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FRANCO MONTEFORTE

VILFREDO PARETO Con un libro e un convegno sta, ma ripudiò l’economia per la FROM ECONOMY TO la Banca Popolare di Sondrio rende omaggio sociologia; divenuto sociologo al grande economista e sociologo italiano scrisse un Trattato di sociologia che, in realtà, è un Trattato di psi- He was a personality both che insegnò a Losanna e di cui custodisce cologia sociale in cui più che il fun- in the world of culture and il più grande archivio epistolare zionamento della società spiega i at everyday level. Pareto oggi a disposizione degli studiosi di tutto il mondo motivi della condotta umana; ambì could have led a quieter a una cattedra universitaria, ma life in human and profes- quando l’ottenne cercò subito di sional terms but he always lasciare l’insegnamento per dedi- wanted to go one step fur- carsi solo allo studio; volle esse- ther. He switched from re considerato uno scienziato, ma economy, a science in l’apparenza arruffata e caotica dei which he had reached ex- suoi libri non ha nulla della rigoro- traordinary levels, to soci- sa sistematicità della scienza; si ology: he believed that hu- ritenne un freddo osservatore dei man behaviour could only fatti e delle passioni umane, ma be understood by taking a non c’è scrittore più appassiona- wider look. He was an un- to e passionale di lui, al punto che compromising supporter of the , and there- lo stesso Benedetto Croce disse fore against all forms of che non si capiva «come mai uno protectionism, even though scrittore così inquieto e irritabile in his time this choice was ponesse a se stesso l’ideale del- an inevitable necessity for lo scienziato calmo e spassiona- industrial take-off in . to». Insomma, una figura sconcer- He was harsh in his rela- tante. tions with the manage- E tuttavia, oggi le sue idee ment of “Industria del Fer- sono diventate un patrimonio indi- ro”, and rather rash in spensabile della cultura europea. some of his choices. He Non solo l’economia, ma la socio- paid for this, in both pro- logia, la psicologia sociale, la fessional and human scienza politica, la filosofia, la sto- terms. On the other hand, «Uomo libero più che liberi- il giudice più severo. Egli sta nella riografia si riconoscono, infatti, his conclusions concerning sta»: la definizione che di Pareto storia e nella cultura italiana ed eu- sempre più fortemente debitrici the reasons for human ac- diede una grande studiosa valtelli- ropea fra Ottocento e Novecento del suo pensiero. Senza il suo oc- tion are highly realistic: nese, Paola Maria Arcari, resta an- come un macigno, estraneo a tut- chio di acuto osservatore e di com- men act by following their cora oggi quella più calzante. E in to, ma senza cui quella storia e mentatore, del resto, la nostra instincts rather than rea- effetti a ottant’anni dalla morte cultura non possono essere pie- comprensione della storia italiana son. egli ci appare più che mai come namente comprese. ed europea fra XIX e il XX secolo, l’enfant terrible della cultura italia- Era di origine aristocratica, del fascismo, del socialismo, del na ed europea, l’uomo dall’intran- ma fu sempre un liberale; credet- nazionalismo, delle stesse guerre sigenza proverbiale, il giocatore te nella libertà di mercato, ma si mondiali, sarebbe certamente mol- che a qualsiasi tavolo si sia sedu- scagliò contro la borghesia italiana to più povera. to ha sempre scoperto un baro e che la predicava a parole ma la Ma ciò che rende ancora il fatto volare in aria le carte, l’intel- eludeva nei fatti; salvò e diresse suo pensiero veramente attuale e lettuale che di qualsiasi disciplina la prima vera impresa siderurgica indispensabile resta la critica del- si sia interessato ne ha fatto tre- italiana, ma fu cacciato dai suoi le ideologie, come vide bene già mare le fondamenta, lo scienziato stessi azionisti per alcune banali molti anni fa e, sociale che della propria epoca impuntature e qualche imperdona- sulla sua scia, Paola Maria Arcari. non fu solo l’interprete, ma anche bile errore; fu un grande economi- Pareto ci ha insegnato a scoprire

4 TERZA PAGINA dietro le teorie, le passioni e gli in- Vilfredo Pareto teressi, in una parola, l’uomo tra il 1914 e il 1919. com’è e non come ce lo immagi- Vilfredo Pareto niamo o come vorremmo che fos- between 1914 se. Quella di Pareto è dunque una and 1919. grande lezione di realismo, simile a quella di Machiavelli e di Voltai- re, cui infatti Pareto è stato più vol- te accostato, anche se di non condivise mai la cieca fiducia nella ragione, ritenendo invece che nel mondo umano il ruolo dell’irra- zionale sia molto più esteso e im- portante di quello della ragione. Prima di parlare, perciò, di crisi o di tramonto delle ideologie, come con troppa disinvoltura si tende oggi a fare, occorrerebbe riflettere bene sull’insegnamento di Pareto per il quale le ideologie sono inti- mamente intrecciate alla natura umana e mai sono così attive e in- sidiose come quando danno l’im- pressione di non esserci. Perciò la teoria della fine delle ideologie, di- rebbe oggi Pareto, è, a suo modo, essa stessa un’ideologia, anzi la più raffinata e subdola delle ideo- logie, perché dandoci a credere che le ideologie sono finite o pos- sono finire, ci impedisce di ricono- scerle e di criticarle.

Vilfredo Pareto “a tutto tondo” Questa lezione non fu solo frutto della sua riflessione sulla società, ma della riflessione sul- la sua stessa vita. Per questo la sua opera non può essere com- presa fino in fondo senza pren- dere in considerazione i suoi ster- minati epistolari, la cui parte più consistente e largamente inedita re costituiscono l’anello indispen- sidente della Banca Popolare di è oggi custodita nell’archivio ac- sabile di raccordo fra la vita e Sondrio, Piero Melazzini, dell’im- quistato dalla Banca Popolare di l’opera di Pareto e il loro studio è portanza dell’opera e del Fondo Sondrio nel 1996 e riordinato dal- perciò destinato a darci del suo Pareto della Bps che ne sta alla la Banca stessa, per essere mes- pensiero un’immagine più pun- base. Gli autori del volume (Gavi- so a disposizione degli studiosi, tuale e precisa di cui questo vo- no Manca, Giovanni Busino, Giu- nel Fondo “Vilfredo Pareto”, venti lume, edito dalla Banca Popolare seppe Pontiggia, Giorgio Rumi, volumi rilegati di manoscritti origi- di Sondrio e dalla Libri Scheiwiller, Marzio A. Romani, Marco Vitale, nali, 9.000 lettere, il più grande Vilfredo Pareto (1848-1923). Aldo Montesano, Salvatore Veca archivio epistolare paretiano esi- L’uomo e lo scienziato, presenta- e Gianfranco Ravasi) hanno, in- stente al mondo, una documen- to a Sondrio con un importante fatti, lavorato ognuno sulla parte tazione imponente e di eccezio- convegno, costituisce solo un pri- di propria competenza dell’archi- nale importanza non solo per la mo e significativo esempio. Il vo- vio, restituendoci di Pareto un’im- sua vastità, ma anche per il no- lume, curato da Gavino Manca, si magine attuale e “a tutto tondo”. me dei corrispondenti, quasi tutti avvale di una prefazione del Go- Le più importanti lettere del Fon- protagonisti di primo piano della vernatore della Banca d’Italia An- do Pareto da essi utilizzate sono vita intellettuale italiana ed euro- tonio Fazio, autorevole “sigillo”, peraltro integralmente trascritte e pea di quel tempo. Queste lette- scrive nella presentazione il Pre- riportate in appendice con un pre-

TERZA PAGINA 5 zioso apparato di note di Pier Car- Tornata la famiglia in Italia nel warrant del mercato di Londra nel lo Della Ferrera al quale si deve il 1854 in seguito all’imperversare momento in cui la Società regi- riordino e la catalogazione del dell’epidemia di colera, e stabili- strava forti perdite, lo aveva pe- Fondo paretiano della Bps. tosi il padre a Torino come tecni- rò costretto nel 1890 alle dimis- co al Ministero dell’Agricoltura, Vil- sioni. La vita fredo si iscrisse all’Università lau- Si era perciò sdegnosamente Quanto la vita di Pareto sia reandosi a pieni voti in ingegneria appena ritirato nella sua casa di del resto legata alla sua opera lo nel 1870 con una tesi sull’equili- Fiesole per dedicarsi ai suoi studi mostra bene in questo libro Gio- brio dei corpi solidi. Due anni do- di economia, sperando in una cat- vanni Busino, oggi il più autorevo- po conosce a Firenze il sindaco, tedra universitaria, quando, nell’ot- le studioso di Pareto, che ne deli- senatore Ubaldino Peruzzi, e la tobre del 1892, Eugène Ruffy e nea lo svolgimento del pensiero, e moglie Emilia Toscanelli. Fu il pri- Georges Favey, rispettivamente lo ha mostrato bene, in apertura mo dei suoi colpi di fortuna. Nes- capo del Dipartimento dell’Istru- del convegno di presentazione del suno di quelli che lo conoscevano zione del Cantone di Vaud e retto- volume a Sondrio alla Sala “F. Be- riusciva a sottrarsi alla forte im- re dell’Università di Losanna, si re- sta” della Banca Popolare, il cura- pressione che esercitava la sua carono a Fiesole per offrirgli quel- tore Gavino Manca che ne ha ri- personalità e al fascino delle sue la prestigiosissima d’economia po- percorso i numerosi e clamorosi qualità intellettuali. Fu così anche litica all’Università di Losanna che coup de théâtre che l’hanno ca- per i Peruzzi. Proprio in quegli an- uno dei più grandi economisti del ratterizzata. ni il senatore aveva dato vita a una suo tempo, Léon Walras, aveva la- «Pareto era nato a Parigi, da società per lo sfruttamento delle sciato vuota proprio in quell’anno padre genovese, il 15 luglio 1848, miniere toscane di ferro e pensò per motivi di salute, dopo averne lo stesso anno – ha sottolineato subito di aver trovato in Pareto fatto una delle più importanti d’Eu- Manca – di un’importante rivolu- l’uomo che andava al caso suo. ropa insieme a quelle di Cambrid- zione», quella che porterà al pote- Nel 1873, infatti, lo chiamò a diri- ge e di Parigi. re Luigi Napoleone Bonaparte, gere lo stabilimento di San Gio- Pareto era allora già abba- l’anno di uno dei più grandi rivol- vanni Valdarno della Società per stanza conosciuto nel mondo ac- gimenti della storia europea. l’Industria del Ferro. Nel 1878 Pa- cademico per i suoi saggi teorici Il padre, il marchese genove- reto era già direttore generale del- sull’economia pura, sulla teoria se Raffaele Pareto, ingegnere la Società e lo sarebbe rimasto an- dei prezzi e sull’uso della mate- idraulico e attivo sostenitore di che dopo che questa, nel 1880, fu matica nello studio dei fatti eco- Mazzini, era allora, già da tempo, sciolta e ricostituita col nome di nomici, ma a procurargli la catte- esule politico in Francia dove ave- Società delle Ferriere Italiane. Il dra all’Università di Losanna era va sposato Maria Métissier, citta- suo carattere duro e poco incline stato un personaggio conosciuto dina francese, da cui aveva avuto ai compromessi, ma, soprattutto, casualmente in treno nel corso del tre figli, Aurelia, Cristina e Vilfredo. una sfortunata speculazione sui 1890, , il più no-

IL GOVERNATORE FAZIO: CON PARETO L’ECONOMIA RIACQUISTA IL SUO VALORE SOCIALE

L’economia non può essere un fine in sé, che quelli strettamente economici, ferman- al contrario essa «è strumentale al soddisfaci- dosi agli assiomi della massimizzazione mento di bisogni e aspirazioni dell’individuo dell’utilità e della minimizzazione dei costi», e della famiglia, mezzo per il conseguimento ma «è necessario [...] superare l’homo oeco- di obiettivi più alti». È questa l’idea centrale at- nomicus, considerando anche l’homo ethicus torno a cui ruota la breve e intensa Prefazio- e l’homo religiosus», prendere cioè in consi- ne del Governatore della Banca d’Italia Anto- derazione anche «fattori non di carattere eco- nio Fazio al volume Vilfredo Pareto (1848-1923). nomico, ma ideologico, politico, religioso e L’uomo e lo scienziato. Il Governatore affron- morale [...] gravidi di conseguenze per la so- ta da economista il pensiero di Pareto e, men- cietà e per l’economia». È questa per il Go- tre mette in rilievo come la sua concezione vernatore della Banca d’Italia, l’essenza dell’economia pura e il suo metodo di analisi dell’insegnamento di Pareto. Solo in questa quantitativa dei fatti economici abbiano avu- più ampia dimensione sociale, del resto, l’eco- to nella seconda metà del Novecento «un in- nomia può tornare ad essere strumento al discusso predominio», allo stesso tempo sot- servizio dell’uomo, aprirsi «alla comprensio- tolinea come lo stesso Pareto, nel 1906, «al- ne delle dinamiche e dei valori [...] che strut- larga lo sguardo ed estende l’analisi dall’economia alla società». turano e caratterizzano la società», contribuire a «una miglio- Insomma lo studio dell’economia pura non basta da solo, per re comprensione della Politica», cioè dei problemi di tutti, dei Pareto, a spiegare la complessità dei fattori che determinano i problemi della Polis. fatti economici, «non è possibile – scrive il Governatore – spie- Questo Pareto, benché ateo, sarebbe piaciuto anche a gare i fatti che caratterizzano ogni concreto corpo sociale, an- san Tommaso d’Aquino.

6 TERZA PAGINA to e autorevole economista italia- no del tempo, che aveva capito quanto gli studi economici di Pa- reto fossero consonanti con quel- li della scuola walrasiana e lo ave- va perciò personalmente presen- tato a Walras, suggerendone poi la nomina, dopo l’uscita di scena di quest’ultimo, a suo naturale suc- cessore. L’offerta della cattedra di e- conomia all’Università di Losan- na arrivava come un vero colpo di fortuna del tutto inatteso per Pa- reto, allora particolarmente ama- reggiato per il modo in cui si era chiusa la sua esperienza mana- geriale alla Società delle Ferriere Italiane alla quale aveva dedicato mente allontanata da quella cul- no a quel momento aveva dovuto Le Ferriere vent’anni della propria vita, ma tura per accostarsi sempre più al sempre lavorare per guadagnarsi del Valdarno mondo mitteleuropeo, dominato da vivere, ora poteva finalmente alla fine anche perché le università italia- dell’Ottocento. ne, una dopo l’altra, gli avevano dal protezionismo. Egli perciò era permettersi di vivere di rendita e di chiuso le porte in faccia. Pareto, ormai quasi un estraneo nel pro- dedicarsi ai propri studi. The Valdarno infatti, non aveva solo fama di ca- prio paese quando accettò di tra- Due anni dopo, grazie alla co- ironworks at the end rattere duro e inflessibile, ma era sferirsi a Losanna insieme alla spicua eredità, si trasferì in una of the nineteenth century. anche un personaggio politica- moglie, Alessandra Bakounine, fi- bella villa a Céligny, sul lago Le- mente molto scomodo per i suoi glia di un ufficiale russo, che ave- mano, nei pressi di Losanna, la aspri attacchi alla politica econo- va abiurato la propria fede orto- Villa Angora, da lui così ribattezza- mica protezionista del governo dossa in favore del cattolicesimo ta per i gatti d’angora che soprat- italiano e per la sua intransigen- e che Pareto aveva sposato nel tutto amava, che diventerà il suo te difesa del libero scambio che dicembre 1889, pochi mesi dopo mitico eremo, come la torre in cui lo aveva ripetutamente portato ad la morte di sua madre. si era rinchiuso lo scettico Mon- accusare la borghesia imprendi- Il 15 luglio 1893 Pareto te- taigne, da lui sempre ammirato. toriale italiana di spingere il go- neva a Losanna la sua lezione Non rinunciò all’insegnamento, verno sulla via dell’avventura co- inaugurale all’università, ma non ma chiese e ottenne una sensibi- Da sinistra: Maffeo Pantaleoni (1857- loniale e del militarismo, di vive- passarono neppure cinque anni le riduzione del proprio impegno 1924); avviò Pareto re più di favori politici che di mer- che un altro dei suoi ripetuti colpi universitario. agli studi sociali e a cato e di corrompere in tal modo di fortuna, ne mutò profondamen- Sembrava che la sua vita lui fu legato da una l’intera vita pubblica del paese. te la vita. Nel marzo del 1898 era avesse così ricevuto un definitivo lunga e fedele amicizia; ritratto Proprio nel 1891 aveva pubblica- morto il suo ricco zio Domenico e assestamento, quando un altro giovanile di Léon to una brochure,Il protezionismo Pareto ne aveva ereditato i beni. Fi- episodio giunse a sconvolgerla ul- Walras (1834-1910) economico e i suoi effetti che rap- che fu maestro di presenta, scrive Busino, «un du- Pareto e suo rissimo atto d’accusa contro le predecessore nell‘insegnamento malefatte dei sostenitori del pro- di Economia politica tezionismo». Nel liberoscambi- all’Università di smo di Pareto c’era un’adesione Losanna. al liberismo della cultura econo- Left: Maffeo mica anglosassone, simile per Pantaleoni (1857- molti versi a quella di Cavour, che 1924), Pareto’s first era di natura fortemente intellet- tutor in social tuale e morale nello stesso tem- studies, who became po. , del resto, prima a great and loyal friend. A young che economista, era stato un mo- portrait of Léon ralista e un teorico dei sentimen- Walras (1834-1910), ti morali. Ma nel 1882, dopo la who was Pareto’s firma del trattato di Triplice Al- teacher and predecessor in leanza con Austria-Ungheria e teaching political Germania, l’Italia, come ha nota- at to Giorgio Rumi, si era definitiva- Losanna University.

TERZA PAGINA 7 “CARO PRESIDENTE...”, “ILLUSTRE PROFESSORE...” L’ultima lettera di Vilfredo Pareto La presentazione a Sondrio del volume promosso dalla Banca Po- polare di Sondrio, Vilfredo Pareto (1848-1923). L’uomo e lo scienziato, è stata anche l’occasione per un simpatico divertissement inscenato da Pier Carlo Della Ferrera, autore del riordino e della catalogazione del Fondo paretiano della Bps, al termine del suo intervento. Forte di una minuzio- sissima conoscenza delle migliaia di lettere e documenti che formano l’ar- chivio, Della Ferrera ha accuratamente spulciato da esse una serie di pas- saggi fra i più tipici dello stile paretiano, il cui collage è servito a confe- zionare una lettera-fiction di Pareto al Presidente della Banca Popolare di Sondrio, Piero Melazzini. Una lettera assolutamente autentica, ha preci- sato Della Ferrera, dal momento che in essa non c’è una sola parola che Pareto non abbia effettivamente scritto, ma nello stesso tempo, una let- tera del tutto immaginaria, dal momento che Pareto non l’ha mai vera- mente scritta; in ogni caso, la lettera che Pareto avrebbe probabilmente

Ill.mo Sig. Presidente La ringrazio per il volume che ella mi ha mandato. Sebbene occupatissimo, ho voluto leggerlo subito; e della mia diligenza ho avuto il premio, poiché ho preso conoscenza di un’opera pregevolissima. La ringrazio dunque di avermi dato la vo- glia di superare gli ostacoli e spinto a leggere il suo libro, il quale mi ha procurato un vero godimento intellettuale. Sarebbe presun- zione la mia se, dopo una semplice lettura, ardissi manifestare il mio parere sul contenuto. È un libro fortemente e profondamente pensato e che quindi deve essere studiato e meditato, e, se per leggerne una pagina basta un minuto, per intenderne e valutarne il contenuto occorrono pa- recchie ore. In ogni modo anche la semplice lettura fa intendere l’importanza del lavoro. Un buon criterio per giudicare di uno scritto è il seguente: lo legga escludendo ogni considerazione metafisica e di sentimento, e veda se i nomi corrispondono a cose. Se sì è uno scritto scientifico, se no, non è tale. E del suo libro dirò che vi ho trovato molti dati di fatto e similmente molte giuste considerazioni. Occorre ora scansare il pericolo di regalare copie a giornalucoli e a gente che fa re- censioni senza capo né coda. Ma poi, le recensioni valgono poco per fare conoscere un’ope- ra. Per parte mia, non ho mai conosciuta opera alcuna dalle molte recensioni che ho lette. Occorre leggere le opere stesse. A lei sono riconoscente per tutte le cure prestate all’opera mia, e faccio voti perché l’impresa sua abbia prospero successo. Libri come il suo non sono tali da avere subito molto smercio, ma questo continua per anni ed anni, ed è così che furono esaurite le edizioni del Cours, del Manuale, dei Systèmes Socialistes. Vorrei che, fra non molti anni si potesse ag- giungere: «e della bella edizione che la Banca Popolare di Sondrio diede delle lettere di Pa- reto». Accolga i sensi di stima coi quali mi dico Suo Devot.mo Vilfredo Pareto

IL FONDO VILFREDO PARETO DELLA BPS Il Fondo Vilfredo Pareto della Banca Popolare di Sondrio è nato in seguito all’acquisto, nel dicembre 1996, all’asta Christie’s di Roma, da parte della Banca interessata a salvare e ad acquisire documenti dei rapporti culturali fra Italia e Svizzera dopo l’apertura della Banca Po- polare di Sondrio SA (Suisse), di 20 volumi rilegati di carta, detti “regi- stri copialettere”, in cui Pareto, tramite un procedimento chimico, ri- copiava le lettere da inviare ai propri corrispondenti, e di una busta di lettere, appunti, note e ritagli di stampa. Si tratta di un complesso di oltre 10.000 documenti che costituiscono il più vasto archivio episto- lare di Vilfredo Pareto. Di queste lettere meno di 600 risultano già pub- blicate, il che accresce in modo eccezionale il valore e l’importanza scientifica del Fondo quasi interamente formato da documenti episto- lari inediti. Gli estremi cronologici dell’archivio vanno, con qualche la- cuna, dal 1874 al 1923, cioè dal mo- mento in cui Pareto assume la carica di direttore delle ferriere del Valdar- no fino alla sua morte a Losanna, do- ve insegnò a partire dal 1893, copren- do perciò tutto l’arco della sua atti- vità imprenditoriale e scientifica. Le lettere inedite che riguardano la sua scritto se avesse ricevuto in omaggio dalla Banca questo volume che lo riguarda. Sorpreso e leggermente imbarazzato, ma per nulla intimidito, il Presidente Melazzini, la cui prontezza negli scambi epistolari è universal- mente nota, è stato al gioco e, presa carta e penna, ha immediatamente vergato di proprio pugno la sua risposta a Pareto, non dimenticando in chiusura l’augurio di «Buon riposo», di rito per un defunto, e un cortese «a presto, ma non troppo» che sa tanto di scongiuro. La lettera, natural- mente, è indirizzata «Al di là ... a mezzo Piercarlo Della Ferrera» che, per la sua familiarità con Pareto, “ateo di tutte le religioni” come lo definì Pa- pini, sicuramente conosce il posto esatto in cui consegnargliela, anche se, ovviamente, non lo rivelerà mai. Non sfuggirà peraltro a nessuno l’accen- no alle eventuali “royalties” che, a buon diritto, Pareto potrebbe rivendi- care per la rinomanza che col suo nome sta dando in Italia e nel mondo alla Banca Popolare di Sondrio e che il Presidente Melazzini si dice di- sponibile a elargire «in euro e in franchi svizzeri, a suffragio dell’anima Sua», un’elegante formula “no profit” che non richiede neanche fattura. Con l’Al di là, come si sa, è sempre prudente non avere conti in sospeso.

Illustre professore, ancora confuso per la piacevole sorpresa della Sua lettera, giuntami dall’al di là senza francobollo e nonostante ciò tempe- stivamente, La ringrazio con il cuore in bocca. In ciò venendo me- no al Suo stile, che è quello del saggio, con la bocca nel cuore. Il che significa decidere con la ragione e poi parlare con circospe- zione. Ma la sorpresa è stata sì forte che l’emozione è tale da spin- germi a dirLe tutta la mia riconoscenza. La riconoscenza è mia, è nostra della Banca Popolare di Son- drio, perché se Lei non fosse vissuto, noi L’avremmo ignorata. Grazie per la Sua venuta al mondo, per il tanto di buono che ha fatto, ma anche per qualche birichinata che ha combinato. Sì perché in questo modo lo abbiamo sentito più uma- no e più simile a noi. Grato degli insegnamenti elargiti, che doverosamente cercheremo di attuare; Le siamo debitori della popolarità che ce ne è derivata, informandoLa che il Suo nome resta imperitu- ramente segnato nella nostra storia. Qualora ritenesse di avere diritto a qualche royalties ce lo faccia sapere: elargiremo qualche somma, in euro e in franchi svizzeri, a suffragio dell’anima Sua. Ricambio la stima con devozione, e consegno la presente missiva al Suo nunzio, l’in- clito bibliotecario Della Ferrera, al quale va tutta la riconoscenza della Banca Popolare di Son- drio e mia personale. Buon riposo e speriamo a presto, ma non troppo. Distintamente Piero Melazzini Illustre Professore Vilfredo Pareto Al di là… a mezzo Piercarlo Della Ferrera bibliotecario di Sondrio P. S.: Lei che è ormai tra gli immortali, non ha mai avuto l’uzzolo di inventare la morte per avere il piacere a vivere? attività di direttore d’impresa sono, nel Fondo, circa 2.000. Quelle pri- vate a familiari e parenti sono 55, mentre la parte più consistente ri- guarda la vita privata e i rapporti intellettuali con personalità di spic- co della cultura italiana ed europea fra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, soprattutto Antonio Allievi, Maffeo Pantaleoni, , Arturo Linaker, Guido Sensini, Vittore Pansini, Pierre Boven, Luigi Bo- dio, Enrico Bignami, Ernesto Teodoro Moneta, Roberto Michels. Parti- colarmente importanti sono le lettere indirizzate a Luigi Einaudi, Fran- cis Ysidro Edgeworth, Irving Fisher, Giovanni Gentile, Galileo Ferraris, , Giuseppe Prezzolini e Georges Sorel. In appen- dice al volume Vilfredo Pareto (1848-1923). L’uomo e lo scienziato, edi- to dalla Banca Popolare di Sondrio e dalla Libri Scheiwiller, sono pub- blicate 63 lettere inedite, con un ricco apparato di note a cura di Pier Carlo Della Ferrera che ha ordinato e catalogato in questi anni il Fon- do Vilfredo Pareto della Bps. Le lettere finora catalogate con scheda descrittiva sono circa 1.700 e com- prendono il periodo 1874-1890. Il ca- Il carteggio tra Vilfredo Pareto e il presidente della Banca Po- on line polare di Sondrio, Piero Melazzini, ha costituito un simpati- talogo è consultabile sul sito co divertissement alla presentazione del volume sullo scien- Internet www.popso.it/fondopareto in ziato. Ai lati le riproduzioni della corrispondenza e al centro cui è possibile anche leggere una par- in basso la trascrizione dei relativi testi. ticolareggiata descrizione dell’archi- Letters between Vilfredo Pareto and the president of the Ban- vio e altri importanti materiali relati- ca Popolare di Sondrio, Piero Melazzini, added a humorous note vi alla vita e all’opera di Pareto. to the foreword to the scientist’s tome. On the margins, copies of the letters, and bottom centre, their transcription. teriormente. Alla fine del 1901 Pa- mento. Quest’idea, che sarà quel- La lotta contro il protezionismo reto era stato invitato a Parigi la che lo convincerà ad abbando- e l’esperienza manageriale dall’amico George Sorel a tenere nare l’economia per la sociologia, Pareto aveva esordito nella alcune lezioni di economia. Al suo era d’altronde la risposta che egli vita pubblica italiana con l’ingenua ritorno però aveva trovato la casa aveva dato alla profonda delusio- convinzione che bastava dimo- semivuota e la moglie fuggita in- ne con cui aveva abbandonato strare la razionalità logica di sieme al cuoco e all’argenteria. l’Italia al termine della sua espe- un’idea perché questa si affer- «Non si fa un duello col proprio rienza manageriale e dopo il tra- masse. Non fu così. Le sue batta- cuoco», scrisse a un amico, e per- monto delle speranze di entrare glie contro il protezionismo doga- ciò chiese subito la separazione stabilmente nella vita pubblica, cui nale e contro la politica economi- e, in seguito, il divorzio, auguran- era venuto ad aggiungersi, infine, ca del governo Crispi, fondate do nello stesso tempo alla moglie il fallimento della propria vita ma- sull’idea liberale che l’intervento di vivere felice. Forse per lui non trimoniale. Era perciò il Pareto uo- dello Stato nell’economia non so- fu una sfortuna, perché la giovane mo d’azione quello che tramonta- lo ostacolasse lo sviluppo e la parigina Jeanne Régis, conosciuta va all’inizio del Novecento, mentre creazione di nuova ricchezza, ma qualche mese dopo grazie a un an- si affermava definitivamente il Pa- corrompesse la vita pubblica, non ebbero alcun effetto. Bocciato alle elezioni politiche del 1880 e del 1882, Pareto rimase solo in Italia a predicare nel deserto contro il protezionismo economico che au- mentava la miseria e accresceva la minaccia socialista di rivolte po- polari, contro la repressione poli- ziesca, il militarismo, il coloniali- smo e il nazionalismo, tutti mali, per Pareto, di una borghesia cor- rotta e chiusa in difesa dei propri privilegi economici. Oggi noi sap- piamo, come ha ribadito Giorgio Rumi nel suo intervento al conve- gno della Bps a Sondrio, che sen- za una politica protezionista, allo- ra comune a tutte le nazioni euro- pee, l’industrializzazione in Italia non si sarebbe fatta e che perciò, come scrive Busino, «il modello di sviluppo proposto da Pareto [...] resta un fatto poco plausibile e storicamente astratto», ma ciò non toglie che Pareto, come mostrano Villa Angora, nuncio su un giornale, ne diven- reto uomo di scienza, la cui vita bene Marzio A. Romani e lo stes- abitazione di Pareto terà la compagna e la devota as- d’ora in poi coinciderà con la sua so Giorgio Rumi nei rispettivi sag- a Céligny. sistente dando alla sua vita quel- stessa opera. gi sul libro, abbia messo il dito sui Villa Angora, Pareto’s la stabilità che egli aveva sempre L’estensione cronologica del vizi e le debolezze originarie del no- home in Céligny. cercato. Fondo “Vilfredo Pareto” della Bps, stro sviluppo economico e della Da quel momento la sua esi- che va dal 1874 al 1923, anno nostra borghesia produttiva che, stenza appare singolarmente priva della sua morte, consente di co- più che sulla libertà e sul merca- di avvenimenti esterni a confronto noscere bene sia il primo che il to, ha fatto affidamento fin dall’ini- con la sua opera che diventa in- secondo Pareto, sia l’uomo zio sull’intervento e i favori di uno vece eccezionalmente ricca di idee d’azione sia lo scienziato, e di se- Stato sempre oscillante fra paura e di intuizioni. guire passo passo di quest’ultimo delle plebi e tentazioni autoritarie. L’episodio della fuga della l’evoluzione del pensiero in pun- Giorgio Rumi in particolare, moglie non sconvolse più di tanto, tuale contrappunto con le opere nel suo intervento al convegno ha in apparenza, la vita di Pareto, ma maggiori, a partire dal profondo fatto rilevare che se la via prote- certamente fu per lui la definitiva senso di delusione con cui aveva zionistica allo sviluppo era in qual- conferma di un’idea che andava ammainato la bandiera delle sue che modo inevitabile, è anche ve- maturando da tempo e cioè che gli ambizioni di uomo politico e di ro però che essa ha avuto un co- uomini agiscono non in base al ra- protagonista attivo della vita eco- sto altissimo in Italia, soprattutto gionamento, ma in base al senti- nomica del paese. per i ceti popolari. «Protezionismo

10 TERZA PAGINA – ha detto Rumi – non significava la Società delle Ferriere Italiane, solo chiudere le frontiere ai pro- per Marco Vitale che l’ha analizza- E ALLA TAVOLA DI PARETO dotti esteri e pagare più caro l’ac- ta con grande acume nel suo sag- SPUNTÒ IL SASSELLA ciaio nazionale o le carrozze ferro- gio sul volume e nell’intervento a viarie che si producevano in Italia Sondrio, tre furono gli errori che Nelle lettere di Pareto non si conferma solo per consentire lo sviluppo dell’in- portarono al licenziamento di Pa- lo scienziato, ma si rivela soprattutto l’uomo con dustria, ma significava anche che reto da parte dei suoi azionisti. Il le sue abitudini quotidiane, le sue inclinazioni, i il grano italiano veniva a costare primo è il rapporto difficile, duro, suoi gusti, le sue fisime, i suoi tic, il suo modo di molto di più del grano russo o se non francamente disumano vivere. americano, per cui, alla fine del- che egli instaurò sempre con i gio- È possibile perciò trarre da esse una minie- l’Ottocento, all’epoca della guerra vani manager suoi collaboratori e ra di informazioni e di aneddoti che sicuramente, ispano-americana, gli operai di Mi- con gli operai, cosa «che non gli però, non avrebbe fatto piacere a Pareto, il qua- le, come ha fatto notare Della Ferrera, non amava lano o mangiavano o pagavano consentì di far scattare in fabbrica che si osservasse uno studioso dal buco della ser- l’affitto. Scesero in sciopero, ma quel feeling con gli altri che sta al- ratura anziché al suo tavolo da studio, cioè per furono presi a fucilate. Solo Giolit- la base di ogni impresa». Il secon- ciò che scriveva e per le teorie che sosteneva. ti – ha concluso Rumi – capì che do fu la sua idea, sempre cocciu- Ciononostante lo stesso Della Ferrera ha for- quei problemi si potevano risolve- tamente difesa, che per abbassa- nito un piccolo e gustoso florilegio delle notizie re non nelle piazze con la polizia, re il costo unitario per prodotto, bi- che Pareto dà di se stesso nelle proprie lettere e ma in Parlamento con le riforme e sognasse produrre sempre di più, che ci forniscono uno spaccato dell’uomo, utile, che bisognava portare perciò den- indipendentemente dalle possibi- forse, a comprendere anche lo studioso. Di famiglia aristocratica, Pareto amava gli tro lo Stato socialisti e cattolici che lità commerciali, col risultato di ac- agi e le comodità della vita e per questo non ri- fino ad allora ne erano rimasti ai cumulare una quantità di scorte nunciava a nessuno dei ritrovati che la moderna margini. Ma Milano gli fu ostile e che sottraevano all’azienda capi- tecnologia offriva ai suoi tempi. Aveva il riscalda- Giolitti poté attuare le sue riforme tale circolante e ne spezzavano il mento centralizzato, la luce elettrica, il telefono, solo servendosi dei metodi e circuito finanziario. Il terzo fu la l’aspirapolvere, il commutatore di acqua del ru- dell’appoggio della Camorra». Pa- sfortunata speculazione sui war- binetto in acqua minerale. Acquistava quasi tutto reto, che per gli scioperi operai rant del mercato di Londra, già pra- per corrispondenza, compreso il vestiario, di cui aveva puntato il dito contro la bor- ticata altre volte con successo da forniva accuratamente le misure. Amava soprat- tutto la buona tavola e i buoni vini, di cui era un ghesia italiana («i socialisti, pove- Pareto, ma effettuata allora in mi- ottimo intenditore. Nella sua cantina, infatti, pare racci, la proprietà sin ora l’hanno sura superiore a quanto consenti- non mancassero mai i grandi vini di qualità, quel- offesa solo con le parole, mentre to dagli stessi azionisti, nel tenta- li francesi e quelli italiani, fra i quali, oltre al Chian- la borghesia l’offende coi fatti, tivo di occultare le perdite di bi- ti e al Barolo, troviamo anche un vino valtelline- mercé i dazi protettori, i furti ban- lancio. Malgrado tutto questo, re- se, il Sassella che Pareto, ha rivelato Pier Carlo cari ed altri simili mezzi» scriveva sta, per Vitale, il fatto innegabile Della Ferrera, acquistava direttamente a Sondrio nel ’96), dopo l’avvento di Giolitti, che Pareto non solo salvò a più ri- dai Fratelli Vitali, commercianti di “vini e risi”. vedrà non più nel protezionismo prese l’azienda dal fallimento, ma Nel fondo “Vilfredo Pareto” della Bps si tro- vano, infatti, le lettere con cui Pareto ordinava ai ma nell’ascesa del potere del sin- ebbe alcune intuizioni sul ruolo del Fratelli Vitali le sue partite di Sassella. Chi voles- dacato il vero pericolo per lo Sta- capitale bancario nel settore, sul- se assaggiare... to di diritto. la necessità di concentrare gli sta- Nella battaglia antiprotezioni- bilimenti, di studiarne la migliore sta di Pareto si rivela però, a mio localizzazione e di cercare accordi avviso, anche un ulteriore limite fra i produttori, che ne fanno a del suo pensiero e cioè l’eccessi- buon diritto uno «dei veri pionieri va fiducia che egli nutriva nel mer- della siderurgia italiana» allora nel- cato puro, nella “mano invisibile” la sua delicata fase di decollo, e che ne armonizza razionalmente portano a ritenere, scrive Vitale, tutti i fattori e li indirizza sponta- che «quei vent’anni di fatiche per neamente al bene comune. Noi l’impresa non sono stati buttati al oggi, come ha sostenuto Gavino vento». Manca, non abbiamo più la stes- sa fiducia che aveva Pareto nelle La critica delle ideologie virtù spontanee del mercato, sap- e la teoria delle élites piamo, al contrario, che esso può E tuttavia le sue opere mag- dare i suoi frutti solo se viene go- giori nascono proprio dal senso di vernato e guidato. Da questo pun- delusione per il modo in cui si con- to di vista, perciò, la concezione cludono queste sue esperienze e paretiana del mercato puro ci ap- dal bisogno di trovare una risposta pare alquanto ingenua. all’interrogativo che maggiormente Anche nella sua esperienza lo assillava: perché nella società di uomo d’impresa alla guida del- gli uomini agiscono quasi sempre

TERZA PAGINA 11 in modo contrario a ciò che la lo- ti, ma, essendo dotati di ragione, vera idea di fondo del suo pensie- gica e la razionalità vorrebbero? non possono fare a meno di rive- ro, il filo che cuce insieme tutta la Perché fanno sempre il contrario stire le loro passioni di un’appa- sua opera. La storia, per Pareto di ciò in cui dicono di credere? La renza logica, le teorie, le ideologie non è altro che una perenne lotta risposta, Pareto la trova già in un diremmo noi oggi, con cui le giu- fra élite che aspirano al potere per lucido saggio del luglio 1900, stificano e che essi vogliono far soddisfare le proprie passioni e i Un’applicazione di teorie sociolo- passare come il vero scopo delle propri interessi e l’equilibrio di una giche. Gli uomini nelle loro azioni, loro azioni. Ma se mettiamo a con- società si mantiene solo grazie al dice Pareto, obbediscono più agli fronto quelle teorie con i fatti, co- ricambio e alla continua circolazio- impulsi del cuore che a quelli del- me deve fare lo scienziato sociale ne di queste élite. «L’élite capace la mente, più al sentimento che al- per il quale l’unico criterio è la ve- – scrive Busino – è quella che dà la ragione. È l’idea che starà alla rifica dell’esperienza, allora si ve- prova di abilità e di possibilità in- base di una delle sue opere più de che esse non sono altro che ventive per rinnovare e ringiovani- importanti, I sistemi socialisti giustificazioni soggettive e, nel cor- re continuamente» o cooptando le (1902), in cui mostra chiaramen- so della storia, sempre variabili, nuove élite inizialmente rivoluzio- te lo scarto che nel marxismo si degli scopi oggettivi che gli uomini narie o eliminandole con la forza. produce fra le aspirazioni ideali e realmente perseguono e che nella Non esiste perciò alcun vero pro- i fatti reali, fra la teoria e la prati- storia sono sempre gli stessi: la gresso nella storia, ma solo un pe- ca, anche se egli riconosce a Marx ricchezza, il potere, le eterne pas- renne alternarsi di élite diverse il merito scientifico di aver indica- sioni umane mosse dalla forza de- che imprimono ad essa un anda- to uno dei grandi motori della sto- gli istinti. C’è dunque nella storia mento ciclico e ondulatorio ruo- ria nella lotta di classe che per Pa- una parte variabile e più visibile – tando sempre attorno agli stessi reto non è altro che una forma del- le teorie, le ideologie, le “deriva- istinti e alle stesse passioni. la più generale e darwiniana lotta zioni”, come le chiama Pareto – e Ma nelle democrazie con- per la vita. Ma non è solo il so- c’è una parte più nascosta, ma co- temporanee Pareto vedeva anche cialismo, con le sue idee di ugua- stante – le passioni, gli istinti, i all’opera potenti forze dissolutrici glianza e di giustizia, ma anche il “residui ”– ciò che rimane, ciò che del potere centrale e del senso liberalismo e la stessa idea di li- residua una volta tolto il velo alle dello Stato e il vecchio liberale si bertà che nel Manuale di econo- ideologie, alle “derivazioni”. Nella convinceva, come ha detto Rumi, mia politica (1906) gli appariranno storia insomma ogni mutamento è che «il governare attraverso il con- parole vuote, buone solo per cat- sempre un mutamento superficia- senso del sindacato, il trasforma- turare il consenso, formule dell’ le, perché nel profondo nulla vera- re il sindacato in un guardiaciur- egoismo degli uomini sempre in mente muta e le stesse passioni ma, significava sostituire al vec- lotta per l’unica cosa che loro ve- eternamente ritornano. La storia chio Stato di diritto, lo Stato sin- ramente interessa, il potere, «uni- dimostra perciò solo l’immutabilità dacale, cioè il disordine e l’anar- ca realtà – scrive Busino – unico dell’uomo e cioè, in ultima analisi, chia». Nello stesso tempo, ha sot- fine per il quale gli uomini agisco- che essa, intesa come mutamen- tolineato ancora Rumi, «la guerra no, si battono e muoiono». to, non esiste. mondiale gli era apparsa non co- Giungiamo così alla sua ope- Ma se le ideologie non han- me uno scontro fra bene e male, ra maggiore il Trattato di sociolo- no quasi mai una loro validità lo- ma come un grande scontro di po- gia generale (1916) in cui prende gica, dal momento che sono ac- tere in cui ciò che contava non era corpo il poderoso edificio della sua cettate dagli uomini in base al sen- più la classe, ma la nazione, la teoria dell’azione sociale. Nel mon- timento e non in base al ragiona- razza». Da qui, per Rumi, la sua do umano, dice Pareto, occorre di- mento, hanno invece un’importan- adesione al fascismo, simile nella stinguere le azioni logiche, come te funzione pratica, quella di co- forma a quello di Benedetto Croce. quella dell’homo oeconomicus in stituire cioè una giustificazione più In realtà l’atteggiamento di Pareto cui prevale il rapporto tra mezzi e o meno efficace delle passioni e di fronte al fascismo non fu privo fine, dalle azioni non logiche, in cui degli istinti di un gruppo, di una anche di qualche riserva e di qual- questo rapporto non esiste. Le classe, di un’élite. L’equilibrio di che esitazione, propri non solo del azioni non logiche sono di gran lun- ogni società, infatti, si regge sem- liberale conservatore, ma anche ga prevalenti e di maggiore impor- pre su due strati sociali, quello in- del sociologo che da un lato ve- tanza nella vita sociale di quelle lo- feriore della classe non eletta e deva nel fascismo un momento di giche e vanno analizzate e studia- quello superiore della classe elet- rinnovamento dell’élite e dall’altro te con gli stessi metodi con cui lo ta, dell’élite, di cui la più impor- ne intuiva i limiti e i pericoli, che scienziato studia i fenomeni natu- tante, dice Pareto, è quella di go- Pareto non poté vedere perché rali, per ritrovare le leggi che go- verno, l’élite politica. Torna qui, nel morì nella sua villa di Céligny il 19 vernano la vita sociale. Gli uomini Pareto sociologo, un’idea, quella agosto 1923. Vittorio Emanuele agiscono mossi più dalla passione di equilibrio, che si ritrova anche III, su proposta di Mussolini, lo che dalla ragione perché obbedi- nel Pareto ingegnere e nel Pareto aveva nominato senatore del Re- scono prima di tutto ai propri istin- economista e che costituisce la gno, ma Pareto, dopo aver accet-

12 TERZA PAGINA tato, non aveva più presentato i documenti. Coerente fino in fondo col proprio ateismo, Pareto volle es- sere sepolto senza cerimonie reli- giose. Egli rimase sempre, infatti, per tutta la vita, «un ateo di tutte le religioni» come lo definì Giovan- ni Papini e come lo considera nel suo saggio mons. Gianfranco Ra- vasi per il quale la definizione di Papini mette bene in evidenza co- me Pareto in realtà non fu né reli- gioso, né antireligioso, ma nei con- fronti di tutte le religioni mantenne sempre l’atteggiamento distacca- to e scettico dello studioso che ne ritiene indimostrabili i contenuti dottrinali e li prende in considera- zione solo come manifestazione storica di un sentimento perenne dell’uomo. Ma il rigetto della reli- gione come mera ideologia uma- nitaria, come “derivazione”, fa per- dere di vista a Pareto, per mons. Ravasi, la complessità dottrinale di una religione come quella cri- stiana.

Lo stile e l’eredità Novecento per l’analisi dell’equili- so, da economista era diventato Vilfredo Pareto In Pareto tuttavia non è im- brio economico, per l’introduzione sociologo e da attore si era fatto e Jeanne Régis portante solo ciò che dice, ma an- del metodo di analisi matematica spettatore dei fatti sociali, uno nel giardino di Villa Angora. che come lo dice, vale a dire il suo in economia e per quella teoria spettatore disincantato, lucido, lu- stile magistralmente analizzato da dell’ottimalità economica passata ciferino, dice qualcuno. Il suo mag- Vilfredo Pareto and uno scrittore come Giuseppe Pon- ormai in tutti i manuali come teo- giore contributo all’economia, so- Jeanne Régis in the tiggia che nel suo gustoso saggio ria dell’ottimo paretiano che, in- stiene perciò giustamente Gavino garden of Villa Scoprendo Pareto nota come, al di sieme agli studi di Walras, costi- Manca, resta quello di averci fatto Angora. là dell’architettura spesso affa- tuisce il cardine della scuola eco- capire che un sistema economico stellata e farraginosa delle sue nomica di Losanna. può essere compreso solo sulla opere, il «Pareto scrittore è nella Ma ciò che in Pareto rimane base delle sue relazioni con il precisione chirurgica del taglio afo- fondamentale è tuttavia proprio la mondo extraeconomico e che «la ristico» che fa del suo pensiero un sua trasformazione da economista nostra realtà economica, sociale, affilatissimo bisturi con cui egli in- in sociologo, analizzata da Salva- politica ed etica è caratterizzata cide la realtà sociale e ne mette a tore Veca sulla scorta dell’archivio dalla complessità e non si lascia ri- nudo la parte più nascosta. Del re- Pareto della Bps. Pareto, dice Ve- durre perciò a formule semplici, ma sto «per essere grandi scrittori – ca, si era reso conto che ogni teo- richiede un approccio multidiscipli- ha detto Pontiggia intervenendo a ria economica è necessariamente nare e sistemico». Già un grande Sondrio – non è necessario, come incompleta perché isola l’agire eco- economista italiano, Giovanni De pensano molti, esser romanzieri, nomico dal resto delle condizioni Maria, negli anni Cinquanta aveva ma avere un linguaggio da scritto- concrete in cui si svolge l’agire so- cominciato, nelle sue lezioni alla re. E Pareto è grande scrittore là ciale, ma anche perché la teoria Bocconi, ad applicare questo nuo- dove è lucido, implacabile e però economica, mirando alla massi- vo indirizzo partendo proprio dall’in- mette nel suo linguaggio un’ag- mizzazione dell’utilità individuale, segnamento di Pareto. Oggi è lo gressività, una forza, un’energia, ha sempre uno scopo pratico, a dif- stesso Governatore della Banca un pathos che comunica emozioni ferenza della teoria sociale che ha d’Italia, Antonio Fazio, nella prefa- e che si ritrova solo nei grandi invece uno scopo esclusivamente zione a questo volume, ad avverti- scrittori». scientifico, quello cioè di spiegare re che solo da un’analisi dell’eco- Certo Pareto economista, co- le azioni umane mettendo sempre nomia come la intendeva Pareto me dimostra il saggio di Aldo Mon- a confronto le teorie coi fatti. Per «può discendere una migliore com- tesano, resta uno dei maggiori del questo Pareto, come dice egli stes- prensione della Politica».

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