Comune di Caldonazzo. Inventario dell'archivio storico (1461- 1961) e degli archivi aggregati (1857-1994)

a cura di Cooperativa ARCoop

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i beni librari e archivistici 2003

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica della Soprintendenza per i beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento, a cura della Cooperativa A.R.Coop. di ; il lavoro è stato ultimato nel 2003. L'inventario è stato redatto con il programma "Sesamo 2000". L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Roberto Marini (Studio Virginia) nel corso del 2009, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

Abbreviazioni e sigle adottate: art., artt. = articolo, articoli b.,bb. = busta,buste c., cc. = carta, carte ca.= circa cart. = carta, cartone cat., catt. = categoria, categorie cfr. = confronta cop. = coperta ex. = exeunte fasc. = fascicolo in. = ineunte int. = interno ml = metri lineari mm. = millimetri mod. = modello n., nn. = numero, numeri n.n. = non numerato num. = numerazione orig. = originale p., pp. = pagina, pagine prot. = protocollo quad. = quaderno reg. = registro s.cop. = senza coperta sd = sinistra/destra sec. = secolo segg. = seguenti sez. = sezione tit. = titolo v. = vedi v.a. = vedi anche vol. = volume

A.C.C. = Archivio comunale di Caldonazzo A.S.T. = Archivio di Stato di Trento E.C.A. = Ente comunale di assistenza I.S.A.D. (G) = General international standard archival description I.S.A.A.R. (CFP) = International standard archival authority record for corporate bodies, persons and families O.N.B. = Opera nazionale balilla O.N.M.I. = Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia P.N.F. = Partito nazionale fascista

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Albero delle strutture

Comune di Caldonazzo, 1461 - 1994 Comune di Caldonazzo, 1461 - 1961 Comunità di Caldonazzo, 1461 - 1810 Atti degli affari della comunità, 1461 - 1806 Comune di Caldonazzo (ordinamento italico), 1810 - 1817 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1811 - 1813 Comune di Caldonazzo (ordinamento austriaco), 1818 - 1923 Verbali delle sedute della rappresentanza e della deputazione, 1909 - 1923 Indice delle deliberazioni della Rappresentanza comunale, 1919 - 1923 Protocolli degli esibiti, 1914 - 1923 Repertori degli atti, 1914 - 1914 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1818 - 1923 Carteggio ed atti ordinati per anno, 1818 - 1923 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1881 - 1923 Leva militare, 1867 - 1903 Leva in massa, 1801 - 1906 Registri militari, 1864 - 2000 Inventari del patrimonio comunale, 1909 - 1921 Preventivi ed allegati, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1849 - 1923 Registri contabili, 1879 - 1914 Registri dei forestieri, 1897 - 1935 Permessi di prelevamento legname, 1910 - 1923 Registri diversi, 1897 - 1935 Comune di Caldonazzo (ordinamento italiano), 1923 - 1961 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - originali, 1960 - 1963 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie, 1923 - 1961 Verbali di deliberazione della giunta comunale - originali, 1924 - 1961 Verbali di deliberazione della giunta comunale - copie, 1923 - 1961 Indici delle deliberazioni del consiglio e della giunta, 1931 - 1954 Protocolli degli esibiti, 1924 - 1961 Carteggio ed atti ordinati per anno, 1924 - 1961 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1918 - 1992 Repertori dei contratti Contratti, 1923 - 1961 Spese contrattuali, 1950 - 1962 Liste elettorali, 1934 - 1962 Ruoli delle entrate, imposte e tasse comunali, 1924 - 1961

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Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1924 - 1961 Giornali e mastri della contabilità, 1924 - 1959 Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1924 - 1961 Liste di leva, 1932 - 1932 Ruoli matricolari Lavori pubblici, 1921 - 1967 Acquedotti, 1921 - 1965 Edifici, 1927 - 1967 Strade e ponti, 1926 - 1967 Diversi, 1953 - 1956 Licenze edilizie Registri degli atti di nascita, 1924 - 1961 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1961 Registri degli atti di morte, 1924 - 1961 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1961 Registro della popolazione, 1931 - 1943 Fogli di famiglia, 1931 - 1943 Schede individuali Movimento della popolazione Registri diversi della cat. I, 1956 - 1964 Registri diversi della cat. II, 1926 - 1948 Registri diversi della cat. III Registri diversi della cat. IV, 1924 - 1945 Registri diversi della cat. V, 1924 - 1955 Registri diversi della cat. VI Registri diversi della cat. VII Registri diversi della cat. VIII Registri diversi della cat. IX Registri diversi della cat. X, 1936 - 1936 Registri diversi della cat. XI, 1920 - 1936 Registri diversi della cat. XII Registri diversi della cat. XIII, 1919 - 1961 Registri diversi della cat. XIV Registri diversi della cat. XV, 1934 - 1971 Azienda elettrica comunale, 1913 - 1974 Polizze, 1913 - 1974 Carteggio ed atti, 1914 - 1966 Bilanci di gestione e documenti giustificativi, 1933 - 1940 Registri dei consumi degli utenti, 1913 - 1961 Registri contabili, 1929 - 1932

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Registri diversi, 1924 - 1943 Consorzio centale di Caldonazzo, 1857 - 1933 Protocolli degli esibiti, 1922 - 1933 Congregazione di carità poi Ente comunale di assistenza di Caldonazzo, 1863 - 1993 Deliberazioni del comitato d'amministrazione - originali, 1910 - 1964 Deliberazioni del comitato d'amministrazione - copie, 1924 - 1986 Indici dei verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione E.C.A., 1937 - 1939 Protocolli degli esibiti, 1909 - 1982 Carteggio ed atti ordinati per anno, 1871 - 1993 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1944 - 1965 Bilanci di previsione, conti consuntivi e tabelle di svolgimento, 1905 - 1992 Giornali e mastri della contabilità, 1929 - 1991 Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1924 - 1992 Registri diversi, 1863 - 1940 Casello sociale di Caldonazzo, 1883 - 1884 Carteggio ed atti, 1883 - 1884 Resoconti e documenti giustificativi, 1883 - 1884 Consiglio scolastico locale di Caldonazzo, 1893 - 1924 Protocolli degli esibiti, 1893 - 1924 Carteggio ed atti, 1894 - 1923 Asilo infantile di Caldonazzo, 1897 - 1915 Documenti giustificativi dei resoconti, 1897 - 1897 Giornali per la spedizione dei mandati, 1897 - 1915 Bandina sociale di Caldonazzo, 1907 - 1928 Statuti, 1908 - 1908 Matricole dei soci, 1901 - 2000 Verbali delle deliberazioni, 1920 - 1926 Carteggio ed atti, 1925 - 1928 Giornale cassa, 1907 - 1926 Documenti giustificativi, 1920 - 1927 Circolo industriale e commerciale di Caldonazzo, 1922 - 1927 Protocolli degli esibiti, 1924 - 1927 Carteggio ed atti, 1922 - 1927 Patronato scolastico di Caldonazzo, 1925 - 1931 Registri dei soci, 1925 - 1931 Protocolli degli esibiti, 1927 - 1931 Carteggio ed atti, 1927 - 1931 Bilanci di previsione, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1926 - 1930 Giornali di cassa, 1928 - 1931 Partito Nazionale Fascista. Fascio di Caldonazzo, 1927 - 1944

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Carteggio ed atti, 1927 - 1944 Bilanci preventivi e bilanci consuntivi, 1938 - 1942 Opera nazionale balilla. Comitato di Caldonazzo, 1930 - 1937 Comitato di Caldonazzo dell'Opera nazionale balilla, 1930 - 1937 Protocolli degli esibiti, 1930 - 1933 Carteggio ed atti, 1931 - 1937 Bilanci di previsione, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1932 - 1933 Patronato scolastico dell'Opera nazionale balilla, 1931 - 1932 Bilanci di previsione, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1931 - 1931 Registri di cassa, 1931 - 1932 O.N.M.I. Comitato di patronato di Caldonazzo, 1929 - 1965 Protocolli degli esibiti, 1933 - 1951 Carteggio ed atti, 1929 - 1965 Ufficio del Giudice conciliatore di Caldonazzo, 1929 - 1994 Protocolli degli esibiti, 1929 - 1933 Carteggio ed atti, 1929 - 1992 Registri cronologici dei provvedimenti e degli altri atti originali compilati dalla cancelleria o compiuti con l'intervento del cancelliere, 1930 - 1994 Ruoli generali degli affari civili, 1943 - 1994 Rubriche alfabetiche generali degli affari contenziosi civili, 1946 - 1977 Registri degli atti eseguiti dall'usciere, 1929 - 1933 Registri per gli avvisi di conciliazione, 1929 - 1942 Registri o ruoli delle udienze, 1929 - 1972 Registri dei procedimenti per ingiunzione, 1931 - 1942 Repertori delle sentenze e degli atti soggetti a registrazione, 1943 - 1977 Registri delle convocazioni e deliberazioni dei consigli di famiglia e di tutela delegati dal pretore, 1931 - 1942 Registri di carico e scarico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili, 1943 - 1977 Registri delle somme che vengono date in deposito al cancelliere per diritti d'ufficio, bolli ecc. inerenti cause da trattarsi dal conciliatore, 1930 - 1933 Registri delle spese occorse nelle cause trattate col beneficio del gratuito patrocinio, 1930 - 1942 Registri delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile, 1943 - 1977 Registri delle spese prenotate a debito, 1943 - 1977 Consorzio stradale Caldonazzo - Monterovere di Caldonazzo, 1935 - 1958 Verbali delle deliberazione - originali, 1935 - 1941 Verbali delle deliberazione - copie, 1940 - 1958 Protocolli degli esibiti, 1942 - 1945 Carteggio ed atti, 1935 - 1957 Registri contabili, 1939 - 1941 Documenti giustificativi dei conti, 1936 - 1957

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Registri diversi, 1937 - 1957 Pro loco di Caldonazzo, 1939 - 1967 Verbali di deliberazione dell'assemblea generale, della direzione, del consiglio d'amministrazione, 1949 - 1963 Protocolli degli esibiti, 1939 - 1964 Carteggio ed atti, 1945 - 1967 Bollettari per la riscossione dell'imposta di soggiorno, 1958 - 1962 Bilanci di previsione, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1942 - 1961 Giornali di cassa, 1949 - 1954 Registri contabili, 1951 - 1959 Registri diversi, 1950 - 1958 Consorzio ostetrico di Caldonazzo, Calceranica e Centa, 1947 - 1979 Statuti e regolamenti, 1947 - 1975 Verbali delle deliberazioni, 1952 - 1978 Carteggio, atti e conti, 1953 - 1979 Consorzio sanitario - medico di Caldonazzo, Calceranica e Centa, 1947 - 1990 Atti istitutivi, 1947 - 1948 Verbali di deliberazione, 1952 - 1984 Carteggio, atti e conti, 1948 - 1990 Consorzio segretarile tra Caldonazzo e Calceranica, 1948 - 1953 Verbali di deliberazione, 1953 - 1953 Carteggio ed atti, 1953 - 1953 Segretario comunale in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1924 - 1967 Registri dei protesti, 1926 - 1967 Protesti cambiari, 1924 - 1961

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Albero dei soggetti produttori

Comunità di Caldonazzo, Caldonazzo, [1461 marzo 6] - 1810 agosto 31 Successori: Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1810 settembre 1 - 1817 dicembre 31 Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1923 gennaio 13 -

Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1810 settembre 1 - 1817 dicembre 31 Predecessori: Comunità di Caldonazzo, Caldonazzo, [1461 marzo 6] - 1810 agosto 31 Successori: Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1923 gennaio 13 - Assorbe : Comunità di Centa, Centa San Nicolò, [1315]-1810 agosto 31

Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Predecessori: Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1810 settembre 1 - 1817 dicembre 31 Comunità di Caldonazzo, Caldonazzo, [1461 marzo 6] - 1810 agosto 31 Successori: Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1923 gennaio 13 - Si separa in : Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12 Si separa in : Comune di , Calceranica al Lago, 1864 agosto 12 - 1923 gennaio 12

Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1923 gennaio 13 - Predecessori: Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1810 settembre 1 - 1817 dicembre 31 Comunità di Caldonazzo, Caldonazzo, [1461 marzo 6] - 1810 agosto 31 Si separa in : Comune di Calceranica al Lago, Calceranica al Lago, 1947 marzo 27 - Si separa in : Comune di Centa San Nicolò, Centa San Nicolò, 1947 maggio 18- Assorbe : Comune di Centa, Centa San Nicolò, 1923 gennaio 13-1929 [maggio 29] Assorbe : Comune di Calceranica al Lago, Calceranica al Lago, 1923 gennaio 13 - 1928 novembre 28 Concorre alla gestione di : Consorzio per la fognatura a difesa del Lago di Caldonazzo, Pergine , 1974 ottobre 25 - , 1999 settembre 15 Concorre alla gestione di : Consorzio per il servizio di gestione e manutenzione della fognatura a difesa del Lago di Caldonazzo, Pergine Valsugana, 1972 giugno 16 - Pergine Valsugana, 1974 ottobre 24

Consorzio centale di Caldonazzo, Caldonazzo, [1857 gennaio 4] - [1933 agosto 9]

Congregazione di carità di Caldonazzo, Caldonazzo, 1811 febbraio 15 - 1923 maggio 15 Successori: Congregazione di carità di Caldonazzo, Caldonazzo, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30 Ente comunale di assistenza di Caldonazzo, Caldonazzo, 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1

Congregazione di carità di Caldonazzo, Caldonazzo, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30

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Predecessori: Congregazione di carità di Caldonazzo, Caldonazzo, 1811 febbraio 15 - 1923 maggio 15 Successori: Ente comunale di assistenza di Caldonazzo, Caldonazzo, 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1

Ente comunale di assistenza di Caldonazzo, Caldonazzo, 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1 Predecessori: Congregazione di carità di Caldonazzo, Caldonazzo, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30 Congregazione di carità di Caldonazzo, Caldonazzo, 1811 febbraio 15 - 1923 maggio 15 Alla cui gestione concorre : Comune di Caldonazzo, Caldonazzo, 1923 gennaio 13 -

Casello sociale di Caldonazzo, Caldonazzo, [1883 giugno 4] - [1884 ottobre 18]

Consiglio scolastico locale di Caldonazzo, Caldonazzo, [1893 settembre 29] - 1924 giugno 12

Asilo infantile di Caldonazzo, Caldonazzo, [1897 marzo 13] - [1915 marzo 1]

Bandina sociale di Caldonazzo, Caldonazzo, 1907 luglio 30 - [1928]

Circolo industriale e commerciale di Caldonazzo, Caldonazzo, 1922 giugno 1 - [1927 febbraio 3]

Patronato scolastico di Caldonazzo, Caldonazzo, 1927 giugno 4 - 1930 giugno 5

Partito nazionale fascista. Fascio di Caldonazzo, Caldonazzo, [1927] - 1944 febbraio 2

Opera Nazionale Balilla. Comitato di Caldonazzo, Caldonazzo, [1930] - [1937]

Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Comitato di patronato di Caldonazzo, Caldonazzo, 1926 gennaio 7 - 1977 agosto 23

Ufficio del Giudice conciliatore di Caldonazzo, Caldonazzo, 1929 luglio 1 - 1995 maggio 1

Consorzio stradale Caldonazzo - Monterovere, Caldonazzo, [1923 gennaio 22] - [1958 giugno 5]

Associazione Pro Loco di Caldonazzo, Caldonazzo, [1939 maggio 15] - [1967 marzo 27]

Consorzio ostetrico di Caldonazzo e Calceranica, Caldonazzo, 1948 dicembre 1 - [1979]

Consorzio sanitario medico di Caldonazzo, Calceranica e Centa, Caldonazzo, 1948 dicembre 1 - [1990]

Consorzio segretarile tra Caldonazzo e Calceranica, Caldonazzo, 1948 marzo 3 - 1953 novembre 30

Segretario comunale di Caldonazzo in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, Caldonazzo, 1923 -

9 superfondo Comune di Caldonazzo, 1461-1994

Storia archivistica Sono poche le notizie relative agli interventi di riodino succedutisi negli anni; la "Guida storico archivistica del Trentino" di A. Casetti cita un intervento di riordino eseguito all'inizi del 1900 da Damiano Graziadei e un lavoro eseguito attorno al 1956 dal signor Luciano Brida (1). L'archivio fu molto danneggiato durante la I guerra mondiale, (la popolazione venne trasferita nel giugno del 1915 all'interno dei territori dell'impero Austro-ungarico), a causa dell'incendio di parte del paese nel 1916; nella "Guida" del Casetti si citano delle pergamene che al momento del presente riordino non sono state ritrovate, come non è presente in archivio il repertorio compilato da Graziadei.

Modalità di acquisizione e versamento Condizione giuridica. L'art.54 del D. Lgs. 29 ottobre 1999, n.490 stabilisce che i beni culturali sono assoggettati al regime del demanio pubblico; per il disposto dell'art.55, comma 4 del medesimo D. Lgs. gli archivi e i singoli documenti degli enti pubblici sono inalienabili.

Contenuto L'archivio comunale si trova all'ultimo piano dell'edificio comunale, presenta una cospicua, anche se lacunosa documentazione, circa 86 metri lineari; infatti oltre a quella prodotta dal comune è presente anche la documentazione di altri 18 fondi archivistici. Lo stato di conservazione complessivo della documentazione è discreto.

Lingua Italiano

Criteri di ordinamento e inventariazione L'archivio si trovava nel sottotetto dell'edificio comunale. L'intervento di ordinamento ha riguardato la documentazione del comune dal 1461 al 1961, nonché degli archivi aggregati. Il lavoro di ordinamento e inventariazione si è svolto presso la cooperativa "A.R.Coop." di Rovereto, dove la documentazione, prelevata dal locale dell'edificio comunale di Caldonazzo, è rimasta temporaneamente in deposito. La documentazione al momento del riordino si presentava raccolta in buste con una sommaria indicazione del contenuto e in alcuni scatoloni. Per quanto riguarda i titolari adottati per la suddivisione del carteggio e degli atti prodotti dall'ente dalle origini fino al 1961 (limite cronologico finale della documentazione riordinata e inventariata), va detto che questi sono mutati nel corso del tempo: nel periodo della comunità e italico, le carte vennero conservate secondo un sistema cronologico (l'esiguità dei documenti non permette altre ipotesi!). Nel periodo austriaco è stato utilizzato un sistema di protocollazione puramente cronologico fino al 1911. Successivamente la documentazione presentava un titolario, che prevedeva la suddivisione del carteggio e degli atti, articolata in fascicoli, il cui funzionamento verrà dettagliatamente 10 illustrato nell'introduzione alla serie 1.3.4 " Carteggio ed atti degli affari comunali". Con l'annessione all'Italia, le scritture sono raccolte secondo le 15 categorie previste dal titolario del 1897 (2). Per quanto riguarda la contabilità dell'ente, si specifica che fino al 1923 la documentazione è lacunosa, ma per il periodo italiano, la serie è giunta nella sua totalità. Non si è a conoscenza di scarti subiti dalla documentazione, mentre sono noti i numerosi traslochi subiti dall'archivio anche in epoca recente a causa dei lavori di ristrutturazione dell'edificio comunale.

Il riordinamento si è svolto in 5 fasi: a) schedatura delle unità archivistiche: per ciascuna unità sono stati rilevati l'intitolazione, gli estremi cronologici, la tipologia (fascicolo, busta, registro). b) Ordinamento delle unità archivistiche: il carteggio per numero di protocollo, in ordine cronologico, secondo quanto richiesto dalla documentazione; per rubriche e articoli i documenti giustificativi dei conti consuntivi. Costante riferimento metodologico durante questa fase di lavoro è stato il principio basilare del metodo storico, secondo il quale il riordinatore deve rispettare e dove necessario ripristinare l'organizzazione assegnata all'archivio dall'ente generatore. c) Riordino delle schede: dove necessario, distinzione fra archivio comunale e archivi aggregati. La documentazione è stata ripartita secondo le periodizzazioni storico-istituzionali citate . Infine le unità archivistiche sono state ricondotte alle serie, che, nell'ambito di ciascuna ripartizione, sono ordinate secondo i criteri enunciati da E. Casanova, facenti riferimento a categorie direttive, esecutive e consuntive: statuti e deliberazioni degli organi, atti amministrativi, e documenti contabili. All'interno di ciascuna serie poi le unità sono ordinate cronologicamente. d) Condizionamento del materiale documentario: la documentazione è stata collocata in scatole chiuse per una migliore conservazione. e) Numerazione delle unità archivistiche. L'archivio comunale preunitario, non più suscettibile di accrescimenti, è impostato su serie chiuse di atti dotati di una numerazione progressiva. Allo stesso modo sono stati organizzati gli archivi aggregati. L'archivio comunale postunitario invece è stato impostato su serie aperte, aventi ciascuna una numerazione indipendente, in modo da consentire il loro progressivo accrescimento con i documenti che usciranno dall'archivio di deposito, trascorsi quant'anni dalla loro produzione.

La redazione dell'inventario: criteri

Per la redazione dell'inventario sono state seguite le norme dettate della Circolare del Ministero dell'Interno, Direzione Generale degli Archivi di Stato n. 39/1966 e le indicazioni del Servizio beni librari e archivistici della Provincia, in particolare, le "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dal medesimo nel 2003. Si è fatto uso del programma Sesamo, messo a disposizione dal Servizio Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Per ogni unità di descrizione compaiono in inventario:

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- un numero progressivo con valore virtuale scritto a sinistra del titolo; - il titolo originale o attribuito, scritto in grassetto. Si sono riportati fra virgolette i titoli originali, riportando all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le maiuscole e le minuscole. Nel caso in cui il titolo originale non fosse completo o non rispecchiasse del tutto la natura del documento, si è data una descrizione più dettagliata nel contenuto; - gli estremi cronologici con eventuali ricostruzioni poste fra parentesi quadre; - eventuali descrizioni del contenuto, dove si riportano le notizie più significative . Per quanto riguarda il carteggio postunitario, che si presentava raccolto grossolanamente per materia, sono stati segnalati i fascicoli pluriennali, i fascicoli dotati di titolo originario e quelli ritenuti significativi sul piano della storia e dei diritti del comune interessato (ad es. stemma comunale, controversie per oggetti rilevanti, definizioni di confini e diritti, acquisto e vendita di immobili, assunzione di mutui, lavori pubblici rilevanti, istituzioni di ospedali, fondazioni e legati, avvenimenti rilevanti e calamità avvenuti nel comune). Ciò può essere discutibile archivisticamente, ma è stato fatto nel tentativo di dare qualche indicazione utile alla ricerca; - la descrizione estrinseca: si è indicata la consistenza e il tipo di legatura per tutti i registri degli organi deliberativi; - il numero che indica l'unità di conservazione del pezzo. La segnatura è costituita da tre elementi: il numero di classificazione (corrispondente al numero della serie a cui il pezzo appartiene), il numero di corda e il numero dell'unità di condizionamento (nel caso che un'unità di condizionamento contenga più di una unità archivistica) preceduta dall'indicazione b. (busta). In base a questa segnatura la documentazione è disposta fisicamente in archivio e pertanto compare anche sull'unità di condizionamento (buste o registri); - il numero di riferimento per gli indici: nella descrizione delle singole unità compare in alto a destra fra parentesi.

Criteri di selezione Per l'individuazione dei documenti da scartare ci si è attenuti al massimario di scarto per i comuni allegato alla deliberazione della giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993, n.3692.

Condizioni di accesso La consultabilità dei documenti dell'archivio comunale è disciplinata dall'art. 24 della L.P. 17 febbraio 2003,n.1 "Nuove disposizioni in materia di beni culturali", che fa riferimento al D.P.R. 30 luglio 1999, n.281 "Disposizioni in materia di trattamento dei dati personali per finalità storiche, statistiche e di ricerca scientifica". In base a tale normativa i documenti dell'archivio comunale sono liberamente consultabili, ad eccezione di quelli di carattere riservato relativi alla politica estera o interna dello Stato che divengono consultabili cinquanta anni dopo la loro data. I documenti relativi a situazioni di carattere privato o personale atti a rivelare l'origine raziziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adezione a partitii, sindacati, associazioni ed organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché quelli relativi a rivelare i provvedimenti di cui all'art.686 del Codice di Procedura Penale ( relativo alle "iscrizioni nel casellario giudiziale") sono liberamente consultabili quaranta anni dopo la loro data. Il termine è di settanta anni se i dati sono idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale o rapporti riservati di tipo familiare. Anteriormente al decorso di questi termini, i documenti restano accessibili ai sensi della disciplina sull'accesso ai documenti amministrativi. I documenti dell'archivio storico comunale sono liberamente consultabili, previa presentazione di una richiesta motivata al sindaco, che potrà accoglierla quando l'archivio non si trovi in corso di riordinamento, salvo eccezioni da valutarsi caso per caso.

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La consultazione dei documenti dell'archivio storico comunale viene negata alle persone che siano incorse nel provvedimento di esclusione dagli Archivi di Stato oppure quando si rilevi la manifesta mancanza di un progetto di ricerca. Le ricerche da parte di persone che non hanno compiuto i sedici anni di età debbono svolgersi con la collaborazione dell'archivista. Gli esperimenti didattici e le ricerche scolastiche debbono avvenire sotto la guida e la responsabilità dell'insegnante e debbono essere concordate in ogni caso con l'ente. E' esclusa in ogni caso la possibilità di ottenere in prestito i documenti. Gli atti dell'archivio storico non debbono essere asportati dalla stessa neppure per uso interno dell'ente, se non per breve tempo e sotto il controllo del segretario o dell'archivista, che deve provvedere alla loro ricollocazione. Se il comune è dotato di un servizio continuativo di consultazione al pubblico, i documenti debbono essere consultati presso la sala di studio.

Condizioni di riproduzione La fotoriproduzione sostitutiva è ammessa nei limiti e con le cautele stabilite dall'art.25 della legge del 4 gennaio 1968 , n.15 dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 settembre 1974 e dal decreto del Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali del 29 marzo 1979. La fotoriproduzione di sicurezza, di completamento e di integrazione è eseguita in conformità alla normatica tecnica disposta dalla circolare del Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali - Ufficio centrale per i beni archivistici - di data 1 febbraio 1988 n.12. L'ente pubblico può rifiutare la fotoriproduzione (microfilmatura e fotografia) dei documenti solo per comprovati motivi, quali, ad esempio, l'impossibilità di procedere alla stessa a causa del cattivo stato di conservazione dei documenti. Lo stesso può richiedere che le riproduzioni fotografiche siano eseguite con luce naturale. Nei procedimenti vanno comunque evitate quelle manovre che potrebbero compromettere l'integrità dei singoli documenti o delle unità archivistiche che li contengono. Con le stesse cautele è ammesso l'uso saltuario della fotocopiatrice.

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961

Nota dell’archivista Fonti archivistiche: Archivio storico del Comunale di Caldonazzo.

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BALDO F., DEVIGILI S., FRANZOI S., TAVELLI P. (a cura di), Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari, Provincia autonoma di Trento, Trento, 2003 CARUCCI P., Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma, 1983 CASANOVA E., Archivistica, Torino, 1979

Fonti normative Circolare 16 dicembre 1811, n. 22140/3442, del prefetto del dipartimento dell'Alto Adige Alessandro Agucchi, contenente le disposizioni sulla tenuta dell'archivio comunale, del registro di protocollo con relativo indice, del registro dei mandati Circolare del Ministero dell'interno Div. III, Sez. II, 1 marzo 1897, n. 17100-2, 'Istruzioni per la tenuta del

13 protocollo e dell'archivio per gli uffici comunali' Circolare della Giunta provinciale della Contea principesca del Tirolo 31 agosto 1914, n. 2157/VI/1, 'Custodia degli atti d'archivio dei comuni del Tirolo italiano'. Circolare dell'Ufficio del registro di Trento, 20 aprile 1924, riguardante la tenuta del repertorio degli atti soggetti a registro Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11) Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali

Note 1) Albino CASETTI, "Guida storico-archivistica del Trentino", Trento, 1961, pp.124-126 2) Circolare del ministero dell'interno n. 17100-2 del 1 marzo 1897

14 Comune di Caldonazzo, 1461 - 1961 (con documenti fino al 1992)

482 buste (556 fascicoli) e 766 registri

Soggetti produttori Comune di Caldonazzo, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12 Comunità di Caldonazzo, [1461 marzo 6] - 1810 agosto 31 Comune di Caldonazzo, 1810 settembre 1 - 1817 dicembre 31 Comune di Caldonazzo, 1923 gennaio 13 -

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Ente Comunità di Caldonazzo [1461 marzo 6] - 1810 agosto 31

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Comune di Caldonazzo, 01/01/1461 - 31/12/1961 Subfondo Comunità di Caldonazzo, 01/01/1461 - 31/12/1810

Storia Nell'area trentina lo sfruttamento collettivo delle risorse naturali, che in quanto zona di montagna costituì il fondamento dell'organizzazione delle locali comunità di villaggio, è probabile risalisse a tempi antichi, non essendo cessato interamente neppure in età romana e avendo ricevuto invece un nuovo impulso in età longobarda. Incerta appare invece nell'ambito italiano più generale l'origine delle comunità di villaggio, sulla quale è stato a lungo dibattuto nelle diverse stagioni storiografiche. Le comunità rurali trentine (una realtà non sempre uniforme) assunsero il nome di regole, mentre carte di regola erano detti gli statuti che, originati da antiche consuetudini fissate in seguito per iscritto (all'incirca tra la fine del secolo XII e l'inizio del XIII), normavano lo sfruttamento dei beni collettivi, prescrivendo inoltre modi e termini del governo delle comunità. L'organizzazione in regole caratterizzò, con mutamenti poco percettibili e di lungo periodo, la vita delle vallate della regione durante tutta l'età medievale e l'antico regime. Solo verso la fine del Settecento il governo asburgico (e, in parte, anche quello vescovile, per le comunità trentine che erano sottoposte allo stesso) operò per ricondurre tali forme di autogoverno entro l'alveo dell'amministrazione statale in via di consolidamento. L'istituzione in Tirolo degli Uffici circolari (Kreisämter) nel 1754, regnante l'imperatrice Maria Teresa, determinò nel Circolo ai Confini d'Italia - con capoluogo Rovereto e comprendente tutti i territori dell'attuale provincia di Trento facenti capo alla contea del Tirolo - un maggior controllo da parte del Capitano di Circolo anche nei confronti delle comunità. Mediante ordinanza del 10 maggio 1787, sotto l'imperatore Giuseppe II, le adunanze regoliere collettive nei feudi trentino-tirolesi (Circolo ai Confini d'Italia) furono sottoposte ad autorizzazione dell'autorità superiore; il 5 gennaio 1805, dopo la secolarizzazione del principato vescovile, detta norma venne estesa anche al resto del territorio. Altre limitazioni (soppressione delle regolanie maggiori e minori) giunsero da parte del governo bavarese il 4 gennaio 1807. Con l'editto del 24 luglio 1808, in concomitanza con la ristrutturazione del regno di Baviera sulla base dell'esperienza istituzionale francese, pur rimanendo formalmente ancora in vigore le carte di regola, quelle che erano ormai definite 'le comuni' furono interamente sottomesse alle autorità statali. Gli atti finali dell'esistenza delle antiche comunità rurali si compirono sotto il Regno italico. Nel Regio Decreto del 24 luglio 1810, che stabiliva la ristrutturazione amministrativa operata nel neoistituito Dipartimento dell'Alto Adige sulla base di quella vigente nel Regno, venivano anche proposte (e poi realizzate con l'attivazione del Dipartimento il 1

16 settembre 1810) le aggregazioni delle molte comunità sparse sul territorio in un numero fortemente ridotto di comuni amministrativi, posti sotto un diretto e rigido controllo da parte delle autorità statali. Mediante un decreto successivo, datato 23 agosto 1810, veniva esteso al Dipartimento l'ordinamento amministrativo dei comuni del Regno italico. L'attestazione più antica del toponimo di Caldonazzo è conservata nell'Archivio del principato vescovile, sezione latina, capsa 37, n.2 ed è uno strumento dotale datato 1183 aprile 12, in cui compare come testimone: " Enricus de Caldonacio". Per la prima attestazione dell'esistenza della comunità, si fa riferimento al documento conservato in archivio datato 1461 marzo 6, relativo alla vendita del feudo di Caldonazzo da parte dell'arciduca Sigismondo d'Austria a Giacomo Trapp. Anticamente Caldonazzo apparteneva alla signoria dei Sicconi di Caldonazzo-Castelnuovo, poi passò al duca Federico d'Austria. Nel 1461 fu acquistato (castello e giudizio) dai signori, poi conti Trapp che lo tennero come feudo dei Principi vescovi di Trento. Caldonazzo, Calceranica e Brenta formavano una comunità della giurisdizione di Caldonazzo. L'ultima attestazione dell'esistenza della comunità cui si può far riferimento è la proposta dei periti Murara e Martini per la sistemazione della strada da Pergine a Caldonazzo, datata 1806 agosto 20.

Condizione giuridica L'antica organizzazione regoliera si fondava su un patrimonio consuetudinario che solo in tempi successivi venne codificato in forma scritta nelle cosiddette carte di regola. Esse costituirono il fondamentale strumento legislativo dell'organizzazione comunitaria e garantirono alla stessa l'esercizio autonomo di una sorta di bassa giurisdizione riguardo ai contenziosi di natura economica e nell'uso dei beni comuni che si sviluppavano con frequenza all'interno delle comunità. Dal punto di vista normativo la materia regoliera si situava al livello più basso di un contesto statutario assai composito, sia dal punto di vista della gerarchia delle fonti, che da quello della varietà degli esempi locali, ai cui vertici stavano gli statuti per la materia civile e 'criminale' (penale). Caratteristiche comuni agli statuti regolieri, pur all'interno di un panorama assai vario fatto di adattamenti alle esigenze e alle realtà dei singoli villaggi, furono una stesura (così come eventuali riforme e aggiunte) scaturita da esigenze e decisioni collettive e la necessità dell'approvazione da parte dell'autorità superiore competente per territorio: il principe vescovo, il conte del Tirolo, il dinasta feudale, gli organismi preposti all'amministrazione delle due preture cittadine di Trento e Rovereto. Oltre alle carte di regola, negli archivi comunali si rinvengono spesso normative accessorie per gli ambiti economici più diversi (acque, incendi, vettovaglie e così via), insieme ad altri atti di carattere amministrativo. Per ricostruire la vita delle antiche comunità si deve dunque fare riferimento a una documentazione complessiva assai composita. In archivio non esiste conservata la carta di regola di Caldonazzo,ma presso l'Archivio di Stato di Trento, nella sezione Atti Trentini, serie documenti, busta n. 10, si conserva una copia dello statuto regolanare di Caldonazzo del 1585. Lo statuto si compone di 52 capitoli; nel 1657 viene aggiunto un capitolo relativo ai diritti dei forestieri. Altra copia si conserva nei "Carteggi Graziadei", presso la Biblioteca comunale di Trento, ms. 1214.

Funzioni, occupazioni e attività L'organizzazione in regole delle comunità rurali era diffusa su tutto il territorio trentino, indipendentemente dal contesto politico di appartenenza (vescovile o tirolese) dei diversi villaggi e dal tipo di vincolo degli stessi nei confronti delle due

17 superiorità: diretto - talvolta mitigato da privilegi - o mediato dall'investitura concessa a favore di qualche casato nobiliare). Scopo dell'amministrazione regoliera era provvedere all'organizzazione interna di ogni comunità, secondo moduli improntati all'autogoverno, e inoltre disciplinare lo sfruttamento dei beni comuni e tutelare gli ambiti di possesso familiari, nonché dirimere i relativi frequenti contenziosi che ne derivavano, punendo le altrettanto numerose infrazioni che venivano commesse. Il territorio delle antiche comunità trentine, in origine indivisibile e inalienabile, era costituito: - in misura minore da beni cosiddetti 'divisi', poderi situati nei pressi dell'abitato assegnati ai diversi nuclei famigliari (fuochi) e nel corso del tempo divenuti simili a proprietà private, benché in parte ancora sottoposti a vincoli collettivi; in questo caso la normativa tutelava diritti individuali: rispetto dei confini, protezione da furti e da danni di vario genere, prescrizioni per la vendemmia, lo sfalcio dei prati e così via, secondo una normativa nutrita e legata alla realtà economica specifica delle diverse comunità; - in gran parte da ampie superfici boschive e pascolive sfruttate in comunione tra coloro che godevano dei diritti di incolato, i vicini, dove lo scopo della minuziosa regolamentazione era uno sfruttamento ragionato dei beni comuni, che dovevano innanzi tutto integrare il reddito delle singole famiglie. La diffusione dell'istituzione regoliera avveniva a diversi livelli. Nei casi più frequenti si trattava di singole regole autonome costituite da un villaggio (a volte formato da più nuclei abitati), fino a forme organizzative composte da più di una comunità (comunità di valle, vicinie e altre forme aggregative). Le comunità di villaggio trentine seguirono linee evolutive e processi di mutamento misurabili solo nel lungo periodo, mantenendo sempre una propria marcata autonomia riguardo all'uso del proprio territorio (fatte salve le prerogative di natura feudale), nonostante qualche intervento correttivo apportato nel corso dell'età moderna dagli apparati politici superiori. La crisi delle regole sopraggiunse solo nel tardo Settecento, con le riforme introdotte dai sovrani illuminati di casa d'Austria e dagli ultimi vescovi tridentini, volte al consolidamento dell'apparato amministrativo e alla riconduzione entro l'alveo statale delle fino ad allora numerose forme di autogoverno periferiche.

Struttura amministrativa Difficile, a causa della molteplicità della casistica rappresentata, è riassumere in maniera schematica i moduli amministrativi secondo i quali si reggevano le antiche comunità di villaggio trentine. Prescindendo dalle infinite varianti determinate dalla necessità di adattare le norme e l'organizzazione alle esigenze particolari di ogni comunità (dipendenti dal livello altimetrico e dall'economia praticata, nonché dal grado di autogoverno goduto), l'amministrazione regoliera presenta comunque un'intelaiatura che fu comune a tutti i villaggi trentini. Supremo organo deliberativo era l'assemblea plenaria dei vicini ( denominata in vario modo: regola generale, regola grande, regola piena ...), che si riuniva almeno una volta all'anno per rinnovare l'apparato amministrativo e per prendere altre risoluzioni determinanti per la vita della comunità (rinnovo degli statuti, rendiconto annuale degli amministratori, vendita di beni comuni e così via). Essa era formata da tutti i capifamiglia del villaggio e costituiva il momento partecipativo sul quale si fondava l'essenza della vita della regola. L'ordinaria amministrazione era solitamente affidata a una sorta di consiglio (esso pure variamente denominato) costituito dagli ufficiali posti ai vertici del governo regoliero. L'apparato amministrativo, scelto su votazione o col sistema della rotazione, era spesso complesso e appesantito dall'obiettivo di rendere compartecipe un grande numero di soggetti. Se ne possono riassumere le figure principali, che

18 nel caso di comunità ridotte non erano tutte presenti, mentre negli esempi più complessi si moltiplicavano fino a costituire un ingranaggio farraginoso. Cariche preminenti: - il sindaco (o sindico), con compiti (più o meno estesi) di supervisione nell'amministrazione e di tutore degli interessi della regola in occasione di vertenze della stessa con l'autorità superiore, con altre comunità, con privati; - il regolano, dotato spesso di vari compiti, ma soprattutto di una bassa potestà giudiziaria relativamente alle infrazioni statutarie (sostituito nelle vallate meridionali da un console o un massaro); - i giurati, consiglieri investiti di rilevanti incarichi amministrativi e in qualche più raro caso dotati delle competenze giudiziarie proprie del regolano. Mansioni esecutive: - i saltari, con funzioni paragonabili a quelle degli odierni ufficiali giudiziari, messi comunali, vigili urbani, erano però innanzi tutto guardie forestali e campestri; - altre cariche istituite con una certa frequenza erano quelle di segretario o attuario, degli stimadori dei danni, dei controllori di pesi e misure, degli scossori delle "steure" (da Steuer, tassa) e delle "colte" (o "collette"), dei soprastanti (alle acque, al fuoco, alle vettovaglie), dei pastori (che conducevano il bestiame dei vicini al pascolo e all'alpeggio), del malgaro (che sovrintendeva alla lavorazione e alla distribuzione all'interno della comunità dei prodotti lattiero-caseari). Nel corso del tempo presso le diverse comunità l'organizzazione amministrativa fu sottoposta a correttivi, apportati sia dall'interno (per avvenuti mutamenti economici e demografici), che da parte della autorità superiori. Ma la sostanza di una gestione svincolata da un effettivo controllo centrale permase fino agli sconvolgimenti introdotti nel tardo Settecento, i quali segnarono il tramonto dell'antico regime e dell'autogoverno comunitativo, preparando il passaggio verso il comune ottocentesco. Nella regola generale che si teneva la seconda domenica di marzo venivano eletti il sindaco maggiore generale della villa e giurisdizione di Caldonazzo, i gastaldi, il sindaco della chiesa e il "nuovo monico e sagrestano". Tutti dovevano prestare giuramento davanti al capitano e alla regola. Il sabato seguente il sindaco maggiore con il regolano ( il dinasta) convocavano una regola ordinaria, dove venivano eletti dodici uomini come consiglieri del sindaco per l'anno del suo mandato e le altre cariche per amministrare la comunità, come l'esattore delle colte, quattro impositori delle colte, due stimatori e un pesatore della farina, altri due pesatori, quattro invitatori,i procuratori giurati, i saltari e i pastori del bestiame.

Contesto generale Il territorio entro il quale si erano sviluppati gli ambiti comunitativi era politicamente e amministrativamente complesso e disomogeneo: - spiritualmente non tutto l'odierno Trentino apparteneva alla diocesi tridentina (ne erano escluse la Val di Fassa, la Valsugana e altre località minori situate nella parte sudorientale della regione), che si estendeva invece su una parte dell'odierno Sudtirolo- Alto Adige; - politicamente alcune zone del territorio trentino a partire dal XIII secolo passarono al conte del Tirolo e poi di casa d'Austria (in Val d'Adige a nord di Trento, in Val di Non, in Val di Cembra, in Val di Fiemme, in alta Valsugana, in Vallagarina, verso il lago di Garda), altre non appartennero mai al vescovo di Trento (il Primiero, la bassa Valsugana e la Val di Fassa). Amministrativamente il territorio trentino era governato: - in parte direttamente dal principe vescovo (in particolare le Valli Giudicarie e la gran parte delle Valli di Non e Sole);

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- per un'altra parte da famiglie nobili vassalle dello stesso; - la pretura di Trento (vescovile) dal magistrato consolare; - una parte da famiglie nobili vassalle del conte del Tirolo; - la pretura di Rovereto (tirolese) da provveditori; - la Val di Fassa dal principe vescovo di Bressanone. L'organizzazione dei territori vescovili (suddivisi in gastaldie, scarie e deganie, sotto la supervisione di un vicedomino) quale si presentava nei primi secoli di vita del potere temporale tridentino, con gli inizi dell'età moderna si assestò su forme amministrative rimaste in vita sostanzialmente fino alla fine dell'antico regime. Le figure più diffuse sul territorio (oltre ad assessori, commissari, massari), dotate di competenze amministrative e giudiziarie erano: - i vicari (giudici in prima istanza); - i capitani (a volte detti luogotenenti - giudici in seconda istanza). Le unità amministrative distribuite sul territorio erano le giudicature (o giurisdizioni), rette appunto da capitani, vicari o altri ufficiali. Le giudicature che il principe territoriale (il vescovo o il conte del Tirolo) concedeva in amministrazione a terzi erano dette giurisdizioni patrimoniali: - la pretura di Rovereto (di dipendenza tirolese); - le giurisdizioni infeudate alla nobiltà, dette più precisamente giurisdizioni dinastiali, poiché un dinasta deteneva una serie ampia di prerogative, tra cui la potestà giudiziaria nei suoi primi livelli. Il diritto di regolanato maggiore, in origine detenuto dal vescovo e poi spesso ceduto alla nobiltà, permetteva a coloro che ne erano investiti un controllo diretto anche nella sfera economica delle comunità (presiedendo le riunioni di regola ed esercitando in appello la potestà giudiziaria rispetto alle sentenze pronunciate dai regolani delle ville). Gerarchia politica nel principato: - principe vescovo: la massima autorità (anche nella materia spirituale nell'ambito però della diocesi); - capitolo della cattedrale: diritto al governo in periodo di sede vacante e diritto di elezione del vescovo; - consiglio aulico: - come organo politico costituito da membri laici (giurisperiti) e da canonici, presieduto dal vescovo, con la partecipazione del capitano tirolese della città di Trento; - come massimo tribunale del principato costituito solo da membri laici (tribunale di terza istanza dopo le sentenze dei fori locali / di seconda per le cause di valore molto elevato, che in ultima istanza giungevano ai tribunali dell'impero di Spira e Wetzlar. Nei luoghi del principato dipendenti direttamente dal vescovo vi erano organi propri, preposti all'amministrazione economica, politica e giudiziaria del proprio ambito territoriale. Altrettanto in quelli dipendenti dalla contea del Tirolo. Le cause provenienti dalle zone del territorio trentino di pertinenza tirolese, dopo i pronunciamenti da parte dei fori locali, passavano al Tribunale d'Appello di Innsbruck. Fonti statutarie: - Landesordnung: fonte preminente per il Tirolo (in uso solo per pochi territori trentini annessi alla contea, in altri rimane lo Statuto di Trento, in altri ancora statuti propri); - Statuto di Trento: fonte preminente nel principato vescovile; - Statuti locali (di valle, dinastiali, di città e borgate ecc.): vigenza limitata e purché non in contrasto con lo Statuto di Trento;

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- carte di regola: normativa per l'organizzazione economica e civile delle comunità di villaggio. L'amministrazione ecclesiastica si intersecava con quella politica, cellule fondamentali dell'organizzazione diocesana erano le pievi, nate ancor prima dell'anno 1000, le quali influirono poi sull'articolazione politica del territorio. Verso la fine del Settecento, con le riforme attuate nella stagione dell'assolutismo illuminato, anche gli ambiti comunitativi furono maggiormente sottoposti agli uffici dello stato e regole iniziarono a essere subordinate agli organismi politici insediati sul territorio. Negli anni dal 1796 al 1801 sul territorio trentino si succedettero governi francesi e amministrazione austriaca, la quale aveva posto il principato vescovile sotto sequestro. Dopo la secolarizzazione dello stesso nel 1803 e la sua annessione alla contea del Tirolo, l'intera regione nel 1805 passò al regno di Baviera. La parte italiana del Tirolo, all'inizio diviso ancora nei due Circoli di Trento e Rovereto, nel 1808 venne riunita nel Circolo all'Adige, con capoluogo Trento. Il territorio fu diviso in giudizi distrettuali, con compiti di controllo anche sui giudizi patrimoniali e dinastiali loro annessi (cui rimase solo la giurisdizione in materia civile). La rivolta di Andreas Hofer del 1809 pose fine alla permanenza bavarese nel territorio trentino, il quale, con l'aggiunta della zona di Bolzano, nel 1810, dopo la sconfitta degli insorti, fu aggregato al Regno italico. Caldonazzo rientrava nella Giurisdizione di Caldonazzo (feudo vescovile della famiglia Trapp) e dipendeva ecclesiasticamente dalla Pieve di Calceranica, inserita nella Diocesi di Feltre fino al 1786, poi in quella Diocesi di Trento.

Fonti normative Ordinanza del cesareo regio Giudizio provinciale ed unitovi Capitaniato circolare ai Confini d'Italia del 5 gennaio 1805, che estende a tutto il territorio la circolare dell'i. r. Uffizio capitaniale del Circolo ai Confini d'Italia del 10 maggio 1787, che proibisce la convocazione delle regole generali senza preventiva autorizzazione delle autorità Ordine del re di Baviera 4 gennaio 1807 che abolisce le regolanie minori e maggiori Ordine sovrano del re di Baviera 30 dicembre 1807, concernente l'amministrazione generale della facoltà delle fondazioni e comunale nel Regno Ordine generale del re di Baviera, 24 febbraio 1808, concernente l'amministrazione generale della facoltà delle fondazioni e comunale nel Regno di Baviera, Foglio del Governo n. 5 Editto del re di Baviera 24 settembre 1808, sul sistema comunale

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C., 1. "Comune di Caldonazzo",1.1"Atti degli affari della comunità", n.1"Vendita del feudo di Caldonazzo da parte dell'arciduca Sigismondo d'Austria a Giacomo Trapp", 1461 marzo 6 Archivio di Stato di Trento (A.S.T.), "Archivio del principato vescovile di Trento", "Sezione latina", capsa 37, n.2,1183 aprile 12.

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Mauro NEQUIRITO e Margherita FAES citato in bibliografia. Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961

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CETTO A., Castel Selva e Levico nella storia del Principato vescovile di Trento : indagini e memorie, Firenze, [1952] FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto) GIACOMONI F. (a cura di), Carte di regola e statuti delle comunità rurali trentine, Milano, 1991 GREMES A. et al., La Magnifica Corte di Caldonazzo : castello Trapp, Caldonazzo (TN), 1990 VOLTELINI H. VON, Le circoscrizioni giudiziarie del Trentino fino al 1803, a cura di E. Curzel, Trento, Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1999

22 subfondo 1 Comunità di Caldonazzo, 1461 - 1810

Soggetti produttori Comunità di Caldonazzo, [1461 marzo 6] - 1810 agosto 31

23 serie 1.1 Atti degli affari della comunità, 1461 - 1806

Contenuto In questa serie si trovano i fascicoli contenenti il carteggio e gli atti riguardanti i vari affari che la comunità ebbe a trattare nel corso dei secoli. Si tratta di notificazioni, contratti di vendita, affitti, decreti e accordi con altre comunità. Sono segnalati sinteticamente gli argomenti contenuti in ogni unità di descrizione.

1.1.1. n.1. b.1-12 . Atti degli affari della comunità 1461 marzo 6 Vendita del feudo di Caldonazzo da parte dell'arciduca Sigismondo d'Austria a Giacomo Trapp. Copia semplice del XVIII secolo. Fascicolo, cc. 2

1.1.1. n.2. b.1-12 . Atti degli affari della comunità [1468-1472] Deposizione di testimoni nella controversia fra le comunità di Levico, Selva e Caldonazzo per l' "orago" del Rio Bianco, davanti ad Enrico di , capitano di Castel Selva, Levico e Caldonazzo in qualità di superarbitro Fascicolo, cc. 2 Note La data è desunta dal periodo in cui Enrico di Giovo fu capitano.

1.1.1. n.3. b.1-12 . Atti degli affari della comunità 1660 "Dessignatione delle ragioni e beni feudali spettanti alla giurisdizione di Caldonazzo posseduti dal signor Osbaldo Hercole Trapp. Circa anno 1660". Copia autentica del XVIII secolo. Fascicolo, cc. 4

1.1.1. n.4. b.1-12 . Atti degli affari della comunità 1700 maggio 14 Citazione davanti all'ufficio vicariale di Levico e Selva dei sindaci della comunità di Caldonazzo, su istanza di Giovanni Antonio e Domenico Antonio Antoniolli da Levico, nella causa per gli oneri di un censo assicurato su un fondo parte di proprietà degli Antoniolli, parte della primissaria e pertanto della comunità di Caldonazzo. Copia semplice coeva. Fascicolo, cc. 2

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1.1.1. n.5. b.1-12 . Atti degli affari della comunità 1712 ottobre 4 Transazione nella controversia tra la comunità e i fratelli Garbari (?) per danni all'acquedotto "del molino della costa". Copia autentica coeva. Fascicolo, cc. 2

1.1.1. n.6. b.1-12 . Atti degli affari della comunità 1716 aprile 14 "Credito della magnifica communità di Caldonazzo contro Giovanni Gretter di detto luogo della summa di ragnesi 22" Fascicolo, cc. 2

1.1.1. n.7. b.1-12 . Atti degli affari della comunità 1792 agosto 15 - 1792 settembre 8 Ordine del principe vescovo Pietro Vigilio Thunn a Giovanni Andrea Libardi di Kraisfeld, consigliere aulico e commissario della giurisdizione di Caldonazzo, di eseguire un sopralluogo assieme ai rappresentanti dell'ufficio vicariale di per accertare se ci sia stata usurpazione del territorio del principato in seguito alla costruzione di un edificio fatta da Matteo Sartori da Folgaria Fascicolo, cc. 2

1.1.1. n.8. b.1-12 . Atti degli affari della comunità 1799 aprile 24 - 1800 maggio 12 Esecuzione del lascito testamentario di Carlo Giuseppe Sebastiano, conte di Trapp, della somma di 8500 fiorini fondante tre legati pii a favore della comunità di Caldonazzo: un legato per la maestra di fiorini 3000, due stipendi per il mantenimento di due studenti di latino di fiorini 2000 e un legato di fiorini 3500 a favore della cappellania di Caldonazzo con atti relativi copie semplici Fascicolo, cc. 8

1.1.1. n.9. b.1-12 . Atti degli affari della comunità 1806 aprile 22 - 1806 agosto 20 Proposte dei periti Murara e Martini per la sistemazione della strada da Pergine a Caldonazzo Fascicolo, cc. 4

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Ente Comune di Caldonazzo 1810 settembre 1 - 1817 dicembre 31

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Comune di Caldonazzo, 01/01/1461 - 31/12/1961 Subfondo Comune di Caldonazzo (ordinamento italico), 01/01/1810 - 31/12/1817

Storia Dopo il fallimento dell'insurrezione tirolese del 1809, con il Trattato di Parigi dell'8 febbraio 1810 la Baviera perse gran parte del Tirolo meridionale, che confluì nel Regno italico e venne organizzato come Dipartimento dell'Alto Adige, comprendente l'odierno Trentino (con l'esclusione del Primiero, che passò al Dipartimento della Piave) e la zona di Bolzano fino a Salorno. In un primo momento operò una Commissione amministrativa provvisoria presieduta dal barone Sigismondo Moll, mentre giungeva a Trento il consigliere di Stato Smancini per predisporre l'organizzazione del nuovo dipartimento secondo il sistema in vigore nel Regno Italico, il quale era organizzato in base all'esperienza istituzionale francese. Mediante Regio Decreto datato Milano, 24 luglio 1810, veniva stabilita la strutturazione amministrativa del Dipartimento. Le aggregazioni (qui proposte e poi effettivamente realizzate) delle comunità minori in più ampi comuni amministrativi (divisi in tre classi a seconda del numero di abitanti), le cui competenze e la cui strutturazione interna erano stabiliti da rigorose norme statali di ispirazione fortemente centralistica, posero fine all'antica organizzazione regoliera. Dal grande numero di comunità autonome esistenti in antico regime e ancora durante il periodo bavarese nel territorio trentino, si passò a poco più di un centinaio di comuni amministrativi, divisi in tre classi a seconda dell'entità della popolazione.

In conformità a tali disposizioni a Caldonazzo fu aggregato il comune di Centa.

Un decreto datato Monza, 23 agosto 1810 (n. 194), estendeva al Dipartimento l'ordinamento amministrativo dei comuni del Regno italico (con riferimento al Decreto sull'Amministrazione pubblica e sul Comparto territoriale del Regno" dell'8 giugno 1805 (n. 46). Con il 1 settembre 1810 il Dipartimento dell'Alto Adige venne ufficialmente attivato. Dalla documentazione archivistica però emerge che la legislazione napoleonica fu applicata solo in seguito e in date diverse da comune a comune. Con l'abolizione delle giurisdizioni feudali, venne abolita la giurisdizione di Caldonazzo che venne a far parte della giudicatura di Levico. Dopo la dissoluzione dell'impero napoleonico il Tirolo venne posto fino all'aprile del 1815 sotto l'amministrazione provvisoria del commissario Anton von Roschmann. L'ordinamento comunale napoleonico rimase in vigore ancora per qualche anno: nel Circolo di Trento fino al 31 dicembre 1817, in quello di Rovereto fino al 31 dicembre 1820. A partire 26 dal 1 gennaio 1818 il Circolo di Trento si regolò sulla base della Circolare del 4 novembre 1817, n. 11135/3818; dal 1 gennaio 1821 in tutto il territorio venne introdotto il Regolamento comunale per il Tirolo e il Vorarlberg del 26 ottobre 1819.

Condizione giuridica Ente pubblico territoriale, comune di terza classe. Il principale strumento legislativo di riferimento per i comuni del Dipartimento dell'Alto-Adige è rappresentato dallo Statuto generale denominato "Codice dei podestà e dei sindaci del Regno", testo unico che raccoglieva e raccordava tutte le disposizioni precedenti, pubblicato in data 17 settembre 1811.

Funzioni, occupazioni e attività A seconda del numero di abitanti, i comuni furono divisi in tre classi: alla prima appartenevano i comuni con più di 10.000 abitanti, alla seconda quelli con oltre 3000 abitanti, alla terza quelli con meno di 3000. Le materie e l'ambito di attività delle amministrazioni comunali durante il periodo di sovranità italica si desumono dall'elenco dalle "Istruzioni per le municipalità di prima, seconda e terza classe dirette a facilitare loro l'esecuzione delle leggi e dei regolamenti governativi e sulla conformazione regolare dei conti preventivi e consuntivi", emesse con circolare del prefetto del Dipartimento dell'Alto Adige Agucchi in data 10 settembre 1810. In base a tali norme i comuni: - decidevano in merito ad alienazioni e concessione in affitto di beni comunali; - dovevano prestarsi alla resa di conto preventiva e consuntiva secondo i nuovi metodi; - esercitavano funzioni di polizia amministrativa; - attivavano una Guardia nazionale per il mantenimento dell'ordine pubblico; - tenevano i registri di stato civile (prima affidati alle parrocchie); - avevano competenza in materia di - istruzione pubblica (soprattutto elementare), - sanità comunale, - questioni militari (alloggio e vitto delle truppe, coscrizione), - finanza, - culto (i parroci erano di nomina comunale), - istituti di beneficenza pubblica attivi sul proprio territorio, - acque, strade, ponti e 'ornato' pubblico. Gli introiti per coprire le spese amministrative derivavano dai beni comunali, da vari tipi di imposta e prestazioni di servizi, dalle multe incassate.

Struttura amministrativa I compiti degli organi dei comuni si desumono dalla legge organica delle autorità amministrative della Repubblica italiana del 24 luglio 1802 e dal decreto del Regno italico dell'8 giugno 1805. Il decreto vicereale del 23 agosto 1810 estendeva al Dipartimento dell'Alto Adige le disposizioni vigenti nel Regno italico. Ogni comune era retto da una municipalità come organo esecutivo e da un consiglio comunale come organo consultivo e deliberante:

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- La municipalità era composta dal podestà e sei savi (comuni di prima classe), dal podestà e quattro savi (comuni di seconda classe), dal sindaco e due anziani ( comuni di terza classe). - I podestà, di nomina regia e di durata triennale, e i sindaci, di nomina prefettizia e di durata annuale, vigilavano sull'andamento generale del comune e ne erano i rappresentanti, presentavano i conti consuntivi e preventivi, sottoponevano ogni questione al consiglio e ne eseguivano le deliberazioni. I podestà dei capoluoghi di cantone avevano funzioni di rappresentanza e di delega rispetto a tutti i comuni ivi compresi. - I savi (rinnovati parzialmente anno dopo anno) e gli anziani (rinnovati tutti annualmente) venivano scelti dai consigli comunali tra coloro che godevano dei redditi maggiori e deliberavano su tutto ciò che veniva posto in discussione dal podestà/sindaco. - I Consigli comunali, che ordinariamente si svolgevano con cadenza biennale e alla presenza del prefetto, erano composti da un numero diverso di consiglieri (40/30/15 secondo delle tre classi di appartenenza del comune stesso), nominati dal re (nei primi due casi) o dal prefetto (nel terzo caso). Il loro rinnovo era rispettivamente quinquennale e triennale e le cariche, salvo eccezioni, non erano riassumibili se non dopo un biennio. Loro compiti erano: l'approvazione del bilancio consuntivo e del preventivo (che passava rispettivamente al Ministero dell'Interno o al prefetto), la nomina dei revisori dei conti e delle cariche in scadenza, l'imposizione di spese e imposte. Altri uffici amministrativi erano quello di ricevitore comunale (addetto alla riscossione delle imposte), segretario (preposto alla stesura degli atti pubblici e alla cura dei registri di protocollo), cursore (per i comuni di terza classe); più altro personale che i comuni di prima e seconda classe avessero ritenuto necessario. I comuni attivavano inoltre: - Un Ufficio di stato civile (che redigeva e custodiva gli atti di nascita, matrimonio, morte) condotto da un savio nei comuni di prima e seconda classe, dal sindaco in quelli di terza; - una Guardia nazionale (per il mantenimento dell'ordine pubblico); - una Deputazione di sanità (con compiti di vario genere inerenti la salute pubblica) formata dal podestà e dai primi due savi (comuni di prima e seconda classe), dal sindaco con il primo anziano e il segretario (comuni di terza classe); - una provvisoria Deputazione per l'ornato pubblico (una sorta di commissione urbanistica).

Contesto generale Dopo la vittoria dei francesi sulle truppe austriache e la sconfitta degli insorti guidati da Andreas Hofer, nel febbraio 1810 Napoleone separò il Tirolo italiano e la zona di Bolzano dal Tirolo settentrionale per unirli al Regno italico nel Dipartimento dell'Alto Adige (il Primiero venne invece aggregato al Dipartimento della Piave). Momentaneamente rimasero in vigore le leggi bavaresi, mentre il territorio veniva sottoposto a una amministrazione provvisoria sotto la guida del barone Sigismondo Moll. Il Codice Napoleone fu introdotto con il 1 luglio 1810. Il Dipartimento dell'Alto Adige fu posto in attività a partire dal 1 settembre 1810. Esso era diviso nei distretti di Trento (con 5 cantoni e 33 comuni), (con 4 cantoni e 28 comuni), Bolzano (con 4 cantoni e 24 comuni, poi elevati a 32; il cantone di , (con Fiemme e Fassa), Rovereto (con 3 cantoni e 16 comuni), Riva (con 4 cantoni e 20 comuni), per un totale di 20 cantoni e 129 comuni.

Caldonazzo con la frazione Centa, apparteneva al Cantone di Levico, che a sua volta apparteneva al Distretto di Trento.

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Al vertice dell'amministrazione politica ed economica del Dipartimento era il prefetto, diretto responsabile di ogni attività, coadiuvato da un segretario, da due consiglieri, da un Consiglio di Prefettura e da un Consiglio generale dipartimentale. Gli uffici maggiori erano tutti di nomina regia. Al prefetto competeva la sorveglianza su tutti i comuni (in tutte le funzioni amministrative i consigli comunali, i podestà, i savi, gli anziani e i sindaci dipendevano dalla prefettura o dalla viceprefettura), la polizia superiore, i lavori pubblici (strade e ponti), gli affari militari e tributari e altre materie. Egli presenziava (o vi delegava qualcuno) ai consigli comunali dei comuni di prima e seconda classe. In ogni capoluogo di distretto vi era un viceprefetto, pure di nomina regia, con mansioni prefettizie nell'ambito proprio distretto e coadiuvato dal Consiglio distrettuale. Nei cantoni per le materie amministrative censuarie vi era un cancelliere del censo (sempre di nomina regia) che custodiva i libri censuari dei comuni e presenziava ai consigli comunali dei comuni di terza classe. A Trento vennero istituiti un'Intendenza di Finanza e Demanio, un Liceo, gli uffici del Conservatore del registro, del Conservatore delle ipoteche, del Direttore delle poste. La Congregazione di Carità nei vari comuni assorbì tutte le istituzioni di pubblica assistenza e beneficenza fino ad allora esistenti. Per l'amministrazione giudiziaria, in ogni capoluogo di cantone era attiva una Giudicatura di pace con competenze in materia civile per cause entro un determinato valore.

Caldonazzo dipendeva dalla Giudicatura di pace di Levico.

La giurisdizione penale e l'appello erano riservate alla Corte di Giustizia civile e criminale di Trento, con competenza in entrambi gli ambiti per tutto il Dipartimento, a esclusione di Bolzano, dove era in attività un tribunale di prima istanza proprio. Le cause in appello passavano alla Corte d'Appello di Brescia e successivamente al Tribunale supremo di Milano. A Rovereto per il distretto omonimo e per quello di Riva aveva sede un Tribunale di commercio; nei distretti di Trento e Tione tali mansioni erano svolte dalla Corte di giustizia. Ritornato il territorio del Dipartimento dell'Alto Adige sotto la sovranità austriaca, il commissario in capo del Tirolo italiano ed illirico de Roschmann instaurava un'amministrazione provvisoria (1 marzo 1814) mediante i seguenti organi e uffici: una Reggenza del Paese con sede a Trento, un Ufficio circolare provvisorio a Trento per tutto il Tirolo italiano, un Capitano di Circolo, i Vicecapitanati di Circolo al posto delle Viceprefetture nei cinque ex capoluoghi di distretto, una Deputazione del Paese al posto del Consiglio dipartimentale, una Deputazione cantonale in ogni Cantone. A Trento aveva sede anche una Direzione di Polizia per tutto il Tirolo italiano; Commissariati venivano istituiti a Trento, Cles Bolzano, Rovereto, Riva. La Corte civile e criminale di Trento aveva assunto il ruolo di tribunale di seconda istanza al posto della Corte di Brescia e il tribunale supremo era passato da Milano a Vienna. Nel giugno 1814, passato l'intero Tirolo all'Austria, Roschmann trasferì la direzione di tutti gli affari politici relativi al Tirolo italiano da Trento a Innsbruck. Cessato il periodo di amministrazione provvisoria, vennero erette due stazioni di polizia a Innsbruck e a Trento. Alla fine del 1814 ritornava in vita il Governo provinciale e venivano ristabiliti gli Uffici circolari (nella parte italiana quelli di Trento e Rovereto) come prima dell'occupazione bavarese, con a capo un capitano di Circolo. Nell'agosto 1814 fu reintrodotto in tutto il Tirolo il codice penale austriaco del 1803 e successivamente vi venne esteso l'ordinamento giudiziario per la Galizia austriaca del 1796. In seguito entrò in vigore l'Allgemeine Bürgerliche Gesetzbuch de1 1811.

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Il Tribunale d'Appello di Innsbruck divenne la corte di giustizia superiore. Nell'aprile 1815, con la nomina a governatore del Tirolo del conte di Bissingen, cessava il periodo di amministrazione provvisoria sotto la direzione del Roschmann. Nel novembre 1815 cessò le proprie funzioni la Corte di Giustizia civile e criminale di Trento e venne istituito un Giudizio civico provinciale. Nel luglio 1816 furono riattivati i Giudizi dinastiali ma con l'esercizio della sola giurisdizione civile, riservando quella penale al giudizio sovrano più vicino. Con il 1 maggio 1817 ritornava in vita la distrettualizzazione giudiziaria risalente al 1805, comprendente 50 giudizi sovrani e 52 patrimoniali e dinastiali. Tra il 1816 e il 1817 furono eretti i Giudizi collegiali di Bolzano, Rovereto, Feldkirch, che si aggiunsero a quelli di Innsbruck e Trento come giudizi in prima istanza.

In seguito a queste disposizioni, venne ricostituito il giudizio patrimoniale di Caldonazzo della famiglia Trapp.

Fonti normative "Costituzione della Repubblica italiana adottata per acclamazione nei Comitati nazionali di Lione", 26 gennaio 1802, n. 1. Legge 24 luglio 1802, n.55 "sulla tassa personale in favore delle comuni" Legge 24 luglio 1802, n.54 "sull'organizzazione delle autorità amministrative" Legge 4 settembre 1802, n.75 "relativa alla pubblica istruzione" Legge 17 settembre 1802, n.87 "per la guardia nazionale" Legge 21 settembre 1802, n.89 "sopra i debiti e crediti delle comuni" Decreto 30 ottobre 1802, n.109 "per la Guardia nazionale" Decreto 24 gennaio 1803, n.12 "riguardante la conservazione de'boschi per i legnami necessari al servizio dell'artiglieria e della marina" Legge 23 dicembre 1803, n.97 "relativa ai debiti dei comuni e loro attività" Legge 22 marzo 1804, n.25 "sui ricevitori comunali e dipartimentali" Legge 27 marzo 1804, n.30 "sulle strade" Legge 18 aprile 1804, n.42 " relativa all'alienazione de' beni comuni" Decreto 9 maggio 1804, n.55 "sulla vaccinazione" Decreto 8 giugno 1805, n.46 "sull'amministrazione pubblica e sul comparto territoriale del regno" Decreto 6 maggio 1806, n.73 "riguardante la sistemazione ed amministrazione generale delle acque e strade" Regolamento 20 maggio 1806, n.79 "per la costruzione, per l'adattamento e per la conservazione delle strade" Decreto 25 luglio 1806, n.147 "riguardante i beni comunali incolti" Decreto 4 dicembre 1806, n.230 "relativo alla rinnovazione e completazione dei consigli distrettuali e comunali" Nomina 3 gennaio 1807, n.2 "di una commissione destinata a raccogliere tutti i dati necessari a regolarizzare l'amministrazione dei comuni" Decreto 9 gennaio 1807, n.5 "portante il regolamento sull'ornato della città" Decreto 12 gennaio 1807, n.16 "sulle finanze per il 1807" Decreto 7 aprile 1807, n.58 "relativo alle spese di culto e di beneficenza a carico dei comuni" Decreto 5 giugno 1807, n.95 "con cui sono concentrate nel podestà e nel sindaco le funzioni attribuite alle

30 municipalità dal decreto dell'8 giugno 1805" Decreto 5 giugno 1807, n.46 "sull'amministrazione pubblica e sul comparto territoriale del regno" Decreto 1 maggio 1807, n.70 "riguardante le aste negli appalti delle opere d'acque, ponti e strade" Decreto 4 agosto 1807, n.128 "relativo ai modi di estinguere le passività dei comuni colle attività che si possono impiegare a tale uso" Decreto 4 agosto 1807, n.125 "che istituisce una Direzione generale dell'amministrazione dei comuni" Decreto 9 febbraio 1808, n.59 "diretto ad impedire ai creditori dei comuni l'escussione sulle attività annoverate nei prospetti preventivi" Decreto 18 maggio 1808, n.129 "relativo ai boschi del regno" Decreto 10 febbraio 1809, con cui si dispone che ogni comune deve avere il suo estimo e conseguentemente i suoi registri censuari particolari in cui siano descritti i possessori attuali dei fondi posti nel territorio del comune. Decreto 11 marzo 1809, n.35 "relativo alle sovrimposte nei comuni di terza classe" Decreto 18 marzo 1809, n.39 "con cui sono applicate anche ai comuni di seconda classe le disposizioni del decreto 11 corrente mese, relativo alle sovrimposte comunali" Decreto 19 aprile 1809, n.65 riguardante l'attivazione del nuovo sistema dei dazi di consumo nei comuni e territori aperti Decreto 29 giugno 1809, n. 78, sull'organizzazione definitiva dei cancellieri del censo Decreto 18 maggio 1810, n.112 "che estende la giurisdizione della corte d'appello di Brescia al Dipartimento dell'Alto Adige" Decreto 19 maggio 1810, n.89 "con cui vengono provvisoriamente mantenute in vigore nel Tirolo meridionale le attuali leggi e i regolamenti di amministrazione" Decreto 28 maggio 1810, n. 94 relativo alla definitiva riunione al Regno d'Italia del Tirolo meridionale Decreto 15 giugno 1810, n.106 "che ordina la pubblicazione ed attivazione nel dipartimento dell'Alto Adige del codice Napoleone, dei regolamenti sui registri delle nascite, dei matrimoni e delle morti e dei decreti analoghi, del decreto sul diritto di albinaggio e di quello sulla tutela, emancipazione e cura degli abbandonati e degli esposti" Decreto 16 giugno 1810, n.111 "contenente diverse disposizioni di finanza e per la tutela delle corporazioni di culto e di beneficenza e dei comuni nel Dipartimento dell'Alto Adige" Decreto 8 luglio 1810, n.129 "che determina i gradi di parentela che escludono i membri dei consigli comunali dal votare, allorchè trattasi di cause in cui sono interessate persone di aderenza reciproca" Decreto vicereale 24 luglio 1810, con cui viene sancita la divisione del Dipartimento dell'Alto Adige in 5 distretti e si propone la loro suddivisione in 121 comuni e in 20 cantoni Decreto 10 agosto 1810, n.163 "relativo all'organizzazione giudiziaria del Dipartimento dell'Alto Adige e dalla parte del Tirolo da unirsi al Dipartimento della Piave" Decreto 10 agosto 1810, n.161 "che prescrive un nuovo metodo per la compilazione de' conti preventivi e consuntivi dei comuni" Decreto 23 agosto 1810, n. 194, che estende al Dipartimento dell'Alto Adige il sistema d'amministrazione dei comuni del regno Circolare del Prefetto dell'Alto Adige Alessandro Agucchi 10 settembre 1810, Istruzioni per le municipalità di prima, seconda e terza classe dirette a facilitare loro l'esecuzione delle leggi e dei regolamenti governativi

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Circolare del consigliere di stato 1 dicembre 1810 che impone l'entrata in vigore del Decreto del 10 agosto 1810, n. 161 dal 1 gennaio 1811 Decreto del viceré Eugenio Napoleone 15 febbraio 1811, n. 49, "che estende al dipartimento dell'Alto Adige ed ai cantoni di Tobiano e Primiero il sistema amministrativo della pubblica beneficenza esistente negli altri dipartimenti" Decreto vicereale 22 aprile 1811, n.101 "con cui si estendono al Dipartimento dell'Alto Adige ed ai cantoni di Tobiano e di Primiero i due decreti del 25 luglio 1806 e 4 agosto 1807; il primo intorno ai beni comunali incolti ed il secondo sull'estinzione dei debiti comunali" Decreto 27 maggio 1811, n.121 "relativo all'amministrazione, direzione, custodia e sorveglianza dei boschi del regno" "Codice dei podestà e sindaci del Regno d'Italia", 1811 settembre 17 Decreto 28 settembre 1811, n.236 "relativo all'amministrazione de'boschi" Decreto vicereale 10 dicembre 1811, n.278 "che estende ai comuni del Tirolo meridionale componenti il Dipartimento dell'Alto Adige od aggregati al Dipartimento della Piave, la legislazione del regno relativa a debiti e crediti del comune"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio comunale di Caldonazzo.

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Mauro NEQUIRITO e Margherita FAES citato in bibliografia. Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto)

32 subfondo 2 Comune di Caldonazzo (ordinamento italico), 1810 - 1817

Soggetti produttori Comune di Caldonazzo, 1810 settembre 1 - 1817 dicembre 31

33 serie 2.1 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1811 - 1813

Contenuto Questa serie raccoglie il carteggio e gli atti degli affari comunali relativi ai vari settori di competenza dell'amministrazione comunale di Caldonazzo dal 1811 al 1813.

1.2.1. n.10. b.1-12 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1811 novembre 12 "Dessonto catastrale dei beni spettanti alla curazia di Caldonazzo" Si tratta dell'elenco dei beni del beneficio Strada e del beneficio di Bortolo Martinel e relativa stima Fascicolo, cc. 4 n.n.

1.2.1. n.11. b.1-12 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1812 "Notificazione dello stato attivo e passivo del succursuale Benefizio Primissariale ed unitavi Cappellania Trapp sotto la parrocchia di Calceranica nel comune di Caldonazzo, cantone di Levico, distretto di Trento, Dipartimento dell'Alto Adige Fascicolo, c. 1

1.2.1. n.12. b.1-12 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1813 giugno 18 Convocazione da parte del sindaco di Francesco Graziadei per stabilire l'innalzamento dell'argine del torrente Centa Fascicolo, cc. 2

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Ente Comune di Caldonazzo 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Comune di Caldonazzo, 01/01/1461 - 31/12/1961 Subfondo Comune di Caldonazzo (ordinamento austriaco), 01/01/1818 - 31/12/1923

Storia Nell'ottobre del 1813 le truppe austriache occuparono il Dipartimento dell'Alto Adige. Il 10 dicembre esso venne posto sotto l'amministrazione provvisoria del commissario Anton von Roschmann. Il 1 marzo 1814 Roschmann emanava la "Provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico", al cui § 5 delle "Disposizioni generali", "Titolo primo", veniva stabilita salvo modifiche improrogabili, la prosecuzione della precedente distrettualizzazione comunale. Terminata la fase di transizione, il 1 gennaio 1818 entrò in vigore nel Circolo di Trento un provvisorio ordinamento comunale, in applicazione della Circolare del Capitanato di Trento del 4 novembre 1817.

In conformità a tali disposizioni, Centa aggregato in periodo italico al comune di Caldonazzo venne ricostituito comune autonomo.

Nel Circolo di Rovereto l'ordinamento comunale italico fu mantenuto fino al 31 dicembre 1820. Il 1 gennaio 1821 venne introdotto il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819. Esso sanciva la ricostituzione dei comuni sulla base della situazione esistente nel 1805, prima dell'occupazione bavarese. Con il decadere dell'ordinamento comunale introdotto sotto il Regno italico cessava anche la relativa distrettualizzazione e la gran parte delle frazioni chiedevano di sciogliere il legame amministrativo con il comune di aggregazione. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849 regolò i diritti fondamentali dei comuni, garantiti dal § 33 della costituzione del 4 marzo 1849. Negli anni dal 1849 al 1860, soprattutto nelle Valli Giudicarie, alcuni comuni operarono delle aggregazioni, molte delle quali furono seguite di lì a qualche anno da nuove separazioni.

Calceranica da sempre facente parte di Caldonazzo, nel 1864 divenne comune autonomo.

Nel periodo del cosiddetto 'neoassolutismo' (1851 - 1861) la legge del 17 marzo 1849 non venne applicata e per la gestione dei comuni ci si avvalse di ordinanze emanate di volta in volta.

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La legge comunale del 24 aprile 1859, che intendeva rendere stabili dette ordinanze, venne superata dalla ripresa della vita costituzionale nel 1861 e nell'amministrazione dei comuni si tornarono a recepire i principi che erano alla base della legge comunale provvisoria del 1849. Il 5 marzo 1862 venne emanata la legge-quadro sull'ordinamento degli affari comunali, che rimandava a normative da elaborarsi da parte delle province. Il 9 gennaio 1866 veniva emesso un "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919, a seguito della sconfitta dell'Austria nella prima guerra mondiale, il Trentino venne annesso al regno d'Italia. L'ordinamento comunale austriaco cessava con l'entrata in vigore del R.D. dell'11 gennaio 1923, che estese alle nuove province l'ordinamento comunale italiano.

Condizione giuridica Ente pubblico territoriale. Comune di campagna Ancora prima dell'effettivo decadere degli ordinamenti comunali italici furono emanate dal governo austriaco alcune norme riguardanti i comuni: Il "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" (Circolare governativa del 31 agosto 1817, n. 20934 - 1760) ripristinava le regole introdotte in tale ambito da Giuseppe II con l'ordinanza del 31 ottobre 1785. La Circolare del Capitanato di Trento datata 4 novembre 1817, n. 11135, stabiliva il passaggio nel Circolo omonimo dall'organizzazione italica a quella austriaca, che doveva compiersi con il 1 gennaio 1818. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819 ribadiva il ritorno all'organizzazione del 1805 e venne introdotto nel Tirolo italiano con il 1 gennaio 1821. La Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, sancì per prima l'autogoverno comunale. Durante gli anni del neassolutismo (1851 - 1861), una serie di ordinanze emanate di volta in volta annullò i princìpi liberali cui si atteneva la legge del 1849. Tra esse, quelle del 31 dicembre 1851, n. 4 (che stabiliva nuovi criteri nell'amministrazione pubblica), del 19 marzo 1852, n. 67 (che conferiva alle autorità politiche il diritto di confermare gli ufficiali comunali), del 15 gennaio 1852, n. 17 (che vietava la pubblicità delle discussioni in merito agli affari comunali). La legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58, cedette di lì a poco il passo alle norme introdotte durante l'avvento del liberalismo. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, passata alle diete provinciali per la discussione, elencava in ventisei articoli "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali" e rimandava a future leggi provinciali che avrebbero predisposto i regolamenti comunali nei diversi paesi della corona. La legge del 3 dicembre 1863, n.115, emanata in esecuzione dell'art. II della legge comunale del 5 marzo 1862, concerneva la regolazione dei rapporti di incolato (Reichsgesetz über das Heimatrecht). Il 9 gennaio 1866, sulla base delle disposizioni fissate nella legge comunale del 5 marzo 1862, veniva emesso il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo". Le leggi del 18 gennaio 1882, n.2, e dell'8 giugno 1892, n.261, furono motivate dalla necessità di mettere in atto un maggiore controllo circa l'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali.

Funzioni, occupazioni e attività

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Per tutto il periodo che precedette la rivoluzione del marzo 1848 (il Vormärz) i comuni furono interamente sottoposti alle autorità superiori, con scarsa partecipazione delle popolazioni alla gestione locale. Nel "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni" del 31 agosto 1817, a seconda delle diverse "facoltà" e bisogni le comunità erano suddivise in Comuni rurali e Comuni di Città (§6); i primi in Comuni maggiori e "piccioli Comuni" (§7). Dei Comuni di Città, per l'ambito trentino, facevano parte Trento, Rovereto, Riva, Arco. La Circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n.11135 (cit.), riguardante l'organizzazione e futura amministrazione dei Comuni nel Circolo di Trento stabiliva tra l'altro l'osservanza, a partire dal 1 gennaio 1818, dell'ordinanza governiale del 31 ottobre 1785 per l'amministrazione dei beni di ciascun singolo comune (la quale era annessa alla circolare del 3 aprile 1816, n. 7624). Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, ribadiva il ritorno alle antiche individualità comunali vigenti fino al 1805, sciogliendo le aggregazioni introdotte sotto il Regno italico. Esso era rivolto alle "Comuni di campagna", alle "Città minori considerate come Comuni", alle "Città maggiori considerate come Comuni". Tale ordinamento sancì uno stretto controllo da parte statale, riducendo le amministrazioni comunali a mere esecutrici della volontà dello stato. La legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170, emanata parallelamente alla nuova costituzione del 4 marzo 1849, contemplava per i comuni un livello di autogoverno al passo con le esigenze delle dottrine liberali. Essa affermava preliminarmente che "Base fondamentale dello Stato libero si è il libero Comune" (Disposizioni generali, I), attribuendo al comune competenze naturali (concernenti tutti gli affari pubblici di interesse comunale che potevano essere affrontati con forze proprie) e delegate (riguardanti i compiti che al comune venivano affidati dallo stato). Alle autorità politiche non spettava alcuna ingerenza nei confronti dei comuni, la cui gestione era interamente affidata agli organi previsti per l'autoamministrazione. La legge comunale provvisoria considerava alla medesima stregua paesi e città, tuttavia prevedeva l'emanazione di statuti propri per le città di Innsbruck, Bolzano e Trento, alle quali, sottoposte direttamente ai Capitanati circolari, era inoltre conferita l'amministrazione politica in prima istanza per il proprio distretto. Con l'avviarsi della compagine statale verso forme assolutistiche anche lo spirito della Legge provvisoria comunale del 1849 venne svuotato, emanando una serie di ordinanze che ne contraddicevano i principi. Queste disposizioni del Ministero degli Interni, insieme al complesso delle ordinanze degli anni 1850 e 1851 e a frammenti della legge comunale del 1849 costituirono i fondamenti dell'amministrazione comunale per un intero decennio. Legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58 fu espressione della volontà del governo di accentrare nelle proprie mani tutta la pubblica amministrazione e non considerò più i comuni quali partner degli organi dell'amministrazione politica. Di tale legge solo le disposizioni sull'incolato furono applicate. Nel medesimo anno veniva emanata la patente di ottobre, mentre la costituzione del febbraio 1861 chiuse ufficialmente il periodo del neoassolutismo. Al termine di tale esperienza si impose subito la necessità di rinnovare alla luce dei nuovi indirizzi liberali l'apparato statale e di conferire una diversa impronta anche all'organizzazione comunale, secondo i princìpi di autoamministrazione. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria. La legge-quadro del 5 marzo 1862, n. 18, forniva solo una cornice normativa, il cui completamento era affidato poi alle leggi provinciali. Essa elencava pertanto solo "le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali". Dal punto di vista delle competenze, delle funzioni e dell'ambito di attività dei comuni non si discostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849. Il comune, che era il principale depositario dell'autogoverno locale, non

37 veniva considerato come organo dello stato, ma come un soggetto a sé stante, caratterizzato da interessi specifici e dotato perciò di un raggio d'azione proprio. Veniva pertanto ribadito quale punto fermo il conferimento ai comuni di una doppia sfera d'azione: quella naturale (tale espressione in questa legge veniva sostituita dal termine "indipendente") e quella delegata. Dell'art. VII, che permetteva ai comuni aggregatisi in base alla legge provvisoria del 17.3.1849 di tornare a scindersi, approfittarono, nell'ambito trentino, i comuni del Capitanato di Tione che in precedenza avevano operato tale scelta. La legge del 5 marzo 1862 ribadiva agli artt. XVII - XXI la possibilità per le Diete provinciali di istituire delle Rappresentanze di Distretto o di Circolo (previste anche nella legge comunale del 1849 e mai attivate) con relative Giunte, quali organi di raccordo tra i comuni e la Dieta, ma la Dieta tirolese rifiutò l'istituzione di dipartimenti politici così estesi, a motivo delle grandi distanze del paese e delle difficoltà di comunicazione. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" emanato il 9 gennaio 1866, quanto a competenze, funzioni e ambito di attività dei comuni, era conseguente alla legge del 5 marzo 1862. Un marcato autogoverno, con aspetti sia positivi, che negativi, da allora in poi caratterizzò le amministrazioni locali in Austria.

Struttura amministrativa Nel periodo del Vormärz l'amministrazione dei comuni in Austria fu in stretta dipendenza dagli apparati statali. I rappresentanti scelti dagli abitanti furono solo autorità esecutive e consultive. L'amministrazione locale risultava burocraticamente complicata e spesso economicamente svantaggiosa. La circolare del capitanato di Trento del 4 novembre 1817, n.11135, quanto alla futura organizzazione amministrativa dei comuni nel Circolo di Trento stabiliva la nomina di una Rappresentanza comunale e di un capocomune coadiuvato da altro personale (un attuario, degli assistenti, un cassiere, delle guardie boschive e campestri). Compiti delle nuove Rappresentanze comunali e dei capicomune erano: - la stesura di un accurato inventario del patrimonio comunale; - la corretta tenuta degli atti; - la presentazione dei conti consuntivi; - la consegna degli atti degli archivi comunali presenti nell'ex comune di aggregazione; - la consegna all'archivio del giudizio dei registri di stato civile; - la presentazione del rendiconto, secondo l'ordinanza del 1785. Il "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e nel Vorarlberg" del 26 ottobre 1819, istituiva nelle Città maggiori considerate come Comuni (Innsbruck, Trento, Bolzano, Rovereto) un Magistrato politico-economico, il quale fungeva anche da istanza politica per le gravi trasgressioni di polizia entro il proprio distretto. Il regolamento definitivo dei magistrati politico-economici delle diverse città giunse in tempi diversi (a Rovereto il 28 gennaio 1823, a Trento il 22 novembre 1825). Le Città minori considerate come Comuni (per la parte italiana, Riva, Ala e Arco) erano rette da un Magistrato politico- economico, composto di 16/20 elettori, i quali eleggevano: - un borgomastro (sindaco), quattro consiglieri, un amministratore dei beni comunali, un esattore steurale (fiscale) e, solo in caso di beni consistenti e di una rilevante attività edilizia, rispettivamente un cancelliere civico e un architetto civico. Il Comune di campagna doveva eleggere: - un capocomune, con il compito di mantenere l'ordine e la polizia; - due deputati, quali suoi assistenti; - un cassiere; - un esattore steurale (o esattore comunale); - un certo numero di guardie campestri. I modi e i termini delle elezioni alle cariche comunali non erano specificati. Da parte del giudizio distrettuale di competenza, nei comuni lontani dalla sede giudiziaria, venivano nominati delegati o giurati per facilitare l'amministrazione. Il regolamento comunale del 1819, uno strumento legislativo troppo sommario e superficiale, rimase in vigore per quasi trent'anni.

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Più dettagliata anche in merito all'organizzazione amministrativa fu la Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, n. 170. La legge distingueva tra membri comunali e stranieri e, all'interno dei primi, tra cittadini del comune e "pertinenti". Il diritto di voto attivo e passivo, legato al censo, era inoltre riservato ai cittadini e ai "pertinenti" (ma questi ultimi solo se rivestivano uffici pubblici). Organi previsti erano: - una Rappresentanza comunale (con membri di numero variabile a seconda della grandezza dei comuni) dotata di un vasto ambito di azione; - una Deputazione comunale composta da: un podestà (capocomune per i centri minori), con il compito preminente di rendere esecutive le deliberazioni della Rappresentanza, e due consiglieri, sottoposti al podestà. Nella temperie neoassolutista l'organizzazione amministrativa dei comuni si resse in base a disposizioni provvisorie, in attesa che venisse elaborata la legge comunale del 24 aprile 1859, n. 58. Essa, rispetto alle ordinanze transitorie, ribadiva la necessità di un'approvazione delle autorità nella scelta degli ufficiali comunali. Il borgomastro stesso era designato dalle autorità su proposta di una terna di soggetti scaturiti dalle votazioni. Decaduta la legge precedente con il mutare della situazione politica, la legge-quadro del 5 marzo 1862 non si scostava di molto dagli indirizzi impressi alla normativa del 1849 ed era in consonanza con l'avvento del liberalismo negli organi di governo dell'impero. Essa tutelava maggiormente i diritti dei singoli e perciò toglieva le precedenti limitazioni nell'accesso al comune e ai diritti elettorali. Il "Regolamento comunale per la Contea principesca del Tirolo" del 9 gennaio 1866 aggiungeva poche novità rispetto all'organizzazione amministrativa dei comuni prevista dalla legge provvisoria del 1849. Emergeva la forte posizione del capocomune, dotato di molte competenze e con i consiglieri nella mera posizione di aiutanti. Rispetto alla linea del governo, prevalse il punto di vista dei conservatori tirolesi riguardo alle limitazioni nell'accettazione nel comune di nuovi membri. Il presente regolamento, così come quello del 1862, era rivolto esclusivamente a paesi e borgate di dimensioni contenute, essendo le città maggiori ormai dotate di statuto proprio. Al regolamento comunale del 9 gennaio 1866 era annesso il "Regolamento elettorale per i Comuni della Contea principesca del Tirolo", tramite il quale i ceti più facoltosi mantenevano il controllo delle amministrazioni comunali. Con il progressivamente sempre più esteso diritto di voto presso il parlamento dell'Impero, la base sociale degli elettori delle rappresentanze comunali paradossalmente rimase spesso più bassa. Allo scoppio della guerra le amministrazioni comunali caddero sotto il controllo delle autorità politiche.

Contesto generale Il 21 aprile 1815 cessava il periodo di amministrazione provvisoria del Tirolo. A partire dal 1 maggio 1815 l'Austria incorporò ufficialmente il Dipartimento dell'Alto Adige, mentre il Congresso di Vienna confermava il passaggio dell'ex principato vescovile di Trento all'Austria, già avvenuto nel 1803. Con il 24 marzo 1816 i distretti di Trento e Bressanone ottenevano una loro rappresentanza (insufficiente per la parte italiana del territorio) alla Dieta di Innsbruck, ripristinata dopo la sua soppressione sotto la Baviera. Il 6 aprile 1818 il Tirolo venne incorporato nella Confederazione germanica, nata dalla dissoluzione dell'impero romano germanico e succeduta alla Confederazione del Reno crollata con Napoleone. I due Capitanati di Circolo di Trento e Rovereto furono ricostituiti a partire dal 1 maggio 1815. L'attività della Corte di giustizia di Trento cessava; con il 20 novembre 1815 veniva eretto un Giudizio civico provinciale a Trento e successivamente un Giudizio collegiale civile e criminale a Rovereto, ciascuno con competenze per i rispettivi Circoli.

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Il Tribunale d'Appello e Giudizio criminale superiore aveva sede a Innsbruck, mentre l'ultima istanza giudiziaria era costituita dal Supremo Tribunale di Giustizia di Vienna. La circolare del 17 luglio 1816 stabiliva che fosse riservata ai giudizi principeschi (sovrani) la giurisdizione criminale rispetto ai ripristinati giudizi patrimoniali nobili. Con la Patente imperiale del 14 marzo 1817 il Tirolo fu diviso in 99 distretti amministrativi (più 7 nel Vorarlberg); 95 vennero amministrati da cosiddetti Giudizi cumulativi con competenze sia in materia politico-amministrativa, che giudiziaria. Furono denominati Giudizi distrettuali (Landgerichte), sia che ci si riferisse ai 44 principeschi (statali), che ai 51 patrimoniali (sottoposti a un dinasta). Entro gli anni Quaranta dell'Ottocento i dinasti rinunciarono via via ai propri residui diritti giudiziari.

Caldonazzo appartenne al Giudizio patrimoniale della famiglia Trapp fino al 15 agosto 1824.

Il Circolo di Trento era costituito da 10 giudizi principeschi e 11 patrimoniali; quello di Rovereto da 8 principeschi e 6 patrimoniali. Nei 4 distretti cittadini di Innsbruck, Bolzano, Trento e Rovereto l'amministrazione politica era di competenza dei Magistrati, istituiti in dette città rispettivamente in data 11 novembre 1820, 25 febbraio1821, 22 novembre 1825, 28 febbraio 1823. La nuova organizzazione giudiziaria decorreva dal 1 maggio 1817. Per quanto riguardava la materia penale, l'Organizzazione dei giudizi criminali, secondo la Circolare dell'i.r. Giudizio di Appello del 16 aprile 1817 prescriveva che i giudizi di prima istanza fossero: - inquirenti autorizzati anche a decidere (per la parte italiana il Giudizio civico provinciale di Trento e il Giudizio collegiale di Rovereto); - inquirenti senza diritto di decisione, detti anche Giudizi distrettuali (per la parte italiana Cles, Cavalese, Tione); - inquirenti competenti solo alla cattura dei sospettati di reato e all'assunzione dei rilievi informativi, detti semplicemente Giudizi (tutti gli altri). La circolare del Capitanato di Trento di data 4 novembre 1817, n.11135, rivolta alle comunità del Circolo, esplicitava la dipendenza delle stesse dal Capitanato e dai Giudizi distrettuali. Dopo i moti del 1848 e il fallimento dell'Assemblea costituente di Vienna-Kremsier, fu pubblicata la nuova costituzione del 4 marzo 1849, la quale permetteva allo stato di tenere saldamente in pugno la trasformazione dello stesso in senso moderatamente borghese. Avendo alla base la separazione delle funzioni giudiziarie da quelle politico-amministrative, il 1 gennaio 1850 entrò in vigore la nuova organizzazione delle autorità amministrative politiche in Tirolo e Vorarlberg: - una Luogotenenza a Innsbruck per tutta la provincia; - tre Reggenze di Circolo, a Innsbruck, Bressanone e Trento; - per l'esercizio delle funzioni politiche i Capitanati distrettuali (sei nella parte italiana); - per l'esercizio delle funzioni giudiziarie i nuovi Giudizi distrettuali (26 per il Tirolo italiano), dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza. Il nuovo ordinamento giudiziario in vigore a partire dal 1.5.1850 prevedeva dunque per il Tirolo italiano: - 26 Giudizi distrettuali dotati di giurisdizione civile e penale in prima istanza; - la Corte di Cassazione di Vienna, dotata della giurisdizione penale in terza e ultima istanza; - un Senato a Trento dotato di giurisdizione civile in terza istanza e penale in seconda; - due Corti di Giustizia, a Trento e a Rovereto, dotate di giurisdizione civile in seconda istanza; - la Corte di Giustizia di Trento come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale collegiale, mercantile e correzionale per la zona a nord di Trento ; - la Corte di Giustizia di Rovereto come Tribunale d'Appello, Corte d'Assise, Tribunale

40 collegiale, mercantile e correzionale per la zona a sud di Trento, comprese le Giudicarie; - una Camera di Commercio a Rovereto. La patente imperiale del 31 dicembre 1851 (Silvesterpatent) annullò la costituzione imperiale del 4 marzo 1849 e diede inizio al periodo del neoassolutismo. Al posto della Dieta furono attivate deputazioni 'consultive' a fianco dei governatori. L'amministrazione giudiziaria e quella politica ai livelli inferiori tornarono a essere unificate. Il 6 maggio 1854 vennero introdotti anche in Tirolo gli Uffici distrettuali misti, nella parte italiana detti anche Preture, i quali eliminarono gli ampi Capitanati distrettuali e incontrarono il favore della popolazione poiché, abbracciando all'incirca le dimensioni dei vecchi giudizi, erano ben distribuiti sul territorio. La contea del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in quattro Circoli, con sede a Innsbruck, Brixen, Trento e Bregenz, suddivisi in Distretti. Il Circolo di Trento per l'amministrazione politica era costituito da 25 Uffici distrettuali (Preture). Gli Uffici distrettuali corrispondevano ai Giudizi distrettuali Per le città di Trento e Rovereto con i dintorni erano competenti i rispettivi Magistrati civici. L'autorità giudiziaria entrò in vigore a partire dal 25 novembre 1854. Il Tribunale d'Appello per l'intera contea del Tirolo era a Innsbruck. Per l'amministrazione della giustizia nel Tirolo italiano vi erano: - due Tribunali circolari (a Trento per i Distretti di Trento e dintorni, a Rovereto per i Distretti di Rovereto e dintorni); - a Trento e Rovereto due Giudizi distrettuali delegati urbani, che esercitavano la giustizia nelle suddette città e dintorni;- gli Uffici distrettuali misti, aventi competenze in materia giudiziaria civile oltre che in quella politica. I Giudizi inquirenti in materia penale nel Circolo di Trento erano 8 (il Tribunale di Circolo di Trento, l'Ufficio distrettuale di Borgo, l'Ufficio distrettuale di Cavalese, l'Ufficio distrettuale di Primiero, l'Ufficio distrettuale di Cles, il Tribunale di Circolo di Rovereto, l'Ufficio distrettuale di Riva, l'Ufficio distrettuale di Tione). La crisi subentrata alla sconfitta austriaca nella seconda guerra di indipendenza italiana e alla perdita della Lombardia segnarono la fine del neoassolutismo nella monarchia e l'apertura alle forze liberali. Vennero emanate prima la legge fondamentale del 20 ottobre 1860, poi la più innovativa legge fondamentale del 26 febbraio 1861. Nel 1861, quale appendice alla legge fondamentale del 26 febbraio, venne approvato anche un nuovo regolamento provinciale per il Tirolo, il quale suscitò ancora delusione nei politici trentini a causa della loro insufficiente presenza alla Dieta: 21 deputati su un totale di 68. Da allora fino al 1914 in Tirolo, nonostante le pressioni per un rinnovamento, non furono introdotte sostanziali modifiche nella costituzione provinciale, né nei criteri della rappresentanza. La sconfitta subita ad opera dei prussiani nel 1866 fece perdere all'Austria il ruolo-guida in Germania e provocò la cessione del Veneto all'Italia in seguito alla terza guerra di indipendenza. L'anno seguente le pressioni ungheresi portarono alla costituzione del 21 dicembre 1867, che decretava il cosiddetto Ausgleich, il compromesso che dava vita alla duplice monarchia austro-ungarica. I due tronconi di impero mantenevano in comune esercito e finanze, ma godevano ciascuno di un'organizzazione politico-amministrativa propria. La legge del 19 maggio 1868 sull'erezione delle autorità politico-amministrative nei diversi regni della corona procedette alla completa separazione tra amministrazione politica e funzioni giudiziarie. Le autorità politiche distrettuali venivano denominate Capitanati distrettuali, creati nel 1849, decaduti durante il neoassolutismo e ora rimessi in vita, i quali erano retti da un Capitano e assorbivano l'attività politica che in precedenza era delle Preture e degli Uffici distrettuali misti.

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Secondo l'ordinanza del Ministero degli Interni del 10 luglio 1868, la Contea principesca del Tirolo e Vorarlberg veniva divisa in 24 Capitanati distrettuali (in vigore a partire dal 31 agosto 1868), otto dei quali per la parte italiana. Le città di Trento e Rovereto, che in base al regolamento comunale del 1862 erano state elevate a città statutarie, dal punto di vista politico-amministrativo erano equiparate ai Capitanati distrettuali, per l'ambito giudiziario invece dipendevano dall'omonimo Giudizio distrettuale. Mentre nell'ambito dell'Impero si ebbero diverse leggi elettorali, tese ad allargare sempre più il diritto di voto (1873, 1882, 1896, fino al suffragio universale maschile del 1907) nei comuni della monarchia per l'elezione delle Rappresentanze comunali la base elettorale rimase notevolmente più bassa. L'ultima provincia a rinnovare il proprio ordinamento interno fu il conservatore Tirolo. Il 2 febbraio 1914 finalmente ottenne la ratifica imperiale la nuova Landesordnung tirolese, che rappresentò in parte ancora un compromesso con il vecchio ordine.

Il comune di Caldonazzo fu sottoposto, per l'amministrazione politico-amministrativa ai seguenti uffici statali: Circolo di Trento (1815 - 1849), Capitanato distrettuale di Borgo (1850-1854), Pretura di Levico (con competenza mista, cioè politico-amministrativa e giudiziaria,1854-1868), Capitanato distrettuale di Borgo (1868 - 1918), Governatore per gli affari civili (1918-1919), Commissariato civile del distretto politico di (1919-1923). Per l'amministrazione giudiziaria Caldonazzo dipese dal Giudizio distrettuale di Levico (1817-1854), Pretura di Levico (con competenza mista, cioè politico-amministrativa e giudiziaria,1854-1868), Giudizio distrettuale di Levico (1868-1923), Pretura di Borgo (1923-).

Fonti normative Patente sovrana 31 dicembre 1812, per l'introduzione dell'imposta d'industria nelle province del Tirolo e Vorarlberg. Editto del commissario Anton De Roschmann 1 marzo 1814, concernente la provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico Patente 24 giugno 1814, "relativa alla presa di possesso del Tirolo e Vorarlberg" Convenzione 28 giugno 1814 "relativa alla cessione da parte del Tirolo e del Vorarlberg, che altre volte apparteneva alla Baviera, a sua maestà l'imperatore d'Austria". Ordinanza 24 aprile 1815 "relativa al tempo in cui hanno da entrare in attività le autorità politiche organizzate definitivamente sotto la direzione di sua eccellenza il conte Fernando di Bissingen governatore" Circolare governatoriale 23 marzo 1816, "Spese e debiti della concorrenza militare" Circolare del Governo dei 3 aprile 1816, n. 7624 "Conti arretrati, non che debiti delle Giurisdizioni, e delle Comuni" Circolare governatoriale 16 luglio 1816, n. 16232, Ripristinazione dei giudizi patrimoniali Ordinanza 16 aprile 1817, n. 80 "Organizzazione dei giudizi criminali". Legge 13 aprile 1817, n. 79 Separazione del giudizio di Vigo in Fassa dal circolo di Bolzano, ed incorporamento del medesimo al circolo di Trento Istruzione 31 agosto 1817, n. 20934/1760 "concernente i conti comunali, compilata per i comuni minori, secondo la prescrizione de' 31 ottobre 1785 in appendice alla circolare governiale" Legge 31 agosto 1817, n. 65, "Metodo di stendere in avvenire i conti della facoltà delle giurisdizioni, e dei comuni"

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Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato del Circolo di Trento 4 novembre 1817, n. 11135/3818 "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione dei comuni nel Circolo di Trento" Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato circolare di Trento 21 dicembre 1817, n. 12283/4109, con istruzioni in merito alla tenuta del "giornale d'entrata ed uscita" e del "libro maestro" Regolamento 14 agosto 1819, n. 168 "Regolamento delle Comuni, e dei loro Capi nel Tirolo e Vorarlberg" Kaiserliches Patent vom 17 Maerz 1849, n. 170 "womit ein provisorisches Gemeinde-Gesetz erlassen wird" Notificazione 29 novembre 1849, emanata dall'i. r. commissione d'attivazione del poter giudiziario pel Tirolo e Vorarlberg relativa all'organizzazione delle nuove autorità giudiziarie in questa provincia Ordinanza imperiale 20 aprile 1854, n. 96, "wodurch eine Vorschrift für die Vollstreckung der Verfügungen und Erkenntnisse der landesfürstlichen politischen und polizeilichen Behörden erlassen wird". Kaiserliches Patent vom 24 April 1859, n. 58, "womit ein neues Gemeinde-Gesetz erlassen wird" Decreto del Ministero degli interni e della giustizia 30 gennaio 1860, n. 28 "betreffend die Bestellung eines beeideten Felschutzpersonales und das Verfahren über Feldfrevel" Legge 5 marzo 1862, n. 14, "con cui vengono stabilite le disposizioni fondamentali per l'ordinamento degli affari comunali" Legge 3 dicembre 1863, n. 105, "betreffend die Regelung der Heimatverhältnisse" Legge 9 gennaio 1866, n. 1, "obbligatoria per la contea principesca del Tirolo, colla quale viene emanato un regolamento comunale ed un regolamento elettorale pei comuni" Legge 25 luglio 1871, n. 95, "sull'introduzione di una legge generale sui libri fondiari" Legge 22 gennaio 1879, n. 13, "con cui viene emanato un regolamento per le persone di servizio" Legge del 18 gennaio 1882, n. 2, "valevole per la contea principesca del Tirolo, concernente l'amministrazione del patrimonio e delle entrate comunali ed i provvedimenti di rispettiva vigilanza sui comuni" Legge 7 giugno 1883, n. 94, "concernente la divisione di terreni comuni e la regolazione di diritti comuni di godimento e di amministrazione" Regolamento 18 giugno 1888, n. 3992 per i comuni italiani del Tirolo Legge 8 giugno 1892, n. 17, Amministrazione della sostanza comunale e dei redditi comunali Legge 10 marzo 1895, n. 16, concernente l'istituto della difesa del paese per la contea del Tirolo e pel Vorarlberg Legge 9 giugno 1909, n. 62, "valevole per la contea principesca del Tirolo, sulla commassazione dei terreni agricoli" Legge 9 giugno 1909, n. 61, valevole per la contea principesca del Tirolo, sulla divisione dei terreni comuni e la regolazione dei diritti di godimento e di amministrazione che vi si riferiscono

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio comunale di Caldonazzo.

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Mauro NEQUIRITO e Margherita FAES citato in bibliografia. Bibliografia

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CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., NEQUIRITO M. (a cura di), Linee di sviluppo e cesure istituzionali nella storia dei comuni trentini dal Medioevo all'unione all'Italia descritte secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento- Soprintendenza per i beni librari e archivistici, 2004 (dattiloscritto)

44 subfondo 3 Comune di Caldonazzo (ordinamento austriaco), 1818 - 1923

Soggetti produttori Comune di Caldonazzo, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

45 serie 3.1 Verbali delle sedute della rappresentanza e della deputazione, 1909 - 1923

Contenuto La funzione fondamentale della rappresentanza comunale, organo deliberativo, era quella di salvaguardare sotto ogni aspetto gli interessi del comune e di provvedere con mezzi legittimi al soddisfacimento delle sue necessità. La deputazione comunale era invece l'organo amministrativo ed esecutivo. La legge comunale provvisoria del 17 marzo 1849 stabiliva le modalità di elezione e i compiti della rappresentanza comunale. La rappresentanza doveva fare in modo che il patrimonio del comune fosse amministrato nella maniera più proficua possibile, doveva tenere in evidenza tutta la sostanza mobile e immobile del comune, approvare i bilanci preventivi e consuntivi, provvedere al risanamento degli eventuali disavanzi di cassa e tra le altre attribuzioni nominava proprie commissioni per perizie e sentenze. Il regolamento comunale per la Contea del Tirolo del 9 gennaio 1866 lasciò sostanzialmente invariate le competenze e le modalità per lo svolgimento dell'attività della rappresentanza comunale, apportandovi qualche lieve mutamento. A partire dal 1919, in seguito all'annessione all'Italia, i verbali delle sedute della rappresentanza risentono di qualche cambiamento. La rappresentanza deliberò fino al 27 dicembre 1920, il 25 gennaio 1921 venne nominato il consiglio comunale.

1.3.1. n. 13 . "Protocollo delle sessioni di rappresentanza e deputazione comunale dal 31/VII-luglio al 29/X-ottobre 1912..." 1909 luglio 31 - 1912 ottobre 29 Le deliberazioni sono registrate promiscuamente e così ripartite: 1909: nn.15 - 30; 1910: nn. 1 - 35; 1911: nn. 1 - 44; 1912: nn. 1 - 24 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 209 n.n.

1.3.1. n. 14 . "Protocollo delle sessioni di rappresentanza e deputazione comunale dal 6 novembre 1912 al 21 novembre 1914..." 1912 novembre 6 - 1914 novembre 21 Le deliberazioni sono registrate promiscuamente e così ripartite: 1912: nn.25 - 29; 1913: nn. 1 - 37; 1914: nn. 1 - 36 Registro, legatura in mezza pelle, cc. 154 n.n.

1.3.1. n. 15 . "Protocollo delle sessioni di rappresentanza e deputazione..."

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1914 novembre 21 - 1923 dicembre 20 - Deliberazioni della rappresentanza e della deputazione comunale ( registrate promiscuamente), 1914 novembre 21 - 1915 maggio 14; 1920 gennaio 20 - dicembre 27, così ripartite: 1914: nn.36 - 38; 1915: nn. 1 - 8; 1920: nn. 1 - 43; - Deliberazioni del consiglio e della giunta comunale ( registrate promiscuamente), 1921 gennaio 25 - 1923 dicembre 23, così ripartite: 1921: nn. 1 - 15 - consiglio; 1921: nn. 1 - 16 - giunta; 1922: nn. 1- 11 - consiglio; 1922: nn. 1 - 27 - giunta; 1923: nn. 1 - 7 - consiglio; 1923: nn. 1 - 28 - giunta Registro, legatura in mezza pelle, pp. 500

47 serie 3.2 Indice delle deliberazioni della Rappresentanza comunale, 1919 - 1923

Contenuto A partire dal 1919, in seguito all'annessione all'Italia, la tenuta dei registri delle deliberazioni risentono di qualche cambiamento, i capocomune mutano la loro denominazione in sindaci, la rappresentanza adotta il nome di consiglio e la deputazione quella di giunta. A Caldonazzo vengono, a partire da questa data, compilati gli indici delle deliberazioni, che compongono questa serie.

1.3.2. n.16 . "Indice delle deliberazioni del Consiglio Comunale" 1919 gennaio 27 - 1920 dicembre 27 Il registro contiene: - "Registro delle deliberazioni del Sottocomitato pro Profughi di Caldonazzo 1919 - 1920", 1919 gennaio 27 - 1920 gennaio 1; - "II Registro Deliberazioni del Consiglio e della Giunta Comunale...", 1920 gennaio 11 - dicembre 27 Registro, legatura in carta, cc. 20 n.n.

1.3.2. n.17 . "Indice delle deliberazioni del Consiglio Comunale..." 1921 gennaio 25 - 1923 dicembre 20 Si tratta dell'indice dei verbali di deliberazioni del consiglio e della giunta comunali registrati promiscuamente. Registro, legatura in carta, cc. 67 n.n.

48 serie 3.3 Protocolli degli esibiti, 1914 - 1923

Contenuto Si tratta della raccolta cronologica dei protocolli usati per la registrazione quotidiana della corrispondenza in arrivo e partenza, dal 1914 al 1923. La legge comunale provvisoria del 1849 al paragrafo 83, stabiliva che la rappresentanza comunale dovesse nominare una persona idonea al disbrigo degli affari di cancelleria. Lo schema del protocollo degli esibiti, completamente identico a quello in vigore durante il periodo napoleonico, rimase in vigore fino all'introduzione della legislazione comunale italiana.

1.3.3. n.18 . Protocollo degli esibiti 1914 gennaio 2 - 1914 dicembre 31 Il registro è suddiviso in quattro parti: - Esibiti: nn. 1 - 659 dal 2 gennaio al 30 dicembre 1914 - "Protocollo - esibiti degli atti in arrivo per l'intimazione": nn.1 - 372 dal 3 gennaio al 27 dicembre 1914; - "Protocollo - esebiti degli atti in arrivo per l'affissione" : nn. 1 - 113 dal 7 gennaio al 30 dicembre 1914; - "Protocollo- esebiti degli oggetti presentati per la pertrattazione da parte della rappresentanza e deputazione comunale nell'anno 1914": nn. 1 - 438 dal 3 gennaio al 31 dicembre 1914 Registro, legatura in mezza tela, cc. 224 n.n. (molte carte bianche)

1.3.3. n.19 . Protocollo degli esibiti 1918 novembre 10 - 1919 marzo 31 - 1918: nn.1-192; - 1919: nn.1-442 Registro, legatura in carta, cc. 34 n.n.

1.3.3. n.20 . Protocollo degli esibiti 1919 aprile 1 - 1920 marzo 21 - 1919: nn. 443 - 2119; - 1920: nn. 1 - 569 Registro, legatura in mezza tela, cc. 201 n.n.

1.3.3. n.21 . Protocollo degli esibiti 1920 marzo 22 - 1920 novembre 30 - 1920: nn. 570 - 2033 Registro, legatura in cartone, cc. 128 n.n.

49

1.3.3. n.22 . "Protocollo esibiti dal 2.12.1920 al 31.12.1923" 1920 dicembre 2 - 1923 dicembre 31 - 1920:nn. 2034 - 2176; - 1921:nn. 1 - 1450; - 1922: nn.1 - 1327; - 1923: nn.1 - 1219 Registro, legatura in mezza tela, cc. 353 n.n.

50 serie 3.4 Repertori degli atti, 1914

Contenuto Si tratta di un repertorio alfabetico degli atti presenti in archivio, con l'indicazione del fascicolo in cui sono raggruppati e dei numeri di protocollo che li distinguono.

1.3.4. n.23 . Repertorio alfabetico degli atti [1914] La rubrica alfabetica riporta: il nome del fascicolo in cui è raccolto il carteggio, l'oggetto della pratica, i numeri del protocollo degli esibiti e i numeri del fascicolo e particolare della posizione Registro, legatura in mezza tela

51 serie 3.5 Carteggio ed atti degli affari comunali, 1818 - 1923

Contenuto Il carteggio e gli atti degli affari comunali relativi ai vari settori di competenza dell' amministrazione di Caldonazzo, raccolto in buste dal 1818 al 1923 è conservato in due sottoserie: "Carteggio ed atti ordinati per anno" e "Carteggio ed atti ordinati per oggetto"

52 sottoserie 3.5.1 Carteggio ed atti ordinati per anno, 1818 - 1923

Contenuto Si conservano il carteggio e gli atti comunali ordinati per annata. Per il periodo 1818 - 1911 si trova solo poca documentazione; su questo carteggio non è stato riscontrato nessun intervento particolare di riordino, per cui è stato riordinato secondo il numero di protocollo (dove era presente) o in ordine cronologico. Sono stati segnalati i fascicoli pluriennali o di particolare interesse. La documentazione dal 1912 al 1923, invece, presenta un titolario, contraddistinto da numero arabo e dall' argomento, in ordine alfabetico. Fino al 1919 i fascicoli sono 88 e riguardano tutti gli aspetti dell'amministrazione, dal 1920 al 1923 i fascicoli diventano 104, rimanendo per la maggior parte uguali, con l'aggiunta di fascicoli relativi alle problematiche suscitate dalla guerra. Per questo motivo si elenca il titolario nella sua completezza: 1.Acqua potabile e fluviale; 2. Assegni boschivi; 3.Attiragli militari; 4. Alloggi militari; 5. Agraria; 6.Anagrafe; 7. Addizionali comunali e tasse; 8.Affittanze; 9. Approvvigionamento; 10. Anticipi sui danni di guerra; 11. Atti di secondaria importanza; 12. Birra; 13. Carne; 14. Cassa ammalati; 15. Camera di commercio. Ufficio mediazione lavoro; 16. ; 17.Condonazioni; 18. Currende; 19. ; 20. Condanne; 21. ; 22. Caccia; 23. ; 24. Cimitero comunale; 25. Conto consuntivo; 26. Culti; 27. Cavalli erariali; 28. Circolari; 29. ; 30.Dilazione pagamenti; 31. Denari pro fondo poveri; 32. Diffide del comune; 33. Entrate comunali; 34. Epizoozie; 35. Elezioni; 36. Emigrazioni; 37. Furti e contravvenzioni; 38. Forestieri; 39. Fabbriche; 40. Ferrovia e posta; 41. Giurati; 42. Guardie campestri e forestali; 43. Gazzettino ufficiale; 44. Istituto d'assicurazione contro infortuni; 45. Incendi; 46. Imposte - insinuazione divisione stabili; 47. Industrie; 48. Incanti; 49. Incolato; 50. Igiene pubblica; 51. Illuminazione; 52. Impiegati comunali; 53. Indennizzi di guerra; 54. Invalidi; 55. Leva in massa; 56. ; 57.Listini; 58. Mammane comunali; 59. Matrimoni; 60. Morti; 61. Militari attivi; 62. Minori e curatele; 63. Macello; 64.Maniscalchi; 65. Monterovere; 66. Manicomio; 67. Mobilizzazione; 68. Multe d'ordine; 69. Notificazioni; 70. Orfani di guerra; 71. ; 72. Pane; 73. Polizia; 74. ; 75. Poveri; 76. Patronato per l'assistenza civile; 77. Periodici; 78. Partecipazioni in arrivo; 79. Preventivo comunale; 80. Patrimoni; 81. Plus - valore; 82. Profughi; 83. Passaporti; 84. Questue; 85. Ricerche diverse; 86. Retrodazioni; 87. Resoconti; 88. Rappresentanti comunali; 89. Statistiche e prospetti; 90. Statuti; 91. ; 92. Specifiche; 93. Spese ospitalizie e sussidi anticipati; 94. Stipendio Boghi; 95. ; 96. Strade comunali; 97. ; 98. Scuole; 99. Teatri; 100. ; 101. Tassa cani; 102. Vagabondi; 103. Vendita stabili; 104. Vedove di guerra.

1.3.5.1. n.24. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1818 Fascicolo

1.3.5.1. n.25. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1819 Fascicolo

53

1.3.5.1. n.26. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1820 Fascicolo

1.3.5.1. n.27. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1826 Fascicolo

1.3.5.1. n.28. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1827 novembre 26 Fascicolo

1.3.5.1. n.29. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1828 Fascicolo

1.3.5.1. n.30. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1829 Fascicolo

1.3.5.1. n.31. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1833 Fascicolo

1.3.5.1. n.32. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1834 settembre19 Fascicolo

1.3.5.1. n.33. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1835 Fascicolo

1.3.5.1. n.34. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 54

1836 Fascicolo

1.3.5.1. n.35. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1837 Fascicolo

1.3.5.1. n.36. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1840 Fascicolo

1.3.5.1. n.37. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1842 - 1867 - Carteggio ed atti,1842; - Amministrazione della chiesa di Calceranica,1842 - 1867 Fascicolo

1.3.5.1. n.38. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1843 Fascicolo

1.3.5.1. n.39. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1844 Fascicolo

1.3.5.1. n.40. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1845 Fascicolo

1.3.5.1. n.41. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1846 Fascicolo

1.3.5.1. n.42. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali

55

1847 Fascicolo

1.3.5.1. n.43. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1848 Fascicolo

1.3.5.1. n.44. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1849 Fascicolo

1.3.5.1. n.45. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1850 Contiene fra l'altro: Tavole di ragguaglio fra le misure e pesi di Vienna e le misure e pesi antichi del circolo di Trento e di Rovereto Fascicolo

1.3.5.1. n.46. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1851 Fascicolo

1.3.5.1. n.47. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1852 Fascicolo

1.3.5.1. n.48. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1853 - 1865 - Carteggio ed atti, 1853; - Atti relativi all'igiene pubblica, 1853 - 1865 Fascicolo

1.3.5.1. n.49. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1854 Fascicolo

1.3.5.1. n.50. b.24-64 .

56

Carteggio ed atti degli affari comunali 1855 Fascicolo

1.3.5.1. n.51. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1856 Fascicolo

1.3.5.1. n.52. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1857 Fascicolo

1.3.5.1. n.53. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1858 Fascicolo

1.3.5.1. n.54. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1859 Fascicolo

1.3.5.1. n.55. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1860 Fascicolo

1.3.5.1. n.56. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1861 Fascicolo

1.3.5.1. n.57. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1862 Fascicolo

1.3.5.1. n.58. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1863 57

Fascicolo

1.3.5.1. n.59. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1864 Fascicolo

1.3.5.1. n.60. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1865 Fascicolo

1.3.5.1. n.61. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1866 Fascicolo

1.3.5.1. n.62. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1867 - 1877 Atti relativi alla proibizione del pascolo nei boschi Portelle, Volpare e Quajero, 1867 - 1877 Fascicolo

1.3.5.1. n.63. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1868 Fascicolo

1.3.5.1. n.64. b.24-64 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1869 Fascicolo

1.3.5.1. n.65. b.65-74 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1871 Fascicolo

1.3.5.1. n.66. b.65-74 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1872 - 1895 Contiene fra l'altro: prospetto dei capitali passivi ed atti relativi, 1872 - 1895

58

Fascicolo

1.3.5.1. n.67. b.65-74 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1873 Fascicolo

1.3.5.1. n.68. b.65-74 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1874 Fascicolo

1.3.5.1. n.69. b.65-74 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1875 Fascicolo

1.3.5.1. n.70. b.65-74 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1876 - 1886 - Carteggio ed atti, 1876; - "Capitali pagati", 1876 - 1886 Fascicolo

1.3.5.1. n.71. b.65-74 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1877 Fascicolo

1.3.5.1. n.72. b.65-74 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1878 Fascicolo

1.3.5.1. n.73. b.65-74 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1879 - 1884 - Carteggio ed atti, 1879; - Vertenza per il diritto d'incolato della famiglia Vescovi Giulio, 1879 - 1884 Fascicolo

1.3.5.1. n.74. b.65-74 .

59

Carteggio ed atti degli affari comunali 1880 - 1899 - Carteggio ed atti, 1880; - Acquisto di un terreno vicino alla chiesa curaziale, 1880 - 1885; - " Tassa cani", 1880 - 1899 Fascicolo

1.3.5.1. n.75. b.75-83 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1881 Fascicolo

1.3.5.1. n.76. b.75-83 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1882 Fascicolo

1.3.5.1. n.77. b.75-83 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1883 - 1886 - Carteggio ed atti, 1883; - Vertenza relativa alla manutenzione della strada "alle Giare" tra Caldonazzo e Centa, 1883 - 1886 Fascicolo

1.3.5.1. n.78. b75-83 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1884 - 1897 - Carteggio ed atti, 1884; - Bersaglieri provinciali, 1884 - 1891; - Mercati di animali, 1884 - 1897 Fascicolo

1.3.5.1. n.79. b.75-83 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1885 - 1888 - Carteggio ed atti, 1885; - Circolari, avvisi e atti relativi alla diffusione del colera, 1885 - 1886; - Carteggio ed atti relativi all'uso dell'acqua della sorgente "alla Berta" di proprietà dei conti Trapp, 1885 - 1888 Fascicolo

1.3.5.1. n.80. b.75-83 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1886 - 1887 60

- Carteggio ed atti, 1886; - Vertenza per l'adulterazione del vino, 1886 - 1887 Fascicolo

1.3.5.1. n.81. b.75-83 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1887 - 1902 - Carteggio ed atti, 1887; - Diritti quinquennali per l'esercizio della caccia, 1887 - 1902 Fascicolo

1.3.5.1. n.82. b.75-83 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1888 Fascicolo

1.3.5.1. n.83. b.75-83 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1889 - 1890 - Carteggio ed atti, 1889, - Nomina del nuovo sacrestano della chiesa curaziale di Caldonazzo,1889 - 1890 con due documenti del 1841 Fascicolo

1.3.5.1. n.84. b.84-89 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1890 - 1892 - Carteggio ed atti, 1890, - Movimento forestieri, 1890 - 1892 Fascicolo

1.3.5.1. n.85. b.84-89 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1891 - 1894 - Carteggio ed atti, 1891; - Diritto di incolato di Ognibeni Quirino, 1891 - 1892; - Diritto di incolato di Adele e Emanuele Toller, 1891 - 1894; - "Fontana Locchere", 1891 - 1894 Fascicolo

1.3.5.1. n.86. b.84-89 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1892 Fascicolo

61

1.3.5.1. n.87. b.84-89 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1893 - 1899 - Carteggio ed atti, 1893; - Carteggio ed atti relativi ai Cacciatori dell'Imperatore, 1893 - 1899 Fascicolo

1.3.5.1. n.88. b. 84-89 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1894 - 1898 - Carteggio ed atti, 1894; - Diffusione e misure sanitarie per la scarlattina, 1894 - 1895; - Attività e disposizioni in materia di igiene e salute pubblica da adottarsi dai comuni attraverso la commissione sanitaria, 1894 - 1898 Fascicolo

1.3.5.1. n.89. b.84-89 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1895 - 1899 - Carteggio ed atti, 1895; - "Peste suina", 1895 - 1896; - Atti relativi alla verifica delle misure di lunghezza, di capacità e di peso, 1895 - 1899 Fascicolo

1.3.5.1. n.90. b.90-94 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1896 - 1897 - Carteggio ed atti, 1896; - compravendita di due orti, 1896 - 1897; - assegnazione "dote Boghi", 1896 - 1897; - "Tifo", 1896 - 1897; - "Revisione catasto", 1896 - 1897 Fascicolo

1.3.5.1. n.91. b.90-94 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1897 - 1900 - Carteggio ed atti, 1897; - Asta per l'appalto sulla riscossione della tassa sulla birra, 1897 - 1898; - Nomina della guardia forestale Tamanini Angelo, 1897 - 1900; - Prospetti dei restanziari dell'imposta prediale, casatico e atti relativi, 1897 - 1900 Fascicolo

62

1.3.5.1. n.92. b.90-94 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1898 - 1899 - Carteggio ed atti, 1898; - "Medaglia giubilare commemorativa 1898", 1898 - 1899 Fascicolo

1.3.5.1. n.93. b.90-94 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1899 Fascicolo

1.3.5.1. n.94. b.90-94 . Carteggio ed atti degli affari comunali sec. XIX fine Fascicolo

1.3.5.1. n.95. b.95-97 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1900 - nn. di prot.29 - 2643 Fascicolo

1.3.5.1. n.96. b.95-97 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1901 - nn. di prot.8 - 2346 Fascicolo

1.3.5.1. n.97. b.95-97 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1902 - nn. di prot.11 - 2820 Fascicolo

1.3.5.1. n.98. b.98-107 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1903 Fascicolo

1.3.5.1. n.99. b.98-107 .

63

Carteggio ed atti degli affari comunali 1904 Fascicolo

1.3.5.1. n.100. b.98-107 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1905 Fascicolo

1.3.5.1. n.101. b.98-107 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1906 Fascicolo

1.3.5.1. n.102. b.98-107 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1907 Fascicolo

1.3.5.1. n.103. b.98-107 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1908 Fascicolo

1.3.5.1. n.104. b.98-107 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1909 Fascicolo

1.3.5.1. n.105. b.98-107 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1910 Fascicolo

1.3.5.1. n.106. b.98-107 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1911 Fascicolo

1.3.5.1. n.107. b.98-107 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1912 64

- Fasc. 2 - 88 (1) Contiene fra l'altro: "Comitato onoranze ad Eugenio Prati", protocollo e carteggio ed atti, 1912 - 1913 Fascicolo Note 1. Vedi il titolario in introduzione alla serie.

1.3.5.1. b.108 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1913 - Fasc.1 - 19 Busta

1.3.5.1. b. 109 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1913 - Fasc.20 - 40 Busta

1.3.5.1. b. 110 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1913 - Fasc.41 - 45½ Busta

1.3.5.1. b. 111 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1913 - Fasc.46 - 60 Busta

1.3.5.1. b. 112 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1913 - Fasc.62 - 72 Busta

1.3.5.1. b. 113 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1913 - Fasc.73 - 88 Busta

1.3.5.1. n. 114 . . b.114-117 . 65

Carteggio ed atti degli affari comunali 1914 - Fasc.[2] - 88 Fascicolo

1.3.5.1. n. 115 . . b.114-117 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1915 Fascicolo

1.3.5.1. n. 116 . . b.114-117 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1916 Fascicolo

1.3.5.1. n. 117 . . b.114-117 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1918 - Fasc. 1 - 82 Fascicolo

1.3.5.1. b. 118 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1919 - Fasc. 1 - 19; - "Alfabetico per la posizione degli atti": Rubrica alfabetica dei fascicoli in cui è suddiviso il materiale documentario, [1919] - "Indice del casellario comunale per la ricerca degli atti comunali", [1919] Busta

1.3.5.1. b. 119 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1919 - Fasc. 20 - 42 Busta

1.3.5.1. b. 120 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1919 - Fasc. 43 - 59 Busta

1.3.5.1. b. 121 .

66

Carteggio ed atti degli affari comunali 1919 - Fasc. 60 - 82 Busta

1.3.5.1. b. 122 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1920 - Fasc. 1 - 10 Busta

1.3.5.1. b. 123 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1920 - Fasc. 11 - 39 Fascicolo

1.3.5.1. b. 124 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1920 - Fasc. 41 - 54 Busta

1.3.5.1. b. 125 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1920 - Fasc. 55 - 69 Busta

1.3.5.1. b. 126 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1920 - Fasc. 72 - 104 Busta

1.3.5.1. b. 127 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1921 - Fasc. 1 - 11 Busta

1.3.5.1. b. 128 .

67

Carteggio ed atti degli affari comunali 1921 - Fasc. 12 - 42 Busta

1.3.5.1. b. 129 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1921 - Fasc. 44 - 66 Busta

1.3.5.1. b. 130 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1921 - Fasc. 69 - 104 Il fasc.79 contiene fra l'altro: "Elenco dei proprietari delle case esistenti nel comune di Caldonazzo nell'anno 1921 e rispettiva numerazione delle stesse" e "Numerizzazione delle case secondo il censimento del 1921", [1921] Busta

1.3.5.1. b. 131 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1922 - Fasc. 1 - 18 Busta

1.3.5.1. b. 132 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1922 - Fasc. 20 - 40 Busta

1.3.5.1. b. 133 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1922 - Fasc. 41 - 55 Busta

1.3.5.1. b. 134 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1922 - Fasc. 58 - 104 Busta

68

1.3.5.1. b. 135 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1923 - Fasc. 1 - 36 Busta

1.3.5.1. b. 136 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1923 - Fasc. 37 - 54 Busta

1.3.5.1. b. 137 . Carteggio ed atti degli affari comunali 1923 - Fasc. 55 - 104; - Carteggio ed atti, secolo XX; - Segni di famiglia ; elenco dei sindaci, dei regolani e dei notai di Caldonazzo dal 1260 al 1902; elenco dei beneficiati Urbanelli dal 1770 al 1909 Busta

69 sottoserie 3.5.2 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1881 - 1923 (con documenti fino al 1937)

Contenuto Si conservano le pratiche di particolare argomento come i lavori pubblici e i danni di guerra

1.3.5.2. b. 138 . Costruzione "...del nuovo tronco di strada che da confine con Calceranica sul Torrion si congiunge con quella di nella località al Laghetto, attraversando la proprietà comunale di Caldonazzo" 1881 - 1887 Si segnala: "Schizzo di un nuovo tronco di strada dal Torrione... pella nuova strada dall'osteria di Vezzena a quella di Monte Rovere." del 12 febbraio 1885 e con progetto di un nuovo tronco di strada in Monte Rovere dal confine con Calceranica sul Torrione al confine con Lavarone nella località "al Laghetto" dell'agosto 1885 redatti entrambe dal geom. Clemente Chiesa Busta

1.3.5.2. b. 139 . Atti relativi alla ferrovia della Valsugana 1890 - 1937 - Atti relativi alla partecipazione del comune alla spesa per la costruzione della ferrovia della Valsugana, 1890 - 1903; si segnala: parte del progetto "Ferrovia normale Trento - Borgo - Tezze (ferrovia della Valsugana)" del 1891 redatto dall'ing. Rud. Stummer v. Trausfels di Vienna; "Protocollo di sessione del comitato definitivo pella costruzione d'una ferrovia...", 1891 ottobre 27; rogito del notaio dott. Felice Molignoni di Trento per un mutuo di 19.000 fiorini concesso al comune dalla cassa di risparmio di Trento, 1894 giugno 5; "Statuti dell'I.R. Società privata della ferrovia della Valsugana", 1894 maggio 31 al n. di prot.1267 del 1896; "Statutender K.K. Priv. Valsugana - Eisenbahn. Gesellschaft", 1902 luglio 23 - Costruzione di una via d'accesso principale alla stazione ferroviaria di Caldonazzo: espropri, vendite e acquisti terreni, approvazioni, contributi e manutenzione, 1895 - 1899 con progetto dell'ing. Armellini dell'ottobre 1895 - "Pratica azioni ferrovia della Valsugana", 1911; 1923 - 1936 - "Consegna piazzale esterno stazione ferrov[iaria]", 1928 - 1937 Busta

1.3.5.2. n. 140. b.140-141 . Progetto per la costruzione dell'acquedotto Caldonazzo - Tenna 1903 - 1904 Redatto dal geom. civico Egidio Filippi nel settembre 1903 e "Piano di situazione sorgenti alle Rive", 1904 settembre 1 Fascicolo

1.3.5.2. n. 141. b.140-141 . Costruzione della "strada delle Rive" 1903 - 1914 - Carteggio ed atti relativi agli espropri ed al comitato pro costruenda strada "delle Rive", 1903 - 1914

70

- Riassunto delle spese incontrate per la costruzione della strada "delle Rive", 1903 - 1914 - "Strada delle Rive in Caldonazzo. Operato di liquidazione", 1911; 1914 Fascicolo

1.3.5.2. n. 142. b.142-144 . Costruzione del nuovo edificio scolastico di Caldonazzo 1905 - 1908 Carteggio, atti, disegni, preventivi, descrizioni, conti di liquidazione e riassunto spesa complessiva e con progetto (VIII tavole: piante, sezioni, prospetti) del geom. Clemente Chiesa e preventivo sommario dei 10 e 14 marzo 1905 Fascicolo

1.3.5.2. n. 143. b.142-144 . "Caserma di Monterovere" 1907 - 1910; 1914 Lavori di costruzione della nuova caserma di Monterovere: planimetria, prospetti e sezioni del geom. Civico E. Filippi dell'ottobre - novembre 1907, preventivi, spese e affitanza dell'"osteria, prati e pascoli annessi in Monterovere" di proprietà del comune di Caldonazzo Fascicolo

1.3.5.2. n. 144. b.142-144 . "Pratica. Ricostruzione albergo Monte - Rovere" 1919 - 1928 Appalto, carteggio, atti, relazioni e verbale di consegna. Fascicolo

1.3.5.2. b. 145 . Danni di guerra 1915 - 1924 - Requisizioni e risarcimenti, 1915 - 1918 - Pratiche danni di guerra, 1918 - 1924 Busta

1.3.5.2. b. 146 . Danni di guerra 1919 - 1926 - Anticipi sui danni di guerra, 1919 - 1925 - Elenchi e liste delle requisizioni ai fini danni di guerra, 1924 - 1925 - Danni di guerra ai privati, 1924 - 1926 Busta

1.3.5.2. b. 147 . Danni di guerra 1919 - 1932

71

Stime, rilevamenti, risarcimenti e liquidazioni danni di guerra. Busta

72 serie 3.6 Leva militare, 1867 - 1903

Contenuto Le forze armate dell'impero austriaco si articolavano nell'esercito, nella marina di guerra, nella milizia territoriale, nella gendarmeria e nella leva in massa. Alla prestazione del servizio militare erano soggetti tutti i cittadini dello stato di sesso maschile compresi gli immigrati che avevano conseguito la cittadinanza austriaca, anche se avevano già assolto gli obblighi militari negli stati d'origine. Tutti gli individui soggetti all'obbligo di leva venivano divisi in tre classi a seconda degli anni di nascita.

1.3.6. n.148 . Lista della I classe di età nati dell'anno 1846 1867 - 1868 Registro, cc. 7 n.n.

1.3.6. n.149 . Lista della I classe di età nati dell'anno 1847 1867 - 1868 Registro, cc. 6 n.n.

1.3.6. n.150 . Elenco dei giovani nati dal 1 gennaio al 31 dicembre 1850 1869 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.151 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1850) che nell'anno 1870 perviene alla leva regolare 1869 - 1870 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.152 . Estratto dal registro dei nati battezzati relativamente agli individui maschi nati dal 1 gennaio al 31 dicembre 1851 1870 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.153 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1852) che nell'anno 1872 perviene alla leva regolare 1872 Registro, cc. 8 n.n.

73

1.3.6. n.154 . Elenco della II classe d'età (dei nati nell'anno 1851) che nell'anno 1872 perviene alla leva regolare 1870 - 1871 Registro, cc. 6 n.n.

1.3.6. n.155 . Elenco della III classe d'età (dei nati nell'anno 1850) che nell'anno 1872 perviene alla leva regolare 1871 - 1872 Registro, cc. 6 n.n.

1.3.6. n.156 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1853) che nell'anno 1873 perviene alla leva regolare 1873 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.157 . Elenco della II classe d'età (dei nati nell'anno 1852) che nell'anno 1873 perviene alla leva regolare 1873 Registro, cc. 6 n.n.

1.3.6. n.158 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1854) che nell'anno 1874 perviene alla leva regolare 1874 Registro, cc. 6 n.n.

1.3.6. n.159 . Elenco della II classe d'età (dei nati nell'anno 1853) che nell'anno 1874 perviene alla leva regolare 1874 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.160 . Elenco della III classe d'età (dei nati nell'anno 1852) che nell'anno 1874 perviene alla leva regolare 1874 Registro, cc. 6 n.n.

1.3.6. n.161 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1855) che nell'anno 1875 perviene alla leva regolare 1875 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.162 . Elenco della II classe d'età (dei nati nell'anno 1854) che nell'anno 1875 perviene alla leva regolare 74

1875 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.163 . Elenco della III classe d'età (dei nati nell'anno 1853) che nell'anno 1875 perviene alla leva regolare 1875 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.164 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1856) che nell'anno 1876 perviene alla leva regolare 1876 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.165 . Elenco della II classe d'età (dei nati nell'anno 1855) che nell'anno 1876 perviene alla leva regolare 1876 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.166 . Elenco della III classe d'età (dei nati nell'anno 1854) che nell'anno 1876 perviene alla leva regolare 1876 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.167 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1857) che nell'anno 1877 perviene alla leva regolare 1876 - 1877 Registro, cc. 8 n.n.

1.3.6. n.168 . Elenco della II classe d'età (dei nati nell'anno 1856) che nell'anno 1877 perviene alla leva regolare 1876 - 1877 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.169 . Elenco della III classe d'età (dei nati nell'anno 1855) che nell'anno 1877 perviene alla leva regolare 1876 - 1877 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.170 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1858) che nell'anno 1878 perviene alla leva regolare 1877 - 1878 Registro, cc. 6 n.n.

75

1.3.6. n.171 . Elenco della II classe d'età (dei nati nell'anno 1857) che nell'anno 1878 perviene alla leva regolare 1877 - 1878 Registro, cc. 5 n.n.

1.3.6. n.172 . Elenco della III classe d'età (dei nati nell'anno 1856) che nell'anno 1878 perviene alla leva regolare 1877 - 1878 Registro, cc. 4 n.n.

1.3.6. n.173 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1859) che nell'anno 1879 perviene alla leva regolare 1878 - 1879 Registro, cc. 6 n.n.

1.3.6. n.174 . Elenco della II classe d'età (dei nati nell'anno 1858) che nell'anno 1879 perviene alla leva regolare 1878 - 1879 Registro, cc. 6 n.n.

1.3.6. n.175 . Elenco della III classe d'età (dei nati nell'anno 1857) che nell'anno 1879 perviene alla leva regolare 1878 - 1879 Registro, cc. 6 n.n.

1.3.6. n.176 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1860) che nell'anno 1880 perviene alla leva regolare 1879 - 1880 Registro, cc. 12 n.n.

1.3.6. n.177 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1861) che nell'anno 1881 perviene alla leva regolare 1880 - 1881 Registro, cc. 10 n.n.

1.3.6. n.178 . Estratto dal registro dei nati battezzati relativamente agli individui maschi nati dal 1 gennaio al 31 dicembre 1862 [1882] Registro, cc. 5 n.n.

1.3.6. n.179 . 76

Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1862) che nell'anno 1882 perviene alla leva regolare 1881 - 1882 Registro, cc. 12 n.n.

1.3.6. n.180 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1863) che nell'anno 1883 perviene alla leva regolare 1882 Registro, cc. 8 n.n.

1.3.6. n.181 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1864) che nell'anno 1884 perviene alla leva regolare 1883 Registro, cc. 10 n.n.

1.3.6. n.182 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1865) che nell'anno 1885 perviene alla leva regolare 1884 - 1885 Registro, cc. 10 n.n.

1.3.6. n.183 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1867) che nell'anno 1887 perviene alla leva regolare 1886 Registro, cc. 6 n.n.

1.3.6. n.184 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1868) che nell'anno 1888 perviene alla leva regolare 1887 Registro, cc. 9 n.n.

1.3.6. n.185 . Elenco della I classe d'età (dei nati nell'anno 1869) che nell'anno 1889 perviene alla leva regolare 1888 Registro, cc. 8 n.n.

1.3.6. n.186 . Elenco dei coscritti pertinenti per domicilio al sunnominato comune nati nell'anno 1885 1903 Registro, cc. 8 n.n.

77 serie 3.7 Leva in massa, sec. XIX - 1906

Contenuto La leva in massa riguardava quel settore delle forze armate austriache incaricato di appoggiare l'esercito e la milizia territoriale nel corso delle operazioni di guerra; esso era composto da bersaglieri e da ufficiali a riposo e da tutti i cittadini compresi fra i 19 e i 42 anni di età che non fossero già inquadrati in altri reparti delle forze armate.

1.3.7. n. 187 . "I Ruolo della leva in massa dei nati dell'anno 1827 inclusivo 1864" sec.XIX Registro, legatura in carta, cc. 62 n.n.

1.3.7. n. 188 . "II Ruolo della leva in massa dei nati dell'anno 1865 inclusivo 1869" sec.XIX Registro, legatura in carta, cc. 10 n.n.

1.3.7. n. 189 . Ruolo della leva in massa della classe 1846 [1888] Registro, cc. 2 n.n.

1.3.7. n. 190 . Ruolo della leva in massa della classe 1847 [1889] Due esemplari Registro, cc. 2 n.n.

1.3.7. n. 191 . Ruolo della leva in massa della classe 1848 [1890] Due esemplari Registro, cc. 2 n.n.

1.3.7. n. 192 . Ruolo della leva in massa della classe 1849 [1891] Due esemplari Registro, cc. 4 n.n.

78

1.3.7. n. 193 . Ruolo della leva in massa della classe 1850 1892 Due esemplari Registro, cc. 4 n.n.

1.3.7. n. 194 . Ruolo della leva in massa della classe 1851 [1893] Due esemplari Registro, cc. 4 n.n.

1.3.7. n. 195 . Ruolo della leva in massa della classe 1852 [1894] Registro, cc. 4 n.n.

1.3.7. n. 196 . Ruolo della leva in massa della classe 1853 [1895] Registro, cc. 2 n.n.

1.3.7. n. 197 . Ruolo della leva in massa della classe 1854 [1896] Registro, cc. 3 n.n.

1.3.7. n. 198 . Ruolo della leva in massa della classe 1855 [1897] Registro, cc. 3 n.n.

1.3.7. n. 199 . Ruolo della leva in massa della classe 1856 [1898] Registro, cc. 3 n.n.

1.3.7. n. 200 . Ruolo della leva in massa della classe 1857 [1899] Registro, cc. 4 n.n.

79

1.3.7. n. 201 . Ruolo della leva in massa della classe 1858 [1900] Registro, cc. 3 n.n.

1.3.7. n. 202 . Ruolo della leva in massa della classe 1859 [1901] Registro, cc. 4 n.n.

1.3.7. n. 203 . Ruolo della leva in massa della classe 1860 [1902] Due esemplari Registro, cc. 8 n.n.

1.3.7. n. 204 . Ruolo della leva in massa della classe 1861 [1903] Registro, cc. 3 n.n.

1.3.7. n. 205 . Ruolo della leva in massa della classe 1862 [1904] Registro, cc. 4 n.n.

1.3.7. n. 206 . Ruolo della leva in massa della classe 1863 [1905] Registro, cc. 3 n.n.

1.3.7. n. 207 . Ruolo della leva in massa della classe 1864 [1906] Registro, cc. 3 n.n.

1.3.7. n. 208 . "Lista dei giovani nati nell'anno 1870 che entrano nell'obbligo della leva in massa nell'anno 1889" 1888 Registro, cc. 11 n.n.

1.3.7. n. 209 .

80

Estratto del ruolo della truppa a stormo dalla classe 1836 alla classe 1869 1881 - 1888 Fascicolo

1.3.7. n. 210 . Estratto dai ruoli della leva in massa dalla classe 1847 alla classe 1879 1889 - 1898 Registro, cc. 10 n.n.

81 serie 3.8 Registri militari, 1864 - sec. XX

1.3.8. n.211 . "Prospetto dei militari riservisti e permessanti appartenenti al comune di Caldonazzo" 1864 - 1877 Rubrica alfabetica Registro

1.3.8. n.212 . Libro d'insinuazione ed elenco di evidenza sulla bassa forza non attiva della milizia 1891 - 1915 Il registro riporta il numero progressivo, la data dell'insinuazione, il corpo di truppa, l'annata d'assento, il numero del foglio di matricola, il grado, il nome, il comune, il distretto, il numero del distretto di complemento di pertinenza, le notizie relative all'insinuazione e le annotazioni Registro, legatura in cartone, cc. 74 n.n. (molte carte bianche), con indice alfabetico all'inizio n.n.

82 serie 3.9 Inventari del patrimonio comunale, 1909 - 1921

Contenuto Ogni comune, per far fronte alle spese che si presentavano di anno in anno, doveva ricorrere in primo luogo, oltre che agli introiti derivanti dalle tasse, agli utili ricavati dalla gestione del patrimonio comunale. Ai fini di una razionale ed ordinata gestione del proprio patrimonio ogni comune era obbligato alla tenuta di un apposito inventario. Istruzioni più dettagliate vennero emanate con la legge 8 giugno 1892, B.P. n.17, dove si stabiliva che ogni comune dovesse compilare un inventario delle proprie sostanze e lo tenesse sempre in evidenza, procedendo periodicamente alla sua revisione. Nell'inventario dovevano essere registrati i beni mobili ed immobili, i debiti e gli oneri del comune e delle frazioni in cui si articolava il suo territorio e degli istituti e fondi amministrati dal comune, inoltre dovevano figurare i capitali pubblici e privati, le provvigioni, gli attrezzi e i diritti spettanti all'ente comunale su proprietà altrui. La rappresentanza comunale doveva procedere ogni tre anni alla revisione dell'inventario o alla compilazione di uno nuovo.

1.3.9. n. 213. b.213-214 . "Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Caldonazzo del distretto politico di Borgo alla fine dell'anno 1908." 1909 dicembre 31 Copia del 14 luglio 1921 Registro, cc. 6 n.n.

1.3.9. n. 214. b.213-214 . "Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Caldonazzo distretto politico di Borgo alla fine dell'anno 1920" 1921 ottobre 31 Due esemplari in copia visti e rettificati, conforme il decreto della Giunta provinciale della Venezia Tridentina n.215/11 - III del 21 marzo 1922, il 24 aprile 1922. Registro, cc. 11 n.n.

83 serie 3.10 Preventivi ed allegati, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1849 - 1923

Contenuto I preventivi contenevano le previsioni di entrata e di uscita del comune per il nuovo anno finanziario. Nei conti consuntivi venivano annotate tutte le entrate ed uscite del comune. Venivano redatti annualmente dal capocomune e presentati per l'approvazione alla rappresentanza comunale. In base alla legge, il comune non poteva effettuare alcun pagamento senza un'apposito mandato emesso dal capocomune; ogni mandato doveva contenere l'entità della somma pagata, il titolo della spesa e la legge o decreto che l'autorizzava. I mandati costituivano così i documenti giustificativi del conto consuntivo.

1.3.10. n.215. b.215-225 . "Prospetto dell'entrata ed uscita relativa all'ammministrazione 1848/49" [1849] Fascicolo

1.3.10. n.216. b.215-225 . Documenti giustificativi del conto 1859 - 1860 Quietanze: nn.14; 18 Fascicolo

1.3.10. n.217. b.215-225 . Documenti giustificativi del conto 1876 Quietanza Fascicolo

1.3.10. n.218. b.215-225 . Documenti giustificativi del conto 1877 "Stato della cassa comunale 1877" e documenti Fascicolo

1.3.10. n.219. b.215-225 . Documenti giustificativi del conto 1878 "Quietanze rilasciate dal ricevitore comunale signor Elia Prati nell'anno 1878.": nn.1-51 e documenti Fascicolo

84

1.3.10. n.220. b.215-225 . Documenti giustificativi del conto 1879 - 1880 Elenchi di riscossione delle entrate comunali dal 1879 al 1880: - 1879: nn.1-38 - 1880: nn.1-31 Fascicolo

1.3.10. n.221. b.215-225 . Documenti giustificativi del conto 1881 Elenco di riscossione delle entrate comunali: - 1881: nn.1-37 Fascicolo

1.3.10. n.222. b.215-225 . Documenti giustificativi del conto 1895 "Formulario lettera G. Prenotazione sui mandati staccati dal capo comune sulle somme approvate nel preventivo per l'anno 1895 per le rubriche d'uscita." Fascicolo

1.3.10. n.223. b.215-225 . Documenti giustificativi del conto 1899 Fascicolo

1.3.10. n.224. b.215-225 . Documenti giustificativi del conto 1901 "Formulario lettera G. Prenotazione sui mandati staccati dal capo comune sulle somme approvate nel preventivo per l'anno 1901 per le rubriche d'uscita." Fascicolo

1.3.10. n.225. b.215-225 . Documenti giustificativi del conto 1902 "Entrata 1902", elenco di riscossione delle entrate del comune in ordine cronologico: nn.1-21 Fascicolo

1.3.10. b.226 .

85

"Conto consuntivo... per l'anno 1903 e documenti giustificativi 1903 Documenti giustificativi del conto: entrata: titoli I-X uscita: tit.I-V Busta

1.3.10. b.227 . Documenti giustificativi del conto 1903 Documenti giustificativi del conto: uscita: tit.VI-XVI Busta

1.3.10. b.228 . "Conto consuntivo... per l'anno 1904" e documenti giustificativi 1904 Documenti giustificativi del conto: entrata: tit.III-VIII uscita: tit.I-VI Busta

1.3.10. b.229 . Documenti giustificativi del conto 1904 Documenti giustificativi del conto: uscita: tit.VII-XVII Busta

1.3.10. b.230 . "Conto consuntivo... per l'anno 1905" e documenti giustificativi 1905 Documenti giustificativi del conto: entrata: tit.III-XV uscita: tit.I-V Busta

1.3.10. b.231 . Documenti giustificativi del conto 1905 Documenti giustificativi del conto: uscita: tit.VI-XVI Busta

86

1.3.10. b.232 . "Conto consuntivo... per l'anno 1906" e documenti giustificativi 1906 Documenti giustificativi del conto: entrata: tit.III-XI uscita: tit.I-XVI Busta

1.3.10. b.233 . "Conto consuntivo... per l'anno 1907" e documenti giustificativi 1907 Documenti giustificativi del conto: entrata: tit.III-XI uscita: tit.I-XVI Busta

1.3.10. b.234 . "Conto consuntivo... per l'anno 1908" e documenti giustificativi 1908 Documenti giustificativi del conto: entrata: tit.III-XIII uscita: tit.I-XVIII Busta

1.3.10. b.235 . "Conto consuntivo... per l'anno amministrativo 1909" e documenti giustificativi 1909 Documenti giustificativi del conto: entrata: tit.IV-XVI uscita: tit.I-XXI Busta

1.3.10. b.236 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1910 Documenti giustificativi del conto: entrata: rubrica II-XVIII uscita: rub.I-XXII Busta

1.3.10. b.237 . Conto consuntivo e documenti giustificativi

87

1911 Documenti giustificativi del conto: entrata: rub.I-XVIII uscita: rub.I-VII

Manca il quadro riassuntivo del conto consuntivo. Busta

1.3.10. b.238 . Documenti giustificativi del conto 1911 Documenti giustificativi del conto: uscita: rub.VIII-XXII Busta

1.3.10. b.239 . Documenti giustificativi del conto 1912 Documenti giustificativi del conto: entrata: rub.I-XVII Busta

1.3.10. b.240 . Documenti giustificativi del conto 1912 Documenti giustificativi del conto: uscita: rub.I-XXII Busta

1.3.10. b.241 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1913 Documenti giustificativi del conto: entrata: rub.I-XIX

Manca il quadro riassuntivo del conto consuntivo. Busta

1.3.10. b.242 . Documenti giustificativi del conto 1913 Documenti giustificativi del conto: uscita: rub.I-XXII

88

Busta

1.3.10. n.243 . b.243-244 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1914 Documenti giustificativi del conto: entrata: rub.I-XVII uscita: rub.I-XXI

Manca il quadro riassuntivo del conto consuntivo. Fascicolo

1.3.10. n.244 . b.243-244 . Documenti giustificativi del conto 1915 uscita: rub.XX "Resa di conto pagamenti fatti per conto comune nell'anno 1915" e documenti giustificativi Fascicolo

1.3.10. n.245. b.245-246 . "Conto consuntivo... per l'anno amministrativo 1918" e documenti giustificativi 1918 Documenti giustificativi del conto: entrata: rub.XII-XVI uscita: rub.I-XXIII Fascicolo

1.3.10. n.246. b.245-246 . "Conto consuntivo... per l'anno amministrativo 1919" e documenti giustificativi 1919 Documenti giustificativi del conto: entrata: rub.IV-XVII uscita: rub.I-XXIII Fascicolo

1.3.10. n.247. b.247-248 . "Preventivo... per l'anno 1920" ed allegati 1920 Mancano gli allegati alle parti attiva e passiva. Fascicolo

1.3.10. n.248. b.247-248 . "Conto consuntivo... per l'anno amministrativo 1920" e documenti giustificativi 1920

89

Documenti giustificativi del conto: entrata: rub.I-XVII Fascicolo

1.3.10. b.249 . Documenti giustificativi del conto 1920 Documenti giustificativi del conto: uscita: rub.I-XXIV Busta

1.3.10. n.250. b.250-251 . "Preventivo... per l'anno amministrativo 1921" ed allegati 1921 Fascicolo

1.3.10. n.251. b.250-251 . "Conto consuntivo... per l'anno amministrativo 1921" e documenti giustificativi 1921 Documenti giustificativi del conto: entrata: rub.I-XXI uscita: rub.I-VII

Mancano gli allegati alle parti attiva e passiva. Fascicolo

1.3.10. b.252 . Documenti giustificativi del conto 1921 Documenti giustificativi del conto: uscita: rub.VIII-XXIII Busta

1.3.10. n.253. b.253-254 . "Preventivo... per l'anno 1922" ed allegati 1922 Fascicolo

1.3.10. n.254. b.253-254 . "Conto consuntivo... per l'anno 1922" e documenti giustificativi 1922 Documenti giustificativi del conto: entrata:rub.I-XVI

90

Fascicolo

1.3.10. b.255 . Documenti giustificativi del conto 1922 Documenti giustificativi del conto: uscita: rub.I-XXIV Busta

1.3.10. n.256. b.256-257 . "Preventivo... per l'anno 1923" ed allegati 1923 Fascicolo

1.3.10. n.257. b.256-257 . "Conto consuntivo... per l'anno amministrativo 1923" e documenti giustificativi 1923 Documenti giustificativi del conto: entrata: tit.I-XVI Fascicolo

1.3.10 . b.258 . Documenti giustificativi del conto 1923 Documenti giustificativi del conto: uscita: tit.I-XXIII Busta

91 serie 3.11 Registri contabili, 1879 - 1914

1.3.11. n.259 . "Capitali attivi e passivi del comune di Caldonazzo. 1879" 1879 - 1914 Il registro è diviso in due parti: capitali attivi e capitali passivi.Ogni pagina riporta in alto il nome del debitore o del creditore, le colonne sottostanti riportano: le date di accensione del debito o del credito, la descrizione delle condizioni stabilite al momento del contratto, le cifre ed eventuali annotazioni. Registro, legatura in mezza pelle, pp. 140 (numerazione varia, molte pagine bianche)

1.3.11. n.260 . "Registro entrata pro 1889. 1890 [...] 1893" 1889 gennaio 11 - 1911 dicembre 30 Il registro riporta il n. d'ordine, la data, il n.del decreto che autorizza l'incasso, l'importo e le firme per ricevuta Registro, legatura in mezza tela, cc. 71 n.n.

92 serie 3.12 Registri dei forestieri, 1897 - 1935

1.3.12. n.261. b.261-269 . "Forestieri. 1897 - 1898 - 1899" 1897 gennaio 28 - 1899 maggio 3 Il registro riporta il nome dell'albergo della famiglia dove alloggiano gli ospiti, il n. corrente, la data di presentazione, il cognome e nome dei forestieri, la professione, il domicilio, la nazionalità, il giorno di arrivo e di partenza e la data della comunicazione al Capitanato Registro, legatura in cartone, cc. 81 n.n.

1.3.12. n.262 . b.261-269 . " Registro sull'arrivo dei forestieri dal 1°.I.1901 al " 1901 gennaio 3 - 1903 agosto 23 Il registro riporta il nome dell'albergoo della famiglia dove alloggiano gli ospiti, il n. corrente, la data di presentazione, il cognome e nome dei forestieri, la professione, il domicilio, la nazionalità, il giorno di arrivo e di partenza e la data della comunicazione al Capitanato Registro, legatura in cartone, cc. 80 n.n.

1.3.12. n.263. b.261-269 . "Registro dei forestieri iniziato nel 1912" 1912 marzo 1 - 1915 aprile 8 Registro, legatura in carta, cc. 4 n.n.

1.3.12. n.264. b.261-269 . " Registro-forestieri del municipio di Caldonazzo 1921 - " 1921 gennaio 20 - 1935 febbraio 21 Il registro riporta: il numero d'ordine, la data dell'arrivo, i dati anagrafici dell'ospite, l'indirizzo, il numero del documento di viaggio, dove alloggia, il giorno della partenza e le annotazioni Registro, legatura in mezza tela, cc. 96 n.n.

93 serie 3.13 Permessi di prelevamento legname, 1910 - 1923

1.3.13. n.265. b.261-269 . Bollettario dei permessi di prelevamento legname ed altri prodotti boschivi 1910 ottobre 26 - 1920 agosto 6 1910: nn.269-288; 1920: nn.1-33 Registro

1.3.13. n.266. b.261-269 . Bollette"pel bisogno interno della legna 1920 ottobre 19 - 1921 dicembre 6 Registro

1.3.13. n.267. b.261-269 . Bollettario dei permessi di prelevamento legname ed altri prodotti boschivi concessi dal sindaco previa osservanza della legge forestale 1922 marzo 27 - 1923 marzo 12 nn.1-96 Registro

1.3.13. n.268. b.261-269 . Bollettario dei permessi di prelevamento legname ed altri prodotti boschivi concessi dal sindaco previa osservanza della legge forestale 1923 marzo 26 - 1923 settembre 10 nn.4-100 Registro

94 serie 3.14 Registri diversi, 1897 - 1935

Contenuto Si conservano i registri riguardanti i diversi settori di competenza dell'amministrazione comunale per i quali a causa della loro esiguità o del loro carattere locale, non si è ritenuto opportuno costituire delle serie autonome.

1.3.14. n.269. b.261-269 . "Registro delle spine vive e morte erogate dall'acquedotto comunale di Caldonazzo Rive-Palon del Rio costruito negli anni 1904 e 1905" (tit. int.) 1904 novembre 1 - 1920 novembre 1 Il registro riporta il numero progressivo e della reversale, il nome e il cognome dell'utente e la denominazione del luogo di uso dell'acqua, il prezzo d'acquisto o di affitto, il numero dello stabile in cui si esercita il diritto, la quantità dell'acqua potabile erogata in litri per spine,la qualità delle spine, il principio e la durata dell'affittanza e le annotazioni Registro, legatura in mezza tela, cc. 122 n.n.

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Ente Comune di Caldonazzo 1923 gennaio 13 -

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Comune di Caldonazzo, 01/01/1461 - 31/12/1961 Subfondo Comune di Caldonazzo (ordinamento italiano), 01/01/1923 - 31/12/1961

Storia In seguito alla sconfitta dell'Austria nel primo conflitto mondiale, il trattato di St. Germain datato 10 settembre 1919, approvato con R.D. datato 6 ottobre 1919, n. 1804 e convertito in legge il 26 settembre 1920, sancì l'annessione del Trentino all'Italia. L'ordinamento comunale austriaco tuttavia rimase in atto fino all'entrata in vigore del R.D. del 11 gennaio 1923, n. 9 che estese alle nuove Province l'ordinamento comunale italiano. Con l'avvento del Fascismo, la riforma della legge comunale e provinciale italiana, pubblicata nel R.D. del 30 dicembre 1923, n. 1923, nella legge del 4 febbraio 1926, n. 237 (riguardante l'istituzione del podestà e della consulta municipale nominati dall'esecutivo nei comuni non eccedenti i 5000 abitanti) ed, infine, nel R.D. del 3 settembre 1926, n. 1910 (in base a cui fu esteso l'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno), operava la cancellazione completa del passato tessuto amministrativo nei comuni italiani.

Con R.D. 29.11.1928 n.1975, al comune di Caldonazzo vennero aggregati il comune di Calceranica e quello di Centa che furono poi ricostuiti comuni autonomi con Decreto legislativo del Capo Provvisorio dello stato 27.3.1947, n.314.

Subito dopo con interventi di autorità furono aggregati alcuni comuni (R.D. datato 29 novembre 1928, n. 2970), fino a giungere in Trentino al numero di 117 (la riforma fu particolarmente intensa negli anni 1928-29). Caduto il regime e finita la guerra, fin dal maggio 1945 le domande di separazione delle frazioni dal centro cominciarono a giungere al CLN provinciale e furono poi dirottate alla Prefettura e accanto ai CLN comunali cominciarono a costituirsi CLN frazionali. Finalmente con Decreto legislativo luogotenenziale di data 7.1.1946, n. 1, le amministrazioni comunali furono ricostituite su base elettiva in campo nazionale il che diede una spinta ulteriore alle domande di separazione, tanto che alla vigilia della convocazione della Costituente, pressoché la totalità dei sobborghi e delle frazioni avevano chiesto di costituirsi in comuni liberi, per ricostituire le strutture amministrative precedenti il Fascismo e di antica datazione storica. Nello stesso anno si cominciò l'opera di ricostituzione degli ex comuni: gli abitanti dei sobborghi del capoluogo cittadino andarono alle urne in data 24 novembre 1946, mentre gli abitanti di altri 59 comuni trentini andarono al voto fra il 17 marzo e il 7 aprile dell'anno seguente (per la prima volta votarono le donne). Un altro turno elettorale per 13 comuni ci fu tra il 10 ottobre e il 19 dicembre. Mentre continuavano i dibattiti nella fase di progettazione del futuro autonomistico della Regione, cominciarono ad avviarsi a soluzione le vertenze relative alla divisione dei comuni. Ad iniziare dal 31 ottobre 1946 furono emanati i 96 singoli decreti legislativi per ogni comune costituito o ricostituito e fino al 1948, quando le competenze in materia comunale passarono alla Regione, i comuni ricostituiti furono 64. Le pratiche continuarono negli anni successivi tanto che attraverso decreti legge o leggi regionali, i comuni ricostituiti furono 119, portando il totale della Provincia a 223. Le più significative riforme riguardanti l'ordinamento dei comuni trentini nel dopoguerra sono rappresentate dalle disposizioni emanate con L.R. del 21 ottobre 1963, n. 29, con D.P.R.G. del 12 luglio 1984, n.12/L, con LR del 4 gennaio 1993, n.1, e infine con il recente D.P.R.G. del 27 febbraio 1995, n.4/L.

Condizione giuridica Ente pubblico territoriale. Con il R.D. datato 11 gennaio 1923, n. 9, vengono estesi al Trentino il Testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. datato 4 febbraio 1915, n. 148; i decreti luogotenenziali datati 4 gennaio 1917, n. 129, 13 febbraio 1919, n.156, e 23 marzo 1919, n.504; i R.D. datati 18 settembre 1919, n.1825 e 20 ottobre 1921, n. 1576; i Regi decreti- legge datati 8 settembre 1922, n. 1285 e 21 dicembre 1922, n. 1654; il Regolamento per l'esecuzione della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. del 12 febbraio 1911, n.297, modificato con R.D. datati 18 aprile 1920, n. 585 e 7 aprile 1921, n.559. L'art. 25 del decreto datato 11 gennaio 1923, n. 9 stabilisce che entro tre mesi dalla sua entrata in vigore dovranno aver luogo le elezioni generali amministrative per i consigli provinciali, nonché per i consigli comunali che hanno perduto due terzi dei loro membri. Con R.D. datato 24 settembre 1923, n. 2013 sono estese alle nuove Province le disposizioni relative allo stato civile. Il R.D. del 30 dicembre 1923, n. 1923, "Riforma della legge comunale e provinciale", introduce alcune modifiche al Testo unico del 1915, quindi con la legge del 4 febbraio 1926, n.237 ed, infine, con il R.D. del 3 settembre 1926, n. 1910 fu esteso l'ordinamento fascista ai comuni del Regno. Significativa riforma dell'ordinamento comunale si ebbe con il R.D. del 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del Testo unico della Legge comunale e provinciale". Con D.L.L. datato 7 gennaio 1946, n.1, furono ricostituite le amministrazioni comunali su base elettiva. Dopo il passaggio delle competenze in materia alla Regione, le leggi riguardanti specificatamente l'ordinamento comunale sono state le seguenti: - L.R. datata 1 giugno 1954, n. 11 "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali"; - L.R. datata 21 ottobre 1963, n. 29 "Ordinamento dei comuni"; - D.P.G.R. datato 12 luglio 1984, n.12/L "Approvazione del regolamento di esecuzione del Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. datata 19 gennaio 1984, n. 6/L"; - L.R. datata 4 gennaio 1993, n.1, "Nuovo ordinamento dei comuni della Regione Trentino Alto Adige"; - L.R. datata 31 luglio 1993, n. 13, "Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"; - L.P. datata 8 novembre 1993, n.32, "Istituzione e ordinamento della Commissione consultiva sull'attività della giunta provinciale di vigilanza e tutela sugli enti locali"; - D.P.G.R. datato 27 febbraio 1995, n.4/L, "Approvazione del nuovo Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni".

Funzioni, occupazioni e attività

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La sostanziale differenza introdotta dall'ordinamento italiano rispetto al precedente consiste nel fatto che, mentre prima i comuni venivano divisi in 3 classi, a seconda delle dimensioni, e ogni classe aveva determinate competenze, ora tutti i comuni, di qualsiasi entità, hanno i medesimi compiti. Le competenze del comune di Caldonazzo emergono dell'elenco delle serie, appartenenti all'archivio postunitario, classificate secondo il titolario stabilito dalla circolare del Ministero dell'Interno del 1° marzo 1897, n. 17100/2 tuttora in vigore, di cui elenchiamo le 15 categorie: -Categoria I: Amministrazione; -Categoria II: Opere Pie e Beneficenza; -Categoria III: Polizia urbana e rurale; -Categoria IV: Sanità e Igiene; -Categoria V: Finanze; -Categoria VI: Governo; -Categoria VII: Grazia, Giustizia e Culto; -Categoria VIII: Leva e Truppe; -Categoria IX: Istruzione pubblica; -Categoria X: Lavori pubblici, poste-telegrafi, telefoni; -Categoria XI: Agricoltura, industria e commercio; -Categoria XII: Stato civile, censimento, statistica; -Categoria XIII: Esteri; -Categoria XIV: Varie; -Categoria XV: Sicurezza pubblica. Ogni comune è obbligato a tenere un inventario dei beni mobili e immobili; può contrarre mutui, pur con una certa garanzia e, in conformità alle leggi, imporre dazi e alcuni tipi di tasse; è obbligato a fare spese per gli uffici e per l'archivio comunale; per gli stipendi, per il servizio di riscossione e pagamenti, per le imposte dovute al comune, per servizio sanitario (medici e levatrici), per la conservazione del patrimonio comunale, per il pagamento dei debiti esigibili, per la sistemazione e la manutenzione delle strade comunali, dei porti, degli edifici ed acquedotti e dei cimiteri comunali, per l'istruzione elementare, per l'illuminazione, per i registri dello stato civile, per la festa nazionale, per le elezioni, per la polizia locale, per il carcere mandamentale ecc. Con l'avvento del Fascismo, il podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco, come si evince dall'art. 5 della legge comunale e provinciale datata 4 febbraio 1926 n. 237. Nel R.D. datato 3 marzo 1934, n.383, art. 91, sono elencate le spese obbligatorie del comune fascista: per oneri patrimoniali, per spese generali, per polizia locale, sanità ed igiene, per sicurezza pubblica e giustizia, per opere pubbliche, per educazione nazionale (scuole), per agricoltura, per assistenza e beneficenza, per culto ecc. Per quanto riguarda finanza e contabilità la normativa rimane molto simile a quella dettata nel R.D. del '15. Il depotenziamento dell'attività amministrativa dei comuni caratterizza l'epoca fascista. Dopo la caduta del Fascismo e la fine del secondo conflitto mondiale, vengono ricostituiti i precedenti organi comunali, con analoghe competenze. Le numerose istanze di separazione delle frazioni dai comuni sono prudentemente prese in considerazione solo previa verifica della consistenza patrimoniale e degli introiti delle frazioni stesse. Attraverso vari provvedimenti legislativi regionali e provinciali, si giunge al testo unico emesso dal Presidente della giunta regionale in data 27 febbraio 1995, n. 4/L, che stabilisce l'ordinamento attualmente in vigore, in cui si sottolinea

98 primariamente l'autonomia della comunità locale e del comune che la rappresenta; lo statuto del singolo comune viene emesso con deliberazione del consiglio comunale e approvato dopo l'espletamento del controllo di legittimità da parte della giunta provinciale.

Struttura amministrativa In base al Regio decreto di data 4.2.1915 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del Regio Decreto di data 11.1.1923, n. 9, ogni comune ha un consiglio, che elegge nel suo seno una giunta, che si rinnova ogni 4 anni e si compone di un numero pari (da 2 a 8) di assessori, e un sindaco, che è eletto a scrutinio segreto e dura in carica 4 anni, un segretario, nominato dal consiglio, e un ufficio comunale. Gli organi di consiglio e giunta sono istituiti nei comuni italiani in base alla Legge comunale e provinciale contenuta nella Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 20 marzo 1865, n.2248. Per quanto riguarda le competenze dei singoli incaricati, in base allo stesso R.D. il consiglio esamina il consuntivo dell'anno precedente e lo approva, delibera il bilancio del comune e delle istituzioni che gli appartengono, nomina i revisori dei conti e i commissari per la revisione delle liste elettorali, vigila sulle istituzioni comunali, elegge nel suo seno a maggioranza assoluta di voti gli assessori che compongono la giunta municipale. Il consiglio inoltre delibera su tutte le materie proprie dell'amministrazione comunale che non siano esplicitamente attribuite a giunta o sindaco e cioè: stipendi, personale, lasciti, acquisti - salva autorizzazione del prefetto -, alienazioni, cessioni, servitù, prestiti, affrancazione di censi, regolamenti relativi a beni comunali, regolamenti igienici e di polizia locale, cimiteri, destinazione di beni comunali, dazi e imposte comunali, fiere e mercati (cfr. art. 131). La giunta municipale delibera a maggioranza assoluta di voti. Le deliberazioni sono valide se è presente la metà dei componenti, minimo tre. Essa delibera sulle spese impreviste, sugli storni, sulla preparazione dei ruoli delle tasse, sulle proposte dei regolamenti al consiglio, sulla conclusione dei contratti deliberati dal consiglio e rende conto al consiglio della sua gestione. (art. 139). Il sindaco, quale capo dell'amministrazione comunale (art. 151), convoca consiglio e giunta, esegue le deliberazioni di entrambi gli organi, stipula i contratti, rilascia certificati di notorietà pubblica, stati famiglia, certificati di povertà, rappresenta il comune, sovrintende a tutti gli uffici e istituti comunali; quale ufficiale di governo (art. 152) è incaricato della pubblicazione delle leggi, della tenuta dei registri di stato civile e di popolazione, ha compiti in materia di ordine pubblico, sicurezza e igiene pubblica. Il segretario comunale deve essere dotato di apposita patente di abilitazione e di un titolo di studio superiore; può rogare i contratti. Sono previsti infine alcuni impiegati comunali le cui competenze sono stabilite da apposito regolamento. Il numero di membri del consiglio va da 15 a 80, a seconda della popolazione del comune. Esso si riunisce due volte all'anno, ordinariamente in primavera e in autunno e le deliberazioni possono essere prese se è presente la metà dei consiglieri. Un regolamento interno determina numero, stipendio e attribuzioni degli impiegati comunali (fra gli altri c'è l'esattore o il tesoriere comunale). Gode del diritto elettorale attivo qualsiasi cittadino maschio, iscritto nelle liste elettorali, che abbia compiuto il 21° anno che paghi annualmente al comune una certa contribuzione diretta erariale. Sono eleggibili a consiglieri comunali tutti gli elettori purché sappiano leggere e scrivere. Nel 1926 in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del Regno (R.D.L. 03.09.1926, n. 1910) i consigli e le giunte furono sciolti. Subentrava ad essi la figura del podestà. Egli era affiancato, nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti o nei comuni capoluoghi di Provincia, da una consulta municipale, composta di un numero di membri fissati dal Prefetto, con particolari requisiti (in particolare se donne, cfr. art.68), che durano in

99 carica 4 anni e sono riconfermabili. La scelta dei consultori vien fatta su terne designate dalle associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute. Le adunanze della consulta sono valide solo se è presente almeno la metà dei membri e i suoi pareri sono emessi a maggioranza assoluta di voti. L'ufficio di podestà o consultore municipale è generalmente gratuito. Con l'avvento del Fascismo, il podestà, di nomina regia, svolge le competenze già esercitate dal consiglio, dalla giunta e dal sindaco, Il R.D. di data 3.3.1934, n.383, stabilisce che il podestà possa essere affiancato dal vice podestà e da altri consultori. E' prevista inoltre la figura del segretario comunale, che ha la qualifica di funzionario statale, è diplomato e, per quanto attiene allo svolgimento delle sue funzioni, dipende gerarchicamente dal podestà e ne esegue gli ordini. L'apposito regolamento comunale provvede a disciplinare infine lo stato giuridico degli impiegati e dei salariati dipendenti comunali, oltre che l'ordinamento d'ufficio. La giunta e il consiglio comunale sono ripristinati con il Decreto legislativo Luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n.1, e ne fu ristabilita la modalità elettiva di nomina. Tutti coloro che sanno leggere e scrivere possono diventare consiglieri comunali, ma non coloro che hanno rivestito incarichi politici di rilievo in epoca fascista (presidenti di Province o podestà). La giunta municipale è eletta dal consiglio nel suo seno, così pure il sindaco. A sindaco e assessori può essere data un'indennità di carica. I Consigli comunali durano in carica 4 anni e si rinnovano completamente alla scadenza del quadriennio. Con il Decreto del Presidente della giunta regionale di data 27 febbraio 1995, n. 4/L, emesso come Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni viene stabilito l'ordinamento attualmente in vigore in Trentino Alto- Adige. Organi del comune sono consiglio, giunta e sindaco. Il numero di assessori è stabilito dallo statuto. Il sindaco è eletto dai cittadini a suffragio universale diretto. Il consiglio è definito organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo. Esso delibera: lo statuto, i programmi, le assunzioni di personale, le convenzioni tra comuni, l'assunzione diretta o l'affidamento di pubblici servizi, l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, l'accensione di mutui o la concessione di prestiti, le spese che impieghino bilanci di più anni, gli acquisti e le alienazioni immobiliari non previste nel bilancio, la nomina di propri rappresentanti presso enti, aziende e istituzioni (art. 28). La giunta compie invece tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge o dallo statuto al consiglio e non rientrino nelle competenze previste dalla legge o dallo Statuto, del sindaco, degli organi di decentramento, del segretario comunale o dei funzionari dirigenti; riferisce annualmente al consiglio sulla propria attività, ne attua gli indirizzi generali e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso. In particolare, alla giunta spetta la presentazione del bilancio di previsione al consiglio entro il 31 ottobre di ogni anno. Il sindaco rappresenta il comune, convoca e presiede la giunta nonché il consiglio comunale e sovrintende al funzionamento degli uffici, dei servizi e all'esecuzione degli atti. Nomina i componenti della giunta e i rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni. Il sindaco svolge funzioni di ufficiale di governo, sovrintende alla stesura dei registri di stato civile e di popolazione, allo svolgimento di funzioni in materia di sicurezza pubblica e di polizia giudiziaria, adotta provvedimenti contingibili e urgenti in materia di sanità e igiene, edilizia e polizia locale. Il segretario comunale è un dipendente comunale, iscritto ad apposito albo regionale articolato e gestito a livello provinciale: egli è laureato in materie specifiche, è il funzionario di più alto livello del comune e ha responsabilità in merito al controllo della legittimità delle deliberazioni comunali. Con L.R. 11.12.1975 i segretari comunali diventano dipendenti comunali. Il segretario comunale redige i verbali delle sedute di giunta e consiglio, sovrintende e coordina l'attività dei dirigenti, è il capo del personale, coordina e, ove non vi siano i dirigenti, dirige i servizi e gli uffici dell'ente, può rogare i contratti.

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Nel comune è prevista l'istituzione di un servizio di economato per le piccole spese e i servizi gestiti in economia, nonché la figura di un economo, e di un servizio di tesoreria. I consiglieri eleggono un collegio di revisori composto da tre membri, che dura in carica tre anni (i revisori sono rieleggibili per una sola volta). Lo statuto comunale può prevedere la figura del difensore civico, che svolge un ruolo di garante dell'imparzialità e del buon andamento dell'amministrazione comunale. Sono inoltre previste le figure dei dirigenti, cui sono attribuite responsabilità gestionali per l'attuazione degli obiettivi fissati dagli organi dell'ente. I comuni possono inoltre gestire dei servizi pubblici in economia, in concessione a terzi, a mezzo di azienda speciale, a mezzo di istituzione e a mezzo di società di capitale a partecipazione pubblica locale.

Contesto generale Con ordine di servizio datato 29 maggio 1915 del comando supremo del regio esercito italiano viene costituito un segretariato generale per gli affari civili come organo tecnico politico amministrativo per i territori occupati. A ciascun distretto politico è destinato un commissario civile. Finita la guerra, con ordinanza datata 19 novembre 1918 del Capo di Stato maggiore del Regio esercito, l'amministrazione della Venezia Tridentina viene affidata ad un governatore degli affari civili, il quale con R.D. datato 24 luglio 1919, n. 1251, viene sostituito da un Commissario generale civile, coadiuvato da vice Commissari.

Caldonazzo dipende dal regio commissariato civile del distretto politico di Borgo Valsugana. (1919 - 1923).

Gli organi amministrativi previsti dalla legislazione comunale austriaca continuano la loro attività anche negli anni immediatamente successivi alla conclusione del primo conflitto mondiale e all'annessione del Trentino al Regno d'Italia, sancita ufficialmente con la legge datata 26 settembre 1920 che converte in legge il R.D. 6 ottobre 1919, n. 1804, riguardante l'approvazione del Trattato di St. Germain tra Italia ed Austria (ciò sulla base delle norme di diritto internazionale). Comunque, fin dal novembre del 1918 i capicomuni mutano formalmente la loro denominazione in quella italiana di sindaci. In base al R.D. datato 4 febbraio 1915 (Nuovo testo unico della Legge comunale e provinciale), entrato in vigore in Trentino a seguito del R.D. datato 11 gennaio 1923, n. 9, il Regno si divide in Province, circondari, mandamenti e comuni. In ogni Provincia vi sono un prefetto, con funzioni esecutive, un vice prefetto, un consiglio di prefettura, con funzioni consultive e amministrative, e una giunta amministrativa, presieduta dallo stesso Prefetto, con funzioni anche giurisdizionali. In ogni Circondario vi è un sottoprefetto, che esegue gli ordini del prefetto. Caldonazzo viene a trovarsi nel circondario di Borgo Valsugana e dipende dalla Prefettura di Borgo (1923 -1927).

Le deliberazioni dei consigli e delle giunte comunali sono trasmesse ai Prefetti e rispettivamente ai sottoprefetti e diventano esecutive se rimandate con il visto del prefetto o del sottoprefetto o se il decreto di sospensione non è pronunziato entro il termine di 15 giorni (1 mese per bilanci e consuntivi). Il prefetto inoltre può ordinare, a spese del comune, le indagini che crede necessarie. Sono sottoposte all'approvazione della giunta provinciale amministrativa invece, le deliberazioni che riguardano significative transazioni di carattere soprattutto immobiliare e i regolamenti. Questa organizzazione è praticamente confermata dal R.D. datato 3 marzo 1934, n.383. La giunta provinciale

101 amministrativa e il Ministro dell'interno esaminano le regolarità dei singoli stanziamenti e, previa notificazione dei propri rilievi alle amministrazioni interessate, apportano ai bilanci eventuali modifiche. Gli organi che amministrano la Provincia sono il consiglio provinciale e la deputazione cui si aggiunge un presidente (con R.D. datato 30 dicembre 1923) Per i comuni c'è la possibilità di unirsi in consorzi fra loro o con la Provincia, per provvedere a particolari servizi ed opere di comune interesse. Con R.D. datato 21 gennaio 1923 n. 93, viene istituita la Provincia di Trento (comprendente anche Bolzano), con i Circondari, corrispondenti ai Distretti politici. Con l'avvento del Fascismo si ha una politica di accentramento delle cariche che vede l'istituzione di podestà di nomina regia nei comuni del Regno (R.D.L. 3 settembre 1926, n.1910) mentre il prefetto diventa "unico solo rappresentante autorità di Governo nella Provincia" (telegramma di Mussolini del 13 giugno 1923). Dopo la guerra, con l'istituzione della Regione le funzioni esercitate dalla Prefettura in materia di vigilanza e tutela sui comuni passano alla giunta provinciale. Successive leggi regionali regolamentano la composizione e l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali e l'ordinamento dei comuni ed infine, con L.R. 11 dicembre 1975, i segretari comunali tornano alle dipendenze dei comuni. La competenza regionale in materia rimane anche dopo l'approvazione del secondo Statuto di autonomia (1971), avvenuta al termine di un lungo processo noto con il nome di "Pacchetto", a seguito del quale la Regione cede gran parte delle competenze alle due Province autonome di Trento e Bolzano. Detta competenza diventa primaria con la legge costituzionale n. 2/1993. La legge regionale datata 27 febbraio 1995 prevede varie forme di collaborazione intercomunale: convenzioni fra comuni, consorzi di comuni, unione di comuni. La giunta provinciale effettua un controllo preventivo di legittimità sugli atti deliberativi del comuni. Si deve infine far cenno all'esperienza dei comprensori, creati per diventare sia enti di governo che di gestione, intermedi tra comuni e Provincia, e ormai ridotti a una funzione di gestione secondaria. Con la L.P. datata 2 marzo 1964 n. 2, "Ordinamento urbanistico della Provincia di Trento", sono fondati gli 11 comprensori della Provincia Autonoma di Trento per coordinare lo sviluppo urbanistico del territorio, gli organi sono la giunta comprensoriale e l'assemblea comprensoriale. Le competenze di questi organismi aumentano notevolmente con la L.P. datata 7 dicembre 1973 n. 62 e con il Testo unico approvato con D.P.G.P. datato 9 novembre 1981, n. 20-60/leg, che riassume i compiti istituzionali del comprensorio in materia di programmazione urbanistica e socio-economica. Oltre a questi compiti primari il comprensorio gestisce funzioni delegate dalla Provincia e dai comuni. Le strutture assistenziali del comprensorio sono le seguenti: assistenza sociale, assistenza domiciliare, centro servizi per anziani, centro socio-educativo, centro giovani.

Caldonazzo appartiene al Comprensorio Alta Valsugana: C.4.

Fonti normative Regio decreto 8 giugno 1865, n. 2321, "col quale è approvato il regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione comunale e provinciale annessa a quella del 20 marzo 1865, n. 2248". Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866 Regio decreto 14 dicembre 1865, n. 2641 'col quale è approvato il regolamento giudiziario per l'esecuzione del codice di procedura civile, di quello di procedura penale e della legge sull'ordinamento giudiziario'.

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Regio decreto del 9 gennaio 1887, n. 4311, "che approva un nuovo ordinamento del servizio statistico" Regio decreto 20 maggio 1897, n. 217, "che approva il testo unico delle leggi sulle tasse di registro". Regio decreto 21 settembre 1901, n. 445, "che approva il regolamento per la formazione e la tenuta del registro di popolazione in ciascun comune del regno". Regio decreto 12 febbraio 1911, n. 297, "che approva il regolamento per la esecuzione della legge comunale e provinciale". Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale". Legge 7 aprile 1921, n. 457, "concernente il VI censimento generale della popolazione del regno" Regio decreto 23 ottobre 1921, n. 1530, "che estende ai territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778, la legge 7 aprile 1921, n. 457 sul censimento generale della popolazione nei comuni del Regno" Regio decreto 12 novembre 1921, n. 1594, "che detta norme per il censimento generale della popolazione nei territori annessi al regno in virtù delle leggi 26 settembre 1920, n. 1322 e 19 dicembre 1920, n. 1778" Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove provincie la legge ed il regolamento comunale e provinciale" Regio decreto 21 gennaio 1923, n. 93, "che istituisce la provincia di Trento, con capoluogo Trento" Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2013, "Estensione alle nuove provincie delle disposizioni relative all'ordinamento dello stato civile" Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, "Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani". Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 31 gennaio 1924, n. 151, "Norme per l'attuazione del Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, riguardante la riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 23 maggio 1924, n. 824, "Regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello stato" Regio decreto 23 ottobre 1925, n. 2113, "Istituzione del servizio ispettivo sui comuni e sulle provincie, e modificazioni alle disposizioni della legge comunale e provinciale" Legge 4 febbraio 1926, n. 237, "Istituzione del potestà e della consulta municipale nei comuni con popolazione non eccedente i 5000 abitanti" Regio decreto 6 maggio 1926, n. 760, "Determinazione per alcune provincie del regno, della data della cessazione delle amministrazioni ordinarie e straordinarie e dell'inizio delle funzioni del podestà e delle consulte municipali nei comuni di cui all'art. 1 della legge 4 febbraio 1926, n. 237" Regio decreto legge 9 maggio 1926, n. 818, "Modificazioni alla legge 4 febbraio 1926, n. 237, sulla istituzione del podestà e della consulta municipale" Regio decreto legge 3 settembre 1926, n. 1910, "Estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno" Decreto legge 17 marzo 1927, n. 383, "Facoltà al governo del re di provvedere ad una revisione generale delle circoscrizioni comunali" Regio decreto 28 marzo 1929, n. 499, "Disposizioni relative ai libri fondiari nei territori delle nuove province"

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Regio decreto 23 aprile 1929, n. 551, "Fissazione della data di cessazione delle amministrazioni straordinarie e dell'attuazione del nuovo ordinamento dell'amministrazione provinciale in 17 provincie" Regio decreto 26 luglio 1929, n. 1361, "Modifica alla tenuta dei registri dello stato civile" Circolare del Ministero dell'interno, Direzione generale dell'amministrazione civile, 28 agosto 1929 n. 16900/3 rimettente in ruolo i militari già congedati dal governo austriaco Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale" Legge 24 febbraio 1938, n. 329 "T.U. delle disposizioni legislative sul reclutamento del r. esercito" Legge 16 giugno 1938, n. 1075, "Conversione in legge del r. decreto-legge 28 aprile 1938, n. 482, concernente la prescrizione, come requisito essenziale ad amministratore dei comuni e delle provincie, dello stato di coniugato o di vedovo con prole" Regio decreto 28 ottobre 1940, n. 1443, "Codice di procedura civile" Regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, "Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie" Regio decreto legge 28 dicembre 1943, n. 29-B, "Defascitizzazione delle amministrazioni dello stato, degli enti locali e parastatali, degli enti comunque sottoposti a vigilanza o tutela dello stato e delle aziende private esercenti servizi pubblici o di interesse nazionale" Regio decreto legge 4 aprile 1944, n. 111, "Norme transitorie per l'amministrazione dei comuni e delle provincie" Regio decreto legge 12 aprile 1944, n. 101, "Norme integrative dei r. decreti-legge 28 dicembre 1943, n. 29- B e 6 gennaio 1944, n. 9, sulla defascistizzazione delle amministrazioni dello stato, degli enti locali e parastatali, degli enti comunque sottoposti a vigilanza o tutela dello stato e delle aziende private esercenti servizi pubblici o di interesse nazionale e sulla riammissione in servizio degli appartenenti a dette amministrazioni, enti ed aziende già licenziati per motivi politici" Decreto legge luogotenenziale 27 luglio 1944, n.159, "Sanzioni contro il fascismo" Decreto legge luogotenenziale 1 febbraio 1945, n. 23, "Estensione alle donne del diritto di voto" Decreto legge luogotenenziale 7 gennaio 1946, n. 1, "Ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Decreto legge luogotenenziale 4 marzo 1946, n. 68, "Modificazioni alle norme per la ripartizione dei comuni in sezioni elettorali" Decreto legge luogotenenziale 10 marzo 1946, n.76, "Modificazioni ed aggiunte al D.L.L. 7 gennaio 1946, n.1, sulla ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Decreto legge luogotenenziale 15 marzo 1946, n. 272, "Disposizioni per la ricostruzione degli atti e documenti degli archivi dei municipi distrutti a seguito di eventi bellici o di tumulti popolari o di incendi, inondazioni, terremoti ed altre pubbliche calamità" Decreto legge luogotenenziale 15 marzo 1946, n. 83, "Modificazioni al D.L.L. 7 gennaio 1946, n. 1, sulla ricostruzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Decreto legge del Capo provvisorio dello Stato 23 dicembre 1946, n. 574, "Norme sull'assetto della legislazione nei territori liberati, per i provvedimenti adottati dagli enti locali sotto l'impero del sedicente governo della repubblica sociale" Legge 9 giugno 1947 n. 530, "Modificazioni al testo unico della legge comunale e provinciale, approvato

104 con regio decreto 3 marzo 1934 n. 383, e successive modificazioni" Decreto legge luogotenenziale 7 gennaio 1948, n.1, "Ricostituzione delle amministrazioni comunali su base elettiva" Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5, "Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige" Legge 29 aprile 1949, n. 264, Provvedimenti in materia di avviamento al lavoro e di assistenza dei lavoratori involontariamente disoccupati Legge Regionale 1 giugno 1954, n. 11, "Norme per l'approvazione dei conti consuntivi degli enti locali" Decreto del Presidente della Repubblica 31 gennaio 1958, n. 136, "Regolamento di esecuzione della legge 24 dicembre 1954, n. 1128 sull'ordinamento delle anagrafi della popolazione residente" Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige Decreto del Presidente della Giunta Regionale 12 luglio 1984, n. 12/L, "Approvazione del regolamento di esecuzione del testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni di cui al D.P.G.R. 19 gennaio 1984 n. 6/L" Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11, "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio provinciale" Decreto del Presidente della Giunta Regionale 27 febbraio 1995 n. 4/L, "Approvazione nuovo testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni" Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio Archivio comunale di Caldonazzo.

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Margherita FAES citato in bibliografia. Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 FAES M., (a cura di), Cesure (le) istituzionali nella storia dei comuni trentini. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR, Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999

105 subfondo 4 Comune di Caldonazzo (ordinamento italiano), 1923 - 1961

Soggetti produttori Comune di Caldonazzo, 1923 gennaio 13 -

106 serie 4.1 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - originali, 1960 - 1963

Contenuto Con R.D. 11. 1. 1923, n.9, in Trentino, dopo l'annessione, ogni comune ha un consiglio comunale e una giunta in base alla legge comunale e provinciale per l'unificazione del regno d'Italia del 20.3.1865, n.2248 e in base al regio decreto di data 4.2.1915. Nel 1926 in seguito all'estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno, i consigli e le giunte furono sciolti. Subentrava ad essi la figura del podestà. Con il decreto Luogotenenziale del 7 gennaio 1946, n.1 il consiglio e la giunta vengono ripristinati. Con il Testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni del 27 febbraio 1995, n.4/L viene stabilito l'ordinamento attualmente in vigore in Trentino Alto Adige. Il consiglio comunale è un organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo, esso delibera: lo statuto, i programmi, le assunzioni di personale, le convenzioni tra comuni, l'assunzione diretta o l'affidamento di pubblici servizi, l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, l'accensione di mutui o la concessione di prestiti, le spese che impieghino bilanci di più anni, gli acquisti e le alienazioni immobiliari non previste nel bilancio, la nomina di propri rappresentanti presso enti, aziende e istituzioni. Gli originali delle deliberazioni continuano a registrarsi , come in passato su appositi protocolli.

1.4.1. n.1 . "Registro delle deliberazioni del consiglio comunale" 1960 agosto 26 - 1963 dicembre 12 Registro, cc. 51 n.n.

107 serie 4.2 Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie, 1923 - 1961

Contenuto Si tratta della raccolta delle copie delle deliberazioni del consiglio da sottoporre a visto dell'autorità tutoria.

1.4.2. n.1 . Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1923 - 1952 - 1923 - 1924 - 1926 - 1947 - 1948 - 1949: nn.1-27 - 1951: nn.1-32 - 1952: nn.1-89 Busta

1.4.2. n.2 . Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1953 - 1957 - 1953: nn.1-57 - 1954: nn.1-59 - 1955: nn.1-52 - 1956: nn.1-64 - 1957: nn.1-66 Busta

1.4.2. n.3 . Verbali di deliberazione del consiglio comunale - copie 1958 - 1961 - 1958: nn.1-71 - 1959: nn.1-87 - 1960: nn.1-114 - 1961: nn.1-85 Busta

108 serie 4.3 Verbali di deliberazione della giunta comunale - originali, 1924 - 1961

Contenuto La giunta comunale è sempre stata diretta espresione del consiglio comunale, esercitando competenze di natura più ristretta ed esecutiva. Nel periodo 1926 - 1945 la giunta comunale fu sostituita per legge dal podestà ( 4 febbraio 1926, n.237), è per questo motivo che si conservano in questa serie le deliberazioni del podestà. La giunta, attualmente, compie tutti gli atti di amministrazione che non siano riservati dalla legge o dallo statuto al consiglio e non rientrino nelle competenze previste dalla legge o dallo Statuto, del sindaco, degli organi di decentramento, del segretario comunale o dei funzionari dirigenti; riferisce annualmente al consiglio sulla propria attività, ne attua gli indirizzi generali e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso. In particolare, alla giunta spetta la presentazione del bilancio di previsione al consiglio entro il 31 ottobre di ogni anno.

1.4.3. n.1 . Verbali delle deliberazioni della giunta e del podestà 1924 febbraio 26 - 1940 dicembre 7 - Giunta comunale di Centa: 1924 febbraio 26 - 1926 aprile 27, nn.8 - 50; - podestà: 1937 gennaio 9 - 1940 novembre 2; - commissario prefettizio: 1940 novembre 26 - dicembre 7 Registro, cc.100 n.n.

1.4.3. n.2 . Verbali delle deliberazioni del podestà 1942 novembre 7 - 1945 marzo 15 Registro, cc. 101 n.n.

1.4.3. n.3 . "Registro dei verbali di deliberazione della Consulta dal 1 giugno 1945 al ..." 1944 novembre 20 - 1945 luglio 9 Contiene anche un fascicolo staccato : verbali delle decisioni prese dalla consulta comunale, 1944 novembre 20 - 1945 aprile 11 Registro, cc. 13 n. n.

1.4.3. n.4 . "Verbali seduta giunta e consiglio comunali dal 18.11 1945 al 13.8. 1948 (minuta segretario)" 1945 novembre 18 - 1949 aprile 26 Le deliberazioni sono registrate promiscuamente. Registro, cc. 109 n.n.

1.4.3. n.5 . Verbali di deliberazione della giunta comunale 1957 dicembre 6 - 1959 marzo 17 109

Registro, cc. 41 n.n.

1.4.3. n.6 . Verbali di deliberazione della giunta comunale 1959 marzo 25 - 1961 luglio 4 Registro, cc. 53 n.n.

110 serie 4.4 Verbali di deliberazione della giunta comunale - copie, 1923 - 1961

Contenuto Si tratta della raccolta delle copie delle deliberazioni della giunta da sottoporre a visto dell'autorità tutoria.

1.4.4. b.1 . Verbali di deliberazione della giunta comunale e del podestà - copie 1923 - 1934 - 1923 - 1926: giunta - 1926: podestà - 1927 - 1928 - 1929 - 1930 - 1931: nn.1-103 - 1932: nn.1-62 - 1933: nn.1-54 - 1934: nn.1-42 Busta

1.4.4. b.2 . Verbali di deliberazione del podestà - copie 1935 - 1939 - 1935: nn.1-68 - 1936: nn.1-52 - 1937: nn.1-65 - 1938: nn.1-63 - 1939: nn.1-59 Busta

1.4.4. b.3 . Verbali di deliberazione del podestà - copie 1940 - 1943 - 1940: nn.1-83 - 1941: nn.2-144 - 1942: nn.2-102 - 1943: nn.1-94 Busta

1.4.4. b.4 .

111

Verbali di deliberazione del podestà - copie 1944 - 1949 - 1944: nn.3-94 - 1945: podestà (nn.1-14), delegato podestarile (nn.15-30) e giunta comunale (nn.31-99) - 1946: giunta, nn.1-112 - 1947 - 1948 - 1949 Busta

1.4.4. b.5 . Verbali di deliberazione della giunta comunale - copie 1951 - 1957 - 1951: nn.2-37 - 1952: nn.1-54 - 1953: nn.1-76 - 1954: nn.1-92 - 1955: nn.1-93 - 1956: nn.1-122 - 1957: nn.1-96 Busta

1.4.4. b.6 . Verbali di deliberazione della giunta comunale - copie 1958 - 1961 - 1958: nn.1-157 - 1959: nn.1-137 - 1960: nn.1-134 - 1961: nn.1-152 Busta

112 serie 4.5 Indici delle deliberazioni del consiglio e della giunta, 1931 - 1954

1.4.5. n.1 . "Indice delle deliberazioni del podestà per l'anno 1931 - IX era fascista" 1931 gennaio 2 - 1931 dicembre 29 Registro, cc. 12 n.n.

1.4.5. n.2 . Indice delle deliberazioni del podestà 1932 gennaio 2 - 1933 dicembre 23 Registro, cc. 21 n.n.

1.4.5. n.3 . "Indice delle deliberazioni del podestà dal 1.1.1934 al 9.8.1938" 1934 gennaio 2 - 1938 luglio 9 Registro, cc. 36 n.n.

1.4.4. n.4 . "Indice delle deliberazioni del podestà" (tit. int.) 1938 luglio 21 - 1943 agosto 7 Registro, cc. 37 n.n.

1.4.5. n.5 . "Indice: deliberazioni podestarili dal nro.57 - 7.8.1943 al nro.30 - 31.10.1947 Deliberazioni della Giunta 1948. Deliberazioni del Consiglio 1948" 1943 agosto 7 - 1948 dicembre 22 - Podestà: 1943 agosto 7 - 1945 febbraio 23; - delegato podestarile:1945 marzo 12 - 15; - giunta: 1945 maggio 26 - 1947 ottobre 31; - consiglio comunale:1948 gennaio 24 - 1948 dicembre 22; - giunta: 1948 gennaio 17 - 1948 novembre 18 Registro, cc. 27 n.n.

1.4.5. n.6 . Indice delle deliberazioni del consiglio e della giunta comunali 1949 febbraio 10 - 1954 dicembre 31 - Consiglio comunale: 1949 febbraio 10 - 1954 dicembre 16 - Giunta comunale: 1949 aprile 1 - 1954 dicembre 31 Registro, cc. 46 n.n.

113 serie 4.6 Protocolli degli esibiti, 1924 - 1961

Contenuto Si tratta della raccolta cronologica dei protocolli usati per la registrazione quotidiana della corrispondenza in arrivo e partenza, dal 1924 al 1961. La tenuta di questi registri,del resto già in uso in epoca preunitaria, fu stabilito dal regolamento di applicazione della legge comunale e provinciale del 1865. Sui registri del protocollo sono riportati, oltre alle indicazioni sul contenuto, la data e la destinazione o la provenienza dei singoli atti, anche i dati relativi alla loro classificazione per categoria di affari ed i rimandi al numero di fascicolo della pratica in cui sono contenuti.

1.4.6. n.1 . Protocollo degli esibiti 1924 gennaio 1 - 1924 dicembre 31 nn. 1 - 1781 Registro

1.4.6. n.2 . Protocollo degli esibiti 1925 gennaio 2 - 1925 dicembre 31 nn. 1 - 2331 Registro

1.4.6. n.3 . Protocollo degli esibiti 1926 gennaio 2 - 1927 marzo 31 1926: nn.1 - 2619; 1927:nn.1 - 529 Registro

1.4.6. n.4 . Protocollo degli esibiti 1927 aprile 1 - 1928 agosto 11 1927: nn.530 - 2338; 1928: nn.1 - 1467 Registro

1.4.6. n.5 . Protocollo degli esibiti 1928 agosto 17 - 1929 giugno 21 114

1928: nn.1468 - 2296; 1929: nn.1 - 1641 Registro

1.4.6. n.6 . Protocollo degli esibiti 1929 giugno 21 - 1929 settembre 27 nn.1642 - 2746 Registro

1.4.6. n.7 . Protocollo degli esibiti 1929 settembre 27 - 1929 dicembre 16 nn.2747 - 3729 Registro

1.4.6. n.8 . Protocollo degli esibiti 1929 dicembre 16 - 1930 febbraio 13 1929: nn.3730 - 3964; 1930: nn.1 - 713 Registro

1.4.6. n.9 . Protocollo degli esibiti 1930 febbraio 14 - 1930 aprile 25 nn.714 - 1795 Registro

1.4.6. n.10 . Protocollo degli esibiti 1930 aprile 25 - 1931 marzo 20 1930: nn.1796 - 4146; 1931: nn.1 - 598 Registro

1.4.6. n.11 . Protocollo degli esibiti 1931 marzo 20 -1932 febbraio 4 1931: nn.599 - 3300; 1932: nn.1 - 269 Registro

115

1.4.6. n.12 . Protocollo degli esibiti 1932 febbraio 5 - 1933 febbraio 28 1932: nn.270 - 2770; 1933: nn.1 - 459 Registro

1.4.6. n.13 . Protocollo degli esibiti 1933 febbraio 28 - 1934 febbraio 25 1933: nn.460 - 2882; 1934: nn.1 - 480 Registro

1.4.6. n.14 . Protocollo degli esibiti 1934 febbraio 25 - 1935 maggio 8 1934: nn.481 - 2615; 1935: nn.1 - 800 Registro

1.4.6. n.15 . Protocollo degli esibiti 1935 maggio 9 - 1936 ottobre 5 1935: nn.801 - 2231; 1936: nn.1 - 1410 Registro

1.4.6. n.16 . Protocollo degli esibiti 1936 ottobre 5 - 1937 settembre 9 1936: nn.1411 - 2011; 1937: nn.1 - 1760 Registro

1.4.6. n.17 . Protocollo degli esibiti 1937 settembre 9 - 1938 settembre 16 1937: nn.1761 - 2566; 1938: nn.1 - 1540 Registro

1.4.6. n.18 . 116

Protocollo degli esibiti 1938 settembre 16 - 1939 dicembre 24 1938: nn.1541 - 2307; 1939: nn.1 - 2760 Registro

1.4.6. n.19 . Protocollo degli esibiti 1939 dicembre 26 - 1940 giugno 27 1939: nn.2761 - 2843; 1940: nn.1 - 1870 Registro

1.4.6. n.20 . Protocollo degli esibiti 1940 giugno 27 - 1940 dicembre 27 nn. 1871 - 4372 Registro

1.4.6. n.21 . Protocollo degli esibiti 1941 gennaio 1 - 1941 ottobre 12 nn. 1 - 3989 Registro

1.4.6. n.22 . Protocollo degli esibiti 1941 ottobre 12 - 1942 ottobre14 1941: nn. 3991 - 5059; 1942: nn.1 - 3890 Registro

1.4.6. n.23 . Protocollo degli esibiti 1942 ottobre15 - 1943 maggio 27 1942: nn. 3991 - 5059; 1943: nn.1 - 1840 Registro

1.4.6. n.24 . Protocollo degli esibiti 1943 maggio 27 - 1943 agosto 7 nn.1841 - 3000 117

Registro

1.4.6. n.25 . Protocollo degli esibiti 1943 agosto 7 - 1944 aprile 26 1943: nn.3001 - 4629; 1944: nn.1 - 1330 Registro

1.4.6. n.26 . Protocollo degli esibiti 1944 aprile 26 - 1944 dicembre 12 nn.1331 - 4246 Registro

1.4.6. n.27 . Protocollo degli esibiti 1944 dicembre 12 - 1945 agosto 17 1944: nn. 4247 - 4535; 1945: nn.1 - 2520 Registro

1.4.6. n.28 . Protocollo degli esibiti 1945 agosto 17 - 1946 maggio 14 1945: nn. 2521 - 4485; 1946: nn.1 - 2170 Registro

1.4.6. n.29 . Protocollo degli esibiti 1946 maggio 14 - 1947 marzo 2 1946: nn. 2171 - 5864; 1947: nn.1 - 980 Registro

1.4.6. n.30 . Protocollo degli esibiti 1947 marzo 2 - 1948 marzo 21 1947: nn. 981 - 4356; 1948: nn. 1 - 930 Registro

118

1.4.6. n.31 . Protocollo degli esibiti 1948 marzo 21 - 1949 luglio 6 1948: nn. 931 - 3785; 1949: nn. 1 - 1650 Registro

1.4.6. n.32 . Protocollo degli esibiti 1949 luglio 7 - 1950 settembre 15 1949: nn. 1651 - 3210; 1950: nn. 1 - 2400 Registro

1.4.6. n.33 . Protocollo degli esibiti 1950 settembre 15 - 1951 giugno 11 1950: nn. 2401 - 3335; 1951: nn. 1 - 1520 Registro

1.4.6. n.34 . Protocollo degli esibiti 1951 giugno 11 - 1952 aprile 12 1951: nn.1521 - 3391; 1952: nn. 1 - 1110 Registro

1.4.6. n.35 . Protocollo degli esibiti 1952 aprile 12 - 1952 dicembre 31 nn. 1111 - 4047 Registro

1.4.6. n.36 . Protocollo degli esibiti 1953 gennaio 2 - 1953 dicembre 1 nn. 1 - 4010 Registro

1.4.6. n.37 . Protocollo degli esibiti 1953 dicembre 1 - 1954 ottobre 18 119

1953: nn. 4011 - 4357; 1954: nn. 1 - 3560 Registro

1.4.6. n.38 . Protocollo degli esibiti 1954 ottobre 18 - 1955 maggio 31 1954: nn. 3561 - 4459; 1955: nn. 1 - 2100 Registro

1.4.6. n.39 . Protocollo degli esibiti 1955 maggio 31 - 1956 giugno 8 1955: nn. 2101 - 4751; 1956: nn. 1 - 1780 Registro

1.4.6. n.40 . Protocollo degli esibiti 1956 giugno 8 - 1956 novembre 30 nn. 1781 - 3790 Registro

1.4.6. n.41 . Protocollo degli esibiti 1956 dicembre 1 -1957 novembre 28 1956: nn.3791 - 4142; 1957: nn.1 - 3550 Registro

1.4.6. n.42 . Protocollo degli esibiti 1957 novembre 28 - 1958 novembre 11 1957: nn.3351 - 3872; 1958: nn.1 - 3590 Registro

1.4.6. n.43 . Protocollo degli esibiti 1958 novembre 11 - 1959 luglio 7 1958: nn.3591 - 4087; 1959: nn.1 - 1990

120

Registro

1.4.6. n.44 . Protocollo degli esibiti 1959 luglio 7 - 1960 aprile 4 1959: nn.1991 - 3943; 1960: nn.1 - 1060 Registro

1.4.6. n.45 . Protocollo degli esibiti 1960 aprile 4 - 1960 dicembre 3 nn.1061 - 4070 Registro

1.4.6. n.46 . Protocollo degli esibiti 1960 dicembre 3 - 1961 dicembre 11 1960: nn.4071 - 4370; 1961; nn.1 - 3740 Registro

121 serie 4.7 Carteggio ed atti ordinati per anno, 1924 - 1961

Contenuto La serie raccoglie il carteggio (lettere missive e responsive) e gli atti (documenti diversi dal carteggio) prodotti per la trattazione degli affari relativi alle diverse attività di competenza del comune. In seguito al R.D. 11.1.1923, n.9 che estendeva al Trentino la legge comunale italiana, venne introdotto nell'ordinamento del carteggio e degli atti il titolario impostato su 15 categorie previsto dalla circolare del Ministero dell'interno, 1 marzo 1897, n.17100/2 e più precisamente: I Amministrazione; II Opere pie e beneficenza; III Polizia urbana e rurale; IV Sanità ed igiene; V Finanze; VI Governo; VII Grazia, Giustizia e Culto; Leva e Truppa; IX Istruzione pubblica; X Lavori pubblici, Poste e Telefoni; XI Agricoltura, Industria e Commercio; XII Stato civile, Censimento e Statistica; XIII Esteri; XIV Oggetti diversi; XV Pubblica sicurezza. Durante il lavoro di riordino è emerso che il carteggio e gli atti riportano la registrazione della categoria, classe e fascicolo fino al 1931 e le stesse annotazioni vengono riportate sul protocollo degli esibiti. Successivamente le registrazioni si presentano meno precise, alcuni documenti recano diciture diverse dalle categorie come per esempio: le scritte R.C. e R.A. che significano registro certificati e registro avvisi; altri non presentano alcuna dicitura. Questa serie raccoglie in successione cronologica, i carteggi e gli atti di tutti gli affari comunali distribuiti per annate di produzione e nell'ambito di queste, per materie, corrispondenti alle categorie di classificazione previste dal titolario di cui si è fatto cenno. Inoltre si conservano, dal 1935 al 1940 delle buste contenenti documenti riportanti solo il n. di protocollo e una lettera S scritta a matita che contraddistingue i documenti ritenuti meno importanti e per questo non classificati con le categorie. Si presume che la lettera S (che significa "secondari") sia stata apposta in un secondo tempo durante un riordino della serie. Sono segnalati alcuni fascicoli ritenuti di particolare interesse.

1.4.7. b.1 . Carteggio ed atti 1924 Cat. I-V Busta

1.4.7. b.2 . Carteggio ed atti 1924 Cat. VI-XI Busta

1.4.7. b.3 . Carteggio ed atti

122

1924 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.4 . Carteggio ed atti 1925 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.5 . Carteggio ed atti 1925 Cat. V-VI Busta

1.4.7. b.6 . Carteggio ed atti 1925 Cat. VII-IX Busta

1.4.7. b.7 . Carteggio ed atti 1925 Cat. X-XII Busta

1.4.7. b.8 . Carteggio ed atti 1925 Cat. XIII-XV Busta

1.4.7. b.9 . Carteggio ed atti 1926 Cat. I-V Busta

1.4.7. b.10 . Carteggio ed atti 1926 123

Cat. VI-X Busta

1.4.7. b.11 . Carteggio ed atti 1926 Cat. XI-XV Busta

1.4.7. b.12 . Carteggio ed atti 1927 Cat. I-V Busta

1.4.7. b.13 . Carteggio ed atti 1927 Cat. VI-X Busta

1.4.7. b.14 . Carteggio ed atti 1927 Cat. XI Busta

1.4.7. b.15 . Carteggio ed atti 1927 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.16 . Carteggio ed atti 1928 Cat. I-IV; Si segnala in cat. I: Decreto della prefettura di Trento, (Div.II/A, n. 62006 del 21. 1.1929) di unione dei comuni di Calceranica,Caldonazzo, Centa San Nicolò in un unico comune denominato Caldonazzo, 1928 - 1929 Busta

1.4.7. b.17 .

124

Carteggio ed atti 1928 Cat. V-VI Busta

1.4.7. b.18 . Carteggio ed atti 1928 Cat. VII-X Busta

1.4.7. b.19 . Carteggio ed atti 1928 Cat. XI-XV Busta

1.4.7. b.20 . Carteggio ed atti 1929 Cat. I-III Busta

1.4.7. b.21 . Carteggio ed atti 1929 Cat. IV-V; Si segnala in cat. IV: Rapporti con il Consorzio veterinario, 1929 - 1960; 1972 - 1977 Busta

1.4.7. b.22 . Carteggio ed atti 1929 Cat. VI-VIII Busta

1.4.7. b.23 . Carteggio ed atti 1929 Cat. IX-X; Si segnala in cat. X: Atti preparatori di costituzione del Consorzio irriguo, 1929 - 1930 Busta

125

1.4.7. b.24 . Carteggio ed atti 1929 Cat. XI-XV Busta

1.4.7. b.25 . Carteggio ed atti 1930 Cat. I-IV; Si segnala in cat. I: carteggio ed atti relativi allo stemma comunale Busta

1.4.7. b.26 . Carteggio ed atti 1930 Cat. V Busta

1.4.7. b.27 . Carteggio ed atti 1930 Cat. VI - VIII Busta

1.4.7. b.28 . Carteggio ed atti 1930 Cat. IX - XI Busta

1.4.7. b.29 . Carteggio ed atti 1930 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.30 . Carteggio ed atti 1931 Cat. I-IV Busta

126

1.4.7. b.31 . Carteggio ed atti 1931 Cat. V-VIII Busta

1.4.7. b.32 . Carteggio ed atti 1931 Cat. IX-XI Busta

1.4.7. b.33 . Carteggio ed atti 1931 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.34 . Carteggio ed atti 1932 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.35 . Carteggio ed atti 1932 Cat. V-IX Busta

1.4.7. b.36 . Carteggio ed atti 1932 Cat. X-XI Busta

1.4.7. b.37 . Carteggio ed atti 1932 Cat. XII-XV Busta

127

1.4.7. b.38 . Carteggio ed atti 1933 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.39 . Carteggio ed atti 1933 Cat. V Busta

1.4.7. b.40 . Carteggio ed atti 1933 Cat. VI-IX Busta

1.4.7. b.41 . Carteggio ed atti 1933 Cat. X-XII Busta

1.4.7. b.42 . Carteggio ed atti 1933 Cat. XIII-XV Busta

1.4.7. b.43 . Carteggio ed atti 1934 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.44 . Carteggio ed atti 1934 Cat. V-VI Busta

128

1.4.7. b.45 . Carteggio ed atti 1934 Cat. VII-XI Busta

1.4.7. b.46 . Carteggio ed atti 1934 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.47 . Carteggio ed atti 1935 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.48 . Carteggio ed atti 1935 Cat. V-VIII Busta

1.4.7. b.49 . Carteggio ed atti 1935 Cat. IX-XII Busta

1.4.7. b.50 . Carteggio ed atti 1935 - Cat. XIII-XV; -" Atti secondari" Busta

1.4.7. b.51 . Carteggio ed atti 1936 Cat. I-IV Busta

129

1.4.7. b.52 . Carteggio ed atti 1936 Cat. V-VII Busta

1.4.7. b.53 . Carteggio ed atti 1936 Cat. VIII-X Busta

1.4.7. b.54 . Carteggio ed atti 1936 Cat. XI-XV Busta

1.4.7. b.55 . Atti secondari 1936 Busta

1.4.7. b.56 . Carteggio ed atti 1937 Cat. I-IV; Si segnala in cat. I: decreto di concessione dello stemma comunale Busta

1.4.7. b.57 . Carteggio ed atti 1937 Cat. V-VII Busta

1.4.7. b.58 . Carteggio ed atti 1937 Cat. VIII-X Busta

130

1.4.7. b.59 . Carteggio ed atti 1937 Cat. XI-XIII Busta

1.4.7. b.60 . Carteggio ed atti 1937 Cat. XIV-XV e atti secondari Busta

1.4.7. b.61 . Carteggio ed atti 1938 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.62 . Carteggio ed atti 1938 Cat. V Busta

1.4.7. b.63 . Carteggio ed atti 1938 Cat. V-X Busta

1.4.7. b.64 . Carteggio ed atti 1938 Cat. XI-XII Busta

1.4.7. b.65 . Carteggio ed atti 1938 Cat. XIII-XV Busta

131

1.4.7. b.66 . Atti secondari 1938 Busta

1.4.7. b.67 . Carteggio ed atti 1939 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.68 . Carteggio ed atti 1939 Cat. V-VIII Busta

1.4.7. b.69 . Carteggio ed atti 1939 Cat. IX-XI Busta

1.4.7. b.70 . Carteggio ed atti 1939 Cat. Xi bis-XII Busta

1.4.7. b.71 . Carteggio ed atti 1939 - Cat. XIII-XV; - " Atti secondari" Busta

1.4.7. b.72 . Carteggio ed atti 1940 Cat. I-IV Busta

132

1.4.7. b.73 . Carteggio ed atti 1940 Cat. V-VII Busta

1.4.7. b.74 . Carteggio ed atti 1940 Cat. VIII-X Busta

1.4.7. b.75 . Carteggio ed atti 1940 Cat. XI Busta

1.4.7. b.76 . Carteggio ed atti 1940 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.77 . Atti secondari 1940 Busta

1.4.7. b.78 . Carteggio ed atti 1941 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.79 . Carteggio ed atti 1941 Cat. V-VII Busta

1.4.7. b.80 .

133

Carteggio ed atti 1941 Cat. VIII-IX Busta

1.4.7. b.81 . Carteggio ed atti 1941 Cat. X-XI Busta

1.4.7. b.82 . Carteggio ed atti 1941 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.83 . Carteggio ed atti 1942 Cat. I-III Busta

1.4.7. b.84 . Carteggio ed atti 1942 Cat. IV-VII Busta

1.4.7. b.85 . Carteggio ed atti 1942 Cat. VIII/1-3 Busta

1.4.7. b.86 . Carteggio ed atti 1942 Cat. VIII/4-8-IX Busta

1.4.7. b.87 .

134

Carteggio ed atti 1942 Cat. X-XI Busta

1.4.7. b.88 . Carteggio ed atti 1942 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.89 . Carteggio ed atti 1943 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.90 . Carteggio ed atti 1943 Cat. V-VII Busta

1.4.7. b.91 . Carteggio ed atti 1943 Cat. VIII-IX Busta

1.4.7. b.92 . Carteggio ed atti 1943 Cat. X-XI Busta

1.4.7. b.93 . Carteggio ed atti 1943 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.94 .

135

Carteggio ed atti 1944 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.95 . Carteggio ed atti 1944 Cat. V-VII Busta

1.4.7. b.96 . Carteggio ed atti 1944 Cat. VIII-X Busta

1.4.7. b.97 . Carteggio ed atti 1944 Cat. XI Busta

1.4.7. b.98 . Carteggio ed atti 1944 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.99 . Carteggio ed atti 1945 Cat. I-V Busta

1.4.7. b.100 . Carteggio ed atti 1945 Cat. VI-VIII Busta

1.4.7. b.101 .

136

Carteggio ed atti 1945 Cat. IX-XI Busta

1.4.7. b.102 . Carteggio ed atti 1945 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.103 . Carteggio ed atti 1946 Cat. I-II Busta

1.4.7. b.104 . Carteggio ed atti 1946 Cat. III-VII Busta

1.4.7. b.105 . Carteggio ed atti 1946 Cat. VIII-X Busta

1.4.7. b.106 . Carteggio ed atti 1946 Cat. XI Busta

1.4.7. b.107 . Carteggio ed atti 1946 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.108 .

137

Carteggio ed atti 1947 Cat. I-V Busta

1.4.7. b.109 . Carteggio ed atti 1947 Cat. VI-X Busta

1.4.7. b.110 . Carteggio ed atti 1947 Cat. XI-XV Busta

1.4.7. b.111 . Carteggio ed atti 1948 Cat. I-V Busta

1.4.7. b.112 . Carteggio ed atti 1948 Cat. VI-X Busta

1.4.7. b.113 . Carteggio ed atti 1948 Cat. XI-XV Busta

1.4.7. b.114. Carteggio ed atti 1949 Cat. I-III Busta

1.4.7. b.115 .

138

Carteggio ed atti 1949 Cat. IV-IX Busta

1.4.7. b.116 . Carteggio ed atti 1949 Cat. X-XV Busta

1.4.7. b.117 . Carteggio ed atti 1950 Cat. I-VI Busta

1.4.7. b.118 . Carteggio ed atti 1950 Cat. VII-X Busta

1.4.7. b.119 . Carteggio ed atti 1950 Cat. XI-XV Busta

1.4.7. b.120 . Carteggio ed atti 1951 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.121 . Carteggio ed atti 1951 Cat. V-X Busta

1.4.7. b.122 .

139

Carteggio ed atti 1951 Cat. XI-XV Busta

1.4.7. b.123 . Carteggio ed atti 1952 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.124 . Carteggio ed atti 1952 Cat. V-IX Busta

1.4.7. b.125 . Carteggio ed atti 1952 Cat. X-XV Busta

1.4.7. b.126 . Carteggio ed atti 1953 Cat. I-V Busta

1.4.7. b.127 . Carteggio ed atti 1953 Cat. VI-X Busta

1.4.7. b.128 . Carteggio ed atti 1953 Cat. XI-XV Busta

1.4.7. b.129.

140

Carteggio ed atti 1954 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.130 . Carteggio ed atti 1954 Cat. V-IX Busta

1.4.7. b.131 . Carteggio ed atti 1954 Cat. X-XI Busta

1.4.7. b.132 . Carteggio ed atti 1954 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.133 . Carteggio ed atti 1955 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.134 . Carteggio ed atti 1955 Cat. V-VIII Busta

1.4.7. b.135 . Carteggio ed atti 1955 Cat. IX-XI Busta

1.4.7. b.136 .

141

Carteggio ed atti 1955 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.137 . Carteggio ed atti 1956 Cat. I-V Busta

1.4.7. b.138 . Carteggio ed atti 1956 Cat. VI-X Busta

1.4.7. b.139 . Carteggio ed atti 1956 Cat. XI-XV Busta

1.4.7. b.140 . Carteggio ed atti 1957 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.141 . Carteggio ed atti 1957 Cat. V-X Busta

1.4.7. b.142 . Carteggio ed atti 1957 Cat. XI Busta

1.4.7. b.143 .

142

Carteggio ed atti 1957 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.144 . Carteggio ed atti 1958 Cat. I-V Busta

1.4.7. b.145 . Carteggio ed atti 1958 Cat. VI-X; Si segnala in cat. IX: "Ambulatorio medico scolastico", 1958 - 1969 Busta

1.4.7. b.146 . Carteggio ed atti 1958 Cat. XI-XV Busta

1.4.7. b.147 . Carteggio ed atti 1959 Cat. I-IV Busta

1.4.7. b.148 . Carteggio ed atti 1959 Cat. V-X Busta

1.4.7. b.149 . Carteggio ed atti 1959 Cat. XI-XV Busta

143

1.4.7. b.150 . Carteggio ed atti 1960 Cat. I-V Busta

1.4.7. b.151 . Carteggio ed atti 1960 Cat. VI-XI Busta

1.4.7. b.152 . Carteggio ed atti 1960 Cat. XII-XV Busta

1.4.7. b.153 . Carteggio ed atti 1961 Cat. I-VI Busta

1.4.7. b.154 . Carteggio ed atti 1961 Cat. VII-XI Busta

1.4.7. b.155 . Carteggio ed atti 1961 Cat. XII-XV; - Carteggio ed atti del secolo XX Busta

144 serie 4.8 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1918 - 1992

Contenuto Al momento del riordino questo materiale si trovava: diviso in pratiche, cioè documenti condizionati in cartelline riportanti l'oggetto, racchiuso in buste relative allo stesso oggetto. Le pratiche per la loro stessa natura non possono essere racchiuse in un stabilito lasso di tempo, per questo motivo presentano date che esulano dal periodo interessato al riordino. Questa impostazione ha portato, in fase di riordino, al raggruppamento delle buste per materia, corrispondenti ai diversi settori di attività cui si riferivano perché essi, mantenendo inalterata la loro fisionomia originaria, venissero a ricomporre, nel grado di completezza consentito dalle dispersioni, il quadro generale della documentazione relativa a ciascun settore. Sono stati trovati dei settori di attività, sulla falsa riga del titolario del 1897. Il contenuto delle singole unità è descritto in inventario, evidenziando i fascicoli di agevole visibilità ritenuti di particolare interesse per la storia e i diritti del comune, nonché per la ricerca in generale. Si precisa che l'ordine cronologico è necessariamente legato ai diversi gruppi di atti presenti in questa serie.

1.4.8. b.1 . "Pratiche personali dei dipendenti fuori servizio" 1926 - 1992 Busta

1.4.8. b.2 . Cassa previdenza impiegati e salariati, istituto nazionale dipendenti enti locali 1927 - 1979 Circolari, esposizioni, carteggio, atti, inscrizioni, con documenti datati a partire dal 1920 Busta

1.4.8. b.3 . Trattamento economico dei dipendenti 1929 - 1982 Circolari, disposizioni, elenchi, deliberazioni, carteggio ed atti Busta

1.4.8. b.4 . Previdenza sociale 1926 - 1955 - Patronato nazionale per le assicurazioni sociali: disposizioni, circolari, corrispondenza, richiesta sussidi, contiene fra l'altro: registro "domande sussidio", 1931 - 1939 e registro "movimento fondi", 1932 - 1950, 1926 - 1939 - Ordinativi e rendiconti dell'istituto nazionale della previdenza sociale, 1945 - 1955 Busta

145

1.4.8. b.5 . Rapporti con la federazione provinciale dipendenti enti locali 1945 - 1961 Busta

1.4.8. b.6 . Regolamenti comunali sostituiti 1926 - 1967 - n.2: regolamenti organici per i dipendenti comunali, 1929; 1939 - n.4: regolamento per l'applicazione imposta consumo energia elettrica, 1930 - n.5: regolamento per l'esercizio della professione di barbiere e parrucchiere, 1932; 1963 - 1964 - n.5 (sic!): regolamento per il servizio pubblico di autonoleggio da rimessa, 1930 - 1960 - n.7: regolamento fornitura acqua potabile,1938 - 1960; 1962 - 1967 - n.8: regolamento per l'imposta delle prestazioni d'opere, 1930 - n.9: regoalamento di polizia edilizia, 1928 - 1943 - n.11: regolamento locale di igiene - polizia mortuaria e cimiteriale, 1928 - 1957 - regolamento comunale di polizia mortuaria, 1953 - 1960 - n.12: regolamento trasporto prodotti boschivi e prescrizioni di massima e di polizia forestale, 1926 - 1951 - n.13: regolamento applicazione imposta consumo sui materiali da costruzione, 1928 - 1950; 1963; 1965 - n.16: regolamento disciplinante il servizio di macellazione pubblica e privata, 1930 - 1958 - n.17: regolamento provinciale di polizia zooiatrica, 1927 Busta

1.4.8. b.7 . Commissioni comunali 1927 - 1939 - Commissione comunale censuaria, 1928 - 1931; - rappresentanza comunale facente parte alla commissione mandamentale delle imposte dirette, 1927 -1933; - commissione per la disciplina del commercio, 1926 - 1939; - elezioni per la nomina del presidente e membri della commissione consorziale apistica della provincia di Trento, 1928 - 1934; Busta

1.4.8. b.8 . "Raccolta circolari" 1932 - 1938 Si tratta di una raccolta di circolari divise in categorie Busta

1.4.8. b.9 . Avvisi ed affissioni 1932 - 1946 Si tratta di avvisi protocollati con la dicitura "reg. affissioni" Busta

146

1.4.8. b.10 . Avvisi ed affissioni 1947 - 1952 Si tratta di avvisi protocollati con la dicitura "reg. affissioni" Busta

1.4.8. b.11 . Avvisi ed affissioni 1953 - 1954 Si tratta di avvisi protocollati con la dicitura "reg. affissioni" Busta

1.4.8. b.12 . Avvisi ed affissioni 1955 - 1956 Si tratta di avvisi protocollati con la dicitura "reg. affissioni" Busta

1.4.8. b.13 . Avvisi ed affissioni 1957 - 1961 Si tratta di avvisi protocollati con la dicitura "reg. affissioni" Busta

1.4.8. b.14 . Spedalità 1925 - 1961 - Pratiche di spedalità in ordine alfabetico: A - Z, 1925 - 1957; - cartelle nominative delle spedalità: A - W, 1950 - 1961 Busta

1.4.8. b.15 . Spedalità 1927 - 1948 - "Indice - registro spedalità" e pratiche relative in ordine alfabetico Busta

1.4.8. b.16 . Spedalità 1926 - 1947 Ordini esecutivi di pagamento, elenchi e corrispondenza Busta

147

1.4.8. b.17 . Spedalità 1941 - 1959 Circolari, ordini di ricovero, atti relativi ai pagamenti Busta

1.4.8. b.18 . "Spedalità pagate dagli abbienti" 1934 - 1940 Busta

1.4.8. b.19 . Spedalità 1927 - 1942 Ricoveri, pagamenti e rimborsi Busta

1.4.8. b.20 . Spedalità 1943 - 1946 Ricoveri, pagamenti e rimborsi Busta

1.4.8. b.21 . Spedalità 1947 - 1952 Ricoveri, pagamenti e rimborsi Busta

1.4.8. b.22 . Sussidi e maggiorazione trattamento assistenziale a profughi e poveri 1946 - 1952 Busta

1.4.8. b.23 . Sussidi e maggiorazione trattamento assistenziale a profughi e poveri 1952 - 1956 Busta

1.4.8. b.24 . Albergo Monterovere: affittanze e compravendita 1951 - 1976

148

Carteggio, atti, notifiche, deliberazioni, copie di contratti n.151 del 1952; n.197 del 1962 e n.299 del 1966 Busta

1.4.8. b.25 . Pratiche mutui passivi 1930 - 1968 Deliberazioni, carteggio, atti, contratti, prospetti e piani d'ammortamento Busta

1.4.8. b.26 . Imposte e tasse 1925 - 1953 - Tassa manomorta, 1925 - 1953; - ricorsi presentati contro l'applicazione delle tasse comunali e relative decisioni, 1930 - 1931; - "Verbali commissione comunale accertamento imposte e tasse", 1935 - 1937; - 4 registri di ricevute delle schede e dei ricorsi per le imposte dirette, 1936 novembre 29 - 1952 marzo 31 Busta

1.4.8. b.27 . Imposte e tasse 1942 - 1964 - Provvedimenti in materia di tasse e stampati, 1942 - 1964; - registro dei verbali della commissione esame ricorsi I istanza contro le imposte comunali, 1946 novermbre 17 - 1951 gennaio; - imposta sul valore locativo, 1958 - 1959; - imposte e tasse comunali, 1961 Busta

1.4.8. b.28 . Imposta di famiglia 1931 - 1949 Ricorsi, elenchi, tariffe e decisioni Busta

1.4.8. b.29 . Imposta di famiglia 1950 - 1959 Disposizioni relative all'applicazione dell'imposta, ricorsi, decisioni della commissione provinciale sui ricorsi e matricole imposte di famiglia Busta

1.4.8. b.30 . Imposta di famiglia 1953 - 1955

149

Notifiche di accertamento: A-K Busta

1.4.8. b.31 . Imposta di famiglia 1953 - 1955 Notifiche di accertamento: L-Z Busta

1.4.8. b.32 . Imposta di famiglia 1953 - 1957 Domande, ricorsi, convocazioni e decisioni Busta

1.4.8. b.33 . Imposta di famiglia 1954 - 1959 Domande, ricorsi, convocazioni, decisioni e notifiche Busta

1.4.8. b.34 . Imposta di famiglia 1957 - 1964 Domande, ricorsi, denunce di variazione, convocazioni, decisioni e notifiche Busta

1.4.8. b.35 . Imposta di consumo 1952 - 1958 Circolari, statistiche, tariffe, rilevazioni e appalti Busta

1.4.8. b.36 . Consegna mobili e proprietà del Fascio di combattimento, gruppi rionali, comando G.I.L. e dopolavoro al comune 1943 - 1964 Verbali di consegna, elenchi, carteggio, atti e deliberazione con documenti del 1938 Busta

1.4.8. b.37 . Commissione elettorale comunale 1947 - 1964 - 5 registri dei verbali di deliberazione della commissione elettorale comunale, 1947 novembre 30 - 1959 novembre 24, nn.1-118 150

- 2 registri dei verbali delle operazioni di inserimento ed estrazione delle schede dallo schedario elettorale, 1954 giugno 15 - 1964 aprile 16, nn.1-100 - Copie delle deliberazioni, 1954 - 1964 Busta

1.4.8. b.38 . Revisioni delle liste elettorali 1926 - 1929 Busta

1.4.8. b.39 . Revisioni delle liste elettorali 1930 - 1938 Busta

1.4.8. b.40 . Servizio elettorale 1945 Circolari, atti, verbali ed elenchi Busta

1.4.8. b.41 . Servizio elettorale 1946 - 1947 Corrispondenza, iscrizioni e cancellazioni dalle liste elettorali Busta

1.4.8. b.42 . Revisioni liste elettorali 1946 - 1950 Busta

1.4.8. b.43 . Revisioni annuali e dinamiche delle liste elettorali 1951 - 1954 Busta

1.4.8. b.44 . Revisioni annuali e dinamiche delle liste elettorali 1955 - 1958 Busta

151

1.4.8. b.45 . Revisioni annuali e dinamiche delle liste elettorali 1959 - 1962 Busta

1.4.8. b.46 . Referendum istituzionale e assemblea costituente 1946 giugno 2 Verbali delle operazioni di voto, carteggio ed atti Busta

1.4.8. b.47 . Elezioni amministrative e politiche 1946 - 1948 - Elezioni della giunta municipale, 1946 giugno 30; - elezioni amministrative, 1947 luglio 27; - elezioni politiche, 1948 aprile 18; - elezioni del consiglio regionale, 1948 novembre 28 Busta

1.4.8. b.48 . Elezioni comunali e regionali 1952 - Elezioni comunali, 1952 maggio 25; - elezioni del consiglio regionale, 1952 novembre 16 Busta

1.4.8. b.49 . Elezioni politiche 1953 giugno 7 Busta

1.4.8. b.50 . Elezioni comunali 1956 maggio 27 Busta

1.4.8. b.51 . Elezioni del consiglio regionale 1956 novembre 11 Busta

152

1.4.8. b.52 . Elezioni politiche 1958 maggio 25 Busta

1.4.8. b.53 . Elezioni amministrative 1960 maggio 29 Busta

1.4.8. b.54 . Elezioni del consiglio regionale 1960 novembre 6 Busta

1.4.8. b.55 . Orfani di guerra 1919 - 1945 Elenchi, schede individuali e di famiglia, corrispondenza Busta

1.4.8. b.56 . Requisizione di quadrupedi e di veicoli 1921 - 1974 - "Registro di cavalli e muli entrati nel territorio del comune suddetto e di cui sono venute in possesso persone del comune stesso dopo l'ultima rivista del commissario militare, compresi i puledri stati denunciati per aver compiuto due anni di età", 1923 - 1942 Il registro riporta: i verbali redatti dal commissario militare al termine di ogni rivista fatta nel comune, la data delle dichiarazioni di possesso, i dati del proprietario del quadrupede, i dati segnaletici e attitudini degli animali e le variazioni avvenute; - "Registro di cavalli e muli entrati nel territorio del comune suddetto e di cui sono venute in possesso persone del comune stesso dopo l'ultima rivista del commissario militare, compresi i puledri stati denunciati per aver compiuto due anni di età", 1952 - 1967 Il registro riporta: i verbali redatti dal commissario militare al termine di ogni rivista fatta nel comune, la data delle dichiarazioni di possesso, i dati del proprietario del quadrupede, i dati segnaletici e attitudini degli animali e le variazioni avvenute; - Registro con schede mobili indicanti i quadrupedi, i veicoli, le bardature posseduti: muli e cavalli, 1952 - 1967 Il registro riporta i dati relativi ai cavalli e ai muli posseduti; - Rubrica alfabetica dei quadrupedi, 1923 - 1938 Il registro riporta: data d'iscrizione sulla rubrica e relativa compilazione dellla nuova scheda, dati del proprietario, numero dei quadrupedi posseduti e dichiarati; - "Bollettario delle denuncie fatte dai proprietari in ottemperanza al disposto dell'art.4 della legge 22 giugno 1913, n.693 sulla requisizione dei quadrupedi e dei veicoli per il regio esercito, circa i mutamenti per acquisti, permute, vendite, cessioni o comunque perdite nei quadrupedi e veicoli da loro posseduti", 1941 - 1957 Si tratta delle matrici di bollette che riportano: n. d'ordine, intestazione del comune, nome, cognome, paternità, professione, domicilio del proprietario, dichiarazione della requisizione, la residenza abituale del quadrupede e i dati segnaletici dell'animale, la data e la firma del proprietario; - Circolari, disposizioni, carteggio ed atti relativi alla requisizione dei quadrupedi, 1921 - 1974 153

Busta

1.4.8. b.57 . Mobilitazione civile 1933 - 1939; 1942 Progetto di mobilitazione, corrispondenza, richieste di esonero e protocollo riservato della mobilitazione civile Busta

1.4.8. b.58 . Sussidi ai congiunti dei militari 1935 - 1945 Ruoli, circolari, domande, concessioni e disposizioni Busta

1.4.8. b.59 . Sussidi ai congiunti dei militari 1935 - 1955 Verbali della commissione comunale per l'erogazione dei sussidi ai congiunti dei militari con atti relativi Busta

1.4.8. b.60 . Ufficio notizie alle famiglie dei soldati richiamati alle armi 1935 - 1945; 1949 Circolari, comunicazioni, elenchi e corrispondenza contiene fra l'altro: protocollo degli esibiti, 1942 settembre 2 - 1944 marzo 6 Busta

1.4.8. b.61 . Sfollati 1942 - 1946 - Registro degli sfollati, 1942 - 1943; - movimento sfollati, 1943 - 1946; - pratiche sfollati nel comune di Caldonazzo in ordine alfabetico, 1943 - 1946 Busta

1.4.8. b.62 . Sfollati 1940 - 1954 Pratiche sfollati rientrati nei luoghi di provenienza: lettere M - Z Busta

1.4.8. b.63 . Sfollati 1943 - 1947 154

Atti relativi all'assistenza agli sfollati Busta

1.4.8. b.64 . Sussidi ai reduci 1945 - 1948 Atti relativi all'assistenza ai reduci disoccupati e bisognosi Busta

1.4.8. b.65 . Occupazione alloggi per le truppe 1943 - 1948 Atti relativi all'occupazioe di alloggi da parte delle truppe germaniche, italiane ed alleate Busta

1.4.8. b.66 . Razionamento consumi 1941 - 1945 Circolari, disposizioni, assegnazioni generi alimentari e non Busta

1.4.8. b.67 . Razionamento consumi 1943 - 1947 Carteggio, atti, circolari, denunce ed elenchi Busta

1.4.8. b.68 . Manutenzione gratuita delle strade comunali 1928 - 1941 Elenchi, ruoli, registri, carteggio ed atti relativi alle prestazioni d'opera gratuita per la manutenzione delle strade comunali Busta

1.4.8. b.69 . Schedario prestazioni opere gratuite 1937 - 1940 Schede individuali dei braccianti prestatori d'opera raccolti in ordine di via Busta

1.4.8. b.70 . Schedario prestazioni opere gratuite 1937 - 1940 Schede individuali dei braccianti prestatori d'opera raccolti in ordine di via 155

Busta

1.4.8. b.71 . Schedario prestazioni opere gratuite 1937 - 1940 Schede individuali dei carrettieri prestatori d'opera raccolti in ordine di via Busta

1.4.8. b.72 . Schedario prestazioni opere gratuite 1937 - 1940 Schede individuali dei prestatori d'opera della frazione di Calceranica raccolti in ordine di via Busta

1.4.8. b.73 . Allacciamento all'acquedotto 1948 - 1967 Domande e autorizzazioni concesse per allacciamento all'acquedotto e installazioni spine: lettere A - F Busta

1.4.8. b.74 . Allacciamento all'acquedotto 1949 - 1967 Domande e autorizzazioni concesse per allacciamento all'acquedotto e installazioni spine: lettere G - Z Busta

1.4.8. b.75 . Allacciamento acquedotto 1934 - 1961 Domande, variazioni, cessazioni, stato spine morte Busta

1.4.8. b.76 . Rapporti con l'unione nazionale imprese elettriche minori 1958 - 1965 Atti, circolari e disposizioni Busta

1.4.8. b.77 . Sessioni forestali 1936 - 1943 Busta

156

1.4.8. b.78 . Sessioni forestali 1944 - 1949 Busta

1.4.8. b.79 . Sessioni forestali 1950 - 1961 Busta

1.4.8. b.80 . Ufficio per gli accertamenti agricoli 1943 - 1945 Carteggio, atti, circolari e rendiconti: nn.1-985 Busta

1.4.8. b.81 . Rapporti con la Cassa mutua comunale coltivatori diretti 1955 - 1964 Elezioni, elenchi, verbali ed atti relativi Busta

1.4.8. b.82 . Censimento rottami e manufatti in rame 1940 - 1941 Denunce di detenzione manufatti in rame e consegna obbligatoria alla ditta Mondini di Trento Busta

1.4.8. b.83 . Rapporti con la camera di commercio 1956 - 1967 Modelli, denunce, cessazioni attività, disposizioni, circolari e questionari Busta

1.4.8. b.84 . Commercio fisso 1927 - 1971 Licenze di commercio annullate: nn.1 - 40 Busta

1.4.8. b.85 . Commercio fisso

157

1959 - 1972 Licenze di commercio annullate: nn.41 - 96 Busta

1.4.8. b.86 . Commercio fisso 1924 - 1955 Licenze di commercio annullate Busta

1.4.8. b.87 . Commercio ambulante 1930 - 1973 Verbali, corrispondenza, disposizioni, autorizzazioni, imposta camerale, domande per il rilascio della licenza di ambulante e di iscrizione al registro esercenti mestieri ambulanti. Contiene fra l'altro: "Registro alfabetico degli esercenti mestieri girovaghi, 1930 - 1955 e registro "Certificati d'inscrizione per gli esercenti mestieri ambulanti dal n.1 al n.50", 1937 giugno 27 - 1959 febbraio 2 Busta

1.4.8. b.88 . Commercio fisso e ambulante 1927 - 1961 - "Registro degli esercizi esistenti nel comune legalmente autorizzati" (tit. int.), 1927 - 1954; - "Licenze per esercitare il commercio per la vendita al pubblico sia all'ingrosso che al minuto" nn.61-103, 1944 febbraio 2 - 1957 ottobre 24; - Verbali della commissione per la disciplina del commercio fisso ed ambulante, 1949 - 1961; - "Commissione comunale per la disciplina del commercio - verbali", 1947 febbraio 22 - 1949 maggio 12. Busta

1.4.8. b.89 . Disoccupazione e assicurazioni sociali 1938 - 1963 - Carteggio, atti, modelli relativi all'indennità di disoccupazione, 1938 - 1947; - Circolari, carteggio ed atti relativi ai contributi delle assicurazioni sociali, 1947 - 1963 Busta

1.4.8. b.90 . Stato degli utenti pesi e misure 1931 - 1962 Prospetti di verificazione, verbali di approvazione, carteggio ed atti Busta

1.4.8. b.91 .

158

Allegati ai registri dello stato civile 1939 - 1948 Denunce di nascita, carteggio per matrimoni e certificati di morte Busta

1.4.8. b.92 . Direttrici anagrafiche 1939 - 1945 Circolari, disposizioni per l'impianto e l'aggiornamento dell'anagrafe tributaria Busta

1.4.8. b.93 . VIII Censimento generale della popolazione 1936 aprile 21 - "I" "Protocollo in arrivo e in partenza riguardante il censimento popolazione 1936 - XIV e registro popolazione", 1936 gennaio 27 - settembre 28 nn. di prot.1-127; carteggio ed atti, 1936 e "Protocollo delle partecipazioni date da questo ad altri comuni per la revisione inclusione dei censiti nell'elenco A e B a seconda dei casi previsti nei regolamenti ed istruzioni per l'ottavo censimento generale della popolazione", 1936 maggio 22 - 26 nn.1-95 ed atti relativi; - "II Corrispondenza ISTAT e Prefettura", 1935 - 1936; - "III Regolamenti, istruzioni - indice analitico moduli", 1936; - "IV Itinerari di sezione", 1936; - "V Pratica esame ufficiali di censimento", 1936; - nomina, elenco degli ufficiali di censimento e computi giornalieri di sezione, 1936; - computi giornalieri, stati di sezione provvisori e definitivi, elenchi delle vie, piazze, frazioni A - B - C, 1936 Busta

1.4.8. b.94 . Censimento industriale commerciale 1937 - 1940 Circolari, atti, carteggio, istruzioni e questionari Busta

1.4.8. b.95 . IX Censimento generale della popolazione, 4 novembre 1951 e III censimento generale dell'industria e del commercio, 5 novembre 1951 1949 - 1954 Circolari, atti, modelli e disposizioni con documenti a partire dal 1938 Busta

1.4.8. b.96 . IX Censimento generale della popolazione 1951 novembre 4 Fogli di famiglia: sez.1

159

Busta

1.4.8. b.97 . IX Censimento generale della popolazione 1951 novembre 4 Fogli di famiglia: sez.2 - 3 Busta

1.4.8. b.98 . I Censimento generale dell'agricoltura, 11 aprile 1961 1960 - 1962 Elenchi, carteggio, atti, disposizioni, istruzioni, prospetti e verbali di revisione. Busta

1.4.8. b.99 . X Censimento generale della popolazione e IV censimento generale dell'industria e del commercio 1961 Norme, disposizioni, circolari, istruzioni, carteggio ed atti. Busta

1.4.8. b.100 . X Censimento generale della popolazione 1961 ottobre 15 Fogli di famiglia: sez.1 Busta

1.4.8. b.101 . X Censimento generale della popolazione 1961 ottobre 15 Fogli di famiglia: sez.2, nn.1-183 Busta

1.4.8. b.102 . X Censimento generale della popolazione 1961 ottobre 15 Fogli di famiglia: sez.2, nn.184 - 463 Busta

1.4.8. b.103 . X Censimento generale della popolazione 1961 ottobre 15 Fogli di famiglia: sez.3 - 4 Busta 160

1.4.8. b.104 . Dichiarazioni di soggiorno degli stranieri in Italia 1918 novembre 24 - 1955 maggio 18 11 registri Busta

1.4.8. b.105 . Dichiarazioni di soggiorno degli stranieri in Italia 1943 - 1960 Copie delle dichiarazioni Busta

1.4.8. b.106 . Alloggi per forestieri e stranieri 1938 - 1971 Carteggio, atti, disposizioni, tariffe, rilevazioni statistiche e registri delle licenze di affittacamere. Busta

1.4.8. b.107 . Alloggi per forestieri 1947 - 1968 Carteggio, atti, disposizioni, tariffe, rilevazioni statistiche e registri delle licenze di affittacamere Busta

1.4.8. b.108. Corpo dei vigili del fuoco volontari 1953 - 1960 Atti relativi alla riorganizzazione del corpo dei vigili del fuoco e del servizio antincendio, organizzazione, funzionamento, materiali, interventi ed assicurazioni. Busta

1.4.8. b.109 . Corpo dei vigili del fuoco volontari 1955 - 1981 Bilanci di previsione, rendiconti e giornali e mastri della contabilità Busta

161 serie 4.9 Repertori dei contratti

162 serie 4.10 Contratti, 1923 - 1961

Contenuto Si conservano i fascicoli contenenti i singoli contratti stipulati dal comune e la documentazione relativa. Sono riordinati secondo il numero di repertorio.

1.4.10. b.1 . Contratti 1923 - 1930 nn. di rep.2-34 Busta

1.4.10. b.2 . Contratti 1930 - 1937 nn. di rep.35-81 Busta

1.4.10. b.3 . Contratti 1937 - 1943 nn. di rep.83-117 Busta

1.4.10. b4 . Contratti 1943 - 1944 nn. di rep.119-130 Busta

1.4.10. b.5 . Contratti 1944 - 1953 nn. di rep.131-157 Busta

1.4.10. b.6 . Contratti 1953 - 1961 nn. di rep.158-195 163

Busta

164 serie 4.11 Spese contrattuali, 1950 - 1962

1.4.11. n.1 . Buoni di prelevamento delle spese contrattuali 1950 agosto 31 - 1952 dicembre 31 nn.1-47 Registro

1.4.11. n.2 . Buoni di prelevamento delle spese contrattuali 1953 gennaio 19 - 1954 ottobre 16 - 1953: nn.1-26; - 1954: nn.1-24 Registro

1.4.11. n.3 . Buoni di prelevamento delle spese contrattuali 1956 settembre 27 - 1958 gennaio 10 - 1956: nn.12 - 15; - 1957: nn.1-17; - 1958: nn.1-2 Registro

1.4.11. n.4. Buoni di prelevamento delle spese contrattuali 1958 marzo 28 - 1959 giugno 25 - 1958: nn.3-22; - 1959: nn.1-5 Registro

1.4.11. n.5 . Buoni di prelevamento delle spese contrattuali 1959 giugno 25 - 1960 settembre 2 - 1959: nn.6-20 - 1960: nn.1-10 Registro

1.4.11. n.6 . Buoni di prelevamento delle spese contrattuali 1960 settembre 2 - 1961 maggio 4

165

- 1960: nn.11-22; - 1961: nn.1-10 Registro

1.4.11. n.7 . Buoni di prelevamento delle spese contrattuali 1961 maggio 18 - 1962 maggio 16 - 1961: nn.11-26; - 1962: nn.1-7 Registro

166 serie 4.12 Liste elettorali, 1934 - 1962

Contenuto Le liste elettorali contengono le elencazione degli aventi diritto al voto. Le norme per la formazione di una lista permanente degli elettori, sia in occasione delle elezioni amministrative che di quelle politiche, furono fissate dalla legge comunale e provinciale del 1865 agli artt.28-29, introdotte in Trentino con il regio decreto, già citato, del 1923. La serie inizia nel 1934 con le liste elettorali previste dal regime fascista e prosegue con le liste successive al 1946, a seguito della riorganizzazione degli organi comunali elettivi e in genere del sistema elettorale. I registri sono così composti: n. d'ordine, n. della sezione alla quale l'elettore è assegnato, cognome, nome e paternità, titolo di studio, professione, abilitazione, titolo o documento in base al quale è effettuato l'iscrizione, anno della iscrizione nella lista, se l'iscritto risiede all'estero: lo stato dove risiede, annotazioni, data e motivo della cancellazione dell'elettore dalla lista e firma dell'impiegato che apporta la variazione.

1.4.12. n.1. b.1-16 . Lista elettorale 1934 Sezione prima Registro

1.4.12. n.2. b.1-16 . Lista elettorale della frazione di Centa 1934 Sezionale Registro

1.4.12. n.3 . Liste generale maschile [1947 maggio 28] Con 3 liste elettorali aggiunte. La copertina reca la scritta: "Si dichiara che tutti gli elettori inclusi nella presente lista generale sono stati iscritti nelle liste generali maschili dei tre comuni di Caldonazzo, Centa e Calceranica. 28.5.1947¿" Registro

1.4.12. n.4. b.1-16 . Liste generale femminile [1947 maggio 28] Con 3 liste elettorali aggiunte. Registro

167

1.4.12. n.5. b.1-16 . Liste generale maschile 1947 dicembre 30 - 1952 dicembre 1 Le date si riferiscono agli aggiornamenti della C.E.C. Registro

1.4.12. n.6. b.1-16 . Liste generale femminile 1947 dicembre 30 - 1952 dicembre 1 Le date si riferiscono agli aggiornamenti della C.E.C. Registro

1.4.12. n.7. b.1-16 . Liste elettorale maschile - sezione I 1953 Registro

1.4.12. n.8. b.1-16 . Liste elettorale femminile - sezione I 1953 Registro

1.4.12. n.9 . b.1-16 . Liste elettorale maschile - sezione II 1953 Registro

1.4.12. n.10.. b.1-16 . Liste elettorale femminile - sezione II 1953 Registro

1.4.12. n.11. b.1-16 . Liste elettorale maschile - sezione I 1955 Registro

1.4.12. n.12.. b.1-16 . Liste elettorale femminile - sezione I 1955 Registro

168

1.4.12. n.13.. b.1-16 . Liste elettorale maschile - sezione II 1955 Registro

1.4.12. n.14. b.1-16 . Liste elettorale femminile - sezione II 1955 Registro

1.4.12. n.15.. b.1-16 . Liste elettorale generale maschile 1956 - 1962 Registro

1.4.12. n.16.. b.1-16 . Liste elettorale generale femminile 1956 - 1962 Registro

169 serie 4.13 Ruoli delle entrate, imposte e tasse comunali, 1924 - 1961

Contenuto I ruoli delle entrate, imposte e tasse comunali si conservano in questa serie in ordine cronologico.

1.4.13. n.1 . b.1-34 . Ruolo unico delle tasse comunali 1924 Tassa bestiame, cani, esercizio e rivendita, famiglia, vetture pubbliche e private, domestici, spine morte e licenze Registro

1.4.13. n.2 . b.1-34 . Ruolo speciale per la sovrimposta comunale sui terreni 1924 Registro

1.4.13. n.3 . b.1-34 . Ruolo unico delle tasse comunali 1925 Tassa bestiame, cani, vetture, domestici, famiglia, licenza ed esercizi e rivendite Registro

1.4.13. n.4 . b.1-34 . Ruolo unico suppletivo delle tasse comunali 1925 Tassa esercizi e rivendite, famiglia, bestiame e licenza sui pubblici esercizi Registro

1.4.13. n.5 . b.1-34 . Elenco dei contribuenti dazio sui foraggi mediante tassa fissa 1925 Registro

1.4.13. n.6 . b.1-34 . Ruolo unico delle tasse comunali 1926 Tassa bestiame, cani, vetture, domestici, famiglia, licenza ed esercizi e rivendite Registro

170

1.4.13. n.7 . b.1-34 . Ruolo speciale per la sovrimposta comunale complementare 1926 Si tratta di un'imposta sui terreni Registro

1.4.13. n.8 . b.1-34 . Elenco dei contribuenti dazio sui foraggi mediante tassa fissa 1926 Registro

1.4.13. n.9 . b.1-34 . Quinternetto dei redditi comunali per gli anni 1925 - 1927 1927 Redditi da interessi dei capitali, crediti, legname ad uso interno, affitto scuola Lochere, permessi boschivi, restanze spine morte, requisiti scolastici, monta taurina e frascari Registro

1.4.13. n.10. b.1-34 . Ruolo dei contribuenti il reddito spine morte e acqua potabile 1927 Registro

1.4.13. n.11. b.1-34 . Ruolo suppletivo dei contribuenti il reddito spine morte e acqua potabile 1927 Registro

1.4.13. n.12. b.1-34 . Ruolo unico delle tasse comunali 1927 Tassa bestiame, cani, vetture, domestici, famiglia, licenza ed esercizi e rivendite Registro

1.4.13. n.13. b.1-34 . Ruolo suppletivo delle tasse comunali 1927 Tassa esercizi e rivendite, cani, famiglia e bestiame Registro

1.4.13. n.14. b.1-34 . Ruolo di riscossione della tassa speciale sul bestiame caprino

171

1927 Registro

1.4.13. n.15. b.1-34 . Ruolo principale dei contribuenti la tassa complementare 1927 Registro

1.4.13. n.16. b.1-34 . Ruolo unico delle tasse comunali 1928 Tassa bestiame, cani, vetture, domestici, famiglia, licenza ed esercizi e rivendite Registro

1.4.13. n.17. b.1-34 . Ruolo suppletivo delle tasse comunali 1928 Tassa bestiame, esercizi e rivendite e famiglia Registro

1.4.13. n.18. b.1-34 . Ruolo principale del reddito spine morte acqua potabile 1928 Registro

1.4.13. n.19. b.1-34 . Ruolo principale del reddito monta taurina 1928 Registro

1.4.13. n.20. b.1-34 . Ruolo dei contribuenti alla tassa di soggiorno 1928 Registro

1.4.13. n.21. b.1-34 . Ruolo di riscossione della tassa speciale sul bestiame caprino 1928 Registro

1.4.13. n.22. b.1-34 . Ruolo unico delle tasse comunali

172

1929 Tassa bestiame, cani, vetture, domestici, famiglia, licenza ed esercizi e rivendite Registro

1.4.13. n.23. b.1-34 . Ruolo unico delle tasse comunali di Calceranica 1929 Tassa bestiame, cani, famiglia, licenza ed esercizi e rivendite Registro

1.4.13. n.24. b.1-34 . Ruolo unico delle tasse comunali di Centa 1929 Tassa bestiame, cani, famiglia Registro

1.4.13. n.25. b.1-34 . Ruolo suppletivo delle tasse comunali 1929 Tassa famiglia, bestiame, vetture e cani Registro

1.4.13. n.26. b.1-34 . Ruolo di riscossione della tassa comunale esercizi e rivendite per la frazione di Centa 1929 Registro

1.4.13. n.27. b.1-34 . Ruolo suppletivo di riscossione tassa sugli esercizi e rivendite 1929 Registro

1.4.13. n.28. b.1-34 . Ruolo dei contribuenti alla tassa complementare 1929 Registro

1.4.13. n.29. b.1-34 . Ruolo dei contribuenti all'addizionale comunale sull'imposta complementare 1929 Registro

173

1.4.13. n.30. b.1-34 . Ruolo speciale per la sovrimposta comunale sui fabbricati 1929 Registro

1.4.13. n.31. b.1-34 . Ruolo dei contribuenti alla tassa comunale sulle macchine per caffè espresso 1929 Registro

1.4.13. n.32. b.1-34 . Ruolo dei contribuenti alla tassa di soggiorno 1929 Registro

1.4.13. n.33. b.1-34 . Ruolo di riscossione della tassa speciale sul bestiame caprino 1929 Registro

1.4.13. n.34. b.1-34 . Matricola principale reddito spine morte acqua potabile 1929 Registro

1.4.13 . n.35. b.35-65. b.1-34 . Ruolo unico delle tasse comunali 1930 Tassa bestiame, cani, vetture, domestici, famiglia, licenza ed esercizi e rivendite Registro

1.4.13. n.36. b.35-65 . Ruolo suppletivo delle tasse comunali 1930 Tassa bestiame, cani, vetture, famiglia, licenza ed esercizi e rivendite Registro

1.4.13. n.37. b.35-65 . Ruolo dei contribuenti alla tassa complementare 1930 Registro

174

1.4.13. n.38. b.35-65 . Ruolo dei contribuenti alla tassa comunale sulle macchine per caffè espresso 1930 Registro

1.4.13. n.39. b.35-65 . Ruolo dei contribuenti alla tassa di soggiorno 1930 Registro

1.4.13. n.40.. b.35-65 . Ruolo di riscossione della tassa speciale sul bestiame caprino 1930 Registro

1.4.13. n.41.. b.35-65 . Ruolo unico delle tasse comunali 1931 Tassa cani, vetture, domestici, famiglia, valore locativo, licenza ed esercizi e rivendite Registro

1.4.13. n.42.. b.35-65 . Ruolo suppletivo delle tasse comunali per gli anni 1930 - 1931 1931 Tassa famiglia, esercizi e rivendite, bestiame e domestici Registro

1.4.13. n.43.. b.35-65 . Ruolo suppletivo delle tasse comunali 1931 Tassa famiglia e esercizi e rivendite Registro

1.4.13. n.44.. b.35-65 . Ruolo della tassa comunale sul bestiame 1931 Registro

1.4.13. n.45.. b.35-65 . Ruolo dei contribuenti alla tassa complementare 1931 Registro

175

1.4.13. n.46.. b.35-65 . Ruolo dei contribuenti alla tassa comunale sulle macchine per caffè espresso 1931 Registro

1.4.13. n.47.. b.35-65 . Ruolo dei contribuenti alla tassa sugli esercizi e rivendite e tassa licenza 1931 Registro

1.4.13. n.48.. b.35-65 . Ruolo unico imposte e tasse comunali 1932 Tassa cani, vetture, domestici, industria e di esercizio, patente, licenza pubblici esercizi, pianoforti, occupazione aree pubbliche ed insegne Registro

1.4.13. n.49.. b.35-65 . Ruolo suppletivo imposte e tasse comunali 1932 Tassa famiglia, complementare, industria e commercio, patente, insegne, cani e bestiame Registro

1.4.13. n.50.. b.35-65 . Ruolo suppletivo II tasse comunali 1932 Tassa industria Registro

1.4.13. n.51.. b.35-65 . Tassa sul bestiame 1932 Registro

1.4.13. n.52.. b.35-65 . Ruolo imposta comunale di famiglia 1932 Registro

1.4.13. n.53.. b.35-65 . Ruolo dell'imposta comunale di famiglia applicata ai contribuenti soggetti al pagamento imposta complementare di

176 stato 1932 Registro

1.4.13. n.54.. b.35-65 . Ruolo imposta valore locativo 1932 Registro

1.4.13. n.55.. b.35-65 . Ruolo di riscossione imposta di soggiorno 1932 Registro

1.4.13. n.56.. b.35-65 . Matricola dei contribuenti la tassa bestiame 1932 Registro

1.4.13. n.57.. b.35-65 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1933 Tassa cani, vetture, domestici, famiglia o valor locativo, industria o di esercizio, patente, licenza pubblici esercizi, pianoforti, occupazione aree pubbliche ed insegne Registro

1.4.13. n.58.. b.35-65 . Ruolo dell'imposta comunale sul bestiame 1933 Registro

1.4.13. n.59.. b.35-65 . Ruolo di riscossione imposta di soggiorno 1933 Registro

1.4.13. n.60.. b.35-65 . Ruolo di riscossione del reddito spine morte acqua potabile 1933 Registro

1.4.13. n.61.. b.35-65 .

177

Ruolo dei redditi comunali: spine morte 1934 Registro

1.4.13. n.62.. b.35-65 . Ruolo unico delle tasse comunali 1934 Tassa cani, vetture, domestici, industria o esercizi, patente, licenza pubblici esercizi, pianoforti, occupazione aree pubbliche ed insegne Registro

1.4.13. n.63.. b.35-65 . Ruolo dell'imposta comunale sul bestiame 1934 Registro

1.4.13. n.64.. b.35-65 . Ruolo dell'imposta comunale di famiglia 1934 Registro

1.4.13. n.65.. b.35-65 . Ruolo suppletivo delle tasse comunali per gli anni 1932 - 1934 1934 Tassa bestiame, cani, vetture, industria o esercizi, patente, licenza pubblici esercizi, pianoforti, insegne, famiglia e valore locativo Registro

1.4.13. n.66.. b.66-84 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1935 Arretrati spine morte, permessi forestali, imposta di soggiorno, affittanza proprietà comunale, arretrati energia elettrica, arretrati appalto caccia Registro

1.4.13. n.67.. b.66-84 Matricola reddito spine morte per gli anni 1933 - 1935 1935 Registro

1.4.13. n.68.. b.66-84 Matricola unica suppletiva delle tasse comunali per gli anni 1934 - 1935 1935

178

Tassa bestiame, esercizi e rivendite, famiglia, patente, Registro

1.4.13. n.69.. b.66-84 Ruolo suppletivo dei contribuenti la tassa sulle industrie e commerci 1935 Registro

1.4.13. n.70. b.66-84 Ruolo dei contribuenti la tassa affitti 1937 Registro

1.4.13. n.71. b.66-84 Ruolo dei contribuenti per i redditi comunali arretrati per gli anni 1929 - 1937 1937 Arretrati, permessi e spine morte, interessi e crediti chirografari, rimanenza appalto caccia Registro

1.4.13. n.72. b.66-84 Ruolo principale canone spine morte acqua potabile 1937 Registro

1.4.13. n.73. b.66-84 Matricola unica delle tasse comunali per gli anni 1934 - 1937 1937 Tassa famiglia Registro

1.4.13. n.74. b.66-84 "Matricola unica suppletiva delle tasse comunali per gli anni 1933 - 1937 1937 Tassa di famigli, patente e tassa comunale sulla complementare. Registro

1.4.13. n.75. b.66-84 "Ruolo dei contribuenti la tassa comunale di famiglia applicata ai contribuenti soggetti al pagamento imposta complementare di stato" 1937 Registro

179

1.4.13. n.76. b.66-84 Ruolo suppletivo unico delle imposte comunali per gli anni 1933 - 1937 1937 Tassa famiglia, cani, patente, bestiame, imposta comunale sulla complementare e imposta industria e commercio Registro

1.4.13. n.77. b.66-84 Ruolo dei contribuenti la tassa sul valore locativo 1937 Registro

1.4.13. n.78. b.66-84 Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1938 Tassa patente esercizio di industria, vetture pubbliche e private, domestici, valore locativo, famiglia, pianoforti e biliardi, macchine per caffè espresso, licenza, insegne ed occupazione spazi ed aree pubbliche Registro

1.4.13. n.79. b.66-84 Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1938 Registro

1.4.13. n.80. b.66-84 Matricola unica suppletiva dei contribuenti le tasse comunali per gli anni 1937 - 1938 1938 Tassa famiglia, insegne, bestiame, biliardi e macchine per caffè, cani Registro

1.4.13. n.81. b.66-84 Ruolo suppletivo dei contribuenti la tassa sulle industrie e commerci per gli anni 1936 - 1938 1939 Registro

1.4.13. n.82. b.66-84 Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1939 Tassa patente esercizio di industria, vetture pubbliche e private, domestici, valore locativo, famiglia, pianoforti e biliardi, macchine per caffè espresso, licenza, insegne ed occupazione spazi ed aree pubbliche Registro

1.4.13. n.83. b.66-84

180

Ruolo dei contribuenti l'imposta sulle industrie e commerci 1939 Registro

1.4.13. n.84. b.66-84 Ruolo suppletivo dei contribuenti l'imposta sulle industrie e commerci 1939 Registro

1.4.13. n.85. b.85-106 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1940 Tassa valore locativo, famiglia, vetture pubbliche e private, domestici, pianoforti, biliardi, patente, licenza, insegne, occupazione spazi ed aree pubbliche e bestiame Registro

1.4.13. n.86. b.85-106 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1940 Registro

1.4.13. n.87. b.85-106 . Ruolo suppletivo dei contributi la tassa comunale industria e commercio per gli anni 1938 e 1940 1940 Registro

1.4.13. n.88. b.85-106 . Ruolo unico imposte e tasse comunali 1941 Valore locativo, famiglia, vetture pubbliche e private, domestici, pianoforti, biliardi, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, occupazione spazi ed aree pubbliche e bestiame Registro

1.4.13. n.89. b.85-106 . Ruolo imposta comunale sui cani 1941 Registro

1.4.13. n.90.. b.85-106 . Matricola delle entrate o diritti comunali 1941 Affitti di fabbricati, di fondi rustici, interessi di crediti chirografari, legname, canone strada d'accesso, usi civici

181

Registro

1.4.13. n.91.. b.85-106 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1942 Rimborso tassa entrata sul canone acqua, fitti di fondi rustici, fitti di fabbricati, interessi di crediti, canone per usi civici, canone per uso acqua (spine morte) Registro

1.4.13. n.92.. b.85-106 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1942 Registro

1.4.13. n.93.. b.85-106 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1942 Valore locativo, famiglia, vetture pubbliche e private, domestici, pianoforti, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, occupazione spazi ed aree pubbliche e bestiame Registro

1.4.13. n.94.. b.85-106 . Ruolo dell' imposta comunale sull'industria 1942 Registro

1.4.13. n.95.. b.85-106 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1943 Rimborso tassa entrata, canone spine morte Registro

1.4.13. n.96.. b.85-106 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1943 Fitti di fondi rustici, fabbricati, canone usi civici Registro

1.4.13. n.97.. b.85-106 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1943 Valore locativo, famiglia, vetture pubbliche e private, domestici, pianoforti, biliardi, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, occupazione spazi ed aree pubbliche e bestiame 182

Registro

1.4.13. n.98.. b.85-106 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1943 Registro

1.4.13. n.99.. b.85-106 . Ruolo suppletivo delle imposte e tasse comunali 1943 Imposta sulle industrie, bestiame Registro

1.4.13. n.100. b.85-106 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1944 Rimborso tassa entrata, canone spine morte Registro

1.4.13. n.101. b.85-106 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1944 Valore locativo, famiglia, vetture pubbliche e private, domestici, pianoforti, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, occupazione spazi ed aree pubbliche e bestiame Registro

1.4.13. n.102. b.85-106 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1944 Registro

1.4.13. n.103. b.85-106 . Ruolo delle imposte e tasse comunali 1944 Industria Registro

1.4.13. n.104. b.85-106 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1945 Proventi dell'acquedotto comunale, rimborso imposta entrata Registro

183

1.4.13. n.105. b.85-106 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1945 Valore locativo, famiglia, vetture pubbliche e private, domestici, pianoforti, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, occupazione spazi ed aree pubbliche e bestiame Registro

1.4.13. n.106. b.85-106 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1945 Industria Registro

1.4.13. 107 . b.107-124 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1946 Proventi dell'acquedotto comunale, rimborso imposta entrata Registro

1.4.13. 108 . b.107-124 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1946 Valore locativo, famiglia, domestici, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, bestiame e industrie e commercio Registro

1.4.13. 109 . b.107-124 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1946 Registro

1.4.13. 110. b.107-124 . Ruolo suppletivo delle imposte e tasse comunali 1946 Licenza, occupazione spazi ed aree pubbliche, bestiame Registro

1.4.13. 111. b.107-124 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1947 Valore locativo, famiglia, domestici, biliardi, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne e bestiame Registro

184

1.4.13. 112.. b.107-124 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1947 Registro

1.4.13. 113. b.107-124 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1948 Proventi acquedotto comunale Registro

1.4.13. 114. b.107-124 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1948 Valore locativo, famiglia, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, industria, commercio, arti e professioni, bestiame Registro

1.4.13. 115. b.107-124 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1948 Registro

1.4.13. 116. b.107-124 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1949 Proventi acquedotto comunale Registro

1.4.13. 117. b.107-124 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1949 Valore locativo, famiglia, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, bestiame Registro

1.4.13. 118. b.107-124 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1949 Registro

1.4.13. 119. b.107-124 . Ruolo suppletivo delle imposte e tasse comunali 1949

185

Imposta sull'industria, commercio, arti e professioni: compartecipazioni Registro

1.4.13. 120. b.107-124 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1950 Legna da fuoco uso interno, foglia da letto (strame) Registro

1.4.13. 121.. b.107-124 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1950 Proventi acquedotto comunale Registro

1.4.13. 122. b.107-124 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1950 Valore locativo, famiglia, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, bestiame Registro

1.4.13. 123. b.107-124 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1950 Registro

1.4.13. 124. b.107-124 . Ruolo suppletivo delle imposte e tasse comunali 1950 Valore locativo, famiglia, patente, macchine per caffè espresso, insegne, bestiame, imposta sull'industria, commercio, arti e professioni Registro

1.4.13. 125.. b.125-147 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1951 Legna da fuoco uso interno, foglia da letto (strame), mancata prestazione manodopera Registro

1.4.13. 126.. b.125-147 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1951 Proventi acquedotto comunale 186

Registro

1.4.13. 127.. b.125-147 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1951 Valore locativo, famiglia, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, bestiame Registro

1.4.13. 128.. b.125-147 . Ruolo suppletivo delle imposte e tasse comunali 1951 Imposta di famiglia, valore locativo Registro

1.4.13. 129.. b.125-147 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1951 Registro

1.4.13. 130. b.125-147 . Ruolo dellle entrate o diritti comunali 1952 Proventi acquedotto comunale Registro

1.4.13. 131. b.125-147 . Ruolo dellle entrate o diritti comunali 1952 Legna da fuoco uso interno (frascari), foglia da letto (strame) Registro

1.4.13. 132. b.125-147 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1952 Valore locativo, famiglia, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, bestiame Registro

1.4.13. 133. b.125-147 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1952 Registro

187

1.4.13. 134. b.125-147 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1953 Proventi acquedotto comunale Registro

1.4.13. 135. b.125-147 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1953 Legna da fuoco uso interno (frascari), foglia da letto (strame) Registro

1.4.13. 136. b.125-147 . Ruolo per la riscossione dei tributi comunali 1953 Bestiame, licenza, imposta sulle macchine per il caffè tipo espresso, insegne, tassa occupazione spazi ed aree pubbliche Registro

1.4.13. 137. b.125-147 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1953 Registro

1.4.13. 138. b.125-147 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1953 Imposta di famiglia Registro

1.4.13. 139. b.125-147 . Ruolo suppletivo per la riscossione dei tributi comunali per gli anni 1953 e 1954 1953 Imposta di famiglia Registro

1.4.13. 140.. b.125-147 . Ruolo per la riscossione dei tributi comunali 1953 Valore locativo, patente Registro

1.4.13. 141.. b.125-147 .

188

Ruolo delle entrate o diritti comunali 1954 Proventi acquedotto comunale Registro

1.4.13. 142.. b.125-147 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1954 Legna da fuoco uso interno (frascari), foglia da letto (strame) Registro

1.4.13. 143.. b.125-147 . Ruolo per la riscossione dei tributi comunali 1954 Valore locativo, famiglia, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, imposta sulle industrie, commerci, arti e professioni, tassa occupazione spazi ed aree pubbliche Registro

1.4.13. 144.. b.125-147 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1954 Valore locativo, famiglia, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, bestiame, tassa occupazione spazi ed aree pubbliche, addizionale all'imposta R.M. sulle industrie, commerci arti e professioni Registro

1.4.13. 145.. b.125-147 . Ruolo suppletivo delle imposte e tasse comunali I serie 1954 Imposta di famiglia Registro

1.4.13. 146. b.125-147 . Ruolo suppletivo delle imposte e tasse comunali I serie 1953 - II serie 1954 1954 Imposta di famiglia Registro

1.4.13. 147. b.125-147 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1954 Registro

189

1.4.13. 148. b.148-173 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1955 Frascari, foglie da letto (strame), legname Registro

1.4.13. 149. b.148-173 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1955 Proventi acquedotto comunale Registro

1.4.13. 150.. b.148-173 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1955 Valore locativo, patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, bestiame, imposta industrie e commerci, tassa occupazione spazi ed aree pubbliche Registro

1.4.13. 151.. b.148-173 . Ruolo delle imposte e tasse comunali 1955 Imposta di famiglia Registro

1.4.13. 152. b.148-173 . "Ruolo suppletivo 1955 delle imposte e tasse comunali per l'anno 1956" 1955 Registro

1.4.13. 153. b.148-173 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1955 Registro

1.4.13. 154. b.148-173 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1956 Proventi acquedotti comunali Registro

1.4.13. 155. b.148-173 .

190

Ruolo delle entrate o diritti comunali 1956 Frascari e foglie da letto (strame) Registro

1.4.13. 156. b.148-173 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1956 Valore locativo, patente, biliardi, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, bestiame, imposta industrie e commerci, tassa occupazione spazi ed aree pubbliche Registro

1.4.13. 157. b.148-173 . Ruolo delle imposte e tasse comunali 1956 Imposta di famiglia Registro

1.4.13. 158. b.148-173 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1956 Registro

1.4.13. 159. b.148-173 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1957 Proventi acquedotto comunale Registro

1.4.13. 160. b.148-173 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1957 Legna da fuoco uso interno ( frascari), foglia da letto (strame) Registro

1.4.13. 161. b.148-173 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1957 Valore locativo, patente, biliardi, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, bestiame, tassa occupazione spazi ed aree pubbliche Registro

1.4.13. 162. b.148-173 .

191

Ruolo per la riscossione dei tributi comunali 1957 Imposta di famiglia Registro

1.4.13. 163. b.148-173 . Ruolo suppletivo I serie dei contribuenti l'imposta di famiglia 1957 Registro

1.4.13. 164. b.148-173 . Ruolo suppletivo Ii serie dei contribuenti l'imposta di famiglia 1957 Registro

1.4.13. 165.. b.148-173 . Ruolo dell'imposta comunale sui cani 1957 Registro

1.4.13. 166.. b.148-173 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1958 Legna da fuoco uso interno (frascari), strame Registro

1.4.13. 167. b.148-173 . Ruolo delle entrate o diritti comunali 1958 Proventi acquedotto comunale Registro

1.4.13. 168. b.148-173 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1958 Valore locativo, patente, biliardi, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, bestiame, tassa occupazione spazi ed aree pubbliche e cani Registro

1.4.13. 169. b.148-173 . Ruolo suppletivo I serie dell' imposta valore locativo 1958

192

Registro

1.4.13. 170. b.148-173 . Ruolo suppletivo II serie dell' imposta valore locativo 1958 Registro

1.4.13. 171. b.148-173 . Ruolo dei contribuenti l'imposta di famiglia 1958 Registro

1.4.13. 172. b.148-173 . Ruolo suppletivo I serie dei contribuenti l'imposta di famiglia 1958 Registro

1.4.13. 173. b.148-173 . Ruolo suppletivo II serie dei contribuenti l'imposta di famiglia 1958 Registro

1.4.13. 174. b.174-193 . Ruolo delle entrate e diritti comunali 1959 Proventi acquedotto comunale Registro

1.4.13. 175. b.174-193 . Ruolo delle entrate e diritti comunali 1959 Frascari e strame Registro

1.4.13. 176. b.174-193 . Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1959 Patente, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, bestiame, tassa occupazione spazi ed aree pubbliche e cani Registro

1.4.13. 177. b.174-193 . Ruolo suppletivo I serie dei contribuenti l'imposta di patente

193

1959 Registro

1.4.13. 178. b.174-193 . Ruolo contribuenti l'imposta di famiglia 1959 Registro

1.4.13. 179. b.174-193 . Ruolo contribuenti l'imposta sul valore locativo 1959 Registro

1.4.13. 180.. b.174-193 . Ruolo rendite comunali 1960 Proventi acquedotto comunale Registro

1.4.13. 181.. b.174-193 . Ruolo rendite comunali 1960 Frascari e strame Registro

1.4.13. 182.. b.174-193 . Ruolo principale dei tributi comunali 1960 Valore locativo, licenza, macchine per caffè espresso, insegne, bestiame, tassa occupazione spazi ed aree pubbliche e cani Registro

1.4.13. 183.. b.174-193 . Ruolo dei tributi comunali 1960 Imposta valore locativo I serie 1959 e 1960, imposta di famiglia I serie 1959, imposta di patente II serie 1959 e principale 1960 Registro

1.4.13. 184.. b.174-193 . Ruolo ordinario di I serie per l'imposta di famiglia 1960 Registro

194

1.4.13. 185.. b.174-193 . Ruolo delle rendite o diritti comunali 1961 Frascari e strame Registro

1.4.13. 186.. b.174-193 . Ruolo delle rendite o diritti comunali 1961 Proventi acquedotto comunale Registro

1.4.13. 187.. b.174-193 . Rubrica alfabetica dei contribuenti 1961 Registro

1.4.13. 188.. b.174-193 . Ruolo ordinario II serie (per imposte precedenti) I.C.A.P. 1961 Registro

1.4.13. 189.. b.174-193 . Ruolo ordinario II serie (competenza) 1961 Insegne principale 1961, macchine per caffè principale 1961, occupazione spazi pubblici principale 1961 Registro

1.4.13. 190.. b.174-193 . Ruolo ordinario I serie (competenza) 1961 Imposta di famiglia principale 1961, imposta licenze principale 1961 Registro

1.4.13. 191.. b.174-193 . Ruolo ordinario I serie (per. imp. prec.) 1961 Imposta di famiglia suppletivo I serie 1960 Registro

1.4.13. 192.. b.174-193 . Ruolo ordinario I serie

195

1961 Imposta di famiglia suppletivo II serie 1959, valore locativo suppletivo II serie 1959 - suppletivo II serie 1960 - principale 1961, cani principale 1961, imposta patente suppletivo I serie 1960 - principale 1961, I.C.A.P. suppletivo VI serie 1960 Registro

1.4.13. 193.. b.174-193 . Ruolo di esazione tasse sec. XX Il registro riporta: "R. Imponibile e categoria I" e aggio esattoriale Registro

196 serie 4.14 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1924 - 1961

Contenuto I blianci di previsione contengono le previsioni delle entrate e delle uscite comunali, i conti consuntivi le effettive entrate e uscite comunali. Le norme che regolavano la compilazione di detti registri furono estese alle nuove province con il regio decreto, già citato, n.9 dell'11 gennaio 1923 che recepiva la legge comunale e provinciale del 4 febbraio 1915 n.148

1.4.14. n.1 . Bilancio di previsione 1924 Registro

1.4.14. n.2 . Conto consuntivo 1924 Registro

1.4.14. n.3 . Bilancio di previsione 1925 Registro

1.4.14. n.4 . Conto consuntivo 1925 Registro

1.4.14. n.5 . Bilancio di previsione 1926 Registro

1.4.14. n.6 . Conto consuntivo 1926 Registro

1.4.14. n.7 .

197

Bilancio di previsione 1927 Registro

1.4.14. n.8 . Conto consuntivo 1927 Registro

1.4.14. n.9 . Bilancio di previsione 1928 Registro

1.4.14. n.10 . Bilancio di previsione di Caldonazzo 1929 Registro

1.4.14. n.11 . Bilancio di previsione di Caldonazzo, Centa e Calceranica 1929 Registro

1.4.14. n.12 . Conto consuntivo 1929 Registro

1.4.14. n.13 . Bilancio di previsione 1930 Registro

1.4.14. n.14 . Conto consuntivo 1930 Registro

1.4.14. n.15 . Bilancio di previsione 1931 198

Registro

1.4.14. n.16 . Conto consuntivo 1931 I stesura Registro

1.4.14. n.17 . Conto consuntivo 1931 II stesura Registro

1.4.14. n.18 . Bilancio di previsione 1932 Registro

1.4.14. n.19 . Conto consuntivo 1932 Registro

1.4.14. n.20 . Bilancio di previsione 1933 Registro

1.4.14. n.21 . Conto consuntivo 1933 I stesura Registro

1.4.14. n.22 . Conto consuntivo 1933 II stesura Registro

1.4.14. n.23 .

199

Bilancio di previsione 1934 Registro

1.4.14. n.24 . Conto consuntivo 1934 Registro

1.4.14. n.25 . Bilancio di previsione 1935 Registro

1.4.14. n.26 . Conto consuntivo 1935 Registro

1.4.14. n.27 . Bilancio di previsione 1936 Registro

1.4.14. n.28 . Conto consuntivo 1936 Registro

1.4.14. n.29 . Bilancio di previsione 1937 Registro

1.4.14. n.30 . Conto consuntivo 1937 Registro

1.4.14. n.31 . Bilancio di previsione 1938 200

Registro

1.4.14. n.32 . Conto consuntivo 1938 Registro

1.4.14. n.33 . Bilancio di previsione 1939 Registro

1.4.14. n.34 . Conto consuntivo 1939 Registro

1.4.14. n.35 . Bilancio di previsione 1940 Registro

1.4.14. n.36 . Conto consuntivo 1940 Registro

1.4.14. n.37 . Bilancio di previsione 1941 Registro

1.4.14. n.38 . Conto consuntivo 1941 Registro

1.4.14. n.39 . Bilancio di previsione 1942 Registro

201

1.4.14. n.40 . Conto consuntivo 1942 Registro

1.4.14. n.41 . Bilancio di previsione 1943 Registro

1.4.14. n.42 . Conto consuntivo 1943 Registro

1.4.14. n.43 . Bilancio di previsione 1944 Registro

1.4.14. n.44 . Conto consuntivo 1944 Registro

1.4.14. n.45 . Bilancio di previsione 1945 Registro

1.4.14. n.46 . Conto consuntivo 1945 Registro

1.4.14. n.47 . Bilancio di previsione 1946 Registro

1.4.14. n.48 . Conto consuntivo 202

1946 Registro

1.4.14. n.49 . Bilancio di previsione 1947 Registro

1.4.14. n.50 . Conto consuntivo 1947 Registro

1.4.14. n.51 . Bilancio di previsione 1948 Registro

1.4.14. n.52 . Conto consuntivo 1948 Registro

1.4.14. n.53 . Bilancio di previsione 1949 Registro

1.4.14. n.54 . Conto consuntivo 1949 Registro

1.4.14. n.55 . Bilancio di previsione 1950 Registro

1.4.14. n.56 . Conto consuntivo 1950 Registro

203

1.4.14. n.57 . Bilancio di previsione 1951 Registro

1.4.14. n.58 . Conto consuntivo 1951 Registro

1.4.14. n.59 . Bilancio di previsione 1952 Registro

1.4.14. n.60 . Conto consuntivo 1952 Registro

1.4.14. n.61 . Bilancio di previsione 1953 Registro

1.4.14. n.62 . Conto consuntivo 1953 Registro

1.4.14. n.63 . Bilancio di previsione 1954 Registro

1.4.14. n.64 . Conto consuntivo 1954 Registro

1.4.14. n.65 . 204

Bilancio di previsione 1955 Registro

1.4.14. n.66 . Conto consuntivo 1955 Registro

1.4.14. n.67 . Bilancio di previsione 1956 Registro

1.4.14. n.68 . Conto consuntivo 1956 Registro

1.4.14. n.69 . Bilancio di previsione 1957 Registro

1.4.14. n.70 . Conto consuntivo 1957 Registro

1.4.14. n.71 . Bilancio di previsione 1958 Registro

1.4.14. n.72 . Conto consuntivo 1958 Registro

1.4.14. n.73 . Bilancio di previsione 1959 205

Registro

1.4.14. n.74 . Conto consuntivo 1959 Registro

1.4.14. n.75 . Bilancio di previsione 1960 Registro

1.4.14. n.76 . Conto consuntivo 1960 Registro

1.4.14. n.77 . Bilancio di previsione 1961 Registro

1.4.14. n.78 . Conto consuntivo 1961 Registro

206 serie 4.15 Giornali e mastri della contabilità, 1924 - 1959

Contenuto Questi registri sono gli strumenti indispensabili per la stesura del conto consuntivo. Nel giornale di cassa sono registrate tutte le attività e le passività del comune secondo il loro naturale ordine di svolgimento temporale, mentre nel libro mastro vengono registrate secondo argomento nelle relative suddivisioni o rubriche.

1.4.15. n.1 . "Registro mandati" 1924 Registro

1.4.15. n.2 . Libro mastro 1925 Registro

1.4.15. n.3 . Giornale di cassa 1926 - 1928 Registro

1.4.15. n.4 . Libro mastro 1928 Registro

1.4.15. n.5 . "Registro residui attivi" 1929 - 1934 Registro

1.4.15. n.6 . Libro di contabilità interna 1929 Registro

1.4.15. n.7 .

207

Libro di contabilità interna 1930 Registro

1.4.15. n.8 . Libro di contabilità interna 1931 Registro

1.4.15. n.9 . Registro della contabilità comunale 1932 Registro

1.4.15. n.10 . Registro della contabilità comunale 1933 Registro

1.4.15. n.11 . Registro e mastro della contabilità 1934 Registro

1.4.15. n.12 . Registro e mastro della contabilità 1935 Registro

1.4.15. n.13 . Registro e mastro della contabilità 1936 Registro

1.4.15. n.14 . Registro e mastro della contabilità 1937 Registro

1.4.15. n.15 . Registro e mastro della contabilità 1938 208

Registro

1.4.15. n.16 . Registro e mastro della contabilità 1939 Registro

1.4.15. n.17 . Registro e mastro della contabilità 1940 Registro

1.4.15. n.18 . Registro e mastro della contabilità 1941 Registro

1.4.15. n.19 . Registro e mastro della contabilità 1942 Registro

1.4.15. n.20 . Registro e mastro della contabilità 1943 Registro

1.4.15. n.21 . Registro e mastro della contabilità 1944 Registro

1.4.15. n.22 . Registro e mastro della contabilità 1945 Registro

1.4.15. n.23 . Registro e mastro della contabilità 1946 Registro

209

1.4.15. n.24 . Registro e mastro della contabilità 1947 Registro

1.4.15. n.25 . Registro e mastro della contabilità 1948 Registro

1.4.15. n.26 . Registro e mastro della contabilità 1949 Registro

1.4.15. n.27 . Registro e mastro della contabilità 1950 Registro

1.4.15. n.28 . Registro e mastro della contabilità 1951 Registro

1.4.15. n.29 . Registro e mastro della contabilità 1952 Registro

1.4.15. n.30 . Registro e mastro della contabilità 1953 Registro

1.4.15. n.31 . Registro e mastro della contabilità 1954 Registro

1.4.15. n.32 . Registro e mastro della contabilità 210

1955 Registro

1.4.15. n.33 . Registro e mastro della contabilità 1956 Registro

1.4.15. n.34 . Registro e mastro della contabilità 1957 Registro

1.4.15. n.35 . Registro e mastro della contabilità 1958 Registro

1.4.15. n.36 . Registro e mastro della contabilità 1959 Registro

211 serie 4.16 Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1924 - 1961

Contenuto Si tratta della raccolta dei documenti occorsi alla compilazione del bilancio di previsione: situazioni di cassa rese alla chiusura dell'anno finanziario precedente, elenchi di entrate fisse, elenchi di residui attivi e passivi, autorizzazioni ad applicare imposte comunali . Si conservano inoltre i documenti di corredo ai conti consuntivi: le reversali di cassa per la parte attiva e i mandati di pagamento per quella passiva accompagnati dai loro documenti giustificativi.

1.4.16. b.1 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1924 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-30

Si conservano alcuni quinternetti nell'entrata Busta

1.4.16. b.2 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1924 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-81 Busta

1.4.16. b.3 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1924 Documenti giustificativi del conto: uscita Busta

1.4.16. b.4 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1925 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-31 e residui attivi 212 uscita: art.1-106 e residui passivi Busta

1.4.16. b.5 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1925 Documenti giustificativi del conto: uscita Busta

1.4.16. b.6 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1926 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.2-39 e residui attivi uscita: art.1-105 e residui passivi Busta

1.4.16. b.7 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1926 Documenti giustificativi del conto Busta

1.4.16. b.8 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1927 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-51 e residui attivi uscita: art.1-114 e residui passivi Busta

1.4.16. b.9 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1927 Documenti giustificativi del conto: uscita Busta

1.4.16. b.10 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento

213

1928 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.2-44 e residui attivi uscita: art.1-108 e residui passivi Busta

1.4.16. b.11 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1928 Documenti giustificativi del conto: uscita Busta

1.4.16. b.12 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1929 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-41 e residui attivi residui passivi Busta

1.4.16. b.13 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1929 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.2-96 Busta

1.4.16. b.14 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1929 Documenti giustificativi del conto: uscita Busta

1.4.16. b.15 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1930 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: matrici delle reversali di cassa nn.1-151

214

Busta

1.4.16. b.16 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1930 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.2-105 e residui passivi Busta

1.4.16. b.17 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1930 Documenti giustificativi del conto: uscita Busta

1.4.16. b.18 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1931 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: nn.1-42 e residui attivi Busta

1.4.16. b.19 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1931 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-52 e residui passivi Busta

1.4.16. b.20 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1931 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.53-116 Busta

1.4.16. b.21 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1931 Documenti giustificativi del conto: uscita

215

Busta

1.4.16. b.22 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1932 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-37 e residui attivi uscita: art.1-106 e residui passivi Busta

1.4.16. b.23 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1932 Documenti giustificativi del conto: uscita Busta

1.4.16. b.24 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1933 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-37 e residui attivi residui passivi Busta

1.4.16. b.25 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1933 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-104 Busta

1.4.16. b.26 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1934 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-90 bis e residui attivi residui passivi Busta

216

1.4.16. b.27 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1934 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-102 Busta

1.4.16. b.28 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1935 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-38 bis e residui attivi residui passivi Busta

1.4.16. b.29 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1935 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.2-94 bis Busta

1.4.16. b.30 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1935 Documenti giustificativi del conto: uscita Busta

1.4.16. b.31 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1936 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: matrici delle reversali di cassa nn.1-120 uscita: art.1-49 e residui passivi Busta

1.4.16. b.32 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1936 Documenti giustificativi del conto:

217 uscita: art.50-100 bis Busta

1.4.16. b.33 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1937 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-36 e residui attivi residui passivi Busta

1.4.16. b.34 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1937 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-106 Busta

1.4.16. b.35 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1937 Documenti giustificativi del conto: uscita Busta

1.4.16. b.36 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1938 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: matrici delle reversali di cassa nn.1-120 Busta

1.4.16. b.37 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1938 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-55 e residui passivi Busta

1.4.16. b.38 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento

218

1938 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.56-114 Busta

1.4.16. b.39 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1939 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-36 e residui attivi uscita: art.1-97 e residui passivi Busta

1.4.16. b.40 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1939 Documenti giustificativi del conto: uscita Busta

1.4.16. b.41 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1940 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.2-95 e residui attivi uscita: art.3-30 e residui passivi Busta

1.4.16. b.42 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1940 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.32-98 Busta

1.4.16. b.43 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1941 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-38 e residui attivi

219 residui passivi Busta

1.4.16. b.44 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1941 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-53 Busta

1.4.16. b.45 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1941 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.54-102 Busta

1.4.16. b.46 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1942 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-38 e residui attivi Busta

1.4.16. b.47 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1942 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-65 e residui passivi Busta

1.4.16. b.48 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1942 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.66-105 Busta

1.4.16. b.49 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1942 Documenti giustificativi del conto:

220 uscita Busta

1.4.16. b.50 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1943 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-38 e residui attivi residui passivi Busta

1.4.16. b.51 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1943 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-55 Busta

1.4.16. b.52 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1943 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.56-108 Busta

1.4.16. b.53 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1944 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-35 e residui attivi uscita: art.1-64 e residui passivi Busta

1.4.16. b.54 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1944 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.65-108 Busta

1.4.16. b.55 .

221

Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1945 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-38 e residui attivi uscita: art.1-79 bis e residui passivi Busta

1.4.16. b.56 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1945 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.80-114 Busta

1.4.16. b.57 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1946 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-40 e residui attivi Busta

1.4.16. b.58 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1946 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.3-60 e residui passivi Busta

1.4.16. b.59 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1946 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.61-102 Busta

1.4.16. b.60 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1947 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-38 e residui attivi uscita: art.1-60 e residui passivi Busta

222

1.4.16. b.61 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1947 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.61 - 108 Busta

1.4.16. b.62 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1948 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-38 e residui attivi uscita: art.1-49 e residui passivi Busta

1.4.16. b.63 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1948 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.50-108 Busta

1.4.16. b.64 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1949 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-37 e residui attivi uscita: art.1-50 e residui passivi Busta

1.4.16. b.65 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1949 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.51-97 Busta

1.4.16. b.66 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1950 Allegati al bilancio

223

Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-41 e residui attivi uscita: art.1-40 e residui passivi Busta

1.4.16. b.67 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1950 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.41-86 Busta

1.4.16. b.68 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1951 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-39 e residui attivi uscita: art.1-49 e residui passivi Busta

1.4.16. b.69 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1951 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.50-84 Busta

1.4.16. b.70 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1952 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-42 e residui attivi residui passivi Busta

1.4.16. b.71 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1952 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-94 Busta

224

1.4.16. b.72 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1952 Documenti giustificativi del conto: uscita Busta

1.4.16. b.73 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1953 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-72 e residui attivi Busta

1.4.16. b.74 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1953 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-260 e residui passivi Busta

1.4.16. b.75 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1953 Documenti giustificativi del conto: uscita Busta

1.4.16. b.76 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1954 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-72 e residui attivi Busta

1.4.16. b.77 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1954 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-45 e residui passivi

225

Busta

1.4.16. b.78 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1954 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.146 (sic!)-125 Busta

1.4.16. b.79 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1954 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.129-260 Busta

1.4.16. b.80 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1955 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-72 e residui attivi uscita: art.1-47 e residui passivi Busta

1.4.16. b.81 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1955 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.48-260 Busta

1.4.16. b.82 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1956 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-73 e residui attivi uscita: art.1-39 Busta

1.4.16. b.83 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1956

226

Documenti giustificativi del conto: uscita: art.40-113 Busta

1.4.16. b.84 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1956 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.114-260 Busta

1.4.16. b.85 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1957 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-73 e residui attivi residui passivi Busta

1.4.16. b.86 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1957 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-64 Busta

1.4.16. b.87 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1957 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.65-154 Busta

1.4.16. b.88 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1957 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.155-260 Busta

1.4.16. b.89 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1958

227

Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-51 e residui attivi residui passivi Busta

1.4.16. b.90 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1958 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-50 Busta

1.4.16. b.91 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1958 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.51-91 Busta

1.4.16. b.92 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1958 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.92-136 Busta

1.4.16. b.93 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1959 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-50 e residui attivi Busta

1.4.16. b.94 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1959 Documenti giustificativi del conto: residui passivi Busta

1.4.16. b.95 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1959

228

Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-50 Busta

1.4.16. b.96 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1959 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.51-90 Busta

1.4.16. b.97 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1959 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.91-128 Busta

1.4.16. b.98 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1960 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-50 e residui attivi Busta

1.4.16. b.99 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1960 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-40 e residui passivi Busta

1.4.16. b.100 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1960 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.41-75 Busta

1.4.16. b.101 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1960 Documenti giustificativi del conto:

229 uscita: art.76-115 Busta

1.4.16. b.102 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1960 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.116-125 Busta

1.4.16. b.103 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1961 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-48 e residui attivi Busta

1.4.16. b.104 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1961 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.1-40 e residui passivi Busta

1.4.16. b.105 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1961 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.41-85 Busta

1.4.16. b.106 . Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento 1961 Documenti giustificativi del conto: uscita: art.86-127 Busta

230 serie 4.17 Liste di leva, 1932

Contenuto La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (T.U. approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n.1497 e regolamento approvato con R. D. 2 luglio 1890, n.6952) fu estesa nei territori annessi al regno con R.D. 19 settembre 1921, n.1331. Per questo motivo si conservano in questa serie le liste di leva dei nati a partire dal 1901. Si conservano anche le liste dei riformati e dei renitenti. Le liste di leva contengono: il numero d'ordine, il cognome e il nome degli iscritti, le indicazioni per i provenienti da leve anteriori, nascita e residenza e variazioni alla lista di leva, descrizioni personali e le decisioni del consiglio di leva. Le liste dei riformati, uguali nella forma alle liste di leva, riportano le decisioni del consiglio di leva in merito alla riforma del militare. Le liste dei renitenti riportano: il numero d'ordine, il cognome e il nome del renitente, le generalità dei genitori, la professione, il luogo di nascita, il numero della lista di leva, la data di nascita, la data della chiamata all'arruolamento e le annotazioni.

1.4.17. n.1 . Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1914 1932 marzo 10 Registro

231 serie 4.18 Ruoli matricolari

Contenuto La legislazione italiana in materia di reclutamento militare (T.U. approvato con R.D. 24 dicembre 1911, n.1497 e regolamento approvato con R. D. 2 luglio 1890, n.6952) fu estesa nei territori annessi al regno con R.D. 19 settembre 1921, n.1331. Per questo motivo si conservano in questa serie i ruoli matricolari dei nati a partire dal 1901.

232 serie 4.19 Lavori pubblici, 1921 -1967

Contenuto Si conservano racchiuse in quattro sottoserie le pratiche relative ai lavori pubblici eseguiti nel comune di Caldonazzo.

233 sottoserie 4.19.1 Acquedotti, 1921 - 1965

1.4.19.1 . . b.1 . Costruzione dell'acquedotto comunale 1921 - 1938 Analisi acque, fatture, assegni, carteggio, atti, stato finale dei lavori, certificato di collaudo. Busta

1.4.19.1 . . b.2 . Ricostruzione canale impianto di irrigazione 1951 - 1954 Cantieri di lavoro nn.5708/L - 7098/L: carteggio, atti e rendiconti, 1952 giugno 16 - 1953 gennaio 29; 1953 febbraio 2 - 1953 aprile 15 Busta

1.4.19.1 . . b.3 . Costruzione canale irriguo 1953 - 1956 Cantiere di lavoro n.12971/L: carteggio, atti e rendiconti, 1954 marzo 2 - 1954 settembre 10 Busta

1.4.19.1 . . b.4 . Costruzione canale di irrigazione 1954 - 1957 Cantiere di lavoro n.17793/L , 1954 novembre 6 - 1955 agosto 16 Busta

1.4.19.1 . . b.5 . Progetti di costruzione acquedotti 1954 - 1965 - Progetto del sifone del canale irriguo sotto i binari della stazione ferroviaria, 1954 - 1956; - costruzione di un acquedotto potabile per la frazione Lochere, 1959 - 1965; - costruzione di un acquedotto potabile per la frazione di Brenta, 1960 - 1965 Busta

234 sottoserie 4.19.2 Edifici, 1927 - 1967

1.4.19.2 . . b.1 . Costruzione scuole 1927 - 1967 - Costruzione scuola della frazione Lochere di Caldonazzo, 1927 - 1967 con allegati ai contratti nn. di rep.232-332; - lavori di ampliamento dell'edificio scolastico di Caldonazzo, 1929 - 1930 con progetto di Umberto Albertini del giugno 1929 Busta

1.4.19.2 . . b.2 . Sistemazione edificio scolastico 1954 - 1966 Carteggio, atti, contabilità, copie dei contratti nn. di rep.176; 177 e 179, progetti dell'ing. Giovanni Lorenzi del 1957 e 1958, progetto per un cantiere di lavoro del 1961 Busta

1.4.19.2 . . b.3 . Costruzioni edifici 1943 - 1965 - Costruzione rifugio antiaereo "al castello" con progetto del geom. Attilio Goio del 21 giugno 1944 ed atti contabili, 1943 - 1950; 1965; - costruzione dell'impianto di riscaldamento della scuola materna di Caldonazzo: progetto, varianti, perizie e conto finale con progetti dell'ing. Coin Dino del 18 aprile 1960 e 6 febbraio 1961; pavimentazione del piazzale dell'asilo, 1964 - 1965; - sistemazione del cimitero comunale, sec.XX Busta

235 sottoserie 4.19.3 Strade e ponti, 1926 - 1967

1.4.19.3 . . b.1 . Sistemazione strade 1926 - 1947 - Atti relativi alla sistemazione della strada ex militare di - Calceranica: espropriazioni, carteggio ed atti, 1926 - 1939; - "Progetto dei lavori di sistemazioni stradali resisi indispensabili in seguito all'attuazione del piano regolatore di Caldonazzo già devastato dalla guerra" redatto dal geom. M. Pascolato il 30 maggio 1929 ed atti relativi alla realizzazione, 1929 - 1930; - progetto di canalizzazione e sistemazione della "strada di Levico", 1930; - progetto "Opere di sistemazione stradale dell'abitato e periferia - acquedotto - sgombero materiale rifugio antiaereo" redatto dal geom. Bruno Martinelli 1947 gennaio 25 Busta

1.4.19.3 . . b.2 . Sistemazione strade 1950 - 1961 - Pavimentazione in porfido del centro abitato del paese: carteggio, atti, contabilità dei lavori eseguiti dalla ditta I.L.P.A. di , 1950 - 1958 con copia del contratto n. di rep.150; - pavimentazione di via Cesare Battisti: carteggio, atti, contabilità e collaudo dei lavori eseguiti dalla ditta f.lli Margoni di Trento, 1952 - 1955 con copie dei contratti nn. di rep.159-160; - pavimentazione in porfido della via IV novembre: carteggio, atti, progetti, contabilità dei lavori eseguiti dalla ditta Caneppele Luigi di Trento, 1954 - 1961 con copia del contratto n. di rep. 167 Busta

1.4.19.3 . . b.3 . Sistemazione strade 1951 - 1962 - Lavori di allargamento della strada "via Brenta" a Caldonazzo ed atti relativi all'acquisto di terreno da INA Case per il suddetto lavoro, 1951- 1962 con progetto per la costruzione di case in via Brenta redatto da un gruppo di ingegnieri e architetti del 18 novembre 1957 con gestione INA Case ed atti relativi, 1951 - 1960; - progetto per la pavimentazione in porfido delle strade interne a Caldonazzo, redatto dal geom. Goio del 29 febbraio 1952, 1952 - 1955; - "Progetto dei lavori occorrenti per la costruzione di una strada intercomunale in comune di Caldonazzo, fra la frazione di Brenta e il comune di Tenna, della lunghezza di metri lineari 1510,51." redatto dal geom. Bruno Pallaver nel 1953 Busta

1.4.19.3 . . b.4 . Sistemazione strada al lago e sistemazione vie interne 1956 - 1960 -Cantieri di lavoro nn. 027566/L - 35446/L :Sistemazione strada al lago dal 4 giugno 1956 al 24 novembre 1956: carteggio, atti e rendiconti, 1956 - 1958

236

- Sistemazione vie interne dal 20 marzo 1958 al 17 giugno 1958: carteggio, atti e rendiconti, 1958 - 1960 Busta

1.4.19.3 . . b.5 . Sistemazione strade interne e periferiche 1956 - 1962 Cantiere di lavoro n.2927, 1957 febbraio 18 - 1958 gennaio 3: carteggio, atti e rendiconti Busta

1.4.19.3 . . b.6 . Sistemazione strade interne e periferiche 1956 - 1962 Cantiere di lavoro n.29277/L, 1957 febbraio 18-1958 gennaio 18: carteggio, atti e rendiconti Busta

1.4.19.3 . . b.7 . Sistemazione costruzione opere di viabilità, irrigazione ed interesse turistico 1958 - 1961 Cantiere di lavoro n.46598/L, 1958 ottobre 2 - 1959 febbraio 24: progetto, carteggio, atti e rendiconti Busta

1.4.19.3 . . b.8 . Sistemazione costruzione opere di viabilità, irrigazione ed interesse turistico 1958 - 1962 Cantiere di lavoro n.62780/L, 1960 novembre 14 - 1961aprile 8: carteggio, atti e rendiconti Busta

1.4.19.3 . . b.9 . Lavori di sistemazione del viale della stazione 1959 - 1967 Sistemazione, pavimentazione, rettifica e bitumatura del viale della stazione con progetto del perito industriale Enrico Tiecher del 10 gennaio 1959 e progetti dell'ing. Dino Coin del 29 novembre 1960 con variante non approvata del 20 gennaio 1962 e 29 maggio 1963 Busta

1.4.19.3 . . b.10 . Sistemazione e costruzione opere di viabilità, allargamento passaggio piazza municipio - ricreatorio - via 4 novembre; sistemazione strada "viandante", posa tubazione irrigua in località Roro 1960 - 1961 Cantieri di lavoro nn.52809/L: sistemazione e costruzione opere di viabilità, allargamento passaggio piazza municipio - ricreatorio - via 4 novembre, 1960 agosto 18 - 1960 novembre 21 carteggio, atti e rendiconti; Cantiere di lavoro n. 59649/L: allargamento passaggio piazza municipio - ricreatorio - via 4 novembre; sistemazione strada "viandante", posa tubazione irrigua in località Roro, 1960 agosto 1 - 1960 ottobre 1: carteggio, atti e rendiconti 237

Busta

1.4.19.3 . . b.11 . Lavori di sistemazioni passaggio piazza municipio - ricreatorio - strada "viandante" e costuzione canale "Roro" 1960 - 1965 Cantiere di lavoro n.68526/L, 1961 dicembre 16 - 1962 maggio 30: carteggio, atti e rendiconti; - richieste di prolungamento e progetti di cantieri di lavoro Busta

238 sottoserie 4.19.4 Diversi, 1953 - 1956

1.4.19.4 . . b.1 . Scuola di rimboschimento 1953 - 1956 Cantiere di lavoro n.4850/R, 1953 aprile 20 - 1954 gennaio 15: carteggio, atti e rendiconti Busta

239 serie 4.20 Licenze edilizie

240 serie 4.21 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1961

Contenuto Queste unità riportano le registrazione degli atti di nascita, si conservano presso l'ufficio di stato civile del comune.

1.4.20. n.1 . Atti di nascita 1924 Registro

1.4.20. n.2 . Atti di nascita 1925 Registro

1.4.20. n.3 . Atti di nascita 1926 Registro

1.4.20. n.4 . Atti di nascita 1927 Registro

1.4.20. n.5 . Atti di nascita 1928 Registro

1.4.20. n.6 . Atti di nascita 1929 Registro

1.4.20. n.7 . Atti di nascita 1930 Registro

241

1.4.20. n.8 . Atti di nascita 1931 Registro

1.4.20. n.9 . Atti di nascita 1932 Registro

1.4.20. n.10 . Atti di nascita 1933 Registro

1.4.20. n.11 . Atti di nascita 1934 Registro

1.4.20. n.12 . Atti di nascita 1935 Registro

1.4.20. n.13 . Atti di nascita 1936 Registro

1.4.20. n.14 . Atti di nascita 1937 Registro

1.4.20. n.15 . Atti di nascita 1938 Registro

1.4.20. n.16 . 242

Atti di nascita 1939 Registro

1.4.20. n.17 . Atti di nascita 1940 Registro

1.4.20. n.18 . Atti di nascita 1941 Registro

1.4.20. n.19 . Atti di nascita 1942 Registro

1.4.20. n.20 . Atti di nascita 1943 Registro

1.4.20. n.21 . Atti di nascita 1944 Registro

1.4.20. n.22 . Atti di nascita 1945 Registro

1.4.20. n.23 . Atti di nascita 1946 Registro

1.4.20. n.24 . Atti di nascita 1947 243

Registro

1.4.20. n.25 . Atti di nascita 1948 Registro

1.4.20. n.26 . Atti di nascita 1949 Registro

1.4.20. n.27 . Atti di nascita 1950 Registro

1.4.20. n.28 . Atti di nascita 1951 Registro

1.4.20. n.29 . Atti di nascita 1952 Registro

1.4.20. n.30 . Atti di nascita 1953 Registro

1.4.20. n.31 . Atti di nascita 1954 Registro

1.4.20. n.32 . Atti di nascita 1955 Registro

244

1.4.20. n.33 . Atti di nascita 1956 Registro

1.4.20. n.34 . Atti di nascita 1957 Registro

1.4.20. n.35 . Atti di nascita 1958 Registro

1.4.20. n.36 . Atti di nascita 1959 Registro

1.4.20. n.37 . Atti di nascita 1960 Registro

1.4.20. n.38 . Atti di nascita 1961 Registro

245 serie 4.22 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1961

Contenuto Queste unità riportano le registrazione degli atti di matrimonio, si conservano presso l'ufficio di stato civile del comune.

1.4.21. n.1 . Atti di matrimonio 1924 Registro

1.4.21. n.2 . Atti di matrimonio 1925 Registro

1.4.21. n.3 . Atti di matrimonio 1926 Registro

1.4.21. n.4 . Atti di matrimonio 1927 Registro

1.4.21. n.5 . Atti di matrimonio 1928 Registro

1.4.21. n.6 . Atti di matrimonio 1929 Registro

1.4.21. n.7 . Atti di matrimonio 1930 Registro

246

1.4.21. n.8 . Atti di matrimonio 1931 Registro

1.4.21. n.9 . Atti di matrimonio 1932 Registro

1.4.21. n.10 . Atti di matrimonio 1933 Registro

1.4.21. n.11 . Atti di matrimonio 1934 Registro

1.4.21. n.12 . Atti di matrimonio 1935 Registro

1.4.21. n.13 . Atti di matrimonio 1936 Registro

1.4.21. n.14 . Atti di matrimonio 1937 Registro

1.4.21. n.15 . Atti di matrimonio 1938 Registro

1.4.21. n.16 . 247

Atti di matrimonio 1939 Registro

1.4.21. n.17 . Atti di matrimonio 1940 Registro

1.4.21. n.18 . Atti di matrimonio 1941 Registro

1.4.21. n.19 . Atti di matrimonio 1942 Registro

1.4.21. n.20 . Atti di matrimonio 1943 Registro

1.4.21. n.21 . Atti di matrimonio 1944 Registro

1.4.21. n.22 . Atti di matrimonio 1945 Registro

1.4.21. n.23 . Atti di matrimonio 1946 Registro

1.4.21. n.24 . Atti di matrimonio 1947 248

Registro

1.4.21. n.25 . Atti di matrimonio 1948 Registro

1.4.21. n.26 . Atti di matrimonio 1949 Registro

1.4.21. n.27 . Atti di matrimonio 1950 Registro

1.4.21. n.28 . Atti di matrimonio 1951 Registro

1.4.21. n.29 . Atti di matrimonio 1952 Registro

1.4.21. n.30 . Atti di matrimonio 1953 Registro

1.4.21. n.31 . Atti di matrimonio 1954 Registro

1.4.21. n.32 . Atti di matrimonio 1955 Registro

249

1.4.21. n.33 . Atti di matrimonio 1956 Registro

1.4.21. n.34 . Atti di matrimonio 1957 Registro

1.4.21. n.35 . Atti di matrimonio 1958 Registro

1.4.21. n.36 . Atti di matrimonio 1959 Registro

1.4.21. n.37 . Atti di matrimonio 1960 Registro

1.4.21. n.38 . Atti di matrimonio 1961 Registro

250 serie 4.23 Registri degli atti di morte, 1924 - 1961

Contenuto Queste unità riportano le registrazione degli atti di morte, si conservano presso l'ufficio di stato civile del comune.

1.4.22. n.1 . Atti di morte 1924 Registro

1.4.22. n.2 . Atti di morte 1925 Registro

1.4.22. n.3 . Atti di morte 1926 Registro

1.4.22. n.4 . Atti di morte 1927 Registro

1.4.22. n.5 . Atti di morte 1928 Registro

1.4.22. n.6 . Atti di morte 1929 Registro

1.4.22. n.7 . Atti di morte 1930 Registro

251

1.4.22. n.8 . Atti di morte 1931 Registro

1.4.22. n.9 . Atti di morte 1932 Registro

1.4.22. n.10 . Atti di morte 1933 Registro

1.4.22. n.11 . Atti di morte 1934 Registro

1.4.22. n.12 . Atti di morte 1935 Registro

1.4.22. n.13 . Atti di morte 1936 Registro

1.4.22. n.14 . Atti di morte 1937 Registro

1.4.22. n.15 . Atti di morte 1938 Registro

1.4.22. n.16 . 252

Atti di morte 1939 Registro

1.4.22. n.17 . Atti di morte 1940 Registro

1.4.22. n.18 . Atti di morte 1941 Registro

1.4.22. n.19 . Atti di morte 1942 Registro

1.4.22. n.20 . Atti di morte 1943 Registro

1.4.22. n.21 . Atti di morte 1944 Registro

1.4.22. n.22 . Atti di morte 1945 Registro

1.4.22. n.23 . Atti di morte 1946 Registro

1.4.22. n.24 . Atti di morte 1947 253

Registro

1.4.22. n.25 . Atti di morte 1948 Registro

1.4.22. n.26 . Atti di morte 1949 Registro

1.4.22. n.27 . Atti di morte 1950 Registro

1.4.22. n.28 . Atti di morte 1951 Registro

1.4.22. n.29 . Atti di morte 1952 Registro

1.4.22. n.30 . Atti di morte 1953 Registro

1.4.22. n.31 . Atti di morte 1954 Registro

1.4.22. n.32 . Atti di morte 1955 Registro

254

1.4.22. n.33 . Atti di morte 1956 Registro

1.4.22. n.34 . Atti di morte 1957 Registro

1.4.22. n.35 . Atti di morte 1958 Registro

1.4.22. n.36 . Atti di morte 1959 Registro

1.4.22. n.37 . Atti di morte 1960 Registro

1.4.22. n.38 . Atti di morte 1961 Registro

255 serie 4.24 Registri degli atti di cittadinanza, 1924 - 1961

Contenuto Queste unità riportano le registrazione degli atti di cittadinanza, si conservano presso l'ufficio di stato civile del comune.

1.4.23. n.1 . Atti di cittadinanza 1924 Registro

1.4.23. n.2 . Atti di cittadinanza 1925 Registro

1.4.23. n.3 . Atti di cittadinanza 1926 Registro

1.4.23. n.4 . Atti di cittadinanza 1927 Registro

1.4.23. n.5 . Atti di cittadinanza 1928 Registro

1.4.23. n.6 . Atti di cittadinanza 1929 Registro

1.4.23. n.7 . Atti di cittadinanza 1930 Registro

256

1.4.23. n.8 . Atti di cittadinanza 1931 Registro

1.4.23. n.9 . Atti di cittadinanza 1932 Registro

1.4.23. n.10 . Atti di cittadinanza 1933 Registro

1.4.23. n.11 . Atti di cittadinanza 1934 Registro

1.4.23. n.12 . Atti di cittadinanza 1935 Registro

1.4.23. n.13 . Atti di cittadinanza 1936 Registro

1.4.23. n.14 . Atti di cittadinanza 1937 Registro

1.4.23. n.15 . Atti di cittadinanza 1938 Registro

1.4.23. n.16 . 257

Atti di cittadinanza 1939 Registro

1.4.23. n.17 . Atti di cittadinanza 1940 Registro

1.4.23. n.18 . Atti di cittadinanza 1941 Registro

1.4.23. n.19 . Atti di cittadinanza 1942 Registro

1.4.23. n.20 . Atti di cittadinanza 1943 Registro

1.4.23. n.21 . Atti di cittadinanza 1944 Registro

1.4.23. n.22 . Atti di cittadinanza 1945 Registro

1.4.23. n.23 . Atti di cittadinanza 1946 Registro

1.4.23. n.24 . Atti di cittadinanza 1947 258

Registro

1.4.23. n.25 . Atti di cittadinanza 1948 Registro

1.4.23. n.26 . Atti di cittadinanza 1949 Registro

1.4.23. n.27 . Atti di cittadinanza 1950 Registro

1.4.23. n.28 . Atti di cittadinanza 1951 Registro

1.4.23. n.29 . Atti di cittadinanza 1952 Registro

1.4.23. n.30 . Atti di cittadinanza 1953 Registro

1.4.23. n.31 . Atti di cittadinanza 1954 Registro

1.4.23. n.32 . Atti di cittadinanza 1955 Registro

259

1.4.23. n.33 . Atti di cittadinanza 1956 Registro

1.4.23. n.34 . Atti di cittadinanza 1957 Registro

1.4.23. n.35 . Atti di cittadinanza 1958 Registro

1.4.23. n.36 . Atti di cittadinanza 1959 Registro

1.4.23. n.37 . Atti di cittadinanza 1960 Registro

1.4.23. n.38 . Atti di cittadinanza 1961 Registro

260 serie 4.25 Registro della popolazione, 1931 - 1943

Contenuto Apposite disposizioni ( R. D.31.12.1864, n.2105; l. n.297 del 20 giugno 1871;R.D.21 settembre 1901 n.445;R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132; l.n. 1228 del 24 dicembre 1954 e il relativo regolamento del 31 gennaio 1958, n. 136) stabilivano che presso ciascun comune fosse istituito un registro della popolazione residente da compilare e da aggiornare costantemente sulla scorta dei dati in possesso degli uffici comunali in materia di stato civile e di movimento della popolazione. Il "registro" è costituito dall'insieme dei fogli di famiglia su cui vengono trascritti i dati e le indicazioni relative a ciascun nucleo familiare residente e dalla raccolta delle schede individuali intestate ai singoli cittadini. Sono state predisposte 2 sottoserie per conservare questi due tipi di documentazione, facente parte dello stesso impianto.

261 sottoserie 4.25.1 Fogli di famiglia, 1931 - 1943

1.4.24.1. n.1 . Fogli di famiglia 1931 - 1943 lettere A - E Busta

1.4.24.1. n.2 . Fogli di famiglia 1931 - 1942 lettere F - M Busta

1.4.24.1. n.3 . Fogli di famiglia 1931 - 1942 lettere N - Z Busta

1.4.24.1. n.4 . Fogli di famiglia eliminati 1931 - 1942 Busta

262 sottoserie 4.25.2 Schede individuali

263 serie 4.26 Movimento della popolazione

264 serie 4.27 Registri diversi della cat. I, 1956 - 1964

Contenuto In questa serie sono raggruppati quei registri che riguardano l'attività del comune che fa riferimento alla cat. I: Amministrazione, per i quali, vista la loro la loro particolarità o per l'esiguità del numero non si è ritenuto opportuno costituire serie distinte.

1.4.25. n.1. b.4.25-4.35 . "Cariche comunali" 1956 - 1964 Elenco degli amministratori e dei componenti le varie commissioni comunali.

Le date si riferiscono all'elezione degli stessi. Registro

265 serie 4.28 Registri diversi della cat. II, 1926 - 1948

Contenuto In questa serie sono raggruppati quei registri che riguardano l'attività del comune che fa riferimento alla cat. II: Opere pie e beneficenza, per i quali, vista la loro la loro particolarità o per l'esiguità del numero non si è ritenuto opportuno costituire serie distinte.

1.4.26. n.1. b.4.25-4.35 . "Spedalità partitario" 1926 - 1935 Il registro riporta: numero e data dell'ordine, cognome e nome e paternità del ricoverato, luogo e denominazione dell'ospedale, durata della degenza, numero delle giornate, retta giornaliera, importo, data e importo del versamento e annotazioni. Registro

1.4.26. n.2. b.4.25-4.35 . "Registro delle spese sostenute pel ricovero di ammalati e recupero di esse" 1940 - 1948 Le date si riferiscono alle lettere di richiesta del rimborso spese. Registro

266 serie 4.29 Registri diversi della cat. III

Contenuto La serie è vuota perché in archivio non si è trovato materiale fino al 1961, ma è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

267 serie 4.30 Registri diversi della cat. IV, 1924 - 1945

Contenuto In questa serie sono raggruppati quei registri che riguardano l'attività del comune che fa riferimento alla cat. IV: Sanità e igiene, per i quali, vista la loro la loro particolarità o per l'esiguità del numero non si è ritenuto opportuno costituire serie distinte.

1.4.28. n.1. b.4.25-4.35 . Certificati di vaccinazione 1924 luglio 1 - 1945 agosto 29 Registro

1.4.28. n.2. b.4.25-4.35 . "Registro delle denuncie di morte di animali (bovini, equini, ovini, caprinie suini)" (tit. int.) 19[30] gennaio 26 - 1942 giugno 3 Registro

268 serie 4.31 Registri diversi della cat. V, 1924 -1955

Contenuto In questa serie sono raggruppati quei registri che riguardano l'attività del comune che fa riferimento alla cat. V: Finanze, per i quali, vista la loro la loro particolarità o per l'esiguità del numero non si è ritenuto opportuno costituire serie distinte.

1.4.29. n.1. b.4.25-4.35 . "I° Enti morali (1-3-1-19) 1 - 517 - A incl. C" 1924 Il registro riporta: n. d'ordine, n. matricola, cognome, nome, paternità - denominazione - società - enti morali e loro residenza, estimo e rendita imponibile, imposta e sovraimposta annuale. Registro

1.4.29. n.2. b.4.25-4.35 . "II 518 - 1081 - C-M." 1924 Il registro riporta: n. d'ordine, n. matricola, cognome, nome, paternità - denominazione - società - enti morali e loro residenza, estimo e rendita imponibile, imposta e sovraimposta annuale. Registro

1.4.29. n.3. b.4.25-4.35 . "II 1082 - 1620 - M-Z" [1924] Il registro riporta: n. d'ordine, n. matricola, cognome, nome, paternità - denominazione - società - enti morali e loro residenza, estimo e rendita imponibile, imposta e sovraimposta annuale. Registro

1.4.29. n.4. b.4.25-4.35 . "Imposta di famiglia Registro a matrice per le ricevute delle dichiarazioni e dei reclami o ricorsi" 1932 - 1955 Registro

1.4.29. n.5. b.4.25-4.35 . Prenotazioni. Variazioni imposte e tasse 1934" 1928 - 1935 Il registro si compone di: - "Giornale 1928 affissioni", 1928 marzo 26 - 1930 luglio 30; - annotazioni di variazioni, richieste sgravi etc., 1934 gennaio 2 - 1935

269

Registro

1.4.29. n.6. b.4.25-4.35 . "Registro scontrini. Anno 1954..." 1954 il registro riporta: il numero progressivo, la data dell'emissione della bolletta, le generalità del venditore, la qualità e quantità delle merci, le generalità del destinatario e il comune di destinazione. Registro

270 serie 4.32 Registri diversi della cat. VI

Contenuto La serie è vuota perché in archivio non si è trovato materiale fino al 1961, ma è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

271 serie 4.33 Registri diversi della cat. VII

Contenuto La serie è vuota perché in archivio non si è trovato materiale fino al 1961, ma è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

272 serie 4.34 Registri diversi della cat. VIII

Contenuto La serie è vuota perché in archivio non si è trovato materiale fino al 1961, ma è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

273 serie 4.35 Registri diversi della cat. IX

Contenuto La serie è vuota perché in archivio non si è trovato materiale fino al 1961, ma è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

274 serie 4.36 Registri diversi della cat. X, 1936

Contenuto In questa serie sono raggruppati quei registri che riguardano l'attività del comune che fa riferimento alla cat. X: Lavori pubblici, per i quali, vista la loro la loro particolarità o per l'esiguità del numero non si è ritenuto opportuno costituire serie distinte.

1.4.34. n.1. b.4.25-4.35 . "Stradario (circolare ISTAT n.65/6 C del 17 luglio 1935 - XIII)" post quem 1935 Il registro riporta: n. d'ordine, definizione e denominazione della strada, parrocchia dove è ubicata la strada, atti che determinarono la denominazione della strada, nn. civici ed altre annotazioni. Registro

275 serie 4.37 Registri diversi della cat. XI, 1920 - 1936

Contenuto In questa serie sono raggruppati quei registri che riguardano l'attività del comune che fa riferimento alla cat.XI: Agricoltura , industria e commercio, per i quali, vista la loro la loro particolarità o per l'esiguità del numero non si è ritenuto opportuno costituire serie distinte.

1.4.35. n.1. b.4.25-4.35 . "Registro dei libretti di lavoro e di servizio rilasciati dal comune di Caldonazzo" 1920 settembre 25 - 1936 dicembre 14 Il registro riporta: n. corrente, nome, cognome, paternità e maternità, luogo e data di nascita, pertinenza, professione, stato civile, istruzione scolastica, nome del tutore per orfani minori, data del rilascio del libretto ed annotazioni. Registro

1.4.35. n.2. b.4.25-4.35 . "Registro dei libretti di lavoro rilasciati a fanciulli ed a donne minorenni nell'anno 1928 dal comune di Caldonazzo..." 1928 gennaio 4 - 1936 ottobre 13 Il registro riporta: richiesta del libretto, generalità del richiedente, libretti di lavoro rifiutati, titolo di studio, libretti rilasciati in via eccezionale, esito della visita medica, libretti di lavoro rilasciati in via regolare, libretti di lavoro duplicati e data del rilascio, osservazioni. Registro

276 serie 4.38 Registri diversi della cat. XII

Contenuto La serie è vuota perché in archivio non si è trovato materiale fino al 1961, ma è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

277 serie 4.39 Registri diversi della cat. XIII, 1919 - 1961

Contenuto In questa serie sono raggruppati quei registri che riguardano l'attività del comune che fa riferimento alla cat.XIII: Esteri, per i quali, vista la loro la loro particolarità o per l'esiguità del numero non si è ritenuto opportuno costituire serie distinte.

1.4.37. n.1 . . b.1-11 . "Registro passaporti per l'estero" (tit. int) 1919 settembre 17 - 1946 maggio 25 Il registro riporta: numero corrente, data di presentazione della domanda di passaporto, nome, cognome e paternità, anno di nascita, luogo di destinazione, data del passaporto, numero del passaporto e annotazioni. Registro

1.4.37. n.2. b.1-11 . "Domanda di passaporto per l'estero" 1923 dicembre 21 - 1924 febbraio 1 Registro

1.4.37. n.3. b.1-11 . Nulla osta passaporti 1929 marzo 21 - 1930 marzo 5 Registro

1.4.37. n.4.. b.1-11 . Nulla osta passaporti 1930 marzo 5 - 1931 marzo 14 Registro

1.4.37. n.5. b.1-11 . Nulla osta passaporti 1931 marzo 14 - 1932 settembre 1 Registro

1.4.37. n.6. b.1-11 . Nulla osta passaporti 1932 settembre 29 - 1937 novembre 30 Registro

278

1.4.37. n.7. b.1-11 . Nulla osta passaporti 1938 gennaio 21 - 1939 marzo 5 Registro

1.4.37. n.8. b.1-11 . Nulla osta passaporti 1939 marzo 5 - 1939 maggio 6 Registro

1.4.37. n.9. b.1-11 . Nulla osta passaporti 1939 maggio 10 - 1939 agosto 16 Registro

1.4.37. n.10. b.1-11 . Nulla osta passaporti 1939 ottobre 14 - 1941 aprile 8 Registro

1.4.37. n.11. b.1-11 . Nulla osta passaporti 1941 aprile 8 - 1943 aprile 20 Registro

1.4.37. b.12 . "Schede individuali per emigranti", maschi e femmine 1959 - 1961 Il registro a schede riporta le notizie desunte dal registro dei passaporti. Registro

279 serie 4.40 Registri diversi della cat. XIV

Contenuto La serie è vuota perché in archivio non si è trovato materiale fino al 1961, ma è stata ugualmente predisposta per gli eventuali accrescimenti futuri.

280 serie 4.41 Registri diversi della cat. XV, 1934 - 1971

Contenuto In questa serie sono raggruppati quei registri che riguardano l'attività del comune che fa riferimento alla cat.XV: Pubblica sicurezza, per i quali, vista la loro la loro particolarità o per l'esiguità del numero non si è ritenuto opportuno costituire serie distinte.

1.4.39. n.4. b.1-8 . "Registro delle persone alloggiate" 1938 marzo 16 - 1939 settembre 2 Registro

1.4.39. n.5. b.1-8 . "Registro dei forestieri che soggiornano nel comune" 1943 luglio 24 - 1956 agosto 8 Registro

1.4.39. n.6. b.1-8 . "Registro dei forestieri che soggiornano nel comune" 1956 agosto 6 - 1961 luglio 17 Registro

1.4.39. n.7. b.1-8 . "Registro dei forestieri che soggiornano nel comune" 1961 luglio 17 - 1964 agosto 19 Registro

1.4.39. n.8. b.1-8 . Registro dei forestieri alloggiati in case private 1956 luglio 1 - 1962 settembre 3 Registro

1.4.39. n.2. b.1-8 . "Registro delle carte di identità" 1952 gennaio 4 - 1971 dicembre 23 Registro

1.4.39. n.1. b.1-8 . "Registro delle carte d'identità"

281

1934 novembre 28 - 1951 dicembre 13 Registro

1.4.39. n.3. b.1-8 . Registro rinnovi licenze di pesca e porto d'armi 1931 - 1945 Il registro contiene i rinnovi delle licenze di pesca dal 1931 al 1943 e i rinnovi delle licenze porto d'armi per il fucile dal1931 al 1945 Registro

282 subfondo 5 Azienda elettrica comunale, 1913 - 1974

Contenuto In archivio, le prime notizie relative all'impianto dell'energia elettrica si hanno con il 1913. L'azienda elettrica fu gestita dal comune dal 1913 al 1932, con una pausa dal 1915 al 1920, corrispondente alla I guerra mondiale. Nel 1932 fu ceduta la gestione al Consorzio esercenti di Caldonazzo, che la amministrò fino al 1940. Dal 1941 ad oggi l'azienda elettrica è amministrata dal comune.

283 serie 5.1 Polizze, 1913 - 1974

1.5.1. b.1 . Polizze d'ordinazione energia elettrica, illuminazione, forza a contatore e a forfait 1913 - 1915; 1923 - 1932 Busta

1.5.1. b.2 . Polizze d'ordinazione energia elettrica 1933 - 1950 - Ordinazione energia elettrica, 1933 - 1940; - Ordinazione energia elettrica: nn. 2-179, 1933 - 1941; - Ordinazione energia elettrica, 1941 - 1950. Busta

1.5.1. b.3 . Polizze d'ordinazione energia elettrica 1946 - 1965 Busta

1.5.1. b.4 . Polizze d'ordinazione energia elettrica 1949 - 1972 Busta

1.5.1. b.5 . Polizze d'ordinazione energia elettrica 1953 - 1974 - lett. A - Z Busta

284 serie 5.2 Carteggio ed atti, 1914 - 1966

1.5.2. b.1 . Carteggio ed atti 1914 - 1941 - "Elenco delle installazioni private di luce elettrica", 1914 - 1915; - Prospetti, elenchi, denunce delle variazioni nel consumo di energia elettrica,1923 - 1929; - Domande di esonero riduzione tassa degli utenti per l'anno 1926", 1926; - Carteggio ed atti, 1932 - 1941, contiene fra l'altro "Capitolato per la gestione azienda elettrica al Consorzio Esercenti", 1932 ottobre 12 - Controversia relativa al versamento imposta energia elettrica,1933 - 1940; - Fornitori, 1934 - 1939; - Fornitura energia elettrica C. D., 1939 - 1941 Busta

1.5.2. b.2 . Carteggio ed atti 1938 - 1958 Circolari, norme e disposizioni Busta

1.5.2. b.3 . Carteggio ed atti 1940 - 1953 Dichiarazioni di consumo dell'energia elettrica, 1940 - 1953 Busta

1.5.2. b.4 . Carteggio ed atti vari 1941 - 1964 Busta

1.5.2. b.5 . Carteggio ed atti 1943 - 1966 -Prontuari delle tariffe, listini prezzi, inventari, 1943 - 1963; -Tariffe energia elettrica, 1948 - 1966 Busta

1.5.2. b.6 .

285

Carteggio ed atti 1953 - 1966 - Consumi, perdite, costi energia , pagamento fatture S.I.T. e E.N.E.L. Busta

286 serie 5.3 Bilanci di gestione e documenti giustificativi, 1933 - 1940

1.5.3. b.1 . Bilanci di gestione e documenti giustificativi 1933 - 1940 Busta

287 serie 5.4 Registri dei consumi degli utenti, 1913 - 1961

1.5.4. n.1. b.1-17 . Schede degli utenti 1913 - 1915 Fascicolo

1.5.4. n.2. b.1-17 . "Partitario utenti pel consumo dell'energia elettrica del municipio di Caldonazzo" 1913 - 1915 nn. 1- 72 Registro

1.5.4. n.3. b.1-17 . "Prestazione vendita lampadine dal 1/I/1920 al 31/XI - 1921" 1919 settembre 1 - 1921 dicembre 31 Registro

1.5.4. n.4. b.1-17 . "Prospetto. Registro per la vendita lampadine elettriche agli utenti di Caldonazzo nell'anno 1922"( tit. int.) 1922 Registro

1.5.4. n.5. b.1-17 . "Prospetto. Registro per la vendita lampadine elettriche agli utenti di Caldonazzo nell'anno 1923 - 1924"( tit. int.) 1923 - 1924 Registro

1.5.4. n.6. b.1-17 . "Revisione lampadine. Settembre 1924 e gennaio 1926" 1924 e 1926 Registro

1.5.4. n.7. b.1-17 . "Elenco del consumo energia a forfait nel IV trimestre 1924" 1924 Registro

1.5.4. n.8. b.1-17 .

288

"Prospetto. Registro per la vendita lampadine elettriche agli utenti di Caldonazzo nell'anno 1925"( tit. int.) 1925 Registro

1.5.4. n.9. b.1-17 . "Prospetto. Registro lampadine a forfait e relativi cambiamenti" 1925 Registro

1.5.4. n.10. b.1-17 . "Prospetto.Registro per la vendita lampadine elettriche agli utenti di Caldonazzo nell'anno 1926"( tit. int.) 1926 Registro

1.5.4. n.11. b.1-17 . " Bollettario per gli utenti a contatore" 1926 nn. 201 - 300 Registro

1.5.4. n.12. b.1-17 . " Bollettario per gli utenti a forfait" 1926 - 1928 nn. 201 - 293 Registro

1.5.4. n.13. b.1-17 . "Prospetto.Registro per la vendita lampadine elettriche agli utenti di Caldonazzo nell'anno 1927"( tit. int.) 1927 Registro

1.5.4. n.14. b.1-17 . "Ruolo energia per forza motrice" 1927 Registro

1.5.4. n.15. b.1-17 . " Bollettario per gli utenti a contatore" 1927 - a contatore: nn. 301 - 400; - a forfait: nn. 401 - 603 Registro

289

1.5.4. n.16. b.1-17 . "Prospetto.Registro per la vendita lampadine elettriche agli utenti di Caldonazzo nell'anno 1928"( tit. int.) 1928 Registro

1.5.4. n.17. b.1-17 . " Bollettario per gli utenti a forfait" 1928 - 1929 nn. 101 - 177 Registro

1.5.4. n.18. b.18-28 . " Comune di Caldonazzo. Utenti a contatore" 1931 - 1932 Registro

1.5.4. n.19. b.18-28 . " Comune Caldonazzo. Utenti a forfait" 1931 -1932 Registro

1.5.4. n.20. b.18-28 . "Prima nota utenti a forfait e contatore. Controllo revisione anno 1932"( tit. int.) 1932 Registro

1.5.4. n.21. b.18-28 . "Registro utenti energia elettrica per usi diversi a contatore" (tit. int.) 1938 - 1939 Registro

1.5.4. n.22. b.18-28 . "Registro utenti energia elettrica luce a cottimo" 1938 - 1939 Registro

1.5.4. n.23. b.18-28 . "Registro utenti energia elettrica luce a contatore" 1940 - 1941 Registro

290

1.5.4. n.24. b.18-28 . "Registro utenti energia elettrica luce a cottimo" 1940 - 1941 Registro

1.5.4. n.25. b.18-28 . Registro utenti energia elettrica per usi diversi a contatore 1941 Registro

1.5.4. n.26. b.18-28 . Registro utenti energia elettrica per luce a cottimo 1941 - 1942 Registro

1.5.4. n.27. b.18-28 . Registro utenti energia elettrica per usi diversi a contatore 1942 Registro

1.5.4. n.28. b.18-28 . Registro utenti energia elettrica per luce a cottimo 1942 - 1943 Registro

1.5.4. n.29. b.29-39 . Registro utenti energia elettrica per luce a cottimo 1949 - 1950 Registro

1.5.4. n.30. b.29-39 . Registro utenti energia elettrica per usi diversi a contatore 1950 Registro

1.5.4. n.31. b.29-39 . Registro utenti energia elettrica per usi diversi a contatore 1950 - 1951 Registro

1.5.4. n.32. b.29-39 . Registro utenti energia elettrica per usi diversi a contatore: I - II bimestre 291

1951 Registro

1.5.4. n.33. b.29-39 . Registro utenti energia elettrica per usi diversi a contatore: III - VI bimestre 1951 Registro

1.5.4. n.34. b.29-39 . Registro incasso energia elettrica 1951 Registro

1.5.4. n.35. b.29-39 . Registro utenti energia elettrica a contatore I - VI bimestre 1952 Registro

1.5.4. n.36. b.29-39 . Registro incasso energia elettrica 1952 Registro

1.5.4. n.37. b.29-39 . Registro utenti energia elettrica I - VI bimestre 1953 Registro

1.5.4. n.38. b.29-39 . Registro utenti energia elettrica I - VI bimestre 1954 Registro

1.5.4. n.39. b.29-39 . Registro incasso energia elettrica 1954 Registro

1.5.4. n.40. b.40-53 . Registro utenti energia elettrica 1955 Registro

292

1.5.4. n.41. b.40-53 . Registro incasso energia elettrica 1955 Registro

1.5.4. n.42. b.40-53 . Registro utenti energia elettrica 1956 Registro

1.5.4. n.43. b.40-53 . Registro incasso energia elettrica 1956 Registro

1.5.4. n.44. b.40-53 . Registro utenti energia elettrica 1957 Registro

1.5.4. n.45. b.40-53 . Registro incasso energia elettrica 1957 Registro

1.5.4. n.46. b.40-53 . Registro utenti energia elettrica 1958 Registro

1.5.4. n.47. b.40-53 . Registro incasso energia elettrica 1958 Registro

1.5.4. n.48. b.40-53 . Registro utenti energia elettrica 1959 Registro

1.5.4. n.49. b.40-53 . 293

Registro incasso energia elettrica 1959 Registro

1.5.4. n.50. b.40-53 . Registro utenti energia elettrica 1960 Registro

1.5.4. n.51. b.40-53 . Registro incasso energia elettrica 1960 Registro

1.5.4. n.52. b.40-53 . Registro utenti energia elettrica 1961 Registro

1.5.4. n.53. b.40-53 . Registro incasso energia elettrica 1961 Registro

294 serie 5.5 Registri contabili, 1929 - 1932

1.5.5. n.1. b.5.5-5.6 . Giornale di cassa 1929 - 1932 Registro

295 serie 5.6 Registri diversi, 1924 - 1943

1.5.6. n.1. b.5.5-5.6 . Registro motori 1924 - 1940 Registro

1.5.6. n.2. b.5.5-5.6 . Registro contatori del comune di Caldonazzo 1924 - 1943 Registro

296

Ente Consorzio centale di Caldonazzo 1922 - 1933

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Consorzio centale di Caldonazzo, 01/01/1857 - 31/12/1933

Storia In archivio si trova solo un protocollo degli esibiti, del periodo 1922 - 1933. La prima attestazione rinvenuta dell'esistenza del Consorzio risale al 4 gennaio 1857: data di un'obbligazione ipotecaria verso la Congregazione di carità di Caldonazzo (1). Partecipano al Consorzio i soci di Caldonazzo, Calceranica, Centa, Bosentino, Tenna e Levico.

Condizione giuridica Società privata, con un proprio statuto.

Funzioni, occupazioni e attività Manutenzione del greto del torrente Centa, dei canali irrigui, degli argini e delle proprietà limitrofe.

Struttura amministrativa Dalla esigua documentazione presente si desume che: la società era amministrata da un comitato dirigente (direzione), eletto dall'assemblea dei soci, con a capo un preside.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C., 2. "Consorzio Centale di Caldonazzo".

Note 1) A.C.C., 3. "Congregazione di carità poi E.C.A. di Caldonazzo",10. "Registri diversi", n. 344 "Capitali della Congregazione di carità", 1863 - 1940, p. 20.

297 fondo Consorzio centale di Caldonazzo, [1857] - 1933

1 registro

Soggetti produttori Consorzio centale di Caldonazzo, 1922 - 1933

Contenuto L'archivio del Consorzio Centale di Caldonazzo costituisce fondo aggregato all'archivio comunale di Caldonazzo. Il fondo è lacunoso e consiste in un unico registro dal 1922 al 1933. La prima attestazione presente in archivio risale al 1857 (1). Data l'esiguità della documentazione non si conoscono notizie in merito al funzionamento dell'archivio e ai riordinamenti effettuati nel tempo. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

Nota dell’archivista Fonti archivistiche: Archivio del consorzio centale; Archivio della Congregazione di carità poi ECA.

Note 1) A.C.C., 3."Congregazione di carità poi E.C.A. di Caldonazzo", 3.10 " Registri diversi", n.344 "Capitali della congregazione di carità", 1863-1940, p.20

298 serie 1 Protocolli degli esibiti, 1922 - 1933

2.1. n.1 . Protocollo degli esibiti 1922 giugno 14 - 1933 agosto 9 - 1922: nn. 30 - 61; - 1923: nn. 1 - 56; - 1924: nn. 1 - 31; - 1925: nn. 1 - 13; - 1926: nn. 1 - 74; - 1927: nn. 1 - 44; - 1928: nn. 1 - 31; - 1929: nn. 1 - 19; - 1930: nn. 1 - 21; - 1931: nn. 1 - 21; - 1932: nn. 1 - 32; - 1933: nn. 1 - 13 Registro

299

Ente Congregazione di carità di Caldonazzo 1863 - 1923

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità poi Ente comunale di assistenza di Caldonazzo, 01/01/1863 - 31/12/1993

Storia Ordinamento italico Le autorità napoleoniche si dimostrarono assai attente al problema della pubblica assistenza e beneficenza, istituendo in Trentino le Congregazioni di carità in base al Decreto Vicereale del 15 febbraio 1811, n. 49. All'art. 2 si stabiliva che: "in ogni comune del Dipartimento dell'Alto Adige e dei Cantoni di Tobiano e Primiero tutti gli spedali, orfanotrofi, luoghi pii, lasciti e fondi di pubblica beneficenza ... avranno una sola e medesima amministrazione che prenderà il titolo di Congregazione di carità". Le date dell'intestazione sono quelle istituzionali. Non si hanno attestazioni della congregazione di carità di Caldonazzo di questo periodo a causa della mancanza di documentazione.

Ordinamento austriaco Con l'annessione del Trentino all'Austria venne sostanzialmente confermata la normativa vigente in materia di assistenza e beneficenza pubblica, e l'unica legge che nomina la Congregazione di carità è l'editto del commissario in capo del Tirolo De Roschmann del 1° marzo 1814. In base all'art. 118 del suddetto editto si stabiliva che "La Reggenza riconosce i segnalati servizi, che nel corso dei tre ultimi anni hanno essi (si tratta degli "Istituti di beneficenza esistenti sotto il nome di Congregazioni di carità") prestato a favore dell'umanità languente, e pel sostegno, e promozione delle rispettive fondazioni, e si ripromette dai medesimi eguale zelo, ed impegno disinteressato per l'avvenire, ed in questa fiducia Essa non tarda a provvisoriamente confermarli ne' luoghi, ove esistono, e di invitarli ad esporle tutte quelle circostanze, che riguardano il compimento del numero dei Membri, che vi appartengono, l'amministrazione della sostanza, ed il miglioramento di tali istituti." In aggiunta, l'art. 119 estendeva la possibilità di istituzione della Congregazione di carità per quegli Istituti di beneficenza situati nelle frazioni o nei paesi non capoluogo di comune, dimostrando che la rendita lorda dei loro Istituti ammontasse a 500 fiorini o più: alla politica centralistica del Regno d'Italia, che vedeva nelle Congregazioni di carità un valido strumento per controllare meglio il sistema assistenziale pubblico, si opponeva ora una evidente spinta al decentramento amministrativo messa in atto dall'Impero, che intendeva attribuire maggiore facoltà di autodeterminazione alle singole istituzioni piuttosto che all'ente che le amministrava. E ciò pur mantenendo sempre separate l'amministrazione e le competenze della Congregazione - o delle istituzioni che le facevano capo - da quelle dei comuni relativi.

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A Caldonazzo la prima attestazione presente in archivio è stata rinvenuta nel registro dei capitali della Congregazione di carità del 1863 (1); l'ultima attestazione si trova nel registro delle deliberazioni del comitato di amministrazione ed è di data 8 luglio 1923 (2).

Condizione giuridica Ordinamento italico

Ente assistenziale. In Trentino la Congregazione di carità venne istituita e regolamentata con il Decreto Vicereale datato 15 febbraio 1811, n. 49, seguito poi da un'analoga disposizione datata 28 dicembre 1811, n. 305.

Ordinamento austriaco

Ente assistenziale. La normativa austriaca in fatto di pubblica assistenza e beneficenza trattò della Congregazione di carità soltanto negli artt. 118-125 dell'editto del De Roschmann datato 1° marzo 1814. Successivamente le normative generali riguardarono l'amministrazione e l'organizzazione dei singoli enti o fondazioni pie amministrate dalle Congregazioni (cfr. B. Bortoli- C. Grandi, Un secolo di legislazione assistenziale nel Trentino (1814 - 1918), Trento 1983) e la tutela dei poveri direttamente da parte dei comuni (leggi del 17 marzo 1849, del 30 gennaio 1860, n. 28, del 3 dicembre 1863, n. 105 e del 22 gennaio 1879, n. 13); l'organizzazione e la gestione delle Congregazioni venne invece regolamentata con le diverse Circolari inviate dalle autorità ai comuni e con gli statuti delle Congregazioni stesse, sottoposti all'approvazione superiore.

Funzioni, occupazioni e attività Nel corso della sua storia, indipendentemente dai passaggi di ordinamento statuale, la Congregazione di carità in Trentino ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza di persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico - psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii e, in seguito, avrebbero costituito anche una voce di bilancio del comune di appartenenza. La Congregazione teneva una contabilità unica e generale, redigendo però registri separati che davano conto delle attività e passività degli enti da essa amministrati.

Struttura amministrativa Ordinamento italico Il Decreto Vicereale datato 15 febbraio 1811, n. 49, stabilisce l'organigramma e la gestione amministrativa delle Congregazioni di carità. Con la loro istituzione in ogni comune, cessavano le parziali amministrazioni in precedenza esercitate dalle corporazioni o dai privati, salvo i patronati di famiglie private che avrebbero conservato i propri diritti amministrandoli secondo le norme della propria fondazione; essi infatti erano soggetti all'autorità tutoria per la suprema vigilanza, in modo che le volontà dei testatori fossero perfettamente rispettate. In caso contrario l'amministrazione

301 sarebbe stata demandata alle Congregazioni per verificare lo stato della sostanza e per permettere all'autorità tutoria di provvedere alla sua conservazione secondo le istruzioni governative. Le Congregazioni dunque assumevano l'amministrazione di tutti gli enti di pubblica assistenza e beneficenza, che benchè riuniti avrebbero conservato tuttavia propri bilanci distinti. Ogni Congregazione sottoponeva i piani di regolamento ed organizzazione dei propri uffici all'approvazione del Prefetto - secondo le normative prescritte dal Ministro dell'Interno - se si trattava di Congregazioni aventi un reddito pari od inferiore a lire 10.000, in caso contrario, l'approvazione sarebbe spettata direttamente al Ministro, una volta sentito il parere del consiglio di beneficenza. I beni fondiari degli enti riuniti nelle Congregazioni di carità dovevano essere ceduti - totalmente o parzialmente, a seconda dell'utilità - in affitto monetario sotto la responsabilità delle Congregazioni stesse. I canoni d'affitto venivano approvati dal Prefetto o dai Viceprefetti che ne avrebbero reso conto periodicamente al Ministro, al quale spettava l'approvazione degli affitti superiori a lire 300. I pagamenti degli affitti dovevano comunque essere deliberati in seguito a regolare svolgimento di asta pubblica le cui condizioni erano fissate dal Decreto del 1 maggio 1807. In casi straordinari il Ministro dell'Interno, sentito il parere del consiglio di beneficenza, poteva comunque permettere che, per motivazioni economiche, qualche fondo venisse amministrato direttamente dai singoli enti. Nel caso di vendita, permuta o livello perpetuo per il quale si rendesse necessaria l'approvazione del Governo, il Prefetto doveva sottoporre la domanda al Ministro. I nuovi livelli istituiti dalle Congregazioni avevano un canone in denaro ed erano riscattabili a condizioni variabili a seconda delle diverse esigenze degli enti. Per l'impiego dei capitali necessari come per gli interessi da praticare e riscuotere sui capitali attivi e passivi, per le Congregazioni di carità valeva quanto espresso nel Decreto del 4 agosto 1807. Le Congregazioni, prima di procedere a qualsiasi investimento, dovevano "convertire le somme scadenti nella dimissione dei debiti liquidi e portanti interesse" sui quali l'interesse non avrebbe dovuto essere inferiore al 5%; dovevano inoltre sollevare, con le stesse somme, gli enti che esse amministravano dalle imposizioni fiscali fisse. Per saldare i debiti provenienti da un'amministrazione non si sarebbero dovuti impiegare i capitali riscossi, bensì soltanto le rendite approvate dal bilancio e la somma frutto dell'attività del bilancio annuale; la durata dell'impiego dei capitali non avrebbe dovuto superare il decennio. Le Congregazioni dovevano vigilare, amichevolmente o per via giudiziaria, affinché i debitori fossero obbligati al pagamento delle somme che spettavano agli enti da esse amministrati. Dato che la contabilità delle Congregazioni era unica, pur mantenendo registri separati per i bilanci dei singoli enti amministrati, esse dovevano, unitamente ai Prefetti e ai Viceprefetti, verificare mensilmente se i registri di contabilità venivano aggiornati e compilati con le dovute modalità, provvedendo e riferendone in caso contrario. Nel mese di febbraio di ogni anno ciascuna Congregazione doveva presentare al Prefetto o al Ministro dell'Interno (se si trattava di enti con reddito cospicuo) il conto consuntivo relativo all'anno precedente, accompagnato dai conti particolari dei redditi e delle spese di ogni ente che restavano, nella sede della Congregazione, a disposizione delle autorità superiori. In caso di ritardo nella consegna dei conti consuntivi superiore ai due mesi, il Prefetto avrebbe inviato un proprio ragioniere per provvedere alla loro compilazione secondo le istruzioni del Ministero dell'Interno. Le Congregazioni di carità non potevano contrarre debiti o impegnarsi in spese straordinarie superiori alla somma di lire 150 senza previo consenso del Ministro dell'Interno: nel caso di bilancio in passivo esse potevano proporre un resoconto con le modalità per procedere al riequilibrio. Il Ministero dell'Interno, valutati i bilanci, poteva prescrivere le opportune riforme secondo le sue autorità competenti e ordinare per qualsiasi atto di deliberazione l'assistenza di un delegato d'ufficio; a costui spettavano inoltre le norme sulle stime. Ogni Congregazione doveva trasmettere sollecitamente secondo tempi e modi prescritti i "conti giustificati

302 di credito" degli ospedali per la cura dei malati militari e precisamente: al Ministero della Guerra del Regno i conti per i militari italiani; al Commissario Ordinatore in capo dell'armata francese i conti per i militari francesi. Una copia del riassunto di tali conti veniva trasmessa ogni tre mesi al Ministro dell'Interno. Nel caso in cui un ente amministrato dalla Congregazione fosse obbligato a corresponsioni annue o a prestazioni in favore di altri enti laici o ecclesiastici, la Congregazione avrebbe cercato di fare in modo che il capitale dovuto per la prestazione annua passasse dall'ente debitore a quello creditore, con l'approvazione dei rispettivi ministeri dai quali essi dipendevano. Per supplire al deficit degli enti le cui rendite non bastavano alle proprie spese, si poteva proporre l'erogazione dell'attivo proveniente dal bilancio di altri enti, fermo restando il rimborso della sovvenzione comprensiva del relativo interesse legale. Per riparazioni o adattamenti necessari, gli enti amministrati dalla Congregazione dovevano presentare: la relazione del perito in cui si dimostrasse la necessità dei lavori con la relativa stima; la descrizione delle opere; le fasi dei lavori. Qualsiasi donazione di valore superiore a lire 300, compiuta da persone vive o come ultima volontà, a favore degli enti assistenziali e le "disposizioni a titolo oneroso" non avrebbe avuto effetto se l'accettazione non veniva autorizzata dal governo. Le donazioni inferiori a lire 300 potevano invece essere accettate ed impiegate a vantaggio degli enti con la sola autorizzazione del Prefetto o del Viceprefetto che ne avrebbero dato poi notizia al Ministro. Le Congregazioni di carità potevano comunque intraprendere atti per conservare ed assicurare le donazioni e i lasciti prima della loro accettazione da parte delle autorità. Ogniqualvolta si rendesse necessaria l'autorizzazione superiore per eredità e donazioni in favore degli enti assistenziali, si sarebbero dovuto inviare al Ministro: la domanda della relativa Congregazione o degli esecutori testamentari o dei donanti o degli eredi; l'indicazione della quantità, certa o approssimativa, della donazione, eredità o legato precisando se essa fosse controversa o incerta; l'indicazione di eventuali reclami e il nome del reclamante. Ogni Congregazione era divisa in tre sezioni - denominate "degli ospitali", "degli ospizi" e "delle limosine" -, ognuna incaricata dell'esecuzione dell'amministrazione affidatale, di cui avrebbe reso conto alla Congregazione. Le sezioni si radunavano ordinariamente due volte alla settimana, mentre la Congregazione una volta soltanto. Un membro almeno di ogni sezione e ognuno a rotazione doveva prestare giornalmente servizio permanente nel locale della Congregazione per provvedere agli affari più urgenti e per garantire l'ordinata ed aggiornata tenuta della cassa e dei registri di amministrazione; le funzioni dei membri erano essenzialmente gratuite. Esisteva una sola cassa in cui dovevano entrare i proventi e da cui uscivano i pagamenti per gli enti amministrati dalla Congregazione, mantenendo comunque registri separati per ciascun ente. Per quanto riguarda l'organico della Congregazione durante l'amministrazione italica, il Decreto Vicereale del 15 febbraio 1811 stabiliva che essa era composta da "probi e distinti cittadini del comune, scelti fra i proprietari, i commercianti e gli uomini di legge più distinti". Il numero dei membri era compreso tra i quattro e i sei ed essi venivano nominati dal podestà o sindaco. Nel capoluogo di Dipartimento la Congregazione era presieduta dal Prefetto e vi partecipavano quali membri di diritto il vescovo ed il podestà; nei capoluoghi dei distretti essa era retta dal Viceprefetto o, in sua vece, dal membro più anziano della Congregazione stessa; in tutti gli altri comuni, infine, essa era presieduta dal podestà o sindaco e, in loro mancanza, dal membro più anziano. Inoltre in tutti i comuni erano ugualmente membri di diritto il podestà od il sindaco, oppure un parroco del luogo. Ogni Congregazione aveva un cassiere che doveva fornire una garanzia in proporzione ai proventi che avrebbe percepito; tale garanzia, una volta sottoposta all'accettazione della Congregazione, avrebbe dovuto essere definitivamente approvata dal Ministro dell'Interno. Gli uffici di contabilità delle Congregazioni dovevano essere ordinati in modo che a ogni richiesta del Prefetto, del Consigliere di Stato o del Ministero, potesse essere presentato lo stato patrimoniale attivo e passivo della

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Congregazione come di ogni singolo ente. Le Congregazioni non dovevano accrescere il numero degli impiegati dei propri uffici e degli stipendiati per il servizio interno nei singoli enti, né aumentare i loro salari al di là delle possibilità delle Congregazioni e del bilancio di ciascun ente amministrato. Il successivo Decreto datato 28 dicembre 1811 precisava inoltre che i membri della Congregazione erano nominati per tre anni e, per un terzo, rinnovati ogni anno; una volta esauriti i tre anni potevano comunque essere rieletti. Quanto alla pretesa partecipazione alla Congregazione di famiglie, viene stabilito che, se una famiglia avesso avuto diritto ad entrare nell'amministrazione di un ente pubblico, sarebbe stato compito del Ministro dell'Interno chiamare uno o più membri della famiglia a far parte della Congregazione ogniqualvolta essi possedessero le qualità richieste; in caso contrario il Ministro avrebbe preso gli opportuni provvedimenti.

Ordinamento austriaco In seguito al passaggio del Trentino all'ordinamento austriaco, l'editto del De Roschmann del 1° marzo 1814 confermava sostanzialmente la normativa vigente in materia di pubblica assistenza e beneficenza regolamentata. Tutte le Congregazioni di carità dovevano, entro un mese dalla data di pubblicazione del suddetto editto, fornire all'Autorità da cui dipendevano i conti arretrati esaminati dal consiglio comunale che ne redigeva un verbale ed in particolare un elenco sommario di tutte le spese sostenute per "somministrazioni fatte al Militare durante il soggiorno delle Imp. Reg. Truppe, indicando ingenuinamente (ossia secondo verità) le anticipazioni avute, ed i pagamenti ricevuti a conto". Le Congregazioni dovevano inoltre presentare, sempre entro un mese a decorrere dalla data di pubblicazione del presente Editto, un prospetto dettagliato delle attività e passività degli enti da esse amministrati, accompagnato dalle proprie proposte per una migliore amministrazione patrimoniale. L'attivo di bilancio e le sostanze disponibili dovevano essere reinvestiti in capitali fruttiferi dalle Congregazioni per un termine variabile secondo le circostanze e in modo che queste liquidità non venissero usate per risanare debiti urgenti e pesanti. Durante questa amministrazione le disposizioni fondamentali erano previste nello statuto che ogni Congregazione di carità doveva darsi (cfr., a titolo di esempio, nell'Archivio del Comune di , Archivio della Congregazione di carità, periodo preunitario, Circolare n. 3417 del 30 novembre 1833 e Comunicazione n. 2881 del 11 dicembre 1833 dell'I.R. Giudizio Distrettuale Inquirente di Tione, "Carteggio e atti", 1833). Le direttive date dalle autorità austriache prevedevano che la rappresentanza della Congregazione - che doveva riunirsi almeno una volta al mese - fosse composta da un preside (o presidente), possibilmente il curatore d'anime locale, da due consiglieri e da un cassiere; anche se non eletti come membri con voto attivo nelle deliberazioni, il curatore d'anime ed il capocomune locali dovevano comunque far parte dell'organo direttivo della Congregazione. La nomina del preside, dei consiglieri e del cassiere spettava alla rappresentanza comunale con l'approvazione dell'autorità superiore (cfr., a titolo di esempio, lo statuto della Congregazione contenuto nell'Archivio del Comune di Bocenago, Archivio della Congregazione di carità, periodo preunitario, la Circolare n. 3417 del 30 novembre 1833 e la Comunicazione n. 2881 del 11 dicembre 1833 dell'I.R. Giudizio Distrettuale Inquirente di Tione, "Carteggio e atti", 1833). Le Congregazioni aventi una rendita lorda di fiorini 2000 o più, se la loro proposta era fondata, avevano facoltà di assumere un proprio cursore ovvero un messo per l'esecuzione: per fare ciò esse dovevano rendere noto l'importo dei loro crediti e il numero dei debitori da perseguire; anche questo cursore non avrebbe potuto comunque ricevere ed eseguire che mandati convalidati dal comune e dal giudice locale. La rappresentanza della Congregazione si doveva occupare della conservazione del patrimonio e di decidere riguardo all'elargizione dei sussidi; le sue deliberazioni dovevano sempre essere redatte su apposito protocollo. I compiti specifici del cassiere erano quelli di tenere un giornale di tutti i pagamenti effettuati e un registro della contabilità

304 riportante i capitali investiti e i nomi dei debitori con gli interessi da loro dovuti e le somme mano a mano versate; in tale registro dovevano poi comparire gli incassi dedotti dal giornale e le spese (per sussidi o altro) dedotte anch'esse dal giornale ma divise per mese. Il cassiere era altresì autorizzato a incassare gli interessi sui capitali e le rendite dei beni immobili e a rilasciare le relative quietanze. Egli doveva inoltre, sulla base di mandati rilasciati dal preside, pagare puntualmente le sovvenzioni ai poveri secondo l'importo stabilito. Era incaricato di presentare ogni anno al preside la resa di conto (corredata dalle relative pezze d'appoggio) affinché la esaminasse con i consiglieri e la passasse poi per la liquidazione alla rappresentanza comunale. Tale resa di conto veniva infine passata all'autorità superiore per la definitiva revisione ed approvazione.

Il patrimonio della Congregazione di carità di Caldonazzo era fissato su alcuni immobili donati da privati e dai beni lasciati da Don Giobatta Boghi nel 1873. Nel 1890 dopo l'avvenuto possesso dei beni da parte della congregazione , si evince che fu istituito a Caldonazzo un ricovero per poveri e infermi. La gestione di questa istituzione fu sempre curata dalla Congregazione di carità locale. L'attività del ricovero fu sospesa durante gli anni della I guerra mondiale a causa dello sfollamento del paese. Don Boghi istituì inoltre una borsa di studio di fiorini 100 annui per uno studente povero che intendesse dedicarsi al sacerdozio, una dote di fiorini 100 annui a favore di una ragazza povera "nubenda o monacanda". Queste fondazioni furono sempre gestite dalla Congregazione.

Contesto generale Ordinamento italico Nel corso della loro esistenza le Congregazioni di carità dipesero in un primo tempo dal Ministro dell'Interno del Regno d'Italia che vigilava direttamente sugli enti riuniti nella Congregazione tramite il consigliere di stato (cfr. Decreto Vicereale del 15 febbraio 1811, n. 49, artt. 1, 5, 6). La gerarchia è precisata dall'art. 64 dello stesso Decreto in cui si stabilisce che le Congregazioni di carità "non corrispondono al Ministro in via ordinaria, se non col mezzo dei prefetti, esclusi i casi di riclamo o di ritardato provvedimento, o quando sieno particolarmente o direttamente interpellate". Le Congregazioni intrattenevano con i comuni rapporti assai stretti secondo gli artt. 47-48 del suddetto Decreto ove si stabilisce che i comuni dovevano farsi carico di supplire ai bisogni degli "ospitali, orfanotrofi, conservatori d'esposti, e degl'istituti elemosinieri"; se si trattava di un comune in cui non esisteva alcuno dei suddetti enti, esso avrebbe potuto comunque servirsi di enti situati in altri comuni, contribuendone al mantenimento. Ciononostante, nella legislazione napoleonica - come del resto nei successivi ordinamenti - non si fa riferimento alla partecipazione diretta dei comuni alla gestione delle Congregazioni. Ai comuni spettavano funzioni di controllo operativo e, in casi di particolare bisogno, anche di supporto finanziario nei confronti delle Congregazioni che, però, avrebbero continuato a mantenere sempre un'amministrazione indipendente.

Ordinamento austriaco Con il passaggio del Trentino all'Austria, le Congregazioni di carità furono sottoposte direttamente all'I.R. Giudizio Distrettuale, mentre i rapporti tra le Congregazioni e i comuni divennero più stretti. A partire dalla metà del secolo XIX, alcune leggi stabilivano che, non bastando i mezzi forniti dalle società di beneficenza e dagli istituiti esistenti, la rappresentanza comunale avrebbe dovuto sopperire all'importo occorrente per le sovvenzioni ai poveri con i fondi della cassa comunale, potendo decidere in quale modo impiegarli (Leggi del 24 marzo 1849 e del 3 dicembre 1863, n. 105). Gli istituti dei poveri, oltre agli eventuali lasciti o donazioni di cui beneficiavano, venivano inoltre finanziati con alcune entrate straordinarie del comune stesso come multe campestri, indennizzi forestali, incassi sui pubblici spettacoli,

305 percentuali sulle vendite di legname e sulle vendite all'incanto di oggetti sequestrati (leggi del 24 marzo 1849, del 30 gennaio 1860, n. 28 e del 22 gennaio 1879, n. 13).

La Congregazione di carità di Caldonazzo era in relazione con i seguenti uffici: Capitanato distrettuale di Borgo (1850- 1854), Pretura di Levico (con competenza mista, cioè politico-amministrativa e giudiziaria,1854-1868), Capitanato distrettuale di Borgo (1868 - 1918), Governatore per gli affari civili (1918-1919), Commissariato civile del distretto politico di Borgo Valsugana (1919-1923) e naturalmente con il comune di Caldonazzo.

Fonti normative Decreto del viceré Eugenio Napoleone 15 febbraio 1811, n. 49, "che estende al dipartimento dell'Alto Adige ed ai cantoni di Tobiano e Primiero il sistema amministrativo della pubblica beneficenza esistente negli altri dipartimenti" Editto del commissario Anton De Roschmann 1 marzo 1814, concernente la provvisoria organizzazione delle autorità politiche e lo stabilimento delle massime fondamentali per l'attuale amministrazione del Tirolo italiano ed illirico

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C.,3. "Congregazione di carità poi ECA di Caldonazzo", 1. "Verbali delle deliberazioni del comitato;" 5. "Carteggio ed atti;"6. "Carteggio ed atti ordinati per oggetto;" 10."Registri diversi".

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Corrado SALA citato in bibliografia. Bibliografia SALA C., (a cura di), Profilo storico-istituzionale della Congregazione di carità dalle origini (1811) all'estinzione (1937). Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999

Note 1) A.C.C., 3. "Congregazione di carità poi E.C.A. di Caldonazzo", 10. "Registri diversi", n.344 "Capitali della Congregazione di carità", 1863 - 1940; 2) A.C.C., 3."Congregazione di carità poi E.C.A. di Caldonazzo", 1. "Deliberazioni del comitato di amministrazione", n.1 "Protocollo di sessione. Congregazione di carità. Caldonazzo", 1910 settembre 29- 1923 dicembre 9.

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Ente Congregazione di carità di Caldonazzo 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30

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Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità poi Ente comunale di assistenza di Caldonazzo, 01/01/1863 - 31/12/1993

Storia La legislazione italiana che era estesa al Trentino in seguito al nuovo ordinamento non apportava significativi cambiamenti né alla struttura né agli scopi dell'istituzione. Essa prevedeva comunque un riordino amministrativo delle Congregazioni di carità e degli enti di pubblica assistenza e beneficenza ed il ritorno ad un loro maggior controllo da parte dello Stato, in base a diversi provvedimenti di carattere generale (legge del 3 agosto 1862, n. 753, entrata in vigore col 1° gennaio 1863; relativo Regolamento di esecuzione del 27 novembre 1862, n. 1007; legge del 17 luglio 1890, n. 697, modificata con la legge del 4 marzo 1928, n. 413, entrata in vigore col 19 maggio 1928; regolamento di attuazione - ossia R.D. - del 5 febbraio 1891, n. 99; R.D. del 26 aprile 1923, n. 976). In particolare, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 entrato in vigore col 16 maggio 1923 estendeva al Trentino la legge del 17 luglio 1890, n. 6972, precisando: l'obbligo di provvedere entro sei mesi alla nomina dei componenti delle Congregazioni di carità e alla compilazione curata dai Prefetti di "elenchi, inventari e stati" previsti nel R.D. del 12 gennaio 1890, n. 6594; l'affidamento entro un anno di tutti gli istituti attualmente amministrati dai comuni, provincie e da da altri enti pubblici a speciali amministrazioni autonome (previa l'erezione in ente morale se ve ne fosse stata necessità), quando non ricorressero gli estremi della legge del 17 luglio 1890, n. 6972 per il concentramento nella Congregazione di carità o sotto un'unica amministrazione. I fondi di beneficenza, in precedenza amministrati dai comuni e dagli altri enti pubblici, venivano dunque concentrati nella Congregazione di carità. Inoltre nella Circolare della Regia Prefettura della Venezia Tridentina datata 27 giugno 1923 si ricordava l'obbligo di istituire la Congregazione di carità in ogni comune entro il termine di sei mesi. In base alla legge del 3 giugno 1937, n. 847, veniva infine istituito l'Ente comunale di assistenza che avrebbe assunto tutte le competenze assegnate alla Congregazione di carità, "intendendosi sostituito in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione". Per quanto riguarda nello specifico il Trentino, una Circolare emessa dalla Regia Prefettura della Provincia di Trento nel 28 giugno 1937 precisava che a partire dal 1° luglio 1937, data di entrata in vigore della suddetta legge del 3 giugno 1937 e dunque del passaggio di competenze tra la Congregazione di carità e l'Ente comunale di assistenza, quest'ultimo sarebbe stato affidato ad "un'amministrazione straordinaria rappresentata, in tutti i Comuni, da una Commissione presieduta dal Podestà e composta da un Delegato del Segretario del Fascio e dalla Segreteria del Fascio Femminile"; tutto ciò "in attesa della costituzione dell'amministrazione ordinaria". La prima attestazione presente in archivio è stata rinvenuta nel protocollo delle sessioni del consiglio di amministrazione ed è di data 9 dicembre 1923 (1); l'ultima attestazione è datata 23 giugno1937 e si trova nel protocollo degli esibiti, 1909 - 1940 (2). Le date dell'intestazione sono quelle istituzionali.

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Condizione giuridica Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza. Per quanto concerne la legislazione italiana in materia di pubblica assistenza e beneficenza, il R.D. del 26 aprile 1923, n. 976, regolamentava l'amministrazione delle Congregazioni e degli enti che vi facevano capo, mentre il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982, determinava l'estensione al Trentino della legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. Le principali leggi dello Stato italiano che regolavano tale materia erano state, fino ad allora, la legge del 3 agosto 1862, n. 753, sull'amministrazione delle opere pie e la legge Crispi del 17 luglio 1890, n. 6972 (modificata in seguito con il D.L. n. 2841 del 30 dicembre 1923 che cambiò la dizione "istituzioni pubbliche di beneficenza" in "istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza" e poi con la legge del 4 marzo 1928, n. 413 ). Nel 1891 era stato inoltre emanato il regolamento di attuazione (R.D. del 5 febbraio 1891, n. 99) che precisava ulteriori norme per l'amministrazione delle Congregazioni e di tutte le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. La legge del 4 marzo 1928 riformava per l'ultima volta le Congregazioni, finché, in base all'art. 5 della legge del 3 giugno 1937, n. 847, esse vennero dichiarate soppresse e sostituite con gli Enti Comunali di Assistenza.

Funzioni, occupazioni e attività Nel corso della sua storia, indipendentemente dai passaggi di ordinamento statuale, la Congregazione di carità in Trentino ebbe quale compito fondamentale l'assistenza e la beneficenza di persone in particolari difficoltà economiche (poveri, anziani, inabili al lavoro, fanciulli esposti, donne partorienti) o fisico - psichiche (malati e mentecatti) che da essa ricevevano sussidi in modo diretto - generi di prima necessità - o, molto spesso, attraverso l'assistenza e le cure prestate in apposite istituzioni di cui la Congregazione curava l'amministrazione patrimoniale. Le entrate della Congregazione provenivano da lasciti, donazioni, legati pii e, in seguito, avrebbero costituito anche una voce di bilancio del comune di appartenenza. La Congregazione teneva una contabilità unica e generale, redigendo però registri separati che davano conto delle attività e passività degli enti da essa amministrati.

Struttura amministrativa Ordinamento italiano. Dopo l'annessione del Trentino all'Italia, il R.D. del 22 aprile 1923, n. 982 e, per specifiche competenze amministrative, il R.D. del 24 settembre 1923, determinavano l'adeguamento alla legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. La Congregazione di carità e le istituzioni da essa amministrate erano regolamentate in Italia con la legge del 3 agosto 1862, n. 753, in base alla quale in ogni comune dello Stato vi era una Congregazione di carità che amministrava genericamente tutti i beni destinati a favore dei poveri per legge, o quando, nell'atto di fondazione, non venisse determinata l'amministrazione, l'opera pia o l'ente pubblico destinatario della disposizione, o ancora quando la persona incaricata della gestione fosse impossibilitata ad accettare l'incarico. Anche in questi casi, tuttavia, il consiglio comunale avrebbe potuto proporre, a vantaggio dei propri abitanti, l'istituzione di una amministrazione speciale. Le singole istituzioni erano regolamentate agli artt. 1-25 e 30-38 e nel Regolamento di esecuzione della suddetta legge emesso nel 27 novembre 1862, n. 1007. Si ricordava inoltre che la sorveglianza su di esse spettava all'autorità governativa, alle deputazioni provinciali e ai consigli comunali; l'amministrazione competeva invece alle Congregazioni di carità o ad altre persone e istituzioni per quelle opere i cui statuti non contemplassero le deliberazioni di nomina degli amministratori della Congregazione. La designazione delle istituzioni amministrate dalle Congregazioni di carità spettava principalmente, in via di proposta, al consiglio comunale che ne avrebbe fatto la consegna con apposita

308 deliberazione. L'autorità comunale doveva indagare se nel comune vi fossero lasciti o beni destinati a favore dei poveri e impediti alla loro destinazione: riconoscendone l'esistenza, avrebbe informato il Prefetto fornendo inoltre notizie dettagliate circa l'entità e la destinazione della fondazione. Le Congregazioni dovevano avvisare il consiglio comunale del rifiuto o impossibilità degli amministratori ed esecutori testamentari a promuovere la costituzione in ente morale di una pia fondazione locale. La Congregazione o il consiglio comunale dovevano inoltre procedere all'esecuzione dei testamenti che indicassero un'opera assistenziale, qualora gli incaricati di costituirla quale "ente morale" ne fossero impossibilitati. Successivamente, la legge Crispi del 17 luglio 1890, n. 6972, stabiliva che le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza fossero amministrate dalla Congregazione di carità o da "corpi morali, consigli, direzioni ed altre amministrazioni speciali istituite dalle tavole di fondazione o dagli statuti regolarmente approvati". Tale legge veniva posta in esecuzione con i Regolamenti approvati con R. D. del 5 febbraio 1891, n. 9. In base al Regolamento amministrativo, la Congregazione di carità doveva essere costituita in ogni comune, anche se non aveva beni da amministrare e doveva tenere: un archivio per conservare i registri di protocollo per la corrispondenza in arrivo e in partenza e per altri atti di gestione amministrativa e contabile; una rubrica alfabetica divisa per materie per facilitare la ricerca degli atti; un registro cronologico delle deliberazioni; un elenco preciso ed aggiornato, diviso per categorie a seconda della natura dei beni, delle carte, titoli e documenti relativi ai singoli elementi del patrimonio amministrato; un inventario altrettanto ordinato ed aggiornato di tutti i beni che costituivano il patrimonio di ogni singola istituzione amministrata. Nel Regolamento di contabilità venivano descritte le norme relative alla gestione del patrimonio delle istituzioni pubbliche di beneficenza, all'"esercizio annuale", al "bilancio di previsione", al "servizio di riscossione, di cassa e dei depositi", al "rendimento dei conti". Le normative che succedevano alla legge del 1890 e ai Regolamenti del 1891 non avrebbero portato rilevanti cambiamenti nell'amministrazione delle Congregazioni di carità fino al R.D. del 26 aprile 1923, n. 976, col quale il Ministro dell'Interno dichiarava sciolte le amministrazioni delle Congregazioni e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e imponeva di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni incaricate di proporre le opportune riforme. In base alla legge del 17 luglio 1890, n. 6972 le Congregazioni di carità erano composte da un presidente e da 4 membri nei comuni con popolazioni non superiore a 10.000 abitanti e di 8 membri, oltre al presidente, negli altri. Inoltre, per decisione del Prefetto, in caso di donazione o lascito, poteva essere ammesso a far parte della Congregazione il benefattore o la persona da esso designata per la gestione di tale bene. Il presidente era nominato dal consiglio comunale e in carica per 4 anni. Anche gli altri membri erano eletti dal consiglio comunale nella sessione di autunno e, per assumere o continuare il loro ufficio, erano obbligati a rendere il conto di una eventuale precedente amministrazione e a non avere avuto vertenze con la Congregazione. Essi inoltre assumevano l'incarico appena eletti, si rinnovavano per un quarto ogni anno ed erano sempre rieleggibili; nei primi tre anni la scadenza del loro mandato era estratta a sorte, in seguito determinata dall'anzianità. Nei Regolamenti per l'esecuzione della legge del 17 luglio 1890 emessi con R.D. del 5 febbraio 1891, n. 99, venivano stabilite, tra l'altro, molte norme relative a casi particolari in cui potevano variare il numero e l'elezione degli amministratori delle Congregazioni. La legge del 4 marzo 1928, n. 413, riformava l'amministrazione della Congregazione di carità in quanto prevedeva che essa fosse amministrata da un presidente assistito da un comitato di "patroni" composto da: 4 membri nei comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti; 6 per quelli con popolazione superiore a 20.000 abitanti; 8 nei comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti. Il presidente veniva nominato dal Prefetto "tra le persone particolarmente competenti in materia di assistenza e beneficenza"; i "patroni" venivano nominati dallo stesso Prefetto "su terne presentate dalle Associazioni sindacali comunali legalmente riconosciute agli effetti della legge 3 aprile 1926, n. 563".

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Nei comuni dove mancassero queste "Associazioni sindacali", le terne venivano designate dalle "Associazioni sindacali di 1° grado legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione è compreso il comune per il quale la designazione è richiesta". Le persone designate dovevano però appartenere, "per residenza o per esercizio di attività produttiva", al comune stesso. Il presidente e i "patroni" duravano in carica per 4 anni e potevano essere sempre rieletti, tenendo però presente le condizioni di ineleggibilità già previste dalla legge del 17 luglio 1890, n. 6972. Su deliberazione del presidente e sentito il parere del comitato dei "patroni", poteva comunque essere ammesso al suddetto comitato il benefattore o una persona da esso designata per la gestione del bene donato; tenuto conto della natura dell'istituzione e del valore del patimonio, poteva inoltre esservi ammesso il fondatore o il rappresentante di un'opera pia amministrata dalla Congregazione di carità. Il Prefetto aveva facoltà di: sospendere o revocare il presidente con decreto motivato; disporre, "per gravi ragioni di opportunità amministrativa", lo scioglimento del comitato dei "patroni" o sospenderne la nomina (in tal caso avrebbe provveduto il presidente o, se impossibilitato, una persona da lui delegata con i requisiti per la nomina a "patrono"); delegare uno dei "patroni" per le funzioni di presidente, in caso di assenza o di impedimento di quest'ultimo; dichiarare decaduti, su proposta del presidente o anche d'ufficio con provvedimento definitivo, i "patroni" che, senza giustificati motivi, non intervenissero alle sedute per più di tre mesi consecutivi. Il presidente convocava o presiedeva il comitato dei "patroni"; per la validità delle delibere era necessaria la presenza della metà dei componenti, oltre il presidente: i pareri venivano emessi con la maggioranza assoluta dei voti. Il presidente doveva comunque provvedere nei casi di impossibilità di pronunciamento per mancanza del numero legale. Egli esercitava tutte le funzioni e deliberava su tutti gli affari riguardanti la gestione della Congregazione, mentre il comitato dei "patroni" aveva funzioni esclusivamente consultive. Il parere dei "patroni" era obbligatorio per le deliberazioni soggette all'approvazione della giunta provinciale amministrativa e per tutte le proposte di riforma relative agli istituti amministrati dalla Congregazione. In caso di discordia tra il parere del comitato e le proposte del presidente, costui doveva darne conto nel verbale di deliberazione.

In questo periodo la Congregazione di Caldonazzo amministrava come per il passato, oltre alla sua normale attività, lo stipendio Boghi, la dote per la ragazza povera e il ricovero dei poveri. La contabilità della gestione della Casa di ricovero rimase unita a quella propria della Congregazione fino al 1937. Nel 1921 divenne amministratore di questa istituzione don Elia Giacomelli. Il 10 dicembre del 1934 il viceprefetto ispettore eseguì una ispezione rilevando un "funzionamento tanto anormale che non è possibile procedere ad un esatto controllo della gestione", ordinando l'immediata regolarizzazione delle mancanze. Nel 1935 e nel 1936 la Prefettura diTrento incaricò dei professionisti di rivedere i conti consuntivi dal 1920 al 1935, revisione che portò alla nuova stesura dei bilanci di previsione e dei conti consuntivi. Nel 1929 in seguito all'aggregazione di Centa e Calceranica vennero aggregate anche le rispettive congregazioni.

Contesto generale Con il R.D. del 26 aprile 1923 lo Stato italiano pose l'amministrazione delle Congregazioni di carità nelle mani di appositi commissari o commissioni, a loro volta dipendenti dal Ministero dell'Interno, mentre già con la legge del 17 luglio 1890, n. 6972 alle Congregazioni furono sottoposte tutte le istituzioni pubbliche benefiche. Il comune, attraverso il suo consiglio, operava una funzione di controllo sul consiglio di amministrazione della Congregazione.

Fonti normative Legge 3 agosto 1862, n.753 "sull'amministrazione delle opere pie"

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Legge 17 luglio 1890, n. 6972, Norme sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza Regio decreto 5 febbraio 1891, n. 33 e n. 99, "col quale, in esecuzione della legge 17 luglio 1890, n. 6973 (serie terza), si approvano i regolamenti sulle istituzioni pubbliche di beneficenza" Legge 29 dicembre 1901, n.538 "portante disposizioni per il personale di ragioneria dell'amministrazione provinciale dell'interno e circa la pubblicazione dei bilanci e conti delle istituzioni di beneficenza" Decreto luogotenenziale 2 dicembre 1915, n. 1847 " che semplificava alcuni servizi delle opere pie e dei manicomi" Regio decreto 4 febbraio 1923, n. 335, "che stabilisce una procedura abbreviata per la revisione dei conti arretrati dei comuni e delle istituzioni pubbliche di beneficenza" Regio decreto 22 aprile 1923, n. 982, che dispone la pubblicazione nei territori annessi della legislazione sulle istituzioni pubbliche di beneficenza Regio decreto 26 aprile 1923, n. 976 "che da' facoltà al Ministro dell'interno di dichiarare sciolte le amministrazioni delle Congregazioni di carità e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni" Regio decreto 14 giugno 1923, n. 1396, "Riforme alla legge 4 maggio 1898, sui monti di pietà" Circolare 27 giugno 1923, n. 32687-II-2 della R.Prefettura della Venezia tridentina, "Istituzioni pubbliche di beneficenza" Regio decreto 24 settembre 1923, n. 2242, Estensione delle disposizioni dell'articolo 5 (I comma) del R.D. 29 aprile 1923, n. 1164, ai conti delle istituzioni di pubblica beneficenza non ancora deliberati dalle rispettive amministrazioni al momento dell'entrata in vigore del precedente decreto 4 febbraio 1923, n. 335 Regio decreto legge 20 febbraio 1927, n.257, "Norme per l'estensione alle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza delle disposizioni vigenti circa la revisione ed approvazione dei conti dei comuni e delle province e per la definizione dei conti arretrati degli enti stessi" Legge 4 marzo 1928, n.413, "Riforma dell'amministrazione delle Congregazioni di carità" Regio decreto e relazione 18 giugno 1931, n.773, art.154, "Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza" Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C.,3. "Congregazione di carità poi ECA di Caldonazzo", 1. "Verbali delle deliberazioni del comitato; "4. "Protocolli degli esibiti"; 5. "Carteggio ed atti;"6. "Carteggio ed atti ordinati per oggetto".

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Corrado SALA citato in bibliografia. Bibliografia SALA C., (a cura di), Profilo storico-istituzionale della Congregazione di carità dalle origini (1811) all'estinzione (1937). Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999

Note

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1) A.C.C., 3."Congregazione di carità poi E.C.A. di Caldonazzo", 1. "Deliberazioni del comitato di amministrazione", n.1 "Protocollo di sessione. Congregazione di carità. Caldonazzo", 1910 settembre 29- 1923 dicembre 9. 2) A.C.C., 3."Congregazione di carità poi E.C.A. di Caldonazzo", 4. "Protocolli degli esibiti", n.12 "Protocollo esibiti dal 14 giugno 1909", 1909 giugno 14-1940 gennaio 1.

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Ente Ente comunale di assitenza di Caldonazzo 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1

Luoghi Caldonazzo

Altre forme del nome ECA di Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Congregazione di carità poi Ente comunale di assistenza di Caldonazzo, 01/01/1863 - 31/12/1993

Storia Gli Enti comunali di assistenza (E.C.A.) sono istituiti con la legge datata 3 giugno 1937, n. 847, entrata in vigore il 1° luglio 1937, in ogni comune del regno in sostituzione delle precedenti Congregazioni di Carità che contestualmente erano soppresse. Per quanto riguarda nello specifico il Trentino, una Circolare emessa dalla Regia Prefettura della Provincia di Trento nel 28 giugno 1937 precisava che a partire dal 1° luglio 1937, data di entrata in vigore della suddetta legge del 3 giugno 1937 e dunque del passaggio di competenze tra la Congregazione di carità e l'Ente comunale di assistenza, quest'ultimo sarebbe stato affidato ad "un'amministrazione straordinaria rappresentata, in tutti i Comuni, da una Commissione presieduta dal Podestà e composta da un Delegato del Segretario del Fascio e dalla Segreteria del Fascio Femminile"; tutto ciò "in attesa della costituzione dell'amministrazione ordinaria". Il R.D.L. datato 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937 in seguito anche al R.D.L. 2 agosto 1943, n. 704 che sanciva la soppressione del partito nazionale fascista La Legge Regionale del 25 febbraio 1982 dettava le norme per lo scioglimento degli E.C.A., con effetto dal 3 marzo 1983. Spettava dunque alle province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi degli articoli 8 e 18 dello statuto speciale di autonomia ( D.P.R. 31 agosto 1972, n. 670), disciplinare con proprie leggi l'assunzione delle funzioni degli E.C.A. da parte dei comuni, singoli o associati. Con la L. P. datata 12 luglio 1991, n. 14 che disponeva l'organizzazione dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento, era stabilito (art.10) che "le funzioni già esercitate dagli enti comunali di assistenza" fossero delegate ai comuni e che per i comuni con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti l'esercizio delle funzioni ad essi delegate avvenisse in forma associata da parte del comprensorio di rispettiva appartenenza. Per quanto riguardava l'indirizzo, il coordinamento, la programmazione e l'attuazione dell'assistenza tutte le funzioni venivano delegate alla Giunta provinciale. Ciononostante i Comitati E.C.A. del Trentino-Alto Adige hanno continuato ad operare in qualità di commissari strordinari; l'effettivo passaggio di competenze ai comuni (Trento e Rovereto) o ai Comprensori, nel caso di comuni con meno di 20.000 abitanti è avvenuto a partire dal 1° luglio 1993. Nel caso della riunione di più comuni in uno solo, i rispettivi enti di assistenza cessavano di esistere, e si doveva nominarne uno "ex novo" nel comune ampliato territorialmente; nella eventualità inversa della costituzione in un

313 comune autonomo di una frazione prima aggregata ad altro comune, si doveva costituire l'E.C.A. nel nuovo comune, e rinnovarlo nel vecchio comune smembrato. A Caldonazzo in archivio la prima attestazione è raccolta in un protocollo degli esibiti ed è datata 6 luglio 1937, l'ultima attestazione consiste nella convocazione della riunione del comitato ECA in ordine allo scioglimento dell' ECA, datata 1993 febbraio 8; le date riportate nell'intestazione sono quelle istituzionali.

Condizione giuridica Ente pubblico assistenziale. La legge datata 3 giugno 1937, n. 847 ed entrata in vigore dal 1° luglio 1937, sopprimeva la Congregazione di Carità e istituiva in ogni comune del regno l'Ente comunale di assistenza, demandandogli tutte le attribuzioni già assegnate dalle leggi allora vigenti alla Congregazione di Carità. Ciononostante, restava in vigore la legge 17 luglio 1890, n. 6972 ("legge Crispi") con le modificazioni precedenti (legge speciale 20 novembre 1859, legge organica 3 agosto 1862, n.753) e quelle successive (R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841; legge 17 giugno 1926, n.1187. Con il R.D.L. datato 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, che modificava la legge del 1937 in seguito anche al R.D.L. 2 agosto 1943, n. 704, si davano nuove normative per l'elezione del Comitato di amministrazione dell'E.C.A. Con il D.P.R. datato 19 agosto 1954, n. 968 riguardante il decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno, è sostituito l'art.3 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841: le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza sono divise in due classi; appartengono alla prima classe quelle che esercitano l'assistenza e la beneficenza a favore dei poveri esistenti nel territorio di tutta la Repubblica e quelle che hanno un'entrata annua ordinaria effettiva superiore ai 30 milioni di lire. Tutte le altre appartengono alla seconda classe (art.11). Con la legge regionale datata 25 febbraio 1982, n. 2, con effetto dal 3 marzo 1982, sono dettate le norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza. Tuttavia la circolare della Provincia Autonoma di Trento, in data 23 giugno 1993, con effetto dal 1 luglio, comunica nuove disposizioni per lo scioglimento degli E.C.A., dove viene specificato che i comuni di Trento e Rovereto o i Comprensori diventano i nuovi Enti gestori dei servizi socio- assistenziali.

Funzioni, occupazioni e attività La legge del 3 giugno 1937, n. 847, disponeva l'istituzione in ogni comune dell'Ente comunale di assistenza con "lo scopo di assistere gl'individui e le famiglie che si trovino in condizioni di particolare necessità" (art.1) e con l'intento di perfezionare il sistema assistenziale nella sua organizzazione periferica. La legge ne regolava la costituzione e il funzionamento, ne adeguava la denominazione alla coeva funzione di soccorso agli indigenti e imprimeva una forma di attività assistenziale unitaria e organica. Come si deduce dagli articoli 7 e 8 della legge del 1937, l'assistenza cui sono destinati gli E.C.A. era quella "generica", la quale si concretizzava in soccorsi o prestazioni immediate e temporanee (ad esempio piccoli sussidi, razioni di vitto, ricovero notturno, etc.). La stessa legge (art.5) aveva soppresso in ogni comune la Congregazione di Carità ed aveva affidato all'E.C.A. "tutte le attribuzioni...assegnate dalle leggi... alla Congregazione di Carità, intendendosi sostituto in qualsiasi disposizione legislativa e regolamentare ed in qualsiasi convenzione con l'Ente comunale di assistenza alla Congregazione di Carità". Pertanto (art.6) "con l'entrata in vigore della... legge sono di diritto trasferiti ad ogni Ente comunale di assistenza il patrimonio della Congregazione di Carità del rispettivo comune; le attività a quella spettanti per qualsiasi titolo; e l'amministrazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ad essa affidate". L'art. 7 della medesima legge 1937 disponeva la fusione "con l'Ente comunale di assistenza delle istituzioni pubbliche di

314 assistenza e beneficenza e delle altre opere esistenti nel comune che abbiano lo stesso fine", affinché provvedessero "all'assistenza generica immediata e temporanea, con soccorsi in denaro, o in natura o con prestazioni". Dalla fusione erano escluse perciò le istituzioni aventi scopi differenti: infatti l'art. 8 della legge prevedeva anzi la separazione dagli Enti comunali di assistenza delle istituzioni già amministrate dalla Congregazione di Carità aventi fini diversi dall'assistenza generica, immediata e temporanea, come ospedali, orfanotrofi, ricoveri di vecchi, inabili etc. Con la legge del 1937 la personalità delle istituzioni fuse nell'Ente comunale di assistenza si estingueva e il patrimonio dei vari enti fusi diveniva un tutto unico. Fra le attribuzioni e le facoltà trasferite al nuovo ente "ope legis" prevalevano quelle già esercitate dalla Congregazione di Carità in forza degli art. 3, 4, 7 e 8 della legge del 1937. Infatti, secondo l'art. 3 della succitata legge l'E.C.A. aveva capacità di acquistare e possedere beni, di ricevere lasciti e donazioni e ad esso erano devolute le disposizioni a favore dei poveri espresse genericamente. In particolare se si trattava di beni di scarsa entità patrimoniale destinati a scopo di beneficenza generica, non era necessaria l'erezione in ente morale del lascito, ma era sufficiente, dopo che il prefetto ne avesse autorizzata l'accettazione, inserire le norme per l'erogazione delle rendite nello statuto organico dell'E.C.A. Qualora invece il lascito avesse avuto un'importante consistenza economica ed uno scopo particolarmente distinto dai fini generici dell'ente di assistenza, poteva essere eretto un ente morale, per dare ad esso una personalità propria e distinta. Ed in base all'art.4 della stessa legge del 1937, l'E.C.A. poteva amministrare, per renderne più semplice ed economica la gestione, un ente autonomo, senza che questo perdesse la sua personalità giuridica, né i suoi fini, né il suo patrimonio, finché l'istituzione non avesse un'amministrazione propria. A tal fine l'E.C.A. doveva tenere, con bilancio separato, distinte le rendite del proprio patrimonio da quelle delle istituzioni amministrate. A norma dell'art. della succitata legge, l'E.C.A. doveva curare gli interessi dei poveri del comune e assumerne la rappresentanza legale dinnanzi all'autorità amministrativa e giudiziaria. In forza dell'art.8, l'E.C.A. era incaricato di promuovere i provvedimenti amministrativi e giudiziari di assistenza e tutela legale degli orfani, dei minorenni abbandonati, dei ciechi e dei sordomuti poveri, e di assumere provvisoriamente la loro cura nei casi di urgenza con la prestazione di soccorsi immediati. Poiché dunque l'E.C.A. era il centro intorno al quale si svolgeva l'organizzazione pubblica di assistenza nel comune, esso doveva essere costituito in ogni comune, anche quando non avesse patrimonio da amministrare, perché doveva in ogni caso provvedere all'erogazione dei fondi che il Ministero dell'Interno, tramite le prefetture, assegnava per il raggiungimento delle finalità assistenziali demandategli per legge. Per quanto concerneva gli scopi assistenziali, l'E.C.A. aveva il compito di intervenire nei casi di bisogni urgenti, dipendenti da circostanze transitorie, nelle quali era necessaria la pronta somministrazione di soccorsi in denaro o in natura o prestazioni personali o altre immediate e improrogabili forme assistenziali, in attesa che gli enti e gli altri organi competenti intervenissero con le più appropriate forme di assistenza sociale; doveva comunque terminare lo stato di disagio che aveva determinato il ricorso all'assistenza. L'E.C.A. non faceva beneficenza, ma attività di assistenza sociale, intesa a sottrarre da momentanee difficoltà gli individui, che per ragioni di età o di salute, erano inabili al lavoro, o non lo trovavano e non potevano usufruire dell'assistenza sindacale, né delle assicurazioni sociali. La legge del 1937 non richiedeva lo stato di povertà, per l'intervento assistenziale. Successivamente, con l'art. 15 del D.D.L. datato 22 marzo 1945, n. 173 (art. 15) che istituiva i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici, è istituito in ogni comune, a cura dell'E.C.A., un elenco delle persone ivi dimoranti assistite o bisognose di assistenza perché si trovavano in stato di povertà o di bisogno. Sulla base dell'iscrizione in detto elenco veniva rilasciato agli interessati, d'ufficio o su richiesta, un libretto di assistenza nel quale

315 erano annotate le singole prestazioni. Era obbligo degli E.C.A. di esigere, da coloro che ne richiedevano l'assistenza, il possesso del libretto e di annotarvi i procedimenti adottati. Il patrimonio di ogni E.C.A. era formato (L. 3 giugno 1937, n. 847, art.4) dalle rendite del suo patrimonio e da quelle delle istituzioni amministrate (non destinate a particolari scopi istituzionali); dalle elargizioni delle province, dei comuni e di altri enti pubblici e privati. Inoltre l'art.4 della legge 1937 si richiamava al provento dell'addizionale di un centesimo, istituita con il R.D.L. 30 dicembre 1936, n. 2171: addizionale sull'imposta di ricchezza mobile (e altre imposte dirette e sovrimposte), e sulle imposte di registro, di successione, di manomorta e ipotecaria. Tale addizionale fu elevata al 2% (D.L. 27 ottobre 1937, n. 2144) e poi ancora al 5% (D.L. 18 febbraio 1946, n. 100, art.7): ma in base al citato decreto del 1946, questa aggiunta del 3% non profittava agli E.C.A., bensì alle Amministrazioni provinciali. Per di più agli E.C.A. non era destinato tutto il 2% del ricavato dell'addizionale, ma soltanto la parte stabilita con la legge del bilancio. La somma relativa veniva così ripartita tra le province e messa a disposizione dei prefetti; essi a loro volta la ripartivano fra gli E.C.A. della provincia. Infatti con il D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968, riguardante il decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno, era stabilito (art. 17) che "i quattro quinti dei fondi stanziati annualmente sia nella parte ordinaria che in quella straordinaria del bilancio del Ministero dell'Interno per l'integrazione dei bilanci degli E.C.A., ai sensi della legge 3 giugno 1937, n. 847, della legge 8 aprile 1940, n. 377, e del D.L. 22 marzo 1945, n. 173, vengono dal Ministero ripartiti nei primi due mesi dell'esercizio finanziario, tra le province, affinché i prefetti li distribuiscano fra gli E.C.A. Il residuo quinto resta a disposizione del Ministero per fronteggiare successive esigenze inerenti all'integrazione dei bilanci degli enti predetti". Un'altra fonte di integrazione finanziaria era costituita dai contributi assegnati agli E.C.A. sul fondo nazionale di soccorso invernale, regolato in via permanente con la L. 3 novembre 1954, n. 1042.

Struttura amministrativa L'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n. 847 prevedeva che l'E.C.A. fosse amministrato da un Comitato presieduto dal podestà e cui facevano parte un rappresentante del fascio di combattimento, designato dal segretario del fascio; la segretaria del fascio femminile; rappresentanti delle associazioni sindacali, in numero di quattro nei comuni con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti; di sei nei comuni con popolazione superiore ai 20.000 e fino a 100.000 abitanti; di otto nei comuni con più di 100.000 abitanti. Detti rappresentanti erano nominati dal prefetto, su terne proposte dalle associazioni sindacali legalmente riconosciute, nella cui giurisdizione era compreso il comune per il quale la proposta veniva fatta; dovevano appartenere, per esercizio di attività produttiva, al comune stesso; duravano in carica quattro anni, e potevano sempre essere confermati. Il R.D.L. datato 14 aprile 1944, n.125, entrato in vigore dal 7 giugno 1944, modificava la legge del 1937: l'E.C.A. aveva un Comitato per l'Amministrazione composto di cinque membri nei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, di nove nei comuni con una popolazione inferiore ai 50.000 abitanti, di tredici negli altri. I membri del Comitato erano nominati a votazione segreta con deliberazione della Giunta municipale (solo in seguito al D.L.L. 7 gennaio 1946, n.1 e alla L. 9 giugno 1947, n. 530 l'elezione spettava al Consiglio). La votazione era approvata dal Prefetto; i membri duravano in carica quattro anni e avevano mansioni gratuite. Il Comitato nominava il presidente tra i suoi membri nella prima riunione. Non potevano essere nominati membri del Comitato per l'amministrazione dell'E.C.A. coloro che, a norma dell'art. 7 del R.D.L. 4 aprile 1944, n. 111, non potevano essere nominati assessori municipali ad eccezione degli ecclesiastici e dei ministri di culto. L'elezione del Comitato era libera: ogni consigliere poteva votare tanti nomi quanti erano i membri da eleggere; oppure si poteva procedere a successive elezioni singole, votando ogni volta un solo nome; in entrambi i casi erano eletti coloro che conseguivano la maggioranza assoluta dei voti; a parità di voti era eletto il più

316 anziano d'età. Dopo due votazioni libere, si procedeva al ballottaggio (art.6 del Regolamento 5 febbraio 1891, n. 99): si poteva cioè votare solo per uno dei due nomi che nella precedente elezione avevano riportato il maggior numero di voti. Le adunanze del Comitato amministratore erano ordinarie e straordinarie. Le prime avevano luogo in maggio e in settembre, o nelle epoche stabilite dalla legge del 3 giugno 1937, n. 837 per l'esame del conto consuntivo; per l'approvazione del bilancio preventivo e delle eventuali variazioni del medesimo; le altre, straordinarie, erano convocate ogniqualvolta ci fosse un'urgente necessità, sia per invito del Presidente, sia per domanda scritta e motivata di almeno due dei componenti il Comitato stesso, sia per invito dell'autorità governativa. Il Comitato amministratore dell'E.C.A. esercitava tutte le attribuzioni relative alla gestione dell'ente ed alla sua attività assistenziale e deliberava, collegialmente, su tutti gli affari che interessavano l'istituzione stessa. In particolare spettava al Comitato: deliberare entro settembre il bilancio di previsione, ed entro maggio il conto proprio e quello delle istituzioni che amministrava; predisporre il preventivo programma assistenziale per il periodo 1° luglio - 30 giugno dell'anno successivo, da sottoporre all'approvazione del Prefetto; prendere le deliberazioni per stare in giudizio; deliberare sull'affrancazione dei legati, censi, livelli, oneri ed altre prestazioni perpetue redimibili di ogni natura, che derivassero da obbligazioni civili accertate; promuovere l'autorizzazione per l'accettazione di eredità, di lasciti e di doni, per il riconoscimento legale di nuove fondazioni di beneficenza, sostituendosi, se necessario, agli amministratori ed esecutori testamentari che non potevano o non volevano compiere gli atti necessari, e fare gli atti conservativi occorrenti; proporre gli statuti e formulare i regolamenti di amministrazione e servizio interno; nominare, sospendere e licenziare gli impiegati e i salariati; provvedere al servizio di esazione e di tesoreria; nominare persone e comitati per l'attuazione dell'assistenza e accertamenti necessari; promuovere le riforme nell'amministrazione e le mutazioni del fine delle locali istituzioni di assistenza e beneficenza; deliberare su tutti gli atti che riguardavano l'amministrazione del patrimonio, l'uso delle rendite e l'interesse dell'istituzione rappresentata; promuovere, in relazione alle esigenze locali, le opportune iniziative per il coordinamento dell'azione propria dell'ente con quella perseguita, in forza delle disposizioni statutarie o fondazionali, dalle altre istituzioni a carattere generico o specifico del luogo. Il Presidente e i membri del Comitato non potevano percepire assegni o remunerazioni per il loro operato all'interno dell'ente. Il Presidente del Comitato amministratore rappresentava l'ente; predisponeva gli atti deliberativi; organizzava, in collaborazione con il Comitato, l'attività assistenziale; spediva avvisi per la convocazione del Comitato, presiedendone e dirigendone le adunanze; provvedeva agli affitti e agli appalti autorizzati e alla stipulazione dei contratti relativi; curava la regolare tenuta degli inventari, la conservazione dei titoli e documenti relativi ai beni; procedeva alle ordinarie verifiche di cassa; vigilava che nei tempi stabiliti il tesoriere redigesse il conto; poteva sospendere, per gravi e urgenti motivi, gli impiegati e i salariati, riferendo al Comitato adunato in breve tempo; prendeva, in caso d'urgenza, tutti i provvedimenti necessari; aveva facoltà di affidare ai membri del Comitato speciali incarichi per lo svolgimento dell'attività dell'ente. L'ECA di Caldonazzo continuò la gestione della casa di ricovero mantenendo unita la contabilità del ricovero a quella dell'ente assistenziale. Nel 1954 l'attività del ricovero venne a cessare per la chiusura dell'edificio dovuta alla necessità di sistemazione dei vari locali e servizi. I ricoverati vennero trasferiti a Levico a carico del bilancio comunale. Dal 1956 al 1961 la contabilità del ricovero venne separata da quella dell'ECA. Con deliberazione 10.2.1964, n. 3 venne disposta l'alienazione della casa di Ricovero al comune di Caldonazzo. Dopo la ricostituzione in comuni autonomi di Calceranica e Centa (1947), le due ECA aggregate a quella di Caldonazzo, ritornarono autonome.

Contesto generale

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L'E.C.A., a norma dell'art. 9 della legge istitutiva del 3 giugno 1937, n. 847, era sottoposto ad uno speciale controllo, che abbracciava tutta l'attività tecnica dell'ente, e che si esercitava mediante l'approvazione del prefetto di una particolareggiata relazione sull'opera assistenziale svolta durante l'anno, sulle erogazioni disposte e sul programma dell'attività da svolgere nell'anno successivo. Il prefetto dunque, tramite l'esercizio di un potere di direzione e di coordinamento dell'indirizzo, formale e sostanziale, dell'attività assistenziale, interveniva per regolare, disciplinare e attuare il finanziamento dei programmi dei singoli enti comunali. Già la legge del 1890 prevedeva l'azione popolare a tutela dell'integrità del patrimonio degli indigenti, ed affidava al Ministro dell'interno un potere di alta vigilanza sulla pubblica beneficenza. In seguito, con la riforma effettuata con R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841, veniva riconosciuto allo stesso Ministro il diritto di intervenire in tutti i giudizi della pubblica beneficenza. Questo diritto fu poi attribuito al prefetto, ai sensi del D.P.R. 19 agosto 1954, n. 968 (art.14), come conseguenza del decentramento dei servizi del Ministero dell'Interno. L'E.C.A. doveva far approvare le deliberazioni dell'elezione dei membri del suo comitato dal prefetto fino al 1944, come risulta dal sistema di controllo vigente fino a quella data (il prefetto cioè esercitava sulle deliberazioni comunali un controllo pieno, di merito e di approvazione); in seguito alla L. 9 giugno 1947, n. 530, art.3, il prefetto esercitava solo un controllo di legittimità sulla deliberazione consiliare. Per quanto concerneva la gestione del patrimonio proprio e di quello delle istituzioni amministrate, l'E.C.A. era soggetto alle norme che regolavano la vigilanza e la tutela sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, ed erano pertanto sottoposte alla vigilanza dell'autorità provinciale. Con D.D.L. datato 22 marzo 1945, n. 173 erano istituiti i Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblici: oltre ad altri compiti specifici, essi "vigilano la gestione degli Enti comunali di assistenza e delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza poste sotto la disciplina della legge 17 luglio 1890, n. 6972" (art.3); inoltre "per l'esplicazione dell'attività di sua competenza, il Comitato provinciale si vale della collaborazione dell'Ente comunale di assistenza. Spetta a questo di promuovere l'intervento del Comitato provinciale, quando lo ritenga necessario e, nei casi di assoluta urgenza, di adottare i provvedimenti necessari e indilazionabili nell'interesse dei bisognosi, con l'obbligo di riferirne subito al Comitato stesso" (art.14). L'E.C.A. di Caldonazzo era soggetta alla tutela della Prefettura di Trento (1937-1947) e poi della Giunta provinciale di Trento (1948 - 1993).

Fonti normative Legge 3 giugno 1937, n. 847, "Istituzione in ogni comune del regno dell'Ente comunale di assistenza" Circolare 28 giugno 1937, n. 23420 II - B, della r. Prefettura della Provincia di Trento, "Ente comunale di assistenza" Regio decreto 19 dicembre 1940, n. 2023, "Aggiunte all'art. 56 del regolamento di contabilità per le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, approvato con R.D. 5 febbraio 1891, n. 99". Regio decreto legge 2 agosto 1943, n. 704, Soppressione del Partito nazionale fascista Regio decreto legge 14 aprile 1944, n. 125, "Modifica dell'art. 2 della legge 3 giugno 1937, n. 847, sull'istituzione degli Enti comunali di assistenza" Decreto legislativo luogotenenziale 18 gennaio 1945, n. 48, "Nuove norme per la modificazione delle piante organiche del personale degli Enti locali" Decreto legislativo luogotenenziale 22 marzo 1945, n. 173, "Istituzione di Comitati provinciali di assistenza e beneficenza pubblica"

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Decreto legge 21 aprile 1948, n. 1372, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 24 novembre 1948, n. 1437, "Proroga al 30 giugno 1949 del decreto legislativo 26 gennaio 1948, n. 90, concernente modalità di pagamento delle integrazioni dei bilanci degli Enti Comunali di Assistenza, delle indennità di caropane e delle spese per il servizio razionamento consumi" Legge 3 agosto 1949, n. 589, "Provvedimenti per agevolare l'esecuzione di opere pubbliche di interesse degli Enti locali" Legge 30 luglio 1951, n. 961, "Ratifica, con modificazioni, del D.L. 21 aprile 1948, n. 1372, concernente provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 7 aprile 1954, n. 142, "Provvedimenti in materia di conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Decreto del Presidente della Repubblica 19 agosto 1954, n. 968, "Decentramento dei servizi del Ministero dell'interno" Legge 11 marzo 1958, n. 209, "Conti consuntivi delle Amministrazioni provinciali, comunali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e disposizioni per il pagamento di titoli di spesa emessi dalle Amministrazioni provinciali, comunali e consorziali" Legge 13 marzo 1958, n. 296, "Costituzione del Ministero della sanità" Decreto del Presidente della Repubblica 26 gennaio 1959, n. 97, Norme di attuazione dello Statuto speciale per la regione Trentino Alto Adige in materia di istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza Legge 30 gennaio 1963, n. 70, "Norme sulle anticipazioni da parte dello Stato delle rette di spedalità dovute dai Comuni agli ospedali e cliniche universitarie" Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali" Decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1975, n. 469, "Norme di attuazione dello Statuto per la Regione Trentino-Alto Adige in materia di assistenza e beneficenza pubblica" Legge provinciale 1 settembre 1980, n. 30, "Norme concernenti l'esercizio di funzioni già svolte da enti pubblici a carattere nazionale operanti in materia assistenziale" Decreto del Presidente della Repubblica 24 marzo 1981, n. 215, "Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige concernenti modifiche al D.P.R. 28 marzo 1975, n. 469: assistenza e beneficenza pubblica". Legge regionale 25 febbraio 1982, n. 2, "Norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza" Legge regionale 11 giugno 1987, n. 6, "Norme per il rinnovo dei comitati amministrativi degli enti comunali di assistenza" Legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14, "Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio

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A.C.C., 3."Congregazione di carità poi ECA di Caldonazzo", 4. "Protocolli degli esibiti"; 5. "Carteggio ed atti"; 6. "Carteggio ed atti ordinati per oggetto" ; 8. "Giornali e mastri della contabilità".

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Anna GUASTALLA citato in bibliografia. Bibliografia GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell'Ente comunale di assistenza. Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto)

320 fondo Congregazione di carità poi Ente comunale di assistenza di Caldonazzo, [1863] - 1993

40 buste (144 fascicoli) e 203 registri; metri lineari 6.0

Soggetti produttori Ente comunale di assitenza di Caldonazzo, 1937 luglio 1 - 1993 luglio 1 Congregazione di carità di Caldonazzo, 1863 - 1923 Congregazione di carità di Caldonazzo, 1923 maggio 16 - 1937 giugno 30

Contenuto L'archivio della Congregazione di carità poi E.C.A. di Caldonazzo costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Caldonazzo e comprende la documentazione dal 1871 al 1993. Il fondo presenta delle lacune; per il periodo più antico non si hanno notizie, ma a partire dal 1909 esistono i protocolli degli esibiti e il carteggio e gli atti riportano le relative segnature. La documentazione al momento del riordino si presentava raccolta in buste recanti sul dorso l'oggetto e gli atti erano distinti dalla parte contabile. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

321 serie 1 Deliberazioni del comitato d'amministrazione - originali, 1910 - 1964

3. 1. n.1. b.1-7 . "Protocollo di sessione. Congregazione di carità. Caldonazzo" 1910 settembre 29 - 1923 dicembre 9 Il registro riporta le deliberazioni del consiglio d'amministrazione della congregazione di carità con una interruzione per il periodo della prima guerra mondiale, 1910 settembre 29 - 1915 aprile 29; 1919 maggio 1 - 1923 dicembre 9 e sono presenti alcune annotazioni e promemoria dello stesso periodo. Registro, legatura in mezza tela, cc. 93 n.n. Note Si legge nella sessione n.1 del 1919 maggio 1 che i documenti della congregazione di carità sono stati distrutti durante la guerra ad eccezione di qualche registro.

3. 1. n.2. b.1-7 . Protocollo delle sessioni della congregazione di carità 1924 gennaio 6 - 1926 Il registro contiene: - verbali delle sessioni della congregazione di carità, 1924 gennaio 6 - 1925 maggio 21; - altre annotazioni e promemoria, 1924 - 1926 Registro, cc. 18 n.n.

3. 1. n.3. b.1-7 . "Sessioni di direzione..." 1924 febbraio 8 - 1934 novembre 13 Si tratta delle sessioni della congregazione di carità. Registro, pp. 54

3. 1. n.4. b.1-7 . Protocollo delle sedute del consiglio di amministrazione della congregazione di carità 1934 ottobre 21 - 1941 marzo 22 Registro, pp. 81

3. 1. n.5. b.1-7 . "Registro verbali di deliberazioni..." 1940 dicembre 4 - 1952 dicembre 29 Registro

3. 1. n.6. b.1-7 . "Registro delle deliberazioni dal n.12 del 29 .12.1952 al n.5 del 30.3.1961" 1952 dicembre 29 - 1961 marzo 30

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Registro

3. 1. n.7. b.1-7 . "Registro delle deliberazioni dalla n.6 del 12 .6.1961 alla n.12 del 3.11.1964" dell'E.C.A. e "Registro delle deliberazioni dal n.16 del 23.3.1954 al n.2 del 8.3.1961." del ricovero dell'E.C.A. 1954 marzo 23 - 1964 novembre 3 Il registro contiene: - "Indice delle deliberazioni del Comitato d'Amministrazione dell'Ente comunale assistenza¿", 1952 dicembre 29 - 1963 dicembre 23; - "Indice delle deliberazioni del comitato d'amministrazione del Ricovero E.C.A¿", 1954 marzo 23 - 1961 marzo 8; e dell'E.C.A. , 1964 febbraio 10 - dicembre 15; - Registro dei verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione della Casa di Ricovero, 1958 aprile 2 - 1961 marzo 8 - Registro dei verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione dell'E.C.A., 1961 giugno 12 - 1964 novembre 3 Registro

323 serie 2 Deliberazioni del comitato d'amministrazione - copie, 1924 - 1986

3. 2. n.8 . Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione della Congregazione di carità - copie 1924 - 1936 - 1924 - 1925 - 1926 - 1927 - 1928 - 1931 - 1932: minute - 1933: minute - 1934 - 1935 - 1936 Busta

3. 2. n.9 . Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione dell'E.C.A. e della Casa di ricovero - copie 1937 - 1964 - 1937 - 1938 - 1939 - 1940 - 1942 - 1944 - 1952 - 1954 - 1955 - 1956 - 1957 - 1958 - 1959 - 1960 - 1961 - 1958 - 1961 (della Casa di ricovero) - 1962 - 1963 - 1964 - 1965 - Elenco dellle deliberazioni del comitato d'amministrazione E.C.A. pro 1966

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- Elenco dellle deliberazioni del comitato d'amministrazione E.C.A. pro 1967 - 1968 Busta

3. 2. n.10 . Verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione dell'E.C.A. - copie 1965 - 1986 - 1969 - 1970 - Elenco dellle deliberazioni del comitato d'amministrazione E.C.A. pro 1971 - Elenco dellle deliberazioni del comitato d'amministrazione E.C.A. pro 1972 - Elenco dellle deliberazioni del comitato d'amministrazione E.C.A. pro 1973 - 1974 - 1975 - 1976 - 1977 - 1978 - 1979 - 1980 - 1981 - 1982 - 1983 - 1984 - 1985 - 1986 Busta

325 serie 3 Indici dei verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione E.C.A., 1937 - 1939

3.3. n.11. b.11-14 . Indice delle deliberazioni dell'E.C.A. 1937 dicembre 10 - 1939 gennaio 13 Registro

326 serie 4 Protocolli degli esibiti, 1909 - 1982

3.4. n.12. b.11-14 . "Protocollo esibiti dal 14 giugno 1909" 1909 giugno 14 - 1940 gennaio 1 - 1909 - 1910: nn.35-161; - 1911: nn.1-70; - 1912: nn.1-104; - 1913: nn.1-137; - 1914: nn.1-71; - 1919: nn.1-38; - 1920: nn.1-88; - 1921: nn.1-39 - 1922: nn.1-87; - 1923: nn.1-37; - 1924 - 1928: nn.1-243; - 1929 - 1930: nn.1-145; - 1931 - 1932: nn.1-390; - 1933 - 1935 luglio 14: nn.1-131; - 1936: nn.1-2; - 1937gennaio 16 - giugno 23: nn.1-11; - 1937 luglio 6: nn.1-14; - 1938: nn.1-57; - 1939: nn.1-66; - 1940 gennaio 4-10: nn.1-3 (barrate) Registro, legatura in mezza tela, cc. 99 n.n.

3.4. n.13. b.11-14 . Protocollo degli esibiti 1940 gennaio 4 - 1951 gennaio 4 - 1940 - 1941: nn.1-100 - 1942: nn.1-37 - 1943: nn.1-40 - 1944: nn.1-37 - 1945: nn.1-56 - 1946: nn.1-137 - 1947: nn.1-137 - 1948: nn.1-103 - 1949: nn.1-122 - 1950: nn.1-120 Registro

327

3.4. n.14. b.11-14 . Protocollo degli esibiti 1961 marzo 15 - 1982 gennaio 8 - 1961: nn.1-26 - 1962: nn.1-44 - 1963: nn.1-33 - 1964: nn.1-24 - 1965: nn.1-25 - 1966: nn.1-28 - 1967: nn.1-35 - 1968: nn.1-41 - 1969: nn.1-42 - 1970: nn.1-58 - 1971: nn.1-39 - 1972: nn.1-21 - 1973: nn.1-19 - 1974: nn.1-22 - 1975: nn.1-32 - 1976: nn.1-11 - 1977: nn.1-7 - 1980 - 1981: nn.1-20 Registro

328 serie 5 Carteggio ed atti ordinati per anno, 1871 - 1993

3.5. b.15 . Carteggio ed atti [1871] - 1922 - Richiesta di rifusione della tassa pagata da Teresa G. per il legato lasciato dalla sorella Rosa alla Congregazione di carità, [1871]; - "Compere - vendite - permute", 1875 - 1924 contiene anche la copia del testamento del canonico e preposito di Trento monsignor Giovanbattista Boghi, 1873 ottobre 10; - 1904; - 1905; - "Chirografari. Rinnovazioni ipotecarie. Ipoteche.", 1906 - 1923; 1925 - 1936; - "Fassioni", 1911 - 1925; - "Inventari", questioni e donazioni, 1913 - 1921; 1930 - 1935; - "Conchiusi - Sotto Prefettura Borgo - Giunta Provinciale della Venezia Tridentina - Amministrazione provinciale della Venezia Tridentina - Ufficio Registro - Borgo Imposte", 1914 - 1935; - "Danni di guerra...", 1919 - 1930; - "Informazioni", 1919; 1925 - 1935; - "Ricovero", 1919 - 1935; - 1920: carteggio ed atti; atti relativi all'incarico di servizio di cassa per la congregazione di carità alla banca cooperativa di Trento, 1920 - 1933; domande di sussidio, 1920 - 1935; - 1921: carteggio ed atti; "Inventari congregazione di carità ed atti relativi", 1921 - 1923 contiene anche: "Norme fondamentali pel ricovero di Caldonazzo", 1923 giugno 7 - 1922: carteggio ed atti; "Spese manutenzione fabbriche" spese di manutenzione degli edifici della congregazione di carità, 1922 - 1929 Busta

3.5. n.16. b.16-29 . Carteggio ed atti 1923 Contiene anche: "Risarcimento spedalità", 1923 - 1933; "R. Prefettura di Trento" corrispondenza, 1923 - 1935 Fascicolo

3.5. n.17. b.16-29 . Carteggio ed atti 1924 Contiene anche: "Statuto.", 1924 - 1932 Fascicolo

3.5. n.18. b.16-29 . Carteggio ed atti 1925

329

Fascicolo

3.5. n.19. b.16-29 . Carteggio ed atti 1926 Fascicolo

3.5. n.20. b.16-29 . Carteggio ed atti 1927 Contiene anche: "Fogli di possesso Ufficio catastale Stime", 1927; "Affitti", 1927 - 1932 Fascicolo

3.5. n.21. b.16-29 . Carteggio ed atti 1928 Fascicolo

3.5. n.22. b.16-29 . Carteggio ed atti 1929 Contiene anche: "Elenchi dei poveri", 1929 - 1938 Fascicolo

3.5. n.23. b.16-29 . Carteggio ed atti 1930 Fascicolo

3.5. n.24. b.16-29 . Carteggio ed atti 1931 Fascicolo

3.5. n.25. b.16-29 . Carteggio ed atti 1932 Fascicolo

3.5. n.26. b.16-29 . Carteggio ed atti 1933

330

Fascicolo

3.5. n.27. b.16-29 . Carteggio ed atti 1934 Fascicolo

3.5. n.28. b.16-29 . Carteggio ed atti 1935 Contiene anche: gestione finanziaria della congregazione di carità di Caldonazzo tenuta da don Elia Giacomelli dal 1921 al 1934, 1920 - 1935 contiene anche: "Inventario sul patrimonio della Congregazione di carità di Caldonazzo 1 agosto 1920" (tit. int.), 1921 agosto 1; 3 quinternetti di incasso affitti ed interessi per gli anni 1914, 1915, 1919 e 1920; conti consuntivi pro 1919, 1920 e prospetto di entrata - uscita del 1921; Carteggio, circolari ed atti riguardanti la liquidazione dell'ex congregazione di carità di Caldonazzo e la costituzione dell'ente comunale di assistenza, 1935 - 1938 Fascicolo

3.5. n.29. b.16-29 . Carteggio ed atti 1936 Fascicolo

3.5. n.30. b.30-33 . Carteggio ed atti 1937 Contiene anche: "Assicurazione incendi", 1937; domande di sussidio per poveri alla congregazione di carità, nn.1-10, 1937 Fascicolo

3.5. n.31. b.30-33 . Carteggio ed atti 1938 Fascicolo

3.5. n.32. b.30-33 . Carteggio ed atti 1939 Fascicolo

3.5. n.33. b.31-33 . Carteggio ed atti 1940 Contiene tra l'altro: manomorta, 1940 - 1953 Fascicolo 331

3.5. n.34. b.34-40 . Carteggio ed atti 1941 Fascicolo

3.5. n.35. b.34-40 . Carteggio ed atti 1942 Fascicolo

3.5. n.36. b.34-40 . Carteggio ed atti 1943 Fascicolo

3.5. n.37. b.34-40 . Carteggio ed atti 1944 Fascicolo

3.5. n.38. b.34-40 . Carteggio ed atti 1945 Fascicolo

3.5. n.39. b.34-40 . Carteggio ed atti 1946 Contiene tra l'altro: carteggio, atti e rendiconti riguardanti sussidi erogati ai reduci disoccupati o bisognosi o alle loro famiglie, 1946; libretti d'assistenza post bellica, 1946 - 1954 Fascicolo

3.5. n.40. b.34-40 . Carteggio ed atti 1947 Contiene tra l'altro: rendiconti dei sussidi concessi ai reduci disoccupati o bisognosi o alle loro famiglie, 1947 Fascicolo

3.5. n.41. b.41-49 . Carteggio ed atti 1948

332

Contiene tra l'altro: "Caropane ai ricoverati. Corrispondenza / Circolari", 1948 - 1955 Fascicolo

3.5. n.42. b.41-49 . Carteggio ed atti 1949 Contiene tra l'altro: inventario della Casa di riposo di Caldonazzo, 1949 ottobre 1; "Nomina custode Casa Ricovero", 1949 - 1950; "Assicurazione custode Casa Ricovero", 1949 - 1950 Fascicolo

3.5. n.43. b.41-49 . Carteggio ed atti 1950 Contiene tra l'altro: "Inventario casa ricovero", 1950 febbraio 4; atti di donazione, 1950 - 1951; "E.C.A. Regolamento tipo e statuto", 1950 - 1953 Fascicolo

3.5. n.44. b.41-49 . Carteggio ed atti 1951 Fascicolo

3.5. n.45. b.41-49 . Carteggio ed atti 1952 Fascicolo

3.5. n.46. b.41-49 . Carteggio ed atti 1953 Fascicolo

3.5. n.47. b.41-49 . Carteggio ed atti 1954 Contiene tra l'altro: "Prospetti statistici assistenza", 1954 - 1957 Fascicolo

3.5. n.48. b.41-49 . Carteggio ed atti 1955 Fascicolo

333

3.5. n.49. b.41-49 . Carteggio ed atti 1956 Fascicolo

3.5. n.50. b.50-59 . Carteggio ed atti 1957 Fascicolo

3.5. n.51. b.50-59 . Carteggio ed atti 1958 Fascicolo

3.5. n.52. b.50-59 . Carteggio ed atti 1959 Fascicolo

3.5. n.53. b.50-59 . Carteggio ed atti 1960 Fascicolo

3.5. n.54. b.50-59 . Carteggio ed atti 1961 Fascicolo

3.5. n.55. b.50-59 . Carteggio ed atti 1962 Fascicolo

3.5. n.56. b.50-59 . Carteggio ed atti 1963 Fascicolo

3.5. n.57. b.50-59 . Carteggio ed atti 334

1964 Fascicolo

3.5. n.58. b.50-59 . Carteggio ed atti 1965 Fascicolo

3.5. n.59. b.50-59 . Carteggio ed atti 1966 Fascicolo

3.5. n.60. b.60-71 . Carteggio ed atti 1967 Contiene tra l'altro: ruoli nominativi dei beneficiari dell'assegno mensile di assistenza ai mutilati ed invalidi civili ed atti relativi ai beneficiari, 1967 - 1972 Fascicolo

3.5. n.61. b.60-71 . Carteggio ed atti 1968 Fascicolo

3.5. n.62. b.60-71 . Carteggio ed atti 1969 Fascicolo

3.5. n.63. b.60-71 . Carteggio ed atti 1974 Fascicolo

3.5. n.64. b.60-71 . Carteggio ed atti 1975 Fascicolo

3.5. n.65. b.60-71 . Carteggio ed atti

335

1976 Fascicolo

3.5. n.66. b.60-71 . Carteggio ed atti 1977 Fascicolo

3.5. n.67. b.60-71 . Carteggio ed atti 1980 Fascicolo

3.5. n.68. b.60-71 . Carteggio ed atti 1981 Contiene tra l'altro: "Espropriazione terreno E.C.A. part. 1730", 1981 - 1982 Fascicolo

3.5. n.69. b.60-71 . Carteggio ed atti 1982 Fascicolo

3.5. n.70. b.60-71 . Carteggio ed atti 1983 Fascicolo

3.5. n.71. b.60-71 . Carteggio ed atti 1984 Fascicolo

3.5. n.72. b.72-80 . Carteggio ed atti 1985 Fascicolo

3.5. n.73. b.72-80 . Carteggio ed atti 1986

336

Fascicolo

3.5. n.74. b.72-80 . Carteggio ed atti 1987 Contiene tra l'altro: "Ripristino particella n.1730. Autorizzazioni varie" per la costruzione della discarica per inerti, 1987 - 1990 Fascicolo

3.5. n.75. b.72-80 . Carteggio ed atti 1988 Fascicolo

3.5. n.76. b.72-80 . Carteggio ed atti 1989 Fascicolo

3.5. n.77. b.72-80 . Carteggio ed atti 1990 Fascicolo

3.5. n.78. b.72-80 . Carteggio ed atti 1991 Fascicolo

3.5. n.79. b.72-80 . Carteggio ed atti 1992 Fascicolo

3.5. n.80. b.72-80 . Carteggio ed atti 1993 Fascicolo

337 serie 6 Carteggio ed atti ordinati per oggetto, 1944 - 1965

3.6. n.81 . Carteggio, atti, circolari e fascicoli personali relativi alla casa di ricovero di Caldonazzo gestita dall'E.C.A. 1944 - 1965 Contiene: affittanze e vendite terreni, fascicoli personali riguardanti i ricoverati, verbali del consiglio e della giunta relativi al pagamento delle rette per i ricoverati indigenti, deleghe per riscossione pensioni dei ricoverati; circolari, atti e buoni alimentari con i rendiconti dei generi alimentari somministrati alla casa di ricovero dall'Amministrazione Aiuti Internazionali attraverso l'ufficio provinciale di Trento e l'U.N.R.R.A., assunzione personale di sorvegliaza, inventario, bollettari di ordinanze di ricovero da parte del sindaco, bollettari relativi a indigenti inviati in istituti di cura a totale o parziale spesa del comune; lavori di sistemazione ed ampliamento della casa di ricovero di Caldonazzo, con progetto redatto dal perito industriale edile Mario Prati nel 1955 e rivisto successivamente nel 1958; relazione scritta sulle origini, funzionamento e alienazione al comune della casa di ricovero di Caldonazzo da parte dell'E.C.A. Busta

3.6. n.82 . Statistiche 1945 - 1952 Contiene statistiche relative a: - mod.1-s istituti di ricovero a carattere assistenziale continuativo - mod.3-s enti comunali di assistenza - mod.4-s istituti per la ricezione diurna di minori - mod.6-s istituti per la erogazione di elemosine e soccorsi vari - mod.10-s persone iscritte nell'elenco dei poveri Busta

338 serie 7 Bilanci di previsione, conti consuntivi e tabelle di svolgimento, 1905 - 1992

3.7. n.83. b.83-85 . "Resoconto della congregazione di carità di Caldonazzo pro l'anno 1905" 1905 dicembre 31 Registro

3.7. n.84. b.83-85 . "Resoconto della congregazione di carità di Caldonazzo pro 1906" e documenti giustificativi 1906 Fascicolo

3.7. n.85. b.83-85 . Documenti giustificativi dei conti (1) 1920 agosto 31 - 1923 dicembre 31 Fascicolo Note 1. I conti consuntivi del 1919, 1920 e 1921 e altri atti contabili sono conservati nel presente fondo archivistico, alla serie 5. "Carteggio ed atti", n. 28 "Carteggio ed atti", 1935

3.7. n.86. b.86-121 . Bilancio di previsione 1924 I stesura, 1924 giugno 15 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

3.7. n.87. b.86-121 . Conto consuntivo 1924 I stesura, 1925 novembre 19 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

3.7. n.88. b.86-121 . Bilancio di previsione 1925 - 1927 I stesura, 1925 maggio 21 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

339

3.7. n.89. b.86-121 . Conto consuntivo 1925 I stesura, 1926 dicembre 31 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

3.7. n.90. b.86-121 . Bilancio di previsione 1926 - 1928 I stesura, 1927 luglio 3 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

3.7. n.91. b.86-121 . Conto consuntivo 1926 I stesura, 1928 giugno 10 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

3.7. n.92. b.86-121 . Conto consuntivo 1927 I stesura, 1930 giugno 29 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

3.7. n.93. b.86-121 . Conto consuntivo 1928 I stesura, 1930 giugno 29 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

3.7. n.94. b.86-121 . Bilancio di previsione 1929 - 1931 I stesura, 1928 dicembre 29 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

3.7. n.95. b.86-121 . Conto consuntivo 1929 I stesura, 1930 giugno 29 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

340

3.7. n.96. b.86-121 . Conto consuntivo 1930 I stesura, 1931 marzo 15 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

3.7. n.97. b.86-121 . Conto consuntivo 1931 I stesura, 1932 maggio 8 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

3.7. n.98. b.86-121 . Bilancio di previsione 1932 - 1934 I stesura, 1931 novembre 6 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

3.7. n.99. b.86-121 . Conto consuntivo 1932 I stesura, 1933 marzo 19 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

3.7. n.100. b.86-121 . Conto consuntivo 1933 I stesura, 1934 marzo 1 compilata dal segretario don Elia Giacomelli Registro

3.7. n.101. b.86-121 . Bilancio di previsione 1924 - 1925 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.102. b.86-121 . Conto consuntivo 1924 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

341

3.7. n.103. b.86-121 . Conto consuntivo 1925 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.104. b.86-121 . Bilancio di previsione 1926 - 1928 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.105. b.86-121 . Conto consuntivo 1926 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.106. b.86-121 . Conto consuntivo 1927 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.107. b.86-121 . Conto consuntivo 1928 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.108. b.86-121 . Bilancio di previsione 1929 - 1931 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.109. b.86-121 . Bilancio di previsione 1929 - 1931 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti, questa versione risulta essere diversa nei conteggi finali dalla precedente. Registro

342

3.7. n.110. b.86-121 . Conto consuntivo 1929 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti, questa versione risulta essere diversa nei conteggi finali dalla precedente. Registro

3.7. n.111. b.86-121 . Conto consuntivo 1930 II stesura, 1937 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.112. b.86-121 . Conto consuntivo 1931 II stesura, 1937 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.113. b.86-121 . Bilancio di previsione 1932 - 1934 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.114. b.86-121 . Conto consuntivo 1932 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.115. b.86-121 . Conto consuntivo 1933 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.116. b.86-121 . Conto consuntivo 1934 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

343

3.7. n.117. b.86-121 . Bilancio di previsione 1935 - 1937 II stesura, con un'annotazione "da rifare" Registro

3.7. n.118. b.86-121 . Bilancio di previsione 1935 - 1937 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.119. b.86-121 . Conto consuntivo 1935 II stesura, 1936 dicembre 22 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.120. b.86-121 . Conto consuntivo 1935 II stesura, questa versione risulta essere diversa nei conteggi finali dalla precedente. Registro

3.7. n.121. b.86-121 . Conto consuntivo 1936 II stesura, 1937 giugno 9 compilata dal segretario Pedrotti Registro

3.7. n.122. b.122-152 . Conto consuntivo 1937 Registro

3.7. n.123. b.122-152 . Bilancio di previsione 1938 - 1940 Registro

3.7. n.124. b.122-152 . Conto consuntivo

344

1938 Registro

3.7. n.125. b.122-152 . Conto consuntivo 1939 Registro

3.7. n.126. b.122-152 . Bilancio di previsione 1940 Registro

3.7. n.127. b.122-152 . Conto consuntivo 1940 Registro

3.7. n.128. b.122-152 . Bilancio di previsione 1941 Registro

3.7. n.129. b.122-152 . Conto consuntivo 1941 Registro

3.7. n.130. b.122-152 . Bilancio di previsione 1942 Registro

3.7. n.131. b.122-152 . Conto consuntivo 1942 Registro

3.7. n.132. b.122-152 . Bilancio di previsione 1943 Registro

345

3.7. n.133. b.122-152 . Conto consuntivo 1943 Registro

3.7. n.134. b.122-152 . Bilancio di previsione 1944 Registro

3.7. n.135. b.122-152 . Conto consuntivo 1944 Registro

3.7. n.136. b.122-152 . Bilancio di previsione 1945 Registro

3.7. n.137. b.122-152 . Conto consuntivo 1945 Registro

3.7. n.138. b.122-152 . Bilancio di previsione 1946 Registro

3.7. n.139. b.122-152 . Conto consuntivo 1946 Registro

3.7. n.140. b.122-152 . Bilancio di previsione 1947 Registro

3.7. n.141. b.122-152 . 346

Conto consuntivo 1947 Registro

3.7. n.142. b.122-152 . Bilancio di previsione 1948 Registro

3.7. n.143. b.122-152 . Conto consuntivo 1948 Registro

3.7. n.144. b.122-152 . Bilancio di previsione 1949 Registro

3.7. n.145. b.122-152 . Conto consuntivo 1949 Registro

3.7. n.146. b.122-152 . Bilancio di previsione 1950 Registro

3.7. n.147. b.122-152 . Conto consuntivo 1950 Registro

3.7. n.148. b.122-152 . Bilancio di previsione 1951 Registro

3.7. n.149. b.122-152 . Conto consuntivo 1951 347

Registro

3.7. n.150. b.122-152 . Bilancio di previsione 1952 Registro

3.7. n.151. b.122-152 . Conto consuntivo 1952 Registro

3.7. n.152. b.122-152 . Bilancio di previsione 1953 Registro

3.7. n.153. b.153-180 . Bilancio di previsione 1954 Registro

3.7. n.154. b.153-180 . Bilancio di previsione 1955 Registro

3.7. n.155. b.153-180 . Bilancio di previsione 1956 Registro

3.7. n.156. b.153-180 . Conto consuntivo 1956 Registro

3.7. n.157. b.153-180 . Bilancio di previsione 1957 Registro

348

3.7. n.158. b.153-180 . Conto consuntivo 1957 Registro

3.7. n.159. b.153-180 . Bilancio di previsione 1958 Registro

3.7. n.160. b.153-180 . Conto consuntivo 1958 Registro

3.7. n.161. b.153-180 . Bilancio di previsione 1959 Registro

3.7. n.162. b.153-180 . Conto consuntivo 1959 Registro

3.7. n.163. b.153-180 . Bilancio di previsione 1960 Registro

3.7. n.164. b.153-180 . Conto consuntivo 1960 Registro

3.7. n.165. b.153-180 . Bilancio di previsione 1961 Registro

3.7. n.166. b.153-180 . Conto consuntivo 349

1961 Registro

3.7. n.167. b.153-180 . Bilancio di previsione 1962 Registro

3.7. n.168. b.153-180 . Conto consuntivo 1962 Registro

3.7. n.169. b.153-180 . Bilancio di previsione 1963 Registro

3.7. n.170. b.153-180 . Conto consuntivo 1963 Registro

3.7. n.171. b.153-180 . Bilancio di previsione 1964 Registro

3.7. n.172. b.153-180 . Conto consuntivo 1964 Registro

3.7. n.173. b.153-180 . Bilancio di previsione 1965 Registro

3.7. n.174. b.153-180 . Conto consuntivo 1965 Registro

350

3.7. n.175. b.153-180 . Bilancio di previsione 1966 Registro

3.7. n.176. b.153-180 . Conto consuntivo 1966 Registro

3.7. n.177. b.153-180 . Bilancio di previsione 1967 Registro

3.7. n.178. b.153-180 . Conto consuntivo 1967 Registro

3.7. n.179. b.153-180 . Bilancio di previsione 1968 Registro

3.7. n.180. b.153-180 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1968 Registro

3.7. n.181. b.181-189 . Bilancio di previsione 1969 Registro

3.7. n.182. b.181-189 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1969 Registro

3.7. n.183. b.181-189 . 351

Bilancio di previsione 1970 Registro

3.7. n.184. b.181-189 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1970 Registro

3.7. n.185. b.181-189 . Bilancio di previsione 1971 Registro

3.7. n.186. b.181-189 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1971 Registro

3.7. n.187. b.181-189 . Conto consuntivo 1972 Registro

3.7. n.188. b.181-189 . Bilancio di previsione 1975 Registro

3.7. n.189. b.181-189 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1975 Registro

3.7. n.190. b.190-201 . Bilancio di previsione 1976 Registro

3.7. n.191. b.190-201 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1976 352

Registro

3.7. n.192. b.190-201 . Bilancio di previsione 1977 Registro

3.7. n.193. b.190-201 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1977 Registro

3.7. n.194. b.190-201 . Bilancio di previsione 1980 Registro

3.7. n.195. b.190-201 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1980 Registro

3.7. n.196. b.190-201 . Bilancio di previsione 1981 Registro

3.7. n.197. b.190-201 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1981 Registro

3.7. n.198. b.190-201 . Bilancio di previsione 1982 Registro

3.7. n.199. b.190-201 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1982 Registro

353

3.7. n.200. b.190-201 . Bilancio di previsione 1983 Registro

3.7. n.201. b.190-201 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1983 Registro

3.7. n.202. b.202-218 . Bilancio di previsione 1984 Fascicolo

3.7. n.203. b.202-218 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1984 Registro

3.7. n.204. b.202-218 . Bilancio di previsione 1985 Registro

3.7. n.205. b.202-218 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1985 Registro

3.7. n.206. b.202-218 . Bilancio di previsione 1986 Registro

3.7. n.207. b.202-218 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1986 Registro

3.7. n.208. b.202-218 . Bilancio di previsione 354

1987 Registro

3.7. n.209. b.202-218 . Conto consuntivo 1987 Registro

3.7. n.210. b.202-218 . Bilancio di previsione 1988 Registro

3.7. n.211. b.202-218 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1988 Registro

3.7. n.212. b.202-218 . Bilancio di previsione 1989 Registro

3.7. n.213. b.202-218 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1989 Registro

3.7. n.214. b.202-218 . Bilancio di previsione 1990 Registro

3.7. n.215. b.202-218 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1990 Registro

3.7. n.216. b.202-218 . Bilancio di previsione 1991 Registro

355

3.7. n.217. b.202-218 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1991 Registro

3.7. n.218. b.202-218 . Conto consuntivo e tabelle di svolgimento 1992 Registro

356 serie 8 Giornali e mastri della contabilità, 1929 - 1991

3.8. n.219. b.219-224 . "Antecipazioni dell'amministratore 1929" 1929 - 1932 Si tratta di annotazioni di denaro anticipato dall'amministratore don Elia Giacomelli ed altre annotazioni Registro Note Una nota riporta al "21/1/1929 fusione congregazione"

3.8. n.220. b.219-224 . Giornale delle entrate 1929 - 1934 Registro

3.8. n.221. b.219-224 . "Uscite giornaliere 1933" 1933 - 1934 Il registro contiene: annotazioni del denaro anticipato dall'amministratore don Elia Giacomelli con altre registrazioni Registro

3.8. n.222. b.219-224 . "Libro mastro per la registrazione delle entrate..." (tit. int.) 1936 - 1937 Registro

3.8. n.223. b.219-224 . "Libro mastro per la registrazione delle spese..." 1936 - 1937 Registro

3.8. n.224. b.219-224 . "Registro generale di cassa..." (tit. int.) delle entrate e delle uscite 1936 gennaio 1 - 1938 gennaio 26 Registro

3.8. n.225. b.225-232 . Giornale e mastro della contabilità 1938 Registro 357

3.8. n.226. b.225-232 . Giornale e mastro della contabilità 1939 Registro

3.8. n.227. b.225-232 . Giornale e mastro della contabilità 1940 Registro

3.8. n.228. b.225-232 . Giornale e mastro della contabilità 1941 Registro

3.8. n.229. b.225-232 . Giornale e mastro della contabilità 1942 Registro

3.8. n.230. b.225-232 . Giornale e mastro della contabilità 1943 Registro

3.8. n.231. b.225-232 . Giornale e mastro della contabilità 1944 Registro

3.8. n.232. b.225-232 . Giornale e mastro della contabilità 1945 Registro

3.8. n.233. b.233-244 . Giornale e mastro della contabilità 1946 Registro

3.8. n.234. b.233-244 . 358

Giornale e mastro della contabilità 1947 Registro

3.8. n.235. b.233-244 . Giornale e mastro della contabilità 1948 Registro

3.8. n.236. b.233-244 . Giornale e mastro della contabilità 1949 Registro

3.8. n.237. b.233-244 . Giornale e mastro della contabilità 1950 Registro

3.8. n.238. b.233-244 . Giornale e mastro della contabilità 1951 Registro

3.8. n.239. b.233-244 . Giornale e mastro della contabilità 1952 Registro

3.8. n.240. b.233-244 . Giornale e mastro della contabilità 1953 Registro

3.8. n.241. b.233-244 . Giornale e mastro della contabilità 1954 Registro

3.8. n.242. b.233-244 . Giornale e mastro della contabilità dell'E.C.A. e del ricovero 1955 359

Registro

3.8. n.243. b.233-244 . Giornale e mastro della contabilità 1956 - 1960 Registro

3.8. n.244. b.233-244 . Giornale e mastro della contabilità del ricovero 1956 - 1960 Registro

3.8. n.245. b.245-253 . Giornale e mastro della contabilità 1961 Registro

3.8. n.246. b.245-253 . Giornale e mastro della contabilità 1962 Registro

3.8. n.247. b.245-253 . Giornale e mastro della contabilità 1963 Registro

3.8. n.248. b.245-253 . Giornale e mastro della contabilità 1964 Registro

3.8. n.249. b.245-253 . Giornale e mastro della contabilità 1965 Registro

3.8. n.250. b.245-253 . Giornale e mastro della contabilità 1966 Registro

360

3.8. n.251. b.245-253 . Giornale e mastro della contabilità 1967 Registro

3.8. n.252. b.245-253 . Giornale e mastro della contabilità 1968 Registro

3.8. n.253. b.245-253 . Giornale e mastro della contabilità 1969 Registro

3.8. n.254. b.254-262 . Giornale e mastro della contabilità 1970 Registro

3.8. n.255. b.254-262 . Giornale e mastro della contabilità 1971 Registro

3.8. n.256. b.254-262 . Giornale e mastro della contabilità 1975 Registro

3.8. n.257. b.254-262 . Giornale e mastro della contabilità 1976 Registro

3.8. n.258. b.254-262 . Giornale e mastro della contabilità 1977 Registro

3.8. n.259. b.254-262 . Giornale e mastro della contabilità 361

1980 Registro

3.8. n.260. b.254-262 . Giornale e mastro della contabilità 1981 Registro

3.8. n.261. b.254-262 . Giornale e mastro della contabilità 1982 Registro

3.8. n.262. b.254-262 . Giornale e mastro della contabilità 1983 Registro

3.8. n.263. b.263-270 . Giornale e mastro della contabilità 1984 Registro

3.8. n.264. b.263-270 . Giornale e mastro della contabilità 1985 Registro

3.8. n.265. b.263-270 . Giornale e mastro della contabilità 1986 Registro

3.8. n.266. b.263-270 . Giornale e mastro della contabilità 1987 Registro

3.8. n.267. b.263-270 . Giornale e mastro della contabilità 1988 Registro

362

3.8. n.268. b.263-270 . Giornale e mastro della contabilità 1989 Registro

3.8. n.269. b.263-270 . Giornale e mastro della contabilità 1990 Registro

3.8. n.270. b.263-270 . Giornale e mastro della contabilità 1991 Registro

363 serie 9 Allegati ai bilanci, reversali di cassa e mandati di pagamento, 1924 - 1992

3.9. n.271. b.271-278 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1924 - entrata: art.1-6 - uscita: art.1-14 Fascicolo

3.9. n.272. b.271-278 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1925 - entrata: art.1-6 - uscita: art.1-13 Fascicolo

3.9. n.273. b.271-278 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1926 - entrata: art.4-12 - uscita: art.1-32 Fascicolo

3.9. n.274. b.271-278 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1927 - entrata: art.4-12 - uscita: art.1-24 Fascicolo

3.9. n.275. b.271-278 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1928 - entrata: art.4-9 - uscita: art.1-28 Fascicolo

3.9. n.276. b.271-278 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 364

1929 - entrata: art.4-12 - uscita: art.1-29 Fascicolo

3.9. n.277. b.271-278 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1930 - entrata: art.1-9 - uscita: art.1-28 Fascicolo

3.9. n.278. b.271-278 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1931 - entrata: art.3-12 - uscita: art.1-27 Fascicolo

3.9. n.279. b.279-283 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1932 - entrata: art.1-12 - uscita: art.1-26 b Fascicolo

3.9. n.280. b.279-283 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1933 - entrata: art.1-9 - uscita: art.1-26 b Fascicolo

3.9. n.281. b.279-283 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1934 - entrata: art.1-12 e residui attivi - uscita: art.1-33 Fascicolo

3.9. n.282. b.279-283 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1935 365

- allegati al bilancio di previsione 1935 - 1937 - entrata: art.1-15 e residui attivi - uscita: art.1-34 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.283. b.279-283 . Mandati di pagamento 1936 - uscita: art.1-27 Fascicolo

3.9. n.284. b.284-285 . Reversali e mandati di pagamento 1937 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.4-12 uscita: art.1-34 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.285. b.284-285 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1938 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-5 e residui attivi uscita: art.1-18 Fascicolo

3.9. n.286. b.286-287 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1939 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-5 bis e residui attivi uscita: art.2-18 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.287. b.286-287 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1940 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.4-6 e residui attivi uscita: art.2-18 366

Fascicolo

3.9. n.288. b.288-290 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1941 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-7 e residui attivi uscita: art.1-17 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.289. b.288-290 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1942 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-7 e residui attivi uscita: art.1-11 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.290. b.288-290 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1943 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-7 e residui attivi uscita: art.1-15 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.291. b.291-293 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1944 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-4 e residui attivi uscita: art.2-16 Fascicolo

3.9. n.292. b.291-293 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1945 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-8b e residui attivi 367 uscita: art.1-16 Fascicolo

3.9. n.293. b.291-293 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1946 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-9 e residui attivi uscita: art.1-17 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.294. b.294-296 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1947 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-8 e residui attivi uscita: art.2-18 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.295. b.294-296 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1948 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-9 e residui attivi uscita: art.2-19 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.296. b.294-296 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1949 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-9 e residui attivi uscita: art.3-19 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.297. b.297-299 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1950 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: 368 entrata: art.1-8 e residui attivi uscita: art.2-20 Fascicolo

3.9. n.298. b.297-299 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1951 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-9 e residui attivi uscita: art.2-19 Fascicolo

3.9. n.299. b.297-299 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1952 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-9 e residui attivi uscita: art.2-18 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.300. b.300-302 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1953 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.7-37 e residui attivi uscita: art.41-108 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.301. b.300-302 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1954 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.7-37 e residui attivi uscita: art.41-107a-b e residui passivi Fascicolo

3.9. n.302. b.300-302 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1955 Allegati al bilancio 369

Documenti giustificativi del conto: entrata: art.2-6 e residui attivi uscita: art.4-12 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.303. b.303-306 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1956 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.3-6 e residui attivi uscita: art.1-9 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.304. b.303-306 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1956 Bilancio ed allegati Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-2 uscita: art.1-12 Fascicolo

3.9. n.305. b.303-306 . Reversali e mandati di pagamento 1957 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-6 e residui attivi uscita: art.1-12 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.306. b.303-306 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1957 Bilancio ed allegati Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-8 e residui attivi uscita: art.1-12 Fascicolo

3.9. n.307. b.307-310 . Reversali e mandati di pagamento 1958 Documenti giustificativi del conto: 370 entrata: art.1-5 e residui attivi uscita: art.1-14 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.308. b.307-310 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1958 Bilancio ed allegati Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-8 e residui attivi uscita: art.1-12 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.309. b.307-310 . Reversali e mandati di pagamento 1959 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-5 e residui attivi uscita: art.1-13 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.310. b.307-310 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1959 Bilancio ed allegati Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-4 e residui attivi uscita: art.1-8 Fascicolo

3.9. n.311. b.311-313 . Reversali e mandati di pagamento 1960 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-6 e residui attivi uscita: art.1-15 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.312. b.311-313 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1960 Bilancio ed allegati Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1 e residuo attivo 371 uscita: art.1-8 Fascicolo

3.9. n.313. b.311-313 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1961 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-8 e residui attivi uscita: art.1-15 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.314. b.314-316 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1962 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-7 e residui attivi uscita: art.1-20 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.315. b.314-316 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1963 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-8 e residui attivi uscita: art.1-19 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.316. b.314-316 . Reversali e mandati di pagamento 1964 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-9 e residui attivi uscita: art.1-21 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.317. b.317-319 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1965 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-9 e residui attivi 372 uscita: art.1-21 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.318. b.317-319 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1966 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-8 e residui attivi uscita: art.1-16 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.319. b.317-319 . Allegati al biliancio, reversali e mandati di pagamento 1967 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.2-9 e residui attivi uscita: art.1-17 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.320. b.320-322 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1968 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-8 e residui attivi uscita: art.1-16 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.321. b.320-322 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1969 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-7 e residui attivi uscita: art.1-16 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.322. b.320-322 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1970 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: 373 entrata: art.1-7 e residui attivi uscita: art.1-15 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.323. b.323-333 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1971 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-8 e residui attivi uscita: art.1-15 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.324. b.323-333 . Reversali e mandati di pagamento 1973 Documenti giustificativi del conto Fascicolo

3.9. n.325. b.323-333 . Reversali e mandati di pagamento 1974 Documenti giustificativi del conto Fascicolo

3.9. n.326. b.323-333 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1975 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-7 uscita: cap.1-14 Fascicolo

3.9. n.327. b.323-333 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1976 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-8 uscita: cap.1-15 e residui passivi Fascicolo

374

3.9. n.328. b.323-333 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1977 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-5 e residui attivi uscita: cap.1-7 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.329. b.323-333 . Reversali e mandati di pagamento 1978 - 1979 Documenti giustificativi del conto: entrata: matrici delle reversali Fascicolo

3.9. n.330. b.323-333 . Reversali e mandati di pagamento 1979 Documenti giustificativi del conto: uscita: cap.1-6 Fascicolo

3.9. n.331. b.323-333 . Reversali e mandati di pagamento 1980 Documenti giustificativi del conto: entrata: art.1-8 e residui attivi uscita: cap.1-11 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.332. b.323-333 . Reversali e mandati di pagamento 1981 Documenti giustificativi del conto: entrata: nn.1-4 uscita: cap.1-10 Fascicolo

3.9. n.333. b.323-333 . Reversali e mandati di pagamento 1982 Documenti giustificativi del conto:

375 entrata: capo 1-9 uscita: cap.1-9 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.334. b.334-343 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1983 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: capo 1-8 uscita: cap.1-10 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.335. b.334-343 . Reversali e mandati di pagamento 1984 Documenti giustificativi del conto: entrata: nn.1-8 uscita: cap.1-10 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.336. b.334-343 . Reversali e mandati di pagamento 1985 Documenti giustificativi del conto: entrata: nn.1-4 uscita: cap.1-20 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.337. b.334-343 . Reversali e mandati di pagamento 1986 Documenti giustificativi del conto: entrata: nn.1-6 uscita: nn.1-11 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.338. b.334-343 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1987 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: nn.1-11 uscita: nn.1-14 e residui passivi 376

Fascicolo

3.9. n.339. b.334-343 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1988 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: nn.1-2 uscita: nn.1-20 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.340. b.334-343 . Reversali e mandati di pagamento 1989 Documenti giustificativi del conto: entrata: nn.1-6 uscita: nn.1-13 e residui passivi Fascicolo

3.9. n.341. b.334-343 . Reversali e mandati di pagamento 1990 Documenti giustificativi del conto: entrata: nn.1-4 uscita: nn.1-12 Fascicolo

3.9. n.342. b.334-343 . Allegati al bilancio, reversali e mandati di pagamento 1991 Allegati al bilancio Documenti giustificativi del conto: entrata: nn.1-3 uscita: nn.1-25 Fascicolo

3.9. n.343. b.334-343 . Reversali e mandati di pagamento 1992 Documenti giustificativi del conto: entrata: nn.1-6 uscita: nn.1-17 Fascicolo

377 serie 10 Registri diversi, 1863 - 1940

3.10. n.344. b.334-343 . "Capitali della congregazione di carità" 1863 - 1940 - p.1: appunti, annotazioni; - pp.2-93: partitario debiti e crediti; - pp.94-95: gestione della congregazione di carità, 1912 febbraio 24 - 1914 gennaio 14; - pp.96-111: partitario; - pp.112-146: gestione della congregazione di carità: 1914 gennaio 20 - 1915 aprile 2; 1921 aprile 5 - 1924 luglio ; - pp.146-191: partitario, 1874 - 1924; - pp.192-247: gestione della congregazione di carità, 1924 settembre 1 - 1929 marzo; - pp.248-249: gestione ricovero, 1923 gennaio 7 - 1924 novembre 6; - pp.250-310: getione della congregazione di carità, 1929 aprile 1 - 1934 settembre 30; - pp.313-331: partitario, 1875 - 1940; - p.419: elenco dei crediti, 1925 - 1929 Registro, legatura in mezza tela, pp. 419 (pp. 332 - 418 bianche)

3.10. n.345. b.334-343 . "Strazzetto piccole spese e rendite Congregazione di carità di Caldonazzo" 1921 - 1935 Registro, cc. 18 n.n. (alcune bianche)

3.10. n.346. b.334-343 . Registro dei sussidi concessi 1935 marzo 28 - 1935 maggio Il registro riporta: nome, cognome, importo e tipo di sussidio concesso. Registro

3.10. n.347. b.334-343 . Registro della gestione della congregazione di carità e E.C.A. 1937 - 1938 Il registro contiene: - le situazioni contabili dal 1921 al 1934 ricopiate: - la gestione finanziaria del 1 settembre 1937 e quella dell'E.C.A. del II semestre del 1937; - la gestione finanziaria dell'anno 1938. Registro

378

Ente Casello sociale di Caldonazzo 1883 - 1884

Luoghi Caldonazzo

Altre forme del nome Caseificio sociale Latteria sociale Società estiva di caseificio

Archivi prodotti Fondo Casello sociale di Caldonazzo, 01/01/1883 - 31/12/1884

Storia In archivio si trova soltanto il carteggio relativo alla gestione del casello sociale, per il periodo 1883 - 1884.

Condizione giuridica Società privata. Essa era disciplinata da un proprio statuto.

Funzioni, occupazioni e attività Scopo della società era quello di gestire la trasformazione e la vendita dei prodotti derivati dal latte, nel circondario di Caldonazzo, nella stagione estiva e nella stagione invernale.

Struttura amministrativa Dalla esigua documentazione presente si deduce che la società era amministrata da un comitato dirigente (direzione), eletto dall'assemblea dei soci con a capo un preside. La direzione e l'assemblea dei soci si riunivano presso la cancelleria comunale. Il cassiere presentava una resa di conto annuale che doveva essere approvata dall'assemblea dei soci. Riceveva finanziamenti dai soci, contributi dal Consiglio provinciale d'agricoltura di Trento e godeva dei proventi dell'appalto per la lavorazione del siero del latte.

Contesto generale La società era in rapporti con il comune di Caldonazzo, con il Consiglio Provinciale d'agricoltura di Trento e il Consorzio agrario distrettuale di Levico.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C., 4. "Casello sociale di Caldonazzo". 379

380 fondo Casello sociale di Caldonazzo, 1883 - 1884

1 busta (2 registri)

Soggetti produttori Casello sociale di Caldonazzo, 1883 - 1884

Contenuto L'archivio del casello sociale di Caldonazzo costituisce un fondo depositato nell'archivio comunale di Caldonazzo. Il fondo è lacunoso e consiste in 2 registri dal 1883 al 1884. Data l'esiguità della documentazione non si conoscono notizie in merito al funzionamento dell'archivio e ai riordinamenti effettuati nel tempo. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

381 serie 1 Carteggio ed atti, 1883 - 1884

4.1. n.1. b.1-4 . Carteggio ed atti 1883 Fascicolo

4.1. n.2. b.1-4 . Carteggio ed atti 1884 Fascicolo

382 serie 2 Resoconti e documenti giustificativi, 1883 - 1884

4.2. n.3. b.1-4 . Resoconto di Giuseppe Mittempergher, presidente del casello sociale, e documenti giustificativi 1883 - 1884 - Entrata: nn.3 - 5; - Uscita: nn. 1 - 16 Fascicolo

4.2. n.4. b.1-4 . Resoconto di Ermanno Agostini, cassiere del casello sociale, e documenti giustificativi per la stagione estiva 1884 - Entrata: nn. 1 - 2; - Uscita: nn. 1 - 6 Fascicolo

383

Ente Consiglio scolastico locale di Caldonazzo 1893 - 1924

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Consiglio scolastico locale di Caldonazzo, 01/01/1893 - 31/12/1924

Storia Il Consiglio scolastico locale aveva funzioni di sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli asili infantili. Prima della legge n. 7/1892 era in vigore il "Regolamento politico per le scuole elementari" pubblicato l'11 agosto 1805: la scuola aveva carattere conservativo-religioso-morale-politico; era affidata alla chiesa la sorveglianza scolastica, l'approvazione dei programmi e dei libri di testo, la proposta dei maestri definitivi e la nomina degli assistenti e dei supplenti; erano addossate ai comuni le spese per gli edifici e gli stipendi dei maestri. In seguito, la legge del 25 maggio 1868, n. 48, recante le disposizioni di massima sui rapporti della scuola con la chiesa, demandava la suprema direzione e sorveglianza su tutto ciò che riguardava l'istruzione e l'educazione al Ministero dell'istruzione, al Consiglio scolastico provinciale, al Consiglio scolastico distrettuale e al Consiglio scolastico locale (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., p.234). Con la legge del 30 aprile 1892, n. 7, entrata in vigore il 1° gennaio 1894, veniva nominato un Consiglio scolastico locale in ogni comunità scolastica. Negli anni del primo conflitto mondiale, tra il 1915 e il 1918, il Trentino era diviso in territori occupati dal Regio Esercito austriaco e territori non occupati. In questi ultimi giunse in data 20 maggio 1915 l'ordine telegrafico di chiudere immediatamente le scuole nelle città e nei paesi dichiarati zona di guerra e lo stesso giorno molti maestri irredentisti furono imprigionati dai gendarmi austriaci. Invece nel periodo di massima occupazione del Trentino da parte del Regio Esercito, alla fine dell'anno scolastico 1916, il Segretario Generale per gli affari civili aveva organizzato la scuola elementare in 72 località appartenenti al distretto di Borgo, Primiero, Rovereto e Tione (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., pp.41-2). I restanti distretti erano Cavalese, Cles, Trento città, Trento distretto e Riva (cfr. E. Leonardi, La scuola elementare trentina..., p.191). Con la riforma scolastica promossa tramite numerosi decreti da Giovanni Gentile nel corso del 1923 ed entrata in vigore il 1° ottobre 1924, si sopprimeva ogni rappresentanza elettiva e ogni organo di gestione locale e si riformava lo stato giuridico della scuola (cfr. Q. Antonelli, Per una scuola elementare trentina..., pp.217-8): l'organizzazione gestionale prevedeva dunque una struttura amministrativa verticalizzata in vista del rafforzamento del potere centrale (cfr. Q. Antonelli, Per una scuola elementare trentina..., pp.247-8). Il Consiglio scolastico di Caldonazzo risulta attivo dal 29 settembre 1893. Il 12 giugno 1924 i membri del Consiglio scolastico si riunirono per decretare lo scioglimento di tale organismo, in applicazione alla circolare del Provveditorato n. 2050 del 6 marzo 1924. Al momento dello scioglimento del Consiglio scolastico locale di Caldonazzo tutti i documenti furono consegnati al comune di Caldonazzo. 384

Condizione giuridica In seguito alla riforma attuata da Maria Teresa d'Austria con l'emanazione dell'"Allgemeine Schulordnung" del 6 dicembre 1774 e da Francesco I con il "Regolamento politico per le scuole elementari" dell' 11 agosto 1805 (che riprendeva l'Ordinanza aulica del febbraio 1787), entrata in vigore nei circoli di Bolzano, Trento e Rovereto dopo la pace di Vienna del 1818, si delinea la legislazione scolastica trentina che restò in vigore fino al 1869. Soltanto con le due leggi del 1982 si attuava una riforma scolastica giunta fino agli anni Trenta del '900: la legge del 30 aprile 1892, n. 8 per la Contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche e la legge del 30 aprile 1892, n.7, in vigore il 1° gennaio 1894 e concernente la sorveglianza sulla scuole, con la quale era istituito il Consiglio scolastico locale (artt. 1-20). La riforma Gentile del 1923, che comprendeva un vasto numero di decreti e ordinanze riguardanti l'istruzione ad ogni livello, entrata in vigore dal 1° luglio 1924, sopprimeva il Consiglio scolastico locale. In particolare la soppressione del Consiglio scolastico locale rientrava fra le norme dettate dal R.D. datato 20 dicembre 1923, n. 3113 (anch'esso in vigore dal 1° febbraio 1924) concernente le scuole popolari nei territori annessi al Regno italiano. Fra gli atti ufficiali degli anni 1923-1924 si trova una circolare del Regio Provveditorato che in data 6 marzo 1924 dettava le norme per la liquidazione del Consiglio scolastico locale. In essa è detto che in seguito alla profonda riforma apportata alla legislazione scolastica preesistente con i regi decreti dal 1° ottobre 1923 in poi, quasi tutte le mansioni, affidate dalla legge del 30 aprile 1892, n. 7 ai Consigli scolastici locali, furono assegnate ad altri organi (patronati, sindaci, direttori didattici, ispettori).

Funzioni, occupazioni e attività Il Consiglio scolastico locale, nominato dal 1892 in ogni comunità scolastica, aveva la funzione di sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli asili infantili, sui corsi speciali di insegnamento collegati alle scuole popolari pubbliche ed infine, sui corsi di perfezionamento per ragazze del circondario scolastico. Il Consiglio scolastico controllava l'ordinamento scolastico locale e l'osservanza delle leggi scolastiche e delle disposizioni delle autorità superiori. In particolare controllava la retribuzione corrisposta e i contributi, pagati con fondi locali, ai maestri; amministrava il fondo scolastico locale, se esisteva, e il patrimonio delle fondazioni scolastiche (o ne sorvegliava l'amministrazione); vigilava sull'edificio, sui fondi e sulle suppellettili della scuola e ne teneva l'inventario; custodiva i documenti della scuola; compilava annualmente il rapporto sull'andamento della scuola; decideva l'accettazione di scolari di altri circondari scolastici e dei bambini inferiori ai sei anni; promuoveva la frequentazione della scuola e proponeva al Consiglio scolastico distrettuale le punizioni per la mancata frequenza; ripartiva sui singoli giorni della settimana le ore d'insegnamento stabilite dal piano d'istruzione e stabiliva in quali ore del giorno si dovesse impartire l'istruzione; sorvegliava che l'istruzione durasse effettivamente quanto stabilito; vigilava sulla disciplina scolastica e sul comportamento degli alunni fuori della scuola; controllava il comportamento di maestri; accordava ai maestri i permessi (fino a tre giorni) per personali incombenze; risolveva le divergenze fra maestri e fra maestri e comune o autorità; informava, dava pareri e faceva proposte alle rappresentanze comunali e alle varie autorità; determinava in base alla legge il numero di maestri necessario. Secondo il D.R. n. 3113/1923 (art. 4), fino al 30 giugno 1924 la gestione dei servizi scolastici doveva continuare a funzionare con il concorso finanziario degli enti scolastici locali, territoriali e istituzionali esistenti. Detti enti dovevano contribuire alle spese per le scuole pubbliche popolari nella misura risultante dai relativi bilanci dell'anno 1923.

385

Invece, secondo la circolare del R. Provveditorato della Venezia Tridentina datata 6 marzo 1924 i Consigli scolastici locali, come dettato dal R.D. n. 3113/1923, dovevano funzionare dal 1° febbraio al 1° luglio 1924 quali "uffici di stralcio", cioè l'opera dei suddetti Consigli si doveva limitare a liquidare gestioni arretrate o a trattare vertenze di indole economico-amministrativa. Dunque vi rientravano i Consigli scolastici locali che amministravano eventuali patrimoni quali speciali fondazioni scolastiche, stabili intavolati a nome del Consiglio scolastico locale, patrimoni speciali ecc. e i Consigli che si occupavano della gestione amministrativa dei fondi necessari al coprimento delle spese richieste dal regolare funzionamento di scuole il cui mantenimento spettava a più comuni insieme (riparto della spesa fra comuni, riscossione quote relative, provvista di mezzi didattici, di arredi scolastici, di materiale per il riscaldamento ecc.). La circolare aggiunge che i Consigli rappresentanti un solo comune, cui non spettavano le incombenze sopra citate, dovevano già considerarsi sciolti, con l'incarico di passare, entro il mese di marzo, alla consegna degli atti e degli eventuali avanzi di gestione ordinaria al rispettivo comune.

Struttura amministrativa Il Consiglio scolastico locale era composto dai rappresentanti della chiesa cattolica, della scuola, dei comuni formanti la comunità scolastica, dal sorvegliante della scuola locale ed infine, dal patrono della scuola, se c'era. Il patrono della scuola, membro del Consiglio scolastico, aveva il diritto di voto e poteva nominare un suo sostituto. Il curatore d'anime del territorio cui apparteneva la scuola rappresentava gli interessi religiosi della scolaresca e aveva diritto di voto; al suo posto poteva essere nominato dall'autorità ecclesiastica superiore un sacerdote. Se nella comunità scolastica vi erano diverse scuole situate in diversi territori ecclesiastici, era compito dell'autorità ecclesiastica superiore affidare un curatore d'anime al Consiglio scolastico locale. Il dirigente della scuola rappresentava la scuola nel Consiglio. Se al Consiglio scolastico sottostavano più scuole, entrava nel Consiglio il dirigente della scuola di categoria più alta; nel caso in cui ci fossero più scuole della stessa categoria, spettava al Consiglio scolastico distrettuale scegliere il dirigente; tuttavia i dirigenti esclusi avevano diritto di partecipare e votare alle riunioni in cui si fosse trattato del loro istituto. Inoltre se una scuola pubblica era condotta da docenti appartenenti ad un ordine di religiose, la dirigente poteva nominare un sostituto per partecipare alle riunioni del Consiglio; questi aveva soltanto diritto di voto consultivo. I rappresentanti del comune locale erano eletti dalla rappresentanza comunale. Nel caso in cui alla stessa comunità scolastica appartenessero diversi comuni, il rappresentante era eletto da tutte le rappresentanze comunali, con l'interessamento del preside del Consiglio scolastico distrettuale. Nel Consiglio entrava anche il capocomune locale e la rappresentanza comunale locale eleggeva anche due sostituti. Tutti gli eleggibili nella rappresentanza comunale erano anche eleggibili nel Consiglio scolastico locale. Secondo la decisione del Consiglio scolastico distrettuale, il Consiglio scolastico locale era composto di un numero di membri fra 2 e 5 e ripartito sui rispettivi comuni in base al censo e al numero della popolazione. Le elezioni erano fissate ogni sei anni e gli eletti duravano in carica finché non si fosse formato un nuovo Consiglio scolastico; tutti i membri erano rieleggibili. Nel caso di dimissioni di un membro, si effettuava un'elezione per sostituirlo fino alla scadenza del mandato dell'intero Consiglio. L'ingiustificato rifiuto ad entrare nel Consiglio o ad assumere la carica di presidente era punito dal Consiglio scolastico distrettuale con una multa in denaro e si dovevano indire nuove elezioni. Le multe inflitte erano versate nel fondo scolastico locale. I membri del Consiglio scolastico locale eleggevano a maggioranza assoluta di voti un presidente (detto anche preside) ed il suo sostituto. Il rappresentante della chiesa potava rifiutare l'elezione; i maestri delle scuole popolari non potevano

386 ricoprire la carica di presidente o sostituto. Nel caso in cui il presidente e il sostituto fossero impediti ad assumere la direzione del Consiglio, la presidenza era assegnata al più anziano fra i membri del Consiglio. Il presidente rappresentava il Consiglio scolastico locale all'esterno e doveva aver cura del corretto adempimento delle attribuzioni del Consiglio; distribuiva gli affari da trattare agli altri membri, metteva in esecuzione le deliberazioni e si occupava degli affari correnti; aveva il diritto di sospendere le esecuzioni delle deliberazioni in contrasto con la legge purché entro otto giorni rimettesse al Consiglio scolastico distrettuale l'oggetto sospeso. In caso di vertenze urgentissime di affari non correnti, il presidente poteva prendere da solo le disposizioni senza convocare il Consiglio in seduta straordinaria, ma era tenuto a farle approvare nella seduta di Consiglio successiva. Secondo le norme dettate dalla legge n. 7/1892 (artt. 1-20), la costituzione del Consigli scolastico locale doveva essere notificata alle rappresentanze comunali della comunità scolastica e al Consiglio scolastico distrettuale. Nelle scuole popolari con lingua d'insegnamento tedesca ed italiana o ladina, si dovevano scegliere i rappresentanti comunali appartenenti ad entrambe le nazionalità ed il loro numero era fissato dal Consiglio scolastico distrettuale. Diverso era nei comuni in cui c'erano scolari non appartenenti alla religione cattolica: il Consiglio scolastico locale era tenuto ad eleggere ed invitare un consultore della rispettiva religione per trattare degli interessi religiosi. Il Consiglio scolastico locale esercitava la sorveglianza tramite il sorvegliante scolastico locale, nominato dal Consiglio scolastico distrettuale, dopo la consultazione dei comuni formanti la comunità scolastica. Il sorvegliante doveva abitare nel luogo della scuola e durava in carica per tutto il tempo dell'attività del Consiglio. Se il Consiglio scolastico sorvegliava più scuole, potevano essere eletti due sorveglianti. Inoltre se nelle scuole si avevano più lingue di insegnamento (italiano, tedesco e ladino) veniva nominato anche uno speciale sorvegliante per la rispettiva nazionalità. Il sorvegliante scolastico, in forza della sua nomina, era membro del Consiglio scolastico locale; egli non poteva rappresentare due persone nel Consiglio quindi le cariche di presidente del Consiglio e di sorvegliante non potevano essere riunite in una sola persona. Il sorvegliante aveva l'obbligo di visitare frequentemente la scuola, doveva consultarsi con il dirigente della scuola e portare in Consiglio le osservazioni fatte. Tutti i membri del Consiglio scolastico locale potevano visitare la scuola ma in particolare il rappresentante della chiesa cattolica doveva controllare frequentemente lo stato dell'educazione morale-religiosa, portando a conoscenza il Consiglio delle mancanze riscontrate e delle proposte da considerare. Spettava però esclusivamente al Consiglio scolastico locale prendere disposizioni, all'interno della sfera di sua competenza. Il Consiglio si riuniva di regola una volta al mese a seduta ordinaria, ma il presidente poteva convocare un'assemblea straordinaria dietro richiesta di due membri. I membri del Consiglio dovevano essere invitati ad ogni assemblea e, perché questa fosse valida, dovevano intervenire la maggioranza dei consiglieri. Le decisioni erano prese a maggioranza assoluta di voti ed in caso di parità era decisivo il voto del presidente. Ogni seduta doveva essere messa a protocollo. I membri del Consiglio scolastico locale non potevano essere presenti a discussioni e votazioni riguardanti i loro propri interessi personali; essi inoltre non avevano diritto a nessuna retribuzione per il disbrigo degli affari, ma la comunità scolastica li risarciva per eventuali spese sostenute. Nel periodo di transizione dall'Austria all'Italia, il Trentino conserva l'organizzazione scolastica austriaca, compresi gli organismi di sorveglianza. Nacque un acceso dibattito fra cattolici e laici per le questioni organizzative, fra le quali anche il Consiglio scolastico locale. Secondo la relazione del maestro Miorelli del 1919 "...la scuola appartiene giuridicamente al Comune, il quale nomina i propri maestri, quantunque i contributi comunali per il mantenimento della scuola siano minimi e gravino sul distretto e sulla provincia... Della propria scuola il Comune è sommamente geloso" (cfr. "Diritti e doveri...", 1919). Datato 15 dicembre 1920 è l'intervento sulla rivista "La scuola redenta" nella quale i

387 maestri laici chiedevano una scuola laica e sollecitavano l'abolizione dei Consigli scolastici locali che rappresentavano un'ingerenza della gerarchia ecclesiastica nel governo della scuola. La "Riforma Gentile" sopprimeva infine ogni rappresentanza elettiva e ogni organo di gestione locale sostituendoli con i Consigli scolastici regionali e i Consigli di disciplina di nomina ministeriale. Con il R.D. n. 3113/1923 concernente le disposizioni per le scuole elementari nei territori annessi, l'amministrazione scolastica per tutti i comuni, eccettuati i capoluoghi di provincia, era affidata al Regio Provveditorato (art.3). Secondo l'art. 5 del succitato R.D. i prefetti interessati per ragioni di territorio erano incaricati di provvedere, inteso il provveditore competente, alla nomina di commissari straordinari con l'incarico di liquidare e ripartire fra i comuni, che facevano parte della medesima circoscrizione scolastica amministrativa, il patrimonio mobiliare e immobiliare, e la quota dei crediti e dei debiti in dipendenza dei rapporti preesistenti, così di diritto pubblico come di diritto privato. A Commissari per la predetta liquidazione e ripartizione dovevano essere preferibilmente nominati i sottoprefetti nel cui territorio era compreso il maggior numero di comuni. Il Consiglio scolastico di Caldonazzo ricalca nella sua struttura organizzativa gli elementi sopradescritti.

Contesto generale Il Consiglio scolastico locale aveva una fitta rete di rapporti esterni per la struttura organizzativa della scuola popolare austriaca. L'autorità immediatamente superiore al Consiglio scolastico locale era l'I.R. Consiglio scolastico distrettuale che incaricato della sorveglianza sulle scuole popolari pubbliche e sugli istituti sottostanti al Consiglio locale. I distretti scolastici coincidevano con i distretti politici ed in Trentino erano 10: Borgo, Cavalese, Cles, Primiero, Riva, Rovereto città, Rovereto distretto, Tione, Trento città e Trento distretto. Le città con proprio statuto comunale infatti formavano un proprio distretto. Il Consiglio scolastico distrettuale, fra le sue numerose competenze (cfr. art. 27 della legge n.7/1892), doveva dettare disposizioni per la costituzione dei Consigli scolastici locali, nominava i sorveglianti locali e vigilava sull'attività degli stessi; disponeva ispezioni straordinarie nelle scuole e stabiliva, sentito il consiglio scolastico locale, l'epoca per le ferie legali presso le scuole popolari pubbliche, in considerazioni dei luoghi dove esse erano situate. In pratica il Consiglio scolastico distrettuale, con sede nel capoluogo del distretto, funzionava da tramite fra l'organo superiore con sede ad Innsbruck e la moltitudine di consigli scolatici locali dispersi sul territorio. L' I.R. Consiglio scolastico provinciale era, nella provincia, la suprema autorità di sorveglianza sulle scuole e vi sottostavano tutti gli istituti di educazione ed insegnamento di ogni ordine e grado. Esso rifletteva per struttura interna la diversa composizione nazionale del Tirolo ed era il diretto interlocutore del Ministero di culto e istruzione Al vertice della struttura statale vi era il Ministero del culto e dell'istruzione dal quale dipendevano gerarchicamente le autorità sopracitate.

Fonti normative Legge del 30 aprile 1892, n. 8, valevole per la contea principesca del Tirolo concernente le scuole popolari pubbliche Legge 30 aprile 1892, n. 7, valevole per la Contea principesca del Tirolo concernente la sorveglianza sulle scuole Regio Decreto 8 febbraio 1923, n. 374, Soppressione dei consigli scolastici provinciali e delle deputazioni scolastiche Regio decreto 20 dicembre 1923, n. 3113, Disposizioni concernenti le scuole elementari nei territori annessi,

388 in vigore dal 1 febbraio 1924 Circolare 6 marzo 1924 del regio Provveditore agli studi di Trento per la liquidazione dei consigli scolastici locali

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C.,5. "Consiglio scolastico locale di Caldonazzo".

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Anna GUASTALLA citato in bibliografia.

Bibliografia GUASTALLA A. (a cura di), Consiglio scolastico locale. Profilo storico-istituzionale del Consiglio scolastico locale, redatto nel 1999 secondo le norme internazionali ISAAR (CPF), Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1999, dattiloscritto

389 fondo Consiglio scolastico locale di Caldonazzo, 1893 - 1924

1 busta (1 registro e 1 fascicolo)

Soggetti produttori Consiglio scolastico locale di Caldonazzo, 1893 - 1924

Contenuto L'archivio del Consiglio scolastico locale di Caldonazzo costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Caldonazzo. Il fondo lacunoso comprende la documentazione dal 1893 al 1924, consistente in un protocollo degli esibiti e una serie del carteggio e di atti. Data l'esiguità della documentazione non si conoscono notizie in merito al funzionamento dell'archivio e ai riordinamenti effettuati nel tempo. Valutata la situazione, si è ritenuto di ordinare gli atti secondo il numero di protocollo. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

390 serie 1 Protocolli degli esibiti, 1893 - 1924

5.1. n.1. b.1-2 . "Protocollo di sessione del consiglio scolastico di Caldonazzo" 1893 settembre 29 - 1924 giugno 12 Registro, legatura in mezza tela, cc. 51 nn.

391 serie 2 Carteggio ed atti, 1894 - 1923

5.2. n.2. b.1-2 . Carteggio ed atti 1894 - 1923 - 1894; - 1902; - 1903: nn.1 - 91; - 1904: nn.5 - 122; - 1905: nn.4 - 96; - 1906: nn.3 - 80; - 1907: nn. 2 - 83; - 1908: nn. 2 - 169; - 1909; - 1910; - 1920 - 1923 Fascicolo

392

Ente Asilo infantile di Caldonazzo 1897 - 1915

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Asilo infantile di Caldonazzo, 01/01/1897 - 31/12/1915

Storia In archivio si trova solo una esigua documentazione, relativa al periodo 1897 - 1915; altri atti sono presenti nell'archivio comunale. Istituito probabilmente con un lascito: ricorre infatti spesso il nome della benefattrice Amalia Berzoni. Nel secondo semestre del 1906 la direzione e l'istruzione dei piccoli venne affidata ad un ordine religioso di suore.

Condizione giuridica Società privata.

Funzioni, occupazioni e attività Custodia ed educazione dei bambini in età prescolare di Caldonazzo.

Struttura amministrativa Esisteva un "comitato Asilo infantile" con a capo un presidente, il parroco.

Contesto generale I resoconti dovevano essere approvati dalla Rappresentanza comunale di Caldonazzo.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C., 6. "Asilo infantile di Caldonazzo".

393 fondo Asilo infantile di Caldonazzo, 1897 - 1915

2 registri

Soggetti produttori Asilo infantile di Caldonazzo, 1897 - 1915

Contenuto L'archivio dell'Asilo infantile di Caldonazzo costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Caldonazzo e comprende la documentazione dal 1897 al 1915, consistente in pochi documenti contabili. Data l'esiguità della documentazione non si conoscono notizie in merito al funzionamento dell'archivio e ai riordinamenti effettuati nel tempo. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

394 serie 1 Documenti giustificativi dei resoconti, 1897

6.1. n.1. b.1-2 . Documenti giustificativi del conto 1897 Entrata e uscita Fascicolo

395 serie 2 Giornali per la spedizione dei mandati, 1897 - 1915

6.2. n.2. b.1-2 . "Giornale per la spedizione dei mandati dell'Asilo di Caldonazzo"(tit. int.) 1897 marzo 13 - 1915 marzo 1 nn. 1 - 557 Registro, legatura in mezza tela

396

Ente Bandina sociale di Caldonazzo 1907 luglio 30 - [1928]

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Bandina sociale di Caldonazzo, 01/01/1907 - 31/12/1928

Storia Si presume esistesse a Caldonazzo una banda del Corpo dei pompieri, che nel 1907 si rende autonoma come appare dalla lettura del giornale di cassa: "Stato di cassa all'epoca dello svincolo della banda sociale dal locale Corpo pompieri data formale 30/7/07..." Lo statuto della bandina sociale, viene approvato dalla Luogotenenza per il Tirolo e Voralberg di Innsbruck il 29 maggio 1908 e successivamente viene modificato il 4 dicembre 1910. L'attività, interrotta per la I guerra mondiale viene ripresa nei primi mesi del 1920. Nell'assemblea generale straordinaria del 6 giugno 1926, in seguito a problemi di disciplina, la banda viene sciolta. Si costituisce un comitato per la ricostituzione della banda, che, in data 2 agosto 1927, riceve gli strumenti musicali, gli atti e i registri della disciolta associazione. Attraverso l'organizzazione di tombole e feste di beneficenza si cerca di racimolare i fondi per il sostentamento della banda. Il carteggio presente in archivio non ha permesso di conoscere la fine dell'istituzione; l'ultima attestazione è del 1928 e si trova nella serie del "carteggio ed atti".

Condizione giuridica Società musicale con sede a Caldonazzo.

Funzioni, occupazioni e attività "Scopo della medesima [bandina] è di coltivare la musica istrumentata per diletto ed ornamento del paese e per aggiugere lustro e decoro a quelle manifestazioni religiose e civili giudicate degne dalla direzione". La società si componeva di soci contribuenti e soci attivi (bandisti); riceveva le offerte dei soci contribuenti, i redditi dalle produzioni musicali ed eventuali elargizioni spontanee.

Struttura amministrativa La società era amministrata dalla Direzione che era composta dal presidente, dal vicepresidente e da tre consiglieri. La direzione era eletta dall'assemblea generale dei soci e durava in carica un anno. Il presidente poteva nominare un cassiere e un capo-bandina.

Contesto generale

397

Nel caso di scioglimento della società, il patrimonio doveva essere consegnato al municipio di Caldonazzo che lo doveva conservare per un'altra istituzione simile che fosse sorta in paese. Lo statuto venne approvato dall'I.R.Luogotenenza per il Tirolo e il Voralberg di Innsbruck.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C., 7. "Bandina sociale di Caldonazzo".

398 fondo Bandina sociale di Caldonazzo, 1907 - 1928

1 busta (4 registri e 2 fascicoli)

Soggetti produttori Bandina sociale di Caldonazzo, 1907 luglio 30 - [1928]

Contenuto L'archivio della Bandina sociale di Caldonazzo costituisce un fondo depositato nell'archivio comunale di Caldonazzo. Il fondo, abbastanza completo, comprende documentazione dal 1907 al 1928. Il carteggio non presenta segnature, per cui si è ritenuto di sistemarlo in ordine cronologico. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

399 serie 1 Statuti, 1908

7.1. n.1. b.1-6 . Statuto della Bandina sociale di Caldonazzo 1908 giugno 29 Approvato dalla Luogotenenza per il Tirolo e Voralberg di Innsbruck, 1908 giugno 29 Registro, legatura in carta, cc. 10

400 serie 2 Matricole dei soci, sec. XX

7.2. n.2. b.1-6 . "Matricola soci della bandina sociale" sec. XX Registro, legatura in cartone, cc. 11 n.n.

401 serie 3 Verbali delle deliberazioni, 1920 -1926

7.3. n.3. b.1-6 . Verbali di deliberazione della direzione e dell'assemblea generale 1920 febbraio 5 - 1926 giugno 6 Registro, legatura in mezza tela, cc. 67

402 serie 4 Carteggio ed atti, 1925 - 1928

7.4. n.4. b.1-6 . Carteggio ed atti [1925] - 1928 Fascicolo

403 serie 5 Giornale cassa, 1907 - 1926

7.5. n.5. b.1-6 . "Libro cassa" 1907 settembre 17 - 1926 giugno 6 a c. 1: "Stato di cassa all'epoca dello svincolo della banda sociale dal locale corpo pompieri disdetta formale 30/7/07..." Registro, legatura in cartone, pp. 200 (molte pp. bianche)

404 serie 6 Documenti giustificativi, 1920 - 1927

7.6. n.6. b.1-6 . Documenti giustificativi 1920 - 1927 Fascicolo

405

Ente Circolo industriale e commerciale di Caldonazzo 1922 giugno 1 - [1927 febbraio 3]

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Circolo industriale e commerciale di Caldonazzo, 01/01/1922 - 31/12/1927

Storia Si tratta di un'associazione tra i commercianti e gli industriali di Caldonazzo e circondario, creata per difendere gli interessi delle due categorie. Dalla documentazione si evince che il primo anno di gestione iniziò il 1 giugno 1922, che il 17 febbraio 1926 aderì alla Federazione provinciale fascista del commercio che propose la divisione del circolo in due rami: quello commerciale e quello industriale. L'ultima attestazione rinvenuta in archivio riguarda una circolare inviata dalla Camera di commercio e dell'industria del 3 febbraio 1927. Non si conosce la data di estinzione.

Condizione giuridica Associazione privata con sede a Caldonazzo.

Struttura amministrativa Poteva partecipare al circolo solo chi esercitava un commercio o un'industria nel comune (art.5 dello statuto). L'amministrazione era affidata a una direzione composta da otto membri. Nel settembre 1926 i soci erano 35 di cui 28 commercianti e 7 industriali, l'attività si rivolgeva ad una quarantina di commercianti del circondario. Dalla documentazione si presume che svolgesse anche le funzioni di esattore del dazio consumo; non sono state trovate notizie relative alla sua estinzione.

Contesto generale Manteneva stretti rapporti con la Camera di Commercio ed Industria del Trentino in Rovereto.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C., 8. "Circolo industriale e commerciale di Caldonazzo"

406 fondo Circolo industriale e commerciale di Caldonazzo, 1922 - 1927

1 busta (1 registro e 1 fascicolo)

Soggetti produttori Circolo industriale e commerciale di Caldonazzo, 1922 giugno 1 - [1927 febbraio 3]

Contenuto L'archivio del Circolo industriale e commerciale di Caldonazzo costituisce un fondo depositato presso l'archivio comunale di Caldonazzo. Il fondo, lacunoso, comprende documentazione dal 1922 al 1927. La documentazione riporta la segnatura del registro di protocollo, poiché il relativo ordinamento era andato perduto, lo si è ricostruito. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

407 serie 1 Protocolli degli esibiti, 1924 - 1927

8.1. n.1. b.1-2 . Protocollo degli esibiti 1924 febbraio 18 - 1927 gennaio 25 nn.1-355 Registro

408 serie 2 Carteggio ed atti, 1922 - 1927

8.2. n.2. b.1-2 . Carteggio ed atti 1922 - 1927 - 1922: nn.102-217; - 1923: nn.276-338; - 1924 - 1927: nn.121-354 e atti non protocollati Fascicolo

409

Ente Patronato scolastico di Caldonazzo 1927 giugno 4 - 1930 giugno 5

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Patronato scolastico di Caldonazzo, 01/01/1925 - 31/12/1931

Storia A norma dell'art.71 della legge 4 giugno 1911, n.487, delle circolari 1 agosto 1913, n.50 e 28 marzo 1924, n.1971, e degli articoli 199, 200,201 del R.D. 22 gennaio 1925, n.432 veniva costituito il 4 giugno 1927 con l'approvazione del Provveditorato agli studi di Trento, n.8601, il Patronato scolastico di Caldonazzo. Con deliberazione podestarile del 11 marzo 1927, n.442 era stato approvato lo statuto e con successiva deliberazione del 5 novembre, venivano nominati due membri del consiglio d'amministrazione rappresentanti il comune e la popolazione. Con R.D. 17 marzo 1930 n. 394, entrato in vigore il 27 maggio dello stesso anno si disponeva il passaggio dei patronati scolastici ai comitati comunali dell'Opera nazionale Balilla. Il 5 giugno 1930 avvenne la consegna dell'amministrazione del patronato all'Opera nazionale Balilla.

Condizione giuridica Ente di promozione all'istruzione e assistenza agli studenti bisognosi.

Funzioni, occupazioni e attività Scopi dell'istituzione erano favorire, in tutti i modi, l'osservanza della legge sull'obbligo dell'istruzione elementare, promuovere la fondazione e il funzionamento di biblioteche scolastiche, scuole serali e asili infantili, provvedere all'assistenza morale e materiale di minori in difficoltà, aiutare gli scolari, una volta terminati gli studi, nella ricerca di un'occupazione. Inoltre il Patronato amministrava dei lasciti a favore di studenti meritevoli come lo Stipendio conte Carlo Trapp e la fondazione Lino Armellini.

Struttura amministrativa Gli organi deliberativi e amministrativi erano: l'assemblea generale dei soci, il consiglio di amministrazione e l'ufficio di presidenza. L'assemblea generale era costituita da tutti i soci che si distinguevano in soci fondatori, benemeriti, ordinari e onorari. Il consiglio d'amministrazione era composto da 5 membri: il direttore didattico, un delegato eletto dall'assemblea generale dei soci, un delegato scelto dalle istituzioni che versavano contributi annui al Patronato e due rappresentanti del comune e della popolazione nominati dal Podestà.

410

L'ufficio di presidenza era composto da un presidente, un vicepresidente, un segretario contabile ed un eventuale tesoriere.

Contesto generale Il Patronato scolastico era sottoposto alla vigilanza dell'autorità scolastiche governative come il Provveditorato agli studi di Trento, l'ispettore scolastico e il direttore didattico.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C. 9."Patronato scolastico di Caldonazzo", 3. "Carteggio ed atti".

Note L'archivio del Patronato scolastico di Caldonazzo è conservato presso l'archivio comunale di Caldonazzo. L'ultimo intervento di ordinamento a cura della "A.R.Coop." di Rovereto eseguito nel 2003, su incarico della P.A.T. - Servizio Beni Librari e Archivistici, ha prodotto "L'inventario dell'archivio storico del comune di Caldonazzo e degli archivi aggregati", con il programma Sesamo disponibile presso la P.A.T. - Servizio Beni Librari e Archivistici.

411 fondo Patronato scolastico di Caldonazzo, 1925 - 1931

1 busta ( 5 registri e 6 fascicoli)

Soggetti produttori Patronato scolastico di Caldonazzo, 1927 giugno 4 - 1930 giugno 5

Contenuto L'archivio del patronato scolastico di Caldonazzo costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Caldonazzo. Il fondo lacunoso, comprende documentazione dal 1925 al 1931 e consiste in 5 registri e 6 fascicoli. La documentazione presenta la registrazione del numero di protocollo, per cui, nell'effettuare il riordino, tale ordine è stato rispettato e ricostruito. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

412 serie 1 Registri dei soci, 1925 - 1931

9.1. n.1. b.1-11 . Registro dei soci 1925 - 1931 Registro

413 serie 2 Protocolli degli esibiti, 1927 - 1931

9.2. n.2. b.1-11 . Protocollo degli esibiti 1927 gennaio 10 - 1931 dicembre 18 - 1927: nn.1-10; - 1928: nn.1-25; - 1929: nn.1-19; - 1930: nn.1-18; - 1931: nn.1-10 Registro

414 serie 3 Carteggio ed atti, 1927 - 1931

9.3. n.3. b.1-11 . Carteggio ed atti 1927 - 1931 - 1927: "Atti concernenti la costituzione del Patronato scolastico e statuto relativo", nn.4-10; - 1928: nn.1-15; "Atti relativi al conferimento della borsa di studio conte Carlo Trapp", 1928 - 1933 con documenti dal 1924; - 1929: nn.2-19; - 1930: nn.1-18; "Atti relativi al trapasso del patronato scolastico all'opera nazionale balilla"; - 1931: nn.1-8 Fascicolo

415 serie 4 Bilanci di previsione, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1926 - 1930

9.4. n.4. b.1-11 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1926 Fascicolo

9.4. n.5. b.1-11 . Bilancio di previsione, conto consuntivo e documenti giustificativi 1927 Fascicolo

9.4. n.6. b.1-11 . Bilancio di previsione, conto consuntivo e documenti giustificativi 1928 Fascicolo

9.4. n.7. b.1-11 . Bilancio di previsione, conto consuntivo e documenti giustificativi 1929 Fascicolo

9.4. n.8. b.1-11 . Bilancio di previsione, conto consuntivo e documenti giustificativi 1930 Fascicolo

416 serie 5 Giornali di cassa, 1928 - 1931

9.5. n.9. b.1-11 . "Registro giornale delle riscossioni e dei pagamenti" 1928 gennaio 1 - 1930 dicembre 31 Registro

9.5. n.10. b.1-11 . Registro reversali 1928 gennaio 1 - 1929 maggio 29 Registro

9.5. n.11. b.1-11 . Bollettario delle riscossioni 1928 gennaio 1 - 1931 marzo 25 Registro

417

Ente Partito nazionale fascista. Fascio di Caldonazzo 1927 - 1944

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Partito Nazionale Fascista. Fascio di Caldonazzo, 01/01/1927 - 31/12/1944

Storia Nel 1926 il partito fascista diviene il vero e proprio centro informatore della vita economica e culturale del paese, penetrando in profondità nel tessuto sociale. Anche a Caldonazzo viene creata la sezione locale del partito fascista che applica le direttive nazionali. Ogni fascia di età veniva inquadrata in un organo di partito. Nel luglio del 1943 il P.N.F. viene sciolto; a Caldonazzo rimane irrisolta una questione contabile e l'ultima attestazione è del 2 febbraio 1944.

Condizione giuridica Associazione politica.

Contesto generale Aveva rapporti con gli organi di partito superiori.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C., 10. "Partito nazionale fascista. Fascio di Caldonazzo".

418 fondo Partito Nazionale Fascista. Fascio di Caldonazzo, 1927 - 1944

1 busta (2 fascicoli)

Soggetti produttori Partito nazionale fascista. Fascio di Caldonazzo, 1927 - 1944

Contenuto L'archivio del Fascio di Caldonazzo costituisce un fondo depositato presso l'archivio comunale di Caldonazzo. Il fondo lacunoso, comprende documentazione dal 1927 al 1944. Data l'esiguità della documentazione non si conoscono notizie in merito al funzionamento dell'archivio e ai riordinamenti effettuati nel tempo. Il carteggio e gli atti sono stati rinvenuti parte ordinati semplicemente per anno in ordine cronologico; quelli del 1943 classificati secondo un titolario. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

419 serie 1 Carteggio ed atti, 1927 - 1944

10.1. n.1. b.1-2 . Carteggio ed atti 1927 - 1944 - 1927 - 1930 - 1931 - 1934 - 1938 - 1941 - 1943: cat.I - Tesseramento; cat. II - Combattenti; cat. III - Atti diversi; cat IV - mobilitazione civile, servizio del lavoro; cat. V - Corrispondenza riservata; cat. VI - Annonaria e cerealicoltura; cat. VII - Pubblico Impiego; cat. VIII - Sfollamento; cat. IX - Contabilità, verbali revisori e situazioni contabili,1943 - 1944;cat. X - Abbonamenti al "Popolo d'Italia, cat. XI - Fascisti caduti;cat.XIII - Orfani di guerra; cat. XIV - Organizzazione capillare; Corrispondenza evasa per la firma; Corrispondenza in arrivo. Fascicolo

420 serie 2 Bilanci preventivi e bilanci consuntivi, 1938 - 1942

10.2. n.2. b.1-2 . Bilanci di previsione e conti consuntivi 1938 - 1942 - Bilancio di verifica anno XVI e bilancio di previsione anno XVII, 1938 - 1939 - Preventivo per l'anno XIX, 1941 - Bilancio consuntivo per l'anno XIX,1941 - Bilancio preventivo per l'anno XX, 1942 - Bilancio consuntivo per l'anno XX, 1942 Fascicolo

421

Ente Opera Nazionale Balilla. Comitato di Caldonazzo 1930 - 1937

Luoghi Caldonazzo

Altre forme del nome ONB di Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Opera nazionale balilla. Comitato di Caldonazzo, 01/01/1930 - 31/12/1937

Storia La prima attestazione presente in archivio risale agli ultimi giorni del 1930 e si trova nel protocollo degli esibiti, 1930 - 1932. L'ultima, invece, si trova nella serie "Carteggio ed atti", 1937.

Condizione giuridica Ente pubblico.

Funzioni, occupazioni e attività L'Opera nazionale Balilla fu creata per "l'assistenza e l'educazione fisica e morale della gioventù".

Struttura amministrativa I ragazzi venivano così raggruppati: balilla fino al sesto anno d'età, i figli della lupa dagli 8 ai 12 anni, balilla moschettieri dai 12 ai 14 anni, avanguardisti moschettieri dai 14 ai 16 anni e avanguardisti mitraglieri dai 16 ai 18 anni. All'O.N.B. venne affidata, nel 1930, la gestione del patronato scolastico.

Contesto generale L'O.N.B. doveva rispondere al Partito nazionale fascista locale e agli organi di partito superiori.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C.,11. "Opera Nazionale Balilla. Comitato di Caldonazzo".

422 fondo Opera nazionale balilla. Comitato di Caldonazzo, 1930 - 1937

1 busta (6 registri e 1 fascicolo)

Soggetti produttori Opera Nazionale Balilla. Comitato di Caldonazzo, 1930 - 1937

Contenuto L'archivio dell'opera nazionale balilla - comitato di Caldonazzo rappresenta un fondo depositato presso l'archivio comunale di Caldonazzo. Il fondo, lacunoso, è costituito da documentazione dal 1930 al 1937, comprende gli atti del comitato di Caldonazzo e del Patronato scolastico gestito dall'opera stessa. Considerato l'ordinamento originale delle carte, dove è stato possibile si sono riordinati gli atti secondo il numero di protocollo, altrimenti in ordine cronologico. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico.

423 subfondo 1 Comitato di Caldonazzo dell'Opera nazionale balilla, 1930 - 1937

424 serie 1.1 Protocolli degli esibiti, 1930 - 1933

11.1.1. n.1. b.1-7 . "Protocollo prenotazione corrispondenza Opera Nazionale Balilla. Comitato di Caldonazzo" 1930 dicembre 1 - 1932 maggio 14 1930 - 1932: nn.1-186 Registro

11.1.1. n.2. b.1-7 . "Protocollo corrispondenza Opera Nazionale Balilla. Comitato di Caldonazzo" 1932 maggio 14 - 1933 dicembre 30 - 1932: nn.187-271; - 1933: nn.1-200 Registro

425 serie 1.2 Carteggio ed atti, 1931 - 1937

11.1.2. n.3. b.1-7 . Carteggio ed atti 1931 - 1937 - 1931 - 1932: nn.7-271; - 1933: nn.1-200; - 1934; - 1935; - 1936; - 1937 Fascicolo

426 serie 1.3 Bilanci di previsione, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1932 - 1933

11.1.3. n.4. b.1-7 . "Conto finanziario per l'esercizio 1932" 1932 Registro

11.1.3. n.5. b.1-7 . "Bilancio preventivo per l'esercizio 1933" 1933 Registro

427 subfondo 2 Patronato scolastico dell'Opera nazionale balilla, 1931 - 1932

428 serie 2.1 Bilanci di previsione, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1931

11.2.1. n.6. b.1-7 . Bilancio di previsione e conto consuntivo e documenti giustificativi 1931 Fascicolo

429 serie 2.2 Registri di cassa, 1931 -1932

11.2.2. n.7. b.1-7 . "Registro cassa per l'anno 1931" 1931 gennaio 1 - 1932 luglio 4 Registro

430

Ente Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Comitato di patronato di Caldonazzo 1926 gennaio 7 - 1977 agosto 23

Luoghi Caldonazzo

Altre forme del nome ONMI. Comitato di patronato di Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo O.N.M.I. Comitato di patronato di Caldonazzo, 01/01/1929 - 31/12/1965

Storia La legge 10 dicembre 1925, n. 2277 (in vigore entro quattro mesi dal 7 gennaio del 1926) istituiva in ogni comune il Comitato di patronato che, in qualità di organo locale dell'Opera nazionale maternità e infanzia, doveva provvedere alla protezione e all'assistenza della maternità e dell'infanzia. Il Comitato di patronato aveva sede in locali forniti ed arredati gratuitamente dal comune. La legge 1° dicembre 1966, n. 1081, modificando il R.D.L. 5 settembre 1938, n. 2008, dettava nuove norme per l'ordinamento dell'Opera nazionale per la protezione e assistenza della maternità e dell'infanzia a livello nazionale, provinciale e locale e mutava la denominazione del "Comitato di patronato" in "Comitato comunale". La legge 23 dicembre 1975, n. 698, scioglieva e trasferiva le funzioni dell'Opera nazionale e dunque dei Comitati comunali alle regioni, compresi i poteri di vigilanza e di controllo su tutte le istituzioni pubbliche e private per l'assistenza e protezione della maternità e dell'infanzia previsti dall'art. 5 del R.D. n. 2316/1934. Le date riportate nell'intestazione sono quelle istituzionali, ma le attestazioni di attività presenti in archivio vanno dal 1929 al 1965.

Condizione giuridica Il R.D. 14 giugno 1923, n. 1396, Riforme alla legge 4 maggio 1898 sui monti di pietà, disponeva all'art. 3 che un decimo degli utili di gestione fosse erogato a favore di istituzioni di beneficenza e assistenza locale del luogo. La legge 10 dicembre 1925, n. 2277 istituiva l'Opera nazionale per la protezione e l'assistenza della maternità e dell'infanzia. Il R.D.L. 21 ottobre 1926, n. 1904, apportava modificazioni alla legge 10 dicembre 1925, n. 2277. Il R.D.L. 8 maggio 1927, n. 798 creava un ordinamento dei servizi di assistenza dei fanciulli illegittimi abbandonati o esposti all'abbandono. La legge 23 giugno 1927, n. 1485 concedeva esenzioni fiscali e tributarie all'opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia.

431

La Relazione e il R.D. 14 settembre 1931, n. 1175, Testo unico per la finanza locale, al capo X, sez. III, disponeva lo stanziamento di quote per l'assistenza della maternità e infanzia. La legge 13 aprile 1933, n. 298 apportava modificazioni di aggiornamento e perfezionamento alla legge sull'opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia. Il R.D.L. 22 marzo 1934, n. 654 tutelava la maternità delle lavoratrici. La legge 26 aprile 1934, n. 653 tutelava il lavoro delle donne e dei fanciulli. Il R.D.L. 20 luglio 1934, n. 1404, Istituzione e funzionamento del tribunale per i minorenni, all'art. 26 dettava i provvedimenti relativi al traviamento dei minorenni abbandonati. Il R.D. 24 dicembre 1934, n. 2316 approvava il testo unico delle leggi sulla protezione ed assistenza della maternità ed infanzia. Il R.D.L. 5 settembre 1938, n. 2008 dettava nuove disposizioni sull'ordinamento dell'Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia. La legge 1° dicembre 1966, n. 1081, modificando il R.D.L. 5 settembre 1938, n. 2008, dettava nuove norme per l'ordinamento dell'Opera nazionale per la protezione e assistenza della maternità e dell'infanzia. La legge 23 dicembre 1975, n. 698, con decorrenza dal 1° gennaio 1976, dettava le norme per lo scioglimento e il trasferimento delle funzioni dell'Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia alle regioni a statuto ordinario e speciale per il rispettivo territorio. Il trasferimento delle funzioni di cui sopra alle regioni a statuto speciale aveva luogo con le procedure previste dalle norme di attuazione e contenute nei rispettivi statuti. La legge 1° agosto 1977, n. 563 apportava modifiche ed integrazioni alla legge 23 dicembre 1975, n. 698.

Funzioni, occupazioni e attività Il Comitato di patronato per la protezione della maternità e dell'infanzia fu istituito in ogni comune con la legge 10 dicembre 1925, n. 2277 per organizzare e attuare l'assistenza della maternità con ambulatori specializzati, adoperandosi perché le madri allattassero i loro figli e perché questi fossero sorvegliati e curati nel periodo dell'allattamento e dopo lo svezzamento, anche con l'aiuto di infermiere retribuite dall'Opera nazionale e da visitatrici volontarie. Inoltre era compito del Comitato esercitare una vigilanza igienica, educativa e morale sui fanciulli minori di quattordici anni, collocati fuori della dimora dei genitori o tutori, presso nutrici e allevatori o istituti pubblici o privati di assistenza e beneficenza e provvedere all'assistenza, al ricovero, all'istruzione e all'educazione dei fanciulli abbandonati; curare l'assistenza e la protezione dei minori anormali e dei minorenni materialmente o moralmente abbandonati, esercitando, in concorso con le Congregazioni di carità, le attribuzioni previste dall'art. 8 della legge 17 luglio 1890, n. 6972; vigilare sugli adolescenti, denunciando all'autorità giudiziaria fatti che potessero importare la perdita della patria potestà, della tutela legale e della qualità di tutore e curare la legale rappresentanza dei minorenni; denunciare fatti in contrasto con la legge sul lavoro dei fanciulli e con altre disposizioni emanate a loro tutela; assumere le iniziative necessarie per la protezione e l'assistenza della maternità e infanzia nei singoli comuni e promuovere presso i Prefetti i provvedimenti di cui all'art. 27 del R.D. 30 dicembre 1923, n. 2841 (R.D. n. 2316/1934, art. 13). Per la vigilanza sopra indicata, una persona che allevasse o custodisse un minore fuori della dimora dei genitori o del tutore, doveva farne dichiarazione al locale Comitato di patronato, comunicando anche eventuali cambiamenti di residenza o eventuale morte o ritiro del minorenne. Anche gli istituti pubblici o privati di beneficenza e assistenza dovevano comunicare al Comitato l'elenco dei fanciulli ricoverati, di quelli affidati a privati allevatori e dovevano notificarne l'eventuale dimissione (art.20).

432

Secondo la legge 23 dicembre 1975, n. 698, art. 10 (Scioglimento e trasferimento delle funzioni dell'Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia), il fondo destinato all'Opera nazionale e suoi organi locali veniva ripartito tra le regioni a statuto ordinario e a statuto speciale, nonché tra le province di Trento e Bolzano, sentita la commissione interregionale di cui all'art. 13 della L. 16 maggio 1970, n. 281, con decreto del Ministro per il tesoro, in proporzione alla spesa mediamente sostenuta dall'ONMI nel triennio 1973-75 in ciascuna delle regioni. Le regioni, con legge di bilancio, dovevano assegnare alle province ed ai comuni le somme necessarie all'esercizio delle funzioni ad essi attribuite. Il Ministro per il tesoro era autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. Inoltre l'art. 11 stabiliva che le regioni, le province ed i comuni si sostituivano all'ONMI, ai suoi organi centrali e periferici, in tutti i rapporti giuridici nascenti da convenzioni relative ai servizi di assistenza espletati dall'ente. La medesima legge n. 698/1975 disponeva che restassero attribuite allo Stato e venissero esercitate dal Ministero della sanità le funzioni di carattere internazionale già esercitate dall'ONMI.

Struttura amministrativa Secondo la legge n. 2277/1925, il Comitato di patronato per la protezione della maternità e dell'infanzia era composto da membri di diritto e da altri membri scelti dal presidente della Federazione provinciale, tra persone di indiscussa probità ed esperte in materia di assistenza materna ed infantile e si avvalevano dell'opera del segretario e degli altri impiegati del comune. Secondo il dettato del R.D. n. 2316/1934 erano patroni di diritto: il segretario del Fascio di combattimento o un suo delegato, un magistrato o un conciliatore designati dal presidente del Tribunale, l'ufficiale sanitario del comune, il presidente della Congregazione di carità, il direttore didattico o un maestro, un sacerdote avente cura delle anime e designato dal Prefetto ed infine, la segretaria del Fascio femminile. I patroni potevano richiedere il diretto intervento degli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria e degli ispettori corporativi. I patroni non diligenti o che non eseguivano gli incarichi ricevuti decadevano dalla carica. La decadenza era pronunciata dal Consiglio direttivo della Federazione su proposta del presidente. I patroni dovevano, con l'assistenza delle autorità di pubblica sicurezza, ritirare e collocare il minore in luogo sicuro, quando fosse allevato in locali insalubri o pericolosi, o da persone che non fossero capaci di provvedere all'educazione e istruzione. I patroni potevano allontanare i minori anche nel caso in cui le nutrici, gli allevatori, gli amministratori e i direttori degli istituti si fossero opposti alle loro visite. I patroni erano considerati a tutti gli effetti come pubblici ufficiali. Nei comuni nei quali occorresse costituire più di un Comitato, secondo la legge n. 2277/1925 il numero di tali comitati e dei componenti di ciascuno di essi erano stabiliti, per ogni comune, secondo la rispettiva popolazione, dal Consiglio direttivo della Federazione provinciale, con deliberazione approvata dalla Giunta esecutiva dell'Opera nazionale. Invece, secondo il R.D. n. 2316/1934, i componenti dei Comitati aggiunti erano nominati dal Comitato, cui spettava determinare, con deliberazione approvata dal Consiglio direttivo della Federazione, il numero dei Comitati aggiunti e dei rispettivi componenti. La nomina dei patroni e delle patronesse non di diritto e dei componenti dei Comitati aggiunti doveva essere ratificata dal Consiglio direttivo della Federazione (R.D. n. 2316/1934, art. 11). Per il R.D. n. 2316/1934 il podestà o suo delegato era di diritto presidente del Comitato di patronato; per assenze o impedimenti veniva sostituito dalla segretaria del Fascio femminile. Le nomine del presidente e del vice-presidente dei Comitati aggiunti erano fatte, rispettivamente, dal podestà e dalla segretaria del Fascio femminile, con la ratifica del Consiglio direttivo della Federazione (art. 11); le cariche erano gratuite (art. 16).

433

Con la legge del 1° dicembre 1966, n. 1081, art. 3, oltre al mutamento di denominazione del Comitato di patronato in Comitato comunale, era previsto una diversa composizione di detto organo locale: esso era composto infatti dal sindaco o da un consigliere comunale, da lui delegato, con l'incarico di presidente; da tre consiglieri comunali, di cui uno di minoranza, designati dal Consiglio comunale; da due membri designati dalla Federazione provinciale; da due membri designati dal Consiglio comunale tra esperti di problemi assistenziali, di cui uno espresso dalla minoranza; dal presidente dell'Ente comunale di assistenza; dall'ufficiale sanitario o, in mancanza, da un medico condotto designato dal sindaco; da un ispettore scolastico o un direttore didattico o un insegnante elementare designato dal provveditore agli studi; dal presidente del patronato scolastico; da un sacerdote designato dall'Ordinario diocesano competente per territorio; da un medico esperto in materia di assistenza nominato dal medico provinciale. Le funzioni di segretario erano esercitate da un impiegato del comune. Il Comitato comunale era nominato dal presidente della Federazione provinciale; i membri duravano in carica per cinque anni e potevano essere riconfermati. Il Comitato comunale nominava un vicepresidente scelto tra i consiglieri comunali membri del comitato stesso o tra i membri designati dal Consiglio comunale.

Contesto generale La legge n. 2277/1925 aveva istituito l'ente morale denominato "Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia" con sede a Roma, sottoposta alla vigilanza del Ministero dell'Interno che ne approvava conti e bilanci. Essa era amministrata da un Consiglio centrale composto di ventisette membri secondo la legge n. 2277/1925, ridotti a tredici con il R.D. n. 2316/1934, in carica per un quadriennio e riconfermabili. In seno al Consiglio centrale era nominata una Giunta esecutiva, composta dal presidente, dal vice-presidente, sette membri del Consiglio (L. n. 2277/1925, art.2), ridotto a uno scelto tra i consiglieri (R.D. n. 2316/1934, art.2). Erano considerati soci dell'Opera nazionale coloro che con elargizioni e contributi periodici concorrevano al conseguimento dei fini dell'Ente. I soci si distinguevano in benemeriti, perpetui, temporanei e giovanili, a seconda delle somme devolute. L'Opera nazionale provvedeva a organizzare, tramite i suoi organi provinciali e comunali, tutte le forme di assistenza e protezione specifiche dei Comitati di patronato locali e ne favoriva le iniziative. Istituiva ambulatori per la sorveglianza e la cura delle gestanti, di scuole teorico-pratiche di puericultura e corsi popolari d'igiene materna e infantile. Organizzava, di concerto con le amministrazioni provinciali, con gli ufficiali sanitari comunali, con le autorità scolastiche l'opera di profilassi antitubercolare e la lotta contro le altre malattie infantili. Vigilava infine sull'applicazione delle disposizioni legislative sulla protezione della maternità e infanzia e promuoveva le riforme necessarie (R.D. n. 2316/1934, artt. 1-7). La Federazione provinciale, costituita da tutte le istituzioni pubbliche e private aventi per fine la protezione e l'assistenza della maternità e dell'infanzia, attuava i compiti dell'Opera nazionale. Essa aveva sede nel comune capoluogo, era retta, secondo la legge n. 2277/1925 da un Consiglio composto dal presidente e otto consiglieri (fra i quali il medico provinciale e l'ispettore scolastico) scelti, da parte della Giunta esecutiva dell'Opera nazionale, tra i presidenti e i direttori delle istituzioni federate. Con il R.D. n. 2316/1934 il Consiglio era invece composto di undici membri; fra questi il presidente e il vice-presidente erano di diritto, rispettivamente, il preside dell'Amministrazione provinciale o un rettore da lui delegato, e la fiduciaria provinciale dei Fasci femminili o una sua delegata. Inoltre facevano parte del Consiglio per diritto un consigliere di prefettura preposto ai servizi dell'assistenza e beneficenza pubblica, il medico provinciale, il presidente del tribunale o un giudice da lui delegato ed altri sei componenti nominati da diverse autorità. I compiti delle Federazioni provinciali erano, fra gli altri, quelli di dirigere, coordinare e vigilare sulle attività dei Comitati comunali di patronato (artt. 8-10).

434

Fonti normative Legge 10 dicembre 1925 n. 2277, 'Protezione e assistenza della maternità e dell'infanzia', in "Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia", 1926, pp. 12-19 R.D.L. 21 ottobre 1926 n. 1904, 'Modificazioni alla legge 10 dicembre 1925, n. 2277, sulla protezione e l'assistenza della maternità e dell'infanzia', in "Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia", 1926, pp. 2222-2226, in "Gazzetta Ufficiale" 22 novembre 1923 n. 269. Legge 23 giugno 1927, n. 1168, 'Concessione di esenzioni fiscali e tributarie all'opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia', in "Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia", 1927, p. 1114, (Gazz. Uff. 16 luglio 1927, n. 163). R.D.L. 8 maggio 1927, n. 798, 'Ordinamento del servizio di assistenza dei fanciulli illegittimi abbandonati o esposti all'abbandono', in "Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia", 1927, pp. 781-785 (Gazz. Uff. 1 giugno 1927, n. 126). Legge 14 settembre 1931, n. 1175, Testo Unico delle leggi sulla finanza locale Legge 13 aprile 1933, n. 298, 'Modificazioni di aggiornamento e perfezionamento alla legge sull'opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia', in "Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia", 1933, pp. 434-440, (Gazz. Uff. 26 aprile 1933, n. 97). Legge 26 aprile 1933, n. 653, 'Tutela del lavoro delle donne e dei fanciulli', in "Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia", 1933, pp. 774-786 (Gazz. Uff. 27 aprile 1933, n. 99). Regio decreto 24 dicembre 1934, n. 2316, Testo unico delle leggi sulla protezione e l'assistenza della maternità e dell'infanzia R.D.L. 20 luglio 1934, n. 1404, art. 26, 'Istituzione e funzionamento del tribunale per i minorenni', in "Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia", 1934, pp. 1951-53, (Gazz. Uff. 5 settembre 1934, n. 208). R.D.L. 5 settembre 1938, n.2008 , 'Nuove disposizioni sull'ordinamento dell'Opera nazionale per la protezione della maternità e infanzia', in "Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia", 1938, pp. 59-60, (Gazz. Uff. 14 gennaio 1938, n. 11). Legge 1 dicembre 1966, n. 1081 'Modifiche al R.D.L. 5 settembre 1938, n. 2008, e successive modificazioni, concernenti l'ordinamento dell'ONMI', in "Raccolta ufficiale delle leggi d¿Italia", 1966, pp. 2619-20 (Gazz. Uff. 21 dicembre 1966, n. 320). Legge 23 dicembre 1975, n. 698, 'Scioglimento e trasferimento delle funzioni dell'Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia', in "Gazzetta Ufficiale" 31 dicembre 1975, n. 343. Legge 1 agosto 1977, n. 563 'Modifiche ed integrazioni alla legge 23 dicembre 1975, n. 698', in "Gazzetta Ufficiale" 23 agosto 1977, n. 229

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C., 12. "Comitato di patronato O.N.M.I. di Caldonazzo".

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Anna GUASTALLA citato in bibliografia. Bibliografia GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell'Opera nazionale maternità e infanzia.

435

Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto)

436 fondo O.N.M.I. Comitato di patronato di Caldonazzo, 1929 - 1965

1 busta (1 registro e 1 fascicolo)

Soggetti produttori Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Comitato di patronato di Caldonazzo, 1926 gennaio 7 - 1977 agosto 23

Contenuto L'archivio dell'O.N.M.I. Comitato di patronato di Caldonazzo costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Caldonazzo. Il fondo, lacunoso, comprende documentazione dal 1929 al 1965, consistente in un registro e 1 fascicolo. Data l'esiguità della documentazione non si conoscono notizie in merito al funzionamento dell'archivio e ai riordinamenti effettuati nel tempo. Considerato l'ordinamento originale delle carte, dove è stato possibile si sono riordinati gli atti secondo il numero di protocollo, altrimenti in ordine cronologico. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo archivistico.

437 serie 1 Protocolli degli esibiti, 1933 - 1951

12 .1. n.1. b.1-2 . "Protocollo. Opera Nazionale Maternità e Infanzia 1933 agosto 8 - 1951 novembre 21 Protocollo degli esibiti: - 1933 - 1934: nn. 1 - 64; - 1935: nn. 1 - 46; - 1936: nn. 1 - 70; - 1937: nn. 1 - 55; - 1938: nn. 1 - 69; - 1939: nn. 1 - 59; - 1940: nn. 1 - 42; - 1941: nn. 1 - 36; - 1942: nn. 1 - 45; Elenco degli assistiti dall' O.N.M.I. e scadenza dell'assegno, 1934 - 1937; Giornale cassa, 1935; Protocollo degli esibiti: - 1943: nn. 1 - 31; - 1944: nn. 1 - 31; - 1945: nn. 1 - 21; - 1946: nn. 1 - 21; - 1947: nn. 1 - 36; - 1948: nn. 1 - 20; - 1949: nn. 1 - 21; - 1950: nn. 1 - 27; - 1951: nn. 1 - 7 Registro

438 serie 2 Carteggio ed atti, 1929 -1965

12 .2. n.2. b.1-2 . Carteggio ed atti 1929 - 1942; 1957 - 1965 - 1929; - 1930; - 1931; - 1932; - 1933; - 1934; - 1935; - 1936; - 1937; - 1938; - "Opera Nazionale Maternità e infanzia e Amministrazione Provinciale - sussidi", 1939 - 1940; - 1940; - 1942; - Libretto di risparmio postale dell'O.N.M.I. - Comitato di patronato di Caldonazzo, 1957 - 1965 Fascicolo

439

Ente Ufficio del Giudice conciliatore di Caldonazzo 1929 luglio 1 - 1995 maggio 1

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Ufficio del Giudice conciliatore di Caldonazzo, 01/01/1929 - 31/12/1994

Storia Con il R.D. del 4 novembre 1928, n. 2325, in vigore dal 1° luglio 1929 venne estesa anche al Trentino la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario, già operante nel resto d'Italia, che seguiva i dettami del R.D. datato 6 dicembre 1865, n. 2626. La legge datata 21 novembre 1991, n. 347, in vigore dal 1° maggio 1995, sopprimeva l'ufficio del giudice conciliatore, istituendo il giudice di pace. L'ufficio di Caldonazzo risulta attivo dal 1 luglio 1929, in conformità alla legge, come risulta dal "protocollo degli esibiti", 1929-1933; l'ultima attestazione cui si fa riferimento all'ufficio del giudice conciliatore è datata 1994 dicembre 2 e si riferisce ad una registrazione nel "Ruolo generale degli affari civili". Le date riportate nell'intestazione sono quelle istituzionali.

Condizione giuridica Unificata nella sua maggior parte l'Italia, il nuovo Regno aveva il procedimento civile regolato da quattro codici diversi: quello delle Due Sicilie del 1819, il Regolamento toscano del 1814, il Regolamento lombardo del 1796, il Codice sardo del 1859. Con la legge sull'Ordinamento giudiziario del 6 dicembre 1865, n. 2626, si scelse di istituire in tutto il territorio nazionale la figura del conciliatore, sulla cui esistenza si armonizzò poi il codice di procedura civile. Successivamente alla sua estensione in tutto il territorio nazionale, l'istituto conciliativo fu oggetto di proposte di riforma al fine di renderlo sempre più agile ed efficente. Dopo la legge del 26 giugno 1868 relativa alle sentenze dei conciliatori, fu operata una prima riforma con la legge del 23 dicembre 1875, n. 2839, la quale, tra l'altro, istituì i vice conciliatori. Con la legge del 16 giugno 1892, n. 261, veniva regolato il funzionamento di un vero e proprio ufficio di conciliazione e furono aumentati i requisiti necessari per la nomina a giudice conciliatore. Il R.D. 26 dicembre 1892, n. 728 era il regolamento di applicazione alla legge sopracitata. Alla legge n. 261/1892 fece seguito, ultima nel riordino sostanziale dell'istituto, la legge del 28 luglio 1895, n. 455, la quale dettava norme semplificate di procedura innanzi ai conciliatori. Con il R.D. del 4 novembre 1928, n. 2325 "Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al Regno", venne estesa anche al Trentino la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario, già operante nel resto d'Italia. La legge datata 18 dicembre 1941, n. 1368 organizzava nuovamente gli uffici di conciliazione. Il D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 dettava norme sugli uscieri di conciliazione. 440

Le attribuzioni degli ufficiali giudiziari e dei loro aiutanti erano regolate dalla legge del 18 ottobre 1951, n. 1128. Per gli uscieri, chiamati "messi" di conciliazione in seguito alla legge del 3 febbraio 1957 (art.1), rimasero invece in vigore le norme anteriori ( R.D. 26 dicembre 1892, n. 728; L. 24 marzo 1921, n. 298; T.U. 28 dicembre 1924, n. 2271; L. 22 dicembre 1931, n. 1677; R.D. 8 giugno 1933, n. 61; D.L.L. 1° febbraio 1946, n.122). Le leggi del 18 luglio 1956, n. 761 e del 25 luglio 1966, n. 571 stabilivano l'ammontare del limite di valore nella competenza dei conciliatori e del pretore e disponevano il limite di inappellabilità delle sentenze del conciliatore. La legge del 3 febbraio 1957, n. 16 dettava norme sul servizio e la denominazione degli uscieri di conciliazione.

Funzioni, occupazioni e attività Inseriti in ogni comune, i conciliatori e i vice conciliatori sono giudici singoli, non appartenenti alla magistratura professionale, sono cioè cittadini incaricati, temporaneamente e a titolo gratuito, dell'esercizio di funzioni giudiziarie. Essi amministrano la giustizia nell'ambito del territorio di competenza che coincide col territorio del comune cui sono addetti. Con la legge del 18 dicembre 1941, n. 1368 venivano riorganizzati gli uffici di conciliazione: l'art. 28 prevedeva che presso l'ufficio fossero tenuti: 1) il "ruolo generale" degli affari civili, nel quale erano segnati in ordine cronologico tutti gli affari dell'ufficio di conciliazione; 2) una "rubrica alfabetica" generale degli affari civili; 3) il "ruolo di udienza", nel quale erano segnate le cause portate alla discussione davanti al conciliatore e riportate le dichiarazioni delle parti e i provvedimenti relativi all'udienza; 4) il "registro cronologico" dei provvedimenti e degli altri atti originali compilati dal cancelliere; 5) il "registro di repertorio" degli atti soggetti a registrazione; 6) il "registro delle spese di giustizia" anticipate dall'erario in materia civile; 7) il "registro delle spese" inerenti alle cause riflettenti persone o enti ammessi alle prenotazioni a debito; 8) il "registro di carico dei depositi " per spese di cancelleria, contenente per ogni affare la riproduzione del foglio apposito incluso nel fascicolo di ufficio; 9) il "registro di scarico dei depositi" per spese di cancelleria. Tutti i registri, prima dell'uso, dovevano essere numerati e vidimati dal pretore, ed in qualunque momento egli poteva farseli presentare per controllarne la tenuta. Oltre ai registri predetti, il cancelliere del conciliatore, doveva tenere i seguenti registri, numerati e vidimati dal conciliatore: 1) registro dei depositi giudiziari; 2) registro dei mandati su depositi giudiziari; 3) registro di scarico dei depositi di carta bollata; 4) registro dei proventi di cancelleria. Se il numero degli affari era rilevante, il conciliatore, su proposta del dirigente di cancelleria, poteva autorizzare la divisione per materia del ruolo generale e della rubrica alfabetica generale corrispondente; e poteva autorizzare la divisione del registro cronologico in due volumi contenenti uno i numeri pari e l'altro i numeri dispari o anche in volumi distinti per materia.

Struttura amministrativa Il R.D. datato 6 dicembre 1865, n. 2626 sull'ordinamento giudiziario del Regno prevedeva l'istituzione presso ogni comune di un conciliatore di nomina regia che, assistito dal segretario comunale in veste di cancelliere, avrebbe dovuto comporre, su richiesta delle parti, le controversie minori ed eventualmente giudicare delle medesime. Con disposizioni successive alla legge del 16 giugno 1892, n. 261, veniva regolato il funzionamento di un vero e proprio ufficio di conciliazione, retto da un giudice elettivo competente in materia di "azioni personali, civili e commerciali" fino a 100 lire di valore, di "danni dati" fino alla stessa somma e di locazioni di immobili. Con il R.D. 26 dicembre 1892, n. 728 si stabiliva che il giudice veniva scelto sulla base di apposite "liste degli eleggibili" compilate dalle giunte comunali, e nominato dal presidente del Tribunale su proposta del Procuratore regio.

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Nei comuni divisi in borgate, frazioni, quartieri, o anche ripartiti in circoscrizioni, potevano essere istituiti, con decreto del Presidente della Repubblica, uffici distinti di giudice conciliatore. Ogni ufficio era retto da un conciliatore e vi era addetto, di regola, un vice conciliatore; se era necessario potevano esservi addetti più vice conciliatori. I conciliatori e i vice conciliatori erano magistrati onorari che ricoprivano un ufficio gratuito per la durata di tre anni (ma potevano essere riconfermati), a seguito di nomina deliberata dal Consiglio superiore della Magistratura ed adottata - secondo la regola prevista per le deliberazioni del Consiglio superiore - con decreto del Presidente della Repubblica. Era anche previsto che il Consiglio superiore, sempre con decreto presidenziale, delegasse la nomina dei conciliatori ai presidenti delle corti di appello. Nei fatti, il Consiglio si avvaleva largamente di tale facoltà e la scelta del conciliatore avveniva sostanzialmente in sede locale: la stessa proposta di nomina era attribuita al pretore, che chiedeva, preventivamente, il parere degli organi di polizia, dei Consigli dell'ordine degli avvocati e procuratori, nonchè, quando i candidati erano pubblici dipendenti, dei rispettivi capi ufficio. I requisiti per la nomina a giudice conciliatore erano i seguenti: cittadinanza italiana, residenza nel comune, età non inferiore ai 25 anni. Era peraltro invalsa la prassi, contrariamente anche a disposizioni ministeriali (cfr. circolare del Ministero di Grazia e Giustizia, ufficio IV, n. 1765/11356 del 19 settembre 1959), che le proposte per la nomina dell'ufficio venissero avanzate al pretore da parte dei sindaci. Ciò comportava la possibilità di conservare quel particolare nesso tra conciliatore e municipalità, nesso che, prima del vigente sistema di scelta, era sancito attraverso l'invio di terne periodicamente avanzate dalla municipalità, sottoposte all'autorità regia ed entro le quali si doveva scegliere il giudice. La scelta doveva naturalmente ricadere su elementi capaci di assolvere degnamente, per requisiti di indipendenza, carattere e prestigio, le funzioni di magistrato onorario. Le cause di incompatibilità con le funzioni di conciliatore erano soltanto di due qualità. La prima: di magistrato professionista e, in genere, di funzionario in attività di servizio appartenente o addetto all'ordine giudiziario; la seconda: di funzionario o di agente di pubblica sicurezza in attività di servizio. Dopo la nomina, il conciliatore ed il vice conciliatore ricevevano dal pretore il relativo decreto e prima di assumere le loro funzioni dovevano prestare giuramento secondo la formula di cui alla legge del 23 dicembre 1946, n. 473, davanti al pretore. Il giuramento non si ripeteva nel caso di riconferma della carica. Fino al 1984 il codice civile abilitava il giudice conciliatore a decidere determinate categorie di controversie entro un limite di valore, cioè cause relative a beni mobili e a contratti di locazione di beni immobili. Il controllo sul conciliatore era risolto sostanzialmente sul piano disciplinare. La sorveglinza era infatti esercitata dal presidente della corte d'appello, dal presidente del tribunale e dal pretore con riguardo agli uffici di conciliazione esistenti, rispettivamente, nel distretto, nel circondario e nel mandamento. Erano anche previste ipotesi di decadenza, revoca e dispensa dall'ufficio. Tra il conciliatore ed il vice conciliatore non vi era alcun rapporto di subordinazione stante il dettato costituzionale per cui il giudice è soggetto "solo alla legge". Pertanto il giudice conciliatore per così dire "titolare" aveva, rispetto al vice conciliatore, esclusivamente il compito di coordinare l'attività dell'ufficio distribuendo tra i vari giudici le cause che sopravvenivano. Le funzioni di cancelliere di conciliazione erano esercitate dal segretario comunale o da altro impiegato della segreteria o da altre persone residenti nel comune, che presentassero le necessarie garanzie di idoneità. In caso di mancanza o impedimento temporaneo del cancelliere spettava al sindaco provvedere a delegare un altro impiegato del comune. Il cancelliere, anche se assunto in via provvisoria, doveva prestare giuramento davanti al conciliatore. Nell'esercizio delle sue funzioni, il cancelliere diventava funzionario dell'ordine giudiziario ed era soggetto alla vigilanza del Procuratore della Repubblica. Compito del cancelliere era documentare le attività del conciliatore, quelle proprie e quelle delle parti

442 in causa; assisteva il giudice in tutti gli atti dei quali doveva essere formato processo verbale. Il cancelliere inoltre redigeva il processo verbale di udienza sotto la direzione del conciliatore. I cancellieri avevano l'obbligo di tener separati i registri per l'annotazione degli "avvisi alle parti", delle "tasse di bollo iscritte a debito nelle cause di gratuito patrocinio", e delle "convocazioni e deliberazioni dei Consigli di famiglia e di tutela" delegati dal pretore. Dovevano anche conservare "in distinti volumi di inserzione", separatamente per le cause fino e oltre le 50 lire, le serie cronologiche dei "processi verbali di conciliazione", dei "processi verbali vari", "ordinanze e altri atti in cause" e degli "originali delle sentenze". Raccolte distinte dovevano inoltre essere costituite per le "dichiarazioni di ricorso in appello al pretore" e per gli "atti di notorietà" delegati dal pretore stesso. Le funzioni di ufficiale giudiziario detto anche messo o usciere, ausiliario dell'ordine giudiziario, presso ogni ufficio di conciliazione erano esercitate dall'inserviente comunale o da altre persone residenti nel comune, con le necessarie garanzie di idoneità, previa autorizzazione concessa con decreto del presidente del tribunale. Prima dell'esercizio delle sue funzioni l'ufficiale giudiziario doveva prestare giuramento con la stessa formula del cancelliere. La denominazione "usciere", usata da tutte le leggi che hanno preceduto l'ordinamento giudiziario del 1941, venne da questo abbandonata, ma riapparve nel D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 che ne modificò la competenza e migliorò il loro trattamento economico. Gli ufficiali giudiziari notificavano in forma esecutiva le sentenze dei conciliatori e i provvedimenti da loro emanati, secondo le norme dettate dal D.L.L. del 1° febbraio 1946, n. 122 che innovava il sistema anteriore per il quale la notifica delle sentenze spettava agli ufficiali giudiziari delle preture; essi dovevano anche notificare le ingiunzioni ed eseguire i pignoramenti riguardanti la procedura coattiva per la riscossione delle entrate patrimoniali dello stato e dei comuni e per il recupero delle spese di spedalità (legge del 14 aprile 1930, n. 639). Era consentito alle parti di stare in giudizio personalmente, senza ministero di difensore. Inoltre davanti ai conciliatori che si trovano in comuni diversi dalle sedi di preture, le parti potevano farsi rappresentare da persona che, pur priva della qualità di difensore professionale, fosse munita di mandato scritto.

Contesto generale Il controllo sugli uffici di conciliazione spettava di norma (eccezion fatta per le regioni Trentino-Alto Adige e Val d'Aosta per le quali la vigilanza spettava alle Giunte provinciali) al presidente della Corte d'Appello, al presidente del Tribunale ed al Pretore secondo le rispettive competenze territoriali: distretto, circondario, mandamento (art. 229 dell'ordinamento giudiziario). Anche la nomina dei conciliatori spettava in Trentino-Alto Adige ai presidenti delle Giunte provinciali, ai quali era fatto solo l'obbligo di comunicare i nomi dei prescelti alle Corti d'Appello ed al Ministero di Grazia e Giustizia.

Fonti normative Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866 Legge 16 giugno 1892, n. 261, "sulla competenza dei conciliatori" Regio decreto 26 dicembre 1892, n. 728, "Approvazione regolamento per l'esecuzione della legge 16 giugno 1892, n. 261, sulla competenza dei conciliatori" Regio decreto 14 aprile 1910, n. 639, "che approva il testo unico delle leggi relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello stato" Regio decreto 28 dicembre 1924, n. 2271, "Testo organico dell'ordinamento del personale degli ufficiali

443 giudiziari, del personale degli uscieri giudiziari, e del personale addetto agli uffici di conciliazione" Regio decreto 4 novembre 1928, n. 2325, Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al regno Legge 25 giugno 1940, n. 763, "Ordinamento degli uffici di conciliazione" Regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, Ordinamento giudiziario Regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, "Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie" Decreto del Presidente della Repubblica 1 febbraio 1973, n. 49, "Norme di attuazione dello statuto speciale del Trentino-Alto Adige e delle Province di Trento e Bolzano e funzioni regionali" Legge 30 luglio 1984, n. 399, "Aumento dei limiti di competenza del conciliatore e del pretore" Decreto del Presidente della Giunta regionale 29 gennaio 1987, n. 2/L, "Approvazione del testo unico delle leggi regionali per l'elezione del Consiglio regionale" Legge 21 novembre 1991, n. 374, "Istituzione del giudice di pace"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C., 13. "Ufficio del giudice conciliatore".

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale l'elaborato di Anna GUASTALLA citato in bibliografia. Bibliografia GUASTALLA A., (a cura di), Profilo storico-istituzionale dell'Ufficio del giudice conciliatore, Modello di descrizione organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 1999 (dattiloscritto)

444 fondo Ufficio del Giudice conciliatore di Caldonazzo, 1929 - 1994

5 buste (24 registri e 3 buste)

Soggetti produttori Ufficio del Giudice conciliatore di Caldonazzo, 1929 luglio 1 - 1995 maggio 1

Contenuto L'archivio dell'Ufficio del Giudice conciliatore di Caldonazzo costituisce un fondo depositato presso l'archivio comunale di Caldonazzo. Il fondo, completo, comprende documentazione dal 1929 al 1994. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

445 serie 1 Protocolli degli esibiti, 1929 - 1933

13.1. n.1 . "Protocollo esibiti dell'ufficio del giudice conciliatore" 1929 luglio 1 - 1933 novembre 2 1929: nn.1-23 1930: nn.1-19 1931: nn.1-20 1932: nn.1-6 1933: nn.1-4 Registro

446 serie 2 Carteggio ed atti, 1929 - 1992

13.2. n.2. b.2 . Carteggio ed atti 1929 - 1935 - 1929: contiene fra l'altro: "Decreti di nomina. Verbali di verifica ufficio, circolari - istruzioni ecc.", 1929 - 1939; "Avvisi di conciliazioni", 1929 - 1978 - 1930: contiene fra l'altro: processi verbali di conciliazione, 1930 - 1931 - 1932 - 1933 - 1934 - 1935 Busta

13.2. n.3. b.3 . Carteggio ed atti 1936 - 1955 - 1936: contiene fra l'altro: atti di citazione per consigli di famiglia - 1937 - 1938 - 1939 - 1940 - 1941 - 1942 - 1943 - 1944 - 1947 - 1948: contiene fra l'altro: avvisi di chiamata in conciliazione, 1948 - 1951; "Statistiche", 1948 - 1991 - 1949 - 1950 - 1952 - 1953 - 1954 - 1955 Busta

13.2. n.4. b.4 . Carteggio ed atti 1955 - 1992 - 1956: contiene fra l'altro: circolari e disposizioni, 1956 - 1984 - 1958: contiene fra l'altro: verbali di verificazione, 1958 - 1968 447

- 1960 - 1961 - 1962 - 1963 - 1964 - 1965 - 1966 - 1967 - 1968 - 1969 - 1970 - 1971 - 1972 - 1973 - 1974 - 1975 - 1977 - 1978 - 1979 - 1980 - 1981 - 1982 - 1983 - 1984 - 1985 - 1986 - 1988 - 1989 - 1990 - 1991: contiene fra l'altro: "Nomina giudici conciliatori e vice", 1991 - 1992 Busta

448 serie 3 Registri cronologici dei provvedimenti e degli altri atti originali compilati dalla cancelleria o compiuti con l'intervento del cancelliere, 1930 - 1994

13.3. n.5. b.5-18 . "Registro cronologico degli atti originali" (tit. int.) 1930 gennaio 15 - 1942 luglio 25 Il registro riporta: n. progressivo, data dell'atto e della sua iscrizione, natura dell'atto, cognomi e nomi degli attori, osservazioni. Registro

13.3. n.6. b.5-18 . "Registro cronologico dei provvedimenti ed atti originali compilati dalla cancelleria, o compiuti con l'intervento del cancelliere" (tit. int.) 1943 gennaio 5 - 1977 maggio 19 Le date si riferiscono a quelle dei visti del pretore o vice pretore. Il registro riporta: n. progressivo, data dell'atto e della sua iscrizione, natura dell'atto, cognomi e nomi degli attori, osservazioni. Registro

13.3. n.7. b.5-18 . "Registro cronologico dei provvedimenti ed atti originali compilati dalla cancelleria o compiuti con l'intervento del cancelliere" (tit. int.) 1988 aprile 28 - 1994 dicembre 2 Il registro riporta: n. progressivo, data dell'atto e della sua iscrizione, natura dell'atto, cognomi e nomi degli attori, osservazioni. Registro

449 serie 4 Ruoli generali degli affari civili, 1943 - 1994

13.4. n.8. b.5-18 . "Ruolo generale degli affari civili" 1943 gennaio 5 - 1976 giugno 8 Le date si riferiscono ai visti del pretore. Il registro riporta: n. progressivo, data d'iscrizione a ruolo, cognome e nome delle parti o dell'autorità richiedente, oggetto e valore dell'affare, cognome e nome del conciliatore, atto introduttivo del giudizio - data della notifica, affari in sede contenziosa, affari in sede non contenziosa, restituzione degli atti e dei fascicoli di parte - data e firma di ricevuta degli atti ritirati, annotazioni. Registro

13.4. n.9. b.5-18 . "Ruolo generale degli affari civili" 1988 aprile 28 - 1994 dicembre 2 Il registro riporta: n. progressivo, data d'iscrizione a ruolo, cognome e nome delle parti o dell'autorità richiedente, oggetto e valore dell'affare, cognome e nome del conciliatore, atto introduttivo del giudizio - data della notifica, affari in sede contenziosa, affari in sede non contenziosa, restituzione degli atti e dei fascicoli di parte - data e firma di ricevuta degli atti ritirati, annotazioni. Registro

450 serie 5 Rubriche alfabetiche generali degli affari contenziosi civili, 1946 - 1977

13.5. n.10. b.5-18 . "Rubrica alfabetica generale degli affari contenziosi civili" 1946 novembre 20 - 1977 maggio 19 Le date si riferiscono a quelle dei visti del pretore o vicepretore. Il registro contiene: cognome e nome, numero del fascicolo di tutti gli affari civili e dei provvedimenti nei casi di sentenza, decreto d'ingiunzione o verbale di conciliazione, annotazioni. Registro

451 serie 6 Registri degli atti eseguiti dall'usciere, 1929 - 1933

13.6. n.11. b.5-18 . "Registro degli atti eseguiti dall'usciere" (tit. int.) 1929 agosto 9 - 1933 agosto 7 Il registro riporta: n. d'ordine, n. di prot. d'ufficio, data e numero dell'atto da notificare, autorità o ufficio da cui emana l'atto, data in notificazione, persona cui venne fatta la consegna dell'atto, annotazioni Registro

452 serie 7 Registri per gli avvisi di conciliazione, 1929 - 1942

13.7. n.12. b.5-18 . "Registro per gli avvisi delle conciliazioni (tit. int.) 1929 agosto 14 - 1942 luglio 25 Il registro riporta: il n. d'ordine, cognome, nome e paternità delle altre parti chiamate per la conciliazione, oggetto della controversia, data, indicazione della riuscita o meno della conciliazione, osservazioni. Registro

453 serie 8 Registri o ruoli delle udienze, 1929 - 1972

13.3. n.5. b.5-18 . "Registro delle udienze" (tit. int.) 1929 agosto 17 - 1938 dicembre 30 Le date si riferiscono a quelle delle udienze Il registro riporta: n. d'ordine, cognome, nome e paternità e residenza degli attori con l'indicazione se sono apparti personalmente o rappresentati da procuratori o contumaci, oggetto della domanda, eccezioni presentate dal convenuto e replica dell'attore, provvedimenti emanati, n. d'ordine del registro. Registro

13.8. n.14. b.5-18 . "Registro delle udienze..." (tit. int.) 1939 gennaio 13 - 1942 giugno 3 Le date si riferiscono a quelle delle udienze Il registro riporta: n. d'ordine, cognome, nome e paternità e residenza degli attori con l'indicazione se sono apparti personalmente o rappresentati da procuratori o contumaci, oggetto della domanda, eccezioni presentate dal convenuto e replica dell'attore, provvedimenti emanati, n. d'ordine del registro. Registro

13.8. n.15. b.5-18 . "Ruolo di udienza" 1942 luglio 1 - 1949 giugno 21 Il registro riporta: n. d'ordine, cognome, nome e paternità e residenza degli attori con l'indicazione se sono apparti personalmente o rappresentati da procuratori o contumaci, oggetto della domanda, eccezioni presentate dal convenuto e replica dell'attore, provvedimenti emanati, n. d'ordine del registro. Registro

13.8. n.16. b.5-18 . "Ruolo di udienza" 1949 giugno 28 - 1956 giugno 8 Il registro riporta: n. d'ordine, cognome, nome e paternità e residenza degli attori con l'indicazione se sono apparti personalmente o rappresentati da procuratori o contumaci, oggetto della domanda, eccezioni presentate dal convenuto e replica dell'attore, provvedimenti emanati, n. d'ordine del registro. Registro

13.8. n.17. b.5-18 . "Ruolo di udienza" (tit. int.) 1956 luglio 10 - 1960 settembre 1

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Il registro riporta: n. d'ordine, cognome, nome e paternità e residenza degli attori con l'indicazione se sono apparti personalmente o rappresentati da procuratori o contumaci, oggetto della domanda, eccezioni presentate dal convenuto e replica dell'attore, provvedimenti emanati, n. d'ordine del registro. Registro

13.8. n.18. b.5-18 . "Ruolo di udienza" 1960 ottobre 25 - 1972 settembre 1 Il registro riporta: n. d'ordine, cognome, nome e paternità e residenza degli attori con l'indicazione se sono apparti personalmente o rappresentati da procuratori o contumaci, oggetto della domanda, eccezioni presentate dal convenuto e replica dell'attore, provvedimenti emanati, n. d'ordine del registro. Registro

455 serie 9 Registri dei procedimenti per ingiunzione, 1931 - 1942

13.9. n.19. b.19-27 . "Registro dei procedimenti per ingiunzione" (tit. int.) 1931 febbraio 7 - 1942 luglio 25 Il registro riporta: n. d'ordine, presentazione del ricorso o domanda per autorizzazione di ingiunzione, creditore e domicilio eletto, debitore e domicilio, titolo di credito, data, procedimento, annotazioni. Registro

456 serie 10 Repertori delle sentenze e degli atti soggetti a registrazione, 1943 - 1977

13.10. n.20. b.19-27 . "Repertorio delle sentenze ed atti soggetti a registrazione" 1943 gennaio 5 - 1977 maggio 19 Le date si riferiscono a quelle del pretore o vice pretore. Il registro riporta: n. progressivo, data dell'atto o della sua iscrizione, natura dell'atto, cognome, nome e domicilio delle parti e nome dei loro procuratori, indicazione sommaria dei beni, nota della registrazione, annotazioni. Registro

457 serie 11 Registri delle convocazioni e deliberazioni dei consigli di famiglia e di tutela delegati dal pretore, 1931 - 1942

13.11. n.21. b.19-27 . "Registro delle convocazioni e deliberazioni dei Consigli di famiglia e di tutela delegati dal pretore" (tit. int.) 1931 gennaio 9 - 1942 luglio 25 Il registro riporta: n. d'ordine, cognome, nome e paternità del tutelato, domicilio del tutelato, cognome, nome e residenza dei membri componenti il Consiglio di Famigllia, data della convocazione del Consiglio di Famiglia, tenore delle prese deliberazioni, annotazioni. Registro

458 serie 12 Registri di carico e scarico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili, 1943 - 1977

13.12. n.22. b.19-27 . "Registro di carico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili" 1943 gennaio 5 - 1976 giugno 8 Le date si riferiscono a quelle dei visti del pretore. Il registro riporta: n. di deposito, cognome, nome, domicilio del depositante, somma depositata per spese di cancelleria, gli attori del procedimento civile, n. di ruolo, data e firma del cancelliere, spese cioè data della spesa e n. del registro di scarico, somma erogata, differenza tra quanto è depositato e la spesa, ricevuta. Registro

13.12. n.23. b.19-27 . "Registro di scarico dei depositi per spese di cancelleria nei processi civili" 1943 gennaio 5 - 1977 maggio 19 Le date si riferiscono a quelle dei visti del pretore o vice pretore. Il registro riporta: n. progressivo del discarico e del registro di carico, data, natura e ammontare della slpesa, annotazioni. Registro

459 serie 13 Registri delle somme che vengono date in deposito al cancelliere per diritti d'ufficio, bolli ecc. inerenti cause da trattarsi dal conciliatore, 1930 - 1933

13.13. n.24. b.19-27 . "Registro delle somme che vengono date in deposito al cancelliere per diritti d'ufficio, bolli ecc. inerenti alle cause da trattarsi dal conciliatore" (tit. int.) 1930 maggio 14 - 1933 settembre 19 Le date si riferiscono a quelle dei visti del pretore. Il registro riporta: n. d'ordine, cognome, nome e paternità del depositante, indicazione della causa, somma depositata, importo delle spese di causa, somma restituita al depositante, firma del depositante in segno di ricevuta della somma restituita. Registro

460 serie 14 Registri delle spese occorse nelle cause trattate col beneficio del gratuito patrocinio, 1930 - 1942

13.14. n.25. b.19-27 . "Registro delle spese occorse nelle cause trattate col beneficio del gratuito patrocinio" (tit. int.) 1930 maggio 14 - 1942 luglio 25 Le date si riferiscono a quelle dei visti del pretore. Il registro riporta: n. d'ordine, cognome, nome e paternità e residenza o domicilio degli attori, atti che danno luogo alla spesa, n. di fogli impiegati, somme dovute all'erario per spese anticipate o bolli, spese dovute al cancelliere, agli uscieri, ai periti ed altri, osservazioni. Registro

461 serie 15 Registri delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile, 1943 - 1977

13.15. n.26. b.19-27 . "Registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile" 1943 gennaio 5 - 1977 maggio 19 Il registro riporta: numero, cognome e nome della persona o dell'ente giuridico ammessi alla prenotazione a debito, oggetto della causa, persone alle quali fu concessa l'indennità, tasse liquidate, riepilogo statistico, annotazioni. Registro

462 serie 16 Registri delle spese prenotate a debito, 1943 - 1977

13.16. n.27. b.19-27 . "Registro delle spese prenotate a debito" 1943 gennaio 5 - 1977 maggio 19 Il registro riporta: n. dì'ordine, cognome, nome, paternità e residenza, atti che danno luogo alla spesa, somme dovute all'erario, inserzioni nel "Foglio degli annunzi legali", somme dovute ai funzionari, annotazioni. Registro

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Ente Consorzio stradale di Caldonazzo - Monterovere 1922 - 1958

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Consorzio stradale Caldonazzo - Monterovere di Caldonazzo, 01/01/1935 - 31/12/1958

Storia Nell'ordinamento italiano l'origine dei consorzi amministrativi tra enti pubblici territoriali risale ai testi unici delle leggi per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 1865 e 1889, che tuttavia non ne delineavano chiaramente la figura giuridica e non ne disciplinavano compiutamente le modalità di costituzione e di funzionamento. Con il trattato di St. Germain del 10 settembre 1919 venne sancita l'annessione del Trentino all'Italia e con il R.D. 11 gennaio 1923, n. 9 venne esteso alle nuove province l'ordinamento comunale italiano che disciplinava anche i consorzi, mentre l'ordinamento comunale austriaco cessò definitivamente di essere in vigore. Il soggetto consorziale trovò una successiva sistemazione con il R.D. 30 dicembre 1923, n. 2839 (con il quale veniva riformato il T.U. della legge comunale e provinciale approvato con R.D. 4 febbraio 1915, n. 148), poi ulteriormente nel T.U. della legge comunale e provinciale emanato con R.D. 3 marzo 1934, n. 383. Nel T.U. del 1934 i consorzi erano distinti in facoltativi, obbligatori e coattivi, a seconda che la loro costituzione fosse il risultato della libera determinazione degli enti che li costituivano (la costituzione dei consorzi volontari fra enti pubblici territoriali era approvata, salve le disposizioni di specie dettate per alcuni tipi di consorzi, con decreto del prefetto o con decreto del ministro dell'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse), fosse imposta dalla legge oppure discendesse da un atto dell'autorità amministrativa. Infine la L. 8 giugno 1990, n. 142, che risistema e innova le forme di cooperazione tra Comuni, Province e Regioni, prevede all'art. 25 la figura del consorzio (tra Comuni e Province, non altri enti locali). Per lo statuto di autonomia della Regione Trentino - Alto Adige la competenza in materia di ordinamento dei Comuni, nel cui ambito è inserita la disciplina dei consorzi tra enti pubblici, viene attribuita alla Regione stessa. Nell'ambito del territorio amministrato, per le proprie competenze, dalla Provincia autonoma di Trento, la materia dei consorzi fra enti locali e la relativa rappresentanza degli enti partecipanti in seno agli stessi, venne trattata negli artt. 81 - 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, quindi in parte modificati dall'art. 51 della L.R. 31 marzo 1971, n. 6, e venne riportata nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei comuni, approvato con D.P.G.R. 19 gennaio 1984, n. 6/L. Dallo statuto del consorzio stradale Caldonazzo - Monterovere del 22 gennaio 1923 (conservato in copia) si rileva che la strada Caldonazzo - Monterovere era una strada di concorrenza le cui spese di manutenzione erano a carico di tre comuni: Levico con una quota del 42,50%, Caldonazzo con una quota del 37,50% e infine con una quota del 20%. Nel 1935 Caldonazzo divenne sede di Consorzio.

Modalità di istituzione ed estinzione dei consorzi 464 a) Istituzione I consorzi fino al T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, se non previsti da norme speciali, erano formalmente costituiti con provvedimento autoritativo. La normativa sanciva che la costituzione di un consorzio fosse approvata con decreto del prefetto, se gli enti appartenevano alla stessa circoscrizione provinciale, o dal ministro per l'interno, se gli enti appartenevano a circoscrizioni provinciali diverse. Con il T.U. del 1934 elementi costitutivi dei consorzi amministrativi erano: - una pluralità di soggetti (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - un comune interesse (art. 156, T.U. del 1934); - la comune volontà di associarsi (artt. 156 e segg., T.U. del 1934); - il provvedimento di costituzione (artt. 156 e segg., T.U. del 1934). E' da rilevare che gli enti consorziati potevano deliberare la proroga del consorzio. Nella L. 8 giugno 1990, n. 142, la convenzione, tratteggiata nell'art. 24, è l'atto costitutivo del consorzio e deve contenere l'indicazione dei fini, della durata, delle forme di consultazione degli enti fondatori, nonché i loro rapporti finanziari e i reciproci obblighi e garanzie. Date le competenze della Provincia autonoma di Trento in materia, per l'art. 81 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, ripresa nel testo unico delle leggi regionali sull'ordinamento dei Comuni del 1984, i Comuni hanno facoltà di unirsi in consorzi fra di loro o con la Provincia e sono costituiti: - dalla Giunta provinciale se gli enti appartengono alla stessa Provincia; - dalla Giunta regionale se gli enti appartengono alle due Province di Trento e Bolzano, o se del consorzio fanno parte una o entrambe le Province; - dal ministro dell'interno se sono interessati enti di altre Regioni. b) Estinzione L'art. 167, T.U. del 1934, prevedeva che l'estinzione del consorzio, anche se costituito per disposizione di legge, potesse avvenire per: - scadenza del termine; - esaurimento del fine; - volontà dei consorziati. Un termine per la scadenza del consorzio può anche non essere determinata ed essere sciolto in qualunque momento per mutuo consenso di tutti gli enti consorziati o ad istanza di una parte dei medesimi che rappresentino oltre la metà dei contributi. Il raggiungimento del fine è causa di cessazione del consorzio (ad esempio la costruzione di una strada o di un acquedotto), come pure l'accertata impossibilità di raggiungimento del fine per il quale il consorzio fu costituito. Il consorzio può anche cessare per la comune volontà di tutti i consorziati: a tal fine è necessario che tutti gli enti adottino apposita deliberazione ed il provvedimento di estinzione deve essere emanato dalla stessa autorità che ha emesso il provvedimento costitutivo. La cessazione dei consorzi costituiti volontariamente era dichiarata con decreto del prefetto della Provincia in cui aveva sede l'amministrazione consorziale, e poteva anche essere disposta dal prefetto o dal ministro dell'interno, secondo le rispettive competenze. Seppure non previsto espressamente dalla legge era ammissibile la facoltà di recesso di qualche ente dal consorzio, inoltre i consorzi costituiti d'ufficio potevano cessare d'autorità.

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L'art. 166, T.U. del 1934 prevedeva che l'amministrazione consorziale potesse essere sciolta per gravi motivi di ordine pubblico o quando persistesse nella violazione di obblighi imposti per legge. Lo scioglimento, anche in questo caso, era decretato dalla stessa autorità che aveva provveduto all'approvazione o costituzione del consorzio, la quale provvede anche alla nomina di un commissario straordinario. In caso di urgenza, in attesa dello scioglimento, l'amministrazione del consorzio può essere sospesa e la provvisoria gestione affidata ad un commissario. La nomina dei commissari era competenza dei prefetti. A seguito della cessazione del consorzio si poneva la questione della liquidazione del patrimonio e per l'evenienza lo statuto poteva contemplare le norme per la ripartizione delle attività e delle passività tra gli enti consorzianti. L'art. 168, T.U. del 1934 stabiliva che, qualora lo statuto non avesse disposto nulla in proposito, il patrimonio era ripartito tra i singoli enti in proporzione del rispettivo contributo, salvi i diritti dei terzi. La ripartizione poteva essere effettuata con deliberazione del consorzio. Secondo l'art. 85 della L.R. 21 ottobre 1963, n. 29, come sopraddetto ripresa nel T.U. del 1984, oltre che per le cause contemplate dallo statuto dell'ente, i consorzi cessano: - per scadenza del limite della loro durata; - per raggiungimento dello scopo; - per sopravvenuta impossibilità di raggiungere lo scopo. Nel caso di consorzi volontari la cessazione può avvenire anche per delibera degli enti consorziati che rappresentano la maggioranza. Per lo stesso art. 85 alla cessazione il patrimonio consorziale è ripartito fra i singoli enti, fatti salvi i diritti dei terzi.

La data finale riportata nell'intestazione del soggetto si riferisce a una copia della deliberazione della giunta amministrativa del consorzio, conservata in archivio.

Condizione giuridica Consorzio stradale. I consorzi danno vita a persone giuridiche pubbliche. Essi non sono enti territoriali: sono enti di natura associativa, con le sole finalità previste nell'atto costitutivo. Fino all'emanazione della L. 8 giugno 1990, n. 142 la disciplina dei consorzi fra enti pubblici locali era contenuta essenzialmente negli artt. 156 - 172 del T.U. della legge comunale e provinciale del 1934, che nella fattispecie individuavano i consorzi essenzialmente come associazioni di persone giuridiche, costituiti per il perseguimento di determinati interessi pubblici. Gli artt. 162 e 171 del T.U. li definivano "enti morali", pertanto essi avevano personalità giuridica propria, distinta da quella degli enti che ne facevano parte. Inoltre le precedenti disposizioni di legge, preordinate alla formazione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale, riguardavano alcune specie di enti quali Province, Comuni, amministrazioni paracomunali, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza ed altri. A seguito della L. n. 142 del 1990, oggetto della convenzione, ossia dell'atto costitutivo del consorzio, possono essere solo uno o più servizi pubblici, mentre è escluso l'esercizio di funzioni ed anche la realizzazione di opere, quest'ultime, viceversa, possibile oggetto dei consorzi previsti dal T.U. del 1934. La convenzione è emanazione di un consorzio facoltativo, espressione di autonoma decisione associativa, accanto al quale la legge statale può prevedere la costituzione di consorzi obbligatori.

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L'art. 25, L. 8 giugno 1990, n. 142 si avvale della figura del consorzio potenziandone la struttura, secondo il modello previsto per le aziende speciali di cui all'art. 23: come queste il consorzio è ora da definirsi ente strumentale dell'ente locale, dotato di personalità giuridica, di autonomia e di un proprio statuto. Sempre l'art. 25 vieta che tra stessi Comuni e Province sia costituito più di un consorzio; di converso un consorzio può avere per oggetto l'esercizio di più servizi pubblici. Nelle Province di Trento e Bolzano la riforma introdotta dalla L. n. 142 del 1990 è stata parallelamente recepita dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, che all'art. 41, in un contesto rispecchiante il citato art. 25 della L. n. 142 del 1990, permette ai Comuni, per la gestione associata di uno o più servizi, di costituire non più di un consorzio secondo le norme, in quanto compatibili, previste per le aziende speciali di cui all'art. 45 della stessa L.R.. La costituzione di consorzi per l'espletamento di servizi attinenti a compiti di amministrazione locale è stata prevista in numerose disposizioni legislative. Un cenno particolare meritano i seguenti: - Costituzione, sistemazione e mantenimento delle strade comunali: L. 20 marzo 1865, n. 2248 "Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia", All. F "Legge sui lavori pubblici", artt. 39 e 43 ¿ 50. - Costruzione di cimiteri: R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria", artt. 42 ¿ 45 e 337. - Gestione dei servizi pubblici mediante apposita azienda: T.U. della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province approvato con R.D. 15 ottobre 1925, n. 2578 "Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei Comuni e delle Province", artt. 21 e segg.. - Costruzione dei macelli: R.D. 20 dicembre 1928, n. 3298 "Approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni", art. 2. - Costruzione di consorzi per la provvista di acqua potabile: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 19. - Bacini imbriferi montani: L. 27 dicembre 1953, n. 959 "Norme modificatrici del T.U. delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici", artt. 1 e segg.. - Formazione dei piani per l'edilizia popolare: L. 18 aprile 1962, n. 167 "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare", art. 1. - Servizio di segreteria comunale: L. 8 giugno 1962, n. 604 "Modificazioni allo stato giuridico e all'ordinamento della carriera dei segretari comunali e provinciali", art. 2. - Servizio di esattoria: T.U. delle imposte dirette approvato con D.P.R. 15 maggio 1963, n. 858 "Approvazione del testo unico delle leggi sui servizi della riscossione delle imposte dirette", artt. 11 e segg.. - Vigilanza igienica e la profilassi: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 33. - Assistenza medico ¿ chirurgica, ostetrica e veterinaria: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), artt. 63 ¿ 65. - Profilassi, assistenza e disinfezione per le malattie contagiose: T.U. delle leggi sanitarie approvato con R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" (modificato con L. 13 marzo 1958, n. 296 "Costituzione del Ministero della sanità"), art. 259.

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- Dispensari delle malattie veneree: L. 25 luglio 1956, n. 837 " Riforma della legislazione vigente per la profilassi delle malattie veneree", art. 9. In seguito al decentramento amministrativo contenuto nel D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 ed alla riforma sanitaria operata dalla L. 29 dicembre 1978, n. 833, molte delle succitate disposizioni hanno cessato di avere efficacia.

Funzioni, occupazioni e attività Manutenzione ordinaria e straordinaria della strada.

Struttura amministrativa L'art. 158, T.U. della legge comunale e provinciale del 1934 stabiliva che lo statuto doveva contenere: - scopo del consorzio; - durata del consorzio; - organi rappresentativi e loro attribuzioni; - contributo degli enti consorziati; - sede del consorzio; - ogni opportuna norma di amministrazione. Lo statuto del consorzio doveva precisare modalità di nomina e attribuzioni dell'assemblea consorziale, del consiglio direttivo e del presidente. Nei consorzi uno degli enti associati svolgeva le funzioni di "capo consorzio"; pertanto alcune attività come le funzioni di segretario o il servizio di cassa erano svolte rispettivamente dal segretario e dal tesoriere del Comune capo consorzio. Secondo l'art. 159, T.U. del 1934 ogni consorzio doveva avere: - l'assemblea consorziale, composta dai rappresentanti nominati dai consigli dei vari enti che costituivano il consorzio secondo i criteri sanciti dall'art. 161 T.U. 1934, le cui attribuzioni dovevano essere indicate nello statuto, e tra le quali figuravano: - nominare e licenziare gli impiegati - deliberare il bilancio di previsione e il conto consuntivo di ogni esercizio - deliberare i regolamenti organici e di servizio per il funzionamento dei servizi e del personale - deliberare i provvedimenti di straordinaria amministrazione ossia gli affari che interessano il consorzio e che non siano attribuiti al consiglio direttivo e al presidente; - il consiglio direttivo, eletto dall'assemblea e la cui composizione e le attribuzioni dovevano essere specificate nello statuto; era l'organo esecutivo del consorzio, al quale, tra l'altro, spettava: - formare e sottoporre all'approvazione dell'assemblea i regolamenti organici e di servizio, il bilancio preventivo ed il conto consuntivo - provvedere al riparto delle spese tra i consorziati, secondo i coefficienti stabiliti dallo statuto - provvedere alla ordinaria amministrazione del consorzio - controllare l'esecuzione delle deliberazioni dell'assemblea generale - stabilire la data di convocazione dell'assemblea generale; - il presidente, per il quale lo statuto doveva precisare le modalità di nomina e le competenze ad integrazione dei seguenti compiti: - firmare gli atti - rappresentare il consorzio

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- sovrintendere al personale ed ai servizi - inviare la convocazione dell'assemblea generale e determinare l'ordine degli argomenti da trattare - presiedere l'assemblea generale ed il consiglio direttivo - eseguire le deliberazioni adottate - provvedere a quanto è necessario per il funzionamento del consorzio e per il buon andamento dei servizi; - il segretario, nominato dall'assemblea; - il personale componente la struttura, per la tenuta della contabilità e per il lavoro d'ufficio. Nella riforma dell'ordinamento comunale operata dalla L. 8 giugno 1990, n. 142, ripresa dalla L.R. 4 gennaio 1993, n. 1, lo statuto determina le regole di funzionamento del consorzio, nei limiti derivanti dalla convenzione e da quanto la legge detta in materia di organi dell'ente e relative competenze. Gli organi indicati dall'art. 25 sono: - l'assemblea, composta dai rappresentanti degli enti associati, chiamata ad approvare gli atti fondamentali previsti dallo statuto come l'approvazione del bilancio e dei regolamenti, i programmi di interventi e piani finanziari, le tariffe dei servizi e l'accensione di mutui; - il consiglio di amministrazione, eletto dall'assemblea, le cui competenze sono indicate nello statuto; - il presidente, al quale spettano compiti di rappresentanza dell'ente e quelli affidatigli dallo statuto; - il direttore, con la responsabilità gestionale dell'ente.

L'amministrazione della strada era demandata alla giunta stradale, composta di sette membri e sette sostituti, che all'interno nominavano, a maggioranza assoluta di voti, un presidente ed un vice presidente per la durata di tre anni, mentre la giunta stradale rimaneva in carica sei anni. La giunta provinciale esercitava il diritto di sorveglianza nei confronti dell'amministrazione stradale della suddetta giunta. Le attribuzioni, poi, della giunta stradale riguardavano la sorveglianza sul patrimonio, sulle proprietà e sui diritti della strada, la vigilanza sullo stato della stessa e l'obbligo della sua manutenzione, la prescrizione delle modalità d'uso della strada, la predisposizione dei progetti necessari al buon funzionamento della suddetta e la ricerca dei fondi per la loro realizzazione, la nomina degli stradini e dei lavoratori stabili addetti alla manutenzione, il loro impiego, il loro salario e l'eventuale licenziamento e infine la disamina e l'approvazione del conto preliminare annuale, dei preventivi per l'esecuzione dei lavori annuali di routine e dei conti consuntivi annuali.

Contesto generale L'art. 165 T.U. del 1934, disponeva che nel controllo dei consorzi, per quanto riguardava le loro funzioni e deliberazioni, la finanza e la contabilità, la vigilanza e tutela governativa, si applicassero le norme stabilite per la Provincia, se si trattava di consorzi dei quali la Provincia faceva parte o, altrimenti, le norme stabilite per il Comune consorziato che contava il maggior numero di abitanti, o per il Comune capoluogo di Provincia, se questo faceva parte del consorzio. Fino allo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1948 la vigilanza e la tutela governativa erano esercitate dal prefetto e dalla Giunta provinciale amministrativa; inoltre la giurisdizione contabile nei riguardi dei consorzi interprovinciali era esercitata dal consiglio di prefettura competente sul territorio dove aveva sede l'amministrazione consorziale. Come previsto al punto 5 dell'art. 48 dello statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1948 e parimenti riportato al punto 5 dell'art. 54 del secondo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1972, la vigilanza e la tutela sui

469 consorzi, compresa la facoltà di sospensione e scioglimento dei loro organi in base alla legge, spetta alla Giunta provinciale. A seconda dei temi trattati i consorzi avevano ed hanno rapporti con gli uffici statali, regionali e provinciali competenti in materia. La giunta stradale doveva rispondere del proprio operato alla Giunta provinciale.

Fonti normative Legge 20 marzo 1865, n.2248 All.F "Legge sui lavori pubblici" Regio decreto 4 febbraio 1915, n. 148, "che approva il nuovo testo unico della legge comunale e provinciale". Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9, Estensione alle nuove province della legge e del regolamento comunale e provinciale Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2839, "Riforma della legge comunale e provinciale" Regio decreto 15 ottobre 1925, n. 2578, Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei comuni e delle provincie Regio Decreto 20 dicembre 1928, n. 3298 "Approvazione del regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni" Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale" Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265 "Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie" Regio decreto 21 dicembre 1942, n. 1880 "Approvazione del regolamento di polizia mortuaria" Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5, "Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige" Legge 10 febbraio 1953, n. 62 "Costituzione e funzionamento degli organi regionali" Legge 27 dicembre 1953, n. 959 "Norme modificatrici del Testo Unico delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici" Legge 25 luglio 1956, n.837 "Riforma della legislazione vigente per la profilassi delle malattie veneree" Legge 13 marzo 1958, n. 296, "Costituzione del Ministero della sanità" Legge 18 aprile 1962, n.167 "Disposizioni per favorire l'acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica e popolare" Legge 8 giugno 1962, n. 604 " Modificazioni allo stato giuridico e all'ordinamento della carriera dei segretari comunali e provinciali" Decreto Presidente della Repubblica 15 maggio 1963, n.858 "Approvazione del testo unico delle leggi sui servizi della riscossione delle imposte dirette" Legge regionale 21 ottobre 1963, n. 29, Ordinamento dei comuni Legge regionale 31 marzo 1971, n.6 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 ottobre 1963 n.29, contenente norme sull'ordinamento dei comuni" Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, "Attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382" Legge 23 dicembre 1978, n. 833, "Istituzione del Servizio sanitario nazionale" Decreto del Presidente della Giunta Regionale 19 gennaio 1984, n. 6/L " Approvazione del testo unico delle

470 leggi regionali sull'ordinamento dei comuni" Legge 8 giugno 1990, n.142 "Ordinamento delle autonomie locali"

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C., 14. "Consorzio stradale Caldonazzo - Monterovere".

Il profilo storico-istituzionale riprende per la parte generale la scheda a cura di Carlo CURTOLO, citata in bibliografia.

Bibliografia Agenda dei Comuni 1988, Caparrini, Firenze, 1987 Agenda dei Comuni 1992, Caparrini, Firenze, 1991 ANDREATTA G., PACE S., La provincia autonoma di Trento: itinerario nell'autonomia. 2. ed. riveduta ed ampliata Trento, Saturnia, 1981 CURTOLO C., (a cura di), Profilo istituzionale di un consorzio tipo per servizi o uffici fra enti locali della Provincia autonoma di Trento, in base alla legislazione italiana (dal 1923). Modello organizzato secondo le norme ISAAR (CPF). Provincia autonoma di Trento - Servizio beni librari e archivistici, Trento, 2003 GIUFFRE' (editore), Enciclopedia del diritto, Milano, 1958

471 fondo Consorzio stradale Caldonazzo - Monterovere di Caldonazzo, 1935 - 1958

2 buste (17 fascicoli e 6 registri)

Soggetti produttori Consorzio stradale di Caldonazzo - Monterovere, 1922 - 1958

Contenuto L'archivio del Consorzio stradale Caldonazzo-Monterovere di Caldonazzo costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Caldonazzo. Il fondo, abbastanza completo, comprende documentazione dal 1935 al 1958. La serie del carteggio e degli atti, costituita da documentazione protocollata è stata così ricostruita. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

472 serie 1 Verbali delle deliberazione - originali, 1935 - 1941

14.1. n.1 . b.1-4 . "Protocollo esebiti e registro deliberazioni strada di concorrenza Caldonazzo - Monterovere 1934 - XII" 1935 - 1941 Il registro si compone di: - protocollo degli esibiti della strada concorrenziale Caldonazzo - Monterovere, 1935 giugno11 - 1941 aprile 23 1935 - 1936: nn. di prot.1-8 1937: nn. di prot.1-5 1938: nn. di prot.1-3 1939: nn. di prot.1-5 1940 - 1941: nn. di prot.1-24

- "Prospetto riassuntivo delle quote di concorrenza dovute per la strada di concorrenza Caldonazzo - Monterovere dai comuni consorziati Levico - Caldonazzo - Luserna. Partitario carico e scarico dal 1931 in poi" pro 1931 - 1939

- "Deliberazioni strada consorziale Caldonazzo - Monterovere", 1935 giugno 22 - 1941 marzo 31 Registro

473 serie 2 Verbali delle deliberazione - copie, 1940 - 1958

14.2. n.2 . b.1-4 . Verbali di deliberazione della giunta amministrativa poi consorzio stradale Caldonazzo - Monterovere 1940 - 1958 Fascicolo

474 serie 3 Protocolli degli esibiti, 1942 - 1945

14.3. n.3 . . b.1-4 Protocollo degli esibiti 1942 febbraio 13 - 1945 dicembre 31 1942 - 1943: nn. di prot.1-60 1944: nn. di prot.1-12 1945: nn. di prot.1-15(1) Registro Note 1. Il protocollo degli esibiti della strada concorrenziale Caldonazzo - Monterovere, 1935 giugno11 - 1941 aprile 23 si trova al n.1 di questo fondo.

475 serie 4 Carteggio ed atti, 1935 - 1957

14. 4. n.4. b.1-4 . Carteggio ed atti 1935 - 1957 - Atti riguardanti le quote dovute dai comuni di Levico, Caldonazzo e Luserna per la strada concorrenza Monterovere: Levico (42,50%), Caldonazzo (37,50%), Luserna (20%), 1935 - 1946 contiene fra l'altro: copia dello statuto per la giunta stradale della strada Caldonazzo - Monterovere datato 22 gennaio 1923 - 1939 - 1940 - 1941 - 1942-1943: nn. di prot.1-60 - 1944: nn. di prot.1-12 - 1945: nn. di prot.1-15 - 1946: nn. di prot.1-20 - 1947 - 1948 - 1949 - 1950 - 1951 - 1952 - 1953 - 1954 - 1955 - 1956 - 1957 Fascicolo

476 serie 5 Registri contabili, 1939 - 1941

14.5. n.5. b.5-24 . "Registro cassa. Pagamenti fatture 1940 - 1941" 1939 - 1941 Registro

477 serie 6 Documenti giustificativi dei conti, 1936 - 1957

14.23. n.6. b.5-24 . Documenti giustificativi del conto 1936 Fascicolo

14.6. n.7. b.5-24 . Documenti giustificativi del conto 1937 Fascicolo

14.6. n.8. b.5-24 . Documenti giustificativi del conto 1938 Fascicolo

14.6. n.9. b.5-24 . Documenti giustificativi del conto 1939 nn.1-19 Fascicolo

14.6. n.10. b.5-24 . "Specifiche 1941..." 1940 - 1941 nn.1-52 Fascicolo

14.6. n.11. b.5-24 . "Pezze d'appoggio 1946" 1946 Fascicolo

14.6. n.12. b.5-24 . "Pezze d'appoggio 1947" 1947 Fascicolo

478

14.6. n.13. b.5-24 . "Pezzi appoggio 1949" 1949 Fascicolo

14.6. n.14. b.5-24 . "Pezze giustificative per pagamenti effettuati" 1949 - 1950 nn.1-41 Fascicolo

14.6. n.15. b.5-24 . "Bilancio consuntivo 1951" e "Pezze giustificative pro anno 1951" 1951 Fascicolo

14.6. n.16. b.5-24 . "Documenti giustificativi 2° semestre 1952" 1952 nn.3-49 Fascicolo

14.6. n.17. b.5-24 . "Contabilità 1953" 1953 nn.1-31 Fascicolo

14. 6. n.18. b.5-24 . "Contabilità" 1954 nn.1-35 Fascicolo

14.6. n.19.. b.5-24 . "Contabilità" 1955 nn.6-63 Fascicolo

14.6. n.20. b.5-24. . b.5-24 . "Contabilità"

479

1956 nn.1-54 Fascicolo

14.6. n.21. b.5-24 . "Contabilità" 1957 nn.1-47 Fascicolo

480 serie 7 Registri diversi, 1937 -1957

14.7. n.22. b.5-24 . Libretti di risparmio postale e della cassa rurale ed artigiana e libretti di conto corrente 1937 - 1955 Registro

14.7. n.23. b.5-24 . Blocchetti di "assegni esauriti" 1940 - 1957 Registro

147. n.24. b.5-24 . Libri di paga mensili e libri matricola 1941 - 1952 Registro

481

Ente Associazione Pro Loco di Caldonazzo 1939 - 1967

Luoghi Caldonazzo

Altre forme del nome Pro Loco di Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Pro loco di Caldonazzo, 01/01/1939 - 31/12/1967

Storia La prima attestazione presente in archivio, che testimonia l'esistenza in Caldonazzo di un ufficio che si occupava del movimento turistico nel paese e nei dintorni, risale alla prima registrazione sul "protocollo degli esibiti", datato 1939- 1958. In seguito alla nomina della nuova direzione della Pro Loco, il 21 aprile 1951 venne approvato lo statuto dell'associazione. Nel 1966, nell'ambito del riassetto turistico che la provincia di Trento intendeva portare a termine, con lettera ufficiale n.131/5 del 18 luglio 1966, veniva proposta l'aggregazione all'azienda autonoma di Levico o a quella di Trento. Il consiglio comunale, nella seduta del 26 luglio 1966, deliberava all'uninanimità di aggregarsi all'Azienda Autonoma di Trento. Tale decisione fu ratificata dall'assemblea dei soci in data 27 marzo 1967.

Condizione giuridica Associazione con sede a Caldonazzo.

Funzioni, occupazioni e attività Gli scopi principali erano: lo sviluppo della località dal punto di vista turistico, la tutela delle bellezze naturali del luogo, la promozione del movimento turistico, il miglioramento dell'attrezzatura alberghiera, lo svago dei turisti, vigilare sullo svolgimento dei servizi locali interessanti il turismo, l'istituzione dell'ufficio informazioni e adempiere alle funzioni demandate dall'Ente provinciale per il turismo.

Struttura amministrativa L'amministrazione era affidata al presidente, al consiglio di amministrazione, all'assemblea dei soci. Il presidente amministrava l'associazione e la rappresentava di fronte a terzi e in giudizio. Il consiglio d'amministrazione era organo deliberativo e provvedeva alla formazione del bilancio di previsione, alla stesura del conto consuntivo e alla relazione sull'attività svolta. Durava in carica un anno e veniva eletto dall'assemblea generale dei soci. L'assemblea dei soci adottava lo statuto sociale, avanzava proposte per il miglioramento degli scopi sociali e proponeva lo scioglimento dell'associazione. 482

L'associazione Pro loco provvedeva alla propria attività attraverso le quote dei soci, gli eventuali contributi degli enti pubblici o privati, eventuali donazioni, contributi di gestione per iniziative permanenti o occasionali (sale di proiezione, trattenimenti danzanti, feste campestri ecc.).

Contesto generale La tutela sulla Pro Loco era esercitata dall'Ente provinciale per il Turismo di Trento.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C.,15. "Pro Loco di Caldonazzo".

483 fondo Pro loco di Caldonazzo, 1939 - 1967

8 buste (14 fascicoli e 22 registri)

Soggetti produttori Associazione Pro Loco di Caldonazzo, 1939 - 1967

Contenuto L'archivio della Pro Loco di Caldonazzo costituisce un fondo depositato presso l'archivio comunale di Caldonazzo. Il fondo, completo, comprende documentazione dal 1939 al 1967. Al momento del riordino la documentazione era raccolta in buste e in scatoloni, in condizioni di disordine. Per il carteggio e gli atti, che presentano la registrazione del numero di protocollo, è stato ricostruito il relativo ordine. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

484 serie 1 Verbali di deliberazione dell'assemblea generale, della direzione, del consiglio d'amministrazione, 1949 - 1963

15.1. n.1. b.1-5 . Verbali dell'assemblea generale, della direzione, del consiglio d'amministrazione 1949 maggio 8 - 1958 dicembre 8 Il registro contiene i verbali: - dell'assemblea generale nn.1-30, 1949 maggio 8 - 1952 maggio 3; - della direzione nn.1-12, 1949 maggio 8 - 1951 dicembre 4; - del consiglio d'amministrazione nn.13-14, 1953 luglio 2 - 1954 febbraio 14 Seguono poi le deliberazioni alternate, 1954 maggio 9 - 1958 dicembre 8 Registro, cc. 100 n.n.

15.1. n.2. b.1-5 . Verbali dell'assemblea generale, della direzione, del consiglio d'amministrazione 1959 febbraio 27 - 1963 febbraio 20; 1967 marzo 27 Inserite nel registro vi sono dei verbali di deliberazione sciolti, 1966 gennaio - 1967 marzo 27 (cc.29) Registro, cc. 92 n.n.

485 serie 2 Protocolli degli esibiti, 1939 - 1964

15.2. n.3. b.1-5 . Protocollo degli esibiti 1939 maggio 15 - 1958 novembre 12 - 1939: nn.1-47 - 1940: nn.1-21 - 1941: nn.1-10 - 1942: nn.1-2 - 1943: nn.1-14 - 1944: n.1; - 1956: nn.1-98 - 1957: nn.1-96 - 1958: nn.1-111 Registro

15.2. n.4. b.1-5 . Protocollo degli esibiti 1959 gennaio 31 - 1961 maggio 20 - 1959: nn.19-171 - 1960 - 1961: nn.1-459 Registro

15.2. n.5. b.1-5 . Protocollo degli esibiti 1961 maggio 21 - 1964 febbraio 29 - 1961: nn.460-899 - 1962: nn.1-260 - 1963: nn.1-648 - 1964: nn.1-124 Registro

486 serie 3 Carteggio ed atti, 1945 - 1967

15.3. n.6. b.6 . Carteggio ed atti 1945 - 1953 - 1945; - 1948; - 1949: copie dei verbali di deliberazione, carteggio, atti; - 1950: copie dei verbali di deliberazione, carteggio, atti; - 1951: carteggio febbraio - dicembre; carteggio, atti e circolari e copia dello statuto della Pro loco del 1951; costruzione strada di accesso al lido di Caldonazzo, 1951 - 1954; sistemazione e manutenzione piante, 1951 - 1964; - 1952: nn.8-547; carteggio, atti e circolari; - 1953: nn.5-396 Busta

15.3. n.7. b.7 . Carteggio ed atti 1954 - 1960 - 1954: nn.11-522; - 1955: nn.38-206; - 1956; - 1957; - 1958; - 1959; - 1960: nn.10-288; carteggio, atti e circolari; costruzione passerella sul Brenta, 1960 - 1962;"Beni patrimoniali pro loco e recuperi denaro", 1960 - 1967 Busta

15.3. n.8. b.8 . Carteggio ed atti 1961 - 1963 - 1961: nn.297-726; carteggio, atti e circolari; rapporti con l'assessorato provinciale per il turismo, 1961 - 1962; - 1962: nn.119-263; 596-890; carteggio, atti e circolari; - 1963: nn.21-643; carteggio, atti e circolari Busta

15.3. n.9. b.1-5 . Carteggio ed atti 1964 - 1967 - 1964: nn.187-452; carteggio, atti e circolari; - 1965: nn.1-372; carteggio, atti e circolari;

487

- 1966: nn.38;138-336; 418; - 1967: corrispondenza "A": nn.6-214; corrispondenza "C": nn.1-215 Busta

488 serie 4 Bollettari per la riscossione dell'imposta di soggiorno, 1958 - 1962

15.4. n.10. b.10 . Bollettari per la riscossione dell'imposta di soggiorno 1958 - 1962 Busta

489 serie 5 Bilanci di previsione, conti consuntivi e documenti giustificativi, 1942 - 1961

15.5. n.11. b.11-28 . Bilancio di previsione 1942 Registro

15.5. n.12. b.11-28 . Documenti giustificativi del conto 1949 Fascicolo

15.5. n.13. b.11-28 . Rendiconto e documenti giustificativi 1950 Fascicolo

15.5. n.14. b.11-28 . Bilancio di previsione 1951 Registro

15.5. n.15. b.11-28 . Rendiconto 1951 Registro

15.5. n.16. b.11-28 . Bilancio di previsione 1951 - 1952 Registro

15.5. n.17. b.11-28 . Bilancio di previsione 1952 - 1953 Registro

15.5. n.18. b.11-28 .

490

Resoconto 1952 Registro

15.5. n.19. b.11-28 . Resoconto 1953 Registro

15.5. n.20. b.11-28 . Bilancio di previsione 1954 Registro

15.5. n.21. b.11-28 . Documenti giustificativi del conto 1954 Fascicolo

15.5. n.22. b.11-28 . Conto consuntivo 1955 Registro

15.5. n.23. b.11-28 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1956 Fascicolo

15.5. n.24. b.11-28 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1957 Fascicolo

15.5. n.25. b.11-28 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1958 Fascicolo

15.5. n.26. b.11-28 . Conto consuntivo e documenti giustificativi 1959 491

Fascicolo

15.5. n.27. b.11-28 . Documenti giustificativi del conto 1960 Fascicolo

15.5. n.28. b.11-28 . Documenti giustificativi del conto 1961 Fascicolo

492 serie 6 Giornali di cassa, 1949 - 1954

15.6. n.29. b.29-36 . Giornale di cassa dell'entrata e dell'uscita 1949 - 1954 Con un'annotazione del 21 novembre 1955 in cui si legge che è stato iniziato un altro registro Registro

493 serie 7 Registri contabili, 1951 - 1959

15.7. n.30. b.29-36 . "Pro loco. Caldonazzo. Versamenti" 1950; 1956 - 1959 Il quaderno riporta le spese postali dal 10 giugno al 27 ottobre 1950, una minuta dell'ordine del giorno dell'assemblea generale del 5 novembre 1950 e le note dei versamenti fatti alla Pro loco dal 1956 al 1959. Registro

15.7. n.31. b.29-36 . "Spese corrispondenza e di ufficio Pro loco Caldonazzo" 1951 aprile 2 - 1951 dicembre 31 Registro

15.7. n.32. b.29-36 . "Spese d'ufficio, e di corrispondenza. Protocollo¿" 1952 gennaio 9 - 1952 novembre 3 Registro

15.7. n.33. b.29-36 . Spese di corrispondenza e di ufficio 1952 gennaio 9 - 1954 dicembre 31 Registro

494 serie 8 Registri diversi, 1950 - 1958

15.8. n.34. b.29-36 . Rubrica alfabetica dei soci 1950 - 1952 Registro

15.8. n.35. b.29-36 . Rubrica alfabetica degli ospiti 1952 - 1958 Il registro riporta: n.di notificazione, cognome e nome dell'ospite, data di arrivo e di partenza, luogo di residenza, provincia, luogo presso il quale è alloggiato. Registro

15.8. n.36. b.29-36 . Registro dei locatari [1953] - 1956 Il registro riporta: generalità del locatario, descrizione dell'appartamento affittato e annotazione relativa all'affitto. Registro

495

Ente Consorzio ostetrico di Caldonazzo e Calceranica 1948 - 1979

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Consorzio ostetrico di Caldonazzo, Calceranica e Centa, 01/01/1947 - 31/12/1979

Storia In seguito alla ricostituzione dei comuni di Calceranica e Centa si rese necessario provvedere alla sistemazione del servizio di assistenza ostetrica. Su sollecitazione della Prefettura di Trento (n. di prot.3361 del 30 settembre 1947) si costituì il consorzio ostetrico tra i comuni di Caldonazzo e Calceranica. Con decreto n.16840/IIIa del 29 novembre 1948 della Prefettura di Trento veniva approvata la costituzione di un consorzio ostetrico fra i comuni di Caldonazzo e Calceranica, con sede a Caldonazzo e ne veniva approvato lo statuto. Il decreto entrò in vigore a partire dal 1 dicembre 1948. Con il decreto n.641 del presidente della Giunta provinciale di Trento di data 24 dicembre 1980 veniva nominato il signor Toller Giuseppe, commissario liquidatore dei consorzi sanitari fra i comuni di Caldonazzo, Calceranica e Centa.

Condizione giuridica Consorzio sanitario I consorzi danno vita a persone giuridiche pubbliche. Essi non sono enti territoriali: sono enti di natura associativa, con le sole finalità previste nell'atto costitutivo.

Funzioni, occupazioni e attività Scopo dell'istituzione era il servizio della levatrice condotta nei territori di Caldonazzo e Calceranica. Sede del consorzio era Caldonazzo, come pure la residenza della levatrice.

Struttura amministrativa L'amministrazione del consorzio era affidata ad una assemblea consorziale composta da 5 rappresentanti: tre da nominarsi dal comune di Caldonazzo e 2 da quello di Calceranica. Con decreto del presidente della Giunta regionale n.236/A del 7 marzo 1960 veniva approvata la modificazione della composizione del consorzio ostetrico fra i comuni di Caldonazzo, Calceranica al Lago con l'inclusione del comune di Centa S.Nicolò e veniva approvato il decreto medesimo. L'assemblea risultava così composta di 7 membri così ripartiti: 3 a Caldonazzo, 2 a Calceranica al Lago e 2 a Centa S.Nicolò che duravano in carica per quattro anni.

Contesto generale L'art. 165 T.U. del 1934, disponeva che nel controllo dei consorzi, per quanto riguardava le loro funzioni e deliberazioni, la finanza e la contabilità, la vigilanza e tutela governativa, si applicassero le norme stabilite per la 496

Provincia, se si trattava di consorzi dei quali la Provincia faceva parte o, altrimenti, le norme stabilite per il Comune consorziato che contava il maggior numero di abitanti, o per il Comune capoluogo di Provincia, se questo faceva parte del consorzio. Fino allo statuto speciale per il Trentino ¿ Alto Adige del 1948 la vigilanza e la tutela governativa erano esercitate dal prefetto e dalla Giunta provinciale amministrativa; inoltre la giurisdizione contabile nei riguardi dei consorzi interprovinciali era esercitata dal consiglio di prefettura competente sul territorio dove aveva sede l'amministrazione consorziale. Come previsto al punto 5 dell'art. 48 dello statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1948 e parimenti riportato al punto 5 dell'art. 54 del secondo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1972, la vigilanza e la tutela sui consorzi, compresa la facoltà di sospensione e scioglimento dei loro organi in base alla legge, spetta alla Giunta provinciale. A seconda dei temi trattati i consorzi avevano ed hanno rapporti con gli uffici statali, regionali e provinciali competenti in materia.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C., 16. "Consorzio ostetrico di Caldonazzo e Calceranica".

Note Cfr. anche il profilo storico-istituzionale del Consorzio stradale Caldonazzo - Monterovere.

497 fondo Consorzio ostetrico di Caldonazzo, Calceranica e Centa, 1947 - 1979

1 busta (4 fascicoli e 1 registro)

Soggetti produttori Consorzio ostetrico di Caldonazzo e Calceranica, 1948 - 1979

Contenuto L'archivio del consorzio ostetrico di Caldonazzo, Calceranica e Centa costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Caldonazzo. Comprende documentazione dal 1947 al 1979, ma presenta delle lacune. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

498 serie 1 Statuti e regolamenti, 1947 - 1975

16.1. n.1. b.1-5 . Costituzione del consorzio ostetrico 1947 - 1960 Gli statuti sono del 1948 e del 1960 Fascicolo

16.1. n.2. b.1-5 . Regolamento sullo stato giuridico ed economico delle levatrici condotte e pratiche del personale 1949 - 1975 Si conservano anche i regolamenti comunali per le levatrici del 1928 e 1938 in quanto furono adottati dal consorzio. Fascicolo

499 serie 2 Verbali delle deliberazioni, 1952 - 1978

16.2. n.3. b.1-5 . "Registro degli originali delle deliberazioni adottate dal consorzio ostetrico Caldonazzo - Calceranica - Centa..." (tit. int.) 1970 gennaio 18 - 1978 ottobre 13 Registro Note Le precedenti deliberazioni del consorzio ostetrico: nn.1-5, 1953 novembre 29 - 1957 giugno 16; nn.1-6, 1963 gennaio 14 - dicembre 30; n.1, 1964 dicembre 20; nn.1-5, 1965 marzo 7 - novembre 7; nn.1-3, 1967 gennaio 8 - giugno 18; nn.1-3, 1968 gennaio 21 - dicembre 22; nn.1-2, 1969 giugno 1 si conservano nel registro delle deliberazioni del consorzio medico, sanitario di Caldonazzo, Calceranica e Centa, 1952 - 1969, fondo archivistico: n.17., serie n. 2: verbali delle deliberazioni, n.2

16.2. n.4. b.1-5 . Verbali delle deliberazioni dell'assemblea consorziale - copie 1952 - 1978 Fascicolo

500 serie 3 Carteggio, atti e conti, 1953 - 1979

16.3. n.5. b.1-5 . Carteggio, atti e conti 1953 - 1979 Fascicolo

501

Ente Consorzio sanitario medico di Caldonazzo, Calceranica e Centa 1948 dicembre 1 - [1990]

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Consorzio sanitario - medico di Caldonazzo, Calceranica e Centa, 01/01/1947 - 31/12/1990

Storia In seguito alla ricostituzione dei comuni di Calceranica e Centa si rese necessario provvedere alla sistemazione delle condotte mediche. Su sollecitazione della Prefettura di Trento (n. di prot. 3361 del 30 settembre 1947) si costituì il consorzio medico tra i comuni di Caldonazzo, Calceranica e Centa. Il decreto entrò in vigore a partire dal 1 dicembre 1948. Con il decreto n.641 del presidente della Giunta provinciale di Trento di data 24 dicembre 1980 veniva nominato il signor Toller Giuseppe, commissario liquidatore dei consorzi sanitari fra i comuni di Caldonazzo, Calceranica e Centa. Dalla documentazione presente in archivio si evince che nel 1990 vi era ancora un commissario liquidatore ma non è stato possibile reperire altre notizie relative alla sua estinzione.

Condizione giuridica Consorzio sanitario. I consorzi danno vita a persone giuridiche pubbliche. Essi non sono enti territoriali: sono enti di natura associativa, con le sole finalità previste nell'atto costitutivo.

Struttura amministrativa L'amministrazione del consorzio sanitario era affidata all'assemblea consorziale composta da 7 rappresentanti così ripartiti: 3 di Caldonazzo, 2 di Calceranica e 2 di Centa.

Contesto generale L'art. 165 T.U. del 1934, disponeva che nel controllo dei consorzi, per quanto riguardava le loro funzioni e deliberazioni, la finanza e la contabilità, la vigilanza e tutela governativa, si applicassero le norme stabilite per la Provincia, se si trattava di consorzi dei quali la Provincia faceva parte o, altrimenti, le norme stabilite per il Comune consorziato che contava il maggior numero di abitanti, o per il Comune capoluogo di Provincia, se questo faceva parte del consorzio. Fino allo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1948 la vigilanza e la tutela governativa erano esercitate dal prefetto e dalla Giunta provinciale amministrativa; inoltre la giurisdizione contabile nei riguardi dei consorzi interprovinciali era esercitata dal consiglio di prefettura competente sul territorio dove aveva sede l'amministrazione consorziale.

502

Come previsto al punto 5 dell'art. 48 dello statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1948 e parimenti riportato al punto 5 dell'art. 54 del secondo statuto speciale per il Trentino - Alto Adige del 1972, la vigilanza e la tutela sui consorzi, compresa la facoltà di sospensione e scioglimento dei loro organi in base alla legge, spetta alla Giunta provinciale. A seconda dei temi trattati i consorzi avevano ed hanno rapporti con gli uffici statali, regionali e provinciali competenti in materia.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C., 17. "Consorzio medico - sanitario di Caldonazzo, Calceranica e Centa", 2. "Verbali di deliberazione", 3."Carteggio, atti e conti".

Note Cfr. anche il profilo storico-istituzionale del Consorzio stradale Caldonazzo - Monterovere.

503 fondo Consorzio sanitario - medico di Caldonazzo, Calceranica e Centa, 1947 - 1990

2 buste (3 registri e 3 fascicoli)

Soggetti produttori Consorzio sanitario medico di Caldonazzo, Calceranica e Centa, 1948 dicembre 1 - [1990]

Contenuto L'archivio del consorzio medico, sanitario di Caldonazzo, Calceranica e Centa costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Caldonazzo e comprende documentazione dal 1947 al 1990. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del fondo presente inventario.

504 serie 1 Atti istitutivi, 1947 -1948

17.1. n.1. b.1-6 . Costituzione consorzio medico di Caldonazzo, Calceranica e Centa 1947 - 1948 Contiene fra l'altro: statuto approvato dalla Prefettura, 1948 novembre 25 Fascicolo

505 serie 2 Verbali di deliberazione, 1952 - 1984

17.2. n.2. b.1-6 . "Registro dei verbali di deliberazione. Consorzio sanitario - Caldonazzo, Centa e Calceranica e consorzio segretario - ostetetrico dal 18.8.1952 al..." 1952 agosto 18 - 1969 giugno 1 - Deliberazioni del consorzio sanitario: nn.1-16, 1952 agosto 18 - 1959 luglio 6; nn.1-6, 1963 gennaio 14; - deliberazioni del consorzio segretarile: nn.1-2, 1953 settembre 12; - deliberazioni del consorzio ostetrico: nn.1-5, 1953 novembre 29 - 1957 giugno 16; nn.1-6, 1963 gennaio 14 - dicembre 30; n.1, 1964 dicembre 20; nn.1-5, 1965 marzo 7 - novembre 7; nn.1-3, 1967 gennaio 8 - giugno 18; nn.1-3, 1968 gennaio 21 - dicembre 22; nn.1-2, 1969 giugno 1 Registro, cc. 50 n.n.

17.2. n.3. b.1-6 . "Registro degli originali delle deliberazioni adottate dall'assemblea consorziale..." (tit. int.) 1963 gennaio 14 - 1976 ottobre 15 Registro, cc. 50 n.n.

17.2. n.4. b.1-6 . "Registro degli originali delle deliberazioni adottate dall'assemblea consorziale..." (tit. int.) 1976 ottobre 15 - 1978 ottobre 13 Registro, cc. 17 n.n.

17.2. n.5. b.1-6 . Verbali delle deliberazioni - copie 1952 - 1984 Fascicolo

506 serie 3 Carteggio, atti e conti, 1948 - 1990

17.3. n.6. b.1-6 . Carteggio, atti e conti 1948 - 1990 Circolari, disposizioni, carteggio, atti, affari relativi al personale sanitario, vertenza con il dr. (...) e riparti delle spese. Busta

507

Ente Consorzio segretarile tra Caldonazzo e Calceranica 1948 marzo 3 - 1953 novembre 30

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Consorzio segretarile tra Caldonazzo e Calceranica, 01/01/1948 - 31/12/1953

Storia Con decreto prefettizio n.4962/4958/IIa di data 3 marzo 1948 veniva costituito il consorzio segretarile tra Caldonazzo e Calceranica per il servizio di segreteria comunale. Con decreto del prefetto n.24049/IIa di data 1 novembre 1953 a decorrere dal 30 novembre il consorzio veniva sciolto, su richiesta del comune di Calceranica non soddisfatto del servizio.

Condizione giuridica I consorzi danno vita a persone giuridiche pubbliche. Essi non sono enti territoriali: sono enti di natura associativa, con le sole finalità previste nell'atto costitutivo.

Funzioni, occupazioni e attività Il consorzio aveva sede a Caldonazzo. Il suo scopo era di condividere i servizi di segreteria tra i due paesi interessati.

Struttura amministrativa L'amministrazione era retta dall'assemblea consorziale composta da 6 membri: 3 di Caldonazzo e 3 di Calceranica.

Contesto generale A seconda dei temi trattati i consorzi avevano ed hanno rapporti con gli uffici statali, regionali e provinciali competenti in materia.

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio A.C.C., 18. "Consorzio segretarile tra Caldonazzo e Calceranica".

Note Cfr. il profilo storico-istituzionale del Consorzio stradale Caldonazzo - Monterovere.

508 fondo Consorzio segretarile tra Caldonazzo e Calceranica, [1948] - 1953

1 busta (1 fascicolo e 1 registro)

Soggetti produttori Consorzio segretarile tra Caldonazzo e Calceranica, 1948 marzo 3 - 1953 novembre 30

Contenuto L'archivio del consorzio segretarile tra Caldonazzo e Calceranica costituisce un fondo aggregato all'archivio comunale di Caldonazzo e comprende documentazione del 1953. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

509 serie 1 Verbali di deliberazione, 1953

18.1. n.1. b.1-2 . Verbale di deliberazione - copia 1953 settembre 12 Fascicolo Note I verbali delle deliberazioni del consorzio segretarile: nn.1-2, 1953 settembre 12; si conservano nel registro dei verbali delle deliberazioni del consorzio medico, sanitario di Caldonazzo, Calceranica e Centa, fondo archivistico: n.17, serie: n.2, n.2

510 serie 2 Carteggio ed atti, 1953

18.2. n.2. b.1-2 . Carteggio ed atti 1953 Contiene fra l'altro: scioglimento del consorzio Fascicolo

511

Ente Segretario comunale di Caldonazzo in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari 1924 -1967

Luoghi Caldonazzo

Archivi prodotti Fondo Segretario comunale in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 01/01/1924 - 31/12/1967

Storia In base all'art. 2 della legge 30 dicembre 1923, n.2814; all'articolo unico della legge 4 giugno 1931, n.659; al decreto legge 25 agosto 1932, n.1130 e ai sensi dell'art. 68 del R.D. 14.12.1933, n.1669 nei comuni dove non esiste un notaio o un ufficiale giudiziario i protesti cambiari possono essere levati dal segretario comunale. La prima attestazione presente in archivio, relativa a questa funzione del segretario comunale di Caldonazzo è del 1924, l'ultima, presente nell'archivio storico è del 1967.

Condizione giuridica Pubblico ufficiale. Le leggi di riferimento sono indicate sopra.

Funzioni, occupazioni e attività Le funzioni sono quelle di levare i protesti cambiari. Si tratta di un incarico personale che non coinvolge il comune come istituzione.

Struttura amministrativa Il segretario comunale, dietro autorizzazione del pretore competente per territorio, può servirsi del messo comunale.

Contesto generale Per lo svolgimento di questa funzione il segretario comunale ha rapporti con la Pretura competente per territorio, con aziende e istituti di credito.

512 fondo Segretario comunale in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1924 - 1967

2 buste (8 registri e 1 fascicolo)

Soggetti produttori Segretario comunale di Caldonazzo in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari, 1924 -1967

Contenuto L'archivio del segretario comunale in qualità di pubblico ufficiale che leva i protesti cambiari costituisce un fondo depositato nell'archivio comunale di Caldonazzo e comprende documentazione dal 1924 al 1967. Ciò perché, essendo l'incarico del segretario, in questa materia, di carattere personale senza il coinvolgimento del comune, il materiale prodotto non rientra nell'archivio comunale. Per i criteri di ordinamento e inventariazione, di scarto, per le condizioni di accesso e di utilizzazione si rinvia all'introduzione del presente inventario.

513 serie 1 Registri dei protesti, 1926 - 1967

19.1. n.1. b.1 . Registri dei protesti cambiari 1926 novembre 3 - 1967 novembre 27 Si tratta di 8 registri Busta

514 serie 2 Protesti cambiari, 1924 - 1961

19.2. n.2. b.2 . Protesti cambiari 1924 - 1961 Busta

515