DI GARLATE BIBLIOTECA COMUNALE “Piera De Gradi” XXVII EDIZIONE

ARTIGIANATO, MERCATINI, FOLCLORE, GASTRONOMIA, SPETTACOLI TEATRALI E MUSICALI AMBIENTATI NELLE VECCHIE CORTI DEL PAESE

Sabato Domenica 8 Settembre 2018 9 Settembre 2018 dalle ore 18.00 apertura punti di ristoro ore 12.00 apertura corti ore 14.00 DOMENICA SERA, A CHIUSURA DELLA FESTA, SPETTACOLO PIROTECNICO Con il contributo e il patrocinio di: In collaborazione con:

Comunità Montana Associazione CULTURE POPOLARI Lario Orientale E TRADIZIONI IL CONSIGLIO Valle San Martino DELLA LOMBARDIA www.festadellecorti.it McDonald’s di Garlate - SP72 n° 884 McDonald’s di - Via Lungolario Isonzo 13/16 Gentili visitatori

Benvenuti alla 27° edizione della Festa delle Corti, un evento che ormai non ha quasi bisogno di presentazioni e che attrae migliaia di persone da tutto il territorio (e non solo) per la sua capacità di offrire proposte e spettacoli per tutti i gusti in un contesto unico e affascinante, ma sempre e comunque legati da un filo rosso che è quello della tradizione. La scorsa edizione è stata purtroppo funestata da condizioni meteo avverse. La pioggia battente ha insistito per due giorni, impedendoci di mostrare quello che con grande impegno e dedizione era stato preparato per stupire ancora una volta i visitatori. Ma non ci siamo certo fatti scoraggiare e quest’anno ecco qui una nuova ricca proposta, che riparte delle attrazioni e delle manifestazioni che non abbiamo potuto mostrarvi lo scorso anno. Questa edizione riprende ancora una volta lo spirito originario della la Festa delle Corti, che è quello di valorizzare le radici, la storia, l’architettura e le tradizioni di Garlate e del nostro territorio. Particolare rilievo viene quindi dato a antichi mestieri, lavori artigiani, canti popolari e dialettali, prodotti locali e mercati tradizionali. Fiore all’occhiello di Garlate che si mette in mostra anche in questo weekend è lo splendido Museo della Seta Abegg, che vi proietterà nel mondo dei nostri nonni tra bachi, gelsi e macchinari tutt’oggi funzionanti. Non mancano le sempre apprezzatissime proposte gastronomiche offerte nei numerosi punti di ristoro posti lungo il percorso della festa e, a chiusura della manifestazione, l’atteso spettacolo pirotecnico. Il successo della Festa delle Corti ha un solo grande segreto, la collaborazione e la volontà dell’intera comunità: Commissione Biblioteca, associazioni, volontari e dei proprietari delle corti, che supportano con entusiasmo l’Amministrazione Comunale nell’organizzazione e a cui va il nostro sentito ringraziamento. Ringraziamento che estendiamo a tutti i gruppi folkloristici, artisti ed espositori che hanno ostinatamente voluto essere presenti anche quest’anno, per compensare la delusione dello scorso anno! Un doveroso ringraziamento va poi all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Lombardia per il contributo concesso, alla Comunità Montana del Lario Orientale Valle San Martino e alla Provincia di Lecco per patrocinio; all’associazione Culture e Tradizioni popolari della Lombardia per il supporto organizzativo, a Acel Service per il sostegno, a tutte le aziende del territorio che hanno contribuito alla realizzazione e stampa di questa preziosa guida.

Benvenuti a Garlate e buona Festa delle Corti!

Giuseppe Conti, Sindaco di Garlate Diana Nava, Assessore alla Cultura e la Commissione Biblioteca

“Immagine di copertina: “Com’era la Curt dè Chècû”, olio su tela di Adelio Ratti 3 Indice

Concerti e spettacoli Pag. 5 Programma e Piantina Pag. 15-16-17 Punti di Ristoro Pag. 6 Casa Parrocchiale Pag. 18 Santuario della Madonna o Oratorio dei S.S. Chiesa di S. Stefano Pag. 18 Cosma e Damiano Pag. 6 Piazza Foppa Pag. 19 Giazzéra Pag. 6 Cortile Esterno del Municipio Pag. 19 Fondazione Pag. 8 Cortile Interno del Municipio Pag. 19 Curt del Vignascia Pag. 10 Civico Museo della Seta Abegg Pag. 20 Cà de la Canonica Pag. 10 Curt del Burghètt Pag. 20 Cortile della Biblioteca Pag. 11 Curt di Seagrî Pag. 21 Curt del Cürat Pag. 11 Curt de Cantón Pag. 21 Curt del Còm Pag. 11 Curt del Cunt Pag. 22 Curt de la Maria in Sòmm Pag. 12 Cà de la Masséra Pag. 22 Órt de la Gésa Pag. 12 Curt de Chècû Pag. 23 Cassina del Runch Pag. 12 Curt del Bèrghem Pag. 24 Vasca di Abegg Pag. 13 Cortile interno di Villa Pozzi Pag. 24 Lavatoio Pag. 14 Curt del Mulzanèll Pag. 24 Oratorio Pag. 14 Piazza Pierius Pag. 25 Curt del Dén Pag. 14 Curt di Furmaj Pag. 25 Curt de la Mantegazza Pag. 14 Curt de la Maria in Funt Pag. 26

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4 Concerti e spettacoli SABATO e DOMENICA 5° RADUNO CAMPERISTI “FESTA DELLE CORTI” Sabato 8 Settembre (programma a parte) Curt del Cűrat - A teatro con Tramm – Garlate SABATO - ore 18.00 Oratorio CERIMONIA di INAUGURAZIONE - Intrattenimento musicale con dj set e musica live presso il CORTILE INTERNO DEL MUNICIPIO alla presenza del Sindaco, Circolo Ricreativo Arci delle autorità e delle Associazioni - Ore 21 musica con i “Sharegroove” Funk soul r’n’b Garlatesi - Ore 23 Dj Set e musica rock ska anni 90/2000 Area Beach Volley SABATO dalle 20 alle 22 - Spettacoli danzanti a cura di Unione Polisportiva Garlate DOMENICA dalle 14 alle 19 Curt de Chècû APERTURA E VISITA GUIDATA DEL SANTUARIO DEI SANTI - Ore 18.30 Esibizione canora in dialetto dei bambini della scuola COSMA E DAMIANO Curt de la Maria in Funt - Ore 21 i burattini della Compagnia Fiorino Losa DOMENICA ore 10.00 (ritrovo in biblioteca) Domenica 9 settembre TOUR GUIDATO ALLA SCOPERTA Curt del Curat DELLE CORTI ore 14.30 e ore 16,30 - A teatro con Tramm · Garlate TOUR GUIDATO ALLA CHIESA Oratorio PARROCCHIALE DI S. STEFANO E AL SANTUARIO DEI SS. COSMA E - Intrattenimento musicale con dj set e musica live DAMIANO Circolo ricreativo ARCI prenotazioni consigliate: [email protected] - 338.4149516 - Ore 21 Dj Set Area Beach Volley DOMENICA ore 16 REGATA DELLE LUCIE - Spet tacoli danzanti a cura di Unione Polisportiva Garlate Piazza S. Stefano - Dalle ore 14.00 alle 17.30 Esibizione e prove di ginnastica artistica a cura di Asd Sport è salute

Piazza Matteotti Lungolago e centro storico - ore 21 Concerto del Coro Alpino dell’Adda di DOMENICA ore 22.15 Curt de Chècû GRAN FINALE CON SPETTACOLO - Ore 16 Canti e folklore PIROTECNICO con il contributo di Curt de la Maria in Funt ACEL SERVICE e Mc Donald’s - Ore 16.30 e ore 20.30 I burattini della Compagnia Fiorino Losa

5 Punti di ristoro

Crotto Circolo Ricreativo Arci (Lungolago) - Punto di ristoro a cura dell’Oratorio S. Giovanni Bosco - Punto di ristoro con cucina toscana Fondazione ex Asilo Ambrogio Bruni Area Beach Volley - Punto di ristoro a cura dell’Associazione Garlate 2.0 - Punto ristoro con hamburgheria e piadineria a cura di Unione Curt del Cűrat Polisportiva Garlate - Trippa e pizzoccheri a cura del Gruppo Alpini Garlinda Lungo via Risorgimento Cassina del Runch - Punto ristoro con la pizza di Fantasy Pizza - Cena, pranzo e merenda all’agriturismo “il Ronco” Curt de Cantón Oratorio - Tradizionali tortelli di Maria - Punto di ristoro a cura di Branculant Piazza Pierius Piazza Foppa - Punto di ristoro e birre artigianali a cura di Isla de Tortuga - Ristorante Barbera & Champagne pranzo e cena “Festa delle Corti” Cortile esterno del Municipio - La fattoria: cucina del Casaro con servizio bar a cura di Gruppo sportivo Oratorio

Santuario della Madonna o Oratorio dei Al centro, sul pavimento, c’è una grande lapide tom- S.S. Cosma e Damiano bale con una scritta in latino: Quod Satis Morituro Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un Hoc Nimis Morto T. DC (Dio conceda quel che è paese” di P. De Gradi. necessario al mortale e che è di troppo per il morto) Si tratta di sepolture della famiglia De Capitani Non abbiamo date precise circa la prima costruzione Testori, come indicato dalla sigla “T. DC”. e nemmeno quelle dei successivi rifacimenti. All’esterno… a memoria d’uomo… correva l’anno Di sicuro, però, Padre Leonetto Chiavona la vide nel 1832: tempo di colera. Che ci fosse qui un lazzaretto? 1570 e così scrisse: “Visitai la chiesa dei Santi Cosma Un cimitero? Ai primi del ‘900, si ricorda un portico e Damiano, situata fuori e vicino al luogo di Garlate, sulla sinistra dove si mettevano a riparo varie attrez- che gli uomini per devozione hanno di recente zature e… qualche famiglia che era stata sfrattata ricostruito ed è molto bella; in altri tempi c’era un’im- riparava qui sotto”. magine della Beata Vergine dipinta sopra una parete Nel 2013 è stato rinvenuto sulla parete sud un antico della vecchia chiesa assai miracolosa, che venne affresco di incerta datazione (1200-1400) raffigurante trasferita dinanzi all’altar maggiore.” S. Antonio abate e un santo Vescovo. Attualmente, entrando si notano: sulla parete di sini- stra, l’affresco più antico, dedicato alla Madonna; la Giazzéra Madonna dell’altare in stile bizantino, con il bambino Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un vestito in abito di epoca posteriore; due statue in gesso paese” di P. De Gradi. policromo, a sinistra San Cosma con un libro in mano, a destra San Damiano con cassetta e strumenti medici; La vecchia “giazzéra”, costruzione del XVIII secolo, fin la balaustra in marmo rosso e nero.Ai lati dell’altare si verso il 1930 è servita per conservare le carni. aprono due sacrestie, ristrutturate nel 1987. Quando la “giazzéra“ funzionava, l’ingresso era in Le pareti della chiesa sono a finto marmo. La volta è via Marconi, in uno dei due lati, ora smussati per affrescata. Le lesene sono a finto marmo con capitel- questione di viabilità. La costruzione è di forma otta- lo in stucco. gonale con volta a mattoni; interno in tondo, locale 6 TOCCHETTI Il Konsorzio

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7 interrato, profondo 6-7 metri, i muri di 1 metro circa terreno dove è costruito, viene donato ai Garlatesi. di spessore. Sul tetto a “polenta” veniva posto uno I donatori non vantano alcun diritto sulla formazione strato di pula di riso che faceva da isolante; alcuni del CdA e demandano al sindaco locale la podestà di piastrini reggevano il tetto (gioia dei ragazzi entrare nominare cinque persone, capaci e di buona volon- dalle finestrelle e saltare in mezzo alla pula!). tà, intenzionati ad esercitare i compiti stabiliti dallo Durante l’inverno, quando nevicava, i contadini por- Statuto e necessari per raggiungere gli scopi per cui tavano qui tante gerle di neve e ghiaccio prelevato l’ente è nato. dalle vasche (Abegg, Ronco, Gnecchi) per conto Sono trascorsi ormai più di 100 anni, tante cose sono del macellaio che esercitava nel vicino mattatoio cambiate, ma le finalità d’uso rimangono sempre della “Curt del Vignascia”; compenso giornaliero un quelle stabillite nello Statuto approvato ed allegato “caurén” (biglietto di banca corrispondente a due lire, al Decreto Ministeriale del 25/01/1931 per l’el ezione con l’effige di Cavour) e “du cudeghétt” (due cotechi- a Ente Morale. Infine, nel 2004, per effetto di nuovi ni). Erano guai per il macellaio quando la neve era ordinamenti regionali, diventa Fondazione. A tutti poca; doveva ricorrere al ghiaccio artificiale a Lecco. gli effetti “Persona giuridica di diritto privato senza Neve e ghiaccio venivano posti nel locale sotterraneo scopo di lucro” della ghiacciaia e pressati con il “tròch” (cilindro di Note sui benefattori: Ambrogio Bruni; nasce a Milano legno) e sopra si appoggiavano le carni. nel 1854 da Francesco Bruni e Teresa Ronchetti, coi Man mano che la neve si scioglieva si raggiungeva la fratelli Gaetano e Luisa sono proprietari della filanda carne con una scaletta. L’edificio e stato ristrutturato di Garlate costruita nel 1841. La famiglia, dedita alla negli anni 90. fiorente industria serica, possiede altri opifici nei din- torni. Ambrogio, filantropo e amante del bello, non Fondazione (ex asilo Ambrogio Bruni) ha particolari interessi ai beni serici della famiglia. Si imparenta coi Gnecchi in quanto la sorella Luisa Sorge nel 1911, operante dal 1912 per iniziativa di sposa Carlo Gnecchi che assume la gestione della privati benefattori tra i quali si sono distinti i Sig,ri filanda garlatese che, nel 1887, viene rilevata dalla Ambrogio Bruni, Francesco e Giovanni Gnecchi. Lo famiglia Abegg. Nel 1911 è sindaco di Garlate, nel scopo era di accogliere nei giorni feriali i bambini di 1912 si ritira ad Alassio dove muore il 01/02/1912. Garlate. Con atto notarile 04/06/1919 lo stabile e il Angelo Pozzi, nasce a Busto Arsizio il 7/11/1879, indu-

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9 striale serico, risiede a Milano ed è molto presente a Abitata da un contadino, questi vi organizzò la vita Garlate dove possiede una villa a lago. Già collabora- con la sua famiglia. tore dell’associazione, con l’erezione nel 1931 a Ente Il cortile era utilizzato per depositarvi carri e attrezzi. Morale, ne diventa Presidente, carica che ricopre per Nel 1914 venne costruita la Corte che vediamo anco- circa 40 anni quando, nel 1971, si dimette per limiti ra oggi. Venne occupata da artigiani: sarto, barbiere, di età (91 anni). A suo merito vanno sia il primo che stagnino, contadino, macellaio. Il sabato, il sarto il secondo ampliamento dello stabile, sempre sup- esponeva i vestiti lavorati in settimana ad asciugare portato dai validi collaboratori e sostenitori garlatesi. dopo la stiratura, e lo stagnino esponeva le padelle di Muore a Milano il 4/11/1971 ed è sepolto nella tomba rame stagnato: il tutto pronto per la consegna. di famiglia a Garlate. La “Curt del Vignascia” era molto conosciuta nei din- torni anche perché, fra il 1920 e il 1930, ci funzionava Curt del Vignascia il mattatoio. Non è detto che il nome “Vignascia” Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un derivi da “vigna”. Nel caso specifico si pensa abbia paese” di P. De Gradi. origine dal nome della zona di provenienza del primo contadino che si era stabilito nel cortile dopo la sepa- Il nome di questa Corte si trova già nelle mappe set- razione della “Curt del Com in Sòmm”. Era d’uso che tecentesche. La parte più antica-nucleo originario-è le Corti prendessero nome anche dal luogo d’origine situata sul fondo. Guardando con attenzione si nota degli abitanti. Vignazza è tuttora località di , nei muri e nella pavimentazione della parte vecchia al confine Nord-Ovest con Garlate. del cortile un probabile collegamento alla “Curt del Còm in Sòmm”. Esisteva, e se ne intravedono le Cà de la Canonica tracce,un forno da pane. Vicino al forno,un grosso Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un masso di forma sferica con un incavatura al centro paese” di P. De Gradi. chiamata la “pila”, serviva per macinare cereali. Si dice che più di un incendio abbia motivato varie Vi si accede tramite una portina con tabernacolo, con ristrutturazioni della Corte e del fabbricato. Madonna e Gesu’ Bambino, del tardo Ottocento. Nel secolo scorso, venne costruita la parte prospi- Il nome, che indica pure la relativa zona a lago visibile ciente la piazza Vittorio Veneto ad uso legnaia “la dal piccolo ballatoio cui si accede tramite la scala legnéra del Gnécch”; il portico d’ingresso era situato sulla destra, deriverebbe dal fatto che la costruzione verso l’attuale “Asilo”. dell’edificio risalente al 1500, era abitazione dei cano-

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10 nici. La parte inferiore del fabbricato, detta tinera, si gurata la nuova biblioteca intitolata a Piera De Gradi. ritiene fosse una delle quattro chiese esistenti alla fine del XVI secolo a Garlate: S. Agnese. Curt del Cürat Le altre tre erano: S. Stefano, S. Vincenzo e S. Damiano. Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un La chiesa di S. Agnese fu distrutta alla fine del 1500 in paese” di P. De Gradi. quanto pericolante ed il Cardinale Borromeo ordino’ il trasferimento della prepositura ad Olginate. Il suo nome trarrebbe origine dal fatto che l’immobile Ancora oggi è viva nella memoria di molti la presenza era di proprietà della Chiesa, (come lo è tuttora, alme- in questa zona di Candida, che vi lavorò tra il 1800 no per una parte). Archi, volte, finestre sul cortile a tra- e il 1900. Era insegnante di lavoro, di giorno per le pezio, tutto dice quanto sia antica e sia rimasta bella. ragazze più giovani e di sera per le donne che lavo- Meriterebbe da sola una monografia! Vi abitavano ravano in filanda. Insegnava catechismo ai bambini e “Chi de Sèpa”, “Chi de Bram” e “Chi de la Surda”. Con riordinava i preziosi paramenti della chiesa. un po’ di fantasia vi possiamo ancora vedere le donne Tutti lavori che furono svolti in seguito dalle suore, che si mettevano “a rosc”, (facevano gruppo), “i fàven arrivate in paese nel 1927/1928. i scalfétt e i sulètt”, (facevano la calza), le bambine che giocavano “a spazi”. E ciascuno raccontava “ognivon Cortile della Biblioteca la sua”, (ognuno quello che aveva da dire). E i bambini Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un “i faven i cumedi”, potevano giocare liberamente: e paese” di P. De Gradi. giocare voleva dire scoprire. Gli anziani erano seve- rità e timore, ma anche disponibilità e benevolenza: L’edificio di piazza Vittorio Veneto, sede attuale della insomma un microcosmo ad elevato controllo sociale. Biblioteca Comunale, è del 1888 e fu costruito come sede delle Scuole Elementari Statali. Curt del Còm La costruzione ha una sua linea decorosa. L’ingresso Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un iniziale dell’edificio, che durò fino al 1960, era di fronte paese” di P. De Gradi. all’ingresso dello stabile, quindi, a causa dell’aumento del traffico, è stato spostato sul lato sinistro della can- Subito oltre il cancello, sulla sinistra in alto, vediamo cellata. Due classi al mattino e due classi al pomeriggio incisa sulla pietra la data del 1559. Si tratta senz’altro occupavano i locali del pianterreno. I locali del primo della rifusione di precedenti fabbricati, in quanto il piano erano adibiti: uno ad abitazione dell’insegnante, complesso di edifici fa parte del nucleo più antico del l’altro, dal 1920 al 1930, era sede del Municipio. Tutti paese, che stava a monte della Strada Regia. Il nome gli insegnanti avevano classi miste e pluriclasse, e, più della Corte, detta anche “Curt del Còm in Sòmm”, tardi, si fecero i turni. deriva probabilmente dal luogo di origine delle fami- Dal 1991 il fabbricato è diventato sede della Biblioteca glie che qui vi abitavano; qui c’erano “chi del Còm”, Comunale, qui trasferita dalla vecchia sede che si appunto, e “chi de Crüstu”. trovava nell’attuale Palazzo Comunale. La Biblioteca La corte, oggi alquanto “modernizzata”, era molto Comunale è stata voluta da un gruppo di cittadini ed probabilmente collegata con l’adiacente “Curt del inaugurata il 7 aprile 1974. Vignascia”, come si nota dai muri e dalla pavimenta- Ecco alcuni dati statistici dei suoi primi 43 anni di atti- zione della stessa corte. vità al 31 dicembre 2017: Nelle corti, quasi tutte abitate un tempo da contadini, - n. 22982 il totale dei documenti di proprietà; sotto i portici c’erano “carètt e caretétt, gèrli, gabi, - n. 152261 il totale dei documenti prestati a domicilio. cavagn, scighèzz, ranzén, la vanga, baston in di can- Nell’anno 2009 è stato completato il restauro dell’inte- ton”… I portici ospitavano via via i prodotti della terra: ro edificio ad opera della ditta “Baitelli Costruzioni” di le pannocchie di granoturco appese a mazzi, il frumen- Palazzolo sull’Oglio ed il 1° maggio 2011 è stata inau- to che veniva battuto con verga sull’aia improvvisata, 11 verdure e frutta in attesa di essere smistate. Nelle stan- fici circostanti. E molto probabilmente dal lato sud, ze in alto (cameron e camerén), si conservavano l’uva un tempo collegava direttamente con la “Curt del da mangiare a Natale, mele, pere, caki; le patate si con- Cürat”, di cui buona parte degli edifici è ancora oggi servavano in cantina al buio, perché non diventassero di proprietà della Chiesa. Molti Garlatesi, gente da verde-malsano. E quando meno ce lo si aspettava…, le sempre legata alla lavorazione della terra, anche mucche sciolte dalle catene, invadevano a grandi salti oggi hanno come passione la coltivazione di un orto la corte, provocando un fuggi fuggi generale: era l’ora come questo. Un tempo, tra la fine dell’’800 e l’inizio della loro libertà. del ‘900, i contadini portavano i prodotti dei campi e degli orti nella “Curt del Bèrghem”, “ul mercà”, che Curt de la Maria in Sòmm era centro di raccolta, per la successiva vendita. Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un L’”Órt de la Gésa”, oggi è curato dai signori Franco e paese” di P. De Gradi. Giuseppe, da cui ricavano, oltre al piacere di un’atti- vità sana e salutare, anche più praticamente, prodotti Siamo in tanti a ricordare il vecchio portone tarlato- freschi e genuini per le loro famiglie! perlinato come il nuovo-che si pensa fosse del 1800. L’arco del portone ha, ai lati, due affreschi rappresen- Cassina del Runch tanti l’Annunciazione, in riquadri di cotto: a sinistra Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un l’Angelo, a destra la Vergine in ginocchio proba- paese” di P. De Gradi. bilmente del secolo XVII, indicava un augurio a chi s’avvicinava alla casa, come se dovesse portare (o La “Cassina del Runch, “cé sa quanti ann la g’ha!”, ricevere) “una buona novella”. (chissà quanti anni ha!).Vi si arriva tramite una stra- È bello notare come la costruzione, nel suo comples- da in parte “risciulada” (acciottolata), inizialmente so sia volta a Levante. Storicamente “risulta che mai ci costruita e conservata dagli antichi proprietari Gadda. fosse (qui) un convento; le dicerie di tal genere sono La “risciulada” serviva al passaggio dei cavalli del diffuse e spesso legate alle raffigurazioni pietose o proprietario, dei muli e dei buoi per il trasporto delle religiose che non vengono più comprese in tempi merci. Il ciottolo serviva a trattenere il terreno e fre- recenti”. Le varie modifiche subite attraverso i secoli nare gli zoccoli degli animali. Per quel che l’ultimo per trasformare la casa contadina in abitazione di tipo contadino che vi ha abitato fino agli anni ‘90 ricorda: odierno ne hanno alterato soprattutto l’interno; se ne la parte sud-est della cascina ha 100 anni; la parte conservano alcune strutture e una certa atmosfera. nord-est è stata poi costruita in tre tempi. Da notare poi lungo il perimetro della costruzione le Un’iscrizione all’ingresso dice: Cassina Ronco fr. pietre di cava sporgenti e, nell’interno, un pozzo da Garlate. Di questa prima cascina non si conosce la parete, ora inutilizzato. All’interno della corte, dalla precisa data di costruzione. Si pensa che qui abitasse, parte aperta, si gode, quasi come in un quadro, della inizialmente un pastore; una data sicura la si ha da suggestiva visione del Monte Barro. una pietra in via Ronco, alla vasca: 1859. Fra l‘800 e il ’900 la cascina era abitata da Giuseppe Milani, Órt de la Gésa detto Burnudén (da la Burneda di Olginate), nel 1915 venne abitata da Casimiro Maggi, avo degli ultimi Vi si accede tramite un portoncino in legno con abitanti. Chi è giunto qui all’inizio avrà trovato boschi catenaccio. Nessuno potrebbe mai immaginare che di querce, carpini, betulle, robinie; ha disboscato, dietro questo portoncino vi sia un orto; eppure ecco creando la selva, privilegiando i castagni. Da qualche l’“Órt de la Gésa”. anno la cascina è stata oggetto di un completo ed L’origine del nome è da attribuire alla proprietà che accurato restauro che ha voluto preservare per quan- è a tutt’oggi della Chiesa. La caratteristica dell’orto to possibile i suoi aspetti originali. Oggi è sede dell’A- è di essere quasi completamente chiuso dagli edi- griturismo “Il Ronco “. Anche il terreno circostante 12

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è stato in parte ulteriormente disboscato, con l’in- del torrente Orco che qui entrava attraverso una troduzione di colture utili alla struttura stessa, quali griglia, trovava due tubi di scarico, di cui uno portava ulivi, alberi da frutto, frutti del sottobosco, prodotti l’acqua alla filanda e l’altro portava l’acqua alla fon- dell’orto. I corsi d’acqua che alimentano boschi e prati tana di casa Mantegazza. Da qui alla casa Gnecchi sono: il Cavelén, la Belana, il Mujaca, l’Orco. ed infine nelle proprietà Abegg. Il torrente Orco ha Certo che da qui si può godere di una vista veramente acqua pressocchè perenne, e questa riserva serviva impagabile su Garlate ed il territorio che la circonda! anch’essa ai vari usi della lavorazione della seta. E parlando di questa zona non si può non ricorda- A proposito dei vari usi di questa vasca, si ricorda re Piera De Gradi, che abitava proprio sulla strada anche che fin verso il 1930, durante le gelate inverna- del Ronco e che ci ha lasciato alla fine del 2007. li, qui si accumulavano riserve di ghiaccio che veniva- Innamorata di Garlate e di questa zona in particolare, no poi prelevate. Il ghiaccio veniva rotto e uncinato, ora era felicissima per il recupero che si stava facendo messo in gerle e trasportato nelle due ghiacciaie del della Cascina del Ronco. A ricordarla restano la sua paese, i cosiddetti “giazzérî”. Una è ancora oggi visi- casa ed i tre funghi in cemento che lei stessa aveva bile all’inizio della strada per Galbiate, “la Giazzéra”, fatto mettere all’inizio della salita, per permettere alla mentre l’altra si trovava in via S. Rocco; erano i frigo- madre anziana di “tirare il fiato”, quando si risaliva riferi di allora. Nei pressi della vasca è interessante la verso casa. Oltretutto lei è anche l’autrice del libro presenza del “Sassone”, un grosso masso di serpen- “Garlate, conoscere e inventare insieme un paese”, tino lungo 3 metri che proviene dalla Val Malenco in da cui sono state tratte quasi tutte le descrizioni che Valtellina e che ha percorso circa 80 Km. trasportato illustrano le varie corti di questo opuscolo. dal ghiacciaio. Circa 10-12 mila anni fa il ghiacciaio che riempiva la nostra vallata, ora occupata dal lago, Vasca di Abegg aveva iniziato a sciogliersi lentamente ed a ritirarsi, Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un trascinando pian piano a valle grosse quantità di paese” di P. De Gradi. ghiaia e di massi. Il torrente Orco in seguito prese a scorrere più o meno dove si trova ora, creando allaga- La vasca, che si trova sulla sponda sinistra del torren- menti nella parte bassa del paese. La parte alta invece, te Orco e che appunto la alimentava, era stata costru- grazie al “masso sacro”, risultò protetta e lì sorsero i ita in funzione del lavoro della filanda, (1841-1950). primi insediamenti abitativi di Garlate, probabilmente È lunga 17 metri e larga 8. Il Comune l’ha acquistata anche perché protetti dal salto di roccia a fianco del nel 1970, assieme alle altre proprietà Abegg. L’acqua Crotto. È probabile che in passato, 3-4 mila anni fa, il 13 “Sassone” avesse una funzione religioso-propiziatoria. è stata oggetto di importante restauro così come il Lo si deduce dal fatto che sul dosso superiore si vedo- salone del cinema attuale risale invece ai primi del no dei piccoli incavi a forma di scodelline (coppelle), Novecento. nei quali forse veniva versato l’olio per alimentare la fiamma di uno stoppino; come è anche possibile che Curt del Dén servissero per altre cerimonie, con vino od altro. Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un Il masso, grazie alla sua posizione, impedì spesso fino paese” di P. De Gradi. a non molti anni fa, prima della costruzione dell’at- tuale briglia in cemento, che le acque del torrente Anticamente questo cortiletto rettangolare era pre- Orco, ingrossate dalle piogge, cambiassero percorso ceduto da un muretto e portale ora distrutto e sosti- ed investissero la parte alta dell’abitato del paese. tuito da una cancellata. La casa all’interno di tre piani e intero ballatoio ligneo dovrebbe essere del 1600. Lavatoio Sulla parete c’è un affresco deteriorato e molto ritoc- Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un cato con la Madonna del Rosario tra S. Antonio abate paese” di P. De Gradi. e Maria Maddalena. Il cortile aveva anche uno sbocco dietro la torre che si trova a lato. È una fontana usata come lavatoio pubblico. L’acqua è quella del Torrente Orco che arriva qui attraver- Curt de la Mantegazza so una griglia e una tubatura. La fontana è stata Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un costruita verso il 1945. Il terreno per costruirla è stato paese” di P. De Gradi. ceduto al Comune dalla Chiesa (proprietaria delle case e del terreno in questa località), in cambio di Il bell’affresco a sinistra del portale ci invita a sosta- quattro metri quadrati circa al Cimitero, (di proprietà re. Osserviamolo: si tratta di un’Annunciazione degli del comune), per seppellirvi in un’unica cappella i ultimi anni del XV secolo, ancora ancorata alla deli- Curati del paese. Precedentemente i Curati venivano catezza e alle qualità coloristiche del mondo tardo- sepolti in tombe singole con lapide usuale. gotico o del “gotico internazionale” ben diffuso in alta Italia specialmente nella prima metà di quel secolo. Oratorio L’annunciazione messa all’ingresso è un simbolo di Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un augurio a chi entrava. L’affresco è stato rinvenuto nel paese” di P. De Gradi. 1979, durante la ristrutturazione esterna dell’edificio. Il palazzo,comunemente chiamato “la Mantegazza”, L’Oratorio maschile iniziò la sua attività ad opera è una costruzione posta nel centro storico di Garlate di alcuni volontari nel 1925, per i ragazzi fra i sei e e si presenta con la fisionomia di un palazzetto i quindici anni. Un’attività molto apprezzata era il settecentesco, formulato attorno a una corte qua- teatro. Ancora non c’erano nelle case la radio e la drangolare, cui si accede attraverso un ampio portale televisione; inventiva e allegria supplivano. in granito che reca incisa sulla chiave la data 1688. Si rappresentavano commedie e drammi del fio- Si tratta certamente della rifusione di precedenti rente primo ‘900: “il piccolo Lord”, “La tragedia di unità edilizie, di cui resta l’indizio nella torre inserita Morteron”, vite di Santi… Nel 1936, con la guerra sull’angolo nord-orientale e che denuncia un asse d’Africa l’attività dell’Oratorio maschile rallentò fino notevolmente deviato rispetto a quello della corte e a che fu sospesa. Dal ’40 al ’45 i locali del Coadiutore del prospetto principale. furono occupati dagli sfollati. Poi l’attività riprese; dal Gli edifici precedenti sono stati coordinati verso ’50 al ’56, l’Oratorio venne gestito da un Coadiutore e l’antica via ducale, con una facciata lievemente da molti laici. Recentemente l’ex casa del Coadiutore, concava,su due piani, con il portale e una serie di (originariamente della prima metà dell’Ottocento), grandi finestre incorniciate da bei davanzali lavorati 14 Programma e piantina 13 14 15 9 12 2 1 Piazza 16 e Pierius iat 11 alb 39 17 42 41 37 r e p 40

a i 3 10 V Via San Rocco Via Manzoni 36 33 35 32 18 Piazza 8 4 34 Matteotti 5 38 1 Santuario dei Santi Cosma e Damiano 19 7 20 Scuole Apertura al pubblico e visita guidata a cura dei volontari e dei 31 21 estori e Capitani 30 Cios Via Via T ragazzi delle scuole medie di Garlate e : 22 6 24 23

MILAO Via Provinciale - Sabato sera dalle ore 20 alle ore 22 sottopasso LECCO NOIT 2017 29 EAC 28 VOLLE Museo NOIT 2017 - Domenica dalle ore 14 alle 19 della Seta 25 Abegg 26 NOIT 2017 2 Crotto Lungolago 27 - Punto di ristoro a cura dell’Oratorio S. Giovanni Bosco con Trovi il percorso nella pagina successiva intrattenimento musicale a cura del gruppo MARTYVA (musica anni 80/90) 12 Órt de la gésa 3 Giazzera - Un angolo di pace nascosto - Il pozzo di San Patrizio 4 Fond. ex Asilo Ambrogio Bruni 13 Cassina del Runch - Punto di ristoro a cura dell’Associazione Garlate 2.0 - Cena, pranzo e merenda all’agriturismo “il Ronco” - Pesca di beneficenza della Fondazione Bruni Vendita confetture - Domenica ore 15 laboratorio yoga bambini e ore 16.30 14 Vasca di Abegg teenyoga laboratorio pittura creativa (necessaria prenotazione 15 Lavatoio presso SaniRimedi di Garlate) 5 Curt del Vignascia 16 Oratorio - Collezione di antichi strumenti da lavoro - Esposizione di lego a cura di ItLUG Italian LEGO® - Erbe aromatiche, piante officinali e antichi rimedi contadini a Users Group Lecco cura di “La Zucca Matta” - Punto di ristoro a cura di Branculant - A rotazione laboratori di Eco-Cosmesi “Come una volta”: guidati - Intrattenimento musicale con dj set e musica live da Orietta riscopriremo antiche ricette contadine tradizionali 17 Curt del Dén che con l’utilizzo di materie prime povere e di uso comune 18 Curt de la Mantegazza (miele, olio, zucchero, farine varie) consentivano di mantenere bellezza e salute. 19 Casa Parrocchiale 6 Ca’ de la Canonica - I Presepi artigianali 20 Chiesa di S. Stefano (antica Pieve) 7 Piazza V. Veneto - Apertura al pubblico - Punto informativo a cura della Protezione Civile - Percorso storico e fotografico dei momenti significativi degli - Presidio medico a cura dei Volontari del Soccorso di scavi archeologici della Chiesa di S. Stefano - Mercatino dell’artigianato - Visita guidata domenica ore 14.30 e ore 16.30 8 Cortile della Biblioteca 21 Piazza S. Stefano - Info Point - Esibizione e prove di ginnastica artistica a cura di Asd Sport è - Mercatino dei libri salute Valgreghentino domenica dalle ore 14.00 alle 17.30 9 Curt del Cűrat 22 Piazza Foppa - Trippa e pizzoccheri a cura del Gruppo Alpini Garlinda - Il mercatino di Garlinda, creazioni artigianali per tutti i gusti - A teatro con Tramm - Garlate - L’arte del cioccolato 10 Curt del Còm - Ristorante “Barbera & Champagne”: pranzo e cena Festa delle Corti - Esposizione macchine da cucire d’epoca (collezione Rino 23 Cortile esterno del Municipio Moretto) - La Fattoria: cucina del Casaro con servizio bar - Associazione Fabio Sassi Onlus a cura del Gruppo Sportivo Oratorio. 11 Curt de la Maria in Sòmm Allestimento a cura di Avis Garlate - Alla scoperta di uno studio fotografico e televisivo insieme - Dialetti solidali: tanti modi per dire sangue all’associazione “Spettacolaree” a cura di Avis Garlate

15

24 Cortile interno del Municipio Programma e piantina - Il Museo della Seta: preludio alla visita. Esposizione di modelli di macchine tessili - Le attività del Parco Monte Barro - Arance di Natale Onlus - Aido Garlate Piazza e Pierius iat - Open Day “Garlabimbo” e laboratorio sensoriale alb r per bambini 0/3 anni (domenica dalle ore 16) e p

a 25 i Civico Museo della Seta ABEGG V Via San Rocco Via Manzoni Segui il filo della storia, dalle Corti al Museo Ingresso con visita guidata prezzo speciale € 2,00 Piazza Matteotti - Sabato: ore 20.45 e 22; Percorso Il percorso consigliato è - Domenica: ore 10-11-14.45-16-17.15-18.30-20 contrassegnato da orme bianche Sala civica: dipinte sull’asfalto. - Bigattiera Storica: antico metodo di allevamento di bachi da Scuole seta (a cura di Ass. Progetto Comune) Punti ristoro - Vieni al museo, vivi il museo! Le scuole del territorio raccontano Area Parcheggio 26 Circolo Ricreativo Arci (lungolago) Servizi estori e Capitani

- Punto di ristoro con cucina toscana Cios Via Presidio medico Sabato: Via T Punto Informativo - ore 21 musica con i “Sharegroove” Funk soul r’n’b della Protezione Civile - ore 23 Dj Set e musica rock ska anni 90/2000 Punto Informativo Turistico Domenica: ore 21 Dj Set 27 Area Beach Volley - Punto ristoro con hamburgheria e piadineria. Animazione e MILAO Via Provinciale

sottopasso LECCO spettacoli danzanti a cura di Unione Polisportiva Garlate 28 Cortile della CPM “Casa del Lago” EAC VOLLE Apertura domenica dalle 15.00 alle 18.00: Museo - Esposizione artigianale di manufatti realizzata dal laboratorio della Seta Abegg di Arte dell’area della salute mentale Cooperativa l’Arcobaleno 32 Curt de Cantón - Ore 15.00 laboratorio per bambini “Garlate in puzzle!” con la - I tradizionali tortelli di Maria Lungolago collaborazione degli ospiti dell’area della salute mentale della - Il miele di Garlate Cooperativa l’Arcobaleno 33 Curt del Cunt 29 Giardino del Municipio - Tondì, gli orecchini di Vanessa - Esposizione barche da canottaggio olimpico, dimostrazione 34 Ca’ de la Masséra di utilizzo e possibilità di prova remoergometri, divulgazione di - La vecchia cantina col grande torchio. materiale informativo sui corsi di avvicinamento al canottaggio Possibilità di pigiare l’uva per bambini e non a cura di ASD Canottieri Pescate. 35 Curt de Chècû 30 Curt del Burghètt La corte del dialetto, “Sè regordet quant se parlavå in dialèt?”: - Artigiani in Corte a cura di Associazione Laboratorio 7 con il - Filmati, foto, proverbi e modi di dire contributo dell’Associazione Paesevivo - Esposizione del quadro “Com’era la Curt de Chècû” di Adelio Lungo via Risorgimento Ratti, immagine del manifesto della XXVII Festa delle Corti - Punto di ristoro con la pizza di Fantasy Pizza - I tradizionali Cücümer de Garlàa 31 Piazza Matteotti - Impara il dialetto giocando La piazza in festa: - Esibizione canora in dialetto dei bambini della scuola. - Esibizione Gruppo Folkloristico La Brianzola (sabato) Sabato ore 18.30 - Dimostrazione di Tai Chi. Sabato ore 21 - Canti e folklore. Domenica ore 16 - Esibizione C. & C. Kickboxing Lario. Domenica ore 17-19 36 Curt del Bèrghem - Concerto del Coro Alpino dell’Adda di Olginate. Domenica ore 21 - Artigiani in Corte a cura di Associazione Laboratorio 7 16

Programma e piantina Piazza e Pierius iat alb r e p

a i V Via San Rocco Via Manzoni Piazza Matteotti Scuole estori e Capitani Cios Via Via T

MILAO Via Provinciale

sottopasso LECCO EAC VOLLE Museo della Seta Abegg Lungolago 37 Cortile interno di Villa Pozzi 41 Curt de la Maria in Funt - Composizioni floreali artigianali a cura del gruppo I burattini della Compagnia Fiorino Losa: “Le ragazze dei fiori” - Esposizione collezione burattini famiglia Losa - Esposizione plastico modulare, diorami ferroviari e laboratori di - Spettacoli sabato ore 21, domenica ore 16.30 e ore 20.30 modellismo pratico a cura di Club Treni 38 Curt del Mulzanèll - Esposizione e mercato dei prodotti provenienti dalle missioni in Ecuador, Brasile, Bolivia e Perù - Mostra fotografica in occasione del 50° anniversario della prima missione in Brasile dell’Operazione Mato Grosso Lungolago e centro storico 39 Piazza Pierius - Punto di ristoro e birre artigianali a cura di DOMENICA ore 22.15 Isla de Tortuga Garlate GRAN FINALE CON SPETTACOLO - La piazza gastronomica PIROTECNICO 40 Curt di Furmaj con il contributo di - I tradizionali Cücümer de Garlàa ACEL SERVICE e Mc Donald’s - Punto di ristoro con assaggi di risotto e buon vino 17 in pietra e da mazzette d’intonaco. In corrispondenza disegno dell’arch. A. Valsecchi. Al centro del cortiletto al lato principale la corte ha un portico di tre luci, retto interno del complesso ora è stata collocata la lastra da pilastri di pietra a vista; sul perimetro della corte si tombale del “Vir illustris Pierius” che risale al 491 e aprivano i vari ambienti, con accessi sottolineati da che è stata rinvenuta nella Chiesa di S.Stefano duran- architravi,fregi,cappelli in pietra e da mazzette in te i lavori di ristrutturazione del 1896. muratura. Oggi si notano interventi successivi e riela- borazione unitaria del XVII secolo. Anzitutto, l’intero Chiesa di S. Stefano edificio è stato rialzato di un piano verso la fine del Tratto da: “Testimonianze archeologiche a S. Stefano di XIX secolo, ad opera della famiglia svizzera Abegg. Il Garlate” 2002. sopralzo era adibito a “galettiera” e stanze di servizio, e per i medesimi fini di servizio vennero ristrutturati Gli scavi eseguiti dal 1995 al 1997 per il rifacimento altri ambienti del palazzo (dormitorio, ecc…). dell’impianto di riscaldamento e della pavimentazio- L’industria serica, fiorente nel secolo XIX, oltre ad ne della Parrocchiale di S. Stefano hanno confermato occupare uomini e donne del paese, interessava la sua origine paleocristiana, con la presenza fino alla gente dei paesi limitrofi, soprattutto donne. Donne fine del XVI secolo di tre chiese: S. Stefano, S. Agnese che venivano “da lontano”: valli bergamasche, e S. Vincenzo. L’area nella quale vennero erette le Lodigiano, Friuli. Esse abitavano nel palazzo, che tre chiese era all’inizio occupata da una villa romana prese così il nome di “Cà di furestéri”, adibito a refet- costruita nel I secolo d.C. Da essa, probabilmente torio e dormitorio. Pochi decenni fa venne rifatta l’ala attorno alla metà del V secolo, venne ricavato un meridionale, dove sono stati ricavati quattro piani mausoleo, che venne poi trasformato in oratorio nel di alloggi. Difficile conoscere l’origine del fabbricato VII secolo grazie all’aggiunta di un’abside. e delle primitive entità edilizie. Alla metà del XVIII Dopo la completa demolizione dell’oratorio altome- secolo il palazzo apparteneva alla famiglia ducale dei dioevale venne costruita una chiesa a tre navate e Maraviglia Mantegazza (milanese, senatore e marche- due absidi alla fine del X/ inizi dell’XI secolo. se di Liscate), ciò spiega l’appellativo popolare. Con l’eccezione del campanile e di alcuni tratti di Si può ipotizzare che in origine l’edificio della fine del muratura, la chiesa romanica viene ricostruita ridot- ‘400, le cui tracce si sovrappongono nella rifusione del ta ed in forme barocche nel 1665. Infine nel 1896 ‘600, appartenesse alla famiglia patrizia dei D’Adda. il luogo di culto viene ampliato verso ovest con la costruzione di una nuova abside in sostituzione di Casa Parrocchiale quella orientale demolita, per far posto alla nuova facciata. Delle tre chiese sopravvive ora in alzato solo Fino al 1600 circa la casa parrocchiale di Garlate chia- S. Stefano, mentre S. Agnese e S. Vincenzo vennero mata “Canonica”, si trovava nell’attuale via Canonica. demolite alla fine del XVI secolo perché pericolanti. Quando il lago si ingrossava e fuoriusciva, inondava i S. Stefano venne elevata a Parrocchia dal Cardinal locali inferiori della casa, per cui si pensò di acquistare Borromeo nel 1566. Degli importanti reperti rinvenuti l’edificio dell’attuale casa parrocchiale. L’edificio è stato negli anni durante gli scavi, tre colonnine di marmo recentemente oggetto di completa ristrutturazione datate al V/VI secolo della mensa paleocristiana di S. (2003-2006), con finanziamenti della Curia, dell’8 per Agnese, sono oggi conservate in un locale attiguo mille imposta sui redditi e con offerte dei parrocchiani. alla sacrestia. Altri importanti manufatti che suggeri- La ristrutturazione ha permesso di leggere le varie vano l’origine paleocristiana della chiesa sono le tre fasi di costruzione. C’è un nucleo centrale che risale capselle per le reliquie: la prima di marmo, la seconda presumibilmente all’anno mille, al quale furono poi in pietra gessosa e la terza in argento, datate alla fine aggiunti due braccia nella direzione opposta. IV/ inizi V secolo, e tre laminette votive in argento La ristrutturazione è stata effettuata dalla ditta “Riva raffiguranti un santo, datate al V secolo. e Costruzioni” di , (ex Piccapietra), su Altre due iscrizioni frammentarie databili al 491 ed al 18 MONTATURA E LENTE IN UN’ARMONIA UNICA

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539 furono rinvenute tra il XVIII ed il XIX secolo e due Un cortile cintato e il bel porticato, parte integrante frammenti di un’altra lastra con iscrizioni, la prima del del palazzo dell’800, sono oggi riservati a varie attivi- “vir illustris Pierus”, e la seconda di un “tus presbiter”, tà di gruppi e associazioni. “Ai tempi” era detto ”corte vennero rinvenute durante i lavori del 1896. delle bocce”, perché appunto ci si giocava. Dall’unica porta aperta verso nord si accede al palazzo, ed al Piazza Foppa cortile interno. Dall’ampio, comodo scalone d’onore si Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un accedeva all’abitazione privata. Affreschi e bei camini paese” di P. De Gradi. fanno pensare a un arredo di lusso e a molta servitù (i camini andavano riforniti di legna, e l’acqua nelle cuci- Il torrente Orco ha la sua sorgente tra i boschi ne veniva portata a mano in secchi!...). L’ultimo piano, “Tabalosa” e “Carbunen” e nel ‘600/’700 scende- oggi adibito a vari servizi, non era diviso inizialmente va liberamente al lago, dando luogo alla via Valle in locali; ”ai tempi” serviva da magazzino con tralicci dell’Orco, (ora via Crispi) e, fino alla fine degli anni per i bozzoli di riserva della filanda. ’50 lo si poteva vedere ancora in questa piazza, prima che andasse a sfociare nel lago. Poi venne ricoperto e Cortile Interno del Municipio per alcuni anni la piazza era diventata un orto. Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un È un punto strategico di Garlate in quanto qui si affac- paese” di P. De Gradi. ciano la Chiesa di S. Stefano, il complesso degli edifici annessi al Municipio e, attraverso il vicolo Foppa, si Il cortile e il portico sono un autentico tuffo nel XIX accede direttamente al centro storico. secolo. A destra, il porticato è stato chiuso da vetrate Il completo rifacimento della piazza dell’inizio degli di buon valore artigianale; vi sono stati sistemati in anni 2000 ha voluto collocare sul selciato nella parte tombe ricostruite i resti della necropoli romana. ad ovest, proprio prima dell’imbocco del vicolo Lo stile di questo palazzo è il tardo neo-classico; fu Foppa, lo stemma del Comune di Garlate, in ciottoli costruito da Gnecchi nel 1860. e marmo nero. Gli svizzeri Abegg Rubel il 16.12.1887 acquistarono tutta la proprietà industriale Gnocchi e qui vollero Cortile Esterno del Municipio stabilire la sede ufficiale della ditta Abegg in Italia. Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un Entrando da via Risorgimento, a sinistra del portone paese” di P. De Gradi. d’ingresso, c’è ancora quella che era la portineria (costruzione antecedente al palazzo); sulla destra il 19 porticato dava in uno stanzone con annesse stalle. Gli anni dal 1937 al 1950 videro operare il nuovo Nello stanzone erano custodite le carrozze a cavalli stabilimento di Garlate che lavorava per il Filatoio che servivano sia per uso personale degli Abegg e del Abegg di Villa San Carlo, e questi sono anche gli direttore generale Job, sia per portare i lavorati della anni che vedono la nascita del museo, che con- seta prelevati dalla filanda-nei vari stabilimenti della tribuì a risparmiare dalla distruzione il patrimonio zona; erano: un barroccio a due ruote, due carrozze a tecnico che ha segnato la storia della seta nel quattro ruote e due carrettiere a quattro ruote. territorio lecchese. Dopo la scomparsa nel 1967 Tutti gli ambienti, alcuni spaziosi, altri di belle pro- dell’azienda Abegg nel settore della torcitura, in porzioni, sono stati ripristinati e resi agibili dopo l’ac- Italia si stavano svendendo gli immobili Abegg e quisto da parte del Comune. Gli affreschi, alcuni della venne ipotizzato di trasferire il museo in Svizzera. fine del secolo scorso, altri di non molto posteriori, A quel punto il Comune di Garlate ed altri enti sono stati ripristinati da Isidoro e Luigi Milani. A piano pubblici vennero coinvolti e dopo alcuni anni il terreno, a sinistra, c’erano le cucine. Vi si possono museo venne donato al Comune di Garlate che nel ammirare ancora un bel camino con una data sulla frattempo aveva acquistato l’edificio ed i terreni ghisa MDCCXXVII (1727), una struttura per fornelli a dell’ex filanda. Negli ultimi anni è stato creato nel carbone, un passaggio per vivande e una pompa per territorio adiacente un gelseto storico che racco- attingere acqua dal pozzo sottostante. A destra, sotto glie diverse qualità di gelso. Il museo della seta di il porticato, c’è la bella e grande sala di ricevimento. Garlate che è stato il primo museo nel mondo della Sempre al piano terreno, vi erano i magazzini delle lavorazione della seta, nell’ambito del progetto sete in balle, e lo studio del proprietario il cui arreda- “Archeoseta”, è stato recentemente affiancato da mento è ora nel museo della seta. altri tre musei europei: Il Museu Textil di Terrassa (Spagna), il Macclesfield Silk Museum (Regno Civico Museo della Seta Abegg Unito) ed il Museu “Pacos da seda” di Macero de Cavaleiros (Portogallo). Risalgono agli anni ’50 le origini del “Museo dell’ar- te della seta”, realizzato nell’ex filanda di Garlate. Curt del Burghètt Fu infatti allora che il Cav. Carlo Job, a quel tempo direttore delle industrie Abegg, volle raccogliere Detta anche “Curt de Pinén”, trova l’origine del suo un campionario delle macchine e degli accessori nome dalla famiglia che la abitava in origine. Ancora usati un tempo nel settore serico. Quello di Garlate oggi discendenti dei “Burghètt” (Borghetti) la abi- è sicuramente da considerare il più importante dei tano e sono proprietari di una parte dei fabbricati complessi industriali posseduti nel comasco e nel della corte. bergamasco dagli Abegg, prestigiosa famiglia di Le altre case sono di proprietà del Comune ed imprenditori svizzeri che operarono nel settore hanno come destinazione l’affitto a persone anzia- della seta in Lombardia. La data della meridiana ne del paese. Il complesso di questi edifici, il cui sulla facciata dell’edificio fa risalire la realizzazio- restauro è stato, dopo lunghi anni, completato nel ne della filanda di Garlate al 1841. La data del 2010, si trova dietro il palazzo Abegg (ora palazzo 6 dicembre 1887 segna invece l’acquisto della Comunale), ed è di origine del ‘600/’700, poi già filanda e del resto degli stabilimenti da parte delle ripristinato nell’800. Interessante è l’edificio col famiglie Abegg e Rubel. portico all’entrata con facciata finta dell’800. A Erano impegnate nella filanda circa 180 donne e memoria d’uomo: la prima aula adibita a scuola giovani originarie in gran parte della Valle Imagna. per l’insegnamento elementare si pensa fosse in un La crisi economica e la concorrenza dell’oriente mise- locale di questa corte. ro in ginocchio anche la realtà di Garlate che cessò Il primo maestro pare fosse Gaetano Panzeri, padre l’esercizio alla fine della campagna serica del 1934. della già conosciuta Candida, di cui si parla alla “Cà 20 Dir. San. Dr. M. Izzo Igiene e prevenzione orale Pedodonzia e ortodonzia PESCATE Via Roma, 76 Endodonzia e conservativa Tel. 0341.1843458 Estetica e protesi Impiantologia e chirurgia orale UN NUOVO SERVIZIO Bite sportivi DI ODONTOIATRIA MODERNA del la Canonica”. Molti invece si ricordano che alcuni Curt de Cantón locali della stessa corte, quelli confinanti col palazzo Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un paese” comunale, hanno visto negli anni ‘70 la nascita della di P. De Gradi. “storica” Unione Polisportiva di Garlate, che qui ha avuto la sua sede per molti anni. Questa Corte apparteneva nel 18° secolo alla “Scuola dei morti” e la parte più antica è quella verso il fiume Curt di Seagrî Orco, a nord, per la presenza al piano rialzato di una finestra tardogivale. Le Corti erano quasi tutte abitate Proprietà della famiglia Anghileri fin dalla metà del un tempo da famiglie di contadini e qui c’erano “Chi 1700; in origine era un porticato, da cui il nome de Canton” e “Chi del Famèl”, ad esempio. Nei pollai, “dei sei archi”, nel quale si svolgeva il commercio (“i saraj”), c’erano galli, galline, oche, anatre, tacchini, del vino, olio, cereali e legna. Ne dà testimonianza (“la pola”). Nelle stalle c’erano mucche, buoi, pecore, l’atto notarile del 28 aprile 1836: “…ampio porticato asini, muli, qualche cavallo (arrivarono solo dopo il detto – luogo del Torchio – con suolo di rizzo, cui si 1918), maiali e conigli. Fuori dalla stalla sempre cata- accede dalla Reggia Strada per Milano avendo a tra- ste di letame, (“ul liam”). Fino al 1930 circa l’ambiente montana la via del Foppone al lago, a mezzodì la val- caldo della stalla era frequentatissimo nelle regioni letta dell’Orco, a levante campello con orto, moroni e fredde: al lume di candela donne e bambini facevano viti…”. Posto in centro al paese, adiacente la Chiesa “ul rosc”, il gruppo che si riuniva a lavorare a maglia, di S. Stefano, era sicuramente luogo di incontro a recitare “il rosario”, a informarsi ed a informare sui per scambi commerciali e sociali. Attualmente, nella fatti del paese, e a “cuntà so i esempi”, (a raccontare le corte, si vedono solo tre archi. I restanti, pur conser- favole). Nelle stalle si filava la canapa grezza e in corte, vati intatti, sono inglobati nelle abitazioni formate oltre ai lavori legati agli animali domestici, si svolge- a seguito della divisione del porticato fra gli eredi. vano altre attività. “La bugada”: le pesanti lenzuola di Sulla sinistra un affresco raffigurante la Madonna col canapa si portavano al lago a lavare. Bambino, San Giovanni Battista e San Francesco, è Riportate in corte, si mettevano nel “segion”, (il datato 6 aprile 1612. Rilievi effettuati dall’archeologo mastello), ricoperte di acqua bollente e sotto “il prof. Brogiolo, responsabile degli scavi della Chiesa bigaù”, (trapunta di tela), ricoperta a sua volta di di S. Stefano, collocherebbero la parte più antica del cenere fredda. La mattina seguente venivano portate fabbricato all’XI secolo. di nuovo al lago a risciacquare e poi riportate a casa 21 e stese sulla “lobia”, (loggia), ad asciugare. attribuire all’appellativo “UL CUNT”, appunto, dato Un’altra attività, molto diffusa a Garlate, era legata ad un certo Polvara Eufrasio che qui abitava nella all’allevamento del baco da seta: “I cavalé’”. seconda metà del 1800 e che era stato attendente di un conte durante la ferma militare. Curt del Cunt Sembra che in seguito lui avesse assunto atteggia- Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un menti e modi di fare un po’ troppo da “conte”, tanto paese” di P. De Gradi. da meritarsi questo appellativo.

Un portale in tufo e tettuccio esterno, (recentemente Cà de la Masséra rifatti), conducono alla Curt del Cunt, di forma pen- Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un tagonale, che si trova all’inizio della spina di edifici, paese” di P. De Gradi. originali del 1400, che si susseguono lungo l’antica “Contrada di mezzo” (ora Via Manzoni). Si tratta di un insieme di locali comunicanti diretta- Il complesso, di forma ovoidale, in antico si chiamava mente con la retrostante “Curt del Bèrghem”, desti- “In capite Garlatio”, cioè “In testa a Garlate”. Così alme- nati un tempo alla lavorazione dell’uva, fino alla pro- no si può interpretare da alcuni documenti del ‘400. duzione del vino locale. Il nome deriverebbe da “Casa Il suo nucleo centrale ha ancora presenti elementi del della massaia”, la donna che probabilmente gestiva periodo sforzesco. La Corte nel 1700 era composta il locale che dava su Via Manzoni, adibito alla cosid- da varie case d’affitto e una masseria. Qui vi abitava- detta “Frasca”. Quando vi era la produzione del vino no “Chi del Cunt”, appunto, e “Chi del Famèl”. novello, “Nustranèll” o “Mericanèll”, veniva messa Anche questa corte ha subito nei secoli varie trasfor- fuori sulla via “la frasca” (alberello verde), ad indicare mazioni. L’origine del nome della corte sarebbe da la presenza di un’osteria, e la gente che passava si FRIGERIO GIUSEPPE & C. s.r.l. SERVIZI ECOLOGICI

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22 fermava a bere e a mangiare polenta e alborelle. “La frasca la durava fin che ghè n’era per i otri”, ...durava finchè c’era del vino per gli altri.

Curt de Chècû Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un paese” di P. De Gradi. • VINI SFUSI DI QUALITA’ • VINI• VINI PREGIATI SFUSI E NATURALI DI QUALITA’ IN BOTTIGLIA L’intera corte è stata oggetto di un completo rifaci- • VINI• VINI PREGIATI SFUSI DI QUALITA’ E NATURALI mento all’inizio degli anni 2000 • BIRRE ARTIGIANALI • PRODOTTIIN •BOTTIGLIAVINI ALIMENTARI PREGIATI E ARTIGIANALI NATURALI Un interessante portale del ‘500 dà direttamente IN BOTTIGLIA SELEZIONATI accesso al cortile, mentre la parte esterna del caseg- • BIRRE• BIRRE ARTIGIANALI ARTIGIANALI giato è del ‘600/’700 e i profili eleganti delle finestre danno un aspetto signorile e ci ricordano il lavoro dei bravi scalpellini della zona. Nel cortile troviamo delle strutture sia dell’800 ed altre più antiche del 1500 (forse anche del 1400), tra loro integrate. Il cortile è interessante perché ha verso nord due • PRODOTTI ALIMENTARI grandi archi a tutto sesto e, forse, ve ne era un terzo. GARLATE,ARTIGIANALI Via Statale 767 Tel. 0341/681703 [email protected] L’insieme è quello caratteristico di casa signorile e di SELEZIONATI Clicca• PRODOTTI «miGARLATE, piace» via Peschera su Facebook 104ALIMENTARI – tel. 0341/681703 (Bacco x Bacco) tipo mercantile del 1400. Spia di tutto questo è, sul [email protected] lato ovest, la finestrella con ghiera doppia di terracot- ARTIGIANALIClicca «mi piace» su Facebook (Bacco x Bacco) SELEZIONATI GARLATE, via Peschera 104 – tel. 0341/681703 [email protected] Clicca «mi piace» su Facebook (Bacco x Bacco)

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23 ta, caratteristica della fine del 1400. vita del paese. In Corte c’erano due famiglie: “Chi del Alla Curt dè Chècû è dedicata l’immagine del manife- Còm” famiglia corrispondente al cognome Polvara; sto della Festa delle Corti 2018 “Chi del Bèrghem” famiglia corrispondente al cogno- me Longhi. Curt del Bèrghem Questi due cognomi sono ancora ricorrenti in paese; Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un paese” si pensa si riferiscano a gruppi familiari di antica origi- di P. De Gradi. ne settecentesca,provenienti da Como e da Bergamo.

Da sempre si entra nella Corte da un sottoportico con Cortile interno di Villa Pozzi soffitto ligneo, (tra l’’800 e il ‘900 sede di un merca- to), e loggia sovrapposta. La struttura della Corte è Entrando dalla portina che dà su via Manzoni, si acce- quella caratteristica di cascina lombarda-chiusa, di de al cortile interno del grande complesso secentesco forma quadrangolare, ad “U”. A nord, tutto denuncia costituito dalla Villa Gadda (già Testori De Capitani) e l’epoca della costruzione del complesso originario: dalle dipendenze strettamente legate al centro sto- pare intorno al 1400. I lati posti a ovest e a sud, a rico del paese, con l’ampio parco degradante verso pianoterra, erano adibiti a stalla; al piano superiore, il lago, con splendida veduta dei monti oltre la riva a fienili. Su uno dei pilastri verso ovest, c’è una data: bergamasca. La villa è un lungo edificio a due piani 1883, si pensa sia l’anno di costruzione della cascina con finestre rettangolari ritagliate nella superficie e delle sottostanti stalle. A nord, lato delle abitazioni, degli intonaci con bel motivo a balaustra sopra l’in- abbiamo i classici ballatoi di legno (ora in parte in gresso, con parapetti in ferro battuto. Il lungo colon- ferro), che servivano come corridoio per i locali che nato del portico accompagna chi entra nel cortile a tuttora si affacciano ed anche per far essiccare i pro- scoprire mobili antichi e dipinti che testimoniano il dotti della campagna. gusto dei proprietari. Notevole il ciclo di affreschi che “Ai tempi”, la vita qui, che era in gran parte simile a Cherubino Cornienti realizzò nella volta del salone quella che si svolgeva nelle altre Corti, rappresentava a pianterreno e raffiguranti 5 bozzetti sui fasti di la prima base di vita familiare e di sostentamento. Prometeo. Nel grande parco si trovano esemplari di Animali domestici, pollai nel centro, stalle ai lati cedri del Libano e Atlanticus, magnolie, sequoie, lecci, con esternamente le cataste di letame, (“la méda carpini, aceri. La portineria ottocentesca con belle de liàm”), lavoro di adulti, giochi di bimbi, quiete decorazioni in cotto, è inserita all’estremo angolo a operosa di vecchi… Caratteristiche de la “Curt del sud-ovest dello stesso. Forte è sempre stato il legame Bèrghem” tra ’800 e primo ‘900 erano: “la sculéta” che ha unito i Testori a Garlate. Veneziani, tessitori e ”ul mercà”(la scuoletta, il centro di raccolta). La della seta, nel 1671 i Testori riscattarono Garlate, ”sculéta” era una scuola per le ragazze che avevano le pagando 100 ducati d’oro al re di Spagna. loro mamme che andavano in filanda. “Ul mercà”, in quanto era centro di raccolta dei prodotti dei campi Curt del Mulzanèll e degli orti che qui venivano portati dai contadini per la successiva vendita.La fontana: l’acqua di questa L’edificio della corte era nel secolo XVIII una casa fontana viene da “Mujaca”. di proprietà della famiglia Corti dove si abitava e A memoria d’uomo sempre servita come fonte per si teneva masseria. L’edificio, quasi per intero di bere e per tutti gli usi domestici. Serviva per lavare a rifacimento moderno, ha al piano a terra un breve tutte le donne della Corte e a quelle delle Corti vicine; portico di tre luci con pilastroni in pietra. In fondo, la sera poi diventava bagno pubblico. verso ovest, c’è una grande legnaia terrena proba- Era punto di riferimento, soprattutto il lunedì mattina, bilmente di origine settecentesca, recentemente e in occasione delle ore di punta; mentre si lavava, restaurata. La lunga scala in granito e altri elementi ci si scambiavano informazioni e “ultimissime” sulla della casa dichiarano interventi ottocenteschi. 24 Purtroppo è andato distrutto il portone d’accesso 1896, durante i lavori di ristrutturazione dell’edificio alla corte, sostituito dall’attuale cancellata. Nella e che ora è esposta nel cortiletto interno della Casa corte vi hanno abitato (od abitano ancora), “chi Parrocchiale. Il frammento maggiore di 70 cm. di del Perèll” e “chi del Mulzanèll”, da cui appunto la altezza, 28 cm. di larghezza ed 8 cm. di spessore, è stessa prende il nome. Spesso i nomi delle famiglie stato così tradotto: “Alla buona memoria. Qui riposa prendevano il nome dal loro luogo di provenienza e in pace “PIERIUS”, uomo illustre, che visse nel secolo “Mulzanéll” deriva dall’attuale “Mozzana” di Galbiate. più o meno 50 anni, fu inumato quattro giorni prima delle idi di agosto sotto il secondo consolato di Piazza Pierius Longino e quello di Fausto, uomini chiarissimi”. Tratto da: “Testimonianze archeologiche a S. Stefano di Garlate” 2002. Curt di Furmaj Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un paese” È la nuova piazzetta del paese che è stata inaugu- di P. De Gradi. rata il mese di aprile del 2008. Prende il suo nome dal “Vir illustris Pierius”, identificabile con il “Comes La corte, che fa parte del complesso di edifici del 1700 Domesticorum” di Odoacre, incaricato di organizzare chiamato “Ca’ del Brini”, appare meno signorile rispet- l’evacuazione dal Norico all’Italia dei cittadini romani e to all’altra corte adiacente “Curt de la Maria in Funt”. che fu ucciso nella Battaglia sull’Adda il 10 agosto del I Brini erano ricchi proprietari di terre, non solo a 490, che sembra abbia avuto luogo proprio a Garlate. Garlate, che venivano date in affitto ai contadini del La sua sepoltura a Garlate è testimoniata dall’iscrizio- paese, e pare comunque che questa fosse l’unica ne paleocristiana ritrovata in due grandi frammenti famiglia che non chiedeva la mezzadria. nell’abside della Chiesa di S. Stefano di Garlate nel Le case venivano affittate in blocco coi “löch”, (i

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25 campi); la forma dell’affitto creava meno problemi alle parti e comportava però la donazione delle pri- mizie dei raccolti al padrone.

Curt de la Maria in Funt Tratto da: “Garlate, conoscere e inventare insieme un paese” di P. De Gradi.

L’accesso alla corte presenta una caratteristica siste- mazione ad esedra ed il complesso delle sue abitazio- ni che è denominato “Cà del Brini” e che comprende anche l’adiacente “Curt di Furmaj”, risulta un po’ www.ampadv.it staccato dall’altra parte del paese. Appartengono al ’700 e sono costruzioni tipiche aventi funzione agri- cola. Il palazzo aveva ed ha due colonne in granito, scolpite a mano, che reggono tre archi. Per accedere Si ricordano le imposte alle finestre in legno pregiato e al portico, c’è ancora una gradinata ad acciottolato; la la lavanderia. L’acqua veniva attinta dal “funtanén” (in parte centrale è stata cementata dal “Gabia de Cìus” via Testori, chiuso, purtroppo nel 1955, quando è stato noto artigiano, verso il 1950. Le scale sono di sasso, messo in opera l’acquedotto). Ai piani superiori c’erano molto larghe: ci si passava - fin verso il 1960 - coi fasci quattro vasti ambienti adibiti a camere e a sale varie. La di fieno per andare alla cascina che si trovava nei famiglia Brini possedeva molte terre a Garlate, a Chiuso locali superiori. e a Maggianico. Verso il principio dell‘800 si trasferì a Oltre il portico c’era l’entrata alla sala maggiore; sulla Castello di Lecco, conservando la proprietà del com- destra, all’estremità delle scale, c’era un corridoio che plesso. La casa è stata poi abitata dalla famiglia Maggi portava alla scuderia. Nel sottoscala di questo corri- di cui non si conosce con precisione la provenienza. doio c’era il forno per cuocere il pane per uso della Dietro la “Cà de la Maria” c’era un campo di circa 100 famiglia, venuto alla luce durante i lavori del 1980. mq detto la “marunera”; un campo dove il padrone, Tale forno era situato in una parte dei vasti locali della acquistate piantine di gelso (“murón”), alte circa 30 cucina. Dalla strada, attraverso il cortile, la gradinata, cm, le metteva in vivaio e le faceva coltivare. La Corte è il portico, arrivava la carrozza del Brini con pariglia. stata ristrutturata negli anni ’80. SPREAFICO

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