Comune Di Sacrofano
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COMUNE DI SACROFANO PIANO REGIONALE DI PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI Regione Lazio Periodo 2011-2014 Piano di Emergenza Comunale ALLEGATO 5 Dipartimento Istituzionale e Territorio Direzione Regionale Protezione Civile PIANO REGIONALE DI PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI Periodo 2011-2014 Legge quadro 21 novembre 2000, n. 353 DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO Direzione Regionale Protezione Civile Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi Periodo 2011-2014 Legge quadro 21 novembre 2000, n. 353 PIANO REGIONALE DI PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI Periodo 2011-2014 Legge quadro 21 novembre 2000, n. 353 Regione Lazio Presidenza della Giunta Regionale PRESIDENTE Renata Polverini Dipartimento Istituzionale e Territorio DIRETTORE Luca Fegatelli DIREZIONE REGIONALE PROTEZIONE CIVILE Area Pianificazione di Protezione Civile DIRIGENTE Lucrezia Casto Responsabile del procedimento e responsabile scientifico Lucrezia Casto TESTI E RICERCHE Lucrezia Casto Direzione Regionale Protezione Civile Claudio Cattena Direzione Regionale Cultura Arte e Sport (per i capitoli sulla Previsione, Prevenzione e le Aree naturali protette) Il paragrafo IL SISTEMA DI ALLERTAMENTO COMUNALE PER GLI INCENDI Angela Farina DI INTERFACCIA è tratto dal Manuale operativo per la predispo- Corpo Forestale dello Stato sizione di un Piano comunale o intercomunale di Protezione (per i capitoli sulla Previsione e Prevenzione) Civile - Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento nazionale di Protezione Civile. Luca M. Landolfo Direzione Regionale Protezione Civile (per l’inquadramento normativo) Ringraziamenti Patrizia De Meis Si ringraziano per la preziosa collaborazione Vincenzo Ga- Direzione Regionale Protezione Civile rofalo, di LAIT S.p.A. nella revisione dei testi di alcune se- (per il paragrafo sul Volontariato, zioni tecniche; il Corpo Forestale dello Stato nelle persone la Formazione e la dotazione dei mezzi A.I.B.) di Alfredo Ortolano - Dirigente della Divisione IV- con Giu- seppe Di Maria e Gianluca Vannoli; e i piloti degli elicot- Paolo Onorati teri del C.F.S.: Salvatore D’Andrea, Santino Di Lorenzo, ARSIAL Giancarlo Tilli e Marco Martino; per il Corpo Nazionale (per l’inquadramento climatico) dei Vigili del Fuoco: il Direttore regionale per il Lazio, Do- Carolina Tasco menico Riccio e Fabrizio Cola, Responsabile dell’Ufficio Direzione Regionale Attività della Presidenza di Gabinetto per le relazioni esterne. (per il capitolo sulla Previsione e le elaborazioni statistiche) Si ringrazia, infine, Massimiliano Severino del Dipartimen- to Nazionale di Protezione Civile per la disponibilità dimo- ELABORAZIONE CARTOGRAFICA strata nel fornire suggerimenti e informazioni utili al buon Claudio Cattena andamento di questo lavoro. ATTIVITÀ AMMINISTRATIVE Impaginazione grafica: Claudio Dori, Luigi D’Annibale, Paola Mazzei, Luigi Pensiero Carmine Modola, Liviana Perugini, Stampa: Natalina Spinilli, Vittorio Valeri Graficart snc - Formia (LT) PRESENTAZIONE Anche con questa nuova edizione del PIANO DI PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA AGLI INCENDI BOSCHIVI – periodo 2011-2014 adottato con Deliberazione di Giunta Regionale 16 settembre 2011, n. 415, si conferma l’impegno profuso dalla Direzione di Protezione civile della Regione Lazio nell’affrontare la “problematica incendi boschivi” sia sotto il profilo della previsione e prevenzione, sia con messa in azione delle risorse umane e strumentali per la lotta attiva agli incendi boschivi. I risultati di tale impegno sono evidenti: il trend evidenziato dalle puntuali elaborazioni statistiche presenti in questo elabora- to, condotte sulla totalità delle superfici boscate percorse dal fuoco e sulla frequenza degli eventi dal 1990 ad oggi, conferma che il fenomeno degli incendi boschivi sia nella Regione comunque in diminuzione. Particolari risorse sono state destinate al Volontariato anche con la programmazione di appositi corsi di formazione nel prin- cipio che una corretta pianificazione antincendio boschivo deve considerare basilari e di estrema importanza sia la completa formazione degli operatori A.I.B., sia la corretta applicazione dei dispositivi di sicurezza al fine di rendere maggiormente efficaci le attività di estinzione e di predisporre l’adeguata protezione dei medesimi operatori. Attualmente la Protezione Civile regionale raccoglie diversi compiti: opera 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno con la gestione della Sala Operativa regionale, con il coordinamento dei centri operanti nel Sistema integrato di Protezione Civile regionale e la gestione dell’operato di oltre 5mila volontari in circa 500 organizzazioni di volontariato. L’impegno dell’amministrazione regionale nei confronti di una delle emergenze più drammatiche e aggressive, quella degli incendi boschivi, che minacciano e colpiscono la comunità della Regione Lazio, è quindi notevole. Ed è pertanto mio pre- ciso dovere rendere una testimonianza di gratitudine nei confronti di chi valuta il rischio e le misure da adottare e verso chi affronta il pericolo direttamente. Renata Polverini PREMESSA Il presente Piano regionale per la previsione, prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi per il perio- do 2011- 2014 è stato predisposto in base alla Legge quadro in materia di incendi boschivi n. 353 del 21 novembre 2000 e delle Linee guida per la redazione dei Piani regionali (D.M. 20 novembre 2001). Costituisce l’aggiornamento del precedente Programma-Piano delle attività di previsione, prevenzio- ne e lotta attiva agli incendi boschivi approvato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 546 del 25 luglio 2008. In questi ultimi cinque anni gli incendi boschivi hanno rappresentato un fenomeno di particolare gra- vità a livello nazionale che ha portato all’emanazione dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3606 del 28 agosto 2007 concernente “Disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nelle Regioni: Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Regione Siciliana in relazione agli eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione” con la nomina di un Commissario Straordinario e l’individuazione di azioni urgenti di contrasto del fenomeno. Il territorio laziale è stato interessato da questi eventi che hanno riguardato in particolare una serie di Comuni del Lazio meridionale nei quali i numerosi incendi si sono ripetuti negli ultimi 5 anni, presen- tando nel 2007 una punta di elevata intensità. La prima parte del Piano riguarda un inquadramento del contesto ambientale con un’analisi degli aspetti importanti ai fini della previsione e prevenzione. In primo luogo sono state illustrate le caratteristiche del territorio regionale sotto il profilo del clima e della vegetazione. È stato poi riportato il quadro delle risorse forestali del territorio laziale prendendo in esame i dati dell’Inventario Forestale Nazionale (IFNC 2005) che costituiscono un importante elemento di aggior- namento del quadro conoscitivo sul patrimonio forestale intervenuto nell’ultimo quadriennio. Sono stati inoltre illustrati gli aspetti legati al valore ecologico e agli strumenti di protezione degli am- bienti di particolare valore come le Aree Naturali Protette e i Siti della Rete ecologica europea Natura 2000 (SIC- Siti di Importanza Comunitaria e ZPS – Zone di protezione speciale) soffermandosi sugli habitat e sulle specie floristiche e faunistiche di importanza comunitaria in essi contenuti. Questa ana- lisi dei valori di particolare pregio da difendere dal rischio di degrado e depauperamento rappresenta- to dal fenomeno degli incendi ha anche interessato importanti componenti quali le foreste demaniali e le aree di particolare interesse vegetazionale individuate ai sensi della L.R. 43/74. Sono state poi esaminate le banche dati e le cartografie informatiche disponibili nel Sistema Informa- tivo della Protezione Civile regionale e le strutture tecnologiche di cui è dotata la Sala Situazioni della Direzione Regionale. In particolare viene illustrato il lavoro che ha portato in pochi mesi alla realizza- zione del Catasto delle aree percorse dal fuoco per tutti i Comuni del Lazio. Sempre nella parte dedicata alla previsione, sono stati esaminati i dati degli incendi boschivi relativi all’ultimo quinquennio, ponendoli in relazione alle statistiche di lungo periodo. Successivamente sono state sinteticamente descritte le principali comunità vegetali interessate al fe- 5 nomeno degli incendi soffermandosi sugli aspetti legati alla propensione intrinseca all’innesco e alla propagazione del fuoco e agli aspetti correlati all’utilizzazione antropica del suolo. Utilizzando gli strumenti GIS del sistema informativo, sono state effettuate le elaborazioni che hanno consentito di pervenire alla zonizzazione del rischio mediante l’elaborazione dei dati per il calcolo di un Indice di Rischio complessivo su base comunale che prende in considerazione, per ciascun Co- mune, la pericolosità (esposizione agli incendi), il rischio potenziale (caratteristiche intrinseche della vegetazione), il rischio reale (incendi effettivamente avvenuti) e il valore naturalistico (aree protette). La tabella dei Comuni suddivisi in base all’indice di rischio è completata da un elenco dei Comuni che hanno subito il maggior numero di incendi e da quello dei comuni che non hanno subito incendi nell’ul- timo quinquennio e dall’elenco degli obiettivi da proteggere di importanza vegetazionale