CRESCERE ASCOLTANDO IL TERRITORIO Fotografia dello scenario economico del Friuli Occidentale 2019
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Un Territorio ricco di eventi e un Terziario in crescita Lo scenario economico del Friuli occidentale
Dati alla mano non possiamo negare che è il Commercio al dettaglio il settore più colpito da questa congiuntura economica, mentre il sistema Terziario, anche a livello regionale, tiene. La Destra Tagliamento con il capoluogo Pordenone, tuttavia, si contraddistingue per una resilienza superiore rispetto alla media nazionale. Sta di fatto che in questi ultimi anni si è registrato un marcato miglioramento della qualità della vita a Pordenone, con un crescente livello di vivibilità dell’area urbana e l’organizzazione di eventi che richiamano un elevato flusso di consumatori che ‘conquistano’ la città per fare acquisti. Questa, in sintesi, la ‘fotografia’ che analizza il territorio provinciale scattata per il 2019 dall’Ascom-Confcommercio imprese per l’Italia di Pordenone a seguito di un’indagine a tutto campo assegnata a Format Research, un importante istituto di ricerche di mercato che, dal 1992, opera nel settore degli studi sociali ed economici, delle ricerche di marketing e indagini di opinione con sede a Roma e Pordenone. Un focus sull’economia mercantile locale (attualmente in provincia di Pordenone sono 2.565 le imprese del commercio al dettaglio alimentare e non) dal titolo emblematico: Crescere ascoltando il Territorio che ha interessato tutti i sei mandamenti di Maniago, Azzano Decimo, Sacile, Spilimbergo e Pordenone e dove l’esito è stato sorprendente in quanto tutti i territori hanno mantenuto un livello di attrattività elevato per gli acquisti alimentari che per quelli non alimentari. A fronte di una tenuta del Terziario in Friuli Venezia Giulia (-1 per cento le imprese attive), il commercio al dettaglio è risultato il comparto più colpito dalla crisi (-8 per cento) ad eccezione della provincia di Pordenone che fa vedere risultati migliori. E se è calata la fiducia di consumatori e imprese, che avvertono anche una flessione dei ricavi, continua a crescere il fenomeno dell’e-commerce con le imprese locali che hanno imparato anche a sfruttare. Infatti un terzo dei consumatori della provincia acquista on line prodotti non alimentari (più bassa la quota degli alimentari) ma triplica la quota di quelle che vendono esclusivamente on line. Dall’approfondimento di questo studio, ricco di spunti in un’ottica di rigenerazione dei centri urbani naturali, si è sviluppato un progetto editoriale che raccoglie - per la prima volta - le dinamiche di un tessuto imprenditoriale in continua evoluzione e le relative variazioni del comportamento dei consumatori. Si tratta di una preziosa pubblicazione dell’Ascom- Confcommercio provinciale che ora mettiamo nelle mani delle imprese del Terziario e delle Amministrazioni pubbliche comunali al fine di rafforzare, in maniera sinergica, la collaborazione e le relazioni future. Un vero e proprio vademecum, o meglio un osservatorio continuo sulla geografia del territorio, che testimonia ancora una volta la capacità propositiva della nostra struttura associativa che, per l’occasione, intende esprimere la propria gratitudine a coloro che hanno dato fiducia e supportato questo innovativo progetto .
Massimo Giordano Alberto Marchiori Direttore Presidente
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FRIULI OCCIDENTALE Struttura del commercio al dettaglio e variazioni del comportamento dei consumatori
Materiale presentato in occasione dell’incontro del 13 novembre 2019 nella sala Consiliare dell’ex Provincia di Pordenone
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Friuli Occidentale: struttura del commercio al dettaglio e variazioni del comportamento dei consumatori
ASPETTI DI CARATTERE GENERALE Confcommercio Ascom Pordenone, in collaborazione con Format Research, ha istituto un osservatorio sulla struttura del tessuto imprenditoriale del commercio al dettaglio nella provincia di Pordenone e le relative variazioni del comportamento dei consumatori. L’obiettivo dello studio è quello di analizzare le abitudini di acquisto da parte dei consumatori del territorio, sia per quel che riguarda i generi alimentari, sia con riferimento ai generi non alimentari, identificando le attese in termini di fabbisogni futuri, in un’ottica di rigenerazione dei centri urbani della provincia di Pordenone.
L’analisi è incentrata sui n. 6 mandamenti del territorio della provincia di Pordenone: 1 Mandamento Maniago 2 Mandamento Azzano Decimo 3 Mandamento Sacile 4 Mandamento Spilimbergo 5 Mandamento San Vito al Tagliamento 6 Mandamento Pordenone
L’indagine è basata su n. 2.144 interviste telefoniche rivolte a consumatori del comune “capo” mandamento e degli altri comuni del mandamento. La rilevazione è stata realizzata nel marzo 2019.
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INDAGINE SULLA DISTRIBUZIONE AL DETTAGLIO DI MANIAGO
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DEMOGRAFIA DEL TERRITORIO In Friuli Venezia Giulia esistono oltre 11 mila imprese del commercio al dettaglio (food e no food, escludendo il commercio di autoveicoli e riparazioni). Sul territorio della provincia di Pordenone insistono 2.565 imprese del commercio al dettaglio. dalla crisi (-8%). Meno preoccupanti i risultati nelle province di Udine e Pordenone. Nel solo mandamento di Maniago (composto da Maniago, Cimolais, Claut, Erto e Casso, Andreis, Barcis, Frisanco, Cavasso Nuovo, Fanna, Montereale Valcellina, Vajont, Arba, Vivaro), operano più di 230 imprese del commercio al dettaglio, pari al 9% della totalità delle imprese del settore in regione.
COMPORTAMENTI DI ACQUISTO Pur in un contesto di crisi dei consumi e di autoselezione delle imprese del commercio al dettaglio, il comune di Maniago mostra un livello di attrattività elevato per gli acquisti alimentari e non alimentari. In una settimana tipo, il 76% dei consumatori che vivono negli altri comuni del mandamento è solito recarsi a Maniago almeno una volta per i propri acquisti alimentari. La quota è pari al 74% se si parla di acquisti non alimentari. Più basso è il flusso inverso (consumatori di Maniago che, in una settimana tipo, si recano almeno una volta negli altri comuni del mandamento per fare acquisti): sono il 26% per quanto riguarda gli acquisti alimentari, il 23% per quanto riguarda gli acquisti di prodotti non alimentari. A conferma della funzione strategica del comune “capo” mandamento, nella top 5 dei punti vendita più frequentati dai consumatori di Maniago per gli acquisti alimentari figurano esclusivamente negozi del posto: 1) Supermercato a Maniago, 2) Panificio a Maniago, 3) Macelleria a Maniago, 4) Ipermercato a Maniago, 5) Fruttivendolo a Maniago. Al contempo, nel ranking dei consumatori limitrofi, due posizioni su cinque sono occupate da punti vendita di Maniago (presupponendo quindi uno spostamento per effettuare gli acquisti): 1) Supermercato a Maniago, 2) Panificio in altri comuni del mandamento, 3) Supermercato in altri comuni del mandamento, 4) Panificio a Maniago, 5) Supermercato fuori mandamento (a Pordenone).
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Analoga la situazione per quel che riguarda la top 5 dei punti vendita più frequentati dai consumatori di Maniago per gli acquisti non alimentari: 1) Negozio di abbigliamento a Maniago, 2) Negozio di calzature a Maniago, 3) Supermercato a Maniago, 4) Negozio di abbigliamento fuori mandamento (a Pordenone), 5) Mercato a Maniago. Nel ranking dei consumatori limitrofi, due posizioni su cinque sono occupate da punti vendita di Maniago (presupponendo anche qui uno spostamento per effettuare gli acquisti): 1) Negozio di abbigliamento fuori mandamento (a Pordenone), 2) Negozio di abbigliamento a Maniago, 3) Supermercato Maniago, 4) Supermercato in altri comuni del mandamento, 5) Negozio di abbigliamento in altri comuni del mandamento. La forza attrattiva del comune di Maniago è certificata dall’elevata quota di consumatori che, pur vivendo nei comuni limitrofi, ne riconosce il ruolo chiave per i propri acquisti: il 60% dei consumatori degli altri comuni del mandamento (diversi da Maniago), considera Maniago «importante» per i propri acquisti alimentari. La quota è pari al 59% quando si parla di acquisti non alimentari. L’organizzazione di eventi e manifestazioni sul territorio si rivela inoltre strategica nell’ottica di incrementare ulteriormente i flussi di consumatori dai comuni limitrofi fino a Maniago: il 19% dei consumatori dei comuni del mandamento di Maniago (diversi da Maniago stesso), aumenterebbe la frequenza di visita a Maniago in occasione di specifici eventi musicali, gastronomici, culturali e di altro genere.
ATTESE DEI CONSUMATORI Per venire incontro alle esigenze dei consumatori del mandamento, al fine di soddisfarne le attese in termini di fabbisogni futuri e nell’ottica di 3 un’intensificazione dei flussi, sono stati rilevati i punti vendita che sarebbe necessario introdurre a Maniago per ampliare e migliorare l’esperienza di acquisto. Si tratta di esercizi attualmente non esistenti o, se già esistenti, per i quali è richiesta un’offerta più vasta: PUNTI VENDITA ALIMENTARI: 1) Fruttivendolo, 2) Pescheria, 3) Prodotti BIO. PUNTI VENDITA NON ALIMENTARI: 1) Abbigliamento, 2) Calzature, 3) Elettronica.
E-COMMERCE Sono sempre di più le famiglie che dispongono di un accesso a internet da casa: 76,2% in Friuli Venezia Giulia, più alto della media nazionale e +13,6% dal 2012. In questo contesto, è in forte crescita il ricorso al commercio elettronico, che oggi in Italia «vale» oltre 27 mld €, di cui ben 15 mld € sono riconducibili all’acquisto di prodotti (commercio non alimentare e anche alimentare). Sono circa un terzo i consumatori dei mandamenti della provincia di Pordenone che acquistano abitualmente on line prodotti non alimentari. Nel solo mandamento di Maniago, nella prima parte del 2019, il 34,5% dei consumatori ha effettuato almeno un acquisto di prodotti non alimentari sul web e il 2,9% ha effettuato almeno un acquisto di generi alimentari sul web (quota ancora bassa, ma il fenomeno risulta in costante crescita). In questo quadro, sono in aumento le imprese del terziario in possesso in un sito web aziendale adibito al commercio elettronico: il 73% delle imprese della provincia di Pordenone dispone di un proprio sito (nel 18% dei casi ad uso e.commerce). A fronte del progressivo calo del numero di imprese attive nel commercio al dettaglio tradizionale, cresce esponenzialmente la quota di quelle che vendono esclusivamente on line (+211% negli ultimi dieci anni nella sola provincia di Pordenone).
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Le attese ed i comportamenti
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MANDAMENTO DI AZZANO DECIMO
DEMOGRAFIA DEL TERRITORIO In Friuli Venezia Giulia esistono oltre 11 mila imprese del commercio al dettaglio (food e no food, escludendo il commercio di autoveicoli e riparazioni). Sul territorio della provincia di Pordenone insistono 2.565 imprese del commercio al dettaglio. Nell’ultimo decennio, a fronte di una “tenuta” del terziario in regione (-1% le imprese attive), il commercio al dettaglio è risultato il comparto più colpito dalla crisi (-8%). Meno preoccupanti i risultati nelle province di Udine e Pordenone. Nel solo mandamento di Azzano Decimo (composto da Azzano Decimo, Fiume Veneto, Chions, Pasiano di Pordenone, Pravisdomini, Prata di Pordenone), operano circa 400 imprese del commercio al dettaglio, pari al 15% della totalità delle imprese del settore in regione.
COMPORTAMENTI DI ACQUISTO Pur in un contesto di crisi dei consumi e di autoselezione delle imprese del commercio al dettaglio, il comune di Azzano Decimo mostra un livello di attrattività elevato per gli acquisti alimentari e non alimentari. In una settimana tipo, il 72% dei consumatori che vivono negli altri comuni del mandamento è solito recarsi ad Azzano Decimo almeno una volta per i propri acquisti alimentari. La quota raggiunge il 75% se si parla di acquisti non alimentari. Più basso è il flusso inverso (consumatori di Azzano Decimo che, in una settimana tipo, si recano almeno una volta negli altri comuni del mandamento per fare acquisti): sono il 28%, sia per quanto riguarda gli acquisti alimentari, sia per quanto riguarda gli acquisti di prodotti non alimentari. A conferma della funzione strategica del comune “capo” mandamento, nella top 5 dei punti vendita più frequentati dai consumatori di Azzano Decimo per gli acquisti alimentari figurano esclusivamente negozi del posto: 1) Supermercato ad Azzano Decimo, 2) Panificio ad Azzano Decimo, 3) Negozio alimentare ad Azzano Decimo, 4) Macelleria ad Azzano Decimo, 5) Fruttivendolo ad Azzano Decimo. Al contempo, nel ranking dei consumatori limitrofi, ben tre posizioni su cinque sono occupate da punti vendita di Azzano Decimo (presupponendo quindi uno spostamento per effettuare gli acquisti): 1) Supermercato ad Azzano Decimo, 2) Supermercato in altri comuni del mandamento, 3) Negozio alimentare in altri comuni del mandamento, 4) Ipermercato ad Azzano Decimo, 5) Negozio alimentare ad Azzano Decimo. Analoga la situazione per quel che riguarda la top 5 dei punti vendita più frequentati dai consumatori di Azzano Decimo per gli acquisti non alimentari: 1) Supermercato ad Azzano Decimo, 2) Negozio di abbigliamento ad Azzano Decimo, 3) Negozio di calzature ad Azzano Decimo, 4) Ipermercato ad Azzano Decimo, 5) Negozio di casalinghi ad Azzano Decimo. Nel ranking dei consumatori limitrofi, tre posizioni su
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AZZANO DECIMO cinque sono occupate da punti vendita di Azzano Decimo (presupponendo anche qui uno spostamento per effettuare gli acquisti): 1) Supermercato ad Azzano Decimo, 2) Supermercato in altri comuni del mandamento, 3) Negozio di calzature in altri comuni del mandamento, 4) Ipermercato ad Azzano Decimo, 5) Negozio di casalinghi ad Azzano Decimo. La forza attrattiva del comune di Azzano Decimo è certificata dall’elevata quota di consumatori che, pur vivendo nei comuni limitrofi, ne riconosce il ruolo chiave per i propri acquisti: il 61% dei consumatori degli altri comuni del mandamento (diversi da Azzano Decimo), considera Azzano Decimo «importante» per i propri acquisti alimentari. La quota è pari al 53% quando si parla di acquisti non alimentari. L’organizzazione di eventi e manifestazioni sul territorio si rivela inoltre strategica nell’ottica di incrementare ulteriormente i flussi di consumatori dai comuni limitrofi fino ad Azzano Decimo: il 20% dei consumatori dei comuni del mandamento di Azzano Decimo (diversi da Azzano Decimo stesso), aumenterebbe la frequenza di visita ad Azzano Decimo in occasione di specifici eventi musicali, gastronomici, culturali e di altro genere.
ATTESE DEI CONSUMATORI Per venire incontro alle esigenze dei consumatori del mandamento, al fine di soddisfarne le attese in termini di fabbisogni futuri e nell’ottica di un’intensificazione dei flussi, sono stati rilevati i punti vendita che sarebbe necessario introdurre ad Azzano Decimo per ampliare e migliorare l’esperienza di acquisto. Si tratta di esercizi attualmente non esistenti o, se già esistenti, per i quali è richiesta un’offerta più vasta: PUNTI VENDITA ALIMENTARI: 1) Macelleria, 2) Prodotti BIO, 3) Pasticceria. PUNTI VENDITA NON ALIMENTARI: 1) Abbigliamento, 2) Libreria, 3) Articoli sportivi.
E-COMMERCE Sono sempre di più le famiglie che dispongono di un accesso a internet da casa: 76,2% in Friuli Venezia Giulia, più alto della media nazionale e +13,6% dal 2012. In questo contesto, è in forte crescita il ricorso al commercio elettronico, che oggi in Italia «vale» oltre 27 mld €, di cui ben 15 mld € sono riconducibili all’acquisto di prodotti (commercio non alimentare e anche alimentare). Sono circa un terzo i consumatori dei mandamenti della provincia di Pordenone che acquistano abitualmente on line prodotti non alimentari. Nel solo mandamento di Azzano Decimo, nella prima parte del 2019, il 28% dei consumatori ha effettuato almeno un acquisto di prodotti non alimentari sul web e il 2% ha effettuato almeno un acquisto di generi alimentari sul web (quota ancora bassa, ma il fenomeno risulta in costante crescita). In questo quadro, sono in aumento le imprese del terziario in possesso in un sito web aziendale adibito al commercio elettronico: il 73% delle imprese della provincia di
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Pordenone dispone di un proprio sito (nel 18% dei casi ad uso e.commerce). A fronte del progressivo calo del numero di imprese attive nel commercio al dettaglio tradizionale, cresce esponenzialmente la quota di quelle che vendono esclusivamente on line (+211% negli ultimi dieci anni nella sola provincia di Pordenone).
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INDAGINE SULLA DISTRIBUZIONE AL DETTAGLIO DI SACILE
Le attese ed i comportamenti
dei consumatori
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DEMOGRAFIA DEL TERRITORIO In Friuli Venezia Giulia esistono oltre 11 mila imprese del commercio al dettaglio (food e no food, escludendo il commercio di autoveicoli e riparazioni). Sul territorio della provincia di Pordenone insistono 2.565 imprese del commercio al dettaglio. Nell’ultimo decennio, a fronte di una “tenuta” del terziario in regione (-1% le imprese attive), il commercio al dettaglio è risultato il comparto più colpito dalla crisi (-8%). Meno preoccupanti i risultati nelle province di Udine e Pordenone. Nel solo mandamento di Sacile (composto da Sacile, Caneva, Brugnera, Polcenigo, Budoia), operano circa 350 imprese del commercio al dettaglio, pari al 13% della totalità delle imprese del settore in regione.
COMPORTAMENTI DI ACQUISTO Pur in un contesto di crisi dei consumi e di autoselezione delle imprese del commercio al dettaglio, il comune di Sacile mostra un livello di attrattività elevato per gli acquisti alimentari e non alimentari. In una settimana tipo, il 71% dei consumatori che vivono negli altri comuni del mandamento è solito recarsi a Sacile almeno una volta per i propri acquisti alimentari. La quota raggiunge l’82% se si parla di acquisti non alimentari. Più basso è il flusso inverso (consumatori di Sacile che, in una settimana tipo, si recano almeno una volta negli altri comuni del mandamento per fare acquisti): sono il 19% per quanto riguarda gli acquisti alimentari, il 29% per quanto riguarda gli acquisti di prodotti non alimentari. A conferma della funzione strategica del comune “capo” mandamento, nella top 5 dei punti vendita più frequentati dai consumatori di Sacile per gli acquisti alimentari figurano esclusivamente negozi del posto: 1) Supermercato a Sacile, 2) Ipermercato a Sacile, 3) Fruttivendolo a Sacile, 4) Negozio alimentare a Sacile, 5) Mercato a Sacile. Al contempo, nel ranking dei consumatori limitrofi, ben tre posizioni su cinque sono occupate da punti vendita di Sacile (presupponendo quindi uno spostamento per effettuare gli acquisti): 1) Supermercato a Sacile, 2) Supermercato in altri comuni del mandamento, 3) Ipermercato a Sacile, 4) Negozio alimentare a Sacile, 5) Supermercato fuori mandamento (a Pordenone).
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Analoga la situazione per quel che riguarda la top 5 dei punti vendita più frequentati dai consumatori di Sacile per gli acquisti non alimentari: 1) Supermercato a Sacile, 2) Negozio di abbigliamento a Sacile, 3) Negozio di casalinghi a Sacile, 4) Ipermercato a Sacile, 5) Libreria a Sacile. Nel ranking dei consumatori limitrofi, quattro posizioni su cinque sono occupate da punti vendita di Sacile (presupponendo anche qui uno spostamento per effettuare gli acquisti): 1) Negozio di abbigliamento a Sacile, 2) Supermercato a Sacile, 3) Supermercato in altri comuni del mandamento, 4) Mercato a Sacile, 5) Negozio di calzature a Sacile. La forza attrattiva del comune di Sacile è certificata dall’elevata quota di consumatori che, pur vivendo nei comuni limitrofi, ne riconosce il ruolo chiave per i propri acquisti: il 70% dei consumatori degli altri comuni del mandamento (diversi da Sacile), considera Sacile «importante» per i propri acquisti alimentari. La quota è pari al 66% quando si parla di acquisti non alimentari. L’organizzazione di eventi e manifestazioni sul territorio si rivela inoltre strategica nell’ottica di incrementare ulteriormente i flussi di consumatori dai comuni limitrofi fino a Sacile: il 15% dei consumatori dei comuni del mandamento di Sacile (diversi da Sacile stesso), aumenterebbe la frequenza di visita a Sacile in occasione di specifici eventi musicali, gastronomici, culturali e di altro genere.
ATTESE DEI CONSUMATORI Per venire incontro alle esigenze dei consumatori del mandamento, al fine di soddisfarne le attese in termini di fabbisogni futuri e nell’ottica di un’intensificazione dei flussi, sono stati rilevati i punti vendita che sarebbe necessario introdurre a Sacile per ampliare e migliorare l’esperienza di acquisto. Si tratta di esercizi attualmente non esistenti o, se già esistenti, per i quali è richiesta un’offerta più vasta: PUNTI VENDITA ALIMENTARI: 1) Minimarket, 2) Prodotti BIO, 3) Negozi di produttori locali (frutta e carne). 3 PUNTI VENDITA NON ALIMENTARI: 1) Abbigliamento, 2) Calzature, 3) Outlet grandi marche.
E-COMMERCE Sono sempre di più le famiglie che dispongono di un accesso a internet da casa: 76,2% in Friuli Venezia Giulia, più alto della media nazionale e +13,6% dal 2012. In questo contesto, è in forte crescita il ricorso al commercio elettronico, che oggi in Italia «vale» oltre 27 mld €, di cui ben 15 mld € sono riconducibili all’acquisto di prodotti (commercio non alimentare e anche alimentare). Sono circa un terzo i consumatori dei mandamenti della provincia di Pordenone che acquistano abitualmente on line prodotti non alimentari. Nel solo mandamento di Sacile, nella prima parte del 2019, il 34,6% dei consumatori ha effettuato almeno un acquisto di prodotti non alimentari sul web e il 3,9% ha effettuato almeno un acquisto di generi alimentari sul web (quota ancora bassa, ma il fenomeno risulta in costante crescita). In questo quadro, sono in aumento le imprese del terziario in possesso in un sito web aziendale adibito al commercio elettronico: il 73% delle imprese della provincia di Pordenone dispone di un proprio sito (nel 18% dei casi ad uso e.commerce). A fronte del progressivo calo del numero di imprese attive nel commercio al dettaglio tradizionale, cresce esponenzialmente la quota di quelle che vendono esclusivamente on line (+211% negli ultimi dieci anni nella sola provincia di Pordenone).
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INDAGINE SULLA DISTRIBUZIONE AL DETTAGLIO DI SPILIMBERGO
Le attese ed i comportamenti
dei consumatori
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MANDAMENTO DI SPILIMBERGO
DEMOGRAFIA DEL TERRITORIO In Friuli Venezia Giulia esistono oltre 11 mila imprese del commercio al dettaglio (food e no food, escludendo il commercio di autoveicoli e riparazioni). Sul territorio della provincia di Pordenone insistono 2.565 imprese del commercio al dettaglio. Nell’ultimo decennio, a fronte di una “tenuta” del terziario in regione (- 1% le imprese attive), il commercio al dettaglio è risultato il comparto più colpito dalla crisi (-8%). Meno preoccupanti i risultati nelle province di Udine e Pordenone. Nel solo mandamento di Spilimbergo (composto da Spilimbergo, Sequals, Pinzano al Tagliamento, Travesio, S. Giorgio della Richinvelda, Castelnuovo del Friuli, Meduno, Vito d’Asio, Clauzetto, Tramonti di Sotto, Tramonti di Sopra), operano più di 200 imprese del commercio al dettaglio, pari al 9% della totalità delle imprese del settore in regione.
COMPORTAMENTI DI ACQUISTO Pur in un contesto di crisi dei consumi e di autoselezione delle imprese del commercio al dettaglio, il comune di Spilimbergo mostra un livello di attrattività elevato per gli acquisti alimentari e non alimentari. In una settimana tipo, l’84% dei consumatori che vivono negli altri comuni del mandamento è solito recarsi a Spilimbergo almeno una volta per i propri acquisti alimentari. La quota è pari all’83% se si parla di acquisti non alimentari. Più basso è il flusso inverso (consumatori di Spilimbergo che, in una settimana tipo, si recano almeno una volta negli altri comuni del mandamento per fare acquisti): sono il 16%, sia per quanto riguarda gli acquisti alimentari, sia per quanto riguarda gli acquisti di prodotti non alimentari.
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A conferma della funzione strategica del comune “capo” mandamento, nella top 5 dei punti vendita più frequentati dai consumatori di Spilimbergo per gli acquisti alimentari figurano esclusivamente negozi del posto: 1) Supermercato a Spilimbergo, 2) Panificio a Spilimbergo, 3) Discount a Spilimbergo, 4) Macelleria a Spilimbergo, 5) Fruttivendolo a Spilimbergo. Al contempo, nel ranking dei consumatori limitrofi, ben tre posizioni su cinque sono occupate da punti vendita di Spilimbergo (presupponendo quindi uno spostamento per effettuare gli acquisti): 1) Supermercato a Spilimbergo, 2) Supermercato in altri comuni del mandamento, 3) Ipermercato a Spilimbergo, 4) Panificio a Spilimbergo, 5) Ipermercato in altri comuni del mandamento. Analoga la situazione per quel che riguarda la top 5 dei punti vendita più frequentati dai consumatori di Spilimbergo per gli acquisti non alimentari: 1) Negozio di abbigliamento a Spilimbergo, 2) Supermercato a Spilimbergo, 3) Negozio di calzature a Spilimbergo, 4) Negozio di casalinghi a Spilimbergo, 5) Ipermercato a Spilimbergo. Nel ranking dei consumatori limitrofi, tre posizioni su cinque sono occupate da punti vendita di Spilimbergo (presupponendo anche qui uno spostamento per effettuare gli acquisti): 1) Negozio di abbigliamento a Spilimbergo, 2) Supermercato a Spilimbergo, 3) Negozio di casalinghi a Spilimbergo, 4) Supermercato in altri comuni del mandamento, 5) Negozio di calzature in altri comuni del mandamento. La forza attrattiva del comune di Spilimbergo è certificata dall’elevata quota di consumatori che, pur vivendo nei comuni limitrofi, ne riconosce il ruolo chiave per i propri acquisti: il 75% dei consumatori degli altri comuni del mandamento (diversi da Spilimbergo), considera Spilimbergo «importante» per i propri acquisti alimentari. La quota è pari al 67% quando si parla di acquisti non alimentari. L’organizzazione di eventi e manifestazioni sul territorio si rivela inoltre strategica nell’ottica di incrementare ulteriormente i flussi di consumatori dai comuni limitrofi fino a Spilimbergo: il 27% dei consumatori dei comuni del mandamento di Spilimbergo (diversi da Spilimbergo stesso), aumenterebbe la frequenza di visita a Spilimbergo in occasione di specifici eventi musicali, gastronomici, culturali e di altro genere.
ATTESE DEI CONSUMATORI Per venire incontro alle esigenze dei consumatori del mandamento, al fine di soddisfarne le attese in termini di fabbisogni futuri e nell’ottica di un’intensificazione dei flussi, sono stati rilevati i punti vendita che sarebbe necessario introdurre a Spilimbergo per ampliare e migliorare l’esperienza di acquisto. Si tratta di esercizi attualmente non esistenti o, se già esistenti, per i quali è richiesta un’offerta più vasta: PUNTI VENDITA ALIMENTARI: 1) Prodotti BIO, 2) Minimarket, 3) Negozi multietnici. PUNTI VENDITA NON ALIMENTARI: 1) Abbigliamento, 2) Elettronica, 3) Libreria.
E-COMMERCE Sono sempre di più le famiglie che dispongono di un accesso a internet da casa: 76,2% in Friuli Venezia Giulia, più alto della media nazionale e +13,6% dal 2012. In questo contesto, è in forte crescita il ricorso al commercio elettronico, che oggi in Italia «vale» oltre 27 mld €, di cui ben 15 mld € sono riconducibili all’acquisto di prodotti (commercio non alimentare e anche alimentare).
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Sono circa un terzo i consumatori dei mandamenti della provincia di Pordenone che acquistano abitualmente on line prodotti non alimentari. Nel solo mandamento di Spilimbergo, nella prima parte del 2019, il 27,5% dei consumatori ha effettuato almeno un acquisto di prodotti non alimentari sul web e il 3,4% ha effettuato almeno un acquisto di generi alimentari sul web (quota ancora bassa, ma il fenomeno risulta in costante crescita). In questo quadro, sono in aumento le imprese del terziario in possesso in un sito web aziendale adibito al commercio elettronico: il 73% delle imprese della provincia di Pordenone dispone di un proprio sito (nel 18% dei casi ad uso e.commerce). A fronte del progressivo calo del numero di imprese attive nel commercio al dettaglio tradizionale, cresce esponenzialmente la quota di quelle che vendono esclusivamente on line (+211% negli ultimi dieci anni nella sola provincia di Pordenone).
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Le attese ed i comportamenti
dei consumatori
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MANDAMENTO DI SAN VITO AL TAGLIAMENTO
DEMOGRAFIA DEL TERRITORIO In Friuli Venezia Giulia esistono oltre 11 mila imprese del commercio al dettaglio (food e no food, escludendo il commercio di autoveicoli e riparazioni). Sul territorio della provincia di Pordenone insistono 2.565 imprese del commercio al dettaglio. Nell’ultimo decennio, a fronte di una “tenuta” del terziario in regione (-1% le imprese attive), il commercio al dettaglio è risultato il comparto più colpito dalla crisi (-8%). Meno preoccupanti i risultati nelle province di Udine e Pordenone. Nel solo mandamento di San Vito al Tagliamento (composto da San Vito al Tagliamento, Casarsa della Delizia, Cordovado, Morsano al Tagliamento, Valvasone-Arzene, Sesto al Reghena), operano circa 300 imprese del commercio al dettaglio, pari al 12% della totalità delle imprese del settore in regione.
COMPORTAMENTI DI ACQUISTO Pur in un contesto di crisi dei consumi e di autoselezione delle imprese del commercio al dettaglio, il comune di San Vito al Tagliamento mostra un livello di attrattività elevato per gli acquisti alimentari e non alimentari. In una settimana tipo, l’83% dei consumatori che vivono negli altri comuni del mandamento è solito recarsi a San Vito al Tagliamento almeno una volta per i propri acquisti alimentari. La quota è del 72% se si parla di acquisti non alimentari. Più basso è il flusso inverso (consumatori di San Vito al Tagliamento che, in una settimana tipo, si recano almeno una volta negli altri comuni del mandamento per fare acquisti): sono il 16%, sia per quanto riguarda gli acquisti alimentari, sia per quanto riguarda gli acquisti di prodotti non alimentari.
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A conferma della funzione strategica del comune “capo” mandamento, nella top 5 dei punti vendita più frequentati dai consumatori di San Vito al Tagliamento per gli acquisti alimentari figurano esclusivamente negozi del posto: 1) Supermercato a San Vito al Tagliamento, 2) Panificio a San Vito al Tagliamento, 3) Negozio alimentare a San Vito al Tagliamento, 4) Fruttivendolo a San Vito al Tagliamento, 5) Macelleria a San Vito al Tagliamento. Al contempo, nel ranking dei consumatori limitrofi, ben quattro posizioni su cinque sono occupate da punti vendita di San Vito al Tagliamento (presupponendo quindi uno spostamento per effettuare gli acquisti): 1) Supermercato a San Vito al Tagliamento, 2) Supermercato in altri comuni del mandamento, 3) Fruttivendolo San Vito al Tagliamento, 4) Panificio a San Vito al Tagliamento, 5) Negozio alimentare a San Vito al Tagliamento. Analoga la situazione per quel che riguarda la top 5 dei punti vendita più frequentati dai consumatori di San Vito al Tagliamento per gli acquisti non alimentari: 1) Negozio di abbigliamento a San Vito al Tagliamento, 2) Supermercato a San Vito al Tagliamento, 3) Negozio di casalinghi a San Vito al Tagliamento, 4) Ipermercato a San Vito al Tagliamento, 5) Negozio di elettronica a San Vito al Tagliamento. Nel ranking dei consumatori limitrofi, tre posizioni su cinque sono occupate da punti vendita di San Vito al Tagliamento (presupponendo anche qui uno spostamento per effettuare gli acquisti): 1) Negozio di abbigliamento a San Vito al Tagliamento, 2) Supermercato a San Vito al Tagliamento, 3) Negozio di casalinghi a San Vito al Tagliamento, 4) Negozio di abbigliamento in altri comuni del mandamento, 5) Negozio di casalinghi in altri comuni del mandamento. La forza attrattiva del comune di San Vito al Tagliamento è certificata dall’elevata quota di consumatori che, pur vivendo nei comuni limitrofi, ne riconosce il ruolo chiave per i propri acquisti: il 73% dei consumatori degli altri comuni del mandamento (diversi da San Vito al Tagliamento), considera San Vito al Tagliamento «importante» per i propri acquisti alimentari. La quota è pari al 64% quando si parla di acquisti non alimentari. L’organizzazione di eventi e manifestazioni sul territorio si rivela inoltre strategica nell’ottica di incrementare ulteriormente i flussi di consumatori dai comuni limitrofi fino a San Vito al Tagliamento: il 27% dei consumatori dei comuni del mandamento di San Vito al Tagliamento (diversi da San Vito al Tagliamento stesso), aumenterebbe la frequenza di visita a San Vito al Tagliamento in occasione di specifici eventi musicali, gastronomici, culturali e di altro genere.
ATTESE DEI CONSUMATORI Per venire incontro alle esigenze dei consumatori del mandamento, al fine di soddisfarne le attese in termini di fabbisogni futuri e nell’ottica di un’intensificazione dei flussi, sono stati rilevati i punti vendita che sarebbe necessario introdurre a San Vito al Tagliamento per ampliare e migliorare l’esperienza di acquisto. Si tratta di esercizi attualmente non esistenti o, se già esistenti, per i quali è richiesta un’offerta più vasta: PUNTI VENDITA ALIMENTARI: 1) Prodotti BIO, 2) Minimarket, 3) Birreria. PUNTI VENDITA NON ALIMENTARI: 1) Abbigliamento, 2) Calzature, 3) Outlet grandi marche.
E-COMMERCE Sono sempre di più le famiglie che dispongono di un accesso a internet da casa: 76,2% in Friuli Venezia Giulia, più alto della media nazionale e +13,6% dal 2012.
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In questo contesto, è in forte crescita il ricorso al commercio elettronico, che oggi in Italia «vale» oltre 27 mld €, di cui ben 15 mld € sono riconducibili all’acquisto di prodotti (commercio non alimentare e anche alimentare). Sono circa un terzo i consumatori dei mandamenti della provincia di Pordenone che acquistano abitualmente on line prodotti non alimentari. Nel solo mandamento di San Vito al Tagliamento, nella prima parte del 2019, il 27,6% dei consumatori ha effettuato almeno un acquisto di prodotti non alimentari sul web e il 3,4% ha effettuato almeno un acquisto di generi alimentari sul web (quota ancora bassa, ma il fenomeno risulta in costante crescita). In questo quadro, sono in aumento le imprese del terziario in possesso in un sito web aziendale adibito al commercio elettronico: il 73% delle imprese della provincia di Pordenone dispone di un proprio sito (nel 18% dei casi ad uso e.commerce). A fronte del progressivo calo del numero di imprese attive nel commercio al dettaglio tradizionale, cresce esponenzialmente la quota di quelle che vendono esclusivamente on line (+211% negli ultimi dieci anni nella sola provincia di Pordenone).
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Le attese ed i comportamenti dei consumatori
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Crescere ascoltando il Territorio PORDENONE
MANDAMENTO DI PORDENONE
DEMOGRAFIA DEL TERRITORIO In Friuli Venezia Giulia esistono oltre 11 mila imprese del commercio al dettaglio (food e no food, escludendo il commercio di autoveicoli e riparazioni). Sul territorio della provincia di Pordenone insistono 2.565 imprese del commercio al dettaglio. Nell’ultimo decennio, a fronte di una “tenuta” del terziario in regione (-1% le imprese attive), il commercio al dettaglio è risultato il comparto più colpito dalla crisi (-8%). Meno preoccupanti i risultati nelle province di Udine e Pordenone. Nel solo mandamento di Pordenone (composto da Pordenone, Porcia, Cordenons, Roveredo in Piano, Fontanafredda, Zoppola, San Quirino, Aviano), operano oltre 1.000 imprese del commercio al dettaglio, pari al 42% della totalità delle imprese del settore in regione.
COMPORTAMENTI DI ACQUISTO Pur in un contesto di crisi dei consumi e di autoselezione delle imprese del commercio al dettaglio, il comune di Pordenone mostra un livello di attrattività elevato per gli acquisti alimentari e non alimentari. In una settimana tipo, l’88% dei consumatori che vivono negli altri comuni del mandamento è solito recarsi a Pordenone almeno una volta per i propri acquisti alimentari. La quota raggiunge il 90% se si parla di acquisti non alimentari, anche in virtù del crescente livello di vivibilità del centro, forte di una qualità della vita in miglioramento da diversi anni a questa parte. Molto più basso è il flusso inverso (consumatori di Pordenone che, in una settimana tipo, si recano almeno una volta negli altri comuni del mandamento per fare acquisti): sono il 12% per quanto riguarda gli acquisti alimentari, il 14% per quanto riguarda gli acquisti di prodotti non alimentari.
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PORDENONE
A conferma della funzione strategica del comune “capo” mandamento, nella top 5 dei punti vendita più frequentati dai consumatori di Pordenone per gli acquisti alimentari figurano esclusivamente negozi del posto: 1) Supermercato a Pordenone, 2) Panificio a Pordenone, 3) Ipermercato a Pordenone, 4) Negozio alimentare a Pordenone, 5) Discount a Pordenone. Al contempo, nel ranking dei consumatori limitrofi, ben tre posizioni su cinque sono occupate da punti vendita di Pordenone (presupponendo quindi uno spostamento per effettuare gli acquisti): 1) Supermercato a Pordenone, 2) Supermercato in altri comuni del mandamento, 3) Panificio a Pordenone, 4) Fruttivendolo a Pordenone, 5) Discount in altri comuni del mandamento. Analoga la situazione per quel che riguarda la top 5 dei punti vendita più frequentati dai consumatori di Pordenone per gli acquisti non alimentari: 1) Negozio di abbigliamento a Pordenone, 2) Supermercato a Pordenone, 3) Negozio di casalinghi a Pordenone, 4) Ipermercato a Pordenone, 5) Libreria a Pordenone. Nel ranking dei consumatori limitrofi, tre posizioni su cinque sono occupate da punti vendita di Pordenone (presupponendo anche qui uno spostamento per effettuare gli acquisti): 1) Negozio di abbigliamento a Pordenone, 2) Supermercato a Pordenone, 3) Supermercato in altri comuni del mandamento, 4) Negozio di casalinghi a Pordenone, 5) Negozio di abbigliamento in altri comuni del mandamento. La forza attrattiva del comune di Pordenone è testimoniata dall’elevata quota di consumatori che, pur vivendo nei comuni limitrofi, ne riconosce il ruolo chiave per i propri acquisti: il 78% dei consumatori degli altri comuni del mandamento (diversi da Pordenone), considera Pordenone «importante» per i propri acquisti alimentari. La quota sale all’83% quando si parla di acquisti non alimentari. L’organizzazione di eventi e manifestazioni sul territorio si rivela inoltre un asset strategico nell’ottica di incrementare ulteriormente i flussi di consumatori provenienti dai comuni limitrofi fino a Pordenone: il 24% dei consumatori dei comuni del mandamento di Pordenone (diversi da Pordenone stesso), aumenterebbe la frequenza di visita a Pordenone in occasione di specifici eventi musicali, gastronomici, culturali o di altro genere, a testimonianza dell’importante lavoro effettuato sul territorio negli ultimi anni.
ATTESE DEI CONSUMATORI Per venire incontro alle esigenze dei consumatori del mandamento, al fine di soddisfarne le attese in termini di fabbisogni futuri e nell’ottica di un’intensificazione dei flussi, sono stati rilevati i punti vendita che sarebbe necessario introdurre a Pordenone per ampliare e migliorare l’esperienza di acquisto. Si tratta di esercizi attualmente non esistenti o, se già esistenti, per i quali è richiesta un’offerta più vasta: PUNTI VENDITA ALIMENTARI: 1) Prodotti BIO, 2) Negozi di produttori locali (frutta e carne), 3) Minimarket. PUNTI VENDITA NON ALIMENTARI: 1) Abbigliamento, 2) Calzature, 3) Outlet grandi marche.
E-COMMERCE Sono sempre di più le famiglie che dispongono di un accesso a internet da casa: 76,2% in Friuli Venezia Giulia, più alto della media nazionale e +13,6% dal 2012. In questo contesto, è in forte crescita il ricorso al commercio elettronico, che oggi in Italia «vale» oltre 27 mld €, di cui ben 15 mld € sono riconducibili all’acquisto di prodotti (commercio non alimentare e anche alimentare). Sono circa un terzo i consumatori dei mandamenti della provincia di Pordenone che acquistano abitualmente on line prodotti non alimentari.
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PORDENONE
Nel solo mandamento di Pordenone, nella prima parte del 2019, il 31,1% dei consumatori ha effettuato almeno un acquisto di prodotti non alimentari sul web e il 3,9% ha effettuato almeno un acquisto di generi alimentari sul web (quota ancora bassa, ma il fenomeno risulta in costante crescita). In questo quadro, sono in aumento le imprese del terziario in possesso in un sito web aziendale adibito al commercio elettronico: il 73% delle imprese della provincia di Pordenone dispone di un proprio sito (nel 18% dei casi ad uso e.commerce). A fronte del progressivo calo del numero di imprese attive nel commercio al dettaglio tradizionale, cresce esponenzialmente la quota di quelle che vendono esclusivamente on line (+211% negli ultimi dieci anni nella sola provincia di Pordenone).
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