Lucia Di Lammermoor
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
ISBN: 978-88-98389-44-5 TEATRO MASSIMO TEATRO Gaetano Donizetti Gaetano Donizetti LUCIA DI LAMMERMOOR Membro di | LUCIA DI LAMMERMOOR STAGIONE seguici su: OPERE E BALLETTI teatromassimo.it Piazza Verdi - 90138 Palermo euro 10,00 STAGIONE OPERE E BALLETTI SOCI FONDATORI Fondazione Teatro Massimo Francesco Giambrone Sovrintendente CONSIGLIO DI INDIRIZZO Leoluca Orlando (sindaco di Palermo) Presidente Leonardo Di Franco Vicepresidente Daniele Ficola Francesco Giambrone Sovrintendente Enrico Maccarone Anna Sica COLLEGIO DEI REVISORI Maurizio Graffeo Presidente Marco Piepoli Gianpiero Tulelli Data Turno Ora Mercoledì 30 marzo Prime 20.30 Giovedì 31 marzo S1 18.30 Venerdì 1 aprile C 18.30 Sabato 2 aprile F 20.30 Domenica 3 aprile D 17.30 Martedì 5 aprile B 18.30 LUCIA DI LAMMERMOOR Dramma tragico in tre atti Libretto di Salvadore Cammarano Musica di Gaetano Donizetti Prima rappresentazione: Napoli, Teatro di San Carlo, 26 settembre 1835 Edizione critica a cura di Gabriele Dotto e Roger Parker Editore proprietario: Casa Ricordi, Milano Allestimento del Teatro Massimo INDICE 9 Argomento 13 Synopsis 17 Argument 21 Handlung 25 Cecilia Galbo | Introduzione all’opera 31 Libretto 32 Atto I 37 Atto II 45 Atto III 51 Antonino Titone | “Scene fatte per pazzi” nell’arte e nella vita di Gaetano Donizetti 73 Giovanni Gavazzeni | “Ô bel ange, ma Lucie” non “Bell’alma innamorata”: Lucie de Lammermoor di Donizetti secondo Berlioz 89 L’armonica a bicchieri 93 Gilbert Deflo | L’abbandono del corpo e dell’anima 97 Lucia di Lammermoor al Teatro Massimo 119 Bibliografia essenziale 123 Note biografiche ARGOMENTO ATTO I In un parco abbandonato nei pressi del castello di Lammermoor, i seguaci di Enrico Ashton, signore di Lammermoor, si preparano a partire alla ricerca di un uomo misterioso che è stato visto aggirarsi nei domini di Ashton (“Percorriamo le spiagge vicine”). Normanno, capitano delle guardie, rimane indietro per salutare Enrico, che lamenta l’ostinazione di Lucia nel rifiutarsi di sposare Arturo, l’unico che potrebbe rinsaldare la sua situazione politica, al momento compromessa. Quando il tutore della ragazza, Raimondo, suggerisce che il dolore per la morte della madre impedisca a Lucia di nutrire pensieri d’amore, Normanno rivela che Lucia invece è innamorata di un uomo che l’ha salvata dall’assalto di un toro infuriato. Normanno sospetta che l’uomo sia Edgardo, nemico giurato degli Ashton da generazioni. La rabbia di Enrico esplode (“Cruda, funesta smania”), ancora più violenta quando gli armigeri tornano a confermare l’ipotesi di Normanno. A una fonte che si trova presso la tomba della madre Lucia, timorosa dell’ira del fratello, ha appuntamento con Edgardo. Mentre aspetta, racconta alla sua confidente, Alisa, che proprio in quel punto le è apparso lo spettro di una donna, amante infelice di un Ravenswood che la uccise in un impeto di gelosia (“Regnava nel silenzio”). Alisa la implora di non ignorare l’avvenimento, ma Lucia si rifiuta di rinunciare all’amore, l’unica gioia della sua vita. Giunge Edgardo: una missione politica lo costringe a partire per la Francia, ma vorrebbe prima recarsi a confessare il suo amore a Enrico, in modo da sposare Lucia. La fanciulla è terrorizzata, LUCIA DI LAMMERMOOR perché sa che Enrico non ha perdonato il nemico; Edgardo sfoga allora la sua collera contro chi gli ha ucciso il padre (“Sulla tomba che rinserra”). Calmato dalle preghiere di Lucia, scambia con lei l’anello e un giuramento nuziale, prima di dirle addio. ATTO II In una sala del castello di Lammermoor, Enrico complotta con Normanno per costringere Lucia a sposare Arturo. Mentre Normanno si reca ad accogliere il novello sposo, entra Lucia, diffidente ma decisa a mantenere fede al suo amore. Enrico le mostra una finta lettera di Edgardo, che convince Lucia di essere stata abbandonata dal suo amante. Distrutta, Lucia invoca la morte, ma Enrico approfitta per imporle di salvarlo dalla rovina acconsentendo al matrimonio con Arturo (“Soffriva nel pianto”). Anche Raimondo insiste perché Lucia sposi Arturo, e usa il pensiero della madre morta per far crollare le ultime resistenze della giovane donna (“Cedi, cedi, o più sciagure”). Nella grande sala del castello, gli invitati esultano al pensiero dell’unione delle due famiglie (“Per te d’immenso giubilo”). Arturo è felice di contribuire a riportare in auge la famiglia della sua promessa sposa. Enrico lo avverte che, se la sposa gli sembrerà mesta, ciò è dovuto alla recente morte della madre. In effetti Lucia entra in scena quasi trascinata da Raimondo e Alisa, e firma il contratto di nozze sotto le costanti minacce di Enrico; è a questo punto che fa il suo inaspettato ingresso Edgardo, che ha appreso delle nozze e viene a reclamare la sua sposa (“Chi mi frena in tal momento”). L’intervento di Raimondo evita che sia sparso del sangue, ma vedendo la firma di Lucia sul contratto Edgardo la forza ad ammettere che ha sposato Arturo venendo meno al giuramento, poi le scaglia contro l’anello che aveva ricevuto e le strappa il proprio; scacciato via da Enrico e dai suoi cavalieri, fugge mentre Lucia sviene. 10 ARGOMENTO ATTO III Le feste di nozze continuano (“D’immenso giubilo”), ma vengono interrotte bruscamente da Raimondo: Lucia è impazzita, e ha pugnalato a morte Arturo nella camera nuziale (“Dalle stanze ove Lucia”). Lucia entra in scena, con gli abiti macchiati di sangue, delirante: immagina di stare vivendo il matrimonio con Edgardo (“Il dolce suono”), poi tenta di placarne l’ira; infine, mentre Enrico è sconvolto dalla scoperta del delirio della sorella, Lucia invoca Dio di aver pietà di Edgardo, in modo da poter essere finalmente uniti dopo la morte. Tra le tombe dei suoi antenati, Edgardo attende l’arrivo di Enrico, che l’ha sfidato a duello, e lamenta il tradimento di Lucia (“Tombe degli avi miei”). Giungono gli ospiti reduci dalla festa al castello, e annunciano ad Edgardo che Lucia sta morendo, e che invoca il suo nome. Edgardo vuole fare irruzione nel castello per vederla, ma Raimondo e il suono delle campane annunciano che Lucia è morta. Risoluto a raggiungerla al più presto, Edgardo si pugnala e muore invocandola (“Tu che a Dio spiegasti l’ali”). 11 SYNOPSIS In a feud between the Scottish families of Ravenswood and Lammermoor, Enrico (Lord Henry Ashton of Lammermoor) has gained the upper hand over Edgardo (Edgar of Ravenswood), killing his kinsmen and taking over his estates. By the time of the opera’s action, however, Enrico’s fortunes have begun to wane. In political disfavor, he stakes all on uniting his family with that of Arturo (Lord Arthur Bucklaw), whom he means to force his sister, Lucia (Lucy Ashton), to marry. ACT I In a ruined park near Lammermoor Castle, Enrico’s retainers prepare to search for a mysterious trespasser (“Percorriamo le spiagge vicine”). Normanno, captain of the guard, remains behind to greet Enrico, who decries the refusal of Lucia to marry Arturo. When the girl’s tutor, Raimondo, suggests that grief for her dead mother keeps her from thoughts of love, Normanno reveals that Lucia has been keeping trysts with a hunter who saved her from a raging bull. He suspects the stranger is Edgardo, hereditary enemy of Lammermoor. Enrico rages, and as retainers confirm Normanno’s suspicions, he swears vengeance (“Cruda, funesta smania”). At a fountain near her mother’s tomb, Lucia, fearful of her brother, awaits a rendezvous with Edgardo. She tells her confidante, Alisa, of a maiden’s ghost that has warned of a tragic end to her secret love (“Regnava nel silenzio”). Though Alisa implores her to take care, Lucia cannot restrain her passion. Edgardo arrives to tell her he must go to France on a political mission but wishes to reconcile LUCIA DI LAMMERMOOR himself with Enrico so that he and Lucia may marry. Lucia, knowing her brother will not relent, begs Edgardo to keep their love a secret (“Sulla tomba che rinserra”). Though infuriated at his enemy’s implacability, he agrees. The lovers exchange rings and share a rapturous farewell. ACT II In an anteroom of his castle, Enrico plots with Normanno to force Lucia to marry Arturo. As the captain goes to greet the bridegroom, Lucia enters, distraught but defiant. Enrico shows her a forged letter, supposedly from Edgardo, proving him pledged to another. Crushed, she longs for death, but Enrico insists on her marrying at once to save the family fortunes (“Soffriva nel pianto”). Raimondo urges the disconsolate Lucia to consent to the wedding, invoking the memory of her mother and asking her to respect the family’s desperate situation (“Cedi, cedi, o più sciagure”). When she yields, he says there are heavenly rewards for earthly sacrifices. In the great hall, as guests hail the union of two important families, Arturo pledges to restore the Ashtons’ prestige (“Per te d’immenso giubilo”). Enrico prepares him for his bride’s melancholy by pleading her grief over her mother’s death. No sooner has Lucia entered and been forced to sign the marriage contract than Edgardo bursts in. Returning earlier than expected, he has learned of the wedding and come to claim his bride (“Chi mi frena in tal momento”). Bloodshed is averted only when Raimondo commands the rivals to put up their swords. Seeing Lucia’s signature on the contract, Edgardo tears his ring from her finger, curses her and storms from the hall. Lucia collapses. ACT III The continuing wedding festivities (“D’immenso giubilo”) are halted when Raimondo enters to announce that Lucia, gone mad, has stabbed and killed Arturo in the bridal chamber upstairs (“Dalle stanze ove Lucia”). Disheveled, unaware of what she has done, she wanders in, recalling her meetings with Edgardo and imagining 14 SYNOPSIS herself married to him (“Il dolce suono”).