SESSANTUN’ANNI DI INESAURIBILE EDITORIALE GIOVINEZZA

il Club Mille Miglia, chiude il suo nostra gara, difficilmente riscontrabile in eventi sessantunesimo anno di vita più attivo che mai, similari, è stato degno del blasone di questa con molte soddisfazioni e qualche rimpianto. competizione, della quale abbiamo celebrato i A renderci orgogliosi del nostro Club è la settant’anni. vitalità che seguita a dimostrare, grazie alla Il livello qualitativo della corsa è stato raggiunto partecipazione e all’entusiasmo dei Soci, in solo grazie alla generosità delle aziende che particolare di alcuni Fondatori. ci hanno sostenuto economicamente: a loro Il rammarico scaturisce dall’aver perduto alcuni siamo doppiamente riconoscenti perché - pur carissimi amici, storici protagonisti del nostro soddisfatti per aver garantito la visibilità e il Club: dopo il nostro indimenticabile Segretario ritorno d’immagine promessi - è evidente che Generale - Raoul Patrizi - e un Vicepresidente queste sponsorizzazioni nascono prima dalla - il grandissimo Gino Munaron - ci ha lasciato passione che dal calcolo economico. anche Andrea Curami. Oltre alla Coppa Mazzotti, integralmente Di Gino e di Andrea troverete un ricordo organizzata dal Club, abbiamo fornito nelle prossime pagine ma, come per Raoul, patrocinio e supporto logistico a un’altra avvertiremo costantemente la loro assenza: la competizione che ha ottenuto un lusinghiero loro passione e la loro competenza avrebbero successo: il Rally 1000 Miglia Storico, abbinato ulteriormente accresciuto il successo delle al Memorial Busseni, del quale parleremo sulla nostre iniziative. Freccia Rossa successiva. Essendo un convinto assertore del motto “chi Il prossimo numero della nostra rivista seguirà si loda si imbroda”, non avrei mai utilizzato il a breve quello che state leggendo, essendo termine successo, se lo stesso non fosse stato numerosi i temi da trattare in chiusura d’anno. ampiamente decretato e ribadito da chi ha Tra questi, c’è l’intensa attività sportiva di molti partecipato agli eventi organizzati dal Club Mille nostri Soci, giovani e meno giovani. Miglia, in primis la Coppa Franco Mazzotti - A loro rivolgo l’invito a inviarci fotografie Rievocazione del Gran Premio Brescia del 1940. e testimonianze delle loro imprese sportive; La seconda edizione di questa manifestazione a tutti quello di segnalarci argomenti che ha confermato la bontà dell’intuizione di Raoul vorreste fossero trattati sulla nostra Patrizi, che la ideò senza vederla realizzata: - o meglio, Vostra - rivista. il clima di amicizia sportiva che ha contraddistinto la

Ciao, Amici Arrigo Cocchetti, Clay Regazzoni, Andrea Curami, Gino Munaron e Raoul Patrizi ritratti nel 2006 al Museo Mille Miglia

NOVEMBRE 2010 3 SOMMARIO n° 41 Novembre 2010 INDICE Vita di Club Trofeo AIDO 2010 Eletto il nuovo Consiglio 5 L’Ideale corre in Barchetta 23

Addio a Gino Munaron Iniziative Un Volante nel Destino 6 Un vino di nome Tazio 27 Ricordi di un amico 12 Cronache Sociali Andrea Curami, Consigliere Personaggi Fatti e notizie del Club 28 del Club Mille Miglia, Angelo Centola nuovo Storico dell’automobile, direttore ACI Brescia 16 Ciao, Amico grande Amico: il suo ricordo Ricordo di Andrea Curami 30 è pubblicato a pagina 30. Premio Europeo per Valerio Prignachi 17 IIa Coppa Franco Mazzotti

Mille Miglia 2010 Cronaca della corsa 32 Il Club in Piazza Loggia 18 Album fotografico 37 Cronache della corsa 19 Classifiche 46

Scuderia Brescia Corse Brescia Corse Magazine 20 RINNOVATE LE CARICHE DEL CLUB GIANNINO MARZOTTO ACCLAMATO PRESIDENTE

CONFERMATI TUTTI I CONSIGLIERI “FONDATORI”

QUALCHE NOVITÀ TRA I CONSIGLIERI ELETTI TRA I SOCI ORDINARI le cariche del club rinnovate

Lo scorso 10 Aprile, il Club Mille Miglia ha provveduto a rinnovare le cariche sociali del Club. L’assemblea - convocata presso la sede sociale, all’interno dell’Automobile Club di Brescia - è stata chiamata a eleggere dieci Consiglieri tra i Soci Fondatori e otto tra quelli ordinari. Tra i primi, sono stati confermati Giannino Marzotto, Paolo Carlo Brambilla, Ezio Bricarello, Remo Cattini, Alfredo Coppellotti, Giovanni Corazza, Nicola Fabiano, Massimo Natili e Mario Omati. Unica novità, l’elezione di Eros Crivellari, che ha sostituito il compianto come suo personale delegato Andrea Curami. Gino Munaron. L’elezione tra i soci ordinari Il Consiglio ha poi rinnovato la carica di ha visto la conferma di Enzo Cibaldi, Andrea Segretario Esecutivo a Paolo Mazzetti, che Curami, Mauro Giansante, Paolo Mazzetti, nell’ottobre del 2009 aveva raccolto l’eredità Silvestro Specchia e Giorgio Taglietti; per la di Raoul Patrizi. Il direttivo decideva quindi prima volta, sono entrati in Consiglio Gianpiero di mantenere la tradizione per la quale il Belussi e Valerio Marinelli. Presidente dell’Automobile Club di Brescia A nessun altro Socio Fondatore sono stati pro tempore fosse invitato a ogni riunione; il attribuiti voti, mentre tra gli Ordinari hanno Vicepresidente ACI Roberto Gaburri, Socio del ottenuto preferenze Flaminio Valseriati, Max Club, riceveva quindi delega dal Presidente Bontempi e Luciano Dal Ben. Aldo Bonomi. Terminate le operazioni di voto, l’Assemblea ha Sabato 2 ottobre, nel corso di una successiva acclamato Giannino Marzotto quale Presidente riunione, il Consiglio Direttivo doveva del Club. I nuovi consiglieri, riunitisi subito ottemperare allo spiacevole compito di dopo, hanno distribuito le cariche sociali: procedere alla sostituzione di Andrea Curami, Vicepresidenti sono stati eletti Mario Omati e mancato il 23 giugno. Giannino Marzotto Alfredo Coppellotti, che ha mantenuto pure attribuiva a Silvestro Specchia il ruolo di suo l’incarico di Tesoriere. Nicola Fabiano, Massimo delegato. La carica di Consigliere doveva Natili ed Enzo Cibaldi sono stati nominati essere assegnata al primo dei non eletti ad Probiviri. Il Presidente Marzotto confermava aprile, Flaminio Valseriati. Stante le sue dimissioni da socio del Club, ricevute con dispiacere e respinte dal Consiglio, ma ribadite dall’interessato, si procedeva all’investitura di Max Bontempi.

Da sinistra: Marinelli, Giansante, Crivellari, Cibaldi, Mazzetti, Corazza, Omati, Curami, Marzotto, Taglietti, Coppellotti, Bricarello, Brambilla, Belussi e Gaburri.

NOVEMBRE 2010 5 di Paolo Mazzetti UN VOLANTE NEL DESTINO

GINO MUNARON ADDIO A GINO MUNARON

RICORDO DEL VICEPRESIDENTE DEL CLUB MILLE MIGLIA, UNO DEI PILOTI ITALIANI PIÙ VELOCI DI SEMPRE, CHE CORSE IN TUTTE LE CATEGORIE, DALLE SPORT ALLA FORMULA 1: UN FUORICLASSE CON L’ENTUSIASMO DI UN DILETTANTE

6 NOVEMBRE 2010 Gino Munaron classe 1928, ritratto con la coppa della vittoria della classe Sport fino a 2000 cmc, ottenuta nel 1957, alla sua quinta partecipazione alla Mille Miglia. GINO MUNARON

22 Novembre 1958: Gino Munaron ritratto mentre sta per prendere il via al Grande Premio de Venezuela, la Palmarejo-Caracas , dove chiuderà al terzo posto. La vettura è una 250 GT, di proprietà di Bruno Gavazzoli, alias Madero. 22 Novembre 2009: esattamente cinquantuno anni dopo, lo stesso giorno, a Valenza dove risedeva da qualche anno, Gino Munaron è mancato all’età di 81 anni.

NOVEMBRE 2010 7 GINO MUNARON

Nell’automobilismo sportivo esiste una linea invisibile che separa i campioni dai buoni piloti o, più semplicemente, dagli appassionati che si dedicano alle corse. Gino Munaron, pur appartenendo alla La Nardi 750 coupé Vignale categoria dei fuoriclasse, possedeva il di Gino; con il numero 118 contagioso entusiasmo di un dilettante. alla partenza della Trento- Quando tramutava i ricordi in racconti per Bondone del 1956 gli amici del Club Mille Miglia, del quale era vicepresidente - già indicato dal Presidente Giannino Marzotto come suo successore - catalizzava l’attenzione di tutti. Quando si parlava di automobili, offriva sempre l’impressione di voler condividere una comune passione; eppure, in tema di motori, Munaron avrebbe potuto assurgere in cattedra, trattandosi di uno tra i piloti più eclettici e completi, avendo corso in tutte le categorie e con ogni tipo di vettura. A cavallo tra gli anni ’80 e ‘90, quando faceva parte del comitato organizzatore della Mille Miglia, molti si stupivano per le decine di vetture iscritte che riportavano nelle note descrittive la frase “guidata da Gino Munaron”. Lui, sornione, affermava ammiccando: «Ho corso con talmente tante macchine che ci vorrebbe un’enciclopedia per raccogliere tutte le foto e la loro storia!».

8 NOVEMBRE 2010 L’esordio avvenne alla Aosta-Gran San vincendo la classe 1300 cc. Bernardo del 1949, dove finì in un fosso; Con la Freccia Rossa aveva un rapporto da due anni dopo, già nel giro dei professionisti, predestinato, amando ricordare che: «Quando Munaron partecipò alla prima delle sue cinque io venni al mondo, il 2 aprile del 1928, il papà Mille Miglia, con l’ 2500 Tubolare era disperso in Abruzzo perché, partecipando

ufficiale,in coppia con Franco Rol. alla Mille Miglia, la sua Alfa Romeo si era rotta GINO MUNARON L’anno seguente, sempre con Rol, corse con la da quelle parti». 8V Spider ufficiale, arrivando terzo della Le numerose vittorie di categoria nel biennio classe 2000 Sport e undicesimo assoluto. 1953-1954, al volante di vetture come le piccole

Nel 1953, ingaggiato dalla Peugeot, Munaron sport Nardi, Ermini 1100 Sport, 2000 si presentò in Piazza Vittoria con una 203, GT , Conrero 2000 Sport, gli valsero »

NOVEMBRE 2010 9 Circuito di Sassari, 1957: con la Ferrari 500 TRC - la sua ex Testa Rossa (TR), aggiornata per il cambiamento del regolamento FIA - finì terzo, laureandosi Campione Italiano della Classe 2000 Categoria Sport.

10 NOVEMBRE 2010 l’ingaggio in . Il nostro rapporto con la Ferrari pre­vedeva Offrendo un assaggio del vino che produceva il 50% degli ingaggi e il 50% dei premi. Non sulle colline del Monferrato, Gino ricordava con c’erano né sponsor né pubblicità. L’unico memoria lucidissima e dovizia di particolari il rimborso era di 200.000 lire per coprire le spese periodo d’oro della sua carriera: «Nel 1955, dei viaggi. Un ingaggio buono poteva essere di

Gianni Lancia cedette tutto il materiale da corsa 1 milione a vettura. GINO MUNARON alla Ferrari.­ Io rientravo nella parte umana di All’epoca, contavano molto di più le vetture questo trasferimento.­ Avevo come compagni sport della Formula 1; io ho incomincialo a di squadra Peter Collins, , correre con la 500 Mondial». . Comprese­ tutte le categorie, Tra le tante ottenute con le due litri del in squadra eravamo in 14, tre dei quali italiani: Cavallino, la vittoria per la quale Gino andava Eugenio Castellotti, ed io. più fiero era quella ottenuta nella categoria sport alla Mille Miglia del 1957, dove fu ottavo assoluto con una 500 Testa Rossa. Prima di lasciare Maranello, nel 1958, il pilota torinese prese parte alle più importanti competizioni, dalla 1000 Km del Nürburgring alla Targa Florio, dalla Temporada alla 24 Ore di Le Mans. Alla terza partecipazione alla famosa gara di durata francese, nel 1959, Munaron ottenne il suo miglior risultato: in coppia con Lino Fayen, su una GT Berlinetta, giunse sesto assoluto, quarto della categoria GT 3000. Nel 1960 debuttò nel mondiale di Formula 1 Con la Ferrari 500 TR alla Coppa della con la Maserati 250 F, disputando poi altre Consuma 1956. quattro gare con una Cooper della Scuderia Castellotti. Fino al 1961, Munaron corse con varie altre vetture, tra le quali le Maserati 300 S e Birdcage. Terminata l’attività sportiva, Gino si dedicò all’attività manageriale, sempre nel settore auto motive, operando diversi anni anche in provincia di Brescia, dove era assai conosciuto e stimato. La sua passione per l’automobilismo sportivo non venne mai meno: oltre a disputare numerose gare con vetture storiche, Munaron contribuì - nei primi anni Ottanta - a far rinascere la Freccia Rossa, collaborando strettamente con gli organizzatori della rievocazione.||

La Ferrari 500 TRC di Julio Falla/Gino Munaron al GP di Svezia di Kristianstad dell’11 agosto 1957, dove furono secondi di classe e decimi assoluti.

NOVEMBRE 2010 11 Romagna. La prima volta che guida un’auto, Ricordi di un amico Gino Munaron ha sei anni: è il 1934, l’auto è di Alberto Antoniazzi una 509 Torpedo. Nel 1949, all’età di 21 anni, Gino disputò la Il testo che segue è di Alberto Antoniazzi, un prima gara, l’Aosta-Gran San Bernardo, alla

GINO MUNARON giovane amico di famiglia che - su incarico dei quale partecipa con una vettura, costruita Munaron - si è assunto l’onere-onore di mettere insieme all’amico Paolo Cordero di » ordine tra i ricordi di Gino. Ringraziamo lui, e tutta la famiglia, per la collaborazione e per molte fotografie che corredano questo articolo.

2 aprile 1928. È in questa data che inizia la storia di Virginio Carlo Achille Maria Luigi Munaron, per gli amici e per le cronache semplicemente “Gino”. Almeno per l’anagrafe, poiché un episodio accaduto pochi mesi prima della sua nascita, fa capire come egli fosse una sorta di predestinato. È il 19 Gennaio di quell’anno, una Lancia Lambda fila di gran carriera verso Torino. A bordo Ramiro Munaron e la moglie Adly, che è alla guida dell’auto (lo stesso Gino soleva ripetere che in auto “mamma andava d’abitudine come una revolverata..”) Arrivati a Cuneo, su un rettilineo, la coppia viene superata da Vigin Gismondi, all’epoca collaudatore di Vincenzo Lancia. Ben conoscendosi tra di loro, non può non partire la sfida: in una semicurva, a causa del ghiaccio, Gino finisce fuori strada per la prima volta ancor prima di venire al mondo! A infondere in Gino la passione per i motori fu soprattutto il padre, Ramiro Munaron, all’epoca distributore Alfa Romeo per Piemonte ed Emilia

Mille Miglia 1957 Partito alle 4 e 51 minuti del mattino, Munaron con la Ferrari 500 TRC vinse la Classe 2000 della categoria Sport.

12 L’esordio in Formula 1 avvenne con una Maserati 250 F privata, al GP d’Argentina del 1960, dove Gino fu tredicesimo assoluto. GINO MIUNARON

NOVEMBRE 2010 13 Stirling Moss e Munaron all’Hotel Vittoria di Brescia.

Una foto Montezemolo (cugino del padre di Luca), misteriosa, risultato dell’assemblaggio di pezzi provenienti dove Gino Munaron da varie vetture, sulla quale viene installato un appare, sulla motore Ford di oltre 4 litri, residuato bellico sinistra, vicino dell’esercito americano. a una Maserati La carriera sportiva del pilota Gino Munaron tipo 61 iniziò nel 1951 e si protrasse fino al 1961; in Birdcage. La gara potrebbe questi anni, Gino ha guidato le vetture più essere la disparate, dalle Ferrari 250 e 500 TR, alle 1000 Km del Maserati “Birdcage” e 250 F, passando per la Nürburgring, Porsche 550 Carrera RS. nel 1960 o In molti casi i piloti si ritrovavano ad acquistare 1961.. le vetture con cui abitualmente correvano, e Eros Crivellari e Gino Munaron, Munaron non fa eccezione. In più occasioni, con alcune delle coppe vinte alla scherzando (ma forse neanche troppo) Mille Miglia, aprile 2009.

Nino Fraccarella e Gino Munaron al Museo Mille Miglia, dicembre 2005

Con la Maserati Tipo 63 della Scuderia Serenissima, Munaron corse la 4 Ore di 14 Pescara del 1961, in coppia con Vaccarella. avemmo modo di fantasticare su come sarebbe stata la sua vita se ne avesse conservata per sè anche solo qualcuna! Considerando che verso la fine della sua carriera arrivò a possedere ben quattro Maserati “Birdcage”, come dargli torto? Dopo aver appeso il casco al chiodo, Munaron entrò in BMW, divenendo uno dei tre fondatori di BMW Italia. Un legame, quello con la Casa di Monaco di Baviera, mai tramontato. Prova ne sia il fatto che proprio una BMW, per la precisione una 635i del 1981, diviene la sua auto di tutti i giorni. La sua esperienza nel campo del management, però, non si concluse qui. Nel 1968, si trasferì alla TRW Italia, dove ricoprì il ruolo di direttore commerciale per 18 anni, fino al 1986, quando divenne amministratore delegato di Lenforder Italia. La passione per i motori, quella che lo aveva spinto, ancora poco più che ragazzo, a rischiare tutto alla guida delle vetture più straordinarie (e quasi sempre più pericolose) in quella che è universalmente considerata l’epoca d’oro del Motorismo, non lo ha, però, mai abbandonato. In tempi recenti, infatti, è stato tra i fondatori ed animatori di importanti sodalizi sportivi, diventati veri punti di riferimento per gli appassionati di tutto il Mondo. Oltre ad essere vicepresidente del Club Mille Miglia (fatto doveroso, dal momento che - tra lui e il padre Ramiro - la Famiglia Munaron ha corso ben dieci edizioni della Freccia Rossa) Gino aveva ruolo attivo nel Club International des Anciens Pilotes F.1 - che raccoglie nelle sue fila tutti quei piloti che, nella loro carriera, si sono cimentati nel Campionato di Formula 1 - e pure nel prestigioso Club Italia, che promuove l’immagine dell’automobile italiana in ogni sua valenza, culturale, tecnica e sociale. La sua ultima uscita ufficiale è del Luglio 2009, alla 28° edizione della Cesana-Sestriere. Anche in questa occasione ha dato dimostrazione delle sue grandi doti di pilota, conducendo con le consuete classe e grinta una Ferrari 250 TR del 1958 lungo i dieci km di curve, dossi e strettoie che da Cesana Torinese portano a Sestriere. Davvero una splendida dimostrazione di passione, genuina e senza tempo. Gino Munaron ha lasciato tre figlie, Adly, Patrizia Nel 2008, Peugeot Italia chiese a Gino Munaron di e Paola, e quattro nipoti, Stefano, Valentina, partecipare alla Mille Miglia, mettendogli a disposizione Patrizia e Federico. Nel Novembre 2008, una 203 identica a quella con cui vinse la sottoclasse 1300 con la nascita della piccola Eleonora, da lui Turismo Internazionale nel 1953, in coppia con Licio Finucci. affettuosamente chiamata “la mia regina”, ebbe Nelle foto: Gino nello stand del Club in Piazza Loggia, sul Passo della Futa nel 2008 e in una gara del 1953 con la 203, la gioia di diventare bisnonno.|| che alla Mille Miglia aveva il numero 100.

NOVEMBRE 2010 15 di Daniele Bonetti UN NUOVO DIRETTORE PER L’AUTOMOBILE CLUB DI BRESCIA

UN NUOVO DIRETTORE che a Verona, nel 2008, organizzammo un bell’evento in piazza Bra, davanti al palazzo della Gran Guardia. Fu molto apprezzato, vidi una manifestazione di grande fascino che rappresenta il gioiello dell’Aci di Brescia ma L’ACI di Brescia ha un nuovo direttore: Angelo allo stesso tempo anche un patrimonio della Centola, 41 anni, pugliese di origine, è arrivato storia automobilistica italiana. La mia idea, a Brescia per raccogliere il testimone di Giorgio per il futuro, è avere una Mille Miglia che sia Ungaretti, passato ad inizio novembre a dirigere sempre più bella e affascinante, una corsa che l’Aci di Torino. rappresenti l’Aci di Brescia ma anche tutti i Per Centola, un passato alla direzione di bresciani che da sempre si identificano in quella Verona, prima, e Gorizia, poi, si tratta di un che considerano giustamente la loro corsa». incarico prestigioso. «Brescia è una realtà L’ultima riflessione del nuovo direttore è fondamentale per la realtà dell’Aci nazionale dedicata ai licenziati dell’Aci. «Nemmeno - dice il nuovo direttore - : penso che vada Milano e Bologna - dice - , hanno lo stesso implementata la tradizione motoristica e numero di appassionati che hanno conseguito sportiva ma che si possa fare molto di più anche la licenza per partecipare alle corse. Per questo dal punto di vista degli associati, che devono penso che sia dovere dell’ente fare in modo che crescere e riconoscersi sempre di più nell’Ente». ci siano sempre più manifestazioni e che siano Dirigere l’Aci di Brescia significa anche motivo di orgoglio per i soci: fermo restando avvicinarsi alla Mille Miglia. «Per me non è che una manifestazione deve produrre un utile una cosa nuova - dice Centola - : basti pensare necessario per la vita dell’Automobil Club».||

Angelo Centola accolto dal Presidente Aldo Bonomi, che Il nuovo direttore l’ha voluto a dirigere l’ACI con il nostro socio Brescia Roberto Gaburri, vicepresidente ACI Brescia, nella sede del Club MEDAGLIA D’ORO DEL CONGRESSO PER VALERIO PRIGNACHI,

SOCIO ECCELLENTE prignachi valerio

Il nostro amico Valerio Prignachi, Presidente della Commissione Sportiva dell’Automobile Club di

Brescia, premiato dal Consiglio Valerio d’Europa Prignachi riceve la medaglia d’oro Un premio ritirato nel “cuore” dell’Europa del Congresso moderna per premiare chi con il cuore ha dal presidente lavorato per il suo territorio. Il presidente di del Consiglio d’Europa, Keith “Brescia Mobilità” Valerio Prignachi, socio Whitmore. del nostro club e grande appassionato di Scendendo auto storiche, nel corso della diciannovesima nel dettagli, i riferimenti del presidente sessione plenaria del Congresso dei poteri Whitmore hanno riguardato l’impegno profuso locali e regionali del Consiglio d’Europa, è stato dal presidente di “Brescia Mobilità” in favore insignito della medaglia d’oro del Congresso delle popolazioni montane, nella redazione e dell’attestazione dello “status”, riservato a dello Statuto europeo delle Regioni Montane, pochissimi, di membro onorario. Nel corso della nell’opporsi tenacemente alla violenza di cui breve cerimonia, il presidente del Consiglio sono vittime le donne anche all’interno delle d’Europa Keith Whitmore, a proposito dell’opera pareti domestiche e nell’attenzione rivolta ai svolta da Prignachi ha sottolineato come «La ragazzi di strada, agli orfani e alle famiglie in sua presenza, oltre a risultare assai preziosa un momento di grande crisi economica che per la competenza e l’intensità operativa, ha sta risparmiando davvero pochissime realtà. permesso al Consiglio d’Europa di avvalersi delle Tutti i Consiglieri e i Soci si congratulano con molteplici iniziative che ha saputo promuovere, Valerio Prignachi, preziosissimo amico del Club, sostenere e realizzare durante la sua attività in al quale non fa mai mancare il suo tangibile qualità di membro». supporto.||

Maddalena e Valerio Prignachi sulla loro Alfa Romeo Giulietta.

Bruno Ferrari e Valerio Bocelli, su Bugatti 37, ricevono il via da Valerio Prignachi alla Coppa Franco Mazzoti, Rievocazione del NOVEMBRE 2010 17 Gran Premio Brescia 1940. di Daniele Bonetti MILLE MIGLIA 2010 FACCIO UN GIRO MILLE MIGLIA 2010 COME VUOLE LA TRADIZIONE, IN OC - AL CLUB… CASIONE DELLE PUNZONATURE DELLA “CORSA PIÙ BELLA DEL MONDO”, IL CLUB MILLE MIGLIA HA APERTO UNO STAND IN PIAZZA LOGGIA, QUEST’ANNO IN COLLA- BORAZIONE CON BRESCIA MOBILITÀ

È stato meta della maggior parte dei concorrenti della Mille Miglia: ci fosse un premio, non solo “ideale”, dedicato allo stand che ha maggiormente incontrato il gradimento di chi ha avuto il piacere di Alfredo trascorrere qualche minuto in piazza Loggia, potuto esimersi dall’assaggiare il parmigiano Coppellotti, la vittoria andrebbe senza dubbio allo stand gentilmente offerto, come tutti gli anni, Giovanni Corazza, “sinergico” allestito da Club Mille Miglia Mario Omati, dal socio Giovanni Corazza e la mortadella Vittorio Palazzani, Franco Mazzotti e Brescia Mobilità, con la portata appositamente da Giovanni Palmieri. Franco Lucchetta, partecipazione di Omb. Anna Vitale e Pasquale Zaccone hanno Roberto Gaburri Lo slogan voluto da Valerio Prignachi, socio confezionato e dispensato circa 500 panini, e Bruno Gnutti davanti allo stand. del Club e presidente di Brescia Mobilità è opportunamente accompagnati da un buon stato: «Ingegno e Audacia: Brescia Mobilità bicchiere di Franciacorta. e il Club Mille Miglia uniti nel nome di Non sono mancati nemmeno politici e Franco Mazzotti, emblema di un passato giornalisti, attratti senza dubbio dal fascino violentemente rivolto alla conquista del discreto ma irresistibile di un pezzo di storia futuro». della Freccia Rossa. Uno spazio in cui alcuni ex piloti della Mille Lo spazio, allestito proprio davanti al porticato Miglia hanno rivisto le macchine della loro di palazzo Loggia, ha consentito anche a molti giovinezza confrontandosi, perché no, con chi appassionati di ripararsi durante i frequenti le guida ai giorni nostri. scrosci d’acqua: un momento di ristoro e Il primo a “sbarcare” nello stand è stato riparo prima di tornare sulle auto storiche e Luciano Viaro, seguito a breve distanza da prepararsi alla mitica cavalcata lungo le strade Giuliano Canè e Giovanni Moceri: nessuno ha più belle d’Italia.||

Silvestro Specchia e Roberto Paoletti sono stati costretti al ritiro con la Fiat 6C 1500 Sport MILLE MIGLIA 2010: LA GARA TRE SOCI DEL CLUB

NEI PRIMI DIECI MILLE MIGLIA 2010

Una corsa che ha incoronato il più grande regolarista di sempre: Giuliano Canè, con la moglie Lucia Galliani, bolognese di nascita ma bresciano per meriti sportivi, ha dominato la Mille Miglia 2010 conquistando il decimo successo di una carriera straordinaria. Una vittoria arrivata grazie ad una macchina importante (la Bmw 328 Touring, vincitrice del Gran Premio Brescia - Mille Miglia 1940) ma anche in virtù di una prestazione capace di schiantare uno dopo l’altro tutti i rivali che, a turno, hanno provato a dargli più di qualche pensiero. Eppure, per Giuliano Canè la gara non era iniziata nel migliore dei modi: dopo le prove speciali del giovedì, al comando si era issato a sorpresa il bresciano Fabio Salvinelli (Alfa Romeo 1750) davanti a Luciano Viaro, Canè ed Enzo Ciravolo. La seconda giornata di gara si apriva ancora nel segno dell’Alfa Romeo, determinata più che mai a vincere per festeggiare degnamente il centesimo compleanno: mentre Salvinelli manteneva il comando, Giovanni Moceri sulla 6C 1500 SS era costretto al ritiro dopo Spoleto, quando si trovava in nona posizione e in grande rimonta. Canè costruiva il suo capolavoro sul Terminillo, guadagnando la testa, che manteneva fino a Roma. Nell’ultimo giorno di gara, mentre Canè prendeva via via il volo, alle sue spalle era grande battaglia. Sul traguardo di Brescia, mentre gli spettatori tributavano il giusto onore al campione bolognese, sul podio salivano Luciano Viaro ed Enzo Ciravolo. Nei primi dieci cinque bresciani: al sesto posto Fabio Salvinelli (Alfa Romeo - Brescia Corse), quindi Andrea Vesco (con il padre Roberto, nostro socio, come navigatore), Bruno Ferrari, Roberto Gaburri (entrambi Dall’alto in basso: ❙ Una Osca MT4 2AD 1500 e una Balilla soci di Brescia Corse e Club Mille Miglia) e Michele Sport Coppa Oro davanti allo Stand del Club. Cibaldi, navigato dal nostro Consigliere papà Enzo, miglior ❙ La Signora Coppellotti, il marito Alfredo, Gerard Forotti e Bruno Gnutti nello stand del Club. equipaggio assoluto per numero di penalità: bravissimi! || ❙ Anna Vitale nello stand con il ritratto di Franco Mazzotti. ❙ Pasquale Zaccone impegnato nelle pubbliche relazioni.

Da sinistra a destra: ❙ Massimo Bettinsoli e Giovanni Carpi su Porsche 356 Speedster 1500 del 1954. ❙ Michele ed Enzo Cibaldi hanno sommato il minor numero di penalità: solo il basso coefficiente della loro Gilco Mariani 1100 Sport li ha relegati al decimo posto. ❙ Giovanni Palmieri e Umberto Ferrari con la Lancia Appia del 1954.

NOVEMBRE 2010 19 brescia corse

VOLANTE DORATO E SCUDETTO AZZURRO: DUE ICONE DELLA STESSA PASSIONE di Ugo Gussalli Beretta

DA QUESTO NUMERO, AD OGNI USCITA, associati e una consolidata tradizione di LA FRECCIA ROSSA DARÀ SPAZIO ANCHE autentica sportività. I punti in comune sono molteplici: pur con A NOTIZIE CONCERNENTI LA SCUDERIA differenti finalità, sia il Club, sia la Scuderia, BRESCIA CORSE. A DARNE NOTIZIA È UGO hanno rappresentato l’eccellenza umana nel GUSSALLI BERETTA, PRESIDENTE DELLA campo dei motori; in più, entrambi sono risorti SCUDERIA E SOCIO DEL CLUB MILLE MIGLIA. dopo anni di oblio. Il Club Mille Miglia Franco Mazzotti e la Scuderia Brescia Corse rappresentano un Da tempo, la Scuderia Brescia Corse modo di intendere lo sport automobilistico intendeva realizzare un proprio notiziario, allo che rischiava di andare perduto, ma che resta scopo di dare risalto alle tante partecipazioni il preferito dei soci di questi due leggendari alle competizioni dei propri soci. marchi della storia delle competizioni L’opportunità di condividere le nostre notizie motoristiche. sulla storica rivista del Club Mille Miglia - aldilà Da questa unità di vedute, o di “affinità di qualsiasi altra considerazione - ci è parsa elettive” per usare un termine in voga ai tempi subito intrigante principalmente per l’amicizia della nascita dei due sodalizi, nasce un rapporto che lega i soci dei due sodalizi. di collaborazione che prende il via con queste L’idea di questa collaborazione sulla Freccia pagine della Freccia Rossa e che proseguirà in Rossa non nasce esclusivamente dal fatto che futuro con altre iniziative. sono ben ventitré i soci in comune: oltre ad Tra queste, nel 2011, ci sarà un appuntamento un gloriosissimo passato, il Club Mille Miglia in pista dove, sia la Scuderia, sia il Club, Franco Mazzotti e la Scuderia Brescia Corse disputeranno le rispettive gare sociali, condividono la profonda passione dei propri condividendo spese, divertimento e amicizia.||

La Ferrari 365 GTB/4 Daytona di Ugo Gussalli Beretta, che con Donato Benetti ha vinto la categoria 1958-1982 20 NOVEMBRE 2010 al “Ferrari tribute to Mille Miglia” TRA REGOLARITÀ, PISTA E SALITA UN ANNO DI

(BRESCIA) CORSE brescia corse NUOVI SOCI O NUOVE PASSIONI: NEL 2010 LA SCUDERIA BRESCIA CORSE È STATA PRESENTE IN TUTTE LE SPECIALITÀ RISERVATE ALLE VETTURE D’EPOCA

Con cento soci, molti dei quali attivissimi, è difficile riassumere un’intera stagione in poche righe. Per fare un esempio, alla scorsa Mille Miglia la Scuderia ha schierato qualcosa come ventisei equipaggi: una presenza massiccia e qualificata. Il bilancio finale, con tre equipaggi nei primi dieci (Salvinelli 6°, Ferrari 8° e Gaburri 9°) sarebbe soddisfacente per qualsiasi altra scuderia, ma non per la nostra, abituata al podio. Patty Sbardolini A migliorare un po’ la situazione ci hanno pensato Presidente e Segretario: Ugo Gussalli Beretta e Donato Benetti, su Ferrari 365 GTB/4 Daytona, hanno vinto la categoria “Vetture classiche 1958- 1981” del “Ferrari Tribute to Mille Miglia”. Si tratta di una gara, riservata a 130 Ferrari costruite dal 1958 a oggi, che ha percorso le stesse strade della Freccia Rossa, anticipandola di mezz’ora. Sempre nell’ambito della regolarità, c’è la vittoria in una gara prestigiosissima: Franco Aime e Guido Arcangeli, su Stanga 750 Sport, hanno trionfato alle “Mitiche Sport”, la gara riservata alle vetture Sport che si è svolta a Bassano del Grappa, nei giorni 18-19 e 20 giugno. Un bel successo, in una gara diventata un classico, grazie alla passione dei bravi fratelli Calmonte. Due successi sono da ascrivere allo “straniero” della Scuderia; Mauro Giansante (consigliere del Club Mille Miglia) ha vinto due gare: “Sulle orme dei lupi … Di notte”, con una Triumph TR3, e sul “Circuito Del Montenero”, con la Ermini 1100 Sport. Per la sua barchetta è stata una piccola rivincita, perché proprio su questo tracciato livornese, nel 1948, conseguì il secondo posto, allora condotta dal pilota Siro Sbraci. Da rilevare che la vittoria in questa prima rievocazione della “Coppa Ciano”, per gran parte, deve essere merito di quella Santa Donna di sua moglie Daniela che, oltre a sopportarlo quotidianamente, l’ha pure navigato. Dall’alto in basso: Da segnalare, c’è anche una vittoria al 50%, nel senso che solo un membro ❙ La bella barchetta di Franco Aime, la Stanga 750 Sport, costruita nel 1956 a Manerbio. dell’equipaggio è della Brescia Corse: si tratta di Andrea Guerini, che ha ❙ L’Ermini 1100 Sport di Mauro Giansante, navigato la Balilla Sport di Andrea Vesco nella vittoria al Gran Premio impegnata in pista alla Mille Miglia 2010. Nuvolari. Infine, una nota di plauso per tre soci che si cimentano nella ❙ Bruno Ferrari con la sua March 701, acronimo che velocità: Patty Sbardolini e Bruno Ferrari in pista, Giorgio Taglietti in salita. indica l’anno, 1970, e la destinazione, Formula 1. ❙ In Piazza Sordello a Mantova, padre e figlio Foresti La cronaca della stagione 2010 della Scuderia sarà ampiamente trattata prendono il via al Gran Premio Nuvolari 2010. sul prossimo numero della Freccia Rossa.||

Il team della Brescia Corse alle Mitiche Sport di Bassano; da sinistra: Aime-Arcangeli (Stanga 750 Sport), Piardi-Piardi (Giannini 750 Sport), Brunori-Brunori (Nardi 750 Sport), Bricchetti-Bricchetti (Colli 1100 Sport) 22 EDITORIALE NOVEMBRE 2010 TREDICESIMO TROFEO AIDO L’IDEALE CORRE IN BARCHETTA

La Lotus Eleven 1957 di Valerio Accerenzi e Gian Battista Pirani nella discesa verso Ome.

IL 13° TROFEO AIDO, VALIDO PER Sempre avanti: questo potrebbe essere il motto del Trofeo Aido. Dopo essere stata la IL MEMORIAL MONICA GIOVA- prima gara per auto d'epoca organizzata da un sodalizio benefico quale l'AIDO, allo scopo NELLI E IL GRAN PREMIO ANNA- di promuovere gli ideali della donazione degli LISA GNUTTI È STATO DISPUTATO organi, nel 2010 ha proposto una formula inedita. Gli uomini dell’AIDO di Gardone IL 25-26 SETTEMBRE 2010, CON IL V.T., hanno fatto scelte controcorrente, CONSUETO GRADIMENTO DI CRI- come spiega Brunori: «Ogni anno il

Trofeo avrà un tema diverso, e quest’anno TICA ED DI PUBBLICO abbiamo iniziato con le Sport; ci aspettavamo »

NOVEMBRE 2010 23 l’iscrizione di non più di settanta vetture e gli atteggiamenti antisportivi e concentriamoci abbiamo ricevuto centotrenta domande, sulle belle macchine. accettandone novanta». Tuttavia, la vittoria è andata a una coppia di L’iscrizione era del tutto gratuita: «I nostri fortissimi regolaristi: Fabio Salvinelli e Giancarlo scopi - ha proseguito Brunori - sono quelli di far Rizzo. Sulle strade di casa loro, i due triumplini conoscere gli ideali di donazione dell’AIDO, con della Scuderia Brescia Corse hanno trionfato al 13° trofeo aido il motto "La vita è un dono da restituire", e di volante di una 6C 1750 GS del 1930, una delle raccogliere fondi per la nostra attività. Rispetto due vetture iscritte dal Museo Alfa Romeo. a quando chiedevamo una quota d’iscrizione, Al secondo posto si è classificato un altro lasciando liberi i concorrenti di effettuare equipaggio della Brescia Corse, padre e figlio donazioni, abbiamo raccolto quasi il doppio». Aime su Stanga 750 Sport. Il risultato è stato lusinghiero: «Novanta vetture Il programma di domenica 26 settembre di questo genere non si vedevano insieme da prevedeva partenza da Gardone VT e arrivo davvero molto tempo», è stato il generale a Sarezzo: in tutto 190 km, con 25 prove commento di partecipanti e spettatori del cronometrate. tredicesimo Trofeo AIDO. La specialità locale, lo spiedo, ha fatto da A rendere orgogliosi gli organizzatori sono state contorno alle premiazioni: il Trofeo Annalisa le vetture partecipanti: trentadue anteguerra, Gnutti, riservato ai vincitori del Challenge in tra cui dodici ante 1930, e tante sportive di abbinamento al Gran Premio Nuvolari, corso a grandi Case come Aston Martin, Bentley, Mantova la settimana precedente, è andato ai Bugatti, BMW, Ferrari, Jaguar, Lotus, OM, ferraresi Sergio Sisti e Dario Bernini.|| Porsche o di gloriosi marchi quali AC, Amilcar, Arnold, , Giannini, Giaur, Ermini, HRG, Kieft, Osca, Rally, Riley, Roselli, Siata, Singer, Stanga, Stanguellini. Un museo viaggiante di assoluto pregio, che schierava esemplari ormai poco visibili anche in manifestazioni più titolate. Del tutto inedito era pure il regolamento: i piloti più bravi - quelli classificati Top Driver e Diver A - hanno dovuto accettare di essere penalizzati in classifica, con una riduzione del 20% sul punteggio ottenuto; e nessuno ha potuto fare reclami. Il messaggio degli organizzatori triumplini è chiaro: finiamola con

Fabio Salvinelli e Giancarlo Rizzo, vincitori del Trofeo Aido sull’Alfa 6C 1750 GS 1930 del Museo di Arese

In alto a destra: Franco e Carlo Aime, secondi assoluti su Stanga 750 Sport del 1956

24 NOVEMBRE 2010 1. Silvio ed Elena 6. Lancia Aurelia 8. Aldo Bonomi, con del 1955 Dell’Aglio, Roselli- Sport Barbi 1932 di la Lancia Aurelia B24, 10. Maurizio Colpani Colli 1100 Sport Federico e Roberto segue la Porsche e Massimiliano 1949. Vanarelli. 550 Spyder di Ugo Albuzza, Ferrari 195 Gussalli Beretta 2. La magnifica 7. L’OSCA MT4 2AD Sport del 1949 Ferrari 500 TRC 1954 di Stefano 9. Giuseppe Scalvenzi 1957 di Chicco Marinelli e Mattia e Osvaldo Girelli, 1 Gnutti e Dario Colpani Ferrari 500 Mondial . 3. Tarcisio e Simone Bonomi su una tra le più 13° trofeo aido classiche Aston Martin, la Mk II del 1934 4. Paolo Mazzoldi e Alberto Crescini, su Stanguellini 1100 2 4 Sport del 1952, seguiti dalla Siata Daina 1500 Motto 1952 di Malta-Cappellini 8 5. Giovanni e Luciana Stabiumi prendono il via da Gardone V.T., sulla loro stupenda Bugatti Type 37 del 1926 3 5

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Raro vedere due esemplari di Arnolt Bristol Bolide, costruite nel 1954 negli USA da Stanley “Wacky” Arnolt, ex stella del football (equipaggi Schoendorf-Mercorelli e Olivini-Santangelo) In alto a sinistra: Sergio Sisti e Dario Bernini, Aston Martin Le Mans 1933, terzi assoluti e vincitori del Challenge Trofeo Aido - Gran Premio Nuvolari

di Francesco Arcieri TAZIO VALDORCIA IL VINO CHE SAREBBE PIACIUTO A NUVOLARI VALDORCIA TAZIO

Un grande “rosso” che a pochi giorni Tazio nasce in Valdorcia uno dei luoghi più dalla sua commercializzazione in Europa sta incantevoli della Toscana da sempre percorsi ottenendo grande successo non solo tra i dalla Freccia Rossa. Sette ettari di Sangiovese cultori dei vini toscani ma anche tra i tanti Grosso tra Montalcino e San Giovannoi d’Asso appassionati di motorismo d’epoca incuriositi alimentano la sua produzione che quest’anno dalla storia che ha generato questo Orcia Doc. ha consentito una “tiratura” di 50.000 bottiglie Era consuetudine negli anni ‘30 per gli assi del molte delle quali stanno varcando i confini volante, una volta terminata la gara, desiderare nazionali. Distribuito ai grandi ristoranti e del vino. Rosso, senza dubbio, per riscaldare alle più importanti enoteche, Tazio Valdorcia il sangue nelle vene e poter così assaporare il può essere acquistato privatamente sul gusto della vittoria. web all’indirizzo www.tazio.eu. Tutti i club Nuvolari, Brivio, Ascari, con la bottiglia di auto e moto d’epoca possono registrarsi alla bocca tra gli applausi della folla sono sul sito potendo accedere alla sezione a loro protagonisti di struggenti istantanee in dedicata per avere direttamente Tazio e altri bianco e nero che consegnano a noi un prodotti, come i magnifici bicchieri serigrafati passato più presente che mai. Eroi limpidi, con il “pilota e i cipressi”, usufruendo così di esempi di virtù e coraggio. Uomini genuini particolari condizioni economiche. Tazio sarà come Tazio Valdorcia, un Sangiovese anche il nome del primo punto ven in purezza che utilizzando uve dita in Italia che aprirà il prossimo febbraio rigorosamente selezionate a San Quirico d’Orcia dove il 5 marzo verrà dall’enologo Federico inaugurata una scultura in bronzo raffigurante Bartolomei esprime Tazio Nuvolari che attraversò veloce l’antico al palato grande borgo toscano nelle trionfali Mille Miglia del carattere e personalità. 1930 e 1933.||

Francesco Arcieri, neosocio del Club Mille Miglia, con la sua Porsche 356 del 1952 al Gran Premio Nuvolari del 1952. NOVEMBRE 2010 27 BIANCA & NERA CRONACHE DEL CLUB MILLE MIGLIA

CRONACHE DEL CLUB I primi sessant’anni del Club Mille Miglia

A un anno di distanza, impossibile non ricordare il compleanno del Club, celebrato il 28 novembre del 2009 all’Hotel Vittoria. Più di cento soci si sono ritrovati a Brescia per festeggiare l’an- niversario del Club con una celebrazione che ha ripercorso sessant’anni di storia e ricordato Gino Munaron e Raoul Patrizi, Vicepresidente e Segreta- rio recentemente scom- Giannino Marzotto e Alfredo Coppellotti conse- parsi. Nel corso della ceri- gnano il premio alla carriera ad Andrea Fabbris monia, sono stati attribuiti riconoscimenti alla carriera ai piloti Ugo Gussalli Beretta, attuale presidente e con- Mario Casoni e Andrea Fabbris e premi ai soci ancora in attività, sigliere della Scuderia Brescia Corse all’epoca dei successi di Mario Casoni, gli consegna il come l’ottantenne Paolo Brambilla. premio alla carriera.

Il Club al Salone Diva Il Club Mille Miglia in visita alla Diva, aperto a Brescia nel week-end del primo maggio, ha tenuto fede al nome di Salone In- Lo scorso 22 mag- ternazionale di Auto Classiche e Sportive. gio, accolti con Automobili d’eccezione, disposte con elegan- squisita cortesia, i te sobrietà nel salotto buono di Brixia Expo, in soci del Club han- un mix di esemplari che hanno scritto la storia no visitato la Dal- dell’automobilismo e fuoriserie di ogni epoca. lara Automobili di Il Club ha usufruito dell’ospitalità dell’Automo- Varano de’ Me- bile Club di Brescia, con il quale ha condiviso lo legari la famosa spazio d’ingresso al Salone. azienda costrut- Grazie alla collaborazione di due neo soci, Sil- trice di automobili vio Dell’Aglio e Maurizio Colpani, all’interno da corsa fondata dello stand sono state esposte due vetture co- nel 1972 dall’Ing. struite nel 1949, anno di fondazione del Club: Gian Paolo Dalla- una Roselli-Colli 1100 Sport e una Fiat 1100 ra, socio onorario del nostro Club. Lo stesso Ing. Dal- Sport “Gobbone”. lara ha guidato i soci alla visita dei vari reparti della fabbrica, svelando alcuni segreti che, come tali, non possiamo riportare… Per il tragitto Brescia-Varano, i soci hanno potuto usufruire di un comodo pulmann gran-turismo, mes- so a disposizione da Brescia Mobilità, grazie alla sem- pre cordiale disponibilità di Valerio Prignachi. Grazie alla perfetta organizzazione del consigliere Giovanni Corazza, la giornata si è conclusa con una pantagruelica degustazione di specialità degli Appen- nini parmensi.

28 NOVEMBRE 2010 Giorgio Taglietti premiato Addio a Gino Macaluso dalla CSAI Lutto per gli -spor Nella serata di del 28 giugno, il nostro consigliere tivi dell’automobi- Giorgio Taglietti ha ricevuto un prestigioso ricono- lismo: all’età di 61 scimento nel corso della “Premiazione Regionale anni è morto Gino

della Lombardia Coppe e Trofei CSAI 2009”, tenutasi Macaluso, presi- CRONACHE DEL CLUB presso il Palace Grand dente della Csai Hotel di Varese, su in- dal 2001 al 2008 e vito del Delegato CSAI attuale presidente della Lombardia, Bru- onorario, uno dei no Longoni. ventisei membri del A Giorgio, che disputa Consiglio Mondiale della Fia e che pre- siedeva la Commis- numerose corse in salita sione Internaziona- con la sua Austin Healey le Karting. Sprite, vanno i complimenti Nato a Torino, Ma- di tutto il Club. caluso è stato copilota della squadra Fiat, con la quale ha vinto il Campionato Europeo Rally nel 1972 e il Campionato Italiano Conduttori nel 1974.

Onori e vittorie per Giovanni Pagliarello

Il nostro socio Giovanni Pagliarello Averna è il vincitore Campionato CSAI Autostoriche velocità in Salita 2010 del Periodo D. Il noto gentleman driver ha ricevuto anche un prestigiosissimo incarico: a seguito della scomparsa di Gino Macaluso, è stato chiamato a presiedere il Club Italia, associazione nata per valorizzare il patrimonio storico dell’auto- mobile italiana.

Caso Mille Miglia: tutti assolti i bresciani indagati

Certe notizie si devono dare per dovere di cronaca; se poi si considera il grande clamore di quando qualcuno viene accusato, generalmente ben superiore alla’annuncio del proscioglimento, le si pub- blica con piacere. La “Mille Miglia connection”, scoppiata nel 2007 con gli arresti domiciliari degli indagati, è terminata con una clamorosa assoluzione. Secondo l’accusa - sfociata nella pesantissima contestazione del reato di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta - gli imputati avrebbero manovrato l’assegnazione e la gestione della corsa senza che l’Aci Brescia (proprietario del marchio Mille Miglia) guadagnasse in proporzione alla portata dell’avvenimento. A finire sul banco degli imputati furono Giacomo Bontempi, Giuseppe Lucchini, Vittorio Palazzani, dell’Automobil Club di Brescia, e Costantino Franchi, Vincenzo Ziletti e Gino Danieli per Marva, la società che dal 1982 al 2007 ha organizzato la Mille Miglia, rendendola celebre in tutto il mondo. L’arresto dei sei noti protagonisti destò grande clamore anche oltre il mondo del motorismo sto- rico, venendo ripreso da tutta la stampa nazionale. Dopo due anni di dibattimenti, la stessa pubblica accusa ha chiesto un verdetto di non colpevolezza. Giovedì 14 ottobre, in pochi minuti di Camera di Consiglio, i giudici hanno assolto tutti gli imputati perché “il fatto non sus- siste”. Per la cronaca, tutti i prosciolti sono soci onorari del nostro Club, titolo a loro attribuito per aver ridato vita

e gloria alla Mille Miglia, quando la Freccia Rossa giaceva L’ex presidente dell’ACI Brescia, Giacomo Bontempi, dimenticata. Enzo Ziletti, Costantino Franchi e Gino Danieli

NOVEMBRE 2010 29 UN AMICO E UN GENTILUOMO A ndrea C urami CIAO ANDREA di Paolo Mazzetti

L’INGEGNER ANDREA CURAMI, CONSIGLIERE DEL CLUB MILLE MIGLIA, È MANCATO IL 23 GIUGNO, GIORNO DEL SUO SESSANTATREESIMO COMPLEANNO.

Quell’afosa mattina di giugno, Alfredo Coppellotti, Pasquale Zaccone ed io stavamo per fare una ricognizione sul percorso della Coppa Mazzotti. Fui io a dire: «Dobbiamo chiamare Andrea ». Nella sua qualità di Commissario tecnico Internazionale, CSAI, FIA e FIVA, Curami avrebbe dovuto dirigere le verifiche della nostra gara. Due giorni prima, c’eravamo sentiti per aggiornarci, come facevamo periodicamente da quando - dopo la scomparsa di Raoul Patrizi - lui era stato nominato Consigliere Delegato del Presidente ed io Segretario Esecutivo del Club. Invece di comporre il numero, poco dopo, fu il telefono a squillare, lasciandoci sgomenti. La prima reazione è sempre d’incredulità, di spasmodica ricerca di notizie, magari di una smentita. Nulla da fare, Andrea ci aveva davvero lasciato. Il primo - assurdo - pensiero è stato di colpa: tutte le volte che ci incontravamo, gli davo le sigarette che mi chiedeva, pur sapendo che non doveva fumare. La seconda riflessione è stata di vuoto: dopo Raoul, un’altra colonna del Club ci aveva lasciati. Andrea sommava una rara combinazione di qualità: era un gentiluomo di prima classe, con una cultura sconfinata abbinata al saper vivere. A mancarci non saranno solo le sue qualità umane, ma pure la sua sconfinata competenza, che l’aveva portato a essere il più preparato e

30 NOVEMBRE 2010 A ndrea C urami

conosciuto storico dell’automobilismo italiano. pure titolare dei corsi di Dinamica dei sistemi Curami era stato Commissario Tecnico aerospaziali, di Azionamenti e controllo dei d’innumerevoli manifestazioni, sia per vetture sistemi meccanici, di Fondamenti di meccanica moderne, sia storiche, essendo uno dei più teorica e applicata, nonché di Storia dei validi delegati di CSAI, FIA e FIVA: molti lo trasporti. Quest’ultimo corso gli fu affidato ricordano, con il suo cappello bianco ben in virtù della sua attività di storico militare e calcato in testa, mentre verifica le vetture industriale contemporaneo italiano, maturata partecipanti alla Mille Miglia. collaborando con la sezione motoristica del Innamorato della Freccia Rossa, Andrea Curami museo della Scienza e della Tecnica di Milano. ha fatto parte del comitato scientifico che ha Andrea lascia Maria Cristina, sposata nel 1975, progettato il Museo Mille Miglia; alla corsa la figlia Marianna (ingegnere biomedico), e bresciana ha dedicato cinque opere: “Mille l’adorata nipotina Ginevra. Miglia 1947-1957”, “La Fiat alla Mille Miglia”, Quando scomparve Patrizi, per la Freccia Rossa, “Mercedes e Mille Miglia”, “Porsche e Mille scrisse queste righe: «Ho conosciuto Raoul sui Miglia” e “Alfa Romeo e Mille Miglia”. campi di gara. Alla Malegno-Borno del 1994, Tra i libri da lui firmati, deve essere ricordato dove ero delegato alle vetture storiche, egli mi “La Sport e i suoi artigiani, 1937-1965”, la più propose di entrare a far parte del Club come completa ed esaustiva ricerca sulle vetture della socio ordinario. Grazie Segretario Generale per categoria sport, le famose barchette. Il suo ultimo lavoro, dedicato alla OM, resterà forse l’onore che mi è stato concesso». incompiuto. Un anno dopo, non mi pare vero di dover Nato a Milano il 23 giugno 1947, Andrea era scrivere di Te: ciao Andrea, per me vivrai figlio di Antonio, ingegnere elettrico. Dopo il sempre nei Tuoi libri, che consulto spessissimo. liceo classico, nel ‘71 si laureò al Politecnico in A quanto già Ti devo per la Tua amicizia e per ingegneria meccanica, con specializzazione in avermi sostenuto nelle mie prime imprese costruzioni automobilistiche. editoriali, devo aggiungere un altro debito: Dal 1984 professore di Meccanica applicata forse non ci crederai, ma non fumo più, l’ho presso il Politecnico di Milano, Curami divenne deciso quel 23 giugno…||

NOVEMBRE 2010 31 Automobili d’eccezione La Fiat 1100 TV del 1955, di Giuseppe e Simona Cherubini, precede la Siata Daina GS 1952 di Ennio Tosi e Luigino Ghidini al Controllo di Piazza Matteotti a Isola Dovarese.

32 NOVEMBRE 2010 COPPA FRANCO MAZZOTTI COPPA

di Paolo Mazzetti, fotografie di Pasquale Zaccone

La seconda rievocazione del Gran Premio Brescia del 1940 è stata vinta da una BMW, proprio come settanta anni orsono. Sul percorso Brescia-Cremona-Mantova-Brescia, trionfano Enzo Ciravolo e Elio Marchesi, su BMW 3.0 CSI del 1972. Il Trofeo Raoul Patrizi, è andato ad Alessandro Gamberini e Francesco Amante, su Porsche 356 SC 1964. Michele Cibaldi e Andrea Costa, Gilco Mariani 1100 Sport del 1948, si sono aggiudicati il Trofeo Gino Munaron.

NOVEMBRE 2010 33 Rievocazione del Gran Premio Brescia 1940 IIa COPPA FRANCO MAZZOTTI 3 Luglio 2010 COPPA FRANCO MAZZOTTI COPPA Vetture di grande pregio e gradimento dei partecipanti hanno caratterizzato la seconda edizione della gara organizzata dal Club Mille Miglia Franco Mazzotti. Soddisfazione degli organizzatori per il perfetto esito Figuranti del celebre Palio di Isola Dovarese hanno accolto i partecipanti in Piazza Matteotti, grazie alla squisita ospitalità tecnico della gara, con tutte le dell’Amministrazione Comunale. prove valide e nessun ricorso dei concorrenti.

La celebrazione del settantesimo anniversario del 1° Gran Premio Brescia, corso sul triangolo Brescia-Cremona-Mantova, valido per la Coppa delle Mille Miglia del 1940, si è chiusa con la vittoria di una BMW ufficiale, proprio come allora. Il fortissimo regolarista siciliano Enzo Ciravolo, navigato dal vice presidente del BMW Club La caldissima giornata di luglio ha contribuito a surriscaldare i Italia, Elio Marchesi, ha portato alla vittoria la freni della Jaguar E di Pierluigi e Daniele Sacchi. BMW 3.0 CSI del 1972 iscritta da BMW Italia. La casa di Monaco ha quindi festeggiato nel mentre Michele Cibaldi e Andrea Costa, Gilco migliore dei modi la ricorrenza della vittoria del Mariani 1100 Sport del 1948, hanno chiuso al 1940, ottenuta da Fritz Huske von Hanstein con terzo. la berlinetta 328 Touring. Gamberini e Cibaldi, pur avendo dovuto Dietro all'equipaggio BMW, il secondo posto cedere il passo a Ciravolo, si sono consolati è stato occupato da Alessandro Gamberini e vincendo i due altri trofei messi in palio nella Francesco Amante, Porsche 356 SC del 1964, giornata. Gamberini ha vinto il Trofeo Raoul

Il siciliano Enzo Ciravolo ed Elio Marchesi, del BMW Club Italia, hanno portato alla vittoria la BMW 3.0 CSI del 1972 iscritta da BMW Italia.

34 NOVEMBRE 2010 Patrizi, assegnato nel ricordo del Segretario chiuse al traffico. Questo accorgimento ha Generale del Club, scomparso lo scorso anno; il consentito di evitare qualsiasi intoppo: il trofeo era riservato al vincitore delle sei prove risultato, del tutto inconsueto per le gare disputate nel parco di Villa Mazzotti a Chiari. di regolarità, è stato che nessuna prova sia Cibaldi si è aggiudicato il Trofeo Gino stata annullata e che non sia stato necessario Munaron, dedicato alla memoria del grande applicare alcuna correzione ai tempi dei pilota mancato sette mesi orsono, assegnato concorrenti. all'equipaggio che avesse ottenuto il miglior «Nemmeno un ricorso, neppure una tempo nelle sette prove di Manerbio. contestazione, nessuna applicazione della COPPA FRANCO MAZZOTTI COPPA Dopo l'edizione turistica dello scorso anno, nel media dei tempi, tutte le prove valide 2010 la Coppa Franco Mazzotti si è presentata esattamente come rilevate. Per noi, questi come gara di regolarità classica, tecnicamente dati rappresentano un'enorme soddisfazione, impegnativa per i concorrenti in virtù delle 34 perché testimoniano la cura con la quale Prove Cronometrate e dei 7 Controlli Orari, abbiamo progettato la gara». A parlare è Paolo distribuiti in 246 km di percorso. Mazzetti, segretario del Club Mille Miglia, che Tutte le prove, sette delle quali su fondo prosegue: «Blasone e tradizione del nostro sterrato, sono state disputate su strade private Club imponevano stile, sportività ed estrema o completamente efficienza; disputare 34 prove nell'arco di otto ore, fornendo la classifica in tempo reale, è stato possibile solo con un grande sforzo. Ciò che mi è più piaciuto della Coppa Mazzotti 2010 è stato il clima di serena sportività e amicizia che da molto tempo latita in questo tipo di manifestazioni. Tutto ciò si è verificato grazie»

A lato: Michele Cibaldi e Andrea Costa, Gilco Mariani 1100 Sport del 1948, terzi assoluti, hanno conquistato il Trofeo Gino Munaron. In basso: Alessandro Gamberini e Francesco Amante, Porsche 356 SC del 1964, secondi assoluti e vincitori del Trofeo Raoul Patrizi.

NOVEMBRE 2010 35 Ringraziamenti I nostri primi ringraziamenti sono indirizzati alle aziende che hanno sponsorizzato la manifesta- zione, certamente più per amicizia e comune passione che per investimento pubblicitario. Una particolare riconoscenza la rivolgiamo alle amministrazioni comunali di Chiari, Castiglione all'estrema correttezza di tutti i concorrenti e delle Stiviere e Isola Dovarese. In particolare, oltre che ai Sindaci, grazie a Emanuele Arrighet-

COPPA FRANCO MAZZOTTI COPPA alla professionalità dei cronometristi bresciani della Brixia Crono, degli Ufficiali di Gara dell'ACI ti (Chiari), Massimo Maghella (Castiglione) ed Brescia». Enrico Baetta (Isola Dovarese). Un grazie di cuore a Valerio Prignachi, che ci ha Come da tradizione del Club Mille Miglia, il "tolto le castagne dal fuoco" in un paio di occa- programma prevedeva che, nei trasferimenti, i sioni. concorrenti potessero procedere alla scoperta del Come sempre, grazie a Paolo Tomaselli, respon- territorio, con qualche sosta di ristoro, utile anche sabile dell'Ufficio Sportivo dell'ACI Brescia, che si per conoscere la gastronomia locale e socializzare mette a disposizione con l'entusiasmo di un vero con gli altri concorrenti. Tutti hanno gradito appassionato. le pause di neutralizzazione per visitare Villa Infine, grazie a Anna Vitale, Pasquale Zaccone Mazzotti di Chiari, residenza del fondatore della e a tutti i collaboratori del Club, al Direttore di Mille Miglia, e i centri storici di Isola Dovarese e Gara Claudio Lazzari, al Giudice Unico Giuseppe Castiglione delle Stiviere. Il successo della seconda Scutra, al Medico di Gara Dott. Claudio Ascol- edizione, decretato dalla soddisfazione espressa ti, ai Commissari di Percorso e ai Cronometristi dai concorrenti, ha rafforzato nel Club Mille Miglia che, con il loro impegno, ci hanno consentito di l'intenzione di rendere la Coppa Franco Mazzotti divertirci. un appuntamento fisso e ambito nell'affollatissimo panorama della regolarità italiana.|| 1 BUGATTI 37 1927, Bruno Ferrari - Valerio Bocelli

2 GILCO MARIANI 1100 SPORT 1948, Michele Cibaldi - Andrea Costa 4 SIMCA RALLY 1000 1971, Gianmario Fontanella - Alessandro Malta

5 PORSCHE 911 S 1972, Mauro Giansante - Battista Pirani 6 BMW 3.0 CSI 1972, Enzo Ciravolo - Elio Marchesi

NOVEMBRE 2010 37 7 HRG LE MANS 1936, Giacomo Pedrini - Carlo Ferrari 8 HEALEY SILVERSTONE 1949, Massimiliano Albuzza - Mattia Colpani

9 TRIUMPH TR 3 1956, Roberto Paoletti - Marco Paoletti

11 ERMINI TINARELLI 1100 SPORT 1948, Roberto Gaburri-Luigia Gaburri 10 PORSCHE 356 SC 1964, Alessandro Gamberini - Francesco Amante

12 MG TD 1952, Marco Becchetti - Elisa Becchetti 14 ALFA ROMEO 1900 TI 1954, Mauro Galavotti - Lamberto Papotti

38 NOVEMBRE 2010 15 FIAT 1100 TV PININFARINA 1955, Giuseppe Cherubini-Simona Cherubini 16 STANGA 750 SPORT 1956, Franco Aime - Carlo Aime

18 SIATA DAINA GS 1952, Ennio Tosi - Luigino Ghidini 19 TRIUMPH TR2 SPORT 1954, Eugenio Piccinelli - Nello Mazzolari

21 FIAT 505 CABRIOLET 1923, Dominique Cruyt Massimo Meli

14 ALFA ROMEO 1900 TI 1954, Mauro Galavotti - Lamberto Papotti

NOVEMBRE 2010 39 22 GIANNINI 750 SPORT 1938, Ezio Piardi - Marco Piardi 23 FIAT 1100/103 TV 1955, Ezio Sala - Romano Bacci

24 DAIMLER V8 250 1964, Raffaella De Alessandrini - Francesca Sessarego 26 RILEY T.T. SPORT 1936, Gianluca Giuliani - Anna Guerini

25 RILEY T.T. SPRITE RACE S 1936, Franco Indaco - Dario Lupieri

40 NOVEMBRE 2010 27 FIAT 1500 SPORT 1937, Silvestro Specchia - Ermes 28 BMW 328 1938, Ghidoni Angelo - Ghidoni Gianluigi

30 BANDINI 750 SPORT SILURO 1947, Chersevani Paolo Maria-Mario Dell’Isola 31 HEALEY SILVERSTONE 1949, Tiberio Cavalleri - Cristina Meini

32 JOWETT JUPITER 1950, Roberto Onofri - R. Bigoni 33 ASTON MARTIN DB 2 1951, Francesco Masetti Zannini - Luigi Cherubini

35 OSCA MT 4 1952, Luigino Grasselli - Silvana Savaris 36 FIAT 500 C TOPOLINO 1953, Enzo Cibaldi - Vincenzo Formentini

NOVEMBRE 2010 41 37 PORSCHE 356 SPEEDSTER 1954, Massimo Bettinsoli - Giovanni Carpi

38 OSCA MT 4 1500 2AD 1954, Valerio Marinelli - Pierdante Armenio 39 AUSTIN HEALEY 100 M 1955, Marco Gatta - Tarcisio Treccani

40 TRIUMPH TR 2 SPORT 1955, Roberto Coen - Andrea Coen 41 LANCIA AURELIA B 24 S 1956, Giovanni Pizzoccaro - Osvaldo Raimondi

42 NOVEMBRE 2010 43 MG A 1956, Giovanni Bonometti - Roberta Bonometti 44 ALFA ROMEO 1900 TI 1953, Renato Salvetta - Monica Salvetta

45 FERRARI 250 GT TDF 1957, Eros Crivellari - Francesco Gallorini 46 FIAT 1100/103 D 1957, Giovanni Palmieri - Umberto Ferrari

49 AUSTIN HEALEY SPRITE 1960, Alessandro Malossi - Andrea Malossi

47 MG A 1600 1960, Andrea Bruschetta - Antonella Rebuffoni 50 PORSCHE 356 1961, Giancarlo Puddu - Agneta Rossi Landi

NOVEMBRE 2010 43 51 ALFA ROMEO GIULIETTA SPIDER 1961, Gianluigi Gamba - Ottorino Pellini 52 PORSCHE 356 SPEEDSTER 1961, Ennio Barozzi - Osvaldo Girelli

53 ALFA ROMEO GIULIA SPIDER 1962, Valerio Prignachi-Maddalena Damini 55 JAGUAR E-TYPE 1963, Pierluigi Sacchi - Daniele Sacchi

54 TRIUMPH TR 4 1962, Antonino Smorto Nicola Peli

44 NOVEMBRE 2010 56 AUSTIN HEALEY 100 M 1954, Hanno Mayr - Werner Gramm 57 LANCIA AURELIA B24 1957, Maurizio Colpani - Paolo Cesare Cristiano

58 SCORPIONE S 1969, Alfredo Coppellotti - Paola Paoletti 62 LEYLAND MINI COOPER 1300 EXPORT 1974, Arnaldo Bombardieri

63 PORSCHE 911 1979, Gianpietro Belussi - Federico Fontana

65 INNOCENTI LEYLAND MINI COOPER 1300 EXPORT 1971, 64 CORVETTE C3 1981, Franco Rossi - Stefania Pasqua Paolo Tomaselli - Enrico Bellingeri NOVEMBRE 2010 45 classifiche

46 NOVEMBRE 2010 classifiche

NOVEMBRE 2010 47 Enzo Ciravolo e il vicepresidente del BMW Club Italia, Elio Ermes Fornasari, sullo sfondo, dedica una canzone a Raf- Marchesi, hanno conquistato il primo posto assoluto, vin- faella De Alessandrini, vincitrice della Coppa delle Dame. cendo anche la classifica “Top Driver” e il sesto raggrup- franco mazzotti coppa pamento.

Alessandro Gamberini e Francesco Amante, secondi asso- Franco Indaco e Dario Luperi, noni assoluti, hanno vinto la luti, ricevono il Trofeo Raoul Patrizi - disputato in nove classifica dei piloti non classificati prove a Villa Mazzotti - da Emanuele Arrighetti (Comune di Chiari) e Fabio Patrizi.

Michele Cibaldi e Andrea Costa, terzi assoluti, hanno con- Andrea Bruschetta e Antonella Rebuffoni hanno vinto il quistato il Trofeo Gino Munaron, la Categoria vetture Sport terzo raggruppamento. e il Secondo Raggruppamento.

Gianmario Fontanella e Alessandro Malta, quarti assoluti, Valerio Bocelli, Roberto Paoletti e Franco Aime, hanno hanno vinto il quarto raggruppamento. tenuto fede al motto: non hai vinto? Consolati brindando con…

Mauro Giansante, primo classificato tra i soci del Club Mil- Silvestro Specchia ed Ermes Fornasari, in gara con il n. 27, 48 le Miglia, ha finito quinto assoluto, in coppia con Pirani. si esibiscono con “The Marvelleous” del M.o Manfredini. La sera prima della gara, i partecipanti alla Coppa franco mazzotti coppa Franco Mazzotti hanno trascorso la serata nel centro storico di Brescia, parcheggiando in Piazza della Loggia.

Prima della cena in un ristorante con cucina tipica bresciana, hanno visitato il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia, dove Alberto Sorlini - il cele- berrimo fotografo della Mille Miglia - ha illustrato la mostra dedicata alla Freccia Rossa e narrato alcuni aneddoti.

Sorlini, fotografo ufficiale della Mille Miglia dal 1947 al 1957, è stato premiato dopo la corsa.

Per organizzare al meglio una gara, serve l’impegno di molti: tra gli altri, il Dott. Claudio Ascolti, medico di gara, Giuseppe Scutra, Giudice Unico CSAI, Paolo Tomaselli (alla sua scrivania dell’Ufficio Sportivo dell’ACI Brescia) e gli Agenti della Polizia Stradale di Brescia. Foto in basso: Franco Aime ammira stupito il sistema di cronometraggio di Enzo Cibaldi.

Pausa ristoro nelle sale della storica residenza dell’ideatore della Mille Miglia, Franco Mazzotti. La Villa viene sempre messa a disposizione dagli appassionati amministratori del Comune di Chiari. 49 Rivista del Club Mille Miglia Franco Mazzotti

Esce quando necessario n. XLI - Novembre 2010 la freccia rossa Direzione Editoriale: Paolo Mazzetti

Testi: Daniele Bonetti

Segreteria di Redazione: Anna Vitale

Impaginazione: DGM - Brescia Stampa: Tipografia M. Squassina - Brescia

Club Mille Miglia Franco Mazzotti c/o ACI Brescia - Via , 4/6 25134 Brescia Tel. 030 2397322 - Fax 030 2397311 Il numero 6 della Freccia Rossa: in copertina, la fotografia Redazione: [email protected] scattata alla prenatalizia del 1990, in occasione dei 50 Pubblicità: [email protected] anni della vittoria B.M.W. al Garn Premio Brescia 1940. Da destra, cinque vincitori della Mille Miglia: Huschke von Hanstein, Giannino Marzotto, Gigi Villoresi, Tonino Brivio Sforza e Giambattista Guidotti.