mercoledì 28 marzo 2001 in scena 23

QUANDO BOLLERO DIFFONDEVA L’UNITÀ CLANDESTINA di Carlo Lizzani L’America si appassiona al Rinascimento con un Marcello Bollero, una figura indimenticabile delle to - Marcello Bollero. clandestine dell’Unità. E fu proprio la diffusione nel ’42) scopre il talento di Luciano Emmer, è progetto miliardario e grandi stagioni del cinema italiano che ebbero co- Quando lo conobbi, nel ’41, dirigeva il cineguf di clandestina dell’Unità, durante l’occupazione nazi- sempre attento alla promozione di forze giovani, multimediale che prevede la me protagonisti nomi come Visconti e Zavattini, Roma. Organizzava quelle proiezioni dei ”classici” sta di Roma, a vedere in prima linea Marcello tanto che la Lux di Gualino gli dà l’incarico di realizzazione di quattro film, Rossellini, De Sica, De Santis, Anna Magnani e che aiutarono molti di noi giovanissimi a vedere Bollero. avviare alla professione, con documentari e corti 24 ore di tv, e molti Blasetti si è spento a Roma, a 84 anni. Stagioni che più chiaro nei messaggi ambigui e nelle contraddi- Il dopoguerra lo vede a Roma fondatore e animato- molti autori ed è vicino a Pasolini nell’opera pri- programmi educational. L' furono grandi - però - anche per l’apporto appas- zioni di quella cultura fascista ”di sinistra” che re del Circolo Romano del Cinema, insieme a ma, Accattone. Ricordo con commozione i primi operazione verrà presentata sionato di organizzatori di produzione come Libe- aveva corso ufficiale nelle organizzazioni giovanili. Trombadori, Zavattini, Visconti, Blasetti. Da quel anni di battaglie comuni, e i 12 mesi passati insie- a Firenze, sabato 31, proprio ro Solaroli (l’uomo ombra del primo Visconti e Certi film dell’avanguardia francese, tedesca e so- sodalizio nascerà più tardi l’Anac, l’associazione me in Cina, per la realizzazione - nel ’57 - del mio perché lo straordinario del primo de Santis), di tecnici come il montatore vietica contribuirono non poco ad orientarci verso storica degli autori cinematografici italiani. Da allo- lungometraggio La Muraglia cinese. periodo che ha cambiato la Mario Serandrei, di sceneggiatori come i fratelli certe letture (L’Americana di Vittorini, Moravia, e ra in poi, Bollero sarà in tutte le battaglie per la Un’operazione difficile che Bollero condusse, ac- storia del mondo ha avuto Puccini, e di organizzatori di cultura e militanti poi Spirito, Labriola e infine Marx). difesa e la promozione del cinema italiano. Come canto a Leonardo Bonzi, con grande perizia e diplo- qui le sue origini. Il progetto politici come Giuliani (inventore di quella coopera- Nel 1942 il Cineguf di Roma era già luogo di organizzatore di cultura, come sindacalista, come mazia. Un primato poi, il suo, di fedeltà a questo - costo preventivo 300 tiva di Genova da cui nacquero - oltre al sottoscrit- fronda e nei cassetti del nostro ufficio - di cui era dirigente della sezione cinema del Pci. Come orga- giornale. Da quella lontana stagione della Resisten- miliardi - verrà realizzato nei to - Gianni Di Venanzo, Carlo Di Palma, Giuliano animatore anche Mario Calzini - cominciammo a nizzatore è accanto ad Alfredo Guarini nella produ- za, Marcello non è mancato un giorno all’appunta-

Il kolossal prossimi quattro anni. Cinema e storia Montaldo), come Giorgio Agliani, e come - appun- tener nascosti tanti testi proibiti, e le prime copie zione di Germania anno zero. E fin da quando (già mento con l’Unità. Non sono pochi 58 anni! Mina tradisce il video e torna su Internet Venerdì l’evento atteso per decenni. Ma il grande pubblico, che l’aspettava dal ‘78, resterà a bocca asciutta

di Leoncarlo Settimelli prestazioni) che è andato in crescendo: pri- porto amoroso, con lei nella posizione classi- ma la voce e lo slogan sul mondo che è ca. Meno male che poi vennero «Ness-hu- «LA MUSICA cambiato, poi il video con poche e fuggenti no-ti giuro-ness-huno» e «Tintarella di lu- ROMA «Mina Mina… Perché ci fai questo?». immagini sapientemente montate per non na» e Mina fece un po’ la ragazzina scirocca- ENTRI La domanda potrebbe essere attribuita ai di- far vedere nulla ma promettere molto, infine ta che accennava passi di twist, in mezzo a rigenti della RAI, se non avessero altre gatte – ma chissà con quante altre cose nel mezzo folle di coetanee scatenate. Così va bene. E NELLE SCUOLE» da pelare. Mina che tradisce. Mina che pro- – quella che dovrebbe essere una apparizio- allora via, lanciata in gran pompa e ad ogni Non si era mai visto un posato mette un rientro pubblico snobbando le tele- ne a tutto tondo (perdonate, ci è scappato), ora, fino a che… Fino a che si seppe in giro dibattito sulla riforma della scuola, camere di quella mamma che l’ha tenuta a canzone compresa. Staremo a vedere. Ma la che aspettava un bambino. E da chi? Da Cor- affollato di nomi illustri (da battesimo, che l’ha resa una star, che le ha domanda ritorna imperiosa: «Mina Mina, rado Pani, il babbo di Massimiliano, l’attore Luciano Berio a Luigi Berlinguer) affidato i programmi più belli e importanti perché ci hai fatto questo?». di grandi sceneggiati televisivi. Apriti cielo! introdotto da un concerto di della propria e della sua storia. E Mina che ti La storia del rapporto fra la «tigre» e la Sia mai che la TV di stato, quella di Bernabei fa? Si affida a un portale di Internet, quello RAI è una storia con parecchi chiaroscuri. La bambini. Eppure è successo, ieri e Fanfani, possa permettere che una materni- all’Accademia di Santa Cecilia di dei telefonini, e lascia che il tam tam telemati- TV di stato sbatte Mina in ogni programma, tà fuori del matrimonio cattolico apostolico co batta e amplifichi la notizia: «Mina canta ancora oggi, ma dubitiamo che a Mina vada Roma, alla presenza del ministro romano venga ostentata sul video. Fuori! Giovanna Melandri. Un concerto dal vivo. Siediti in prima fila. Entra con noi E Mina entrò in quarantena e ci volle nel suo mondo». E il ditino elettronico fruga molto particolare, con due violini e del tempo (ben oltre i nove mesi) per vederla una dozzina di computer. Più che in continuazione: clicca sulla home-page, tornare e trionfare. Poi, come sappiamo, l’ad- che rimanda ad una seconda schermata, sul- La diva rompe il muro l’archetto, insomma, poté il mouse; dio al pubblico, nel 1978, con un concerto e alla fine ne è venuta fuori una la quale campeggiano gli occhi della tigre, alla Bussola. E l’inizio di quell’autoesilio che quelli bistrati, con la scritta invitante che dell’invisibilità “performance” insolita e gradevole, l’ha posta idealmente accanto alla Garbo e a frutto di un’esperienza didattica dice «guardami». Qui puoi cliccare ancora: ed è una bella notizia Battisti. Grande mossa, senza dubbio. E una sulla voce «invita un amico», oppure «fo- pilotata dall’équipe Tempo Reale Ma dall’«apparizione» domanda, che da allora percorre l’Italia: si nell’ambito di un progetto già rum», oppure «entra nel sito ufficiale di Mi- era tolta di mezzo perché era ingrassata trop- na», oppure «aspettando Mina», con le testi- realizzato in precedenza a Milano, viene escluso il pubblico po o era ingrassata troppo perché si era tolta Firenze e Siena. Ma è stata anche monianze-invito di due coristi: «Mina? Io la di mezzo? vedo quando voglio»; «Il 30 marzo? E’ imper- tv: perché l’ha fatto? la dimostrazione concreta che a Di certo non ha scelto la RAI, né scuola si può fare musica. dibile», mentre un altro link segnala febbril- Mediaset per il grande ritorno. Ammesso mente quanti giorni mancano al grande Il divertente prologo è servito per che sarà tale. Ha scelto il Nuovo Mezzo, cioè evento. E come se non bastasse, ecco i giorna- presentare ufficialmente un appello Internet, cioè il Grande Fratello orwelliano, li pubblicare un bel riquadro che invita qualcosa mentre per la RAI le repliche sono dei musicisti italiani per la musica ma forse ha scelto un’altra cosa ancora, il «guarda», scritto sui soliti occhi bistrati e una miniera d’oro, e l’azienda si fa un vanto nella scuola, già sottoscritto da l’avvertimento «Finalmente: Mina. In esclusi- di averla inventata e lanciata. Ma non è pro- denaro, che non deve essere poco. Fregando- centinaia di nomi e che ha tra i va su inwind». E uno slogan che parafrasa prio così. Mina esplose per proprio conto, sene delle famiglie e dei vecchi fans, quelli primi firmatari Luciano Berio, quello che Mina ha inciso per la pubblicità arrivò alla ribalta della Bussola di Viareggio e che la vedevano il sabato sera sul video, fare Luigi Berlinguer, Bruno Canino, dei telefonini: «Guarda com’è cambiato il solo allora entrò negli interessi dell’azienda. da padrona di casa, accanto a Sordi o a Totò, Maurizio Pollini, Sergio Cofferati, mondo: Mina c’è. Canta e si vede, venerdì 30 Ma ebbe subito i suoi problemi: troppa avve- a De Sica o Amedeo Nazzari, a Celentano o a Riccardo Chailly, Alberto Arbasino. marzo. In esclusiva». nenza e poi quelle parole di Paoli, cantate Piazzola. Chi vuole di più potrà poi compera- Con la riforma dei cicli scolastici Il grande fratello è in funzione. Quanti con troppo realismo, suvvia: «Quando sei re i suoi dischi, perché il gran baccano serve l’insegnamento della musica saranno davanti al monitor venerdì 30 mar- qui con me… io vedo il cielo sopra a noi che anche a questo. Sicché Internet. E’ proprio diventa obbligatorio ma il rischio, zo? Di certo gli altri portali sono in difficoltà restiamo qui, abbandonati come se…». Dia- vero, come dice lei nella pubblicità, che «il come ha ricordato nel suo e rilanciano la sfida, anticipando altre appari- mine, ma quella era la descrizione di un rap- mondo è cambiato». Staremo a vedere. intervento l’ex ministro della zioni, come quella degli «A-ah» da Oslo Pubblica Istruzione, Luigi (MSN) e degli «U2» (Kataweb). Ma è diffici- Berlinguer, è che si continui ad le trovare un antidoto a Mina. La Repubbli- intendere per musica “educazione ca, per esempio, che ha il suo bel portale, sta 30 ANNI DI DISCHI DUETTI musicale”: un’educazione snobbando la notizia, non vuol portare ac- all’ascolto (pur importante) ma che qua ai concorrenti. I quali fanno vedere a chi Quante etichette (discografiche) per L’appuntamento per gli “orfani” della trascura la musica come lo voglia il video trasmesso anche dal TG1 e Mina. La prima è stata la Italdisc, “tigre” è su Internet venerdì 30 produzione concreta. Da questa nel quale si vede una testa con codona bion- con “Malatia” (successo di Peppino marzo. Per vederla, però, bisogna preoccupazione è nato l’appello, da che caracolla verso uno studio, poi un di Capri) e “Non partir” (successo di registrarsi su Inwind. Chissà quanti accompagnato da una serie di riflesso sul pianoforte con l’inconfondibile Tony Dallara), col nome di Mina e cliccheranno per rivedere Mina emendamenti al testo ministeriale profilo di Mina. “When” e “Be Bop a Lula” col nome l’invisibile,per quanto infaticabile: da “per far sì che l’introduzione della Insomma, la campagna è stata ben orche- Baby Gate. Il disco più venduto di quando si è ritirata dalla TV e dai musica come disciplina strata e tutto fa prevedere che i contatti col quel tempo è “Il cielo in una stanza” concerti, ha duettato con i migliori obbligatoria consenta agli allievi di portale saranno numerosi. Ma per vedere di Paoli. Poi la “tigre” passa alla cantanti italiani e con Celentano accedere sia a un aggiornato Mina devi registrarti su Inwind, dare i tuoi RI-FI ed è “Un anno d'amore” a (disco MINACELENTANO) e ha bagaglio di conoscenze e di dati, autorizzare il loro trattamento eccetera restare ben sedici settimane in raggiunto cifre di vendita incredibili. strumenti critici, sia alla concreta eccetera… Vale a dire, entri nell’esercito di classifica. Con la PDU - che è la sua Ha inciso canzoni di Paoli, Fo, esperienza del fare musica, con la coloro che verranno bombardati di inviti, etichetta - raggiunge il primato con Vianello, Meccia, Celentano, Bindi, voce, con uno strumento, in gruppo notizie, corteggiamenti, promesse, pubblici- “Grande grande grande” di Tony Donaggio, Rascel, Antonioni, o individualmente; esperienza tà e quant’altro. Renis. Caprioli, Luttazzi (Lelio), Gianco, maturata gradualmente lungo Perché Mina si sia data anima e corpo a In 30 anni di carriera, Mina ha inciso Renis Califano, Costanzo, Morricone, l’intero arco degli studi sotto la Internet non ci è ben chiaro. Questione di oltre 738 canzoni e venduto 70 Boncompagni, Sordi, Battisti, De guida di mani esperte e soldi?. Del resto, Mina ha lunga consuetudi- milioni di dischi. Nel 1987 si è anche André, Dalla, Fossati, Don Backy, didatticamente consapevoli”. Ed è ne con la pubblicità. Agli inizi di carriera si aggiudicata il Premio Tenco, per il Endrigo, Soffici, Lauzi, Conte, proprio sul tema del accompagnò alla birra, imitando le donne disco “Rane supreme”, conferitole in Cocciante, Jannacci, Bembo, Leali, coinvolgimento dei musicisti nella fatali di Hollywood. Poi fu con la cedrata quella Sanremo che al Festival della Shapiro, New Trolls, Martelli. didattica che il dibattito si è acceso, (astemia, ?), adesso coi telefonini. canzone del 1960 e soprattutto del Tra il 1965 e il 1967 i periodici non senza qualche punta polemica. Ma la cedrata era povera, qui siamo di fronte 1961 la umiliò, condannandola a italiani le hanno dedicato ben 59 RE. P. ai miliardi, forse ad un accordo-quadro (si restare nelle retrovie. copertine. Mina degli anni d’oro AP Nando dice così, quando si tratta di accordi per più Gli Oscar lo dimostrano: l’industria dei sogni americana è stanca. E trionfano cinesi, portoricani, spagnoli, inglesi Hollywood esangue, arrivano i meticci

di Alberto Crespi migliore attrice alla nuova fidanzata Oscar su 12 nominations, due dei quali Soderbergh è sacrosanto. Nato come cine- parzialmente, l’horror). Forse il cinema La frase più bella? L’ha detta Julia Ro- d’America, miglior film straniero al mira- pesanti (miglior film, miglior attore Rus- asta sperimentale, vincitore a Cannes quan- americano medio, di largo consumo, non berts, in passerella, prima di entrare nello bolante “cappa e spada” cinese La tigre e il sell Crowe). La tigre e il dragone ne ha do era ancora troppo giovane, da Out of è mai stato così brutto. La sua unica spe- Shrine Auditorium dove avrebbe conqui- dragone. Tutto il resto era opinabile, e in- conquistati 4 (su 10 candidature): lo scon- Sight in poi ha saputo genialmente riciclar- ranza è il meticciato. E non sarebbe la pri- stato l’Oscar come miglior attrice per Erin fatti è successo di tutto, sia pure all’interno tato premio come film in lingua straniera, si all’interno dell’industria, mantenendo ma volta. Negli anni ‘20 e ‘30 Hollywood Brockovich. Era con il fidanzato, l’attore di una logica (quasi) ferrea. Nella sua im- e tre premi tecnici (fotografia, colonna so- un occhio, e uno stile, personali. E’ uno divenne la più grande industria dei sogni Benjamin Bratt, e le hanno chiesto come prevedibilità, l’Oscar 2000 è stato prevedi- nora, scenografia). Il vincitore morale del- dei pochi registi americani interessanti. E della storia dell’umanità grazie agli immi- avessero esorcizzato la tensione dell’attesa; bilissimo. E ha confermato che Hollywood la serata è Steven Soderbergh, l’ex ragazzi- con questa considerazione, torniamo all’ar- grati europei. Oggi può tentare di rimane- insomma, come avessero trascorso la gior- si trova a vivere una fase di transizione. no di Sesso bugie e videotape (Palma d’oro cobaleno. re la capitale dello show-business acco- nata. Julia ha risposto come una ragazzina Già la vittoria di Benigni, due anni fa, l’ave- a Cannes nel 1989) che aveva doppiato la Fateci caso: non c’entra nulla con gliendo i cinesi, i portoricani, gli spagnoli, di periferia, come una “coattella” di Grato- va fatto intuire. L’Oscar arcobaleno di que- candidatura fra i registi e fra i film. Erin l’Oscar (e vorremmo vedere!), ma ci sono i “latini” di cui sopra. Se in questa Hol- soglio o del Tufello: “Abbiamo fatto gli st’anno (cinesi, spagnoli, portoricani, ingle- Brockovich ha portato Julia Roberts a un in circolazione nelle sale due film america- lywood-arcobaleno riuscirà ad inserirsi an- stupidi”. Che è un bel modo di sdramma- si, australiani...) lo ha ribadito. Il fatto che Oscar che sa di definitiva consacrazione, ni talmente brutti da indurre a pensose che qualche italiano, tanto meglio. Ma la tizzare, e di suscitare invidie in mezzo gli italiani siano stati fermi un giro (non ce Traffic ha conquistato 4 premi (su 5 candi- riflessioni. Sono due commedie: Prima o concorrenza sarà spietata. Il mondo ha an- mondo: perché, confessiamolo, in tanti sa- l’hanno fatta Pietro Scalia per il montaggio dature), tutti belli e giusti. Il copione di poi mi sposo con Jennifer Lopez, Miss Detec- cora fame di cinema (comunque, di imma- remmo felici di passare un pomeriggio a del Gladiatore ed Ennio Morricone per la Stephen Gaghan era notevole, il montag- tive con Sandra Bullock; ma anche se fosse- gini: da vedere al cinema, in tv, sullo scher- fare gli stupidi con Julia Roberts. colonna sonora di Malena) non deve in- gio alternato fra le varie storie (di Stephen ro due western, o due thriller, il discorso mo del computer) e c’è molta gente, in Non sapeva ancora di aver vinto. In durci né a fasciarci la testa, né a contraddi- Mirrione) è la natura stessa del film, Beni- non cambierebbe. Hollywood ha perso lo paesi che non sapremmo nemmeno collo- realtà, lo sapeva benissimo. C’erano due re ciò che abbiamo appena detto. cio Del Toro era superfavorito fra gli attori smalto nei generi che un tempo erano la care sulla carta geografica, pronta a sfamar- Benicio Del Toro premi scontati, nella nottata di domenica: Riassumiamo: Il gladiatore ha vinto 5 non protagonisti e il premio personale a sua forza (fa eccezione la fantascienza e, lo.