Variazioni storiche della linea di riva tra e Punta Mesco e valutazione delle opere di difesa costiera

Ferrari M.1, Bozzano A.1, Fierro G.1, Ferretti O.2

1 Università degli Studi di Genova, Dip.Te.Ris. Dipartimento per lo studio del Territorio e delle sue Risorse, Corso Europa 26, I-16132 Genova 2 ENEA S. Teresa, Centro Ricerche Ambiente Marino, C.P.224, La Spezia

Riassunto Vengono presentati i risultati di un censimento delle opere di difesa presenti sul litorale tra Portofino e P.ta Mesco e sono stati valutati gli effetti da esse prodotte sul litorale attraverso lo studio delle variazioni della linea di riva. L’indagine mostra come il litorale sia generalmente interessato da opere di difesa: in particolare le più utilizzate risultano essere le difese aderenti, ed in minor misura le opere trasversali e longitudinali.

Introduzione L’indagine si prefigge di effettuare un censimento delle opere di difesa, al fine di individuare il grado di intervento dell’uomo sulla costa per contrastare i fenomeni erosivi e di valutare gli effetti di quest’ultime, definendone l’efficacia o l’inadeguatezza, attraverso l’analisi delle variazioni della linea di riva. La scelta del settore di costa compreso tra Portofino e Punta Mesco è stata effettuata sia per le sue caratteristiche geomorfologiche peculiari che per l’elevato grado di occupazione antropica presente (Brandolini, 1985). Il litorale in esame, infatti, presenta un’alternanza di costa alta rocciosa, spiagge a tasca anche di discrete dimensione, spiagge interdeltizie e fronti a mare di piane alluvionali, di diversa importanza (Cervasco et al. 200). Non si può dimenticare che in quest’area si trovano porti turistici anche di notevoli dimensioni: è il caso dei porti di Chiavari e che costituiscono le sponde armate della foce del T. . Queste due opere hanno modificato l’assetto dinamico-sedimentario delle spiagge di Chiavari e Lavagna, incentivandone l’erosione.

Inquadramento dell’area Il tratto di litorale oggetto di studio è ubicato nella Riviera Ligure di Levante, tra il Promontorio di Portofino e Punta Mesco. L’intera area in esame è caratterizzata da un litorale di tipo misto: le coste alte e rocciose sono dominanti, anche se sono presenti in spiagge alluvionali come quelle di Chiavari, e Riva Trigoso e in pocket beaches, come quelle di , Bonassola. In particolare il litorale in esame risulta costituito da costa alta, praticamente in proporzione doppia rispetto alla costa deposita, mentre le opere portuali rappresentano circa il 9% dell’intero sviluppo lineare costiero (Fig. 1). Dal punto di vista geologico la fascia costiera è caratterizzata da una successione di terreni, appartenenti alle serie dell’Appennino Ligure, che risultano comprese tra il Cretaceo e l’Oligocene. Tra queste predominanti sono: i conglomerati di Portofino, i calcari del Monte Antola, da Santa Margherita a Chiavari, gli argilloscisti policromi e le ardesie della Val Lavagna, a Cavi, Sestri Levante e a , le arenarie del Monte Gottero nel Golfo di Riva Trigoso e a Deiva, le ofioliti dell’area del Bracco nel litorale di Bonassola e Levanto e le argille a palombini nel Golfo di Framura ( Rolando et al.1992), (Terranova 1987).

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Sviluppo portuale 9% Costa alta 60%

Costa deposita 31%

Fig. 1. Caratteri morfologici del litorale e sviluppo portuale

Materiale e metodi Lo studio è stato sviluppato attraverso un’indagine bibliografia e di campo. Per ogni opera di difesa censita è stata redatta una scheda contenente le caratteristiche tecniche (tipologia, struttura dell’opera, dimensioni, anno di costruzione). Parallelamente al censimento è stata definita la tendenza evolutiva del litorale attraverso la determinazione della variazione della linea di riva desunta da rilievi fotogrammetrici (sono stati considerati il volo Raf 1944, i voli costieri della Regione del 1973-1983-1993 , e dalla carta topografica dell’IGM 1:25.000 rilevata nel 1902 (Issel 1883). Inoltre è stato effettuato un rilievo diretto della linea di riva mediante GPS differenziale nei primi mesi del 2002.

Risultati Dallo studio è emerso che l’area indagata presenta uno sviluppo lineare di costa deposita di circa 21 km interessato da 6500 metri lineari di opere di difesa che insistono su quasi la totalità del litorale, ed in alcuni Comuni l’incidenza delle stesse è notevole (Fig. 2).

1,2

1

0,8

0,6

0,4

0,2

0 Por S Zo C L Sestri Mo D Fr Bon L a h av e e nt a i iv amu va to gli a a n a f a v gna a ssola n ino ar r to i a

Fig. 2. Rapporto tra lo sviluppo lineare delle opere di difesa e la costa deposita

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Come facilmente prevedibile, la maggior presenza di opere è direttamente proporzionale all’incidenza dei fenomeni erosivi come nel caso dei litorali di Chiavari e Lavagna dove si riscontra la maggior presenza di strutture a mare che però non risultano sempre efficaci (Terranova 1979, 1993 ) (Fig. 3 ). Le strutture più utilizzate sono le difese aderenti; esse sono le più presenti sia in costa deposita che in costa alta e sono state utilizzate, soprattutto nel passato, ad indicare come l’attenzione una volta fosse rivolta essenzialmente alla protezione dei manufatti anziché al litorale (Berriolo et al. 1972), (Cortemiglia et al. 1982). Si osservano complessivamente 3.5 km di difese aderenti sulla costa alta e 2.8 km sulla costa deposita.

4908000

4907500 Chiavari

4907000

linea riva 1944 linea riva 1973 linea riva 1983 linea riva 1993 linea riva 2001 difesi aderenti 4906500

524000 524500 525000 525500 526000 526500

Fig. 3. Evoluzione del litorale di Chiavari e rappresentazione cronologica delle opere di difesa.

Le difese trasversali seguono per importanza alle difese aderenti, nell’area studiata sono presenti 1.9 km di pennelli. Esse sono ubicate prevalentemente nei tratti di litorale esteso dove predomina il trasporto laterale (Lavagna, Cavi, Sestri Levante), occasionalmente anche in settori a prevalente trasporto trasversale (Santa Margherita, Zoagli, Levanto); esse sono utilizzate sia come singole strutture sia in serie. Lo studio ha riconfermato ancora una volta, la presenza di fenomeni indesiderati, ormai noti da tempo, riconducibili al depauperamento delle spiagge sottoflutto a causa dell’interruzione del drift litoraneo (Fig.4). Le difese parallele occupano circa 1.8 km della costa studiata: sono presenti sia quelle emerse (Chiavari, Moneglia, Baia del Silenzio, Framura) che quelle soffolte (S. Anna, Levanto). Esse svolgono in modo efficiente la difesa della spiaggia retrostante, ma innescano problemi alle spiagge sottoflutto e presumibilmente alla spiaggia sommersa, come a Moneglia e a Framura a causa dei fenomeni di riflessione e rifrazione del moto ondoso. Rivestono particolare importanza, al fine della valutazione dell’evoluzione della linea di costa, anche i ripascimenti che sono stati eseguiti in alcune aree, soprattutto nel litorale di Lavagna. In questa zona infatti nel 1955 l’Amministrazione comunale, scelse di utilizzare il ripascimento artificiale sistematico come strumento per combattere l’erosione, sfruttando il materiale proveniente dalla costruzione dell’autostrada Genova - Sestri Levante. Dal 1955 al 1970 sono stati versati sulle spiagge di Lavagna circa 5 milioni di metri cubi di materiale, che contribuirono a riportare la linea di riva sulle posizioni di prima della guerra (Cortemiglia 1971), ( Cortemiglia et al. 1978).

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4906200 Lavagna

4906000

4905800

linea riva 1944 linea riva 1973 4905600 linea riva 1983 linea riva 1993 linea riva 2001 Cavi 4905400 527600 527800 528000 528200 528400 528600 528800

Fig. 4. Evoluzione del litorale di Lavagna – Cavi dove si osserva un incremento dell’erosione dei settori sottoflutto alle strutture.

Tra i numerosi ripascimenti di minor misura effettuati nell’area d’indagine risulta significativo quello che ha interessato il litorale di Bonassola negli anni 60 – 70 derivante dalle grandi discariche di ottimo materiale litoide proveniente dalle nuove gallerie ferroviarie (Terranova 1978). A tutt’oggi la spiaggia risulta ancora in equilibrio pur non essendo interessata da nessun intervento strutturale di protezione (Fig. 5).

4892800

4892600 Bonassola

4892400

4892200 linea riva 1973 linea riva 1983/93 linea riva 2001 costa alta 4892000 546000 546200 546400 546600 546800 547000 547200

Fig. 5. Variazioni della linea di riva del litorale di Bonassola che mostra la sostanziale stabilità della spiaggia.

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Conclusioni Le opere di difesa individuate sono essenzialmente riconducibili alle tre tipologie più comuni: difese parallele distaccate emerse, difese aderenti e difese trasversali (pennelli), non sono state individuate altre strutture ormai frequenti in altri litorali. La loro distribuzione interessa quasi totalmente l’area indagata ad eccezione di alcuni settori rappresentati da pocket beach di limitate dimensioni. La frequenza maggiore è ovviamente individuabile nei tratti di litorale economicamente più importanti e contemporaneamente soggetti a rilevanti fenomeni erosivi. Per quanto riguarda la loro efficacia e tralasciando le difese aderenti i cui effetti negativi sono noti da tempo, i migliori effetti sono stati ottenuti dalle difese trasversali quando associate a cospicui ripascimenti. I maggiori risultati si riscontrano appunto nei litorali di Lavagna e Cavi dove il fenomeno erosivo se non è stato risolto è stato comunque attenuato. Le difese parallele distaccate, per i motivi visti in precedenza, sono spesso causa di fenomeni erosivi nei settori sottoflutto come nel caso delle spiagge di Moneglia e Framura e quindi, almeno nell’area d’indagine non sembrano essere efficaci. Infine l’utilizzo di semplici ripascimenti è stato attuato solo nella spiaggia di Bonassola ed è indubbiamente quello che presenta i migliori risultati. Presumibilmente il successo dell’intervento è da imputare anche alla particolare morfologia dell’area caratterizzata da una piccola piana costiera inserita tra due promontori rocciosi che ne garantiscono la stabilità laterale.

Bibliografia Berriolo G., Sirito G., 1972 - Spiagge e porti turistici. Hoepli, Milano. 67-172. Brandolini P., 1995 - Modificazioni della fascia costiera tra Portofino e Zoagli (Liguria Orientale) a seguito dello sviluppo turistico. Mem.Geogr. 1. 243-252. Cevasco A., Ferrari M., Fierro G., Nosengo S., 2000 - Fenomeni d’instabilità della costa alta e rocciosa fra Riva Trigoso e Framura (Liguria Orientale): risultati preliminari. Studi Costieri. 3. 71-83. Cortemiglia G.C.,1971 - Studio dell’ondazione nel tratto di mare antistante la costa chiavarese e sua influenza sulla morfologia litorale. Atti III Conv. Naz. di studi sui problemi della geologia applicata. Genova 24-26 settembre 1971. 101-122. Cortemiglia G.C., Terranova R., 1978 - Realizzazione di una spiaggia artificiale a Lavagna (Liguria Orientale). Mem. Soc. Geol. It. XIX. 381-387. Cortemiglia G.C., Lamberti A., Liberatore G., Lupia Palmieri E., Stura S., Tomasicchio U., 1982 - Raccomandazioni tecniche per la protezione delle coste. Progetto finalizzato “Conservazione del suolo”, Sottoprogetto “Dinamica dei litorali”. CNR, Roma. Pubblicazione n° 156. 81 pp. Issel A., 1883 - Antiche linee litorali della Liguria. Mem. Soc. Geol. It. 1. 222-232. Rollando A., Terranova R., 1992 - Osservazioni geomorfologiche ed ambientali nell’area protetta Punta Manara- Punta Moneglia in relazione alla sua pianificazione (Liguria Orientale). Atti XXVI Congr. Geogr. Ital. Genova. 54-74. Terranova R., 1979 - Relazione tecnica sui litorali di Lavagna e di Sestri Levante. Atti Conv. Naz. per la difesa del litorale di Chiavari, Lavagna e Sestri Levante dall’erosione marina. 71-76. Terranova R., 1987 - Atti della riunione e guida alle escursioni. Quad. Ist. Geol. Univ. Genova, 8, 5. 105-232.

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Terranova R., 1993 - I litorali di Lavagna- Chiavari: un esempio di intensa occupazione degli spazi costieri con gravi condizioni di squilibri ambientali. Atti Conv. “Lo spazio costiero italiano. Problemi di crescita, sensibilità ambientale.” Firenze. 73-90. Regione Liguria, Servizio Diffusione Cartografia., 1978 - Carte Tecniche Regionali, scala 1.5000. Regione Liguria, Servizio Diffusione Cartografia. - Aerofotogrammi: voli bassi costieri (1944,1973, 1983, 1993).

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