Riserva naturale Forra La natura carbonatica delle del Cellina rocce ha determinato l’instau- rarsi di fenomeni di dissolu- AUSTRIA zione che hanno dato luogo a La Riserva interessa la parte più significativa della grande incisione val- morfologie carsiche presenti Tarvisio IL SENTIERO DEL DINT Tolmezzo Barcis liva scavata dal torrente Cellina nei calcari di età cretacica che costitui- L’ACQUA, LA TERRA, IL CIELO un po’ ovunque­ nel territorio

2 scono i rilievi posti tra Barcis e .

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5 SS13 di questa area protetta. S S SLOVENIA SS 251 Gemona L’aspetto morfologico è quello tipico di un grande canyon, il maggiore Barcis del Friuli Si possono osservare sia for- della regione e senz’altro uno dei più spettacolari d’Italia, con pareti ver- SS 464 Cividale me carsiche di superficie (doline, scannellature, campi solcati e vaschet- Belluno del Friuli SS 464 ticali e imponenti fenomeni di erosione fluviale. te di corrosione) che forme carsi­che ipogee (pozzi, grotte, gallerie).

SS 251 SS Udine

A27 SS13 Cimpello-SequalsCasarsa Nell’ambito della Riserva si può osservare un vero e proprio “sistema” di

Sacile A23 Gorizia Queste ultime raggiungono la loro massima espressio­ne nel sistema di Palmanova forre, confluenti l’una nell’altra, relativo ai corsi dei torrenti Alba, Molas- A28 cavità denominato “Grotte Vecchia Diga”. Conegliano A4 sa e Cellina. Aquileia Ronchi dei La Riserva si caratterizza anche per alcune peculiarità­ floristiche e ve- A27 Portogruaro Legionari Sulle pareti verticali di queste pro- Venezia A4 getazionali legate alle particolari condi­zioni microclimatiche della zona, Venezia Mestre A4 Lignano Sabbiadoro Grado Milano fonde incisioni sono ben documen- Bologna dovute a esposizioni dei versanti variabili, situa­zioni pedologiche diver- tate le morfologie legate all’azione sificate e quote che vanno dai circa 315-350 m slm dei fondovalle ai 1470 erosiva dell’acqua: marmit­te di ero- m slm della vetta del monte I Cameroni. sione, sottoesca­vazioni e rocce levi- gate. Queste forme caratterizzano­ Di particolare interesse le boscaglie di forra a carpino nero con presenza la parte bassa e media dei versanti, di tasso, di giglio dorato e della rosacea Spiraea decumbens ssp. tomento- mentre nelle zone più elevate vengo- sa. A testimonianza del rigido microclima locale, cespugli di rododendro, no mascherate, cancellate e sostitui- mentre nella parte più elevata dei versanti Associazione Comune Comitato Regionale del dell’Unione Nazionale te da quelle dovute alla fratturazione “Pro Barcis” di Barcis delle Pro Loco d’Italia sono presenti interessanti esempi di fag- www.interattiva.it della roccia, all’azione delle acque gete su terreni calcarei. meteoriche, del gelo e disgelo e della Le conoidi detritiche e i ghiaioni sono co- gravità. Sui greti sono presenti depo- lonizzati dalla tipica flora glareicola che IAT di Barcis - Ufficio di informazione siti alluvionali generati dall’azione di comprende il geranio crestato, l’ombrelli- e accoglienza turistica trasporto e di sedimentazione dei corsi d’acqua: massi, ciottoli, ghiaie e Palazzo Centi - Barcis - via Garibaldi, 13 fera Athamanta cretensis, la sassifraga gial- tel. +39 0427 76300 - [email protected] sabbie sono soggetti ad un continuo movimento verso valle soprattutto la e la felce del calcare. Le rocce strapiombanti sono ornate dai cespi vio- www.barcis.fvg.it - durante i periodi di piena. lacei della campanula carnica e dal partico­larissimo raponzolo di roccia.

Sentiero del Dint Scheda del percorso La consistenza faunistica della Riserva non è tessuti, utensili ecc. doveva essere elevata, ma si esplicita con la presenza di nu- trasportato dalla gente, con le gerle, I Belvedere merose specie che non trovano facile riscon- le slitte, o nel migliore dei casi a dor- Comune Barcis (PN) tro in ambienti similari. so di mulo. Intanto, la maggior parte L’inizio più adatto per questo sentiero Partenza Centro visite Riserva Naturale Forra del Cellina, Specie nidificanti nell’area sono: il falco pel- di città e paesi d’Italia e d’Europa facile, ma di grande interesse naturali- Ponte Antoi, Barcis (PN) legrino, l’aquila reale, la poiana, la rondine erano ancora illuminati dalla tenue stico e paesaggistico, è presso il Centro montana, il gheppio, il gufo reale, la civetta luce delle candele o delle lampade visite della Riserva Naturale Forra del Arrivo Centro visite Riserva Naturale Forra del Cellina, capogrosso ed il merlo acquaiolo. a petrolio; soltanto poche grandi Cellina. Da qui si risale per un centinaio Ponte Antoi, Barcis (PN) di metri la strada che segue la sponda che l’ambiente resta quello montano Tra gli ungulati vanno menzionati:­ il camoscio sulla Croda del Pic, il ca- città, come Venezia, godevano della del lago fino ad imboccare il sentiero e richiede una minima preparazione). Periodo consigliato Marzo-novembre priolo e il cervo. Abbastanza diffusi anche altri mammiferi quali: il tasso, illuminazione a gas. vero e proprio, lungo il quale si incon- Durante tutto il percorso si incontra- la volpe, la faina, lo scoiattolo ed il ghiro, nonché alcune specie di micro- Un audace progetto, a firma dell’in- Tempo di percorrenza 1-2 ore per il giro corto, 2-4 ore per il percorso mammiferi. La trota fario è presente sia nelle acque del Cellina che del gegner Aristide Zenari fu realizzato trano tre punti panoramici. no pannelli didattici che spiegano le indicativo completo In cima alla dorsale si trova il primo bel- particolarità naturalistiche che hanno Molassa mentre nei luoghi più umidi è facile incontrare il rospo comune, dalla S.I.U.F.I.V (Società del Cellina) con capitali pordenonesi e vene- vedere, lo Skywalk del Dint, una passe- valso il riconoscimento di Riserva Na- Peculiarità Botaniche e forestali: vegetazione della forra, la salamandra pezzata, il tritone alpestre, l’ululone dal ventre giallo e ziani: la costruzione di un grandioso impianto idroelettrico che, grazie rella metallica affacciata nel vuoto i cui turale a quest’area; spiccando su tutti fioriture primaverili ed estive, gestione del varie specie di rane. Nella forra vivono anche alcuni rettili: la comune all’acqua del Cellina, avrebbe prodotto energia elettrica non solo per ultimi metri sono in vetro trasparente! gli aspetti vegetazionali e geologici bosco; Geografiche ed etnografiche: ambiente biscia d’acqua e la natrice tassellata; nei macereti di frana e sui ghiaioni Venezia, ma anche per altre città venete e friulane. di forra, paesaggio naturale ed antropico, il I panorami su Barcis, sul lago e sulle anche se non mancano le peculiarità è possibile osservare: la vipera dal corno, il ramarro, il colubro liscio, l’or- Con una incredibile serie di opere derivatorie (un canale in pietra, 57 montagne sono veramente belli. faunistiche ed antropiche. Questa pas- lago e il paese di Barcis, vista su e il bettino e la vipera comune. ponti canale, arcate di soste- Dal secondo belvedere si domina tutta seggiata può essere benissimo abbina- gruppo del Monte Raut, le acque turchesi del Torrente Cellina; Geomorfologiche: carsismo Questo ambito naturalistico assume una particolare valenza storica per gno, 5 gallerie, la più lunga delle la Forra del Cellina e il territorio della ta in giornata alla visita della Riserva superficiale, la forra e la sua formazione, le la presenza di alcune opere per lo sfruttamento­ a fini idroelettrici delle quali di 1.100 metri), nel maggio Riserva Naturale. Naturale lungo la vecchia strada della Prealpi Carniche e le Dolomiti Friulane Dal terzo e ultimo belvedere dove una Valcellina. acque del Cellina realiz­zate agli inizi del ‘900 e per il passaggio della 1905, l’acqua fu condotta ad ali- vecchia strada della Valcellina. mentare le turbine della grande scala metallica permette di alzarsi qual- Punti di interesse Boschi di faggio, Pozzo della Pioggia, Skywalk che metro dal suolo si gode di una vista Il Centro visite della Riserva è situa- e panorama sul lago, i belvedere sulla forra e centrale di Malnisio. Per arrivare ancora più panoramica fino al paese di to in località Ponte Antoi e fornisce le montagne circostanti. La Vecchia strada della Valcellina alla diga di presa (oggi chiama- Andreis. tutte le informazioni utili per vivere Il tracciato nacque come strada di servizio per la costruzione della “vec- ta Diga Vecchia) occorreva però Segnavia CAI 997 La facilità dell’escursione unita agli questo ambiente naturale, anche at- chia diga” e del canale di alimen­tazione della centrale di Malnisio. una strada di servizio che, come aspetti paesaggistici, geologici e natu- traverso un’allestimento dedicato che Punti di appoggio Centro visite della Riserva Naturale Forra del I diecimila abitanti che popolavano la Valcellina a fine Ottocento pote- previsto da Zenari, fu realizzata gettando al di sopra dei muri del canale ralistici la rende particolarmente adatta si trova al suo interno. Il Centro offre Cellina vano scendere in pianura solo attraverso l’aspro sentiero che valicava la una serie contigua di volte a vela in calcestruzzo: la vecchia strada della anche a chi ha poca esperienza di mon- inoltre numerose proposte didattiche Val de Crous; quindi, tutto quanto era necessario per vivere e che non Valcellina rappresentò la prima carroz­zabile di collegamento tra la valle tagna, a famiglie con bambini e a chi ha adatte ai ragazzi e ai gruppi scolastici poteva essere prodotto all’interno della valle, dal grano ai medicinali, e la pianura ed è stata utilizzata fino agli inizi degli anni ‘90. poco allenamento (ricordiamoci però in visita. , LEGENDA

Erto e Casso Vecchia Strada della Valcellina Grotte Forcella del Dint Andreis Molassa Strada del Dint Punti di interesse Palazzo Centi Centro visite della Riserva SR 251 Info point Sentiero del Dint Forra del Cellina Cancelli Barcis Bivio Molassa Strada 251 Parcheggi

Ciclo pedonale Area avifaunistica

Vecchia diga Centro visite Riserva Ponte Forra del Cellina Belvedere Lago di Barcis Tibetano Ponte Antoi Palazzo Centi Gallerie Diga RISERVA Info point Ponte Antoi NATURALE FORRA DEL SCALA CELLINA Grotta Vecchia diga 0 500 m 1 km

Siviledo galleria Rugo Percorso altimetrico sentiero Carta d’identità della Riserva Grande Nome: Forra del Cellina Barcis Anno di istituzione: 1998 L’ACQUA, LA TERRA, IL CIELO Tipo: Riserva Naturale Regionale Croda del Pic Estensione: 304 ettari N Comuni interessati: Andreis, Barcis, Montereale Valcellina Nale Ente gestore: Parco Naturale Dolomiti Friulane Strutture: Centro visite della Riserva - Barcis, località Ponte Antoi Informazioni: www.riservaforracellina.it W E

S km Rio Stella Bacino di Ravedis Confine riserva Ravedis

Monciaduda Montereale Valcellina Sentiero del Dint m); bivio per sella del Dint q. 477 (lungh. prog. 1670 m); terzo belvedere Descrizione del percorso: dal Centro visite della Riserva si segue la q. 531 (lungh. prog. 2030 m). Rientro: terzo belvedere q. 531; bivio per strada panoramica in direzione della diga di Ponte Antoi fino ad una sella del Dint q. 477 (lungh. prog. 2390 m); sella del Dint q. 459 (lungh. costruzione in cemento. In prossimità di questa, sulla sinistra, inizia il Avanzando, sempre con saliscendi, ci si trova ad un altro bivio: prenden- Il sentiero qui descritto offre l’occasione per una piacevole passeg- prog. 2570); Centro visite (lungo la strada asfaltata) q. 405 (lungh. prog. sentiero. do a sinistra, si arriva con un breve percorso ad incrociare una strada giata nella natura che può essere vissu­ta anche come una divertente 3630 m). Il primo tratto si sviluppa lungo la massima pendenza oltrepas­sando asfaltata che (se imboccata verso sinistra) conduce, in leggera discesa, esperienza didattica. Lunghezza del percorso: 3630 m. una valletta che presen­ta tre doline. Si taglia quindi a destra (in salita), al Centro visite; verso destra si continua in salita, lungo il crinale, giun- Alcuni pannelli permettono di approfondire le tematiche di caratte- attraversando un’area con morfologie a “carso a blocchi”, fino a raggiun- gendo al terzo belvedere. re naturalistico e antropico presenti lungo il percorso: dai fenomeni Dislivello: 126 m. gere una passerella che permette di osservare l’inghiottitoio detto “Poz- Da qui si ha un’ampia visione della forra, del monte Fara, dell’abitato carsici e di erosione alle peculiarità vegetazionali e floristiche, dalla Tempo di percorrenza: 2 ore circa. zo della pioggia”. Si sale ancora fino al primo belvedere, notevole punto di Andreis e delle morfologie legate al sovra­scorrimento Periadriatico fauna dei corsi d’acqua e dei versanti rocciosi alla Vecchia strada del- Difficoltà: sentiero facile. panoramico­ sulla diga, sulla conca di Barcis e sul lago. (“Linea BarcisStarasella”).­ la Valcellina, dalle opere per lo sfruttamento idroelettrico di inizio Consigli: in alcuni tratti il sentiero può essere scivoloso soprattutto du- Seguendo la cresta verso Est, si cammina in quota fino a raggiungere il Per il rientro, si ritorna sullo stesso percorso fino al preceden­te bivio, ‘900 a quelle degli anni ‘50. rante (e dopo) le giornate di pioggia. secondo belvedere, punto di osservazione sulla forra (morfologie d’e- si prosegue a destra fino alla strada asfaltata (sella del Dint) e quindi a Non uscire dal sentiero per la presenza di piccoli inghiottitoi mascherati rosione fluviale) e sulla vecchia strada della Valcellina. Conti­nuando, si sinistra verso il Centro visite. Percorso e lunghezze progressive: Centro visite q. 405; inizio sen- spesso dalla vegetazione. giunge, subito dopo, ad un bivio: a sinistra un sentiero in discesa condu- tiero q. 406 (lunghezza progressiva 260 m dal Centro visite); primo Porre la massima attenzione lungo la prima parte del sentiero (nel “car- ce in pochi minuti al Centro visite; proseguendo diritti, in leggera salita, A pochi passi dal Centro visite si possono acquistare i biglietti di belvedere q. 457 (lungh. prog. 570 m); secondo belvedere q. 447 (lun- so a blocchi”) e in prossimità del “Pozzo della pioggia”. Prestare atten- tra un alternarsi di carso a blocchi e rimboschimenti­ d’abete rosso, si ingresso alla vecchia strada, per il trenino e per l’attraversamento gh. prog. 780 m); bivio per il Centro visite q. 440 (lungh. prog. 890 zione nei pressi dei punti di osservazione (“belvedere”) per l’esposizione. arriva a un “campo di doline” (piccole conche chiuse di origine carsica). del ponte tibetano.