Giornalino Numero 2

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Giornalino Numero 2 COMUNE DI CASTIGLIONE DI SICILIA IL GIORNALINO DEL SERVIZIO CIVILE N° 2 NOTIZIARIO DEI PROGETTI “HABITAT” E “MANITESE” AMBIENTE ANTICHE TRADIZIONI ♦ IL PARCO FLUVIALE ♦ LA VENDEMMIA DELL’ALCANTARA ♦ CASTIGLIONE E IL SUO ♦ LA COLAZIONE NEI TERRITORIO GIORNI DI VENDEMMIA Pagina 6 — 7 Pagina 2 STORIA E TERRITORIO RICETTE DEL MESE ♦ LA MOSTARDA ♦ IL CASTELLO DI LAURIA ♦ LA CUBA BIZANTINA ♦ CHIESA DELLA MADONNA DEL CARMINE Pagina 8 Pagina 3 EVENTI CULTURA E TRADIZIONI ♦ ♦ I BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA I RIMEDI DELLA NONNA ♦ I PROVERBI DEL MESE ♦ LA CITTA’ DEL VINO pagina 9 ACCOGLIE I MAÎTRES DELLA SICILIA ORIENTALE ♦ CANTI POPOLARI SULLA VENDEMMIA ♦ RAID DELL’ETNA Pagina 10 ♦ LA GUERRA, FERITA Pagina 4 — 5 INDELEBILE Pagina 11 P a g i n a 2 AMBIENTE IL PARCO FLUVIALE DELL’ALCANTARA Scrivendo di Castiglione non si può tralasciare la bellezza e la particolarità del Parco Flu- viale dell’Alcantara. L’Alcantara, uno dei fiumi più importanti della Sicilia, è lun- go 52 Km, nasce dal monte Feliciano nei pressi di Floresta a 1250 metri sul livello del mare e fa da limite tra la pro- vincia di Catania e quella di Messina sfociando nel Mar Ionio vicino Giardini Naxos. Il fiume ha assunto nei secoli, Il suo letto è costituito da un substrato roccioso di natura lavica derivata da eru- diversi nomi. I greci lo chia- zioni avvenute sulle pendici settentrionali dell’Etna, nella zona di Montedolce in mavano Akesine mentre i ro- territorio di Castiglione. La colata lavica raggiunse la costa ionica e, raffreddan- mani lo chiamavano Asines. Il dosi rapidamente produsse forme di rocce particolari, che con l’azione erosiva nome Alcantara risale invece dell’acqua portò alla formazione di voragini oggi note come Gole dell’Alcanta- agli Arabi che, conquistando ra. la Sicilia tra il IX e il X seco- lo, si imbatterono, lungo il tragitto tra Messina e Siracu- sa , in un ponte in pietra lavica robusto e resistente costruito dai Romani nei pressi di Cala- tabiano. I nuovi conquistatori, chiamarono il fiume al-Quantarah, cioè ponte. CASTIGLIONE E IL SUO TERRITORIO Castiglione di Sicilia è un Il Vino, un nettare ap- piccolo paese ubicato su prezzato per il suo gusto di una collina alle pendici e la sua qualità. dell’Etna. Il suo punto più L’area etnea che alto coincide con la comprende il paese, è sommità del cratere stata la prima in Sicilia Nord-est a 3348 mt, men- ad essere riconosciuta tre il punto più basso come area di produzione sfiora i 60 mt a pochi km Data la conformazione del territorio di vini D.O.C. e di fatti, da Giardini Naxos. Di anche il clima è piuttosto vario Castiglione è stata conseguenza grande è la passando da temperature miti che si denominata “Città del varietà di paesaggi: dal- riscontrano quasi tutto l’anno, a un Vino”. l’imponente Vulcano, clima alpino nella parte più alta, dove la Oltre a questo tesoro, alle profonde e affascinan- neve persiste fino ad estate avanzata Castiglione possiede una ti Gole dell’Alcantara; Il territorio castiglionese infatti, vasta agricoltura di dalle estese coltivazioni avvantaggiato dal clima mediterraneo, è nocciole, olive e agrumi di aranceti, vigneti e stato da sempre adatto a tutte le che ancora oggi manda- noccioleti alle lave che coltivazioni ed in particolar modo le no avanti l’economia. caratterizzano alcuni tratti piantagioni di vigneti; per questo del territorio. motivo, Castiglione conserva un tesoro molto prezioso: P a g i n a 3 STORIA E TERRITORIO IL CASTELLO DI LAURIA Uno dei più grandi monumenti Nel Castello furono ospiti Quando non ne poteva più di Castiglione di Sicilia, è il dei nobili francesi, i quali, dal sonno, lasciava al suo Castello di Lauria. Esso risa- colpiti dall’incantevole fi- posto l‘ancella Franca di- le al periodo medievale, ma si glia, al loro ritorno in Fran- cendole: “Franca Vigghia, pensa che sia stato edificato cia, raccontarono la bellez- Franca Vigghia”. nel periodo normanno-svevo. za di Angelina al Delfino di Sulla torre del Castello l’- La sua posizione, è quella tipi- Francia il quale, a quanto ancella scrutava nel buio e ca di molti altri castelli medie- pare, si innamorò senza scoccata la mezzanotte, vali che, permettevano il con- averla vista e decise di an- vide accendersi i tre fuochi, trollo su vasti territori e garan- darla a trovare. Venuto in così scese e avvertì Angeli- tendo un opportuno isolamen- I quali avevano funzioni di- Sicilia, in incognito, i due si na. Intanto il Delfino si to, fattore essenziale per la verse: vi era la parte “nobile” conobbero e iniziarono una avvicinò alla torre in silen- difesa. Nel XII secolo, il ca- riservata al castellano, le scu- relazione segreta. Il Delfino zio e con una scala di seta stello fu chiamato derie, i fienili, le stalle e le di Francia, doveva tornare fece scendere Angelina e “Quastallum” ma con l’avve- abitazioni per i servi e per gli al suo paese ma promise Franca, prese i cavalli e nuta dei popoli Spagnoli e addetti alla manutenzione. che entro sei mesi sarebbe scapparono a galoppo verso Aragonesi, prese il nome di Inoltre vi erano le carceri, stato di ritorno. Alla bella Gaggi, arrivando a Capo “Casteglione”. Il termine ben nelle quali venivano rinchiusi Angelina e alla sua ancella Schisò, presso Giardini presto venne interpretato come gli avversari politici e i delin- Franca disse che quando dove vi era una barca con la Castello del Leone, ispirando- quenti. Per conservare l’acqua avrebbero visto la luce di quale fuggirono verso la si anche allo stemma: un ca- piovana o per nascondervi tre fuochi sul Monte Roton- Francia. La bella Angelina stello e due leoni accovacciati. dagli assedi all’interno del do, quello sarebbe stato il aveva lasciato per il padre Il castello, è collegato alla castello, erano presenti le segnale del suo ritorno. Il un biglietto, dove vi era roccaforte del Castelluccio e cisterne e nella parte più alta, 10 agosto, la notte di San scritto: “ se vuoi trovare alla Chiesa di San Pietro, che vi era un locale detto Lorenzo, tutte le ragazze, tua figlia Angelina vai in comunicavano attraverso dei Solecchia, che si ritiene fosse compresa Angelina, guarda- Francia e la troverai Regi- passaggi sotterranei che giun- la Zecca dove si coniavano le vano il cielo, sperando in na”. Si narra che il Delfino, gevano fino al Cannizzo. monete. una stella cadente a cui affi- grato per l’aiuto prestatogli Il castello era suddiviso in Il castello è noto anche per la dare i loro desideri. Da dalla ancella Franca fece quartieri. sua leggenda. Si narra infatti, quella notte Angelina si fondare davanti a Castiglio- che il Castello fu abitato mise a vedetta, nella spe- ne, nella Valle dell’Alcanta- dall‘Ammiraglio Ruggero di ranza che si accendessero i ra un paese che denominò Lauria che aveva una figlia tre fuochi, quasi senza dor- Francavilla di Sicilia. bellissima, Angelina. mire. LA CUBA BIZANTINA CHIESA DELLA MADONNA DEL CARMINE La Chiesa di Santa Domenica, detta “Cuba La chiesa della Madonna La chiesa, oggi completa- Bizantina” risale ad un del Carmine, ha origini mente ristrutturata, con- periodo che va dalla fine bizantine e si dice che un serva ancora pregevoli dell’ VIII secolo all’inizio tempo fosse la matrice del pitture attribuite a scuole del X secolo. paese. differenti, tra le quali spic- Si ipotizza, che una parte Nel 1659, col sorgere del cano gli affreschi della della struttura appartiene La copertura, è stata creata convento dei carmelitani volta con figure allegori- al periodo bizantino, pre - con tre sistemi diversi: l’absi- essa venne totalmente che del vecchio testamen- arabo. Una recente ipotesi de ha una volta a conca, le rifatta e consacrata alla to. basata su osservazioni due navate laterali una volta Madonna del Carmelo. Il strutturali e architettoni- a botte, quella centrale inve- convento fiorì fino alla che, sostiene che il monu- ce ha una cupola a superficie soppressione degli ordini mento sia stato costruito sferica. religiosi nel 1866 e il fab- nel primo periodo della La facciata dà l’impressione bricato, in seguito al dominazione normanna di una cappella basiliana, la terremoto del 1908, venne dopo il periodo pre-arabo, quale ha l’abside rivolta ver- abbandonato perché data la presenza di una so oriente e la porta centrale minacciava rovina. croce latina. La struttura verso occidente. della Cuba è a pianta qua- Di recente è stato effettuato drata e divisa da quattro un restauro conservati- pilastri in tre navate. vo,dopo l’acquisizione da Piazza San Martino, Chiesa Madonna del Carmine parte del Comune. P a g i n a 4 EVENTI I BORGHI PIU’ BELLI D’ ITALIA CASTIGLIONE : LA CITTA’ DEL VINO ACCOGLIE I MAÎTRES DELLA SICILIA ORIENTALE Venerdì 16 Ottobre 2015, il Comu- ne di Castiglione, ha ospitato l’As- sociazione dei Professionisti della Ristorazione in occasione del meeting “Re dei fornelli”. A fare da location ai lavori dell’annuale meeting, è stato proprio il Comu- Anche quest’anno si è inaugurata una ne, con la preziosa collaborazione nuova stagione de “I Borghi Più Belli dell’Enoteca Regionale, la cui L’A.M.I.R.A e l’Enoteca Regionale d’Italia”, che include 18 comuni siciliani, sede, il Castello di Lauria, è stata di Castiglione, sono entrate subito in tra cui Castiglione di Sicilia. Domenica generosamente messa a perfetta sintonia, i rispettivi disposizione dagli amministratori, 11 Ottobre 2015 il paese ha aderito all’e- presidenti hanno siglato un patto di per l’evento. vento, organizzando, presso il Castello di collaborazione per l’organizzazione di eventi ed iniziative varie. Lauria una serie di iniziative per valoriz- Al termine del meeting, la comitiva zare il grande patrimonio di storia, arte, di maîtres si è spostata presso l’a- cultura, ambiente e tradizioni del caratte- zienda “Alcantara Formaggi”, sita in ristico borgo siciliano.
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    REGIONE SICILIANA Consorzio di Bonifica 11 Messina Viale S. Martino, 62 98123 – MESSINA C.F. 97046530834 tel fax Mandatario senza rappresentanza del 090 69.30.92 – 090 69.33.11 Web: www.consorziobonifica11me.it Consorzio di Bonifica Sicilia Orientale mail: [email protected] (D.P.R..S. n. 467 del 12.09.2017) pec: [email protected] giusta Deliberazione Commissariale n. 8 del 30.10.2017 1. CENNI STORICI Il Consorzio di Bonifica 11 Messina è ente di diritto pubblico a carattere economico, con autonomia gestionale ed organizzativa, sottoposto alla vigilanza ed alla tutela della Regione Siciliana. Costituito con D.P.R.S. n. 147 del 23 maggio 1997, a seguito della soppressione dei Consorzi di Bonifica Montana del versante tirrenico dei Monti Nebrodi, della Valle dell’Alcantara e del Consorzio del Mela, ha competenza territoriale su una superficie lorda di ettari 300.007 ricadente per intero nella Provincia di Messina. Si tratta di una vastissima area territoriale che si estende dalla Valle dell’Alcantara sino al confine con la provincia di Palermo, con caratteristiche orografiche, morfologiche e tipologie colturali del tutto peculiari ed assolutamente differenti rispetto a quelle del restante territorio dell’Isola. Tali caratteristiche e peculiarità fanno del Consorzio di Bonifica 11 Messina un soggetto dotato di una sua individualità specifica che va salvaguardata a beneficio di tutti i fruitori dei servizi dallo stesso erogati e delle opere dallo stesso realizzate. Nonostante quest’ultime abbiano riguardato prevalentemente il settore irriguo, si sono sviluppati notevolmente nel tempo gli interventi mirati alla salvaguardia ed alla accessibilità del territorio, nella consapevolezza che la possibilità di uno sviluppo delle enormi potenzialità dell’agricoltura dei territori interessati passano anche e soprattutto attraverso lo sviluppo di tutti quegli interventi infrastrutturali che rendono sostenibile l’investimento dell’imprenditore agricolo in termini di economicità e di rapporto costo-rendimento del proprio fondo.
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