della morfologia attuale. da un ampio panorama. Percorrendo il tracciato principale, dopo Dal centro di Croce d’Aune si prende circa 100 m dall’incisione torrentizia a salire verso destra, notando del Porcilla, si segue sulla destra una l’affioramento della Scaglia Rossa, un mulattiera, che si inoltra nel bosco tra calcare ricco di argilla e di colore ros- noccioli, abeti e salici dalla corteccia sastro, originatosi in ambiente di mare verdastra. Se il terreno è innevato, si profondo tra 100 e 65 milioni di anni possono scorgere le impronte del ca- fa (Cretaceo). Arrivati in località Cima- priolo, che frequenta quest’area piutto- monte (ore 3.00 da Norcen), punto di sto appartata. In prossimità di un im- passaggio dell’Alta Via n. 2 e pluvio si abbandona la pista più dell’itinerario delle Chiesette pedemon- evidente per risalire il pendio boscoso tane, si prosegue lungo la carrareccia verso sinistra. Lungo il sentiero, un sulla destra. Superate alcune case, que- seccone di abete rosso mostra le tracce sta si snoda quasi pianeggiante nel delle incursioni del picchio nero, alla bosco, a ridosso del confine del Parco ricerca di prelibate larve del legno. Nazionale Dolomiti Bellunesi. Tra 800 Guadagnata la rotabile proveniente da e 1400 metri di quota e negli habitat Pedavena, la percorriamo in salita e, con clima fresco e umido, diviene sen- subito dopo un tornante, deviamo su sibile la presenza del faggio; in questo un tracciato secondario. Raggiunta nuo- tratto se ne osservano molti esemplari, Il Magheron con il prato delle Camogne vamente la strada asfaltata, procedia- a volte contorti o con tronchi ramificati.

22 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 23 6 PARADIS Mappa del percorso La lunga via delle maiolère e Profilo altimetrico Scheda tecnica 586

PARTENZA E ARRIVO: Pedavena (335 m s.l.m.) LOCALITÀ ATTRAVERSATE

: Norcen, Valduna, Valerna, Stalle Boa, Croce d’Aune, 335 Cimamonte, Camogne, Pian dell’Albero, Paradis, Menegat, Salzena, Monegat,

Prà Mauro, Fastrede, Lamen, Carpene 496

SEGNALETICA: frecce direzionali con la scritta 6 – Paradis; segnavia viola-giallo, 710

viola-azzurro, viola-verde (nei tratti in comune con i sentieri Croci, Fastrede e 725

Camogne) PARTENZA Centro Visitatori TEMPO DI PERCORRENZA: ore 9.00 (complessive) 489 LUNGHEZZA: 19,0 km DISLIVELLO: 740 m (Camogne 1075 m s.l.m. – Pedavena 335 m s.l.m.) DIFFICOLTÀ: impegnativo (se fatto in una giornata) – medio (se fatto in due giorni). 680 Itinerario molto lungo, che deriva dall’unione dei sentieri Croci, Fastrede e Camogne. 725 Chiesa Norcen 510 Può essere percorso in giornata solo se si è allenati e si dispone di viveri (soprattutto 750

da bere) e ore di luce a sufficienza; si consiglia invece di affrontarlo in 2 tappe, pernottando 600

a Croce d’Aune. In mountain-bike è percorribile in giornata, ma richiede esperienza ed Menegat

allenamento; inoltre in qualche tratto sarà necessario spingere la bici. 945 PERIODO CONSIGLIATO

: tutto l’anno, ma particolarmente in primavera per le 884 fioriture del sottobosco e in autunno per i colori della vegetazione. 730 mulattiera / carrareccia strada asfaltata PUNTI D’INTERESSE: borgo e chiesa di Norcen, paesaggio della Val di Lamen, sentiero 820 1075

fornace in Val di Lamen, edifici rurali tipici, chiesetta di S. Valentino a Carpene, Villa 750 Pasole-Berton e Centro Visitatori del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi a Pedavena.

748

5 m 5 3 Pedavena 3 Pedavena Km

19,0 Carpene 496 m 496 Carpene

17,4 Lamen 586 m 586 Lamen

16,3

m 725 Lamen DESCRIZIONE DEL PERCORSO di Val Capitello

0 m 0 1 Quota 7 Quota 15,3 15,1 Stalle Boa 810

795

L’itinerario inizia a Pedavena, presso il Centro m 750 Quota

Monegat 690 m 690 Monegat 12,5

auro - auro M

Visitatori del Parco Nazionale Dolomiti Bel- 906 Prà Bivio

11,6

884 m 884 Paradis

945 m 945 lunesi. È possibile lasciare l’auto nelle vici- dell’Albero Pian 10,4 9,9

nanze del Municipio e della Chiesa oppure m 1075 Camogne Bivio

9,2

al parcheggio della Birreria; da qui una pista m 1050 Cimamonte Passo Croce d’Aune 1015 m 1015 d’Aune Croce Passo 7,7 7,3

1050

per cicli e pedoni, che costeggia il torrente m 906 d’Aune Croce Strada Bivio Pian d’Avena 795 m 795 d’Avena Pian Bivio 6,4 1015

Colmeda, conduce in 10 minuti al centro di m 810 Boa Stalle 5,9 5,5

Case Valerna 748 m 748 Valerna Case

Pedavena. m 825 Paradis Valerna Strada 4, 6 Quota 750 m 750 Quota 4,2

3,7

Dal punto di partenza, si imbocca la strettoia m 725 Quota 3, 5

3,1 - Cava 600 m 600 Cava - erna Val Bivio

Chiesa Norcen 510 Norcen Chiesa 2,5 di Via Trento fino ad un bivio, dove si pro- m 489 Norcen 2,0

segue in direzione di Norcen. Dopo circa 15 1,7

m 35 minuti di cammino, nei pressi di un’edicola 3 Pedavena 300 m 600 m 400 m 500 m 700 m 800 m 900 m 1 00 m votiva, si devia dalla strada principale per 1000 m Tipico fienile coperto (barch) salire al terrazzo panoramico dove sorge una 26 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 27 consiglia di concludere qui la prima tappa denza di una curva, imbocchiamo a abitato di Tornaol e, passando davanti (ore 3.30 da Pedavena), approfittando sinistra il sentiero che in pochi minuti alla Chiesa di San Giovanni Battista, al per compiere una passeggiata nei dintorni scende ad un crocevia. A questo punto centro di Pedavena. (itinerari 11 – Monte Avena, 12 – Croce si prosegue lungo il tracciato che con- d’Aune, Chiesette pedemontane). Chi duce in Val di Lamen, quindi pernotta in zona e ha a disposizione all’omonimo paese e infine al borgo qualche giorno, potrà affrontare di Carpene (v. itinerario 4 – Fastrede l’impegnativa escursione che conduce al per la descrizione dettagliata). Rifugio Dal Piaz e alla suggestiva Busa Dalla piazzetta di Carpene, si segue in delle Vette. discesa la strada antistante alla chiesetta Nuvole sul Magheron La seconda tappa parte da Croce d’Aune di S. Valentino finché, compiute alcune e, passando per Stalle Camogne, rag- curve, si raggiunge un incrocio, nei villa con annessi rustici. Da qui si segue giunge la splendida zona dei Paradis (v. pressi di una fontana in pietra e della la mulattiera che, più in alto, si immette itinerario 5 – Camogne per la descrizione vecchia latteria. Proseguendo diritti, si sulla rotabile che collega Pedavena a dettagliata), dove segue per un breve imbocca la carrareccia che in breve ci Norcen. Risalendo la strada, si arriva in tratto l’itinerario delle Croci. Infatti, attra- permette di raggiungere la strada asfal- centro al paese; addentrandosi tra i vicoli versata la distesa prativa dei Paradis, ci tata diretta a Pedavena; camminando è possibile scoprire begli scorci di archi- si dirige verso un piccolo colle, da cui si una decina di minuti, si arriva al nucleo Una maiolèra ai Paradis tettura rurale. Quindi si raggiunge la chie- scende verso la località Menegat, dove sa parrocchiale, a monte del paese, pres- è stata eretta una croce votiva. Si incontra so la quale è presente un’area attrezzata poi una maiolèra, con pareti costituite da per il pic-nic. pietre di vario colore, giunte fin qui in APPROFONDIMENTO SU... Dalla chiesa si percorre la strada asfaltata epoca glaciale e recuperate dai terreni Le maiolère: un segno del nostro passato che conduce al nucleo abitato di Valduna. circostanti. Raggiunta Casera Fioretta, Curvando verso destra, si sale in località una strada asfaltata ci accompagna in Al di sopra dei 6-700 metri di quota, in e la preparazione dei cibi), con foro sulla Cava, dove è stata posta una grande discesa attraverso i prati di Salzena. La quella che era la fascia del pre-alpeggio parete per l’uscita dei fumi, e serviva per posizione è ottimale per scorgere tra le croce lignea. Si prosegue in salita verso un tempo ricca di pascoli, dagli insedia- il ricovero dei pastori. Il pavimento era in Vette il profilo della Monegheta, un pin- sinistra fino a raggiungere un complesso menti rurali permanenti si passa gradual- terra battuta, i muri intonacati a calce e le nacolo di roccia che evoca la leggenda mente a quelli temporanei delle , aperture, in numero ridottissimo per non di rustici situati in bella posizione. Da qui maiolère di una monaca fuggita intorno al ‘500 utilizzate prevalentemente nel periodo disperdere il calore, erano prive di infissi. un gradevole tracciato si snoda nel bosco, dall’assedio della città di Feltre. Poco primaverile, prima di portare i bovini alle La copertura, inizialmente in lastre di pie- all’incirca in direzione est-ovest, mante- sotto Casere Monegat, in corrispon- malghe. Segno di questo passaggio sono tra, venne progressivamente soppiantata nendo una pendenza moderata. Arrivati le stalle a gradoni, di impronta germanica, da quella in coppi. Sopra la stalla, semin- nei pressi di un grande faggio e di una caratterizzate da spioventi molto inclinati terrata e realizzata in muratura, si esten- fonte protetta da un muro in pietra, si sale originariamente coperti a paglia fissata deva il fienile, aperto ma protetto da tavo- verso destra intercettando poco più in con delle lastre. Al pianterreno vi era la lati per consentire la circolazione dell’aria. alto la strada che sale ai Paradis. A questo stalla, e sopra il fienile a cui si accedeva In alcuni casi questi due edifici erano fusi: punto l’itinerario prosegue in discesa fino dal retro, sfruttando il pendio della mon- al piano terra vi erano casèra e stalla con tagna. Più tipica dell’area pedavenese è ingressi distinti, e in quello superiore, a Case Valerna, dove si incontra la rota- la maiolèra, costituita da due edifici dalaccedendo dal retro, il fienile. Il foraggio bile proveniente da Valduna. Oltrepassata diverso orientamento: la stalla e la casèra. che vi veniva sistemato era falciato la radura di Stalle Boa, si risale la testata Quest’ultima, ad un unico ambiente, era nell’attiguo pascolo dove erano anche le della Val Porcilla, raggiungendo Croce dotata di larìn (focolare per il riscaldamento caratteristiche méde (grandi covoni). d’Aune, il punto più elevato (v. 5 – Camo- gne per la descrizione dettagliata). Si La vecchia latteria di Carpene

28 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 29 7 CARDENZAN Mappa del percorso strada asfaltata Alla scoperta dei borghi rurali e Profilo altimetrico mulattiera / carrareccia Scheda tecnica sentiero

PARTENZA E ARRIVO: Centro Visitatori di Pedavena (335 m s.l.m.) LOCALITÀ ATTRAVERSATE: Murle, Cardenzan, Carpene, Val di Faont, Tornaol Quota 323 m Murle 344 m Cardenzan 448 m Strada Pedavena - Pren 500 m Bivio per Carpene 468 m Carpene 496 m di Faont 430 m Val di Faont 375 m Centrale Val Pedavena 335 m SEGNALETICA Pedavena 335 m : frecce direzionali con la scritta 7 – Cardenzan 600 m TEMPO DI PERCORRENZA: ore 3.00 LUNGHEZZA : 5,9 km 500 m DISLIVELLO: 177 m (sopra Cardenzan 500 m s.l.m. – sotto Murle 323 m s.l.m.) DIFFICOLTÀ : media 400 m È un itinerario di media durata e dislivello contenuto, il cui tracciato non presenta 430 particolari difficoltà. È percorribile anche in mountain-bike, con un po’ d’esperienza 300 m ed allenamento, eventualmente scendendo dalla bici in alcuni tratti. PERIODO CONSIGLIATO km : tutto l’anno, ma i colori della vegetazione autunnale 0 0,8 1,4 2,2 2,5 2,9 3,5 3,8 5,0 5,9 e le fioriture del sottobosco lo rendono ancor più gradevole. PUNTI D’INTERESSE: fontanella e chiesetta di S. Antonio a Murle, borgo e 500 448 chiesetta di S. Valentino a Cardenzan, latteria e chiesetta di S. Valentino a 496 Carpene, paesaggio della Val di Faont, lavatoio e passerella di Tornaol, Villa Pasole-Berton e Centro Visitatori del Parco a Pedavena. 468

Centrale DESCRIZIONE DEL PERCORSO 375 L’itinerario parte da Pedavena, presso il Centro Visitatori del Parco Nazionale Dolomiti Bel- lunesi. È possibile lasciare l’auto nelle vicinanze del Municipio e della Chiesa o al parcheggio 344 della Birreria; da qui una pista per cicli e pedoni conduce in 10 minuti al centro. Dal punto di partenza si raggiunge la chiesa e quindi il bivio in località Tornaol, dove si svolta in direzione di Murle, deviando subito dopo per Via Cantolar. Nel tratto successivo, una carrareccia ci riporta nel paesaggio 335 agrario, con alberi sparsi, campi coltivati, PARTENZA 323 Centro prati e qualche vite. Un tempo i terreni pia- Visitatori neggianti erano preziosi e riservati alla campagna, mentre oggi sono destinati all’edificazione. Incontrata Via Crico, la si segue verso sinistra per dirigersi verso Murle, ammirando alcune abitazioni di tipo feltrino con i ballatoi in legno, che servivano per l’essiccazione del raccolto. In breve ci si im- Chiesetta di S. Valentino a Cardenzan mette sulla rotabile che collega Foen a Pe-

30 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 31 mulattiera conduce al colle erboso materiale che si forma per deposizione di APPROFONDIMENTO SU... sovrastante, ma ci si può anche avvi- carbonato di calcio attorno ad un nucleo, Le chiesette di Murle, cinare alle case di Cardenzan, ricon- spesso costituito da ramoscelli e altri resti Cardenzan e Carpene giungendosi all’itinerario più in alto. vegetali. Un ponticello consente di supe- Arrivati sulla strada asfaltata che col- Alla famiglia dei Rambaldoni si deve la lega Pedavena a Pren e Lamen, la se- rare il torrente Colmeda e arrivare in breve costruzione dell’attuale chiesa di Murle guiamo in discesa, ammirando il pa- alla strada asfaltata, che va seguita in dedicata a Sant’Antonio Abate: norama sulla conca feltrina, il Monte discesa. Poco dopo, ci sorprende una un’iscrizione fa risalire i lavori al 1470. Tomatico e le Prealpi. Dopo circa 400 piccola ma spettacolare cascata. In Val di metri, si stacca sulla destra la rotabile Consacrata nel 1621, venne restaurata nel Faont è presente una centrale, sorta negli che ci accompagna verso Carpene. 1857-58 dalla famiglia Cambruzzi, ultima Paesaggio agrario di Cardenzan Passando davanti alla vecchia latteria anni ’30 per fornire energia elettrica alle proprietaria dell’edificio. Nel 1866 vi si turnaria (casèl), si prende a salire a fabbriche pedavenesi, prima fra tutte quella svolsero le operazioni di voto del primo davena e, in corrispondenza di una fianco di una vallecola ricoperta da della Birreria, fondata nel 1897. Manufatti Consiglio Comunale. All’interno domina vecchia fontanella, si imbocca la strada vegetazione, dove spicca un grosso come canali, argini e briglie, caratterizzano la pala del feltrino Pietro De Marascalchi che sale verso destra. Questa supera castagno isolato. Il borgo di Carpene del resto molti corsi d’acqua del Bellunese, (1522-1589) raffigurante la Madonna con alcune case, costeggia il ruscello e ci accoglie nella sua piazzetta, che ospi- intensamente sfruttati e modificati nel loro Bambino tra i Santi Antonio Abate e An- continua a salire piuttosto ripida nel ta una fontana in pietra, un lavatoio e bosco, formato prevalentemente da la bella chiesetta di S. Valentino. A assetto naturale. Ciò nonostante, anche tonio di Padova (metà del XVI secolo); ai acero montano e frassino. Poco oltre sinistra vi sono i ruderi di un antico lungo l’asta del Colmeda, non è raro avvi- lati tre affreschi di Bruna Lot (1817-1868) un’abitazione isolata, la pendenza si edificio nobiliare, dove sono visibili stare gli aironi, che frequentano le zone con San Felice, San Bernardino e San attenua e il fondo diviene sterrato. una nicchia e una parete affrescata. umide in cerca di pesce e solamente da Francesco d’Assisi. Nel paese è ancora La strada a sinistra della chiesetta ci Dopo circa 45 minuti si giunge ad una pochi anni nidificano nel Feltrino. molto viva la devozione al Titolare, che vecchia casa abbandonata, in vicinanza conduce in breve in Val di Faont, nel Raggiunto in leggera salita un nucleo di culmina con la festa del 17 gennaio. Con- della quale è stato posto un crocifisso tratto inferiore della valle incisa dal nessa con l’antica via che collegava Peda- torrente Colmeda, dove le maestose abitazioni, si incontra la strada che collega ligneo: la località è conosciuta col nome vena con Pren e Lamen è la chiesetta di Vette fanno da sfondo agli ambienti Pedavena a Norcen; quindi si scende fino di Brasil. Forse un richiamo alle terre San Pellegrino e San Valentino, poco di- dove, alla fine dell’800, emigrarono colturali, con mais, vite, melo e prati al bivio per Croce d’Aune, dove si imbocca stante dal borgo di Cardenzan, in cui spicca molti bellunesi? Tra questi una vedova sfalciati. Prima di arrivare al nucleo Via Trento. Percorrendola interamente si pedavenese, Anna Rech, che partì con abitato, si svolta a sinistra, verso una la pregevole casa dominicale della famiglia vecchia casa isolata. Alcuni scalini in possono apprezzare la chiesetta ottago- Marsiai. La Cappella, ampliata nel 1619 i suoi figli e, nella regione del Rio Gran- nale di Sant’Anna ed un suggestivo scorcio de do Sul, fondò un paese che ancor legno consentono di superare la ripida come appare dalla scritta in facciata, ha oggi porta il suo nome. scarpata, poi un agevole sentiero attra- sulla Villa Pasole-Berton. Costeggiando un’acquasantiera in pietra del 1661. Pre- Si continua a camminare piacevolmen- versa un ambiente umido, dove cre- poi il muro esterno, si arriva proprio al gevole l’altare ligneo seicentesco con pala te sul sentiero, in un luogo silenzioso scono rigogliose piante di coda caval- Centro Visitatori del Parco, che vale la raffigurante la Madonna con Bambino tra e distante dalle abitazioni, dove non è lina (Equisetum sp.). Presso un ruscello pena visitare. si osservano alcuni blocchi di travertino, i Santi Pellegrino e Valentino. Le pareti raro udire il tambureggiare dei picchi In alternativa, giunti all’incirca a metà di conservano tracce di affreschi e nella volta o il chiuuu della poiana in volo. Il bosco Via Trento, si può imboccare sulla sinistra absidale sono raffigurati i quattro Evange- si fa più suggestivo, per effetto dei listi. A Carpene la chiesa dedicata ai Santi robusti alberi di carpino bianco, quercia un portico, che introduce ad un cortile. Valentino e Urbano venne eretta come e frassino e, sul finire dell’estate, per Si supera poi una passerella sul Colmeda, l’intenso profumo di ciclamino. Ad un dove sono ancora visibili le vecchie ca- cappella gentilizia dalla famiglia Guslini e certo punto, lo scenario si apre e com- nalizzazioni che consentivano di sfruttare nel 1640 dotata di una pala del feltrino pare di fronte a noi il borgo di Carden- l’acqua per il funzionamento di mulini e Girolamo Zigantello (1621-1666), raffigu- zan, cui fa da sfondo il Monte San segherie e per il vicino lavatoio. Dall’antica rante la Vergine del Carmelo con i Santi Mauro. Attraversando un ampio prato Valentino, Carlo Borromeo, Urbano Papa borgata di Tornaol, dove sorgeva un ca- con alcuni fienili coperti (barch), giun- e Fermo. La costruzione fu benedetta nel giamo all’antica chiesetta dei SS. Pel- stello medioevale, si ritorna in breve al gennaio del 1641. legrino e Valentino. Una gradevole Chiesetta di S. Valentino a Carpene centro di Pedavena.

32 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 33 8 ALTOR Mappa del percorso Da un capitello all’altro e Profilo altimetrico Scheda tecnica

PARTENZA E ARRIVO: Centro Visitatori di Pedavena (335 m s.l.m.) LOCALITÀ ATTRAVERSATE: S. Osvaldo, Teven, Travagola, Col, Facen, Palazzina, Festisei, Altor, Casanova SEGNALETICA: frecce direzionali con la scritta 8 – Altor 475 TEMPO DI PERCORRENZA: ore 3.00 LUNGHEZZA: 6,2 km DISLIVELLO: 144 m (Palazzina 477 m s.l.m. – Teven 333 m s.l.m.) DIFFICOLTÀ: facile 464 Itinerario di media durata e con dislivello ridotto, che si snoda alle pendici del Col Melon, tra Pedavena e le frazioni di Teven, Travagola, Facen, Festisei e Altor; il percorso non presenta particolari difficoltà, eccetto alcuni tratti ripidi, ed è 450 percorribile interamente anche in bici. 335 PERIODO CONSIGLIATO PARTENZA : tutto l’anno, ma più suggestivo in primavera e autunno Centro per i colori del paesaggio. Visitatori PUNTI D’INTERESSE: murales di Teven, Santuario di Travagola, lavatoio di Facen, capitelli votivi e affreschi di Altor, Villa Pasole-Berton e Centro Visitatori del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi a Pedavena.

Palazzina DESCRIZIONE DEL PERCORSO 450

Questo itinerario parte da Pedavena, presso il Centro Visitatori del Parco, e porta alla scoperta di inaspettati scorci paesaggistici 436 e delle frazioni più occidentali del comune. strada asfaltata È possibile lasciare l’auto nelle vicinanze del mulattiera / carrareccia sentiero Municipio e della Chiesa oppure al par- 333 cheggio della Birreria; da qui una pista per 352 cicli e pedoni conduce in 10 minuti al centro. Col Dal punto di partenza si segue Via S. Osvaldo 389 e, percorrendo uno stretto vicolo che si snoda 345 Altor 464 m Pedavena 335 m tra le case, si giunge all’omonima chiesetta. Bivio per Facen 352 m Col 389 m Facen 436 m Palazzina 477 m Strada Pedavena - Croce d’Aune 475 m Bivio per Altor 450 m Teven 333 m Teven Pedavena 335 m Travagola 345 m Travagola Qui ci si dirige verso sinistra e poco dopo 500 m a destra, lungo Via Marconi, fino ad incon- trare le prime case di Teven. Il percorso si 400 m fa gradevole perché le facciate delle abitazioni 300 m sono decorate da murales, alcuni dei quali ritraggono momenti di vita agreste. km Tutt’intorno si estende un paesaggio rurale 0 1,5 2,1 2,4 2,9 3,5 4,1 4,7 6,2 1,9 caratterizzato da grandi spazi aperti, dove 4,3 Chiesetta di S. Valentino e S. Giuliana ad Altor si coltivano vite, mais e alberi da frutto,

34 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 35 passando tra le case di Via Mortis, metri ci separano dalla strada asfaltata arriva alla piazzetta del paese. Da qui che collega Pedavena a Croce d’Aune: si procede verso destra, fino ad un spettacolare il colpo d’occhio sui centri crocevia: percorrendo per qualche de- abitati di Norcen, Pedavena e Feltre, e cina di metri la strada in discesa, si sulle montagne circostanti. Non ci resta può ammirare il complesso di Villa che seguire la rotabile in discesa fino Marsiai, oggi sede della Comunità San al bivio per Norcen e lungo Via Trento, Francesco. Invece, imboccando la stra- al termine della quale si possono am- da che sale verso sinistra, si raggiunge mirare la chiesetta ottagonale di la chiesa parrocchiale di Facen, dedi- Sant’Anna ed un suggestivo scorcio Santuario della Beata Vergine di Caravaggio cata a S. Pietro Apostolo. Dal sagrato Panorama sul colle dei Paradis su Villa Pasole-Berton. Superato uno si domina il paese e si gode di una stretto vicolo, si arriva al Centro Visi- alternati a lembi di bosco. In corrispon- bella visuale sui rilievi che chiudono di Altor, che ospita anche una villa sei- tatori del Parco intitolato “Il sasso nello denza di un’evidente curva, si può ef- verso ovest la conca feltrina: Monte centesca. Ormai poche centinaia di stagno”, che si consiglia di visitare. fettuare una breve deviazione verso Avena, Aurin e Tomatico. sinistra, per ammirare un sacello affre- L’itinerario riprende lungo Via Palazzi- scato intitolato alla Madonna del Ro- na, inizialmente pianeggiante e poi in APPROFONDIMENTO SU... Ville e case dominicali nel Comune di Pedavena sario ed alcuni interessanti scorci sul salita; superata una vallecola, che in piccolo borgo. quota separa il dosso del M. Avena dal Immediatamente dopo la curva, si la- Col Melon, si giunge ad un nucleo La villa nell’ambito bellunese è sempre pala del feltrino Domenico Falce (1619- scia la strada principale per seguire abitato; mantenendo sempre la dire- stata concepita come sede stabile del- 1697), raffigurante la Madonna tra i Santi una laterale a sinistra, che sale al San- zione, con qualche tratto in leggera possidente che, avendo una certa quantità Gioacchino e Anna (1661). Altre architetture tuario della Madonna del Caravaggio. discesa, si arriva al pianoro di Festisei. di terra, voleva seguirne da vicino la lavo- minori si trovano nelle frazioni: a Facen la Questo edificio di culto, situato in po- La camminata è molto piacevole, per- razione. Alle architetture maggiori, in cui Villa Marsiai, della fine del XVIII secolo, sizione elevata, ospita al suo interno ché si snoda in un ambiente variegato, predomina l’influsso dello schema vene- attualmente sede della Comunità Villa S. una tela di Giovanni d’Antona e una dove le fioriture primaverili aggiungo- ziano e palladiano, si affiancano altre strut- Francesco. La Cappella, dedicata a S. Fran- pala d’altare attribuita a Francesco no un tocco di colore ai prati punteg- ture minori, poste a metà strada con gli cesco Saverio, fu realizzata nel 1790 Frigimelica. Attraversati il sagrato e il giati di alberi sparsi. In pochi minuti si edifici rurali porticati. Dal XVI secolo, in dall’architetto feltrino Antonio De Boni vialetto che conducono alla chiesa, si giunge ad un bivio, dove si prosegue un’epoca di relativa pace e tranquillità (1739-1811); all’interno si conservano pit- svolta a destra, raggiungendo la bella verso sinistra, in leggera salita, attra- economica, l’attaccamento alla terra insito ture di Giovanni D’Antona (1799). In località piazza di Travagola, cui fanno corona versando luoghi in cui si assapora an- nelle popolazioni locali e un riscoperto Telva di Facen sorge la villa seicentesca piacere umanistico della vita agreste por- dei Facen-Orum, pesantemente restaurata diversi murales con raffigurazioni gioio- cora una certa tranquillità. La bella tarono ad una notevole proliferazione di agli inizi del XX secolo. A Murle si trova se di bambini intenti nei giochi della chiesetta di San Valentino e Santa Giu- questi edifici, specialmente in luoghi so- Villa Lusa, degli inizi del XVIII secolo e tradizione paesana. La strada diretta a liana ci accoglie nel suggestivo nucleo leggiati e ricchi d’acqua, come il territorio recentemente restaurata, con una sola sinistra conduce al paese di Arten, di Pedavena. L’esempio più eclatante è la barchessa (ala dei rustici) superstite. Nor- lungo il solco del Canalet, che si svi- seicentesca Villa Pasòle-Berton, costruita cen, oltre alla residenza ricostruita alla fine luppa alla base del Monte Avena e dai nobili Pasòle. Ampliata nel ‘700 con la dell’800 da Monsignor Antonio Vecellio in dell’Aurin: è un percorso molto piace- scenografica scalinata a tenaglia ed il tim- località Valduna, conserva in posizione vole da compiere in bicicletta. pano di facciata, agli inizi del XIX secolo centrale la cinquecentesca Villa Norcen. L’itinerario prosegue invece sulla de- fu acquistata dalla famiglia Berton. Note- In località Sega, infine, si ricorda la Villa stra, incontrando un bivio segnalato vole è la peschiera-canale che circonda il Crico, eretta nei primi anni del XIX secolo da un capitello, dove una ripida stradi- giardino movimentato da fontana e statue. su probabile rifacimento di un edificio na sale all’abitato di Col. Giunti ad un La cappella, dedicata a Sant’Anna, fu con- settecentesco. Curioso il timpano configu- trivio, ormai in vista di Facen, si sceglie sacrata nel 1671. L’interno, illuminato rato come una loggia aperta, scandita da il tracciato mediano, che costeggia dall’esile lanterna, conserva una pregevole due colonne cilindriche. dapprima un muretto a secco e poi, Vista panoramica di Pedavena

36 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 37 9 FIERE Mappa del percorso Borghi dimenticati alle pendici del M. Avena e Profilo altimetrico Scheda tecnica

PARTENZA E ARRIVO: piazzetta di Facen (436 m s.l.m.) LOCALITÀ ATTRAVERSATE: Anconetta, Fiere, Venezia Secca, Campolei SEGNALETICA: frecce direzionali in legno con la scritta 9 - Fiere 436 TEMPO DI PERCORRENZA: ore 1.00 LUNGHEZZA : 3,3 km PARTENZA DISLIVELLO: 262 m (sopra Fiere 690 m s.l.m. – sotto Facen 428 m s.l.m.) 475 428 DIFFICOLTÀ: facile Itinerario breve, di facile percorrenza e dislivello contenuto, che si snoda nei dintorni della frazione di Facen. PERIODO CONSIGLIATO: percorribile tutto l’anno, ma preferibilmente in autunno per i colori della vegetazione e in primavera per le fioriture del sottobosco. PUNTI D’INTERESSE: Sass del Diaol, edicole votive, borghi di Fiere e Venezia Secca, punto panoramico di Fiere, lavatoio di Facen. 500 DESCRIZIONE DEL PERCORSO 690

L’itinerario parte dalla piazzetta di Facen, dove è possibile lasciare l’auto. In una nicchia, ricavata dalla parete di una casa, è visibile un affresco che rappresenta la Madonna del 613 Rosario con S. Rocco e S. Pietro; l’edicola fu eretta dagli abitanti di Facen nel 1836, come ringraziamento per essere scampati all’epidemia di colera che in quegli anni colpì Bivio per Fiere 690 m Bivio Anconetta 475 m Secca 500 m Venezia Quota 428 m Facen 436 m Facen 436 m Fiere 613 m il Feltrino. Da qui si imbocca la ripida Via 700 m Anconetta, trovando ad un bivio il Sass del Diaol, un masso di porfido sulla cui superficie 600 m furono incise, in epoca imprecisata, delle croci sovrapposte. Sembra si tratti di segni proces- sionali, che indicano ai pellegrini la via per 500 m salire al santuario di Santa Susanna. Continuando verso ovest con pendenze più 400 m moderate, si raggiunge un capitello intitolato alla Madonna col Bambino, raffigurata con i km Santi Vito e Modesto. Qui si mantiene la 0 0,5 1,5 2,0 2,8 3,4 direzione di marcia, lasciando poi la strada 3,2 asfaltata in corrispondenza di una curva. Si strada asfaltata prosegue infatti lungo la mulattiera che in mulattiera / carrareccia sentiero passato veniva percorsa con slitte di legno Capitello lungo il sentiero “delle musse” (musse), per trasportare a valle i carichi di fieno,

38 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 39 questa precede di poco una seconda edicola, che versa in cattivo stato di APPROFONDIMENTO SU... conservazione, in cui si notano una Il paesaggio che vediamo nicchia principale con due finestrelle interne e la copertura con lastre di pietra. Si continua a seguire in salita la via principale, finché si perviene in ambien- Sembra incredibile che circa 200 milioni di anni fa, dove oggi ci sono le Dolomiti, ci te più aperto e prativo, presso un cro- fosse il mare. Qui si depositavano i materiali cevia di strade e sentieri. Il nostro per- erosi dai rilievi lontani, i fanghi calcarei corso si immette ora sulla strada originati all’interno del bacino e i resti di Vista panoramica di Facen asfaltata, che scende verso il nucleo Affioramento di Biancone al tramonto animali e piante. Poi, per effetto abitato di Fiere. Sul colle alla nostra dell’avvicinamento progressivo tra i conti- legna o fogliame. Ad un certo punto, destra spiccano alcuni larici, dagli aghi pera un’altra borgata di case in mura- nenti africano ed eurasiatico questo mare appare sulla destra una struttura a volta, giallo-dorato in autunno e, alcuni tor- tura a vista e un vecchio albero di ca- scomparve lentamente. Altrettanto lenta- composta da grossi conci di pietra locale nanti più sotto, è visibile una scarpata stagno. Mantenendosi lungo la strada mente, gli strati di sedimenti, ormai pietri- messi in opera a secco. È un pregevole dove affiorano dei depositi di origine principale, si notano alcuni esempi di ficati, furono spinti verso l'alto di qualche e raro esempio di cisterna interrata per morenica. Passiamo tra le case di Fiere, abitazioni rurali tipiche e diversi croce- migliaio di metri e, in certi casi ribaltati, la raccolta dell’acqua da infiltrazione o collocate tra 600 e 700 metri di quota, fissi lignei, segno di una diffusa devo- piegati e fratturati. L’emersione completa, della neve, che vi veniva costipata du- in una posizione insolita, lungo il ver- zione popolare. La località è chiamata avvenuta circa 15 milioni di anni fa, segnò rante l’inverno per essere utilizzata nei sante meridionale del M. Avena e alle Venezia Secca. Poco sotto notiamo al- la data di nascita delle montagne e l’inizio della fase di modellamento. Questo territo- mesi caldi ai fini della conservazione spalle del rotondeggiante Aurin. A lato cuni lembi di paesaggio agrario tradi- della strada affiora il Biancone, un cal- rio, interessato nel Quaternario da diverse (giazèra). Si presume che il manufatto zionale, dove la vite viene intercalata glaciazioni, conserva traccia solo dell’ultima, avesse originariamente un ingresso più care puro che si presenta in strati sottili con salici bianchi ed i prati sono costel- poiché ognuna di esse ha cancellato gli stretto dell’attuale e che sia stato realiz- e ricchi di selce, il cui colore bianco lati da alberi da frutto. Presso una piaz- effetti delle precedenti. Durante l'ultima zato nel secolo scorso, periodo di inten- diventa ancor più brillante quando col- zola di recente sistemazione, si trovano glaciazione, il ghiacciaio del Piave ricopriva so sfruttamento agricolo della zona. pito dalla luce del sole nel pomeriggio. una fontanella alimentata da un ruscello il fondovalle fino a oltre 1000 metri di altez- Si procede in salita, su fondo piuttosto Se ci sembrava di essere tornati indietro ed un grande lavatoio; questo luogo za, lasciando scoperte le creste montuose sconnesso, attraverso un bosco con nel tempo, l’apparizione di un grande doveva essere il centro della vita sociale e la parte sommitale del Monte Avena. Il qualche grosso carpino nero, risparmia- ripetitore per la telefonia ci riporta subito per le donne di un tempo, che vi si reca- paesaggio, visto dall’alto, si sarebbe pre- to dai tagli periodici per il recupero della ai tempi odierni. Per il rientro si punta vano per fare la lissia. Si prosegue in sentato in maniera simile a certe limpide legna da ardere. In questo tratto si in- direttamente verso la chiesa di Facen, direzione del paese, incontrando un’altra giornate invernali, in cui le nubi ristagnano sulla conca feltrina. contra un’edicola votiva in evidente lasciandosi piacevolmente distrarre dal fontana in pietra e ritornando, dopo un Il definitivo ritiro dei ghiacciai, avvenuto stato di degrado, costruita a ridosso di panorama sulle Prealpi, la Valbelluna, breve tratto in salita, alla piazzetta dalla le montagne dell’ e le Dolomiti quale siamo partiti. circa 10.000 anni fa, ci ha lasciato in eredità uno spuntone di roccia, al bivio con forme arrotondate e smussate, come il una traccia di sentiero che sale a Santa Monte Aurin, la sella di Croce d’Aune e la Susanna. Nel bosco si incontrano dap- Valbelluna, con i suoi fianchi ripidi. In se- prima numerose querce, poi soprattutto guito il paesaggio è stato rimodellato dai carpino bianco e acero montano, con corsi d’acqua, che hanno scavato valli con sottobosco di pervinca; può inoltre ca- fondo stretto e riempito il fondovalle di pitare di sentire il fischio corto e triste depositi, rendendolo pianeggiante. del ciuffolotto. Un piccolo avvallamento, Il paesaggio che vediamo è un libro aperto delimitato da un muro a secco, rappre- sulla lunga storia delle nostre montagne, senta forse una fonte di raccolta scritta nell’arco di milioni di anni e che contempla la comparsa dell’uomo solo dell’acqua, cui i devoti attribuivano nell’ultimo brevissimo capitolo. particolari proprietà, come avveniva per quella di Santa Susanna. In effetti, Spuntano le primule Distesa di nubi a fondovalle

40 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 41 10 SANTA SUSANNA Mappa del percorso Il viaggio dei devoti e Profilo altimetrico Scheda tecnica

PARTENZA E ARRIVO: piazzetta di Facen (436 m s.l.m.) LOCALITÀ ATTRAVERSATE: Anconetta, Case Aste, S. Susanna, Stalle Michelini SEGNALETICA: frecce direzionali con la scritta 10 – Santa Susanna; segnavia giallo-bianco TEMPO DI PERCORRENZA: ore 3.30 621 LUNGHEZZA : 6,9 km 923 DISLIVELLO: 575 m (sopra Santa Susanna 1011 m s.l.m. – Facen 436 m s.l.m.) 985 DIFFICOLTÀ: media Itinerario di media durata e con dislivello apprezzabile, che si snoda lungo il versante del Col Melon per raggiungere la chiesetta di S. Susanna, dominante la frazione di Facen; il percorso presenta alcuni tratti molto ripidi e con fondo sconnesso. In 1011 436 mountain-bike è possibile seguire la strada da Facen per Fiere e Stalle Michelini; il tracciato comunque richiede esperienza ed allenamento. 475 PERIODO CONSIGLIATO: percorribile tutto l’anno, anche se in inverno la neve rimane a lungo in alcuni tratti; gradevole in primavera e in autunno per i colori PARTENZA del paesaggio. PUNTI D’INTERESSE: Sass del Diaol, edicole votive di Facen, paesaggio di Case Aste, chiesetta dei SS. Tiburzio e Susanna, punto panoramico di S. Susanna.

DESCRIZIONE DEL PERCORSO 690 Questo itinerario, che ha come meta la chiesetta dei Santi Tiburzio e Susanna, è in realtà costellato di numerosi segni della devozione popolare. Dalla piazzetta di Fa- 782 Bivio Quota 1011 m Santa Susanna 923 m Bivio Anconetta 475 m Case Aste 621 m Bivio per Santa susanna 985 m Quota 762 m Bivio per Fiere 690 m Bivio Anconetta 475 m Facen 436 m Facen 436 m cen, dove è possibile parcheggiare, si im- 1000 m bocca la ripida Via Anconetta. Presso un bivio, quasi nascosto da un muretto in 900 m cemento, si trova il Sass del Diaol: un masso di porfido sulla cui superficie, in epoca 800 m imprecisata, fu incisa una serie di croci sovrapposte. Queste sarebbero interpre- 700 m

tabili come segni processionali, per indicare 600 m ai pellegrini la via di salita al santuario. Continuando verso ovest con pendenze più 500 m moderate, si raggiunge un capitello in cui la Madonna col Bambino è raffigurata as- 400 m sieme ai Santi Vito e Modesto. Qui si aggira strada asfaltata km sul retro un’abitazione con un affresco mulattiera / carrareccia 0 0,5 1,3 2,8 3,4 4,8 5,4 6,4 6,9 murale di Sant’Antonio da Padova, en- sentiero 3,0 Capitello nei pressi di Case Aste trando in un boschetto con carpini bianchi 42 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 43 buone possibilità di osservare una vi- dicato al maggiore inglese che tra il ’44 sinistra una struttura a volta, composta da stosa salamandra. ed il ’45 fu impegnato nel Bellunese in grossi conci di pietra locale messi in opera Siamo ormai alla fine del percorso un’operazione a sostegno della Resisten- a secco. È un pregevole e raro esempio lungo il quale i devoti salivano per za. Più a valle la vista si apre sul massiccio di cisterna interrata per la raccolta chiedere la guarigione dalla pertosse del Grappa, sul Roncon, sull’Aurin e sulla dell’acqua da infiltrazione o della neve, (toss pagana) e la protezione per gli in- piana di e Arten. che vi veniva costipata durante l’inverno fanti e le puerpere. La chiesetta di San Giunti ad un piccolo dosso prativo (ore per essere utilizzata nei mesi più caldi ai Tiburzio e Santa Susanna appare sopra 0.50 da S. Susanna), abbandoniamo la fini della conservazione (giazèra). di noi, appoggiata su uno sperone roc- strada che scende verso Fiere per imboc- Durante la discesa, possiamo ammirare cioso, in posizione dominante sulla care il ripido sentiero “delle musse”, utiliz- Chiesetta e Capitello di S. Susanna conca feltrina. Essa è inclusa zato in passato per il trasporto a valle dei il panorama sul paese di Facen e più nell’itinerario tematico del Parco carichi di fieno e legna su slitte di legno. lontano sul Monte Miesna, dove sorge il dai fusti costoluti e contorti. Lungo il “Chiesette pedemontane”, che collega Oltrepassate due edicole votive, bisognose Santuario dei SS. Vittore e Corona. Quindi cammino si incontrano edifici rustici, tra loro 13 edifici di culto situati alle di un urgente restauro, il cammino è ac- raggiunta Via Anconetta, nei pressi del ormai invasi dalla vegetazione, e vec- pendici delle Dolomiti Bellunesi. compagnato da begli scorci sul paesaggio capitello, la seguiamo per ritornare al punto chie case, disposte su un pendio ter- Salendo il crinale sovrastante, si rag- rurale. Ad un certo punto, appare sulla di partenza. razzato con piante di melo e vite: siamo giunge una strada a fondo sterrato; in località Case Aste. Raggiunta un’altra questa conduce ad un pendio prativo APPROFONDIMENTO SU... edicola intitolata alla Madonna col dove sorgono alcune casère, che con- La devozione popolare a Facen Bambino, stavolta accompagnata da servano elementi tradizionali come la San Tiburzio e Santa Susanna, il per- copertura a laste di pietra. Da qui si corso comincia a salire nel bosco. Dopo inizia a scendere, superando altri rustici La Parrocchiale di Facen è frutto di lavori vari lavori di ristrutturazione: nel 1863, una decisa curva a sinistra, si imbocca in posizione panoramica e continuando di ampliamento eseguiti tra il 1866 ed il in particolare, venne aggiunto il pronao un ripido sentiero che prosegue poi a seguire il tracciato più evidente, che 1927. Le pareti interne hanno però a quattro colonne. Sopra l’ingresso sono con pendenza minore fino ad un cro- mantiene un fondo sassoso e un anda- conservato interessanti tracce di affreschi raffigurati i Titolari, un tempo presenti cefisso ligneo. Continuando in salita mento a tornanti. L’esposizione meri- realizzati tra il XV ed il XVII secolo. Basti anche all’interno in due statue si incontra un maestoso faggio, dove dionale favorisce la presenza di piante ricordare nell’aula la Crocifissione seicentesche fiancheggianti quella della ci si immette su una mulattiera pianeg- che amano la luce e tollerano condizio- quattrocentesca, i Santi Vittore e Corona Vergine. Il Santuario è sempre stato meta giante, mentre la vegetazione arborea ni di aridità del terreno, come il larice cinquecenteschi e l’Annunciazione di pellegrinaggi da parte delle genti si arricchisce di belle piante di casta- e il ginepro. Per un breve tratto seicentesca sull’arco trionfale. Uno feltrine, specialmente nella festa dell’11 gno. Ad un certo punto si torna a sen- l’itinerario si sovrappone con la Via splendido tabernacolo lapideo del XV agosto, quando la comunità di Facen vi tire il rumore dell’acqua che scorre Tilman, un percorso escursionistico secolo è murato nel Presbiterio. La sale in processione percorrendo antichi nella vallecola sottostante; allontanan- che si snoda tra e Asiago, de- profonda religiosità delle popolazioni sentieri. Lungo questi furono erette nei doci in direzione opposta, osserviamo locali è testimoniata anche dai numerosi secoli delle edicole sacre come segnali segni devozionali eretti nel territorio, quali ai crocevia e punti di sosta verso il che il ripido pendio è colonizzato da edicole sacre e pitture murali. Sopra tutti Santuario. Caratterizzate da murature a piante con portamento particolarmente vi è però il Santuario dei Santi Tiburzio secco in pietrame locale intonacate e slanciato. Salendo un po’ di quota, ci e Susanna, eretto da un eremita tra il XV protette sugli spioventi da alcune lastre, immettiamo sul sentiero che porta di- ed il XVI secolo sui resti di un’antica quelle attuali risalgono all’Ottocento ed ritto al Capitel de la Salina; alcuni sca- fortificazione. Secondo la tradizione, agli inizi del Novecento, tranne la più lini in pietra ci invitano a proseguire l’intervento del Demonio durante i lavori antica situata appena a valle di S. nella stessa direzione, fino ad incontra- formò il Sass del Diaol, pozzo in cui l’acqua Susanna, che racchiude un affresco con re una mulattiera, che seguiamo per piovana raccolta acquistava proprietà la Beata Vergine di Caravaggio e i Santi un brevissimo tratto, ritornando più in miracolose. L’edificio attuale è frutto di Pietro e Giovanni. alto sul tracciato più ripido. Se la gior- nata è particolarmente umida, ci sono Una vistosa salamandra

44 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 45 11 MONTE AVENA Mappa del percorso Sulle tracce dell’uomo preistorico E Profilo altimetrico Scheda tecnica PARTENZA 1253 PARTENZA E ARRIVO: Casere dei Boschi (1253 m s.l.m.) LOCALITÀ ATTRAVERSATE: Campon, Campet, Le Buse SEGNALETICA: frecce direzionali con la scritta 11 – Monte Avena TEMPO DI PERCORRENZA: ore 2.30 LUNGHEZZA: 6,0 km DISLIVELLO: 239 m (M. Avena 1454 m s.l.m. – Le Buse 1215 m s.l.m.) 1215 DIFFICOLTÀ: media Itinerario di media durata e con dislivello contenuto, che si snoda tra Casere dei LE BUSE Boschi e la sommità del Monte Avena; il tracciato non presenta particolari difficoltà, eccetto alcuni tratti ripidi e a volte fangosi. Può essere percorso anche in mountain-bike, con un po’ d’esperienza e allenamento. PERIODO CONSIGLIATO: tutto l’anno; piacevole in estate per le fioriture dei 1283 1330 pascoli sommitali e in autunno per i colori del paesaggio; in inverno è molto suggestivo, ma occorre fare attenzione all’eventuale presenza di ghiaccio sul fondo stradale e alle intersezioni con le piste da sci e gli impianti di risalita. PUNTI D’INTERESSE: paesaggio e sito archeologico del M. Avena, punto di decollo di parapendii e deltaplani, Malga Casere dei Boschi, Malga Campet, Malga Campon, punto panoramico di Croce d’Avena.

DESCRIZIONE DEL PERCORSO

Si parte a piedi dalla località Casere dei Boschi, situata all’incirca a metà del dolce 1454 crinale che collega il Passo di Croce d’Aune con la cima del Monte Avena. Qui si trova 1439 una Malga di proprietà del Comune di Peda- vena, inserita nel perimetro del Parco Nazio- 1440 nale Dolomiti Bellunesi e recentemente at- trezzata per la caseificazione, la vendita di prodotti e la fornitura di servizi di ristoro e alloggio. Vi sono anche un ampio parcheggio Casere dei Boschi 1253 m 1454 m Monte Avena Bivio quota 14 40 m 1439 m Croce d’Avena Bivio quota 1440 m Stalle Buse 1283 m Piazzale Le Buse 1215 m Casere dei Boschi 1253 m Bivio C. dei Boschi-Buse 1330 m ed un’area attrezzata per il pic-nic. 1500 m

Imboccata la strada sterrata in salita dalla 1400 m malga, si devia subito a destra sul pendio erboso dove è stata realizzata nell’anno cor- 1300 m

rente una pista per lo sci di fondo. Si risale 1200 m quindi il prato, che all’inizio della primavera km è tempestato di crochi bianchi e viola, con- strada asfaltata 0 1,61,8 2,5 3,2 4,5 5,3 6,0 4,8 mulattiera / carrareccia quistando via via una posizione panoramica sentiero Giochi di colori nel bosco sulle Vette Feltrine.

46 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 47 conseguenza dei morsi del bestiame vanti agli edifici, si scende in pochi al pascolo. minuti fino alla strada asfaltata, in pros- Dopo circa mezz’ora di cammino la simità dell’ampio parcheggio dello Cha- pendenza si riduce, in prossimità del let alle Buse, punto di partenza della cippo in porfido che segna il confine principale pista da sci del Monte Avena. tra il comune di Pedavena e quello di Seguiamo quindi verso sinistra la strada Fonzaso. In breve si guadagna il pia- asfaltata che, in leggera salita, oltrepas- noro sommitale del Monte Avena e la sa alcune vallecole boscate e l’Albergo visuale si apre ad ampio raggio sulle Sporting, permettendoci di ritornare Vette, la catena del Lagorai, il gruppo rapidamente al punto di partenza. Stalle Buse montuoso di Cima d’Asta, l’altopiano Suggestivo tramonto sul Monte Avena d’Asiago e il massiccio del Grappa (da Più in alto gli spazi aperti si riducono nord a sud). Seguendo dapprima la ad una sottile striscia che taglia a metà traccia su prato, poi la rotabile a fondo APPROFONDIMENTO SU... Il sito archeologico del Monte Avena il bosco di abete rosso; la massiccia sterrato, si possono raggiungere Malga presenza di questa conifera è in parte Campon e, deviando a sinistra prima dovuta alla notevole capacità di diffu- della malga, la Croce d’Avena, affac- Nel Pleistocene, la cima del Monte Avena ma, usata per costruire strumenti adatti a sione, ma soprattutto ad interventi di ciata sullo scosceso versante che so- emergeva rispetto al grosso spessore di raschiare e forare i materiali più duri. Dopo rimboschimento effettuati attorno agli vrasta la piana di Fonzaso. Tra marzo ghiaccio che rivestiva il vallone bellunese. aver testato i blocchi, raccolti dal terreno anni ’70. Per fortuna c’è chi si occupa Ciò ha fatto sì che i sedimenti, accumulatisi con alcuni colpi precisi, la selce di buona ed ottobre il pascolo si riempie di pro- nei millenni sul piano sommitale e sulle qualità veniva trasportata negli accampa- di tenere il bosco pulito, proteggendo fumi e colori, quando fioriscono botton pendici, non siano stati asportati, permet- menti a valle: il pianoro sommitale del le piante dai parassiti, di cui si nutre: d’oro, campanule, genziane, orchidee tendo la conservazione delle vestigia uma- Monte Avena era insomma un’officina litica. è la Formica rufa, che con gli aghie le meno appariscenti graminacee. ne più antiche. Nei livelli più alti dello scavo sono stati dell’abete costruisce formicai che spes- Ritornati sui propri passi fino nei pressi Negli anni 1984-86, gli archeologi raccolti gli strumenti prodotti circa 5.000 so superano il metro di altezza e ospi- della stazione d’arrivo della sciovia, ci dell’Università di Ferrara hanno effettuato anni fa dagli ultimi uomini della cultura uno scavo di grande interesse scientifico, neolitica e dai primi utilizzatori del rame. tano centinaia di migliaia di individui. si incammina lungo la strada che dol- Si procede piacevolmente, distratti dai in una piccola depressione adiacente alla Questi allevavano animali domestici e pra- cemente scende verso Casere dei Bo- strada che porta a Malga Campon. Appro- ticavano l’agricoltura, costruivano vasi in versi degli uccelli che popolano il bosco schi. La passeggiata è molto gradevole fondendo gli strati, si sono trovate le tracce terracotta ed avevano commerci e scambi e dalle tracce lasciate da altri animali. per il panorama che si gode da quassù della permanenza di gruppi di uomini ap- anche con popoli lontani. Infine, in un Se d’inverno sono frequenti le impron- e, se le condizioni sono favorevoli, per partenenti a tre epoche e culture molto avvallamento del Campon d’Avena, sono te della lepre sulla neve, non appena il veleggiare di colorati parapendii e differenti tra loro. Sono stati raccolti pochi stati individuati frammenti di vasi riferibili manufatti del Paleolitico medio (Musteria- alla prima età del Ferro: sono l’indizio della questa si scioglie compaiono i reticoli deltaplani. La pista di decollo del Monte di gallerie costruiti dalle arvicole. Più no), prodotti dall’uomo di Neandertal circa presenza di accampamenti di allevatori di Avena è conosciuta a livello internazio- 60.000 anni fa. Erano immersi nel loess, un epoca protostorica. Indubbiamente essi su si osservano alberi di faggio un po’ nale ed ospita periodicamente impor- terreno rossiccio accumulatosi per la spinta sfruttavano, forse stagionalmente, l’ampio stentati e contorti, probabilmente una tanti competizioni di volo libero. dei forti venti che soffiavano sulla cima pascolo che esiste tuttora. Poco più di un chilometro a valle, pas- durante la stagione più fredda dell’ultima sando sotto allo skilift, si incontra un glaciazione. Numerosi invece i reperti ap- partenenti alla cultura del Paleolitico supe- crocevia; continuando lungo la via prin- riore (Aurignaziano, circa 30.000 anni dal cipale, in circa 30 minuti si scende presente). Si tratta di utensili ottenuti con direttamente a Casere dei Boschi. la scheggiatura accurata della selce L’itinerario invece prosegue in discesa dall’uomo di Cro-magnon, il nostro più lungo il crinale, evitando la comoda antico antenato in Europa. Sul Campon mulattiera sulla destra; attraversato il affiorano infatti piccole pareti di Scaglia Rossa contenente noduli di selce. In un bosco di abete rosso, con qualche mac- periodo in cui l’area bellunese era libera chia di lampone, si esce su una bella dai ghiacci, l’uomo di Cro-magnon venne radura prativa dove sorgono i rustici a rifornirsi di questa preziosa materia pri- Le gallerie delle arvicole di Stalle Buse. Da qui, passando da-

48 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 49 12 CROCE D’AUNE Mappa del percorso La montagna di Pedavena e Profilo altimetrico Scheda tecnica

strada asfaltata PARTENZA E ARRIVO mulattiera / carrareccia : Croce d’Aune (1015 m s.l.m.) sentiero LOCALITÀ ATTRAVERSATE: Troi della Zeccona, Pian dei Lac, Stalle al Pez, S. Susanna, Le Buse, Casere dei Boschi, Prà de Gnela SEGNALETICA: frecce direzionali con la scritta 12 – Croce d’Aune 1015 TEMPO DI PERCORRENZA: ore 3.30 LUNGHEZZA Croce d’Aune 1015 m Quota 1075 m Bivio quota 1011 m Bivio per Santa Susanna 985 m Santa Susanna 923 m Bivio per Santa Susanna 985 m Bivio quota 1011 m Bivio Stalle al Pez 1080 m Quota 1210 m Stalle Dugno 1247m Piazzale Le Buse 1215 m Casere dei Boschi 1253 m Bivio per Col De Gnao 1108 m Croce d’Aune 1015 m Bivio Stalle al Pez 1080 m : 10,6 km Strada Col Melon 1040 m Pian dei Lac 1050 m DISLIVELLO: 330 m (Casere dei Boschi 1253 m s.l.m. - S. Susanna 923 m s.l.m.) DIFFICOLTÀ: media 1300 m Itinerario di media durata, che si snoda tra Croce d’Aune ed il Monte Avena, con la possibilità di raggiungere la chiesetta di S. Susanna. Il tracciato presenta un 1200 m dislivello apprezzabile ed alcuni tratti molto ripidi e sconnessi; pertanto la 1108 1100 m percorrenza in mountain-bike richiede esperienza ed allenamento. PERIODO CONSIGLIATO : tutto l’anno, ma in autunno risaltano i colori del 1000 m paesaggio vegetale. PUNTI D’INTERESSE 900 m : centro turistico di Croce d’Aune, architettura tradizionale, 1075 paesaggio del Col Melon e delle Buse, chiesetta di S. Tiburzio e S. Susanna, km 0 0,6 1,3 2,6 3,9 4,6 5,0 5,7 6,6 7,0 7,7 8,4 9,8 10,8 punto panoramico di S. Susanna, Malga Casere dei Boschi. 2,8 4,2 4,8 5,4

DESCRIZIONE DEL PERCORSO

L’itinerario inizia dal Passo Croce d’Aune, 1050 che si raggiunge da Pedavena o da Sovra- monte percorrendo la statale 473; qui c’è 1040 posto per lasciare eventualmente l’auto. 1215 Incamminandosi lungo la strada asfaltata Le Buse che sale verso il M. Avena, si imbocca la carrareccia pianeggiante che si stacca in corrispondenza del primo tornante. Oltre- passate alcune case, il panorama si apre sulle Vette, i monti dell’Alpago, le Prealpi

e la Valbelluna, mentre sul prato circostante 1247 spicca una bella casèra ombreggiata da un 923 grande faggio. Puntando verso alcuni larici, 985 1080 ci addentriamo nel bosco. I resti delle co- 1210 struzioni rustiche testimoniano la preesi- stenza di aree prative; in effetti, la vegeta- 1011 zione che vediamo attualmente è in parte frutto della colonizzazione spontanea da Il bosco in autunno parte di arbusti e in parte dovuto a rimbo-

50 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 51 la rotabile diretta sul Monte Avena fino APPROFONDIMENTO SU... Le mal- ad un tornante, dove si imbocca una ghe del Monte Avena strada sterrata. Oltrepassato un affio- ramento di Biancone, calcare in strati sottili e con livelli di selce, si giunge ad un bivio. Qui si prosegue, lasciando Le malghe sono parte integrante del pae- sulla sinistra un nucleo di edifici rustici, saggio del Monte Avena, una montagna che mostrano pregevoli elementi ar- dalle forme dolci, vocata all’alpeggio ed chitettonici, come lastre di copertura, al pascolo bovino, malgrado la carenza stipiti e architravi in pietra. Ripreso il d’acqua superficiale. Perciò diventa fonda- Vecchia malga al Pian dei Lac percorso, in pochi minuti si passa ac- Passo Croce d’Aune mentale creare le pozze d’abbeveraggio, canto alle Stalle al Pez, un complesso che si mantengono grazie all’apporto delle schimenti con abete rosso. Man mano formato dalla stalla con fienile e da ci tipici. Procedendo invece in legge precipitazioni e all’impermeabilizzazione che si procede, il bosco assume a tratti una casèra con annesso il casèrin, piccolo ra salita verso destra, si giunge ad del fondo, cui contribuisce anche il calpe- una fisionomia più naturale, con il fag- locale per la conservazione dei prodotti. un pendio prativo dove sorgono manufat- stio degli animali. gio come specie dominante. Il terreno, Da qui è possibile raggiungere Santa ti e costruzioni decisamente poco in s La pratica consolidata di trasferire il be- che nel periodo primaverile o in seguito Susanna, scendendo alla base del prato intonia con l’ambiente circostante. stiame in alta quota durante la stagione a precipitazioni, diventa fangoso, pro- che ospita alcuni rustici e dirigendosi La camminata diventa piacevole, lun- estiva era legata alla possibilità di sfrutta- duce le condizioni ideali perché gli verso sinistra, fino ad imboccare il go un tracciato pianeggiante che si sno mento delle risorse su diversi piani altitu- animali possano lasciare traccia del crinale erboso sovrastante la chiesetta. da attraverso radure punteggiate di rustic dinali; infatti, al contempo i prati di media loro passaggio. Un altro aspetto inte- Dopo questa meritevole deviazione, si i, offrendo una splendida vista sulle V e bassa quota venivano sfalciati e garan- ressante di questo sentiero, detto Troi ritorna sui propri passi fino alle Stalle ette, fino al Monte San Mauro e al T tivano il foraggio per l’inverno. Un aspetto della Zeccona, è la presenza dell'abete al Pez, dove si imbocca una mulattiera re Pietre. Si scende in vista dello Chal che forse oggi non è così facile compren- bianco, caratterizzato da una corteccia che sale nel bosco, superando un et alle Buse e, passando a fianco deg dere, visto che la nostra vita quotidiana si grigia e abbastanza liscia e da aghi bell’esemplare di faggio doppio. Supe- li impianti di risalita, si attraversa il p svolge essenzialmente a fondovalle, dove si sono sviluppati i centri abitati, le attività piatti, scuri sopra e chiari sotto. rata una costruzione in posizione pano- archeggio sottostante per immetter- produttive e le vie di comunicazione. Quest’elegante conifera predilige il cli- ramica, si svolta verso destra e si pro- si sulla strada asfaltata che sale dal C ma fresco e umido, proprio come il cede su tracciato ripido, attraversando La monticazione (il cargàr montagna) avve- ol Melon. Dopo pochi minuti arrivia- niva all’inizio di giugno e si concludeva ai faggio, col quale formava anticamente dapprima un bosco di faggio e poi uno mo in località Casere dei Boschi, dove pregevoli boschi misti. Compiendo lievi di abete rosso. Compiendo una piccola primi di settembre. In occasione della è stata allestita un’area per il pic-ni discesa a valle, le vacche venivano ador- oscillazioni di quota e superando piccole digressione verso sinistra si possono c, dotata di punti fuoco. In estate è atti incisioni vallive, il sentiero esce nei vedere altri esempi di che hanno nate con fiori ed attraversavano le vie casère va l’omonima malga, che è compre- pressi di una radura, dove stanno avan- mantenuto lineamenti architettonici cittadine, facendo risuonare i loro campa- sa entro il perimetro del Parco, co zando rovi e arbusti. In tempi non troppo nacci in bronzo (in dialetto brondine). me indicano le tabelle visibili a lato del lontani qui pascolavano le vacche, come Le malghe tuttora attive sono tre: due dimostra l’esistenza di una vecchia mal- la strada. Il rientro avviene seguendo appartenenti al Comune di Pedavena (Ca- ga in un unico corpo, circondata da il comodo tracciato che attraversa P sere dei Boschi e Campet) ed una al Co- alberi di ciliegio e noce. Ci troviamo rà de Gnela e, rimanendo sempre in mune di Fonzaso (Malga Campon). Oltre sulla parte sommitale del Col Melon, in ambiente aperto e panoramico, costegg a godersi lo spettacolo dei pascoli verdeg- gianti punteggiati di mucche, presso le prossimità del Pian dei Lac, toponimo ia il confine dell’area protetta. Supera malghe è possibile gustare ottimi prodotti correlato all’esistenza in passato di poz- to il bivio per Col de Gnao e Col Falc caseari: burro, ricotta, formaggio e ze d’abbeveraggio del bestiame. on (Comune di ), appaiono schiz che, abbinato con la polenta, costituisce L’ampio panorama ed alcune panchine le case di Croce d’Aune e, più ad oves un piatto tipico del Feltrino. con tavoli ci invitano ad una sosta. t, lo scosceso Vallon di Aune; in poc La camminata continua in salita lungo Stalle al Pez hi minuti si guadagna il punto di partenza

52 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 53 13 COL MELON Mappa del percorso Storie e paesaggi di ieri e di oggi e Profilo altimetrico Scheda tecnica

PARTENZA E ARRIVO : Croce d’Aune (1015 m s.l.m.) PARTENZA LOCALITÀ ATTRAVERSATE: Troi della Zeccona, Pian dei Lac, Col Melon, Belvedere, 1015 Armentera, Pian d’Avena SEGNALETICA: frecce direzionali con la scritta 13 – Col Melon TEMPO DI PERCORRENZA 795 : ore 5.00 900 LUNGHEZZA: 8,3 km DISLIVELLO: 355 m (lungo Troi della Zeccona 1075 m s.l.m. – incrocio strada Croce d’Aune 719 m s.l.m.) DIFFICOLTÀ: media Itinerario di media durata e dislivello apprezzabile, che si snoda tra Croce d’Aune, il Col Melon e il Pian d’Avena; il tracciato non presenta particolari difficoltà, anche se possono esservi dei tratti fangosi e con fondo un po’ sconnesso. La

percorrenza in mountain-bike richiede esperienza ed allenamento. 1075 790 PERIODO CONSIGLIATO: tutto l’anno, ma suggestivo in autunno per i colori

della vegetazione. 719 PUNTI D’INTERESSE: centro turistico di Croce d’Aune, paesaggio del Col Melon, edifici rurali tipici, paesaggio di Pian d’Avena.

DESCRIZIONE DEL PERCORSO 1050

Il punto di partenza dell’itinerario è Passo Croce d’Aune, che si raggiunge da Peda- 1040 BELVEDERE vena o da Sovramonte percorrendo la

statale 473; qui si può lasciare eventual- 750 mente l’auto. Da Croce d’Aune, seguendo il Troi della Zeccona, si arriva sul Col Melon (v. itinerario 12 – Croce d’Aune per la de- Quota 1075 m Bivio per Armentera 950 m Croce d’Aune 1015 m Pian dei Lac 1050 m Strada Col Melon 1040 m Incrocio strada Croce d’Aune 719 m 790 m Pian d’Avena Bivio quota 795 m Strada Croce d’Aune 900 m Croce d’Aune 1015 m scrizione dettagliata). 1100 m Il cammino procede in discesa lungo la rotabile per circa 500 metri. Sulla sinistra 1000 m

si stacca la strada che conduce in località 900 m Belvedere, dove negli anni ’60 giungeva a destinazione la seggiovia che collegava 800 m

Pedavena al Col Melon. Questo luogo, ora 700 m abbandonato e fatiscente, ha vissuto per un breve periodo l’illusione di un facile km 0 1,3 2,6 3,9 5,1 6,0 6,8 7,4 8,3 sviluppo turistico. Oggi i ruderi degli edifici, 2,8 strada asfaltata le piattaforme e le scalinate in cemento, mulattiera / carrareccia sentiero Funghi a mensola calati nello scenario delle montagne, creano un paesaggio surreale, che induce a ri-

54 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 55 stici: la stalla-fienile è quello che ha APPROFONDIMENTO SU... conservato maggiormente l’aspetto Passato e presente tipico, dove l’utilizzo di trovanti in por- sul Monte Avena fido crea sulla muratura un caratteri- stico effetto cromatico. Scrutando ver- so nord, attraverso le fronde dei larici, Fino agli anni ’50 sul Monte Avena si svol- si intravedono ancora una volta le Vette geva un’intensa attività agro-silvo-pastorale: e la valle incisa dal torrente Porcilla. vi erano casère, maiolère e malghe sparse L’itinerario prosegue in discesa, sor- sull’intero territorio. Sopra i 900 m di quota, prendendoci ogni tanto per qualche si contavano solo due edifici adibiti ad uso Sciatori d’altri tempi Stalla-fienile con mura variopinte particolare, come la presenza di una turistico-ricreativo, immersi in un paesaggio zolla di terreno tappezzata di morbidi dalle tabelle che segnalano il perimetro costellato di prati e pascoli. flettere sull’attuale rapporto tra uomo muschi e felci dei generi Polipodium e Tuttavia il fenomeno dell’abbandono non del Parco, raggiungiamo il suggestivo e montagna. In futuro sarà certamente Asplenium. Man mano che ci abbassa, risparmiò la montagna di Pedavena, finché, più saggio scegliere forme di sviluppo il bosco si arricchisce sempre più di Pian d’Avena. Oltre ad un’area attrezzata negli anni seguenti, si cominciò a intrave- compatibili con la conservazione specie arboree che colgono le differenti per il pic-nic, presso Villa Berton vi è la dere la possibilità di uno sviluppo turistico. dell’ambiente e la bellezza del paesag- condizioni del suolo e del clima: vi stazione del Coordinamento Territoriale A Croce d’Aune sorsero così alberghi e gio circostante. sono aceri, faggi, betulle e abeti, ma per l’Ambiente, ufficio del Corpo Forestale case di villeggiatura, tra il Campon e Le Ritornati sui propri passi, si continua anche pioppi e salici, che necessitano dello Stato deputato al servizio di sorve- Buse si realizzarono impianti sciistici e piste di maggiore umidità, e infine ciliegi, e, tra Pedavena e il Col Melon, addirittura la discesa lungo la via principale, fian- glianza nel Parco. Nel territorio circostante cheggiata da un affioramento di Sca- castagni e noccioli, che tradiscono un una seggiovia. inoltre è stata rilevata la presenza del re glia Rossa, dove la disposizione ordi- legame con le attività dell’uomo. Un Negli ultimi decenni sono avvenuti altri nata degli strati crea l’effetto visivo di ultimo tratto di mulattiera con fondo di quaglie (Crex crex), un uccello rarissimo importanti cambiamenti: il clima attuale, per esempio, non ci regala più le abbon- un muro a secco. Compiute un paio di sassoso compatto ci guida all’incrocio, e protetto da norme comunitarie, che giun- danti nevicate di un tempo. A volte suppor- curve e giunti in corrispondenza di una dove la strada del Col Melon si stacca ge da noi in primavera per nidificare in dalla statale 473. Ci troviamo nel punto tati dall’innevamento artificiale, gli impianti terza, si devia a sinistra lungo una ambiente prativo. sciistici del Monte Avena continuano però più basso dell’itinerario (719 m s.l.m.) strada sterrata che conduce ad alcune Una comoda carrareccia si snoda attra- a funzionare: le ultime novità sono la pista e dobbiamo risalire per circa un chilo- casère. Chi è dotato di mountain-bike verso l’esteso pianoro, con vista grandiosa delle Mazzorre e l’anello per lo sci da fondo metro lungo la statale in direzione di può evitare questo tratto, percorrendo sulle montagne. Dopo circa 20 minuti di presso Casere dei Boschi. Nel frattempo si in alternativa la strada asfaltata dal Col Croce d’Aune. Malgrado la leggera cammino, la si lascia per imboccare sulla sono aggiunte anche altre pratiche sportive, Melon fino all’incrocio con la statale salita, il percorso è piacevole perché come il volo libero, con parapendio o del- sinistra il percorso che ci riporterà in salita 473. Si procede quindi nel bosco ricco offre begli scorci paesaggistici sul ver- taplano, favorito dalla particolare circola- di faggi e frassini; il tracciato è piuttosto sante orientale del M. Avena, su Croce a Croce d’Aune (v. itinerario 5 – Camogne zione atmosferica della zona. Diffuso anche ripido, mentre il fondo rossiccio pre- d’Aune e sulle Vette. Accompagnati per la descrizione dettagliata). l’escursionismo, a piedi, in mountain-bike senta qualche sporgenza rocciosa. Lun- o a cavallo, che si serve della fitta rete di go la discesa si osserva sulla destra strade e sentieri; del resto lo storico itine- un piccolo formicaio, diligentemente rario dell’Alta Via n. 2, dopo aver attraver- costruito con aghi d’abete. Sempre sato gli affascinanti scenari delle Dolomiti, mantenendo la direzione, si seguita a si conclude proprio a Croce d’Aune. scendere fino ad un rimboschimento E il futuro? L’auspicio è che crescano nuove di abete rosso; la presenza del castagno forme di turismo, che portino i visitatori a contatto con l’ambiente e la cultura di que- lascia però intuire che, in un passato sto territorio, compatibilmente con non troppo lontano, l’assetto l’esigenza di tutelarne il grande valore na- dell’ambiente era diverso. In breve turalistico. giungiamo ad un nucleo di edifici ru- Formicaio costruito con aghi d’abete Il verdeggiante Pian d’Avena

56 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 57 INDICE

PRESENTAZIONE

PREMESSA

INTRODUZIONE

ITINERARIO 1 – ZINGE: Quattro passi attorno a Norcen pag. 4

ITINERARIO 2 – TRUGNO: Fra boschi e prati sopra Norcen pag. 8

ITINERARIO 3 – CROCI: In cammino verso il colle di Soladen pag. 12

ITINERARIO 4 – FASTREDE: I pascoli della Val di Lamen pag. 16

ITINERARIO 5 – CAMOGNE: All’ombra del Magheron pag. 20

ITINERARIO 6 – PARADIS: La lunga via delle maiolère pag. 26

ITINERARIO 7 – CARDENZAN: Alla scoperta dei borghi rurali pag. 30

ITINERARIO 8 – ALTOR: Da un capitello all’altro pag. 34

ITINERARIO 9 – FIERE: Borghi dimenticati alle pendici del M. Avena pag. 38

ITINERARIO 10 - SANTA SUSANNA: Il viaggio dei devoti pag. 42

ITINERARIO 11 - MONTE AVENA: Sulle tracce dell’uomo preistorico pag. 46

ITINERARIO 12 - CROCE D’AUNE: La montagna di Pedavena pag. 50

ITINERARIO 13 - COL MELON: Storie e paesaggi di ieri e di oggi pag. 54

RECAPITI UTILI pag. 58

Scopri Pedavena - Guida dei percorsi 58 Scopri Pedavena - Guida dei percorsi Testi guida: Laura Bortolas Testi approfondimenti: Laura Bortolas (pag.11,15,25,41,53,57) Luca De Bortoli - Associazione Ippogrifo (pag. 7,29,33,37,45) Augusto Sartorelli - Associazione Ippogrifo (pag. 19,49) Fotografie: Laura Bortolas - Luca De Bortoli (pag. 7) - Augusto Sartorelli (pag. 49) Biblioteca Civica di Pedavena (pag. 57) Grafica, impaginazione e elaborazione cartografica: Re Mida - Feltre (BL) Stampa: DBS - Rasai di (BL) Base cartografica: stralci di CTR (Carta Tecnica Regionale) parzialmente modificati Regione del - Unità Complessa per il Sistema Informativo Territoriale e la Cartografia N. Aut. del 30/05/03 prot. n. 1021/47.00

Finito di stampare nel giugno 2003 © Comune di Pedavena (BL)