GABIANO E DINTORNI Autorizzazione n° 5304 del 3-9-99 del Tribunale di Torino - Direttore Responsabile Enzo GINO - Sede: Fraz. Cantavenna di Gabiano via S. Carpoforo 97 – Per informazioni e pubblicità tel. 335-7782879; fax +391782223696 - www.gabianoedintorni.net – mail: [email protected] - febbraio 2011 Territorio e informazione di Enzo Gino Da sempre il territorio in tutte le sue diverse qualche canonica (se prima del 1861) o negli archivi co- declinazioni: agricoltura, ambiente, paesaggio, storia, munali, in cui si citano i nomi, le firme, le attività ed i cultura ha avuto una importanza essenziale per chi vi abi- rapporti famigliari e amichevoli dei nostri avi per capire. tava. Oggi questa centralità è ancora più evidente in un O leggersi i giornali di fine ‘800 in cui si narra cosa ac- mondo in cui la produzione di taluni beni di consumo si è cadde nel bene e nel male per mano dei nostri avi per sco- sostanzialmente trasferita, talvolta in terre lontane come i prire che non siamo solo ciò vediamo guardandoci allo paesi dell’est o addirittura l’estremo oriente e, come si specchio. dice oggi, si è delocalizzata. In questo contesto quali pro- Attraverso queste modeste pagine cercheremo di rappre- spettive quindi per noi abitanti del e in partico- sentare, per come siamo capaci, a chi ci legge, siano essi lare di queste bellissime terre del Monferrato? La risposta bimbi delle scuole primarie o secondarie, adulti o pensio- può esser trovata in una parola: territorio. Il territorio è nati, l’anima di queste terre e come esse per secoli hanno unico ed irripetibile, il territorio ha connotati, peculiarità consentito a intere generazioni di vivere e di arrivare ai tipiche uniche simili ma mai uguali da un luogo all’altro. giorni nostri. Crediamo sia importante oggi più che in Il territorio come complessità di storia, cultura, ambiente, passato rafforzare i legami, le informazioni, fra noi, e fra persone, economia è noi e la nostra terra, altro rispetto alla som- importante fare circo- ma di ciascun bene di lare informazioni e consumo. Si può rea- idee di cui l’informa- lizzare un autoveicolo zione di massa attenta in estremo oriente u- al quotidiano non si guale o del tutto simile interessa. Qualcuno ad uno realizzato a diceva che chi non ha Mirafiori, si può rea- passato non ha futuro. lizzare in India un Non sappiamo che è “fuset” in tutto e per vero, sappiamo che le tutto uguale a quello scelte giuste e evincen- che si realizzava in una ti sono sempre la risul- boita del cavanevese tante della raccolta di cento anni fa, tutto o tante informazioni e quasi può esser copia- della loro intelligente to, riprodotto e riven- elaborazione. Le infor- duto, ma l’insieme di mazioni derivano spes- tutti questi generi, di so dal passato, sono questi prodotti, non nei giacimenti culturali fanno né faranno mai Tipico paesaggio Monferrino che ciascuno ha accu- un Territorio che oltre a mulato negli anni, la non esser fatto solo di materia ha anche una sua anima loro elaborazione serve ad affrontare il futuro. non materiale non riproducibile, per fortuna. Con una Chi vuol partecipare nell’interesse di tutti ma, inevitabil- iperbole possiamo dire che il Monferrato, come le Langhe mente, anche proprio, è il benvenuto. e ogni altro luogo non può essere realizzato in Cina e poi rivenduto nel mondo. Il territorio quindi è molto di più di una “fabbrica” con cui lavorare e produrre ricchezza e Sommario di febbraio 2011 benessere per chi vi investe, ma è una componente essen- Territorio; 1894: o qul o nün! - Vocabolario Ga- ziale della vita dei suoi abitanti. Non è solo terra, acqua, bianese - Turismo a Gabiano e dintorni - Fritto aria, boschi, colture, fabbriche, strade, case, è memoria, misto alla Piemontese come di fa? - Le iniziative storia, cultura, rapporti e relazioni; è il cardine imprescin- dello Story Park: Che cos’è la kinesiologia - La dibile della Comunità. storia di San Valentino - La Locanda del Borgo Basta leggersi gli atti di nascita, di morte, di matrimonio registrati nei libri ormai corrotti dal tempo depositati in

Gabiano e dintorni

1894: o qul o nün! (o quello o nessuno!) Come è potuto accadere che buoni e bravi contadini, timorati di Dio e dediti alla loro parrocchia siano diventati pericolosi sovversivi tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine con tanto di arresti processi e condanne ? Forse sul finire dell’800 già si percepivano le forti passioni che nel secolo successivo avrebbero sconvolto il mondo ed inevitabilmente anche le nostre colline. Grazie alla rievocazione fatta da Don Calvo nel suo Libro in cui si appoggia all’archivio storico della diocesi di Casale, ed agli articoli che abbiamo reperito su La Stampa dell’epoca , emerge la vita e la storia di anni che nonostante tutti i cambiamenti e le trasformazioni interve- nute in oltre un secolo, sentiamo ancora vicini. In essi le vicende legate a persone che erano delle nostre famiglia e della nostra comunità, storie che meritano di essere diffuse e fatte conoscere perché in esse stanno le nostre radici .

Quando ero piccolo mio nonno mi parlò di un episodio che per alcuni mesi la parrocchia. Risulta che quest’ultimo con- accadde a Cantavenna quando testò in chiesa, durante una funzio- anche lui era un bambino. Mi ne pubblica, la scelta di Don Mel- parlò niente di meno che di una lana. Bastò questo per scatenare le sommossa. Pare che il parroco contestazioni. Almeno così si scri- incaricato di allora, tal Don Mel- ve nei resoconti. Nonostante il lana, che si sarebbe dovuto inse- vescovo abbia provveduto al pron- diare nella parrocchia di Canta- to trasferimento del contestatore, venna, non fosse gradito ai par- da allora e per molto tempo si sus- rocchiani. seguirono atti di contestazione e di Nel citato scritto scritto di Don aperta rivolta contro le autorità Luigi Calvo (edito dalla Associa- ecclesiastiche. Al grido di “o qul o zione Idea Valcerrina) viene final- nün!” (o quello o nessuno) avven- mente raccontata (fra le altre) la nero contestazioni in chiesa, occu- storia di quella agitazione. Ne pazioni della stessa e della canoni- diamo un succinto riassunto ripor- ca, vennero sequestrate le chiavi di tando anche le cronache estratte accesso alla chiesa, messi cartelli daLa StampaLa Stampa 1 dicembre dell’epoca. 1894 Rite- all’ingresso del paese con al scritta nendoIl processo: di fare “In cosa seguito gradita alla abbia- sommossa dei cantavennesi “passaggio proibito a tutti i preti contromo poi il riportatonuovo parroco sul sito don il Mellana,rac- che nello scorso che non siano Don Amisano”. ottobreconto parlato dovette della abbandonare vicenda. la parrocchia non appena ne Tutti i parroci inviati temporanea- avevaOltre allapreso interessante possesso coll’aiuto e piacevole di Dio e dei carabinieri” mente per calmare le acque si tro- “…”rappresentazione della cultura e varono di fronte un muro di conte- della vita locale dell’epoca, un stazioni. Lo stesso mons. Barone dato che emerge dalle vicende “ La Stampa 4 dicembre 1894 che al vescovado ricevette una descritte da La Stampa è la rapidi- delegazione di Cantvennesi che … gli imputati. Tra questi uno è assessore e tà con cui si celebravano i proces- sono consiglieri del Comune di Gabiano di cui presentavano le loro rimostranze si con relativa sentenza: …. tre Cantavenna è frazione “ oltre a lanciar loro invettive li defi- giorni. Un anno per il ricorso!. nì dei “bataru”. Così tutte le Leggendo le vicende raccontate famiglie di Cantavenna (oltre non sembra che i parrocchiani di 200!) sottoscrissero una petizio- Cantavenna avessero particolari ne all’arcivescovo di Vercelli, al ostilità contro la Chiesa o le Cardinale di Torino ed al Mini- gerarchie ecclesiastiche, tant’è stro dio Giustizia e dei culti. Si che fra il 1855-1857 avevano susseguirono tentativi da parte contribuito all’ampliamento dei preti di entrare in chiesa e in della chiesa autotassandosi e canonica, con fabbri che si rifiu- dedicando centinaia di domeni- tavano di aprire le serrature, ca- che di lavoro nell’opera. Il 1° rabinieri che cercavano di farsi maggio 1893 il vescovo Paolo consegnare le chiavi, e una volta Maria Barone accolto trionfal- ottenutele, vedersi assaliti dalla mente, affermò “che la popola- gente chiamata al suono delle zione di Cantavenna era la mi- campane armati di falcetto. Alla gliore di tutta la diocesi”. Don La Stampa 1 dicembre 1894 chiesa di sant’Aurelio, una Ravetti artefice dell’impegnativa “il dibattimento si prevede abbia durate tre giorni” frazione vicina, in ci si era rifu- impresa e parroco originario giato Don Mellana, ignoti rup- proprio di Cantavenna molto pero i vetri a sassate. amato dalla maggioranza dei suoi compaesani, fu fatto og- Ci fermiamo qui nel nostro racconto, chi volesse sapere getto di lettere anonime al vescovo in cui lo si accusava di dettagli ed epilogo della vicenda può leggersi il racconto sul ingiurie e malversazioni. A seguito della rinuncia dell’arci- citato libro di Don Calvo o, se preferisce sentirselo raccon- prete avvenuta il 1° gennaio 1894 venne incaricato a regge- tare direttamente dalla voce di un pronipote di quei con- re provvisoriamente la parrocchia in attesa di un sostituto testatori (tal Gino Giovanni) sul sito internet don Ernesto Amisano. La curia individuò successivamente, www.gabianoedintorni.net. Per parte nostra riportiamo fra i diversi concorrenti, a ricoprire l’incarico di arciprete di l’estratto delle pagine de La Stampa di quei tempi in cui si Cantavenna don Pietro Mellana con disappunto di don A- dà conto del processo che si tenne a Casale e che vide nu- misano che pure teneva a quell’incarico e che aveva retto merosi condannati. 2 Gabiano e dintorni La Stampa 6 dicembre 1894 La Stampa 14 gennaio 1895 Il processo: “ Per una Rivoluzione contro il parroco” Il ricorso: un anno dopo. ossia : “Per aver nell’estate scorsa estigati i Cantavennesi, frazione di Gabiano, gli abitanti ad opporsi con minacce, vie di fatti ed altri reati alla venuta del parroco don Pietro Mellana…”

Dedicato al bisnonno Giovanni e a tutti gli altri ribelli Ci permettiamo qui un giudizio del tutto personale. Vi sono molti aspetti oscuri nella vicenda per cui non ci è chiaro perché una comunità che tanto diede per la sua chiesa poi si sia ribellata a scelte evidentemente non condivise. Erano altri tempi e nelle persone vivevano altre passioni. Ma al di là della scomposta reazione, ci pare di vedere un senso di appartenenza, di partecipazione, di coinvolgimento non solo nella realizzazione materiale della chiesa ma anche nella sua conduzione che, rispetto alla indifferenza diffusa e all’individualismo imperante tipico dei nostri tempi ci fa apprezzare quei moti e quelle persone, che testimoniano vitalità, solidarietà, partecipazione, valori perenni che resta- no... al di là delle sentenze spesso figlie dei tempi. La chiesa di Cantavenna all’epoca di fatti

3 Gabiano e dintorni VOCABOLARIO GABIANESE Continua, in questo numero di febbraio, la pubblicazione di notizie e notiziole storiche sulle definizioni, denominazioni, parole legate ai luoghi, alla storia ed alle abitudini di Gabiano tratte dalla ristampa, pubblicati dal Comune di Gabiano nel 1989 degli "Statuti del Comune di Gabiano Monferrato" a cura di Luigi Calvo. (La prima parte la potrete trovare su www.gabianoedintorni.net) Come si potrà leggere nella lunga elencazioni di ruoli e te. Con tale termine i nostri Statuti intendono il denaro im- funzioni istituzionali previste dallo Statuto, l'apparato periale piccolo. amministrativo medievale era molto consistente certa- Lira (libra), unità monetaria di conto introdotta a seguito mente molto maggiore che ai tempi nostri. Ciò è eviden- della riforma di Carlo Magno. Si divideva in 20 soldi e 240 temente legato alla condizione di Libero Comune che denari, ma solo questi ultimi erano coniati. faceva assomigliare l'istituzione locale più ad uno stato Moneta (Moneta), l’unità monetaria in vigore negli Statuti indipendente che ad un ente decentrato dello Stato come è la Lira con i suoi sottomultipli, il soldo e il denaro. Le oggi. Nel comune medievale infatti venivano assolte tutte prime due sono monete di conto; invece il Denaro, moneta le funzioni non solo amministrative, ma di ordine pub- bassa, e il Fiorino, moneta alta, sono effettivamente battuti. blico, giustizia, di rapporti con altri soggetti esterni al Dando inizio alla dinastia paleologa, il marchese Teodoro I comune stesso esercitate da veri e propri ambasciatori. aprì una zecca a Chivasso, la quale coniava Fiorini e denari Si può quindi affermare che rispetto ad oggi esso si grossi e piccoli, successivamente trasferita a Casale, dopo "autogestiva" molti più istituti di quanto oggi accade. che essa divenne la capitale dello Stato nel 1435. Non sfugge il fatto che non esistessero elezioni e che Non ci è dato di conoscere con precisione il sistema mone- quindi il potere locale discendeva sostanzialmente dal tario adottato a Gabiano. Marchese. Le unità di misura Dalla lettura dei soggetti costituenti la complessa mac- Staio (Starium), recipiente cilindrico in legno a doghe cer- china amministrativa si comprende come le istituzioni chiate, che rappresenta l’unità di misura del grano e del vi- Comunali fossero ben articolate senza lasciare nulla al no, anch’esso denominata staio; corrisponde a circa 16 litri caso e certamente la gestione diretta di tutti gli aspetti circa a Gabiano. della vita comunitaria richiedeva capacità notevoli, mag- Trabucco (trabucus), misura lineare corrispondente a 3 giori di quelle oggi esercitate. metri circa. Vien da chiedersi infatti cosa accadrebbe oggi se in am- Semisse (Semissum), misura lineare, mezzo piede, corri- bito comunale si dovessero giudicare, o derimere conten- spondente a circa 25 cm. ziosi fra compaesani o addirittura con altre comunità, Tavola (Tabula), misura di superficie; a Gabiano corrispon- oppure se gran parte dei tributi e tasse dovessere essere de a metriquadri 38 circa. emesse localmente.... . Piede (pes), misura lineare sottomultipla del trabucco, di cui In questi anni, anche a seguito delle spinte federaliste, vi è la sesta parte, corrisponde a circa 50 cm Coppo (Cupum, è stata una riscoperta del "localismo" ed è ormai entrato copellum), misura di capacità dei cereali, sottomultipla del- a far parte oltre che della mentalità politica anche di lo staio, di cui è la sedicesima parte. Corrisponde a circa un numerose leggi: il cosiddetto "principio di sussidiarietà" litro ed era in uso presso i mugnai. infatti stabilisce il diritto-dovere dell'istituzione più vici- Le istituzioni na alla gente di amministrare tutti gli aspetti che la toc- Airali (Airales), zona di uso pubblico a mezzogiorno della cano direttamente, solo quando tali aspetti hanno impli- Villa o altro abitato, costituita essenzialmente da aie (areae) cazioni che vanno al di là dei confini locali interviene ed edifici rustici, talora difesi da fortilizi (St. ); vi l'istituzione direttamente superiore secondo una gerar- si riponevano ed esponevano al sole messi per la trebbiatu- chia che parte dal Comune ( o quartiere nelle grandi ra, fieno e altri prodotti che non potevano essere collocati città) per arrivare attraverso Provincia, Regione e Stato all’interno della Villa per la ristrettezza delle sue strade e alla Comunità Europea. cortili e anche per il pericolo d’incendio tanto paventato. E' anche compito quindi degli amministratori locali far Ambasciatore (Ambusciato), persona a servizio del Comu- valere questo principio di sussidiarietà ormai acquisito ne e pagata a giornata per ambasciate dentro, ma soprattutto dalle istituzioni, conquistando ambiti di autonomia sem- fuori del Comune. Sono così denominati anche i delegati, pre maggiori e, soprattutto, saperlo gestire nell'interesse solitamente in numero di due, designati dal Comune a rap- della comunità. presentario nelle assemblee del Parlamento monferrino, Come si pagava convocato dal Marchese. Soldo (Solidus), la ventesima parte della lira; semplice mo- Camparo (Camparius), guardia ingaggiata annualmente neta di conto, è approssimativamente equivalente al denaro dai Consoli per custodire i beni e i prodotti agricoli: deve grosso, moneta effettiva. investigare e denunziare persone e animali danneggiatori al Denaro (Denarius), la dodicesima parte del soldo. Prima Clavario, accompagnare i Consoli nell’ispezione dei confini del Mille rappresentava l’unità monetaria carolingia ed an- e delle delimitazioni, e risponde dei danni se non si trova il che, in argento, l’unica moneta in vigore: il soldo e la lira colpevole. A sorveglianza dei campi vengono assoldate erano monete immaginarie. In seguito subisce una progres- anche guardie private. siva svalutazione e la moneta si fa più piccola e bronzea. Capofamiglia (Caputdomus), rappresentante e responsabile Oltre a questo denaro, chiamato appunto piccolo o anche del nucleo famigliare, deve essere maschio e almeno diciot- imperiale, in età comunale si incominciò a battere un secon- tenne, ha il dovere di partecipare ai lavori stradali e di pre- do denaro, detto grosso, coniato in buona lega d’argento, stare servizio di guardia alla Villa e ha il diritto di denuncia- di peso superiore a grammi uno: il suo valore si avvicinava re i danneggiatori di beni agricoli. al soldo, moneta che per se stessa non divenne mai circolan- Castellano (Castellanur), rappresentante del Marchese, 4 Gabiano e dintorni finchè il feudo di Gabiano è direttamente soggetto al suo di avvocato di appello, cui gli Statuti di Gabiano accennano potere; poi signore locale della famiglia dei "de Gabiano", semplicemente. In Statuti di Casale è un avvocato del colle- imparentata con gli Aleramici, che gli hanno dato in conces- gio cittadino il quale a richiesta e spese di una delle parti sione il feudo. riesamina la controversia e assumendo una funzione giuri- Giura fedeltà agli Statuti, approva e presenzia il Consiglio, sdizionale emana una sentenza alla quale il giudice ordina- rispetta gli obblighi degli ordinamenti statutari, sovrintende rio non può opporsi. il movimento degli stranieri, riscuote le spettanze del Mar- Collettore (Collector), esattore ausiliare delle imposte. chese, tutela i cittadini contro singoli o enti stranieri. E’ il Colombo (Columbus), l’inviolabilità dei colombi addome- giudice ordinario nella sua giurisdizione, siede in tribunale sticati si spiega con il loro utilizzo per recapitare messaggi osservando un calendario e con l’ausilio di un Notaio ammi- da parte del Signore. Venivano allevati nelle cascine di sua nistra la giustizia secondo gli Statuti del Comune, i decreti proprietà in zone vicine al Castello, ancora oggi denominate del Marchese, cui soltanto deve attenersi per furti di grave Colombaro e Monte Colombo. entità e in rilevante materia penale, e secondo il diritto co- Comune (Commune): dal senso originario di comproprietà mune, sia in campo civile. e cointeresse di un gruppo di privati consorti che giurano un Castello (Castrum), complesso di edifici sul colle di Gabia- patto comune, il termine è passato a denotare un’intera co- no, circondato da siepe, fossato e mura, cui si accede me- munità riconosciuta esplicitamente dal Signore, il quale le accorda immunità e esenzioni da tasse e prestazioni arbitra- rie, garantendo per iscritto. Ne consegue che quello di Ga- 23 febbraio 1422 gli biano, della cui esistenza si ha notizia per la prima volta in un documento del 1287, non si configurò come libero Co- mune, venendosi a trovare in una posizione di vassallaggio Statuti del Borgo di feudale. Al principio della loro carica infatti il Castellano, mandatario del Signore, e i Consoli, rappresentanti del Co- Gabiano ottengono mune, devono giurare reciprocamente lealtà alle franchigie della Comunità e sottomissione al feudatario. Anche la cac- l'approvazione del cia, vietata ai Gabianesi e riservata al Signore - proibizione insolita negli altri Statuti della zona - è una conferma di questa condizione di soggezione del Comune. I tributi che marchese di abitualmente il Comune preleva ai Gabianesi possessori di immobili sono la taglia (Talea), il fodro, il prestito prae- Monferrato e signore stitum), e altre imposte non specificate. Inoltre dai capifa- miglia si esigono corvé di lavoro e di guardia. Ancora al Comune i rei giudicati devono corrispondere alcune pene di Gabiano pecuniarie, quali la multa (Bannum) e l’ammenda (emenda). Un terzo di tutti gli introiti comunali è devoluto diante una porta munita di rastrello. Si compone di un ma- al Marchese. stio o fortezza e di un palazzo, residenza abituale del Castel- Consiglio (Consilium), organo collegiale del Comune. I lano, il quale in una sala al pianterreno amministra la giusti- suoi membri, in numero di venticinque nell’anno della pro- zia con l’ausilio di un Notaio e di un famiglio e nei sotterra- mulgazione degli Statuti, sono in parte rinnovati semestral- nei detiene i carcerati . Un appartamento è riservato al Mar- mente o annualmente dai Consoli , i quali li prescelgono tra chese che talvolta vi soggiorna. Come entità economica, i capifamiglia residenti a Gabiano almeno da 10 anni. A possiede una proprietà fondiaria e come organismo giuridi- loro volta quattro consiglieri estratti a sorte eleggono i due co riscuote ammende e tributi per conto del Marchese. Per consoli. Questi convocano l'assemblea, ottenuta la licenza la prima volta in un atto datato l’anno 1246 viene nominato dal Castellano. I Consiglieri devono rispettare l'ordine del il Castello come dimora signorile fortificata a Gabiano. E’ giorno precedentemente comunicato e passare alle votazioni probabile però che la costruzione di un castrum a Gabiano solo su proposte avanzate dal Castellano o dai Consoli. Il risalga al sec. Xl, inteso tuttavia come semplice centro mu- Consiglio approva nuovi capitoli o emendamenti ai prece- nito di difese, in un sito a ovest dell’attuale Castello, ancora denti, vendite di beni comunali, ma può anche attribuirsi oggi denominato Castelvere (dal lat. castrum vetus, -castello poteri esecutivi, infligge multe e concede l'autorizzazione vecchio-). Ad esso è annessa una Chiesa castellana dedicata ad adire ad altri tribunali. I consiglieri falsari sono deposti. a S. Maria. Nel corso del 1400 subisce una decadenza nelle Console (Consui), qualsiasi Uomo di Gabiano scelto da sue strutture, perché passata la signoria dei «de Gabiano» ad alcuni Consiglieri ogni anno o semestre. Abbinato ad un altro feudo esso si riduce a sede di un Castellano nominato collega, nomina a sua volta nuovi membri del Consiglio e dal Marchese di Monferrato e di un presidio militare. tutti i funzionari del Comune; convoca e modera il Consi- Clavario (Clavarius) o Notaio, funzionario del Comune a glio stesso. Ineleggibile per il bienno seguente, esercita es- cui sono attribuiti compiti di cancelleria: custodisce una senzialmente un potere esecutivo: tutela gli interessi degli chiave della cassa, interpreta i Capitoli, registra i contratti, Uomini di fronte al Marchese, coordina la difesa della inventaria i beni comunali, verbalizza le sedute del Consi- Villa, ispeziona il territorio, sovrintende a opere di pubblica glio e le denunce dei Campari, registra le perizie degli Esti- utilità, verifica i pesi e le misure e vigila i pubblici esercizi, matori. Inoltre svolge funzioni di amministrazione finanzia- eleva contravvenzioni per danni, cura le entrate e le uscite ria: risponde delle entrate e delle uscite, aggiorna il registro del Comune, dirime controversie di passaggi. catastale, riscuote le multe. Infine opera nell’amministrazio- Credenza (Credentia), sinonimo di Consiglio del Comune ne giudiziaria: pignora e custodisce i pegni, sostituisce altri nella maggior parte dei Capitoli, in altri si affianca al termi- ufficiali in alcuni casi di fermo e coartazione, riceve denun- ne Consiglio, con cui può essere più o meno sintatticamente ce di danneggiamenti. connesso (Consilium seu / et Credentia). In un caso se ne Cognitore (Cognitor), singolare figura insieme di giudice e distingue: in 11 infatti si dà facoltà ai Consoli di convocare

5 Gabiano e dintorni congiuntamente Consiglio e Credenza. Sembrano qui evi- cora oggi al Comune e in piccola parte al Castello. denziarsi due ordini di assemblea: una più allargata, il Con- Parrocchia (Parochia), le parrocchie situate nell’ambito siglio propriamente detto, l’altra più ristretta e segreta, la del Comune non sono nominate, tranne quella di 5. Aurelio. Credenza appunto, come il termine effettivamente significa- Tuttavia anche le altre tre, S. Pietro di Gabiano, S. Eusebio va nell’alto Medioevo. In un caso la parola denota l’edificio di Varengo e S. Carpoforo di Cantavenna, sono citate nei dove si tengono le assemblee. più antichi estimi della Diocesi di Vercelli, risalenti agli Discernitore (Dircernitor), ufficiale collaboratore del Mas- anni 1298-9. L’amministrazione del Comune se ne serve sario nel sovrintendere all’opera di deviazione, riparazione e come di suddivisioni territoriali: i loro Uomini affiancano i rintracciamento di strade secondarie e campestri. Ne sono Consoli per ispezionare strade e ponti, appianare controver- eletti ogni anno due per parrocchia. Loro compito è anche di sie su passaggi,. Sono dotate di fondi distinti dal podere del vigilare i terreni comunali. Comune e ricevono le decime. Esattore (extractor), riscotitore dei tributi comunali. Stazzatore (Stantiator, Stantiariur), ufficiale eletto dai Estimatore (Extimator o existimator), ufficiale eletto dai Consoli che insieme al Verificatore controlla stai, misure e consoli on il compito di eseguire perizie collegiali di beni pesi riferendoli a campioni in suo possesso. Suo ufficio spe- mobili e immobili, valutare danni e offrire consulenze ai cifico è di commisurare i recipienti di liquidi mediante un’a- consoli per la determinazione del prezzo delle carni. sticella graduata chiamata stazza. Libro (Liber), libro su cui si trascrivono le delibere dei Servente (Serviens), fino alla metà del sec. XIV, quando il Consigli; libro su cui si annotano le denunce, le multe, le servizio militare era prestato dai vassalli e dai popolari, il entrate ed uscite del Comune. termine indicava il fante che componeva il piccolo contin- Manuale (Manuale), inventario in forma sintetica dei beni gente fornito dal Comune per "servire" nell’esercito dello immobili a scopo di imposizione fiscale. Stato. Quando poi invalse l’uso nei Comuni di comperare Massario (Massarius), pubblico amministratore della mas- l’esenzione dal servizio militare e di convertire l’antico do- sa o grande proprietà fondiaria, appartenente in epoca co- vere nel pagamento degli stipendi agli assoldati, esso passò munale per gran parte ai consorti. In particolare egli cura a significare un semplice messo comunale. l’agibilità delle strade secondarie e campestri. Sapiente (Sapiens), come esplicitamente definito in 103, è Nunzio (Nuntius), ufficiale del Comune cui sono sostan- un giurista che esplica la sua attività di consulenza legale zialmente attribuiti i compiti di trasmettere ai Consiglieri nella fase di elaborazione degli Statuti, oppure assistendo i l’avviso di convocazione in assemblea, di proclamare bandi probiviri nel loro giudizio o i Consoli nel loro contenzioso di ogni genere nelle varie località, di coordinare i turni di con il Castellano; può assumere anche la funzione di giudi- guardia alla Villa, di ingiungere agli accusati di presentarsi ce d’appello. Manca invece la configurazione di organo al giudice, di eseguire i pignoramenti e di affiancare i Con- collegiale che i Sapienti assumono in altri Statuti della soli nei loro interventi sul territorio. In 131 è prefigurato zona. La sua partecipazione alla sistemazione normativa anche un nunzio privato che si sostituisce alla parte in procede dal rinato interesse per gli studi giuridici, a cui si causa nel compimento dell’attività giudiziaria. assiste nel periodo comunale. Notaio (Notarius), con questo termine sono Probiviri (Boni viri), giudici conciliatori col- configurati il Notaio del Comune, quello del legialmente competenti in controversie civili Castellano e il notaio pubblico. Il primo si per somme o beni eccedenti Lire 10. La lacuna identifica con il Clavario nelle funzioni di del corpo del 103 non permette di definire me- cancelliere o comunale talora coadiuvato da glio questi magistrati, chiamati dagli altri statu- un collega, o giudiziario. Il Notaio del Castel- ti "persone" o "amici" dei contendenti, general- lano interviene soltanto per recepire una mal- mente in numero di due. levadoria. Infine i notai pubblici, con compiti Registro (Registrum), catasto fondiario. analoghi a quelli odierni. Rettore (Rector), generalmente colui che sur- Stazzatore (Stantiator, Stantiariur), ufficiale roga il Castellano nella funzione giudiziale. eletto dai Consoli che insieme al Verificatore Sostituisce i Consoli in mansioni esecutive. controlla stai, misure e pesi riferendoli a cam- Revisore dei conti (auditor rationum), uffi- pioni in suo possesso. Suo ufficio specifico è ciale di nomina consolare incaricato di sotto- di commisurare i recipienti di liquidi mediante un’asticella porre a controllo le gestioni finanziarie dei Consoli, Clava- graduata chiamata stazza. rio, Esattori. In altrio statuti sono più frequentemente detti Terreni Comunali (Communia), appezzamenti collinari Sindaci. indivisi a disposizione della Comunità per pascolarvi bestia- Uomini (Homines), maggiorenti del Comune in generale me o raccogliervi legna. Successivamente in seguito alla odi una singola parrocchia odi una località minore. Non divisione del podere tra i consorti si ridussero di quantità e godono di diritti in quantità superiore agli altri, ma sono qualità. Tuttavia ancora nel sec. XVIII i catasti comunali ne formalmente distinti dai comuni cittadini. annotano alcuni, specialmente nel territorio di Cantavenna: E’ difficile risalire all’origine storica o sociale ditale diffe- pascoli in Paramantia e al Castellazzo, boschi a Roncarolo, renza. Bertinotta e Bosco Calvaro. Ne furono pure concessi tempo- Gli Uomini potrebbero derivare dagli antichi colonizzatori raneamente dal Comune in uso a privati per facilitare pas- di contro ai nuovi immigrati, oppure dai liberi villani in saggi, per piantagioni o canalizzazioni. Inoltre si devono opposizione ai servi della vicinia. Ma potrebbero anche cosi intendere anche le terre alluvionali di pianura confinanti a denominarsi i proprietari terrieri, contrapposti ai non possi- nord con il primitivo corso del , a ovest con il territorio denti. di e a est con quello di Rocca delle Donne, ri- Verificatore (Araxonarius, Rationator), ufficiale addetto a scattate a spese della Comunità dal Signore del luogo, alle visionare tutti i pesi e le misure del Comune, commisuran- quali sembra alludere il 34. Dopo secolari controversie con doli ai campioni e autenticandoli con bollatura. In altri Sta- il comune di Fontanetto e con il monastero di Rocca delle tuti ricevono anche l’incombenza di misurare superfici e di Donne tale area, seppure non integralmente, appartiene an- aggiornare il registro catastale.

6 Gabiano e dintorni Azienda agricola "Molino del conte" Via Molino del conte n° 3 - Villamiroglio tel. 0142- 947207, e-mail: [email protected], www.molinodelconte.it, Produzione ortaggi e frutta, tra- sformazione, agriturismo Break Fast Ca’ di Rei Via Re n. 10 - 15020 Villamiroglio (Al) Tel. 0142 94731- 5 - E-mail: [email protected] Bad & Breakfast "La Locanda degli Asinelli" Gabiano camere situate in messo al verde dei boschi Ca’ Villa Club Agriturismo L’Ultima cascina del Borgo - Agriturismo via Santo Stefano 19 - Loc. Mincengo - 15020 Gabiano Via Curto, 18 - Villamiroglio, Tel. 0142.937314 (AL), tel. 0142 945126 [email protected] - www.ca-villa.it (Aperto su prenotaz.) Locanda del Borgo Bed & Breafast Manzotti via Santo Stefano 17 - Loc. Mincengo - 15020 Gabiano Via Palmaro n° 14, Odalengo Piccolo, Tel. 0141-919183, (AL), tel. 0142 955782 (Lun. chiuso, Mart. e Merc. prenot.) Pernottamento e prima colazione Locanda del Rubino Cascina Barbara via San Carpoforo, 144 - Loc. Cantavenna - 15020 Gabiano Via Pessine n° 14, Odalengo Piccolo, 0141-919169, Agritu- (AL), tel/fax 0142 945037 Cucina tipica monferrina - Chiu- rismo con appartamenti so martedì e mercoledì non festivi Il Ristorante "Serra" Locanda Ristorante del Commercio Via Serra n° 9/B, Odalengo Piccolo, 0141- di Enrico, Giorgio e Irmo Coggiola 919155, Ristorante - Bar - Il locale è dotato via San Pietro 22 - 15020 Gabiano (Al) tel. di sala microfonata per riunioni e conferen- 0142 945020 - fax 0142 94581242 - cell. ze. Inoltre si presta per cerimonie quali Bat- 333 1086737 - tesimi Comunioni Cresime Matrimoni. Am- www.locandadelcommercio.it; Piatti tipici: pio parcheggio auto attinente al locale. cucina monferrina, cacciagione, cinghiale e Ristorante "Tuais" dolci rustici e vini monferrini - Chiuso Via Pessine n° 29, Odalengo Piccolo mercoledì pomeriggio e venerdì mattina 0141-919196 Ristorante Da Mario Ristorante bar “Da Andrea” via San Carpoforo 51 - Loc. Cantavenna - Via Vicinato n° 22, Odalengo Piccolo, 0141- 15020 Gabiano (AL), tel. 0142 945032 - 919218 cell. 340 3112568. Specialità monferrine - Valle Cerrina Chiuso martedì e mercoledì non festivi Bed & Breakfast "Cascina Gaminella" Trattoria dei Cacciatori fraz. Valle Cerrina Via Po, 4 - Loc. Piagera - 15020 Gabiano (AL), Tel. 0142 Celtik Oak 945173 Attività: Trattoria Tipica Monferrina (aperto solo Vineria, Ristorante e Pub, frazione Valle Cerrina per pranzo, tutti i giorni) Note: Mercoledì "Panisa", venerdì Pizzeria New Smile "Busecca". E' consigliato prenotare. fraz. Valle Cerrina Trattoria Stamberga del Drago Ristorante “Universo” piazza Garibaldi 8 - Loc.Varengo - 15020 Gabiano (AL), - fraz. Montaldo tel. 0142 943346 (chiuso Lunedì) Ristorante albergo “Italia” Story Park fraz. Valle Cerrina A Gabiano via Torino - Merende sinoire il venerdì. Pranzi e cene su prenotazione. Tel. 3452327167-3477405508 Cascina Zenevrea B&B Via E. Fossati n° 1 - Ponzano Monferrato "Marere" equitazione di campagna e B&B Tel. 0141-927270, [email protected], Bed & Breakfast. Via Case Sparse n° 15 – Castelletto Merli - Orario dalle 7 Pernottamento e prima colazione alle 23 Ristorante Boccadoro Via Cavallero n° 16, Ponzano Monferrato, Tel. 0141- Agriturismo Tenuta Guazzaura 927112 Via Guazzaura n° 9 - Serralunga di Crea Tel. 0142-940289 Tenuta La Gaveita [email protected]; www.guazzaura.it Alloggio agrituristi- Via delle Fontane n° 5 - Ponzano Monferrato, Tel. 0142- co. Affitto mono e bilocali in rustici di antica tenuta. Perio- 927227, [email protected], Produttore vitivinicolo. do di chiusura dal 20/12 al 31/01 Produzione e vendita di vini doc del Monferrato casalese Ristorante di Crea Orario 8 - 12 / 14 - 18 P.zza Santuario n° 7 - Serralunga di Crea Tel. 0142-940108 www.ristorantedicrea.it, [email protected] Moncestino Ristorante, cucina tipica del Monferrato e vini locali Aperto Fuori mano a pranzo. A cena solo su prenotazione Via Ganoia n° 15 - Moncestino, Tel: 0142-945472 Pizzeria "La foglia d'oro" Chiuso il martedì Viale Madonnina n° 3 - Serralunga di Crea Tel. 0142- Il Noccioleto - Bed & Breakfast 940170 Pizzeria Via Brusa 5 - Moncestino, tel./fax 0142.945292

7 Gabiano e dintorni Fritto misto alla Piemontese come si fa?

Nei nostri viaggi gastronomici ci è capitato spesso di chie- conosceva molto, ma molti ristoranti comunque passano dere il fritto misto, ed abbiamo potuto constatare grandi tutto nella pastella prima di friggere. Noi assolutamente no! differenze nella sua preparazione da un luogo all’altro. Siamo andati a veder sul Codice della Cucina Piemontese Abbiamo allora cercato di capire su diversi libri e ricettari di edito da La Stampa e, orrore, non si fa cenno al fritto misto cucina come andrebbe fatto e di risalire alla ricetta alla Piemontese! Ma come è possibile? “originale” del fritto misto alla Piemontese. Il Ricettario Carli prevede 2 fette di fegato, 4 cotolettine di Impresa non facile, anche se alla fine un certo risultato lo agnelli – 4 fettine di vitello – 200 g. di filone o cervella – abbiamo ottenuto. 300 g di zucchine – 1 melanzana – 2 funghi porcini. Si pre- Vediamo insieme le ricerche svolte: vede poi di passare nel pan grattato dopo aver bagnato con Siamo partiti da Wikipedia l’enciclopedia di internet ecco uovo i componenti. cosa ci racconta: Altro libro: Cucina Piemontese, editore Demetra prevede: Il fritto misto alla piemontese è un piatto di antica tradizione 4 costine di agnello, 4 fettine di fegato, 100 gr. di cervello, popolare, quando ancora gli animali venivano macellati a 100 gr. di animelle, 100 gr. di lacetto, 100 gr. di salsiccia, casa e per sprecare il meno possibile, si cucinavano le frat- zucchini, finocchi, carciofi, melanzane, funghi porcini, se- taglie. Gli animali di grossa taglia molini, amaretti prugne secche, me- come l'agnello, il maiale o il vitello, la. In questo caso si propone di scot- dopo la macellazione, venivano tare in acqua bollente salata le cer- suddivisi all'interno della famiglia vella, le animelle, il lacetto, il car- allora patriarcale e le animelle, i ciofo, il finocchio. Poi infarinarli, rognoni, i filoni, la cervella, il fega- passarli nell’uovo sbattuto e impa- to e i testicoli venivano impanati nel narli. Salvo la bollitura, stessa sorte pan grattato e fritti in olio. Veniva- anche per gli altri componenti (le no poi serviti con i sanguinacci nel prugne secche ecc.) solo gli amaretti giorno festivo successivo alla ma- andrebbero passati nella pastella. cellazione. Nel corso degli anni la Tutto fritto in olio salvo il fegato e preparazione ha subito importanti la salciccia che andrebbero fritti nel aggiunte e data la facilità con la burro… quale ormai si possono acquistare E passiamo a: Ricette di osterie e svariati tipi di carne, si può conside- ristoranti del Monferrato editore rare e servire come piatto unico. di prestigio: Slow Food. Resta comunque un piatto del "dì di Ingredienti: 4 bistecche di vitello, 4 festa", e abbinando il dolce con il bistecche di pollo, 4 polpettine di salato, è stata aggiunta la mela e carne macinata, un lacetto l'amaretto (prodotti comunque pie- (animella) di vitello, 2 etti di filoni montesi), oltreché carni miste e diverse verdure. Ci viene (schienali) di vitello, mezza cervella, 4 fettine di fegato, 6 data anche la composizione degli ingredienti tradizionali: pezzetti di salsiccia, amaretti, oltre ai friciulin di semola. Si fegato (fricassà nèira), polmone (fricassà bianca), rognone, aggiungono, in stagione: 8 cotolette di capretto e 2 funghi. salsiccia, cervella, animelle, amaretto, filoni, testicolo, carré Anche loro sbollentano cervella, filoni e lacetto. Poi amaret- di agnello, petto di pollo, melanzana, punta di cavolfiore, ti infarinati e passati nell’uovo sbattuto e pan grattatole semolino dolce (polenta dossa, friciulìn), il tutto servito con mentre le carni solo in uovo e pan grattato ed il fegato solo carote al burro infarinato, la salsiccia niente. Tutto fritto in olio extravergi- E la composizione attuale: è consuetudine poi trovare il ne, prima i dolci poi i salati. Il libro dà anche tre regole au- fritto misto alla piemontese “integrato” con fettine di vitel- ree: ogni pezzo deve esser cotto in padella di ferro, con olio lo, polpettine di carne mista, cosce di rana fritte, finocchi, extravergine d’oliva cambiato di frequente e servito imme- carciofi, mele, amaretto, sempre servito con carote al burro. diatamente, caldissimo. E alcuni inseguendo mode e fantasie sono arrivati ad ag- Altro libro: Casale e il basso Monferrato edito da Bonechi giungere: uva, ananas, albicocche essiccate, pera, coppia di scrive di Fritto misto alla Casalese. Ingredienti: fettine di pavesini con all'interno marmellata o crema al cioccolato, vitello, 4 costolette di’agnello o di capretto, salsicce di quadrucci di polenta gialla fritta nel sugo di arrosto. maiale crude 4 fettine di fegato di vitello o di maiale, ani- melle e filoni di vitello, coratelle (frattaglie d’agnello bian- Ci consideriamo persone liberali e pertanto non critichere- che e nere). Fra le verdure si indicano le cappelle di fungo mo le scelte di chi fa queste cose, ci limitiamo a dire che porcino, melanzane, zucchino, e mela poi i soliti amaretti e questi componenti hanno ben poco a che spartire con le semolini. Anche qui: vitello, agnello, funghi, semolino e ricette storiche, originali del fritto Misto alla Piemontese amaretti prima infarinati, poi passati nell’uovo e impanati. anche se non abbiamo trovato ricette scritte su “tavole dei Invece salciccia, rognone, filone animelle e fegato solo infa- comandamenti”. rinate. Infine mele, zucchini, fiori di zucchini e melanzana Uno dei primo libri di cucina scritti in Italia che ha fama di impastellate e, si aggiunge, se preferite anche impanate. esser fra i più letti (viene dopo Pinocchio e i Promessi spo- Qui si scrive di friggere in olio semplice a 150°. Interessanti si), stiamo parlando de La scienza in cucina e l’arte di man- le varianti: per un fritto più gonfio aumentare uova e latte e giar bene scritto da Pellegrino Artusi. Non si cita il Fritto montare a neve gli albumi per l’impanatura. Per avere pezzi misto alla Piemontese ma citando il fritto di cervello, ani- più croccanti aggiungere un po’ di vino bianco o acqua. Per melle, schienali e testicola ecc. fa riferimento alla pastella. dare più sapore si scrive di aggiungere all’olio, burro, strut- Artusi da Folimpopoli probabilmente di Piemontese non to o grasso di rognone che però rende il tutto un po’ più

8 Gabiano e dintorni pesante per lo stomaco. Gabiano Concludiamo questo escursus sul fritto misto con quanto si scrive su: Le strade del gusto, edito da La Stampa. Qui con Io qui - sbattuto e travolto dall’onda le solite 4 bistecchine , il lacetto, o animelle, di vitello, 2 etti di filoni di vitello, mezza cervella, 4 fette di fegato, 6 pezzi di salsiccia, si prevedono anche 4 polpettine di carne maci- tumultuosa del vivere urbano – nata, oltre ai soliti amaretti e semolini. I pezzi dolci, amaret- ti e semolini si passano nella farina poi nell’uovo sbattuto e penso talor con nostalgia profonda infine nel pangrattato, mentre le carni, polpette comprese, ai tuoi colli quieti - erma Gabiano. Ascolto allor la cantica errabonda dei ricordi che giungon di lontano e in fantasia piu’ dolce e più gioconda questa mia fronte corrugata spiano. Dolce paese! Fra le vigne e i grani e i fieni ondati in morbidezze strane sorger ti vedo garrulo e festoso. ma non il fegato, solo nell’uovo e nel pangrattato. A parte il fegato solo infarinato e le salsicce cotte senza panatura né E dai colli vicini e dai lontani farinatura. Olio per frittura: extravergine di oliva. Anche qui si cita la pentola di ferro. giungono lenti canti di campane In conclusione direi che questa ultima ricetta è quella che si avvicina di più a come, per come ricordo, faceva la mia che van suadendo l’anima al riposo. vecchia nonna e noi facciamo. Uniche differenze: niente polpette, uso di olio di oliva, mele fritte a dischetti, amaretti Nino Costa (1886 – 1945) fritti, semolini e tanti dischetti di carotine, fritte per conto loro naturalmente.

9 Gabiano e dintorni Le iniziative di Febbraio 2011 al Parco storico del Basso Monferrato Riportiamo le iniziative che vengono proposte mensilmente nel territorio. Per le comunicazioni inviare mail o fax a - Gabiano e dintorni - tenendo presente che l’impaginazione del periodico verrà chiusa entro l’ultimo giorno di ogni mese. Che cos’è la kinesiologia Da febbraio ogni giovedì alle ore 20,30 si terranno presso la struttura serate dedicate alla Kinesiologia. Forse pochi nelle nostre colline hanno sentito parlare di questa pratica Gabiano e dintorni inizia a spiegarvi cos’è lasciando ai no- stri lettori poi il piacere di partecipare. Le serate sono aperte a tutti e gratuite. La kinesiologia applicata da non confondersi con la chine- ogni volta il giusto passo, usciamo dal labirinto in siologia, anche scritta come Kinesiologia o come cinesiolo- fretta e bene. Se invece procediamo a tentoni, ri- gia e che concerne lo studio scientifico del movimento cor- poreo, è una terapia alternativa, non avallata dalla scienza schiamo di non uscire mai! medica, che si fonda su moda- All’inizio, a beneficiare di lità di comunicazione con il questo metodo sono stati so- sistema corporeo rivolta ad prattutto gli atleti: si è scoperto una valutazione e ad un mi- che le tecniche kinesiologiche glioramento dello stato di be- permettevano di migliorare i nessere individuale. Essa si risultati sportivi. Per questo fonda sull'utilizzo del cosiddet- motivo sempre più atleti si to test muscolare kinesiologico rivolgono ai Kinesiologi per (o più semplicemente test kine- scoprire come ottimizzare le siologico, da non confondersi proprie prestazioni durante le con il test muscolare), che per gare, scoprendo spesso che il i sostenitori consente di valu- miglioramento da effettuare tare la risposta del sistema non è solo a livello di efficien- nervoso della persona a fronte za fisica, bensì anche di coor- di differenti fattori di tipo dinazione mentale e gestione strutturale, biochimico, emo- degli stati d'animo durante la zionale ed energetico. gara! Attilio Negri che terrà i corsi Fu il dott. George Goodheart, allo Story park così la spiega: negli anni ‘60, a scoprire che La Kinesiologia combina tec- nel nostro corpo esistono dei niche orientali e occidentali punti e meccanismi riflessi che che sono state integrate in ma- se opportunamente attivati niera efficace e innovativa. ricaricano i muscoli risultanti Questo metodo, diffuso in tutto scarichi al test muscolare kine- il mondo, utilizza il test mu- siologico. scolare kinesiologico di preci- Un Kinesiologo non usa mac- sione per rivelare i blocchi chine per effettuare il test mu- energetici (strutturali, nutrizio- scolare: legge attraverso il test nali, emotivi e mentali) di una che si esegue con una leggera persona e per individuare la pressione/forza in punti precisi tecnica più adatta a riequili- del nostro corpo. brarli. In questo modo non si L’invito a provare quindi con va per tentativi, piuttosto si interroga il sistema integrato e l'associazione "la Si-riusa" di globale della persona per sapere esattamente di cosa ha bi- Gabiano che giovedì sta per organizzare una giornata a por- sogno per allenare il suo organismo al massimo benessere te aperte (gratuita), dove presenteremo le tecniche della sotto tutti gli aspetti. kinesiologia e la sua applicazione, e la comunicazione non La Kinesiologia agisce contemporaneamente da diversi pun- verbale con la sua lettura. ti di vista: emotivo, mentale e nutrizionale-strutturale, con il Per partecipare e prenotare: 347-745508; 345-2327167 cosiddetto “triangolo della salute”, secondo un principio olistico. Inoltre si tratta di tecniche molto delicate che af- frontano i problemi senza “contraccolpi”, perché nel riequi- librio si segue l’ordine prioritario richiesto dal soggetto tra- La versione cartacea mite il test muscolare. di Gabiano e dintorni Perciò vengono applicate solo le tecniche richieste dall’or- febbraio 2011 ganismo, nell’ordine richiesto dall’organismo stesso! Il me- è stata stampata da: todo kinesiologico si può paragonare a una guida in un labi- rinto. Se abbiamo una guida che ci conduce a fare 10 Gabiano e dintorni Le iniziative di Febbraio 2011 al Parco storico del Basso Monferrato Durante la serata verrà data lettura di poesie d’amore famose e meno famose. Chi lo desidera può recitare una poesia alla/al propria/o amata/o… o semplicemente per il pubblico.

La storia di San Valentino La storia narra che il santo sia riuscito ad ispirare amore a due giovani che stavano litigando, facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci effusioni di affetto; da questo episodio si crede possa derivare anche la diffusione dell'espressione piccioncini riferita agli innamorati. San Valentino detto anche san Valentino da Terni o san e la decapitazione il 14 febbraio 273, a 98 anni, per mano Valentino da Interamna (Interamna Nahars, ca. 176 – Ro- del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell'impe- ma, 14 febbraio 273) fu un vescovo e un martire cristiano. ratore Aureliano. Sono molte le storie entrate a far parte Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella della cultura popolare, su episodi riguardanti la vita di san ortodossa e successivamente dalla Chiesa anglicana, è Valentino: Una storia narra che Valentino, graziato ed considerato patrono degli innamorati. "affidato" ad una nobile famiglia, com- La più antica notizia di S.Valentino è in pie il miracolo di ridare la vista alla fi- un documento ufficiale della Chiesa dei glia cieca del suo "carceriere", Asterius: secc.V-VI dove compare il suo anniver- Valentino, quando stava per essere deca- sario di morte. Ancora nel sec. VIII un pitato, teneramente legato alla giovane, altro documento ci narra alcuni partico- la salutò con un messaggio d'addio che lari del martirio: la tortura, la decapita- si chiudeva con le parole: dal tuo Valen- zione notturna, la sepoltura ad opera dei tino.... discepoli Proculo, Efebo e Apollonio, Un'altra narra come un giorno il vesco- successivo martirio di questi e loro se- vo, passeggiando, vide due giovani che poltura. Di famiglia patrizia e fu conver- stavano litigando ed andò loro incontro tito al Cristianesimo ed ordinato vescovo porgendo una rosa e invitandoli a tenerla di Terni nel 197 a soli 25 anni. Nell'anno unita nelle loro mani: i giovani si allon- 270 Valentino si trovava a Roma, giunto tanarono riconciliati. Un'altra versione di su invito dell'oratore greco e latino Cra- questa storia narra che il santo sia riusci- tone, per predicare il Vangelo e convertire i pagani. Invi- to ad ispirare amore ai due giovani facendo volare intorno tato dall'imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano celebrazione religiosa e ad abiurare la propria fede, rifiutò dolci effusioni di affetto; da questo episodio si crede di farlo, tentando anzi di convertire l'imperatore al Cristia- possa derivare anche la diffusione dell'espressione nesimo. Claudio II lo graziò dall'esecuzione capitale affi- piccioncini. Secondo un altro racconto, Valentino, già dandolo ad una nobile famiglia. Valentino venne arrestato vescovo di Terni, unì in matrimonio la giovane cristiana una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II. Serapia, gravemente malata, e il centurione romano Sabi- L'impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cri- no; l'unione era ostacolata dai genitori di lei ma, chiamato stiani e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, dal centurione al capezzale della giovane morente, Valen- i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città tino battezzò dapprima il giovane soldato e quindi lo unì lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la po- in matrimonio alla sua amata, prima che entrambi cades- polazione potesse insorgere in sua difesa. Subì il martirio sero in un sonno profondo. 11 Gabiano e dintorni La Locanda del Borgo Iniziamo da questo numero a raccontarvi i ristoranti di Gabiano e dintorni. Invitiamo i nostri lettori a provarli ed a comunicarci le impressioni ricevute. Partiamo dalla Locanda del Borgo in via Santo Stefano 17 - Località Mincengo - 15020 Gabiano (AL), tel. 0142 955782. Lunedì e martedì chiuso. Percorrendo la strada panoramica che collega il centro stori- to ben servito da Renzo che ama dialogare con i suoi clienti. co di Gabiano alla maggiore frazione del comune, Canta- Come primo abbiamo assaggiato qualche agnolotto al sugo venna, si supera un bivio che porta a Mincengo, altra picco- d’arrosto, e qualcun altro la frazione storica, rurale del Comune. E’ lì proprio al cen- con burro e salvia. Buo- tro dell’agglomerato. La famiglia Rampone, Renzo il padre, ni, fatti con il giusto e- Ermizia la madre e Filippo il figlio hanno ristrutturato la quilibrio di carni bianche vecchia cascina dei genitori di Renzo nativi del posto per e rosse, ed anche la sfo- aprire, nel 2006, la Locanda del Borgo. Nella loro vita i glia che li conteneva era coniugi Rampone hanno lavorato in tutt’altra attività: l’in- del giusto spessore. Co- formatica, ma ad un certo punto hanno deciso di lasciare la me secondo abbiamo vecchia attività per dedicarsi a quello per cui si sentivano optato per uno stinco portati, soprattutto il figlio Filippo che, dovendo quotidiana- arrosto con patate al for- mente preparare il pranzo ai genitori impegnati al lavoro ha no. Patate coltivate nel imparato “sul campo” l’arte della cucina. loro orto, come spesso A questo aggiungiamo che papà Rampone si dedica alla accade con le verdure e preparazione di liquori come quello al Lauro o il cosiddetto gli aromi impiegati in pusa bucun realizzato con frutta sottograppa oltre al classico cucina. Può accadere bicerin di Cavouraiana memoria. La cucina naturalmente solo in questi piccoli non poteva che essere quella classica Monferrina, con piatti ristoranti che con una realizzati rigorosamente all’istante e se ne volete una prova, quarantina di coperti basta presentarsi senza prenotazione. Dovrete attendere il fanno il tutto esaurito. L’ingresso della locanda a tempo necessario alla preparazione dei piatti ordinati. Per Abbiamo innaffiato il Mincengo di Gabiano questo consigliamo fortemente di fare una telefonata di pre- tutto con un Rubino di notazione. Cantavenna, l’acqua minerale anche se richiesta e servita è Lavoreranno meglio in cucina e voi non dovrete attendere rimasta però intatta. Infine ci siamo concessi un tris di dolci troppo. Le specialità: ottimi i friciulin vert ed il fritto misto composto da un pezzetto di Bunet, un pezzetto di magnifica alla piemontese, e tipica torta nera a base di mele e panna cotta ai frutti di agnolotti e brasato bosco. alle nocciole: analo- Per concludere un assaggino di Vin Chinà e caffè. go a quello classico Totale, vini compresi, 35 €. ma cotto su un letto di nocciole diventate ormai un tipico pro- dotto locale. L’am- biente pranzo è arre- dato con gusto e stile tipico rurale. E’ stato ricavato nella Renzo, Ermizia e Filippo Rampone vecchia stalla dell’e- dificio colonico. Vicino all’ingresso della sala un vecchio juke-box anni 60 perfettamente funzionante. Vi suggeriamo di chiedere a Renzo di darvi una vecchia moneta da 500 Lire per riascoltare le vecchie glorie degli anni 60 e 70: i 24mila baci di Celentano, la Bambola di Pravo, the Brick in the wall dei mitici eterni Pink Floyd e tanti altri. L’abbiamo provato per Voi: Venerdì 14 gennaio 2011 abbiamo cenato alla Locanda del Borgo con prenotazione nel pomeriggio. Antipasti: bocconi di polenta calda, legger- mente arrostita con so- pra una fettina di lardo di Arnad, salamino fre- sco di produzione loca- le, carne cruda macinata ben condita e pepata (personalmente la amo più agliata, ma credo di essere l’uni- co viste le conseguenze per l’alito) e non potevano mancare naturalmente i peperoni arrosto in bagna calda delicata. Tut- 12