L'informatica Fra Scienza E Fantascienza
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L’informatica fra Scienza e Fantascienza Di Bryan Alejandro Anzules Alarcón Relatore: Prof. Giulio Raimondo Classe III B Operatore Elettronico ID: 131847 Anno scolastico 2014/15 Pag. 0 a 26 Sommario Introduzione: Relazione fra Scienza e Fantascienza, confine con l’immaginazione. ...................................................................... 2 Capitolo 1: Idea di Smartwatch .................................................. 3 . 1.1: Dalla Meridiana allo Smartwatch ................................. 3 . 1.2: Seiko Ruputer ............................................................... 8 . 1.3: LG GD910 .................................................................... 8 . 1.4: Pebble Watch ................................................................ 9 . 1.5: Samsung Gear 2 ............................................................ 9 . 1.6: Asus ZenWatch ........................................................... 10 . 1.7: Apple Watch ............................................................... 10 Capitolo 2: Idea di Robot ........................................................... 11 . 2.1: Storia dei Robot .......................................................... 12 . 2.2: Utilizzo Attuale ........................................................... 13 . 2.3: Robot non Autonomi .................................................. 14 . 2.4: Robot Autonomi ......................................................... 16 . 2.5: Io, Robot ..................................................................... 19 Capitolo 3: Intelligenza Artificiale ......................................... 21 . 3.1: Software Noti .............................................................. 22 Conclusioni ............................................................................. 24 Bibliografia ............................................................................. 25 1 | P a g i n a Introduzione “L’informatica fra scienza e fantascienza”, ho scelto di parlare di quest’argomento perché mi ha suscitato l’interesse fin da subito. Sono sempre stato interessato ai temi scientifici già che per me è un mondo a parte da quello che conosciamo, nel quale ti concentri nel più piccolo particolare e molto spesso esso ti riserva molte sorprese che magari nemmeno ti aspettavi e che ti lasciano incuriosito e con il desiderio di scoprire cose in più o nuove. Nel tema che ho scelto, ho visto la possibilità di poter parlare d’informatica dal punto di vista della sua genesi, di come da semplici idee, un tempo considerate irrealizzabili e solo frutto dell’immaginazione siano nati prodotti che oggigiorno usiamo quotidianamente. C’è sempre stata una relazione molto forte fra scienza e fantascienza. La fantascienza molte volte è definita come la possibilità di immaginare il futuro, con la consapevolezza che sarà diverso dal presente come questo lo è dal passato, basandosi sugli sviluppi della scienza e della tecnologia. Tramite l’immaginazione l’uomo è riuscito a comporsi un’idea di futuro nel quale ha immaginato oggetti che poi con il passare del tempo egli è riuscito a imitarli; queste idee inizialmente parevano impossibili da realizzarli ma ecco che entra in azione la scienza. Grazie allo sviluppo che ha avuto la scienza, specialmente nel campo della tecnologia, negli ultimi anni l’uomo è riuscito a creare oggetti che oggi sono comunemente molto usati. In questa tesi farò cenno ad alcune di quelle “invenzioni” realizzate, partendo dall’idea di partenza descrivendo brevemente la sua evoluzione nel tempo e poi descrivendo le principali caratteristiche tecniche. 2 | P a g i n a Capitolo 1 Fin da molto, il tempo è stato qualcosa che l’uomo ha voluto governare, ma il tempo è qualcosa d’infermabile. Perciò l’essere umano ha sempre pensato in creare un qualcosa che aiutasse a controllarlo. Perciò l’uomo ha inventato l’orologio che non è solo uno strumento per misurare il tempo, per tenere traccia del trascorrere delle ore, dei minuti e dei secondi, o il nostro marca tempo, per essere sempre puntuali agli appuntamenti, ma è divenuto un vero è proprio accessorio di bellezza, integrato completamente nel nostro modo di vestire e nel nostro look. Qual è stata nella storia la prima “forma” di orologio? Dalla Meridiana allo Smartwatch La Meridiana La prima forma di segna tempo apparve con la ”meridiana“, cioè un paletto conficcato nel terreno che, a seconda della posizione del sole, proiettava l’ombra dello stesso paletto sul terreno, dando così la possibilità agli antichi di capire in quale momento della giornata si era giunti. La stessa meridiana nei secoli subì notevoli migliorie, s’iniziarono a stabilire sul terreno delle presunte fasce di tempo riconoscibili da tutti, dopo di che, col trascorrere del tempo, la meridiana si evolve e fu trasferita dal terreno ai muri delle case, sui campanili delle chiese e in qualsiasi altro luogo, dove poteva essere vista da tutti facilmente. La grande problematica di questo sistema per la “lettura dell’ora” era l’impossibilità di poter “leggere l’ora” in assenza del sole, quindi nelle ore notturne e nei periodi invernali per gli antichi era un problema che doveva essere risolto ben presto. 3 | P a g i n a La Clessidra Dopo la meridiana fu inventata la clessidra che in origine era caratterizzata dalla fuoriuscita dell’acqua, da un contenitore a forma di cono, raccolta in un recipiente sottostante dando così la possibilità di poter “misurare” il livello raggiunto dall’acqua caduta. Questo sistema di misurazione fu adottato molti secoli dopo per la realizzazione degli orologi ad acqua. Sicuramente la clessidra più famosa e conosciuta da tutti è quella a sabbia, dove la struttura è caratterizzata da dei contenitori a for ma conica collegati tra di loro, nel punto più stretto, per permettere il passaggio della sabbia, contenuta all’interno della struttura a doppio cono, da un contenitore all’altro. Ovviamente il passaggio completo della sabbia da un cono all’altro ne determinava il trascorrere di un determinato periodo. L’Orologio da tavolo Fino al 1200 si susseguirono diversi stratagemmi per tenere traccia del tempo, fino a giungere al primo orologio con meccanismo meccanico, che pare sia sorto in Francia su di un campanile. Quest’orologio, intorno al 1300, fu’ adottato anche in Italia. Nacquero anche i primi orologi da tavolo caratterizzati da una sola lancetta, cioè quella delle ore, ma ovviamente la precisione del minuto non esisteva, si poteva solo approssimare al quarto d’ora. 4 | P a g i n a Il Pendolo A prendere il posto degli orologi da tavolo, furono i tanto amati ed eleganti orologi a pendolo, rimasti per altro un oggetto d’arredamento di classe dei giorni nostri. La prima forma di orologio a pendolo nacque nel 1657, che si realizzò per avere la massima precisione al secondo. I primi pendoli erano costituiti da una barra, di legno o di metallo, tenuta ferma da un’estremità e libera dall’altra, dove era collocato un peso che serviva ad effettuare delle tarature per settare la precisione. Anche qui vi furono delle migliorie quando furono inventati gli scappamenti, particolari meccanismi per rendere questi orologi primitivi sempre più precisi. Infatti nel 1670 fu’ inventato un nuovo meccanismo denominato a scappamento dove si passava dal meccanismo del moto alternato del pendolo, al moto rotatorio creato da una corona. Questo fu’ un momento di grande successo nel settore dell’orologeria. Ma più tardi lo stesso inventore del pendolo, Huygens, creò il sistema a bilanciere costituiti da un bilanciere, un volano ed un molla , sistema che anche oggi viene adottato ma che al tempo fu’ applicato ai primi orologi da taschino essendo questo un meccanismo che poteva funzionare anche in movimento diversamente dagli altri che necessitavano di stabilità e perfezione. Da questo momento in poi furono diversi i tentativi di inventare un sistema sempre più preciso e sempre meno ingombrante per dare la possibilità a tutti di poter leggere il tempo in qualsiasi momento, e in qualsiasi luogo. 5 | P a g i n a Orologio da polso La prima rivoluzione dell’orologio si ebbe con l’invenzione di Patek Philippe, che inventò il primo orologio da polso, inizialmente utilizzato solo dalle donne. L’utilizzo dell’orologio da polso da parte degli uomini iniziò solo quando Cartier realizzò per un suo amico pilota d’aerei un orologio da polso maschile. Ovviamente continuarono nuove invenzioni che apportarono migliorie all’orologio, fino ad arrivare ai primi orologi a batteria, tra questi vi fu’ la Seiko, che realizzò orologi a quadrante analogico con meccanismo mosso dall’ elettricità di una piccolissima batteria. Da non dimenticare gli orologi a movimento automatico inventati dalla Rolex, un’azienda che ben presto otterrà tanta fama e un grande mercato fino ai giorni nostri. L’Orologio Digitale Con lo sviluppo dell’elettronica e la riduzione dei prezzi divennero popolari a partire dagli anni settanta gli orologi digitali, che mostrano l’ora direttamente con cifre invece che per mezzo di lancette, una novità rivoluzionaria. Il primo orologio digitale fu il prototipo “Pulsar”, realizzato dalla collaborazione tra Hamilton Watch Company ed Electro-Data nel 1970. La versione commerciale uscì nel 1972 ed aveva una serie di display a sette segmenti rossi, grandi consumatori di energia. In seguito arrivarono gli schermi a cristalli liquidi, con modelli a quattro cifre e quello a sei cifre “Seiko 06LC”, nel 1973. Nel 1974 Casio commercializza, con il nome CASIOTRON, realizzò il primo orologio da polso con display digitale multifunzione (casio-casiotron-1974).