Depliant Santuario_160x140_160413.indd 1 23-04-2013 18:01:42 a almeno cinque secoli di vita il maesto- so tiglio che domina il piazzale del santuario della Madonna dell’Aiuto, a . L’età fu confermata dai tecnici dell’Istituto Agrario provinciale di San Michele all’Adige chiamati (aprile 2012) al capezzale dell’albero che pa- reva destinato a una rapida o ne. Potarono la pianta, levarono i rami ormai secchi, diedero istruzioni per prolungarne la vegetazione. Si argomentò che quell’albero aveva superato l’età del santuario stesso, sorto sul o nire del XVII secolo proprio accanto al tiglio. L’espan- sione del culto aveva accompagnato o, più probabilmente, preceduto l’evoluzione del luogo e le trasformazioni da capitello a cap- pella o no all’ampliamento del 1957-1961 e al recupero dell’intera area da parte di un grup- po di volontari (“Amici del santuario”) nella primavera del 2012. Il paesaggio è cordiale. Dal sagrato si domi- nano i paesi della sponda destra dell’Avisio (Faver, , Grumes, Grauno e ) e della sinistra della valle ( e Piscine di Valq oriana). Sul versante opposto, i villaggi sono sgranati tra il grigio dei campi e il verde

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 2 23-04-2013 18:01:50 dei boschi, con le abitazioni raggruppate come le da corona. La quota (m. 877) è propizia per il cor- cellette di un alveare attorno alla provinciale Cem- po e tonico per lo spirito, tant’è che la parrocchia bra-. Verso nord lo sguardo si perde sulle di Gardolo rilevò (1948) un fabbricato, costruito vette dolomitiche della Val di Fiemme. accanto al santuario (1908) per essere destinato Il tiglio dalla folta chioma, inserito tra i monumen- ad albergo e lo trasformò in “colonia alpina”. Da ti vegetali del , emerge tra i larici e i faggi quella struttura sono passate generazioni di “gar- che fanno da quinta e uno spicchio di cielo che fa dolòti”.

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 3 23-04-2013 18:02:32 UN CULTO DI FINE SEICENTO

a devozione alla Madonna dell’Aiuto, in Val di Cembra ha origini incerte, comunque non docu- mentate. Per lungo tempo si sono confusi alcuni Atti visitali riferiti all’antica chiesa di S. Maria di Piazzo, il villaggio sul fondovalle sede dei baroni a Prato che furono per tre secoli dinasti di Segon- zano. Attendibili ipotesi hanno o ssato la diffusione del culto alla Madonna dell’Aiuto fra il 1680 e il 1690. Vienna era appena scampata all’assedio dei Turchi (12 settembre 1683) con una vittoria dell’esercito “cristiano” (65 mila uomini contro duecentomila ottomani) che il venerabile Marco da Aviano (1631- 1699) aveva attribuito a Mariahilf, “Maria l’aiuto”, vale a dire “Ausiliatrice dei cristiani”. In ringra- ziamento per quella vittoria, papa Innocenzo XI Immagine della Madonna dell’Aiuto venerata (1676-1689) dedicò il 12 settembre al SS. Nome di nel santuario di Segonzano. Maria. Il dipinto fu portato in Val di Cembra dal barone Francesco Ferdinando a Prato, canonico a In quel medesimo tempo, immagini dell’Ausilia- Passau (1676-1702). trice si diffusero pure in tutto il Tirolo italiano: a

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 4 23-04-2013 18:02:50 L’immagine “originale” della Madonna Il dipinto della Madonna dell’Aiuto che si dell’Aiuto, dipinta da Lucas Cranach il venera nel santuario di Passavia in Baviera. vecchio nei primi anni del XVI secolo. È la In Tirolo ci sono sessanta tra chiese e pala dell’altar maggiore della cattedrale di cappelle intitolate a Mariahilf. In Trentino Alto San Giacomo a Innsbruck. Adige sono almeno una decina.

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 5 23-04-2013 18:02:54 Depliant Santuario_160x140_160413.indd 6 23-04-2013 18:02:57 Depliant Santuario_160x140_160413.indd 7 23-04-2013 18:03:00 Due esempi, fra i tanti, di immagini della Madonna dell’Aiuto. A , il quadro (sopra) si trova nella chiesa di San Marco ed è portato in processione la sera del 5 agosto (Madonna della neve) per un voto comunitario del 1705. A Pinzano (a lato) frazione di Montagna (Bolzano) uno degli innumerevoli affreschi di Mariahilf dipinti sulle facciate delle abitazioni in Alto Adige.

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 8 23-04-2013 18:03:02 Rovereto, , Castel Pietra nei pressi di bosco da un pastore del villaggio. Dalla curazia- Calliano, a Lodrone di , . A le, dov’era stato trasferito, il dipinto sarebbe poi Verla di , una cappella fu fabbricata nel 1733 scomparso per essere ritrovato nuovamente nel e dedicata a S. Antonio e alla Madonna dell’Aiuto. bosco. Un segno inequivocabile, si argomentò, L’immagine è la riproduzione di una pala d’altare della volontà della Vergine a essere venerata lì e che si trova nel santuario di Innstadt, sobborgo non altrove. di Passau (Baviera), costruito fra il 1624 e il 1627. Fu costruito un capitello. Presero il via le proces- La pala fu commissionata (1620) dal decano della sioni e la devozione conquistò altri villaggi della cattedrale di S. Stefano, Marquardt von Schwendt, valle. L’edicola, infatti, è citata nelle Visite pastora- a un pittore di nome Pius. A sua volta, costui si li del 1710, 1749 (“la cappella della B. M. Vergine era ispirato alla celebre Mariahilf di Lucas Cranach chiamata dell’Ajuto, non fu visitata perché dal par- il vecchio (1472-1553) dipinta a Wittemberg nel roco fu detto che non viene celebrata la messa”) 1530 (?) e che oggi è la pala dell’altar maggiore e 1767. Nel corso della terza visita si notò che “a nella cattedrale di S. Giacomo a Innsbruck. quel capitello, posto sulla pubblica via che viene A Segonzano, la copia della copia fu portata dal da Sover verso Segonzano, vi si recano molti per barone Ferdinando Francesco a Prato, che fu ca- devozione e vengono fatte molte elemosine”. nonico a Passau dal 1676 al 1702. L’immagine (olio In attesa di trovare conveniente impiego con la su tela) fu collocata nella curaziale della SS. Trini- costruzione di una cappella, il denaro fu dato in tà. In seguito fu trasferita nel capitello costruito prestito a persone del villaggio contro il pagamen- lungo la mulattiera che, o no al principio del XX to di un modesto interesse. Nel 1774 il capitale secolo, collegava Segonzano con Sover verso la ammontava a 300 ragnesi. Valle di Fiemme. Forte di quelle offerte, il regolano Vigilio Mattevi Da qui ebbe origine la leggenda di fondazione, si- pensò fosse arrivato il tempo di fabbricare la cap- mile a numerose altre o orite sull’arco delle Alpi. Si pella. Nell’agosto del 1774 presentò una circostan- disse, infatti, che l’immagine era stata trovata nel ziata domanda all’Ordinario, vale a dire all’ufo cio

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 9 23-04-2013 18:03:04 del vescovo e principe Cristoforoo Sizzo de Noris (1763-1776). Scrisse, tra l’altro, iill regolano: “A motivo che da qualche moltii anni è cresciuto il concorso al detto capi-api- tello, ossia capelletta non solo dii noi qui del luogo, ma ancor da molti forastieri a quali tutta questa Sacratissima Immagine ha conferiti diversi singolari be- neo ci, venendo anche da noi e da qualche popoli circonvicini visitata processionalmente in certi communi premurosi bi- sogni, saressimo intenzionati di sempre più ingrandire l’onore a detta sacra Immagine bella, bellissima,issima, che tirra a sé ogn’affetto di divozione,ozione, con ridurre il detto luogo ad una competentempetente decenza per potervi celebrare la S. Messa inn qqualcheualche ppubbli-ubbli- co concorso o privata divozione ssenzaenza ppregiudizioregiudizio o danno di questa venerabile chiesahiesa curata, il di cui onore, frequenza e vantaggioo ci sta a cuore”.

Acquarello di Fabrizia Rigo Righi

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 10 23-04-2013 18:03:05 LA FESTA DI SETTEMBRE

l 15 ottobre del 1774 l’Ordinario consentì laa trasformazione dell’edicola in cappella. I lavoriri furono davvero rapidi. Il 14 settembre dell’annono seguente il curato, Giorgio Pomarolli da Valterni-ni- go di Giovo (1724-1788), benedì l’altare. La festasta annuale fu o ssata (1808) la prima domenica di settembre dal curato Domenico Ilarione Villottiotti (1773-1851). Poco dopo si mise mano a una primama ricostruzione, conclusa nel 1820. Da quell’anno sii Tanta follafolla, prima o poipoi, dodoveva e a cominciò ad attribuire il titolo di santuario alla pur creare qualche problema. Già nel 1832, un do- cappella della Madonna dell’Aiuto. dicenne di Valda, era annegato nell’Avisio mentre In settembre giungevano devoti dalle valli vicine: da stava attraversando il torrente su un’improvvisata Piné, da , da Fiemme e Fassa e pure passerella. Era diretto al santuario di Segonzano. dalla Bassa Atesina. In occasione della festa di set- La disgrazia aveva suscitato clamore e sgomento. tembre, l’omelia della messa principale era tenuta Di lì a qualche anno, ben altro clamore sollevò la da un frate del convento di Cavalese “mentre un nu- richiesta del decano di Cembra, Bartolomeo Ar- mero grandissimo di popolo, che talvolta arrivò alle vedi (1821-1888), di impedire pubbliche celebra- quattromila persone, se ne stava raccolto attorno zioni al santuario poiché, scriveva, “vi concorrono all’edio cio”. A quel tempo, infatti, la cappella poteva forestieri in gran numero, talvolta la gente raccolta ospitare circa centocinquanta devoti. in quei boschi arrivò al numero di quattromila per-

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 11 23-04-2013 18:03:08 sone. Di questi forestieri, per le strade malagevoli po dopo che la processione sarà partita, facendo e alpestri, la maggior parte è composta di gioven- sgomberare tutta la gente prima di abbandonare tù d’ambo i sessi che, desiderosa di sollazzi e di quei luoghi”. avventure, corre a quella sagra come ad una bella L’Ordinario diocesano inviò una lettera pure al campagnata d’autunno. Cosicché, fatte poche ec- curato di Segonzano, Ignazio Rampanelli (1793- cezioni pel piccolo numero di gente savia e matura 1882), avvertendolo che tale festa non era mai che voglia passare tutto un giorno all’aperto, quel stata approvata né poteva essere approvata “per i giorno si passa fra amoreggiamenti, canti, birbo- disordini che continuamente accadono”. nate, giochi ed ubriachezze, ed ogni anno o nisce Dieci anni dopo il capocomune scrisse una lettera in qualche rissa o ferimento, per lo più a cagione alla Pretura di Cembra per chiedere che “i betto- di qualche donna da partito, che in due o tre non lieri possano tenere aperti i relativi esercizi o no mancano di comparire anch’esse; poi, verso notte, alle ore 13 del pomeriggio”. Se quei di Segonzano quella gioventù, per vie solitarie e selve, ritorna a (Stedro, Sabion, Teaio, Saletto e Piazzo) erano in casa sua. Questi disordini sono così noti in questa grado di tornare a casa dopo la funzione religiosa parrocchia [di Cembra] che quella festa dai buoni al santuario, notava il capo-, “i forestieri cristiani si chiama la “sagra delle malghette”. che partono da Pergine, , e da Dalla Curia si suggerì “che il popolo di Segonzano tant’altri paesi di simile distanza per venire a visi- nella 1a dominica di settembre si porti secondo il tare la B. V. dell’Aiuto, arrivano sul luogo quando praticato processionalmente a quel Santuario e parte la processione e quindi per essi è assoluta- che, verso le ore 10, terminata la messa, ritorni mente necessario reo ziarsi e riposare”. di nuovo in processione al proprio paese. Guar- Nel 1879, rientrate le preoccupazioni per i “disor- di di ottenere che quando è dato il segno della dini”, la sagra della prima domenica di settembre partenza della processione, vengano fatti partire riprese con rinnovato vigore, tanto che si consentì tutti i venditori di commestibili e di bevande; e pure il canto dei Vespri. Risale a quell’epoca la pre- che la polizia rimanga sul luogo per qualche tem- senza stabile di un custode.

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 12 23-04-2013 18:03:13 I CUSTODI “EREMITI” dimorare nei pressi del santuario nel 1884 e restò orenzo Vicenzi, detto il “Bepo remit”, rese l’ani- in quel luogo o no al 1905. Gli subentrò Giovanni ma a Dio nel giugno del 1972, all’età di 82 anni, Fortarel il quale, prima di morire (1 aprile 1933), dopo aver consumato la parte terminale della sua dispose così il suo testamento: “Lascio l’anima a vita quale custode del santuario. Fu l’ultimo “ere- Dio, il cuore alla Vergine Santissima madre di Dio, mita” a custodia di un santuario in Trentino. Dal 2 il corpo alla terra. Lascio tutta la mia roba alla chie- settembre 1973 il suo nome è ricordato, assieme setta qui della Madonna”. a quello di altri solitari, sulla facciata meridionale Nell’ultimo ventennio del XIX secolo si pensò a del santuario. una ristrutturazione della cap- Aveva cominciato Crista- pella. Dagli Stati Uniti, infatti, no Nardin, nella seconda erano arrivate cospicue offerte metà del XIX secolo, a di emigrati da Segonzano e di stabilirsi in una casupola altri paesi della Valle. Prima del- accanto alla cappella. Con la partenza oltre Oceano, molti lui aveva preso il via la di loro avevano afo dato ansie e serie dei custodi “romiti” preoccupazioni proprio alla Ma- di Segonzano, una o gura anomala posto che l’istitu- donna dell’Aiuto. I giovanotti, to eremitico era stato sop- che erano approdati nelle minie- presso settant’anni prima re d’oro e di carbone del Colo- dall’imperatore Giuseppe rado e della Pennsylvania, con i II (1765-1790). primi guadagni avevano pensato Vigilio Mattevi cominciò a anche al santuario del loro paese

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 13 23-04-2013 18:03:13 mila corone offerte da Domenico Fortarel, detto “marcant”, da Stedro di Segonzano. Alla o ne di quell’anno giunse in visita al santuario il vescovo Celestino Endrici (1904-1940). Il campanile fu costruito nel 1926. L’ultimo, deo - nitivo ampliamento cominciò nel 1956 per inizia- tiva del parroco Eliseo Zorzi da (1913-1981). Su progetto dell’arch. Ezio Miorelli, alla primitiva costruzione furono annessi transetto e presbite- rio. Nei due altari laterali furono collocate le sta- tue lignee di S. Giuseppe e di S. Giovanni Gual- berto, patrono dei boscaioli, opera dello scultore d’origine. I lavori, predisposti dal curato, Leonar- Fiorenzo Bazzanella da Sover. Dello stesso, pure do Franch (1840-1893), prevedevano una spesa di il croceo sso posto sopra l’arco del presbiterio. In 400 o orini. anni recenti vi furono aggiunti, ai lati, gli altorilie- Fu alzato il tetto, sormontato il sofo tto con la volta vi lignei della Madonna e di S. Giovanni, scolpiti ad arco, fu aggiunto il presbiterio e ampliata la sa- dall’artista Egidio Petri da Segonzano (2009). grestia. La cappella si accingeva insomma a diventa- Nella parte alta della nuova struttura furono re una chiesa, sia pure di modeste dimensioni. aperte quattordici o nestre. Le vetrate policrome Nel 1909 fu decorata la volta con tre medaglioni furono eseguite su disegno della pittrice trentina (costo: 200 corone), opera del pittore mantovano Cesarina Seppi (1919-2006). Agostino Aldi (1860-1939). Fu realizzato l’altare Le porte di noce e l’altare di legno, rivolto verso con marmi pregiati (1910) e una spesa di quattro- la navata, uscite dalla falegnameria di Ferdinando Zancanella & o gli, da Segonzano.

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 14 23-04-2013 18:03:13 I lavori di ampliamento del santuario, costati di- ciannove milioni di lire, furono conclusi nel 1961. Domenica 9 luglio 1961 e dopo un triduo di ora- zioni, nei boschi attorno al santuario si snodò una processione con il dipinto originale dell’Ausilia- trice e l’intervento del vescovo ausiliare di Oreste Rauzi (dal 1939 al 1973 fu ausiliare di tre Arcivescovi). Il terremoto del 6 maggio 1976, che devastò il Friu- li, causò danni notevoli anche alla chiesa della SS. Trinità a Segonzano. Il santuario della Madonna dell’Aiuto fu utilizzato, per dieci mesi, in sostituzio- ne della parrocchiale. Ogni anno, il 1° maggio, arrivano al santuario di Se- gonzano i devoti da Brusago di Piné per un impe- gno sottoscritto da quella comunità. Il 24 maggio, festa dell’Ausiliatrice, la comunità di Segonzano rag- giunge il santuario per lo scioglimento di un voto contratto il 21 settembre 1855 mentre divampava il colera. Quell’anno, i morti per l’epidemia furono più di ottanta su una popolazione di 1.607 anime. La prima domenica di settembre, “sagra” della Ma- donna dell’Aiuto, si danno appuntamento devoti da tutta la valle di Cembra e dalle valli limitrofe (Mocheni, Piné e Fiemme).

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 15 23-04-2013 18:03:17 Lavori di ampliamento (1957-1961) e di sistemazione dell’area circostante il Santuario (primavera del 2012). A destra: inaugurazione della sala degli ex voto

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 16 23-04-2013 18:06:07 SANTUARIO IN TERRA DI MISSIONE

al 1972, l’Ausiliatrice venerata in val di Cembra ha una o liazione a La Paz, nella Bassa California messicana. Il santuario gemello fu fabbricato da un missionario di Segonzano, Luigi Ruggera, com- boniano, il quale portò oltre Oceano il dipinto del- la Madonna, eseguito nel 1944 per un gonfalone della parrocchiale. P. Ruggera morì a 78 anni, a La Paz (Bassa California) travolto da una vettura il 14 febbraio 1999 mentre, alla guida di uno scooter, stava andando a celebrare la messa. Altre imma- gini della Madonna dell’Aiuto hanno preso la via dell’Africa, segnatamente del Sudan e del Mozam- Un minatore “per grazia ricevuta in America il 21 bico, portate pure lì da missionari segonzanesi. novembre 1927” lasciò una pittura artigianale. Quarantadue ex voto (tra questi dodici cuori d’ar- Cinque viaggiatori, usciti di strada con una vettura gento), testimoniano il ringraziamento e la devo- nel 1935, portarono l’ex voto con la scritta “Maria zione delle persone semplici. SS. ci ha salvati”. Ma gli ex voto più preziosi, dipin- Angelo Pedergnana, della Regnana di Piné, scam- ti su tavole di legno nei secoli XVIII° e XIX°, sono pato a un infortunio che poteva avere conseguen- in gran parte scomparsi dalle pareti del corridoio ze mortali (2 maggio 1991), commissionò una ta- che immette in sagrestia e che è stato ripulito e vola di legno all’intagliatore Bruno Groff. tinteggiato dai volontari del gruppo “Amici del

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 17 23-04-2013 18:06:22 Santuario” nella primavera del 2012. Gli ex voto - rafo gurante una donna a letto e, sullo sfondo, più belli, poco più di una dozzina, hanno preso la Madonna dell’Aiuto, si trova presso il museo la via di San Michele all’Adige, collocati nel “Mu- diocesano a Trento. S’ipotizza la provenienza dal seo degli usi e costumi della gente trentina”. Un santuario di Segonzano anche se in proposito non dipinto - olio su tela applicato a supporto ligneo c’è alcuna indicazione.

LA LEGGENDA DI S. PAOLO

Nel 1950, per celebrare l’Anno Santo indetto da papa Pio XII (1939-1958), lungo la strada di accesso al santuario furono collocati quattordici capitelli della Via Crucis. Quello della VIIa stazione sorge accanto a un tratto di roccia afo orante dal bosco. Su quella parete sono scolpite una mano e una coppella. È detta “el croz de S. Paolo”. Ai ragazzi si raccontava la fola che Paolo di Tarso, cercando di sfuggire al demonio il quale non gradiva la sua conversione, era capitato da quelle parti. Per cercare di mettere il vuoto della valle tra sé e l’inseguitore, posta la mano sulla roccia, S. Paolo aveva spiccato un salto verso l’altra sponda. Nel villaggio di Valda, infatti, la parrocchiale è dedicata proprio alla “Conversione di S. Paolo”. Anche il diavolo avrebbe tentato il salto facendo leva con lo zoccolo sulla roccia (i diavoli hanno sempre gli zoccoli, come i caproni), ma sarebbe miseramente precipitato nella gola del “prà del Tòr”. Leggenda devota, naturalmente. Tuttavia ancor oggi i ragazzi che passano accanto al “croz de S. Paolo” toccano la mano impressa nella pietra e si segnano la fronte. Poi sputano nella coppella, lasciata, si crede, dallo zoccolo del demonio.

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 18 23-04-2013 18:06:30 LE VETRATE DI CESARINA SEPPI

esarina Seppi morì a o ne 2006 all’età di 87 anni. Era nata a Trento il 20 maggio 1919. Si era diplomata a vent’anni presso il liceo artistico di Venezia. Nella città lagunare frequentò l’accademia delle Belle Arti e con- seguì il diploma nel 1942. È nota, in partico- lare, per i mosaici con i quali, nel 1949-1950, decorò l’atrio della stazione ferroviaria di quattordici vetrate eseguite dalla pittrice e mosai- Trento e per altre opere della maturità (il “Totem so- cista trentina. È anche l’occasione per precisare lare” di Palazzo Trentini e il “Fiore lunare” di piazza la genesi e lo sviluppo del santuario della Val di Cesare Battisti a Trento). Meno conosciute sono le Cembra. quattordici vetrate policrome che l’artista trentina L’opuscolo pubblicato dal comune di Segonzano realizzò per il santuario della Madonna dell’Aiuto a approfondisce, in particolare, la o gura di Cesari- Segonzano fra il 1958 e il 1959. na Seppi (per la penna di Marco Arman) e le sue A illuminare questo cono d’ombra ha pensato opere (testi di Elio Antonelli) con le o nestre e i l’amministrazione comunale di Segonzano che ha segni della Passione, le “Laudi alla Madonna” (sei afo dato al prof. Elio Antonelli e all’artista cembra- vetrate) e le due vetrate con San Giuseppe e San no Marco Arman l’elaborazione dei testi per una Giovanni Gualberto. pubblicazione edita nel 2013. “Cesarina Seppi al Per i fruitori del web nel 2013 è stato attivato un santuario della Madonna dell’Aiuto” illustra le sito internet: www.santuariosegonzano.it

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 19 23-04-2013 18:06:33 Depliant Santuario_160x140_160413.indd 20 23-04-2013 18:06:36 NEL 2012 RIEVOCATA LA PROCESSIONE DEL 1961

conclusione dei lavori di ampliamento del santuario (1961), il quadro votivo della Madon- na dell’Aiuto fu levato dall’altare e portato in precessione, così come avveniva, un tempo, in presenza di gravi calamità pubbliche. A ferrago- sto 2012, anche per celebrare la conclusione dei lavori di ripristino dell’area circostante il santua- rio della Val di Cembra, il quadro-pala d’altare fu levato e portato nella parrocchiale a Stedro di Segonzano. Mercoledì 15 agosto, festa dell’As- sunta, il quadro fu riportato in processione al santuario. Riproposizione, tre secoli dopo, della leggenda di fondazione del santuario. Si raccon- tava, infatti, che il dipinto era stato trovato da un boscaiolo, appeso a un albero e che l’uomo lo aveva trasferito nella curaziale. Dalla chiesa della Trinità, il quadro era misteriosamente scomparso per riapparire, qualche giorno più tardi, nel luogo primitivo. La leggenda serviva per “giustio care” la costruzione della cappella lontano dall’abitato.

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 21 23-04-2013 18:08:32 Depliant Santuario_160x140_160413.indd 22 23-04-2013 18:08:38 Depliant Santuario_160x140_160413.indd 23 23-04-2013 18:08:45 Depliant Santuario_160x140_160413.indd 24 23-04-2013 18:08:50 Depliant Santuario_160x140_160413.indd 25 23-04-2013 18:09:09 IMMAGINE VENERATA IN AUSTRIA E BAVIERA

a Madonna dell’Aiuto (o “delle grazie” com’è indicata nella pubblicistica austriaca) è un’im- magine molto venerata nel mondo austriaco e bavarese. La tavola (olio su faggio, 85 x 60 cm.) dipinta da Lucas Cranach il vecchio attorno al 1530, appartenne alla collezione del Principe elettore di Dresda. Nel 1611, il principe sas- sone Giovanni Giorgio I la regalò a Leopoldo V il quale la portò a Passau (Baviera) dove era principe vescovo (1598-1625). Nel 1625, per ragioni dinastiche, Leopoldo V lasciò gli ordi- ni sacri e sposò Claudia de Medici dalla quale ebbe cinque o gli. Arciduca d’Austria, alla morte di Massimiliano III divenne anche conte del Ti- rolo. Si spostò a Innsbruck seguito dal dipinto di Mariahilf. Nel 1650 la celebre tavola di Cranach fu donata alla parrocchiale di San Giacomo a Innsbruck. Ricostruita nel 1717-1720 in perfetto stile baroc- co, la chiesa fu gravemente danneggiata da un

Il santuario di Passau (Baviera), sulla collina di Mariahilf

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 26 23-04-2013 18:09:25 bombardamento anglo-americano il 16 dicembre stito nel suo giardino ai piedi della collina, in riva 1944. Seguirono i restauri (1946-1950). Nel 1964 la all’Inn. Nel 1622 il decano spostò tale cappella parrocchiale di S. Giacomo fu elevata a cattedrale sulla cima del colle, dove, più tardi, fece costruire della diocesi di Innsbruck. Restaurato nel 1973, il una chiesa (1627). In seguito alla liberazione di Duomo fu sottoposto a un ultimo, radicale, inter- Vienna dall’assedio dei turchi (1683), il fabbricato vento tra il 1991 e il 1993. I lavori eliminarono i segni del bombardamento del 1944. L’immagine di Mariahilf, pala dell’altare maggiore, è incastonata in un dipinto che fa da cornice, ope- ra di Josef Schöpf. Nei giorni festivi, alla cornice è sovrapposto un trionfo di angeli d’argento e raggi dorati, opera dell’artigianato tardo barocco. L’Inn, il o ume che scorre poco distante dalla cat- tedrale, unisce idealmente questo santuario con l’altro polo della devozione mariana, Passau (Pas- savia) nella Baviera orientale, sulla linea di cono - ne fra Austria, Baviera e Slovacchia. Il santuario, che ospita la copia di Mariahilf dipinta da un arti- sta di nome Pius, è su una collina alla conq uenza dell’Inn nel Danubio. Quando Leopoldo V d’Austria portò il dipinto a Passau (dove era principe vescovo) il decano del duomo di Passavia, Marquard barone Schwendi, fece eseguire due copie di quell’immagine. Una la collocò nella cappella di legno che aveva alle-

L’interno del santuario con l’altare barocco (1719)

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 27 23-04-2013 18:09:32 Depliant Santuario_160x140_160413.indd 28 23-04-2013 18:09:36 divenne un rinomato santuario dell’Europa cen- rampica sulla collina. Le pareti dell’erta galleria trale e sud-orientale La scono tta degli Ottoma- sono coperte di tavole votive. Gli ex voto più in- ni, infatti, fu attribuita dal frate Marco da Aviano teressanti sono costituiti dalle armi abbandonate all’intercessione di Mariahilf. dai Turchi durante la liberazione di Vienna (1683) I numerosi pellegrini che visitano il santuario rag- da parte dell’esercito imperiale. Afo dato per alcu- giungono la chiesa, risalendo la scalinata coperta ni secoli ai frati Cappuccini, dal 2002 il santuario (321 gradini) che, dalla riva destra dell’Inn, si ar- è retto dai preti Paolini della Polonia.

A sinistra: il santuario di Mariahilf, a Passau, sulla collina in riva destra dell’Inn. Sotto: Il Duomo di Passau sull’isola formata dalla confl uenza dell’Inn nel Danubio. Possiede l’organo per Cattedrale più grande del mondo: 17.774 canne, 223 registri e cinque tastiere.

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 29 23-04-2013 18:09:41 I CORI DELLA VALLE D’ESTATE AL SANTUARIO

e domeniche dei mesi di luglio e di agosto 2012, al santuario della Madonna dell’Aiuto, a Segonza- no, i cori della Val di Cembra hanno accompagnato la celebrazione della messa delle 11. Vi hanno partecipato: il coro “La Valle” di Sover; il coro “S. Biagio” di ; il coro “Piramidi” di Se- gonzano; i coristi del “Castion” di Faver e il gruppo vocale “Voci del vento” di Giovo. La manifestazio- ne fu promossa dal gruppo “amici del santuario Il coro “Piramidi” di Segonzano Madonna dell’Aiuto” di Segonzano. Sollecitati dal parroco p. Raimondo Mercieca, nella primavera del 2012 gli “amici” avevano preso in mano la ge- Per ulteriori approfondimenti si segnalano alcune opere: stione del santuario e del vicino luogo di ristoro. E. ANTONELLI, Segonzano e Sevignano in valle di Cembra, In precedenza avevano compiuto lavori di bonio ca Saturnia 1982. dell’area circostante il santuario ed era stato mes- E. ANTONELLI, Il santuario della Madonna dell’Aiuto, [a cura della parrocchia di Segonzano], Artigianelli 1985. so in sicurezza un locale adiacente il vecchio fab- E. ANTONELLI, Cesarina Seppi al santuario della Madonna bricato che fu romitorio e foresteria per qualche dell’Aiuto, Comune di Segonzano, 2012. pellegrino. La scelta di una gestione comunitaria G. BELLI, Ex voto, tavolette votive nel Trentino, Temi 1981. A. FOLGHERAITER, I Custodi del Silenzio, la storia degli eremiti del santuario si è dimostrata vincente tant’è che il del Trentino (2 vol.), Curcu & Genovese, Trento 1996-1997. gruppo degli “amici” ha assicurato la propria colla- A. FOLGHERAITER, I sentieri dell’Ino nito, la storia dei santuari borazione anche per gli anni seguenti. del Trentino-Alto Adige, Curcu & Genovese, Trento 1999-2001.

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 30 23-04-2013 18:09:44 Cavalese

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Per informazioni: Parrocchia di Segonzano 0461 686115 Padre Raymondo Mercieca 347 7309872 [email protected] - www.santuariosegonzano.it

Depliant Santuario_160x140_160413.indd 31 23-04-2013 18:09:50 Santa Maria, aiuto dei cristiani, fa che nelle prove della vita ti sentiamo vicina come soccorritrice e madre. Aiutaci ad affrontare il buon combattimento nella fede afo nché, saldamente ancorati all’insegnamento degli Apostoli, procediamo sicuri tra le tempeste del mondo, o no a raggiungere la perfetta gioia nella patria celeste.

Testi di Alberto Folgheraiter - Immagini di Gianni Zotta - Grafi ca e immagine di copertina: Media.22

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