Cavallini & Facchi Servizi Culturali Di Cavallini Gabriele E Facchi Matteo

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Cavallini & Facchi Servizi Culturali Di Cavallini Gabriele E Facchi Matteo Cavallini & Facchi servizi culturali di Cavallini Gabriele e Facchi Matteo S.n.c. sede operativa: via Cavour, 41 - 26013 Crema (CR) | sede legale: via Luigi Soldati, 2 - 26013 Crema (CR) tel. 0373 256422 | C.F./ P. IVA 01660810191 e-mail: [email protected] | PEC: [email protected] COMUNICATO STAMPA Data: sabato 25 maggio 2019, ore 16,30 Luogo: Sala musicale Giardino, via Maccallè, 16 - 26013 Crema Conferenza: Storici dell’arte nella Sala musicale Giardino: Filippo Maria Ferro - Marina Dell’Omo, Filippo Abbiati regista del barocco in Lombardia, Interlinea, Novara 2018. Relatori: Marina Dell’Omo e Filippo Maria Ferro Sabato 25 maggio 2019 alle ore 16,30 nella Sala musicale Giardino (via Maccallè, 16 - 26013 Crema) si terrà il terzo incontro della sessione primaverile della rassegna Storici dell’arte nella Sala musicale Giardino organizzata dalla Libreria Cremasca. Questa volta gli ospiti saranno Marina Dell’Omo e Filippo Maria Ferro autori del volume Filippo Abbiati regista del barocco in Lombardia (Interlinea, Novara 2018). La pittura lombarda della seconda metà del Seicento e dei primi anni del Settecento è stata a lungo trascurata dagli studi. Solo negli ultimi decenni si è cominciato a riscoprire e valorizzare gli artisti principali attivi a Milano e nelle maggiori città del ducato. Fra questi spicca la terna composta da Stefano Maria Legnani, detto Legnanino, (Milano, 1660/61 - Bologna 1713/15), Andrea Lanzani (Milano, 1641-1712) e Filippo Abbiati (Milano, 1643 circa - 1715). Per i primi due pittori erano già stati approntati dei cataloghi monografici realizzati rispettivamente da Marina Dell’Omo (1998) e da Silvia Colombo e Marina Dell’omo (2007). Grande era quindi l’attesa da parte di addetti ai lavori e appassionati per il catalogo delle opere di Filippo Abbiati finalmente pubblicato sul finire dello scorso anno. Nato a Milano da padre orefice, nel 1665 si reca a Vienna grazie alla mediazione di uno zio sacerdote, cappellano presso la corte imperiale. Qui esegue copie di dipinti della collezione augusta per la quadreria che il vescovo di Olomouc andava allestendo nella sua residenza di Kroměříž (attuale Repubblica Ceca). Nel 1667 lo troviamo a Venezia dove rimane fortemente suggestionato dalle ardite composizioni di Tintoretto, ma anche dai pittori contemporanei detti ‘tenebrosi’ come Antonio Zanchi, Johann Carl Loth, Giovanni Battista Langetti e Pietro Negri. Nella città veneta si specializza nella realizzazione di teleri, cioè tele dipinte di enormi dimensioni. Tornato a Milano nel 1669 si iscrive alla Seconda Accademia Ambrosiana e diviene rapidamente uno degli artisti più richiesti sia dai laici che dagli ordini religiosi. Trascorrerà il resto della sua vita nel capoluogo del ducato inviando opere in tutte le principali città (Pavia, Como, Novara, Monza, Cantù, Voghera, Saronno, Cassano d’Adda, Caravaggio...) con sporadici lavori oltre confine a Piacenza, Bergamo e Lucedio (VC). Solo raramente dedito all’affresco, il pittore dà il meglio di sé nelle “storie dipinte”, cioè nei cicli di teleri che raccontano le vicende di santi o di antenati di famiglie nobili come le trentadue tele per il Duomo di Novara con le storie del protomartire novarese Lorenzo. Il volume si compone di saggi di Ferro e Dell’Omo che ricostruiscono le vicende biografiche, lo stile, le commissioni, l’attività grafica e la fortuna critica del pittore. A questi si aggiunge un contributo di Sergio Monferrini sui committenti del ciclo novarese. Il libro comprende inoltre il catalogo delle opere note dell’artista, quello delle opere perdute e un elenco dei dipinti attestati nelle principali collezioni lombarde. Ingresso libero. Cavallini & Facchi servizi culturali di Cavallini Gabriele e Facchi Matteo S.n.c. sede operativa: via Cavour, 41 - 26013 Crema (CR) | sede legale: via Luigi Soldati, 2 - 26013 Crema (CR) tel. 0373 256422 | C.F./ P. IVA 01660810191 e-mail: [email protected] | PEC: [email protected] APPUNTAMENTO SUCCESSIVO Sabato 1° giugno 2019, ore 16,30 Massimo Negri, Vincenzo e Gian Gerolamo Grandi. Scultori di pietra e di bronzo nel Cinquecento veneto, Provincia Autonoma di Trento, Trento 2014. Interverrà: Massimo Negri .
Recommended publications
  • Un'architettura Per “Augmentare Sempre
    Rivista dell’Istituto per la Storia DELL’ARTE LOMBARDA Rivista quadrimestrale Numero 26 - 2019 I.S.A.L. Rivista per le Arti, l’Architettura, il Paesaggio e la Fotografia Direttore responsabile Struttura dell’Istituto Maria Antonietta Crippa Presidente: Diego Meroni Direttore scientifico:Maria Antonietta Crippa Comitato scientifico Coordinatore generale: Ferdinando Zanzottera Giovanna Alessandrini, Presidente Commissione UNI Beni Culturali - Normal Dipartimento Arti visive: Michele Dolz (Direttore) e professore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Dipartimento di Storia e Tecniche Artistiche: Maria Teresa Mazzilli Politecnico di Milano (Direttore) Simonetta Coppa, già Direttore Ufficio Restauri della Soprintendenza per i beni Dipartimento di Valorizzazione dei Beni Culturali: Ferdinando Storici, Artistici ed Etno-antropologici di Milano e Vicedirettore della Pinacoteca di Brera Zanzottera (Direttore) Maria Antonietta Crippa, Professore ordinario di Storia dell’Architettura del Politecnico di Milano Crediti fotografici Paolo Galimberti, Dirigente Responsabile del Servizio culturale della Fondazione Fototeca ISAL, Fondo Ville Gentilizie, fotografie di BAMSphoto Rodella: pp. 70, IRCCS Ca’ Granda - Ospedale Maggiore, Policlinico di Milano 71, 72, 73, 79, 80, 81, 82, 83, 84, 85, 86, 87 e 88; Fototeca ISAL, Fondo Elena Pontiggia, Professore di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Accademia di corrente: pp. 74, 75, 76, 77 e 133. Brera di Milano Fotografie, con eventuali diritti assolti dall’autore: Acervo Digital UNESP: p. 10; Archivio Oscar Niemeyer Foundation: p. 46; Archivio privato di Alfio Conti: Piero Spagnesi, Professore di Storia dell’Architettura dell’Università “La Sapienza” pp. 57, 59, 62, 66 e 67; Belo Horizonte Planning Department, PBH: p. 41; di Roma Brazilian Institute of Geography and Statistics, IBGE: pp.
    [Show full text]
  • Alessandro Magnasco and the Painterly Picaresque Charles Preston Mclane
    Florida State University Libraries Electronic Theses, Treatises and Dissertations The Graduate School 2006 Alessandro Magnasco and the Painterly Picaresque Charles Preston McLane Follow this and additional works at the FSU Digital Library. For more information, please contact [email protected] THE FLORIDA STATE UNIVERSITY COLLEGE OF VISUAL ARTS, THEATRE AND DANCE ALESSANDRO MAGNASCO AND THE PAINTERLY PICARESQUE By CHARLES PRESTON MCLANE A Dissertation submitted to the Department of Art History in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy Degree Awarded: Fall Semester, 2006 The members of the Committee approve the dissertation of Charles Preston McLane, defended on October 18, 2006. ____________________________ Robert Neuman Professor Directing Dissertation ____________________________ David F. Johnson Outside Committee Member ____________________________ Karen A. Bearor Committee Member ____________________________ Jack Freiberg Committee Member Approved: ______________________________________________________________ Richard K. Emmerson, Chair, Department of Art History ______________________________________________________________ Sally E. McRorie, Dean, College of Visual Arts, Theatre and Dance The Office of Graduate Studies has verified and approved the above named committee members. ii ACKNOWLEDGEMENTS I wish to extend my sincerest thanks to all of the faculty and staff of the Department of Art History at Florida State University. The generous welcome I enjoyed upon my arrival has never abated, and I am supremely grateful for the opportunity I have had to study in the company of so many brilliant and talented people. For the crucial financial support that I have received from both the Department and the University, I am deeply grateful. I am especially indebted to Robert Neuman, the chair of my dissertation committee, without whose guidance and support this dissertation would not have been written.
    [Show full text]
  • Uno Sguardo Sul Collezionismo Milanese 1 GIACOMO BERRA
    Uno sguardo sul collezionismo milanese 1 GIACOMO BERRA Uno sguardo sul collezionismo milanese tra Sei e Settecento: le quadrerie di Giulio Bonacina, Margherita del Pozzo Bonacina e Gerolamo Bertachino Introduzione* Nel corso di questi ultimi anni, indagando in archivio, ho potuto rintracciare alcuni interes- santi inventari di opere d’arte di collezioni milanesi del Sei e Settecento. Alcuni di essi conten- gono anche varie indicazioni sugli artisti che hanno realizzato i dipinti. Ritengo perciò che possa risultare di qualche interesse per gli studiosi (in particolare di arte lombarda) rendere noti tali elenchi inventariali trascrivendo quelle frasi che registrano le opere con un preciso riferimento al loro autore, oppure quelle che presentano qualche accenno a persone precisamente identificabili (ovviamente nel caso di ritratti)1. In questo studio, inoltre, mi soffermerò ad analizzare alcu- ni dei dipinti citati in tali inventari confrontandoli, eventualmente, con quadri già conosciuti. Ovviamente, altri studiosi potranno, anche sulla base di future ricerche, individuare meglio il collegamento tra alcune di queste citazioni inventariali e delle specifiche opere2. * Questo saggio è stato inizialmente pubblicato in www.giacomoberra.it/pubblicazioni/quadrerie2006.htm, I versio- ne, 23 maggio 2006, pp. 1-19 (attraverso questo sito è anche possibile inviare eventuali segnalazioni), ed è stato poi ripropo- sto, senza modifiche, il 14 agosto 2008 in http://archiv.ub.uni-heidelberg.de/artdok/volltexte/2008/574/. Questa nuova versione – G. BERRA, Uno sguardo sul collezionismo milanese tra Sei e Settecento: le quadrerie di Giulio Bonacina, Margherita del Pozzo Bonacina e Gerolamo Bertachino, in “www.aboutartonline.com”, (2006) versione aggiornata febbraio 2019, pp. 1-53 – è stata completamente rivista, corretta, aggiornata e arricchita anche con diverse altre immagini.
    [Show full text]
  • 61.72-61.73 Title Artist Date Dimensions Medium Support
    MAGNASCO, Alessandro Landscape with Washerwomen -Landscape with Figures 61.72-61.73 TECHNICAL IMAGING REPORT TITLE Landscape with Washerwomen—Landscape with Figures ARTIST Alessandro Magnasco DATE 1715 DIMENSIONS 28 1/2 X 22 1/4 in. MEDIUM Oil SUPPORT Linen canvas FRAME 18th c. “Salvator Rosa” giltwood frame DISTINGUISHING MARKS none ACCESSION 61.72– 61.73 IDNUM 47412—47413 SUMMARY Landscape with Washer- women by Alessandro Magnasco, together with its pendant Figures in a Landscape (61.73), both dated 1715, came to the MFAH as part of the dona- tion from the 1961 Samuel H. Kress Foundation do- nation of 23 paintings. The pair was acquired by Kress in 1930 from John S. Thacher, Washington DC and previously owned by the Earl of Suffolk, Charlton Park, Malm- esbury, Wiltshire (Sold, Landscape with Washerwomen 2015 EX, normal light Landscape with Figures 2015 EX, normal light Spink & Son's, London, 1930.) The artist Alessandro Magnasco was born in Genoa in 1667 to a minor painter apprenticing with Valerio Cas- tello then in Milan with Filippo Abbiati. Magnasco lived most of his life in Lombardy, chiefly in Milan. His paint- ings are most highly prized for their lively compositions, brilliant brush work and subtle color harmonies. He emulated the painterly technique that Peter Paul Rubens brought to Genoa via Venice, raising the expressive style of loose, free and dashing brushwork to an intense melodramatic pitch. Magnasco‘s painting was strik- ing and original, transcending the academic Baroque style of his contemporaries. His work was principally influenced by Morazzone, Jacques Callot and Salvator Rosa.
    [Show full text]
  • The History of Painting in Italy, Vol. IV
    The History Of Painting In Italy, Vol. IV By Luigi Antonio Lanzi HISTORY OF PAINTING IN UPPER ITALY. BOOK II. THE SCHOOLS OF LOMBARDY. After a consideration of the principles and progress of painting in Lombardy, I came to the conclusion that its history ought to be treated and arranged in a manner altogether different from the rest of the schools. Indeed those of Florence, of Rome, of Venice, and of Bologna, may be almost considered in the light of so many dramas, in which there occurs an interchange of acts and scenes, for such are the epochs of each school; and there is also a change of actors, for such are the masters of each new period; but the unity of place, which is no other than the capital city, is invariably preserved; while the principal actors, and as it were protagonists of the story, always continue in action, at least in the way of example. Every capital, it is true, is in possession of its own state, and in that ought to be comprehended the various other cities, and the revolutions in each; but these are in general so nearly connected with those of the metropolis as to be easily reducible to the same leading law, either because the state artists have acquired the art in the principal city, or because they have taught it there, as may easily be gathered from the history of the Venetian School; while the few who wander out of the usual routine, cannot be said to infringe greatly upon the unity of the school and the succession of its histories.
    [Show full text]
  • Italian Art at the Utah Museum of Fine Arts (UMFA) Spans Several Centuries, from the Late 1300S to the 1900S
    Ursula M. Brinkmann Pimentel ITALIAN ART AT THE UTAH MUSEUM OF FINE ARTS A GUIDE TO THE COLLECTION Contributors: Elizabeth A. Peterson Martha A. Seiner Madelyn D. Garrett 1 Copyright © Ursula M. Brinkmann Pimentel 2000 All Rights Reserved Published by the Utah Museum of Fine Arts, University of Utah, Salt Lake City, UT 84112, USA. This publication is made possible, in part, by generous support from Friends of the Art Museum and the Salt Lake City Arts Council. Accredited by the 2 CONTENTS Page Foreword ………………………………………………………..………………………………………………..9 Acknowledgments………………………………………………………………..………………………………10 Catalogue………………………………………………………………………………………………………...11 Explanation of Cataloguing Practices ………………...…………………………………………………………12 Cat. 1 Unknown Italian, Madonna and Child with Angels……………………………………………………..14 2 Unknown Italian, possibly Tuscan, Parchment Leaf from the Proper of Saints, Feast of the Nativity of St. John the Baptist (24 June), Matins, Third Nocturn…………………..……..18 3 Unknown Italian, possibly Tuscan, Parchment Leaf from the Common of Saints, Common of Several Martyrs, Matins, Second-Third Nocturns………………………...………………..21 4 Fra Filippo di Tomaso Lippi, Madonna and Child………………………………………………………23 5 Unknown Italian, Saint Cecilia…………………………………………………………………………..27 6 School of Andrea Mantegna, Entombment with Three Birds……………………………………………31 7 Daniel Hopfer, Battle between Two Tritons, after Andrea Mantegna…………………………………...35 8 Polidoro di Bartolomeo, Crucifixion with Saints (Virgin Mary, Mary Magdalen, St. John the Apostle, St. Francis of Assisi,
    [Show full text]
  • Landscape with Washerwomen, Attributed to Alessandro Magnasco
    Landscape with washerwomen, attributed to Alessandro Magnasco Conservation and Art Historical Analysis: A Collaborative Research Investigation Donatella Banti & Imogen Tedbury, August 2016 Courtauld Institute of Art Table of Contents Introduction ………………………………………………….………………………………..3 Alessandro Magnasco, his circle and their critical fortunes…………………………………..6 Investigating Landscape with Washerwomen ……………………………………………….11 I. Visual Analysis…………………………………………………………………………….12 II. Technical Analysis………………………………………………………………………...19 Paysage avec figures au bord d'un lac: a pendant to Landscape with Washerwomen? …….26 Conclusions …………………………………………………………………………….……32 Acknowledgements ……………………………………………………………………….…33 List of Figures …………………………………………………………………………….…34 Bibliography ……………………………………………………...……………………….…36 2 Introduction The Courtauld Gallery’s painting Landscape with washerwomen (Fig. 1) entered the collection in 1978, when it was one of 138 paintings bequeathed as the Princes Gate Collection by Count Seilern. 1 The painting’s title and attribution were first published in the 1969 Addenda to Seilern’s seven-part catalogue of his collection, which attributes the painting to the Genoese painter Alessandro Magnasco [1667-1749], also known as Lissandrino, who was active in Milan, Venice, Florence and Genoa in the late seventeenth and early eighteenth centuries.2 The painting had previously been attributed to Magnasco’s contemporary, collaborator and friend, the Veneto-born painter Marco Ricci, [1676-1730]. However, Seilern argued that the painting
    [Show full text]
  • Marty De Cambiaire XVI 16 Place Vendôme - Paris 2019 Marty De Cambiaire
    Dessins et Tableaux / Drawings and Paintings Dessins et Tableaux Marty de Cambiaire XVI 16 place Vendôme - Paris 2019 Marty de Cambiaire Dessins et Tableaux Drawings and Paintings Marty de Cambiaire Toutes les œuvres du catalogue sont visibles sur rendez-vous à notre bureau. Les dimensions des œuvres sont données en millimètres (dessins) ou centimètres (tableaux) et en inches, en indiquant la hauteur puis la longueur. All artworks in the catalogue can be viewed by appointment in our office. Dimensions are given in millimetres (for drawings) or centimeters (for paintings) and inches, with height before weight. Marty de Cambiaire 16 place Vendôme 75001 Paris +33 (0)1 49 26 07 03 [email protected]\ www. martydecambiaire.com Dessins et Tableaux Drawings and Paintings Marty de Cambiaire 1 PIRRO LIGORIO Naples vers 1513 – Ferrare 1583 Triptolème sur un char tiré par deux serpents Triptolemus on His Chariot Drawn by Two Serpents Plume et encre brune. Inscrit dans la partie supérieure de la feuille, découpée et pliée, [...] Triptolemo che scrisse dell’Agricoltura trovò la invensio[ne] del quadro per uso del numero quaternario, per multiplicare et partire sempre per quattro. Triptolemo fingono che col carro tirato da duoi draconi annucniò la ritrovata del frumento da Cerere. Bears the inscription in the upper section of the sheet, extended and folded to read [...] Triptolemo che scrisse dell’Agricoltura trovò la invensio[ne] del quadro per uso del numero quaternario, per multiplicare et partire sempre per quattro. Triptolemo fingono che col carro tirato da duoi draconi annucniò la ritrovata del frumento da Cerere. 134 x 96 mm ; 182 x 32 mm pour la bande de papier.
    [Show full text]
  • Seicento Nel Novarese Ttestiesti Francesco Gonzales Chiara Ranghino
    itinerari d’arte nel novarese il Seicento nel Novarese TTestiesti Francesco Gonzales Chiara Ranghino FFotooto Marco Bertoli Giacomo Gallarate Tiziano Villa RRestauriestauri Federico Barberi - Pombia Sergio Berdozzo - Borgomanero Tiziana Carbonati - Dormelletto Laboratorio Gritti - Bergamo Simona Lauro - Novara N.O.V.A.R.I.A. Restauri - Novara Paola Pedrini - Cameri Daniela Pezzolato - Zuccaro Laboratorio Villa - Bergamo CCartografiartografi a Legenda IImpaginazionempaginazione Alessandra Barbi SStampatampa Italgrafi ca - Novara I restauri sono stati eseguiti sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte nella persona dei funzionari: Paolo Venturoli, Annamaria Bava, Marina Dell’Omo. © 2008: Agenzia Turistica Locale della Provincia di Novara Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa. Il Seicento novarese rappresenta un segno stilistico forte che ha caratterizzato l’intero territorio provin- ciale, con un gusto suo proprio, uno stile inconfon- dibile che interpreta con fantasia ed estro le forme barocco classiche, fatte di luci ed ombre che costituiscono la sua originalità. del Questa è la teatralità del nostro Seicento “devoto”: la meraviglia declinata secondo i dettami del Con- cilio di Trento. È un viaggio a tinte forti quello a cui Vi invitiamo che conduce dalle chiese del capoluogo, ai luoghi sacri itinerari della pianura, attraverso le colline, fi no alle architet- ture religiose dei laghi d’Orta e Maggiore. E’ un percorso d’arte, quello descritto nella pubbli- cazione, che spazia da opere straordinariamente scenografi che come il Sacro Monte d’Orta, inse- rito nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità tutelato dall’UNESCO, a tele, pitture e luoghi sacri anche dislocati in piccoli borghi novaresi.
    [Show full text]