Regione Piemonte Provincia di

COMUNE di

VARIANTE n. 3/2019 ex art. 16 bis, L.R. 56/77 e s.m.i

(relativa al piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari approvato con DCC n. 20 del 13/07/2018) al vigente Piano Regolatore Generale redatto ai sensi del titolo III della L.R. 56/77 e s.m.i approvato con DGR n. 15-5752 del 06/05/2013

VERIFICA PREVENTIVA DI ASSOGGETTABILITA’ ALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

DOCUMENTO TECNICO DI VERIFICA

Delibera di Giunta Comunale n. del

IL SINDACO IL PROGETTISTA Sig. Giuseppe Chiesa Arch. Rosanna Carrea

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL SEGRETARIO COMUNALE Geom. Adriano Gavarini Dott. Alessandro Parodi

COLLABORATRICE: Paola Majorani AGOSTO 2019

U_URB_000420_2018

0 SOMMARIO

1 INTRODUZIONE 1.1 Inquadramento geografico – territoriale 1.2 Inquadramento urbanistico

2 QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO 2.1 La Direttiva Europea 2.2 La Legislazione Nazionale 2.3 La Legislazione Regionale

3 RIFERIMENTI METODOLOGICI 3.1 Percorso procedurale per la verifica di assoggettabilità 3.2 Individuazione delle autorità coinvolte

4 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO 4.1 Pianificazione Sovraordinata 4.2 PPR adottato con D.G.R. n. 20-1442 del 18 maggio 2015

5 LA VARIANTE N. 3/2019AL PRGC DEL COMUNE DI VIGUZZOLO

6 GLI EFFETTI SUL PAESAGGIO E SUL SISTEMA AMBIENTALE (Tratto dal Rapporto Ambientale relativo alla Variante Generale al PRGC del Comune di Viguzzolo approvato con D.G.R. n. 15-5752 del 06/05/2013) 6.1 Sintesi dello stato ambientale di riferimento e individuazione delle criticità del sistema 6.1.1 Sintesi dello stato ambientale di riferimento 6.1.2 Le alternative

7 VALUTAZIONE DEI POTENZIALI IMPATTI SULL’AMBIENTE DERIVANTI DALLA VARIANTE N.3/2019

8 CONCLUSIONI

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1 INTRODUZIONE

L’Amministrazione Comunale di Viguzzolo ha deciso di predisporre la Variante n. 3/2019 ex art. 16 bis L.R. 56/77 e s.m.i. al P.R.G.C. approvato con D.G.R. n. 15-5752 del 06/05/2013, pubblicata sul B.U.R. n. 20 del 16/05/2013, con lo scopo di recepire i contenuti del Piano delle Alienazioni e valorizzazioni immobiliari, approvato dal Comune con D.C.C. n. 20 del 13/07/2018, apportando allo stesso la seguente modifica 1 così strutturata: 1a) eliminazione di una porzione dell’area per standard urbanistici a verde S25 (mq540), costituente quota parte del map. 231 del Fg. 19 e contestuale individuazione di una porzione di lotto residenziale di tipo “B3 Zone residenziali B3 di completamento” di pari superficie; 1b) attribuzione della destinazione d’uso di tipo “B3” all’intero map. 229 e a quota parte del map. 231, del Fg. 19, già attualmente residenziali di tipo “B1”, rispettivamente di mq 395 e mq 235, nonché a due piccole porzioni di territorio destinate ad “Ambiti agricoli speciali” coincidenti con i mapp. 230 e 232 del Fg.19 (rispettivamente di mq 45 e mq 35).

Il presente Documento Tecnico di Verifica costituisce elaborato ai fini della Verifica di Assoggettabilità a VAS della Variante n.3/2019 al PRGC vigente. La VAS, Valutazione Ambientale Strategica, o più genericamente Valutazione Ambientale, prevista a livello europeo, recepita a livello nazionale e regolamentata a livello regionale, riguarda i programmi e i piani sul territorio, e deve garantire che siano presi in considerazione gli effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione di detti piani. Il presente documento ha lo scopo di fornire all’autorità che deve esprimere il provvedimento relativo alla verifica, le informazioni necessarie a decidere se il piano necessita di valutazione ambientale. Tali informazioni riguardano le caratteristiche del piano, le caratteristiche degli effetti attesi dalla sua attuazione e delle aree potenzialmente coinvolte da essi. Il suddetto rapporto ambientale costituisce parte integrante della presente Variante n.3/2019 ex art. 16 bis L.R. 56/77 e s.m.i., al PRGC.

1.1 Inquadramento geografico, territoriale e paesaggistico

Viguzzolo è un comune piemontese di 3.148 abitanti della Provincia di Alessandria posto ad una altitudine di 128 m s.l.m. (min 101 - max 272). Il territorio comunale ricopre una superficie di 18,31 km² e confina con i comuni di Berzano di , , , ,, Tortona, . Viguzzolo è raggiungibile tramite la Strada Provinciale n. 99 “Tortona-Rivanazzano” che attraversa diagonalmente l’intero il centro abitato e la Strada Provinciale n. 98 “Pontecurone-Viguzzolo” che si diparte dal Comune di Viguzzolo. Viguzzolo è situato nelle immediate vicinanze di Tortona (5 km) e dista quanto segue dalle principali città del Piemonte: - 32 km da Alessandria; - 83 km da Vercelli; - 65 km da Asti - 119 km da Torino. Viguzzolo è un borgo che sorge ai piedi delle prime lievi colline del Tortonese, il suo territorio è caratterizzato, quindi, da una conformazione pianeggiante ed anche, a tratti, collinare. Questa caratteristica ambientale ha fatto sì che si sviluppasse una produzione agricola ampiamente varia: vigneti e frutteti in collina, grano, orzo, granturco, soia, segale, girasole in pianura.

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Il territorio di pianura risulta fortemente caratterizzato da un paesaggio sostanzialmente rurale strutturato da una maglia particellare ampia ed eterogenea. Dal punto di vista idrografico il territorio comunale risulta attraversato diagonalmente dal corso del torrente che costituisce il corso d’acqua principale del reticolo idrografico di Viguzzolo. Il tessuto urbano di Viguzzolo presenta un centro storico compatto e storicamente rilevante contornato da un recente ampliamento sviluppatosi, principalmente, sulla direttrice della SP 99 ad est e ad ovest del nucleo storico. La zona industriale realizzata si estende a lato della SP 99 “Tortona-Rivanazzano”, in direzione di Tortona.

Immagine satellitare di Viguzzolo

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In epoca romana il territorio di pianura della Val Curone è risultato interessato dalla partizione territoriale risalente alla costruzione della Via Postumia. Il nucleo centrale di Viguzzolo è caratterizzato da una precisa partizione metrica che testimonia la “romanizzazione” dell’area. Lo sviluppo urbanistico del paese che si è svolto lungo la strada provinciale, ha conservato pressochè intatto l’antico nucleo, che si presta, pertanto, ad una facile lettura storico-urbanistica. Il nucleo ha una struttura geometrica quadrata con orientamento nord-ovest/sud-est, di questa maglia solo alcuni immobili sembrano insistere a confermare l’ipotesi di urbanizzazione romana.

Struttura urbana di origine romana

Il paese è iscritto in un quadrato di 1200 piedi di lato, pertanto tenuto conto che 120 piedi formano un “actus” e 20 “actus” x 20 “actus” costituiscono la dimensione della maglia centuriale più diffusa nella pianura padana e ripetuta dallo storico Fraccaro, si può affermare che il Centro Storico di Viguzzolo è iscritto in un quarto di centuria. L’impianto quadrato non stupisce, infatti molte città erano proprio di forma quadrata come alcuni esempi riportati da Polibio. A sostegno del valore storico del paese, troviamo l’antica pieve, che per le sue caratteristiche architettoniche, deve annoverarsi tra i gioielli del basso Piemonte.

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Antica Cartografia dove viene riportato Viguzzolo circondato dalle mura, la Pieve Romanica, il Torrente Curone, il Grue e la Roggia di Viguzzolo con i suoi mulini.

Nel Comune di Viguzzolo sono individuabili due tipologie d’ambito paesistico-ambientale (Unità di Paesaggio): di pianura e di collina. Le UdP costituiscono subsistemi paesistici, spazialmente individuabili, riconoscibili in base agli elementi strutturali del paesaggio. Esse sono individuate in base ai caratteri geomorfologici ed ai tipi di elementi naturali ed antropici presenti, e, pertanto, dalla geomorfologia, dalla altimetria, dagli usi del suolo. Si tratta nel complesso di un paesaggio molto strutturato dalla geomorfologia che ne ha guidato la formazione: una potente coltre alluvionale a nord-est, ben delineata nel suo valore agricolo, e una fascia collinare a sud-ovest impostata su formazioni dello Sperone di Tortona.

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Nella UdP di pianura, che costituisce la fascia più estesa, si concentra il carico antropico dei residenti, delle attività e delle infrastrutture. Il paesaggio conserva caratteristiche sostanzialmente rurali strutturato da una maglia particellare omogenea e da uno spazio rurale ben connesso dal reticolo idrografico.

Tra le criticità maggiori della UdP di pianura vi è il fenomeno dell’urbanizzazione diffusa (modalità di urbanizzazione caratterizzata da basse densità abitative e abbondante occupazione di suolo), l’aumento della frammentazione a scala locale (rapporto tra la superficie territoriale servita e lunghezza delle infrastrutture), la presenza della Lamberti s.p.a (industria a rischio di incidente rilevante), il traffico di scorrimento sulla S.P. 99 Tortona-Rivanazzano che attraversa il Centro abitato. La UdP di collina è la porzione maggiormente conservata del territorio: è interessata dalle prime propaggini dei rilievi caratterizzati dalle coltivazioni della vite. Nella UdP di collina permane una conservazione dei caratteri originari del paesaggio: l’ambito è privo di nuovi episodi urbanizzativi. Le attività agricole che caratterizzano la UDP di pianura sono arativi di vaste dimensioni costituiti principalmente da coltivazioni di grano, orzo, granturco, soia, segale, girasole. 6

I terreni piani, facilmente accessibili, sono intervallati da filari di siepi che segnalano una ramificata rete di percorsi ed una importante presenza di rogge, canali e fossi per l’irrigazione. L’agricoltura è orientata a tecniche agronomiche di carattere estensivo, con la conseguente necessaria vastità dei terreni messi a coltura dalle aziende agricole, le quali, spesso, possiedono oltre 50 ettari di terreno. La tipologia di conduzione agricola ha condotto, nel passato, alla costruzione di cascine “a corte” di notevoli dimensioni attorno le aree agricole di pertinenza. La tavola n.2 del PRGC, in scala 1:5000, segnala gli Elementi del costruito caratterizzanti il paesaggio, cioè le cascine storiche attestate verso il confine con Pontecurone (Cassinone, Calvenza, Sindalone, Brachera) che rispecchiano la classica tipologia “a corte” la cui organizzazione interna risulta storicamente perfetta per la razionalizzazione della produzione, in stretto collegamento con la forma di proprietà e la coltivazione estensiva. La stessa tavola di PRGC segnala anche altri edifici individuati come “testimonianze storico culturali” in aree agricole e cioè le Cascine Giannetta, Margherita e Campasso. Tutti gli edifici segnalati sono stati assoggettati ad interventi conservativi dalle Norme Tecniche di Attuazione del PRGC.

Cascina Calvenza: Struttura a corte chiusa – vista paesaggisitca

Cascina Calvenza: I fabbricati adibiti a stalla e fienile

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Cascina Calvenza: la casa padronale vista dalla strada di accesso

Cascina Calvenza: la casa padronale vista dalla corte

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Nella UDP di collina (si passa gradualmente dalla pianura alla collina senza nette delimitazioni) qui, si succedono lungo le pendici terreni a vigneto intervallati da frutteti: essi sono coltivati per quasi l’intera superficie ed è raro il fenomeno degli appezzamenti abbandonati o lasciati a seminativo (come si riscontra spesso fondovalle). Il paesaggio collinare assume colori chiari lungo le pendici collinari, molto scuri negli impluvi di fondovalle e talvolta presenta una “cresta” verde sulle cime. Quest’ultima è costituita spesso da querceti xerofili di roverella che caratterizza gran parte della copertura vegetale del suolo. Lungo i corsi d’acqua (Grue) cresce una vegetazione spontanea costituita da salici bianchi, pioppi bianchi e nani, ontani e ciliegi.

Valli Curone Grue e Ossona Tipologia di porta, edicola,finestra

Val Grue. Aperture in muratura mista (mattoni e pietra) intonacati

ELEMENTI PAESAGGISTICI

Il filare di gelsi introdotti per la bachicoltura orna e delimita gli appezzamenti

Il salice comune, presente lungo tutti i corsi d’acqua, delinea anche i fossi tra gli appezzamenti

Il Viale di pioppo lombardo conferisce importanza all’ingresso principale di una cascina

La roverella: un elemento tipico del paesaggio, spesso accanto ai fabbricati rurali.

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Inquadramento urbanistico

Il Comune di Viguzzolo è dotato di P.R.G.C. vigente approvato a seguito di Variante Generale con D.G.R. n. 15-5752 del 06/05/2013 pubblicata sul B.U.R. n. 20 del 16/05/2013. La suddetta pianificazione è stata in seguito modificata dalle seguenti Varianti al PRGC: - VARIANTE PARZIALE n.1 approvata con DCC n.4 del 04/04/2014 avente per oggetto una modifica relativa alla soppressione di tre piccole aree destinate a standard urbanistici per trasformarle in tre lotti residenziali. - VARIANTE PARZIALE n.2 approvata con D.C.C. n. 15 del 19/07/2017 avente per oggetto due modifiche: l’eliminazione della strada interna di distribuzione relativa ai lotti residenziali pc2 e pc3 e la presa d’atto che all’interno di un PEC vigente esiste un lotto ancora libero.

La Variante Generale è stata supportata dal processo di VAS integrato con il procedimento di Variante attivato ai sensi della l.r. n. 1/2007. Tale processo garantisce la sostenibilità ambientale delle scelte di governo del territorio effettuate dalla Variante citata essendo stati valutati gli effetti ambientali producibili dalle azioni in progetto contenute nella pianificazione.

2 QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO

2.1 La Direttiva Europea

La Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, si prefigge come obiettivo quello di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che, ai sensi della direttiva stessa, venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente. La Direttiva: - prevede la redazione di un Rapporto Ambientale che accompagna il processo di piano; - stabilisce che la Valutazione dev’essere condotta sia durante l’elaborazione del piano e prima della sua approvazione, sia durante la gestione del piano, mediante il monitoraggio della fase attuativa; - promuove la partecipazione, intesa come consultazione delle autorità con competenze ambientali e la messa a disposizione delle informazioni per il pubblico.

2.2 La Legislazione Nazionale

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), a livello nazionale, dalla parte seconda del D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 entrata in vigore il 31 luglio 2007. Tale norma è stata sostanzialmente modificata ed integrata dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4, entrato in vigore il 13/02/2008 e nuovamente modificata dal D. Lgs. 29 giugno 2010, n. 128 pubblicato nella Gazz. Uff. 11 agosto 2010, n. 186.

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2.3 La Legislazione Regionale

La legislazione regionale piemontese introduce la valutazione degli effetti ambientali di piani e programmi mediante la l.r. 40/1998 “Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione”, che, all’articolo 20, comma 2, richiede un’analisi di compatibilità ambientale a supporto delle scelte di piano, secondo i contenuti specificati all’Allegato F. 2. L’analisi “valuta gli effetti, diretti e indiretti, dell’attuazione del piano o del programma sull’uomo, la fauna, la flora, il suolo e il sottosuolo, le acque superficiali e sotterranee, l’aria, il clima, il paesaggio, l’ambiente urbano e rurale, il patrimonio storico, artistico e culturale, e sulle loro reciproche interazioni, in relazione al livello di dettaglio del piano o del programma e fornisce indicazioni per le successive fasi di attuazione”. Con D.G.R. 9 giugno 2008, n. 12-8931 “Norme in materia ambientale” la Regione ha definito i primi indirizzi operativi per l’applicazione delle procedure in natura di Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi ed i passaggi procedurali da seguire per il processo della stessa valutazione ambientale strategica. La L.R. n.56/77 e s.m.i., come modificata dalla L.R. n.3/2013, all’art.16 bis, comma 5, statuisce che le Varianti ex art. 16 bis siano sottoposte a preventiva Verifica di Assoggettabilità alla VAS, se non escluse ai sensi del comma 6° e cioè nel caso in cui le stesse siano finalizzate alla localizzazione di interventi soggetti a procedure di VIA. Secondo il comma 7 del medesimo art. 16 bis la VAS “è svolta dall’ente competente alla gestione urbanistica purché dotato della struttura di cui all’art.3 bis, comma 7, in modo integrato con la procedura di approvazione, secondo le specifiche disposizioni disciplinate con apposito provvedimento della Giunta Regionale”. Inoltre la DGR n. 25-2977 del 29/02/2016 integra la precedente con “Disposizioni per l’integrazione della procedura di valutazione ambientale strategica nei procedimenti di pianificazione territoriale e urbanistica, ai sensi della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo).”

Si inserisce di seguito la tabella di cui all’Allegato 1, paragrafo 2, punto i. della DGR n.25-2977 del 29/02/2016 che schematizza le procedure dell’iter di approvazione delle varianti ex art. 16 bis

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3 RIFERIMENTI METODOLOGICI 3.1 Percorso procedurale per la verifica di assoggettabilità

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) si può definire come un processo sistematico atto a valutare le conseguenze sull’ambiente delle azioni proposte da piani o programmi, così da garantire la sostenibilità dello sviluppo. La VAS determina quindi un ampliamento degli orizzonti temporali e spaziali rispetto ai quali collocare le scelte e le azioni progettuali, richiedendo un maggiore sforzo di lungimiranza nella pianificazione e programmazione, che si concretizza attraverso le seguenti procedure: - individuazione ex ante di una serie di obiettivi del piano/programma, anziché l’univocità delle scelte e degli scenari; - individuazione di obiettivi di sostenibilità; - eventuale analisi si intercompatibilità ed integrazione tra obiettivi settoriali di piani/programmi; - valutazione della effettiva compatibilità fra gli obiettivi settoriali; - analisi dell’efficacia delle “linee” di azione per il conseguimento degli obiettivi prefissati; - analisi dei costi e dei benefici del piano/programma; - implementazione di un sistema di monitoraggio, in itinere ed ex post, in modo da correggere eventuali distorsioni del piano/programma durante il suo sviluppo e per valutare se gli obiettivi siano stati raggiunti. Alla luce di quanto sopra si evince che la procedura di valutazione si può considerare valida ed efficace se ha come risultato quello di garantire, nel corso dell’intero processo di programmazione, l’integrazione dei potenziali impatti ambientali nelle fasi di elaborazione delle decisioni, ancor prima che queste vengano formalizzate.

PROCEDURA OBIETTIVI METODOLOGIA

Valutazione Integrazione della sostenibilità La procedura deve valutare lo stato dell’ambiente nelle aree ex ante già dalla preparazione, oggetto degli interventi, il rispetto della normativa adozione ed approvazione dei comunitaria, nazionale e locale in tema ambientale ed i programmi dei quali è parte criteri e le dualità per l’integrazione delle tematiche integrante. ambientali nelle azioni e nei piani operativi.

Valutazione Verifica dell’ottenimento (o La procedura deve valutare la coerenza con la valutazione ex in itinere meno) degli obiettivi di ante, la pertinenza degli obiettivi, il grado di conseguimento sostenibilità prefissati. degli stessi, la correttezza della gestione finanziaria e la In caso di discrepanze propone qualità della sorveglianza e della realizzazione. modifiche.

Valutazione Verifica dei risultati conseguiti La procedura deve valutare l’efficacia e l’efficienza degli ex post in termini di sostenibilità. interventi, il loro impatto, la coerenza con le valutazioni ex In caso di discrepanze definisce ante ed in itinere, i risultati registrati e la loro prevedibile le motivazioni da utilizzare durata. come criterio per le valutazioni successive.

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La procedura di VAS prevede, quindi, una fase iniziale di screening che ha la funzione di verificare se il piano/programma sia o meno da assoggettare a valutazione ambientale preventiva, sulla base di specifici criteri individuati nell’Allegato I, punti 1 e 2 del D.Lgs 152/2006. Tale screening (ossia la fase di verifica di assoggettabilità) consiste in un “rapporto ambientale preliminare” comprendente quanto disposto nell’Allegato I della Direttiva 2001/42/CE, ossia: a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi; b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente nell’ambito interessato dalla Variante n.3/2019 al PRGC; c) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente la presente Variante al PRGC; d) possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori; e) misure previste per impedire, ridurre e compensare gli eventuali effetti negativi significativi sull’ambiente delle previsioni della Variante n.3/2019; f) quadro sinottico complessivo.

Il presente documento si configura come “rapporto ambientale preliminare” per la preventiva verifica di assoggettabiltà alla valutazione ambientale strategica. Il Comune di Viguzzolo applica il procedimento integrato per la verifica preventiva di assoggettabilità alla VAS della presente Variante n. 3/2019 al vigente PRGC in conformità a quanto previsto dalla DGR n.25-2977, Allegato 1 che al paragrafo 2, punto i. definisce il “Procedimento integrato previsto per le varianti ex art.16 bis, comma1”.

3.2 Individuazione delle autorità coinvolte

Ai sensi dell’art. 12, comma 2, del D.Lgs 152/2006 come modificato dal D.Lgs n. 4/2008 l’autorità competente individua i soggetti esperti in materia ambientale da consultare e trasmette loro il documento preliminare per acquisire il parere. Tali soggetti sono individuabili come: - Regione Piemonte, Direzione Ambiente e Tutela del Territorio,Valutazioni Ambientali e Procedure Integrate; - Provincia di Alessandria, Dipartimento Ambiente Territorio e Infrastrutture – Servizio VIA, VAS e IPPC; - ARPA, dipartimento provinciale di Alessandria, supporto tecnico-scientifico degli Enti coinvolti nel procedimento; - ASL, Dipartimento Competente per il Territorio. I soggetti di cui sopra sono chiamati ad esprimersi circa il contenuto del presente Rapporto Ambientale Preliminare ed a trasmettere il loro parere ambientale. Il Comune di Viguzzolo si configura quale autorità Proponente ed Autorità Competente. L’Amministrazione comunale sulla base dei pareri pervenuti decide circa la necessità di sottoporre a valutazione ambientale la Variante, con il supporto del proprio Organo Tecnico per la VAS. In caso di attivazione del processo valutativo, sulla scorta delle osservazioni pervenute dai soggetti competenti in materia ambientale, vengono definiti i contenuti da inserire nel Rapporto Ambientale Preliminare. 14

In caso di esclusione dalla valutazione ambientale l’Amministrazione comunale tiene conto, in fase di elaborazione del progetto di Variante ex art. 16 bis L.R. 56/77 e s.m.i., delle eventuali indicazioni e/o condizioni stabilite. Si richiama, per i casi di esclusione dal processo valutativo, la necessità che i provvedimenti di adozione e di approvazione della Variante diano atto della determinazione di esclusione dalla valutazione ambientale e delle relative motivazioni ed eventuali condizioni.

4 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

4.1 Pianificazione Sovraordinata

La presente Variante al P.R.G.C. fa riferimento alla strumentazione della Regione Piemonte che si articola in: - Piano Territoriale Regionale (PTR) approvato con DCR n. 122-29783 del 21/07/2011; - Piano Paesaggistico Regionale (PPR) approvato con D.C.R. n. 233-35836 del 3 ottobre 2017. A livello provinciale si fa riferimento al Piano Territoriale Provinciale (PTP) approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n. 223-5714 del 19/02/2002 e successive modifiche.

4.2 Piano Territoriale Regionale

Il Piano Territoriale Regionale (PTR) approvato con DCR n. 122-29783 del 21 luglio 2011 costituisce il quadro degli indirizzi per il governo del territorio consentendo insieme al PPR di rendere coerente la “visione strategica” della programmazione generale e di quella settoriale con il contesto fisico ambientale culturale ed economico attraverso un’interpretazione del territorio che ne evidenzia potenzialità ed opportunità. Obiettivo prioritario degli strumenti di governo del territorio è la rivitalizzazione e la rifunzionalizzazione delle aree urbane, attraverso l’offerta di strutture e servizi di qualità ai cittadini e alle imprese, il sostegno dei servizi sociali e delle attività economiche innovative e caratterizzanti delle aree urbane, oltre che mediante interventi volti alla valorizzazione dell’ambiente fisico.

Il PTR articola il territorio regionale in Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT).

Il territorio di Viguzzolo fa parte dell’AIT n. 20.

Con l’ulteriore scopo di favorire una visione a scala locale di tutto ciò che il PTR intende governare si riporta di seguito il quadro degli indirizzi dell’AIT citata:

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La Regione assegna alla valorizzazione del territorio un ruolo di primo ordine. La riqualificazione territoriale fa riferimento sia alla dimensione urbana che a quella rurale del territorio ed è finalizzata alla promozione di una crescita equilibrata dei sistemi locali attraverso il potenziamento dei fattori di competitività a vantaggio delle attività economiche presenti e per attrarre nuove risorse per lo sviluppo dei territori interessati. Il perseguimento degli obiettivi di cui sopra deve essere garantito mediante la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e culturale, mediante la riqualificazione delle aree urbane e di quelle degradate e tramite il contenimento dell’edificato frammentato e disperso.

Si riportano le direttive alla pianificazione locale relative alle aree urbane esterne ai centri storici:

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In tale ottica le scelte urbanistiche individuate nella modifica introdotte dalla Variante n.3/2019 del Comune di Viguzzolo, non sono in contrasto con il PTR.

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4.3 PPR approvato con D.C.R. n. 233-35836 del 3 ottobre 2017

Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) disciplina la pianificazione del paesaggio ed è improntato a principi di sviluppo sostenibile, uso consapevole del territorio, minor consumo del suolo agro-naturale, salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche e promozione dei valori paesaggistici coerentemente inseriti nei singoli contesti ambientali. Il Piano Paesaggistico Regionale delinea un quadro strutturale a carattere intersettoriale che definisce le opzioni da considerare ai fini delle scelte paesaggistico-ambientali, di quelle urbanistico-insediative ed economico-territoriali: individua gli ambiti di paesaggio attraverso una lettura dell’ambiente a scala vasta. Il territorio regionale è suddiviso in 76 ambiti di paesaggio. Il Comune di Viguzzolo è compreso nell’ambito 74– Tortonese che esplicita gli obiettivi di qualità paesaggistica e le relative linee di azione. AMBITO 74 – TORTONESE

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L’ambito di paesaggio è costituito da un territorio piuttosto vasto ed eterogeneo, comprendente gli interi bacini dei torrenti Curone, Grue e Ossona, i primi due tributari di destra dello , e il basso corso di quest’ultimo. In particolare sono enucleabili tre sistemi di paesaggio principali, tra loro ben distinti: - piana di Sale; - piana di Tortona e Pontecurone; - rilievi collinari delle valli Grue, Ossona e Curone, quest’ultima con fascia appenninica a sud di . A ovest il limite è dato dallo Scrivia, poi dall’ambito di Alessandria, quindi dal Tanaro fino alla sua confluenza nel , che segna il limite settentrionale fin verso la confluenza dello Scrivia, quindi a est dal confine regionale con la Lombardia, a sud dalla valle Borbera.

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La viabilità, incardinata sulla centuriazione romana, costituisce la rete portante del sistema insediativo storico della piana tortonese, ancora riconoscibile in periodo contemporaneo per la continuità d’uso nell’ambito dell’organizzazione plebana medioevale e in età moderna, con insediamenti a sviluppo lineare su direttrici e alcune fondazioni a nuclei aggregati (Sale, ). Nelle valli tortonesi gli insediamenti appaiono strettamente connessi alla viabilità principale (Sarezzano, San Sebastiano Curone), a cui vanno aggiunti centri sviluppati a ridosso delle fortificazioni d’altura e delle chiese pievane. Tortona (antica Iulia Dertona) presenta una struttura insediativa a sviluppo lineare lungo il tracciato della via Postumia che, nel tratto urbano (oggi via Emilia), costituiva uno degli assi portanti della struttura urbanistica dell’antica colonia, contrattasi in periodo medioevale sul colle Savo. La città fu un caposaldo viario di notevole importanza con diversi tracciati che si dipartivano a raggiera da un punto sulla sinistra del fiume Scrivia nei pressi di un guado: l’Aemilia Scauri poi Iulia Augusta in direzione di Aquae Statiellae (), la via Fulvia verso Forum Fulvii (Villa del Foro) - Hasta (Asti), la via Postumia verso Pons Curonis (Pontecurone) - Placentia (Piacenza) e una diramazione di questa nella direzione di Libarna, cerniera tra i percorsi dell’area padana e gli imbocchi delle valli appenniniche, nodo viario ancora oggi riconoscibile, benché spostato a nord, nel grande incrocio di tracciati all’ingresso occidentale della città, da cui si diramano le statali per Sale-, -, Alessandria-Asti, le autostrade A7 (Milano-Genova) e A21 (Brescia-Torino), nonché i collegamenti ferroviari per Alessandria e Novi Ligure. Il sistema insediativo delle valli appare caratterizzato, in epoca medioevale e moderna, da una rete di percorsi collinari a mezza costa verso l’area ligure (San Sebastiano Curone - alta Val Curone- Chiavari) connessi al trasporto del sale e di collegamento trasversale con la valle Scrivia attraverso la val Borbera, con il Pavese mediante la val Staffora e il Piacentino attraverso la val Trebbia (via ). Una rete di sentieri secondari, lungo cui sorgevano piccoli nuclei aggregati oggi ancora in parte leggibili, metteva in comunicazione gli insediamenti con le strutture difensive connesse al sistema feudale (feudi imperiali) e al potere temporale dei vescovi di Tortona, il cosiddetto “vescovato”, sopravvissuto fino al XVIII secolo. Il territorio, abitato in periodo preromano da tribù di etnia ligure, fu, in periodo medioevale e moderno, caratterizzato dalla frammentazione geopolitica dovuta agli innumerevoli feudi soggetti a famiglie genovesi, al dominio vescovile, a quello del Ducato di Milano e della Repubblica di Genova, a cui si devono le architetture signorili e fortificate più rilevanti. La consolidata vocazione agricola (cereali, foraggio e gualdo) della piana lascia segni consistenti sul territorio pianeggiante, con diffuse opere di canalizzazione e il sistema delle grange (Goide, San Giuliano) dell’abbazia cistercense di Rivalta Scrivia. Per quanto riguarda le valli, accanto all’economia agricola medioevale, legata alla produzione del gualdo e dei cereali, caratterizzante soprattutto le zone pedecollinari (Viguzzolo, ), si annovera la viticoltura (voce importante anche nell’economia contemporanea, affiancata alla produzione ortofrutticola), che ha lasciato consistenti segni sul territorio nei terrazzamenti. Sul fondo pianeggiante della val Curone – percorso dalla statale Viguzzolo-Volpedo-, nel tratto pianeggiante pressoché coincidente con la fascia dei percorsi antichi – si sono insediate in epoca recente strutture ricettive legate all’attività turistica. In periodo moderno l’area ha assunto una spiccata valenza militare in quanto parte della difesa di confine del Ducato di Milano (Alessandria, Valenza, Tortona) e poi dello Stato Sabaudo, sistema di cui rimangono consistenti testimonianze (vedi ambito 70).

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Per tale ambito il PPR fornisce gli indirizzi e gli orientamenti strategici per assicurare una migliore capacità di relazione ai processi di degrado e di criticità per gli aspetti naturalistici ed ambientali, riassumibili in: - individuazione di aree protette nella fascia appenninica, quali strumenti di tutela naturalistica e di presidio del territorio con attività sostenibili; - incentivazione dell’agricoltura collinare e montana di presidio per mantenere l’identità dei luoghi; - orientamenti agronomici mirati alla conservazione delle risorse (suolo, acque) e alla riduzione dell’impatto delle attività agricole sul territorio e paesaggio di pianura; - pianificazione urbanistica e controllo degli impatti derivanti dalla realizzazione di strutture per industria, artigianato, commercio sul territorio e sulle falde; - conservazione e ripristino delle alberate campestri, sia di singole piante, sia di formazioni lineari (siepi, filari, fasce boscate) radicati lungo corsi d’acqua, fossi, viabilità, limiti di proprietà e appezzamenti coltivati, per il loro grande valore paesaggistico, identitario dei luoghi, di produzioni tradizionali e di pregio (assortimenti legnosi per attrezzi, tartufi), naturalistico (funzione di portaseme, posatoi, microhabitat, elementi di connessione della rete ecologica), di fascia tampone assorbente residui agricoli. A quest’ultimo fine, in abbinamento o in alternativa, lungo i fossi di scolo soggetti a frequente manutenzione spondale, è efficace anche la creazione di una fascia a prato stabile, larga almeno 2 metri; - riconnessione delle aree urbane e infrastrutturate al tessuto rurale circostante, delineando e creando opportuni corridoi di interconnessione a verde e salvaguardando le aree agricole intercluse; - riduzione dell’impiego di concimi chimici di sintesi, fitofarmaci ed erbicidi nelle principali colture agrarie, con particolare riferimento alla cerealicoltura e frutticoltura, nelle terre con ridotta capacità protettiva delle falde e all’interno di aree protette e siti Natura 2000, applicando i protocolli di cui alle misure agroambientali del PSR; - incentivi alla realizzazione e ristrutturazione di ricoveri agricoli (stalle, magazzini) a impatto paesaggistico ed energetico nullo, utilizzando materiali naturali e valorizzando le tipologie insediative locali; - conservazione e valorizzazione delle aree rurali di impronta storica incluse tra le urbanizzazioni dequalificate; - conservazione integrata del patrimonio edilizio storico dei borghi e dei nuclei isolati con i relativi contesti territoriali (percorsi, terrazzamenti, aree boschive); - valorizzazione culturale delle attività strutturanti e caratterizzanti l’area (produzione agroalimentare); - contenimento delle espansioni edilizie lungo le direttrici viarie principali.

Per gli aspetti insediativi è importante: - limitare le espansioni a carattere dispersivo di natura areale localizzate nell’area urbana di Tortona, in particolare sul versante collinare; - arrestare le espansioni a carattere dispersivo di natura lineare localizzate sulle direttrici Tortona- Viguzzolo-Castellarguidobono e Tortona--; - contenere le incipienti forme di dispersione lineare localizzate intorno ai centri minori della piana agricola.

Ciascun ambito è ulteriormente suddiviso in unità di paesaggio, sub-ambiti connotati da specifici sistemi di relazioni che conferiscono loro un’immagine unitaria, distinta e riconoscibile. 21

Il Comune di Viguzzolo è ricompreso all’interno dell’unità di paesaggio “7402 Fascia pedecollinare da Viguzzolo a Casalnoceto”, identificata dalla tipologia normativa n. 7 (Urbano Naturale/ rurale o rurale a media rilevanza e integrità) i cui caratteri tipizzanti descritti dall’art. 11 delle Norme di Piano sono “Compresenza e consolidata interazione tra sistemi insediativi tradizionali, rurali o microurbani, in parte alterati dalla realizzazione, relativamente recente, di infrastrutture e insediamenti abitativi o produttivi sparsi.”.

Si riportano di seguito gli stralci delle cartografie di PPR relativi al Comune di Viguzzolo:

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Nel seguito si analizza il territorio comunale di Viguzzolo in relazione alla cartografia del Piano Paesaggistico Regionale ed in particolare le interazioni delle modifiche introdotte dalla presente Variante n.3/2019 con lo stesso Piano.

La Tavola P1 “Quadro strutturale” evidenzia che a quasi tutto il territorio comunale di Viguzzolo (parte pianeggiante ed area collinare centrale) è attribuita la “seconda classe di capacità d’uso del suolo” ad eccezione della fascia lungo il torrente Grue alla quale viene attribuita la caratteristica “Area di prima classe di capacità d’uso del suolo”. Sono segnalate macchie di “boschi seminaturali o con variabile antropizzazione storicamente stabili e permanenti, connotanti il territorio nelle diverse fasi altimetriche” nelle aree collinari. Viene evidenziato il “centro storico” di Viguzzolo al cui interno è riconosciuta la presenza di una struttura storica di pregio definita “Castello e chiesa isolata”. La modifica introdotta dalla presente Variante n.3/2019 ricade in un’area individuata come “territorio urbanizzato” dalla tavola P1 del PPR.

La Tavola P2 “Beni paesaggistici – P2.5 Alessandrino-Astigiano” individua sul territorio di Viguzzolo aree da tutelare per legge ai sensi dell’art. 142 del D.Lgs. 42/2004: - lettera g) I territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'articolo 2, commi 2 e 6, del D.lgs. n. 227/2001 (art. 16 NdA) - lettera h) Le zone gravate da usi civici (art. 33 NdA) La modifica introdotta dalla presente Variante n.3/2019 non ricade nelle aree da tutelare individuate dalla tavola P2 del PPR.

La Tavola P3 “Ambiti ed unità di Paesaggio” individua i perimetri delle Unità di Paesaggio e definisce quindi l’appartenenza di Viguzzolo alle unità: - “74.02 – Fascia pedecollinare da Viguzzolo a Casalnoceto”, identificata dalla tipologia normativa VII (Urbano Naturale/ rurale o rurale a media rilevanza e integrità);

La Tavola P4 “Componenti paesaggistiche – 4.16 Alessandrino” del PPR riconosce tutto il territorio collinare di Viguzzolo quale “Aree rurali di montagna o collina con edificazione rada e dispersa” in gran parte occupato da “sistemi paesaggistici rurali di significativa omogeneità e caratterizzazione dei coltivi: vigneti”. Sono individuate, inoltre, sempre nell’area collinare “aree non montane a diffusa presenza di siepi e filari” nella porzione di territorio prossima al confine con il comune di Tortona. Le aree di congiunzione tra le aree collinari e quelle pianeggianti in prossimità del centro abitato di Viguzzolo e lungo tutto il corso del torrente Grue sono riconosciute quali “Aree di rilevante interesse agronomico”. Per quanto al territorio di pianura il PPR individua tutta questa porzione di territorio quale “Aree rurali di pianura o collina” con una zona definita “Sistemi paesaggistici rurali di significativa varietà e specificità, con la presenza di radi insediamenti integri o di tracce di sistemazioni agrarie e delle relative infrastrutture storiche” a nord del centro abitato ed un’atra, situata sempre a nord del centro abitato, definita quale “Sistemi paesaggistici rurali di significativa omogeneità e caratterizzazione dei coltivi: vigneti”. Sono individuati, inoltre, due “Sistemi di testimonianze storiche del territorio rurale”.

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In corrispondenza del concentrico di Viguzzolo, si evidenziano “Aree urbana consolidate dei centri minori”, coincidenti con il centro storico, affiancate da “tessuti discontinui suburbani” per le aree di espansione urbana e due “tessuti urbani esterni ai centri” a nord e a sud del centro abitato. Si evidenzia la presenza di un “Insediamento specializzato organizzato” a confine con il comune di Tortona, viene definito “Elemento di criticità lineare” il tratto della S.P. 99 compreso tra l’abitato di Viguzzolo ed il comune di Castellar Guidobono, sono individuati, inoltre, due “Elementi di criticità puntuale”: uno nell’area industriale verso Tortona e l’altro alla fine dell’abitato verso Castellar Guidobono. Vengono individuati, infine, dalla tav. 4 del PPR una “porta urbana”, all’inizio dell’abitato di Viguzzolo verso il centro di Tortona ed un “elemento caratterizzante di rilevanza paesaggistica”. La modifica introdotta dalla presente Variante n.3/2019 ricade nelle aree individuate come “tessuti discontinui suburbani” risultando, quindi, altamente compatibili con le componenti paesaggistiche del territorio.

La Tavola P5 “Rete di connessione paesaggistica” riconosce una porzione ad ovest del territorio di Viguzzolo a confine con il comune di Tortona quale “Contesto periurbano di rilevanza regionale – Area di riqualificazione ambientale” la restante parte del territorio comunale è definita “Aree agricole in cui ricreare connettività diffusa”. Per quanto alle “reti di fruizione” il territorio di Viguzzolo è attraversato, in prossimità del centro urbano da una “Greenways regionale” ed una “rete sentieristica”. La modifica della Variante n.3/2019 non interferisce in alcun modo con il sistema delle “Aree agricole in cui ricreare connettività diffusa” in cui si inserisce.

La Tavola P6 “Strategie e politiche per il paesaggio” riconosce il comune di Viguzzolo quale facente parte del “paesaggio appenninico” dentro ai confini dei “territori del vino” . La porzione di territorio pianeggiante ed agricola appartiene ad una “Classe di alta capacità d’uso del suolo”. La modifica della Variante n.3/2019 essendo compresa in una zona urbanizzata del centro abitato risulta compatibile con il territorio in cui si inserisce.

Si può quindi concludere che la modifica introdotta dalla presente Variante n.3/2019 non interferisce in alcun modo con il Piano Paesaggistico Regionale

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5 LA VARIANTE N. 3/2019 EX ART.16 BIS L.R. 56/77 E S.M.I. AL PRGC DEL COMUNE DI VIGUZZOLO Premessa Il Comune di Viguzzolo è dotato di P.R.G.C. vigente approvato a seguito di Variante Generale con D.G.R. n. 15-5752 del 06/05/2013 pubblicata sul B.U.R. n. 20 del 16/05/2013. La suddetta pianificazione è stata in seguito modificata da due Varianti Parziali al PRGC; La presente Variante n.3/2019 si innesta sullo strumento urbanistico generale e ha lo scopo di recepire il Piano delle Alienazioni e valorizzazioni immobiliari, approvato dal Comune con D.C.C. n. 20 del 13/07/2018. Il “Piano delle Alienazioni e valorizzazioni immobiliari” del Comune di Viguzzolo comporta Variante al P.R.G.C. in quanto prevede l’alienazione di proprietà comunali consistenti in un’area destinata dal Piano stesso a “Aree destinate a servizi pubblici” con destinazione specifica a “aree per spazi pubblici a parco, per il gioco e lo sport” (art.6, comma 1) lettera c) N.T.A), corrispondente agli standard urbanistici previsti dall’art.21 comma1, punto c) L.R. 56/77 s.m.i. e che trovano una nuova destinazione d’uso, attraverso la presente Variante urbanistica, coerente con la normativa e la pianificazione sovraordinata, il P.R.G.C. vigente, con le esigenze della collettività in quanto espressione del Comune, nonché con la struttura fisica, paesaggistica ed ambientale del territorio comunale. Stante il fatto che il P.R.G.C. vigente è stato oggetto di procedura di V.A.S., in conformità di quanto disposto dalla L.R. 56/57 e smi per il combinato disposto del 5° e 6° comma dell’Art.16 bis, la presente Variante n. 3/2019 ex art.16 bis L.R.56/77 e s.m.i. è sottoposta a Verifica Preventiva di Assoggettabilità alla V.A.S., per le parti interessate dalla stessa, avvalendosi del procedimento integrato in conformità a quanto previsto dalla DGR n.25-2977 del 29/02/2016 specificato nell’Allegato 1 paragrafo 2, punto i. “Procedimento integrato per l’approvazione delle Varianti necessarie per l’attuazione del Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari art. 16 bis, comma 1” , così come già specificato nel capitolo 2.3 del presente Rapporto.

5.1 Descrizione delle modifiche apportate dalla Variante n.3/2019

La variante n.3/2019 che recepisce il “Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari” prevede una sola modifica: 1) Localizzazione, in Via Berzano, di una nuova area “B3” di mq 1.250, individuata graficamente con il n. 30 e finalizzata al completamento della parte edificata dell’ex area EEP denominato “I Platani” e comportante i cambi d’uso urbanistici riassunti nei punti 1a) e 1b) che seguono: 1a) eliminazione di una porzione dell’area per standard urbanistici a verde S25 (mq540), costituente quota parte del map. 231 del Fg. 19 e contestuale individuazione di una porzione di lotto residenziale di tipo “B3 Zone residenziali B3 di completamento” di pari superficie; 1b) attribuzione della destinazione d’uso di tipo “B3” all’intero map. 229 e a quota parte del map. 231, del Fg. 19, già attualmente residenziali di tipo “B1”, rispettivamente di mq 395 e mq 235, nonché a due piccole porzioni di territorio destinate ad “Ambiti agricoli speciali” coincidenti con i mapp. 230 e 232 del Fg.19 (rispettivamente di mq 45 e mq 35).

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Le aree di cui sopra sono catastalmente individuate come segue:

• fg. 19 map. 229 mq 395 • fg. 19 map. 230 mq 45 • fg. 19 map. 231 mq 775 • fg. 19 map. 232 mq 35 ______TOT. SUP. CAT. Mq 1.250

La sommatoria delle superfici qualificate quali “Zone residenziali B3 di completamento” costituisce il nuovo lotto edificabile n.30.

ESTRATTO CATASTALE del Comune di Viguzzolo fg. n.19

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Fotoriproduzioni aeree con individuazione dell’area di modifica

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5.2 Compatibilità della modifica a) apportata dalla Variante n.3/2019 con la situazione di rischio idrogeologico e sismico

L’Amministrazione Comunale di Viguzzolo ha redatto uno studio geologico, esteso a tutto il territorio, ai sensi della Circolare del Presidente della Giunta Regionale n. 7/LAP del 6/05/1996 per verificare, ai sensi delle vigenti normative regionali e nazionali il corretto uso del territorio e la fattibilità degli interventi di natura edilizia, in base al quale è stata redatta la “Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica”.

La destinazione urbanistica individuata nella modifica 1, è stata oggetto di opportune fasi di indagine tra le quali il rilevamento delle caratteristiche geologico – geomorfologiche - idrogeologiche e sismiche. Dalle indagini svolte, la compatibilità dell’area in oggetto con le previsioni di cui alla presente Variante 3/2019 risulta verificata dal punto di vista idrogeologico, non presentando particolari rischi di stabilità e pericolosità geomorfologica: l’area in oggetto è, infatti, classificata nella carta di sintesi di PRG nella Classe IIa “porzioni di territorio nelle quali le condizioni di moderata pericolosità geomorfologica possono essere superate attraverso l’adozione ed il rispetto di accorgimenti tecnici esplicitati a livello di norme di attuazione […]e realizzabili a livello di progetto esecutivo esclusivamente nell’ambito del singolo lotto edificatorio o dell’intorno significativo circostante.”

Il tutto è meglio evidenziato nel seguente stralcio cartografico schematico tratto dalla relazione geologica allegata alla presente Variante n.3

Stralcio “Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e della idoneità all’utilizzazione urbanistica”

36 Come si apprende dalla relazione geologica allegata alla presente Variante n.3/2019 gli elementi di moderata pericolosità geomorfologica sono superabili con periodici interventi manutentivi da effettuarsi sulla rete di smaltimento minore delle acque (fossi). Per quanto alla compatibilità della Variante n.3 in oggetto con il rischio sismico, si precisa che la modifica 1, individuando un nuovo lotto residenziale dovrà adottare gli accorgimenti atti a garantire la sicurezza delle opere come previsto dal D.M. 11/03/88, dal D.M. 17/01/2018, dall’ OPCM n. 3274/2003 e s.m.i., dal DPR 380/2001 e s.m.i. nonchè dagli Eurocodici. In particolare, con riferimento all’Ordinanza del P.C.M. 3274/2003 e D.G.R.19/01/2010 n 11-13058, e tenendo conto che il Comune di Viguzzolo, sulla base della classificazione sismica 2003 e dell’aggiornamento 2010, risulta appartenere alla cosiddetta “Zona 3”, la progettazione dovrà essere effettuata, con criteri antisismici, secondo le indicazioni contenute nel sopraccitato documento e s.m.i., negli Eurocodici 7 e 8 e nel T.U. per l’edilizia.

La modifica della Variante n. 3/2019 risulta dunque compatibile con la classificazione geologica del territorio su cui insiste.

5.3 Compatibilità delle trasformazioni previste con il Piano di zonizzazione acustica

Si allega alla presente Variante n.3/2019 la verifica rispetto alla zonizzazione acustica del territorio comunale approvata con delibera di C.C. n. 2 del 25/02/2008. L’area di modifica a) che assume trasformazione da verde pubblico a residenziale è classificata, nella zonizzazione acustica approvata del PRG vigente nella classe III la quale risulta assolutamente compatibile con la nuova destinazione assunta. Rispetto alle previsioni della presente Variante n.3/2019 la suddivisione in classi acustiche del territorio comunale è verificata come segue:

Punti di Zona di PRGC Classificazione Fase IV Compatibilità Note Variante vigente Zonizzazione acustica verificata

L’individuazione dell’area - Standard urbanistici residenziale, di tipo “B3” 1 - Zona residenziale “B1” II-III SI’ n.30, risulta compatibile - Ambiti agricoli speciali con la zonizzazione acustica approvata.

La modifica apportata non implica la necessità di aggiornamenti alla “Zonizzazione acustica approvata”. A maggior chiarimento si fornisce di seguito la scheda di individuazione della modifica 1) relativa all’estratto della zonizzazione acustica del territorio comunale.

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38 6 GLI EFFETTI SUL PAESAGGIO E SUL SISTEMA AMBIENTALE (Tratto dal Rapporto Ambientale relativo alla Variante Generale al PRGC del comune di Viguzzolo approvato con D.G.R. n. 15-5752 del 06/05/2013)

6.1 Sintesi dello stato ambientale di riferimento.

Con lo scopo di disporre di parametri di riferimento che inquadrino gli impatti potenziali a cui può essere sottoposto il territorio in esame si integra il quadro di coerenza esterna del territorio con l’Analisi del Contesto Ambientale formato da ARPA Piemonte che si articola nell’analisi delle fonti di pressione, nella valutazione qualitativa delle pressioni e nell’analisi dello stato ambientale. Il giudizio sullo stato ambientale è medio e il commento di sintesi è il seguente:

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41 6.1 Sintesi dello stato ambientale di riferimento

Si riporta dal Rapporto Ambientale relativo alla Variante Generale al PRGC approvata con DGR n.15-5752 del 06/05/2013 la sintesi dello stato ambientale di riferimento.

Fattore ambientale Stato di qualità Indice di qualità

Rete infrastrutture, traffico e rumore Medio

Sistema delle acque Medio

Aria ed atmosfera Medio/Buono

Suolo e sottosuolo Buono

Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti Buono

Salute pubblica Buono

Vegetazione e flora, fauna,ecosistemi Medio

Rifiuti Buono

Rischio industriale Medio

Consumo suolo Medio

Paesaggio Buono

Per esporre la valutazione di ogni indicatore si è utilizzata una simbologia grafica, che deriva dal modello utilizzato a livello europeo dalla EEA (icone di Chercoff), che permette un inquadramento generale dell’indicatore, del suo stato attuale e delle condizioni della risorsa ambientale rappresentata dall’indicatore stesso.

42 7. VALUTAZIONE DEI POTENZIALI IMPATTI SULL’AMBIENTE DERIVANTI DALLA VARIANTE 3/2019 Quello precedentemente analizzato nella sintesi della Valutazione Ambientale Strategica e negli altri paragrafi rappresenta lo “stato attuale” della risorsa ambiente, ossia la situazione ante operam sulla quale l’azione prevista dalla Variante di Piano Regolatore interagirà, generando impatti. Il nuovo lotto n.30, di categoria urbanistica B3, prevede la realizzazione di nuovi insediamenti ad uso residenziale. Tali nuovi insediamenti sono finalizzati al completamento dell’ex area di EEP denominata “I Platani” facente parte di un intervento di edilizia economico – popolare che ebbe origine nel 1981 e fu oggetto di un finanziamento di edilizia residenziale pubblica di cui alla Legge 457/78, e rimasto, ad oggi, parzialmente edificato. La superficie totale del nuovo lotto n.30 è di mq 1.250 dei quali mq 630 risultano già residenziali ma sono oggetto, nella presente Variante, di cambio di categoria urbanistica da B1 a B3 con indice fondiario minore, che induce ad un decremento del volume edificabile di 63 mc. Si evidenzia, dunque, che il reale incremento delle aree edificabili del lotto 30 è unicamente pari a mq 620, corrispondente ad un incremento del volume edificabile di mc 620 che, nel complesso delle operazioni previste, produce un aumento della capacità insediativa teorica di soli 7 abitanti, come meglio descritto dal conteggio eseguito a pag. 10 della Relazione illustrativa della presente Variante n.3/2019. Si può quindi affermare che tale previsione induce, in realtà, impatti molto limitati sia dal punto di vista del carico antropico che del consumo di suolo, rispetto al vigente PRGC. Gli impatti previsti in relazione alle destinazioni d’uso in progetto, derivano principalmente dall’aumento del carico antropico e dal consumo del suolo e vengono di seguito analizzati fornendone singolarmente una stima quantitativa.

7.1 Carico antropico. L’incremento, seppur limitato, del carico antropico generato dai nuovi abitanti insediati nel lotto di nuova individuazione provoca principalmente un aumento del consumo di risorse ed una produzione di rifiuti ed emissioni inquinanti. Si analizzano singolarmente gli impatti indotti allo scopo di fornire una stima del loro potenziale effetto: - aumento dei consumi idrici: - aumento del carico organico convogliato in fognatura: - aumento del traffico veicolare; - aumento del rumore; - aumento dei consumi energetici; - aumento della domanda dei servizi pubblici.

Aumento dei consumi idrici. Per stimare i consumi idrici aggiuntivi legati alla presenza dei nuovi abitanti, si fa riferimento al carico antropico in termini di “abitanti equivalenti (AE)” definiti dall’art.74 del D.lgs.152/06. Per quanto riguarda le aree in oggetto si stima 1 AE ogni nuovo abitante. I nuovi abitanti insediabili nell’area ammontano, quindi, a 7 unità. Per calcolare i consumi idrici si assume un fabbisogno idrico medio di 260 l/AE giorno. La stima, dunque, prevista è la seguente: 260 [l/AE giorno] x 7 [AE giorno] = 1.820 [l] Il consumo complessivo stimato annuo è pari a mc 664. Si tratta di una entità trascurabile nell’ambito delle aree residenziali del Comune di Viguzzolo.

43 Aumento del carico organico convogliato in fognatura. In rapporto al limitato numero di Abitanti Equivalenti calcolati in precedenza si può considerare che i carichi complessivi recapitati in fognatura possano essere considerati anch’essi trascurabili.

Aumento della produzione di rifiuti. Per la stima della quantità di rifiuti prodotti dal nuovo insediamento residenziale si fa riferimento alle recenti stime pubblicate dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) a ottobre 2017, nell’ambito di una ricerca eseguita a livello europeo. Il Rapporto, elaborato dal Centro Nazionale per il Ciclo dei Rifiuti riporta, per l’Italia, un valore di produzione annuo pro- capite pari a 486 Kg/abitante riferiti all’anno 2015. Utilizzando tale dato e considerando che il numero di nuovi abitanti insediabili è pari a 7, si stima un incremento di produzione annua totale di 3,4 tonnellate circa.

Aumento del traffico veicolare. L’aumento del traffico veicolare confrontato con l’incremento degli abitanti previsto può essere considerato trascurabile.

Aumento del rumore. L’eliminazione di un’area per standard urbanistici e la contestuale individuazione dell’area di tipo residenziale n.30 risulta compatibile con la fase IV della zonizzazione acustica approvata che per l’area in argomento individuava le classi acustiche II e III e si può pertanto affermare che l’intervento è acusticamente compatibile con la normativa vigente.

Aumento dei consumi energetici. Per la stima di massima del consumo energetico aggiuntivo legato alle funzioni abitative si utilizza il dato relativo al consumo di energia elettrica per uso domestico pro-capite ad Alessandria (fonte ISTAT-anno 2011) pari a 1.103,6 kW/h che moltiplicato per il numero dei nuovi abitanti insediabili fornisce un valore di 7.725,2 kW/h annui aggiuntivi, facilmente mitigabili attraverso gli opportuni accorgimenti di risparmio energetico di legge.

7.2 Consumo del suolo. Nel caso in esame non si determina un consumo di nuovo territorio agricolo. Infatti il lotto individuato con il n.30 è intercluso all’interno di un’area pianificata per l’edilizia economico popolare e già destinata in massima parte agli usi residenziali e in gran parte edificata. La modifica di destinazione d’uso da standard urbanistici a verde ad area residenziale B3 incide per una superficie di mq 540 a cui si aggiungono mq 80 di aree agricole speciali residuali rispetto al lotto. L’area attualmente è in massima parte incolta e non ospita alcuna produzione agricola. Si può affermare quindi che l’individuazione del lotto n.30 non incida in maniera diretta sulla produzione agricola e non riduca gli habitat naturali provocando esclusivamente un impatto in termini di impermeabilizzazione del suolo già valutata peraltro, nella VAS della Variante Generale/2013.

44 8. CONCLUSIONI

Sinteticamente si riassumono le azioni della Variante n.3/2019 al P.R.G.C. approvato con D.G.R. n. 15-5752 del 06/05/2013. 1) Localizzazione, in Via Berzano, di una nuova area “B3” di mq 1.250, individuata graficamente con il n. 30 e finalizzata al completamento della parte edificata dell’ex area EEP denominato “I Platani” e comportante i cambi d’uso urbanistici riassunti nei punti 1a) e 1b) che seguono: 1a) eliminazione di una porzione dell’area per standard urbanistici a verde S25 (mq540), costituente quota parte del map. 231 del Fg. 19 e contestuale individuazione di una porzione di lotto residenziale di tipo “Zone residenziali B3 di completamento” di pari superficie; 1b) attribuzione della destinazione d’uso di tipo “B3” all’intero map. 229 e a quota parte del map. 231, del Fg. 19, già attualmente residenziali di tipo “B1”, rispettivamente di mq 395 e mq 235, nonché a due piccole porzioni di territorio destinate ad “Ambiti agricoli speciali” coincidenti con i mapp. 230 e 232 del Fg.19 (rispettivamente di mq 45 e mq 35)”. Come esplicitato al punto 7 gli impatti previsti sono relativi al carico antropico e al consumo del suolo. Rispetto al primo fattore ambientale si è registrato un incremento estremamente limitato e con ricadute trascurabili sugli aumenti dei consumi idrici, del carico urbano convogliato in fognatura, del traffico, del rumore e dei consumi energetici. Rispetto al consumo del suolo si conferma che è limitato ad un’area interclusa nell’edificato esistente, attualmente incolta e ricompresa nell’impronta edificata del centro urbano comunale. Alla Variante quindi può essere attribuita una valutazione di sostenibilità “sufficiente” sia da un punto di vista “quantitativo” anche da un punto di vista “qualitativo”. I dati analizzati durante la fase di indagine e l’analisi degli effetti indotti dall’intervento previsto dalla Variante 3/2019 sull’ambiente, fanno ritenere che le previsioni di trasformazione contenute in essa non siano da assoggettare a Valutazione Ambientale Strategica. Dimostrato, dunque, che tale previsione non apporta modifiche negative al quadro ambientale del territorio comunale, si ritiene possibile l’esclusione della Variante n. 3/2019 ex art.16 bis L.R. 56/77 e s.m.i. al PRGC del Comune di Viguzzolo, da un più ampio procedimento di VAS, senza ulteriori approfondimenti.

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