Solbiate E Cagno, in Provincia Di Como
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RELAZIONE ILLUSTRATIVA FUSIONE DEI COMUNI DI SOLBIATE E CAGNO, IN PROVINCIA DI COMO La relazione è stata predisposta sulla base degli elementi forniti dai due Comuni. I due Comuni pongono in evidenza come le rispettive amministrazioni abbiano avviato nel dicembre 2016 un percorso di fusione, comunicandolo alle rispettive popolazioni tramite conferenza stampa e organizzando poi un percorso partecipativo che favorisse il confronto con i cittadini per analizzare quanto più approfonditamente possibile i singoli servizi, valutando vantaggi e criticità che una fusione avrebbe portato, prima di formalizzare in Consiglio comunale la vera partenza di tale processo. INQUADRAMENTO DEMOGRAFICO La popolazione complessiva del nuovo ente raggiungerebbe i 4595 abitanti, sulla base del dato al 31.12.2015, come da prospetto seguente: CAGNO SOLBIATE NUOVO COMUNE POPOLAZIONE 2030 2565 4595 Andamento della popolazione residente Di seguito vengono riportati grafici relativi all’andamento demografico della popolazione residente nei due Comuni dal 2005 al 2015. (Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno). SOLBIATE: 2565 abitanti al 31.12.2015 Andamento popolazione residente - Solbiate 2570 2557 2561 2565 2549 2543 2542 2523 2525 2448 2373 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Si evidenzia un trend positivo legato all’aumento della popolazione, che vede tra il 2005 e il 2010 un incremento di circa 200 abitanti; tasso poi stabilizzatosi nel successivo quinquennio. CAGNO: 2030 abitanti al 31.12.2015 Andamento popolazione residente - Cagno 2030 2054 2051 2048 2047 2047 2043 2036 2032 2017 2009 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Si evidenzia anche in questo caso un incremento, seppur di minore entità, del numero di abitanti, con una maggior concentrazione nel primo quinquennio considerato, per poi stabilizzarsi tra il 2010 e il 2015. Saldo naturale Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite e i decessi (saldo naturale). L’andamento del saldo naturale dei due enti non è assimilabile, in quanto evidenzia un saldo naturale negativo per il Comune di Solbiate (-63), particolarmente accentuato nell’ultimo quinquennio considerato, al contrario del saldo positivo presentato dal Comune di Cagno (+51), che evidenzia un trend in controtendenza con la media provinciale. I sottostanti grafici mostrano il saldo naturale dei due comuni. Saldo naturale - Solbiate 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Nati Morti Saldo naturale - Cagno 30 25 20 15 10 5 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Nati Morti Saldo migratorio Il quadro di seguito presentato mostra come in entrambi i Comuni il saldo sia positivo, con un accento particolare per il Comune di Solbiate. Il dato rappresenta comunque un elemento significativo di analisi, anche in considerazione della mole di lavoro che gli uffici demografici si trovano costantemente a svolgere e obbliga pertanto a porre particolare attenzione al tema, anche in funzione di una futura riorganizzazione. Saldo migratorio - Solbiate 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Immigrati Emigrati Saldo migratorio - Cagno 140 120 100 80 60 40 20 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Immigrati Emigrati Struttura per età della popolazione L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: I) Giovani: 0-14 anni; II) Adulti: 15-64 anni; III) Anziani: over 65 anni. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana. Il progressivo invecchiamento della popolazione e l’ampliamento della forbice tra nuovi nati e decessi impone una riflessione sui servizi che in futuro i due Comuni dovranno offrire ai loro cittadini. Un aumento delle richieste di intervento e supporto da parte della popolazione anziana e la contemporanea diminuzione di forze lavorative ed economiche dall’altra spinge a creare sinergie sempre più stringenti per ottimizzare le economie di scala di quei servizi essenziali che rappresentano la natura stessa del Comune come prima entità territoriale che risponde alle necessità quotidiane dei cittadini. I due Comuni sottolineano come, seppur esistano forme di collaborazione in atto e attuabili, solo una perfetta integrazione degli uffici, del personale e dei sistemi di protezione delle categorie fragili potrà in futuro garantire quel livello ottimale dei servizi che rappresenta il fulcro della ragione d’essere dell’entità territoriale comunale. Ciò significa accentrare i processi e localizzare gli interventi provvedendo ad una distribuzione ponderata degli uffici e dei servizi in base alle quantità e peculiarità dei servizi offerti. Struttura per età - Solbiate 14% 20% 0-14 15-64 over 65 66% Struttura per età - Cagno 20,3 15,9 0-14 15-64 over 65 63,8 INQUADRAMENTO ECONOMICO Analizzata la composizione della popolazione secondo diversi indicatori demografici, i due Comuni hanno proceduto a fornire un inquadramento dell’aspetto economico, rilevante per l’erogazione dei servizi alla popolazione. Pongono altresì in evidenza come costruire un processo di fusione unicamente sull’opportunità di ottenere un beneficio economico possa apparire riduttivo, ma come certamente tale fattore contribuisca alla strutturazione di una progettualità su base pluriennale che dovrà portare alla stabilizzazione e mantenimento di quei servizi ad oggi qualitativamente elevati, oltre al miglioramento di ciò che risulta sottodimensionato e all’organizzazione di nuovi servizi per la popolazione. Vengono pertanto analizzati nel seguito i principali dati economici, fornendo altresì una visione di prospettiva del nuovo Comune, e successivamente viene sviluppato il tema degli aspetti progettuali. Uno degli elementi che caratterizza il territorio di entrambi i Comuni, “di confine”, è la presenza di un altro numero di lavoratori frontalieri. Tale elemento ha necessariamente un ritorno economico importante per il territorio, che vede ogni anno una quota importante di fondi componente il titolo II del bilancio comunale composto dai ristorni frontalieri. Senza questi fondi per entrambi i Comuni sarebbe molto complesso, se non impossibile, provvedere ai diversi interventi manutentivi quali strade, reti idriche, fognatura. Tuttavia i due Comuni sottolineano come il cambiamento degli accordi italo-svizzeri, ancora in fase di perfezionamento, porterà nei prossimi anni a nuove modalità di calcolo, con una riduzione di circa il 10%. CAGNO SOLBIATE NUOVO COMUNE FRONTALIERI 299 253 552 A fronte dei numeri evidenziati, nel seguito viene presentato il dettaglio dello stanziamento dei fondi frontalieri nei bilanci comunali (triennio 2014-16): FONDI FRONTALIERI Cagno Solbiate Comune unico Parte corrente € 94.600,00 € 68.150,00 € 162.750,00 2016 Parte capitale € 220.812,11 € 197.743,49 € 418.555,60 Totale € 315.412,11 € 265.893,49 € 581.305,60 Parte corrente € 78.775,00 € 68.155,45 € 148.155,45 2015 Parte capitale € 183.810,23 € 159.004,90 € 342.815,13 Totale € 263.810,23 € 227.160,35 € 490.970,58 Parte corrente € 78.000,00 € 73.000,00 € 151.000,00 2014 Parte capitale € 183.053,40 € 170.649,84 € 353.702,84 Totale € 261.053,40 € 243.649,84 € 503.702,84 I due Comuni sottolineano che, come emerge dai dati presentati, entrambi hanno fatto stanziamenti in modo praticamente speculare di queste risorse destinate per loro natura agli investimenti, destinandone circa il 30% alla parte corrente. Questo evidenzia la situazione di difficoltà dei bilanci comunali, che, per come sono strutturati, non riescono a garantire la copertura integrale delle spese, senza attingere a risorse che potrebbero essere destinate ad altro scopo. Con un Comune unico, sostengono i due Comuni, si porrebbe rimedio alle esigenze di copertura di parte corrente, grazie anche a economie di scala che libererebbero risorse tali da consentire l’integrale destinazione dei fondi frontalieri al titolo II. Tale elemento potrebbe risultare strategico per gli investimenti che il nuovo Comune dovrà compiere nell’arco del primo decennio, disponendo di numerose risorse aggiuntive. Tale programma di investimenti sarà meglio dettagliato nella seconda parte del documento. Contribuzione statale Al fine di favorire la fusione dei Comuni, lo Stato eroga, per dieci anni, apposito contributo straordinario commisurato ad una quota dei trasferimenti spettanti ai singoli Comuni che si fondono1. La norma statale ha disposto (Legge di Bilancio 2018)2, relativamente al contributo straordinario ai Comuni che danno luogo alla fusione (anche per incorporazione), che a partire dal 2018 questo sia commisurato al 60 per cento dei trasferimenti statali attribuiti per l'anno 2010 ai Comuni oggetto di fusione o di incorporazione, pur nel limite degli stanziamenti finanziari previsti e in misura non superiore a 2 milioni di euro per ciascun beneficiario. 1 Art. 15, co. 3, D.Lgs. 267/2000: “Al fine di favorire la fusione dei Comuni, oltre ai contributi della Regione, lo Stato eroga, per i dieci anni decorrenti dalla fusione stessa, appositi contributi straordinari commisurati ad una quota dei trasferimenti spettanti ai singoli Comuni che si fondono”. 2 Art. 20, D.L. n. 95/2012, come modificato dall’art. 1, co. 868, L. 205/2017 (Legge di Bilancio 2018): “1. A decorrere dall'anno 2013, il contributo straordinario