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Provvedimento

C9182 - BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA/BANCA ANTONVENETA

DATI GENERALI tipo Avvio istruttoria numero 17929 data 27/02/2008

PUBBLICAZIONE Bollettino n. 3/2008 Procedimenti collegati - 6-Concentrazione tra imprese indipendenti (in corso)

Testo Provvedimento

C9182 - BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA/BANCA ANTONVENETA Provvedimento n. 17929

L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

NELLA SUA ADUNANZA del 27 febbraio 2008;

SENTITO il Relatore Professore Carla Rabitti Bedogni;

VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;

VISTA la legge 28 dicembre 2005, n. 262;

VISTA la comunicazione di Banca Monte Paschi di Siena S.p.A., pervenuta il 15 febbraio 2008;

VISTI gli atti del procedimento;

CONSIDERATO quanto segue:

I. LE PARTI a) il gruppo MPS

1. Banca Monte Paschi di Siena S.p.A. (di seguito anche MPS) è la capogruppo dell’omonimo gruppo bancario, che opera nell’attività bancaria e nell’offerta dei prodotti di risparmio gestito e assicurativi. Il gruppo MPS è presente sul territorio nazionale, tra l’altro, con circa 2.000 sportelli bancari. Inoltre, il gruppo MPS, avendo al proprio interno diverse società prodotto quali Monte Paschi Asset Management SGR S.p.A. (di seguito anche Monte Paschi SGR), AXA-MPS Vita S.p.A. (di seguito anche Monte Paschi Vita), AXA-Monte Paschi Danni S.p.A. (di seguito anche Monte Paschi Danni) e Quadrifoglio Vita S.p.A. (di seguito anche Quadrifoglio Vita), è un gruppo verticalmente integrato sia per quanto attiene il comparto relativo al risparmio gestito che per quello assicurativo; in particolare, AXA Monte Paschi Vita e AXA Monte Paschi Danni sono joint venture con il gruppo assicurativo AXA [Cfr. decisione della Commissione europea Axa/MPS M.4646 del 16 luglio 2007.], mentre Quadrifoglio Vita è una joint venture con il gruppo assicurativo . 2. Le azioni di MPS sono quotate presso il Mercato Telematico di Borsa Italiana. Attualmente, gli azionisti rilevanti di MPS sono i seguenti:

Tabella 1 Azionisti rilevanti MPS Azionisti MPS * %

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Fondazione MPS 49% Caltagirone Francesco Gaetano 4,70% AXA S.A. 2,52% UNICOOP Firenze 2,98% Carlo Tassara S.p.A. 2,46% * Dati Consob aggiornati al 14/2/2008 Inoltre, in data 15 gennaio 2007, è stato stipulato, tra 50 azionisti di MPS, un nuovo patto di consultazione della durata di tre anni ed avente ad oggetto il 3,34% del capitale sociale. 3. Con riferimento all’esercizio 2006, il fatturato complessivo a livello mondiale del gruppo MPS è stato pari a circa 15,8 miliardi di euro, quasi integralmente sviluppati nell’Unione europea. Con riferimento al medesimo anno, il fatturato del gruppo MPS, realizzato in Italia, da considerare ai sensi dell’articolo 16 commi 1 e 2 della legge n. 287/90 (un decimo del totale dell’attivo dello stato patrimoniale, esclusi i conti d’ordine) è risultato essere pari a circa 14 miliardi di euro. b) il gruppo Antonveneta

4. Banca Antonveneta S.p.A. (di seguito anche Antonveneta) è la capogruppo dell’omonimo gruppo bancario che opera nell’attività bancaria e nell’offerta dei prodotti di risparmio gestito e assicurativi. Antonveneta è presente su tutto il territorio italiano con quasi 1.000 filiali ed oltre 1,5 milioni di clienti. Anche il gruppo Antonveneta è un gruppo verticalmente integrato, sia per quanto attiene il comparto relativo al risparmio gestito che per quello assicurativo, avendo al proprio interno diverse società prodotto, quali: Antonveneta ABN Amro Asset Management Italia SGR (di seguito anche Antonveneta SGR), Antoniana Veneta Popolare Assicurazioni S.p.A. (di seguito anche Antonveneta Assicurazioni) e Antoniana Veneta Popolare Vita S.p.A. (di seguito anche Antonveneta Vita); in particolare, Antonveneta SGR è una società il cui capitale sociale è ripartito tra Antonveneta (il 55%) e ABN Amro (45%), mentre Antonveneta Assicurazioni e Antonveneta Vita sono due joint venture con il gruppo assicurativo Allianz. 5. Nel 2005, il gruppo Antonveneta è stato acquisito dal gruppo bancario olandese ABN AMRO [Cfr. la decisione della Commissione europea ABN AMRO/Antonveneta M.3780 del 27 aprile 2005.]. A sua volta, nel 2007, il gruppo ABN AMRO è stato oggetto di scalata da parte di un Consorzio costituito dai gruppi bancari Banco Santander (di seguito anche BS), The Royal Bank of Scotland Group plc (di seguito anche RBS) e Fortis S.A. (di seguito anche Fortis). In base agli accordi interni al Consorzio, il gruppo ABN AMRO è oggetto di divisione tra i suoi partecipanti BS, Fortis e RBS, dando luogo a tre distinte operazione di concentrazione; si vedano, al riguardo, le decisioni della Commissione europea sulle operazioni Santander/ABN AMRO, ove è esplicitamente menzionata l’acquisizione di Antonveneta da parte di BS, RBS/ABN AMRO e Fortis/ABN AMRO [Casi Santander/ABN AMRO M. 4845, RBS/ABN AMRO M.4843, entrambe del 19 settembre 2007 e Fortis/ABN AMRO M.4844 del 3 ottobre 2007.]. Attualmente, il capitale sociale di Antonveneta è interamente detenuto da ABN Amro Bank BV, a sua volta società controllata da ABN Amro Holding Bank BV, a sua volta controllata da RFS Holding B.V. (di seguito, anche RFS). L’intero capitale sociale di RFS è detenuto dal Consorzio sopra citato. 6. Antonveneta controlla, tra l’altro, Interbanca S.p.A. (di seguito, anche Interbanca) e le sue controllate, Interbanca International Holding S.A. (di seguito, anche Interbanca International) e Bios Interbanca S.p.A. (di seguito, anche Bios Interbanca). Tuttavia, si evidenzia sin da ora che, in virtù di appositi accordi, tali società non sono oggetto di acquisizione da parte di MPS e, pertanto, non costituiscono oggetto della presente operazione. 7. Con riferimento all’esercizio 2006, il gruppo Antonveneta ha sviluppato il suo fatturato quasi integralmente in Italia, per un importo, da considerare ai sensi dell’articolo 16 commi 1 e 2 della legge n. 287/90, pari a circa 4,8 miliardi di euro. Con riferimento al medesimo anno, il fatturato del gruppo Antonveneta, depurato dalla partecipazione in Interbanca, è stato pari a circa 4,3 miliardi di euro.

II. DESCRIZIONE DELL'OPERAZIONE

8. L’operazione comunicata consiste nell’acquisizione da parte di MPS del controllo esclusivo e diretto del gruppo Antonveneta, attraverso l’acquisto della partecipazione totalitaria al capitale sociale di Antonveneta. L’acquisizione riguarda anche le società controllate da Antonveneta, quale le società prodotto sopra menzionate, fatta eccezione per Interbanca, Interbanca International e Bios Interbanca. 9. In particolare, in data 8 novembre 2007, BS e MPS hanno stipulato un contratto ai sensi del quale BS si è impegnata a vendere e MPS si è impegnata ad acquistare l’intero capitale sociale

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di Antonveneta, con l’esclusione della partecipazione di Interbanca. Il contratto prevede due possibili alternative modalità di attuazione (i) che BS acquisti dal Consorzio l’intero capitale sociale che sarà successivamente ceduto a MPS (ii) che l’intero capitale sociale di Antonveneta sia direttamente ceduto da ABN AMRO a MPS, pur rimanendo BS il soggetto responsabile delle obbligazioni contrattuali assunte e ferma restando l’adesione di ABN AMRO alla cessione diretta. BS ha optato per questa seconda modalità di attuazione. 10. Al fine di attuare l’operazione in questione, MPS, tra l’altro, ha in via di realizzazione un significativo aumento di capitale, fino a 5 miliardi di euro [L’assemblea straordinaria di MPS è convocata per il 6 marzo 2008 (cfr. al riguardo il sito di MPS www.mps.it).]. Stando alle informazioni fornite dalle parti, gli attuali azionisti rilevanti di MPS non hanno, ad oggi, manifestato l’intenzione di non sottoscrivere l’aumento di capitale ed è, pertanto, verosimile che quest’ultimo si realizzerà mantenendo una linea di continuità con l’attuale assetto tra gli azionisti rilevanti di MPS come indicati nella precedente Tabella 1. Inoltre, attualmente, la scadenza del consiglio di amministrazione di Monte Paschi di Siena è prevista successivamente all’approvazione del bilancio del 2008. Per quanto riguarda Antonveneta, a seguito della presente operazione, quest’ultima diventerà la banca rete del gruppo MPS nel Nord-Est dell’Italia. La governance societaria di Antonveneta verrà adeguata al modello funzionale proprio di MPS, che, in qualità di capogruppo, effettuerà la trasmissione delle linee strategiche e svolgerà funzioni di coordinamento, supervisione e controllo delle complessive attività. A tali fini, si prevede che l’attuale consiglio di amministrazione di Antonveneta rimarrà in carica sino [omissis] [Nella presente versione alcuni dati sono omessi, in quanto si sono ritenuti sussistenti elementi di riservatezza o di segretezza delle informazioni.]. Successivamente MPS, quale azionista unico di Antonveneta, intenderebbe nominare un nuovo consiglio di amministrazione. Al momento non sono noti i nominativi dei soggetti che saranno designati a far parte dell’organo amministrativo di Antonveneta e, in particolare, se gli stessi saranno espressione di determinati azionisti di MPS. In quest’ambito, in coerenza con l’analisi compiuta in recenti precedenti dell’Autorità in materia di concentrazioni bancarie [Cfr. al riguardo i provvedimenti già citati: i provvedimenti C8027 - Banca Intesa/SanPaolo IMI, in Boll. n. 49/06, C8277 - Banche Popolari Unite/Banca Lombarda e Piemontese, in Boll. n. 13/07, C8242 - Banco Popolare di Verona e Novara/Banca Popolare Italiana, in Boll. n. 11/07, nonché C8660-Unicredit/Capitalia, in Boll. 33/07.], andranno valutati, in un’ottica concorrenziale, i potenziali effetti dell’operazione sulla futura governance di MPS e Antonveneta [Ad esempio, Carlo Tassara S.p.A., oltre ad essere un azionista rilevante di MPS, è, tra l’altro, anche il primo azionista privato di IntesaSanpaolo S.p.A. con una partecipazione pari al 5,896 % (dati Consob aggiornati al 15/2/2007), è il primo azionista di Unione Banche Popolari SCPA con una partecipazione pari al 2, 282% (dati Consob aggiornati al 15/2/2007) ed esprime in tale società almeno un membro del consiglio di sorveglianza.]; in particolare, il fatto che essa non determini o rafforzi legami già rilevanti, o che potrebbero venirsi a creare, tra gli operatori del settore, quali interlocking directorates, tali da compromettere in misura significativa le dinamiche competitive nei diversi mercati interessati.

III. QUALIFICAZIONE DELL'OPERAZIONE

11. L’operazione, in quanto comporta l’acquisizione del controllo esclusivo di un’impresa, costituisce una concentrazione ai sensi dell’articolo 5, comma 1, lettera b) della legge n. 287/90. Essa rientra nell'ambito di applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui all'articolo 1 del Regolamento CE n. 139/04 ed è soggetta all'obbligo di comunicazione preventiva disposto dall'articolo 16, commi 1 e 2, della medesima legge, in quanto il fatturato totale realizzato nell’ultimo esercizio a livello nazionale dall'insieme delle imprese interessate è stato superiore a 440 milioni di euro.

IV. VALUTAZIONE DELL’OPERAZIONE

12. L’operazione in oggetto ha un impatto potenziale su diversi mercati inclusi nel settore bancario tradizionale, in altri settori del credito (non solo strettamente bancario), nel settore del risparmio gestito e del risparmio amministrato, nonché in quello assicurativo.

1. Attività bancaria tradizionale

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13. Nell’ambito del settore bancario in senso stretto risultano rilevanti, al fine di valutare gli effetti dell’operazione in esame, i mercati della raccolta e degli impieghi.

1.1. Mercato della raccolta

14. Per consolidato orientamento della Banca d’Italia e dell’Autorità, il mercato della raccolta identifica l’insieme della raccolta diretta bancaria (a breve termine) da clientela ordinaria mediante: conti correnti liberi e vincolati, depositi a risparmio, buoni fruttiferi, nonché i certificati di deposito. In tale definizione del mercato della raccolta, in ragione delle specificità del servizio offerto e della clientela, non è compresa la raccolta postale, in particolare, la raccolta attraverso conto corrente Bancoposta, buoni e libretti postali [Si vedano, al riguardo, i provvedimenti C8027 - Banca Intesa/SanPaolo IMI, in Boll. n. 49/2006, C8277 - Banche Popolari Unite/Banca Lombarda e Piemontese, in Boll. n. 13/07, C8242 - Banco Popolare di Verona e Novara/Banca Popolare Italiana, in Boll. n.11/07.]. Dal punto di vista geografico, il mercato della raccolta bancaria ha rilevanza territoriale provinciale in considerazione della scarsa mobilità dal lato della domanda. 15. Nel mercato della raccolta diretta bancaria, a livello provinciale, le tabelle 2 e 3 sottostanti riportano le quote di mercato, sia in termini di volumi raccolti che in termini di sportelli, del gruppo MPS, del gruppo Antonveneta e dell’aggregato post-operazione, in tutte le province ove il valore relativo a quest’ultimo aggregato supera il 25%. Per tali province sono anche riportate le quote delle principali altre banche attive nel mercato della raccolta bancaria. Tabella 2 – Raccolta bancaria % in valore - localizzazione di sportello – al 31/12/2007 POST- REGIONEPROVINCE MPSANTONVENETA CONCORRENTI MERGER 1° 2° 3° 4° Toscana Siena [60-65] [1-5] [60-65] [5-10] [5-10] [5-10] [1-5] Toscana Grosseto [40-45] [1-5] [45-50] [10-15] [5-10] [5-10] [5-10] Toscana Livorno [35-40] [inf 1] [35-40] [15-20] [5-10] [5-10] [5-10] Toscana Massa C. [35-40] [inf 1] [35-40] [25-30] [15-20] [5-10] [5-10] Toscana Arezzo[25-30] [inf 1] [30-35] [25-30] [15-20] [5-10] [1-5] Toscana Firenze [25-30] [inf 1] [25-30] [35-40] [5-10] [1-5] [1-5] Piemonte Biella [25-30] [inf 1] [25-30] [45-50] [5-10] [1-5] [1-5] Piemonte Vercelli [25-30] [1-5] [30-35] [20-25] [15-20] [10-15] [5-10] Lombardia Mantova [35-40] [inf 1] [40-45] [10-15] [5-10] [5-10] [5-10] Puglia Lecce[25-30] [inf 1] [25-30] [20-25] [15-20] [10-15] [1-5] Fonte: elaborazioni AGCM su dati forniti dalle parti e da Banca d’Italia (BI)

Tabella 3 - Sportelli bancari - al 31/12/2007 POST- REGIONE PROVINCE MPS MPS Antonveneta Antonveneta MERGER n. sportelli % n. sportelli % % Toscana Siena 97 44,7 4 1,8 46,5 Toscana Grosseto 57 38,3 3 2,0 40,3 Toscana Livorno 52 25,4 0 0 25,4 Toscana Arezzo 63 26,7 2 0,8 27,5 Piemonte Biella 47 36,2 2 1,5 37,7 Piemonte Vercelli 48 35,8 4 3,0 38,8 Lombardia Mantova 98 29,8 7 2,1 31,9 Fonte: elaborazioni AGCM su dati pubblici

16. La tabella 2 sopra riportata evidenzia la presenza di 10 province dove si registrerebbe una quota di mercato, in termini di raccolta effettuata superiore al 25% a capo dalla nuova società dopo la realizzazione dell’operazione in esame. 17. Delle 10 province appena menzionate, 6 sono presenti nella medesima regione, vale a dire la Toscana, area territoriale dove la presenza di MPS è storicamente radicata. In particolare, rilevano, le province di Siena e Grosseto, dove le quote di mercato di MPS, post operazione, superano ampiamente il 40%, in termini di raccolta. In queste due province, inoltre, la distanza tra MPS e il primo operatore, che detiene una quota di mercato pari a meno della metà di quella di MPS, è molto significativa.

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Questi dati risultano altresì confermati dall’analisi del posizionamento delle parti nei diversi mercati provinciali, in termini di sportelli (Tabella 3). Siena e Grosseto, infatti, sono, anche in questa prospettiva, le province maggiormente critiche, con quote di mercato di rilievo (rispettivamente, pari a circa al 45% e 38%). Anche nella provincia di Arezzo, la presente operazione potrebbe suscitare problemi concorrenziali, ove MPS, anche a seguito dell’acquisizione di Antonveneta, arriverebbe quasi al 30%, sia in termini di raccolta che in termini di sportelli. Con riferimento alla provincia di Firenze, si osserva, invece, che MPS non è, e non diverrà, per effetto della presente operazione il primo operatore e la quota combined si attesta su livelli inferiori alla soglia del 30%. La presente operazione non appare creare problemi concorrenziali anche nelle province di Livorno e Massa Carrara, ove, pur avendo MPS quote molto significative, l’apporto incrementale di Antonveneta è nullo. In conclusione, la presente concentrazione potrebbe determinare la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nelle province di Siena, Grosseto e Arezzo. Tali possibili effetti dovranno essere apprezzati anche tenendo conto del particolare radicamento di MPS nell’area Toscana. 18. Proseguendo nell’esame delle province dove MPS verrà a detenere una quota superiore al 25%, giova soffermarsi sulle province di Biella, Vercelli, Mantova e Lecce (cfr. Tabelle 2 e 3) [Al riguardo cfr. anche la recente operazione di concentrazione C8924-MPS/Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli, in Boll. 48/07.]. Con riferimento alla provincia di Biella si evidenzia che MPS, pur avendo una quota di rilievo che per effetto della presente operazione si attesterà intorno a [25-30%], non sarà il primo operatore, né in termini di raccolta né in termini di sportelli. L’operazione non appare, dunque, sollevare aspetti critici in questa provincia. Nella provincia di Vercelli, MPS è il primo operatore e, per effetto della presente operazione, grazie ad un apporto pari circa [1-5%] in termini di raccolta, MPS arriva superare la quota di mercato del 30%. Nella provincia di Mantova, l’operazione potrebbe presentare criticità concorrenziali considerando che la quota post merger di MPS supererà la soglia del 40%, con un apporto di Antonveneta pari a circa [1-5%] in termini di raccolta, e la presenza di un forte distacco rispetto al primo operatore. Infine, occorre inquadrare la provincia di Lecce, ove la quota post merger di MPS sarà comunque inferiore al 30%, in termini di raccolta e addirittura inferiore al 25% in termini di sportelli. Pertanto, in base a precedenti orientamenti dell’Autorità, la provincia di Lecce non appare costituire un ambito territoriale dove la presente operazione induce il rischio di significativi effetti restrittivi della concorrenza. 19. Alla luce di quanto osservato ai punti precedenti, si ritiene che, con riferimento ai mercati provinciali della raccolta, la presente operazione comporta il rischio di costituzione o rafforzamento di posizioni dominanti nel mercato della raccolta soprattutto nell’area della Toscana e, in particolare, nelle province di Siena, Grosseto e Arezzo, nonché nelle province di Vercelli e Mantova. La valutazione dei rischi concorrenziali anche alla luce del contesto competitivo di riferimento e della natura degli operatori in tali mercati.

1.2. Mercati degli impieghi

20. Nell’ambito degli impieghi sono compresi, nelle diverse e possibili forme tecniche, il credito a breve, medio e a lungo termine. In base a recenti precedenti dell’Autorità [V. per tutti C8660-Unicredit/Capitalia, in Boll. 33/07, già citato.], considerando il lato della domanda, gli impieghi ricomprendono tipologie di soggetti differenziate, distinguibili nelle seguenti quattro categorie: (i) famiglie consumatrici; (ii) famiglie produttrici-imprese di piccole dimensioni (c.d. PMI); (iii) imprese di medie e grandi dimensioni; e (iv) enti pubblici. Queste diverse tipologie di soggetti esprimono esigenze di finanziamento diverse, per le quali le banche offrono prodotti/servizi diversificati, e costituiscono pertanto altrettanti mercati del prodotto rilevanti. Le diverse forme di domanda espressa sembrano caratterizzate anche da differenze in termini di mobilità, e quindi di disponibilità a sostituire l’offerta attraverso la ricerca di altri impieghi su aree geografiche più o meno ampie. In particolare, i mercati degli impieghi alle famiglie e alle piccole imprese presentano una dimensione essenzialmente provinciale, laddove i mercati degli impieghi alle imprese medio-grandi e agli enti pubblici appaiono avere una dimensione geografica regionale. 21. Al fine di evidenziare i problemi concorrenziali connessi all’operazione di acquisizione in esame, le Tabelle 4 e 5 riportano le quote delle parti nelle province dove l’operazione in esame

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determina le sovrapposizioni più rilevanti, superiori alla soglia del 25%, distintamente per i mercati degli impieghi alle famiglie consumatrici e alle famiglie produttrici - PMI. Si richiama l’attenzione sulla circostanza che tutte le province dove si è rilevato un elevato livello della raccolta rientrano sostanzialmente tra quelle in cui MPS verrà a detenere le maggiori quote nel mercato degli impieghi alle famiglie consumatrici e nel mercato degli impieghi alle famiglie produttrici-PMI. Infatti, l’analisi dei dati provinciali di raccolta e quelli relativi agli impieghi alle famiglie consumatrici e alle famiglie produttrici rivela un elevato grado di correlazione tra le quote detenute dalle parti in questi mercati.

Tabella 4 – Impieghi alle famiglie consumatrici - % valore provincia di residenza della controparte – 31/12/2007 POST- REGIONEPROVINCE MPSANTONVENETA CONCORRENTI MERGER 1° 2° 3° 4° [40- [5- [5- [5- [5- Toscana Siena [1-5] [40-45] 45] 10] 10] 10] 10] [30- [10- [5- [1- [1- Toscana Grosseto [1-5] [35-40] 35] 15] 10] 5] 5] [30- [15- [10- [5- [1- Piemonte Biella [inf 1] [30-35] 35] 20] 15] 10] 5] [25- [15- [15- [5- [1- Piemonte Vercelli [1-5] [30-35] 30] 20] 20] 10] 5] Fonte: elaborazioni AGCM su dati forniti dalle parti e da BI. Tabella 5 – Impieghi alle famiglie produttrici - % valore provincia di residenza della controparte – 31/12/2007 POST- REGIONE PROVINCE MPSANTONVENETA CONCORRENTI MERGER 1° 2° 3° 4° Toscana Siena [45-50] [1-5] [50-55] [5-10] [5-10] [5-10] [1-5] Toscana Grosseto [40-45] [inf 1] [40-45] [15-20] [5-10] [5-10] [5-10] Toscana Livorno [35-40] [inf 1] [35-40] [10-15] [10-15] [10-15] [5-10] Toscana Massa C. [25-30] [inf 1] [25-30] [20-25] [20-25] [5-10] [5-10] Toscana Arezzo [30-35] [inf 1] [30-35] [20-25] [10-15] [5-10] [1-5] Toscana Firenze [30-35] [inf 1] [30-35] [25-30] [5-10] [5-10] [1-5] Toscana Lucca [30-35] [inf 1] [30-35] [15-20] [15-20] [5-10] [5-10] Piemonte Biella [25-30] [inf 1] [30-35] [15-20] [10-15] [10-15] [5-10] Piemonte Vercelli [20-25] [1-5] [25-30] [25-30] [15-20] [10-15] [1-5] Lombardia Mantova [30-35] [inf 1] [30-35] [15-20] [5-10] [5-10] [5-10] Umbria Perugia [15-20] [inf 1] [15-20] [20-25] [15-20] [10-15] [5-10] Fonte: elaborazioni AGCM su dati forniti dalle parti e da BI.

22. Sulla base dei dati e delle analisi sintetizzate nelle Tabelle 4 e 5, si evidenziano possibili criticità concorrenziali concentrate nelle province Toscane; con riferimento a entrambi questi mercati degli impieghi (famiglie consumatrici e produttrici), le province che destano le maggiori preoccupazioni sono Siena e Grosseto, ove le quote di mercato superano il 35%, arrivando, per quanto riguarda il mercato delle famiglie produttrici, a superare il 40-50% a Siena e Grosseto; in queste province è, inoltre, molto significativo la distanza con il secondo operatore. Come si evince dalle tabelle sopra riportate, nei mercati degli impieghi alle famiglie produttrici, anche le province di Arezzo, Firenze, e Lucca si caratterizzano, per il superamento della soglia critica del 30%. Le criticità appena ravvisate riguardano province della Toscana, area di storico radicamento di MPS, come evidenziato anche dalla posizione di MPS a Livorno e Massa Carrara, ove l’apporto incrementale di Antonveneta è nullo. 23. Oltre alle province Toscane sopra indicate, meritano attenzione le province di Biella, Vercelli e Mantova. Infatti, MPS è il primo operatore, nelle province di Biella e Vercelli, nei mercati degli impieghi alle famiglie consumatrici, con quote superiori al 30% e un significativo scarto rispetto al primo concorrente. Analoga situazione si verifica con riferimento al mercato degli impieghi alle famiglie produttrici relativi alla provincia di Biella e Mantova. Anche in queste province, pertanto, l’operazione potrebbe determinare un rischio di costituzione e/o rafforzamento di posizioni dominanti. 24. Una menzione a parte merita la provincia di Perugia, nella quale, oltre alla quota delle parti (MPS e Antonveneta), rileva considerare che tra i maggiori concorrenti vi è la Banca di Spoleto S.p.A., oggetto di controllo congiunto di MPS e

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la società cooperativa Spoleto Crediti e Servizi S.c. a r.l. [C3127 - MPS/Banca Popolare di Spoleto, in Boll. 39/98.]: computando l’insieme di tali quote, la nuova entità supererebbe la soglia critica del 30%. 25. Quanto al mercato degli impieghi alle imprese di medie-grandi dimensioni, a livello regionale, la nuova entità verrebbe a disporre di una posizione di rilievo, tale da ravvisare il possibile rischio di costituzione di una posizione dominante, in Toscana, ove MPS è il primo operatore e la quota combined raggiunge il [25-30%] (MPS [20-25%]e Antonveneta [1-5%]); tale rischio andrà valutato, anche alla luce del contesto competitivo di riferimento e alle caratteristiche degli altri operatori. Infine, con riferimento al mercato degli impieghi agli enti pubblici, vale osservare che in quasi tutte le regioni la quota combined è ampiamente inferiore al 25%; fanno eccezione, la Toscana e l’Umbria ove MPS è un operatore molto forte ma Antonveneta non è presente. 26. In conclusione, si ritiene che la presente operazione possa determinare rischi di costituzione o rafforzamento di posizioni dominanti: nei mercati provinciali degli impieghi alle famiglie consumatrici di Siena, Grosseto, Biella e Vercelli; nei mercati provinciali degli impieghi alle famiglie produttrici di Siena, Grosseto, Arezzo, Firenze, Lucca, Biella, Mantova e Perugia; infine, nel mercato degli impieghi alle imprese di medie-grandi dimensioni in Toscana.

2. Altri mercati creditizi, sistemi di pagamento e risparmio amministrato

27. Rilevanti, al fine della presente operazione, sono i mercati del credito al consumo, il mercato del leasing, il mercato del factoring, nonché i mercati delle carte di credito e delle carte di debito.

2.1. Mercato del credito al consumo

28. Il mercato del credito al consumo ha per oggetto la concessione di credito sotto forma di dilazione di pagamento, di finanziamento o di altra analoga facilitazione a favore di una persona fisica che agisce per scopi estranei all'attività imprenditoriale o professionale svolta. 29. Il credito al consumo viene distinto in due mercati: il credito finalizzato all’acquisto di beni specifici e il credito diretto [Al riguardo cfr. il recente provvedimento dell’Autorità C8939 IntesaSanpaolo/Carifirenze del 17 gennaio 2008, in corso di pubblicazione.]. Con riferimento all’ambito geografico, l’estensione geografica del credito diretto, erogato in prevalenza da banche, risulta legata ad una dimensione locale tipicamente circoscritta ai confini regionali, mentre per il credito finalizzato essa è convenzionalmente ritenuta nazionale. 30. Entrambe le parti interessate dalla presente operazione risultano attive nel settore del credito al consumo, sia finalizzato che diretto. Con riferimento al credito al consumo finalizzato, si osserva che MPS, nell’anno 2006, ha una quota di mercato a livello nazionale pari a circa il [5-6%], mentre Antonveneta ha una quota marginale pari a [0-5%]. Con riferimento al credito diretto, la quota di MPS raggiunge un valore di un certo rilievo soltanto in Toscana, attestandosi, nel 2006, al [15-20%], mentre la presenza di Antonveneta è limitata ad una quota pari a [0-5%]. I dati esaminati non fanno rilevare rischi in termini di restrizioni del contesto concorrenziale nei mercati del credito al consumo anche se rileveranno, per la connessione con gli impieghi bancari, soprattutto con riferimento alla regione Toscana, nell’esame di questi ultimi.

2.2. Mercato del leasing

31. Il leasing, vale a dire la locazione finanziaria di beni mobili ed immobili, consiste nella predisposizione di forme di prestito finalizzate all’utilizzazione di un determinato bene e all’eventuale acquisizione dello stesso al termine della locazione. Questa forma di locazione finanziaria, coerentemente con l’orientamento dell’Autorità, può essere distinta in due tipologie: il mercato del leasing finanziario e il mercato del leasing operativo. In merito al mercato geografico sembra corretto definirlo, in considerazione delle modalità di offerta, a livello nazionale [Si vedano, a titolo di esempio, i provvedimenti C8027 - Banca Intesa/SanPaolo IMI, in Boll. n. 49/2006, C7932 – Banca Italease/Leasimpresa, in Boll. n. 33-34/2006, C5078 – San Paolo IMI/Cardine Banca, in Boll. n. 13/2002. Anche a livello comunitario viene effettuata la stessa analisi, si vedano i casi GECC/Avi Lese, GUCE C201, GE Capital/SEA Container, GUCE C162, ABN AMRO Lese Holding/Sial Group, GUCE C237.]. 32. Al fine di valutare i possibili effetti dell’operazione in esame, occorre rilevare che MPS e

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Antonveneta sono attive soltanto nell’offerta del leasing finanziario, con quote, rispettivamente pari al 2,42% e 0,58%. Inoltre, vale osservare che Antonveneta è stato un azionista storico di Banca Italease [Cfr. ad esempio i dati riportati nel provvedimento dell’Autorità relativo alla concentrazione C6961B – Banca per il leasing- Italease/Factorit-Società di factoring delle Banche Popolari Italiane, in Boll. 14/05.], ma ha recentemente ridimensionato la sua partecipazione in Banca Italease, essendo attualmente pari a circa il 3% e ha esercitato, in data 11 ottobre 2007, il diritto di recesso dal patto parasociale in essere tra i principali soci, con effetto dal 28 aprile 2008 [Cfr. dati Consob del 18/2/2008.]. Alla luce di quanto esposto, il posizionamento delle parti sul mercato del leasing non appare tale da suscitare problemi concorrenziali.

2.3. Mercato del factoring

33. Il factoring ha per oggetto un contratto a titolo oneroso con cui una società trasferisce la titolarità dei propri crediti commerciali a un'altra società (la società di factoring), che ne garantisce o meno il buon fine (rispettivamente factoring pro-solvendo o pro-soluto), provvede alla loro riscossione e corrisponde alla società cedente una somma di denaro commisurata al valore dei crediti ceduti [Si vedano, ad esempio, i provvedimenti C5078 – San Paolo IMI/Cardine Banca, in Bollettino n. 13/2002; C3597 – Banca Intesa/Banca Commerciale Italiana, in Bollettino 48/1999.]. In merito al profilo geografico, i precedenti dell’Autorità hanno condotto a ritenere rilevante la dimensione nazionale. 34. Con riferimento all’operazione in esame, si osserva che, nel mercato del factoring, a livello nazionale, il gruppo MPS risulta avere una quota pari a circa il 4% (dati anno 2006), mentre il gruppo Antonveneta, detiene circa il 0,50% del mercato. L’operazione di concentrazione in esame comporterebbe, quindi, in capo alla nuova banca una quota inferiore al 5%. Non si ravvisano, pertanto, elementi idonei a rilevare il possibile rischio di costituzione o rafforzamento di una posizione dominante nel mercato in esame.

2.4. Mercati dei servizi di pagamento: mercato delle carte di debito e mercato delle carte di credito

35. I sistemi di pagamento ricomprendono, secondo il consolidato orientamento dell’Autorità, due mercati distinti: quello delle carte di debito e quello delle carte di credito, aventi entrambi dimensione geografica nazionale [Si veda, ad esempio, il provvedimento I624B – Norme per il funzionamento del servizio Pagobancomat, in Boll. n. 12/2005. Inoltre, con riferimento ad operazioni di concentrazione si vedano i casi già citati: C8027 - Banca Intesa/SanPaolo IMI, in Boll. n. 49/2006, C8277 - Banche Popolari Unite/Banca Lombarda e Piemontese, in Boll. n. 13/2007, C8242 - Banco Popolare di Verona e Novara/Banca Popolare Italiana, in Boll. n. 11/2007.]. 36. Nei mercati delle carte di debito e di credito, la quota post operazione di MPS non supera il [5-10%], con riferimento alle carte di debito e il [5-10%] con riferimento alle carte di credito. Nei mercati in esame, non si ravvisano, pertanto, elementi idonei a rilevare il possibile rischio di costituzione o rafforzamento di una posizione dominante per effetto della presente operazione.

2.5 Mercato del risparmio amministrato

37. I servizi connessi all’attività di raccolta, trasmissione e negoziazione di ordini in strumenti finanziari consistono nella compravendita, ai fini di investimento, di strumenti finanziari per conto di un investitore che ha effettuato il conferimento di singoli ordini ai medesimi intermediari [L’attività di ricezione e trasmissione di ordini è qualificata come “servizio di investimento” ai sensi dell’art. 1, comma 5, lettera e) del T.U.F. e può essere svolta, tra l’altro, da banche e SIM, purché dotati di apposita autorizzazione.]. I confini del mercato rilevante, dal punto di vista geografico, sono provinciali in considerazione della limitata disponibilità alla mobilità da parte della clientela finale. 38. L’operazione oggetto di analisi comporterà effetti sull’assetto concorrenziale anche in tale mercato. In base alle stime fornite dalle parti (dati anno 2006), in termini di stock dei depositi titoli amministrati per conto della clientela finale a livello nazionale, il gruppo MPS deterrebbe complessivamente una quota pari a circa [5-10%], di cui una quota pari a circa il [5-10%], riconducibile a MPS e una quota pari circa a [1-5%] riconducibile a Antonveneta. Si tratta di quote non particolarmente rilevanti, tuttavia, l’erogazione dei servizi relativi a tale mercato risulta strettamente legata con l’attività bancaria tradizionale (mercato della raccolta in particolare), in considerazione del fatto che un elevato numero di detentori di un conto titoli ha anche il conto corrente presso la medesima banca.

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Proprio in considerazione della stretta correlazione tra l’attività connessa al risparmio amministrato e la raccolta bancaria, il rischio di costituzione o rafforzamento di posizione dominante sarà da valutare alla luce della posizione delle parti interessate nelle province dove l’operazione in esame determinerà le sovrapposizioni più rilevanti nel mercato della raccolta.

3. Settore del risparmio gestito

39. Nel settore del risparmio gestito sono ricompresi diversi mercati, in particolare rilevano tre tipi di servizi connessi alla gestione del risparmio relativi a: – fondi comuni d’investimento mobiliare; – gestione di portafogli; – prodotti della previdenza complementare. I servizi offerti nell’ambito del risparmio gestito sopra indicati hanno, tipicamente e secondo vari precedenti dell’Autorità, una fase della gestione a monte e una fase della distribuzione a valle, ciascuna delle quali porta ad individuare mercati distinti lungo la filiera, sia in termini geografici che di prodotto, di seguito specificati [Si veda, ad esempio, il provvedimento C5196B – Banca di Roma/Bipop – Carire, in Boll. 35-36/2002; C5078 – San Paolo IMI/Cardine Banca, in Boll. n. 13/2002; C3597 – Banca Intesa/Banca Commerciale Italiana, in Boll. 48/1999 e i più recenti provvedimenti, già citati, C8027 - Banca Intesa/SanPaolo IMI, in Boll. n. 49/2006; C8277 - Banche Popolari Unite/Banca Lombarda e Piemontese, in Boll. n. 13/2007; C8242 - Banco Popolare di Verona e Novara/Banca Popolare Italiana, in Boll. n. 11/2007.]. Si anticipa sin d’ora che la presente operazione interessa soltanto i primi due comparti sopra indicati (fondi comuni e gestione di portafogli); non rileva, invece, approfondire il comparto relativo alla previdenza complementare in quanto Antonveneta non è attiva in tale ambito. 40. Al fine di inquadrare il contesto nel quale la presente operazione è realizzata, l’analisi degli effetti concorrenziali della concentrazione in esame deve essere condotta tenendo presente le modalità attraverso le quali le parti svolgono tale attività, sia a livello produttivo che a livello distributivo. Con riferimento al gruppo MPS, merita rilevare che lo stesso opera attraverso la società, attualmente interamente controllata, MPS Asset Management. Antonveneta opera attraverso una società ABN Amro Asset Management Italy SGR e la società da quest’ultima controllata ABN Amro I.F. Ltd.. Giova sottolineare che il capitale di ABN AMRO Asset Management è, attualmente, ripartito tra Antonveneta (il 55%) e ABN AMRO (il restante 45%), due società che fino alla presente operazione appartengono allo stesso gruppo. A seguito dell’acquisizione di MPS, via indiretta, del 55% di ABN AMRO Asset Management, l’azionariato di quest’ultima non sarà più riconducibile a società dello stesso gruppo.

3.1. Mercato della produzione e mercati della distribuzione dei fondi comuni di investimento

41. Ai sensi dell’articolo 1 del Decreto Legislativo n. 58/98, un fondo comune di investimento è un patrimonio autonomo, suddiviso in quote, di pertinenza di una pluralità di partecipanti, gestito in monte. Il servizio di gestione collettiva del risparmio si realizza attraverso la promozione, istituzione/organizzazione di fondi comuni di investimento e l’amministrazione dei rapporti con i partecipanti, nonché attraverso la gestione del patrimonio di fondi comuni di investimento e Sicav, di propria o altrui istituzione, mediante l’investimento avente ad oggetto strumenti finanziari, crediti, o altri beni mobili o immobili. Ai sensi dell'articolo 33, comma 1, del TUF, la prestazione del servizio di gestione collettiva del risparmio è riservata alle società di gestione del risparmio (SGR) e alle Sicav. 42. L’attività connessa ai fondi comuni di investimento presenta due fasi che, in base alle analisi condotte in vari precedenti dall’Autorità, individuano due mercati distinti: la produzione e la distribuzione. Ciascuna di tali fasi risulta, infatti, rilevante nel definire il prodotto, nel creare il rapporto con il cliente e nel muovere le principali variabili economiche sulle quali esercitare pressione concorrenziale rispetto agli altri operatori. Con riferimento alla dimensione geografica, il mercato rilevante relativo alla fase della produzione/gestione è individuabile nell’ambito dei confini nazionali, in considerazione del fatto che la realizzazione di questo servizio è tipicamente condotta in maniera centralizzata e con condizioni di offerta omogenee, anche in ragione della specifica regolamentazione fiscale, a livello nazionale. E’, invece, provinciale la dimensione geografica del mercato distributivo. 43. Nella fase produttiva, si osserva che MPS detiene una quota pari a circa il 3,57%, mentre Antonveneta una quota pari a circa lo 0,66% (dati 2006, confermati anche dai dati relativi al primo semestre 2007). Questo posizionamento non appare suscitare problemi concorrenziali connessi alla presente operazione.

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44. Quanto ai mercati distributivi relativi ai fondi comuni, si rileva, in primo luogo, che tutti i prodotti del risparmio gestito, tra cui i fondi comuni, possono essere distribuiti tramite sportelli bancari. Le banche, le SIM e le SGR, per l’offerta fuori sede di fondi comuni e gestioni individuali, sono obbligate ad avvalersi di promotori finanziari, i quali possono collocare anche qualunque altro prodotto bancario e finanziario. La dimensione geografica del mercato distributivo appare essere limitata ad un’area che non si estende oltre i confini provinciali, come dai precedenti dell’Autorità sopra richiamati. 45. La Tabella 6 sottostante riporta le province nelle quali la quota combined delle parti è superiore al 30%.

Tabella 6 - Distribuzione di fondi comuni d’investimento (%), dati al 31/12/2006 Province MPS ANTONVENETA Combined Grosseto [65-70] [1-5] [65-70] Siena [40-45] [1-5] [40-45] Mantova [40-45] [1-5] [40-45] Ferrara [1-5] [35-40] [35-40] Biella [35-40] [inf 1] [35-40] Arezzo [35-40] [inf 1] [35-40] Pistoia [30-35] [1-5] [30-35] Fonte: dati forniti dalle parti

46. E’ agevole rilevare che le province caratterizzate da soglie critiche sono, in misura significativa, le stesse di quelle richiamate nel corso della valutazione degli effetti dell’operazione sui mercati strettamente bancari. Ciò appare spiegato dalla circostanza che MPS distribuisce circa il [95-100%] dei fondi comuni attraverso la rete bancaria e Antonveneta utilizza [omissis]. 47. Andando a esaminare le province in maggiore dettaglio, si osserva che i principali problemi si concentrano nelle province della Toscana, quali Grosseto e Siena, con quote combined che superano, rispettivamente, il 60% e il 40% e dove l’apporto incrementale di Antonveneta è rispettivamente pari a [0-5%] e a [0-5%]. Anche Arezzo e Pistoia possono presentare profili di criticità concorrenziali data la presenza di una quota superiore al 30%, con un apporto incrementale di Antonveneta, rispettivamente, pari a [0-5%] e a [0-5%] circa, tra l’altro in quanto localizzato nell’area di radicamento storico di MPS, ossia la regione Toscana; in quest’ultima regione, peraltro, MPS detiene posizioni estremamente significative, anche superiori al 45%. Altre province nel quale la presente operazione potrebbe sollevare problemi concorrenziali, risultano essere Mantova, ove è addirittura superata la soglia del 40%, Ferrara e Biella, che raggiungono quote pari a circa il a [35-40%].

3.2. Mercato della produzione e mercati della distribuzione di servizi di gestione individuale di patrimoni

48. L'attività di gestione di portafogli, prevista dall'articolo 1(5), lettera d), del TUF costituisce un servizio di investimento svolto da banche, da imprese di investimento e da società di gestione del risparmio, sulla base di un incarico conferito dal cliente. Tale servizio consiste nella gestione su base discrezionale e individualizzata, di portafogli di investimento che includono uno o più strumenti finanziari e nell’ambito di un mandato conferito dai clienti. L’attività di investimento è effettuata in valori mobiliari (GPM) e quella in fondi (GPF). Per quanto riguarda il mercato della fase produttiva a monte della gestione di patrimoni, la dimensione geografica del mercato rilevante relativo alla fase della produzione/gestione è individuabile nell’ambito dei confini nazionali, in considerazione del fatto che la realizzazione di questo servizio è tipicamente condotta in maniera centralizzata e con condizioni di offerta omogenee, anche in ragione della specifica regolamentazione fiscale, a livello nazionale. 49. In quest’ambito, l’operazione non produrrà effetti concorrenziali di rilievo considerando che MPS ha una quota comunque pari circa al 4% e l’apporto incrementale determinato da Antonveneta è pari allo 0,80%, raggiungendo, dunque, una quota combined inferiore al 5%. 50. Per quanto riguarda la fase della distribuzione, per consolidato orientamento dell’Autorità [Cfr. a titolo esemplificativo C8027 Intesa/Sanpaolo cit. ], l’attività connessa alla distribuzione di gestioni di portafogli, sia GPM che GPF, costituisce un mercato distinto i cui confini sono ravvisabili a livello provinciale.

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Considerando gli ambiti territoriali provinciali, si osserva che in tutte le province interessate, la quota post merger è inferiore al 30%, con apporti marginali, e, pertanto, non si ravvisano profili anticoncorrenziali.

4. Settore assicurativo

4.1. La struttura organizzativa delle parti nel settore assicurativo

51. La presente operazione interessa il settore assicurativo, in misura maggiore rami vita e in misura minore rami danni, in quanto sia il gruppo MPS che il gruppo Antonveneta sono attive nella fase di produzione di prodotti e servizi assicurativi, spesso attraverso società prodotto in joint venture con altri operatori, nonché nella fase di distribuzione degli stessi. 52. A livello di gruppo, si osserva che MPS, con riferimento ai rami vita e danni, ha stretto una partnership di bancassicurazione con il gruppo assicurativo AXA, in base alla quale le società AXA-MPS Vita e AXA-MPS Danni sono soggetto al controllo congiunto MPS/AXA e la distribuzione delle polizze avviene, principalmente, attraverso la rete distributiva degli sportelli bancari MPS (in particolare, Banca MPS e Banca Toscana). Fatta eccezione quanto di seguito si dirà sulla società Quadrifoglio Vita, la rete di MPS distribuisce esclusivamente le polizze prodotte da AXA-MPS Vita e AXA-MPS Danni. 53. Inoltre, MPS presenta significativi legami con il gruppo assicurativo Unipol. In primo luogo, MPS è azionista, con una quota pari al 13%, di Finsoe S.p.A., società controllante di Unipol Assicurazioni S.p.A. e di altre società del gruppo. In tale ambito, MPS ha stipulato un patto parasociale con Holmo S.p.A., azionista di maggioranza di Finsoe con una quota pari a circa 71% e sussistono forme di legami personali tra gli organi di governance del gruppo MPS con il gruppo Unipol [Tra l’altro, in base a tale patto, Holmo farà quanto in suo potere affinché MPS possa designare tre componenti il consiglio di amministrazione di Finsoe ed un componente del consiglio di amministrazione di Unipol Assicurazioni S.p.A. (cfr. l’estratto del presente patto parasociale disponibile su www.consob.it). Inoltre, si osserva che almeno 1 componente del cda di MPS è anche presente nei cda di Holmo, Finsoe, Unipol Assicurazioni e Unipol Banca, in taluni casi con l’incarico di presidente.]. Inoltre, MPS e Unipol hanno costituito una joint venture nel settore vita, attraverso la società controllata congiuntamente Quadrifoglio Vita S.p.A. che distribuisce i propri prodotti attraverso la rete di MPS costituita da Banca Agricola Mantovana (BAM) [Con riferimento all’accordo di distribuzione MPS/Unipol relativo ai prodotti di Quadrifoglio Vita cfr. I/541-Banca Agricola Mantovana/Unipol, in Boll. 23/2003.]. Giova rilevare che Quadrifoglio Vita è attiva nello stesso comparto assicurativo di AXA-MPS Vita di cui sopra. Tuttavia, allo stato, MPS, anche alla luce dell’accordo con AXA, prevede che la joint venture con il gruppo Unipol attraverso Quadrifoglio Vita sia sciolta, in tempi e modi tuttavia ancora da definire. 54. Antonveneta è attiva nel settore delle assicurazioni sulla vita attraverso Antoniana Popolare Vita, joint venture paritetica con il gruppo Allianz. Antonveneta Vita commercializza, esclusivamente attraverso la rete di sportelli di Antonveneta, principalmente prodotti assicurativi ad elevata componente finanziaria. Gli accordi in essere con il gruppo Allianz, prevedono un vincolo di esclusiva, sino al luglio 2009: la rete bancaria Antonveneta non può distribuire prodotti assicurativi diversi da quelli della joint venture. Successivamente alla scadenza (o in caso di accordo di risoluzione anticipata), MPS prevede che la rete bancaria Antonveneta rientri nel perimetro della joint venture MPS/AXA.

4.2. I mercati relativi al settore assicurativo rami vita

55. Rilevante per la valutazione dei potenziali effetti dell’operazione in esame sono i rami del settore assicurativo vita di seguito descritti: – ramo vita I, avente per oggetto le assicurazioni sulla vita umana attraverso le quali un soggetto (l’assicuratore), a fronte di un premio dell’assicurato, si impegna a pagare una somma di denaro al verificarsi di un evento collegato alla vita umana, quale morte dell’assicurato o raggiungimento di una certa età; – ramo vita III, il quale fa riferimento ai contratti di assicurazione le cui prestazioni sono collegate (i) al valore di quote di fondi comuni di investimento, (ii) indici azionari, (iii) altri valori di riferimento. Tali contratti prevedono che, dietro versamento di un premio, si acquista una copertura, espressa in quote di uno o più fondi, normalmente consistente nel pagamento di un determinato numero di quote alla scadenza contrattuale, se l’assicurato è in vita. Il rischio

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finanziario, derivante dall’oscillazione del valore delle quote, è a carico dell’assicurato, mentre è lasciato all’assicuratore il rischio demografico. – ramo vita V, raggruppa le operazioni di capitalizzazione del risparmio attraverso le quali l’assicurato affida alla compagnia di assicurazione una determinata somma, per un certo arco temporale, a fronte di una rivalutazione dell’investimento, normalmente legata alla misura dei rendimenti di una particolare gestione separata con garanzia di minimo. 56. Ciascun ramo assicurativo del settore vita, sopra sintetizzato, rappresenta un distinto mercato, come dai numerosi precedenti dell’Autorità. Tale distinzione si fonda, principalmente, sull’oggetto del servizio reso, i rischi assunti e l’obiettivo di copertura assicurativa espresso dalla domanda di ogni singolo ramo [In merito alla individuazione di mercati del prodotto distinti per ciascun ramo vita del settore assicurativo si veda il provvedimento C5422B – Società Assicuratrice Industriale/La Fondiaria Assicurazioni, in Boll. n. 51-52/2002 e C8027 - Banca Intesa/SanPaolo IMI, in Boll. n. 49/2006. ]. 57. Ai fini della presente operazione rilevano pertanto i mercati relativi ai rami vita I, III e V, ciascuno dei quali individua un mercato, a sua volta distinto tra fase della produzione, con dimensione geografica nazionale, e fase della distribuzione, con dimensione geografica provinciale. 58. Prendendo le mosse dai mercati relativi alla fase della produzione, nel ramo I, MPS e Antonveneta hanno una quota combined pari circa allo 7,6% (ivi includendo anche Quadrifoglio Vita). I gruppi Allianz, Unipol e AXA, con i quali le parti hanno in corso legami commerciali detengono quote di mercato rispettivamente pari circa a 6%, 5% (considerando anche la joint venture Unipol/BNL) e 1,5%. In tale contesto, rileva la posizione di assoluto rilievo, con un notevole scarto rispetto agli altri operatori, del gruppo Generali. 59. Passando al mercato relativo alle polizze unit linked (ramo III), si evince che la quota combined di MPS e Antonveneta si attesta, anche in questo caso, intorno al 6% (ivi includendo anche Quadrifoglio Vita). In questo mercato, il primo operatore risulta essere Allianz, con una quota pari al 13% circa, mentre Unipol ha una quota pari a circa il 6% (considerando anche la joint venture Unipol/BNL). 60. Infine, con riferimento al ramo V, si osserva che la quota combined è pari circa al 7% (ivi includendo anche Quadrifoglio Vita); il primo operatore è il gruppo Generali, seguito dal gruppo Unipol con una quota pari circa al 23% (considerando anche la joint venture Unipol/BNL), mentre Allianz è il quarto operatore con circa il 7%. 61. Alla luce di quanto esposto ai punti precedenti, non si ravvisano problemi concorrenziali relativi ai mercati della produzione delle polizze assicurative rami vita determinati dalla presente operazione. 62. Per quanto attiene ai mercati provinciali della distribuzione di polizze vita, le quote combined appaiono di rilievo nelle province di Siena, Grosseto e Mantova dove sono largamente superiori al 40%. 63. In base ai dati sopra riportati, si evince che le province nelle quali la presente operazione è suscettibile di determinare problemi concorrenziali sono le stesse di quelle già richiamate con riferimento ai mercati della raccolta e, precisamente, Mantova, Siena e Grosseto, ambiti territoriali dove, risultano attivi gli operatori Allianz e Unipol, già richiamati in precedenza, con quote che, rispettivamente, risultano ampiamente inferiori al 10% e 5%.

V. CONCLUSIONI

64. Alla luce delle analisi sopra riportate, l’Autorità ritiene che vi siano diversi mercati nei quali l’acquisizione di Antonveneta da parte di MPS può determinare il rischio di costituzione o rafforzamento di una posizione dominante. Tale valutazione, che potrà essere effettuata anche tenendo conto dei possibili effetti della presente operazione sugli assetti di governance di MPS e Antonveneta, riguarda diversi mercati rilevanti connessi a: raccolta bancaria; impieghi alle famiglie consumatrici, alle famiglie produttrici-PMI e alle imprese di medio-grandi dimensione; distribuzione di fondi comuni di investimento, nonché distribuzione di prodotti assicurativi vita [Si tratta, a titolo esemplificativo, di mercati nei diversi settori indicati, relativi alle province di Siena, Grosseto, Arezzo, Mantova, Biella e Vercelli.].

RITENUTO, pertanto, che l’operazione in esame, consistente nell’acquisizione di Banca Antonveneta S.p.A. da parte di Banca Monte Paschi di Siena S.p.A., sia suscettibile di determinare, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 287/90, la creazione o il rafforzamento di una posizione dominante su diversi mercati relativi al settore della raccolta bancaria, degli impieghi, della distribuzione di fondi comuni di investimento, nonché della distribuzione di prodotti assicurativi vita, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza;

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DELIBERA a) l’avvio dell’istruttoria, ai sensi dell'articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90, nei confronti delle società Banca Monte Paschi di Siena S.p.A. e Banca Antonveneta S.p.A.; b) la fissazione del termine di giorni dieci, decorrente dalla data di notificazione del presente provvedimento, per l’esercizio da parte dei legali rappresentanti delle parti, ovvero da persone da esse delegate, del diritto di essere sentiti, ai sensi dell'articolo 14, comma 1, della legge n. 287/90, precisando che la richiesta di audizione dovrà pervenire alla Direzione “Credito” della Direzione Generale per la Concorrenza di questa Autorità almeno tre giorni prima della scadenza del termine sopra indicato; c) che il responsabile del procedimento è la Dott.ssa Gabriella Romano; d) che gli atti del procedimento possono essere presi in visione presso la Direzione “Credito” della Direzione Generale per la Concorrenza di questa Autorità dai rappresentanti legali delle parti, nonché dai soggetti aventi un interesse giuridicamente rilevante o da persone da essi delegate; e) che il procedimento deve concludersi nei termini previsti dall’articolo 20, comma 5, della legge n. 287/90, fatto salvo il termine previsto per il rilascio del parere dell’ISVAP, ai sensi dell’articolo 20, comma 4, della legge n. 287/90.

Il presente provvedimento verrà notificato agli interessati, comunicato alla Banca d’Italia e all’ISVAP e pubblicato nel Bollettino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

IL SEGRETARIO GENERALE IL PRESIDENTE Luigi Fiorentino Antonio Catricalà

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