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CULTURA eSOCIETÀ l’Unità2 3 Mercoledì 1 ottobre 1997

Con Warhol, Dine, Oldenburg, Wesselmann,Rosenquist, è stato frai protagonisti della «Pop Art» newyor- kese (più formalmente educata ri- Pop Art spetto a quella esuberante e vitalisti- ca manifestatasi in altre aree norda- Dalle strade mericane). RoyLichtenstein (nato a New York nel 1923) si è affermato ai musei dall’inizio degli anni Sessanta attra- verso un’impostazione molto chiara della propria pittura, lucidamente E ritorno trasferendonelladimensionepittori- calesuggestionideifumetti,siacome Un «erede» di immagini, sia sopratutto come im- Lichtenstein? Non pianto linguistico. Suo riferimento cercatelo nelle gallerie era il repertorio dei disegnatori di tra- d’arte, lo trovate nelle dizione d’intenzione narrativa reali- strade. Non sarà proprio stica: i vari Dick Floyd, Don Sher- Lichtenstein, ma ci wood,GeorgeWunder,ecc. assomiglia molto. Si Aveva lavorato come disegnatore chiama Roberto industriale, e forse la nettezza ed es- Baldazzini, è uno dei più senzialitàdelsuoparticolaremododi bravi autori di fumetti figurare ne conservava l’imprinting. italiano ma firma anche la Come pittore emerge nei primi anni campagna pubblicitaria Cinquanta, impegnandosi in modi della Tim per i telefoni di immaginazione folcloristica, nella cellulari. I suoi manifesti a tradizione dell’American scene (co- fumetti con ragazzi e wboy, indiani, sceriffi, ecc). Nel ragazze che 1957 si orienta verso l’espressioni- propagandano tariffe, smo astratto informale, e in tale vantaggi e sconti degli linguaggio occasionalmente co- abbonamenti Telecom, mincia a sperimentare l’inserimen- tappezzano le strade di to di spunti di immagini già de- tutta Italia. Tra i quadri del sunte da «cartoons». A una vera e maestro pop e questi propria utilizzazione, non soltanto manifesti pubblicitari c’è della tematica dei fumetti, ma dei in comune uno stile loro stessi strumenti di sintesi figu- grafico, che è poi quello rativa, è pervenuto con grande dei fumetti tra i Cinquanta chiarezza di scelte nel 1961-62. e i Sessanta, fatto di segni Mentre pochi anni dopo si è impe- netti e semplici, colori gnato in elaborazioni più comples- piatti, uso del se, complicando una tale nettezza retino. Ma oltre d’impostazione con l’inserimento Qui sopra che dallo stile di zone non più dipinte, risolte ri- La cultura «Kiss II» sono correndo a materie plastiche, reti di accomunati da colorate, ecc. E questo segna l’ini- «bassa» e, accanto, un’analoga zio di una pratica anche di tipo og- uno dei manifesti operazione gettuale, fino a quella sorta di scul- dei fumetti della campagna artistica. ture che ha cominciato a realizzare ispirò pubblicitaria Quando nei secondi Sessanta e che si pos- Il Roy della Telecom, Lichtenstein, sono vedere nel Padi- Il Roy firmati nei primi anni glione centrale della la pittura da Roberto Sessanta, Biennale veneziana. Baldazzini prende alcune Uno dei critici nor- impersonale vignette di damericani tempesti- fumetti e le vamente vicini ai ed elegante ridipinge «popists» neworkesi, ingrandite fino Robert Rosemblum, dell’artista all’eccesso, nel 1962 (in un arti- compie colo apparso in Italiadel pop scomparso un’operazione su «Metro», n.8) ha paragonatodel la pop sofisticata e fondamentale opzione di Lichten- complessa. stein per l’iconografia e il linguag- Analogamente a gio dei fumetti (adottato in antite- quanto fatto si alla pittura astratta), a quella di Art» newyorkese, ha rappresentato ganti quanto decorativi, che arieg- dalla Pop Art per altri Courbet che intorno al 1850 si è un’opzione del tutto purista, Li- giano a modi dell’«Art Deco», co- oggetti e linguaggi di opposto alla misura colta, «alta», La rivoluzione I suoi quadri chtenstein ha infatti così sviluppa- me chiaramente accade anche nel- consumo, prende il della polemica pittorica romantica to una pittura semplice, essenziale, le sue sculture. E così il suo origi- fumetto e lo nobilita come fra Ingres e Delacroix, non solo in- valgono inizialmente scabra nella sua ele- nario purismo formalistico, nel arte. Per farlo però è troducendo nella propria pittura a «strisce» miliardi mentarità, elegante nel suo delibe- medesimo spirito di adesione ad costretto a spezzare la temi e toni deliberatamente «vol- rato banalismo, consapevolmente una mentalità industriale, si è ri- sequenza tipica del gari» (prostitute, ecc.), ma rifacen- priva di consistenza e spessore pit- solto in una rivendicazione della racconto fatto di più dosi a stampe popolari, come le fa- Roy Lichtenstein, grande torico, perché essenzialmente gra- pura decoratività formale. vignette e a isolarne un mose Images d’Epinal. Rosemblum di Lichtenstein artista anche nelle cifre. fica e d’estrema semplicità croma- La sua opera rimane una sinto- particolare a sottolineava: «Alla venerazione da Christie’s ha venduto tica, oggettiva e malinconicamen- matica manifestazione - di alta decontestualizzarlo; nel parte del pittore “espressionista cinque sue opere per cifre te impersonale, immaginando di classe formale - d’una sorta di con- farlo lo ingrandisce fino a astratto” della pennellata persona- presto, e così la mia opera non sarà boli, che sono divenuti parte del che vanno da 2,3 a 5,5 aderire alla condizione conseguen- sapevole rispecchiamento del mito mostrane la trama (il le e dell’emozione intima si con- Americana bensì universale». E in vocabolario di tutti. Il risultato è milioni di dollari (circa 9 te l’industrializzazione consumi- d’un possibile recupero d’artistici- retino tipografico) e a trappone così uno stile prodotto uno dei primissimi libri apparsi sul una forma impersonale. Nel mio miliardi e mezzo) per «Kiss stica. E, dopo l’essenzialità del nar- tà proprio entro l’appiattimento svelarne la prevalente dalla macchina, derivato da un movimento della Pop Art, pubbli- lavoro vorrei portarla verso un II» venduto nel ‘90. Altre tre rativo fumettistico tipicamente immaginativo del consumismo in- natura di prodotto orizzonte industriale collettivo». cato a New York nel 1965 (Pop Art, nuovo classicismo». opere di Lichtenstein hanno «pop», negli anni Settanta, si è im- dustriale. L’immaginario di Li- industriale e la sua Per Lichtenstein l’universo dei Basic Books Inc.), John Roblowsky Questo Lichtenstein ha fatto. raggiunto quotazioni pegnato in un narrativo molto più chtenstein è opposto dunque alla riproducibilità. Il fumetto fumetti rappresentava il volto più riporta: «Questa tecnica è un per- Utilizzando immagine e linguag- miliardarie: «Torpedo... articolato e sincretistico di sugge- percezione di morte che ha traver- si fa arte nel momento in diretto ed autentico della realtà fetto esempio di un processo indu- gio dello «strip», del «comic», ma Los» nell’89 fu venduto per stioni diverse d’immagine. sato nell’effimero la coscienza di cui viene raggelato il suo contemporanea in quanto patri- striale che si è sviluppato come un rompendone la logica di continui- 5 milioni di dollari, «Tex», La storia azzerata nell’assunzio- un Warhol, lontano dal felice, pur ritmo, e vengono monio espressivo impersonale del- diretto risultato delle esigenze del- tà narrativa, isolando un riquadro nel ‘96, per 3,650 milioni di ne emblematica dei simulacri della se drammatico, vitalistico associa- consegnate figure, parole l’immaginario collettivo. In un’in- la inespressività e sommarietà di o al massimo due, esaltandoli qua- dollari e «Blang», nel ‘97, contemporaneità più popolarmen- zionismo di disparate immagini di ed onomatopee alla fissità tervista condotta da Gene R. Swen- colore della stampa. Questi simbo- li immagini di capacità emblema- per 2,6 milioni di dollari. Il te divulgata, era poi andato a cer- consumo proprio dell’accesa pittu- del quadro (non a caso le son nella popolare rivista newyor- li stampati hanno raggiunto la per- tica dell’artificiosa mitologia di 19 novembre, a New York, carsela riducendo in tale dimen- ra di Rosenquist, come dal riscatta- parole contenute nei kese «Art News», nel novembre fezione nelle mani di artisti com- massa attuale. Era appunto il verrà messo all’asta «The sione d’immaginario massmediale to lirismo che si dà in pura poesia «ballons» diventano titoli 1963, a proposito di cosa fosse la merciali attraverso la continua «nuovo classicismo» al quale ha ring», del ‘62. Cifra di celebrati capolavori dell’arte del nelle proposizioni di un Dine, delle opere, come «Takka «Pop Art», Lichtenstein poteva idealizzazione dell’immagine, aspirato la sua pittura, e poi dai se- partenza, tra il milione e nostro tempo (Mondrian, Picasso, sempre individualistico, anche Takka», «Sweet dreams precisare: «il significato della mia compatibilmente con ragioni condi anni Sessanta anche la sua mezzo e i due milioni di Léger, Matisse), ma anche templi nella intensa crisi d’identità dopo baby», «»). opera è quello industriale, è quello commerciali. Ogni generazione di scultura oggettuale. Operando una dollari. greci. Fino ad assumere entro l’esperienza «pop». Un percorso analogo che tutto il mondo presto diverrà. illustratori ha operato modifica- scelta che, nel quadro stesso della un’ottica formale diciamo postfu- compirà Andy Warhol, L’Europa avrà lo stesso destino, zioni e rafforzamenti di questi sim- taratura formalistica della «Pop mettistica puri stilemi formal, ele- Enrico Crispolti anche se in questo caso, a farsi arte non sarà uno dei linguaggi del consumo ma La passione critica per la comunicazione di massa e la «scoperta», grazie ai figli, di Topolino e Paperino il consumo stesso. Laddove Lichtenstein trasforma la serialità in un «unico», Warhol «Meglio se assurda». Ecco l’arte secondo il pittore rappresenta la serialità nel La sua ironia nel fissare sul quadro frammenti della cultura bassa ha influenzato la generazione dei graffitisti degli anni Ottanta. suo «molteplice», che sia fatta di scatole di conserva Campbell’s o di icone Un «Gasp!» di sorpresa haaccolto sonaggi preferiti: Topolino e Pa- a chi gli chiedeva di spiegare la zione di massa, quella della co- cartelloni; Claes Oldenburg pro- tanta hanno animato la scena come quelle di Marilyn la notizia della morte di Lichten- perino. Nacque così Look Mi- sua arte. Ed ecco l’altra compo- municazione. pina cibi di gesso colorato e de- americana. Da Basquiat a Ha- Monroe. Ma a questo stein, data personalmente dal pre- ckey...». Il quadro, uno dei più nente ironica e «bambina» di Li- Negli anni in cui l’artista ne- forma oggetti d’uso comune (il ring e Sharf, i cosiddetti graffiti- punto la lezione della Pop sidente Clinton alla platea degli famosi, rappresenta uno studio chtenstein (e della pop-art). Una wyorkese comincia ad avvici- telefono, il ferro da stiro, la sti nelle cui opere hanno pieno Art mostra che è possibile invitati per la cerimonia annuale d’artista dove spicca un quadro componente che risale alle pro- narsi a nuove forme pittoriche, macchina da scrivere). diritto di cittadinanza tratti e anche il tragitto inverso: e della consegna della medagliapre- appeso alla parete che rappre- vocazioni del futurismo e, so- (è già famosa la Beat Genera- Lichtenstein cattura col suo personaggi mutuati dal fumetto. cioè che il consumo di sidenziale per «arts and humani- senta Paperino che pesca da un prattutto, del dadaismo. Pare tion), esce tra l’altro in libreria Il retino un prodotto dell’età del- Nati e cresciuti nella società dei massa fattosi arte può ties», peraltro conferita al pittore pontile di legno e chiede a To- che la scoperta dell’opera di Du- pasto nudo di Burroughs, e solo l’informazione. A lui non inte- consumi e della comunicazione tornare tra le masse sotto newyorchese due anni fa. Così, al- polino di vedere quanto è gran- champ abbia cambiato la vita un anno dopo nasceranno i Bea- ressa il contenuto, il significato, di massa, questi artisti, più che forma di consumo. I meno, scrivono le agenzie ameri- de. creativa di molti artisti. Compa- tles e John Fitzgerald Kennedy ma la struttura della percezione elevare la cultura di massa a ca- manifesti di Baldazzini cane. Non c’è da dubitarne (anche Con non era la rando le cronologie delle singo- diventerà presidente degli Stati della vignetta. L’informazione tegoria artistica (come hanno (ma anche molta della se non è vero): quale omaggio mi- prima volta che Lichtenstein le storie di Johns e Klein, Cage e Uniti. Ma, soprattutto, in quel diventa una «cosa». È un pro- fatto gli artisti pop americani) pubblicità di questi anni), gliore ci sarebbe altrimenti per un usava il fumetto delle pagine La Monte Young, Cunningham periodo comincia a prendere dotto. E, con ironia, lo congela hanno preferito incorporare stanno alla fine di questo artista che ha dedicato la maggior domenicali dei quotidiani per e il Living Theater, Rauschen- forma la «profezia» situazionista in un unico riquadro. Il fram- l’arte nella cultura in generale. percorso circolare. Le parte della sua produzione al fu- costruire i suoi quadri. Aveva berg, Oldenburg, Dine e War- della società dello spettacolo. mento diventa tutto, un tutto Un percorso che ha trasformato raggelate parole metto e che ha intitolato i suoi cominciato nei primi anni Ses- hol, si può notare come l’assun- Nel 1962 Andy Warhol «confe- dilatato che sovrasta chi guarda. molti di loro in una sorta di contenute nei «ballons» quadri Whaam!, , Takka santa - fino al ‘57 si era dedicato to del loro operare cambi con la ziona» i primi acrilici dei ritratti (Del resto la musica minimale rock star della pittura, di «com- dei tabelloni-fumetto non Takka? all’espressionismo astratto - do- conoscenza di Duchamp, i cui in serie di Marilyn Monroe e ha operato nello stesso senso, mercianti» dell’arte (basti pen- «nominano» più un’opera Quell’infantile «gasp» è forse po l’adesione alla «filosofia» del- scritti e lavori sono stati pubbli- Roy Lichtenstein inizia a lavora- prendendo un frammento di sare ai negozi e al merchandi- d’arte ma parlano di un il saluto più genuino a Roy Li- la pop-art. E se Andy Warhol se- cati e diffusi a livello internazio- re sul fumetto. Ogni esponente musica e fissandolo o reiteran- sing creato e controllato, finché prodotto. Il flusso del chtenstein (morto l’altra sera al- rializzava oggetti di consumo nale nel corso del biennio 1957- della pop-art americana, peral- dolo). È banale, è «assurdo». È era in vita, da Keith Haring). Un racconto che era stato l’età di 73 anni) la cui arte è sta- quotidiano, Lichtenstein fissava 1959. Chissà se è stato così an- tro, trova la sua strada. George divertente. Ma è anche, ci dice modo di combattere la società arrestato può ora ta aiutata dai bambini. Lui, uno su un’immagine sola un’arte po- che per Lichtenstein? Fatto sta Segal «imbalsama» nel gesso e Lichtenstein, il nostro mondo, dei consumi - la sua totale sotto- ripartire. E così pure dei padri della pop-art, fu «illu- polare essenzialmente seriale co- che i due si sono passati quasi sospende nel vuoto gesti quoti- la nostra vita. missione al denaro e le sue fer- quello delle merci. minato» dai suoi bambini. Al- me quella del fumetto. un «testimone teorico»: l’uno diani di personaggi comuni; Ja- Tra i padri della pop-art, Roy ree leggi di esclusione - con le meno così raccontava lui stesso: «Quando vedo qualcosa che trattando gli oggetti dell’era in- mes Rosenquist rende minaccio- Lichtenstein è anche uno dei sue stesse armi. Renato Pallavicini «Un giorno i miei due figli mi mi sembra sufficientemente as- dustriale, l’altro prendendo in si oggetti utili, come un san- padri spirituali di una schiera di chiesero di dipingere i loro per- surda, allora la dipingo», diceva considerazione una nuova frui- dwich, trasportandoli in enormi giovani artisti che negli anni Ot- Stefania Scateni