Progetto strategico di sottobacino del torrente Progetto strategico di sottobacino del torrente Seveso novembre 2017 Approvato con Deliberazione n. X/7563 del 18/12/2017

REGIONE LOMBARDIA

DG AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE Viviane Iacone, Mario Clerici, Mila Campanini, Laura Anna Corbetta

DG TERRITORIO, URBANISTICA, DIFESA DEL SUOLO E CITTÀ METROPOLITANA Dario Fossati, Marina Credali, Sara Elefanti

DG SICUREZZA, PROTEZIONE CIVILE E IMMIGRAZIONE Nadia Padovan, Angela Nadia Sulis

ERSAF | ENTE REGIONALE PER I SERVIZI ALL’AGRICOLTURA E ALLE FORESTE Team tecnico Contratti di Fiume Enrico Calvo, Dario Kian Alessandra Gelmini, Filomena Pomilio (Officina11 Soc. Coop.) Alessandro Alì, Stefania De Melgazzi, Maddalena Leanza (UBISTUDIO S.r.l.) Claudio Calvaresi, Sara Lexuan (Avanzi Srl) – Fase preliminare

Foto di copertina di Stefano Nussbaumer Foto nel testo di Franco Raimondi e Angela Nadia Sulis Grafica e impaginazione di Lalla Pellegrino | studio23esimo.it InDICE

1. Introduzione Pag. 5 Finalità e ruolo del Progetto strategico di sottobacino Pag. 5 Riferimenti normativi e di pianificazione Pag. 6 Elaborati progettuali Pag. 7 Metodo di costruzione del Progetto Pag. 8

2. visione, strategia e obiettivi Pag. 9 Visione e strategia Pag. 9 Obiettivi e temi Pag. 10

3. carta di identità del sottobacino Pag. 11 Identificazione dell’ambito del Progetto Pag. 11 Quadro conoscitivo Pag. 13 Profilo territoriale Pag. 13 Idrografia superficiale Pag. 28 Inquadramento geologico Pag. 29 Capacità protettiva dei suoli Pag. 30 Reti ecologiche Pag. 31 Qualità delle acque Pag. 33 Piezometria caratteristiche idrologico-idrauliche stato del dissesto idraulico e idrogeologico nel bacino del Seveso Piani di emergenza e organizzazioni di volontariato Quadro interpretativo Pag. 49 Effetti sulle acque dei diversi usi del suolo Pag. 49 Elementi di sensibilità e criticità Pag. 54

4. Misure Pag. 67 Misure generali e localizzate Pag. 67 Criticità e misure Pag. 93 5. Governance del Progetto Pag. 125 Percorso Pag. 125 Buone pratiche Pag. 126 Accompagnamento, comunicazione, formazione Pag. 129 Crescita della comunità locale: dallo stato di emergenza Pag. 131 allo stato di resilienza

6. Sistema di monitoraggio Pag. 133 Monitoraggio di processo Pag. 133 Indicatori per il monitoraggio dell’attuazione delle misure e dei risultati raggiunti Pag. 135 Prima fase di monitoraggio del Progetto Pag. 137

PRINCIPALI RIFERIMENTI Pag. 139

Appendice 1: Struttura del servizio mappa Pag. 140 del Progetto strategico di sottobacino del torrente Seveso Quadro conoscitivo Quadro interpretativo

Appendice 2: Le misure del PTUA e del PGRA Pag. 145 INTRODUZIONE 5 1. Introduzione

Finalità e ruolo del Progetto strategico di sottobacino

I Progetti strategici di sottobacino, definiti territoriali e normative diverse, spesso an- dall’art. 55bis della legge regionale 11 mar- che in contrasto, fondandosi su un processo zo 2005 (“Legge per il governo del territo- di governance partecipata); incidono sulla rio”), nascono come strumenti finalizzati alla pianificazione locale e sovralocale. riqualificazione dei territori dei sottobacini; Il Progetto strategico del sottobacino del essi vengono definiti “strategici” in quanto torrente Seveso ambisce a sviluppare un’a- mirano a sintetizzare le conoscenze, le - zione sinergica tra le specifiche caratteristi- litiche, gli indirizzi e le misure riguardanti che del territorio e le progettualità sia locali tutti gli aspetti che possono concorrere alla che sovraordinate. Inoltre, attuando quanto riqualificazione dei sottobacini idrografici, e prescritto dal Programma di Tutela ed Uso devono inoltre essere l’esito di un processo delle Acque di Regione Lombardia2 (di se- di partecipazione e confronto che vede coin- guito PTUA) e dal Piano di Gestione Rischio volti tutti i soggetti del territorio. Alluvioni del distretto idrografico del Po3 (di L’art. 55bis riconosce quali ambiti territoria- seguito PGRA), consegue uno degli indirizzi li adeguati per il governo delle acque e dei cardine comunitari, che chiede l’integrazio- suoli, i “sottobacini idrografici” e individua ne, ormai necessaria, tra strumenti di tute- nei Progetti Strategici di Sottobacino gli la delle acque (Direttiva 2000/60 CE) e di strumenti idonei per il raggiungimento degli prevenzione del rischio idraulico (Direttiva obiettivi in materia di tutela e uso delle ac- 2007/60 CE4). que e di difesa del suolo, di gestione del de- Il percorso di costruzione è nato da un im- manio idrico e di riassetto idraulico ed idro- portante processo partecipativo - quale il geologico del territorio (art. 55 comma 2)1. Contratto di Fiume Seveso - che dal 2006 I Progetti di sottobacino pertanto presenta- ha coinvolto i soggetti istituzionali e sociali no caratteristiche peculiari, ossia non sono portatori di interesse del territorio5 e rap- strumenti settoriali; si basano su geometrie presenta una proposta di assetto futuro del variabili (geografiche, morfologiche,di com- territorio del sottobacino. petenze e di governance); si occupano di un Il Progetto è interpretato come un progetto “oggetto complesso” (acque e corpi idrici, di territorio, all’interno del quale trovano qualità e sicurezza, comunità, beni culturali, modalità di integrazione le diverse com- reti ecologiche e servizi ecosistemici, bio- ponenti ambientali, le reti – materiali e im- diversità, ecc.); sono strumenti relazionali e materiali – le caratteristiche fisiche, socio- sperimentali (fanno dialogare componenti economiche e vocazionali del sottobacino

1. Nel corso dell'elaborazione del presente Progetto è tuttavia risultato immediatamente chiara, come illustrato al paragrafo “Identificazione dell’ambito del Progetto” la necessità di integrare il concetto di sottobacino idrografico tenendo conto degli aspetti legati alla circolazione delle acque reflue e di drenaggio urbano, nonché gli aspetti di governance, andando in tal modo a definire un ambito territoriale con un perimetro diverso rispetto a quello del sottobacino idrografico. 2. Approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 6990 del 31 luglio 2017. 3. Approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 ottobre 2016. 4. Parte introduttiva, comma 17. 5. Il Contratto di Fiume Seveso, sottoscritto il 13 dicembre del 2006, conta 46 comuni del bacino, 3 Province (, - e Milano), 6 Enti Parco oltre a ATO, Agenzia Interregionale per il PO, Autorità di Bacino del Po, Ufficio Scolastico per la Lombardia, Regione e ARPA Lombardia (www.contrattidifiume.it). 6 del Seveso. Propone cioè il passaggio da un di misure mirate. Le misure sono esito sia approccio alla pianificazione in cui le diver- della risposta alle specifiche esigenze del se componenti (ad esempio, quelle ambien- sottobacino a partire da analisi conosciti- tali) sono trattate e interpretate unicamente ve, scenari interpretativi, coprogettazione e come vincoli e in modo settoriale, a un ap- progettualità locali, sia dell’integrazione e proccio in cui le stesse diventano occasione dell’affinamento degli indirizzi della piani- di ripensamento delle funzioni e delle tra- ficazione sovraordinata (PTUA, PGRA, PTR – sformazioni territoriali. PPR, Piano d’Ambito, ecc.). Risponde alla richiesta di una sempre mag- L’attuazione del Progetto e delle misure pre- giore incisività dell’azione sul territorio da viste richiederà un elevato livello di coope- parte degli enti locali intervenendo median- razione in cui tutti i soggetti sono chiamati te la costruzione del quadro integrato delle a contribuire in modo attivo alla costruzione criticità e la conseguente individuazione della “comunità del Seveso”. Riferimenti normativi e di pianificazione

L’art. 55, comma 2, della legge regionale idrogeologico, anche al fine di migliorare la 12/2005 prevede che l’azione regionale in qualità delle acque e garantire la sicurezza materia di tutela ed uso delle acque e di di- dei cittadini e del territorio; per assicura- fesa del suolo, di gestione del demanio idrico re efficienza ed efficacia a tale azione la e di riassetto idraulico ed idrogeologico del Giunta regionale può individuare le opere territorio persegue i seguenti obiettivi, in strategiche e le aree nelle quali la manu- conformità con le politiche europee e statali: tenzione del territorio assume una valenza • promozione di un’efficace attività di rego- significativa per l’equilibrio del suolo,- fa lazione e orientamento degli usi e della vorendo la partecipazione attiva degli enti gestione del territorio per l’equilibrata locali, degli operatori del settore agricolo e composizione della molteplicità degli in- delle associazioni di volontariato; teressi presenti; • riqualificazione dei corsi d’acqua del reti- • prevenzione dei fenomeni di degrado colo principale e del reticolo idrico minore. delle acque e di dissesto idraulico e idro- In attuazione dell’art. 55 bis ex LR 12/05, geologico perseguendo un modello inse- la DGR 22.12.2011 n. IX/2764 specifica gli diativo sostenibile, come definito dagli obiettivi del progetto strategico di sottoba- strumenti di pianificazione territoriale di cui alla presente legge e dagli strumenti cino, così riassumibili: di pianificazione di bacino vigenti; • promuovere un’efficace attività di regola- • promozione delle misure specifiche e gli zione e orientamento degli usi e della ge- interventi necessari al riequilibrio idraulico stione del territorio; ed idrogeologico del territorio, in confor- • prevenire i fenomeni di degrado delle ac- mità con i contenuti del piano di bacino di- que e di dissesto idraulico e idrogeologico strettuale e dei piani di assetto idrogeolo- perseguendo un modello insediativo so- gico, di cui al D.Lgs.152/2006, per garantire stenibile; la sicurezza delle popolazioni e degli inse- diamenti rispetto ai fenomeni di degrado • promuovere le misure specifiche e gli- in delle acque e di dissesto idraulico ed idro- terventi necessari al riequilibrio idraulico geologico che interessano i centri e i nuclei ed idrogeologico del territorio; abitati, le attività produttive, le infrastrut- • promuovere la manutenzione degli alvei ture al servizio del territorio e per contri- fluviali e delle opere necessarie a garantire buire alla tutela e alla salvaguardia dei pa- la mitigazione dei rischi idraulico ed idro esaggi fluviali, anche attraverso eventuali - misure di compensazione territoriale per le geologico; opere di rilevanza regionale che comporta- • riqualificare i corsi d’acqua del reticolo no impatti territoriali significativi; principale e del reticolo idrico minore. • promozione della manutenzione degli al- Nella citata DGR si definisce anche la valen- vei fluviali, delle opere necessarie a garan- za normativa dello strumento Progetto Stra- tire la mitigazione dei rischi idraulico ed tegico di Sottobacino che: INTRODUZIONE 7

• costituisce riferimento unitario per la pro- e programmazione di distretto, garantendo grammazione regionale e per la pianifica- una partecipazione attiva dei territori e de- zione comunale e provinciale; gli attori locali alla fase di definizione delle politiche e delle misure ed alla loro succes- • si configura come elemento di riferimento siva implementazione ed attuazione; per la formazione di programmi e progetti di opere per i sottobacini del distretto ri- • contribuire alla definizione ed all’aggior- cadenti nel territorio regionale; namento, per sottobacino e per corpo idri- co, delle misure del Piano di Gestione del • si configura come strumento di attuazione Distretto idrografico del Po e del Program- della pianificazione di bacino distrettuale. ma di Tutela e Uso delle Acque; Inoltre, gli indirizzi emersi dal Progetto “pos- • implementare adeguate modalità di mo- sono costituire aggiornamento del PTR con nitoraggio delle azioni; le modalità di cui all’art. 22 della LR 12/05, quale quadro di riferimento nel settore ter- • promuovere, con i soggetti aderenti ai ritoriale” e gli interventi in materia di dife- Contratti di Fiume, specifici progetti inte- sa del suolo e delle acque qualificati quali grati al fine di ricercare nuove opportunità interventi strategici e prioritari di interesse di finanziamento; regionale prevalgono, ai sensi dell’art. 20, • supportare l’azione degli EELL nel pre- commi 4 e 5 della LR 12/05, sugli strumenti disporre strumenti di pianificazione ter- di pianificazione locale”. ritoriale e regolamentare finalizzati alla La valenza normativa del Progetto è ricono- gestione delle risorse idriche ed al dre- sciuta anche dall’ aggiornamento del PTUA, naggio urbano. dove si specifica che i Progetti Strategici di Parimenti, l’elaborazione e l’attuazione di Sottobacino sono elaborati da Regione Lom- Progetti Strategici di Sottobacino sono pre- bardia in accordo con i soggetti istituzionali viste tra le misure del Piano di Gestione Ri- e sociali interessati, attraverso processi par- schio Alluvioni (PGRA) in quanto strumenti tecipativi quali i Contratti di Fiume, al fine di strategici per l’integrazione delle politiche conseguire in modo integrato ed unitario a di difesa idraulica e di miglioramento del- scala di sottobacino gli obiettivi di qualità la qualità dei corpi idrici, e sono previsti e sicurezza previsti dalle Direttive europee dal Piano Territoriale Regionale di Regione 2000/60/CE e 2007/60/CE. Lombardia (PTR) quali strumenti utili per Il Progetti strategici di sottobacino, oltre ad perseguire uno degli obiettivi fondamentali essere previsti nelle Norme Tecniche di at- del PTR stesso, ossia il miglioramento della tuazione del PTUA, rientrano anche tra le qualità della vita dei cittadini, attraverso un Misure di Piano nelle quali si esplicita che la percorso che muova dalla promozione della loro finalità è quella di: sussidiarietà e dal perseguire la sostenibilità dello sviluppo. • dare maggiore efficacia alla pianificazione

Elaborati progettuali

Il Progetto di Sottobacino del Seveso (di Geoportale di Regione Lombardia, sia in ter- seguito Progetto) si articola nel presente mini di input che di output: di input poiché volume ed in elaborati cartografici che rap- la cartografia si basa su strati informativi che presentano le funzioni o le pressioni che il per la maggior parte sono già disponibili sul territorio - naturale e antropizzato - induce Geoportale, di output in quanto gli elaborati sul sistema delle acque (Mappa dell’acqua) e i loro futuri aggiornamenti, saranno resi di- e le sensibilità, le criticità accertate o poten- sponibili sul Geoportale. ziali del territorio e le misure relative (Carta L’elenco completo degli elaborati cartogra- degli elementi di sensibilità, Carte delle cri- fici del Progetto si trova nell’ “Appendice 1: ticità e delle misure). Struttura del servizio mappa del Progetto Il Progetto imposta la costruzione degli ela- Strategico di Sottobacino del torrente Seve- borati cartografici lavorando all’interno del so” . 8 Metodo di costruzione del Progetto

Il Progetto, in quanto azione del Contratto di progettuale a sua volta derivante da norme e Fiume Seveso, ne mutua la natura partecipa- da strumenti di pianificazione sovraordinata tiva. (PTUA, PGRA, Piani d’Ambito, ecc.); questa inclusiva modalità di costruzione garantisce Il cardine della sua costruzione è infatti il un processo di attuazione del Progetto più coinvolgimento di tutti i soggetti interessati efficace rispetto a forme di governo del ter- dall’ambito di analisi (cfr. paragrafo Identifi- ritorio di tipo “top down” tradizionale. cazione dell’ambito del Progetto) per la con- divisione della visione, degli obiettivi, dei In tal modo è stato possibile non solo inte- temi e delle misure, attraverso sia la costi- grare e approfondire il quadro conoscitivo, tuzione di sei tavoli territoriali di confronto ma soprattutto approfondire gli aspetti le- (Sorgenti del Seveso, Terrò, Seveso urbano, gati alle criticità specifiche dei vari ambiti Parco delle Groane, Parco Nord, Vettabbia) territoriali, i temi di maggior interesse e le sia il contatto diretto con i referenti locali e aspettative del territorio; questo approccio sovralocali. consente, rispetto al Contratto di Fiume, il passaggio da un elenco di azioni (ancorché La consapevolezza, la conoscenza, la respon- condivise, programmate e rispondenti alle sabilità dei soggetti coinvolti sono aspet- esigenze del territorio) ad un quadro più si- ti fondamentali, al di là della retorica della nergico di misure, che viene co-progettato a partecipazione, per far emergere misure partire da una analisi dettagliata delle criti- decentrate, mirate e autopromosse “dal bas- cità del territorio. so”, che si inseriscono, integrando un quadro

Il Seveso presso il Bosco delle Querce VISIONE, STRATEGIA E OBIETTIVI 9 2. VISIONE, STRATEGIA E OBIETTIVI Visione e strategia

Il Progetto propone la visione di restituire il Stabilire un percorso di dialogo, fiume6 alla popolazione, ovvero di far sì che partecipazione e cooperazione il territorio si possa riappropriare dei cor- Le parole chiave principali del processo sono si d’acqua, che si presentano molto spesso regia, consapevolezza e cooperazione. La come fiumi nascosti, riscoprendoli nelle loro costruzione del Progetto di sottobacino è il valenze e nelle loro potenzialità oltre che prodotto di un percorso di dialogo, guidato partecipando alla loro messa in sicurezza. da una forte regia tecnica che acquisisce gli “Riscoprire il fiume” da parte della popola- input e le proposte dal territorio e con il ter- zione significa farlo dal punto di vista non ritorio li rielabora, facendoli evolvere verso solo della sua “presenza” ma anche della una visione territoriale organica. L’attuazio- ricerca delle sue potenzialità e opportunità ne del Progetto dopo la sua approvazione che possono farlo tornare ad essere vissuto. seguirà le medesime regole, prevedendo un In accordo con questa visione e con i conte- percorso di affiancamento, da parte diR egio- nuti delle Direttive europee in tema acque ne e del suo team tecnico, agli attori locali, (Direttiva Acque 2000/60/CE e della Diret- per attuare le misure previste e per suppor- tiva Alluvioni 2007/60/CE), la strategia del tare le amministrazioni all’uso degli stru- Progetto è quella di combinare l’ottenimen- menti messi a disposizione (es. Carte delle to di una migliore qualità delle acque del criticità e Mappa dell’Acqua). fiume con la mitigazione del rischio idrauli- In modo ciclico e senz’altro con un percor- co. L’integrazione dei due aspetti che, come so non lineare, tale processo garantisce noto, necessitano attenzione particolare in adattamenti, correzioni, ri-orientamenti e il questo sottobacino, è considerata fonda- formarsi di una visione operativa e solida. Il mentale al fine di una riappropriazione più processo innescato dal Progetto mira anche completa ed efficace dei territori e dei corsi a stimolare il dialogo e la cooperazione tra d’acqua che li attraversano ed è questione gli attori operanti sul territorio, per favorire delicata perché richiede anche un cambio di azioni e politiche il più possibile condivise e paradigma rispetto alla percezione, spesso concertate, ed il nascere di forme di gover- contrastata, del fiume ‘naturale’ come fiume nance autonome dall’azione regionale. ‘sicuro’.

La strategia del Progetto è indirizzata a cam- Pianificare “a regola d’acqua” biare il modus operandi degli attori locali e sovralocali, stimolando l’instaurarsi di politi- La pianificazione urbanistica e il governo che basate su dialogo e cooperazione ed una dei processi di trasformazione devono esse- pianificazione “a regola d’acqua”. Il tal modo re più attenti alla gestione delle acque, alla il territorio sarà anche più resiliente, ossia valorizzazione delle loro funzione ed al loro sarà capace di gestire in modo sostenibile e rapporto con gli usi del suolo; in tal modo controllato le emergenze e le conseguenze sarà possibile non solo ottemperare ad ob- dei cambiamenti climatici, avvalendosi del blighi normativi, ma anche restituire spazi ai coinvolgimento delle comunità del fiume, corsi d’acqua, riqualificandoli e valorizzando attraverso l’impiego di soluzioni il più possi- la loro funzione ecosistemica e sociale. bile flessibili e adattative. In quest’ottica il Progetto, con i suoi elabo-

6 Nel Progetto il termine “fiume” viene utilizzato nella sua accezione più ampia, comprendendo cioè l’insieme dei corsi d’acqua presenti nel sottobacino. 10 rati cartografici, si propone di supportare e capacità di incidere capillarmente nella ge- guidare le amministrazioni comunali nell’a- stione sostenibile delle acque, invertendo le deguamento dei propri PGT e Regolamenti tendenze responsabili del progressivo peg- Edilizi in quanto ne riconosce la forza e la gioramento dello stato dei corpi idrici, degli

Obiettivi e temi

ambienti perifluviali e del rischio idraulico. ecologico, ambientale e identitario del fiume e del sistema territoriale ad esso as- Il Progetto individua 3 macro obiettivi, che sociato, a partire dal miglioramento della derivano dagli indirizzi dettati dalle Diretti- consapevolezza delle potenzialità ecosi- ve europee Acque e Alluvioni, nonché dalla stemiche derivanti. necessità di tutelare e promuovere i servizi ecosistemici forniti dagli ambiti fluviali: I 3 macro obiettivi costituiscono il riferimen- to delle misure del Progetto, le quali concor- • qualità (Q): raggiungere l’obiettivo di rono al loro raggiungimento in maniera il più qualità “buona” dei corpi idrici nel rispet- possibile integrata. to delle tempistiche previste dal PTUA (in applicazione della Direttiva Acque Gli obiettivi del Progetto sono intrinseca- 2000/60/CE) mente legati ai temi trattati che, oltre alla qualità delle acque, al rischio idraulico e ai • rischio (R): ridurre il rischio idraulico agendo, al contempo, sulla diminuzione servizi eco sistemici del corridoio fluviale e della pericolosità da alluvioni, sulla ridu- dei territori contermini, sono: la riqualifica- zione della vulnerabilità del territorio e zione fluviale, il drenaggio, il paesaggio, le sulla gestione del rischio, secondo le di- connessioni ecologiche, la governance. Si sposizioni del PGRA (in applicazione della tratta di temi strettamente legati tra di loro: Direttiva Alluvioni 2007/60/CE) ciascuno non esclude l’altro e la loro com- presenza tende a rendere le misure del pro- • promozione e tutela dei Servizi Ecosiste- getto più multifunzionali e complesse. mici (SE): promuovere e tutelare il valore CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 11 3. CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO

Identificazione dell’ambito del Progetto

L’identificazione dell’ambito del Pro- getto risente della molteplicità dei temi trattati: l’idrografia, la morfologia, le reti di drenaggio urbano, gli aspetti paesaggistici, gli aspetti amministrativi, gli strumenti di governance già attivi, gli aspetti culturali e identitari. Si è pertanto scelto di individuare e deli- mitare un ambito analitico e progettua- le a “geografia variabile” che ha l’obiet- tivo di integrare quanto più possibile sia gli aspetti sopra elencati, sia le diverse necessità di analisi più allargata, sia di contenere l’ambito di applicazione del- le misure nel bacino del Seveso. Il quadro analitico-conoscitivo conside- ra quale area di studio l’ambito di anali- si, sul quale si sono svolte le indagini e si è costruito il quadro delle criticità. Il perimetro dell’ambito di analisi prende in considerazione: • l’unione dei singoli sottobacini dei corpi idrici individuati dal PTUA; • la delimitazione del sottobacino idrografico del Seveso utilizzato dall’Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po negli strumenti di piani- ficazione di bacino relativi all’assetto idrogeologico (PAI e PGRA); • il sistema di drenaggio urbano che impatta direttamente (sistemi di sfio- ro) o indirettamente (depuratori) sul reticolo idrografico; • i confini amministrativi dei comuni7 interessati dai differenti “sistemi del- Figura 1. Le geometrie dell’ambito di Progetto le acque” su descritti. All’interno dell’ambito di analisi sono presenti i seguenti corsi d’acqua principali: il Seveso ed i principali affluenti (Terrò-Certesa, Roggia Vecchia, Serenza), la Vettabbia, Il Redefossi, il sistema delle Groane, ma anche un tratto del Cosia a nord e del Settentrionale ad

7 Per quanto riguarda il di Milano sono stati considerati solo i confini dei Municipi 1,2,3,4,5,9 in quanto interessati dal sistema Seveso-Vettabbia 12 est per i quali sono disponibili dati a diverso Per una governance più efficace del processo livello di dettaglio e di aggiornamento. Con che ha portato all’elaborazione del Progetto, queste premesse è stato costruito un quadro il territorio così definito è stato suddiviso in delle criticità relativo a tutto l’ambito di ana- sei ambiti più ristretti (Figura 2), la cui arti- lisi. colazione deriva dai seguenti ulteriori ele- Per porre al centro il sottobacino del sistema menti: Seveso-Vettabbia, si è ritenuto di focalizzare • una verifica delle aree in capo allo stesso la descrizione di dettaglio del territorio, la Ente Gestore del Servizio Idrico Integrato; definizione degli obiettivi e, soprattutto, la • una ricognizione delle forme di partner- messa a punto di misure su un ambito più ri- ship e di collaborazione già attive fra Co- stretto chiamato ambito di applicazione del- muni e soggetti del territorio. le misure del Progetto (sempre evidenziato in Figura 1).

Figura 2. Sotto-ambiti territoriali CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 13 Quadro conoscitivo

Profilo territoriale L’ambito di analisi del Progetto interessa un territorio di 53 Comuni che da nord a sud affe- riscono alle Province di Como, Monza e Brianza e Milano. In questo territorio si insedia una popolazione di poco inferiore a due milioni di abitanti con una densità abitativa particolar- mente alta pari a circa 3.500 abitanti per chilometro quadro. E’ un territorio complesso, non omogeneo sia nelle condizioni geografiche e di utilizzo, che negli elementi di qualità e di criticità idrogeologici, ecologici e paesistico-ambientali. Più specificatamente, nel sistema Seveso-Vettabbia i principali corsi d’acqua sono, oltre al Seveso, il Terrò-Certesa, la Valle di Brenna con la Roggia Vecchia, il Serenza, la Vettabbia e il cavo Redefossi (per una lunghezza complessiva di circa 180 km) che nella porzione sud si innestano nel sistema del Lambro Settentrionale. Accanto a questa trama di corsi d’acqua

Figura 3. I numeri del profilo territoriale 14

fonti: banche dati territoriali del Geoportale di Regione Lombardia, rilevazioni Istat (2011 - 2016)

principali si estende e si dirama una fitta rete l’intensità del fenomeno di urbanizzazione di canali e reticoli secondari il cui sviluppo avvenuto negli ultimi quindici anni e per la lineare è di poco inferiore a 400 km. diversità con cui il fenomeno è apparso nel- le diverse sezioni del bacino. Dal confronto L’ambito di analisi si contraddistingue per dei dati Dusaf (soglie 1999, 2012 e 2015) si CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 15 riscontra che l’evoluzione dei processi inse- Milano, ha da tempo interrotto la continuità diativi si è estesa per 316 kmq complessivi, del bacino rispetto alla valle della Vettabbia pari a poco meno del 60% dell’intero terri- e infine, nel sud Milano la canalizzazione del torio. Redefossi ha contribuito a destrutturare il si- stema irriguo storico. L’incremento della superficie urbanizzata appare più evidente, soprattutto tra il 2012 Il territorio del Comune di Milano è uno e il 2015, nella parte nord-ovest (ambito ter- straordinario nodo idraulico oggi in profon- ritoriale Sorgenti del Seveso) e nella parte a da crisi, attraversato da tutti i corsi d’acqua sud (ambiti territoriali Parco Groane, Parco principali del sottobacino (, Lambro Nord e Vettabbia), in cui si registrano incre- Meridionale, Seveso, Lambro Settentrionale menti relativi al consumo di suolo superiori insieme con il sistema dei Navigli che colle- al 15%. ga il Ticino con l’Adda). In particolare il Se- veso attraversa Milano nel settore orientale In questo contesto, il sistema Seveso-Vet- della città che a nord include una parte di tabbia ha pertanto subito negli ultimi qua- Parco Nord e il sistema del Naviglio Marte- rant’anni un processo di trasformazione che sana, e a sud il compatto ed esteso territorio lo ha visto depauperato delle sue funzioni rurale delle Abbazie di Mirasole e di Chiara- ecosistemiche: nel Comasco, pur mantenen- valle nella Valle della Vettabbia. do un ambiente naturalistico di pregio che ne fa potenzialmente l’ossatura portante del Di seguito si descrivono in maniera sintetica Parco della Brughiera Briantea, è divenuto i principali elementi del sistema insediativo, sede di importanti attività industriali, che del sistema del verde e delle reti ecologiche hanno contribuito al depauperamento della e del sistema idrografico, sia relativi all’in- qualità dei corsi d’acqua e dei territori limi- tero ambito di analisi, sia relativi a ciascuno trofi; nell’alto Milanese è stato interessato dei sei ambiti territoriali. da interventi di tombinatura e canalizzazio- ne a causa di una vasta conurbazione diffusa, con la quasi sparizione del Seveso dal pae- saggio urbano e rurale. L’artificializzazione e la tombinatura, in diverse sequenze storiche, del sistema di attraversamento della città di

fonte: DUSAF 2015

L’uso del suolo all’interno del Sottobacino è prevalente- mente residenziale (media del 54,48%) con un massimo del 64% nell’ambito Sorgenti del Seveso ed un minimo del 39% nell’ambito Vettabbia.

L’uso produttivo è uniformemente distribuito (media del 24,98%), con una concentrazione maggiore negli ambiti centro settentrionali del Terrò Certesa, del Seveso Urbano e del Parco Groane.

La maggiore concentrazione degli spazi per servizi si trova negli ambiti meridionali che ricomprendono Milano ed i co- muni limitrofi, con un massimo del 15% nell’ambitoV ettab- bia ed un minimo del 5,7% nell’ambito Terrò Certesa, che infatti risulta essere l’ambito meno urbanizzato del Sotto- bacino. 16 Ambito 1 - Sorgenti del Seveso

Comprende 15 comuni dell’area comasca ed e si densifica nell’area di Cantù. È una fascia è incluso interamente nell’Ambito Territoria- fortemente strutturata sulla piccola impresa le Omogeneo individuato dal PTR (con Deli- e ad elevata infrastrutturazione ferroviaria. bera del Consiglio Regionale n. 1523 del 23 Si segnala la presenza di aree estrattive. maggio 2017) del “Comasco e Canturino” . Buona parte dell’ambito è ricompresa in aree È un territorio di pregio ambientale e natura- di primo livello della rete ecologica, ed è ca- listico, caratterizzato da un sistema collinare ratterizzata da una interessante presenza di dalle forti pendenze e da numerose aree bo- boschi misti e brughiere residue. Sono inol- scate. L’ambito ospita le sorgenti del Seveso tre presenti corsi d’acqua e risorgive di va- (qui a carattere torrentizio) e numerosi af- lore particolarmente elevato in alcuni punti fluenti minori. A sud del lago di Como è inol- (es. Fontana del Guercio), alcuni siti di ecce- tre presente una fascia di depositi morenici. zionale valore naturalistico quali la Palude di Albate (Torbiere di Albate-Bassone), e alcuni Presenta consistenti permanenze della ur- dei Laghi Briantei (Montorfano, Alserio, Pu- banizzazione storica (ville, nuclei, cascine, siano). Il crescente consumo di suolo, dovuto mulini, trame agrarie), organizzata sul siste- anche all’infrastrutturazione ha causato una ma di collegamento fra Milano e Como (Co- diffusa frammentazione delle aree naturali. masina). L’urbanizzazione è diffusa e a bassa densità,

VERTEMATE CON MINOPRIO SENNA COMASCO SAN FERMO DELLA BATTAGLIA COMO LIPOMO CAPIAGO INTIMAGO CANTU’ CERMENATE CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 17 18 Ambito 2 - Terrò Certesa

Comprende 11 comuni tra l’area comasca prevalentemente nell’area del Parco della e quella brianzola ed è incluso in gran par- Brughiera. Vi sono inoltre laghi prealpini (Al- te nell’Ambito Territoriale Omogeneo (ATO) serio e Montorfano) e zone umide. individuato dal PTR (con Delibera del Consi- Vi sono permanenze della struttura insedia- glio Regionale n. 1523 del 23 maggio 2017), tiva storica (ville, nuclei, cascine, mulini, tra- “Comasco e canturino”, mentre i comuni di me agrarie) organizzata sul sistema di colle- Albese con Cassano e Albavilla appartengo- gamento fra Milano e Como. no all’ATO del PTR “Lario comasco” e il co- mune di all’ATO del PTR “Brianza e L’urbanizzazione è diffusa e a bassa densità Brianza orientale”. ad eccezione dell’area di Mariano Comense. È una fascia fortemente strutturata sulla pic- Territorio di pregio ambientale e naturalisti- cola impresa e ad elevata infrastrutturazio- co, è solcato da valli incise in cui scorrono i ne ferroviaria. Si segnala la presenza di aree numerosi affluenti del Terrò che si snodano estrattive.

BRENNA ALBESE CON CASSANO ALBAVILLA ALZATE BRIANZA MARIANO COMENSE ORSENIGO MONTORFANO INVERIGO CARUGO AROSIO GIUSSANO CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 19 20 Ambito 3 - Seveso urbano

Comprende 12 comuni tra l’area comasca e in abbandono e siti contaminati. Presenta quella brianzola ed è incluso in gran parte instabilità locali della geomorfologia, feno- nell’Ambito Territoriale Omogeneo indivi- meni di esondazioni con rischio di inquina- duato dal PTR (con Delibera del Consiglio mento ed elevato grado di artificializzazione Regionale n. 1523 del 23 maggio 2017) delle sponde. “Brianza e Brianza orientale”, mentre i co- Questo ambito, localizzato a cavallo tra le muni di , Figino Serenza, Novedrate province di Milano, Como e Varese e com- e Cabiate fanno parte dell’ATO del PTR “Co- prende centri urbani di dimensioni significa- masco e canturino”. tive quali Saronno, , , , Il Seveso assume qui un andamento tor- Meda, ed è anche caratterizzato da aree sor- tuoso, con pendenze modeste. Si ritrova la gente della rete ecologica: le Groane, la Bru- presenza sia di aree boscate (PLIS Brughiera ghiera Briantea, i Boschi di Turate, un tratto Briantea e Parco delle Groane) che di aree di Valle del Lambro. Comprende inoltre il agricole caratterizzate ancora da un buon Parco regionale Bosco delle Querce, la Valle grado di qualità paesaggistico-ambientale. del Lura, il PLIS della Brianza centrale e parte del PLIS Grugnotorto – Villoresi e una porzio- È un territorio con urbanizzazione e infra- ne del Parco delle Groane (che occupa il più strutturazione elevate, fortemente caratte- continuo ed importante terreno semi-natu- rizzato dalla presenza di estese aree produt- rale dell’alta pianura a nord di Milano). tive, in parte dismesse, e da numerose cave

FIGINO SERENZA CARIMATE NOVEDRATE VAREDOS EVESO MEDA BOVISIO MASCIAGO CABIATE DESIO CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 21 22 Ambito 4 - Parco Groane

Comprende 5 comuni a cavallo tra l’area tratti si affianca al corso del torrente Seveso. brianzola e l’area metropolitana milanese Il territorio è caratterizzato da una eleva- ed è incluso in parte nell’Ambito Territoria- ta artificializzazione delle sponde dei corsi le Omogeneo individuato dal PTR (con De- d’acqua, con una elevata densità e diffusio- libera del Consiglio Regionale n. 1523 del ne insediativa. Frequente è la presenza di 23 maggio 2017) “Nord Milanese” e in parte capannoni per la produzione, lo stoccaggio in quello della “Brianza e Brianza orientale” e la logistica (anche dismessi) con elevato (comuni di e ). impatto paesistico e ambientale. In questo ambito i corsi d’acqua presentano L’ambito risulta fortemente compromesso pendenze minime e si riscontra una presen- dal punto di vista della connettività ecologi- za significativa e relativamente continua di ca, anche per la presenza delle infrastruttu- spazi liberi lungo le sponde del torrente Se- re viabilistiche, ma include tuttavia aree di veso nella parte nord e a ovest dei Comuni di pregio naturalistico, classificate come “Aree Limbiate, Senago, Bollate. prioritarie per la biodiversità nella Pianura Un segno evidente è la presenza del Canale Padana lombarda” della RER: il settore me- Villoresi e del relativo assetto irriguo storico ridionale del Parco delle Groane, un ampio dell’alta pianura, oltre ai centri storici alli- settore del Parco Agricolo Sud Milano, l’in- neati lungo il tracciato storico della Coma- tera superficie del Parco Nord Milano e del sinella, ancora fortemente connotato nella PLIS della Balossa e gran parte del PLIS del struttura territoriale. È inoltre presente la Grugnotorto - Villoresi. ferrovia storica Milano-Como, che in alcuni

BOLLATE SENAGO LIMBIATE NONOVA MILANESE CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 23 24 Ambito 5 - Parco Nord

Comprende 6 comuni dell’area metropo- Gli insediamenti storici sono allineati lungo litana milanese e la parte nord-est del Co- il tracciato storico della Comasinella e l’am- mune di Milano (municipi 9, 2 e 3) ed è in- bito è attraversato da tre tracciati di viabilità cluso nell’Ambito Territoriale Omogeneo storica in uscita da Milano e dalla ferrovia individuato dal PTR (con Delibera del Consi- Milano-Como. glio Regionale n. 1523 del 23 maggio 2017) Il territorio è caratterizzato da una elevata “Milano e cintura metropolitana”. densità insediativa con vasta e diffusa co- In questo tratto di territorio il torrente Se- nurbazione. veso assume pendenze minime e attraversa una significativa e relativamente continua successione di spazi liberi. Al confine con il Comune di Milano percorre una porzione del Parco Nord Milano.

NOVATE MILANESE CINISELLO BALSAMO SESTO SAN GIOVANNI MILANO (Municipi 9, 2 e 3) CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 25 26 Ambito 6 - Vettabbia

Comprende 3 comuni dell’area metropolita- la centuriazione romana del Sud Milano. Si na milanese e la parte sud del Comune di Mi- segnala inoltre la presenza del sistema stori- lano (municipi 1, 4 e 5) ed è incluso nell’Am- co dell’Abbazia di Chiaravalle, strettamente bito Territoriale Omogeneo individuato dal connesso con la valle della Vettabbia, e di PTR (con Delibera del Consiglio Regionale n. nuclei storici di originaria matrice agraria. 1523 del 23 maggio 2017) “Milano e cintura L’ambito ospita la conurbazione della via metropolitana” e “Sud Milano”. Emilia (Milano, San Donato, San Giuliano). È un territorio della bassa pianura irrigua a Sono inoltre presenti numerosi poli indu- sud di Milano, dove la valle della Vettabbia striali e logistici. Bassa confluisce nel Lambro Settentrionale Il settore settentrionale dell’ambito ricade a Melegnano (chiusura del bacino del Seve- nell’Area prioritaria “Fascia centrale dei fon- so-Vettabbia). L’ambito è caratterizzato da tanili” della RER, con elementi di naturalità terrazzi fluviali lievemente percepibili e dal- costituiti dal fiume Lambro e da aree agrico- la fascia delle risorgive a nord di Melegnano. le ben conservate, ricche di rogge e fontanili, Gli spazi aperti sono legati all’agricoltura pe- comprese nel Parco Agricolo Sud Milano. I riurbana (Parco Agricolo Sud Milano e parco principali elementi di frammentazione sono agricolo della Valle della Vettabbia), e sono costituiti, oltre che dall’urbanizzato, dall’au- presenti cave recuperate a parco urbano. tostrada A1 e dalla strada statale 415 “Pau- Il territorio è attraversato dalla via Emilia e llese”. caratterizzato dalla preesistente trama del-

SAN GIULIANO MILANESE SAN DONATO MILANESE MELEGNANO MILANO (Municipi 1,4 e 5) CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 27 28 Idrografia superficiale

Il Seveso è un corso d’acqua a carattere tor- Montorfano. In sponda destra, sempre in Co- rentizio lungo 52 chilometri che si snoda mune di Cesano Maderno, il Seveso riceve le tra le provincie di Como, Monza e Brianza e acque del torrente Comasinella posto a sud Milano. Il torrente Seveso nasce nel territo- del ponte di Via Cavour. rio del comune di San Fermo della Battaglia Verso sud, progressivamente, passando (CO), nelle vicinanze del confine svizzero all’ambito della pianura asciutta a nord di con il Canton Ticino, sul versante Meridio- Milano, il bacino del Seveso perde ogni ca- nale del Sasso di , in provincia di ratteristica di naturalità, il fiume scorre con Como, circa a quota 490 metri sul livello del pendenze quasi nulle e sempre in alveo ar- mare, all’interno del Parco Regionale Spina tificiale. Verde (Rif. Appendice 1 - Quadro conosciti- vo Reticolo Idrografico Regionale Unificato). Poco oltre l’ingresso nel Comune di Pader- no Dugnano il Seveso incrocia il Canale Vil- La testata nord del bacino idrografico cor- loresi che lo sovrappassa; circa 1 km più a risponde ad un territorio di notevole pre- sud, a Palazzolo, è presente in sponda de- gio ambientale solcato da un ventaglio di stra l’opera di presa del Canale Scolmatore affluenti, motivo per cui rientra prevalen- di Nord Ovest (CSNO) che in situazioni di temente nell’ambito del costituendo Par- piena, scolma parzialmente le acque del Se- co regionale della Brughiera (estensione veso per poi recapitarle in parte nel Lambro dell’esistente Plis della Brughiera Briantea), meridionale attraverso il Deviatore del fiu- ricco di boschi, laghi e aree umide/natura- me Olona e in parte, in casi eccezionali, nel listiche, oltre che di rilevanze storico arti- Ticino ad Abbiategrasso. stiche come ville, edifici religiosi, cascine, mulini; tale ambito si colloca a ridosso e in Dal confine comunale tra Bresso e Milano il continuità con il Parco Regionale della Spi- Seveso è coperto per circa 9 km e conflui- na Verde e con il sistema del PLIS del Lura. sce, sotto via Melchiorre Gioia, nel naviglio Il tratto più vicino alla sorgente, fino alla della Martesana. Il suo corso prosegue ver- confluenza del fosso Lusèrt (tra i Comuni so SO per circa 2 km e, nei pressi del ponte di Montano Lucino, Villaguardia e Granda- delle Gabelle di Via S. Marco, questo corso te), è caratterizzato da pendenze piuttosto d’acqua, completamente nascosto alla vi- rilevanti, da numerosi affluenti di piccole sta, prende il nome di Cavo Redefossi pro- dimensioni (Valle Grande e Roggia di Luci- seguendo il suo corso sotto la cerchia dei nasco in sponda destra e Roggia Valdono Bastioni, fino ad imboccare C.so Lodi all’al- e Roggia Mora in sponda sinistra), spesso tezza di Piazza Medaglie d’oro. Il tracciato asciutti, e da un ambiente naturale abba- prosegue in direzione SE; in Comune di San stanza ben conservato. Donato, poco a monte di via Gorizia dal Cavo Redefossi si stacca lo scolmatore Redefos- Procedendo verso sud, il torrente Seveso, si, che confluisce nel Lambro al confine tra in sponda sinistra riceve, in comune di Ver- Mediglia e San Giuliano Milanese. Il Cavo temate con Minoprio, le acque del Rio Ac- Redefossi prosegue il suo corso in direzione quanegra e, in comune di Cantù, le acque SE ricevendo, al confine tra San Giuliano Mi- della Valle di S. Antonio. In sponda destra è lanese e Melegnano, le acque della Roggia presente un piccolo affluente (Valle di Mi- Vettabbia bassa, la quale a sua volta più a noprio) che si innesta nel torrente Seveso al monte riceve le acque del depuratore di Mi- confine traV ertemate con Minoprio e Cantù. lano/Nosedo. Poco meno di un km a valle il Nel comune di Carimate riceve le acque del Cavo Redefossi sfocia nel Lambro in comune torrente Serenza che si innesta in sponda di Melegnano. sinistra. Come si è detto al paragrafo “Identifica- In Comune di Cesano Maderno si innesta, zione dell’ambito del Progetto”, all’interno in sponda sinistra il torrente Certesa, lungo dell’ambito di analisi del presente progetto, venti chilometri e con un bacino idrografico ricadono anche, seppur parzialmente, i cor- di 62 km2 che a sua volta ha come affluente si d’acqua Garbogera, Pudiga, Guisa, Nirone, la roggia Vecchia, che ha origine dal Lago di appartenenti al “sistema delle Groane”. CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 29 Il torrente Garbogera nasce dalle colature definitivamente in tombinatura, e confluisce del Comune di Lentate sul Seveso, attraversa in Olona approssimativamente a Piazza Stu- i comuni di Barlassina, Seveso, Cesano Ma- parich. derno, Bovisio Masciago, Limbiate, Senago, Il Nirone è il minore dei torrenti delle Gro- Bollate, Novate Milanese e, dopo un lungo ane. Dopo un breve percorso di circa 8 km tratto in sotterraneo, all’interno della città di attraverso i comuni di Bollate e Baranzate, Milano confluisce nel Martesana dopo circa confluisce nel torrente Guisa, presentando 23 km. E’ caratterizzato da un bacino stretto diversi tratti tombinati in Comune di Bollate. e lungo, e dalla sua funzione di collettore di Attraversa nella parte a monte il Parco delle acque principalmente di origine fognaria, in Groane; mentre nel tratto terminale risul- quanto la maggior parte del territorio attra- ta regimato in lunghi tratti canalizzati con versato è urbanizzato e provvisto di sistemi funzione prevalente di collettore di scarichi di drenaggio. Una parte della sua portata è fognari meteorici dei comuni interessati dal deviata, per mezzo di uno scolmatore di so- suo passaggio. Anche il Nirone interseca il glia verso il CSNO a Senago. CSNO, con la possibilità di scolmare parte Il torrente Pudiga nasce a ovest di Barlassina, delle sue portate di piena. come torrente Lombra, e successivamente, Il torrente Guisa nasce a sud di Cermenate alla confluenza con il suo affluente di destra e si sviluppa da nord verso sud con bacino Cisnara, prende il nome di Pudiga. Il sistema stretto e lungo, con una lunghezza totale, Lombra, Cisnara, Pudiga attraversa i comuni sino alla confluenza in Olona, di circa 22 km. di Bovisio Masciago, Limbiate, Senago, Bolla- Entro il territorio di analisi del presente pro- te, Baranzate e Novate Milanese. Si sviluppa getto interessa i comuni di Bollate e Baran- da nord verso sud con bacino stretto e lungo zate. Anch’esso viene parzialmente scolma- attraversando il Parco delle Groane. Inter- to dal CSNO. seca il CSNO in comune di Bollate, dove poi entra in tombino con un lungo tratto in sot- terraneo; in Comune di Milano entra quindi Inquadramento geologico

Il territorio del sottobacino rientra nell’area bacino (a est della città di Como) affiorano, coperta dal Progetto nazionale per la realiz- seppur limitatamente, formazioni più an- zazione della Nuova Carta Geologica d’Italia tiche, di età giurassica (Calcare di Domaro, alla scala 1:50.000 (Progetto CARG). Nell’am- Gruppo del Selcifero Lombardo, Maiolica, bito di tale progetto, Regione Lombardia ha Marna di Bruntino, Sass de la Luna, Forma- svolto un rilievo geologico ex novo alla scala zione di Sorisole e Formazione di Gavarno, 1:10.000 del proprio territorio. Flysch di Pontida, Formazione di Brenno). Si tratta in prevalenza di rocce calcareo-mar- La cartografia e i dati geologici del Proget- nose, depostesi in ambiente marino più pro- to CARG sono consultabili attraverso il GE- fondo. Questi ambiti sono quelli che danno OPortale della Lombardia (Rif. Appendice luogo ai principali dissesti delimitati dai co- 1- Quadro conoscitivo Cartografia geologica muni negli studi geologici redatti a supporto (Progetto CARG) e Banca Dati Geologica di del Piano di Governo del Territorio (PGT) che Sottosuolo). hanno integrato l’Atlante dei rischi idraulici L’estremità nord-occidentale del bacino ed idrogeologici del Piano di Assetto Idro- idrografico del torrente Seveso è caratte- geologico (PAI) (Rif. Appendice 1 - Quadro rizzata dall’affioramento della successione conoscitivo Studi geologici Comunali) e sono sedimentaria Oligo-Miocenica (Formazione descritti nel seguito. di Chiasso, Conglomerato di Como, Peliti di Gli ambiti di affioramento delle unità sedi- Prestino, Arenarie della Val Grande, Conglo- mentarie Oligo-Mioceniche sono separati da merati di Lucino e Arenarie di ); si areali entro i quali affiorano depositi neoge- tratta in gran parte di rocce terrigene quali nico-quaternari di origine glaciale a perme- conglomerati, arenarie, alternate a rocce più abilità ridotta. fini (peliti) depostesi in ambiente di canyon sottomarino. Nel settore settentrionale del A sud della zona di affioramento della suc- 30 cessione sedimentaria sopradescritta, fino Una rappresentazione della permeabilità alla latitudine di Meda, affiorano depositi naturale del bacino è contenuta nell’elabo- neogenico quaternari di origine glaciale in- rato del Quadro conoscitivo Permeabilità tercalati a depositi fluvioglaciali e fluviali a naturale (Appendice 1). Per costruire questa diversa permeabilità. cartografia, si è partiti dalla cartografia ge- ologica del progetto CARG derivando una Infine, la porzione centro meridionale del carta geolitologica (Rif. Appendice 1 - Qua- bacino è caratterizzata dall’affioramento di dro conoscitivo Base informativa della car- depositi fluvioglaciali a ghiaie prevalenti (al- tografia Geoambientale - Carta litologica); tamente permeabili) che, nella parte più me- da questa, i depositi superficiali sono stati ridionale del bacino lasciano posto a deposi- aggregati in tre classi di permeabilità (alta, ti fluvioglaciali a litologie via via più fini e a media e bassa). una permeabilità che via via si riduce (zona a sud di Milano).

Capacità protettiva dei suoli

Dalle Carte Pedologiche di Regione Lombar- di trattenere i fitofarmaci entro i limiti dello dia disponibili sul Geoportale si rileva che spessore interessato dagli apparati radica- la condizione predominante per la capacità li delle piante e per un tempo sufficiente a protettiva dei suoli nei confronti delle ac- permetterne la degradazione que sotterranee è generalmente moderata Per determinare la capacità protettiva dei con l’eccezione di alcune aree con capacità suoli nei confronti delle acque superficiali protettiva bassa poste: ad est del territorio la caratteristica presa in considerazione è della Brughiera Briantea (Carugo, Cabiate, la capacità di controllare il trasporto di in- Mariano Comense, Meda), in porzioni con- quinanti con lo scorrimento superficiale in sistenti dei territori dei comuni di Giussano, direzione delle risorse idriche di superficie: Desio, Bovisio, Paderno Dugnano, Cinisello gli inquinanti possono essere trasportati in Balsamo, Cesano Maderno, Limbiate e Sena- soluzione oppure adsorbiti sulle particelle go e in vaste aree nella zona delle sorgenti, solide contenute nelle acque che scorrono quest’ultima caratterizzata dalla massima sulla superficie del suolo stesso. Le pro- concentrazione dei più bassi valori di capa- prietà pedologiche prese in considerazione cità di protezione (Como, San Fermo della nel modello idrologico (correlate con la su- Battaglia, Montano Lucino, Villaguardia). scettività dei suoli a determinare scorrimen- La capacità protettiva dei suoli nei confronti ti superficiali e fenomeni erosivi) sono grup- delle acque superficiali è prevalentemente po idrologico, indice di run-off superficiale, elevata, con vulnerabilità concentrate in al- rischio di inondabilità. cuni areali nella porzione medio occidentale In conclusione, a fronte di una diffusa capa- (Lentate, Barlassina, Seveso, Cesano Mader- cità protettiva nei confronti delle acque su- no, Limbiate e Senago) e settentrionale del perficiali, si dovrà valutare attentamente la sottobacino (Meda, Mariano Comense, No- vulnerabilità diffusa delle acque sotterranee vedrate, Figino Serenza, Cantù, Como). A sud soprattutto nelle aree a destinazione agrico- si rilevano zone con capacità di protezione la e nelle aree identificate come potenzial- bassa al confine tra i territori di Milano e San mente valide per l’infiltrazione profonda di Donato e a San Giuliano. acque di run-off con contenuti inquinanti. Se Per ricavare i dati descritti relativi alla ca- da un lato infatti tali aree agricole dovran- pacità protettiva sulle acque sotterranee, le no essere considerate critiche rispetto alla carte pedologiche hanno preso in considera- protezione della risorsa idropotabile, per zione la capacità di attenuazione, il modello le aree identificate come utili ad accogliere idrologico del suolo e le proprietà pedolo- sistemi di drenaggio sostenibile dovranno giche connesse (permeabilità, profondità essere preferiti, se applicabili, sistemi che della falda, granulometria, proprietà chimi- infiltrino negli strati superficiali del suolo che). Suoli con elevata capacità protettiva (trincee drenanti, fossi infiltranti) piuttosto mostrano per esempio un’ottima capacità che sistemi che interrompano la continuità CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 31 del suolo interagendo con la falda profonda. lo vegetato le caratteristiche protettive dei suoli del sottobacino presentino comporta- Si sottolinea che il modello idrologico utiliz- menti meno conservativi. zato per la costruzione delle Carte Pedolo- giche considera il funzionamento del suolo nudo: non si esclude che in presenza di suo-

Reti ecologiche

I corsi d’acqua così come i laghi e le zone della rete anche se spesso sono individua- umide sono classificati dalla Rete Ecologica ti in aree a scarso livello di naturalità e in Regionale come categorie di unità ambien- contesti urbanizzati. Nella porzione sud del tale di rilevanza intrinseca e in quanto tali bacino l’area del Parco Agricolo Sud Milano concorrono al raggiungimento degli obiet- costituisce un nodo prioritario della rete in tivi della rete ecologica, come richiamato grado di offrire un importante supporto al dal PTR inoltre il corretto sviluppo della RER funzionamento della rete. fornisce un importante contributo alla riqua- Inoltre sono presenti i seguenti SIC: Boschi lificazione ambientale dei corsi d’acqua e al delle Groane (Barlassina, Cesano Maderno, miglioramento della qualità delle acque8. Lentate sul Seveso, Seveso); Spina Verde L’ambito di analisi è, per la maggior parte, (Comuni di Capiago Intimiano, Como, San fortemente compromesso dal punto di vista Fermo della Battaglia); Fontana del Guercio della funzionalità ecologica a causa della (Carugo); Palude di Albate (Comuni di Casna- elevata urbanizzazione, fanno eccezione le te con Bernate, Como, Senna Comasco); Lago porzioni più settentrionali corrispondenti di Montorfano (Montorfano); Pineta di Cesa- alle sorgenti del Seveso. Da sottolineare la te (Limbiate). presenza nel bacino dell’area Groane area Da sottolineare che il corridoio fluviale del prioritaria per la biodiversità ed elemento di Seveso, il suo fondovalle e le sue adiacenze primo livello per la RER. Completano il qua- nel tratto di pianura, non sono inseriti nello dro i Plis, quali elementi di secondo livello, schema della RER. (Zocc del Peric, Parco Valle del Lura, Parco Est delle Cave, Parco del Grugnotorto Villo- resi, Parco della Brianza Centrale, Parco della Brughiera briantea, Parco della Media Valle del Lambro) che comprendono aree impor- tanti per la biodiversità anche se non incluse nelle aree prioritarie della RER ma ritenute importanti per garantire la funzionalità eco- logica del sistema. In sintesi le componenti individuate dalla Rete Ecologica Regionale nell’ambito di ana- lisi comprendono il corridoio ad alta antro- pizzazione del Lambro che coincide con l’am- bito fluviale e che corre parallelo al corso del Seveso e il corridoio a bassa o moderata an- tropizzazione definito anche Dorsale Verde Nord Milano che svolge il ruolo di garantire la continuità est-ovest della rete ecologica a nord del capoluogo milanese attraversan- do trasversalmente i territori dei comuni di Desio, Bovisio Masciago, Nova Milanese, Va- redo e Limbiate; sono inoltre presenti alcuni varchi che costituiscono una risorsa preziosa

8 Cfr. PTR aggiornamento 2016 - Obiettivi tematici 1.4 Perseguire la riqualificazione ambientale dei corsi d’acqua. 32

fonte della mappa: Geoportale di Regione Lombardia

Figura 4. Struttura della Rete Ecologica Regionale nell’ambito di analisi CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 33 Qualità delle acque

Stato delle acque superficiali ecologico9 ed uno chimico10 tali da renderli e dell’ambiente fluviale classificabili tutti come “non buoni”. Con riferimento alle acque superficiali, il Le tempistiche per il raggiungimento dello PTUA descrive lo stato chimico ed ecologi- stato “buono” sono differite per la maggior co dei corpi idrici superficiali interessati dal parte dei corpi idrici al 2027, in quanto le presente Progetto, ne individua gli obiettivi caratteristiche chimiche, fisiche e biologi- di qualità e le relative tempistiche, che sono che delle loro acque sono profondamente riassunti nella tabella sottostante. influenzate dall’elevato grado di antropiz- I monitoraggi effettuati da ARPA Lombardia zazione del territorio attraversato e, di con- nel periodo 2014-2016 in ottemperanza seguenza, necessitano di pacchetti di misure alla Direttiva 2000/60/CEE sui corpi idrici particolarmente articolate e costose, e di dif- dell’ambito di analisi mostrano uno stato ficile attuazione.

9 Lo stato ecologico di un fiume si valuta in funzione di una serie di parametri: il LIMeco, che è un indice sintetico che descrive la qualità delle acque correnti per quanto riguarda i nutrienti e l’ossigenazione. I parametri considerati per la definizione del LIMeco sono: Ossigeno in % di saturazione (scostamento rispetto al 100%), Azoto ammoniacale, Azoto nitrico e Fosforo totale, descrittore della qualità chimo-fisica; gli elementi di qualità biologica (diatomee, macrofite, macroinvertebrati e pesci) e gli elementi chimici a sostegno che sono sostanze non appartenenti all’elenco delle priorità (alofenoli, aniline e derivati, metalli, nitroaromatici, pesticidi e composti organo volatili). Infine, solo per lo stato elevato, si considerano anche elementi di qualità idromorfologica. 10 Lo stato chimico di un fiume si valuta in funzione della presenza di sostanze pericolose dette “prioritarie” definite a livello di Comunità europea, per le quali sono previsti dei limiti chiamati Standard di Qualità Ambientale.

Tabella 1. Servizio Idrico Integrato Stato qualitativo dei corpi idrici superficiali dell’ambito di analisi

Stato/Poten- ID corpo idrico Nome corpo idrico Stato chimico Obiettivo ecologico Obiettivo chimico ziale ecologico

mantenimento dello stato N00800109101011lo Terrò (Torrente) NC buono buono al 2021 buono mantenimento dello stato N00800109101012lo Terrò (Torrente) scarso buono buono al 2027 buono Valle di Brenna mantenimento dello stato N0080010910101A1lo (Torrente) - Vecchia NC buono buono al 2021 buono (Roggia) mantenimento dello stato N00800109101131lo Serenza (Torrente) scarso buono buono al 2027 buono N008001091011lo Seveso (Torrente) sufficiente non buono buono al 2021 buono al 2021 mantenimento dello stato N008001091012lo Seveso (Torrente) scarso buono buono al 2027 buono N008001091013lo Seveso (Torrente) scarso non buono buono al 2027 buono al 2027 mantenimento dello stato N008001091014lo Seveso (Torrente) cattivo buono buono al 2027 buono mantenimento dello stato N008044003071lo Vettabbia (Cavo) scarso buono buono al 2021 buono mantenimento dello stato POLSRECA1lo Redefossi (Cavo) scarso buono buono al 2027 buono Garbogera mantenimento dello stato N008044003021lo scarso buono buono al 2027 (Torrente) buono mantenimento dello stato IT03N00804100201082LO Pudica (Torrente) scarso buono buono al 2027 buono mantenimento dello stato IT03N0080445LO Lambro (Fiume) scarso buono buono al 2027 buono IT03N0080010551LO Cosia (Torrente) sufficiente non buono buono al 2021 buono al 2021 mantenimento dello stato IT03N0080010552LO Cosia (Torrente) NC buono buono al 2021 buono 34 Con riferimento al sistema Seveso – Vettab- talvolta la presenza di taxa sensibili, testimoni bia, la tabella dimostra che il Serenza ed il di una ambiente non particolarmente compro- Terrò (da Cabiate alla confluenza in Seveso) messo per la vita di tali comunità. A partire da hanno uno stato ecologico scarso ed uno sta- Fino Mornasco, invece, la scarsa o nulla pre- to chimico buono, mentre il Seveso, nel trat- senza di taxa sensibili evidenzia una costante to dalle sue sorgenti sino a Fino Mornasco ha alterazione dell’ambiente acquatico, confer- uno stato ecologico sufficiente e uno chimico mata anche dai parametri chimici rilevati. buono; nel tratto da Fino Mornasco a Carima- Anche per il torrente Terrò si rileva, nella te presenta uno stato ecologico scarso ed uno porzione più a monte, una comunità ma- chimico non buono, nel tratto da Carimate a crobentonica strutturata ed equilibrata che Cesano Maderno uno stato ecologico scarso evidenzia una elevata qualità dell’ambiente ed uno chimico non buono, e nel tratto finale acquatico, individuando le migliori condizio- sino a Milano lo stato ecologico cattivo e lo ni rinvenute in tutto il sottobacino del Seve- stato chimico sono entrambi buoni. so. Nella sezione di chiusura, invece (abita- Infine, la Vettabbia ed il cavo Redefossi pre- to di Seveso) la comunità macrobentonica sentano uno stato ecologico scarso ed uno presenta una struttura alterata costituita da chimico buono. pochi taxa con dominanza di quelli maggior- mente tolleranti, sintomo di una qualità del- Lo stato ecologico che non raggiunge mai il le acque che risulta scadente. livello di buono è legato sia all’indice LIME- co che all’indice biologico (descritto dalla La roggia Vecchia nel tratto più a monte (Al- presenza di diatomee, macroinvertebrati e zate Brianza) è caratterizzata da una comu- macrofite) ed alla presenza, in alcuni tratti, nità alterata con elevate densità di taxa tol- di alcuni inquinanti specifici quali alcuni tipi leranti, mentre nella stazione di Carugo gli di diserbanti ed i loro elementi di degrada- apporti idrici provenienti dalla Fontana del zione (glifosate, metolaclor ampa, terbutila- Guercio, oltre a ricostituire la portata della zina, pendimetalin) presenti in quasi tutti i roggia Vecchia, favoriscono la formazione corpi idrici, nonché l’arsenico rinvenuto nel di un ecosistema migliore rispetto a monte. Seveso e nella Vettabbia, il cromo nel Seve- Tale situazione tuttavia riprende a peggiora- so, nella Vettabbia e nel Redefossi. re verso valle, con il rilievo di una comunità di macroinvertebrati estremamente povera e Lo stato chimico non buono rilevato nei tratti del destrutturata a Mariano Comense . Seveso da Fino Mornasco a Carimate e da Cari- mate a Cesano è legato alla presenza di mercurio Il torrente Serenza presenta ovunque una (primo tratto) e del nichel (secondo tratto). comunità macrobentonica alterata, che ri- sente in generale degli effetti di apporti di Uno studio più approfondito sulla qualità origine prevalentemente organica. dell’ambiente fluviale è stato condotto dal- la Fondazione Lombardia per l’Ambiente nel La comunità ittica del torrente Seveso è com- biennio 2016-201711, e descrive nel det- posta complessivamente da 14 specie, di cui taglio, tra le altre cose, la qualità biologica 9 autoctone e 5 alloctone. Le porzioni fluvia- degli ecosistemi acquatici del sottobacino; li a monte di Fino Mornasco presentano un in particolare, sono state indagate le compo- numero di specie più ridotto per la presenza nenti macrobentoniche e la fauna ittica (che della traversa di derivazione in località Moli- sono degli elementi costituenti dello stato ni di Fino Mornasco, che costituisce un limi- ecologico) sui principali corsi d’acqua. te invalicabile e impedisce la risalita ai taxa provenienti da valle. All’altezza di Carimate Per quanto riguarda la componente macro- si rileva una discreta diversità faunistica, con bentonica del torrente Seveso, essa è stata una buona componente autoctona mentre indagata lungo tutta l’asta fluviale fino a -Pa più a valle, fino a Bovisio Masciago, le spe- derno Dugnano. A partire da San Fermo della cie risultano meno diversificate. La comunità Battaglia, fino all’immissione del depuratore ittica dei sistemi minori indagati (Serenza, di Fino Mornasco la comunità macrobentoni- Roggia Vecchia e Terrò-Certesa) è composta ca, pur dominata da taxa12 tolleranti annovera complessivamente da 6 specie, di cui 5 au-

11 Lo studio “Elaborazione e sintesi del quadro ambientale del sottobacino del Torrente Seveso” (FLA, settembre 2017) descrive i risultati di un rilievo approfondito condotto a partire dal 2016 sulla qualità degli ambienti fluviali e sugli aspetti faunistici dell’intero sottobacino. 12 I Taxa o unità tassonomiche sono raggruppamenti di organismi distinguibili morfologicamente e geneticamente da altri e riconoscibili. CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 35 toctone e 1 alloctona, influenzate anche dal Seveso, ad esempio, si assiste ad un passag- regime idrico intermittente, particolarmente gio da uno stato “eccellente” tra Cavallasca evidente nella Roggia Vecchia. e San Fermo della Battaglia, ad uno “buono” sino a Lentate sul Seveso, per diventare “mo- In aggiunta alla classificazione prevista dal derato o sufficiente” da Lentate a Barlassina PdGPo e dal PTUA i corsi d’acqua del sotto- e “scadente” da Barlassina a Bresso (ad ec- bacino possono essere descritti anche attra- cezione di un tratto tra Paderno Dugnano e verso due indici, che ne sintetizzano, rispet- Cusano Milanino) tivamente, la funzionalità fluviale (IFF13) e la qualità morfologica (IQM14) (rif. Appendice 1 Le porzioni iniziali del torrente Terrò si in- - Quadro conoscitivo Indice Funzionalità Flu- seriscono in un contesto territoriale relati- viale (IFF) e Quadro conoscitivo - Indice Qua- vamente integro e presentano una qualità lità Morfologica (IQM)). morfologica “elevata”. Moderati apporti idri- ci naturali caratterizzano il sistema e deter- Per quanto riguarda la funzionalità fluviale, minano, dopo pochi chilometri, una condi- per il sottobacino del Seveso sono disponi- zione di asciutta che si protrae per un tratto bili solo i dati dell’asta principale del tor- significativo fino all’immissione dell’effluen- rente che dimostrano, a parte i tratti iniziali te dell’impianto di depurazione di Mariano di sorgente aventi caratteristiche di buona Comense. Il secondo tratto, a valle dell’im- funzionalità fluviale, un carattere prevalen- missione del torrente Robbia, presenta al- temente scadente o pessimo già a partire da cuni scadimenti legati all’attività antropica Montano Lucino. (qualità morfologica “sufficiente”). Infine, a I rilievi sulla qualità morfologica dei princi- valle dell’immissione della roggia Vecchia e pali corsi d’acqua dell’ambito di analisi, con- fino all’immissione in Seveso, si assiste ad un dotti dalla Fondazione Lombardia per l’Am- significativo peggioramento delle condizio- biente nel biennio 2016-201715 per conto di ni morfologiche che determinano una quali- Regione Lombardia e da ARPA Lombardia per tà “scadente” o “pessima”. la revisione del PTUA, mostrano un graduale La roggia Vecchia risente di un regime idro- peggioramento da monte verso valle della si- logico intermittente che ne determina una tuazione, a causa delle pressioni antropiche qualità morfologica “scadente” dalle sue ori- che insistono sui corsi d’acqua nel passaggio gini fino al tratto della valle di Brenna; nel se- dalla zona prealpina all’alta pianura. Nell’am- condo tratto invece, il sistema roggia Vecchia bito del rilievo di FLA, i cui strati informativi - valle di Brenna presenta uno stato “buono”, sono resi disponibili dal Progetto (Rif. Appen- pur se caratterizzato da frequenti condizio- dice 1 - Quadro conoscitivo Quadro ambien- ni di asciutta. Dall’abitato di Carugo, in cui si tale 2016) sono state anche censite le opere verifica il passaggio dalla fascia prealpina a antropiche presenti lungo le aste ed in parti- quella di alta pianura, la qualità diventa “pes- colare: ponti, attraversamenti, opere di difesa sima” fino all’immissione nel Terrò. del suolo trasversali (briglie, paratoie, platee, soglie, traverse), difese longitudinali (cana- Il torrente Serenza nella porzione iniziale lizzazioni a sezione aperta o chiusa, difese risente significativamente della presenza spondali, gabbionate, muri, scogliere, palifi- dell’abitato di Cantù e presenta una qualità cate, tubazioni), argini e rivestimenti sponda- “scadente” fino all’ingresso nel comune di li. Sono stati inoltre censiti i tratti asciutti. Serenza, dove acquisisce uno stato qualita- tivo “buono” (nonostante le frequenti condi- Tali informazioni sono state poi utilizzate zioni di asciutta) scorrendo in una valle mor- per il calcolo dell’Indice di Qualità Morfo- fologicamente integra, per poi declassare ad logica (IQM) descritto nel seguito. Lungo il

13 L’indice di funzionalità fluviale (IFF) permette di studiare il grado di funzionalità di un fiume o di parte di questo, attraverso la descrizione dei parametri morfometrici e biotici dell’ecosistema in studio, necessaria per conoscere il suo potere auto-depurante. L’IFF è strutturato in 14 domande raggruppabili in 4 gruppi funzionali: condizione vegetazionale delle rive e del territorio circostante al corso d’acqua; ampiezza relativa dell’alveo bagnato e struttura morfo-fisica delle rive; struttura dell’alveo; caratteristiche biologiche. Il punteggio complessivo attribuito a ciascuna delle domande di tali gruppi (viene tradotto in 5 livelli di funzionalità (elevato, buono, mediocre, scadente, pessimo) con valori intermedi tra essi. 14 La valutazione dello stato morfologico dei corpi idrici è effettuata considerando la funzionalità geomorfologica, l’artificialità e le variazioni morfologiche, che concorrono alla formazione dell’Indice di Qualità Morfologica, IQM. 15 Rilievo morfologico di dettaglio dell’asta fluviale del Seveso, del Pudiga e del Garbogera condotto da Fondazione Lombardia per l’Ambiente nell’ambito dello studio “Elaborazione e sintesi del quadro ambientale del sottobacino del Torrente Seveso” (FLA, settembre 2017) . 36 uno stato “sufficiente” nell’ultimo tratto fino monitoraggio interni al sottobacino di alla all’immissione in Seveso. presenza di composti alifatici cancerogeni, fitofarmaci, ione ammonio ed idrocarburi Stato delle acque sotterranee policiclici aromatici. Per quanto riguarda lo stato delle acque sot- terranee del bacino del Seveso, occorre fare Più in profondità scorre, nel territorio del Se- una precisazione: nel PdGPo e nel PTUA2016 veso, il “Corpo idrico sotterraneo intermedio i corpi idrici individuati e classificati hanno di Media pianura Bacino Ticino – Mella” an- estensioni molto più vaste dei singoli sotto- ch’esso caratterizzato da uno stato quanti- bacini sotto cui scorrono e pertanto anche tativo buono ed uno chimico non buono: nei il riferimento a particolari inquinanti che punti di monitoraggio della falda che moni- determinano lo stato chimico non è neces- torano questo corpo idrico si trovano compo- sariamente riferito al territorio del sottoba- sti alifatici cancerogeni, idrocarburi policicli- cino che si sta considerando. Ad esempio, ci aromatici, fitofarmaci, metalli (cromo VI). nell’area in argomento si trovano due corpi Infine, si trova il “Corpo idrico sotterraneo idrici sotterranei superficiali: quello deno- profondo di Alta e Media pianura Lombarda”, minato “Corpo idrico sotterraneo superficia- con un buono stato quantitativo ed uno sta- le di Alta pianura Bacino Ticino – Adda”, che to chimico non buono per la presenza, per si estende dal Ticino all’Adda e dalla fascia quanto riguarda il sottobacino del Seveso, di pedemontana fino ai territori del sud Milano, composti alifatici cancerogeni ed idrocarburi ed il “Corpo idrico sotterraneo superficiale di policiclici aromatici. Media pianura Bacino Ticino – Lambro Nord”, più a sud del primo che in direzione ovest Per tutti e quattro i corpi idrici sotterranei il - est, è compreso tra il Ticino ed il Lambro Piano di Gestione del Po ed il PTUA2016 pre- Settentrionale. vedono il mantenimento dello stato quanti- tativo buono, ed il raggiungimento dello sta- Il primo dei due acquiferi, il Corpo idrico sot- to chimico buono entro il 2027, a causa della terraneo superficiale di Alta pianura Bacino molteplicità delle pressioni e degli impatti Ticino – Adda, è caratterizzato da uno stato gravanti su di essi, che sono descritti nel pa- quantitativo buono e da uno chimico non ragrafo Pressioni significative ed impatti buono, in quanto nei punti di monitoraggio ubicati all’interno del sottobacino sono stati Pressioni significative ed impatti ritrovati composti alifatici clorurati cancero- L’analisi delle pressioni sui corpi idrici su- geni, alcuni metalli (nichel, cromo esavalen- perficiali effettuata in occasione dell’aggior- te, cromo totale), fitofarmaci, ione ammonio namento del PdGPo e dal PTUA mette in luce ed idrocarburi policiclici aromatici. la presenza di pressioni sia puntuali che dif- fuse che determinano sensibili impatti sulla Il Corpo idrico sotterraneo superficiale di Me- qualità dei corpi idrici. dia pianura Bacino Ticino - Lambro Nord è anch’esso caratterizzato da uno stato quan- La pressione puntuale più significativa è lega- titativo buono, e da uno chimico non buono, ta alla presenza di sfioratori di piena, recapi- per la presenza rinvenuta nei suoi punti di tanti in tutti i corsi d’acqua, seguita dalla pre- senza di scarichi di impianti di trattamento delle acque reflue urbane nel Terrò (impianto di Mariano Comense), nel Seveso (da nord a sud: impianti di Fino Mornasco Alto Seveso, Carimate, Bresso Seveso Sud) e nel Cavo Vet- tabbia (impianto di Milano – Nosedo). Gli esiti sul monitoraggio condotto nel 2016 sugli scarichi degli impianti presenti nel ba- cino, dimostrano che i depuratori rispettano i limiti previsti dalla normativa per i parame-

tri principali (BOD5 COD, Solidi Sospesi, Ntot e P), a parte quello di Bresso - Seveso Sud che non risultava conforme per il parame- tro Ntot; in ogni caso, quasi nessuno di essi è in grado di raggiungere la percentuale di CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 37 abbattimento del 75% di azoto e fosforo, raggiunto in provincia Como circa il 31%, in necessaria per adempiere agli obblighi de- quella di Monza e Brianza il 43% e in provin- rivanti dalla Direttiva Europea 91/271/CE cia di Milano il 51%. (vedasi Tabella 2). Gli impatti che derivano da queste prime Inoltre, le rese depurative degli impianti non forme di pressione sono un inquinamento di sono in grado di garantire adeguate concen- tipo organico, chimico e da nutrienti. trazioni dei macrodescrittori nei corpi idrici Tra le pressioni diffuse individuate dal Pd- del bacino (e di conseguenza un buon valore GPo e dal PTUA si rileva anche il dilavamen- del LIMeco), in quanto le ridotte portate non to dei terreni agricoli, che determina sia in- riescono a diluire i carichi provenienti dai quinamento chimico che inquinamento da depuratori. Infatti, il già citato Progetto Fiu- nutrienti: il data base regionale sugli usi del mi di ARPA evidenziava che, sul Seveso, l’im- suolo (DUSAF) rileva la presenza di terreni patto principale è dovuto agli scarichi dei adibiti ad uso agricolo in maniera contenu- depuratori, che mediamente pesano per ol- ta nei bacini del Terrò, di suoli con semina- tre l’80% dei carichi totali del corpo idrico. tivi semplici a Novedrate e Figino Serenza Sebbene dal 2011 ad oggi la situazione degli (bacino del Serenza), mentre in comuni sul scarichi sia migliorata, la pressione principa- Seveso si trovano terreni ad uso seminati- le è ancora rappresentata dagli scarichi degli vo, florovivaistico o insediamenti produttivi impianti di depurazione. agricoli, come ad esempio a Lentate sul Se- Il citato Progetto Fiumi dimostra inoltre che, veso e Cesano Maderno. L’impatto più signi- per ottenere il raggiungimento del livello ficativo sulla qualità dei corsi d’acqua si rile- buono di qualità LIMeco, occorrerebbe otte- va tuttavia a sud di Milano, nei confronti del nere sensibilissime riduzioni delle concen- cavo Vettabbia e del cavo Redefossi a causa trazioni allo scarico e rimozioni ben superio- di una consistente presenza di terreni adibiti ri rispetto allo stato attuale, soprattutto per ad uso agricolo (seminativi, colture, risaie). le forme azotate e il fosforo, ma che livelli Infine, le pressioni legate ad alterazioni mor- di questo tipo sarebbero raggiungibili solo fologiche (alterazioni fisiche dell’alveo e attraverso trattamenti tecnologici molto modifiche della zona riparia) determinano spinti (es. trattamento di osmosi inversa) e una forte compromissione della qualità dei costosi che, per di più, non essendo selettivi corpi idrici soprattutto nel Garbogera, nel nei confronti di questi inquinanti portereb- tratto terminale del Terrò e del Seveso a par- bero ad avere una qualità dell’acqua troppo tire da Carimate, con “perdita fisica totale o povera di ioni e quindi poco compatibile con parziale del corpo idrico” nel tratto finale, l’ecologia di molte specie. fino al suo tombinamento nella città di Mila- Un’altra pressione di carattere puntuale che no. L’impatto che il PdGPo riconosce a questo il PdGPo e il PTUA indicano come insistente tipo di pressione è l’alterazione dell’habitat nei corsi d’acqua del bacino è legata alla pre- dovuta a cambiamenti morfologici, inclusa la senza di scarichi non allacciati alla fognatu- connettività fluviale. Il cavo Vettabbia, oltre ra; tale criticità risulta quasi completamen- alle alterazioni morfologiche, subisce anche te risolta (al novembre 2017 rimangono 50 pressioni per i prelievi, che determinano abitanti equivalenti non allacciati alla fogna- un’alterazione degli habitat fluviali dovuti ai tura nell’agglomerato di Mariano Comense, cambiamenti idrologici. 504 in quello di Carimate, 1.420 in quello di L’analisi sui corpi idrici sotterranei effettua- Seveso Nord); quasi completamente risolta ta per la redazione del PdgPo2015 individua è anche la pressione legata ai terminali fo- le pressioni significative sui corpi sotter- gnari non collettati ai depuratori, con il per- ranei più superficiali, riconducendole alla manere di pochi punti di scarico in ambiente presenza di siti contaminati, potenzialmente nella parte alta del bacino e nel sud Milano contaminati e siti produttivi abbandonati, (vedasi Tabella 2 e Figura 5). di siti per lo smaltimento rifiuti, nonché al Un’altra pressione, di carattere diffuso, è le- dilavamento urbano e dei terreni agricoli. gata alle acque di dilavamento urbano (run- Tali pressioni determinano sulla falda super- off), particolarmente impattante su tutti i ficiale forme di inquinamento chimico e da corsi d’acqua a nord di Milano, dove il grado nutrienti descritti nel paragrafo Stato delle di impermeabilizzazione del territorio ha acque sotterranee. 38 Tabella 2. Servizio Idrico Integrato *presenza di terminali fognari che recapitano in ambiente

La tabella riporta gli agglomerati che in toto o in parte rientrano nell’ambito di analisi del Progetto, con le informazioni sintetiche sul- la loro situazione infrastrutturale. Sono evidenziati gli agglomerati i cui impianti scaricano in corsi d’acqua che rientrano nel sistema Seveso - Vettabbia -

Nome

agglomerato omuni C tamento to al 2016 da fognatura pianto (in AE) % NON servita pita l'impianto AE NON trattati AE NON trattati apacità progetto im - apacità progetto - in cui reca orpo idrico C Nome impianto di trat % servita da fognatura % servita da fognatura C Ab. equivalenti (AE) tot. Dati conformità impian - Dati conformità che NON viene trattata * che NON viene trattata

Conforme Tab1 Brunate, Cernobbio, e Tab2 AG01307501_ Como, Grandate, Lipomo, DP01307501_ % abbattimen- 167.588 99,54 0,46 0,05 848 Cosia 208.167 Como Maslianico, Montorfano, Como to P = 86,10% Tavernerio abbattimento N = 70,62%

Albavilla, Albese con Conforme Tab1 Cassano, Alzate Brianza, e Tab2 AG01314301_ DP01314301_ Arosio, Brenna, Cantù, % abbattimen- Mariano Co- 60.000 99,92 0,08 0,00 50 Mariano Co- Terrò 60.000 Carugo, Inverigo, Mariano to P = 58,62% mense mense Comense, Montorfano, abbattimento Orsenigo N = 53,85%

Cantù, Capiago Intimiano, Conforme Tab1 Carimate, Casnate con e Tab2 Bernate, Como, Cucciago, AG01304601_ DP01304601_ % abbattimen- Figino Serenza, Fino Mor- 73.500 99,31 0,69 0,00 504 Seveso 98.000 Carimate Carimate to P = 55,71% nasco, Novedrate, Senna Comasco, Vertemate con abbattimento Minoprio N = 56,09%

Conforme Tab1 e Tab2 AG01310201_ Bulgarograsso, Cassina DP01310202_ % abbattimen- Fino Mornasco - Rizzardi, Fino Mornasco, 24.000 100,00 0,00 0,00 24.000 Fino Mornasco Lura 43.300 to P = 62,00% Livescia Villa Guardia Livescia abbattimento N = 56,74%

Casnate con Bernate, Conforme Tab1 Como, Fino Mornasco, e Tab2 DP01310201_ AG01310202_ Grandate, Luisago, Mon- % abbattimen- 75.300 100,00 0,00 0,00 0 Fino Mornasco Seveso 140.000 Fino Mornasco tano Lucino, San Fermo to P = 77,57% - Alto Seveso della Battaglia, Villa abbattimento Guardia N = 73,49%

Barlassina; Bovisio Conforme Tab1 DP01517001_ Masciago, Cabiate (CO), e Tab2 Pero Olona AG01523101_ Cesano Maderno, Lentate % abbattimen- 157.820 99,10 0,90 0,00 1420 Sud (fuori Olona 720.000 Seveso Nord sul Seveso, Mariano to P = 72,94% dall'ambito di Comense (CO), Meda, analisi) abbattimento Seveso, N = 65,51%

Arese, Baranzate, Bollate, , Cesate, , Garbagnate Mi- Conforme Tab1 DP01517001_ lanese, Lainate, , e Tab2 Pero Olona AG01517001_ Limbiate, , Ner- % abbattimen- 453.043 100,00 0,00 0,20 895 Sud (fuori Olona 720.000 Olona Sud viano, Novate Milanese, to P = 72,94% dall'ambito di Parabiago, Pero, Pogliano analisi) abbattimento Milanese, Pregnana Mila- N = 65,51% nese, Rho, Senago, Solaro, Vanzago Conforme Tab1 Non Conforme Tab2 (supera- Bresso, Cinisello Balsamo, DP01503201_ AG01503201_ menti per N) Cormano, Cusano Milani- 220.644 100,00 0,00 0,00 0 Bresso Seveso Seveso 300.000 Seveso Sud % abbattimen- no, Paderno Dugnano Sud to P = 86,32% abbattimento N = 60,30% CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 39 -

Nome

agglomerato omuni C tamento to al 2016 da fognatura pianto (in AE) % NON servita pita l'impianto AE NON trattati AE NON trattati apacità progetto im - apacità progetto - in cui reca orpo idrico C Nome impianto di trat % servita da fognatura % servita da fognatura C Ab. equivalenti (AE) tot. Dati conformità impian - Dati conformità che NON viene trattata * che NON viene trattata

Albiate, Arcore, , , Briosco, , , Conco- Non Conforme rezzo, , Desio, Tab1 (supera- Giussano, , Lissone, menti per Soli- , Monticello Lam- di Sospesi) Brianza, Monza, Muggiò, DP01514901_ bro Non Conforme AG01514901_ Nova Milanese, Renate, 690.789 100,00 0,00 0,00 0 Monza San Setten- 700.000 Tab2 (Super- Monza Seregno, , , Rocco trio- maneti per N) , Vedano % abbattimen- Al Lambro, Veduggio Con nale to P = 93,59% Colzano, , % abbattimen- , Arosio, Bar- to N = 53,43% zanò, Carugo, Casatenovo, Cassago Brianza, Cre- mella, Inverigo Mariano Comense

Conforme Tab1 Lam- Non Conforme Tab2 (supera- AG01520901_ DP01520901_ bro Cinisello Balsamo, Sesto menti per P) Sesto San Gio- 100.068 100,00 0,00 0,00 0 Sesto S. Gio- Setten- 150.000 San Giovanni % abbattimen- vanni vanni trio- to P = 35,13% nale abbattimento N = 71,83%

DP01514601_ Nosedo (viene Conforme Tab1 e Tab2 citato solo AG01514601_ Vettab- % abbattimen- Milano, Settimo M.se 2.228.572 100,00 0,00 0,00 0 l'impianto 1.250.000 Milano bia to P = 71,94% recapitante abbattimento nell'ambito di N = 73,09% analisi)

Conforme Tab1 Non Conforme DP01519501_ Cavo Tab2 (supera- AG01519501_ San Giuliano M.se,San San Giuliano Maroc- menti per N) San Giuliano 23.125 100,00 0 1,08 250 49.000 Donato M.se Milanese co/Vi- % abbattimen- Milanese Ovest Ovest sconta to P = 77,73% abbattimento N = 48,42%

Lam- Conforme Tab1 e Tab2 AG01519502_ DP01519502_ bro San Giuliano M.se,San % abbattimen- San Giuliano 78.894 100,00 0,00 2,38 1875 San Giuliano Setten- 80.000 Donato M.se,Mediglia to P = 89,19% Milanese Est Milanese Est trio- abbattimento nale N = 81,63%

Lam- Conforme Tab1 e Tab2 Melegnano,Vizzolo Pre- bro AG01514001_ DP01514001_ % abbattimen- dabissi, frazione Pedriano 28.790 100,00 0,00 0,00 0,00 Setten- 25.000 Melegnano Melegnano to P = 40,34% di San Giuliano M.se trio- abbattimento nale N = 40,97% 40

fonte della mappa: "Piani di Ambito di Como, Monza e Brianza, Figura 5. Agglomerati e punti di scarico Città Metropolitana di Milano CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 41 Piezometria alla delimitazione delle fasce fluviali sul Tor- Nell’ambito delle attività finalizzate alla re- rente Seveso. visione del PTUA, nel corso dell’anno 2014 Il torrente Seveso risulta caratterizzato dal sono state svolte due campagne piezometri- seguente assetto idraulico: che, rispettivamente una a maggio e una a • il torrente Seveso ha un bacino di oltre settembre, che hanno consentito di ricostru- 200 km2; ire la piezometria dell’acquifero superficiale • il bacino ha origine nella zona delle Pre- e dell’acquifero profondo della pianura lom- alpi e pertanto le onde di piena che inte- barda. ressano il corso d’acqua hanno una base di Tale lavoro ha riguardato anche parte del ba- tipo “naturale” con volumetrie dell’onda cino idrografico del Seveso, da Cermenate in superiori a quelle derivanti dagli ambiti collinari e urbani che caratterizzano gli al- giù. Come si può osservare dalla cartografia tri corsi d’acqua limitrofi (Groane, Bozzen- Piezometria 2014 (Rif. Appendice 1 - Qua- te ed anche Lura); dro conoscitivo Piezometria 2014) la falda contenuta nell’acquifero superficiale ha una • il corso d’acqua, fin dall’ingresso nel ter- direzione di flusso, nella parte alta dall’area ritorio comunale di Milano, è tombinato indagata da Nord Est verso Sud Ovest e non con capacità di deflusso (stimata in 30÷40 mostra alcuna relazione, né di alimentazio- m3/s e limitata da vincoli a valle) assai in- ne, né di drenaggio, con il torrente Seveso. feriore rispetto all’apporto di monte; A partire da Barlassina, verso Sud la direzio- • la capacità idraulica sopra riportata è ap- ne di deflusso ruota gradualmente riportan- pena sufficiente al drenaggio delle acque dosi in direzione Nord/Nord Ovest – Sud/Sud meteoriche urbane dell’hinterland per Est. La soggiacenza è di circa 80 m all’altezza eventi che non superino i 2 anni di tempo di ritorno; di Cermenate e decresce verso Sud; a Vare- do è di circa 30 m, tra Paderno e Milano è di • il corso d’acqua, nel percorso in Milano, circa 20 m. non presenta sezioni a cielo aperto; Nella parte meridionale del bacino, tra Mila- • il tratto terminale del corso d’acqua da no e San Donato la falda superficiale è molto Lentate sul Seveso a Milano presenta aree vicina al piano campagna, a profondità infe- urbanizzate di vaste proporzioni ed inol- riori a 5 m, che diminuiscono ulteriormente tre in buona parte di tale tratto (da Lenta- verso San Giuliano Milanese. te sul Seveso a Cusano Milanino) il corso d’acqua si presenta incassato di parecchi Tra maggio e settembre si è osservato un in- metri rispetto al piano campagna; nalzamento generalizzato del livello di falda nel bacino di circa 1,5 m. • il sistema spondale per ampi tratti è costi- tuito dai muri stessi delle case realizzate L’acquifero profondo mostra una direzione ai margini dell’alveo, che in alcuni casi ne di deflusso da Nord Ovest verso Sud Est fino riducono la capacità di deflusso; a Lentate e Nord/Nord Ovest – Sud/Sud Est • lo sviluppo urbanistico dei Comuni da Lentate in giù, con quote piezometriche dell’hinterland a monte ha indotto alla che variano da 210 m s.l.m. a Carimate, 170 progressiva impermeabilizzazione di va- m a Cesano Maderno, 125 m s.l.m. all’ingres- ste aree con conseguente aumento delle so a Milano. portate scaricate dal reticolo fognario. Le potenzialità di scarico di detto retico- Caratteristiche lo sono in grado di saturare la capacità di idrologico-idrauliche deflusso del corso d’acqua già per eventi Le analisi idrologiche e idrauliche sul Torren- associati a modesto tempo di ritorno, pur te Seveso sono state aggiornate nell’agosto in assenza di afflussi da monte. 201716 dall’Autorità di Bacino del Fiume Po a L’insieme delle citate particolarità fa sì che supporto della predisposizione della Varian- gli eventi alluvionali del torrente Seveso, te al Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeolo- con particolare riferimento alla Città di Mila- gico (PAI) del bacino del fiume Po finalizzata no, assumano attualmente una frequenza di

16 Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po (agosto 2017) – Relazione sull’aggiornamento delle analisi idrologiche e idrauliche del Torrente Seveso a supporto della predisposizione della variante al Piano stralcio per l’Assetto idrogeologico. 42 più volte l’anno. sottobacino idrografico del torrente Certesa, affluente principale del Seveso, è pari a circa Entrando più nel dettaglio, l’intero bacino 72 km2. idrografico del Seveso può essere suddiviso sostanzialmente in quattro parti: Se si considera poi come sezione di riferi- mento la presa del CSNO, ubicata a Palazzolo • la prima parte più settentrionale, denomi- nata “Seveso naturale”, afferente all’asta (Comune di Paderno Dugnano), ove vengono del torrente Seveso dalla sorgente fino al scolmate una parte delle portate di piena del comune di Lentate sul Seveso, presenta T. Seveso, il bacino idrografico ha un’esten- 2 versanti acclivi o mediamente acclivi ed sione di circa 190 km , 82 dei quali di aree è caratterizzato da urbanizzazione ridotta urbane (43%). Come differenza si ha che il comunque tale da non produrre modifiche bacino idrografico del T. Seveso compreso rilevanti rispetto al processo di piena na- tra la presa del CSNO e Milano è pari a 36 turale; km2, di cui 24 di aree urbanizzate (67%). • la seconda parte, denominata “Certesa na- La lunghezza dell’asta del torrente Seve- turale”, ad est della precedente e afferen- so fino a Milano (dall’ospedale S. Anna di te al torrente Certesa (o Roggia Vecchia), Como) è pari a circa 39 km, 32 dei quali fino principale affluente del Seveso, si estende alla presa del CSNO in località Palazzolo in dalle sorgenti fino alla confluenza con il Comune di Paderno Dugnano e i restanti 7 torrente Terrò ed è caratterizzato da ver- km dalla suddetta opera fino all’ingresso nel santi acclivi e da scarsa urbanizzazione; tratto tombinato in Milano. • la terza parte, denominata “Certesa urba- La situazione di criticità idraulica del corso no”, anch’essa afferente al Torrente Certe- d’acqua ricostruita negli studi idraulici con- sa, dalla confluenza con il Torrente Terrò dotti nel tempo e aggiornati nel 2017 è ri- fino alla confluenza nel torrente Seveso, conducibile prevalentemente alle seguenti presenta versanti poco acclivi e vaste aree cause: urbanizzate (Mariano Comense, Cabiate e Meda); • l’alveo del Seveso ha una capacità di deflusso insufficiente al transito della pie- • la quarta parte, denominata “Seveso ur- na di riferimento (TR = 100 anni), sia nel- bano”, afferente direttamente al torrente la sua parte più a monte (dalla confluen- Seveso, da Lentate sul Seveso all’ingresso za del fosso Lusért a Carimate) che nella nel tratto tombato nel comune di Milano, sua parte più a valle (da Cusano Milanino presenta versanti pressoché pianeggianti all’imbocco della tombinatura di Milano), ed un’elevata urbanizzazione (Barlassina, che provoca allagamenti localizzati nel Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Mascia- tratto di monte ed allagamenti diffusi nel go, Varedo, Paderno Dugnano, Cusano Mi- tratto di valle che interessano ampi terri- lanino, Cormano, Bresso e Cinisello Balsa- tori nei comuni di Cormano, Bresso e Mila- mo). no (zona Niguarda); Tali quattro parti in cui è stato suddiviso il • a Palazzolo la portata in arrivo dal baci- bacino idrografico del Seveso possono es- no di monte può, in caso di piena, esse- sere raggruppate, in relazione alla tipologia re scaricata nel CSNO la cui capacità di di funzionamento idrologico di formazione smaltimento, tuttavia, non è sufficiente a delle piene: i deflussi delle zone Seveso na- consentire la riduzione delle portate en- turale e Certesa naturale dipendono esclusi- tro il valore compatibile con la capacità di vamente dalle caratteristiche geomorfologi- deflusso del tratto tombinato di Milano. che del bacino, mentre i deflussi delle zone La portata, per di più, dovrebbe essere az- Seveso urbano e Certesa urbano, eccetto gli zerata per consentire l’immissione degli apporti di alcuni piccoli affluenti (es. Coma- scaricatori degli impianti di depurazione sinella), risultano influenzati principalmente che recapitano nel Seveso a valle della dalla capacità di smaltimento delle reti di derivazione (scarichi di Cusano Milanino, drenaggio urbano. Cormano, Bresso e Cinisello Balsamo) che complessivamente ammontano a 58 m3/s La superficie complessiva del bacino del Se- e sono da soli in grado di saturare la ca- veso, chiuso all’ingresso nel tratto tombina- pacità di deflusso del tratto e provocare to di Milano in via Ornato è pari a circa 227 piene significative senza alcun contributo km2, 106 dei quali di aree urbane (47%). Il del bacino di monte. CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 43 Questa marcata insufficienza nei confronti scoppio della seconda guerra mondiale e le sia di possibili piene “naturali” provenien- disastrose alluvioni si ripetono a partire dal ti dal bacino di monte, sia di possibili pie- 1947 con frequenza ed intensità crescenti. ne “antropiche” dal bacino urbano di valle, Delle opere inizialmente previste per l’atte- rappresenta la principale causa dei dannosi nuazione della pericolosità viene realizzato allagamenti che si producono nella zona di il solo Canale Scolmatore di Nord Ovest, da Niguarda a Milano e lungo tutto il tratto di Se- Palazzolo fino al Ticino, che ben presto si veso compreso tra Cusano Milanino e Milano. dimostra inadeguato rispetto alle necessità e inadeguabile, sia per vincoli territoriali e Gli eventi di piena la progressiva urbanizzazione del territorio Le condizioni di criticità idraulica lungo l’a- che ha reso indisponibili le aree necessarie sta del Seveso, e più in generale lungo l’inte- per il suo raddoppio, sia per vincoli di natura ro reticolo idrografico compreso fra il fiume ambientale del ricettore finale il fiume Ti- Adda ad est ed il fiume Ticino ad ovest, non cino riconosciuto Riserva della biosfera del sono di recente formazione. Esse si sono ma- Programma MAB Unesco. nifestate già in epoca storica e a partire dagli Venendo agli anni più recenti, a Milano dal anni ‘30 trovano nel Comitato Coordinatore 1976 ad oggi si sono verificate 104 eson- per le acque della Provincia di Milano, co- dazioni (in media 2,6 esondazioni all’anno). stituito con decreto prefettizio su iniziativa Negli ultimi anni sono stati particolarmente dell’Amministrazione provinciale di Milano, critici il 2010, durante il quale si sono veri- la sede istituzionale preposta alla loro anali- ficate ben 8 esondazioni, di cui particolar- si ed alla conseguente formulazione di pro- mente grave quella del 18 settembre, e il poste coordinate per la risoluzione dei pro- 2014, con ben 8 esondazioni nel periodo 25 blemi delle acque. giugno ÷ 16 novembre, tra cui quelle dell’8 È infatti nel decennio che va dal 1925 al luglio e del 15 novembre in cui si sono gene- 1935 che si verificano nelle province di Mila- rate portate massime prossime a 100 anni di no e Pavia 255 inondazioni che interessano tempo di ritorno, che hanno causato diverse 166 Comuni e provocano nel loro complesso gravi situazioni di allagamento non solo a l’allagamento di 126 Km2 di territorio. Milano – Niguarda, ma anche in altri comuni lungo l’intera asta del Seveso. Nessuno dei progetti elaborati trovò pratica attuazione per le difficoltà conseguenti allo

Figura 6. Inondazioni al 1938 44 Stato del dissesto idraulico e idrogeologico nel bacino del Seveso

Atlante dei rischi idraulici ed idrogeologici Mariano Comense. (Elaborato 2 del PAI) Sul Torrente La Valletta, affluente del T. Cer- tesa, sono state delimitate aree di esonda- A partire dal comune di Seveso, verso monte, zione in comune di Figino Serenza (parte api- i comuni ricadenti entro il bacino idrografico cale) e a Cabiate, dove sono state delimitate rientravano nell’elenco dei comuni tenuti ad aree franose (attive) in corrispondenza delle aggiornare l’Elaborato 2 “Atlante dei rischi scarpate del Rio Valletta e aree di esonda- idraulici ed idrogeologici” del Piano Stralcio zione a pericolosità molto elevata (di ridotte per l’assetto idrogeologico del bacino del dimensioni) prima della confluenza del Rio fiume Po (PAI). Attraverso gli studi geologici Valletta nel T. Certesa. A Novedrate sono redatti a supporto della pianificazione urba- presenti aree di esondazione sul Torrente nistica comunale, i comuni hanno condotto, della Valle di Cabiate, sempre affluente del a partire dal 2001, anno di approvazione del T. Certesa. Infine sul Certesa, un’altra estesa PAI, un’analisi dei dissesti (frane ed esonda- area di esondazione (a pericolosità bassa) è zioni, nel caso specifico del bacino del Seve- stata individuata in comune di Seveso, poco so) presenti entro il proprio territorio, li han- a monte della confluenza con il Seveso. no delimitati cartograficamente e gli hanno attribuito uno stato di attività o grado di pe- A Figino Serenza e Carimate sono state in- ricolosità, distinguendo i fenomeni franosi dividuate aree di esondazione e aree in dis- in attivi, quiescenti o stabilizzati e gli ambiti sesto sul T. Serenza, affluente del Seveso in soggetti ad esondazioni (di carattere torren- sinistra idrografica. A Senna Comasco sono tizio) in aree a pericolosità per esondazione presenti aree a franosità diffusa su affluen- molto elevata, elevata o media/moderata. A ti della Valle di Senna, a sua volta affluente questi stati di attività/livelli di pericolosità del Rio Acquanegra. Ambiti in dissesto, di è associata una classificazione specifica (Fa, dimensioni abbastanza contenute, sono sta- Fq, Fm per le frane, Ee, Eb, Em per le esonda- ti individuati nella porzione alta del bacino zioni) alla quale, a sua volta, sono associate idrografico in località Cavallasca (san Fer- limitazioni via via crescenti alle modificazio- mo della Battaglia) (frane quiescenti), Como ni dell’uso del suolo. Le norme alle quali si (frane attive), Albese con Cassano (frane at- fa riferimento sono contenute all’art. 9 delle tive in corrispondenza del Montorfano, en- N.d.A. del PAI. tro la Formazione di Tabiago). Altre aree di esondazione di dimensioni ridotte, pur se- Entro il sottobacino idrografico del Seveso gnalate come ad alta pericolosità, sono state sono state delimitate aree di esondazione individuate in comune di Orsenigo e Albese del T. Seveso (Rif. Appendice 1 -Quadro co- con Cassano. noscitivo Studi geologici Comunali) entro i comuni di Villa Guardia, Luisago, Vertemate Relativamente ai corsi d’acqua Garbogera e con Minoprio, Cantù, Carimate e Seveso. Lombra (Pudiga), sono state delimitate aree di esondazione nei territori dei Comuni di Nella Valle di Brenna, Roggia Vecchia, Rog- Barlassina e Seveso. gia Borromea e Valle del laghetto, il comune di Brenna ha delimitato aree in dissesto e di Come già accennato, le aree sopradescrit- esondazione che proseguono in comune di te sono state delimitate nella componente Carugo e Mariano Comense. Sul T. Lorrolo, geologica dei PGT dei Comuni e, a seguito affluente del T. Terrò, vengono individuate dell’individuazione, sono state sottoposte aree di esondazione in comune di Brenna e ad una norma finalizzata alla prevenzione del rischio nella pianificazione territoriale. CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 45 Quadro della pericolosità e del rischio del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni

Le mappe di pericolosità e rischio del Pia- • hanno fornito un quadro complessivo del no di Gestione del Rischio di Alluvioni (Rif. grado di rischio (da R1 a R4) al quale ri- Appendice 1 - Quadro conoscitivo Direttiva sultano esposti gli elementi sensibili che alluvioni 2007/60/CE – revisione 2015) han- ricadono entro le aree allagabili. no integrato il quadro conoscitivo del Piano • In particolare, le delimitazioni effettuate Stralcio per l’Assetto idrogeologico del Baci- con continuità a livello d’asta mostrano no del Fiume Po (PAI) sopradescritto. In par- aree potenzialmente allagabili con esten- ticolare, nel territorio di analisi del progetto: sione significativa: • hanno delimitato con continuità a livello • sul Seveso, tra i comuni di Villa Guardia, d’asta, le aree allagabili dai corsi d’acqua Grandate, Luisago e Casnate con Bernate Seveso, Garbogera, Pudiga e Guisa, per tre (piene poco frequenti – M e rare - L); nel diversi tempi di ritorno (10 – pericolosità tratto tra e Barlas- alta, 100 – pericolosità media e 500 – pe- sina (piene frequenti - H, M e L); a Bovisio ricolosità bassa); Masciago (piene M e L), al confine tra Vare- • hanno integrato nelle delimitazioni di cui do e Paderno Dugnano (piene M e L) e nel al punto precedente e nelle delimitazio- tratto tra Paderno e Milano (piene H, M e L); ni già presenti nell’Elaborato 2 del PAI, le • sul Garbogera, in comune di Senago (pie- aree allagate nel corso degli eventi allu- ne H, M e L) e in comune di Novate (piene vionali recenti (Anno 2014), H, M e L);

Il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni

La Direttiva europea 2007/60/CE, recepita nel diritto italiano con D.Lgs. 49/2010, ha dato avvio ad una nuova fase della politica nazionale gestione del rischio di alluvioni. Scopo della Direttiva 2007/60/CE infatti è quello di Istituire un quadro per la valutazione e gestione dei rischi di alluvioni volto a ridurre le conseguenze negative per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche connesse con le alluvioni. Lo strumento per la valutazione è rappresentato dalle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni (art. 6 D.Lgs. 49/2010 e art. 6 Dir. 2007/60/CE). Le mappe della pericolosità riportano l’estensione potenziale delle inondazioni causate dai corsi d’acqua (naturali e artificiali) e dai laghi, con riferimento a tre scenari (alluvioni rare, poco frequenti e frequenti) distinti con tonalità di blu, la cui intensità diminuisce in rapporto alla diminuzione della frequenza di alla- gamento. Le mappe del rischio segnalano la presenza nelle aree allagabili di elementi potenzialmente esposti (po- polazione, servizi, infrastrutture, attività economiche, etc.) e il corrispondente livello di rischio, distinto in 4 classi rappresentate mediante colori: giallo (R1-Rischio moderato o nullo), arancione (R2-Rischio medio), rosso (R3-Rischio elevato), viola (R4-Rischio molto elevato). Le mappe di pericolosità e rischio contenute nel PGRA rappresentano un aggiornamento e integrazione del quadro conoscitivo rappresentato negli Elaborati del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del Bacino del Fiume Po (P.A.I.) approvato con DPCM 24 maggio 2001. A partire dal quadro della pericolosità e del rischio di alluvioni definito con l’attività di mappatura, le nor- me comunitarie prevedono l’obbligo di predisporre per ogni distretto un Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (art. 7 D.Lgs. 49/2010 e art. 7 Dir. 2007/60/CE), contenente le misure necessarie per raggiungere l’obiettivo di ridurre le conseguenze negative dei fenomeni alluvionali nei confronti, della salute umana, del territorio, dei beni, dell’ambiente, del patrimonio culturale e delle attività economiche e sociali. 46 • sul Pudiga, in comune di Senago e Bollate Complessivamente, dall’integrazione dei (H, M e L); due quadri conoscitivi relativi al rischio (PAI e PGRA) risulta che, nell’ambito di progetto, • sul Nirone, in comune di Bollate (piene M e L); si hanno: 6,98 kmq di territorio a rischio R4 di cui • sul Guisa, a seguito del completamento • delle vasche di laminazione previste, l’al- 6,83 kmq per fenomeni alluvionali e 0,15 lagabilità rappresentata nelle mappe di per fenomeni franosi, con circa 71.000 pericolosità del PGRA si è quasi annullata, abitanti esposti; con pochi allagamenti residui localizzati • 1,44 kmq di territorio a rischio R3 di cui nei Comuni di Ceriano Laghetto, Cesate e 1,4 kmq per fenomeni alluvionali e 0,02 Garbagnate Milanese, esterni all’ambito per fenomeni franosi, con circa 2.200 abi- di analisi del presente progetto. tanti esposti; Complessivamente, dall’integrazione dei • 12,11 kmq di territorio a rischio R2 di due quadri conoscitivi (PAI e PGRA) risulta cui 12,04 kmq per fenomeni alluviona- che, nell’ambito di progetto, le maggiori su- li e 0,07 per fenomeni franosi, con circa perfici a pericolosità alta e media per eson- 83.000 abitanti esposti; dazione si trovano a Milano, Carimate, Meda, • 14,55 kmq di territorio a rischio R1 di cui Bresso, Vertemate con Minoprio, Luisago e 9,30 kmq per fenomeni alluvionali e 5,25 Bovisio Masciago; le maggiori superfici a pe- per fenomeni franosi. ricolosità alta e media per frana sono a Bren- na, Figino Serenza Como, Novedrate, Taver- Le maggiori superfici a rischio R4 per eson- nerio, Cavallasca e Cabiate. dazione si trovano a Milano, Meda, Bresso, Baranzate, Bovisio Masciago, Bollate, Novate Utilizzando la medesima metodologia segui- Milanese, Cusano Milanino, Cormano, Luisa- ta per la costruzione delle mappe di rischio go e Paderno Dugnano; le maggiori superfi- del PGRA, sono state costruite mappe del ri- ci a rischio R4 per frana sono a Albavilla e schio per i fenomeni di frana rappresentati Brenna. Le maggiori superfici a rischio R3 nell’Elaborato 2 del PAI. (Rif. Appendice 1 - per esondazione si trovano a Milano, Carima- Quadro conoscitivo Rischio frane PAI e Diret- te, Bollate e Vertemate con Minoprio. tiva alluvioni 2007/60/CE – revisione 2015).

Piani di emergenza e organizzazioni di volontariato

Si riportano alcuni dati rappresentativi del azioni di formazione dirette ai Sindaci e ai grado di preparazione alle alluvioni delle co- tecnici comunali, organizza e partecipa ad munità locali del Seveso: la ricognizione dei esercitazioni per testare i piani; inoltre lavo- piani comunali di emergenza e la presenza di ra, in ambito del coordinamento nazionale, organizzazioni di volontariato di protezione per promuovere un’azione di omogeneizza- civile. zione dei termini convenzionali e delle pro- cedure adottate nei messaggi di allertamen- Il piano di emergenza è lo strumento che to e di conseguenza nei piani di emergenza. definisce gli scenari di rischio e le modalità di intervento: ovvero chi fa cosa, prima, du- La Regione Lombardia inoltre, su richiesta rante e dopo un’emergenza. Dal 2012 una del Dipartimento Nazionale di Protezione norma nazionale (Legge 225/1992) prevede Civile, effettua periodiche ricognizioni del- la sua redazione in capo al Comune, che lo lo stato di attuazione dei piani di emergen- deve approvare con una Delibera di Consi- za comunali di protezione civile. La prima glio, aggiornarlo quando necessario, e deve ricognizione è stata effettuata nel 2013 ed trasmetterne copia alla Prefettura, alla Pro- aggiornata nel 2014, i contenuti sono acces- vincia e alla Regione. Per favorire una qua- sibili online sul sito istituzionale regionale, lità dei piani sempre crescente nel tempo, sul sito del Dipartimento Nazionale e nella nell’ambito delle competenze di legge, la sezione degli open data regionali. Nel 2017 Regione approva periodicamente linee gui- è stata pubblicata una nuova ricognizio- da, ultima delle quali in attuazione del PGRA, ne dei piani di emergenza comunali (D.D.S. approvata dalla Giunta Regionale con Deli- 9819 4 agosto 2017), che si focalizza sui soli bera n.6738 del 19 giugno 2917, effettua Comuni che hanno un piano di emergenza CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 47 approvato dal Consiglio Comunale, e quindi re dotato di un piano di emergenza. Rispetto attualmente in regola con il vincolo di legge. alla ricognizione del 2017 la situazione dei L’analisi sviluppata per il presente documen- comuni del Progetto di sottobacino del Se- to è riferita alle informazioni delle ricogni- veso non si discosta molto dalla ricognizione zioni del 2014 e del 2017. a livello regionale, in quanto su 54 comuni soltanto di 2 non risulta un piano di emer- Si tenga comunque presente che l’esistenza genza depositato presso Regione. I piani di un piano di emergenza, anche se deposi- sono stati redatti in gran parte tra il 2008 tato presso Regione, non prevede, in base e il 2012, quindi saranno soggetti a breve a alle norme oggi vigenti, una verifica della revisioni e aggiornamenti, in particolare per sua qualità, né dell’effettiva efficacia in caso tener conto delle mappe di pericolosità e ri- di uso, ma rappresenta comunque un certo schio del PGRA e delle recenti revisioni della grado di maturità da parte dell’amministra- Direttiva Regionale sull’Allertamento ai fini zione preposta alla tutela della sicurezza dei di protezione civile, che risalgono entrambe cittadini. al 2015. Alcuni Comuni hanno già provvedu- Nel 2014 la situazione in Lombardia era ab- to recentemente ad aggiornare i propri piani, bastanza buona, in quanto circa il 90% dei come si vede nella tabella seguente. comuni ha dato notizia alla Regione di esse-

PRESENZA ANNO REDAZIONE/ AGGIORNAMENTO PRESENTE IN ALMENO COMUNE ABITANTI PIANO EMERGENZA UNA RICOGNIZIONE ESPOSTI (fonte: ricognizioni di regione Lombardia) REGIONALE

Albavilla sì 2012 Sì Albese Con Cassano sì 2013 Sì Alzate Brianza no 2010 Sì Arosio sì 2010 Sì Barlassina sì 2010 Sì Bollate sì 2017 Sì Bovisio Masciago sì 2017* Si Brenna no 2008 Sì Bresso sì 2010 Sì Cabiate sì 2007 Sì Cantu` sì 2013 Sì Capiago Intimiano no 2013 Sì Carimate sì 2013 Sì Carugo sì 2014 Sì Casnate Con Bernate no 2010 Sì Cavallasca no 2017 Sì Cermenate no 2012 Sì Cesano Maderno sì 2013 Sì Cinisello Balsamo no 2013 Sì Como sì 2016 Sì Cormano sì 2010 Sì Cucciago sì 2013 Sì Cusano Milanino sì 2010 Sì Desio no 2010 Sì Figino Serenza no 2013 Sì Fino Mornasco sì 2013 Sì Giussano sì 2010 Sì Grandate sì 2010 Sì Inverigo sì 2010 Sì 48

PRESENZA ANNO REDAZIONE/ AGGIORNAMENTO PRESENTE IN ALMENO COMUNE ABITANTI PIANO EMERGENZA UNA RICOGNIZIONE ESPOSTI (fonte: ricognizioni di regione Lombardia) REGIONALE

Lentate Sul Seveso sì 2010 Sì Limbiate sì 2013 Sì Lipomo sì - No Luisago sì 2015 Sì Mariano Comense sì 2013 Sì Meda sì 2015 Sì Melegnano sì 2010 Sì Milano sì 2010 Sì Montano Lucino no 2011 Sì Montorfano sì 2015 Sì Nova Milanese no 2003 Sì Novate Milanese sì 2004 Sì Novedrate no 2015 Sì Orsenigo sì 2016 Sì Paderno Dugnano sì 2016 Sì San Donato Milanese sì 2005 Sì

San Fermo Della Battaglia no 2017 Sì

San Giuliano Milanese sì 2013 sì Senago sì 2009 sì Senna Comasco sì - no Sesto San Giovanni sì 2016 sì Seveso sì 2002 sì Varedo sì 2016 sì Vertemate Con Minoprio sì 2017 sì Villa Guardia No 2001 sì

*Dato acquisito successivamente alla ricognizione e verificato sul sito web istituzionale.

Per quanto attiene alle organizzazioni di vo- segnalare alla Regione la propria operatività lontariato, la loro presenza sul territorio è per essere iscritte nell’elenco territoriale e pure indice di maturità da parte dei cittadini poter quindi svolgere le attività esercitati- stessi e di consapevolezza del ruolo che sono ve ed operative. L’elenco territoriale viene chiamati a compiere nel sistema di protezio- approvato annualmente con un atto da Re- ne civile. In Lombardia sono presenti circa gione, pubblicato sul sito web istituzionale 24.000 volontari in circa 900 organizzazioni, e reso disponibile sugli open data regionali. che si distinguono in gruppi comunali, sot- L’analisi condotta per il territorio del Sotto- to la direzione del sindaco, gruppi interco- bacino Seveso è aggiornata agli open data munali, sotto la direzione di un ente sovra- del 2013, e vede la presenza di 40 organiz- comunale come un Parco o una Comunità zazioni, concentrate su 26 comuni, con una Montana, e in associazioni, che sono soggetti netta prevalenza (12 associazioni) nell’area di diritto privato che si convenzionano con di Milano, anche in relazione alla dimensio- gli enti che ne abbiano la necessità. La co- ne territoriale e demografica del capoluogo. lonna mobile regionale del volontariato di Tutti i sottogruppi del sottobacino hanno protezione civile e le analoghe colonne mo- una copertura di almeno tre associazioni o bili provinciali sono gruppi di organizzazio- gruppi di volontariato, il che sta ad indicare ni che sono disponibili “in pronta partenza” una discreta partecipazione dei cittadini alle alla chiamata dell’ente con cui sono conven- attività di protezione civile. zionati. Ogni anno le organizzazioni devono CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 49 Quadro interpretativo

Il “Quadro interpretativo” del territorio pro- Progetto nonchè per fornire un supporto ai pone una lettura dei punti di forza e degli decisori locali e sovralocali nelle scelte di elementi di criticità dell’ambito di analisi, pianificazione territoriale. focalizzando l’attenzione sui temi del Pro- Questo modus operandi consente una rap- getto (qualità, rischio idraulico, servizi ecosi- presentazione contestuale di pressioni ed stemici, riqualificazione fluviale, drenaggio, effetti, agevola la comprensione del loro le- paesaggio, connessioni ecologiche e go- game, e permette di individuare le criticità vernance). Il quadro interpretativo è anche prioritarie, la cui risoluzione è fondamentale rappresentato mediante mappe che sono per avviare il percorso di riqualificazione del costruite per meglio definire le misure del bacino.

Effetti sulle acque dei diversi usi del suolo La gestione delle acque meteoriche è stret- carta che rappresenta la capacità drenante tamente interrelata con il grado di imper- di ogni ‘areale’ della classificazione di uso meabilizzazione del territorio, oltre che con del suolo, dove i valori vicini alla situazione le caratteristiche pedologiche dei suoli. Per naturale sono rappresentati in verde e quelli l’ambito di analisi che comprende un territo- artificiali in rosso, passando per valori medi rio fortemente antropizzato e una grande va- gialli. Ragionevolmente, si osserva una pre- rietà geomorfologica, assume quindi impor- valenza di verdi nelle porzioni a monte del tanza strategica approfondire le condizioni sottobacino (zona sorgenti e Parco Regiona- dell’equilibrio idrogeologico analizzandone le Spina Verde), prevalenza però ridotta dalla le singole funzioni con l’obiettivo di ridurre la presenza importante della città di Como. Gli vulnerabilità del sottobacino, conservandone areali permeabili si riducono progressiva- le risorse e migliorandone gli ecosistemi. mente avvicinandosi all’area metropolitana milanese, per poi ricomparire nel sud Milano Per approfondire questi aspetti si è effettua- con le estese aree agricole dei comuni di San ta un’analisi interpretativa della carta dell’u- Donato e San Giuliano. so del suolo, nel suo ultimo aggiornamento disponibile (DUSAF 5), a partire dalla ricogni- zione sulle opportunità di infiltrazione delle acque meteoriche nell’ambito di analisi. Per determinare la capacità delle singole classi di uso del suolo ad accogliere l’acqua infiltrata, si è assegnato ad ogni elemento del paesaggio caratterizzato da un codice in legenda DUSAF un coefficiente di permea- bilità legato esclusivamente al grado di co- pertura, seguendo le attribuzioni medie con- tenute nella VAS (Rapporto ambientale) del PTR 2017 e procedendo quando necessario a confronto / foto interpretazione di foto sa- tellitari. È stato assegnato il valore 0 a destinazioni completamente impermeabilizzate (“tes- suto residenziale continuo mediamente denso” e “tessuto residenziale denso”) e il valore 1 a destinazioni completamente na- turali (bosco, seminativi arborati, aree umi- de, ecc.), assegnando valori intermedi a tutte le altre categorie. La mappatura del grado di naturalità o antropizzazione degli elemen- ti di paesaggio produce come risultato una 50 Coefficiente di Id ELEMENTO DEL PAESAGGIO permeabilità (%) DUSAF [k] 511 Alvei fluviali e corsi d'acqua artificiali 1,00 5123 Bacini idrici da attività estrattive interessanti la falda 1,00 5121 Bacini idrici naturali 1,00 5122 Bacini idrici artificiali 1,00 123 Aree portuali 0,90 3121 Boschi conifere a densità media e alta 1,00 31121 Boschi di latifoglie a densità bassa governati a ceduo 1,00 31122 Boschi di latifoglie a densità bassa governati ad alto fusto 1,00 31311 Boschi misti a densità media e alta governati a ceduo 1,00 31312 Boschi misti a densità media e alta governati ad alto fusto 1,00 314 Rimboschimenti recenti 1,00 3221 Cespuglieti 1,00 3241 Cespuglieti con presenza significativa di specie arbustive alte ed arboree 1,00 3242 Cespuglieti in aree di agricole abbandonate 1,00 3113 Formazioni ripariali 1,00 3114 Castagneti da frutto 1,00 222 Frutteti e frutti minori 1,00 223 Oliveti 1,00 221 Vigneti 1,00 213 Risaie 1,00 2312 Prati permanenti con presenza di specie arboree ed arbustive sparse 1,00 2311 Prati permanenti in assenza di specie arboree ed arbustive 1,00 21141 Colture floro-vivaistiche a pieno campo 1,00 21131 Colture orticole a pieno campo 1,00 2115 Orti familiari 1,00 2242 Altre legnose agrarie 1,00 2241 Pioppeti 1,00 2112 Seminativi arborati 1,00 2111 Seminativi semplici 0,90 3223 Vegetazione degli argini sopraelevati 1,00 3222 Vegetazione dei greti 1,00 411 Vegetazione delle aree umide interne e delle torbiere 1,00 333 Vegetazione rada 1,00 332 Accumuli detritici e affioramenti litoidi privi di vegetazione 1,00 331 Spiagge, dune ed alvei ghiaiosi 1,00 1412 Aree verdi incolte 1,00 134 Aree degradate non utilizzate e non vegetate 0,90 1424 Aree archeologiche 0,90 12126 Impianti fotovoltaici a terra 0,70 131 Cave 0,90 1411 Parchi e giardini 0,85 12125 Aree militari obliterate 0,70 21142 Colture floro-vivaistiche protette 0,70 21132 Colture orticole protette 0,40 11231 Cascine 0,50 12112 Insediamenti produttivi agricoli 0,30 1123 Tessuto residenziale sparso 0,70 1423 Parchi divertimento 0,50 1122 Tessuto residenziale rado e nucleiforme 0,40 124 Aeroporti ed eliporti 0,80 12124 Cimiteri 0,50 1421 Impianti sportivi 0,50 12123 Impianti tecnologici 0,50 12121 Insediamenti ospedalieri 0,50 1422 Campeggi e strutture turistiche e ricettive 0,40 12122 Impianti di servizi pubblici e privati 0,40 Tabella 3. 132 Discariche 0,10 Coefficienti di 1222 Reti ferroviarie e spazi accessori 0,30 1221 Reti stradali e spazi accessori 0,20 permeabilità 1121 Tessuto residenziale discontinuo 0,30 133 Cantieri 0,20 12111 Insediamenti industriali, artigianali, commerciali 0,10 1112 Tessuto residenziale continuo mediamente denso 0,00 1111 Tessuto residenziale denso 0,00 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 51

fonte: DUSAF 2015

Figura 7. Capacità drenante degli elementi di paesaggio del Sottobacino 52 Lo strato interpretativo della capacità dre- caratteristiche geologiche dei suoli non- nante degli elementi di paesaggio costitu- ché alla soggiacenza della falda isce un layer di input per l’individuazione • regolazione delle piene, espansione e delle criticità territoriali. Inoltre, la rappre- fitodepurazione, ovvero le aree di lami- sentazione della capacità drenante degli nazione programmate ed altre possibili elementi di paesaggio rappresenta il punto suggerite dalla presenza di aree residuali di partenza per un’ulteriore analisi utile a allagabili, anse o meandri rappresentare le funzioni idrologiche sul ter- ritorio e le relazioni con i corsi d’acqua. Ogni • trattenuta, ovvero gli spazi in grado di garan- elemento del paesaggio, essendo caratte- tire una funzione di espansione ai corsi d’ac- qua, localizzati sia nelle aree di laminazione rizzato da una capacità di infiltrare (o meno) naturali e artificiali, che nelle zone umide l’acqua (capacità descritta nella Tabella 3), esercita al contempo sull’acqua infiltrata, sul • protezione e filtro, ovvero la funzione fa- suolo, sulle acque superficiali e sotterranee vorita su grande scala dalla presenza di funzioni specifiche. Tali effetti possono esse- superfici boschive poste a margine delle re positivi o negativi (in tal caso sono definiti attività inquinanti e a livello locale dalla pressioni), contribuendo rispettivamente a vegetazione ripariale. promuovere la resilienza o la vulnerabilità La mappa individua inoltre le pressioni (o del sottobacino, e possono verificarsi con- funzioni negative che aumentano la vulne- temporaneamente, a parità di condizioni pe- rabilità) che si riassumono in: dologiche (suoli argillosi / suoli sabbiosi). • aree edificate, infrastrutture viarie e ferro- In aggiunta, la capacità o meno di infiltrazio- viarie, insediamenti commerciali, artigia- ne ovvero la capacità di protezione delle ac- nali e industriali e impianti, che aumenta- que superficiali e sotterranee è strettamente no l’impermeabilizzazione del bacino e si dipendente dalle caratteristiche pedologiche costituiscono come aree di captazione e dei suoli in analisi e ai livelli di soggiacenza appesantimento delle reti; della falda: è evidente infatti che un terreno • aree interessate da pratiche agro-coltu- agricolo (con permeabilità 1, perché naturale rali comprendenti tutti gli ambiti interes- e non antropizzato) assicurerà una limitata sati da utilizzo intensivo di fertilizzanti e capacità di infiltrazione in presenza di terreni fitosanitari e dal contemporaneo impove- con componente argillosa e/o in presenza di rimento della componente organica del falda a quota molto superficiale. In questi casi suolo (seminativi semplici, frutteti, piop- la possibilità di infiltrare sarà limitata ovvero peti e colture florovivaistiche); richiederà dispositivi appositamente proget- • impianti sportivi (golf), nei quali il mante- tati per disperdere l’acqua superficialmente. nimento del prato implica l’utilizzo mas- Gli effetti degli usi del suolo sulle acque siccio di diserbanti oltre ad un cospicuo sono rappresentati nella Mappa dell’acqua, consumo di acqua; che è uno degli elaborati del Quadro inter- • scarichi puntiformi in corpo idrico interes- pretativo. santi il torrente e, soprattutto nella porzio- Essa individua le seguenti funzioni positive: ne a monte, anche il reticolo idrico minore. • alimentazione del corso d’acqua, di- Su ogni area si possono sommare differen- stinguendo quella naturale generata da ti funzioni e impatti, contemporaneamente aree di sorgente e zone umide (presenti positivi e negativi: un’area agricola permet- soprattutto nei territori a monte del sot- te infatti l’infiltrazione di notevoli quanti- tobacino) dalle fonti artificiali (non ne- tà di acqua con ricadute positive a scala di cessariamente negative, dato che costi- sottobacino ma al tempo stesso, a seconda tuiscono per alcuni tratti la garanzia di della coltura presente, potrebbe registra- Deflusso Minimo Vitale del torrente) co- stituite dall’acqua reimmessa a valle degli re fenomeni di erosione localizzata a causa impianti di depurazione della richiesta di ingenti quantità di irriga- zione e grave inquinamento causato dall’im- • infiltrazione, letta alle due scale di sotto- piego, spesso incontrollato, di chimicizzanti bacino nelle superfici drenanti boscate, (fitofarmaci, diserbanti) con il rischio di con- prative o coltivate e di scala locale per la taminazione di suolo e di acque profonde e presenza di piccole aree percolanti all’in- superficiali. terno del tessuto urbano e sommata alle CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 53

fonte: DUSAF 2015

Figura 8. Mappa dell'acqua dell'ambito di analisi 54 Si osserva che le pressioni dell’urbanizzato alla progettazione dei dispositivi di drenag- aumentano progressivamente nei settori a gio sostenibile ed è uno strumento ‘dinami- valle del sottobacino mentre si riducono le co’, soggetto a integrazioni e aggiornamenti aree libere non trasformate e gli elementi connessi alle trasformazioni del territorio. naturali che sono invece più numerosi nelle La sovrapposizione delle informazioni della porzioni a monte limitrofe alle sorgenti. Mappa con le carte che descrivono la capa- La lettura della Mappa dell’acqua permet- cità protettiva dei suoli rispetto alle acque te la comprensione del funzionamento del sotterranee e superficiali (rif. Paragrafo Ca- sottobacino, l’identificazione degli ambiti di pacità protettiva dei suoli) consente di indi- sottobacino caratterizzati da funzioni idro- viduare i limiti di applicazione dei dispositivi logiche prevalenti e conseguentemente la che sfruttano la funzione “infiltrazione”: in determinazione della quota di acqua libera particolare, una scarsa capacità protettiva dei utile a mantenere la resilienza delle diverse suoli rispetto alle acque sotterranee limita porzioni del bacino, orientando necessaria- l’applicazione di sistemi di infiltrazione per mente le priorità e la progettualità correlata. acque di dilavamento con carico inquinante (componenti antropiche e del traffico veicola- La Mappa dell’acqua costituisce uno stru- re, componente agricola), a causa del rischio mento utile alla pianificazione spaziale e di vulnerabilità delle acque sotterranee17.

Elementi di sensibilità e criticità Il Quadro interpretativo del Progetto individua nizione delle misure del Progetto e sono di elementi di sensibilità e criticità prioritarie. due tipologie diverse: Gli elementi di sensibilità sono alcuni ele- • criticità rilevate ,ovvero quelle criticità già menti caratteristici del sistema territoriale riconosciute e per le quali occorre adotta- (antropizzazione, impianti di depurazione, re misure idonee a correggere in termini cave cessate, aree dismesse, rete ecologica, di causa e di effetti gli stati rilevati – è il ponti, ecc.) che sono particolarmente degni caso, ad esempio, delle aree di pericolosi- di attenzione perché possono creare delle tà idraulica o di rischio idraulico delimita- vulnerabilità al sistema (presenza di aree di- te dal PGRA, o delle aree in cui la qualità smesse, di impianti di depurazione, aziende a dei corsi d’acqua non è buona; rischio di incidente rilevante, rete della mobi- • criticità potenziali, ovvero che richiedo- lità, ecc.) o perché sono particolarmente vul- no una verifica di approfondimento (ad nerabili (corridoi rete ecologica, aree a bassa esempio, l’interferenza tra corpo idrico permeabilità del sottosuolo, aree a rischio e tessuto urbano non necessariamente idrogeologico, corpi idrici con bassa qualità, comporta ovunque una situazione di ri- ecc.). Gli elementi di sensibilità del territorio schio idraulico o una compromissione del sono complessivamente 33 (esistenti e po- corso d’acqua) e l’attuazione di misure tenziali) e sono riportati nella Carta degli ele- atte a governarne gli effetti. menti di sensibilità articolati in diverse classi Nel primo caso il Progetto risponde definen- (bassa, medio bassa, media, medio alta, alta) do da subito misure correttive, nel secondo in funzione della loro compresenza. occorrerà verificare con gli attori del territo- Gli elementi di sensibilità sono stati utilizzati rio la reale esistenza di una situazione critica per individuare e descrivere 15 criticità prio- e in tal caso definire le misure relative. ritarie, rappresentate in altrettante Carte del- Una criticità di fondo è quella legata all’in- le criticità, che derivano dalla loro combina- completezza delle conoscenze, dei sistemi zione/interazione: ad esempio l’interferenza informativi/database oppure al loro utilizzo del tessuto urbano e della rete della mobilità inadeguato. Tale criticità è rilevabile di fre- con i corpi idrici superficiali, le caratteristiche quente e nei diversi ambiti territoriali e ri- naturali del suolo e del sottosuolo non ottima- guarda, ad esempio, il rilievo delle reti fogna- li per la gestione delle acque meteoriche. rie e degli sfioratori, oppure l’incompletezza Le criticità costituiscono gli elementi da ri- degli studi idraulici sui corsi d’acqua minori, solvere in via prioritaria mediante la defi- il rilievo del reticolo idrico minore, ecc.

17 Studi specifici potrebbero valutare la possibile azione ‘protettiva’ della vegetazione e su eventuali effetti del soprasuolo che, in presenza di specie erbacee, arbustive e arboree è in grado di esplicare azioni migliorative sul carico inquinante (per effetto di adsorbimento, riduzione ecc. effettuata dagli impianti vegetali). CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 55

Tabella 4. Criticità ed elementi di sensibilità dell’ambito di analisi

E lementi di sensibilità Criticità prioritarie (esistenti e potenziali)

Incompletezza delle conoscenze, dei sistemi informativi/database e/o loro utilizzo inadeguato

Aree urbanizzate residenziali interferenti con il reticolo idrografico superficiale Compresenza di: tratti idrici; aree urbanizzate residenziali

1 Infrastrutture della mobilità interferenti con il reticolo idrografico superficiale Interferenza del tessuto urbano e Compresenza di: tratti idrici; rete della mobilità della rete della mobilità con i corpi idrici superficiali Aree urbanizzate residenziali interferenti con l'ambiente lacuale Compresenza di: laghi; aree urbanizzate residenziali

Infrastrutture della mobilità interferenti con l'ambiente lacuale Compresenza di: laghi; rete della mobilità

2 Aree con ridotta capacità di drenaggio superficiale (da Mappa della capacità Ridotta capacità di drenaggio di drenaggio)

Scarichi nei corpi idrici Presenza di scarichi nei corsi d'acqua (domestici, sfioratori, industriali, pluviali...)

Impianti di depurazione Presenza di scarichi di impianti di depurazione 3 Aree produttive Presenza di “Insediamenti industriali, artigianali, commerciali” con scarichi in fognatura

Presenza di possibili fonti Aziende a rischio di incidente rilevante di pressione puntuali Presenza di aree con aziende a rischio di incidente rilevante

Siti da bonificare o contaminati Presenza di siti contaminati o da bonificare Impianti per la gestione dei rifiuti Presenza di impianti per la gestione dei rifiuti Ponti e attraversamenti Presenza di ponti potenzialmente interferenti rispetto al sistema dei corsi d'acqua 4 Tratti tombinati Artificializzazione dell'alveo Presenza di tratti tombinati (solo per il Seveso) fluviale e delle sponde Opere di difesa del suolo Presenza di opere di difesa del suolo che possono avere impatti sulla morfologia fluviale

5 Ambiti agricoli Pressioni legate all'uso Presenza di aree agricole potenzialmente impattanti sulla qualità dei corpi idrici agricolo del suolo Corridoi primari ad alta antropizzazione RER Presenza dei “Corridoi primari ad alta antropizzazione” della Rete ecologica regionale Corridoi primari a bassa moderata antropizzazione RER Presenza dei “Corridoi primari a bassa-moderata antropizzazione” della Rete ecologica regionale

6 Elementi di primo livello RER

FATTORI DI PRESSIONE SUL RISCHIO E SULLA QUALITA' DELLE ACQUE E DEGLI ECOSISTEMI E DEGLI ECOSISTEMI DELLE ACQUE SUL RISCHIO E SULLA QUALITA' DI PRESSIONE FATTORI Interferenze degli elementi di Presenza di “Elementi di primo livello” della Rete ecologica regionale interferenti antropizzazione con la RER e con il sistema urbanizzato e della mobilità discontinuità della rete ecologica con compromissione dei varchi Elementi di secondo livello RER Presenza di “Elementi di secondo livello” della Rete ecologica regionale interferenti con il sistema urbanizzato e della mobilità

Varchi RER Presenza dei “Varchi” della Rete ecologica regionale interferenti con il sistema urbanizzato e della mobilità 56

E lementi di sensibilità Criticità prioritarie (esistenti e potenziali) 7 Aree con bassa permeabilità del sottosuolo Caratteristiche naturali del suolo e del suottosuolo non ottimali per la Aree con bassa soggiacenza della falda gestione delle acque meteoriche

8 Classe di fattibilità incongrua Insufficiente azione di prevenzione Presenza di classificazione incongrua Classe Fattibilità 1 e 2 degli studi geologici comuna- dei rischi nella pianificazione alla li rispetto alle aree a pericolosità “H” e “M” per alluvioni e frane scala locale

Cave cessate 9 Presenza di cave cessate Fenomeni di dismissione Aree dismesse Presenza di aree dismesse

Indice di Qualità Morfologica 10 IQM - scadente o scarso (solo per il Seveso) Qualità morfologica e funzionalità fluviale del corso d'acqua al di sot- Indice di Funzionalità Fluviale to di “buono” IFF – “scadente-pessimo” o “scadente” (solo per il Seveso e la Vettabbia), sponda destra e sponda sinistra

11 Corpi idrici qualità Stato chimico del corpo idrico non Stato chimico dei corpi idrici non buono buono

12 Corpi idrici qualità Stato ecologico del corpo idrico Stato ecologico dei corpi idrici non buono (sufficiente, scadente, cattivo) non buono

Pericolosità di esondazione H (alta) Presenza di pericolosità di esondazione “H” (Direttiva alluvioni)

Pericolosità di esondazione M (media) 13 Presenza di pericolosità di esondazione “M” (Direttiva alluvioni) TT I O/EFFE Pericolosità per fenomeni idraulici T

A e idrogeologici Pericolosità di frana M (media)

S T Presenza di pericolosità di frana “M” (Piano di Assetto Idrogeologico)

Pericolosità di frana H (alta) Presenza di pericolosità di frana “H” (Piano di Assetto Idrogeologico)

Rischio idraulico su elementi areali Presenza di elemento areale esposto a rischio idraulico di tipo R3 e R4

Rischio idraulico su elementi lineari 14 Presenza di elemento lineare esposto a rischio idraulico di tipo R3 e R4 Rischio idraulico medio alto Rischio idraulico su elementi puntuali Presenza di elemento puntuale esposto a rischio idraulico di tipo R3 e R4

Rischio di frana su elementi areali Presenza di elemento puntuale esposto a rischio frane di tipo R3 e R4 15 Rischio di frana su elementi lineari Presenza di elemento lineare esposto a rischio frane di tipo R3 e R4 Rischio idrogeologico medio alto

Rischio di frana su elementi puntuali Presenza di elemento areale esposto a rischio frane di tipo R3 e R4 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 57

Figura 9. Carta degli elementi di sensibilità 58 Sia la Carta degli elementi di sensibilità La loro costruzione consente una lettura si- che le Carte delle criticità sono strumenti multanea delle diverse forme di degrado e digitali che consentono di territorializzare rischio a supporto di politiche e misure in- nell’ambito di analisi del Progetto (discretiz- tegrate finalizzate all’innalzamento della zato con una maglia di 100 x 100 metri), la complessiva qualità del territorio del sotto- compresenza di fattori eterogenei, altrimen- bacino. Sono strumenti di orientamento e di ti non confrontabili in una rappresentazione valutazione che permettono di definire e lo- tradizionale. calizzare le misure del Progetto e supporta- re gli enti territoriali nella redazione di piani Le Carte si avvalgono di strati informativi e progetti. Esse saranno oggetto di aggior- che sono prevalentemente già disponibili namento sulla base sia degli aggiornamenti sul Geoportale di Regione Lombardia a cui si degli strati informativi del Geoportale, sia aggiungono altri livelli informativi elaborati delle mutate condizioni territoriali e dello durante le fasi di costruzione del Progetto. stato di attuazione delle misure.

Figura 10. Carta degli elementi sensibilità - Stralcio delle classi Medio alta e Alta 59 Sintesi delle criticità negli ambiti territoriali

Le criticità del Sottobacino del Seveso in- Milano, dove viene intubato al di sotto della teressano la quasi totalità del territorio; rete viaria. Lo stato chimico non buono dei solamente una quota pari a circa 5% risul- corpi idrici (criticità 11) interessa in maniera ta essere privo di criticità. Queste porzio- più significativa prevalentemente gli ambiti ni di territorio tendono a concentrarsi nel a nord, in particolare il tratto del Seveso che settore più a nord del sottobacino, nell’a- va dal Monte Sasso, nei pressi di San Fermo rea montuosa del Triangolo Lariano, e più a alla Battaglia, fino al comune di Fino Morna- sud all’interno dai paesaggi interessati da sco, e il tratto da Cantù Asnago fino a Cesano specifiche forme di tutela: Parco Spina Ver- Maderno. Altre aree interessate dalla stessa de, Parco valle del Lura, Parco della valle criticità sono quelle della porzione del Lago del Lambro, Parco della Brughiera Briantea, di Como compresa nello stesso Comune ed il Parco del Grugnotorto Villoresi, Parco delle tratto del Torrente Cosia nei comuni di Alba- Groane e Parco Nord Milano. villa ed Albese con Cassano. La criticità più estesa ovvero quella che ri- Le criticità legate allo stato ecologico non sulta avere una maggiore incidenza, pur con buono dei corpi idrici (criticità 12) inte- un diverso peso all’interno dei diversi ambiti ressano piuttosto diffusamente i territo- che compongono il territorio del Sottobaci- ri attraversati dal reticolo idrico. E’ il caso no, è quella corrispondente all’alto tasso di dell’intero corso del Seveso, dalla fonte di impermeabilità dei suoli dettato dal livello Monte Sasso, nel Parco Spina Verde, fino al di urbanizzazione (rappresentato dalla criti- suo ingresso a Milano, continuando sul Na- cità 2); questa arriva a coprire circa il 60% viglio Martesana e sul Cavo Redefossi, coin- dell’intero territorio del Sottobacino del Se- volgendo anche il fiume Lambro per il tratto veso. La localizzazione di questo fenomeno da Sesto San Giovanni fino a Melegnano, la privilegia le aree della cintura urbana mi- Vettabbia da San Donato fino a Melegnano, lanese, le aree sul lato orientale del corso ed anche il corso dei torrenti Cisnara, Gar- del torrente Terrò, lungo i comuni di Arosio, bogera, Guisa, Lombra, Nirone e Pudica. Gli Carugo, Mariano Comense, Cabiate e Cesano ambiti lacuali sono interessati dalla stessa Maderno, e le aree più a sud lungo il Seveso criticità: quelli a nord, come il Lago di Como, fino a Milano. il Lago di Montorfano, il Lago di Alserio e gli specchi d’acqua compresi nel Parco Valle del Alcune criticità risultano invece maggior- Lambro a nord-est ed a sud-est di Inverigo. mente estese, anche se non in senso dimen- sionale, e corrispondono all’andamento dei Le criticità di rischio esondazione e frana di corsi d’acqua nel territorio del Sottobacino. livello medio-alto (criticità 13) caratteriz- Questo è il caso dell’interferenza dell’urba- zano l’ambito del lago di Como, gli ambiti a nizzato sul deflusso sia del reticolo idrico nord e ad est di San Fermo della Battaglia, principale (criticità 1) nei territori interessa- ad est di Villa Guardia, a nord di Luisago e ti dalle sponde del Terrò, del Serenza, del Se- lungo tutto il tratto delle sponde del Seve- veso, che di molti altri corsi d’acqua minori, so da Villa Guardia fino a Milano, presen- e quella relativa alla artificializzazione degli tando delle aree maggiormente interessate alvei (criticità 4) che interessa, oltre ai pre- in corrispondenza di Cesano Maderno e del cedenti, anche i territori del Garbogera e del comune di Milano, in corrispondenza delle Pudiga nella parte centrale del sottobacino, zone di Porta Nuova, Porta Garibaldi, Macia- per poi interessare quelli della Roggia Vet- chini, e nelle zone di Crescenzago, Cimiano, tabbia e il Cavo Redefossi, più a sud fino alla Lambrate, Ponte Lambro, Linate e Monluè. biforcazione col suo deviatore. La criticità Il rischio medio ed alto (R3 ed R4) di eson- relativa alla qualità morfologica e alla fun- dazione (criticità 14) individua i territori già zionalità fluviale dei corsi d’acqua (criticità interessati dalla criticità 13 espandendosi 10) è maggiormente evidente a nord del sot- ulteriormente nei territori di Como, San Fer- tobacino lungo il Serenza nel tratto da Cantù mo della Battaglia, Senna Comasco, Carugo, fino a Figino Serenza, lungo il Terrò da Arosio Paderno Dugnano e Milano. I territori atten- fino all’incrocio col Seveso a Cesano Mader- zionati dalle criticità 12, 13 e 14, sono in no, e lungo il Seveso nel tratto da Lentate sul parte interessati anche dalla Criticità 8 che Seveso fino al suo ingresso nel comune di segnala la possibilità di incongruenze tra CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 60 la classe geologica di fattibilità registrata a na milanese fino a San Donato, con dei picchi livello pianificatorio comunale e l’effettivo nel comune di Sesto San Giovanni ed all’in- rischio geologico dell’area. Anche il rischio terno del Comune di Milano (municipi 2, 4 e medio ed alto di frane R3 ed R4 (criticità 15) 9) in corrispondenza del quartiere di Bovisa è circoscritto territorialmente nella porzione e delle aree intorno ai quartieri Mazzini, San- nord del territorio, riguardando principal- ta Giulia e Ponte Lambro. mente gli ambiti del Comasco a nord e ad est Altre criticità caratterizzano ampie porzioni di Como e a nord-est di Lipomo, il comune di di territorio in maniera diffusa: è questo il Albavilla a nord est dell’omonima frazione, caso della possibile presenza di fonti di pres- ed il comune di Brenna, dove circonda quasi sione puntuali (criticità 3), spesso legati alla completamente l’urbanizzato. presenza di urbanizzato prevalentemente Le aree con scarsa capacità di infiltrazione produttivo o di fenomeni di dismissione, che per caratteristiche naturali del sottosuo- si ritrovano all’interno dell’intero sottobaci- lo (criticità 7) si riscontrano maggiormente no. Altro caso è quello delle pressioni legate negli ambiti a nord, nella fascia ovest degli all’uso agricolo del suolo impattanti la quali- ambiti centrali, coincidente con il Parco delle tà dei corpi idrici (criticità 5), che si localizza- Groane, nel comune di Milano (municipio 5) no generalmente ai limiti dell’urbanizzato e e nei comuni meridionali di San Donato Mi- trovano notevoli corrispondenze con alcune lanese, San Giuliano Milanese e Melegnano. aree protette, come il Parco della Valle del L’interferenza del territorio antropizzato con Lambro, il Parco della Brughiera Briantea, Il la Rete ecologica Regionale - RER (criticità 6) Parco Valle del torrente Lura a nord-est di è invece ampiamente distribuita nella parte Cermenate, il Parco delle Groane, il Parco nord del sottobacino, prevalentemente sul del Grugnotorto Villoresi ad ovest di Desio e versante ovest del Terrò e del Seveso nel tutto intorno a Nova Milanese, il Parco Nord tratto fino a Paderno Dugnano, mentre forma di Milano nei comuni di Novate Milanese e un lungo corridoio che si snoda lungo il con- Cormano, ma soprattutto in coincidenza con fine nord e nord-ovest del comune di Desio, il Parco Agricolo Sud di Milano. proseguendo lungo quello di Nova Milanese Le criticità sopra descritte si localizzano e si e seguendo successivamente il confine meri- sovrappongono con estensioni e combina- dionale di Paderno Dugnano. zioni differenti e specifiche per ogni area dei La presenza di fenomeni di dismissione - sei ambiti territoriali in cui è stato suddiviso spazi aperti ed edifici - (criticità 9) riguarda il territorio del Sottobacino, come di seguito invece maggiormente gli ambiti centrali, a rappresentato e descritto. partire da Cesano Maderno, e la cintura urba- 61 AMBITO TERRITORIALE 1

SORGENTI DEL SEVESO

DESCRIZIONE Le aree prive di criticità si tro- vano, nel Parco regionale Spi- na Verde, a sud-ovest di Como, nelle aree montuose sopra Brunate e nei territori dei comuni di Casnate con Bernate e Senna Comasco, al centro dell’ambito.

Le aree con maggiore concentrazione di criticità si trovano lungo le sponde del Lago di Como, (sponda est), e lungo le sponde del torrente Seveso. Le aree di maggior inter- ferenza tra tratti idrici, tessuto urbanizzato e rete della mobilità sono localizzati nei co- muni di San Fermo della Battaglia e Luisago a nord - ovest, e del comune di Cantù a sud del confine dell’ambito. L’artificializzazione dell’alveo fluviale e delle sponde dei corsi d’acqua interessa gran parte dei tratti del Seveso, del Terrò e del Serenza. Le aree in- teressate da pressioni legate all’uso agrico- lo del suolo sono localizzate a sud.

L’alto tasso di impermeabilità del suolo su- perficiale dovuto all’urbanizzazione (Critic- ità 2) rappresenta il 50,21% del totale delle criticità dell’ambito e l’11,70% dell’inter- no Sottobacino. Altre criticità estese e specifiche dell’ambito sono la presenza di insediamenti produttivi potenzialmente in- quinanti, la bassa caratteristica di permea- bilità del suolo e la pericolosità dei fenome- ni idraulici e idrogeologici.

Territorio interessato DA CRITICITà >117,59 kmq su 126,54 Kmq

92,93% del territorio dell’ambito del sottobacino

Criticità maggiormente diffuse: • 33,34 kmq e 26,35% - Criticità 5

• 73,90 kmq e 58,40% - Criticità 7 • 63,49 kmq e 50,17% - Criticità 2 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 62 AMBITO TERRITORIALE 2

TERRò CERTESA

DESCRIZIONE All’interno dell’ambito terri- toriale è presente un’estesa area priva di criticità, a nord dei comuni di Albese con Cassano ed Alba- villa e ad ovest di Asso e , corrispon- dente all’area montuosa della comunità del Triangolo Lariano compresa tra i due bracci del lago di Como, al momento priva di tutele.

La maggiore criticità si localizza sulle sponde del torrente Terrò, all’altezza dei comuni di Alzate Brianza e Brenna a nord e di Carugo e Mariano Comense a sud, e lungo il corso del fiume Lambro, seguendo i perimetri amministrativi dei comuni di Inverigo e Giussano, all’interno del Parco della Valle del Lambro, e nelle aree inte- ressate da fenomeni rischio idraulico alto e medio nei pressi del comune di Brenna.

La bassa permeabilità del suolo (Criticità 7) rappresenta il 53,65% delle criticità dell’ambito. ed il 7,91% dell’interno Sot- tobacino. Altre criticità specifiche sono l’alto tasso di impermeabilità del suolo superficiale dovuto all’urbanizzazione, le aree agricole impattanti sui corpi idrici e la presenza di possibili fondi di pressione puntuale.

Territorio interessato DA CRITICITà

>72,29 kmq su 80,60 Kmq 89,69% del territorio dell’ambito del sottobacino

Criticità maggiormente diffuse: • 42,94 kmq e 37,93% - Criticità 7

• 48,03 kmq e 37,96% - Criticità 5 • 35,22 kmq e 27,83 % - Criticità 2 63 AMBITO TERRITORIALE 3

SESEVVESOESO URBANOURBANO

DESCRIZIONE All’interno dell’ambito è pre- sente una sola area priva di criticità, ad ovest del comune di Carimate e ad est del Seveso.

Le maggiori criticità si localizzano sulle sponde del torrente Seveso, del torrente Serenza e del Terrò, in particolare all’in- crocio con i comuni di Lentate sul Seveso, Cabiate e Cesano Maderno.

La bassa permeabilità del suolo. Altre criticità caratteristiche sono la presen- za di insediamenti produttivi poten- zialmente inquinanti e le aree agricole impattanti sui corpi idrici, l’interferenza degli elementi di antropizzazione con la Rete ecologica Regionale.

Territorio interessato DA CRITICITà >83,20 kmq s su 84,89 Kmq 98,01% del territorio dell’ambito del sottobacino

Criticità maggiormente diffuse: • 26,53 kmq e 20,97% - Criticità 3

• 52,22 kmq e 41,43 % - Criticità 2 • 32,44 kmq e 25,65% - Criticità 5 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 64 AMBITO TERRITORIALE 4

PARCO GROANE

DESCRIZIONE All’interno dell’ambito è pre- sente una piccola area priva di criticità, a ovest del comune di Carimate e ad est del Seveso.

Le maggiori criticità si localizzano lungo le sponde del Seveso, del Garbogera, del Guisa, del Nirone e del Pudiga, in partico- lare all’incrocio con il comune di Paderno Dugnano e con la SP dei Giovi. Diversa- mente dagli ambiti precedenti, una critici- tà particolarmente diffusa è l’interferenza degli elementi antropici con la Rete ecolo- gica Regionale.

Altre criticità caratteristiche sono la pre- senza di insediamenti produttivi poten- zialmente inquinanti e le aree agricole im- pattanti sui corpi idrici.

Territorio interessato DA CRITICITà

>52,95 kmq su 54,02 Kmq 98,02% del territorio dell’ambito del sottobacino

Criticità maggiormente diffuse: • 21,42 kmq e 16,93% - Criticità 5

• 35,57kmq e 28,11% - Criticità 2 • 20,07 kmq e 15,86% - Criticità 6 • 16,24kmq e 12,83% - Criticità 3 65 AMBITO TERRITORIALE 5

SEVPARESOC URBANOO NORD

DESCRIZIONE All’interno dell’ambito sono presenti delle aree prive di criticità, comprese all’inter- no dello Parco Nord, nella porzione ad ovest di viale Fulvio Testi e ad ovest del Seveso, tra il comune di Milano ed il co- mune di Cinisello Balsamo.

Le criticità più estese sono localizzate lungo le sponde del Seveso, del Garbo- gera e ad est del Lambro.

Il territorio del municipio 9 di Milano, nei quartieri di Isola, Porta Garibaldi, Porta Nuova e Maciachini presenta un’ampia area caratterizzata da aree interessate da fenomeni di pericolosità alta e media idraulica e idrogeologica e da eventi di esondazione e di rischio idraulico alto e medio.

Come atteso, l’alto tasso di impermea- bilità del suolo è prevalente. Altre criti- cità caratteristiche sono la presenza di insediamenti produttivi potenzialmente inquinanti ed i fenomeni di dismissione.

Territorio interessato DA CRITICITà >84,89 kmq su 88,43 Kmq 96,00% del territorio dell’ambito del sottobacino

Criticità maggiormente diffuse: • 26,53 kmq e 20,97% - Criticità 3

• 52,22 kmq e 41,43 % - Criticità 2 • 32,44 kmq e 25,65% - Criticità 5 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 66 AMBITO TERRITORIALE 6

VETTABBIA

DESCRIZIONE All’interno dell’ambito sono presenti delle aree prive di criticità, comprese tra il Cavo Redefossi ed il Lambro all’altezza di San Donato.

Le criticità più estese sono localizzate lun- go la SS Via Emilia e lungo le sponde del Lambro, del Cavo Redefossi, della Vettab- bia e del Lambro Meridionale.

La bassa permeabilità del suolo, è preva- lente. Altre criticità caratteristiche sono l’alto tasso di impermeabilità del suolo superficiale dovuto all’urbanizzazione e le aree agricole impattanti sui corpi idrici.

Territorio interessato DA CRITICITà

>107,06 kmq su 108,92 Kmq 98,29% del territorio dell’ambito del sottobacino

Criticità maggiormente diffuse: • 52,20 kmq e 41,25% - Criticità 5

• 59,80 kmq e 47,26 % - Criticità 2 • 56,58 kmq e 44,71% - Criticità 7 MISURE 67 4. MISURE

Misure generali e localizzate mative dirette agli operatori del settore, per favorire la crescita della competenza Le misure del Progetto consistono negli in- e della consapevolezza nell’agire. terventi che si intendono attuare in linea con la strategia e gli obiettivi delineati; esse • misure localizzate, ossia quelle misure rispondono pertanto alla necessità di com- che hanno una specifica collocazione ter- binare l’ottenimento di una migliore qualità ritoriale all’interno del sottobacino e che, delle acque con la mitigazione del rischio per la maggior parte, attuano le misure idraulico, operando in maniera quanto più generali rispondendo alle istanze e alle possibile traversale sui temi della qualità, proposte degli attori locali durante e a se- del rischio, della promozione e tutela dei guito dei tavoli territoriali. Per individua- servizi ecosistemici, oltre che della gover- re il set di misure localizzate, il Progetto nance. è partito da una sistematizzazione delle Le misure sono esito dell’integrazione di di- progettualità emerse, alle quali sono stati versi elementi derivanti sia dal quadro nor- applicati criteri per individuare le misure mativo e programmatico-pianificatorio (le prioritarie. misure del PTUA e del PGRA - Rif. Appendice I criteri applicati per l’individuazione del pri- 2; le misure contenute nel Programma delle mo set di misure localizzate sono: la rispon- Azioni del CdF Seveso e le misure, riguardan- denza agli obiettivi e alle criticità evidenzia- ti il bacino del Seveso, di altri strumenti di te dal Progetto, la natura cogente derivante governance quale, ad esempio, l’AQST Mila- da normativa o pianificazione, la risponden- no Metropoli Rurale), sia dall’individuazione za a una pluralità di obiettivi (multifunzio- e dall’analisi delle criticità del territorio, sia nalità), la ricaduta su una scala più vasta, infine dal recepimento delle proposte e del- la complementarietà e/o sinergia con altre le necessità evidenziate dagli attori locali azioni e iniziative (anche di altri strumenti durante il percorso di co-progettazione. di programmazione negoziata), la presenza Tutte le misure rispondono alle 15 criticità in graduatorie di bandi (non solo regionali). territoriali individuate nella Carta delle cri- Inoltre, particolare importanza viene asse- ticità e il loro ambito di applicazione, ossia gnata alla multifunzionalità delle misure in l’ambito di applicazione delle misure del Pro- riferimento ai temi del Progetto: qualità, ri- getto è quello definito nel paragrafo Identifi- schio, servizi ecosistemici, governance, dre- cazione dell’ambito del Progetto. naggio urbano, paesaggio, connessioni eco- logiche e riqualificazione fluviale. Le misure si articolano in: Al fine di selezionare, tra le misure del Pro- • misure generali, che riguardano l’inte- getto, quelle da inserire nel programma d’a- ro sottobacino o sue porzioni e derivano zione del Contratto di Fiume Seveso, sarà dalla normativa europea e dalla pianifica- opportuno verificare la rispondenza a crite- zione sovraordinata, declinate in funzio- ri ulteriori, quali, ad esempio la copertura ne delle caratteristiche del territorio. Le economica e/o la disponibilità delle aree. In misure sono ricondotte ai macro-obiettivi questo modo il Progetto costituirà anche una del Progetto (qualità delle acque, sicurez- base da cui attingere per l’aggiornamento za, promozione e tutela dei servizi ecosi- del programma d’azione, attraverso l’indivi- stemici) a cui si aggiunge anche l’obiet- duazione di quelle azioni che avranno rag- tivo di garantire una corretta governance giunto un sufficiente livello di fattibilità. di sottobacino. Esse sono di natura sia strutturale che non strutturale, intenden- dosi queste ultime come misure di tipo normativo/regolamentare o di pianifica- zione (quali ad esempio la modifica degli strumenti di pianificazione territoriale o dei regolamenti comunali per una miglior gestione delle acque) o come misure for- MISURE GENERALI 68 O O

COD. PSB | TITOLO MISURA c ro T EMA ma Attuatore T IPOLOGIA SOGGE TT obie tt i vO RIFERIMEN T RESPONSABILE

Psb_gen_1

A partire dai tratti con stato chimico non buono nel territorio del sottobacino del Seveso, avvio di studi sulle pressioni e sui carichi inquinanti puntuali e diffusi e dei loro meccanismi di veicolazione nei corpi idrici Enti di governo superficiali e sotterranei del sottobacino dell’ambito/ PTUA ( KTM14- attraverso: Uffici d’Ambito, G P1P2-b085) Studi/linee guida Q - il completamento del quadro conoscitivo Gestori del SII e Q Gruppi di Lavoro degli sfioratori delle reti fognarie Comuni, Autorità - l'aggiornamento del censimento scarichi in Idrauliche corso d'acqua - la verifica della situazione autorizzativa e della qualità degli scarichi - la messa a sistema e verifica della completezza degli studi esistenti riguardanti gli impatti dell'uso agricolo dei suoli

Psb_gen_2

Ricostruzione per i corpi idrici in stato chimico non buono del quadro conoscitivo Regione sulle fonti di emissione attraverso i gestori Lombardia. del servizio idrico integrato, al fine di PTUA(KTM15- Enti di governo controllare le immissioni di sostanze Studi/linee guida Q Q P1-b094) dell’ambito/Uffici pericolose nel sistema fognario afferente a d’Ambito, Gestori ciascun impianto. Adozione delle eventuali del SII, Aziende misure di adeguamento dei sistemi di trattamento e/o delle necessarie disposizioni da applicarsi agli scarichi in fognatura di acque reflue industriali

Psb_gen_3

Aumento delle conoscenze sulle pressioni e sui carichi inquinanti puntuali e diffusi PTUA(KTM14- Regione e dei loro meccanismi di veicolazione nei D G P1P2-b085) Lombardia, Studi/linee guida Q corpi idrici superficiali e sotterranei del Q Gruppi di Lavoro Gestori del SII sottobacino attraverso l'individuazione di parametri chimici utili a definire la possibilità di infiltrare acque di runoff in funzione della loro qualità, delle caratteristiche del suolo

Psb_gen_4 PTUA(KTM21- Comuni, Gestori Applicazione di P1-a098) Q Q Definizione e attuazione di un programma di del SII norme Gruppi di Lavoro manutenzione degli scaricatori di piena

Psb_gen_5 PTUA(KTM14- Regione RF P4-b084) Studi/linee guida Q Estendere le analisi dell'IFF sugli altri corsi Lombardia Q Gruppi di Lavoro d'acqua oltre al Seveso

Temi C Connessioni ecologiche SE Sistemi Ecosistemici RF Riqualificazione fluviale G Governance Q Qualità D Drenaggio R Rischio P Paesaggio MISURE 69 O O

COD. PSB | TITOLO MISURA c ro T EMA ma Attuatore T IPOLOGIA SOGGE TT obie tt i vO RIFERIMEN T RESPONSABILE

Psb_gen_6

Realizzazione di interventi locali diffusi di Gestori del SII, PGRA(M33- R laminazione/volanizzazione delle acque Comuni Interventi Q ITN008-DI-249) D Q meteoriche, finalizzati ad aumentare i tempi di corrivazione e di fitodepurazione delle acque di drenaggio urbano

Psb_gen_7

Adeguamento degli agglomerati e degli impianti di depurazione ai requisiti della direttiva 91/271/CEE, raggiungendo il PTUA(KTM01- Gestori del SII 100% di copertura della rete fognaria negli Interventi Q Q P1-a003) agglomerati AG01314301_Mariano Comense, AG01304601_Carimate, AG01523101_ Seveso Nord e potenziando le rese di abbattimento dei nutrienti negli impianti di trattamento presenti nel sottobacino

Psb_gen_8

Incrementare l'efficienza di depurazione degli impianti di trattamento dei reflui PTUA(KTM01- Gestori del SII urbani presenti nel sottobacino e realizzare Interventi Q Q P1-b004) interventi sul reticolo fognario oltre le disposizioni della direttiva 91/271/CEE, per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici e per l'abbattimento del colore

Psb_gen_9

Valutazione a scala del sottobacino del Seveso di idonee modalità di integrazione tra PTUA(KTM02- Regione Studi/linee guida Q Q strategie ed azioni del Programma d’azione P2-a008 ) Lombardia nitrati per le ZVN, indirizzi regionali di buona pratica agricola e obiettivi di qualità ambientale previsti per i corpi idrici

Psb_gen_10

Individuazione dei canali di finanziamento Regione per la realizzazione di fasce tampone/ Lombardia, ecosistemi filtro lungo il reticolo naturale Q Aziende agricole, ed artificiale del sottobacino del Seveso, PTUA(KTM02- SE Consorzi irrigui, Interventi Q eventualmente ricorrendo al finanziamento P2-a009 ) C Enti gestori delle sulla base della programmazione delle P RF aree natuali risorse destinate al recupero dei costi protette, Privati ambientali degli usi delle acque, come previsto dai criteri di condizionalità ex ante per l’utilizzo dei fondi strutturali 2014-2020 70 O O

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Psb_gen_11 Regione Applicazione delle misure in attuazione Lombardia, del Piano di Azione Nazionale per l’uso PTUA(KTM03- Applicazione di Aziende agricole, Q Q sostenibile dei prodotti fitosanitari, P2-b014) norme Comuni, ARPA limitando e razionalizzando l'uso di prodotti Lombardia fitosanitari sia in ambito agricolo che nell'ambiente urbano

Psb_gen_12

Attività di formazione per gli utilizzatori, Divulgazione, PTUA(KTM03- Regione i distributori e i consulenti, controllo informazione, Q Q P2-b016 ) Lombardia e promozione e diffusione della difesa sensibilizzazione integrata a basso apporto di Prodotti fitosanitari

Psb_gen_13 Regione Interventi di bonifica e messa in sicurezza PTUA(KTM04- Lombardia, Interventi Q Q di siti contaminati di interesse comunale P1-a017) Comuni, Privati e regionale, approfondimenti sui siti potenzialmente contaminati

Psb_gen_14

A partire dai tratti in cui la componente Regione vegetazione nell'IFF è limitante, intervenire Lombardia, con il mantenimento e ripristino della Q- PTUA(KTM06- Comuni, Enti vegetazione ripariale e retroripariale nelle Interventi Q SE P P4-a020) gestori delle aree aree di pertinenza fluviale nei corsi d'acqua RF natuali protette, del sottobacino, anche per garantire i Privati processi idromorfologici ed incrementare la resilienza dei sistemi naturali ai cambiamenti climatici

Psb_gen_15

Definizione di un DMV e di un deflusso PTUA(KTM07- Regione minimo ecologico per i corsi d'acqua del Studi/linee guida Q Q P3-a029) Lombardia sottobacino del Seveso. Individuazione di interventi necessari per il rispetto/ripristino degli equilibri idrologici.

Psb_gen_16

Applicazione della "Direttiva Derivazioni” n. PTUA(KTM07- Regione Applicazione di Q Q 8/2015, adottata dall’Autorità di bacino del P3-a030) Lombardia norme Fiume Po, ai corsi d'acqua del sottobacino del Seveso

Psb_gen_17

Applicazione a livello di sottobacino della disciplina regionale dei procedimenti di PTUA(KTM07- Regione Applicazione di Q Q concessione di derivazione di acqua pubblica, P3-b033) Lombardia norme adeguata nel rispetto della "Direttiva Derivazioni” n. 8/2015, dell’Autorità di bacino del Fiume Po MISURE 71 O O

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Psb_gen_18 PTUA(KTM08- Regione Individuazione di obiettivi di risparmio/ Studi/linee guida Q Q P3-b039) Lombardia aumento dell’efficienza negli usi irrigui a scala locale per il sottobacino

Psb_gen_19 Regione Lombardia, ARPA, Verifica dell'esistenza dei casi di Enti di governo interconnesisone ed interventi sui pozzi PTUA(KTM13- dell’ambito/Uffici Interventi Q Q che mettono in comunicazione il sistema P1-a043 ) d’Ambito, Gestori acquifero superficiale con quello profondo ed del SII, aziende eventuale loro ricondizionamento, chiusura o concessionarie sostituzione

Psb_gen_20 Enti di governo PTUA(KTM13- dell’ambito/Uffici Aggiornamento periodico del censimento Studi/linee guida Q Q P1-a044) d’Ambito, Gestori dei punti di attingimento per l'alimentazione del SII della rete acquedottistica.

Psb_gen_21 Regione Lombardia, Implementazione delle azioni e regole per la PTUA(KTM13- Enti di governo Studi/linee guida Q Q protezione delle acque destinate al consumo P1-b046) dell’ambito, umano a scala di maggior dettaglio rispetto a Comuni quella attuale

Psb_gen_22

Proseguimento dell'attività avviata nel territorio del comune di Milano e PTUA(KTM14- Regione dell’hinterland milanese finalizzata alla Studi/linee guida Q Q P1-b073) Lombardia, ARPA valutazione del grado di contaminazione diffusa di particolari solventi clorurati e della presenza di eventuali rischi per la popolazione.

Psb_gen_23

Avvio dello studio sui valori di fondo PTUA(KTM14- Regione naturale riguardo a determinate sostanze Studi/linee guida Q Q P1-b086) Lombardia, ARPA prioritarie e inquinanti specifici sui corpi idrici sotterranei intermedi di media e bassa pianura del sottobacino del Seveso

Psb_gen_24

Adeguamento dei piani di monitoraggio dei PTUA(KTM14- Regione Studi/linee guida Q Q corpi idrici del sottobacino del Seveso per le P1P2-b087 ) Lombardia, ARPA sostanze prioritarie ai sensi della direttiva 2013/39/UE

Psb_gen_25 PTUA(KTM14- Regione Studi/linee guida Q Q Calcolo del bilancio idrico nel sottobacino P3-b081) Lombardia del Seveso 72 O O

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Psb_gen_26

Studi ed applicazione nel sottobacino del PTUA(KTM14- Regione Seveso di protocolli per l'attuazione delle Studi/linee guida Q Q P4-a047) Lombardia azioni di contrasto e contenimento di specie invasive elaborati nell'ambito del progetto LIFE GESTIRE 2020

Psb_gen_27

Analisi e messa a sistema dei presidi esistenti per la costruzione di un servizio integrato Comuni, Parchi, Q Gruppi di Lavoro Promozione accordi Q "guardiafiumi" per il controllo periodico Associazioni R di scarichi, depositi e rifiuti gettati in alveo con definizione di un protocollo di comportamento

Psb_gen_28 Regione Integrazione e aggiornamento dei dati PTUA(KTM14- Lombardia, AIPO, Studi/linee guida Q Q relativi alle opere di difesa idraulica ai fini P4-b084) Comuni dell’analisi delle pressioni morfologiche sui corsi d'acqua del sottobacino del Seveso

Regione Psb_gen_29 Lombardia, Ministero Applicazione di protocolli di monitoraggio e PTUA(KTM15- dell’Ambiente e Studi/linee guida Q Q comunicazione alle aziende sugli impianti P1-b093) della Tutela del a rischio di incidente rilevante presenti nel Territorio e del sottobacino del Seveso Mare, ISPRA,Vigili del Fuoco, ARPA

Psb_gen_30 PTUA(KTM06- RF R Tutela e/o riqualificazione delle sorgenti Comuni, Parchi, P4-a020 ) Interventi Q Q dei corsi d'acqua del sottobacino, Associazioni Gruppi di Lavoro C tutela/consolidamento di aree umide, miglioramento della morfologia fluviale

Psb_gen_31

A partire dai tratti in cui l'IFF è "scadente" PTUA(KTM06- Regione e "pessimo", individuarne i principali Q P4-a020 ) Lombardia, Studi/linee guida Q fattori limitanti e identificare gli interventi SE Gruppi di Lavoro Comuni (preferibilmente integrati) necessari per raggiungere lo stato buono della funzionalità fluviale MISURE 73 O O

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Psb_gen_32

Studio di sistemi di drenaggio in loco per le acque meteoriche provenienti da zone extraurbane (in particolare per terreni D Gruppi di Lavoro Comuni Studi/linee guida R argillosi e per aree con bassa soggiacenza): R ripristino di RIM, fossi, scoline, boschi igrofili ed elementi del sistema agricolo per regimare con questi le acque provenienti da superfici non impermeabilizzate

Psb_gen_33

Individuazione negli strumenti di pianificazione (ad es. nel Piano dei servizi) PTUA(KTM21- e di programmazione di aree/soluzioni G P1-b099 ) Comuni Pianificazione R dove è possibile intervenire con strategie R Gruppi di Lavoro per il recupero, stoccaggio e infiltrazione delle acque meteoriche (piazzali, tetti, aree pubbliche), in coerenza con la componente geologica del PGT

Psb_gen_34

Individuazione, a partire dalle aree a rischio R4, degli insediamenti attivi con necessità prioritaria di interventi di flood proofing e degli insediamenti dismessi PGRA(M23- Comuni, Regione R Pianificazione R per i quali prevedere il ripristino delle ITN008-LO-102) Lombardia G condizioni naturali (in attuazione della DGR 6738/2017). Predisposizione di una "scheda tipo di verifica e valutazione della vulnerabilità idraulica degli edifici" e sua sperimentare su un'area pilota.

Psb_gen_35 R PGRA(M24- Regione D Messa a sistema e pubblicazione online Studi/linee guida R ITN008-DI-020) Lombardia C (Geoportale RL) degli studi esistenti idraulici G e ambientali riguardanti il sottobacino

Psb_gen_36 Regione Divulgazione delle Linee Guida per la Divulgazione, PGRA(M35- Lombardia come manutenzione delle opere di difesa di cui informazione, R R ITN008-DI-070) Responsabile, L.r.4/16. Individuazione nel sottobacino sensibilizzazione AiPo e i Comuni del Seveso delle opere che necessitano di manutenzione e le priorità di intervento 74 O O

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Psb_gen_37

Censimento dei sistemi di rilevamento Regione del rischio real time; valutazione della PGRA(M41- Lombardia, rispondenza agli standard di riferimento Studi/linee guida R R ITN008-LO-652) Comuni, ARPA, regionale sui sistemi di rilevamento; Parchi condivisione dati (i.e. app CitHyd, idrometro Bovisio, aste idrometriche); implementazione della rete di rilevamento

Psb_gen_38

Completamento dell'individuazione Regione del patrimonio culturale vulnerabile Divulgazione, PGRA(M23- Lombardia, R al rischio idraulico; individuazione dei informazione, R ITN008-DI-201) Comuni, G soggetti responsabili, messa a punto e sensibilizzazione Soprintendenze sperimentazione di protocolli/azioni di salvaguardia. Ricerca di possibili canali di finanziamento

Psb_gen_39

Avvio di un percorso con i Comuni del sottobacino finalizzato all'individuazione e PGRA(M23- Regione Divulgazione, R alla informazione dei proprietari/gestori di ITN008-LO-105) Lombardia, informazione, R G impianti con potenziali impatti ambientali e Gruppi di Lavoro Comuni sensibilizzazione di opere viarie e ferroviarie affinchè attuino le verifiche previste agli artt. 19, 19bis, 19ter, 21, 38, 38 bis e 38 ter delle N.d.A. del PAI

Psb_gen_40 Regione Divulgazione, PGRA(M42- R Supporto formativo mirato ai Comuni Lombardia, informazione, R ITN008-LO-654) G del sottobacino del Seveso finalizzato Comuni sensibilizzazione all'aggiornamento dei Piani di emergenza

Psb_gen_41

Verifica dell'esposizione e della vulnerabilità PGRA(M42- Regione Divulgazione, al rischio alluvioni delle strutture operative ITN008-LO-655; Lombardia, informazione, R R per la gestione delle emergenze indicate nel M42-ITN008- Comuni sensibilizzazione Piano di emergenza comunale. Utilizzo della LO-635) "scheda tipo di verifica e valutazione della vulnerabilità idraulica degli edifici" .

Psb_gen_42 Regione Divulgazione, Analisi dei fattori di forza e di debolezza PGRA(M43- Lombardia, R informazione, R del progetto "Il fiume chiama" ai fini della ITN008-LO-626) Comuni aderenti G sensibilizzazione definizione di una strategia regionale sulla al progetto comunicazione del rischio.

Psb_gen_43 AIPO, Regione PGRA(M42- Applicazione di R Predisposizione dei "Quaderni di presidio Lombardia, R ITN008-LO-695) norme G idraulico" con il coinvolgimento diretto degli Comuni enti locali MISURE 75 O O

COD. PSB | TITOLO MISURA c ro T EMA ma Attuatore T IPOLOGIA SOGGE TT obie tt i vO RIFERIMEN T RESPONSABILE

Psb_gen_44 Autorità di PGRA(M21- R bacino, Regione Pianificazione R Delimitazione delle fasce PAI del Seveso con ITN008-DI-221) G RF Lombardia il coinvolgimento del territorio

Psb_gen_45

Individuazione di un'area pilota e avvio della PGRA(M34- Comuni, Gestori Applicazione di R sperimentazione per l'attuazione integrata R ITN008-DI-244) del SII, ATO norme Q del regolamento attuativo della l.r.4/16 sull'invarianza idraulica e del regolamento regionale 3/06

Psb_gen_46 PGRA(M24- Regione R Studi/linee guida R Rappresentazioni sul bacino delle altezze ITN008-LO-110) Lombardia G d'acqua nelle aree allagabili

Psb_gen_47

Creazione di un tavolo di confronto permanente tra i soggetti coinvolti nel PGRA(M32- Comuni, Regione R Progetto per la condivisione delle iniziative e Studi/linee guida R ITN008-LO-116) Lombardia G delle proposte relative a interventi idraulici, di riqualificazione fluviale e idrogeologici al fine di valutarne la coerenza con l'assetto complessivo del sottobacino

Psb_gen_48 PGRA(M32- Regione R Studi/linee guida R Individuazione della presenza di cave cessate ITN008-LO-117) Lombardia G da destinare a funzioni di laminazione

Psb_gen_49

Realizzare nel sottobacino, in via prioritaria, Q Regione, AIPO, interventi in grado di integrare la mitigazione R SE PTUA(KTM06- Comuni, Enti del rischio idrogeologico, il miglioramento Interventi R C P4-b027) gestori delle aree della qualità dei corpi idrici e la tutela e P natuali protette riqualificazione degli ecosistemi e della RF biodiversità (integrazione dir. Acque, Alluvioni, Habitat, Uccelli, ecc.)

Psb_gen_50

Potenziare la capacità di espansione delle piene nelle aree di pertinenza fluviale Regione attraverso la tutela e la preservazione degli PTUA(KTM23- Lombardia, AIPO, Interventi R R RF spazi aperti limitrofi ai corsi d'acqua, oltre P4-b100) Comuni le aree di rispetto previste dalla norma ed il recupero di spazi da destinare ai corsi d'acqua nelle aree con maggior pressione dell'urbanizzato 76 O O

COD. PSB | TITOLO MISURA c ro T EMA ma Attuatore T IPOLOGIA SOGGE TT obie tt i vO RIFERIMEN T RESPONSABILE

Psb_gen_51

Monitoraggio permanente della situazione dell'alveo, interventi di pulizia PTUA(KTM06- programmata e manutenzione finalizzata alla Regione P4-a020, RF riqualificazione degli argini, delle sponde e Lombardia, Interventi R KTM06-P4-a021 ) R delle opere idrauliche, facendo attenzione ai Comuni Gruppi di Lavoro fenomeni di erosione spondale, smottamenti e dissesto idrogeologico. Sperimentazione delle linee guida sviluppate nel progetto LIFE IP Gestire 2020

Psb_gen_52

Dare attuazione alle opere di difesa PTUA(KTM06- AIPO, AdBPo, pianificate nel PAI e nel PGRA. Costruzione Interventi R R P4-a021) Regione, Comuni di programmi coerenti con lo stato di rischio rappresentato nelle mappe della Direttiva Alluvioni e nel PAI.

Psb_gen_53

Prevenzione del rischio nella fase di pianificazione - Revisione e adeguamento Gruppi di Lavoro Comuni Pianificazione R R degli strumenti di pianificazione territoriale locale al PGRA-PAI e norme regionali; più attenta applicazione della componente geologica del PGT

Psb_gen_54

Gestione del rischio - Revisione e Applicazione di adeguamento degli strumenti di gestione Gruppi di Lavoro Comuni R R norme dell'emergenza al PGRA-PAI e norme regionali in coordinamento con la pianificazione territoriale

Psb_gen_55

Individuazione delle priorità di interventi di PGRA(M23- riduzione della vulnerabilità degli elementi Regione/Comuni Studi/linee guida R R ITN008-LO-104) esposti che possono generare un danno per l’ambiente anche ai sensi degli artt. 19 bis, 19 ter, 38bis e 38 ter delle N.d.A. del PAI.

Psb_gen_56

Azioni finalizzate all'attuazione dell'art. 19 Regione/Comuni/ delle Norme di Attuazione del PAI anche PGRA(M23- Applicazione di Proprietari R R alla luce delle mappe di rischio, definendo ITN008-LO-103) norme infrastrutture le priorità degli interventi di adeguamento delle opere di attraversamento e di ricalibratura localizzata d’alveo. MISURE 77 O O

COD. PSB | TITOLO MISURA c ro T EMA ma Attuatore T IPOLOGIA SOGGE TT obie tt i vO RIFERIMEN T RESPONSABILE

Psb_gen_57

Indagini sul reticolo idrografico artificiale Regione del sottobacino del Seveso, con particolare Lombardia, PTUA(KTM14- Q riferimento alle interconnessioni con la ANBI Lombardia, Studi/linee guida R P4-a048) R rete idrografica naturale, anche a livello Consorzi irrigui e topografico e idromorfologico, per di bonifica individuare criticità e opportuni programmi di intervento

Psb_gen_58

Tutela dei paesaggi fluviali attraverso PTUA(KTM26- Comuni, Enti P il recupero del funzionamento e la P5-a105 ) Interventi SE Parco G valorizzazione della componente Gruppi di Lavoro paesaggistica/ambientale degli elementi del sistema agricolo, RIM e fontanili

Psb_gen_59 PTUA(KTM06- Regione R RF P4-b027 ) Studi/linee guida SE Rilievo e valutazione dei tratti tombinati nel Lombardia P Gruppi di Lavoro sottobacino, a partire dal reticolo principale

Psb_gen_60 Regione Divulgazione delle Linee Guida per la Divulgazione, PGRA(M35- Lombardia come R manutenzione della vegetazione ripariale di informazione, SE ITN008-DI-071) Responsabile CE P cui L.r. 4/16. Individuazione delle aree che sensibilizzazione AiPo e i Comuni necessitano di manutenzione e le priorità di intervento

Psb_gen_61 Regione Contribuire alla definizione di una rete Lombardia, Enti PTUA(KTM06- SE ecologica di distretto padano anche gestori delle aree Studi/linee guida SE P4-a019) C attraverso l’integrazione delle reti ecologiche naturali protette, esistenti e l'armonizzazione degli strumenti Comuni urbanistici comunali

Psb_gen_62 Regione Costruire il corridoio ecologico PTUA(KTM06- Lombardia, Enti principalmente lungo il corso del Seveso e SE P4-a019 ) gestori delle aree Studi/linee guida SE dei suoi affluenti, adottando la metodologia - C Gruppi di Lavoro naturali protette, sviluppata per il progetto di Fondazione Comuni Cariplo "RE Lambro", per contribuire alla definizione di una rete ecologica di distretto

Psb_gen_63 Q Interventi di manutenzione, gestione R idraulica e riqualificazione del reticolo PTUA(KTM06- Privati Interventi SE SE idrografico artificiale del sotttobacino P4-a021) C finalizzati al miglioramento della funzionalità P RF ecosistemica e al controllo delle specie invasive di pianura 78 O O

COD. PSB | TITOLO MISURA c ro T EMA ma Attuatore T IPOLOGIA SOGGE TT obie tt i vO RIFERIMEN T RESPONSABILE

Psb_gen_64 Regione Raccolta di informazioni di dettaglio e sito PTUA(KTM14- Lombardia, Enti Q specifiche tali da supportare la definizione Studi/linee guida SE P4-a072) gestori delle aree C di obiettivi e misure di conservazione dei natuali protette Siti Natura 2000 presenti nel sottobacino del Seveso

Psb_gen_65

Verifica della necessità di implementazione PTUA(KTM26- Enti gestori dei Studi/linee guida SE SE C dei piani di gestione delle aree SIC e ZPS P4-a109) Siti SIC/ZPS presenti nel sottobacino del Seveso e/ di definizione di misure di conservazione

Psb_gen_66

Applicazione nel sottobacino del Seveso di eventuali strategie di azione per le specie PTUA(KTM18- Regione Q ittiche alloctone invasive, aggiornamento Studi/linee guida SE P4-b096) Lombardia SE delle “liste nere” di specie alloctone vegetali e animali oggetto di monitoraggio, contenimento approvate ai sensi della l.r. 10/2008

Psb_gen_67

PTUA(KTM26- Regione C Individuazione di misure specifiche per Pianificazione SE P5-a105) Lombardia P mitigare le interferenze degli elementi di antropizzazione con la Reti Ecologiche, il paesaggio agricolo ed il paesaggio fluviale

Psb_gen_68

Primo screening delle tipologie, requisiti, certificazione delle Aziende presenti e che Regione già finanziano progetti locali finalizzato ad Gruppi di Lavoro Lombardia, Enti Studi/linee guida G G attivare tavoli di lavoro con gli imprenditori sovralocali locali (rappresentanti di categoria, associazioni di categoria, ecc.), al fine di promuovere progetti pilota di sostenibilità ambientale e trasferimento di buone pratiche

Psb_gen_69 PGRA(M43- Regione Raccolta delle soglie di criticità sulle reti Studi/linee guida G G ITN008-LO-628) Lombardia idrometriche, messa a sistema e condivisione al fine di gestire l'emergenza

Psb_gen_70

Sperimentazione nel sottobacino del Seveso PGRA(M53- Regione Studi/linee guida G G di modalità di trasferimento alla Regione da ITN008-LO-641) Lombardia parte dei comuni dei dati sulle aree allagate dopo gli eventi alluvionali MISURE 79 O O

COD. PSB | TITOLO MISURA c ro T EMA ma Attuatore T IPOLOGIA SOGGE TT obie tt i vO RIFERIMEN T RESPONSABILE

Psb_gen_71

Definizione di accordo tipo finalizzato all'attivazione di convenzioni tra Comuni PTUA(KTM06- Regione e agricoltori sulle modalità di coltivazione P4-a021 ) Lombardia, Ersaf, Promozione accordi G G e sulla manutenzione sia del RIM che Gruppi di Lavoro Gestori RIM del reticolo irriguo. Individuazione di un'area pilota sui cui attuare la prima sperimentazione

Psb_gen_72

Diffusione ed affiancamento ai comuni ed ai PTUA(KTM21- professionisti per facilitare l'applicazione dei P1-a098 Divulgazione, G Regione regolamenti regionali in materia di gestione KTM21-P1-b099 informazione, G Q Lombardia delle acque meteoriche, anche attraverso KTM21- sensibilizzazione R la divulgazione delle Linee guida "A Regola P1-b099.1) d'Acqua" e del "Manuale del drenaggio urbano"

Psb_gen_73

Messa a sistema dei dati relativi ai Regione Gruppi di Lavoro Studi/linee guida G G finanziamenti erogati ai Comuni per gli Lombardia interventi di diminuzione del rischio (prevenzione e post evento)

Psb_gen_74

Implementazione, aggiornamento, Divulgazione, PGRA(M24- Regione condivisione del quadro conoscitivo/ informazione, G G ITN008-LO-109) Lombardia interpretativo e delle conseguenti misure sensibilizzazione individuate nell'ambito del Progetto di sottobacino

Psb_gen_75

Diffusione e comunicazione dei contenuti del Progetto - soprattutto relativi al quadro Divulgazione, Regione interpretativo e alle misure - non solo presso Gruppi di Lavoro informazione, G G Lombardia i professionisti e i soggetti istituzionali, sensibilizzazione ma anche presso un pubblico più allargato, sensibilizzando i cittadini sia in quanto esposti, sia in quanto generatori di criticità. 80 81 MISURE LOCALIZZATE 82

t i

COD. PSB PTUA

c ro TITOLO MISURA generale territoriale T EMA riferimento F on t e a z ione ma Cri t eri / i Comune obie tt i v riferimento in t eressa M isura di Tipologia d i M isura A m b ito PGRA d i PGRA

Psb_loc_1 Cogenza Individuazione di soluzioni Sovralocale concordate con il mondo Rispondenza imprenditoriale e con i Comuni Studio/ a criticità 1 gestori del Servizio Idrico KTM01- Psb_ Gruppi di provincia di ricerca/ Q Q particolarmente 2 Integrato per diminuire P1-b004 gen_8 Lavoro Como fattibilità sentita a livello 3 l'intensità del colore in locale uscita dagli impianti di Governance trattamento dei reflui urbani di Fino M. e Carimate (Seveso)

Psb_loc_2 KTM01- Psb_ Piano Realizzazione della Como Opera Q Q Cogenza 1 P1-a003 gen_7 d'Ambito fognatura nera in comune di Como, zona Valbasca

Psb_loc_3 KTM01- Psb_ Cogenza Piano Realizzazione del Collettore Como Opera Q Q 1 P1-a003 gen_7 Sovralocale d'Ambito "Trecallo-Collettore Sud Seveso"

Psb_loc_4

Nuova vasca di Cogenza Comune volanizzazione in via Friuli KTM01- Psb_ Cesano Q Opera Q Multifunzionalità di Cesano 3 nell'ambito delle opere di P1-a003 gen_7 Maderno R Maderno urbanizzazione primaria del Piano di lottizzazione residenziale

Psb_loc_5

Nuova fognatura lungo la SS dei Giovi con realizzazione di un collettore da Cesano Maderno a Mombello di Cogenza Comune Limbiate e interventi di KTM01- Psb_ Cesano Q Opera Q Multifunzionalità di Cesano 3 adeguamento locale della P1-a003 gen_7 Maderno RF Maderno rete fognaria (recupero opere di tombinatura del Garbogerino con conseguente possibilità di rinaturalizzare il Comasinella)

Psb_loc_6 Psb_ KTM21- gen_6 Volanizzazione e Cogenza P1-a098 Psb_ Capiago Q Contratto di fitodepurazione delle acque Opera Q Multifunzionalità 1 ITN008- gen_8 Intimiano R Fiume Seveso di sfioro delle reti fognarie DI-249 Psb_ in comune di Capiago gen_49 Intimiano MISURE 83

t i

COD. PSB PTUA c ro generale T EMA

TITOLO MISURA riferimento territoriale F on t e a z ione ma Cri t eri / i Comune obie tt i v riferimento in t eressa M isura di Tipologia d i M isura PGRA d i PGRA A m b ito Psb_loc_7

Valorizzazione del bacino della Roggia Mariola in KTM06- comune di Capiago Intimiano P4-a021 mediante la realizzazione Psb_ KTM06- Capiago Studio/ di un intervento di gen_8 Q Cogenza Gruppi di P4-b027 Intimiano, ricerca/ Q 1 fitodepurazione (a servizio Psb_ R Multifunzionalità Lavoro KTM23- Cantù fattibilità dell'insediamento non gen_49 P4-b100 servito da fognatura in località Chigollo) con finalità aggiuntive di mitigazione di fenomeni di esondazione della Roggia

Psb_loc_8 KTM21- Psb_ Realizzazione di una vasca P1-a098 gen_8 Q Gruppi di Brenna Opera Q Cogenza 2 di prima pioggia sullo ITN008- Psb_ R Lavoro sfioratore nella Roggia DI-249 gen_49 Vecchia in comune di Brenna

Psb_loc_9 Psb_ gen_6 Realizzazione di un Studio/ Cogenza KTM21- Psb_ Mariano Q Valbe Servizi impianto di fitodepurazione ricerca/ Q Multifunzionalità 2 P1-a098 gen_8 Comense R S.p.A “pilota”per il trattamento fattibilità Psb_ delle acque di sfioro in gen_49 comune di Mariano Comense

Psb_loc_10

Conversione delle vasche KTM21- Psb_ Cogenza del trattamento biologico P1-a098 gen_8 Q Piano Varedo Opera Q Multifunzionalità 3 dell'impianto del depuratore ITN008- Psb_ R d'Ambito di Varedo in vasche di prima DI-249 gen_49 pioggia

Psb_loc_11 Lentate, Multifunzionalità Progetto Brianzastream Attività Meda, Sovralocale - Rilievo con drone degli Psb_ Brianza KTM14- Barlassina, Studio/ Rispondenza scarichi su Seveso e Cerresa/ gen_1 Q Acque P1P2- Seveso, ricerca/ Q a criticità 3 Tarrò nei comuni di Lentate, Psb_ R Seduta b085 Cesano, fattibilità particolarmente Meda, Barlassina, Seveso, gen_8 plenaria Bovisio e sentita a livello Cesano, Bovisio e Varedo 17.10.17 Varedo locale e verifica delle eventuali forme di abusivismo Milano, San Psb_loc_12 KTM14- Psb_ Donato Cogenza P1P2- Studio/ gen_1 Milanese, Q Multifunzionalità Gruppi di Mappatura degli sfioratori b085 ricerca/ Q 6 Psb_ San Giuliano R Sovralocale Lavoro sui corsi d'acqua dell'area KTM21- fattibilità gen_4 Milanese, Vettabbia P1-a098 Melegnano 84

t i

COD. PSB PTUA c ro generale T EMA

TITOLO MISURA riferimento territoriale F on t e a z ione ma Cri t eri / i Comune obie tt i v riferimento in t eressa M isura di Tipologia d i M isura PGRA d i PGRA A m b ito

Psb_loc_13

Realizzazione degli Bando KTM21- interventi previsti nel Psb_ D Cogenza Regionale P1-a098 Bovisio progetto "Chiare fresche gen_8 Opera Q Q Multifunzionalità 2015 3 ITN008- Masciago e dolci acque - Opere per R Bando riqualificaz. DI-249 distogliere dalla fognatura fluviale comunale le acque di origine meteoriche"

Psb_loc_14

Realizzazione degli Bando KTM21- interventi previsti nel Psb_ D Cogenza Regionale P1-a098 progetto "Acque di pioggia gen_8 Varedo Opera Q Q Multifunzionalità 2015 3 ITN008- / acque di falda", opere per R Bando riqualificaz. DI-249 distogliere dalla fognatura fluviale comunale le acque di origine meteoriche

Psb_loc_15 KTM06- Psb_ P4-a020 gen_8 Progettazione di interventi KTM06- D Psb_ Multifunzionalità di disconnessione area P4-b027 Bresso - RF Gruppi di gen_14 Progetto Q Sovralocale 5 parcheggio, fitodepurazione, KTM21- Cormano Q Lavoro Psb_ fasce ecotonali, P1-a098 C gen_49 rinaturalizzazione sponde ITN008- nei comuni del Parco Nord DI-249

Psb_loc_16 KTM06- P4-a020 Cucciago, Realizzazione degli KTM06- Psb_ Casnate con Bando interventi di riqualificazione P4-b027 gen_49 Bernate, RF Multifunzionalità Regionale fluviale e drenaggio urbano KTM21- Psb_ Fino Opera Q D Sovralocale 2015 1 sostenibile nell'ambito del P1-a098 gen_50 Mornasco G Bando riqualificaz. contratto di fiume Seveso, ITN008- e Senna fluviale all'interno dei bacini del rio PAI-018 Comasco Acquanegra e del rio Valle ITN008- sant'Antonio DI-249

KTM06- P4-a020 Multifunzionalità KTM07- Rispondenza Psb_loc_17 P3-a029 Cavallasca a criticità Studio/ KTM13- Psb_ / San SE particolarmente Gruppi di Recupero e tutela delle ricerca/ Q 1 P1-a043 gen_30 Fermo della Q sentita a livello Lavoro sorgenti e delle aree sorgive fattibilità KTM13- Battaglia locale del Seveso P1-b046 Sovralocale ITN008- PAI-018

Multifunzionalità KTM06- Montorfano, Rispondenza Psb_loc_18 P4-a020 Alzate Q a criticità KTM06- Studio/ Psb_ Brianza, P particolarmente Gruppi di Riqualificazione e P4-b027 ricerca/ Q 2 gen_30 Capiago C sentita a livello Lavoro valorizzazione della testata KTM26- fattibilità intimiano, RF locale del Torrente Terrò P5-a105 Orsenigo Sovralocale MISURE 85

t i

COD. PSB PTUA c ro generale T EMA

TITOLO MISURA riferimento territoriale F on t e a z ione ma Cri t eri / i Comune obie tt i v riferimento in t eressa M isura di Tipologia d i M isura PGRA d i PGRA A m b ito

Multifunzionalità KTM02- Psb_loc_19 Rispondenza P2-a009 Psb_ a criticità Bando KTM06- gen_49 Carimate, Interventi per la particolarmente Regionale P4-a020 Psb_ Lentate sul RF riqualificazione fluviale del Opera Q sentita a livello 2015 3 KTM06- gen_50 Seveso e R torrente Seveso nei comuni locale riqualificaz. P4-b027 Psb_ Barlassina di Carimate, Lentate sul Sovralocale fluviale ITN008- gen_51 seveso e Barlassina Bando PAI-018

Psb_loc_20 KTM02- Riqualificazione fluviale P2-a009 Psb_ del Torrente Seveso lungo KTM06- gen_49 Comune il confine con il Comune di P4-a020 Psb_ RF Multifunzionalità di Seveso, Seveso Opera Q 3 Barlassina, a completamento KTM06- gen_50 R Complementarietà incontro di interventi di P4-b027 Psb_ 2017 riqualificazione fluviale nei ITN008- gen_51 comuni di Carimate, Lentate PAI-018 sul Seveso e Barlassina

Psb_loc_21 KTM04- Psb_ Studio per il recupero P1-a017 gen_33 dell'area dismessa KTM21- Psb_ "ex Medaspan" con Studio/ RF Multifunzionalità P1-b099.1 gen_34 Gruppi di riqualificazione di un Meda ricerca/ Q G Complementarietà 3 ITN008- Psb_ Lavoro tratto del torrente Terrò e fattibilità D Governance PAI-018 gen_49 deimpermeabilizzazione ITN008- Psb_ delle aree pavimentate, DI-249 gen_50 nell'ambito dell'Accordo di Programma

Psb_loc_22 KTM04- P1-a017 Psb_ Studio per il recupero Studio/ Multifunzionalità KTM06- gen_30 Q Comune di ambientale dell'ex- Carugo ricerca/ Q Complementarietà 2 P4-b027 Psb_ G Carugo insediamento zootecnico fattibilità KTM26- gen_58 nella riserva naturale P4-a109 “Fontana del Guercio”

Psb_loc_23 KTM06- Lavori di regimazione P4-a020 Psb_ idraulica, miglioramento Bando KTM06- gen_8 Multifunzionalità della qualita' delle acque, RF Regionale P4-a021 Psb_ Carugo, Complementarietà realizzazione di sistemi Opera Q Q 2015 2 KTM06- gen_51 Inverigo Bando naturali di depurazione R riqualificaz. P4-b027 Psb_ delle acque di sfioro e fluviale ITN008- gen_63 valorizzazione ecologica PAI-018 della Roggia Borromeo 86

t i

COD. PSB PTUA c ro generale T EMA

TITOLO MISURA riferimento territoriale F on t e a z ione ma Cri t eri / i Comune obie tt i v riferimento in t eressa M isura di Tipologia d i M isura PGRA d i PGRA A m b ito

Psb_loc_24 KTM02- Bando P2-a009 Psb_ Multifunzionalità Lavori di riqualificazione RF Regionale KTM06- gen_51 Complementarietà fluviale e mitigazione del Carugo Opera Q R 2015 2 P4-a020 Psb_ Bando rischio idraulico lungo la P riqualificaz. KTM06- gen_63 Roggia Vecchia nel comune fluviale P4-b027 di Carugo Psb_loc_25

Studio per la limitazione Multifunzionalità delle captazioni interagenti Studio/ G KTM13- Psb_ Complementarietà Comune di con il sistema di fontanili Carugo ricerca/ Q C 2 P1-a043 gen_15 Carugo che alimentano la Roggia fattibilità P Borromeo, utilizzando il potabilizzatore di Valmadrera

Psb_loc_26 KTM06- P4-a020 Rinaturazione di tratti KTM06- della Roggia Vecchia e P4-b027 Multifunzionalità della Roggia Borromea e KTM23- Psb_ RF Complementarietà Comune di Carugo Opera Q 2 ripristino dell'area naturale P4-b100 gen_30 P Carugo di risorgiva e di laminazione ITN008- all'interno dell'ex area PAI-020 industriale ITN008- PAI-018

Psb_loc_27

Potenziamento reticolo idrico minore Chiaravalle/ Carpianese (sistema di KTM06- Psb_ alimentazione del Mulino di P4-a021 gen_15 Multifunzionalità AQST Milano Chiaravalle; Redistribuzione KTM14- Psb_ P Complementarietà Milano Opera Q Metropoli 6 e impinguamento portate P4-a048 gen_57 RF Rurale irrigue Levata Sifone KTM26- Psb_ Gregotti; riapertura Cavo P5-a105 gen_58 Macconago) nell'ambito della progettualità promossa dall'AQST Milano Metropoli Rurale

Psb_loc_28 Milano, San Multifunzionalità Psb_ Donato Individuazione dei possibili Studio/ Sovralocale KTM06- gen_15 Milanese, Gruppi di recapiti nel RIM o nella rete ricerca/ Q SE 6 P4-a021 Psb_ San Giuliano Lavoro irrigua e di bonifica delle fattibilità gen_57 Milanese, acque provenienti dalle Melegnano pompe di calore

KTM06- P4-a021 Psb_loc_29 KTM07- P3-a029 Individuazione di soluzioni KTM07- Multifunzionalità per il rispetto del deflusso P3-a030 Psb_ Rispondenza Studio/ SE minimo vitale del RIM e KTM07- gen_15 San Giuliano a criticità Gruppi di ricerca/ Q RF 6 delle rogge agricole, del P3-b033 Psb_ Milanese particolarmente Lavoro fattibilità P canale Redefossi e delle sue KTM08- gen_58 sentita a livello derivazioni, anche attraverso P3-b039 locale la riattivazione dei fontanili KTM14- abbandonati P3-b081 KTM14- P4-a048 MISURE 87

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COD. PSB PTUA c ro generale T EMA

TITOLO MISURA riferimento territoriale F on t e a z ione ma Cri t eri / i Comune obie tt i v riferimento in t eressa M isura di Tipologia d i M isura PGRA d i PGRA A m b ito

Psb_loc_30 Cavallasca Multifunzionalità KTM14- Psb_ / San Analisi del funzionamento Studio/ R Sovralocale P4-a048 gen_15 Fermo della Gruppi di del sistema delle rogge ricerca/ R P 1 ITN008- Psb_ Battaglia, Lavoro immissarie nei comuni di fattibilità C LO-109 gen_58 Montano Montano/Cavallasca - rogge Lucino immissarie

M33- ITN008- DI-051 M33- ITN008- DI-048 M24- ITN008- DI-046 Psb_loc_31 M24- Capiago Multifunzionalità ITN008- Intimiano, Studio/ Sovralocale Messa a sistema dei progetti DI-090 Psb_ G Gruppi di Cantù, ricerca/ R 1 di soluzione dei dissesti M24- gen_47 R Lavoro Senna fattibilità lungo le rogge Fossarone, S. ITN008- Comasco Antonio e T. Serenza DI-136 M32- ITN008- DI-139 M32- ITN008- DI-073 M32- ITN008- LO-116

Mariano Comense (capofila), Albavilla, Albese con Cassano, Alzate Brianza, Arosio, Brenna, Cabiate, Multifunzionalità Psb_loc_32 Cantù, Accordo di Studio/ R Sovralocale 1 ITN008- Psb_ Capiago collaboraz. ricerca/ R D 2 Studio idraulico complessivo LO-111 gen_35 Intimiano, tra RL e 19 fattibilità G 3 del bacino Terrò Certesa Carugo, Comuni Cesano Maderno, Figino Serenza, Giussano, Inverigo, Meda, Montorfano, Novedrate, Orsenigo, Seveso 88

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COD. PSB PTUA c ro generale T EMA

TITOLO MISURA riferimento territoriale F on t e a z ione ma Cri t eri / i Comune obie tt i v riferimento in t eressa M isura di Tipologia d i M isura PGRA d i PGRA A m b ito

Psb_loc_33 KTM06- Studio di interventi nel P4-a020 Parco Regionale Bosco KTM06- delle Querce, finalizzati P4-b027 Psb_ Comune al consolidamento e alla Studio/ R ITN008- gen_49 di Seveso, riqualificazione delle Seveso ricerca/ R C Multifunzionalità 3 DI-249 Psb_ incontro sponde del Torrente Certesa, fattibilità RF ITN008- gen_50 2017 alla creazione di un'area PAI-018 di esondazione naturale ITN008- all'interno del Parco, alla PAI-015 creazione di un corridoio ecologico

Psb_loc_34 Lazzate, Multifunzionalità Individuazione di soluzioni KTM06- Lentate Sovralocale per la raccolta delle acque P4-b027 sul Seveso, Studio/ SE Rispondenza Psb_ Gruppi di della zona pedemontana KTM14- Barlassina, ricerca/ R P a criticità 3 gen_32 Lavoro nell'area umida e nelle P4-a072 Seveso, fattibilità R particolarmente vallette ("fossi della Cesano sentita a livello brughiera") nel Parco delle Maderno locale Groane

Psb_loc_35 Multifunzionalità Complementarietà KTM06- Progettazione di opere Rispondenza P4-b027 Psb_ Lentate sul D Gruppi di di sistemazione idraulica Progetto R a criticità 3 KTM14- gen_32 Seveso R Lavoro del territorio della Fraz. di particolarmente P4-a072 Copreno sentita a livello locale

attività in corso tra Psb_loc_36 Regione Multifunzionalità Lombardia e Sviluppo del progetto pilota Psb_ Complementarietà Città metrop. nell'area di Sesto Ulteriano, KTM21- gen_6 Studio/ Rispondenza di Milano in comune di San Giuliano P1-a098 San Giuliano D Psb_ ricerca/ R a criticità in merito al 6 Milanese, "Drenaggio KTM21- Milanese R gen_33 fattibilità particolarmente raccordo tra urbano e gestione delle P1-b099 sentita a livello la program. acque meteoriche nelle locale regionale aree produttive: criticità e e il Piano possibili soluzioni" Strateg. Metrop.

Psb_loc_37

Mappatura delle Milano, San aree con problemi di KTM21- Donato allagamento puntuale per Studio/ P1-b099 Psb_ Milanese, D Multifunzionalità Gruppi di sottodimensionamento ricerca/ R 6 ITN008- gen_33 San Giuliano R Sovralocale Lavoro del reticolo fognario o per fattibilità LO-109 Milanese, scarsa capacità idraulica Melegnano del recettore nei comuni di Milano, San Giuliano M.se, San Donato M.se MISURE 89

t i

COD. PSB PTUA c ro generale T EMA

TITOLO MISURA riferimento territoriale F on t e a z ione ma Cri t eri / i Comune obie tt i v riferimento in t eressa M isura di Tipologia d i M isura PGRA d i PGRA A m b ito

KTM06- P4-a020 Montano KTM06- Lucino Psb_loc_38 P4-b027 (capofila), Bando KTM18- Psb_ Cavallasca/ RF Realizzazione degli Multifunzionalità Regionale P4-b096 gen_6 San Fermo C interventi relativi al Opera R Sovralocale 2015 1 KTM21- Psb_ della R progetto - "Alto Seveso Bando riqualificaz. P1-a098 gen_49 Battaglia, P naturale e urbano oltre il fluviale KTM23- Villaguardia, 2015" P4-b100 Grandate, KTM26- Luisago P5-a105

Psb_loc_39

Realizzare gli interventi riguardanti l'area di ITN008- Psb_ Mariano R Cogenza Opera R PGRA 2 laminazione del torrente DI-073 gen_49 Comense RF Multifunzionalità Terrò a monte del depuratore in comune di Mariano Comense

KTM06- Psb_loc_40 P4-b027 Psb_ Cogenza Contratto KTM23- gen_49 Lentate sul R Realizzazione di area di Opera R Multifunzionalità di Fiume 3 P4-b100 Psb_ Seveso RF laminazione in comune di Seveso, PGRA ITN008- gen_52 Lentate sul Seveso DI-046

Psb_loc_41 KTM06- Cantù, Progettazione e Psb_ P4-b027 Carimate, Cogenza Contratto realizzazione degli gen_49 R 1 KTM23- Vertemate Opera R Multifunzionalità di Fiume interventi di potenziamento Psb_ RF 3 P4-b100 con Seveso, PGRA della naturale capacità di gen_52 Minoprio laminazione delle aree golenali del T. Seveso

Psb_loc_42 KTM06- Progettazione e P4-b027 Psb_ Varedo, R PGRA realizzazione della vasca KTM23- gen_49 Paderno Cogenza 3 Opera R RF Gruppi di di laminazione di Varedo P4-b100 Psb_ Dugnano, Multifunzionalità 4 P Lavoro e Paderno Dugnano ITN008- gen_52 Limbiate (Palazzolo) in area ex Snia a DI-046 Varedo

Psb_loc_43

Realizzare gli interventi già programmati e finanziati ITN008- Psb_ Cogenza relativi al Canale Scolmatore Senago Opera R R PGRA 4 DI-051 gen_52 Multifunzionalità di Nord - Ovest, riguardanti l'adeguamento del tratto di CSNO tra Senago e Settimo Milanese

Psb_loc_44 KTM06- P4-b027 Psb_ Realizzazione della KTM23- gen_49 Cogenza vasca di laminazione di Senago Opera R R PGRA 4 P4-b100 Psb_ Multifunzionalità Senago sul CSNO, con una ITN008- gen_52 destinazione naturalistica e DI-139 multifunzionale 90

t i

COD. PSB PTUA c ro generale T EMA

TITOLO MISURA riferimento territoriale F on t e a z ione ma Cri t eri / i Comune obie tt i v riferimento in t eressa M isura di Tipologia d i M isura PGRA d i PGRA A m b ito Psb_loc_45 KTM06- P4-b027 Psb_ Realizzazione della vasca Milano KTM23- gen_49 Cogenza di laminazione del torrente (confine con Opera R R PGRA 5 P4-b100 Psb_ Multifunzionalità Seveso nel Parco Nord Bresso) ITN008- gen_52 Milano, a valle della presa DI-090 del CSNO Psb_loc_46

Interventi di difesa idraulica nel borgo di KTM06- Chiaravalle-Vettabbia bassa P4-b027 (ripristino della funzionalità R P KTM23- Multifunzionalità AQST Milano idraulica dell'alveo, aree di Psb_ RF P4-b100 Milano Opera R Complementarietà Metropoli 6 esondazione controllata, gen_49 SE ITN008- Rurale ripristino e potenziamento G PAI-015 funzionale delle paratoie Vettabbia Bassa) nell'ambito della progettualità promossa dall'AQST Milano Metropoli Rurale Psb_loc_47

Connessione idraulica Martesana/Seveso con Roggia Vettabbia (incremento portate derivate da Martesana/ KTM06- Psb_ Multifunzionalità AQST Milano Seveso -indistinte - in P4-a021 gen_15 R Milano Opera R Complementarietà Metropoli 6 roggia Vettabbia tramite KTM08- Psb_ RF Rurale riattivazione idraulica P3-b039 gen_63 fossa interna Navigli e connessione idraulica con Grande Sevese) nell'ambito della progettualità promossa dall'AQST Milano Metropoli Rurale

Psb_loc_48 Psb_ gen_37 Bovisio Attuazione e proseguimento Psb_ Masciago, del progetto "MASTER gen_38 Lentate ADAPT:MainSTreaming Psb_ sul Seveso, M43- Studio/ Experiences at Regional and gen_39 Barlassina, R Multifunzionalità ITN008- ricerca/ R LIFE 3 local level for adaptation Psb_ Meda, G Complementarietà LO-626 fattibilità to climate change" gen_40 Seveso, (sviluppo della strategia Psb_ Cesano di adattamento climatico gen_41 Maderno, prevista dal progetto: Psb_ Varedo preparazione PAES, ecc.) gen_43

Psb_loc_49 Barlassina, Multifunzionalità Progetto "Il fiume ri-chiama", Bovisio Sovralocale previsti interventi per la Masciago, Bando FC M43- RF Rispondenza pulizia delle sponde fluviali Psb_ Lentate Comunità ITN008- Progetto R R a criticità 3 e una migliore gestione gen_42 SS, Meda, resilienti LO-626 G particolarmente del verde coinvolgendo Seveso, 2017 sentita a livello proprietari aree private (aree Cesano M., locale boscate, giardini, orti, aree Varedo agricole, aziende). MISURE 91

t i

COD. PSB PTUA c ro generale T EMA

TITOLO MISURA riferimento territoriale F on t e a z ione ma Cri t eri / i Comune obie tt i v riferimento in t eressa M isura di Tipologia d i M isura PGRA d i PGRA A m b ito

Psb_loc_50

Progetto "il fiume ri-chiama" Multifunzionalità Bovisio per installazione rete Sovralocale Masciago, Bando FC intercomunale di telecamere M43- Rispondenza Psb_ Lentate R Comunità per monitoraggio torrente ITN008- Progetto R a criticità 3 gen_42 Sul Seveso, RF resilienti Seveso da parte dei gruppi LO-626 particolarmente Cesano 2017 locali di PC, in punti poco sentita a livello Maderno accessibili per controllo locale evoluzione fenomeni alluvionali da monte a valle.

Psb_loc_51 Attuazione di parte degli KTM06- interventi previsti dagli P4-a019 Psb_ Bando FC studi "Connessione e KTM06- gen_30 Lentate sul Capitale funzionalità ecologica nella P4-b027 Psb_ Seveso (PLIS C Multifunzionalità Naturale Brughiera Comasca" e "Vie di KTM14- gen_61 Brughiera Opera SE SE Complementarietà 2017 3 Contatto" - riqualificazione P4-a072 Psb_ Briantea), RF Sovralocale (capofila bacino zona umida Lentate KTM26- gen_62 Cesano Parco sul Seveso e rinaturazione P4-a109 Psb_ Maderno Groane) sponde e alveo torrente KTM26- gen_67 Seveso a Cesano Maderno P5-a105 (zona tangenzialina sud)

Psb_loc_52 KTM06- Psb_ Attuazione degli interventi P4-a019 Varedo, Comune gen_61 previsti dal progetto KTM26- Bovisio Multifunzionalità di Varedo Psb_ C "NEXUS Ultima frontiera. P4-a109 Masciago, Progetto SE Complementarietà e Bovisio - 3 gen_62 SE Interventi di realizzazione KTM26- Seregno, Sovralocale Bando FC Psb_ della rete ecologica tra Parco P5-a105 Sovico 2016 gen_67 Valle Lambro e Parco delle Groane".

Psb_loc_53 Psb_ Comune Interventi di forestazione KTM06- gen_61 Studio/ R di Varedo, per migliorare la P4-a019 Psb_ Multifunzionalità Varedo, ricerca/ SE C Progetto 3 connessione ecologica KTM26- gen_62 Sovralocale fattibilità P sottobacino attraverso il potenziamento P5-a105 Psb_ Seveso di infrastrutture verdi nel gen_67 comune di Varedo

KTM06- Psb_loc_54 P4-a020 Psb_ KTM06- gen_14 Varedo, RF Interventi di rinaturazione P4-b027 Psb_ Multifunzionalità Contratto di 3 Paderno Opera SE D delle aree interessate KTM26- gen_31 ComplementarietàFiume Seveso 4 Dugnano SE dalla delocalizzazione del P5-a105 Psb_ depuratore di Varedo ITN008- gen_49 DI-249

Psb_loc_55 Milano, Psb_ Cormano, Attuazione delle opere KTM06- gen_61 Novate Studio/ Multifunzionalità di connessione ecologica P4-a019 Psb_ Milanese, C Bando FC ricerca/ SE Sovralocale 5 previste nel progetto KTM14- gen_62 Parco Nord G 2014 fattibilità Complementarietà "RiconnettiMI Perché un P4-a072 Psb_ Milano, riccio passi per il nord di gen_67 Parco Milano" Balossa 92

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COD. PSB PTUA c ro generale T EMA

TITOLO MISURA riferimento territoriale F on t e a z ione ma Cri t eri / i Comune obie tt i v riferimento in t eressa M isura di Tipologia d i M isura PGRA d i PGRA A m b ito

Psb_loc_56

Proseguimento della Psb_ progettualità avviata con il KTM06- gen_61 Progetto Fondazione Cariplo P4-b027 Psb_ San Giuliano Gruppi di Progetto SE C Sovralocale 6 Connessioni Ecologiche ITN008- gen_62 Milanese Lavoro Complementarietà VOLARE - creazione (da PAI-018 Psb_ un'area banalizzata e gen_67 degradata) di un "Parco della Vettabbia"

KTM06- Psb_loc_57 P4-a019 KTM06- Psb_ Sviluppo connessioni P4-b027 gen_61 Multifunzionalità AQST Milano ecologiche -Valle della KTM14- Psb_ C Milano Opera SE Sovralocale Metropoli 6 Vettabbia nell'ambito della P4-a072 gen_62 SE Complementarietà Rurale progettualità promossa KTM26- Psb_ dall'AQST Milano Metropoli P4-a109 gen_67 Rurale KTM26- P5-a105

Psb_loc_58

Recupero e valorizzazione KTM06- Psb_ P alveo Vettabbia alta Multifunzionalità AQST Milano P4-a021 gen_15 RF e bypass Ticinello/ Milano Opera SE Sovralocale Metropoli 6 KTM08- Psb_ R Vettabbia nell'ambito della Complementarietà Rurale P3-b039 gen_63 SE progettualità promossa dall'AQST Milano Metropoli Rurale

Psb_loc_59 KTM06- P4-b027 Psb_ Regimazione e KTM23- gen_49 Cesano R Cogenza Gruppo di riqualificazione dell’asta Opera R 3 P4-b100 Psb_ Maderno RF Multifunzionalità lavoro del torrente Comasinella - ITN008- gen_52 ampliamento della vasca di DI-139 laminazione in località Biule 93 Criticità e misure Elemento fondante del Progetto è l’indivi- duazione delle misure che rispondono alle criticità prioritarie del territorio, ossia alle specifiche condizioni e esigenze che lo ca- ratterizzano. Nelle schede seguenti è descritta e rappre- sentata la distribuzione territoriale di cia- scuna delle 15 criticità con l’indicazione delle misure generali e localizzate che il Pro- getto individua. Ad esempio, la criticità “1. Interferenza del tessuto urbano e della rete della mobilità con i corpi idrici superficiali” e la criticità “15. Ri- schio Idrogeologico medio-alto” sono risolte: • dalle misure generali Psb_gen_49 “Rea- lizzare nel sottobacino, in via prioritaria, interventi in grado di integrare la mitiga- zione del rischio idrogeologico, il miglio- ramento della qualità dei corpi idrici e la tutela e riqualificazione degli ecosistemi e della biodiversità (integrazione dir. Ac- que, Alluvioni, Habitat, Uccelli, ecc. )” e Psb_gen_52 “Dare attuazione alle opere di difesa pianificate nel PAI e nel PGRA. Costruzione di programmi coerenti con lo stato di rischio rappresentato nelle map- pe della Direttiva Alluvioni e nel PAI”; • dalla misura localizzata Psb_loc_45 “Re- alizzazione della vasca di laminazione del torrente Seveso nel Parco Nord Milano, a valle del CSNO” . Durante la fase di attuazione del Progetto la relazione tra misure e criticità sarà oggetto di verifica e integrazione presso i tavoli ter- ritoriali.

Il Seveso a Cesano Maderno 94 CRITICITà 1

Interferenza del tessuto urbano e della rete della mobilità con i corpi idrici superficiali

DESCRIZIONE Rappresenta la pressione potenziale sui corpi idrici legata a più fattori, tra cui l’impatto sulla qualità e sul rischio idraulico causato dal run-off urbano, le altera- zioni morfologiche dei corsi d’acqua ecc..

Considera i seguenti elementi di sensibilità: • Aree urbanizzate interferenti con il reticolo idrografico superfi- ciale

• Infrastrutture della mobilità interferenti con il reticolo idrogra- fico superficiale

• Aree urbanizzate interferenti con l'ambiente lacuale

• Infrastrutture della mobilità interferenti con l'ambiente lacuale

Territorio interessato

> 37,09 kmq

• Psb_gen_3 • Psb_gen_39 • Psb_gen_6 • Psb_gen_45 • Psb_gen_14 • Psb_gen_49 • Psb_gen_21 • Psb_gen_50 • Psb_gen_33 • Psb_gen_72 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 95 96 CRITICITà 2

Ridotta capacità di drenaggio

DESCRIZIONE Descrive gli effetti della copertura del suolo (indipen- dentemente dalle caratteristiche pedologiche) sulla capacità di drenaggio delle acque meteoriche, che si traducono nella scarsa diponibilità di aree libere potenzialmente fruibili per la gestione sostenibile delle acque meteoriche.

Considera come elemento di sensibilità negli areali DUSAF il rap- porto tra superficie coperta (non percolante) rispetto alla superfi- cie totale, laddove questo rapporto è inferiore a 0,65

Territorio interessato

>322,88 kmq pari al 59,49% del territorio dell’ambito di analisi

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà

• Psb_gen_3 • Psb_gen_33 • Psb_gen_6 • Psb_gen_45 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 97 98 CRITICITà 3

Presenza di possibili fonti di pressione puntuali

DESCRIZIONE Individua la presenza di possibili fonti di pressione pun- tuale che sono impattanti sui corpi idrici.

Considera i seguenti elementi di sensibilità: • Scarichi nei corpi idrici;

• Impianti di depurazione;

• Aree produttive (industriali, artigianali, commerciali) con scarichi in fognatura o nel corso d’acqua;

• Aziende a rischio di incidente rilevante;

• Siti da bonificare o contaminati;

• Impianti per la gestione dei rifiuti.

Territorio interessato

> 155,89 kmq

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà • Psb_gen_2 • Psb_gen_23 • Psb_gen_4 • Psb_gen_27 • Psb_gen_7 • Psb_gen_29 • Psb_gen_13 • Psb_gen_55 • Psb_gen_19 • Psb_gen_68 • Psb_gen_22 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 99 100 CRITICITà 4

Artificializzazione dell’alveo fluviale e delle sponde

DESCRIZIONE Individua le aree in cui sono presenti tratti artificializza- ti dell’alveo fluviale o delle sponde che, oltre a compro- mettere la qualità morfologica, possono impattare sulla qualità ecologica e la funzionalità fluviale, e richiedono interventi di manutenzione non sempre effettuati.

Considera i seguenti elementi di sensibilità: • Ponti e attraversamenti

• Tratti tombinati

• Opere di difesa del suolo

Territorio interessato

> 14,20 kmq

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà

• Psb_gen_36 • Psb_gen_59 • Psb_gen_39 • Psb_gen_60 • Psb_gen_49 • Psb_gen_66 • Psb_gen_51 • Psb_gen_67 • Psb_gen_56 • Psb_gen_71 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 101 102 CRITICITà 5

Pressioni legate all’uso agricolo del suolo

DESCRIZIONE Individua le aree sottoposte a pressioni legate all’uso agricolo del suolo, con impatti sulla qualità e sugli equi- libri idrologici dei corpi idrici e sul paesaggio agricolo. Considera come elemento di sensibilità la presenza di aree agricole potenzialmente impattanti sulla qualità dei corpi idrici con usi “se- minativi” e “colture permanenti”.

Territorio interessato

>176,06 kmq 32,44% del territorio

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà

• Psb_gen_9 • Psb_gen_17 • Psb_gen_10 • Psb_gen_18 • Psb_gen_11 • Psb_gen_25 • Psb_gen_12 • Psb_gen_57 • Psb_gen_15 • Psb_gen_58 • Psb_gen_16 • Psb_gen_71 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 103 104 CRITICITà 6

Interferenze degli elementi di antropizzazione con la RER e discontinuità della rete ecologica con compromissione dei varchi

DESCRIZIONE Individua le interferenze degli elementi antropizzati (tessuto urbano e rete della mobilità) con gli ambiti ter- ritoriali della Rete Ecologica Regionale (RER). Considera i seguenti elementi di sensibilità: • Corridoi primari ad alta antropizzazione RER;

• Corridoi primari a bassa moderata antropizzazione RER;

• Elementi di primo livello RER (aree identificate come prioritarie per la biodiversità, tutti i Parchi Nazionali e Regionali e i Siti della Rete Natura 2000 SIC e ZPS);

• Elementi di secondo livello RER (elementi che svolgono una fun- zione di completamento del disegno di rete e di raccordo e con- nessione ecologica con gli elementi primari);

• Varchi RER.

Territorio interessato

> 129,29 kmq 23,82% del territorio del sottobacino

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà

• Psb_gen_10 • Psb_gen_62 • Psb_gen_14 • Psb_gen_63 • Psb_gen_49 • Psb_gen_64 • Psb_gen_61 • Psb_gen_65 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 105 106 CRITICITà 7

Caratteristiche naturali del suolo e del sottosuolo non ottimali per la gestione delle acque meteoriche

DESCRIZIONE Individua le aree con caratteristiche naturali del sotto- suolo non ottimali per la gestione delle acque meteo- riche, ossia con scarsa capacità di infiltrazione e bassa soggiacenza della falda

Considera i seguenti elementi di sensibilità: • Aree con bassa permeabilità del sottosuolo;

• Aree con bassa soggiacenza della falda (inferiore a 5 m dal piano campagna).

Territorio interessato

> 211,26 kmq 38,93% del territorio del sottobacino

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà

• Psb_gen_3 • Psb_gen_32 • Psb_gen_72 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 107 108 CRITICITà 8

Insufficiente azione di prevenzione dei rischi nella pianificazione alla scala locale

DESCRIZIONE Individua la presenza di aree con possibile classificazio- ne incongrua delle Classi di fattibilità degli studi geolo- gici comunali e dei relativi strumenti di pianificazione comunale rispetto alla aree di pericolosità alta e media per alluvioni e frane.

Considera come elemento di sensibilità la presenza di aree da sotto- porre prioritariamente a verifica di congruità di quanto indicato dai PGT (Classe fattibilità 1 e 2 degli studi geologici comunali) sulle aree a pericolosità “H” e “M” per alluvioni e frane del PGRA.

Territorio interessato

> 23,09 kmq 4,25% del territorio del sottobacino

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà

• Psb_gen_40 • Psb_gen_53 • Psb_gen_54 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 109 110 CRITICITà 9

Fenomeni di dismissione

DESCRIZIONE Individua la presenza di aree interessate da fenomeni di dismissione che possono rappresentare potenziali focolai di contaminazione di terreni e corpi idrici, oltre a costituire elementi di degrado paesaggistico.

Considera i seguenti elementi di sensibilità: • Aree dismesse;

• Cave cessate.

Territorio interessato

> 44,26 kmq 8,16% del territorio del sottobacino

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà

• Psb_gen_13 • Psb_gen_34 • Psb_gen_48 • Psb_gen_68 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 111 112 CRITICITà 10

Qualità morfologica e funzionalità fluviale del corso d’acqua al di sotto di “buono”

DESCRIZIONE Individua i tratti dei corsi d’acqua caratterizzati dagli in- dici di qualità morfologica (IQM) e di funzionalità fluvia- le (IFF) con giudizio inferiore a “buono”.

Considera i seguenti elementi di sensibilità: • Indice di Qualità Morfologica IQM scadente o scarso;

• Indice di Funzionalità Fluviale IFF “scadente-pessimo” o “scaden- te”, sponda destra e sponda sinistra (dato disponibile solo per Se- veso e Vettabbia).

Territorio interessato

> 8,10 kmq 1,49% del territorio del sottobacino

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà • Psb_gen_5 • Psb_gen_31 • Psb_gen_14 • Psb_gen_49 • Psb_gen_26 • Psb_gen_50 • Psb_gen_28 • Psb_gen_59 • Psb_gen_30 • Psb_gen_67 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 113 114 CRITICITà 11

Stato chimico del corpo idrico non buono

DESCRIZIONE Individua i tratti dei corsi d’acqua classificati nel PTUA con giudizio “non buono” relativo allo stato chimico.

Considera come elemento di sensibilità la presenza di tratti dei corpi idrici con stato chimico “non buono”.

Territorio interessato

> 7,13 kmq 1,31% del territorio del sottobacino

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà

• Psb_gen_2 • Psb_gen_29 • Psb_gen_8 • Psb_gen_68 • Psb_gen_24 • Psb_gen_27 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 115 116 CRITICITà 12

Stato ecologico del corpo idrico non buono

DESCRIZIONE Individua i tratti dei corsi d’acqua che nel PTUA sono classificati con giudizio “non buono” relativo allo stato ecologico.

Considera come elemento di sensibilità la presenza di tratti dei corpi idrici con stato “sufficiente”, “scadente”, “cattivo”.

Territorio interessato

> 28,87 kmq

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà

• Psb_gen_4 • Psb_gen_14 • Psb_gen_7 • Psb_gen_27 • Psb_gen_8 • Psb_gen_30 • Psb_gen_9 • Psb_gen_49 • Psb_gen_10 • Psb_gen_60 • Psb_gen_11 • Psb_gen_68 • Psb_gen_12 • Psb_gen_72 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 117 118 CRITICITà 13

Pericolosità per fenomeni idraulici e idrogeologici

DESCRIZIONE Individua le aree interessate da fenomeni di pericolosi- tà idraulica e idrogeologica “alta” o “media” per eventi di esondazione o di frana.

Considera i seguenti elementi di sensibilità: • Pericolosità di esondazione M (media) e H (alta) individuate dal PGRA;

• Pericolosità di frana M (media) e H (alta) individuate dal Piano di Assetto Idrogeologico.

Territorio interessato

> 51,78 kmq 9,54% del territorio del sottobacino

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà

• Psb_gen_6 • Psb_gen_45 • Psb_gen_32 • Psb_gen_47 • Psb_gen_34 • Psb_gen_49 • Psb_gen_35 • Psb_gen_50 • Psb_gen_41 • Psb_gen_52 • Psb_gen_44 • Psb_gen_53 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 119 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 120 CRITICITà 14

Rischio idraulico medio alto

DESCRIZIONE Individua le aree interessate dalla presenza di elemen- ti puntuali, lineari ed areali esposti a rischio idraulico “alto” o “medio”.

Considera i seguenti elementi di sensibilità: • Rischio idraulico su elementi puntuali, lineari, areali;

• Presenza di elementi puntuali, lineari ed areali esposti a rischio idraulico di tipo R3 e R4.

Territorio interessato

> 34,74 kmq 6,40% del territorio del sottobacino

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà

• Psb_gen_32 • Psb_gen_45 • Psb_gen_34 • Psb_gen_48 • Psb_gen_35 • Psb_gen_49 • Psb_gen_36 • Psb_gen_50 • Psb_gen_38 • Psb_gen_52 • Psb_gen_40 • Psb_gen_54 • Psb_gen_41 • Psb_gen_55 • Psb_gen_42 • Psb_gen_72 • Psb_gen_43 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 121 122 CRITICITà 15

Rischio idrogeologico medio alto

DESCRIZIONE Individua le aree interessate dalla presenza di elementi puntuali, lineari ed areali esposti a rischio idrogeologi- co “alto” o “medio”.

Considera i seguenti elementi di sensibilità: • Rischio di frana su elementi puntuali, lineari ed areali;

• Presenza di elementi puntuali, lineari ed areali esposti a rischio frane di tipo R3 e R4.

Territorio interessato

> 2,86 kmq 0,53% del territorio del sottobacino

LE MISURE GENERALI DEL PROGETTO CHE RISPONDONO ALLA CRITICITà

• Psb_gen_38 • Psb_gen_52 • Psb_gen_40 • Psb_gen_54 • Psb_gen_41 • Psb_gen_55 • Psb_gen_43 CARTA D’IDENTITà DEL SOTTOBACINO 123 124 GOVERNANCE DI PROGETTO 125 5. GOVERNANCE DEL PROGETTO

Percorso

Il Progetto è uno strumento che incrocia di- dai soggetti “pivot” individuati nella fase di versi settori di politiche (qualità delle acque, co-progettazione ma stimolando anche nuo- difesa idraulica, riqualificazione paesaggi- ve “autocandidature”. A questi soggetti sarà stica), aspira ad integrare una pluralità di affidato il compito di affiancare Regione nel dimensioni (dall’urbanistica alla mobilità, percorso di attuazione del Progetto, anche dalla valorizzazione dei beni ambientali e con lo scopo di aumentare la loro capacità di storici, allo sviluppo locale), mobilitando gestire partenariati complessi, la loro capa- diversi tipi di attori (istituzionali, tecnici, cità di progettazione e di management, rico- sociali, economici) lungo una filiera decisio- noscendo loro un ruolo stabile nella gestio- nale molto estesa, dal livello distrettuale a ne del Progetto di sottobacino ed affidando quello locale. loro funzioni di interfaccia tra Regione Lom- bardia e soggetti locali. Per questa sua natura (multidimensionale ri- spetto agli ambiti di intervento e complessa In sostanza, la governance del Progetto di in riferimento al sistema decisionale che ar- sottobacino del Seveso seguirà un model- ticola), la costruzione del Progetto ha richie- lo che potrebbe definirsi di “governance sto l’applicazione di un modello di gover- decentrata”, che lavora, per il tramite di nance in grado di sostenerne efficacemente soggetti intermedi, sul rafforzamento delle la gestione e lo sviluppo, sinteticamente de- capacità di progettazione, animazione, mo- scritto nel capitolo introduttivo (rif. Paragra- bilitazione e management al livello locale. fo Metodo di costruzione del Progetto). I soggetti individuati svolgeranno i compi- Per le fasi di attuazione del Progetto succes- ti che sono tipicamente affidati ai Contact sive alla sua approvazione verrà seguito il Point nei progetti di cooperazione. La mis- medesimo percorso, attivando i tavoli terri- sione dei Contact Point sarà quella di dif- toriali coinvolti nelle fasi di co-progettazio- fondere la conoscenza sul Progetto di sotto- ne, con lo scopo di facilitare: bacino e sui Contratti di fiume in generale, accrescere la consapevolezza circa le oppor- • il passaggio tra la fase di disegno e la fase tunità e i vantaggi di questo strumento, favo- di attuazione delle misure (rendimento in rire aggregazione degli interessi e capacità termini di avanzamento del processo deci- di lavorare in rete. sionale); Nello specifico, i Contact Point potrebbe- • la compartecipazione di più attori (diversi ro svolgere i seguenti compiti nei confronti tipi di attori posti a diversi livelli della mul- verso i soggetti del proprio ambito di riferi- tilevel governance); mento: • la focalizzazione dell’attenzione verso il • supporto alla costruzione delle proposte tema delle acque e dei fiumi (disseminazio- di intervento: svolgono la funzione di assi- ne, crescita della sensibilità, animazione) stere i promotori nel montaggio delle loro • l’incremento della capacità istituzionale proposte, dando suggerimenti, supportan- (presenza di effetti di apprendimento da doli nel percorso di maturazione dell’idea parte degli attori istituzionale lungo lo svi- progettuale, segnalando possibili partner, luppo del progetto); aiutando nella costruzione del partenaria- to di progetto; • lo sviluppo di forme decentrate di gover- nance autonome dall’attività regionale • promozione di iniziative di presentazione e confronto pubblico degli interventi del Per garantire una maggior efficacia del pro- Progetto di sottobacino; cesso, è previsto il coinvolgimento di refe- renti sovralocali, partendo primariamente 126 • organizzazione di eventi e iniziative locali prio ambito; di comunicazione sui temi del Progetto di • collaborare all’attività di monitoraggio e sottobacino e più in generale dei Contratti valutazione dell’andamento degli inter- di fiume. venti nel proprio ambito di riferimento del • Nei confronti di Regione Lombardia, i Con- Progetto di sottobacino. tact Point potrebbero: L’assetto di governance che viene proposto • svolgere un ruolo di referente nell’ambito va considerato un modello sperimentale, dei Comitati tecnici e Comitati istituzionali va progettato nel dettaglio, concordato tra i del Contratto di Fiume Seveso; soggetti, calibrato rispetto ai singoli contesti e soprattutto valutato a valle di un primo pe- • discutere insieme a Regione dell’avanza- riodo di funzionamento. mento delle misure del Progetto nel pro- Buone pratiche

Il processo di governance alla base del Pro- consentito, grazie ai Programmi d’Azione getto si inserisce all’interno dell’Accordo via via approvati, di realizzare interventi e di Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) “Con- promuovere politiche interdisciplinari, volti tratto di Fiume Seveso” sottoscritto il 13 di- alla riqualificazione degli ambienti fluviali cembre del 2006 da 46 comuni, 3 Province ed alla diminuzione del rischio idraulico. Tra con i relativi Uffici d’Ambito (Como, Mon- questi, i più significativi riguardano in parti- za-Brianza e Milano), 6 Enti Parco, l’Agenzia colare: Interregionale per il PO, Autorità di Bacino • Una efficace esperienza di capacity bu- del Po, l’Ufficio Scolastico per la Lombardia, ilding dimostrata dai soggetti locali, fir- Regione e ARPA Lombardia. matari del CdF Seveso, in risposta alla L’AQST “Contratto di Fiume Seveso” ha già sollecitazione costituita dal Bando di ri- qualificazione fluviale promosso daR egio- ne Lombardia nel 2015, che nel sottobaci- no del Seveso ha portato al finanziamento di progettualità significative in termini sia di complessità dei partenariati, sia di plu- ralità degli obiettivi degli interventi; tra questi si ritrovano, ad esempio, i progetti presentati con i Comuni capofila di Monta- no Lucino e Cucciago. • Alcune azioni pilota in tema di drenaggio sostenibile delle acque meteoriche, che hanno riguardato, ad esempio, la deimper- meabilizzazione di superfici (aree a par- cheggio, piazze) e la disconnessione dei recapiti, in qualche caso accompagnando gli interventi con forme di comunicazione e didattica (ad esempio, a Cesano Mader- no). Oltre alle azioni promosse dal Contratto di Fiume Seveso nel territorio si sono sviluppa- te altre iniziative e progettualità, alcune del- le quali ancora in corso, che vengono riprese nelle misure del presente Progetto. Tra queste, emergono alcune esperienze che hanno beneficiato di fondi di finanziamento messi a disposizione dalla Fondazione Cari- plo: il progetto “Connessione e funzionalità GOVERNANCE DI PROGETTO 127 ecologica nella Brughiera Comasca, elemento ne del rischio idraulico. I risultati attesi sono chiave per la rete ecologica tra Prealpi e Pia- l’aumento della resilienza delle comunità nura” ed il progetto “Il Fiume Chiama”. locali, cioè della capacità di adattamento al fine di ridurre le possibili conseguenze delle Il primo di questi interessa un territorio a esondazioni, con conseguente riduzione dei cavallo tra le province di Como e Monza e danni del territorio grazie all’azione coordi- Brianza, include 30 comuni, quasi tutti ap- nata e consapevole degli stakeholder locali. partenenti al bacino del Seveso, che rappre- In virtù della sua replicabilità, nelle misure senta un contesto di “cerniera” tra il settore del PsbS viene proposto uno sviluppo dell’e- prealpino, caratterizzato da una naturalità sperienza maturata in questa porzione di molto diffusa, ed il settore planiziale, con territorio anche in altre realtà del bacino. elevato grado di antropizzazione. Il progetto, conclusosi a giugno 2016, ha consentito la Degno di menzione è infine il progetto redazione di uno studio di fattibilità (tecnica, LIFE15 “MASTER ADAPT”, approvato dal- urbanistica, sociale ed economico-finanzia- la Commissione Europea nel marzo 2016 ria) finalizzato alla conservazione, al miglio- nell’ambito del programma Life 2015 Cli- ramento ed al ripristino della connessione mate Action - Climate Change Adaptation. Il ecologica dell’area in oggetto, con partico- progetto, avviato nell’ottobre 2016, ha una lare attenzione all’avifauna, ai mammiferi di durata di tre anni e si sta realizzando gra- medie dimensioni ed all’erpetofauna (anfibi zie al contributo dell’Unione Europea e al e rettili). I principali risultati ottenuti sono: cofinanziamento della Fondazione Cariplo. un accordo volontario tra Enti Locali per la Esso intende fornire strumenti di supporto tutela della connessione ecologica nell’am- decisionale capaci di rendere efficaci ed effi- bito territoriale, attualmente sottoscritto dai cienti le strategie e le misure di adattamento 13 comuni nei quali sono stati individuati i che si delineeranno nei prossimi anni a scala principali elementi di criticità (da rimuove- regionale e locale, andando ad implementa- re) per la connessione ecologica, 23 progetti re – in particolare a livello italiano - la Stra- di fattibilità per il miglioramento della con- tegia Nazionale di Adattamento ai Cambia- nessione ecologica, uno studio naturalistico, menti Climatici (SNAC). L’obiettivo generale ambientale ed urbanistico dell’intera area del progetto è infatti quello di individuare ed infine una guida contenente indicazioni e testare strumenti di governance innovativi gestionali per la conservazione degli am- a supporto di regioni e enti territoriali locali bienti di brughiera e delle superfici forestali nell’identificazione e sviluppo di strategie e su 23.000 ettari di superficie. Nelle misure politiche di adattamento, anche in conformi- del Progetto viene quindi proposta l’imple- tà agli impegni prescritti nella recente inizia- mentazione dello studio di fattibilità per il tiva Patto dei Sindaci per il clima e l’energia. ripristino delle connessioni ecologiche. L’idea è quella di svolgere, nei territori inte- ressati da progetto (che, per la Lombardia, Il progetto “Il Fiume Chiama”, vincitore del riguardano i comuni di Seveso, Desio, Vare- bando di Fondazione Cariplo “Comunità resi- do, Bovisio-Masciago, Cesano Maderno, Bar- lienti – 2015” ha interessato il territorio di 7 lassina, Lentate sul Seveso, Meda) un’analisi comuni attraversati dal Seveso e dal Certesa: della vulnerabilità rispetto ai vari stressor Lentate sul Seveso, Meda, Barlassina, Seveso, climatici, per elaborare obiettivi ed opzioni Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Varedo. di adattamento. Le azioni del progetto (conclusosi a maggio 2017) hanno avuto come obiettivo la diffu- Una importante pratica di governance che sione della conoscenza delle diverse tipo- riguarda i temi della protezione civile è sta- logie di rischio idraulico e idrogeologico, la ta portata avanti nell’ambito dell’Accordo di promozione di comportamenti tesi alla cura Programma per la “Salvaguardia idraulica e del territorio come prevenzione del rischio e la riqualificazione dei corsi d’acqua dell’area come risposta resiliente in seguito alle eson- metropolitana milanese”, promosso dalla dazioni, l’acquisizione di norme comporta- Giunta Regionale con DGR 8769/2008. Tra il mentali di autodifesa preventiva da parte 2010 e il 2016 la protezione civile regionale della comunità locale in caso di allerta e ha coordinato la progettazione e realizzazio- successiva gestione dell’emergenza e lo sti- ne del “Progetto di adeguamento della rete molo di un dialogo attivo tra comunità locale di monitoraggio remota e di sviluppo di un e soggetti istituzionali preposti alla gestio- sistema di supporto alle decisioni riguardan- 128

te il rischio idraulico sull’area metropolitana ze delle previsioni meteorologiche e dei milanese” in partnership con ARPA Lombar- modelli idrologici di trasformazione afflus- dia, Comune di Milano, Consorzio Est Ticino si-deflussi, che assumono, per la situazione Villoresi, Provincia di Milano e AIPo, con il considerata, particolare importanza, soprat- coinvolgimento del Parco Valle del Lambro. tutto in occasione di temporali, che impat- Con il progetto sono stati realizzati il po- tando su bacini di dimensioni medio-piccole, tenziamento del sistema di monitoraggio con incertezze previsionali riguardo all’evo- idropluviometrico in tempo reale, con nuove luzione temporale e alla localizzazione delle stazioni di monitoraggio e la condivisione precipitazioni che possono avere un impatto dei dati tra tutti gli enti partecipanti, e un “si- significativo sui risultati modellistici. Per va- stema di supporto alle decisioni” (di seguito lutare l’impatto di questi limiti nel progetto SSD) per il preannuncio delle piene, in grado è previsto anche di mantenere: di tener conto sia delle previsioni meteoro- • un continuo processo di valutazione dello logiche, sia delle manovre che i diversi enti strumento adottato; competenti intendono attuare sul comples- • un costante e condiviso processo di mi- so reticolo idraulico. glioramento dei servizi di previsione. Il SSD fornisce quindi la previsione delle Sulla base degli output del SSD Centro Fun- portate nel reticolo naturale e artificiale che zionale Regionale ha inoltre sviluppato uno gravita sulla città di Milano e diversi servizi messaggio di allertamento denominato ”Av- di utilità per il centro funzionale regionale, viso di criticità localizzato Nord Milano”, per le Autorità idrauliche e per le Autorità specifico per l’area nord Milano, che dà in- locali di protezione civile del Nord Milanese: dicazioni più puntuali e più dettagliate sui • le Autorità idrauliche dispongono, nell’am- fenomeni idraulici previsti con un orizzonte bito del SSD, di un servizio che, tramite temporale più breve (12 ore) rispetto a quel- analisi di scenario, permette di valutare, lo dell’Avviso di criticità per zone omogenee in base alle previsioni meteorologiche di- (24-28 ore). L’avviso è emesso in caso di sponibili e alle possibili manovre nei nodi necessità, sulla base degli esiti delle simu- regolati, gli effetti sul reticolo di diverse lazioni idrauliche del SSD, è trasmesso alle possibili manovre di regolazione delle por- autorità locali di protezione civile e ai presi- tate, in modo da individuare le opportune di territoriali, ed è pubblicato online sul sito manovre per la gestione dell’acqua nel web istituzionale. complesso intrico del reticolo naturale e In questo modo si intende facilitare un in- artificiale, costituito da anche da dighe, ca- tervento più tempestivo e mirato delle Au- nali scolmatori e casse di laminazione. Le torità locali di protezione civile, che possono manovre disposte sono quindi comunicate attivare, se del caso, il proprio piano comu- al Centro funzionale regionale; nale di emergenza, nel quale, tra l’altro, si • Il Centro Funzionale Regionale può condi- dovrebbe prevedere una sezione specifica videre con gli enti che accedono al SSD gli sulla comunicazione alla popolazione. esiti di simulazioni idrauliche verosimili, Infine si segnala che Regione Lombardia perché coerenti con la situazione reale, provvederà alla realizzazione di un proget- cioè conseguente alle manovre realmente to di allineamento del SSD con le regole di effettuate dalle Autorità idrauliche; gestione delle vasche di laminazione previ- • le Autorità di protezione civile, che devo- ste dal Piano di Assetto Idrogeologico man no disporre le azioni previste nel piano di mano che saranno realizzate nei prossimi emergenza, dispongono di un servizio che anni, approvato dalla Segreteria tecnica mostra le portate stimate e previste nel re- dell’Accordo il 21 novembre 2017. ticolo idraulico, comprensive di valutazio- ni sul volume d’acqua che il reticolo non riuscirà a contenere, come indicatore di possibili criticità idrauliche che potranno interessare il territorio. Tale sistema è affetto dagli inevitabili limi- ti di confidenza conseguenti alle incertez- GOVERNANCE DI PROGETTO 129 Accompagnamento, comunicazione, formazione

Per lo sviluppo del Progetto e garantirne • impostare e sviluppare il piano di monito- una buona governance, è necessario, oltre raggio del Progetto. alla individuazione ed al coinvolgimento di Comunicazione soggetti “Contact Point”, anche l’avvio di un Una comunicazione efficace e tempestiva percorso di capacity buildig degli attori loca- è strumento fondamentale per garantire al li (istituzionali e non). processo i criteri di correttezza correlati alla Questo percorso si articolerà in una serie di accessibilità, trasparenza e legittimazione da azioni di accompagnamento, comunicazione parte dei portatori di interesse, sia firmatari e formazione. che non, del Contratto di Fiume. L’accesso e Accompagnamento la condivisione pro-attiva alle informazioni relative all’avanzamento e ai successi del Successivamente all’approvazione del Pro- processo costituirà inoltre strumento fon- getto da parte di Regione Lombardia, è pre- vista una serie di incontri con i tavoli territo- riali finalizzati a: • illustrare nel dettaglio la cartografia di Pro- getto (Carta degli elementi di sensibilità, Carte delle criticità e Mappa dell’acqua), ossia i suoi contenuti, gli strati informativi utilizzati, le modalità di interrogazione ed i possibili utilizzi a supporto della pianifi- cazione comunale, della progettazione lo- cale e dell’implementazione delle misure del Progetto; • approfondire le criticità “potenzialmente” individuate dalla cartografia e declinarle con maggior dettaglio e per valutare gli effetti delle sovrapposizioni di più proble- matiche. • condividere gli ambiti del sottobacino da cui partire prioritariamente per attuare le misure del Progetto. • individuare le modalità e gli ambiti priori- tari di applicazione delle misure generali; • stimolare l’emergere di proposte di nuove misure in vista dei futuri aggiornamenti del Progetto; • individuare i canali di finanziamento per le misure localizzate e supportare i soggetti proponenti, ad esempio evidenziando le opportunità connesse ai bandi dedicati (regionali e non); • coinvolgere tutti i soggetti interessati dal- le misure, per facilitare la loro attuazione; • individuare le misure che entreranno a far parte del futuro Programma d’Azione del Contratto di Fiume Seveso; 130

damentale per favorire la diffusione di una in particolare ha documentato l’iter di “cultura dell’acqua”. lavoro dei 6 ambiti nella fase di costru- zione del progetto di sottobacino ed è A questo scopo sono fondamentali i canali di il canale più efficace per raccontare in comunicazione che il progetto di Sottobaci- diretta eventi significativi; infine anche no, in quanto parte del percorso dei Contratti il canale YouTube che ha incrementato di Fiume, utilizza per gestire la comunicazio- significativamente il numero di visualiz- ne e disseminazione delle attività connesse. zazioni nel corso del 2016; Per assicurare massima copertura del pub- • per garantire il raggiungimento di una blico, sia generale che tecnico/istituzionale, fascia di destinatari legata a forme più e strutturare la disseminazione con registri tradizionali di comunicazione, è attiva la appropriati a seconda dei destinatari, le in- pubblicazione periodica della Newslet- formazioni vengono veicolate attraverso ca- ter CdF, che affronta temi di interesse e nali differenziati: propone una rassegna degli eventi e del- • principalmente il sito web www.con- le notizie più interessanti del periodo. trattidifiume.it, che rappresenta il cana- le istituzionale per eccellenza. In parti- colare nella sezione Progetti e Interventi Formazione dedicata alla descrizione dei progetti e Di fondamentale importanza per lo sviluppo delle opere gli interessati possono acce- del Progetto e la crescita “culturale” delle dere ad informazioni sullo stato di attua- comunità sono i momenti formativi: si inten- zione delle iniziative nel sottobacino di dono qui sia quelli organizzati nell’ambito interesse, verificando anche attraverso del processo dei Contratti di Fiume sia quelli la disponibilità di una galleria fotogra- ai quali i componenti del gruppo di lavoro fica le trasformazioni ex-post ottenute saranno chiamati a partecipare con interven- attraverso la realizzazione delle opere. ti su temi di interesse. Un esempio di attività I soggetti del sottobacini, soprattutto formativa, già avviato dagli UTR regionali, è quelli con ruolo di referente per gli am- rappresentato dall’organizzazione di eventi biti o afferenti agli enti sovralocali, sono formativi insieme con gli Ordini Professiona- costantemente invitati a fornire mate- li Provinciali ma anche dalle Scuole Edili, per riale informativo e fotografico a corredo discutere e formare sulle tematiche afferenti per permettere l’aggiornamento di que- al rischio idraulico, al drenaggio sostenibile sta sezione del sito. Sarà in relazione a e all’evoluzione degli strumenti normativi ciò, implementata la sezione dedicata connessi. “Progetto di Sottobacino Seveso” con la messa a disposizione della documen- tazione di progetto e i link alla sezione Progetti e Interventi e agli strati infor- mativi sul SIT Regione Lombardia. • la mail ufficiale [email protected] del Team Tecnico è, nell’ambito dell’Uf- ficio di Piano dei Contratti di Fiume, lo strumento più immediato per chiedere e ricevere informazioni; • per aprire la comunicazione anche alle forme social di connessione e coprire anche fasce di pubblico generale, sono attive la pagina Facebook e l’account Twitter dei Contratti di Fiume. Qui è possibile un dibattito snello, alimentato dall’interazione con altre pagine social istituzionali e private, e caratterizzato dall’immediatezza di una informazione veloce e semplificata. L’account twitter GOVERNANCE DI PROGETTO 131 Crescita della comunità locale: dallo stato di emergenza allo stato di resilienza

Uno dei temi più sentiti nel territorio del La compresenza dei due diversi caratteri di Progetto è quello del rischio idraulico, che alluvione, rapida e urbana, richiede che que- da sempre costituisce un elemento di sen- sto territorio sia da presidiare con la massi- sibilità e dibattito presso le comunità locali. ma attenzione. Questo tema può costituire uno dei pilastri Per la dinamica degli eventi sin qui descritti della governance in quanto una sua adegua- si possono verificare alluvioni anche quan- ta gestione contribuisce ad accrescere la do le piogge interessano un’area di pochi consapevolezza e la conoscenza sulle tema- chilometri quadrati. In questo caso la scala tiche dell’acqua (non solo sicurezza, ma an- operativa utilizzata per le previsioni mete- che qualità, gestione degli spazi liberi, ecc.) orologiche, che dà risultati medi su aree di e rendere pertanto il territorio più resiliente diverse decine di chilometri quadrati e con nei confronti dei processi di trasformazione tempi di preannuncio di almeno 6-12 ore, naturali ed antropici in atto. non è sempre adeguata allo scopo di allerta. E’ anche per questo che Regione Lombardia Il territorio intercettato dal reticolo idrauli- ha sviluppato, nell’ambito dell’ “Accordo di co a nord di Milano, che comprende i bacini Programma per la salvaguardia idraulica e la di Seveso, Lambro ed Olona, rappresenta il riqualificazione dei corsi d’acqua dell’area cantiere per eccellenza della resilienza delle metropolitana milanese”, uno strumento di comunità locali alle alluvioni urbane. Dall’a- supporto alle decisioni che tiene conto del- nalisi delle mappe del PGRA infatti, dei cir- le manovre effettuate alle principali opere ca 1.200.000 abitanti lombardi esposti alle idrauliche presenti nel sistema Lambro-Se- alluvioni, si rileva che più di 200.000 risie- veso-Olona, e con l’uso di osservazioni e dono nei comuni del Progetto di Sottobaci- previsioni meteo-idrologico-idrauliche può no Seveso. Si tratta di un numero di abitanti mantenere sempre aggiornate in tempo rea- importante, equivalente ad una media citta- le le Autorità idrauliche e di protezione civi- dina italiana, ed è approssimato per difetto, le sulla dinamica degli eventi, e permette al poiché non tiene conto degli abitanti flut- Centro Funzionale di elaborare e pubblicare tuanti, che vi transitano ogni giorno. prodotti di allertamento a breve termine, fo- Dalla carta di identità del territorio si evince calizzati sull’area. Il sistema di supporto alle anche l’alto tasso di urbanizzazione dell’a- decisioni è attivo dal 2015, è utilizzato dai rea, e questo elemento è ulteriormente cri- principali operatori dell’area, la sua consul- tico per il rischio idraulico, poiché le acque tazione è aperta a tutte le autorità locali di meteoriche che attraversano queste aree si protezione civile che lo desiderano, dietro muovono su suoli impermeabili (asfaltati) e formale richiesta alla Protezione Civile di sono recapitate in prevalenza verso la rete di Regione Lombardia, mentre i prodotti pre- drenaggio artificiale (fogne), che le raccoglie visionali di allertamento localizzato, emessi e le recapita nell’alveo dei fiumi più rapida- quando opportuno, sono inviati alle autorità mente, e non attraverso percorsi più lunghi preposte e pubblicati sul portale regionale e naturali in suoli permeabili. Questo tipo di delle allerte di protezione civile. fenomeno, noto come “alluvione urbana”, è Le alluvioni non sono un remoto ricordo del caratterizzato da acque con velocità elevate, passato per gli abitanti del Seveso, ma fanno che possono trascinare persone e cose, e da parte dell’esperienza quotidiana. Bisogna complicazioni tipiche: presenza di sostanze quindi considerare gli abitanti di questo ter- inquinanti nelle acque, presenza di oggetti ritorio come soggetti estremamente compe- ingombranti come cassonetti, automobili, tenti, che non tendono a rimuovere il rischio, motorini e di oggetti di arredo urbano che ma che lo conoscono e trovano quotidiana- vengono trascinati nel fiume e che possono mente, in modo complementare con le isti- rapidamente ostruire ponti e creare ostacoli tuzioni, le risorse per affrontarlo. al naturale deflusso delle acque nel fiume. Per questo, accanto agli interventi progetta- 132 ti, co-progettati, realizzati e realizzabili per co-abitazione tra fiume e comunità. ridurre l’entità delle piene e per riqualificare Un altro elemento di governance per far i corsi d’acqua, accanto a tecniche sempre crescere le comunità locali da uno stato di più raffinate di previsione e di allerta, le co- “emergenza” ad uno stato di “resilienza” è munità del Seveso si fanno sempre più parte la partecipazione alle campagne di buone pro-attiva per mitigare localmente, porta a pratiche di protezione civile promosse dal- porta, il rischio che ben conoscono, tramite le istituzioni e attuate dal volontariato di la diffusione di sistemi di “flood-proofing”, protezione civile. Tra tutte la più semplice e ovvero di accorgimenti edilizi, permanenti o diffusa è la campagna informativa “Io non ri- temporanei, per la riduzione locale dei danni schio”, promossa dal Dipartimento Naziona- al patrimonio privato, come per esempio pa- le di protezione civile, che dal 2016 si svolge ratie mobili, gradini, isolamento temporaneo anche con la partecipazione delle Regioni e o permanente delle feritoie verso i vani sot- delle organizzazioni di volontariato iscritte terranei (grate e aperture). Questi accorgi- nell’albo regionale. In circa 50 comuni lom- menti edilizi iniziano a diffondersi nella città bardi, nelle giornate 15 e 16 ottobre 2016, di Milano, dove l’effetto della piena raggiun- si sono susseguite attività di divulgazione ge il suo apice in termini di portata e livelli dei piani comunali di emergenza, di distri- idrici ma con velocità molto basse, dovuta buzione di opuscoli informativi sulle norme alla fuoriuscita del fiume dal suo alveo sot- di autoprotezione da mettere in atto prima, terraneo attraverso i tombini, che vengono durante e dopo le alluvioni, e sulle azioni aperti dal presidio di polizia locale, secondo di prevenzione che tutti i cittadini possono procedure definite nel piano di emergenza mettere in atto per proteggere se stessi, la comunale. Esistono analoghi accorgimenti propria casa e i propri beni. Nel 2017 si è anche per i territori dei tratti di monte, dove svolta una edizione speciale della campa- la velocità del fiume gioca un ruolo più im- gna, concentrata nei 13 capiluogo di Pro- portante. È importante comprendere che vincia il giorno 14 ottobre 2017, con il coin- non si tratta di soluzioni di carattere assolu- volgimento di testimonial locali del mondo to ed esclusivo per la “messa in sicurezza” dello sport, l’organizzazione di cacce al teso- del territorio, ma di accorgimenti che, se ro e di eventi di trakking urbano, flash mob e ben progettati, possono avere un ruolo im- mostre a cielo aperto. Tra i comuni del Pro- portante nella riduzione locale del danno, getto di Sottobacino del Seveso hanno par- sempre in sinergia con le altre misure di ri- tecipato alla campagna 2016 Como, Milano e duzione del rischio, a patto di saperle usare Sesto San Giovanni, mentre per la campagna nel modo corretto17. 2017 a Como, Monza e Milano hanno parte- La scelta recente di diffondere anche al cipato i Comuni capiluogo a cui si aggiunge pubblico i messaggi di allerta, riservati solo il comune di Bovisio Masciago, che a Monza agli operatori di protezione civile fino al ha divulgato anche alcuni materiali raccolti 2014, e di adottare un linguaggio facilmente nell’ambito del progetto “Il fiume chiama”. comprensibile, mediante i codici colore del Trattandosi di una campagna progettata con triage (giallo-arancio-rosso), assieme all’op- molta attenzione e diffusa in contempora- portuna ridondanza delle Autorità locali di nea su tutto il territorio nazionale, con una protezione civile, così come accaduto nell’e- strategia di comunicazione estremamente state 2016 a Lentate sul Seveso18, sono gli efficace, si auspica una sempre maggiore elementi che permettono anche ai singoli partecipazione da parte delle comunità real- cittadini di mettere in opera rapidamente gli mente esposte ai rischi, e una adesione da interventi utili per ridurre al minimo i dan- parte delle istituzioni come utile momento ni ai propri beni e agli ambienti familiari e di comunicazione alla cittadinanza non solo produttivi. Ecco che la riappropriazione de- della cultura di protezione civile ma anche gli spazi del fiume passa anche attraverso la delle procedure che coinvolgono la popola- comprensione degli ambienti e dei modi di zione previste dal piano di protezione civile.

17 http://www.youreporter.it/video_Esondazione_Seveso_aggressione_per_allagamento_cantine?refresh_ce-cp 18 http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/lentate-sul-seveso-il-sindaco-porta-a-porta-per-lanciare-laller- ta-meteo_1199201_11 SISTEMA DI MONITORAGGIO 133 6. SISTEMA DI MONITORAGGIO

Monitoraggio di processo

Il monitoraggio è l’azione di una verifica allagamento a valle). periodica, da effettuarsi durante la fase di Altri requisiti del monitoraggio sono: azioni attuazione del Progetto di Sottobacino, sul di coinvolgimento/partecipazione e comu- raggiungimento degli obiettivi prefissati, al nicazione nei confronti dei portatori di inte- fine di riorientare, se necessario, il progetto resse e dei soggetti coinvolti (soggetti for- medesimo. A nulla varrebbe il monitoraggio nitori di dati, istituzioni e potenziali utenti senza verifica: si tratterebbe infatti di una dei dati, cittadini), e definizione già in fase raccolta dati periodica fine a se stessa. Allo di progettazione degli indicatori: su questo stesso modo inutile sarebbe l’esito del mo- punto in particolare si deve porre attenzione nitoraggio se, verificata la mancata realizza- in quanto l’indicatore non va considerato in zione dei prodotti attesi e conseguentemen- valore assoluto ma è fortemente dipendente te il fallito raggiungimento degli obiettivi, dal contesto e dal punto di partenza. Ciò che non si mettessero in campo riorientamenti si valuta è il differenziale ottenuto con l’at- delle azioni (azioni nuove, integrate, sosti- tuazione della misura, e poiché la medesima tuite...) e (quindi) del processo nel suo com- misura in contesti differenti potrebbe gene- plesso. rare risultati differenti, risultati in ambiti di- Il monitoraggio deve essere quindi agito su versi non possono essere paragonati. due livelli: sull’intero processo che attua una Un importante aspetto del monitoraggio strategia verso obiettivi definiti e sull’effica- di processo riguarda le ricadute positive cia delle misure che costituiscono il piano di dell’attuazione del Progetto di sottobacino azione del Progetto di sottobacino. sugli strumenti di pianificazione e regola- Va detto che nel monitoraggio delle misure, mentazione comunale. E’ evidente infatti efficienza (ho speso quanto avevo previsto?) che il modo di utilizzare e trasformare il suo- ed efficacia (ho realizzato prodotti che sod- lo da parte di enti locali in un ambito interes- disfano gli obiettivi specifici?) non possono sato da un Progetto di sottobacino dovrebbe essere i soli criteri utilizzati: saranno infatti rispecchiare nelle linee di tendenza una par- da valutare anche la coerenza (verifica con ticolare attenzione all’acqua come elemento il contesto di riferimento, i.e. ho infrastrut- di progettualità, l’inclinazione a favorire am- turato un’area ad alto valore naturalistico), biti di trasformazione attenti ai corsi d’ac- gli impatti (esternalità rispetto agli obiettivi qua e all’utilizzo sostenibile del territorio, in prefissati, i.e. l’intervento ha ridotto la biodi- sostanza un approccio generale attento alla versità) e la sostenibilità (esternalità rispet- riduzione delle vulnerabilità e al migliora- to ad altri ambiti, i.e. ho spostato il rischio di mento della qualità, dell’acqua e della vita. 134

Tabella 7. Indicatori di processo

INDICAZIONI PER INDICATORE CLASSI VERIFICATE ORIGINE DATI RIORIENTAMENTO tipologie di attori (livelli istituzionali e diversità orizzontale) Diversificare natura delle risorse le tipologie a copertura delle misure Individuare altri canali correlazione con pianificazione di Programmi delle Azioni dei di finanziamento Integrazione : è il area vasta Contratti di Fiume ruoli degli attori Identificare correlazioni livello di Strumenti di pianificazione (informazione, consultazione, con altri strumenti diversità di attori e Interviste partecipazione, negoziazione, pianificatori area vasta risorse Ruoli degli attori empowerment) Far crescere gli attori inclusività Interessi rappresentati nei ruoli (il processo è aperto a tutti i potenziali interessati?) Ruoli e competenze rappresentatività non rappresentate (al tavolo sono presenti i soggetti 'giusti'?) Concentrazione: risorse umane Verificare e bilanciare è la rilevanza delle impiegate nel processo Programmi delle Azioni l'allocazione delle risorse finanziamenti Esiti degli incontri risorse rispetto alle destinate alle a copertura delle misure priorità priorità definite

Rendimento: è la progetti completati Programmi delle Azioni Indagare le ragioni dei sintesi dello stato progetti complementari Contatti con i soggetti progetti non avanzati di avanzamento nuovi progetti proponenti/attuatori

accessibilità Database contatti (strumenti e metodologia usati sono Metodologie per scambio corretti?) informazioni (incontri, trasparenza Correttezza mail, comunicazioni, web) (l'informazione è accessibile?) Media utilizzati legittimazione Sondaggi su sito web e (il processo incontro l'accettazione di altri strumenti utilizzati stakeholder, associazioni e cittadini ?) Amministrazioni che hanno avviato integrazioni e aggiornamenti degli strumenti comunali Avviare attività di (PGT o documenti connessi, Regolamento supporto per le Ricadute Edilizio) in coerenza con PdS Interviste con i soggetti amministrazioni sugli strumenti Ambiti interessati da coinvolti, sia locali che Promuovere gli di pianificazione trasformazioni con sovralocali strumenti operativi locale applicazione di invarianza e (A Regola d'Acqua, sostenibilità promosse dagli Manuale Drenaggio) strumenti operativi (A Regola d'Acqua e Amministrazioni che comunicano il PdS Ricadute sull'uso indice di superficie drenante su e trasformazione base comunale PGT del suolo - sul indice di occupazione delle aree Dati comunali medio-lungo esondabili periodo 135 Indicatori per il monitoraggio dell’attuazione delle misure e dei risultati raggiunti

L’impostazione del piano di monitoraggio del vati in automatico dal gestore) oppure Progetto tiene conto dei seguenti aspetti: per grandi opere dove è fondamentale valutare la variazione della condizione • i dati utili alla costruzione del monito- ex-ante rispetto all’attuazione dell’in- raggio sono disponibili negli interventi tervento (su stato ecologico, biodiversi- strutturali sulle reti di collettamento e tà, morfologia... ); sui depuratori (perché derivano da ob- bligo normativo e spesso vengono rile- • altri dati sono disponibili ma non aggior-

Tabella 8. Indicatori

MACRO OBIETTIVO INDICATORE INDICATORE PROXI ORIGINE DATI OBIETTIVO SPECIFICO # interventi di colletta- mento e fognatura com- pletati # impianti di depurazione Qualità oggetto di ampliamento/ LIMECO Gestori, ATO dell'acqua ammodernamento Qualità # adeguamenti sugli dell'acqua e sfioratori dell'ambiente # impianti di fluviale fitodepurazione realizzati # km di corso d'acqua riqualificati Condizioni morfo- IFF # vetagazione ripariale logiche del corso IQM messa a dimora Regione, EELL d'acqua # interventi (o ettari) di aree restituite al corso d’acqua Numero eventi/anno # piani di protezione ci- Numero di vile interventi di Diminuzione fre- # eventi finalizzati au- protezione quenza esonda- mento della consapevo- civile Regione, EELL zioni e riduzione lezza sulla gestione dell'e- Ettari e aree esposte mergenza popolazione Riduzione # mq de-impermeabiliz- esposta del rischio zati Beni culturali idraulico esposti

M€ di danni Diminuzione materiali e costi danni per ripristini Regione, EELL economici (pubblico e privato) SISTEMA DI MONITORAGGIO 136

MACRO OBIETTIVO INDICATORE INDICATORE PROXI ORIGINE DATI OBIETTIVO SPECIFICO

Numero e # numero (o ettari) aree abbondanza umide realizzate # km corridoi ecologici delle specie Proponenti dei Tutela della animali e attivati progetti, biodiversità vegetali # numero passaggi per la presenti fauna attivati Parchi e PLIS nelle diverse # numero di piante messe biocenosi a dimora e tipologia

Valore immobiliare Miglioramento delle aree della perifluviali # Km di corsi d'acqua Promozione e percezione del Valore 'stombinati' EELL valorizzazione paesaggio immobiliare dei servizi fluviale delle abitazioni ecosistemici in prossimità del fiume

Creazione di rampe di Miglioramento accesso al fiume dell'accesso Organizzazione al fiume di eventi 'fluviali'

# varietà dei progetti Multifunzionalità integrati

nati oppure non disponibili in serie suc- Sulla base di queste considerazioni, si ritiene cessive utili al confronto (i.e. monitorag- di indicare nel monitoraggio del Progetto un gio della fauna); dato ‘proxi’ che potrebbe fornire una infor- mazione qualitativa vicina a quella non di- • i dati qualitativi relativi agli effetti de- sponibile, e si propongono i seguenti indica- gli interventi di riqualificazione fluviale, tori relativi ai 3 macro-obiettivi identificati: spesso caratterizzati da estensione ter- ritoriale limitata o puntuale, sono scar- • Qualità delle acque e dell’ambiente pe- samente disponibili e, anche quando rifluviale disponibili, necessitano di risorse e tem- • Riduzione del rischio idraulico po per essere determinati (i.e. il calcolo dell’Indice di Funzionalità Fluviale viene • Promozione e valorizzazione dei Servizi effettuato da un idrobiologo e per effet- Ecosistemici tuare confronti è necessario disporre an- che del dato ex-ante). 137 Prima fase di monitoraggio del Progetto

Il percorso di monitoraggio così impostato L’esito del monitoraggio porrà le basi per le partirà dopo circa un anno dall’approvazio- revisioni periodiche: sul medio periodo (in- ne del Progetto da parte della Giunta regio- dicativamente ogni 3 anni) verrà fatta una nale ed il conseguente avvio della fase di revisione parziale, procedendo all’eventua- attuazione con i tavoli territoriali, seguendo le integrazione del programma d’azione del il percorso delineato nel Capitolo Governan- Contratto di Fiume mentre ogni cinque anni ce del Progetto. Monitorare lo sviluppo delle verrà impostata una revisione più sostanziale. misure e del processo avviato con il Progetto significa verificare il successo del Progetto stesso. 138

Il ponte su Seveso a Cesano Maderno PRINCIPALI RIFERIMENTI 139 PRINCIPALI RIFERIMENTI

Atlante del territorio del sottobacino idrografico del Po Lambro/Olona (AQST - Contratti Di Fiume ), Regione Lombardia, ERSAF - Rappresentazione e descrizione di rilevanze e degrado pae- saggistico-ambientale e delle politiche in essere e in progetto | Indirizzi di riqualificazione e contenimento del degrado paesaggistico ambientale. Capitolo IV “AMBITO VALLIVO SEVE- SO-VETTABBIA BASSA“, marzo 2011

Contratto di Fiume Seveso, sottoscritto il 13 dicembre del 2006, conta 46 comuni del bacino, 3 Province (Como, Mon- za-Brianza e Milano), 6 Enti Parco oltre a ATO, Agenzia Interregionale per il PO, Autorità di Bacino del Po, Ufficio Scolastico per la Lombardia, Regione e ARPA Lombardia (www.contrat- tidifiume.it)

Delibera di Giunta Regionale n. IX/2724 del 22 dicembre 2011, Adozione delle linee guida per l’elaborazione dei Progetti strategici di sottobacino, ai sensi della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12, art. 55bis.

Delibera di Giunta Regionale n. 6995 del 31 luglio 2017, Variante al Piano paesaggistico Regionale: presa d’atto della proposta di Piano e del relativo rapporto ambientale, sintesi non tecnica e studio di incidenza.

Delibera del Consiglio Regionale n. 1523 del 23 maggio 2017, Adozione dell’integrazione del Piano Territoriale Regionale, ai sensi della l.r. 31/2014 (articolo 21 l.r. 11 marzo 2005, n. 12).

Elaborazione e sintesi del quadro ambientale del sottobacino del Torrente Seveso, Fondazione Lombardia per l’Ambiente, versione settembre 2017

Lambro-Seveso-Olona | Moduli di ricerca per il 1999-2000. Scenari strategici di valorizza- zione delle risorse idriche per la riqualificazione del sistema ambientale e territoriale, IReR e Gruppo di lavoro (AA.VV.), 2001

Piano di Gestione Rischio Alluvioni del distretto idrografico del Po, approvato con Decreto Del Presidente Del Consiglio Dei Ministri 27 ottobre 2016

Piano Territoriale Regionale di Regione Lombardia, aggiornato con DCR n. 1315 del 22 novembre 2016

Progetto Fiumi (2009-2012), Report 2014, ARPA Lombardia.

Programma di Tutela ed Uso delle Acque di Regione Lombardia, approvato con delibera di giunta regionale n. 6990 del 31 luglio 2017

Studio idraulico del torrente Seveso nel tratto che va dalle sorgenti alla presa del CSNO in località Palazzolo in Comune di Paderno Dugnano (MI) e studio di fattibilità della vasca di laminazione del CSNO a Senago MI, Relazione tecnica, AIPO (Agenzia Interregionale per il Po) e ETATEC Srl, giugno 2011 140 Appendice 1: Struttura del servizio mappa del Progetto Strategico di Sottobacino del torrente Seveso

Il Progetto fornisce un servizio mappa che si compone di una parte conoscitiva e di una interpretativa consultabile sul Geoportale di Regione Lombardia successivamente all’appro- vazione del Progetto stesso. Il servizio mappa si articola nel modo seguente.

Quadro conoscitivo

Di seguito si riportano i link alle sezioni del Geoportale di Regione Lombardia in cui si ritro- vano gli strati informativi utilizzati per il quadro conoscitivo del Progetto e le denominazio- ni dei nuovi strati informativi costruiti nell’elaborazione del Progetto (righe in verde).

URL Download N Descrizione o strato URL Servizio di mappa/applicativo informativo

http://www.geoportale.regione. lombardia.it/download-pacchet- Database Topo- ti?p_p_id=dwnpackageportlet_WAR_ge- http://www.cartografia.regione.lombardia.it/ 1 grafico - Ferro- oportaledownloadportlet&p_p_li- viewer25/index.jsp?config=config-dbtr.xml vie e strade fecycle=0&metadataid=%7B92FAF484- 3FD2-4133-9F50-F357CA48838C%7D

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URL Download N Descrizione o strato URL Servizio di mappa/applicativo informativo

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Rischio frane 7 R_FRAN_ PAI PAI

Cartografia

geologica Il download è accessibile dal servizio di http://www.cartografia.regione.lombardia.it/ 8 mappa viewer25/index.jsp?config=config-carg.xml (Progetto CARG) http://www.geoportale.regione.lom- Banca dati bardia.it/download-pacchetti?p_p_id=- geologica dwnpackageportlet_WAR_geoportale- http://www.cartografia.regione.lombardia.it/ 9 sottosuolo downloadportlet&p_p_lifecycle=0&- viewer25/index.jsp?config=config-caspita.xml metadataid=%7BD9C55C94-1E- EC-4467-98A8-F68B90C59504%7D 142

URL Download N Descrizione o strato URL Servizio di mappa/applicativo informativo

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Permeabilità 11 PERM_SUOLI naturale

PONTI Quadro Am- 12 OP_DIFESA bientale 2016 SCARIC_APP

Classificazione CI_CHI_NB 13 stato corpi idrici CI_ECO_NB

Indice Funzio- 14 nalità Fluviale IFF (IFF)

Indice Qualità 15 Morfologica IQM (IQM)

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Piezometria 17 PIEZO 2014 143

URL Download N Descrizione o strato URL Servizio di mappa/applicativo informativo

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Siti contami- 19 CONTAMIN nati

Catasto Geo- http://www.geoportale.regione. referenziato lombardia.it/download-pacchet- ti?p_p_id=dwnpackageport- Rifiuti http://www.cgrweb.servizirl.it/viewer25pub/ 20 let_WAR_geoportaledownloadport- index.jsp?config=config-cgr-pubblico.xml (Impianti di let&p_p_lifecycle=0&metadatai- gestione dei d=%7B3BB96853-F54E-4A84-A03C-4E- rifiuti) 3DBE9C9730%7D

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23 Aree dismesse AREE_DIS 144

URL Download N Descrizione o strato URL Servizio di mappa/applicativo informativo

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Mappa della capacità di dre- naggio rispetto 25 CAP_DREN alla copertura del suolo DU- SAF 5.0

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Quadro interpretativo

Di seguito si riportano gli elaborati cartografici digitali del quadro interpretativo del Progetto.

- Mappa dell’acqua tosuolo non ottimali per la gestione delle - Carta degli elementi di sensibilità acque meteoriche - Carte delle criticità: 8. Insufficiente azione di prevenzione dei rischi 1. Interferenza del tessuto urbano e della rete nella pianificazione alla scala locale della mobilità con i corpi idrici superficiali 9. Fenomeni di dismissione 2. Ridotta capacità di drenaggio 10. Qualità morfologica e funzionalità fluviale 3. Presenza di possibili fonti di pressione pun- del corso d’acqua al di sotto di “buono” tuali 11. Stato chimico del corpo idrico non buono 4. Artificializzazione dell’alveo fluviale 12. Stato ecologico del corpo idrico non buono e delle sponde 13. Pericolosità per fenomeni idraulici e idro- 5. Pressioni legate all’uso agricolo del suolo geologici 6. Interferenze degli elementi di antropizzazi- 14. Rischio idraulico medio alto one con la RER e discontinuità della rete eco- 15. Rischio idrogeologico medio alto logica con compromissione dei varchi 16. 7. Caratteristiche naturali del suolo e del sot- - CartA DELLE MISURE LOCALIZZATE 145 Appendice 2: Le misure di PTUA e PGRA

Di seguito sono descritte le misure previste dal Piano di Tutela e uso delle Acque della Re- gione Lombardia per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici nel sottoba- cino del torrente Seveso, nonchè dal Piano di Gestione Rischio Alluvioni, in riferimento alle indicazioni delle Direttive 2000/60 e 2007/60.

Misure individuate dal PTUA per singoli corpi idrici Per le misure applicabi- Livello di Per le misure applicabili li ai singoli corpi idrici: Titolo Misura PTUA applicazione ai singoli corpi idrici: Descrizione Corpo previsto dal PTUA Codice Corpo idrico Idrico

Agglomerati AG01310201_Fino Mornasco Alto Seveso KTM01-P1-a003 - Adeguamento IT03N00800109101011lo · Torrente Terrò fino alla AG01314301_Ma- confluenza in Seveso degli agglomerati e degli impianti IT03N00800109101012lo riano Comense; · Torrente Serenza di depurazione ai requisiti della IT03N00800109101131lo AG01304601_Carimate; · Torrente Seveso da Len- direttiva 91/271/CEE IT03N008001091012lo AG01523101_Seveso tate su Seveso a Milano Nord AG01503201_Se- veso Sud

KTM01-P1-b004 - Incremento efficienza di depurazione dei reflui IT03N008001091012lo · Torrente Seveso da Fino urbani funzionale al raggiungimento IT03N008001091013lo Singoli corpi idrici Mornasco a Milano degli obiettivi di qualità dei corpi IT03N008001091014lo · Roggia Vettabbia idrici, oltre le disposizioni della IT03N008044003071lo direttiva 91/271/CEE

Corpi idrici superficiali: · Torrente Terrò · Torrente Seveso Corpi idrici superficiali: · Valle di Brenna e Roggia IT03N00800109101011lo Vecchia · Torrente Serenza IT03N00800109101012lo · Torrente Garbogera IT03N0080010910101A1lo · Cavo Redefossi IT03N00800109101131lo · Roggia Vettabbia IT03N008001091011lo KTM02-P2-a008 - Aggiornamento Corpi idrici sotterranei: IT03N008001091012lo delle zone vulnerabili ai nitrati da · Corpo idrico sotterraneo Singoli corpi idrici IT03N008001091013lo intermedio di Media origine agricola e applicazione e (superficiali IT03N008001091014lo pianura Bacino Ticino – riesame dei Programmi di Azione ai e sotterranei) IT03N008044003021lo Mella sensi della direttiva 91/676/CEE e IT03N008044003071lo · Corpo idrico sotterraneo della direttiva 2000/60/CE IT03POLSRECA1lo profondo di Alta e Me- Corpi idrici sotterranei: IT- dia pianura Lombarda · Corpo idrico sotterra- 03GWBISIMPTM neo superficiale di Alta IT03GWBISPAMPLO pianura Bacino Ticino IT03GWBISSAPTA – Adda IT03GWBISSMPTLN · Corpo idrico sotterraneo superficiale di Media pianura Bacino Nord Ticino - Lambro 146 Per le misure applicabi- Livello di Per le misure applicabili li ai singoli corpi idrici: Titolo Misura PTUA applicazione ai singoli corpi idrici: Descrizione Corpo previsto dal PTUA Codice Corpo idrico Idrico KTM02-P2-a009 - Realizzazione di fasce tampone/ecosistemi filtro Regionale lungo il reticolo naturale ed artificiale Distrettuale di pianura

KTM03-P2-b014 - Applicazione delle misure in attuazione del Regionale Piano di Azione Nazionale per l’uso Distrettuale sostenibile dei prodotti fitosanitari (specificare misura)

KTM03-P2-b016 - Applicazione delle misure di base previste dal decreto Regionale legislativo 150/2012 per l’uso Distrettuale sostenibile dei prodotti fitosanitari

· Corpo idrico sotterra- neo superficiale di Alta pianura Bacino Ticino KTM04-P1-a017 - Realizzazione – Adda Singoli corpi idrici IT03GWBISSAPTA di interventi di bonifica dei siti (sotterranei) IT03GWBISSMPTLN contaminati e di messa in sicurezza · Corpo idrico sotterraneo superficiale di Media pianura Bacino Nord Ticino - Lambro

KTM06-P4-a019 - Definizione di una rete ecologica di distretto attraverso Regionale l’integrazione delle reti ecologiche Distrettuale esistenti

KTM06-P4-a020 - Mantenimento e ripristino della vegetazione IT03N00800109101012lo ripariale e retroripariale nelle aree · Torrente Terrò da Cabi- IT03N008001091011lo ate fino alla confluenza di pertinenza fluviale, anche per Singoli corpi idrici IT03N008001091012lo con il Seveso garantire i processi idromorfologici IT03N008001091013lo ed incrementare la resilienza dei IT03N008001091014lo · Torrente Seveso sistemi naturali ai cambiamenti climatici

KTM06-P4-a021 - Interventi di manutenzione, gestione idraulica e riqualificazione del reticolo Regionale/ idrografico artificiale finalizzati al Distrettuale miglioramento della funzionalità ecosistemica e al controllo delle specie invasive di pianura

· Torrente Terrò da Cabi- ate fino alla confluenza KTM06-P4-b027 - Realizzazione di con il Seveso interventi integrati di mitigazione IT03N00800109101012lo del rischio idrogeologico, di tutela N008001091013lo · Torrente Seveso dal e riqualificazione degli ecosistemi e Singoli corpi idrici N008001091014lo confine Cantù-Carimate della biodiversità (integrazione dir. POTI3SNCA1lo a Milano Acque, Alluvioni, Habitat, Uccelli, Valle di Brenna e Roggia ecc.) Vecchia Canale Scolmatore Pi- ene Nord - Ovest 147

Per le misure applicabi- Livello di Per le misure applicabili li ai singoli corpi idrici: Titolo Misura PTUA applicazione ai singoli corpi idrici: Descrizione Corpo previsto dal PTUA Codice Corpo idrico Idrico

IT03N00800109101011lo IT03N00800109101012lo IT03N0080010910101A1lo · Torrente Terrò KTM07-P3-a029 - Revisione del DMV, IT03N00800109101131lo · Torrente Seveso definizione delle portate ecologiche Singoli Corpi idrici · Valle di Brenna e Roggia IT03N008001091011lo e controllo dell'applicazione sul Regionale/ Vecchia IT03N008001091012lo territorio Distrettuale · Torrente Serenza IT03N008001091013lo · Torrente Garbogera IT03N008001091014lo · Roggia Vettabbia IT03N008044003021lo IT03N008044003071lo

KTM07-P3-a030 - Direttiva per la valutazione della compatibilità delle Regionale/ derivazioni e attuazione a livello Distrettuale regionale

KTM07-P3-b033 - Revisione della disciplina dei procedimenti di Regionale/ concessione di derivazione di acqua Distrettuale pubblica

KTM08-P3-b039- Mappatura dell'efficienza dell'uso irriguo e individuazione dei target di risparmio Regionale/ e/o incremento dell'efficienza alle Distrettuale diverse scale territoriali (corpo idrico, schema/consorzio irriguo, sottobacino, distretto)

KTM13-P1-a043 - Ricondizionamento, chiusura o Corpo idrico sotterraneo Singoli corpi idrici (sot- sostituzione dei pozzi che mettono in IT03GWBISPAMPLO profondo di Alta e Media terranei) comunicazione il sistema acquifero pianura Lombarda superficiale con quello profondo

KTM13-P1-a044 - Disciplina per la definizione e gestione delle aree di Regionale/ salvaguardia delle acque destinate al Distrettuale consumo umano

KTM13-P1-b046 - Definizione a scala di maggior dettaglio delle aree Regionale/ di ricarica degli acquiferi profondi Distrettuale ai fini della protezione delle acque destinate al consumo umano 148 Per le misure applicabi- Livello di Per le misure applicabili li ai singoli corpi idrici: Titolo Misura PTUA applicazione ai singoli corpi idrici: Descrizione Corpo previsto dal PTUA Codice Corpo idrico Idrico · Corpo idrico sotterraneo intermedio di Media pianura Bacino Ticino – Mella

· Corpo idrico sotterraneo profondo di Alta e Me- KTM14-P1-b073 - Aumento delle IT03GWBISIMPTM dia pianura Lombarda conoscenze sulla contaminazione Singoli corpi idrici (sot- IT03GWBISPAMPLO diffusa da solventi clorurati nelle terranei) IT03GWBISSAPTA · Corpo idrico sotterra- acque sotterranee IT03GWBISSMPTLN neo superficiale di Alta pianura Bacino Ticino – Adda

· Corpo idrico sotterraneo superficiale di Media pianura Bacino Nord Ticino - Lambro

KTM14-P1-b086 - Aumento delle conoscenze sui valori di fondo Regionale naturale riguardo a determinate Distrettuale sostanze prioritarie e inquinanti specifici KTM14-P1P2-b085 - Aumento delle conoscenze sulle pressioni e sui carichi inquinanti puntuali e diffusi e Regionale dei loro meccanismi di veicolazione Distrettuale nei corpi idrici superficiali e sotterranei

KTM14-P1P2-b087 - Adeguamento dei piani di monitoraggio dei corpi Regionale idrici per le sostanze prioritarie ai Distrettuale sensi della direttiva 2013/39/UE e per le finalità del loro inventario

KTM14-P3-b081 - Calcolo del Regionale bilancio idrico per il livello regionale, Distrettuale di sottobacino e di corpo idrico

KTM14-P4-a047 - Elaborazioni di linee guida e regolamenti per vietare la reintroduzione, l’introduzione e Regionale il ripopolamento in natura di specie Distrettuale e popolazioni non autoctone, con azioni mirate e coordinate a livello di bacino

KTM14-P4-a048 - Aumento delle conoscenze sulla rete dei canali di bonifica, con particolare riferimento alle interconnessioni con la rete Regionale idrografica naturale, sia a livello Distrettuale topografico e idromorfologico, peri individuare criticità e opportuni programmi di intervento 149 Per le misure applicabi- Livello di Per le misure applicabili li ai singoli corpi idrici: Titolo Misura PTUA applicazione ai singoli corpi idrici: Descrizione Corpo previsto dal PTUA Codice Corpo idrico Idrico

KTM14-P4-a072 - Aumento delle conoscenze sull'interazione tra i Regionale corpi idrici e le aree protette Rete Distrettuale Natura 2000

KTM14-P4-b084 - Integrazione e aggiornamento dei dati relativi Regionale alle opere di difesa idraulica ai Distrettuale fini dell’analisi delle pressioni morfologiche

KTM15-P1-b093 - Controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi Regionale con determinate sostanze pericolose Distrettuale di cui alla direttiva 2012/18/UE

KTM15-P1-b094 - Disciplina degli scarichi contenenti le sostanze Regionale prioritarie di cui alla direttiva Distrettuale 2013/39/UE

KTM18-P4-b096 - Interventi per il contenimento di specie animali (es. Regionale siluro) e vegetali invasive, con azioni Distrettuale coordinate a livello di bacino

KTM21-P1-a098 - Disciplina e trattamento delle acque di prima Regionale pioggia in ambito urbano ed Distrettuale industriale e delle acque di sfioro delle reti fognarie miste

· Torrente Terrò IT03N00800109101011lo IT03N00800109101012lo · Torrente Seveso IT03N0080010910101A1lo IT03N00800109101131lo · Valle di Brenna e Roggia KTM21-P1-b099 - Disciplina Regionale IT03N008001091011lo Vecchia e indirizzi per la gestione del Distrettuale IT03N008001091012lo drenaggio urbano · Torrente Serenza Singoli corpi idrici IT03N008001091013lo IT03N008001091014lo · Torrente Garbogera IT03N008044003021lo IT03N008044003071lo · Cavo Redefossi IT03POLSRECA1lo · Roggia Vettabbia

KTM21-P1-b099.1 - Approvazione Regionale e attuazione norme sull'invarianza Distrettuale idraulica e idrologica

IT03N00800109101011lo · Torrente Terrò KTM23-P4-b100 - Potenziare la IT03N00800109101012lo · Torrente Seveso dal capacità di espansione delle piene Singoli corpi idrici IT03N008001091012lo confine Fino Mornasco/ nelle aree di pertinenza fluviale IT03N008001091013lo Vertemate con Minoprio IT03N008001091014lo fino a Milano 150

Per le misure applicabi- Livello di Per le misure applicabili li ai singoli corpi idrici: Titolo Misura PTUA applicazione ai singoli corpi idrici: Descrizione Corpo previsto dal PTUA Codice Corpo idrico Idrico Corpi idrici superficiali: · Torrente Seveso dalle sorgenti fino al depura- Corpi idrici superficiali: tore di Fino Mornasco KTM26-P4-a109 - Completamento IT03N008001091011lo dei piani di gestione delle aree SIC Singoli corpi idrici (su- IT03N008044003021lo · Torrente Garbogera e ZPS del distretto e/o definizione perficiali e sotterranei) IT03GWBISSAPTA misure di conservazione Corpi idrici sotterranei: Corpi idrici sotterranei: IT03GWBISSAPTA · Corpo idrico sotterra- neo superficiale di Alta pianura Bacino Ticino - Adda

KTM26-P5-a105 - Tutela dei paesaggi fluviali attraverso azioni specifiche di integrazione con i Piani paesaggistici Regionale regionali e altri strumenti di Distrettuale pianificazione che concorrono a tutelare il paesaggio 151 Categorie di Misure individuate dal PGRA

Categoria COD Nome misura misura

M1 M1 Nessuna misura è prevista per la riduzione del rischio Nessuna misura

M2 Prevenzione M21 M21 Divieto alla localizzazione di nuovi elementi in aree inondabili

M22 Demolizione degli elementi vulnerabili presenti in zone inondabili o rilocalizzazione M2 Prevenzione M22 in aree non inondabili o a più bassa probabilità di inondazione

M23 Riduzione della vulnerabilità degli elementi esposti (interventi sugli edifici, sulle M2 Prevenzione M23 infrastrutture a rete, ecc.) M24 Altre misure di prevenzione con particolare riguardo al miglioramento delle cono- M2 Prevenzione M24 scenze tecnico scientifiche (modelli di valutazione della pericolosità, della vulnerabilità e del rischio) M31 Gestione naturale delle piene a scala di sottobacino - misure per la riduzione delle portate di piena mediante il ripristino dei sistemi naturali in grado di rallentare la for- M3 Protezione M31 mazione e propagazione delle piene migliorando la capacità di ritenzione, espansione e laminazione

M32 Regolazione delle piene - misure che comportano interventi strutturali per regolare le M3 Protezione M32 piene come ad esempio la costruzione, modificazione o rimozione di opere di laminazione (dighe, casse di espansione) che hanno un significativo impatto sul regime idrologico

M33 Interventi negli alvei dei corsi d’acqua, nelle piane inondabili, nelle aree costiere e M3 Protezione M33 negli estuari quali la costruzione, modificazione o rimozione di opere arginali o di regima- zione, nonché la trasformazione degli alvei e la gestione dinamica dei sedimenti, ecc.

M34 Gestione delle acque superficiali – misure che riguardano interventi strutturali per M3 Protezione ridurre gli allagamenti causati da piogge intense, tipici ma non limitati al solo ambiente M34 urbano, che prevedono il miglioramento della capacità di drenaggio artificiale o attraver- so la realizzazione di un sistema di drenaggio sostenibile

M3 Protezione M35 Altre misure – che possono includere i programmi o le politiche di manutenzione dei M35 presidi di difesa contro le inondazione

M4 M41 Previsione delle inondazioni e allarmi – messa in opera o miglioramento di un siste- M41 Preparazione ma di previsione o di allerta

M4 M42 Pianificazione della risposta alle emergenze – misure per stabilire o migliorare un M42 Preparazione piano istituzionale di risposta in caso di inondazione

M4 M43 M43 Informazione preventiva e preparazione del pubblico agli eventi di inondazione Preparazione M4 M44 M44 Altre forme di preparazione per ridurre le conseguenze negative delle inondazioni Preparazione

M5 Ritorno alla M51 Ritorno alla normalità individuale e sociale Ripristino della funzionalità degli edifici normalità M51 e delle infrastrutture, ecc. Azioni di supporto alla salute fisica e mentale. Aiuti finanziari e e analisi sovvenzioni Rilocalizzazione temporanea o permanente

M5 Ritorno alla M52 Ripristino ambientale – restauro delle qualità ambientale impattata dall’evento allu- normalità M52 vionale (es. campi pozzi per acqua idropotabile, ecc.) e analisi

M5 Ritorno alla M53 Analisi e valorizzazione delle conoscenze acquisite a seguito degli eventi. Politiche normalità M53 assicurative e analisi

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