BRUNO MARTINIS Incaricato presso l'Università degli Studi di Mr:Zano LINEAMENTI STRUTTURALI DELLA PARTE MERIDIONALE DELLA PENISOLA SALENTINA Nella presente nota vengono esposte le principali caratteristiche strutturali della Penisola Salentina, a sud del parallelo di Lecce. Accanto ad uno stile prevalentemente disgiuntivo, sono stati osservati anche fenomeni plicativi che hanno dato luogo ad anticlinali allungate in direzione NNO-SSE o NO-SE, in genere asimmetriche e complicate da faglie. Quest'ultime, spesso facilmente rilevabili sul terreno, ma talora di difficile individuazione senza l'aiuto delle fotografie aeree, sono di tipo distensivo e si sviluppano secondo tre direttrici prevalenti. La più importante di queste direttrici ha orientamento NNO-SSE o NO-SE, parallelo quindi agli assi delle pieghe; le altre sono trasversali alla precedente oppure hanno direzione meridiana. Le rotture, avvenute posteriormente ai piegamenti, hanno spesso dislocato i depositi pleistocenici per cui esse sono la conseguenza di movimenti avvenuti nella regione anche durante il Quaternario. Le conoscenze che si hanno sul Salento si rife­ stratigrafico che tettonico, alcuni dei quali, relativi riscono soprattutto alla stratigrafia che ha interes­ soprattutto ai dintorni di Corigliano d'Otranto, sato numerosi Autori ed in particolare De Giorgi. sono già stati recentemente illustrati (Martinis, La tettonica è stata invece meno curata e le notizie 1961, 1962). Nella presente nota vengono esposti i pubblicate al riguardo sono piuttosto scarse. Osser­ principali risultati riguardanti le caratteristiche vazioni generiche si devono, oltre che a De Giorgi strutturali che permettono di apportare un contri­ (1903, 1922), a Sacco (1911, 1912) che prese in buto alla conoscenza del Salento. esame tutta la regione pugliese ed a Dainelli ( 190 l) La regione in esame si sviluppa nel settore meri­ che eseguì alcune ricerche nella parte più meridio­ dionale della Penisola Salentina, a sud del parallelo nale della Penisola Salentina. di Lecce, ed è compresa nei seguenti Fogli dello Recentemente Cotecchia (1954-1959) ha fornito Istituto Geografico Militare: Gallipoli (n. 214), utili informazioni soprattutto sul lembo cretacico Otranto (n. 215), Capo S. Maria di Leuca (n. 223). affiorante tra S. Donato di Lecce e Corigliano di Otranto sul quale, in passato, erano state eseguite La morfologia del Salento è dominata da alcuni ricerche da De Franchis (1897, 1903). In questi rilievi molto dolci, detti localmente serre, i quali si ultimi anni inoltre, Zorzi e Reina (1956) hanno elevano soltanto di qualche decina di metri sulla pubblicato una serie di dati sulle acque sotterranee piana circostante. A sud di Lecce, alcune di queste della zona compresa tra Lecce ed Otranto; in questo serre percorrono longitudinalmente la penisola, lavoro sono contenute alcune notizie strutturali parallele tra loro ed allungate in direzione NNO-SSE. desunte dai sondaggi qui eseguiti per ricerca di acqua dall'Ente Irrigazione di Puglia e Lucania. (1) Ringrazio la Direzione dell' AGIP Mineraria che ha Nel 1954 l'AGIP Mineraria (l) iniziò, nel suo gentilmente concesso '!'di pubblicare la presente nota. Un ringraziamento va inoltre al dr. G. Facca, allora programma di ricerche petrolifere nell'Italia meri­ Capo del Servizio Geologico, per i numerosi suggerimenti dionale, una campagna di rilevamento geologico avuti durante l'attività di campagna ed a tutti i colleghi che interessò tutta la Penisola Salentina. In tale che più o meno direttamente vi hanno partecipato. (2) Questi rilievi durarono fino all'autunno del 1955. occasione ebbi modo di eseguire una serie di escur­ In seguito, alcuni completamenti, di cui si è tenuto conto sioni nella regione e di guidare i rilievi di dettaglio nel presente lavoro, vennero effettuati dalla SOMICEM (Soc. Mineraria Centro Meridionale), una società del effettuati dai dr. G. F. Gino e L. Sogaro (2). Gruppo E.N.I.; ad essi parteciparono i dr. R. Carella, Con questa campagna furono raccolti numerosi E. Annoscia, G. Napolitano, A. Zappelli ed il p.m. E. Montis. Colgo l'occasione per ringraziare anch'essi elementi sulla geologia della regione, d'interesse sia della loro fattiva collaborazione. 11 Esse sono maggiormente sviluppate nel settore si fanno basse e rare e tra esse si sviluppano estese sud-occidentale della regione dove si rinvengono i aree pianeggianti. Questi diversi caratten sono la rilievi più estesi ed elevati, come la Serra di S. Eleu­ conseguenza, come vedremo, dello stile tettonico terio che raggiunge presso Parabita la massima quota della regione. della zona con m 195 s.l.m. A mezzogiorno di questa La dolce morfologia, con scarsa esposizione dei serra è presente, fino a Gagliano del Capo, un alli­ terreni, cui si unisce spesso, dove affiorano i ter­ neamento di rilievi, che fanno tra loro corpo unico mini calcarei, un intenso carsismo superficiale, come la Serra Mucorone, le Serre dei Peccatori, la rende laborioso il rilevamento geologico. Per queste Serra dei Cianci ecc. Questo allineamento di serre, ragioni, non è sempre possibile definire sul terreno denominato Murge Salentine, separa la penisola in alcuni elementi strutturali che emergono invece ab­ due settori a caratteristiche leggermente diverse. bastanza bene dall'esame delle fotografie aeree. Que­ A sud-ovest la morfologia è più mossa, i rilievi sto esame ha permesso pertanto di completare il più elevati e ravvicinati, mentre a nord-est le serre lavoro di campagna. NOTIZIE STRATIGRAFICHE Prima di iniziare la descrizione tettonica della resti fossili non ha permesso di eseguire una crono­ regione, ritengo utile premettere un breve cenno stratigrafia di dettaglio. I reperti paleontologici più sui terreni qui affioranti. significativi provengono dai cuttings di 24 70-2477 m La serie stratigrafica della Penisola Salentina è in cui sono stati riconosciuti esemplari di Orbitolina costituita da sedimenti che hanno un'età compresa conoidea GRAS e nella carota prelevata a fondo pozzo tra il Cretacico e il Quaternario. Il primo, che costi­ dove sono presenti resti di Meyendorffina sp., genere tuisce quasi totalmente le serre salentine, è rappre­ ritenuto esclusivo dei terreni giurassici. sentato da calcari, cui inferiormente si uniscono I depositi terziari, abbastanza diffusi nella Peni­ calcari dolomitici e dolomie. I sedimenti più bassi sola Salentina, iniziano coll'Eocene cui vanno rife­ del Cretacico sono attribuiti al Cenomaniano ed riti alcuni lembi calcarei biancastri, detritici, trasgres­ affiorano in particolare quasi al centro della Peni­ sivi sui depositi cretacici ed affioranti tra S. Maria sola, a sud di Lecce, dove sono caratterizzati dalla di Leuca ed Otranto (Di Stefano, 1906, 1908). presenza di Apricardia carantonensis (n'ORBIGNY). Presso Porto Badisco è stata riconosciuta anche la La maggior parte :però dei sedimenti mesozoici presenza di sedimenti oligocenici, in facies calcarea esposti nel Salento è di età turoniana e senoniana; con Lepidocyclinae (Lazzari e Moncharmont, 1952). la delimitazione tra i due piani non è facile, soprat­ Ai terreni miocenici spetta però la maggior diffu­ tutto per la scarsità di resti fossili, in particolare sione, soprattutto colla caratteristica << pietra lec­ Rudiste, determinabili con certezza. cese>>. Si tratta di un calcare marnoso, talora fine­ Sedimenti turoniani a Distefanella lombricalis mente arenaceo e ricco di resti fossili, di età preva­ (n'ORBIGNY) sono stati riconosciuti in alcune loca­ lentemente elveziana (Martinis, 1962), e la cui lità, come presso Presicce, mentre calcari a Hippu­ potenza massima accertata, con pozzi eseguiti per rites (Orbignya) lapeirousei GOLDFVSS, Radiolites squa­ ricerca d'acqua, è di 180 m. mosus n'oRBIGNY e Joufia reticulata BOEHM, ritenuti Chiudono la serie stratigrafica della regione depo­ senoniani, affiorano ad esempio a Gagliano del siti pliocenici e soprattutto quaternari costituiti da Capo, presso Melissano e nella serra di Poggiardo calcari arenacei organogeni e sabbie giallastre, più (Tavani, 1958). o meno incoerenti e potenti qualche decina di metri, La potenza dei sedimenti cretacici non è grande in affioramento e si aggira su qualche centinaio di in cui si rinvengono anche intercalazioni argillose metri. N el sottosuolo, però, questi depositi si svi­ (Cotecchia, 1954; Moncharmont, 1955). È possi­ luppano notevolmente, come è stato accertato dal bile che parte dei lembi riferiti nella Carta Geolo­ pozzo stratigrafico di Ugento. Questo pozzo, ubi­ gica ufficiale al Pliocene siano di età quaternaria. cato circa 2,5 km ad ESE dell'abitato, ha raggiunto La delimitazione di questi termini, comunque, non la profondità di 4535 m; esso ha attraversato una è facile e richiede un esame di dettaglio. Nel pre­ serie calcareo-dolomitica riferita fino a 4400 m al sente lavoro non è stata fatta alcuna distinzione al Cretacico e più sotto al Giurassico. La scarsità di proposito. 12 TETTONICA In tutta la Penisola Salentina è stata osservata e Martano, sia del Miocene come tra Castiglione una generale concordanza fra morfologia e tettonica. d'Otranto e Maglie. Queste anticlinali sono inoltre Tutte le serre, pertanto, corrispondono ad alti sempre più o meno asimmetriche, con fianco nord­ strutturali con direttrici prevalenti orientate NNO­ orientale meno sviluppato, più ripido e spesso inter­ SSE; le aree più o meno pianeggianti, dove affiorano rotto da faglie. Le pendenze si aggirano sui 5°- l So in prevalenza terreni quaternari o pliocenici, corri­ e soltanto eccezionalmente raggiungono valori supe­ spondono
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