L’Accademia di San Luca, fondata a Roma alla fine del Cinquecento, era un sodalizio di artisti che riconoscevano nel disegno il principio fondatore dell’unità delle tre arti: la pittura, la scultura e l’architettura; la partecipazione era aperta agli artisti di ogni nazionalità. A Parigi la creazione delle accademie fu invece, fin dall’inizio, un’impresa promossa direttamente dallo Stato allo scopo di formare gli artisti che avrebbero lavorato nelle commesse pubbliche: nel 1648 venne fondata l’Académie Accademie a confronto Royale de Peinture et Sculpture e nel 1671 l’Académie Royale d’Architecture. A complemento delle nuove scuole di Parigi, venne aperta nel 1666 anche

una sede a Roma, dove gli artisti francesi avrebbero potuto completare PARIGI - la loro formazione studiando l’antico e i grandi capolavori moderni. L’apertura di una sede romana di una istituzione francese intensificò

ROMA i rapporti, già vivaci, tra le tre accademie e tra gli artisti. roma-parigi La mostra Roma-Parigi. Accademie a confronto. L’Accademia di San Luca Accademie a confronto e gli artisti francesi. XVII-XIX secolo, organizzata a Palazzo Carpegna in L’Accademia di San Luca e gli artisti francesi concomitanza con l’esposizione allestita a Villa Medici, 350 ans de création,

les artistes de l’Académie de à de Louis XIV à nos jours, intende illustrare lo sviluppo di questi rapporti. a

isbn 978-88-97610-17-5 a de mia n z io le d i s luc cc accademia nazionale di san luca a accademia nazionale di san luca roma-parigi Accademie a confronto roma-parigi Accademie a confronto

L’Accademia di San Luca e gli artisti francesi xvii-xix secolo

a cura di Carolina Brook, Elisa Camboni, Gian Paolo Consoli Francesco Moschini, Susanna Pasquali

accademia nazionale di san luca ROMA-PARIGI indice Accademie a confronto L’Accademia di San Luca e gli artisti francesi

Roma, Accademia Nazionale di San Luca Palazzo Carpegna 13 ottobre 2016 - 13 gennaio 2017

Mostra a cura di Carolina Brook Gian Paolo Consoli Susanna Pasquali 9 Presentazione Responsabile scientifico Carlo Lorenzetti Francesco Moschini 11 L’Accademia di San Luca: primati e declinazioni Coordinamento scientifico-organizzativo delle tre arti, pittura, scultura e architettura Elisa Camboni La mostra e la pubblicazione sono state Francesco Moschini realizzate sotto l’Alto Patronato del Collaboratori 17 introduzione alla Galleria accademica Presidente della Repubblica Italiana, Fabrizio Carinci in concomitanza con l’esposizione Alessio Miccinilli Marisa Dalai Emiliani “350 ans de création, les artistes de Valentina Oodrah l’Académie de France à Rome de Louis XIV à nos jours” allestita a Villa Medici Progetto di allestimento dal 14 ottobre 2016 al 15 gennaio 2017. Francesco Cellini 21 da Vouet a Errard: gli artisti francesi nell’Accademia di San Luca tra rifondazione e progettata unione Realizzazione allestimento Elisa Camboni Mekane srl L’Accademia Nazionale di San Luca desidera 31 I francesi in Accademia nel Settecento: i concorsi di ringraziare sentitamente l’Istituto Superiore Sp Systema PassePartout Persia per la Conservazione e il Restauro, in pittura e scultura Fast Multiservice particolare la direttrice, Gisella Capponi, Carolina Brook e l’Istituto per la Grafica, nella persona Restauri delle opere in mostra 43 Presenze francesi all’Accademia di San Luca: la collezione della dirigente, Maria Antonella Fusco, Fabio Porzio del direttore del Laboratorio di restauro dei ritratti degli artisti Davide Fodaro (Iscr) opere d’arte su carta, Fabio Fiorani e della Marica Marzinotto Gaia Gambari (Icg) coordinatrice Gabriella Pace. Giulia Venezia (Icg) Un ringraziamento speciale a Marisa Dalai 49 L’insegnamento del paesaggio in ambito accademico fra Settecento e Ottocento Emiliani. Fotografie Mauro Coen Luigi Gallo Andrea Veneri_vl9 53 I primi concorsi accademici di architettura tra Roma In copertina Registrar per la mostra e la Francia, 1677 Filippo Carlini, Copia del Galata morente Anna Maria De Gregorio Francesco Guidoboni capitolino, 1758. Roma, Accademia Nazionale di San Luca. Trasporto e movimentazione 65 La formazione accademica dell’architetto da Parigi a Roma Arteria srl tra fine Seicento e primo Settecento Nessuna parte di questo libro può essere Crown Fine Art Tommaso Manfredi riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo senza l’autorizzazione Assicurazione 81 verso una nuova architettura: Académie Royale dei proprietari dei diritti e dell’editore. Willis Italia spa d’Architecture e Accademia di San Luca. 1750-1800 Gian Paolo Consoli Enti e musei prestatori © Copyright 2016 Académie de France à Rome - Villa Medici 105 Le riforme dell’Accademia di San Luca osservate da Parigi École Nationale Supérieure Accademia Nazionale di San Luca nel 1810: l’architettura al confronto con le altre arti del disegno 00187 Roma des Beaux-Arts de Paris Musée national des châteaux de Versailles Susanna Pasquali piazza dell’Accademia di San Luca 77 +39.06.6798850 | +39.06.6798848 et de Trianon 119 Progetti in onore di Napoleone Museo Napoleonico di Roma [email protected] Fabrizio Di Marco, Marco Pupillo www.accademiasanluca.eu Ufficio stampa 129 L’Accademia nel periodo francese. I nuovi statuti del 1812 isbn 978-88-97610-17-5 Maria Bonmassar Pier Paolo Racioppi Dipinti 165 Concors0 Clementino 1711 Guy Louis Vernansal, Furio Camillo condanna 142 Gasper Dughet, Veduta dell’Aniene a Lunghezza il pedagogo di Faleri e Paesaggio fluviale o crepuscolare, XVII secolo Valentina Oodrah Valeria Rotili 166 Concors0 Clementino 1725 143 Charles-François Poerson, Apollon présidant à l’union Charles-Joseph Natoire, Mosè che dal ritorno dal Monte de l’Académie Royale de Peinture et de Sculpture de Paris Sinai si mostra al popolo con faccia risplendente et de l’Académie de Saint-Luc à Rome, 1677-1682 Stefania Ventra Riccardo Gandolfi 167 Concors0 Clementino 1728 145 Giovanni Paolo Panini, Alessandro visita il sepolcro Carle Van Loo, La cena di Baldassarre co’ Magnati del Regno di Achille, 1719 Livia Poletti Stefania Ventra 168 Concors0 Clementino 1750 146 nicolas Vleughels, Il sogno di san Giuseppe, 1728 Jacques-François Martin, Giuseppe si palesa ai suoi fratelli Valentina Oodrah Maria Rosa Pizzoni 147 Pierre Subleyras, Studio per la Cena in casa di Simone, 1737 ? 169 Concors0 Clementino 1771 Fabrizio Carinci Nicolas Lejeune, Quando il principe Ammon nel convito, 148 Claude Joseph Vernet, Marina di Anzio, 1743 ca. che gli fece il fratello Assalonne viene ucciso da’ servi Fabrizio Carinci Nicolò Ranzani 149 Laurent Pécheux, Diana ed Endimione, 1761 ? 171 Concors0 Clementino 1783 Valentina Oodrah Laurent Blanchard, Gesù Cristo scaccia i mercanti dal Tempio 150 Pierre-Jacques Volaire, Marina, 1764-1777 Livia Poletti Ilaria Miarelli Mariani 172 Accademia del Nudo 151 victor Schnetz, Caino dopo l’uccisione del fratello, 1817 Jean Laurent, Accademia maschile, 1772 Paola Picardi Laurent Blanchard, Accademia di pieghe, 1780 Laurent Blanchard, Accademia maschile, 1784 Disegni Emilia De Marco 154 Concorso accademico 1672, prova ex tempore Bon Boullogne, Studio di panneggio Scultura Emilia De Marco 176 Jean de Boulogne detto Giambologna, Figura allegorica 155 Concorso accademico 1673 di fiume, XVI secolo Alessandro dona Campaspe, opere di Louis Dorigny, Michela Corso Charles-François Poerson, Belardino Viviani 177 Pierre Legros, Le arti rendono omaggio a Clemente XI, 1702 Emilia De Marco Alessandra Imbellone 158 Concorso accademico 1673, prova ex tempore 178 Lambert-Sigisbert Adam, Dolore, 1733 Studio dell’attitudine del nudo, opere di Monsù Blanchet Valeria Rotili e Louis Dorigny 179 René-Michel Slodtz, Santa Teresa trafitta da un serafino, 1738 Emilia De Marco Valeria Rotili 159 Concorso accademico 1677 180 Concorso Clementino 1750 Louis de Boullogne il giovane, Alessandro Magno Antoine-Michel Perrache, Caio Marzio Coriolano che scioglie il nodo di Gordio rimanda addietro gli Ambasciatori e i Sacerdoti che Stefania Ventra domandavano la Pace, 1750 160 Concorsi Clementini 1704, 1758, 1775 Alessandra Imbellone Francesco Raffaelli, Copia delle statue di PalazzoVerospi; 181 Concorso Clementino 1758 Filippo Carlini, Copia del Galata morente capitolino; Luc-François Breton, Il Pontefice Metello salva il simulacro Pasquale Camporese, Copia dell’Apollo del Belvedere di Pallade durante l’incendio del Tempio di Vesta, 1758 Alessandra Imbellone Nicolò Ranzani 163 Concorsi Clementini 1707, 1708, 1709 182 Concorso Balestra 1773 Claude Jacquard, Il combattimento degli Orazi; vincenzo Pacetti, Achille e Pentesilea, 1773 Il supplizio di Mezio Suffezio per ordine del re Tullio Ostilio; Fabrizio Carinci Morte di Lucrezia Carolina Brook 183 Concorso Balestra 1786 Carlo Lorenzetti* Presentazione Joseph Chinard, Perseo e Andromeda, 1786 Valeria Rotili 184 Antonio Canova, Ritratto di Napoleone Bonaparte come Primo Console, 1802 Paola Picardi 185 Antonio Canova, Autoritratto, 1812 Paola Picardi La mostra Roma-Parigi. Accademie a confronto. L’Accademia di 186 étienne Maurice Falconet (copia da), Bagneuse, seconda San Luca e gli artisti francesi. XVII-XIX secolo, allestita nella metà del XIX secolo sede dell’Accademia Nazionale di San Luca a Palazzo Carpegna Valeria Rotili a Roma, documenta, congiuntamente a questo volume, il proficuo risultato scientifico di un importante progetto culturale 186 Calchi della Colonna Traiana sviluppato in accordo con l’Académie de France à Rome la quale, Cinzia Conti, Gian Giacomo Martines in concomitanza, presenta, a Villa Medici, la mostra 350 ans de 192 Pietro Santi Bartoli, Colonna Traiana..., Roma 1825 création, les artistes de l’Académie de France à Rome de Louis Alessio Miccinilli XIV à nos jours. Le manifestazioni, organizzate in sintonia dalle due Accademie, Architettura forniscono contributi concreti e funzionali per una rivisitazione 196 Concorso accademico 1677 critica delle vicende comparate della loro storia. Tempio ottangolo di sette altari Variegati sono stati, nell’intreccio di problematiche complesse Francesco Guidoboni e mutevoli, i rapporti instaurati nel corso dei secoli tra i due 200 Concorso Clementino 1708 Paesi e gli attori delle istituzioni, rapporti che hanno, tra l’altro, Accademia del Disegno condotto artisti francesi ad essere eletti a cariche prestigiose Tommaso Manfredi dell’Accademia di San Luca, come quella massima di principe, 203 Concorso Clementino 1754 già prima della fondazione dell’Académie Royale de Peinture et Magnifico Tempio ossia cattedrale per città metropoli de Sculpture de Paris nel 1648 e della sua succursale, l’Académie Antonio Russo de France à Rome, nel 1666. 206 Grand Prix 1782 Il dialogo, connesso, nel lungo arco di tempo, a diversificate Palais de justice pour une ville capitale situazioni ed esigenze storico-politico-sociali, si è articolato Gian Paolo Consoli sull’esperienza diretta di una eccezionale tradizione ‘classica’, custodita, studiata, copiata e dialetticamente interpretata: nella sua 207 Concorso Clementino 1783 Palazzo ad uso e comodo della giudicatura inesauribile ricchezza essa può costituire, tuttora, un patrimonio Gian Paolo Consoli di grande potenzialità pure per la creatività contemporanea. Tale dialogo, intrecciato ad altre componenti ideologiche e 210 Concorso Clementino 1795 linguistiche, ha dato origine a rilevanti fenomeni artistici e Nobile cappella sepolcrale a discussioni teoriche tra scambi di vedute e convergenze di Adrián Almoguera obiettivi, tra confronti di valori e conformità di interessi o anche tra contrasti di intenti e rivendicazione di primati. 213 Bibliografia di riferimento La multiforme e vivace natura delle relazioni trova ulteriori elementi di riflessione e sostanza conoscitiva nelle ricerche che 222 Fonti sottendono le due attuali esposizioni che riconfermano, specie in alcuni contesti, il ruolo di Roma quale luogo di incontri internazionali e laboratorio di cultura. 223 Sulla mostra Gianni Dessì La mostra di Palazzo Carpegna si qualifica, inoltre, per la sua organica strutturazione: essa propone l’inserimento coerente di molte opere (dipinti, sculture, disegni di figura e di architettura) fra quelle già presenti nella Galleria dell’Accademia di recente rinnovata nell’avveduto riallestimento storico-critico e museografico, caratterizzato da sezioni che evidenziano, con *Presidente dell’Accademia Nazionale rigore filologico, i criteri e gli ambiti dell’insegnamento artistico di San Luca. e la tipologia, tematica e tecnica, delle Collezioni e dei Concorsi

9 Clementini e Balestra. Pregevole è la collocazione di numerose Francesco Moschini* L’Accademia di San Luca: primati e declinazioni opere nella rampa borrominiana, uno spazio straordinario già delle tre arti, pittura, scultura e architettura adibito ad accogliere alcune edizioni del Premio Giovani. La mostra, concentrata ad approfondire le ragioni, i tempi e i modi dei rapporti con l’istituzione francese, fornisce l’occasione per ribadire il fondamento culturale dell’Accademia di San Luca orientata a tutelare, valorizzare ed incrementare il proprio patrimonio artistico-culturale in un respiro internazionale e a Progettare una mostra che ripercorresse i rapporti tra l’Accademia promuovere l’imprescindibile vocazione didattica. di San Luca e l’Accademia di Francia per celebrare i 350 anni Nel manifestare soddisfazione per la felice riuscita del progetto, della istuzione francese ma che, nello stesso tempo, lasciasse desidero porgere il mio più sentito ringraziamento ai responsabili intravedere il ruolo “generativo” da parte della stessa accademia scientifici e curatori della mostra, agli autori dei saggi, agli romana, per altre istituzioni europee e non solo, sarebbe potuto artefici dell’allestimento e di ogni aspetto dell’organizzazione, sembrare, in un primo momento, un’impresa velleitaria, tenendo con i rispettivi collaboratori, agli enti e musei prestatori di opere, conto della varietà e della quantità di materiali da selezionare. Il ai laboratori di restauro ecc. Mi scuso se non segnalo i singoli progetto inoltre poteva apparire troppo ambizioso, soprattutto nomi, ma lungo sarebbe l’elenco. considerando l’imprescindibile necessità di saper raccontare, Esprimo, inoltre, anche a nome dell’Accademia Nazionale di San e verificare, in un dialogo alternato tra le tre arti, un legame Luca, sentimenti di profonda riconoscenza per la concessione dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. così lungo, complesso e talvolta ambiguo quale è stato quello E a proposito della vocazione didattica dell’Accademia, scandita istauratosi tra le due prestigiose istituzioni. da fasi alterne, concludo con l’esigenza forte di sottolineare L’idea di utilizzare la rampa elicoidale di Francesco Borromini, l’importanza della formazione in tempi difficili e caotici. elemento architettonico tra i più emblematici e storicamente La circostanza odierna mi induce a ricordare che all’inizio rilevanti di Palazzo Carpegna, ha fornito l’occasione per degli anni Cinquanta, giovane studente ed aspirante artista, riorganizzare un nuovo spazio espositivo che rispondesse ho avuto l’opportunità di essere ammesso, previa selezione, alla duplice esigenza di rendere ben leggibili le opere d’arte in ai corsi di disegno della Scuola del nudo, affidati allo scultore mostra e, contestualmente, di valorizzare il luogo stesso in cui borsista Maurice Moïse Calka, tenuti all’Académie de France à venivano presentate. Allestire quest’area del palazzo, utilizzando Rome a Villa Medici. È stata un’esperienza che ancora mi suscita i tratti più rettilinei delle pareti e le nicchie del nucleo centrale, memorie positive per il tempo dedicato a uno studio, lento in un gioco ritmato e alternato di luci e di ombre, di spazi pieni ed impegnativo, che ha contribuito ad alimentare un pensiero e di spazi vuoti, ha significato scandire in ordine temporale il libero ed un fare autonomo. Convinto della necessità di una succedersi degli eventi, in progressione fino all’ultimo piano, solida formazione e dell’obbligo di trasmettere il proprio sapere, dove il percorso espositivo si innesta e interagisce come una fabrile ed intellettuale, desidero, ancora una volta, auspicare sorta di controcanto negli ambienti della Galleria accademica, già lo sviluppo, nella nostra istituzione, di una efficiente attività rigorosamente predeterminati dal punto di vista museografico e didattica continuativa, svolta dagli stessi Accademici nei propri museologico. Qui le opere scelte per l’esposizione Roma-Parigi. studi e, magari, in ulteriori ambienti adeguatamente attrezzati. Accademie a confronto, appositamente segnalate, acquisiscono È indispensabile educare le nuove generazioni a confrontarsi all’interno della collezione permanente un significato ancora più con la storia e con l’attualità, con il disegno (principio basilare profondo, raccontando una storia, quella tra le due Accademie, dell’unità delle arti visive) e con la pluralità delle tecniche, nella storia stessa dell’Accademia di San Luca. materiali ed immateriali, idonee ad offrire strumenti utili per La novità rilevante di concepire il percorso espositivo secondo proporre altre modalità ed espressioni artistiche negli spazi una doppia anima, una derivata dallo sviluppo “ascendente” della della creatività. Attraverso l’esercizio critico del giudizio i rampa elicoidale, l’altra frutto dell’atto di “incastonare”, come giovani artisti potranno divenire protagonisti responsabili della vere e proprie pietre preziose, due “nuove” sale, debitamente contemporaneità. “sostituite e rivoluzionate” con le opere della mostra, ma in contiguità e in continuità con il preesistente ordinamento della Galleria accademica, ci sembra porsi come punto fermo di chiarezza, rispetto agli attuali azzardi e ai clamori espositivi da * Segretario Generale dell’Accademia parte di numerose istituzioni pubbliche. Nazionale di San Luca, Tuttavia, anche questa scelta non può non far riferimento che ad responsabile scientifico della mostra “Roma-Parigi. Accademie a confronto. uno tra gli esiti più alti della cultura rivoluzionaria francese del L’Accademia di San Luca e gli artisti Settecento. Mi riferisco a quanto teorizzato da Étienne-Louis francesi”. Boullée e Claude-Nicolas Ledoux, a quell’idea straordinaria, a

10 11 quella loro intuizione cosmica, trascendente, di un’architettura speranze e la loro totale dedizione artistica, sino a farli percepire “inscritta” o, ancor meglio, “sepolta”, in un’altra architettura. come le energie più importanti e necessarie per la linfa che Per fornire allora una risposta adeguata all’invito ricevuto sembrano innervare nell’Accademia stessa. Certo è sorprendente dall’Accademia di Francia non sembrava sufficiente individuare, che la presenza della cultura più innovativa, più pronta a rimettersi tra le opere conservate nei depositi, quelle più significative, ma in discussione, più capace di farsi elemento di raccordo tra modi, occorreva farle rivivere attraverso la loro storia e gli eventi che mondi e culture così diversificate, non sia rimasta come elemento le avevano prodotte, riservandogli un ruolo non soltanto di distintivo per i secoli a venire. testimone, ma anche di narratore. La storia narrata nella mostra, nel suo raffinato dispiegarsi tra le E proprio come una narrazione “figurata” il percorso espositivo, intermittenze chiaroscurali dei muri seicenteschi della rampa di nella sua specifica dimensione temporale, è stato pensato e poi Palazzo Carpegna, alterna, in un dialogo ininterrotto tra le tre realizzato. arti, opere straordinarie di pittura, scultura e architettura, secondo Focalizzando l’attenzione sulla ricostruzione dei legami intrinseci il principio dell’Æqua Potestas, che aveva contraddistinto, e reso che unirono le due accademie nel corso dei secoli, non si è potuto ineguagliabile, l’istituzione romana fin dalle sue origini. prescindere dall’aspetto che maggiormente aveva caratterizzato le Infatti, se a Parigi la fondazione delle accademie era stata attività didattiche nelle scuole accademiche: i concorsi. promossa per iniziativa dello Stato, che intendeva formare valenti Questo valido strumento di confronto ha permesso di leggere “operai” da impiegare nella realizzazione di opere pubbliche, a attraverso le opere premiate il processo formativo, e di ricostruire Roma il sodalizio di artisti riunitosi nell’Accademia di San Luca il contesto in cui si è temprato il lavoro di ogni singolo artista, aveva fissato le sue radici e stabilito le regole proprio sotto l’egida analizzando di volta in volta le differenze di stile tra gli del disegno, all’insegna del quale si riunivano le tre arti. allievi italiani e francesi che si confrontavano nella medesima Nella mostra è stato così, intenzionalmente, lasciato allo competizione; e ha consentito di quantificare la presenza dei spettatore il ruolo di testimone di una conversazione giovani d’oltralpe all’interno dell’istituzione romana. silenziosamente eloquente tra le opere e gli artefici, mai disgiunta Con Simon Vouet, nominato principe nel 1624 successivamente ai da un indispensabile quadro storico di riferimento che, seppur laceranti dissidi che in soli pochi mesi avevano portato al brusco sinteticamente espresso, conduce in un viaggio nel tempo, lungo “allontanamento” di Antiveduto Grammatica come diretto la rampa fino all’ultima sala espositiva. epilogo di un processo di crisi dell’Accademia dovuto a tensioni Nella profonda diversità e nella stretta relazione tra luoghi, parti umane, culturali e professionali (che molto spesso nel corso del e figure, sul filo di una perseguita “vicinanza” di pittura, scultura tempo si manifesteranno, in un ciclico ritorno di “corsi e ricorsi”), e architettura, c’è il tentativo di far dialogare culture e sistemi l’Accademia di San Luca stabilì un rapporto preferenziale con la diversi per un messaggio volto alla realizzazione di un’unità comunità degli artisti francesi, legame che si rafforzò durante il reale, esistente e insieme utopica. Necessità e libertà non in corso del XVII secolo con l’elezione a principe del pittore Carlo quanto presupposto, non in quanto possibilità di porre da sé e Maratti nel 1664, nomina fortemente incoraggiata dal suo amico per sé gli ordini e le leggi a fondamento della propria operatività, Giovan Pietro Bellori, dichiaratamente di orientamento filo costituiscono il procedimento che corre parallelamente verso francese. il simbolico, l’astratto e il reale. Le suggestioni di un “ordine Oltre a Vouet, altri suoi connazionali furono insigniti del che guarda al passato” costituiscono la perenne “tensione prestigioso titolo, come il pittore e architetto , piena di conflitti” che le tre discipline continuano a vivere. Il che ricopriva contemporaneamente anche il ruolo di direttore perseguimento di una ricognizione puntigliosa rappresenta la della Académie de France à Rome, o come il pittore Charles- possibilità di fermare la damnatio memoriae attraverso forme in François Poerson, che fin da giovanissimo aveva incarnato grado di ricondurre all’immobilità e al silenzio more geometrico. visivamente lo stretto legame e lo scambio reciproco avvenuto tra Il rapporto tra pittura, scultura e architettura diventa, dunque, le due istituzioni. Tuttavia, la svolta nei rapporti diplomatici tra un atto apparentemente eroico che subisce numerose variazioni, Roma e Parigi, che segnò ufficialmente il momento di maggior alterazioni e contrazioni nel tempo attraverso le varie teorizzazioni avvicinamento tra le due Accademie, si verificò solo nel 1676 con gerarchiche che si alternano, di volta in volta, rispetto alle tre l’elezione a principe dell’Accademia di San Luca di Charles Le discipline. Tuttavia, la ricerca di una specificità invocata, non Brun, fondatore e direttore della Académie Royale de Peinture solo in nome di una pretesa autonomia delle singole arti, serve et de Sculpture di Parigi, una scelta strategica, questa, che portò a salvaguardare e riaffermare la storicità di un approccio che l’anno successivo alla firma di un proficuo gemellaggio tra le due contiene già all’interno il suo carattere poliedrico, contraddittorio istituzioni. eppure efficacissimo. È proprio intorno a questo evento che inizia la narrazione del L’esito delle tre arti in questo modo si estranea dal suo contesto, “racconto” espositivo, i cui protagonisti indiscussi sono i giovani ridescrivendo nuovi ambiti e potenziando, al tempo stesso, il allievi e le relative prove concorsuali: nei disegni, nei dipinti, riconoscimento delle sue specifiche peculiarità. Si arriva così nei progetti e nelle sculture sembrano comunicare tutte le loro a liberare l’opera dal rischio di un pragmatismo troppo spesso

12 13 sterile, per ricondurla in un alveo di nuove espressioni trasversali graficamente la storia del singolo autore, tende a rivelare la alla forma e al contenuto. Il disegno conduce verso un fare, per pluralità delle idee e delle correnti contrastanti presenti all’interno così dire, critico che riporta l’attenzione sull’ideazione dell’opera dell’istituzione romana. e sul fenomeno che la costituisce. L’aspirazione alla critica del In questo intreccio di stili, citazioni e omaggi ai grandi maestri presente si pone, in questo modo, come complementare ai del passato e del presente, la mostra, dopo molteplici capolavori contenuti e alla forma, costituendo un’ideologia che si riconosce settecenteschi, si snoda fino all’ultima parete della rampa dove, in nella sua negazione; l’artista diviene quindi la quinta essenza luogo degli esiti dei concorsi accademici Clementini e Balestra, dell’opera: una biologia come apporto immediato e concreto per appaiono le più timide e didascaliche prove della Accademia del un concetto di pura-visibilità. Nudo. Un’omogeneità di insieme dona compattezza e uniformità L’esposizione Roma-Parigi. Accademie a confronto si apre allora a questa sezione in cui i giovani di entrambe le nazionalità, con alcuni esiti dei concorsi del Seicento, il momento di maggiore spesso già incontrati in altre prove lungo il percorso espositivo, partecipazione dei francesi alle competizioni dell’Accademia si affrontano più garbatamente, spesso confondendosi l’uno romana. nella espressività degli altri. È il disegno del giovane Charles-François Poerson, vincitore Nel prosieguo del “racconto” si raggiunge così la Galleria del secondo premio al Concorso accademico di pittura del 1673, permanente dell’Accademia stessa, dove l’itinerario tematico, ad iniziare il “racconto”. Con un’abile fusione tra l’impianto volutamente mantenuto su registri di grande discrezione e sobrietà, scenografico e la gestualità magniloquente di Alessandro senza accensioni pirotecniche dal punto di vista espositivo, Magno, soggetto della prova, il giovane parigino celebra il conduce il visitatore fino all’ultima sala, appositamente allestita, proprio re, Luigi XIV. Lo stesso messaggio politico è dichiarato in cui il volto severo, sebbene “idealizzato”, del Napoleone di esplicitamente anche dal terzo classificato, Louis Dorigny. Antonio Canova, campeggia superbo e altero, tra le opere più Entrambi, ricomponendo l’episodio in un’ideale ambientazione rappresentative del medesimo momento storico. gremita da una moltitudine di personaggi protesi intorno al E come testimonianza dell’antica tradizione accademica del protagonista, richiamano manifestamente la grandiosità e la morceau de reception, sculture, disegni e dipinti donati da artisti magnificenza della corte del Re Sole, mentre l’italiano Bernardino francesi, racchiusi in tre secoli di storia, si ritagliano all’interno di Viviani, privilegiando la narrazione dei fatti si esprime con questo ambiente uno spazio intimo di conversazione. maggiore sobrietà, concentrandosi maggiormente sui dettagli La narrazione si conclude allora di fronte all’opera superbamente eseguiti. simbolicamente più significativa del percorso espositivo: La giustapposizione dei tre disegni rivela chiaramente la diversa Apollo presiede l’unione delle Accademie di Roma e di Parigi, provenienza geografica, l’humus culturale distintivo di ciascun proveniente dal Musée National du Château de Versailles et de artista, nonché le influenze e le citazioni dei rispettivi maestri Trianon, realizzata su un tema elaborato da Charles Le Brun palesemente omaggiati. L’Accademia di San Luca, di fronte ad come prova di accesso alla Académie Royale de Peinture et de uno stesso tema interpretato tanto differentemente, ne giudica e Sculpture dal giovane Charles-François Poerson, un ulteriore premia l’estro, l’originalità e la capacità disegnativa; ne rispetta omaggio al suo Re raffigurato nelle vesti di Apollo, magnanimo le diversità, dimostrandosi autonoma e libera da costrizioni e di fronte alle due accademie, raffigurate come due donne che si imposizioni stilistiche. tengono per mano. E per lasciare un ricordo vivido di questo Sulla parete opposta, invece, i disegni di architettura raccontano giovane pittore parigino presente più volte e in tempi diversi il grande trionfo dei francesi nei concorsi: Simon Chupin, nella storia dell’Accademia, che con due sue opere di concorso Augustin-Charles d’Aviler, Claude Desgots, che si aggiudicano significativamente ha aperto e concluso il percorso espositivo, il nella progettazione di Un tempio ottangolo... con cuppola e due suo ritratto è stato collocato nell’ultima sala accanto a quello di campanili, rispettivamente il primo, il secondo e il terzo premio due sommi pittori francesi quali Simon Vouet e Nicolas Poussin. al Concorso accademico del 1677. L’occasione di questa esposizione ha fornito, ancora una volta, Tuttavia, è sufficiente inoltrarsi ulteriormente lungo la rampa la possibilità di svelare, sia pur parzialmente, un altro tassello borrominiana, avanzando cronologicamente nello sviluppo della straordinaria ricchezza di cui si compongono le collezioni del percorso espositivo al secolo successivo, per imbattersi accademiche e di riaffermare, dopo oltre quattro secoli di storia, in competizioni ancora più agguerrite tra italiani e francesi − la natura universale dell’istituzione romana e del suo contributo come la spettacolare prova di Francesco Belli, classificato terzo al più ampio registro del complesso Sistema dell’Arte. accanto al vincitore francese Pierre de Villeneuve nel Concorso E, se nel percorso espositivo della mostra, e nelle pagine di questo Clementino del 1708 avente come tema proprio la progettazione volume che ne riassume gli aspetti principali nella descrizione di una Accademia del Disegno − e per riconoscere inevitabili delle opere maggiormente rilevanti, appare uno sbilanciamento contaminazioni reciproche di modelli e richiami palesi agli dei disegni di architettura rispetto ai disegni, alle pitture e alle eccellenti architetti dei secoli precedenti. sculture, non è certamente per un volere curatoriale di stabilire La prova concorsuale, nell’ottica del confronto, sintetizzando presunte primazie di una disciplina rispetto alle altre, secondo una

14 15 diatriba sviluppatasi fin dalla metà del Cinquecento, quanto la Marisa Dalai Emiliani* Introduzione alla Galleria accademica constatazione, reale e materiale, della consistenza nelle collezioni accademiche dei contributi legati ai concorsi di architettura svolti in Accademia a partire dalla fine del XVII secolo. Appare altrettanto evidente, soprattutto negli elaborati di architettura, il costante riferimento al mondo classico, nelle sue forme e soluzioni più ideali, come elemento di continuità rassicurante e di garanzia di corretta trasmissibilità. Tuttavia, non Per la prima volta dall’inaugurazione nell’ottobre 2008 della si possono tralasciare le non trascurabili anticipazioni di lessici Gipsoteca – l’innovativa sezione allestita al terzo piano di e di metodi che dalla storiografia consolidata siamo stati sempre Palazzo Carpegna dopo la chiusura al pubblico di alcuni anni per abituati ad ascrivere totalmente ad una provenienza d'oltralpe. Si adeguamenti funzionali –, la Galleria dell’Accademia Nazionale pensi alle declinazioni tipologiche secondo necessità urbane, che di San Luca si apre ad accogliere una mostra che si dirama in tutti solo con Jean-Nicolas-Louis Durand troveranno una sistematica i suoi spazi, sino ad includere la spettacolare rampa borrominiana codificazione, già tema di investigazioni nei concorsi accademici di accesso. La motivazione: le opere ospitate, provenienti di inizio Settecento. Si pensi anche alla forza intellettuale di da istituzioni francesi, ma in larga misura anche dalle stesse scegliere e di proporre temi precorrendo decisamente i tempi di collezioni accademiche, non solo non alterano l’assetto delle sale, una più matura elaborazione, come avvenne ad esempio nel 1805, ma, includendo nel percorso ostensivo non pochi dipinti, sculture quando i giovani concorrenti, all'indomani della emanazione dell'editto di Saint Cloud, si cimentarono con la progettazione di e disegni già esposti, ne ampliano il significato in una nuova un cimitero. Si pensi anche al concetto di laicità della costruzione, prospettiva di lettura a raggio internazionale, per altro in coerente che ha sempre trovato un preciso riferimento nell'episodio, sintonia con l’impianto esistente. a metà del Settecento, della realizzazione della chiesa di Ste- Sarà il caso di ricordare che il recente e non ancora concluso Geneviève di Jacques-Germain Soufflot, ma che ebbe, proprio riallestimento della Galleria accademica, nell’impegno di chi ne nelle prime decadi del secolo, non marginali riscontri anche nella ha avuto la responsabilità – la soprintendente Angela Cipriani, stessa Roma, con palazzi edificati anche attraverso il contributo insieme a chi scrive, per la scelta delle opere, l’architetto accademico della tassazione popolare. Francesco Cellini per il progetto museografico – è stato l’occasione Ma, al di là delle singole specificità disciplinari, la mostra si attesta non di un semplice intervento di routine, ma di un ripensamento sul limite di una laicità contrapposta al “raggelamento”di una profondo della missione dell’Accademia verso il patrimonio realtà che volontariamente sottrae le opere al consumo spaziale culturale, materiale e immateriale, che un passato di oltre quattro e temporale, come fossero in quiescente attesa di altri mondi, di secoli le ha consegnato e che potrebbe tuttora entrare in gioco altri luoghi e di altre epoche a venire. nel dibattito e nello sviluppo della creatività contemporanea. Il L’Accademia di San Luca, realizzando una mostra pienamente rapporto fecondo tra presente e passato ha costituito infatti nel rappresentativa degli scambi culturali tra Roma e Parigi, ha tempo la vera ragion d’essere della istituzione accademica. Per privilegiato la storia nel suo insieme, ascoltando, come un destinare gli spazi disponibili in Palazzo Carpegna alle opere che, qualsiasi visitatore curioso, il “racconto” che le opere d’arte, all’interno delle ricchissime collezioni plurisecolari, rappresentano sapientemente collocate, hanno ancora una volta, pazientemente, espressioni significative della storia delle arti a Roma e in Europa reso noto. dal primo Seicento, ma che sono insieme, e prima ancora, specchio delle specifiche modalità di funzionamento e vita dell’Accademia di San Luca, si sono messe in atto due distinte strategie: l’una, con la finalità di testimoniare la costante centralità della vocazione didattica, l’altra, per illustrare la non meno rilevante attività collezionistica, storicamente declinate e interconnesse. A tenere la scena nella Sala dei Concorsi accademici, la prima del percorso museale con accesso dalla rampa, e nell’attiguo Gabinetto dei disegni, è l’eccellenza della formazione artistica impartita a pittori, scultori e architetti di varia nazionalità dagli accademici di San Luca, presenti in effige attraverso una selezione, tra XVII e XIX secolo, degli autoritratti e ritratti provenienti dalla celebre raccolta che si conserva nell’istituzione romana. Le * Già Soprintendente alla Galleria e splendide tavole grafiche delle lezioni di Anatomia, Prospettiva alle Collezioni Storiche dell’Accademia e Ordini architettonici, cardini dell’insegnamento accademico Nazionale di San Luca. fin dalle origini, ne documentano metodi e strumenti; mentre le

16 17 prove degli allievi, molti dei quali destinati a divenire a loro volta maestri, presentate e premiate in occasione dei concorsi che si sono voluti scegliere per la loro esemplarità e mostrare in sequenza cronologica, testimoniano il progressivo e dialettico mutare degli orientamenti stilistici tra Settecento e primo Ottocento, pur nel perpetuarsi di un apprendistato fondato saldamente sul disegno, sull’imitazione e sull’emulazione, fino agli esiti più raffinati dell’invenzione a tema e di un’aggiornata progettualità. La Gipsoteca, allestita nello spazio luminoso della galleria su cui si aprono le altre sale, valorizza la raccolta di gessi originali, per lo più prove d’artista sottratte finalmente ai depositi e sapientemente restaurate. Si evidenzia così, in particolare attraverso i grandi bassorilievi di Canova e di Thorwaldsen, un altro aspetto peculiare della vita accademica: la prassi dei “doni di ingresso” che gli artisti italiani e stranieri erano tenuti, a norma di statuto, a consegnare alla prestigiosa istituzione romana all’atto di entrare a farne parte, dopo esserne stati valutati. Con la Sala dei paesaggi e il “Gabinetto riservato” il configurarsi di una immagine della Galleria del tutto nuova e diversa rispetto alla tradizione dei precedenti allestimenti, a cominciare da quelli ottocenteschi nell’antica sede in via di Bonella ai Fori, si palesa pienamente. Nei due ambienti sono narrati e rivivono due episodi importanti della storia del collezionismo privato e del collezionismo pubblico, rispettivamente nella Roma cosmopolita del Settecento e nella capitale della restaurazione pontificia dopo la stagione napoleonica. Nel primo caso opere rilevanti di un genere pittorico di grande successo, ma inviso agli accademici di San Luca, quello del paesaggio nelle sue varie declinazioni, sono entrate a far parte delle raccolte attraverso il cospicuo lascito, nel 1751, di Fabio Rosa, un pittoresco personaggio tra gli animatori del Grand Tour. Nel secondo, l’Accademia di San Luca è divenuta depositaria di un gruppo di quadri prevalentemente di area emiliana (Guercino, Guido Reni), contraddistinti dalla presenza di nudi femminili, che erano stati esposti nella Pinacoteca Capitolina di Benedetto XIV come modelli per la didattica della Scuola del Nudo in Campidoglio – dove, come è noto, il modello in posa non poteva peraltro che essere maschile –. Ma con il mutare della temperie culturale furono censurati, rimossi e relegati dapprima in un camerino segreto, quindi affidati definitivamente all’istituzione accademica per essere “rigorosamente coperti al pubblico”. A parte quest’ultima vicenda squisitamente romana di pruderie e di trasgressione – dalla Guida della Galleria della insigne e pontificia Accademia di San Luca in Roma, del 1864, diversi di quei dipinti risultano comunque esposti, nonostante il veto –, non c’è aspetto dell’attività storica dell’Accademia di San Luca, tra quanti illustrati nelle sale della Galleria, che non riveli intrecci e scambi con gli attori dell’Académie de France à Rome – direttori, professori, allievi, la loro formazione e le loro opere –, in particolare nei primi centocinquant’anni dalla fondazione nel 1666. Una conferma, se mai ve ne fosse bisogno, del significato di un’ iniziativa espositiva congiunta.

18 Elisa Camboni Da Vouet a Errard: gli artisti francesi nell’Accademia di San Luca tra rifondazione e progettata unione

Il primo artista francese a ricoprire l’ambito ruolo di principe dell’Accademia di San Luca, fu Simon Vouet (1590-1649), eletto il 20 ottobre 1624.

1. M. Missirini, Memorie per servire La decisione di affidare il ruolo di guida ad un artista francese alla storia della romana Accademia di S. si può comprendere nella sua interezza solo tenendo conto Luca fino alla morte di Antonio Canova delle strategie intraprese dal cardinale Francesco Maria Del compilate da Melchior Missirini, Roma Monte, protettore dell’Accademia, per dirimere gli accesi 1823, p. 80. Tale mancanza, forse non determinata solo da fattori accidentali, fu contrasti interni che non accennavano ad attenuarsi. Eleggere la causa dell’oblio intorno al principato Vouet significò innanzitutto rimuovere il principe in carica di Vouet, inevitabilmente omesso anche Antiveduto Grammatica (1571-1626). Infatti, il 17 ottobre 1624, dallo stesso Missirini. A questa lacuna in anticipo rispetto allo scadere del suo mandato, il pittore senese ha posto riparo la ricerca promossa dal riconsegnava al cardinal protettore gli attributi spettanti alla Casva (Center of Advanced Study in the Visual Arts) condotta negli archivi carica ricoperta, un gesto simbolico che segnava ufficialmente la notarili dell’Archivio di Stato di Roma conclusione del suo ruolo di leader all’interno dell’Accademia. per il periodo 1590-1635 da un gruppo di La documentazione conservata presso l’Archivio dell’Accademia studiosi coordinati da P. Lukehart. Oltre Nazionale di San Luca per le prime tre decadi del Seicento è, agli studi specifici che ne sono scaturiti, prezioso è il sito internet liberamente sfortunatamente, scarsissima, quasi inesistente. Già Missirini, accessibile con la trascrizione e lo spoglio Segretario dell’Accademia, lamentava nella sua opera Memorie di tutti documenti rinvenuti. per servire… del 1823, di aver trovato “dal principio del Secolo del 2. Sull’argomento si vedano gli studi di 1600 fino al 1634 [...] un’immensa lacuna degli atti Accademici”1. P. lukehart; e inoltre P. Roccasecca, Inoltre, le esigue informazioni esistenti sembrano restare Teaching in the studio of the “Accademia volutamente ai margini della spinosa questione cosicché, finora, del Disegno dei pittori, scultori e architetti di Roma” (1594-1636), in The Accademia sulla destituzione del pittore senese è stato possibile formulare seminars: The Accademia di San Luca solo delle ipotesi. L’unica versione, di cui peraltro non si ha in Rome, c. 1590-1635, a cura di P. riscontro documentario, è quella fornita da Baglione che nelle Lukehart, Washington 2009, pp.123-159; sue Vite, racconta come il pittore romano Tommaso Salini, I. Salvagni, Gli “aderenti al Caravaggio” e la fondazione dell’Accademia di San offeso per essere rimasto escluso dal ristretto gruppo dirigenziale Luca: conflitti e potere (1593-1627), in dell’Accademia (Colletta), si vendicasse accusando Grammatica Intorno a Caravaggio: dalla formazione di aver tentato la vendita sottobanco del San Luca di Raffaello, alla fortuna, a cura di M. Fratarcangeli, ottenendone la revoca dell’incarico. Roma 2008, pp. 41-74; R. Ward Bissell, Come è stato più volte posto in evidenza da studi recenti2, Simon Vouet, , and the Accademia di San Luca in Rome, in “Artibus et all’interno della istituzione romana intorno agli anni ’20 del historiae”, 63 (XXXII), 2011, pp. 55-72. Seicento, erano in atto conflitti tra gli accademici e gli aggregati3, 4 3. L’Accademia sin dalle origini era a causa della pubblicazione dello statuto del 1617 , che prevedeva divisa in due distinti corpi: gli Accademici una quasi totale sottomissione della Compagnia (formata e Confraternita o Compagnia. Tranne i dagli aggregati) alla giurisdizione del principe e degli ufficiali garzoni e i lavoranti, tutti i pittori e scultori dell’Accademia tanto da indurre il cardinale del Monte ad potevano iscriversi alla Compagnia e tenere una bottega mentre gli accademici, i pittori affidare a due accademici e due aggregati la revisione del suddetto eletti in grado di disegnare “senza disegni e statuto. Le modifiche apportate prevedevano, “per il reggimento modelli”, erano preposti all’insegnamento e governo dell’Accademia”, la costituzione della Colletta, un dei giovani e godevano di maggiori privilegi organo dirigenziale perpetuo composto da un ristrettissimo rispetto agli aggregati (P. Cavazzini, Pittori eletti e “bottegari” nei primi anni numero di adepti, venticinque, cui spettavano le decisioni più dell’Accademia e Compagnia di San Luca, importanti, sempre sotto il diretto controllo e con l’approvazione in “Rivista d’arte”, 5, 2011, pp. 85-86). del cardinal protettore. Caratterizzata dallo spirito fortemente

21 elitario la Colletta, se da una parte onorava gli eletti, dall’altra dell’elemosina della nazione francese da utilizzare per la festa di generò malumori negli esclusi, inasprendo ulteriormente i san Luca, il 18 ottobre. I due connazionali rappresentavano gli conflitti interni. A ciò si aggiunse, quale ulteriore motivo di artisti francesi all’interno dell’istituzione12, e in quello stesso anno, malcontento, la fine dell’internazionalità, che sembrava venisse anche il cappellano di Santa Martina, Pierre Albert13, risulta della sancita, seppur in maniera indiretta, dal nuovo statuto in cui si medesima nazionalità. Il pagamento effettuato da Vouet il primo dichiarava che i venticinque eletti dovevano essere residenti a aprile 1623, in favore di un muratore che aveva eseguito dei lavori Roma: “non […] chi sarà per transito a Roma, ma habitanti fermi per l’Accademia,14 è alquanto significativo. Il pittore parigino, che in essa, e di fama irreprensibile”5. Eppure Paul Brill, “orgoglioso” solo da breve tempo frequentava le stanze di Santa Martina, ovvero 6 Seicento: presenze artistiche e strategie principe della Colletta , era di Anversa. In realtà non si trattò 4. Lo Statuto del 1617 modificava lo i locali contigui all’omonima chiesa dove avvenivano le riunioni, culturali dai Borghese ai Barberini, 7 Statuto del 1607. di una discriminazione nei confronti degli stranieri ma di un in Bernini dai Borghese ai Barberini, si ritrovò a sostituire, forse solo in questa unica occasione, la tentativo di garantire la partecipazione di tutti gli eletti cui era 5. Accademia Nazionale di San Luca, Roma 2004, pp. 39-45; Idem, Da Vouet figura del camerlengo, carica ricoperta proprio da Grammatica: stato delegato un potere così vasto. Roma. Archivio storico (da ora Aasl), a Poussin: la comunità artistica francese una forzatura che sembrerebbe presagire la volontà, che a breve si Se la finalità era ristabilire l’equilibrio interno, è altresì Statuto 1621. nell’Accademia di San Luca, in L’idéal sarebbe palesata, di volerlo onorare con il più alto riconoscimento. classique: les échanges artistiques entre comprensibile la volontà di escludere chi si trovasse immischiato 6. Aasl, Giustificazioni I, c. 372; Brill A testimoniare che l’elezione di Vouet fosse non solo anomala, ma Rome et Paris au temps de Bellori (1640- in imbarazzanti questioni. Per mitigare le ostilità e il malumore è definito sia principe della Colletta che anche controversa, è l’esistenza di un documento datato 1 ottobre dell’Accademia di San Luca. 1700), atti del convegno (Roma 2000) a ormai incontenibile, occorreva un cambiamento radicale, fu cura di O. Bonfait, Roma-Parigi 2002, 1624, che vede la compresenza delle firme di Vouet e Grammatica questo il motivo che spinse l’astuto cardinale a procedere ad un 7. La chiusura agli stranieri, benché fittizia, pp. 211-222. entrambi con la carica di principe, diciannove giorni prima generale rimpasto. Il 19 ottobre 1624 il cardinal del Monte “per accrebbe il malcontento, determinando dell’elezione ufficiale del pittore parigino15. Mentre l’8 ottobre secessioni da parte di alcuni gruppi (Z. 14. Aasl, Giustificazioni II, c. 175. l’autorità datali à bocca dalla Santità di Nostro Signore Papa dello stesso anno, Grammatica ritorna a figurare come unico Waźbiński, Il cardinale Francesco Maria 15. Aasl, Giustificazioni II, c. 184. Urbano Ottavo” indisse “la Congregatione generale per eleggere Del Monte, 1549 - 1626, Firenze 1994, vol. principe. È innegabile che fosse un momento di grande confusione 16. Roccasecca, Teaching, cit., p. 141. il Prencipe, li Rettori dello Studio, et altri offitiali à viva voce, ò I, p. 222). e probabilmente Vouet affiancò in alcuni incarichi il principe 17. Asr, TNC, uff. 15, 1624, pt. IV, vol. à voti se parerà alla maggior parte tanto per l’Accademia, quanto 8. Archivio di Stato di Roma (da ora Grammatica, prima di subentrare nella carica. Una volta eletto, 102, f. 233. per la Congregatione”8. Il giorno seguente durante la riunione che Asr), TNC, uff. 15, 1624, pt. IV, vol. 102, Vouet adottò immediatamente provvedimenti atti a garantire la vide la partecipazione di 78 membri tra accademici e aggregati, f. 186r. Per la trascrizione dei documenti 18. Asr, TNC, uff. 15, 1624, pt. IV, vol. riapertura dello studio almeno tutte le domeniche, nominando i un numero mai raggiunto prima, si procedette alle elezioni. relativi all’Accademia si veda inoltre: 102, f. 247: il 27 ottobre 1624, per la sei Rettori e i sei provveditori a questo deputati16 (i rettori erano i oehles 9 K. N , La Chiesa dei SS. Luca e terza domenica di apertura dello studio è Nell’avviso, stilato il 26 ottobre 1624 , si legge chiaramente che Martina nell’opera di Pietro da Cortona, nominato provveditore Giacomo Stella e responsabili dell’insegnamento mentre i provveditori svolgevano nell’intento di mettere fine ai contrasti “tra pittori et scultori”, Roma 1969. Federico Gruter è nominato Rettore mansioni di assistente, fornendo materiali e occupandosi per la quinta domenica di apertura dello il cardinal del Monte eresse “una nuova accademia sotto 9. Archivio Segreto Vaticano, Avvisi 10, di questioni pratiche) che si sarebbero avvicendati a coppie studio. Jacques Stella (Lione 1596-Parigi l’invocazione di San Luca […] et per principe di detta Accademia cc. 294v, 295r, cfr. Waźbiński, Il cardinale, nell’insegnamento. Anche nel supporto alle attività didattiche si 1657), poiché chiamato Giacomo, è cit., vol. I, p. 220. un tal francese”. L’omissione intenzionale del nome del nuovo stato spesso confuso con il bresciano nota una forte presenza di francesi come provveditori allo studio: leader, sembra indicare che a condizionare la scelta fu in primo 10. Aasl, vol. 42, c. 129. Sui rapporti tra Giacomo Stella (1545-1630). Il francese appaiono i nomi di Roberto Picù (Robert Picou), Nicolò Ranieri luogo la sua nazionalità. Ed è altrettanto manifesto che se Vouet e l’Accademia di San Luca si veda: giunse a Roma nel 1623, si legò a Poussin (Nicolas Régnier)17, Federico Gruter (Johann Friedrich Greuter) l’influente cardinale, sacrificò Grammatica, uno dei suoi artisti P. Cavazzini, Le milieu de Simon Vouet: les ed è presente in Accademia di San Luca (successivamente anche come Rettore18) e Giacomo Stella (Jaques preferiti, per un “giovane” (Vouet fu eletto a 34 anni, quando il peintres à Rome entre l’Académie de Saint- dal 1624 come provveditore allo studio Stella)19. Inoltre, tra i congregati francesi vi erano Crispino Luc et les tribunaux romains de la première quando l’omonimo bresciano aveva prestigioso ufficio spettava generalmente ad artisti intorno ai 50 moitié du Seicento, in Simon Vouet en ormai quasi 80 anni. Tomassini (Crispin Thomassin), Nicolo della Flora (Nicolas de anni) per di più straniero, è perché credeva fermamente che tale Italie, a cura di O. Bonfait e H. Rousteau- la Fleur) i ricamatori Nicolo Della Faggia (Nicolas de La Fage) 19. Cfr. Waźbiński, Il cardinale, cit., vol. Chambon, Rennes 2011, pp. 137-149. decisione potesse placare la crisi. 1, p. 219. e Bartholomeo de La Faggia (Barthélemy de La Fage), Teofilo Vouet, la cui presenza è attestata per la prima volta in Accademia 11. Urbano VIII nel 1623 commissionò Bigot (Théophile Bigot), estimatore, Luigi Votre (Louis Vaudret) 20. La lista degli artisti presenti in 10 a Vouet il suo ritratto, oggi perduto, ma 20 nel 1622 , era estraneo alle questioni sorte in seguito alla revisione Accademia durante il principato di Vouet si e più tardi Jean Lemaire e Lorrain . Il 25 ottobre, su istanza di riprodotto da una stampa di Claude Mellan, dello statuto e non era un membro della Colletta. Il pittore trova in N. de La Blanchardière, Simon Vouet, fu redatto un inventario dei beni conservati “nell’armario e la decorazione della cappella Alaleona Vouet, prince de l’Académie de Saint-Luc, parigino aveva inoltre l’appoggio in assoluto più determinante, nella chiesa di S. Lorenzo in Lucina. e stantia […] dell’Accademia dei Studij”, e il 26 dello stesso mese quello papale. Infatti, il 5 agosto 1623, era salito al soglio pontificio in “Bulletin de la Société de l’Histoire de furono registrate una serie di spese per il materiale didattico21. La 12. F. Boyer, Simon Vouet, Nicolas l’Art Français”, 1972/73, pp. 79-93. con il nome di Urbano VIII, il cardinale Maffeo Barberini il cui Poussin, Claude Lorrain et le Principat volontà di annotare per la prima volta in maniera accurata i beni 21. Aasl, Giustificazioni II, c. 218. orientamento politico filo-francese giovò agli artisti d’oltralpe, e de l’Académie Romaine de Saint Luc, mobili segna il primo decisivo passo per arginare la dispersione 11 22 in particolare favorì l’ascesa dello stesso Vouet . Pertanto, con un in “Bulletin de la Société de l’Histoire de 22. Roccasecca, Teaching, cit., p. 142. e il depauperamento dei beni . Tra le numerose iniziative prese l’Art Français”, 1949, pp. 79-85. francese alla guida, si sarebbe, almeno in parte, superata anche la 23. Sulla presenza di artisti dilettanti da Vouet si ricorda l’ammissione dei ricamatori nel corpo tensione insorta nei rapporti con il gruppo degli artisti stranieri. 13. Aasl, vol. 42, c. 131; J. Bousquet, all’Accademia di San Luca si veda lo studio accademico – questione di cui si occupò Nicolas La Fage nel Pur nella loro incompletezza, i pochi documenti dell’archivio Documents sur le séjour de Simon Vouet di M. Pupillo, “Allettati dal diletto delle 1625 – gli interventi programmatici finalizzati alla risistemazione dell’Accademia di San Luca forniscono a un’attenta lettura à Rome, in “Mélanges d’archéologie virtù”: Giovanni Baglione, i Crescenzi della chiesa e un maggiore coinvolgimento degli “accademici di et d’histoire”, 64, 1, 1952, pp. 287-300; e l’Accademia di S. Luca, in Giovanni 23 nuovi elementi d’analisi utili alla definizione della figura di per un approfondimento sulle presenze Baglione (1566-1644): pittore e biografo grazia”, ovvero i “nobili dilettanti”, alla vita accademica . Vouet all’interno della istituzione. Il suo nome appare nel 1622 francesi si veda inoltre M. Lafranconi, di artisti, a cura di S. Macioce, Roma 2002, Con Simon Vouet principe iniziava una nuova stagione dei accanto a quello del ricamatore Nicolas de La Fage, per la raccolta L’Accademia di San Luca nel primo pp. 140-159. rapporti tra l’Accademia di San Luca e gli artisti francesi.

22 23 fig. 1 Nello Stato delle anime il nome di Vouet compare nel 1624 in Giustificazioni II, c. 184. un’abitazione di via Ferratina (via Frattina) con altri 23 “signori”, Roma, Accademia Nazionale di San Luca, Archivio Storico. noti artisti, soprattutto francesi e fiamminghi, e tra questi vi 24 fig. 2 era anche Poussin . La presenza di un raggruppamento così Diploma di Nobiltà donato da Charles numeroso di giovani dediti allo “studio del disegno”, ha portato Le Brun. a ipotizzare che si trattasse di una scuola privata di pittura, come Roma, Accademia Nazionale di San ve ne erano molte in quegli anni25, e Vouet, inevitabilmente, Luca, Archivio Storico. rappresentava un punto di riferimento per la folta schiera di artisti d’oltralpe che giungevano a Roma. In generale dopo un periodo di apprendistato i giovani, perlopiù provenienti dalla Borgogna, Lorena, Normandia, ma anche da Parigi e dintorni, tornavano in patria, altri riuscivano ad integrarsi ottenendo delle commissioni, ma raramente si stabilivano definitivamente nella città eterna26. 24. Bousquet, Documents, cit., pp. 292- 294; cfr. Alla ricerca di Ghiongrat: studi sui Fino alla prima metà del Seicento, prima della fondazione 27 libri parrocchiali romani, 1600-1630, a cura de l’Académie Royale de Peinture et de Sculpture (1648) , la di R. Vodret, Roma 2011, pp. 173-174. generazione di artisti francesi attivi nella città eterna si dimostrò 25. L’argomento è stato trattato da P. dotata di uno spirito artisticamente più libero rispetto ad altri Cavazzini, Accademie, autodidatti e studio gruppi di stranieri, e i loro percorsi artistici furono spesso dal modello nella Roma del Caravaggio, brillanti e indipendenti. In quest’ottica, l’incontro tra Vouet in “Bulletin de l’Association des Historiens e Poussin28 è uno degli gli esempi più significativi: due artisti de l’Art Italien”, 15/16, 2009/10, pp. 81-92. francesi (provenienti l’uno da Parigi, l’altro da Les Andelys, 26. Sugli artisti francesi presenti a Roma Normandia), quasi coetanei (Vouet ha solo quattro anni di nel XVII secolo si veda il recente di più), che si incontrarono a Roma e pur frequentando gli stessi studio di S. Loire, Gli artisti francesi a Roma: Vouet, Mellan e Poussin, in Barocco ambienti, come l’Accademia di San Luca, il cenacolo di Cassiano a Roma la meraviglia delle arti, a cura di del Pozzo o l’atelier dello stesso Vouet, rimasero fedeli ai loro M.G. Bernardini, M. Bussagli, Milano personali indirizzi di ricerca. I due artisti convissero in una città 2015, pp. 97-105. come Roma, crocevia di cultura e di tradizioni, laboratorio di 27. Nel 1671 fu fondata l’Académie infaticabili sperimentazioni che, ognuno secondo la propria Royale d’Architecture. personalità, seppero interiorizzare. La capacità di evolversi 1 28. Poussin giunse a Roma nel 1624 con con un background di esperienze acquisite e già sedimentate, è una lettera di raccomandazione scritta dal indiscutibile in Vouet, ma non è affatto assente, forse solo meno poeta Marino, destinata ai Sacchetti, che lo introdussero nella cerchia del potente immediata, in Poussin. La compresenza dei due pittori presso cardinale Francesco Barberini che l’Accademia di San Luca si registra fino al 1627, anno del rientro divenne nel 1627, alla morte di Francesco di Vouet a Parigi. del Monte, protettore dell’Accademia Non si conosce con esattezza l’anno in cui Poussin entrò a di San Luca, cfr. M. Marzinotto, Il far parte dell’Accademia di San Luca. La prima volta appare cardinal nepote Francesco Barberini 29 protettore dell’Accademia di San Luca citato nel 1626 in qualità di festarolo , nel 1628 è maestro dello 30 di Roma: spunti e riflessioni sulla storia studio e nel 1645 è visitatore degli infermi. Nel 1657, durante la accademica dagli anni Venti alla metà del Congregazione generale del 25 novembre, fu eletto principe, ma secolo XVII, in “Accademia Nazionale “il sig. Poussino non volle accettare detto ufficio”31, che passò a di San Luca. Annali delle arti e degli Raffaele Vanni. Poussin non era interessato a ricoprire il ruolo di archivi”, 1 (2015), pp. 165-176. leader e rinunciò al prestigioso incarico. 29. Asr, Tnc, uff. 15, 1626, pt. 3, vol. Vouet, richiamato a Parigi da Luigi XIII, di cui divenne il 109, f. 501v. primo pittore, proseguì la sua straordinaria carriera costellata 30. Aasl, vol. 117, c. 207; nel 1636 versa da prestigiose commissioni che lo resero uno dei pittori più l’elemosina: Aasl, vol. 42a, c.20. celebri di tutta la Francia. Nel 1649 – anno della sua morte – 31. Aasl, vol. 43, c.116. creò l’Académie de Saint-Luc a Parigi32. Senza addentrarsi nelle 32. Sull’argomento si veda: C. questioni politiche e nei giochi di potere che spinsero Vouet a Guichard, Arts libéraux et arts libres fondare un’istituzione che rivaleggiasse con l’Académie Royale de à Paris au XVIIIe siècle: peintres et sculpteurs entre corporation et Académie Peinture et de Sculpture nata solo un anno prima su iniziativa di royale, in “Revue d’histoire moderne et Charles Le Brun e sotto gli auspici del re di Francia, è interessante contemporaine”, 49-3, 2002/3, pp. 54-68. porre in rilievo alcuni aspetti che testimoniano la piena aderenza 2 25 dell’Académie de Saint-Luc al modello romano. Sull’esempio siglando una sorta di gemellaggio37, da cui ambedue le accademie dalla corporazione medievale, Vouet fondò una scuola del speravano di trarre un reciproco vantaggio. Verosimilmente, disegno ripercorrendo così il processo di trasformazione che alla sulla base di precedenti accordi stabiliti da entrambe le parti fine del Cinquecento aveva investito l’Università dei pittori di durante la congregazione del 15 dicembre 1675, su proposta di Roma, mutuando dall’Accademia romana non solo il nome ma Carlo Maratti, fu eletto accademico di merito “per acclamazione anche il titolo del loro leader, ovvero “principe”, e non direttore, universale” Charles Le Brun38. Infatti, “senza correre alla appellativo, quest’ultimo, scelto da quella Reale. Ventidue Bussola”, il primo pittore di Luigi XIV veniva eletto tra i membri anni dopo essere tornato a Parigi, Vouet dimostrò di credere dell’Accademia e “fu da tutta la Congregazione lodata la suddetta ancora profondamente nel modello dell’Accademia di San Luca proposizione”39. Un’evidente analogia con l’elezione di Vouet che ritenendolo in grado di competere con l’Académie Royale, 37. Sui rapporti tra le due accademie era stata imposta, con tutta probabilità, dal cardinale del Monte. simbolo del potere ufficiale e dell’emancipazione dell’artista dal e sul tentativo di unificazione rimane L’appoggio di Maratti alla linea filofrancese si manifestò anche 33 ruolo di mero lavoro artigiano . fondamentale lo studio di G. R. Smith, in seguito. Durante la Congregazione accademica del 22 Fondata con l’obiettivo di riproporre in Francia il modello italiano Architectural diplomacy: Roma and Paris dicembre 1675, mentre si discuteva sull’elezione del nuovo e di offrire alla corona “tutto ciò che di bello esiste in Italia”, in the late , Cambridge 1993; e principe ancora da compiersi a seguito delle dichiarazioni di E. Coquery, Charles Errard, ca. 1601- l’Académie Royale ebbe da subito come referente privilegiato 1689: la noblesse du décor, Paris 2013, in rinuncia – quasi certamente pianificate – “per impediti e urgenti proprio l’Accademia di San Luca – mentre una relazione tra le particolare pp. 202-203. negozi” di Giovanni Maria Morandi, Lazzaro Baldi, Mattia de Rossi, sottoscritte in data 17 dicembre 167540, Maratti si alzò in accademie omonime, stando alla documentazione finora nota, non 38. Aasl, vol. 45, cc. 29-30. sembrerebbe essersi mai stabilita. I corsi, strutturati secondo uno piedi “et espose che per utilità grande e decoro magiore della 39. Aasl, vol. 45, c. 28. schema più rigido rispetto alle scuole accademiche di San Luca, nostra Accademia sarebbe stato bene stante le suddette rinunce miravano all’assimilazione dell’arte classica attraverso l’utilizzo 40. Aasl, vol. 45, c. 29. d’eleggere il Sig. Carlo Lebrun pittore di gran valore appresso il di copie e di stampe che venivano appositamente realizzate dai 41. Aasl, vol. 45, c. 29. Re Christianissimo per concorrere in lui tutte quelle prerogative 41 giovani artisti francesi inviati in Italia, prassi che si istituzionalizzò 42. Aasl, vol. 45, cc. 29-30. che possono rendere illuminata la nostra professione” . L’intero attraverso la creazione nel 1663 del Prix de Rome. Si trattava di un 43. Aasl, vol. 45, cc. 36-37. consesso approvò la proposta “senza minima discrepanza à viva concorso annuale per i giovani i cui vincitori (dodici in tutto: sei voce”, non ricorrendo anche in questo caso alla votazione, e 44. Aasl, vol. 45, c. 39. pittori quattro scultori e due architetti), avrebbero soggiornato decisero “stante la suddetta assenza di eleggere per Vice Principe a Roma per quattro anni al fine di studiare i maestri del passato 45. Aasl, vol. 45, c. 39. Il Sig. Carlo Errard che come ognuno sa’ si ritrova oggi a Roma e fornire al re di Francia le immagini e i modelli dell’arte antica. 46. Aasl, vol. 45, cc. 40-41 alla regenza dell’Accademia del Disegno”42. Il 26 aprile 1676, Sempre all’interno dello stesso disegno, Colbert34, primo 47. “Articolo 8. Che sarà libero a durante la congregazione generale, fu ufficializzata l’accettazione ministro di Luigi XIV, coadiuvato dall’acuto ingegno di Le Brun tutte due le Accademie quando lo di Le Brun alla carica di principe e si decise di “spedirgli le lettere e di Bernini, nel 1666 fondò l’Accademia di Francia a Roma per giudicheranno a proposito fare patenti non solo come accademico ma inoltre come principe l’elezione del loro Principe, e Capo, 43 ospitare i vincitori del Prix de Rome. ed ammettere nel numero de’ Soggetti facendone istruito il Sig. Carlo Errard suo V[ice] Principe” . Le Rapportandosi ad un’istituzione impostata su schemi didattici quelli, che troveranno degni di questo Brun, come ringraziamento di tanto prestigioso incarico, donò e modelli organizzativi più rigidi, quale era quella francese, onore, ancorché assenti, purché abbiano il suo diploma di nobiltà e “una cedola o sia ordine diretto al l’Accademia di San Luca ricevette nuovi stimoli che la spronarono qualche Persona per farne esercitar le Banco di S. Spirito di Roma della somma di sessanta doble d’oro funzioni in loro luogo. A questo effetto d’Italia”44; a sua volta, in segno di gratitudine, l’Accademia pensò a riprogrammare con regolarità le lezioni e a ristabilire una cadenza ciascuna delle due Accademie si farà regolare alle competizioni. Dall’esempio francese l’Accademia reciprocamente una lista di quelli che di “ponere una lapide con iscrizione concernente questo regalo mutuò una “spettacolarizzazione dei momenti celebrativi”, 33. Le vicende dell’Académie de Saint- potranno meritare questa dignità, la et altre beneficenze fatte alla nostra Accademia. Inoltre si facci Luc sono in parte ancora oscure: per un qual lista si rinnoverà due mesi avanti a l’Aggregazione [...] Accademica del Disegno di Parigi a questa e i concorsi divennero un’occasione ufficiale e pubblica di breve periodo si unì a quella Reale, nel presentazione del proprio operato, nonché uno strumento di fine di potersi informare de’ nomi che nostra di Roma”45. L’espressione “si facci l’Aggregazione”, 1664 le scuole furono soppresse e nel 1777 avranno eletto, entro li quali si troverà 35 dopo aver dato pubblica lettura dei doni preziosi ricevuti dal promozione politica e religiosa . fu abolita; cfr. N. Tarchiani, Accademia, sempre un soggetto dell’Accademia in Enciclopedia italiana di scienze, lettere Romana allorché l’elezione del Capo principe, più che un reale interesse per l’unificazione da parte ed arti, Roma 1934, p. 193. Le Brun, Errard e il progetto di unificazione delle accademie si faccia nell’Accademia di Francia, e dell’Accademia sembrerebbe un atto di cortesia, o meglio una reciprocamente, osservando di tirare i di Roma e Parigi 34. Tra i vari incarichi ricopriva anche risposta doverosa ad una richiesta ricevuta. quello di protettore dell’Accademia Reale Nomi a sorte nella maniera consueta , e Il 31 maggio 1676, “in esecuzione del desiderio altre volte avuto Con la fondazione dell’Accademia di Francia, la presenza francese di Francia. di dare subito avviso all’altra Accademia del soggetto a cui la Carica sarà toccata. di far l’unione della Reale Accademia del Disegno di Francia à 35. A. Cipriani, Presenze francesi all’Ac- all’Accademia di San Luca si era rafforzata, come dimostra la Ed affinché tutto quello di sopra detto questa nostra di Roma…” fu indetta una congregazione segreta cademia di San Luca: 1664-1675, in L’ideal partecipazione massiccia – almeno fino agli anni ’80 del XVII sia precisamente imitato ne’ costumi in cui Errard presentò “una scrittura di dieci capitoli…”, che classique, cit., p. 224. secolo – dei giovani francesi, molti dei quali pensionnaires, ai dell’Accademia di Roma, quella di Francia fu dai presenti analizzata46. Questi ritennero inappropriata la concorsi accademici36. I risultati esaltanti che essi ottennero 36. O. Michel, I pittori francesi e i concorsi non lascerà di conformarvisi in tutto al pretesa della Francia di eleggere un Vice Protettore e chiesero dell’accademia di San Luca nel XVII riguardo della detta elezione, avendo alle competizioni, e l’ormai evidente convergenza d’interessi, secolo, in I disegni di figura nell’Archivio voluto ella medesima accommodarsi in che “si cassasse questa condizione da detto capitolo”. Inoltre sul 47 d’ideali e di valori tra le due accademie, contribuirono a far Storico dell’Accademia di San Luca, Roma ciò agli statuti dell’Accademia Romana” capitolo 8, relativo all’elezione del principe , apportarono delle nascere il desiderio di creare un’alleanza tra le due istituzioni, 1988, pp. 7-13. (Missirini, Memorie, cit., p. 141). modifiche specificando che “poteva sì essercene uno francese ma

26 27 che però doveva essere stato Rettore all’Accademia di Parigi”. L’Accademia di San Luca temporeggiò a lungo poiché Gli altri capitoli furono accettati e successivamente spediti in l’accettazione di tali capitoli, sebbene fossero stati collegialmente Francia. Il 7 giugno essi furono letti a tutti i membri partecipanti approvati, avrebbe comportato un parziale asservimento alla congregazione generale48. Il proposito di voler eleggere un all’Accademia parigina. Dopo un primo momento di entusiasmo, vice protettore rivela chiaramente come l’intento della Francia la consapevolezza di tale rischio, generò verosimilmente negli fosse la creazione di una figura prossima a quella del cardinale accademici un disinteresse progressivo per l’unione. Già l’elezione che, come è noto, ricopriva all’interno dell’Accademia un ruolo a principe di Le Brun da parte della “istituzione delle belle arti di indirizzo fondamentale. L’accettazione di questo capitolo per eccellenza” aveva per i francesi implicitamente comprovato avrebbe significato investire un membro dell’Académie Royale la loro superiorità artistica e il proposito dei francesi di poter di un ampio e incontrollabile potere decisionale che avrebbe eguagliare i romani, aveva ormai ceduto all’idea di superarli. inevitabilmente limitato la libertà del prelato. L’elezione formale di Le Brun e l’obbligo da lui imposto di L’argomento dell’aggregazione delle due accademie, nei documenti nominare nella stessa congregazione un vice faceva certamente dell’archivio dell’Accademia di San Luca, fu ripreso solo il parte di un piano strategico ben studiato. Le Brun, non solo era 31 gennaio del 1677, quando Errard “presentò le lettere del re residente a Parigi, ma anche fondatore e direttore dell’Académie Christianissimo […] contenendo il beneplacito di sua maestà I.ma Royale, un incarico al quale non avrebbe mai rinunciato. Inoltre, le all’Unione dell’Accademia Reale del Disegno di Parigi à questa norme statutarie non lasciavano dubbi: per procedere all’elezione nostra di Roma con l’approvazione dei capitoli da osservarsi da del principe dovevano essere imbussolati solo i nomi degli ambedue le Accademie, quando sarà seguita l’effettiva unione”49. accademici presenti e che avessero “casa aperta a Roma”56. Un Gli articoli furono approvati dagli accademici presenti “per quel ruolo chiave fu giocato indubbiamente dalla stretta amicizia che che à loro spetta il consenso a simile unione riservando perciò legava Maratti all’erudito romano Giovan Pietro Bellori57. Nel espressamente il beneplacito dei sig.ri superiori per l’effettiva 1664 l’elezione di Maratti a principe era stata abilmente sostenuta unione e confirmazione dello stabilito in ordine della medesima proprio da Bellori – segretario dell’Accademia romana dal 1652 unione, in fede di che con detta espressa riserva sottoscrissero – che nel maggio di quello stesso anno aveva discusso la sua Idea, suddetti capitoli”50. Tuttavia la conferma arrivò solo dai congregati esprimendo così il suo pensiero riguardo l’importanza dei legami presenti, mentre spettava ai superiori la decisione finale di siglare con il passato e la sua visione classicista dell’arte. L’orientamento e convalidare l’alleanza. Il documento contenente la richiesta di filofrancese lo spinse, inoltre, a dedicare leVite de’ pittori scultori approvazione stilato a Parigi il 22 dicembre 1676, riporta in calce e architetti moderni (1672) al ministro Colbert. Anche Maratti, le firme – alcune illeggibili – di tutti gli accademici di San Luca che per derogare alle regole statuarie, doveva credere fermamente nei durante la congregazione del 31 gennaio 1677 lo sottoscrissero51. progressi che tale avvicinamento avrebbe potuto determinare, e In quella stessa occasione Domenico Guidi, vice principe, informò la protezione della corona francese, che si concretizzava anche l’intero consesso di essere stato eletto Rettore dell’Accademia in aiuti economici, non era un aspetto secondario: Colbert aveva parigina, un primo effetto dell’avvicinamento delle due accademie, esteso “le sue beneficienze verso le belle arti anche sul Tebro, e anche se questo incarico, fortemente desiderato dal beneficiario, trasmise grossi premi pel concorso degli Alunni dell’Accademia”58. non sembra abbia mai avuto una reale attuazione. A testimoniare l’entusiasmo francese per la realizzazione del Colbert, molto attivo sul fronte dell’unificazione, aveva progetto contribuirono anche le opere commissionate da Parigi predisposto “i premi per il concorso da farsi dei giovani 56. Aasl, Statuto 1675, c. 20. ai pensionnaires dell’Accademia di Francia a Roma che avevano 52 studenti… per il giorno di San Luca” . È indubbio che la Francia 57. A. Cipriani, Bellori ovvero l’Accade- come soggetto iconografico proprio la congiunzione tra le due stesse spingendo per concludere al più presto il progetto, mentre 48. Aasl, vol. 45, c.41; Smith, Diplomacy, mia, in L’idea del Bello. Viaggio per Roma accademie: nel 1676 un bassorilievo perduto dello scultore da parte di San Luca si registra un progressivo rallentamento. cit., p. 259. nel Seicento con Giovan Pietro Bellori, Francois Lespingola e nel 1677 un dipinto di Charles-François Il 16 gennaio 1678 Errard, quasi certamente su istanza di Colbert, 49. Aasl, vol. 45, c.45. Roma 2000, vol.2, pp. 480-482. Si veda Poerson59, Apollo presiede l’Unione delle Accademie di Roma e inoltre T. Montanari, Bellori e la politica 60 chiese “una fede delle tre congregazioni fatte sopra lo stabilimento 50. Aasl, vol. 45, c.45. Parigi (Versailles, Musée National du Château de Versailles et artistica di Luigi XIV, in L’idéal classique, dell’Unione da farsi con l’Accademia Reale di Francia à questa 51. Aasl, vol. 32a, cc. 27-30. cit., pp. 117-138. de Trianon). In questa seconda opera, nel raffigurare Luigi XIV nostra di Roma, una cioè fatta sotto lì 31 maggio 1676, la 2a lì 7 nelle vesti di Apollo che domina dall’alto l’intera composizione, 52. Aasl, vol. 45, c.48. 58. Missirini, Memorie, cit., p. 147. Nel Giugno di detto anno e l’altra lì 31 Gennaio 1677 ad effetto di concorso del 1677 le medaglie per i giovani Poerson, su indicazione di Le Brun, celebra e innalza al di sopra 53 53. Aasl, vol. 45, c.55. poterla mandare in Parigi a Sig.ri di detta Accademia” . vincitori, molti dei quali francesi, furono delle parti, ovvero delle due accademie rappresentate da due Dell’aggregazione tra le istituzioni, nell’Archivio storico 54. Coquery, Charles Errard, cit. , p. 203. realizzate con i denari del re Sole. Cfr. giovani donne, il monarca francese. Avvolto da una luce eterea il ipriani dell’Accademia di San Luca non si trova più traccia. Nel 1677, 55. L. Dussieux, Mémoires inédits sur la vie C , Presenze francesi, cit., p. 225. Re Sole, benedicendo le due personificazioni femminili, impone Henri Testelin, segretario dell’Accademia parigina, scriveva et les ouvrages des membres de l’Académie 59. Poerson fu principe dell’Accademia di simbolicamente la sua supremazia61. Infatti, nonostante gli ad Errard chiedendo spiegazioni su come mai il progetto di royale de peinture et de sculpture, Paris San Luca dal 1714 al 1718 e nel 1721. sforzi, l’unione tra le due istituzioni rimase solo teorica, proprio 1854, I, p. 30: “l’Académie royale et celle unificazione stesse incontrando tante difficoltà a Roma, quando de Saint-Luc prirent une jonction que 60. Dussieux, Mémoires, cit, II, p. 82. perché l’Accademia di San Luca, restia a cedere passivamente a Parigi tutto si era svolto con estrema semplicità, e tre anni dopo la distance des lieux et la difficulté de la 61. Si veda la scheda di Riccardo Gandolfi alle condizioni dei francesi, mostrò un progressivo disinteresse Le Brun constatò che il progetto era ormai naufragato55. correspondance ont empêché de subsister”. in questo volume. per il progetto senza però riuscire ad affrontare apertamente

28 29 la questione, tanto che Le Brun constatandone l’inattuabilità, Carolina Brook I francesi in Accademia nel Settecento: accusò gli italiani di essere stati incostanti. i concorsi di pittura e scultura A pregiudicare la congiunzione tra le due accademie potrebbe aver contribuito anche il contrasto sorto sulla questione delle regalie (per cui il re percepiva i frutti di vescovadi vacanti), tra Luigi XIV e Innocenzo XI (Benedetto Odescalchi), eletto il 4 ottobre 1676. Le divergenze tra il re di Francia e il papa si trasformarono presto in ostilità e durarono per tutto il pontificato di Innocenzo XI, Era nell’onda della prospettata unione fra le Accademie di generando un clima di tensione che non poteva non riflettersi nei Roma e di Parigi del 1677, che numerosi artisti francesi si erano rapporti tra le due accademie. Solo dopo l’elezione di Innocenzo distinti nei concorsi accademici capitolini di fine XVII secolo, XII (Antonio Pignatelli), salito al soglio pontificio nel 1691, vi una presenza volta a sancire un dialogo privilegiato fra i due fu una riconciliazione con la Francia, ma ormai le due accademie contesti artistici più all’avanguardia d’Europa1. Pensionnaires avevano intrapreso percorsi diversi. come Charles-François Poerson, Jean Tortebat, nipote del famoso Vouet, o Antoine Coypel avevano usufruito dell’accordo2

che prevedeva una via preferenziale per cui i francesi potevano partecipare alle competizioni romane senza essere iscritti fra gli allievi dell’Accademia di San Luca. E il quadro programmatico di Poerson – nella figura doppia di Apollo-Re Sole – segnava l’efficace contrappunto iconografico del desiderio della monarchia francese di accreditarsi come la vera e concreta protettrice delle arti d’Europa. Personalità come Charles Errard e Charles Le Brun, assurte alla carica di principe di San Luca, ben rappresentarono quegli anni di entusiasmo per la possibilità di creare una grande istituzione culturale di livello internazionale. Ma i diversi obiettivi e destini politici avrebbero reso presto evidente che un tale connubio era inattuabile, senza che una delle due realtà, con il proprio codice antropologico, avesse tentato di fagocitare l’altra. E precisamente è a partire proprio dall’anno 1700, con la salita al soglio pontificio di papa Clemente XI Albani, che il ruolo assegnato all’Accademia di San Luca sembra non coincidere più con le istanze pensate dagli accademici parigini e codificate 1. O. Michel, I pittori francesi e i concorsi dalle “lettere patenti” siglate da Luigi XIV un ventennio prima. dell’Accademia di San Luca nel XVII secolo, in I disegni di figura nell’Archivio Attraverso la riorganizzazione dell’Accademia e dei suoi concorsi Storico dell’Accademia di San Luca, a cura pubblici, dal 1702 intitolati Clementini, il papa volle riportare il di A. Cipriani, E. Valeriani, I, Roma 1988, baricentro dell’attenzione sulla città di Roma, ricostituendone il pp. 7-13. mito di unica erede dell’antichità e sede dell’universo cristiano. 2. Poi ratificato con il regolamento L’Accademia di San Luca diventava lo strumento privilegiato del 1677. F. Boyer, Les artistes français di affermazione di una dimensione intellettuale e simbolica étudiants, lauréat sou membres de l’Académie romaine de Saint-Luc entre del potere temporale della Chiesa, al di sopra delle sempre più 1660 et 1700, d’après des documents inédits, frequenti tensioni territoriali e dinastiche fra le monarchie europee in “Bullettin de la Société de l’Histoire de che dall’inizio del XVIII secolo hanno trascinato gli Stati in un l’Art Français”, 1950, p. 123. susseguirsi di strategiche alleanze e lunghi conflitti. “Si agitavano 3. M. Missirini, Memorie per servire alla terribili moti di guerra” – ricorderà Missirini – “Già gran conflitto storia della Romana Accademia di San erasi acceso per la successione di Spagna, e l’Italia temeva essere Luca fino alla morte di Antonio Canova, 3 Roma 1823, p. 157. il teatro delle armi” . Preoccupato per il destino delle Belle Arti “volle il Pontefice che esse anzi ritrovassero alimento là dove 4. Missirini, Memorie, cit., p. 157. temevano ruina”4. Roma così ribadiva la propria vocazione 5. M.P. Donato, La capitale au prisme universalistica di communis patria, in cui la norma estetica de l’événement: les concours des arts à Rome derivante dalla tradizione classica diventava espressione anche dei au XVIIIe siècle, in C. Charle, Capitales 5 européennes et rayonnement culturel. valori dell’ortodossia religiosa .Uno dei primi atti di Clemente XI XVIIIe-XXe siècle, Paris 2004, pp. 97-118. fu quello di dotare San Luca di nuovi fondi con i quali trasformare

30 31 la premiazione dei concorsi dei giovani allievi in un rituale solenne, da percepire come uno degli appuntamenti annuali più importanti del cerimoniale della curia romana; con pubblica notificazione invitò [il papa] ognuno a dare opera perché si stabilissero in Roma le arti profittevoli, che non vi fossero, e si perfezionassero le già introdotte: e quindi gli piacque che lo spettacolo celebratosi per la prima volta in Campidoglio degli studj del disegno fosse annualmente ripetuto con virtuoso concorso6. A tal fine fu fondamentale il coinvolgimento dell’Arcadia7, i cui membri furono chiamati a pronunciare dotte dissertazioni in forma di sonetti con le quali presentare il lavoro degli artisti e soprattutto consacrare il generale programma di renovatio urbis promosso dal pontefice. La direzione artistica venne affidata al maturo Carlo Maratti, considerato uno dei più celebri pittori del tempo, nominato dal 1699 principe perpetuo dell’Accademia di San Luca8. Maratti era già stato eletto principe nel biennio 1664-1665 nella 6. Missirini, Memorie, cit., p. 157. fase in cui Colbert spingeva il sovrano Luigi XIV ad aprire 7. L. Barroero, L’Accademia di San l’Accademia di Francia a Roma, sotto la direzione di Charles Luca e l’Arcadia: da Maratti a Benefial, in Errard, dove gli allievi più brillanti dell’Académie Royale de ÆquaPotestas. Le arti in gara a Roma nel Settecento, catalogo della mostra (Roma Peinture e Sculpture avrebbero potuto studiare direttamente gli 2000) a cura di A. Cipriani, Roma 2000, 9 esempi del passato . In quegli stessi anni iniziava a prendere corpo pp. 11-13; S. Susinno, Artisti gentiluomini il progetto di unificazione e Maratti seppe indirizzare l’Accademia nella Repubblica delle Lettere, in Ivi, pp. di San Luca verso questa collaborazione, come dimostra la sua 14-18; M.P. Donato, Accademie romane. proposta di eleggere simbolicamente nel 1676 a principe Le Brun, Una storia sociale (1671-1824), Napoli 2000, p. 58 sgg. primo pittore del re di Francia, a Roma rappresentato da Errard, che a sua volta era già stato principe nel 1672 e lo sarebbe stato di 8. S. Rudolph, La direzione artistica di 10 Carlo Maratti nella Roma di Clemente nuovo nel 1678 . XI, in Papa Albani e le arti a Urbino e a Con il volgere del secolo, l’anziano Maratti mantenne saldi i suoi Roma 1700-1721, catalogo della mostra 1 3 rapporti con i colleghi d’oltralpe e quando i numerosi impegni (Urbino-Roma 2001-2002) a cura di G. professionali cui l’aveva chiamato Clemente XI divennero Cucco, Venezia 2001, pp. 59-61. insostenibili volle il pittore Poerson come vice principe e sostituto 9. G. Baume, L’Académie de France nella conduzione di San Luca. Poerson – che aveva ultimato la sua à Rome: la Villa Médicis, Paris 1923; H. Lapauze, Histoire de l’Académie formazione a Roma, ottenendo un premio al concorso del 1673 – de France à Rome, 2 voll., Paris 1924; dal 1704 era diventato direttore dell’Accademia di Francia ed era C. Henry, Lo studio dell’antico stato appena eletto accademico di merito di San Luca quando nel nell’Accademia di Francia a Roma, in 1711 si trovò ad affiancare il Maratti11. Roma e l’Antico. Realtà e visione nel ’700, Nelle prime edizioni dei Concorsi Clementini la presenza francese catalogo della mostra (Roma 2010-2011) a cura di C. Brook e V. Curzi, Milano fig. 1 registra una sostanziale costanza, contribuendo a rafforzare il 2010, pp. 139-144. Ch.-F. Poerson, Apollon présidant carattere cosmopolita dell’istituzione romana che nell’accoglienza à l’union de l’Académie Royale de 10. Errard vorrà Maratti come vice di artisti di varia provenienza e cultura – anche nei suoi organi Peinture et de Sculpture de Paris et de principe dell’Accademia. A. Cipriani, l’Académie de Saint-Luc à Rome, 1677- direttivi – ha espresso uno dei maggiori punti di forza e originalità. Maratti e l’Accademia di San Luca, in 1682 (particolare).Versailles, Musée All’Accademia fu anche affidata la gestione artistica delle grandi Maratti e l’Europa, a cura di L. Barroero, national des châteaux de Versailles et de imprese decorative clementine a cominciare dalla più importante S. Prosperi Valenti Rodinò, S. Schütze, Trianon Roma 2015, pp. 267-273. di San Giovanni in Laterano, dove dal 1702 furono coinvolti gli fig. 2 scultori francesi Pierre Legros, Jean-BaptisteThéodon e Pierre- 11. ivi, p. 273. P. Legros, Le Arti rendono omaggio a Clemente XI, 1702 (particolare). Roma, Étienne Monnot, nella realizzazione delle statue degli Apostoli12. 12. A. Negro, La decorazione clementina Accademia Nazionale di San Luca. Significativo appare così il rilievo dello stesso Legros, nominato di San Giovanni in Laterano, in Papa Albani e le arti a Urbino e a Roma 1700- fig. 3 accademico di merito nel 1700, che per dono d’ingresso ha 1721, catalogo della mostra (Urbino- G.P. Panini, Predica di un apostolo, scolpito un programmatico Le Arti rendono omaggio a Clemente Roma 2001-2002) a cura di G. Cucco, 1749 (particolare). Roma, Accademia XI (1702), in cui le personificazioni delle tre arti sorelle – Pittura, Venezia 2001 pp. 99-103. Nazionale di San Luca. 2 32 Scultura e Architettura – offrono i frutti del proprio ingegno al pontefice protettore, impegnato con il sostegno di Minerva a combattere la Discordia e l’Ignoranza con le orecchie d’asino, una composizione che si presentava come il manifesto del principio dell’æqua potestas promosso dai concorsi, ovvero della virtuosa competizione fra le tre discipline derivanti dal disegno su cui si fondava il credo accademico.13 Pittori come il parigino Abel Forestier (1703), il lorenese Claude Jacquard (1707, 1708, 1709)14, il parigino Guy Louis de Vernansal (1711) 15, i provenzali Jean- Baptiste Van Loo (1716), con il fratello Carle e il figlio François (1728), il pittore di Nimes Charles-Joseph Natoire (1725) 16, futuro direttore dell’Accademia di Francia e scultori come il savoiardo Jean Devolgé (o Devoge) (1707, 1708, 1710)17 e l’avignonese Jean Pichal (1738) con i premi ai concorsi di San Luca, oltre a certificare il compimento del proprio percorso formativo, ottennero altresì un accreditamento professionale che gli avrebbe permesso di misurarsi senza complessi con i colleghi pensionnaires du Roi dell’Accademia di Francia. Dalla varietà delle loro composizioni, soprattutto nei disegni d’invenzione richiesti per la prima classe di pittura, emerge uno dei caratteri propri dell’Accademia di San Luca: l’ampia libertà di scelta dei modelli figurativi di riferimento all’interno della tradizione del classicismo e la conseguente libertà di interpretazione ed esecuzione dell’opera. Un aspetto che spiega il panorama straordinariamente variegato degli orientamenti artistici in seno all’Accademia, compatti tuttavia nell’affermare la dimensione fondamentalmente teorica e ideale del sapere accademico. 13. Si veda la scheda di M.G. Barberini in Per questo, e per ragioni economiche, va ricordato che l’istituzione Æqua Potestas, cit., pp. 87-88. capitolina – per la prima metà del Settecento – non aveva una vera 14. F. Boyer, Les artistes français lauréats e propria attività didattica, limitandosi agli incontri domenicali in ou membres de l’Académie romaine de 4 5 cui venivano discussi argomenti di teoria dell’arte e fornite alcune Saint Luc dans la première moitié du indicazioni generali sulle quali lavorare durante la settimana. La XVIII siècle, in “Bullettin de la Société vera formazione i giovani la svolgevano nei singoli studi degli de l’Histoire de l’Art Français”, 1955, pp. 133-136. Si vedano inoltre le schede di artisti accademici, che in tal modo surrogavano la trasmissione O. Michel in I premiati dell’Accademia delle conoscenze, risolvendo in una sostanziale pluralità e appunto 1682- 1784, catalogo della mostra (Roma libertà di linguaggi quella che in realtà risultava anche come una 1989) a cura di A. Cipriani, Roma 1989, grave lacuna, un problema che ciclicamente verrà dibattuto dagli pp. 78-79; pp. 84-85. accademici e che troverà una prima e importante soluzione solo 15. I premiati, cit., pp. 92-93. nel 1754 con l’apertura dell’Accademia del Nudo in Campidoglio 16. Si veda la scheda di M. Tomor in I per volere di papa Benedetto XIV18. Diversamente l’Accademia premiati, cit., pp. 126-127. di Francia si fondava su una rigorosa strutturazione del percorso 17. Si veda la scheda di M.G. Barberini di studi dei pensionati, volto a professionalizzare gli artisti da in Æqua Potestas, cit., p. 91 impiegare principalmente nei numerosi cantieri reali e nelle 18. Gli Statuti del 1715 ribadirono come grandi Manifatture di Stato, già organizzate secondo criteri prerogativa degli accademici l’avere allievi imprenditoriali moderni, legati al sempre maggiore consumo e nel proprio atelier, dove si poteva anche diffusione di beni e oggetti d’arte nei mercati internazionali. Più praticare lo studio del nudo, e l’attività di expertise e stima. che stimolare lo sviluppo della dimensione intellettuale e creativa fig. 4 dell’artista, i Surintendants da Parigi spingevano per il lavoro 19. O. Michel, Vivre et peindre à Rome C. Van Loo, La cena in casa di au XVIIIe siècle, Rome 1996, p. 78. di copia dall’antico e dai maestri – esercizio ritenuto ovunque Baldassarre, 1728 (particolare). Roma, Accademia Nazionale di San Luca. come imprescindibile per la formazione – in modo da assicurarsi 20. L’Académie mise à nu. L’École du modèle à l’Académie royale de Peinture fig. 5 nel contempo la replica fedele dei numerosi capolavori romani et Sculpture, catalogo della mostra (Parigi M.-A. Slodtz, Santa Teresa trafitta da 19 da distribuire nelle residenze e nei giardini reali . L’Accademia 2009- 2010) a cura di E. Brugerolles, C. un serafino, 1738 (particolare). Roma, di Francia fu anche il centro del disegno di figura20, dal nudo Debrabant, Paris 2009. Accademia Nazionale di San Luca.

34 (almeno fino al 1754) e dai calchi in gesso delle statue antiche di cui possedeva una cospicua raccolta, ricordata ancora a fine secolo da Goethe come esemplare per questo tipo di studio In presenza di tali oggetti si diventa maggiori di se stessi […] Avevo bensì cercato di chiarirmi alquanto le idee in materia di proporzioni, anatomia, regolarità del movimento, ma qui m’era anche troppo evidente che in ultima analisi è la forma ciò che racchiude tutto: corrispondenza, rapporto, carattere e bellezza delle membra 21. Nominato principe dopo la morte di Maratti per un periodo di ben quattro anni, dal 1714 al 1718, Poerson venne rieletto nel biennio 1721-22, che coincideva con la fine del pontificato Albani e con una fase di difficoltà finanziarie dell’Accademia di San Luca che si ripercuoterà da subito sulla cadenza dei concorsi pubblici, celebrati a intervalli irregolari22. Bisognerà attendere la seconda metà del Settecento perché l’alternanza fra i Concorsi Clementini e Balestra restituisca all’istituzione capitolina le glorie d’inizio secolo. L’arrivo di Nicolas Vleughels alla direzione dell’Accademia di Francia nel 1724 segna una nuova tappa dei rapporti romano- francesi, che sembra esprimersi più nell’incontro fra artisti che sul piano della rappresentatività politico-diplomatica. Dopo un anno di direzione congiunta con Poerson23 e l’apertura della nuova sede dell’Accademia in Palazzo Mancini al Corso nel 1725,Vleughels decise di ampliare gli orizzonti dei pensionnaires, affiancando all’esercizio della copia dei capolavori e del nudo l’osservazione della natura nella campagna romana24. Come testimoniato da una lettera al Surintendant des Bâtiments, duca D’Antin, Vleughels riteneva che lo studio del paesaggio, con i suoi valori compositivi, luministici e cromatici avrebbe aiutato i giovani non solo a comprendere la pittura dei grandi maestri, ma a sviluppare il proprio talento:

[…] avant qu’on nous ouvre les cabinets, qui devroit desjà l’être, je leur 6 inspire de dessiner les belles choses et extraordinaires qui sontautour de Rome. C’est ansi qu’ont étudié le Titien, le Poussin, les Caraches etc. Ils iront avec moy à Tivoli, où il y a de belles choses et extraordinaires; la bisarrerie de la nature, les sites merveilleux, l’arangement des fabriques, tout cela leur ouvrira le génie et leur apprendra à composer d’une manière ingénieuse et nouvelle; affin que leur ouvrage ne ressent pas une répétition ennuieuse qu’on ne rencontre que trop souvent, je dessinerai avec eux, et 21. J.W. Goethe, Viaggio in Italia, trad. it. Milano 1983, pp. 608-609. du peu que je sçais faire part très volontiers […]25. 22. I disegni di figura, cit., II, p. 3. A tal fine il direttore propose nel 1726 a Parigi di sostituire 23. Charles-François Poerson muore a l’insegnamento della matematica “qui ne sert pour ansi dire à Roma nel settembre 1725. rien” con quello della prospettiva da affidare a un maestro “qui 24. Michel, Vivre et peindre, cit., p. 78. la sçut enseigner à des peintres en temps et lieux”26 che la critica 25. Correspondance des Directeurs de fig. 6 ha individuato in Giovanni Paolo Panini, divenuto membro di J. Chinard, Perseo e Andromeda, 1786. 27 l’Académie de France à Rome avec les merito di San Luca nel 1718, durante il principato di Poerson . Surintendants des Bâtiments, a cura di A. Roma, Accademia Nazionale di San In realtà, come sottolineato da Olivier Michel28, Vleughels non si de Montaiglon (t. I-VII), A. de Montaiglon Luca. è mai espresso nella Correspondance in termini troppo espliciti in e J. Guiffrey (t.VIII-XVIII), Paris 1887- fig. 7 favore di Panini, che dal 1731 sarebbe divenuto suo cognato, forse 1912 (da ora Correspondance), t. VII, p. 86 A. Perrache, Caio Marzio Coriolano respinge gli ambasciatori e sacerdoti 26. Correspondance, t. VII, p. 258. per non pregiudicare il credito e la fortuna che il pittore piacentino che domandavano la pace, 1750 avrebbe poi guadagnato nel milieu della nobiltà francese di stanza 27. H. Focillon, Giovanni Battista Piranesi, (particolare). Roma, Accademia a Roma. Sposatosi in seconde nozze nel 1725 con la figlia del Paris 1918, p. 57. Nazionale di San Luca. 7 36 banchiere Claude Gosset, Catherine, Panini assistette pochi mesi dopo alla presa di possesso del titolo di accademico di San Luca da parte di Vleughels, riconoscimento dovuto alla carica di direttore dell’Accademia di Francia29. Panini fu a sua volta proposto dal cognato come agrée dell’Académie Royale nel 1731, titolo che fu assegnato all’allievo Giovanni Niccolò Servandoni attivo dal 1724 a Parigi come pittore e scenografo, e che invece Panini ottenne solo nel 173230. Nel 1728 Vleughels insisteva con il duca d’Antin sull’importanza per i pensionnaires di misurarsi nella grande manière dopo aver studiato le proporzioni dell’antico e le regole prospettiche che governano il paesaggio classico: Je les encourage à dessiner d’après l’antique et d’en rechercher toute la correction et la grande manière, afin qu’ils puissent voir le naturel avec les mêmes yeux que les grands hommes l’ont regardé31. E con ogni probabilità da quel momento “Jean-Paul” (Panini) cominciò a introdurre all’analisi prospettica delle architetture e al paesaggio disseminato di frammenti antichi e memorie i giovani dell’Accademia francese, creando un filone che troverà in Hubert Robert e in Charles-Louis Clérisseau alcuni degli esiti più felici. Nello stesso 1728 il primo premio della prima classe di pittura del Concorso Clementino venne assegnato al provenzale Carle Van Loo, a parimerito con il milanese Francesco Caccianiga32. Van Loo – che era già stato in Italia al seguito del fratello Jean-Baptiste con cui aveva condiviso il discepolato presso Benedetto Luti – ora 8 tornava nella città eterna in compagnia dei nipoti33 e del pittore François Boucher e grazie alla protezione del Surintendant d’Antin poté alloggiare a Palazzo Mancini. La complessa impaginazione del disegno vincitore La cena in casa di Baldassarre rivela le 28. Michel, Vivre et peindre, cit., pp. 85-93. capacità del provenzale di modulare sapientemente diverse fonti 29. Roma, Accademia Nazionale di San figurative che vanno dalle Ultime cene di Tintoretto e Veronese – Luca, Archivio Storico (da ora Aasl), maestri veneti di cui il direttore Vleughel raccomandava lo studio vol. 48, ff. 131, 131v; Michel, Vivre et – alle più recenti immagini teatralizzate di Jean-Baptiste Corneille, peindre, cit., pp. 115-139. fino al coevo dipinto dello stesso Vleughels, Le nozze di Cana 30. Michel, Vivre et peindre, cit., p. 87. di cui Van Loo poté osservare l’esecuzione. Anche se membro 31. Correspondance, t. VII, p. 399. di una delle più note dinastie di artisti francesi dell’epoca, il 32. Si veda la scheda di A. Pampalone in riconoscimento accademico e più in generale l’esperienza romana ÆquaPotestas, cit., pp. 68-69. a diretto contatto con l’antico, contribuirono al grande successo 33. Si tratta dei figli del fratello maggiore, che poi Van Loo ricevette in patria, entrando nel 1735 all’Académie François e Louis Michel. Il primo ottenne Royale, assumendo dal 1749 la direzione dell’École des élèves 9 nel medesimo concorso il secondo premio protegés34 per finire con la prestigiosa nomina apremier peintre du di seconda classe. Roy nel 176235. Alla morte di Vleughels nel 1737, a Roma circolò fig. 8 34. L’École de la liberté. Être artiste à il nome di Panini come possibile sostituto, idea appoggiata anche L. Pécheux, Nozze di Amore e Psiche, Paris 1648-1817, catalogo della mostra 1774. Roma, Palazzo Borghese. Per (Paris 2009-2010) a cura di A.M. Garcia, dall’Uditore di Rota, abate de Canillac, che tuttavia fu subito 36 gentile concessione Galleria del Cembalo. E. Schwartz, Paris 2009, pp. 157-158. esclusa essendo quella di direttore una carica riservata ai francesi . fig. 9 35. Correspondance, t. XI, p. 432. Così dal 1738 assunse l’incarico di pittore Jean-François de Troy, L. Pécheux, Giove bacia Amore, 1774. che nell’aprile seguente ricevette la nomina di accademico di Roma, Palazzo Borghese. Per gentile 36. Michel, Vivre et peindre, cit., p. 90. merito di San Luca, titolo che in questi anni è stato rilasciato ad concessione Galleria del Cembalo. 37. Tra il 1728 e il 1750 furono espletati altri importanti artisti francesi, certificando così anche sul piano fig. 10 solo due Concorsi Clementini, 1732 L. Pécheux, Diana ed Endimione, 1762 e 1738, vinto quest’ultimo da Jean istituzionale, da rivendicare poi al rientro in patria, l’attività 37 ca. (particolare). Roma, Accademia (Giovanni) Pichal di Avignone il secondo svolta nella città eterna . Fra questi gli scultori pensionnaires Nazionale di San Luca. premio della prima classe di scultura. Edmé Bouchardon, eletto nel 1732 ed entrato da anni nelle 10 39 grazie della curia romana, del quale Vleughels nel 1728 aveva Pagina a fronte: nel 1748, a seguito dell’acquisto delle raccolte Sacchetti e Pio, da riportato trionfante a Parigi “c’est une chose comme fait que fig. 11 destinare agli artisti di qualsiasi provenienza e agli amatori delle le Sr Bouchardon va executer dans Saint Pierre le tombeau de M.-A. Slodtz, Monumento di Nicolas belle arti. Un’iniziativa che – unitamente alle collezioni di antichità 38 Vleughels, 1737. Roma, Chiesa di San 41 Clément XI; cela fait bien de l’honneur à l’Académie” , progetto Luigi dei Francesi. del Museo Capitolino , inaugurato nel 1734, e all’Accademia del poi irrealizzato, e Lambert-Sigisbert Adam, originario di Nancy, Nudo, istituita nel 1754 – avrebbe reso l’area del Campidoglio fig. 12 divenuto accademico anche lui nel 1732, che nell’Urbe si distinse M.-A. Slodtz, Monumento del il polo per eccellenza dell’arte, dove la tradizione dell’antico si con la vittoria al concorso del 1731 per la fontana di Trevi, anch’esso Marchese Capponi, 1746. Roma, Chiesa innestava nella contemporaneità. Il Concorso Clementino del non eseguito, e la produzione di opere a soggetto mitologico oltre di San Giovanni dei Fiorentini. 1750, in concomitanza del Giubileo, divenne così l’occasione per ai restauri di antichità per l’ambasciatore di Francia, cardinale de riaffermare la vocazione cosmopolita di Roma e dell’Accademia Polignac, divenuto suo convinto mecenate39. Anche il destino di di San Luca: Michel-Ange Slodtz fu all’insegna del successo, giungendo a Roma poiché ammirando le Nazioni Estere gli avanzi della prisca Romana nel 1728 in qualità di pensionnaire, fu ammesso alla corporazione di grandezza, e le nuove magnificenze, che coll’antiche gareggiano, si è San Luca nel 1741, dopo aver scolpito il Monumento di Vleughels stimato ben proprio il fare alle medesime in un qualche saggio conoscere, in San Luigi dei Francesi (1737). Slodtz conquistò un certo credito che fioriscono al nostro secolo ancora li studj in Roma delle belle arti, e nel panorama artistico capitolino come dimostrano le commissioni che da lei bevono il primo latte coloro, che danno chiarissimi contrasegni della statua del San Bruno in San Pietro (1744) e la tomba del di dovere un giorno con perfezione le medesime professare42. Marchese Capponi in San Giovanni dei Fiorentini (1746), lavori 11 che ne decretarono anche dopo il ritorno a Parigi il prosieguo di Furono accolti numerosi concorrenti stranieri: francesi, spagnoli una carriera prestigiosa. Significativi anche i pittori che in questi e tedeschi. Dei primi il provenzale Jean-François Vignal e il anni passarono per l’Accademia di San Luca, accreditandosi parigino Jacques-François Martin si assicurarono due premi della come membri di merito e che invece poi fecero di Roma la patria prima classe di pittura, mentre nella scultura il primo premio del elettiva: Étienne Parrocel, detto “il romano”, accademico dal 1734 lionese Antoine Perrache segnava il compimento della formazione accademica iniziata a Parigi e l’avvio di una proficua carriera anche e autore fino alla morte nel 1775 di diversi dipinti per numerose 43 chiese romane e umbre, e dell’affresco con L’allegoria delle lettere nel campo dell’architettura . per la Biblioteca Corsiniana; Adrien Manglard, nominato nel Intanto nel biennio 1744-45 il direttore de Troy era stato insignito 1735, famoso per le sue marine, un genere con cui ha arricchito anche del titolo di principe, ultima volta che un francese ha le raccolte Doria Pamphili, Rospigliosi Pallavicini, Borghese e ricoperto questa carica poiché il pittore Natoire, eletto accademico Chigi; Pierre Subleyras, votato accademico di San Luca nel 1740, di merito nel 1751 dopo aver sostituito de Troy alla direzione ma a Roma dal 1728 come pensionnaire, che donò all’Accademia dell’Accademia di Francia, non riuscì nel 1754 a diventare principe, uno studio svolto per il grande dipinto della Cena in casa di mentre mantenne in più occasioni il ruolo di giudice della classe Simone con cui si era imposto nell’ambiente romano nel 1737, di pittura ai concorsi. Scrive Natoire al Surintendant marchese di specializzandosi poi nel genere del ritratto di cui quello del nuovo Marigny in occasione del Concorso Clementino del 1754: papa Benedetto XIV (1740-41) risulta il più famoso e foriero Demain, je dois aller en députation chez M. l’Embassadeur de la part de di successi40. Nel 1743 fu accolto in Accademia Claude-Joseph l’Académie de Saint-Luc à l’ocasione de la fette de la distribution des prix Vernet, pittore di marine proveniente da Avignone e approdato que se fera dans le grand salon du Capitol où seront touttes leur Éminences, nell’Urbe una decina d’anni prima con l’idea di risalire alle fonti 12 Embassadeur et Ministre; du moin, il seront invité. Personne de notre del paesaggio classico, all’opera di Lorrain, di Dughet, di Salvator Académie n’a voulut concourir. Il y a cependant de jeune François qui Rosa. A Roma studiò con Manglard, entrambi artisti indipendenti ont travaillé, tant peintre que sculpteur et architecte; nous les allons juger au jourd’huy. Je me souviens d’avoir eu l’honneur d’y avoir remporté un che, nonostante la stima di Vleughels, trovarono all’Accademia 42. Missirini, Memorie, cit., p. 228. premier prix à pare ille occasion44. di San Luca il riconoscimento professionale per un genere che la 43. Sarà Perrache a trasformare nel 1765 tradizionale gerarchia accademica, in quel momento in Francia un intero quartiere di Lione che prenderà A partire dalla metà del secolo entrò nella corporazione di San ristabilita con forza, relegava in una posizione secondaria. 38. Correspondance, t. VII, p. 433. il suo nome. F. Boyer, Les artistes français Luca un numero progressivamente inferiore di francesi, anche se lauréat sou membres de l’Académie Fu con l’elezione a papa di Benedetto XIV Lambertini che 39. Si veda la scheda di P.P. Racioppi in di talento, come il pittore di Lione Laurent Pécheux e il pittore romaine de Saint Luc dans la seconde Roma e l’Antico, cit., pp. 453-454. 45 l’Accademia di San Luca si vide rinnovare il proprio compito di moitié du XVIIIe siècle, in “Bullettin de originario di Tolone Pierre-Jacques Volaire . Il primo, arrivato per istituzione preposta alla messa in scena simbolica della virtuosa 40. Si veda la scheda di P. Rosenberg la Société de l’Histoire de l’Art Français”, proprio conto a Roma nel 1753, all’inizio gravitò nell’entourage alleanza fra le arti e la religione, in una sostanziale continuità in Art in Rome in Eighteenth Century, 1957-58, p. 276. di Palazzo Mancini, anche se il suo modo di dipingere sembra catalogo della mostra (Philadelphia- 46 con le istanze di inizio secolo. Ora tuttavia l’azione del pontefice 44. Correspondance, t. XI, pp. 58-59. non piacesse a Natoire , e poi si avvicinò a maestri come Mengs Houston 2000) a cura di E.P. Bowron, J.J. appariva più strutturata e scandita in tappe volte a confermare sia la e Batoni, di cui seguì le lezioni di disegno47. Eletto accademico Rishel, Philadelphia-London 2000, pp. 46. G. Montègre, La Rome des Français centralità di Roma, sia l’impegno da parte della curia a confrontarsi 436-437. au temps des Lumières. Capital de nel 1762, Pécheux ebbe anche dei turni di insegnamento con le spinte culturali del presente, tendenti verso una sempre l’antique at carrefour de l’Europe 1769- all’Accademia del Nudo e probabilmente aprì un’accademia 41. C. Parisi Presicce, Nascita e fortuna 1791, Rome 2011, p. 152. più marcata secolarizzazione. Uno dei primi passi di questo del Museo Capitolino, in Roma e l’Antico, privata in via Felice. Da questo momento la sua appartenenza programma di rilancio fu l’apertura della Pinacoteca Capitolina, cit., pp. 91-98. 47. Michel, Vivre et peindre, cit., p. 43. all’ambiente artistico internazionale capitolino segnò l’avvio di

40 41 una carriera di successo che lo vide organico ad alcune delle più Marica Marzinotto Presenze francesi all’Accademia di San Luca: importanti imprese decorative, quali gli affreschi per la chiesa di la collezione dei ritratti degli artisti Santa Caterina da Siena in via Giulia, a fianco di Pompeo Batoni e Anton Von Maron, e le pitture per i soffitti dell’appartamento di Marcantonio IV Borghese nel palazzo della famiglia (1774- 75), sul tema delle Nozze di Amore e Psiche, di Giove e Amore e di Mercurio che conduce Psiche all’Olimpo48, che evidenziano la piena acquisizione del lessico mengsiano, così come già si poteva L’Accademia di San Luca conserva una nutrita e importante osservare nel piccolo dipinto con Diana ed Endimione donato collezione di ritratti e autoritratti di artisti costituitasi forse a da Pécheux all’Accademia di San Luca per il suo ingresso nella 49 partire dalla fine del XVI secolo, quando il principe Federico corporazione . Zuccari avrebbe donato la propria effige all’istituzione1. Volaire, ammesso come membro di merito nel 1764, era arrivato Nata sul modello della serie degli uomini illustri di Paolo Giovio a Roma poco prima da Tolone dove aveva studiato con Vernet la e di quella degli artisti progettata in seno all’Accademia dell’Arte pittura di paesaggio. Trascorse la vita in Italia, spostandosi nel 1769 a del Disegno di Firenze, la raccolta romana diviene da subito Napoli dove documentò con vivide vedute, anche notturne, le diverse testimone e garante dell’identità dell’istituzione, restituita dai volti eruzioni del Vesuvio tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo. fig. 13 P. Subleyras, Studio per la Cena in casa dei personaggi che la hanno frequentata, diretta o che ne hanno Nonostante si continuino a registrare un certo numero di presenze usinno 1. S. S , I ritratti degli accademici, anche solamente ispirato le scelte culturali. Al valore storiografico francesi negli anni Settanta e Ottanta, provenienti soprattutto di Simone, 1737 (particolare). Roma, in L’Accademia Nazionale di San Luca, Accademia Nazionale di San Luca. dalla provincia, si può osservare come i pensionnaires, a seguito a cura di C. Pietrangeli, Roma 1974, pp. e di exempla si somma il portato celebrativo e politico, consolidato 201-270; G. Incisa della Rocchetta, La dalla stessa collocazione dei dipinti nel Seicento: la grande sala dell’arrivo di Joseph-Marie Vien alla direzione dell’Accademia di collezione dei ritratti dell’Accademia di Francia, disertino i concorsi di San Luca e preferiscano esordire accademica ove si riunivano gli artisti membri per compiere le San Luca, Roma 1979. Sulla controversa attività congregative e celebrative più rilevanti, mentre in un pubblicamente nelle nuove esposizioni che Palazzo Mancini dal paternità del dipinto si consulti da ultimo locale separato si svolgevano le attività didattiche2. Come si è già 1781 ha deciso di organizzare per presentare all’ambiente romano M.R. Pizzoni, scheda, Caravaggio. Mecenati il lavoro dei giovani allievi prima del loro invio a Parigi al Salon e pittori, catalogo della mostra (Caravaggio dimostrato, l’accrescimento della raccolta dei ritratti era fortemente 50 2010) a cura M.C. Terzaghi, Cinisello condizionato dalle disponibilità economiche e logistiche della dell’Académie . Lo studio dell’antico promosso da Vien era Balsamo 2010, pp. 61-63. Il primo funzionale a un’interpretazione più etica della pittura di storia, San Luca, ovviamente da ricondurre alla situazione politica e di documento che registra la collezione 3 in cui il valore di exemplum virtutis si svincolava sempre di più risale al 1624, Inventario 25 ottobre 1624, prestigio dell’istituzione . dalle esigenze politiche di corte per diventare invece il segno della Roma, Archivio di Stato di Roma, TNC, Data la funzione di tali raccolte, nelle antiche istituzioni le lingua riformata della nazione. Uff. 15, vol. 102, ff. 210r-211v, 219r. gallerie di ritratti possiamo dire fossero d’obbligo e, limitandoci Si aggiudicarono comunque dei premi al Clementino del 1771 48. e.P. Bowron, Academic Life 2. A documentare la localizzazione della al solo contesto francese, non stupisce rilevarne la presenza i pittori parigini Nicolas Lejeune e Jean-Baptiste Regnault, al Drawing in Rome, 1750-1790, in Visions serie e l’intenzione di mantenere distinte, tanto nell’Académie Royale de Peinture et de Sculpture di Parigi, in stanze diverse, le funzioni congregative successivo Clementino del 1775, i pittori Jean-Baptiste Thonesse, of Antiquity, catalogo della mostra (Los quanto nella succursale romana istituita nel 1666 da Colbert. Angeles-Philadelphia-Minneapolis 1993- e quelle didattiche rimangono: il Quest’ultima disponeva di una serie di ritratti di pensionnaires di Digione, e François Canavas, parigino, e al Clementino del 1783, 94) a cura di R.J. Campbell e V. Carlson, verbale della visita apostolica del 1625 i pittori Laurent Blanchard di Valence, e François Clemenson di Los Angeles-Minneapolis 1993, pp. 75-85. (pubblicato in K. Noehles, La chiesa dei conservata in palazzo Mancini che, essendo stata dispersa durante SS. Luca e Martina nell’opera di Pietro gli avvenimenti rivoluzionari del 1798, sarebbe stata ricostituita Lione, e infine nel 1786 per il Concorso Balestra si aggiudicò il primo 49. L.C. Bollea, Lorenzo Pécheux. da Cortona, Roma 1969, doc. 18, pp. 4 premio di scultura il lionese Joseph Chinard, davanti alla prova di Maestro di Pittura nella R. Accademia nell’Ottocento a villa Medici . 336-337) e una norma statutaria di inizio di Belle Arti di Torino, Torino 1942; Come a Roma, anche a Parigi la collezione seguì le sorti della Camillo Pacetti, per finire con il fatidico 1789 quando un certo Seicento (Roma, Accademia Nazionale di S. Ghisotti, in La Pittura in Italia. Il Antoine Rifar, rimasto ignoto, vinse il premio di scultura. Intanto San Luca, Archivio Storico, da ora Aasl, storia accademica. Nei primi anni, caratterizzati da grandi Settecento, II, Milano 1990, pp. 822- furono eletti accademici di merito il pittore di battaglie Jacques Statuto 1607). difficoltà e controversie, il numero delle effigi appare veramente 823; E. Fumagalli, Palazzo Borghese. Gamelin di Carcassonne (1771), Vien, che era giunto a Roma nel Committenza e decorazione privata, Roma 3. Da ultimo e con bibliografia aggiornata esiguo, mentre a una raggiunta sicurezza istituzionale, logistica ed 1776, e sua moglie come miniaturista nel 1778, la pittrice Geneviève 1994, p. 168. M. Marzinotto, La collezione dei economica fece immediatamente seguito il progetto di raccogliere ritratti accademici. Origine, incrementi i ritratti dei membri, da collocare nella stanza accademica come Brosseau de Beaulieu, nel 1785, su richiesta dell’Académie Royale e 50. Si veda la scheda di C. Stefani in e definizione dei modelli iconografici nei per ultima la ritrattista Elisabeth-Louise Vigée-Le Brun, nel 1789, in ÆquaPotestas, cit. , pp. 31-32. segno d’onore. Tuttavia, occorrerà attendere la metà degli anni secoli XVI e XVII, Atti dell’Accademia Settanta del XVII secolo affinché la raccolta assuma caratteri di fuga dalla tormenta rivoluzionaria, che all’Accademia di San Luca 51. Montègre, La Rome des Français, Nazionale di San Luca, vol. II, Roma 2011, ha donato un intenso Autoritratto di qualità. cit., pp. 146-148. pp. 197-224. Si veda anche M. Marzinotto, omogeneità per iconografia e formato, pur conservando differenze 5 V. Rotili, S. Ventra, I ritratti dei Santi individuali e di resa psicologica . Ed è interessante sottolineare la Artisti. Una regia di Carlo Maratti per convergenza di date tra la revisione e l’incremento della collezione l’Accademia di San Luca, Roma 2014. romana e, poco dopo, di quella parigina, non dimenticando poi 4. Mentre i ritratti degli accademici di che a Roma tra i promotori di tale revisione vi fu proprio un artista Parigi sono in gran parte disseminati tra il , Versailles e altri musei di provincia, francese, il pittore Charles Errard, primo direttore dell’Accademia 6 quelli dei pensionnaires dell’Accademia di di Francia a Roma . Divenuto principe della San Luca, nel 1672 Villa Medici esistono ancora e compongono nella nuova sede appena terminata si adoperò per riorganizzare la

42 43 un insieme estremamente omogeneo. Si didattica, provvedendo tra l’altro a restaurare e potenziare i sussidi veda G. Brunel, I ritratti dei pensionnaires, per i giovani allievi7 e, soprattutto, «fece accrescere il numero de’ in Maestà di Roma da Napoleone all’Unità 8 d’Italia. Da Ingres a Degas. Artisti francesi Ritratti de’ Pittori Accademici» . La raccolta venne notevolmente a Roma, catalogo della mostra (Roma 2003) incrementata e uniformata sotto l’aspetto grafico-compositivo, a cura di O. Bonfait, Roma 2003, p. 201. riportando tutte le tele a una stessa misura, aggiungendo una 5. Si veda da ultimo e con bibliografia cornice ovale dipinta e inserendo, nella parte bassa, un cartiglio 9 aggiornata H. Williams, Académie Royale. con il nome, la data di morte e, a volte, la professione dell’artista . A History in Portraits, Ashgate 2015. Inoltre, per la prima volta, i dipinti appaiono disposti secondo 6. E. Coquery, Charles Errard. La un criterio non soltanto cronologico, ma regionale e per ambito noblesse du dècor, Paris 2013. Cfr. S. culturale10. A Parigi, come a Roma, le effigi più antiche sembrano Loire, Gli artisti francesi a Roma. Vouet, fotografare il consolidarsi del processo che elevò lo status sociale Mellan e Poussin, in Barocco a Roma. La dell’artista, proponendo una galleria di colti gentiluomini più che meraviglia delle arti, catalogo della mostra (Roma 2015) a cura di M.G. Bernardini, di artefici al lavoro. L’abbigliamento dei personaggi e la scelta M. Bussagli, Milano 2015, p. 99. di non rappresentare gli strumenti del mestiere sono consoni a

7. Aasl, Verbali delle Congregazioni, ribadire che l’arte è un’occupazione liberale e non un’operazione vol. 42/a, ff. 89v, 212v, 220r; vol. 43, ff. meccanica. Coincidenze che assieme ad altre convergenze di 207r, 210r, 251r; vol. 44, ff. 68r, 72r. date e di interessi, contribuiscono a ricostruire le relazioni tra

8. M. Missirini, Memorie per servire alla la Francia e la capitale pontificia, rese tangibili dal gemellaggio storia della romana Accademia di S. Luca tra le due istituzioni e dalla partecipazione degli artisti francesi fino alla morte di Antonio Canova, Roma alla vita dell’Accademia di San Luca11. Questi prendono parte 1823, p. 131. da protagonisti ai concorsi, vengono accolti tra i membri e, 9. D.L. Sparti, Un nuovo documento per soprattutto, sono investiti di compiti istituzionali sino alla la serie di ritratti d’artisti dell’Accademia nomina alla massima carica di principe, mandato che solitamente di San Luca, in “Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa”, IV, 1-2, 1996, coincideva con la direzione dell’Accademia di Francia a Roma e 12 1 pp. 325-326. sanciva il riconoscimento pubblico ufficiale . 13 10. In occasione della prossima festa di san Primo francese ad occupare tale ruolo è Simon Vouet . Nominato 14 Luca, il principe Errard sostenne che «è nel 1624 e in carica per ben tre anni , il pittore assieme al cardinale necessario far aggiustare i ritratti de’ nostri Francesco Maria Del Monte fu il protagonista di quella che è Accademici […], e porli per l’antienita con stata definita una vera e propria rifondazione dell’istituzione, cornici tutte uguali, facendo la Scuola di provvedendo in primo luogo a ripristinare la pratica Raffaello e Michel Angelo, e tutti questi 15 da una parte, e l’altra d’Annibalo, e suoi dell’insegnamento accademico . Come è stato suggerito, proprio dall’altra parte»; Aasl, Verbali delle sotto il principato di Vouet la comunità degli artisti francesi Congregazioni 1664-1674, vol. 44, ff. 73r, acquistò una posizione preminente all’interno dell’Accademia 75r. che certamente fu punto di riferimento e luogo di incontro e 11. Si vedano i saggi dedicati a tali promozione culturale per gli artisti giunti a Roma16. In questo argomenti contenuti nel presente volume. delicato passaggio istituzionale, prima di lasciare l’Italia per 12. O. Michel, I pittori francesi e i concorsi trasferirsi a Parigi al servizio del re, nel 1627 Vouet ottenne per dell’Accademia di San Luca nel XVII l’Accademia anche la protezione di Francesco Barberini, nipote secolo, in I disegni di figura nell’Archivio di papa Urbano VIII. Circostanza quest’ultima che avrebbe Storico dell’Accademia di San Luca, a cura condizionato non poco l’andamento futuro della San Luca, che di A. Cipriani, E. Valeriani, vol. I, Roma 1988, pp. 7-13. sarebbe stata beneficiata dal Breve papale del 1633 per ottenere rendite più regolari. Era ovvio dunque trovare tra le effigi 13. M. Lafranconi, Da Vouet a Poussin: la comunità artistica francese accademiche il ritratto dell’artista – di recente restaurato – che, nell’Accademia di San Luca, in, L’idéal come tutte le tele seicentesche, pur non avendo attribuzione certa, classique. Les échanges artistiques entre presenta una medesima inquadratura, omogeneità di formato e di fig. 1 Rome et Paris au temps de Bellori (1640- abito. Elementi che ritroviamo nel ritratto del pittore italianizzato Anonimo, Ritratto di Simon Vouet, 1700), atti del convegno (Roma 2000) a Nicolas Poussin, che proprio durante la reggenza di Vouet si cura O. Bonfait, Roma-Parigi 2002, pp. 1672 (?). Roma, Accademia Nazionale affaccia sulla scena romana. Sono sempre le ragioni della storia di San Luca. 211-222. accademica a giustificarne l’esecuzione, essendo stato Poussin fig. 2 14. Per Simon Vouet e i suoi legami con Anonimo, Ritratto di Nicolas Poussin, l’Accademia si vedano principalmente: J. «maestro dello studio» nel 1628, risultando tra gli eleggibili per la 17 1672 (?). Roma, Accademia Nazionale Thuillier, B. Brejon de Lavergnée, D. nomina degli ufficiali – nel 1633 viene proposto primo rettore – e, di San Luca. Lavalle, Vouet, catalogo della mostra ormai indiscusso modello di arte classica, candidato principe della 2

45 San Luca per ben due volte, nel 1654 e ancora nel 165818. Le effigi di Vouet e Poussin entrarono a far parte della collezione accademica molto presto, essendo registrate nell’elenco manoscritto databile (Roma 1991), Roma 1991; Simon Vouet, a al 1672 che per primo restituisce la consistenza completa della cura di S. Loire, (Paris 1991), Parigi 1992. serie dei ritratti disposta secondo precise modalità, essendo i nomi 15. Z. Waźbiński, Simon Vouet et le raggruppati a tre a tre, in base all’anno di morte d’ogni singolo cardinal Francesco Maria Del Monte: une artista19. Quasi certamente le tele vennero realizzate in occasione hypothèse sur le mécénat d’Henri IV à Rome, in Simon Vouet, cit., nota 17, p. 162. dell’importante revisione già ricordata, operata proprio nei primi anni settanta sotto la guida di Errard – non comparendo negli 16. Si veda ancora Lafranconi, Da Vouet a Poussin, cit., pp. 212, 215. altri inventari precedenti dei beni – con l’intento di perfezionare e attualizzare questa particolare forma di galleria dinastica. 17. Ivi, pp. 213, 216. Operazione che assieme agli altri provvedimenti messi in atto 18. Aasl, Verbali delle Congregazioni, negli anni sessanta e settanta del XVII secolo restituiscono una vol. 43, ff. 96r, 116v, 117v. congiuntura interessante della vita accademica sotto molti punti 19. Aasl, Nomi de ritratti de Pittori di vista. Oltre al trasferimento nella nuova sede20, che si tradusse morti, b. 69, n. 312/A. anche nella disponibilità di spazi più ampi, l’Accademia proprio 20. Nel maggio del 1672 è registrato allora riuscì a organizzare compiutamente l’insegnamento il pagamento «alli fachini che anno sgombrato dalla Academia vechia alla artistico, stabilendo il calendario e i tempi dedicati alle attività e la 21 Nova», la convocazione di una riunione diversificazione delle lezioni in livelli di capacità . Si lega a questo «per lapertura del Academia Nova» importante momento anche la presenza nell’istituzione di Giovan e, infine, la riconsegna della chiave dei Pietro Bellori, che «rimise in credito le disputazioni delle cose locali di proprietà dell’Arciconfraternita dell’Arti: ragionò con profonda dottrina, ed altissimi concetti più degli Orfanelli, che dal 1656 e per alcuni 22 3 4 anni erano stati affittati dall’istituzione volte in Accademia» . al fine di risolvere il problema degli Genealogia di medaglioni improntata sul modello sintattico e spazi Al Foro Romano (Aasl, Libro del storiografico elaborato da Giorgio Vasari nelleVite – “da Cimabue Camerlengo (1627-1674), Roma, vol. in qua” –, con dipinti uniformi per formato, taglio e didascalie 42/a, ff. 210r-210v). Preoccupazione che – alcuni omogenei anche dal punto di vista stilistico essendo probabilmente affliggeva la San Luca dal 1635, quando Pietro da Cortona, stati realizzati dalla stessa mano –, la serie acquista maggiore come è noto, intraprese la ricostruzione diversificazione e caratterizzazione a partire dalla seconda della chiesa accademica dei Santi Luca e metà del XVII secolo. Processo che giunge a maturazione nel Martina (L’Accademia Nazionale di San Settecento, quando aumentano gli autoritratti e a cambiare sono Luca, a cura di C. Pietrangeli, Roma 1974, pp. 15-17). principalmente i mezzi per glorificare la nobiltà della professione, esibendo strumenti del mestiere e onorificenze, privilegiando 21. Cfr. Aasl, Statuti, e Privilegi dell’Accademia di San Luca Composta verosimiglianza fisiognomica e pose auliche. di Pittori, Scoltori, e Architetti e d’altri In questa direzione si colloca il ritratto di Charles-François Artefici Dipendenti e Aggregati in Roma Poerson (Arcade Timante Cochiano), che durante il suo secondo gia eretta ed hora riformata, stabilita soggiorno romano partecipa attivamente alla vita dell’Accademia nell’Anno Santo MDCLXXV, Roma. di San Luca, come documentano i verbali delle congregazioni. 22. Missirini, Memorie, cit., p. 130. Direttore «dell’Accademia Reale di Roma del Re Cristianissimo»23, Interessante anche ricordare che nel 1673 il pittore fu proposto nel 1711 dal principe Carlo Maratti sarebbe stato sempre Errard a donare alla biblioteca dell’Accademia «un libro delle accademico di merito ed eletto subito vice principe. Dal 1714 al 1718 rivestì la massima carica, ricoprendo nuovamente tale ruolo fig. 3 Vite de’ pittori fatto stampare dal sig. Ch.-F. Poerson ? (Parigi 1653-Roma 1725), Gio: Pietro Bellori»; Aasl, Verbali delle nel 1721-1722, e promosse tra l’altro una revisione amministrativa Autoritratto, 1712 (?). Roma, Accademia Congregazioni, vol. 43, ff. 221r. Cfr. A. e la redazione di nuove norme statutarie24. Dopo la sua morte, Nazionale di San Luca. Cipriani, Presenze francesi all’Accademia nel 1728 l’architetto Derizet consegnò ai membri accademici di San Luca: 1664-1675, L’idéal classique, fig. 4 cit., pp. 223-228. il presunto autoritratto di Poerson – l’autografia non è certa –, J.-F. de Troy (Parigi 1679-Roma 1752), probabilmente eseguito verso il 1712, al momento del suo ingresso 23. Michel, Charles-François Poerson, in Autoritratto, 1745. Roma, Accademia alla San Luca, e forse replica autografa di un autoritratto perduto Nazionale di San Luca. L’idéal classique, cit., p. 208. inciso da N. Edelinck. Non più inserita in una finta cornice ovale fig. 5 24. Aasl, Verbali delle Congregazioni, E.L.Vigée-Le Brun (Parigi 1755-1842), vol. 46, f. 124r; vol. 46/A, ff. 122, 125-127, dipinta, la figura dell’artista su fondo scuro acquista una maggiore Autoritratto, 1790. Roma, Accademia 161, 179, 195-196; vol. 47, f. 34r; vol. 48, ff. caratterizzazione fisiognomica e una particolare attenzione viene Nazionale di San Luca. 57-58, 73; vol. 49, f. 31v. tributata alla resa della ricca veste. 5

47 Ma è con le effigi di Elisabeth Louise Vigée-Le Brun e, soprattutto, Luigi Gallo L’insegnamento del paesaggio in ambito accademico di Jean-François de Troy che i personaggi sono inquadrati da tra Settecento e Ottocento una distanza maggiore, fino a comprendere l’intero busto, in modo da creare veri e propri ritratti aulici e, grazie a sfondi e attributi, enfatizzare il ruolo di intellettuale, di operatore culturale dell’artista settecentesco. Anche se, dovendosi confrontare con una raccolta già ampiamente consolidata nel secolo precedente, nelle tele della San Luca si nota un certo riserbo ad arricchire Ce n’est donc plus de la nature, c’est de l’art1. maggiormente le immagini e, all’occorrenza, si intervenne senza Denis Diderot scrupoli per uniformarne le misure, ritagliando le tele. Il pittore de Troy, Arcade, direttore dell’Accademia di Francia a Roma (1738), accademico dal 1739 e principe della San Luca negli In un articolo pubblicato nel 1827 sul “Giornale Arcadico di anni 1744-1745, donò all’istituzione romana il proprio autoritratto Scienze, Lettere ed Arti”, il pittore Jean-Baptiste Wicar, francese e l’effige dell’architetto Girolamo Theodoli, suo predecessore naturalizzato in Italia, dove risiede fra Firenze, Roma e Napoli, alla massima carica, eseguiti nel 1745, come testimoniava la targa esprime alcune perplessità riguardo alla creazione di una cattedra 25 25. Aasl, Verbali delle Congregazioni, applicata alla cornice . Le dimensioni maggiori, l’impostazione di paesaggio nelle scuole di Belle Arti2. Accademico di San Luca spaziale, la presenza della cartella da disegno in scorcio in primo vol. 50, ff. 19v-20, 70v, 71v, 80v. dal 1805, figura di rilievo nel cosmopolita mondo dell’arte e del piano e l’onorificenza del cavalierato di San Michele26 contribuiscono 26. T. Casini, scheda, in Cavalieri. Dai collezionismo europeo a cavallo fra Settecento e Ottocento3, a rendere monumentale questo dipinto di elevata qualità. Templari a Napoleone. Storie di crociati, Wicar si mostra reticente a tale insegnamento, che reputa privo di Ottima prova pittorica è anche l’autoritratto di Elisabeth Louise soldati, cortigiani, a cura di A. Barbero, A. Merlotti, catalogo della mostra (La fondamenti teorici ed esclusivamente legato all’esercizio pratico. Vigée-Le Brun27, realizzato appositamente per l’ammissione della Venaria 2010), Milano 2009, p. 346. Così scrive l’autore: pittrice nell’istituzione dedicata a San Luca il 7 marzo 179028. La 27. Si consultino principalmente: A. Di tela venne più volte copiata, come dimostrano le richieste di Croce, scheda, in F. Caroli, Il Gran Il primo sentimento che un artista, dotato del solo buon senso, prova autorizzazione conservate nell’archivio accademico29, e nel 1812 Teatro del mondo. L’anima e il volto allorché sente proporre una cattedra destinata ad insegnare il paesaggio, divenne esercizio comune nelle scuole dell’istituzione30. Meno del Settecento, catalogo della mostra è la sorpresa: perché ogni arte o scienza suscettiva [sic] di essere insegnata impegnativo dell’autoritratto degli Uffizi, che tanti onori le aveva (Milano, 2003-2004), Milano 2003, p. 306; ha le sue basi, le sue radici, i suoi principi, i quali devono essere stabiliti Viaggio in Italia di una donna artista. I ed invariati. tributato tra cui il plauso della San Luca, l’effige romana ritrae “Souvénirs” di Elisabeth Vigée Le Brun l’artista a mezzo busto, in veste da viaggio, su uno sfondo scuro 1789-1792, a cura di F. Mazzocca, Milano La posizione sostanzialmente negativa è ribadita poco più uniformandosi in parte all’insieme della serie accademica, senza per 2004, pp. 19, 71, 97. avanti, quando a proposito della composizione e del colorito del questo trascurare la resa psicologica della celebre pittrice francese, 28. Aasl, Verbali delle Congregazioni, paesaggio, Wicar si domanda: “Su quali principi dunque potrà ritrattista d’eccezione dalla brillante vita professionale e sociale. Roma, vol. 54, f. 109r. poggiare la base di questa pretesa istituzione?”. Nessun dubbio Forse, aver presentato all’Accademia di San Luca un ritratto 29. Nel 1802 Tommaso Tesei e nel 1807 sorge al lettore circa la risposta. L’autore, infatti, pur riconoscendo così differente da quello allegorico per la Galleria Granducale, Faustina Bracci richiesero ed ottennero la un indubbio valore ai maestri del paesaggio di tradizione classica e palesa l’importante diversità tra queste due raccolte e sottolinea licenza per riprodurre la tela, dovendone 1. D. Diderot, Salon de 1767, mss. fiamminga, di cui era ricca la collezione dell’Accademia romana4, tuttavia modificare le misure, «o più (1767-68), in D. Diderot, Ruines et la funzione precipua della collezione dei ritratti come insieme lega la loro arte alla capacità di comporre una realtà idealizzata, denso di significato per l’istituzione romana, portatore di un piccola, o più grande», in modo da non paysages. Salon de 1767, a cura di E. creare una copia identica dell’originale; M. Bukdahl, M. Delon e A. Lorenceau, slegata dalla contingenza del reale, partendo dall’esperienza valore corporativo d’identità che necessariamente penalizza la Aasl, Verbali delle Congregazioni, vol. Parigi 1995, p. 224. individuale: “E quel Claudio (Le Lorrain), quel sole della pittura, celebrazione del singolo, anche se nel Settecento, come è stato 55, f. 119; vol. 56, f. 66r. 2. J.-B. Wicar, Alcune riflessioni sopra dalla sola natura ha improntato i suoi miracoli”. dimostrato, al carattere di “medagliere” si sostituisce una vivente 30. Aasl, Verbali delle Congregazioni, la proposizione fatta per lo stabilimento Insieme all’impossibilità di stabilire dei criteri certi, non soggetti galleria di personaggi. vol. 59, f. 9. di una cattedra di paesaggio nelle scuole pubbliche destinate all’insegnamento alle costanti fluttuazioni del gusto, Wicar esprime anche diverse delle belle arti, in “Giornale Arcadico di reticenze riguardo al valore morale del genere del paesaggio, che Scienze, Lettere ed Arti”, 1827, vol. 33, considera come un semplice ornamento. Scrive: pp. 220-223. Sarebbe dunque assai curioso che un Governo proteggitore delle Belle 3. Su Wicar si veda: M.T. Caracciolo, G. Toscano, Jean-Baptiste Wicar et son Arti, il cui intento deve essere quello di ingrandire le arti stesse del genio temps 1762-1834, Villeneuve d’Ascq 2007. incoraggiando le eroiche produzioni collo [sic] scopo di rendere gli 4. Sulla collezione di dipinti di uomini migliori colla [sic] rappresentazione di soggetti atti a sublimare paesaggio conservata all’Accademia, i pensieri, elevandoli sino alla divinità, sarebbe, dico, assai curioso che si rimanda a: S. Susinno, Vedutismo e un Governo, in se grande, elevato, sublime, si abbassasse e discendesse pittura di paesaggio nel Sei e Settecento, sino ad appoggiare i piccoli generi ed i capricci i quali non sono in se che in L’Accademia Nazionale di San Luca, unicamente atti a rimpicciolire le idee degli uomini già abbastanza piccole. a cura di C. Pietrangeli, Roma 1974, pp. 172-200. Allievo di David, educato nella Francia prerivoluzionaria, l’autore

48 49 ratifica il ruolo pedagogico dell’opera d’arte come exemplum Pagina a fronte: virtutis, e degli artisti come interpreti principali nella costruzione fig. 1 di una società dove trionfino alti valori morali ed etici. Al termine J.B. Wicar, Autoritratto in costume spagnolo,1820-1830. Roma, Accademia della sua virulenta requisitoria, con un linguaggio dai toni aulici, Nazionale di San Luca. Wicar scrive:

Il puro scopo di un Governo di alti pensieri è di procurare ai valenti In questa pagina: artefici i mezzi e le occasioni di eseguire coll’arte loro le più altecose, fig. 2 in cui resti impressa la nobiltà indelebile della divinità per le mani della C. Lorrain, Marina, secolo XVII. Roma, più perfetta delle umane creature: e non mai di occuparsi di bagatelle, nel Accademia Nazionale di San Luca. cercare istituzioni picciole e meschine, di niuna utilità, e forse pericolose. fig. 3 J. Vernet, Marina di Anzio,1743 ca., Il paesaggio sembra assumere un aspetto eversivo. Al di là del suo particolare. Roma, Accademia Nazionale innegabile interesse, il testo di Wicar rimanda a una tradizione di San Luca. che rimonta al secolo precedente, quando le trasformazioni fig. 4 progressive del gusto e del sentimento si accompagnarono a P.-H. de Valenciennes, Paesaggio con Filettate, 1789, collezione privata. un cambiamento radicale nel modo di guardare, percepire, 1 rappresentare la natura5. La sua immagine, però, tendeva a fig. 5 H. Robert, I Giardini di Villa sdoppiarsi fra realtà e ideale, assoggettata com’era alle molteplici Aldobrandini a Frascati, 1770 ca., sollecitazioni derivanti tanto dalla tradizione accademica, quanto collezione privata. 2 dalle novità della moderna scienza sperimentale, dal sensualismo come dall’estetica del sublime. Le opposte categorie esprimevano due distinti approcci con la natura e la sua rappresentazione: il primo idealizzante e contemplativo, il secondo visionario e interamente soggettivo. L’artista doveva ancora scegliere fra l’immediatezza seducente della “vera” natura e il classicismo ideale della “bella” natura, come teorizza Roger de Piles nei suoi Cours de peinture par principes, pubblicati a Parigi nel 17086. Il piccolo libro, dedicato agli amatori e studiosi di pittura, affermando il pieno riconoscimento teorico del paesaggio, elabora la prima esposizione sistematica delle tecniche specifiche del genere, utilizzata come referenza principale per tutto il XVIII secolo. È a partire dalle teorie di De Piles che il paesaggio diviene il banco di prova di una progressiva emancipazione della pittura dalle regole codificate della convenienza accademica7. Attraverso 5. Fra i molti testi dedicati al tema si veda: A. Mérot, Du paysage en peinture, la lettura dei dati storici dell’Accademia di Francia a Roma, Parigi 2009. ad esempio, si percepisce una progressiva affermazione del 6. R. de Piles, Cours de peinture par paesaggio. In una lettera al duca d’Antin, Nicolas Vleughels, principes, Paris 1708, rééd. avec une préface de J. Thuillier, Paris 1989. Su de direttore dell’istituzione dal 1724 al 1737, deplora che non 3 esistano più dei pittori di paesaggio al pari di Poussin o di Piles si rimanda a: T. Puttfarken, Roger de Piles’ Theory of Art, New Haven- Claude Lorraine: “C’est dommage”, scrive nella corrispondenza London 1985. “car c’est une belle partie de la peinture […]. On ne voit plus de 7. M. Roland Michel, Le paysage au 8 Carrache, de Claude Lorrain, de Poussin” . Per lottare contro XVIIIe siècle: théorie, enseignement, sa questa mancanza, il direttore “amoureux des belles vues de ce place dans la doctrine académique, in Le pays” – che aveva riprodotto in abbondanza durante il suo primo Paysage en Europe du XVIe au XVIIIe viaggio in Italia – decide che i pittori ospiti dell’Accademia siècle, Paris 1994, pp. 211-230. 8. Correspondance des Directeurs de iront avec moi à Tivoli, où il y a de belles choses et extraordinaires; la l’Académie de France à Rome avec les bizarrerie de la nature, les sites merveilleux, l’arrangement des fabriques, Surintendants des Bâtiments, a cura tout cela leur ouvrira le génie et leur apprendra à composer d’une manière di A. de Montaiglon (t. I-VII), A. de ingégnieuse et nouvelle, afin que leur ouvrage ne se ressente pas d’une Montaiglon e J. Guiffrey (t.VIII-XVIII), répétition ennuyeuse qu’on ne rencontre que trop souvent9. Paris 1887-1912 (da ora Correspondance), t. VIII, p. 131. Furono probabilmente queste escursioni dedicate allo studio 9. Correspondance, t. VIII, p. 131. 4 5 50 della pittura en plein air a orientare Claude-Joseph Vernet, in Francesco Guidoboni Primi concorsi accademici di architettura tra Roma contatto con Vleughel dal suo arrivo a Roma nel 1734. Come eco e la Francia, 1677 alla volontà di Vleughel, anche Claude-Joseph Natoire, direttore dell’Académie dal 1751 al 1774, dopo esserne stato pensionnaire fra il 1724 e il 1727, stabilì che i giovani ospiti dell’Accademia dovevano eseguire degli studi dal vero della natura, non solo per apprendere una tecnica utile alla pittura, ma anche nella speranza che fra essi potesse esserci una nuova gloria in grado di risollevare Negli anni ’70 del ’600, le politiche di Luigi XIV e del suo ministro questo genere al livello dei grandi maestri del XVII secolo. Jean-Baptiste Colbert mirarono all’emancipazione dell’arte francese Nel 1752 scrive: dal sentimento di sudditanza verso l’Italia che aveva caratterizzato il Je souhaiterais beaucoup que parmi nos élèves, quand il s’en trouverait secolo precedente. I provvedimenti intrapresi aspiravano al controllo quelqu’un qui n’aurait pas [tout le talent] qu’il faut pour arriver à l’histoire della cultura e delle arti con l’obiettivo di esaltare la monarchia avec distinction, de prendre [sic] celui du paysage qui est si agréable et si francese e sostenere il primato della Francia sull’Italia, innalzando nécessaire car nous en manquons10. Parigi a nouvelle capitale des arts et des artistes. In quest’ottica nel Pur sottolineando il primato indiscusso della pittura di storia, 1671 era stato indetto un concorso per l’invenzione di un ordine Natoire apre la strada ad una nuova considerazione del architettonico “francese” da utilizzare al terzo livello della Cour paesaggio e negli anni del suo direttorato, si distinsero Jean- Carrée del Louvre e, lo stesso anno, Colbert aveva promosso la fondazione dell’Académie Royale d’Architecture, affidandone la Honoré Fragonard e Hubert Robert. Ciascuno con la sua 1 personalità e i suoi mezzi, i due artisti crearono una maniera direzione a François Blondel . Come l’Académie Royale de Peinture nella quale la conformità alla verità del dato naturale si unisce et Sculpture – fondata nel 1648 sul modello dell’Accademia di San indissolubilmente all’apporto della fantasia11. Luca di Roma –, la Real Accademia d’Architettura era riservata “à bon nombre de sujets [...] choisis comme les plus capables dans cet A trasformare lo statuto accademico del paesaggio, furono però 10. Correspondance, t. X, p. 394. gli sforzi di Pierre-Henri de Valenciennes, pittore e teorico che art” che, attraverso lezioni pubbliche, erano chiamati a rifondare i 11. Sull’attività dei due pittori a Roma canoni della belle architecture2. Le mire espansionistiche di Colbert condusse in pochi anni a una rivoluzione nei riguardi di questo si veda: C. Boulot, J.-P. Cuzin, P. 12 volevano porre anche le istituzioni romane – e in particolare genere . Con il suo lungo trattato, gli Élémens de perspective Rosenberg, J. H. Fragonard e H. Robert pratique, à l’usage des artistes, suivis de Réflexions et conseils a Roma, catalogo della mostra (Roma, l’Accademia di San Luca – sotto il controllo della monarchia à un élève sur la peinture, et particulièrement sur le genre du 1990-91), Roma, 1990. Fra le monografie francese. A questo scopo, nel 1666, con il patrocinio di Gian consacrate ai due artisti si rimanda a: J. Lorenzo Bernini, egli aveva decretato la fondazione dell’Académie paysage, pubblicato a Parigi nell’anno 1799, Valenciennes ha 1. Per un approfondimento sulla de Cayeux, Hubert Robert, Parigi 1989 3 contribuito alla formazione di un nuovo statuto accademico del e Hubert Robert 1733-1808. Un peintre questione delle politiche di Colbert a de France à Rome, affidandone la direzione a Charles Errard . Si paesaggio. Il suo testo teorico ha permesso, infatti, di superare la visionnaire, catalogo della mostra a cura Roma, sulla fondazione dell’Académie trattava di un’istituzione nata con l’intento di accoglier giovani frontiera fra realtà e ideale, con lo studio specifico della natura, di G. Faroult, Parigi 2016; J. Thuillier, de France e sul ruolo di Mattia de Rossi artisti francesi – originariamente sei pittori, sei scultori e due Fragonard, Ginevra 1967, ried. 1987 e in questo contesto, si veda A. Antinori, architetti – desiderosi di recarsi a Roma per finalizzare la loro la conoscenza delle fonti letterarie, la padronanza delle scoperte Riflessi di edifici parigini in residenze J.-P. Cuzin, Jean-Honoré Fragonard, formazione, grazie ad una pensione erogata dal sovrano. Una scientifiche; in altre parole la formazione di una nuova figura di Parigi 1988. romane del tardo Seicento: i palazzi Muti Papazzurri alla Pilotta e Mancini, volta arrivati, essi avrebbero eseguito le copie dei capolavori della pittore cosciente del suo valore e della sua posizione accademica: 12. Per un analisi dell’opera dell’artista in Quaderno dell’Istituto di Storia il paesaggista. Grazie al suo impegno viene istituita nel 1817, si rimanda a: L. Gallo, Pierre-Henri de pittura e realizzato i calchi delle sculture antiche conservate nella dell’Architettura, Giornate di Studio in Valenciennese (1750-1819): le paysage capitale della cristianità. Per gli architetti lo scopo era quello di nell’ambito del Prix de Rome la sezione del paesaggio storico, onore di Arnaldo Bruschi, vol. II, Roma dans la théorie artistique et la peinture il cui primo vincitore sarà il suo allievo Achille-Etna Michallon, 2014, pp. 169-182. intraprendere il rilievo dei monumenti antichi e moderni di Roma, futuro maestro di Camille Corot13. française de la fin du XVIII siècle, tesi di misurati con precisione scientifica, e di inviarne in patria i disegni. dottorato, Université Paris I, Panthéon- 2. Si veda H. Lemonnier, Procès-verbaux La creazione di una cattedra di paesaggio nelle scuole di Belle Arti, Sorbonne, Paris 2002, in corso di de l’Académie Royale d’Architecture, Il direttore dell’Accademia era inoltre incaricato di segnalare al così osteggiata da Wicar nel 1827, segue in realtà di un decennio pubblicazione; La nature l’avait créé 1671-1793 (da ora Procès-verbaux), t. I sovrano le opere d’antichità e del Rinascimento da acquistare le identiche istituzioni nelle accademie europee. Nel primo peintre. Pierre-Henri de Valenciennes (1671-1681), Paris 1911, pp. VIII-IX. a Roma e inviare a Parigi, per arricchire la collezione reale4. La 1750-1819, catalogo della mostra a cura quarto dell’Ottocento il problema non era più nel metodo di 3. Antinori, Riflessi di edifici parigini, buona riuscita del disegno di Colbert si mostrò in particolare dal rappresentare la natura, ormai stigmatizzato in una serie infinita di L. Gallo, J. Penent, Parigi 2003; L. cit., pp. 169-182. 1670 quando, dopo l’elezione al soglio pontificio di Clemente X Gallo, Le véritable talent est sûr de d’ingegnosi precetti tecnici che a noi contemporanei sembrano le la renommée’: la vie et l’art de Pierre- 4. J. Guiffrey, Liste des pensionnaires – al secolo Emilio Bonaventura Altieri – e l’elevazione al rango di premesse alla fotografia, ma nella sua percezione. Non si trattava Henri de Valenciennes (1750-1819), in de l’Académie de France à Rome de 1663 cardinale di Camillo Massimo, il partito filo-francese, che contava più di una scala di valori, della maggiore o minore importanza di D. Rabreau e C. Henry, Le Public et la à 1907, Paris 1908, Introduction, p. III. tra i suoi sostenitori Pietro Bellori, e Mattia de Rossi, Politique des Arts au Siècle des Lumières, 5 un genere accademico, ma di una riflessione profonda su ciò che 5. Cfr. T. Montanari, Bellori e la acquistò un’importanza senza precedenti . La supremazia dei Bordeaux, 2011, pp. 267-279. ci circonda e su come lo percepiamo. Figlio di un’altra epoca, politica artistica di Luigi XIV, in L’idéal francesi si concretizzò nel 1672 con la nomina di Charles Errard, 13. Cfr. B. Lesage, La création du prix de classique: les échanges artistiques entre il vecchio pittore neoclassico non riconosce nei paesaggisti Rome de paysage historique, in Achille- Rome et Paris au temps de Bellori (1640- allora direttore dell’Académie de France, a principe dell’Accademia contemporanei i protagonisti di una lettura sensibile ed erudita Etna Michallon, catalogo della mostra a 1700), a cura di O. Bonfait, Paris 2002, di San Luca, cosa che sancì, di fatto, l’unione delle due accademie della natura, quella stessa che porterà l’arte verso la modernità. cura di V. Pomarède, Parigi 1994, pp. 87-92. pp. 117-137. e la mutua partecipazione degli studenti nelle attività di entrambe

52 53 Pagina a fronte: fig. 1 S. Chupin, Progetto di chiesa a pianta ottagonale, pianta. Primo premio, Concorso Accademico 1677 (prima classe), Aasl 001. fig. 2 S. Chupin,Progetto di chiesa a pianta ottagonale, prospetto. Primo premio, Concorso Accademico 1677 (prima classe), Aasl 002. fig. 3 A.Ch. d’Aviler, Progetto di chiesa a pianta ottagonale, prospetto. Secondo premio, Concorso Accademico 1677 (prima classe), Aasl 005. fig. 4 C. Desgots, Progetto di chiesa a pianta ottagonale, sezione longitudinale. Terzo premio, Concorso Accademico 1677 (prima classe), Aasl 009.

In questa pagina: fig. 5 Facciata della chiesa dell’Assomption di Charles Errard, Parigi, 1670-1679. Incisione, in J.Marot, D. Marot, L’architecture française ou recueil des 1 3 plans, élévations, coupes et profils des églises, palais, hôtels et maisons particulières de Paris..., Paris 1727, tavola 122. fig. 6 Facciata del transetto della cappella della Sorbonne di Jacques Lemercier, 5 Parigi 1635-1653. Incisione, in J. Marot, D. Marot, L’architecture française ou recueil des plans, élévations, coupes et profils des églises, palais, hôtels et maisons particulières de Paris..., Paris 1727, tavola 95.

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2 6 le istituzioni. I giovani pensionnaires erano quindi incoraggiati dal la grande chiesa a pianta centrale si poneva come un omaggio direttore a prendere parte ai concorsi dell’Accademia di San Luca, diretto alla sua più famosa realizzazione parigina, il tempio di in quanto il loro trionfo avrebbe dimostrato finalmente, e per la Notre-Dame-de-l’Assomption. Infine, bisogna sottolineare che prima volta ufficialmente, la superiorità degli artisti e architetti fu Luigi XIV ad offrire i premi, costituiti di medaglie d’oro e francesi sui loro colleghi italiani. d’argento, ai vincitori11. Non sorprende quindi che gli studenti che Al concorso dell’Accademia di San Luca del 1673, nella prima si aggiudicarono i primi premi della prima classe di architettura classe di pittura, la scuola francese schierò ben cinque concorrenti: furono tre pensionnaires francesi: Simon Chupin, Augustin- due pensionnaires del re, appena arrivati da Parigi, Charles- Charles d’Aviler e Claude Desgodts12. François Poerson e Jean Tortebat, Louis Dorigny, monsù Plancet Dopo il 1677, le competizioni si susseguirono più regolarmente e, e monsù Dubusson. Sebbene il primo premio fu aggiudicato tra il 1679 e il 1684, con ricorrenza annuale. Oggi, presso l’Archivio all’italiano Giuliano Moretti, Poerson ottenne il secondo posto6. storico dell’Accademia di San Luca, si conservano diversi disegni Per congratularsi del successo ottenuto, Colbert scriveva ad d’architettura riferibili agli anni 1677-1682 e 1691-1696. Tuttavia Errard il 6 gennaio 1673: non si possiede alcun materiale riferibile ai concorsi degli anni compresi tra il 1683 e il 169013. J’ai été bien aise d’apprendre, par la relation que vous avez envoyée à M. Tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, i concorsi du Metz de ce qui s’est passé en l’Académie de Saint-Luc, que les Prix ribadirono “la precisa volontà dell’Accademia di porsi quale aient été remportés par quatre Peintres ou Sculpteurs français. C’est une tribuna privilegiata dell’arte Romana, strumento di promozione marque que vous vous êtes bien appliqué à leur élévation et qu’ils ont aussi 14 bien correspondu aux instructions que vous leur avez donné7. della politica oltre che della cultura pontificia” , in continuità con lo spirito filo-francese del pontificato di Clemente X, che aveva Ancora nel 1676 Charles Le Brun, sostenuto da Carlo Maratta, portato all’elezione a principe di Charles Errard e Charles Le fu eletto alla guida dell’istituzione romana8, poi riconfermato per Brun e all’unione con l’Accademia di Francia. l’anno successivo, e Charles Errard, suo vicario a Roma, divenne Helmut Hager, nei suoi studi sull’Accademia di San Luca, ha nuovamente principe per l’anno 1678. L’Accademia di San Luca evidenziato nel dettaglio le modalità dello svolgimento dei divenne così la sede principale del dibattito teorico architettonico concorsi15. I giovani che desideravano partecipare alle competizioni e il luogo privilegiato degli scambi culturali tra studenti italiani di architettura del tardo seicento – così come per tutto il corso del e francesi, favorendo la contaminazione di modelli e la loro XVIII secolo – dovevano essere iscritti all’Accademia e frequentare diffusione tra Roma e Parigi tra la fine del XVII e l’inizio del le lezioni settimanali – che consistevano nello studio dal modello XVIII secolo. seguito da lezioni teoriche di prospettiva, anatomia e architettura 6. I premiati dell’Accademia 1682-1754, – sottoponendo il proprio operato ad un maestro16. I candidati I concorsi d’architettura dell’Accademia di San Luca a cura di A. Cipriani, Roma 1989, p. 14. erano divisi in tre classi, per ognuna delle quali venivano proposti 7. Correspondance des Directeurs de temi di impegno decrescente dalla prima alla terza. I soggetti erano Come hanno evidenziato Angela Cipriani e Enrico Valeriani, è l’Académie de France à Rome avec les annunciati diversi mesi prima e ogni concorrente presentava difficile studiare i concorsi dell’Accademia di San Luca e la loro Surintendants des Bâtiments, a cura un progetto sul tema assegnato, in forma anonima, che veniva regolamentazione nel XVII secolo, a causa della mancanza di fonti di A. de Montaiglon (t. I-VII), A. de giudicato da una giuria composta da tre membri dell’accademia. d’archivio9. Alcuni documenti testimoniano che l’assegnazione di Montaiglon e J. Guiffrey (t. VIII-XVIII), Paris 1887-1912 (da ora Correspondance), I partecipanti alla prima classe dovevano elaborare un progetto premi faceva parte, congiuntamente all’insegnamento artistico, t. I (1666-1694), Paris 1887, p. 42, n. 73. architettonico completo sul tema assegnato, che frequentemente della vita accademica fin della sua fondazione nel 1593. All’epoca 11. Cfr. I premiati, cit., p. 18. 8. Charles Le Brun non si trasferì riguardava un soggetto di carattere religioso. Per la seconda classe, 12. Cfr. F. Boyer, Les artistes français, non si trattava di una pratica regolamentata e si dovette attendere a Roma per dirigere l’Accademia, si trattava invece di un’esercitazione su un progetto minore – étudiants, lauréats ou membres de l’Aca- il 1663 perché fosse decretato che le competizioni si sarebbero delegando la gestione dell’istituzione a démie romaine de Saint-Luc antre 1660 come cappelle o altari –, a volte assegnato in connessione con il Charles Errard. svolte ogni tre mesi. Tuttavia ciò non fu messo in pratica e, ancora et 1700, d’après des documents inédits, soggetto della prima classe, mentre per la terza classe si richiedeva nel 1665 – come riporta Gian Lorenzo Bernini nel suo discorso 9. Si veda, I disegni di architettura in Bulletin de la Société de l’Histoire de un’esercitazione basata sul rilievo di edifici antichi o moderni di all’Académie Royale di Parigi –, i premi venivano assegnati agli dell’Archivio storico dell’Accademia l’Art Français, 1950, p. 124-128. Roma, o di una parte di essi. In seguito, i concorrenti prendevano di San Luca, a cura di P. Marconi, A. studenti più meritevoli personalmente dal cardinal Francesco 13. Cfr. Architectural Fantasy and Cipriani, E. Valeriani, Roma 1974, pp. parte ad una prova estemporanea che dimostrasse le loro capacità reality, drawings from the Accademia Barberini. Di fatto i concorsi furono istituiti soltanto dagli statuti XV-XVI. e l’effettiva paternità dei progetti presentati al concorso: essi erano del 1675 e la prima competizione ufficiale fu bandita nel 1677. Nazionale di San Luca in Rome, Concorsi chiamati ad eseguire, nel corso di una mattinata, un disegno su 10. H. Hager, L’accademia di San Luca Clementini 1700-1750, catalogo della Il concorso del 1677 – il primo per il quale i disegni si sono e i concorsi di Architettura, in Æqua mostra (University Park, Pennsylvania, un soggetto assegnato al momento, che veniva quindi comparato conservati fino ad oggi – sancì in maniera formale l’aggregazione Potestas, le arti in gara a Roma nel 1981-1982 e New York 1982) a cura di con gli elaborati precedentemente consegnati. Dopo l’emissione dell’Académie de France a Roma all’istituzione romana10. Settecento, catalogo della mostra (Roma H. Hager, S. Scott Munshower, I-II, del giudizio finale, i progetti vincitori erano esposti al pubblico Determinante fu la presenza di Charles Le Brun, principe in 2000) a cura di A. Cipriani, Roma 2000, University Park Pennsylvanie 1981. per una settimana e il nome dei loro autori veniva reso noto. Colui pp. 117-120. Sull’unione delle due carica, per la scelta del soggetto della prima classe di pittura – sul 14. I premiati, cit., p. 9. che si aggiudicava il primo premio era qualificato per aspirare alla Accademie, cfr. Missirini, Memorie, tema della vita di Alessandro Magno – e quella di Charles Errard cit., pp. 140-141 e Procès-verbaux, t. II 15. L’accademia di San Luca, cit., pp. nomina di Accademico di merito. nell’elaborazione del tema della prima classe di architettura, dove (1682-1696), Paris 1912, pp. 90-91. 117-120. Dal 1694, la cerimonia di premiazione, per iniziativa di

56 57 Carlo Fontana, ebbe luogo nel Salone del Palazzo Nuovo sul erano consegnati in forma anonima, la non corrispondenza tra lo Campidoglio, alla presenza del Cardinale protettore, di altri schizzo e il disegno definitivo era motivo di esclusione. I soggetti cardinali con il loro seguito di prelati e dei membri dell’aristocrazia assegnati ai primi concorsi accademici erano ispirati alle grandi romana. Al termine delle solennità, i disegni premiati erano riposti realizzazioni del secolo precedente, con lo scopo di perpetuare la in due larghe cassettiere nella Sala Studio dell’Accademia di San maniera degli architetti francesi del grand goût, e in particolare il Luca dove erano conservati con lo scopo di fungere da materiale classicismo nazionale che aveva caratterizzato le opere di Perrault di lavoro per i futuri studenti dell’accademia. e di Mansart22. La ricompensa più ambita dai partecipanti era la Tuttavia fu solo dal 1702, quando Clemente XI istituzionalizzò pensione del re che permetteva di soggiornare all’Accademia di con rigore le competizioni accademiche creando gli annuali Francia a Roma per quattro anni23 e che era spesso attribuita, Concorsi Clementini, che la distribuzione dei premi, ossia secondo la volontà del sovrano, al primo classificato del concorso24. medaglie d’oro e d’argento di diverse misure, fu ufficializzata. A Roma, i pensionnaires avevano l’obbligo di seguire lezioni Questa regolamentazione dei concorsi rimase pressoché inalterata formali giornaliere presso l’Accademia di Francia e lavorare fino al 1869, anno in cui essi cessarono di essere banditi17. sotto la guida e la responsabilità del Directeur. Una relazione che dettagliava i meriti e le capacità di ognuno, veniva mandata a Parigi I concorsi della Real Accademia d’Architettura di Parigi a intervalli regolari. Finito il loro periodo formativo gli envoyés francesi rientravano in patria e contribuivano a diffondere oltralpe L’istituzione dei concorsi presso l’Académie Royale d’Architecture le idee assorbite nell’ambiente romano. di Parigi seguì uno svolgimento quasi analogo alla sua precedente Bisogna tuttavia sottolineare la netta differenza esistente tra romana. Fondata per volere di Colbert nel 1671, la Real Accademia fig. 7 F. Juvarra, Progetto di una chiesa l’Académie Royale d’Architecture e l’Accademia di San Luca. d’Architettura era in principio una scuola dove i giovani allievi a pianta centrale, prospetto. L’avvicinamento delle arti in Francia era infatti ancora lontano seguivano corsi pubblici bisettimanali che comprendevano, oltre Dono accademico 1707, Aasl 2150. dall’unione che caratterizzò la seconda metà del Seicento a Roma, all’insegnamento dell’architettura, del disegno e della prospettiva, fortemente promossa da Bernini e, in seguito, da Carlo Fontana. quello della matematica, meccanica, idraulica e gnomonica, così Le accademie delle tre arti del Disegno – particolarità tutta italiana, come l’arte della progettazione di fortificazioni e della stereotomia. a cui l’Accademia di San Luca si poneva in diretta continuità – Fin dall’origine, l’insegnamento per mezzo dello svolgimento accoglievano infatti al loro interno pittori, scultori e architetti, dei cours era propedeutico alla preparazione dei concorsi. L’idea favorendo lo scambio e la contaminazione tra le tre discipline. del conferimento di premi ai migliori allievi era infatti insita nella L’Accademia di San Luca, fondata con l’obiettivo di impartire fondazione dell’accademia18. Tuttavia, come anche all’Accademia 22. Pérouse de Montclos, Les Prix de l’insegnamento artistico a giovani “che intendevano perfezionarsi di San Luca, si trattava inizialmente di riconoscimenti e Rome, cit., pp. 11-14. a Roma nelle arti”, era aperta anche agli stranieri. Gli allievi erano gratificazioni, che venivano assegnate agli studenti più meritevoli, 23. François Blondel, nella prefazione stimolati a entrare in contatto con gli studi di artisti e architetti e non di veri e propri concorsi, che vennero istituiti ufficialmente dei suoi Cours, dichiarava: “Sa Majesté del tempo – Carlo Fontana in primis – dove avveniva una parte soltanto nel 1701-1702. Eppure, ancora nel 1702 il Surintendant des a ordonné qu’il soit de temps en importante della formazione e dove essi potevano osservare e, a Bâtiments du Roi, Jules Hardouin-Mansart, parlava di conferire temps proposé des prix pour ceux qui volte, prendere parte all’elaborazione dei progetti in corso nella dei premi ogni tre mesi a coloro che avessero dimostrato “plus de réussiront le mieux, dont elle choisira capitale25. In Francia, invece, la rigida separazione tra la Real 19 un bon nombre qu’elle envoyera ensuite génie et d’assiduité aux leçons publiques” . Fu soltanto nel 1717 à ses dépens à Rome”. Cfr. F. Blondel, Accademia di Architettura e l’Académie Royale de Peinture et che si decise di istituire un concorso annuale di architettura, “pour Cours d’Architecture, Paris 1675-1683, t. Sculpture, era tale che i membri dell’una non potevano aspirare a connaître les progrès qu’auront faits ces élèves et leur donner de I, Préface. diventare allievi anche dell’altra. Questa chiusura contraddistinse l’émulation”, e due medaglie coniate per l’occasione, una d’oro 24. Soltanto nel XIX secolo, quando l’istituzione fino alla seconda metà del XVIII secolo quando, con la per il primo e una d’argento per il secondo, furono conferite ai fu creata l’Académie des Beaux-Arts, il diffusione dell’idea di architecture au pinceau, finalmente Charles- 20 Grand Prix, fu trasformato in “concours due migliori allievi dell’accademia . Questa pratica divenne 16. I premiati, cit., p. 9. Louis Clérisseau e Charles de Wailly furono accettati allo stesso consuetudine solo dal 1720, data a partire della quale il concorso du Prix de Rome” e la pensione assegnata tempo in entrambe le accademie. Il forte rigore dell’Académie 17. I premiati, cit., p. 9. regolarmente al primo classificato. Cfr. annuale, detto Grand Prix, ebbe luogo regolarmente e rimase in Pérouse de Montclos, Les Prix de Royale d’Architecture rappresentava, infatti, una garanzia di 21 18. J.-M. Pérouse de Montclos, Les Prix vigore fino al 1790 . Jean-Marie Pérouse de Montclos indica nel Rome, cit. protezione per i suoi membri, una sicurezza di affermazione e de Rome: Concours de l’Académie Royale dettaglio lo svolgimento dei concorsi: il programma era stabilito d’architecture au 18e siècle, Paris, 1991. 25. I premiati, cit., p. 9. una possibilità di poter aspirare alle importanti cariche pubbliche. a inizio aprile, il giudizio emesso a fine maggio e i premi assegnati Non bisogna dimenticare che questa stessa accademia era nata con 19. Pérouse de Montclos, Les Prix de 26. F. Guidoboni, Un nouveau modèle a inizio giugno. Una prima selezione dei partecipanti avveniva Rome, cit., p. 10. Cfr. Procès-verbaux, t. d’église monumentale entre Antique l’obiettivo di teorizzare i precetti di un’architettura propriamente sulla prova dello schizzo, nella quale il candidato era chiamato III (1697-1711), pp. 143-144. et Moderne: la cathédrale d’Antoine nazionale, un’architecture à la française, indipendente dall’Italia, in poche ore ad elaborare la concezione di un progetto. L’autore Desgodets, in Antoine Desgodets, entre 20. Pérouse de Montclos, Les Prix de che fosse un segno tangibile della grandezza del Paese. Per tutte théorie et pratique. Les nouveaux lavorava alla composizione del disegno definitivo a partire da Rome, cit., p. 10. queste ragioni non era questione di ammettere al suo interno degli un calco dello schizzo. I disegni così selezionati erano esposti savoirs de l’architecte moderne, atti stranieri. Inoltre, in Francia, contrariamente che a Roma, la forte 21. Pérouse de Montclos, Les Prix de del convegno internazionale (Parigi in pubblico, i nomi degli autori rivelati e il giudizio emesso sia Rome, cit., p. 10. ; e cfr. Procès-verbaux, 2014) a cura di R. Carvais, in corso di scissione tra dibattito teorico e pratica della professione si rifletteva sullo schizzo che sul disegno definitivo. In quanto gli elaborati cit., t. IV (1712-1726), p. 208. pubblicazione. nella disgiunzione tra homme du métier e académicien26. Bisognerà

58 59 attendere la metà del Settecento, e in particolar modo il grande concorso per la Place Louis XV del 1753, perché l’Accademia fosse chiamata ad allontanarsi dalla teoria dell’architettura per partecipare attivamente alla costruzione della città27.

Il concorso del 1677 e il dibattito sulla basilica monumentale in Europa Gli studi di Gil Smith, a cui si rimanda per ogni approfondimento, hanno sottolineato l’importanza del concorso accademico del 1677, la prima vera competizione ufficiale tra i giovani studenti dell’Accademia di San Luca28. Organizzato per volere di Charles Errard, il concorso si differenziò dai precedenti per la “magnificenza della competizione pubblica” e soprattutto per la scelta del soggetto: una chiesa monumentale a pianta ottagonale. Il tema prevedeva uno spazio centrale, coperto a cupola, con sette cappelle laterali contenenti altari, un ingresso principale e una sacrestia. La facciata doveva essere concepita all’antica, 8 con pronao affiancato da due campanili, mentre il resto sarebbe stato eseguito “ad arbitrio dell’operante”. Si trattava di una scelta concepita in stretto legame con la politica filo-francese che caratterizzava l’accademia in quegli anni, probabilmente nata su una proposta di Gregorio Tommasini e fortemente sostenuta da Carlo Fontana, Felice della Greca, Mattia de Rossi – professori all’interno dell’accademia negli anni precedenti al concorso – e da Giuseppe Ghezzi, che ricopriva allora la carica di segretario dell’istituzione romana29. I giudici del concorso furono Gregorio Tommasini, Mattia de Rossi e Alessandro Sbringa e il discorso di 9 apertura fu pronunciato da Giovanni Pietro Bellori, tutti afferenti al partito filo-francese. Charles Errard, a nome di Charles Le Brun e del ministro Colbert, distribuì i premi, grandi medaglie all’effigie di Luigi XIV, messe a disposizione dallo stesso re di Francia. Non sorprende quindi l’imposizione dei concorrenti francesi sui colleghi italiani non solo nelle classi d’architettura, ma anche nelle altre discipline. I tre architetti francesi che si aggiudicarono i primi premi per la classe di architettura, Simon Chupin, Augustin- fig. 8 Charles d’Aviler e Claude Desgodts, intrapresero una profonda C. Fontana, Progetto di chiesa dedicata ai Martiri da farsi all’interno rielaborazione del tema della chiesa monumentale a pianta del Colosseo, Facciata, incisione, in centrale. Le chiese disegnate dai tre concorrenti presentavano L’Anfiteatro Flavio descritto e delineato 27. Cfr. Recueil Marigny, Projets pour la infatti dei tratti comuni: i templi proposti erano fortemente dal Cavaliere Carlo Fontana, Roma, place de la Concorde, 1753, a cura di J. 1707, Lib. V, p. 165, tavola 23. ispirati al progetto di San Pietro di Michelangelo, con la facciata a Garms, Paris 2002. portico e la cupola su tamburo, ma anche alla chiesa di Santa Maria fig. 9 28. Si veda G.R. Smith, Architectural dei Miracoli in piazza del Popolo, cominciata da Carlo Rainaldi e Diplomacy: Rome and Paris in the late C. Re, Pianta, spaccato e prospetto di un completata da Carlo Fontana; e ancora a Sant’Agnese in Agone, Baroque, New York-Cambridge (Mass.) sontuoso tempio rotondo con portico opera di Rainaldi e Borromini – i cui lavori erano terminati dieci 1993, pp. 27-84. per erigerlo in onore de’ Quattro Santi, prospetto. Secondo premio ex-aequo, anni prima ma la cui decorazione era in corso di conclusione nel 29. Il soggetto del concorso della seconda Concorso Clementino 1713 (prima 1677 –, da cui gli architetti ripresero anche l’idea dei due campanili classe di architettura era legato al progetto classe), Aasl 0272. della prima, ossia il disegno di un altare associati alla cupola. Bisogna sottolineare che la tematica dei fig. 10 con nicchia inquadrata da un ordine di C. Re, Pianta, spaccato e prospetto campanili era tornata attuale, soprattutto quando si trattava di colonne corinzie, mentre i candidati per di un sontuoso tempio rotondo con progettare une grande chiesa monumentale, dal momento in cui la terza classe dovevano rilevare una parte portico per erigerlo in onore de’ Quattro di monumento esistente. Bernini aveva deciso di dotare il Pantheon, prima, e la facciata di Santi, pianta. Secondo premio ex-aequo, 30 San Pietro, poi, di due torri campanarie . 30. Guidoboni, Un nouveau modèle Concorso Clementino 1713 (prima Questi capolavori del Seicento romano erano rielaborati dai d’église, cit. classe), Aasl 0271. 10 60 tre francesi secondo un principio di “sbarocchizzazione” e un Il concorso del 1677 stabilì anche un cambiamento nella concezione tentativo di sincretizzazione con le opere dell’antichità classica. Si e nella monumentalizzazione dei progetti presentati nei concorsi nota infatti un peculiare interesse per i monumenti antichi a pianta successivi dell’Accademia di San Luca, aprendo le porte ad una centrale, in particolare per il Pantheon e il tempio di Romolo sulla delle problematiche che occuperà il dibattito accademico – e in Via Appia, qui riletti attraverso la riflessione palladiana elaborata particolar modo quello dell’Académie Royale d’Architecture nel tempietto Barbaro di Maser e nel primo progetto per il di Parigi – per tutto il corso del XVIII secolo: riconsiderare Redentore di Venezia. l’attualità dell’esempio della basilica di San Pietro e trasformare Il duplice interesse per l’antichità e la basilica Vaticana era senza i capolavori dell’architettura religiosa barocca romana in modelli dubbio incentivato dall’Académie Royale d’Architecture e da universalmente esportabili. Colbert, che aveva inviato tra il 1676 e il 1677, Antoine Desgodets Le competizioni che seguirono proposero soggetti affini a nella capitale pontificia con l’intento di rilevare très exactement quello della grande chiesa monumentale e i progetti presentati gli édifices antiques de Rome. E, contemporaneamente, lo stesso dai concorrenti ripresero in linea di massima le idee dei tre Augustin-Charles D’Aviler era stato incaricato di eseguire un pensionnaires francesi. Ad esempio, nel 1694 Alessandro Rossini 31 grande rilievo della basilica di San Pietro . Come afferma Gil Smith, 31. Per tutta la prima metà del XVIII vinse il primo premio con un progetto ispirato ai precedenti, nel Carlo Fontana ebbe un ruolo fondamentale nella preparazione secolo l’Académie Royale d’Architecture 1713 Sebastien Démangeot e Carlo Re presentarono delle soluzioni degli allievi al concorso32. Professore dell’Accademia di San Luca di Parigi fu occupata nel dibattito sulla similari e, ancora nel 1738, Carlo Mondelli collocava al centro tra il 1675 e il 1676, poi principe a più riprese a partire dal 1686, ricerca di un nuovo modello di chiesa della sua “piazza di città metropoli” una cattedrale monumentale monumentale francese. La basilica 36 Carlo Fontana fu sempre presente all’interno dell’istituzione Vaticana ritornò quindi ad essere con cupola su tamburo e pronao . romana fino alla sua morte nel 1714. Egli era a capo di uno dei più considerata come punto di riferimento Questo modello trova una corrispondenza evidente anche nei importanti studi di architettura dell’epoca che accoglieva giovani per la concezione di tutti gli edifici progetti contemporanei degli architetti provenienti da diversi paesi architetti provenienti da tutta l’Europa. Mancando una vera figura di culto. A partire dal 1735 numerosi europei, che frequentavano all’epoca lo studio di Carlo Fontana. di riferimento per l’architettura all’interno dell’Accademia di architetti francesi vengono inviati nella Essi, alla ricerca di soluzioni formali e spaziali nuove, ripresero capitale pontificia con lo scopo di Francia, i pensionnaires architectes, partecipavano attivamente alla eseguire dei rilievi sempre più precisi e rielaborarono il soggetto del concorso del 1677, proponendo vita dello studio di Fontana assieme agli allievi dell’Accademia di della basilica di San Pietro sono promossi progetti dove la cupola di San Pietro si univa al pronao del San Luca, avendo la possibilità di prendere parte all’elaborazione dall’Accademia. Sessant’anni dopo i Pantheon, alle opere di Pietro da Cortona, Bernini e Borromini, dei più importanti progetti in corso di realizzazione a Roma in rilievi di D’Aviler, mentre a Roma gli all’Assomption di Errard, al Collège des Quatre Nations di Le Vau quegli anni. All’interno dell’atelier, gli studenti francesi, tra architetti Jacques-Germain Soufflot, e alla cappella della Sorbonne di Lemercier. François II Franque e Pierre-Gilles cui anche Chupin, D’Aviler e Desgots, potevano lavorare in un Coustillier eseguivano i loro disegni In questo contesto, nei primi anni del Settecento, ebbe inizio ambiente dinamico e cosmopolita ed entrare in contatto con all’interno della chiesa, a Parigi, un anche l’attività di Filippo Juvarra, che effettuò, alla luce di ciò che architetti provenienti da altre zone d’Italia o stranieri giunti a certo architecte Marteau si accingeva a si è detto, una profonda sintesi che permise di fondare una nuova Roma per studiare e disegnare33. I disegni dei tre pensionnaires disegnare, su commissione dell’Académie tipologia di basilica monumentale. Egli elaborò per la prima volta Royale, una grande pianta di San Pietro. si presentavano come un tributo al maestro ticinese e alla sua Contemporaneamente Jean-Nicolas le sue idee per una chiesa a pianta centrale in occasione del Dono chiesa in onore dell’Ecclesia Triumphans progettata all’interno Servandoni e Pierre-Jean Mariette Accademico del 1707, che si concretizzarono nel progetto per del Colosseo. Ma il loro era anche, e soprattutto, un omaggio al pubblicarono uno studio dedicato alla la basilica di Superga, costruita tra il 1715-1731 e nei “pensieri” direttore Charles Errard e alla sua chiesa monumentale a pianta storia della basilica vaticana dalle sue per il Duomo Nuovo di Torino del 1728. Si può sostenere che centrale, Notre-Dame-de-l’Assomption di Parigi, i cui lavori di origini, accompagnato da un rilievo inciso il progetto di Juvarra sia la prima sintesi storica compiuta e 34 da Jacques-François Blondel. E ancora costruzione erano stati completati nel 1676 . alla metà del secolo furono gli architetti organica, un modello di riferimento, forma architettonica ideale Se da una parte l’influenza dell’architettura barocca romana è senza Jacques-Germain Soufflot e Gabriel del tempio votivo europeo del Settecento, che per i suoi riferimenti dubbio fondamentale per comprendere le idee elaborate dai tre Pierre Martin Dumont a realizzare i loro intrinseci, poteva essere riconosciuta come internazionale e quindi pensionnaires, non si può d’altra parte negare l’importanza della rilievi. Cfr. Guidoboni, Un nouveau esportabile37. loro cultura francese. I loro disegni infatti denotano la conoscenza modèle d’église, cit. Di particolare interesse appare il fatto che, contemporaneamente 32. Smith, Architectural Diplomacy, cit., dei progetti contemporanei parigini, della cappella del Collège des 36. Cfr. I disegni di architettura, cit. alla basilica di Superga, altri due architetti che si erano formati nello Quatre Nations di Louis Le Vau, del Dôme des Invalides di Jules pp. 51-52. studio di Carlo Fontana, avevano intrapreso un percorso del tutto 37. A. Scotti, Filippo Juvarra e le 33. Cfr. W. Oechslin, Aspetti dell’inter- Hardouin-Mansart e soprattutto della cappella della Sorbonne di corti europee del Settecento, in Filippo simile: a Vienna, Fischer Von Erlach aveva progettato la Karlskirche nazionalismo nell’architettura italiana 38 Jacques Lemercier, la cui facciata laterale presentava, sulla corte Juvarra, a cura di V. Comoli Mandracci, e, a Londra, James Gibbs, la chiesa di Saint Martin-in-the-Fields . del primo Settecento, in Barocco euro- 35 A. Griseri, Milano 1995, pp. 69-85. d’onore, un portico di tempio esastilo . peo, Barocco italiano, Barocco salentino, L’opera di Juvarra esercitò una grande influenza anche sugli Si può quindi affermare che Chupin, D’Aviler e Desgots crearono a cura di P.F. Palumbo, Lecce 1970, pp. 38. H. Hager, Carlo Fontana e i suoi architetti francesi a Roma già dai primi anni del suo praticantato una soluzione architettonica nuova che, rompendo fortemente 141-155. allievi: il caso di Johann Bernard Fischer all’interno dello studio di Carlo Fontana. Ad esempio il suo von Erlach, in Studi su Fontana. Una con la tradizione della Controriforma, dava una risposta esemplare 34. Si veda E. Coquery, Charles Errard, la Dono Accademico del 1707 influenzò grandemente il già citato dinastia di architetti ticinesi a Roma noblesse du décor, Paris 2013, pp. 155-157. all’esigenza di coordinamento fra cupola, campanili e pronao e tra Manierismo e Barocco, a cura di M. architetto Sebastien Demangeot e Antoine Deriset, che ripropose dove emergevano le influenze reciproche tra cultura francese e 35. Smith, Architectural Diplomacy, cit., Fagiolo, G. Bonaccorso, Roma 2009, pp. nel progetto del S.mo Nome di Maria a Roma, un disegno che romana, antica e moderna. pp. 34-64. 237-256. rielaborava la tematica juvarriana semplificandone l’articolazione.

62 63 Il forte legame tra Filippo Juvarra e Charles-François Poerson, Tommaso Manfredi La formazione accademica dell’architetto da Parigi direttore dell’Académie de France a Roma dal 1704, contribuì a Roma tra fine Seicento e primo Settecento a riallacciare quel forte legame tra le due istituzioni che aveva caratterizzato gli anni ’70 del Seicento, ma che si era indebolito alla fine del secolo a causa della profonda crisi economica che aveva colpito la Francia. Il rettorato di Poerson, se da una parte segnò un periodo di crisi della produzione artistica interna all’istituzione stessa, dall’altra portò l’Accademia di Francia ad aprirsi verso il Nell’Europa di fine Seicento due grandi istituzioni erano preposte mondo culturale e mondano romano, favorendo gli scambi e il alla formazione disciplinare dell’architetto: l’Accademia di San contatto tra gli allievi e altre istituzioni romane, prime fra tutte Luca di Roma e l’Académie Royale d’Architecture di Parigi. l’Accademia di San Luca e l’Arcadia. Entrambe erano formalmente pubbliche. Ma mentre la prima Sempre più artisti in questi anni giunsero da Parigi per effettuare 1. J.-M. Pérouse, de Montclos, “Les Prix de Rome”. Concours de l’Académie era sorta nel 1593 sotto la benevola protezione dei pontefici periodi formativi, spinti dall’interesse per i monumenti antichi, royale d’architecture au XVIII siècle, come una libera associazione di artisti votati all’insegnamento che si combinava ora per la prima volta in modo sistematico con Paris 1984, pp. 7-32; W. Schöller, Die di tutte le discipline del disegno, la seconda era stata fondata nel lo studio degli edifici moderni. Per i francesi che, in patria, erano “Académie Royale d’Architecture”. 1671 come un importante organo dell’apparato statale del regno alle prese con la disputa sulla supremazia tra antichi e moderni, 1671-1793. Anatomie einer Institution, di Luigi XIV, con lo specifico obiettivo di formare attraverso Roma diventò quindi il simbolo di questo conflitto, il punto di Köln 1993. l’insegnamento specialistico dell’architettura i membri di un partenza da cui iniziare a studiare l’architettura39. I pensionnaires 2. Sull’Académie de France à Rome apparato professionale di eccellenza al servizio del re, ma anche dell’Accademia di Francia si esercitavano ad eseguire i rilievi dei per il periodo qui considerato, vedi H. Lapauze, Histoire de l’Académie 1 monumenti, completando la loro formazione negli studi degli di definire e codificare stili e principi costruttivi . de France a Rome, I, Paris 1924; A. In un sistema fortemente gerarchizzato posto sotto la direzione architetti più rinomati, spesso lavorando a progetti commissionati Bancel, Les études à l’Académie e del premier architecte du Roi, corporazione professionale e da esponenti dell’aristocrazia romana. Ad esempio l’architetto de France a Rome au XVIII siècle, Jules Michel Alexandre Hardouin40, nipote del premier architecte Paris 1997; A. Verger, Dictionnaire apparato statale erano complementari. A ogni accademico, di du Roi Jules Hardouin-Mansart, nel 1706 fu discepolo di Antonio biographique des pensionnaires de prima o seconda classe, spettava la selezione e la formazione l’Académie de France à Rome, 3 voll., pratica di un singolo giovane allievo. Mentre quella teorica si Valeri e l’architetto Auguste-Malo Saussard disegnò nel 1717 il Dijon 2011; per le corrispondenze dei 41 svolgeva collegialmente in accademia tramite lezioni bisettimanali giardino per la villa del principe Borghese a Frascati . direttori: Correspondance des Directeurs Nel 1712 il legame tra le due accademie si fece ancora più stretto de l’Académie de France à Rome avec les impartite dal professeur d’architecture. grazie alla nomina di Poerson a principe di San Luca. Da questo Surintendants des Bâtiments, a cura di A. I modelli architettonici di riferimento erano quelli codificati momento, i pensionnaires poterono partecipare ai Concorsi de Montaiglon (t. I-VII), A. de Montaiglon dal premier architecte Jules Hardouin Mansart durante la sua e J. Guiffrey (t.VIII-XVIII), Paris 1887- trentennale direzione, dal 1681 al 1708, improntati sulla linea Clementini pur non essendo stati ammessi all’Accademia di 1912 (da ora Correspondance), t. I-VII, San Luca, e due di loro vinsero il primo premio nel periodo in 1887-1897. Per il periodo successivo classicista segnata dall’avo François Mansart, oltre gli esiti editoriali cui Juvarra fu maestro: Pierre de Villeneuve nel 1708 e Nicolas vedi da ultimo L’Académie de France della revisione critica del trattato di Vitruvio da parte di Perrault Besnier nel 171142. Tuttavia, per vedere la diffusione in Francia à Rome. Le Palais Mancini, un foyer (1673) e della ricognizione scientifica degli Édifices antiques de artistique dans l’Europe des Lumières Rome da parte di Antoine Desgodets (1682), che rivendicavano delle idee assorbite a Roma e in particolare del modello di (1725-1792), a cura di M. Bayard, E. chiesa monumentale nato nel concorso del 1677 e sviluppato Beck Saiello, A. Gobet, Rennes 2016. alla Francia l’eredità architettonica degli antichi romani. La prosecuzione del formidabile lavoro di rilevamento svolto negli seguenti, si dovette attendere la metà del Settecento, 3. Sui rapporti tra l’Accademia di San quando gli architetti francesi cominciarono a rielaborare le idee Luca e l’Académie Royale d’Architecture a Roma dal giovane Desgodets nel 1676-77 su incarico del ministro Colbert era uno dei principali obiettivi dell’Académie juvarriane e a presentare progetti realizzabili di questo genere. 39. Cfr. Oechslin, Aspetti dell’interna- vedi H. Hager, The Accademia di Nel 1753 Jean-Nicolas Servandoni propose un disegno per una zionalismo, cit., pp. 141-155. San Luca in Rome and the Académie de France à Rome, stabilita dallo stesso Colbert nel 1666 come basilica monumentale fortemente ispirato a San Pietro, mentre Royale d’Architecture in Paris: A un pensionato destinato agli allievi dell’Académie Royale più 40. Cfr. M. Gallet, Les architectes parisiens Preliminary Investigation, in Projects e meritevoli e capaci di perfezionarsi traendo dalle testimonianze Ange-Jacques Gabriel e Nicolas-Henri Jardin, dal 1754, una du XVIII siècle, Paris 1995, p. 252. and Monuments in the period of the serie di progetti per la Frederickskirke di Copenaghen – la cui 41. Cfr. Correspondance, cit., t. V (1716- Roman baroque, a cura di H. Hager, antiche e rinascimentali ogni possibile modello utile al progresso 2 costruzione venne poi affidata all’architetto locale Nicolai Eigtved 1720), pp. 120-121, lettera di Poerson a S. Scott Munshower, University Park, dell’arte nazionale . – di più forte impostazione juvarriana. Lo stesso anno Laurent d’Antin del 30 novembre 1717. Pa. 1984, pp. 129-141; G.R. Smith, Esauritasi la spinta propulsiva impressa da Colbert, l’Académie Architectural Diplomacy, Rome and Destouches fornì i disegni per Sainte-Geneviève, seguito nel 1755 42. Filippo Juvarra, architetto delle de France, durante la lunga direzione del letterato Mathieu de La Paris in the late Baroque, Cambridge capitali da Torino a Madrid, 1714-1736, da Jacques-Germain Soufflot, il cui progetto per la chiesa parigina (Mass.)-London 1993, in part. pp. 213- Teulière (1684-1699) e dei pittori René-Antoine Houasse (1699- a cura di V. Comoli Mandracci, Milano era ispirato a modelli romani antichi e moderni, al gotico e alla 223; T. Manfredi, Academic Practice 1704) e Charles-François Poerson (1704-1725), non godette più 1995, pp. 153-173; Cfr. G. Dardanello, and Roman Architecture during the cattedrale di Saint Paul di Londra, e che presentava due sobrie Sperimentare l’architettura: Guarini, della posizione di primo piano nell’ambiente artistico romano Reign of Benedict XIV, in Benedict XIV torri campanarie poste in posizione arretrata rispetto alla cupola. Juvarra, Alfieri, Borra e Vittone, Torino raggiunta negli anni Settanta del Seicento con la nomina del suo and the Enlightenment. Art, Science and Contemporaneamente, Pierre Contant d’Ivry disegnò la nuova 2001, p. 171. Spirituality, a cura di R. Messbarger, direttore Charles Errard a principe dell’Accademia di San Luca chiesa della Madeleine, reinterpretando il tema della basilica 43. Guidoboni, Un nouveau modèle C.M.S. Johns, P. Gavitt, Toronto 2016, (1672, 1678), a cavallo dell’alleanza formale celebrata nel 1676 tra monumentale in modo simile, ma forse meno riuscito, di Soufflot. d’église, cit. pp. 439-466, 439-451. quest’ultima e l’Académie Royale3.

64 65 Nonostante La Teulière si dicesse convinto che bastasse la Gilles-Marie Oppenord (1672-1742), figlio di un ebanista conoscenza teorica dell’arte per dirigere dei giovani artisti, la sua dell’entourage reale e allievo di Hardouin Mansart, giunto a gestione del percorso formativo dei pensionnaires fu gravemente Roma da indipendente nel 1692, il quale, grazie alla protezione condizionata dalla mancanza di una competente supervisione del Surintendant des Bâtiments Édouard Colbert de Villacerf, tecnica4. Ciò anche a riguardo degli architetti, la cui formazione ricevette da La Teulière un trattamento da vero e proprio secondo i canoni estetici dell’Académie non poteva prescindere 4. Per un quadro generale sui d’Ivry, Paris: quattro architetti francesi pensionnaire, fino a divenirlo effettivamente nel settembre da un basilare esercizio nel disegno di figura e del modello, pensionnaires dell’Académie de France e Palladio, in “Annali di architettura”, 12, 1694, senza neanche bisogno di un brevetto6. Il trasferimento nel contesto della presenza degli architetti 2000, pp. 123-126, 123-125. nell’ambito di una concezione interdisciplinare della professione, francesi a Roma nell’ultimo quarto del di Oppenord all’Académie de France non mutò affatto la sua 14. «J’a y veu de puis quelque mois un ispirata a Michelangelo e Bernini, pienamente condivisa con il Seicento, vedi T. Verdier, Architectes et condotta, rivolta soprattutto ad applicare il proprio straordinario jeune Architecte estranger qui voyage, décorateurs français dans la Rome de la fin mondo accademico romano. qui a du goust et de l’intelligence, qui talento di disegnatore, affinato allo studio di Hardouin Mansart, du XVIIe siècle, in “Studiolo”, 1, 2002, pp. Oltre a sporadici riferimenti a questi e ad altri grandi maestri del a esté une année entière à Venise et alla formazione del ricchissimo repertorio decorativo tratto dalle 41-63, 46-54. disegno, nella corrispondenza tra La Teulèrie e i Surintendants aux environs. Il m’a confirmé ce que opere dei maestri del barocco e di Borromini in particolare, solo des Bâtimens du Roi, responsabili dell’intero sistema accademico 5. A. Verger, Entrer à l’Académie de d’autres personnes m’ont dit qu’il n’y a in parte pubblicato da Gabriel Huquier dopo la sua morte7. Una statale, manca qualsiasi riferimento che lasci ipotizzare l’esistenza France à Rome. La faveur, le droit, le choix, point d’architecte qui ait fait des choses attività che travalicava gli interessi sia di Hardouin Mansart, sia in Droits d’entrée. Modalités et conditions si galantes et si extraordinaires que di un indirizzo programmatico di ampio respiro artistico e culturale d’accès aux univers artistiques, a cura di G. Palladio dans l’Estat de Venize, mais plus di Carlo Fontana, suo referente romano, ma che era fortemente nel percorso formativo che i pensionnaires conducevano dentro e Mauger, Paris 2006, pp. 13-45, 16-18. particulièrement dans le pays Vicentin où sostenuta da Villaceurf, convinto che niente fosse più utile a un il estoit né. Ce jeune Architecte avant fait architetto che disegnare le figure e gli ornamenti, anche se non fuori il palazzo Della Valle Capranica, nel rione Sant’Eustachio, 6. Smith, Architectural Diplomacy, cit., r 8 che fu sede dell’Académie de France dal 1685 al 1725. II, 1888, p. 66. rapport au S Oppennordt de tout ce qu’il propriamente concordanti con i tradizionali canoni stilistici . a veu, il a réveillé et redoublé sa curiosité». Se le limitazioni culturali determinarono il progressivo regredimento 7. Oeuvres de Gilles Marie Oppe- Oppenord arrivò perfino a supplire alle carenze didattiche di La Correspondance, cit., t. II, 1888, p. 350, Teulière, istruendo personalmente colui che sarebbe diventato il dell’istituzione nel contesto artistico romano, le carenze didattiche nord: contenant différentes fragments lettera di La Teulière a Villacerf del 6 obbligarono i suoi pensionnaires a rivolgersi a quello stesso d’architecture et d’ornements..., Paris novembre 1697. primo pensionnaire architetto del Settecento: il giovanissimo figlio Huquier, s.d. di un ufficiale del re amico di Villacerf e di Hardouin Mansart, di ambiente per farvi fronte, convenientemente al livello di 15. L’identificazione di Marselis come il preparazione individuale. 8. Correspondance, cit., t. I, 1887, pp. giovane architetto tedesco, avanzata da cui si conosce solo il cognome, Antoine, giunto a Roma il 3 giugno Questo tipo di interscambio artistico tra Parigi e Roma, al di là della 327, 332. Su Oppenord e Borromini vedi Christian Elling (Ch. Elling, Rome. The 1697 al seguito del cardinale de Bouillon, scomparso dalle cronache sua diffusione, traspare appena dalla corrispondenza istituzionale J. Connors, Borromini in Oppenord’s biography of its architecture from Bernini dopo la sua partenza per la Francia, a fine novembre 17039. Sketchbooks, in Ars naturam adiuvans. Fest- to Thorvaldsen, Tübingen 1975, pp. 60- di La Teulière e dei suoi immediati successori. Eppure è da tenere schrift für Matthias Winner zum 11. März La mancanza di preparazione disciplinare e un carattere volenteroso 61), ha finora costituito il terminus ante ma incostante impedirono ad Antoine di trarre adeguato profitto in grande considerazione per una ricostruzione storica ad ampio 1996, a cura di V. Flemming, S. Schütze, quem della sua presenza a Roma, ora da raggio e interdisciplinare della formazione delle élite artistiche Mainz am Rheim 1996, pp. 598-612. anticipare di almeno dieci mesi (vedi nota dall’intero mese di agosto 1697 trascorso sotto la sorveglianza di 10 europee tra fine Seicento e primo Settecento. Una ricostruzione 9. Verger, Dictionnaire biographique, cit., 14). Sull’album di disegni di Marselis, vedi Oppenord a copiare disegni nella sua stanza . La consapevolezza che non può prescindere dalle vicende dei singoli individui, in I, pp. 60-61. Secondo Villacerf, Antoine da ultimo E. Manzo, Christof Marselis. di avere perso una grande occasione lo indusse a riprendere rapporto al bagaglio di competenze e conoscenze portato dalla arrivò a Roma munito solo di qualche Note a margine di un libro di disegni, quell’esercizio un anno dopo, con maggiori risultati attestati già in Francia, assai diversificato, soprattutto per gli architetti. rudimento nel disegno di figura appreso Milano 2013, a cui si rimanda per il una lettera del 23 settembre 1698 nella quale La Teulière elogiava nella bottega del pittore Charles De La profilo biografico più aggiornato e per il riscontro delle affinità con l’opera grafica anche la sua capacità di disegnare «assés proprement et a assés Fosse: Correspondance, cit., t. II, 1888, 11 «Former d’habiles gens» p. 303 e passim. di Oppenord. profité, tant pour la figure que pour les lumières» . Nella stessa lettera il direttore attribuiva questo cambiamento all’emulazione 11. Ivi, p. 419. Qui La Teulière accenna 16. Sul possibile ruolo di Fontana come Secondo lo statuto dell’Académie de France i suoi pensionnaires a una copia eseguita da Antoine da un intermediario tra l’Accademia di San di «un jeune Architecte Allemand», «sage et entendu», esperto dovevano essere i migliori giovani artisti provenienti disegno di Oppenord della facciata della Luca e l’Académie de France, anche in nel disegno di invenzione e nella matematica, al quale egli aveva dall’Académie Royale. Ma tra la fine del Seicento e l’inizio del chiesa di San Carlo al Corso. Vedi anche relazione all’intenzione di Oppenord rinnovato il permesso accordatogli da Oppenord di disegnare Settecento per gli architetti ciò non era la consuetudine. Se già ivi, pp. 411-412, 426, 428, 430. di partecipare al concorso accademico nella sua stanza purché a sua volta assistesse Antoine nel copiare e del 1696, vedi Smith, Architectural per pittori e scultori la concessione del brevetto “per merito”, 12. Ivi, pp. 420, 425. nell’elaborare “petit plan”12. Nel mese di giugno infatti Oppenord Diplomacy, cit., pp. 161-162, 356 n. 120. legata alla vittoria del Grand Prix, era meno frequente di quella 13. «Je ne comprens pas à quoy luy era partito per Venezia con l’idea di estendere alle opere di Palladio 17. Correspondance, cit., t. III, 1889, pp. 2, 5. del brevetto “per grazia”, dipendente esclusivamente dal favore peut être utile le voyage de Venize pour la propria indagine sui partiti architettonici, superando l’iniziale dei potenti5, per gli architetti la mancanza di un analogo criterio l’architecture. Il me semble que personne 18. Nel maggio 1701 Antoine inviò al opposizione di Villacerf, il quale era convinto che l’osservazione valutativo – attivato solo nel 1720 – dava adito alle più arbitrarie ne va en ce païs là pour cela. A l’égard du padre il rilievo in pianta e prospetto della delle tavole dei Quattro Libri valesse quanto quella delle opere in promozioni in favore di personaggi talvolta completamente Palladio, dont il parle, son livre est si bien chiesa di Sant’Ignazio per dimostrargli i imprimé qu’il me semble qu’il vaut bien suoi progressi nel disegno: ivi, p. 78. esse raffigurate, senza bisogno di recarsi in luoghi altrimenti non 13 privi di cognizioni disciplinari. Ciò a vantaggio dei parigini, l’ouvrage sur le lieu»: lettera di Villacerf a interessanti per l’architettura . 19. Secondo Houasse, Antoine apprese ra- o naturalizzati tali, gravitanti intorno alla corte di Versailles, La Teulière, 7 ottobre 1697, la risposta di La Secondo quanto scrisse La Teulière a Villacerf il 6 novembre pidamente la prospettiva dal gesuita Soudée, Teulière è del 6 novembre (ivi, pp. 343-344, e a svantaggio dei provinciali che ne erano lontani, e che di che egli aveva invano preferito per il posto 1697, a indurre Oppenord a viaggiare nei luoghi di Palladio erano 349-350). Sul viaggio di Oppenord, durato conseguenza a Roma accrescevano il numero dei cosiddetti di Professeur d’Architecture, Géométrye e stati gli entusiasti resoconti di «un jeune Architecte estranger qui da giugno a ottobre 1698, documentato da Perspective al matematico Vitale Giordano. indipendenti che autofinanziavano il proprio soggiorno. diversi suoi disegni e da lettere di La Teulière voyage, qui a du goust et de l’intelligence, qui a esté une année Ivi, pp. 7, 26, 36-39, 45, 53, 93. 14 In una situazione così indefinita potevano anche verificarsi (ivi, pp. 389-431), vedi J.-M. Pérouse de entière à Venise et aux environs» . Se è certo che questo giovane passaggi da un ruolo all’altro, come nel caso del parigino Montclos, Bullet, Oppenord, Contant 20. Ivi, p. 89. architetto fosse il polacco Christof Marselis (1670-1731), giunto

66 67 a Roma alla metà del 1697 dopo un lungo soggiorno a Venezia, Soprastante della Fabbrica di San Pietro al fatto di essere un tardo lo è altrettanto che Marselis fosse anche il giovane «Allemande» allievo di Bernini24. Dedicandosi «avec un soin extraordinaire» a segnalato dieci mesi dopo da La Teulière a fianco di Oppenord, insegnare al nipote in ossequio allo zio, già a metà luglio Valeri come tra l’altro è attestato dalla presenza nel suo album di viaggio aveva istruito il giovane sulle regole e proporzioni dei cinque 15 di alcuni soggetti illustrati nell’opera postuma di Oppenord . à dessiner de l’architecture» (ivi, p. 221). ordini e si apprestava a introdurlo al disegno di invenzione, La presenza di Marselis nell’Académie de France a fianco di 21. Correspondance, cit., t. III, 1889, p. 92. Per una scheda biografica di Villeneuve, passando poi all’approfondimento della geometria, ai primi di Oppenord, oltre a chiarire molti aspetti della formazione 22. Jules-Michel Hardouin, figlio di che nel 1728 fu ammesso all’Académie settembre, mentre Houasse lo avviava personalmente allo studio di entrambi circa l’origine individualistica delle rispettive Michel, architecte du roi, fratello cadetto di Royale d’Architecture di Parigi, vedi della figura e degli ornati25. Verger, Dictionnaire biographique, cit., fascinazioni per Borromini e Palladio, aggiunge un ulteriore Hardouin Mansart, fu eletto accademico Alla fine di novembre il passaggio di consegne tra Houasse, aggregato nel 1720 e di prima classe III, p. 1488. elemento al quadro delle connessioni tra l’istituzione francese e il che tornava a Parigi per occupare il posto di Rettore e tesoriere nel 1728 (M. Gallet, Les architectes 33. I disegni di architettura dell’Archivio e contesto romano, a cominciare proprio dallo studio Fontana. parisiens du XVIII siècle. Dictionnaire storico dell’Accademia di San Luca, dell’Académie Royale de Peinture e Sculpture, e il collega Se infatti l’interesse di Oppenord per Palladio era una conseguenza biographique et critique, Paris 1995, a cura di P. Marconi, A. Cipriani, E. accademico Poerson, che arrivava a Roma come primo direttore indiretta della persistente fortuna dell’autore dei Quattro Libri p. 252; J. Barreau, Y. Brault, Jules- Valeriani, 2 voll., Roma 1974, I, nn. 190- ex pensionnaire dell’Académie de France26, non ebbe ripercussioni nell’Europa del Nord, di cui Marselis era portatore con la Michel Hardouin, in Saur. Allgemeines 193. Sul concorso del 1708 vedi la scheda Künstlerlexikon, vol. 69, Berlin, New nella fascinazione berniniana del processo formativo di Hardouin. dell’autore in questo volume. 27 mediazione di Matteo Alberti, quello di Marselis per Borromini York 2010, p. 301). Infatti, dopo essersi affrettato a decantarne le qualità , già il 9 derivava direttamente dalle personali ricerche di Oppenord, 34. Sul progetto di Villeneuve in 23. il relativo ordine di Hardouin Mansart febbraio 1705 Poerson informava il Surintendant che il nipote del tutto autonome dalle prescrizioni impartite a entrambi da rapporto a quello del terzo classificato era del 23 giugno 1703: Correspondance, Francesco Belli, romano, vedi C. aveva appena completato «un dessein du tabernacle de Saint- Carlo Fontana. È da credere infatti che tra i giovani stranieri cit., III, 1889, p. 105. Challingsworth, Concorso Clementino Pierre, qui est du Bernin, fort estimé en ce pais ci», chiedendogli che si rivolgevano a questo maestro, non vi fosse distinzione 24. Il ruolo di Soprastante e prima of 1708, in Architectural Fantasy and al contempo un donativo per il «neveu de Bernin (probabilmente tra chi lo faceva con il supporto di un importante patrono come ancora quello di Fattore della Fabbrica Reality. Drawings from the Accademia l’erudito Prospero) qui luy montre l’Architecture»28. Mentre lui Marselis, che viaggiava a spese del conte Lubomirski, e chi lo aveva reso Valeri familiare allo scultore Nazionale di San Luca in Rome. stesso si occupava di seguirne i progressi nel disegnare la figura Concorsi Clementini 1700-1750, a cura faceva con l’accredito dei direttori dell’Académie de France, come francese Jean-Baptiste Théodon, anziano e il modello, in attesa di accompagnarlo a studiare le decorazioni accademico di San Luca, già nella cerchia di S. Scott Munshower, University Park, Oppenord e come, probabilmente, Antoine, che ne prese il posto 29 di Bernini, che fu il suo tramite con Pa. 1981, pp. 64-73. delle logge di Raffaello nei Palazzi Vaticani . di pensionnaire per ordine di Hardouin Mansart, a sua volta Houasse. Su Valeri nella Fabbrica di San La privilegiata formazione romana e berniniana del nipote del 16 35. Nella congregazione del 28 agosto subentrato a Villacerf nella carica di Surintendant des Bâtiments . Pietro vedi I. Delsere, Antonio Valeri e 1707 Francesco Fontana fu incaricato massimo esponente della cultura architettonica francese fu L’ingresso ufficiale di Antoine all’Académie de France avvenne le maestranze petriane tra XVII e XVIII di comporre i soggetti delle tre classi però drammaticamente interrotta la sera del 28 ottobre 1705, il 7 luglio 1699, lo stesso giorno in cui Houasse vi si insediò secolo, in L’Archivio della Fabbrica di di architettura, tutti modulati sul tema quando Hardouin fu coinvolto in una colluttazione durante la 17 San Pietro in Vaticano come fonte per la come nuovo direttore al posto di La Teulière .Oppenord partì dell’«Accademia del disegno»: Roma, 30 storia di Roma, a cura di G. Sabatini, S. quale il collega pensionnaire Paul uccise una guardia pontificia . due mesi dopo. Ma il sodalizio tra Antoine e Marselis dovette Accademia Nazionale di San Luca, Turriziani, Roma 2015, pp. 71-94. Archivio storico (da ora Aasl), vol. 46a, Risparmiato dallo scandalo grazie all’intervento in forze di tutta proseguire, tra l’Académie de France e lo studio Fontana, per tutti 25. Correspondance, cit., t. III, 1889, c. 82. Sull’Accademia Albana vedi T. la diplomazia francese, il giovane scomparve dalla scena fino i due anni che precedettero la partenza del polacco da Roma, alla pp. 116-119. In vista della valutazione Manfredi, Carlo Fontana e l’Accademia alla sua partenza anticipata da Roma, nel febbraio 1706, seguita fine del 1701. Non a caso in questo periodo il giovane francese dell’entità del donativo da fare a Valeri Albana: arte e architettura in Arcadia, nel mese di maggio da quella di Paul, graziato dal papa da una in Studi sui Fontana. Una dinastia di fu descritto da Houasse come un pensionnaire modello, abile nel per le lezioni impartite al nipote, Houasse condanna all’ergastolo. rilievo dei monumenti18, nella rappresentazione prospettica19, riferì ad Hardouin Mansart che gli studenti architetti ticinesi a Roma tra Manierismo di questo maestro – e presumibilmente e Barocco, a cura di M. Fagiolo, G. Intanto, Poerson, sconfortato dall’endemico stato di crisi e soprattutto in grado di «observer, sur les principaux édifices quelli dei colleghi più importanti – Bonaccorso, Roma 2008, pp. 171-180. dell’Académie de France, accentuato dalla vicenda dei due anciens et modernes, le sublime du médiocre»20. E pur non solitamente corrispondevano due scudi al 36. Correspondance, cit., t. III, 1889, pp. pensionnaires e dal crescente disinteresse di Hardouin Mansart, essendosi ancora esercitato nel disegno di invenzione, a fine mese. 228-229, lettera dell’8 settembre 1708. meditava di dimettersi. E nel luglio 1707 arrivò persino a settembre 1702 egli sembrava ormai eccellere nell’attività di 26. Poerson era accompagnato da un Il 29 aprile 1708 gli accademici di San proporre al Surintendant la chiusura dell’istituzione, scettico Luca accolsero la richiesta di Villeneuve copia prescrittagli preventivamente da Hardouin Mansart, altro nipote di Mansart, l’abate Jacques sull’attualità della sua missione orginaria, soprattutto a riguardo Hardouin, fratello di Jules-Michel, di avere un’attestazione della sua vittoria persuaso che «les estudians doivent s’attacher à coppier plustot della formazione degli architetti: que de travailler de leur génie»21. anche lui eccezionalmente alloggiato da inviare a Parigi: Aasl, vol. 46a, c. 89. nell’Académie de France: Correspondance, 37. Correspondance, cit., t. III, 1889, Monseigneur le jugera à propos, que Sa Majesté pouroit s’épargner Questi stessi precetti il Surintendant li impartì anche al proprio cit., t. III, 1889, p. 136 e passim. pp. 228-229. I membri della giuria della la dépence de cette Académie, qui, quelques zèles et quelques soins nipote, Jules-Michel Hardouin (1685-1737), giunto a Roma classe di architettura erano Giovanni nell’aprile 1703 in attesa di subentrare ad Antoine come unico 27. Ivi, p. 137. que votre bonté prenne, ne peutré pondre aux idées que l’on a eue de Battista Contini, Carlo Buratti, Carlo former d’habiles gens et d’entirer de belles copies tant d’architectures pensionnaire architetto22. Dal momento del suo effettivo 28. Ivi, p. 148. Francesco Bizzaccheri, coadiuvati dal que de peintures et sculptures. Premièrement, Monseigneur, pour insediamento all’Académie de France, nel successivo mese 29. Ibidem. principe Carlo Maratti e dal segretario 23 Giuseppe Ghezzi: Aasl, vol. 46a, c. 87. l’Architecture, excepté le Panthéon ou Rotonde, le Colysée et quelques di luglio , malgrado la nostalgia degli agi parigini, il giovane 30. Ivi, pp. 159, 185 e passim. Per la polemica innescata dalle proteste di colonnes, il ne nous resterien de considérable de l’Antiquité pour Hardouin fu sottoposto da Houasse a un tour de force didattico 31. Ivi, pp. 208-209, lettera di Poerson Renard: ivi, cc. 89-90, 29 aprile, 91-93, 3 instruire les estudians; et, parmy les modernes, la grande Église de St commisurato tanto alle grandi aspettative dello zio quanto ad Hardouin Mansart del 23 luglio 1707. giugno 1708, cc. 95-97, 15 luglio 1708. Pierre, et peut d’autres, peuvent fournir à nos voyageurs prévenus de alle sue scarse cognizioni disciplinari. Dall’inizio del 1704 egli 32. Il 21 luglio 1708 Poerson scriveva a 38. L’11 maggio 1723 Poerson rispondeva quoy se rescrier. Ainsy, Mgr, je suis persuadé, comme je l’ait dit mille cominciò a prendere lezioni intensive di architettura da Antonio d’Antin che tra i pensionnaire vi era «un in questi termini a una domanda di d’Antin fois à M. Hardouin, qui a le bonheur d’estre au près de vous, que les Valeri, un accademico di San Luca che doveva la fama e la carica di sculpteur, lequel s’est mis depuis un an sullo stato dell’architettura in Italia: «à excélants et admirables ouvrages, dont vous avez ornée la France, sont

68 69 des moyens plus sures pour faire de bons Architectes que tout ce que l’on di lungo corso giunto secondo non senza clamorose rimostranze voit dans Rome31. nei confronti della giuria, registrate anche negli atti accademici37. In queste condizioni neanche la prima vittoriosa partecipazione L’incresciosa vicenda, alla fine ricomposta dal papa, contribuì di un pensionnaire ai Concorsi Clementini dell’Accademia di a rafforzare la pessima opinione di Poerson sull’Accademia di San Luca, celebrata il 19 aprile 1708, poteva essere ascritta a San Luca e in generale sullo stato delle arti a Roma e in Italia. parler sans passion, l’on peut dire que p. 197; C. Huchet De Quéetain, Nicolas Una opinione che almeno riguardo all’architettura non sembrava merito del sistema accademico francese. Infatti, il premiato Pierre l’architecture et autres sciences sont Besnier (1685/86-1754): architecte, orfèvre Jacquot de Villeneuve (1683-1730), parigino, figlio dello scultore tombez en décadence en Italie. L’on dit du roi, directeur de la Manufacture royale supportata da riflessioni critiche al di la di enfatiche affermazioni Jacob, arrivato a Roma nel 1704 con l’accredito del Grand Prix que l’avarice des ministres, le peu de goût de tapisseries de Beauvais, et échevin de la sul primato degli architetti «qui ont rendus le siècle de Louis 38 di scultura, secondo lo stesso Poerson era passato a studiare des princes, le peu d’honneur que l’on ville de Paris, Université Paris Sorbonne- le Grand le plus glorieux de tous les siècles» , che escludevano rend aux vertueux qui en font profession, Centre André Chastel, tesi di dottorato di l’architettura solo intorno a luglio 1707, circa un mese prima a priori i maestri del Cinquecento italiano, compreso Palladio, peut-être que ces choses empeschent cui mi è noto solo l’abstract online: http:// completamente ignorato nella laconica comunicazione a d’Antin che fosse reso noto l’impegnativo soggetto per la prima classe di qu’il ne se forme des hommes pareils à www.theses.fr/s39704 (ultima consultazione questa disciplina: una «Accademia del disegno»32. ceux qui ont rendus le siècle de Louis le 25/11/2016). della partenza di Villeneuve per Venezia in compagnia del collega Grand le plus glorieux de tous les siècles» pittore Jean-Baptiste Nattier, avvenuta il 26 aprile 1709, a undici Al di là della reale tempistica della sua riconversione disciplinare e 47. Sulle connessioni tra il progetto di (Correspondance, cit., t. VI, 1896, p. 245). 39 dell’esercizio della facoltà concessa ai pensionnaires di partecipare Besnier e quelli elaborati da Juvarra anni di distanza dal documentatissimo viaggio di Oppenord . direttamente alle prime classi concorsuali, evidentemente anche 39. «Les Srs Nattier et Villeneuve, Élèves tra il 1714 e il 1715 per la sagrestia Ancora l’11 maggio 1709 Poerson si riferiva in termini Villeneuve aveva dovuto ricorrere a un maestro romano. E de l’Académie, sont partis le 26 avril, vaticana, a cominciare dalla soluzione sprezzanti alla recente premiazione del Concorso Clementino, suivant la permission que vous avez della doppia rotonda, e per una prima ai “très méchant des seins”, all’ignoranza dei loro giovani autori questo risulta chiaramente dalle influenze berniniane e fontaniane eu la bonté de leur en donner. Ils sont ipotesi che esse potessero riflettere un 33 riscontrabili nel suo progetto (figg. 1-2) : nel prospetto principale e allez à Venize, pour tacher de profiter intenso insegnamento di Juvarra presso e della maggior parte dei propri maestri, senza preoccuparsi nel retrostante doppio scalone colonnato, derivati rispettivamente des belles choses qui sont en ce pays-là» l’Accademia di San Luca (anche se nel di coinvolgerre nel giudizio l’indipendente lorenese Claude 40 dal palazzo Chigi ai Santi Apostoli e dalla Scala Regia in Vaticano (ivi, III, 1889, p. 276, lettera di Poerson a 1709 e nel 1710 egli non tenne corsi e nel Jacquart vincitore della prima classe di pittura . d’Antin, 4 maggio 1709). 1711 insegnò prospettiva) vedi H. Hager, Negli anni seguenti, tuttavia, la consolidata amicizia di alcuni di Bernini, e nella pianta rettangolare connotata sulle testate degli I precedenti del concorso di Clemente assi di simmetria ortogonale dalle due esedre laterali del cortile e 40. Ivi, p. 281. Lettera di Poerson a accademici, tra cui lo scultore connazionale Pierre Legros, il pittore d’Antin, 11 maggio 1709. XI e il Modello Grande per la Sacrestia dalla chiesa a pianta ovale con deambulatorio e altare isolato, che Nuova di San Pietro in Vaticano, 1715, Benedetto Luti e l’architetto Filippo Juvarra, contribuirono alla rimanda direttamente a quella prevista da Fontana all’interno del 41. Le due congregazioni accademiche in I Trionfi del Barocco. Architettura in progressiva integrazione di Poerson nell’ambiente dell’Accademia Colosseo. Così come il motivo delle colonne binate nei prospetti per il precario stato di salute di Maratti si Europa 1600-1750, catalogo della mostra di San Luca, infine conclamata da Carlo Maratti, detentore tennero nella sua casa: Aasl, vol. 46a, cc. (Stupinigi 1999), a cura di H. Millon, della carica elettiva di principe dal 1699 al 1706, quando gli interni richiama la facciata est del Louvre di Claude Perrault come 122-123, 125-126. Milano 1999, pp. 568-569. fu eccezionalmente concessa a vita da Clemente XI. Fu un obbligato tributo alla provenienza francese di un progetto 42. Per il ruolo svolto da Poerson nelle 34 48. Correspondance, cit., t. III, 1889, infatti lo stesso Maratti, nonostante fosse afflitto da «senile altrimenti interamente ascrivibile alla scuola dei Fontana . vicende dell’Accademia di San Luca pp. 276, 307, VII, 1897, pp. 164-165, indisposizione», a chiederne e ottenerne prima l’ammissione con Anche tenendo conto che era stato Francesco Fontana, allora si rimanda a un prossimo contributo 173. Sull’intermediazione di Poerson vice principe dell’Accademia di San Luca, a scegliere il soggetto dell’autore. per l’ingaggio di Juvarra a Parigi vedi rito abbreviato e poi la nomina a vice principe, rispettivamente il 41 del concorso traendo spunto dall’Accademia Albana progettata 43. T. Manfredi, Les français à Rome Manfredi, Filippo Juvarra, cit., pp. 297, 14 e il 19 maggio 1711 . nel 1703 dal padre Carlo con il patrocinio del cardinale Pietro et l’Académie de France au temps du 317; sulla richiesta di farlo assumere come Investito direttamente dal vecchio maestro, Poerson – come insegnante di architettura all’Académie Ottoboni35. directeur Charles François Poerson prima di lui Francesco Fontana, scomparso prematuramente nel (1704-1725), in Servandoni et son temps: de France, concordata da Poerson 1708 – era destinato a essere eletto principe alla sua morte, cosa Il caso di Villeneuve dimostrava ancora una volta l’estemporanea architecture, peinture, spectacles, atti del con il codirettore Nicolas Vleughels, gestione del percorso formativo dei pensionnaires architetti da convegno internazionale (Paris 2016) a nel maggio 1725 (quando Juvarra si che avvenne alla fine del 1713 e ogni anno fino al 1718, quando 42 parte dei direttori, che anziché dedicarsi al loro perfezionamento, cura di J. de La Gorce, F. Guidoboni (di trovava temporaneamente a Roma), egli stesso si dimise, e ancora nel biennio 1720-1721 . molto spesso dovevano provvedere alla loro istruzione primaria, prossima pubblicazione). vedi Idem, “Libri d’uomini eccellenti”. Durante il decennio in cui fu contemporaneamente al vertice Filippo Juvarra, Filippo Vasconi e lo dell’Accademia di San Luca e dell’Académie de France, Poerson o almeno integrativa, ricorrendo necessariamente al sistema 44. Correspondance, cit., t. IV, 1893, p. 34. Studio d’Architettura Civile, in Studio formativo romano. Fu forse con questa consapevolezza che Per l’arrivo a Roma di Besnier, nell’ottobre d’Architettura Civile. Gli atlanti di intraprese una radicale riforma degli statuti della prima e Poerson non segnalò subito a Versailles il successo di Villeneuve 1709, ivi, III, 1889, pp. 329-330. architettura moderna e la diffusione dei condivise con d’Antin la politica di rinnovamento della seconda, (contrariamente a quanto si premurò di fare quest’ultimo), ma 45. L’incarico di formulare i temi delle modelli romani nell’Europa del Settecento, comportante anche significative conseguenze nei reciproci lo fece solo dopo che il nuovo Surintendant Louis-Antoine de tre classi di architettura fu dato a Fontana a cura di A. Antinori, Roma 2013, pp. 95- rapporti tra le due istituzioni, a cominciare dalla partecipazione il 14 maggio 1711, lo stesso giorno 113: 109. A favorire i rapporti tra Juvarra dei pensionnaires ai Concorsi Clementini43. Pardaillan de Gondrin, duca d’Antin, subentrato al posto di dell’unanime ammissione di Poerson in e i pensionnaires vi era anche la vicinanza Hardouin Mansart, morto l’11 maggio 1708, gli chiese di dargli Accademia: Aasl, vol. 46a, c. 122. tra il palazzo Della Valle Capranica, sede 36 dell’Académie de France, e il palazzo «L’air de Rome ne donne point de genie» conto della situazione dell’accademia e dei suoi pensionnaires . 46. La carriera di Besnier come maitre Ornani in via dell’Anima, residenza e Fu allora che egli attribuì buona parte del successo di Villeneuve orfèvre, documentata dal 1714, fu Dopo la sua nomina a vice principe dell’Accademia di San Luca, studio di Juvarra prima e dopo il suo coronata dal titolo di orfèvre du roi nel al cardinale Gualtieri, suo protettore già da quando era nunzio trasferimento a Torino nel 1714. Poerson più volte ostentò a d’Antin la stima personale dimostratagli 1723. Nel 1735 egli assunse la direzione a Parigi, che con il sostegno dell’ambasciatore cardinale de r da Clemente XI e la sua intenzione di consultarlo per ogni questione La Trémoille sarebbe riuscito a fronteggiare le forti pressioni della manifattura reale di arazzi di 49. «Le S Besnier, qui étudie l’architecture riguardante le arti. E fu in questo clima di malcelata autoesaltazione Beauvais: P.-F. Bertrand, Nicolas et qui dessine des figures d’après le Modèle dall’influente cardinale Giuseppe Renato Imperiali a favore di Besnier, in Saur. Allgemeineskünstler- passablement bien, a commencé de lever le che il 26 settembre 1711 gli annunciò il successo francese nelle prime un «jeune polonnois», ovvero Benedykt Renard, uno studente Lexikon, vol. 10, München-Lepzig 1995, plan d’une chapelle de Michel-Ange dans classi di pittura e architettura del Concorso Clementino celebrato

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Pagina a fronte: fig. 1 P. Jacquot de Villeneuve, Progetto di una Accademia del disegno, prospetto. Primo premio della prima classe di architettura, Concorso Clementino 1708, Aasl 190. fig. 2 P. Jacquot de Villeneuve, Progetto di una Accademia del disegno, pianta. Primo premio della prima classe di architettura, Concorso Clementino 1708, Aasl 189.

In questa pagina: fig. 3 N. Besnier, Progetto della nuova Sagrestia vaticana, prospetto. Primo premio della prima classe di architettura, Concorso Clementino 1711 4 Aasl 243. fig. 4 N. Besnier, Progetto della nuova Sagrestia vaticana, pianta. Primo premio della prima classe di architettura, Concorso Clementino 1711 Aasl 242.

2 tre giorni prima in Campidoglio, rispettivamente per merito dei due classe di pensionnaires, in quello del 1713 essa fu decisa dallo pensionnaires parigini Jacques Vernansal e Nicolas Besnier, stesso Poerson ritenendo che i potenziali concorrenti, giunti a presenti a Roma insieme da due anni, non senza aggiungere Roma da pochi mesi, fossero ancora impreparati per potersi fare che essi sarebbero stati sicuramente emulati dal loro collega onore nel ristrettissimo spazio di tempo disponibile50. scultore Jacques Bousseau se solo si fosse deciso a concorrere44. Il 27 maggio 1713, a proposito del poco tempo a disposizione t Besnier (1685/6-1754), figlio di François, chef du gobelet du roi, la même Église de S André, pour en faire seconda classe nel 1723 e di prima nel 1734, dei candidati, Poerson ebbe modo di riferire maliziosamente a des desseins corrects et en suite lever le presentò un progetto pienamente adeguato all’impegnativo e dalla carica di Contrôleur des Bâtiments d’Antin che plan de toute l’Église, le temps étant trop di Marly e Fontainbleau, vedi Gallet, Les compito di dare forma a «una nuova sagrestia per il tempio della mauvais pour aller dessiner l’Antique; et, architectes parisiens, cit., pp. 279-281. la plus part des Italiens, pour remédier à ces inconvéniens, ont esté basilica vaticana senza alterare lo stato della presente sagrestia d’ailleurs, il y a, dans cette Église, de très bonne architecture et des plus estimées de 55. Verger, Dictionnaire biographique, puissamment aydés de leurs maîtres, en sorte que le concours a plustôt été vecchia», secondo il soggetto formulato quattro mesi prima da cit., III, p. 1344. une dispute de professeurs que d’ecoliers51. Carlo Fontana su diretta indicazione del papa (figg. 3-4)45. Rome»: Correspondance, cit., t. III, 1889, p. 331, lettera di Poerson a d’Antin del 21 56. Ivi, p. 1275. La raffinata articolazione dei prospetti secondo un ordine dicembre 1709. Sottolineando questo malcostume, dovuto al sistema di concorso gigante ispirato dai contigui modelli michelangioleschi e 57. Pérouse de Montclos, Bullet, che non garantiva l’effettiva paternità dell’invenzione, Poerson 50. Il Concorso Clementino del 1713 fu Oppenord, Contant d’Ivry, cit. pp. maderniani nella facciata della basilica e la coerente soluzione bandito all’indomani della congregazione aveva tenuto a comunicare al Surintendant il suo disappunto per 123-126. Lassurance partì per Venezia 52 planimetrica connotata da uno scenografico asse longitudinale accademica del 23 aprile e celebrato il 22 poco prima del 19 maggio 1716 con i le modalità di gara . Al contempo aveva ignorato la vittoria nella attestato su due rotonde simmetriche (una delle quali coincidente maggio (Aasl, vol. 46a, cc. 147-149). pittori Charles Parrocel e Louis-Marcel prima classe di architettura dell’indipendente lorenese Sébastien con la chiesa di Santa Maria della Febbre ospitante la sagrestia L’architetto Lassurance e i suoi colleghi de Launay (Correspondance, cit., t. Demangeot, il cui erudito progetto in doppia versione, antica vecchia da salvaguardare), dimostravano una notevole maturità pittori e scultori (vedi alla nota 54) VI, 1896, p. 3). Raymond e Saussard e moderna, sul tema di un «tempio rotondo col suo magnifico erano giunti a Roma il 2 ottobre 1712 partirono per la stessa città insieme al progettuale, non riscontrabile nella successiva produzione di (Correspondance, cit., t. IV, 1893, p. 157). pittore Hyacinthe Collin de Vermont ai portico [...] in onore delli Quattro Santi» (figg. 5-6), non poteva Besnier interamente dedicata all’oreficeria e alle arti applicate46. I soggetti del Concorso Clementino del primi di febbraio 1721 (ivi, pp. 17-18). essere certo un motivo di compiacimento per il sistema didattico 1716 furono stabiliti nella congregazione ufficiale dell’accademia parigina53. Così le connessioni già evidenziate in passato tra questo progetto 58. Sui soggiorni di Juvarra a Roma tra il del 19 aprile, la cerimonia dei premi si e quelli elaborati pochi anni dopo da Juvarra per la medesima 1714 e il 1721 (inverni 1715-16, 1716-17, Il rapporto tra gli architetti pensionnaires francesi e i loro tenne il 2 giugno (Aasl, vol. 46a, cc. 206- 1720-21) vedi T. Manfredi, Juvarra e colleghi connazionali indipendenti nel periodo considerato fu sagrestia concorrono ora ad avanzare l’ipotesi di un vero e 207). Alla data del bando Lassurance, Roma (1714-1732): la diplomazia dell’ar- proprio rapporto di discepolato del francese presso l’architetto Parrocel e Delaunay erano in procinto di troppo condizionato dalle situazioni contingenti degli uni e degli chitettura, in Sperimentare l’architettura: messinese47. Un discepolato che probabilmente fu favorito dallo lasciare Roma (vedi alla nota 57), mentre altri per potere essere affrontato sistematicamente sul piano della Guarini, Juvarra, Alfieri, Borra, Vittone, i loro successori arrivarono il 10 maggio stesso Poerson fin dall’arrivo di Besnier a Roma, nell’ottobre a cura di G. Dardanello, Torino 2001, pp. formazione. Se non a riguardo dell’accesso al tradizionale sistema 1716 (Correspondance, cit., t. V, 1895, 1709, poco dopo che Juvarra, da lui proposto invano al servizio 177-196. formativo dei maestri romani basato sulla copia e la variazione pp. 1-2). di Luigi XIV come uno dei migliori architetti d’Italia, si era 59. Correspondance, cit., t. IV, 1893, p. dei repertori progettuali e del tutto affrancato dall’analisi 51. Correspondance, cit., t. IV, 1893, pp. impiegato alla corte del cardinale Ottoboni, fresco protettore 440, lettera di Poerson a d’Antin dell’11 comparata dei modelli antichi e moderni, che era obbligato 216-217. della Corona di Francia, andando ad abitare nel palazzo Ornani febbraio 1716. per gli indipendenti e commisurato al grado di preparazione 52. Per un confronto tra le diverse in via dell’Anima, affittato da Ottoboni per esporvi le insegne 60. Ivi, V, p. 89. pregressa per i pensionnaires. modalità di espletamento dei concorsi francesi. Le stesse insegne apposte sul portale del vicino palazzo delle accademie di Roma e Parigi dopo il 61. Correspondance, cit., t. IV, 1893, In questo quadro l’unico vero requisito discriminante era dell’Académie de France dove Juvarra doveva già svolgere di 1720 vedi Manfredi, Academic Practice, pp. 120-121. Si trattava del parterre di dunque costituito da un compiuto percorso formativo di fatto il ruolo di referente dei pensionnaires «tant pour la bonne cit. villa Borghese, oggi Parisi, attualmente matrice accademica. Quello stesso requisito, invocato più ricadente nel territorio di Monte architecture que pour la manière d’orner» che, sempre per 53. I disegni di architettura, cit., I, nn. volte da Poerson e dai suoi precedessori come essenziale per Porzio Catone. Su questa villa vedi intercessione di Poerson, avrebbe dovuto svolgere formalmente 262-267. Demangeot risultava già a i candidati pensionnaires, che finalmente accomunava i tre M.B. Guerrieri Borsoi, Villa Taverna Roma nel 1711 quando ottenne il terzo a partire dal 1725 nell’eventualità di un suo anticipato ritorno Borghese Parisi, in Lo “Stato tuscolano” architetti avvicendatisi nell’Académie de France tra il 1712 e il premio nel Concorso Clementino di a Roma dalla corte torinese dei Savoia48. In questo senso degli Altemps e dei Borghese a Frascati: 1721: Jean Cailletau (1690-1755), figlio dell’accademico Pierre, quell’anno vinto da Besnier (ivi, nn. 249- Studi sulle ville Angelina, Mondragone, appaiono pienamente congruenti con l’insegnamento di Juvarra 252). Mentre nel 1714 risultava attivo a come lui detto Lassurance, che soggiornò a Roma dal 2 ottobre Taverna-Parisi, Torlonia, a cura di M.B. 54 gli apprezzamenti rivolti da Poerson a Besnier per l’assiduità Nancy al servizio di Leopoldo I di Lorena: 1712 a metà maggio 1716 , Auguste-Malo Saussard, figlio di una Guerrieri Borsoi, Roma 2012, pp. 145- 55 E. Kieven, Sébastien Demangeot, in Saur. guardia svizzera di d’Antin e suo protegé , e Jean Raymond, nello studio dell’architettura, dall’antico a Michelangelo, ma 183, in particolare le pp. 155-162 sugli Allgemeines Künstlerlexikon, vol. 26, anche nel disegno di figura e del modello, e persino l’attività di interventi settecenteschi tra i quali non è finora noto solo per il pensionato romano condotto a fianco di München-Leipzig 2000, p. 11. orefice documentata subito dopo il ritorno in patria, avvenuto trattato quello di Saussard. Saussard dal 10 maggio 1716 ai primi di febbraio 172156. 49 54. Correspondance, cit., t. IV, 1893, nell’ottobre 1712 . 62. Vedi alla nota 69. Esentati da estemporanei insegnamenti integrativi, prima p. 124, brevetto del 22 luglio 1712. Lassurance e poi Raymond e Saussard furono avviati da Poerson Besnier e Vernansal sarebbero rimasti i soli pensionnaires a Lassurance arrivò a Roma insieme ai 63. Correspondance, cit., t. V, 1895, partecipare ai concorsi dell’Accademia di San Luca durante tutto il pittori Louis-Marcel Delaunay, Jacques pp. 352-353. Su Delyen, eletto pittore a un programma di perfezionamento imperniato sul disegno di periodo in cui Poerson detenne le cariche di vice principe e principe. Giral, Michel Goupil, Charles Lhuillier accademico nel 1725, vedi G. De figura e sull’esercizio della modellazione e della pittura, enunciato Infatti nessuno dei colleghi che li seguirono ebbe modo di prendere e Charles Parrocel e agli scultori Pierre Wallens, Les peintres belges actif à Paris come fondamentale per ogni grande architetto sull’esempio di parte ai concorsi del 1713 e del 1716, entrambi programmati De Lestache, Eustache Nourisson fils au XVIIIe siècle à l’exemple de Jacques Michelangelo, Pietro da Cortona e Bernini. e Jean-Melchior Raonfils (Verger, François Delyen, peintre ordinaire du frettolosamente a causa delle tardive deliberazioni papali. Dictionnaire biographique, cit., ad roi (Gand, 1684 - Paris, 1761), Bruxelles La predilezione per la figura dell’architetto pittore, piuttosto Mentre nel concorso del 1716 la mancata partecipazione fu dovuta vocem). Sulla carriera di Lassurance, 2010, in part. pp. 37-60 sul soggiorno che per quella dell’architetto specialista, come si è visto, relegava al fatto che la data del bando coincise con l’avvicendamento tra connotata dalla nomina ad accademico di romano. in secondo piano persino Palladio. Ed è da credere che nelle

74 75 Pagina a fronte: fig. 5 S. Demangeot, Progetto di un Tempio in onore dei Quattro Santi, variante all’antica, prospetto. Primo premio della prima classe di architettura, Concorso Clementino 1713, Aasl 263. fig. 6 S. Demangeot, Progetto di un Tempio in onore dei Quattro Santi, variante alla moderna, prospetto. Primo premio della prima classe di architettura, Concorso Clementino 1713, Aasl 266.

In questa pagina: fig. 7 A. Deriset, Progetto del Tempio di un principe di prima dignità ecclesiastica, prospetto. Soggetto della prima classe di architettura del Concorso Clementino 1725, Aasl 2133. 7 fig. 8 5 A. Deriset, Progetto del Tempio di un principe di prima dignità ecclesiastica, pianta. Soggetto della prima classe di architettura del Concorso Clementino 1725, Aasl 2132.

6 8 intenzioni di Poerson anche il viaggio a Venezia, ripercorso sulle Strasburgo progettato da Robert De Cotte67. orme di Oppenord e Villeneuve, da Lassurance, Raymond e Nell’ambito di un giudizio complessivamente negativo espresso Saussard, non potesse comunque prescindere dall’esplorazione da Poerson sulle ultime classi di pittori, scultori e architetti, il delle opere dei grandi pittori57. sorprendente progresso di Delyen rappresentava la parabola Pur complessivamente positivi, gli stringati rapporti trasmessi della prevalenza del genio inventivo su ogni deprecabile effetto da Poerson a d’Antin lasciano nell’ombra le attività di questi tema concorsuale di «une entrée de palais di selezioni arbitrarie dei pensionnaires, soprattutto architetti. 64. Correspondance, cit., t. VI, 1896, p. suivant l’ordre dorique», assegnato tre pensionnaires e l’eventuale supporto ricevuto da Juvarra, 78. Presumibilmente De Gourlade aveva Allo stesso tempo confermava la sua convinzione che ogni scelta il 17 giugno 1720: Procès-verbaux de che, anche dopo il trasferimento a Torino, fu periodicamente accompagnato il padre a Roma al seguito non potesse prescindere dal riscontro di questa dote come egli l’Académie royale d’architecture (1671- 58 del cardinale de Rohan, giunto in città il presente a Roma fino al 1721 . In questi rapporti di Poerson le 1793), a cura di H. Lemonnier, 9 voll., ribadì per l’ennesima volta a d’Antin il 30 giugno 1722: 30 marzo 1721 e partito il 10 dicembre sole informazioni di natura architettonica erano quelle ritenute di Paris 1911-1926, t. IV, 1915, pp. 200, dello stesso anno (ivi, pp. 109). Nella ceux qui ont l’honneur de les présenter à Votre Grandeur, devroi entavoir qualche interesse per l’interlocutore: il disegno di un non meglio 207; Pérouse de Montclos, “Les Prix lettera del 12 agosto 1721 con la quale cette attention; car l’air de Rome ne donne point de génie à ceux en qui de Rome”, cit., pp. 10, 35. Su Deriset specificato catafalco in San Giovanni in Laterano eseguito da ne chiedeva la nomina a pensionnaire l’on en a point connu en France, et, s’ils n’ont point passé par les épreuves 59 vedi D. Lavalle, Antoine Deriset, in Lassurance nel 1716 ; il rilievo della basilica e della piazza di San Poerson riferiva a d’Antin di avere verificato 68 Dizionario biografico degli italiani, de l’Académie, l’on court risque de faire des dépenses inutiles . personalmente l’attitudine di De Gourlade Pietro in Vaticano, compiuto insieme da Raymond e Saussard nel vol. 39, Roma 1991, pp. 127-129; G. 60 allo studio dell’architettura durante Fu anche in risposta a questo appello che nel 1723 tra i qualificati luglio 1717 , e il progetto di un piccolo parterre alla francese per Curcio, Antoine Deriset, in In Urbe la frequente presenza del giovane in Architectus. Disegni, modelli, misure. pensionnaires inviati a Roma d’Antin incluse anche il trentottenne la villa del principe Marcantonio Borghese a Frascati realizzato alla accademia (ivi, pp. 69-70). Solo il 30 La professione dell’architetto, Roma fine di novembre dello stesso anno dal solo Saussard, in eccezione al settembre, riportando i ringraziamenti lionese naturalizzato parigino Antoine Deriset (1685-1768), a tre 1680-1750, catalogo della mostra (Roma divieto imposto ai pensionnares di praticare attività professionale61. del cardinale de Rohan, d’Antin anni di distanza dalla sua affermazione nel primo Grand Prix di 1991-1992) a cura di B. Contardi, G. comunicò il nome di De Gourlade (ivi, architettura69. Nel frattempo a Parigi l’istituzione dei Grand Prix d’architecture, Curcio, Roma 1991, pp. 353-355; E. p. 89). Mentre la notizia degli studi deliberata nel 1717, tendeva finalmente a equiparare i criteri di Kieven, Antoine Derizet, in Saur. Il fatto che nel 1720 il maturo Deriset fosse stato premiato come di architettura da lui condotti con Allgemeines Künstlerlexikon, vol. 26, il concorrente più assiduo alle lezioni e il più applicato al disegno selezione delle tre categorie di pensionnaires. Seppure l’annuncio Pierre Vigné de Vigny risale addirittura München-Leipzig 2000, pp. 265-266 e l’assegnazione del primo Grand Prix, rispettivamente il 17 all’11 agosto 1722 (ivi, p. 175) e quella ne faceva un credibile testimone del radicale cambiamento nella (con bibliografia aggiornata). giugno e l’1 settembre 172062, non distolsero d’Antin dal ricorso della loro durata quinquennale al 29 programmazione didattica dell’accademia di architettura parigina ai più arbitrari metodi del passato in favore di personaggi peraltro settembre seguente. In quest’ultima data 70. Ivi, p. 8. determinato l’anno prima dall’avvento di Antoine Desgodets Poerson informò il Surintendant della 71. Correspondance, cit., t. VI, 1896, pp. come professore al posto del defunto Gabriel-Philippe de La già presenti a Roma. partenza di Vigné de Vigny per Parigi 294-295. 70 Il 22 luglio 1720 d’Antin rilasciò il brevetto di pensionnaire dopo avere condiviso con De Gourlade Hire, a sua volta subentrato nel 1718 al padre Philippe . Deriset architetto a Jacques-François Delyen (o Desliens), pittore la stanza all’Académie per i due mesi di 72. Ivi, p. 311. Il 4 agosto 1724 «Les potè seguire il passaggio dall’insegnamento canonico dei de La trentaseienne originario di Gand (1684-1761), allievo di Nicolas soggiorno a Roma, di ritorno da una architectes n’ont encore rien produit; Hire a quello fortemente innovativo di Desgodets, impostato de Largillierre, giunto a Roma alla fine del 1719, accreditandolo missione a Costantinopoli per conto del c’est pourquoy je ne peut parler de sulla trattazione integrata della teoria degli ordini e delle leur capacité; mais ils sont très sages et 63 premier architecte Robert de Cotte (ivi, proporzioni geometriche, sulla distribuzione e organizzazione di imprecisati studi di architettura poi rivelatisi inconsistenti . p. 185). Gli studi in comune con Vigné travaillent beaucoup» (ivi, t. VII, 1897, p. Per lo stesso ruolo il primo settembre 1721 egli accolse l’istanza de Vigny furono segnalati ancora da 49). funzionale degli interni e, soprattutto, sull’analisi di un vastissimo repertorio di modelli e di soluzioni tipologiche. presentatagli da Poerson per conto del cardinale de Rohan a Poerson il 27 ottobre 1722: «pratiqué 73. Ivi, p. 95. favore di Pierre De Gourlade, figlio del proprio maggiordomo, dans les Bâtiments et a bien étudié avec Anche all’Académie de France, dove giunse il 5 ottobre 172371, r 74. Aasl, vol. 49, cc. 25v, 26v. ancora prima di conoscerne il nome e di avere qualche notizia le S de Vigny, du quel il a esté camarade Deriset si trovò a essere testimone di significativi cambiamenti: pendant cinq ou six ans» (ivi, p. 193). Correspondance, cit., t. VII, 1897, p. sul suo apprendistato parigino da architetto condiviso con il più 385, lettera di Vleughels a d’Antin del 25 dal graduale avvicendamento nella direzione tra Poerson e il noto Pierre Vigné de Vigny64. 65. Per le notizie sulla presenza di dicembre 1727. Deriset era identificato pittore Nicolas Vleughels, giunto a Roma il 2 giugno 1724 come Delyen presso l’Académie de France, come «Architetto, e Maestro di Geometria codirettore con diritto alla successione (esercitato alla morte del Insediatisi all’Acadèmie de France a distanza di quasi un anno dal giorno del suo arrivo, il 14 dicembre uno dall’altro, i due pensionnaires seguirono percorsi formativi e Prospettiva» nella relazione del Concorso collega, il 2 settembre 1725), al trasferimento della sede accademica 1720, a quello della sua partenza, il 20 Clementino celebrato nel dicembre 1728 distinti per caratteristiche e per durata. Delyen per tutto il suo giugno 1723: ivi, p. 413 e passim. In (L’eccellenza delle tre nobili, e belle arti, nel palazzo Mancini al Corso, avvenuto nel giugno 1725. soggiorno a Roma, durato fino al 20 giugno 1723, esplorò con particolare il 24 novembre 1722 Poerson pittura, scultura, e architettura, Roma, Si conosce poco del perfezionamento didattico di Deriset entusiasmo il nuovo campo disciplinare, supplendo con l’inventiva informava d’Antin che il pensionnaire Salvioni, 1729, p. 68). Mentre egli stesso all’Académie de France, a parte l’iniziale esercizio nel disegno di stava lavorando «au dessein d’une église scrisse a d’Antin il 17 giugno 1728 di 72 alle iniziali deficienze, anche nel disegno di progetto – per il quale qu’il fait d’invention d’une manière qui figura, di cui secondo Poerson «il n’avoit point de principe» , essere stato onorato dall’Accademia e l’esecuzione insieme a De Gourlade di un rilievo della villa presumibilmente dovette anche lui avvalersi di un maestro romano fait beaucoup espérer» (ivi, p. 200). di San Luca del titolo di «professeur –, fino a conquistare l’ammirazione di Poerson per la riuscita svolta 66. Ivi, pp. 156, 215, 250, 259, 311. d’architecture» e che stava scrivendo «un Farnesina, nel novembre 1724, quando se ne valutava l’affitto interdisciplinare di una carriera che comunque sarebbe proseguita livre de ma profession pour ma réception come nuova sede accademica73. Ma al termine del suo pensionato, 67. Ivi, pp. 380, 382-383. fruttuosamente nel campo della pittura65. Una svolta che invece non à cette Académie» (Correspondance, cit., l’ammissione all’Accademia di San Luca, deliberata all’unanimità riuscì a compiere in senso inverso De Gourlade, che, pur partendo 68. Correspondance, cit., t. VI, 1896, p. 156. t. VII, 1897, pp. 429-430). il 30 novembre 1727, più che un segno di riconoscenza per avere notevolmente avvantaggiato rispetto al collega nello studio e nella 69. Il premio fu assegnato a Deriset l’1 75. Poco dopo la sua ammissione in tenuto un corso di prospettiva in sostituzione del professore pratica dell’architettura, non riuscì a progredire abbastanza nel settembre 1720 «estant de ceux inscrits Accademia, Deriset volle onorare già designato, riferito come motivazione da Vleughels74, era il 66 qui a eu le plus d’assiduité aux leçons la memoria del defunto Poerson disegno di figura ; benché egli avesse eccezionalmente prolungato et qui s’est plus appliqué a dessiner», donandone il ritratto «per suo amore primo eclatante esito di una strategia di insediamento nel sistema il suo pensionato fino al dicembre 1727, quando lasciò Roma per mentre non vi è evidenza che egli avesse verso il sudetto sogetto»: Aasl, vol. 49, accademico romano evidentemente intrapresa fin dal suo arrivo andare a dirigere il cantiere del palazzo del cardinale de Rohan a effettivamente consegnato un saggio sul c. 31v, 15 febbario 1728. con l’aiuto del vecchio Poerson75. Una strategia di lunga durata

78 79 che nei quattro decenni successivi lo avrebbe portato a svolgere Gian Paolo Consoli Verso una nuova architettura: Académie Royale un importante ruolo di mediazione tra la cultura architettonica d’Architecture e Accademia di San Luca. 1750-1800 francese e quella romana, come architetto pratico e teorico e, soprattutto, come insegnante pubblico e privato76. In questo contesto è molto significativo che per assolvere l’obbligo del “dono accademico” egli avesse dato in pegno (con la promessa, mai esaudita, di sostituirlo con «un livre de ma profession») il progetto non finito in quattro fogli di una chiesa a pianta centrale Nella seconda metà del XVIII secolo il rapporto tra l’architettura (figg. 7-8), esplicitamente riferito al «tempio di ordine corinzio romana e quella francese, e quindi tra l’Accademia di San Luca e [...] per un principe di prima dignità ecclesiastica», soggetto l’Académie Royale nelle sue due sedi, cambia notevolmente: da un della prima classe di architettura del Concorso Clementino del lato si infittiscono gli scambi culturali, anche se sostanzialmente 1725, che segnò il ritorno dei pensionnaires alle competizioni sempre univoci – sono sempre i francesi a venire a Roma, difficile dell’Accademia di San Luca con la vittoria di Charles Natoire 77 trovare un italiano che vada a Parigi – dall’altro il tipo di architettura nella prima classe di pittura . che si elabora a Parigi, soprattutto attraverso la pratica dei Grand Al di là degli ignoti motivi che impedirono a Deriset di presentarla 1. Fondamentali sono le due raccolte dei testi delle accademie francesi: Prix, si allontana dalla pratica compositiva romana e tende alla in forma definitiva al concorso, questa ennesima variazione creazione di un linguaggio assai differente, potremmo dire più sul tema della basilica vaticana oltrepassava l’intrinseco Procès-verbaux de l’Académie royale d’architecture (1671-1793), a cura di H. magniloquente e più scarno insieme, in sostanza più moderno. valore artistico. La complessa combinazione tra le soluzioni Lemonnier, 9 voll., Paris 1911-1926 (da In questo saggio si vuole raccontare questo cambiamento, prima planimetriche di Antonio da Sangallo, Michelangelo e Carlo ora Procès-verbaux), e Correspondance cercando di capire le diversità e le affinità delle due accademie, Maderno, il prospetto di quest’ultimo nella versione a doppio des Directeurs de l’Académie de France 1 à Rome avec les Surintendants des alla luce della bibliografia esistente ; per indagare poi su questo campanile incisa da Matthaus Greuter e un porticato periptero rapporto si è pensato di partire dalle tracce lasciate dai francesi fortemente debitore del secondo livello della facciata del Louvre Bâtiments, a cura di A. de Montaiglon (t. I-VII), A. de Montaiglon e J. Guiffrey che hanno frequentato l’Accademia di San Luca che molto spesso di Perrault, nelle intenzioni dell’autore doveva manifestare (t.VIII-XVIII), Paris 1887-1912 (da erano anche pensionnaires o avevano comunque avuto a che fare l’incontro delle culture architettoniche romana e francese nel ora Correspondance); cfr. inoltre sulle con l’accademia di Francia. Successivamente si è usato come segno dell’unico grande monumento dell’età moderna equiparato accademie francesi: W. Scholler, Die cartina tornasole di questo rapporto, il confronto tra i diversi da entrambe ai modelli dell’antichità. 76. Vedi bibliografia alla nota 69. “Académie Royale d’Architecture”, temi progettuali dati nelle due istituzioni per i loro concorsi, sia La basilica vaticana per l’architettura religiosa, insieme ai progetti 1671-1793: Anatomie einer institution, 77. I disegni di architettura, cit., II, nn. Cologne, 1993. J.-M. Pérouse de da un punto di vista tipologico, sia dal punto vista compositivo e di Bernini per il Louvre per quella civile, conta le maggiori 2132-2133. La premiazione del concorso Montclos, Les Prix de Rome: Concours formale. Soffermandoci in particolare su alcuni esempi: a partire citazioni nei saggi dei concorsi accademici di San Luca, a fronte avvenne l’11 dicembre 1725, i soggetti de l’Académie royale d’architecture dal Concorso Clementino del 17542, per finire col Concorso di pressoché nulli riferimenti alle espressioni più eterodosse delle tre classi di architettura erano au XVIIIe siècle, Paris, 1984; per Clementino del 17953, concorso che si svolge quando ormai dell’architettura del Seicento a cominciare da quella di Borromini. stati scelti dal sottosegretario Giovanni l’Accademia di San Luca esistono i Niccolò Ricciolini con l’approvazione verbali manoscritti delle adunanze, l’Académie Royale si era sciolta, ma dove la vittoria della nuova Una linea di condotta che, come si è visto, dopo l’esuberante di Antonio Valeri il 7 gennaio 1725, lo Archivio storico dell’Accademia architettura filofrancese è ormai evidente. Gli esempi principali esperienza di Oppenord, fu perseguita da tutti i pensionnaires stesso giorno della notificazione del Nazionale di San Luca, registri (da ora che si sono scelti per mettere a fuoco questo confronto sono i dei primi decenni del Settecento. Ed è perciò quasi paradossale bando: Aasl, vol. 48, c. 118v. Nel verbale Aasl, vol.); cfr. anche M. Missirini, concorsi del Grand Prix del 1782 e Clementino del 1783 sullo che i disegni di Deriset rimangano negli archivi dell’Accademia della congregazione del 4 gennaio 1728 Memorie per servire alla storia della risulta che: «Monsieur Antonio Deriset stesso tema del palazzo di giustizia. Infine abbiamo cercato di di San Luca come l’ultima idea progettuale espressa dai Romana Accademia di S.Luca fino alla Architetto, ha dato in pegno un disegno morte di Antonio Canova, Roma 1823; raccontare attraverso i burrascosi avvenimenti della fine del secolo, pensionnaires architetti per i Concorsi Clementini, prima che nel di quattro gran foglij di disegni di sua I disegni di architettura dell’Archivio la crisi delle istituzioni accademiche come gestazione dei radicali 1738 la decisione politica di proibire la partecipazione a tutti i mano»: ivi, vol. 49, c. 28. storico dell’Accademia di San Luca, a cura cambiamenti che vi avverranno nel nuovo secolo. pensionnaires separasse le sorti delle istituzioni accademiche di 78. Manfredi, Academic Practice, cit., di P. Marconi, A. Cipriani, E. Valeriani, Parigi e Roma in un contesto culturale in rapido mutamento78. pp. 440-442. 2 voll., Roma 1974; Architectural fantasy and reality. Drawings from the Accademie a confronto Accademia Nazionale di San Luca in Rome. Concorsi Clementini 1700-1750, La struttura, il carattere, le funzioni e l’organizzazione delle catalogo della mostra a cura di H. Hager, due accademie, a metà del secolo pienamente funzionanti, S. Scott Munshower, University Park, sono notevolmente differenti: mentre l’Académie Royale è Pa 1981; H. Hager, L’accademia di San sostanzialmente un’istituzione statale che regola, sviluppa e Luca e i concorsi di architettura, in Æqua Potestas. Le arti in gara a Roma nel controlla lo sviluppo dell’architettura nel regno e ne forma i tecnici, Settecento, catalogo della mostra a cura di l’Accademia di San Luca è in qualche modo un’associazione A. Cipriani, Roma 2000, pp. 117-124. libera di artisti delle tre arti del disegno protetta e finanziata dal 2. vedi la scheda relativa di Antonio pontefice che si propone di incoraggiare e diffondere le arti stesse; Russo in questo volume. basti pensare che se per entrare nell’accademia romana bisogna 3. Si veda la scheda relativa di Adrien essere proposti e poi votati dai membri stessi dell’accademia, Almoguera in questo volume. nell’accademia francese è il re stesso che attraverso il Surintendant

80 81 des Bâtiments decide i nomi degli accademici, nel 1756 fissati in convocavano gli allievi che entro alcune ore dovevano produrre 16 per la prima classe e 16 per la seconda4, e soprattutto sceglie il l’esquisse (lo schizzo), sul quale poi si basavano per l’elaborazione direttore che rimane in carica diversi anni. Al contrario, il principe del rendu (l’elaborato finale); i temi erano spesso molto dettagliati, dell’accademia romana è scelto dagli stessi accademici a rotazione includevano le dimensioni dell’edificio, gli ambienti che dovevano tra le diverse arti e rimane in carica solitamente soltanto un anno. essere inclusi, la scala che doveva essere usata; per esempio, nel Diversa è inoltre l’organizzazione scolastica, molto rigida e precisa 1773 nei Proces Verbaux dell’Accademia si legge: nell’accademia francese con lezioni tenute due volte a settimane dal Ce lundy 17e May, à huit heures du matin. L’Académie étant assemblée professore – direttore aperte a tutti, ma in realtà soltanto gli allievi di pour donner aux élèves le programme des grands prix, le sujet proposé et accademici potevano partecipare a tutte le attività dell’istituzione; décidé par le scrutin est un pavillon de vingt toises sur chaque face, élevé molto più libera e poco regolamentata quella dell’istituzione au milieu d’une plate forme de quatre vingt toises en quarré, construite romana. Anche nell’accademia romana erano privilegiati gli allievi sur une grande pièce d’eau. Ce pavillon sera simplement destiné à des fêtes degli accademici, ma ai concorsi poteva partecipare chiunque particulières que le souverain donneront: il n’aura qu’un rez de chaussée anche artisti non romani, italiani o stranieri, mentre ai Grand Prix qui contiendra des vestibules, salions, salle à manger, un petit théâtre partecipavano sostanzialmente solo architetti francesi, anche se et les commodités et dégagemens nécessaires. Aux angles de la terrasse dal 1758 vengono istituiti i membri corrispondenti sia da altre città seront élevés quatre pavillons qui céderont en grandeur, en étendue della Francia, sia da nazioni straniere, tra i primi Chambers per et en élévation au pavillon principal; ils sont destinés à des communs, l’Inghilterra, Temanza per l’Italia e Ritter per la Svizzera5. des cuisines, des offices, logement de concierge, etc. On pratiquera des souterrains pour communiquer de l’un à l’autre de ces pavillons, ainsy Anche i concorsi sono diversamente strutturati: nel pieno del suo qu’au pavillon principal. Ces souterrains pourront être éclairés par des funzionamento l’Académie non solo bandiva ogni anno un Grand ouvertures pratiquées dans les murs d’enceinte, rustiquement décorés, Prix che aveva come premio la possibilità del finanziamento de la grande terrasse. Les élèves feront pour esquisses un plan général, del soggiorno a Roma per tre anni del vincitore, ma quasi ogni une élévation et une coupe, sur une échelle de quatre lignes pour toise; mese bandiva dei Prix d’emulation che permettevano agli allievi l’Académie ne recevra point d’esquisse qu’elle ne soit bien arrettée à di esercitarsi ed essere giudicati praticamente in continuazione. l’encre et l’échelle au bas. Le plan, l’élévation et la coupe au net seront faits Invece i concorsi romani, prima i Clementini, poi dal 1768 anche sur une échelle, savoir le plan général sur une échelle de six lignes pour i Balestra, erano banditi più o meno ogni tre-quattro anni ed toise, et l’élévation et la coupe sur une echelle d’un pouce pour toise. Les avevano come premio soltanto una medaglia che veniva consegnata élèves exposeront leur prix dans la salle de l’Académie, le samedi vingt et in una fastosa cerimonia in Campidoglio, anche se indubbiamente un aoust de la présente année, et auront soin que leur prix soit exactement conforme à leurs esquisses, autrement hors de concours8. rimasero per tutto il secolo ancora prestigiosi ed ambiti. 4. Procès-verbaux, t. VIII, p. 75. È chiara la diversità di impostazione tra le due accademie: i Gli accademici, soprattutto nella seconda metà del secolo, 5. Procès-verbaux, t. IX, p. XXV. Sul francesi miravano a formare una classe di professionisti impostata davano quindi dei riferimenti piuttosto precisi: dimensionali,

rapporto tra le due accademie cfr. H. dall’insegnamento dei professori dell’Académie a Parigi, Hager, The Accademia di San Luca con le misure previste generali e la definizione della scala da selezionata attraverso i concorsi e poi raffinata dal soggiorno in Rome and the Académie Royale usarsi, sia negli schizzi, sia nel progetto finale; il tipo di disegni formativo a confronto diretto con i monumenti dell’antico d’Architecture in Paris: A Preliminary che dovevano essere presentati, addirittura la tecnica con la quale con lo scopo di imporre e sviluppare la qualità dell’architettura Investigation, in Projects and Monuments, dovevano essere eseguiti; funzionali, con l’indicazione dei diversi cit., pp. 129-141; T. Manfredi, Academic nazionale francese; l’accademia romana rimane fedele allo scopo practice and roman architecture during ambienti e delle loro funzioni; compositive con il suggerimento di sviluppare in parallelo le tre arti, di formare e premiare artisti the reign of Benedict XIV, in Benedict dei collegamenti tra le diverse parti del progetto e addirittura di di ogni luogo preservando così il proprio prestigio internazionale, XIV and the enlightenment. Art, science, dettaglio architettonico, come in questo caso la prescrizione di ma in questo modo rivelandosi sicuramente molto meno attenta and spirituality, a cura di R. Messbarger, pareti rustiche a bugnato. La prova ex tempore si svolgeva più o Toronto-Buffalo-London 2016, pp. alla formazione di architetti professionisti, che si formavano invece 439-466. Si vedano i saggi di Francesco meno in primavera (maggio, in questo caso e quasi sempre) e in attraverso i canali tradizionali. È comunque indubbio che tra le due Guidoboni e Tommaso Manfredi in estate (agosto) i partecipanti dovevano presentare i disegni finiti, istituzioni i rapporti siano continui, anche se a volte conflittuali6: questo volume. esattamente conformi agli schizzi prodotti in primavera, pena molti francesi, pensionnaires o meno, partecipano ai Concorsi 6. Vedi Manfredi, Academic practice, cit. l’esclusione dal concorso. In realtà ad un certo punto in accademia Clementini (mentre non si ha notizia di nessuno straniero che si criticarono i soggetti troppo sviluppati e dettagliati, difficili 7. F. Boyer, Les artistes française lauréats partecipi ai concorsi francesi) altri comunque diventano membri ou membres de l’Académie romaine da svolgere per architetti alle prime armi e per un periodo i temi dell’accademia stessa7. de Saint Luc dans la second moitié du furono più semplici e meno minuziosamente prescritti. Prima però di cercare di raccontare qualcuno di questi intrecci, XVIII siècle, in “Bulletin de la Société Il sistema dell’accademia romana era molto differente, prevedeva sembra utile soffermarci sulle modalità di svolgimento dei concorsi de l’Histoire de l’Art Français”, 1957/58 infatti l’annuncio del soggetto del concorso almeno un anno [1958?], pp. 273-288; O. Michel, Les delle due accademie, sui temi che vengono scelti e come vengano artistes français et les académies italiennes prima della consegna degli elaborati, soggetto che poi veniva illustrati, e sui linguaggi che in queste due sorta di laboratori dans la seconde moitié du XVIIIe siècle, svolto privatamente dai partecipanti, che dopo la consegna dei compositivi dell’architettura internazionale si intrecciano e in “Augustin Pajou et ses contemporains, loro elaborati dovevano svolgere un ex tempore su di un altro si evolvono. Le modalità di svolgimento dei concorsi erano Actes du colloque”, Paris 1999, pp. 45-74. tema per dimostrare l’autografia del progetto, come vedremo molto differenti: gli accademici francesi dopo aver scelto il tema 8. Procès-verbaux, t. VIII, p. 153. meglio analizzando nel dettaglio alcuni concorsi. Questo sistema

82 83 probabilmente non ha impedito a qualcuno poco dotato, ma ricco Concorsi Clementini GrandPrix o protetto da qualche potente, di essere premiato ai concorsi stessi, come sembrerebbe ad un osservatore moderno confrontando 1750 Magnifico collegio 1750 Orangeria il progetto vincitore della seconda classe del 1789 (Pubblico 1754 Magnifico Tempio 1751 Fontana pubblica 1758 Gran Piazza con portici 1752 Facciata di palazzo oratorio per un’Arciconfraternita) del cesenate Mauro Guidi, 1762 Palazzo in luogo di delizie monumentale 9 con i suoi disegni autografi, recentemente pubblicati in catalogo . 1766 Pubblica Libreria 1753 Portale per una chiesa Il soggetto del concorso era sorteggiato tra quelli proposti dagli 1771 Chiesa Cattedrale 1754 Salone monumentale accademici architetti ed era solitamente molto meno minuzioso, 1775 Villa di delizie 1755 Cappella sepolcrale sia per le prescrizioni dimensionali e architettoniche, sia per 1779 Collegiata in una gran piazza 1756 Manageria quanto riguardava la scala dei disegni. Ad esempio un tema più o 1783 Palazzo di Giudicatura 1757 Edificio per concerti 1789 Teatro alle Convertite 1758 Padiglione meno simile a quello analizzato precedentemente viene proposto 1795 Cappella sepolcrale in 1759 Un accademia per l’educazione 10 nel 1774 da Antonio Asprucci per il concorso dell’anno 9. Aasl, Disegni di architettura 877- piazza circolare con maneggio successivo: 882; M. Gori, D. Savoia, Mauro Guidi. 1805 Ospedale 1760 Chiesa parrocchiale Tra utopia e realtà (1761-1829), Cesena 1761 Sala da concerti Il disegno e l’idea di una villa a delizia di un ragguardevole personaggio. 2005. 1762 Fiera coperta Questa si ripartirà in viali, boschetti, prospetti e fontane e giardini a 1763 Arco di trionfo piacimento dell’inventore in buona e vaga disposizione. Nel centro di detta 10. Aasl, vol. 53, c.44r, seduta del 20 febbraio 1774. Concorsi Balestra 1764 Collegio con gran piazza villa dovrà formarsi un gran palazzo con eleganti prospetti da abitarsi da e cappella esso personaggio e sua nobile famiglia, con piccioli appartamenti, ciascuno 11. Aasl, vol. 53, c.45. Nei verbali 1768 Porto di Ripa Grande 1765 Villa di delizie de’ quali sia libero e possa assegnarsi a nobili forastieri. Innanzi detto non è scritto il titolo definitivo, 1773 Piazza del Popolo 1766 Portale di cattedrale stampato e distribuito e pubblicato palazzo si formerà maestosa piazza con fontana nel mezzo e fabbriche 1777 Arco Trionfale 1767 Dogana su piazza pubblica poi in In lode delle Belle arti, Roma 1786 Accademia del disegno 1768 Sala di teatro ornate in due lati a comodo della famiglia di servizio. Il rimanente lato poi, 1775, pubblicazione fatta in occasione 1792 Palazzo in riva al mare 1769 Festa pubblica per il incontro al prospetto principale del palazzo, si lascerà senza fabbrica, con della «Festa del Concorso celebrata gran viale che vi dia l’accesso, lasciando in libertà dei giovani tutto altro dall’insigne Accademia di S. Luca», p. 1801 Scuola Militare matrimonio di un principe che di comodo e di bello possa idearsi11. XII. Il concorso verrà poi giudicato il 1770 Arsenale di terra 13 maggio del 1773, dopo che il giorno 1772 Straordinario per il centenario: È chiaro come ai partecipanti sia data molta maggiore libertà di prima si era svolto l’ex tempore scelto da Monumento architettonico invenzione, mancando oltretutto ogni indicazione di misure e Carlo Marchionni e piuttosto complesso: 1772 Palazzo per un principe 1773 Padiglione di villa anche ogni riferimento alla scala dimensionale da usarsi. Questo «Si delineerà il prospetto di una Palazzina in vista del mare collocata su un piano 1774 Bagni pubblici confronto ci aiuta a capire le diverse finalità delle due scuole: per i elevato ad arbitrio, corrispondente 1775 Scuola di medicina francesi creare allievi capaci di affrontare efficacemente il compito ad un seno di mare con discendere al 1776 Castello per un gran signore di costruire in buono stile qualsiasi architettura necessaria allo medesimo per concorso di imbarcazioni, 1777 Castello d’acqua sviluppo della nazione; per San Luca semplicemente esperire accennando insieme la disposizione della 1778 Prigioni le possibilità di sviluppo della grande tradizione architettonica pianta, ornato il tutto nella maniera 1779 Museo che sembrerà a chi deve dimostrare il 1780 Collegio pubblico romana all’interno delle tre arti del disegno. Questo esempio disegno». Gli accademici riuniti poi per 1781 Grande Cattedrale mostra come i temi dei concorsi possano spesso essere simili, anche giudicare le diverse classi decidono, dato 1782 Palazzo di Giustizia se trattati in modo diverso. Confrontando l’elenco dell’accademia lo scarso numero di partecipanti alle 1783 Menageria francese e di quella romana si trovano spesso delle analogie. Nello altre classi,di dare un premio a tutti e sei 1784 Lazzaretto i concorrenti della prima classe (Giacomo 1785 Cappella sepolcrale schema che segue sono riportati i diversi soggetti proposti dalle Trombara parmigiano, Filippo Nicoletti 1786 Accademia due accademie nella seconda metà del secolo. Naturalmente romano, Giuseppe Bucciarelli di Jesi, Pasquale Belli romano, Antonio Fallisi 1787 Palazzo di città svolgendosi i Grand Prix praticamente ogni anno, con la sola 1788 Edificio per il Tesoro reale eccezione del 1790, i temi proposti dai francesi sono molti di mantovano, Agostino Vitoli di Spoleto). Quest’ultimo però «non essendo 1789 Facoltà di medicina più, 42, contro i 18 di San Luca; a Parigi si possono sperimentare contento della sua sorte e graduazione 1790 Non si svolge soggetti diversi, spesso di attrezzature urbane, come l’arsenale, la – 2° terzo premio – datagli lo rinunziò, 1791 Galleria pubblica di un palazzo fiera coperta, il mercato etc. Ci sono comunque molte analogie: onde gli furono restituiti i disegni», fatto 1792 Mercato di una grande città innanzitutto i temi religiosi, che troviamo nel 1754, nel 1771 e piuttosto raro. Vengono premiati poi 1793 Caserma tutti gli altri concorrenti che si erano nel 1779 a Roma e nel 1760, 61, e 81 a Parigi; più interessante presentati, due nella seconda ed uno è la presenza di temi laici che diventano sempre più proposti nella terza, confermando la tendenza Quale architettura si sperimenta in questi concorsi, e quale tra le in entrambe le accademie, solitamente prima a Parigi e poi a degli accademici di premiare tutti i due accademie primeggia sull’altra, dove si sviluppa l’architettura Roma, come nel caso del teatro (Parigi 1768, Roma 1789), fino partecipanti, come vedremo. Il primo più aggiornata e moderna? Sia Pérouse de Montclos che Hager premio della seconda classe viene dato ad arrivare al caso del palazzo di Giustizia proposto nel 1782 a ad un giovanissimo Giuseppe Valadier hanno cercato in parte di rispondere, sia pure parzialmente, a Parigi e l’anno seguente a Roma e dell’accademia proposta nello «ragazzo di 13 anni e di molto spirito», questa domanda, perché ovviamente non esiste una risposta stesso anno (1786) a Parigi e nel concorso Balestra: Aasl, vol.53, cc. 64v, 64r, 65v. univoca. Da un lato non è vero che sia sempre stata l’accademia

84 85 francese a proporre l’architettura più nuova; dall’altra, soprattutto solita concedere le copie pel giusto riguardo che toglierebbe il nella ultima parte del secolo, l’Accademia di San Luca sembra pregio non meno all’Accad. Stessa, che all’autore del medesimo piuttosto attardata e ancora troppo legata alla tradizione berniniana disegno»21. Anche questa diversità di atteggiamento in tempi di rispetto alla sua rivale francese. Hager ha dimostrato comunque veloce diffusione dei progetti architettonici, dichiara la diversità come ci siano dei rapporti diretti tra soluzioni compositive di di scopi e finalità delle due diverse accademie, il modello romano origine italiana, come l’edificio con quattro cortili ed elemento destinato al declino, quello francese, dopo la parentesi dello centrale, derivanti dalla linea Fontana-Vanvitelli, sperimentato 12. Hager, The Accademia di San Luca, scioglimento nel 1793, a rinascere come École de Achitecture nel poi da Pasquale Belli (fig. 1) nel Concorso Clementino del 1775 cit., p. 135. 1795 ed infine nel 1816 all’interno dell’École des Beaux-Arts, come per una gran villa, e ripreso da Delannoy nel Grand Prix del 1779 13. Pérouse de Montclos, “Les Prix de modello trainante dell’architettura ormai internazionale e non più (fig. 2) per un museo, ma poi spesso usato da Boullée sia per il Rome”, cit., p. 29. solo europea22. progetto di biblioteca sul sito del convento dei cappuccini, sia 14. W. Szambien, Bernin et l’architecture 12 néoclassique française, in Le Bernin et per il suo progetto di museo . è stato anche notato come per Francesi a San Luca l’architettura religiosa abbia continuato ad avere successo la linea l’Europe. Du baroque triomphant à l’âge romantique a cura di C. Grell, M. Stanic, 21. Aasl, vol. 55, c.49v., 6 agosto 1795. Come abbiamo accennato il nuovo gusto magniloquente e Bernini-Fontana in entrambe le sedi, mentre sull’architettura Paris 2002, pp 147-158. civile in Francia si è rimasti abbastanza fedeli alla tradizione 22. Cfr. A. Drexler, The architecture of compositivamente complesso basato su suggestioni piranesiani 15. J.-Ch. Kraft, Traité sur l’art de la the École des Beaux-Arts, Cambridge, e sullo studio di monumenti romani quali le terme e la villa di francese della linea Mansart-Gabriel, al contrario dei palazzi charpente, prima parte, 1822, p. III; cfr. 13 (Mass.), 1977; D. Drew Egbert, The italiani sempre legati a modelli berniniani . Pérouse de Montclos, “Les Prix de Adriano che si afferma in Francia, ha la sua origine a Roma beaux-arts tradition in French architecture: 14 Rome”, cit. p. 9. intorno agli anni ’50 del Settecento. Come architetti pensionnaires Più interessante forse quanto è stato notato da Szambien , come illustrated by the grands prix de Rome, intorno alla metà del secolo modelli religiosi come il colonnato 16. Pérouse de Montclos, “Les Prix Princeton (New Jersey) 1980. a Palazzo Mancini, sede dell’Accademia di Francia a Roma, de Rome”, cit., p. 12; Collection des prix arrivano in successione: prima Jean-Laurent Legeay (1738-42) e di San Pietro vengano trasferiti su progetti profani, dando luogo 23. Piranèse et les Français 1740-1790, a que la cidevant Académie d’Architecture ad una sorta di laicizzazione del sacro che porta alla creazione di cura di G. Brunel, Roma 1976; da allora Gabriel Marie Dumont (1742-46), poi Charles-Louis Clerisseau un linguaggio magniloquente, ricco di colonne ed anche di diretti proposoit et couronnoit tous les ans, sugli architetti francesi a Roma si è (1749-1754); Julien-David Leroy (1751-1754), Marie Joseph Peyre gravée au trait, imprimée sur papier sviluppata una vasta bibliografia, citiamo riferimenti all’antico; nuovo nell’organizzazione compositiva propre être lavé, tome premier, gravés (1753-56), Charles De Wailly insieme a Pierre Louis Moreau- e negli alzati sobri e semplificati, sperimentato soprattutto a soltanto i recenti: R. Middleton, Some Desproux (1754-57), Louis Françoise Trouard (1754-57), Victor par Amant-Parfait Prieur et Pierre-Louis pages from Marie-Joseph Peyre’s roman Roma nella cerchia dei cosiddetti neopiranesiani, che si confronta Van Cleemputte, Paris s.d. (ma 1796); album, in The persistence of the classical. Louis (1756-1759), ma anche gli architetti venuti ad accompagnare dentro l’Académie Royale con la tradizione francese di Blondel anche successivamente sono pubblicate Essays on architecture presented to David il futuro marchese Marigny, sovrintendente delle costruzioni delle raccolte dei progetti dei Grand Watkin, a cura di F. Salmon, Cambridge del re, che fece il suo Grand Tour nel 1749-50 accompagnato in modo anche conflittuale, fino a soppiantarla definitivamente Prix: in particolare Allais, Detournelle 2008, pp. 73-97; L. Cellauro, G. intorno al 1774 con la morte dello stesso Blondel, la nomina a e Vaudoyer, Grands prix d’architecture: prima da Jacques-Germaine Soufflot e poi da Jérôme-Charles Richaud, Drawn to the Eternal City: Bellicard. Questi architetti (a parte Soufflot che appartiene ad professore di architettura di Leroy ed anche la nomina come projets couronnés par l’Académie Marie-Joseph Peyre’s european circle in Surintendant des Bâtiments di D’Angivillers al posto di Marigny. d’Architecture et par l’Institut de France Rome and the origins of Neoclassicism, un’altra generazione) sono stati già da tempo definiti “piranesiani 23 Krafft nel suo trattato sulla carpenteria mette in opposizione gravés et publiés par Allais, Détournelle et 1753-1756, in “Fragmenta”, 5, 2011 francesi” : sicuramente infatti hanno avuto un rapporto diretto Vaudoyer, Paris 1806; a cura dello stesso l’insegnamento di Leroy a quello di Blondel e dichiara la vittoria (2014), pp. 335-363, e T. Manfredi, con l’architetto veneziano che li ha iniziati allo studio delle rovine Vaudoyer insieme a Baltard: Grands La generazione dell’Antico. Giovani degli ”antichi” (Peyre, De Wailly, Antoine, Gondoin) sui moderni prix d’architecture: projêtes couronnés romane e sono stati da lui ispirati nello sviluppo compositivo 15 architetti d’Europa a Roma: 1750-1780, in (Mansart, D’Aviler, Gabriel) . Questo tipo di architettura nuova par l’Académie royale des Beaux Arts “Studi sul Settecento romano”, 22, a cura della pianta e nel tipo di rappresentazione fortemente pittorica si affermerà anche all’Accademia di San Luca soltanto alla fine de France gravés et publiés par A.L.T. di E. Debenedetti, Roma 2006, pp.33- dell’architettura. Pérouse de Montclos individua correttamente nel Vaudoyer et L.P. Baltard, Paris 1818. Cfr. del secolo, col concorso del 1795 che vede la vittoria piena (come 73; J. Barrier, Les architecte seuropéens progetto di De Wailly vincitore del Grand Prix del 1752, il momento H. Rosenau, The Engraving of Collection à Rome. 1740-1765. La naissance du vedremo in seguito) dell’architettura filofrancese. des grand prix, in “Architectural History”, in cui già si vedono con chiarezza i prodromi di questa nuova Non è un caso che proprio dal Grand Prix del 1774 inizia la goût à la greque, Paris 2005; in generale architettura magniloquente ed insieme sobria, ricca di colonnati 1960, 3, pp. 17-42. sui pensionnaires a Roma cfr. anche liberi neoberniniani, ma trasferiti nell’architettura pubblica, prima raccolta a stampa dei progetti di Grand Prix; l’impresa 17. J.P. Garric, Palais, maisons et autres Dictionnaire biographique de l’Académie della pubblicazione iniziata nel 1787 nel 1796 da Armand- édifices modernes de Percier et Fontaine de France a Rome 1666-1968, a cura di A. accompagnata anche da un uso pittoresco del disegno e quindi delle Parfait Prieur e poi portata a termine da Louis Van Cleemputte mode de production et forme d’un Verger, G. Verger, Dijon 2011. ombre, annunciata peraltro anche dai due Grand Prix precedenti archétype, pp. 176-183, in Claude Nicolas presumibilmente nel 1796, con l’accordo dell’accademia, vede 24. G. Dumont, Recueil de plusieurs vinti da Leroy e Peyre. Questa sorta di rivoluzione linguistica si la pubblicazione di 121 tavole divise in venti fascicoli16, che si Ledoux et le livre d’architecture en français, parties d’architecture de différents compirà proprio a Roma, per poi svilupparsi definitivamente a a cura di D. Rabreau, Paris 2006, p. 179. potevano anche acquistare separatamente17. Questa raccolta maîtres tant d’Italie que de France ; Suite Parigi, come abbiamo visto, dal 1774 anche nell’Accademia Reale, diventa lo strumento di diffusione del nuovo linguaggio in tutta 18. Una copia è conservata infatti nella de ruines d’architecture mises au jour par ma quali tracce lascia nell’Urbe, e soprattutto nell’Accademia di 18 biblioteca dell’Accademia Nazionale di le Sieur Dumont, Paris 1765. In realtà Europa; lo troviamo infatti nella stessa Accademia di San Luca , San Luca. esistono diverse versioni della raccolta; San Luca? Nell’archivio dell’Accademia si trovano alcuni disegni nella biblioteca di Soane19, a Parma, come a San Pietroburgo20. in quella conservata presso la Biblioteca molto interessanti che raccontano in qualche modo come questa 19. H. Rosenau, French Academic Ar- dell’Accademia Nazionale di San Luca Al contrario, i disegni dell’Accademia romana non sono mai stati chitecture, c. 1774-1790, in “Journal of the nuova stagione dell’architettura francese ed europea sfiori anche non ci sono praticamente rilievi, che ridotti a stampa, ed anzi non era affatto facile avere il permesso di Royal Institute of British Architecture”, l’accademia romana, baluardo della tradizione classicista barocca. invece compaiono in altre edizioni. dicembre 1959, pp. 56-61. copiarli, come testimonia questo brano dei verbali accademici: «Un Probabilmente Dumont assemblava Innanzitutto i tre disegni di un tempio triassiale (fig. 3) dedicato tal Massimi chiede di far copiare qualche disegno di architettura 20. Pérouse de Montclos, “Les Prix de raccolte differenti delle sue incisioni, a alle arti di Gabriel Martin Dumont (1720-1791): nella biblioteca esistente nell’Accademia, si è riflettuto che l’Accademia non è Rome”, cit, p. 29. seconda delle necessità. accademica si conserva la raccolta di progetti24 che presentano

86 87 Pagina a fronte: fig. 1 P. Belli, Villa per un ragguardevole personaggio, pianta. Secondo premio Concorso Clementino 1775, Aasl 748. fig. 2 F. Delannoy, Progetto di museo, pianta. Primo premio Grand Prix 1779, Collection des prix, Cahier 1, tav.3. fig. 3 G.M.Dumont, Tempio dedicato alle arti, prospetto. Dono accademico 1746, Aasl 2138. fig. 4 G.M.Dumont, Nouvelle Décoration sur meme forme de Plan triangulaire du Temple des Arts, in G.M. 1 2 Dumont, Recueil de plusieurs parties d’architecture de différents maîtres tantd’Italie que de France; Suite de ruines d’architecture mises au jour par le Sieur Dumont, Paris 1765, tav.5. fig. 5 P.L.P. de La Guêpière, Progetto di un mausoleo, prospetto. Dono accademico 1754, Aasl 2138. fig. 6 P.L.P. de La Guêpière,Tombeau, Sezione da P.L.P. de La Guêpière, Recueil 4 d’esquisses d’architecture représentant plusiers monuments de composition. Don’t partie son costruits, Stuttgart, Cotta 1759.

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fig. 7 7 J.G. Soufflot, Progetto di arco trionfale dedicato a Benedetto XIV. Dono accademico 1750, Aasl 2173. 3 fig. 8 M.J. Peyre, Plan d’un église cathédrale pour une capitale, 1753, pubblicato in M.J. Peyre, Oeuvres d’Architecture de Marie-Joseph Peyre, Paris (Prault&Jombert) 1765, tavola 13.

6

5 8 anche alcune delle tavole del tempio25. Si tratta di un dono fatto in 25. È stato giustamente notato come la Ausführung der Kirche Sainte-Geneviève Pur non appartenendo alla generazione dei cosiddetti piranesiani, occasione della sua nomina ad accademico di merito nel 1746. Nel nomina di un francese che non abbia (Panthéon) in Paris, in “In situ”, n. 1, presenta quindi un progetto di notevole modernità, rispetto al partecipato nemmeno ad un Concorso 2013, pp. 51-66; J. Erichsen, Antique volume di Dumont si trovano le stampe dei disegni accademici Clementino sia piuttosto eccezionale und Grec: Studien zur Funktion der contemporaneo ambiente romano. insieme ad altre prospettive dello stesso progetto di un tempio e che forse farebbe pensare ad una Antike in Architektur und Kunst theorie Forse però il progetto più importante per quanto riguarda il per le arti con la didascalia Composé Par le Sieur Dumont pour particolare attenzione di de Troy, direttore des Frühklassizismus, Köln, 1980, tesi rapporto tra l’architettura francese e l’accademia romana è Sa Reception A l’Académie de Saint Luc; vi troviamo anche una dell’Accademia di Francia a Roma e nel di dottorato della facoltà di filosofia quello che non si conserva in Accademia, pur essendo sicuramente versione differente: Nouvelle Décoration sur meme forme de 1744-45 anche principe di San Luca (è dell’università di Colonia, in particolare stato fatto per essa. Si tratta del progetto di Marie-Joseph Peyre anche vero che nel 1750 viene nominato il paragrafo 4b, Rokoko und barocke per una cattedrale34 (fig. 8), pubblicato solo più tardi a Parigi Plan triangulaire du Temple des Arts (fig. 4) nel quale l’edificio accademico Soufflot e nel 1754 de La Wirkung: La Guêpière, pp. 377-381; P. diventa una scena teatrale. Il volume è piuttosto curioso perché Guêpière), A. Antinori, Sulla contrastata Du Colombier, Un architecte francais nelle sue Oeuvres nel 1765; è stato infatti sicuramente elaborato oltre a mostrare il progetto del tempio dettagliato con altre viste e fortuna del primo Piranesi Louis-Joseph à Stuttgart: La Guêpière, in “Art de nell’occasione del concorso del 1754, ma non sappiamo se sia prospettive, raccoglie diversi altri progetti e alcuni rilievi; insomma Le Lorrain, Gabriel-Martin Dumont e France”, n. 1, 1961, p. 588. stato presentato o meno ufficialmente35. Il progetto in questione tre apparati effimeri riesaminati (Roma, una sorta di brogliaccio di tutto quello che aveva studiato e 28. Aasl, Disegni di architettura 2127, diventerà, insieme all’altro per un’accademia, sicuramente 1744-1746), in “Studi sul Settecento 36 progettato l’architetto, che ottiene però anche l’approvazione romano”, 31, a cura di E. Debenedetti, 2128, 2129; non sappiamo se la data anch’esso elaborato a Roma , seminale per lo sviluppo della nuova dell’Accademia reale26. Dumont appartiene senz’altro a questa Roma 2015, pp.63-89, Antinori nota sia quella della spedizione o della architettura francese. Confrontando il progetto di Peyre con i tendenza anticheggiante e piranesiana che troverà il suo sviluppo anche le somiglianze tra questo progetto realizzazione; i disegni hanno comunque progetti vincitori del concorso si capisce come ormai la distanza tra delle somiglianze con i progetti vincitori con Peyre, De Wailly etc. e il progetto per la chinea di Louis- Parigi e Roma sia notevole: la composizione ricca di complessità e Joseph Le Lorrain del 1745, ipotizzando del Grand Prix del 1754, pur avendo Diverso il caso di Pierre Louis Philippe de La Guêpière (1715- correttamente una collaborazione tra i un soggetto differente cfr. Pérouse de variazioni, la successione di ambienti differenti diversi tra di loro 1773) e dei suoi disegni anch’essi dono accademico; l’architetto due; su Dumont cfr. anche H. Ottomeyer, Montclos, “Les Prix de Rome”, cit., e di interconnessioni complesse tra le varie parti del comporre viene nominato accademico nella seduta del 20 gennaio 1754, Autobiographies d’architectes parisiens pp. 57-58. francese declina ormai un linguaggio radicalmente nuovo rispetto probabilmente in quanto sovrintendente alla fabbriche del duca 1759-1811, in “Bulletin de la Société de 29. Boyer, Les artistes française lauréats, alle variazioni a volte anche originali, ma sempre all’interno della di Wuttemberg, dove lavora tra 1751 ed il 1768. Come dono l’Histoire de Paris et del Ilé-de-France”, cit., p. 284. tradizione classicista tardobarocca dei progetti romani. 27 98, 1971, pp. 141-206; M. Gallet, Les invia all’Accademia un suo libro di raccolta di progetti che non architectes parisiens du XVIIIe siècle. 30. Probabilmente de La Guêpière cono- Per comprendere meglio questa distanza ci soffermeremo sul è giudicato sufficiente, allora dona quattro disegni originali di Dictionnaire biographique et critique, sceva il progetto piramidale per una cap- confronto tra alcuni concorsi simili nel tema proposto, ma assai un progetto di mausoleo (fig. 5) datati 175428, stampati peraltro Paris 1995, pp. 202-203. pella sepolcrale di Nicolas-Henri Jardin diversi nei risultati (un altro dei pensionnaires francesi vicino nella raccolta successiva (fig. 6), e viene nominato ufficialmente 26. Procès-verbaux, t. VII, p. 12; nella Recueil 29 a Piranesi) probabilmente disegnato a accademico soltanto l’11 dicembre 1757 . Il suo progetto compare nell’intestazione l’approvazione Roma, del 1747-8. Grand Prix versus Concorsi Clementini mescola in maniera piuttosto originale elementi della tradizione dell’Accademia che si limita però ai 31. Aasl, Disegni di architettura 2173. tardobarocca e addirittura rococò francese con elementi invece più disegni che Dumont aveva presentato sui Nel 1782 l’Académie Royale bandisce il suo concorso annuale templi Paestum; alla fine di questa raccolta nuovi, come la forma a piramide ancora poco usata per il tempo30; 32. Cfr. C.N. Cochine, Le voyage d’Ita- sul tema del Palazzo di Giustizia. Come altre volte, l’accademia troviamo infatti l’elenco delle stampe lie de Charles-Nicolas Cochin, a cura di sceglie un tema legato all’attualità, nel 1776 infatti era cominciata nel disegno e nella relativa stampa de La Guêpière sviluppa due che lo stesso Dumont aveva prodotto C. Michel, Paris 1758. diverse versioni del prospetto del mausoleo, una con pronao e che metteva in vendita con il relativo la ricostruzione del Palazzo di Giustizia di Parigi nella quale era 37 timpanato, l’altra invece con pronao architravato e disegna per prezzo, a cominciare da quelle relative 33. J.-M. Pérouse de Montclos, stata coinvolta la stessa Académie . L’anno successivo l’Accademia Jacques-Germain Soufflot, Paris 2014, in le due versioni due differenti tipi di candelabra-obelischi, nella alla basilica di San Pietro. Dumont non di San Luca propone un tema molto simile per il Concorso è mai comunque diventato accademico particolare pp.13,14 e 71. versione a stampa particolarmente dettagliati. Clementino, come quasi sempre nel caso dei concorsi romani dell’Académie Royale e si firma infatti 34. “Plan d’un église cathédrale pour L’Accademia possiede anche un disegno di Jacques Germaine come accademico di Roma, Firenze e senza nessuna relazione con problemi progettuali dell’attualità. une capitale, avec deux palais, l’un destine Mettendo a confronto le modalità e i risultati di questi concorsi Soufflot, si tratta di un arco trionfale,dedicato al papa Benedetto Bologna à l’Archevéque, l’autre aux Chanoines. Ce 31 simili cercheremo di approfondire le diversità delle due istituzioni. XVI (fig. 7) e donato probabilmente il 2 agosto 1750, quando viene 27. P.L.P. de La Guêpière, Recueil plan fut propose a Rome en 1753 pour Prix ricevuto in accademia dopo la sua elezione ad accademico avvenuta de differents projects d’architecture de l’Académie de Sain Luc”, nel suo J.M. Lunedì 29 aprile 1782 l’Académie Royale si riunisce per stabilire il nella seduta del 7 giugno, elezione dovuta probabilmente, oltre représentant plusieurs monuments publics Peyre, Oeuvres d’Architecture de Marie- soggetto del Grand Prix: alla sua fama ormai internazionale, anche al suo ruolo di architetto et autres, Stuttgart, George Cotta, 1752; Joseph Peyre, Paris (Prault&Jombert) in Accademia è presente anche l’edizione 1765, tavola 13. Sull’argomento cfr. L’Académie demande à ses élèves un palais de justice, pour une ville accompagnatore di Monsieur de Vandiéres, futuro marchese di successiva, con alcuni progetti in più, Middleton, Some pages, cit.; Cellauro, capitale, sur un terrain de 100 toises sur 140 toises: il y aura une grande Marigny. Soufflot in realtà era già stato a Roma in giovinezza e in tra cui quello del mausoleo che viene Richaud, Drawn to the Eternal City, cit. cour principale et plusieurs cours accessoires, une grande salle publique, maniera privata dal 1733 al 1738, e in quell’occasione aveva studiato presentato come “Tombeau”, Recueil 35. Vedi la scheda relativa al Concorso avec chapelle éclairée par les voûtes. Le Parquet des huissiers servant e disegnato diversi monumenti della Roma antica moderna; il d’esquisses d’architecture représentant Clementino del 1754 in questo volume. d’antichambre à la Grande Chambre, la Grande Chambre avec tribunes, plusiers monument de composition. Don’t plusieurs pièces contiguês à la Grande Chambre qui renfermeront le suo ritorno in Italia e poi a Roma da marzo ad agosto, avviene partie son costruits. Stuttgart, Cotta 36. Natoire, direttore dell’Accademia appunto in occasione del Grand Tour del marchese di Marigny, Parquet des gens du Roy, les greffes, les cabinets de Messieurs et la 1759, donato quindi dopo la sua nomina francese a Roma, scrive infatti il 14 buvette, la chambre pour la Tournelle criminelle, les Requêtes du Palais in compagnia anche del disegnatore Nicholas Cochin32. L’arco definitiva. De La Guêpière diventa novembre a de Vandiéres, futuro marchese et les enquêtes, chaque chambre avec cabinet. Cour des aides: cette cour inoltre accademico corrispondente da di Marigny di Peyre: «il vien de me faire trionfale in questione sembra piuttosto simile a quello che aveva sera composée d’une Grande Chambre et de deux moins considérables, disegnato nel 1745 in onore di Luigi XIV33, la stessa forte ritmica Stoccarda per l’Académie Royale nel voir un morceau d’étude bien dessiné d’un projet qui pouroit sercir de palais propre à une chapelle, un Parquet des huissiers et plusieurs pieces contigûes, qui ternaria, le parti laterali ben individuate ed avanzanti, l’arco centrale 1758 (Procès-verbaux, t. VI, p.325): su de La Guêpière cfr. J. Martin, Soufflot contenir les differans genre d’Académie», renfermeront le Parquet des gens du Roy, les greffes, les cabinets et la tra pennacchi e i fornici laterali ridotti e architravati, ed l’uso di un und La Guêpière Berührungspunkte der Correspondance, t. X, p. 477. Riferendosi buvette. Autres jurisdictions: les Requêtes de l’Hôtel, l’Élection, les Eaux austero ordine dorico di colonne pressoché completamente libere. beiden Architekten bei der Planung und con tutta probabilità al progetto di et Forêts, la Table de marbre, la Chambre de maçonnerie, la Chancellerie,

90 91 le Bailliage du Palais et Trésoreries de France. Chacune de ces jurisdictions dimensionalmente definite; il tema proposto da Asprucci è invece ne demande qu’une salle d’audience et des cabinets. Toutes les cours et più generico, fornendo poche indicazioni funzionali e nessuna sulle jurisdictions cy dessus se communiqueront par des galeries. Il faut, enoutre, dimensioni; inoltre il sistema che fa svolgere l’ex tempore dopo la une prison criminelle avec préau pour contenir deux cents prisonniers, avec consegna dei disegni non sembra, come abbiamo visto, assicurare paille, cachots, logement de concierge, geôlier, et des communications aux Bâtiment qui contendroit les Académies, una selezione sicura degli allievi, che perlomeno potrebbero chambres. L’Académie demande un plan, une élévation et une coupe par le et tout ce qui est nécessaire à l’éducation essere stati aiutati, magari dai loro maestri, spesso accademici essi milieu de l’élévation. L’échelle des esquisses sera d’une igne et demie pour de la jeunesse, pubblicato poi in Peyre, toise, et celle de l’élévation et de la coupe d’une ligne et demie. L’échelle des Oeuvres d’Architecture, cit., tavola 3. stessi, o da altri architetti, nella concezione, nell’impostazione o plans rendus sera de quatre lignes pour toise et celle de l’élévation et de la 37. Procès-verbaux, t. VII, p. 260; t. IX, p. addirittura nel disegno. L’architetto francese è soggetto invece 38 coupe seront de six lignes pour toise [...] . XVI, t. IX, p. 97; W. Szambien, Le langage durante la sua formazione ad una serie di giudizi e di prove des Palais de Justice, in Aa.Vv., La dirette, esistono i Prix d’emulation pressocchè mensili, ed anche Il giorno successivo la commissione esamina i ventinove esquisses Justice en ses temples, Poitiers 1992, pp. gli allievi che vincevano il Grand Prix dovevano poi sottoporre presentati e ne esclude quindici; ne rimangono quattordici, 69-78, Pérouse de Montclos, “Les Prix all’Accademia dei loro progetti elaborati durante il loro soggiorno de Rome”, cit., p. 16, dove cita altri nove ulteriormente ridotti a nove che, una volta risaliti ai nomi romano, giudicati assai minuziosamente dagli accademici stessi e 39 casi di concorsi direttamente collegati dalle lettere di riconoscimento , si scoprono essere gli allievi all’attualità. Il tema era anche stato scelto spesso con critiche assai severe; come quando De Wailly, Peyre, Vanclemputte, Bernard, Froideau, Péchade, Moette, Cathala, come saggio del suo soggiorno romano Leroy e Trouard, vale a dire i protagonisti dell’architettura nuova Nori, Durand. Costoro dovevano presentare il progetto completo da Jean-Augustine-Baptiste Renard e francese, quella che potremmo chiamare l’avanguardia, giudicano giudicato positivamente nel complesso, in accademia il 19 agosto prima di mezzogiorno. Probabilmente, con durezza il progetto troppo “all’antica” di Antoine-Laurent- spinti anche dalla contemporanea necessità di dover valutare ma criticato per la distribuzione dalla commissione dell’Accademia formata Thomas Vaudoyer, un altro futuro protagonista delle vicende i lavori in corso per la ricostruzione del Palazzo di Giustizia di da Boullée, Brébion, Leroy e Guillamot della stessa avanguardia: Parigi, i commissari danno un soggetto assai dettagliato, come il 19 dicembre 1777 (Procès-verbaux, t. d’abitudine, anche nelle dimensioni richieste, nel quale si pone VII, p. 335). Inoltre lo stesso tema era [il] présente un plan très compliqué, quoique dans une masse fort simple. l’accento su una Grande Chambre, ma anche su un certo numero stato proposto anche nel 1779, ma poi L’auteur annonce qu’il s’est efforcé dans ce projet d’adapter à nos usages gli fu preferito quello del museo (Procès- di altre camere più piccole, ma evidentemente simili, invitando et aux besoins de ce palais le goût et la manière des anciens. Il est très verbaux, t. VIII, p. 377). intéressant de remarquer qu’il arrive quelque fois qu’envoulant imiter poi i concorrenti a creare gallerie presumibilmente colonnate di 38. «[...] l’Académie a nommé, pour les anciens on tombe dans un excès opposé qui devient ridicule. Les collegamento dovunque. l’examen de la conformité des esquisses, beaux monumens des anciens étoient grands, nobles et simples, et non Nella seduta del 3 febbraio 1782, poco prima quindi della riunione les commissaires nommés pour rédiger pas lourds, froids et monotonnes et c’est malheureusement ce que nous francese, gli accademici di San Luca sono invitati a preparare i les conditions du programme. Ainsy, voyons souvent dans plusieurs projets de nos élèves qui prennent le lourd soggetti per il futuro Concorso Clementino. Il 3 marzo vengono MM. De Wailly, Franque, Desmaisons, pour le noble et le compliqué pour l’ingénieux43. estratti a sorte i temi per le diverse arti e le diverse classi; per Peyre, Chalgrin et Jardin s’assembleront demain à huit heures du matin dans Al contrario, nell’Accademia di San Luca troviamo pochissimi l’architettura, prima classe, «un magnifico palazzo per comodo les salles pour proposer le travail de della giudicatura» presentato da Antonio Asprucci40. Una volta l’Académie, lors de son assemblée à giudizi o critiche così dettagliati: l’Accademia non aveva il compito scelti i temi verranno messi a stampa e distribuiti dal segretario: dix heures du matin, et elle a dit que la di sorvegliare e garantire la formazione del professionista, che séance de ce jour ne seroit arrêtée que continuava a formarsi secondo i metodi tradizionali. Questo Dovrà idearsi un nobile e magnifico Palazzo per commodo della demain mardy, après le jugement des 42. Aasl, vol. 54, c.37r, c.38v. iato tra le due accademie si andrà via via approfondendo fino a giudicatura, con sale al piano nobile, ed annessi al terreno per detto esquisses». Procès-verbaux, t. IX, p. 72. diventare ovviamente conflittuale quando Roma viene occupata 43. L’obbligo di inviare dei progetti di effetto; Abitazioni per giudici, e loro famiglie, con uno o più cortili e 39. Ivi, p. 73. Gli allievi dovevano nuova ideazione dall’accademia di Roma dai francesi, e l’Accademia cercherà di dare una qualche risposta Facciate ornate d’elegante architettura, e tuttociò che in una tal Fabbrica presentare il loro schizzo in forma viene poi sostituito nel 1787 dal rilievo di all’esigenza francese di formare una classe di professionisti44. potrà idearsi conveniente a detto uso41. anonima, ma segnato da una lettera monumenti antichi. Cfr. Correspondance, di riconoscimento, solitamente messa Il Grand Prix viene giudicato il 26 agosto 1782: «[...] le premier t. XV, pp. 161-164; gli accademici francesi Successivamente si decide che il 1 giugno 1783 avverrà la cerimonia in alto a sinistra del disegno stesso; ad prix a été adjugé et décerné au sieur Bernard, élève de M. Trouard; poi elaboravano il loro giudizio in un esempio il progetto vincitore di Bernard della consegna dei premi, il 23 maggio si riceveranno i disegni, dalle Rapport che veniva inviato a Palazzo le second prix a été adjugé et décernéau sieur Cathala, élève de era segnalato dalla lettera P, mentre il 45 ore 12 alle 16 e dalle 21 alle 24; il 24 si svolgerà la congregazione Mancini; come il Rapport citato qui, M. Mauduit» . Viene escluso uno dei nove concorrenti per secondo di Cathala era marcato E; cfr. inviato il 12 gennaio 1785, dove la per la pittura e la scultura, il 25 si giudicherà l’architettura, dopo Pérouse de Montclos, “Les Prix de non conformità all’esquisse dei disegni presentati, ne vengono commissione composta da De Wailly, che il 24 si sarà svolto l’ex tempore. Per la prima classe viene Rome”, cit., p. 180. premiati, come consuetudine, soltanto due, con progetti peraltro sorteggiato il tema proposto da Melchiorre Passalacqua “una scala Leroy, Peyre e Trouard giudica i lavori molto simili. Come abbiamo visto, invece a Roma il 25 maggio 40. Aasl, vol. 54, c.16r; nella stessa seduta dei pensionnaires, Combes, Bernard a a quattro branche con un pozzo vuoto in mezzo”. Si presentano si stabiliscono anche i temi per le altre e Vaudoyer, in modo assai severo del 1783, subito dopo lo svolgimento della prova ex tempore, sei concorrenti all’ex tempore che dura due ore; il giorno successivo classi: Ceccarelli presenta il soggetto per criticandone sia la distribuzione, sia, si riuniscono gli architetti per assegnare i premi: «Primo la congregazione dell’architettura decide l’assegnazione dei premi, la seconda classe, Camporesi quello per la nel caso di Vaudoyer , la presunzione. Premio = Vincenzo Martinucci romano, Secondo Premio = Pietro che verranno poi consegnati ufficialmente in Campidoglio. terza. Correspondance, t. XV, p. 4. Maria Cartareggi pensionato di S.M. il re di Sardegna, Primo Secondo Questo semplice confronto tra le procedure dei due concorsi 41. I Pregi delle Belle Arti celebrate in 44. Questo tema è trattato dal saggio di Premio = Giacomo Patichi Romano, Secondo secondo = Paolo Campidoglio pel solenne concorso tenuto Susanna Pasquali in questo volume. mostra la profonda differenza concettuale nel pensare la dall’Insigne Accademia del Disegno in San Bargigli Romano Primo Terzo = Michele Riccardo Desprez 45. Procès-verbaux, t. IX, p. 84. 46 formazione dell’architetto: il soggetto francese è estremamente Luca, il 2 giugno 1783, Roma, Casaletti Parigino; Secondo Terzo = Luigi Baldi Romano» . Vengono poi esauriente e necessita di risposte progettuali immediate, precise e 1783, p. IX. 46. Aasl, vol. 54, c.39v. assegnati il solo terzo premio alla seconda classe, il secondo e terzo

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10 Pagina a fronte: fig. 9 P. Bernard, Esquisse de Palais de justice, pianta, prospetto, sezione. Primo premio Grand Prix, 1782, Paris, Ensba, Pra e6. fig. 10 M.Cathala, Palais de Justice, pianta. Secondo premio Grand Prix 1782, 14 Collection des prix, cahier 3, tav.3. fig. 11 P. Bernard, Palais de Justice, pianta. Primo premio Grand Prix 1782, Collection des prix, cahier 3, tav.1. fig. 12 P. Bernard, Palais de Justice, prospetto e sezione. Primo premio Grand Prix 1782, Collection des prix, cahier 3, tav. 2.

In questa pagina: 15 fig. 13 P.M. Cantoreggi, Palazzo per commodo della giudicatura, prospetto. Primo premio ex-aequo Concorso Clementino 11 1783, Aasl 821. fig. 14 P. Bargigli, Palazzo per commodo della giudicatura, pianta. Secondo premio ex-aequo,Concorso Clementino 1783, Aasl 832. fig. 15 M.R. Desprez, Palazzo per commodo della giudicatura, prospetto e sezione. Terzo premio ex-aequo,Concorso 9 12 Clementino 1783, Aasl 840. fig. 16 M.R. Desprez, Palazzo per commodo della giudicatura, pianta. Terzo premio ex-aequo, Concorso Clementino 1783, Aasl 839. 16 alla terza classe. Sostanzialmente vengono premiati tutti coloro compositiva acquisita da altri architetti francesi attraverso lo che si sono presentati all’ex tempore, quindi probabilmente tutti studio delle Terme e di Villa Adriana51. Interessante è il fatto che i partecipanti al concorso, addirittura attribuendo il “Secondo nel progetto poi pubblicato nel 1796 nella Collection52, sia inserito, secondo premio” e premiando anche chi si era presentato come forse proprio per variare la successione monotona di colonnati, un unico concorrente nella seconda classe. grande abside con deambulatorio a conclusione della sala basilicale, Mentre il concorso parigino è fortemente selettivo – si presentano e con una volta a semicupola cassettonata più alta della botte della in ventiquattro, che diventano quindici, poi nove, infine ne sala (figg.11-12). Gli alzati sono di estrema semplicità con muri vengono premiati solo due –, a Roma sostanzialmente vengono pieni, poche aperture incorniciate da edicole, pronai colonnati, premiati tutti, nella prima classe tutti i sei che si erano presentati; timpanati (Cathala) o semplicemente architravati (Bernard). non sempre sappiamo dai verbali dell’Accademia quanti siano I modelli contemporanei ai quali si ispirano sono la chiesa di i reali partecipanti ai diversi concorsi, ma spesso sembrano Chalgrin (Saint-Philippe du Roule 1774-84) per le sale basilicali coincidere con i premiati; politica inclusiva sostanzialmente e l’École de Chirurgie di Gondouin (1769-74) per la disposizione differente da quella francese; inclusiva anche dal punto di vista planimetrica ed i cortili colonnati, per Bernard anche la soluzione della provenienza dei partecipanti. Mentre a Parigi gli allievi si dello schermo di colonne libere davanti al cortile antistante al presentano col nome del loro maestro, e sono tutti francesi, e per corpo centrale. Ma come è stato notato53 si tratta di progetti che la maggior parte parigini, a Roma troviamo diversi romani, ma creano la standardizzazione di un tipo, l’idea del palazzo come anche un pensionato del re di Sardegna, e un architetto parigino, tempio della giustizia, anche in questo caso con il trasferimento Michel Richard Desprez47, che pur non essendo riuscito di entrare 51. Pierre Bernard dopo aver vinto il Grand Prix svolge il suo pensionato a di un modello architettonico sacro in un edificio civile; questo all’Accademia di Francia a Roma, soggiornava nella città e riesce a Roma dal 19 agosto 1782 al settembre 54 partecipare ed a vincere un premio. schema sarà infatti ripreso molte volte in progetti successivi . 1785, durante il quale rileverà proprio I partecipanti al Concorso Clementino presentano invece progetti Il tema del palazzo di giustizia è trattato ovviamente in maniera Villa Adriana ed elaborerà come prova un 55 progetto di un’Accademia reale di musica, molto diversi tra di loro : i due primi premi, del romano Vincenzo assai differente nei due concorsi; mentre i due progetti francesi 56 57 sono molto simili, rispondendo alle indicazioni dettagliate del giudicata abbastanza positivamente dalla Martinucci e del varesino Pietro Maria Cantoreggi , progettano commissione dell’Accademia Reale; bando, i sei progetti romani sono molto diversi tra di loro e tra essi sostanzialmente un grande palazzo di diversi piani, nella tradizione Correspondance, t. XIV, p. 277, p. 413, dei palazzi barocchi, da Bernini a Vanvitelli, organizzati su grandi c’è il progetto dell’architetto francese che, ovviamente, è quello 417; il giudizio dell’Accademia, t. XV, pp. che più si avvicina a quelli parigini. 3-4; la partenza t. XV, p. 42; cfr. la scheda cortili; in particolare, per esempio, il progetto del varesino prevede I progetti di Bernard48 (fig. 9) e Cathala49 (fig. 10) seguono le sul disegno in questo volume. un edificio di circa 160 x 90 metri, quasi privo di colonne libere: le indicazioni del bando, sia dimensionalmente – si tratta di edifici 52. Collection des prix, cit., cahier, III, altre sale sono organizzate intorno al cortile centrale absidato ed grandiosi di circa 200 x 280 metri – sia nella distribuzione dei diversi 47. Boyer, Les artistes, cit., p. 285; come tavv. 3-4. a due cortili laterali ed uno centrale dietro l’ingresso. Il palazzo è allievo dell’Accadémie è registrato come previsto di tre piani con attico (fig.13), solo l’aula centrale quadrata ambienti; in ogni caso entrambi sviluppano lo schema tradizionale allievo di Mansard. Presenta un Prix 53. Szambien, Le langage, cit., p. 75; dell’hôtel, con due ali ed un corpo centrale, organizzando gli d’emulation (luglio 1777) e partecipa S. Talenti, Projets à l’École des beaux d’ingresso è a doppia altezza voltata a padiglione e illuminata ambienti intorno ad una grande sala principale colonnata di oltre anche al Grand Prix del 1778, Procès- arts: une mise en forme de la typologie dall’alto, sopra il piano terra sostenuto da pilastri. Invece i due judiciaire, in “Monuments historiques”, quaranta per ottanta metri, e altre sale simili più piccole, ma invece verbaux, t. VII, pp. 351, 360; il padre, progetti in qualche modo più vicini alla “anticomania” francese 200, 1996, pp. 22-26. 58 di riprendere la tradizione tipologica dell’hôtel de ville, si ispirano fondeur dei Bâtiment du roi, supplica sono il secondo secondo premio del romano Paolo Bargigli e invano d’Angiviller per far avere una 54. A cominciare da Durand e Thibault il primo terzo premio del parigino Michel-Richard Desprez59. direttamente al modello basilicale romano, con le sale immaginate camera al figlio a Palazzo Mancini, cfr. nel loro progetto per il concorso Il romano prevede un enorme palazzo di circa 240 metri di con colonne libere che sostengono volte a botte cassettonate e Correspondance, t. XIV, pp. 229-230. dell’anno II, cfr. W. Szambien, Les Projets lunghezza e 140 di larghezza a un piano con attico e sotterraneo, illuminate dall’alto, attraverso un lucernario (Bernard) o una 48. L’esquisse riunisce su un’unica tavola de l’an II: concours d’architecture de la serie di finestre termali (Cathala). Il progetto di Bernard prevede i tre disegni; sono conservati presso période révolutionaire, Paris 1986, ma organizzato intorno a una grande sala circolare centrale colonnata inoltre un vasto portico all’antica colonnato davanti al corpo l’École National Superieur de Beaux anche lo stesso Boullée, Labrouste e altri di oltre 22 metri cupolata e con oculo, fiancheggiata da quattro cfr. Szambien, Le language, cit., p.76. centrale, ed entrambi prevedono una sequenza di cortili laterali Arts (da ora Ensba) a Parigi: Pierre cortili quadrati colonnati; l’edificio è poi concluso lateralmente sempre colonnati. Nel progetto vincitore il proliferare di colonne Bernard, Palais de justice, Grand Prix 55. I disegni del concorso sono Aasl, da due esedre colonnate. Nell’organizzazione piuttosto confusa 1782, Paris, Ensba, inv. Pra101-1-3; Disegni di architettura 816-849; I disegni e semplicistica dell’edificio, Bargigli cerca di riprendere motivi è straordinario: oltre sessanta colonne binate nella sala basilicale, Pérouse de Montclos, “Les Prix de di architettura, cit.; cfr. al proposito la quattro file di venti colonne ciascuna per il colonnato d’ingresso, Rome”, cit., pp. 179-180, pubblicato scheda relativa in questo volume, con le all’antica, in particolare lunghe infilate di colonne e la memoria altre ottanta colonne per il portico all’antica, più: trentadue nella Collection des prix, cahier III, tav.1 relative immagini. del Pantheon per la sala centrale, in qualche modo annunciata e 2 ; cfr. sul disegno la scheda relativa in colonne per ognuno degli otto cortili secondari, le colonne delle 56. Aasl, Disegni di architettura 816, anche nel lunghissimo prospetto principale (fig.14) da un pronao questo stesso volume. sei sale basilicali minori (gerarchicamente distinte in maggiori, due, 817, 818. timpanato dodecastilo, differenziandosi comunque chiaramente 49. Ètienne-Denis-Louis Cathala, Palais e minori le altre quattro), più quelle dei vestiboli, si configura in 57. Aasl, Disegni di architettura 819, dalla tradizione tardobarocca degli altri progetti. de justice, Grand Prix 1782. Ensba, inv. Pra 820, 821, 822, 823, 824. definitiva un vero trionfo di colonne libere, ioniche all’interno 102-1,3: Plan, cm 186 x 128; Coupe générale, Appare più chiaramente pensato e impostato il progetto del delle sale, corinzie nella facciata e nei cortili., un foro che fronteggia cm 75,3 x 242,5; Èlévation antérieure, cm 58. Aasl, Disegni di architettura 830, francese che, come allievo dell’Académie di Parigi, conosceva bene una basilica, in una sorta di «anticomanie obligé»50 che porta 62 x 199,5, pubblicato nella Collection des 831, 832, 833, 834, 835, 836, 837. il nuovo gusto architettonico francese, sobrio e magniloquente; prix, cahier III, tavv. 3-4. inevitabilmente ad una certa monotonia e ripetitività, anche per 59. Aasl, Disegni di architettura 838, è infatti un edificio di 100 x 60 metri, con il corpo di fabbrica l’uso di spazi assai poco movimentati e variati, senza la complessità 50. Szambien, Le langage, cit, p. 75. 839, 840. principale rettangolare impostato su un’aula centrale basilicale

96 97 colonnata – non sviluppata solo in senso longitudinale, ma a forma di croce con un profondo transetto anch’esso colonnato, coperta da una volta a botte con lucernario – inscritta in un quadrato che contiene anche alcune sale più piccole colonnate e circondata da un deambulatorio. Altri colonnati concludono il corpo rettangolare sull’ingresso e sul retro, mentre due monumentali esedre colonnate concludono ai lati la composizione (fig.15). Confrontando il progetto di Desprez con quelli francesi sono 17 evidenti quindi le assonanze nello sviluppo compositivo e anche nel linguaggio assai sobrio con colonnati liberi, muri pieni con poche aperture semplicemente incorniciate, semplici cornici che concludono i prospetti (fig.16). Sostanzialmente il confronto tra i due concorsi mostra come negli anni ’80 del Settecento in Francia la nuova architettura all’antica si afferma ed è premiata, mentre a Roma rimane sullo sfondo rispetto alla tradizione del classicismo barocco, ormai evidentemente attardata e anacronistica, soprattutto nel tentativo di riproporre la tipologia tradizionale del palazzo barocco anche per edifici pubblici di uso civile, come appunto il palazzo di giustizia. Tuttavia è già presente un tentativo di aggiornamento e adeguamento al nuovo linguaggio, sia evidentemente nel progetto del francese, sia nel progetto di quel Paolo Bargigli che poi diventerà un protagonista della nuova architettura civile italiana60, a partire dalla sua esperienza nella Repubblica romana. Il linguaggio architettonico che si sperimenta negli anni seguenti sembra però diventare più omogeneo tra Roma e Parigi; confrontiamo per esempio i concorsi francesi e romani banditi 19 nel 1786. L’Académie nella riunione dell’8 maggio chiede ai partecipanti al Grand Prix: Le plan, la coupe et l’élévation d’un édifice destiné à rassembler les Académies considérées sous les trois divisions principales des connoissances humaines, scavoir les sciences, les lettres et les arts. Chacune de ces divisions sera composée des pièces suivantes: des vestibules et antichambres, une salle d’assemblée accompagnée de cabinets pour les comités, des salles d’étude, une bibliothèque, une galerie pour les machines, modèles ou morceaux de réception, et un logement de concierge, qui pourra être placé sur les plus petites pieces de ces divisions. Ces Académies auront, en commun, une 18 grande sale de réunion générale pour y prononcer les éloges, discours et fig. 17 panégyriques, dans des assemblées publiques. Les élèves composeront ce P. Maggi, Fabbrica per uso projet sur une superficie de dix mil toises au plus, l’Académie laissant la dell’accademia del disegno, sezione. figure du terrain à leur volonté. Les esquisses seront faites sur une échelle Secondo premio al concorso Balestra d’une ligne pour toise. Les desseins au net, sur une échelle de six lignes 1786, Aasl 1103. pour toise. L’Académie défend aux élèves, tant dans les esquisses que dans fig. 18 les desseins au net, les ciels, les païsages, les perspectives et, en général, P. Maggi, Fabbrica per uso tout ce qui n’est pas du resort d’un dessein purement géométral, et elle dell’accademia del disegno, pianta leur prescript la plus grande exactitude dans la conformité du plan avec la del corpo centrale. Secondo premio al coupe et l’élévation’. Ceux qui s’écarteront de ces conditions seront exclus concorso Balestra 1786, Aasl 1100. 60. Cfr. Contro il Barocco. Apprendistato du concours61. fig. 19 a Roma e pratica dell’architettura civile Ch. Percier, Edifice destiné a rassembler in Italia 1780-1820, catalogo della mostra Gli accademici, probabilmente negativamente impressionati les Académies, Esquisse du plan, de la (Roma 2007) a cura di A. Cipriani, G.P. coupe et de la section. dai progetti dell’anno precedente, ridondanti di effetti pittorici, Consoli, S. Pasquali, Roma 2007. Primo premio Grand Prix 1786, Paris invitano gli allievi ad usare principalmente il disegno tecnico Ensba, inv. PRA e1. 61. Procès-verbaux, t. IX, p. 181, 182. geometrico, e di fare attenzione alle corrispondenze tra piante e

99 alzati: il progetto deve essere insomma edificabile, rispondendo in modo preciso e tecnico alle dettagliate richieste di spazi di ambienti collegati tra di loro e ben studiati, sorvolando sulle presentazioni pittoriche. Il giorno successivo si svolge la prova a cui partecipano trentatré allievi, uno viene escluso in quanto non congruente con il programma, tra gli altri trentadue la commissione ne sceglie nove62 che dovranno presentare il progetto definitivo il 21 agosto prima di mezzogiorno, tra questi la commissione sceglie come progetto vincitore quello di Charles Percier, allievo di LeRoy. L’Accademia di San Luca nella congregazione del 5 dicembre 1784 estrae a sorte tra i temi proposti dagli accademici quello di Virginio Bracci63 per il concorso Balestra previsto per il 1786: Una fabbrica per uso dell’Accademia del disegno. Vi sia il comodo per le adunanze degli accademici, una galleria di statue, una di quadri un teatro per l’Accademia del nudo, ed altro per comodo degli studenti; vi sia un anfiteatro per la distribuzione dei premi nei concorsi , un sito per esporre le opere dei 21 premiati, archivi, abitazione per il custode , e tutto altro che si giudicherà convenire ad una fabbrica destinata ad animare e perfezionare le belle arti64. I disegni devono essere consegnati il 1 giugno 1786, il giorno successivo si svolge l’ex tempore a cui partecipano 6 concorrenti (il soggetto scelto da Filippo Marchionni prevede una «Fontana isolata in mezzo ad una gran piazza») e giudicati il giorno successivo, i premi vengono assegnati a soli tre concorrenti: a Mario Asprucci il primo premio, a Pietro Maggi il primo secondo premio e ad Innocenzo Bianconi il secondo secondo premio65. In questo caso il tema è quasi dettagliato come quello francese, diversamente però da Parigi si chiede il progetto di una sede di 62. Procès-verbaux, t. IX, p. 183: «l’Académie un’accademia solamente artistica, qualcosa di simile alla stessa a choisy, par scrutin, les esquisses désignées 20 Accademia di San Luca; nei progetti romani troviamo sperimentato par les lettres D, E, F, H, M, P, S, Z, CC, dont les auteurs sont les sieurs Le Fèvre, Le un linguaggio decisamente più vicino alla nuova architettura Normand, Le Vasseur, Goût, Bonnard, espressa ormai pienamente nel progetto di Percier (fig.19): tutti e Courcelles, Percier, Tardieu, De La tre i progetti premiati presentano una composizione attenta legata Gardette, les quels concourront pour ad un linguaggio semplificato, declinato in maniera più o meno le grand prix; et les élèves rendront leur efficace, ma sempre con l’uso di colonne libere e muri con aperture 22 desseins au net, le 21 e aoust avant midy». assai semplici. Il progetto francese, presenta notevoli affinità con fig. 20 63. Aasl, vol. 54, c.56v. Nei verbali si J. Durán, Cappella sepolcrale in una legge soltanto che il soggetto scelto da i disegni romani, soprattutto nell’idea della sala centrale che è una gran piazza circolare, pianta. Primo Bracci riguarda un’accademia, il titolo sala rotonda a gradoni colonnata, coperta a cupola cassettonata, premio ex-æquo, Concorso Clementino completo viene stampato ed è pubblicato simile a quella dei progetti di San Luca, ma soprattutto quasi 1795, Aasl 909. in In lode delle Belle Arti, Relazione identica a quella proposta da Pietro Maggi (figg.17-18); una delle fig. 21 dei premi distribuiti in Campidoglio prime sperimentazioni di un tema che avrà molto successo con dall’insigne Accademia di san Luca il dì P.L.F. Fontaine, Cenotafio, pianta. l’architettura rivoluzionaria, sia in Francia che in Italia. Mentre Secondo premio Grand Prix 1785, 12 giugno 1786…, Roma 1786, p. VII, Collection des prix, cahier 6, tav.3. dove si legge anche che «Procrastinò però il progetto di Maggi, sia pure nella estrema semplificazione l’Accademia la celebrazione del del linguaggio e nella correttezza nell’uso delle colonne in funzione fig. 22 concorso per dar più tempo ai giovani di strutturale, rimane legato ad una organizzazione compositiva J. Sobre, Cappella per la Trinità, pianta disimpegnarsi, particolarmente che molti e prospetto. Premiato Prix d’emulation attendevano al concorso dell’Accademia gerarchica, il progetto di Percier è vicino alla progettazione per agosto 1782, Collection des prix, cahier di Parma, ove non si esigono prove geometrie di volumi puri di Boullée, come dimostra la cupola 17, tav. 5. estemporanee…». 23 trasformata in un semplice cilindro. In questo caso comunque i fig. 23 64. Aasl, vol. 54, c.70v, r. progetti romani non sembrano più così diversi dai loro omologhi B. Mazzoli, Cappella sepolcrale in una francesi. Per arrivare però a dei progetti ormai pienamente “nuovi” gran piazza circolare, pianta. Secondo 65. Aasl, vol. 54, cc. 68v, 68r, 70v, 70r. La premio Concorso Clementino 1795, riunione degli accademici di architettura e filofrancesi bisognerà aspettare il periodo rivoluzionario, dopo Aasl 918. avviene il 6 giugno 1786. lo scioglimento dell’Académie Royale nel 1793.

101 Fine secolo, fine delle Accademie? façade du monument principal, avec la décoration intérieure de l’enceinte. Ils feront encore une coupe particulière du monument principal [...]68. Il 5 agosto 1793 si svolge l’ultima riunione dell’Académie Royale d’Architecture; gli accademici discutono delle solite questioni, Come al solito l’enunciato francese è più prescrittivo e minuzioso, stabiliscono di riunirsi nuovamente l’8 agosto per giudicare i ma il contenuto è molto simile ed infatti i risultati possono disegni degli allievi, esaminano alcuni progetti di Franque per senz’altro essere correttamente messi a confronto. È stato già Marsiglia, poi, a nome del Comitato d’Istruzione Pubblica, organo sottolineato il carattere innovativo dell’esito del Concorso della Convenzione, interviene il cittadino David che annuncia Clementino e di come tutti i vincitori delle varie classi possano che il Comitato si sta occupando della soppressione di tutte le essere catalogati come modernisti e innovatori, molti dei quali tra corporazioni artistiche e dichiara sciolta l’Accademia stessa con l’altro vicini all’ Accademia della Pace, l’esperienza italiana più queste parole: avanzata ed innovativa di scuola di architettura, svoltasi a Roma in quegli anni69; notiamo però anche una vicinanza compositiva molto L’Académie d’architecture voit venir ce rapport avec regret, aussi cette forte tra i prodotti dei due concorsi, in particolare con quello di Académie veut elle avancer de trois semaines l’époque à la quelle se Fontaine, straordinario soprattutto per gli effetti pittorici e l’uso faisoit ordinairement la distribution de ses prix. Pour empêche que spettacolare delle ombre, classificato solo secondo probabilmente cette distribution ne soit faite de la manière inique avec la quelle elle a 70 été faite jusqu’à présent; pour remplir d’ailleurs les voeux des artistes qui proprio per l’eccesso di sfoggio di effetti . A parte il trattamento ne sont pas pressés, puisque le voyage de Rome n’est plus possible, je alla Boullée del tema con la serie di piramidi e lo svolgimento suis chargé de vous présenter le décret suivant: La Convention nationale, dell’idea dell’architettura delle ombre, la composizione d’après le rapport de son Comité d’Instruction publique, décrète: “Art. 1. architettonica è basata su di una serie di cerchi concentrici con Il sera sursis au jugement des prix des Académies de peinture, sculpture una cappella circolare al centro; molti dei progetti romani si et architecture jusqu’à ce qu’il en ait été autrement ordonné. Art. 2. Le avvicinano a questo schema, a cominciare da quelli vincitori del Comité d’Instruction publique présentera incessamment le mode par le napoletano Campana e dello spagnolo Durán (fig.20); quello che quel seront jugés les prix de peinture, sculpture et architecture [...]”66. sicuramente i concorrenti avevano visto era la riproduzione che circolava, alleggerita quindi degli effetti pittorici, nella Collection Già nel 1795 si formerà una nuova École d’Architecture all’interno 71 dell’Institut de France che poi farà parte in seguito della nuova des prix (fig. 21); in questa raccolta si trova anche la riproduzione di un progetto di Jean Sobre vincitore del Prix d’emulation del École des Beaux-Arts, destinata a guidare le sorti delle arti europee, 72 ma soprattutto dell’architettura per tutto il secolo, ma intanto la gennaio 1783 per una Cappella dedicata alla Trinità (fig. 22), storia dell’Académie d’ Architecture viene interrotta. che ancora più chiaramente sembra aver ispirato i progetti del Significativamente a Roma qualche tempo dopo, nella congregazione 68. Procès-verbaux, t. IX, pp. 154-155 Concorso Clementino, soprattutto quelli di Durán e di Basilio seduta del 1 maggio 1785. 73 dell’Accademia di San Luca del 1 novembre 1793 vengono scelti per Mazzoli (fig. 23) . Nel 1795 abbiamo quindi l’affermarsi pieno estrazione i soggetti del Concorso Clementino previsto per il 1795; 69. Contro il Barocco, cit.; G.P. Consoli, a Roma di un’architettura alla francese, messaggera anche delle S. Pasquali, Perdita, reticenza, omissioni: Per la prima classe, Melchiorre Passalacqua propone un tema assai novità sconvolgenti portate dalla Rivoluzione, che arriveranno i documenti dell’Accademia di San Luca con la Repubblica romana e poi con l’annessione francese ad dettagliato: sull’architettura del Settecento, in “Ricerche di Storia dell’arte”, 107, 2012, pp. 17-27. interessare direttamente anche l’istituzione Accademia. Entro una gran de Piazza circolare elevata dal piano nobile con nobili In realtà la Repubblica romana istituita nel febbraio del 1798 scale, o Cordonate per ascendervi ed ornata con Portici intorno si formerà 70. Cfr. J.P. Garric, Percier et Fontaine. non sembra provocare particolari sconvolgimenti alla vita una Nobile Cappella sepolcrale , la quale resterà maggiormente elevata Les architects de Napoléon, Paris 2012, pp.25-27; come abbiamo visto l’anno dell’Accademia, se nei verbali del 4 marzo 1798 si legge: per mezzo di altre semmetriche scale dal Piano di detta Piazza. Avrà successivo i commissari invitano i Siccome il giorno 15 del prossimo passato mese di febbraio il popolo questa Cappella oltre l’Altare principale altri quattro Altari bassi per concorrenti a misurare gli effetti pittorici comodo delle messe dei suffragi, e che sia capace per li soliti Anniversarii ed a limitarsi il più possibile al disegno romano, con la protezione dell’armata francese postata a monte Mario, è da solennizzarsi nella medesima. Dovrà inoltre avere per mezzo delle geometrico. venuto a dichiararsi sovrano ed a stabilire il suo governo Repubblicano e democratico, abolendo ogni titolo e signoria, si è creduto perciò indecente anzidette scale in decente Sotterraneo con Altari; Siti per le Memorie; 71. Collection des prix, cit. Questa oltre quelle che possono collocarsi nei Portici attorno a detta Piazza, ed il titolo di Principe pel capo della nostra accademia, e si è variatoin quello di raccolta veniva pubblicata fascicolo per 74 una ristretta Abitazione per servigio dei Ministri di detta. Il tutto in soli fascicolo e quindi sicuramente nel 1795 Presidente, e con comune consenso e voto . 67 quattro fogli da 25, cioè Pianta, Spaccato e Prospetto . i progetti di Fontaine e Sobre erano Oltre a chiamare il principe presidente e chiamarsi tra di loro conosciuti dagli architetti in questione; 75 Tema notevolmente simile sin dall’enunciato a quello proposto non è un caso che una copia completa cittadini , non sembra che gli accademici siano particolarmente dieci anni prima dall’ormai sciolta accademia francese: sia conservata nella Biblioteca sarti coinvolti dagli avvenimenti politici. Soltanto l’8 luglio del 1798 dell’Accademia di San Luca. sembrerebbe che l’Accademia di San Luca debba fare la stessa fine Un monument sépulcral pour les souverains d’un grand empire, placé dans 72. Collection des prix, cit., cahier XVII, dell’Académie Royale: une enceinte dans la quelle on disposera des sépultures particulières pour 66. Procès-verbaux, t. IX, p. 350. tavv. 5-6. les grands hommes de la nation. Le monument principal aura, dans sa plus 67. Aasl, vol. 55, c.6r, c.7v, 1 novembre Ha riferito il Citt. Presidente [in quel momento Vincenzo Pacetti] che 73. Cfr. Hager, The Accademia di San grande dimension extérieure, quarante toises; la plus grande dimension 1793; cfr. al proposito la scheda relativa la mattina del 28 giugno il cittadino Giuseppe Barberi venne a sigillare Luca, cit., p. 134. extérieure de l’enceinte sera de cent cinquante toises. Les élèves feront, al concorso in questo stesso volume, con le stanze della nostra accademia incombensato come Edile del Prefetto pour les esquisses, un plan general et une coupe générale qui présentera la le relative immagini. 74. Aasl, vol. 55, c.55r. del terzo circondario Sarnapi [?], in vigore della legge avuta che tutte le

102 103 compagnie e le corporazioni restassero abolite e sigillati i loro archivi. Susanna Pasquali Le riforme dell’Accademia di San Luca osservate Portata pertanto tal notizia dal cittadino presidente al console Visconti ed al Ministro dell’Interno dai cittadini Vici, Camporesi e Barberi ai da Parigi nel 1810: l’architettura al confronto con commissari francesi, han tutti confermato tal passo incostituzionale , le altre arti del disegno erroneo ed in sequela il prefetto Sarnapi [?] ha scritto un biglietto all’edile cittadino Barberi manifestando lo sbaglio occorso ed invitandolo a togliere i sigilli, come ha eseguito. Ha riferito poi il cittadino presidente [...]76.

Nonostante il linguaggio burocratico del segretario Andrea Vici, Nello statuto promulgato dall'Accademia nel 1796, accanto alle si comprende la drammaticità di quella mattina del 28 giugno prevedibili regolamentazioni concernenti i vari ruoli dei membri 1798 in cui sembrava finita la vita della centenaria istituzione e le relative attività accademiche, può leggersi un breve capitolo, romana, sciolta in quanto congregazione legata al vecchio intitolato Degli Studj, che ha un carattere del tutto diverso. Inizia regime, come d’altra parte era successo alla sua sorella francese. con una constatazione: Probabilmente il fatto che alcuni degli accademici, in particolare proprio Camporesi, Vici e lo stesso Giuseppe Barberi avevano Per mancanza di sufficienti fondi, sono state inutili molte cure, che ruoli di rilievo all’interno del governo della repubblica e che lo spesso si sono prese i nostri Predecessori per istabilire i pubblici studj: 75. Nei pochi giorni (dal 27 novembre mezzo il più efficace per riuscire nell’incarico addossatoci di conservare, e stesso console Ennio Quirino Visconti era sicuramente vicino al 14 dicembre 1798) in cui i napoletani propagare le Arti liberali1. all’Accademia stessa, hanno fatto sì che l’Accademia potesse riprendono Roma, gli accademici fanno continuare la sua normale vita accademica. Il 3 febbraio 1799 si in tempo a restituire il titolo di principe, Ritorno su un argomento su cui ho già Prosegue il testo, affermando che nel caso le scuole “si possano scritto (S. Pasquali, Science et Art: prime estraggono regolarmente i temi per il concorso Balestra previsto per poi dismetterlo subito dopo il ritorno della Repubblica: Aasl, verbali t. 55, p. battute per la riforma dell’insegnamento stabilire”, gli accademici si sarebbero comunque riservati, a norma per il 1801 e, non a caso, il tema prescelto è un tema di edilizia 62r; 63r, sedute del 2 dicembre e del 13 della architettura nell’Accademia di San di uno specifico articolo dello statuto, il diritto di presiedervi e civile pubblica: “Scuola militare per l’istruzione della compagnia gennaio. Luca (1802-1810), in Il modo di costruire. di dirigerle. Nello statuto successivo, quello del 1812, le attività Atti del I Seminario internazionale, a 2 del genio”; l’architetto Virginio Bracci che propone il tema 76. Aasl, vol. 55, c.58r. didattiche figuravano, finalmente, tra i compiti degli accademici . suggerisce anche ai partecipanti di leggere la voce École Militaire cura di M. Casciato, S. Mornati e C.P. 77. Aasl, vol. 55, c.71r, adunanza del 6 Scavizzi, Roma 1990, pp. 255-266) al Solo dopo quell’anno, quindi, l’Accademia di San Luca riusciva dell’Encyclopédie. La nuova cultura francese ha ormai colonizzato ottobre 1799. fine di poter inserire alcuni documenti, finalmente ad organizzare al suo interno le scuole e, tra queste l’antica istituzione romana e non basterà il ritorno del papa e il allora citati, in un contesto più ampio. 78. Viene proposto accademico nella quelle di architettura. Tenendo tuttavia a mente che i due statuti 77 Confronta al proposito anche Contro il susseguente ritorno alla carica di principe per restituirla alla sua seduta del 5 gennaio 1800, Aasl, vol. 55, sono separati da quindici anni del tutto straordinari – un lasso di Barocco. Apprendistato a Roma e pratica vita precedente. Proprio all’alba del nuovo secolo, il 5 gennaio c.73r. tempo in cui l’amministrazione della città e i confini dello Stato 78 dell’architettura civile in Italia 1780- 1800 viene finalmente proposto accademico Antonio Canova . 79. Si vedano i saggi di Susanna Pasquali 1820, catalogo della mostra (Roma 2007) cambiarono radicalmente per ben tre volte, passando attraverso 79 Comincia allora un’altra storia . e Pier Paolo Racioppi in questo volume. a cura di A. Cipriani, G.P. Consoli, S. la Repubblica Romana (1798-99), il primo governo di Pio VII Pasquali, Roma 2007. (1801-1809) e, a seguito della conquista militare francese, il 1. Le “Scuole mute” e le “Scuole parlanti”. governo della Consulta Straordinaria per gli Stati Romani (luglio Studi e documenti sull’Accademia di San 1809-dicembre 1810) e quindi l’annessione diretta all’Impero di Luca nell’Ottocento, a cura di P. Picardi e Napoleone (1811-1814)3 – è evidente che molto altro, prima del P.P. Racioppi, Roma 2002, p. 461. 1812, è stato proposto da vari attori, più o meno ufficiali. 2. Cfr. in questo volume il contributo Nostro intento è mettere in luce, per quanto possibile, tutto di Pier Paolo Racioppi e la relativa questo “altro”, che non è poi entrato a far parte della ricostruzione bibliografia. della storia ufficiale dell’Accademia di San Luca; una storia 3. Roma negli anni di influenza e che s’è cominciata a scrivere già nelle pagine delle “Memorie dominio francese 1789-1814: Rotture, 4 continuità, innovazioni tra fine Settecento enciclopediche sulle belle arti” , per poi consolidarsi nel 1823 5 e inizi Ottocento, a cura di P. Boutry, F. in quelle di Missirini , come una coerente narrazione dei fatti Pitocco, C.M. Travaglini, Roma 2000; C. intercorsi, nella quale l’amministrazione del cardinal Consalvi Nardi, Napoleone e Roma: la politica sotto Pio VII e quella del prefetto De Tournon sotto Napoleone della Consulta Romana, Roma 1989. figurano, in qualche modo, come due forze, entrambe positive, 4. Per continuare a pubblicare il che furono in grado di dare all’accademia romana un nuovo volto, periodico, Antonio Guattani ottenne dal luglio 1810 un finanziamento dal finalmente coerente con la “Roma delle belle arti”. Qualora si governo francese di Roma; vedi Archives voglia mettere in dubbio questa narrazione continua, esito di un Nationales, Paris. Série F1e, Ministère de racconto elaborato ai tempi di Canova e intorno alla persona di l’Intérieur - Administration Générale, Canova, è sufficiente ricostruire quanto è avvenuto nel corso del “pays annexes ou dépendants” (da ora AN F1e): AN F1e 149, f. 10; altre 1810. Soprattutto in merito alle scuole di architettura e quelle di sue richieste in AN F1e 143, Affaires disegno tecnico: due insegnamenti necessariamente specialistici terminées). che mal s’adattavano a qualsiasi programma generale.

104 105 La sorte delle carte perdute del Piano del 1804 di censire anche tutte le istituzioni culturali romane, raccogliendo (e portando via) nelle varie sedi i documenti necessari a formare Nell’archivio dell’Accademia non è conservata alcuna un quadro generale di conoscenze, funzionale alla necessaria documentazione relativa alle citate “inutili molte cure, che spesso riorganizzazione. si sono prese i nostri Predecessori per istabilire i pubblici studj”. È così che Joseph Marie de Gérando, il commissario allora deputato Tuttavia già nell’ultimo ventennio del Settecento la questione a questo compito, si informò sul funzionamento della Calcografia della didattica era stata sicuramente discussa: Andrea Memmo, 5. M. Missirini, Memorie per servire 16. AN F1e 147, fasc. 4, Monuments- alla Storia della Romana Accademia di Camerale12, dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia del Nudo, mentre era a Roma in qualità di ambasciatore della Repubblica Affaires diverses, Lettera del 31 ottobre San Luca, Roma 1823. 1810 indirizzata a Dégerando: “Il qual dell’Accademia di San Luca, dell’Accademia degli Arcadi e della di San Marco presso la Santa Sede (1784-86), aveva avuto modo 13 6. A. Cipriani, S. Pasquali, Il ‘Piano locale di Roma potrebbero star meglio e Scuola del Mosaico . In una parola: tutto quello che sotto il di presentare agli accademici romani un suo progetto di riforma generale per una Accademia sopra più magnificamente, e con tanta riunione governo di Pio VII era stato faticosamente ricostruitoper garantire generale dell’Accademia di Venezia da lui compilato quasi trenta di oggetti di comodo, e di onore, la le belle arti del disegno’ di Andrea a Roma la sua preminenza nel campo delle arti, fu quindi nel giro anni prima (1758). Era un progetto richiestogli a suo tempo da Memmo, in “Saggi e memorie di storia scienza antiquaria e le belle arti teoriche? di pochi mesi osservato, nell’insieme, da uno sguardo estraneo. un membro del governo e mai messo in atto, che tuttavia, per dell’arte”, 32. 2008 (2009), pp. 225-268. In tutta Roma non c’è fabbricato più arioso, più libero da vicini, più grandioso Le prime reazioni espresse durante il nuovo governo sono la proposta degli insegnamenti da impartirsi, poteva ancora 7. [G.B. Vinci], Piano per una scuola di anche al fuori e, il quale, in tutta la sua interessanti. C’è chi, come un sotto-prefetto quale era Pietro considerarsi così innovativo, tanto da sembrare ancora attuabile belle arti fatto dal Cittadino Giambattista estensione annunzierebbe le belle arti e Candelori, attraverso una sua lettera indirizzata a de Gérando nei negi anni ’806. L’Accademia veneziana avrebbe offerto corsi di Vinci, Roma, Settimo anno repubblicano, ne concilierebbe subito l’amore”. 1798. primi mesi del 1810, si azzardava a proporre l’unificazione delle copia dall’antico e dal vero per scultori e pittori e corsi, invece, del 17. AN F 1e 138, f. 10. I quattro nomi istituzioni artistiche presenti, da secoli, nella città: tutto differenti per gli architetti, perché destinatari di più specifici 8. Id., Saggio d’architettura civile con elencati sono quelli proposti dagli alcune cognizioni comuni a tutte le Belle accademici di San Luca “per mezzo di insegnamenti tecnici, tra i quali la geometria e la stereotomia. Arti, Venezia 1795; Trattato teorico e Come Roma erasi riunita al grande Impero, così l’Accademia di Francia in segreti suffragi”; nelle varie copie delle Roma con tutti gli stabilimenti francesi di questa città dovevano riunirsi Il pittore Anton von Maron era in quegli anni il principe pratico di architettura civile, Roma 1796; liste, più segni ai lati sembrano indicare all’Accademia di San Luca e del Campidoglio, con tutte le sue rendite ed dell’Accademia romana: dai verbali delle sedute del 1785 è noto ampie citazioni di quest’ultimo testo i prescelti e gli esclusi. che il Piano di Memmo fu letto in più sedute e discusso; nulla possono leggersi in “Annali di Roma”, annessi, per formare una grande Accademia delle Belle Arti, che sono le di Michele Mallio, luglio 1796, pp. 145- 18. I meno noti alle cronache accademici nutrici di questa grande città14. però è noto sulla sua ricezione. Del tutto diverso invece, sia per le 151. Cfr. inoltre: M. Formica, Sudditi precedenti erano due. Il francese Joseph condizioni in cui è stato scritto che per il contenuto, è il Piano per ribelli: Fedeltà e infedeltà politiche nella Charles Marin (1759-1834), allievo Quattro, secondo lui, dovevano essere le classi, presiedute una scuola di belle arti scritto e pubblicato durante la Repubblica Roma di fine Settecento, Roma 2004. di Clodion, ottenuto il Prix de Rome dai maggiori maestri italiani: architettura, pittura, scultura, da nel 1801, giunse a Roma in qualità Romana da un giovane architetto pressoché sconosciuto, Giovan 9. Missirini, Memorie, cit., tit. CLXX, di pensionnaire dell’Accademia di attribuirsi rispettivamente ad Andrea Vici, Vincenzo Camuccini, 7 Battista Vinci . Esito ulteriore di due volumetti assai generici Piano degli studj accademici, p. 343 e sg. Francia nel 1803; nel 1805 fu ammesso Antonio Canova e, quale nuova classe, l’incisione in rame, dedicati all’architettura da lui stesso pubblicati tra il 1795 e il 17968, (cfr. al riguardo il saggio di Pier Paolo nell’Accademia di San Luca in qualità che egli proponeva di affidare a Giovanni 15Folo . L’antiquario Racioppi in questo volume). il Piano presentava altrettante generiche idee riformiste, senza di accademico di merito. Pietro Finelli Carlo Fea proponeva invece di riunire insieme “una Società di specificare in dettaglio come sarebbe dovuta essere organizzata 10. S.A. Meyer, “Scuole mute” e “scuole (1770-1812), allievo dell’Académie de archeologia e una cattedra di disegno, e soprattutto di geometria parlanti”. Il trasferimento dell’Accademia Peinture et Sculpture di Parigi, viveva a un’attività didattica da parte dell’istituzione rinnovata. di San Luca alle Convertite, in Le “Scuole Roma dal 1800; nel 1801 ottenne il primo pratica, e di ornati”, nella sede del soppresso convento di Per l’Accademia, il Piano elaborato dopo la prima Restaurazione, mute”, cit., p. 22-23. premio ex aequo del Concorso Balestra Sant’Agostino, “affinché tutte riunite si possano dar lumi e ajuti e nel 1808 divenne accademico (S. 16 sotto il governo di Pio VII, al fine di riordinare le finanze 11. In AN F1e 138, f. 10, in riferimento reciprocamene” . Il nuovo governo della Consulta Straordinaria Frezzotti, Finelli Carlo, in Dizionario dell’istituto, stabilire un nuovo statuto e istituire finalmente all’Accademia di San Luca, si fa più prese in considerazione, nel frattempo, una sua ipotesi di Biografico degli Italiani, vol. 48, Roma volte menzione di ‘un codice scritto in le ‘pubbliche scuole’ presso l’Accademia, è noto attraverso il 1997). riunificazione: nel febbraio 1810, de Gérando nello stabilire una resoconto che ne dà l’abate Missirini nel 18239. Nel suo libro pergamena, contenente i suoi statuti giuria preposta alle belle arti, avanzò una loro riorganizazzione tuttavia è trascritta solo la supplica scritta nel 1807 dagli accademici formati nel 1478’. Nel corso de 1810, 19. Si noti l’assenza, in questa lista di in quattro distinte classi secondo un nuovo schema: “Antiquaria, su richiesta di de Gérando, ne sarebbe nomi, dell’architetto Giuseppe Valadier; al papa per chiedere l’approvazione dei provvedimenti, ma non il stata fatta una copia; successivamente il egli figura escluso anche da ogni ruolo Pittorica, Anaglyptica e Architettonica”. Quattro erano gli testo del Piano, perché questo – a detta di Missirini stesso – già codice risulta essere stato consegnato in nel 1810, quando l’Accademia di accademici previsti per ciascuna sezione17: Guattani, Visconti, all’epoca sua era “mancante e informe nelle carte dell’Accademia, originale e se ne perdono le tracce. San Luca ebbe la responsabilità nella Fea e Uggeri, gli antiquari che sarebbero entrati per la prima conservazione dei monumenti (AN F1e che non è possibile all’uomo ritrarne alcun buon ordine”. Le 12. AN F1e 138, f. 9. volta nell’istituzione; Camuccini, Lethiers, Landi e Agricola, i 147, f. 4). 18 ricerche coordinate da Angela Cipriani e Marisa Dalai Emiliani, 13. La documentazione relativa al pittori; Canova, Pacetti, Marin, Labourer e Finelli, gli scultori ; 20. R. De Felice, La vendita dei beni pubblicate nel volume Le “Scuole mute” e le “Scuole parlanti” 1810, precedente all’attribuzione delle Vici, Bracci, Camporesi e Stern, gli architetti19. nazionali nella Repubblica Romana del istituzioni al Prefetto o all’Intendente (2002), hanno colmato in parte questa lacuna, attraverso il 1798-99, Roma 1960. La ridefinizione complessiva dell’istituzione era andata, fin dai reperimento dei documenti riferiti alla Scuola del Nudo e alla Sala dei beni della Corona, è in AN, F1e 138, tempi della Repubblica Romana, di pari passo con la varietà delle ff. 8-16. 21. Attraverso l’attribuzione di proprietà d’esposizione, aperte entrambe nella nuova sede dell’ex Convento immobiliari, a seguito dei provvedimenti nuove sedi proposte: la prima vendita dei beni nazionali del 1798- 10 14. AN, F1e 138, f. 10: Epilogo del 20 dell Convertite in via del Corso . Il Piano vero e proprio rimane, del 1810 si sopperisce anche al finan- 99 e quella successiva, organizzata dal secondo governo francese, progetto di una grande Accademia di ziamento dell’istituzione: Archivio di però, perduto. Siamo oggi in grado di affermare che tale perdita, belle Arti in Roma (...). sembravano infatti offrire straordinarie opportunità per reperire, così come quella relativa a molti altri documenti accademici11, è Stato di Roma. Miscellanea Generale del tra le sedi degli istituti religiosi messe all’incanto, un nuovo edificio, 15. L’incisore Folo sarebbe stato eletto Governo Francese (da ora Asr, Mggf), 21 dovuta al repentino cambio di governo intervenuto nel 1809. La accademico di San Luca solo nel 1812 busta 29, fasc. 4, Elenco delle proprietà im- abbastanza grande da poter ospitare l’accademia e le scuole (fig. 1). Consulta Straordinaria per gli Stati Romani, istituita con lo scopo (R. Leone, in Dizionario Biografico degli mobiliari assegnate all’Accademia di San L’architetto Vinci, nell’opuscolo citato, dopo aver prospettato di uniformare Roma alle leggi francesi, si occupò infatti per mesi Italiani, ad vocem, vol. 48, Roma 1997). Luca per la costituzione della rendita. l’opportunità di un nuovo e magnifico palazzo da costruirsi

106 107 per lo scopo, osservava subito dopo che il danaro necessario non era allora a disposizione e proponeva: “La Repubblica si potrebbe per altro servire di qualche palazzo Nazionale, ed adattarlo agli usi e comodi dell’Accademia. Il Convento di S. Agostino mi sembrerebbe a proposito”22. Nel 1806, è solo grazie alle vendite repubblicane dei beni nazionali che l’Accademia di San Luca ottenne una parte dell’ex monastero dell Convertite al Corso23. Per la sua grande accademia unificata, Pietro Candelori proponeva invece di annettere a Villa Medici, da poco acquisita dai francesi, il contiguo convento di Trinità dei Monti, perché la chiesa sconsacrata avrebbe potuto costituire “la più bella Sala di Esposizione, che deve essere il primo ed il più assenziale scopo di una accademia”. Intorno al 1809, è inoltre seriamente preso in considerazione dalla Consulta il Palazzo di Venezia24; ma già nel febbraio del 1810, gli accademici chiesero ufficialmente a de Gérando di avere piuttosto il Palazzo Imperiali, situato nelle adiacenze della Colonna Trajana25. Il decreto del 23 novembre dello stesso anno, stabilì invece che la sede delle nuove scuole sarebbe stata nel Convento dell’Ara Coeli26. Di fatto, poco prima del termine del governo della Consulta, le scuole accademiche – precedute da una cerimonia tenuta in Campidoglio nel dicembre 181027 – aprirono infine nella sede del Collegio Germanico in piazza S. Apollinare28.

Le obiezioni formulate nel 1810 a Parigi In questo clima di sperimentazione, è Pietro Piranesi, nei panni 22. [Vinci], Piano per una scuola, cit. appena indossati di funzionario del governo francese a Roma, 23. Missirini, Memorie, cit., p. 334 e seg. che spedisce nel marzo 1810 a Parigi una copia del perduto Piano 24. Ivi, p. 350 e seg. approntato sotto il governo di Pio VII nel 1804; il destinatario – 25. In AN F1e 138, f. 10, è conservata che non conosciamo – lo trasmette quindi alla “Scuola Imperiale – in due copie – la lettera a firma del delle Belle arti di Parigi”, per avere un parere e ottiene in risposta ‘Collegio Accademico di Belle Arti in San Luca’, nella quale si chiede il una lunga relazione, critica soprattutto nei riguardi delle previste palazzo, per situarvi insieme “le scuole 29 modalità di insegnamento riservate agli allievi architetti . Che le mitologiche, antiquarie, geometriche, osservazioni riguardassero soprattutto l’organizzazione di questa anatomiche etc. di gallerie, sale per scuola non stupisce: a differenza dell’Accademia di San Luca, esposizione, studio del nudo”. fin dalle rispettive fondazioni l’Académie Royale de Peinture et 26. Il 20 novembre 1810, Camuccini e de Sculpture e quella d’Architecture avevano avuto, in Francia, Vici erano stati invitati a “visitare il sop- destini separati: il modello romano delle ‘tre arti sorelle’ doveva presso convento dell’Aracoeli che si pensa di dar in proprietà all’Accademia di quindi apparire del tutto inconsueto sia ai membri della Consulta S. Luca per la riunione di tutti gli stabili- Straordinaria di stanza a Roma, sia ai funzionari del governo menti di Belle Arti” (AN F1e 138, f. 11). centrale di Parigi. 27. Nell’occasione vennero presentati i fig. 1 L’anonimo chiamato a dare un parere è da riconoscersi, con tutta professori nominati (AN F1e 138, fasc. Alcune delle possibili sedi dell’Accademia probabilità, nell’architetto Antoine Thomas Laurent Vaudoyer 11; domande di vari candidati sono di San Luca: in alto a destra, l’Apollinare (1756-1846). Già pensionnaire a Roma tra il 1784 e il 1788, presenti nel fascicolo). e il Convento di Sant’Agostino; nelle adiacenze del Campidoglio: il Convento 28. Cfr. il contributo di Pier Paolo dopo l’abolizione delle accademie durante la Rivoluzione, aveva dell’Ara Coeli, il Palazzo di Venezia Racioppi in questo volume. collaborato con Julien David Leroy (1724-1803) alla fondazione e il Palazzo Imperiali. Fuori carta: il dell’école d’Architecture, dal 1806, riunificata all’école Spéciale 29. Che il parere fosse stato chiesto Convento delle Convertite in via del des Beaux-Arts nella sede nel Collège de Quatre Nations. A alla ‘Scuola Imperiale delle Belle arti di Corso e il Convento di Trinità dei Monti Parigi’ è desumibile da una lettera, scritta (si ringrazia Emanuele Brienza per aver seguito della morte di Leroy (1803), era la persona allora più dal Prefetto De Tournon il 6 novembre concesso l’uso della Pianta di Roma di competente in tema di programmi didattici e, fattore non 1810, nella quale egli ne chiede a de Giovan Battista Nolli del 1748 da lui trascurabile, era anche in grado di leggere l’italiano. Inoltre, Gérando l’esito (AN F1e 138, f. 11). ridisegnata).

108 Pagina a fronte: nel testo del parere anonimo, più di un riferimento mostra fig. 2 che quanto era stato proposto dagli accademici romani veniva G. Passinati, Cappella, dettaglio del sistematicamente messo al confronto con i soli regolamenti in prospetto. Prova ex tempore, Concorso vigore nell’école Spéciale e non, per esempio, con quanto si Clementino 1805, Aasl 979. andava allora organizzando nell’école Polytecnique. Dell’intero fig. 3 N. Muccioli, Edificio per uso di carteggio, di cui questa lettera non è che una parte, non sembra Accademia di Belle Arti, legenda. essersi conservato null’altro: vi si critica, passo dopo passo, il Primo premio Concorso Canova 1818, testo del Piano delle scuole dell’Accademia di San Luca del 1804, Aasl 1180. che purtroppo non è annesso. Nel corso delle argomentazioni se ne citano però ampi brani, direttamente in lingua italiana, tali che consentono al moderno lettore di capire comunque la natura delle critiche. L’anonimo, in cui noi riconosciamo Vaudoyer, mostra di essere interessato ai soli articoli della riforma riguardanti l’insegnamento dell’architettura e, per prima cosa, punta il dito sui, non meglio specificati, “tre maestri di architettura e prospettiva”, analoghi ai tre maestri previsti per i pittori e ai tre per gli scultori. Già dalla semplice descrizione del nuovo corpo insegnante, così come è stata elaborata a Roma – egli scrive – emerge un difetto di metodo: all’architettura non può – egli specifica – estendersi il sistema di insegnamento valido per le altre arti: perché dans l’Architecture il y a deux parties distinctes: la Science et l’Art qui doivent être à un egal degré l’objet de l’étude des Elèves. La Science se compose de ce qui se rapporte exclusivement à la costruction. L’Art a pour 2 objet le choix et l’emploi des formes dans la disposition des materiaux qui sont le sujet de la Construction. L’organizzazione dell’école Spéciale di Parigi, che l’autore contrappone qui a quanto elaborato a Roma, discendeva infatti da questa bipartizione. Due debbono essere, secondo Vaudoyer, i docenti di Science: uno è chiamato a insegnare i principi generali, la geometria descrittiva, la meccanica e la fisica; l’altro le applicazioni di stereotomia e quanto attiene alla pratica. Sul versante dell’Art, l’insegnante di Théorie – che a Parigi era al momento Léon Dufourny – avrebbe avuto invece il compito di illustrare «les differentes formes que les hommes ont su donner à leurs habitations et on en déduit les règles de la composition». Mentre, per chi intendeva diventare un architetto, egli aggiungeva, l’insegnamento della Storia e della Mitologia – che, dunque, era previsto nel Piano del 1804 – era secondo lui da considerarsi del tutto superfluo. L’opposizione non poteva essere più netta: all’unità delle tre arti del disegno, riaffermata a Roma attraverso l’istituzione di tre analoghi corsi per ciascuna arte, veniva contrapposto il modello della scuola di architettura, così come si era andato elaborando nel corso del Settecento in Francia. Di fatto, gli insegnamenti previsti nel parere redatto nel 1810 a Parigi non erano distanti da quelli che aveva già proposto per Venezia Andrea Memmo, un appassionato francofilo, e ripresentato inalterato a Roma nel 1785 davanti agli accademici di San Luca: le matematiche, la geometria e la stereotomia erano le materie centrali. Il modello tracciato da Vaudoyer mostra tuttavia anche ulteriori aggiornamenti di fine 3 111 secolo: sul versante della Théorie, la definizione di composition Dipartimento35: la nuova amministrazione, per questi compiti così come è enunciata nella lettera, non era distante da quanto in cui durante il governo della Consulta investì notevoli energie scriveva Durand nell’introduzione al suo celebre Cours del e relativi finanziamenti, chiamò nei posti di rilievo alcuni dei 180230. Sul versante opposto della Science, nella lettera si protagonisti che avevano aderito alla Repubblica Romana. Tra delineava una chiara divisione tra architettura teorica e pratica: questi vi erano gran parte di quanti, negli anni ’90, avevano dato in tutto il testo, la reiterata presenza del termine construction vita alla Società di agricoltura, commercio ed arti, costituita nella rimanda al contributo che Jean Baptiste Rondelet (1746-1829)31, Roma giacobina con lo scopo di incrementare la produzione in qualità di professore di Stéreotomie et construction, aveva dato economica dello Stato, attraverso l’innovazione tecnica36. La pratica all’identità dell’école Spéciale. del disegno, nelle intenzioni dei suoi promotori – filofrancesi e, Il modello della scuola parigina vince quindi su quello, quindi, avidi lettori dell’Encyclopédie – non era necessariamente frettolosamente rimodernato, dell’accademia romana; soprattutto destinata alle belle arti, ma era piuttosto uno strumento che avrebbe per quanto riguardava l’insegnamento rivolto agli architetti. Nelle promosso una migliore qualità nelle produzioni dell’industria osservazioni finali, Vaudoyer consigliava infatti di organizzare 35. AN F 1e 192, Rapporto di de Gérando manifatturiera. E ciò in polemica concorrenza con le attività per gli allievi architetti solo i seguenti insegnamenti: architettura sulla industria e l’agricoltura; AN F1e artistiche intenzionalmente promosse a Roma sotto il pontificato civile (di prima classe e seconda classe), architettura pratica, 121, Rapport sur les Manufactures, 1810. di Pio VI: “Il governo teocratico dedito soltanto a promuover gli “idraulica applicata alle arti” e disegno d’ornato32. Solamente – 36. A tenore delle Regole della Società oggetti di lusso, e di fantasia, fece dimenticare sul suolo latino le di agricoltura, commercio e arti..., Roma scienze esatte, ed in particolare l’agricoltura, e il commercio”37. Era egli specifica – qualora fosse stato del tutto necessario impartire 1798, il presidente di questa società anche un insegnamento del disegno per principianti, egli istituita durante la Repubblica Romana era stato Vincenzo Colizzi Miselli, uno tra i più influenti membri di consigliava di istituire una cattedra di “disegno elementare da 30. Sulla comparsa del temine composition il “cittadino” [principe] Agostino Chigi, quella Società repubblicana divenuto nel frattempo “Ispettore alle applicarsi alle arti meccaniche” e una di “geometria e prospettiva e, più in generale, sulle formulazioni il segretario perpetuo Vincenzo Colizzi arti e alle manifatture del dipartimento”, a chiedere questo specifico applicata al disegno”. datene da Durand nel Précis de leçons [Miselli]; Pietro Piranesi il tesoriere. Tra insegnamento38. Le “arti” erano per lui soprattutto quelle utili: il d’architecture, Paris 1802, cfr. W. tra gli artisti che figurano nello statuto ‘disegno elementare da applicarsi alle arti meccaniche’ altro non L’Accademia stessa, infine, per poter funzionare al meglio, non Szambien, Jean Nicols Durand (1760- vi erano Giorgio Zoega, Francesco poteva più – secondo Vaudoyer – essere quell’unitaria istituzione 1834). De l’imitation à la norme, Paris Piranesi e l’architetto Paolo Bargigli; tra era che un corso elementare necessario a potenziare le officine. quale era stata, a norma degli statuti più volte rinnovati, da 1984. gli antiquari, Ennio [Quirino] Visconti. Quale nuovo insegnante, Colizzi chiedeva che venisse nominato un ingegnere proveniente dalla Francia “il quale avendo la cognizione centinaia di anni: avrebbe dovuto essere suddivisa in due sezioni: 31. J.B. Rondelet, Traité théorique et 37. Il “Monitore di Roma”, nel settembre una destinata ai pittori e agli scultori e l’altra, distinta, per gli pratique de l’art de bâtir, Paris 1802- 1798 durante la Repubblica Romana, nel in grande delle macchine, mi sappia eseguire senza modello, a sola architetti. L’aggregazione dei nuovi membri, così come la scelta 1817 (R. Middleton, Jean Rondelet: dare notizie che “il locale di S. Adriano vista di un disegno, quei perfezionamenti, che si vanno tutto giorno dei nuovi docenti, sarebbe stata fatta all’interno di ciascuna delle the archtect as technician, New Haven in Campo Vaccino, e suo circondario” introducendo nelle macchine dell’industria”. 2007, cap. XI). Nel 1810 Rondelet sarebbe stato ceduto alla Società per le sue Il corso di architettura del Piano del 1804, così come è emendato da sezioni. Agli altri artisti, in definitiva, l’architetto francese non figura come professore di Stéreotomie sedute, annuncia anche l’organizzazione riconosceva alcuna competenza in merito all’architettura. et Construction all’ècole spéciale di attività didattiche. Vaudoyer attraverso la individuazione della Science quale settore di una didattica radicalmente distinta da quella dell’Art, così d’architecture; le sue lezioni si tenevano 38. Durante il governo di Pio VII era Usi del disegno presso l’ex Collège de Quatre Nations Ispettore Generale delle Arti e delle come l’istituzione del corso di “disegno elementare da applicarsi (“Almanach Impérial de France”, an Manifatture. In una lettera indirizzata alle arti meccaniche” voluta da Colizzi, sono due istanze distinte, In merito all’insegnamento elementare del disegno, l’anonimo 1810, p. 810). il 30 novembre 1810 a de Gérando, ma hanno qualcosa in comune: traggono entrambe le loro radici in cui noi riconosciamo Vaudoyer rispondeva a una specifica 32. Sugli insegnamenti dell’architettura Colizzi (n. 1757) parla di una cattedra da un radicale ripensamento, avvenuto nella Francia illuminista, richiesta formulata nel Piano del 180433 del tutto estranea alla compresi nell’elenco stabilito attraverso di disegno appilcato alla meccanica, da sull’utilità del disegno, di cui i corsi di geometria che Gaspard tradizione dell’école d’Architecture, perché in Francia nelle il decreto della Consulta Straordinaria del attribuirsi “ad un qualche ingegnere 23. XI. 1810 (M. Missirini, Memorie, cit., di questo genere, che l’E.V. potesse Monge offriva all’école Polytecnique erano dal 1799 il risultato 39 istituzioni superiori non erano impartiti insegnamenti ai p. 351), cfr. il contributo di P. Racioppi rinvenire in Francia” (AN F 1e 138, più noto . Per gli architetti romani il disegno – attraverso i corsi principianti. Tale richiesta veniva dunque da Roma, ma non era in questo volume. fasc. 11). C’è da notare che una scuola di suggeriti da Vaudoyer – sarebbe diventato uno strumento per “Architettura civile ed arti meccaniche” certo stata formulatasolo dall’interno dell’Accademia di San Luca: 33. Così nel parere da noi attribuito a costruire gli edifici “in modo scientifico”, utilizzando cioè le era stata allestita a Roma nel 1796: vi si era piuttosto l’esito della composizione di due istanze diverse, Vaudoyer: “Il se pourrait qu’à Rome le davano corsi riservati “ai giovani artieri, straordinare possibilità offerte dallo studio della stereotomia; désir de donner aux ovriers des moyens che trovavano il loro precario equilibrio nella denominazione la sera e i giorni festivi”. per i giovani invitati nelle nuove scuole da Colizzi era invece il dei due corsi. Il corso di “geometria e prospettiva applicata al de se perfectionner dans leur métier mezzo per poter progettare, in modo altrettanto “scientifico”, engageait le gouvernement à ouvrir 39. G. Monge, Feuilles d’analyse disegno” era infatti da intendersi per gli artisti e i giovani che si une école où l’on enseignerà la partie appliquée à la géométrie à l’usage de ciò che sarebbe stato prodotto nelle nuove officine meccaniche sarebbero dedicati alle industrie artistiche in senso lato, attività graphique de l’Architecture”. l’École Polytechnique..., Paris 1801 (ripr. che il governo della Consulta intendeva promuovere a Roma. facsimile: Paris 2008). particolarmente redditizie a Roma e pienamente riconosciute 34. Si veda, sul coinvolgimento di La concezione tradizionale delle tre arti, unite nella pratica del 34 anche dal nuovo governo francese . L’insegnamento del “disegno Colizzi: S.A. Mayer, Le mostre in 40. Così nel Parere: “Il y a sans doute disegno e quindi “sorelle”, che aveva connotato l’Accademia elementare da applicarsi alle arti meccaniche”, già dal titolo Campidoglio durante il periodo quelqu’erreur de copiste dans cette di San Luca sin dalla sua fondazione ed era stata ribadita nel rimanda invece a una realtà diversa, ben lontana dalle tradizioni napoleonico, in Fiction and isolation: rédaction, ce qui la rend ininitélligible, Piano del 1804 attraverso la semplice nomina di tre indistinti e dalle competenze dell’Accademia di San Luca. artistic and intellectual exchange in je présume qu’on aura voulu établir trois professori per ciascuna delle arti40, riusciva quindi gravemente Rome during the first half of the XIX prof[esseu]rs Architectes, par la raison La Consulta Straordinaria, tra i suoi compiti principali, aveva century, a cura di L. Enderlein e N. qu’il y en avait 3 pour la Peinture, et 3 compromessa: per Vaudoyer, le nuove scuole per gli architetti, quello di riorganizzare l’agricoltura e il commercio del nuovo Zchomelidse, Roma 2006, pp. 29-47. pour la Sculpture”. al pari dell’altrettanto nuovo insegnamento del disegno tecnico,

112 113 erano due elementi del tutto estranei. Per accogliere queste les travaux de la construction: c’est à dire, qu’il donnerait des leçons de novità, l’Accademia stessa, inoltre, sarebbe stata profondamente Géometrie descriptive45, de Mechanique, et de Physique élémentaire. modificata: allo scopo di far funzionare al meglio le scuole e L’autre ensegneroit l’application de ces principes dans un cours où il difendere la componente della Science, Vaudoyer proponeva traiterait de la Steréotomie, et des moyens pratiques de la Construction. addirittura di spezzarne la storica unità, suggerendo di L’Art proprement dit s’apprend par la théorie et la pratique. Dans un riorganizzarla – come s’è visto – in due autonome sezioni. cours théorique on fait connaître aux élèves les differentes formes que les hommes ont su donner à leurs habitations et on en déduit les règles Lo Statuto del 1812, approvato durante l’ammininistrazione del de la composition. L’application de ces leçons se fait en même tem[p]s prefetto De Tournon (1811-14), avrebbe provveduto a smorzare par les élèves en dessinant divers projets d’après des programmes qui leur le differenze: non accettando per l’architettura che poche delle sont donnés par le professeur. On pourroit adopter l’usage suivi à Paris modifiche radicali proposte a Parigi, le tre arti ebbero, di nuovo, à l’école d’architecture46 et faire de ce travail l’objet d’un concours qui condizioni paritetiche sia nella riorganizzazione del corpo 41. AN F 1e 138, f. 11. Il documento è aurait lieu chaque mois. accademico, che nelle scuole. Dieci anni dopo, sotto il secondo in copia; privo di firma o di ogni altro Le jugement de ce concours nécessite une organisation particulière, car governo di Pio VII, Missirini avrebbe potuto tranquillamente elemento identificativo. Nella presente les membres de l’Académie Peintres et Statuaires, et encore moins les pubblicare le sue Memorie per servire alla Storia della Romana trascrizione, abbiamo modificato la membres Amateurs ne sont pas des juges compentan[t]s dans cette partie: Accademia di S. Luca, tralasciando di raccontare quanto i punteggiatura, per rendere più leggibile et si le prof[esseu]r qui donne le programme était le seul juge du travail des il testo; l’ortografia imprecisa, sia in provvedimenti proposti dalla Consulta per gli Stati Romani élèves, ceux ci n’auraient pas pour ses décisions le respect dans le quel on ne francese che in italiano, è stata invece peut d’autant mieux servir de modèle que les élèves en sont extrêmement durante i mesi del 1810 avrebbero radicalmente potuto cambiare per lo più mantenuta. Le note esplicative riguardano due specifici argomenti: gli satisfaits. [Au] professeur dans ce jugemen[t]s s’ajoint un certain nombre l’istituzione. 47 elementi che permettono di riconoscere d’architectes choisis parmi les plus habiles de la Capitale et c’est d’après nell’anonimo autore l’architetto Antoine la decision de ce jury que les prix sont distribués aux concurren[t]s. Ce Laurent Thomas Vaudoyer (1756-1846) jury doit nécessairement faire partie du corps accademique [sic], et il faut e le citazioni dal perduto testo del Piano régler le mode d’admission d’une manière precise, ainsi qu’on l’a fait à di riforma dell’Accademia di San Luca l’égard des Peintres et des autres artistes. Parere espresso a Parigi nel marzo 1810 in merito allo Statuto redatto nel 1804. A l’Accademie de Paris on n’enseigne point la partie Graphique de dell’Accademia di San Luca redatto nel 180441. 42. Si noti qui l’uso della lingua italiana. l’Architecture: on la regarde comme trop élémentaire pour une école 43. I figli di Giovanni Battista Piranesi, Speciale: les élèves qui sont admis doivent être en état de dessiner Paris, le 19 Mars 1810 Francesco e Pietro, si trasferirono a l’ornement et savoir assez de Geéometrie descriptive (du moins par P[adr]one mio Col[endi]ssimo42, Parigi dopo la caduta della Repubblica pratique) pour dessiner le plan, la coupe et l’elévation d’un bâtiment Romana, alla quale avevano aderito con quelconque. Je n’ai reçu que le 15 de ce mois le projet de l’accademie [sic] que Vous entusiasmo (sulle loro attività artistiche Il se pourrait qu’à Rome le désir de donner aux ouvriers des moyens avez chargé M[onsieu]r Piranesi43 de me remettre; je l’ai lu attentivement e commerciali in Francia: V. Mirra, ‘De de se perfectionner dans leur métier engageat le gouvernement à ouvrir et sans perdre le temps qu’il me faudroit pour mettre mes observations pure décoration’, ‘d’une utilité générale’: une école où l’on enseignat la partie graphique de l’Architecture48; dans plus en ordre, je m’empresse de Vous les envoyer telles que je les ai faites. la Calcografia Piranesi da Roma a ce cas, il faudrait peut être attacher plusieurs professeurs à cette partie L’établissement d’une accademie ayant pour but principal de perfectionner Parigi (1799-1810), in “Ricerche di Storia de l’enseignement qui serait trop fatiguante pour un seul. Mais dans l’enseignement, il me semble qu’en exposant d’abord le plan général de dell’arte”, 105, 2011, pp. 63-75). Pietro, l’einsegnement théorique de l’Art, un seul prof[esseu]r suffit. Il serait l’enseignement, l’organisation du corps enseignant se fut arrangée plus tornato a Roma nel 1807, aveva impiantato même dangereux qu’il y eut plusieurs, car leurs principes ne seraient régulièrement. C’est à ce défaut de méthode que j’attribue les omissions una nuova attività editoriale; già però nel luglio 1809, dopo l’allontanamento di Pio probablement pas les mêmes et il en resulteroit pour les Elèves une importants que j’ai trové relativement à l’Architecture. 45. Il nome stesso dell’insegnamento, VII (evento al quale aveva partecipato incertitude nuisible à leurs progrès. Geometria descrittiva, era allora del tutto L’article 3 du Chapitre 2 est conçu en ces termes: «Vi saranno tre Maestri di attivamente), ebbe dal nuovo governo nuovo per Roma: rimandava esplicitamente Je trouve [= approuve] donc pour l’Architecture un prof[fesseu]r pour Architettura, Prospettiva etc. un Secretario della Accademia il quale potrà della Consulta Straordinaria l’incarico di 44 ai corsi di Gaspard Monge (1746-1818), l’enseignement théorique de l’Art, un autre pour la Stéreotomie et la essere anche scelto fra Soggetti che non sono accademici» . Il y a sans doute “Segretario generale della Prefettura del Géométrie descriptive. Leçons données aux Contruction. Un troisième pour la Géometrie descriptive et la Physique. quelqu’erreur de copiste dans cette rédaction, ce qui la rend ininitelligible; Tevere” (Bollettino delle leggi e decreti écoles normales, Paris 1799. Et dans la supposition de l’etablissement de leçons graphiques, il faudroit je présume qu’on aura voulu établir trois prof[esseu]rs Architectes, par la imperiali pubblicati dalla Consulta..., p. deux Architectes de plus, au moins qu’on n’en chargêat les deux premiers raison qu’il y en avait 3 pour la Peinture, et 3 pour la Sculpture; mais on 477; in AN F 1e 143, ci sono varie sue 46. L’école de architecture fu fondata a auroit dû régler les fonctions de ces professeurs. lettere autografe in francese relative a Parigi nel 1795 da Julien David Le Roy prof[esseu]rs dont on vient de parler; il faudrait encore dans cette Dans l’einsegnement de la Peinture et de la Sculpture, l’étude principale queste sue funzioni). è stato quindi Pietro (o Leroy) e dal citato Vaudoyer; ebbe un supposition que le professeur de Mathematiques enseignât l’Aritmetique. se fait en commun et est la même pour les deux arts: c’est à dire que a inviare da Roma nel marzo del 1810 il riconoscimento ufficiale dal Ministero Piano (e nuovo Statuto) dell’Accademia di dell’Interno due anni dopo come école De Professeurs l’on modèle et quel l’on dessine l’on dessine en même tem[p]s d’après San Luca all’autore di questa lettera. spéciale d’architecture, diventendo parte l’antique ou d’après nature. Ainsi les six prof[esseu]rs ont la même chose à dell’école spéciale de beaux arts; la sua Le nombre des professeurs doit être proportionné à la quantité d’artistes 44. Qui e più oltre sono direttamente einseigner. Mais dans l’Architecture il y a deux parties distinctes: la Science prima sede era nel Palais du Louvre, en état de remplir ces places, car il ne faut pas qu’il puisse jamais exister citati dei brani in italiano dal Piano: et l’Art qui doivent être à un egal degré l’objet de l’étude des Elèves. poi trasferita nel Collège de Quatre hors du corps enseignant un homme superieur à celui des professeurs, se ne deduce che era un documento Nations. L’insegnamento di Théorie or cela arriverait nécessairement [comme] à Paris, par ex[ample]. S’il n’y La Science se compose de ce qui se rapporte exclusivement à la costruction. suddiviso in articoli, comprensivo della architecturale, dopo la morte di Le Roy, L’Art a pour objet le choix et l’emploi des formes dans la disposition des consueta regolamentazione dei modi di avait que 3 places de professeurs car [sic], si l’enseignement y est bien dal 1804 era affidato a Léon Dufourny. materiaux qui sont le sujet de la Construction. elezione dei membri dell’Accademia e sul organisé, on peut compter que chaque année il deformera [sic] un Artiste Pour l’einsegnement de la Science deux prof[esseu]rs paraissent funzionamento generale dell’istituzione, 47. Era questo il sistema abitualmente in capable de devenir professeur. Or, en estimant seulement à 15 ans le terme nécessaires. L’un enseignerait les principes généraux qui doivent diriger di cui la didattica era una parte. vigore all’école. moyen de la vie de chaque prof[esseu]r, il y en aurait douze qui seraient

114 115 sans place et interessés à décrier le prof[esseur] en titre. Mais à Rome, où l’année. la population est beaucoup moin nombreuse, ce calcul n’est pas applicable Il faudrait aussi expliquer dans ce chapitre la manière dont les architectes que proportionellement. Le moyen de remedier de l’inconvenient dont je doivent concourir tous les mois. A Paris, les élèves architectes peuvent viens de parler, est d’établir des adjoints, et comme il ne faut pas augmenter gagner les médailles un nombre indéfini de fois: ils ne cessent d’avoir droit la dépense, ces adjoints ne seraient payés que quant il remplaceraient un aux concours d’emulation que quand ils ont obtenu un des grands prix. Ce prof[esseu]r malade ou absent, et l’indemnité qu’on leur donneroit serait mode ne serait pas compatible avec l’Etude Graphique. prise sur les appointemen[t]s de celui ci. La place d’adjoint, étant un degré intermediaire entre celle d’academicien Etudes et de professeur, il ne faudrait pas que l’adjoint parvint au professorat sans Je trouve qu’on a eu grandement raison d’établir un enseignement être soumis à une nouvelle election. Car [= Avec] ce moyen on pourrait particulier d’Anatomie et de Perspective. J’ai tenté de prouver qu’il fallait verifier un premier choix fait indiscretement. Cet usage existait dans notre également enseigner pour les architectes la Géometrie descriptive, la ancienne académie à Paris et l’on s’est toujours bien trouvé. Méchanique, la Physique elémentaire, la Stéreotomie et la Construction, Je désirerais aussi que l’on suivi ce mode établi chez nous par un decret de et peut être même l’Aritmetique et l’Art graphique, mais je ne pense pas M[onsieur] de Champagny49. Le professeurs ayant atteint 70 ans quittent qu’un cours d’Histoire de l’art, des antiquitées et de la mythologie soit les fonctions journalieres de l’enseignement et passent au rectoral, où ils d’aucune utilité52, parce que l’élève peut apprendre de lui-même dans les n’ont d’autre occupation que l’exercise peu fatiguant de la surveillance livres ce que le professeur lui enseignerait, et qu’il importe peu à quelle générale des études. Il faut prevenir l’inconvenient qui peut resulter d’un époque de ses études il s’occupa de cette partie accessoire. Mais ce que je veillard entêté, qui ne voudroit pas cesser de professer quoi que’il ne desirerais à la place de ces établissemen[t]s, ce serait une Bibliothèque dans meritât plus la confiance et le respect des élèves. Si cet arrangement grévait la quelle les élèves trouvassent au besoin tous les ouvrages utiles à leur l’établissement d’une somme trop forte pour les appointemen[t]s de ces instruction53. Cette Bibliothèque devrait en outre contenir une collection émerites, ne peut on pas arrêter que ceux qui les remplaceront ne jouiront d’estampes. de leur traitement qu’à fur et mesure que la mort des Recteurs caisserà Je desirerais en outre que la Galérie que renferme les plâtres moulés sur des fonds disponibles; ou bien dans l’administration des fonds mettre en l’antique fût ouverte aux élèves toute la journée, comme cela avait lieu à reserve une somme pour les Recteurs. Paris avant notre translation aux Quatre Nation[s]54.

De la Présidence Des Elections et des Assemblées J’ai été surpris de ne trouver dans le projet aucune dispostion relative à la A l’article de la reception des candidats à l’accademie, je vois que il faut place de Président et ce pendant, dans le chapitre consacré à l’arrangement réunir la majorité absolue des suffrages, mais l’on n’a pas pensé à l’effet local, je trouve que le Président loge au Palais de l’Accademie. J’en conlus résultant de la réunion des trois arts. Ainsi, lors qu’un architecte se qu’on veut que cette place soit à vie.Ce pendant je trouve au chapitre presentera pour être admis, il n’aura des juges competants que le plus petit premier l’Article 1er où il est dit: «Il presente Principe50 continuerà nombre des membres de l’Assemblée, et il serait possible qu’il y aurait l’esercizio delle sue funzioni fino al termine già prescritto alla sua carica». contre le voeu de tous ceux qui [ne] sont les plus en état d’apprecier son Je crains bien que l’opinion d’établir la presidence à vie ne prevaille dans mérite. C’est bien là le défaut de l’organisation actuelle de l’Institut, mais le Conseil et j’avoue que le moment actuel n’est pas favorable pour le quoi que on le laisse subsister à Paris, ce n’est pas une raison pour qu’à combattre51. Il seroit aisé ce pendant de demontrer les inconvenien[t]s de Rome on ne cerche pas à l’éviter. Or cela est facile en divisant l’Accademie cette mesure, en faisant observer que le Président, une fois devenu vieux, des beaux arts en deux sections. doit perdre toute la consideration qui’il avait mérité au paravant et que La première comprendrait la Peinture, et la Sculpture, qui font leurs études les assemblées seront absolument désorganisées lors que le chef n’aura en commun. L’Architecture formerait la seconde. Ainsi, dans chaque plus assez de force pour tenir la place. On ajouterait qu’il est très possible section, les Academiciens et les professeurs seroient elus par l’assembée de que l’on fasse un mauvais choix et qu’il n’en faut davantage pour reunir la section à la quelle il doivent appartenir. l’etablissement. Chaque section aurait des assemblées particulieres dans les quelles elle Lorsque l’Accademie de Paris fut établie sous Louis XIV, Colbert qui était jugerait les Concours d’émulation et reglerait les affaires relatives au l’ami de Lebrun, qui avait en lui la plus grande confiance, devait être porté 52. Per l’insegnameto della storia, cfr. V. service de l’enseignement. Il y auroit en outre des assemblées génerales des à rendre perpétuelle la place de Directeur de l’Accademie, ce pendant, Petridou, Enseigner l’histoire à l’école deux sections qui auraient lieu à des époques fixes et dont l’objet serait de dans le statuts, qu’il redigea lui même, il établit que le Directeur devait être des beaux arts de Paris au début du se rendre un compte mutuel des études et de regler les affaires communes. chargé tous les ans, à moins qu’on ne jugéa à propos de le continuer. En XIX siècle, in Pratiques et concepts de Le president de ces assemblées serait pris alternativement dans chacune l’histoire en Europe: XVI-XVIII siècles, Angleterre, le Président est perpetuel et il n’en resulte aucun inconvenient, de ces sections. Le professeur de Perspective, le Trésorier comptable et le a cura di C. Grell e J.M. Dufays, Paris 48. Era in funzione a Parigi l’école gratuite mais c’est qu’il n’y a pas de Pays où un chef d’administration puisse moins 1990, pp. 287-300. Secrétaire, appartenant aux deux sections, seroient choisis en assemblée abuser de son pouvoir. de dessin. général. 53. In AN F1e 138, f. 17, in una lettera 49. Jean Baptiste de Nompère de del novembre 1810, un editore francese Champagny (1756-1834) dal 1804 al Concours d’emulation propone di vendere alle biblioteche Fonds et local pour l’Accademie 1807 è stato ministro degli Interni. Je trouve que les distributions des medailles faites à chaque trimestre sont romane più copie del Cours des Sciences La demande faite d’un fond pour pourvoir aux dépenses de l’Accademie me trop rapprochées. Si elles sont solemnelles, elles attenueront l’effet de la 50. Sono queste le misure transitorie, et arts à l’usage des écoles Normales: parait très sagement pensée; c’est le seul moyen de la rendre indépendant distribution des grands prix; si elles ne le sont pas, elles n’exciteront pas riferite al principato di Camuccini. era allora percezione generalizzata che des événemen[t]s. Mais il faut en regler l’administration de manière qu’elle Roma mancasse di libri aggiornati. l’emulation. Je ne trove rien à changer à ces concours, mais ce serait assez 51. Non conosciamo il contesto in cui coûte moins possible. [...] de distribuer dans une cerémonie toutes les médailles gagnées pendant questa affermazione è maturata. 54. Cfr. nota 46. Quant au local destiné à l’Accademie, on peut établir en principe que

116 117 personne autre que les concierges et portiers ne doit y demeurer. Si ce Fabrizio Di Marco Progetti in onore di Napoleone pendant il est assez grand pour qu’on puisse en prendre une partie sans Marco Pupillo nuire aux bésoins des études, il serait bon que l’administrateur et le secretaire y en prend un logement.

[Considerations finales] Je ne aurois pas sans doute fait tant d’observations si je n’eu été instruit des motifs que ont determiné les Academiciens de S. Luc55, mais j’ai pensé mon très cher Parron qu’il falloit mieux vous envoyer des observations Il progetto di Giulio Camporese per un Mnemacleo inutiles, que d’en omettre aux seule d’utils. Giulio Camporese redige il progetto di un edificio monumentale Je m’apperçois que j’ai oublié de proposer d’exercer les peintres ainsi que dedicato a Napoleone nel 1810 e lo dona all’Accademia di San les sculpteurs à la composition en les faisant dessiner, peindre ou modeler Luca in occasione della proposta di nomina ad accademico di une Esquisse dont le programme leur serait donné: cet exercise auroit lieu 1 une fois par mois. Il durerait un jour seulement. A chaque trimestre on merito . La precisa datazione della stesura del progetto è resa 55. Questa frase resta purtroppo senza possibile dal susseguirsi degli eventi relativi alla sua ammissione jugeroit toutes ces esquisses et celui qui auroit fait les meilleures auroit una spiegazione: è evidente che lo une medaille. Il n’y auroit pas d’inconvenient à ce que les élèves poussent scrivente ha ricevuto, presumibilmente in accademia: proposto in prima istanza nella congregazione concourir et gagner le prix plusieurs fois. Ce qui l’aurons gagné seroient da Pietro Piranesi, alcune specifiche del 12 agosto 1810, due mesi dopo “non avendo egli in pronto depensés du 1.er concours, pour être admis au Grand Concours. On ne raccomandazioni conosciute anche dal l’opera da esporsi ha pregato di differire la di lui proposta”, fait pas cela dans notre école; mais puisqu’on le fait dans les ateliers, il destinatario. accettata il 4 novembre a seguito della presentazione dei disegni2. serait bon de faire de cette étude un objet d’émulation. 56. non è Julien David Le Roy (o Leroy), L’architetto dovrà attendere però ancora un anno per essere morto nel 1803: potrebbe essere uno dei ammesso ufficialmente3. [seguono alcune osservazioni sulla riorganizzazione della Scuola del suoi figli? Giulio Camporese (Roma, 19 agosto 1756 - 2 novembre 1840) Mosaico a Roma, parzialmente cancellate e incomplete] 57. Hugues Bernard (1763-1839), duca di elabora il progetto a carriera oramai avanzata e consolidata. Bassano, è stato ministre-sécretaire d’Etat 56 Dopo l’esperienza giovanile a fianco del padre Pietro, specie Je n’ai pas vu le Rois depuis quelque temps. Il est toujours dans dal 1804 al 1811. l’esperance. M. Maret57 s’interesse vivement à lui et l’a reçu en bon ami. nelle fabbriche braschiane a Subiaco, dal 1783 è impiegato 58. Se la lettera è stata scritta, come è 58 Il progetto per il Mnemacleo è presentato in pianta stabile come architetto misuratore della Reverenda Mon doux Maître se porte à merveille, je l’ai embrassé hier de votre probabile, da Vaudoyer, resta da capire part, et lui ai fait grand plaisir. Il vous remercie de votre bon souvenir. Je da Fabrizio Di Marco; il progetto per un Camera Apostolica, specializzandosi a fianco di Francesco a quale artista si riferisca: per ragioni arco di trionfo da Marco Pupillo. vous remercie de même de m’avoir mis à même de vous donner une petite anagrafiche, restano comunque esclusi gli Navone in lavori di risarcimento di edifici pubblici a Roma, preuve de mon devouement. effettivi maestri dell’architetto. Civitavecchia, Fiumicino e Viterbo. Dal 1800 Giulio concentra la 1. Mnemacleo ossia Monumento di gloria sua attività nei lavori al Porto d’Anzio, con progetti inerenti sia ideato, e consagrato alla celebrazione le attrezzature di servizio sia il bacino portuale, volti a risolvere perenne de’ fasti immortali di Napoleone il Grande Imperatore de’ Francesi Re l’annosa questione dell’insabbiamento del porto Innocenziano. d’Italia, s.d. (ma 1810), tre disegni (pianta, La sua specifica esperienza e preparazione negli aspetti tecnici prospetto, sezione longitudinale), matita, e strutturali della costruzione e nell’ingegneria idraulica viene penna e acquerello su carta, mm 915 x confermata durante il governo francese: nel 1810 è registrato 595, 593 x 920, 595 x 920, in Accademia Nazionale di San Luca, Roma. Archivio come ingegnere nei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Anzio, Storico (da ora Aasl), Disegni di l’anno seguente fa parte delle commissioni degli Abbellimenti architettura, 2242, 2243, 2244. Per le e della Conservazione delle Chiese di Roma. Principe Canova, schede sui disegni, con la trascrizione Camporese viene finalmente ammesso all’Accademia di San completa delle iscrizioni, si rimanda Luca, dove dal 1820 insegna Architettura elementare e ornato, a Contro il Barocco. Apprendistato a Roma e pratica dell’architettura civile in ricoprendo la carica di presidente nel biennio 1828-1829 e 4 Italia 1780-1820, catalogo della mostra proseguendo una densa attività didattica e culturale fino al 1839 . (Roma 2007) a cura di A. Cipriani, G.P. L’idea di elaborare un progetto complesso per un edificio Consoli, S. Pasquali, Roma 2007, pp. destinato a perpetuare la memoria di Napoleone, testimoniata 556-557. anche dal neologismo “Mnemacleo” la cui radice evoca il 2. Aasl, Verbali Congregazioni, vol. 56 concetto del “ricordo”, scaturisce nel rinnovato clima culturale (da ora vol. 56), cc. 103, 108-109. che si instaura a Roma con la dominazione francese. In tale 3. ivi, c. 127, 3 novembre 1811. contesto Camporese cerca di autopromuoversi con un omaggio 4. F. Di Marco, Camporese, Giulio, progettuale rivolto sia alla nuova amministrazione, sia ad Antonio in Architetti e ingegneri a confronto, Canova, faro della cultura artistica e protettore di numerosi I l’immagine di Roma fra Clemente XIII e Pio VII, in “Studi sul Settecento architetti in ambito romano, tentando forse di arginare lo Romano”, 22, 2006, a cura di E. strapotere del coetaneo Valadier e l’ascesa del giovane Stern, che Debenedetti, pp. 191-196. nel 1807 già aveva ricevuto, attraverso Canova, la commissione

118 119 fig. 1 G. Camporese, Progetto per un Mnemacleo, prospetto, dono accademico. Aasl 2243. fig. 2 G. Camporese, Progetto per un Mnemacleo, pianta, dono accademico. Aasl 2242.

Pagina a fronte: fig. 3 G. Camporese, Progetto per un Mnemacleo, prospetto, dono accademico. Aasl 2243.

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per il Braccio Nuovo del Museo Vaticano5. L’impianto del grandioso edificio dedicato a Napoleone, che avrebbe occupato un’area inscrivibile in un rettangolo di m 115 x 150, si svolge lungo un asse di simmetria sagittale che dal portico d’ingresso arriva sino all’esedra “per adunanze poetiche”. Superato il portico si apre una prima vasta sala rettangolare, absidata sui lati corti e tripartita da coppie di colonne addossate ai setti murari, di chiara derivazione dall’architettura termale romana. La sala, larga circa m 45, destinata a contenere “Iscrizioni, Statue, Bassirilievi, relativi all’Eroe del Monumento”, introduce al portico di comunicazione con il grande atrio, delimitato sul lato d’ingresso da due “templi” gemelli, dedicati alla “Vittoria Pia” e alla “Filosofia Regnante”. Impostati su pianta circolare inscritta in un quadrato, con nicchie angolari filtrate da colonne, coperti a cupola, i templi sono preceduti da atrii “ornati di decorosa architettura”, per un insieme che complessivamente richiama l’impianto dei mausolei romani. L’ispirazione del disegno del vasto atrio quadrato, con lato di circa m 60, sembra potersi ricercare nell’impianto a peristilio e sistemazione a giardino con fontane dei ginnasi-palestre 5. S. Pasquali, Tra Francesco Milizia e ellenistici. Camporese adatta tale schema riservando ai giardini i Antonio Canova: l’architettura a Roma due lati paralleli all’asse di simmetria, ai quali si accede attraverso intorno al 1800, in L’architecture de portici colonnati leggermente sopraelevati “ornati di oggetti l’Empire entre France et Italie, a cura di L. Tedeschi, D. Rabreau, Milano 2012, d’arte relativi all’Eroe”. La serrata commistione tra funzioni pp. 183-200. commemorative, espositive e culturali, tutte aventi come tema

6. F. Di Marco, Camporese, Giuseppe, le gesta dell’imperatore, si concentra nel quarto lato dell’atrio. in Architetti e ingegneri a confronto, cit., Qui un portico introduce alla zona riservata alla conservazione pp. 196-204; F. Di Marco, Giuseppe di documenti storici e poetici, destinati ad essere commentati e Camporese, in Contro il Barocco, cit., declamati nell’esedra gradonata, la cui parete di fondo è articolata pp. 431-437. “alla romana”, con nicchie inquadrate da semicolonne corinzie, 7. G. Camporese, Progetti architettonici copertura a cassettoni esagonali prospettici e illuminazione inventati e disegnati da lui, in folio, datato 1802. Roma, Biblioteca Romana mediante ampia finestra termale. Sarti. Appare evidente, anche analizzando il prospetto, come Giulio 2

121 Camporese abbia cercato di unire i propri riferimenti formativi, Come noto le commissioni dell’Istituto nazionale di Francia e di quindi l’architettura neocinquecentista sperimentata a fianco del quello del Regno d’Italia, le Accademie di Belle Arti di Parigi, padre e la riscoperta dell’antico appresa in primis nel cantiere Roma, Amsterdam, Torino e Firenze nominano commissioni del Museo Pio-Clementino, con la oramai consolidata tendenza deputate a effettuare sopralluoghi e coordinare i progetti. alla semplificazione e alla coerenza formale e costruttiva che, L’Accademia di San Luca, scorrendo le carte delle congregazioni attraverso le teorie del Milizia, era stata recepita a Roma sin del 1813, a luglio nomina la commissione incaricata della visita dalla fine del Settecento, presso la feconda palestra progettuale al sito scegliendo proprio i fratelli Camporese, forse assistiti da dell’Accademia della Pace, sviluppandosi nel primo decennio Basilio Mazzoli13, che redigono disegni di massima ai quali si dell’Ottocento, come testimoniato anche da alcuni disegni per riferiranno gli architetti romani partecipanti al concorso (Stern, edifici analoghi redatti dal fratello minore Giuseppe6. Belli, Mazzoli, Bracci e Tancioni). Non si può escludere infatti una collaborazione di Giuseppe nel Non è disponibile la documentazione necessaria per una disamina progetto del 1810, anche se va rilevato che i Camporese sin dai critica di tali progetti, è nota infatti solo la proposta di Pasquale primi anni delle rispettive carriere professionali ebbero diversi 8. S. Pasquali, A Roma contro Roma: Belli, ma si può ipotizzare che il progetto del Mnemacleo di contrasti e divergenze. Di sicuro l’ispirazione del progetto di la nuova scuola di architettura, in Contro Giulio Camporese possa aver costituito la base di elaborazione Giulio può essere individuata sia nella “Idea di una Terme”, sia il Barocco, cit., pp. 81-108, in particolare per alcuni di essi, pur nella sostanziale differenza dei requisiti nel “Teadimosio ossia edificio Olimpico”, entrambi del fratello pp. 88-95. richiesti nel bando e delle dimensioni colossali del monumento Giuseppe7, il quale a sua volta in questi e in altri progetti raccolti 9. Per questi temi si rimanda a: A. che mai si costruirà. [F.D.M.] Scotti, Il Foro Bonaparte: un’utopia nei suoi album dimostra di recepire ed elaborare i disegni di giacobina a Milano, Milano 1989, Antolini per il Foro Bonaparte, forse conosciuti direttamente dove W. Oechslin nell’introduzione si attraverso il comune amico Felice Giani, all’interno del sofferma anche sui progetti di Giuseppe meccanismo di circolazione dei disegni che, specie tra i “pacisti”, Camporese. Interessanti notazioni anche proseguirà anche nell’Ottocento8. in A. Scotti, Giovanni Antonio Antolini e Felice Giani: riflessione sui disegni L’influenza di Antolini, mediata attraverso i progetti di Giuseppe del Foro Bonaparte, in Architettura e Camporese, si rivela palese a diversi livelli di lettura: nel urbanistica in età neoclassica. Giovanni Un progetto per un arco di trionfo da costruirsi a Roma complesso e articolato impianto planimetrico del Mnemacleo, Antonio Antolini (1753-1841), atti del I variato mediante la giustapposizione di forme geometriche convegno di studi antoliniani (Bologna- I due fogli con il progetto di un arco trionfale in onore di Faenza 2000), Faenza 2003, pp. 195-207. essenziali; nella tendenza a inserire fasce di bassorilievi come 1. Museo Napoleonico, Roma. inv. Napoleone I imperatore (figg- 4-5), uguali per tecnica e dimensioni, uniche connotazioni decorative su pareti lisce, linea seguita 10. G. P. Consoli, La “nuova architettura MN 3360-3361; sul collezionismo dei provengono dalle collezioni di Giuseppe Primoli (1851-1927), da Stern nel Braccio Nuovo; infine nell’usare edifici antichi del nuovo secolo”: temi e tipi, in Contro il Primoli vedi, da ultimo, G. Gorgone, discendente dei Bonaparte per parte di madre1. Non è al momento 9 Barocco, cit., pp. 151-230, con attenzione Dalle collezioni di Giuseppe e Luigi reinventandoli “alla moderna” . In quest’ultima connotazione al progetto di Camporese pp. 211-212. Primoli al Museo Napoleonico, in possibile stabilire con certezza se i grandi disegni siano pervenuti al emerge ad esempio l’adattamento delle strutture dei frigidaria Museo Napoleonico. Guida, a cura di G. conte per via ereditaria o se siano stati da lui acquistati sul mercato 11. C. Mambriani, Una continuità Gorgone, Milano 2008, pp. 9-13. delle terme romane come volumi puri posti in adiacenza e lungo esemplare: opere pubbliche, linguaggio e antiquario romano. Come già ipotizzato per altri nuclei di grafica l’asse trasverso ai portici d’ingresso colonnati di alcuni edifici protagonisti a Parma tra Ancien Régime 2. È il caso, ad esempio, del fondo relativi agli anni a cavallo tra i secoli XVIII e XIX, presenti nelle del Foro milanese, ad esempio la Dogana e le Terme, soluzione e Restaurazione, in L’architecture de di disegni e stampe della Repubblica raccolte del Museo Napoleonico, anche in questo caso si ritiene proposta anche da Giulio nel suo progetto, che ne riprende anche l’Empire, cit., pp. 169-182, con immagine Romana; vedi M. Pupillo, Un maggiormente probabile questa seconda possibilità2. la soluzione di prospetto. del progetto di Nicolò Bettoli a p. 171. percorso, dalla parte delle immagini, in Quando Roma parlava francese. Feste e Nel Registro Inventariale del museo e nella schedatura cartacea, 12. Sulla vicenda del monumento cfr. da Il riferimento all’antico nella celebrazione di Napoleone viene monumenti della Repubblica Romana curata da Pio Pecchiai intorno agli anni ’40 del secolo scorso, i ultimo G. P. Consoli, La “nuova archi- applicata da Giulio Camporese scegliendo la tipologia poco del 1798-1799 nelle collezioni del Museo fogli, privi di firma, sono considerati anonimi. L’attribuzione tettura del nuovo secolo”, cit. e J. M. Merz, Napoleonico, catalogo mostra (Roma esperita dell’edificio complesso di utilità pubblica, piuttosto Napoleons letztes Denkmalprojekt auf all’architetto Giuseppe Camporese è successiva e segue un 2016) a cura di M. Pupillo, Roma 2016, che del monumento isolato, sia esso un arco trionfale, una dem Mont Cenis, in Die Konstruktion von percorso non del tutto lineare, come si proverà ora a ricostruire. pp. 7-39, in part. pp. 11-12. piramide, una colonna, casi questi che di contro saranno oggetto Tradition. Inszenierung und Propaganda Il Museo conserva anche un ulteriore esemplare del prospetto di attenzione di buon parte degli architetti italiani, da Valadier napoleonischer Herrschaft (1799-1815), a 3. Museo Napoleonico, Roma. inv. MN principale dell’arco (fig. 6), realizzata su un foglio di dimensioni ad Antolini, da Bonsignore allo stesso Giuseppe Camporese, da cura di R. Schmidt e H. U. Thamer, Mün- 3450, penna e inchiostro acquerellato su carta, leggermente inferiori3. Si tratta di una versione precedente, meno 10 ster 2010, pp. 17-61, dove si presenta il mm 450 x 620. Iscrizioni: “IMPERATORI. Cagnola a Pistocchi . progetto di Pasquale Belli alle pp. 51-53. NAPOLEON /AUGUSTO. ET SEMPER. rifinita nell’esecuzione, che presenta alcune minime varianti nella Se si eccettua il caso del poco conosciuto progetto di edificio TRIUMPHATORI/URBS. ROMA./OB. 13. Missirini indica come componenti composizione e nell’iscrizione. Anche questo disegno era rimasto 11 GRATI ANIMI MONUMENTUM. trionfale per Napoleone di Nicolò Bettoli, datato 1811 , della commissione Giuseppe Camporese e privo di attribuzioni nei primi decenni di vita museale. Sul foglio ARCUM. INSIGNEM. EREXIT.”. bisognerà attendere il 10 giugno del 1813, data del decreto Basilio Mazzoli, ma dai documenti invece si trova però un moderno appunto a matita – la scrittura sembra di Maria Luisa promulgato nel palazzo di Saint Cloud, per emerge la presenza di Giulio Camporese; 4. Questo l’appunto di Pietrangeli: quella di Carlo Pietrangeli, nel dopoguerra responsabile del vedere la cultura architettonica europea misurarsi sul tema del cfr. M. Missirini, Memorie per servire “(G. Camporese) vedi n. 3660 e 3661”. museo – che assegna la paternità il disegno a Giuseppe Camporese monumento al Moncenisio, che oltre al carattere celebrativo (in alla storia della romana Accademia di S. Il Museo conserva anche un’ulteriore 4 Luca fino alla morte di Antonio Canova, riproduzione parziale del prospetto (inv. e segnala il legame con i due fogli qui esposti . Non è semplice questo caso delle vittorie nelle battaglie di Bautzen e Wurtchen), Roma 1823, pp. 368-30; Aasl, vol. 56, cc. MN 3451) che presenta nel verso del foglio stabilire quali siano state le motivazioni dell’attribuzione, avrebbe dovuto offrire anche una funzione di utilità pubblica12. 32, 33, 37, 38. il progetto per un ponte. trattandosi di un progetto che nessuna fonte o documento

122 123 fig. 6 G. Camporese (attr.), Progetto per un arco di trionfo in onore dell’imperatore Napoleone I, prospetto frontale, penna e inchiostro acquerellato su carta. Roma, Museo Napoleonico, inv. MN 3450a. fig. 7 G. Camporese (attr.), Progetto per un cimitero, penna e inchiostro acquerellato su carta. Roma, Museo Napoleonico, inv. MN 3450b. fig. 8 N. Muccioli, Progetto per un arco trionfale in onore dell’imperatore Napoleone I, penna e inchiostro acquerellato su carta. Roma, Accademia Nazionale di San Luca, inv. 1916. 6

4

fig. 4 G. Camporese (attr.), Progetto per un arco di trionfo in onore dell’imperatore Napoleone I, prospetto frontale, 1812 7 ca., penna e inchiostro acquerellato su carta. Iscrizioni: IMPERATORI. NAPOLEONI / AUGUSTO. ET SEMPER. TRIUMPHATORI / URBS. ROMA. / OB. TANTAE. VIRTUTIS. MONUMENTUM. / ARCUM. INSIGNEM. DICAVIT. Roma, Museo Napoleonico, inv. MN 3360. fig. 5 G. Camporese (attr.), Progetto per un arco di trionfo in onore dell’imperatore Napoleone I, prospetto laterale, 1812 ca., sezione e pianta, penna e inchiostro acquerellato su carta. Roma, Museo Napoleonico, inv. MN 3361. 5 8 accosta all’architetto romano. Essa ha probabilmente origine dalla fig. 9 presenza sul verso di un ulteriore studio (parziale, perché il foglio Sebastiano Ittar, Arco eretto per la Festa risulta ritagliato) per un’architettura cimiteriale (fig. 7). Sul foglio della Federazione a Ponte Sant’Angelo (20 marzo 1798), acquatinta. Roma, la medesima mano annotava, sempre a matita, “Camposanto di Museo Napoleonico, inv. MN 3320. Roma (Camporese)”: è dunque possibile che lo studioso avesse fig. 10 collegato quest’ultimo disegno all’incarico ricevuto da Camporese Giuseppe Camporese, Progetto per durante l’amministrazione francese di Roma per la progettazione 5. F. Di Marco, Camporese Giuseppe, un arco di trionfo, penna e inchiostro del cimitero del Pigneto Sacchetti. in Architetti e ingegneri a confronto, I. acquerellato su carta. Roma, Museo L’immagine di Roma tra Clemente XIII e Napoleonico, inv. MN 3384. La tranche de vie museale qui descritta – specchio problematico Pio VII, in “Studi sul Settecento Romano”, di pratiche e gestioni molto distanti dalle attuali – non ha avuto 22, a cura di E. Debenedetti, Roma 2006, fig. 11 seguito. Pietrangeli non ha mai ulteriormente argomentato la sua pp. 196-204, in part. p. 201 nota 23; S. Giuseppe Camporese, Progetto per un arco di trionfo, acquatinta. Roma, identificazione in sedi più ufficiali né essa è stata in seguito discussa Fallica, La collezione dei disegni e delle stampe del Museo Napoleonico. Note Museo Napoleonico, inv. MN 3382. criticamente da altri studiosi, anche perché le opere coinvolte sull’occupazione francese a Roma, in ibid., sono sempre rimaste nei depositi del Museo. Con l’attribuzione a pp. 375-383, in part. p. 379 nota 5; F. Di Camporese i due fogli con l’arco di trionfo napoleonico sono stati Marco, Giuseppe Camporese (1761- alcune volte semplicemente citati5; in un’unica occasione è stato 1822), in Contro il Barocco. Apprendistato pubblicato il prospetto principale, misurato in “piedi di Parigi”, a Roma e pratica dell’architettura civile in ma senza riferimenti all’opera nel testo6. Italia 1780-1820, catalogo della mostra (Roma 2007) a cura di A. Cipriani, G.P. 9 Un riesame della questione non può ignorare alcune criticità. Consoli, S. Pasquali, Roma 2007, pp. Se è vero – come si è qui ipotizzato – che il punto di partenza 431-437, in part. p. 436 nota 15. dell’intuizione di Pietrangeli è il progetto di Camposanto (fig. 7), 6. I. Sgarbozza, Le spalle al Settecento. andrà subito osservato che esso differisce, tanto per stile grafico Forma, modelli e organizzazione dei musei che per contenuto architettonico, da quelli oggi noti dedicati al nella Roma napoleonica (1809-1814), Città previsto cimitero romano del Pigneto 7. Inoltre, come già detto, le del Vaticano 2013, fig. 2, p. 16; il ricco apparato illustrativo del volume risulta in ricerche sull’architetto romano sinora non hanno fatto emergere gran parte autonomo rispetto al testo. niente che colleghi l’architetto a un proponimento monumentale 7. Vedi: L. Bertolaccini, I cimiteri a ambizioso come l’erezione di un arco trionfale in onore del Roma nel periodo napoleonico (1809- nuovo padrone d’Europa. Va comunque considerato che la 1814), in L’architettura della memoria rarità di disegni direttamente attribuibili a Camporese o al suo in Italia. Cimiteri, monumenti e città atelier sconsiglia prese di posizione conclusive sulla proposta di 1750-1939, a cura di M. Giuffrè et al., Pietrangeli. L’annessione al corpus progettuale dell’architetto di Milano 2007, pp. 109-127. Sui progetti conservati nella collezione del prefetto questi due fogli, accurati nella realizzazione e di altissima qualità de Tournon, vedi P. Pinon, Tournon et formale, aggiungerebbe un importante tassello alla ricostruzione les embellissements de Rome, in Camille de Tournon. Le préfet de la Rome della carriera dell’architetto romano, ma l’ipotesi al momento 10 resta tale. napoléonienne (1809-1814), catalogo della Una sommaria ricognizione intorno al tema può comunque offrire mostra (Boulogne-Billancourt 2002), a cura di B. Foucart, Roma 2001, pp. qualche ulteriore elemento di valutazione. L’iscrizione sull’attico 141-175; le immagini dei cimiteri sono documenta l’origine romana dell’omaggio all’Imperatore; pubblicate alle pp. 151-153. l’iniziativa va verosimilmente connessa alla visita nell’Urbe di 8. M. Rodinò di Miglione, Nuove ricerche Napoleone, prevista nel 1812 e mai effettuata. L’attualità del sui concorsi dell’Accademia di San Luca, in tema è testimoniata dal fatto che, proprio in quell’anno, Nicola Le “Scuole mute” e le “Scuole parlanti”. Muccioli vince il concorso annuale dell’Accademia di San Luca Studi e documenti sull’Accademia di San Luca nell’Ottocento, a cura di P. Picardi e per la classe di architettura con il progetto di un arco di trionfo P.P. Racioppi, Roma 2002, pp. 325-356, in in onore di Bonaparte (fig. 8); a tre fornici, l’arco è posto su part. pp. 328-329 e 351. una gradinata tra due corpi architettonici semicircolari8. Come 9. Pupillo, Un percorso cit., p. 22 (per quello in mostra, anche il progetto di Muccioli prende l’arco di l’acquatinta di Sebastiano Ittar che lo Costantino a modello e lo stesso fa Giovan Battista Vergani, che riproduce, dedicata “Alla liberatrice quell’anno ebbe la medaglia di incoraggiamento. Questa scelta ha armata francese”, vedi pp. 68-69 scheda un importante precedente a Roma nell’arco effimero realizzato 15, con estese indicazioni bibliografiche). Va inoltre ricordato che già il Consorso al tempo della Repubblica Romana dall’architetto Giuseppe Clementino del 1789 aveva come tema Barberi a Ponte Sant’Angelo (fig. 9), in occasione della Festa della per la terza classe il rilievo dell’Arco di Federazione (20 marzo 1798)9. La minuzia esecutiva dei disegni Costantino. 11 126 conservati al Museo Napoleonico, così come la presenza di un Pier Paolo Racioppi L’Accademia nel periodo francese. ambiente interno, evidenziata dalla veduta in sezione, sembrano I nuovi Statuti del 1812 però indicare che in questo caso il progetto non si riferisca semplicemente a un apparato effimero come quello di Barberi, ma a un vero monumento. Come noto, Camporese con l’inizio del nuovo secolo andò progressivamente specializzandosi nella tutela del patrimonio architettonico classico romano, ottenendo 10 nel 1802 la carica di Sovrintendente ai monumenti antichi . La L’académie de Saint Luc est pour les arts ce que celle des Arcades est pour conoscenza approfondita del monumento-simbolo della tarda les Lettres, celle des Lyncei pour les Sciences; toutes trois ont eu dans antichità da parte dell’architetto è attestata da diverse fonti. In l’origine un but utile, toutes trois ont perdu dans la suite des temps une Questo contributo si situa in ideale un libretto promozionale, dedicato alle preziose riproduzioni grande partie de leur importance […] toutes trois éprouvaient vivement le continuità con gli studi promossi 1 in scala in marmo e metallo degli archi di Tito, Settimio Severo da Angela Cipriani e Marisa Dalai besoin d’une régénération complète et d’une nouvelle impulsion . e Costantino realizzate da Gioacchino e Pietro Belli, l’erudito Emiliani nel volume Le “Scuole mute” Una completa rigenerazione delle tre principali accademie romane abate Giuseppe Antonio Guattani ricorda che esse furono e le “Scuole parlanti”. Studi e documenti 10. Di Marco, Camporese, Giuseppe, sull’Accademia di San Luca nell’Ottocento, (San Luca, Arcadia, Lincei) è quanto auspicato dal marchese realizzate sotto la supervisione architettonica di Camporese cit., p. 197; Id., Giuseppe Camporese a cura di P. Picardi e P. P. Racioppi, con il Amédée-David de Pastoret, segretario generale del governo “esattissimamente nelle proporzioni anzidette”11. La biografia (1761-1822), cit., p. 431. coordinamento scientifico di A. Cipriani provvisorio degli Stati Romani, all’indomani dell’annessione di Francesco Gasparoni, abbastanza omissiva per quanto 11. G.A. Guattani, I tre archi trionfali e M. Dalai Emiliani, Roma 2002. di Roma all’impero napoleonico (17 maggio 1809)2. La breve riguarda il biennio repubblicano, si dilunga invece sul lustro di Costantino, Severo e Tito eseguiti in piccola proporzione con marmo e metalli dominazione francese fu determinante per una radicale riforma francese ricordando, insieme a molti altri incarichi ricevuti 3 dall’amministrazione imperiale, che “ne’ tempi dell’usurpazione dorati dalli signori Gioacchino, e Pietro 1. A. de Pastoret, Mémoire sur la delle accademie romane e di quella di San Luca in particolare: Belli Romani scultori in metallo, Roma situation des Etats Romains au moment napoleonica […] scavò e cinse di muraglie gli archi di quest’ultima, da paludata istituzione d’Ancien Régime, custode dei 1815, p. 8. de leur réunion à la France en Juin 1809, in privilegi dei suoi membri e arbitra del gusto – esercitato attraverso Costantino e Settimio Severo”, con riferimento agli interventi Archives Nationales, Paris, Secrétairerie 12. F. Gasparoni, Biografia di Giuseppe 12 d’Etat Impériale, AF IV 1715, dossier 2, i premi attribuiti nei pubblici concorsi di pittura, scultura e eseguiti dall’architetto per la “passeggiata” del Campidoglio . Camporese architetto, Roma 1836, p. 15. n. 4, cit. in M.P. Donato, Accademie architettura, il controllo dell’editoria d’arte e dei restauri dei dipinti Gasparoni menziona inoltre il coinvolgimento di Camporese in Sul “Jardin du Capitole” vedi ora Pinon, romane. Una storia sociale (1671-1824), pubblici, le stime di opere d’arte e d’architettura4 – divenne, a iniziative di diretto omaggio all’Imperatore, come in occasione Tournon et les embellissements, cit., pp. Napoli 2000, p. 206. Il rapporto è dei festeggiamenti per la nascita del Re di Roma nel 1811, e la 157-160. partire dal 1812, una vera scuola d’arte, articolata in insegnamenti discusso anche da I. Sgarbozza, Le teorici e pratici mai sino ad allora attivati, se non limitatamente. partecipazione due anni dopo al concorso, voluto dallo stesso 13. Gasparoni, Biografia, cit., pp. 12-13. Spalle al Settecento. Forma, modelli e Napoleone, per un monumento “di pubblica utilità” da erigersi Per il concorso del Moncenisio vedi G.P. organizzazione dei musei nella Roma Va però chiarito fin da subito che gli apporti francesi, seppur sul Moncenisio, dove fu inviato in ricognizione dall’Accademia Consoli, La “nuova architettura del nuovo napoleonica (1809-1814), Città del Vaticano fondamentali, si vennero ad innestare su un terreno ben pronto 13 secolo”: temi e tipi, in Contro il Barocco, cit., 2013, pp. 31-32. a recepirle, reso quanto mai fertile dalle istanze di rinnovamento di San Luca insieme all’architetto Basilio Mazzoli . Non è al pp. 151-230, in part. pp. 206-212. 2. C. Nardi, Napoleone e Roma. La manifestatesi durante le recenti esperienze rivoluzionarie come momento noto quale sia stato il soggetto proposto da Camporese 5 per il concorso. 14. P. Zanetov, Un album di progetti politica della Consulta romana, Roma pure negli anni della “rivoluzionaria restaurazione” di Pio VII . architettonici di Giuseppe Camporesi, in 1989, p. 38. Lo storico, nonché Segretario dell’Accademia di San Luca, Il tema dell’arco è peraltro ben presente nella produzione di Architettura città territorio. Realizzazioni 3. Per gli interventi, in particolare, Giuseppe Camporese. L’album di progetti donato nel 1803 e teorie tra illuminismo e romanticismo, in Melchiorre Missirini, sottolinea molto chiaramente come a favore delle Accademie dei Lincei e “Studi sul Settecento Romano”, 8, a cura progetti di riforma dell’accademia romana fossero già in cantiere dall’architetto all’Accademia di San Luca dedica tre tavole a un dell’Arcadia si veda Donato, Accademie 14 di E. Debenedetti, Roma 1992, pp. 271- ancor prima dell’annessione dell’Urbe all’impero francese: visionario “Arco Trionfale” . Si tratta di un monumento a un romane, cit., pp. 205-220. 278, in part. pp. 273-274 e fig. 5. solo fornice, provvisto di colonnati laterali e colonne istoriate. 4. Si veda lo Statuto del 1796 e i Ma buona fortuna volle, che li nuovi signori [i Francesi, n.d.r.] gridarono 15. Museo Napoleonico, Roma. Inv. Il modello costantiniano è invece esplicitamente ripreso in relativi privilegi concessi da Pio VI solennemente protezione agli stabilimenti generosi, fra i quali il primo MN 3382-3384. La stampa definitiva, pubblicato in appendice a Le “Scuole un’altra incisione all’acquatinta, sinora inedita, rilevante ai fini intitolata “ARCO TRIONFALE” reca loco teneasi per la Romana Accademia, e che il novello governatore di mute” e le “Scuole parlanti”. Studi e del presente discorso perché offre un termine di confronto e un l’indicazione “Giuseppe Camporesi inv. e Roma Signor Conte Generale Miollis dichiarossi colle parole, e col fatto documenti sull’Accademia di San Luca possibile precedente. Il Museo Napoleonico possiede il disegno inc.”. L’opera è misurata in scala di “palmi assai benevolo alla medesima. Perché chiedendo esso un Piano di studj nell’Ottocento, a cura di P. Picardi e P. P. romani”, ed è quindi verosimilmente artistici, l’Accademia procacciò trar vantaggio dalla di lui propensione di preparatorio (fig. 10), la prova ante litteram e la stampa definitiva Racioppi, Roma 2002, p. 465. (fig. 11)15. Il progetto presenta alcuni punti di contatto con l’arco antecedente all’annessione francese del beneficiarla, ed indurlo ne’ suoi disegni, rinnovando più estesamente il 1809/14. La stampa è menzionata da Di 5. M.P. Donato, Roma in rivoluzione napoleonico in esame, pur risultando la sua architettura ribassata progetto altra volta prodotto di uno stabilimento di scuole elementari, e Marco, Camporese, Giuseppe, cit., p. 201 (1789, 1848, 1870), in Storia d’Italia, primarie per le buone Arti6. e maggiormente sviluppata in senso orizzontale. Un altro nota 23 e Fallica, La collezione, cit., p. Annali 16, Roma, la città del papa. Vita esemplare della stampa è conservato all’Accademia di San Luca, 379 nota 5. civile e religiosa dal giubileo di Bonifacio Il “progetto altra volta prodotto di scuole elementari, e primarie VIII al giubileo di papa Wojtyla, a cura in una raccolta che comprende, oltre a opere di Camporese, 16. G. Camporese et al., Progetti architet- per le buone Arti” cui fa riferimento Missirini era quindi già stato di L. Fiorani e A. Prosperi, Torino 2000, 16 tonici, archi di trionfo, monumenti, fon- anche progetti di Domenico Lucchi e Felice Giani . Si tratta pp. 915-918. stilato pochi anni prima e sottoposto all’attenzione di papa Pio tuttavia della versione ante litteram, priva della didascalia e delle tane, piante e spaccati, tavv. 34 (prospetto VII. Purtroppo, come riferisce lo stesso Missirini, questo Piano indicazioni di responsabilità, assenti anche dalle incisioni con la frontale), 35 (pianta) e 36 (sciografia), 6. M. Missirini, Memorie per servire Biblioteca Romana Sarti, Roma; l’album alla storia della romana Accademia di S. di pubblici studj accademici fu trovato in stato frammentario pianta e la sciografia dell’arco, anch’esse presenti nella medesima mi è stato cortesemente segnalato da Luca fino alla morte di Antonio Canova, “ed informe nelle carte dell’Accademia” ma il Segretario riuscì raccolta. [M.P.] Fabrizio Di Marco, che ringrazio. Roma 1823, p. 348. comunque a pubblicare nelle sue Memorie sull’Accademia di San

128 129 Luca la supplica rivolta al pontefice dagli accademici, una sorta “dominanti” cui viene fatto riferimento vanno individuate di compendio del Piano, che ci aiuta a comprendere, seppure in in particolare in Milano e Bologna, con le loro scuole di belle sommi capi, la natura del progetto esibito. arti riformate dal governo francese e regolamentate dal Piano Disciplinare del 180312. In questi istituti, oltre agli insegnamenti Preludio agli Statuti napoleonici: il Piano di pubblici studj di pittura, scultura e architettura, erano stati introdotti corsi accademici (1807 circa) di prospettiva, elementi di figura, anatomia, incisione e ornato, questi ultimi due per la formazione di professionisti Nel primo decennio del XIX secolo un vento di rinnovamento da impiegarsi nell’industria e nelle attività manifatturiere13. investì l’accademia: nel 1804 un chirografo pontificio istituì, su L’urgenza di istituire anche a Roma scuole professionalizzanti sollecitazione degli accademici, una pubblica sala espositiva per per le cosiddette arti meccaniche riflette l’impulso impresso dal l’Accademia del Nudo presso l’ex Monastero delle Convertite pontificato di Pio VII negli anni della prima Restaurazione alla al Corso trasferendovi contestualmente la scuola stessa dalla produzione, promozione e circolazione di opere d’arte e di precedente sede in Campidoglio. Quello della scuola del Nudo artigianato come potenziale valido antidoto alla crisi economica era l’unico insegnamento impartito allora dall’Accademia di San 7 che aveva colpito lo Stato Pontificio a cavallo dei due secoli. Il Luca . Il principe dell’Accademia, l’architetto Andrea Vici, con periodico di Giuseppe Antonio Guattani, Memorie Enciclopediche il sostegno di Antonio Canova, da poco nominato Ispettore Romane, fortemente voluto dal pontefice e significativamente delle Antichità, aveva redatto il progetto per una nuova sede più fig. 1 sottotitolato in prima pagina “da servire principalmente al consona alle esigenze di allievi e docenti, adattando alcuni ambienti A. von Maron, Ritratto dell’architetto commercio delle belle arti”14 riserva ampio spazio tanto alle dell’ex Monastero delle Convertite ad aule scolastiche8. La Scuola Andrea Vici, 1785. Roma, Accademia descrizioni delle recenti produzioni delle “arti maggiori” quanto del Nudo e l’annessa sala espositiva, che avrebbe dovuto assolvere Nazionale di San Luca. di quelle dell’artigianato (mosaico, oreficeria, ceramica). Anche l’importante funzione di promozione delle nuove produzioni gli scavi intrapresi nel Foro Romano, come pure la creazione del artistiche, venivano così a situarsi strategicamente nel cuore Museo Chiaramonti in Vaticano sottintendevano l’obbiettivo cosmopolita della città, un’area in cui si concentravano gli studi di rilanciare l’economia delle città eterna elevandola a capitale degli artisti e dove prendevano dimora gran parte dei viaggiatori mondiale del turismo. Nella lettera allegata al Piano si legge ancora: stranieri. L’urgenza di fissare un luogo pubblico destinato “E se in Roma li professori delle belle Arti non ricevessero nelle all’esposizione di opere d’arte, ancora mancante a Roma9, si fece particolari loro scuole i giovani, che qua corrono da tutte le parti particolarmente impellente, anche per stare al passo con quanto dell’Europa essi non avrebbero alcun indirizzo”15. Alla fine del avveniva da tempo nelle principali città europee, prima tra tutte Settecento gli atelier privati degli accademici di San Luca avevano Parigi con i suoi Salons. La sala tuttavia non sarebbe mai stata realizzata, anche se si tennero comunque alcune mostre nei locali finito con il compensare l’assenza di pubbliche scuole d’arte, una dell’ex Monastero delle Convertite. vera e propria delega ufficiale dell’Accademia nei confronti dei Molteplici sono i segnali di un’Accademia pronta, in questi suoi membri, formalizzata dagli Statuti accademici del 1796: primissimi anni del secolo, a rinnovarsi impegnandosi in primo 11. Missirini, Memorie, cit., p. 343. Per mancanza di sufficienti fondi, sono state inutili le molte cure, che luogo ad assolvere concrete funzioni di utilità sociale: è il caso, 12. Statuti e piano disciplinare per spesso si sono prese i nostri Predecessori per istabilire i pubblici studj: le Accademie nazionali di Belle mezzo il più efficace per riuscire nell’incarico addossatoci di conservare, davvero esemplare, che vede protagonista ancora una volta 7. Sulla Scuola del Nudo si veda L. Arti approvate con Decreto del Vice e propagare le Arti liberali. Durando tuttora la stessa mancanza, qui ci Andrea Vici che invita gli accademici di San Luca a discutere Barroero, I primi anni della scuola del Presidente, I settembre 1803 anno II, in Nudo in Campidoglio, in Benedetto XIV riserviamo il diritto, quantunque oneroso, di presiedervi, e di dirigerli i cosiddetti “quesiti di architettura”, vale a dire una miriade Foglio Officiale della Repubblica Italiana e le arti del Disegno, atti del convegno nel caso, che si possano stabilire. Frattanto, volendo Noi far palese al di questioni attinenti l’edilizia pubblica e privata sulle quali contenente i decreti, proclami, circolari ed (Bologna 1994), pp. 367-384. Sovrano il desiderio, che nutre la sua Accademia di giovare al pubblico, l’Accademia avrebbe dovuto fornire alla cittadinanza delle linee avvisi risguardante l’amministrazione, dichiariamo che lo Studio privato di ciascun Accademico sia quasi guida, questioni che spaziavano dagli indici di fabbricabilità 8. S. A. Meyer, “Scuole mute” e “scuole Milano 1803, pp. 266- 300. 10 parlanti”. Il trasferimento dell’Accademia simbolo dello studio pubblico; e perciò esortiamo ciascun di loro ad ai contenziosi condominiali . Proprio in virtù del suo ricco 13. Sulla riforma dell’Accademia di 16 del Nudo alle Convertite, in Le “Scuole insegnarvi l’Arte liberale, che professa con attenzione e assiduità . Brera si veda R. Cassanelli, Giuseppe curriculum di architetto-ingegnere (ma va anche ricordato che mute”, cit., pp. 13-34. aveva esordito come pittore), impegnato con successo sul campo, Bossi e la riforma dell’Accademia di Brera, Si trattava, a bene vedere, di un astuto compromesso in quanto 9. Sul sistema espositivo a Roma si in Ideologie e patrimonio storico-culturale questa commistione pubblico/privato, resasi necessaria per Vici sarebbe stato chiamato, nel periodo francese, a collaborare veda S. A. Meyer, “Una gara lodevole”. Il nell’età rivoluzionaria e napoleonica, atti alla compilazione degli Statuti accademici del 1812. sistema espositivo a Roma al tempo di Pio del convegno (Tolentino 1997), Roma un’oggettiva mancanza di fondi, riusciva al contempo ad attenuare Nel 1807 gli accademici di San Luca sottoposero all’attenzione VI, in “Roma moderna e contemporanea”, 2000, pp. 221-248. l’insofferenza di alcuni accademici di San Luca nei confronti di X, 1-2, 2002, pp. 91-112. di Pio VII il già citato Piano di pubblici studj accademici. Nella 14. Memorie Enciclopediche romane una potenziale, rischiosa normalizzazione della trasmissione dei lettera di accompagnamento si lamentava in primo luogo la 10. A. Cipriani, Andrea Vici ingegnere sulle Belle Arti, Antichità di Roma, vol. saperi artistici a detrimento dell’autonomia e del credo estetico mancanza “in Roma, sede delle Belle Arti […] di una pubblica e architetto: i “quesiti” di architettura I, 1806, p. 1. di ciascun professore. Si istituzionalizzava in questo modo la all’Accademia di San Luca, in Andrea Vici. 15. Missirini, Memorie, cit., p. 343. scuola di architettura pittura, e scultura, ma anche de’ primi Architetto e ingegnere idraulico. Atlante consuetudine del discepolato artistico presso gli studi privati elementi del disegno per le Arti subalterne, mentre tutte delle opere, a cura di M. L. Polichetti, 16. Statuti 1796, in Le “Scuole mute”, di artisti affermati, in relazione al quale Roma vantava una le altre Dominanti abbondano di sì provvidi istituti”11. Le Cinisello Balsamo 2009, pp. 34-37. cit., p. 461. lunga e gloriosa tradizione17. È un’accademia sostanzialmente

130 131 disgregata, quella di fine Settecento, in cui si rilevano tendenze dell’arte custodi […] Dicea egli, che maestri siffatti avrebbero in fraterna tra loro discordanti18, con aperture verso il rinnovamento da concordia additato con amore e schiettezza ai loro allievi tutte le buone vie, una parte e anacronistici arroccamenti su posizioni del passato perché ognuno si appigliasse a quella che più si affacesse all’indole sua25. dall’altra. Tuttavia, all’inizio del nuovo secolo, a seguito delle Tornando alla lettera che accompagnava il Piano di pubblici studj innovazioni introdotte dai Francesi a Roma con la Repubblica si legge infine: Romana (1798-99) ed in generale in Italia e in Europa nell’ambito dell’amministrazione pubblica, dell’istruzione, della promozione L’Architettura specialmente ne risente il maggior detrimento. Tutti si delle arti, dell’implementazione delle infrastrutture urbane, non dichiarano architetti, ed esercitano, benché non abbiano sostenuto veruna prova, ed esame del loro merito, e senza fondo di disegno, di mattematica, di era più procrastinabile l’istituzione di pubbliche scuole d’arte, giurisprudenza architettonica. Ogni studio loro si riduce a una mera prattica26. e di arti meccaniche in particolare, queste ultime rispondenti alle nuove esigenze della società contemporanea. L’assenza delle L’urgenza di istituire delle pubbliche scuole sembrerebbe scuole disonorava un’istituzione nata per provenire innanzitutto dalla classe degli architetti e da Andrea promuovere le Belle Arti, e sostenere la loro bontà, ma essa per le scarse Vici in particolare, principe dell’Accademia di San Luca dal 1802 sue rendite […] non ha mai avuto, ed ora è priva totalmente di mezzi per al 1805, come denuncerebbe la constatazione relativa all’imperizia di tanti architetti sprovvisti di nozioni tecniche, matematiche supplire alle spese di sì provvide instituzioni. Al presente ella è limitata ad 17. Tra gli studi privati basterebbe citare fig. 2 occuparsi solo dell’Accademia del nudo […] priva di gessi, di vestiarj, di quelli di Pompeo Batoni e Domenico J. Grassi, Ritratto del pittore Vincenzo e legislative, alle quali invece Vici aveva dato grande rilievo modelli per formar gruppi, e mancando perfino de’lumi necessarj. Dalla Corvi, entrambi membri dell’Accademia Camuccini, 1810. Roma, Accademia durante il suo mandato. Nel redigere il Piano di publici studj gli mancanza delle pubbliche scuole delle Arti ne nasce il grave danno, che di San Luca. Diversa invece era la Nazionale di San Luca. accademici dovettero trarre più di uno spunto dal già menzionato li giovani si applicano ad esse senza i fondamenti teorici, né ponno mai realtà di alcune particolari accademie Piano Disciplinare promulgato dal governo francese nel 1803 per uscire valenti, e pratici con vera cognizione dell’arte19. romane, come quella de’ Pensieri di le accademie nazionali di Milano e di Bologna, ma anche da uno Felice Giani, consessi di artisti già 27 Accanto all’esperto artigiano è soprattutto l’“artista filosofo” formati che si producevano in libere scritto dell’architetto calabrese Giovan Battista Vinci dal titolo vagheggiato da Anton Raphael Mengs che adesso ci si propone invenzioni su soggetti di argomento Piano per una scuola di belle arti pubblicato a Roma nel 1798, di forgiare presso l’Accademia di San Luca20. Ma chi c’era dietro storico o mitologico, poi sottoposte a un durante il biennio della Repubblica Romana. Fervente sostenitore democratico giudizio collegiale. Per un della causa rivoluzionaria e animato nei suoi scritti dalla medesima la formulazione di questo Piano? Sicuramente Antonio Canova, quadro generale si veda L. Barroero, Vincenzo Camuccini (principe dell’Accademia) e Andrea Vici, Le arti e i Lumi. Pittura e scultura da vis polemica di Milizia, di cui era grande estimatore, il giovane vale a dire uno scultore, un pittore e un architetto, firmatari di Piranesi a Canova, Torino 2011. architetto aveva proposto l’apertura a Roma di una scuola di una lettera indirizzata, nel 1807, al pro-Camerlengo Doria in cui 18. Sull’ambiente accademico alla fine belle arti modellata sull’esempio delle altre accademie europee, sottoponevano alla sua attenzione il piano suddetto21. Secondo del Settecento si veda V. Rotili, Antonio con una pluralità di insegnamenti teorici e tecnici. Secondo Vinci Missirini, Canova, in qualità di “Ispettore Generale delle arti”, Canova refusé. Il contrastato ingresso il requisito essenziale per garantire il successo di questa rinnovata dell’artista nell’Accademia di San Luca, aveva sempre avuto “fra i suoi pensieri […] quello di far instituire accademia era costituito da un selezionato corpo docente, i cui in “Ricerche di storia dell’arte”, 107, membri avrebbero dovuto assumere una funzione essenzialmente nella capitale pubbliche scuole delle arti medesime” constatando 2012, pp. 29-41. maieutica nei confronti degli allievi28. Eclettica personalità che come “gli allievi italiani e stranieri che sempre a folla in questa 19. Missirini, Memorie, cit., p. 343. sacra terra convenivano per avvantaggiarsi nell’arti, erano costretti beneficiò dell’amicizia di vari esponenti della cultura artistica, 20. Una preparazione fondata sulla acconciarsi presso particolari professori, non sempre della scientifica e filosofica romana di fine secolo(in primis il “teoria… e speculazione delle regole”: A. R. 25. Missirini, Della vita, cit., p. 180. matematico Gioacchino Pessuti), Vinci ebbe una certa familiarità migliore strada seguaci, o andare errando di per se stessi, e studiare Mengs, Ragionamento su l’Accademia 26. Missirini, Memorie, cit., p. 343. 29 delle Belle Arti di Madrid, in Opere di anche con Canova, testimoniata dalla corrispondenza epistolare sui monumenti, senza precettore che gli dirigesse per conoscerne 30 ed imitarne i pregj. Questo parea grande sconcio all’animo del Antonio Raffaello Mengs pubblicate dal 27. G. Currò, Note su Giovan Battista e dalla presenza, nella biblioteca dello scultore , di sue opere quali Canova”22. Missirini chiarisce che non era intenzione dello Cavalier D. Giuseppe Niccola d’Azara e Vinci, in “Quaderni del Dipartimento il Trattato teorico pratico di architettura (dedicato peraltro proprio in questa edizione corrette ed aumentate Patrimonio Architettonico e Urbanistico”, a Canova) e, per l’appunto, il Piano per una scuola di belle arti. scultore imporre ai giovani alcun modello artistico di sorta e men dall’Avvocato Carlo Fea, Roma 1797, p. 281. 3, 1993, pp. 107-114. che mai “essere ligj ad alcuna scuola o giurati ad alcuna maniera 21. Meyer, in Le “Scuole mute”, p. 22. 28. Si veda P. P. Racioppi, Un’accademia […] ben conoscendo in quanta libertà debbano elle [le arti, n.d.r.] Vici fu principe dell’Accademia dal 1802 rivoluzionaria per la Repubblica Roma- Gli Statuti del 1812. lasciarsi al genio e alla naturale inclinazione degli allievi”23. Ne esce al 1805, Camuccini dal 1806 al 1810. na: il Piano per una scuola di Belle Arti Una “rivoluzione” all’insegna della tradizione di Giovan Battista Vinci (1798), in Storia il ritratto di un Canova perfettamente in sintonia con le istanze 22. M. Missirini, Della vita di Antonio dell’arte come impegno civile. Scritti in Con l’annessione di Roma all’impero francese (17 maggio 1809) di rinnovamento avanzate in quegli anni dagli artisti (allievi e Canova, Prato 1824, p. 180. onore di Marisa Dalai Emiliani, a cura di e l’istituzione della Consulta straordinaria per gli Stati romani, il maestri) delle accademie e degli atelier di tutta Europa, espresse 23. Ibidem. A. Cipriani, V. Curzi, P. Picardi, Roma generale Miollis, che ne fu Presidente fino al suo scioglimento (31 nei tanti dibattiti relativi alla questione del “genio”, per sua stessa 31 24. Sulla questione del “genio” in 2014, pp. 183-190. dicembre 1810), assunse il patronato dell’Accademia di San Luca . natura svincolato da regole rigide ed immutabili24. relazione all’insegnamento artistico, 29. Currò, Note, cit., p. 112. Nel novembre 1809 Miollis promosse una grande mostra pubblica Secondo quanto riferito da Missirini, quello che stava a cuore a mi limito a rimandare alle fonti (con 30. G. Pavanello, La Biblioteca di di pittura, scultura, architettura e arti applicate in Campidoglio, a relativi commenti e bibliografia) in Canova era pertanto l’istituzione di Antonio Canova, Possagno 2007, p. 109. cura del direttore dell’Accademia di Francia, nonché accademico C. Savettieri, Dal Neoclassicismo pubbliche scuole nelle quali fossero precettori, che per tempo ponessero al Romanticismo, Roma 2006, in 31. Sul suo ruolo di mecenate cfr. di merito della San Luca, Guillaume Guillon-Lethière, ripetuta nelle mani de’ giovani i buoni esemplari, e fossero delle buone massime particolare pp. 259-262 e pp. 651-654. Sgarbozza, Le Spalle, cit., pp. 37-39. ancora il 16 agosto 1810, in occasione dell’onomastico di

133 Napoleone, iniziative che venivano felicemente a soddisfare la sedici cattedre, sei di prima classe e dieci di seconda39. Le cattedre domanda sollecitata da tempo da artisti e artigiani in materia di di prima classe includevano “due di disegno in nudo, due di interventi promozionali da parte dello Stato32. Il mese successivo scultura, una di architettura civile, una d’istoria, di mitologia ed (dicembre 1809) Miollis effettuò una visita ufficiale all’Accademia archeologia da applicarsi alle arti”. Le cattedre di seconda classe: di San Luca e in quella circostanza “si fermò a tener proposito “una di disegno elementare da applicarsi alle arti meccaniche, una sull’incremento delle Belle Arti, e sui mezzi di procurarlo”33. di anatomia, una di geometria e di prospettiva applicata al disegno, Durante il ben noto colloquio tra Canova e Napoleone nel 1810, una di incisione in pietra, una di incisione in rame, una d’incisione l’artista lamentò l’assenza di un locale adeguato per l’Accademia, in medaglie, una d’architettura civile, una d’architettura pratica, come pure di rendite “per le opere d’incoraggiamento e pei premj una d’idraulica applicata alle arti, una di disegno d’ornati”40. agli artisti e per la conservazione degli antichi monumenti”34. Vi prevalevano gli insegnamenti relativi alle arti meccaniche, Innegabilmente le richieste avanzate dal “Fidia vivente” furono denunciando chiaramente le intenzioni dei francesi di porre determinanti per accelerare l’emanazione dei decreti imperiali l’accademia romana sulla scia di altri analoghi istituti napoleonici per l’istituzione delle scuole, resa possibile grazie alla munifica fortemente connotati in senso tecnico-scientifico. L’obbiettivo assegnazione da parte di Napoleone di una dote di 100.000 primario della nuova istituzione era stato affermato d’altronde a franchi in beni demaniali destinati in parte alle scuole e in parte chiare lettere nel decreto del 23 novembre 1810: “chercher dans le (molto più cospicua) agli scavi e ai restauri delle antichità di développement de l’étude des beaux-arts à accroitre leur influence Roma. Il progetto per la nuova struttura didattica da assegnarsi sur l’industrie”41, parole in cui riecheggiano, oltre agli assunti di all’Accademia di San Luca fu frutto, inizialmente, della Diderot sul rapporto sinergico tra arti liberali e arti meccaniche, collaborazione congiunta tra l’Accademia stessa, Joseph Marie quelli di Francesco Milizia :“[le Arti] influiscono moltissimo nelle de Gérando, ministro degli Affari Interni con delega alla Cultura manifatture, e nelle più minute produzioni meccaniche, perché il per la Consulta Straordinaria per gli Stati Romani, l’École des Disegno è di un vantaggio universale”42. Frattanto gli accademici Beaux-Arts di Parigi, nella persona del suo Segretario Joachim si davano da fare per cercare una sede più consona alle nuove Lebreton, erudito collaboratore di Vivant Denon ed infine il funzioni dell’Accademia: la scelta cadde da principio su Palazzo prefetto di Roma35. Venezia ma la Consulta gli preferì l’ex Convento dell’Aracoeli, Almeno formalmente, per la prima volta nella sua lunga e gloriosa 32. S. A. Meyer, Le mostre in Campidoglio una scelta di natura eminentemente ideologica, essendo il grande storia, l’istituzione perdeva la sua autonomia e con essa la sua durante il periodo napoleonico, in Fictions complesso strategicamente collocato nel cuore di quella città natura corporativa, assorbita all’interno della griglia burocratica of Isolation. Artistic and Intellectual classica che Napoleone, novello Cesare, intendeva far risorgere francese di cui i professori della San Luca, scelti dall’Accademia Exchange in Rome during the first half dalle sue ceneri (“L’École des beaux-arts fondée par l’Empereur of the Nineteenth Century, papers from 43 ma di nomina prefettizia e regolarmente stipendiati dal governo, a conference (Roma 2003), a cura di L. s’élèvera sur les fondements du Temple de Jupiter Capitolin” ). divenivano a tutti gli effetti impiegati. Enderlein, N. Zchomelidse, Roma 2006, In seguito, tuttavia, la sede dell’Accademia fu stabilita presso il Un personaggio chiave nelle vicende della tutela e, più in generale, pp. 29-47. Collegio Germanico dell’Apollinare, dal momento che il convento 39. Missirini, Memorie, cit., p. 351. delle istituzioni culturali romane, fu senz’altro il barone de 33. Accademia Nazionale di San Luca, necessitava di eccessivi interventi di riparazione. Gérando, promotore di molti provvedimenti, tra cui quello Roma. Archivio Storico (da ora Aasl), 40. Ibidem. Si trattò di un’indubbia rivoluzione dal punto di vista istituzionale relativo alla riapertura, dopo decenni di inattività, dell’Accademia Verbali Congregazioni, vol. 56 (da ora che venne però fin da subito abilmente adattata dall’Accademia di vol. 56), c. 90v. 41. Asr, Consulta Straordinaria per gli Romana di Archeologia “per l’avanzamento dello studio Stati Romani, cass. 37, rapporto 4643, San Luca alla nobiltà della sua secolare tradizione, preservando così antiquario, particolarmente ove ha rapporto a’monumenti della 34. Missirini, Della vita, cit., p. 268. carte non numerate. quell’irrinunciabile status aristocratico che l’aveva connotata da 36 nostra antica magnificenza” . 35. Sugli attori delle vicende inziali della 42. F. Milizia, Principii di architettura sempre come vera e propria compagnia di “savants”. La situazione In occasione della grande mostra del 16 agosto 1810 in riforma accademica si veda Archivio di civile; ed cons.: Bassano 1823, t. I, pp. 13- mutò infatti dopo lo scioglimento della Consulta (31 dicembre Campidoglio, il colto barone, profondo conoscitore della filosofia Stato di Roma (da ora Asr), Consulta 14. Sul rapporto tra arte e industria si veda 1810), dal momento che furono progressivamente apportate tedesca, tenne una raffinata orazione sulla natura delle belle arti e Straordinaria per gli Stati Romani, cass. O. Rossi Pinelli, Le arti nel Settecento modifiche, anche sostanziali, allo schema scolastico messo a punto sul primato storico di Roma per il loro sviluppo. La sua discussione 37, rapporto 4643; Lebreton fu autore europeo, Torino 2009, pp. 171-172. sotto la supervisione dei Francesi nel 1810, schema che attendeva 37 dei Rapports à l’Empereur sur les progrès sul bello come categoria estetica di natura esclusivamente morale , des Sciences, des Lettres et des Arts depuis 43. Asr, Consulta Straordinaria per gli di essere formalizzato attraverso i nuovi Statuti. Un ruolo di rilievo spogliata da valenze utilitaristiche, dovette servire a de Gérando 1789, t. V, Beaux Arts, Paris, 1806. Stati Romani, cass. 37, rapporto 4643, nella stesura di questi ultimi fu assunto da un uomo di fiducia del per tentare di vincere la diffidenza degli accademici di San Luca carte non numerate. governo francese, l’architetto Pierre-Adrien Pâris, ex direttore 36. Lettera di de Gérando a Mons. Nicolai 44. P. Pinon, Contributi francesi all’Ac- nei confronti di un regime di cui si temevano strumentalizzazioni del 30 ottobre 1810, cit. da Donato, dell’Accademia di Francia, come provato dalla documentazione a fini propagandistici. Accademie romane, cit., p. 208. cademia di San Luca: Pierre-Adrien Pâris reperita da Pierre Pinon negli archivi francesi, costituita tra l’altro Fu sempre de Gérando a stilare il rapporto della Consulta del 23 e i muovi Statuti del 1812, in Contro il da versioni intermedie degli Statuti, tra cui alcune in francese, di 37. G. Rebecchini, Joseph Marie de Barocco, cit., pp. 133-142. 44 novembre 1810 relativo alle istituende scuole dell’Accademia di Gérando e l’orazione in Campidoglio del suo pugno, e in italiano . Pâris, architetto “francese assai stimato San Luca38. Nel rapporto viene menzionato un piano per le scuole 16 agosto 1810, in Le “Scuole mute”, cit., 45. G. Tambroni, Cenno dello stato per la Teoria” secondo il Console Tambroni45, fu affiancato nella di belle arti presentato alla Consulta dagli accademici, con ogni pp. 238-239. attuale delle Belle Arti in Roma, in S. compilazione degli Statuti da Andrea Vici e da Monsignor Nicola Rudolph, Giuseppe Tambroni e lo stato probabilità lo stesso, seppur rivisto e ampliato, che era stato esibito 38. Asr, Consulta Straordinaria per gli delle Belle Arti in Roma nel 1814, Roma Maria Nicolai, celebre storico dell’agro romano che fu anche nel 1807 a Pio VII. Il conseguente decreto sancì l’istituzione di Stati Romani, cass. 37, rapporto 4643. 1982, p. 44. presidente dell’Accademia dei Lincei nonché dell’Accademia di

134 135 Archeologia (dal 1817)46, considerato il massimo esperto di lavori sarebbe “prestato” ad impartire nozioni sui principi elementari pubblici a Roma a cavallo dei due secoli47. La decisione di affidar di architettura agli “studenti Artegiani”56, salvaguardando così loro la stesura degli Statuti sembra fosse stata presa da Antonio la nobiltà della propria identità professionale e mantenendo al Canova su probabile sollecitazione dell’Intendente ai Beni della contempo in Accademia una posizione assolutamente paritaria Corona, Martial Daru, che aveva tra le sue competenze la tutela nei confronti degli altri docenti delle “arti liberali”. dell’Accademia di San Luca48. L’attribuzione dell’incarico della L’articolo 1 degli Statuti riassume icasticamente le nuove elaborazione degli Statuti a due architetti e a un tecnico (seppur funzioni della rigenerata istituzione: “L’Accademia è stabilita per colto umanista) come Nicolai, denuncia l’esigenza di rafforzare insegnare, e promuovere le Belle Arti, per onorare il merito di istituzionalmente una disciplina come l’architettura che necessitava coloro, che vi si distinguono con ammetterli nel suo Corpo; come dell’urgente supporto dello Stato, avendo risentito pesantemente altresì per vegliare alla conservazione dei pubblici Monumenti della crisi economica molto più delle altre “arti sorelle”49, e che esistenti in Roma, e nel Dipartimento”57, una formulazione ben ora era altresì chiamata ad assolvere compiti di fondamentale diversa rispetto a quella del Capitolo I dello Statuto del 1796 in importanza nel processo di modernizzazione della seconda città cui il riferimento alla didattica è assente: “[l’Accademia] abbia dell’impero francese e della tutela dei suoi monumenti antichi. per oggetto il pubblico vantaggio in conservare, e L’ultima parola per l’approvazione e la pubblicazione degli Statuti propagare le Arti liberali di Pittura, Scultura, ed Architettura”58. spettò comunque all’Accademia di San Luca. Le modifiche La differenza più rilevante rispetto allo schema scolastico apportate sia allo schema scolastico iniziale del 1810 sia alla bozza approvato dalla Consulta Straordinaria per gli Stati Romani degli statuti compilata da Pâris, Vici e Nicolai furono discusse nel novembre 1810 è costituita innanzitutto dalla riduzione collegialmente, a più riprese, nel corso delle congregazioni del numero di cattedre, a svantaggio delle arti meccaniche, e accademiche rivelando una pressoché totale autonomia dall’abolizione della divisione in insegnamenti di prima e di decisionale da parte dell’Accademia, svincolata da ingerenze seconda classe, divisione ammissibile per una “scuola” ma esterne, anche in relazione a questioni molto rilevanti come inaccettabile per una “Accademia” intenzionata a preservare quella di “adattare il Codice Accademico all’attuale sistema”50, gelosamente quello status aristocratico condiviso paritariamente per la discussione del quale Canova, da poco Presidente, istituì dai suoi membri59. un’apposita commissione composta da Camuccini, Landi e L’attribuzione di competenze in materia di tutela del patrimonio Lethière per la pittura; Thorvaldsen, Laboureur e Canova per 55. Su Mazzoli, oltre al necrologio in monumentale antico è il secondo, grande elemento di novità la scultura; Bracci, Pâris e Vici per l’architettura. Il 29 dicembre Missirini, Memorie, cit., pp. 427-428, vedi introdotto negli Statuti del 1812, tema già oggetto di numerosi ernacchio N. B , “I disegni delle pitture 60 1811 Canova fece leggere la minuta degli Statuti riveduti e delle Terme di Tito”. Bartolomeo Pinelli, studi . Va individuato in Pierre-Adrien Pâris l’autore dell’articolo corretti, che furono unanimemente approvati seppur con la Basilio Mazzoli e La Domus Aurea: storia relativo61 (“De’ Monumenti Antichi di Architettura”), sebbene facoltà di apporvi eventuali modifiche in futuro, cosa che di fatto di una collaborazione mancata, in Le le sue note manoscritte presentino notevoli differenze rispetto avvenne nel corso del 1812 prima della loro pubblicazione. Una “Scuole mute”, cit., pp. 251-267. alla versione andata in stampa. L’architetto aveva incluso nel 46. La Pontificia Accademia Romana di modifica tutt’altro che secondaria fu, ad esempio, quella relativa Archeologia. Note Storiche, a cura di C. 56. Statuti 1812, cap. IV, art. 4, in Le raggio d’azione di tutela della San Luca non solo “Monumenti al mandato di ciascun professore che passò da triennale, come Pietrangeli, Roma 1982, p. 9. “Scuole mute”, p. 475. antichi Romani appartenenti al Pubblico” ma anche alcuni insigni 51 era stato inizialmente proposto nella prima bozza, a vitalizio 57. Statuti 1812, cap. I, art. 1, in Le monumenti quali le Terme di Caracalla, il circo di Massenzio, il 52 47. F. Di Marco, L’amministrazione dei (il Presidente lo era già per decreto imperiale ), come pure la lavori pubblici nella Roma napoleonica. “Scuole mute”, p. 472. Tempio di Minerva Medica, la Villa Adriana a Tivoli i cui resti 53 nomina da parte del Consiglio dei docenti stessi . Uffici, figure, metodi di intervento, 58. Statuti 1796, cap. I, in Le “Scuole insistevano su aree di proprietà privata; Pâris denunciava quei Un tentativo, solo parzialmente riuscito, di discostarsi dal modello in L’architecture de l’Empire entre mute”, p. 450. proprietari “che ne usufruiscono come loro proprietà, li rovinano, didattico francese emerge dalla resistenza opposta da taluni France et Italie. Institutions, pratiques o addirittura li distruggono del tutto, accampando lo specioso 59. L’abolizione della divisione in accademici ad includere il termine “arti meccaniche” negli Statuti, professionnelles, questions culturelles pretesto di ampliare la loro cultura”62. Nella redazione finale et stylistiques (1795-1815) a cura di L. cattedre di prima e seconda classe resistenza che venne alla fine vinta nell’aprile del 1812, quando si Tedeschi, D. Rabreau, Mendrisio 2012, dovette essere decisa nel corso del 1812, degli Statuti si legge invece che l’Accademia avrebbe vegliato era ormai in procinto di mandarli in stampa: “che negli Statuti, alla p. 118. dal momento che viene menzionata sui monumenti antichi esistenti “tanto ne’ fondi pubblici, che scuola dell’architettura elementare e dell’ornato vi si aggiungesse ancora nella congregazione del 5 gennaio privati”, ma che i commissari architetti sarebbero stati incaricati 48. Pinon, Contributi, cit., pp. 136-137. quello delle arti meccaniche, lo che è stato fatto”54. Il relativo 1812: Aasl, vol. 56, c. 135r di effettuare ispezioni solamente dei monumenti pubblici63, una articolo recita però nella sua versione finale: “Un Professore darà 49. G.A. Guattani, Sullo stato delle 60. Si veda in particolare V. Curzi, Bene risoluzione dettata da un evidente opportunismo politico volto a delle lezioni ai giovani di Arti Meccaniche su i Principi elementari Belle Arti in Italia e particolarmente in culturale e pubblica utilità. Politiche mantenere rapporti pacifici tra pubbliche istituzioni e proprietà Roma, Roma 1810, p. 285. di tutela a Roma tra Ancien Régime e dell’Architettura, insegnando a disegnare l’Ornato”. A ben vedere, Restaurazione, Bologna 2004, e in part. privata. A proposito delle scuole, le due cattedre di “disegno in 50. Aasl, vol. 56, c. 131v. (22 dicembre 1811). nell’avveduta formulazione di questo articolo lo stigma che agli pp. 107-113. nudo” previste dal Decreto del 1810 sono ora sostituite da un occhi di qualche accademico connotava ancora in senso negativo 51. Aasl, vol. 56, c. 135r (5 gennaio 1812). solo insegnamento dal titolo, ben più qualificante, di “Pittura le arti meccaniche sarebbe finito con il ricadere esclusivamente 61. Pinon, Contributi, cit., pp. 137-139. istorica”. La cattedra è tenuta da due docenti, uno per gli studenti 52. Missirini, Memorie, cit., p. 351. sugli allievi di queste discipline, senza minimamente intaccare 62. Ivi, p. 139. più avanzati l’altro per i principianti. Anche per la scultura 53. Aasl, vol. 56, c. 135r (5 gennaio 1812). il corpo docente: si voleva, in pratica, far passare il concetto che 63. Statuti 1812, cap. VI, artt. 2-3, in Le sono due le cattedre istituite, ancora una volta con il titolo 55 il professore architetto (nello specifico Basilio Mazzoli ) si 54. Aasl, vol. 56, c. 6v (12 aprile 1812). “Scuole mute”, cit., p. 476. più nobilitante di “Scultura statuaria”, con uno dei professori

136 137 chiamato ad impartire lezioni “sui principj del modellare”. Sia i ed ottica e quella di ornato, quest’ultima con il più nobilitante professori di pittura sia quelli di scultura avrebbero insegnato a titolo di “principj elementari di Architettura”, unica concessione giorni alterni alla Scuola del Nudo64. agli indirizzi tecnico-scientifici del modello didattico francese. Si afferma fin da subito, in uno schema didattico fondato su una Contestualmente l’Accademia viene arricchita di una collezione più organica propedeuticità, la componente teorica e intellettuale di gessi, tratti per lo più dall’Antico, offrendo finalmente una dell’insegnamento delle tre arti “maggiori”, tanto da essere valida alternativa, in tema di strumentazione didattica, alla formalizzata nei di poco successivi Statuti del 1817 attraverso celebre, immensa gipsoteca dell’Accademia di Francia73. Infine la divisione della cattedra di pittura in tre corsi, uno dei quali viene stabilita una cadenza annuale per i concorsi scolastici, e di “teorie dell’Arte sotto tutti i rapporti, e principalmente un solenne concorso triennale dedicato tanto alle produzioni della composizione e del colorito”, tenuto per diversi anni artistiche quanto a quelle artigianali74 con, in più, uno speciale da Gaspare Landi65. Analoga divisione tra “teorie dell’arte” e Concorso finanziato dallo stesso Canova, detto del Mecenate “principi elementari” fu adottata per la cattedra di scultura, come Anonimo75. confermano gli Statuti del 1817, da considerarsi a pieno titolo L’orgogliosa autorappresentazione degli “artisti gentiluomini”76 come un definitivo aggiustamento delle prime sperimentazioni dell’Accademia di San Luca ha ancora una volta modo di palesarsi didattiche di età napoleonica. nelle cerimonie pubbliche, che in quanto a pompa e magnificenza Sulla cattedra di Architettura Teorica siede un protetto di Canova, addirittura sorpassano quelle d’Ancien Régime, come avviene in Raffaele Stern66, il cui insegnamento è definito, nel suo manuale, occasione dell’inaugurazione delle scuole, il 16 agosto 1812, con una in senso intellettualistico come un insieme di “cognizioni fondate 64. ivi, cap. III, art. 1, p. 474. fastosa cerimonia in Campidoglio coincidente con la premiazione sulla generalità dei casi possibili”; per definire il processo ideativo 65. A. M. Corbo, L’insegnamento arti- del concorso annuale. Come di consueto si leggono i sonetti degli degli edifici Stern adotta la categoria estetica di“invenzione”, stico a Roma, in “Rassegna degli Archivi Arcadi, con Luigi Godard, Custode Generale dell’Accademia di Stato”, XXX, 1970, pp. 91-120. mutuata dalla retorica classica attraverso Vitruvio e la teoria dell’Arcadia, che nei suoi versi resuscita l’ombra di Raffaello architettonica settecentesca, Milizia in primis. è la componente 66. Su Stern si veda: S. Pasquali, facendola errare gioiosa sul Campidoglio destata dal sorgere di “artistica” dell’architettura e non quella tecnico-scientifica Raffaele Stern (1774-1820) in Contro il una nuova età aurea77. Guattani nella sua allocuzione tenta invece barocco, cit., pp. 469-475. ad essere il centro di questo insegnamento. La cattedra di di trovare un compromesso tra retoriche formule di circostanza Architettura pratica è tenuta da Virginio Bracci e si sarebbe 67. V. White, L’insegnamento dell’Archi- e una più pragmatica illustrazione della struttura didattica della occupata, sempre nelle parole di Stern, dello studio “dell’impiego tettura Teorica nelle Scuole di Belle Arti rigenerata Accademia, in particolare laddove dichiara: “se fu 67 dell’Accademia di San Luca. Le Lezioni dei materiali che occorrono nella esecuzione delle fabbriche” . di Architettura Civile di Raffaele Stern prima d’ora inveterato costume che l’insigne Accademia nostra Conformemente ai decreti della Consulta Straordinaria, viene (1812-1820), in Le “Scuole mute”, cit., p. non si prestasse che a migliorare gl’ingegni già dirozzati e quasi istituita la cattedra di storia, mitologia e costumi, tenuta dal 104. adulti nell’arte, vista l’importanza di aver buoni e ben fondati

Segretario accademico, l’antiquario Giuseppe Antonio Guattani, 68. P. P. Racioppi, “Per bene inventare e principj, nella sua nuova organizzazione si è addossata la cura di per istruire, attraverso la letteratura e le relative fonti visive schermirsi dalle altrui censure”: Giuseppe farvi instruire ne’ primi rudimenti del disegno”78. Al discepolato antiche, i futuri pittori e scultori di storia68. Anche qui si riafferma Antonio Guattani e l’insegnamento di artistico presso l’atelier privato subentrano, o meglio, si affiancano solennemente la tradizione classica espressa da quella cultura Storia, mitologia e costumi all’Accademia (dal momento che gli studi privati non cesseranno mai di costituire di San Luca (1812-1830), in Le “Scuole 73. A. Villari, Dall’antico e dal antiquaria di cui l’Accademia di San Luca era sempre stata la mute”, pp. 79-98. moderno: la gipsoteca dell’Accademia una realtà didattica parallela e talvolta in opposizione a quella roccaforte sia per i suoi princìpi estetici sia per l’affiliazione di di San Luca (1804-1873), in Le “Scuole dell’Accademia) le pubbliche scuole di belle arti, pronte a formare molti dei suoi membri all’Accademia letteraria dell’Arcadia. 69. L. Lorizzo, L’Accademia di San mute”, cit., pp.133-168. fin dai primi passi i giovani futuri artisti, architetti o artigiani. Luca e la questione della cattedra di 74. Statuti 1812, cap. IV, artt. 6-8, in Le L’assenza più macroscopica che si registra è senza dubbio quella Incisione in rame nei primi decenni Dopo il ritorno a Roma di Pio VII dall’esilio francese (maggio 69 “Scuole mute”, p. 475. delle cattedre d’incisione , malgrado le ripetute suppliche avanzate dell’Ottocento, in Le “Scuole mute”, pp. 1814) fu deciso di mantenere l’impianto didattico-istituzionale dagli incisori perché venissero attivate; un’opposizione, da parte 59-77. 75. M. Rodinò di Miglione, Nuove napoleonico, anche se questa risoluzione fu tutt’altro che pacifica: ricerche sui concorsi dell’Accademia dell’Accademia, che se da una parte si rivela contraddittoria con 70. Bollettino delle leggi e decreti alcuni accademici si dimostrarono fermamente intenzionati a i provvedimenti adottati in questo ambito, quale l’annessione di San Luca tra il 1812 e il 1816, in Le ritornare ad adottare i vecchi Statuti pontifici del 1796, creando imperiali pubblicati dalla Consulta “Scuole mute”, in part. pp. 329-339. della Calcografia alla San Luca, posta sotto la direzione Straordinaria negli Stati Romani, Roma un vero e proprio partito d’opposizione interno all’Accademia79, di quest’ultima70, dall’altra si mostra invece perfettamente 1810, vol. XIII, parte I, 10 dicembre 76. S. Susinno, Artisti gentiluomini uno scontro che sembra rispecchiare quello che si svolgeva nel 1810, pp. 302-303. nella Repubblica delle Lettere, in Æqua coerente con l’ideologia stessa dell’Accademia, volta a difendere Potestas. Le arti in gara a Roma nel frattempo all’esterno dell’istituzione tra prelati moderati e zelanti. strenuamente il primato intellettuale, neoplatonicamente 71. Si veda a proposito C. Omodeo, Settecento, catalogo della mostra (Roma Ma la rivoluzione si era ormai compiuta, seppur all’insegna di una inteso, del disegno, matrice comune delle tre arti sorelle71 e, in Vincenzo Camuccini litografo. Leone 2000) a cura di A. Cipriani, Roma 2000, consolidata tradizione, e gli Statuti del 1812 vennero riproposti XII e la commissione de I Fatti Principali pp. 14-18. quanto tale, unico ed essenziale insegnamento dispensabile della Vita di N.S. Gesù Cristo (1825- senza modifiche sostanziali nel 1817. L’Accademia di San Luca dall’Accademia di San Luca. Camuccini avrebbe infatti in seguito 1829), in La pittura di storia in Italia 77. La solenne apertura delle scuole di era ormai pronta ad accogliere la modernità seppur a modo suo e giustificato la mancata attivazione della scuola di incisione 1785-1870. Ricerche, quesiti, proposte, Belle Arti celebrata sul Campidoglio, con tutti i distinguo del caso, forte del manto protettivo del mito affermando: “l’incisione è un resultato del disegno, e quindi si a cura di G. Capitelli e C. Mazzarelli, Roma 1812, p. 16. atemporale del Bello ideale e della classicità di cui restava fiera, e trova inutile, subito che esiste la scuola del disegno”72. Si attivano Cinisello Balsamo 2008, pp. 72-74. 78. Ivi, p. 11. universalmente riconosciuta, depositaria. invece le cattedre di anatomia, quella di geometria prospettiva 72. ivi, p. 73. 79. Aasl, vol. 56, c. 44r (25 settembre 1814).

138 139 Dipinti

Gaspar Dughet alla vita dell’istituzione. Gli studiosi grazie a un privato che, dopo averlo Roma 1615 – Roma 1675 dividono la produzione di Dughet acquistato sul mercato antiquario e in tre fasi: nella prima l’artista si fatto riconoscere dagli esperti come Veduta dell’Aniene a Lunghezza avvicina molto allo stile di Poussin pendant di quello appartenente olio su tela, cm 72 x 61 e Claude Lorrain; nella “seconda all’Accademia, lo donò all’istituzione. Roma, Accademia Nazionale di maniera” elabora un linguaggio più Questo dipinto si caratterizza San Luca, inv. 353 personale, distaccandosi dal maestro per l’aspetto idilliaco, mostrando (ne è l’esempio la decorazione nella l’influenza di Poussin nel lirismo e Paesaggio fluviale o crepuscolare chiesa di San Martino ai Monti); nella nell’equilibrio della composizione. olio su tela, cm 71 x 63 terza fase opta per l’impaginazione di Mostra, inoltre, evidenti affinità Roma, Accademia Nazionale di paesaggi grandiosi. Pur rimanendo con uno dei quadri più importanti San Luca, inv. 355 fortemente influenzato dalla pittura e apprezzati dell’artista, Paesaggio di Salvator Rosa, di Poussin e di con Armida e Rinaldo soprattutto Charles-François Poerson “Sous la figure de deux belles che sancivano di fatto l’avvenuto bibliografia Lorrain, elaborò uno stile personale e per alcune delle figure in primo originale “lirico-romantico”, basato piano. Nella montagna sullo sfondo Parigi 1653 – Roma 1725 femmes noblemen vêtues, ces deux accorpamento. In occasione del Paesisti e vedutisti 1956, pp. 18-20; Boisclair Académies, en présence d’Apollon clamoroso evento, l’Académie Royale 1986, pp. 285-286. sullo studio assiduo e diretto della si è voluto riconoscere il monte natura. Fu un pittore molto veloce Soratte. Il confronto con altre opere Apollon présidant à l’union de et par ses orders semblent se commissionò due opere celebrative e prolifico e le sue opere si diffusero conservate a New York e a Dresda l’Académie royale de Peinture jurer une alliance perpétuelle, en (Michel in I disegni di figura 1988, in tutta Europa ispirando gli artisti induce a datare la tela al decennio et de Sculpture de Paris et de se prêtant mutuellement la main I, p. 8): la prima – un bassorilievo ad I due paesaggi di Gaspar Dughet fiamminghi, francesi e inglesi, 1644-1655. Questi due dipinti sono l’Académie de Saint-Luc à Rome, droite”. Con queste parole nel 1715 oggi disperso scolpito da François entrarono a far parte delle collezioni contribuendo allo sviluppo della oggetto di un particolare studio di 1677-1682 Nicolas Guérin delineava nella sua Lespingola (1644-1705) nel 1676 Description de l’Académie royale accademiche nel 1753, grazie al pittura di paesaggio nel Settecento e Monica Di Gregorio per il catalogo olio su tela, cm 136 x 178 – rappresentava l’unione delle due lascito di Fabio Rosa. Dughet, noto delle opere donate all’Accademia di des arts l’allegoria di Apollo presiede accademie (Souchal 1981, vol. II, p. nel periodo successivo. Nell’opera Versailles, Musée National du anche con il nome di “Poussino” per Veduta dell’Aniene a Lunghezza San Luca da Fabio Rosa a cura di l’unione delle Accademie di Roma e 411), mentre l’anno seguente, nella Château de Versailles et de Trianon, la sua parentela con il celebre Nicolas il pittore ritrae sullo sfondo della Giulia De Marchi. di Parigi dipinta da Charles-François riunione del 13 febbraio 1677, fu Poussin presso il quale ebbe il suo composizione un maniero identificato inv. MV 7291 Poerson (1653-1725) (Guérin 1715, richiesta a Charles-François Poerson, primo apprendistato, era nato a Roma Valeria Rotili pp. 127-129; Michel 2002, pp. 196- come prova d’accesso, una tela dal da Sartorio come il castello di bibliografia da genitori francesi. Nonostante siano Lunghezza e il monte Gennaro. 197). Il progetto di unificazione soggetto analogo. L’elaborazione Guérin 1715, pp. 127-129; de Lescure documentati numerosi suoi viaggi in L’artista mostra la sua predilezione tra le due accademie, maturato nel ideale dell’iconografia venne affidata 1867, p. 176; Procès-verbaux 1875- Italia e in Francia, è a Roma che egli per la monumentalità della natura, In questa pagina, da sinistra: corso degli anni, compì una rapida a Le Brun, che nella medesima 1909, II (1878), pp. 101, 104, 179, 214; operò per tutta la vita, ottenendo accelerazione soprattutto grazie seduta, come apprendiamo dai seguendo il modello di Salvator Rosa, G. Dughet, Veduta dell’Aniene Jouin 1889, p. 300; Descriptions de all’impegno di Charles Errard e al verbali accademici, “proposé pour prestigiosi incarichi. Sono famose le anche a scapito dei motivi narrativi, a Lunghezza. l’Académie 1893, pp. 53-60; Fontaine commissioni delle famiglie Colonna e pervenendo alla semplificazione decisivo appoggio di Colbert, che sujet de son tableau la Protection du G. Dughet, Paesaggio fluviale 1910, pp. 52, 146-147, n. 84; Lejeaux ottenne da Luigi XIV le “lettere Roy sur la jonction de l’Académie e Pamphilj, per cui dipinse paesaggi della figure. Il dipinto Paesaggio o crepuscolare. 1956, p. 172; Klingsöhr 1986, p. 578; di grandi dimensioni affiancato fluviale, noto anche come Paesaggio Michel 1988, p. 8; Cantarel-Besson patenti” necessarie ad avviare le de Rome avec l’Académie Royalle da Guillaume Courtois, Insieme a crepuscolare, si riteneva perduto Pagina a fronte: 1992, pp. 245, 269; Musée National du trattative. Fondamentale inoltre fu de Paris”. Già il 30 marzo seguente quest’ultimo Dughet fu nominato durante la seconda guerra mondiale, Ch.-F. Poerson, Apollo presiede l’unione Château de Versailles 1995, vol. II, p. il ruolo di Charles Le Brun – eletto Poerson sottopose all’Accademia membro di merito dell’Accademia come riporta Marie-Nicole Boisclair delle Accademie di Roma e di Parigi, 724, n. 4085; Michel 1996, p. 69; Bajou principe dell’Accademia di San Luca il disegno per l’approvazione. di San Luca nel 1657, anche se non nella monografia sull’artista del 1677-1682. Versailles, Musée National du 1998, pp. 202-203; Michel 2002, pp. nel 1676 – che nel gennaio 1677 Qualcosa però rallentò il lavoro risulta una sua attiva partecipazione 1986. L’opera rientrò nelle raccolte Château de Versailles et de Trianon. 196-197; Williams 2015, pp. 63-65. fece approvare i nuovi regolamenti del pittore, tanto che nel gennaio

142 143 1681 l’artista chiese e ottenne una dei diversi strumenti di lavoro dell’ambizioso sogno di unità, dipinta una vicenda storica, narrata tra gli proroga di sei mesi (de Montaiglon all’interno della composizione. Ai prima che l’alliance perpétuelle – altri da Arriano, Giustino e Plutarco. 1878, vol. II, pp. 101, 104, 179). lati della scena Poerson colloca evocata da Guérin – si rivelasse Approdato a Troia, Alessandro Il disegno preparatorio conservato al due divinità fluviali, una femminile un sostanziale insuccesso. L’opera Magno si reca a rendere omaggio alla Louvre (L’Appel de L’Italie 2006, pp. ed una maschile, da riconoscere tuttavia, nonostante il fallimento tomba del Pelìde, dal quale dichiarava 158-159) appare fedele all’opera poi come le allegorie della Senna e del che indirettamente evocava, ha una diretta discendenza, e fa collocare effettivamente dipinta, salvo piccole Tevere (Bajou 1998, p. 202). La continuato a godere di una certa all’interno del sepolcro dei libri varianti, tra cui la più rilevante risulta scena si svolge in un’ambientazione fortuna, come dimostrato dalla sua di Omero: gesti carichi di valore essere l’aggiunta sulla destra di altri naturalistica concreta, con rocce e continua ricollocazione in prestigiose simbolico in linea con lo spirito due putti che sostengono uno scudo arbusti, resa però astratta e simbolica sedi di rappresentanza. propagandistico che accompagnò le e una lancia. Dopo quasi cinque dalla figura idealizzata del monarca, imprese del Macedone. Il soggetto, anni, Poerson riuscì finalmente seduto saldamente sulle nuvole Riccardo Gandolfi trattato a più riprese da Panini a presentare il suo lavoro alla compatte e materiche. È Apollo ad nel corso della carriera (Arisi commissione accademica di Parigi illuminare la composizione, è da lui 1986, pp. 276-277), gli consente di riunita il 31 gennaio 1682 (Procès- – il Re Sole – che promana la luce manifestare il proprio virtuosismo Verbaux 1878, vol. II, p. 214). Come che irradia le due accademie, e grazie nella rappresentazione dell’antico. giustamente osservato, la scelta di un alla quale esse possono guardare Con movimenti teatrali pienamente simile tema iconografico si colloca sorridenti alla sperata unificazione. aderenti alla cultura arcadica perfettamente in un progetto di più I modelli da cui trae ispirazione dominante nella Roma del primo ampio respiro volto alla commissione l’artista sono molteplici e ben noti. quarto del Settecento, Alessandro e di una serie di opere allegoriche La rappresentazione di Luigi XIV il suo generale Efestione si recano che rappresentassero la storia nelle vesti di divinità classica è un in visita al sepolcro dell’antico eroe. dell’istituzione parigina (Williams tema molto comune al tempo, a cui L’imponente quinta architettonica 2015, pp. 63-65). Il dipinto venne lo stesso Charles Poerson (1609- che introduce il riguardante nella collocato nella sala dell’assemblea 1667), padre di Charles-François, narrazione, così come la scultura che dell’Accademia di Parigi fino al 1793, aveva lavorato alcuni anni prima, sovrasta la sepoltura di Achille e il quando il governo rivoluzionario lo mentre le due fanciulle che si fregio che orna quest’ultima, danno destinò al Museo Centrale. Pochi tengono per mano sono desunte dal modo al pittore di sfoggiare la sua anni dopo, nel 1798, l’opera venne modello iconografico dell’unione peculiare perizia nel rielaborare e inviata a Versailles, dove rimase fino tra Pittura e Scultura, di cui rimane connettere tra loro pezzi antichi al 1846 quando si decise di collocarla un bell’esempio nel bassorilievo realmente esistenti – si riconosce ad nel palazzo di Trianon (Bajou 1998, realizzato da Jacques Buirette esempio il riferimento alla Piramide p. 202). In accordo con la politica tra il 1661 e il 1663 conservato al Cestia – e invenzioni liberamente di restauri e di adattamenti messa in Louvre (Souchal 1981, vol. I, p. 70). ispirate all’antico. A queste abilità, campo da Luigi Filippo d’Orléans Inoltre, come rilevato dagli studi, Panini sommò una spiccata vena nella residenza di Versailles (Jouves l’artista guardò alle opere dello zio ritrattistica e la capacità di creare 2012, pp. 92-93), il dipinto venne Noël Coypel (1628-1707), da cui cronache per immagini della vita ingrandito per essere collocato sopra trasse ispirazione per impostare la romana del suo tempo che gli un camino (Lejeaux 1956, p. 172); nel scena (Bajou 1998, p. 202). Come guadagnarono il favore di molti 1867 è tra le poche opere ricordate già osservato, la scelta di affidare a illustri committenti, collezionisti e nella descrizione del palazzo redatta Charles-François Poerson l’incarico grandtouristi, nonché un primato da Lescure (de Lescure 1867, p. di dipingere una simile allegoria si Giovanni Paolo Panini Il piccolo quadro, eseguito con velocità che gli avrebbe assicurato cariche 176). È solo negli anni Cinquanta rivelò particolarmente appropriata, Piacenza 1691 – Roma 1765 di tratto e raffigurante Alessandro che di prestigio come quella di principe del Novecento, certamente prima dato il profondo legame esistente visita il sepolcro di Achille, è il dono nel 1755. I rapporti con la cerchia dello studio della Lejeaux del 1956, tra l’artista francese e l’accademia Alessandro visita il sepolcro d’ingresso di Giovanni Paolo Panini francese gli furono facilitati dal che il quadro fu rimosso dalla sua romana, e per la vicenda biografica di Achille, 1719 nell’Accademia di San Luca, dove fu 1724 grazie alle seconde nozze con collocazione per essere riportato successiva che lo vide protagonista olio su tela, cm 66 x 49 ammesso nel 1719 come maestro di Caterina Gosset, cognata di Nicolas alle dimensioni originali. L’allegoria di un continuo scambio tra Roma Roma, Accademia Nazionale di prospettiva. Formatosi sull’opera dei Vleughels che proprio in quello stesso voluta da Le Brun trova il suo punto e Parigi. Il pittore ventenne aveva San Luca, inv. 314 quadraturisti e dei creatori di capricci anno veniva nominato direttore focale nella figura di Luigi XIV, infatti ricevuto il secondo premio al architettonici attivi a Piacenza, come dell’Accademia di Francia a Roma. Il rappresentato nelle sembianze di concorso bandito dall’Accademia bibliografia i Bibiena o Giovan Battista Galluzzi, sodalizio tra i due è stato riconosciuto Apollo, colto nell’atto di impartire di San Luca nel 1673, era poi stato Arisi 1986, p. 278; Arisi 1992, pp. 60- sappiamo da Pascoli che all’arrivo dagli studi come foriero di nuove la benedizione sopra l’unione tra le nominato direttore dell’Accademia 61; Cipriani 2001, pp. 21-23. a Roma nel 1711 Panini era già un riflessioni e maturazioni per l’artista due accademie, simboleggiate dalle di Francia a Roma nel 1704, per «insigne pittore di prospettive, paesi, piacentino e riguardò anche l’attività due giovani donne che si tengono ricoprire in seguito il prestigioso e d’architetture», ma che scelse di stimatore di dipinti antichi (Arisi, per la mano destra. Alla scena di ruolo di principe dell’Accademia di comunque di andare a bottega presso 1986, pp. 204, 208). Gli anni Venti forte sapore mitologico assistono San Luca tra il 1714 e il 1718 e ancora Benedetto Luti per completare la furono anche quelli che lo legarono numerosi putti, posti a rappresentare nel biennio 1721-22. La tela, ricca di Pagina a fronte: propria formazione come pittore di alla committenza del marchese le molteplici espressioni delle arti, allegorie benaugurali, rappresenta G.P. Panini, Alessandro visita il sepolcro storia (Pascoli 1730-36, p. 233). In Melchior de Polignac, per il quale come peraltro ribadito dalla presenza la più vivida testimonianza artistica di Achille, 1719. quest’opera l’artista si misura con l’artista realizzò alcuni dei suoi più

144 145 celebri capolavori come i Preparativi «un quadretto in rame con sua ritratti come quelli di Silvio Valenti per i festeggiamenti per la nascita del cornice dorata» raffigurante Il sogno Gonzaga, del Cardinale Benedetto Delfino di Francia in Piazza Navona di san Giuseppe (Aasl, vol. 49, c.35 Odescalchi Erba, della Principessa (Parigi, Louvre). La consacrazione v.), firmato sul retro. Già dal 1719 Chigi e il bellissimo Ritratto di della fama di Panini presso la nazione l’Accademia di San Luca contava Benedetto XIV recentemente passato francese si ebbe con l’accoglimento tra i suoi membri il quadraturista in asta a New York (Sotheby’s 2009). nel 1732 nell’Accademia di Francia, Giovanni Paolo Panini, legato a Ma indubbiamente la fama giunge dove fu chiamato a tenere lezioni di Vleughels per ragioni famigliari – il a Subleyras con le commissioni ottica. Cinque anni dopo, alla morte parigino sposò la cognata di Panini pubbliche, quali quella che ottiene di Vleughels, l’artista fu preso in – e per l’intento condiviso di far nel 1737 dai canonici regolari considerazione per la successione risorgere il paesaggio storico (De del Laterano per il Convento di alla direzione, a testimonianza Grada 1985). L’interesse per questo Santa Maria Nuova d’Asti per la dell’enorme credito che vantava genere, proposto assiduamente realizzazione della grande tela di sette a Palazzo Mancini. I suoi legami dal direttore dell’Académie e metri con la Cena in casa di Simone, con l’ambiente artistico d’oltralpe manifestato più volte da Panini notorietà che raggiungerà il suo apice proseguirono ben oltre queste date. nelle sue composizioni, avrà una con la grande Messa di san Basilio per Nel 1747 l’ambasciatore cardinale forte suggestione sui pensionanti la Basilica di San Pietro, poi trasferita de La Rochefoucauld coinvolse francesi (Simoncini 2001). Condotti nella chiesa di Santa Maria degli l’artista nei festeggiamenti per le a Frascati e a Tivoli da Vleughels, Angeli. Come emerso in occasione seconde nozze del Delfino di Francia i giovani artisti continueranno a dell’ultima grande mostra dedicata a con Maria Giuseppa di Sassonia. Al cimentarsi in vedute anche dopo il Subleyras tenutasi a Villa Medici nel figlio Domenico vennero allogate le Nicolas Vleughels loro ritorno in patria. Alla dedizione 1987, è proprio con la Cena in casa scenografie per la cantata di Flaminio con cui Vleughels servì l’Accademia di Simone conservata al Louvre che il Parigi 1668 – Roma 1737 Scarselli al teatro Argentina, mentre di Francia – trasferì l’istituzione nella pittore si assicura un posto di primo Pierre Subleyras al Corso che Subleyras avrà modo Giovanni Paolo stesso realizzò i Il sogno di san Giuseppe, 1728 nuova sede di Palazzo Mancini e piano nel panorama artistico romano disegni per le incisioni di Claude svolse un’intensa attività di pedagogo di alloggiare nel 1728 insieme a un olio su rame, cm 33,5 x 24,3 Saint-Gilles-du-Gard 1699 – Roma 1749 dominato da figure quali Agostino Gallimard che accompagnavano il – si contrappone la sua produzione folto gruppo di artisti, di cui fanno Roma, Accademia Nazionale di Masucci, Francesco Mancini e libretto e immortalò l’avvenimento artistica. Si conoscono infatti pochi Studio per la Cena in casa di parte Louis-Gabriel Blanchet e Pierre Marco Benefial (Michel-Rosenberg San Luca, inv. 274 con la sua impareggiabile abilità dipinti, essenzialmente di piccolo Simone, 1737 ? Trémolières, Jean Baptiste Lemoyne, 1987). La sua carriera viene coronata cronachistica nel celeberrimo dipinto formato, eseguiti su rame e ispirati ai olio su tela, cm 78 x 96 Edmé Bouchardon e Lambert-Sigisbert fonti con la nomina ad accademico di oggi al Louvre. Nel 1756 Panini pittori veneti – Veronese in particolare Roma, Accademia Nazionale di Adam. A questi si aggiungono anche i merito di San Luca, riconosciuta Aasl, vol. 48, c.131; vol. 49, c.35. dipinse, per l’ambasciatore francese, – per i quali Vleughels coltivò una San Luca, inv. 401 Van Loo e François Boucher giunti a “all’unanimità” il 4 febbraio 1740 il Duca di Choiseul, la prima versione vera e propria devozione. Nella Palazzo Mancini l’anno successivo. bibliografia (Aasl, vol. 50, ff. 28r-v). In ossequio di Roma antica e di Roma moderna, prima metà del Settecento il pittore fonti Subleyras è sicuramente tra coloro alla tradizione accademica della pièce Faldi 1974, p. 167; Hercenberg 1975; capisaldi della sua produzione poi infatti favorì gli scambi tra l’arte Aasl, vol. 50, ff. 28r-v; 30v. che vi rimasero più a lungo, mettendo de réception, Subleyras dona uno dei replicati per l’abate di Canillac Busiri Vici 1976, p. 36; De Grada 1985, veneziana e l’arte francese esortando in serie difficoltà con i suoi sette p. 49; Loire 1993, pp. 53-54; Simoncini suoi studi preparatori per la grande Claude-François de Montboisier. Nel la schiera di allievi a eseguire le copie bibliografia anni di permanenza la direzione di 2001, p. 71. Cena in casa di Simone che lo ha reso suo studio, letteralmente depredato dei maestri veneti, successivamente Gadille 1972, p. 18; Subleyras 1987, pp. Vleughels (Michel-Rosenberg 1987). famoso. In particolare, il bozzetto dai collezionisti, si formarono diversi inviate in Francia e studiate dagli 58, 66, 72, 104; Rolfi 2000, scheda I.12, Certamente l’insegnamento che segue cronologicamente altre due giovani francesi, come Charles-Louis artisti locali per decorare le residenze Figlio di un ritrattista fiammingo e p. 28. quest’ultimo lascia agli allievi è tutto piccole prove conservate nella Clérisseau, Jean-Honoré Fragonard, reali (Hercenberg 1975). Quest’olio allievo di Pierre Mignard, il parigino in quella attenzione per il vero e il Gemäldegalerie di Dresda e al Louvre Claude-Joseph Vernet e soprattutto su rame rappresenta l’annuncio a Nicolas Vleughels soggiornò a naturale che ritroviamo alla base delle stesso (Gadille 1972). Rispetto a colui che ne sarà considerato il Giuseppe della nascita miracolosa di Roma e a Venezia prima di stabilirsi opere di Subleyras. Una attenzione queste opere l’attenzione viene posta migliore allievo: Hubert Robert Gesù. La visione onirica è ambientata Appresi i primi rudimenti nella definitivamente nella città eterna che dev’essersi sviluppata attraverso esclusivamente sulla figura del servo (Malinverni 2014). in un interno spoglio, rischiarato solo modesta bottega paterna, le capacità dal 1724 per affiancare Charles- la copia del nudo che in quegli anni in ginocchio, forse per modificare dal bagliore dell’angelo appena disceso pittoriche di Pierre Subleyras François Poerson (1653-1725) solo l’Accademia di Francia praticava un errore che compiuto nelle altre Stefania Ventra dal cielo, come suggerisce la posa emergono molto presto all’interno e succedergli l’anno dopo nella all’interno delle due sale situate al due versioni in cui il giovinetto delle gambe. Viceversa, al movimento dello studio tolosano di Antoine direzione dell’Accademia di Francia, pianterreno di Palazzo Mancini. Sarà indirizzava incautamente l’attenzione del messaggero si contrappone Rivalz. Partito quindi alla volta di incarico che avrebbe tenuto fino alla solo dopo il 1735 che, allontanatosi dello spettatore al di fuori della scena. la posa calma dell’anziano uomo sua morte (Loire 1993). Nel 1725 Parigi, Subleyras entra nelle grazie dall’Accademia e rifiutato l’invito Il servo è lo stesso che ritroviamo addormentato, in una composizione Vleughels fu insignito di un altro del banchiere Pierre Crozat, grande di Rivalz di prendere le redini dello nella grande Penitenza di Poussin, pressoché identica a quella della illustre riconoscimento: «appris que collezionista e mecenate di artisti studio a Tolosa, conoscerà la nota già presente nella grande tradizione Liberazione di san Pietro raffigurato toute l’Académie [l’] avoit nommé come Jean-Antoine Watteau, Rosalba miniaturista Maria Felice Tibaldi, che veneta espressa da Veronese a cui in un disegno della Biblioteca di Storia pour être de cette Compagnie, sans Carriera e Nicolas Vleughels. Nel prenderà in moglie nel 1739. Negli certamente Subleyras deve aver dell’Arte e Archeologia di Roma (inv. [qu’il] l’eusse demandé» (Hercenberg 1727 con Mosè e il serpente di bronzo stessi anni in cui sta per lasciare la sede guardato. Probabilmente deve aver In questa pagina: Roma I, 159/24), identificato da Italo 1975). Eletto a pieni voti accademico vince il Prix de Rome riuscendo così dell’Accademia al Corso, Subleyras anche ricordato il servo eseguito da N. Vleughels, Il sogno di san Giuseppe, 1728. Faldi come disegno preparatorio di merito il 30 settembre 1725 (Aasl, a finanziarsi il soggiorno a Roma si afferma nel genere del ritratto Domenico Fetti per la grande tela dell’opera accademica (Faldi 1974). Pagina a fronte: vol. 48, c.131 v.), tre anni dopo (Michel-Rosenberg 1987). È nella nel quale ha davvero brillato nel con la Parabola di Lazzaro e del P. Subleyras, Studio per la Cena a casa di presentò quale pièce de réception, nuova sede romana dell’Accademia panorama artistico degli anni Trenta ricco Epulone ora a Washington, che Valentina Oodrah Simone, 1737. in ossequio alle norme statutarie, di Francia presso Palazzo Mancini del Settecento. Basterebbe ricordare un tempo arricchiva proprio le sale

146 147 di casa Crozat in rue de Richelieu a frequentazione assidua proprio del d’ingresso – pièce de réception – offerto Parigi. Nonostante si fosse instaurato contesto accademico francese e dei da “Monsù Pécheux” in occasione della ormai il costume di fare dono di un suoi protagonisti. Non sorprende sua nomina ad Accademico di merito bozzetto di un’opera che ha reso quindi trovare nel 1743 proprio il avvenuta il 7 marzo 1762 sotto il famoso l’artista, la pièce de réception nome del paesaggista francese tra Principato di Mauro Fontana (Aasl, di Subleyras si distingue all’interno quelli eletti a far parte della Pontificia vol. 52, c.33 v.). Nel 1761 Pécheux della collezione accademica per essere Accademia di San Luca come realizzò “deux pendants pour Mr. una prova di studio, che tuttavia accademico di merito (Conisbee 1976). Desvignes de Lyon: L’Aurore qui mantiene intatta l’autonomia artistica Questo dipinto, che inizialmente si enlève Cephale; Diana et Endymion: di un’opera compiuta. Di questa pensava giunto in Accademia tramite il grands comme nature” (oggi in conserva infatti l’attenzione al reale, lascito Fabio Rosa, è invece la pièce de collezioni private) le cui dimensioni, che ritroviamo nel cesto di vimini, réception che l’artista dona in occasione indicate dall’autore stesso nella Note nella sporcizia dei piedi, nelle pieghe della sua nomina nel 1743 (ringrazio des tableaux (Bollea 1936), inducono del panno. La resa di quest’ultime Giulia De Marchi per la segnalazione. a considerare la tela romana come attraverso i bianchi e i grigi sembra Aasl, vol. 50 f.68). Questa nuova il bozzetto del modello lionese. un elogio a tutte quelle ore passate provenienza chiarisce anche il carattere Rispetto infatti alle composizioni per a studiare l’andamento dei panni bozzettistico nella resa di alcuni “Mr. Desvignes” (cm 2,60 ca. x 1,53 sui corpi, memore di quella pratica particolari, in quanto si inserisce ca.) la versione di San Luca presenta introdotta da Vleughels in Accademia nella tradizione contemporanea di misure piuttosto contenute (cm 63 che consiste nel “disegnare dal vero donare all’Accademia la prima idea x 48) e appare stilisticamente più [figure nds] talvolta per metà nude e di un’opera definitiva. Nonostante debole; estremamente sommaria è per metà vestite; ci si arrende un po’ l’accostamento al litorale sud pontino Laurent Pécheux infatti la resa delle mani e delle vesti al caso, si lascia fare alla natura che sia basato solamente su “una presunta Lione 1729 – Torino 1821 il cui panneggio perde di corposità. quasi sempre produce cose nuove e riconoscibilità dei ruderi in alto a da Avignone si sposta a Roma grazie Si riconoscono inoltre modeste mirabili” (Michel-Rosenberg 1987, Claude Joseph Vernet sinistra” (Susinno 2013, p. 42), la Diana ed Endimione, 1761 ? al finanziamento del marchese di varianti nei singoli dettagli che p. 66). Parole che trovano ampio Avignone 1714 – Parigi 1789 grande Marina di Vernet è stata presa olio su tela, cm 63 x 48 riguardano soprattutto Endimione: riscontro nell’esecuzione di questo Caumont per studiare le marine dei a modello per esser copiata sin dal Roma, Accademia Nazionale di Marina di Anzio, 1743 ca. grandi Dughet, Lorrain e Salvator qui il personaggio è infatti privo del dipinto. suo ingresso in Accademia (Aasl, vol. San Luca, inv. 318 nastro che taglia in diagonale il busto olio su tela, cm 74 x 134 Rosa, venendo presto conteso dagli 53, f.101, v. 55, ff.135,135 v. 56, f.80). e non sorregge il bastone che invece aristocratici inglesi in soggiorno Fabrizio Carinci Roma, Accademia Nazionale di Personaggio chiave per l’entrata del bibliografia è posizionato ai suoi piedi nella nella città eterna. Da Roma farà San Luca, inv. 341 paesaggista francese nell’istituzione Bollea 1936; Lorenzo Pécheux 1984, p. tela di Lione. Il bozzetto conserva brevi soggiorni a Napoli, Venezia romana deve essere stato Panini, eletto 7; Carlson, Michaux 1993, pp. 150-151, tuttavia la grazia nei gesti dei fonti e in Sicilia, specializzandosi nella principe pochi anni dopo, e più di altri cat. 19; Sestieri 1994, I, p. 145; Laurent protagonisti coniugata con la scelta rappresentazione del litorale laziale Aasl, vol. 50, f.68, vol. 53, f.101, vol. vicino all’ambiente gravitante attorno Pécheux 2012, pp. 145-146, cat. 65. di colori preziosi, in particolare nei e di vedute basate sull’osservazione 55, ff.135,135, vol. 56, f.80. all’Accademia di Francia. L’elezione toni blu celesti del panno di Diana della costa. All’interno delle marine di ad accademico avvenuta poco prima e nel rosso di quello di Endimione, bibliografia Vernet ritroviamo l’attenzione verso la della nomina a principe del pittore Nato a Lione nel 1729, Laurent che traducono la metafora della Conisbee 1976, p. 11; Subleyras 1987, p. grande pittura di paesaggio di Lorrain, parigino Jean-Francois De Troy, notte – contrapposto a quella della 97; Susinno 2013, p. 42. Pécheux trascorse la sua intera Gaspard Dughet, e Van Bloemen, dimostra che nonostante l’Accademia luce nell’Aurora e Cefalo – verso esistenza in Italia. Dopo brevi oltre agli studi di prospettiva che negli non fosse ancora pronta ad inserire la il primo neoclassicismo romano, soggiorni a Parigi e a Marsiglia, giunse stessi anni svolgeva Giovanni Paolo pittura di paesaggio all’interno della tipico di Mengs, e che rappresenterà a Roma nel 1753 dove proseguì la sua A differenza di molti suoi conterranei, Panini all’Accademia di Francia. propria didattica, era però capace di il prototipo di altre raffigurazioni formazione. Accolto fin da subito quando Vernet arriva nella città eterna Ma certamente Vernet deve aver accettare tra le sue fila uno dei massimi mitologiche dei decenni successivi nel 1734 è già conosciuto e atteso guardato anche ad Andrea Locatelli e interpreti di questo genere. nei più distinti circoli culturali della come La raison coinseillant la Nature dall’ambiente artistico e collezionistico alle aspre scogliere di Salvator Rosa, capitale, il pittore ebbe stretti contatti e Narcisse entrambi del Musée des romano. Furono Adriaen Manglard oltre che alle figure di bambocci di Fabrizio Carinci con l’ambiente accademico francese Beaux-Arts di Chambéry, o Bacchus a raccomandarne il talento di colui Berchem. Sono proprio le figure ad che gravitava intorno a Charles Joseph enivré et des Amours della Galleria che era stato suo allievo in Provenza aver reso celebri i paesaggi di Vernet, Natoire, di cui molto probabilmente Sabauda, per citare solo alcuni degli e Nicolas Vleughels, allora direttore divenendo spesso gli elementi primari seguì i corsi di disegno aperti al esempi possibili. Professore della dell’Accademia di Francia a Roma, all’interno delle sue rappresentazioni e pubblico (Campbell 1993, scheda Scuola del Nudo in Campidoglio ad aiutarlo a inserirsi nell’ambiente ottenendo la migliore pacificazione tra V. Carlson-L. Dickinson Michaux dal 1762 e visitatore d’infermi romano (Conisbee 1976). Fu proprio due generi che proprio l’Accademia pp. 150-151, cat. 19), frequentò lo dell’Accademia di San Luca per quest’ultimo ad aver a lungo lamentato aveva considerato profondamente studio di Anton Raphaël Mengs e l’anno 1775 (Aasl, vol. 53, c. 57 v.), l’assenza di un paesaggista che fosse in diversi. Scorgiamo così delle scene strinse amicizia con Pompeo Batoni Pécheux, dopo una breve parentesi grado di cogliere la grande eredità di di vita che avremmo potuto vedere (Sestieri 1994). Del dipinto non sono come ritrattista alla corte ducale di In questa pagina: Lorrain, tanto da esortare nei primi quotidianamente nei porti del note le circostanze di acquisizione Parma (1765-66), nel 1777 lasciò C.J. Vernet, Marina di Anzio, 1743 ca. anni Trenta i suoi allievi a scoprire litorale romano, attraverso una da parte dell’Accademia ma, come definitivamente Roma e si trasferì la campagna romana in cerca di descrizione dei personaggi meticolosa già ipotizzato da Sylvain Laveissière a Torino come pittore ufficiale di Pagina a fronte: scorci e di vedute che valesse la pena e una resa attenta delle carni e delle (Laveissière 2012, pp. 145-146, cat. Corte e direttore dell’Accademia, L. Pécheux, Diana ed Ermione, 1761 ? immortalare. A soli vent’anni Vernet vesti, probabilmente frutto di una 65), è possibile che si tratti del dono istituzione per la quale svolse un

148 149 ruolo determinante nel mutamento Molto desideroso di entrare a far e aggiornamento del gusto artistico parte dei membri dell’Accademia di della corte Sabauda. Non è San Luca, Volaire fu molto assiduo inverosimile che proprio da Torino, il alle sedute ufficiali dal novembre 7 aprile 1811, “l’antico collega” – ormai 1764 al luglio del 1767. Il fatto di ottantenne – assolvesse al compito di essere accettato senza difficoltà, consegnare “per mezzo del Sig. Pacetti proprio in qualità di «pittore di il suo ritratto, secondo Statuti, per la marine», genere ancora considerato continuazione della serie dei ritratti “minore”, gli conferiva senz’altro accademici” (Aasl, vol. 56, c.118 v.). un riconoscimento di rilievo Pécheux morì a Torino nel 1821. nell’ambiente artistico e nel mercato romano. I paesaggisti che l’avevano Valentina Oodrah preceduto come accademici di merito erano infatti ancora poco numerosi: Gaspar Van Wittel nel 1711, Giovanni Paolo Pannini nel 1719, Jan Frans van Bloemen nel 1722 e i suoi connazionali Adrien Manglard nel 1735 e Joseph Vernet nel 1743. Nella Marina, Saiello evidenzia la ripresa, con qualche Pierre-Jacques Volaire o forse donare un’altra opera, solo variante, della figura di destra vestita di rosso dal disegno della collezione Tolone 1729 – Napoli 1799 nel 1776. La ritenuta qualità non altissima della Marina e il suo tema, Aldega di Linz Étude d’homme assis Marina, 1764-1777 ? la vista di una costa, forse presso la tête levée et étude de pêcheur la jambe droite pliée, tenant un filet à la olio su tela, cm 41,1 x 61,2 Napoli, come ipotizzato da Stefano Susinno, hanno condotto Saiello a main, che, nella morfologia, evoca in Roma, Accademia Nazionale di genere le figure del giovanile periodo San Luca, inv. 72 propendere per la seconda ipotesi. Secondo la sua interpretazione, romano. Che si tratti o meno del dipinto presentato nel 1764, la recente bibliografia in seguito alle pressanti richieste da parte dell’Accademia e per pulitura ha messo nuovamente in Mostra di antichi dipinti 1968, p. 49; luce la qualità di questa piccola Susinno 1974, p. 195; Beck Saiello non essere radiato come membro, Volaire non restituì il dipinto inviato veduta, soprattutto dal punto di vista 2004, pp. 24-25; Beck Saiello 2011, pp. del raffinato trattamento della luce. 260-261. nel 1764, ma un’opera di minor valore di mercato, ossia sempre una Volaire si appropria qui con sapienza Marina, ma con un numero ridotto del repertorio appreso da Vernet, di figure e una qualità non altissima, declinandolo in un linguaggio più Il dipinto è firmato in basso a sinistra caratteristiche, queste, che non si personale e ricercato. e, secondo Italo Faldi e Stefano confanno a un’opera da presentare Susinno, si tratta dell’esemplare per l’ammissione. In tal caso, la Ilaria Miarelli Mariani inviato come prova e referenza delle datazione del dipinto andrebbe Victor Schnetz 2003, p. 285; Cesareo 2012, pp. 55-57. proprie qualità pittoriche per essere posticipata. L’identificazione della Versailles 1787 – Parigi 1870 ammesso tra i membri dell’Accademia costa campana, proposta da Susinno, di San Luca. Un’opera del pittore coinciderebbe inoltre con il fatto Caino dopo l’uccisione del fratello, francese è infatti ricordata nel che il pittore, dopo il soggiorno 1817 La tela fu presentata da Victor Schnetz verbale della seduta del 1 luglio del romano, si traferì a Napoli, dove olio su tela, cm 200 x 147 al concorso “Mecenate anonimo”, 1764, in cui si dichiara essere stato morì nel 1799 e dove divenne noto Roma, Accademia Nazionale di bandito dall’Accademia di San Luca «mandato un quadro di marina del soprattutto per le sue vedute con San Luca, inv. 6 nel 1817. Un anonimo benefattore – Sigr. Pietro Giacomo Voler fatto di sua il Vesuvio in eruzione. Sempre da identificarsi con Antonio Canova, mano affinché riconosciutasi da Sigri secondo Susinno, nelle figurine del fonti principe dell’Accademia – aveva Accademici la di lui abilità potesse dipinto dell’Accademia di San Luca, “Notizie del giorno”, giovedì 25 giugno infatti messo a disposizione dal 1812 proporsi per essere ammesso nel nostro Volaire mostra una «miniaturizzazione 1817, n. 25, pp. 1-2, in Aasl, vol. 86, n. 205. un’ingente somma di denaro da ceto Accademico». Accolto molto elegante dei modi del Manglard e del destinarsi all’istituzione di due borse favorevolmente, Volaire fu creato Vernet». Le Chevalier Volaire, così si bibliografia di studio annuali, una per un pittore In questa pagina: accademico di merito nella seduta del 5 faceva chiamare e si firmava, aveva Beulé 1871; Whitney 1997, p. 21; ed una per uno scultore, italiani o P.-J. Volaire, Marina, 1764-1777 ? agosto seguente. Émilie Beck Saiello, in conosciuto Vernet a Tolone per la Chenique 2000, p. 39; Chesneau-Dupin stranieri (Cipriani 2002, pp. 21-23). base a ricerche condotte nell’archivio nota serie dei Ports de France, e ne 2000, p. 18; Cordellau 2000, p. 197; L’11 giugno 1817, dopo essere stata Pagina a fronte: dell’Accademia, ha evidenziato il divenne uno degli assistenti più Canova 2002, pp. 562-564, 565-566; esposta al pubblico insieme alle prove V. Schnetz, Caino dopo l’uccisione del fatto che Volaire riprese in seguito dotati fino al 1762, quando decise Cipriani 2002, pp. 21-23, 27; Rodinò di estemporanee per otto giorni, come fratello, 1817. il dipinto presentato per restituirlo, di intraprendere il Voyage d’Italie. Miglione 2002, p. 354, fig. 8; Gabrielli di consueto in queste competizioni,

150 151 l’opera fu dichiarata vincitrice da una attribuito al sostegno di Thévenin commissione di dodici accademici, ed alla volontà di Canova, come egli tra i quali vi era Charles Thévenin, stesso scrive nelle missive indirizzate Disegni direttore dell’Accademia di Francia. agli amici Cicognara e Quatremère Lo stesso Thévenin – sostenitore de Quincy, di favorire gli studi, grazie di Schentz in questo momento di al concorso “Mecenate anonimo”, difficoltà per il pittore francese, anche degli artisti stranieri (Canova, per aver fallito per cinque volte al 2002, pp. 562-564, 565-566). A Prix de Rome – un mese dopo lo riprova di ciò va considerato il svolgimento del concorso indirizza fatto che il principe dell’Accademia una lettera al ministro degli interni istituì contemporaneamente un Joseph-Henri-Joachim de Lainé con secondo e più ricco premio, il lo scopo di far ottenere a Schnetz “Concorso Canova”, riservato agli l’ultimo anno del pensionato lasciato artisti italiani e bandito a cominciare vacante dal medaglista Brandt. Nella proprio dal 1817 (Gabrielli 2003, missiva mette in evidenza dell’opera p. 285; Cesareo 2012, pp. 55-57). vincitrice “l’espression et la force de Va segnalato, infine, che Schnetz, ton qu’il a mises dans cette figure stando al resoconto de le “Notizie peinte” grazie alle quali ottenne del giorno”, se “non si fosse così “l’unanimité absolute” (B. Chenique sostenuto e distinto co’ suoi talenti 2000, p. 39; Cordellau 2000, p. 197). pittorici” avrebbe avuto un rivale In realtà, secondo il resoconto del nell’opera presentata al concorso dal concorso offerto da le “Notizie del torinese Giovan Battista Biscarra, giorno” (Notizie del giorno, 1817, ora conservata nella Galleria Sabauda n. 25), il giudizio favorevole dei di Torino (Gabrielli 2003, p. 285), “se commissari arrivò nonostante “egli però il Signor Biscarra l’avesse dato non abbi individuato e caratterizzato sei giorni prima, ovvero il giorno esattamente il soggetto richiesto, stabilito legalmente, ed avesse a segno che il suo Caino potrebbe potuto fare la prova che non ha fatta a prima vista riputarsi piuttosto il trovandosi malato…”. favoloso Prometeo”. Il vigoroso Caino di Schnetz, quindi, riscosse Paola Picardi l’unanime approvazione dei giudici nonostante non fosse riuscito a rappresentare in modo chiaro il tema proposto. La commissione, inoltre, mostra soddisfazione per il fatto che “le prove estemporanee hanno in merito sorpassato di gran lunga le altre dei passati concorsi e bastando esse sole a dare una prova non equivoca del progresso che i Giovani han fatto e vanno facendo in codeste scuole”. In realtà Schnetz non aveva alcun rapporto con l’insegnamento impartito nelle scuole accademiche. Infatti era giunto a Roma appena sei mesi prima dello svolgimento del concorso, il 3 ottobre 1816 (Chenique 2000, p. 39) e, grazie alla prova del “Mecenate anonimo”, le porte dell’Accademia di Francia gli vengono aperte ottenendo la stima di numerosi artisti e frequentando gli studi dei fortunati colleghi vincitori del Prix de Rome. Schnetz stesso prenderà un atelier in via del Babuino, in prossimità di quello di Ingres (Chesneau-Dupin, 2000, p. 18). Il suo successo, quindi, va

152 28 iniziali (I disegni di figura 1988, I, quattro disegni di “pieghe” presenti partenza per Roma, argomento del pp. 163-173). L’inventario del 1673 nello stesso volume e ascrivibili agli discorso del padre Louis, La Vierge suddivide i disegni di nudo dei maestri altri concorrenti della medesima au lapin de Titien, pronunciato (Accademie) ancora presenti nel competizione (si veda I disegni di all’Académie (12 aprile 1670) in cui volume (Maratti, Romanelli, Naldini, figura 1988, I, p. 164, 175 nn. 24-27). si sofferma su questioni di metodo Petrignani, Mazzoli, Cozza, Canuti, Bon elabora uno studio finito, in cui il e in particolare sul modo di “bien Garzi, Cesi, Piccioni) dagli esercizi disegno dal vero è concepito in modo draper une figure” indicando come degli studenti, citando in modo naturale, formalizzando un panno indispensabile il continuo esercizio generico “cinquanta pezzi de rincontri “abitato” secondo le indicazioni di sull’antico ma soprattutto “apprendre fra ignudi e panni” (I disegni di figura metodo (attitudine) impartite dai à peindre de beaux plis sur le naturel” 1988, I, p. 184), mentre il successivo professori accademici. Bon sceglie (Lichtenstein, Michel 2006, II, p. 366). Inventario del 1713-1716 aggiunge un taglio trasversale e raffigura il Rientrato a Parigi nella primavera a questi i rimanenti disegni sotto la manichino come un personaggio del 1675, Bon diviene membro dicitura “Panni disegnati dal vero”, vi barbuto, semisdraiato su una dell’Académie nel 1676 e professore è la prova di “Mons. Bologne” (Aasl, roccia entro un suggestivo scenario nel 1681 (Rosenberg 2015, pp. 21-22). Miscellanea Inventari II B, 1713- naturale, vestito con un panno che dal 1716, c. 285v). Il concorso del 1672, braccio destro alzato morbidamente Emilia De Marco previsto per ottobre, viene spostato scende in numerose pieghe. La resa alla prima domenica di dicembre per grafica dimostra un’abile capacità l’assenza degli invitati più importanti. nell’accordare i chiari e gli scuri in Concorso accademico 1672 I preparativi vengono curati da Carlo una sapiente alternanza di matita, prova ex tempore Cesi che organizza nel dettaglio carboncino e biacca. Bon riesce a un cerimoniale che prevedeva, sfruttare al meglio il colore della Concorso accademico 1673 parte figurata sul basamento del Bon Boullogne oltre all’esposizione dei disegni, carta (in origine di colore turchino) l’allestimento di una mostra con opere e ad ottenere un omogeneo effetto prima classe talamo “ Belardino Viviani” Parigi 1649 – Parigi 1717 iscrizioni verso: “N° 1 B” solo di accademici, l’intermezzo pittorico dell’insieme, restituendo Charles-François Poerson Studio di panneggio, 1672 musicale del maestro della Cappella d’inventione il disegno dal vero. Roma, Accademia Nazionale di matita, carboncino e biacca su Sistina, Ercole Bernabei e prestigiosi Il soggiorno romano (1669-1673) Parigi 1653 – Roma 1725 San Luca, inv. A.29 invitati, tra essi la regina Cristina è ottenuto da Bon senza aver carta colorata (in origine turchina), Alessandro dona Campaspe, 1673 bibliografia di Svezia (I disegni di figura 1988, concorso al Prix de Rome per diretta mm 525 x 415 secondo premio Goldstein 1978, p. 6 e fig. 2;I disegni di iscrizioni: recto, margine superiore I, p. 42; Turner 1973, p. 232). Lo intercessione del padre, Louis I slittamento della competizione da Boullogne, autorevole membro carboncino, penna, acquarello e figura 1988, I, pp. 49, 53. destro “Monsieur Bologna K2”, ottobre a dicembre, comporta però fondatore dell’Académie Royale che biacca, mm 535 x 760 margine sinistro “II”; verso “421” l’inconveniente della mancanza convinse Colbert ad autorizzare una iscrizioni recto: in alto a destra Roma, Accademia Nazionale di San del modello vivente, utilizzato pensione reale (ottobre 1669) per il “D=1”; in basso a sinistra “M. Louis Dorigny Luca, Archivio Storico, Accademie e normalmente da maggio a ottobre per viaggio in Italia del figlio. A Roma Parson francese 33”; in basso a Parigi 1654 – Verona 1742 pieghe di vari autori, n. 9 lo studio “dell’attitudine del nudo”. nel febbraio del 1670, Bon lavora destra “B 20” Alessandro dona Campaspe, 1673 In quell’anno il principe Charles sotto la direzione di Charles Errard Roma, Accademia Nazionale di bibliografia Errard provvede personalmente a insieme agli altri pensionnaires, quarto classificato San Luca, inv. A.28 I disegni di figura 1988, I, pp. 164, 173 trovare un modello, dispensando copiando in particolare le opere di matita, penna, acquarello e biacca fig. 19; Lafranconi 2000 a, n. 7, pp. 486- inoltre l’Accademia dalla gravosa Raffaello. Lo studio di panneggio, bibliografia su carta preparata, mm 560 x 985 487; Coquery 2013, pp. 190-191, Bou spesa, un gesto che ripeterà ancora così come il perduto disegno Medea I disegni di figura 1988, I, p. 49, 52; su 580 x 100 Boullogne 2014. nel 1676, nel 1678 e nel 1680 (Aasl, che uccide i figli, si caratterizzano per Michel 1988, pp. 8-9; Michel 1989 a, iscrizioni recto: in basso a sinistra vol.43, f. 210, vol. 45, ff. 37v, 56, 80r un “registre extrêmement errardien” pp. 14-15; Goldstein 1996 pp. 206-207; parte figurata “ Monsu Ludovico e v). Tutti i partecipanti al concorso (Coquery 2013, p. 191), segno di Lafranconi 2000 b, pp. 487-488; Michel Dorigny”, in basso a destra “ B erano ammessi alla prova solo dopo una personalità artistica già formata, 2002, pp. 186, 189. 300 34” aver seguito i corsi di disegno e in cosciente delle problematiche Il disegno va considerato come Roma, Accademia Nazionale di quell’anno gli studi del modello nudo teoriche e tecniche inerenti al disegno prova ex tempore richiesta a Bon per San Luca, inv. A.30 convalidare l’autografia del saggio e dei panneggi erano stati affidati a dal naturale. Collaboratore del padre Belardino Viviani Errard (maggio), Maratti (giugno) già nel 1668 per la decorazione della accademico, Medea che uccide i figli, Roma ? metà XVII secolo bibliografia Sante Bartoli (luglio), Naldini (agosto), Grande Galerie del Louvre, Bon è in presentato al concorso del 1672 I disegni di figura 1988, I, p. 49, 54; Morandi (settembre) e Ferrata grado di cogliere i numerosi stimoli (oggi disperso, I disegni di figura Alessandro dona Campaspe, 1673 Michel 1988, pp. 8- 9; Michel 1989 a, (ottobre; Aasl, vol. 44, f. 67v-68r). dell’ambiente artistico romano e 1988, I, p. 41 n. A19). Lo studio di terzo premio pp. 16-17; Goldstein 1996, pp. 206- La prova ex tempore di Bon è molto dell’Italia del Nord, visitata con matita, carboncino, acquarello, 207; Louis Dorigny 2003, p. 134, n. 33. panneggio è conservato all’interno simile a quella dell’altro vincitore del Nicolas Rabon tra il 1673 e il 1675, In questa pagina: di un album contenente disegni di biacca, mm 400 x 540 su 435 x 640 primo premio, Nicolas Rabon (Parigi cimentandosi nello studio delle Ch.- F. Poerson, Alessandro dona nudo e di pieghe di vari artisti. Il iscrizioni recto: in alto a destra 1644- Ermont 1686). Entrambi opere dei grandi maestri, Correggio Campaspe, 1673. volume, rilegato nella seconda metà i saggi sono studi del panneggio e soprattutto Tiziano. In particolare “M=2”; in basso a sinistra “3° dell’Ottocento dal segretario Cesare acconciato sul manichino di legno e quest’ultimo era già per lui un Pagina a fronte: Concorso”; in basso a destra Fallani, è costituito da 27 disegni dei vanno considerati in relazione ad altri modello di riferimento prima della B. Boullogne, Studio di panneggio, 1672. “Belardino Viviani 38 B 32”; nella

154 155 Tratto da una fonte acclarata (Plinio il tema assume una chiara connotazione noto, da numerosi allievi e collaboratori di divenire accademico verrà respinta Vecchio, Nat. Hist. xxxv, 86-87), il politica nell’esaltare la magnanimità (Pascoli 1730, p. 606 e n. 39). Nel in modo netto dalla Académie). A soggetto della prima classe di pittura regale di Alessandro rispetto all’umile disegno presentato, Viviani dimostra Roma, probabilmente dal 1672 al 1676, del concorso 1673 è scelto dall’artista modestia del pittore Apelle, una piena assimilazione della cultura è documentato nel 1673 come “Monsù e intellettuale accademico Giovan rispettosamente inginocchiato davanti figurativa del maestro, facendo ricorso Luigi Dorini pittore francese an[ni] 18” Battista Passeri (Roma, 1610 ca.-1679) al sovrano; diversamente Moretti e al linguaggio cortonesco, edulcorato (Bartoni 2012, p. 185) residente in quale argomento congeniale per dare Viviani raffigurano la piena parità tra i nei suoi effetti dirompenti, in modo Sant’Andrea alle Fratte al vicolo di San risalto a due questioni centrali del due, ritraendoli in un dialogo funzionale in particolare nelle figure di Isidoro in una casa assieme allo scultore dibattito accademico del momento: il congiunto. Il confronto tuttavia non è quinta. All’interno di una composizione Corneille van Cleve e al medaglista riconoscimento professionale e sociale solo tra le due accademie ma anche tra che esibisce soluzioni note al repertorio Nicolas de Launay (registrato tra gli dell’artista e le teorie disputate sia maestri e allievi. Il saggio di Poerson figurativo romano e strettamente vicine studenti dell’Accademia nel maggio all’Accademia dei Pittori, Scultori e denota lo studio presso il maestro Nöel a quello di Lazzaro – in particolare per 1675, cfr., I disegni di figura 1988, I, p. Architetti di Roma sia all’Académie Coypel nella scenografia architettonica la citazione dell’antico impiegato come 189). Louis intraprende un viaggio Royale de Peinture et de Sculpture in importante, ben calibrata nella elemento filologico sostanziale verso l’Umbria e le Marche (1676- merito al genere del ritratto. Il tema consequenzialità di piani che, nel all’ambientazione della istoria, tanto 1677) che lo porterà anche in Veneto riecheggia inoltre nell’orazione dal dispiegamento di circa venticinque nelle decorazioni del letto che nel busto nel 1677 dove troverà, in particolare a titolo La Fantasia (Passeri 1673) personaggi, rende un tributo alla gran collocato entro una nicchia tonda, Verona, la sua patria elettiva per recitata nella medesima occasione. Nel maniera del premier peintre Charles Le infine nella trabeazione con fregio continuare una proficua attività di discorso Passeri declina il termine Brun. La sapienza compositiva di scandito da metope e triglifi- risalta la pittore, decoratore e incisore lasciandola all’interno di una complessa trattazione Poerson si vede nei dettagli. L’effetto figura della bella Campaspe, di vaga solo per brevissimi periodi, oltre al già filosofica (Turner 1973, pp. 234-237) tridimensionale d’insieme è ricercato grazia correggesca. Belardino non citato viaggio fallimentare a Parigi (che evidenziando analogie e differenze con anche nella bordatura scura che dimentica di dimostrare le conoscenze concluderà visitando Napoli e di altri due concetti portanti della teoria incornicia l’intera composizione prospettiche, nella disposizione del nuovo Roma: Marini 2003, p. 183), si accademica dell’arte (Idea/Inventio) virando sul bianco, dato a biacca, nel pavimento a tarsie marmoree, nonché attesta il soggiorno a Vienna (1711- già affrontati da Giovan Pietro Bellori margine destro. L’artificio illusionistico, le proprie capacità nel rappresentare 1712) per adempiere alle prestigiose nel discorso per la competizione del reso escogitando un coerente sistema una delle parti più difficili da eseguire, commissioni del principe Eugenio di maggio 1664, L’idea del Pittore di luci esterne e interne, conferisce alla le pieghe dei tessuti, distinguendo in Savoia. Scultore e Architetto scelta dalle composizione maggiore concretezza modo opportuno il pesante e ampio bellezze naturali superiore alla formale. Il soggiorno di studio a Roma, drappo damascato dal sottile panno Emilia De Marco Natura (Bellori 1672). I tradizionali nelle due Accademie, sarà completato della giovane. Louis Dorigny in modo concorsi accademici, stabiliti nei da un viaggio nel nord Italia per analogo a Poerson presenta una primi ordini e statuti (1607, 1609, approfondire la pittura “lombarda” di raffigurazione grandiosa e celebrativa. 1617, 1621), divengono eventi di ampia Correggio e veneta di Veronese e In un impianto monumentale la visione risonanza pubblica a partire dal Tiziano, probabilmente verso la si perde nell’atmosfera fumosa, nella principato di Pier Francesco Mola primavera del 1676 sulla via del ritorno profusione di dettagli e arredi, nello (1662-1663) distinguendosi per un a Parigi (Michel 2002, p. 189). Membro sfondamento dei due archi laterali che cerimoniale più articolato e sfarzoso, dell’Académie Royale nel 1677, affiancano quello centrale dove è con l’esposizione delle prove dei Poerson sarà accademico nel 1682 collocato il monumento che ritrae concorrenti e delle opere “di soli dedicandosi all’insegnamento a partire l’effige di Minerva (Louis Dorigny accademici viventi” (Aasl, vol. 44, f.3v- dal 1685 (Michel 2002, pp. 189). Il 2003, p. 134 n. 33), di profilo in un 4r). Con il principato di Charles Errard il sesto classificato è il pensionnaire compositivo che privilegia piani pittore concluderà la sua brillante clipeo e portata in trionfo dalla figura (1672) sono stabilite tre classi di Jean Tortebat (Parigi 1652-1718) narrativi amplificati e dilatati in carriera con la nomina a direttore alata della Fama. Campaspe è concorso per ogni disciplina per mentre ottavo e nono arrivano due non un’ambientazione magnificente e dell’Accademia di Francia a Roma dal mollemente adagiata al disotto di un differenziare un progressivo grado di ben identificati “Monsù Plancè” o funzionale alla spettacolarizzazione 1704 al 1725, e ammesso all’Accademia fastoso baldacchino che, nell’espediente difficoltà nell’elaborazione del disegno Blanchet (Michel 1988, p.8: rif. scheda dell’evento partecipato da una folla di di San Luca dal 1711 ne diverrà vice del drappo sorretto da corde, rende (copia dall’antico o da opere di maestri L. Dorigny in questo volume) e astanti (Poerson; Dorigny), secondo principe nel 1713, accanto a Carlo omaggio al maestro Le Brun. La o disegno dal nudo per la terza classe; “Monsù Dubuson”. La competizione soluzioni usuali alla retorica celebrativa Maratti, infine principe in due mandati: retorica gestuale tipica della pittura di un tema di istoria dal livello del 1673 è dominata dai giovani francesi adoperata per esaltare attraverso il fatto 1714-1718 e 1721-1722. Diversamente, Charles Le Brun¸ è inserita all’interno compositivo semplice per la seconda giunti a Roma con il nuovo direttore storico – res gestae di Alessandro Belardino Viviani è una figura che di una composizione in cui la istoria si classe; per la prima classe infine dell’Accademia di Francia Nöel Magno – il re Luigi XIV. Gli italiani rimane oscura all’interno della scena svolge in una macchinosa scena l’inventione di un soggetto di istoria Coypel (dal 1673 al 1675) Tra di essi premiati, tutti allievi di Lazzaro Baldi, artistica. La sua attività è testimoniata teatrale. L’ingegnosa fantasia (Dézallier più complesso). Nella prima classe del spicca il figlio Antoine Coypel appena scelgono invece congiuntamente un dalla partecipazione ai concorsi (1672, D’Angerville 1762, p. 275) e il segno concorso dell’ottobre 1673 si undicenne che ottiene il secondo taglio orizzontale di dimensioni minori 1673) e dalla formazione negli studi fluido sono le caratteristiche principali affermano ben nove concorrenti di cui premio nella seconda classe del e un registro di più sobria classicità, in accademici, compare registrato di un’artista, figlio d’arte e nipote di medesimo concorso. L’occasione si rimangono oggi sette prove. Disperso una concezione che privilegia una nell’elenco degli studenti ancora nel Simon Vouet, che sarà sempre in Pagina a fronte, dall’alto: invece risulta il disegno del primo caratterizza per un esplicito confronto sintesi narrativa volta a dar risalto ai maggio 1675 come “scolaro” di contrasto con l’ambiente accademico B. Viviani, Alessandro dona Campaspe, classificato Giuliano Moretti (Aasl, tra due culture figurative ben salde sui gesti eloquenti dei tre protagonisti Lazzaro Baldi (I disegni di figura 1988, nazionale (già nel 1671 contestando il 1673. inv. A.27; I disegni di figura 1988, I, rispettivi fondamenti. I francesi principali. Le scelte compositive sono I, p. 189). Con molta probabilità secondo posto conseguito al Prix de p.51). Ad eccezione del settimo, di cui elaborano il tema scegliendo un guidate anche da differenti finalità Belardino proseguirà il suo lavoro Rome, poi nel breve rientro a Parigi tra L. Dorigny, Alessandro dona Campaspe, non è registrato il nome, sappiamo che formato importante, entro un impianto comunicative: nelle prove francesi il nell’atelier del maestro, affollato, com’è il 1704 e il 1706 quando la sua richiesta 1673.

156 157 più corretta percezione prospettica. Il disegno di “M. Blanchet” è la prova di una personalità che rimane ancora sommersa all’interno degli ambienti artistici italo-francesi del tempo, difficile da identificare con il più noto pittore Thomas Blanchet (Paris 1614 ca.-Lyon 1689) a Roma dal 1647-53 (Saur, 11, pp. 397-400) o con il fratello minore Louis (m. Lyon 1689, cfr.: Saur, 11, pp.369-397) anch’egli a Roma, documentato nel 1656 nella parrocchia di Sant’Andrea alle Fratte in via Gregoriana assieme ai pittori Denys dalle note di pagamento (Aasl, vol. Parmentier e Firmin Loret (Bartoni 42a, ff. 207, 211, 224; vol. Libro dei 2012, p. 117). Il disegno si distingue mandati di pagamento dal 1664, sn, per un’interpretazione dell’attitudine 1674-1675; vol. Giustificazioni III, del nudo intesa come divinità fluviale, f.57). Il modello usato nell’Accademia iconografia che diverrà usuale per di San Luca di Roma era stato in il disegno del modello nella cultura tempi precedenti Francesco Antonio francese a partire dalla seconda metà Calcioli (documentato nel 1664 e nel del Seicento. La figura, rappresentata 1665, Aasl, vol. 42a, f.180, 1665; Libro di spalle e scorciata, è delineata in dei mandati di pagamento dal 1664 modo chiaro rispetto allo sfondo con al 1672, ff. 7, 22), successivamente una linea di contorno che si inspessisce Concorso accademico 1673 I due disegni sono prove estemporanee condotto da Charles Errard a Parigi eseguite come da prassi in Accademia e assottiglia a ragione dell’incidenza di prova ex tempore nel 1673 e subito ingaggiato come il giorno del concorso per convalidare una fonte di luce naturale, individuabile Concorso accademico 1677 modello dall’Académie Royale de (I disegni di figura 1988, pp. 63-64), Louis Dorigny l’autografia dei disegni presentati dai in alto a sinistra. “M. Blanchet” prima classe Peinture et de Sculpture per più di protettore dell’Académie Royale de concorrenti del 1673 (vedi scheda su L. restituisce un corpo in uno spazio Parigi 1654 – Verona 1742 trent’anni in quanto particolarmente Louis de Boullogne il giovane Peinture et Sculpture. Il principe in Dorigny, Alessandro dona Campaspe, naturale, riducendo all’essenziale apprezzato per le sue caratteristiche carica nell’Accademia romana è in Studio dell’attitudine del nudo, 1673 in questo volume). Entrambi i fogli, l’ambientazione. In modo accurato Parigi 1654 – Parigi 1733 fisiche (“un homme brun de type questo momento Charles Le Brun, matita rossa, mm 430 x 535 attaccati su due supporti di reimpiego le ombre riportate sul piano e le mediterranéen, grande, musclé, et au ombre del corpo fanno emergere la Alessandro Magno scioglie il nodo fondatore dell’Accademia francese, iscrizioni recto: “8 K. Dorignij”; che lasciano intravedere in controluce large visage”, cfr.: Brugerolles 2009, p. eletto già dall’anno precedente alla un sottostante disegno architettonico figura dal fondo nella sua concreta di Gordio, 1677 verso “408” fisicità, saggio di una personalità guida della San Luca grazie anche di epoca successiva, sono conservati 26, 54 ). I due disegni eseguiti dal vero matita, acquarello e biacca su carta, Roma, Accademia Nazionale di San artistica che si dimostra ben cosciente alle pressioni esercitate in questo nel volume Accademie e pieghe di sul modello nudo indicano due punti mm 700 x 820 Luca, Archivio Storico, Accademie delle molteplici formalizzazioni del senso da Carlo Maratti. Proprio vari autori (si rimanda alla scheda di vista differenti secondo la diversa iscrizioni, verso il basso a sinistra: e pieghe di vari autori, n. 6 nudo accademico e in sintonia con il sotto l’egida di Lebrun si definisce su B. Boullogne in questo volume). I disposizione assunta dagli studenti, “Ludovico Bologna Terzo Premio normalmente in semicerchio attorno linguaggio cortonesco e berniniano. nel 1676 l’unione ufficiale delle due bibliografia corsi, seguiti obbligatoriamente dagli 1677 36 41” istituzioni, condotta a buon fine studenti che volevano partecipare al modello. La prova non doveva I disegni di figura 1988, I, pp. 163, 167 Emilia De Marco Roma, Accademia Nazionale di grazie all’impegno di Charles Errard, alle competizioni accademiche, sono costituire alcuna difficoltà per Louis fig. 6; Louis Dorigny 2003, pp. 132- San Luca, inv. A.38 direttore dell’Académie de France à organizzati in modo sistematico in Dorigny, già avviato allo studio del 133, fig. 2; Bartoni 2012. Rome e facente veci di Lebrun stesso quell’anno con l’attivazione delle nudo dal padre Michel (professore bibliografia presso la San Luca. È proprio Errard a lezioni di prospettiva (Pietro del nell’Académie dal 1664 al 1665) e poi dai professori dei corsi dell’Accademia I disegni di figura 1988, I, pp. 63-66; scegliere i temi del concorso per questa “Monsù Blanchet” (Planchè o Blancher) Po’), di anatomia (Carlo Cesi) e di Michel 1989 b, p. 18; Coquery 2013, p. architettura (Mattia de Rossi); mentre romana. Louis raffigurata il nudo edizione, tutti incentrati intorno alle metà XVII secolo 191. per le lezioni di disegno dal modello nell’attitudine scelta dagli accademici gesta di Alessandro Magno, figura cara alla retorica magniloquente della Studio dell’attitudine del nudo, 1673 vivente sono nominati: Giovan Battista secondo un’aderenza al vero che lascia intravedere i sussidi dati al modello per Il foglio è la prova di concorso corte del Re Sole. L’episodio è quello, matita rossa, mm 430 x 535 Gaulli (maggio); Ercole Ferrata mantenere e rendere più confortevole accademico con cui il ventitreenne riportato per primo dallo storico iscrizioni recto: “1. K. M. (giugno); Fabrizio Chiari (luglio); Paolo Naldini (agosto); Ludovico la posa richiesta: un bastone nel Louis de Boullogne il giovane, Arriano, che vede il condottiero Blancher”; verso “412” Gimignani (settembre) e Domenico braccio sinistro e il lenzuolo al di In questa pagina: figlio dell’omonimo padre pittore, macedone sciogliere con pragmatismo Roma, Accademia Nazionale di Guidi (ottobre, cfr.: Aasl, vol. 43, f. sotto della figura semi reclinata. Con L. de Boullogne il giovane, Alessandro si classifica al terzo posto tra i pittori e decisione il nodo che teneva legato San Luca, inv. Accademie e pieghe 222r e v). Con molta probabilità la un tratto sintetico, Louis procede a Magno scioglie il nodo di Gordio, 1677. della prima classe nell’ottobre 1677. il carro di Gordio, gesto che, secondo di vari autori, n. 10 prova richiesta è eseguita impiegando riserva nel costruire morbidamente Questa è una competizione cruciale la profezia, gli avrebbe assicurato la muscolatura del corpo rilevando Pagina a fronte, da sinistra: per la lettura dei rapporti artistici la conquista dell’Asia. Le istruzioni bibliografia il modello vivente tale “Carlo Grossi” di “Piazza Giudia” a servizio il chiaroscuro attraverso segni L. Dorigny, Studio dell’attitudine del tra Italia e Francia. I finanziamenti fornite ai concorrenti suggeriscono I disegni di figura 1988, I, pp. 163, 169 dell’Accademia (dal 1671 al 1675) sovrapposti e incrociati, ricorre inoltre nudo, 1673. per i premi del concorso vengono di «fingere intorno ad Alessandro i fig. 10. in alternanza ad un altro modello ad abbreviazioni anatomiche delle “Monsù Blanchet”, Studio dell’attitudine infatti offerti direttamente dal potente suoi Macedoni armati all’uso greco, “Sebastiano Travaglini”, com’è rilevato membra in modo funzionale ad una del nudo, 1673. Segretario di Stato francese Colbert allegri per la felicità del Re loro et

158 159 dall’altra parte i Frigii in atto di Concorsi Clementini 1704, 1758, 1775 composizioni a soggetto storico, Francesco Raffaeli maraviglia […] vestiti nel loro habito terza classe mentre per le classi di minore difficoltà attivo a Roma nel 1704 troiano» (Aasl, Vol. 45, f. 48 r.). erano previste la copia dall’antico e Louis de Boullogne, a Roma fin dal lo studio del modello “in azione”, Copia delle Statue di Palazzo 1675 dopo un lungo apprendistato I fogli qui presentati illustrano tre ossia del nudo maschile in posa. Verospi, 1704 presso il padre – che affianca anche momenti della storia del Concorso La didattica accademica consisteva sanguigna, mm 470 x 720 nei perduti lavori di decorazione Clementino, il principale concorso infatti nello studio dal modello nudo iscrizioni, in basso: “1704 - Pittura della Grande Galerie del Louvre e di o del panneggio, che si tenevano istituito dall’Accademia di San Luca nel Terza Classe - Secondo Primo Premio Versailles – si adatta alle indicazioni da ottobre a maggio nelle mattine XVIII secolo. Previsti già negli statuti - Francesco Raffaeli Romano” dividendo in modo simmetrico i due del 1675, ma solo per quanto riguarda dei giorni festivi, seguiti da lezioni Roma, Accademia Nazionale di gruppi di astanti attorno al carro e l’architettura, i concorsi furono banditi teoriche di prospettiva, anatomia al nodo, assoluto protagonista della periodicamente, utilizzando lasciti di e architettura. Nel 1754, inoltre, San Luca, inv. A.172 h.6 scena. Le caratterizzazioni di costume accademici, e vennero a costituire un Benedetto XIV fondò in Campidoglio fonti e d’espressione non sembrano però tassello essenziale dell’organizzazione una specifica Accademia del Nudo, essere rese al meglio: della felicità e della e della didattica dell’Accademia. Fu che, sottoposta all’Accademia di San Inventario delli Disegni 1756, n. 41. meraviglia tratteggiate da Errard nella la rendita fissa garantita al principe Luca, ne costituiva una sorta di scuola consegna restano soltanto dei dettagli propedeutica. Pur utilizzando gli stessi bibliografia perpetuo dell’Accademia, Carlo I disegni di figura 1989, II, p. 42. eloquenti nella loro valenza enfatica, Maratti, da papa Clemente XI Albani strumenti espressivi della didattica come la tromba suonata da un soldato con il chirografo del 10 agosto 1702 accademica – il disegno e il bassorilievo macedone in terzo piano sulla destra, o a dare origine all’istituzione di uno – i concorsi costituirono un momento come la curiosità con cui il personaggio speciale concorso nelle tre arti, pittura, del tutto autonomo rispetto a questa, Il disegno vinse il primo dei due in primo piano a sinistra irrompe nella scultura e architettura, che per onorare come peraltro si evince dagli Statuti, secondi premi per la terza classe di scena aggrappandosi ad una colonna e perpetuare la memoria del pontefice i quali prevedevano per essi norme Alle statue antiche delle collezioni un’occasione d’incontro fra artisti, Pittura nel Concorso Clementino per osservare quanto accade, in una venne chiamato “Clementino”. separate. La prima classe vedeva opere e pubblico, valorizzando così la del 1704, classe per la quale il puntuale citazione dalle Stanze di e dei musei romani si affiancano Diversamente da quanto avvenuto artisti già formati contendersi il produttività delle scuole accademiche. segretario dell’Accademia, Giuseppe Raffaello, studiate a lungo e copiate infatti le opere romane di Bernini, nel secolo precedente, il pontefice riconoscimento del primo posto La vittoria o anche una positiva Ghezzi, aveva stabilito: “Si dall’artista francese nel corso del suo Raggi e Duquesnoy. La pratica della dotò i concorsi accademici di mezzi nella graduatoria, come segnalazione segnalazione nel concorso costituiva disegnino in un sol foglio aperto soggiorno romano (Louis de Boullogne copia delle statue antiche causò degli economici autonomi in modo da ufficiale per la committenza: il primo per i giovani artisti un’autorevole per traverso le statue del Giove, 2011, p. 10). Il giovane pittore dispiega inconvenienti, tanto che nel 1706 garantirne la regolarità, facendone premio era considerato come diploma premessa per l’avvio della professione. dell’Ercole e dell’Apollo, nel modo tutti i virtuosismi utili ad attirare si decise di abolire le terze classi “a un importante strumento della definitivo tanto che si stabilì che non I concorsi sostanzialmente ribadivano che sono disposte nel cortile de’ l’attenzione di una giuria accademica cagione delle insolenze ogni anno fatte propria politica. I giovani artisti che sarebbe stato più concesso concorrere la precisa volontà dell’Accademia di Signori Verospi al Corso” (Aasl, a queste date: un assortimento vario nelli Palazzi e Chiese con scandali e desideravano partecipare al concorso di nuovo dopo averlo conseguito. porsi quale tribuna privilegiata dell’arte di panneggi esattamente messi in risentimenti grandi”. Tale abolizione Giustificazioni dei concorsi I, a. dovevano per statuto essere iscritti Attraverso la copia dall’antico e la a Roma, strumento di promozione posa e trattati; le citazioni dall’antico, fu scongiurata dall’opposizione della 1704, n. 5, Concorso de’ Premji all’Accademia come allievi. Ciascun riproduzione del nudo i giovani della della politica e della cultura pontificia. rese appunto nell’abbigliamento ma classe di architettura e in particolare per l’Anno 1704). Si trattava delle artista doveva produrre due prove: per terza classe dovevano dimostrare di La partecipazione del pontefice alla anche nelle architetture; le citazioni di Francesco Fontana, che richiese il celebri statue romane del Giove la classe di pittura la prima consisteva essere in possesso degli strumenti solenne premiazione che si svolgeva in dai moderni, come si è visto; il diretto intervento del pontefice, il quale, sedente, dell’Ercole con l’Idra e in un disegno, eseguito preferibilmente basilari per l’esercizio della professione Palazzo Senatorio al Campidoglio la dispiegamento di molte figure su tramite monsignor Origo, deputato dell’Apollo, allora conservate nel a “matita rossa” su fogli della misura artistica. E gli artisti cercarono di rendeva una delle occasioni più attese piani differenti accompagnati da alla reggenza del concorso, riconfermò cortile di Palazzo Verospi in via del di un foglio di carta papale aperto, cogliere l’occasione del concorso della vita culturale e artistica romana. un’ambientazione architettonica che che “non solo vi dovessero essere le Corso, le quali sarebbero in seguito da preparare in un anno di tempo per farsi notare in vista di una futura L’Accademia ne pubblicava a stampa sfonda prospetticamente e funge da terze classi, ma ancora se fosse stato state acquistate rispettivamente e in forma anonima; analogamente carriera come copisti per imprese il resoconto, con una dettagliata quinta teatrale; la resa infine delle possibile le quarte e le quinte e quante dal Museo Clementino, dal Museo gli scultori dovevano presentare editoriali di pregio, una strada che descrizione dei vari momenti, dal anatomie nei torsi, nelle gambe e nelle se ne possono fare” (Congregazione Capitolino e dai Musei Vaticani (cfr. bassirilievi in terracotta, che “non si fu effettivamente percorsa da molti, discorso ufficiale dell’accademico braccia nude. Forte è l’ispirazione alla del 9 luglio 1706, cit. in Disegni di Picozzi 2004 e Brook 2010-2011, riceveranno se non saranno cotti”. La come ad esempio è documentato per incaricato ai sonetti composti per pittura di Errard stesso, in particolare figura 1988-1991, II, p. 3). Nei primi pp. 429-430, con bibliografia). La seconda prova, chiamata ex tempore Pasquale Camporese. Proponendo per l’occasione dagli Arcadi invitati. nella resa dei volti dei personaggi, che anni dei Concorsi Clementini la scelta di queste opere, analogamente e necessaria per stabilire l’autografia le prime due classi soggetti tratti dalla Un’esposizione di disegni e quadri appaiono per lo più stereotipati sul a quella dei Satiri di Palazzo della precedente, consisteva sia per storia antica (Tito Livio in particolare) commissione che giudicava le prove conservati in Accademia allestita modello del maestro. La prova ottiene Della Valle assegnati da copiare la classe di pittura che per quella di o dall’Antico Testamento e dal Nuovo dei giovani artisti era costituita da nella sala delle premiazioni ricreava il terzo posto su un podio decisamente in bassorilievo agli scultori della scultura in un disegno da eseguire in un e per le terze classi la copia di statue alcuni membri delle rispettive classi fisicamente in Campidoglio il contesto filofrancese, che vede infatti trionfare Terza Classe nello stesso concorso, giorno specifico in sede concorsuale, o bassorilievi antichi l’Accademia di (architettura, pittura e scultura), più culturale dal quale provenivano gli l’illustro sconosciuto Arnoldo De valorizzava le raccolte d’antichità nell’arco di due ore. La competizione si San Luca imponeva di fatto agli artisti il principe dell’Accademia. Dal 1710, elaborati presentati al concorso. Vuez (I disegni di figura 1988, p. 65). articolava per ciascuna delle tre arti in tre la propria interpretazione del classico come poi sancito dagli statuti del presenti nell’Urbe e, al contempo, Il successo romano dovette portare classi, corrispondenti a livelli differenti come modello. Interessante è a questo 1716 rimasti in vigore fino al 1795, confermava l’interpretazione che buoni frutti al giovane De Boullogne di difficoltà. La scelta della classe nella proposito esaminare le opere assegnate il giudizio fu espresso da tutti gli dell’antico aveva offerto il Seicento che, rientrato in patria nel 1680 e quale cimentarsi era completamente per la copia dall’antico a pittori e accademici dell’arte in esame, chiamati ammesso all’Académie Royale l’anno libera, ma l’organizzazione del scultori, opere che intendevano a votare attraverso schede per il primo, successivo, ebbe poi una carriera di concorso intendeva riflettere le esaltare le raccolte d’antichità presenti il secondo e il terzo premio. Momento primo piano che culminò nel 1725 con tappe ideali che dovevano scandire nell’Urbe e, al contempo, avvalorare di particolare importanza erano le In questa pagina: la nomina a premier peintre. la formazione degli artisti: ai più l’interpretazione che del classico cerimonie di premiazione degli allievi F. Raffaelli, Copia delle statue di Palazzo Stefania Ventra esperti erano richieste impegnative aveva offerto il Seicento romano. vincitori; momento che costituiva Verospi, 1704.

160 161 romano. Dell’Ercole con l’idra i esposto la documentazione completa Concorsi Clementini 1707, 1708, 1709 contemporanei lodavano infatti della partecipazione al concorso di prima classe il restauro integrativo condotto un artista la cui attività e biografia “per mano dell’eccellente Algardi restano ancora da indagare. Pasquale Claude Jacquard […] con sì perfetta imitazione Camporese aveva precedentemente dell’antico” che dimostrava come partecipato al Concorso Clementino Nancy 1686 - 1736 “tra i moderni artefici v’è stato del 1771, sempre per la Terza Classe Il combattimento tra gli Orazi e chi ha saputo non solo emulare, di Pittura, eseguendo una copia a Curiazi, 1707 ma vincere il valore degli antichi” disegno della statua di Santa Susanna (Maffei 1704, pp. 127-128). Insieme del Duquesnoy. L’artista romano fu matita nera e gessetto, mm 490 x 730 al foglio del romano Raffaeli (artista fra coloro che, in tale occasione, “si Roma, Accademia Nazionale ancora da recuperare agli studi, il distinsero con vario merito”, facendo di San Luca, inv. A.211 cui nome è menzionato anche come “sperare considerabile profitto con Franco Raffaele ed è normalmente de’ diligenti Disegni con ragionevoli Il supplizio di Mezio Suffezio per riportato come Raffaelli) l’Accademia prove” (I pregi delle Belle Arti 1771, ordine del re Tullio Ostilio, 1708 conserva le prove di altri concorrenti: pp. 16-17). Il suo nome si ritrova in matita nera, acquarello e gessetto, il catalano Miquel Pont Cantallops, seguito come illustratore letterario mm 500 x 750 lo svizzero Bernardino Mercoli, il (Marin 1779). Il disegno premiato nel Roma, Accademia Nazionale milanese Giovanni Bartolomeo De 1775 riproduce la statua marmorea di di San Luca, inv. A.223 Petri, il genovese Nicolo Pittaluga Apollo, copia romana di età adrianea e il romano Carlo Lera. Non sono di originale greco in bronzo, forse Morte di Lucrezia, 1709 invece più reperibili i fogli degli altri l’Apollo di Leocare citato da Plinio matita, penna, acquarello e gessetto, artisti che parteciparono al concorso: i e Pausania. Collocata nel giardino mm 550 x 740 Pasquale Camporese (o Camporesi) romani Agostino Masucci, Alessandro Filippo Carlini i capolavori più celebri dell’arte della basilica di S. Pietro in Vincoli e Roma, Accademia Nazionale Discenet, Tommaso Cleson, attivo a Roma dal 1771 al 1784 appartenuta a Giuliano Della Rovere, attivo a Roma nel 1758 antica (Haskell, Penny 1981, pp. di San Luca, inv. A.236 Domenico Nelli e Andrea Pifferni, il 327-333, n. 48). Parteciparono cardinale titolare di quella basilica Copia dell’Apollo del Belvedere, 1775 messinese Paolo Filocamo, il lorenese Copia del Galata morente con lui al concorso per la stessa e poi papa col nome di Giulio II, la bibliografia matita nera su carta, mm 540 x 375 Claudio Giuseppe Voirin e il barese capitolino, 1758 classe l’ascolano Nicola Monti, il statua fu trasferita in Vaticano prima Michel 1989, pp. 78-79, 84-85; iscrizioni, in basso: “Terza Felice Greco (Aasl, Giustificazioni sanguigna, mm 320 x 490 sabino Giovanni Battista Pascucci, del 1509 e collocata nel cortile delle Pampalone 2000, pp. 62-63. dei concorsi 1, a. 1704, nn. 16-19, Classe: Secondo Premio: Pasquale statue del Belvedere. Vi rimase fino iscrizioni, in basso: “Pittura Terza il francese Joseph Dayguebelle, il 36-37, Spesa delle Medaglie 1704). siciliano Giuseppe Milanese, i romani Camporesi Romano 1775.”; sul al 1798, quando fu prelevato dai Classe Secondo Premio. Filippo I disegni sul tema assegnato furono Francesco Giganti, Giuseppe Doria e margine destro: “7” francesi e condotto trionfalmente a Carlini Romano. Anno 1758. C 156”; Originario di Nancy, Jacquard, dopo consegnati all’Accademia il 10 aprile Pietro Paolo Panci e Desiderio De Roma, Accademia Nazionale di Parigi, per essere riportato a Roma in alto a destra: “Num: 9. ” una prima formazione con il pittore di 1704, mentre il giorno seguente si Angelis di Ferentino, le cui prove San Luca, inv. A.501 nel 1816 grazie alla tenace azione svolse la prova ex tempore. Giudici Roma, Accademia Nazionale di sono conservate in Accademia (Aasl, di recupero condotta da Antonio corte Claude Charles, giunse a Roma del concorso furono per la Classe di San Luca, inv. A.394 vol. 51, ff. 123r-123v). I disegni sul bibliografia Canova (Haskell, Penny 1981, pp. grazie al sostegno economico del Pittura il principe dell’Accademia, 189-194, n. 9). Già copiata in bronzo granduca di Lorena per completare i tema assegnato furono consegnati In lode delle Belle Arti 1775, p. xvi; I Carlo Maratta, e gli accademici pittori bibliografia all’Accademia il 6 settembre di disegni di figura 1991, III, pp. 100, 113; da Pier Jacopo Alari Bonacolsi propri studi sull’antico e sui maestri Giovanni Maria Morandi, Luigi Delle lodi 1758, p. xiv; I disegni di figura quell’anno, mentre il giorno seguente Imbellone 2010, p. 430, v. 3. detto l’Antico nel 1498, la statua del passato (Michel 1989, pp. 78-79). Garzi, Giuseppe Chiari, Benedetto 1991, III, p. 10. si svolse la prova ex tempore, la quale acquisì enorme prestigio con la sua Realizzato per la prova di pittura del Luti e Francesco Monnaville (Le consistette nel “disegnare l’atto del collocazione in Vaticano, divenendo Concorso Clementino del 1707, il buone Arti 1704, p. 66). Nel corso nudo” (Delle lodi 1758, pp. x-xi). Il un’evocazione immediata e quasi disegno in mostra si è aggiudicato il della premiazione, che ebbe luogo Il disegno del romano Carlini vinse il disegno di nudo del Carlini, eseguito Il disegno di Camporese vinse il assoluta della classicità che godette terzo premio di prima classe, dietro in Campidoglio con discorso del secondo premio per la Terza Classe a sanguigna, è conservato anch’esso secondo premio per la Terza Classe da allora di un’inesauribile fortuna. al foglio di Agostino Masucci (primo cardinal nepote Annibale Albani, di Pittura nel Concorso Clementino presso l’Accademia Nazionale di di Pittura nella ventiquattresima Considerato nel Seicento modello premio) con cui sembra condividere il Maratta fu creato cavaliere del 1758, classe per la quale era San Luca, costituendo con il foglio edizione del Concorso Clementino, ideale della perfezione anatomica, la medesima impostazione. Simili (Congregazione del 24 aprile 1704, stato stabilito: “Si dovrà disegnare qui esposto la documentazione indetto dall’Accademia di San fu nel secolo dei Lumi esaltato da risultano appunto le due figure in I disegni di figura 1989, II, p. 45). la statua del Gladiatore moribondo completa della partecipazione al Luca nell’anno giubilare 1775. I Winckelmann come la “più sublime di singole, a sinistra in Jacquard e al situata nel Museo capitolino”. concorso di un artista la cui attività disegni sul tema assegnato furono tutte le opere antiche, che fino a noi centro in Masucci, che brandiscono la Copia romana di originale greco in e biografia restano da recuperare agli consegnati all’Accademia l’11 si sono conservate” (Winckelmann spada e si proteggono con lo scudo, bronzo d’età pergamena, la statua del studi. L’11 settembre gli accademici maggio di quell’anno, mentre il 1783, p. 356). evidentemente tratte dal modello Galata morente era stata rinvenuta della Classe di Pittura emisero il giorno seguente si svolse la prova antico del Gladiatore Borghese, a Roma nell’area di Villa Ludovisi giudizio e dopo una settimana ebbe ex tempore, la quale consistette nel Alessandra Imbellone all’epoca esposto nell’omonima villa In questa pagina: per essere acquistata nel 1737, in luogo la cerimonia di premiazione in disegno “dell’atto del Nudo” (In lode suburbana al Pincio, così come il seguito a lunghe trattative, dai Musei Campidoglio (Ivi, p. xv). delle Belle Arti 1775, p. xii). Il disegno cavaliere sulla sinistra di spalle che F. Carlini, Copia del Galata morente capitolino, 1758. Capitolini e divenire ben presto la di nudo di Camporese, eseguito a osserva la scena di Masucci è reso nella più nota dell’intera collezione. Il matita e biacca su carta acquerellata stessa maniera del soldato di Jacquard Pagina a fronte: pathos del guerriero Gallo colto in bruno, è conservato anch’esso all’angolo sinistro. I soggetti di storia P. Camporese, Copia dell’Apollo del nell’ultimo istante di resistenza presso l’Accademia Nazionale di San romana narrati da Tito Livio, scelti dal Belvedere, 1775. al dolore la contraddistingue fra Luca, costituendo con il foglio qui segretario dell’Accademia Giuseppe

162 163 Concorso Clementino del 1708 vinse il secondo premio di prima classe con un disegno sulla storia di Mezio Suffezio, anch’essa tratta da Tito Livio. L’efferatezza della vicenda – in cui il dittatore degli Albani Suffezio viene legato a due carri che corrono in direzioni opposte per aver tradito l’alleanza con il re Tullio Ostilio contro Fidene e Veio – offrì al giovane francese l’occasione di enfatizzare i gesti delle figure in un moto centripeto che gli era congeniale. Finalmente al Concorso successivo del 1709, Jacquard ottenne il massimo riconoscimento della prima classe, Ghezzi, in questi anni ricorrono sia in con una impaginazione scenografica pittura che in scultura, rispondendo della Morte di Lucrezia, nella al desiderio del papa Clemente XI quale l’eroina nell’atto di uccidersi di riattualizzare l’iconografia del riproponeva quasi testualmente le mito delle origini di Roma. Per diverse versioni di Lucrezia di Guido questo nel bando del concorso Reni, mentre il marito Collatino e le veniva espressamente richiesto altre figure in una gamma variegata di Concorso Clementino 1711 prima classe di pittura e per la prima espressioni condensavano le diverse ai candidati di evitare qualsiasi prima classe classe di architettura (I disegni di riferimento all’omonimo episodio fasi della tragedia, rinviando alle figura 1989, II, p. 141). Nato a Parigi dipinto dal Cavalier d’Arpino ambientazioni di Sebastiano Conca e Guy-Louis Vernansal nel 1689 da una famiglia di artisti – il alla teatralizzazione di Jean-Baptiste nel celebre affresco del Palazzo Parigi 1689 ca. – Parigi 1789 padre, Guy Louis I Vernansal, fu un dei Conservatori in Campidoglio Corneille. Rientrato in Francia nel seguace di Le Brun e probabilmente 1714, Jacquard ebbe una carriera di (Pampalone 2000, p. 63), dovendo Furio Camillo condanna il pedagogo il primo maestro del giovane pittore – successo, diventando il pittore di corte “in tutto e per tutto farsi una nuova di Faleri, 1711 Guy Louis II giunse a Roma nel 1709 del granduca. Eseguì ritratti dei sovrani inventione da potercisi riconoscere matita nera e gessetto, mm 485 x 710 quale pensionnaire de l’Académie lorenesi, cartoni per arazzi con scene una total diversità et osservanza di de France. L’esordio fortunato del di battaglie, pale d’altare e soprattutto iscrizioni, in basso: “E. 1711. Pittura ciò che ne dice Tito Livio” (Aasl, pittore parigino si aprì sotto l’egida decorò ad affresco la cupola della Prima Classe Premio. Guido Luigi Giustiicazioni dei concorsi, I 1707, Vernansal Parigino C 30” di Poerson, al tempo direttore cattedrale di Nancy, tra il 1723 e il 1726 dell’Accademia di Francia e vice nn. 6-7). Così le varianti proposte dai Roma, Accademia Nazionale di (Michel 1989, p. 79). principe dell’Accademia di San Luca. candidati del Concorso Clementino San Luca, inv. A.257 rispetto al prototipo secentesco L’anno successivo, infatti, il 9 ottobre Carolina Brook 1712, incoraggiato da Poerson partì si notano nella ricerca di effetti di bibliografia da Roma per approfondire lo studio maggior dinamismo, in Jacquard Ivanoff 1960, p. 448; Drouas 1983; I nella lotta cruenta fra i protagonisti della tradizione veneta come “partie disegni di figura 1989, II, p. 141; Michel très nécessaire à un peintre” (Ivanoff cui fa eco il movimento dell’esercito 1989 c, pp. 92-93; Celleghin 1992, 1960). Benché la sua produzione retrostante, appena accennato e pp.16-17. rappresentato in ordine sparso. Forte risentì del prolungato contatto di questo primo risultato, Jacquard durato quasi vent’anni con la cultura proseguì il suo cammino a tappe per pittorica veneta – soggiornò prima diventare un pittore di storia e al “Je suis fort aise que nos élèves aient a Venezia e poi a Padova, intorno al emporté le prix de l’Académie de 1720 – Vernansal conservò sempre Saint- Luc, et que notre Nation se l’originalità delle sue invenzioni che distingue partout où elle est. Vous ostentava con orgoglio ai colleghi In questa pagina, dall’alto, da sinistra: donnerez manuellement aux Srs. De veneziani (Celleghin 1992). Attivo a Vernansal et Besnier la somme de deux Brescia nei primi anni Trenta, operò C. Jacquard, Il combattimento tra gli cents livres à chacun [...]» (Drouas a Lione tra il 1733 e il 1738 prima Orazi e Curiazi, 1707. 1983). Con queste parole il duca di rientrare definitivamente a Parigi A. Masucci, Il combattimento degli d’Antin, Surintendant des Bâtiments dove, nel 1741, fu eletto membro Orazi e Curiazi, 1707 (primo premio), di Francia espresse il suo orgoglio a all’Académie Royale di Parigi “sans particolare. Charles-François Poerson giudice passer par les votes ordinaires” C. Jacquard, Il supplizio di Mezio per il Concorso Clementino del 1711 (Michel 1989, p. 92, cat. 40). Morì il Suffezio per ordine del re Tullio Ostilio, In questa pagina: che vide Guy-Louis II de Vernansal e 29 aprile 1749, insignito del titolo 1708. G.-L. Vernansal, Furio Camillo Nicolas Besnier aggiudicarsi entrambi di peintre du roi. Il soggetto del C. Jacquard, Morte di Lucrezia, 1709. condanna il pedagogo di Faleri, 1711. il primo premio, rispettivamente per la concorso è ispirato al leggendario

164 165 episodio del maestro di scuola studio sui testi fondamentali della falisco e del suo fallito tentativo di cultura figurativa romana, nonché, consegnare a Furio Camillo i suoi come era usanza nel corso di allievi come ostaggi durante l’assedio queste competizioni, per esercitarsi di Faliria. Il generale romano sdegnato in virtuosismi legati alla resa dei “condannò il famoso Pedagogo alla panneggi, alla restituzione dei dettagli pubblica ignominia di esser sferzato anatomici, alla distribuzione delle nudo dà suoi medesimi scolari” e i figure, all’ambientazione paesaggistica. falisci colpiti dal nobile gesto decisero Il tratto leggero a matita e penna lascia di arrendersi alla città di Roma. che sia per lo più il gioco di contrasti tra Vernansal concentra la scena, a destra acquerello da un lato e fondo chiaro e del disegno, sulla figura di Camillo biacca dall’altro a costruire le figure, in seduto al di sotto di un morbido un rapporto chiaroscurale certamente drappo. Davanti a un paesaggio erede dell’insegnamento di Lemoyne. scarno da cui si stagliano le mura Nicolas Vleughels, allora direttore della città, il gruppo di figure con il dell’Académie de France, spende parole pedagogo trattenuto dai soldati e i due di elogio in una lettera al duca d’Antin fanciulli prostrati ai piedi del generale, per questo disegno, definito «aussi domina la metà opposta. Attorno si bon, même meilleur que les autres» dispiega una moltitudine di pose, gesti (Correspondance, t. VII, p. 233). Oltre ed espressioni che Vernansal rese con al premio e al riconoscimento pubblico tratto nervoso e vibrante chiaroscuro impegnato, come è consuetudine, nello a Roma, grazie a questo successo Concorso Clementino 1725 mediante l’uso del gessetto. studio dall’antico ma soprattutto dai Natoire ottiene un finanziamento Concorso Clementino 1728 prima classe grandi maestri del Cinque e Seicento, proprio dal duca d’Antin per prima classe Valentina Oodrah prolungare l’esperienza romana e per Charles-Joseph Natoire un’attività di cui si ricavano tracce un breve soggiorno a Venezia (Cavigia- Charles (Carle)-Andrè Van Loo Nîmes, 1700 - Castel Gandolfo, 1777 eloquenti dalla prova di concorso nella quale, grazie ad un tema che consente Brunel 2012, p. 189). Del trionfo di (Vanloo) Natoire dà notizia anche il Mercure Mosè che nel ritorno dal Monte di assembrare numerose figure, il Nizza 1705 – Parigi 1765 Sinai si mostra al popolo con faccia pittore sceglie di inserire citazioni de France dell’anno successivo, che evidenzia la «grande facilité pour risplendente, 1725 pressoché puntuali. Il riferimento La cena in casa di Baldassarre, 1728 son art» di questo giovane pittore matita, penna, acquarello, biacca maggiore è Raffaello, rievocato per la matita e sanguigna, mm 505 x 745 Scuola di Atene nella figura di Mosè e destinato a grande fortuna (luglio 1726, Roma, Accademia Nazionale su carta, mm 525 x 760 ed. 1968, p. 41). La fortuna del foglio in quella maschile armata di bastone di San Luca, inv. A.312 Roma, Accademia Nazionale di che muove dall’estrema sinistra del premiato è attestata da un bozzetto San Luca, inv. A.292 foglio verso destra; per la Disputa del dipinto quasi sovrapponibile, forse una bibliografia memoria realizzata da Natoire stesso Sacramento, ma anche per la Messa di Salerno 1974, p. 352; I disegni di figura bibliografia su commissione di un amatore romano, Bolsena nella serie di mani protese alla 1989 a, II, pp. 181-183; Tomor 1989, Mantz 1880, p. 37; Correspondance oggi conservato in una collezione destra del profeta; o ancora ricordato pp. 130-131; Michel 1996, pp. 84, 106, 1887-1912, t. VII, p. 233; Claparède per la Trasfigurazione nel gruppo privata francese (Cavigia-Brunel 2012, 148; Bénézit 1999, II, pp. 780-781; 1972; Salerno 1974, p. 353; I disegni cat. P3, p. 190). Tornato in patria di figure nella parte destra della Pampalone 2000 a, pp. 68-69; Rizzo di figura 1989, II, p. 169, 172; Tomor composizione. Il Rio della Plata della nel 1729, Natoire vede la propria 2011, pp. 53-58; Rizzo 2016, pp. 115- 1989 b, pp. 126-127, n. 54; Caviglia- berniniana fontana dei Quattro Fiumi popolarità ascendere proprio grazie 121. Brunel 2012, p. 189, n. D67. è invece il riferimento per la figura ai favori acquisiti presso l’ambiente in primo piano a destra, non a caso artistico francese a Roma, città che lo richiamerà a sé nel 1751 con la Con questo disegno Charles-Joseph appoggiata ad una roccia, di spalle, Precocemente avviato alla carriera e la partecipazione al Concorso nomina a direttore dell’Académie de Natoire ottiene nel 1725 il primo abbagliata dalla «faccia risplendente» – artistica in virtù dell’appartenenza Clementino dell’Accademia di San France, e in quanto tale a membro premio per la prima classe di pittura del così recitava la consegna – di Mosè, che ad una famosa famiglia di pittori di Luca, ove conseguì il primo premio ex di merito della San Luca, alla quale Concorso Clementino, a pari merito è anche però una citazione dalla figura origini fiamminghe, Carle giunse per aequo con Francesco Caccianiga nella donerà, come morceau de réception, un con Domenico Scaramucci e Giovanni che compare, pure in primo piano e di la prima volta a Roma all’età di nove prima classe di pittura, con il disegno dipinto oggi perduto raffigurante La Francesco Ferri della Pergola. Il giovane spalle sulla destra, nell’Apollo e Dafne anni al seguito di suo fratello Jean- oggetto della presente scheda. Sulla via Pittura che disegna sotto l’egida della In questa pagina: artista, figlio dello scultore lorenese di Bruxelles, capolavoro marattesco Baptiste, ed ivi compì il suo primo del ritorno in patria, una fortuita sosta poesia. Questo rientro sarà definitivo: Florent, si forma a Parigi dapprima realizzato per Luigi XIV. Le figure apprendistato presso Benedetto Luti a Torino, per una disgrazia occorsa al Ch.-J. Natoire, Mosè che nel ritorno a Roma l’artista spenderà il resto della con Louis Galloche e successivamente femminili, infine, conservano un’eco e Pierre Le Gros. Tornato in Francia nipote François che viaggiava con lui, dal Monte Sinai si mostra al popolo con sua vita e della sua carriera, votate da faccia risplendente, 1725. presso François Lemoyne e vede presto delle generose fanciulle di mano di la sua ascesa divenne irresistibile: occasionò una serie di committenze questo momento prevalentemente alla riconosciuto il proprio talento: nel 1721 Pietro da Cortona, pure copiato in l’Académie Royale di Parigi gli da parte della corte sabauda per didattica e all’amministrazione della Pagina a fronte, dall’alto: vince il Grand Prix dell’Académie questo primo soggiorno romano conferì nel 1723 il primo premio nel il Palazzo Reale e la Palazzina di grande macchina di produzione artistica Ch.-A. Van Loo, La cena in casa di Royale e dall’ottobre 1723 è a Roma (Caviglia-Brunel 2012, pp. 21 seg.). disegno e l’anno seguente il Prix de Caccia di Stupinigi. Tornato infine a francese a Roma (Claparède 1972). Baldassarre, 1728. come pensionnaire dell’Académie de La scena veterotestamentaria diventa Rome. Il secondo viaggio nell’Urbe, Parigi, divenne accademico nel 1735, F. Caccianiga, La cena in casa di France (Caviglia-Brunel 2012). Questo dunque per l’artista un espediente Stefania Ventra nel 1728, coincise con il suo ingresso direttore dell’école des élèves protégés Baldassarre, 1728. primo soggiorno romano lo vede per rivelare i frutti del suo assiduo all’Accademia di Francia di Roma nel 1749, primo pittore alla corte

166 167 di Luigi XV nel 1762, ed infine, a 1758) e, come ha analizzato Antonella suggello del ragguardevole cursus Pampalone, ne condivise i principi e gli honorum artistico, fu nominato intenti, sia nella scelta dei soggetti sia direttore dell’Académie Royale di nella ripartizione dei premi, in buona Parigi nel 1763. Il tema scelto per il parte assegnati ad artisti stranieri concorso del 1728, La cena in casa (Pampalone 2000, p. 53). Il soggetto di Baldassarre, è tratto dal Libro dei scelto per la prima classe era quello Profeti (Daniele, 5) e racconta della biblico di “Giuseppe che si palesa ai miracolosa apparizione di una mano suoi fratelli”, perdonandoli per i torti divina che scrive su una parete le parole subiti. Il primo premio fu attribuito “Mane, Thecel, Phares” durante un a un artista di Monaco di Provenza, banchetto in cui Baldassarre ha osato Jean-Francois Vignal, a pari merito utilizzare il vasellame sacro ad una con il viterbese Domenico Corvi, del divinità straniera; codeste parole quale però non si conserva il disegno, sono profeticamente interpretate e il secondo a Joseph Ignaz Sattler, da Daniele come l’imminente fine originario di Olmütz. Le vicende di Baldassarre e del suo regno. La biografiche dell’autore, il parigino squisita fattura della prova presentata Jacques-François Martin, nipote del al Concorso Clementino è senza noto pittore Jean-Baptiste, sono state dubbio conferma del talento e della ricostruite in larga misura da Auguste straordinaria capacità disegnativa di Boppe (Boppe 1902, pp. 406-409) e Van Loo. Lo stupore suscitato nei da Olivier Michel. Il giovane artista, convitati dalla prodigiosa apparizione è svolta nella didattica introducendo Concorso Clementino 1750 allora appena ventiduenne, fin dall’età reso con gestualità solenni e composte, lo studio dei grandi maestri del prima classe di quindici anni era presente a Roma, la cui sapiente orchestrazione sortisce Cinquecento veneziano, Veronese città nella quale era arrivato grazie dove Giuseppe, circondato dai Concorso Clementino 1771 un insieme di sontuosa coralità. Il in primis, precedentemente lasciati Jacques-François Martin all’appoggio economico del padre, suoi fratelli, si protende verso di prima classe solido impianto compositivo, forte in secondo piano. Vleughels fu Parigi 1728 ca. – 1770 ca. lo scultore omonimo. Martin non loro, mantenendo una posizione di un disegno geometrico basato su determinante nell’indirizzare questa risulta essere stato pensionario del re di rilievo, senza che abbia luogo Nicolas Lejeune diagonali prospettiche che corrono fase della formazione di Van Loo, Giuseppe si palesa ai suoi fratelli, 1750 a causa della poca stima di cui godeva l’abbraccio con Beniamino, come attivo fra 1771 e 1804 lungo direttrici divergenti (la direzione sebbene questi non fosse nuovo matita rossa, mm 660 x 980 presso il direttore dell’Accademia di previsto dal bando del concorso del disegno geometrico del pavimento alla pittura veneziana allorché, al iscrizioni: in basso: Prima Classe Francia Jean-François de Troy. Fu (Delle lodi delle belle arti 1750, p. Quando il principe Ammon nel è opposta al lato sinistro del tavolo), tempo del suo alunnato all’Académie Terzo Premio = Giacomo Franc. però in contatto con i pensionnaires 16). Della equilibrata prova grafica convito, che gli fece il fratello è circonfuso da un avvolgente effetto Royale, il clima artistico parigino Martin da Parigi 1750 C = 66 dell’Accademia e partecipò con loro di Martin, che aveva riscosso il Assalonne viene ucciso da’ servi, 1771 era stato vivificato dalla presenza pittorico ed impreziosito dalla cura Roma, Accademia Nazionale di alla rappresentazione in maschera con consenso della giuria del tempo, penna e inchiostro bruno, pennello, di Sebastiano Ricci (1716-1717) e di descrittiva di dettagli sofisticati San Luca, inv. A.360 la “carovana del sultano a la Mecca” sono state sottolineate dalla critica acquarelli colorati e biacca su quali il bordo ricamato e frangiato Rosalba Carriera (1720-21). del carnevale del 1748, facendosi odierna la varietà delle attitudini dei cartoncino preparato, mm 645 x 910 della tovaglia, i vasi e le stoviglie, la bibliografia ritrarre in costume e dipingendo personaggi divisi in gruppi, ma anche iscrizioni: in basso a destra Livia Poletti la debole resa disegnativa e la scarsa lampada appesa sopra il tavolo, le Boppe 1902, p. 407; Boyer 1958, pp. a sua volta un quadro raffigurante Per Accademia di San Luca personalità della composizione, in gambe dei sedili. Iconograficamente 275-276; I disegni di figura 1989, II, pp. l’evento gradito al papa Lambertini Roma, Accademia Nazionale di il riferimento è all’Ultima Cena di (Jean Barbault 1718-1762, 1974-1975, cui vengono riproposti in maniera 209, 214; Michel 1989 d, pp. 150-151, n. San Luca, inv. A.460 Tintoretto nella chiesa di San Giorgio 66; Pampalone 2000 b, p. 73. pp. 25-26; Michel 1989, p. 150; Jean forse poco originale gli stimoli acquisiti dall’artista in quegli anni a Venezia, per il taglio diagonale del Barbault 2010, p. 78). Nonostante il bibliografia tavolo e la presenza del lume fumoso; riconoscimento ottenuto al Concorso nella città papale (Michel 1989, p. 150; Pampalone 2000, p. 73). I pregi delle Belle Arti 1771, pp. 13- altri inserti testimoniano della Clementino e gli appoggi dell’abate 14; I disegni di figura 1991, III, pp. 75, cultura accademica dell’artista, quali Il disegno in esame fa parte del corpus de Canillac, Uditore di Sacra Rota, la 79; Mastery and Elegance 1998, pp. 302- la postura di Baldassarre, memore delle opere premiate nei Concorsi sua carriera negli anni del soggiorno Maria Rosa Pizzoni 305; Imbellone 2002, p. 456, n. VI.38, p. del San Giacomo leonardesco a Roma probabilmente non decollò Clementini e conservate nelle raccolte 177; Tullio Cataldo 2010 a, pp. 430-431, dell’Ultima Cena, e i tubicini in e poco sappiamo delle opere di tale dell’Accademia Nazionale di San n. V. 4, p. 322. secondo piano sulla destra, desunti periodo. Come accadde ad altri Luca. L’opera risultò vincitrice del dai rilievi dell’antichità classica. talentuosi vincitori dei concorsi, il terzo premio per la prestigiosa prima Ma il vero genius loci ispiratore, francese trovò maggior fortuna nella per il tono complessivo fastoso classe di pittura del Concorso del città natale, dove rientrò insieme alla Pubblicati nell’agosto del 1769, i ed elegante, sono le celeberrime 1750. Questa diciassettesima edizione moglie sposata a Roma nel 1752, soggetti della trentesima edizione “Cene” di Paolo Veronese, artista della competizione fu particolarmente e dove espose nel 1764 molte sue del Concorso Clementino (1771) lungamente studiato e meditato significativa in quanto ebbe luogo dopo opere all’Académie de Saint-Luc per le prime due classi di pittura e dal nostro soprattutto durante la più di un decennio di interruzione, e di Parigi, nella quale fu accolto nel di scultura furono desunti da storie permanenza presso l’Accademia di inaugurò una nuova regolarità della 1763 (Guiffrey 1915, pp. 383-384). bibliche. Fra i numerosi artisti che si Francia a Roma. Nicholas Vleughels, In questa pagina: manifestazione. Lo svolgimento della La scena descritta nel disegno, tratta In questa pagina: confrontarono con la rarità del tema alla guida di questa istituzione dal J.-F. Martin, Giuseppe si palesa ai suoi gara coincise con l’Anno Santo indetto dalla Genesi, è ambientata in un N. Lejeune, I servi di Assalonne selezionato per la prima classe di 1725 al 1736, aveva impresso una fratelli, 1750. dal pontefice Benedetto XIV (1740- ampio e sontuoso spazio interno, uccidono il principe Amnon, 1771. pittura – I servi di Assalonne uccidono

168 169 il principe Amnon (Samuele, libro II, Michel (1996, pp. 209-265) attestano verosimilmente desunta dal disegno viandante che sembra salutarli sulla capitolo XIII) – si ricordano Marcello che fra 1771 e 1772 egli condivise dell’Accademia di San Luca, non fa sinistra, gli uomini con il bestiame Leopardi (vincitore del terzo posto), un appartamento nell’antica strada parte del fondo della Bibliothèque su entrambi i lati in primo piano. Di Francesco Riegl, Gioachino Mondelli Felice, non lontano dalla basilica nationale de France, e non è stato questo insieme, solo i due uomini e Giuseppe Soli. Se il primo premio di Sant’Andrea delle Fratte, con lo possibile rintracciarla in alcuna in primo piano a sinistra, impegnati non venne attribuito, fu un artista scultore François-Marie Poncet e altri collezione. L’opera, firmata e datata con il bue, sono il brano più felice francese, Nicolas Lejeune, a ottenere artisti stranieri. Mentre i pensionnaires N.las Leje. Rome 1771, potrebbe della composizione, mostrando una il secondo posto presentando questo dell’Accademia di Francia risiedevano essere stata eseguita quando l’artista sicurezza nel modellato assente nelle disegno, mentre non si conserva a Palazzo Mancini e si dedicavano si trovava ancora in Italia, mentre altre figure. L’impianto compositivo invece la prova estemporanea prevalentemente alla copia dal vero un disegno della collezione Horvitz è chiaramente memore della Scuola di eseguita dal pittore: L’ombra di sotto la guida di Charles-Joseph (Mastery and Elegance 1998, pp. 302- Atene di Raffaello, senza che, tuttavia, Samuele appare a Saul (cfr. I disegni Natoire, questo piccolo circolo 305, n. 95), forse realizzato dallo stesso la lezione dell’urbinate sia stata di figura 1991, III, p. 212). Per di réfusé decise di consacrarsi alla artista come ricordo personale, o in adeguatamente assimilata: Cristo e quanto giovane, Lejeune si dimostrò copia dall’antico, secondo una preparazione del concorso romano, l’apostolo mancano della solennità in quest’occasione un artista maturo pratica su cui insisteva molto Anton presenta alcune varianti nei volti, di Platone e Aristotele, e la quinta e originale, capace di allontanarsi Raphael Mengs, il quale all’epoca nelle pose e negli oggetti e differisce architettonica dello sfondo presenta dalla consueta rappresentazione era principe dell’Accademia di San leggermente dall’opera in mostra per incongruità prospettiche. Sebbene dell’episodio del Vecchio Testamento Luca e presiedette la commissione dimensioni (710 x 865 mm). il riferimento all’illustre modello – l’uccisione di Amnon voluta da che premiò Lejeune. Sicuramente di resti quindi a livello programmatico, Assalonne per vendicare lo stupro ritorno in Francia nel 1772, l’artista si Jacopo Ranzani cionondimeno il fatto che l’artista della sorella Tamar – come uno stabilì per qualche tempo a Marsiglia, Stefania Tullio Cataldo l’abbia così scopertamente dichiarata sfarzoso banchetto contemporaneo. Il dove fu eletto accademico (Parrocel è esemplificativo della temperie risultato è una scena ricca di pathos in 1890, II, pp. 277-279), ma dalla fine culturale allora vigente a Roma, cui la profusione di dettagli volti a una degli anni Settanta operò anche in sostenuta e indirizzata da Pio VI. restituzione filologica dell’antichità e Svizzera e in Germania, dove l’attività Concorso Clementino 1783 di François Cacault riferisce Salutato dai contemporanei come l’espressività dei volti – eseguita con la di ritrattista gli valse l’ammissione prima classe dell’intenzione di Blanchard di erede di Giulio II e Leone X, papa cura tipica delle têtes de caractère – si alla Berliner Akademie. È con continuare a rimanere in Italia e “ne Braschi volse retrospettivamente il Laurent Blanchard uniscono a una particolare attenzione questo titolo che Lejeune, tornato pas aller à Paris mourir de faim” proprio sguardo proprio alla grande per l’impaginazione della quinta a Parigi espose per la prima volta al Valence 1762 – Parigi 1819 (Correspondance 1884-1912, t. XVI, stagione del primo Cinquecento p. 496), segno che la sua carriera romano. è utile rammentare, a tale architettonica, del tutto in linea Salon del 1793. Il pittore rinnovò la Gesù Cristo caccia i mercanti dal artistica, sebbene mai pienamente proposito, la serie di incisioni relative con le tendenze di gusto dell’epoca, sua partecipazione alle successive Tempio, 1783 influenzate dal Saggio sopra edizioni del 1796, 1798 e ancora decollata, gli forniva comunque alle Stanze di Raffaello eseguite matita, grafite, gessetto su carta l’architettura di Francesco Milizia del 1801, 1802 e 1804, presentando adeguati mezzi di sussistenza. tre il 1775 e il 1782 da Giovanni (1768). La produzione artistica di dipinti e disegni, dei quali finora ne acquerellata in grigio, mm 660 x 950 Tornò in patria al volgere del secolo, Volpato e dedicate proprio a papa Nicolas Lejeune non è ancora stata è stato identificato solamente uno Roma, Accademia Nazionale di partecipando a vari Salon, a partire Braschi, e la copia delle Logge di oggetto di uno studio monografico, in un foglio oggi alla Fondation San Luca, inv. A.528 da quello del 1804. Alla laconicità Raffaello in encausto eseguita nel fatto singolare se si considera l’alta Custodia di Parigi (cfr. Los Llanos, delle notizie biografiche corrisponde 1777 da Cristoforo Unterperger, qualità di questo foglio. Anche in Tivoli 2010, p. 145, n. 30, ripr.). bibliografia altrettanta stringatezza nel corpus con la collaborazione di Felice sul fronte puramente biografico le Dall’analisi dei titoli delle opere che Boyer 1958, p. 285, n. 1. delle sue opere; tra queste, la Sacra Giani, commissionate da Caterina informazioni a disposizione sono vi figurarono emerge il profilo di un Correspondance 1884-1912, t. XVI, p. 496. Famiglia di Saint-Mars-la-Jaille − II di Russia per il proprio palazzo rarissime e ciò che si conosce si artista poliedrico, che alterna schizzi esposta subito dopo la sua morte al dell’Ermitage (Collins 2004, pp. 65- desume da poche linee sparse fra le di paesaggio e vedute, scene di genere, Salon del 1819 − in cui egli mostra 69). L’occasione di un così importante pagine dei livret che accompagnano temi cari alla retorica rivoluzionaria, di aver conseguito un’apprezzabile concorso accademico, la vetrina Come riportato in calce al disegno – i Salon parigini a cavallo fra Sette e ritratti e soggetti classicheggianti. Per pienezza stilistica e compositiva. istituzionale più importante per Prima Classe. Terzo Premio. Lorenzo Ottocento. Nato verosimilmente quanto riguarda la sua produzione Al momento della partecipazione un artista che volesse emergere e, di Blanchard Francese. Anno 1783 – si fra 1745 e 1750 a Parigi – sebbene ci grafica, particolarmente interessante al Concorso Clementino del 1783 conseguenza, ricevere commissioni, sia chi lo voglia “Schweizer Maler” è l’attività di Lejeune come incisore tratta della prova da questi sostenuta gli strumenti in possesso dell’artista orientò sicuramente Blanchard ad (Deutsches Barock 1914, II, p. XXX) e come fornitore di disegni per al Concorso Clementino del 1783, erano ancora acerbi, come il suo aderire al verbo raffaellesco per –, Lejeune si formò presso l’Académie altri. Mentre si conservano diverse vinto dal maltese Giuseppe Grech, disegno ben testimonia. L’episodio certificare la sua “accademicità” agli Royale de Peinture et de Sculpture incisioni realizzate da François-Anne secondi ex-aequo Felice Giani e lo evangelico della cacciata dei mercanti occhi della giuria. sotto la guida di Louis-Jean-François David, allievo di Jacques-Philippe spagnolo José Camarón. Scarne le dal Tempio, che avrebbe dovuto Lagrenée, nominato professore di Le Bas, su disegno di Lejeune e notizie su Laurent Blanchard, che si fare perno sulla veemenza del gesto Livia Poletti pittura nel 1762 alla morte di Edmé raffiguranti gli eventi dei primi anni ipotizza essere attivo a Roma almeno del Cristo, è risolto da Blanchard in Bouchardon. Non essendo riuscito a della Rivoluzione, pochissimo si sin dal 1779. All’anno seguente si maniera statica e disarticolata, assenti vincere il prestigioso Prix de Rome, conosce delle incisioni di sua mano. data la sua prima partecipazione al sia la drammaticità dell’azione che Lejeune, come molti altri giovani Contrariamente a quanto spesso Concorso dell’Accademia del Nudo l’omogeneità della composizione. artisti dell’epoca, giunse nell’Urbe riportato, l’acquaforte descritta con in Campidoglio, che frequentò per Quest’ultima si presenta come con mezzi propri probabilmente dovizia di particolari da Baudicour cinque anni. Soggiornò a lungo sommatoria paratattica dei vari gruppi In questa pagina: sul finire del settimo decennio del (1859, I, p. 301, n. 2) e repertoriata nell’Urbe, sicuramente sino a tutto impegnati ciascuno nel proprio L. Blanchard, Gesù Cristo scaccia i Settecento. I documenti pubblicati da da Sjöberg (1977, p. 36, n. 3), e il 1797, allorché una corrispondenza agire: Cristo e l’apostolo al centro, il mercanti dal Tempio, 1783.

170 171 del concorso dell’Accademia del apposito registro (non rintracciato). I disegni costituiscono due lettera al ministro Delacroix del 1797, Nudo in Campidoglio nel marzo di Oggi disponiamo soltanto del preziose testimonianze dell’attività, è ricordato come uno degli artisti quell’anno, sotto il direttore Pietro Registro degli antichi premiati grazie poco nota, della personalità di francesi in Italia “d’un talent très Pacilli (Aasl, Registro degli antichi al quale sappiamo che nel concorso Laurent Blanchard. Le brevi distingué” (Correspondance 1887- premiati dell’Accademia del Nudo in del marzo 1772 assieme a “Giovanni note riportate nel Registro degli 1912, t. XVI, p. 496). Dal 1804 al 1819 Campidoglio 1754-1818). Il nostro Laurent” figura Camillo Pacetti antichi premiati dell’Accademia del Laurent è a Parigi e partecipa ai Salon “Giovanni”, segnalato nel Registro (Roma 1758 - Milano 1826) fratello Nudo in Campidoglio 1754-1818 presentando un ampio repertorio di nazionalità francese, non compare di Vincenzo, al terzo posto tra gli (Aasl, Registro degli antichi…) e i di soggetti e generi. Blanchard tra i pensionnaires dell’Accademia di scultori (già premiato nel settembre disegni conservati nelle collezioni indirizzò il proprio studio sulla scia Francia a Roma (Liste des pensionnaires 1771), mentre al secondo posto nella dell’Accademia di San Luca degli orientamenti didattici ricevuti 1908; Dictionnaire biographique 2011, prima classe di pittura compare Jean contribuiscono a scandire alcune dai professori dell’Accademia I-III), giunge nell’Urbe dunque per Baptiste Regnault (Parigi 1754 - 1829) tappe significative della sua carriera. del Nudo in Campidoglio, che iniziativa individuale e, contando forse già secondo nel medesimo concorso Blanchard è a Roma nel 1779 probabilmente integrò con le elezioni sull’appoggio di qualche personalità nel settembre 1771 e vincitore nello dove frequenta per più di cinque impartite all’Accademia di Francia e legata all’ambiente artistico franco- stesso anno del primo premio nella anni l’Accademia del Nudo in con la frequentazione degli atelier romano ufficiale o afferente al più terza classe del Concorso Clementino Campidoglio distinguendosi con privati degli artisti accademici. articolato ambito dei mercanti e (Mòntègre 2011, p. 151; I disegni di alcuni riconoscimenti. Con lo studio Per l’Accademia di pieghe del bottegari francesi, vi soggiorna per figura 1991, III, p. 76). Il disegno di di pieghe (inv. B. 305) il diciassettenne settembre 1780, Blanchard concepì la un periodo imprecisato senza riuscire “Giovanni Laurent” mostra tutte le Blanchard si classifica al secondo traduzione naturale di un panneggio a distinguersi in modo autonomo. difficoltà dello studio sul naturale. posto nella prima classe del concorso disposto “all’antica” e la rilettura Accademia del Nudo Il caso di “Giovanni Laurent” non A dispetto di una linea di contorno Accademia del Nudo del settembre del 1779 presieduto complessiva della figura, in questo è tuttavia isolato ma si attesta quale fluida e di un morbido uso del dallo scultore Andrea Bergondi. caso da ricondurre alla statua del s. Jean Laurent sorte comune e poco benevola per la chiaroscuro, la prova di Laurent si Laurent Blanchard Consegue poi il secondo premio Giovanni Evangelista (1705-1711) metà XVIII secolo maggior parte dei giovani vincitori dei attesta debole nella rappresentazione Valence 1762 – Parigi 1819 nella prima classe del successivo di Camillo Rusconi nella Basilica concorsi dell’Accademia del Nudo dell’attitudine del modello, in piedi concorso del marzo del 1780 sotto la Lateranense. Lo studio dei panni Accademia maschile, 1772 noti, infatti, esclusivamente per questo in posizione frontale addossato ad Accademia di pieghe, guida del pittore Francisco Preciado studiati dal vero all’Accademia terza classe, secondo premio riconoscimento. Tali circostanze sono un piedistallo caratterizzato dal settembre 1780 con il disegno di nudo (inv. B 311). del Nudo verrà impiegato da matita nera e biacca, mm 560 x 430 determinate anche dal carattere dei motivo decorativo a meandro, e Concorso dell’Accademia del Nudo, Si aggiudica, con un altro studio di Blanchard nel foglio Gesù caccia i in particolare nell’inclinazione ed mercanti dal tempio presentato al iscrizioni: recto “3a Clas.a 2o Premio/ concorsi dell’Accademia del Nudo. seconda classe, secondo premio pieghe (inv. B 333), il secondo premio espressione del volto e nella resa Concorso Clementino del 1783. Il Giovanni Laurent/ Francese” La Costitutio del 1754 e i Regolamenti matita e biacca, mm 520 x 400 nella terza classe del concorso del del 1767 sanciscono le norme per generale del corpo, esasperato settembre 1781, diretto da Tommaso nudo accademico presentato nel Roma, Accademia Nazionale di nell’accentuazione anatomica di ogni iscrizioni: recto “Quarto premio/ marzo 1784 evidenzia uno scarto il funzionamento dell’Accademia Lorenzo Blanchard/ Francese” Righi e partecipa infine alla prima San Luca, inv. B.224 Capitolina, stabilendo che i concorsi singolo muscolo, esibisce senza remore classe del Concorso Clementino del significativo rispetto alle prove Roma, Accademia Nazionale di dovessero essere riservati ai giovani la stretta aderenza ad un modello 1783 conseguendo il terzo posto (si precedenti, probabilmente scaturito principianti (con l’esclusione dei più preciso e stranoto, l’Ercole Farnese San Luca, inv. B319 rimanda alla scheda di Livia Poletti dal confronto con Anton von Maron, (Napoli, Museo Archeologico), direttore del concorso, che scelse Di “Giovanni Laurent” è difficile bravi), pertanto all’inizio dell’apertura nel volume). Artista indipendente, riproponendolo quasi come affettata deve aver trovato nella città papale un’attitudine del nudo debitrice tracciare un profilo biografico non dei corsi (il primo di novembre) i Accademia maschile giovani che volevano partecipare alla citazione. una situazione favorevole alla propria delle Accademie disegnate da avendo dati certi a nostra disposizione (attitudine del nudo) Anton Raphael Mengs. Riflettendo ad eccezione del disegno qui in esame. competizione dovevano sostenere attività, che resta ancora in gran parte un esame con cui si decretava non Emilia De Marco marzo 1784 ignota. Da François Cacault, in una sul tema della nudità eroica e del Numerose perplessità in merito alla Concorso dell’Accademia del Nudo, rapporto tra forma esteriore e forma sua identità, in primis il nome di solo il livello, dunque l’ammissibilità, ma anche l’assegnazione del posto prima classe, secondo premio interiore quale ricerca del sentimento battesimo, lasciano spazio a molteplici del candidato. Dal 1767 i concorsi, matita e biacca, mm 515 x 400 dell’uomo, Blanchard formalizza interrogativi, pertanto problematica anche per ragioni economiche, iscrizioni: “Secondo premio/ Lorenzo l’attitudine del nudo ottenendo il ne risulta l’identificazione con il da mensili sono ridotti a due sole secondo premio della prima classe miniaturista e pittore di storia e di Blanchard Francese/ di Valenza” occasioni (settembre e marzo), in cui restituisce l’atto di trequarti scene di genere Jean-Antoine Laurent Roma, Accademia Nazionale di attraverso un’angolazione utile a far mentre lo svolgimento delle lezioni San Luca, inv. B358 (Baccarat, Meurthe-et-Moselle 1763 - era garantito a cadenza quotidiana per emergere la tridimensionalità del Epinal, Vosges 1832: Saur, 83, 2014, corpo, eseguito con tratti marcati tutto l’anno con la sola sospensione fonti p. 299) di cui non è documentato nei mesi di ottobre e di febbraio e incrociati, effetti di chiaroscuro e un soggiorno romano; plausibile, Aasl, Registro degli antichi premiati accompagnato da dettagli resi da lievi (De Marco 2013, p. 110 nota 24). Le dell’Accademia del Nudo in Campidoglio invece, ipotizzare un legame di lumeggiature di biacca (il cuscino, il lezioni erano affidate agli accademici 1754-1818). parentela con il poco noto Louis-Jean di San Luca che ricoprivano l’incarico In questa pagina: panno che deborda dal basamento sul quale è seduto il modello, il Laurent, vincitore del Prix de Rome un mese ciascuno, con l’obbligo J. Laurent, Accademia maschile, 1772. bibliografia bordo dello scalino sul quale è posato in architettura nel 1735 che tuttavia di stabilire l’attitudine e di andare Boyer 1958, p. 285, n.1. non giunse poi a Roma (Dictionnaire nell’aula almeno tre volte la settimana. Pagina a fronte, dall’alto: il piede). biographique 2011, II, pp. 917-918). Quanti volevano disegnare il modello L. Blanchard, Accademia di pieghe, Emilia De Marco L’unico dato certo è che “Giovanni nudo e il panneggio erano obbligati, settembre 1780. Laurent” è a Roma nel 1772 e vince a prescindere dalla partecipazione L. Blanchard, Accademia maschile il secondo premio nella terza classe o meno ai concorsi, a segnarsi su un (attitudine del nudo), marzo 1784.

172 173 Scultura

della figura reclinata, valendosi voto unanime nell’ottobre del 1700 dell’esempio già sperimentato, tra gli (Aasl, vol. 46a, pp. 8, 10, 24). Il altri, da Michelangelo per la figura rilievo raffigura papa Albani, seduto di Fiume prevista in un primo tempo in trono e fiancheggiato da Minerva, per le Tombe Medicee (Firenze, Casa in atto di ricevere l’omaggio delle Buonarroti. Avery 1987, p. 221). Del Arti: l’Architettura con squadra e resto, nonostante già in patria avesse compasso, la Pittura con la tavolozza avuto verosimilmente occasione di e la Scultura con il martello e lo aggiornarsi sulla cultura figurativa scalpello. In corrispondenza delle italiana, Giambologna intraprese tre figure allegoriche, tre giovani il viaggio alla volta della penisola studenti presentano al papa delle «desideroso di veder le cose d’Italia» opere d’arte: rispettivamente un (Borghini 1584, p. 585; Zikos 2006). modellino di ruderi di colonne per Dopo un soggiorno romano dai l’architettura, una tela dipinta per contorni ancora piuttosto nebulosi, dal la pittura e un bassorilievo per la 1556 egli si stabilì per sempre a Firenze, scultura. In alto un angelo reggente divenendo un punto di riferimento per lo stemma Albani e la fiaccola della i numerosi artisti stranieri presenti Divina Sapienza si scaglia contro in città, pur non ottenendo mai la la Discordia, armata di torcia, e cittadinanza fiorentina e rivendicando contro l’Ignoranza, raffigurata con sempre con orgoglio le proprie origini le orecchie d’asino come descritto nordiche (Zikos 2006; Cole 2011). nelle Metamorfosi di Ovidio (libro Giambologna fu tra gli artisti “europei” XI, v. 170, Storia di Mida). L’opera più significativi, godendo in vita di una celebra l’istituzione dei Concorsi straordinaria fortuna internazionale, Clementini da parte di papa Albani, non soltanto assolvendo a numerose avvenuta nello stesso 1702; concorsi committenze granducali, ma anche che tanta importanza avrebbero soddisfacendo le richieste di regnanti ricoperto nella vita dell’Accademia e collezionisti dal gusto sofisticato, e, più in generale, sullo scenario Jean de Boulogne detto selezionato una serie di opere di simile che riconoscevano nella scultura “in artistico della Roma del XVIII secolo. È noto, per altro, che Pierre Giambologna composizione assegnabile alla prolifica piccolo” e nei bronzetti il suo apice. attività dello scultore (Brinckmann Già Vasari, nella seconda edizione Legros, attivo nell’Urbe sin dal 1690, Douai 1529 – Firenze 1608 1923, I, pp. 70-77; Golzio 1933, pp. 32- delle Vite, aveva definito il fiammingo partecipò alla prima edizione del concorso, della quale non sussistono Figura allegorica di Fiume, 33). Contribuisce ad avvalorare l’ipotesi «molto in grazia de’ nostri Principi per sue virtù», menzionando tra però testimonianze scultoree. Erede XVI secolo attributiva e a circoscrivere la cronologia della scultura tra gli anni Settanta e l’altro la sua versatilità nel cimentarsi della grande tradizione del Seicento terracotta, cm 42 x 28 x 20 gli anni Ottanta del XVI secolo il nelle più disparate tecniche artistiche romano e francese, il linguaggio delle Roma, Accademia Nazionale di confronto con gli studi preparatori (Vasari 1568, vol. VI, pag. 248). La sue opere oscilla tra l’attrazione per San Luca, inv. 57 per la villa di Pratolino (vedi: Londra, Figura allegorica di Fiume fu donata l’eloquenza berniniana e la seduzione Victoria and Albert Museum, inv. 250- nel 1794 all’Accademia di San Luca dell’antico, modello da reinventare bibliografia 1876; P. Motture, in Giambologna, gli da Bartolomeo Cavaceppi, la cui liberamente in un costante rapporto Sartorio 1910, p. XL; Brinckmann dei, gli eroi 2006, p. 244, cat. 46). D’altra celebre collezione, per sua stessa di emulazione. 1923, II, pp. 18-19, tav. 7; Golzio 1933, parte, non è da escludere che l’opera volontà, fu ereditata dall’istituzione pp. 32-33; Barberini 1994, pp. 136-137, sia una prima idea per il Mugnone romana (Barberini 1994, pp. 136-137, Alessandra Imbellone cat. 98; Federico, Fodaro 2013, pp. Pierre Legros bibliografia della villa Medicea, come sembrerebbe cat. 98). La presenza di un’opera di 273-279. suggerire un disegno degli Uffizi di uno dei campioni della Maniera nella Parigi 1666 – Roma 1719 Missirini 1823, p. 156; Golzio 1933, pp. Giambologna e Buontalenti (inv. 237A; raccolta di Cavaceppi non suscita 10-11; Enggass 1976, I, pp. 136-137; Le Arti rendono omaggio a Tullio Cataldo 2010 b, pp. 428-429 (con Krahn 2006, p. 48, fig. 5). La figura è stupore, considerato il proposito del Clemente XI, 1702 bibliografia). Già considerata opera di Niccolò immortalata nel momento in cui sta restauratore di creare un’Accademia Tribolo e messa in relazione ad una sollevandosi facendo perno sul cippo privata: la formazione dei giovani terracotta, cm 91 x 63 versione bronzea conservata allora posto alla sua sinistra. Nonostante scultori avrebbe potuto giovarsi non Roma, Accademia Nazionale di presso la collezione romana del conte le piccole dimensioni, Giambologna solo delle testimonianze dell’antico San Luca, inv. 44 Il “bassorilievo di Creta Cotta Stroganoff (Sartorio 1910), questa ha dedicato grande attenzione alla ma anche dell’esempio dei grandi rappresentante il nostro pontefice piccola terracotta fu attribuita per rappresentazione della muscolatura e maestri del passato. I recenti restauri, fonti Clemente XI con le Virtù” fu donato In questa pagina: infine, hanno evidenziato la qualità Aasl, vol. 46a, p. 24; Inventario delle ragioni stilistiche al Giambologna da del volto. Il movimento del corpo in dall’artista all’Accademia di San P. Legros, Le Arti rendono omaggio a del modellato e la raffinata capacità del Stanze 1729, Inventario della Stanza Albert E. Brinckmann, il quale propose torsione è suggerito anche dalla barba Luca in data 8 ottobre 1702 in segno Clemente XI, 1702. di considerarla preparatoria per uno fluente, sospinta dall’improvviso Giambologna di lavorare le superfici delli Bassirilievi, n. 14; Inventario del di ringraziamento della propria dei Fiumi della fontana dell’Isolotto nel scatto dell’uomo. Il soggetto, peraltro, (Federico, Fodaro 2013). 1807, Terza Stanza de’ Modelli, n. 46. ammissione in qualità di Accademico Pagina a fronte: Giardino fiorentino di Boboli. Spetta fornì allo scultore occasione di di Merito presso l’istituzione Giambologna, Figura allegorica di fiume, allo studioso, inoltre, il merito di aver confrontarsi con il tipo “all’antica” Michela Corso romana, ammissione avvenuta per XVI secolo.

176 177 allo scultore, ricordò la donazione quella del sacerdote troiano; la bocca successo, come testimoniano le alla storica istituzione “per dimostrare e gli occhi mostrano un’espressione sue opere pubbliche quali il San il dolore intenso” che provava nel più intensa e infine la barba risulta Bruno in San Pietro e la Tomba del dover lasciare Roma. Lo scultore, essere più voluminosa. Un altro palese marchese Capponi in San Giovanni originario della Lorena, ebbe una precedente fu l’Anima dannata di dei Fiorentini. L’opera donata come prima formazione presso il padre Gianlorenzo Bernini, da cui lo scultore pièce de réception era il modello per Jacob Sigisbert e poi presso l’atelier francese riprese l’idea di uno studio il marmo posto sulla parete destra di François Dumont. Durante la sua fisiognomico per rappresentare nel della cappella dedicata a Santa Teresa carriera ebbe prestigiose commissioni marmo un sentimento intenso; inoltre, d’Avila in Santa Maria della Scala, di ufficiali che ne decretarono il successo, dalla Medusa dell’artista barocco è fronte al rilievo di Filippo della Valle tra cui i gruppi della Caccia e della Pesca ripreso il virtuosismo e la sinuosità raffigurante Santa Teresa in estasi. I per il castello di Choisy e il Trionfo di (Delle Case 2002, p. 342). Come è lavori di rinnovamento della chiesa Nettuno per Versailles. L’importanza stato scritto, il busto rappresenta una in onore della santa protettrice delle sue opere, caratterizzate da un traduzione del Laocoonte, valorizzata dell’ordine dei Carmelitani Scalzi linguaggio di ascendenza berniniana, attraverso i riferimenti alla scultura iniziarono nel 1734 e si conclusero, fu progressivamente ridimensionata di Bernini, per tanto potrebbe essere con la visita di Benedetto XIV nel nel momento in cui si affermarono letta come una raffinata allusione alla 1745. Il riferimento iconografico interpretazioni di matrice neoclassica querelle tra antichi e moderni (Delle più evidente è senza dubbio il che ebbero quale riferimento la noble Case 2002, p. 343), dibattito sorto alla gruppo di Santa Teresa di Bernini simplicité . In qualità di pensionnaire, fine del XVII secolo che vivacizzò in Santa Maria della Vittoria. Adam arrivò a Roma nel 1723 e vi gli ambienti letterari e artistici Nella terracotta la posizione della soggiornò fino al 1733, frequentando dell’Académie française. La querelle santa quasi distesa, con gli occhi l’Accademia di Francia, al tempo vedeva contrapposti due correnti: socchiusi, occupa il primo piano in Palazzo Mancini, e studiando les Anciens, sostenitori della tesi per dell’altorilievo; mentre il cherubino, assiduamente l’antico secondo la prassi cui gli antichi greci e romani avevano alle spalle della protagonista alza il dell’epoca. Saggi dei suoi progressi e raggiunto la perfezione artistica e braccio per trafiggerla con il dardo. dei risultati conseguiti sullo studio dei che non potendo superarli gli artisti A differenza del Bernini la santa è maestri del passato furono inviati in potessero solo imitarli; les Modernes,, qui rappresentata con elementi che patria da Nicolas Vleughels, direttore al contrario, riconoscevano le qualità rimandano alle sue attività terrene, dell’Académie a Roma, come una copia creative degli artisti contemporanei, come il libro e l’inginocchiatoio che notevole dell’Ares Ludovisi. A Roma capaci del rinnovamento nelle riconducono l’esperienza mistica ebbe il sostegno del cardinale Melchior arti. Il particolare del serpente è un della santa ad un contesto reale. colto riferimento tratto da Cesare L’opera rende evidente come Slotdz Lambert-Sigisbert Adam de Polignac, che acquistò alcune sue opere, come i busti di Nettuno Ripa, il quale nella descrizione della sia stato capace di rievocare il celebre Nancy 1700 – Parigi 1759 e Anfitride, e che gli commissionò il raffigurazione del Dolore, scrive modello berniniano reintepretandolo e che questo deve essere “circondato mitigandone l’esuberanza in funzione Dolore, 1733 restauro delle sue antichità, tra cui il noto e discusso gruppo delle Figlie da un serpente che fieramente gli di un “maggior realismo logico”, come marmo, cm 71 x 36 x 34 di Licomede, rinvenuto nel 1729 e morde il lato manco”. L’opera perciò messo in evidenza da M.G. Barberini Roma, Accademia Nazionale di riconosciuto successivamente come le rappresenta un tributo a Roma - per le (Cipriani 2000, pp. 154-155). Questa San Luca, inv. 60 Muse (Rossi Pinelli in Settis 1986, pp. fonti diverse e precise che la ispirarono Nel 1741, su proposta del pittore terracotta ebbe una discreta fortuna René-Michel (detto Michel-Ange) 230-231; Racioppi 2010, pp. 453-454). - e una sorta di manifesto artistico del Sebastiano Conca, René-Michel all’interno dell’istituzione poiché fu fonti esposta come ricordano gli Inventari Tra le opere più importanti eseguite a soggiorno romano dell’artista francese. Slodtz Slodtz venne eletto membro di Inventari 1756 (X), 1834 (XXII). In Accademia ebbe probabilmente del 1756 e del 1807 nella “Stanza dei Roma può essere citato il rilievo nella Parigi 1705 – Parigi 1764 merito dell’Accademia di San Luca modelli”. Non è forse un caso che cappella Corsini in San Giovanni in una forte valenza didattica proprio e seguendo la prassi dell'istituzione bibliografia proprio nel medesimo 1738 in cui Laterano rappresentante La Vergine per la sapiente rielaborazione dei Santa Teresa trafitta da un fece dono di una sua opera in Slodtz ha eseguito La Santa Teresa Il settecento a Roma 1959, cat. n. 3; appare a Sant’Andrea Corsini. Il busto modelli del passato, infatti il marmo serafino, 1738 terracotta rappresentante Santa b sia stato assegnato per l’ultima Fusco 1978, pp. 225-232; Walker 2000 , del Dolore rappresenta l’ultima opera è ricordato nell’Inventario del 1756 bassorilievo in terracotta, cm 70 x 57 Teresa trafitta da un serafino. Slodtz pp. 224-225, n. 103; Delle Case, 2002, volta come tema del Concorso realizzata dallo scultore, poco prima nella stanza dei gessi, indispensabili ricevette la sua prima formazione pp. 242-243; Racioppi 2010, pp. 453- Roma, Accademia Nazionale di Clementino la copia del Nettuno col di lasciare la città e, come sostiene strumenti didattici. Nell’Inventario presso la bottega del padre Sébastien, 454. San Luca, inv. 52 Tritone di Bernini di Villa Negroni. Delle Case nella sua approfondita del 1834, la sua assimilazione con le diventando il più illustre esponente fonti precedenti è palese, tanto che analisi critica, è tra le opere più fonti di una dinastia di artisti al punto che il busto è registrato tra le opere della Pochi mesi prima di partire da Roma, significative eseguite in questo periodo i colleghi lo soprannominarono a Valeria Rotili galleria come “marmo rappresentante Aasl, Inventario 1807 (inv. XXIII). Lambert-Sigisbert Adam divenne e rappresenta un omaggio e un tributo vita Michel-Ange. Brillante studente il Laocoonte”, accanto ad altri modelli membro di merito dell’Accademia di alla città, dalla quale trae la sua stessa bibliografia all’École de l’Académie Royale, del Bernini e di scuola berniniana. San Luca e donò il busto in marmo ragion d’essere. Souchal 1968, p. 662; Souchal 1970, pp. ottenne diversi riconoscimenti (1722, In questa pagina: rappresentante il Dolore quale Il primo e chiaro riferimento per 56-65; Barberini 2000, p. 98; Walker 1723, 1724), fino a guadagnare, a R.-M. Slodtz, Santa Teresa trafitta da Valeria Rotili morceau de réception (Fusco 1978). l’artista fu senza dubbio il Laocoonte, 2000 a, pp. 288-289. seguito del Grand Prix la nomina a un cherubino, 1738. Dopo aver lasciato la città, Adam si che Adam ebbe modo di vedere e di pensionnaire a Roma, dove arrivò fermò a Firenze dove incontrò Nicola copiare dal vero, di cui però riduce nel 1728 e vi rimase fino al 1743. Pagina a fronte: Gaburri che nella biografia dedicata l’inclinazione della testa rispetto a Nella città eterna ebbe notevole L.-S. Adam, Dolore, 1733.

178 179 il concorso, indetto dopo dodici anni sono sicuramente da ricercare nel d’interruzione, è tratto da Tito Livio pronao barocco della chiesa di Santa (Ab urbe condita libri, Lib. 2, 32-40) Maria della Pace di Pietro da Cortona e costituisce il momento centrale, – a sua volta ispirato dal Tempietto di anche se raramente raffigurato, della Bramante in San Pietro in Montorio storia di Marco Gneo Coriolano, – meno scontate sono le citazioni leggendario condottiero della prima nascoste nei personaggi e negli Repubblica romana. Rappresentante elementi di decoro. In alcune figure dell’ala più oltranzista del patriziato di vestali sono evidenti i richiami alla romano, che si opponeva ai diritti plastica romana (come nella terza da acquisiti dai plebei con l’istituzione sinistra che evoca la Niobe del noto dei tribuni della plebe, Coriolano gruppo di Villa Medici), mentre nel fu da questi citato in giudizio e personaggio piegato a terra la critica condannato all’esilio perpetuo. ha voluto riconoscere una libera Recatosi in esilio nella città di Anzio, interpretazione del Galata morente. presso i Volsci, condusse affianco al re Evidente è, inoltre, l’attento studio da Attio Tullo una guerra contro Roma, parte dell’artista di opere pittoriche conquistando con il suo esercito una come l’Incendio di Borgo di Raffaello, città dopo l’altra. Accampatosi presso la Fuga da Troia di Federico Barocci, le fosse Cluille, alle porte dell’Urbe, il dipinto di medesimo soggetto di fu raggiunto da un’ambasceria inviata Pompeo Batoni e la monumentale dal Senato romano, composta da volta di Palazzo Farnese. Prima cinque ambasciatori capeggiati da di spostarsi a Dôle, nella bottega Il tema scelto per la prima classe di Marco Minucio Augurino, il quale Concorso Clementino 1758 di Claude Attiret, un allievo di scultura del Concorso Clementino perorò con un lungo discorso la Pigalle, Breton si era formato nella del 1758 è tratto dall’orazione causa di Roma, implorando invano Luc-François Breton sua città natale, Besançon, presso ciceroniana pronunciata nel 54 la pace. A redimere l’inflessibile Besançon 1731 – Besançon 1800 l’intagliatore Julien Chambert dal Coriolano e farlo desistere dal a.C. in difesa di Marco Emilio quale aveva desunto un ammirabile proposito di distruggere Roma Il Pontefice Metello salva il Scauro. Secondo una prassi tipica controllo dei dettagli. Furono proprio sarebbero intervenute, di lì a poco, la simulacro di Pallade durante di Cicerone, il testo riporta una l’attenzione per i particolari, una madre Veturia e la moglie Volumnia, l’incendio del Tempio di Vesta, 1758 serie di eventi con protagonisti gli particolare finezza esecutiva e uno accorsa con i due figlioletti in braccio: terracotta, cm 61,5 x 85 x 20 antenati illustri dell’accusato. Fra spiccato gusto per l’antico a facilitarne gli episodi evocati, fondamentale è l’episodio normalmente prescelto, iscrizioni: firmato e datato in basso l’inserimento nell’Urbe, dove lo da Poussin a Gaspare Landi, come il ricordo dell’incendio che nel 241 scultore giunse nel 1754. Dopo il exemplum virtutis. al centro lvc breton p.p. 1758 a.C. divampò nel Foro Romano Roma, Accademia Nazionale di concorso del 1758, Breton divenne distruggendo il tempio di Vesta, dove un artista particolarmente apprezzato San Luca, inv. 15 era conservato il Palladium, una Alessandra Imbellone dalla comunità francese residente a Concorso Clementino 1750 L’opera, che vinse il primo premio statua raffigurante Pallade Atena che, bibliografia Roma. Un piccolo nucleo di lettere, per la prima classe di scultura nel secondo la tradizione, Enea avrebbe risalenti al 1758-1759 e conservate Castan 1888, pp. 99-100; Gauthier Concorso Clementino del 1750 ex portato con sé da Troia, e cui era 1 Antoine-Michel Perrache 1899, pp. 660-661; Allgemeines a Parigi (Archives nationales, O aequo con i rilievi, oggi scomparsi, legata la protezione della città. Poiché Kunstlerlexikon 1907-1950, t. XXIX, p. 1940, cfr. Correspondance, t. XI, p. Lione 1726 – Lione 1779 presentati da Gaspare Sibilla e le vestali avevano abbandonato il 158; Lami 1910-1911, vol. I, pp. 129-131; 238, n. 5306, p. 242, n. 5310, pp. 303- tempio senza riuscire a trarre in salvo Caio Marzio Coriolano che rimanda Alessandro Lippi, documenta il Golzio 1933, pp. 18-19; Golzio 1939, 304, n. 5385), attesta in particolare breve soggiorno romano dell’artista la statua, fu un antenato di Scauro, addietro gli Ambasciatori e Sacerdoti p. 21, n. 15; Cornillot 1940; pp. 20-21; la stima dell’ambasciatore francese lionese. Figlio dello scultore Michel il pontifex maximus Lucio Cecilio a Roma, Henri Joseph Bouchard che domandavano la Pace, 1750 Riccoboni 1942, p. 315; Boyer 1958, p. Perrache e allievo probabilmente di 279; Fleming 1962, p. 163; I disegni di Metello a sottrarla alle fiamme d’Esparbès de Lussan d’Aubeterre, terracotta, cm 73 x 61 Pigalle presso l’Académie Royale de figura 1991, III, p. 10; Michel 1993, pp. perdendo la vista (Plinio il Vecchio, del direttore de l’Académie de France, Roma, Accademia Nazionale di Peinture et de Sculpture, Antoine- 59-83; Estavoyer 1996; Barberini 2000, Naturalis Historia, VII, 141). Ad il pittore Charles-Joseph Natoire, e San Luca, inv. 32 Michel Perrache aveva ottenuto p. 101, n. III.19; L’ésprit créateur 2003 aggiudicarsi il primo premio fu del cardinale Étienne-René Potier de il secondo premio di scultura nel pp. 93-94, n. 33; Tullio Cataldo 2010 a, lo scultore francese Luc-François Gesvres, vescovo di Beauvais. Più fonti 1748, al concorso del Prix de Rome. pp. 431-432, p. 323. Breton, il quale presentò in tale volte sollecitato da questi ultimi, nel Aasl, Inventario 1807, Terza Stanza Divenuto professore di scultura occasione questa terracotta ed eseguì 1762 il Surintendant des Bâtiments di de’ Modelli, n. 61. all’École Académique de Dessin di come prova estemporanea un Tobia e Luigi XV, Abel Poisson de Vandières, Lione nel 1752, si sarebbe affermato l’Arcangelo Raffaele oggi perduto (cfr. marchese di Marigny, ottenne una bibliografia negli anni Settanta soprattutto come I disegni di figura 1991, III, p. 211). Il stanza a Palazzo Mancini per lo Golzio 1933, pp. 16-17; I disegni di architetto e ingegnere, legando il rilievo mostra la peculiare concezione scultore, il quale normalmente non figura 1989, II, pp. 209-211; Pampalone proprio nome alla trasformazione di In questa pagina: dell’antico dello scultore, desunta dalla ne avrebbe avuto diritto, non avendo 2000, p. 99 (con bibliografia). un quartiere della propria città natale, A.M. Perrache, Caio Marzio Coriolano In questa pagina: sovrapposizione dei diversi modelli vinto il premier prix dell’Académie noto ancora oggi come il “quartiere che rimanda addietro gli Ambasciatori e L.-F. Breton, Il Pontefice Metello salva il di cui poté nutrirsi nella città eterna. Royale de Peinture et de Sculpture Perrache”. Il soggetto prescelto per Sacerdoti che domandavano la Pace, 1750. simulacro di Pallade..., 1758. Se per il tempio di Vesta i riferimenti di Parigi (Cornillot [1940], p. 22).

180 181 Nel corso dei due soggiorni romani collezione accademica, la mancanza premio deve aver apprezzato la richiesto di riaprire la gara e i giovani si (1754-1765 e 1767-1771), in continuo della prova di Martini, probabilmente grande qualità del modellato della dovettero confrontare con un secondo dialogo con i modelli offerti dalle dispersa già poco dopo il concorso, ne terracotta di Pacetti, ma allo stesso soggetto, Ercole e Jole, che vide così antichità e dall’arte dei maestri del ha inficiato la fortuna critica dell’autore. tempo deve aver tenuto anche conto l’inclusione anche di Camillo Pacetti, Rinascimento e del Sei-Settecento, Il suggerimento di Francesca Sabatelli di una ripresa così fedele del modello giovane fratello dell’accademico Breton svolse un’intensa attività di a chi scrive, di restituire a Martini il antico. Dopo il concorso, la carriera Vincenzo, che si classificò secondo copista: dagli elementi decorativi gruppo in terracotta conservato alla di Pacetti sarà piena di successi a pari merito con l’artista tedesco. di architetture antiche richiesti Galleria d’Arte Moderna di Palazzo professionali e di riconoscimenti L’opera di Chinard, descritta in alcuni probabilmente dall’architetto scozzese Pitti e finora dato come anonimo, ufficiali, coronati dalla nomina nel inventari storici dell’Accademia, venne William Chambers e dall’inglese permette di gettare nuova luce sul novembre 1779 ad “Accademico di esposta, almeno fino al 1834, insieme Robert Adam (Fleming 1962), alle Concorso del 1773 e sugli anni del San Luca a pieni voti” e dall’elezione a quelle degli altri due colleghi nella copie in marmo da originali antichi principato di Pacetti in Accademia. a direttore della Scuola del Nudo in Galleria di San Luca. Chinard ebbe già nella collezione di Jacques-Laure La prova di quest’ultimo si caratterizza Campidoglio nel gennaio 1785 e dalla una prima formazione presso l’École Le Tonnelier de Breteuil (cfr. catalogo per una ripresa puntuale del celebre nomina all’unanimità alla carica di de dessin di Lione, soggiornò a della vendita, Parigi, 16 gennaio 1786) Gruppo del Pasquino posto alla fine principe dell’Accademia di San Luca Roma diverse volte e nel 1788, poco a quelle, in marmo o terracotta, di secolo XVIII sotto la Loggia de’ nel 1796 e ancora nel 1801 (Cipriani dopo essere tornato in Francia venne capolavori della scultura barocca Lanzi a Firenze. L’inserimento del 1991). Dalla lettura dei Giornali eletto membro di merito di San Luca. romana oggi conservate presso il dettaglio della base montuosa dal risulta evidente l’intensificarsi del Nel 1784 giunse per la prima volta Musée des Beaux-Arts di Besançon profilo mosso e frastagliato permette rapporto con artisti e committenti nella città eterna, dove rimase fino al – la Beata Ludovica Albertoni (inv. di determinare quell’ambientazione francesi durante tutti gli anni Ottanta 1787, studiando sia presso l’Accademia 911), l’Abacuc e l’Angelo della scenica che invece non è presente nel del XVIII secolo. La figura chiave in di Francia sia nelle collezioni Cappella Chigi in Santa Maria del modello antico e che non si ritrova tal senso è quella di Agostino Penna, pubbliche e private direttamente gli Popolo di Bernini (inv. 908), solo per nella terracotta conservata a Pitti. A vicina al gruppo di artisti francesi originali. Durante la sua vita dimostrò Concorso Balestra 1773 citare alcuni dei pezzi di maggiore questo dettaglio si aggiunge il drappo residenti a Roma che in diverse un’accesa passione politica, tanto qualità. La pratica della copia, sulle spalle di Achille che restituisce occasioni parteciparono ai concorsi che durante il suo secondo viaggio a alternata con l’esecuzione di raffinati Vincenzo Pacetti movimento al gruppo, accentuandone tenuti dall’Accademia. Tra questi Roma (1791) venne rinchiuso a Castel ritratti in terracotta, continuò a Roma 1746 – 1820 il senso rotatorio e il pathos della certamente vi è Chinard, vincitore del Sant’Angelo a causa di alcune opere caratterizzare l’attività di Breton narrazione. Tutti elementi che, primo premio al Concorso Balestra ritenute sediziose. Il fervore politico anche dopo il ritorno nella città natale, Achille e Pentesilea, 1773 secondo Golzio, ancora lo legano del 1786 e proposto accademico Concorso Balestra 1786 continuò anche al ritorno in patria e dove fondò col pittore svizzero terracotta, cm 69 x 47 x 47 alla produzione artistica barocca di già l’anno seguente proprio dallo l’artista venne nuovamente arrestato Johann Melchior Joseph Wyrsch una Roma, Accademia Nazionale matrice berniniana (Golzio 1933). La scultore romano. Ma la vicinanza Joseph Chinard (1793), ma questa volta con l’accusa scuola gratuita di Belle Arti, basata esistente nei primi anni Ottanta con di San Luca, inv.1 struttura piramidale del gruppo del Lione 1756 – 1813 di essere un moderato. Durante la proprio sulla copia dell’antico, come Pasquino è conservata nella prova l’ambiente transalpino è testimoniata sua carriera ritornò in Italia altre due mostrano le numerose opere citate fonti di Pacetti pienamente consapevole dal fatto che Pacetti appoggi la Perseo e Andromeda, 1786 volte: nel 1800 e nel 1804. Le sue in un inventario del 1915 (Besançon, richiesta di far nominare la pittrice Aasl, vol. 53, cc. 33r-v, 34r. dell’importanza che il mantenimento terracotta, cm 85 x 39 x 44 sculture, spesso, rientrano in quella Archives municipales, dossier R 19, parigina Marie Geneviève Bouliard della diagonale visiva avrebbe generato Roma, Accademia Nazionale di convenzionalità propria dello stile cfr. Cornillot [1940], pp. 131-135). bibliografia accademica di merito presentando nell’occhio dell’osservatore. Questi San Luca, inv. 3 del periodo dell’Impero, al quale Specializzato nell’esecuzione di opere Honour 1963, p. 371; Cipriani 1991, viene così chiamato a concentrarsi una “testa […] opera delle sue mani” l’artista tuttavia associa una vena di in terracotta, Breton non disdegnò (I Giornali di Vincenzo Pacetti 2011). p. 110; Golzio 1933, pp. 44-45; e condividere il pathos presente bibliografia sensualità, eco di tanta produzione tuttavia la scultura monumentale in Pampalone 2004, p. 27; I Giornali di Pacetti con questa terracotta forse nel volto di Achille. Proprio quel Worsley 1989, pp. 249-252; Le peintre, artistica precedente. Il tema di Perseo marmo, realizzando anche alcuni Vincenzo Pacetti 2011, pp. 3,6,17, 55, interpreta poco il tema del concorso volto che, accostato al Laocoonte, le roi, le hèros 1990, pp. 89-89; L’ésprit e Andromeda, in voga nel Settecento, capolavori come il Sant’Andrea 56, 68, 73. rifacendosi appieno a una delle opere potrebbe essere un richiamo alla Testa créateur 2003, pp. 94-100; Cipriani venne trattato da molti artisti con della facciata della chiesa dei Santi più rappresentative della statuaria tipo “Pasquino” conservata ai Musei 2005, pp. 154-155; Brinkerink 2011, pp. sfaccettature differenti, oscillanti Claudio e Andrea dei Borgognoni a classica barocca, quasi confermando Vaticani. In tal senso è interessante 281-292. tra l’eroico e l’erotico. Chinard, per Roma (1770). il giudizio di Honour che lo vuole: Nel 1768 viene istituito in Accademia rilevare come quest’ultima opera il gruppo in terracotta, ebbe come Jacopo Ranzani “scultore di grande tecnica più che di il Concorso Balestra, destinato fosse stata da poco rinvenuta da Gavin riferimento l’affresco di Pompei e il Stefania Tullio Cataldo originalità, che dà il meglio di sé nel alle prove con soggetto storico o Hamilton nel 1769 al Pantanello e Joseph Chinard con questo gruppo notissimo rilievo antico esposto ai tardo barocco più che neoclassicismo mitologico, solitamente tratto dagli che, per la vicinanza tra lo scozzese e in terracotta vinse il primo premio Musei Capitolini rappresentante Perso canoviano che abbraccerà tardi e auctores greci e latini. Alla seconda lo scultore romano, sicuramente fosse al Concorso Balestra del 1786. Le che libera Andromeda, insieme al riluttante”. (Honour 1963) Tuttavia, edizione nel 1773 viene scelto così nota a Pacetti già prima che andasse terrecotte che, su indicazione della celebre quadro con lo stesso soggetto con la prova del 1773 dimostra il soggetto proposto da Mengs ad arricchire la collezione del Museo commissione accademica, dovevano di Anton Raphael Mengs (1777), ora non solo di avere le doti del grande allora principe dell’Accademia e Pio Clementino. Da questo marmo rappresentare il tema mitologico esposto all’Ermitage. Il confronto con scultore, ma di essere uno degli tratto dal supplemento all’Iliade viene ripreso non solo l’elmo corinzio Perseo libera Andromeda (IV libro l’opera di Schadow (di cui si conserva artisti centrali nel panorama artistico di Quinto Smirneo e da Pausania macedone ma anche la decorazione delle Metamorfosi di Ovidio) furono un disegno alla Nationalgalerie romano che ha legato la propria (lib. 5). Due i concorrenti premiati: ai suoi lati, probabilmente riferita giudicate congiuntamente alla prova di Berlino e il bozzetto presso il storia a doppio filo con quella In questa pagina: Vincenzo Pacetti e Giuseppe Martini all’educazione di Achille al seguito del ex tempore, che aveva come soggetto Musée Bonnard di Bayonne) mostra dell’Accademia di San Luca. V. Pacetti, Achille e Pentesilea, 1773. rispettivamente primo e secondo centauro Chirone. Il resto del gruppo Il Tempo che scopre la Verità. come l’artista tedesco abbia subito classificato. Se la terracotta di Pacetti è quasi una copia di quello attualmente Inizialmente Chinard risultò vincitore, maggiormente l’influsso dell’estetica Fabrizio Carinci Pagina a fronte: è sempre stata riconosciuta come sotto la Loggia de’ Lanzi. Certamente seguito dal tedesco Johann Gottfried classicista, probabilmente a seguito del J. Chinard, Perseo e Andromeda, 1786. una delle opere più importanti della la giuria per l’assegnazione del Schadow, tuttavia venne in seguito suo discepolato a Roma con lo scultore

182 183 Alexander Trippel. Il giovane Chinard I primi di settembre 1802, Canova fu e che il Primo Console gli lasciò dell’artista, collocato sulla sua tomba nel costruisce una composizione articolata, invitato a Parigi, tramite Monsieur mano libera, in quanto “ai geni non Tempio di Possagno. A differenza degli formata da due nudi, caratterizzata Cacault, Ministro presso la Santa si prescrivono leggi” (D’Este 1864, autoritratti in pittura, caratterizzati da una serie di evidenti contrappunti. Sede della Repubblica francese, per p. 127). Nel gesso accademico, da un maggiore realismo, in questo La rappresentazione mitologica segue un realizzare il ritratto di Napoleone, restaurato da Fabio Porzio nel Autoritratto Canova, basandosi andamento verticale che serra l’episodio allora Primo Console. Lo scultore 2007 con la messa a punto di nuove sui principi classici, tramanda di nell’intimità dei personaggi, e lo cercò di rispondere con un diniego, tecnologie per la pulitura delle sé un’immagine idealizzata, con lo contraddistingue per un “dinamismo adducendo varie motivazioni che, superfici in gesso (Accademia di sguardo rivolto verso l’alto, la bocca controllato” (Cipriani 2005, p. 154- come racconta l’amico Antonio San Luca. Atti 2007-2008, p. 126), semiaperta e la testa, scrive Isabella 155). Andromeda, con una torsione D’Este nel resoconto degli Napoleone è rappresentato di fronte, Teotochi Albrizzi, “mossa in guisa che si chiude con il chiasmo delle avvenimenti di quei giorni e della il volto e lo sguardo leggermente di chi sente infiammarsi lo spirito gambe, sembra scivolare in maniera successiva corrispondenza intercorsa inclinati verso il basso, ed appare alle più calde immagini del bello, ed è languida dallo scoglio verso Perseo, tra di loro, furono tutte non prese intenso, come ad alludere alle sue alquanto piegata a sinistra” (Teotochi che la trattiene con compostezza in considerazione dal ministro. gravi responsabilità politiche. Albrizzi 1821, pp. 1-2). Missirini, dal eroica mentre le cinge il braccio Cacault, inoltre, si rivolse anche al suo canto, nota che Canova seppe intorno al busto, gesto che ricorda cardinal Consalvi, segretario di Stato Paola Picardi “dare al suo volto una rara grandezza quello del noto gruppo antico, molto di Pio VII, per ottenere dal papa il di spirito, una imponente dignità di apprezzato all’epoca, rappresentante permesso di far allontanare per un movimento” (Missirini 1833, p. 156). Bacco e Arianna. Differentemente periodo Canova dal suo incarico di Dal marmo di Possagno furono tratte dalla scultura in marmo di analogo Ispettore Generale per le Belle Arti, alcune copie che lo scultore regalò ad soggetto del connazionale Pierre Puget incarico che lo stesso scultore aveva amici ed estimatori, come, ad esempio, (1676-1684, Parigi, Musée du Louvre), utilizzato per evitare di accettare la allo stesso Quatremère de Quincy. Chinard non rappresenta in maniera commissione. In realtà fu proprio Nel Museo di Roma è conservato un contrastata e mossa la forza maschile il cardinal Consalvi a persuadere gesso con i punti di trasporto per la e la grazia femminile, ma adatta le lo scultore a partire, considerando traduzione in marmo proveniente forme alla sensibilità della cultura la valenza diplomatica del viaggio dallo studio dell’allievo di Canova contemporanea (Brinkerink 1989, (D’Este 1864, pp. 123-126). Giunto Antonio Canova Adamo Tadolini (Lio 2006, p. 181). p. 284) e, plasmando Andromeda in Antonio Canova a Parigi alla fine di settembre, in Possagno 1757 – Venezia 1822 La figura dello scultore può essere forma allungata e voluttuosa, inserisce Possagno 1757 – Venezia 1822 cinque sedute di posa nel Castello di messa in relazione con la Francia e questa prova giovanile, nel solco della Saint-Cloud, tra il 6 ed il 17 ottobre, Autoritratto, 1812 l’ambiente francese a Roma sin dalla Ritratto di Napoleone Bonaparte tradizione artistica francese. Chinard Canova modellò in creta il busto gesso, cm 90 x 47 x 39 sua gioventù, quando a soli vent’anni, dimostrò una buona padronanza come Primo Console, 1802 di Napoleone. Prima di rientrare a Roma, Accademia Nazionale di come “pensionato”, raggiunge la del modellato e grande cura nei gesso, cm 87 x 43 x 35 Roma nel 29 dicembre successivo, San Luca, inv. 71 città eterna e frequenta, tra gli altri particolari, concentrandosi nelle Roma, Accademia Nazionale di ne trasse un modello in gesso oggi luoghi, Palazzo Mancini al Corso, pieghe del drappo, nella maschera di San Luca, inv. 70 perduto, dal quale derivano sia il fonti allora sede dell’Académie de France. Medusa, nelle squame del mostro incise busto dell’Accademia di San Luca Aasl, vol. 81, n. 49. Verrà chiamato poi direttamente da insistentemente e soprattutto nella fonti sia un gesso conservato presso la Napoleone a Parigi per due volte, per bellissima capigliatura dei soggetti che Aasl, vol. 142, n. 89. Gipsoteca di Possagno, anch’esso, bibliografia eseguire il suo ritratto (un modello in incornicia il volto levigato e il dialogo come quello accademico, come si Teotochi Albrizzi 1821, pp. 1-2; Missirini gesso è conservato in Accademia di San muto dei protagonisti. In questa prova bibliografia deduce dalla presenza dei punti di 1833, p. 156; Pietrangeli 1992, pp. 15-21; Luca, inv. 70) e quello dell’imperatrice emergono sia la capacità di modellatore Teotochi Albrizzi 1821, II, p. 76; D’Este repère, utilizzato per successive Sandner 1998, p. 82, n. 106; Lio 2006, p. Maria Luisa. Ma la capitale francese sia la conoscenza del repertorio antico 1864, pp. 123-131; Pavanello 1976, n. traduzioni in marmo (Pavanello 181; Atti 2007-2008, p. 126. vide ancora la presenza di Canova in tipico del milieu romano della seconda 140; Atti 2007-2008, p. 126; Cesareo 1976, n. 140; Leone 2012, p. 181). un’altra circostanza, dopo il Congresso metà del XVIII secolo, anche se lo 2012, pp. 139-145; Leone 2012, p. 181. Dal resoconto di Antonio D’Este, di Vienna, quando lo scultore si scultore dimostra un’inclinazione sappiamo che le sedute furono distinse per un’azione ferma e tenace verso la mescolanza di elementi occasione di dialogo tra il Primo Donato il 31 luglio 1829 all’Accademia per il recupero delle opere d’arte formali diversi, uno dei tratti distintivi Console e lo scultore il quale “si di San Luca dal suo segretario tolte da Napoleone agli Stati romani della sua successiva carriera in patria, Il gesso è entrato a far parte delle dolse amaramente dello spoglio Melchiorre Missirini, (Aasl, vol. 81, n. (Pietrangeli 1992). L’effige in gesso di dove si affermerà come ritrattista. collezioni accademiche il 15 fatto a Roma dei monumenti delle 49; Sandner 1998, p. 82, n. 106), il gesso Canova conservata in Accademia di Nel 1791, come si legge nei registri dicembre 1886, donato dalle figlie di arti greche e romane; lamento che fu realizzato da Canova probabilmente San Luca è stata restaurata da Fabio delle adunanze accademiche, Chinard Rinaldo Rinaldi, morto nel 1873, in era ormai fatto comune a tutti su incitamento dell’amico Quatremère Porzio nel 2007, occasione in cui è chiese e ottenne il permesso di poter quanto si trovava nell’atelier paterno gli italiani ed alla sana parte dei de Quincy. In una missiva del 3 maggio stata rinvenuta l’iscrizione, nella parte riprodurre il proprio lavoro presso lo (Aasl, vol. 142, n. 89). Rinaldo Francesi, e gli accennò l’Opuscolo 1811, infatti, Quatremère scriveva allo inferiore della nuca, “CANOVA studio di Vincenzo Pacetti. Esistono di Rinaldi, infatti, che aveva frequentato di Quatremère de Quincy”. Canova scultore “fate pur un giorno il vostro SE IPSUM F. AN. MDCCCXII”, quest’opera altre due versioni, una in lo studio di Canova, deve essere confessò a quest’ultimo di essere In questa pagina: ritratto”. Nel 1812 Canova scelse di presente anche nel marmo di Possagno, terracotta e una in marmo, entrambe stato tra i suoi lavoranti che, come stato contento dell’apprezzamento raffigurare se stesso in un busto dalle ed è stata rimessa in luce la patina conservate presso il Musée de Lyon. A. Canova, Autoritratto, 1812. dimostrano i punti di trasporto espresso da Napoleone e da sua dimensioni colossali, unica immagine originale (Accademia Nazionale di San presenti sulle superfici del gesso, lo moglie Giuseppina per il busto, in Pagina a fronte: di sé in scultura. L’opera conservata Luca. Atti 2007-2008, p. 126). Valeria Rotili hanno utilizzato per delle traduzioni in quanto “temeva di non riuscirvi per A. Canova, Ritratto di Napoleone in Accademia è il modello in gesso marmo poi perdute (Leone 2012, p. 181). la sua inesperienza nel fare ritratti” Bonaparte come Primo Console, 1802. del ritratto definitivo, effige ufficiale Paola Picardi

184 185 supporre una minuta datata 7 maggio Calchi della Colonna Traiana fig. 1 1899 in cui Stefano Galletti, celebre Charles Errard, Tavola di dedica a Scena XXXIV, particolare, scultore e presidente dell’Istituzione Luigi XIV della Colonna Traiana…, ringrazia della visita inviando una cm 86 x 64 x 7, gesso, 1667 di Pietro Santi Bartoli e Giovan Pietro copia del catalogo della Biblioteca Scene XXVI-XVII, parte, Bellori, Roma 1672. Sarti. Questa scultura in porcellana cm 85 x 115 x 6, gesso, 1862 (?) biscuit è tratta da un modello della Roma, Roma, Académie de France celebre opera nota come la Bagneuse Villa Medici o Nynphe di Étienne-Maurice Falconet, rinomato scultore e scrittore bibliografia Pietro Santi Bartoli per integrare le incisioni di Girolamo Muziano, già d’arte, e rappresenta una giovane Chacon 1576; Bartoli, Bellori 1672; donna mentre abbandona con grazia Reinach 1886; Froehner 1872-1874; stampate nel 1576 con commento di la veste per entrare in acqua, come Cichorius 1896-1900; Cappelli 1899; Alphonse Chacon (Ibidem, pp. 27, suggerisce la gamba sinistra spostata Lehmann, Hartleben 1926; Starr 1960; 58-59; Chacon 1576). Il lavoro del in avanti e il suo sguardo assorto e Rossi 1971; Maxfield 1981; Pinatel Bartoli era stato commissionato da verso il basso. I seni in erba, le linee 1983a; Pinatel 1983b; Rossi 1985; Giovan Pietro Bellori e fu pubblicato dolcemente ondulate del corpo, con D’Alessandro, Persegati 1987; Agosti, nel 1672 (Bartoli, Bellori 1672; i polsi, le mani e le caviglie sottili, il Farinella 1988, pp. 19-122; Délivré Agosti-Farinella 1988, pp. 60-61). volto dai tratti regolari, la piccola 1988, pp. 261-273; Lepper, Frere 1988; Il calco completo di Errard constava bocca e il mento corto dimostrano Pinatel 1988, pp. 274-280; Zanardi di 447 “pièces chacun de huit pieds l›assimilazione delle diverse correnti 1988, pp. 281-298; Carbonara 1996- en superficie ou peu prèsse”. Si della statuaria settecentesca. Falconet, 2011; Conti-Martines 1996, pp. 159- tratta evidentemente delle matrici per questa composizione, si ispirò 193; Coarelli 1999; Conti 1999, pp. ciascuna in media di 0,65 m2. Nel 1670 inoltre a un dipinto di François 245-249; Chew 2015, pp. 245-280; partirono dal porto di Civitavecchia Stefan 2015. Lamoyne del 1724, diffuso attraverso fino a che non saranno intrapresi il relazione allo stato di conservazione: 214 casse e 10 pacchi per Dieppe, Le incisioni. Il modello in terracotta confronto dei documenti di archivio sono questi calchi ascrivibili alla Havre, Rouen, Paris (Agosti, Farinella della Bagneuse o Ninfa che scende e l’inventariazione dei calchi esistenti. campagna promossa da Luigi XIV 1988, p. 52 II col.); probabilmente al bagno dello scultore francese fu Convenzioni Il 1988 fu la conclusione del restauro o piuttosto a quella di Napoleone ogni cassa conteneva 2 forme. Tra Étienne Maurice Falconet (copia da) esposto al Salon nel 1757, periodo Le scene raffigurate sono indicate della Colonna Traiana, in attuazione III? Il dubbio, proposto da alcuni l’estate e l’autunno del 1671, dalle Parigi 1716 – 1791 in cui Falconet ebbe l’incarico di da numeri romani, secondo la della legge speciale 23 marzo 1981, studiosi non è infondato: non sono forme furono tratte due serie di calchi numerazione stabilita da Cichorius n. 92 “Provvedimenti urgenti per la evidenti documenti che leghino ogni Bagneuse, seconda metà XIX secolo dirigere l’atelier di scultura della (Ibidem). A Roma, la serie di forme (Cichorius 1896; Cichorius 1988). protezione del patrimonio archeologico pezzo a una data; inoltre lo stato tratte da Errard, immediatamente biscuit, cm 70 x 24 Manifattura di porcellane di Sèvres. Questo biscuit può essere datato alla Le scene sono 155. I calchi sono indicati di Roma”, Soprintendente il prof. La di conservazione del gesso, che è prima della partenza, subì diversi Roma, Accademia Nazionale di seconda metà dell’Ottocento, dopo da numeri arabi, come nella serie di Regina. La Colonna fu restaurata su facilmente deperibile, complica l’esame traslochi tra le sedi dell’Accademia in San Luca, inv. 79 che la fabbrica venne riorganizzata e Napoleone III, 1861-1862 (Cichorius progetto e con la direzione lavori degli autoptico. Tutte le notizie d’archivio Roma e inoltre allestimenti diversi ad i direttori attinsero costantemente ai 1896; Cichorius 1988; Stefan 2016). I autori, con la direzione scientifica di qui riportate sono state riprese dal opera dei successivi direttori. Ottanta fonti modelli settecenteschi, realizzando calchi sono 414. Le riprese fotografiche Melucco Vaccaro dell’Istituto Centrale catalogo 1988. bassorilievi in gesso furono acquisiti Aasl, Inventario 1909. di questi anche versioni di grandi dei calchi pubblicati da Cichorius del Restauro, allora diretto dal prof. da Giovan Battista Piranesi e alla dimensioni. Specializzata fin dalla furono efettuate negli anni Novanta Urbani (Conti, Martines 1996; Conti Contesto sua morte passarono nella raccolta sua origine in prodotti di lusso, fin dell’Ottocento. Le scene comprendono 1999). Nel 2015, Stefan ha pubblicato Nel 1667 il Direttore dell’Accademia di Gustavo III di Svezia (Agosti, dal Settecento, la fabbrica sperimentò più calchi. Ogni calco comprende più un’opera interamente dedicata alla di Francia a Roma, appena costituita, Farinella 1988, p. 53 II col.; Délivré forme, tratte ciascuna da una matrice e Questa rara scultura in biscuit, come nuove tecniche per una porcellana più Colonna, a Parigi per i tipi di Picard, Charles Errard, pittore, promosse il 1988, p. 265 nota 35). Il 13 gennaio unite insieme (D’Alessandro, Persegati registra l’Inventario del 1909 delle resistente. In questo periodo si diffuse con un rilievo fotografico completo del calco intero della Colonna Traiana. 1793, l’Accademia che aveva sede 1987). Per i calchi di Villa Medici, le opere della galleria accademica, fu la lavorazione del biscuit, ovvero una fregio instoriato, inedito, ripreso dal L’opera fu conclusa nel 1669 in Palazzo Mancini fu saccheggiata, figure di corredo sono presentate in donata dal “signor Leygues”, da porcellana non dipinta a pasta dura, calco di Napoleone III appena arrivato (Délivré 1988, p. 263 nota 13). Le dopo i gravi incidenti tra i Francesi ordine cronologico, indipendentemente identificarsi con ogni probabilità cotta “due volte”. La Bagneuse di a Parigi, tra il maggio e l’agosto 1862 matrici arrivarono a Parigi nel 1671 e il popolo romano (Délivré 1988, p. dai richiami nel testo. con Georges Leygues, abile uomo Falconet fu uno dei soggetti più (Chew 2015, pp. 258-259). L’opera è e prima della spedizione Errard 266 I col.). Nel 1798, i Napoletani che politico e Presidente del Consiglio felici della Manifattura, replicata in Premessa e argomento stata presentata all’École Française de ne trasse una copia completa per avevano occupato la città, portarono i tutte le epoche e in formati diversi, francese dal 1920 al 1921. Tra il 1894 Nel 1988, l’Accademia di Francia Rome, in piazza Navona, il 27 maggio l’Accademia (Agosti, Farinella, 1988, calchi a Napoli: furono caricati su carri diventando quasi un simbolo della e il 1895 e successivamente dal 1898 a Roma organizzò la mostra “La scorso. Nello studio dei calchi, il p. 27). L’impresa era stata voluta da come legna da ardere, con pale come produzione di porcellane. al 1902 fu due volte ministro “de Colonna Traiana e gli artisti francesi rilievo fotografico del 1862 costituisce Luigi XIV, le Roi Soleil; promossa fossero tegole (Ibidem, p. 267). Nel l’Instruction publique et des Beaux- da Luigi XIV a Napoleone I”, in un documento nuovo e preziosissimo, da Jean-Baptiste Colbert, aveva dicembre del 1801, il Commissario del Valeria Rotili Arts” e soggiornò a Roma, come è Villa Medici; il catalogo costituisce perché le pubblicazioni di Cichorius richiesto un eccezionale impegno Governo francese per le arti in Italia testimoniato da alcune fotografie il presupposto per ogni studio sulla e di Lehmann, Hartleben (Lehmann, tecnico: “Une construction immense rassicurò il direttore dell’Accademia conservate nell’Archivio Primoli, che fortuna della Colonna, nella cultura Hartleben 1926) riproducono sì lo stesso d’échafaudages les uns sur les autres della spedizione di 18 casse di gessi mostrano il ministro in visita al Foro figurativa francese e europea (Agosti, calco, ma fotografato per le opere a autour d’une colonne de six-vingt da Napoli (Agosti, Farinella 1988, Romano con l’architetto Edmond Farinella 1988). In materia di calchi, i stampa rispettivamente dopo 30 e 60 pieds de haut […]” (Ibidem, p. 30 I p. 53 II col.): la gloriosa serie di Guillaume. Il biscuit fu donato dal In questa pagina: saggi e le schede di Agosti e Farinella, anni dalla formatura. In questa sede, col.), suscitando critiche politiche Errard aveva subito un’ulteriore ministro in occasione della sua visita E.M. Falconet (copia da), Bagneuse, i saggi di Délivré, Pinatel, Zanardi il contributo degli autori riguarda registrate da Charles Perrault. Sulle grave mutilazione. L’Accademia di all’Accademia di San Luca, come fa seconda metà XIX secolo. costituiscono un caposaldo, esauriente la datazione dei calchi in mostra in impalcature salì l’incisore perugino Francia riaprì la sua nuova sede in

186 187 Villa Medici, nel 1801-1802 (Délivré de gli huomini ad ammirarlo, hauendo Humilissimo servo 1988, p. 266 II col.). Tra l’aprile e col suo essempio, restituito l’arti Gio.Giacomo de Rossi. l’agosto 1802, i gessi superstiti furono della Pittura, e della/ Scoltura ne gli Carlo Errard Inuent. allestiti nella Galleria dei gessi: sulle studi di Rafaelle d’Urbino, di Giulio Pietro Santi Bartoli inc. pareti furono murati 112 bassorilievi Romano, e de’ più celebri ingegni, et (Ibidem, p. 268 I col.). últimamente di Nicolò Pussino mà Nel disegno di Errard, un Angelo la M. V., che con gli heroici fatti, va con la mano destra indica alla Fama, Charles Errard emulando li più famosi dell’antichità,/ che sostiene una piuma d’oca, di Il primo direttore dell’Accademia e che con le vetuste glorie stabilisce alla scrivere un testo, come la Nike di Francia a Roma disegnò il virtù nuoui trofei, trà quelle si è rivolta sul fregio istoriato della Colonna frontespizio per l’edizione di Bartoli- all’Auguste momorie di Traiano, Traiana. L’Angelo con la sinistra Bellori (fig. 1). Il rame fu preparato et alla sua ammirabil Colonna, sostiene una tuba trionfale; il testo da Santi Bartoli che incise anche il hauendone fatto riportare la forma che la Fama si accinge a scrivere è testo: questo era stato composto intiera/ in due mila cinquecento, e più quello soprariportato. La Fama sfiora dall’editore Giovan Giacomo de figure intagliate da più dotti scarpelli. con la piuma un serto d’alloro, che Rossi. È un elogio dedicato a Luigi La onde correndo per tutto la fama sovramonta uno stemma araldico XIV, qui integralmente riprodotto. della sua Real Munificenza, hò hauuto regale; la corona cinge due scudi È un bellissimo esercizio di retorica sorte di goderla con l’accesso alla affiancati di stile sannita moderno, incentrato su un chiasma: Luigi XIV e Colon/na stessa, sopra l’eleuatione il primo con i gigli, il secondo con le Traiano, il calco e l’edizione a stampa. delle machine, facendo la disegnare saette indecusse, entrambi simboli di Le persone e le opere si confondono e di vicino sino al supremo fastigio con Francia. Un collare con trionfi d’arme la presentazione delle incisioni appare emendati lineamenti, per publicarla all’antica racchiude lo stemma. Giovan piuttosto la recensione del calco: nelle mie stampe. Si che hora nel Giacomo de Rossi ebbe il merito “havendone fatto riportare la forma mandarla/ fuori, v’ incido l’immortal di promuovere una straordinaria intiera in due mila cinquecento, e più nome della M.V. mentre fò godere al comunicazione ante litteram: artisti figure intagliate da più dotti scarpelli. Mondo un’ dono, che è tutto di essa; e eruditi potevano ammirare la (…) hò havuto sorte di goderla con e ben questa opera nata, e proseguita Colonna Traiana a Roma dal vero e da l’accesso alla Colonna stessa, sopra sotto li suoi felicissimi auspici, con vicino solo nel Palazzo del Laterano l’elevatione delle machine, facendola ragione/ viene da me consacrata à o all’Académie Royale du Louvre, disegnare di vicino sino al supremo V.M., che hoggi rappresenta le virtù di a Parigi; ma tutti potevano vedere la fastigio con emendati lineamenti, quel prestantissimo Imperatore, poiche storia della Colonna nella sua edizione per publicarla nelle mie stampe”. sè à Traiano da Romani fú dato il nome a stampa. I destini furono poi diversi: distinte serie di calchi rispetto agli d’altra parte la presenza di cifre dai Le “machine” sono le impalcature di Ottimo Principe, ella da suoi po/poli la serie dei calchi è in gran parte stampi [forme in positivo, derivate caratteri antichi (17 in tutto), incise erette per il calco; i “lineamenti” viene chiamata Ottimo Rè ed Ottimo perduta mentre l’edizione è fiorita dalle matrici], che si differenziano sui calchi Serie I a e Serie I b. (…) da emendare erano le precedenti Monarca; sè Traiano punì l’offese de’ attraverso felici ristampe. Il testo e le tanto per la tecnica usata quanto per La datazione delle cifre che appaiono stampe di Girolamo Muziano e Daci due volte superati con l’armi; e sè figure di essa qui riprodotte vengono l’aspetto della superficie: sui calchi della I Serie resa possibile l’emendamento fu condotto dal vivo diede perdono a supplicheuoli; anche/ dall’edizione curata da Carlo Fea nel 1. stampo spesso privo di armature, grazie all’opera di Cappelli (Cappelli sui ponteggi da Pietro Santi Bartoli. la M.V. vince col valore, ed usa la 1813. Fino all’edizione del Cichorius, ma con superficie erosa, con uno o 1899), non lascia sussistere alcun clemenza co’ vinti, calcando i superbi, il Bartoli-Bellori fu il riferimento ALLA MAESTA’ più strati di scialbatura: Serie I. dubbio sulla loro provenienza dai sè Traiano fú magnificentissimo in per gli studiosi di archeologia, gli In questa pagina, dall’alto, da sinistra: CHRISTIANISSIMA 2. stampo molto più sottile con lavori della campagna di Luigi adornare Roma, e l’Imperio, e s’impose antiquari di professione, gli studenti DI fig. 2 armature in legno o in ferro e una XIV” (Délivré 1988, pp. 261-262). all’Is/tro quel vasto Ponte, la M.V. delle belle arti: nella storia della LUIGI XIV, Roma, Colonna Traiana, Scena XXXIV, superficie ben conservata, dall’aspetto I segni dei formatori sono riferimenti rinuoua Parigi, la Reggia, et i Regni fortuna figurativa della Colonna, RE DI FRANCIA, E DI parte: calco della Collezione di Villa bianco o giallo: Serie II. diretti dell’epoca di formatura all’ornamento; e molto più và gloriosa quell’edizione costituisce un’unità Medici, 1667 (© e foto Villa Médicis). NAVARRA. La prima impressione che si ha qualora rechino firme o date; sono non di vn’ fiume, o di vn’ ponte, in inscindibile con il calco di Colbert- SIRE fig. 3 guardando i calchi della Serie I (che invece riferimenti indiretti quando breue disfatto,/ per timore de’ nimici, Errard, conservatosi oggi in rare Roma, Colonna Traiana, Scena XXXIV, consta di 64 pezzi dei complessivi 76) necessitino di un processo critico Frà li vestigi delle Romane Antichità mà con benéfica mano, congiunge reliquie. Per questo la serie di Villa incisione di Pietro Santi Bartoli, in Colonna è quella di una superficie “gommosa”, di datazione. Altri segni sono le il più ammirabile, per la magnificenza, insieme i mari al commercio di tutti i Medici ha la dignità e merita la Traiana…, Roma [1672], Tav. 24. che presuppone un pessimo stampo linee di giuntura tra forme ricavate per l’arte, e per la memoria di un popoli, et alla nauigazione. Riconosca considerazione di un incunabolo. fig. 4 o una mediocre conservazione nel da matrici contigue: queste linee ottimo, e gloriosissimo Principe, dunque/ V.M. in queste immagini il Roma, Colonna Traiana, Scene XXXIV- corso degli anni. Questo tipo di vengono generalmente appianate dai vien riputata sopra ogn’altro, la ritratto del suo Augustissimo valore e Criteri di analisi XXXV, parte: calchi di Napoleone III, superficie è generalmente ricoperta in formatori ma possono lasciare tracce Colonna eretta dal Sena/to, e Popolo come quell’Ottimo Imperatore si può La collezione dei calchi di Villa Medici, 1862; fotografati nel 1862; pubblicati da modo uniforme da scialbatura bianca apprezzabili al tatto o a luce radente. Romano all’Imperatore Traiano. dire, che fosse il Luigi de’ Romani, cosí pertinenti al fregio istoriato della Alexandre Simon Stefan nel 2015 (Serie I a: 51 lastre o frammenti) o di La divisione della superficie da calcare E tanto si auanza l’immortal pregio el/la hoggi viene acclamata il Traiano Colonna Traiana, consta di 76 pezzi. (© Édition A. et J. Picard 2015, Paris). pittura grigio-azzurra (Serie I b: 13 viene definita dai calcatori in relazione della Francia, à cui la virtù hà già di essa, e la scoltura, onde si fregia Il Catalogo è stato redatto da Pinatel fig. 5 frammenti). Gli elementi della Serie II alla complessità della scultura, alla intorno, che restando l’altre memorie locato la base alla gran Colonna, che al ed è conservato nell’Archivio della Roma, Colonna Traiana, Scene presentano una superficie molto più facilità di distacco delle impronte e alla infelicemente lacere, e sepolte contro suo nome scolpisce l’Eternità./ Colmi Accademia di Francia a Roma, in Villa XXXIV-XXXV: calchi di Napoleone nitida, simile a quella dei calchi della perfetta ricomposizione delle matrici: questa so/la il Tempo nimico hà Dio la sua Real Persona, e i suoi Regni Medici (Pinatel 1983b). Per inquadrare III, 1862; fotografati nel 1890 circa; Colonna conservati al Museo della la logica dei formatori è costante ma i combattuto in vano. La fama però di di ogni felicità. di Roma. la collezione occorre riferire il testo pubblicati da Conrad Cichorius nel Civiltà Romana e provenienti dai reticoli possono essere diversi. Questi così illustre monumento tira gli occhi D.V.M. Christianissima di Délivré: “Si possono osservare due 1896 (da Cichorius 1988). lavori degli anni 1861-1862. Si rileva segni, qualora evidenti, stabiliscono

188 189 del frammento di Villa Medici reca attraversamento di un corso d’acqua, il numero 156 e alla corrispondente XXVII Traiano parla all’esercito. didascalia: “Altre biremi rostrate”. Del corso d’acqua si vedono in alto le Il frammento corrisponde alla parte onde e tra le onde un legionario che centrale di due calchi, 85 e 86 della trasporta il suo equipaggiamento, con Serie di Napoleone III pubblicata da lo scudo in testa (fig. 7): proprio lo Cichorius (fig. 5); per precisione la scudo è tipico del legionario (Rossi scena comincia sul calco 84. Il calco 1971, p. 109 tipo M). In basso il di Villa Medici pur se frammentario portainsegne unisce le due scene: presenta l’equipaggio dei rematori egli ha già guadato il fiume e assiste al completo rispetto all’originale: sei all’adlocutio di Traiano insieme al figure; la mano destra che campeggia generale che lo precede. L’Imperatore in alto è del capo dei rematori, in è all’interno di una città merlata, piedi sul castello di prua, di cui su uno spalto in opera quadrata; vediamo anche il ginocchio sinistro. è riconoscibile perché è più alto e In basso, la linea dritta tra le onde è regge un’hasta. Tra le due scene la la traccia del piano di appoggio del montagna è il paesaggio comune: da fig. 6 rocchio 5° sul 4°: nella realtà essa è una parte scende il fiume, dall’altra la Roma, Colonna Traiana, Scena XXXIV, parte, Foto di Eugenio Volpi, 1988 perfettamente orizzontale. Su questa montagna incornicia i merli dietro al (© Istituto Centrale per il Catalogo e la linea, il volto davanti ai flutti è del gruppo imperiale. Nella Tav. 19 del Documentazione, Serie E 117020). luogotenente dell’Imperatore sulla Bartoli (fig. 8), Giovan Pietro Bellori nave ammiraglia; su questa testa, i identifica il territorio del bassorilievo tre elementi curvi sono l’estremità e al numero 139 della legenda: “Soldati della trave che sostiene la tenda sul Romani vittoriosi seguitando l’inimici delle differenze importanti e possono cassero di poppa dell’ammiraglia: vinti passano oltre il fiume Tibisco, individuare delle classi in rapporto alle l’aplustre. La superficie del calco è che scorre per mezzo la Dacia, 10 modalità esecutive, ma necessitano di “gommosa” e ha perso la definizione hoggi detto Tyssa”. La battaglia de un processo critico. Un altro criterio che l’originale tuttora presenta “l’inimici vinti” è quella di Tapae, di più facile evidenza è il confronto (fig. 6). La sovrapposizione dei il primo scontro sul fregio istoriato dei danni tra l’originale e le serie di rocchi non è nitida e profonda come che occupa per intero 3/4 della IV calchi storici: i danni sono il consumo nel calco di Napoleone III (fig. 4). Spira, Scene XXIV e XXV; l’esito delle superfici e la caduta di particolari Il pollice del capo dei rematori risulta vittorioso è espresso dall’adlocutio. minuti in aggetto dal bassofondo. I abbondantemente stuccato rispetto L’identificazione topografica di danni progrediscono col passare del all’originale e al calco di Napoleone Bellori fu convalidata da Cichorius tempo; ma calchi antichi possono III. Al centro del frammento c’è (Cichorius 1988, p. 75): Tibiscus è presentare danni dovuti alla loro una vistosa profonda rottura, che il Timis che affluisce nel Danubio propria storia di conservazione, non esiste nella realtà né nel calco presso Belgrado. Il guado avvenne a indipendentemente dall’originale. di Napoleone III: essa fa pensare valle della città di Tibiscum sui monti, ai guasti operati sul calco di Errard Questo criterio è stato impiegato con nel tratto ove il fiume scende verso 11 successo anche per la collezione di durante il violento trasporto a Nord-Ovest: la scena rappresenta Villa Medici (Zanardi 1988). Napoli. Complessivamente il livello la topografia vista con l’Est in alto di definizione del calco di Villa Medici (Rossi 1971, pp. 30-31 fig. iii). Il calco Scena XXXIV, particolare: commento è basso, come per ripetute abrasioni di Villa Medici (fig. 7) corrisponde La scena presenta una flotta di meccaniche della superficie, mentre i ai calchi 67 (parte destra) e 68 (parte quattro navi romane che scendono il volti dei tre marinai in secondo piano sinistra) della Serie di Napoleone In questa pagina, dall’alto, da sinistra: fig. 10 Danubio (fig. 5). Il frammento della sono molto ben conservati: il calco in III, pubblicata da Cichorius (fig. 11). fig. 7 Roma, Colonna Traiana, Scene XXVI Collezione di Villa Medici (fig. 2) origine era stato compiuto a regola In esso mancano i bordi in alto e Roma, Colonna Traiana, Scene XXVI- e XXVII parte: calchi di Napoleone III, inv. n. 224 (Pinatel 1983a), mostra d’arte. Infine, la linea di separazione 1862; fotografati nel 1862; pubblicati da in basso del fregio istoriato, cioè XXVII, parte: calco della Collezione di Villa la parte centrale della prima nave in tra i calchi 85 e 86 di Napoleone III Alexandre Simon Stefan nel 2015 mancano le parti di quella linea di Medici, 1862 (?) (© e foto Villa Médicis). secondo ordine; sulla prima nave corre precisamente nella mezzeria roccia che sale irregolarmente a (© Édition A. et J. Picard 2015, Paris). fig. 83 del primo ordine – immediatamente della ciurma, là dove il calco di Villa spirale sul fusto. In genere molti fig. 11 al di sotto del nostro frammento Medici è tutto un corpo. Questo calchi di Villa Medici hanno perso Roma, Colonna Traiana, Scene XXVI- Roma, Colonna Traiana, Scene XXVI- – è Traiano stesso a reggere il calco a buon diritto appartiene alla questo elemento di margine, che XXVII, parte, incisione di Pietro Santi XXVII, parte: calchi di Napoleone III, 1862; timone sulla murata a dritta. Collezione Errard. accentua la curvatura di essi, e ora si Bartoli, in Colonna Traiana …, Roma fotografati nel 1890 circa; pubblicati da Conrad Le due navi sono biremi da guerra Scene XXVI-XXVII, parte: commento presentano come fossero elementi [1672], Tav. 19. Cichorius nel 1896 (da Cichorius 1988). (Starr 1960); la spedizione è diretta Il calco di Villa Medici (fig. 7), inv. erratici piani, provenienti da lastre fig. 9 fig. 12 nella Mesia Inferiore (Cichorius 1988, n. 228 (Pinatel 1983a), presenta rinvenute rotte in uno scavo: un Roma, Colonna Traiana, Scene XXVII Roma, Colonna Traiana, Scene XXVI- p. 83). La scena corrisponde alle tavole la soluzione di continuità tra gusto per il rovinismo, proprio degli parte e XXXVIII, incisione di Pietro XXVII, parte, Foto di Eugenio Volpi, 1988 24 e 25 di Bartoli (Bartoli-Bellori due scene che sono interamente antiquari dell’Ottocento. Il taglio dei Santi Bartoli, in Colonna Traiana …, (© Istituto Centrale per il Catalogo e la 1672); nell’incisione 24 (fig. 3), la nave visibili in Cichorius (fig. 11): XXVI margini poté forse avvenire al rientro Roma [1672], Tav. 20. Documentazione, Serie E 117060).

190 191 dei calchi da Napoli, in occasione dei indizio di una loro contemporaneità. Pietro Santi Bartoli negli anni immediatamente seguenti, si affiancano gli eruditi commenti riprodotte e incluse da Bernard de lavori di allestimento del muratore Conclusione Perugia 1635 – Roma 1700 venne inaugurata e aperta al pubblico antiquari del Bellori, segnando la Montfaucon ne L’antiquitée expliquée Ferrini (Délivré 1988, p. 268). L’opera intrapresa nel 1988 dalla presso l’Accademia di San Luca di strada di quella che sarà una fortunata et representée en figure, pubblicato a Nel nostro calco, prossima al bordo Accademia di Francia a Roma sulla Colonna Traiana eretta dal Senato, cui l’architetto era stato professore e quanto feconda collaborazione Parigi nel medesimo 1719. Altre due inferiore è la linea di sovrapposizione Collezione Errard e particolarmente e Popolo Romano all’ Imperatore presidente. La presenza del volume editoriale (Pomponi 1992). Nel 1666 edizioni comparvero a Roma nel 1751 del rocchio 4° sul 3°: si vede bene gli studi di Agosti, Farinella, Délivré, Traiano Augusto nel suo Foro in all’interno della biblioteca di Sarti è la neonata Accademia di Francia e nel 1825 (Pomponi 1992). L’edizione sulle caviglie del generale vicino Pinatel, Zanardi, meritano uno Roma ... nuouamente disegnata, et probabilmente frutto della volontà di a Roma intraprende la campagna della Biblioteca Sarti è quella del al signifero. La sovrapposizione è sviluppo conclusivo, per valorizzare intagliata da Pietro Santi Bartoli quest’ultimo di ricostruire il nucleo di riproduzione in gesso dei rilievi 1825 ed è stata curata da Carlo Fea, evidente nel calco di Napoleone un monumento della cultura con l’espositione latina d’Alfonso centrale di volumi che componevano del fusto della Colonna Traiana Commissario delle Antichità, che a europea che ha divulgato l’arte della la cospicua e preziosa collezione considerata “fra i vestigi di Roma seguito dei nuovi scavi e ritrovamenti III (fig. 10) e nella realtà (fig. 12), Ciaccone, compendiata nella vulgare mentre nel nostro gesso ha perso Colonna nell’arco di due secoli di libri di Raffaele Stern, che fu antica la più mirabile”. Accanto a del 1813 aggiunse una tavola alle 119 completamente evidenza. Rispetto fino all’avvento della fotografia. Le lingua sotto ciascuna immagine professore di architettura civile del questo progetto si affiancò quello di delle precedenti edizioni con le nuove al bassorilievo originale in marmo, fonti archivistiche francesi sono state accresciuta di medaglie, inscrittioni, e giovane Sarti all’Accademia di San Bartoli che con la partecipazione del scoperte relative alla pianta del Foro sul gesso le linee profonde risultano compulsate in diverse occasioni, da trofei da Gio. Pietro Bellori Luca e che rimase un assoluto punto Bellori intraprese la riproduzione a di Traiano “frutto degli studi indefessi riempite e i dettagli superficiali diversi ricercatori, e i calchi inventariati e Roma, 1825 di riferimento e fonte di ispirazione stampa dei rilievi. Lo scopo di Bartoli che ha fatto su questi scavi il sig. spianati: la superficie è “gommosa” restaurati. Eppure una nuova iniziativa incisioni ad acquaforte per tutta la carriera dell’architetto e Bellori, coadiuvati dalla fervente Antonio De Romanis”. Fea aggiunse come nella definizione di Délivré. pubblica, aperta a diverse competenze in-folio oblungo, mm 350 x 490 bolognese. A legittimare tale ipotesi attività editoriale dello stampatore anche una nuova introduzione “Al Tuttavia vi è un dettaglio che contrasta contemporaneamente, di archivisti, Roma, Biblioteca Romana Sarti, c’è la presenza del volume sulla Gian Giacomo De Rossi, era quello lettore di questa nuova edizione” allo con questa impressione generale, restauratori, storici dell’arte, architetti, inv. 5032, coll. 2 F 4. Colonna Traiana, insieme alle altre di emendare i numerosi errori scopo di “1. schiarir alcune cose scritte perché durante gli spostamenti di quel archeologi, scultori, che parta dagli opere principali di Bartoli, anche nel presenti nell’unica raccolta di stampe dal Ciaccone, e dal di lui secondo calco, il dettaglio è restato protetto Archivi di Francia e dalle diverse bibliografia catalogo steso all’atto della vendita dell’epoca disponibile la Historia editore Gio. Pietro Bellori: 2. A far dallo scudo sulla testa del legionario: collezioni di calchi in terra di Francia Pascoli 1732, p. 228; Petrucci 1964, della collezione libraria di Stern a utriusque belli Dacici a Traiano conoscere sommariamente le cose più è il lembo della sua tunica che pende e in Europa, potrà valorizzare una pp. 586-588; Agosti, Farinella 1988, piazza Sant’Ignazio nel 1824, di cui Caesare gesti pubblicata a Roma nel interessanti, scoperte colli detti scavi dallo scudo e copre il braccio sinistro. pagina di storia dell’arte intrappolata pp. 19-122; Pomponi 1992, pp. 347- è conservato il manoscritto, redatto 1576 dall’erudito Alfonso Chacón. in una parte non piccola del Foro Nel confronto con la realtà (fig. 12), tra le poche reliquie superstiti della 378; Boyer 2000, pp. 53-54; Montanari dal libraio Filippo Bonifazi, proprio La raccolta dell’erudito spagnolo totale di Traiano”. In quest’edizione il dettaglio risulta nitido e completo Collezione Errard. 2000, pp. 39-49; Ambrosi De Magistris all’interno della Biblioteca Sarti. Può conteneva 130 incisioni tratte da Fea ha inoltre voluto riportare a fine come se il calco fosse moderno. Il 2007, pp. 327-333. essere lecito presumere che Sarti disegni generalmente attribuiti testo per “verità, giustizia e coerenza” margine destro del gesso di Villa Cinzia Conti abbia cercato di ricostituire il nucleo a Girolamo Muziano (Pomponi la prefazione latina di Alfonso Chacón Medici è corrispondente alla linea di Giangiacomo Martines fondamentale della collezione del 1992). L’iniziativa di Bartoli e Bellori all’Historia Utriusque belli Dacici a separazione tra i calchi 67 e 68 della L’esemplare della Colonna Traiana maestro con acquisti sul mercato era mossa quindi dalla necessità Traiano Caesare gesti, eliminata dal Serie di Napoleone III (figg. 10 e 11): eretta dal Senato, e popolo Romano librario dell’epoca, se non addirittura di correggere le imprecisioni delle Bellori nell’edizione del 1672. all’Imperatore Traiano Augusto nel suo è un indizio rilevante della seriorità partecipando attivamente all’asta dei riproduzioni precedenti, considerate Alessio Miccinilli del calco rispetto alla Serie di Errard. Foro in Roma di Pietro Santi Bartoli volumi posseduti dal maestro nel poco aderenti all’originale. Eppure su questa stessa linea vi è un fa parte del gruppo di pubblicazioni 1824 (Ambrosi De Magistris 2007, Utilizzando l’impalcatura lignea altro dettaglio da discutere. La lancia di maggior pregio della biblioteca pp. 327-333). Passando all’autore posta dall’Accademia di Francia dell’Imperatore è un’hasta pura, dotata che Antonio Sarti donò nel marzo della pubblicazione, Pietro Santi attorno alla colonna per l’esecuzione di due estremità acuminate, un’arma 1877 al Comune di Roma e che, Bartoli, è opportuno ricordare come dei calchi, Bartoli riportò dapprima ufficiale esibita nelle cerimonie di l’incisore sia stato legato alla Francia l’intero fregio in disegno, operando consegna delle onorificenze sul sin dall’inizio del suo percorso dal basso verso l’alto, per poi incidere campo (Rossi 1985; Maxfield 1981, formativo successivo all’arrivo nel le tavole che attraversarono diverse p. 84-86; Cichorius 1988, p. 75). 1644 a Roma, dove fu allievo di Jean fasi esecutive. Per quanto riguarda il Nella realtà del marmo (fig. 12), la Lemaire prima e di Nicolas Poussin disegno dal vero delle figure, l’incisore punta inferiore dell’hasta è sotto il poi, fino alla morte del maestro francese si preoccupò di evidenziare gli ginocchio sinistro dell’Imperatore, nel novembre del 1665 (Pascoli 1732). elementi scultorei fondamentali che su una superficie fuori del margine L’anno seguente segna un vero e servivano da trama portante di tutta del calco di Villa Medici (fig. 7). proprio crocevia di eventi per la vita la composizione. Le incisioni furono Nel calco di Napoleone III (fig. di Bartoli: dopo la perdita del maestro, completate nel 1670 e nei due anni 10), la parte inferiore dell’hasta è inizia la sua carriera di incisore successivi furono inseriti i commenti perfettamente riprodotta. Invece, dall’antico avvalendosi del contributo di Bellori in calce. La pubblicazione nell’incisione del Bartoli (fig. 9), la parte di un grande storico dell’epoca come avvenne alla fine del 1672, come inferiore dell’hasta è fantasiosamente Giovan Pietro Bellori, profondo confermato dalla recensione nel coperta dal ginocchio di Traiano: è conoscitore dell’antichità classica “Giornale dei letterati” di Roma un’imperfezione apparentemente in (Petrucci 1964). Nell’anno che vede nel febbraio 1673 (Pomponi 1992), sintonia con il calco di Villa Medici. la nascita dell’Accademia di Francia pochi mesi dopo dunque l’uscita Ma guardando questo gesso, al vero, si a Roma, Santi Bartoli darà alla luce de Le vite de’ pittori, scultori et Nella pagina a fronte: apprezza la punta inferiore dell’hasta anche la sua prima pubblicazione, architetti moderni di Bellori. Dopo la P. Santi Bartoli, Colonna Traiana rimodellata subito sopra il ginocchio ovvero la prima edizione delle prima edizione del 1672, ne compare eretta dal Senato, e Popolo Romano dell’Imperatore. Calco e incisione Admiranda Romanorum antiquatum sempre a Roma una seconda nel all’Imperatore Traiano Augusto presentano l’anomalia di uno stesso ac veteris sculpturae vestigia, nella 1704, e nel 1719 le incisioni di Pietro nel suo Foro in Roma, particolare rispetto alla realtà: è un quale alla sua grande abilità incisoria Santi Bartoli vengono fedelmente frontespizio, Roma 1825.

192 193 Architettura

In questa pagina: In questa pagina, da sinistra: S. Chupin, Progetto di chiesa a pianta A. Charles d’Aviler, Progetto di chiesa a ottagonale, sezione, primo premio concorso pianta ottagonale, sezione longitudinale, accademico 1677. secondo premio concorso accademico 1677. A. Charles d’Aviler, Progetto di chiesa a pianta ottagonale, pianta, secondo premio concorso accademico 1677. Sette altari si disponevano all’interno della chiesa (Smith 1993, pp. 260-261). Il soggetto era stato concepito per homme” (Correspondance, t. I, 1666- celebrare l’opera di Carlo Rainaldi – 1694, pp. 63-64). Tuttavia, osservando già principe per l’anno 1673 –, le sue gli elaborati presentati al concorso, si chiese gemelle di piazza del Popolo e nota che Chupin era sicuramente Sant’Agnese in Agone. Allo stesso superiore rispetto ai suoi compatrioti, tempo si presentava come un omaggio non solo per le sue abilità di a Carlo Fontana, in particolare al suo progettista, ma anche e soprattutto per progetto non realizzato per una grande via della sua qualità di disegnatore. L’architetto si dimostra infatti degno chiesa a pianta centrale dedicata ai di nota per l’uso dei chiaroscuri e per la Santi Martiri, da costruire all’interno rappresentazione dei dettagli delle del Colosseo, ma anche e soprattutto Antoine Desgodets, inviato a Roma per nuova per il coordinamento di cupola, sculture e delle decorazioni pittoriche al suo «contro-progetto» per la questo scopo tra il 1676 e 1677. campanili e pronao, dove l’influenza all’interno del suo edificio. Egli seppe basilica di Santa Maria in Monte Desgodets realizzò probabilmente il della architettura barocca romana si rispondere a tutte le richieste formulate Santo, iniziata da Carlo Rainaldi e disegno della basilica di San Pietro mescolava con gli esempi massimi della nel soggetto, attraverso un disegno che completata dal maestro ticinese dopo assieme a Charles Augustin d’Aviler, cultura architettonica francese (Smith articolava in maniera semplice e il 1667 (Hager 2009, pp. 247-249). che nel 1680 presentò il disegno 1993, pp. 27-33). Molteplici sono razionale portico, cupola e campanili. Come sostiene Hellmut Hager, infatti, all’Académie Royale d’Architecture di infatti i riferimenti al disegno di Parigi (Procès-verbaux, t. I, p. 300 e t. Michelangelo per la basilica di San Fortemente ispirato al progetto di il tema del concorso conteneva tutti Michelangelo per San Pietro, l’edificio gli elementi già impiegati da Carlo III, p. 300). Il soggetto era inoltre un Pietro, con la facciata a portico e la tributo a Charles Errard – già principe cupola su tamburo, alla chiesa di Santa si distribuiva secondo una pianta a Fontana nella sua proposta per la croce greca iscritta in un quadrato; un chiesa della piazza del Popolo, dell’Accademia di San Luca nel 1672 Maria in Montesanto – il cui cantiere – e alla sua più famosa realizzazione si era da poco chiuso – e a Sant’Agnese deambulatorio ottagonale racchiudeva illustrata da Lievin Cruyl in un un ambiente centrale dello stesso disegno prospettico datato 1664: parigina, il tempio di Notre-Dame-de- in Agone, con i due campanili associati l’Assomption. Nel 1677 Errard – a cui alla cupola, e la cui decorazione era in disegno. L’accennato andamento pianta a croce greca, fronti tetrastili longitudinale era ottenuto accorciando veniva riconosciuto il merito di aver corso di conclusione nel 1677. Allo sormontati da timpani triangolari, il transetto e aggiungendo un’altra promosso l’aggregazione dell’Accademia stesso tempo essi risentivano della Concorso accademico 1677 architettura 1974; Smith 1993; Gallet copertura a cupola a costoloni su campata contenente l’altare maggiore. di San Luca con l’Accademia di Francia influenza dei progetti contemporanei 1995; Verdier 2003; Antinori 2008; tamburo ottagonale (Hager 2009, pp. Due ampie sacrestie si aprivano ai lati prima classe – ricopriva la carica di vice principe e – o di poco precedenti – parigini, della Hager 2009; Del Puente 2010. 247-249; cfr. Antinori 2008, pp. 103- dell’altare maggiore mentre, accanto vicario di Charles Le Brun a Roma, cappella del Collège des Quatre Si doverà fare un tempio ottangolo, 132 e Del Puente 2010, pp. 254-258). all’ingresso principale, si trovavano le Per la riproduzione e la descrizione dei Nations di Louis Le Vau, del Dôme des di sette altari, con il Maggiore, Come giudici della competizione quest’ultimo ufficialmente a capo basi delle torri campanarie. Sempre in singoli fogli, cfr. lineamenta.biblhertz.it. dell’istituzione romana per il biennio Invalides di Jules Hardouin-Mansart e Porta grande in facciata, et altre furono chiamati Mattia de Rossi, omaggio a Michelangelo, gli interni 1676-1677. Per il concorso del 1677, della cappella della Sorbonne di Jacques porte, secondo parrà, ad arbitrio Alessandro Sbringa e lo stesso erano decorati con un ordine gigante Tommasini, tutti professori che sancì ufficialmente l’unione tra le Lemercier. Il primo classificato fu dell’operante, con Sagristie et Prima vera competizione ufficiale di paraste corinzie scanalate, la croce all’interno dell’Accademia di San due accademie, Luigi XIV aveva Simon Chupin. Si trattava probabilmente dell’Accademia di San Luca, il greca era coperta da una volta a botte appartamenti habbitabili attuali Luca per gli anni precedenti al messo a disposizione i premi per i di un giovane architetto nato attorno al concorso del 1677 vide studenti italiani cassettonata e la cupola rispettava il per detto tempio, con cuppola, due concorso, mentre Giovanni Pietro vincitori: grandi medaglie d’oro e 1650, la cui biografia rimane ad oggi e francesi sfidarsi su un soggetto modello di quella di San Pietro. Anche campanili, vestibolo ò Porticho Bellori fu incaricato di pronunciare il d’argento portanti la sua effigie, che quasi sconosciuta (Correspondence, t. se la facciata si ispirava al portico monumentale (Smith 1993, pp. 27- avanti per trattenimento del discorso di apertura. La scelta del furono distribuite ai primi classificati I, 1666-1694, p. 40). Inviato a Roma nel esastilo dell’Assomption di Errard, con 84). Il tema – che, secondo Gil Smith, popolo... soggetto era allo stesso tempo in da Errard a nome di Le Brun. Non novembre del 1672 per accompagnare il l’intercolumnio centrale più largo, le fu proposto da Gregorio Tommasini, conformità con la politica filo- sorprende quindi che i vincitori che si nuovo direttore Noël Coypel, insieme, colonne erano di ordine ionico, primo premio probabilmente in quell’anno professore francese che caratterizzava l’ambiente aggiudicarono i primi premi furono tra gli altri, ad Antoine Coypel e derivate direttamente da quelle del Simon Chupin (Aasl 01-03) all’interno dell’Accademia – prevedeva accademico di quegli anni, di cui i tre tutti pensionnaires dell’Accademia di Charles Poerson, era un “garçon palazzo dei Conservatori in secondo premio il progetto di una chiesa a pianta giudici, Bellori e l’allora segretario Francia: Simon Chupin, Augustin- soumis” di cui Charles Errard, nella Campidoglio (Smith 1993, pp. 33-38). Augustin-Charles d’Aviler (Aasl 04-06) ottagonale. Lo spazio centrale, dell’istituzione romana, Giuseppe Charles d’Aviler e Claude Desgots. I tre sua relazione sui pensionnaires del 2 I campanili, leggermente arretrati terzo premio coperto a cupola, era circondato da Ghezzi, erano ferventi sostenitori. La architetti francesi intrapresero nei loro dicembre 1676, scriveva a Colbert: “il rispetto al portico, erano sormontati Claude Desgots (Aasl 07-09) sette cappelle laterali contenenti altari. grande chiesa a pianta centrale univa progetti una profonda rielaborazione del réussira mieux à la (architecture) da un coronamento di pianta ovale, L’ingresso principale era preceduto da infatti, qui e per la prima volta, il tema della chiesa monumentale a pianta militaire qu’à la civile, n’ayant pas de decorato da coppie di colonne bibliografia un “vestibolo o porticho avanti per duplice interesse di Colbert per il centrale. Rompendo fortemente con la dessein, lequel est la base et le corinzie poste sulle diagonali. Il Correspondance 1887-1912; Procès- trattenimento del popolo”, concepito Pantheon e per la basilica di San Pietro, tradizione della Controriforma, essi fondement de ce bel art, et sans lequel tamburo della cupola era circondato verbaux 1911-1926; I disegni di all’antica e affiancato da due campanili. i cui rilievi erano stati commissionati ad proposero una soluzione architettonica il est impossible d’y venir bien habile da otto coppie di colonne libere

196 197 Da sinistra: C. Desgots, Progetto di chiesa a pianta Da sinistra: ottagonale, pianta, terzo premio concorso F. di Leti, Progetto di chiesa a pianta accademico 1677. centrale esagonale con cupola e campanili, C. Desgots, Progetto di chiesa a pianta prospetto. ottagonale, prospetto, terzo premio concorso F. di Leti, Progetto di chiesa a pianta accademico 1677. centrale esagonale con cupola e campanili, pianta. composite, tema che richiamava l’antichità, ma anche la cattedrale di Saint Paul di Londra, opera “doppia cupola” sovrapposta adottata Christopher Wren. Tra le colonne da d’Aviler (Smith 1993, pp. 50-54). Rientrato in patria, Desgots seguì le binate del tamburo, Chupin posizionò orme paterne, entrando come jardinier ampie arcate strombate, un omaggio al al servizio di Luigi XIV. tema berniniano delle strombature similare, che prevedeva una prima una pianta a croce greca al cui interno Nel 1715 ottenne la carica di prospettiche del terzo ordine di cupola “aperta”, sormontata da una si disponeva uno spazio centrale contrôleur de Meudon et de Chaville Palazzo Barberini e, allo stesso tempo, seconda cupola su tamburo, era stata ottagonale. Il braccio orientale era e nel 1720 fu ammesso all’Académie alla chiesa delle Quatre Nations di Le impiegata da Louis Le Vau nel suo connesso con un ulteriore spazio a Royale d’Architecture (Gallet 1995, Vau, che presentava identiche finestre secondo progetto per la cappella delle croce oblunga che ospitava l’altare p. 183). Non si hanno notizie sugli del tamburo della cupola. Rientrato a lequel il a besoin d’étudier, comme je della chiesa. A base quadrata, esse Quatre Nations di Parigi (Smith 1993, principale, mentre gli altari minori si altri concorrenti che parteciparono Parigi dopo il successo del 1677, lui fais présentement appliquer” contenevano, come da tradizione pp. 39-49). Rientrato in patria all’età trovavano nei bracci laterali della croce al concorso del 1677. La presenza di Chupin non riuscì tuttavia ad ottenere (Correspondance, t. I, 1666-1694, p. francese, due cappelle a pianta circolare, di ventisei anni, d’Aviler lavorò a greca. Un deambulatorio di forma architetti italiani sarebbe confermata importanti incarichi, né ad essere 64). Nella città papale e sotto la guida una per i battesimi e l’altra probabilmente Versailles nell’Agence des Bâtiments poligonale complessa, si disponeva da una serie di progetti anonimi, di ammesso all’Académie Royale di Charles Errard, egli poté dunque per i matrimoni. D’Aviler, impiegò nel du Roi, sotto la guida di Jules attorno all’edificio, legando tra loro difficile attribuzione, e da un progetto d’Architecture. Il suo nome si ritrova perfezionarsi nell’arte del disegno e nel suo progetto la classica sequenza di Hardouin-Mansart (Verdier 2003). Il quattro cappelle circolari poste sulle completo per una chiesa a pianta citato nei Comptes, come disegnatore rilievo dei monumenti. La chiesa che sovrapposizione degli ordini, mutuata terzo classificato fu Claude Desgots. diagonali e due sacristie ovali aperte centrale esagonale coperta a cupola, per i Bâtiments du Roi (Correspondence egli disegnò per il concorso del 1677, dai monumenti antichi. La facciata era Figlio di Pierre Desgots, Jardinier du dietro gli altari minori. La facciata della mano di Filippo di Leti, datato des directeurs..., t. I, 1666-1694, p. 40). Il presentava una pianta a croce greca, il preceduta da un portico tetrastilo di Roi, e nipote del celebre André Le presentava un portico esastilo 1677. Tuttavia, l’assenza dell’elemento secondo classificato fu Augustin- cui spazio centrale, di forma ottagonale, colonne doriche. Il dorico era Nôtre, era sicuramente il più noto tra caratterizzato da un ordine corinzio del portico davanti all’ingresso Charles d’Aviler. Nato da una famiglia era coperto a cupola. L’altare maggiore utilizzato anche nel primo livello dei i pensionnaires che parteciparono al gigante di colonne, ispirato a quello della chiesa, nonché la mancanza della piccola aristocrazia parigina, fu si trovava di fronte all’ingresso campanili, lo ionico ne caratterizzava concorso. Partito per Roma nel 1675 dell’Assomption di Errard. Il corinzio di monumentalità e la dimensione allievo di Jean-François Blondel e, per principale e gli altari secondari nei invece il livello superiore, mentre il vi rimase fino al 1679 (Gallet 1995, p. era presente anche nei campanili, posti ridotta dell’edificio progettato da di le sue doti di architetto, fu inviato bracci. Ai lati dell’altare maggiore si composito decorava il tamburo della 183). Il 2 dicembre 1676, Errard in asse con il diametro della cupola, e Leti, rendono evidente la mancata come pensionnaire a Roma dal 1676 al aprivano due cappelle di forma cupola. L’impostazione francese del scriveva a Colbert: “Le sieur Des nei pilastri all’interno del tamburo. conformità del disegno con il soggetto 1679 (Gallet 1995, pp. 170-171 e allungata, la prima dedicata al progetto si ritrova anche nella Gotz, Architecte, et neveu de M. Le L’ordine composito era destinato alla di Tommasini. Alla luce degli studi Verdier 2003). La relazione sui Santissimo Sacramento e la seconda concezione della cupola. Il tamburo Nostre, est un jeune garçon qui a lanterna e all’esterno del tamburo, condotti da Gil Smith, il progetto di di pensionnaires inviata da Charles alla Vergine. Un ambiente rettangolare posava infatti su una base tronco- volonté de faire quelque chose de bon mentre lo ionico era riservato Leti sarebbe da datare al 1680 (Smith Errard a Colbert in data 2 dicembre situato dietro l’altare principale, conica che fungeva da raccordo tra lo et y fait son possible” (Correspondance, all’ordine minore del primo piano pp. 54-55). 1676, riportava: “Le sieur D’Aviler, ospitava una sacrestia. Le torri spazio ottagonale della pianta e quello t. I, 1666-1694, p. 64). Come i suoi interno. Desgots ripropose nel suo Architecte, […] manque du dessein, campanarie erano allineate con il fronte circolare del tamburo. Una soluzione condiscepoli, Claude Desgots concepì progetto la stessa organizzazione a Francesco Guidoboni

198 199 Concorso Clementino 1708 In questa pagina: prima classe B. Renard, Progetto di una Accademia del disegno, pianta, secondo premio Concorso Si delineasse pianta, spaccato Clementino 1708. e prospetto con suo indice di B. Renard, Progetto di una Accademia una fabrica da costruirsi in del disegno, prospetto, secondo premio una città principale per l’uso Concorso Clementino 1708. dell’Accademia del disegno Pagina a fronte: P. Jacquot de Villeneuve, Progetto di una primo premio Accademia del disegno, prospetto-sezione, Pierre Jacquot de Villeneuve primo premio Concorso Clementino 1708. (Aasl 189-194) P. Jacquot de Villeneuve, Progetto di una secondo premio Accademia del disegno, sezione, primo Benedykt Renard (Aasl 195-199) premio Concorso Clementino 1708. terzo premio Francesco Belli (Aasl 200-203) formali, dimensionali e funzionali, a bibliografia parte quelle suggerite dall’ideale Correspondance 1887-1912; I disegni ubicazione «in una città principale», di architettura 1974; Challingsworth dall’elenco dei «corpi di sale, ed altro 1981; I disegni di figura 1989; attinente all’esercizio delle tre Zgórniak 1989; Smith 1993; Manfredi professioni Pittura, Scultura e 2008. proprio l’assemblea degli accademici a Villeneuve non fosse stato difeso Architettura», collegati in enfilade e Per la riproduzione e la descrizione dei stabilire che il nome di Renard «fusse strenuamente − persino presso il papa tramite corridoi (su Villeneuve vedi il singoli fogli, cfr. lineamenta.biblhertz.it. notato nelli libri stampati» e che fosse − dal cardinale Joseph-Emmanuel de la saggio dell’autore in questo volume), «imposto silentio à tutto quanto in Tremoille, ambasciatore di Francia, a nonché dalla presenza di «una questo affare era occorso» per sua volta esortato dal cardinale Filippo proporzionata chiesa distribuita in modo che si possino udir le messe dai Il libretto Le scienze illustrate dalle obbedire alla volontà di papa Antonio Gualtieri, protettore e Clemente XI di perdonare il giovane loggiati delli piani superiori a consumo belle arti nel Campidoglio per patrocinatore di Villeneuve fin dal polacco che gli si era rivolto in tempo della sua nunziatura a Parigi. La delli studenti», fattori che indussero i l’Accademia del disegno solennizata il udienza pubblica dopo che testimonianza di Poerson sullo tre concorrenti ad adottare impianti dì 19 aprile 1708 (Roma, Zenobi, 1708) l’Accademia ne aveva rigettato la svolgimento del Concorso Clementino planimetrici rettangolari, seppure di descrive la cerimonia di premiazione richiesta di ricevere a posteriori il del 1708 rispecchia ciò che era diverse misure e proporzioni (i della settima edizione del Concorso primo premio ex aequo (Aasl, vol. universalmente noto: i concorrenti ai perimetri dei complessi proposti da Clementino dell’Accademia di San 46a, c. 89). La risolutoria consegna premi, soprattutto di prima classe, non Villeneuve, Renard e Belli sviluppavano Luca, incentrata sull’orazione di informale della medaglia del secondo erano solo gli artisti e i rispettivi rispettivamente 100 x 152, 127 x 98 e Vincenzo Santini da cui prende il premio a Renard nelle mani del maestri, messi inevitabilmente in gioco 144 x 382 metri). Di fronte all’enorme titolo. Tuttavia, nella narrazione cardinale Giuseppe Renato Imperiali, da un sistema che non garantiva salto di scala richiesto dalla prima classe dell’autore − il segretario accademico che non solo «l’havea raccomandato e l’originalità della fase ideativa dei saggi, di concorso rispetto alla seconda – Giuseppe Ghezzi − non trova alcun ricevuto in protezione», ma ne aveva ma anche i patroni cardinali che limitata alla progettazione dell’altare riscontro un episodio al quale invece lo sostenuto la protesta all’interno attraverso di essi rivaleggiavano come maggiore della chiesa –, Belli e Renard stesso Ghezzi aveva dato grande risalto dell’Accademia mediante il fidato mecenati delle arti nelle fastose avevano seguito diverse impostazioni nei verbali delle congregazioni pittore Domenico Maria Muratori, cerimonie di premiazione in concettuali. Belli aveva proposto una accademiche tenutesi dopo la conferma quanto affermato dal Campidoglio di cui erano gli ospiti 6-8), erano approdati alla prima con la passato dallo studio della scultura a impostazione astratta e magniloquente premiazione (Aasl, 29 aprile,3 giugno direttore dell’Académie de France privilegiati. Allo stesso tempo, i tre speranza di coronare finalmente con quello dell’architettura, probabilmente incentrata su una chiesa a pianta e 15 luglio 1708, vol. 46a, cc. 89-90, 91- Charles-François Poerson in una giovani architetti premiati − Villeneuve, una vittoria la loro carriera didattica. alla scuola dei Fontana: Carlo, che ottagonale con cupola a costoloni, 93, 95-97). Si tratta del momento in cui lettera inviata l’8 settembre 1708 al Renard e Francesco Belli, romano, Nel caso di Renard la speranza era nonostante l’età avanzata manteneva il sacrificando, a fronte di una esasperata il polacco Benedykt Renard Surintendant des Bâtiments du Roi terzo classificato −, essendo anche i soli fortemente alimentata dall’appoggio di primato professionale a Roma, e il reiterazione di matrici geometriche, sia (Zgórniak 1989), chiamato a ricevere duca d’Antin circa il ruolo giocato partecipati alla prima classe (I disegni di Imperiali procuratogli dal suo maestro figlio Francesco, che come vice principe l’organizzazione funzionale della la medaglia del secondo premio della dall’influente prelato a favore di figura, II, 1989, p. 107), rappresentavano Filippo Barigioni, architetto della deteneva una posizione preminente pianta, sia l’articolazione degli alzati, prima classe di architettura sul tema Renard anche in fase di giudizio un campione del ristretto numero di Congregazione del Buon Governo nell’Accademia di San Luca per tutti gli connotati dai prospetti della chiesa a di una “Accademia del disegno”, non (Correspondance, t. III, 1889, pp. 228- concorrenti che a ogni competizione presieduta dal prelato e già vincitore aspetti disciplinari, compresa la scelta doppio campanile. Renard aveva comparve in segno di protesta contro 229; vedi anche il saggio dell’autore in erano capaci di portare a compimento della prima classe del concorso dei temi delle tre classi concorsuali di affidato la qualificazione estetica del i membri della giuria da lui accusati di questo volume). Secondo Poerson, saggi richiedenti mesi di impegno accademico del 1692 (Smith 1993, pp. architettura, che per il 1708 era ricaduta suo progetto a citazioni di grandi avergli ingiustamente negato la Imperiali «fit des mouvemens esclusivo. Renard e Belli erano 133-140). Villeneuve aveva partecipato sull’unico tema dell’accademia delle modelli della tradizione romana filtrati vittoria, assegnata invece al francese extraordinaires pour lui faire avoir le entrambi studenti dell’Accademia di direttamente alla prima classe arti del disegno (Aasl, vol. 46a, c. 82). Il dall’ampio repertorio dei saggi premiati Pierre Jacquot de Villeneuve, premier Prix», con «prières et menaces San Luca che, dopo onorevoli avvalendosi di uno specifico diritto soggetto della prima classe riguardava a partire dagli anni Ottanta del Seicento pensionnaire dell’Académie de France. au près des Professeurs», e certamente piazzamenti nelle classi inferiori (I riservato ai pensionnaires francesi, la progettazione dell’intero complesso sotto il predominio professionale e D’altra parte, il 15 luglio 1708 era stata avrebbe raggiunto il suo intento se disegni di architettura 1974, I, pp. nonostante egli soltanto da poco fosse dell’accademia, senza indicazioni culturale di Carlo Fontana. Così

200 201 Concorso Clementino 1754 prima classe Magnifico Tempio ossia cattedrale per città metropoli d’un gran regno com cupola e campanile, abitazione per canonici e benefiziati e tutti gl’altri ministri che sono necessari per offiziare e custodire il detto Tempio primo premio Filippo Marchionni (Aasl 495-499) secondo premio Pietro Camporese (Aasl 500-503) terzo premio Bernardo Ligeon (Aasl 504-508)

bibliografia Peyre 1765; I disegni di architettura 1974; Cipriani 1978, pp. 147-160; Pérouse de Montclos 1978, pp. 419-422; Hager, Scott 1981; Pérouse de Montclos 1984; Cipriani 1987, pp. 61-76; Wilton- Ely 1993; Gallet 1995; Michel 1999, pp. 45-74; Hager 2000, pp. 117-124; Hager 2002, pp. 355-374; Barrier 2005; Di Marco 2007; Middleton 2008, pp. 73- 97; Pasquali 2008, pp. 53-59; Consoli, Pasquali 2012, pp. 17-27; Cellauro, Richard 2014, pp. 335-363; Manfredi 2016, pp. 439-466. Per la riproduzione e la descrizione dei l’articolazione della facciata combinava scuola fontaniana era il semplice giudici Carlo Francesco Bizzaccheri, singoli fogli, cfr. lineamenta.biblhertz.it. il modello a scansione orizzontale impianto con ampio cortile interno Carlo Buratti e Giovanni Battista sangallesco-dellaportiano con quello segnato sull’asse trasversale da doppie Contini (affiancati dal principe Carlo michelangiolesco-berniniano a ordine esedre e su quello longitudinale da una Maratti e dal segretario Ghezzi: Aasl, Alla prima classe di architettura del gigante, attraverso la decisiva chiesa ovale con deambulatorio e vol. 46a, c. 87), ma a tutti gli architetti Concorso Clementino del 1754 mediazione del saggio vincitore del altare centrale che rimandava accademici, una coerente espressione parteciparono quattro giovani architetti, della migliore tradizione romana. E concorso accademico del 1681 direttamente al progetto non due romani, Filippo Marchionni e Pietro come tale esso doveva essere elaborato da Romano Carapecchia realizzato di Carlo per una chiesa Camporese, e due parigini, Bernardo Pietro Camporese e il terzo a Bernardo traccia, probabilmente perché gli sulla base di idee del proprio maestro all’interno nel Colosseo. Consone considerato degno di essere anteposto Liegeon e Gioacchino Bocher (Aasl, Liegeon. I soggetti erano stati vennero restituiti. Oltre alle proposte Fontana. Mentre la matrice planimetrica all’insegnamento di Fontana erano a quelli dei due studenti interni e di vol. 51, f. 58r; I disegni di architettura pubblicati il 10 marzo precedente e per dei tre classificati è nota quella di del progetto era chiaramente riferibile anche le citazioni berniniane di essere difeso da accuse di parzialità che 1974, I, pp. XVI, 19-20, disegni nn. 495- la prima classe di architettura era Joseph Marie Peyre, pubblicata nel alla prima proposta berniniana per il palazzo Chigi ai Santi Apostoli e della nel particolare contesto dovevano 508; Cipriani 1987, pp. 61-76; sui previsto un “Magnifico Tempio, ossia 1765 dall’architetto già vincitore del Louvre, opportunamente integrata Scala Regia in Vaticano nel prospetto e sembrare a tutti loro veramente Cattedrale per Città Metropoli d’un Gran Prix de Rome (1751) e pertanto circa la sporgenza curvilinea della nel retrostante doppio scalone incomprensibili. concorsi: Hager 1981; Id. 2000, pp. 117- gran Regno, con Cupola, e Campanili, pensionnaire dell’Accademia di Francia chiesa dalla soluzione adottata dallo colonnato (Challingsworth 1981). 124). La consegna del materiale grafico venne eseguita dai singoli partecipanti abitazione per Canonici, e Benefiziati, (1753) (Pérouse de Montclos 1984, pp. stesso Fontana per il collegio dei Mentre era da intendere come un Tommaso Manfredi 52, 53), il quale esplicitamente dichiara nel “Salone Grande” dell’allora e tutti gl’altri Ministri, che sono gesuiti a Loyola. Anche Villeneuve obbligato tributo alla cultura di averla presentata per il concorso aveva seguito la strada di Renard, ma architettonica francese la ripartizione a Accademia del Disegno il 19 novembre necessarj per offiziare, e custodire il con una maggiore aderenza colonne binate del primo livello del di quell’anno e la proclamazione degli detto Tempio, ben distribuiti, e distinti all’attualità di un tema progettuale cortile interno, impostata sul celebre In questa pagina: esiti ebbe luogo, il 24 successivo, come in Pianta, Prospetto, e due Spaccati”. caro a Fontana (Manfredi 2008), il esempio della facciata est del Louvre di F. Belli, Progetto di una Accademia del da tradizione nel palazzo Senatorio in Gli elaborati, tuttora conservati presso In questa pagina: quale non a caso lo avrebbe riproposto Claude Perrault. Alla luce della disegno, pianta, terzo premio Concorso Campidoglio alla presenza degli l’Accademia, consistono in 13 fogli di F. Marchionni, Magnifico Tempio, pianta, nei soggetti per le prime due classi del convergenza di queste autorevoli Clementino 1708. accademici, di cardinali, di grandi dimensioni dove sono primo premio Concorso Clementino 1754. concorso del 1709 da lui scelti dopo la referenze e dell’implicito patrocinio F. Belli, Progetto di una Accademia del ambasciatori e della gente accorsa per rappresentate in pianta, prospetto e F. Marchionni, Magnifico Tempio, morte del figlio, avvenuta il 3 luglio del partito fontaniano, il saggio di disegno, prospetto, terzo premio Concorso l’occasione. Il primo premio andò a sezioni i tre progetti premiati; degli prospetto, primo premio Concorso 1708. Pienamente congruente alla Villeneuve doveva apparire non solo ai Clementino 1708. Filippo Marchionni, il secondo a elaborati di Bocher invece non rimane Clementino 1754.

202 203 In questa pagina, dall’alto: 19). Il progetto di Bernardo Liegeon P. Camporese, Magnifico Tempio, pianta, (identificato con Denis Claude secondo premio Concorso Clementino 1754. Liegeon, Gallet 1995, pp. 346-348; P. Camporese, Magnifico Tempio, Michel 1999, p. 63; Middleton 2008, p. prospetto, secondo premio Concorso 79; Manfredi 2016, p. 456) si discosta in Clementino 1754. parte dalla lezione accademica del tempo e si relaziona ai prodromi di Pagina a fronte, dall’alto: quel «bon goût» (Cipriani 1978, pp. B. Ligeon, Magnifico Tempio, pianta, terzo 150 e 151) che in breve soppianterà la premio Concorso Clementino 1754. scuola romana in favore delle tendenze B. Ligeon, Magnifico Tempio, prospetto, già espresse in nuce da Giovanni terzo premio Concorso Clementino 1754. Battista Piranesi (Pérouse de Montclos 1978; Pasquali 2008, pp. 53-59; Cellauro, Richaud 2014, pp. 342-347). La proposta del francese, a differenza ben undici anni più tardi, in tal senso di quelle dei due concorrenti romani, è potrebbe interpretarsi lo schizzo più contenuta, quindi più facilmente conservato nel suo taccuino romano realizzabile – si osservi il rapporto (Middleton 2008, fig. 6). In generale, proporzionale tra gli spazi di servizio e desta qualche perplessità l’esiguità dei la chiesa – e si relaziona con l’ipotetico partecipanti, nel numero di 4 o 5 unità, intorno urbano per mezzo della come si registra anche per altri curvatura dei bracci edificati. La pianta Concorsi Clementini: una questione della cattedrale a croce latina contratta che rimane irrisolta poiché i documenti è dotata di deambulatorio nel di cui disponiamo non sembrano capocroce e nel transetto, in omaggio esaustivi al riguardo (Consoli, Pasquali forse alla architettura d’origine 2012, pp. 20-23). La presenza dei due dell’architetto, ma memore anche del francesi invece è comprensibile per via progetto per San Pietro di Antonio da degli accordi tra l’Accademia di San Sangallo il Giovane, esemplificato nel Luca e l’Accademia di Francia che modello ligneo conservato in Vaticano. prevedevano fin dal 1676 la possibilità L’esito di maggiore novità del progetto ai pensionnaires di iscriversi ai bandi è nella facciata della cattedrale, dove il romani (Consoli, Pasquali 2012, p. 22 e classicismo di stampo francese è nota 24; Manfredi 2016, p. 456), e amplificato dal purismo della nuova probabilmente anche ai logiste, visto ripresa dell’antico. In particolare, il che Liegeon e Bocher non risultano portico d’accesso dichiara la sua vincitori del Gran Prix de Rome. Il derivazione dal nuovo gusto nell’uso soggetto pubblicato indica l’edificio da delle colonne libere che definiscono il progettare e le tavole da approntare, fronte templare e le ali di raccordo con ma non esplicita le dimensioni. Ai i campanili. In quest’alveo, ma con concorrenti è data quindi la libertà di 504-507) che presentano un fronte all’immagine realizzata o veicolata dai dell’Accademia di San Luca del 1753 Signore Benedetto XIV, in Roma, nella ulteriori esiti innovativi, si inserisce la definire la grandezza dell’edificio e complessivo di circa 1100 palmi, progetti stampati della basilica vaticana (Peyre 1765, p. 19). La data anticipata stamperia di Antonio de’ Rossi presso la proposta di Peyre (Hager 2002, pp. delle sue pertinenze. Dalle tre proposte rispettivamente 1092 e 1129 (244 e 252 e con l’aggiunta di citazioni berniniane 370-373; Barrier 2005, pp. 118-123; di un anno rispetto all’effettivo bando Rotonda, p. 7). Ad ogni modo non conservate si evince la monumentalità m) e la parte relativa alla facciata nello sviluppo dei prospetti degli Middleton 2008, pp. 88 e 89; Cellauro, potrebbe riferirsi al fatto che già dal siamo in grado di sapere se Peyre abbia dei complessi progettati. Grazie alle ecclesiastica di 446 palmi (99,7 m) la edifici che affiancano la cattedrale, Richaud 2014, pp. 355-357) che deriva dicembre del 1753 Ferdinando Fuga, effettivamente presentato il progetto o scale metriche in palmi romani segnate prima e di 564,7 palmi (126 m ca.) la confrontabili con il fronte di palazzo dalla Pianta di ampio magnifico collegio allora principe dell’Accademia, con se rimase nelle sue intenzioni e solo l’avallo del cardinale Silvio Valenti sui fogli è possibile misurare l’ordine seconda. I disegni di Marchionni si Chigi ai Santi Apostoli. La proposta di ideata da Piranesi, come d’altra parte è una volta rientrato in patria abbia Gonzaga (1690-1756), Segretario di di grandezza degli edifici, ad esempio distinguono per la cura nell’esecuzione, Camporese presenta un fronte principale stato osservato per il progetto di voluto renderlo noto giustificandone Stato e Camerlengo di Santa Romana il progetto di Marchionni (dis. nn. 495- ma il progetto oltre al gigantismo sviluppato in lunghezza al cui centro Bâtiment qui contiendrait les la redazione in riferimento alla Chiesa, aveva espresso la volontà di 499) ha uno sviluppo in lunghezza pari risente di un approccio schematico sia avanzano il portico e i campanili della Académies raffigurato nello stesso “rinuovare per la XVIII volta la occasione romana. Quest’ultima a 2262,8 palmi (505 m ca.), paragonabile in pianta sia nella relazione che instaura facciata della cattedrale, ma a differenza libro del 1765 pubblicato dall’architetto gloriosa Istituzione” del concorso ipotesi giustificherebbe l’assenza del all’erigendo Ospizio dei Poveri con l’intorno, curiosamente bucolico, di Marchionni, Pietro affianca i quattro francese (Wilton-Ely 1993, p. 19). La nell’anno successivo (Delle lodi delle nominativo dell’architetto nella lista progettato in quegli anni da Ferdinando insolito per una cattedrale di città, cortili direttamente ai lati dell’edificio pianta circolare periptera dell’edificio belle arti. Orazione, e componimenti dei consegnatari dei progetti stilata il Fuga per il re di Napoli, e la facciata facendo assumere all’edificio i caratteri ecclesiastico e dichiara la presenza di ecclesiastico, caratterizzata da quattro poetici detti in Campidoglio in 19 novembre del 1754, che, come della cattedrale di circa 642,8 palmi di un complesso santuariale quest’ultimo anche sul retro dove pronai di testata ai bracci della croce occasione della Festa del Concorso detto, comprende pure Gioacchino (143,6 m) ben più grande di quella della confrontabile sotto questo aspetto con aggetta dalla cortina edilizia l’abside greca inscritta e da un ambulacro celebrata dall’Insigne Accademia del Bocher. Resta valida anche l’ipotesi che basilica vaticana di S. Pietro (513,4 p quello di Loyola di Carlo Fontana. Il deambulato, chiaramente in debito per quadrato contornato da vani satellite, Disegno di S. Luca essendo principe di Peyre abbia potuto aggiornare, pari a 114,69 m). Più contenute sono le linguaggio adottato dal giovane l’alzato con la soluzione adottata da rappresenta un saggio di grande libertà essa il signor cavalier Ferdinando Fuga. radicalizzandola, l’originaria proposta fabbriche progettate da Camporese architetto è chiaramente esito della Carlo Rainaldi nella basilica di Santa compositiva, frutto dell’acquisita L’anno 1754 alla Santità di Nostro degli anni Cinquanta, pubblicandola (dis. nn. 500-503) e Liegeon (dis. nn. cultura romana, in riferimento Maria Maggiore (Di Marco 2007, p. conoscenza e rielaborazione della

204 205 grandement, l’escalier principal qui arrive aux premières loges est vaste; mais il est trop considérable et peu commode; les palliers en sont trop étroits, et il obligerait d’entrer d’une manière indirecte au parterre et aux places du rez-de-chaussée. Le foyer et les galeries qui y communiquent sont très bien disposés et remplissent parfaitement leurs destinations. Les deux escaliers qui sont placés des deux côtés de la salle par où l’on monterait spazialità antica combinate a una Grand Prix, 1782 Louis Van Cleemputte e pubblicata des premières loges aux autres étages spregiudicata capacità di citazione. Al probabilmente negli anni ’90, il progetto nous ont paru ingénieux. L’intérieur nucleo centrale fa eco l’anello circolare Palais de justice pour une ville capitale di Bernard viene trasformato piuttosto de la salle est d’une bonne forme, mais colonnato, di chiara memoria radicalmente presumibilmente dallo I primo premio les colonnes qui la décorent gêneraient berniniana (Hager 2002, p. 372; stesso architetto, fatto abbastanza raro quantité de spectateurs, les voûtes Cellauro, Richaud 2014, pp. 357-359) Pierre Bernard (Paris, École National per la Collection. L’architetto, infatti, Superieur de Beaux Arts-Ensba, inv. et entablement sont disposés trop ma dall’amplificata valenza urbana, su cambia completamente la terminazione PRA e6) pesamment, et, indépendamment, cui si innestano due corpi di servizio della grande sala basilicale principale, elles feraient perdre beaucoup de secondo una logica che ricorda, nel aggiungendovi una scalinata che porta bibliografia places; elles offrent, en outre, une passaggio dello snodo tra il fronte ad un seggio soprelevato e soprattutto Concorso Clementino 1783 Si tratta del soggetto estratto nella Collection des Grand Prix s.d. (1796 ca.); décoration qui n’est pas propre à curvo e la fabbrica ortogonale, la un abside monumentale gradonata e prima classe seduta accademica del 3 marzo 1782 Correspondance 1887-1912; Pérouse de ces sortes d’édifices. La décoration soluzione adottata da Filippo Juvarra colonnata coperta da una semicupola per la prima classe di architettura, Montclos 1984, pp. 179-180; Szambien de la principale entrée de la salle est nel modello per la sacrestia vaticana del cassettonata e con oculo, più alta Dovrà idearsi un nobile e magnifico presentato da Antonio Asprucci 1992, pp. 69-78; Talenti 1996, pp. 22-26. d’un assés bon genre; mais l’ordre 1715. Il “Magnifico Tempio” richiesto della volta della sala, e circondato da Palazzo per commodo della (Aasl, vol. 54, c.16r) e pubblicato poi, ionique qui orne les galeries qui dal concorso è qui declinato secondo un deambulatorio semicircolare più giudicatura, con sale al piano in questa versione del titolo estesa, Per la descrizione e l’analisi del concorso aboutissent à la salle et aux bâtimens idee affatto nuove, di importanza basso e voltato con volte a crociera. dal segretario Antonio de Maron e del progetto si rimanda al saggio dello des administrateurs est d’un genre nobile, ed annessi al terreno per fondamentale per l’architettura francese (vedi fig. 11, 12 nel saggio dell’autore (I Pregi delle Belle Arti celebrati in stesso autore in questo volume. maigre, de mauvais goût et n’est detto effetto; Abitazioni per degli anni Settanta e Ottanta del in questo volume); Bernard potrebbe Campidoglio, Roma Casaletti 1783). nullement analogue au caractère de giudici, e loro famiglie, con uno Settecento (Pérouse de Montclos 1984, aver preso ispirazione dal progetto di Il 24 maggio 1783 si svolge la prova cet édifice. Les petites colonnes très o più cortili e Facciate ornate p. 19) e conseguentemente per gli Cathala vincitore del secondo premio, ex tempore, a cui si presentano sei multipliées, qui sont indiquées sous d’elegante architettura, e tuttociò sviluppi del nuovo linguaggio all’antica. Si tratta di tre esquisses su un’unica ma lo spazio pensato da Bernard architetti: subito dopo gli accademici les galeries du rez-de-chaussée qui che in una tal Fabbrica potrà idearsi tavola disegnati in occasione della appare molto più monumentale e architetti si riuniscono − si tratta del entourent la salle, produiraient aussi un conveniente a detto uso Antonio Russo prova del 29 aprile a Parigi nella sede spazialmente complesso. principe, marchese Ferdinando Raggi, mauvais effet (Correspondance, t. XV, Giacomo Byres, Giovanni Battista dell’Accademia nel Louvre: 1) pianta pp. 5-6). Del progetto in questione I primo premio cm 41,2 x 31,7; 2) sezione cm 6,5 x Ceccarelli, Antonio Asprucci e Pierre Bernard è nato nel 1761, esiste anche una versione a stampa: Vincenzo Martinucci (Aasl 816-818) 40,5; 3) prospetto anteriore cm 5,6 x Melchiorre Passalacqua − e, «disposti classificato allievo di Louis-François Projet d’une salle d’opéra proposée par II primo premio 31,7; inchiostro di china con risalti i disegni, insieme alle rispettive prove, Trouard (1729-1794) svolge il suo le sieur P. Bernard architecte, ancien Pietro Maria Cantoreggi (Aasl 819-824) in acquarello ocra e verde su carta. le une e le altre ben ponderate» (Aasl, pensionato a Roma in Palazzo Mancini pensionnaire du roi à l’académie de I secondo premio vol. 54, c.39v), decretano i vincitori − La scala prescritta dal bando è di una France à Rome, del 1784, di cui una regolarmente per tre anni, da agosto asl Vincenzo Martinucci (I primo premio), linea e mezzo (ligne= mm 2,25) per Giacomo Patichi (A 825-829) 1782 (Correspondance, t. XIV, p. 277) a copia si conserva all’Institut National Pietro Maria Cartareggi (II primo tosa (toise = m 1949), vale a dire ogni II secondo premio settembre 1785 (Correspondance, t. XV, d’Histoire de l’Art di Parigi. In premio), Giacomo Patichi (I secondo centimetro corrisponde a circa 5,85 Paolo Bargigli (Aasl 830-836) p. 42) ; durante questi anni elabora un seguito Bernard si dedica allo studio premio), Paolo Bargigli (II secondo metri per una scala quindi di 1:585. I terzo premio progetto di Accademia reale di musica di alcuni edifici di Villa Adriana e premio), Michel Richard Desprez (I Le misure dell’edificio in pianta sono Michel Richard Desprez (Aasl 839-841) inviato a Parigi e giudicato abbastanza all’elaborazione di un progetto per terzo premio) e Luigi Baldi (II terzo di cm 37,5 x 27 (m 219 x 156): così positivamente dalla commissione Casa d’Educazione per i giovani II terzo premio premio) − premiando, di fatto, tutti calcolate sono leggermente inferiori dell’Accademia composta da De (Correspondance, t. XV, p. 44, 49); non Luigi Baldi (Aasl 842-846) coloro che si erano presentati alla prova si hanno altre sue notizie biografiche. alla dimensione del terreno indicato Wailly, Leroy, Peyre e Trouard il 22 ex tempore. Ogni concorrente elabora dal bando di 140 tose x 100 (circa m novembre 1784 (Correspondance, t. bibliografia diversi disegni, per un totale di trenta Gian Paolo Consoli 272 x 195) L’altezza del prospetto XV, pp. 3-4): Projet d’une Académie De Keller 1830; Correspondance 1887- attualmente presenti presso l’Archivio è di circa 20 metri, in sezione per royale de musique. Le plan général 1912; Procès-verbaux 1911-1926; Braida, dell’Accademia di San Luca: tuttavia, la sala basilicale è più alta di circa 5 de ce projet est bien massé, nous Coli, Sesia 1963; I disegni di architettura sono conservate solo tre tavole di metri, anche se non è disegnata nel désirerions que l’on pût communiquer 1974; Hager 1984; Tabarrini 2006; Desprez e Martinucci, ma, mentre Grassi 2007; Marconi 2007; Puca 2007. prospetto. La sala principale è di oltre à couvert du théâtre et du bâtiment per il francese questa selezione appare 40 metri, l’interasse tra le colonne des administrateurs aux différentes Per la riproduzione e la descrizione dei volontaria, nel caso di Martinucci di circa 4 metri; pubblicato nella parties indiquées sur ce plan; il faudrait In questa pagina: singoli fogli, cfr. lineamenta.biblhertz.it. sembra mancarne almeno una, quella In questa pagina: Collection des prix, fascicolo III, tavv. aussi que les loges des acteurs fussent V. Martinucci, Palazzo ad uso e comodo con il prospetto sezione principale. Il P. Bernard, Esquisse de Palais de justice, 1-2. Nella versione incisa e stampata plus près du théâtre. Le bâtiment della giudicatura, pianta, I primo premio soggetto della prova viene interpretato sezione, primo premio Grand Prix 1782. da Amant-Parfait Prieur e Pierre- qui contient le théâtre est disposé Concorso Clementino 1783. nella maggior parte dei casi come una

206 207 In questa pagina, dall’alto: l’architettura nuova di ispirazione P.M. Cantoreggi, Palazzo ad uso e francese, anche grazie alle sue idee comodo della giudicatura, pianta, II politiche giacobine; partecipa infatti primo premio Concorso Clementino 1783. anche all’Accademia della Pace e poi G. Patichi, Palazzo ad uso e comodo diviene architetto della Repubblica della giudicatura, pianta, I secondo Romana, quindi architetto della premio Concorso Clementino 1783. Repubblica Cisalpina; infine è a Carrara da Elisa Bonaparte e poi all’Elba come Pagina a fronte, dall’alto: architetto di Napoleone (Tabarrini P. Bargigli, Palazzo ad uso e comodo 2006; Grassi 2007). In questo progetto della giudicatura, pianta, II secondo premio Concorso Clementino 1783. si dichiara la svolta verso il nuovo linguaggio filofrancese del giovane M.R. Desprez, Palazzo ad uso e comodo architetto livornese, che immagina un della giudicatura, pianta e prospetto, grandioso palazzo di circa 240 x 140 I terzo premio Concorso Clementino 1783. metri impostato su una sala centrale rotonda colonnata con oculo al centro di oltre 40 metri di diametro, secondo uno schema rigidamente simmetrico; segnata B-B che doveva mostrare la tutte le gallerie, i corridoi e le altre sale facciata principale; dalle sezioni e sono colonnate, con colonne libere. prospetti secondari si mostra un Il lunghissimo prospetto (oltre 230 linguaggio basato su prospetti basati comunque particolarmente di successo metri) è sviluppato su un basamento su aperture piuttosto semplici e e si limita ad alcuni interventi di bugnato, con colonne libere e muri con loggiati sovrapposti; probabilmente ingegneria e alla ristrutturazione di finestre e bassorilievi: al centro si trova però per la corte centrale era previsto alcune architetture (Marconi 2007). un pronao templare dodecastilo con un linguaggio più aulico; il palazzo era è quindi il suo apprendistato presso frontone doppio simile al Pantheon: previsto di circa 290 x 210 metri. uno degli esponenti di maggior Pur nella profusione quasi ossessiva Pietro Maria Cantoreggi (Varese, Stato rilievo dell’ambiente tardobarocco di colonne si capisce il tentativo di Milano, seconda metà XVIII sec. - romano a far comprendere il tipo di di aggiornamento del linguaggio ?, post 1794) è un architetto di Varese, cultura architettonica di cui il progetto architettonico e il rifiuto dell’ordine ma la cui attività è documentata nel è espressione. L’impianto è infatti applicato alla parete, differenziandosi Piemonte sabaudo, dove è abilitato chiaramente ispirato al modello dei così dagli altri concorrenti italiani e alla professione di architetto nel progetti berniniani per il Louvre, sia avvicinandosi invece al progetto di 1778; presumibilmente partecipa al nello sviluppo planimetrico, basato Desprez. Concorso Clementino del 1783 per su un cortile principale ad arcate acquistare prestigio e rafforzare la sovrapposte e quattro cortili secondari Michel Richard Desprez (1755-?), sua attività professionale, della quale intorno, sia nell’alzato con ordini parigino, si forma all’Académie Royale si sa assai poco, solo che ha lavorato giganti che segnano gli angoli della dove è registrato come allievo di a Carignano dove ha progettato un fabbrica. Al centro della composizione Mansard; vince il Prix d’emulation teatro mai costruito e a Racconigi, una cappella ovale, posta sopra un del luglio 1777 per Une orangerie de variazione della tradizione barocca in qualità di architetto sottoforiere, presumibilmente alla reggia sabauda vestibolo ottagonale irregolare con vingt toises (Procès-verbaux, t.VIII, berniniana del palazzo (Martinucci, attività di tecnico e di misuratore delle (Braida, Coli, Sesia 1963). Il progetto pilastri, forse memore del vestibolo p.308) e partecipa anche al Grand Prix Camporeggi, Patichi), in maniera fabbriche, impegnato soprattutto nel doppia altezza e voltata a cupola. Vi appare in qualche modo ispirato di palazzo Carignano del Guarini; del 1778, dove viene selezionato per più innovativa e più vicina al cantiere del Quirinale (Puca 2007); sono due cortili laterali e uno centrale all’architettura delle residenze sabaude accanto vi sono collocati due campanili presentare il progetto finale (Procès- contemporaneo progetto vincitore non è noto di chi fosse allievo, chi dietro l’ingresso principale; la parte e anche in parte alla Reggia di Caserta. e dietro la biblioteca. verbaux, t. VIII p.351); giovane di di Pierre Bernard sullo stesso tema l’abbia presentato in Accademia e Si tratta di un edificio di circa 160 x posteriore del cortile centrale è ad un riconosciuto talento, nel giugno del del Grand Prix del 1782 da Bargigli come abbia potuto proporre così 90 metri, impostato su tre cortili; è solo piano. Paolo Bargigli (Livorno 1763-1818 c.) 1782 suo padre, fondeur de batiments e Desprez (vedi il saggio dell’autore giovane un progetto comunque di arriva presto a Roma dove diventa du Roy, lo raccomanda senza successo un palazzo di tre piani con attico, dal Giacomo Patichi, o Paticchi, romano in questo volume); particolarmente un livello tale da meritare il primo allievo di Michelangelo Simonetti, al Surintendant D’Angiviller per fargli prospetto di stampo tardo barocco con (1760-1837) è un allievo di Carlo complessa è invece la planimetria premio. Il suo è un edificio piuttosto fila di finestre incorniciate; in rilievo e col quale probabilmente collabora avere una camera all’Accademia di Marchionni; durante l’apprendistato a stella proposta da Luigi Baldi, convenzionale sulla falsariga della avanzanti l’ingresso centrale e le due nella realizzazione del Museo Pio- Roma (Correspondance, t. XIV, pp. nello studio del maestro vince il primo probabilmente ispirata a progetti tradizione berniniana: impostato su ali laterali con ordini architettonici Clementino (Grassi 2007); partecipa 228-30); è probabile che comunque egli premio al Concorso Clementino di juvarriani. una pianta a C con la corte principale giganti che compaiono su basamento una prima volta nel 1779 ad un sia arrivato a Roma nella stessa data. Il aperta e le corti secondarie che si bugnato anche nel cortile centrale; terza classe di architettura del 1779 Concorso Clementino (Collegiata con progetto che presenta al Concorso Vincenzo Martinucci, romano (1769- sviluppano dietro le tre ali; ogni ala è buona la qualità del disegno, anche − Rilievo di una cappella di S. Pietro chiesa e annessi; I disegni di architettura Clementino del 1783 è senz’altro il 1831) vince il premio di questo concorso impostata su grande salone centrale per le parti scultoree; completamente in Montorio (I disegni di architettura 1974), classificandosi terzo; vincerà poi più simile a quelli elaborati l’anno all’età di soli 14 anni; non si sa altro sui ovale a doppia altezza sovrapposto a privo di colonne libere, pilastri 1974; Marconi 2007) − per poi il concorso dell’Accademia di Parma precedente per il Grand Prix. Si può suoi primi anni, si hanno notizie della vestiboli con pilastri e preceduto da massicci compaiono nel vestibolo partecipare al concorso del 1783; del 1787 per un Palazzo vescovile. supporre che l’edificio sia di circa m sua attività solo a partire dal 1795, come un pronao colonnato; sembra mancare d’ingresso e servono a sostenere sposa nel 1788 la figlia di Marchionni, Nei suoi progetti accademici mostra 100 x 60 (stranamente non vi è una architetto dei Sacri Palazzi Apostolici però la prospetto sezione principale la sala monumentale sovrastante a ma la sua attività successiva non è uno sviluppo molto netto verso scala metrica), più le esedre con le

208 209 Concorso Clementino 1795 prima classe Entro una grande Piazza Circolare elevata dal piano con nobili Scale , o Cordonate per ascendervi ed ornata con Portici intorno si formerà una Nobile Cappella Sepolcrale, la qiale resterà maggiormente elevata per mezzo di altre Semetriche Scale dal piano di detta Piazza Primo premio ex æquo Giovanni Campana (Aasl 904-908) Primo premio ex æquo Jorge Durán (Aasl 99-913) Primo premio separato, perché discostatosi dal tema Giuseppe Gandy (Aasl 914-917) Secondo premio abitazioni e i cortili dei giudici di circa una certa arditezza, il linguaggio degli Basilio Mazzoli (Aasl 918-922) 30 m di diametro. La composizione alzati con l’ordine gigante su bugnato Terzo premio rigidamente simmetrica è impostata e la serie di finestre timpanate, ancora Giovanni Lazzarini (Aasl 923-927) su un quadrato centrale affiancato da debitore della tradizione tardobarocca due corpi longitudinali di servizi e da romana. è stato notato (Hager 1984) bibliografia due esedre colonnate semicircolari; il come la planimetria di Baldi possa I disegni di architettura 1974; Pasquali, corpo centrale quadrato è circondato aver influenzato il francese Louis 1992; Moleón 2004; Contro il Barocco da un corridoio continuo coperto Robert Edmond Gout, vincitore del 2007; Consoli, Pasquali 2012. con una volta a botte che racchiude il secondo premio al Grand Prix del Vedi in questo volume il saggio di Gian salone centrale a impianto basilicale 1786 (Pérouse de Montclos 1984) Paolo Consoli con le relative immagini. a croce greca con doppie file di con un impianto planimetrico basato Per la riproduzione e la descrizione dei su una rotonda centrale in una grande colonne coperte con semibotti che singoli fogli, cfr. lineamenta.biblhertz.it. commemorativi di questo tipo si dei disegni non vincitori e la mancanza In questa pagina, da sinistra: sostengono le volte a botte cassettonate corte circolare colonnata nella quale si erano cristallizzati nell’immaginario di un registro di partecipanti, non J. Durán, Nobile cappella sepolcrale, e aperte con lucernari. Il prospetto è intersecano tre edifici principali e tre artistico francese fin dai primi consente di sapere se a questo concorso pianta e prospetto, primo premio ex æquo particolarmente asciutto e sobrio; al secondari a formare una figura a stella. Il Concorso Clementino del 1795 fu anni della Rivoluzione, quando la parteciparono architetti francesi. Concorso Clementino 1795. corpo principale quadrato è anteposto Nel progetto di Baldi, invece, il centro l’ultimo espletato dall’Accademia di trasformazione simbolica della città Tuttavia, lo spagnolo Jorge Durán un colonnato dorico trabeato, del è occupato da una sala ottagonale che G. Campana, Nobile cappella sepolcrale, San Luca nel XVIII secolo. Celebrato divenne una priorità del messaggio (vincitore ex æquo del primo premio) pianta, primo premio ex æquo Concorso tutto simile al colonnato del salone, si prolunga a costituire i bracci di una artistico rivoluzionario. Attraverso era appena giunto a Roma da Parigi, croce greca; a questa struttura centrale l’anno prima della campagna d’Italia da Clementino 1795. affiancato dai prospetti pieni dei essi si rivendicava un’architettura in fuga dalla tempesta rivoluzionaria, si affiancano, secondo uno schema parte dei francesi e della conseguente G. Campana, Nobile cappella sepolcrale, due corpi longitudinali con semplici monumentale che commemorasse fatto che lo rendeva perfettamente a aperture incorniciate; ai lati si svolge rigidamente simmetrico, quattro ali diaspora artistica dalla città pontificia, veduta prospettica, primo premio ex æquo e onorasse i grandi eroi e gli eventi conoscenza delle più aggiornate teorie il colonnato continuo delle esedre diagonali che racchiudono dei cortili. questo concorso ha costituito una Concorso Clementino 1795. socio-politici salienti; un’architettura francesi in materia di architettura. laterali. Questo schema radiante a stella è sorta di spartiacque nell’evoluzione che sarebbe stata canalizzata dalle Alla luce dei disegni conservati, risulta Luigi Baldi, architetto attivo a Roma probabilmente debitore delle ricerche di dell’ideale architettonico della Roma istituzioni repubblicane quale emblema evidente che i vincitori del concorso tra la fine del Settecento e l’inizio Filippo Juvarra sul tema, e in particolare cosmopolita. Per la celebrazione del volto a impressionare l’osservatore dell’Ottocento (il suo nome compare del progetto del Palazzo per il langravio duecentesimo anniversario della della nuova società post-rivoluzionaria. orientarono le loro proposte verso attraverso quel carattere“sublime” che nell’elenco di artisti pubblicato in: di Kassel. Il palazzo progettato da Baldi fondazione dell’Accademia, ai giovani Nel momento in cui i contatti fra i l’architettura accademica francese degli De Keller 1830), partecipa e vince il è pensato con i lati simmetrici di oltre concorrenti venne proposto quale pensionnaires delle diverse accademie anni Ottanta del secolo. Salvo rare gli architetti della Francia rivoluzionaria secondo premio al Concorso Balestra 140 metri ed è inserito in un’ampia tema del concorso la progettazione di europee, la diffusione dei testi con eccezioni, tutti i fogli presentavano avevano proposto nei propri disegni. Il del 1801 con il progetto per una piazza ellittica colonnata di circa 400 una “grande piazza circolare ornata le nuove teorie francesi nonché, a grandi composizioni articolate in riferimento compositivo e stilistico più scuola militare (il concorso è vinto da metri dell’asse maggiore. con portici” con una “nobile cappella partire dal 1787, la pubblicazione a pianta, con una perfetta distribuzione evidente che può vedersi nei disegni Basilio Mazzoli): in quell’occasione sepolcrale” da elevarsi al centro della mezzo stampa dei disegni dei Prix de geometrica, convergente al centro sulla di questo concorso si trova dunque mostra di saper declinare in maniera Gian Paolo Consoli piazza. Il soggetto scelto, inedito Rome, aprirono nuove vie di ricerca a cappella sepolcrale. Quest’ultima, in nel citato “monument sépulcral” convincente il nuovo linguaggio per l’Accademia di San Luca, non Roma. L’Accademia di San Luca cercò tutti i casi appare organizzatasecondo proposto a Parigi nel 1785, in cui dell’architettura neoclassica francese. era altro che una reinterpretazione di mostrare segni di modernità, in un una struttura centralizzata, eretta sopra progetti come quello del giovane Pierre Nel progetto presentato al Concorso In questa pagina: dell’analogo programma del Grand contesto in cui il modello accademico la cripta, coperta da una cupola derivata Fontaine (allievo con Jorge Durán Clementino del 1783 affianca invece L. Baldi, Palazzo ad uso e comodo Prix d’Architecture parigino del illuminista cominciava a entrare in dal modello del Pantheon. Si trattava della cerchia di Julien-David Leroy) a una composizione planimetrica della giudicatura, pianta, II terzo premio 1785 per la composizione di un crisi, ponendo in discussione la propria di un’architettura magniloquente e avevano inaugurato un interessante complessa e rigidamente simmetrica di Concorso Clementino 1783. “monument sépulcral”. Monumenti legittimità in tutta Europa. La perdita monumentale, dotata di un carattere dibattito architettonico. Nei disegni

210 211 di progetti architettonici, pubblicata Bibliografia di Riferimento nel 1797, la quale – come dimostrano le ampie conoscenze dei suoi autori riguardo l’ultima avanguardia debitrice delle idee estetiche filofrancesi – divenne in breve tempo il manifesto della nuova architettura italiana. Di tutte queste importanti novità presero coscienza i giovani architetti che componimenti poetici detti in Campi- presenziarono all’esposizione pubblica 1568 1673 dei disegni. La preziosa opportunità di Vasari 1568 Passeri 1673 doglio in occasione della festa del Con- confronto che si ebbe fra i diversi fogli G. Vasari, Le vite de’ più eccellen- G.B. Passeri, La fantasia discorso corso celebrata dall’insigne Accademia premiati ispirò sia Durán, che eseguì ti pittori, scultori e architettori nelle accademico recitato nell’Accademia del disegno di S. Luca, N. e M. Paglia- successivamente alcune varianti nella redazioni del 1550 e 1558, appresso di Roma de signori pittori, scultori, rini, Roma 1758. copia inviata poi a Madrid, sia alcune Giunti, Fiorenza 1568 [ed. a cura di P. & architetti da Gio. Battista Passari Barocchi, R. Bettarini, 8 voll., Firenze romano accademico. Nel giorno del 1771 copie finora non riconosciute come I pregi delle Belle Arti 1771 tali, eseguite da Silvestre Pérez, che 1966-1987]. concorso generale per li giovani studiosi del disegno con premio il giorno 15. del I pregi delle Belle Arti celebrati in suggeriscono l’esistenza di altri fogli 1584 Campidoglio pel solenne concorso tenuto sfortunatamente non reperibili. Così mese d’Ottobre 1673, Bernabò, Roma Borghini 1584 dall’Insigne Accademia del Disegno in S. nel 1795 trionfò in Campidoglio una 1673. R. Borghini, Il riposo, appresso G. Luca li 21 Aprile 1771, Casaletti, Roma nuova idea di architettura, promossa Marescotti, Fiorenza 1584 [ed. a cura 1704 1771. da giovani di nazionalità diverse, uniti di M. Rosci, Milano 1967]. De Rossi-Maffei 1704 dall’esigenza di offrire una risposta alle D. De Rossi, P. Maffei, Raccolta di 1775 necessità di una nuova società urbana 1576 statue antiche e moderne data in luce In lode delle Belle Arti 1775 nella quale l’architettura rivestiva un Chacón 1576 sotto i gloriosi auspicj della Santità di In lode delle Belle Arti, orazione e ruolo di vitale importanza. Il Concorso A. Chacón, Historia utriusque belli N. S. Papa Clemente XI, da Dome- componimenti poetici detti in Campi- Clementino del 1795 comportò, nel Dacici a Traiano Caesare gesti, ex si- doglio in occasione della festa del Con- contempo, l’affermazione di una maniera nico De Rossi illustrata colle sposizio- mulachris quae in Columna eiusdem ni a ciascheduna immagine di Pavolo corso celebrata dall’Insigne Accade- di Fontaine o di Moreau per il Grand secondo un’estetica che aveva acceso il all’avanguardia e più democratica di Romae visuntur collecta, F. Zanetti e Alessandro Maffei, nella stamperia alla mia del Disegno di S. Luca, Casaletti, Prix erano state infatti poste le basi di dibattito francese animato da Boullé, De apprendere l’architettura, maniera B. Tosi, Roma 1576. Pace, Roma 1704. Roma 1775. un nuovo linguaggio architettonico, Wailly o Pierre-Louis Moreau intorno diametralmente opposta alla stretta dove piramidi, obelischi, colonnati e alle nuove qualità pittoriche del disegno gerarchia delle accademie tradizionali. 1604 Ghezzi 1704 1762 immense composizioni geometriche d’architettura. Il premio conferito Il successo dell’Accademia della Pace Alberti 1604 G. Ghezzi, Le buone Arti sempre più Dezallier D’Argenville 1762 segnavano le linee direttrici. Un al giovane Jorge Durán rese inoltre all’interno della prestigiosa Accademia R. Alberti, Origine, et progresso gloriose nel Campidoglio per la solenne A.-J. Dezallier D’Argenville, Abrege linguaggio d’effetto ed evocativo che manifesta la grande influenza esercitata di San Luca segnò pubblicamente un dell’Academia del Dissegno, de pittori, Accademia del Disegno nel 24 Aprile de la vie des plus fameux peintres, avec dall’architettura accademica parigina dall’ambasciatore José Nicolás de punto a favore dell’importanza dei scultori, & architetti di Roma. Doue MDCCIV, G. Zenobj, Roma 1704. leurs portraits graves en taille-douce, degli anni Ottanta era stato trasferito ai Azara nell’ambiente artistico romano: circoli privati rispetto alle istituzioni si contengono molti vtilissimi discorsi, les indications de leurs principaux progetti del Concorso Clementino del un riconoscimento della crescente di insegnamento artistico consacrate & filosofici ragionamenti appartenenti 1715 ouvrages, quelques reflexions sur leurs 1795, in cui la maniera francese si impose importanza del contributo spagnolo al e ufficiali. Tali progetti furono, alle suddette professioni... Recitati Guérin 1715 caracteres, et la maniere de connoitre come l’alternativa d’avanguardia al dibattito architettonico internazionale, in definitiva, l’immagine di una sotto il regimento dell’eccellente N. Guérin, Description de l’Académie les desseins et les tableaux des grands modello in via di esaurimento di San consolidato attraverso le numerose architettura del futuro, costruita su un sig. cauagliero Federico Zuccari, & royale des arts, de peinture et de sculp- maitres, 4 voll., G. De Bure, Paris Luca. Il notevole magnetismo emanato iniziative archeologiche e scientifiche ideale essenzialmente internazionale raccolti da Romano Alberti secretario ture, J. Collombat, Paris1715. 1762. dai fogli degli architectes-peintres da lui organizzate e finanziate. Una che tradusse su carta le inarrestabili dell’Academia, P. Bartoli, Pavia 1604. 1732 francesi degli albori della Rivoluzione evidente influenza delle ricerche da novità artistiche di un’effervescente 1765 Pascoli 1732 ha influito soprattutto sulla terza idea quest’ultimo patrocinate sull’ordine Europa a cavallo fra la Rivoluzione 1609 Peyre 1765 L. Pascoli, Vite de pittori, scultori e ar- della cappella sepolcrale presentata da dorico e svolte dai pensionati, si legge francese e l’Impero napoleonico. Ordini dell’Accademia 1609 J. M. Peyre, Oeuvres d’Architecture de chitetti perugini, A. De Rossi, Roma Giovanni Campana nel 1795: unico nei progetti di questo concorso, Ordini dell’Accademia de Pittori e Marie-Joseph Peyre, Boiste, Paris1765. 1732. nel contesto romano, Campana aveva nel quale tutti i partecipanti hanno Adrián Almoguera Scultori di Roma, Stamperia Camerale, Roma 1609. 1767 concepito la veduta prospettica della concepito la struttura della cripta 1750 Regolamenti 1767 sua terza idea attraverso l’immersione come uno spazio dominato dalla 1672 Delle Lodi delle Belle Arti 1750 Regolamenti per la nobilissima Pon- di colossali corpi geometrici all’interno sobria robustezza dell’ordine dorico di Bartoli, Bellori 1672 Delle Lodi delle Belle Arti orazione, e tificia Accademia detta del Nudo e di un paesaggio naturale dall’aspetto Pæstum. Le numerose corrispondenze P.S. Bartoli, G. P. Bellori, Colonna componimenti poetici detti in Campi- Galleria de quadri eretta, e collocata selvaggio, sovrastato da un tempestoso teoriche e concettuali che si notano Traiana eretta dal Senato, e Popolo Ro- doglio in occasione della festa del Con- in Campidoglio dalla Santa memoria cielo notturno. La sua cappella sepolcrale fra i concorrenti del 1795 si debbono, mano all’Imperatore Traiano Augusto corso celebrata dall’insigne Accademia di Benedetto XIV sotto gli auspici e si basa su forti contrasti di luce e ombra, molto probabilmente, al comune nel suo Foro in Roma. Scolpita con del Disegno di S. Luca, G. M. Salvioni, governo dell’eminentissimo e reveren- creando una simbiosi fra progetto e apprendistato svolto nelle sessioni della l’historie della guerra dacica la prima Roma 1750. dissimo sig. card camerlengo di Santa natura che rimpicciolisce gli attoniti romana Accademia della Pace, da cui In questa pagina: e la seconda espeditione, e vittoria con- Chiesa, Stamperia Camerale, Roma spettatori di fronte al monumento: essi provengono tutti i giovani premiati. 1758 S. Perez, Pianta di un cimitero, 1795 ca., tro il Re Decebalo..., G.G. De Rossi, 1767. partecipano allo spettacolo sublime Alcuni di essi hanno poi contribuito Madrid, Biblioteca Nazionale di Spagna, Roma1672. Delle Lodi delle Belle Arti 1758 dell’unione fra architettura e natura, con i propri disegni alla famosa Raccolta Dib/14/27/3. Delle Lodi delle Belle Arti, orazione e

212 213 1779 1859 1886 1902 1915 ou membres de l’Académie romaine Marin 1779 De Baudicour 1859 Reinach 1886 Boppe 1902 Guiffrey 1915 de Saint-Luc dans la seconde moitié du M.A. Marin, Virginia ovvero La Vergi- P. De Baudicour, Le peintre graveur S. Reinach, La Colonne Trajane au A. Boppe, Le peintre Jacques-François J. Guiffrey, Histoire de l’Académie de XVIII siècle, in “Bulletin de la Société ne Cristiana. Istoria siciliana per servi- français continué ou Catalogue raison- Musée de Saint Germain, Paris 1886. Martin e la mascarade turque à Rome Saint-Luc, Paris 1915. de l’histoire de l’art français”, 1955, pp. re di modello alle Donzelle ch’aspirano né des estampes gravées par les peintres en 1748, in “Revue d’histoire diploma- 131-142. alla perfezione composta in francese, 4 et des dessinateurs de l’école française 1887-1912 tique”, 16, 1902, pp. 6-10. 1923-1924 voll., P. 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2015 Giustificazioni I, II, III. Chew 2015 Giustificazioni dei Concorsi. H. Chew, La Colonne Trajane, un Empereur, des moulages et des images. Statuti 1607-1812. Une campagne photographique sous le Second Empire, in A.S. Stefan, La Co- 1729 lonne Trajane. Édition illustrée avec les Inventario delle Stanze dell’Accademia photographies exécutées en 1862 pour fatto l’anno 1729 con moderna aggiunta Napoléon III, Paris 2015, pp. 245-280. dei vari quadri, Misc. Inventari XIV. Drawn from the Antique 2015 1756 Drawn from the Antique. Artists and Inventario delli Disegni di Pittura the classical Ideal, catalogo della mos- e Architettura, delle stampe, libri, e tra (Haarlem-Londra 2015) a cura di modelli, che esistono dentro li due armarij A. Aymonino e A.V. Lauder, London e canterano nel salone dell’Accademia di 2015. San luca di Roma […] sotto il reggimento del Sig.re Pietro Bracci Principe di detta Stefan 2015 Accademia l’anno 1756. A.S. Stefan, La Colonne Trajane. Édi- tion illustrée avec les photographies Inventario 1756, Misc. Inventari X. exécutées en 1862 pour Napoléon III, Paris 2015. 1807 Inventario 1807, Misc. Inventari XXIII. Williams 2015 H. Williams, Académie Royale. A His- 1817 tory in Portraits, Farnham 2015. “Notizie del giorno” 1817 “Notizie del giorno”, giovedì 25 giu- 2016 gno 1817, n. 25, pp. 1-2 (Aasl, vol. 86, Manfredi 2016 n. 205). T. Manfredi, Academic practice and roman architecture during the reign 1834 of Benedict XIV, in Benedict XIV and Inventario 1834, Misc. Inventari XXII. the Enlightenment. Art, Science, and 1909 Spirituality, a cura di R.M. Messbarg- Inventario 1909. er, C.M.S. Johns, P. Gavitt, Toronto 2016, pp. 439-466.

222 Una mostra è sempre un punto di arrivo di molte competenze che si incrociano e si dispiegano in una visione tesa alla semplicità di un racconto. Il luogo che la ospita ne fornisce la cadenza. Tutto ciò ci è apparso tanto più evidente in questa occasione dove la scelta è ricaduta − grazie a una felice idea di Pio Baldi, immediatamente fatta propria da tutto il consiglio accademico − sulla rampa del Borromini e sulla galleria accademica. La particolarità del luogo, vero gioiello architettonico con il suo portale, ha fatto immaginare che lì potesse coincidere e avviarsi quel percorso ascensionale di formazione che vedeva il giovane artista mettersi alla prova della qualità che nei diversi concorsi era il giudicato. Disegni di architettura, di figura e terracotte ci dicono di quell'aspirazione all'esemplarità e dunque al museo dove la mostra, proseguendo, arriva congiungendosi con quelle opere dei maestri spesso da loro stessi donate a futura memoria. A quanti hanno seguito con entusiasmo le varie fasi di costruzione della mostra, in primo luogo ai curatori, Carolina Brook, Gian Paolo Consoli e Susanna Pasquali, a cui vanno aggiunti il responsabile Francesco Moschini e, per il coordinamento scientifico e organizzativo, Elisa Camboni, va un sentito ringraziamento. Agli accademici Francesco Cellini, che ha seguito l'allestimento della mostra, e a Marisa Dalai Emiliani, sempre generosa nei suoi costruttivi consigli, la nostra profonda gratitudine.

Gianni Dessì Vice Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca

Pagina a fronte: Schizzo di Francesco Cellini per l'ingresso alla mostra lungo la rampa del Borromini.

Le fotografie dell'allestimento della mostra sono di Andrea Veneri_vl9.

Finito di stampare nel mese di dicembre 2016 da LitografTodi

© Copyright 2016 Accademia Nazionale di San Luca www.accademiasanluca.eu

isbn 978-88-97610-17-5