IL SANTUARIO DI CASALUCENSE in Sant’Elia Fiumerapido
CENTRO DOCUMENTAZIONE ASSOCIAZIONE CULTURALE E STUDI CASSINATI “VALLE DI CLIA” COMUNE ONLUS DI SANT’ELIA FIUMERAPIDO GIOVANNI PETRUCCI IL SANTUARIO DI CASALUCENSE in Sant’Elia Fiumerapido CASSINO TUTTI I DIRITTI RISERVATI ©GIOVANNI PETRUCCI È vietata qualsiasi riproduzione o diffusione del presente volume, dei suoi contenuti o solo di parte di essi, anche per internet, senza l’autorizzazione dell’autore. Grafica di copertina: Carmine Mastronicola In quarta di copertina: disegno di Gino Alonzi Alla venerata memoria del grande Abate di Montecassino Sua Eccellenza Ildefonso Rea († 1971) che amò moltissimo la Madonna di Casalucense abbellendo la sua chiesa con un grande ciclo di affreschi ed elevandola alla dignità di Santuario mariano diocesano Presentazione Già dedicato alle Ninfe eterne (Nymphis aeternis sacrum), per la presenza di una piccola sorgente d’acqua che ha conservato una iscrizione rupestre (C.I.L. X 5163) – una dedica «alle acque correnti divinizzate» risalente al II secolo d.C.1 –, il sito di Casalucense ben presto fu trasformato in sede di culto alla Vergine Maria, spesso onorata nella Chiesa Orientale col titolo di “fonte”: “fonte della salvezza”, “fonte d’acqua viva”, “fonte d’amore”, “fonte di clemenza”, “fonte della grazia”, “fonte della misericordia”. E il pensiero ricorre al bellissimo discorso di s. Bernardo dedicato a Maria, usando l’immagine dell’acquedotto de aquaeductu, ossia mediatrice di Grazia. E ben si adatta il titolo del Santuario di Casalucense dedicato alla Vergine delle Indulgenze, ossia a Maria mediatrice di Grazia e Madre della misericordia. Il pensiero corre subito anche al non lontano santuario di Canneto dedicato a Maria Ss.ma, là dove sorgono ancor oggi fonti d’acqua di notevole portata e dove una volta si erano sviluppati culti arcaici pagani, che successivamente erano sta- ti resi – come avveniva un po’ dappertutto – sacri al culto cristiano.
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