Orcomeno Minia in Etá Arcaica

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Orcomeno Minia in Etá Arcaica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Dipartimento di Discipline Storiche “E. Lepore” Dottorato di Ricerca in Storia XXIV ciclo ORCOMENO MINIA IN ETÁ ARCAICA Dott.ssa Valentina Guerrera Tutor Coordinatore Ch.ma Prof.ssa L. Breglia Ch.ma Prof.ssa A. M. Rao Cotutor Ch.mo Prof. E. Federico 1 INDICE INTRODUZIONE...............................................................p. 4 CAPITOLO I. Orcomeno Mina. Le testimonianze archeologiche. I. 1 Introduzione......................................................................... p. 8 I. 2 Localizzazione del sito e storia degli interventi di scavo................................................................p. 11 I. 3 Orcomeno Micenea: il tesoro di Minia................................p. 17 I.3.1 Il palazzo e l'estensione della città..................................p. 22 I. 4 Il bacino del Copaide e il sistema di drenaggio....................p. 24 I. 5 La fortezza di Glà.................................................................p. 29 I. 5.1 Il circuito di fortezze del Copaide..................................p. 34 I. 6 L'Età Oscura..........................................................................p. 37 I. 7 Dall'età Arcaica all'Ellenismo: frammenti archeologici della città antica.............................p. 42 I. 8 Conclusioni...........................................................................p. 47 CAPITOLO II. Genealogie e culti nella regione del Copaide. Le tradizioni orcomenie. II. 1 Οἳ δ' Ἀσπληδόνα ναῖον ἰδ' Ὀρχομενὸν Μινύειον............p.49 II. 2 L'eroe eponimo Minia.....................................................p. 57 II. 2. 1 Minia nella tradizione pseudo-esioda delle Ehoiai......................................................................p. 60 2 II. 2. 2 Minia Aiolides?.....................................................p. 68 II. 3 Il santuario di Poseidone ad Onchesto...........................p.77 II. 4 L'Itonion di Coronea......................................................p. 86 II. 5 Atamante entro e oltre il Copaide..................................p. 95 II. 6 Acraifia e il santuario di Apollo Ptoios: evidenze di sovrapposizioni di tradizioni orcomenie e tebane.......p.105 CAPITOLO III. La posizione di Orcomeno nella storia della Grecia centrale di età arcaica. III. 1 L'anfizionia di Calauria................................................p. 121 III. 2 I confini territoriali di Orcomeno: il versante beotico..p. 131 III. 3 Località del Copaide occidentale.................................p. 134 III. 3. 1 Lebadea e l'oracolo di Trofonio.........................p. 137 III. 3. 2 Ietto....................................................................p. 142 III. 4 Il Copaide: un'importante risorsa economica..............p. 148 III. 5 I confini territoriali: il versante Focidese...................p. 152 III. 5. 1 I Flegi di Orcomeno..........................................p. 160 III. 6 Le lotte per l'egemonia tra mito e storia......................p. 168 CONCLUSIONI.....................................................p. 177 ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFIA 3 INTRODUZIONE La ricerca che qui presentiamo si propone come un tentativo di ricostruzione della storia più antica di Orcomeno, città beotica protesa sulle sponde del Copaide, il cui ruolo nello scenario della Grecia di epoca arcaica deve essere stato ben più significativo di quanto le fonti antiche ci permettano di cogliere in maniera immediata. Scarse infatti sono le informazioni che possiamo ricavare dagli storici antichi, che forniscono dei flash su pochi, sebbene fondamentali avvenimenti, per lo più riguardanti questioni di V e IV secolo. La necessità di portare avanti un lavoro su questo centro beotico si impone, secondo noi, per una serie di ragioni. In primo luogo va osservato che dopo la comparsa del classico e ormai datato lavoro del Müller, Orchomenos und die Minyer nella seconda metà dell'Ottocento, è mancata una monografia scientifica che trattasse nello specifico la storia di questo importante centro beotico in particolare in età Alto Arcaica. Così la città è rimasta spesso ai margini delle moderne monografie dedicate alla storia della regione, impegnate per lo più a definire le modalità dell'espansione tebana nell'area nord occidentale della Beozia e il momento di formazione di un koinon guidato da Tebe nel corso del VI secolo a.C.1 Più di recente l'attenzione si è focalizzata sui sistemi di elaborazione di un'identità beotica sotto la spinta propulsiva tebana e in questi ultimi lavori si nota una maggiore attenzione ai culti e ai miti dell'area del Copaide.2 L'obbiettivo è però quello di evidenziare le modalità con cui una serie di tradizioni mitografiche e cultuali contribuirono alla definizione di una costruzione identitaria funzionale al koinon beotico. Ancora una volta il focus dell'attenzione è soprattutto Tebe e la definizione della sua sfera di influenza segnalata dalla creazione di miti opportuni. Scopo del presente lavoro è quello di capovolgere la prospettiva e osservare come alcune di quelle tradizioni siano state parte integrante della costruzione identitaria 1 Per Tebe tra gli altri: CLOCHE 1952; VIAN 1963; DEMAND 1982; BERNARDINi 2000; ampia la bibliografia sul federalismo e la Beozia. Si ricordano qui MORETTI 1962; GUILLON, 1963; ROESCH 1965; LARSEN 1968; SORDI 1968; BUCK 1979; SALMON 1956 e 1994. 2 Si pensi ai lavori quasi contemporanei di KÜHR 2006, LARSON 2007; KOWALZIG 2007. 4 orcomenia e come esse siano state contrastate e progressivamente demolite da Tebe, probabilmente in seguito alla definitiva sconfitta inferta ad Orcomeno. Certo non sono mancati articoli volti ad analizzare alcuni aspetti legati ad Orcomeno e alle sue tradizioni e anzi recenti contribuiti permettono di osservare un rinnovato interesse,3 probabilmente legato all'ampia produzione scientifica che negli ultimi anni si è preoccupata di ridefinire i problemi degli ethne e delle forme di federalismo, che hanno nella Beozia una sede privilegiata di osservazione. Rimane il fatto che i contributi più numerosi si trovano in campo archeologico e sono destinati soprattutto all'indagine della città micenea che ha portato alla luce testimonianze straordinarie. Ciò ci conduce alla seconda delle questioni che rendono importante portare avanti un'indagine su Orcomeno. Riteniamo infatti che proprio queste straordinarie testimonianze archeologiche siano state la causa di un preconcetto abbastanza diffuso nella critica moderna: l'idea che a questo periodo vadano riferite le tradizioni tramandate dagli antichi, che riportano l'immagine di una città dal passato fiorente e dalla ricchezza quasi proverbiale, a lungo impegnata in uno scontro con Tebe per l'egemonia sulla regione. Di più essi non dicono e la loro valutazione è stata spesso accolta in maniera aprioristica dalla critica moderna che non ha saputo accordarsi sul periodo storico cui rimanderebbero le tradizioni sui Minii di Orcomeno, spesso considerate residuo del passato miceneo. Per lungo tempo la storia della regione è effettivamente caratterizzata da un forte dualismo politico che provoca una frattura, più o meno profonda a seconda delle epoche, tra la Beozia orientale gravitante intorno al centro tebano, e la Beozia occidentale, con le città disposte lungo i bordi del Copaide che sembrano intrattenere un rapporto privilegiato con Orcomeno. Le indagini archeologiche condotte in Beozia a partire dagli ultimi decenni dell'Ottocento hanno dimostrato che tale divisione regionale si riscontra già in epoca micenea. È stata a lungo diffusa l'opinione secondo la quale in seguito alla caduta dei regni micenei, 3 Ricordiamo i contributi di DEBIASI 2010 con l'ipotesi ricostruttiva di un ciclo epico orcomenio e a BEARZOT 2011, che ha messo in evidenza la forza propagandistica di alcune tradizioni orcomenie per tutto l'arco della storia della città. 5 Orcomeno abbia perso la base della sua ricchezza e la posizione geo-strategica come città dominante nell'area settentrionale del Copaide e di conseguenza anche le tradizioni di contrasti per il controllo della regione dovrebbero far riferimento ad avvenimenti verificatisi nel corso dell'età del bronzo. Riteniamo però che su tale interpretazione abbia a lungo gravato il peso della percezione che gli antichi ebbero della storia del sito e che essa fornisca un quadro falsato degli avvenimenti: il progressivo indebolimento di Orcomeno a vantaggio di Tebe si presenta in realtà come un processo lungo che si dispiega nel corso dell'alto e medio Arcaismo. Il lavoro è stato quindi portato avanti seguendo due diverse linee di indagine: la raccolta delle testimonianze archeologiche disponibili e la ricerca e l'analisi delle testimonianze letterarie provenienti dalle fonti antiche. Si è quindi pensato di proporre nel primo capitolo una sistemazione dei dati di scavo relativi a questo insediamento beotico, purtroppo non sempre adeguatamente pubblicati e talvolta piuttosto parziali. Nonostante un gap significativo e difficilmente colmabile allo stato attuale dell'indagine tra le testimonianze relative al periodo miceneo e i periodi successivi, sembra potersi stabilire un'occupazione pressoché continua del sito, dal Neolitico fino all'età imperiale romana. A questi dati si affiancano le fonti letterarie che pongono di fronte ad una serie di difficoltà, dovute in primo luogo alla qualità stessa delle testimonianze a nostra disposizione. Si ha infatti a che fare con tradizioni essenzialmente mitografiche, genealogiche soprattutto e si sa quanto tendenziose esse siano per la loro suscettibilità alle rielaborazioni;
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