Periodico Di Informazione E Di Collegamento Per Gli Exallievi Di
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
UOMINI NUOVI Periodico di informazione e di collegamento Anno XLIII - Primo semestre - n° 1 - Giugno 2020 per gli exallievi di Cumiana Poste Italiane S.p.A. ISTITUTO SALESIANO “DON BOSCO” Spedizione in Abbonamento Postale - 70% Bivio di Cumiana (TO) NO/TORINO n° 1 anno 2020 Primavera 2000. La seconda media in gita a Como; Blencio Daniele, Berger Mario, Carera Giacomo e compagni alle prese con un video gioco. 2 1. Andruetto Marco 2. Berger Maurizio 3. Besso Cristiano 4. Brigato Davide 5. Castagno Marco 6. Chiozzi Claudio 7. Condò Francesco 8. Cuoghi Sandro 9. Farina Michele 10. Fautero Franco 11. Franchino Gherardo 12. Geuna Simone 13. Giordano Gianluca 14. Guglielmone Lorenzo 15. Longato Marco 16. Losito Alfredo 17. Luni Roberto 18. Mancin Alessandro 19. Maritano Stefano 20. Massa Pierpaolo 21. Panero Fulvio 22. Pavanati Alessandro 23. Pettazzi Giancalo 24. Righero Fabrizio 25. Riva Guido 26. Rondano Daniele 27. Rubatto Franco 28. Santi Massimiliano 29. Ziccardi Alfonso Cumiana, anno scol. 1981/82. Gli exallievi che quest’anno festeggiano i 50 anni, quando frequentavano la 1 A con il direttore Don Aldo Barotto, sig. Marzaro Giorgio, Don Guido Gianera, don Adriano Manente, sig. Restagno Mario e Menin Silverio SALUTO DEL DIRETTORE Cari exallievi, re, sofferenza, disagio, paura e tristezza. Co- stiamo vivendo tempi non facili. Ce lo ri- nosciamo sicuramente anche persone che ci petiamo sovente. Ci sentiamo avvolti più dal- hanno lasciati senza neppure poter essere sa- la paura che dalla speranza che il Cristo Ri- lutate. Anche la nostra comunità e la nostra sorto desidera donarci e che anche la Pasqua scuola hanno sofferto la mancanza di don Li- di quest’anno ci ha ricordato. Siamo rinchiu- no Lenardi, che il primo di aprile è morto e si in casa, gli ospedali sono affollati di amma- ora, pienamente avvolto da quel Dio che è lati a causa della pandemia, molti lavori sono amore, ci ricorda ed intercede per noi. stati sospesi, la scuola si sta svolgendo on li- La nostra vita è stata messa con le spalle al ne… Ci sembra di vivere in un mondo surre- muro. Siamo stati costretti a pensare, a chie- ale e sospeso. derci verso dove stiamo andando; ci siamo ri- Senza volerlo ci siamo ritrovati immersi in trovati a confrontarci con il silenzio, con il li- questo mondo. Avvertiamo attorno a noi dolo- mite degli spazi, della libertà e della scienza, Cumiana 27.10.2014. Don Enzo Baccini con il Rettor Maggiore don Fernandez Artime Angel e il sig. Cesare Bor- lengo in visita a Cumiana. 3 con i limiti della nostra vita. Accanto alla sof- ha ribaltato il masso all’ingresso della tom- ferenza, agli occhi spersi di chi si è ammala- ba, può rimuovere i macigni che sigillano il to e non sa come andrà, abbiamo anche visto cuore. Perciò non cediamo alla rassegnazio- persone eroiche nella loro dedizione e nella ne, non mettiamo una pietra sopra la speran- loro vicinanza a chi soffriva. za, perché Dio è fedele” (Papa Francesco). Il 12 aprile u.s. abbiamo celebrato la Pa- Non solo quando le ombre di questa vicen- squa. Abbiamo rivissuto la vittoria definitiva da si diraderanno e scompariranno, ma già da di Cristo sulle tenebre del male e della morte. ora riscopriamo la forza dirompente della ri- La paura e il silenzio non sono il punto defi- surrezione di Cristo. Accogliamolo nella no- nitivo della storia. “La speranza che ci ha of- stra vita, lasciamoci incontrare da Lui amico, ferto Gesù con la sua risurrezione è diversa. fratello, Salvatore e Signore della nostra vita Immette nel cuore la certezza che Dio sa vol- e del mondo. gere tutto al bene, perché persino dalla tom- Vi accompagna sempre la preghiera della ba fa uscire la vita. Gesù è uscito dal sepolcro comunità salesiana. per noi, è risorto per noi, per portare vita do- ve c’era morte, per avviare una storia nuova Don Enzo dove era stata posta una pietra sopra. Lui che e comunità salesiana Cumiana 27.10.2014. Chiera Eleonora legge il discorso di benvenuto al Rettor Maggiore don Fernandez Artime Angel in occasione della sua graditissima visita a Cumiana. 4 COME DON BOSCO - l’educatore di Pino Pellegrino Le tredici mosse dell’arte di educare 13. Lasciare un buon ricordo E così siamo giunti alla tredicesima mossa fondamentale dell’arte di educare: “lascia- re un buon ricordo”. Un buon ricordo, portato con noi fin Dunque, alla domanda del padre, il figlio dall’infanzia, può fare la nostra salvezza. risponde: “Mi ricordo quando una sera erava- Ecco perché anche questa mossa non può mo soli in macchina e tu ti sei fermato a pren- essere affatto sottovalutata. dermi le lucciole”. L’arte di essere indimenticabili! Il bambino aveva cinque anni. “Il valore dei ricordi dell’infanzia” è il ti- “Perché ti ricordi di questo?”, gli doman- tolo di un libro nel quale l’autore, Norman B. da il padre. Lobsens, riporta le risposte date alla doman- “Perché non credevo che ti saresti ferma- da: “Qual è il più bel ricordo che hai dei tuoi to a prendermi le lucciole, invece ti sei fer- primi anni?”. mato!”. La prima risposta riportata è quella del fi- Per un altro intervistato il più bel ricordo è glio stesso dell’autore. “il giorno della scampagnata scolastica, quan- Racconigi 3/10/2000. I liceali in visita al parco come festa inizio anno. 5 do mio padre - di solito freddo, dignitoso, im- uomini noti o meno noti per trovare riferi- peccabile - si presentò in maniche di camicia, menti alla propria madre, al proprio padre. si sedette sull’erba, mangiò con noi e parteci- Il poeta spagnolo Federico Garcia Lorca pò ai nostri giochi lanciando la palla più lon- (1898-1936), ad esempio, ricorda: “La matti- tano di tutti. Più tardi scoprii che aveva riman- na quando suonavano le nove, mia madre en- dato un importante viaggio di affari per stare trava nella stanza dove già lavoravo e, apren- con me quel giorno”. do la finestra sul balcone, diceva sempre: Lasciare un buon ricordo! Anche questo è ‘Che entri la grazia di Dio!’”. educare! Julien Green (1900-1998), scrittore fran- D’altronde, un ricordo lo si lascia sempre: cese, ricorda: “Nella mia vita la persona che in ognuno di noi vi sono tracce dei nostri ge- ha contato di più è stata mia madre. Mi ha da- nitori. to l’amore alla vita, il desiderio di capire, la Basta sfogliare una qualsiasi biografia di tolleranza, soprattutto la tolleranza. Infine mi Murialdo 6/5/2014, Paolo Pollone con i ragazzi di 1A celebrano la festa di san Domenico Savio. 6 ha chiuso nel Vangelo, come si chiuderebbe Lo stesso vale per il papà. un bambino nel cielo”. Dolce è il ricordo del padre dello psicolo- Simpatico è il ricordo di Luciano De Cre- go Giuseppe Colombero: “Quando ero bam- scenzo, anche lui scrittore vivente: “Mia bino mio padre si alzava molto presto per an- mamma praticava il ‘nulla si compra e nul- dare a lavorare. Mi ricordo che prima di uscire la si getta’. Conservava qualsiasi cosa fosse di casa, si affacciava alla camera dove dormi- entrata in casa e riempiva i cassetti di oggetti vamo noi piccoli e, stando sulla porta, dice- completamente inutili. Su una delle scatole di va piano a nostra madre: ‘Non preoccuparti spaghi aveva scritto: ‘Spaghi troppo corti per di alzarti prima dei bambini per accendere e essere usati’”. scaldare la cucina. L’ho già fatto io’. Quando Meno noto è Roberto D’Agostino, lo- ci alzavamo nostro padre non c’era più, ma okologo, ma non meno bello il suo ricordo: quel fuoco, quel tepore parlavano di lui: ci di- “Chiara era il nome di mia madre. Tagliava ceva che c’era stato e aveva pensato a noi”. e cuciva reggiseni, corazze di lastex, pieni di Forse ci stiamo rendendo conto che un ganci, per donne panciute. Era una donna ab- buon ricordo è l’eredità più preziosa che pos- bastanza allegra. Il più bel ricordo di mamma siamo lasciare ai nostri figli. Un buon ricordo Chiara? La sua tenacia. Ad essere così ostina- può decidere di un’esistenza. to l’ho imparato da lei!”. Lo aveva capito bene lo straordinario scrit- Insomma, basta essere figli per ricordarci tore russo Feodor Dostoevskij (1821-1881), il della mamma. quale diceva: “Sappiate che non vi è nulla di GLI OCCHI DEI FIGLI Gli occhi dei figli non smontano mai di guardia e memorizzano per la vita intera. Ecco la confessione di una figlia, ormai adulta, che ricorda alla madre ciò che lei compiva e che sempre le mandava un messaggio così forte, da costruirle l’im- pianto di fondo della sua educazione. È una confessione che ci fa riflettere e porta a concludere che in ogni figlio vi è l’imprinting dei genitori. Nel bene e nel male. “Mamma, quando pensavi che non ti stessi guardando, hai appeso il mio primo di- segno sul frigorifero e ho avuto voglia di stare a casa per dipingere. Quando pensavi che non ti stessi guardando, hai dato da mangiare ad un gatto randagio ed allora ho capito che è bene prendersi cura degli animali. Quando pensavi che non ti stessi guardando, hai cucinato apposta per me la tor- ta del compleanno, ed ho compreso che le piccole cose possono essere mol- to speciali. Quando pensavi che non ti stessi guardando hai recitato una preghiera ed ho in- cominciato a credere nell’esistenza di Dio con cui si può sempre parlare. Quando pensavi che non ti stessi guardando, mi hai dato il bacio della buona not- te e ho capito che mi volevi bene.