BRUNO MARTINIS Incaricato presso l'Università degli Studi di Mr:Zano

LINEAMENTI STRUTTURALI DELLA PARTE MERIDIONALE DELLA PENISOLA SALENTINA

Nella presente nota vengono esposte le principali caratteristiche strutturali della Penisola Salentina, a sud del parallelo di . Accanto ad uno stile prevalentemente disgiuntivo, sono stati osservati anche fenomeni plicativi che hanno dato luogo ad anticlinali allungate in direzione NNO-SSE o NO-SE, in genere asimmetriche e complicate da faglie. Quest'ultime, spesso facilmente rilevabili sul terreno, ma talora di difficile individuazione senza l'aiuto delle fotografie aeree, sono di tipo distensivo e si sviluppano secondo tre direttrici prevalenti. La più importante di queste direttrici ha orientamento NNO-SSE o NO-SE, parallelo quindi agli assi delle pieghe; le altre sono trasversali alla precedente oppure hanno direzione meridiana. Le rotture, avvenute posteriormente ai piegamenti, hanno spesso dislocato i depositi pleistocenici per cui esse sono la conseguenza di movimenti avvenuti nella regione anche durante il Quaternario.

Le conoscenze che si hanno sul si rife­ stratigrafico che tettonico, alcuni dei quali, relativi riscono soprattutto alla stratigrafia che ha interes­ soprattutto ai dintorni di Corigliano d', sato numerosi Autori ed in particolare De Giorgi. sono già stati recentemente illustrati (Martinis, La tettonica è stata invece meno curata e le notizie 1961, 1962). Nella presente nota vengono esposti i pubblicate al riguardo sono piuttosto scarse. Osser­ principali risultati riguardanti le caratteristiche vazioni generiche si devono, oltre che a De Giorgi strutturali che permettono di apportare un contri­ (1903, 1922), a Sacco (1911, 1912) che prese in buto alla conoscenza del Salento. esame tutta la regione pugliese ed a Dainelli ( 190 l) La regione in esame si sviluppa nel settore meri­ che eseguì alcune ricerche nella parte più meridio­ dionale della Penisola Salentina, a sud del parallelo nale della Penisola Salentina. di Lecce, ed è compresa nei seguenti Fogli dello Recentemente Cotecchia (1954-1959) ha fornito Istituto Geografico Militare: Gallipoli (n. 214), utili informazioni soprattutto sul lembo cretacico Otranto (n. 215), Capo S. Maria di Leuca (n. 223). affiorante tra S. Donato di Lecce e Corigliano di Otranto sul quale, in passato, erano state eseguite La morfologia del Salento è dominata da alcuni ricerche da De Franchis (1897, 1903). In questi rilievi molto dolci, detti localmente serre, i quali si ultimi anni inoltre, Zorzi e Reina (1956) hanno elevano soltanto di qualche decina di metri sulla pubblicato una serie di dati sulle acque sotterranee piana circostante. A sud di Lecce, alcune di queste della zona compresa tra Lecce ed Otranto; in questo serre percorrono longitudinalmente la penisola, lavoro sono contenute alcune notizie strutturali parallele tra loro ed allungate in direzione NNO-SSE. desunte dai sondaggi qui eseguiti per ricerca di acqua dall'Ente Irrigazione di Puglia e Lucania. (1) Ringrazio la Direzione dell' AGIP Mineraria che ha Nel 1954 l'AGIP Mineraria (l) iniziò, nel suo gentilmente concesso '!'di pubblicare la presente nota. Un ringraziamento va inoltre al dr. G. Facca, allora programma di ricerche petrolifere nell'Italia meri­ Capo del Servizio Geologico, per i numerosi suggerimenti dionale, una campagna di rilevamento geologico avuti durante l'attività di campagna ed a tutti i colleghi che interessò tutta la Penisola Salentina. In tale che più o meno direttamente vi hanno partecipato. (2) Questi rilievi durarono fino all'autunno del 1955. occasione ebbi modo di eseguire una serie di escur­ In seguito, alcuni completamenti, di cui si è tenuto conto sioni nella regione e di guidare i rilievi di dettaglio nel presente lavoro, vennero effettuati dalla SOMICEM (Soc. Mineraria Centro Meridionale), una società del effettuati dai dr. G. F. Gino e L. Sogaro (2). Gruppo E.N.I.; ad essi parteciparono i dr. R. Carella, Con questa campagna furono raccolti numerosi E. Annoscia, G. Napolitano, A. Zappelli ed il p.m. E. Montis. Colgo l'occasione per ringraziare anch'essi elementi sulla geologia della regione, d'interesse sia della loro fattiva collaborazione.

11 Esse sono maggiormente sviluppate nel settore si fanno basse e rare e tra esse si sviluppano estese sud-occidentale della regione dove si rinvengono i aree pianeggianti. Questi diversi caratten sono la rilievi più estesi ed elevati, come la Serra di S. Eleu­ conseguenza, come vedremo, dello stile tettonico terio che raggiunge presso la massima quota della regione. della zona con m 195 s.l.m. A mezzogiorno di questa La dolce morfologia, con scarsa esposizione dei serra è presente, fino a , un alli­ terreni, cui si unisce spesso, dove affiorano i ter­ neamento di rilievi, che fanno tra loro corpo unico mini calcarei, un intenso carsismo superficiale, come la Serra Mucorone, le Serre dei Peccatori, la rende laborioso il rilevamento geologico. Per queste Serra dei Cianci ecc. Questo allineamento di serre, ragioni, non è sempre possibile definire sul terreno denominato Murge Salentine, separa la penisola in alcuni elementi strutturali che emergono invece ab­ due settori a caratteristiche leggermente diverse. bastanza bene dall'esame delle fotografie aeree. Que­ A sud-ovest la morfologia è più mossa, i rilievi sto esame ha permesso pertanto di completare il più elevati e ravvicinati, mentre a nord-est le serre lavoro di campagna.

NOTIZIE STRATIGRAFICHE

Prima di iniziare la descrizione tettonica della resti fossili non ha permesso di eseguire una crono­ regione, ritengo utile premettere un breve cenno stratigrafia di dettaglio. I reperti paleontologici più sui terreni qui affioranti. significativi provengono dai cuttings di 24 70-2477 m La serie stratigrafica della Penisola Salentina è in cui sono stati riconosciuti esemplari di Orbitolina costituita da sedimenti che hanno un'età compresa conoidea GRAS e nella carota prelevata a fondo pozzo tra il Cretacico e il Quaternario. Il primo, che costi­ dove sono presenti resti di Meyendorffina sp., genere tuisce quasi totalmente le serre salentine, è rappre­ ritenuto esclusivo dei terreni giurassici. sentato da calcari, cui inferiormente si uniscono I depositi terziari, abbastanza diffusi nella Peni­ calcari dolomitici e dolomie. I sedimenti più bassi sola Salentina, iniziano coll'Eocene cui vanno rife­ del Cretacico sono attribuiti al Cenomaniano ed riti alcuni lembi calcarei biancastri, detritici, trasgres­ affiorano in particolare quasi al centro della Peni­ sivi sui depositi cretacici ed affioranti tra S. Maria sola, a sud di Lecce, dove sono caratterizzati dalla di Leuca ed Otranto (Di Stefano, 1906, 1908). presenza di Apricardia carantonensis (n'ORBIGNY). Presso Porto Badisco è stata riconosciuta anche la La maggior parte :però dei sedimenti mesozoici presenza di sedimenti oligocenici, in facies calcarea esposti nel Salento è di età turoniana e senoniana; con Lepidocyclinae (Lazzari e Moncharmont, 1952). la delimitazione tra i due piani non è facile, soprat­ Ai terreni miocenici spetta però la maggior diffu­ tutto per la scarsità di resti fossili, in particolare sione, soprattutto colla caratteristica << pietra lec­ Rudiste, determinabili con certezza. cese>>. Si tratta di un calcare marnoso, talora fine­ Sedimenti turoniani a Distefanella lombricalis mente arenaceo e ricco di resti fossili, di età preva­ (n'ORBIGNY) sono stati riconosciuti in alcune loca­ lentemente elveziana (Martinis, 1962), e la cui lità, come presso , mentre calcari a Hippu­ potenza massima accertata, con pozzi eseguiti per rites (Orbignya) lapeirousei GOLDFVSS, Radiolites squa­ ricerca d'acqua, è di 180 m. mosus n'oRBIGNY e Joufia reticulata BOEHM, ritenuti Chiudono la serie stratigrafica della regione depo­ senoniani, affiorano ad esempio a Gagliano del siti pliocenici e soprattutto quaternari costituiti da Capo, presso e nella serra di calcari arenacei organogeni e sabbie giallastre, più (Tavani, 1958). o meno incoerenti e potenti qualche decina di metri, La potenza dei sedimenti cretacici non è grande in affioramento e si aggira su qualche centinaio di in cui si rinvengono anche intercalazioni argillose metri. N el sottosuolo, però, questi depositi si svi­ (Cotecchia, 1954; Moncharmont, 1955). È possi­ luppano notevolmente, come è stato accertato dal bile che parte dei lembi riferiti nella Carta Geolo­ pozzo stratigrafico di . Questo pozzo, ubi­ gica ufficiale al Pliocene siano di età quaternaria. cato circa 2,5 km ad ESE dell'abitato, ha raggiunto La delimitazione di questi termini, comunque, non la profondità di 4535 m; esso ha attraversato una è facile e richiede un esame di dettaglio. Nel pre­ serie calcareo-dolomitica riferita fino a 4400 m al sente lavoro non è stata fatta alcuna distinzione al Cretacico e più sotto al Giurassico. La scarsità di proposito.

12 TETTONICA

In tutta la Penisola Salentina è stata osservata e , sia del Miocene come tra Castiglione una generale concordanza fra morfologia e tettonica. d'Otranto e . Queste anticlinali sono inoltre Tutte le serre, pertanto, corrispondono ad alti sempre più o meno asimmetriche, con fianco nord­ strutturali con direttrici prevalenti orientate NNO­ orientale meno sviluppato, più ripido e spesso inter­ SSE; le aree più o meno pianeggianti, dove affiorano rotto da faglie. Le pendenze si aggirano sui 5°- l So in prevalenza terreni quaternari o pliocenici, corri­ e soltanto eccezionalmente raggiungono valori supe­ spondono invece a zone strutturalmente depresse. non. Sono stati riconosciuti nella regione fenomeni sia Il particolare allungamento di queste pieghe, la plicativi che disgiuntivi. I primi hanno uno sviluppo loro marcata asimmetria e la presenza di una faglia superiore a quanto rilevato nelle vicine Murge sul fianco più breve, può far sorgere il pensiero baresi dove la dislocazione delle assise calcaree che l'inversione di pendenza, che determina il fianco cretaciche ha portato a rotture e soltanto eccezional­ orientale della piega, sia dovuta ad un incurvamento mente a deboli piegamenti. degli strati 'ad 'opera della faglia piuttosto che ad Le anticlinali sono tutte allungate secondo la dire­ una tettonica plicativa. Presso alcune rotture si zione NNO-SSE oppure NO-SE ed hanno l'asse in notano in effetti anomalie di giacitura degli strati, genere rettilineo o con leggera convessità verso con inversioni di pendenze legate probabilmente al oriente. Al nucleo affiorano terreni sia del Cretacico trascinamento operato dalla faglia stessa. superiore, come nelle pieghe presenti tra Questa interpretazione, valida forse in alcuni

Anticl. di Mass. varano

Antic/. di Mass. Torr• Vttcchia G•mini Serra Bianca

Il

Antict. di Strra di Rozzo Mauro Pr•sicctt

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.. Quaternario- Ptiocene Anticl. di Salvtt ~ Cretacico superiore

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FIG. 2 - Sezioni geologiche attraverso la zona che si estende da Melissano a . - Cross sections of the area between Melissano and Morciano di Leuca.

13 casi, è però difficilmente estensibile a tutti i feno­ talora dai pozzi per ricerca d'acqua eseguiti nella meni plicativi rilevati nella :Penisola Salentina, alcuni regione dall'Ente Irrigazione di :Puglia e Lucania. dei quali sono il frutto di blandi piegamenti com­ Alcuni di questi pozzi infatti, ubicati presso gli plicati poi da rotture distensive. Un esempio può affioramenti cretacici, hanno rinvenuto gli stessi essere offerto dalla piega che si trova presso :Pog­ calcari mesozoici ad una profondità non giustifi­ giardo, in corrispondenza di Monte Vergine, la cabile in base alle pendenze degli strati visibili in quale, pur essendo interessata da rotture, mostra affioramento od in base a fenomeni erosivi. È stato chiaramente i suoi caratteri di anticlinale. Lo stesso quindi possibile accertare che il rigetto di alcune si può dire per altre pieghe rilevate nel settore cen­ faglie, anche se non calcolabile con esattezza, rag­ trale della Penisola, tra Galàtone e Martano. Altrove, giunge valori minimi variabili da qualche decina di le faglie hanno certamente alterato le condizioni metri ad oltre 200 m. originarie di piegamento, limitando ~oprattutto il I principali elementi strutturali sono riportati fianco orientale delle pieghe ed aumentandone forse nella carta tettonica e nelle sezioni geologiche alle­ la pendenza, oppure dando luogo ad un Horst blan­ gate. Per l'area che si estende all'estremità sud­ damente piegato. occidentale della Penisola, dove le osservazioni sono Le faglie rappresentano l'elemento tettonico più più complete, ho ritenuto opportuno riportare e sono sviluppate in tutta la regione; il anche 'ima carta geologica di maggior dettaglio, in loro riconoscimento è talora molto facile poichè ad cui sono utilizzati tutti gli elementi rilevati dai una evidente scarpata morfologica si associano brecce dr. Gino e Sogaro (fig. 1). Fer dettagli invece sulla di frizione, come presso Otranto e Poggiardo, zona settentrionale della regione rimando a quanto specchi di faglia, come a :Porto e Ca­ già reso noto (Martinis, 1961, 1962). stro Marino, o marcate anomalie nelle condizioni Allo scopo di meglio chiarire alcuni caratteri di giacitura degli strati. Altre volte, invece, il ri­ tettonici, soprattutto dei fenomeni plicativi, ho lievo della faglia riesce alquanto difficile ed è pos­ infine eseguito tre carte strutturali che si riferiscono sibile localizzarla soltanto con l'aiuto delle foto­ all'area di Salve-Morciano di Leuca _(fig. 3) ed grafie aeree. alle anticlinali di Monte Vergine (fig. 4) e di Cori­ Le faglie interessano tutta la serie affiorante nella gliano d'Otranto (fig. 5). penisola, compresi i terreni quaternari talora chia­ Per l'esecuzione di queste carte, non avendo ramente dislocati. Si tratta quindi di rotture, più rinvenuto nella regione alcun livello-guida, sono recenti dei fenomeni plicativi, che sono la conse­ stati presi come riferimento i calcari mesozoici guenza di movimenti avvenuti nella regione anche affioranti presso il culmine più alto strutturalmente, durante il Quaternario. il quale in genere corrisponde anche alle quote più Il piano di faglia è in genere poco inclinato e elevate. Le carte non possono quindi avere la talora si avvicina alla verticale, come è stato accer­ pretesa di una grande precisione; esse tuttavia tato da alcuni pozzi per acqua perforati presso raggiungono lo scopo poiché sono sufficienti ad la faglia e sul lato abbassato. Le rotture sono di illustrare, più di qualsiasi sezione geologica, le tipo distensivo ed impostate soprattutto secondo tre caratteristiche strutturali delle aree prese in esame. direttrici. La prima, ad orientamento NNO-SSE o A completamento di questi allegati e di quanto NO-SE, quindi appenninica e parallela agli assi delle esposto finora, ritengo utile una descrizione, pieghe, è di gran lunga predominante. 'Tutte le seppure succinta, dei singoli motivi strutturali indi­ rotture maggiori che si trovano in genere sul fianco viduati, senza entrare in eccessivi dettagli che orientale degli affioramenti mesozoici hanno questo esorbitano dallo scopo della presente nota. orientamento. Le altre direttrici sono trasversali alla Ho accennato che l'allineamento di serre pre­ precedente, oppure hanno direzione meridiana. senti tra Galàtone e Gagliano del Capo e costi­ Esempi del genere si rinvengono tra Porto Ba­ tuenti le Murge Salentine, separano la regione in disco ed Otranto, presso S. Cesarea Terme e lungo due settori a caratteristiche diverse anche dal punto la costa ad est di . di vista tettonico. Nel settore sud-occidentale le Il rigetto delle faglie è sempre di difficile deter­ strutture sono ravvicinate e separate da sinclinali minazione. Mancano infatti nella serie esposta, so­ o da Graben molto stretti; nel settore opposto, invece, prattutto cretacica, livelli di riferimento tali da le pieghe rilevate sono maggiormente distribuite e consentire 'un calcolo anche orientativo del rigetto. nelle aree depresse, talora molto estese, affiorano Qualche elemento al proposito è stato ricavato abbondantemente depositi terziari e quaternari.

14 Nella descrizione che segue ho mantenuto per­ Zona tra Gallipoli e S. Maria di Leuca tanto questa distinzione ed ho anzi diviso la regione in quattro zone. La prima si estende tra Gallipoli In questa zona i sedimenti calcarei cretacici sono e S. Maria di Leuca e comprende il settore situato largamente affioranti e costituiscono soprattutto a sud-ovest delle Murge Salentine, che attraversano tre estesi lembi, paralleli tra loro e situati rispetti­ buona parte della penisola e con le quali si identifica vamente ad ovest di , lungo la costa del mare, la seconda zona. Le rimanenti due zone si trovano a sud di Melissano ed Ugento, tra Melissano e nel settore centro-orientale della regione e sono Punta Ristola. tra loro separate da una linea immaginaria con­ Il primo lembo calcareo, che costituisce le Serre giungente e . di Castelforte e di Calaturo, è rappresentato strut-

O 1000m. .. -...... :==--== Mass. Spiggiano \.

Madonna di ------Vereto 1 FIG. 3 - Carta strutturale dei dintorni di Salve e di Morciano di Leuca. Come riferimento per la superficie quotata sono stati presi i calcari mesozoici che affiorano al culmine della piega di Salve (l'equi­ distanza è di 20 m; i puntini limitano gli affioramenti cretacici; per gli altri simboli vedi figura 1). - Structural map of the Salve-Morciano di Leuca area. The contour lines are referred to the lime- stones outcropping at the top of the Salve fold.

15 turalmente da una monoclinale, immersa in linea per Serra Bianca, Serra di Pozzo Mauro e presso generale verso ovest, con pendenze comprese tra Salve (fig. l e 2). Sulla piega di Masseria Varano, So e lSo, nella quale però gli strati sono leggermente e precisamente sul fianco sud-occidentale, è stato piegati a sinclinale presso Posto . Il lembo è perforato il pozzo esplorativo di Ugento. interrotto ad oriente da una faglia distensiva, avente In queste anticlinali le pendenze dei calcari sono direzione NNO-SSE, che limita gli affioramenti di in genere comprese tra 4° e 8° sui fianchi sud-<>cci­ età cretacica dai sedimenti quaternari. Questa dentali, mentre si fanno talora di lS0 -20° sui fianchi faglia, oltre che dalle frequenti anomalie di giaci­ opposti che appaiono inoltre molto brevi ed inter­ tura degli strati rilevabili lungo la scarpata calcarea rotti dalla già' ricordata faglia marginale (fig. 3). e dalla fratturazione della roccia, è denunciata Accanto alle rotture segnate sulla carta, è possi­ anche dai risultati di un pozzo per acqua perforato bile che altre siano presenti nel tratto costiero, dove dall'Ente Irrigazione di Puglia e di Lucania circa i calcari, che s'immergono verso so, danno spesso 2,S km a sud di Alliste. Il sondaggio, ubicato a luogo ad una falesia con direzione NO-SE. poche decine di .metri dagli affioramenti cretacici, ha incontrato i calcari mesozoici, simili a quelli esposti lungo la scarpata di Serra Calaturo, ad oltre 100 m di profondità. Piccole rotture di secondaria Zona delle Murge Salentine importanza si rinvengono anche presso l'estremità settentrionale e nel corpo della monoclinale calcarea. Con questa zona si intende comprendere l'alli­ neamento di serre, costituite essenzialmente da Nel vicino lembo cretacico, affiorante a sud-est, sedimenti calcarei di età turoniana e senoniana, il lo stile strutturale si fa più- complesso poiché ad quale si sviluppa attraverso quasi tutta la penisola, una immersione generale dei calcari verso sud­ con direzione NNO-SSE, da Galàtone a Gagliano ovest si rilevano alcuni fenomeni plicativi che del Capo. delimitano due anticlinali presso Masseria Torre Vecchia e Gemini. Esse hanno alcuni caratteri in Questo lembo calcareo mesozoico rappresenta il comune, come pendenze deboli del fianco sud-occi­ complesso strutturale più esteso e disturbato della dentale, che nella piega di Masseria Torre Vecchia regione. Esso nel suo insieme ha le caratteristiche appare interessato da leggere flessure ed ondula­ di un Horst, lungo circa 4S km e largo al massimo zioni secondarie, orientamento dell'asse strutturale 7 km presso Galàtone e tra e Collepasso. Le faglie che lo delimitano sono particolarmente e faglie ~limitanti il fianco orientale. Tra le due anticlinali si sviluppa una piccola e stretta sinclinale evidenti sul fianco nord-orientale dove i calcari interessata da rotture e riempita da sedimenti appaiono molto fratturati e si rilevano talora brecce pleistocenici (fig. l e 2). di frizione e specchi di faglia. Lungo questa rottura è presente in genere una scarpata, alta anche 20-30 m Le faglie che limitano il lembo mesozoico verso come nei dintorni di . Ugento e verso Alliste proseguono in direzione Numerose altre rotture interessano l'Horst, soprat­ NNO, oltre gli affioramenti calcarei, come è stato tutto con direzione NNO-SSE e Nù-SE. Esse inter­ messo in evidenza da alcuni sondaggi eseguiti per rompono la generale e debole immersione degli ricerca d'acqua. strati calcarei verso so dividendo l'alto strutturale Tra Alliste e , in particolare, viene a in blocchi secondari. Il rigetto delle faglie non è svilupparsi una depressione avente tutti i caratteri calcolabile, mancando precisi livelli di riferimento. di un Graben, sul fondo del quale i sedimenti plio­ Secondo alcuni elementi desunti da pozzi perforati cenici e quaternari acquistano p:1rticolare potenza. per ricerca d'acqua presso il fianco orientale del Il terzo alto strutturale della zona non ha nel lembo calcareo, si può ritenere che la massima suo insieme caratteristiche sensibilmente diverse. dislocazione, che limita il fianco stesso, abbia un Il lembo calcareo, allungato anch'esso in direzione rigetto non inferiore a 200 m. NNO-SSE, da presso Melissano fino alla estrema Accanto alle rotture è stato rilevato anche qualche punta meridionale della Penisola, presenta, accanto fenomeno plicativo di cui due, degni di nota, si a fenomeni disgiuntivi, soprattutto frequenti al trovano a sud di Collepasso e tra Presicce e Tauri­ bordo orientale del rilievo calcareo, alcune pieghe. sano. Si tratta di modeste e strette pieghe, di tipo Il loro asse ha orientamento NNO-SSE oppure NO-SE anticlinale, con asse a direzione NNO-SSE e fianchi e passa rispettivamente presso Masseria Varano, con pendenze non superiori a so.

16 Zona a sud dell'allineamento Collepasso­ Terziario ed al Quaternario. Scarsi sono quindi i Carpignano Salentino lembi cretacici che danno luogo a strutture di tipo Horst, oppure ad anticlinali fagliate. Questa zona, molto ampia, comprende tutta Il lembo più meridionale affiora presso Tiggiano l'area che sta tra Gagliano del Capo ed Otranto, e si estende per buon tratto 'lungo la costa ionica; dove affiorano sedimenti riferibili principalmente al i sedimenti cretacici hanno immersione verso ovest .·

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FIG. 4 - Carta strutturale dell'anticlinale di Monte Vergine. Come riferimento per la superncre quotata sono stati presi i calcari mesozoici affioranti al culmine della piega, ad ovest del Santuario di M. Vergine (l'equidistanza è di 20m; i puntini limitano gli affioramenti cretacici; per gli altri simboli v. fig. 1). Structural map of the Monte Vergine anticline. The contour lines are referred to the limestones outcropping at the top of the fold, near the Monte Vergine Sanctuary. 17 e sud-ovest e soltanto presso il mare, dove la costa è indicata dalla fascia di affioramenti miocenici che ha un'alta e ripida scarpata, ho notato i calcari da Castiglione d'Otranto si spinge verso NNO fino pendere verso est. In questo tratto la scarpata all'altezza di Maglie. Questi sedimenti sono debol­ continua sotto il mare, piuttosto profondo, ed è mente piegati ad anticlinale con asse a direzione probabile che sia presente una faglia a direzione NNO-SSE, interrotta da rotture di tipo distensivo. quasi meridiana. Altre rotture interessano l'affiora­ Le rotture sono messe spesso in evidenza dalle mento di Tiggiano, come si può osservare sulla anormali condizioni di giacitura dei sedimenti più carta tettonica allegata. recenti che limitano la dorsale, come si può notare A nord dell'Horst di Tiggiano, sempre lungo la nelle sezioni geologiche allegate. costa, i calcari mesozoici affiorano estesamente nei Tra la dorsale di Castiglione d'Otranto-Maglie pressi di dove costituiscono ed il grande Horst delle Murge Salentine, si estende due alti strutturali, in corrispondenza della Serra di una vasta area dove affiorano esclusivamente sedi­ Poggiardo, a nord-est tiel paese omonimo, e tra menti pliocenici e soprattutto quaternari. L'immer­ S. Cesarea Terme e Porto Badisco. Essi hanno le sione degli strati non è dovunque evidente; talora i caratteristiche di monoclinali, interessate da faglie sedimenti abbozzano una dolce sinclinale, come tra ed immerse rispettivamente verso NE e NO dove e Collepasso, altrove mostrano invece si delinea una sinclinale, riempita di sedimenti una generale immersione verso oriente per cui la quaternari ed orientata quasi nord-sud. depressione assume i caratteri di 'un Graben. Proseguendo lungo la costa, verso settentrione, i calcari cretacici riaffiorano da Porto Badisco ad Zona a nord dell'allineamento Collepasso­ Otranto ed' in particolare da quest'ultimo paese al Carpignano Salentino capo omonimo. Il lembo mesozoico ha una strut­ Questa zona comprende all'incirca il centro della tura piuttosto semplice nelle sue linee generali, Penisola Salentina dove affiorano i terreni ritenuti essendo costituito da una anticlinale il cui culmine più antichi della regione. I calcari cretacici, in gran è limitato da faglie normali. parte attribuiti al Cenomaniano, costituiscono tre Altre strutture, oltre a quelle ricordate, si svilup­ estesi lembi le cui caratteristiche tettoniche sono già pano verso il settore centrale della zona dando luogo state illustrate in altri· lavori, cui rimando per tutti a due dorsali, orientate secondo le prevalenti diret­ i particolari del caso (Martinis, 1961, 1962). trici tettoniche già viste. I fenomeni plicativi sono particolarmente svilup­ Alla prima vanno riferite le strutture di tipo pati e danno luogo ad anticlinali asimmetriche con anticlinale che affiorano da presso ·Minervino di fianco :sud-occidentale più esteso e pendente in Lecce a Carpignano Salentino. Si tratta di tre dolci genere di 4o-So. Il 'fianco opposto è invece breve, pieghe, a nucleo cretacico, limitate soprattutto verso con pendenze comprese .tra 10° e 15° e che possono est da una faglia il cui rigetto sorpassa certamente raggiungere i 25°; esso è interrotto spesso da faglie. il centinaio di metri, come è stato messo in evidenza Nel lembo cretacico affiorante ad ovest di Gala­ da alcuni sondaggi eseguiti dall'Ente Irrigazione tina, sono state identificate tre anticlinali, chiamate di Puglia e di Lucania ed ubicati poco ad est della rispettivamente di Masserià Latronica, di Masseria faglia stessa. Montisani e di Galatina, il cui asse, ad orientamento Di queste pieghe, la più definita è quella affio­ generale NO-SE, presenta una convessità verso oriente. rante presso Palmariggi, in corrispondenza di Nel lembo ·affiorante tra· S. Donato di Lecce e Monte Vergine (fig. 4) dove gli strati s'immergono Corigliano d'Otranto sono visibili due anticlinali, regolarmente da ogni lato con pendenze comprese dette di e di Corigliano. La prima ha il fianco tra 4o e 10°. Poco nota è invece la piega di Carpi­ occidentale molto esteso ed interessato da ondula­ gnano Salentino, sia per la scarsa esposizione degli zioni secondarie; la seconda è un po' meno asim­ strati, sia per le insufficienti 'osservazioni effettuate. metrica ed il suo culmine si trova in corrispondenza Un'ampia depressione si sviluppa ad oriente della Serra di Murga dove si raggiungono della dorsale; essa è riempita di sedimenti terziari le quote massime della zona (fig. 5). Queste anti­ e quaternari, che si ispessiscono andando verso il clinali, separate tra loro da una piccola sinclinale mare, ad est di Monte Vergine e di Carpignano in cui affiora la << pietra leccese >>, sono forse le meno Salentino, dove sono presenti alcune faglie desunte interessate da fenomeni disgiuntivi. Tenendo pre­ dai sondaggi qui eseguiti per ricerca d'acqua. sente lo stile generale fin qui illustrato, si può sup­ La seconda dorsale si trova più ad occidente ed porre che anche il fianco orientale del lembo cal-

18 careo di S. Donato di Lecce - Corigliano d'Otranto sono state identificate due anticlinali, dette di Zol­ sia limitato da rotture. Le osservazioni però con­ lino e di , _separate anch'esse da una dotte soprattutto lungo il rilievo di Specchia Murga sinclinale parzialmente riempita da « pietra lec­ non hanno permesso di rilevare elementi sicuri al cese >> e complicate da 'fenomeni disgiuntivi. proposito. Per tale ragione è stata segnata soltanto Prima di terminare questa nota, ricordo che alla come possibile una faglia al margine orientale degli estremità nord-orientale della regione, presso Vèr­ affioramenti cretacici come fatto nei lavori prece­ nole, dove si trova un esteso affioramento di sedi­ denti (Martinis, 1961, 1962). menti attribuiti al Miocene, l'Ente Irrigazione di Anche la sinclinale che si sviluppa presso Soleto Puglia e di Lucania ha eseguito in passato alcuni potrebbe essere interessata da rotture, di carattere pozzi che hanno raggiunto i calcari cretacici a però secondario, rilevate pure altrove, ma prive di profondità variabile da SO a 70 m. All'esterno dello interesse per il presente studio. affioramento miocenico, invece, i depositi meso­ L'asse dell'anticlinale di Corigliano d'Otranto si zoici furono rinvenuti a profondità maggiore, per trova sul prolungamento della dorsale che si svi­ cui è da ritenere che presso Vèrnole sia presente luppa più a sud, tra Maglie e Castiglione d'Otranto, un'elevazione strutturale. Un rilievo di dettaglio po­ ed al cui nucleo affiorano sedimenti miocenici. trà accertare se questo alto dei calcari cretacici inte­ Nel lembo mesozoico più orientale della zona ressa anche, come è probabile, i sedimenti terziari.

Mass. Seomuniea•

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o 1000 m.

FIG. 5 - Carta strutturale deii'anticlinale di Corigliano d'Otranto. Come riferimento per la superficie quotata sono stati presi i calcari mesozoici affioranti al culmine dell'anticlinale, presso località Serre (l'equidistanza è di 20m; i puntini limitano gli affioramenti cretacici; per gli altri 'simboli vedi fig. 1). - Structural map of the Corigliano d'Otranto anticline. The contour lines are referred to the limestones outcropping at the top of the fold, near Serre. 19 ABSTRACT

Geologica! literature on the Salento region is (Orbignya) lapeirousei GOLDF., Radiolites squamosus concerned mainly with the stratigraphical succes­ D'ORBIGNY, and Joufia reticulata BOHEM, of Senonian sion; less known is the structural situation. In the age, is present at Gagliano del Capo, near Melis­ present paper the more important results of a geo­ sano and in the hill of Poggiardo (Tavani, 1958). logica! survey conducted by AGIP Mineraria over The thickness of the outcropping Cretaceous all the Salento region are considered, with special formation is a few hundred of meters. The total regards to tectonics. thickness of the Cretaceous, as indicated by the The area hereafter examined is limited however Ugento wildcat, is however much greater, about to the portion of the peninsula south of the town of 4.400 m of limestones and dolomites. Lecce. Tertiary formations in fairly extensive outcrops The morphology of the Salento region is charac­ start with the Eocene white detrital limestones, terized by some very gentle relief, locally known transgressive over the Cretaceous in the S. Maria by the name of serre, which rise some tens of maters di Leuca-Otranto area. Oligocene limestones with above the adjoining plain level. South of Lecce Lepidocyclinae were recognized near Porto Badisco some of the serre run parallel to the coast, trending (Lazzari and Moncharmont, 1952). However the NNW-SSE. most extensive Tertiary formation is the typical These ridges are more developed in the sw pietra leccese, a yellowish marly limestone, some­ sector; for example the Serra S. Eleuterio near times finely detrital, very fossiliferous, of prevailing the town of Parabita, reaches the maximum height Helvetian age (Martinis, 1962). of the area, 195 m above sea level. The uppermost member of the Salento section To the south of this ridge, extending to Gagliano are sandy organogenic limestones and yellowish del Capo, is a sequence of severa! hills (Serra Muco­ sands, more or less cemented, with subordinate rone, Serra dei Peccatori, Serra dei Cianci, etc.), shaly beds, of Pliocene and especially Quaternary named Murge Salentine, which forms a single unit age. dividing the peninsula in two separate zones with slightly different characteristics. * * * To the south-west the morphology is more In all the Salento region a generai conformity accentuated, the hills higher and more frequent; between morphology and tectonics is evident. to the north-east, on the contrary, the serre are Ali the serre correspond to structural highs with lower in elevation, sparse and separated by wide prevailing NNW-SSE trend; the plains with Pliocene plains. These differences in style are the result, and Pleistocene outcrops coincide with structurally as we shall see, of differences in structural setting. low areas. Geologica! mapping of the area is hampered by Both folding and faulting are present in the the absence of relief, by the scarcity of outcrops and, region discussed. The first mentioned structural when limestone formations are exposed, by the type is however much more developed than in the very accentuated karst phenomena. For these adjoining Murge of Bari, where faulting of the reasons, it is not always possible to recognize in limestone section is predominant and folds are the field some structural elements which are how­ exceptional. ever quite conspicuous on the aerial photos. The The Salento anticlines trend NNW-SSE or NW-SE geologica! examination of these photos has allowed with a generally straight or slightly convex towards us to complete in a satisfactory way the field work. east axis. Before initiating the structural description of the The core of these folds ranges from Cenomanian area, it is convenient to give a short description of to Miocene sediments. the outcropping formations. These anticlines are always more or less asym­ The stratigraphic section of the Salento Peninsula metrical with a steep, short and frequently faulted is composed of sediments ranging from Cretaceous NE fiank. Dips average 5-15° and higher values to Pleistocene age. are exceptional. The Cretaceous, which is widely exposed in the The marked asimmetry of the folds and the peninsula and constitues most of the serre, consists presence of a fault on the NE fiank may rise the of dolomitic limestones an d dolomites; the lowest suspicion that reversal of dip characteristic of this outcropping beds are referred to the Cenomanian limb, may be due to the arching of beds under for the presence of Apricardia carantonensis (n'oR­ faultin:g, rather than to true folding. Near some BIGNY), and are exposed in the centrai part of the fractures, there are indead disturbances in the peninsula, south of Lecce. The bulk of the Creta­ bedding associated with reversals of dip which are ceous outcrops is however of Turonian-Senonian originated by drag along the faults. age ; distinction between the two stages is difficult, This hypothesis, possibly true in some cases, is especially because of scarcity of fossils, in particular however hardly extensible to all the anticlines in Rudistae, of assured identification. the Salento region, some of which are due to gentle Turonian limestones with Distefanella lombricalis folding and subsequent norma! faulting. (n'oRBIGNY) are indicated in some localities, i.e. Faults are developed in all the region; their near Presicce, while the assemblage Hippurites identification is sometimes very easy because of

20 the coincidence between the morphologic scarp in two zones with slightly different structural fea­ and tectonic breccias (for example near Otranto tures. In the south-western area the folds are and Poggiardo), slickensides (Porto Miggiano and closely spaced with narrow sinclines or Grabens in Castro Marino) or marked disturbances in the between; in the north-east area, on the contrary, bedding. anticlines are sparse and in the intervening generally In some instances, on the contrary, recognition wide plains, Tertiary and Quaternary outcrop ex­ of the fault is hardly possible but from detailed tensively. interpretation of aerial photographs. This situation is taken into account in the follow­ Faulting is present throughout the peninsula on in.g discussion in which the region is subdivided in the exposed section and as a consequence of it, four areas. The first one extends from Gallipoli Quaternary formations often are clearly displaced. to S. Maria di Leuca and includes the portion to The faults are thus subsequent to the folding and the sw of the above mentioned Murge Salentine, are due to displacements which occured also in which correspond to the second area. The rem.ain­ the Pleistocene. ing two areas are located in the central-eastern Faults are of normal type and show three main part of the peninsula and are separated by an ima­ strikes, of which that trending NNO-SSE, or NO-SE, ginary line drawn from Collepasso to Carpignano parallel to the Apennine main fold axis, is by far Salentino. prevailing: sueh is the strike of major faults found in the exposed Mesozoic limestones and more Area between Gallipoli and S. Maria di Leuca frequently on the eastern flank of the structures. The other group of faults are either normal to the Cretaceous formations are extensively exposed first one or striking north-south as, for instance, in this area mainly forming three large outcrops occurs in the area between Porto Badisco and trending parallel and located respectively: west of Otranto, near S. Cesarea Terme or on the coast Alliste, along the sea-shore; south of Melissano and east of Tiggiano. Ugento; between Melissano and Punta Ristola. Evaluation of the throw is everywhere diffi.cult, The first outcrop, forming the Castelforte and owing to the lack of reliable key beds in the out­ Calaturo hills, is a west and north-westward cropping section, especially in the Cretaceous forma­ dipping monocline truncated to the east by a normal tion. A few useful data for this purpose could fault striking NNW-SSE which marks the boundary be obtained locally from water wells drilled in the between the Cretaceous and the Quaternary beds. region by Ente Irrigazione di Puglia e di Lucania. Besides the anomalies in bedding features fre­ Some of these wells, located near the Cretaceous quently visible along the limestone scarp and outcrops, found the same Mesozoic limestones fracturing of the rocks, evidence of the fault is lying at a depth which could neither be justifiable provided by the results of a water well drilled by on the base of the dip shown by the outcropping Ente Irrigazione di Puglia e di Lucania, about beds nor could possibly be ascribed to erosion. 2,5 km South of Alliste. It became thus apparent that the throw of some In this well, which is located only a few ten faults, though not exactly measurable, may reach meters far from the Cretaceous outcrop boundary, minimum values ranging from a few ten meters Mesozoic limestones similar to those exposed on to over 200 meters. the Serra Calaturo scarp were encountered at a The salient structural features are illustrated in depth of over 100 meters. the structural map and geologie sections annexed The second Cretaceous outcrop, located not far herewith. In order to provide a better picture south-east of the first one, has more complicated of the regional characteristics, mainly concerning structural features. The generai dip of the strata the folds, three structural maps were completed of is south-westward, but two anticline folds are the Salve-Morciano di Leuca area (fig. 3) and of recognisable in the area of Masseria Torre V ec­ the Monte Vergine (fig. 4) and Corigliano d'Otranto chia and Gemini. These folds show similar features, (fig. 5) anticlines. such as same trend of the structural axis, gentle No key bed being present in the area, contours dips on the southwestern flank and the eastern were drawn on the outcropping Cretaceous lime­ flank truncated by faults. A small narrow and stones as form-lines. faulted syncline filled with Pleistocene sediments Therefore, accurate details could not be expected is interposed between the two anticlines. from these maps, though they provide a suffi.ciently As it was also shown by the results of some clear picture of the structural features better than water wells, in the region the faults truncating the any geologica! cross section. Mesozoic limestones in the Ugento and Alliste As a complement to the above mentioned m~ps area extend farther NNW beyond the limestone and previous discussion, a short description of outcrops, so that in the area between Alliste and each structure is given, without entering into too Taviano a situation most near to that of a Graben many details which would be out of the scope of is established, where Pliocene and Quaternary the present paper. sediments show abnormally great thicknesses. Mention was given to the fact that the succession The third limestone outcrop in the area on the of Murge Salentine, extending between Galatina whole does not show sensibly different features and Gagliano del Capo, divides the Salento Peninsula from those mentioned above with the same NNW-

21 SSE direction as the other two; this outcrop extends north-east of Poggiardo and between Santa Cesarea from near Melissano to the southernmost limit of Terme and Porto Badisco, where a faulted morro­ the peninsula. In addiction to faulting, which is cline is present. particularly frequent at its eastern flank, there are North of Santa Cesarea Terme, along the coast some folds with axis, trending NNW or NW, located between Porto Badisco and Otranto, there is another respectively near the Masseria Varano, Serra Bianca, exposure of Cretaceous limestones, particularly Serra di Pozzo Mauro and near Salve. evident between the last-mentioned town and Capo On the Masseria Varano fold a deep wildcat d'Otranto. Structurally this outcrop is an anticline was drilled to the depth of 4535 meters. The well bounded by normal faults. penetrated a completely calcareous and dolomitic Besides the aforementioned structures, two other section of Cretaceous age to the depth of 4400 m highs trending NNW-SSE, are developed in the and Jurassic downwards. centrai portion of the area. The first one stretches from to Carpignano Salentino Murge Salentine area and is subdivided into three small anticlines, the most important of which is the ·Monte V ergine Under this heading we mean to cover that group fold, near Palmariggi (fig. 4). The Carpignano of serre consisting mainly of limestone rocks of Salentino anticline is less well known, both because Turonian and Senonian age, which extends across of the scarcity of outcrops and for lack of suf­ almost the whole peninsula in a NNW-SSE direc­ ficiently detailed work. tion, between Galàtone and Gagliano del Capo. A wide depression, filled with Pliocene and These Mesozoic limestones form the most large Pleistocene sediments which thicken towards the and disturbed structural complex of the region. sea, is present east of this high. Their overall feature is that of a Horst about 45 km The second high is located west of the afore­ in length and with a maximum width of 7 km mentioned and corresponds to the belt of Mio­ near Galàtone and from Casarano to Collepasso. cene outcrops extending with a NNW trend from The bordering faults are particularly evident on Castiglione d'Otranto to Maglie. The formations the NE flank, where the limestones appear very are gently folded and constitute a NNW-SSE anticline fractured and tectonical breccias and slickensides interrupted by normal faults. are sometimes present. Along this fault generally Another wide plain is present between this high runs an escarpment up to 20 to 30 meters in height, an d the Murge Salentine Horst; structurally the as near Neviano. area is partly a syncline, partly a Graben. Severa! other fractures, mostly trending NNW­ SSE or NW-SE, are present which interrupt the generai Area north of the line connecting Collepasso gentle monocline dipping sw and subdivide the to Carpignano Salentino structural high in separate blocks. The through cannot be calculated, because of the absence of This area includes ali the centrai part of the any key-bed. Salento Peninsula when the lowermost exposures On the basis of some data from water wells of the local section are present; the features of the drilled near the eastern flank of the structure, it three large mesozoic outcrops developed in the can be assumed that the minimum displacement area are illustrated in detail in other papers along the NE fault is about 200 meters. (Martinis, 1961, 1962). Besides fractures, some folds are present; the The westernmost Cretaceous exposure west of two more conspicuous, one south of Collepasso Galatina, consists of three folds namely: Masseria and the other between Presicce and , Latronica, Masseria Montisani and Galatina antic­ are narrow and small anticlines trending NNW-SSE lines. and with flank dipping less than 5°. Their axis trends NW-SE and is slightly convex towards east. Area south of the line connecting Collepasso In the exposure between S. Donato di Lecce to Carpignano Salentino and Corigliano d'Otranto, two folds, Salento and Corigliano anticlines, are present, separated by a This very large area includes ali the territory narro w syncline with a pietra leccese core; these between Gagliano del Capo and Otranto, where folds are apparently the less affected by faulting Tertiary and Quaternary outcrops predominate. in the Salento region (Martinis, 1961, 1962). A few Cretaceous exposures are structurally Horst In the easternmost Mesozoic exposure two folds­ blocks, sometimes affected by gentle folding. and Martignano anticlines- were recog­ The southernmost Cretaceous outcrop extends nized; they are separated by a syncline with from Tiggiano along part of the Ionian sea coast; Miocene core and are affected by norma! faults. beds clip towards west or south-west and only Besides the above mentioned structures, the near the sea, where a fault is probably present, results of water wells near Vèrnole, south-east of a reversal of dips can be noticed. Lecce, where Cretaceous limestones were found North of the Tiggiano Horst, always along the at shallow depth, possibly indicate the presence of coast, Mesozoic limestones outcrop extensively a buried Mesozoic high .. near Santa Cesarea Terme, in the serra to the Manoscritto presentato il 20-V-1962

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23 Tav. n

Anticl. di Mass.Lalronico ~ di Go/olino Anlic/. di So/~to An/ici. di Zollino ~ di Martignano

f.m . l'

SEZIONI GEOLOGICHE

Anlicl. di Corigliano Morta no ATTRAVERSO LA t>ENISOLA SALENTIN A MERIDIONALE

Il /.m . n·

No.. ~ . di A/lisi• Casarano Scorrono

111 -- l. m. III'

Aflficl. di /lfass.Varono Taunsono Poggiardo A11rter. tn Minrrrlno Anlicl. di O franto

IV __ /.m. ì . ·; IV' 2 ; . :- . ···· ggg;

Alli/Cl. di Moss. Tor,.. V~cchio Anticl. di Strra Bione•

v /.m . v·

.. Ouaternario- Plioc•ne

[W Miocene-Eocen• Anlicl. di Stua di Pozzo Mauro TricoH

~ Cr•tacico sup VI-- l . m VI'

o 2 4 6Km.

Cross sections ot the Southem Salento Peninsula. f'\{J 'f'-.. \ ( I V' ~ Tav. 1

BRUNO MARTINIS ~ECCE SCHEMA TETTONICO DELLA PENISOLA SALENTINA MERIDIONALE

( 1962 l

Mel~ndug,,

. Collepasso .'('

'-

LEGE NOA

r:-:-:1 OuO I E' r n a rio - Plloc E' nE' ~

[E] Mooc E'nE'- E o c E' n e

B Cre-t ocico

+ Slr ali orozzonloli

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Faglia n ormale principale ~~~~~t i~~bsClos':"~"l l " Fag lia normal " probobil" """'Re t------< Tr accia d"ll" St'Zion i g"ologiche l o •. 6Km .. l o ';.....-È===----

C S.Mana do Leuca R. Ba oardi P.R1stola Structural sketch of the Southern Salento Peninsula. CARTA GEOLOGICA DELLA ZONA COMPRESA

TRA MELISSANO E MORCIANO DI LEUCA

(PENISOLA SALENTINA)

\. D Quat~rnar i o- Plioce n ~ Taur isano

\ B Cr~tacico sup~rior~ '\ \ + Strati orizzontali \ \ A Immersione degli stra t1 (p ~ndenza interiore \ a IO') Immersione d e gli strat1( pendenza superiore "' a IO') Asse ant1cl i nale

Faglia normale princ ipal~ (i dentini sono datla par te abba~sato)

-.- -.-...... Faglia norma!~ probabile

Tr accia d~lle sezioni geolog ic he

o 3Km

N

,. LECCE

O IO 20Km

Fig. l - Geolog ica! map of thc arca between iVIelissano and iVIorciano d i L euca.