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Adobe Photoshop SESSANTUN’ANNI DI INESAURIBILE EDITORIALE GIOVINEZZA il Club Mille Miglia, chiude il suo nostra gara, difficilmente riscontrabile in eventi sessantunesimo anno di vita più attivo che mai, similari, è stato degno del blasone di questa con molte soddisfazioni e qualche rimpianto. competizione, della quale abbiamo celebrato i A renderci orgogliosi del nostro Club è la settant’anni. vitalità che seguita a dimostrare, grazie alla Il livello qualitativo della corsa è stato raggiunto partecipazione e all’entusiasmo dei Soci, in solo grazie alla generosità delle aziende che particolare di alcuni Fondatori. ci hanno sostenuto economicamente: a loro Il rammarico scaturisce dall’aver perduto alcuni siamo doppiamente riconoscenti perché - pur carissimi amici, storici protagonisti del nostro soddisfatti per aver garantito la visibilità e il Club: dopo il nostro indimenticabile Segretario ritorno d’immagine promessi - è evidente che Generale - Raoul Patrizi - e un Vicepresidente queste sponsorizzazioni nascono prima dalla - il grandissimo Gino Munaron - ci ha lasciato passione che dal calcolo economico. anche Andrea Curami. Oltre alla Coppa Mazzotti, integralmente Di Gino e di Andrea troverete un ricordo organizzata dal Club, abbiamo fornito nelle prossime pagine ma, come per Raoul, patrocinio e supporto logistico a un’altra avvertiremo costantemente la loro assenza: la competizione che ha ottenuto un lusinghiero loro passione e la loro competenza avrebbero successo: il Rally 1000 Miglia Storico, abbinato ulteriormente accresciuto il successo delle al Memorial Busseni, del quale parleremo sulla nostre iniziative. Freccia Rossa successiva. Essendo un convinto assertore del motto “chi Il prossimo numero della nostra rivista seguirà si loda si imbroda”, non avrei mai utilizzato il a breve quello che state leggendo, essendo termine successo, se lo stesso non fosse stato numerosi i temi da trattare in chiusura d’anno. ampiamente decretato e ribadito da chi ha Tra questi, c’è l’intensa attività sportiva di molti partecipato agli eventi organizzati dal Club Mille nostri Soci, giovani e meno giovani. Miglia, in primis la Coppa Franco Mazzotti - A loro rivolgo l’invito a inviarci fotografie Rievocazione del Gran Premio Brescia del 1940. e testimonianze delle loro imprese sportive; La seconda edizione di questa manifestazione a tutti quello di segnalarci argomenti che ha confermato la bontà dell’intuizione di Raoul vorreste fossero trattati sulla nostra Patrizi, che la ideò senza vederla realizzata: - o meglio, Vostra - rivista. il clima di amicizia sportiva che ha contraddistinto la Ciao, Amici Arrigo Cocchetti, Clay Regazzoni, Andrea Curami, Gino Munaron e Raoul Patrizi ritratti nel 2006 al Museo Mille Miglia NOVEMBRE 2010 3 SOMMARIO n° 41 Novembre 2010 INDICE Vita di Club Trofeo AIDO 2010 Eletto il nuovo Consiglio 5 L’Ideale corre in Barchetta 23 Addio a Gino Munaron Iniziative Un Volante nel Destino 6 Un vino di nome Tazio 27 Ricordi di un amico 12 Cronache Sociali Andrea Curami, Consigliere Personaggi Fatti e notizie del Club 28 del Club Mille Miglia, Angelo Centola nuovo Storico dell’automobile, direttore ACI Brescia 16 Ciao, Amico grande Amico: il suo ricordo Ricordo di Andrea Curami 30 è pubblicato a pagina 30. Premio Europeo per Valerio Prignachi 17 IIa Coppa Franco Mazzotti Mille Miglia 2010 Cronaca della corsa 32 Il Club in Piazza Loggia 18 Album fotografico 37 Cronache della corsa 19 Classifiche 46 Scuderia Brescia Corse Brescia Corse Magazine 20 CLUB RINNOVATE LE CARICHE DEL CLUB DEL GIANNINO MARZOTTO CARICHE LE ACCLAMATO PRESIDENTE CONFERMATI TUTTI I CONSIGLIERI “FONDATORI” QUALCHE NOVITÀ TRA I CONSIGLIERI ELETTI TRA I SOCI ORDINARI rinnovate Lo scorso 10 Aprile, il Club Mille Miglia ha provveduto a rinnovare le cariche sociali del Club. L’assemblea - convocata presso la sede sociale, all’interno dell’Automobile Club di Brescia - è stata chiamata a eleggere dieci Consiglieri tra i Soci Fondatori e otto tra quelli ordinari. Tra i primi, sono stati confermati Giannino Marzotto, Paolo Carlo Brambilla, Ezio Bricarello, Remo Cattini, Alfredo Coppellotti, Giovanni Corazza, Nicola Fabiano, Massimo Natili e Mario Omati. Unica novità, l’elezione di Eros Crivellari, che ha sostituito il compianto come suo personale delegato Andrea Curami. Gino Munaron. L’elezione tra i soci ordinari Il Consiglio ha poi rinnovato la carica di ha visto la conferma di Enzo Cibaldi, Andrea Segretario Esecutivo a Paolo Mazzetti, che Curami, Mauro Giansante, Paolo Mazzetti, nell’ottobre del 2009 aveva raccolto l’eredità Silvestro Specchia e Giorgio Taglietti; per la di Raoul Patrizi. Il direttivo decideva quindi prima volta, sono entrati in Consiglio Gianpiero di mantenere la tradizione per la quale il Belussi e Valerio Marinelli. Presidente dell’Automobile Club di Brescia A nessun altro Socio Fondatore sono stati pro tempore fosse invitato a ogni riunione; il attribuiti voti, mentre tra gli Ordinari hanno Vicepresidente ACI Roberto Gaburri, Socio del ottenuto preferenze Flaminio Valseriati, Max Club, riceveva quindi delega dal Presidente Bontempi e Luciano Dal Ben. Aldo Bonomi. Terminate le operazioni di voto, l’Assemblea ha Sabato 2 ottobre, nel corso di una successiva acclamato Giannino Marzotto quale Presidente riunione, il Consiglio Direttivo doveva del Club. I nuovi consiglieri, riunitisi subito ottemperare allo spiacevole compito di dopo, hanno distribuito le cariche sociali: procedere alla sostituzione di Andrea Curami, Vicepresidenti sono stati eletti Mario Omati e mancato il 23 giugno. Giannino Marzotto Alfredo Coppellotti, che ha mantenuto pure attribuiva a Silvestro Specchia il ruolo di suo l’incarico di Tesoriere. Nicola Fabiano, Massimo delegato. La carica di Consigliere doveva Natili ed Enzo Cibaldi sono stati nominati essere assegnata al primo dei non eletti ad Probiviri. Il Presidente Marzotto confermava aprile, Flaminio Valseriati. Stante le sue dimissioni da socio del Club, ricevute con dispiacere e respinte dal Consiglio, ma ribadite dall’interessato, si procedeva all’investitura di Max Bontempi. Da sinistra: Marinelli, Giansante, Crivellari, Cibaldi, Mazzetti, Corazza, Omati, Curami, Marzotto, Taglietti, Coppellotti, Bricarello, Brambilla, Belussi e Gaburri. NOVEMBRE 2010 5 di Paolo Mazzetti UN VOLANTE NEL DESTINO GINO MUNARON ADDIO A GINO MUNARON RICORDO DEL VICEPRESIDENTE DEL CLUB MILLE MIGLIA, UNO DEI PILOTI ITALIANI PIÙ VELOCI DI SEMPRE, CHE CORSE IN TUTTE LE CATEGORIE, DALLE SPORT ALLA FORMULA 1: UN FUORICLASSE CON L’ENTUSIASMO DI UN DILETTANTE 6 NOVEMBRE 2010 Gino Munaron classe 1928, ritratto con la coppa della vittoria della classe Sport fino a 2000 cmc, ottenuta nel 1957, alla sua quinta partecipazione alla Mille Miglia. GINO MUNARON 22 Novembre 1958: Gino Munaron ritratto mentre sta per prendere il via al Grande Premio de Venezuela, la Palmarejo-Caracas , dove chiuderà al terzo posto. La vettura è una Ferrari 250 GT, di proprietà di Bruno Gavazzoli, alias Madero. 22 Novembre 2009: esattamente cinquantuno anni dopo, lo stesso giorno, a Valenza dove risedeva da qualche anno, Gino Munaron è mancato all’età di 81 anni. NOVEMBRE 2010 7 GINO MUNARON Nell’automobilismo sportivo esiste una linea invisibile che separa i campioni dai buoni piloti o, più semplicemente, dagli appassionati che si dedicano alle corse. Gino Munaron, pur appartenendo alla La Nardi 750 coupé Vignale categoria dei fuoriclasse, possedeva il di Gino; con il numero 118 contagioso entusiasmo di un dilettante. alla partenza della Trento- Quando tramutava i ricordi in racconti per Bondone del 1956 gli amici del Club Mille Miglia, del quale era vicepresidente - già indicato dal Presidente Giannino Marzotto come suo successore - catalizzava l’attenzione di tutti. Quando si parlava di automobili, offriva sempre l’impressione di voler condividere una comune passione; eppure, in tema di motori, Munaron avrebbe potuto assurgere in cattedra, trattandosi di uno tra i piloti più eclettici e completi, avendo corso in tutte le categorie e con ogni tipo di vettura. A cavallo tra gli anni ’80 e ‘90, quando faceva parte del comitato organizzatore della Mille Miglia, molti si stupivano per le decine di vetture iscritte che riportavano nelle note descrittive la frase “guidata da Gino Munaron”. Lui, sornione, affermava ammiccando: «Ho corso con talmente tante macchine che ci vorrebbe un’enciclopedia per raccogliere tutte le foto e la loro storia!». 8 NOVEMBRE 2010 L’esordio avvenne alla Aosta-Gran San vincendo la classe 1300 cc. Bernardo del 1949, dove finì in un fosso; Con la Freccia Rossa aveva un rapporto da due anni dopo, già nel giro dei professionisti, predestinato, amando ricordare che: «Quando Munaron partecipò alla prima delle sue cinque io venni al mondo, il 2 aprile del 1928, il papà Mille Miglia, con l’Alfa Romeo 2500 Tubolare era disperso in Abruzzo perché, partecipando ufficiale,in coppia con Franco Rol. alla Mille Miglia, la sua Alfa Romeo si era rotta GINO MUNARON L’anno seguente, sempre con Rol, corse con la da quelle parti». Siata 8V Spider ufficiale, arrivando terzo della Le numerose vittorie di categoria nel biennio classe 2000 Sport e undicesimo assoluto. 1953-1954, al volante di vetture come le piccole Nel 1953, ingaggiato dalla Peugeot, Munaron sport Nardi, Ermini 1100 Sport, Maserati 2000 si presentò in Piazza Vittoria con una 203, GT Zagato, Conrero 2000 Sport, gli valsero » NOVEMBRE 2010 9 Circuito di Sassari, 1957: con la Ferrari 500 TRC - la sua ex Testa Rossa (TR), aggiornata per il cambiamento del regolamento FIA - finì terzo, laureandosi Campione Italiano della Classe 2000 Categoria Sport. 10 NOVEMBRE 2010 l’ingaggio in Lancia. Il nostro rapporto con la Ferrari pre vedeva Offrendo un assaggio del vino che produceva il 50% degli ingaggi e il 50% dei premi. Non sulle colline del Monferrato, Gino ricordava con c’erano né sponsor né pubblicità. L’unico memoria lucidissima e dovizia di particolari il rimborso era di 200.000 lire per coprire le spese periodo d’oro della sua carriera: «Nel 1955, dei viaggi. Un ingaggio buono poteva essere di Gianni Lancia cedette tutto il materiale da corsa 1 milione a vettura. GINO MUNARON alla Ferrari. Io rientravo nella parte umana di All’epoca, contavano molto di più le vetture questo trasferimento.
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