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JONH LEWIS E Il Modern Jazz Quartet Di Frank Ténot

JONH LEWIS E Il Modern Jazz Quartet Di Frank Ténot

e il Modern Quartet di Frank Ténot

All'indomani della seconda guerra mondiale, l'arte musicale nero americana si sviluppa in molteplici direzioni Mentre le forme tradizionali (dixieland e grandi orchestre swing) divengono popolari in tutto il mondo occidentale, nascono stili nuovi, rivoluzionari, che evolvendosi modificano radicalmente le forme del jazz. Tutta una generazione di giovani musicisti si impone per la sua straordinaria creatività e il suo desiderio di ampliare la propria gamma espressiva. Grazie ad essa si scoprono suoni e ritmi originali, senza tuttavia rinnegare i fondamenti stessi del jazz. Il repertorio si allarga, ma il blues rimane sempre vitalissimo. Non solo, ma il pubblico, sempre più interessato al jazz, sostiene e incoraggia questa fioritura di talenti. La musica del XX secolo è sempre più profondamente influenzata dai jazzmen degli anni '40 e '50, e fra questi John Lewis e i suoi partner del occupano un posto di grande rilievo. John Aaron Lewis nacque il 3 maggio 1920 a La Grange, Illinois. La sua famiglia, appartenente a quella che può essere considerata la borghesia nera benestante, lo incoraggiò nei suoi studi musicali. John iniziò a studiare il a sette anni, e ad Albuquerque, dove crebbe, già adolescente ebbe occasione di suonare con . Proseguì quindi la sua educazione all'Università del Nuovo Messico, interessandosi anche di antropologia. Arruolato nell'esercito nel '42, sotto le armi conosce il batterista . Questa amicizia continuò anche dopo la guerra e nel '46 Kenny indusse a ingaggiare John. Questa prima esperienza professionale fu importantissima. John Lewis non era soltanto il pianista della grande orchestra, ma anche il responsabile degli arrangiamenti. Partecipò fino al '48 alle registrazioni e ad alcuni concerti di questa formazione, per la quale scrisse inoltre le partiture di Toccata Por Trumpet, Minor Walk, Emanon, Two Bass Hit, Period Suite. Dizzy Gillespie era in quel momento — insieme a — il capofila del be bop, stile così radicalmente diverso da quelli del jazz prebellico (dixieland, boogie woogie, swing, middle jazz) che alcuni critici, e tra questi soprattutto Hugues Panassié, non lo riconoscevano neppure come appartenente al jazz. Dizzy non era soltanto un virtuoso estremamente inventivo alla tromba, un direttore d'orchestra dinamico e un cantante molto peculiare: riuscì anche ad adattare le forme del be bop ai vincoli d'una formazione di 14 musicisti, scoprendo inoltre le risorse del connubio tra jazz e ritmi afrocubani. Il ruolo di solista di John Lewis all'interno della formazione era abbastanza secondario. Tuttavia i fortunati che ebbero occasione di assistere ai concerti di Gillespie in Francia nel febbraio 1948 lo ricordano molto bene: il suo assolo in Round About Midnìght fu uno dei momenti migliori del programma. Incoraggiato da Clarke, batterista dell'orchestra, John si stabilì per qualche tempo a Parigi, dove suonò con Tony Proteau. Ritornato negli Stati Uniti, fu ingaggiato da e poi da Lester Young. In questi anni, tra il '46 e il '52, John Lewis si divide tra il be bop e il cool. Si dimostra a suo agio in entrambi gli stili, in effetti, tanto come solista e accompagnatore che come compositore, rappresentando così un elemento di incontro ma anche di innovazione. Nell'agosto 1947 incide per la Savoy sotto la direzione del trombettista , insieme con Charlie Parker, Nelson Boyd e . I quattro pezzi di questa registrazione, soprattutto Milestones, sono considerati dei capolavori del be bop, anche se il suono privo di vibrato di Davis, ancora agli inizi, annuncia già il cool. Lewis accompagnerà spesso, in sala di registrazione e sulla scena, Dizzy Gillespie, Miles Davis, Charlie Parker, Kenny Clarke e Max Roach, cioè i grandi innovatori della fine degli anni '40. Per questo lo si può ritenere uno dei più importanti promotori del nuovo jazz. Nel settembre 1948 incide con Davis e Parker una nuova serie di pezzi da antologia, tra cui il celebre Parker's Mood. L'interesse di questi brani è tale che al momento della loro riedizione in LP, dieci anni dopo, furono riprodotte tutte le versioni scartate nella prima registrazione, le prove e gli attacchi poi eliminati. Nell'aprile 1949 suona il piano nell'orchestra che Miles Davis ha costituito per la Capitol, con Jay Jay Johnson, Sandy Singelstein (corno francese), Bill Barber (tuba), Lee Konitz, , Nelson Boyd e Kenny Clarke, e che registra Venus De Milo, Boplicity, Israèl, fìouge. John Lewis è autore e arrangiatore di Rouge, come lo era stato di Move, precedentemente registrato da Davis per la Capitol, con Al Haig al piano. Viene ancora chiamato da Davis nel marzo 1950 per la terza seduta di registrazione dell'"orchestra da camera", con Johnson, Mulligan, (corno), Barber, Konitz, Al McKibbon e Max Roach. I titoli sono: Deception, Rocker, Moon Dreams e Darn That Dream, l'ultimo cantato da Kenny Hagood. Queste incisioni, che riunivano musicisti be bop, musicisti cool e altri attratti dalla scoperta d'un suono nuovo (da qui la presenza del corno francese e della tuba), ebbero una grande influenza sulla evoluzione della musica nero-americana durante gli anni '50. C'è in esse il prolungamento delle ricerche di Gil Evans per l'orchestra di Claude Thornhill. All'aggressività degli ottoni e delle ance degli stili precedenti si sostituiva qui una maggiore dolcezza timbrica, mentre nell'orchestrazione prendeva rilievo il contrappunto. Come dice Lucien Malson, «queste opere hanno simboleggiato un'epoca e la loro influenza è stata grandissima». Consapevole fin dalla fine degli anni '40 di vivere un'epoca cruciale per l'evoluzione del jazz, John Lewis sentirà il bisogno di perfezionarsi, nel '50, seguendo dei corsi alla Manhattan School of Music, dove ottiene il master's degree e insegna lui stesso il piano. Nell'aprile di quell'anno approfitta d'una visita a Parigi per realizzare un'incisione per la Swing, in cui si limita a dirigere, senza suonare. Otto musicisti, tra cui , Russell Procope, James Moody e Kenny Clarke, registrano la Period Suite in un arrangiamento che dimostra l'ambizione di John di introdurre il contrappunto nel jazz. Nel gennaio del '51 registra ancora con Miles Davis, per la Prestige, in un complessino comprendente anche Benny Green, , e Roy Haynes. E l'agosto successivo torna a incidere sotto la direzione di Charlie Parker, per la Clef di Norman Granz. Intanto, agli inizi degli anni '50, Dizzy Gillespie scioglie la sua grande orchestra, in difficoltà per ragioni di mercato. I tre ex titolari della sezione ritmica, cioè John Lewis, e Kenny Clarke, hanno l'idea di unirsi in quartetto con il vibrafonista , anch'egli alunno gillespiano: una prima serie di registrazioni viene effettuata nell'estate del '51, a nome di Jackson, per la Dee Gee dello stesso Dizzy. John racconta che avevano preso l'abitudine di suonare insieme durante le prove della grande orchestra, quando gli ottoni e i sassofoni provavano e riprovavano, senza la ritmica, le difficili parti melodiche. Nacque così il Modern Jazz Quartet, di cui John divenne quasi subito il direttore. La collaborazione di Milt Jackson fu indispensabile alla riuscita del Modern Jazz Quartet. Nato nel 1923 a Detroit, fu scoperto nel '45 da Gillespie che lo ingaggiò nella sua orchestra. Suonò poi con Howard McGhee, Tadd Dameron, Thelonious Monk e , e incise a suo nome per la Galaxy e la Savoy. Nel '49 sostituisce Terry Gibbs nella grande orchestra di Woody Herman. Ritornerà ancora con Dizzy nel '50 prima di unirsi a Lewis per creare il MJQ. Come John, Milt ha frequentato i principali creatori be bop, soprattutto Dizzy e Monk. Una delle ragioni del successo dell'associazione di John e Milt sta nella differenza di temperamento tra i due uomini e al contempo nella loro complementarità. John è un intellettuale raffinato e interessato alla teoria, mentre Milt è più istintivo, cordiale e diretto. Tutti e due hanno lo stesso amore per il blues, ma mentre John cerca di trarne l'essenza in una direzione abbastanza cerebrale, Milt realizza istintivamente una specie di ritorno alle fonti di questa musica. Raramente, in effetti, nella storia del jazz si è avuta una così perfetta intesa tra due musicisti. Come ha scritto Malson, «Milt Jackson commenta il pensiero di John Lewis, gli da lo slancio che esso si nega. Nulla di più diverso di questi due uomini, uno immobile, impenetrabile, con le dita che sfiorano la tastiera e sembrano guidate dalla legge del movimento minimo, l'altro irrequieto, rapido come la folgore, pronto sempre a battere follemente sulle piastre. È come se John Lewis imponesse continuamente la calma a un interlocutore che lo ascolta solo a metà». La misura ristretta del quartetto e l'intesa musicale e umana di Milt e di John permise a quest'ultimo di esprimersi con la massima libertà, come compositore e come solista, così come fa quando suona in trio, accompagnato soltanto da un contrabbassista e da un batterista. Quando accompagnava musicisti come Davis o Parker, John Lewis non cercava di imporre la sua musica a scapito di quella dei suoi partner: modesto, addirittura timido, si poneva spontaneamente nel ruolo di collaboratore discreto ed efficace. Invece con il MJQ, di cui è il direttore musicale e che interpreta perlopiù composizioni scritte da lui, l'arte di Lewis si manifesta pienamente ed egli si esprime con audacia e originalità. Il suo stile pianistico è sottile. John è un solista parco di note, che dà rilievo al silenzio rifuggendo da ogni effetto di potenza. Non cerca mai di sbalordire con cascate di note, né di pestare sulla tastiera per esaltare lo swing. È l'anti Tatum e anche l'anti Waller. Tutto è affidato alla posizione d'ogni nota e alla delicatezza del tocco. L'originalità della musica del MJQ fu anche quella di utilizzare schemi presi dalla musica classica barocca (contrappunto e fuga) sovrapponendoli al ritmo proprio dello swing. Se Percy Heath, l'eccellente contrabbassista di Philadelphia (reduce da esperienze con McGhee, Davis, Navarro, Gillespie) che subentrò a Brown nel '52, forniva un accompagnamento tradizionale, , già batterista di studio della e sostituto di Clarke sin dal '55, si specializzò nell'uso di accessori molto delicati, campanelli, piccoli piatti, casse molto chiare ecc. per alleggerire fino al manierismo gli effetti brutali della batteria. Il successo del Modern Jazz Quartet fu immediato e confermato nel '54 dal primo posto nella categoria dei piccoli complessi ottenuto nel referendum della rivista "Down Beat". La musica di questa piccola formazione di "jazz da camera" piace a New York come in Europa. Sempre in smoking, come i musicisti classici, tutti con la barba, i quattro componenti del MJQ traducono in suoni le idee di John Lewis. Non è be bop, non è cool, è una formula originale, un jazz raffinato e swingante, che va dal blues più comune a Johann Sebastian Bach, passando anche per l'interpretazione di standard come Ali The Things You Are, Yesterdays, l'II Remember Aprii, Summertime, ricorrenti nella loro discografia. E il successo è grande. Nel '57 il gruppo è invitato al Festival di Musica Contemporanea di Donaushingen, e sovente si esibisce in prestigiose sale da concerto. Il suo repertorio si arricchisce anno dopo anno di pezzi nuovi di grande suggestione: Vendome, La Roride ('52), Bag's Groove (il celebre blues di Jackson, anch'esso del '52), ('54), Concorde, Bluesology ('55), Foniessa ('56), ('57), Skating In Central Park, Pyramid ('59), Piazza Navona ('62), The Sheriff ('63), Concerto De Aranjuez ('64), Plastic Dreams ('71), per citare solamente i brani più noti, che furono registrati inizialmente per la Prestige e quindi, dal '56, in prevalenza per la Atlantic. Tra gli anni '50 e i 70, durante la prima, lunga fase del MJQ, i suoi componenti vantano anche una ricca attività esterna a quella del gruppo. Jackson, ad esempio, forma numerosi complessi con i quali registra via via per la Savoy, la Atlantic, la Impulse, la Riverside, la Limelight, la CTI: e realizza importanti summit discografici con Ray Charles ('57), Coleman Hawkins ('58), John Coltrane ('59), Quincy Jones ('59), Wes Montgomery ('61). John Lewis lo incontriamo come sideman di Lester Young in un disco Clef del '51. Nel '56 registra a fianco di , di Bill Perkins, di e, a Parigi, di : nello stesso anno accompagna Gillespie, e nell'album Por Musicians Only. Tenta alcuni esperimenti originali, come scrivere per sezioni di corni francesi, nel '59 e nel '60. In altri LP misura il suo talento con quelli di , , Benny Golson ('60), Bobby Jaspar ('62), Gary McFarland ('62), ('62), gli Swingle Singers ('66). Nel '64, con l'aiuto del trombonista e arrangiatore Michael Zwerin interpreta in sestetto (con Dolphy, Thad Jones, ) alcuni temi dell'Opera da tre soldi di Kurt Weill. Attratto dalle suggestioni della cultura italiana da un ritratto musicale dei personaggi della Commedia dell'Arte, Pierrot, Colombina, Arlecchino e Pulcinella. È anche autore della musica del balletto Originai Sin, e lavora spesso per il cinema: scrive e suona la colonna sonora di Sait on jamais di Vadim ('57), di Robert Wise ('57), Una storia milanese di Visconti ('62), e il tema di Skating In Central Park per Piccoli omicidi di Alan Arkin (71). Il desiderio profondo di John Lewis di realizzare l'incontro tra jazz e musica classica lo induce a tentare esperimenti molto diversi, audaci e sempre appassionanti. Ha cercato, utilizzando forme originali, di combinare l'improvvisazione e lo swing con gli schemi tradizionali della musica occidentale. Solo un musicista raffinato, un uomo di gusto e di cultura come John era in grado di giungere, senza commettere errori di misura, a questa fusione, che fu designata col nome di " music". Nel 79, commentando questi tentativi, ha detto: «Volevo conferire all'orchestra sinfonica le possibilità di cui dispongono le grandi formazioni di jazz... Volevo far suonare gli archi come nel jazz... Non ci sono ancora riuscito». Nel 1958 Lewis registra al piano assieme all'orchestra sinfonica di Stoccarda. L'anno seguente il Modern Jazz Quartet è accompagnato dal Beaux Arts String Quartet. Gunther Schuller collabora con John Lewis all'elaborazione di Sketch e Conversation. Nel '60, con l'aiuto di Schuller e di Werner Heider, il MJQ e una grande orchestra sinfonica registrano Concertino Por Jazz Quartet And Orchestra, England's Carol, Divertimento, e un pezzo di Andre Hodeir: Around The Blues. Nel '62 John Lewis crea l'Orchestra USA che riunisce 30 musicisti sotto la dirczione di Harold Faberman. Questa formazione darà concerti alla Brooklyn Academy of Music e alla Carnegie Hall nel '63, '64 e '65. John Lewis sostiene finanziariamente questi esperimenti che si risolvono in un fallimento sul piano commerciale. In occasione di altre esibizioni del MJQ insieme ad un quartetto d'archi, Lewis interpreta brani di Bach e di Purcell. Questi pezzi, tutti d'una grande serenità, non ebbero il successo sperato. Gli appassionati di jazz ritenevano superfluo l'accompagnamento sinfonico e gli amanti della musica classica non erano sensibili all'accompagnamento ritmico. Nel 1974 il Modern Jazz Quartet si scioglie: l'ultimo concerto ha luogo alla Avery Fish Hall di New York il 25 novembre, poche settimane dopo l'uscita dell'album In Memoriam. Ha spiegato John Lewis: «Cominciavamo a invecchiare ed eravamo continuamente in viaggio... I festival e le occasioni di suonare durante l'estate si sono moltiplicati, e così addio vacanze. Era veramente insopportabile. L'ultimo anno abbiamo fatto due tournées lunghissime in Giappone e in Australia. Quando si vuole avere un gruppo come il nostro, sempre con gli stessi musicisti, bisogna stare attenti a questo genere di cose... Ventidue anni sono più che sufficienti». Da allora Lewis continua a dirigere una scuola di jazz a Lennox, Massachusetts, dove insegna improvvisazione e storia del jazz dopo la seconda guerra mondiale. Dirada la sua attività di musicista: diventa professore al City College di New York e intanto trascorre lunghe vacanze sulla Costa Azzurra, limitandosi a partecipare a festival di jazz come quello di Nizza, o a qualche incisione con jazzmen europei (soprattutto Christian Escoudé) o solisti americani di passaggio in Europa. Realizza inoltre interessanti duetti pianistici con , e si cimenta con successo nell'accompagnamento di cantanti, incidendo dischi di pregio con , nel 76, e, cinque anni dopo, con una sua antica pupilla, . Jackson principale responsabile, in realtà, dello scioglimento del gruppo, perché insoddisfatto dei suoi proventi «Non mi pareva che la nostra unione si giustificasse finanziariamente, dopo tutti questi anni» continua a registrare per la CTI di Creed Taylor, puntando ad un successo commerciale che però non gli arride appieno, prima di passare alla Pablo di Norman Granz e alla sua collaudata formula della jam session. E mentre Kay seguita ad essere il meno attivo, individualmente, dei quattro, Heath si unisce ai fratelli Jimmy, sassofonista, e Albert, batterista, in un complesso molto ascoltato sulla scena newyorkese. Ma il sodalizio del Modern Jazz Quartet era destinato a prolungarsi oltre quei primi ventidue anni. Una tournée giapponese di grande successo, nell' '81, ha posto le basi per un ritorno a tempo pieno nel circuito jazzistico internazionale, suggellato nell' '84, in particolare, da un apprezzato album per la Paolo, Echoes, in cui il blues gioca, con discrezione, il ruolo di leit motiv. E benché Jackson e Heath partecipino oggi più che in passato, con il loro talento di compositori, alla creazione del repertorio del gruppo, John Lewis rimane la mente e la guida di questo quartetto di straordinaria compattezza e longevità artistica. Qual è, in definitiva, il posto di Lewis nella storia del jazz? Innanzitutto quello di uno dei più grandi pianisti del dopoguerra. Se non è stato come Monk o Powell un rivoluzionario in anticipo sui tempi, John ha avuto un ruolo fondamentale nella genesi e nell'evoluzione degli stili moderni. È stato uno dei principali creatori e la qualità del suo stile lo pone al livello dei migliori solisti del suo tempo. In effetti egli è uno di quelli che hanno saputo esaltare meglio, con immaginazione e buon gusto, le due qualità essenziali del jazz, lo swing e l'improvvisazione. Non solo, ma è il personaggio centrale del Modern Jazz Quartet, cioè l'animatore di una delle più importanti piccole formazioni di jazz, la cui originalità e personalità rimangono ineguagliate. La maggior parte della sua opera, spesso anche quando si è lanciato in avventure sinfoniche, rispetta le grandi tradizioni dell'arte nero americana: magnificare il ritmo e creare melodie nuove in tutta libertà. Il fatto che abbia cercato di utilizzare formule antiche, come la fuga, il corale e il contrappunto, non ha mai oscurato in John Lewis la freschezza del pensiero e la novità dell'invenzione. Uno dei migliori omaggi che gli siano stati fatti è quello del poeta, drammaturgo e critico nero LeRoi Jones, nel suo libro "II popolo del blues", a proposito del : «Tristano e Lewis si sono interessati entrambi all'estensione delle forme e all'utilizzazione del contrappunto nel jazz, ma Lewis, pur nel tentativo di applicare alle sue composizioni le regole formali della musica europea, è rimasto uno dei pianisti blues più commoventi che siano mai esistiti». Da parte di LeRoi Jones, intransigente cantore e custode della negritudine, si tratta di un complimento che situa perfettamente John nella storia del jazz.

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John Lewis, principale autore delle musiche e degli arrangiamenti del Modern Jazz Quarte!, è sempre in posizione al pianoforte. II Modern Jazz Quarte!, spesso abbreviato in MJQ, si costituì nel 1951 ed è stato certamente il complesso che ha avuto vita più lunga nella storia del jazz. I componenti del piccolo gruppo: Percy Heath e Milton Jackson, Connie Kay e John Lewis. La serie di copertine di dischi prodotti documenta l'intensa attività dei componenti del MJQ anche con altre formazioni; in particolare Milton Jackson suonò e incise con numerosi gruppi tra cui quelli di Dizzy Gillespie e Thelonius Monk. Un ruolo particolarmente congeniale a John Lewis è quello di accompagnatore. Il suo attento e stimolante pianismo, l'espressione serena del volto, l'atteggiamento rassicurante e insieme incoraggiante ne fanno un partner ideale, capace di imprimere omogeneità a ogni esecuzione. Il Modern Jazz Quartet si è ricostituito nel 1981 per una tournée in Giappone, subito seguita da una serie di concerti in tutta Europa. Una delle esibizioni più cruenti del gruppo a Umbria Jazz '85, avvenuta l'11 luglio al Teatro Morlacchi di Perugia: al pianoforte Lewis, sempre con il suo compagno Milt Jackson al vibrafono, Connie Kay alla batteria, Percy Heath al contrabbasso.

GUIDA ALL'ASCOLTO MODERN JAZZ QUARTET! di Bruno Schiozzi

CD LATO A

DJANGO - John Lewis (p.), Milton Jackson (vib.), Percy Heath (cb.), Kenny Clarke (batt.). New York, 23.12.1954 È un omaggio di John Lewis a , il mitico chitarrista zingaro morto, all'epoca di questa registrazione, da poco più di un anno.

THE QUEEN'S FANCY - John Lewis (p.), Milton Jackson (vibr.), Percy Heath (cb.), Kenny Clarke (batt.). 25.6.1953 Un garbato ricordo di John Lewis dell'incoronazione di Elisabetta II d'Inghilterra. Il jazz è comunque un modo di fare musica e, come spesso accade, l'interpretazione prende il sopravvento sulla composizione o sugli assunti che ne hanno dettato la stesura.

DELAUNAY'S DILEMMA - John Lewis (p.), Milton Jackson (vibr.), Percy Heath (cb.), Kenny Clarke (batt.). New York, 25.6.1953 Un altro probabile omaggio di Lewis: questa volta è dedicato a uno dei più noti critici di jazz, il francese . L'esecuzione esterna uno swing intensissimo, in assoluta pertinenza con la dedica.

SOFTLY AS IN A MORNING SUNRISE - John Lewis (p.), Milton Jackson (vibr.), Percy Heath (cb.), Connie Kay (batt.). Hackensack, New Jersey, 2.7.1955 Un "classico" del repertorio del gruppo. E un ulteriore omaggio anche se il titolo (per altro non è una composizione di Lewis) non lo illustra. La dedica questa volta è a Bach dal cui Offertorio il leader del M.J.Q. prende alcuni canoni per le parti iniziale e finale della sua esecuzione.

CD LATO B

CONCORDE - John Lewis (p.), Milton Jackson (vibr.), Percy Heath (cb.), Connie Kay (batt.). New York 2.7.1955 Un attestato dell'europeismo di John Lewis e del suo preciso approccio culturale. La Francia, e Parigi in particolare (come, del resto, l'Italia e Venezia, Roma e Firenze in particolare) hanno da sempre siglato certe sue attenzioni. Da qui il titolo di questo delizioso tema (cui altri seguiranno, quali Venderne, Milano, Versailles, A Morning In Paris, Venice, La Rande, Colombine, Pulcinella, Pierrot, Arlecchino, Piazza Navona, Trieste). Connie Kay siede alla batteria al posto di Kenny Clarke che collaborò attivamente con Lewis alla fondazione del M.J.Q. le cui ferree discipline espressive, però si sarebbero ritorte poi contro la sua esuberanza percussiva.

LA RONDE - John Lewis (p.), Milton Jackson (vibr.), Percy Heath (cb.), Kenny Clarke (batt.). New York, 22.12.1952 Un attestato del particolare approccio jazzistico di Lewis e della sua scorrevolezza di scrittore.

VENDOME - John Lewis (p.), Milton Jackson (vibr.), Percy Heath (cb.), Kenny Clarke (batt.). New York, 22.12.1952 "Vendome è un tema che mi è particolarmente caro. Lo scrissi proprio in Francia e penso di essere riuscito a evocare le sensazioni che la vista di questo stupendo angolo di mondo hanno provocato in me. Le stesse sensazioni sono state provocate anche nei miei partners. La nostra performance lo conferma".

DISCOGRAFIA ESSENZIALE a cura di Giacomo Battistella

*DJANGO* - PRESTIGE LP 7057 * The Queen's Fancy/Delaunay's Dilemma/ Autumn In New York/Bui Not For Me//'// Remember Aprii /Django/ One Bass Hit/ Milano/La Ponete Suite I-IV John Lewis (p.), Milt Jackson (vib.), Percy Heath(cb.), Kenny Clarke(batt.), 1953/1955 *Edizione attuale: "FIRST RECORDINGS!" - PRESTIGE PR 7749 (Usa)

*CONCORDE* - PRESTIGE LP 7005* Ralph's New Blues/Ali Of You/l'll Remember Aprii/George Gershwin Medley/Con-corde/Softly As In A Morning Sunrise John Lewis (p.), Milt Jackson (vib.), Percy Heath (cb.), Connie Kay (batt.), 2.7.55 *Edizione attuale: ORIGINAL JAZZ CLAS-SIC OJC 002 (Usa)

** - ATLANTIC SD 1231 * Versailles/Angel Eyes/Fontessa/Wìllow Weep For Me/Woody'n You/Over The Rainbow/B/uesology John Lewis (p.), Milt Jackson (vib.), Percy Heath (cb.), Connie Kay (batt.), 22.1.56-14.2.56 *Edizione attuale: ATLANTIC 1231(Usa)

*ONE NEVER KNOWS* - ATLANTIC SD 1284* The Golden Striker/One Never Knows/The Rose Truc/Cortege/Vertice/ John Lewis (p.), Milt Jackson (vib.), Percy Heath (cb.), Connie Kay (batt.), 23.8.57 "Edizione attuale: ATLANTIC 1284 (Usa)

*PYRAMID* - ATLANTIC SD 1325" Django/Roma/ne/Pyramid/lt Don't Mean A Thing/ Venderne/How High The Moon John Lewis (p.), Milt Jackson (vib.), Percy Heath (cb.), Connie Kay (batt.), 1959/60 *Edizione attuale: Atlantic 1325 (Usa)

*LONELY WOMAN* - ATLANTIC SD 1381 "New York 19/Trieste/Lonely Woman/AniTnal Dance/Belkis/Why Are You Blue/Fugato/Lamb, Leopard John Lewis (p.), Milt Jackson (vib.), Percy Heath (cb.), Connie Kay (batt.), 25-29.1.62/ 2.2.62 *Edizione attuale: WARNER PIONEER P 7547 (Giappone)

*COLLABORATION* - ATLANTIC SD 1429' Silver/ Trieste /Valerla/Fugue In A Minore One Note Samba /Foi A Saudade/Concerto De Aranjues John Lewis (p.), Milt Jackson (vib.), Percy Heath (cb.), Connie Kay (batt.), (chit), 7.64 *Edizione attuale: ATLANTIC 1429 (Usa)

*THE LEGENDARY PROFILE* - ATLANTIC SD1623* The Legendary Profile/Valeria/Misty Roses/The Martyr/What Now My Love/Romance John Lewis (p.), Milt Jackson (vib.), Percy Heath (cb.), Connie Kay (batt.), 1972 *Edizione attuale: ATLANTIC 1623 (Usa)

- Da www.feykissmvheaven.altervista.org By Martina V. "Jonh Lewis" A questo Fascicolo è Allegato l'inserto Bags Vedi Foto