San Michele all’Adige “Biglietto da visita” ® San Michele all’Adige

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Trasformazione caminetti Sala esposizione: Cucine economiche ad accumulo termico (TN) - Loc. Valcava, 47 Cell. 338 7046217 - Tel e Fax 0461 698119 Costruzione canne fumarie E-mail: [email protected] - www.stufaole.it a norma UNI 10683/2005 Via Tonale 27/29 Expo Grumo S. Michele A/A tel. 338 7046217 • 338 8144517 • www.stufaole.it • [email protected] • su e-Bay [email protected]

“La Collana di guide dei Paesi del ”. “Biglietto da visita ®” è edita e stampata da Grafiche Dalpiaz srl - 38040 Ravina di (TN) - Via Stella 11/b - Tel. 0461 913545 - www.grafichedalpiaz.com San Michele all’Adige

Numeri ed indirizzi utili

Municipio: tel. 0461 650117 - fax 0461 651099 Cassa Rurale di e San Michele A/A: 0461 610160 Biblioteca: tel. 0461 650955 Vigili del Fuoco: tel. 0461 605786 Farmacia: via Brennero, 20 - tel. 0461 431750 - urgenze 338 1971781 V.V.F. Pronto Intervento: 115 Canonica (padre don Giancarlo Pellegrini): Emergenza sanitaria: 118 S. Michele - tel. 0464 834185 - Grumo: tel. 0461 650218 Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele Poste Italiane: via F. Biasi - tel. 0461 650122 all’Adige: via E. Mach, 1 - tel. 0461 615111 - www.iasma.it Scuola Elementare di San Michele: tel. 0461 650632 Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina: via E. Mach, 2 - Scuola Elementare: tel. 0461 650629 tel. 0461 650314 - www.museosanmichele.it Scuola Materna di Grumo: tel. 0461 650630 Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto del Legno e Scuola Materna: tel. 0461 662154 delle Specie arboree CNR-IVALSA: via Biasi, 75 - tel. 0461 660111 - Carabinieri Pronto intervento: 112 www.ivalsa.cnr.it Carabinieri - P.zza Chiste, 3: 0461 650130 Guardia Medica: 0461 611111/269

Sanità ed assistenza Distanze La scheda Ambulatorio via IV Novembre, 4 - Grumo - tel. 0461 650848 Località: Abitanti: 2758 di cui 1225 residenti Medici di base: da Trento 17 km. a San Michele e 1533 a Grumo Dott. Fabio Cappelletti: via Tonale, 94 - tel. 336 357027 da Bolzano 45 km. Altitudine: 206,3 m s.l.m. Dott. Roberto Viola: tel. 337 455527 Da aereoporti: Dott. Adbu Ahmed Mahamed: tel. 380 7130836 Festa del Patrono: San Michele Arcangelo Verona 117 km., Dott.ssa Silvia Muzio: tel. 349 5991110 Cap: 38023 Pediatra: Milano Linate 238 km., Frazioni: Grumo Dott.ssa Maria Grazia Deluca: tel. 0461 431750 - urgenze 335 293872 Milano Malpensa 276 km., Dott.ssa Lorena Filippi: tel. 0461 431750 - urgenze 338 1971781 Venezia 224 km. Mercato: Martedì San Michele all’Adige

La Giunta Comunale

Sindaco: MOSER GUIDO Assessore: SERAFIN BRUNO Competente per bilancio-attività amministrativa Competenze: urbanistica, e quanto non delegato agli assessori pianificazione territoriale, sport, turismo, Recapiti: Cell. 349 6154591 sanità, personale, protezione civile con firma Orario di ricevimento: degli atti di competenza. da lunedì al venerdì 9.30-12.30 - c/o Municipio Recapiti: Cell. 328 9448567 da lunedì 15.00-16.00 - c/o Sala Dompieri Grumo Orario di ricevimento: da martedì 15.00-17.00 - c/o Municipio Vice Sindaco - Assessore: PANGRAZZI FRANCA Competenze per attività sociali, cultura, presidenza del consiglio di biblioteca, pubblica istruzione con firma degli atti di competenza Assessore: BRAGAGNA SERGIO Recapiti: Cell. 349 4460432 Competenze: viabilità, attività economiche, Orario di ricevimento: commercio, artigiano, ambiente, servizio da martedì 9.00-11.30 - c/o Municipio e centro raccolta R.S.U., presidenza della commissione Barbieri, Assessore: DEVIGILI MARCO Parrucchieri e mestieri affini, con firma Competenze: lavori pubblici e edilizia privata con firma degli atti competenza. degli atti di competenza Recapiti: Cell. 333 4693037 Recapiti: Cell. 340 3631859 Orario di ricevimento: Orario di ricevimento: su appuntamento da venerdì 9.00-11.30 - c/o Municipio San Michele all’Adige

Nowak, documento storico che permette di capire i cambia- San Michele: ieri, oggi e domani menti della valle negli ultimi secoli. Per quanto riguarda la viabilità, sono state messe in sicurezza e migliorate le pavi- Nel corso di questi anni il ha avuto un notevole svi- mentazioni di molte vie dei due centri, tra le quali via Marco- luppo sia demografico che sociale, l’amministrazione comu- ni e la strada a fianco al cimitero di San Michele che servirà nale ha contribuito mediante la realizzazione di molte opere le future lottizzazioni della zona. Tra le opere attualmente pubbliche, trasformando il paese e cercando di soddisfare in cantiere possiamo citare la nuova scuola elementare di le esigenze dei cittadini e migliorando di fatto i servizi offerti San Michele, il rifacimento della parte bassa di via Roma e alla popolazione. la passerella sull’Adige. La posizione scelta per la scuola ele- Tra i principali interventi passati si possono citare in primo mentare permetterà di proiettare i bambini in un ambiente luogo il collegamento ciclo-pedonale tra i due centri abitati didattico-formativo nuovo, tranquillo ed immerso nel verde. che ora permette un sicuro e agevole collegamento tra San Gli spazi dedicati saranno maggiormente funzionali, ampi e Michele Grumo e la scuola materna di San Michele che ha progettati a misura di bambino. portato i bimbi dentro un nuovo ambiente progettato espres- I lavori in corso in via Roma hanno permesso di rinnovarne samente per loro, secondo i più moderni canoni dell’edilizia la fognatura e si stanno concludendo con la pavimentazione scolastica. Per quanto riguarda lo sport e le iniziative ad in materiale pregiato. Il futuro ci riserverà sicuramente altre esso legate è stato rinnovato con manto sintetico il campo nuove opere pubbliche che aiuteranno a migliorare ulterior- sportivo dell’oratorio e costruito il nuovo palazzetto dello mente il Comune. In fase di progettazione troviamo l’abbat- sport che può ospitare manifestazioni con grande presenza timento di casa Fisher a Grumo e la creazione di una piazza di pubblico. Sul lato culturale è stata restaurata la statua dei che darà nuova linfa vitale al centro storico dell’abitato; il San Giovanni Nepomuceno protettore del paese contro le al- parcheggio di via Roma a servizio dei cittadini della zona, il luvioni e, parallelamente, creato il Centro di documentazione completamento della pavimentazione del centro storico di sul fiume Adige in cui è esposta la gigantografia della mappa San Michele (via Roma e via Avanzi) in materiale pregiato e raffigurante la valle dell’Adige dei primi dell’800 di Ignaz von la passerella sull’Adige già in appalto. San Michele all’Adige

San Michele oggi San Michele all’Adige

Posizione geografica

L’abitato di San Michele all’Adige è situato a nord di Trento, in Val d’Adige, nella Piana Rotaliana. Si trova a non molta distanza dal Parco naturale del Monte Corno e confina con , , , , , Mezzolombardo. Il Comune è bagnato dal fiume Adige, sulla cui sponda sinistra sorge l’abitato ed è attraversato dalla strada statale n. 12 dell’Abetone e del Brennero, che in direzione nord la collega a Bolzano e al passo del Brennero mentre in direzione sud, passa per Verona e Modena. Da S.Michele la SS 12 si raccorda con la strada statale n. 43 della Val di Non, e a sua volta con strada statale n. 42 del Tonale e della Mendola che la collegano a Bolzano e a Bergamo. Il casello autostradale di San Michele all’Adige- Mezzocorona, sulla A22 Brennero-Modena la connette al sistema autostradale europeo (E6). La più vicina stazione è a 117 km. Anche Bolzano a 35 Km, offre interessanti ferroviaria è a Mezzocorona, a 3km, sulla linea Verona- collegamenti mentre per i voli intercontinentali gli Brennero, mentre i collegamenti ferroviari locali della aeroporti di Milano/ Linate e di Milano/Malpensa distano Trento Malè la mettono in collegamento con la zona rispettivamente 238 e 276 km. sciistica. Il porto più vicino è quello di Venezia, capoluogo regionale L’aeroporto internazionale di riferimento, quello di Verona, veneto, a 224km. San Michele all’Adige

per primo una via a carattere militare. Le origini La Claudia Augusta aveva due assi principali. Uno sulla destra dell’Adige, che collegava i vari centri costeggiando L’abitato di San Michele all’Adige è collocato nella Piana i detriti di falda, ed uno sulla sinistra passava per San Rotaliana un’importante area geografica in cui la presen- Michele. za umana è documentata fin dalla preistoria. Il percorso della primitiva via romana attraverso il solco La Piana Rotaliana è un vasto triangolo alluvionale at- dell’Adige si snodava ai suoi bordi, su colli e dirupi a cau- traversato dalle acque del torrente Noce, con il corso sa delle periodiche inondazioni del fiume e per le paludi dell’Adige alla base e al vertice la gola della Rocchetta, sul che dominavano soprattutto fra , e Sa- cui incombe il monte di Mezzocorona. Questa zona è stata lorno. Dalla Claudia Augusta partiva un’altra strada che fin dal neolitico un importante nodo di comunicazione fra collegava la Val d’Adige e la Piana Rotaliana con la valle le tre vallate dell’Adige, del Noce e del Noce, con l’Anaunia, passando dell’Avisio. per Mezzocorona. L’antica via po- Due grandi vie passavano nella sta sulla destra dell’Adige fu gra- Piana Rotaliana: il fiume Adige e dualmente abbandonata mentre la via imperiale Claudia Augusta. venne potenziata quella sulla sini- Con l’occupazione di questi terri- stra di San Michele attorno al XII° tori, i romani portarono anche la sec, quando assunsero crescente loro amministrazione e la lingua importanza la via postale e più latina nonché il culto dei loro Dei, tardi la navigazione fluviale. e costruirono strade per prose- La sinistra dell’Adige e la via mi- guire verso nord le loro conqui- litare di Druso furono invece adi- ste. Fu Druso che al tempo della bite al vettovagliamento dell’eser- guerra retico-vindelicia vi aprì cito e al traffico e commercio San Michele all’Adige

locale. Il tracciato della Claudia tali di S. Anastasia da collocarsi in Augusta raggiungeva Tridentum ai uno dei più importanti monasteri piedi della Verruca, valicava l’alveo della Baviera. antico dell’Adige nei pressi dell’ab- I religiosi, raggiunta Pressano, con- bazia di San Lorenzo, quindi da Pie- statarono che la Plaga rotaliana trastretta saliva leggermente per era completamente allagata da una allacciarsi a Martignano con la via delle ricorrenti inondazioni dell’Adi- proveniente dalla Valsugana e pro- ge, e decisero di incamminarsi alla seguiva, sempre sulla sponda sini- volta di Faedo, e di qui per la valle stra della vallata, verso Pressano del Sajuch ridiscendere verso l’Adi- e San Michele all’Adige. La strada ge proseguendo poi in direzione che staccandosi dall’antica via im- dell’altura di Castelvetere. Oltre- periale romana, la Claudia Augusta passato il castello di arri- padana, risaliva il conoide di Faedo e passava per Giovo varono a San Floriano (Klosterhof), dove da tempo imme- era considerata la più facile via di comunicazione fra la morabile esisteva un ospizio per viandanti e pellegrini; valle dell’Adige e la val di Cembra. quindi rifocillatisi tentarono di portarsi sull’altra sponda Alcuni reperti archeologici e storici documentano il trac- della vallata onde proseguire lungo la via romana. ciato della strada consolare romana fra S. Michele ed Ostacolati dall’eccessivo rigonfiamento delle acque, pre- Egna o Vadena: due pietre miliari di epoca romana furo- sero la via dei monti per raggiungere la Baviera attra- no ritrovate presso Castelvetere (Castelfeder) vicino ad verso il valico del Brennero, dove passava il raccordo Ora. stradale con la Claudia Augusta, costruito dai Romani fin Risale al 1053, invece, la relazione del viaggio di alcuni dal III sec. dopo Cristo per la Val d’Isarco, raccordo nel monaci tedeschi che attraversarono la regione, prove- quale s’inseriva pure la Julia Augusta proveniente dalla nienti da Verona, con il compito di trasferire i resti mor- Val Pusteria. San Michele all’Adige

provenienti dalla Il Sacro Romano Impero Cappadocia, che e i principi vescovi furono contestati e uccisi nella Valle di La presenza romana aveva importato nella regione la vene- Non. Consta peral- razione per Dei quali Saturno, Diana, Mitra, Giove ed altri. tro che verso l’ VIII° La religione cristiana fu introdotta sin dal II° sec e si diffuse sec. tutto il territo- sistematicamente dopo l’editto di Costantino del 313. Deter- rio trentino fosse minante per la cristianizzazione del territorio trentino fu ormai dedito alla l’apporto del Vescovo Vigilio agli inizi del 400, affiancato nel- religione cristiana. la sua predicazione dai santi Sisinio, Martirio e Alessandro, Seguirono le inva- sioni barbariche con i Vandali, gli Unni, gli Ostrogoti e altri, e ancora by i Longobardi che fondarono un Re- gno stabile diviso in 36 Ducati di cui uno, governato dal duca Evino residente in Trento. Nell’anno 800 con l’ incoronazione CHEMICAL PRODUCTS FOR a Roma di Carlo Magno, Imperatore del Sacro Romano Im- PROFESSIONALS ONLY pero e la dominazione dei suoi successori, detti Carolingi, S. MICHELE A/A (TN) - Via Postal, 45 - Fraz. Grumo venne a svilupparsi il feudalesimo, un sistema di governo Tel. 0039 0461 65 11 90 - Fax 0039 0461 65 11 88 che doveva durare oltre un millennio, e si basava sulle con- www.carcos.com - [email protected] suetudini germaniche del “beneficio” e del “vassallaggio”. San Michele all’Adige

La proprietà fondiaria era dell’Imperatore che la concedeva contrastati dai Conti di Tirolo, ufficialmente loro avvocati e in godimento ad alti personaggi che avevano acquisito par- protettori, che tentavano minarne l’autorità temporale per ticolari benemerenze, con una cerimonia detta “investitu- sostituirsi a loro come unici signori territoriali. Cionono- ra”. Essi ricevevano così un titolo nobiliare, erano nominati stante, i Principati durarono quasi 800 anni. “Vassalli” col potere di investire i propri “Valvassori”. Ora, In questo contesto storico il centro di S. Michele per la sua bisogna ricordare che gli Imperatori del Sacro Romano Im- posizione così esposta nella valle conobbe, forse più di tanti pero risiedevano in Germania: essi dovevano venire in Italia altri, i disagi e le conseguenze delle guerre, con i numerosi per impegni di governo e recarsi a Roma in occasione della passaggi di eserciti, accampamenti militari e relativi sac- loro incoronazione da parte del Papa. Perciò avevano biso- cheggi, ruberie, carestie e pestilenze. gno di trovare un passaggio libero e sicuro, al riparo dalle ricorrenti guerre tra i signorotti locali. Nell’anno 1027 furo- no istituiti dall’Imperatore Corrado il Salico i Principati di Trento e Bressanone, che comprendevano tutto il territorio regionale, più una estensione oltre Brennero, cioè la valle dell’Inn con la città di Innsbruck. I Principati erano dei veri e propri staterelli affidati ai Vescovi che acquisivano il titolo di Principe. Questi erano doppiamente legati a Roma, come rappresentanti della Chiesa, ma feudatari dell’Impero e vas- salli dell’Imperatore, con diritto di sovranità autonoma sul Principato. Come tali avevano l’autorità di mettere in sogge- zione gli altri signorotti nobili, sempre rissosi, e di garantire agli Imperatori il libero passaggio per le nostre valli. I Principati nel corso della storia ebbero alterne vicende a causa di guerre e lotte politiche. I Principi Vescovi furono Castello Koenigsberg, 1904 San Michele all’Adige

San Michele all’Adige

L’origine del centro abitato di San Michele è molto antica e risale all’epoca romana, come testimoniano il ritrovamento di una necropoli di circa 20 tombe, verso la fine del secolo scorso, nei pressi del Maso Sornello e di altre sepolture con reperti e monete romane. Antica sede di fiera ed importante snodo fluviale, è posto su di una costa rocciosa e domina la Piana Rotaliana dalla riva sinistra dell’Adige. La frazione di Grumo sorge “La ròsta” dell’Adige intorno al 1880. su di uno spuntone roccioso sulla riva destra del fiume: per secoli i due centri sono stati collegati da un traghetto Altemanno, vescovo di Trento, il 29 settembre del 1145, che metteva in comunicazione anche i centri urbani delle giorno dedicato al Santo. due rive della piana. Attualmente l’antico nucleo urbano si snoda lungo la Fino al XII° sec. il borgo di San Michele era conosciuto col strada interna con edifici Sei-settecenteschi. All’incrocio nome di “Burgum Cunispergi” e si sviluppava a ridosso con la strada provinciale c’è il vecchio albergo “Aquila della torre di guardia dei conti di Appiano che poi la nera”, antica osteria quattrocentesca e prima stazione di donarono ai canonici regolari di S. Agostino. Tramuterà posta della Piana e, sulla via Roma, troviamo il restaurato il nome in quello di S. Michele dopo la costituzione Palazzo Mezzana. ufficiale del convento e la consacrazione della sua chiesa Il fiume Adige e il torrente Noce, suo affluente erano a San Michele Arcangelo, invocato durante le ricorrenti particolarmente impetuosi: in primavera e in autunno alluvioni sin dall’alto medioevo e protettore dei conti di portavano a valle masse d’acqua insieme a detriti d’ogni Appiano. La cerimonia ebbe luogo con la benedizione di genere e l’orografia subiva cambiamenti incisivi da un San Michele all’Adige

anno all’altro. Si viaggiava sempre sui dossi per evitare Le numerose ramificazioni dell’Adige lambivano il paese di venir travolti dalla improvvisa furia delle acque che le cui abitazioni erano in prossimità del fiume mettendo a minacciava i centri abitati sulle rive dei fiumi. dura prova gli abitanti. Prima della sua deviazione a Zambana, nel 1852, il La lotta per la sopravvivenza ha consentito alle tenaci torrente Noce usciva dallo stretto della Rocchetta, dove popolazioni rotaliane di rubare terreno alle acque e via il flusso diventava oltre modo irruente dirigendosi verso via di trasformare l’acquitrino nella più bella vallata Mezzocorona e si gettava nell’Adige a nord di Grumo, di vitata d’Europa. fronte a San Michele all’Adige, nei pressi del dosso di S.Sebastiano. Nel settecento gli abitanti avevano posto alla Lo stemma di San Michele in tempi an- confluenza dei fiumi la statua di S. Giovanni Nepomuceno tichi raffigurava l’Arcangelo Michele. Di per richiederne la protezione. tale stemma vi sono almeno tre varian- Le paludi a nord di San Michele costituirono per secoli il ti. Una raffigurante S. Michele guerriero confine naturale tra le terre di cultura tedesca e quelle che porta nella mano destra una spada di cultura e tradizione italiana. Questa barriera di acqua, fiammeggiante e in quella sinistra la bi- ostacolando i contatti tra le popolazioni della valle, lancia come simbolo di giustizia. Un’altra isolava spesso per periodi piuttosto lunghi i paesi della rappresentazione lo vede portare nella destra una Piana Rotaliana ed i paesi della Bassa Atesina. Anche il tromba e nella sinistra uno scudo mentre schiaccia il transito era reso poco sicuro a causa delle incostanti diavolo sotto il piede. Il diavolo, questa volta trafitto barriere naturali che ne modificavano la viabilità, perciò dalla lancia dell’Arcangelo compare anche in una ter- le relazioni degli abitanti della Piana Rotaliana tendevano za variante dello stemma. Oggi lo stemma del Comune a gravitare prevalentemente verso sud rafforzando i di San Michele A/A è uno scudo bipartito con una falce legami con la realtà culturale e sociale italiana, mentre di luna d’argento in campo nero sulla destra e una quelli della Bassa Atesina si radicavano fortemente nella mezza stella d’oro in campo azzurro sulla sinistra. realtà culturale tedesca. San Michele all’Adige

maginazione ci può riportare all’arrivo degli ambascia- Storia del Monastero Fortificato tori veneziani, la mattina del 18 giugno 1492, diretti alla e di San Michele all’Adige corte di Federico III di Asburgo. “… vennero a disnar a S. Michel, dove finisce la Lom- I conti di Appiano, antichi signori del castello di Monreale, bardia et intra il principio de Alemagna; longi da Trento fecero innalzare una torre di guardia poco più a valle, in miglia X, in la hosteria de l’Aquila, in la qual si bevette cima ad un dosso roccioso sovrastante il corso dell’Adige, cum gotti d’argento, come si suol dar in Alemagna, et era allo scopo di vigilare più agevolmente l’importantissima etiam all’incontro boccali di stagno. Il panzalo brovado arteria di comunicazione che andava a Nord sul traccia- bono de sorte todesca, del quale aveno etiam a Trento et to della strada romana Claudia Augusta. Questo bastione mangiarono in stua, perché in Alemagna non si manza fortificato, per la sua dipendenza dal vicino castello di altramente. A cena poi vennero a Igna ...” Konigsberg/Monreale, diede il nome alla sottostante bor- gata chiamata “burgum Cunispergi”, vale a dire “borgo di Per la sua importante posizione nella zona contestatissi- Monreale”, l’odierna San Michele all’Adige. ma fra l’Avisio, il Noce e la chiusa di Salorno, il monastero Attorno a questa torre verrà ampliandosi più tardi un monastero fortificato, ad opera di un gruppo di monaci agostiniani provenienti dall’abbazia di Novacella, presso Bressanone, che per la sua importante posizione sarà non solo luogo di preghiera ma anche riparo per i viag- giatori di passaggio. Durante i secoli, la sua opera di aiu- to e ristoro al viandante, sarà sostenuta da numerose lo- cande e osterie, come la antica osteria quattrocentesca “Aquila nera”, tuttora esistente, sulle cui mura ancora oggi si possono notare brandelli di affreschi gotici. L’im- San Michele all’Adige

to del confine linguistico e politico alla sponda destra dell’Avisio: così conquistarono, fra l’altro, il munitissimo e strategico castello di Segonzano a guardia di una impor- tante via fra le due sponde dell’Avisio e si assicurarono l’accesso ai castelli di Monreale, di “Mezo San Pietro” e della “Corona di Mezo”, feudatari della Chiesa tridentina. Durante il Duecento il monastero si andò accrescendo e completando: aumentavano i suoi beni mobili e immobili; ed i vasti appezzamenti di terreno, dato l’esiguo numero dei monaci, venivano dati per la coltivazione a laici, i quali si stabilivano nelle abitazioni del borgo sottostante.

fortificato di San Michele fu secolare spettatore, attore e spesso vittima, dell’aspra contesa fra i conti del Tirolo ed i principi vescovi di Trento: i primi decisi nella loro politica di espansione e sopruso ai danni del Principato tridentino, gli altri fermamente intenzionati a resistere alla violenza di questi loro feudatari e “avvocati”. I conti di Tirolo-Gorizia, nella seconda metà del Duecento, operarono una forte germanizzazione di questa parte del Trentino settentrionale con il conseguente arretramen- San Michele all’Adige

Il convento degli agostiniani di San Michele fu così co- giunta fino a noi col nome di “guerra rustica” con assal- stretto a supportare la politica dei conti del Tirolo popo- ti a castelli, conventi e canoniche con relative violenze e lando di contadini tedeschi non solo i dintorni del mona- ruberie. stero, ma anche l’altipiano di Giovo e quello di Favogna, Il Settecento fu l’ultimo secolo di vita del glorioso mona- incardinati alla parrocchia di Mezzocorona. stero. Con la guerra di successione spagnola le vallate Il Quattrocento fu per l’abbazia un secolo fra i più avversi. del Trentino videro susseguirsi gli eserciti al servizio di La comunità religiosa, toccata dalla povertà, venne scos- austriaci e di francesi. Migliaia e migliaia di armati occu- sa da calamità d’ordine morale e materiale ed investita parono terre e abitati, con razzie ed espropri, non curan- dal ciclone di dolorosi eventi storici. dosi minimamente dei danni arrecati alla povera gente. In seguito altri mali e disastri investirono la vita dell’ab- Il paese e l’abbazia di S. Michele non furono in grado di bazia agostiniana. sottrarsi agli abusi della soldataglia. Un’epidemia di peste dilagò con particolare violenza nella Queste tristi vicende contribuirono a far aumentare nella Val d’Adige e le inondazioni dell’Adige sconvolsero campi Piana Rotaliana carestia e delinquenza; in più si verifica- fertili e messi già mature, per cui sul finire del XVI° sec. rono malattie bovine, come l’afta epizootica, e un aumen- Il convento venne a trovarsi talmente a mal partito che il to straordinario di insetti divoratori di raccolti. Principe vescovo per poco non decretò la soppressione Verso la fine del Settecento l’Europa fu nuovamente scos- della comunità religiosa. sa dai moti rivoluzionari scoppiati in Francia. Il contemporaneo e imprevisto dilagare del protestante- Nel 1796 le armate francesi giunsero in Trentino dal Sud, simo ebbe, a suo tempo, seguito anche nella regione e dilagando lungo la Val d’Adige. non è escluso che anche i monaci del Monastero risentis- Dopo la vittoriosa battaglia di Calliano Napoleone occupò sero delle nuove idee portate dal movimento protestan- Trento ricacciando gli austriaci sempre più a Nord: per il te. Certo è che lo spirito di contestazione portato dalla monastero di S. Michele e la sottostante borgata furono riforma contribuì ad alimentare la grande sollevazione giorni di terrore. di contadini o “rustici” del 1525, iniziata in Germania e La soldataglia francese abbandonò il convento, devastato San Michele all’Adige

e in fiamme, alla mercé della gente del luogo che, esaspe- arricchire le collezioni dell’Università la quale si giovò rata da tante traversie, completò l’opera di distruzione pure delle rendite dei beni amministrativi del monastero e di rapina. Il monastero degli agostiniani di S. Michele trentino. all’Adige non si risollevò più da questo disastro. Alla de- Quindi ciò che oggi rimane, più che i beni mobili e le rare vastazione dei francesi fece seguito una nuova occupa- suppellettili sacre e profane scampate chissà come al zione austriaca che trasformò il monastero in una vera e naufragio dell’epoca napoleonica, è la testimonianza del- propria caserma fortificata. la dignità architettonica di molti ambienti del monastero: Nel 1801, dopo qualche anno di relativa quiete, i monaci il chiostro gotico, i due cortili, la chiesa con la luminosa furono nuovamente aggrediti, sempre durante le guerre facciata. Sono anche da ammirare le squisite opere di ar- napoleoniche: altre rapine, incendi, distruzioni si aggiun- sero alle precedenti calamità, impoverendo ulteriormen- te i religiosi di quanto avevano nascosto e preservato durante la prima bufera, o racimolato e costruito dopo di essa. Nel 1805 il governo bavarese, alleato di Napoleone, su- bentrò nell’amministrazione del Trentino e dopo due anni emanò il decreto di soppressione dei religiosi agostiniani di S. Michele ed il passaggio del convento all’amministra- zione governativa. E così anche il monastero di S. Michele fu soppresso: furono trafugate altre suppellettili sacre e profane qua- li pissidi, pivali, quadri, mobili, libri e altri documenti preziosi per la storia del convento della Plaga rotaliana, che presero la via soprattutto di Innsbruck, andando ad S. Michele all’Adige circa 1915 - Panoramica verso Nord San Michele all’Adige

tigianato che per la loro mole e il loro ingombro non sono riscontro in Italia se non in altri due o tre esemplari. Poi state trasportate via dai tanti razziatori del monastero i due luminosi cortili. Quello superiore, impropriamente fortificato, come i ricami in ferro battuto che animano chiamato anche chiostro essendo cinto su due lati da un tuttora scalinate e portali, balaustre, logge, il chiostro e loggiato con arcate di stile rinascimentale e barocco. la chiesa stessa. E il cortile inferiore, subito dopo l’ingresso principale, Il chiostro gotico, molto suggestivo, anche se non delicato movimentato nella sua parte occidentale da un portico e e ricco d’opere d’arte come tanti altri chiostri del nostro da una scalinata con ringhiera, che sale alla loggetta se- Paese rivela, nella sua impronta massiccia e senza fronzo- centesca sbarrata da mirabili ricami pure di ferro battu- li, il carattere rude, montanaro e dignitosamente povero to. A metà parete orientale di questo cortile si nota, anco- dei religiosi che l’abitavano. La pianta a forma triangolare ra molto ben conservato, un curioso ricordo storico, una è un modulo di costruzione piuttosto raro, che non trova specie di scacchiera dipinta nella quale ricorre per 143 volte il nome di Massimiliano d’Asburgo, che soggiornò per ben cinque giorni al monastero, e pare abbia conces- so il titolo di borgata al paese di San Michele. La chiesa esprime forse più d’ogni altro ambiente il livello artistico raggiunto dal convento nella sua vita plurisecolare. Dopo aver ammirato all’esterno lo splendore e la luminosità cromatica della facciata, entrati, l’occhio si volge subito alla volta e alla cupola sfarzose di stucchi ed affreschi. La ricchezza artistica del tempio si esalta poi nelle cap- pelle e negli altari laterali, così pure nel presbiterio, ma CUCINA TIPICA TRENTINA soprattutto nella sagrestia dove appaiono i migliori affre- via Tonale, 23 - GRUMO - uscita S. Michele a/A (TN) schi eseguiti dall’Alberti che rivelano il delicato influsso Tel. / Fax (+39) 0461 650134 - www.cantaleone.it - [email protected] coloristico della pittura veneziana. San Michele all’Adige

La pergamena originale è conservata presso l’Archivio di La Chiesa di S.Michele Stato a Vienna. Nei secoli l’edificio subì a più riprese furiosi incendi, a I frati agostiniani che fondarono il convento di S. Michele causa dei fulmini, uno dei quali, nel 13° sec. la ridusse ai costruirono, su un ripiano roccioso, anche la chiesa che muri perimetrali. diede inizio alla Prelatura dei canonici di S. Agostino in S. L’attuale edificio fu costruito in seguito ai danni causati Michele. Il vescovo di Trento, Alemanno, consacrò la chie- dagli incendi del 1664 e 1666. sa il 29 settembre 1145, festa di San Michele Arcangelo. L’opera fu predisposta dagli architetti Giovanni Borghetti e Stefano Panizza che la completarono nel 1683, anno della riconsacrazione. Nel 1688 la chiesa fu ampliata con il grande coro e le facciate, arricchite con le finestre Ser- San Michele all’Adige

liane. E’ posta al centro del monastero: sulla sinistra si Ambrogio metropolita di Milano e S. Gerolamo che dopo trova il caratteristico chiostro triangolare opera del XIII° alterne vicende si impegna nella traduzione delle scrit- sec., sulla destra invece, lo studentato che circondava ture in lingua latina. il cimitero dei frati. Alla fine del’700 fu devastata dalle Nel timpano si nota l’orologio settecentesco con due sta- truppe francesi e spogliata di tutti i preziosi arredi di cui tue di marmo ai lati. Il portale, costruito nel 1688, è sor- era dotata. montato da una statua di San Michele arcangelo, di ot- Ai danni della guerra si aggiunsero i colpi dell’artiglie- tima fattura, che trafigge il diavolo con una lunga picca. ria francese sparati per divertimento dalla La porta della chiesa è stata costruita in ambito nordico postazione di Grumo che trapassarono la e, come la chiesa, è del XVII° sec. porta di ingresso danneggiando i mar- Sulla sinistra del sagrato un’edicola contiene la sta- mi dell’altare maggiore. tua seicentesca di S. Giovanni Nepomuceno ritrovata Una scalinata di una trentina di su una banchisa dell’Adige dove era rimasta sepolta a gradini, porta al sagrato pensile, causa di una disastrosa alluvione avvenuta nei primi vigilato da due statue marmoree dei vescovi Vigilio e Agostino. La facciata suddivisa in lesene, reca nelle otto nicchie altret- tante statue. Le statue superiori raffigurano i quattro evangelisti con i loro simboli. Quelle infe- riori rappresentano i quattro Padri della Chiesa occidentale: papa Gregorio VII, S. Agostino il grande vescovo d’Ippona, S. San Michele all’Adige

anni del ‘700. di S. Maria delle grazie. Il dipinto, si legge in un antico A Nord fra l’edicola documento, stava in un salotto del Monastero. Nel 1520 e la chiesa è rica- un giocatore che aveva perduto altrove ogni suo avere, vata una porta con furibondo s’avventò sacrilegamente contro la sacra im- un grazioso cancel- magine. Vivo sangue sgorgò dalla ferita, le cui tracce, letto in ferro che come attestano i documenti, erano visibili anche nel porta sul piazzale 1624. Per questo prodigioso pensile – ex cimite- avvenimento, il quadro ebbe ro dei frati. larga devozione, fu trasferito La chiesa si presen- in chiesa e collocato sull’alta- ta in forma longitudinale con la grande finestra serliana re che rimase illeso nell’incen- sulla facciata, circondata da un drappeggio a stucco. dio del 1686 e che fu dichiara- I quadri e gli affreschi della chiesa sono nella quasi tota- to “privilegiato in perpetuo” lità opera di Giuseppe Alberti e della sua scuola. come riportato negli “Atti Visi- L’Alberti (, 1640 - 1716) fu un illustre artista tren- tali” del 1749. tino, sacerdote, pittore e architetto. La sua fama gli ave- La sontuosità barocca dell’edi- va affiancato dei valenti discepoli, creando una distinta ficio trova il suo punto focale scuola di pittori fiemmesi che eseguirono molte opere nell’altare maggiore. d’arte nella nostra regione. Marmi policromi in un cre- Peraltro l’Alberti aveva dipinto altri 25 quadri per il con- scendo armonioso partono dal vento di S. Michele che, in seguito alla soppressione, sono presbiterio per salire in alto con colonnine, mensole scomparsi o finiti in altri conventi. e statue che mettono in evidenza il tabernacolo, per Sull’altare, un rilievo particolare merita un piccolo af- chiudere la statua di Cristo risorto. Si giunge al Risorto fresco del V°/VI° sec, rimaneggiato più volte, con titolo attraverso la visione di statuette raffiguranti i 4 evange- San Michele all’Adige

listi. Ai lati dell’altare il doppio ingresso al coro con le statue dei santi Pietro e Paolo e medaglioni di S. Vigilio e S. Agostino. Sopra l’altare sta la cupola ottagonale rivestita all’in- terno di artistiche e originali decorazioni a stucco che incorniciano sui pennacchi 4 affreschi rappresentanti Abbigliamento • Maglieria i profeti: Daniele – Geremia – Isaia – Ezechiele e sulla volta 8 affreschi del pittore Wolfango Rupprecht di No- UOMO • DONNA rimberga con allegorie delle virtù teologali e cardinali. In canonica sono custoditi: un quadro del XV-XVI° sec. raffiguranti il conte di Appiano (con alle spalle il com- plesso del monastero e chiesa in stile gotico: unica raf- figurazione del convento come appariva prima del ri- maneggiamento barocco) e un secondo quadro di poco posteriore al primo raffigurante il vescovo Hartmann. Un’altra decina di quadri minori sono conservati nei vari locali ecclesiastici e nel museo diocesano dove sono de- positati anche preziosi abiti liturgici, oggetti, reliquiari ecc… fra cui alcuni quadri della scuola dell’Alberti, con preziose cornici raffiguranti: la Madonna del suffragio; la vergine con bambino con ai piedi S. Agostino e la sua Mezzolombardo - Corso Mazzini, 37 - Tel. 0461.600347 S. Monica; un santo vescovo mentre celebra l’eucare- stia; ancora due quadri raffiguranti scene di guarigione San Michele - Via Tonale, 28 - Tel. 0461.650000 di santi. San Michele all’Adige

Innsbruck (il Governo della Provincia del Tirolo) di utiliz- Istituto Agrario Provinciale zare i beni allo scopo di fondare una qualificata Scuola di S. Michele Agraria. La scuola in programma doveva configurarsi come una Il Monastero Agostiniano, o Prepositura, fu presente per istituzione in grado di fornire una qualificata istruzione un lunghissimo arco di tempo nel territorio del paese di agraria, con relative applicazioni pratiche e ricerche S. Michele, (1145-1807) costituendo parte integrante del- sperimentali, ciò che infatti avvenne per l’impegno e la la sua storia fino a quando venne incamerato con i suoi preparazione dei suoi dirigenti con grande vantaggio per beni da parte del Governo Bavarese. Non era previsto al- l’agricoltura e per la viticoltura in particolare. cun programma di utilizzazione razionale o di interesse sociale benchè, anche dal punto di vista economico, lo stabile e le attività rappresentassero un rilevante com- plesso aziendale. L’amministrazione del patrimonio, salvato dopo tanti sconquassi, fu affidata ad un ufficio demaniale che nel tempo mise in vendita, all’asta, molti terreni mentre altri vennero dati in affitto a coltivatori del paese e forestieri. Gli edifici praticamente abbandonati andarono progres- sivamente deteriorandosi pertanto lo Stato, e per esso il cosiddetto di Religione che era proprietario del patrimonio, non ebbero difficoltà a cedere i beni immobi- liari dell’ex Convento per destinarli alla realizzazione di qualche opera di pubblica utilità. L’occasione si presentò con una richiesta della Dieta di Foto di gruppo insegnanti e studenti del 1880 circa San Michele all’Adige

La scelta per la creazione l’assicurazione del bestiame e altri Consorzi e sotto que- della progettata Scuola sto profilo lo potremmo considerare un promotore della Agraria cadde su S. Miche- Cooperazione. le, sia per la disponibilità L’insegnamento venne previsto nelle due lingue, italiana degli immobili dell’ex-Con- e tedesca, perché gli studenti tedeschi erano numerosi e vento, sia per la loro van- talvolta superavano gli italiani. taggiosa posizione e strut- Nel novembre del 1884 ebbero inizio le lezioni per il primo tura che avrebbe permes- corso della Scuola. so delle valide esperienze I programmi di insegnamento erano massicci e impegna- nelle diverse colture. Personaggio di primo piano nella realizzazione dell’opera e nello stabilire il suo indirizzo, fu il prof. Edmund Mach Edmund Mach, primo Di- rettore, il quale si adope- rò affinché l’Istituto di S. Michele fosse un valido centro di istruzione agraria e fosse autorizzato a operare come Stazione Sperimentale di controllo. Il prof. Mach intervenne e prestò la sua opera per ap- poggiare iniziative che indirettamente potevano porta- re dei vantaggi e affiancare validamente l’incremento dell’economia agricola, come l’introduzione delle Casse Rurali, dei Caseifici e Cantine Sociali, delle Società per Istituto Agrario Provinciale - 1908 San Michele all’Adige

vano i giovani per l’intera giornata, con sveglia alle 5 sia ai fini dell’insegnamento e delle applicazioni sperimenta- d’estate che d’inverno. Era veramente una scuola a tem- li. Altra attività che merita di essere menzionata è stata po pieno e organizzata in modo che alle lezioni teoriche l’opera di insegnamento e di divulgazione della tecnica seguiva immediatamente l’applicazione pratica, per cui agraria, attuata dall’istituto con brevi corsi speciali di le cognizioni acquisite venivano ad essere ben radicate caseificio, di viticoltura ed enologia, innesto delle viti e nella mente degli alunni. dei fruttiferi e potatura, allevamento e governo dei bovini, Per questo metodo, e per la serietà della conduzione, la ed ancora, la cosiddetta “istruzione ambulante”, cicli di Scuola agraria di S. Michele acquistò progressivamente conferenze che venivano fatte nei paesi dagli insegnanti stima e prestigio, tanto che era frequentata da giovani dell’istituto al fine di diffondere la conoscenza tecnica e che provenivano da scuole di grado superiore e anche teorica e allo scopo di migliorare la pratica agricola e dall’estero. farne una attività redditizia. Occorre precisare che la scuola era affiancata e integrata da due attività collaterali, e cioè la Stazione Sperimentale e l’Azienda Agricola Sperimentale, e tutte e tre costituiva- no nel loro insieme un centro di istruzione e sperimenta- zione, più noto nella definizione di Istituto Agrario Provin- ciale di S. Michele. Per quanto riguarda l’Azienda agricola, la stessa venne ampliandosi con l’acquisto di nuovi terreni messi a col- ture diverse ed era gestita come una normale azienda agricola di produzione, ma nel contempo serviva per le esercitazioni della Scuola e per la sperimentazione. Hotel Garnì “La Vigna” via Postal, 49/a - Loc. Grumo - San Michele all’Adige (TN) A tal fine era dotata di stalle, fienili, caseificio e cantina, Tel. +39 0461 650276 - Fax +39 0461 662477 - Cell. +39 335 5625600 con le relative attrezzature per la propria gestione, anche e-mail: [email protected] - www.garnilavigna.it San Michele all’Adige

chiuse anche un capitolo di storia in cui la vita dell’azienda L’istituto di San Michele Istituto Agrario, considerata nel suo complesso, si era e le Guerre Mondiali svolta ordinata e aderente al modello iniziale legato allo Statuto politico-amministrativo del Land Tirol, la Provincia L’attività dell’Istituto Agrario venne integrata da periodiche del Tirolo, una componente dello Stato Austriaco dotata relazioni e pubblicazioni varie nelle due lingue italiana e di una ampia autonomia, cioè con proprio governo e tedesca. Per la parte italiana il mensile Bollettino Agrario propria amministrazione. e l’Almanacco Agrario. La fine della guerra i primi giorni del novembre 1918, Con lo scoppio della prima guerra mondiale 1914-18 si con la disastrosa ritirata delle truppe austriache e nel contempo il caos, causa ed effetto del famigerato “Rebalton”, per cui ancora una volta gli antichi edifici, che videro le razzie dell’epoca napoleonica furono oggetto di nuovi saccheggi, con il volenteroso aiuto di parecchi civili, la biblioteca alleggerita di importanti volumi, e la preziosa enoteca praticamente distrutta. Questo rivolgimento, che segnava il crollo dell’Impero Austro-Ungarico, segnava anche il passaggio del Trentino al Regno d’Italia e, se traduceva nella realtà il sentimento coltivato per tanti anni da parte più evoluta della gente trentina, non era certamente indolore dal punto di vista amministrativo perché voleva dire anche il passaggio da vecchi e collaudati ordinamenti giuridico-amministrativi propri della Contea del Tirolo, e basati ormai su una Istituto Agrario Provinciale e Stazione Sperimentale - Cortile rurale 1909 radicata forma autonomista, al sistema centralistico San Michele all’Adige

e il loro tenace impegno avevano portato in alto il prestigio della Scuola e ancora per il concorso di avverse circostanze, l’Istituto veniva a perdere quella carica di vitalità che in tempi passati gli aveva assicurato una meritata rinomanza che ora veniva compromessa. Intanto era cominciata la nuova guerra che con l’armistizio dell’8.9.1943 portò all’occupazione da parte delle truppe tedesche, della regione e della Provincia di Belluno, formando un vasto territorio chiamato “Alpenvorland” o “Zona delle Prealpi”, destinato secondo certi programmi, ad esser aggregato, a guerra finita, al Reich tedesco. Finita la guerra nel 1945 e proclamata la Repubblica nel 1946, venne costituito l’Ente Regione, formato dalle due Istituto Agrario Provinciale Province Autonome di Trento e Bolzano e promulgato lo Statuto Speciale per il Trentino e Alto Adige, con quale dello Stato italiano. veniva reintegrata l’antica autonomia legislativa e Col ritorno all’assolutismo statale, anche l’Istituto amministrativa. Agrario che si era sviluppato e potenziato in un ambiente Di conseguenza anche l’Istituto Agrario di S. Michele autonomista e con l’aiuto e la protezione della Provincia rientrava nelle competenze e nei poteri della Provincia del Tirolo, veniva messo in difficoltà nel perseguire e della Regione, almeno per quanto riguarda la gestione i suoi fini e programmi, perché ogni nuova iniziativa della Scuola e della Stazione Sperimentale, e si ricreavano veniva ora mortificata dai controlli della burocrazia che le basi per una possibile ripresa e potenziamento delle riduceva anche i finanziamenti occorrenti. Forse anche la attività dell’Istituto. scomparsa dei vecchi dirigenti che per la loro capacità Furono necessari alcuni anni per risollevare l’economia San Michele all’Adige

debilitata dalla guerra ma poi si rilanciarono iniziative, programmi e realizzazioni. In seguito alle sollecitazioni avanzate dalle categorie interessate per riportare l’Istituto ai livelli dei suoi anni migliori, la Provincia di Trento si mosse con interventi finanziari assai rilevanti e progressivi nel 1958, che servirono a potenziare le attività dell’Istituto, della Scuola e della stazione Sperimentale dell’Azienda Agraria. Con l’inizio dell’anno scolastico 1960- 61 la Scuola Tecnica Agraria venne trasformata in Istituto Professionale Agrario triennale, con specializzazione in viticoltura e enologia, mentre la Stazione Sperimentale

Serramenti in PVC • Legno • Legno/ALU Porte interne su misura • Portoncini blindati Istituto Agrario Provinciale e Stazione Sperimentale 1909 San Michele all’Adige (Tn) Via Tonale, 100 venne a sua volta convertita in Stazione Sperimentale Tel. 0461 662152 Agraria Regionale sganciata dalla vigilanza dei ministeri Fax 0461 662983 e passata alle competenze della Giunta Regionale. www.nordserr.com Per qualificare maggiormente il programma degli studi la scuola professionale fu integrata nel corso completo di scuola media superiore, con la creazione dell’Istituto Tecnico Agrario con specializzazione in viticoltura ed enologia che rilascia il Diploma e abilita alla professione di Perito Agrario ed Enotecnica. San Michele all’Adige

Nato sul modello tedesco di convivenza tra didattica e ri- La Fondazione Edmund Mach cerca, è stato il secondo Istituto Agrario, dopo Klosterneu- burg, dell’ex impero austroungarico ed oggi rappresenta L’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, dal primo gen- il primo e unico modello nazionale di convivenza sotto lo naio 2008 Fondazione Edmund Mach, svolge attività di stesso tetto tra ricerca e formazione in ambito agricolo. ricerca scientifica, istruzione e formazione, sperimenta- Fondato nel 1874 da Edmund Mach come scuola agraria zione, consulenza e servizio alle imprese, nei settori agri- con annessa stazione sperimentale, l’istituto ha consegui- colo, agroalimentare e ambientale. to negli anni importanti traguardi a livello internazionale sia nel campo della ricerca che della formazione. Primo fra alcune prestigiose scuole europee specializza- te in agricoltura, in questi lunghi anni di storia ha svilup-

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pato ricerca e formazione in vari comparti agricoli, ma la sua vocazione fin dall’origine è stata quella di dedicarsi agli studi in campo viti enologico. E’ una vera e propria cittadella agricola che conta più di 600 dipendenti: un campus in continua espansione. Attualmente il compendio immobiliare si estende su una superficie di 24 mila metri quadrati e la sede istituziona- le trova collocazione presso il prestigioso ex monastero agostiniano di San Michele all’Adige. Il consiglio di amministrazione dell’Istituto Agrario è com- posto da 12 membri in rappresentanza delle organizza-

zioni professionali e cooperative agricole del Trentino. L’ente, retto da un presidente e da una direzione genera- le, si articola nei Centri istruzione e formazione, ricerca e innovazione, trasferimento tecnologico. PIZZA A MEZZOGIORNO L’azienda agricola, con funzioni di produzione e trasfor- San Michele all’Adige (Tn) - Via Brennero, 14 mazione, ma anche di supporto alla didattica e alla spe- Tel. 0461 650182 - Fax 0461 662661 rimentazione, comprende circa 100 ettari di terreni col- CHIUSO IL MARTEDÌ San Michele all’Adige

agricola, istruzione post-secondaria e universitaria e convitto; al suo interno opera Europe Direct-Carrefour delle Alpi con attività di informazione su programmi e op- portunità offerte dall’Unione Europea. Il Centro ricerca e innovazione svolge attività di ricerca, utilizzando gli approcci scientifici più avanzati e lo studio dei sistemi agricoli e ambientali, con l’obiettivo di valoriz- zare le produzioni agricole, la biodiversità, la salute uma- na e la qualità della vita. Articolato nelle aree Agricoltura, Ambiente, Agroalimen- tare, intende proporsi come centro leader in questi setto- ri e forza di attrazione per percorsi di dottorato. Il Centro trasferimento tecnologico si occupa di speri- mentazione scientifica e tecnica, ma anche di servizi di consulenza alle aziende agricole operanti in Trentino. Lo scopo è favorire il trasferimento delle conoscenze e tivati a vite e melo, una cantina e una distilleria. All’inter- dell’innovazione e consentire un ulteriore sviluppo eco- no della fondazione opera anche Aqa certificazioni, che, nomico della provincia di Trento. promuove e svolge attività di certificazione, ispezione e Si articola nelle aree Consulenza e servizi per imprese, e controllo in campo agricolo, alimentare, forestale e della Sperimentazione agraria, ambientale e forestale. filiera legno. Più nel dettaglio, il Centro istruzione e formazione com- Relazioni esterne, informazioni e visite guidate prende le aree istruzione secondaria tecnica, istruzione per gruppi: [email protected], 0461/615232 secondaria professionale, qualificazione professionale Ufficio Stampa: [email protected], 0461/615126 San Michele all’Adige

La Cantina E’ ospitata nell’antico monastero agosti- niano e comprende due parti storiche risalenti al XII e XVI secolo, svolge atti- vità produttive e di trasformazione, ma esercita anche un ruolo di supporto per attività sperimentali, didattiche e dimostrative condot- te dagli altri centri dell’Istituto. Nella cantina moderna, am- pliata e razionalizzata nel 1994, si trasformano le migliori uve provenienti dagli appezzamenti aziendali a maggiore vocazione viticola. Oltre comprendere anche un reparto per la produzione Il design ha trovato di spumante secondo il metodo classico ed una distille- ria, offre una gamma di prodotti (vini, spumanti, grappe una nuova casa e distillati) rappresentativa di tutte le tipologie diffuse in Lochner Interni Trentino. San Michele all’Adige (Tn) - Via Brennero, 28/B Punto vendita cantina: [email protected], 0461/615252 Tel. 0461.651276 - Fax 0461.662626 - e-mail: [email protected] Orario: dal lunedì al venerdì 8.30-12.00 14.30-17.00, www.lochnerinterni.it sabato dalle 09.00 alle 12.00 San Michele all’Adige

Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina

Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, fon- dato nel 1968 da Giuseppe Šebesta nella sede dell’anti- ca Prepositura Agostiniana di San Michele (1145), è uno dei maggiori istituti italiani di conservazione etnografica. Vero museo dell’uomo della montagna alpina, è dedicato soprattutto alla cultura materiale e alla tecnologia del si- stema agrosilvopastorale tradizionale. La collezione consta di oltre 12.000 pezzi, in gran parte sistemati in più di 40 sale: dall’agricoltura tradizionale il percorso prosegue con le lavorazioni artigianali di sup- porto – del legno, del rame, del ferro, della ceramica e dei tessuti – per concludersi con gli aspetti legati alla socialità e all’identità locale: costumi tradizionali, riti, musica e devozioni popolari. Caratteristica principale del Museo è l’attenzione che esso dedica alla cultura materiale propria del sistema agrosilvopastorale della montagna trentina, con la sua tecnologia ingegnosa e versatile, conservatasi pratica- mente intatta dalle sue origini fino alle soglie dei tempi nostri. San Michele all’Adige

Giuseppe Šebesta, personalità di sperimentatore scien- tifico, narratore e artista a tutto campo, ha la consape- volezza, a metà degli anni’60, di un mondo che rischia di scomparire per sempre: un mondo di tradizioni e di valo- ri, ma anche e soprattutto di saperi e di tecniche. Saperi e tecniche che riguardano in particolare l’utilizzo delle specie selvatiche e domestiche proprie dell’ecosistema montano, la manipolazione del legno e dei metalli nelle loro potenzialità plastiche, e naturalmente le esperienze primarie della macinazione, della tessitura, della caseifi- cazione, che richiamano direttamente le intuizioni tecno- logiche fondamentali dell’uomo della preistoria. Un grande museo scientifico, un museo dell’uomo della montagna alpina. Un museo dove poter dimostrare anche nel concreto dall’evidenza ancora recentemente disponi- bile nelle valli del Trentino, i caratteri e i valori fondamen- canali irrigui, il maglio idraulico del fabbro ferraio e del tali dell’uomo nell’ambiente che lo circonda. magnano, la segheria veneziana, grandi velieri nella bot- Per anni, Šebesta gira in lungo e in largo le valli del Tren- tiglia, ricostruiti come per incanto all’interno del Museo. tino per recuperare manufatti, attrezzi, macchine dai Accanto a questi recupera torni, alambicchi, torchi, stufe, vecchi maestri artigiani. E finalmente, forte di un ampio travagli, barche, alveari, cassapanche, zangole, portoni, mandato da parte provinciale, realizza il trasferimento telai… in Museo di alcune delle grandi macchine idrauliche del Šebesta cerca di distinguere nel gran calderone della vecchio mondo agrosilvopastorale: il mulino vitruviano e realtà contadina tradizionale alcune filiere tecnologiche, i pestini rotativi per l’orzo, la nòria per l’alimentazione dei denominate appunto “cavali chiusi”, e di rappresentarle San Michele all’Adige

segue con lavorazioni artigianali di supporto al sistema, (legno, pietra, ceramica, tessuto, rame, ferro) per con- cludersi con la socialità e la produzione del simbolico. Il percorso di visita ordinaria consta attualmente di 41 sale suddivise in una ventina di sezioni. Il percorso museale è disposto su quattro piani. Al piano terra le sale dedicate ad agricoltura, mulino, fucina, chio- deria, mascalcia e zootecnia, ferro battuto. Al primo piano il percorso si snoda tra fibre tessili, mal- ga, apicoltura, bosco, carri e slitte, segheria veneziana, arte del legno e usi nuziali.

IMPRESA COSTRUZIONI nel museo una alla volta. Elementari, semplici, durevoli, i precetti della museografia di Šebesta: percorsi tematici Montibeller lineari, in cui gli oggetti appaiono nel rispettivo ordine Lorenzo e Stefano s.n.c. che occupano in questa o quella sequenza. Il museo è una specie di “teatro della memoria”, dove con COSTRUZIONI E SCAVI IN GENERE oggetti che ci riguardano da vicino un po’ tutti, e che al- CIVILI - INDUSTRIALI - VENDITA APPARTAMENTI trimenti, senza museo, nella coscienza generale finiscono per non esistere più. San Michele all’Adige (Tn) Il percorso ha inizio con l’agricoltura tradizionale, pro- via Biasi, 104 - tel. 0461 600122 San Michele all’Adige San Michele all’Adige

Al secondo piano troviamo stufe a olle, ceramica e cucina. nuale dal 1991, l’Archivio Provinciale delle Tradizioni Orali Al terzo e ultimo piano il percorso propone i costumi, i riti (APTO) consultabile anche su internet, la ricca Biblioteca dell’anno, la musica e le bande, la devozione popolare, la specializzata, e con le sue attività in campo editoriale, di caccia. Particolarmente significative sono le ricostruzioni ricerca e didattiche, il Museo di San Michele è il luogo delle grandi istallazioni idrauliche del mondo contadino ideale per avvicinarsi alla memoria e alle radici dell’inte- di montagna: il mulino vitruviano, la fucina del fabbro con ro territorio. il maglio e la tromba idroeolica, la segheria veneziana, la Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, via Mach, 2 noria per l’irrigazione dei prati. 38010 San Michele all’Adige (TN) Negli spazi del seminterrato, anticamente occupati dal- Tel. 0461 650314 Fax 0461 650703 la cantina del monastero, si trovano le sale dedicate a [email protected] viticoltura, enologia e distillazione. Accanto alla ricca www.museosanmichele.it collezione di strumenti per i lavori nel vigneto, la vendem- mia, l’imbottigliamento, e la distillazione delle vinacce, la selezione ha ereditato dall’Istituto Agrario di San Miche- Salone Donna - Uomo le alcuni importanti cimeli, quali la collezione di vitigni pregiati autoctoni ed eteroctoni (1930 circa) e la raccolta di frontali di botte dedicati ai primi direttori dell’Istituto. La selezione è completata dalla suggestiva ricostruzione della canèva. A conclusione del percorso le Sale Šebesta ricordano il fondatore del Museo con opere che presen- tano la sua attività di etnografo e museografo ma anche di creatore di pupi animati, pittore, vignettista, narrato- re, fotografo e cineasta. Con il Seminario Permanente di S. Michele all’Adige, Via Avanzi, 11 - Tel. 0461 650868 Etnografia Alpina (SPEA) che si riunisce con cadenza an- San Michele all’Adige

Grumo

Il toponimo Grumo deriva dal latino “Grumus” indicante il monticello di terra e roccia su cui sorgeva il vecchio abitato. I primi insediamenti risalgono presumibilmente all’età del bronzo, epoca cui si fa risalire la presenza di un ca- stelliere preistorico. La presenza umana è confermata in epoca romana dal ritrovamento di monete del II° sec. d.c. con l’effige dell’imperatore Antonino Pio. La storia e lo sviluppo dell’abitato sono strettamente le- gati alla presenza dei fiumi. Per secoli l’Adige ha ricoperto un ruolo centrale nella comunicazione fluviale favorendo i trasporti ed il commercio: al porto di Grumo atraccava- piccole isole. I grandi interventi di bonifica hanno modifi- no le zattere che da Bronzolo scendevano verso Verona. cato l’assetto territoriale rendendo disponibile una vasta Nel 1858, la costruzione della ferrovia del Brennero segna area di terreno coltivabile a vigneto. il graduale passaggio ai trasporti via terra e l’abbandono La parte antica è costruita su un minuscolo rilievo roc- delle attività portuali.Il Noce lambiva il dosso sulla parte cioso. Poco più a nord, isolato, il caratteristico dosso di nord e si gettava nell’Adige proprio di fronte alle case di Cantaleone (m 209) denominata nel medioevo Dossum San Michele. Candalionis, zona attualmente attraversata dall’autostra- Prima della rettifica del corso del Noce e la bonifica del- da del Brennero. le zone antistanti San Michele il fiume periodicamente Sul dosso sorgeva un fortilizio chiamato “del castello inondava il territorio trasformando le colline di Grumo in presso Grumo”che nel 1340 era feudo dei Da Mezo. Sin da San Michele all’Adige

Albergo Grumo - circa 1915

allora e fino al 1805 Grumo, con Mezzocorona e Roverè del- la Luna, era inglobato nella Nobile Vicinia che formava un tipico comune feudale. La storia di questi paesi si intreccia fino al 1820 quando, dopo l’abolizione ufficiale delle investiture feudali e della Vicinia, Grumo diventa sede comunale autonoma. Resterà autonomo per oltre un secolo, fino al 1928, quan- do nel riassetto amministrativo viene unito a San Miche- le all’ Adige. San Michele all’Adige

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L’azienda nasce nel lontano 1958 per opera del falegname LINO ZENI coadiuva- to dalla moglie. Nel corso degli anni entrano in azienda sei dei nove figli e tutt’ora l’azienda è totalmente a gestione familiare. La mostra attuale che si estende su tre piani per complessivi 1200 mq. è stata totalmente ristrutturata nell’anno 2000. Ampie e luminose vetrine in un am- biente raffinato mostrano il meglio del- le proposte per arredare con stile ogni ambiente della casa.

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gini sui fianchi provocando una generale inondazione della I Vecchi Ponti sull’Adige valle. Per evitare il ripetersi di altri simili disastri, il ponte venne demolito verso il 1900 e sostituito da un manufatto Attraversare l’Adige ha sempre rappresentato un proble- in ferro ad una sola campata con un imponente arco, ma ma per S. Michele. Nei tempi passati il guado era organiz- sempre con un unico binario. zato con barche e chiatte, poi fu potenziato nel 1473 con Nel 1916, per esigenze belliche, fu costruito il secondo la costruzione del traghetto del Preposito Vilser del locale binario, ma sui ponti rimase il binario unico ancora per Convento Agostiniano. Un primo ponte in legno sull’Adige, qualche anno, fino al 1933-34 quando venne eseguita la nella località Masetto, fu costruito a spese del Comune di elettrificazione della linea e in questo contesto fu sostituito Mezzolombardo nel 1780, in seguito ad una disputa con il anche il ponte. Comune di Mezzocorona. Completamente demolito dai bombardamenti aerei nell’in- Il ponte rimase in funzione per un periodo di 16 anni: ven- verno 1944-45 fu poi rifatto quasi uguale in sede di rico- ne bruciato durante l’invasione delle truppe francesi nel struzione delle 1796 e fu poi ricostruito nel 1818-19. Un secondo ponte di opere distrutte legno fu costruito nel 1883-84 con un costo totale di 20.000 dagli eventi bel- fiorini ripartito tra i Comuni di S. Michele e Grumo. lici. Pochi anni Questo ponte restò attivo fino al 1932 anno della costruzione dopo venne rico- dell’attuale ponte di cemento realizzato a cura dell’A.N.A.S. struito, sempre Per quanto riguarda i ponti della ferrovia, il primo ponte in legno e infine in pietra fu costruito nel 1855-58 e comportò importanti sostituito nel lavori di rettifica e sistemazione dell’Adige. Era sostenuto 1966 con un mo- da 5 grosse pile che, in occasione della famosa alluvione derno ponte in del 1882, formarono una barriera al libero corso delle ac- cemento a spese Ponte della ferrovia in traliccio di ferro que che, alzandosi di livello, tracimarono o ruppero gli ar- a una sola campata (1901-1930) della Provincia. San Michele all’Adige

sede di Firenze e quello di San Michele. CNR-IVALSA Le attività di ricerca riguardano lo sviluppo dell’in- novazione tecnologica del legno, l’edilizia in legno, la L’Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie dendrocronologia e la conservazione del patrimonio Arboree del Consiglio Nazionale delle ricerche nasce culturale ligneo, la tutela e la valorizzazione del patri- nel settembre del 2002 dalla fusione di tre preceden- monio forestale, il supporto alle imprese, la formazio- ti Istituti – l’Istituto sulla Propagazione delle Specie ne e il servizio di documentazione. Legnose, l’Istituto per la Ricerca sul Legno, l’Istituto I laboratori sono equipaggiati con attrezzature di pro- per la Tecnologia del Legno – ed è il più grande istitu- va avanzate e innovative e svolgono attività di consu- to di ricerca italiano nel settore foresta-legno. IVALSA lenza tecnica e certificazione. possiede uno staff di circa 70 persone, ripartite tra la L’Istituto collabora con molte Università nello svolgi- mento di master post-laurea e programmi di dottora- to e partecipa a molti progetti di ricerca nazionali ed europei. IVALSA è inoltre attivo nei processi di normazione ALBERGO nell’intera area del legno sia in ambito nazionale che GARNI europeo.

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da sottostante ai piedi del monte sia la strada romana Il Castello Monreale Claudia Augusta Padana. Il castello è dunque antichissimo o Königsberg e la sua notorietà si ricollega a un avvenimento storico: nel 589 fu celebrato nel castello il matrimonio di Autari La Piana Rotaliana, per la sua importante posizione geo- Re dei Longobardi con Teodolinda figlia del Re dei Baiuva- grafica e strategica, venne presidiata lungo il corso dei ri. Da allora il sito fu denominato “Monte del matrimonio secoli da castelli e torri fortificate. del Re” e poi, più brevemente Monte Reale, ora ridotto a Non si può parlare di S.Michele senza ricordare la pre- Monreale. La Regina Teodolinda è ricordata per l’impegno senza di un noto castello, quello di Königsberg, l’antico nel convertire i suoi sudditi al Cattolicesimo. Verso il 1200 nome tedesco o Monreale (o Montereale) che sorge su il castello divenne feudo della potente famiglia dei Conti un dosso ventoso sul versante della montagna a circa 350 di Appiano (Eppan) ai quali venne espropriato in punizio- metri d’altezza fra le località Masetto e Cadino. Visto dal ne di una delle loro ribalderie, avendo imprigionato due fondo valle si staglia nitidamente con la sua caratteristica Cardinali Legati inviati dal Papa alla corte dell’Imperatore merlatura sullo sfondo del pendio Federico Barbarossa. boscoso tanto da sembrare un ca- Verso la seconda metà del 1200 en- stello delle fiabe. trarono in scena i Conti di Tirolo, Vi si accede da una strada percorri- avvocati e protettori del Principato bile anche in auto che dalla naziona- di Trento ma in realtà demolitori le, poco a sud di Cadino, si allaccia del potere e dell’autorità dei Princi- alla provinciale che da S. Michele pi Vescovi. Nel 1269 l’allora Vescovo sale a Faedo e da qui si inoltra ver- Egnone fu obbligato a concedere in so la Valle di Cembra per il valico di feudo la Giurisdizione di Monreale Masen. Il castello era in origine un al prepotente Mainardo II Conte di fortilizio che controllava sia la stra- Tirolo. Da allora i Principi Vescovi San Michele all’Adige

non riusciranno più, nel corso dei la cappella, le sale del Giudizio e secoli, a recuperare la Signoria dei Cavalieri con un bel soffitto a di Monreale, che resterà a lungo travature di legno ed altri ancora. infeudata ai famigerati Conti e ai Anche la caratteristica merlatura loro protetti. Il castello Monrea- scalare di facciata rivolta a valle le è stato nel corso dei secoli la è dovuta a rimaneggiamenti ese- sede di una giurisdizione detta guiti in tempi successivi. Del suc- Königsberg che comprendeva i cessore, Sigismondo Thun sappia- paesi di S. Michele, Faedo, Ville di mo che era uomo di cultura con Giovo, Pressano e Lavis a cui, ver- importanti relazioni nelle corti so la metà del 1300, fu aggiunto il mitteleuropee, era infatti amico e comitato di Cembra con i paesi di consigliere di Sovrani, ben cono- Lisignago, Valda e Grauno costi- sciuto anche a Trento dove pro- tuendo un centro territoriale con mosse la costruzione o il comple- sede a Pressano. Il castello e la Giurisdizione di Monreale tamento del palazzo Thun dove oggi ha sede il Municipio hanno visto succedersi almeno una ventina di feudatari di Trento. Nell’intervallo della dominazione dei Thun trovia- dei Conti del Tirolo. La Dinastia di maggior spicco è sta- mo nel 1585 signore del castello Dario Busio Castelletti, un ta sicuramente quella dei Conti Thun , che governò quasi nipote di quel Dinasta di Nomi che fu bruciato vivo nel suo ininterrottamente dal 1407 al 1648, con una breve interru- castello durante le vicende della Guerra rustica. zione negli anni tra il 1572 e il 1600. Durante la signoria dei Nel 1648 il Castello fu acquistato, unitamente a quello di Thun emergono due personaggi di rilievo, il Conte Cristo- Egna Montagna, dal patrizio veneto Conte Zenobio per foro, che intorno al 1545 provvide ad eseguire importanti una rilevante somma. Il Conte commissionò importanti lavori di ripristino del castello nuove opere di sistemazio- restauri e alla sua morte, nel 1817, lo lasciò in eredità alla ne interna, quali la costruzione di belle finestre trifore, sorella Contessa Albrizzi. San Michele all’Adige

MANIFESTAZIONI e RICORRENZE Festa del carnevale alpino Febbraio Sagra di mezza Quaresima (a San Michele) Marzo La corte degli artigiani Aprile Festa del fiume e delle zattere Maggio Solstizio d’estate Giugno Festa patronale di S.Anna (a Grumo il 22 Luglio) 29 Settembre Festa patronale di San Michele arcangelo Dicembre Babbo Natale sull’Adige Dicembre San Nicolò Dicembre Finestre sul Natale (presepi nelle vecchie finestre del paese) Dicembre-gennaio Presepe vivente Dicembre-gennaio San Michele all’Adige

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seguire un disciplinare di qualità sia per quanto riguarda le produzioni e che per l’ospitalità. I prodotti della Strada sono il vino principe del Trentino, il Teroldego Rotaliano D.O.C., l’Asparago di Zambana, presenta… il TRENTODOC, la Trentino Grappa, il vino Pinot Grigio e la mela Red Delicious. Anche in Piana Rotaliana è operativa la “Strada del Fanno parte della Strada del Vino e dei Sapori della Piana Vino e dei Sapori” che insieme alle altre sei Strade del Rotaliana i comuni di Faedo, Mezzocorona, Mezzolombardo, vino e dei sapori completano l’offerta enogastronomica Nave San Rocco, Roverè della Luna, S.Michele all’Adige e trentina. Zambana. Che cos’è una Strada del vino e dei sapori? Per qualsiasi informazione e collaborazione siamo a E’ un percorso ben segnalato con appositi cartelli e disposizione di cittadini locali, associazioni e turisti mappe territoriali che ne evidenziano le peculiarità presso il Sito Archeologico del Giontech a Mezzocorona enogastronomiche. Ed è infatti dalle produzioni tipiche . Possimo mettere a disposizione materiale informativo che parte questo progetto di valorizzazione territoriale sull’offerta enogastronomica della Piana Rotaliana, da abbinare a tutte le risorse naturali, paesaggistiche, organizzare momenti di degustazione dei prodotti tipici e storico-culturali ed alle tradizioni per arrivare a creare organizzare tour e visite alle nostre aziende associate. un’offerta turistica integrata. La Strada del Vino e dei Sapori della Piana Rotaliana è INFO stata riconosciuta dagli organi provinciali competenti nel Strada del Vino e dei Sapori della Piana Rotaliana corso del 2006 ed ha iniziato la propria attività operativa Via Romana, 27 - 38016 Mezzocorona - Tel. 0461 601512 dal gennaio 2007. Attualmente conta su sessantacinque Cell. 346 3729618 associati tra operatori turistici e non che si impegnano a www.stradavinorotaliana.it - [email protected] San Michele all’Adige

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