Comunità Montana Valtellina di

GliGli AlpeggiAlpeggi delladella ComunitàComunità MontanaMontana ValtellinaValtellina didi SondrioSondrio Ideazione: Ufficio Agricoltura e Foreste Comunità Montana Valtellina di Sondrio

Impostazione, testi e cartografie: Giampaolo Della Marianna Fausto Gusmeroli Cristian Puccio

Fotografie: Archivio Comunità Montana Archivio Fondazione Fojanini Matteo Pozzi Gianfranco Scieghi

Progetto grafico e impaginazione: Tipolitografia Ignizio Indice 5 Presentazione

7 Introduzione

11 Uno sguardo d’insieme

17 Gli alpeggi del territorio dei Comuni di:

79 Gli alpeggi del territorio dei Comuni di: Sondrio (versante Retico)

133 Gli alpeggi del territorio dei Comuni di: Ponte in Valtellina (versante Orobico) Castello dell’Acqua

198 Quadro di sintesi

Indice 200 Allegati cartografici 4 Presentazione

E’ con grande piacere che proponiamo quest’opera dedicata agli alpeggi del com- prensorio della Comunità Montana Valtellina di Sondrio. Un piacere che nasce anzitutto dal legame affettivo e culturale che unisce le popo- lazioni di montagna alla propria terra e alla propria storia. “L’andare ai monti” nella stagione estiva, al seguito delle mandrie, è ora esperienza circoscritta ad una minoranza di tenaci montanari, ma in un passato non troppo lontano accomunava tantissimi valligiani. I colori dei pascoli, il suono dei campanacci, l’odore del latte, la polenta sul fuoco... ma anche le fatiche, i sacrifici, le paure, la precarietà della vita compongono così un bagaglio identitario di cui la memoria collettiva conser- va traccia vivissima. Ma, più pragmaticamente, il piacere trova anche fondamento nella consapevolezza dei benefici che l’attività pastorale è in grado di riversare sul territorio. Sappiamo oggi riconoscere il valore della presenza dell’uomo-pastore nei riguardi della pre- venzione degli eventi calamitosi, della conservazione del paesaggio in quelle forme divenute ormai archetipi nell’immaginario , del potenziamento della bio- diversità vegetale e animale, della tutela del patrimonio venatorio, della sopravvi- venza di segni identitari ed abilità materiali. Giustificati e doverosi sono dunque gli sforzi profusi in questi anni dalle istituzioni pubbliche per arginare la crisi nella quale, ormai da tempo, si dibatte il comparto. Gli interventi di miglioramento strutturale e infrastrutturale delle malghe non hanno certamente potuto invertire la tendenza negativa, ma hanno senz’altro con- tribuito a limitarne gli effetti. In futuro si dovrà proseguire con crescente convin- zione e impegno lungo la strada intrapresa, ricercando le possibili sinergie con gli altri settori economici, turismo in particolare. L’opera che presentiamo mira a far conoscere questa realtà, il suo fascino e i suoi problemi. Essa raccoglie le informazioni relative a un censimento realizzato dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio per conto della Regione Lombardia (Pro- getto SIALP - Sistema Informativo Alpeggi - Regione Lombardia), ordinate e com- mentate dalla Fondazione Fojanini di Studi Superiori. Un grazie a loro e soprattutto a quanti, perpetuando l’antico mestiere del pastore, ci richiamano antichi valori e mantengono un ambiente di straordinaria bellezza.

Il Presidente L’Assessore all’Agricoltura Dott. Aldo Faggi Geometra Giovanni Negri

Presentazione

5 6 Introduzione

Nei comprensori alpini, l’economia zootecnica si è sempre dovuta misurare con un pesante disavanzo alimentare che, oltre ad aver creato dipendenza dal mercato esterno, ha concorso a determinare una storica situazione di debolezza strutturale del sistema. L’affannosa ricerca di foraggio è la causa prima degli interventi di deforestazione e dissodamento compiuti in passato su consistenti aree di territorio. La fascia dei maggenghi di mezza costa e larga parte degli alti pascoli, espressioni, con i prati di fondo- valle, tra le più significative del processo di antropizzazione della montagna, nascono proprio dal biso- gno di ampliare la base alimentare, rendendo più solida ed economica la gestione della stalla. Una vasta documentazione di carattere politico-amministrativo attesta, in particolare, la centralità della questio- ne del rapporto tra il bosco e l’attività pastorale negli ultimi due secoli, questione che vide una contrap- posizione, talvolta molto aspra, tra le amministrazioni comunali e le istituzioni centrali, le une preoc- cupate di salvaguardare, con i diritti di pascolamento, gli interessi vitali delle popolazioni indigene, gli altri di evitare i danni che la distruzione o l’utilizzo del bosco potevano arrecare alla stabilità dei versan- ti e al regime idrico dei corsi d’acqua. E’ a partire dalla metà circa del secolo scorso, ossia in coincidenza con lo sviluppo industriale del dopoguerra, e per tutti i decenni successivi, che la pratica alpicolturale e in generale tutto il comparto zootecnico sono investiti da una grave recessione. Non v’è dubbio che all’origine si pongano anzitutto i profondi mutamenti nel costume di vita portati dai fenomeni dell’industrializzazione e dell’urbanesi- mo. L’affermarsi di nuove categorie di pensiero e nuovi modelli sociali relega la civiltà contadina, fino ad allora dominante, a un ruolo di assoluta marginalità, spezzando inoltre quel legame con il territorio imposto dalla necessità di sfruttare ogni lembo di terra seguendo la scansione delle stagioni. Ma l’alpicoltura, con tutto il settore primario, paga altresì una marginalità politica, dovuta in parte al venir meno della sua rilevanza occupazionale e reddituale, cui non è estranea neppure l’incapacità delle classi dirigenti succedutesi nei vari livelli di governo a comprenderne appieno la funzione strategica o, quan- tomeno, a dare concretezza alle buone intenzioni. Gli aiuti pubblici sono così convogliati prioritaria- mente su altri comparti. Tra le cause di carattere più propriamente tecnico, occorre considerare da un lato i progressi ottenuti dall’opera di selezione genetica sulle prestazioni produttive del bestiame e le conseguenti difficoltà di adattamento all’ambiente alpestre; dall’altro un processo di accentramento aziendale che determina il sorgere di unità dimensionalmente più valide, ma omologate a modelli organizzativi avulsi dalla tradizione alpina. L’alpeggio, un tempo fondamentale per assicurare al bestia- me robustezza e salute, dove non supportato adeguatamente va smarrendo queste sue funzioni, dive- nendo poco compatibile con un razionale e moderno sistema di allevamento.

Nell’intero arco alpino italiano, nel quarantennio che va dalla metà del secolo agli inizi degli anni novanta, si stima una riduzione dell’attività pastorale del 50-60%. Nelle Alpi lombarde la recessione segna il picco massimo negli anni sessanta e settanta, in particolare nel quinquennio ’65-’70. Nel 1971, su un complesso di 911 alpeggi che costituivano il patrimonio pastorale di inizio secolo, quelli completamente abbandonati erano già 144 (16 %) e di questi ben il 75% lo erano stati nel quinquen-

Introduzione nio sopraindicato. Nel periodo successivo il trend negativo prosegue e nell’anno 2000 gli alpeggi attivi sono ridotti a 669, con un ulte- riore decremento, dunque, del Alpeggi e superfici (ha) - Provincia di Sondrio 14%, che fa salire al 27% l’abban- Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) dono complessivo. Numero 290 264 -9.0 Per la Provincia di Sondrio, il fe- Superficie complessiva 113717 101288 -10.9 nomeno può essere indagato in Superficie produttiva 78183 46568 -40.4 modo dettagliato nell’ultimo ven- Foreste e brughiere 13499 13929 +3.2 tennio, in base a due censimenti effettuati negli anni 1978-80 e Superficie foraggera 64684 32639 -49.5 2000, rispettivamente dal Servizio Prati 234 202 -13.7 Provinciale Agricoltura-Foreste- Pascoli nudi 40940 23536 -42.5 Alimentazione di Sondrio e dalla Praterie arborate o inarbustite 23510 8901 -62.1 Regione Lombardia. Nonostante la già segnalata gravissima reces-

7 Introduzione

Bestiame monticato (UBA) - Provincia di Sondrio sione dei decenni precedenti, 26 alpi, un decimo del totale, vengo- Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) no ulteriormente abbandonate, Bovini (n) 20475 13014 -36.4 facendo scendere il patrimonio Equini (n) 480 621 +29.4 malghivo a 264 unità e la superfi- Ovini (n) 6616 3873 -41.5 cie complessiva da 113500 ettari a Caprini (n) 5274 4902 -7.1 101500 (- 11%). Anche nelle mal- Suini (n) 1850 492 -73.4 ghe attive diminuisce comunque la UBA totali (n) 19455 13713 -29.5 superficie utilizzata, come si desu- me dal vistoso calo che questa evi- denzia sull’intero sistema: da Carichi bestiame (UBA) - Provincia di Sondrio 64500 a 32500 ettari! L’erosione interessa le praterie vere e proprie Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) per una quota di 17500 ettari Per alpeggio 83.1 51.9 -37.5 (-43%) e i pascoli già in fase di Per unità di superficie foraggera 0.3 0.42 +40.0 strutturazione legnosa per una Per unità di superficie a pascolo nudo 0.47 0.59 +25.5 quota di 14500 ettari (- 62%). Il bestiame monticato si contrae, in termini di UBA1, del 30%, os- sia da 19500 a 13700 unità. Tutte le categorie animali, tranne gli equini, seguono la tendenza negativa. I bovini, la tipologia nettamente prevalente, subiscono un ridimensionamento del 36%, che ne sminu- isce leggermente l’importanza re- lativa, mentre non muta il rappor- Provincia di Sondrio to tra vacche da latte e giovane be- Incidenza del bestiame bovino monticato sul totale (UBA) stiame. Se il carico animale si as- sottiglia di ben 31 UBA in media Anni 1978/80 Anno 2000 per alpeggio, incrementa invece 20475 (57%) 13014 (43%) del 40% e 25% in rapporto alla superficie foraggera (insieme del- le formazioni erbose e delle prate- rie inarbustite e arborate) e ai soli pascoli nudi. Ciò conferma la ten- denza ad abbandonare i distretti 15644 (43%) 17386 (57%) pascolivi più decentrati e scomo- Monticato Non monticato di, concentrando le mandrie nelle aree più vocate e accessibili, in ri- posta alle carenze di manodopera e alla necessità di garantire adeguati livelli di ingestione alimentare a soggetti sempre più produttivi ed esigenti. Rispetto al patrimonio bovino della provincia, la quota di capi monticati scende dal 57% al 43%, dimostrando il progressivo Produzioni di latte bovino - Provincia di Sondrio allontanamento degli allevatori Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) dalla pratica pastorale. Nonostan- Totale (t) 3772 4475 +18.7 te il calo, la produzione di latte in Per alpeggio (t) 13 17 +30.8 alpe incrementa, in virtù del con- Per UBA (kg) 194 326 +68.0 siderevole progresso genetico. La produzione media per vacca al- Per vacca (kg) 322 602 +87.0 peggiata passa da 322 a 602 kg (+87%), determinando un aumen- to di quasi il 20% nella disponibi- Personale - Provincia di Sondrio lità complessiva di latte in malga. Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) La disaffezione verso la pratica pa- Totale (n) 1278 777 -39.2 storale affiora anche dall’andamen- Femmine (n) 209 210 +0.5 to dai dati relativi al personale. Età media (anni) 32 45 +40.6 1) Unità Bestiame Adulte o capi grossi. Anziani > 60 anni (n) 75 167 +122.7 Un bovino di età inferiore ai 2 anni equivale a 0.6 UBA, un ovi-caprino a 0.15 UBA.

8 Introduzione

Carichi lavorativi - Provincia di Sondrio Gli addetti in alpe passano da 1278 a 777 unità (- 40%), con aumenti Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) dell’incidenza della forza lavoro Addetti per alpeggio (n) 4.41 2.94 -33.3 femminile dal 16 al 27% e degli UBA per addetto (n) 15.2 17.6 +15.8 anziani ultrasessantenni dal 6 al Vacche per addetto (n) 9.2 9.6 +4.3 22%. L’età media degli addetti lie- Latte per addetto ( kg) 3040 6090 +100.3 vita così da 32 a 45 anni e la co- munità sociale dell’alpeggio, che mediamente contava 4.5 individui, Infrastrutture e attrezzature - Provincia di Sondrio è ora composta da meno di tre per- sone. In termini di carico lavorati- Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) vo si viene a determinare un ag- Alpeggi con rotabile di accesso (n) 87 135 +55.2 gravio di 2.3 UBA per addetto (da Alpeggi con mungitrice (n) 7 108 +1442.9 15.1 a 17.4 UBA), equivalente ad Alpeggi con caldaia a vapore (n) 3 8 +166.7 un raddoppio netto del latte trat- tato (da 3000 a 6000 kg). Difficile è per altro stabilire se l’impegno ef- Alpeggi e superfici (ha) - Comunità Montana di Sondrio fettivo sia aumentato, stante il mi- glioramento generale delle condi- Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) zioni di lavoro ed il progresso tec- Numero 70 44 -37.1 nologico avutosi in molte realtà. Si- Superficie complessiva 27037 18455 -31.7 gnificative sono al riguardo le di- Superficie produttiva 16629 12069 -27.4 sponibilità di attrezzature mecca- Foreste e brughiere 4734 5643 +19.2 niche per la mungitura del latte e Superficie foraggera 11895 6426 -46.0 di energia elettrica, un tempo li- Pascoli nudi 4851 3976 -18.0 mitate a pochissime malghe, ora Praterie arborate o inarbustite 7044 2450 -65.2 estese a più di un centinaio. Altrettanto importante va ritenu- to il potenziamento del sistema via- rio, grazie al quale le alpi accessi- Bestiame monticato (UBA) - Comunità Montana di Sondrio bili con mezzi a motore passano nel Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) ventennio da 87 a 135 (+ 55%). Bovini (n) 3863 2605 -32.6 Equini (n) 94 122 +29.8 Il trend negativo presenta toni leg- Ovini (n) 71 57 -19.7 germente più sfumati nel com- Caprini (n) 42 185 +340.5 prensorio della Comunità Monta- Suini (n) 61 15 -75.4 na di Sondrio. Sebbene le 26 uni- UBA totali (n) 4131 2984 -27.8 tà d’alpeggio perse a livello provin- ciale nel ventennio appartengano tutte a questo territorio (delle 70 di allora ne rimangono infatti solo Carichi bestiame (UBA) - Comunità Montana di Sondrio 44), la superficie foraggera, e so- Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) prattutto le praterie nude, diminu- Per alpeggio 59 67.5 +14.4 iscono complessivamente in misu- Per unità di superficie foraggera 0.35 0.4 +14.3 ra inferiore: - 38% e - 18% nel- Per unità di superficie a pascolo nudo 0.85 0.75 -11.8 l’ordine. Questa situazione è lega- ta al fatto che molte unità non ven- gono del tutto abbandonate, ben- Produzioni di latte bovino - Comunità Montana di Sondrio sì accorpate ad altri alpeggi. Le UBA monticate subiscono di con- Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) seguenza un ridimensionamento Totale (t) 934 1119 +19.7 non molto differente da quello ge- Per alpeggio (t) 13 25 +91.0 nerale, imputabile però esclusiva- Per UBA (kg) 226 375 +65.9 mente ai bovini, agli ovini e ai su- Per vacca (kg) 331 626 +89.1 ini, dato che equini e caprini au- mentano invece di consistenza. Il

9 Introduzione

Personale - Comunità Montana di Sondrio carico per malga, contrariamente al contesto provinciale, cresce in Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) media di 8 UBA, come cresce il Totale (n) 347 164 -52.7 carico per unità di superficie fo- Femmine (n) 51 32 -37.3 raggera (+ 0.05 UBA), mentre cala Età media (anni) 34.5 43 +24.6 quello riferito alle sole formazioni Anziani > 60 anni (n) 31 26 -16.1 erbacee (- 0.05 UBA) che, in ogni caso, si mantiene nettamente su- periore al dato provinciale. La pro- Carichi lavorativi - Comunità Montana di Sondrio duzione complessiva di latte e la produttività media per UBA e per Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) vacca mostrano miglioramenti as- Addetti per alpeggio (n) 4.96 3.72 -25.0 solutamente in linea con il qua- UBA per addetto (n) 11.9 18.2 +52.9 dro generale. Vacche per addetto (n) 8.13 10.9 +34.1 Anche in media alpeggio, la dispo- Latte per addetto ( kg) 2693 5697 +111.5 nibilità di latte incrementa, ma a ritmi più blandi. Circa la comunità umana, malgra- Infrastrutture e attrezzature - Comunità Montana di Sondrio do risulti più marcato l’abbando- no (- 53% di addetti), lo scenario Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) appare globalmente meno fosco. Alpeggi con rotabile di accesso (n) 11 38 +245.5 L’età media e la percentuale di an- Alpeggi con mungitrice (n) 0 18 ? ziani, in origine più sfavorevoli, Alpeggi con caldaia a vapore (n) 0 1 ? s’innalzano con minore intensità, Alpeggi con energia elettrica (n) 0 16 ? assestandosi su indici inferiori. Solo per la componente femmini- le si ha un’evoluzione peggiore. Il nucleo di malga si impoverisce mediamente di 1.2 unità, allargando comunque la forbice con il dato provinciale. Per contro, si appesantiscono maggiormente i carichi lavorativi, riportando il sistema in media generale. I ragguardevoli progressi nella dotazione viaria collocano il comprensorio in posizione di assoluto privilegio (87% delle malghe servite), mentre per le attrezzature di mungitura e lavorazione del latte si ha sostanziale uniformità. Molteplici sono le conseguenze di questa recessione. A livello produttivo si deve considerare una per- dita di risorse foraggere di basso costo, costruite in secoli e secoli di fatiche. A livello ecologico si ha una riduzione della biodiversità vegetale e animale, sia specifica sia di ecosistemi. A livello paesaggistico, una chiusura degli spazi aperti, con diminuzione del valore estetico e della fruibilità. A livello protetti- vo, un aumento dei rischi di incendi, slavine e movimenti franosi. A livello storico-culturale, infine, la compromissione di un prezioso patrimonio di esperienze, abilità e segni identitari. In definitiva, un profondo e preoccupante impoverimento del territorio, tanto più grave quanto più le politiche di sviluppo sembrano orientarsi verso l’attività turistica, ossia verso un segmento che ha nell’ambiente e nel paesaggio gli insostituibili capisaldi. Come porre argine a questo degrado? La complessità delle cause in gioco obbliga naturalmente ad articolare le azioni, prestando attenzione a tutti gli aspetti coinvolti. Occorre anzitutto riconoscere all’attività pastorale quella funzione extra-produttiva che va dalla protezione ambientale e territoriale alla valorizzazione paesaggistica. E’ necessario poi migliorare ulteriormente la qualità della vita dell’uo- mo, tanto rispetto alla fruibilità abitativa e alle sicurezze sociali, quanto al lavoro. Altrettanto necessa- rio è migliorare l’alpeggio sotto il profilo agro-zootecnico, innovando i sistemi di governo del pascolo, ripristinando una buona composizione floristica e adeguando le condizioni di ospitalità alle accresciu- te necessità del bestiame, così come è necessario tutelare e valorizzare le produzioni casearie, esaltando- ne le prerogative di tipicità e inimitabilità. Ma, probabilmente, lo sforzo maggiore va posto nella rivalutazione della cultura contadino-montanara, ossia nel recupero di quei valori, come la sobrietà, la capacità di programmare con prudenza e saggezza il futuro, di convivere con gli imprevisti, la tenacia, il senso di appartenenza a una comunità, il legame con la propria terra, sui quali si è costruita la civiltà alpina. L’agricoltore-pastore non deve, come ora, sentirsi quasi corpo estraneo alla società, ma esserne elemento fondante: è uno sforzo di revisione cui, per primo, egli stesso deve assoggettarsi, per acquisire coscienza di sé e di ciò che può rappresentare per la collettività.

10 Uno sguardo d’insieme

Uno sguardo d’insieme

Gli alpeggi del comprensorio del- Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio la Comunità Montana Valtellina Ripartizione in classi di superficie complessiva (ha) di Sondrio si estendono lungo le da 201 a 400 catene Retica e Orobica e nelle 12 (27%) fino a 200 valli laterali che vi penetrano, nella 14 (32%) fascia vegetazionale delle foreste di da 401 a 600 conifere, brughiere di ericacee e 6 (14%) praterie nivali, racchiusa tra i 1500 e i 2600 m s.l.m.. Il sistema è at- tualmente articolato su 44 mal- da 601 a 800 ghe, di cui 38 accessibili con stra- > di 1000 da 801 a 1000 5 (11%) 4 (9%) da rotabile, localizzate in 18 dei 3 (7%) 23 comuni che costituiscono il territorio. Solo i comuni di Ca- Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio spoggio, Colorina, Faedo Valtel- Ripartizione della superficie totale (ha) lino, e ne sono privi. La proprietà è in larga Sup. foraggera prevalenza comunale (35 malghe), 6481 (35%) ciò che ha permesso di realizzare negli ultimi decenni molti inter-

venti di miglioramento struttura- Brughiera le ed infrastrutturale. 1525 (8%) Nell’insieme, gli alpeggi occupa- Improduttivo no 18500 ettari di superficie, quasi 6249 (34%) Bosco un quarto del territorio della co- 4200 (23%) munità montana. La superficie media è di 420 ettari. Nel loro pe- rimetro comprendono aree boscate, pascoli e brughiere (la componente produttiva), unitamente a zone non ricoperte da vegetazione (componente improduttiva). La superficie foraggera (pascoli nudi, praterie inarbustite e praterie arborate) insiste su poco più di un terzo dell’intero sviluppo; leggermen- te inferiore è il dominio forestale-arbustivo. Nell’ambito delle praterie si possono riconoscere, in base

Uno sguardo d’insieme alla composizione floristica, alla fisionomia e alla struttura delle cotiche, diverse tipologie. Una classificazione piuttosto grossolana, ma utile sotto il profilo pastorale, ne identifica semplicemente quattro: i pa- scoli magri, i pascoli grassi, i pascoli umidi e i pascoli dei ri- posi. I primi, di modesto va- lore pastorale, interessano ben il 43% della superficie forag- gera. In essi confluiscono le compagini dei substrati sotti- li, immaturi e secchi dei pen- dii, in particolare le cotiche a dominanza di cervino (Nardus stricta), un’erba dura e pun- gente, poco o nulla gradita al bestiame. I pascoli grassi costi- Pascolo magro (Archivio Fondazione Fojanini) tuiscono il 13% della superfi-

11 Uno sguardo d’insieme

Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio cie pascoliva del comprensorio. Dislocati di Ripartizione della superficie pascoliva (ha) norma in distretti pianeggianti, su suoli pro- fondi, fertili e idratati, annoverano le forma- P. magri zioni più pregiate e produttive, ricche di spe- 2771 (43%) cie foraggere. I pascoli umidi e dei riposi han- no una diffusione molto più ristretta. I primi

P. u m i d i si rinvengono nelle aree pianeggianti ad accu- 278 (4%) mulo idrico e rivestono quasi solo significato ambientale, ospitando specie igrofile esclusi-

P. cespugliati P. grassi ve (eriofori, carici e giunchi), rifiutate dagli 1965 (30%) 846 (13%) animali. La vegetazione dei riposi, anch’essa a P. dei riposi P. arborati 104 (2%) valore pastorale pressoché nullo, s’imposta in 524 (8%) prossimità delle baite e dei ricoveri, nei luoghi di sosta delle mandrie. Le massicce deposizioni organiche favorisco- Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio Distribuzione in classi di tipologia di conduzione no l’espansione di poche specie resistenti alle elevate concentrazioni di azoto, tra cui in par- ticolare il romice alpino. La conduzione delle malghe è demandata prin-

Affitti cipalmente ad affittuari. Più raramente sono i 31 (71%) proprietari privati a gestirle direttamente o, nelle malghe pubbliche, i beneficiari di anti- chi usi civici di pascolo, stallatico e legnatico. Usi civici 8 (18%) Queste ultime forme di godimento sono state causa in passato di non pochi problemi, allor- ché i numerosi titolari gestivano promiscua- Proprietà 5 (11%) mente l’alpeggio, ma il più delle volte in ma- niera separata, con enorme dispendio di ma- nodopera, abnorme proliferazione di fabbri- Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio cati e spreco di pascolo. Distribuzione in classi di durata della monticazione (giorni) Oggi, la riduzione del numero degli aventi diritto ha quasi del tutto risolto il problema. La monticazione avviene nei mesi estivi e si prolunga mediamente per 81 giorni, superan- da 61 a 90 28 (64%) do però nel 27% dei casi i tre mesi. La lunga permanenza è resa possibile dalla forte escur- sione altimetrica (564 m in media, con un > 90 minimo di 100 m ed un massimo di 1200 m), 12 (27%) che consente un razionale utilizzo della risor- sa foraggera. Se, infatti, un forte dislivello può fino a 60 4 (9%) sembrare per taluni aspetti negativo, perché indice, a esempio, di presumibile ripidezza dei versanti, è tuttavia la condizione indispensa- Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio bile per poter pascolare l’erba nel giusto sta- Distribuzione in classi di escursione altimetrica (m/slm) dio di maturazione, quando cioè è gia ben svi- luppata ma ancora altamente digeribile, a tut- to vantaggio degli animali, delle potenzialità di carico e delle cotiche stesse. Il bestiame ospi- da 301 a 600 tato proviene da 253 allevamenti, per la quasi 24 (54%) totalità del comprensorio. Le UBA sono com- da 601 a 900 plessivamente 3000, delle quali poco meno del 10 (23%) 90% bovini da latte. La quota restante com- prende ovi-caprini, equini e suini. Tra i bovi- fino a 300 ni, principalmente di razza Bruna, le vacche 6 (14%) > 900 4 (9%) da latte sfiorano il 70% delle UBA (1800 capi). Il carico medio per malga è di 67 UBA, con

12 Uno sguardo d’insieme

Pascolo grasso (Archivio Fondazione Fojanini) - In basso: Pascolo umido (Archivio Fondazione Fojanini)

13 Uno sguardo d’insieme

Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio punte estreme inferiori alle 25 UBA e supe- Animali monticati (n capi) riori alle 150. Il carico riferito alla superficie foraggera è in media di 0.4 UBA a ettaro, men- Suini tre quello relativo alle sole formazioni erba- cee è di 0.75. Ogni UBA dispone quindi me- Ovini diamente di 2.5 ettari di superficie foraggera, Caprini della quale poco più della metà a pascolo nudo. Il dato di per sé può essere considerato Equini Bovini corretto ai fini di una buona alimentazione del bestiame e della conservazione delle coti- che, se non fosse che, come già segnalato, na- 0 1000 2000 3000 sconde spesso un utilizzo molto disomogeneo delle superfici: eccessivo nelle sezioni più co- mode e fertili, troppo blando in quelle più Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio Ripartizione animali monticati (UBA) periferiche e magre. Il rischio è di innescare processi, rispettiva- mente, di degrado da sovrasfruttamento (im- Bovini poverimento floristico, denudamenti ed ero- 2605 (87%) sione) e di chiusura dello spazio per ritorno di vegetazione legnosa. Il bestiame fornisce una produzione comples- siva di 1233 t di latte, 91% bovino e 9% ca- Equini prino. In 18 alpeggi la mungitura è eseguita 122 (4%) Caprini meccanicamente e un alpeggio è caricato con Suini Ovini 185 (6%) 15 (1%) 57 (2%) solo animali non lattiferi. Due malghe dispon- gono di solo latte caprino.

La produzione media per mal- ga è di 28 t, per vacca di 626 kg e 7.8 kg rispettivamente nel- l’intera stagione e su base gior- naliera. Dalla lavorazione si ot- tengono 52 t di formaggi gras- si, 41 t di semigrassi, 11 t di burro, 18 t di ricotta e 16 t di formaggi caprini. Le tecnologie e attrezzature casearie sono quelle tradizionali. In un solo caso è disponibile una caldaia a vapore; per il resto sono ancora utilizzate le caldaie in rame con riscaldamento a legna o a gas. Il latte non subisce processi di pa- storizzazione, conservando così le microflore lattiche tipiche dell’ambiente, responsabili di molti dei caratteri organolettici peculiari dei prodotti di malga. Il personale conta globalmente 164 unità, un quinto delle qua- li di sesso femminile. L’età me- dia è 43 anni, con tuttavia un’incidenza non trascurabile delle fasce anziane e giovanili: gli ultrasessantenni e i soggetti con meno di vent’anni sono in- Pascolo dei riposi (Archivio Fondazione Fojanini)

14 Uno sguardo d’insieme

Pascolo inarbustito e arborato (Archivio Fondazione Fojanini)

fatti, nell’ordine, 22 (13%) e 33 Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio (20%). Ad ogni addetto viene a Ripartizione animali bovini monticati (UBA) corrispondere un carico di 18 UBA, 11 delle quali bovine adulte, ed una produzione di lat- te di quasi 6 t. La comunità di malga è composta in media da Vacche da latte Altri bovini 1767 (68%) adulti 3.7 membri. Nelle realtà isola- 396 (15%) te, prive di flussi turistici, sem- bra essere questa un’entità trop- po ridotta per garantite quella varietà di rapporti interpersonali Tori Bovini giovani di cui una struttura sociale ha 12 (0,5%) 430 (17%) necessità. Sulla qualità della vita in alpe influiscono negativa- mente anche le condizioni abi- Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio tative e di lavoro, spesso non Distribuzione in classe di bestiame monticato (UBA) adeguate alle esigenze moderne. da 31 a 60 Molto esplicativo al riguardo è 20 (46%) il dato relativo alla disponibilità di energia elettrica, limitata a da 61 a 90 poco più di un terzo delle mal- 9 (20%) ghe. La presenza di attrattori tu- ristici, come rifugi, bivacchi e agriturismi, concorre senz’altro a rompere l’isolamento e rende- fino a 30 re più dignitosa la vita dei pa- 5 (11%) > 90 stori. Strutture di questo tipo si 10 (23%) riscontrano in 18 alpeggi.

15

GliGli alpeggialpeggi deidei ComuniComuni didi ChiesaChiesa inin ValmalencoValmalenco LanzadaLanzada 18 1. Alpe Vazzeda

Abitazione e caseificio della stazione Inferiore dell’Alpe Vazzeda (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: Dente di leone dei graniti (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Vazzeda insiste sul versante destro orografico della porzione terminale della Valle del Muretto, nella fascia altimetrica che va da 1850 a 2450 m s.l.m., su di una superficie di 215 ettari. Di proprietà privata, è articolata nelle stazioni Inferiore e Superiore. Vi si accede dall’insediamento di Chiareggio (1612 m s.l.m.), facilmente raggiungibile per mezzo della strada che sale da Chiesa in Valmalenco (960 m s.l.m.), passando per S. Giuseppe (1433 m s.l.m.). Lasciato Chiareggio, una pista a sinistra in località Casolari oltrepassa il torrente conducendo a Forbesina (1656 m s.l.m.). Una mulattiera sulla destra consente di risalire all’alpe. Nella stazione Inferio- re, posta al piede dell’alpeggio, vi è un distretto di pascoli grassi e pascoli cespugliati, sovrastati da ampi boschi di resinose, all’interno dei quali si aprono radure e la stazione Superiore. Nelle aree laterali dell’al- pe si osservano boschi misti, mentre tutta la sezione compresa tra i 2250 ed i 2400 m s.l.m. è caratteriz- zata da praterie magre, chiuse superiormente da zone improduttive. La superficie foraggera è di 78 ettari, mentre bosco e improduttivi occupano rispettivamente 64 e 74 ettari.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 41 2 2 Altri bovini adulti 20 3 3 Bovini giovani 15 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 70 01020 30 40 50 UBA totali 70

Alpe Vazzeda

19 Alpe Vazzeda

1500 Prodotti (kg)

1200 1 Latte bovino 15000 2 Latte ovino 0 900 3 Latte caprino 0

x 10 4 Formaggio grasso 15000 600 5 Formaggio semigrasso 0 300 6 Burro 0 7 Ricotta 0 0 123 4 567 8 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è caricato direttamente dai com- proprietari. La man- dria comprende una quarantina di vacche da latte e 35 capi im- produttivi, per 70 UBA complessive. Il pascolo è regolamen- tato, con la mandria suddivisa in gruppi. Il latte è trasformato in formaggio Bitto. LE STRUTTURE La stazione Inferiore, a 1855 m s.l.m., è co- Alpe Vazzeda (Archivio Comunità Montana di Sondrio) stituita da un discre- to numero di edifici, di cui tre ad uso rurale: due destinati a magazzino di stagionatura del formaggio e uno a triplice uso abitativo-caseificio-ricovero animale. Nella stazione Superiore, a 2035 m s.l.m., sono presenti diversi ruderi ed edifici inagibili e due fabbricati attivi, utilizzati saltuariamente dai pastori come abitazione e ricovero per gli animali. Il loro stato conser- vativo è per altro cattivo.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 64,5 Pascolo umido 0,7 30% 35% Pascolo grasso 2,4 Pascolo dei riposi 0,6 Pascolo arborato 4,4 Pascolo cespugliato 4,8 0% Cespuglieto non pascolabile 0,0 1% Bosco a conifere 42,3 0% 2% Bosco a latifoglie 0,0 2% Bosco misto 21,4 10% Specchio d'acqua 0,0 20% Improduttivo 73,9 Totale superficie 215,1

20 Alpe Vazzeda

21 22 2. Alpe Oro

Il nucleo insediativo della stazione Oro (M. Pozzi) Pagina a fianco: fino a non molto tempo fa i caseifici in malga erano così. Le normative vigenti impongono ora condizioni igieniche più rigorose (Archivio Fondazione Fojanini) IL TERRITORIO Collocata sul versante orografico sinistro della Valle del Muretto, l’alpe Oro abbraccia una superficie di 150 ettari, da una quota di 1875 m s.l.m. a 2350 m. Di proprietà privata, è costituita dalle stazioni Pian Lazzer e Oro. Vi si accede dall’insediamento di Chiareggio (1612 m s.l.m.), facilmente raggiungibile per mezzo della strada che sale da Chiesa in Valmalenco (960 m s.l.m.), passando per S. Giuseppe (1433 m s.l.m.). Lasciato Chiareggio, una pista a destra in località Casolari si immette nella valle e raggiunge la malga. La parte bassa del versante sinistro del solco vallivo non è eccessivamente impervia. Boschi di conifere, con radure di pascolo di buona qualità, caratterizzano il distretto. Più a monte le pendenze si accentuano e i pascoli, più magri, occupano le sezioni superiori, sfumando nelle soprastanti aree improduttive. Nelle zone più pianeggianti e di compluvio delle acque è presente vegetazione umida di interesse naturalistico. La superficie pascoliva ammonta a 50 ettari, 67 sono gli ettari di bosco e 34 gli improduttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 34 2 2 Altri bovini adulti 3 3 3 Bovini giovani 8 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 42 0 5 10 15 20 25 30 35 UBA totali 42

Alpe Oro

23 Alpe Oro

1200 Prodotti (kg) 1000 1 Latte bovino 10700 800 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 600

x 10 4 Formaggio grasso 0 400 5 Formaggio semigrasso 900 200 6 Burro 100 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è caricata dai proprietari, che vi conducono 42 UBA, ossia 34 vac- che da latte ed una decina di capi im- produttivi. La mandria è suddivisa in gruppi, in modo da utilizzare al me- glio le varie sezioni di pascolo. Il latte prodotto è trasformato in formaggio semigrasso e burro. LE STRUTTURE La stazione Pian Lazzer, a 1875 m s.l.m., comprende sette edifici, di cui due ab- bandonati. Il casello del latte ed i due ricoveri per gli animali presentano ti- Il caseificio della stazione Oro (Archivio Fondazione Fojanini)

pologia costruttiva originaria, mentre il caseificio e l’abitazione sono stati ammo- dernati. La stazione Oro, a 2010 m s.l.m., possiede un consistente patrimonio edi- lizio, in discrete condizioni statiche e fun- zionali. Le unità abitative e il ricovero animali sono stati oggetto di rifacimento e ristrutturazione. Gli altri stabili sono an- cora in muratura in pietra locale a secco, con copertura in piode.

Pascoli di buona qualità circondano la stazione Oro (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 23% Pascolo magro 40,5 27% Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 7,4 Pascolo dei riposi 1,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 0,0 Cespuglieto non pascolabile 0,0 5% Bosco a conifere 66,6 1% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 44% Improduttivo 34,5 Totale superficie 150,0

24 Alpe Oro

25 26 3. Alpi Laresini-Sissone e Sentieri-Zocca

Stazione Laresini (M. Pozzi) Pagina a fianco: i maiali sono spesso presenti in alpe, a essi è normalmente riservato il siero che residua dalla lavorazione del latte (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Le alpi Laresini-Sissone e Sentieri-Zocca sono dislocate in Val Sissone, sul versante in sinistra orografica della Val Ventina, dove coprono una superficie di 268 ettari compresa tra 1700 e 2200 m s.l.m. La malga Sentieri-Zocca appartiene al Comune di Sondrio, mentre Laresini-Sissone è di proprietà privata. En- trambe sono frazionate in due stazioni che portano i corrispondenti nomi degli alpeggi. Vi si accede dall’insediamento di Chiareggio (1612 m s.l.m.), facilmente raggiungibile per mezzo della strada che sale da Chiesa in Valmalenco (920 m s.l.m.), passando per S. Giuseppe (1433 m s.l.m.). Lasciato Chiareggio, una pista a sinistra in località Casolari oltrepassa il torrente Mallero, conducendo a Forbesina (1656 m s.l.m.), dove hanno sbocco la Val Sissone e la Val Ventina. Risalendo il pendio boscoso della Val Sissone si perviene a Laresini-Sissone. Proseguendo invece in direzione della Val Venti- na, una mulattiera conduce a Sentieri-Zocca. Il territorio presenta pendici ripide ricoperte da boschi di conifere. Le aree pascolive di buona qualità

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 17 2 2 Altri bovini adulti 2 3 3 Bovini giovani 7 4 4 Equini 2 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 23 0 5 10 15 20 UBA totali 25

Alpi Laresini-Sissone e Sentieri-Zocca

27 Alpi Laresini-Sissone e Sentieri-Zocca

1500 Prodotti (kg) 1200 1 Latte bovino 13400 2 Latte ovino 0 900 3 Latte caprino 0

x 10 4 Formaggio grasso 600 600 5 Formaggio semigrasso 600 300 6 Burro 50 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

sono modeste, limitate e contenute da bru- ghiere. Più estese sono le praterie magre e, alle quote estreme, le zone improdutti- ve. Sono presenti ecosistemi umidi di va- lore naturalistico. Il pascolo occupa com- plessivamente 53 ettari di territorio, il bo- sco di conifere 110 e gli improduttivi 105. L’ATTIVITA’ PASTORALE Gli alpeggi sono gestiti dai due proprieta- ri della malga Laresini-Sissone. La man- dria è composta da 17 vacche da latte, una decina di capi improduttivi e alcuni equi- ni, per un totale di 25 UBA. La mandria è suddivisa in gruppi e il pascolo è disci- plinato. Il latte è trasformato in formag- gio Bitto, formaggio semigrasso e burro, mentre il siero trova impiego come ali- mento per i suini. Stazione Sentieri (M. Pozzi) LE STRUTTURE A Laresini (1700 m s.l.m.) sorgono due abitazioni, in buone condizioni statiche e funzionali, e tre ricoveri per gli animali, in condizioni discrete. Sono inoltre presenti due fabbricati in disuso, un tempo destinati alla conservazione del latte e del formaggio. La stazione Sissone (2290 m s.l.m.) risulta abban- donata. Cinque ruderi e cinque stabili attivi costituiscono il patrimonio edilizio della stazione Sentieri (2050 m s.l.m.). L’unità destinata a usi domestici è una baracca in legno con copertura in lamiera, mentre le altre unità conservano l’architettura originaria, con murature d’ambito in pietra locale a secco e copertura in piode. Nella stazione Zocca (2190 m s.l.m.) sono presenti vari edifici in condizioni molto scadenti, compresi i due che vengono saltuariamente utilizzati come abitazione e ricovero animale.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 1% 1% 4% Prato 0,0 0% Pascolo magro 10,3 12% Pascolo umido 1,8 39% Pascolo grasso 3,7 2% Pascolo dei riposi 0,9 Pascolo arborato 31,0 Pascolo cespugliato 5,2 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 109,7 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 41% Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 104,7 Totale superficie 267,4

28 Alpi Laresini-Sissone e Sentieri-Zocca

29 30 4. Alpe Fora

Panoramica veduta dei pascoli della stazione Fora (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Campanula di Scheuchzer (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Fora si estende da una quota di 2000 m s.l.m. sino a 2400 m, su una superficie di 91 ettari, divisa nelle stazioni Fora e Ciaz. Appartiene a un gruppo di privati in comproprietà indivisa. Vi si accede dall’insediamento di S. Giuseppe (1433 m s.l.m.), percorrendo la carrozzabile che risale alla località Barchi. Prima di questa, sulla sinistra, una deviazione porta ai Prati della Costa, dove una strada chiusa al traffico conduce all’alpe Entova e quindi all’alpe Fora. Il piede dell’alpeggio è boscoso, ma subito sopra iniziano le praterie, che caratterizzano buona parte del territorio malghivo. La loro estensione è infatti di 67 ettari, contro i 13 del bosco e i 14 improduttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 47 2 2 Altri bovini adulti 6 3 3 Bovini giovani 9 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 58 0 1020304050 UBA totali 58

Alpe Fora

31 Alpe Fora

2500 Prodotti (kg) 2000 1 Latte bovino 21000 2 Latte ovino 0 1500 3 Latte caprino 0

x 10 4 Formaggio grasso 0 1000 x 10 5 Formaggio semigrasso 1500 500 6 Burro 180 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE I comproprietari gestiscono diretta- mente l’alpe. La mandria è compo- sta da una cinquantina di vacche da latte, una quindicina di capi impro- duttivi e alcuni suini, per un totale di 58 UBA. Il bestiame è suddiviso in gruppi di pascolo. Il latte prodot- to è trasformato in formaggio semi- grasso e burro, mentre il siero è de- stinato all’alimentazione dei suini.

Stazione Ciaz (Archivio Fondazione Fojanini)

LE STRUTTURE La stazione Fora, a 2050 m s.l.m., com- prende una quindicina di fabbricati, ora per la maggior parte abbandonati. I tre in uso ai pastori consistono in due ricoveri per gli animali e una baita de- stinata ad abitazione e lavorazione del latte. Nella stazione Ciaz, a 2230 m s.l.m., si rinvengono quattro struttu- re: un’abitazione, recentemente ristrut- turata, un ricovero per gli animali e due unità diroccate.

Baita della stazione Fora (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 16% Pascolo magro 40,1 44% Pascolo umido 12,8 Pascolo grasso 8,0 Pascolo dei riposi 2,0 10% Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 4,6 5% Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 9,1 2% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 9% Specchio d'acqua 0,0 14% Improduttivo 14,5 Totale superficie 91,0

32 Alpe Fora

33 34 5. Alpe Entova

I pascoli migliori circondano il nucleo insediativo della malga (M. Pozzi) Pagina a fianco: lago d’Entova nell’omonimo alpeggio (M. Pozzi)

IL TERRITORIO L’alpe Entova è situata nella valle percorsa dal torrente Entovasco, su di una superficie di circa 145 ettari, nella cintura racchiusa tra i 1960 e 2400 m s.l.m. Di proprietà del Comune di Chiesa in Valmalenco, vi si accede dall’insediamento di S. Giuseppe (1433 m s.l.m.) percorrendo la carrozzabile che risale alla località Barchi. Prima di questa, sulla sinistra, una deviazione porta ai Prati della Costa, dove una strada chiusa al traffico conduce all’alpe. I pascoli migliori circondano il nucleo insediativo della malga. Altri pascoli più magri e inarbustiti rive- stono i pendii, limitati soprattutto da boschi di conifere. Sono presenti anche nicchie di vegetazione umida di interesse ambientale. L’area pascoliva si estende su 67 ettari complessivi, il bosco su 48 e gli improduttivi su 29.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 34 2 2 Altri bovini adulti 6 3 3 Bovini giovani 6 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 44 0 5 10 15 20 25 30 35 UBA totali 44

Alpe Entova

35 Alpe Entova

2000 Prodotti (kg) 1 Latte bovino 16300 1500 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1000 4 Formaggio grasso 0 x 10 5 Formaggio semigrasso 1300 500 6 Burro 300 7 Ricotta 0 0 1234 5678 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La gestione dell’alpe è demandata a caricatori affittuari. Il bestiame monticato conta 44 UBA, date da 34 vacche da latte e una dozzina di capi improduttivi. La mandria è suddivisa in gruppi di pascolo. Il latte prodotto è trasformato in formaggio semigrasso e burro. LE STRUTTURE Il patrimonio strutturale della malga è posto a 1950 m s.l.m. e comprende un buon numero unità, solamente due delle quali in disuso. Gli stabili produttivi, in condizioni statiche e funzionali soddisfa- centi, sono stati interessati da interventi di ristrutturazione. Esternamente al casello del latte vi è un mulino idraulico.

Baita caratteristica (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 20% Pascolo magro 44,6 31% Pascolo umido 2,0 Pascolo grasso 5,1 0% Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 15,5 Cespuglieto non pascolabile 0,0 1% Bosco a conifere 48,1 4% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 33% 11% Specchio d'acqua 0,4 Improduttivo 28,9 Totale superficie 144,6

36 Alpe Entova

37 38 6. Alpe Roggione

Nucleo insediativo dalla malga (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Semprevivo di Wuolfen (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Roggione è ubicata nella fascia altimetrica compresa tra 1980 e 2050 m s.l.m., ai piedi del versante Ovest del Monte Roggione, su di una superficie di 86 ettari. Di proprietà del Comune di Chiesa in Valmalenco, è raggiungibile dall’insediamento di S. Giuseppe (1433 m s.l.m.) per mezzo della carrozzabile che risale alla località Barchi (1698 m s.l.m.). Una pista consente di superare il Lago Palù (1921 m s.l.m.) e il rifugio omonimo, arrivando ai piedi della malga. Il piede dell’alpeggio, sovrastante il Lago Palù, è dominato da pascoli magri. Seguono boschi di conifere sino agli insediamenti della malga, dove si incontrano i pascoli più pregiati. Superiormente prendono di nuovo il sopravvento le foreste e, in corrispondenza delle massime acclività, il territorio diviene del tutto improduttivo. Qua e là si osservano tratti di vegetazione umida. La superficie foraggera ricopre nell’in- sieme solo 15 ettari di superficie, 52 sono gli ettari a bosco e 19 gli improduttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 9 2 2 Altri bovini adulti 0 3 3 Bovini giovani 1 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 10 6 6 Ovini 0 UBA bovine 10 0246810 UBA totali 11

Alpe Roggione

39 Alpe Roggione

500 Prodotti (kg) 400 1 Latte bovino 4500 2 Latte ovino 0 300 3 Latte caprino 600

x 10 4 Formaggio grasso 340 200 5 Formaggio semigrasso 0 100 6 Burro 115 x 10 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 40

L’ATTIVITA’ PASTORALE La gestione dell’alpe è affidata a privati. La mandria consta di 11 UBA, ossia una decina di vacche da latte, altrettanti caprini e alcuni suini. Il bestiame è suddiviso in gruppi e il pascolo è disciplinato. Il latte è trasformato in formaggio grasso, burro e formaggio caprino, mentre il siero trova impiego come ali- mento per i suini. LE STRUTTURE Una decina di costruzioni compongono il nucleo insediativo della malga. Salvo che per il caseificio, recentemente ammodernato, le condizioni statiche e funzionali non sono però ottimali. La tipologia costruttiva è quella classica, con murature d’ambito in pietra locale a secco e copertura in piode.

Il Caseificio (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 0% 2% 0% 4% Prato 0,0 23% 7% Pascolo magro 0,3 Pascolo umido 3,8 3% Pascolo grasso 1,8 Pascolo dei riposi 0,4 Pascolo arborato 5,6 Pascolo cespugliato 2,8 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 51,7 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 61% Improduttivo 19,3 Totale superficie 85,7

40 Alpe Roggione

41 42 7. Alpi Palù e Campolungo

Alpe Palù (M. Pozzi) Pagina a fianco: Alpe Campolungo (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Le malghe Palù e Campolungo, rispettivamente di proprietà del Comune di Chiesa in Valmalenco e del Comune di Torre di Santa Maria, si estendendono da una quota di 1950 m s.l.m. a 2300 m, su di una superficie complessiva di 428 ettari. Il comprensorio ospita piste da sci, un bar ristorante, un agrituri- smo, il rifugio Palù e il rifugio Motta. La malga Palù è situata nella conca tra il Lago Palù, il Monte Roggione e il Monte Motta. Ad essa si accede dalla località Barchi di S. Giuseppe (1698 m s.l.m.) attraverso una gippabile che porta al rifugio Palù (1947 m s.l.m.) o salendo le ampie piste da sci sulle quali è ricavata una strada di servizio che raggiunge anche la malga di Campolungo, in Comune di Lanzada. Questa occupa il versante Nord-Est del Monte Motta e il versante Est del Monte Roggione. Un accesso alternativo è rappresentato dalla funivia di Chiesa in Valmalenco. Il territorio ha configurazione molto varia, con vaste estensioni di pascolo di buona qualità, pendici impervie improduttive e aree più dolci ricoperte da boschi di conifere brughiere. Sono presenti zone pianeggianti o depresse ad accumulo idrico, dove la persistenza di acqua nel suolo determina una tipica vegetazione palustre di particolare rilevanza ambientale. La superficie pascoliva occupa complessivamen-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 45 2 2 Altri bovini adulti 0 3 3 Bovini giovani 18 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 56 0 1020304050 UBA totali 56

Alpi Palù e Campolungo Alpi Palù

43 Alpi Palù e Campolungo

1500 Prodotti (kg) 1200 1 Latte bovino 13400 2 Latte ovino 0 900 3 Latte caprino 0

600 x 10 4 Formaggio grasso 400 5 Formaggio semigrasso 800 300 6 Burro 300 7 Ricotta 150 0 123456788 Formaggio caprino/pecorino 0

te 148 ettari, il bosco 146, le brughiere 25 e gli improduttivi 89. L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpe Palù è utilizzata dai comunalisti, ossia dai residenti del comune proprietario che godono di usi civici di pascolamento, stallatico e legname, mentre la malga Campolungo è concessa in affit- to. Complessivamente vengono caricate 45 vac- che da latte, una ventina di capi più giovani e al- cuni suini. Il carico totale in UBA è di 56 unità. Il pascolamento avviene allo stato semibrado, con il bestiame libero di vagare su ampie aree; solo in Abitazione in Alpe Palù (Archivio Comunità Montana di Sondrio) occasione della mungitura gli animali vengono concentrati in mandria. Per questa operazione è utilizzata una mungitrice. Il latte, pari a 13.4 t, è lavora- to in comune tra i caricatori secondo le modalità della latteria turnaria. Si ottengono 400 kg di formag- gio grasso, 800 kg di semigrasso, burro e ricotta. LE STRUTTURE La malga Palù è dotata di un buon numero di abitazioni per il personale, poste a 1950 m s.l.m.. Alcune unità mantengono la tipologia costruttiva originaria, con muratura d’ambito in pietra locale a secco e copertura in piode; in altri sono evidenti interventi di recupero e ristrutturazione. Il patrimonio edilizio è completato da un grande fabbricato per il ricovero degli animali, uno stabile adibito a lavorazione latte, recentemente adeguato alle normative igienico-sanitarie vigenti e un terzo, in condizioni fatiscenti, uti- lizzato come magazzino, che si differenzia dagli altri per la struttura in legno. La malga Campolungo ha il suo centro a quota 2100 m s.l.m.. Le strutture sono abbandonate da alcuni anni, e, a eccezione di poche abitazioni conservate da privati per la villeggiatura, presenta un generale stato di abbandono e fatiscenza. Buona parte degli edifici mantiene la tipologia costruttiva originaria, con murature d’ambito in pietra locale, struttura portante del tetto in legno e copertura in piode.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 11% Prato 0,0 21% 2% Pascolo magro 48,1 4% Pascolo umido 15,8 0% Pascolo grasso 9,0 3% Pascolo dei riposi 0,3 4% Pascolo arborato 13,7 Pascolo cespugliato 60,8 14% Cespuglieto non pascolabile 25,3 Bosco a conifere 146,2 Bosco a latifoglie 0,0 6% Bosco misto 0,0 35% Specchio d'acqua 19,0 Improduttivo 89,4 Totale superficie 427,6

44 Alpi Palù e Campolungo

45 46 8. Alpi Musella e Campascio

Pascoli in alpe Campascio (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Nigritella comune (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Le alpi Musella e Campascio sono di proprietà del Comune di Torre di Santa Maria. Dislocate in parte sul fondo della Valle di Scerscen e in parte sul versante sinistro idrografico, hanno superficie di 100 ettari, racchiusa tra i 1850 e i 2400 m s.l.m.. Ospitano i rifugi Musella e Mitta. Si raggiungono dal Comune di Lanzada attraverso la strada che risalendo la Valle Lanterna conduce a Campo Franscia (1521 m s.l.m.). Da questa località, sulla sinistra, una carrozzabile giunge ai Dossi di Franscia. Inizia qui la mulattiera di collegamento alla malga Campascio e successivamente alla malga Musella. Un accesso alternativo è rappresentato da una mulattiera che decorre dalla località Campo Moro. Le due alpi non confinano l’una con l’altra, ma sono separate da un bosco di conifere. Campascio è situata lungo la sponda sinistra del torrente Lanterna e comprende un’area pascoliva molto interessan- te. Più variegata è la configurazione di Musella. Al piede, in un distretto in lieve declivio, si hanno pascoli di diverso valore foraggero. Salendo di quota, il versante diventa più ripido e si ricopre di resinose. Una nicchia erbosa fa da corona al nucleo insediativo. Superiormente le pendenze si attenuano e pascoli magri si alternano ad aree improduttive. Il sistema pascolivo è composto da 41 ettari di praterie, 47 di bosco di conifere e 12 di improduttivo.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 19 2 2 Altri bovini adulti 3 3 3 Bovini giovani 15 4 4 Equini 7 5 5 Caprini 40 6 6 Ovini 0 UBA bovine 31 0 5 10 15 20 25 30 35 40 UBA totali 44

Alpi Musella e Campascio

47 Alpi Musella e Campascio

1200 Prodotti (kg) 1000 1 Latte bovino 10500 800 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 1500 600 4 Formaggio grasso 500 x 10 400 5 Formaggio semigrasso 600 60 200 x 10 6 Burro 7 Ricotta 300 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE Il caricamento delle alpi è realizzato da un affittuario. La mandria consiste in una ven- tina di vacche da latte, altrettanti capi im- produttivi, una quarantina di capre e sette equini, per un totale di 44 UBA. Si produ- cono 10.5 t di latte vaccino e 1.5 t di latte caprino, dai quali si ricavano 500 kg di for- maggio Bitto, 600 kg di formaggio semi- grasso, oltre a burro e ricotta. Il pascola- mento è controllato e la mandria, ogni tre giorni circa, viene trasferita tra i diversi lotti di pascolamento.

Pascoli alla malga Musella (Archivio Fondazione Fojanini) LE STRUTTURE Le strutture presenti in Campascio sono ubicate a 1850 m s.l.m. e constano di cinque edifici, due a uso agricolo, come abitazione e caseificio, due di proprietà privata e un ultimo utilizzato in passato come ricovero per gli animali, ora inagibile. Le condizioni statiche e funzionali dei fabbricati rurali sono discre- te. Nella malga Musella, a 2030 m s.l.m., sono presenti una quarantina di stabili, tra cui il rifugio Musella, il rifu- gio Mitta e un luogo di culto. Le unità agricole sono tre, tutte recentemente ristrutturate e dunque in buone condi- zioni statiche e funzionali. I restanti edifici, a eccezione di pochi abbandonati, sono di proprietà privata. I caratteri costruttivi delle baite sono piuttosto eterogenei: si hanno infatti strutture e coperture sia in legno che in pietra varia- mente combinate.

Abitazione e casello del latte in alpe Campascio (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 12% Pascolo magro 29,6 Pascolo umido 3,3 30% Pascolo grasso 4,5 Pascolo dei riposi 2,3 Pascolo arborato 0,6 Pascolo cespugliato 0,5 Cespuglieto non pascolabile 0,0 3% Bosco a conifere 46,9 5% Bosco a latifoglie 0,0 47% Bosco misto 0,0 2% Specchio d'acqua 0,0 0% 1% Improduttivo 12,4 Totale superficie 100,1

48 Alpi Musella e Campascio

49 50 9. Alpe Felleria

L’alpe Felleria e il rifugio Bignami (G. Scieghi) Pagina a fianco: Alpe Prabello in Valmalenco (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Di proprietà del Comune di Lanzada, l’alpe Felleria è situata tra i 2200 e i 2560 m s.l.m., su di una superficie di 129 ettari. Da Lanzada si raggiunge attraverso la strada che conduce a Campo Moro (1934 m s.l.m.). Quindi si risale e si attraversa lo sbarramento artificiale del bacino di Campo Gera (1996 m s.l.m.), per imboccare un sentiero, in sponda destra idrografica, che raggiunge il rifugio Bignami (2385 m s.l.m) e gli edifici della malga. Dal bacino si può pervenire anche percorrendo la mulattiera in sponda opposta, attraverso l’alpe Gembrè. Alle quote inferiori, la vegetazione mostra un mosaico di pascoli pregiati e pascoli di minore valore foraggero, mentre le ripide pendici sono improduttive. Nelle aree pianeggianti o depresse si rinvengono praterie umide di interesse ambientale. Il pascolo ricopre globalmente 43 ettari di superfi- cie, mentre le aree improduttive occupano 86 ettari.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 0 2 2 Altri bovini adulti 8 3 3 Bovini giovani 13 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 57 20 6 6 Ovini UBA bovine 16 0 102030405060 UBA totali 27

Alpe Felleria

51 Alpe Felleria

Fabbricati abbandonati (Archivio Fondazione Fojanini) - In basso: fabbricato rurale (Archivio Comunità Montana di Sondrio) L’ATTIVITA’ PASTORALE A usufruire del pascolo sono gli allevatori del comune, titolari di antichi diritti di godimento. Il carico di bestiame è dato da una decina di bovini adulti, 13 capi giovani, una sessantina di caprini e una ventina di ovini, per complessive 27 UBA. Il bestia- me non produce latte ed è libero di vagare entro l’intero perimetro della malga.

LE STRUTTURE I fabbricati sono aggregati a formare un ca- ratteristico nucleo. Giacciono per altro in sta- to di completo abbandono. La tipologia costruttiva è uniforme: muri a secco, porte in legno, nessun serramento alle aperture, travatura del tetto in legno e coper- ture in piode. Unica eccezione l’edificio ri- strutturato di recente, che viene utilizzato sal- tuariamente.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 34,1 26% Pascolo umido 0,8 Pascolo grasso 8,3 Pascolo dei riposi 0,1 Pascolo arborato 0,0 1% Pascolo cespugliato 0,0 Cespuglieto non pascolabile 0,0 6% Bosco a conifere 0,0 0% Bosco a latifoglie 0,0 67% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 86,1 Totale superficie 129,3

52 Alpe Felleria

53 54 10. Alpe Gembrè

Nucleo insediativo di Gembrè (M. Pozzi) Pagina a fianco: Santella nei pressi del rifugio Bignami (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Di proprietà del Comune di Lanzada, l’alpe Gembrè è collocata a cavallo tra la Val di Confinale e le pendici sovrastanti la diga di Campo Gera. Si estende nella cintura altimetrica compresa tra 2190 a 2580 m s.l.m., per una superficie di 116 ettari. Da Lanzada si raggiunge attraverso la rotabile per Campo Moro (1934 m s.l.m.). Da qui si risale allo sbarramento artificiale del bacino di Campo Gera (1996 m s.l.m.), per imboccare una pista in sponda sinistra sulla quale si innesta la mulattiera per la malga. Dal bacino si può pervenire anche percorrendo il sentiero in sponda opposta, attraverso l’alpe Felleria. Nelle sezioni inferiori, il territorio è piuttosto impervio e il pascolo alterna varie tipologie. In Val di Confinale, dove le giaciture sono più dolci si hanno pascoli grassi e pascoli magri, mentre sulle coste più scoscese la vegetazione cede il posto alle rocce e alle morene. Nei distretti pianeggianti s’impostano le classiche praterie umide di interesse ambientale. La superficie foraggera si attesta su 75 ettari; l’impro- duttiva su 37 ettari.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 6 2 2 Altri bovini adulti 2 3 3 Bovini giovani 3 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 17 120 6 x 10 6 Ovini UBA bovine 10 0 5 10 15 20 UBA totali 30

Alpe Gembrè

55 Alpe Gembrè

500 Prodotti (kg) 400 1 Latte bovino 4600 2 Latte ovino 0 300 3 Latte caprino 150 300 200 x 10 4 Formaggio grasso 5 Formaggio semigrasso 200 100 6 Burro 50 7 Ricotta 0 0 1234 5 678 8 Formaggio caprino/pecorino 15

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è utilizza- ta da allevatori del comune titolari di usi civici. Sono ca- ricate una trentina di UBA, costituite da una decina di capi di bestiame bo- vino, una ventina di caprini e 120 ovini. Il pascolo è condot- to allo stato semi- brado, cioè con gli animali liberi di va- gare entro i confini della malga. La pro- duzione di latte, pari a 4.6 t di pro- Edificio ristrutturato a uso dei pastori (Archivio Comunità Montana di Sondrio) dotto bovino e 150 kg di prodotto caprino, permette di ottenere 300 kg di formaggio grasso e 200 di semigrasso.

LE STRUTTURE Il patrimonio edilizio è composto da 25 fabbricati, di cui sette diroccati. Quelli agibili, sebbene non tutti in uso, si trovano in condizioni statiche complessivamente discrete. La tipologia costruttiva è quella tipica della zona, con muri in sasso a secco, travatura del tetto in legno, copertura in piode. Solamente negli edifici recentemente ristrutturati si riscontrano varianti rispetto alla tipologia originaria.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 64,8 32% Pascolo umido 2,2 Pascolo grasso 6,7 56% Pascolo dei riposi 1,4 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 0,0 Cespuglieto non pascolabile 3,1 Bosco a conifere 0,0 3% Bosco a latifoglie 0,0 1% Bosco misto 0,0 6% Specchio d'acqua 0,0 2% Improduttivo 37,3 Totale superficie 115,6

56 Alpe Gembrè

57 58 11. Alpe Val Poschiavina

Nucleo insediativo (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: pruriti! (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Sita nel bacino della valle omonima, l’alpe Val Poschiavina si estende su di una superficie di 228 ettari, da 2210 a 2600 m s.l.m.. Proprietario è il Comune di Lanzada, dal quale si raggiunge attraverso la rotabile per Campo Moro (1934 m s.l.m.), superando lo sbarramento artificiale del bacino di Campo Gera (1996 m s.l.m.) e imboccando una pista in sponda sinistra orografica. La parte bassa dell’alpe, dove sono localizzati i fabbricati, presenta una buona estensione di pascoli. Addentrandosi nella valle, dopo un’area improduttiva, si incontra alternanza di pascoli umidi e pascoli magri che, dal fondovalle, risalgono il versante destro orografico. Sul versante opposto, invece, le pen- denze sono maggiori e prevalgono le aree improduttive. Il fondovalle è interessato da numerosi specchi d’acqua e siti umidi, che conferiscono al territorio una notevole valenza ambientale. La vegetazione foraggera si estende complessivamente su 138 ettari; l’area improduttiva è di 88 ettari.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 64 2 2 Altri bovini adulti 1 3 3 Bovini giovani 5 4 4 Equini 3 5 5 Caprini 25 6 6 Ovini 0 UBA bovine 68 0 1020304050607080 UBA totali 75

Alpe Val Poschiavina Alpe Val

59 Alpe Val Poschiavina

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 27000 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 900 1500 4 Formaggio grasso 1900 x 10 1000 5 Formaggio semigrasso 930 500 6 Burro 280 7 Ricotta 0 0 1234 5 67 8 8 Formaggio caprino/pecorino 100

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è gravato da usi civi- ci. I titolari dei diritti di pasco- lo vi caricano complessivamen- te una sessantina di vacche da latte, pochi capi di bestiame bovino improduttivo, alcuni equini e 25 caprini, equivalen- ti a 75 UBA. Il pascolo è sud- diviso in lotti, entro i quali la mandria sosta circa una decina di giorni. Sono prodotte 27 t di latte bovino e 0.9 t di latte caprino, da cui si ottengono 1900 kg di formaggio Bitto, 930 kg di formaggio semigras- so, quasi 300 kg di burro e del formaggio caprino. Val Poschiavina (M. Pozzi) LE STRUTTURE Una ventina di edifici, riuniti nella parte bassa del comprensorio, compongono il patrimonio edilizio della malga. La metà di essi si può ritenere in buono stato, mentre l’altra metà è in condizioni decisamente fatiscenti. La tipologia costruttiva è quella classica del luogo: i muri sono in pietrame a secco e le travature del tetto sono in legno, con coperture in piode. Solo nelle costruzioni riattate compaiono varianti estranee alla tradizione. Gli stabili utilizzati dai pastori sono pochi, alcuni ristrutturati di recente per renderli conformi alle vigenti normative igienico-sanitarie.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 107,7 Pascolo umido 28,5 39% Pascolo grasso 0,0 47% Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 2,2 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 0,0 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 0% Specchio d'acqua 0,5 1% 13% Improduttivo 88,7 Totale superficie 227,6

60 Alpe Val Poschiavina

61 62 12. Alpe Campagneda

I pascoli bassi dell’alpe (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: nelle zone pianeggianti le acque si accumulano formando rigagnoli tra i pascoli (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Situata nell’omonima conca ai piedi del Pizzo Scalino, l’alpe Campagneda si estende da una quota di 1900 m s.l.m. a 2400 m, su una superficie di 585 ettari. Di proprietà del Comune di Lanzada, si può raggiungere dalla rotabile che da Lanzada (983 m s.l.m.) risale la Valle Lanterna, conducendo dapprima a Campo Franscia (1521 m s.l.m.) e quindi all’invaso di Campo Moro. Pochi chilometri prima di questo, una pista chiusa al traffico si dirama sulla destra, rag- giungendo la conca di Campagneda. Il comprensorio è particolarmente vocato all’attività pastorale, essendo costituito da vaste estensioni di praterie di buona qualità che si susseguono ininterrottamente in tutta la parte centrale della malga. Solo le coste sono ripide e improduttive. Di notevole interesse naturalistico sono le aree umide, tra le quali si segnala per estensione il Piano dei Cavalli. Il pascolo ricopre nell’insieme 318 ettari di superficie, a fronte di 263 ettari di area improduttiva.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 71 2 2 Altri bovini adulti 30 3 3 Bovini giovani 31 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 15 6 6 Ovini 0 UBA bovine 120 0 1020304050607080 UBA totali 122

Alpe Campagneda

63 Alpe Campagneda

5000 Prodotti (kg) 4000 1 Latte bovino 47000 2 Latte ovino 0 3000 3 Latte caprino 2500

2000 x 10 4 Formaggio grasso 1295 5 Formaggio semigrasso 3020 1000 6 Burro 805 7 Ricotta 150 0 123 45 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 180

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è utilizzata da caricatori tito- lari di diritti di pascolo. Sono montica- te 122 UBA, costituite da una settanti- na di vacche da latte, una sessantina di capi improduttivi, 15 capre e una deci- na di suini. Il bestiame è suddiviso in gruppi e il pascolo è regolamentato. Per la mungi- tura vi è l’ausilio di un impianto mec- canico. Il latte è trasformato dai vari caricatori in formaggio Bitto, formag- gio semigrasso, burro e formaggio ca- prino. Il siero è impiegato per la pro- duzione di ricotta e per l’alimentazio- La stalla e il caseificio recentemente ristrutturati ne dei suini. (Archivio Comunità Montana di Sondrio) LE STRUTTURE La malga è costellata da un buon numero di edifici, alcuni per altro non utilizzati dai caricatori in ragione delle scadenti condi- zioni strutturali. Quelli attivi sono in buo- na parte riattati. Solamente un ricovero per gli animali mantiene la tipologia costrutti- va originaria in murature d’ambito in pie- tra a secco e copertura in piode. Due edifi- ci sono adibiti ad agriturismo e rifugio.

Edifici rurali (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 266,5 Pascolo umido 16,9 45% 45% Pascolo grasso 3,3 Pascolo dei riposi 1,2 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 29,7 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 0,0 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 4,8 5% 3% 1% Improduttivo 262,9 0% 1% Totale superficie 585,3

64 Alpe Campagneda

65 66 13. Alpe Campascio (di )

Edifici rurali (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: zangola azionata da caduta di acqua in alpe Campascio - Valmalenco (G. Scieghi)

IL TERRITORIO L’alpe Campascio è di proprietà del Comune di Caspoggio e si estende da 2000 a 2200 m s.l.m., per una superficie di 133 ettari. E’ accessibile a partire da Lanzada ( 983 m s.l.m.) percorrendo la strada che, dopo aver superato Campo Franscia (1521 m s.l.m.), sale verso Campo Moro. Qualche chilometro dopo la località Sasso dell’Agnel- lo, una deviazione sulla destra porta all’imbocco della valle Campagnola, dove una strada ad accesso limitato conduce all’alpe Campascio. In corrispondenza dello sbocco della valle Campagnola, la malga presenta una giacitura modesta, con alternanza di pascoli fertili e umidi e praterie arborate. I pendii soprastanti sono caratterizzati maggior- mente da pascoli magri e pascoli cespugliati, frammisti a pascoli umidi e arborati. Laddove le pendenze sono più accentuate si hanno vaste aree improduttive. La superficie risulta nell’insieme costituita da 45 ettari a pascolo, 38 a bosco di conifere e 50 non produttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 9 2 2 Altri bovini adulti 2 3 3 Bovini giovani 5 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 14 0246810 UBA totali 14

Alpe Campascio (di Caspoggio)

67 Alpe Campascio (di Caspoggio)

1000 Prodotti (kg) 800 1 Latte bovino 8250 2 Latte ovino 0 600 3 Latte caprino 0 400 4 Formaggio grasso 0 x 10 5 Formaggio semigrasso 700 200 6 Burro 200 7 Ricotta 60 0 1234 5 67 8 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è gestito da un carica- tore della zona in godimento di- retto, ossia in virtù di antichi di- ritti di pascolo. Sono monticate una decina di vacche da latte, pochi capi di be- stiame improduttivo e altrettan- ti suini, per un totale di 14 UBA. Il pascolamento avviene allo sta- to semibrado, con il bestiame li- bero di vagare su ampie aree del- l’alpe. Solo in occasione della mungitura i capi vengono con- centrati in mandria. L’operazione è eseguita meccani- camente. Il latte prodotto, di (Archivio Fondazione Fojanini) poco superiore alle 8 t, viene tra- sformato in formaggio semigrasso, burro e ricotta.

LE STRUTTURE Su un complesso di sei fabbricati presenti, solamente due sono ancora utilizzati, mentre i restanti sono inagibili. L’edificio principale, recentemente ristrutturato e quindi conforme alle norme igienico-sanita- rie vigenti, si sviluppa su due piani: al piano seminterrato i vani sono destinati alla conservazione del latte, alla sua lavorazione e alla stagionatura del formaggio; il piano superiore è destinato a usi domestici. In questo edificio viene conservato anche il formaggio prodotto nella vicina malga Prabello. L’altro fabbricato, anch’esso ammodernato, funge da ricovero per gli animali. Le strutture abbandonate formano un nucleo ben individuabile e mantengono la tipologia costruttiva originaria, con murature d’ambito in pietra locale a secco e copertura in piode.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 1% Prato 0,0 11% Pascolo magro 1,5 4% Pascolo umido 15,0 37% 2% Pascolo grasso 4,7 Pascolo dei riposi 2,1 Pascolo arborato 0,0 16% Pascolo cespugliato 21,6 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 38,2 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 29% Improduttivo 49,8 Totale superficie 132,8

68 Alpe Campascio (di Caspoggio)

69 70 14. Alpe Prabello

Stazione mobile di mungitura (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: nucleo insediativo (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Prabello è situata ai piedi del versante Nord-Ovest del Pizzo Scalino, entro una fascia altimetrica compresa tra i 2100 e i 2500 m s.l.m., su di una superficie di 107 ettari. Di proprietà del Comune di Caspoggio, ospita il rifugio Cristina e una chiesetta. Vi si accede da Lanzada (983 m s.l.m.) mediante la strada che, dopo aver superato Campo Franscia (1521 m s.l.m.), sale verso Campo Moro. Qualche chilometro dopo la località Sasso dell’Agnello, una deviazione sulla destra porta all’imbocco della valle Campagnola, dove una strada ad accesso limitato conduce all’alpe Campascio. Una mulattiera risale quindi il versante sinistro della valle fino all’alpe. Un’altra via di accesso è rappresentata da una pista per fuoristrada che collega l’alpeggio di Campagneda al rifugio Cristina. Il comprensorio è particolarmente vocato per l’attività pastorale. Al piede si alternano pascoli grassi, pascoli umidi e pascoli magri, con questi ultimi che diventano predominanti salendo di quota. Nella parte estrema e nella fascia di confine con la malga Campascio si hanno pendici scoscese e improduttive. La superficie foraggera è di 56 ettari, mentre la parte improduttiva è di 51 ettari.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 46 2 2 Altri bovini adulti 4 3 3 Bovini giovani 2 4 4 Equini 2 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 51 0 1020304050 UBA totali 53

Alpe Prabello

71 Alpe Prabello

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 25620 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1500 4 Formaggio grasso 0 x 10 1000 5 Formaggio semigrasso 2260 500 6 Burro 500 7 Ricotta 60 0 123 4 5 6788 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è goduta da due titolari di antichi usi civici, che vi conducono 46 vacche da latte, oltre a pochi capi improduttivi, un paio di equini e una dozzina di suini, per un totale di 53 UBA. Il pascolo è controlla- to e la mandria, ogni due giorni, viene spo- stata nella successiva sezione di pascolo. E’ presente un carro mobile di mungitura. Con il latte prodotto, oltre 25 t, si fabbrica- no ca. 2200 kg di formaggio semigrasso, 500 kg di burro, prodotti trasferiti per la con- servazione nella casera della vicina alpe Campascio di Caspoggio.

LE STRUTTURE Dei 36 edifici costituenti il patrimonio edili- zio dell’alpe, solo quattro sono in uso ai pa- stori, mentre i restanti sono di proprietà pri- vata o abbandonati. Le due costruzioni sono in buono stato conservativo e comprendono locali per l’abitazione, per il ricovero del be- stiame e il caseificio. Tra le strutture non più utilizzate ve ne sono sei che formano un nu- cleo ben identificabile e inalterato nella tipo- logia costruttiva originaria. Destinati un tem- po alla conservazione del latte e del formag- gio, questi manufatti sono attraversati inter- namente da un rigagnolo d’acqua. Automezzo da trasporto (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 45,0 48% 42% Pascolo umido 4,1 Pascolo grasso 5,7 Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 1,4 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 0,0 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 4% 1% 5% Improduttivo 50,7 Totale superficie 106,7

72 Alpe Prabello

73 74 15. Alpi Largone e Acquanera-Cup-Zocca

La stazione Inferiore dell’alpe Largone (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: la vanità non è prerogativa esclusiva dell’essere umano... Festa annuale dell’alpeggio in Valmalenco (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO

a-Cup-Zocca Le alpi Largone e Acquanera-Cup-Zocca sono di proprietà collettiva privata e occupano una superficie di 195 ettari, nella fascia altimetrica compresa tra 1750 e 2300 m s.l.m.. Entrambe sono suddivise in due stazioni: Largone Inferiore e Largone Superiore per la prima, Acquanera e Zocca per la seconda. Il comprensorio è raggiungibile da Lanzada (983 m s.l.m.) attraverso la strada che risalendo la Valle Lanterna conduce a Campo Franscia (1521 m s.l.m.). La rotabile prosegue sulla destra fino alla stazione Largone Inferiore, da dove una mulattiera, oltrepassando la bocchetta del Cengiàscio, porta alla stazione Largone Superiore e successivamente ad Acquanera e Zocca. Nella parte bassa si hanno pascoli ampi e di buona qualità. Al di sopra, la superficie diviene più impervia e ricoperta da boschi di conifere, fino alla stazione Largone Superiore, dove tornano a dominare pascoli fertili, alternati a pascoli arborati e cespugliati. Anche l’alpe Acquanera è caratterizzata da vaste aree pastorali, specialmente nelle sezioni più basse. Verso la stazione Zocca le pendenze si fanno più accentua- te e i pascoli più magri, contesi dalle brughiere e dai boschi. Nell’insieme l’attività pastorale può contare

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 38 2 2 Altri bovini adulti 20 3 3 Bovini giovani 16 4 4 Equini 17 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 68 0 5 10 15 20 25 30 35 40 UBA totali 85

Alpi Largone e Acquaner

75 Alpi Largone e Acquanera-Cup-Zocca

1000 Prodotti (kg) 800 1 Latte bovino 10000 2 Latte ovino 0 600 3 Latte caprino 0 x 10 400 4 Formaggio grasso 0 5 Formaggio semigrasso 800 200 6 Burro 210 7 Ricotta 600 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

su 118 ettari di superficie foraggera; la su- perficie a bosco di conifere è di 72 ettari e l’improduttiva di soli di 4 ettari. Nelle zone pianeggianti di compluvio sono presenti ecosistemi di torbiera di par- ticolare interesse ambientale.

L’ATTIVITA’ PASTORALE Le alpi sono gestite da un caricatore che governa una quarantina di vacche da lat- te, 36 capi improduttivi e una quindici- na di equini, per un totale di 85 UBA. Il latte prodotto è di 10 t e viene trasforma- to in 800 kg di formaggio semigrasso, 200 kg di burro e 600 kg di ricotta. Il pasco- lamento è condotto in modo controllato entro recinti dove la mandria sosta una settimana circa. Gli edifici rurali ad Acquanera (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

LE STRUTTURE La stazione Largone Inferiore, posta a 1750 m s.l.m., è costituita da diversi fabbricati, dei quali, però, una sola baita, recentemente ristrutturata, viene utilizzata come abitazione e caseificio. Gli altri edifici sono abbandonati e inagibili. Anche la stazione Acquanera, a 2100 m s.l.m., contava originariamente su un notevole patrimonio edilizio. Attualmente le unità a uso rurale sono quattro, tutte in discrete condizioni, destinate ad abita- zione, conservazione e lavorazione del latte, stagionatura del formaggio e ricovero per gli animali. I fabbricati delle stazioni di Largone Superiore (2064 m s.l.m.) e di Zocca (1700 m s.l.m.) sono tutti in disuso da anni e in stato di evidente degrado.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 2% Prato 0,0 13% Pascolo magro 24,5 Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 36,7 37% Pascolo dei riposi 4,0 19% Pascolo arborato 17,1 Pascolo cespugliato 35,2 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 72,4 2% Bosco a latifoglie 0,0 9% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,5 18% Improduttivo 3,9 Totale superficie 194,4

76 Alpi Largone e Acquanera-Cup-Zocca

77

GliGli alpeggialpeggi deidei ComuniComuni didi BerbennoBerbenno didi ValtellinaValtellina PostalesioPostalesio TorreTorre didi SantaSanta MariaMaria CastioneCastione AndevennoAndevenno SondrioSondrio MontagnaMontagna inin ValtellinaValtellina TresivioTresivio PontePonte inin ValtellinaValtellina (versante(versante Retico)Retico) ChiuroChiuro 80 16. Alpe Prà Maslino-Vignone

Pascoli della stazione Prà Maslino (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: stallone a Prato Maslino (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Prà Maslino-Vignone sovrasta l’abitato di Berbenno di Valtellina, estendendosi da una quota di 1600 m s.l.m. a 2400 m, su una superficie di 395 ettari. Di proprietà consortile, è composta da quattro stazioni: Prà Maslino, Vignone Basso, Vignone e Baric. Vi si accede dalla località S. Pietro Berbenno mediante una carrozzabile che raggiunge la frazione di Regoledo (450 m s.l.m.). Una secondaria sulla destra sale al maggengo Foppa (1094 m s.l.m.) e quindi alla stazione Prà Maslino, dalla quale si stacca una mulattiera di collegamento alle altre stazioni. Prà Maslino occupa un terrazzo molto favorevole al pascolo, con superfici molto produttive e di elevata qualità. Un fitto bosco di conifere ricopre il ripido versante soprastante. Dove il pendio si fa più dolce, si aprono le stazioni superiori, con pascoli grassi che si alternano a praterie più magre e cespuglieti. La superficie foraggera complessiva assomma a 188 ettari, 40 sono gli ettari di brughiera, 148 quelli a bosco e 20 gli improduttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 55 2 2 Altri bovini adulti 15 3 3 Bovini giovani 26 4 4 Equini 9 5 5 Caprini 20 6 6 Ovini 0 UBA bovine 86 0 102030405060 UBA totali 98

Alpe Prà Maslino-Vignone

81 Alpe Prà Maslino-Vignone

5000 Prodotti (kg) 4000 1 Latte bovino 45000 2 Latte ovino 0 3000 3 Latte caprino 1800

2000 x 10 4 Formaggio grasso 1000 5 Formaggio semigrasso 1500 1000 6 Burro 0 7 Ricotta 500 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è concessa in ge- stione a un affittuario, che vi carica 55 vacche da latte, una quarantina di capi im- produttivi, una ventina di capre e una decina di equi- ni, per un totale di 97 UBA. Il pascolo è disciplinato e nella stazione Prà Maslino è presente una sala mungi- tura. Il latte è trasformato in formaggio Bitto, formag- gio semigrasso e ricotta.

LE STRUTTURE La stazione Prà Maslino, posta a 1600 m s.l.m., ospi- Stazione Vignone basso (Archivio Comunità Montana di Sondrio) ta molti fabbricati, quattro a uso rurale e i restanti a uso privato abitativo, oltre a una struttura recettiva. Le unità agricole consistono in un magazzino di stagionatura del formaggio e un complesso di recente ristrutturazione, con abitazio- ne, caseificio e sala mungitura. A Vignone basso, a 1920 m s.l.m., sono presenti tre stabili destinati ad abitazione, caseificio e ricovero animale, tutti in buone condizioni statiche. Anche la stazione Vignone, a 1980 m s.l.m., è fornita di tre costruzioni: il ricovero degli animali, di recente realizzazione, un magazzino e un’abitazione-caseificio. Non si differenzia neppure la stazione Baric, a 2260 m s.l.m., dove i tre fabbricati fungono da abitazione- caseificio, conservazione del latte e del formaggio e ricovero per gli animali. I primi due sono di recente edificazione, mentre la stalla è stata ristrutturata.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 5% Prato 0,0 Pascolo magro 97,3 25% Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 42,9 Pascolo dei riposi 0,0 37% Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 47,4 Cespuglieto non pascolabile 39,7 11% Bosco a conifere 148,2 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 12% Specchio d'acqua 0,0 10% Improduttivo 19,6 Totale superficie 394,9

82 Alpe Prà Maslino-Vignone

83 84 17. Alpe Prà Isio-Caldenno

Casera e casello del latte della stazione Prà Isio (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: marmotta, nelle malghe si possono incontrare numerose specie di animali selvatici (G. Scieghi)

IL TERRITORIO L’alpe Prà Isio-Caldenno è situata in parte sul terrazzo glaciale sovrastante gli abitati di Berbenno di Valtellina e Postalesio e in parte nella Valle di Postalesio. Di proprietà consortile, ha una superficie di 682 ettari, racchiusa nella fascia altimetrica compresa tra 1600 e 2200 m s.l.m. E’ suddivisa in quattro stazioni: Prà Isio, Caldenno, Piazze e Palù. L’accesso alla malga è assicurato da una carrozzabile che si snoda da S. Pietro Berbenno, attraversa Ber- benno (370 m s.l.m.), Polaggia (438 m s.l.m.) e il maggengo Prà Gaggio (1212 m s.l.m.), raggiungendo il piede dell’alpeggio. Poco oltre vi è Prà Isio, da dove una strada silvo-pastorale penetra nella Valle di Postalesio fino a Caldenno. Una mulattiera collega le altre stazioni. I distretti interessati dagli insediamenti rurali, in particolare quello di Prà Isio, presentano acclività poco pronunciate, adatte all’affermazione di pascoli di elevata qualità. Il solco vallivo del torrente Caldenno ha invece fianchi più scoscesi, dove si impostano praterie più magre contese dalla brughiera e dal bosco. In zone di compluvio si osservano areole di vegetazione umida di rilevanza naturalistica. La superficie

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 45 2 2 Altri bovini adulti 21 3 3 Bovini giovani 15 4 4 Equini 1 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 75 0 1020304050 UBA totali 76

Alpe Prà Isio-Caldenno

85 Alpe Prà Isio-Caldenno

8000 Prodotti (kg) 7000 6000 1 Latte bovino 72000 2 Latte ovino 0 5000 3 Latte caprino 0 4000

x 10 4 Formaggio grasso 0 3000 5 Formaggio semigrasso 5750 2000 6 Burro 1350 1000 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

foraggera ammonta nell’insieme a 325 ettari; 109 sono gli ettari a bru- ghiera, 132 a bosco di conifere e 114 gli improduttivi.

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è gestito a turno dai soci del consorzio proprietario. La man- dria si compone di 45 vacche da lat- te, una quarantina di capi improdut- tivi e un equino, per complessive 76 UBA. Il pascolo è disciplinato. Dalla lavorazione del latte si ottengono for- maggi semigrassi e burro. Pascoli della stazione Caldenno (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

LE STRUTTURE La stazione Prà Isio, a quota 1600 m s.l.m., è costituita da un buon numero di stabili di proprietà privata e da quattro fabbricati rurali: l’abitazione, il casello del latte, la casera e un ricovero per il bestiame. Anche la stazione Caldenno, a 1800 m s.l.m., possiede un notevole patrimonio edilizio, con la maggior parte delle unità di proprietà privata, molte delle quali in stato di abbandono. Il nucleo situato sulla sponda destra del torrente Caldenno mantiene la tipologia costruttiva originaria, con murature d’ambito in pietra a secco e copertura in piode, mentre il nucleo di sinistra è stato ammodernato. Di proprietà del Consorzio sono il casello del latte, la casera, il ricovero per gli animali e due abitazioni, di cui una adibita anche a caseificio. E’ in fase di realizzazione un progetto che consentirà di trasformare una unità, un tempo utilizzata dai pastori come abitazione, in ostello per escursionisti. Due costruzioni, una a duplice funzione abitazione-caseificio, l’altra adibita a casello del latte, compon- gono le stazioni Piazze, a 1895 m s.l.m., e Palù, a 2100 m s.l.m.. I fabbricati di quest’ultima sono stati oggetto di recenti interventi di recupero. A Palù è presente anche fabbricato di proprietà della malga privata Caldenno.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 17% Pascolo magro 193,5 28% Pascolo umido 0,0 0% Pascolo grasso 85,3 Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 46,2 19% Cespuglieto non pascolabile 109,0 Bosco a conifere 132,5 Bosco a latifoglie 0,0 13% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 1,3 16% 7% Improduttivo 114,1 Totale superficie 681,8

86 Alpe Prà Isio-Caldenno

87 88 18. Alpe Caldenno

Edifici della stazione Caldenno (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Astro alpino (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Caldenno appartiene al territorio della Valle di Postalesio, dove occupa la fascia compresa tra i 1900 e i 2300 m s.l.m., per una estensione di 80 ettari. Di proprietà privata, è composto dalle stazioni Caldenno e Palù, condivise parzialmente con l’alpe Prà Isio-Caldenno. L’accesso alla malga è assicurato da una carrozzabile che si snoda da S. Pietro Berbenno, attraversa Ber- benno (370 m s.l.m.), Polaggia (438 m s.l.m.) e il maggengo Prà Gaggio (1212 m s.l.m.), raggiungendo Prà Isio. Una strada silvo-pastorale penetra nella Valle di Postalesio fino a Caldenno, dove ha inizio la mulattiera che risale sino alla stazione Palù. La valle di Postalesio presenta un fondovalle in lieve declivio, caratterizzato da pascoli a elevato valore foraggero. I versanti sono piuttosto ripidi, ma pascolabili, con predominanza di pascoli magri e brughie-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 30 2 2 Altri bovini adulti 11 3 3 Bovini giovani 10 4 4 Equini 4 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 47 0 5 10 15 20 25 30 UBA totali 51

Alpe Caldenno

89 Alpe Caldenno

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 30000 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1500 x 10 4 Formaggio grasso 3000 1000 5 Formaggio semigrasso 0 500 6 Burro 0 7 Ricotta 0 0 12345678 8 Formaggio caprino/pecorino 0

re. Nella parte termi- nale della valle si os- servano zone ad accu- mulo idrico con vege- tazione umida di inte- resse ambientale. La superficie foraggera si estende su 66 ettari, mentre la brughiera ricopre 14 ettari di ter- ritorio.

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è caricata dal proprietario, con 30 vacche da latte, una ventina di capi impro- duttivi e alcuni equi- Stazione Palù (Archivio Comunità Montana di Sondrio) ni, per un totale di 76 UBA. Il pascolo è regolamentato nell’uso. Dalla lavorazione del latte si ricava formaggio Bitto.

LE STRUTTURE Nelle due stazioni di Caldenno e Palù, già descritte in precedenza, il caricatore dispone nel primo caso di un’abitazione con annesso casello del latte, un caseificio-casera, un magazzino e alcuni ricoveri per il bestiame; nel secondo di un’abitazione con casello del latte.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 17% Pascolo magro 45,1 Pascolo umido 3,1 Pascolo grasso 5,7 57% Pascolo dei riposi 0,0 11% Pascolo arborato 2,9 Pascolo cespugliato 8,6 Cespuglieto non pascolabile 13,8 4% Bosco a conifere 0,0 Bosco a latifoglie 0,0 7% Bosco misto 0,0 4% Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 0,0 Totale superficie 79,3

90 Alpe Caldenno

91 92 19. Alpe Mastabbia

I pascoli che circondano la stazione Airale (M. Pozzi) Pagina a fianco: fratelli... di latte! (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Mastabbia è collocata sul versante sinistro orografico della Val Torreggio, su di una superficie di 346 ettari, racchiusa tra 1900 e 2450 m s.l.m.. Di proprietà del Comune di Spriana, è suddivisa nelle stazioni Airale e Mastabbia. L’accesso è assicurato da una strada che collega Torre di Santa Maria alle località Bosca (1200 m s.l.m.), Venduletto (1500 m s.l.m.), Foppaccia (1530 m s.l.m.) e Corti (1700 m s.l.m.). Qui, una strada chiusa al traffico conduce a Prà Piasci (1720 m s.l.m.), punto di partenza della mulattiera che risale la valle sino alla malga Palù di Torre di Santa Maria e al rifugio Bosio (2086 m s.l.m.). Poco prima del rifugio, un sentiero sul versante sinistro orografico porta dapprima ad Airale e successivamente a Mastabbia. Il solco vallivo del Torreggio è stretto e privo di un vero fondovalle. I fianchi presentano al piede pendenze poco adatte al pascolo del bestiame, se non nella parte profonda della valle, dove vi è esteso dominio pascolivo, in piccole radure boschive e nelle aree circostanti le stazioni. Nel resto del comprensorio si alternano boschi di conifere e zone improduttive. La superficie foraggera è di 117 ettari, la boscata 20 ettari e l’improduttiva 163.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 45 2 2 Altri bovini adulti 7 3 3 Bovini giovani 17 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 62 0 1020304050 UBA totali 62

Alpe Mastabbia

93 Alpe Mastabbia

2500 Prodotti (kg) 2000 1 Latte bovino 22500 2 Latte ovino 0 1500 3 Latte caprino 0 x 10 1000 4 Formaggio grasso 350 5 Formaggio semigrasso 1000 500 6 Burro 200 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE In alpe vengono con- dotte 45 vacche da latte e 24 capi impro- duttivi, per comples- sive 62 UBA. Il pa- scolo è regolamenta- to e il latte è trasfor- mato in formaggio Bitto, formaggio se- migrasso e burro. Il siero è utilizzato per l’alimentazione dei suini. Il sistema è ge- stito da un caricatore affittuario.

LE STRUTTURE Caratteristico caseificio ad Airale (Archivio Fondazione Fojanini) La stazione Mastab- bia, a 2077 m s.l.m., comprende quattro fabbricati a uso dei pastori e due unità di proprietà privata. Il nucleo rurale è compo- sto dall’abitazione, dal casello del latte, il caseificio e la casera. Gli stabili risultano in buone condizioni statiche e funzionali. Il nucleo della stazione Airale, a 2097 m s.l.m., annovera numerosi edifici, per la maggior parte di proprietà privata. Tre sono in uso alla malga: l’abitazione, in buone condizioni statiche e funzionali, il casello del latte e il caseificio, questi invece piuttosto degradati.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 106,4 Pascolo umido 2,8 31% Pascolo grasso 6,7 46% Pascolo dei riposi 1,8 Pascolo arborato 41,7 Pascolo cespugliato 2,3 1% Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 20,6 2% Bosco a latifoglie 0,0 1% Bosco misto 0,0 12% Specchio d'acqua 0,0 6% 1% Improduttivo 163,6 Totale superficie 345,9

94 Alpe Mastabbia

95 96 20. Alpi Palù e Zana

Malga Palù (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: prato-pascolo in località Alpe Lago - Chiesa in Valmalenco (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Palù del Comune di Torre di Santa Maria e la malga Zana, di proprietà di una società privata, si estendono in Val Torreggio, da una quota di 1800 m s.l.m. sino a 2350 m, su di una superficie di 660 ettari. A esse si accede da Torre di Santa Maria per mezzo di una rotabile che, dopo aver superato le località Bosca (1200 m s.l.m.), Venduletto (1500 m s.l.m.), Foppaccia (1530 m s.l.m.) e Corti (1700 m s.l.m.), giunge a un bivio che segna il limite di transitabilità libera. Proseguendo a destra si giunge a Prà Piasci (1720 m s.l.m.), punto di partenza della mulattiera che risale la valle sino alla malga Palù e al rifugio Bosio (2086 m s.l.m.). Da qui un sentiero risale il versante in destra idrografica sino alla malga Zana. La valle del Torreggio è stretta e priva di un vero fondovalle. Entrambi i versanti presentano al piede pendenze non adatte al pascolamento del bestiame, tranne che nella parte sommitale della valle. Sul versante sinistro orografico si ha prevalenza di boschi di resinose, all’interno dei quali, nelle aree più dolci, si aprono piccole nicchie erbose. Il fianco destro è meno impervio. Le praterie cespugliate occupa- no la maggior parte della superficie, intervallandosi ad aree improduttive. Complessivamente la superfi-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 41 2 2 Altri bovini adulti 3 3 3 Bovini giovani 5 4 4 Equini 3 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 47 0 1020304050 UBA totali 50

Alpi Palù e Zana Alpi Palù

97 Alpi Palù e Zana

1000 Prodotti (kg) 800 1 Latte bovino 8380 2 Latte ovino 0 600 3 Latte caprino 0 4 Formaggio grasso 0 400 x 10 5 Formaggio semigrasso 628 200 6 Burro 200 7 Ricotta 0 0 12345 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

cie a pascolo è di 233 ettari, la boscata 200 e l’area im- produttiva 210. Elementi di particolare valore ambienta- le sono il Lago di Zana (2280 m s.l.m.) e alcune aree umide.

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è gestito da un affittuario, che vi carica 41 vacche da latte, otto capi improduttivi e tre equini, per complessive 50 UBA. Il governo del pascolo è con- trollato, con tempo di per- manenza della mandria nei singoli lotti di un giorno. La Malga Zana (Archivio Fondazione Fojanini) produzione di latte è di 8.3 t. Dalla sua lavorazione si ricava formaggio semigrasso e burro. Il siero trova impiego come alimento per i vitelli.

LE STRUTTURE L’alpe Palù ha gli insediamenti a 1970 m s.l.m. E’ composto da cinque fabbricati, a uso abitazione, conservazione del latte, lavorazione e stagionatura del formaggio e ricovero per gli animali. I primi quattro formano un corpo unico. Tutti si trovano in buone condizioni statiche e funzionali, con coper- tura in piode e murature d’ambito in pietra e malta. La malga Zana ha gli stabili a 2100 m s.l.m.. Originariamente in buon numero, oggi uno solo di essi è agibile e quindi destinato a tutte le attività dell’alpeggio.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 0% 2% 5% 0% Prato 0,0 5% Pascolo magro 14,6 Pascolo umido 33,7 33% Pascolo grasso 1,2 Pascolo dei riposi 2,7 Pascolo arborato 36,2 22% Pascolo cespugliato 144,7 Cespuglieto non pascolabile 16,8 Bosco a conifere 199,7 0% Bosco a latifoglie 0,0 3% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,3 30% Improduttivo 210,1 Totale superficie 660,1

98 Alpi Palù e Zana

99 100 21. Alpe Arcoglio (di Torre di Santa Maria)

Stazione Superiore dell’alpe Arcoglio (M. Pozzi) Pagina a fianco: Genziana di Koch (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Arcoglio si estende da una quota di 1650 m s.l.m. fino a 2500 m, su di una superficie di 204 ettari. Di proprietà del Comune di Torre di Santa Maria, è suddivisa nelle stazioni Arcoglio Inferiore e Arcoglio Superiore. Vi si accede da Torre di Santa Maria attraverso un lungo itinerario che allaccia le località Bosca (1200 m s.l.m.), Venduletto (1500 m s.l.m.), Foppaccia (1530 m s.l.m.) e Corti (1700 m s.l.m.). Una pista a traffico limitato immette alla conca di Arcoglio, dove nella sezione destra si incontra la stazione Inferiore della malga. Nella parte bassa le pendici sono piuttosto ripide e ricoperte da resinose. In pros- simità delle stazioni la morfologia si fa più dolce e si imposta una vegetazione erbosa di elevato valore foraggero. Pascoli più magri e inarbustiti ricoprono le fasce soprastanti, mentre il distretto sommitale è del tutto improduttivo. Le praterie occupano 128 ettari di superficie, il boschi di conifere 36 ettari e gli improduttivi 35.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 63 2 2 Altri bovini adulti 2 3 3 Bovini giovani 25 4 4 Equini 3 5 5 Caprini 38 6 6 Ovini 0 UBA bovine 80 0 1020304050607080 UBA totali 89

Alpe Arcoglio (di Torre di Santa Maria) Alpe Arcoglio (di Torre

101 Alpe Arcoglio (di Torre di Santa Maria)

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 30000 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1500

x 10 4 Formaggio grasso 0 1000 5 Formaggio semigrasso 2500 500 6 Burro 146 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è caricata da un comu- nalista, titolare di diritti di pasco- lo. Il parco animale è composto da una sessantina di vacche da latte, 27 capi improduttivi, una quarantina di caprini, alcuni equini e una decina di suini, per 89 UBA complessive. Il sistema di governo è disciplinato, con la mandria quotidianamente spo- stata da un lotto di pascolo al- l’altro. Il latte è trasformato in formaggio semigrasso e burro, mentre il siero trova impiego come alimento per i suini. Abitazione e ricovero per gli animali dell’alpe Arcoglio Superiore LE STRUTTURE (Archivio Fondazione Fojanini) Arcoglio Inferiore, posta a 1960 m s.l.m., possiede un complesso edilizio di 35 unità, di cui solamente otto a servizio dell’attività alpicolturale. Alcune unità conservano la tipologia costruttiva originaria, con murature in pietra a secco e copertura in piode. Altre hanno subito rifacimenti con uso di malta. Le strutture non utilizzate dai pastori sono per lo più abbandonate, nonostante molte permangano in buo- ne condizioni statiche. Un notevole nucleo insediativo, di 34 edifici, contraddistingue anche Arcoglio Superiore, a 2130 m s.l.m.; molte costruzioni sono tuttavia inagibili. Tra i sei stabili a servizio della malga, l’abitazione e il ricovero per gli animali si presentano in ottimo stato. Gli altri sono adibiti a casello del latte e caseificio. In posizione dominante rispetto al pascolo sorge una chiesa.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 17% 20% Pascolo magro 40,1 Pascolo umido 0,0 1% Pascolo grasso 3,9 2% Pascolo dei riposi 2,6 1% Pascolo arborato 21,4 Pascolo cespugliato 60,2 18% Cespuglieto non pascolabile 3,0 10% Bosco a conifere 36,4 Bosco a latifoglie 0,0 1% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 1,1 30% Improduttivo 35,2 Totale superficie 203,9

102 Alpe Arcoglio (di Torre di Santa Maria)

103 104 22. Alpi Colina e Arcoglio (di Triangia)

L’alpe Colina (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: mungitura meccanica in alpe Colina (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Le alpi Colina e Arcoglio abbracciano un territorio di 502 ettari di superficie, entro la fascia altimetrica

riangia) compresa tra 1650 e 2450 m s.l.m.. Colina, di proprietà del Comune di Postalesio, è compresa nel territorio del medesimo e risulta frazionata in tre stazioni: Colina bassa, Colina alta e Lago di Colina. Arcoglio ricade invece nel territorio del Comune di Torre di S. Maria ed è di proprietà consortile. Per accedere all’alpe Arcoglio si percorre la rotabile Triangia (800 m s.l.m.) - Ligari (1092 m s.l.m.) - Forcola (1518 m s.l.m.). Sulla destra prosegue una pista che attraversa le malghe Poverzone (1908 m s.l.m.), Prato Secondo (1928 m s.l.m.) e Morscenzo (2009 m s.l.m.), superata la quale, un ripido sentie- ro sulla destra scavalca la dorsale tra il monte Canale e il Sasso Bianco e introduce nella conca di Arcoglio. Proseguendo invece per la gippabile si può arrivare alla malga Colina. Questa è per altro più agevolmente raggiungibile transitando dalla pista che si snoda dalla località Prà Leone di Postalesio. Ad Arcoglio si può pervenire anche da Torre di Santa Maria, lungo un comodo itinerario che allaccia le località Bosca (1200 m s.l.m.), Venduletto (1500 m s.l.m.), Foppaccia (1530 m s.l.m.) e Corti (1700 m s.l.m.). Una pista a traffico limitato immette alla conca. Il piede dell’alpe Colina presenta pendici piuttosto ripide, ricoperte da boschi di conifere, mentre in prossimità delle stazioni si hanno pascoli a elevato valore foraggero. La restante superficie è caratterizzata da alternanza di boschi misti, pascoli arborati e pascoli cespugliati e, nella parte alta, improduttivi. La

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 90 2 2 Altri bovini adulti 30 3 3 Bovini giovani 25 4 4 Equini 1 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 135 0 20406080100 UBA totali 136

Alpi Colina e Arcoglio (di T

105 Alpi Colina e Arcoglio (di Triangia)

15000 Prodotti (kg) 12000 1 Latte bovino 130000 2 Latte ovino 0 9000 3 Latte caprino 0 4 Formaggio grasso 13000

6000 x 10 5 Formaggio semigrasso 0 3000 6 Burro 0 7 Ricotta 4000 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

malga Arcoglio è caratterizzata inferiormente da pascoli grassi, seguiti a monte da pascoli magri contesi dalla vegetazione legnosa e più sopra da aree improduttive. Si osservano anche zone umide di interesse ambientale. La superficie fo- raggera occupa nell’insieme 210 ettari di terri- torio, 126 sono gli ettari a bosco di conifere, 18 a bosco misto e 147 gli improduttivi. L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è concesso in gestione a un affittua- rio. Il carico di bestiame è dato da 90 vacche da latte e una cinquantina di capi improduttivi, per L’alpe Arcoglio di Triangia (Archivio Fondazione Fojanini) un totale di 136 UBA. Il pascolo è condotto in modo disciplinato, con un tempo di permanenza della mandria nei lotti di due settimane. Gli animali sono munti con un carro di mungitura. Il latte è trasformato in formaggio Bitto e ricotta. LE STRUTTURE Il complesso edilizio di Arcoglio è allocato a 1990 m s.l.m. e si compone di numerosi fabbricati, dei quali però solo sei, tutti per altro in buono stato, a uso rurale. Le altre strutture sono di proprietà privata, in parte inagibili e inutilizzate. Anche la stazione Colina Bassa, posta a 1950 m s.l.m., annovera un buon numero di edifici, molti dei quali utilizzati da privati per la villeggiatura. Uniformi nella tipologia co- struttiva in muratura a secco, venivano un tempo utilizzati come stalle al piano terra e fienili-abitazioni al piano rialzato. Alcuni mantengono ancora oggi le caratteristiche architettoniche originali. Il solo fab- bricato attualmente a uso agricolo è la casera. Il ricovero per gli animali è oggetto di un intervento di trasformazione in ostello per escursionisti. Nella stazione Colina Alta, a 2050 m s.l.m., sono presenti il casello del latte, l’abitazione-caseificio, un ricovero d’emergenza per gli animali e una seconda abitazione ricavata di recente dalla ristrutturazione di una stalla. La stazione Lago di Colina, a 2100 m s.l.m., è costituita infine da un’unica baita in disuso, seppur ancora in discreto stato conservativo.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 16% Pascolo magro 79,3 28% Pascolo umido 8,1 2% Pascolo grasso 22,8 5% Pascolo dei riposi 4,8 1% Pascolo arborato 33,3 Pascolo cespugliato 62,6 7% 0% Cespuglieto non pascolabile 0,0 4% Bosco a conifere 125,9 Bosco a latifoglie 0,0 12% Bosco misto 17,6 Specchio d'acqua 0,6 25% Improduttivo 147,0 Totale superficie 501,8

106 Alpi Colina e Arcoglio (di Triangia)

107 108 23. Alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì, Prato Secondo, Morscenzo e Poverzone

erzone

Alpe Morscenzo (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: giglio martagone in Val di Togno (G. Scieghi)

ato Secondo, Morscenzo e Pov IL TERRITORIO Le alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì, Prato Secondo, Morscenzo e Poverzone si estendono da 1450 a 2400 m s.l.m., su una superficie di 418 ettari sulle pendici del Monte Canale. Le prime tre malghe sono di proprietà del Comune di Castione Andevenno, mentre Poverzone, che fa parte del territorio ammini- strativo del Comune di Sondrio, appartiene a un consorzio. Al distretto si accede dalla rotabile che da Triangia (800 m s.l.m.) sale a Ligari (1092 m s.l.m.) e Forcola (1518 m s.l.m.). Sulla destra prosegue una pista che raggiunge dapprima Poverzone (1908 m s.l.m.), quindi Prato Secondo (1928 m s.l.m.) e Morscenzo (2009 m s.l.m.). Nella parte inferiore il comprensorio è ricoperto da un estesa fascia boschiva di conifere. Oltre questa giacciono i pascoli, in prevalenza magri, intervallati da ampi lariceti. La superficie foraggera è di 167 ettari, mentre boschi e improduttivi occupano rispettivamente 224 e 27 ettari di territorio.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 25 2 2 Altri bovini adulti 19 3 3 Bovini giovani 7 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 48 0 5 10 15 20 25 UBA totali 48

Alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì, Pr Alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì,

109 Alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì, Prato Secondo, Morscenzo e Poverzone

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 27000 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1500

x 10 4 Formaggio grasso 2700 1000 5 Formaggio semigrasso 0 500 6 Burro 0 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE Le malghe sono caricate da un affittuario, che vi conduce 25 vacche da latte e 26 capi im- produttivi, per un totale di 48 UBA. Il pascolo è controllato e il bestiame, suddiviso in gruppi, rimane in ogni lotto di pascolamento mediamente per 10 giorni. Il latte prodotto, cir- ca 27 t, viene trasformato in formaggio Bitto. LE STRUTTURE Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì è composta dalle stazioni Sterlì, a quota 1470 m s.l.m., Ortica, Alpe Poverzone (Archivio Fondazione Fojanini) a 1720 m s.l.m., e Vendul-Gor- lo, a 1840 m s.l.m.. In ogni stazione è presente un fabbricato destinato ad abitazione, fabbricato che nelle prime due stazioni ospita anche il caseificio e la casera di stagionatura del formaggio. Ortica è inoltre fornita di un ricovero d’emergenza per gli animali, per altro in pessimo stato conservativo. Prato Secondo conta su un solo stabile a duplice funzione abitazione-caseificio, in buone condizioni statiche e funziona- li, posto a 1930 m s.l.m.. L’alpe Morscenzo, suddivisa nelle stazioni Morscenzo, a 2050 m s.l.m. e Pertica, a 2060 m s.l.m., fruisce di una abitazione-caseificio e un ricovero per gli animali, entrambi in buono stato strutturale. Più consistente è il patrimonio di Poverzone, a 1920 m s.l.m.. Di molte unità rimangono però solo i ruderi. Le strutture attive sono costituite dall’abitazione, recentemente sistemata, dal ricovero per gli animali, dal caseificio e dalla casera di stagionatura del formaggio, tutte in condizioni soddisfacenti.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 6% Prato 0,0 Pascolo magro 124,2 30% Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 16,3 Pascolo dei riposi 3,6 Pascolo arborato 15,2 Pascolo cespugliato 8,4 53% Cespuglieto non pascolabile 0,0 4% Bosco a conifere 223,9 1% Bosco a latifoglie 0,0 4% Bosco misto 0,0 2% Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 27,2 Totale superficie 418,7

110 Alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì, Prato Secondo, Morscenzo e Poverzone

111 112 24. Alpe Laviggiola-Painale

Stazione Painale (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: genziana punteggiata al Lago delle Zocche in Val di Togno (G. Scieghi)

IL TERRITORIO L’alpe Laviggiola-Painale insiste su di una superficie di 223 ettari, ubicata nella parte alta della Val di Togno, da 1600 a 2600 m s.l.m. Di proprietà del Comune di Albosaggia, è articolata in nove stazioni: Palù-Grasselli, Painale, Baite Vecchie, Zocche, Parigi, Laviggiola, Guat, Rogneda e Carbonara. Accanto a Painale, poco lontano dall’omonimo lago, si trova il rifugio De Dosso. La Val di Togno è raggiungibile da Sondrio passando dalla frazione Ponchiera e dalla località di Arquino (475 m s.l.m.). Sulla destra di questo nucleo si stacca una strada ripida e tortuosa che immette nella valle e che termina poco dopo l’attraversamento del torrente Antognasco. Una mulattiera conduce ai piedi dell’alpeggio, al rifugio Val di Togno (1317 m s.l.m.), alla stazione alpe Rogneda e successivamente, costeggiando lo stesso torrente, alle altre stazioni. La valle è stretta, con versanti ripidi e una sezione profonda aperta a ventaglio. Il fondovalle è ricoperto da pascoli pregiati, alternati a praterie umide, pascoli dei riposi e pascoli arborati e cespugliati. In profondità, ai piedi del Monte Acquanera, vede estesi pascoli magri, frammisti sul versante opposto a pascoli cespugliati. La superficie pascolata è di 168 ettari, 13 sono gli ettari a brughiera, 132 quelli a bosco di conifere e 29 gli improduttivi. Degne di attenzione, in relazione al loro valore ecologico, sono le numerose aree umide.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 77 2 2 Altri bovini adulti 8 3 3 Bovini giovani 61 4 4 Equini 6 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 122 0 1020304050607080 UBA totali 128

Alpe Laviggiola-Painale

113 Alpe Laviggiola-Painale

5000 Prodotti (kg) 4000 1 Latte bovino 49000 2 Latte ovino 0 3000 3 Latte caprino 0 x 10 2000 4 Formaggio grasso 4600 5 Formaggio semigrasso 0 1000 6 Burro 0 7 Ricotta 0 0 123 45 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è condotto da un affittuario. Il bestiame monticato comprende un’ottantina di vacche da lat- te, altrettanti capi improduttivi e qualche equino, per un totale di 130 UBA. Il pascolo è controllato e, quotidianamente, la mandria viene spostata da un lotto di pascolamento all’altro, garantendo un utilizzo ottimale della risorsa foraggera. Il latte pro- dotto, circa 50 t, è destinato alla produzione di for- maggio Bitto.

LE STRUTTURE Stazione Rogneda (Archivio Comunità Montana di Sondrio) La stazione Rogneda, posta a 1600 m s.l.m., è for- nita di sei fabbricati, dei quali solamente tre ristrutturati e utilizzati dall’alpeggiatore. Quelli in disuso mantengono la tipologia costruttiva originaria in murature a secco in pietra locale e copertura in piode. Una unità possiede copertura con volta e tetto piano. Nella stazione Guat, a 1750 m s.l.m., vi sono tre costruzioni, tutte utilizzate e in discreto stato di conservazione. In una trovano spazio l’abitazione e il locale per la conservazione del formaggio; un piccolo edificio funge da caseificio, mentre poco distante vi è il terzo fabbricato, a due vani, a duplice funzione abitazione-ricovero animale. La stazione Palù, a 2000 m s.l.m., si compone di tre costruzioni abbandonate, due delle quali ancora in discrete condizioni stati- che. L’architettura è quella tradizionale, con murature d’ambito in pietra locale a secco e copertura in piode. Anche la stazione Painale, a 2120 m s.l.m., comprende tre fabbricati, uno solo a servizio dell’atti- vità agricola, tanto a scopo domestico, quanto produttivo. Un altro è abbandonato, mentre il terzo è adibito a rifugio. Nella stazione Parigi (2200 m s.l.m.), l’edificio principale, ristrutturato e in discrete condizioni, è utilizzato sia per usi domestici, sia per la lavorazione del latte. Un piccolo edificio degrada- to, utilizzato per la conservazione del latte, e una costruzione abbandonata completano il nucleo. La stazione Zocche, dislocata a 2430 m s.l.m., consta di due unità, un’abitazione-caseificio e una strut- tura abbandonata, entrambe in cattivo stato. Le unità delle stazioni Carbonara (1700 m s.l.m.), Lavig- giola (2000 m s.l.m.) e Baite Vecchie (2250 m s.l.m.) non sono più utilizzate.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha)

13% Prato 0,0 Pascolo magro 77,5 1% 34% Pascolo umido 49,1 6% Pascolo grasso 0,0 Pascolo dei riposi 7,3 6% Pascolo arborato 5,7 Pascolo cespugliato 28,0 Cespuglieto non pascolabile 13,0 Bosco a conifere 12,7 13% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 3% 3% Specchio d'acqua 1,2 21% Improduttivo 29,0 Totale superficie 223,5

114 Alpe Laviggiola-Painale

115 116 25. Alpi Mara, Rogneda 1 e 2

Alpe Mara (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Genziana porporina (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Le alpi Mara e Rogneda 1 e 2 sono posizionate ai piedi della dorsale sud Corna Mara-Vetta Ron, dove occupano una superficie di 377 ettari racchiusa entro la fascia altimetrica che va da 1850 a 2359 m s.l.m.. L’alpe Mara è di proprietà privata collettiva, Rogneda 1 del Comune di Tresivio e Rogneda 2 della Frazione Acqua di Tresivio. Mara è suddivisa in tre stazioni di pascolo: Casera di Mara, Cavalline e Zocche. Per raggiungere Mara si transita sulla strada che collega Montagna in Valtellina alle località Cà (667 m s.l.m.), S. Maria (913 m s.l.m.), Roncaglia, Scessa (1272 m s.l.m.) e Onìscio (1515 m s.l.m.), dove ha inizio la sterrata che porta alla stazione Casera di Mara quindi al rifugio Gugiatti-Serto- relli (2137 m s.l.m.). Rogneda 1 e 2 sono raggiungibili da Tresivio attraverso Prasomaso (1200 m s.l.m.) e Boirolo (1515 m s.l.m.). Una pista risale sino a S. Stefano (1806 m s.l.m.) e immette successivamente alla conca di Rogneda. E’ in corso di realizzazione una pista agro-silvo-pastorale di collegamento in quota delle due aree. Nel comprensorio prevalgono pascoli magri, specialmente nelle sezioni superiori contraddistinte da pendenze poco pronunciate. Nei distretti inferiori, più impervi, si hanno boschi di

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 110 2 2 Altri bovini adulti 21 3 3 Bovini giovani 39 4 4 Equini 3 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 153 0 20 40 60 80 100 120 UBA totali 156

Alpi Mara, Rogneda 1 e 2 Alpi Mara,

117 Alpi Mara, Rogneda 1 e 2

5000 Prodotti (kg) 4000 1 Latte bovino 43000 2 Latte ovino 0 3000 3 Latte caprino 0 4 Formaggio grasso 3500

2000 x 10 5 Formaggio semigrasso 0 1000 6 Burro 0 7 Ricotta 2000 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

conifere e aree improduttive. Sono presenti anche zone di compluvio con ecosistemi umi- di di interesse ambientale. La superficie fo- raggera ammonta a 274 ettari, 33 sono gli et- tari a bosco di conifere e 69 gli improduttivi. L’ATTIVITA’ PASTORALE La conduzione delle malghe è demandata a un affittuario, che vi carica 109 vacche da latte e una sessantina di capi improduttivi, per un totale di 156 UBA. Il pascolo è re- golamentato e la mandria permane in ogni lotto per tre giorni. La produzione di latte è pari a 43 t. Dalla lavorazione si ottengo- no formaggio Bitto e ricotta. Alpe Rogneda 1 (Archivio Fondazione Fojanini)

LE STRUTTURE La stazione Casera di Mara, a 1940 m s.l.m., conta un solo fabbricato, in buono stato conservativo, che assolve a tutte le necessità abitative e produttive della malga. An- che le stazioni Cavalline e Zocche, poste rispettivamente a 2137 e 2150 m s.l.m., sono costituite da un unico stabi- le, ma a esclusivo uso domestico. Le strutture di Rogneda 1 e 2 sono collocate rispettivamente a 2180 e 2120 m s.l.m.. Anch’esse a corpo unico, ospitano sia gli spazi ri- servati alla vita dei pastori, sia quelli a servizio della man- dria e della lavorazione del latte.

I pascoli dell’alpe Rogneda (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 18% Pascolo magro 195,1 Pascolo umido 11,0 0% Pascolo grasso 2,0 52% Pascolo dei riposi 9,1 9% Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 57,0 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 33,1 Bosco a latifoglie 0,0 15% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,7 2% 3% Improduttivo 68,9 1% Totale superficie 376,9

118 Alpi Mara, Rogneda 1 e 2

119 120 26. Alpe Rhon con Campondola e Campo Massarescia

Stazione Campondola (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: Margherita alpina (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Rhon con Campondola e Campo Massarescia sovrasta l’abitato di Ponte in Valtellina, ai piedi della cima del Monte Campondola. Di proprietà comunale, occupa la fascia altimetrica che va da 1670 a 2350 m s.l.m., per una superficie di 260 ettari. E’ suddivisa in tre stazioni: Campo Massarescia, Cam- pondola e Rhon. La strada di accesso si snoda da Ponte in Valtellina per raggiungere la località S. Bernar- do (1232 m s.l.m.). Qui la rotabile prosegue sterrata sino a Campo Massarescia, cui segue Rhon. Il collegamento con Campondola è assicurato da una mulattiera. Al piede del comprensorio le pendici sono piuttosto ripide, con prevalenza di boschi misti e pascoli arborati. Pascoli migliori si rinvengono nei pressi del nucleo insediativo della stazione Campo Massare- scia. Salendo di quota si susseguono praterie magre, aree improduttive e arbusteti. Il distretto più vocato pastoralmente è quello di Rhon, che possiede notevoli estensioni di pascoli magri e pascoli inarbustiti. Sono altresì presenti zone umide di rilevanza ambientale. La superficie foraggera ammonta nell’insieme a 123 ettari, gli ettari di bosco di conifere sono sei, quelli a bosco misto 38 e gli improduttivi 52.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 37 2 2 Altri bovini adulti 0 3 3 Bovini giovani 24 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 51 0 5 10 15 20 25 30 35 40 UBA totali 51

Alpe Rhon con Campondola e Campo Massarescia

121 Alpe Rhon con Campondola e Campo Massarescia

2000 Prodotti (kg)

1500 1 Latte bovino 17500 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1000 4 Formaggio grasso 0 x 10 5 Formaggio semigrasso 1350 500 6 Burro 400 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE Una quarantina di vacche da latte e una ventina di capi giovani, per complessive 51 UBA, costituisco- no la mandria caricata dall’affittua- rio dell’alpe. Il pascolamento è di- sciplinato e gli animali sono mun- ti con l’ausilio di una mungitrice. Il latte è trasformato in formaggio semigrasso e burro. LE STRUTTURE La stazione Campo Massarescia possiede tre costruzioni rurali a 1680 m s.l.m., adibite a ricovero per l’uomo, conservazione del lat- Il casello del latte in alpe Rhon (Archivio Comunità Montana di Sondrio) te e ricovero animali. La lavorazio- ne del latte avviene sotto un’ampia tettoia prospiciente l’abitazione, aperta su un solo lato. La stazione è completata da un rifugio e da un fabbricato diroccato. Più ricco è il patrimonio edilizio di Rhon (2175 m s.l.m.), che può contare su nove stabili, di cui però cinque diroccati, del tutto inutilizzabili. L’abitazione e la stalla formano un corpo unico, in buone con- dizioni statiche e funzionali. Il casello del latte e un edificio che funge da stalla e magazzino presentano caratteristiche strutturali originali, con murature d’ambito in pietra a secco e copertura in piode. Di recente ristrutturazione è il caseificio. Nella parte bassa dell’area sono visibili i resti delle Cascine di Guado, una vecchia stazione abbandonata. La stazione Campondola, a 2185 m s.l.m., comprende cinque strutture: l’abitazione, il casello del latte, il caseificio, la casera del formaggio e la stalla. A eccezione del casello del latte, tutte sono state interessate da interventi di recupero strutturale che ne hanno alterato i lineamenti architettonici originari.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha)

14% Prato 0,0 21% 0% Pascolo magro 35,7 Pascolo umido 0,0 1% 0% Pascolo grasso 1,2 Pascolo dei riposi 3,4 14% Pascolo arborato 36,7 Pascolo cespugliato 46,3 15% Cespuglieto non pascolabile 40,3 Bosco a conifere 5,8 Bosco a latifoglie 0,0 2% Bosco misto 38,4 18% Specchio d'acqua 0,1 15% Improduttivo 52,0 Totale superficie 260,0

122 Alpe Rhon con Campondola e Campo Massarescia

123 124 27. Alpe Piano Ortiche con Aiada

Mungitura meccanica delle capre in Val Fontana (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Alpe Piano Ortiche (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Piano Ortiche con Aiada abbraccia il versante destro superiore della Val Fontana e il territorio della Val Forame. Di proprietà del Comune di Chiuro, si estende su 1116 ettari di superficie, da 1300 a 2500 m s.l.m., ed è suddivisa nelle stazioni Ortiche, Aiada e Forame. Vi si accede da Ponte in Valtellina per mezzo di una carrozzabile che, lasciata sulla sinistra la deviazione per la località di S. Bernardo, si addentra in Val Fontana. Attraversato il torrente si raggiunge il nucleo di S. Antonio (1208 m s.l.m.) e più a monte le baite di Campello (1412 m s.l.m.), dove ha inizio una comoda strada sterrata che permette di giungere all’alpe Piano dei Cavalli, alla cui sinistra si apre la stazione Ortiche. Proseguendo per la sterrata si arriva all’imbocco della Val Forame, mentre da Ortiche una mulattiera risale il versante fino ad Aiada. Un sentiero ben segnalato permette di risalire la Val Forame sino al rifugio Cederna-Maffina (2583 m s.l.m.). Boschi di conifere, brughiere e sporadiche nicchie erbose rivestono il ripido fianco destro della Val Fon- tana e il fondovalle. Praterie di vario valore foraggero insistono anche lungo i fianchi della Val Forame,

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 0 2 2 Altri bovini adulti 14 3 3 Bovini giovani 11 4 4 Equini 1 5 x 10 5 Caprini 220 6 6 Ovini 0 UBA bovine 21 0 5 10 15 20 25 UBA totali 55

Alpe Piano Ortiche con Aiada

125 Alpe Piano Ortiche con Aiada

15000 Prodotti (kg)

12000 1 Latte bovino 0 2 Latte ovino 0 9000 3 Latte caprino 75600 4 Formaggio grasso 0 6000 5 Formaggio semigrasso 0

3000 x 10 6 Burro 0 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 13600

alle quote inferiori. Superiormente prendono il sopravvento le aree im- produttive. Da segnalare, per la loro rilevanza ambientale, ecosistemi di vegetazione umida in alcune aree di accumulo idrico. La superficie forag- gera complessiva è di 145 ettari, quella inarbustita 33, boscata 149 e impro- duttiva 789. L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è condotto da un affittua- rio. Sono caricate 220 capre, 25 capi di bestiame bovino improduttivo e qualche suino, per un totale di 55 UBA. Il pascolo avviene lungo per- corsi fissi e la mungitura è eseguita Cascina delle Ortiche (Archivio Fondazione Fojanini) meccanicamente con un impianto fis- so. Il latte ottenuto dalle capre, circa 7.5 t, è trasformato in formaggio e ricotta. Parte del siero trova impiego nell’alimentazione dei suini. LE STRUTTURE La stazione Ortiche, a 1550 m s.l.m., è utilizzata per tutto il periodo della monticazione e comprende cinque edifici: tre stalle, di cui due per il ricovero delle capre e una adibita a porcilaia, un magazzino e il complesso destinato a usi domestici e caseificio, di recente riattamento. La stazione Aiada, a 1900 m s.l.m., ha una dotazione di due edifici, uno, in buone condizioni, per il ricovero del personale, l’altro, più fatiscente, per il bestiame. Gli stabili sono però inutilizzati. In disuso e fatiscente è anche il fabbricato esistente nella stazione Forame, a 1950 m s.l.m..

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 0%1% 5% 0% 2% Prato 0,0 4% Pascolo magro 56,6 3% Pascolo umido 2,4 Pascolo grasso 12,4 Pascolo dei riposi 2,7 13% Pascolo arborato 26,9 Pascolo cespugliato 43,8 Cespuglieto non pascolabile 32,9 Bosco a conifere 148,8 Bosco a latifoglie 0,0 72% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 788,9 Totale superficie 1115,5

126 Alpe Piano Ortiche con Aiada

127 128 28. Alpe Piano dei Cavalli con Malgina e Combolo

Alpe Piano dei Cavalli (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: formaggi caprini in alpe Piano Ortiche (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Piano dei Cavalli con Malgina e Combolo occupa la Val Malgina e il versante sinistro della Val Fontana, estendendosi su 938 ettari di superficie, nella fascia compresa da 1500 a 2300 m s.l.m.. Di proprietà del Comune di Chiuro, è suddivisa in cinque stazioni: Piano dei Cavalli, Campiascio, Salina e Gardè, situate nella parte terminale della Val Fontana, e Malgina, ubicata nell’omonima valle. Vi si accede da Ponte in Valtellina per mezzo di una carrozzabile che, lasciata sulla sinistra la deviazione per la località S. Bernardo, si addentra in Val Fontana. Attraversato il torrente si raggiunge il nucleo di S. Antonio (1208 m s.l.m.) e più a monte le baite di Campello (1412 m s.l.m.). Una comoda strada sterrata permette di giungere alle stazioni Piano dei Cavalli e Campiascio. Alle altre stazioni si accede con mulat- tiere che si diramano dalla pista principale. Il comprensorio della Val Fontana presenta un fondovalle pianeggiante o in lieve declivio e versanti ripidi. Su questi predominano aree improduttive e boschi. Il fondovalle è invece caratterizzato da pascoli grassi, in corrispondenza delle stazioni, da pascoli umidi e pascoli arborati, intervallati a boschi di coni-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 48 2 2 Altri bovini adulti 8 3 3 Bovini giovani 13 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 64 0 1020304050 UBA totali 64

Alpe Piano dei Cavalli con Malgina e Combolo Alpe Piano dei Cavalli

129 Alpe Piano dei Cavalli con Malgina e Combolo

4000 Prodotti (kg) 3500 40000 3000 1 Latte bovino 2 Latte ovino 0 2500 3 Latte caprino 0 2000 x 10 4 Formaggio grasso 0 1500 5 Formaggio semigrasso 2600 1000 6 Burro 1400 500 7 Ricotta 2000 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

fere. La Val Malgina è più angusta, con versanti ricoperti da boschi e radure erbose, brughiere e pascoli magri in corrispondenza della sta- zione. Nell’insieme la superficie fo- raggera è di 110 ettari, quella a bru- ghiera 71, a bosco 204 e improdut- tiva 653. L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è gestito da un’associa- zione di caricatori. Il bestiame monticato comprende una cin- quantina di vacche da latte e una ventina di capi improduttivi, per un totale di 64 UBA. La stalla a Piano dei Cavalli (Archivio Fondazione Fojanini) Il pascolo è disciplinato e si esegue la mungitura meccanica. Si producono 40 t di latte, che vengono trasformate in formaggio semigrasso, burro e ricotta. LE STRUTTURE Nella stazione Piano dei Cavalli, a 1600 m s.l.m., vi sono tre edifici, tutti in condizioni statiche e funzio- nali discrete. L’unità principale è adibita a ricovero per il personale, lavorazione del latte e stagionatura del formaggio. Gli altri fabbricati fungono da ricovero per il bestiame. Anche la stazione Campiascio, a 1720 m s.l.m., è fornita di tre edifici: l’abitazione, un magazzino, e il ricovero degli animali. La stazione Malgina, a 1900 m s.l.m., possiede invece un unico complesso a uso domestico ed in buono stato conservativo, utilizzato saltuariamente dal personale. Le stazioni Gardè e Saline, situate rispettivamente a 2150 e 2200 m s.l.m., sono inutilizzate e denuncia- no un generale stato di abbandono e fatiscenza.

0% 0% Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 2% Prato 0,0 2% 3% 4% Pascolo magro 18,6 7% Pascolo umido 1,6 Pascolo grasso 23,2 Pascolo dei riposi 0,3 Pascolo arborato 29,4 20% Pascolo cespugliato 36,6 Cespuglieto non pascolabile 71,1 Bosco a conifere 203,8 62% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 652,7 Totale superficie 1037,4

130 Alpe Piano dei Cavalli con Malgina e Combolo

131

GliGli alpeggialpeggi deidei ComuniComuni didi ColorinaColorina FusineFusine Cedrasco CaioloCaiolo AlbosaggiaAlbosaggia PiatedaPiateda PontePonte inin ValtellinaValtellina (versante(versante Orobico)Orobico) CastelloCastello dell’Acquadell’Acqua 134 29. Alpi Cogola e Bernasca

Stazione Casera di Cogola dell’omonima alpe (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: una suggestiva immagine nel Parco delle Orobie Valtellinese. Molti alpeggi sono inseriti nei confini del Parco (G. Scieghi) IL TERRITORIO Dislocate nelle omonime valli, laterali di sinistra della Val Madre, le alpi Cogola e Bernasca occupano la fascia altimetrica compresa tra 1485 e 2300 m s.l.m., per una superficie di 620 ettari. Di proprietà del comune di Colorina, sono costituite da diverse stazioni: Baita Bedula (1583 m s.l.m.), Baita dei Pesc (1695 m s.l.m.), Casera di Cogola (1794 m s.l.m.), Baita Piana (1890 m s.l.m.), Baitel (2050 m s.l.m.), Baita Duna (2162 m s.l.m.), Baita Sellerone (2063 m s.l.m.) e Baita Malpensada (1930 m s.l.m.) per Cogola; Baita Prima (1822 m s.l.m.), Casera di Bernasca (1990 m s.l.m.), Baitone (1850 m s.l.m.), Baita Lago (2080 m s.l.m.) e Baita Fulscelin (2100 m s.l.m.) per Bernasca. Alla Val Madre si accede mediante carrozzabile a partire dall’abitato di Fusine. Superata la località Dosso di Sopra (1102 m s.l.m.), la strada prosegue sterrata sino all’antico nucleo di Val Madre (1184 m s.l.m.), dove una pista si inoltra nella valle. Dopo 2 km, uno stretto sentiero attraversa il torrente e risale il versante opposto, giungendo alle prime stazioni di Cogola. Dalla stazione Casera, il viottolo scavalca la bocchetta del Fulscelin e sfocia nella parte alta della malga Bernasca in prossimità dell’omonimo lago e

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 20 2 2 Altri bovini adulti 21 3 3 Bovini giovani 17 4 4 Equini 4 5 5 Caprini 20 6 6 Ovini 0 UBA bovine 51 0 5 10 15 20 25 UBA totali 58

Alpi Cogola eBernasca

135 Alpi Cogola e Bernasca

2000 Prodotti (kg) 1 Latte bovino 18000 1500 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1000 4 Formaggio grasso 1800 x 10 5 Formaggio semigrasso 0 500 6 Burro 0 7 Ricotta 900 0 1234 5 67 8 8 Formaggio caprino/pecorino 0

omonimo rifugio. Le due valli, mor- fologicamente simili, mostrano al pie- de pendici ripide, ricoperte da resi- nose. Meno impervie sono le aree prossime alle stazioni, dove si rinven- gono, circondati da brughiere, i pa- scoli migliori. La superficie foraggera è nell’insieme pari a 255 ettari, quella boscata a 256 e l’improduttiva a 66.

L’ATTIVITA’ PASTORALE Le malghe sono gestite da un carica- tore affittuario. La mandria consta di venti vacche da latte, una quarantina di capi improduttivi, 20 capre e alcu- ni equini, per un totale di 58 UBA. Il pascolo è regolamentato, col bestia- me che permane nei lotti per sette giorni. Il latte prodotto è trasformato in formaggio Bitto e ricotta. Baita Lago in alpe Bernasca (Archivio Fondazione Fojanini) LE STRUTTURE Le stazioni delle due malghe sono costituite da singole baite, utilizzate dai pastori sia come abitazione, sia come caseificio. Fanno eccezione le due stazioni Casera, provviste anche di un fabbricato per la stagiona- tura del formaggio e, per la malga Cogola, di un ricovero per gli animali. La stazione Prima e la Baita Fulscelin di Bernasca non sono più utilizzate a scopo agricolo, l’una ormai abbandonata, l’altra trasfor- mata in rifugio.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 11% Prato 0,0 0% 15% Pascolo magro 94,6 Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 46,2 7% Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 84,5 Cespuglieto non pascolabile 71,3 14% Bosco a conifere 256,4 Bosco a latifoglie 0,0 42% Bosco misto 0,0 11% Specchio d'acqua 1,0 Improduttivo 65,9 Totale superficie 619,8

136 Alpi Cogola e Bernasca

137 138 30. Alpi Dordona, Dordonella, Grassone e Valbona

La stazione Casera di Dordona (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: La Val Madre con i pascoli del fondovalle (Archivio Fondazione Fojanini)

assone e Valbona IL TERRITORIO Le alpi Dordona, Dordonella, Grassone e Valbona abbracciano la parte profonda della Val Madre, nella cintura compresa tra i 1450 e i 2450 m s.l.m., dove occupano 806 ettari di territorio. Di proprietà del Comune di Fusine, sono suddivise in numerose stazioni di pascolo. Alla valle si accede mediante carrozzabile a partire dall’abitato di Fusine. Superata la località Dosso di Sopra (1102 m s.l.m.), la strada prosegue sterrata sino all’antico nucleo di Val Madre (1184 m s.l.m.), dove ha inizio una pista che risale la valle sino al passo di Dordona (2061 m s.l.m.), congiungendosi oltre lo spartiacque con Foppolo, in Val Brembana. Le malghe sono collegate tra loro da una mulattiera. Il comprensorio ha notevole dimensione e si presenta molto favorevole al pascolo del bestiame. Praterie di elevato valore foraggero insistono soprattutto nel fondovalle e alle quote inferiori. Sui versanti, le cotiche diventano più magre. Ampie sezioni di brughiera le dividono dai pascoli più alti. Il sistema pascolivo è costituito nell’insieme da 431 ettari di superficie, mentre bosco e improduttivo ricoprono rispettivamente 161 e 86 ettari.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 98 2 2 Altri bovini adulti 8 3 3 Bovini giovani 21 4 4 Equini 5 5 5 Caprini 15 6 6 Ovini 0 UBA bovine 119 0 20406080100 UBA totali 126

Alpi Dordona, Dordonella, Gr

139 Alpi Dordona, Dordonella, Grassone e Valbona

8000 Prodotti (kg) 7000 1 Latte bovino 72000 6000 2 Latte ovino 0 5000 3 Latte caprino 0 4000

x 10 4 Formaggio grasso 4000 3000 5 Formaggio semigrasso 0 2000 6 Burro 0 1000 7 Ricotta 2000 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE Le malghe sono gestite da due caricatori associati. La mandria conta 126 UBA: un centinaio di vacche da latte, una trentina di capi di bestiame improduttivo, 15 capre e alcuni equini. Il pascolo è condotto in maniera disciplinata, con la mandria che permane in ciascun lotto per una decina di giorni. Il latte è trasformato in formaggio Bitto e ricotta. LE STRUTTURE Delle 11 stazioni che componevano un tempo le malghe Dordona e Dordonella, solo quattro sono ora utilizzate: Baita Foppella (1896 m s.l.m.), Baita Vallocci Bassa (1950 m s.l.m.), Casera di Dordona (1950 m s.l.m.) e Baita della Croce (1945 m s.l.m.). Ad eccezione della stazione Casera, le altre sono provviste di unica baita a duplice uso abitazione-caseifi- cio. La stazione Casera possiede invece tre stabili separati per gli usi domestici, la lavorazione del latte e la stagionatura del formaggio, oltre a un rifugio in fase di allestimento. Il magazzino di stagionatura serve anche le malghe Grassone e Valbona. I fabbricati delle stazioni Baita Forni (1410 m s.l.m.) e Baita Pioder (2174 m s.l.m.) sono stati ristruttu- rati e destinati a bivacco per escursionisti. Le stazioni inutilizzate sono: Baita della Matta (1540 m s.l.m.), Baitella (1604 m s.l.m.), Baita Corsolo (1730 m s.l.m.), Baita Spiaz (1896 m s.l.m.) e Baita Vallocci Alta (2053 m s.l.m.); tutte denunciano un generale stato di abbandono e fatiscenza. L’alpe Grassone era suddivisa in cinque stazioni. Attive allo stato attuale sono Casera (2020 m s.l.m.) e Baita Dossello (1900 m s.l.m.), la prima trasformata in ricovero-caseificio, la seconda in bivacco per escursionisti. In generale stato di fatiscenza sono le stazioni Baita Prima (1600 m s.l.m.), Baita Fontane (1705 m s.l.m.) e Baita Magada (1809 m s.l.m.), non più utilizzate. Anche la malga Valbona poteva contare originariamente su cinque stazioni. A uso agricolo sono rimaste ora Baitone (1588 m s.l.m.), dove è presente anche un bivacco per escursionisti, Baita Dossello (2003 m s.l.m.) e Corsolo (1680 m s.l.m.), tutte con una sola costruzione adibita a ricovero-caseificio. Non in uso sono i fabbricati delle stazioni Baitella (1643 m s.l.m.) e Casera (1588 m s.l.m.).

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 0% 11% 17% Pascolo magro 140,5 Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 83,7 20% Pascolo dei riposi 0,0 10% Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 207,3 Cespuglieto non pascolabile 128,0 Bosco a conifere 131,2 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 16% 26% Specchio d'acqua 0,2 Improduttivo 85,6 Totale superficie 806,5

140 Alpi Dordona, Dordonella, Grassone e Valbona

141 142 31. Alpi Valcervia, Stavello Seconda B, Prato dell’Acqua e Costa-Pomina-Prato di Acqua

ato di Acqua

Pascoli in Valcervia (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: l’acqua pura fa gola a tutti! (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Le alpi Valcervia, Stavello Seconda B, Prato dell’Acqua e Costa-Pomina-Prato di Acqua sono collocate in Valcervia, nella fascia altimetrica che va da 1400 a 2100 m s.l.m., su una superficie di 610 ettari. La malga Valcervia è di proprietà del Comune di Fusine; Stavello Seconda B e Prato dell’Acqua appartengo- no al Comune di Cedrasco; Costa-Pomina-Prato di Acqua al Comune di Caiolo. Le malghe sono suddi- vise in numerose stazioni di pascolo. Al comprensorio si accede da Cedrasco lungo la carrozzabile che attraversa le località Le Foppe (867 m s.l.m.), Bratta e Campelli (1265 m s.l.m.). La strada qui diventa sterrata e a transito limitato e termina al maggengo di Arale, da dove si può pervenire alle malghe Prato dell’Acqua e Costa-Pomina-Prato di Acqua per mezzo di un sentiero. Dopo Arale, una deviazione a destra penetra nella Valle del Cervio e collega le malghe Valcervia e Stavello Seconda B, quest’ultima situata nell’anfiteatro profondo del solco vallivo. Sul fondovalle e nelle zone circostanti i nuclei insediativi si impostano i pascoli migliori, mentre i pendii sono ricoperti da praterie magre, boschi di conifere e brughiere. Nelle sezioni estreme, più scoscese,

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 160 2 2 Altri bovini adulti 20 3 3 Bovini giovani 38 4 4 Equini 5 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 203 0 50 100 150 200 UBA totali 208

Alpi Valcervia, Stavello Seconda B, Prato dell’Acqua e Costa-Pomina-Pr Seconda B, Prato Stavello Alpi Valcervia,

143 Alpi Valcervia, Stavello Seconda B, Prato dell’Acqua e Costa-Pomina-Prato di Acqua

6000 Prodotti (kg) 5000 1 Latte bovino 56000 4000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 3000 4 Formaggio grasso 5000 x 10 2000 5 Formaggio semigrasso 0 0 1000 6 Burro 7 Ricotta 1000 0 1234 5 67 8 8 Formaggio caprino/pecorino 0

dominano le aree improduttive. Il sistema pascolivo può contare su 346 ettari di superficie foraggera, 84 ettari sono interessati da vegetazione di brughiera, 75 ettari da boschi e 105 ettari da improduttivi. L’ATTIVITA’ PASTORALE Le malghe sono gestite in comune da affittuari. Ven- gono monticate 160 vacche da latte, una sessantina di capi improduttivi e cinque equini, per un totale di 208 UBA. Il bestiame è suddiviso in gruppi e il pa- scolo è disciplinato. Un carro agevola le operazioni di mungitura. Il latte prodotto è trasformato in formag- gio Bitto e ricotta. Casera di Valcervia (Archivio Fondazione Fojanini) LE STRUTTURE Delle 15 stazioni che costituivano l’alpe Valcervia, le sole Casera di Valcervia (1615 m s.l.m.), Marcia (1708 m s.l.m.), Sasso (1802 m s.l.m.) e Pessoli (1923 m s.l.m.) rimangono a sevizio dell’attività pasto- rale. Baitone (1505 m s.l.m.), Giambone (1530 m s.l.m.), Piane (2042 m s.l.m.) e Pianoni (2124 m s.l.m.) sono state recentemente riattate, le prime due a uso del personale di sorveglianza venatoria, le altre a bivacco per escursionisti. Le altre stazioni sono abbandonate: Serra (1490 m s.l.m.), Rasega (1500 m s.l.m.), Grasso dei Caioli (1567 m s.l.m.), Barigù (1620 m s.l.m.), Baitella (1652 m s.l.m.), Baita Nova (1976 m s.l.m.), Baita Gavazza (2117 m s.l.m.). La stazione Casera è dotata di un magazzino di stagio- natura del formaggio e un’abitazione-caseificio. Le altre entità possiedono le tipiche baite a duplice destinazione abitazione-caseificio. Le due stazioni di Stavello Seconda B, Baita Pessoli (m 1907 s.l.m.) e Baita Publino (m 2055 s.l.m.), nonostante le buone condizioni delle loro strutture, sono inattive. Baita Pessoli è stata destinata a scopi escursionistici. Anche le due stazioni di Costa-Pomina-Prato di Acqua, La Costa (1670 s.l.m.) e La Pomina (1796 m s.l.m.), sono abbandonate e denunciano un generale stato di degrado. A Prato dell’Acqua sorgono due stabili, a quota 1764 m s.l.m., uno ad uso abitativo e a caseifi- cio, l’altro adibito a magazzino di stagionatura del formaggio.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha)

12% Prato 0,0 17% Pascolo magro 71,6 Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 133,7 22% Pascolo dei riposi 1,9 Pascolo arborato 0,3 12% Pascolo cespugliato 138,6 Cespuglieto non pascolabile 83,6 Bosco a conifere 74,5 0% Bosco a latifoglie 0,0 14% 0% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 23% Improduttivo 105,6 Totale superficie 610,0

144 Alpi Valcervia, Stavello Seconda B, Prato dell’Acqua e Costa-Pomina-Prato di Acqua

145 146 32. Alpi Stavello Prima e Seconda e Caprarezza Prima e Seconda

arezza Prima e Seconda Pascoli in alpe Stavello (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: caldaia a legna per la lavorazione del latte (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Le alpi Stavello Prima e Seconda e Caprarezza Prima e Seconda occupano il versante destro orografico della Valcervia, estendendosi da una quota di 1540 m s.l.m. a 2300 m, per una superficie di 570 ettari. Di proprietà del Comune di Cedrasco, si strutturano in varie stazioni: Zocche (1793 m s.l.m.), Baituccia (1883 m s.l.m.), Bruciate di Stavello (1910 m s.l.m.), Fontane (2034 m s.l.m.), Laghetti (2174 m s.l.m.) e Barec (2138 m s.l.m.) per Stavello Prima; Marcia (1700 m s.l.m.), Casera di Stavello (1735 m s.l.m.), Orbera (1774 m s.l.m.), Baita Nuova (1850 m s.l.m.), Pila (1852 m s.l.m.) e Sciuc (2000 m s.l.m.) per Stavello Seconda; Bruciate di Caprarezza (1662 m s.l.m.), Baita Cunette (1830 m s.l.m.), Casera di Caprarezza (1900 m s.l.m.), Piani (1956 m s.l.m.), Matarul Basso (2050 m s.l.m.) e Matarul Alto (2120 m s.l.m.) per Caprarezza Prima; Baita Inferno (1562 m s.l.m.), Saline (1647 m s.l.m.), Ceric Basso (1963 m s.l.m.) e Ceric Alto (2083 m s.l.m.) per Caprarezza Seconda. Alla valle si accede da Cedrasco lungo la carrozzabile che attraversa le località Le Foppe (867 m s.l.m.), Bratta e Campelli (1265 m s.l.m.). La strada qui diventa sterrata e a transito limitato e termina al mag-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 47 2 2 Altri bovini adulti 11 3 3 Bovini giovani 20 4 4 Equini 2 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 70 01020 30 40 50 UBA totali 72

Alpi Stavello Prima e Seconda e Capr Alpi Stavello

147 Alpi Stavello Prima e Seconda e Caprarezza Prima e Seconda

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 30000 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0

1500 x 10 4 Formaggio grasso 2000 1000 5 Formaggio semigrasso 0 500 6 Burro 0 7 Ricotta 600 0 123456788 Formaggio caprino/pecorino 0

gengo di Arale, da dove si può raggiungere la malga Stavello con un sentiero. Dopo Arale, una deviazione a sinistra risale il versante sino a Stavello Seconda e quindi a Caprarezza Prima. Dalla pista principale si snodano diverse mulattiere di collegamento tra le diverse stazioni. Il comprensorio alterna distretti impervi ad aree meno acclivi che favoriscono in un caso la vegetazione forestale e arbustiva e nell’altro i pascoli. Le praterie migliori si rinvengono nelle sezioni più pianeggianti attorno alle stazioni. Alle quote superiori si hanno praterie più magre, contese dalla brughiera e dal bosco. La superficie pascoliva è di 281 ettari, mentre le brughiere, le foreste e gli improduttivi occupano nell’or- dine 97, 168 e 22 ettari di superficie. L’ATTIVITA’ PASTORALE La gestione della malga è demandata a due affittuari. La mandria è formata da una cinquantina di vacche da latte, una trentina di capi improduttivi e qualche equino, per un totale di 72 UBA. Il pascolo è regolamentato e il be- stiame permane in ogni lotto mediamente per cinque gior- ni. La produzione di latte è di 30 t e dalla sua lavorazione si ottengono formaggio Bitto e ricotta. Casera di Stavello (Archivio Fondazione Fojanini) LE STRUTTURE Le stazioni di Stavello Prima constano ciascuna di una sola baita a uso abitativo e produttivo, delle quali solo quella della stazione Laghetti non è più usata. A Stavello Seconda risultano abbandonate le stazioni Marcia e Baita Nuova. Nella stazione Casera è presente un fabbricato adibito a uso domestico, un secondo per la lavorazione del latte e un terzo per la stagionatura del formaggio, mentre le altre stazioni sono fornite della sola baita a duplice funzione. I tre edifici della Casera sono stati interessati da interventi di adeguamento statico e funzionale. Anche le stazioni di Caprarezza Prima e Seconda hanno la medesima organizzazione. Cunetta, Matarul Basso, Matarul Alto, Baita Inferno e Saline non sono tuttavia più utilizzate. La stazione Casera è, come solito, servita da più unità: l’abitazione, di recente realizzazione, il caseificio e la casera.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 4% Prato 0,0 20% Pascolo magro 115,5 30% Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 74,3 Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 91,7 Cespuglieto non pascolabile 96,7 13% Bosco a conifere 168,4 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 17% 16% Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 22,4 Totale superficie 569,0

148 Alpi Stavello Prima e Seconda e Caprarezza Prima e Seconda

149 150 33. Alpi Le Piane e Sasso Chiaro

Alpe Le Piane (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: ermellino (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Le alpi Le Piane e Sasso Chiaro sono ubicate nella Val del Livrio, nella cintura compresa tra i 1650 e i 2150 m s.l.m.. La loro superficie è di 632 ettari e la proprietà è del Comune di Caiolo. Le Piane è articolata in due stazioni di pascolo: Le Piane e Preda Corna. La Valle del Livrio è allacciata al fondovalle valtellinese da una rotabile che da Albosaggia sale al nucleo di S. Salvatore (1311 m s.l.m.) e da qui si inoltra nella valle sino alla malga Le Piane. Sasso Chiaro è raggiungibile dal bivio che si incontra prima di Le Piane, risalendo il versante sinistro orografico e pas- sando per la località La Costa (1425 m s.l.m.). Nel fondovalle del comprensorio si hanno pascoli magri, pascoli cespugliati e pascoli arborati, mentre nelle sezioni profonde del solco vallivo dominano boschi misti. Risalendo verso gli spartiacque, le pen- denze dei versanti tendono ad addolcirsi e si affermano ampie distese pascolive. Complessivamente, le praterie occupano 350 ettari di superficie, a fronte di 145 ettari a bosco misto e 58 ettari di improduttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 14 2 2 Altri bovini adulti 11 3 3 Bovini giovani 18 4 4 Equini 5 5 5 Caprini 5 6 6 Ovini 5 UBA bovine 36 0 5 10 15 20 UBA totali 42

Alpi Le Piane e Sasso Chiaro

151 Alpi Le Piane e Sasso Chiaro

5000 Prodotti (kg) 4000 1 Latte bovino 44100 2 Latte ovino 0 3000 3 Latte caprino 0

2000 x 10 4 Formaggio grasso 4400 5 Formaggio semigrasso 0 1000 6 Burro 0 7 Ricotta 2450 0 1234 5 6 7 8 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE Gli alpeggi sono concessi in ge- stione a un affittuario, che vi conduce una quindicina di vac- che da latte, una trentina di capi improduttivi, una decina di ovi- caprini e alcuni equini, per un totale di 42 UBA. Il sistema di utilizzazione del pascolo è disci- plinato, con un tempo di per- manenza in ogni lotto di due giorni. Il latte prodotto è lavo- rato a formaggio Bitto e ricotta. LE STRUTTURE Le Piane consta di varie strut- ture dislocate a diversa altime-

tria: la Casera La Piana (1500 Edificio rurale alla stazione Casera La Piana (Archivio Fondazione Fojanini) m s.l.m.), le Baite Laghi (2130 m s.l.m.), limitrofe al Lago di Publino (2134 m s.l.m.) e al rifugio Caprari (2118 m s.l.m.), le Baite Scoltador (2050 m s.l.m.), le Baite Fontanelle (1985 m s.l.m.) e le Baite Valseria (1850 m s.l.m.). Di queste, però, solo le unità che compon- gono la Casera La Piana sono utilizzate e in buono stato conservativo. Analoga organizzazione caratteriz- za la stazione Preda Corna e la Malga Sasso Chiaro. Nella stazione si susseguono la Baita dei Sciucchi (1695 m s.l.m.), la Baita al Marsc (2030 m s.l.m.), le Baite del Publino (2090 m s.l.m.) e le Baite dei Laghi (2090 m s.l.m.). La malga Sasso Chiaro è costituita dalla Baita Sasso Chiaro (1660 m s.l.m.), dal Baitello (1950 m s.l.m.), dalla Baita di Manfinale (2045 m s.l.m.) e dalla Baita Querciada (2090 m s.l.m.). Solamente la Baita dei Sciucchi e la Baita Sasso Chiaro vengono tuttavia utilizzate.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 9% Prato 0,0 14% 0% 4% Pascolo magro 89 Pascolo umido 17 2% Pascolo grasso 0,1 Pascolo dei riposi 10,1 11% 23% Pascolo arborato 69,8 Pascolo cespugliato 179,7 Cespuglieto non pascolabile 47,3 Bosco a conifere 5,1 Bosco a latifoglie 0,0 1% 29% Bosco misto 145,2 7% Specchio d'acqua 25,9 Improduttivo 58,4 Totale superficie 632,3

152 Alpi Le Piane e Sasso Chiaro

153 154 34. Alpi Campello-Meriggio e Campo Cervè

Il casello del latte alla stazione Campello (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: mandria al pascolo presso il Lago della Casera - Albosaggia (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Di proprietà del Comune di Albosaggia, le alpi Campello-Meriggio e Campo Cervè si estendono da una quota di 1750 m s.l.m. sino a 2150 m, su una superficie di 909 ettari. Le due malghe riuniscono numerose stazioni, un tempo gestite come alpeggi a sé stanti. Campello- Meriggio conta cinque stazioni: Campello (1800 m s.l.m.), La Tromba (1900 m s.l.m.), Salinù (1950 m s.l.m.), Meriggio (2000 m s.l.m.) e La Piada (2100 m s.l.m.). Anche Campo Cervè si compone di cinque stazioni: Sasso Marmorino (1850 m s.l.m.), Campo Cervè (1950 m s.l.m.), Le Cornacce (1900 m s.l.m.), La Casera (2000 m s.l.m.) e Zocche (2050 m s.l.m.). Alle due malghe si accede dalla rotabile che da Albosaggia (490 m s.l.m.) conduce alla località Campelli (1316 m s.l.m.), dove una pista agro-silvo-pastorale permette di salire sino alla stazione Campello e successivamente a La Tromba, Salinù, Meriggio, Sasso Marmorino e La Casera. A questa stazione si può pervenire anche seguendo un altro itinerario attraverso la località di San Salvatore (1311 m s.l.m.) e un’altra pista forestale. Dalla stazione La Casera si può risalire alle Zocche e a Campo Cervè.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 70 2 2 Altri bovini adulti 13 3 3 Bovini giovani 24 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 97 0 1020304050607080 UBA totali 97

Alpi Campello-Meriggio e Campo Cervè

155 Alpi Campello-Meriggio e Campo Cervè

3500 Prodotti (kg) 3000 1 Latte bovino 33800 2500 2 Latte ovino 0 2000 3 Latte caprino 0 1500 x 10 4 Formaggio grasso 0 1000 5 Formaggio semigrasso 2700 6 Burro 850 500 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

La vegetazione è costituita in pre- valenza da boschi di conifere (620 ettari), che ricoprono la parte bas- sa del distretto e le aree che separa- no le stazioni. I pascoli si concentrano nelle zone circostanti gli insediamenti, dove le pendenze tendono a essere più dolci. Complessivamente occupa- no 134 ettari di superficie. Nella parte alta, sino al limite dello spar- tiacque, si estende l’area improdut- tiva, pari a 154 ettari. L’ATTIVITA’ PASTORALE La conduzione delle malghe è affi- data in contratto d’affitto a una società cooperativa. Risultano Stazione La Casera dell’alpe Campo Cervè (Archivio Fondazione Fojanini) monticate 70 vacche da latte e una quarantina di capi improduttivi, per un totale di 97 UBA. Il bestiame, suddiviso in gruppi, viene fatto pascolare in modo disciplinato. Dalle 33.8 t di latte prodotte si ottengono 2700 kg di formaggio semigrasso e burro. LE STRUTTURE Tutte le stazioni delle due malghe sono dotate di fabbricati idonei per condizioni statiche e funzionali, alcuni dei quali ristrutturati di recente. Solo gli stabili della stazione Le Cornacce non sono più utilizzati e versano in stato di degrado. Tra gli edifici costituenti la stazione La Casera, uno è adibito ad agrituri- smo, inoltre all’interno dei confini dell’alpeggio sono presenti 2 bivacchi per escursionisti.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 9% Prato 0,0 17% 4% Pascolo magro 78,7 1% Pascolo umido 0,0 0% 0% Pascolo grasso 38,8 Pascolo dei riposi 12,2 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 4,7 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 620,1 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 1,0 68% Improduttivo 153,9 Totale superficie 909,4

156 Alpi Campello-Meriggio e Campo Cervè

157 158 35. Alpe Venina

Edifici alla stazione Casere Vecchie (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: le capre sono una presenza costante negli alpeggi. In primo piano si osserva la Viola comollia, specie endemica di alcune vallate orobiche (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Situata nella parte terminale dell’omonima valle, l’alpe Venina ricopre una superficie di 986 ettari, da 1800 a 2100 m s.l.m.. Di proprietà di una società elettrica, è composta dalle stazioni Casere Vecchie e Casera Nuova. Vi si accede dalla frazione Busteggia seguendo la viaria verso Piateda Alta. Superata la frazione di Previsdomini (538 m s.l.m.) si giunge a Monno, dove sulla destra si imbocca la Val Venina. Poco dopo la centrale di Vedello (1032 m s.l.m.) ha inizio la gippabile a traffico limitato. Una deviazione sulla destra consente di raggiungere il nucleo di Ambria (1325 m s.l.m.), dove una mulattiera si inerpica sino al bacino Venina (1823 m s.l.m.). Costeggiato il lago sulla sinistra, si raggiunge la stazione Casere Vecchie e quindi Casera Nuova. Le due stazioni sono situate in aree favorevoli al pascolamento del bestiame, con un fondovalle ricco di pascoli di buona qualità. I ripidi versanti sono invece dominati da praterie magre e brughiere. Le sezioni superiori sono del tutto improduttive. L’area interessata dai pascoli è di 235 ettari, quella inarbustita di 174, boscata di 37 e improduttiva di 500.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 23 2 2 Altri bovini adulti 9 3 3 Bovini giovani 4 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 34 0 5 10 15 20 25 UBA totali 34

Alpe Venina

159 Alpe Venina

1500 Prodotti (kg) 1200 1 Latte bovino 14500 2 Latte ovino 0 900 3 Latte caprino 0

x 10 4 Formaggio grasso 0 600 5 Formaggio semigrasso 1015 300 6 Burro 450 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è gestito da un affittuario, che vi conduce una ventina di vacche da latte, oltre a del bestiame improduttivo, per un totale di 34 UBA. Il pascolo è condotto in modo disciplinato. La produzione di latte ammonta a 14.5 t che viene destinata alla fabbricazione di formaggio semigrasso e burro. LE STRUTTURE La stazione Casere Vecchie (1800 m s.l.m.) è dotata di quattro edifici, utilizzati tutta la stagione, mentre Casera Nuova (1900 m s.l.m.) è abbandonata. Le unità, a eccezione del caseificio, sono state oggetto di interventi di ammodernamento che li hanno migliorati strutturalmente e funzionalmente, ma che han- no determinato una perdita dei caratteri architettonici originari.

Pascoli e bacino artificiale (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 6% 1% Prato 0,0 0% 3% Pascolo magro 62,9 Pascolo umido 6,6 13% Pascolo grasso 32,7 Pascolo dei riposi 4,5 Pascolo arborato 0,0 51% Pascolo cespugliato 127,7 Cespuglieto non pascolabile 173,5 Bosco a conifere 37,4 18% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 35,7 4% 4% Improduttivo 505,4 Totale superficie 986,5

160 Alpe Venina

161 162 36. Alpe Zappello-Dossello-Scigala

Casello del latte nella stazione Dossello (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: la mungitura manuale, ancora praticata in alcune malghe, comporta un grande impegno lavorativo (G. Scieghi)

IL TERRITORIO La malga Zappello-Dossello-Scigala occupa la parte profonda della Valle d’Ambria, da una quota di 1270 m s.l.m. a 1900 m, per una superficie di 1270 ettari. Di proprietà del comune di Piateda, si articola in tre stazioni: Zappello, Dossello e Scigala. Vi si accede dalla frazione Busteggia seguendo la viaria verso Piateda Alta. Superata la frazione di Previ- sdomini (538 m s.l.m.) si giunge a Monno, dove sulla destra si imbocca la Val Venina. Poco dopo la centrale di Vedello (1032 m s.l.m.) ha inizio una gippabile a traffico limitato. Una deviazione sulla destra consente di raggiungere il nucleo di Ambria (1325 m s.l.m.), sulla sinistra del quale si apre l’omonima valle percorsa da una mulattiera che collega le tre stazioni. Il comprensorio ha un fondovalle pianeggiante, con pascoli di buona qualità e zone umide di interesse ambientale. I versanti sono al contrario poco adatti al pascolo, avendo notevole acclività, soprattutto nella parte bassa, dove prosperano cespuglieti e boschi di conifere. Nella fascia superiore le pendenze si addolciscono e la vegetazione erbosa è più sviluppata. Le quote più elevate sono caratterizzate da vaste

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 44 2 2 Altri bovini adulti 8 3 3 Bovini giovani 19 4 4 Equini 2 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 63 0 1020304050 UBA totali 65

Alpe Zappello-Dossello-Scigala

163 Alpe Zappello-Dossello-Scigala

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 25600 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1500 4 Formaggio grasso 0 1000 x 10 5 Formaggio semigrasso 1700 500 6 Burro 800 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

aree improduttive. I pa- scoli occupano nell’insie- me 244 ettari di superfi- cie, 277 sono gli ettari di brughiera, 70 quelli a bosco di conifere e 668 gli improduttivi. L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è gestita da un affittuario, che vi condu- ce 44 vacche da latte, 27 capi improduttivi, alcu- ni equini e una decina di suini, per complessive 65 UBA. Il pascolo è con- dotto in modo discipli- nato. Il latte è trasforma- to in formaggio semi- grasso e burro, mentre il siero è destinato all’ali- mentazione dei suini. Abitazione e casera nella stazione Dossello (Archivio Comunità Montana di Sondrio) LE STRUTTURE Nella stazione Dossello, a 1600 m s.l.m., sono presenti cinque edifici: l’abitazione, il casello del latte, il caseificio e due ricoveri per gli animali. Le stazioni Zappello, a 1430 m s.l.m., e Scigala, a 1900 m s.l.m., rispettivamente la più bassa e la più alta della malga, sono invece abbandonate.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 1% 9% Prato 0,0 1% Pascolo magro 119,9 3% 0% Pascolo umido 7,5 Pascolo grasso 36,0 Pascolo dei riposi 11,4 Pascolo arborato 1,1 53% Pascolo cespugliato 68,5 Cespuglieto non pascolabile 277,1 22% Bosco a conifere 69,6 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 8,4 Specchio d'acqua 0,0 5% 0% Improduttivo 668,5 Totale superficie 1267,9

164 Alpe Zappello-Dossello-Scigala

165 166 37. Alpe Zocca

Il nucleo insediativo (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Poa alpina nella forma vivipara, ossia che germina i semi direttamente sulla pianta (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Di proprietà del Comune di Piateda, l’alpe Zocca occupa il fianco sinistro orografico della Valle di Vedello, da una quota di 1550 m s.l.m. a 2300 m, per una superficie di 121 ha. Vi si perviene dalla frazione Busteggia seguendo la viaria verso Piateda Alta. All’altezza dell’insediamento di Monno, si imbocca la Val Venina e si prosegue fino al nucleo di Agneda (1228 m s.l.m.). Una pista, chiusa al traffico, si inerpica sino al bacino artificiale di Scais (1494 m s.l.m.) e si addentra in Valle di Vedello, raggiungendo la stazione Cornascio dell’alpe Grassi. Il collegamento con l’alpe Zocca è assicu- rato da una mulattiera sul versante sinistro che attraversa anche la stazione Grassi dell’omonimo alpeg- gio. I pascoli, in prevalenza magri e cespugliati, insistono soprattutto nella parte centrale del comprenso- rio, racchiusi inferiormente e superiormente da aree improduttive. La loro superficie è di 48 ettari. Completano la malga 3 ettari di brughiera, 2 di bosco di conifere e 69 di improduttivo.

1 Bestiame caricato (n) 2 1 Vacche da latte 0 3 2 Altri bovini adulti 0 3 Bovini giovani 0 4 4 Equini 13 5 5 Caprini 550 6 6 Ovini 50 UBA bovine 0 0 100 200 300 400 500 600 UBA totali 103

Alpe Zocca

167 Alpe Zocca

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 0 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 30000 1500 x 10 4 Formaggio grasso 0 1000 5 Formaggio semigrasso 0 500 6 Burro 0 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 1950

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è dato in conduzione a un affittuario, che vi carica 550 caprini, 50 ovini e una decina di equini, per un totale di 103 UBA. Il pascolo è condotto in modo brado, ossia con gli animali liberi di vagare entro il perimetro della malga. Il latte caprino prodotto, circa 30 t, viene trasformato in formaggio.

LE STRUTTURE Gli edifici a destinazione agricola sono ubicati a 1850 m s.l.m. e consistono in una abitazione, un casei- ficio, la casera e un magazzino, tutti in buone condizioni statiche e funzionali. Alcune tettoie fungono da ricovero per il bestiame in caso di intemperie.

Fabbricato ad uso abitativo (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 14% Pascolo magro 16,9 0% Pascolo umido 0,4 Pascolo grasso 11,8 10% Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 56% Pascolo cespugliato 19,0 Cespuglieto non pascolabile 2,5 Bosco a conifere 2,1 16% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 2% Specchio d'acqua 0,0 2% Improduttivo 69,1 Totale superficie 121,7

168 Alpe Zocca

169 170 38. Alpe Grassi

Stazione Cornascia (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: stagionatura del formaggio Bitto (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Divisa tra il versante sinistro superiore della Valle di Scais o Val del Caronno e quello sinistro della Valle di Vedello, l’alpe Grassi si estende da una quota di 1500 m s.l.m. sino a 2300 m, per una superficie di 192 ettari. Di proprietà del Comune di Piateda, è costituita dalle stazioni Cornascia e Grassi. Per accedervi si segue la carrozzabile che dalla frazione Busteggia sale verso Piateda Alta. Superata la frazione di Previsdomini (538 m s.l.m.) si giunge a Monno, dove sulla destra si imbocca la Val Venina. Dopo la centrale di Vedello si risale la Val di Scais sino alla località Agneda (1228 m s.l.m.). Una gippa- bile chiusa al traffico conduce al soprastante bacino artificiale di Scais (1494 m s.l.m.), costeggiato il quale ci si addentra in Valle di Vedello e si raggiunge rapidamente la stazione Cornascia. Appena oltre, sulla destra della gippabile, una mulattiera si inerpica sul versante sinistro fino alla stazione Grassi. Il territorio è aspro, con pendii scoscesi che lasciano poco spazio alle praterie. Il versante in Valle di Scais è interamente boscato, con copertura mista a prevalenza di larice. I pascoli sono concentrati soprattutto in Val di Vedello. La loro estensione complessiva è di 79 ettari, a fronte di 19 ettari di brughiera, 70 ettari di bosco e 24 ettari di improduttivo.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 29 2 2 Altri bovini adulti 13 3 3 Bovini giovani 9 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 14 6 6 Ovini 0 UBA bovine 47 0 5 10 15 20 25 30 UBA totali 50

Alpe Grassi

171 Alpe Grassi

1500 Prodotti (kg) 1200 1 Latte bovino 13500 2 Latte ovino 0 900 3 Latte caprino 0

600 x 10 4 Formaggio grasso 0 5 Formaggio semigrasso 945 300 6 Burro 410 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è governata da un affittuario che vi carica una trentina di vacche da latte, oltre a del bestiame bovino giovane e una quindicina di capre, per un totale di 50 UBA. Il pascolo è condotto allo stato semibrado, con il bestiame libero di vagare entro il perimetro dell’alpe. Il latte è trasformato in formaggio semigrasso e burro. LE STRUTTURE La stazione Cornascia, sita a 1550 m s.l.m., si compone di due edifici: l’abitazione e il caseificio. L’abita- zione, a due vani, è di recente ristrutturazione e presenta muratura in pietra e malta e una copertura in lamiera. Discrete sono anche le condizioni statiche dell’altro manufatto. Due stabili con le medesime funzioni servono anche la stazione Grassi (1700 m s.l.m.), entrambi in buono stato, con muratura in pietra e malta e copertura in lamiera.

Stazione Grassi (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 1% 12% 6% 4% Prato 0,0 Pascolo magro 11,1 Pascolo umido 1,7 10% Pascolo grasso 8,6 Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 18,6 Pascolo cespugliato 38,9 Cespuglieto non pascolabile 19,0 20% Bosco a conifere 0,0 37% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 70,2 Specchio d'acqua 0,0 10% Improduttivo 23,7 Totale superficie 191,7

172 Alpe Grassi

173 174 39. Alpe Pessa e Campione

Pascoli tra le due stazioni (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: dove non esistono strade il cavallo rimane il mezzo di trasporto più utilizzato (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Di proprietà del Comune di Piateda, le malghe Pessa e Campione abbracciano una superficie di 310 ettari, da una quota di 1600 m s.l.m. sino a 2130 m. Vi si accede dalla frazione Busteggia seguendo la viaria verso Piateda Alta (709 m s.l.m.) e Gaggio (1018 m s.l.m.). La strada diviene qui sterrata e a transito limitato. In località Le Piane (1517 m s.l.m.) si procede lungo la biforcazione destra in direzione Legnomarcio (1559 m s.l.m.), punto di partenza della mulattiera che permette di raggiungere l’alpeggio. Il comprensorio ha pendii piuttosto accentuati, poco adatti all’attività pastorale. Al piede si ha un’ampia fascia boscata. I pascoli sono localizzati nelle aree centrali, meno impervie, in contesa con la vegetazione legnosa. I distretti superiori sono del tutto improduttivi. La superficie foraggera ammonta a 65 ettari, a fronte di 150 ettari di bosco e 80 ettari di improduttivo.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 27 2 2 Altri bovini adulti 18 3 3 Bovini giovani 10 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 51 0 5 10 15 20 25 30 UBA totali 51

Alpe Pessa e Campione

175 Alpe Pessa e Campione

1200 Prodotti (kg) 1000 1 Latte bovino 12000 800 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 600 x 10 4 Formaggio grasso 0 400 5 Formaggio semigrasso 1150 200 6 Burro 450 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è caricato da un affittuario, che vi conduce una trentina di vacche da latte e altrettanti capi im- produttivi, per un totale di 51 UBA. La superficie è utilizzata in modo discipli- nato e gli animali sono suddivisi in gruppi e munti meccanicamente. Il latte prodotto, circa 12 t, è tra- sformato in formaggio se- migrasso e burro. LE STRUTTURE La stazione Pessa, a quota 1850 m s.l.m., è provvista di cinque edifici, destinati ad abitazione, conservazio- Casello del latte e abitazione alla Stazione Campione (Archivio Fondazione Fojanini) ne del latte, caseificazione, stagionatura del formaggio e ricovero animali. I fabbricati sono in buone condizioni statiche e funziona- li, a eccezione del ricovero per il bestiame che, oltre a essere fatiscente, è inadeguato alle dimensioni della mandria. Il casello del latte è l’unica unità che mantiene le caratteristiche costruttive originarie, con murature d’ambito in pietra a secco e copertura in piode. Nella stazione Campione, a 1900 m s.l.m., vi è l’abitazione per il personale, di recente costruzione, e un casello del latte, a tipologia costruttiva tradizionale.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 2% 2% 1% Prato 0,0 9% Pascolo magro 0,0 26% Pascolo umido 5,5 8% Pascolo grasso 5,6 Pascolo dei riposi 2,5 4% Pascolo arborato 26,7 Pascolo cespugliato 25,3 Cespuglieto non pascolabile 13,5 Bosco a conifere 149,4 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 48% Improduttivo 80,8 Totale superficie 309,3

176 Alpe Pessa e Campione

177 178 40. Alpe Caronno con Rodes

Accesso all’alpe Caronno (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: ricco pascolo presso il rifugio Mambretti in Val di Scais (G. Scieghi)

IL TERRITORIO L’alpe Caronno con Rodes è situata nella parte profonda della Valle di Caronno o Valle di Scais. Di proprietà del Comune di Piateda, si estende da una quota di 1600 m s.l.m. a 2100 m, su di una superfi- cie di 1060 ettari. Caronno e Le Moie di Rodes sono le due stazioni che la costituiscono. Per accedervi si segue la carrozzabile che dalla frazione Busteggia sale verso Piateda Alta. Superata la frazione di Previsdomini (538 m s.l.m.) si giunge a Monno, dove sulla destra si imbocca la Val Venina. Dopo la centrale di Vedello si risale la Val di Scais sino alla località Agneda (1228 m s.l.m.). Una gippa- bile chiusa al traffico conduce al soprastante bacino artificiale di Scais (1494 m s.l.m.), alla cui sinistra vi è un sentiero di collegamento con le due stazioni e il rifugio Mambretti (2003 m s.l.m.). La morfologia del territorio è varia. I versanti hanno pendenze accentuate, poco adatte al pascolamento, con vegetazione forestale, brughiere e pascoli arborati e inarbustiti. I pascoli migliori sono localizzati in prossimità delle stazioni, dove le acclività sono più favorevoli. Alle quote più elevate si hanno vaste aree improduttive. Sono presenti anche nicchie di vegetazione umida di valore naturalistico. Le praterie am-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 21 2 2 Altri bovini adulti 7 3 3 Bovini giovani 2 4 4 Equini 16 5 Caprini 0 5 6 Ovini 0 6 UBA bovine 29 0 5 10 15 20 25 UBA totali 45

Alpe Caronno con Rodes

179 Alpe Caronno con Rodes

2000 Prodotti (kg) 1 Latte bovino 18000 1500 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1000

x 10 4 Formaggio grasso 0 5 Formaggio semigrasso 1260 500 6 Burro 630 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

montano globalmente a 148 et- tari, le brughiere e i boschi rispet- tivamente a 72 e 68 ettari, men- tre le aree improduttive occupa- no ben 772 ettari. L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è condotta da diversi affittuari. Sono monticate una ventina di vacche da latte, del be- stiame bovino improduttivo, una quindicina di equini e alcuni sui- ni, per un totale di 45 UBA. Il pascolo avviene allo stato semibra- do, con il bestiame libero di va- gare entro i confini dell’alpe. Dal latte si ricavano 1200 kg di for- maggio semigrasso e 600 kg di burro. Il siero è utilizzato per l’ali- mentazione dei suini. Pascoli della stazione Caronno (Archivio Fondazione Fojanini) LE STRUTTURE La stazione Caronno, a quota 1600 m s.l.m., è costituita da tre edifici, adibiti a ricovero per i pastori, caseificio e ricovero per gli animali. Il caseificio è stato ristrutturato di recente, mentre la stalla è piuttosto fatiscente. La stazione Le Moie di Rodes, a 1900 m s.l.m., si compone invece di un unico edificio in muratura in pietra e copertura in lamiera, in condizioni statiche discrete. Trova impiego sia per gli usi domestici, sia come magazzino.

1% Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 2% 0% 3% 0% Prato 0,0 7% Pascolo magro 19,9 Pascolo umido 28,4 7% Pascolo grasso 13,4 Pascolo dei riposi 3,3 Pascolo arborato 4,9 6% Pascolo cespugliato 77,7 Cespuglieto non pascolabile 71,8 Bosco a conifere 67,8 74% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 772,1 Totale superficie 1059,2

180 Alpe Caronno con Rodes

181 182 41. Alpi Campei e Armisola con Grioni

Stazione Tripolo (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: forme di Bitto (G. Scieghi) IL TERRITORIO Situate tra la Valle di Armisola e la Val d’Arigna, le alpi Campei e Armisola con Grioni si estendono nella fascia altimetrica compresa tra i 1450 e i 1900 m s.l.m., su di una superficie di 335 ettari. Di proprietà del Comune di Ponte in Valtellina, sono entrambe suddivise in due stazioni, rispettivamente Campei e Tripolo per la prima malga, Armisola e Grioni per la seconda. Vi si può accedere da Piateda o dalla località Casacce di Chiuro. Da Piateda si prende la carrozzabile per Piateda Alta (709 m s.l.m.) e Gaggio (1018 m s.l.m.). Qui la strada diviene sterrata e a transito limitato. In località Le Piane (1517 m s.l.m.) una mulattiera si addentra nella Valle di Armisola, raggiungendo l’omonima stazione e, successivamente, le altre. Da Casacce, invece, attraversato il fiume Adda si imboc- ca la rotabile che conduce alle località Sazzo (456 m s.l.m.), Fontaniva (814 m s.l.m.), Briotti (1060 m s.l.m.) e Dosso del Grillo. Una mulattiera consente di raggiungere le stazioni Campei, Tripolo e Grioni, quindi di scendere in Valle di Armisola. Il comprensorio è dominato da ampie distese boscate. Le praterie sono ridotte e localizzate essenzialmen-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 30 2 2 Altri bovini adulti 1 3 3 Bovini giovani 40 4 4 Equini 4 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 55 0 5 10 15 20 25 30 35 40 UBA totali 59

Alpi Campei e Armisola con Grioni

183 Alpi Campei e Armisola con Grioni

2000 Prodotti (kg) 1 Latte bovino 18000 1500 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1000 4 Formaggio grasso 0 x 10 5 Formaggio semigrasso 1500 500 6 Burro 150 7 Ricotta 700 0 123456788 Formaggio caprino/pecorino 0

te nei pressi dei nuclei insediativi. Alle quote superiori si alternano aree improduttive, brughiere e pascoli magri, più o meno invasi da piante legnose. Complessivamente le cotiche erbose coprono 74 ettari di superficie, le brughiere 32, i boschi di conifere 124, i boschi misti 55 e gli improduttivi 49. L’ATTIVITA’ PASTORALE Gli alpeggi sono caricati da un affit- tuario. La mandria si compone di 30 vacche da latte, quaranta capi giovani e alcuni equini, per un totale di 59 UBA. Il pascolo avviene allo stato se- mibrado, vale a dire con il bestiame libero di vagare entro il perimetro del- le malghe. Il latte è trasformato in for- maggio semigrasso, burro e ricotta. LE STRUTTURE La stazione Campei, a quota 1510 m s.l.m., è costituita da due edifici ristrut- turati, uno utilizzato per usi domesti- ci e la caseificazione, l’altro per la con- servazione del latte. Nella stazione Tri- Baita nella stazione Armisola (Archivio Comunità Montana di Sondrio) polo, a 1760 m s.l.m., è presente la sola abitazione, mentre originariamen- te vi era anche il casello del latte, oggi diroccato. Diversi fabbricati, tutti sottoposti a interventi di recu- pero, compongono la stazione Armisola, a 1630 m s.l.m.. Le due strutture della stazione Grioni, a 1860 m s.l.m., sono invece utilizzate sporadicamente come ricovero per il personale e per la conservazione del latte. Le loro condizioni strutturali sono piuttosto cattive.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 1%1% 0% Prato 0,0 15% 10% Pascolo magro 10,3 Pascolo umido 2,2 Pascolo grasso 4,4 6% Pascolo dei riposi 1,2 17% Pascolo arborato 35,1 Pascolo cespugliato 21,4 10% Cespuglieto non pascolabile 32,0 Bosco a conifere 124,5 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 55,5 Specchio d'acqua 0,0 37% Improduttivo 48,9 Totale superficie 335,4

184 Alpi Campei e Armisola con Grioni

185 186 42. Alpi Santo Stefano e Cuai

Pascoli limitrofi ai fabbricati di S. Stefano (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Cariofillata montana (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Le alpi Santo Stefano e Cuai si estendono da 1800 a 2100 m s.l.m., su di una superficie di 435 ettari nel territorio del Comune di Ponte in Valtellina. Di proprietà del Comune di Castello dell’Acqua, sono raggiungibili da Casacce di Chiuro per mezzo della rotabile che sale alle località Sazzo (456 m s.l.m.), Fontaniva (814 m s.l.m.), Briotti (1060 m s.l.m.) e Dosso del Grillo. Qui ha inizio la mulattiera che, passando per le contrade Prati di Torre (1145 m s.l.m.), Bernè (1236 m s.l.m.) e Spanone (1559 m s.l.m.), raggiunge Santo Stefano. Una comoda mulat- tiera conduce a Cuai. I pascoli migliori giacciono attorno ai tre laghi che costellano il comprensorio. Nelle sezioni meno baricentriche le praterie sono contese dalla vegetazione arbustiva e legnosa, che prende il sopravvento dove le pendenze si fanno più marcate. Nicchie di vegetazione umida di interesse naturalistico sono osservabili in alcuni siti di accumulo idrico. La superficie a pascolo è di 75 ettari, quella a brughiera 97, a bosco 49 e improduttiva 205.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 31 2 2 Altri bovini adulti 1 3 3 Bovini giovani 0 4 4 Equini 4 5 5 Caprini 16 6 6 Ovini 19 UBA bovine 32 0 5 10 15 20 25 30 35 UBA totali 41

Alpi Santo Stefano e Cuai

187 Alpi Santo Stefano e Cuai

2000 Prodotti (kg) 1 Latte bovino 16000 1500 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1000 4 Formaggio grasso 0 x 10 5 Formaggio semigrasso 1120 500 6 Burro 480 7 Ricotta 650 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La gestione dei due alpeg- gi è concessa a un carica- tore affittuario. Gli animali monticati consistono in una trentina di vacche da latte, alcuni equini, una quindicina di capre e una ventina di ovini, per un to- tale di 41 UBA. Il pascolo è condotto entro recinti. Dal latte si ottengono for- maggi semigrassi, burro e ricotta. LE STRUTTURE Entrambe le malghe sono dotate di due fabbricati a destinazione abitazione-ca- seificio e ricovero animale. Quelli di Santo Stefano, posti a 1800 m s.l.m., sono di recente riattamento. Le strutture di Cuai, a 1850 m s.l.m., versano invece in condizioni decisamente meno buone. Sentiero di accesso all’alpe S. Stefano (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 1% 6% 0% Prato 0,0 Pascolo magro 0,0 10% Pascolo umido 4,3 Pascolo grasso 25,8 Pascolo dei riposi 1,7 Pascolo arborato 0,0 48% Pascolo cespugliato 43,2 22% Cespuglieto non pascolabile 96,9 Bosco a conifere 48,7 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 9,5 11% 2% Improduttivo 205,1 Totale superficie 435,1

188 Alpi Santo Stefano e Cuai

189 190 43. Alpe Druet

Mandria a Baita Pesciola (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: pecore di razza Bergamasca (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Situata sul versante destro della Valle d’Arigna, l’alpe Druet ha una superficie di 262 ettari, compresa tra 1600 e 1900 m s.l.m.. Proprietario è il Comune di Ponte in Valtellina. La malga è costituita da tre stazioni: Druet, Campei e Pesciola. Alla valle si accede dalla località Casacce di Chiuro, attraverso la carrozzabile che risalendo il versante orobico porta alle località Sazzo (456 m s.l.m.) e Fontaniva (814 m s.l.m.). Una comoda sterrata si inoltra nella valle sino alla centrale di Armisa (1041 m s.l.m.), dove una pista si inerpica sul versante destro orografico conducendo ad un bivio. Dalla diramazione sinistra si raggiunge dapprima la stazione Campei e, successivamente, Druet. Il collegamento tra Campei e Pesciola è assicurato da un sentiero. I pascoli di maggiore valore foraggero sono collocati ai piedi del distretto. Salendo di quota divengono prevalenti i pascoli arborati e cespugliati e, dove le pendenze si accentuano, le aree improduttive. La superficie pascoliva ha uno sviluppo totale di 123 ettari, quella boscata di 119 ettari, quella a brughiera 23 e l’area improduttiva di 20.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 36 2 2 Altri bovini adulti 9 3 3 Bovini giovani 26 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 160 120 6 6 Ovini UBA bovine 61 0 50 100 150 200 UBA totali 103

Alpe Druet

191 Alpe Druet

200 Prodotti (kg) 1300 150 1 Latte bovino 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 1500 100 4 Formaggio grasso 0 5 Formaggio semigrasso 98 x 10 x 10 50 6 Burro 32 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 162

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpe è gestita con contratto d’affitto da un caricatore. La mandria si compone di 36 vacche da latte, altrettanti capi improduttivi, 160 caprini, 120 ovini e una decina di suini, per un totale di 103 UBA. Il pascolo è disciplinato e il bestiame, suddiviso in gruppi, viene spostato quotidianamente tra i diversi lotti. Dalla produzione di latte si ottengono formaggio semigrasso bovino, formaggio ca- prino e burro. Il siero trova impiego nell’ali- mentazione dei suini. LE STRUTTURE La stazione Campei, a 1647 m s.l.m., è dotata di stalla e abitazione- caseificio, in fase di ri- strutturazione. La stazione Druet, si- tuata a 1810 m di quo- ta, comprende tre edi- fici: l’abitazione-caseifi- Stalla della stazione Druet (Archivio Fondazione Fojanini) cio, il casello del latte e il ricovero per gli animali, tutti in discrete condizioni statiche e funzionali, con murature d’ambito in pietra e malta e copertura in lamiera. La stazione Pesciola (2004 m s.l.m.) è invece costituita da un’unica piccola struttura, utilizzata saltuaria- mente sia come dimora, sia per la lavorazione del latte. Limitrofo è il rifugio Pesciola.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 7% 0% Prato 0,6 13% Pascolo magro 37,9 0% Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 0,0 Pascolo dei riposi 0,5 15% 32% Pascolo arborato 42,7 Pascolo cespugliato 41,3 Cespuglieto non pascolabile 23,1 Bosco a conifere 32,2 Bosco a latifoglie 0,0 14% Bosco misto 87,2 Specchio d'acqua 0,0 11% 8% Improduttivo 19,7 Totale superficie 285,1

192 Alpe Druet

193 194 44. Alpe Malgina

Panorama sulle Retiche dalla stazione La Petta (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: quale futuro per gli alpeggi? (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Malgina è una piccola realtà pastorale posta sul versante sinistro orografico dell’omonima valle, nella fascia altimetrica compresa da 1200 a 1700 m s.l.m., su di una superficie di 85 ettari. Di proprietà del Comune di Castello Dell’Acqua, è articolata nelle stazioni Piano La Valle e La Petta. Al distretto si accede dalla contrada Paiosa di Castello Dell’Acqua, dove si innesta una strada sterrata che porta alle baite Campo (979 m s.l.m.). Un sentiero prosegue in direzione sud sino alla stazione Piano La Valle e, successivamente, a La Petta. Il solco vallivo è piuttosto angusto, con fianchi scoscesi, poco adatti al pascolo del bestiame. Le praterie di buona qualità sono sporadiche e limitate alle aree circostanti i nuclei rurali delle stazioni. Più abbon- danti sono gli arbusteti, in prevalenza a ontano verde e, alle quote estreme, le aree improduttive. La vegetazione erbosa ricopre solo 14 ettari di territorio, contro 21 ettari a brughiera, 16 a bosco di conifere e 35 improduttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 4 2 2 Altri bovini adulti 0 3 3 Bovini giovani 1 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 10 6 6 Ovini 48 UBA bovine 5 0 1020304050 UBA totali 13

Alpe Malgina

195 Alpe Malgina

500 Prodotti (kg) 400 1 Latte bovino 4200 2 Latte ovino 0 300 3 Latte caprino 0 200 4 Formaggio grasso 0 x 10 5 Formaggio semigrasso 315 100 6 Burro 130 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è goduto da un af- fittuario che vi carica pochi capi di bovini, 10 capre enj una cinquantina di ovini per un totale di 13 UBA. Si ap- plicano sistemi di governo controllato. La produzione di latte bovino, di poco superio- re alle 4 t, è destinata alla tra- sformazione in formaggio se- migrasso e burro. LE STRUTTURE La stazione Piano La Valle, a 1200 m s.l.m., è costituita da un solo edificio in buone con- dizioni statiche e funzionali. In murature in pietra e coper- tura in piode, lo stabile ha un unico vano, destinato tanto ad usi domestici, quanto alla lavorazione del latte. Anche la stazione La Petta, a quota 1450 m s.l.m., conta un solo edificio a duplice funzione, in discreto stato conservativo. Stazione Piano La Valle (Archivio Fondazione Fojanini)

0% Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 0% 1% Prato 0,0 15% Pascolo magro 0,0 Pascolo umido 0,3 Pascolo grasso 0,3 Pascolo dei riposi 0,5 Pascolo arborato 0,0 40% 25% Pascolo cespugliato 12,7 Cespuglieto non pascolabile 21,2 Bosco a conifere 16,1 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 19% Improduttivo 34,5 Totale superficie 85,5

196 Alpe Malgina

197 Quadro di sintesi

Tipo di proprietà

Forma di conduzione

Strada di accesso

Escursione altimetrica

Pascoli nudi Pascoli

Pascoli arborati Pascoli Alpeggio cespugliati Pascoli 1 Alpe Vazzeda Privata Affitto No 600 68,32,21 4,43,53 4,83,84 2 Alpe Oro Privata Proprietari Si 475 48,89,26 - - 3 Alpi Laresini-Sissone e Sentieri-Zocca Privata Affitto Si 500 16,72,75 30,99,04 5,23,20 4 Alpe Fora Privata Proprietari Si 400 62,80,79 - 4,58,55 5 Alpe Entova Pubblica Affitto Si 440 51,69,84 - 15,51,91 6 Alpe Roggione Pubblica Affitto Si 100 6,29,35 5,63,60 2,80,79 7 Alpi Palù e Campolungo Pubblica Titolari usi civici Si 250 73,23,61 13,73,49 60,84,18 8 Alpi Musella e Campascio Pubblica Affitto No 550 39,80,46 0,60,60 0,45,26 9 Alpe Felleria Pubblica Titolari usi civici No 360 43,21,39 - - 10 Alpe Gembrè Pubblica Titolari usi civici No 390 75,20,85 - - 11 Alpe Val Poschiavina Pubblica Titolari usi civici Si 390 136,26,07 - 2,21,94 12 Alpe Campagneda Pubblica Affitto Si 500 287,84,42 - 29,73,94 13 Alpe Campascio (di Caspoggio) Pubblica Titolari usi civici Si 200 23,23,34 - 21,56,46 14 Alpe Prabello Pubblica Titolari usi civici Si 400 54,71,06 - 1,35,23 15 Alpi Largone e Acquanera-Cup-Zocca Privata Titolari usi civici No 550 65,21,12 17,06,00 35,23,82 16 Alpe Prà Maslino-Vignone Privata Proprietari Si 800 139,73,74 - 47,37,56 17 Alpe Prà Isio-Caldenno Privata Proprietari Si 600 278,43,34 - 46,18,70 18 Alpe Caldenno Privata Proprietari Si 400 53,91,95 2,93,48 8,58,34 19 Alpe Mastabbia Pubblica Affitto No 550 117,62,37 41,70,80 2,31,48 20 Alpi Palù e Zana Pubb./Prriv. Affitto No 550 52,25,59 36,19,97 144,71,06 21 Alpe Arcoglio (di Torre di S. Maria) Pubblica Titolari usi civici Si 850 47,43,63 24,45,88 61,47,38 22 Alpi Colina e Arcoglio (di Triangia) Pubb./Priv. Affitto Si 800 114,96,06 33,28,46 62,56,40 23 “Alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterli, Prato Secondo, Morscenzo e Poverzone” Pubb./Priv. Affitto Si 950 144,02,79 15,20,37 8,36,19 24 Alpe Laviggiola-Painale Pubblica Affitto No 1000 133,87,00 5,74,15 27,95,36 25 Alpi Mara, Rogneda 1 e 2 Pubblica Affitto Si 500 214,20,56 - 53,66,75 26 “Alpe Rhon con Campondola e Campo Massarescia” Pubblica Affitto Si 680 40,29,73 36,72,55 46,34,07 27 Alpe Piano Ortiche con Aiada Pubblica Affitto Si 1200 74,12,55 26,92,95 43,82,01 28 “Alpe Piano dei Cavalli con Malgina e Combolo” Pubblica Affitto Si 800 43,74,61 29,37,50 36,63,76 29 Alpi Cogola e Bernasca Pubblica Affitto Si 815 140,42,60 - 84,51,27 30 “Alpi Dordona, Dordonella, Grassone e Valbona” Pubblica Affitto Si 1000 223,90,61 - 207,29,28 31 “Alpi Valcervia, Stavello Seconda B, Prato dell’Acqua, Costa-Pomina-Prato dell’Acqua” Pubblica Affitto Si 700 207,09,08 0,33,71 138,62,49 32 “Alpi Stavello Prima e Seconda e Caprarezza Prima e Seconda” Pubblica Affitto Si 760 189,72,01 - 91,71,70 33 Alpi Le Piane e Sasso Chiaro Pubblica Affitto Si 500 101,00,51 69,76,32 179,65,89 34 Alpi Campello-Meriggio e Campo Cervè Pubblica Affitto Si 400 129,70,74 - 4,64,75 35 Alpe Venina Privata Affitto No 300 106,71,88 - 127,72,42 36 Alpe Zappello-Dossello-Scigala Pubblica Affitto No 430 174,75,62 1,09,44 68,49,44 37 Alpe Zocca Pubblica Affitto Si 750 28,99,43 - 18,95,82 38 Alpe Grassi Pubblica Affitto Si 800 21,32,08 18,62,40 38,93,10 39 Alpe Pessa e Campione Pubblica Affitto No 530 13,61,80 26,71,44 25,32,42 40 Alpe Caronno con Rodes Pubblica Affitto No 500 64,94,99 4,94,30 77,69,73 41 Alpi Campei e Armisola con Grioni Pubblica Affitto No 450 18,03,73 35,06,26 21,39,55 42 Alpi Santo Stefano e Cuai Pubblica Affitto No 300 31,70,52 - 43,17,36 43 Alpe Druet Pubblica Affitto Si 300 38,91,43 42,72,93 41,29,30 44 Alpe Malgina Pubblica Affitto No 500 1,05,92 - 12,57,74

198 Quadro di sintesi

Brughiere Superficie complessiva bovini Totale

di cui vacche da latte Boschi Equini

Aree improduttive Caprini

Ovini

Suini

Totale (UBA) Totale

Latte prodotto

Mungitrice

Addetti

Età media - 63,63,02 73,87,13 215,09,72 76 41 - - - - 70 15,0 no 2 42 - 66,57,53 34,49,74 149,96,54 45 34 - - - - 42 10,7 no 5 42 - 109,71,18 104,72,37 267,38,53 26 17 2 - - 1 25 13,4 no 3 21 - 9,13,21 14,50,92 91,03,47 62 47 - - - 4 59 21,0 no 4 47 - 48,10,34 29,29,74 144,61,83 46 34 - - - - 44 16,3 no 5 50 - 51,66,41 19,29,76 85,69,91 10 9 - 10 - 1 11 5,1 no 4 60 25,26,08 146,18,43 108,36,85 427,62,63 45 1 3 - - - 32 13,4 si 9 31 - 46,89,51 12,38,64 100,14,48 37 19 7 40 - - 44 12,0 no 3 25 - - 86,09,73 129,31,12 21 8 - 57 20 - 27 0,0 - 3 29 3,12,64 - 37,24,06 115,57,54 11 6 - 17 120 - 30 4,8 no 4 45 - - 89,10,91 227,58,93 70 64 3 25 - - 75 27,9 no 6 41 - - 267,74,46 585,32,82 132 71 - 15 - 10 124 49,5 si 15 39 - 38,24,84 49,76,40 132,81,03 16 9 - - - 3 15 8,3 si 3 32 - - 50,66,81 106,73,10 52 46 2 - - 12 56 25,6 si 3 40 - 72,44,52 4,47,81 194,43,26 74 38 17 - - - 85 10,0 no 3 45 39,65,57 148,15,34 19,60,97 394,53,17 96 55 9 20 - - 98 46,8 si 4 43 109,00,12 132,46,20 115,20,21 681,28,57 81 45 1 - - - 76 72,0 si 4 60 13,84,79 - - 79,28,55 51 30 4 - - - 51 30,0 no 1 40 - 20,64,47 163,60,40 345,89,52 69 45 - - - 8 64 22,5 no 4 40 16,75,63 199,72,19 210,48,71 660,13,15 63 45 - - - 1 56 8,4 no 1 37 2,97,79 36,37,84 39,11,34 211,83,86 90 63 3 38 - 10 91 30,0 no 5 29 - 143,43,56 147,59,95 501,84,43 145 90 1 - - - 136 130,0 si 4 41

- 223,90,78 27,18,76 418,68,89 51 25 - - - - 48 27,0 no 3 49 12,95,30 12,70,33 30,25,96 223,48,10 146 77 6 - - - 128 49,0 no 2 38 - 33,14,15 69,61,52 370,62,98 169 109 3 - - - 156 43,0 no 6 44

40,26,44 44,27,24 52,09,75 259,99,79 61 37 - - - - 51 17,5 si 4 27 32,91,14 148,76,21 788,91,78 1115,46,65 25 - 1 220 - 4 55 75,6 si 2 41

71,12,08 203,82,58 652,74,02 1037,44,55 69 48 - - - - 64 40,0 si 4 53 71,27,22 256,37,01 66,33,25 618,91,34 58 20 4 20 - - 58 18,0 no 1 65

127,94,96 161,24,08 84,99,99 805,38,92 127 98 5 15 - - 126 72,0 no 3 30

83,64,99 74,54,15 105,13,37 609,37,79 218 160 5 - - - 208 56,0 si 5 31

96,72,16 168,42,91 22,46,95 569,05,72 78 47 2 - - - 72 30,0 no 3 49 47,31,01 150,32,72 84,25,78 632,32,23 43 14 5 5 5 - 42 44,1 no 4 19 - 620,08,84 154,93,16 909,37,50 107 70 - - - - 97 33,8 no 4 38 173,48,72 37,42,33 540,91,76 986,27,11 36 23 - - - - 34 14,5 no 2 65 277,08,28 77,99,44 668,18,70 1267,60,93 71 44 2 - - 12 68 25,6 no 3 22 2,48,82 2,11,29 69,13,27 121,68,63 0 - 13 550 50 - 103 30,0 no 1 39 18,98,62 70,20,35 23,67,24 191,73,79 51 29 - 14 - - 50 13,5 no 2 70 13,46,47 149,38,55 80,82,80 309,33,47 55 27 - - - - 51 12,0 si 3 41 71,75,72 67,79,82 732,50,15 1019,64,70 30 21 16 - - 3 46 18,0 no 5 50 32,01,34 180,02,74 48,89,99 335,43,61 71 30 4 - - - 59 18,0 no 3 44 96,94,66 48,70,53 214,58,52 435,11,58 32 31 4 16 19 - 41 16,0 no 3 33 23,08,77 119,35,33 19,73,03 285,10,81 71 36 - 160 120 7 104 2,8 no 5 22 20,85,20 15,98,05 34,12,15 84,59,06 5 4 - 10 48 - 13 4,2 no 1 57

199 Stampato nel mese di gennaio 2004 dalla Tipolitografia Ignizio di Sondrio Comunità Montana Valtellina di Sondrio

GliGli AlpeggiAlpeggi delladella ComunitàComunità MontanaMontana ValtellinaValtellina didi SondrioSondrio Ideazione: Ufficio Agricoltura e Foreste Comunità Montana Valtellina di Sondrio

Impostazione, testi e cartografie: Giampaolo Della Marianna Fausto Gusmeroli Cristian Puccio

Fotografie: Archivio Comunità Montana Archivio Fondazione Fojanini Matteo Pozzi Gianfranco Scieghi

Progetto grafico e impaginazione: Tipolitografia Ignizio Indice 5 Presentazione

7 Introduzione

11 Uno sguardo d’insieme

17 Gli alpeggi del territorio dei Comuni di: Chiesa in Valmalenco Lanzada

79 Gli alpeggi del territorio dei Comuni di: Berbenno di Valtellina Postalesio Torre di Santa Maria Castione Andevenno Sondrio Montagna in Valtellina Tresivio Ponte in Valtellina (versante Retico) Chiuro

133 Gli alpeggi del territorio dei Comuni di: Colorina Fusine Cedrasco Caiolo Albosaggia Piateda Ponte in Valtellina (versante Orobico) Castello dell’Acqua

198 Quadro di sintesi

Indice 200 Allegati cartografici 4 Presentazione

E’ con grande piacere che proponiamo quest’opera dedicata agli alpeggi del com- prensorio della Comunità Montana Valtellina di Sondrio. Un piacere che nasce anzitutto dal legame affettivo e culturale che unisce le popo- lazioni di montagna alla propria terra e alla propria storia. “L’andare ai monti” nella stagione estiva, al seguito delle mandrie, è ora esperienza circoscritta ad una minoranza di tenaci montanari, ma in un passato non troppo lontano accomunava tantissimi valligiani. I colori dei pascoli, il suono dei campanacci, l’odore del latte, la polenta sul fuoco... ma anche le fatiche, i sacrifici, le paure, la precarietà della vita compongono così un bagaglio identitario di cui la memoria collettiva conser- va traccia vivissima. Ma, più pragmaticamente, il piacere trova anche fondamento nella consapevolezza dei benefici che l’attività pastorale è in grado di riversare sul territorio. Sappiamo oggi riconoscere il valore della presenza dell’uomo-pastore nei riguardi della pre- venzione degli eventi calamitosi, della conservazione del paesaggio in quelle forme divenute ormai archetipi nell’immaginario comune, del potenziamento della bio- diversità vegetale e animale, della tutela del patrimonio venatorio, della sopravvi- venza di segni identitari ed abilità materiali. Giustificati e doverosi sono dunque gli sforzi profusi in questi anni dalle istituzioni pubbliche per arginare la crisi nella quale, ormai da tempo, si dibatte il comparto. Gli interventi di miglioramento strutturale e infrastrutturale delle malghe non hanno certamente potuto invertire la tendenza negativa, ma hanno senz’altro con- tribuito a limitarne gli effetti. In futuro si dovrà proseguire con crescente convin- zione e impegno lungo la strada intrapresa, ricercando le possibili sinergie con gli altri settori economici, turismo in particolare. L’opera che presentiamo mira a far conoscere questa realtà, il suo fascino e i suoi problemi. Essa raccoglie le informazioni relative a un censimento realizzato dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio per conto della Regione Lombardia (Pro- getto SIALP - Sistema Informativo Alpeggi - Regione Lombardia), ordinate e com- mentate dalla Fondazione Fojanini di Studi Superiori. Un grazie a loro e soprattutto a quanti, perpetuando l’antico mestiere del pastore, ci richiamano antichi valori e mantengono un ambiente di straordinaria bellezza.

Il Presidente L’Assessore all’Agricoltura Dott. Aldo Faggi Geometra Giovanni Negri

Presentazione

5 6 Introduzione

Nei comprensori alpini, l’economia zootecnica si è sempre dovuta misurare con un pesante disavanzo alimentare che, oltre ad aver creato dipendenza dal mercato esterno, ha concorso a determinare una storica situazione di debolezza strutturale del sistema. L’affannosa ricerca di foraggio è la causa prima degli interventi di deforestazione e dissodamento compiuti in passato su consistenti aree di territorio. La fascia dei maggenghi di mezza costa e larga parte degli alti pascoli, espressioni, con i prati di fondo- valle, tra le più significative del processo di antropizzazione della montagna, nascono proprio dal biso- gno di ampliare la base alimentare, rendendo più solida ed economica la gestione della stalla. Una vasta documentazione di carattere politico-amministrativo attesta, in particolare, la centralità della questio- ne del rapporto tra il bosco e l’attività pastorale negli ultimi due secoli, questione che vide una contrap- posizione, talvolta molto aspra, tra le amministrazioni comunali e le istituzioni centrali, le une preoc- cupate di salvaguardare, con i diritti di pascolamento, gli interessi vitali delle popolazioni indigene, gli altri di evitare i danni che la distruzione o l’utilizzo del bosco potevano arrecare alla stabilità dei versan- ti e al regime idrico dei corsi d’acqua. E’ a partire dalla metà circa del secolo scorso, ossia in coincidenza con lo sviluppo industriale del dopoguerra, e per tutti i decenni successivi, che la pratica alpicolturale e in generale tutto il comparto zootecnico sono investiti da una grave recessione. Non v’è dubbio che all’origine si pongano anzitutto i profondi mutamenti nel costume di vita portati dai fenomeni dell’industrializzazione e dell’urbanesi- mo. L’affermarsi di nuove categorie di pensiero e nuovi modelli sociali relega la civiltà contadina, fino ad allora dominante, a un ruolo di assoluta marginalità, spezzando inoltre quel legame con il territorio imposto dalla necessità di sfruttare ogni lembo di terra seguendo la scansione delle stagioni. Ma l’alpicoltura, con tutto il settore primario, paga altresì una marginalità politica, dovuta in parte al venir meno della sua rilevanza occupazionale e reddituale, cui non è estranea neppure l’incapacità delle classi dirigenti succedutesi nei vari livelli di governo a comprenderne appieno la funzione strategica o, quan- tomeno, a dare concretezza alle buone intenzioni. Gli aiuti pubblici sono così convogliati prioritaria- mente su altri comparti. Tra le cause di carattere più propriamente tecnico, occorre considerare da un lato i progressi ottenuti dall’opera di selezione genetica sulle prestazioni produttive del bestiame e le conseguenti difficoltà di adattamento all’ambiente alpestre; dall’altro un processo di accentramento aziendale che determina il sorgere di unità dimensionalmente più valide, ma omologate a modelli organizzativi avulsi dalla tradizione alpina. L’alpeggio, un tempo fondamentale per assicurare al bestia- me robustezza e salute, dove non supportato adeguatamente va smarrendo queste sue funzioni, dive- nendo poco compatibile con un razionale e moderno sistema di allevamento.

Nell’intero arco alpino italiano, nel quarantennio che va dalla metà del secolo agli inizi degli anni novanta, si stima una riduzione dell’attività pastorale del 50-60%. Nelle Alpi lombarde la recessione segna il picco massimo negli anni sessanta e settanta, in particolare nel quinquennio ’65-’70. Nel 1971, su un complesso di 911 alpeggi che costituivano il patrimonio pastorale di inizio secolo, quelli completamente abbandonati erano già 144 (16 %) e di questi ben il 75% lo erano stati nel quinquen-

Introduzione nio sopraindicato. Nel periodo successivo il trend negativo prosegue e nell’anno 2000 gli alpeggi attivi sono ridotti a 669, con un ulte- riore decremento, dunque, del Alpeggi e superfici (ha) - Provincia di Sondrio 14%, che fa salire al 27% l’abban- Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) dono complessivo. Numero 290 264 -9.0 Per la Provincia di Sondrio, il fe- Superficie complessiva 113717 101288 -10.9 nomeno può essere indagato in Superficie produttiva 78183 46568 -40.4 modo dettagliato nell’ultimo ven- Foreste e brughiere 13499 13929 +3.2 tennio, in base a due censimenti effettuati negli anni 1978-80 e Superficie foraggera 64684 32639 -49.5 2000, rispettivamente dal Servizio Prati 234 202 -13.7 Provinciale Agricoltura-Foreste- Pascoli nudi 40940 23536 -42.5 Alimentazione di Sondrio e dalla Praterie arborate o inarbustite 23510 8901 -62.1 Regione Lombardia. Nonostante la già segnalata gravissima reces-

7 Introduzione

Bestiame monticato (UBA) - Provincia di Sondrio sione dei decenni precedenti, 26 alpi, un decimo del totale, vengo- Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) no ulteriormente abbandonate, Bovini (n) 20475 13014 -36.4 facendo scendere il patrimonio Equini (n) 480 621 +29.4 malghivo a 264 unità e la superfi- Ovini (n) 6616 3873 -41.5 cie complessiva da 113500 ettari a Caprini (n) 5274 4902 -7.1 101500 (- 11%). Anche nelle mal- Suini (n) 1850 492 -73.4 ghe attive diminuisce comunque la UBA totali (n) 19455 13713 -29.5 superficie utilizzata, come si desu- me dal vistoso calo che questa evi- denzia sull’intero sistema: da Carichi bestiame (UBA) - Provincia di Sondrio 64500 a 32500 ettari! L’erosione interessa le praterie vere e proprie Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) per una quota di 17500 ettari Per alpeggio 83.1 51.9 -37.5 (-43%) e i pascoli già in fase di Per unità di superficie foraggera 0.3 0.42 +40.0 strutturazione legnosa per una Per unità di superficie a pascolo nudo 0.47 0.59 +25.5 quota di 14500 ettari (- 62%). Il bestiame monticato si contrae, in termini di UBA1, del 30%, os- sia da 19500 a 13700 unità. Tutte le categorie animali, tranne gli equini, seguono la tendenza negativa. I bovini, la tipologia nettamente prevalente, subiscono un ridimensionamento del 36%, che ne sminu- isce leggermente l’importanza re- lativa, mentre non muta il rappor- Provincia di Sondrio to tra vacche da latte e giovane be- Incidenza del bestiame bovino monticato sul totale (UBA) stiame. Se il carico animale si as- sottiglia di ben 31 UBA in media Anni 1978/80 Anno 2000 per alpeggio, incrementa invece 20475 (57%) 13014 (43%) del 40% e 25% in rapporto alla superficie foraggera (insieme del- le formazioni erbose e delle prate- rie inarbustite e arborate) e ai soli pascoli nudi. Ciò conferma la ten- denza ad abbandonare i distretti 15644 (43%) 17386 (57%) pascolivi più decentrati e scomo- Monticato Non monticato di, concentrando le mandrie nelle aree più vocate e accessibili, in ri- posta alle carenze di manodopera e alla necessità di garantire adeguati livelli di ingestione alimentare a soggetti sempre più produttivi ed esigenti. Rispetto al patrimonio bovino della provincia, la quota di capi monticati scende dal 57% al 43%, dimostrando il progressivo Produzioni di latte bovino - Provincia di Sondrio allontanamento degli allevatori Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) dalla pratica pastorale. Nonostan- Totale (t) 3772 4475 +18.7 te il calo, la produzione di latte in Per alpeggio (t) 13 17 +30.8 alpe incrementa, in virtù del con- Per UBA (kg) 194 326 +68.0 siderevole progresso genetico. La produzione media per vacca al- Per vacca (kg) 322 602 +87.0 peggiata passa da 322 a 602 kg (+87%), determinando un aumen- to di quasi il 20% nella disponibi- Personale - Provincia di Sondrio lità complessiva di latte in malga. Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) La disaffezione verso la pratica pa- Totale (n) 1278 777 -39.2 storale affiora anche dall’andamen- Femmine (n) 209 210 +0.5 to dai dati relativi al personale. Età media (anni) 32 45 +40.6 1) Unità Bestiame Adulte o capi grossi. Anziani > 60 anni (n) 75 167 +122.7 Un bovino di età inferiore ai 2 anni equivale a 0.6 UBA, un ovi-caprino a 0.15 UBA.

8 Introduzione

Carichi lavorativi - Provincia di Sondrio Gli addetti in alpe passano da 1278 a 777 unità (- 40%), con aumenti Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) dell’incidenza della forza lavoro Addetti per alpeggio (n) 4.41 2.94 -33.3 femminile dal 16 al 27% e degli UBA per addetto (n) 15.2 17.6 +15.8 anziani ultrasessantenni dal 6 al Vacche per addetto (n) 9.2 9.6 +4.3 22%. L’età media degli addetti lie- Latte per addetto ( kg) 3040 6090 +100.3 vita così da 32 a 45 anni e la co- munità sociale dell’alpeggio, che mediamente contava 4.5 individui, Infrastrutture e attrezzature - Provincia di Sondrio è ora composta da meno di tre per- sone. In termini di carico lavorati- Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) vo si viene a determinare un ag- Alpeggi con rotabile di accesso (n) 87 135 +55.2 gravio di 2.3 UBA per addetto (da Alpeggi con mungitrice (n) 7 108 +1442.9 15.1 a 17.4 UBA), equivalente ad Alpeggi con caldaia a vapore (n) 3 8 +166.7 un raddoppio netto del latte trat- tato (da 3000 a 6000 kg). Difficile è per altro stabilire se l’impegno ef- Alpeggi e superfici (ha) - Comunità Montana di Sondrio fettivo sia aumentato, stante il mi- glioramento generale delle condi- Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) zioni di lavoro ed il progresso tec- Numero 70 44 -37.1 nologico avutosi in molte realtà. Si- Superficie complessiva 27037 18455 -31.7 gnificative sono al riguardo le di- Superficie produttiva 16629 12069 -27.4 sponibilità di attrezzature mecca- Foreste e brughiere 4734 5643 +19.2 niche per la mungitura del latte e Superficie foraggera 11895 6426 -46.0 di energia elettrica, un tempo li- Pascoli nudi 4851 3976 -18.0 mitate a pochissime malghe, ora Praterie arborate o inarbustite 7044 2450 -65.2 estese a più di un centinaio. Altrettanto importante va ritenu- to il potenziamento del sistema via- rio, grazie al quale le alpi accessi- Bestiame monticato (UBA) - Comunità Montana di Sondrio bili con mezzi a motore passano nel Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) ventennio da 87 a 135 (+ 55%). Bovini (n) 3863 2605 -32.6 Equini (n) 94 122 +29.8 Il trend negativo presenta toni leg- Ovini (n) 71 57 -19.7 germente più sfumati nel com- Caprini (n) 42 185 +340.5 prensorio della Comunità Monta- Suini (n) 61 15 -75.4 na di Sondrio. Sebbene le 26 uni- UBA totali (n) 4131 2984 -27.8 tà d’alpeggio perse a livello provin- ciale nel ventennio appartengano tutte a questo territorio (delle 70 di allora ne rimangono infatti solo Carichi bestiame (UBA) - Comunità Montana di Sondrio 44), la superficie foraggera, e so- Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) prattutto le praterie nude, diminu- Per alpeggio 59 67.5 +14.4 iscono complessivamente in misu- Per unità di superficie foraggera 0.35 0.4 +14.3 ra inferiore: - 38% e - 18% nel- Per unità di superficie a pascolo nudo 0.85 0.75 -11.8 l’ordine. Questa situazione è lega- ta al fatto che molte unità non ven- gono del tutto abbandonate, ben- Produzioni di latte bovino - Comunità Montana di Sondrio sì accorpate ad altri alpeggi. Le UBA monticate subiscono di con- Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) seguenza un ridimensionamento Totale (t) 934 1119 +19.7 non molto differente da quello ge- Per alpeggio (t) 13 25 +91.0 nerale, imputabile però esclusiva- Per UBA (kg) 226 375 +65.9 mente ai bovini, agli ovini e ai su- Per vacca (kg) 331 626 +89.1 ini, dato che equini e caprini au- mentano invece di consistenza. Il

9 Introduzione

Personale - Comunità Montana di Sondrio carico per malga, contrariamente al contesto provinciale, cresce in Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) media di 8 UBA, come cresce il Totale (n) 347 164 -52.7 carico per unità di superficie fo- Femmine (n) 51 32 -37.3 raggera (+ 0.05 UBA), mentre cala Età media (anni) 34.5 43 +24.6 quello riferito alle sole formazioni Anziani > 60 anni (n) 31 26 -16.1 erbacee (- 0.05 UBA) che, in ogni caso, si mantiene nettamente su- periore al dato provinciale. La pro- Carichi lavorativi - Comunità Montana di Sondrio duzione complessiva di latte e la produttività media per UBA e per Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) vacca mostrano miglioramenti as- Addetti per alpeggio (n) 4.96 3.72 -25.0 solutamente in linea con il qua- UBA per addetto (n) 11.9 18.2 +52.9 dro generale. Vacche per addetto (n) 8.13 10.9 +34.1 Anche in media alpeggio, la dispo- Latte per addetto ( kg) 2693 5697 +111.5 nibilità di latte incrementa, ma a ritmi più blandi. Circa la comunità umana, malgra- Infrastrutture e attrezzature - Comunità Montana di Sondrio do risulti più marcato l’abbando- no (- 53% di addetti), lo scenario Anni 1978/80 Anno 2000 Differenza(%) appare globalmente meno fosco. Alpeggi con rotabile di accesso (n) 11 38 +245.5 L’età media e la percentuale di an- Alpeggi con mungitrice (n) 0 18 ? ziani, in origine più sfavorevoli, Alpeggi con caldaia a vapore (n) 0 1 ? s’innalzano con minore intensità, Alpeggi con energia elettrica (n) 0 16 ? assestandosi su indici inferiori. Solo per la componente femmini- le si ha un’evoluzione peggiore. Il nucleo di malga si impoverisce mediamente di 1.2 unità, allargando comunque la forbice con il dato provinciale. Per contro, si appesantiscono maggiormente i carichi lavorativi, riportando il sistema in media generale. I ragguardevoli progressi nella dotazione viaria collocano il comprensorio in posizione di assoluto privilegio (87% delle malghe servite), mentre per le attrezzature di mungitura e lavorazione del latte si ha sostanziale uniformità. Molteplici sono le conseguenze di questa recessione. A livello produttivo si deve considerare una per- dita di risorse foraggere di basso costo, costruite in secoli e secoli di fatiche. A livello ecologico si ha una riduzione della biodiversità vegetale e animale, sia specifica sia di ecosistemi. A livello paesaggistico, una chiusura degli spazi aperti, con diminuzione del valore estetico e della fruibilità. A livello protetti- vo, un aumento dei rischi di incendi, slavine e movimenti franosi. A livello storico-culturale, infine, la compromissione di un prezioso patrimonio di esperienze, abilità e segni identitari. In definitiva, un profondo e preoccupante impoverimento del territorio, tanto più grave quanto più le politiche di sviluppo sembrano orientarsi verso l’attività turistica, ossia verso un segmento che ha nell’ambiente e nel paesaggio gli insostituibili capisaldi. Come porre argine a questo degrado? La complessità delle cause in gioco obbliga naturalmente ad articolare le azioni, prestando attenzione a tutti gli aspetti coinvolti. Occorre anzitutto riconoscere all’attività pastorale quella funzione extra-produttiva che va dalla protezione ambientale e territoriale alla valorizzazione paesaggistica. E’ necessario poi migliorare ulteriormente la qualità della vita dell’uo- mo, tanto rispetto alla fruibilità abitativa e alle sicurezze sociali, quanto al lavoro. Altrettanto necessa- rio è migliorare l’alpeggio sotto il profilo agro-zootecnico, innovando i sistemi di governo del pascolo, ripristinando una buona composizione floristica e adeguando le condizioni di ospitalità alle accresciu- te necessità del bestiame, così come è necessario tutelare e valorizzare le produzioni casearie, esaltando- ne le prerogative di tipicità e inimitabilità. Ma, probabilmente, lo sforzo maggiore va posto nella rivalutazione della cultura contadino-montanara, ossia nel recupero di quei valori, come la sobrietà, la capacità di programmare con prudenza e saggezza il futuro, di convivere con gli imprevisti, la tenacia, il senso di appartenenza a una comunità, il legame con la propria terra, sui quali si è costruita la civiltà alpina. L’agricoltore-pastore non deve, come ora, sentirsi quasi corpo estraneo alla società, ma esserne elemento fondante: è uno sforzo di revisione cui, per primo, egli stesso deve assoggettarsi, per acquisire coscienza di sé e di ciò che può rappresentare per la collettività.

10 Uno sguardo d’insieme

Uno sguardo d’insieme

Gli alpeggi del comprensorio del- Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio la Comunità Montana Valtellina Ripartizione in classi di superficie complessiva (ha) di Sondrio si estendono lungo le da 201 a 400 catene Retica e Orobica e nelle 12 (27%) fino a 200 valli laterali che vi penetrano, nella 14 (32%) fascia vegetazionale delle foreste di da 401 a 600 conifere, brughiere di ericacee e 6 (14%) praterie nivali, racchiusa tra i 1500 e i 2600 m s.l.m.. Il sistema è at- tualmente articolato su 44 mal- da 601 a 800 ghe, di cui 38 accessibili con stra- > di 1000 da 801 a 1000 5 (11%) 4 (9%) da rotabile, localizzate in 18 dei 3 (7%) 23 comuni che costituiscono il territorio. Solo i comuni di Ca- Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio spoggio, Colorina, Faedo Valtel- Ripartizione della superficie totale (ha) lino, Poggiridenti e Spriana ne sono privi. La proprietà è in larga Sup. foraggera prevalenza comunale (35 malghe), 6481 (35%) ciò che ha permesso di realizzare negli ultimi decenni molti inter-

venti di miglioramento struttura- Brughiera le ed infrastrutturale. 1525 (8%) Nell’insieme, gli alpeggi occupa- Improduttivo no 18500 ettari di superficie, quasi 6249 (34%) Bosco un quarto del territorio della co- 4200 (23%) munità montana. La superficie media è di 420 ettari. Nel loro pe- rimetro comprendono aree boscate, pascoli e brughiere (la componente produttiva), unitamente a zone non ricoperte da vegetazione (componente improduttiva). La superficie foraggera (pascoli nudi, praterie inarbustite e praterie arborate) insiste su poco più di un terzo dell’intero sviluppo; leggermen- te inferiore è il dominio forestale-arbustivo. Nell’ambito delle praterie si possono riconoscere, in base

Uno sguardo d’insieme alla composizione floristica, alla fisionomia e alla struttura delle cotiche, diverse tipologie. Una classificazione piuttosto grossolana, ma utile sotto il profilo pastorale, ne identifica semplicemente quattro: i pa- scoli magri, i pascoli grassi, i pascoli umidi e i pascoli dei ri- posi. I primi, di modesto va- lore pastorale, interessano ben il 43% della superficie forag- gera. In essi confluiscono le compagini dei substrati sotti- li, immaturi e secchi dei pen- dii, in particolare le cotiche a dominanza di cervino (Nardus stricta), un’erba dura e pun- gente, poco o nulla gradita al bestiame. I pascoli grassi costi- Pascolo magro (Archivio Fondazione Fojanini) tuiscono il 13% della superfi-

11 Uno sguardo d’insieme

Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio cie pascoliva del comprensorio. Dislocati di Ripartizione della superficie pascoliva (ha) norma in distretti pianeggianti, su suoli pro- fondi, fertili e idratati, annoverano le forma- P. magri zioni più pregiate e produttive, ricche di spe- 2771 (43%) cie foraggere. I pascoli umidi e dei riposi han- no una diffusione molto più ristretta. I primi

P. u m i d i si rinvengono nelle aree pianeggianti ad accu- 278 (4%) mulo idrico e rivestono quasi solo significato ambientale, ospitando specie igrofile esclusi-

P. cespugliati P. grassi ve (eriofori, carici e giunchi), rifiutate dagli 1965 (30%) 846 (13%) animali. La vegetazione dei riposi, anch’essa a P. dei riposi P. arborati 104 (2%) valore pastorale pressoché nullo, s’imposta in 524 (8%) prossimità delle baite e dei ricoveri, nei luoghi di sosta delle mandrie. Le massicce deposizioni organiche favorisco- Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio Distribuzione in classi di tipologia di conduzione no l’espansione di poche specie resistenti alle elevate concentrazioni di azoto, tra cui in par- ticolare il romice alpino. La conduzione delle malghe è demandata prin-

Affitti cipalmente ad affittuari. Più raramente sono i 31 (71%) proprietari privati a gestirle direttamente o, nelle malghe pubbliche, i beneficiari di anti- chi usi civici di pascolo, stallatico e legnatico. Usi civici 8 (18%) Queste ultime forme di godimento sono state causa in passato di non pochi problemi, allor- ché i numerosi titolari gestivano promiscua- Proprietà 5 (11%) mente l’alpeggio, ma il più delle volte in ma- niera separata, con enorme dispendio di ma- nodopera, abnorme proliferazione di fabbri- Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio cati e spreco di pascolo. Distribuzione in classi di durata della monticazione (giorni) Oggi, la riduzione del numero degli aventi diritto ha quasi del tutto risolto il problema. La monticazione avviene nei mesi estivi e si prolunga mediamente per 81 giorni, superan- da 61 a 90 28 (64%) do però nel 27% dei casi i tre mesi. La lunga permanenza è resa possibile dalla forte escur- sione altimetrica (564 m in media, con un > 90 minimo di 100 m ed un massimo di 1200 m), 12 (27%) che consente un razionale utilizzo della risor- sa foraggera. Se, infatti, un forte dislivello può fino a 60 4 (9%) sembrare per taluni aspetti negativo, perché indice, a esempio, di presumibile ripidezza dei versanti, è tuttavia la condizione indispensa- Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio bile per poter pascolare l’erba nel giusto sta- Distribuzione in classi di escursione altimetrica (m/slm) dio di maturazione, quando cioè è gia ben svi- luppata ma ancora altamente digeribile, a tut- to vantaggio degli animali, delle potenzialità di carico e delle cotiche stesse. Il bestiame ospi- da 301 a 600 tato proviene da 253 allevamenti, per la quasi 24 (54%) totalità del comprensorio. Le UBA sono com- da 601 a 900 plessivamente 3000, delle quali poco meno del 10 (23%) 90% bovini da latte. La quota restante com- prende ovi-caprini, equini e suini. Tra i bovi- fino a 300 ni, principalmente di razza Bruna, le vacche 6 (14%) > 900 4 (9%) da latte sfiorano il 70% delle UBA (1800 capi). Il carico medio per malga è di 67 UBA, con

12 Uno sguardo d’insieme

Pascolo grasso (Archivio Fondazione Fojanini) - In basso: Pascolo umido (Archivio Fondazione Fojanini)

13 Uno sguardo d’insieme

Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio punte estreme inferiori alle 25 UBA e supe- Animali monticati (n capi) riori alle 150. Il carico riferito alla superficie foraggera è in media di 0.4 UBA a ettaro, men- Suini tre quello relativo alle sole formazioni erba- cee è di 0.75. Ogni UBA dispone quindi me- Ovini diamente di 2.5 ettari di superficie foraggera, Caprini della quale poco più della metà a pascolo nudo. Il dato di per sé può essere considerato Equini Bovini corretto ai fini di una buona alimentazione del bestiame e della conservazione delle coti- che, se non fosse che, come già segnalato, na- 0 1000 2000 3000 sconde spesso un utilizzo molto disomogeneo delle superfici: eccessivo nelle sezioni più co- mode e fertili, troppo blando in quelle più Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio Ripartizione animali monticati (UBA) periferiche e magre. Il rischio è di innescare processi, rispettiva- mente, di degrado da sovrasfruttamento (im- Bovini poverimento floristico, denudamenti ed ero- 2605 (87%) sione) e di chiusura dello spazio per ritorno di vegetazione legnosa. Il bestiame fornisce una produzione comples- siva di 1233 t di latte, 91% bovino e 9% ca- Equini prino. In 18 alpeggi la mungitura è eseguita 122 (4%) Caprini meccanicamente e un alpeggio è caricato con Suini Ovini 185 (6%) 15 (1%) 57 (2%) solo animali non lattiferi. Due malghe dispon- gono di solo latte caprino.

La produzione media per mal- ga è di 28 t, per vacca di 626 kg e 7.8 kg rispettivamente nel- l’intera stagione e su base gior- naliera. Dalla lavorazione si ot- tengono 52 t di formaggi gras- si, 41 t di semigrassi, 11 t di burro, 18 t di ricotta e 16 t di formaggi caprini. Le tecnologie e attrezzature casearie sono quelle tradizionali. In un solo caso è disponibile una caldaia a vapore; per il resto sono ancora utilizzate le caldaie in rame con riscaldamento a legna o a gas. Il latte non subisce processi di pa- storizzazione, conservando così le microflore lattiche tipiche dell’ambiente, responsabili di molti dei caratteri organolettici peculiari dei prodotti di malga. Il personale conta globalmente 164 unità, un quinto delle qua- li di sesso femminile. L’età me- dia è 43 anni, con tuttavia un’incidenza non trascurabile delle fasce anziane e giovanili: gli ultrasessantenni e i soggetti con meno di vent’anni sono in- Pascolo dei riposi (Archivio Fondazione Fojanini)

14 Uno sguardo d’insieme

Pascolo inarbustito e arborato (Archivio Fondazione Fojanini)

fatti, nell’ordine, 22 (13%) e 33 Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio (20%). Ad ogni addetto viene a Ripartizione animali bovini monticati (UBA) corrispondere un carico di 18 UBA, 11 delle quali bovine adulte, ed una produzione di lat- te di quasi 6 t. La comunità di malga è composta in media da Vacche da latte Altri bovini 1767 (68%) adulti 3.7 membri. Nelle realtà isola- 396 (15%) te, prive di flussi turistici, sem- bra essere questa un’entità trop- po ridotta per garantite quella varietà di rapporti interpersonali Tori Bovini giovani di cui una struttura sociale ha 12 (0,5%) 430 (17%) necessità. Sulla qualità della vita in alpe influiscono negativa- mente anche le condizioni abi- Alpeggi della Comunità Montana di Sondrio tative e di lavoro, spesso non Distribuzione in classe di bestiame monticato (UBA) adeguate alle esigenze moderne. da 31 a 60 Molto esplicativo al riguardo è 20 (46%) il dato relativo alla disponibilità di energia elettrica, limitata a da 61 a 90 poco più di un terzo delle mal- 9 (20%) ghe. La presenza di attrattori tu- ristici, come rifugi, bivacchi e agriturismi, concorre senz’altro a rompere l’isolamento e rende- fino a 30 re più dignitosa la vita dei pa- 5 (11%) > 90 stori. Strutture di questo tipo si 10 (23%) riscontrano in 18 alpeggi.

15

GliGli alpeggialpeggi deidei ComuniComuni didi ChiesaChiesa inin ValmalencoValmalenco LanzadaLanzada 18 1. Alpe Vazzeda

Abitazione e caseificio della stazione Inferiore dell’Alpe Vazzeda (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: Dente di leone dei graniti (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Vazzeda insiste sul versante destro orografico della porzione terminale della Valle del Muretto, nella fascia altimetrica che va da 1850 a 2450 m s.l.m., su di una superficie di 215 ettari. Di proprietà privata, è articolata nelle stazioni Inferiore e Superiore. Vi si accede dall’insediamento di Chiareggio (1612 m s.l.m.), facilmente raggiungibile per mezzo della strada che sale da Chiesa in Valmalenco (960 m s.l.m.), passando per S. Giuseppe (1433 m s.l.m.). Lasciato Chiareggio, una pista a sinistra in località Casolari oltrepassa il torrente Mallero conducendo a Forbesina (1656 m s.l.m.). Una mulattiera sulla destra consente di risalire all’alpe. Nella stazione Inferio- re, posta al piede dell’alpeggio, vi è un distretto di pascoli grassi e pascoli cespugliati, sovrastati da ampi boschi di resinose, all’interno dei quali si aprono radure e la stazione Superiore. Nelle aree laterali dell’al- pe si osservano boschi misti, mentre tutta la sezione compresa tra i 2250 ed i 2400 m s.l.m. è caratteriz- zata da praterie magre, chiuse superiormente da zone improduttive. La superficie foraggera è di 78 ettari, mentre bosco e improduttivi occupano rispettivamente 64 e 74 ettari.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 41 2 2 Altri bovini adulti 20 3 3 Bovini giovani 15 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 70 01020 30 40 50 UBA totali 70

Alpe Vazzeda

19 Alpe Vazzeda

1500 Prodotti (kg)

1200 1 Latte bovino 15000 2 Latte ovino 0 900 3 Latte caprino 0

x 10 4 Formaggio grasso 15000 600 5 Formaggio semigrasso 0 300 6 Burro 0 7 Ricotta 0 0 123 4 567 8 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è caricato direttamente dai com- proprietari. La man- dria comprende una quarantina di vacche da latte e 35 capi im- produttivi, per 70 UBA complessive. Il pascolo è regolamen- tato, con la mandria suddivisa in gruppi. Il latte è trasformato in formaggio Bitto. LE STRUTTURE La stazione Inferiore, a 1855 m s.l.m., è co- Alpe Vazzeda (Archivio Comunità Montana di Sondrio) stituita da un discre- to numero di edifici, di cui tre ad uso rurale: due destinati a magazzino di stagionatura del formaggio e uno a triplice uso abitativo-caseificio-ricovero animale. Nella stazione Superiore, a 2035 m s.l.m., sono presenti diversi ruderi ed edifici inagibili e due fabbricati attivi, utilizzati saltuariamente dai pastori come abitazione e ricovero per gli animali. Il loro stato conser- vativo è per altro cattivo.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 64,5 Pascolo umido 0,7 30% 35% Pascolo grasso 2,4 Pascolo dei riposi 0,6 Pascolo arborato 4,4 Pascolo cespugliato 4,8 0% Cespuglieto non pascolabile 0,0 1% Bosco a conifere 42,3 0% 2% Bosco a latifoglie 0,0 2% Bosco misto 21,4 10% Specchio d'acqua 0,0 20% Improduttivo 73,9 Totale superficie 215,1

20 Alpe Vazzeda

21 22 2. Alpe Oro

Il nucleo insediativo della stazione Oro (M. Pozzi) Pagina a fianco: fino a non molto tempo fa i caseifici in malga erano così. Le normative vigenti impongono ora condizioni igieniche più rigorose (Archivio Fondazione Fojanini) IL TERRITORIO Collocata sul versante orografico sinistro della Valle del Muretto, l’alpe Oro abbraccia una superficie di 150 ettari, da una quota di 1875 m s.l.m. a 2350 m. Di proprietà privata, è costituita dalle stazioni Pian Lazzer e Oro. Vi si accede dall’insediamento di Chiareggio (1612 m s.l.m.), facilmente raggiungibile per mezzo della strada che sale da Chiesa in Valmalenco (960 m s.l.m.), passando per S. Giuseppe (1433 m s.l.m.). Lasciato Chiareggio, una pista a destra in località Casolari si immette nella valle e raggiunge la malga. La parte bassa del versante sinistro del solco vallivo non è eccessivamente impervia. Boschi di conifere, con radure di pascolo di buona qualità, caratterizzano il distretto. Più a monte le pendenze si accentuano e i pascoli, più magri, occupano le sezioni superiori, sfumando nelle soprastanti aree improduttive. Nelle zone più pianeggianti e di compluvio delle acque è presente vegetazione umida di interesse naturalistico. La superficie pascoliva ammonta a 50 ettari, 67 sono gli ettari di bosco e 34 gli improduttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 34 2 2 Altri bovini adulti 3 3 3 Bovini giovani 8 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 42 0 5 10 15 20 25 30 35 UBA totali 42

Alpe Oro

23 Alpe Oro

1200 Prodotti (kg) 1000 1 Latte bovino 10700 800 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 600

x 10 4 Formaggio grasso 0 400 5 Formaggio semigrasso 900 200 6 Burro 100 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è caricata dai proprietari, che vi conducono 42 UBA, ossia 34 vac- che da latte ed una decina di capi im- produttivi. La mandria è suddivisa in gruppi, in modo da utilizzare al me- glio le varie sezioni di pascolo. Il latte prodotto è trasformato in formaggio semigrasso e burro. LE STRUTTURE La stazione Pian Lazzer, a 1875 m s.l.m., comprende sette edifici, di cui due ab- bandonati. Il casello del latte ed i due ricoveri per gli animali presentano ti- Il caseificio della stazione Oro (Archivio Fondazione Fojanini)

pologia costruttiva originaria, mentre il caseificio e l’abitazione sono stati ammo- dernati. La stazione Oro, a 2010 m s.l.m., possiede un consistente patrimonio edi- lizio, in discrete condizioni statiche e fun- zionali. Le unità abitative e il ricovero animali sono stati oggetto di rifacimento e ristrutturazione. Gli altri stabili sono an- cora in muratura in pietra locale a secco, con copertura in piode.

Pascoli di buona qualità circondano la stazione Oro (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 23% Pascolo magro 40,5 27% Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 7,4 Pascolo dei riposi 1,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 0,0 Cespuglieto non pascolabile 0,0 5% Bosco a conifere 66,6 1% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 44% Improduttivo 34,5 Totale superficie 150,0

24 Alpe Oro

25 26 3. Alpi Laresini-Sissone e Sentieri-Zocca

Stazione Laresini (M. Pozzi) Pagina a fianco: i maiali sono spesso presenti in alpe, a essi è normalmente riservato il siero che residua dalla lavorazione del latte (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Le alpi Laresini-Sissone e Sentieri-Zocca sono dislocate in Val Sissone, sul versante in sinistra orografica della Val Ventina, dove coprono una superficie di 268 ettari compresa tra 1700 e 2200 m s.l.m. La malga Sentieri-Zocca appartiene al Comune di Sondrio, mentre Laresini-Sissone è di proprietà privata. En- trambe sono frazionate in due stazioni che portano i corrispondenti nomi degli alpeggi. Vi si accede dall’insediamento di Chiareggio (1612 m s.l.m.), facilmente raggiungibile per mezzo della strada che sale da Chiesa in Valmalenco (920 m s.l.m.), passando per S. Giuseppe (1433 m s.l.m.). Lasciato Chiareggio, una pista a sinistra in località Casolari oltrepassa il torrente Mallero, conducendo a Forbesina (1656 m s.l.m.), dove hanno sbocco la Val Sissone e la Val Ventina. Risalendo il pendio boscoso della Val Sissone si perviene a Laresini-Sissone. Proseguendo invece in direzione della Val Venti- na, una mulattiera conduce a Sentieri-Zocca. Il territorio presenta pendici ripide ricoperte da boschi di conifere. Le aree pascolive di buona qualità

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 17 2 2 Altri bovini adulti 2 3 3 Bovini giovani 7 4 4 Equini 2 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 23 0 5 10 15 20 UBA totali 25

Alpi Laresini-Sissone e Sentieri-Zocca

27 Alpi Laresini-Sissone e Sentieri-Zocca

1500 Prodotti (kg) 1200 1 Latte bovino 13400 2 Latte ovino 0 900 3 Latte caprino 0

x 10 4 Formaggio grasso 600 600 5 Formaggio semigrasso 600 300 6 Burro 50 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

sono modeste, limitate e contenute da bru- ghiere. Più estese sono le praterie magre e, alle quote estreme, le zone improdutti- ve. Sono presenti ecosistemi umidi di va- lore naturalistico. Il pascolo occupa com- plessivamente 53 ettari di territorio, il bo- sco di conifere 110 e gli improduttivi 105. L’ATTIVITA’ PASTORALE Gli alpeggi sono gestiti dai due proprieta- ri della malga Laresini-Sissone. La man- dria è composta da 17 vacche da latte, una decina di capi improduttivi e alcuni equi- ni, per un totale di 25 UBA. La mandria è suddivisa in gruppi e il pascolo è disci- plinato. Il latte è trasformato in formag- gio Bitto, formaggio semigrasso e burro, mentre il siero trova impiego come ali- mento per i suini. Stazione Sentieri (M. Pozzi) LE STRUTTURE A Laresini (1700 m s.l.m.) sorgono due abitazioni, in buone condizioni statiche e funzionali, e tre ricoveri per gli animali, in condizioni discrete. Sono inoltre presenti due fabbricati in disuso, un tempo destinati alla conservazione del latte e del formaggio. La stazione Sissone (2290 m s.l.m.) risulta abban- donata. Cinque ruderi e cinque stabili attivi costituiscono il patrimonio edilizio della stazione Sentieri (2050 m s.l.m.). L’unità destinata a usi domestici è una baracca in legno con copertura in lamiera, mentre le altre unità conservano l’architettura originaria, con murature d’ambito in pietra locale a secco e copertura in piode. Nella stazione Zocca (2190 m s.l.m.) sono presenti vari edifici in condizioni molto scadenti, compresi i due che vengono saltuariamente utilizzati come abitazione e ricovero animale.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 1% 1% 4% Prato 0,0 0% Pascolo magro 10,3 12% Pascolo umido 1,8 39% Pascolo grasso 3,7 2% Pascolo dei riposi 0,9 Pascolo arborato 31,0 Pascolo cespugliato 5,2 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 109,7 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 41% Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 104,7 Totale superficie 267,4

28 Alpi Laresini-Sissone e Sentieri-Zocca

29 30 4. Alpe Fora

Panoramica veduta dei pascoli della stazione Fora (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Campanula di Scheuchzer (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Fora si estende da una quota di 2000 m s.l.m. sino a 2400 m, su una superficie di 91 ettari, divisa nelle stazioni Fora e Ciaz. Appartiene a un gruppo di privati in comproprietà indivisa. Vi si accede dall’insediamento di S. Giuseppe (1433 m s.l.m.), percorrendo la carrozzabile che risale alla località Barchi. Prima di questa, sulla sinistra, una deviazione porta ai Prati della Costa, dove una strada chiusa al traffico conduce all’alpe Entova e quindi all’alpe Fora. Il piede dell’alpeggio è boscoso, ma subito sopra iniziano le praterie, che caratterizzano buona parte del territorio malghivo. La loro estensione è infatti di 67 ettari, contro i 13 del bosco e i 14 improduttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 47 2 2 Altri bovini adulti 6 3 3 Bovini giovani 9 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 58 0 1020304050 UBA totali 58

Alpe Fora

31 Alpe Fora

2500 Prodotti (kg) 2000 1 Latte bovino 21000 2 Latte ovino 0 1500 3 Latte caprino 0

x 10 4 Formaggio grasso 0 1000 x 10 5 Formaggio semigrasso 1500 500 6 Burro 180 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE I comproprietari gestiscono diretta- mente l’alpe. La mandria è compo- sta da una cinquantina di vacche da latte, una quindicina di capi impro- duttivi e alcuni suini, per un totale di 58 UBA. Il bestiame è suddiviso in gruppi di pascolo. Il latte prodot- to è trasformato in formaggio semi- grasso e burro, mentre il siero è de- stinato all’alimentazione dei suini.

Stazione Ciaz (Archivio Fondazione Fojanini)

LE STRUTTURE La stazione Fora, a 2050 m s.l.m., com- prende una quindicina di fabbricati, ora per la maggior parte abbandonati. I tre in uso ai pastori consistono in due ricoveri per gli animali e una baita de- stinata ad abitazione e lavorazione del latte. Nella stazione Ciaz, a 2230 m s.l.m., si rinvengono quattro struttu- re: un’abitazione, recentemente ristrut- turata, un ricovero per gli animali e due unità diroccate.

Baita della stazione Fora (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 16% Pascolo magro 40,1 44% Pascolo umido 12,8 Pascolo grasso 8,0 Pascolo dei riposi 2,0 10% Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 4,6 5% Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 9,1 2% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 9% Specchio d'acqua 0,0 14% Improduttivo 14,5 Totale superficie 91,0

32 Alpe Fora

33 34 5. Alpe Entova

I pascoli migliori circondano il nucleo insediativo della malga (M. Pozzi) Pagina a fianco: lago d’Entova nell’omonimo alpeggio (M. Pozzi)

IL TERRITORIO L’alpe Entova è situata nella valle percorsa dal torrente Entovasco, su di una superficie di circa 145 ettari, nella cintura racchiusa tra i 1960 e 2400 m s.l.m. Di proprietà del Comune di Chiesa in Valmalenco, vi si accede dall’insediamento di S. Giuseppe (1433 m s.l.m.) percorrendo la carrozzabile che risale alla località Barchi. Prima di questa, sulla sinistra, una deviazione porta ai Prati della Costa, dove una strada chiusa al traffico conduce all’alpe. I pascoli migliori circondano il nucleo insediativo della malga. Altri pascoli più magri e inarbustiti rive- stono i pendii, limitati soprattutto da boschi di conifere. Sono presenti anche nicchie di vegetazione umida di interesse ambientale. L’area pascoliva si estende su 67 ettari complessivi, il bosco su 48 e gli improduttivi su 29.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 34 2 2 Altri bovini adulti 6 3 3 Bovini giovani 6 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 44 0 5 10 15 20 25 30 35 UBA totali 44

Alpe Entova

35 Alpe Entova

2000 Prodotti (kg) 1 Latte bovino 16300 1500 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1000 4 Formaggio grasso 0 x 10 5 Formaggio semigrasso 1300 500 6 Burro 300 7 Ricotta 0 0 1234 5678 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La gestione dell’alpe è demandata a caricatori affittuari. Il bestiame monticato conta 44 UBA, date da 34 vacche da latte e una dozzina di capi improduttivi. La mandria è suddivisa in gruppi di pascolo. Il latte prodotto è trasformato in formaggio semigrasso e burro. LE STRUTTURE Il patrimonio strutturale della malga è posto a 1950 m s.l.m. e comprende un buon numero unità, solamente due delle quali in disuso. Gli stabili produttivi, in condizioni statiche e funzionali soddisfa- centi, sono stati interessati da interventi di ristrutturazione. Esternamente al casello del latte vi è un mulino idraulico.

Baita caratteristica (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 20% Pascolo magro 44,6 31% Pascolo umido 2,0 Pascolo grasso 5,1 0% Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 15,5 Cespuglieto non pascolabile 0,0 1% Bosco a conifere 48,1 4% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 33% 11% Specchio d'acqua 0,4 Improduttivo 28,9 Totale superficie 144,6

36 Alpe Entova

37 38 6. Alpe Roggione

Nucleo insediativo dalla malga (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Semprevivo di Wuolfen (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Roggione è ubicata nella fascia altimetrica compresa tra 1980 e 2050 m s.l.m., ai piedi del versante Ovest del Monte Roggione, su di una superficie di 86 ettari. Di proprietà del Comune di Chiesa in Valmalenco, è raggiungibile dall’insediamento di S. Giuseppe (1433 m s.l.m.) per mezzo della carrozzabile che risale alla località Barchi (1698 m s.l.m.). Una pista consente di superare il Lago Palù (1921 m s.l.m.) e il rifugio omonimo, arrivando ai piedi della malga. Il piede dell’alpeggio, sovrastante il Lago Palù, è dominato da pascoli magri. Seguono boschi di conifere sino agli insediamenti della malga, dove si incontrano i pascoli più pregiati. Superiormente prendono di nuovo il sopravvento le foreste e, in corrispondenza delle massime acclività, il territorio diviene del tutto improduttivo. Qua e là si osservano tratti di vegetazione umida. La superficie foraggera ricopre nell’in- sieme solo 15 ettari di superficie, 52 sono gli ettari a bosco e 19 gli improduttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 9 2 2 Altri bovini adulti 0 3 3 Bovini giovani 1 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 10 6 6 Ovini 0 UBA bovine 10 0246810 UBA totali 11

Alpe Roggione

39 Alpe Roggione

500 Prodotti (kg) 400 1 Latte bovino 4500 2 Latte ovino 0 300 3 Latte caprino 600

x 10 4 Formaggio grasso 340 200 5 Formaggio semigrasso 0 100 6 Burro 115 x 10 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 40

L’ATTIVITA’ PASTORALE La gestione dell’alpe è affidata a privati. La mandria consta di 11 UBA, ossia una decina di vacche da latte, altrettanti caprini e alcuni suini. Il bestiame è suddiviso in gruppi e il pascolo è disciplinato. Il latte è trasformato in formaggio grasso, burro e formaggio caprino, mentre il siero trova impiego come ali- mento per i suini. LE STRUTTURE Una decina di costruzioni compongono il nucleo insediativo della malga. Salvo che per il caseificio, recentemente ammodernato, le condizioni statiche e funzionali non sono però ottimali. La tipologia costruttiva è quella classica, con murature d’ambito in pietra locale a secco e copertura in piode.

Il Caseificio (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 0% 2% 0% 4% Prato 0,0 23% 7% Pascolo magro 0,3 Pascolo umido 3,8 3% Pascolo grasso 1,8 Pascolo dei riposi 0,4 Pascolo arborato 5,6 Pascolo cespugliato 2,8 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 51,7 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 61% Improduttivo 19,3 Totale superficie 85,7

40 Alpe Roggione

41 42 7. Alpi Palù e Campolungo

Alpe Palù (M. Pozzi) Pagina a fianco: Alpe Campolungo (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Le malghe Palù e Campolungo, rispettivamente di proprietà del Comune di Chiesa in Valmalenco e del Comune di Torre di Santa Maria, si estendendono da una quota di 1950 m s.l.m. a 2300 m, su di una superficie complessiva di 428 ettari. Il comprensorio ospita piste da sci, un bar ristorante, un agrituri- smo, il rifugio Palù e il rifugio Motta. La malga Palù è situata nella conca tra il Lago Palù, il Monte Roggione e il Monte Motta. Ad essa si accede dalla località Barchi di S. Giuseppe (1698 m s.l.m.) attraverso una gippabile che porta al rifugio Palù (1947 m s.l.m.) o salendo le ampie piste da sci sulle quali è ricavata una strada di servizio che raggiunge anche la malga di Campolungo, in Comune di Lanzada. Questa occupa il versante Nord-Est del Monte Motta e il versante Est del Monte Roggione. Un accesso alternativo è rappresentato dalla funivia di Chiesa in Valmalenco. Il territorio ha configurazione molto varia, con vaste estensioni di pascolo di buona qualità, pendici impervie improduttive e aree più dolci ricoperte da boschi di conifere brughiere. Sono presenti zone pianeggianti o depresse ad accumulo idrico, dove la persistenza di acqua nel suolo determina una tipica vegetazione palustre di particolare rilevanza ambientale. La superficie pascoliva occupa complessivamen-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 45 2 2 Altri bovini adulti 0 3 3 Bovini giovani 18 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 56 0 1020304050 UBA totali 56

Alpi Palù e Campolungo Alpi Palù

43 Alpi Palù e Campolungo

1500 Prodotti (kg) 1200 1 Latte bovino 13400 2 Latte ovino 0 900 3 Latte caprino 0

600 x 10 4 Formaggio grasso 400 5 Formaggio semigrasso 800 300 6 Burro 300 7 Ricotta 150 0 123456788 Formaggio caprino/pecorino 0

te 148 ettari, il bosco 146, le brughiere 25 e gli improduttivi 89. L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpe Palù è utilizzata dai comunalisti, ossia dai residenti del comune proprietario che godono di usi civici di pascolamento, stallatico e legname, mentre la malga Campolungo è concessa in affit- to. Complessivamente vengono caricate 45 vac- che da latte, una ventina di capi più giovani e al- cuni suini. Il carico totale in UBA è di 56 unità. Il pascolamento avviene allo stato semibrado, con il bestiame libero di vagare su ampie aree; solo in Abitazione in Alpe Palù (Archivio Comunità Montana di Sondrio) occasione della mungitura gli animali vengono concentrati in mandria. Per questa operazione è utilizzata una mungitrice. Il latte, pari a 13.4 t, è lavora- to in comune tra i caricatori secondo le modalità della latteria turnaria. Si ottengono 400 kg di formag- gio grasso, 800 kg di semigrasso, burro e ricotta. LE STRUTTURE La malga Palù è dotata di un buon numero di abitazioni per il personale, poste a 1950 m s.l.m.. Alcune unità mantengono la tipologia costruttiva originaria, con muratura d’ambito in pietra locale a secco e copertura in piode; in altri sono evidenti interventi di recupero e ristrutturazione. Il patrimonio edilizio è completato da un grande fabbricato per il ricovero degli animali, uno stabile adibito a lavorazione latte, recentemente adeguato alle normative igienico-sanitarie vigenti e un terzo, in condizioni fatiscenti, uti- lizzato come magazzino, che si differenzia dagli altri per la struttura in legno. La malga Campolungo ha il suo centro a quota 2100 m s.l.m.. Le strutture sono abbandonate da alcuni anni, e, a eccezione di poche abitazioni conservate da privati per la villeggiatura, presenta un generale stato di abbandono e fatiscenza. Buona parte degli edifici mantiene la tipologia costruttiva originaria, con murature d’ambito in pietra locale, struttura portante del tetto in legno e copertura in piode.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 11% Prato 0,0 21% 2% Pascolo magro 48,1 4% Pascolo umido 15,8 0% Pascolo grasso 9,0 3% Pascolo dei riposi 0,3 4% Pascolo arborato 13,7 Pascolo cespugliato 60,8 14% Cespuglieto non pascolabile 25,3 Bosco a conifere 146,2 Bosco a latifoglie 0,0 6% Bosco misto 0,0 35% Specchio d'acqua 19,0 Improduttivo 89,4 Totale superficie 427,6

44 Alpi Palù e Campolungo

45 46 8. Alpi Musella e Campascio

Pascoli in alpe Campascio (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Nigritella comune (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Le alpi Musella e Campascio sono di proprietà del Comune di Torre di Santa Maria. Dislocate in parte sul fondo della Valle di Scerscen e in parte sul versante sinistro idrografico, hanno superficie di 100 ettari, racchiusa tra i 1850 e i 2400 m s.l.m.. Ospitano i rifugi Musella e Mitta. Si raggiungono dal Comune di Lanzada attraverso la strada che risalendo la Valle Lanterna conduce a Campo Franscia (1521 m s.l.m.). Da questa località, sulla sinistra, una carrozzabile giunge ai Dossi di Franscia. Inizia qui la mulattiera di collegamento alla malga Campascio e successivamente alla malga Musella. Un accesso alternativo è rappresentato da una mulattiera che decorre dalla località Campo Moro. Le due alpi non confinano l’una con l’altra, ma sono separate da un bosco di conifere. Campascio è situata lungo la sponda sinistra del torrente Lanterna e comprende un’area pascoliva molto interessan- te. Più variegata è la configurazione di Musella. Al piede, in un distretto in lieve declivio, si hanno pascoli di diverso valore foraggero. Salendo di quota, il versante diventa più ripido e si ricopre di resinose. Una nicchia erbosa fa da corona al nucleo insediativo. Superiormente le pendenze si attenuano e pascoli magri si alternano ad aree improduttive. Il sistema pascolivo è composto da 41 ettari di praterie, 47 di bosco di conifere e 12 di improduttivo.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 19 2 2 Altri bovini adulti 3 3 3 Bovini giovani 15 4 4 Equini 7 5 5 Caprini 40 6 6 Ovini 0 UBA bovine 31 0 5 10 15 20 25 30 35 40 UBA totali 44

Alpi Musella e Campascio

47 Alpi Musella e Campascio

1200 Prodotti (kg) 1000 1 Latte bovino 10500 800 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 1500 600 4 Formaggio grasso 500 x 10 400 5 Formaggio semigrasso 600 60 200 x 10 6 Burro 7 Ricotta 300 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE Il caricamento delle alpi è realizzato da un affittuario. La mandria consiste in una ven- tina di vacche da latte, altrettanti capi im- produttivi, una quarantina di capre e sette equini, per un totale di 44 UBA. Si produ- cono 10.5 t di latte vaccino e 1.5 t di latte caprino, dai quali si ricavano 500 kg di for- maggio Bitto, 600 kg di formaggio semi- grasso, oltre a burro e ricotta. Il pascola- mento è controllato e la mandria, ogni tre giorni circa, viene trasferita tra i diversi lotti di pascolamento.

Pascoli alla malga Musella (Archivio Fondazione Fojanini) LE STRUTTURE Le strutture presenti in Campascio sono ubicate a 1850 m s.l.m. e constano di cinque edifici, due a uso agricolo, come abitazione e caseificio, due di proprietà privata e un ultimo utilizzato in passato come ricovero per gli animali, ora inagibile. Le condizioni statiche e funzionali dei fabbricati rurali sono discre- te. Nella malga Musella, a 2030 m s.l.m., sono presenti una quarantina di stabili, tra cui il rifugio Musella, il rifu- gio Mitta e un luogo di culto. Le unità agricole sono tre, tutte recentemente ristrutturate e dunque in buone condi- zioni statiche e funzionali. I restanti edifici, a eccezione di pochi abbandonati, sono di proprietà privata. I caratteri costruttivi delle baite sono piuttosto eterogenei: si hanno infatti strutture e coperture sia in legno che in pietra varia- mente combinate.

Abitazione e casello del latte in alpe Campascio (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 12% Pascolo magro 29,6 Pascolo umido 3,3 30% Pascolo grasso 4,5 Pascolo dei riposi 2,3 Pascolo arborato 0,6 Pascolo cespugliato 0,5 Cespuglieto non pascolabile 0,0 3% Bosco a conifere 46,9 5% Bosco a latifoglie 0,0 47% Bosco misto 0,0 2% Specchio d'acqua 0,0 0% 1% Improduttivo 12,4 Totale superficie 100,1

48 Alpi Musella e Campascio

49 50 9. Alpe Felleria

L’alpe Felleria e il rifugio Bignami (G. Scieghi) Pagina a fianco: Alpe Prabello in Valmalenco (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Di proprietà del Comune di Lanzada, l’alpe Felleria è situata tra i 2200 e i 2560 m s.l.m., su di una superficie di 129 ettari. Da Lanzada si raggiunge attraverso la strada che conduce a Campo Moro (1934 m s.l.m.). Quindi si risale e si attraversa lo sbarramento artificiale del bacino di Campo Gera (1996 m s.l.m.), per imboccare un sentiero, in sponda destra idrografica, che raggiunge il rifugio Bignami (2385 m s.l.m) e gli edifici della malga. Dal bacino si può pervenire anche percorrendo la mulattiera in sponda opposta, attraverso l’alpe Gembrè. Alle quote inferiori, la vegetazione mostra un mosaico di pascoli pregiati e pascoli di minore valore foraggero, mentre le ripide pendici sono improduttive. Nelle aree pianeggianti o depresse si rinvengono praterie umide di interesse ambientale. Il pascolo ricopre globalmente 43 ettari di superfi- cie, mentre le aree improduttive occupano 86 ettari.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 0 2 2 Altri bovini adulti 8 3 3 Bovini giovani 13 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 57 20 6 6 Ovini UBA bovine 16 0 102030405060 UBA totali 27

Alpe Felleria

51 Alpe Felleria

Fabbricati abbandonati (Archivio Fondazione Fojanini) - In basso: fabbricato rurale (Archivio Comunità Montana di Sondrio) L’ATTIVITA’ PASTORALE A usufruire del pascolo sono gli allevatori del comune, titolari di antichi diritti di godimento. Il carico di bestiame è dato da una decina di bovini adulti, 13 capi giovani, una sessantina di caprini e una ventina di ovini, per complessive 27 UBA. Il bestia- me non produce latte ed è libero di vagare entro l’intero perimetro della malga.

LE STRUTTURE I fabbricati sono aggregati a formare un ca- ratteristico nucleo. Giacciono per altro in sta- to di completo abbandono. La tipologia costruttiva è uniforme: muri a secco, porte in legno, nessun serramento alle aperture, travatura del tetto in legno e coper- ture in piode. Unica eccezione l’edificio ri- strutturato di recente, che viene utilizzato sal- tuariamente.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 34,1 26% Pascolo umido 0,8 Pascolo grasso 8,3 Pascolo dei riposi 0,1 Pascolo arborato 0,0 1% Pascolo cespugliato 0,0 Cespuglieto non pascolabile 0,0 6% Bosco a conifere 0,0 0% Bosco a latifoglie 0,0 67% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 86,1 Totale superficie 129,3

52 Alpe Felleria

53 54 10. Alpe Gembrè

Nucleo insediativo di Gembrè (M. Pozzi) Pagina a fianco: Santella nei pressi del rifugio Bignami (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Di proprietà del Comune di Lanzada, l’alpe Gembrè è collocata a cavallo tra la Val di Confinale e le pendici sovrastanti la diga di Campo Gera. Si estende nella cintura altimetrica compresa tra 2190 a 2580 m s.l.m., per una superficie di 116 ettari. Da Lanzada si raggiunge attraverso la rotabile per Campo Moro (1934 m s.l.m.). Da qui si risale allo sbarramento artificiale del bacino di Campo Gera (1996 m s.l.m.), per imboccare una pista in sponda sinistra sulla quale si innesta la mulattiera per la malga. Dal bacino si può pervenire anche percorrendo il sentiero in sponda opposta, attraverso l’alpe Felleria. Nelle sezioni inferiori, il territorio è piuttosto impervio e il pascolo alterna varie tipologie. In Val di Confinale, dove le giaciture sono più dolci si hanno pascoli grassi e pascoli magri, mentre sulle coste più scoscese la vegetazione cede il posto alle rocce e alle morene. Nei distretti pianeggianti s’impostano le classiche praterie umide di interesse ambientale. La superficie foraggera si attesta su 75 ettari; l’impro- duttiva su 37 ettari.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 6 2 2 Altri bovini adulti 2 3 3 Bovini giovani 3 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 17 120 6 x 10 6 Ovini UBA bovine 10 0 5 10 15 20 UBA totali 30

Alpe Gembrè

55 Alpe Gembrè

500 Prodotti (kg) 400 1 Latte bovino 4600 2 Latte ovino 0 300 3 Latte caprino 150 300 200 x 10 4 Formaggio grasso 5 Formaggio semigrasso 200 100 6 Burro 50 7 Ricotta 0 0 1234 5 678 8 Formaggio caprino/pecorino 15

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è utilizza- ta da allevatori del comune titolari di usi civici. Sono ca- ricate una trentina di UBA, costituite da una decina di capi di bestiame bo- vino, una ventina di caprini e 120 ovini. Il pascolo è condot- to allo stato semi- brado, cioè con gli animali liberi di va- gare entro i confini della malga. La pro- duzione di latte, pari a 4.6 t di pro- Edificio ristrutturato a uso dei pastori (Archivio Comunità Montana di Sondrio) dotto bovino e 150 kg di prodotto caprino, permette di ottenere 300 kg di formaggio grasso e 200 di semigrasso.

LE STRUTTURE Il patrimonio edilizio è composto da 25 fabbricati, di cui sette diroccati. Quelli agibili, sebbene non tutti in uso, si trovano in condizioni statiche complessivamente discrete. La tipologia costruttiva è quella tipica della zona, con muri in sasso a secco, travatura del tetto in legno, copertura in piode. Solamente negli edifici recentemente ristrutturati si riscontrano varianti rispetto alla tipologia originaria.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 64,8 32% Pascolo umido 2,2 Pascolo grasso 6,7 56% Pascolo dei riposi 1,4 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 0,0 Cespuglieto non pascolabile 3,1 Bosco a conifere 0,0 3% Bosco a latifoglie 0,0 1% Bosco misto 0,0 6% Specchio d'acqua 0,0 2% Improduttivo 37,3 Totale superficie 115,6

56 Alpe Gembrè

57 58 11. Alpe Val Poschiavina

Nucleo insediativo (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: pruriti! (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Sita nel bacino della valle omonima, l’alpe Val Poschiavina si estende su di una superficie di 228 ettari, da 2210 a 2600 m s.l.m.. Proprietario è il Comune di Lanzada, dal quale si raggiunge attraverso la rotabile per Campo Moro (1934 m s.l.m.), superando lo sbarramento artificiale del bacino di Campo Gera (1996 m s.l.m.) e imboccando una pista in sponda sinistra orografica. La parte bassa dell’alpe, dove sono localizzati i fabbricati, presenta una buona estensione di pascoli. Addentrandosi nella valle, dopo un’area improduttiva, si incontra alternanza di pascoli umidi e pascoli magri che, dal fondovalle, risalgono il versante destro orografico. Sul versante opposto, invece, le pen- denze sono maggiori e prevalgono le aree improduttive. Il fondovalle è interessato da numerosi specchi d’acqua e siti umidi, che conferiscono al territorio una notevole valenza ambientale. La vegetazione foraggera si estende complessivamente su 138 ettari; l’area improduttiva è di 88 ettari.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 64 2 2 Altri bovini adulti 1 3 3 Bovini giovani 5 4 4 Equini 3 5 5 Caprini 25 6 6 Ovini 0 UBA bovine 68 0 1020304050607080 UBA totali 75

Alpe Val Poschiavina Alpe Val

59 Alpe Val Poschiavina

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 27000 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 900 1500 4 Formaggio grasso 1900 x 10 1000 5 Formaggio semigrasso 930 500 6 Burro 280 7 Ricotta 0 0 1234 5 67 8 8 Formaggio caprino/pecorino 100

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è gravato da usi civi- ci. I titolari dei diritti di pasco- lo vi caricano complessivamen- te una sessantina di vacche da latte, pochi capi di bestiame bovino improduttivo, alcuni equini e 25 caprini, equivalen- ti a 75 UBA. Il pascolo è sud- diviso in lotti, entro i quali la mandria sosta circa una decina di giorni. Sono prodotte 27 t di latte bovino e 0.9 t di latte caprino, da cui si ottengono 1900 kg di formaggio Bitto, 930 kg di formaggio semigras- so, quasi 300 kg di burro e del formaggio caprino. Val Poschiavina (M. Pozzi) LE STRUTTURE Una ventina di edifici, riuniti nella parte bassa del comprensorio, compongono il patrimonio edilizio della malga. La metà di essi si può ritenere in buono stato, mentre l’altra metà è in condizioni decisamente fatiscenti. La tipologia costruttiva è quella classica del luogo: i muri sono in pietrame a secco e le travature del tetto sono in legno, con coperture in piode. Solo nelle costruzioni riattate compaiono varianti estranee alla tradizione. Gli stabili utilizzati dai pastori sono pochi, alcuni ristrutturati di recente per renderli conformi alle vigenti normative igienico-sanitarie.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 107,7 Pascolo umido 28,5 39% Pascolo grasso 0,0 47% Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 2,2 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 0,0 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 0% Specchio d'acqua 0,5 1% 13% Improduttivo 88,7 Totale superficie 227,6

60 Alpe Val Poschiavina

61 62 12. Alpe Campagneda

I pascoli bassi dell’alpe (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: nelle zone pianeggianti le acque si accumulano formando rigagnoli tra i pascoli (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Situata nell’omonima conca ai piedi del Pizzo Scalino, l’alpe Campagneda si estende da una quota di 1900 m s.l.m. a 2400 m, su una superficie di 585 ettari. Di proprietà del Comune di Lanzada, si può raggiungere dalla rotabile che da Lanzada (983 m s.l.m.) risale la Valle Lanterna, conducendo dapprima a Campo Franscia (1521 m s.l.m.) e quindi all’invaso di Campo Moro. Pochi chilometri prima di questo, una pista chiusa al traffico si dirama sulla destra, rag- giungendo la conca di Campagneda. Il comprensorio è particolarmente vocato all’attività pastorale, essendo costituito da vaste estensioni di praterie di buona qualità che si susseguono ininterrottamente in tutta la parte centrale della malga. Solo le coste sono ripide e improduttive. Di notevole interesse naturalistico sono le aree umide, tra le quali si segnala per estensione il Piano dei Cavalli. Il pascolo ricopre nell’insieme 318 ettari di superficie, a fronte di 263 ettari di area improduttiva.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 71 2 2 Altri bovini adulti 30 3 3 Bovini giovani 31 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 15 6 6 Ovini 0 UBA bovine 120 0 1020304050607080 UBA totali 122

Alpe Campagneda

63 Alpe Campagneda

5000 Prodotti (kg) 4000 1 Latte bovino 47000 2 Latte ovino 0 3000 3 Latte caprino 2500

2000 x 10 4 Formaggio grasso 1295 5 Formaggio semigrasso 3020 1000 6 Burro 805 7 Ricotta 150 0 123 45 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 180

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è utilizzata da caricatori tito- lari di diritti di pascolo. Sono montica- te 122 UBA, costituite da una settanti- na di vacche da latte, una sessantina di capi improduttivi, 15 capre e una deci- na di suini. Il bestiame è suddiviso in gruppi e il pascolo è regolamentato. Per la mungi- tura vi è l’ausilio di un impianto mec- canico. Il latte è trasformato dai vari caricatori in formaggio Bitto, formag- gio semigrasso, burro e formaggio ca- prino. Il siero è impiegato per la pro- duzione di ricotta e per l’alimentazio- La stalla e il caseificio recentemente ristrutturati ne dei suini. (Archivio Comunità Montana di Sondrio) LE STRUTTURE La malga è costellata da un buon numero di edifici, alcuni per altro non utilizzati dai caricatori in ragione delle scadenti condi- zioni strutturali. Quelli attivi sono in buo- na parte riattati. Solamente un ricovero per gli animali mantiene la tipologia costrutti- va originaria in murature d’ambito in pie- tra a secco e copertura in piode. Due edifi- ci sono adibiti ad agriturismo e rifugio.

Edifici rurali (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 266,5 Pascolo umido 16,9 45% 45% Pascolo grasso 3,3 Pascolo dei riposi 1,2 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 29,7 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 0,0 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 4,8 5% 3% 1% Improduttivo 262,9 0% 1% Totale superficie 585,3

64 Alpe Campagneda

65 66 13. Alpe Campascio (di Caspoggio)

Edifici rurali (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: zangola azionata da caduta di acqua in alpe Campascio - Valmalenco (G. Scieghi)

IL TERRITORIO L’alpe Campascio è di proprietà del Comune di Caspoggio e si estende da 2000 a 2200 m s.l.m., per una superficie di 133 ettari. E’ accessibile a partire da Lanzada ( 983 m s.l.m.) percorrendo la strada che, dopo aver superato Campo Franscia (1521 m s.l.m.), sale verso Campo Moro. Qualche chilometro dopo la località Sasso dell’Agnel- lo, una deviazione sulla destra porta all’imbocco della valle Campagnola, dove una strada ad accesso limitato conduce all’alpe Campascio. In corrispondenza dello sbocco della valle Campagnola, la malga presenta una giacitura modesta, con alternanza di pascoli fertili e umidi e praterie arborate. I pendii soprastanti sono caratterizzati maggior- mente da pascoli magri e pascoli cespugliati, frammisti a pascoli umidi e arborati. Laddove le pendenze sono più accentuate si hanno vaste aree improduttive. La superficie risulta nell’insieme costituita da 45 ettari a pascolo, 38 a bosco di conifere e 50 non produttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 9 2 2 Altri bovini adulti 2 3 3 Bovini giovani 5 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 14 0246810 UBA totali 14

Alpe Campascio (di Caspoggio)

67 Alpe Campascio (di Caspoggio)

1000 Prodotti (kg) 800 1 Latte bovino 8250 2 Latte ovino 0 600 3 Latte caprino 0 400 4 Formaggio grasso 0 x 10 5 Formaggio semigrasso 700 200 6 Burro 200 7 Ricotta 60 0 1234 5 67 8 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è gestito da un carica- tore della zona in godimento di- retto, ossia in virtù di antichi di- ritti di pascolo. Sono monticate una decina di vacche da latte, pochi capi di be- stiame improduttivo e altrettan- ti suini, per un totale di 14 UBA. Il pascolamento avviene allo sta- to semibrado, con il bestiame li- bero di vagare su ampie aree del- l’alpe. Solo in occasione della mungitura i capi vengono con- centrati in mandria. L’operazione è eseguita meccani- camente. Il latte prodotto, di (Archivio Fondazione Fojanini) poco superiore alle 8 t, viene tra- sformato in formaggio semigrasso, burro e ricotta.

LE STRUTTURE Su un complesso di sei fabbricati presenti, solamente due sono ancora utilizzati, mentre i restanti sono inagibili. L’edificio principale, recentemente ristrutturato e quindi conforme alle norme igienico-sanita- rie vigenti, si sviluppa su due piani: al piano seminterrato i vani sono destinati alla conservazione del latte, alla sua lavorazione e alla stagionatura del formaggio; il piano superiore è destinato a usi domestici. In questo edificio viene conservato anche il formaggio prodotto nella vicina malga Prabello. L’altro fabbricato, anch’esso ammodernato, funge da ricovero per gli animali. Le strutture abbandonate formano un nucleo ben individuabile e mantengono la tipologia costruttiva originaria, con murature d’ambito in pietra locale a secco e copertura in piode.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 1% Prato 0,0 11% Pascolo magro 1,5 4% Pascolo umido 15,0 37% 2% Pascolo grasso 4,7 Pascolo dei riposi 2,1 Pascolo arborato 0,0 16% Pascolo cespugliato 21,6 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 38,2 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 29% Improduttivo 49,8 Totale superficie 132,8

68 Alpe Campascio (di Caspoggio)

69 70 14. Alpe Prabello

Stazione mobile di mungitura (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: nucleo insediativo (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Prabello è situata ai piedi del versante Nord-Ovest del Pizzo Scalino, entro una fascia altimetrica compresa tra i 2100 e i 2500 m s.l.m., su di una superficie di 107 ettari. Di proprietà del Comune di Caspoggio, ospita il rifugio Cristina e una chiesetta. Vi si accede da Lanzada (983 m s.l.m.) mediante la strada che, dopo aver superato Campo Franscia (1521 m s.l.m.), sale verso Campo Moro. Qualche chilometro dopo la località Sasso dell’Agnello, una deviazione sulla destra porta all’imbocco della valle Campagnola, dove una strada ad accesso limitato conduce all’alpe Campascio. Una mulattiera risale quindi il versante sinistro della valle fino all’alpe. Un’altra via di accesso è rappresentata da una pista per fuoristrada che collega l’alpeggio di Campagneda al rifugio Cristina. Il comprensorio è particolarmente vocato per l’attività pastorale. Al piede si alternano pascoli grassi, pascoli umidi e pascoli magri, con questi ultimi che diventano predominanti salendo di quota. Nella parte estrema e nella fascia di confine con la malga Campascio si hanno pendici scoscese e improduttive. La superficie foraggera è di 56 ettari, mentre la parte improduttiva è di 51 ettari.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 46 2 2 Altri bovini adulti 4 3 3 Bovini giovani 2 4 4 Equini 2 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 51 0 1020304050 UBA totali 53

Alpe Prabello

71 Alpe Prabello

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 25620 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1500 4 Formaggio grasso 0 x 10 1000 5 Formaggio semigrasso 2260 500 6 Burro 500 7 Ricotta 60 0 123 4 5 6788 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è goduta da due titolari di antichi usi civici, che vi conducono 46 vacche da latte, oltre a pochi capi improduttivi, un paio di equini e una dozzina di suini, per un totale di 53 UBA. Il pascolo è controlla- to e la mandria, ogni due giorni, viene spo- stata nella successiva sezione di pascolo. E’ presente un carro mobile di mungitura. Con il latte prodotto, oltre 25 t, si fabbrica- no ca. 2200 kg di formaggio semigrasso, 500 kg di burro, prodotti trasferiti per la con- servazione nella casera della vicina alpe Campascio di Caspoggio.

LE STRUTTURE Dei 36 edifici costituenti il patrimonio edili- zio dell’alpe, solo quattro sono in uso ai pa- stori, mentre i restanti sono di proprietà pri- vata o abbandonati. Le due costruzioni sono in buono stato conservativo e comprendono locali per l’abitazione, per il ricovero del be- stiame e il caseificio. Tra le strutture non più utilizzate ve ne sono sei che formano un nu- cleo ben identificabile e inalterato nella tipo- logia costruttiva originaria. Destinati un tem- po alla conservazione del latte e del formag- gio, questi manufatti sono attraversati inter- namente da un rigagnolo d’acqua. Automezzo da trasporto (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 45,0 48% 42% Pascolo umido 4,1 Pascolo grasso 5,7 Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 1,4 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 0,0 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 4% 1% 5% Improduttivo 50,7 Totale superficie 106,7

72 Alpe Prabello

73 74 15. Alpi Largone e Acquanera-Cup-Zocca

La stazione Inferiore dell’alpe Largone (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: la vanità non è prerogativa esclusiva dell’essere umano... Festa annuale dell’alpeggio in Valmalenco (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO

a-Cup-Zocca Le alpi Largone e Acquanera-Cup-Zocca sono di proprietà collettiva privata e occupano una superficie di 195 ettari, nella fascia altimetrica compresa tra 1750 e 2300 m s.l.m.. Entrambe sono suddivise in due stazioni: Largone Inferiore e Largone Superiore per la prima, Acquanera e Zocca per la seconda. Il comprensorio è raggiungibile da Lanzada (983 m s.l.m.) attraverso la strada che risalendo la Valle Lanterna conduce a Campo Franscia (1521 m s.l.m.). La rotabile prosegue sulla destra fino alla stazione Largone Inferiore, da dove una mulattiera, oltrepassando la bocchetta del Cengiàscio, porta alla stazione Largone Superiore e successivamente ad Acquanera e Zocca. Nella parte bassa si hanno pascoli ampi e di buona qualità. Al di sopra, la superficie diviene più impervia e ricoperta da boschi di conifere, fino alla stazione Largone Superiore, dove tornano a dominare pascoli fertili, alternati a pascoli arborati e cespugliati. Anche l’alpe Acquanera è caratterizzata da vaste aree pastorali, specialmente nelle sezioni più basse. Verso la stazione Zocca le pendenze si fanno più accentua- te e i pascoli più magri, contesi dalle brughiere e dai boschi. Nell’insieme l’attività pastorale può contare

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 38 2 2 Altri bovini adulti 20 3 3 Bovini giovani 16 4 4 Equini 17 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 68 0 5 10 15 20 25 30 35 40 UBA totali 85

Alpi Largone e Acquaner

75 Alpi Largone e Acquanera-Cup-Zocca

1000 Prodotti (kg) 800 1 Latte bovino 10000 2 Latte ovino 0 600 3 Latte caprino 0 x 10 400 4 Formaggio grasso 0 5 Formaggio semigrasso 800 200 6 Burro 210 7 Ricotta 600 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

su 118 ettari di superficie foraggera; la su- perficie a bosco di conifere è di 72 ettari e l’improduttiva di soli di 4 ettari. Nelle zone pianeggianti di compluvio sono presenti ecosistemi di torbiera di par- ticolare interesse ambientale.

L’ATTIVITA’ PASTORALE Le alpi sono gestite da un caricatore che governa una quarantina di vacche da lat- te, 36 capi improduttivi e una quindici- na di equini, per un totale di 85 UBA. Il latte prodotto è di 10 t e viene trasforma- to in 800 kg di formaggio semigrasso, 200 kg di burro e 600 kg di ricotta. Il pasco- lamento è condotto in modo controllato entro recinti dove la mandria sosta una settimana circa. Gli edifici rurali ad Acquanera (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

LE STRUTTURE La stazione Largone Inferiore, posta a 1750 m s.l.m., è costituita da diversi fabbricati, dei quali, però, una sola baita, recentemente ristrutturata, viene utilizzata come abitazione e caseificio. Gli altri edifici sono abbandonati e inagibili. Anche la stazione Acquanera, a 2100 m s.l.m., contava originariamente su un notevole patrimonio edilizio. Attualmente le unità a uso rurale sono quattro, tutte in discrete condizioni, destinate ad abita- zione, conservazione e lavorazione del latte, stagionatura del formaggio e ricovero per gli animali. I fabbricati delle stazioni di Largone Superiore (2064 m s.l.m.) e di Zocca (1700 m s.l.m.) sono tutti in disuso da anni e in stato di evidente degrado.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 2% Prato 0,0 13% Pascolo magro 24,5 Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 36,7 37% Pascolo dei riposi 4,0 19% Pascolo arborato 17,1 Pascolo cespugliato 35,2 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 72,4 2% Bosco a latifoglie 0,0 9% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,5 18% Improduttivo 3,9 Totale superficie 194,4

76 Alpi Largone e Acquanera-Cup-Zocca

77

GliGli alpeggialpeggi deidei ComuniComuni didi BerbennoBerbenno didi ValtellinaValtellina PostalesioPostalesio TorreTorre didi SantaSanta MariaMaria CastioneCastione AndevennoAndevenno SondrioSondrio MontagnaMontagna inin ValtellinaValtellina TresivioTresivio PontePonte inin ValtellinaValtellina (versante(versante Retico)Retico) ChiuroChiuro 80 16. Alpe Prà Maslino-Vignone

Pascoli della stazione Prà Maslino (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: stallone a Prato Maslino (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Prà Maslino-Vignone sovrasta l’abitato di Berbenno di Valtellina, estendendosi da una quota di 1600 m s.l.m. a 2400 m, su una superficie di 395 ettari. Di proprietà consortile, è composta da quattro stazioni: Prà Maslino, Vignone Basso, Vignone e Baric. Vi si accede dalla località S. Pietro Berbenno mediante una carrozzabile che raggiunge la frazione di Regoledo (450 m s.l.m.). Una secondaria sulla destra sale al maggengo Foppa (1094 m s.l.m.) e quindi alla stazione Prà Maslino, dalla quale si stacca una mulattiera di collegamento alle altre stazioni. Prà Maslino occupa un terrazzo molto favorevole al pascolo, con superfici molto produttive e di elevata qualità. Un fitto bosco di conifere ricopre il ripido versante soprastante. Dove il pendio si fa più dolce, si aprono le stazioni superiori, con pascoli grassi che si alternano a praterie più magre e cespuglieti. La superficie foraggera complessiva assomma a 188 ettari, 40 sono gli ettari di brughiera, 148 quelli a bosco e 20 gli improduttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 55 2 2 Altri bovini adulti 15 3 3 Bovini giovani 26 4 4 Equini 9 5 5 Caprini 20 6 6 Ovini 0 UBA bovine 86 0 102030405060 UBA totali 98

Alpe Prà Maslino-Vignone

81 Alpe Prà Maslino-Vignone

5000 Prodotti (kg) 4000 1 Latte bovino 45000 2 Latte ovino 0 3000 3 Latte caprino 1800

2000 x 10 4 Formaggio grasso 1000 5 Formaggio semigrasso 1500 1000 6 Burro 0 7 Ricotta 500 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è concessa in ge- stione a un affittuario, che vi carica 55 vacche da latte, una quarantina di capi im- produttivi, una ventina di capre e una decina di equi- ni, per un totale di 97 UBA. Il pascolo è disciplinato e nella stazione Prà Maslino è presente una sala mungi- tura. Il latte è trasformato in formaggio Bitto, formag- gio semigrasso e ricotta.

LE STRUTTURE La stazione Prà Maslino, posta a 1600 m s.l.m., ospi- Stazione Vignone basso (Archivio Comunità Montana di Sondrio) ta molti fabbricati, quattro a uso rurale e i restanti a uso privato abitativo, oltre a una struttura recettiva. Le unità agricole consistono in un magazzino di stagionatura del formaggio e un complesso di recente ristrutturazione, con abitazio- ne, caseificio e sala mungitura. A Vignone basso, a 1920 m s.l.m., sono presenti tre stabili destinati ad abitazione, caseificio e ricovero animale, tutti in buone condizioni statiche. Anche la stazione Vignone, a 1980 m s.l.m., è fornita di tre costruzioni: il ricovero degli animali, di recente realizzazione, un magazzino e un’abitazione-caseificio. Non si differenzia neppure la stazione Baric, a 2260 m s.l.m., dove i tre fabbricati fungono da abitazione- caseificio, conservazione del latte e del formaggio e ricovero per gli animali. I primi due sono di recente edificazione, mentre la stalla è stata ristrutturata.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 5% Prato 0,0 Pascolo magro 97,3 25% Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 42,9 Pascolo dei riposi 0,0 37% Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 47,4 Cespuglieto non pascolabile 39,7 11% Bosco a conifere 148,2 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 12% Specchio d'acqua 0,0 10% Improduttivo 19,6 Totale superficie 394,9

82 Alpe Prà Maslino-Vignone

83 84 17. Alpe Prà Isio-Caldenno

Casera e casello del latte della stazione Prà Isio (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: marmotta, nelle malghe si possono incontrare numerose specie di animali selvatici (G. Scieghi)

IL TERRITORIO L’alpe Prà Isio-Caldenno è situata in parte sul terrazzo glaciale sovrastante gli abitati di Berbenno di Valtellina e Postalesio e in parte nella Valle di Postalesio. Di proprietà consortile, ha una superficie di 682 ettari, racchiusa nella fascia altimetrica compresa tra 1600 e 2200 m s.l.m. E’ suddivisa in quattro stazioni: Prà Isio, Caldenno, Piazze e Palù. L’accesso alla malga è assicurato da una carrozzabile che si snoda da S. Pietro Berbenno, attraversa Ber- benno (370 m s.l.m.), Polaggia (438 m s.l.m.) e il maggengo Prà Gaggio (1212 m s.l.m.), raggiungendo il piede dell’alpeggio. Poco oltre vi è Prà Isio, da dove una strada silvo-pastorale penetra nella Valle di Postalesio fino a Caldenno. Una mulattiera collega le altre stazioni. I distretti interessati dagli insediamenti rurali, in particolare quello di Prà Isio, presentano acclività poco pronunciate, adatte all’affermazione di pascoli di elevata qualità. Il solco vallivo del torrente Caldenno ha invece fianchi più scoscesi, dove si impostano praterie più magre contese dalla brughiera e dal bosco. In zone di compluvio si osservano areole di vegetazione umida di rilevanza naturalistica. La superficie

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 45 2 2 Altri bovini adulti 21 3 3 Bovini giovani 15 4 4 Equini 1 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 75 0 1020304050 UBA totali 76

Alpe Prà Isio-Caldenno

85 Alpe Prà Isio-Caldenno

8000 Prodotti (kg) 7000 6000 1 Latte bovino 72000 2 Latte ovino 0 5000 3 Latte caprino 0 4000

x 10 4 Formaggio grasso 0 3000 5 Formaggio semigrasso 5750 2000 6 Burro 1350 1000 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

foraggera ammonta nell’insieme a 325 ettari; 109 sono gli ettari a bru- ghiera, 132 a bosco di conifere e 114 gli improduttivi.

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è gestito a turno dai soci del consorzio proprietario. La man- dria si compone di 45 vacche da lat- te, una quarantina di capi improdut- tivi e un equino, per complessive 76 UBA. Il pascolo è disciplinato. Dalla lavorazione del latte si ottengono for- maggi semigrassi e burro. Pascoli della stazione Caldenno (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

LE STRUTTURE La stazione Prà Isio, a quota 1600 m s.l.m., è costituita da un buon numero di stabili di proprietà privata e da quattro fabbricati rurali: l’abitazione, il casello del latte, la casera e un ricovero per il bestiame. Anche la stazione Caldenno, a 1800 m s.l.m., possiede un notevole patrimonio edilizio, con la maggior parte delle unità di proprietà privata, molte delle quali in stato di abbandono. Il nucleo situato sulla sponda destra del torrente Caldenno mantiene la tipologia costruttiva originaria, con murature d’ambito in pietra a secco e copertura in piode, mentre il nucleo di sinistra è stato ammodernato. Di proprietà del Consorzio sono il casello del latte, la casera, il ricovero per gli animali e due abitazioni, di cui una adibita anche a caseificio. E’ in fase di realizzazione un progetto che consentirà di trasformare una unità, un tempo utilizzata dai pastori come abitazione, in ostello per escursionisti. Due costruzioni, una a duplice funzione abitazione-caseificio, l’altra adibita a casello del latte, compon- gono le stazioni Piazze, a 1895 m s.l.m., e Palù, a 2100 m s.l.m.. I fabbricati di quest’ultima sono stati oggetto di recenti interventi di recupero. A Palù è presente anche fabbricato di proprietà della malga privata Caldenno.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 17% Pascolo magro 193,5 28% Pascolo umido 0,0 0% Pascolo grasso 85,3 Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 46,2 19% Cespuglieto non pascolabile 109,0 Bosco a conifere 132,5 Bosco a latifoglie 0,0 13% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 1,3 16% 7% Improduttivo 114,1 Totale superficie 681,8

86 Alpe Prà Isio-Caldenno

87 88 18. Alpe Caldenno

Edifici della stazione Caldenno (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Astro alpino (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Caldenno appartiene al territorio della Valle di Postalesio, dove occupa la fascia compresa tra i 1900 e i 2300 m s.l.m., per una estensione di 80 ettari. Di proprietà privata, è composto dalle stazioni Caldenno e Palù, condivise parzialmente con l’alpe Prà Isio-Caldenno. L’accesso alla malga è assicurato da una carrozzabile che si snoda da S. Pietro Berbenno, attraversa Ber- benno (370 m s.l.m.), Polaggia (438 m s.l.m.) e il maggengo Prà Gaggio (1212 m s.l.m.), raggiungendo Prà Isio. Una strada silvo-pastorale penetra nella Valle di Postalesio fino a Caldenno, dove ha inizio la mulattiera che risale sino alla stazione Palù. La valle di Postalesio presenta un fondovalle in lieve declivio, caratterizzato da pascoli a elevato valore foraggero. I versanti sono piuttosto ripidi, ma pascolabili, con predominanza di pascoli magri e brughie-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 30 2 2 Altri bovini adulti 11 3 3 Bovini giovani 10 4 4 Equini 4 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 47 0 5 10 15 20 25 30 UBA totali 51

Alpe Caldenno

89 Alpe Caldenno

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 30000 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1500 x 10 4 Formaggio grasso 3000 1000 5 Formaggio semigrasso 0 500 6 Burro 0 7 Ricotta 0 0 12345678 8 Formaggio caprino/pecorino 0

re. Nella parte termi- nale della valle si os- servano zone ad accu- mulo idrico con vege- tazione umida di inte- resse ambientale. La superficie foraggera si estende su 66 ettari, mentre la brughiera ricopre 14 ettari di ter- ritorio.

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è caricata dal proprietario, con 30 vacche da latte, una ventina di capi impro- duttivi e alcuni equi- Stazione Palù (Archivio Comunità Montana di Sondrio) ni, per un totale di 76 UBA. Il pascolo è regolamentato nell’uso. Dalla lavorazione del latte si ricava formaggio Bitto.

LE STRUTTURE Nelle due stazioni di Caldenno e Palù, già descritte in precedenza, il caricatore dispone nel primo caso di un’abitazione con annesso casello del latte, un caseificio-casera, un magazzino e alcuni ricoveri per il bestiame; nel secondo di un’abitazione con casello del latte.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 17% Pascolo magro 45,1 Pascolo umido 3,1 Pascolo grasso 5,7 57% Pascolo dei riposi 0,0 11% Pascolo arborato 2,9 Pascolo cespugliato 8,6 Cespuglieto non pascolabile 13,8 4% Bosco a conifere 0,0 Bosco a latifoglie 0,0 7% Bosco misto 0,0 4% Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 0,0 Totale superficie 79,3

90 Alpe Caldenno

91 92 19. Alpe Mastabbia

I pascoli che circondano la stazione Airale (M. Pozzi) Pagina a fianco: fratelli... di latte! (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Mastabbia è collocata sul versante sinistro orografico della Val Torreggio, su di una superficie di 346 ettari, racchiusa tra 1900 e 2450 m s.l.m.. Di proprietà del Comune di Spriana, è suddivisa nelle stazioni Airale e Mastabbia. L’accesso è assicurato da una strada che collega Torre di Santa Maria alle località Bosca (1200 m s.l.m.), Venduletto (1500 m s.l.m.), Foppaccia (1530 m s.l.m.) e Corti (1700 m s.l.m.). Qui, una strada chiusa al traffico conduce a Prà Piasci (1720 m s.l.m.), punto di partenza della mulattiera che risale la valle sino alla malga Palù di Torre di Santa Maria e al rifugio Bosio (2086 m s.l.m.). Poco prima del rifugio, un sentiero sul versante sinistro orografico porta dapprima ad Airale e successivamente a Mastabbia. Il solco vallivo del Torreggio è stretto e privo di un vero fondovalle. I fianchi presentano al piede pendenze poco adatte al pascolo del bestiame, se non nella parte profonda della valle, dove vi è esteso dominio pascolivo, in piccole radure boschive e nelle aree circostanti le stazioni. Nel resto del comprensorio si alternano boschi di conifere e zone improduttive. La superficie foraggera è di 117 ettari, la boscata 20 ettari e l’improduttiva 163.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 45 2 2 Altri bovini adulti 7 3 3 Bovini giovani 17 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 62 0 1020304050 UBA totali 62

Alpe Mastabbia

93 Alpe Mastabbia

2500 Prodotti (kg) 2000 1 Latte bovino 22500 2 Latte ovino 0 1500 3 Latte caprino 0 x 10 1000 4 Formaggio grasso 350 5 Formaggio semigrasso 1000 500 6 Burro 200 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE In alpe vengono con- dotte 45 vacche da latte e 24 capi impro- duttivi, per comples- sive 62 UBA. Il pa- scolo è regolamenta- to e il latte è trasfor- mato in formaggio Bitto, formaggio se- migrasso e burro. Il siero è utilizzato per l’alimentazione dei suini. Il sistema è ge- stito da un caricatore affittuario.

LE STRUTTURE Caratteristico caseificio ad Airale (Archivio Fondazione Fojanini) La stazione Mastab- bia, a 2077 m s.l.m., comprende quattro fabbricati a uso dei pastori e due unità di proprietà privata. Il nucleo rurale è compo- sto dall’abitazione, dal casello del latte, il caseificio e la casera. Gli stabili risultano in buone condizioni statiche e funzionali. Il nucleo della stazione Airale, a 2097 m s.l.m., annovera numerosi edifici, per la maggior parte di proprietà privata. Tre sono in uso alla malga: l’abitazione, in buone condizioni statiche e funzionali, il casello del latte e il caseificio, questi invece piuttosto degradati.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 Pascolo magro 106,4 Pascolo umido 2,8 31% Pascolo grasso 6,7 46% Pascolo dei riposi 1,8 Pascolo arborato 41,7 Pascolo cespugliato 2,3 1% Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 20,6 2% Bosco a latifoglie 0,0 1% Bosco misto 0,0 12% Specchio d'acqua 0,0 6% 1% Improduttivo 163,6 Totale superficie 345,9

94 Alpe Mastabbia

95 96 20. Alpi Palù e Zana

Malga Palù (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: prato-pascolo in località Alpe Lago - Chiesa in Valmalenco (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Palù del Comune di Torre di Santa Maria e la malga Zana, di proprietà di una società privata, si estendono in Val Torreggio, da una quota di 1800 m s.l.m. sino a 2350 m, su di una superficie di 660 ettari. A esse si accede da Torre di Santa Maria per mezzo di una rotabile che, dopo aver superato le località Bosca (1200 m s.l.m.), Venduletto (1500 m s.l.m.), Foppaccia (1530 m s.l.m.) e Corti (1700 m s.l.m.), giunge a un bivio che segna il limite di transitabilità libera. Proseguendo a destra si giunge a Prà Piasci (1720 m s.l.m.), punto di partenza della mulattiera che risale la valle sino alla malga Palù e al rifugio Bosio (2086 m s.l.m.). Da qui un sentiero risale il versante in destra idrografica sino alla malga Zana. La valle del Torreggio è stretta e priva di un vero fondovalle. Entrambi i versanti presentano al piede pendenze non adatte al pascolamento del bestiame, tranne che nella parte sommitale della valle. Sul versante sinistro orografico si ha prevalenza di boschi di resinose, all’interno dei quali, nelle aree più dolci, si aprono piccole nicchie erbose. Il fianco destro è meno impervio. Le praterie cespugliate occupa- no la maggior parte della superficie, intervallandosi ad aree improduttive. Complessivamente la superfi-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 41 2 2 Altri bovini adulti 3 3 3 Bovini giovani 5 4 4 Equini 3 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 47 0 1020304050 UBA totali 50

Alpi Palù e Zana Alpi Palù

97 Alpi Palù e Zana

1000 Prodotti (kg) 800 1 Latte bovino 8380 2 Latte ovino 0 600 3 Latte caprino 0 4 Formaggio grasso 0 400 x 10 5 Formaggio semigrasso 628 200 6 Burro 200 7 Ricotta 0 0 12345 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

cie a pascolo è di 233 ettari, la boscata 200 e l’area im- produttiva 210. Elementi di particolare valore ambienta- le sono il Lago di Zana (2280 m s.l.m.) e alcune aree umide.

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è gestito da un affittuario, che vi carica 41 vacche da latte, otto capi improduttivi e tre equini, per complessive 50 UBA. Il governo del pascolo è con- trollato, con tempo di per- manenza della mandria nei singoli lotti di un giorno. La Malga Zana (Archivio Fondazione Fojanini) produzione di latte è di 8.3 t. Dalla sua lavorazione si ricava formaggio semigrasso e burro. Il siero trova impiego come alimento per i vitelli.

LE STRUTTURE L’alpe Palù ha gli insediamenti a 1970 m s.l.m. E’ composto da cinque fabbricati, a uso abitazione, conservazione del latte, lavorazione e stagionatura del formaggio e ricovero per gli animali. I primi quattro formano un corpo unico. Tutti si trovano in buone condizioni statiche e funzionali, con coper- tura in piode e murature d’ambito in pietra e malta. La malga Zana ha gli stabili a 2100 m s.l.m.. Originariamente in buon numero, oggi uno solo di essi è agibile e quindi destinato a tutte le attività dell’alpeggio.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 0% 2% 5% 0% Prato 0,0 5% Pascolo magro 14,6 Pascolo umido 33,7 33% Pascolo grasso 1,2 Pascolo dei riposi 2,7 Pascolo arborato 36,2 22% Pascolo cespugliato 144,7 Cespuglieto non pascolabile 16,8 Bosco a conifere 199,7 0% Bosco a latifoglie 0,0 3% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,3 30% Improduttivo 210,1 Totale superficie 660,1

98 Alpi Palù e Zana

99 100 21. Alpe Arcoglio (di Torre di Santa Maria)

Stazione Superiore dell’alpe Arcoglio (M. Pozzi) Pagina a fianco: Genziana di Koch (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Arcoglio si estende da una quota di 1650 m s.l.m. fino a 2500 m, su di una superficie di 204 ettari. Di proprietà del Comune di Torre di Santa Maria, è suddivisa nelle stazioni Arcoglio Inferiore e Arcoglio Superiore. Vi si accede da Torre di Santa Maria attraverso un lungo itinerario che allaccia le località Bosca (1200 m s.l.m.), Venduletto (1500 m s.l.m.), Foppaccia (1530 m s.l.m.) e Corti (1700 m s.l.m.). Una pista a traffico limitato immette alla conca di Arcoglio, dove nella sezione destra si incontra la stazione Inferiore della malga. Nella parte bassa le pendici sono piuttosto ripide e ricoperte da resinose. In pros- simità delle stazioni la morfologia si fa più dolce e si imposta una vegetazione erbosa di elevato valore foraggero. Pascoli più magri e inarbustiti ricoprono le fasce soprastanti, mentre il distretto sommitale è del tutto improduttivo. Le praterie occupano 128 ettari di superficie, il boschi di conifere 36 ettari e gli improduttivi 35.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 63 2 2 Altri bovini adulti 2 3 3 Bovini giovani 25 4 4 Equini 3 5 5 Caprini 38 6 6 Ovini 0 UBA bovine 80 0 1020304050607080 UBA totali 89

Alpe Arcoglio (di Torre di Santa Maria) Alpe Arcoglio (di Torre

101 Alpe Arcoglio (di Torre di Santa Maria)

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 30000 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1500

x 10 4 Formaggio grasso 0 1000 5 Formaggio semigrasso 2500 500 6 Burro 146 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è caricata da un comu- nalista, titolare di diritti di pasco- lo. Il parco animale è composto da una sessantina di vacche da latte, 27 capi improduttivi, una quarantina di caprini, alcuni equini e una decina di suini, per 89 UBA complessive. Il sistema di governo è disciplinato, con la mandria quotidianamente spo- stata da un lotto di pascolo al- l’altro. Il latte è trasformato in formaggio semigrasso e burro, mentre il siero trova impiego come alimento per i suini. Abitazione e ricovero per gli animali dell’alpe Arcoglio Superiore LE STRUTTURE (Archivio Fondazione Fojanini) Arcoglio Inferiore, posta a 1960 m s.l.m., possiede un complesso edilizio di 35 unità, di cui solamente otto a servizio dell’attività alpicolturale. Alcune unità conservano la tipologia costruttiva originaria, con murature in pietra a secco e copertura in piode. Altre hanno subito rifacimenti con uso di malta. Le strutture non utilizzate dai pastori sono per lo più abbandonate, nonostante molte permangano in buo- ne condizioni statiche. Un notevole nucleo insediativo, di 34 edifici, contraddistingue anche Arcoglio Superiore, a 2130 m s.l.m.; molte costruzioni sono tuttavia inagibili. Tra i sei stabili a servizio della malga, l’abitazione e il ricovero per gli animali si presentano in ottimo stato. Gli altri sono adibiti a casello del latte e caseificio. In posizione dominante rispetto al pascolo sorge una chiesa.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 17% 20% Pascolo magro 40,1 Pascolo umido 0,0 1% Pascolo grasso 3,9 2% Pascolo dei riposi 2,6 1% Pascolo arborato 21,4 Pascolo cespugliato 60,2 18% Cespuglieto non pascolabile 3,0 10% Bosco a conifere 36,4 Bosco a latifoglie 0,0 1% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 1,1 30% Improduttivo 35,2 Totale superficie 203,9

102 Alpe Arcoglio (di Torre di Santa Maria)

103 104 22. Alpi Colina e Arcoglio (di Triangia)

L’alpe Colina (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: mungitura meccanica in alpe Colina (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Le alpi Colina e Arcoglio abbracciano un territorio di 502 ettari di superficie, entro la fascia altimetrica

riangia) compresa tra 1650 e 2450 m s.l.m.. Colina, di proprietà del Comune di Postalesio, è compresa nel territorio del medesimo e risulta frazionata in tre stazioni: Colina bassa, Colina alta e Lago di Colina. Arcoglio ricade invece nel territorio del Comune di Torre di S. Maria ed è di proprietà consortile. Per accedere all’alpe Arcoglio si percorre la rotabile Triangia (800 m s.l.m.) - Ligari (1092 m s.l.m.) - Forcola (1518 m s.l.m.). Sulla destra prosegue una pista che attraversa le malghe Poverzone (1908 m s.l.m.), Prato Secondo (1928 m s.l.m.) e Morscenzo (2009 m s.l.m.), superata la quale, un ripido sentie- ro sulla destra scavalca la dorsale tra il monte Canale e il Sasso Bianco e introduce nella conca di Arcoglio. Proseguendo invece per la gippabile si può arrivare alla malga Colina. Questa è per altro più agevolmente raggiungibile transitando dalla pista che si snoda dalla località Prà Leone di Postalesio. Ad Arcoglio si può pervenire anche da Torre di Santa Maria, lungo un comodo itinerario che allaccia le località Bosca (1200 m s.l.m.), Venduletto (1500 m s.l.m.), Foppaccia (1530 m s.l.m.) e Corti (1700 m s.l.m.). Una pista a traffico limitato immette alla conca. Il piede dell’alpe Colina presenta pendici piuttosto ripide, ricoperte da boschi di conifere, mentre in prossimità delle stazioni si hanno pascoli a elevato valore foraggero. La restante superficie è caratterizzata da alternanza di boschi misti, pascoli arborati e pascoli cespugliati e, nella parte alta, improduttivi. La

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 90 2 2 Altri bovini adulti 30 3 3 Bovini giovani 25 4 4 Equini 1 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 135 0 20406080100 UBA totali 136

Alpi Colina e Arcoglio (di T

105 Alpi Colina e Arcoglio (di Triangia)

15000 Prodotti (kg) 12000 1 Latte bovino 130000 2 Latte ovino 0 9000 3 Latte caprino 0 4 Formaggio grasso 13000

6000 x 10 5 Formaggio semigrasso 0 3000 6 Burro 0 7 Ricotta 4000 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

malga Arcoglio è caratterizzata inferiormente da pascoli grassi, seguiti a monte da pascoli magri contesi dalla vegetazione legnosa e più sopra da aree improduttive. Si osservano anche zone umide di interesse ambientale. La superficie fo- raggera occupa nell’insieme 210 ettari di terri- torio, 126 sono gli ettari a bosco di conifere, 18 a bosco misto e 147 gli improduttivi. L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è concesso in gestione a un affittua- rio. Il carico di bestiame è dato da 90 vacche da latte e una cinquantina di capi improduttivi, per L’alpe Arcoglio di Triangia (Archivio Fondazione Fojanini) un totale di 136 UBA. Il pascolo è condotto in modo disciplinato, con un tempo di permanenza della mandria nei lotti di due settimane. Gli animali sono munti con un carro di mungitura. Il latte è trasformato in formaggio Bitto e ricotta. LE STRUTTURE Il complesso edilizio di Arcoglio è allocato a 1990 m s.l.m. e si compone di numerosi fabbricati, dei quali però solo sei, tutti per altro in buono stato, a uso rurale. Le altre strutture sono di proprietà privata, in parte inagibili e inutilizzate. Anche la stazione Colina Bassa, posta a 1950 m s.l.m., annovera un buon numero di edifici, molti dei quali utilizzati da privati per la villeggiatura. Uniformi nella tipologia co- struttiva in muratura a secco, venivano un tempo utilizzati come stalle al piano terra e fienili-abitazioni al piano rialzato. Alcuni mantengono ancora oggi le caratteristiche architettoniche originali. Il solo fab- bricato attualmente a uso agricolo è la casera. Il ricovero per gli animali è oggetto di un intervento di trasformazione in ostello per escursionisti. Nella stazione Colina Alta, a 2050 m s.l.m., sono presenti il casello del latte, l’abitazione-caseificio, un ricovero d’emergenza per gli animali e una seconda abitazione ricavata di recente dalla ristrutturazione di una stalla. La stazione Lago di Colina, a 2100 m s.l.m., è costituita infine da un’unica baita in disuso, seppur ancora in discreto stato conservativo.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 16% Pascolo magro 79,3 28% Pascolo umido 8,1 2% Pascolo grasso 22,8 5% Pascolo dei riposi 4,8 1% Pascolo arborato 33,3 Pascolo cespugliato 62,6 7% 0% Cespuglieto non pascolabile 0,0 4% Bosco a conifere 125,9 Bosco a latifoglie 0,0 12% Bosco misto 17,6 Specchio d'acqua 0,6 25% Improduttivo 147,0 Totale superficie 501,8

106 Alpi Colina e Arcoglio (di Triangia)

107 108 23. Alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì, Prato Secondo, Morscenzo e Poverzone

erzone

Alpe Morscenzo (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: giglio martagone in Val di Togno (G. Scieghi)

ato Secondo, Morscenzo e Pov IL TERRITORIO Le alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì, Prato Secondo, Morscenzo e Poverzone si estendono da 1450 a 2400 m s.l.m., su una superficie di 418 ettari sulle pendici del Monte Canale. Le prime tre malghe sono di proprietà del Comune di Castione Andevenno, mentre Poverzone, che fa parte del territorio ammini- strativo del Comune di Sondrio, appartiene a un consorzio. Al distretto si accede dalla rotabile che da Triangia (800 m s.l.m.) sale a Ligari (1092 m s.l.m.) e Forcola (1518 m s.l.m.). Sulla destra prosegue una pista che raggiunge dapprima Poverzone (1908 m s.l.m.), quindi Prato Secondo (1928 m s.l.m.) e Morscenzo (2009 m s.l.m.). Nella parte inferiore il comprensorio è ricoperto da un estesa fascia boschiva di conifere. Oltre questa giacciono i pascoli, in prevalenza magri, intervallati da ampi lariceti. La superficie foraggera è di 167 ettari, mentre boschi e improduttivi occupano rispettivamente 224 e 27 ettari di territorio.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 25 2 2 Altri bovini adulti 19 3 3 Bovini giovani 7 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 48 0 5 10 15 20 25 UBA totali 48

Alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì, Pr Alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì,

109 Alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì, Prato Secondo, Morscenzo e Poverzone

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 27000 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1500

x 10 4 Formaggio grasso 2700 1000 5 Formaggio semigrasso 0 500 6 Burro 0 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE Le malghe sono caricate da un affittuario, che vi conduce 25 vacche da latte e 26 capi im- produttivi, per un totale di 48 UBA. Il pascolo è controllato e il bestiame, suddiviso in gruppi, rimane in ogni lotto di pascolamento mediamente per 10 giorni. Il latte prodotto, cir- ca 27 t, viene trasformato in formaggio Bitto. LE STRUTTURE Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì è composta dalle stazioni Sterlì, a quota 1470 m s.l.m., Ortica, Alpe Poverzone (Archivio Fondazione Fojanini) a 1720 m s.l.m., e Vendul-Gor- lo, a 1840 m s.l.m.. In ogni stazione è presente un fabbricato destinato ad abitazione, fabbricato che nelle prime due stazioni ospita anche il caseificio e la casera di stagionatura del formaggio. Ortica è inoltre fornita di un ricovero d’emergenza per gli animali, per altro in pessimo stato conservativo. Prato Secondo conta su un solo stabile a duplice funzione abitazione-caseificio, in buone condizioni statiche e funziona- li, posto a 1930 m s.l.m.. L’alpe Morscenzo, suddivisa nelle stazioni Morscenzo, a 2050 m s.l.m. e Pertica, a 2060 m s.l.m., fruisce di una abitazione-caseificio e un ricovero per gli animali, entrambi in buono stato strutturale. Più consistente è il patrimonio di Poverzone, a 1920 m s.l.m.. Di molte unità rimangono però solo i ruderi. Le strutture attive sono costituite dall’abitazione, recentemente sistemata, dal ricovero per gli animali, dal caseificio e dalla casera di stagionatura del formaggio, tutte in condizioni soddisfacenti.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 6% Prato 0,0 Pascolo magro 124,2 30% Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 16,3 Pascolo dei riposi 3,6 Pascolo arborato 15,2 Pascolo cespugliato 8,4 53% Cespuglieto non pascolabile 0,0 4% Bosco a conifere 223,9 1% Bosco a latifoglie 0,0 4% Bosco misto 0,0 2% Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 27,2 Totale superficie 418,7

110 Alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterlì, Prato Secondo, Morscenzo e Poverzone

111 112 24. Alpe Laviggiola-Painale

Stazione Painale (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: genziana punteggiata al Lago delle Zocche in Val di Togno (G. Scieghi)

IL TERRITORIO L’alpe Laviggiola-Painale insiste su di una superficie di 223 ettari, ubicata nella parte alta della Val di Togno, da 1600 a 2600 m s.l.m. Di proprietà del Comune di Albosaggia, è articolata in nove stazioni: Palù-Grasselli, Painale, Baite Vecchie, Zocche, Parigi, Laviggiola, Guat, Rogneda e Carbonara. Accanto a Painale, poco lontano dall’omonimo lago, si trova il rifugio De Dosso. La Val di Togno è raggiungibile da Sondrio passando dalla frazione Ponchiera e dalla località di Arquino (475 m s.l.m.). Sulla destra di questo nucleo si stacca una strada ripida e tortuosa che immette nella valle e che termina poco dopo l’attraversamento del torrente Antognasco. Una mulattiera conduce ai piedi dell’alpeggio, al rifugio Val di Togno (1317 m s.l.m.), alla stazione alpe Rogneda e successivamente, costeggiando lo stesso torrente, alle altre stazioni. La valle è stretta, con versanti ripidi e una sezione profonda aperta a ventaglio. Il fondovalle è ricoperto da pascoli pregiati, alternati a praterie umide, pascoli dei riposi e pascoli arborati e cespugliati. In profondità, ai piedi del Monte Acquanera, vede estesi pascoli magri, frammisti sul versante opposto a pascoli cespugliati. La superficie pascolata è di 168 ettari, 13 sono gli ettari a brughiera, 132 quelli a bosco di conifere e 29 gli improduttivi. Degne di attenzione, in relazione al loro valore ecologico, sono le numerose aree umide.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 77 2 2 Altri bovini adulti 8 3 3 Bovini giovani 61 4 4 Equini 6 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 122 0 1020304050607080 UBA totali 128

Alpe Laviggiola-Painale

113 Alpe Laviggiola-Painale

5000 Prodotti (kg) 4000 1 Latte bovino 49000 2 Latte ovino 0 3000 3 Latte caprino 0 x 10 2000 4 Formaggio grasso 4600 5 Formaggio semigrasso 0 1000 6 Burro 0 7 Ricotta 0 0 123 45 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è condotto da un affittuario. Il bestiame monticato comprende un’ottantina di vacche da lat- te, altrettanti capi improduttivi e qualche equino, per un totale di 130 UBA. Il pascolo è controllato e, quotidianamente, la mandria viene spostata da un lotto di pascolamento all’altro, garantendo un utilizzo ottimale della risorsa foraggera. Il latte pro- dotto, circa 50 t, è destinato alla produzione di for- maggio Bitto.

LE STRUTTURE Stazione Rogneda (Archivio Comunità Montana di Sondrio) La stazione Rogneda, posta a 1600 m s.l.m., è for- nita di sei fabbricati, dei quali solamente tre ristrutturati e utilizzati dall’alpeggiatore. Quelli in disuso mantengono la tipologia costruttiva originaria in murature a secco in pietra locale e copertura in piode. Una unità possiede copertura con volta e tetto piano. Nella stazione Guat, a 1750 m s.l.m., vi sono tre costruzioni, tutte utilizzate e in discreto stato di conservazione. In una trovano spazio l’abitazione e il locale per la conservazione del formaggio; un piccolo edificio funge da caseificio, mentre poco distante vi è il terzo fabbricato, a due vani, a duplice funzione abitazione-ricovero animale. La stazione Palù, a 2000 m s.l.m., si compone di tre costruzioni abbandonate, due delle quali ancora in discrete condizioni stati- che. L’architettura è quella tradizionale, con murature d’ambito in pietra locale a secco e copertura in piode. Anche la stazione Painale, a 2120 m s.l.m., comprende tre fabbricati, uno solo a servizio dell’atti- vità agricola, tanto a scopo domestico, quanto produttivo. Un altro è abbandonato, mentre il terzo è adibito a rifugio. Nella stazione Parigi (2200 m s.l.m.), l’edificio principale, ristrutturato e in discrete condizioni, è utilizzato sia per usi domestici, sia per la lavorazione del latte. Un piccolo edificio degrada- to, utilizzato per la conservazione del latte, e una costruzione abbandonata completano il nucleo. La stazione Zocche, dislocata a 2430 m s.l.m., consta di due unità, un’abitazione-caseificio e una strut- tura abbandonata, entrambe in cattivo stato. Le unità delle stazioni Carbonara (1700 m s.l.m.), Lavig- giola (2000 m s.l.m.) e Baite Vecchie (2250 m s.l.m.) non sono più utilizzate.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha)

13% Prato 0,0 Pascolo magro 77,5 1% 34% Pascolo umido 49,1 6% Pascolo grasso 0,0 Pascolo dei riposi 7,3 6% Pascolo arborato 5,7 Pascolo cespugliato 28,0 Cespuglieto non pascolabile 13,0 Bosco a conifere 12,7 13% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 3% 3% Specchio d'acqua 1,2 21% Improduttivo 29,0 Totale superficie 223,5

114 Alpe Laviggiola-Painale

115 116 25. Alpi Mara, Rogneda 1 e 2

Alpe Mara (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Genziana porporina (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Le alpi Mara e Rogneda 1 e 2 sono posizionate ai piedi della dorsale sud Corna Mara-Vetta Ron, dove occupano una superficie di 377 ettari racchiusa entro la fascia altimetrica che va da 1850 a 2359 m s.l.m.. L’alpe Mara è di proprietà privata collettiva, Rogneda 1 del Comune di Tresivio e Rogneda 2 della Frazione Acqua di Tresivio. Mara è suddivisa in tre stazioni di pascolo: Casera di Mara, Cavalline e Zocche. Per raggiungere Mara si transita sulla strada che collega Montagna in Valtellina alle località Cà Vervio (667 m s.l.m.), S. Maria (913 m s.l.m.), Roncaglia, Scessa (1272 m s.l.m.) e Onìscio (1515 m s.l.m.), dove ha inizio la sterrata che porta alla stazione Casera di Mara quindi al rifugio Gugiatti-Serto- relli (2137 m s.l.m.). Rogneda 1 e 2 sono raggiungibili da Tresivio attraverso Prasomaso (1200 m s.l.m.) e Boirolo (1515 m s.l.m.). Una pista risale sino a S. Stefano (1806 m s.l.m.) e immette successivamente alla conca di Rogneda. E’ in corso di realizzazione una pista agro-silvo-pastorale di collegamento in quota delle due aree. Nel comprensorio prevalgono pascoli magri, specialmente nelle sezioni superiori contraddistinte da pendenze poco pronunciate. Nei distretti inferiori, più impervi, si hanno boschi di

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 110 2 2 Altri bovini adulti 21 3 3 Bovini giovani 39 4 4 Equini 3 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 153 0 20 40 60 80 100 120 UBA totali 156

Alpi Mara, Rogneda 1 e 2 Alpi Mara,

117 Alpi Mara, Rogneda 1 e 2

5000 Prodotti (kg) 4000 1 Latte bovino 43000 2 Latte ovino 0 3000 3 Latte caprino 0 4 Formaggio grasso 3500

2000 x 10 5 Formaggio semigrasso 0 1000 6 Burro 0 7 Ricotta 2000 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

conifere e aree improduttive. Sono presenti anche zone di compluvio con ecosistemi umi- di di interesse ambientale. La superficie fo- raggera ammonta a 274 ettari, 33 sono gli et- tari a bosco di conifere e 69 gli improduttivi. L’ATTIVITA’ PASTORALE La conduzione delle malghe è demandata a un affittuario, che vi carica 109 vacche da latte e una sessantina di capi improduttivi, per un totale di 156 UBA. Il pascolo è re- golamentato e la mandria permane in ogni lotto per tre giorni. La produzione di latte è pari a 43 t. Dalla lavorazione si ottengo- no formaggio Bitto e ricotta. Alpe Rogneda 1 (Archivio Fondazione Fojanini)

LE STRUTTURE La stazione Casera di Mara, a 1940 m s.l.m., conta un solo fabbricato, in buono stato conservativo, che assolve a tutte le necessità abitative e produttive della malga. An- che le stazioni Cavalline e Zocche, poste rispettivamente a 2137 e 2150 m s.l.m., sono costituite da un unico stabi- le, ma a esclusivo uso domestico. Le strutture di Rogneda 1 e 2 sono collocate rispettivamente a 2180 e 2120 m s.l.m.. Anch’esse a corpo unico, ospitano sia gli spazi ri- servati alla vita dei pastori, sia quelli a servizio della man- dria e della lavorazione del latte.

I pascoli dell’alpe Rogneda (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 18% Pascolo magro 195,1 Pascolo umido 11,0 0% Pascolo grasso 2,0 52% Pascolo dei riposi 9,1 9% Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 57,0 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 33,1 Bosco a latifoglie 0,0 15% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,7 2% 3% Improduttivo 68,9 1% Totale superficie 376,9

118 Alpi Mara, Rogneda 1 e 2

119 120 26. Alpe Rhon con Campondola e Campo Massarescia

Stazione Campondola (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: Margherita alpina (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Rhon con Campondola e Campo Massarescia sovrasta l’abitato di Ponte in Valtellina, ai piedi della cima del Monte Campondola. Di proprietà comunale, occupa la fascia altimetrica che va da 1670 a 2350 m s.l.m., per una superficie di 260 ettari. E’ suddivisa in tre stazioni: Campo Massarescia, Cam- pondola e Rhon. La strada di accesso si snoda da Ponte in Valtellina per raggiungere la località S. Bernar- do (1232 m s.l.m.). Qui la rotabile prosegue sterrata sino a Campo Massarescia, cui segue Rhon. Il collegamento con Campondola è assicurato da una mulattiera. Al piede del comprensorio le pendici sono piuttosto ripide, con prevalenza di boschi misti e pascoli arborati. Pascoli migliori si rinvengono nei pressi del nucleo insediativo della stazione Campo Massare- scia. Salendo di quota si susseguono praterie magre, aree improduttive e arbusteti. Il distretto più vocato pastoralmente è quello di Rhon, che possiede notevoli estensioni di pascoli magri e pascoli inarbustiti. Sono altresì presenti zone umide di rilevanza ambientale. La superficie foraggera ammonta nell’insieme a 123 ettari, gli ettari di bosco di conifere sono sei, quelli a bosco misto 38 e gli improduttivi 52.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 37 2 2 Altri bovini adulti 0 3 3 Bovini giovani 24 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 51 0 5 10 15 20 25 30 35 40 UBA totali 51

Alpe Rhon con Campondola e Campo Massarescia

121 Alpe Rhon con Campondola e Campo Massarescia

2000 Prodotti (kg)

1500 1 Latte bovino 17500 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1000 4 Formaggio grasso 0 x 10 5 Formaggio semigrasso 1350 500 6 Burro 400 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE Una quarantina di vacche da latte e una ventina di capi giovani, per complessive 51 UBA, costituisco- no la mandria caricata dall’affittua- rio dell’alpe. Il pascolamento è di- sciplinato e gli animali sono mun- ti con l’ausilio di una mungitrice. Il latte è trasformato in formaggio semigrasso e burro. LE STRUTTURE La stazione Campo Massarescia possiede tre costruzioni rurali a 1680 m s.l.m., adibite a ricovero per l’uomo, conservazione del lat- Il casello del latte in alpe Rhon (Archivio Comunità Montana di Sondrio) te e ricovero animali. La lavorazio- ne del latte avviene sotto un’ampia tettoia prospiciente l’abitazione, aperta su un solo lato. La stazione è completata da un rifugio e da un fabbricato diroccato. Più ricco è il patrimonio edilizio di Rhon (2175 m s.l.m.), che può contare su nove stabili, di cui però cinque diroccati, del tutto inutilizzabili. L’abitazione e la stalla formano un corpo unico, in buone con- dizioni statiche e funzionali. Il casello del latte e un edificio che funge da stalla e magazzino presentano caratteristiche strutturali originali, con murature d’ambito in pietra a secco e copertura in piode. Di recente ristrutturazione è il caseificio. Nella parte bassa dell’area sono visibili i resti delle Cascine di Guado, una vecchia stazione abbandonata. La stazione Campondola, a 2185 m s.l.m., comprende cinque strutture: l’abitazione, il casello del latte, il caseificio, la casera del formaggio e la stalla. A eccezione del casello del latte, tutte sono state interessate da interventi di recupero strutturale che ne hanno alterato i lineamenti architettonici originari.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha)

14% Prato 0,0 21% 0% Pascolo magro 35,7 Pascolo umido 0,0 1% 0% Pascolo grasso 1,2 Pascolo dei riposi 3,4 14% Pascolo arborato 36,7 Pascolo cespugliato 46,3 15% Cespuglieto non pascolabile 40,3 Bosco a conifere 5,8 Bosco a latifoglie 0,0 2% Bosco misto 38,4 18% Specchio d'acqua 0,1 15% Improduttivo 52,0 Totale superficie 260,0

122 Alpe Rhon con Campondola e Campo Massarescia

123 124 27. Alpe Piano Ortiche con Aiada

Mungitura meccanica delle capre in Val Fontana (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Alpe Piano Ortiche (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Piano Ortiche con Aiada abbraccia il versante destro superiore della Val Fontana e il territorio della Val Forame. Di proprietà del Comune di Chiuro, si estende su 1116 ettari di superficie, da 1300 a 2500 m s.l.m., ed è suddivisa nelle stazioni Ortiche, Aiada e Forame. Vi si accede da Ponte in Valtellina per mezzo di una carrozzabile che, lasciata sulla sinistra la deviazione per la località di S. Bernardo, si addentra in Val Fontana. Attraversato il torrente si raggiunge il nucleo di S. Antonio (1208 m s.l.m.) e più a monte le baite di Campello (1412 m s.l.m.), dove ha inizio una comoda strada sterrata che permette di giungere all’alpe Piano dei Cavalli, alla cui sinistra si apre la stazione Ortiche. Proseguendo per la sterrata si arriva all’imbocco della Val Forame, mentre da Ortiche una mulattiera risale il versante fino ad Aiada. Un sentiero ben segnalato permette di risalire la Val Forame sino al rifugio Cederna-Maffina (2583 m s.l.m.). Boschi di conifere, brughiere e sporadiche nicchie erbose rivestono il ripido fianco destro della Val Fon- tana e il fondovalle. Praterie di vario valore foraggero insistono anche lungo i fianchi della Val Forame,

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 0 2 2 Altri bovini adulti 14 3 3 Bovini giovani 11 4 4 Equini 1 5 x 10 5 Caprini 220 6 6 Ovini 0 UBA bovine 21 0 5 10 15 20 25 UBA totali 55

Alpe Piano Ortiche con Aiada

125 Alpe Piano Ortiche con Aiada

15000 Prodotti (kg)

12000 1 Latte bovino 0 2 Latte ovino 0 9000 3 Latte caprino 75600 4 Formaggio grasso 0 6000 5 Formaggio semigrasso 0

3000 x 10 6 Burro 0 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 13600

alle quote inferiori. Superiormente prendono il sopravvento le aree im- produttive. Da segnalare, per la loro rilevanza ambientale, ecosistemi di vegetazione umida in alcune aree di accumulo idrico. La superficie forag- gera complessiva è di 145 ettari, quella inarbustita 33, boscata 149 e impro- duttiva 789. L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è condotto da un affittua- rio. Sono caricate 220 capre, 25 capi di bestiame bovino improduttivo e qualche suino, per un totale di 55 UBA. Il pascolo avviene lungo per- corsi fissi e la mungitura è eseguita Cascina delle Ortiche (Archivio Fondazione Fojanini) meccanicamente con un impianto fis- so. Il latte ottenuto dalle capre, circa 7.5 t, è trasformato in formaggio e ricotta. Parte del siero trova impiego nell’alimentazione dei suini. LE STRUTTURE La stazione Ortiche, a 1550 m s.l.m., è utilizzata per tutto il periodo della monticazione e comprende cinque edifici: tre stalle, di cui due per il ricovero delle capre e una adibita a porcilaia, un magazzino e il complesso destinato a usi domestici e caseificio, di recente riattamento. La stazione Aiada, a 1900 m s.l.m., ha una dotazione di due edifici, uno, in buone condizioni, per il ricovero del personale, l’altro, più fatiscente, per il bestiame. Gli stabili sono però inutilizzati. In disuso e fatiscente è anche il fabbricato esistente nella stazione Forame, a 1950 m s.l.m..

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 0%1% 5% 0% 2% Prato 0,0 4% Pascolo magro 56,6 3% Pascolo umido 2,4 Pascolo grasso 12,4 Pascolo dei riposi 2,7 13% Pascolo arborato 26,9 Pascolo cespugliato 43,8 Cespuglieto non pascolabile 32,9 Bosco a conifere 148,8 Bosco a latifoglie 0,0 72% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 788,9 Totale superficie 1115,5

126 Alpe Piano Ortiche con Aiada

127 128 28. Alpe Piano dei Cavalli con Malgina e Combolo

Alpe Piano dei Cavalli (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: formaggi caprini in alpe Piano Ortiche (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Piano dei Cavalli con Malgina e Combolo occupa la Val Malgina e il versante sinistro della Val Fontana, estendendosi su 938 ettari di superficie, nella fascia compresa da 1500 a 2300 m s.l.m.. Di proprietà del Comune di Chiuro, è suddivisa in cinque stazioni: Piano dei Cavalli, Campiascio, Salina e Gardè, situate nella parte terminale della Val Fontana, e Malgina, ubicata nell’omonima valle. Vi si accede da Ponte in Valtellina per mezzo di una carrozzabile che, lasciata sulla sinistra la deviazione per la località S. Bernardo, si addentra in Val Fontana. Attraversato il torrente si raggiunge il nucleo di S. Antonio (1208 m s.l.m.) e più a monte le baite di Campello (1412 m s.l.m.). Una comoda strada sterrata permette di giungere alle stazioni Piano dei Cavalli e Campiascio. Alle altre stazioni si accede con mulat- tiere che si diramano dalla pista principale. Il comprensorio della Val Fontana presenta un fondovalle pianeggiante o in lieve declivio e versanti ripidi. Su questi predominano aree improduttive e boschi. Il fondovalle è invece caratterizzato da pascoli grassi, in corrispondenza delle stazioni, da pascoli umidi e pascoli arborati, intervallati a boschi di coni-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 48 2 2 Altri bovini adulti 8 3 3 Bovini giovani 13 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 64 0 1020304050 UBA totali 64

Alpe Piano dei Cavalli con Malgina e Combolo Alpe Piano dei Cavalli

129 Alpe Piano dei Cavalli con Malgina e Combolo

4000 Prodotti (kg) 3500 40000 3000 1 Latte bovino 2 Latte ovino 0 2500 3 Latte caprino 0 2000 x 10 4 Formaggio grasso 0 1500 5 Formaggio semigrasso 2600 1000 6 Burro 1400 500 7 Ricotta 2000 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

fere. La Val Malgina è più angusta, con versanti ricoperti da boschi e radure erbose, brughiere e pascoli magri in corrispondenza della sta- zione. Nell’insieme la superficie fo- raggera è di 110 ettari, quella a bru- ghiera 71, a bosco 204 e improdut- tiva 653. L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è gestito da un’associa- zione di caricatori. Il bestiame monticato comprende una cin- quantina di vacche da latte e una ventina di capi improduttivi, per un totale di 64 UBA. La stalla a Piano dei Cavalli (Archivio Fondazione Fojanini) Il pascolo è disciplinato e si esegue la mungitura meccanica. Si producono 40 t di latte, che vengono trasformate in formaggio semigrasso, burro e ricotta. LE STRUTTURE Nella stazione Piano dei Cavalli, a 1600 m s.l.m., vi sono tre edifici, tutti in condizioni statiche e funzio- nali discrete. L’unità principale è adibita a ricovero per il personale, lavorazione del latte e stagionatura del formaggio. Gli altri fabbricati fungono da ricovero per il bestiame. Anche la stazione Campiascio, a 1720 m s.l.m., è fornita di tre edifici: l’abitazione, un magazzino, e il ricovero degli animali. La stazione Malgina, a 1900 m s.l.m., possiede invece un unico complesso a uso domestico ed in buono stato conservativo, utilizzato saltuariamente dal personale. Le stazioni Gardè e Saline, situate rispettivamente a 2150 e 2200 m s.l.m., sono inutilizzate e denuncia- no un generale stato di abbandono e fatiscenza.

0% 0% Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 2% Prato 0,0 2% 3% 4% Pascolo magro 18,6 7% Pascolo umido 1,6 Pascolo grasso 23,2 Pascolo dei riposi 0,3 Pascolo arborato 29,4 20% Pascolo cespugliato 36,6 Cespuglieto non pascolabile 71,1 Bosco a conifere 203,8 62% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 652,7 Totale superficie 1037,4

130 Alpe Piano dei Cavalli con Malgina e Combolo

131

GliGli alpeggialpeggi deidei ComuniComuni didi ColorinaColorina FusineFusine Cedrasco CaioloCaiolo AlbosaggiaAlbosaggia PiatedaPiateda PontePonte inin ValtellinaValtellina (versante(versante Orobico)Orobico) CastelloCastello dell’Acquadell’Acqua 134 29. Alpi Cogola e Bernasca

Stazione Casera di Cogola dell’omonima alpe (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: una suggestiva immagine nel Parco delle Orobie Valtellinese. Molti alpeggi sono inseriti nei confini del Parco (G. Scieghi) IL TERRITORIO Dislocate nelle omonime valli, laterali di sinistra della Val Madre, le alpi Cogola e Bernasca occupano la fascia altimetrica compresa tra 1485 e 2300 m s.l.m., per una superficie di 620 ettari. Di proprietà del comune di Colorina, sono costituite da diverse stazioni: Baita Bedula (1583 m s.l.m.), Baita dei Pesc (1695 m s.l.m.), Casera di Cogola (1794 m s.l.m.), Baita Piana (1890 m s.l.m.), Baitel (2050 m s.l.m.), Baita Duna (2162 m s.l.m.), Baita Sellerone (2063 m s.l.m.) e Baita Malpensada (1930 m s.l.m.) per Cogola; Baita Prima (1822 m s.l.m.), Casera di Bernasca (1990 m s.l.m.), Baitone (1850 m s.l.m.), Baita Lago (2080 m s.l.m.) e Baita Fulscelin (2100 m s.l.m.) per Bernasca. Alla Val Madre si accede mediante carrozzabile a partire dall’abitato di Fusine. Superata la località Dosso di Sopra (1102 m s.l.m.), la strada prosegue sterrata sino all’antico nucleo di Val Madre (1184 m s.l.m.), dove una pista si inoltra nella valle. Dopo 2 km, uno stretto sentiero attraversa il torrente e risale il versante opposto, giungendo alle prime stazioni di Cogola. Dalla stazione Casera, il viottolo scavalca la bocchetta del Fulscelin e sfocia nella parte alta della malga Bernasca in prossimità dell’omonimo lago e

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 20 2 2 Altri bovini adulti 21 3 3 Bovini giovani 17 4 4 Equini 4 5 5 Caprini 20 6 6 Ovini 0 UBA bovine 51 0 5 10 15 20 25 UBA totali 58

Alpi Cogola eBernasca

135 Alpi Cogola e Bernasca

2000 Prodotti (kg) 1 Latte bovino 18000 1500 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1000 4 Formaggio grasso 1800 x 10 5 Formaggio semigrasso 0 500 6 Burro 0 7 Ricotta 900 0 1234 5 67 8 8 Formaggio caprino/pecorino 0

omonimo rifugio. Le due valli, mor- fologicamente simili, mostrano al pie- de pendici ripide, ricoperte da resi- nose. Meno impervie sono le aree prossime alle stazioni, dove si rinven- gono, circondati da brughiere, i pa- scoli migliori. La superficie foraggera è nell’insieme pari a 255 ettari, quella boscata a 256 e l’improduttiva a 66.

L’ATTIVITA’ PASTORALE Le malghe sono gestite da un carica- tore affittuario. La mandria consta di venti vacche da latte, una quarantina di capi improduttivi, 20 capre e alcu- ni equini, per un totale di 58 UBA. Il pascolo è regolamentato, col bestia- me che permane nei lotti per sette giorni. Il latte prodotto è trasformato in formaggio Bitto e ricotta. Baita Lago in alpe Bernasca (Archivio Fondazione Fojanini) LE STRUTTURE Le stazioni delle due malghe sono costituite da singole baite, utilizzate dai pastori sia come abitazione, sia come caseificio. Fanno eccezione le due stazioni Casera, provviste anche di un fabbricato per la stagiona- tura del formaggio e, per la malga Cogola, di un ricovero per gli animali. La stazione Prima e la Baita Fulscelin di Bernasca non sono più utilizzate a scopo agricolo, l’una ormai abbandonata, l’altra trasfor- mata in rifugio.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 11% Prato 0,0 0% 15% Pascolo magro 94,6 Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 46,2 7% Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 84,5 Cespuglieto non pascolabile 71,3 14% Bosco a conifere 256,4 Bosco a latifoglie 0,0 42% Bosco misto 0,0 11% Specchio d'acqua 1,0 Improduttivo 65,9 Totale superficie 619,8

136 Alpi Cogola e Bernasca

137 138 30. Alpi Dordona, Dordonella, Grassone e Valbona

La stazione Casera di Dordona (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: La Val Madre con i pascoli del fondovalle (Archivio Fondazione Fojanini)

assone e Valbona IL TERRITORIO Le alpi Dordona, Dordonella, Grassone e Valbona abbracciano la parte profonda della Val Madre, nella cintura compresa tra i 1450 e i 2450 m s.l.m., dove occupano 806 ettari di territorio. Di proprietà del Comune di Fusine, sono suddivise in numerose stazioni di pascolo. Alla valle si accede mediante carrozzabile a partire dall’abitato di Fusine. Superata la località Dosso di Sopra (1102 m s.l.m.), la strada prosegue sterrata sino all’antico nucleo di Val Madre (1184 m s.l.m.), dove ha inizio una pista che risale la valle sino al passo di Dordona (2061 m s.l.m.), congiungendosi oltre lo spartiacque con Foppolo, in Val Brembana. Le malghe sono collegate tra loro da una mulattiera. Il comprensorio ha notevole dimensione e si presenta molto favorevole al pascolo del bestiame. Praterie di elevato valore foraggero insistono soprattutto nel fondovalle e alle quote inferiori. Sui versanti, le cotiche diventano più magre. Ampie sezioni di brughiera le dividono dai pascoli più alti. Il sistema pascolivo è costituito nell’insieme da 431 ettari di superficie, mentre bosco e improduttivo ricoprono rispettivamente 161 e 86 ettari.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 98 2 2 Altri bovini adulti 8 3 3 Bovini giovani 21 4 4 Equini 5 5 5 Caprini 15 6 6 Ovini 0 UBA bovine 119 0 20406080100 UBA totali 126

Alpi Dordona, Dordonella, Gr

139 Alpi Dordona, Dordonella, Grassone e Valbona

8000 Prodotti (kg) 7000 1 Latte bovino 72000 6000 2 Latte ovino 0 5000 3 Latte caprino 0 4000

x 10 4 Formaggio grasso 4000 3000 5 Formaggio semigrasso 0 2000 6 Burro 0 1000 7 Ricotta 2000 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE Le malghe sono gestite da due caricatori associati. La mandria conta 126 UBA: un centinaio di vacche da latte, una trentina di capi di bestiame improduttivo, 15 capre e alcuni equini. Il pascolo è condotto in maniera disciplinata, con la mandria che permane in ciascun lotto per una decina di giorni. Il latte è trasformato in formaggio Bitto e ricotta. LE STRUTTURE Delle 11 stazioni che componevano un tempo le malghe Dordona e Dordonella, solo quattro sono ora utilizzate: Baita Foppella (1896 m s.l.m.), Baita Vallocci Bassa (1950 m s.l.m.), Casera di Dordona (1950 m s.l.m.) e Baita della Croce (1945 m s.l.m.). Ad eccezione della stazione Casera, le altre sono provviste di unica baita a duplice uso abitazione-caseifi- cio. La stazione Casera possiede invece tre stabili separati per gli usi domestici, la lavorazione del latte e la stagionatura del formaggio, oltre a un rifugio in fase di allestimento. Il magazzino di stagionatura serve anche le malghe Grassone e Valbona. I fabbricati delle stazioni Baita Forni (1410 m s.l.m.) e Baita Pioder (2174 m s.l.m.) sono stati ristruttu- rati e destinati a bivacco per escursionisti. Le stazioni inutilizzate sono: Baita della Matta (1540 m s.l.m.), Baitella (1604 m s.l.m.), Baita Corsolo (1730 m s.l.m.), Baita Spiaz (1896 m s.l.m.) e Baita Vallocci Alta (2053 m s.l.m.); tutte denunciano un generale stato di abbandono e fatiscenza. L’alpe Grassone era suddivisa in cinque stazioni. Attive allo stato attuale sono Casera (2020 m s.l.m.) e Baita Dossello (1900 m s.l.m.), la prima trasformata in ricovero-caseificio, la seconda in bivacco per escursionisti. In generale stato di fatiscenza sono le stazioni Baita Prima (1600 m s.l.m.), Baita Fontane (1705 m s.l.m.) e Baita Magada (1809 m s.l.m.), non più utilizzate. Anche la malga Valbona poteva contare originariamente su cinque stazioni. A uso agricolo sono rimaste ora Baitone (1588 m s.l.m.), dove è presente anche un bivacco per escursionisti, Baita Dossello (2003 m s.l.m.) e Corsolo (1680 m s.l.m.), tutte con una sola costruzione adibita a ricovero-caseificio. Non in uso sono i fabbricati delle stazioni Baitella (1643 m s.l.m.) e Casera (1588 m s.l.m.).

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 0% 11% 17% Pascolo magro 140,5 Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 83,7 20% Pascolo dei riposi 0,0 10% Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 207,3 Cespuglieto non pascolabile 128,0 Bosco a conifere 131,2 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 16% 26% Specchio d'acqua 0,2 Improduttivo 85,6 Totale superficie 806,5

140 Alpi Dordona, Dordonella, Grassone e Valbona

141 142 31. Alpi Valcervia, Stavello Seconda B, Prato dell’Acqua e Costa-Pomina-Prato di Acqua

ato di Acqua

Pascoli in Valcervia (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: l’acqua pura fa gola a tutti! (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Le alpi Valcervia, Stavello Seconda B, Prato dell’Acqua e Costa-Pomina-Prato di Acqua sono collocate in Valcervia, nella fascia altimetrica che va da 1400 a 2100 m s.l.m., su una superficie di 610 ettari. La malga Valcervia è di proprietà del Comune di Fusine; Stavello Seconda B e Prato dell’Acqua appartengo- no al Comune di Cedrasco; Costa-Pomina-Prato di Acqua al Comune di Caiolo. Le malghe sono suddi- vise in numerose stazioni di pascolo. Al comprensorio si accede da Cedrasco lungo la carrozzabile che attraversa le località Le Foppe (867 m s.l.m.), Bratta e Campelli (1265 m s.l.m.). La strada qui diventa sterrata e a transito limitato e termina al maggengo di Arale, da dove si può pervenire alle malghe Prato dell’Acqua e Costa-Pomina-Prato di Acqua per mezzo di un sentiero. Dopo Arale, una deviazione a destra penetra nella Valle del Cervio e collega le malghe Valcervia e Stavello Seconda B, quest’ultima situata nell’anfiteatro profondo del solco vallivo. Sul fondovalle e nelle zone circostanti i nuclei insediativi si impostano i pascoli migliori, mentre i pendii sono ricoperti da praterie magre, boschi di conifere e brughiere. Nelle sezioni estreme, più scoscese,

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 160 2 2 Altri bovini adulti 20 3 3 Bovini giovani 38 4 4 Equini 5 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 203 0 50 100 150 200 UBA totali 208

Alpi Valcervia, Stavello Seconda B, Prato dell’Acqua e Costa-Pomina-Pr Seconda B, Prato Stavello Alpi Valcervia,

143 Alpi Valcervia, Stavello Seconda B, Prato dell’Acqua e Costa-Pomina-Prato di Acqua

6000 Prodotti (kg) 5000 1 Latte bovino 56000 4000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 3000 4 Formaggio grasso 5000 x 10 2000 5 Formaggio semigrasso 0 0 1000 6 Burro 7 Ricotta 1000 0 1234 5 67 8 8 Formaggio caprino/pecorino 0

dominano le aree improduttive. Il sistema pascolivo può contare su 346 ettari di superficie foraggera, 84 ettari sono interessati da vegetazione di brughiera, 75 ettari da boschi e 105 ettari da improduttivi. L’ATTIVITA’ PASTORALE Le malghe sono gestite in comune da affittuari. Ven- gono monticate 160 vacche da latte, una sessantina di capi improduttivi e cinque equini, per un totale di 208 UBA. Il bestiame è suddiviso in gruppi e il pa- scolo è disciplinato. Un carro agevola le operazioni di mungitura. Il latte prodotto è trasformato in formag- gio Bitto e ricotta. Casera di Valcervia (Archivio Fondazione Fojanini) LE STRUTTURE Delle 15 stazioni che costituivano l’alpe Valcervia, le sole Casera di Valcervia (1615 m s.l.m.), Marcia (1708 m s.l.m.), Sasso (1802 m s.l.m.) e Pessoli (1923 m s.l.m.) rimangono a sevizio dell’attività pasto- rale. Baitone (1505 m s.l.m.), Giambone (1530 m s.l.m.), Piane (2042 m s.l.m.) e Pianoni (2124 m s.l.m.) sono state recentemente riattate, le prime due a uso del personale di sorveglianza venatoria, le altre a bivacco per escursionisti. Le altre stazioni sono abbandonate: Serra (1490 m s.l.m.), Rasega (1500 m s.l.m.), Grasso dei Caioli (1567 m s.l.m.), Barigù (1620 m s.l.m.), Baitella (1652 m s.l.m.), Baita Nova (1976 m s.l.m.), Baita Gavazza (2117 m s.l.m.). La stazione Casera è dotata di un magazzino di stagio- natura del formaggio e un’abitazione-caseificio. Le altre entità possiedono le tipiche baite a duplice destinazione abitazione-caseificio. Le due stazioni di Stavello Seconda B, Baita Pessoli (m 1907 s.l.m.) e Baita Publino (m 2055 s.l.m.), nonostante le buone condizioni delle loro strutture, sono inattive. Baita Pessoli è stata destinata a scopi escursionistici. Anche le due stazioni di Costa-Pomina-Prato di Acqua, La Costa (1670 s.l.m.) e La Pomina (1796 m s.l.m.), sono abbandonate e denunciano un generale stato di degrado. A Prato dell’Acqua sorgono due stabili, a quota 1764 m s.l.m., uno ad uso abitativo e a caseifi- cio, l’altro adibito a magazzino di stagionatura del formaggio.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha)

12% Prato 0,0 17% Pascolo magro 71,6 Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 133,7 22% Pascolo dei riposi 1,9 Pascolo arborato 0,3 12% Pascolo cespugliato 138,6 Cespuglieto non pascolabile 83,6 Bosco a conifere 74,5 0% Bosco a latifoglie 0,0 14% 0% Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 23% Improduttivo 105,6 Totale superficie 610,0

144 Alpi Valcervia, Stavello Seconda B, Prato dell’Acqua e Costa-Pomina-Prato di Acqua

145 146 32. Alpi Stavello Prima e Seconda e Caprarezza Prima e Seconda

arezza Prima e Seconda Pascoli in alpe Stavello (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: caldaia a legna per la lavorazione del latte (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Le alpi Stavello Prima e Seconda e Caprarezza Prima e Seconda occupano il versante destro orografico della Valcervia, estendendosi da una quota di 1540 m s.l.m. a 2300 m, per una superficie di 570 ettari. Di proprietà del Comune di Cedrasco, si strutturano in varie stazioni: Zocche (1793 m s.l.m.), Baituccia (1883 m s.l.m.), Bruciate di Stavello (1910 m s.l.m.), Fontane (2034 m s.l.m.), Laghetti (2174 m s.l.m.) e Barec (2138 m s.l.m.) per Stavello Prima; Marcia (1700 m s.l.m.), Casera di Stavello (1735 m s.l.m.), Orbera (1774 m s.l.m.), Baita Nuova (1850 m s.l.m.), Pila (1852 m s.l.m.) e Sciuc (2000 m s.l.m.) per Stavello Seconda; Bruciate di Caprarezza (1662 m s.l.m.), Baita Cunette (1830 m s.l.m.), Casera di Caprarezza (1900 m s.l.m.), Piani (1956 m s.l.m.), Matarul Basso (2050 m s.l.m.) e Matarul Alto (2120 m s.l.m.) per Caprarezza Prima; Baita Inferno (1562 m s.l.m.), Saline (1647 m s.l.m.), Ceric Basso (1963 m s.l.m.) e Ceric Alto (2083 m s.l.m.) per Caprarezza Seconda. Alla valle si accede da Cedrasco lungo la carrozzabile che attraversa le località Le Foppe (867 m s.l.m.), Bratta e Campelli (1265 m s.l.m.). La strada qui diventa sterrata e a transito limitato e termina al mag-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 47 2 2 Altri bovini adulti 11 3 3 Bovini giovani 20 4 4 Equini 2 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 70 01020 30 40 50 UBA totali 72

Alpi Stavello Prima e Seconda e Capr Alpi Stavello

147 Alpi Stavello Prima e Seconda e Caprarezza Prima e Seconda

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 30000 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0

1500 x 10 4 Formaggio grasso 2000 1000 5 Formaggio semigrasso 0 500 6 Burro 0 7 Ricotta 600 0 123456788 Formaggio caprino/pecorino 0

gengo di Arale, da dove si può raggiungere la malga Stavello con un sentiero. Dopo Arale, una deviazione a sinistra risale il versante sino a Stavello Seconda e quindi a Caprarezza Prima. Dalla pista principale si snodano diverse mulattiere di collegamento tra le diverse stazioni. Il comprensorio alterna distretti impervi ad aree meno acclivi che favoriscono in un caso la vegetazione forestale e arbustiva e nell’altro i pascoli. Le praterie migliori si rinvengono nelle sezioni più pianeggianti attorno alle stazioni. Alle quote superiori si hanno praterie più magre, contese dalla brughiera e dal bosco. La superficie pascoliva è di 281 ettari, mentre le brughiere, le foreste e gli improduttivi occupano nell’or- dine 97, 168 e 22 ettari di superficie. L’ATTIVITA’ PASTORALE La gestione della malga è demandata a due affittuari. La mandria è formata da una cinquantina di vacche da latte, una trentina di capi improduttivi e qualche equino, per un totale di 72 UBA. Il pascolo è regolamentato e il be- stiame permane in ogni lotto mediamente per cinque gior- ni. La produzione di latte è di 30 t e dalla sua lavorazione si ottengono formaggio Bitto e ricotta. Casera di Stavello (Archivio Fondazione Fojanini) LE STRUTTURE Le stazioni di Stavello Prima constano ciascuna di una sola baita a uso abitativo e produttivo, delle quali solo quella della stazione Laghetti non è più usata. A Stavello Seconda risultano abbandonate le stazioni Marcia e Baita Nuova. Nella stazione Casera è presente un fabbricato adibito a uso domestico, un secondo per la lavorazione del latte e un terzo per la stagionatura del formaggio, mentre le altre stazioni sono fornite della sola baita a duplice funzione. I tre edifici della Casera sono stati interessati da interventi di adeguamento statico e funzionale. Anche le stazioni di Caprarezza Prima e Seconda hanno la medesima organizzazione. Cunetta, Matarul Basso, Matarul Alto, Baita Inferno e Saline non sono tuttavia più utilizzate. La stazione Casera è, come solito, servita da più unità: l’abitazione, di recente realizzazione, il caseificio e la casera.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 4% Prato 0,0 20% Pascolo magro 115,5 30% Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 74,3 Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 91,7 Cespuglieto non pascolabile 96,7 13% Bosco a conifere 168,4 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 17% 16% Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 22,4 Totale superficie 569,0

148 Alpi Stavello Prima e Seconda e Caprarezza Prima e Seconda

149 150 33. Alpi Le Piane e Sasso Chiaro

Alpe Le Piane (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: ermellino (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Le alpi Le Piane e Sasso Chiaro sono ubicate nella Val del Livrio, nella cintura compresa tra i 1650 e i 2150 m s.l.m.. La loro superficie è di 632 ettari e la proprietà è del Comune di Caiolo. Le Piane è articolata in due stazioni di pascolo: Le Piane e Preda Corna. La Valle del Livrio è allacciata al fondovalle valtellinese da una rotabile che da Albosaggia sale al nucleo di S. Salvatore (1311 m s.l.m.) e da qui si inoltra nella valle sino alla malga Le Piane. Sasso Chiaro è raggiungibile dal bivio che si incontra prima di Le Piane, risalendo il versante sinistro orografico e pas- sando per la località La Costa (1425 m s.l.m.). Nel fondovalle del comprensorio si hanno pascoli magri, pascoli cespugliati e pascoli arborati, mentre nelle sezioni profonde del solco vallivo dominano boschi misti. Risalendo verso gli spartiacque, le pen- denze dei versanti tendono ad addolcirsi e si affermano ampie distese pascolive. Complessivamente, le praterie occupano 350 ettari di superficie, a fronte di 145 ettari a bosco misto e 58 ettari di improduttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 14 2 2 Altri bovini adulti 11 3 3 Bovini giovani 18 4 4 Equini 5 5 5 Caprini 5 6 6 Ovini 5 UBA bovine 36 0 5 10 15 20 UBA totali 42

Alpi Le Piane e Sasso Chiaro

151 Alpi Le Piane e Sasso Chiaro

5000 Prodotti (kg) 4000 1 Latte bovino 44100 2 Latte ovino 0 3000 3 Latte caprino 0

2000 x 10 4 Formaggio grasso 4400 5 Formaggio semigrasso 0 1000 6 Burro 0 7 Ricotta 2450 0 1234 5 6 7 8 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE Gli alpeggi sono concessi in ge- stione a un affittuario, che vi conduce una quindicina di vac- che da latte, una trentina di capi improduttivi, una decina di ovi- caprini e alcuni equini, per un totale di 42 UBA. Il sistema di utilizzazione del pascolo è disci- plinato, con un tempo di per- manenza in ogni lotto di due giorni. Il latte prodotto è lavo- rato a formaggio Bitto e ricotta. LE STRUTTURE Le Piane consta di varie strut- ture dislocate a diversa altime-

tria: la Casera La Piana (1500 Edificio rurale alla stazione Casera La Piana (Archivio Fondazione Fojanini) m s.l.m.), le Baite Laghi (2130 m s.l.m.), limitrofe al Lago di Publino (2134 m s.l.m.) e al rifugio Caprari (2118 m s.l.m.), le Baite Scoltador (2050 m s.l.m.), le Baite Fontanelle (1985 m s.l.m.) e le Baite Valseria (1850 m s.l.m.). Di queste, però, solo le unità che compon- gono la Casera La Piana sono utilizzate e in buono stato conservativo. Analoga organizzazione caratteriz- za la stazione Preda Corna e la Malga Sasso Chiaro. Nella stazione si susseguono la Baita dei Sciucchi (1695 m s.l.m.), la Baita al Marsc (2030 m s.l.m.), le Baite del Publino (2090 m s.l.m.) e le Baite dei Laghi (2090 m s.l.m.). La malga Sasso Chiaro è costituita dalla Baita Sasso Chiaro (1660 m s.l.m.), dal Baitello (1950 m s.l.m.), dalla Baita di Manfinale (2045 m s.l.m.) e dalla Baita Querciada (2090 m s.l.m.). Solamente la Baita dei Sciucchi e la Baita Sasso Chiaro vengono tuttavia utilizzate.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 9% Prato 0,0 14% 0% 4% Pascolo magro 89 Pascolo umido 17 2% Pascolo grasso 0,1 Pascolo dei riposi 10,1 11% 23% Pascolo arborato 69,8 Pascolo cespugliato 179,7 Cespuglieto non pascolabile 47,3 Bosco a conifere 5,1 Bosco a latifoglie 0,0 1% 29% Bosco misto 145,2 7% Specchio d'acqua 25,9 Improduttivo 58,4 Totale superficie 632,3

152 Alpi Le Piane e Sasso Chiaro

153 154 34. Alpi Campello-Meriggio e Campo Cervè

Il casello del latte alla stazione Campello (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: mandria al pascolo presso il Lago della Casera - Albosaggia (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Di proprietà del Comune di Albosaggia, le alpi Campello-Meriggio e Campo Cervè si estendono da una quota di 1750 m s.l.m. sino a 2150 m, su una superficie di 909 ettari. Le due malghe riuniscono numerose stazioni, un tempo gestite come alpeggi a sé stanti. Campello- Meriggio conta cinque stazioni: Campello (1800 m s.l.m.), La Tromba (1900 m s.l.m.), Salinù (1950 m s.l.m.), Meriggio (2000 m s.l.m.) e La Piada (2100 m s.l.m.). Anche Campo Cervè si compone di cinque stazioni: Sasso Marmorino (1850 m s.l.m.), Campo Cervè (1950 m s.l.m.), Le Cornacce (1900 m s.l.m.), La Casera (2000 m s.l.m.) e Zocche (2050 m s.l.m.). Alle due malghe si accede dalla rotabile che da Albosaggia (490 m s.l.m.) conduce alla località Campelli (1316 m s.l.m.), dove una pista agro-silvo-pastorale permette di salire sino alla stazione Campello e successivamente a La Tromba, Salinù, Meriggio, Sasso Marmorino e La Casera. A questa stazione si può pervenire anche seguendo un altro itinerario attraverso la località di San Salvatore (1311 m s.l.m.) e un’altra pista forestale. Dalla stazione La Casera si può risalire alle Zocche e a Campo Cervè.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 70 2 2 Altri bovini adulti 13 3 3 Bovini giovani 24 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 97 0 1020304050607080 UBA totali 97

Alpi Campello-Meriggio e Campo Cervè

155 Alpi Campello-Meriggio e Campo Cervè

3500 Prodotti (kg) 3000 1 Latte bovino 33800 2500 2 Latte ovino 0 2000 3 Latte caprino 0 1500 x 10 4 Formaggio grasso 0 1000 5 Formaggio semigrasso 2700 6 Burro 850 500 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

La vegetazione è costituita in pre- valenza da boschi di conifere (620 ettari), che ricoprono la parte bas- sa del distretto e le aree che separa- no le stazioni. I pascoli si concentrano nelle zone circostanti gli insediamenti, dove le pendenze tendono a essere più dolci. Complessivamente occupa- no 134 ettari di superficie. Nella parte alta, sino al limite dello spar- tiacque, si estende l’area improdut- tiva, pari a 154 ettari. L’ATTIVITA’ PASTORALE La conduzione delle malghe è affi- data in contratto d’affitto a una società cooperativa. Risultano Stazione La Casera dell’alpe Campo Cervè (Archivio Fondazione Fojanini) monticate 70 vacche da latte e una quarantina di capi improduttivi, per un totale di 97 UBA. Il bestiame, suddiviso in gruppi, viene fatto pascolare in modo disciplinato. Dalle 33.8 t di latte prodotte si ottengono 2700 kg di formaggio semigrasso e burro. LE STRUTTURE Tutte le stazioni delle due malghe sono dotate di fabbricati idonei per condizioni statiche e funzionali, alcuni dei quali ristrutturati di recente. Solo gli stabili della stazione Le Cornacce non sono più utilizzati e versano in stato di degrado. Tra gli edifici costituenti la stazione La Casera, uno è adibito ad agrituri- smo, inoltre all’interno dei confini dell’alpeggio sono presenti 2 bivacchi per escursionisti.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 9% Prato 0,0 17% 4% Pascolo magro 78,7 1% Pascolo umido 0,0 0% 0% Pascolo grasso 38,8 Pascolo dei riposi 12,2 Pascolo arborato 0,0 Pascolo cespugliato 4,7 Cespuglieto non pascolabile 0,0 Bosco a conifere 620,1 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 1,0 68% Improduttivo 153,9 Totale superficie 909,4

156 Alpi Campello-Meriggio e Campo Cervè

157 158 35. Alpe Venina

Edifici alla stazione Casere Vecchie (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: le capre sono una presenza costante negli alpeggi. In primo piano si osserva la Viola comollia, specie endemica di alcune vallate orobiche (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Situata nella parte terminale dell’omonima valle, l’alpe Venina ricopre una superficie di 986 ettari, da 1800 a 2100 m s.l.m.. Di proprietà di una società elettrica, è composta dalle stazioni Casere Vecchie e Casera Nuova. Vi si accede dalla frazione Busteggia seguendo la viaria verso Piateda Alta. Superata la frazione di Previsdomini (538 m s.l.m.) si giunge a Monno, dove sulla destra si imbocca la Val Venina. Poco dopo la centrale di Vedello (1032 m s.l.m.) ha inizio la gippabile a traffico limitato. Una deviazione sulla destra consente di raggiungere il nucleo di Ambria (1325 m s.l.m.), dove una mulattiera si inerpica sino al bacino Venina (1823 m s.l.m.). Costeggiato il lago sulla sinistra, si raggiunge la stazione Casere Vecchie e quindi Casera Nuova. Le due stazioni sono situate in aree favorevoli al pascolamento del bestiame, con un fondovalle ricco di pascoli di buona qualità. I ripidi versanti sono invece dominati da praterie magre e brughiere. Le sezioni superiori sono del tutto improduttive. L’area interessata dai pascoli è di 235 ettari, quella inarbustita di 174, boscata di 37 e improduttiva di 500.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 23 2 2 Altri bovini adulti 9 3 3 Bovini giovani 4 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 34 0 5 10 15 20 25 UBA totali 34

Alpe Venina

159 Alpe Venina

1500 Prodotti (kg) 1200 1 Latte bovino 14500 2 Latte ovino 0 900 3 Latte caprino 0

x 10 4 Formaggio grasso 0 600 5 Formaggio semigrasso 1015 300 6 Burro 450 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è gestito da un affittuario, che vi conduce una ventina di vacche da latte, oltre a del bestiame improduttivo, per un totale di 34 UBA. Il pascolo è condotto in modo disciplinato. La produzione di latte ammonta a 14.5 t che viene destinata alla fabbricazione di formaggio semigrasso e burro. LE STRUTTURE La stazione Casere Vecchie (1800 m s.l.m.) è dotata di quattro edifici, utilizzati tutta la stagione, mentre Casera Nuova (1900 m s.l.m.) è abbandonata. Le unità, a eccezione del caseificio, sono state oggetto di interventi di ammodernamento che li hanno migliorati strutturalmente e funzionalmente, ma che han- no determinato una perdita dei caratteri architettonici originari.

Pascoli e bacino artificiale (Archivio Comunità Montana di Sondrio)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 6% 1% Prato 0,0 0% 3% Pascolo magro 62,9 Pascolo umido 6,6 13% Pascolo grasso 32,7 Pascolo dei riposi 4,5 Pascolo arborato 0,0 51% Pascolo cespugliato 127,7 Cespuglieto non pascolabile 173,5 Bosco a conifere 37,4 18% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 35,7 4% 4% Improduttivo 505,4 Totale superficie 986,5

160 Alpe Venina

161 162 36. Alpe Zappello-Dossello-Scigala

Casello del latte nella stazione Dossello (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: la mungitura manuale, ancora praticata in alcune malghe, comporta un grande impegno lavorativo (G. Scieghi)

IL TERRITORIO La malga Zappello-Dossello-Scigala occupa la parte profonda della Valle d’Ambria, da una quota di 1270 m s.l.m. a 1900 m, per una superficie di 1270 ettari. Di proprietà del comune di Piateda, si articola in tre stazioni: Zappello, Dossello e Scigala. Vi si accede dalla frazione Busteggia seguendo la viaria verso Piateda Alta. Superata la frazione di Previ- sdomini (538 m s.l.m.) si giunge a Monno, dove sulla destra si imbocca la Val Venina. Poco dopo la centrale di Vedello (1032 m s.l.m.) ha inizio una gippabile a traffico limitato. Una deviazione sulla destra consente di raggiungere il nucleo di Ambria (1325 m s.l.m.), sulla sinistra del quale si apre l’omonima valle percorsa da una mulattiera che collega le tre stazioni. Il comprensorio ha un fondovalle pianeggiante, con pascoli di buona qualità e zone umide di interesse ambientale. I versanti sono al contrario poco adatti al pascolo, avendo notevole acclività, soprattutto nella parte bassa, dove prosperano cespuglieti e boschi di conifere. Nella fascia superiore le pendenze si addolciscono e la vegetazione erbosa è più sviluppata. Le quote più elevate sono caratterizzate da vaste

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 44 2 2 Altri bovini adulti 8 3 3 Bovini giovani 19 4 4 Equini 2 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 63 0 1020304050 UBA totali 65

Alpe Zappello-Dossello-Scigala

163 Alpe Zappello-Dossello-Scigala

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 25600 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1500 4 Formaggio grasso 0 1000 x 10 5 Formaggio semigrasso 1700 500 6 Burro 800 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

aree improduttive. I pa- scoli occupano nell’insie- me 244 ettari di superfi- cie, 277 sono gli ettari di brughiera, 70 quelli a bosco di conifere e 668 gli improduttivi. L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è gestita da un affittuario, che vi condu- ce 44 vacche da latte, 27 capi improduttivi, alcu- ni equini e una decina di suini, per complessive 65 UBA. Il pascolo è con- dotto in modo discipli- nato. Il latte è trasforma- to in formaggio semi- grasso e burro, mentre il siero è destinato all’ali- mentazione dei suini. Abitazione e casera nella stazione Dossello (Archivio Comunità Montana di Sondrio) LE STRUTTURE Nella stazione Dossello, a 1600 m s.l.m., sono presenti cinque edifici: l’abitazione, il casello del latte, il caseificio e due ricoveri per gli animali. Le stazioni Zappello, a 1430 m s.l.m., e Scigala, a 1900 m s.l.m., rispettivamente la più bassa e la più alta della malga, sono invece abbandonate.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 1% 9% Prato 0,0 1% Pascolo magro 119,9 3% 0% Pascolo umido 7,5 Pascolo grasso 36,0 Pascolo dei riposi 11,4 Pascolo arborato 1,1 53% Pascolo cespugliato 68,5 Cespuglieto non pascolabile 277,1 22% Bosco a conifere 69,6 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 8,4 Specchio d'acqua 0,0 5% 0% Improduttivo 668,5 Totale superficie 1267,9

164 Alpe Zappello-Dossello-Scigala

165 166 37. Alpe Zocca

Il nucleo insediativo (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Poa alpina nella forma vivipara, ossia che germina i semi direttamente sulla pianta (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Di proprietà del Comune di Piateda, l’alpe Zocca occupa il fianco sinistro orografico della Valle di Vedello, da una quota di 1550 m s.l.m. a 2300 m, per una superficie di 121 ha. Vi si perviene dalla frazione Busteggia seguendo la viaria verso Piateda Alta. All’altezza dell’insediamento di Monno, si imbocca la Val Venina e si prosegue fino al nucleo di Agneda (1228 m s.l.m.). Una pista, chiusa al traffico, si inerpica sino al bacino artificiale di Scais (1494 m s.l.m.) e si addentra in Valle di Vedello, raggiungendo la stazione Cornascio dell’alpe Grassi. Il collegamento con l’alpe Zocca è assicu- rato da una mulattiera sul versante sinistro che attraversa anche la stazione Grassi dell’omonimo alpeg- gio. I pascoli, in prevalenza magri e cespugliati, insistono soprattutto nella parte centrale del comprenso- rio, racchiusi inferiormente e superiormente da aree improduttive. La loro superficie è di 48 ettari. Completano la malga 3 ettari di brughiera, 2 di bosco di conifere e 69 di improduttivo.

1 Bestiame caricato (n) 2 1 Vacche da latte 0 3 2 Altri bovini adulti 0 3 Bovini giovani 0 4 4 Equini 13 5 5 Caprini 550 6 6 Ovini 50 UBA bovine 0 0 100 200 300 400 500 600 UBA totali 103

Alpe Zocca

167 Alpe Zocca

3000 Prodotti (kg) 2500 1 Latte bovino 0 2000 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 30000 1500 x 10 4 Formaggio grasso 0 1000 5 Formaggio semigrasso 0 500 6 Burro 0 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 1950

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è dato in conduzione a un affittuario, che vi carica 550 caprini, 50 ovini e una decina di equini, per un totale di 103 UBA. Il pascolo è condotto in modo brado, ossia con gli animali liberi di vagare entro il perimetro della malga. Il latte caprino prodotto, circa 30 t, viene trasformato in formaggio.

LE STRUTTURE Gli edifici a destinazione agricola sono ubicati a 1850 m s.l.m. e consistono in una abitazione, un casei- ficio, la casera e un magazzino, tutti in buone condizioni statiche e funzionali. Alcune tettoie fungono da ricovero per il bestiame in caso di intemperie.

Fabbricato ad uso abitativo (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) Prato 0,0 14% Pascolo magro 16,9 0% Pascolo umido 0,4 Pascolo grasso 11,8 10% Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 0,0 56% Pascolo cespugliato 19,0 Cespuglieto non pascolabile 2,5 Bosco a conifere 2,1 16% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 2% Specchio d'acqua 0,0 2% Improduttivo 69,1 Totale superficie 121,7

168 Alpe Zocca

169 170 38. Alpe Grassi

Stazione Cornascia (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: stagionatura del formaggio Bitto (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Divisa tra il versante sinistro superiore della Valle di Scais o Val del Caronno e quello sinistro della Valle di Vedello, l’alpe Grassi si estende da una quota di 1500 m s.l.m. sino a 2300 m, per una superficie di 192 ettari. Di proprietà del Comune di Piateda, è costituita dalle stazioni Cornascia e Grassi. Per accedervi si segue la carrozzabile che dalla frazione Busteggia sale verso Piateda Alta. Superata la frazione di Previsdomini (538 m s.l.m.) si giunge a Monno, dove sulla destra si imbocca la Val Venina. Dopo la centrale di Vedello si risale la Val di Scais sino alla località Agneda (1228 m s.l.m.). Una gippa- bile chiusa al traffico conduce al soprastante bacino artificiale di Scais (1494 m s.l.m.), costeggiato il quale ci si addentra in Valle di Vedello e si raggiunge rapidamente la stazione Cornascia. Appena oltre, sulla destra della gippabile, una mulattiera si inerpica sul versante sinistro fino alla stazione Grassi. Il territorio è aspro, con pendii scoscesi che lasciano poco spazio alle praterie. Il versante in Valle di Scais è interamente boscato, con copertura mista a prevalenza di larice. I pascoli sono concentrati soprattutto in Val di Vedello. La loro estensione complessiva è di 79 ettari, a fronte di 19 ettari di brughiera, 70 ettari di bosco e 24 ettari di improduttivo.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 29 2 2 Altri bovini adulti 13 3 3 Bovini giovani 9 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 14 6 6 Ovini 0 UBA bovine 47 0 5 10 15 20 25 30 UBA totali 50

Alpe Grassi

171 Alpe Grassi

1500 Prodotti (kg) 1200 1 Latte bovino 13500 2 Latte ovino 0 900 3 Latte caprino 0

600 x 10 4 Formaggio grasso 0 5 Formaggio semigrasso 945 300 6 Burro 410 7 Ricotta 0 0 1234 5 6 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è governata da un affittuario che vi carica una trentina di vacche da latte, oltre a del bestiame bovino giovane e una quindicina di capre, per un totale di 50 UBA. Il pascolo è condotto allo stato semibrado, con il bestiame libero di vagare entro il perimetro dell’alpe. Il latte è trasformato in formaggio semigrasso e burro. LE STRUTTURE La stazione Cornascia, sita a 1550 m s.l.m., si compone di due edifici: l’abitazione e il caseificio. L’abita- zione, a due vani, è di recente ristrutturazione e presenta muratura in pietra e malta e una copertura in lamiera. Discrete sono anche le condizioni statiche dell’altro manufatto. Due stabili con le medesime funzioni servono anche la stazione Grassi (1700 m s.l.m.), entrambi in buono stato, con muratura in pietra e malta e copertura in lamiera.

Stazione Grassi (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 1% 12% 6% 4% Prato 0,0 Pascolo magro 11,1 Pascolo umido 1,7 10% Pascolo grasso 8,6 Pascolo dei riposi 0,0 Pascolo arborato 18,6 Pascolo cespugliato 38,9 Cespuglieto non pascolabile 19,0 20% Bosco a conifere 0,0 37% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 70,2 Specchio d'acqua 0,0 10% Improduttivo 23,7 Totale superficie 191,7

172 Alpe Grassi

173 174 39. Alpe Pessa e Campione

Pascoli tra le due stazioni (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: dove non esistono strade il cavallo rimane il mezzo di trasporto più utilizzato (G. Scieghi)

IL TERRITORIO Di proprietà del Comune di Piateda, le malghe Pessa e Campione abbracciano una superficie di 310 ettari, da una quota di 1600 m s.l.m. sino a 2130 m. Vi si accede dalla frazione Busteggia seguendo la viaria verso Piateda Alta (709 m s.l.m.) e Gaggio (1018 m s.l.m.). La strada diviene qui sterrata e a transito limitato. In località Le Piane (1517 m s.l.m.) si procede lungo la biforcazione destra in direzione Legnomarcio (1559 m s.l.m.), punto di partenza della mulattiera che permette di raggiungere l’alpeggio. Il comprensorio ha pendii piuttosto accentuati, poco adatti all’attività pastorale. Al piede si ha un’ampia fascia boscata. I pascoli sono localizzati nelle aree centrali, meno impervie, in contesa con la vegetazione legnosa. I distretti superiori sono del tutto improduttivi. La superficie foraggera ammonta a 65 ettari, a fronte di 150 ettari di bosco e 80 ettari di improduttivo.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 27 2 2 Altri bovini adulti 18 3 3 Bovini giovani 10 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 51 0 5 10 15 20 25 30 UBA totali 51

Alpe Pessa e Campione

175 Alpe Pessa e Campione

1200 Prodotti (kg) 1000 1 Latte bovino 12000 800 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 600 x 10 4 Formaggio grasso 0 400 5 Formaggio semigrasso 1150 200 6 Burro 450 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è caricato da un affittuario, che vi conduce una trentina di vacche da latte e altrettanti capi im- produttivi, per un totale di 51 UBA. La superficie è utilizzata in modo discipli- nato e gli animali sono suddivisi in gruppi e munti meccanicamente. Il latte prodotto, circa 12 t, è tra- sformato in formaggio se- migrasso e burro. LE STRUTTURE La stazione Pessa, a quota 1850 m s.l.m., è provvista di cinque edifici, destinati ad abitazione, conservazio- Casello del latte e abitazione alla Stazione Campione (Archivio Fondazione Fojanini) ne del latte, caseificazione, stagionatura del formaggio e ricovero animali. I fabbricati sono in buone condizioni statiche e funziona- li, a eccezione del ricovero per il bestiame che, oltre a essere fatiscente, è inadeguato alle dimensioni della mandria. Il casello del latte è l’unica unità che mantiene le caratteristiche costruttive originarie, con murature d’ambito in pietra a secco e copertura in piode. Nella stazione Campione, a 1900 m s.l.m., vi è l’abitazione per il personale, di recente costruzione, e un casello del latte, a tipologia costruttiva tradizionale.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 2% 2% 1% Prato 0,0 9% Pascolo magro 0,0 26% Pascolo umido 5,5 8% Pascolo grasso 5,6 Pascolo dei riposi 2,5 4% Pascolo arborato 26,7 Pascolo cespugliato 25,3 Cespuglieto non pascolabile 13,5 Bosco a conifere 149,4 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 48% Improduttivo 80,8 Totale superficie 309,3

176 Alpe Pessa e Campione

177 178 40. Alpe Caronno con Rodes

Accesso all’alpe Caronno (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: ricco pascolo presso il rifugio Mambretti in Val di Scais (G. Scieghi)

IL TERRITORIO L’alpe Caronno con Rodes è situata nella parte profonda della Valle di Caronno o Valle di Scais. Di proprietà del Comune di Piateda, si estende da una quota di 1600 m s.l.m. a 2100 m, su di una superfi- cie di 1060 ettari. Caronno e Le Moie di Rodes sono le due stazioni che la costituiscono. Per accedervi si segue la carrozzabile che dalla frazione Busteggia sale verso Piateda Alta. Superata la frazione di Previsdomini (538 m s.l.m.) si giunge a Monno, dove sulla destra si imbocca la Val Venina. Dopo la centrale di Vedello si risale la Val di Scais sino alla località Agneda (1228 m s.l.m.). Una gippa- bile chiusa al traffico conduce al soprastante bacino artificiale di Scais (1494 m s.l.m.), alla cui sinistra vi è un sentiero di collegamento con le due stazioni e il rifugio Mambretti (2003 m s.l.m.). La morfologia del territorio è varia. I versanti hanno pendenze accentuate, poco adatte al pascolamento, con vegetazione forestale, brughiere e pascoli arborati e inarbustiti. I pascoli migliori sono localizzati in prossimità delle stazioni, dove le acclività sono più favorevoli. Alle quote più elevate si hanno vaste aree improduttive. Sono presenti anche nicchie di vegetazione umida di valore naturalistico. Le praterie am-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 21 2 2 Altri bovini adulti 7 3 3 Bovini giovani 2 4 4 Equini 16 5 Caprini 0 5 6 Ovini 0 6 UBA bovine 29 0 5 10 15 20 25 UBA totali 45

Alpe Caronno con Rodes

179 Alpe Caronno con Rodes

2000 Prodotti (kg) 1 Latte bovino 18000 1500 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1000

x 10 4 Formaggio grasso 0 5 Formaggio semigrasso 1260 500 6 Burro 630 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

montano globalmente a 148 et- tari, le brughiere e i boschi rispet- tivamente a 72 e 68 ettari, men- tre le aree improduttive occupa- no ben 772 ettari. L’ATTIVITA’ PASTORALE La malga è condotta da diversi affittuari. Sono monticate una ventina di vacche da latte, del be- stiame bovino improduttivo, una quindicina di equini e alcuni sui- ni, per un totale di 45 UBA. Il pascolo avviene allo stato semibra- do, con il bestiame libero di va- gare entro i confini dell’alpe. Dal latte si ricavano 1200 kg di for- maggio semigrasso e 600 kg di burro. Il siero è utilizzato per l’ali- mentazione dei suini. Pascoli della stazione Caronno (Archivio Fondazione Fojanini) LE STRUTTURE La stazione Caronno, a quota 1600 m s.l.m., è costituita da tre edifici, adibiti a ricovero per i pastori, caseificio e ricovero per gli animali. Il caseificio è stato ristrutturato di recente, mentre la stalla è piuttosto fatiscente. La stazione Le Moie di Rodes, a 1900 m s.l.m., si compone invece di un unico edificio in muratura in pietra e copertura in lamiera, in condizioni statiche discrete. Trova impiego sia per gli usi domestici, sia come magazzino.

1% Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 2% 0% 3% 0% Prato 0,0 7% Pascolo magro 19,9 Pascolo umido 28,4 7% Pascolo grasso 13,4 Pascolo dei riposi 3,3 Pascolo arborato 4,9 6% Pascolo cespugliato 77,7 Cespuglieto non pascolabile 71,8 Bosco a conifere 67,8 74% Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 Improduttivo 772,1 Totale superficie 1059,2

180 Alpe Caronno con Rodes

181 182 41. Alpi Campei e Armisola con Grioni

Stazione Tripolo (Archivio Comunità Montana di Sondrio) Pagina a fianco: forme di Bitto (G. Scieghi) IL TERRITORIO Situate tra la Valle di Armisola e la Val d’Arigna, le alpi Campei e Armisola con Grioni si estendono nella fascia altimetrica compresa tra i 1450 e i 1900 m s.l.m., su di una superficie di 335 ettari. Di proprietà del Comune di Ponte in Valtellina, sono entrambe suddivise in due stazioni, rispettivamente Campei e Tripolo per la prima malga, Armisola e Grioni per la seconda. Vi si può accedere da Piateda o dalla località Casacce di Chiuro. Da Piateda si prende la carrozzabile per Piateda Alta (709 m s.l.m.) e Gaggio (1018 m s.l.m.). Qui la strada diviene sterrata e a transito limitato. In località Le Piane (1517 m s.l.m.) una mulattiera si addentra nella Valle di Armisola, raggiungendo l’omonima stazione e, successivamente, le altre. Da Casacce, invece, attraversato il fiume Adda si imboc- ca la rotabile che conduce alle località Sazzo (456 m s.l.m.), Fontaniva (814 m s.l.m.), Briotti (1060 m s.l.m.) e Dosso del Grillo. Una mulattiera consente di raggiungere le stazioni Campei, Tripolo e Grioni, quindi di scendere in Valle di Armisola. Il comprensorio è dominato da ampie distese boscate. Le praterie sono ridotte e localizzate essenzialmen-

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 30 2 2 Altri bovini adulti 1 3 3 Bovini giovani 40 4 4 Equini 4 5 5 Caprini 0 6 6 Ovini 0 UBA bovine 55 0 5 10 15 20 25 30 35 40 UBA totali 59

Alpi Campei e Armisola con Grioni

183 Alpi Campei e Armisola con Grioni

2000 Prodotti (kg) 1 Latte bovino 18000 1500 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1000 4 Formaggio grasso 0 x 10 5 Formaggio semigrasso 1500 500 6 Burro 150 7 Ricotta 700 0 123456788 Formaggio caprino/pecorino 0

te nei pressi dei nuclei insediativi. Alle quote superiori si alternano aree improduttive, brughiere e pascoli magri, più o meno invasi da piante legnose. Complessivamente le cotiche erbose coprono 74 ettari di superficie, le brughiere 32, i boschi di conifere 124, i boschi misti 55 e gli improduttivi 49. L’ATTIVITA’ PASTORALE Gli alpeggi sono caricati da un affit- tuario. La mandria si compone di 30 vacche da latte, quaranta capi giovani e alcuni equini, per un totale di 59 UBA. Il pascolo avviene allo stato se- mibrado, vale a dire con il bestiame libero di vagare entro il perimetro del- le malghe. Il latte è trasformato in for- maggio semigrasso, burro e ricotta. LE STRUTTURE La stazione Campei, a quota 1510 m s.l.m., è costituita da due edifici ristrut- turati, uno utilizzato per usi domesti- ci e la caseificazione, l’altro per la con- servazione del latte. Nella stazione Tri- Baita nella stazione Armisola (Archivio Comunità Montana di Sondrio) polo, a 1760 m s.l.m., è presente la sola abitazione, mentre originariamen- te vi era anche il casello del latte, oggi diroccato. Diversi fabbricati, tutti sottoposti a interventi di recu- pero, compongono la stazione Armisola, a 1630 m s.l.m.. Le due strutture della stazione Grioni, a 1860 m s.l.m., sono invece utilizzate sporadicamente come ricovero per il personale e per la conservazione del latte. Le loro condizioni strutturali sono piuttosto cattive.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 1%1% 0% Prato 0,0 15% 10% Pascolo magro 10,3 Pascolo umido 2,2 Pascolo grasso 4,4 6% Pascolo dei riposi 1,2 17% Pascolo arborato 35,1 Pascolo cespugliato 21,4 10% Cespuglieto non pascolabile 32,0 Bosco a conifere 124,5 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 55,5 Specchio d'acqua 0,0 37% Improduttivo 48,9 Totale superficie 335,4

184 Alpi Campei e Armisola con Grioni

185 186 42. Alpi Santo Stefano e Cuai

Pascoli limitrofi ai fabbricati di S. Stefano (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: Cariofillata montana (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Le alpi Santo Stefano e Cuai si estendono da 1800 a 2100 m s.l.m., su di una superficie di 435 ettari nel territorio del Comune di Ponte in Valtellina. Di proprietà del Comune di Castello dell’Acqua, sono raggiungibili da Casacce di Chiuro per mezzo della rotabile che sale alle località Sazzo (456 m s.l.m.), Fontaniva (814 m s.l.m.), Briotti (1060 m s.l.m.) e Dosso del Grillo. Qui ha inizio la mulattiera che, passando per le contrade Prati di Torre (1145 m s.l.m.), Bernè (1236 m s.l.m.) e Spanone (1559 m s.l.m.), raggiunge Santo Stefano. Una comoda mulat- tiera conduce a Cuai. I pascoli migliori giacciono attorno ai tre laghi che costellano il comprensorio. Nelle sezioni meno baricentriche le praterie sono contese dalla vegetazione arbustiva e legnosa, che prende il sopravvento dove le pendenze si fanno più marcate. Nicchie di vegetazione umida di interesse naturalistico sono osservabili in alcuni siti di accumulo idrico. La superficie a pascolo è di 75 ettari, quella a brughiera 97, a bosco 49 e improduttiva 205.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 31 2 2 Altri bovini adulti 1 3 3 Bovini giovani 0 4 4 Equini 4 5 5 Caprini 16 6 6 Ovini 19 UBA bovine 32 0 5 10 15 20 25 30 35 UBA totali 41

Alpi Santo Stefano e Cuai

187 Alpi Santo Stefano e Cuai

2000 Prodotti (kg) 1 Latte bovino 16000 1500 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 0 1000 4 Formaggio grasso 0 x 10 5 Formaggio semigrasso 1120 500 6 Burro 480 7 Ricotta 650 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE La gestione dei due alpeg- gi è concessa a un carica- tore affittuario. Gli animali monticati consistono in una trentina di vacche da latte, alcuni equini, una quindicina di capre e una ventina di ovini, per un to- tale di 41 UBA. Il pascolo è condotto entro recinti. Dal latte si ottengono for- maggi semigrassi, burro e ricotta. LE STRUTTURE Entrambe le malghe sono dotate di due fabbricati a destinazione abitazione-ca- seificio e ricovero animale. Quelli di Santo Stefano, posti a 1800 m s.l.m., sono di recente riattamento. Le strutture di Cuai, a 1850 m s.l.m., versano invece in condizioni decisamente meno buone. Sentiero di accesso all’alpe S. Stefano (Archivio Fondazione Fojanini)

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 1% 6% 0% Prato 0,0 Pascolo magro 0,0 10% Pascolo umido 4,3 Pascolo grasso 25,8 Pascolo dei riposi 1,7 Pascolo arborato 0,0 48% Pascolo cespugliato 43,2 22% Cespuglieto non pascolabile 96,9 Bosco a conifere 48,7 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 9,5 11% 2% Improduttivo 205,1 Totale superficie 435,1

188 Alpi Santo Stefano e Cuai

189 190 43. Alpe Druet

Mandria a Baita Pesciola (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: pecore di razza Bergamasca (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO Situata sul versante destro della Valle d’Arigna, l’alpe Druet ha una superficie di 262 ettari, compresa tra 1600 e 1900 m s.l.m.. Proprietario è il Comune di Ponte in Valtellina. La malga è costituita da tre stazioni: Druet, Campei e Pesciola. Alla valle si accede dalla località Casacce di Chiuro, attraverso la carrozzabile che risalendo il versante orobico porta alle località Sazzo (456 m s.l.m.) e Fontaniva (814 m s.l.m.). Una comoda sterrata si inoltra nella valle sino alla centrale di Armisa (1041 m s.l.m.), dove una pista si inerpica sul versante destro orografico conducendo ad un bivio. Dalla diramazione sinistra si raggiunge dapprima la stazione Campei e, successivamente, Druet. Il collegamento tra Campei e Pesciola è assicurato da un sentiero. I pascoli di maggiore valore foraggero sono collocati ai piedi del distretto. Salendo di quota divengono prevalenti i pascoli arborati e cespugliati e, dove le pendenze si accentuano, le aree improduttive. La superficie pascoliva ha uno sviluppo totale di 123 ettari, quella boscata di 119 ettari, quella a brughiera 23 e l’area improduttiva di 20.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 36 2 2 Altri bovini adulti 9 3 3 Bovini giovani 26 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 160 120 6 6 Ovini UBA bovine 61 0 50 100 150 200 UBA totali 103

Alpe Druet

191 Alpe Druet

200 Prodotti (kg) 1300 150 1 Latte bovino 2 Latte ovino 0 3 Latte caprino 1500 100 4 Formaggio grasso 0 5 Formaggio semigrasso 98 x 10 x 10 50 6 Burro 32 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 162

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpe è gestita con contratto d’affitto da un caricatore. La mandria si compone di 36 vacche da latte, altrettanti capi improduttivi, 160 caprini, 120 ovini e una decina di suini, per un totale di 103 UBA. Il pascolo è disciplinato e il bestiame, suddiviso in gruppi, viene spostato quotidianamente tra i diversi lotti. Dalla produzione di latte si ottengono formaggio semigrasso bovino, formaggio ca- prino e burro. Il siero trova impiego nell’ali- mentazione dei suini. LE STRUTTURE La stazione Campei, a 1647 m s.l.m., è dotata di stalla e abitazione- caseificio, in fase di ri- strutturazione. La stazione Druet, si- tuata a 1810 m di quo- ta, comprende tre edi- fici: l’abitazione-caseifi- Stalla della stazione Druet (Archivio Fondazione Fojanini) cio, il casello del latte e il ricovero per gli animali, tutti in discrete condizioni statiche e funzionali, con murature d’ambito in pietra e malta e copertura in lamiera. La stazione Pesciola (2004 m s.l.m.) è invece costituita da un’unica piccola struttura, utilizzata saltuaria- mente sia come dimora, sia per la lavorazione del latte. Limitrofo è il rifugio Pesciola.

Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 7% 0% Prato 0,6 13% Pascolo magro 37,9 0% Pascolo umido 0,0 Pascolo grasso 0,0 Pascolo dei riposi 0,5 15% 32% Pascolo arborato 42,7 Pascolo cespugliato 41,3 Cespuglieto non pascolabile 23,1 Bosco a conifere 32,2 Bosco a latifoglie 0,0 14% Bosco misto 87,2 Specchio d'acqua 0,0 11% 8% Improduttivo 19,7 Totale superficie 285,1

192 Alpe Druet

193 194 44. Alpe Malgina

Panorama sulle Retiche dalla stazione La Petta (Archivio Fondazione Fojanini) Pagina a fianco: quale futuro per gli alpeggi? (Archivio Fondazione Fojanini)

IL TERRITORIO L’alpe Malgina è una piccola realtà pastorale posta sul versante sinistro orografico dell’omonima valle, nella fascia altimetrica compresa da 1200 a 1700 m s.l.m., su di una superficie di 85 ettari. Di proprietà del Comune di Castello Dell’Acqua, è articolata nelle stazioni Piano La Valle e La Petta. Al distretto si accede dalla contrada Paiosa di Castello Dell’Acqua, dove si innesta una strada sterrata che porta alle baite Campo (979 m s.l.m.). Un sentiero prosegue in direzione sud sino alla stazione Piano La Valle e, successivamente, a La Petta. Il solco vallivo è piuttosto angusto, con fianchi scoscesi, poco adatti al pascolo del bestiame. Le praterie di buona qualità sono sporadiche e limitate alle aree circostanti i nuclei rurali delle stazioni. Più abbon- danti sono gli arbusteti, in prevalenza a ontano verde e, alle quote estreme, le aree improduttive. La vegetazione erbosa ricopre solo 14 ettari di territorio, contro 21 ettari a brughiera, 16 a bosco di conifere e 35 improduttivi.

Bestiame caricato (n) 1 1 Vacche da latte 4 2 2 Altri bovini adulti 0 3 3 Bovini giovani 1 4 4 Equini 0 5 5 Caprini 10 6 6 Ovini 48 UBA bovine 5 0 1020304050 UBA totali 13

Alpe Malgina

195 Alpe Malgina

500 Prodotti (kg) 400 1 Latte bovino 4200 2 Latte ovino 0 300 3 Latte caprino 0 200 4 Formaggio grasso 0 x 10 5 Formaggio semigrasso 315 100 6 Burro 130 7 Ricotta 0 0 1234 56 78 8 Formaggio caprino/pecorino 0

L’ATTIVITA’ PASTORALE L’alpeggio è goduto da un af- fittuario che vi carica pochi capi di bovini, 10 capre enj una cinquantina di ovini per un totale di 13 UBA. Si ap- plicano sistemi di governo controllato. La produzione di latte bovino, di poco superio- re alle 4 t, è destinata alla tra- sformazione in formaggio se- migrasso e burro. LE STRUTTURE La stazione Piano La Valle, a 1200 m s.l.m., è costituita da un solo edificio in buone con- dizioni statiche e funzionali. In murature in pietra e coper- tura in piode, lo stabile ha un unico vano, destinato tanto ad usi domestici, quanto alla lavorazione del latte. Anche la stazione La Petta, a quota 1450 m s.l.m., conta un solo edificio a duplice funzione, in discreto stato conservativo. Stazione Piano La Valle (Archivio Fondazione Fojanini)

0% Ripartizione superficie dell'alpe (ha) 0% 1% Prato 0,0 15% Pascolo magro 0,0 Pascolo umido 0,3 Pascolo grasso 0,3 Pascolo dei riposi 0,5 Pascolo arborato 0,0 40% 25% Pascolo cespugliato 12,7 Cespuglieto non pascolabile 21,2 Bosco a conifere 16,1 Bosco a latifoglie 0,0 Bosco misto 0,0 Specchio d'acqua 0,0 19% Improduttivo 34,5 Totale superficie 85,5

196 Alpe Malgina

197 Quadro di sintesi

Tipo di proprietà

Forma di conduzione

Strada di accesso

Escursione altimetrica

Pascoli nudi Pascoli

Pascoli arborati Pascoli Alpeggio cespugliati Pascoli 1 Alpe Vazzeda Privata Affitto No 600 68,32,21 4,43,53 4,83,84 2 Alpe Oro Privata Proprietari Si 475 48,89,26 - - 3 Alpi Laresini-Sissone e Sentieri-Zocca Privata Affitto Si 500 16,72,75 30,99,04 5,23,20 4 Alpe Fora Privata Proprietari Si 400 62,80,79 - 4,58,55 5 Alpe Entova Pubblica Affitto Si 440 51,69,84 - 15,51,91 6 Alpe Roggione Pubblica Affitto Si 100 6,29,35 5,63,60 2,80,79 7 Alpi Palù e Campolungo Pubblica Titolari usi civici Si 250 73,23,61 13,73,49 60,84,18 8 Alpi Musella e Campascio Pubblica Affitto No 550 39,80,46 0,60,60 0,45,26 9 Alpe Felleria Pubblica Titolari usi civici No 360 43,21,39 - - 10 Alpe Gembrè Pubblica Titolari usi civici No 390 75,20,85 - - 11 Alpe Val Poschiavina Pubblica Titolari usi civici Si 390 136,26,07 - 2,21,94 12 Alpe Campagneda Pubblica Affitto Si 500 287,84,42 - 29,73,94 13 Alpe Campascio (di Caspoggio) Pubblica Titolari usi civici Si 200 23,23,34 - 21,56,46 14 Alpe Prabello Pubblica Titolari usi civici Si 400 54,71,06 - 1,35,23 15 Alpi Largone e Acquanera-Cup-Zocca Privata Titolari usi civici No 550 65,21,12 17,06,00 35,23,82 16 Alpe Prà Maslino-Vignone Privata Proprietari Si 800 139,73,74 - 47,37,56 17 Alpe Prà Isio-Caldenno Privata Proprietari Si 600 278,43,34 - 46,18,70 18 Alpe Caldenno Privata Proprietari Si 400 53,91,95 2,93,48 8,58,34 19 Alpe Mastabbia Pubblica Affitto No 550 117,62,37 41,70,80 2,31,48 20 Alpi Palù e Zana Pubb./Prriv. Affitto No 550 52,25,59 36,19,97 144,71,06 21 Alpe Arcoglio (di Torre di S. Maria) Pubblica Titolari usi civici Si 850 47,43,63 24,45,88 61,47,38 22 Alpi Colina e Arcoglio (di Triangia) Pubb./Priv. Affitto Si 800 114,96,06 33,28,46 62,56,40 23 “Alpi Vendul-Gorlo-Ortica-Sterli, Prato Secondo, Morscenzo e Poverzone” Pubb./Priv. Affitto Si 950 144,02,79 15,20,37 8,36,19 24 Alpe Laviggiola-Painale Pubblica Affitto No 1000 133,87,00 5,74,15 27,95,36 25 Alpi Mara, Rogneda 1 e 2 Pubblica Affitto Si 500 214,20,56 - 53,66,75 26 “Alpe Rhon con Campondola e Campo Massarescia” Pubblica Affitto Si 680 40,29,73 36,72,55 46,34,07 27 Alpe Piano Ortiche con Aiada Pubblica Affitto Si 1200 74,12,55 26,92,95 43,82,01 28 “Alpe Piano dei Cavalli con Malgina e Combolo” Pubblica Affitto Si 800 43,74,61 29,37,50 36,63,76 29 Alpi Cogola e Bernasca Pubblica Affitto Si 815 140,42,60 - 84,51,27 30 “Alpi Dordona, Dordonella, Grassone e Valbona” Pubblica Affitto Si 1000 223,90,61 - 207,29,28 31 “Alpi Valcervia, Stavello Seconda B, Prato dell’Acqua, Costa-Pomina-Prato dell’Acqua” Pubblica Affitto Si 700 207,09,08 0,33,71 138,62,49 32 “Alpi Stavello Prima e Seconda e Caprarezza Prima e Seconda” Pubblica Affitto Si 760 189,72,01 - 91,71,70 33 Alpi Le Piane e Sasso Chiaro Pubblica Affitto Si 500 101,00,51 69,76,32 179,65,89 34 Alpi Campello-Meriggio e Campo Cervè Pubblica Affitto Si 400 129,70,74 - 4,64,75 35 Alpe Venina Privata Affitto No 300 106,71,88 - 127,72,42 36 Alpe Zappello-Dossello-Scigala Pubblica Affitto No 430 174,75,62 1,09,44 68,49,44 37 Alpe Zocca Pubblica Affitto Si 750 28,99,43 - 18,95,82 38 Alpe Grassi Pubblica Affitto Si 800 21,32,08 18,62,40 38,93,10 39 Alpe Pessa e Campione Pubblica Affitto No 530 13,61,80 26,71,44 25,32,42 40 Alpe Caronno con Rodes Pubblica Affitto No 500 64,94,99 4,94,30 77,69,73 41 Alpi Campei e Armisola con Grioni Pubblica Affitto No 450 18,03,73 35,06,26 21,39,55 42 Alpi Santo Stefano e Cuai Pubblica Affitto No 300 31,70,52 - 43,17,36 43 Alpe Druet Pubblica Affitto Si 300 38,91,43 42,72,93 41,29,30 44 Alpe Malgina Pubblica Affitto No 500 1,05,92 - 12,57,74

198 Quadro di sintesi

Brughiere Superficie complessiva bovini Totale

di cui vacche da latte Boschi Equini

Aree improduttive Caprini

Ovini

Suini

Totale (UBA) Totale

Latte prodotto

Mungitrice

Addetti

Età media - 63,63,02 73,87,13 215,09,72 76 41 - - - - 70 15,0 no 2 42 - 66,57,53 34,49,74 149,96,54 45 34 - - - - 42 10,7 no 5 42 - 109,71,18 104,72,37 267,38,53 26 17 2 - - 1 25 13,4 no 3 21 - 9,13,21 14,50,92 91,03,47 62 47 - - - 4 59 21,0 no 4 47 - 48,10,34 29,29,74 144,61,83 46 34 - - - - 44 16,3 no 5 50 - 51,66,41 19,29,76 85,69,91 10 9 - 10 - 1 11 5,1 no 4 60 25,26,08 146,18,43 108,36,85 427,62,63 45 1 3 - - - 32 13,4 si 9 31 - 46,89,51 12,38,64 100,14,48 37 19 7 40 - - 44 12,0 no 3 25 - - 86,09,73 129,31,12 21 8 - 57 20 - 27 0,0 - 3 29 3,12,64 - 37,24,06 115,57,54 11 6 - 17 120 - 30 4,8 no 4 45 - - 89,10,91 227,58,93 70 64 3 25 - - 75 27,9 no 6 41 - - 267,74,46 585,32,82 132 71 - 15 - 10 124 49,5 si 15 39 - 38,24,84 49,76,40 132,81,03 16 9 - - - 3 15 8,3 si 3 32 - - 50,66,81 106,73,10 52 46 2 - - 12 56 25,6 si 3 40 - 72,44,52 4,47,81 194,43,26 74 38 17 - - - 85 10,0 no 3 45 39,65,57 148,15,34 19,60,97 394,53,17 96 55 9 20 - - 98 46,8 si 4 43 109,00,12 132,46,20 115,20,21 681,28,57 81 45 1 - - - 76 72,0 si 4 60 13,84,79 - - 79,28,55 51 30 4 - - - 51 30,0 no 1 40 - 20,64,47 163,60,40 345,89,52 69 45 - - - 8 64 22,5 no 4 40 16,75,63 199,72,19 210,48,71 660,13,15 63 45 - - - 1 56 8,4 no 1 37 2,97,79 36,37,84 39,11,34 211,83,86 90 63 3 38 - 10 91 30,0 no 5 29 - 143,43,56 147,59,95 501,84,43 145 90 1 - - - 136 130,0 si 4 41

- 223,90,78 27,18,76 418,68,89 51 25 - - - - 48 27,0 no 3 49 12,95,30 12,70,33 30,25,96 223,48,10 146 77 6 - - - 128 49,0 no 2 38 - 33,14,15 69,61,52 370,62,98 169 109 3 - - - 156 43,0 no 6 44

40,26,44 44,27,24 52,09,75 259,99,79 61 37 - - - - 51 17,5 si 4 27 32,91,14 148,76,21 788,91,78 1115,46,65 25 - 1 220 - 4 55 75,6 si 2 41

71,12,08 203,82,58 652,74,02 1037,44,55 69 48 - - - - 64 40,0 si 4 53 71,27,22 256,37,01 66,33,25 618,91,34 58 20 4 20 - - 58 18,0 no 1 65

127,94,96 161,24,08 84,99,99 805,38,92 127 98 5 15 - - 126 72,0 no 3 30

83,64,99 74,54,15 105,13,37 609,37,79 218 160 5 - - - 208 56,0 si 5 31

96,72,16 168,42,91 22,46,95 569,05,72 78 47 2 - - - 72 30,0 no 3 49 47,31,01 150,32,72 84,25,78 632,32,23 43 14 5 5 5 - 42 44,1 no 4 19 - 620,08,84 154,93,16 909,37,50 107 70 - - - - 97 33,8 no 4 38 173,48,72 37,42,33 540,91,76 986,27,11 36 23 - - - - 34 14,5 no 2 65 277,08,28 77,99,44 668,18,70 1267,60,93 71 44 2 - - 12 68 25,6 no 3 22 2,48,82 2,11,29 69,13,27 121,68,63 0 - 13 550 50 - 103 30,0 no 1 39 18,98,62 70,20,35 23,67,24 191,73,79 51 29 - 14 - - 50 13,5 no 2 70 13,46,47 149,38,55 80,82,80 309,33,47 55 27 - - - - 51 12,0 si 3 41 71,75,72 67,79,82 732,50,15 1019,64,70 30 21 16 - - 3 46 18,0 no 5 50 32,01,34 180,02,74 48,89,99 335,43,61 71 30 4 - - - 59 18,0 no 3 44 96,94,66 48,70,53 214,58,52 435,11,58 32 31 4 16 19 - 41 16,0 no 3 33 23,08,77 119,35,33 19,73,03 285,10,81 71 36 - 160 120 7 104 2,8 no 5 22 20,85,20 15,98,05 34,12,15 84,59,06 5 4 - 10 48 - 13 4,2 no 1 57

199 Stampato nel mese di gennaio 2004 dalla Tipolitografia Ignizio di Sondrio