PREMIO RICERCA «CITTÀ DI FIRENZE» – 16 – COLLANA PREMIO RICERCA «CITTÀ DI FIRENZE» Commissione Giudicatrice, Anno 2012
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PREMIO RICERCA «CITTÀ DI FIRENZE» – 16 – COLLANA PREMIO RICERCA «CITTÀ DI FIRENZE» Commissione giudicatrice, anno 2012 Luigi Lotti (Presidente) Piero Tani (Segretario) Franco Cambi Michele A. Feo Mario G. Rossi Vincenzo Varano Graziella Vescovini Davide Barbuscia LE PRIME OPERE NARRATIVE DI DON DELILLO Rappresentazione del tempo e poetica beckettiana dell’istante Firenze University Press 2013 Le prime opere narrative di Don DeLillo : rappresentazione del tempo e poetica beckettiana dell’istante / Davide Barbuscia . – Firenze : Firenze University Press, 2013. (Premio Ricerca «Città di Firenze» ; 16) http://digital.casalini.it/9788866554936 ISBN 978-88-6655-493-6 (online) Immagine di copertina: © Josef Prchal | Dreamstime.com Certificazione scientifica delle Opere Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifici delle singole collane. Le opere pubblicate nel catalogo della FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una de- scrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti ufficiali pubblicati sul catalogo on-line della casa editrice (www.fupress.com). Consiglio editoriale Firenze University Press G. Nigro (Coordinatore), M.T. Bartoli, M. Boddi, R. Casalbuoni, C. Ciappei, R. Del Punta, A. Dolfi, V. Far- gion, S. Ferrone, M. Garzaniti, P. Guarnieri, A. Mariani, M. Marini, A. Novelli, M. Verga, A. Zorzi. La presente opera è rilasciata nei termini della licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia (CC BY-NC-ND 3.0 IT: www.creativecommons.by-nc-nd). CC 2013 Firenze University Press Università degli Studi di Firenze Firenze University Press Borgo Albizi, 28, 50122 Firenze, Italy www.fupress.com/ PAGINA RISERVATA ALL’EDITORE If you could stretch a given minute, what would you find between its unstuck components? Don DeLillo, Great Jones Street Sommario Ringraziamenti 9 Introduzione 11 1. Americana: “a lesson in the effect of echoes” 25 1.1 Tra filosofia e narratologia: il concetto di tempo per Heidegger e la distanza temporale della coscienza narrativa 25 1.2 Americana come narrativa confessionale anomala 27 1.3 “Child of Godard and Coca-Cola”: David Bell tra cinema e pubblicità 28 1.4 Le linee temporali di Americana 32 1.5 “The freeing of a single moment, the beginning of time”: ricerca di un’epifania filmica e ricostruzione dell’istante 39 2. Velocità e lentezza in End Zone 47 2.1 Temi paralleli: il football e la minaccia nucleare 48 2.2 La violenza come fonte di mistero e il bisogno di reinventare il linguaggio 49 2.3 Teologia del nucleare e religione della velocità 51 2.4 La natura paradossale dell’istante 52 2.5 La qualità ossimorica del tempo beckettiano 53 2.6 Opposizione di ritmi narrativi. Dalla violenza del campo da gioco al silenzio dell’esilio 54 2.7 Poetica dell’istante e dello slow motion 58 2.8 L’ombra di Samuel Beckett 62 3. “Least is best”: poetiche della riduzione in Great Jones Street 69 3.1 Tra celebrità ed esilio, tra assassinio e suicidio 69 3.2 La ricerca di una parola assente e il limite del silenzio 72 3.3 L’impossibilità dell’esilio 74 3.4 “Silence endowed with acoustical properties” 75 Davide Barbuscia, Le prime opere narrative di Don DeLillo. Rappresentazione del tempo e poetica beckettiana dell’istante ISBN 978-88-6655-493-6 (online), CC BY-NC-ND 3.0 IT, 2013 Firenze University Press Le prime opere narrative di Don DeLillo Introduzione: segretezza, autoreferenzialità e memoria cinematografica in Ratner’s Star, Players e Running Dog 81 4. “Advancement backward”: Ratner’s Star 87 4.1 Struttura binaria 87 4.2 Matematica e misticismo 88 4.3 “We get back only what we ourselves give”: la circolarità referenziale di Ratner’s Star 91 4.4 Opposizione e convergenza finale di futuro e passato 93 5. “A lesson in the intimacy of distance”: Players 97 5.1 Le suggestioni e l’autoreferenzialità della narrativa di genere 97 5.2 “A double life” 98 5.3 Il gioco della segretezza 101 5.4 L’impossibilità di forme di resistenza critica 103 5.5 La temporalità dell’immagine cinematografica e il valore poetico dello slow motion 106 6. Running Dog 113 6.1 La qualità metanarrativa di Running Dog 113 6.2 Forme di oscenità: Baudrillard 115 6.3 La cultura della paranoia 116 6.4 “A response to the war in Vietnam” 121 6.5 Disgiunzione storica e doppia temporalità della narrazione cinematografica 123 7. Tempo e percezione in The Body Artist di Don DeLillo e Ghost Trio di Samuel Beckett 131 7.1 Il tempo in Merleau-Ponty 136 7.2 “Pre-Action, Action, Re-Action” 141 7.3 “Echo chamber”: il tempo come simultaneità 145 Riferimenti bibliografici 153 8 Ringraziamenti Questo studio non sarebbe stato possibile senza l’aiuto e il supporto di molte persone che mi hanno accompagnato e incoraggiato nel corso dei tre anni di dotto- rato. In primo luogo la mia riconoscenza va a Fiorenzo Fantaccini, per la fiducia, l’attenta supervisione del mio lavoro e i preziosi consigli. Inoltre ringrazio sentita- mente Peter Boxall, per aver contribuito a indirizzare la mia ricerca con indispensa- bili indicazioni bibliografiche. Un grazie va anche all’autore oggetto dei miei studi, Don DeLillo, per la disponibilità e l’interesse dimostrati in occasione del nostro in- contro. Un ringraziamento enorme va poi alla mia famiglia e ai miei amici, senza di loro questo volume semplicemente non esisterebbe. In particolar modo ringrazio mio cognato, Emanuele Marcotullio, per i mille consigli, la pazienza e la sua profes- sionalità. Ringrazio con affetto mia madre, sempre presente durante questi anni di lavoro. Infine un grazie speciale a Rebekkah, a cui questo libro è dedicato. Davide Barbuscia, Le prime opere narrative di Don DeLillo. Rappresentazione del tempo e poetica beckettiana dell’istante ISBN 978-88-6655-493-6 (online), CC BY-NC-ND 3.0 IT, 2013 Firenze University Press Introduzione Autore di ben quindici romanzi, DeLillo è considerato uno tra i più importanti scrittori nel panorama della narrativa americana del secondo dopoguerra. Identifica- to da molti come una tra le figure più rappresentative della letteratura postmoderna, DeLillo in realtà non ha mai accettato volentieri questa etichetta; in un’intervista in- fatti dichiara: «I’d prefer not to be labeled. I’m a novelist, period. An American nov- elist»1. La sua opera in effetti sfugge a qualsiasi tentativo di catalogazione o delimita- zione estetica: se da un lato DeLillo è stato accostato a un autore come Thomas Pynchon per la sua capacità di rappresentazione e di analisi del paesaggio storico, culturale e politico – denominato convenzionalmente “postmodernità” – che ha ac- compagnato la nascita della fase avanzata del capitalismo occidentale2, dall’altro lato la critica delilliana ha dovuto confrontarsi con l’ambiguità che da sempre ha caratte- rizzato la posizione dell’autore rispetto alla realtà storica e sociale descritta nei suoi romanzi. La risposta critica all’opera di DeLillo si divide così fra chi individua nei suoi testi un’articolazione – o persino una celebrazione – degli aspetti più tipici del postmodernismo, e chi invece vi trova, se non addirittura un rifiuto, quantomeno la ricerca di modalità espressive alternative e in qualche modo opposte a quei medesi- mi aspetti. Per Frank Lentricchia, DeLillo appartiene a una classe di scrittori «who conceive their vocation as an act of cultural criticism; who invent in order to intervene; whose work is a kind of anatomy, an effort to represent their culture in its totality»3. La pro- sa di DeLillo dimostra infatti un elevato livello di consapevolezza critica e teorica; i dialoghi presenti nei suoi testi possono apparire talvolta persino inverosimili per la loro tendenza a definire e teorizzare le implicazioni sociali ed estetiche di alcuni fe- nomeni tipici della contemporaneità americana. Bruce Bawer osserva polemicamen- te a questo proposito: 1 M.Nadotti, An Interview with Don DeLillo, in T.DePietro (ed.), Conversations with Don DeLillo, Uni- versity Press of Mississipi, Jackson 2005, p. 115. 2 Per una definizione di “tardo capitalismo” si veda F.Jameson, Postmodernism, or, The Cultural Logic of Late Capitalism, Duke University Press, Durham 1991, sul quale avrò modo di soffermarmi più volte nel corso del mio studio. 3 F.Lentricchia, The American Writer as Bad Citizen, in Id. (ed.), Introducing Don DeLillo, Duke Univer- sity Press, Durham 1991, p. 2. Davide Barbuscia, Le prime opere narrative di Don DeLillo. Rappresentazione del tempo e poetica beckettiana dell’istante ISBN 978-88-6655-493-6 (online), CC BY-NC-ND 3.0 IT, 2013 Firenze University Press Le prime opere narrative di Don DeLillo Characters do not think, they cogitate; they do not talk, they engage in dialectic and deliver endless monologues about the novel’s major themes. […] life seems to exist so that we can theorize about it. […] DeLillo’s people don’t talk about things, […] they talk about the nature of things4. Se una tale affermazione risulta eccessiva – e, a mio parere, non tiene conto delle innumerevoli occasioni in cui la scrittura di DeLillo diventa immediata, viva, ed estremamente realistica nella rappresentazione delle molteplici sfumature che com- pongono il tessuto sociale americano contemporaneo – è comunque possibile rico- noscervi un elemento di verità: la narrativa delilliana è spesso contrassegnata da un tono intellettualistico che sembra tradire un approccio conoscitivo di stampo acca- demico. Non è un caso quindi che proprio DeLillo risulti essere la fonte critica più autorevole nell’analisi delle sue opere: non solo attraverso le interviste5, ma soprat- tutto attraverso una scrittura caratterizzata da un alto grado di consapevolezza me- tanarrativa. Nello specifico, l’opera di DeLillo presenta notevoli somiglianze con un certo tipo di riflessione filosofica e sociologica che si è sviluppata negli ultimi decen- ni.