Elaborato n.2

REGIONE P. A . T . PROVINCIA DI L O N G A R O N E VARIANTE N.1 (TERRITORIO DI )

2018 Relazione Generale di Progetto

COMUNE DI Il Sindaco

CONSULENZA SPECIALISTICA

GEOLOGICA: dott. geol. Maurizio Olivotto

AGRONOMICA: dott. forestali associati Cassol M. e Scariot A.

IDRAULICA: dott. ing. Gaspare Andreella

IL PROGETTISTA dott. urb. Mauro De Conz Urbanistica COPROGETTISTA

Ambientale e Plan dott. urb. Vanessa Da Col ning COORDINAMENTO

Territoriale Pianificazione ® p.i. Mariagrazia Viel

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

PAT Longarone Variante 1 (Territorio di Castellavazzo) Relazione Generale di Progetto Indice

IL PROGETTO DI VARIANTE AL PAT 2

La variante 2 Il Documento Preliminare 4 Obiettivi della variante al PAT 6 Definizione degli scenari 15 Assetto e dinamiche socio-economiche 25 Il dimensionamento della variante al PAT 37 Dimensionamento delle aree a standard 40 Linee progettuali 43 Dimensionamento produttivo 50 Elementi progettuali di interesse intercomunale 53 Coerenza con il P.T.C.P. - Applicazione degli allegati B.2 alle NTA del P.T.C.P. 54 Il Consumo di suolo 57

1 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

La variante.

Con la l.r. n. 9 del 21 febbraio 2014 è stato istituito il nuovo di Longarone mediante fusione dei Comuni di Longarone e Castellavazzo che erano dotati di una strumentazione urbanistica differenziata. Nel Comune di Longarone era vigente il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.) “Longaronese”, redatto congiuntamente con il Comune di ai sensi degli artt. 15 e 16 della l.r. 11/2004 e ratificato con Del. G.P. n. 91/2013 a seguito dell’approvazione dell’apposita Conferenza di Servizi in data 07.06.2013; contestualmente il P.R.G. vigente, sebbene datato essendo stato approvato con D.G.R. n. 364/1985 ed oggetto di successive varianti parziali, diveniva primo Piano degli Interventi (P.I.) ai sensi dell’art. 48 c.5 bis della citata l.r. 11/2004. Nel Comune di Castellavazzo contestualmente era vigente un più recente P.R.G. approvato con D.G.R. n. 1849/2003 essendo stato iniziata nel 2007 la sola fase preliminare di un P.A.T.I. denominato “Medio Piave” attraverso la condivisione di un accordo di pianificazione con i Comuni di e ; tale P.A.T.I. tuttavia non si è tuttavia avviato concretamente e, con D.G.C. n.2 del 30/1/2014, il Comune di Perarolo di Cadore ne ha comunicato il proprio recesso per l’avvio di un autonomo P.A.T.. A seguito della fusione il nuovo Comune di Longarone ha inteso uniformare la propria strumentazione urbanistica attraverso la redazione di una nuova pianificazione che potesse integrare nel vigente P.A.T.I. anche il territorio di Castellavazzo, non ancora adeguato alla legge urbanistica regionale 11/2004; a tale scopo, con Del. C.C. n. 13/2016, ha deliberato: - di recedere dall’accordo di pianificazione relativo al P.A.T.I. “Medio Piave” così come già avvenuto per il Comune di Perarolo di Cadore; - di attivare un proprio P.A.T. disgiunto dal Comune di Soverzene, sulla base del P.A.T.I. “Longaronese” vigente, disciplinato da tutti gli elaborati del P.A.T.I. ma circoscritto al solo ambito territoriale del Comune di Longarone; - di attivare una variante al P.A.T. finalizzata ad integrare nella propria disciplina urbanistica il territorio dell’ex Comune di Castellavazzo, preso atto che gli obiettivi dell’originario P.A.T.I. “Medio Piave” rimanevano condivisi e compatibili con quelli del P.A.T.I. “Longaronese”. Con successiva Del. C.C. n.21/2016 il Comune di Soverzene prendeva atto di quanto sopra manifestando il proprio assenso. La presente variante, perimetrata secondo i confini dell’ex Comune di Castellavazzo, si qualifica pertanto come variante al P.A.T. denominato “Longarone” che risulta rappresentato dagli elaborati del P.A.T.I. “Longaronese” per la parte interessante il Comune di Longarone, condividendone finalità ed obiettivi. La variante è pertanto redatta sulla base della cartografia e della normativa del vigente P.A.T. ed interessa cartograficamente esclusivamente il territorio dell’ex Comune di Castellavazzo, mentre dal punto di vista normativo prevede integrazioni ed adeguamenti di carattere generale.

2 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

Secondo quanto concordato con i soggetti competenti cartografie e studi accessori (V.A.S., V.Inc.A., studi specialistici) saranno esclusivamente riferiti al territorio di variante.

3 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

Il Documento Preliminare

Il territorio di variante (ex comune di Castellavazzo) è caratterizzato dallo sbocco sulla val belluna del Piave con l’apertura del suo alveo dopo il corso vallivo che lo contraddistingue nel suo tratto montano. Sui primi pianori alluvionali si collocano i centri maggiori (Castellavazzo e Codissago) nonché l’area industriale e le infrastrutture principali (viabilità e ferrovia) che collegano oggi il Cadore alla valbelluna, ma che rappresentavano la linea viaria principale già in epoca romana e probabilmente anche preistorica. Morfologia dei luoghi e presenza del Piave hanno creato le condizioni storiche per la nascita dei nuclei urbani, a partire dal Castellum Leabactium (odierna Castellavazzo) che rappresentava un ideale punto di controllo militare, diventando poi in seguito terminale a monte per fluitazione del legname con la presenza della tipicità e specializzazione dei “zater” di Codissago per il trasporto del legname cadorino attraverso la via d’acqua fino alla laguna veneta. Contemporaneamente, già dall’epoca romana, si sviluppava l’attività di cava e lavorazione della pregiata pietra di Castellavazzo che rappresentava il materiale fondamentale dei nuclei abitati storici ma, contemporaneamente, un’economia rivolta soprattutto all’esterno con la produzione di manufatti da costruzione, di arredo urbano e di pregio artistico per i centri urbani dell’intera regione. Con la progressiva scomparsa o perdita di importanza dell’economia connessa al legname ed alla pietra il territorio ha perso la sua specificità a favore di un industrializzazione “importata” a seguito del ed un abbandono delle, pur minori, attività agricole registrando una progressiva perdita di popolazione con impoverimento della struttura demografica, aggravato dall’attrazione dei centri maggiori localizzati immediatamente a valle (in particolare Longarone e ); il calo di popolazione a partire dal secondo dopoguerra tocca infatti circa il 40%). Questo trend sembra avere assunto negli ultimi anni un assestamento lasciando dietro di sé, a livello territoriale, segni e problematiche importanti riscontrabili, come detto, sia nella fragilità della struttura demografica che nel progressivo rimboschimento spontaneo delle aree prative attorno ai nuclei abitati, nell’inutilizzo o abbandono di volumi edilizi in specie nei centri storici, in una sostanziale dipendenza economica da aree esterne, quest’ultima lenita dalla recente fusione con Longarone. La procedura tecnico amministrativa per l’avvio della presente variante è stata iniziata, in base alla vigente normativa urbanistica regionale (art.3 LR 11/2004), con la presentazione di un Documento Preliminare (Del. G.C. 82/2016) che, a partire dalla valutazione delle principali problematiche sopra descritte, ha sviluppato indirizzi, obiettivi ed azioni della futura disciplina urbanistica del territorio dell’ex Comune di Castellavazzo. Il Documento Preliminare in particolare, contiene:

4 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto a) gli obiettivi generali che si intendono perseguire con il piano e le scelte strategiche di assetto del territorio anche in relazione alle previsioni degli strumenti di pianificazione di livello sovraordinato; b) le indicazioni per lo sviluppo sostenibile e duraturo del territorio. Nel Documento si evidenzia la necessità di estendere all’ex Comune di Castellavazzo gli indirizzi essenziali già operanti nel PAT “Longarone” favorendo un progetto di sviluppo realisticamente basato sulle risorse presenti e disponibili nell’area, individuando come ulteriori obiettivi: - l’attivazione di politiche ed interventi finalizzati alla stabilizzazione demografica ed all’offerta di adeguati livelli di qualità della vita per i residenti, in particolare per le classi più anziane e per quelle più giovani; - l’allargamento della base produttiva e la creazione di attività multisettoriali attraverso: • lo sviluppo di una rete di offerte di carattere turistico che riescano ad intercettare gli importanti flussi che transitano sull’asse viario di fondovalle fondandosi sulle qualità ambientali, paesaggistiche e naturalistiche del territorio, nel quale sono presenti singolarità di eccezionale valore; • una politica di coinvolgimento dei locali nel recupero dei numerosi volumi sottoutilizzati al fine di attivare un’offerta turistica di piccolo taglio (B&B, “albergo diffuso”, affittacamere) connessa alle opportunità turistiche di cui al punto precedente; • la valorizzazione dei centri storici che, per le tipicità costruttive e per le caratteristiche della pietra di Castellavazzo in essi impiegata possono rappresentare dei nuclei di estrema attrattività turistica e, insieme, dei luoghi di qualità per la vita dei residenti; • una politica di adeguamento delle aree produttive esistenti che, senza prevedere nuove espansioni (del resto non disponibili vista la morfologia dei luoghi) puntino al recupero della qualità ambientale, all’innovazione delle produzioni, all’utilizzo di energie rinnovabili da fonti diverse (idroelettrico, eolico, biomasse, fotovoltaico ecc.), al recupero e riutilizzo anche con funzioni diverse dei volumi e delle aree dismesse.

5 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

Obiettivi della variante al PAT.

Il Documento preliminare, in coerenza e coordinamento con il vigente PAT di Longarone, ha evidenziato per i diversi sistemi di pianificazione (in particolare naturalistico-ambientale, storico- paesaggistico ed insediativo, produttivo e turistico ricettivo, servizi ed infrastrutturale) gli obiettivi fondamentali che hanno guidato la redazione della variante, anche ripresi come acquisizione normativa innovativa mutuata dal vigente PAT.

Sistema naturalistico-ambientale. La variante al PAT provvede alla tutela delle risorse naturalistiche e ambientali e all’integrità del Paesaggio Naturale, quali componenti fondamentali della “Risorsa Territorio”, rispetto alle quali è valutata la “sostenibilità ambientale” delle principali trasformazioni del territorio anche con riferimento all’art.4 della L.R. 11/2004 e alla Direttiva 2001/42/CE sulla Valutazione Ambientale Strategica. Le aree di valore naturale ed ambientale sono individuate e disciplinate dalla variante che ne definisce gli obiettivi generali di valorizzazione, in coerenza con le indicazioni della pianificazione sovraordinata quali l’art.2 della L.R. 11/2004 ed il Quadro Conoscitivo del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.). Tale pianificazione segnala nel territorio della variante al P.A.T. aree facenti parte: - dell’area di tutela paesaggistica di interesse regionale “Val Tovanella-Bosconero”; - dell’area di tutela paesaggistica di interesse regionale “Monti Cridola-Duranno”; - del Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) e Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.) IT3230031 “Val Tovanella Bosconero”; - del S.I.C. e Z.P.S. IT 3230083 “Dolomiti Feltrine e Bellunesi”; - della Z.P.S. IT 3230089 “Dolomiti del Cadore e Comelico”. Per quanto riguarda la risorsa ambientale e naturale rappresentata particolarmente dal corso del fiume Piave, la variante al P.A.T. definisce come obiettivo strategico la tutela delle risorse naturali di tale ambito con particolare attenzione alla loro funzione ecologica e di corridoio ecologico. In generale la variante al P.A.T. è finalizzata al contenimento ed alla mitigazione degli impatti della mobilità e verso modelli di contenimento energetico, oltre che a favore dell’energia rinnovabile e del contenimento degli sprechi di risorse naturali ed ambientali. La variante provvede inoltre alla difesa del suolo attraverso la prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali, accertando la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali ed individuando la disciplina per la loro salvaguardia. In particolare recepisce le disposizioni del vigente Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) del Piave relativamente alla messa in sicurezza degli abitati e del territorio dai rischi sismici e di dissesto idrogeologico di cui all’art. della L.R. 11/2004, in particolare: - per le aree esondabili ed a maggiore pericolosità idraulica localizzate in corrispondenza delle zone produttive di Malcolm e Codissago prevedendo accordi con i soggetti competenti

6 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

relativamente agli ambiti ed ai tratti da sottoporre ad interventi di manutenzione, regimazione e mitigazione, con priorità al completamento delle opere già in corso; - per le aree interessate da pericolosità geologica, dovuta generalmente a caduta massi, a monte di Castellavazzo e Codissago, anche se non immediatamente pericolose per i centri abitati e per la viabilità (S.R. n. 51 “di Alemagna” in prossimità dell’innesto della galleria); - per le aree interessate da pericolosità per rischio di fenomeni valanghivi in particolare in corrispondenza de La Vara ad Olantreghe e della S.R. 51 nel tratto già citato, oltre che in altri vari versanti montuosi sebbene a scarsa o nulla urbanizzazione; - per le iniziative relative al rischio sismico, essendo il territorio di variante classificato in zona sismica “2” ai sensi del D.P.C.M. 3274/2003. La variante provvede inoltre a: - definire indirizzi e prescrizioni per gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia nelle zone sottoposte a vincolo idrogeologico nelle aree urbanizzate o da urbanizzare; - verificare con apposita relazione idraulica ai sensi della DGR n. 2948/2009 la compatibilità delle previsioni di piano con la sicurezza idraulica del territorio, subordinando, ove necessario, l’attuazione di talune previsioni ad adeguati interventi di mitigazione e riduzione del rischio idraulico; - richiamare la necessità di una corretta gestione idrogeologica dei canaloni prossimi ai nuclei abitativi al fine di scongiurarne, con una corretta manutenzione, lo straripamento come accade ormai anche in caso di eventi meteorologici ordinari. Per il territorio rurale la variante al P.A.T. può porsi solo degli obiettivi minimi. La morfologia del territorio con la scarsità di aree pianeggianti e collinari, l’estesa copertura boschiva, la collocazione ed il soleggiamento delle poche esistenti (prescelte storicamente per la localizzazione dei centri urbani) fanno sì che sostanzialmente non esista attività agricola strutturata. In questa situazione le problematiche e gli indirizzi della variante sono rivolti soprattutto a: - tutelare i pochi suoli a vocazione pascoliva e malghiva, nonché le aree prative esistenti, limitandone il consumo ed anzi recuperando al prato pascolo le aree oggetto di rimboschimenti spontanei degli ultimi decenni; - favorire la permanenza delle aziende agricole esistenti (o incentivarne la nascita di nuove) per consentire lo sfalcio dei prati e delle radure esistenti, eventualmente coniugando tale attività con iniziative di carattere agrituristico o che comunque possano correlarsi con la domanda turistica (p.es. equiturismo), ovviamente in forme sostenibili e non inquinanti; - identificare i limiti storici del bosco, al fine di attivare politiche di contenimento del rimboschimento spontaneo a tutela, in particolare, dei centri urbani; - recepire le indicazioni del P.R.G. redatto ai sensi della L.R. 24/85 per la classificazione del territorio;

7 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

- definire i criteri per l’individuazione dei beni culturali tipici della zona agricola e per la loro disciplina in funzione delle loro caratteristiche tipologiche, costruttive e formali; - favorire la realizzazione di volumi accessori minori per la custodia di macchinari ed attrezzi al fine di favorire la manutenzione dei fondi da parte di proprietari che non esercitano una reale attività agricola; - prevedere la possibilità di riutilizzo dei fabbricati rurali non più funzionali all’attività agricola e di quelli abbandonati, incentivandone il recupero con usi e modalità sostenibili e facilitando la realizzazione di accessori agricoli di taglio ridotto per la cura e manutenzione delle aree prative e boschive, con particolare interesse per quelle di peggiore accessibilità rispetto ai centri abitati; - prevedere un’adeguata rete di percorsi forestali per la gestione boschiva, nonché una manutenzione rigorosa del reticolo delle strade silvo-pastorali, mulattiere e sentieri esistenti, funzionali non solo a scopi produttivi ma anche turistico-escursionistici. Particolarmente rilevante in questo contesto, anche per gli aspetti di carattere paesaggistico, risulta essere la manutenzione di terrazzamenti e muretti a secco testimoni di una peculiare cultura del lavoro agricolo.

Sistema storico-paesaggistico ed insediativo La variante al P.A.T. individua gli ambiti o unità di paesaggio di interesse storico-culturale ed agrario e gli elementi significativi del paesaggio di interesse storico e per gli ambiti o unità di paesaggio prevede: - l’individuazione delle caratteristiche e tipologie dei vari tipi di paesaggio in coerenza con l’art.2 c.1° punto c) della L.R. 11/2004; - la salvaguardia delle attività agro-silvo-pastorali ambientalmente sostenibili e dei terreni a vocazione rurale secondo quanto previsto ed ammesso dalla L.R. 11/2004; - la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici presenti nel territorio; - la conservazione o la ricostituzione del paesaggio boscato ed agrario e del relativo patrimonio di biodiversità, delle singole specie animali o vegetali, dei relativi habitat, delle associazioni vegetali e forestali; - la salvaguardia o ricostituzione dei processi naturali, degli equilibri idraulici e idrogeologici e degli equilibri ecologici. Inoltre, relativamente agli elementi significativi del paesaggio di interesse storico, recepisce ed integra nel proprio quadro conoscitivo i sistemi e gli immobili da tutelare; esistono infatti sul territorio alcune emergenze storico, ambientali e culturali sparse che verranno valorizzate, recuperate ed implementate quali: - le chiese dei Santi Quirici e Iulitae a Castellavazzo e S.Maria Assunta a Codissago - edifici di valore storico-architettonico quali la Torre della Gardona;

8 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

- gli itinerari, i percorsi ed i luoghi di interesse storico-testimoniale (il fortilitium Gardonae, il tracciato paleoveneto/romano a Castellavazzo, i luoghi della memoria del Vajont); - gli itinerari ed i percorsi di interesse ambientale e naturalistico; - i documenti della civiltà industriale (ex cementificio e relativi forni a Castellavazzo); - i luoghi, gli edifici e i manufatti collegati alle attività di estrazione della pietra; - le testimonianze diffuse di cultura storica (capitelli, edicole, fontane in pietra locale, brent in pietra, muri a sasso, terrazzamenti ecc.) che segnano la memoria collettiva; - il sistema museale (Museo della Pietra e degli Scalpellini di Castellavazzo, Museo degli Zattieri del Piave,Expo Archeologica di Castellavazzo). I centri storici minori situati nel territorio presentano, nel centro maggiore di Castellavazzo ma anche in quelli minori (Codissago, Podenzoi e Olantreghe) nuclei di degrado ambientale ed edilizio anche accentuato ai quali corrisponde, in un meccanismo di reciproca causa ed effetto, un progressivo abbandono da parte della popolazione residente. Gli interventi di recupero, pur possibili, si sono sempre scontrati con i problemi rappresentati: - dall’elevato frazionamento fondiario, che ha sinora vanificato le iniziative singole di recupero; - da problemi di adeguata accessibilità e da difficoltà, per questioni morfologiche, nella garanzia anche di servizi minimi (piazzette, aree di sosta, possibilità di realizzazione di autorimesse interrate ecc.); - da vincoli normativi al recupero talvolta eccessivamente stringenti e tali talvolta da vanificare l’obiettivo. Questa realtà, assieme alla necessità di prevenire questi possibili scenari, determinano, come priorità per la variante al P.A.T., l’obiettivo del recupero e valorizzazione dei centri storici. Tale obiettivo strategico viene perseguito attraverso la tutela delle identità storico-culturali e della qualità degli insediamenti, l’individuazione dei loro margini insediativi di recupero, l’individuazione e la disciplina dei manufatti e contesti di valenza storico-culturale in coerenza con quanto previsto all’art. 2 c.1° punto b) della L.R. 11/2004, ma anche attraverso la possibilità di attivare in sede di PI: - iniziative di carattere pubblico che, attraverso proposte normative o, ove possibile, interventi diretti, che favoriscano l’intervento dei residenti nel recupero dei volumi esistenti; - interventi di comparto anche di iniziativa pubblica che avviino recuperi di qualità e con caratteri dimostrativi anche con ricorso a specifici accordi ex art. 6 della l.r. 11/2004; - interventi pubblici di dotazione di servizi e di arredo urbano e iniziative per favorire la realizzazione di autorimesse plurime interrate anche con metodologie innovative ed il ricorso a finanziamenti comunitari come già positivamente sperimentato in altre realtà; - subordinazione della nuova edificazione nei nuclei in oggetto al recupero dei relativi centri storici, anche con meccanismi perequativi;

9 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

- valorizzazione della rete dei centri minori anche con la creazione di una rete di collegamento attraverso percorsi rivolti ad un’offerta variegata, sia culturale che ambientale, didattica, ecc.. La variante al P.A.T. provvede a definire la classificazione dei Centri Storici di cui all’Atlante Regionale in relazione all’entità, al ruolo storico, alle singole caratteristiche strutturali ed insediative integrando e ridefinendo le previsioni del vigente P.R.G. e, in relazione ad essi: - specifica i criteri per l’acquisizione del quadro conoscitivo; - definisce le modalità per l’apposizione, a fabbricati e manufatti presenti all’interno dei centri storici nonché agli spazi liberi esistenti d’uso privato o pubblico, delle categorie in cui gli elementi devono essere raggruppati per caratteristiche tipologiche e pregio storico- architettonico; - stabilisce, per ogni categoria così individuata, la gamma degli interventi possibili (gradi di protezione), quelli comunque necessari alla tutela degli elementi di pregio (norme puntuali), nonché le condizioni per le possibili variazioni al grado di protezione (flessibilità), eventualmente anche attraverso schemi e prontuari che tengano conto delle problematiche di ordine sismico ed igienico-sanitario consentendo opportune deroghe puntuali finalizzate contestualmente al mantenimento delle caratteristiche storico-architettoniche ed alla vivibilità degli alloggi; - individua i limiti per la nuova edificazione, in funzione dello stato di conservazione, del pregio degli edifici, della struttura del tessuto urbano nonché della morfologia del territorio; - demanda al PI l’individuazione ed il potenziamento degli spazi pubblici di relazione e, relativamente ai servizi, localizzazione e dimensionamento degli spazi a parcheggio pubblico per superare le attuali carenze in un’ottica di incentivazione al recupero del patrimonio edilizio esistente e promozione e fruibilità del patrimonio culturale e storico-artistico dei centri storici (con particolare riferimento ai centri di Castellavazzo, Podenzoi ed Olantreghe). Relativamente al sistema insediativo la variante al P.A.T.: - verifica l’assetto degli insediamenti e promuove il miglioramento della funzionalità degli insediamenti esistenti e della qualità della vita all’interno delle aree urbane, considerando elemento strategico la priorità di intervento sul patrimonio edilizio esistente; - stabilisce il dimensionamento delle nuove previsioni per Ambito Territoriale Omogeneo (A.T.O.); - definisce gli standard urbanistici, le infrastrutture e i servizi necessari per gli insediamenti esistenti e di nuova previsione, riprendendo lo schema dei servizi previsti dal vigente P.R.G., ritenendolo in prima istanza adeguato alle necessità esistenti e prevedibili a medio termine; - definisce gli standard abitativi e funzionali che, nel rispetto delle dotazioni minime di legge, determinino condizioni di vita decorose e coerenti con l’evoluzione storica degli insediamenti, favorendo la permanenza della popolazione locale. A tal fine prevede che le tipologie edilizie

10 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

e le superfici minime degli alloggi tendano a favorire i nuclei residenti a scapito di interventi finalizzati alla realizzazione di “seconde case”. - riprende una limitata previsione di espansione residenziale della strumentazione urbanistica vigente e previgente; eventuali adeguamenti o rilocalizzazioni saranno eventualmente finalizzati ad una corretta applicazione dei nuovi indirizzi perequativi della L.R. 11/2004 e della LR 14/2017 nel rispetto degli obiettivi strategici del P.A.T.I.; - evidenzia la priorità degli interventi di recupero dei centri storici; - consente, ove tipologicamente compatibili, limitate ipotesi di densificazione; - prevede il riutilizzo di aree urbane a destinazione produttiva dismesse, quale l’ex cementificio, anche con destinazioni d’uso plurime confermando l’indirizzo del vigente P.R.G.; - il completamento, o l’avvio, della riqualificazione urbana dei centri urbani, favorendo anche l’insediamento o il mantenimento degli elementi attrattori e di servizio (attività commerciali, musei e spazi pubblici, itinerari turistici, ecc.) per i quali la variante prevedrà indicazioni finalizzate a: . perseguire il mantenimento ed il recupero dei percorsi storici sia pubblici che privati, anche al fine di valorizzare gli usi economici dei centri e la riappropriazione pedonale degli stessi, con particolare attenzione agli spazi collettivi quali piazzette, aree verdi minori ecc., rafforzando e valorizzando i luoghi di socializzazione quali piazze e aree di sosta e mercato, piazzette e spazi urbani sottoutilizzati o degradati, in particolar modo a Codissago, Podenzoi ed Olantreghe; . verificare la possibilità di utilizzo della perequazione con assunzione di “premi” edilizi da concretizzare in aree di espansione, a fronte di interventi di recupero del patrimonio storico, ed inoltre di crediti edilizi per eventuali interventi di demolizione di volumi incongrui; - prevede l’incentivazione per gli edifici costruiti o ristrutturati con principi di bioedilizia rivolti alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti ed alla minimizzazione dell’energia e delle risorse utilizzate nel proprio ciclo di vita.

Sistema produttivo e turistico ricettivo Per le attività produttive la variante al P.A.T. la variante individua le parti del territorio caratterizzate dalla concentrazione di attività economiche, commerciali e produttive, o da destinare a tale scopo. Per tali aree: - stabilisce il dimensionamento tenendo conto della domanda e delle previsioni insediative nonché della minimizzazione dei connessi impatti di mobilità; - incentiva l’insediamento di attività a maggior valenza innovativa e tecnologica che prevedano un basso livello di impatto ambientale favorendo la conversione delle attività esistenti verso tali assetti produttivi;

11 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

- valuta la conformità delle localizzazioni urbanistiche previste dalla normativa vigente in rapporto agli obiettivi ed alle finalità del P.A.T., prevedendo anche eventualmente un loro dimensionamento o rilocalizzazione; - non prevede nuove aree a carattere produttivo; - consente limitati adeguamenti dimensionali delle aree esistenti al fine di ottimizzarne l’utilizzo anche con incremento degli indici, nel rispetto della loro funzionalità, adeguamento agli standard di legge, qualità architettonica ed impatto paesaggistico dei nuovi insediamenti; - favorisce l’insediamento di attività produttive artigianali a carattere di servizio per i residenti e per la gestione/mantenimento del patrimonio edilizio esistente; - recepisce la normativa regionale vigente relativa alle medie e grandi strutture di vendita, considerando comunque strategica la tutela della rete commerciale minore in funzione del mantenimento del sistema residenziale diffuso, incentivandone il ruolo polifunzionale nei centri minori. La variante al P.A.T. prevede il recupero/riuso/valorizzazione (attraverso anche specifica disciplina da precisare dal Piano degli Interventi) dei principali e più significativi manufatti che documentano la storia della civiltà industriale. A tale scopo individua e valorizza direttamente (o demanda al PI) le zone e i manufatti dell’archeologia industriale (legati all’attività estrattiva, ex- cementificio), al fine di un loro possibile recupero e riutilizzo per usi culturali, didattici, espositivi. Per il settore turistico - ricettivo il P.A.T. promuove le attività turistiche, anche se va rilevato che tale settore è praticamente inesistente ma, diversamente da quello agricolo, presenta delle potenzialità interessanti se commisurate alla realtà ambientale, culturale ed economica del territorio. Tali potenzialità risentono delle politiche attivate recentemente che, con la realizzazione dei musei, sistemazione della sentieristica, interventi di arredo urbano, hanno creato le premesse per una concreta valorizzazione del territorio anche da questo punto di vista. La politica di sviluppo prevista dalla variante prosegue tale indirizzo valorizzando gli elementi storici e naturalistici, le reti di fruizione del territorio quali i percorsi storico-testimoniali e sentieri tematici; lo scopo è quello di perseguire una moderna offerta turistica contraddistinta da una rete dell’ospitalità differenziata, di carattere culturale ma anche sportivo, ricreativo e naturalistico. In relazione a tali finalità si prevede in particolare: - di potenziare gli accessi alle aree turistiche e naturalistiche attraverso l’adeguamento della viabilità, la previsione di idonei spazi a parcheggio, la dotazione dei servizi e delle strutture di appoggio necessarie; - di facilitare la possibilità di insediamento di attività a carattere ricettive complementari di piccolo taglio connesse al tessuto residenziale esistente, quali B&B, affittacamere, “albergo diffuso” ecc. che consentano soprattutto il recupero di volumi residenziali non utilizzati o sottoutilizzati nei centri urbani esistenti;

12 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

- di ripristinare ed arricchire di servizi e funzioni: . i percorsi di rilevante importanza storica (Gardona); . i percorsi di natura escursionistica e naturalistica quali l’Alta via n.3, i sentieri per il gruppo del Bosconero e per il M. Sterpezza; - di valorizzare e potenziare le strutture a carattere sportivo (Codissago, attività pescasportive) in sinergia a quelle già presenti nel territorio del vigente P.A.T., a servizio dei residenti ma con possibilità di fruizione turistica, anche con la creazione di nuove attrattive qualora ambientalmente compatibili.

Sistema dei Servizi ed Infrastrutturale Una dotazione idonea, efficiente ed accessibile di servizi sia primari che secondari viene ritenuta obiettivo strategico della variante al fine di contrastare le dinamiche di migrazione dei residenti; la “qualità della vita”, come percepita dai residenti, trova infatti proprio nella disponibilità ed accessibilità ai servizi l’elemento chiave per contrastare tali dinamiche che peraltro potrebbero trovare un nuovo argine dalla recente unione dei due comuni. La variante al P.A.T., a tale scopo, individua i principali servizi a scala territoriale, ovvero le parti del territorio a specializzazione funzionale nelle quali sono concentrate una o più funzioni strategiche (commisurate alla dimensione territoriale in oggetto). In particolare la variante identifica come strategica una forte scelta di innovazione tecnologica al fine di dotare il territorio di una rete digitale estesa che consenta di ottimizzare l’accessibilità ad informazioni e servizi rivolti alle diverse tematiche (con specifica attenzione per i centri frazionali e per gli specifici segmenti di utenza quali giovani, terza età, operatori commerciali ecc.) quali: - culturali (scolastica, istruzione superiore, ricerca, informazione, intrattenimento); - socio-sanitarie (servizi di certificazione amministrativa, servizi di telemedicina, teleprenotazioni, teletrasmissione di referti ecc.); - promozionali e turistiche (promozione, vendita, prenotazioni ecc.). L’intera tematica del rafforzamento del sistema dei servizi va attuata con attenzione alla possibilità di mantenimento dei servizi esistenti sul territorio, evitando la concentrazione non necessaria sul polo principale, nell’ottica comunque della necessità di mantenimento dei servizi essenziali e della loro efficienza e qualità. Va sottolineata in questo senso la particolare importanza che i servizi alla persona (sia pubblici che privati) assumono per quanto riguarda il mantenimento ed il rafforzamento della rete delle relazioni fra cittadini, elemento di aggregazione sociale fondamentale in aree a bassa densità e soggette a forze insediative centrifughe. Per quanto riguarda il sistema infrastrutturale, la variante al P.A.T. prevede: - l’adeguamento della viabilità maggiore in coerenza con le previsioni del P.A.T. vigente; - l’adeguamento degli innesti con la rete di gerarchia superiore;

13 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

- l’adeguamento-sistemazione-manutenzione della rete secondaria di mobilità nei centri minori e le relative strutture di supporto (parcheggi secondari, zone di scambio, ed inversione ecc.) con specifico rimando di intervento puntuale al PI.. La tematica degli impianti energetici viene individuata dal P.A.T.I. come strategica; vengono previsti e favoriti gli interventi pubblici finalizzati alla sostituzione delle energie tradizionali con energie alternative. Tale politica, preso atto dei recenti studi che sconsigliano allo stato delle tecnologie l’attivazione di campi eolici, potranno attivarsi soprattutto attraverso lo sviluppo: - del solare termico e fotovoltaico e della geotermia, della cogenerazione; - degli impianti a biomasse; - dell’idroelettrico nel rispetto e tutela del mantenimento dei flussi minimi vitali sull’intero territorio. Viene inoltre ripresa la previsione di rilocalizzazione della rete ad alta tensione, anche in questo caso in coerenza con quanto previsto nel P.A.T. vigente e nel rispetto delle qualità ambientali dei siti e delle convenzioni in atto.

Sintesi degli obiettivi e delle azioni di Piano Gli obiettivi strategici e le conseguenti azioni di dettaglio del PAT (e della presente variante) sono state suddivise in 5 diversi sistemi pianificatori di analisi/progetto, definiti come: - sistema pianificatorio “naturalistico-ambientale”; - sistema pianificatorio “insediativo e storico-paesaggistico”; - sistema pianificatorio del “produttivo”; - sistema pianificatorio della “mobilità”; - sistema pianificatorio “turistico-ricettivo”. Tali obiettivi strategici, ma anche gli obiettivi di minore importanza o le singole azioni di progetto presenti nel Documento Preliminare, sono stati raggruppati all’interno dei vari sistemi pianificatori (suddividendoli in obiettivi generali e specifici) secondo quanto riportato alla successiva tabella. La citata tabella evidenzia in grassetto gli obiettivi e specifiche azioni desunte dal DP per il territorio di variante intendendo che, ove non vi sia tale evidenziazione, si recepiscano come congruenti ed idonei quelli assunti dal P.A.T.. Tale impostazione ha rappresentato un valido ausilio in fase di redazione della variante al PAT funzionando come una sorta elenco di riferimento nella definizione delle alternative e delle scelte di progetto nel corso dell’intero processo di redazione del piano e di concertazione. La tabella in oggetto ha poi svolto la sua funzione essenziale di check-list al termine della pianificazione quando, secondo quanto riportato alla relazione sintetica, ha permesso di individuare gli specifici articoli normativi o le diverse cartografie di piano che hanno consentito il perseguimento dei singoli obiettivi.

14 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

Definizione degli scenari

Lo scenario di piano di progetto è quello previsto dal P.A.T. “Longarone” (al quale si rimanda per una consultazione di dettaglio), individuato come il più adeguato e sostenibile in base all’esame di plurime variabili strategiche e loro diverse possibilità di azione (definite “azioni strategiche”). Si tratta dello scenario definito nel P.A.T. come di “Specializzazione” che prevede: - per il sistema “naturalistico-ambientale” la protezione integrata della naturalità con modalità che estendano la tutela e valorizzazione non solo alle “core areas” maggiori ma a tutto il territorio della variante al PAT; - per il sistema “insediativo e storico-paesaggistico” il recupero, saturazione e densificazione dei centri esistenti con limitati incrementi espansivi sostenibili operando quindi con modalità differenziate sul territorio comunale a seconda delle dinamiche socio- demografiche in atto e delle diverse esigenze di tutela in particolare dei centri storici - per il sistema “produttivo” la specializzazione nel settore della “ricerca e sviluppo”. Tale obiettivo si ritiene applicabile tuttavia in primis alle aree produttive del PAT vigente che per dimensione, tipologia aziendale e specifica previsione del P.T.R.C. appaiono maggiormente vocate a tale sviluppo. Nel caso della variante, pur non impedendo ed anzi auspicando anche nelle proprie aree produttive minori tale evoluzione, essa non viene indicata come obiettivo prioritario; - per il sistema “mobilità” la previsione dell’adeguamento della s.s. 50 e la previsione indicativa del proseguimento a nord dell’autostrada; - sistema pianificatorio “turistico-ricettivo” la previsione di un sistema integrato che consenta un nuovo ed innovativo ruolo per la ricettività minore e complementare. Viene pertanto ripresa la finalità del PAT di attivare una politica integrata valorizzante le diverse parti del territorio secondo le loro migliori possibilità e quindi nel caso della variante al turismo di carattere storico-culturale ed architettonico relativo al sistema museale esistente ed alla particolarità delle architetture e manufatti in pietra di Castellavazzo, accanto al percorso della memoria, escursionistico (Alta Via), nonché al turismo di transito connesso alla ciclopedonalità. La definizione degli scenari e del processo illustrato è illustrata nella tavola seguente “Definizione degli Scenari”; in particolare lo scenario di progetto definito “Scenario B - Specializzazione” viene confrontato con l’alternativa rappresentata dallo “Scenario A – Tendenziale” che proietta i contenuti e le scelte previste nella pianificazione vigente (come visto abbastanza recente risalendo al 2003). In particolare, in tale scenario: - per il sistema “naturalistico-ambientale” la protezione è limitata alle sole aree individuate dalla pianificazione sovraordinata; - per il sistema “insediativo e storico-paesaggistico” vengono previsti incrementi espansivi, pur se contenuti;

15 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

- per il sistema “produttivo” si prevede la saturazione delle aree esistenti, in sostanziale sintonia con la variante; - per il sistema “mobilità” non vengono presentate soluzioni viarie di alleggerimento della pressione esistente di traffico causata dall’attraversamento degli abitati da parte della s.s. 50; - per il sistema pianificatorio “turistico-ricettivo” non sono previste specifiche iniziative o individuati particolari target di utenza. I due diversi scenari sono stati valutati in raffronto rispetto alla possibilità di garantire l’ottenimento dei vari obiettivi di Piano e contemporaneamente (pur in maniera sintetica) rispetto al loro possibile impatto sociale, economico ed ambientale (vedi tavola “Scenari – Impatti”. Dall’esame di tale processo e dal processo di concertazione è emerso sia la condivisione per continuare a perseguire come scenario desiderabile, in quanto scenario che maggiormente consente il raggiungimento degli obiettivi, lo scenario “Scenario B - Specializzazione”, e su di esso è stata impostata la progettazione della variante. La valutazione della performance di ciascun scenario rispetto agli obiettivi di piano è evidenziata nelle successive tavole “Scenari – Attuazione” Anche questa ultima parte del processo decisorio e di esame dello scenario alternativo viene documentato dalle successive tabelle di analisi e confronto. Gli elementi essenziali dello “Scenario B – Specializzazione” di progetto vengono riportati alla tav. 05 “Strategie” della variante che riprende ed integra la corrispondente tavola del vigente PAT.

16 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge. P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DELLA VARIANTE 1 AL P.A.T. "LONGARONE"

SISTEMI OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI

1. miglioramento criticità sistema ecorelazionale 01:01 eliminazione vulnerabilità evidenziate dall'analisi preliminare NATURALISTICO 01:02 fruizione pubblica controllata di aree di valore naturale ed ambientale E AMBIENTALE contenimento energetico e uso energia rinnovabile 01:03 valorizzazione corso del Piave 01:04 tutela aree golenali e corridoi ecologici

prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali 01:05 zona Malcom a verde urbano con destinazione sportiva – ricreativa 01:06 previsione di percorsi ciclo-pedonali tra le aree di valore ambientale 01:07 contenimento energetico e uso energia rinnovabile 01:08 contenimento sprechi di risorse naturali e ambientali 01:09 prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali 01:10 sistemazione rischio piana di Malcom 01:11 miglioramento e riequilibrio ambientale aree golenali e terreni adiacenti 01:12 riqualificazione bio-ingegneristica delle arginature 01:13 mitigazione impatti mobilità 01:14 salvaguardia/ricostituzione processi naturali, equilibri idraulici ed ecologici 01:15 messa in sicurezza viabilità in aree a rischio idraulico/geologico 01:16 messa in sicurezza area industriale Codissago 01:17 mitigazione rischio sismico

17 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DELLA VARIANTE 1 AL P.A.T. "LONGARONE"

SISTEMI OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI

02:01 miglioramento funzionalità insediamenti e qualità della vita in aree urbane 2. INSEDIATIVO miglioramento funzionalità degli insediamenti e qualità della vita E STORICO 02:02 riqualificazione/riconversione aree degradate - fasce di mitigazione PAESAGGISTICO recupero prioritario dei centri storici 02:03 modifica tracciato elettrodotti 02:04 completamento nei centri minori previo recupero prioritario centri storici

riqualificazione e sviluppo dei servizi sovracomunali 02:05 eventuale densificazione del costruito 02:06 potenziamento elementi attrattori di carattere turistico

salvaguardia valori antropo-archeologici,storico-architettonici 02:07 riqualificazione architettonica 02:08 riqualificazione e sviluppo dei servizi sovracomunali

conservazione o ricostituzione paesaggio agrario 02:09 tutela: la diga del Vajont e le testimonianze connesse alla tragedia 02:10 previsione di interventi di comparto per il recupero dei centri storici 02:11 interventi di dotazione di servizi/locali polifunzionali/arredo urbano 02:12 ricucitura delle aree di completamento con le aree di centro storico 02:13 valorizzazione rete centri minori 02:14 direttrice viaria storica della sx Piave per offerta culturale-ambientale 02:15 PNDB elemento di rafforzamento dell'offerta culturale-ambientale 02:16 promozione e sviluppo attività integrative del reddito agricolo 02:17 salvaguardia e promozione attività agro-silvo-pastorali tradizionali 02:18 tutela dei suoli a vocazione pascoliva e malghiva e delle aree prative 02:19 recupero a prato delle aree recentemente rimboschite 02:20 recupero fabbricati rurali non più funzionali all'attività agricola 02:21 tutela edifici di culto pregiati (chiese S.Quirici e Iuliatae e S.Maria Assunta) 02:22 tutela edifici pregio storico/arch. (Castello Gardona) e testimoniali (rustici) 02:23 tutela itinerari storici (fortilitium Gardonae, paleoveneto-romano ) 02:24 recupero testimonianze della civiltà industriale (nucleo ex cementificio) 02:25 tutela edifici-luoghi-manufatti collegati all'attività di estrazione della pietra 02:26 ripresa limitate espansioni residenziali compatibili del P.R.G. 02:27 riutilizzo di aree produttive dismesse 02:28 rafforzamento luoghi di socializzazione (piazze, spazi urbani ecc.) 02:29 incentivazione interventi edilizi di risparmio energetico e bio-edilizia 02:30 rafforzare servizi per anziani e giovani ove non centralizzabili 18 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

OBIETTIVI GENERALI E SPECIFICI DELLA VARIANTE 1 AL P.A.T. "LONGARONE"

SISTEMI OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI

sviluppo in coerenza con il principio dello “sviluppo sostenibile” 03:01 miglioramento accessibilità e collegamento con gli assi viari maggiori 3. PRODUTTIVO 03:02 rilocalizzazioni/cambi destin. per maggior qualità della vita nei centri minori

minimizzazione impatto ambientale esistente 03:03 miglioramento qualità architettonica e paesaggistica degli insediamenti 03:04 recupero/riutilizzo per usi culturali/didattici edifici di archeologia industriale

rilocalizzazioni/cambi destinazione per qualità della vita nei centri 03:05 adeguamento aree produttive esistenti senza previsione di nuove aree 03:06 recupero ambientale delle aree destinate ad attività di cava e zone limitrofe 03:07 favorire l'insediamento di attività artigianali di servizio 03:08 favorire l'insediamento di aziende agricole per la manutenzione del territorio 03:11 favorire utilizzo di energie rinnovabili ambientalmente compatibili

ridefinizione infrastrutture di mobilità e sistema dei parcheggi 04:01 creazione fasce di mitigazione/compensazione della mobilità 4. 04:02 definizione del tracciato della nuova SR 51 MOBILITA' sostenibilità ambientale/paesaggistica 04:03 definizione del tracciato per il prolungamento della A27 04:04 individuazione di piste ciclabili turistiche

adeguamento dotazione di standard di servizio alla viabilità 04:05 miglioramento collegamenti tra frazioni e poli ricreativi 04:06 modifica tracciato SR 51 nei punti a rischio 04:07 progetto fluidificazione della mobilità

5. evoluzione sostenibile e durevole delle attività turistiche 05:01 polo attrattore Vajont TURISTICO- 05:02 polo attrattore percorsi naturalistici ciclo-pedonali RICETTIVO integrazione e sviluppo della rete dei percorsi pedonali e ciclabili 05:03 polo attrattore aree verdi e sportive a Malcom 05:04 integrazione della rete dei percorsi pedonali e ciclabili esistenti e di progetto

rafforzamento delle attrezzature esistenti al Malcom 05:05 recupero a svago delle altre aree spondali del lungo-Piave 05:06 facilitare l'insediamento di attività di ricettività complementare

rafforzamento servizi comuni per interconnettere i flussi turistici 05:07 ripristinare ed arricchire i percorsi storici, escursionistici, naturalistici 05:08 valorizzare le strutture sportive di Codissago a vantaggio di residenti e turisti

19 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

DEFINIZIONE DEGLI SCENARI

AZIONI SCENARIO A AZIONI SCENARIO B SISTEMI PIANIFICATORI VARIABILI STRATEGICHE TENDENZIALE SPECIALIZZATO

1. NATURALISTICO- CORRIDOI ECOLOGICI E NORMATIVA PROTEZIONE INTEGRATA DELLA NATURALITA' AMBIENTALE PARCHI SOVRAORDINATA

2. INSEDIATIVO E RECUPERO, SATURAZIONI, DENSIFICAZIONI E MODALITA' INSEDIATIVE INCREMENTI CONTENUTI STORICO PAESAGGISTICO INCREMENTI SOSTENIBILI

SPECIALIZZAZIONE SATURAZIONE AREE 3. PRODUTTIVO SPECIALIZZAZIONE R & S R & S ESISTENTI

VIABILITA' NESSUNA NUOVA NUOVA VIABILITA' STA- 4. MOBILITA' NUOVA AUTOSTRADA SOVRACOMUNALE VIABILITA' TALE A BASSO IMPATTO

5. TURISTICO-RICETTIVO TARGET UTENZA NON DEFINITO TURISMO INTEGRATO

20 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

SCENARI - IMPATTI

OBIETTIVI SC ENARIO A SC ENARIO B

TIPO TIPO DI DI IMPATTO IMPATTO

SISTEMI E OBIETTIVI SPECIFICI SOCIALE SOCIALE ECONOMICO ECONOMICO AMBIENTALE AMBIENTALE

1. NATURALISTICO-AMBIENTALE

01:01 eliminazione vulnerabilità evidenziate dall'analisi preliminare x x x 01:02 fruizione pubblic a aree di valore naturale ed ambientale 01:03 valorizzazione c orso del Piave 01:04 tutela aree golenali e c orridoi ec ologic i 01:05 zona Malcom a verde urbano con destinazione sportiva – ricreativa 01:06 previsione di perc orsi c ic lo-pedonali tra le aree di valore ambientale 01:07 contenimento energetico e uso energia rinnovabile 01:08 c ontenimento sprec hi di risorse naturali e ambientali 01:09 prevenzione dai risc hi e dalle c alamità naturali 01:10 sistemazione risc hio piana di Malc om 01:11 miglioramento e riequilibrio ambientale aree golenali e terreni adiac enti 01:12 riqualificazione bio-ingegneristica delle arginature 01:13 mitigazione impatti mobilità 01:14 salvaguardia o ric ostituzione proc essi naturali, equilibri idraulic i ed ec ologic i 01:15 messa in sicurezza viabilità in aree a rischio idraulico/geologico 01:16 messa in sicurezza area industriale Codissago 01:17 mitigazione rischio sismico 2. INSEDIATIVO E STORICO PAESAGGISTICO 02:01 miglioramento funzionalità degli insediamenti e qualità della vita nelle aree urbane 02:02 riqualific azione/ric onversione aree degradate - fasc e di mitigazione dei c onflitti 02:03 modifica tracciato elettrodotti 02:04 c ompletamento nei c entri minori previo rec upero prioritario c entri storic i 02:05 eventuale densific azione del c ostruito 02:06 potenziamento elementi attrattori di carattere turistico 02:07 riqualificazione architettonica 02:08 riqualific azione e sviluppo dei servizi sovrac omunali x x 02:09 tutela: la diga del Vajont e le testimonianze c onnesse alla tragedia x x 02:10 previsione di interventi di c omparto per il rec upero dei c entri storic i x x 02:11 nuovi interventi pubblic i di dotazione di servizi/loc ali polifunzionali/arredo urbano 02:12 ricucitura delle aree di completamento con le aree di centro storico; x x 02:13 valorizzazione rete c entri minori x x 02:14 utilizzo direttric e viaria storic a della sinistra Piave per l'offerta c ulturale-ambientale 02:15 PNDB elemento di rafforzamento dell'offerta culturale-ambientale 02:16 promozione e sviluppo attività integrative del reddito agric olo 02:17 salvaguardia e promozione attività agro-silvo-pastorali tradizionali 02:18 tutela dei suoli a voc azione pasc oliva e malghiva e delle aree prative x x 02:19 recupero a prato delle aree recentemente rimboschite 02:20 rec upero fabbric ati rurali non più funzionali all'attività agric ola 02:21 tutela edifici di culto pregiati (chiese S.Quirici e Iuliatae e S.Maria Assunta) x x 02:22 tutela edifici pregio storico/arch. (Castello Gardona) e testimoniali (rustici) 02:23 tutela itinerari storici (fortilitium Gardonae, paleoveneto-romano ) 02:24 recupero testimonianze della civiltà industriale (nucleo ex cementificio) 02:25 tutela edifici-luoghi-manufatti collegati all'attività di estrazione della pietra 02:26 ripresa limitate espansioni residenziali compatibili del P.R.G. x x x 02:27 riutilizzo di aree produttive dismesse 02:28 rafforzamento luoghi di socializzazione (piazze, spazi urbani ecc.) 02:29 incentivazione interventi edilizi di risparmio energetico e bio-edilizia 02:30 rafforzare servizi per anziani e giovani ove non centralizzabili x x

21 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

SCENARI - IMPATTI

OBIETTIVI SC ENARIO A SC ENARIO B

TIPO TIPO DI DI IMPATTO IMPATTO

SISTEMI E OBIETTIVI SPECIFICI SOCIALE SOCIALE ECONOMICO ECONOMICO AMBIENTALE AMBIENTALE

3. PRODUTTIVO 03:01 miglioramento ac c essibilità e c ollegamento c on gli assi viari maggiori 03:02 riloc alizzazioni/c ambi di destinazione per maggior qualità della vita nei c entri limitrofi 03:03 miglioramento della qualità arc hitettonic a ed impatto paesaggistic o degli insediamenti 03:04 rec upero e riutilizzo per usi c ulturali/didattic i degli edific i di arc heologia industriale 03:05 adeguamento aree produttive esistenti senza previsione di nuove aree 03:06 recupero ambientale delle aree destinate ad attività di cava e zone limitrofe 03:07 favorire l'insediamento di attività artigianali di servizio 03:08 favorire l'insediamento di aziende agricole per la manutenzione del territorio 03:09 favorire utilizzo di energie rinnovabili ambientalmente compatibili 4. MOBILITA' 04:01 c reazione di fasc e di mitigazione/c ompensazione tra la mobilità e il territorio c irc ostante 04:02 definizione del trac c iato della nuova SR51 04:03 definizione del trac c iato per il prolungamento della A27 04:04 individuazione di piste c ic labili turistic he 04:05 miglioramento c ollegamenti tra frazioni e poli ric erativi 04:06 modific a trac c iato SR 51 nei punti a risc hio 04:07 progetto fluidific azione della mobilità 5. TURISTICO- RICETTIVO

05:01 polo attrattore Vajont 05:02 polo attrattore percorsi naturalistici ciclo-pedonali 05:03 polo attrattore aree verdi e sportive a Malcom 05:04 integrazione della rete dei perc orsi pedonali e c ic labili esistenti e di progetto 05:05 rec upero a svago delle altre aree spondali del lungo-Piave x x x x x x 05:06 facilitare l'insediamento di attività di ricettività complementare x x 05:07 ripristinare ed arricchire i percorsi storici, escursionistici, naturalistici 05:08 valorizzare le strutture sportive di Codissago a vantaggio di residenti e turisti

LEGENDA IMPATTO : POSITIVO NEUTRO NEGATIVO NON RILEVABILE x

22 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

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SCENARI - ATTUAZIONE

OBIETTIVI ATTUABILITA'

SISTEMI E OBIETTIVI SPECIFICI OBIETTIVI OBIETTIVI CONSEGUIBILI CONSEGUIBILI

1. NATURALISTICO-AMBIENTALE

01:01 eliminazione vulnerabilità evidenziate dall'analisi preliminare 01:02 fruizione pubblic a aree di valore naturale ed ambientale 01:03 valorizzazione c orso del Piave 01:04 tutela aree golenali e c orridoi ec ologic i 01:05 zona Malcom a verde urbano con destinazione sportiva – ricreativa 01:06 previsione di perc orsi c ic lo-pedonali tra le aree di valore ambientale 01:07 contenimento energetico e uso energia rinnovabile 01:08 c ontenimento sprec hi di risorse naturali e ambientali 01:09 prevenzione dai risc hi e dalle c alamità naturali 01:10 sistemazione risc hio piana di Malc om 01:11 miglioramento e riequilibrio ambientale aree golenali e terreni adiac enti 01:12 riqualificazione bio-ingegneristica delle arginature 01:13 mitigazione impatti mobilità 01:14 salvaguardia o ric ostituzione proc essi naturali, equilibri idraulic i ed ec ologic i 01:15 messa in sicurezza viabilità in aree a rischio idraulico/geologico 01:16 messa in sicurezza area industriale Codissago 01:17 mitigazione rischio sismico 2. INSEDIATIVO E STORICO PAESAGGISTICO 02:01 miglioramento funzionalità degli insediamenti e qualità della vita nelle aree urbane 02:02 riqualific azione/ric onversione aree degradate - fasc e di mitigazione dei c onflitti 02:03 modifica tracciato elettrodotti 02:04 c ompletamento nei c entri minori previo rec upero prioritario c entri storic i 02:05 eventuale densific azione del c ostruito 02:06 potenziamento elementi attrattori di carattere turistico 02:07 riqualificazione architettonica 02:08 riqualific azione e sviluppo dei servizi sovrac omunali 02:09 tutela: la diga del Vajont e le testimonianze c onnesse alla tragedia 02:10 previsione di interventi di c omparto per il rec upero dei c entri storic i 02:11 nuovi interventi pubblic i di dotazione di servizi/loc ali polifunzionali/arredo urbano 02:12 ricucitura delle aree di completamento con le aree di centro storico; 02:13 valorizzazione rete c entri minori 02:14 utilizzo direttric e viaria storic a della sinistra Piave per l'offerta c ulturale-ambientale 02:15 PNDB elemento di rafforzamento dell'offerta culturale-ambientale 02:16 promozione e sviluppo attività integrative del reddito agric olo 02:17 salvaguardia e promozione attività agro-silvo-pastorali tradizionali 02:18 tutela dei suoli a voc azione pasc oliva e malghiva e delle aree prative 02:19 recupero a prato delle aree recentemente rimboschite 02:20 rec upero fabbric ati rurali non più funzionali all'attività agric ola 02:21 tutela edifici di culto pregiati (chiese S.Quirici e Iuliatae e S.Maria Assunta) 02:22 tutela edifici pregio storico/arch. (Castello Gardona) e testimoniali (rustici) 02:23 tutela itinerari storici (fortilitium Gardonae, paleoveneto-romano ) 02:24 recupero testimonianze della civiltà industriale (nucleo ex cementificio) 02:25 tutela edifici-luoghi-manufatti collegati all'attività di estrazione della pietra 02:26 ripresa limitate espansioni residenziali compatibili del P.R.G. x 02:27 riutilizzo di aree produttive dismesse 02:28 rafforzamento luoghi di socializzazione (piazze, spazi urbani ecc.) 02:29 incentivazione interventi edilizi di risparmio energetico e bio-edilizia 02:30 rafforzare servizi per anziani e giovani ove non centralizzabili

23 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

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SCENARI - ATTUAZIONE

OBIETTIVI ATTUABILITA'

SISTEMI E OBIETTIVI SPECIFICI OBIETTIVI OBIETTIVI CONSEGUIBILI CONSEGUIBILI

1. NATURALISTICO-AMBIENTALE 3. PRODUTTIVO 03:01 miglioramento ac c essibilità e c ollegamento c on gli assi viari maggiori 03:02 riloc alizzazioni/c ambi di destinazione per maggior qualità della vita nei c entri limitrofi 03:03 miglioramento della qualità arc hitettonic a ed impatto paesaggistic o degli insediamenti 03:04 rec upero e riutilizzo per usi c ulturali/didattic i degli edific i di arc heologia industriale 03:05 adeguamento aree produttive esistenti senza previsione di nuove aree 03:06 recupero ambientale delle aree destinate ad attività di cava e zone limitrofe 03:07 favorire l'insediamento di attività artigianali di servizio 03:08 favorire l'insediamento di aziende agricole per la manutenzione del territorio 03:09 favorire utilizzo di energie rinnovabili ambientalmente compatibili 4. MOBILITA' 04:01 c reazione di fasc e di mitigazione/c ompensazione tra la mobilità e il territorio c irc ostante 04:02 definizione del trac c iato della nuova SR51 04:03 definizione del trac c iato per il prolungamento della A27 04:04 individuazione di piste c ic labili turistic he 04:05 miglioramento c ollegamenti tra frazioni e poli ric erativi 04:06 modific a trac c iato SR 51 nei punti a risc hio 04:07 progetto fluidific azione della mobilità 5. TURISTICO- RICETTIVO

05:01 polo attrattore Vajont 05:02 polo attrattore percorsi naturalistici ciclo-pedonali 05:03 polo attrattore aree verdi e sportive a Malcom 05:04 integrazione della rete dei perc orsi pedonali e c ic labili esistenti e di progetto 05:05 rec upero a svago delle altre aree spondali del lungo-Piave x x 05:06 facilitare l'insediamento di attività di ricettività complementare 05:07 ripristinare ed arricchire i percorsi storici, escursionistici, naturalistici 05:08 valorizzare le strutture sportive di Codissago a vantaggio di residenti e turisti

LEGENDA CONSEGUIBILITA' OBIETTIVI : BUONA SUFFICIENTE ASSENTE

24 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

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Assetto e dinamiche socio-economiche.

Dinamiche demografiche Al 31/12/2016 la popolazione residente di Longarone assommava a 5.301 unità. In conseguenza della fusione Longarone-Castellavazzo del 2014 i dati di raffronto fra i due Comuni preesistenti sono disponibili solo fino al 2013 e, dal loro esame, non emergono rilevanti differenze fra di essi, sebbene si possano evidenziare delle diversità di tendenza sul medio-lungo periodo. Il trend generale condiviso è quello di un costante calo e progressivo invecchiamento della popolazione residente; nel decennio precedente alla fusione entrambi i Comuni hanno infatti perso circa il 7% dei propri residenti e tale andamento continua fino alla data attuale con una proporzione addebitabile a Castellavazzo sul totale complessivo dei residenti di circa il 30%. La situazione pertanto conferma le analisi del precedente PATI che segnalava una dinamica simile a quella media provinciale con un progressivo calo di nascite e residenti non bilanciato dalle nascite e dall'arrivo di nuovi insediati, tanto da registrare un andamento non positivo di tutti i principali indicatori demografici. Anche dal punto di vista economico Castellavazzo riprende, ulteriormente caratterizzandoli, i caratteri più generali dell’area che vedono la quasi totale scomparsa del settore agricolo ed una specializzazione nel settore artigianale-industriale, caratterizzato da un basso numero di unità locali che segnalano pertanto la presenza di aziende medio/grandi che – se possono normalmente garantire la pressoché piena occupazione, fanno convivere con il pesante rischio associato a possibili crisi settoriali anche di una sola di esse. I seguenti paragrafi, congiuntamente all'Allegato Statistico, forniscono alcuni dati più dettagliati su quanto anticipato.

Popolazione Residente. L’abbandono che negli ultimi decenni sta investendo i centri minori della Provincia ha interessato anche il longaronese, ed il territorio di Castellavazzo ha condiviso, e condivide, le dinamiche più generali.

1971 1981 1991 2001 2011 Longarone 4.036 4.481 4.234 4.122 3.945 Castellavazzo 1.980 2.015 1.831 1.716 1.610

Popolazione totale – censimenti ISTAT

La popolazione complessiva, rispetto al periodo di massimo popolamento recente corrispondente agli anni ’80 conseguente alla ricostruzione ed industrializzazione post Vajont, ha subito un trend negativo concretizzatosi in un calo di circa il 14% dei residenti a Longarone e del 21% a Castellavazzo; in questo decennio tuttavia la tendenza fra i due territori si è

25 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto invertita è Castellavazzo segnala delle perdite e delle dinamiche, pur negative, più contenute rispetto a quelle di Longarone. Come per il rimanente territorio anche a Castellavazzo il calo demografico complessivo è comunque frutto di due dinamiche contrapposte che vede una tenuta sostanziale nei nuclei di fondovalle più prossimi ai servizi e con migliore accessibilità (Castellavazzo e Codissago) a scapito dei nuclei che non garantiscono equivalenti vantaggi (Olantreghe, Po-denzoi). Anche in questo caso le dinamiche sono equivalenti a quelle segnalate nel PATI “Longaronese” (consolidamento dei centri di fondovalle quali Longarone, Fortogna, Soverzene a scapito dei centri minori di Igne, Soffranco, Faè, Dogna) dimostrando una volta di più l’omogeneità territoriale dell’ambito.

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Longarone 4.122 4.122 4.125 4.106 4.082 4.050 4.045 4.073 4.047 4.021 3.943 3.878 3.840 Castellavazzo 1.721 1.738 1.728 1.735 1.718 1.696 1.663 1.658 1.653 1.635 1.603 1.607 1.597 Popolazione totale – andamento annuale recente 2001/2013 - fonte ISTAT

L’andamento totale della popolazione è frutto della sommatoria fra saldo naturale (nati – morti) e saldo sociale (iscritti – cancellati). Di seguito si vedranno dei dati disaggregati dei due andamenti; per quanto riguarda tuttavia l’andamento totale si può verificare come, sul lungo periodo a partire dal 1991 ad oggi, si registri un’iniziale migliore posizione di Longarone a scapito di Castellavazzo con una dinamica tuttavia che tende ad invertirsi negli anni successivi a partire dal 2010 circa. Alla data attuale l’incidenza del saldo totale (naturale + migratorio) fra i territori dell’ex Longarone ed ex Castellavazzo è pressoché equivalente, ma la proiezione rimane negativa,

26 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto ed anzi peggiora sul lungo periodo, anche se con minor “responsabilità” da parte di Castellavazzo. Il risultato finale complessivo del Comune di Longarone vede infatti una proiezione negativa al 2028 che registra un saldo totale annuo medio del -13 ‰ rispetto al - 9 ‰ attuale, ciò che significa una perdita complessiva di circa 70 residenti annui su una popolazione a fine periodo che dovrebbe riferirsi a circa 4.800 abitanti.

Saldo naturale e migratorio. I saldi naturali e migratori evidenziano, sia per gli originali Comuni di Longarone e Castellavazzo che, a partire dal 2014, per il nuovo Comune di Longarone, un’estrema variabilità, con significative variazioni da un anno all’altro. In tale situazione il dato più rappresentativo sembra essere un dato medio (media mobile) ovvero un dato di tendenza sul lungo periodo. In questo caso l’andamento negativo degli ultimi decenni si proietta nel futuro ipotizzando un ulteriore calo del saldo naturale (già negativo all’inizio degli anni ’90) fino al -8 ‰ di fine periodo; il saldo naturale che fino a metà dello scorso decennio riusciva a contrastare tali perdite è andato anch’esso peggiorando e ci si aspetta a fine periodo un saldo sociale negativo al -5 ‰. In questa situazione il dato relativo al territorio dell’ex Comune di Castellavazzo (rispetto all’ex Longarone) appare più negativo per quanto riguarda il saldo naturale e più positivo invece per il saldo sociale. Quella che sembra una positività va valutata tuttavia con cautela; mentre il saldo naturale presenta maggiori certezze in quanto valutato su una popolazione esistente, il saldo migratorio è ipotetico e quindi può variare rapidamente il suo

27 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto andamento (sia in positivo che in negativo) a seguito di situazioni congiunturali di breve periodo. In entrambe le situazioni, ad ogni modo, la variabilità dell’indicatore relativo al saldo sociale denota come esso possa essere fortemente influenzato da situazioni congiunturali e di medio periodo relativamente principalmente all’offerta di lavoro ma contestualmente anche all’offerta edilizia (ed alle sue caratteristiche: prezzo, metrature, rapporto proprietà/affitto, presenza di edilizia pubblica o agevolata ecc).

28 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

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Indici di vecchiaia, giovinezza e dipendenza. I risultati complessivi visti in precedenza sono difficilmente modificabili in modo significativo sul breve-medio periodo, essendo determinati in gran parte dalla struttura della popolazione attualmente residente, che vede un forte sbilanciamento verso le classi di età più anziane. Con riferimento agli indici sintetici che misurano tali qualità strutturali della popolazione residente (che appaiono assai simili per i due ex Comuni, e che pertanto possono essere valutati dal dato di insieme del nuovo Comune) si possono verificare di seguito i trend dal 1971 al 2015 degli indici di vecchiaia, giovinezza e dipendenza. Il primo verifica l’incidenza della popolazione anziana (>65 anni) sul totale dei residenti, il secondo opera la stessa valutazione sui giovani (< 16 anni), mentre il terzo, definito anche indice di struttura, dà conto del peso di queste due classi estreme sulle classi rimanenti in età lavorativa (14 – 65 anni).

29 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

Dall’esame del grafico si rileva come l’indice di giovinezza sia in trend negativo ma, a partire dagli anni ’90, veda una sostanziale stabilizzazione, pur con tendenza al peggioramento; i suoi valori di fine periodo non sono molto dissimili da quelli medi provinciali. L’indice di vecchiaia è invece in rapido e continuo peggioramento fina dall’inizio del periodo di analisi, gli anni ’70. Si attesta al 2015 su un valore di oltre il % segnalando quindi ormai la presenza di un anziano ogni 4 residenti. In tale situazione, riducendosi progressivamente la natalità (sia per numero di donne in età fertile – e quindi in dipendenza dal loro numero assoluto – ma anche per il calo specifico dei tassi di fertilità che riducono il numero dei nati a parità di donne in età fertile), l’intera struttura demografica si indebolisce ed anche l’indice di dipendenza vede un drastico peggioramento portando oggi le classi “estreme” a pesare per il 60% sui residenti in età lavorativa contro il 51% registrato all’inizio degli anni ’90. Anche per questi altri indici va tuttavia sottolineato come sia il trend che i valori assoluti siano assai simili a quelli medi provinciali segnalando pertanto una realtà, che seppur negativa, non raggiunge i critici valori riscontrabili nei comuni più montani, a partire proprio da quelli confinanti alla realtà in esame.

Nuclei famigliari Nonostante la popolazione residente sia in contrazione, l'andamento dei nuclei famigliari registra negli anni un costante incremento dovuto alla riduzione del numero medio di componenti. Ciò accade sia per fattori demografici (l’allungamento dell’età media fa crescere il numero di anziani ed i loro nuclei monofamigliari) che per ragioni sociali (maggior numero di celibi e nubili).

30 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

Nel caso di Longarone il numero medio di componenti dei nuclei famigliari è sceso al 2011 (ultimo dato ufficiale rilevato) a 2,35 unità, rispetto alle 3,19 registrate al 1971, con una contrazione del 26% della dimensione media. In termini numerici, mentre ai circa 6.000 residenti del 1971 corrispondevano 1.884 famiglie oggi, con la popolazione ridotta a 5301 unità, i nuclei famigliari sono oltre 2.300. Il dato è estremamente rilevante per quanto riguarda, p.es., la domanda abitativa, nel senso che sono le famiglie che determinano la domanda di abitazioni, e le loro dimensioni medie determinano le caratteristiche richieste a queste abitazioni. Il dato incide quindi sia sul dimensionamento del P.A.T. che sulla tipologia edilizia, e conseguentemente il consumo di suolo, previsto dallo stesso.

Il patrimonio edilizio esistente Abitazioni occupate e non occupate. In controtendenza con i dati comprensoriali (Unione Montana) e provinciali, a Longarone la dinamica di crescita delle abitazioni e delle stanze che è sempre stata continua in tutti i decenni successivi al dopoguerra, dopo il 2000 ha subito un arresto assestandosi nel 2011 ad un +1% rispetto al +16% del valore medio provinciale; in tale situazione le singole componenti degli allora due Comuni di Longarone e Castellavazzo presentano entrambe lo stesso andamento. Rispetto a tale andamento va però sottolineato come l’occupazione degli alloggi esistenti sia sensibilmente più elevata a Longarone (84% al 2011) di quanto non avvenga a Castellavazzo nel quale il tasso di occupazione scende al 71% segnalando quindi che ben il 29% delle abitazioni esistenti risulta non occupata. Il dato è particolarmente negativo poiché, non trovandoci in zona turistica, non si tratta di seconde case ma semplicemente di abitazioni non più utilizzate per spostamento della residenza, con una significativa incidenza di abitazioni in cattive condizioni concentrate in massima parte nei nuclei minori. A Castellavazzo a partire dal 1981 sino al 2011 (censimento più recente) a fronte dell’incremento delle abitazioni occupate di sole 26 unità vi è stato un incremento delle non occupate di ben 138 unità, pari al 96% delle preesistenti. Rispetto alla dinamica di Longarone sembra quindi evidenziarsi un’esigenza di minor necessità di nuova volumetria e, parallelamente, una maggiore necessità di recupero e riuso del

31 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto patrimonio edilizio esistente, anche in questo caso con diverse accentuazioni nelle tre diverse realtà sub-territoriali del centro maggiore (Castellavazzo), del centro di fondovalle (Codissago) e dei centri di versante (Podenzoi e Olantreghe).

Abitazioni e stanze per tipo di occupazione ai censimenti 1981 / 2011

Abitazioni (v.a.) Abitazioni (v.%) Ambito Territoriale Occupate Non Occupate Totale Occupate Non Occupate Abitazioni Stanze Abitazioni Stanze Abitazioni Stanze Abitazioni Stanze Abitazioni Stanze ex. Castellavazzo 664 3.090 144 650 808 3.740 82,2 82,6 17,8 17,4 ex Longarone 1.404 6.866 275 1.153 1.679 8.019 83,6 85,6 16,4 14,4 Longarone 2.068 9.956 419 1.803 2.487 11.759 83,2 84,7 16,8 15,3 1981 Unione Montana 4.123 20.056 1.862 7.656 5.985 27.712 68,9 72,4 31,1 27,6 Provincia Belluno 75.790 353.299 39.079 159.332 114.869 512.631 66,0 68,9 34,0 31,1 ex. Castellavazzo 676 3.269 220 1.001 896 4.270 75,4 76,6 24,6 23,4 ex Longarone 1.467 7.381 260 1.207 1.727 8.588 84,9 85,9 15,1 14,1 Longarone 2.143 10.650 480 2.208 2.623 12.858 81,7 82,8 18,3 17,2 1991 Unione Montana C.S. 4.307 21.344 2.612 10.656 6.919 32.000 62,2 66,7 37,8 33,3 Provincia Belluno 80.766 382.216 46.751 188.041 127.517 570.257 63,3 67,0 36,7 33,0 ex. Castellavazzo 697 3.198 229 972 926 4.170 75,3 76,7 24,7 23,3 ex Longarone 1.619 7.533 351 1.417 1.970 8.950 82,2 84,2 17,8 15,8 Longarone 2.316 10.731 580 2.389 2.896 13.120 80,0 81,8 20,0 18,2 2001* Unione Montana 4.478 21.162 2.858 12.086 7.336 33.248 61,0 63,6 39,0 36,4 Provincia Belluno 88.066 399.951 46.635 175.777 134.701 575.728 65,4 69,5 34,6 30,5 ex. Castellavazzo 690 3.144 282 n.d. 972 n.d. 71,0 n.d. 29,0 n.d. ex Longarone 1.641 7.330 311 n.d. 1.952 n.d. 84,1 n.d. 15,9 n.d. Longarone 2.331 10.474 593 n.d. 2.924 n.d. 79,7 n.d. 20,3 n.d. 2011* Unione Montana 4.428 19.606 4.002 n.d. 8.430 n.d. 52,5 n.d. 47,5 n.d. Provincia Belluno 91.871 395.883 66.347 n.d. 158.218 n.d. 58,1 n.d. 41,9 n.d. Fonte: ISTAT

I fattori economici Aziende Agricole e Superficie Agricola Utilizzata. Analizzando i dati dei censimenti degli anni compresi tra il 1970 e il 2010, si può osservare nell’intera realtà dell’area una situazione di progressivo abbandono delle attività legate all’agricoltura. Al 2010 questo processo involutivo aveva praticamente azzerato l’intero settore registrando la presenza residua di sole 19 aziende nella quale operavano, spesso a part-time, 52 addetti. In questa realtà le 7 aziende ed i 30 addetti operanti nel territorio di Castellavazzo evidenziano come sia proprio in quest’area, piuttosto che su quella dell’ex-Longarone, che si mantiene, proporzionalmente, un nucleo più consistente di attività relative al settore agricolo. Questa affermazione viene confermata dall’esame della S.A.U. (superficie agricola utilizzata) nelle due ex realtà comunali agli ultimi due censimenti dell’agricoltura con Longarone che scende da 206 ha a 38 ha (contrazione di oltre l’80%) mentre Castellavazzo passa da 18 ha a 204. Data la ridotta dimensione dei numeri in gioco è evidente che qualsiasi modifica anche minima dell’assetto produttivo può causare grandi variazioni percentuali nei valori totali; nel caso in

32 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto oggetto va rilevato che la pressoché totalità della SAU è rappresentata a Longarone da prati pascoli, mentre a Castellavazzo essi incidono per il 75% circa lasciando una apprezzabile superficie (circa 50 ha) a coltivazioni di seminativo sostanzialmente assenti a Longarone. Per quanto concerne l’allevamento di bestiame si può affermare che si tratti ormai di un'attività quasi scomparsa (a Longarone dal 1970 al 2010 i capi si sono ridotti di oltre il 90%). Al censimento più recente del 2010 risultavano solo 8 capi bovini a Longarone e 12 a Castellavazzo, realtà nella quale tuttavia era presente anche un’azienda con 262 capi ovini, a confermare la persistenza su questo territorio di attività nel settore agricolo significative (almeno con riferimento al rimanente territorio) pur se non molto rilevanti in numero assoluto. C’è comunque da sottolineare che le caratteristiche morfologiche del territorio longaronese, con la presenza di poche aree idonee al pascolo e all'alpeggio anche a causa del loro progressivo rimboschimento, rappresentano un evidente limite all’esercizio di attività agricole, che diventano importanti, dal punto di vista collettivo, soprattutto per il mantenimento delle aree prative circonstanti ai nuclei abitati. Per queste ragioni la tutela di tali attività, che vediamo più presenti proporzionalmente sul territorio di Castel- lavazzo che sul rimanente territorio comunale, va evidenziata nella disciplina urbanistica affinché esse non vengano penalizzate da espansioni urbane e possano continuare a contribuire alla gestione ed al mantenimento del territorio agricolo non boscato.

Le attività economiche. La posizione di polo industriale che Longarone ha assunto a livello provinciale grazie alla sua ubicazione territoriale strategica, alla presenza del collegamento con l’autostrada ed agli investimenti fatti nell’ex area CONIB grazie ai fondi della ricostruzione del Vajont, garantisce di fatto nel suo territorio un buon tasso di attività ed occupazione.

33 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

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I dati 2011 evidenziano come i valori nei territori dei due precedenti Comuni siano pressoché equivalenti delineando pertanto la presenza di una situazione occupazionale omogenea nell’ambito dell’intero nuovo Comune. La situazione si modifica tuttavia se si esaminano i dati relativi agli addetti e le unità locali; in questo caso si evidenzia una netta prevalenza dell’ex Comune di Longarone che concen-tra sul suo territorio quasi 4.500 posti di lavori superiori alla sua intera popolazione resi-dente; il corrispettivo valore per Castellavazzo è di 174 addetti pari all’11% della popolazione residente ed a solo il 3,7% del totale degli addetti del nuovo Comune.

La maggioranza degli occupati sono attivi nel settore manifatturiero con una specializzazione in questo settore superiore del 40% rispetto a quella media provinciale; il risvolto di questa specializzazione è rappresentato da una presenza significativamente inferiore di aziende ed addetti del terziario, in particolare nelle attività professionali, finanziarie ed immobiliari e nelle atre attività terziarie minori; questa polarità si accentua ulteriormente se l’esame viene condotto solo per il territorio di Castellavazzo dove gli addetti che operano nel manifatturiero raggiungono rappresentano ben 2/3 del totale.

34 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

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Il raffronto sugli ultimi dati censuari disponibili – 2001 e 2011 - evidenzia una sostanziale stabilità nel numero degli occupati nell’ambito principale dell’ex-Longarone (una perdita dell’1,8% pari a 81 addetti) contro una perdita ben più significativa a Castellavazzo (70 addetti pari al 29%). Poco o per niente rilevante la presenza sull’intero territorio di addetti nell’agricoltura, circa l’1% del totale. Per terminare il sintetico esame del settore economico può essere valutato l’andamento nella numerosità delle aziende per settore di attività.

Nel raffronto dei dati relativi al decennio intercensuario si evidenzia a Longarone nel un incremento delle unità locali nel settore dei servizi e dei trasporti a scapito delle imprese manifatturiere e turistiche. Se letto incrociando i dati precedenti l’intero trend può essere sintetizzato come di seguito: - la specializzazione settoriale già esistente all’inizio degli anni 2000 è proseguita con una specializzazione dimensionale delle aziende manifatturiere; la perdita di unità locali ha interessato le imprese di minor dimensione ed è stata compensata dal rafforzamento delle imprese maggiori, tanto che il saldo occupazionale è rimasto pressoché inalterato; - si segnala un incremento nei settori dei servizi e trasporti, sia in unità locali che in addetti, che tuttavia pongono tali settori ancora al di sotto della quota che potrebbe essere sostenuta dalla numerosità di addetti e aziende del territorio; - i settori dell’edilizia e del commercio rimangono pressoché invariati mentre subisce una forte contrazione in aziende ed addetti il settore turistico. Pressoché inesistente il settore agricolo.

35 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

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Relazionando tali analisi al territorio della presente variante si può osservare come non si rilevi una particolare domanda di superfici per il settore secondario/manifatturiero (concentrato ormai nelle aree Villanova/Fortogna/S.Martino), mentre il mantenimento di una sufficiente attività agricola a tutela del territorio, unità alla disponibilità di una significativa quota di patrimonio edilizio non utilizzato e ad una evidente debolezza del settore turistico odierno può suggerire di rivolgere future politiche di sviluppo proprio verso quest’ultimo settore.

36 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

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Il dimensionamento della variante al PAT.

Il dimensionamento della presente variante ha verificato la coerenza con gli indirizzi e modalità di dimensionamento del P.A.T. di Longarone adeguandolo parzialmente in riferimento alle specificità della porzione del territorio di Castellavazzo come emerse dalle precedenti analisi. Nel vigente P.I. gli indirizzi fondamentali del dimensionamento fanno perno: a) su linee preferenziali di sviluppo insediativo nei nuclei di fondovalle che, grazie alla migliore accessibilità e dotazione di servizi, riescono ad attrarre popolazione, individuando ambiti in cui attuare interventi edilizi prioritariamente attraverso il ricorso alla pianificazione urbanistica attuativa; b) sul completamento e ridefinizione del margine delle aree di urbanizzazione consolidata nell’ottica della densificazione e razionalizzazione delle aree esistenti, in particolare per i centri in posizioni vallive di più difficile accessibilità che subiscono maggiormente gli effetti dell'abbandono e del calo demografico. Tale indicazione si concretizza attraverso la possibilità di attuare interventi edilizi nell'intorno dei 30m delle aree di urbanizzazione consolidata e 25m attorno all'urbanizzazione consolidata minore, eccezion fatta per le aree bloccate in forza di motivi urbanistici, paesaggistico-ambientali, geologici, ecc., indicati con una apposita simbologia in tavola 04. Tale previsione permette al Piano degli Interventi di individuare i lotti necessari a soddisfare le richieste di intervento puntuali avanzate dalla cittadinanza evitando di "congelare" il patrimonio edilizio esistente in particolare nei nuclei minori, dove la definizione di linee preferenziali di sviluppo sarebbe insostenibile in termini spaziali, paesaggistici e di effettiva implementazione di piani attuativi in presenza di interessi non territorialmente concentrati; Entrambe tali indirizzi afferiscono al dimensionamento globale del Piano, e demandano al Piano degli Interventi l’organizzazione e gestione temporale degli interventi ammissibili in funzioni della effettiva domanda di mercato e degli indirizzi ritenuti in ciascun momento più rilevanti dal punto di vista politico-amministrativo. Nel caso del territorio oggetto di variante, a partire da questo condiviso impianto generale, si prevede: - di accentuare l’indirizzo del recupero del patrimonio esistente, in particolare nei centri minori che segnalano un’ampia disponibilità di volumi non utilizzati o sotto-utilizzati; - di ridurre al minimo, anche al fine di facilitare il recupero, le nuove linee preferenziali di sviluppo; - di operare conseguentemente, anche nei centri vallivi, attraverso interventi di completamento e ridefinizione del margine; - di non prevedere, in funzione dell’andamento del settore produttivo, nuove zone a carattere industriale-artigianale, indirizzando eventuali nuove necessità sulle aree

37 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

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produttive di Longarone operando invece a Castellavazzo per la riqualificazione delle esistenti. Il dimensionamento di progetto della presente variante è impostato con la medesima metodologia del PAT vigente ed è riportato, per ciascuna ATO, all’All. 4a delle N.T.. Attualmente la cubatura complessiva esistente risulta essere, nelle zone di centro storico, urbanizzato consolidato e urbanizzato diffuso, di 738.599 mc, al netto dei volumi per attrezzature e servizi pubblici ma al lordo dei volumi compatibili con le zone residenziali quali volumi commerciali, direzionali, terziari in genere, oltre che volumi accessori quali depositi non produttivi e volumi di servizio abitativo. Rispetto alla popolazione residente al 2013 (ultimo dato Istat del Comune di Castellavazzo) di 1.597 unità, ciò si traduce in un consumo lordo di 462 mc/abitante; dato il particolare contesto territoriale si può ritenere che tale dato non sia inficiato da sovradimensionamento dovuto alla presenza di seconde case. La parametrizzazione dei 150 mc./abitante prevista come base indicativa dalla l.r. 11/2004 può essere elevata (per tener conto della quota volumetrica a commercio/terziario) di circa il 20% portando quindi il dato base regionale per corretta confrontabilità a circa 180 mc/abitante. Ne consegue quindi che la differenza attuale fra il dato reale ed il teorico è praticamente del 150%, il che rende conto da un lato del maggior consumo pro-capite della realtà montana (cosa da sempre acclarata ed accettata negli anni dalla Regione nel computo dei dimensionamenti dei vari P.R.G.) dall’altro di un probabile eccesso di consumo reale del quale va comunque tentato un ridimensionamento. Ciò non significa allinearsi al parametro regionale quanto piuttosto non considerare come dato di fatto immodificabile il consumo attuale se non compiutamente giustificato da situazioni locali, come peraltro suggerito dalla stessa legge urbanistica. Da questo punto di vista, in un tentativo di ricondurre i consumi entro valori più consoni, si è ipotizzato nel calcolo del dimensionamento un valore target di 250 mc/abitante, corrispondente ad un + 40% rispetto al dato base regionale ma certamente molto inferiore rispetto al +150% reale, ipotizzando l’avvio di una politica di consumo di suolo più sostenibile sia in riferimento alla nuova edificazione che all’uso dell’esistente. Vanno inoltre tenuti in conto altri parametri quali il fatto che: - il vigente P.R.G. di Castellavazzo è relativamente recente (2003) e che pertanto non si è creata una situazione significativa di domanda insoddisfatta; - oltre il 90% dei nuovi volumi teorici viene previsto in utilizzo all’interno o sul perimetro dell’urbanizzato esistente (nella fascia dei 30 ml di corona esterna), e quindi con un preciso vincolo localizzativo che comporterà certamente un utilizzo reale significativamente

38 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

inferiore alla disponibilità teorica (per ragioni di frazionamento fondiario, distanze, accessibilità ecc.); - gli indicatori demografici e di utilizzo del patrimonio edilizio evidenziano chiaramente una disponibilità di volumi esistenti nei centri urbani verso i quali convogliare prioritariamente la domanda; - comunque, per un corretto funzionamento del mercato edilizio e per controllare fenomeni speculativi e di rendita, debba essere sempre garantito un lieve eccesso di offerta rispetto alla domanda. In funzione di quanto sopra, e della l.r. 14/2017, per quanto riguarda le nuove volumetrie ammissibili è stato pertanto effettuato un ulteriore ridimensionamento rispetto a quello applicato nel caso del PAT dove le nuove volumetrie ammissibili sono state determinate nella misura del 10% del volume esistente. Come segno di condivisione della politica di contenimento della l.r. 14/2017 si ritiene di ridurre il dimensionamento come sopra valutato di un ulteriore 40%, allineandolo a quello odierno del territorio di Longarone disciplinato dal PAT. La riduzione nella presente variante del 40% del valore di riferimento applicato nel PAT, portandolo quindi al 6% del volume esistente, quantifica il nuovo volume disponibile in 49.638 mc ai quali corrisponde (nell’apposizione dell’indice standard di progetto di 1,0 mc/mq) un consumo di suolo di 5,0 ha, ai quali va aggiunta l’unica espansione prevista dal PRG vigente e riconfermata, per un totale di 5,56 ha. Tale dato può essere confrontato con la disponibilità del vigente PRG che, fra aree di saturazione e di espansione, prevede la possibilità di intervento per nuovi 91.483 mc; il taglio previsto dalla presente variante rispetto al PRG è pertanto esattamente del 40%. Su tali dati di progetto l’incremento teorico previsto dalla variante risulta pari 222 nuovi abitanti teorici, e quindi al +14% rispetto agli attuali. Si ritiene che tale dimensionamento, rispettoso sia dei criteri di sostenibilità informatori del PAT che della finalità del contenimento dell’uso del suolo, possa nella presente congiuntura e nell’ottica del recupero, dimostrarsi comunque adeguato rispetto al fabbisogno reale. Il monitoraggio del PAT provvederà a valutare anche il rapporto domanda/offerta insediativa al fine di attivare eventuali varianti di assestamento in tempo utile.

39 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

Dimensionamento delle aree a standard.

La verifica delle superfici a standard previste dalla presente variante al P.A.T. fa riferimento a quanto previsto all’art.31 della L.R.11/04 che fissa le dotazioni minime di aree a servizi a seconda della destinazione d’uso dell’area con i seguenti minimi: - residenza: 30 mq per abitante teorico; - industria ed artigianato: 10 mq ogni 100 mq di superficie delle singole zone; Viste le peculiarità del territorio montano in cui si sviluppa il Comune, tra gli standard viene calcolata anche la rete dei sentieri e delle piste ciclabili esistenti in quanto, oltre al servizio a fini turistici, rappresentano anche uno standard di aree a fruizione ricreativa da parte della popolazione residente. Per poter ricondurre a superfici i tracciati individuati dalla Tav.04 della Trasformabilità si è ipotizzata una larghezza media di 1,5 ml per i percorsi pedonali ed escursionistici e di 2,5 ml per i percorsi ciclabili o ciclo-pedonali. Ai fini del calcolo degli standard, tali superfici sono state computate per una quota pari al 25% del totale, in modo da non sovrastimare il servizio. Attualmente i servizi esistenti nell’ambito di variante sono pari, complessivamente, a 102.498 mq suddivisi nelle singole componenti come di seguito riportato:

Standard esistenti Totale Interesse Parco, gioco e Sentieri CAI e Istruzione Parcheggio standard comune sport piste ciclabili esistenti 37.295 3.805 5.514 44.553 11.262 102.428

La previsione di variante prevede un incremento di ulteriori 79.474 mq per un totale complessivo di piano di 181.972 mq. Rispetto a questo dimensionamento complessivo di piano le aree a servizio che si rendono necessarie a seconda delle diverse componenti di piano sono pari a 120.950 mq, per l’88% addebitabili al carico residenziale e per il rimanente 12% a quello relativo agli insediamenti produttivi.

Standard minimi da L.R. 11/04 Abitanti teorici di Aree produttive Totale progetto 105.930 15.020 120.950

Il riepilogo complessivo degli standard di piano è riassunto nella tabella successiva ed evidenzia un sovrastandard pari a 61.022 mq.

40 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

Dimensionamento Standard

(a) (b) (c)=(a)+(b) (d)=(e)+(f) (g)=(c)-(d)

standard standard di totale standard minimi l.r. 11/04 differenza esistenti progetto standard (e) (f) P.A.T. - P.A.T. abitanti aree standard teorici produttive 1 teorici

102.498 79.474 181.972 105.930 15.020 61.022

Va osservato che anche il vigente PAT di Longarone presenta un sovradimensionamento di oltre 500.000 mq, il che garantisce che anche il dato complessivo relativo all’intero Comune soddisfa i minimi di legge. Di seguito si riporta il riepilogo complessivo del dimensionamento della variante in termini di abitanti teorici, volumi, superfici e standard esistenti e di progetto.

Stato di fatto Stato di progetto (a) (b) (c) (d) (e) Abitanti teorici Linee preferenziali Completa- Esistente = Progetto = sviluppo mento del Produttiva Volumi esistenti (mc) a1 + (50% di (b) + (c) / residenziale margine (mq) a3) / 250 250 e compatibile (mc) (mc)

a1) Residenziale 213 617

a2) Produttivo 56 700 5.967 49.638 7.000 3.309 222 a3) Agricolo 5 068

TOTALE 275 384

Standard di Standard minimi da Standard Standard esistenti (a) progetto (b) L.R. 11/04 (c) P.A.T. Abitanti standard teorici di Sentieri Parco, Totale Abitanti teorici progetto Interesse Parcheggi CAI e Nuovi Altri Aree Istruzione gioco e standard teorici di (a)+(b)- comune o piste standard standard produttive sport esistenti progetto (c) ciclabili 3.531 37.295 3.805 5.514 44.553 11.262 102.428 79.474 0 105.930 15.020 61.022

1 Gli standard nelle zone produttive sono reperiti in sede di intervento edilizio essendo pari al 10% della superficie fondiaria. Vengono rilevati nella presente tabella solo al fine di verificare la congruità complessiva del dimensionamento.

41 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

A livello di dimensionamento dell’intero comune di Longarone si hanno i dati riportati alla tabella seguente:

Stato di fatto Stato di progetto (a) (b) (c) (d) (e) Abitanti teorici Linee preferenziali Completa- Esistente = Progetto = sviluppo mento del Produttiva Volumi esistenti (mc) a1 + (50% di (b) + (c) / residenziale margine (mq) a3) / 250 250 e compatibile (mc) (mc) a1) Residenziale 1.703.003 a2) Produttivo 1.704.056 123.102 197.874 71.181 7.940 2.785 a3) Agricolo 188.077

TOTALE 3.595.136

Standard Standard di Standard esistenti (a) minimi da L.R. progetto (b) Abitanti 11/04 (c) Standard P.A.T. teorici di Sentieri standard teorici Parco, Totale progetto Interesse Parcheggi CAI e Nuovi Altri (a)+(b)-(c) Istruzione gioco e standard comune o piste standard standard sport esistenti 336.764 ciclabili 10.725 334.216 55.100 50.419 207.399 39.213 686.348 410.838 0 760.422

Il dimensionamento residenziale prevede un incremento di popolazione (nel territorio dell’ex comune di Castellavazzo) pari a 222 nuovi residenti, corrispondenti al 9% della crescita prevista nell’originale PAT di Longarone, con una restrizione proporzionalmente assai evidente delle originali previsioni. Anche nell’ambito della presente variante le aree previste a standard risultano eccedenti ai minimi previsti dalla l.r. 11/2004, per 61.022 mq, che si aggiungono ai circa 700.000 mq del PAT originale, anche in questo caso partecipando quindi al surplus complessivo per circa l’8%. Va sottolineato a questo proposito che nel territorio della variante non sono presenti standard di livello sovracomunale, diversamente da quanto avviene per il PAT vigente, che a tale caratteristica deve buona parte del proprio sovradimensionamento in termini di aree a standard.

42 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

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Linee progettuali.

La tav. 4 di progetto “Carta della Trasformabilità” rappresenta l'elaborato nel quale sono individuati tutti gli elementi che costituiscono le azioni strategiche e di sviluppo della variante al PAT “Longarone”. Così come per la parte normativa ed il dimensionamento di piano anche la grafia della variante (e l’impianto metodologico della lettura e classificazione del territorio) è coerente con il PAT al fine di poter essere totalmente integrata con esso in un unico documento di consultazione e gestione. La l.r. 11/2004 ha introdotto il concetto di Ambiti Territoriali Omogenei (ATO), ossia di parti di territorio ciascuna con caratteri di omogeneità dal punto di vista morfologico, paesaggistico e antropico, nelle quali suddividere l’ambito comunale ai fini del PAT; proprio la caratteristica di omogeneità che li contraddistingue, fa sì che per ogni ATO la normativa possa poi prevedere indirizzi e prescrizioni differenti per disciplinare più puntualmente le disposizioni di piano. Ciò vale naturalmente anche per la presente variante, tenendo conto che anche nel territorio di Castellavazzo si possono leggere le caratteristiche e conseguenti suddivisioni territoriali utilizzate nel vigente PAT. Tutte le 8 ATO individuate dal PAT di Longarone trovano infatti (con numerazione progressiva) una corrispondenza nella presente variante, con la sola esclusione dell’ATO 5 relativa al Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi che non interessa il territorio in oggetto. Si tratta in particolare di:

ESISTENTE VARIAZIONE PROGETTO ATO Superficie Abitanti Standard Standard mc Abitanti territoriale teorici mq mq 1b 1.152.323 0 17.181 4 0 0 2b 453.042 1.106 34.089 16.583 66 29.989 3c 523.589 985 25.135 20.738 83 25.739 4e 196.243 373 1.191 5.588 22 10.057 4f 401.119 705 6.326 10.576 42 10.300 6b 8.815.821 9 5.129 142 1 0 7b 6.958.892 132 8.105 1.973 8 3.389 8c 139.513 0 4.552 0 0 0

43 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

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Descrizione degli Ambiti Territoriali Omogenei

- ATO 1b - "Ambiti fluviali maggiori". Comprende l’ambito golenale del fiume Piave; - ATO 2b - "Longarone 2b". Comprende il centro abitato di Castellavazzo che, attraverso Roggia, forma di fatto un continuum insediativo con Longarone. Comprende anche l’ambito produttivo di fondovalle in zona Malcom, che per caratteristiche, dimensione e politica di piano non si è ritenuto di dover inserire in un ATO specifico di carattere esclusivamente produttivo quali quelli previsti nell’ ATO 8: - ATO 3c - "Nuclei terrazzati maggiori - Codissago". Comprende il centro abitato di Codissago in sinistra Piave, localizzato in area planiziale di fondovalle e dotato di buona accessibilità, presentando in tal modo le stesse caratteristiche del centro di Fortogna localizzato nell’ATO 3a del PAT; - ATO 4e - "Nuclei terrazzati storici - Olantreghe". Comprende il centro abitato di Olantreghe e l’area prativa contermine oltre al vicino nucleo della Gardona e dell’area di cava da recuperare ad usi pubblici; - ATO 4f - "Nuclei terrazzati storici - Podenzoi". Comprende il centro abitato di Podenzoi e le aree prative contermini;

44 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

- ATO 06b - "Riserve Naturali". E' costituito dalle aree individuate ai fini dell’istituzione delle Riserve Naturali di interesse regionale del “Cridola-Duranno” e di “Val Tovanella e Bosconero”: si tratta di due territori geograficamente distinti accomunati da un comune destino pianificatorio. Il territorio interessato dalla riserva del “Cridola-Duranno” è situato nella parte orientale dell’ambito di variante, in corrispondenza del confine comunale con la Regione Friuli, mentre la Riserva “Val Tovanella e Bosconero” ne interessa la parte nord- occidentale estendendosi fino al confine comunale con Ospitale (a nord) e con il vecchio confine comunale con Longarone (ad ovest). - ATO 07b - "Ambito del bosco e della montagna". E' costituito da tutte le aree del territorio di variante che presentano caratteristiche tipiche di ambiente montano e boschivo, ma che non fanno parte né del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi né delle Riserve Naturali di interesse regionale. Si tratta dunque di un ambito che rappresenta un cuscinetto fra le aree antropizzate di fondovalle e quelle più alte di montagna ricomprese nelle Riserve naturali. - ATO 8c - "Ambiti produttivi - Codissago". E’ costituito dall’esistente ambito produttivo di Codissago fronteggiante in il corso del Piave sulla sua sponda sinistra dal nucleo di Codissago fino alla confluenza con il Vajont, intercluso e definito da un lato dall’arginatura fluviale e dal lato opposto dalla s.p. 251. L'introduzione innovativa da parte della l.r. 11/2004 della suddivisione degli strumenti di pianificazione comunale dal precedente Piano Regolatore Generale alla coppia PAT-PI, comporta l'estromissione della suddivisione in zone territoriali omogenee dallo strumento urbanistico strategico (PAT) con la necessità, tuttavia, di delimitare fin da subito le zone già urbanizzate, definite come aree di urbanizzazione “consolidata” (residenziale e produttiva), nonché le aree interessate da servizi di interesse comune. A partire da tali aree, si sono valutate possibili linee preferenziali di sviluppo insediativo e produttivo, e i limiti fisici entro i quali poter realizzare tali sviluppi. In aggiunta a ciò, si è ritenuto opportuno indicare i punti in cui è fondamentale arrestare l'accrescimento del consolidato esistente (limite di ridefinizione del margine) al fine di tutelare gli spazi aperti di pregio circostanti o di consentire lo sviluppo solo su terreni privi di rischio. Va sottolineato che l’epoca relativamente recente della stesura dell’ultimo PRG di Castellavazzo, nonché le dinamiche sostanzialmente stabili del periodo intercorso, non comportano l’esigenza di evidenti nuove progettualità rispetto a tale piano. L’intervento della variante, recependo le strategie e gli indirizzi del PAT vigente di Longarone, si rivolge pertanto soprattutto: - al recepimento di politiche di maggior tutela ambientale. Ciò avviene sia attraverso la disciplina normativa che con analisi maggiormente approfondite (V.Inc.A) che consentono di valutare più approfonditamente le peculiarità ambientali e naturalistiche del territorio e soprattutto le eventuali incidenze su di esse delle politiche di piano;

45 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

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- alla maggiore e più concreta possibilità di attivazione ed indirizzo di politiche edilizie ed abitative nel senso del recupero edilizio e del minor consumo di suolo. Va segnalata a questo proposito la maggiore possibilità di incidenza e tempestività applicativa del PI sulle dinamiche urbane, anche puntuali, per rispondere in tempi brevi e certi all’evoluzione della domanda. - all’adeguamento della rete dei servizi (servizi di interesse pubblico, piste ciclabili, viabilità, ecc.). Oltre all’incremento delle aree per servizi di carattere generale la variante riprende la rete dei percorsi pedonali/ciclabili del PAT prevista su tre livelli: strategico (costituiti da tracciati di importanza provinciale ad uso prioritariamente turistico ma con valenza anche di collegamento intercomunale, quali la Lunga via delle Dolomiti o la Via Regia), turistico (che favoriscono la fruizione del territorio aperto e presentano condizioni del tracciato di tipo escursionistico) e urbano (che connettono i siti di interesse pubblico e/o privato, quali i servizi, le scuole, i luoghi di lavoro, o i siti ricreativi e di interesse naturalistico), Per quanto riguarda il sistema viario e relazionale, asse portante del futuro sviluppo del Comune di Longarone dovrebbe essere la continuazione verso Nord dell'autostrada A27. Trattandosi tuttavia di un'opera la cui realizzazione risponde a logiche sovralocali essa è individuata, sia nel PAT che nella presente variante, in modo indicativo, dovendo essere puntualmente localizzata – e ripresa nella pianificazione con apposita variante – solo in funzione della realizzabilità della sua progettazione definitiva. Più puntuale è invece la definizione della viabilità statale di progetto per l’attraversamento di Longarone-Castellavazzo; in questa sede, in attesa di eventuali diverse soluzioni - che costituiranno variante urbanistica - nel presente piano viene completata la previsione del PAT vigente con la prosecuzione dell’attraversamento in galleria dei citati abitati ed il congiungimento con l’esistente galleria a sud della Gardona. Contestualmente viene segnalata la necessità di adeguamento degli incroci più problematici presenti sul territorio (in particolare l’innesto sulla s.s. 51 della comunale da Codissago). Il PAT, ai fini dello sviluppo sociale ed economico del territorio, prevede la realizzazione di alcuni "Progetti di valenza strategica", ossia di azioni progettuali di rilevante importanza socio- economica individuati nella successiva tabella:

Progetti Strategici Sigla tav. 4 Trasformabilità Settore

Centri storici Sa residenza

Area R&S Sb terziario-produttivo

Progetto Piave/Maè Sc ambiente-servizi

Fiera Sd terziario-produttivo

La memoria Se servizi - turismo

Parco Nazionale Sf ambiente - turismo

Autostrada Sg multisettoriale

46 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

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Di fatto nel territorio della variante essi possono essere ripresi unicamente per quanto riguarda i punti 1, 3, 5 e 7 come di seguito descritti: - Centri storici: il PAT individua il recupero dei Centri Storici minori presenti sul territorio come azione prioritaria ai fini della conservazione del patrimonio storico-architettonico e dell’adeguamento dell’offerta insediativa residenziale (nel caso della variante i centri storici di Castellavazzo, Codissago, Olantreghe e Podenzoi); - Progetto Piave/Maè: si tratta del progetto relativo alla riqualificazione e rivitalizzazione dell’asta del Piave e del Maè (nel caso della variante la sola tratta del Piave dalla Gardona al Vajont) da attuare attraverso il concorso coordinato delle varie competenze presenti, eventualmente anche con l’attuazione di un apposito Accordo di Programma. Il fiume Piave ed il suo principale affluente nell’area, il Maè, vengono considerati dal PAT come risorse ambientali e paesaggistiche di fondamentale importanza la cui tutela, recupero e valorizzazione rappresentano un obiettivo primario della pianificazione che, proprio per tali ragioni, individua l’area di pertinenza del Progetto Piave come una ATO autonoma soggetta ad autonoma disciplina; - La memoria: sotto questa dizione vengono intese le iniziative, e i conseguenti usi del territorio relativi: . al mantenimento dei luoghi principali della memoria connessi al tragico evento del 1963 (area della diga per quanto di competenza, chiesa monumentale e centro di Longarone, Pirago, cimitero monumentale, ecc.) nonché delle necessarie azioni per mantenere o adeguare i servizi di riferimento; . alla creazione e messa in sicurezza degli itinerari che collegano o rendono adeguatamente fruibili tali luoghi (nel caso della variante il percorso in destra Vajont di accesso alla diga); . alla creazione di nuovi spazi o volumi connessi al tema in oggetto sia lungo i percorsi di connessione che eventualmente, per ragioni di accessibilità o di miglior servizio, al loro esterno (nel caso della variante le attrezzature ed i servizi – parcheggio, ristoro ecc. - in testa al percorso in destra Vajont di cui al precedente punto);

- Autostrada: è relativo alla realizzazione del proseguimento stradale dell’A27 verso nord. In sede di progettazione del tracciato definitivo – che costituirà variante al PAT – verrà attivato il progetto strategico relativo alla previsione e disciplina degli interventi indotti sul territorio dal nuovo asse sia con disciplina di PI sia, ove necessario od opportuno, con eventuale adeguamento delle previsioni della tav. 4 della Trasformabilità, costituendo anche in questo caso variante al PAT. In completamento ai Progetti di valenza strategica, il PAT prevede poi, secondo il diverso livello di interesse e settore di riferimento, 5 Programmi Complessi rivolti ai settori residenziale,

47 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto produttivo o dei servizi secondo le varie specificità territoriali ed obiettivi del PAT stesso, riportati alla tabella seguente.

Sigla tav. 4 Programmi Complessi del PAT Settore Trasformabilità

Fortogna 1 Pa residenza

Fortogna 2 Pb produttivo–servizi-residenza

Dogna Pc residenza - servizi

Provagna Pd residenza - servizi

Parco “Laghetti di Faè” Pg servizi - turismo

Programmi Complessi Variante al PAT Settore

Olantreghe Ph residenza - servizi- turismo

Podenzoi Pi residenza - servizi- turismo

In particolare i Programmi Complessi denominati nel PAT “Dogna” e “Provagna”, secondo la relazione del PAT “hanno lo scopo fondamentale di elevare la qualità dei singoli centri urbani e dei servizi da essi offerti al fine di giungere al recupero abitativo delle unità edilizie esistenti, in primis attraverso il recupero del centro storico con la ristrutturazione dei volumi esistenti.” Nel caso della presente variante l’inserimento in questo contesto dei centri di Olantreghe e Podenzoi (con l’aggiunta al PAT, pertanto, di due nuovi Programmi Complessi) risponde anche agli specifici obiettivi della variante che individuano questi nuclei di versante come i più soggetti a dinamiche demografiche negative, a presenza di significative volumetrie non utilizzate e/o da recuperare, congiuntamente ad una qualità dell’edilizia storica di particolare valenza ed alla presenza delle necessarie condizioni per l’attivazione di iniziative turistiche rivolte alla ricettività complementare. Così come negli altri “programmi complessi” previsti dal PAT è ovvio che le stesse finalità possono essere perseguite anche direttamente dai PI con azioni e discipline puntuali finalizzate ai medesimi obiettivi. Completano gli interventi di variante gli adeguamenti delle aree a servizi sia con revisione di alcune perimetrazioni di progetto del PRG vigente sia con la previsione di nuovi interventi quali quello di Olantreghe in ricomposizione dell’ambito della ex-cava. Sempre per quanto riguarda gli elementi di pregio sia ambientali che culturali, la variante condivide l’impianto progettuale e normativo già presente nel PAT prevedendone la tutela e la valorizzazione attraverso la realizzazione di interventi di recupero e promozione (es. programmi complessi, percorso della memoria, disciplina degli interventi in centro storico, modalità di intervento sugli elementi puntuali di interesse storico-artistico ed architettonico ecc.), fruizione (corridoi ecologici a funzione ricreativa e compatibile) e di salvaguardia (definizione, oltre a quelli segnalati e disciplinati dal PRTC e dal PTCP di ulteriori ambiti con valori ecologici notevoli). Su

48 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto tali tematiche sono state altresì recepite le indicazioni del PTCP relativamente all’individuazione dei centri storici e dei manufatti sia storici che relativi all’architettura del novecento da tutelare.

49 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

Dimensionamento produttivo.

La legge urbanistica della Regione Veneto (LR 11/2004), all'art. 22, demanda al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) l'individuazione degli "ambiti per la pianificazione dei nuovi insediamenti industriali, artigianali, turistico-ricettivi", pertanto, le Norme Tecniche del PTCP redatto dalla Provincia di Belluno (approvato con DGRV 1136/2010), dettano la "Disciplina delle attività industriali" (artt. 32-33-34-35) e i "Criteri per l'ampliamento dei poli produttivi" (allegato B.2.16 alle N.T.). In particolare, esso distingue gli insediamenti produttivi in: - poli di salienza provinciale (a destinazione mista, per la produzione e l'innovazione, ecologicamente attrezzato, in ambiti di fragilità ambientale); - poli di salienza comunale. Per quanto riguarda il territorio del nuovo comune di Longarone, il PTCP individua l'area industriale di Villanova come "ambito di salienza provinciale in ambiti di fragilità ambientale", normata all'art.34 del PTCP, mentre le altre aree produttive, ed in particolare le 3 aree previste (o meglio riconfermate) dalla presente variante, hanno pertanto salienza comunale dovendo quindi riferirsi agli art. 32 e 33 del PTCP. Si tratta in particolare di: Z.I."Codissago": è l’area di 93.824 mq ricompresa a valle di Codissago ricompresa fra la s.p. 251 della e Val Cellina ed il Piave. Si tratta di un’area già satura, occupata parte da insediamenti produttivi operativi e parte da un insediamento dismesso nel cui ambito è previsto un recupero. Poiché le cartografie del P.A.I. segnalano l’ambito come soggetto a rischio idraulico, le N.T. della presente variante rimandano per esso alla disciplina di salvaguardia di cui all’art. 10 delle norme di attuazione del P.A.I. stesso relativamente alle zone classificate a pericolosità elevata P3. Essendo tuttavia in corso gli studi che definiscono gli interventi necessari all’irrobustimento delle difese spondali in sinistra Piave al fine di una riduzione della classe di rischio a “zona di pericolosità media P2”, la variante prevede un’integrazione all’art. 5 delle N.T. del P.A.T. secondo la quale le successive modifiche al P.A.I. non costituiranno variante al P.A.T. e saranno immediatamente efficaci dalla loro entrata in vigore. A seguito di tale riclassificazione anche in quest’ambito si potrà intervenire con una disciplina meno vincolante, sostanzialmente equivalente a quella delle altre zone produttive comunali. Data l’interclusione fra la viabilità provinciale e l’arginatura spondale per quest’area – ormai satura e per la quale risulta ancora una minima capacità di saturazione (circa 7%) - non sono previste possibilità di ampliamento ma unicamente di riqualificazione e recupero delle strutture esistenti che, data l’assenza di elementi di caratterizzazione architettonica, potranno anche essere oggetto di operazioni di demolizione e ricostruzione. Rispetto al P.R.G. vigente, in ragione della conformazione fisica, della vicinanza alla viabilità provinciale, alla tutela rispetto ai rischi geologici relativi alla caduta sassi, è stata eliminata la

50 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto previsione della zona produttiva fronteggiante la z.i. “Codissago” sul lato opposto della s.p. 251, con una riduzione pertanto della superficie produttiva di piano di circa 15.000 mq. Z.I. "Malcom": si tratta dell'area a valle di Castellavazzo ricompresa fra le vie Malcom, XX settembre e la viabilità di accesso di servizio in fregio alla sponda destra arginata del Piave per una superficie di 32.295 mq, saturata per circa l’80% e quindi con una disponibilità teorica assai limitata e limitata ad un massimo di circa 3 piccoli lotti artigianali. L’area è interamente circoscritta dalla viabilità esistente e per essa non sono previsti ampliamenti. Rispetto al vigente P.R.G. l’area è stata riperimetrata con un incremento di superficie di circa 8.000 mq. In sede di PI saranno possibili interventi di riqualificazione e densificazione con – vista la particolare giacitura - possibile evoluzione delle destinazioni d’uso presenti verso quelle di carattere terziario-commerciale e residenziale. Z.I. "Le Vare – ex cementificio": si tratta di un’area produttiva dismessa in fregio al centro storico di Castellavazzo originariamente occupata ed utilizzata a partire dal primo novecento da un’attività di cementeria, ormai dismessa da decenni. Di quest’area, di circa 24.000 mq, interessa il recupero ambientale e la riqualificazione, anche con volumi sostitutivi e destinazioni d’uso innovative nel rispetto del nucleo edilizio/produttivo originale definibile di “archeologia industriale”. Per tali ragioni l’intera zona viene perimetrata dalla tavola della Trasformabilità come “Ambito incongruo ed elementi di degrado” identificante costruzioni o esiti di interventi di trasformazione del territorio che ledono gravemente il valore paesaggistico, architettonico o ambientale dei luoghi ai sensi dell’art.36 l.r.11/04. La particolare disciplina della zona viene prevista nella normativa dell’ATO 2b di riferimento con ulteriore possibilità di intervento in sede di PI. L’area, non variata in perimetrazione rispetto al vigente P.R.G., viene considerarsi satura, in quanto nuovi interventi sono ammissibili solo previo recupero/riutilizzo/ricostruzione a partire dai sedimi esistenti.

Come si evince dalla successiva tabella di calcolo (redatta sulla base dell'elaborato "B.2.16 Criteri per l'ampliamento dei poli produttivi" del PTCP di Belluno), le aree produttive della presente variante presentano mediamente una saturazione del 91%, inferiore rispetto al 97% previsto dal PAT vigente, facendo scendere solo leggermente la saturazione complessiva dell’intero nuovo Comune di Longarone al 96%. Complessivamente la variante prevede 150.204 mq di aree produttive con una riduzione a saldo rispetto al vigente PRG (lieve ampliamento della z.i. Malcom e riduzione della z.i. Codissago) di circa 7.000 mq. Si verifica che, sia a livello di variante che complessivo di PAT, viene rispettato il limite previsto del 10% di ampliamento della superficie dei poli produttivi esistenti.

51 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

PTCP - VERIFICHE DIMENSIONALI PER I POLI PRODUTTIVI

Altre aree non Superficie Viabilità/ Superficie Superficie Superficie in % Comune Denominazione Tipo Salienza utilizzabili (aree Saturazione Territoriale* Urbanizzazioni intercluse, verde Fondiaria occupata** ampliamento ampliamento privato, ecc.)

(a) (b) (c) (d) (e) (f)=(e)/(d)x100 (g) (h)=(g)/(a)*100 provinciale Longarone Z.I. "Villanova" 619.146 98.623 45.247 475.276 447.098 94% 64.181 10% (fragilità) provinciale Longarone Z.I. non confermate 17.485 ------(fragilità)

Longarone Z.I. "Longarone" comunale 119.834 20.915 30.579 68.340 68.340 100% 0 0%

Longarone Z.I. "Ex-Faesite" comunale 265.720 20.115 40.844 204.762 204.762 100% 0 0%

Longarone Z.I. "San Martino" comunale 108.455 15.478 20.712 72.266 72.266 100% 0 0%

TOTALE PAT vigente 1.130.641 155.131 137.382 820.644 792.466 97% 64.181 6%

Castellavazzo Z.I. "Codissago" comunale 93.824 0 0 93.824 86.980 93% 0 0%

Castellavazzo Z.I. "Malcom" comunale 32.295 682 0 31.613 25.735 81% 0 0%

Castellavazzo Z.I. "Le Vare-ex cementificio" comunale 24.085 0 0 24.085 24.085 100% 0 0%

TOTALE variante 150.204 682 0 149.522 136.800 91% 0 0%

TOTALE 1.280.845 155.813 137.382 970.166 929.266 96% 64.181 5%

Zone produttive non confermate dal PAT/Variante al PAT

Longarone PAT Z.I. non confermate comunale 101.512 - - 101.512 - - - -

Castellavazzo Z.I. non confermate comunale 15.509 - - 15.509 - - - -

Totale Z.I. non confermate comunale 117.021 - - 117.021 - - - -

*La superific ie territoriale produttiva indic ata nelle tabelle del dimensionamento di c ui all'Allegato 4a "Ambiti Territoriali Omogenei" dellle Norme Tec nic he è data da (a)-(b)

**La superfic ie oc c upata è c alc olata in base a quanto indic ato dal PTCP nell'Allegato B.2.16 "Criteri per l'ampliamento dei poli produttivi"

52 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

Elementi progettuali di interesse intercomunale.

Nella redazione del PAT vigente è stata predisposta una tabella evidenziante gli interventi previsti con riferimento o ricaduta positiva esterna al territorio comunale. Tali tematiche, per una miglior lettura e comprensione, sono state suddivise nei vari sistemi su cui è stata informata la pianificazione del PAT, mantenuti dalla presente variante, e cioè ambientale, insediativo e storico paesaggistico, produttivo, mobilità e turistico-ricettivo. La tabella di PAT teneva conto degli indirizzi previsti dal PTCP rispetto alle tematiche di carattere sovracomunale, evidenziando sia dal punto di vista infrastrutturale che di dotazione di servizi le esigenze ed opportunità previste dalla pianificazione provinciale. Ciò sia per rispettare il ruolo nevralgico di Longarone rispetto agli assi di comunicazione e mobilità, sia per confermare e rafforzare il ruolo di centro secondario di servizi in ambito sovracomunale, sia per attivare nuove potenzialità ed iniziative anche di livello provinciale p.es. in campo produttivo (area R&S, ridefinizione Fiera), turistico e naturalistico (progetto Vajont, Parco delle Dolomiti Bellunesi, Parchi comunali ecc.). Rispetto a tale complessità di elementi, per il territorio di Castellavazzo mantengono rilevanza essenzialmente quelli di carattere viabilistico e naturalistico, puntualmente riscontrati dalla tabella originale nella quale, non essendo ancora attuata la fusione fra i due Comuni di Longarone e Castellavazzo, Castellavazzo veniva considerato come un Comune esterno. La tabella di cui alla pagina seguente riprende lo schema, l’impostazione ed i contenuti della tabella originale di PAT confermando come le originali indicazioni dello stesso PAT verso i Comuni di Ospitale ed Erto-Casso, confinanti con Castellavazzo e quindi riferimento della presente variante, siano ancora confermati come strategie ed elementi progettuali di interesse intercomunale, mantenendo pertanto la coerenza della variante con il PAT vigente.

ELEMENTI PROGETTUALI DI INTERESSE INTERCOMUNALE

SISTEMA SISTEMA INSEDIATIVO E SISTEMA SISTEMA DELLA SISTEMA TURISTICO COMUNI AMBIENTALE STORICO PRODUTTIVO MOBILITA' RICETTIVO PAESAGGISTICO

Corridoio ecologico fiume Piave Itinerari ciclabili Area di tutela OSPITALE DI Prolungamento A27 Circuiti naturalistici paesaggistica Rete elettrica media SFMP (Tovanella- C ADORE "Val Tovanella- distribuzione Bosconero) (Piave) Bosconero" Rete Natura 2000

Vajont Parco Naturale Domanda insediativa Rete elettrica media - Parco Prealpi (PN) Prealpi Carniche distribuzione Carniche

53 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

Coerenza con il P.T.C.P. - Applicazione degli allegati B.2 alle NTA del P.T.C.P.

Allegato B.2.1. Ambiti ottimali di coordinamento La pianificazione sui temi che potrebbero rivelarsi rilevanti ai fini del coordinamento è demandata all’Accordo di Programma come definito dall’art. 58 del P.T.C.P. che prevede che per favorire la copianificazione e la condivisione delle scelte progettuali ed urbanistiche può essere previsto il ricorso a tale strumento. Allo stato attuale non sono emerse richieste di condivisione su particolari tematiche né da parte della Provincia né dai Comuni contermini. Relativamente al Comune, in sede di P.A.T.: - sono state recepite le indicazioni relative al sistema della fragilità del P.T.C.P. come acquisite dal P.A.I.; - si sono verificate le congruità delle perimetrazioni e delle tutele di interesse ambientale lungo i perimetri comunali; - si è preso atto delle previsioni sovraordinate del P.T.C.P. relativamente alla rete stradale e ferroviaria di interesse provinciale; - si è confermata per il sistema insediativo la politica di contenimento delle espansioni edilizie già valutata in sede di P.A.T.; - si sono riconfermate le zone produttive del P.R.G. vigente (esistenti) con una ridotta riperimetrazione che porta ad una riduzione complessiva di circa 7.000 mq.; tali aree non sono tali da determinare interazioni significative con i comuni contermini; - relativamente al tema turistico si è accentuata (rispetto al PAT) la linea del rafforzamento della ricettività complementare ritenendo che la ricettività maggiore sia congruamente disciplinata dal PAT vigente..

B.2.2. Elenco dei biotopi di interesse provinciale Il P.T.C.P. segnala la presenza del biotopo “rupi aride sopra Olantreghe” come zona arida o arido- steppica localizzato all’esterno del perimetro del Parco Nazionale ma in zona SIC/ZPS; la segnalazione è ripresa in tav.2 della variante.

B.2.3. Elenco dei siti dell’identità ecologica e culturale provinciale Non rilevante ai fini della variante.

B.2.4. Elenco degli alberi monumentali Il P.T.C.P. segnala la presenza del Leccio monumentale in località Malcom; la segnalazione è ripresa in tav.2 della variante e nei disposti normativi.

B.2.6. Elenco dei geositi

Non rilevante ai fini della variante.

54 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

B.2.7. Elenco dei centri storici Il P.A.T. recepisce i 5 centri storici previsti dal P.T.C.P. (Castellavazzo, Roggia, Codissago, Olantreghe, Podenzoi) li recepisce in adeguamento alla pianificazione vigente.

B.2.8. Elenco dei manufatti storici e moderni di eccellenza Il P.T.C.P. individua quali manufatti storici e moderni di eccellenza rispettivamente la “torre della Gardona” ed il “ponte canale della Gardona” entrambi recepiti dalla variante.

B.2.9. Elenco dei Comuni i cui PAT possono essere redatti in forma semplificata Non rilevante ai fini della variante ancorché l’ex Comune di Castellavazzo rientri nell’elenco.

B.2.10. Elenco dei progetti strategici I progetti strategici che vengono espressamente territorializzati nell’ambito della variante sono quelli relativi al Piano di Gestione dei siti Natura 2000, del Progetto Rete Culturale e del Progetto Strategico Piave. Si ritiene che la disciplina di variante (e di PAT) non osti alla futura attivazione di tali progetti strategici ed anzi ne favorisca fin da subito la realizzazione.

B.2.11. Osservatorio provinciale permanente sulla pianificazione Non rilevante ai fini della variante.

B.2.12. Sistema delle Fragilità Il P.A.T. fa proprie in cartografia e normativa le disposizioni del P.T.C.P. relative al “Sistema delle fragilità” come recepite dalla normativa vigente sovraordinata e dal P.A.I. Piave.

B.2.13. Documento Preliminare Propedeutico al Progetto Strategico del Fiume Piave Il P.A.T. recepisce alla Tavola 04 e all'interno della normativa la previsione del Progetto Strategico del Fiume Piave, denominato dalla variante “Progetto strategico Piave/Maè”.

B.2.14. Linee guida per la pianificazione: il paesaggio Il P.A.T. recepisce, precisandoli, i contenuti delle tav. C5 e C7 del P.T.C.P. nonché, nel Tit. II° e nei Capi I° e II° del Titolo III° delle Norme Tecniche, le finalità ed i contenuti di quanto previsto al presente allegato.

B.2.15. Criteri per la progettazione degli insediamenti produttivi La variante (in sintonia con la norma di PAT) recepisce le disposizioni di cui all’allegato in oggetto.

55 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

B.2.16. Criteri per l’ampliamento dei poli produttivi La variante ha utilizzato, per la tematica in oggetto, le disposizioni di cui all’all. B.2.16 del P.T.C.P. come specificato all'interno della presente relazione generale di progetto. B.2.17. Strumenti per l’applicazione della perequazione territoriale La variante non interviene specificamente su tale tematica rimandando alle vigenti norme del PAT. Le N.T., in ogni caso, non impediscono l’attivazione di iniziative specifiche in tal senso qualora se ne evidenzi in futuro la necessità o l’opportunità, anche sulla base della loro promozione provinciale. B.2.18. Linee Guida per un Regolamento Edilizio tipo finalizzato al risparmio energetico ed alla sostenibilità ambientale Le N.T. del P.A.T. prevedono, all’art. 40, l’utilizzo delle “Linee Guida” in oggetto.

56 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.

P.A.T. Longarone Variante 1 - Relazione Generale di Progetto

Il Consumo di suolo.

La l.r. 6 giugno 2017, n. 14 “Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo e modifiche della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 "Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio" demanda ad una successiva DGR la definizione della quantità di suolo trasformabile, procedura che sostituisce la precedente metodologia di controllo basata sulla S.A.U. (Superficie Agricola Utilizzata) trasformabile.2 Per tale ragione nella presente variante non viene redatto (come per le altre tavole) l’elaborato corrispondente a quello del vigente PAT, in questo caso la tav. n.12 “Carta della Superficie Agricola Utilizzata” con allegata tabella di quantificazione. Nel caso del vigente PAT la S.A.U. “disponibile” per il Comune di Longarone – escluso l’incremento del 20% riservato ai PATI) – è di 44,78 ha, largamente compatibile con il dimensionamento del PAT stesso pari a 32,98 ha. Tenendo conto del dimensionamento previsto dalla presente variante (5,56 ha) il dimensionamento totale (PAT + variante) di 38,54 ha è in ogni caso già garantito dalla SAU disponibile in base alla norma del PAT vigente. Valutando comunque che, a seguito dell’approvazione della l.r. 14/2017, la disponibilità di aree trasformabili vada computata indipendentemente dalla SAU si richiamano le valutazioni già espresse nel precedente paragrafo relativo al dimensionamento, e cioè: - il dimensionamento della presente variante è stato eseguito con la medesima metodologia adottata per il vigente PAT; - al conseguente risultato è stata applicata, in funzione della l.r. 14/2017, una riduzione pari al 40%. Si ritiene pertanto che la previsione di variante sia compatibile sia con i nuovi criteri regionali di contenimento del suolo sia con quelli precedentemente richiesti basati sulla S.A.U..

2 Si vedano le FAQ al sito regionale http://www.regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/faq- consumo-di-suolo “13) Fino a quando continuo ad applicare il meccanismo della SAU - Superficie agricola utilizzata e trasformabile (art. 13, comma 1, lettera f) della LR 11 del 2004)? L’abrogazione del meccanismo della SAU avviene a seguito alla pubblicazione nel BUR del provvedimento di Giunta regionale che definisce la quantità massima di consumo di suolo ammesso nel territorio regionale.

57 Ai sensi della l. 22.4.1941, n. 633 e s.m.i. recante "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio" si comunica che autore del PAT Longarone” è lo studio “Planning”, via Anta 14 - 32100 Belluno (BL) - Ogni violazione delle norme sul diritto d'autore sarà perseguita a norma di legge.