L’Itinerario geologico Cimino-Vicano Da a

Villa Lante a Bagnaia

Entro un paesaggio modellato dall’attività vulcanica, la riserva di Monte Casoli di Bomarzo è ricca di testimonianze storiche come le necropoli rupestri. Lo stesso abitato di Bomarzo, a lungo dominio degli Orsini, sorse in un sito già abitato dagli etruschi. Ma a catalizzare l’attenzione dei visitatori è soprattutto il Parco dei Mostri, sepolto nel verde sotto le fronde degli alberi del Bosco Sacro tanto che da lontano non se ne sospetta neppure l’esistenza. Partorito dalla stravagante fantasia di Vicino Orsini, fu realizzato nel 1564 e cioè, occorre notare, in un’epoca spesso avvezza a stranezze ed esoterismi che servissero a esplorare nuove frontiere della conoscenza (si pensi all’allora fiorente alchimia) e dello spirito. Sulle balconate naturali che offriva il terreno in pendenza, dunque, l’Orsini fece scolpire una gran quantità di figure mostruose tra il rigoglio della vegetazione. Draghi, orchi, destrieri alati, testuggini dalle proporzioni gigantesche che spuntano all’improvviso tra i rami sorprendono e un po’ inquie- tano ad ogni passo il visitatore. La visita non segue un itinerario preciso ma si lascia guidare dalla curiosità e dai varchi nel verde.

43 L’Itinerario geologico Cimino-Vicano Bomarzo Viterbo

Villa Lante a Bagnaia

Poco distante dall’ingresso si alza anche un tempietto sormontato da una cupola, sembra fatto costruire dall’Orsini come omaggio a sua moglie, Giulia Farnese. Più avanti è invece una bizzarra costruzione pendente, dove chi ha passo sicuro può divertirsi a sfidare le leggi di gravità. Altrove sirene, orsi, un mascherone dalla bocca spalancata al cui interno è ricavata una grotta e varie mostruosità animano qua e là gli angoli del parco. Il tutto è accompagnato da iscrizioni misteriose, una meno delle altre: “Voi che pel mondo gite errando vaghi / di veder meraviglie alte et stupende / venite qua, dove son faccie orrende...” Tornati sulla strada Ortana, si punta nuovamente a ovest attraversando la campagna dominata dalla sagoma bizzarra del monte Cimino: anche non sapendone l’origine vulcanica se ne indovina la genesi particolare, visto il profilo insolito. Le alture tondeggianti che circondano il vulcano Cimino sono in realtà del "domi lavici" che si osservano in corrispondenza del pannello 10. Presto si avvista la torre cilindrica di Bagnaia, il paese della splendida Villa Lante, edificata sulla sommità di una ripida scarpata di "peperino", ben visibile in tutta la sua impo- nenza dal parcheggio situato alla base del paese, dove si trova il pannello 11. All’ingresso si apre la piazza XX Settembre, dove s’alza la torre e sorgono una fontana, le chiese di Sant’Antonio Abate e San Giovanni Battista nonché la porta d’accesso al Castello, eretto prima del Mille. In leggera salita alcune viuzze portano dalla piazza all’ingresso di Villa Lante, capolavoro del Vignola (1507-1573). Si tratta di un complesso formato da due edifici simmetrici e un giardino all’italiana, esteso su ben quattro ettari a cinque livelli di terrazze

44 L’Itinerario geologico Cimino-Vicano Bomarzo Viterbo

Veduta di sovrapposte e ricco di fontane, grotte, statue, siepi. Le due palazzine, fatte erigere tra Cinquecento e Seicento, appartennero a cardinali e duchi fino al 1973 allorché - seppure danneggiate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e dai successivi saccheggi - passarono in proprietà allo Stato. Logge e stanze sono abbellite da affreschi, decorazioni a stucco, cartoni prepa- ratori per arazzi. La più recente delle palazzine (1590-1612) ospita al primo piano un salone con soffitto a decorazioni opera del Cavalier d’Arpino (1568-1640). Ultimata la visita di Bagnaia si ripassa sotto alle arcate dell’ac- quedotto, tornando al bivio precedente dove si svolta a sinistra in direzione Vitorchiano, segnalato qui a 3 chilometri. Si supera

45 L’Itinerario geologico Cimino-Vicano Bomarzo Viterbo nuovamente la superstrada Viterbo-, quindi si giunge in fondo alla strada per il piccolo centro, proprio sotto alle mura merlate che lo racchiudono, dove è collocata una tabella del nostro itinerario. Come numerosi altri centri del viterbese, Vitorchiano o meglio la sua parte vecchia è costruita sul ciglio di uno sperone roccioso a picco tra le incisioni di due valli scavate nel tufo da altrettanti corsi d’acqua, difeso da mura tuttora ben conservate e munite di torri quadrilatere trecentesche. La sua denominazione sembra prendere origine da Vicus Orchianus, cioè dipendente dall’antica città etrusca di Norchia. Nel borgo medievale, su piazzette amene affacciano il Palazzo Comunale, torri, chiese, mentre i vicoli tra le case color della roccia tufacea conducono a piccoli belvedere affacciati sulla forra. Nel complesso è notevole l’integrità urbanistica del centro storico, che rendono il paese uno dei più interessanti dell’area. Tornati sul raccordo stradale Viterbo-Orte, lo si percorre fino al capoluogo e per la precisione all’uscita Terme e Aeroporto. Una segnalazione sulla destra, che porta a passare davanti all’ingresso dell’Orto botanico dell’Università della Tuscia, conduce all’area del Bullicame, dove si trova un pannello del nostro itinerario. Si tratta di una sorgente termale oggi recintata e inserita in un parco pubblico, caratterizzata dalla presenza di un piccolo cratere pressoché circolare del diametro di 6-8 metri da cui sgorga acqua calda (la temperatura è di circa 60°).

Solfatara del Bullicame

46 Approfondimenti geologici Le sorgenti termali

Le sorgenti si definiscono termali quando la temperatura dell’acqua che le caratterizza è circa 5°-10° superiore a quella dell’aria della zona in cui sgorga. Ma come avviene il riscaldamento dell’acqua che fuoriesce in superficie? Considerando che la temperatura nel sottosuolo aumenta di circa 3° ogni 100 metri è evidente che l’acqua che circola in profondità viene riscaldata e, più leggera, risale verso la superficie dove potrà dare origine ad una sorgente calda. Le sorgenti termali sono suddivise in: - ipotermali (le più frequenti), con temperature tra i 20° e i 40° - mesotermali, con temperature tra i 40° e i 60° - ipertermali, con temperature superiori ai 60° (il Bullicame, vicino Viterbo, ne è un esempio) In aree vulcaniche dove l’attività secondaria non è ancora esaurita e dove il magma caldo è ancora presente, il fenomeno è più marcato in quanto temperature elevate si avranno a profondità minori e in più l’acqua risulta arricchita di gas e minerali rilasciati dal magma stesso. In tal caso si parla di manifestazioni termominerali. Esse possono essere acidule (acque “amare” e spesso ferruginose) o sulfuree, tipiche per il particolare “odore” di uovo marcio e per la deposizione di cristalli di zolfo di colore giallastro generati dall’ossidazione, a contatto con l’aria, dell’idrogeno solforato (H2S) mescolato a vapor acqueo. Quando il fenomeno è estremamente sviluppato, l’area interessata dalle incrostazioni di zolfo e dalla fuoriuscita di acqua calda e vapore ad alta temperatura è chiamata solfatara. In alcuni casi queste sorgenti sulfuree possono produrre ingenti spessori di una particolare roccia denominata travertino (da “Lapis Tiburtinum”, roccia di Tivoli) costituita da carbonato di calcio. Ottimi esempi sono le sorgenti delle Acque Albule proprio a Tivoli, e la sorgente idrotermale del Bullicame vicino Viterbo. Altre manifestazioni legate ad un vulcanismo tardivo o quiescente sono le fumarole, che possono essere calde (30°-300°), in cui il vapor acqueo è miscelato con diversi gas e anidride carbonica, o fredde (< 100°) molto più frequenti e costituite esclusivamente da acqua e anidride carbonica. Un’altra tipica manifestazione idrotermale sono i geyser, getti intermittenti alti anche decine di metri, che si generano quando

47 Approfondimenti geologici

l’acqua nel sottosuolo è sottoposta a forti pressioni e ad altissime temperature, tali da consentire la sua ebollizione e la sua conseguente risalita verso la superficie, da cui fuoriesce a intervalli più o meno regolari associata a vapore. Essi rappresentano potenziali fonti di utilizzo dell’energia geotermica accumulata nel sottosuolo.

The hot springs

Springs are called hot springs when their water temperature is 5 to 10 °C warmer than the surrounding air. The water that circulates in the depths is heated and since it is lighter it ascends to the surface where it gives rise to a hot spring. In volcanic areas where hot magma is still present, the phenomenon is more marked since higher temperatures occur closer to the surface and the water contains many dissolved gases and minerals released by the magma itself. In this case we speak of thermal-mineral manifestations. The resulting water can be acidulous (“bitter tasting” and often ferrous water) or sulfurous when sulfur crystals are deposited. When this phenomenon is widespread the area affected by the sulfur incrustations is called a solfatara. In some cases these sulfurous springs can produce a type of rock called travertine (from “Lapis Tiburtinum”, rock from Tivoli) which is made of calcium carbonate. Other hydrothermal manifestations are fumaroles which can be hot (30 to 300 °C) or cold (less than 100 °C). Geysers are another manifestation and are intermittent jets of water that are generated when the water in the subsoil undergoes strong pressures and very high temperatures. This water ascends towards the surface as boiling water and is released as steam.

l’acqua trabocca

48 L’Itinerario geologico Cimino-Vicano Bomarzo Viterbo Lasciato il Bullicame e tornati all’ultimo incrocio si prende a seguire la strada per Viterbo. Presso alcuni tratti delle mura monumentali della città si prende a destra sempre in direzione , attraversando la periferia meridionale della città. Sbucati sulla Cassia, subito prima dell’uscita per - Orte-Viterbo Nord, una stradina non segnalata accanto a un’area camper porta all’ingresso delle terme di san Sisto, dove sorgono alcuni ruderi romani. Si tratta di sorgenti conosciute ed apprezzate anche dagli antichi romani, con la particolarità della coesistenza di acqua fredda e calda a poca distanza. Qui, accanto all’ultimo pannello di Strade dei Parchi, ha termine il nostro itinerario. Proseguendo verso Vetralla è possibile inserirsi nell'Itinerario " etrusco", dove alcuni stop hanno aspetti di carattere geologico (necropoli di san Giuliano e sorgente dell'Acqua Forte).

Visita a Viterbo La fama di “città papale” ha offuscato la notorietà di quel gioiello rappresentato dal centrale nucleo medievale, ancora racchiuso dalla cinta di mura. Così, che Viterbo conservi piazze e strade duecentesche tra le più integre d’Italia, non pochi lo ignorano. Naturalmente Roma esclusa, per il turista è di gran lunga il più interessante dei capoluoghi laziali. Fondata dagli etruschi e passata sotto il dominio dei romani prima e dei longobardi poi, la città divenne libero tra i secoli XI e XII e nel ‘300 raggiunse il suo massimo splendore allorché divenne residenza abituale dei pontefici. Proprio nel Palazzo Papale di Viterbo si tenne il più lungo conclave che l’ultramillenaria storia della Chiesa ricordi.

49 L’Itinerario geologico Cimino-Vicano Bomarzo Viterbo Trentatre lunghi mesi, dopo la morte del papa francese Clemente IV, impiegarono i cardinali a eleggere al trono di Pietro Gregorio X, nel febbraio del 1272. Quasi tre anni durante i quali su Viterbo si puntarono gli occhi del mondo cristiano. Da una signoria all’altra la città finì quindi tra i possedimenti dello Stato della Chiesa, e quindi fu annessa al Regno d’Italia nel 1870. La visita può aver inizio dalla centrale piazza del Plebiscito, che si raggiunge facilmente a piedi dal parcheggio del piazzale Martiri dell’Uganda. Subito prima si incontra la gotica chiesa di Santa Maria della Salute, con un bel portale ornato di rilievi. Giunti nella piazza per un passaggio coperto, ecco di fronte: sulla sinistra, il Palazzo del Podestà con la torre dell’Orologio e quindi la chiesa di Sant’Angelo; sulla destra, il Palazzo dei Priori o Comunale, eretto su un portico, e il palazzo della Prefettura. Presa dopo quest’ultimo la via San Lorenzo, subito a destra c’è il rinascimentale Palazzo Chigi (XV sec.) affiancato da una torre medievale. Continuando per la via si giunge invece nei pressi della bella Santa Maria Nuova, tra le chiese più belle della città (sec. XII) e quindi alla piccola piazza della Morte, con al centro una fontana. Proseguendo, oltre i portici quattrocenteschi del Palazzo Farnese si arriva in piazza del Duomo. Contornata dalla cattedrale di San Lorenzo, dal suo elegante campanile gotico e dal celebre Palazzo Papale (del XIII secolo), è il ben noto polo d’attrazione della Viterbo turistica. Eppure le sorprese sono lì a due passi. Tornati alla piazzetta della Morte, per la tortuosa via San Pellegrino si entra nell’omonimo quartiere medievale. Urbanisticamente quasi intatto, tra le sue abitazioni a scaletta esterna e gli stemmi sui muri, le minuscole piazze, le torri e gli archi, si compie il raro miracolo del perpetuarsi di un’atmosfera realmente d’altri tempi nel cuore per giunta di una grande e moderna città. In fondo alla via, sulla sinistra si raggiunge piazza della Fontana Grande (duecentesca, con una vasca a croce greca, è la più bella della città) e da lì, volendo, le chiese romaniche di San Sisto e, appena fuori le mura, di Santa Maria della Verità. Completano la visita - si fa per dire: Viterbo è grande e in una giornata certo non si vede tutto - dall’altra parte del centro, la quattrocentesca Rocca più volte ampliata e rimaneggiata e la vicina chiesa di San Francesco, gotica ma dal portale romanico, dov’è conser- vato l’elegante Sepolcro di quell’Adriano V che Dante collocò tra gli avari nel suo Purgatorio.

50 The Cimino-Vicano Geological Itinerary From Bomarzo to Viterbo

The Monte Casoli nature reserve lies within a landscape that has been shaped by volcanic activity. It has many historical remains such as rock necropolises. The town of Bomarzo itself arose from a site that had already been inhabited by the Etruscans and then it was long under the control of the Orsini noble family. However, the main attraction for visitors is the Parco dei Mostri (Park of the Monsters) concealed under the leafy branches of the Bosco Sacro (Sacred Wood). It is so hidden that from far away you wouldn’t even suspect that it exists. The park was created by the extravagant fantasy of Prince Vicino Orsini. It was built in 1564 which is worth noting. This was an era where strange ideas and esoteric pursuits flourished leading to the exploration of new frontiers in the knowledge of matter and spirit (think about how alchemy flourished at this time). The Prince had many monstrous figures sculpted among the vegetation on the natural terraces of the sloping terrain. Dragons, ogres, winged steeds and giant turtles spring up all of a sudden through the branches, surprising and unsettling the visitor at every step taken. The visit does not follow a precise itinerary but lets you be guided by curiosity and openings in the greenery. A small domed temple, which seems to have been built by Orsini in homage to his wife, Giulia Farnese is just a short distance from the entrance. The bizarre leaning house, where the surefooted can have fun trying to challenge the laws of gravity, is farther ahead. Sirens, bears, monsters, and a large grotesque mask (mascherone), with its gaping mouth with a grotto inside it, animate the corners of the park. All of this is accompanied by mysterious inscriptions. One is less mysterious than the others: “You who have travelled the world wishing to see great and stupendous marvels, come here, where there are horrendous faces...) Get back onto the Ortana state road and head west towards Bagnaia once again crossing the countryside dominated by the bizarre profile of Monte Cimino. Even if you didn’t know that it was once a volcano, it would be easy to guess it because of its unusual profile. Soon the cylindrical tower of Bagnaia can be seen in the distance. The tower stands at the entrance of the town in Piazza XX Settembre. In the square there are also a fountain, the Sant’Antonio Abate and San Giovanni Battista churches, and the entry gate to the castle, which was built before the year 1000. From here walk up the narrow streets to reach the square in front of the splendid Villa Lante, a masterpiece by Vignola (1507-1573). This complex is formed by two symmetrical buildings and an Italian garden which covers four hectares over five overlapping levels of terraces. It has many fountains, grottos, statues and hedges. The two buildings were built between the sixteenth and seventeenth centuries and over the years belonged to cardinals and dukes until 1973. Despite the fact of having been damaged during the bombings of WWII and successive plundering, they became the property of the Italian people. Loggias and rooms are embellished by frescoes, stuccos, and preparatory drawings for tapestries. The newer building (1590-1612) has a first floor drawing room with a ceiling decorated by the Italian painter Giuseppe Cesari also known as Cavalier d’Arpino (1568-1640). After you have finished visiting Bagnaia drive under the aqueduct arcade another time and go back to the intersection, turn left towards Vitorchiano which is 51 marked as being three kilometers away. Once again go past the Viterbo-Orte highway and then follow the road leading to the small town of Vitorchiano. Right under the crenellated walls which encircle the town you will see information panel of our itinerary. As for many other towns in the Viterbo province, Vitorchiano, or we should say its old town center, is built on the edge of a steep tuff spur between the two deep gorges hollowed out of the tuff by two waterways. Vitorchiano was defended by its walls that are still well conserved and topped by fourteenth century square towers. Its name seems to come from Vicus Orchianus which would mean that it was under the control of the ancient Etruscan city of Norchia. In the medieval section the Palazzo Comunale (City Hall), towers and churches face lovely squares. Narrow streets between the tuff colored houses lead to small belvederes looking over the gorge. Overall, the old town is well conserved and has maintained its integrity which has made this town one of the most interesting in the area. Go back to the Viterbo-Orte highway and take it as far as Viterbo. Get off at the “Terme e Aeroporto” exit (exit for the spas and the airport). Turn right at the sign for Bullicame and drive past the entrance to the Orto Botanico (Botanic gardens) of the University of Tuscia. Bullicame is a fenced in hot spring inside a public park. The hot spring is an almost circular small crater with a diameter of 6-8 meters from which hot water flows out at a temperature of about 60° C. Leave the Bullicame hot spring and go back to the last intersection and take the road for Viterbo. On the right, in front of some remains of the monumental walls of Viterbo, follow the signs for Vetralla crossing the southern outskirts of the city. You come out onto Via Cassia. Just before the exit for Tuscania-Orte-Viterbo Nord there is a narrow unmarked road next to a campground. This road goes to the entrance of the San Sisto hot springs where there are some Roman ruins since even the ancient Romans used the hot springs. These springs are unusual in the fact that hot and cold springs are very close to each other. Here, next to the last information panel of the Roads of the Parks itinerary, our itinerary ends.

52 La riserva naturale di Monte Casoli di Bomarzo

a riserva naturale Monte Ca- soli di Bomarzo, istituita nel L 1999, si estende attualmente per 285 ettari (ne è previsto l'ampliamento ad oltre 700 ettari), compresi interamente nel comune di Bo- marzo. L'Ente Gestore è la Provincia di Viterbo che, in collaborazione con il Comune di Bomarzo, la gestisce con le finalità di garantire e promuovere la conservazione e la valorizzazione del territorio e delle risorse naturali e culturali dell'area. Il paesaggio dell'area protetta, fortemente influenzato dalle caratteristiche geologiche della zona, si presenta come un'alternanza di aree boscate, pianori un tempo tenuti a pascolo, aree destinati a coltivazioni e valli più o meno profonde. Il territorio comprende formazioni geologiche di varia natura: sedimentarie marine, vulcaniche e continentali. Le formazioni più antiche sono quelle del ciclo sedimentario regressivo marino, plio-pleistocenico, che occupano gran parte del territorio in esame ed affiorano in particolare nella porzione centro-meridionale della riserva, in prossimità delle incisioni fluviali del torrente Vezza e dei suoi affluenti. Le coperture vulcaniche più antiche, l'ignimbrite quarzolatitica, provenienti dal centro di emissione Cimino (circa 1,3 milioni di anni fa), conosciuta localmente con il nome di Peperino tipico (per la presenza dei frequenti cristalli biotitici neri, simili al pepe), sono localizzate sul lato meridionale della riserva, a sud del fosso di monte Casoli, lungo il margine settentrionale dell'altopiano vulcanico che si affaccia sul fosso suddetto. Nonostante la limitata estensione, la riserva è caratterizzata da una grande ricchezza floristica dovuta alla variegata conformazione del territorio stesso che si presenta come un mosaico di ambienti diversi dal punto di vista geologico, morfologico e climatico. Una fitta cerreta copre i versanti meno assolati, costituendo sicuramente l'elemento vegetale predominante di tutta l'area, soprattutto delle forre. L'abbondanza di acqua, la diversità degli ambienti e la scarsa antropizzazione dell'area consentono la vita di numerose specie animali fra cui il cinghiale, animale tipico di queste zone, la volpe, la martora, la puzzola, il tasso, roditori come l'istrice, lo scoiattolo, il moscardino, il topo selvatico dal collo giallo, l'arvicola di Savi e l'arvicola rossastra, e fra gli insettivori, il riccio, la talpa ed il toporagno comune. Numerose le specie di uccelli, la cui presenza è favorita dalla folta vegetazione, dagli anfratti e dalle antiche rovine.

The Monte Casoli of Bomarzo nature reserve

This nature reserve was established in 1999. It presently covers 285 hectares but in the future it should cover over 700 hectares. It is entirely located in the Bomarzo municipality and is managed by the . The landscape of the protected area is strongly influenced by the geologic features of the area. Deep valleys and wooded areas alternate with plains that once were pastures or cultivated fields. The territory includes different types of geological formations: marine sediments, volcanic and continental deposits. Despite its rather small size the reserve is home to a large variety of plants due to the variegated conformation of the land itself which is like a mosaic of environments that are geologically, morphologically and climatically different. The abundance of water, the different types of environments and the limited human influence on the area make it possible for many animal species including boar, marten, skunk, badger, porcupine, squirrel, and hazel dormouse to live here. Many species of birds have been observed since the thick vegetation, rock crevices, and ancient ruins favor their presence. Informazioni utili Useful information

TRATTO BOMARZO - VITERBO

RISERVA NATURALE MONTE CASOLI DI BOMARZO

Sede del parco Park offices Via Borghese 10, 01020 Bomarzo (VT) Tel. 0761 313222 – 0761 313720 – 0761 313713 Centro Visite Park visitors center Via Borghese 8 - Bomarzo (VT) Tel. 0761 924637 Ricettività e ristorazione Accomodation and Restaurants Agriturismo Le Querce di Bomarzo Via Pontone Lucia, Località Fossatello 41 - Bomarzo (VT) Tel. 0761 924299 - www.lequercebomarzo.it

Ristorante “La Terrazza” Via Cavour, 19 - 01020 Bomarzo (VT) Tel. 0761 924601 - Fax 0761 522727

Locanda La Civetta Località Catigliano - Bomarzo (VT) Tel. 0761 924069 - www.locandalacivetta.com

Hotel Via Vigna della Corte - Bomarzo (VT) Tel. 0761 924392

Bed & Breakfast La Coccinella Via Vigna della Corte - Bomarzo (VT) Tel. 333 4733222 Riserva Naturale Monte Casoli di Bomarzo

61 Informazioni utili Useful information

Manifestazioni, feste e sagre Events, festival and fairs di Sant’Anselmo ad aprile.

Prodotti tipici Local Products Biscotto di Sant’Anselmo Riserva Naturale Monte Casoli di Bomarzo

62 SERVIZI TURISTICI Tourist Service

APT Provincia di Viterbo Tel. 0761 291000 ------

63 Necropoli etrusca di Monte Casoli nel "tufo rosso a scorie nere" Informazioni utili Useful information

TRATTO -

PARCO REGIONALE ANTICHISSIMA CITTÀ DI SUTRI

Sede del parco Park Offices Via A. Saffi 4/A, Sutri (VT) Tel. 0761 601218 Centro visite Park Visitors Center Ufficio turistico comunale Apertura dal mercoledi alla domenica ore 10-13 e 15-18 (in estate 16-19) Ricettività e ristorazione Accomodation and Restaurants Albergo “Sutrium” Piazza San Francesco 1 - Sutri (VT) Tel. 0761 600468 - www.sutriumhotel.it

Bed & Breakfast “Palazzo Flacchi Fortebracci” Piazza del Comune 4 - Sutri (VT) Tel. 0761 6272329 - www.lamola135.it

Bed & Breakfast “Le Oche” Piazza dell’Oca 21 - Sutri (VT) Tel. 0761 609301 / 338 4352000

Bed & Breakfast “Il Gallo d’Argento” Loc. Monte Faloppo 29 - Sutri (VT) Tel. 0761 608849 www.ilgallodargento.com

Agriturismo “ Scuderie della Contea” Via Monte Topino 14, casella postale 39 - Sutri (VT) Tel. 0761 609189 / 380 7055274 - www.scuderiedellacontea.it Parco Regionale Antichissima Città di Sutri 55 Informazioni utili Useful information

Ristorante “La sfera d’oro” Piazza del Comune 36 - Sutri (VT) Tel. 0761 600030 Prodotti tipici Local Products Fagiolo di Sutri

Manifestazioni, feste e sagre Events, festival and fairs

Dal 17 al 24 gennaio: festa di Sant’Antonio Abate.

Febbraio: Carnevale Sutrino da giovedi a martedi grasso.

Pasqua: Rievocazione storica della passione di Cristo (mercoledì santo)

Giugno: Corpus Domini

Dal 25 giugno al 6 agosto: Sutri Beethoven Festival

Giugno, luglio, agosto: Estate Sutrina

Primo e secondo fine-settimana di settembre: Sagra del fagiolo

Dal 15 al 18 settembre: Santa Dolcissima

Dal 25 dicembre al 6 gennaio: Presepe Vivente (area archeologica) Parco Regionale Antichissima Città di Sutri

56 Informazioni utili Useful information

TRATTO CAPRAROLA - BOMARZO

RISERVA NATURALE DEL LAGO DI VICO Sede del parco Park Offices Via Regina Margherita 2, 01032 Caprarola (VT) Tel. 0761 647444 - www.riservavico.it Ricettività e ristorazione Accomodation and Restaurants AGRITURISMI Vazianello Strada di Vasiano km 2,500 - Caprarola (VT) Tel. 0761 645145 – 0761 645700 - www.agriturismovazianello.it

La Vita Loc. La Vita, Valle di Vico - Caprarola (VT) Tel. 0761 612077 - www.agriturismolavita.it

La Valle di Vico Via Gino Stellifori, 3, Loc. Casetta Lago di Vico - Caprarola (VT) Tel. 0761 612321 – 0761 647618 – 333 6523213 www.lavalledivico.it

La Palombella Loc. La Palombella (La Sala), - Caprarola (VT) Tel. 0761 647014 – 329 3505072 - www.lapalombella.it

La Gentile di Caprarola Via A.Passini, - Caprarola (VT) Tel. 0761 647128 – 335 6285140 - www.agriturismolagentile.com

Villa La Paiola s.s. Cassia Cimina km 16.200 - Caprarola (VT) Tel. 06 36306874 – 06 6780530 – 0761 645197 Riserva Naturale del Lago di Vico

57 Informazioni utili Useful information

ALBERGHI E CASE PER FERIE La Bella Venere Loc. Scardenato, Lago di Vico - Caprarola (VT) Tel. 0761 612342 www.labellavenere.it

Il Farnese s.p. Caprolatta km 2,00 - Caprarola (VT) tel. 0761 646029 – 0761 646384 www.ilfarnese.it

Ex Scuderie Palazzo Farnese viale Regina Margherita 2 - Caprarola (VT) tel. 0761 646157 – 0761 64901

Villa Antonelli loc. Vignacce - Caprarola (VT) tel. 0761 612461 – 339 3269792

Casa S.Teresa Viale di Santa Teresa 11 - Caprarola (VT) Tel. 0761 646013 www.carmelitaniroma.it

Alloggio vacanze Il Vicolo Via Cola di Matteuccio 24 - Caprarola (VT) Tel. 0761 647325 – 340 1561799

BED & BREAKFAST La Rocca Piazza Romeo Romei 7 Tel. 0761 646411 – 339 6710059 www.bblarocca.it

Michel Via Roma 59 - Caprarola (VT) Tel. 0761 646071 – 338 8495181

Petti Luigi Via Regina Margherita 66 - Caprarola (VT) Tel. 0761 647517 Riserva Naturale del Lago di Vico

58 Informazioni utili Useful information

Casale del Barco Loc. Pian del Barco - Caprarola (VT) tel. 0761 645404 – 338 2042866 – 335 5355862 www.casaledelbarco.com

CAMPEGGI Camping Natura Loc. Renicci, lago di Vico Tel. 0761 612347 – 335 6527123 – 335 377572 www.camping-natura.com

RISTORANTI E TRATTORIE La Taverna dell’Ariete Via Cavour 4 - Caprarola (VT) Tel. 0761 645461

Cavallino Bianco Loc. Fossetto, lago di Vico - Caprarola (VT) Tel. 0761 612034 - 368 969565 – 339 5763235

Chalet Italia Via Circonvallazione, Loc. Castagneti S. Teresa snc - Caprarola (VT) Tel. 0761 645277

Bella Gioia Via A.Tempesta 1 - Caprarola (VT) Tel. 0761 646963

Trattoria del Cimino da Colombo Via F.Nicolai 44 - Caprarola (VT) Tel. 0761 646173

Zi’ Catofio s.p. Cassia Cimina km 18 tel. 0761 646111

La Corte del Vignola Via Caduti sul Lavoro 35, loc. La Paradisa Tel. 0761 646300 – 346 3598462

Antica trattoria del Borgo Via Borgo Vecchio 107 - Caprarola (VT) Tel. 0761 645252 Riserva Naturale del Lago di Vico

59 Informazioni utili Useful information

Il Caravaggio Via F.Nicolai 107 - Caprarola (VT) Tel. 0761 646110 – 392 7512299

Santa Lucia s.p. Cassia Cimina km 19,00 tel. 0761 612169

I due cigni s.p. Cassia Cimina km 18,00 tel. 0761 612455

La Taverna del Sole Via Paradisa 12 Tel. 0761 646651

I Due Gallozzi Via F.Nicolai 171 Tel. 0761 647926

L’Americano Via F.Nicolai 59 Tel. 0761 645474 Prodotti tipici Local Products Nocciola Gentile Romana Riserva Naturale del Lago di Vico

60 Informazioni utili Useful information

TRATTO BOMARZO - VITERBO

RISERVA NATURALE MONTE CASOLI DI BOMARZO

Sede del parco Park offices Via Borghese 10, 01020 Bomarzo (VT) Tel. 0761 313222 – 0761 313720 – 0761 313713 Centro Visite Park visitors center Via Borghese 8 - Bomarzo (VT) Tel. 0761 924637 Ricettività e ristorazione Accomodation and Restaurants Agriturismo Le Querce di Bomarzo Via Pontone Lucia, Località Fossatello 41 - Bomarzo (VT) Tel. 0761 924299 - www.lequercebomarzo.it

Ristorante “La Terrazza” Via Cavour, 19 - 01020 Bomarzo (VT) Tel. 0761 924601 - Fax 0761 522727

Locanda La Civetta Località Catigliano - Bomarzo (VT) Tel. 0761 924069 - www.locandalacivetta.com

Hotel Tiber Via Vigna della Corte - Bomarzo (VT) Tel. 0761 924392

Bed & Breakfast La Coccinella Via Vigna della Corte - Bomarzo (VT) Tel. 333 4733222 Riserva Naturale Monte Casoli di Bomarzo

61 Informazioni utili Useful information

Manifestazioni, feste e sagre Events, festival and fairs Palio di Sant’Anselmo ad aprile.

Prodotti tipici Local Products Biscotto di Sant’Anselmo Riserva Naturale Monte Casoli di Bomarzo

62 SERVIZI TURISTICI Tourist Service

APT Provincia di Viterbo Tel. 0761 291000 ------

63 Necropoli etrusca di Monte Casoli nel "tufo rosso a scorie nere"