a. XXV, n. 5 [153] - ottobre 2019 periodico di culturaPagina e informazione 1

ottobre 2019 a. XXV, n. 5 [153]

strato di bitume. In questi giorni gli Si avviano al termine i lavori della operai stanno stendendo un secon- do strato di asfalto. Lo spessore BERCHIDDA- della copertura dovrà raggiungere circa dieci centimetri. di Giuseppe Sini L’arteria è stata, nel frattempo, chiu- sa al traffico per consentire alle era parlato di lavori da ulti- lavori. Dopo la sistemazione della maestranze di operare in sicurezza mare entro quest’anno. For- carreggiata e delle cunette, il conte- senza dover coordinare le interru- SI se i termini saranno rispet- stuale rifacimento delle opere idrau- zioni dovute al controllo e alla vigi- tati. Forse no. Ma ormai manca po- liche e l’ingabbiamento delle pareti lanza sul traffico. Al termine l’appo- co. Ci riferiamo alla grande incom- pericolose, l’impresa aggiudicatrice sizione della segnaletica orizzontale piuta: la strada che collega Berchid- ha provveduto a posare un primo e verticale dovrebbe consentire l’a- da con Calangianus. pertura al traffico dell’importante Sono trascorsi quindici anni collegamento viario. Tempo previsto da quando una strada che fine novembre. si percorreva abbastanza In vista della conclusione dei lavori speditamente fu oggetto di possiamo accantonare delusioni e un progetto di risistemazio- amarezze. La riduzione dei tempi di ne che si interruppe nel percorrenza, il miglioramento delle 2004. Da allora una serie di condizioni di la sicurezza e il conse- vicende hanno determinato guente sviluppo dell’economia del una situazione di stallo con nostro territorio costituiscono indub- problematiche di non poco bi motivi di soddisfazione per tutti. conto per chi si avventura- va a suo rischio e pericolo nel trac- ciato insicuro e pericoloso. Final- mente lo stanziamento di fondi pari Il primo omicidio a Berchidda? a circa un milione e mezzo di euro da parte della provincia guidata da Zuseppazzu e Sebastiano Fedele Sanciu sembrava potesse di Piero Modde portare a compimento un’opera vita- le per la mobilità e per l’economia di Nella Cronaca di Berchidda (seconda metà dell’800) l’auto- un territorio che non ricomprendeva solo le due dirette comunità. re si avventura spesso nel riportare ricordi recenti e lontani La successiva abolizione della pro- della vita del paese. Più questi sono distanti dai suoi tempi, vincia Tempio, in seguito al maggiore è l’approssimazione e minore l’esattezza delle sue referendum abrogativo, aveva allon- tanato la possibilità che la conclu- affermazioni. Questo si riscontra anche leggendo il resocon- sione dell’opera avvenisse in tempi to di un episodio che il cronista definisce: brevi. Il recupero della somma e il successivo appalto per la realizza- “Sa molte ch’istesit fatta intro de sa Idda”. zione dell’arteria, grazie all’azione comune del sindaco Andrea Nieddu A pagina 4 di Piazza del Popolo interessanti osservazioni e dell’amministratore della provincia di Guido Sechi, hanno riani- che mettono a confronto i dati provenienti da una fonte nar- mato le speranze degli utenti in me- rativa con quelli (più attendibili) rilevati da preziosi docu- rito ad una rapida conclusione dei menti conservati nell’Archivio Parrocchiale. Continua a p. 4

Musica de s’anima / Attunzu p. 2 Istimada e dene ida p. 7 interno... Sos giaos in sa gelateria p. 3 Sinfonia d’autunno p. 8 Tiu Beltulu p. 3 I Campus di Berchidda, 5 p. 9 A ite cantades p. 3 Conca ‘e oro p. 10 Sa “Pedra Subrappari” p. 5 Berchidda borgo della salute p. 11 Bandi, cabine telefoniche, juke box p. 5 Antonio Stefano Demuru p. 12 Uomini, soldati, eroi, 3 p. 6 Paraulas (cantadas) / Ite dolu… p. 12

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portanti dell’ispi- sentimenti propri dei cercatori d’oro: Un bel libro di poesie razione della attenzione, concentrazione, tensio- poetessa: l’ani- ne emotiva. Stati d’animo che dopo MUSICA DE S’ANIMA ma e la musica. la lettura e la scoperta delle nume- La prima rievoca rose “pepite” poetiche presenti in di Gavina Correddu cammini in con- questa raccolta hanno determinato di Giuseppe Sini trade sconosciu- nella mia persona stupore, ammira- te, percorsi se- zione ed entusiasmo. poesia possiede lo stigma minati di gioia e di dolore, orizzonti Non è stato, però, necessario scan- dell’introspezione della me- intrisi di atmosfere tenebrose e dagliare il greto di un torrente o per- La ditazione e si realizza attra- spensierate, incontri inaspettati, feri- forare il solido strato di una galleria verso la riflessione; presuppone te non del tutto rimarginate. La mu- sotterranea; è bastato abbandonarsi tempi distesi per poter scoprire sica è, a sua volta, l’arte che più si alla lettura e alla meditazione delle mondi nascosti e inesplorati e disve- avvicina alla poesia. Il musicista è il liriche che seguono per scovare lare continenti nuovi. poeta dei suoni e dei silenzi elabo- preziosità poetiche significative e Secondo il poeta Ungaretti nasce rati attraverso la propria ispirazione. prepotenti… “che diamante”. Una solo attraverso una profonda I versi possiedono le qualità della sensazione di libertà e di leggerez- “tensione emotiva” che si acquieta musica e riescono a trasmettere i za, un trasalimento che ci ha cata- attraverso un intenso coinvolgimen- propri stati d’animo in maniera più pultato nell’atmosfera celeste in to. Il poeta annusa, ascolta, sfiora, evocativa e potente della prosa. un’ideale identificazione con le nu- recepisce le magiche suggestioni Proprio per questo l’espressione vole mosse dalle brezze mattutine. I che lo attorniano. E’ necessaria, poetica costituisce il più elevato palpiti del nostro animo si sono ras- però, una particolare sensibilità per strumento di comunicazione perché serenati e sono sembrati dissolversi rappresentare poeticamente il firma- sempre rivolto alla rappresentazione i tormenti propri della nostra esi- mento che ci sovrasta. Sentimento delle pieghe più nascoste dei nostri stenza. questo che è proprio dell’anima. sentimenti. Perché la poesia, la vera poesia, “Il poeta non può prescindere dalla Gavina Correddu nel suo libro bilin- contiene una musicalità leggiadra scoperta della propria anima vera” gue (italiano e sardo) cerca di per- che nasce nell’anima quasi per ma- scriveva Giorgio Caproni nella pre- cepire la realtà con il cuore. Un cuo- gia e si diffonde nell’universo con fazione ad una propria raccolta. Fa- re generoso e vitale che pulsa leg- sfumature armoniose e leggiadre re poesia è quindi particolarmente gero e soave; risoluto, però, nel rap- che ci riconciliano con le cicatrici attuale perché rappresenta la ma- presentare le diverse declinazioni della vita. niera più efficace per parlare con che la sua libera ispirazione ci di- l’anima alle anime. spensa: l’amore, la vita, la morte, la Considerazioni e riflessioni scaturite natura, la pace, la felicità, il dolore, i ATTUNZU spontaneamente al termine della ricordi dei propri cari, la gioia, la Nuda sa ide lettura della raccolta di liriche di sofferenza, la poesia. assida ’e lentore “Musica de s’anima” di Gavina Cor- Ogni poetica è contrassegnata da brazzos a chelu, reddu. Il titolo riecheggia le direttrici una rara sensibilità e da un’incon- che-i s’anima mia, sueta delicatezza. I componi- isfoettada menti sembrano descrivere la dai un’atta isfidiada leggiadra traiettoria delle frec- tra rajos frittos ce scagliate da un provetto de unu sole malaidu arciere che raggiungono il tra sonnios bersaglio della bellezza. Sia de frinas d’eranu quando descrivono , raidas de udrones paese natio, lasciato da gio- a profumu ’e licore. vane sposa, che incarna gli incanti e le magie della giovi- A cramu nezza, sia quando tratteggia- sos anzoneddos naschidorzos no Monti, comunità che l’ha giaman disisperados benevolmente accolta. Realtà sas mamas quest’ultima mitizzata perché chi mastigan serenas rappresenta lo spaccato della belidas arrughidas maturità: amata al punto da de cunfortu. essere definita attraverso una mirabile identificazione “Terra Tebia sa terra mia. appenas arada Costituirebbe, però, operazio- s’ingalenat istracca ne velleitaria pretendere con cun suspiros queste brevi note di offrire un de ammentos panorama esaustivo dei ba- cunfusos in s’aera gliori poetici che emanano cun s’alenu ’e fadiga dalle liriche e riverberano allo de pasidos stesso tempo emozioni forti e boes murinos intense. Ciascuno dovrà ap- galanos. procciarsi alla lettura con i Gavina Correddu

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fattein intrare in SOS GIAOS IN SA GELATERIA una gelateria. di Tonino Fresu – Buona sera, da Burulende Burulende, p. 144 signorina. – Buona sera, Tiu Iglianu e tiu Beltulu fin duos chi bell’alpino. cun Dinu Casu fattein su militare umpa- Tiu Beltulu fit unu bell’omine, biancu re. Tando de analfabetas che nd’aiat ruju, altu duos metros. meda. Fra sos ateros unu fit tiu Beltulu. – Cosa vuole, bell’alpino? dos e nde ogaian sa conca dai su biccu Una die li fattein una burula. Aian bi- Un chilo di chiodi, di quelli lunghi. de unu palattu. sonzu in sa camerada de giaos pro ac- Sa signorina s’immaginet chi fit burula. – Lis iscudesi sa pedra. – raccontaiat tiu conzare una banca. Su sera essein totos – Senta, giovanotto, le devono aver Beltulu – A su colpu che leesi unu tres in libera uscita; cando fin passiz- fatto uno scherzo; qui vendiamo solo prammu de biccu dai sa domo! zende, tiu Iglianu si frimmeit: gelati; questa è una gelateria. Posca de tantos annos, in unu polchina- – Como comporamus son giaos. Beltu- Tiu Beltulu cumprendeit e chena salu- du meu, invitesi son vighinantes a bu- lu, te’ su inari; intra igue, già bi sun. dare ch’esseit a fora; acciapat unu cra- stare e pro unu tiu Iglianu. Bi fit puru Tiu Beltulu no ischiat leggere e che-lu stu, ma sos amigos no bi fin; si fin cua- tiu Beltulu (ca fit sogru meu) e raccon- tein s’iscena. – E tando, Beltulu, los acciappesti sos servizio militare. giaos? TIU BELTULU Uno di questi episo- – Sos giaos no, ma sa rocca emmo. Si ricordo di Giuseppe Meloni di lo ricordo sempre bos pizzigat su die, no che fisti istadu come se lo raccon- oe buffende. eggendo il racconto di Tonino tasse oggi. Ma invece sighemus a buffare in alle- Fresu pubblicato in questa Non lo specificò, ma credo che sotto gria. L pagina mi sono tornati alla le armi fosse impegnato in quei plo- mente episodi che riguardano Bar- toni di “sterratori”, soldati scelti tra i tolomeo Pianezzi, tiu Beltulu: uno in più forti, resistenti ed esperti, che A ITE CANTADES particolare. avevano l’essenziale compito di pre- Alla fine degli anni ‘50 ha lavorato disporre il terreno per i combattenti, E nd’azis aju ‘ois de piulare allo scavo della collina sita nell’o- scavando trincee e edificando terra- cantendemi sas gioias de sa vida dierna via Pietro Casu, dove poi pieni. e aju n’azis de mi consolare sarebbe sorta la nostra casa di fa- Un giorno, ricordava quando lavora- ponzendemi dultzura in sa ferida. miglia. va con in mano una pesante mazza, Allora non si usava edificare su pila- con a fianco un commilitone che Cagliade chi tant’’eo no bos asculto stri di cemento armato. Era più logi- aveva il compito di tenere fermo un mudas, puzones fizas de s’aranu co e comodo eliminare il piano incli- pesante e lungo “punciotto” da inse- ca dai meda tantu no esulto ch’in coro apo dolore fittianu. nato del terreno fino a raggiungere rire nelle rocce per frantumarle. Il una base piatta dove costruire l’edi- racconto che seguì era ispirato all’a- Ite mi cantas tue columbina ficio. Nel caso in questione si tratta- more per la sua terra. cun tonu tantu triste e isconsoladu va di sbancare tanti metri cubi di Il militare che reggeva la lunga pun- no l’ischis chi m’ammentas Catherina terreno sabbionoso; in questo com- ta di ferro mentre tiu Beltulu vibrava chi fit s’amore meu appena nadu. pito fu impiegato per anni tiu Beltu- su di essa potenti colpi di mazza, E tue chi mi cantas furfurarzu lu. Uomo forte, alto circa 2 metri, forse aveva visitato la sua isola. Per cun insistenscia in cussu fumajolu questo, dandosi arie da intenditore, aggrediva le rocce di sabbione qua- all’ischis chi su mundu est faulalzu era solito prendere in giro il soldato si impegnato in una sfida. Piccone, chi pius de cuntentesa ti dat dolu. pala e carriola, un po’ alla volta la Pianezzi esclamando: “Eh! Sarde- sfida andava avanti, e alla fine la gna, terra bruciata”. Il soldato Beltu- Pro chie cantas tue cardeglina vinse lui. Quando terminò il suo la- lu si sentiva sempre toccato da bolende in cussas tancas in fiore voro non esisteva più una collina quella esclamazione, a suo parere cun sa cumpanza tua sempre ighìna digradante ma uno spiazzo suffi- denigratoria, ma sopportava in si- a ciulos de gioia e de amore. ciente a contenere l’a- lenzio. Sopportava e Ite mi cantas tue rusignolu rea della casa che do- rimuginava, sopportava in custa notte de lughent’’eranu veva sorgere. e rimuginava finché un no l’ischis chi pius no pesat bolu Durante il lavoro svolto, giorno – raccontò –, sa ch’istringhiat forte custa manu. spesso sotto il solleone esaurita la pazienza, di agosto, si concedeva all’ennesimo sberleffo: E bois, cuccu, istria e tzurulia poche pause godendo “Eh! Sardegna, terra chi funestu mi cantades s’ammentu di qualche spazio d’om- bruciata”: de un’iscampiu de sa vida mia ch’in una tumba ch’at giuttu s’eventu. bra. Allora, ricoperto di “Abbaidesi sa manu, sudore, un sudore sa- istesi prontu, leesi sa Issa fit fiza de s’estremu norte no, prodotto dal suo miria e bi-la crebesi”. prenda dechida de sa Finlandia sforzo lavorativo, non Non sappiamo quale a seigh’annos l’incontreit sa morte mancava di ricordare trauma subì la mano Cun issa mi morzeit ‘onzi poesia. episodi della sua vita del malcapitato. E’ si- che, quasi sempre, ri- curo però che l’onore guardavano gli anni nei della Sardegna in quel Salvatore Sini quali aveva svolto il caso era stato difeso. Poesia dell’anno. Quartu

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sizione della famiglia di Giuseppe Il primo omicidio a Berchidda? Sanna e di Maria “Casa de Joseph Sanna: Maria su Continua da p. 1 muger + Pedro Maria hijo [*della prima moglie Sebastiana Cucadu; + «Sa molte ch’istesit fatta intro de sa Idda, sa prima istesit sae Sabustianu Maria Angela hija + Almas... 2”. Putzu istivinzadu Passinoe, babu de Maria Grascia Putzu… s’apostoria 1794, n. 117: fidi chi su moltu fidi amiciziadu cun sa muzzere de Giuseppe Sanna isti- “Casa de Joseph Sanna: Maria vinzadu Zuseppazzu de nassione de Monte, fidi frailalzu, imparesit a Pe- muger + Maria Angela hija + Al- dru Foi, a Nenaldu Foi a frailalzos e fit ricu… su nadu Zuseppazzu lesit mas... 2”. s’alchibusu e sicch’intresit in sa domo de Sistu Melone… su die 20 d’En- 1795 n 116: nalzu in sa prozessione de Santu Sabustianu lu idesit; subitu li tiresit un’al- “Casa de Joseph Sanna: Maria su chibusada e nde li spicchesit su coro… Su nadu Zuseppazzu, su manza- muger + Maria Angela hija + almas nu appena fattu die, sicche andesit a Monte e dai cussa molte, no apesit 2”. piusu unu passu in derettu…» (CRO/78-79). Dall’esame della documentazione emerge che: - Giuseppe Sanna è una persona alla documentazione consul- Maria. E’ la stessa persona registra- agiata e stimata. Lo si deduce an- tata non consta che Zusep- ta una delle due volte con nome che dai nomi dei ’compari’ di batte- D pazzu sia originario di Monti: il sbagliato? simo, qui omessi. 24 set 1730 il rettore di Berchidda 7) Antonius Maria: B. 8 apr. 1779 - Monti non è il paese d’origine di Juan Pedro Alavaña, coi padrini (n. 7 apr.); D. 2 ago 1783 Zuseppazzu, ma quello della secon- Juan Maria Siny e Miquela Pinna, da moglie, la vedova Maria Padri. battezza Juan Joseph, figlio di Pe- Da questi dati si ricava una confer- La sua famiglia è, forse, stanziale dro Sanna Erre e Maria Antonia Ap- ma del concetto secondo il quale nella cussorgia di Corrianu, al confi- peddu (o Escano). era frequentissima un’alta mortalità ne tra i territori di Berchidda e Monti. Sul personaggio chiamato Zusep- infantile. Infatti cinque dei sette figli - La professione di Zuseppazzu è pazzu è possibile citare molti docu- morirono in tenera età: quella di herrero = fabbro, principa- menti, provenienti tutti dall’Archivio Anna a 2 anni, le’ e ‘maestro’ di Pietro e Leonardo Parrocchiale di Berchidda, soprat- Antonio a 3 anni, Fois, suoi nipoti, molto più giovani di tutto dalle serie dei Quinque Libri: un altro Antonio e Antonio Maria a 4 lui. Dalla documentazione consulta- (Morti, Matrimoni, Anime) anni, Riportiamo qui i dati più interessanti Giovanni Maria (?) a 6 anni; anche se la ricerca si è estesa a solo uno superò l’infanzia ma particolari più minuti che gli interes- morì comunque molto giovane: sati potrebbero richiedere all’autore Pietro Maria a 22 anni; di questo articolo. solo una, Maria Angela, arrivò Innanzi tutto i capostipiti della fami- probabilmente alla maturità. glia di Zuseppazzu: Il M/25 nov 1753, alla presenza del Sebastiana Cucadu, figlia di celebrante Alvaro de Siny e dei te- Antonio e di Giovanna Maria stimoni Juan Maria Ortu & Salvador Sanna, la madre di tutti questi Retta, Joseph (Sanna) Erre, celi- 7 figli, muore il 17 mag. 1781 be fu Pedro Erre, sposa Sebastia- all’età di 40 anni (il documento na Sanna Cucadu [*ha appena parrocchiale ne certifica 35 compiuto 12 anni! Figlia di Antonio riproducendo uno dei frequenti Sanna Cucadu (pastore dell’Orato- errori che si facevano in que- rio di S. Croce) e Juana Maria San- ste certificazioni). na, è stata battezzata il B/16 nov Il 24 set 1781 (solo 4 mesi 1741], nubile, con la quale generò 7 dopo la morte della moglie Seba- ta si rileva che la Parrocchia e gli figli: stiana Cucadu, il libro dei matrimoni Oratori di S. Croce e del Rosario certifica il nuovo matrimonio del ve- preferiscono servirsi presso l’altro 1) Antonio: B. (Battesimo) 1 lug. dovo Giuseppe Sanna, figlio di Pie- fabbro, Bernardino Campus, ope- 1760 (nato 30 giu.); D. (decessi) 13 tro e di Maria Antonia Erre, con Ma- rante in paese. agosto 1764. ria Padri, anch’essa vedova, figlia di - Giuseppe Sanna non dovrebbe 2) Anna: B. 11 dic. 1762 (n. 9 Giovanni Padri e Giovanna Angela aver riportato condanne; è continua- dic.); D. 10 set. 1764. Cossu, di MONTI. tivamente presente a Berchidda; 3) Antonius: B. 25 mar. 1768 (n. Da questo matrimonio nacquero, 3 dopo l’omicidio ricordato dalla Cro- 24 mar.); D. 28 gen. 1771. figli: naca (gennaio 1765), lo ritroviamo 4) Maria Angela; B. 17 gen. 1771 1) Maria Angela: B. 23 feb 1783 come padrino di battesimo già l’8 (n. 16 gen.). (n. 20 feb.) agosto 1766. 5) Petrus Maria; B. 13 gen. 1774 2) Joanna: B. 29 mag 1785 (n. 28 (n. 12 gen.); D. 9 giu 1794. mag.) CONTINUA 6) Antonius Maria (?): B. 2 apr. 3) Salvator: B. 27 giu 1788 (n. 26 La documentazione sull’ucciso Se- 1776 (n. 1 apr.); D Joannes Maria giu:). bastiano Putzu, (così come riportato (?). 2 ago. 1783. [Al battesimo è Dal Libro delle Anime (AN)1793, n. dalla Cronaca), nel prossimo nume- Antonio Maria; al decesso Joannes 104, possiamo ricostruire la compo- ro.

a. XXV, n. 5 [153] - ottobre 2019 Pagina 5 Nel nostro Limbara un monumento nazionale SA “PEDRA SUBRAPPARI” di Giuseppe Sini

“Pedra Subrappari” o “subrappare”? nale Gianni Lampis e il sindaco di soddisfazione per questo importante Entrambe le forme sono in uso e Berchidda Andrea Nieddu hanno riconoscimento. “Si tratta di un mo- hanno lo stesso significato: “Pietra sottoscritto un documento che sotto- numento– ha aggiunto-con un im- Sovrapposta”. linea il particolare equilibrio del bloc- portante valore scientifico e ambien- Costituiva la meta delle nostre co di roccia e la rarità e la specificità tale. L’equilibrio del blocco di roccia escursioni giovanili sul massiccio del blocco sovrastante di granito. Il e la rarità di un arco di granito dan- del Limbara. Tutte le volte la sua tutto immerso in un ambiente incon- no valore al patrimonio paesaggisti- contemplazione suscitava dei senti- taminato, silenzioso e co, che può rappre- menti che oscillavano tra la meravi- selvaggio nel quale la sentare une risorsa glia e l’incanto. La natura si era purezza dell’aria si per la promozione sbizzarrita a creare uno strano con- fonde indissolubilmen- turistica nel territorio nubio: un massiccio compatto che si te con la maestosità di Berchidda. Dobbia- elevava verso il cielo e, quasi a vo- del paesaggio. mo affrontare questa lersi proteggere il capo, si era dota- L’istituzione del monu- sfida culturale che ta di un macigno colossale che ri- mento pregiudicherà in può dar vita ad op- maneva sospeso, quasi per miraco- futuro interventi volti a portunità occupazio- lo, sul vertice. Un suggestivo copri- modificare, alterare o nali”. La municipalità capo che, nella mia ingenuità adole- trasformare l’intrinseca avrà il compito di con- scenziale, ritenevo inaccessibile e bellezza del sito. Non servare e valorizzare inviolabile. Poi ero venuto a sapere possono essere aperti questo stupendo mo- che alcuni rocciatori si erano inse- nuovi sentieri, non numento della natura. diati sul vertice e gran parte del mio possono essere effet- A breve sarà dotato entusiasmo si era affievolito. Non tuati scavi o lavori; vie- di apposite tabelle e l’ammirazione che rinasceva spon- tati, inoltre, prelievi di didascalie segnaleti- tanea tutte le volte che sostavo am- rocce e di minerali, che che ne evidenzie- maliato davanti ad un vero prodigio: installazioni permanen- ranno caratteristiche Sa pedra subrappare (1330 metri ti artificiali, eccettuate quelle con- e peculiarità. Un riconoscimento che s.l.m.). Un imponente monolite che nesse alla conservazione, alla tutela ci inorgoglisce e potrà, con la sua in questi giorni ha ottenuto l’iscrizio- e ad una compatibile fruizione del ufficializzazione, costituire un ulte- ne tra i monumenti naturali che sito (ricerca scientifica, attività edu- riore elemento di attrazione e di pro- “rivestono significativi valori scientifi- cative e ricreative). Il sindaco An- mozione turistica del nostro territo- ci e ambientali”. L’assessore regio- drea Nieddu non ha nascosto la sua rio. Bandi, cabine telefoniche, juke box di Beppe Burrai

so di preciso in che mente, da casa sua, annunciava box, anno, ma sicuramen- qualsiasi cosa; diciamo che era un che Non te erano i primi anni carosello ante litteram. Questo im- faceva da colonna sonora, sempre 60, quando un bel giorno all'interno prenditore, dicevo, passava dal fare a tutto volume. Lo scatto alla rispo- del bar K2 (nome che venne dato in il barista a impegnarsi come tassista sta ovviamente non c’era ma per il quegli anni a molti bar per festeg- e, con l’avvento del progresso, si fatto di aspettare tanto che il telefo- giarne la conquista della vetta, e distinse anche come centralinista. no squillasse la consumazione era Berchidda non poteva esimersi dal Il lavoro era piuttosto sempli- inevitabile. Nostalgia? Forse. fatto di avere un bar con quel nome) ce ,anche se non c’era l’immedia- apparve, come dicevo, una cabina tezza attuale nel campo delle co- telefonica che metteva in contatto il municazioni; Antonio riceveva la nostro paese con il resto del mondo. telefonata e poi provvedeva a smi- Questo grazie all'intuizione di un starla al destinatario, ovviamente versatile imprenditore che aveva il mandando a casa qualcuno. Io merito di aver automatizzato il servi- stesso, ragazzino, quante volte mi zio del banditore. sono ritrovato a far da latore del Prima, in paese girava un signore messaggio che mi veniva conse- con la tromba e annunciava gli gnato da Antonio solo perché il eventi del paese. Antonio Pudda (si ricevente, magari, era un vicino di chiamava così il versatile imprendi- casa. tore) dislocò alcuni altoparlanti nei Una cosa certa all’epoca era la punti strategici del paese e comoda- totale assenza di privacy col juke-

Pagina 6 a. XXV, n. 5 [153] - ottobre 2019 UOMINI SOLDATI EROI Una generazione di berchiddesi alla Grande Guerra 3 (S-V) di Giuseppe Meloni

giugno e ad agosto sono stati pubblicati i primi nomi A dei soldati di Berchidda nati tra il 1880 e il 1889 che presero parte alla Grande Guerra e che sono oggetto di uno studio tuttora in corso. Procedendo in ordine alfabe- tico sono stati segnalati quelli le cui iniziali erano comprese tra la A e la R. Si trattava di ben 153 soldati le cui azioni FOGLI MATRICOLARI sotto le armi sono registrate nei rispettivi fogli matricolari S-Z che sono stati rintracciati ed esaminati. Ora proseguiamo SALIS Giovanni l’elenco di quelli la cui lettera iniziale va dalla S alla V. So- (26 gennaio 1882), fu Antonio Maria e no schedati altri 57 militi (per un totale di 210); la loro pre- fu Gambella Caterina SANNA Luigi senza in questo elenco è già (27 settembre 1888), di (dati mancanti) interessante ma conoscerli in SANNA Matteo (17 maggio 1886), di Pietro e di Cam- maniera più approfondita, - boni Giuseppa così come sarà possibile nel SANNA Salvatore volume in corso di ultima- (1 dicembre 1880), di Paolo e di Casu Maria zione - permetterà di analiz- SANNITTU Giovanni Battista zare a fondo non solo le ge- (23 novembre 1887), di Sebastiano e di Casu Maria Angela sta dei singoli ma anche SANNITTU Paolo l’impegno dell’intera comu- (12 dicembre 1888), di Antonio e di nità per l’esito della Prima Mazza Maria Giovanna SANNITU Domenico Guerra Mondiale, la Grande (27 marzo 1880), di Francesco e di Mu Guerra. Giovanna Antonia SANNITU Giovanni Maria I dati anagrafici contenuti in (04 giugno 1886), di Nicolò e di Achen- ciascuna scheda sono: za Fiorenza SANNITU Paolo (7 marzo 1885), di Francesco e di Mu 1 – Paternità 21 – Mandamento (sempre Giovanna Maria 2 – Maternità tranne pochi casi) SANNITU Pietro 3 – Luogo di Nascita (nel nostro 22 – Circondario (sempre Ozieri) (14 agosto 1882), di Francesco e di Mu Giovanna Maria caso sempre Berchidda) Quindi sono presenti altri campi 4 – Data di nascita SANNITU Salvatore che spesso non vengono compi- (27 marzo 1880), Domenico e di Pinna 5 – Circondario di appartenenza lati (vedi le schede di ciascun Maria (sempre Ozieri) militare). SANNITU Salvatore 6 – Statura (10 dicembre 1880), di Pietro e di Cal- 7 – Torace 23 – Domicilio eletto all’atto via Sebastiana 8 – Colore dei capelli dell’invio in congedo e successi- SANTU Giuseppe Maria (15 febbraio 1887) (dati mancanti) 9 – Forma dei capelli vi cambiamenti SANTU Salvatore 10 – Naso 24 – Distinzioni e servizi speciali (1 settembre 1880), di Giuseppe e di 11 – Mento 25 – Annotazioni per il personale Careddu Caterina 12 – Occhi ascritto a corpi o servizi per i SANTU Sebastiano 13 – Colorito quali sono stabilite dispense dalle (1 settembre 1888) di Antonio e di Col- la Marchesa 14 – Dentatura chiamate SASSU Salvatore 15 – Segni particolari 26 – Nulla osta per conseguire il (24 dicembre 1882), di Antonio e di 16 – Arte o professione passaporto per l’estero e rimpa- Asara Caterina 17 – Se sa leggere trii (con indicazione di: A) Data SATTA Sebastiano 18 – Se sa scrivere del rilascio del nulla osta e del (19 agosto 1883) di Giammaria e Maz- za Ciriaca 19 – Numero e leva del soldato rimpatrio; B) Regione in cui si SCANU Antonio Simone e di Sini Pa- 20 – Comune (sempre Berchidda) reca. squa

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(17 febbraio 1885), di Antonio e di Sini (11 dicembre 1881), di Pietro e di Sca- Barbarica nu Rosa ISTIMADA SCANU Antonio SODDU Giovanni Antonio (14 febbraio 1888), fu Nicolò e di De- (17 maggio 1884) di Pietro e Sanna E BENE IDA retta [Deritta] Maria Rosa SCANU Barbaro SPOLITTU Antonio Maria (14 gennaio 1885) di Antonio e Sini (25 aprile 1888) di Francesco Barbaro e Fis cun tottu sas forzas cumbatende Barbara di Fresu Luigia pro restare cun nois carchi die, SCANU Domenico SPOLITU Nicolò ma sas forzas mancadas sun a tie (28 dicembre 1883), di Nicolò e Deretta (05 luglio 1889), di Giovanni e di Sca- como ses in sa losa reposende. Maria nu Maria Giovanna SCANU Gavino SPOLITU Tomaso Fit unu casu sovrannaturale (17 aprile 1881), di Antonio e Sini Bar- (15 gennaio 1886) di Francesco Barba- sa resistenzia chi as dimustradu, bara ro e di ... has tottu sas persones ispantadu SCANU Giacomo SOLITU Tommaso chena carres! ma lottas uguale. (28 dicembre 1882). di Antonio e Sini (31 luglio 1884) di Salvatore e di Maz- Barbara za Paola Cantu ses isistida tribagliende SCANU Gioacchino TARAS Andrea fisti domo e tribagliu totta vida, (28 gennaio 1881), di Nicolò e Deretta (2 gennaio1882) di Giuseppe e di Ga- fisti volonterosa e abbramida Maria laffu Sebastiana premurosa pro chie fit suffrende. SCANUGiovanni Luigi TARAS Giovanni Antonio (12 novembre 1886), fu Salvatore e di (28 gennaio 1886) di Paolo e Meloni Cun coraggiu e brama Scanu Sebastiana Maria Rosa affrontas cun amore, SCANU Giovanni Maria TARAS Francesco dai sende minore (15 marzo 1881) di Giovanni Maria e di (12 ottobre 1887), di Giovanni Luigi e faghes mana e fizos chena mama. Scanu Caterina di Appeddu Gavina SCANU Tommaso TARAS Pietro Maria Puru in su minore tou (20 ottobre 1883) di Salvatore Tomma- (11 dicembre 1880) diTomas’Angelo e annanghias donzi pezzu, so e di Scanu Sebastiana di Dettori Maddalena da unu estire ezzu SINI Andrea TORRU Antonio nde faghias unu nou. (9 ottobre 1885), di Pasquale e di Spa- (15 gennaio 1888) di Giovanni e di Pin- gnolu Clara tus Nicolina De orgogliu fis piena SINI Fortunato VARGIU Antonio Francesco de forzas volonterosa, (21 ottobre 1889) di Nicolò e di Scanu (13 giugno 1880) di Giuseppe e di Cra- ospitale e geniosa Giovanna sta Nicoletta fisti cun sa zente anzena. SINI Gavino VARGIU Barbaro (11 settembre 1886) di Pietro Luigi e di (24 dicembre 1886) di Giuseppe e di Dai sa losa ancora t’iscurtamus Brianda Giuseppa Crasta Nicoletta cunsizos chi nos ses dende, SINI Gioachino (Gioacchino) VARGIU Giovanni Maria e ti sa1udamus nende (16/20 marzo 1881), di Pasquale e di (01 gennaio 1885) di Giovanni Antonio prega pro nois! chi pro te pregamus. Spagnolu Chiara e di Nieddu Rosalia SINI Giovanni Giorgio VARGIU Paolo Bid’as cantos fiores t’han battidu (09 novembre 1886) fu Giovanni e di (26 agosto 1882) di Giovanni Antonio e e canta zente chi t’ad omaggiadu, Mu Andreana di Nieddu Rosalia es pro s’ammentu onu chi has lassadu SINI Giovanni Maria VARGIU Pietro e pro s’amre chi as inpremidu. (16 marzo 1888), di Pasquale e di Spa- (10 settembre 1885) di Francesco e di gnolu Chiara Vargiu Giovanna Comente fatto a mil’ismentigare SINI Giuseppe VIRDIS Giovanni Battista su bene chi m’as fattu totta vida, (18 febbraio 1886), di Simone e di Sini (2 gennaio 1884), di Giovanni e di Uzu amada dai tottu e bene ida Pasqua Sebastiana 67 annos umpare SINI Giuseppe Antonio Remundu Dente (23 gennaio 1883) fu Francesco e di Nieddu Violante SINI Lorenzo (21 marzo 1885), di Pietro Luigi e di Brianda Giuseppa SINI Martino (29 ottobre 1889), di Antonio e di Canu Tomasina SINI Pietro (24 gennaio 1885) di Antonio e di Canu Tomasina SINI Salvatore (8 dicembre 1882) di Giuseppe e di Taras Luigia SINI Sebastiano (12 agosto 1887), di Barbaro e di Scanu Giuseppa SODDU Antonio

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d’aria secca e fredda. SINFONIA D’AUTUNNO Tziu Limbiccu s’intrattiene sui mec- di Narciso Monni canismi della fermentazione, sottoli- neando che, mentre in un primo momento intervengono i microrgani- vigneti regna nuovamente invadono il sacro tempio. smi a scindere lo zucchero in al- la calma e il silenzio. Non Il segnale divino si è, alfine, mate- cool, successivamente si inserisce Sui più il chiacchiericcio e le rializzato: con il consenso di San un macrorganismo a perpetuare il voci festose dei vendemmiatori, più Martino possono iniziare le danze processo, demolendo a sua volta o meno soddisfatti dell’annata appe- attorno alle botti. Il tintinnio dei bic- l’alcool e viceversa! na trascorsa. chieri si fa sempre più assordante, Ormai tutte le botti sono state profa- Tziu Bobore ripercorre i filari della mentre tziu Bobore, dimenticandosi nate e tziu Bobore, raggiante per i propria vigna, scrutando ad uno ad della faticosa giornata, si traveste complimenti ricevuti, prega cortese- uno, come amorevoli figli, quei tor- da gran sacerdote, pronto a iniziare mente tzia Gorthessa, affinché im- tuosi e antichi rami fruttiferi, annual- un rito che sa d’incenso. bandisca un tavolo ricco di cibi e di mente generosi nell’ammantarsi di I tappi di sughero, ormai, non offro- pietanze che sappiano neutralizzare incantevoli e purpuree bacche. Il no più resistenza: il misuratore- gli effetti devastanti del sacro liqui- terreno, soffice e umettato dalle re- prelevatore di canna sonda i ventri do di Bacco. centi piogge, è ricoperto da un leg- delle botti, riversando il contenuto Nel frattempo tziu Carrafina, con la gero manto di foglie variopinte, che nelle ridotte. Tutto viene eseguito visiera ormai rivolta verso la nuca, vengono sospinte e rimescolate da con dovizia e con mestiere, stando leggendo un foglio un po’ sgualcito, un gelido venticello. estratto farraginosa- Ritmico e preciso si mente dalla tasca de ode e s’innalza nel su grompette, ma- silenzio de sa tanchit- gnifica “questo soa- ta il tagliente ticchettio vissimo liquore che delle forbici, che pre- genera sangue pu- parano e dispongono i rissimo, fortifica il tralci alla successiva corpo, rallegra l’ani- fruttificazione. Curvo mo, aiuta la digestio- e un po’ stanco, quan- ne, vivifica gli spiriti do già le luci del gior- ed il cuore, rasciuga no cedono il passo al la malinconia, riscal- tramonto, tziu Bobore, da i vecchi e vale alfine, s’incammina per antidoto contro i verso il vicino paese, freddi”, ma, allo dove la moglie Ghor- stesso tempo, am- tessa, con il suo cari- monisce che: co di vespri serali, “l’eccesso della recitati al rintocco bevanda, oltre a dell’Ave Maria, lo cagionar molte aspetta impaziente. malattie e bruciare il fegato e gli Dall’oscura cantina, ancora tiepida e attenti a non far cadere nessuna intestini, leva la ragione, contur- spumeggiante dalle recenti opera- goccia, come se si maneggiasse zioni di vinificazione, si espande un nitroglicerina e non dell’innocuo vi- ba la mente, così da confondere intenso profumo ammiccante. Tziu no. le bestie con l’uomo, il quale, Bobore, come attratto da una luce, I concelebranti assumono a questo divenendo ubriaco, si cambia in vi si addentra premuroso e incuriosi- punto, quasi impietriti, dei caratteri furioso e cianciatore: onde non to, in attesa di poter gustare quel seri e imperiosi, un misto fra un giu- dà luogo di dubitare che il mede- liquido inebriante. Si guarda attorno, dice e un beato, mentre assapora- simo liquore, usato con parca dove troneggiano le botti in rovere, no, ascoltano e contemplano la buo- moderazione o senza misura, forzieri di un anno di fatiche e di na novella. cagiona effetti tanto differenti”*. premure. Intanto, l’orologio del campanile In un angolo, crocefissi a una perti- Tziu Pinta, scordandosi che per l’in- scandisce le ore del nuovo giorno, ca, accanto a dei grappoli d’uva or- domani dovrà essere sottoposto a ma non tutti se ne accorgono, inten- mai appassiti, s’intravedono sago- una visita mutualistica, pensa al ti a tessere pastosi elogi sopra un me di prosciutti, compagni di pe- tartaro come se fosse un abitante mantello rimato de pizas de tenore. nombra di formaggi gradevoli e pic- nord-asiatico e cavilla un po’ su un Tzia Gorthessa, un po’ infreddolita canti. non so che di tannico, vista la diffi- e rannicchiata vicino al camino, Come sentinelle a un posto di guar- coltà di disattivare la lingua dal pala- sgrana religiosamente il rosario, dia, una schiera di bottiglie, ormai to. rubando gli ultimi tepori alle brace ammutolite e impolverate, sfilano su Tziu Carrazzolu interviene dicendo ormai pallide, non immaginando una mensola in legno. che il vino, pur ottimo ma ancora che in cantina qualcuno ha già rag- Un frastuono di voci, improvvisa- non chiaro, necessiterebbe di un giunto il suo paradiso. La potatura mente, rompe questo incantesimo. rapido travaso per poter separare può attendere… Sono i compari di tziu Bobore, i qua- sa mama, dannosa e traditrice, pos- li, sollecitati da tzia Ghortessa, ma sibilmente effettuato in un giorno *) Da “Agricoltura di Sardegna” del Cavaliere conoscendo già la strada maestra, Andrea Manca dell’Arca Sassarese, 1780. a. XXV, n. 5 [153] - ottobre 2019 Pagina 9

30.06.1915 e morta il 02.07.1915; 3) I CAMPUS DI BERCHIDDA, 5 Pietro Campus Apeddu (A1a1bD1) nato il 24.05.1916; 4) Giuseppe Campus di Sergio Fresu Apeddu nato il 05.08.1918 e morto il 25.02.1919. Pietro Campus Apeddu Maria Maddalena Campus Taras nata il (A1a1bD1) sposò il 25.10.1952 Gio- Ramo dei 23.04.1891 che sposò il 24.08.1919 Gio vanna Caria di . Salvatore Cam- Campus-Sanna, 2 Maria Mannu Cossu da Monti; 10) Ma- pus Piga (A1a1c) sposò il 29.10.1900 ria Francesca Campus Taras nata il Mariangela Addis Sini nata il Andrea Campus Sannitu (X2) sposò il 01.01.1894 e morta il 03.02.1894. Seba- 30.07.1875 dalla quale ebbe 10 figli: 1) 18.09.1921 Maria Antonia Murgia stiano Campus Taras (A1a1bC) sposò Andrea Campus Addis nato 26.08.1900 (Nieddu) Demuru nata il 30.11.1902 Maria Gavina Piga Deledda nata il (prima del matrimonio) e morto il dalla quale ebbe 3 figli: 1) Maria Cam- 08.12.1889 e morta il 21.10.1937 dalla 20.06.1901; 2) Sebastiano Campus Ad- pus Murgia nata il 29.10.1922 e morta a quale ebbe 9 figli: 1) Giuseppe Campus dis (M) nato il 28.03.1902 e morto il marzo del 1947; 2) Giovanni Maria Piga nato il 10.06.1915 e morto il 25.05.1983; 3) Un altro Andrea Campus Campus Murgia nato il 08.02.1924 e 22.08.1915; 2) Isabella Campus Piga Addis nato il 01.03.1904 e morto il morto il 01.02.1925; 3) Sebastiano nata il 09.07.1916 e morta il 22.08.1905; 4) Eligia Campus Addis Campus Murgia (X2a) nato il 03.08.1917; 3) Maria Caterina Campus nata il 22.02.1906 e morta il 08.12.1925 e morto il 24.10.1988. Se- Piga nata il 16.05.1919 e morta il 18.07.1906; 5) Salvatore Campus Addis bastiano Campus Murgia (X2a) sposò il 31.07.2006; 4) Isabella Campus Piga (N) nato il 03.05.1907; 6) Stefano 20.09.1953 Giovanna Apeddu Sini nata nata il 22.12.1920 e morta il Campus Addis nato il 26.12.1908 e il 22.06.1931 dalla quale ebbe 4 figli: 1) 25.03.1939; 5) Maria Carmela Campus morto il 01.06.1909; 7) Un’altra Eligia Andrea Campus Apeddu (X2a1) nato il Piga nata il 06.03.1923 e morta il Campus Addis nata il 19.03.1910 che 06.08.1954; 2) Antonio Campus Aped- 03.02.1981; 6) Pietrina Campus Piga sposò il 02.04.1945 Giuseppe Achenza du (X2a2) nato il 18.08.1955; 3) Maria nata il 08.11.1924 e morta il Fresu nato il 01.03.1904; 8) Tomasina Campus Apeddu nata il 18.06.1957 che 03.07.2015; 7) Antonietta Campus Piga Campus Addis nata ilo 26.08.1912 e sposò il 16.09.1978 Francesco Giusep- nata il 15.11.1926 e morta il morta il 01.03.1913; 9) Maria Antonia pe Benito Adolfo…Pianezzi nato il 24.02.1981; 8) Giovanna Campus Piga Campus Addis nata il 22.05.1914 e 21.10.1952; 4) Giovanni Maria Campus nata il 24.04.1929 e morta il morta il 04.09.1914; 10) Anna Campus Apeddu (X2a3) nato il 24.10.1958. An- 30.09.1929; 9) Geremia Salvatore Cam- Addis nata il 01.01.1917 la quale sposò drea Campus Apeddu (X2a1) sposò il pus Piga (A1a1bC1) nato il 28.11.1931. il 25.06.1939 Andrea Achenza Fresu 09.01.1982 Maria Dolores Mazza nata Geremia Salvatore Campus Piga nato il 20.07.1911. Sebastiano Campus il 30.03.1950 dalla quale ebbe 2 figli: 1) (A1a1bC1) ha contratto matrimonio Addis (M) sposò il 26.10.1930 Maria Laura Campus Mazza nata il il 05.05.1974 a con Susanna Caterina Sanna Carta nata il 17.08.1907 04.09.1985; 2) Alessandro Campus Bellu nata il 03.11.1938 dalla quale ha da cui ebbe 3 figli: 1) Giovanna Cam- Mazza nato il 19.08.1989. Anto- pus Sanna nata il 05.12.1932; 2) Salva- nio Campus Apeddu (X2a2) tore Angelo Campus Sanna nato il sposò il 19.11.1977 Giovanna 02.08.1937; 3) Tomaso Campus Sanna Satta da cui ebbe 2 figli: 1) Mar- (M1) nato il 07.07.1940 che sposò An- co Campus Satta nato il tonia Picchizzolu nata il 03.05.1945 24.04.1978, sposato con Noemi dalla quale ebbe 3 figli: 1) Donatella Brianda il 16.10.2004; 2) Clau- Campus Picchizzolu nata il 14.09.1973; dia Campus Satta nata il 2) Massimo Campus Picchizzolu nato il 24.05.1983. Giovanni Maria 01.02.1975; 3) Simone Campus Pic- Campus Apeddu (X2a3) sposò il chizzolu nato il 21.06.1977. Salvatore 18.10.1986 Paola Putzu nata il Campus Addis (N) sposò il 04.02.1934 31.05.1965 dalla quale ebbe 1 Maddalena Calvia Casu nata il figlio: 1) Fabrizio Campus Putzu 30.03.1912 dalla quale ebbe 3 figli: 1) nato il 26.08.1988. Antonio Giu- Angelo Campus Calvia nato il seppe Campus Sassu (A1a1b) 05.12.1934 il quale si unì in matrimonio sposò il 30.09.1872 Maria Car- il 24.09.1961 con Bruna Casedda nata il mina Taras Sassu nata il 10.06.1852 e avuto 2 figli: 1) Sebastiano Campus 06.10.1942; 2) Nerea Campus Calvia morta il 05.10.1899 a 47 anni dalla qua- Bellu (A1a1bC1a) nato il 09.03.1976; nata il 16.02.1938 che sposò Antonio le ebbe 10 figli: 1) Sebastiano Campus 2) Maria Luisa Campus Bellu nata il Filippo Cabizza nato il 26.05.1926; 3) Taras nato il 19.08.1873 e morto il 16.03.1978 che ha sposato il 30.04.2017 Giuseppina Campus Calvia nata il 09.11.1877; 2) Andrea Campus Taras Salvatore Enna, di Milis, nato il 28.08.1944 che sposò Salvatore Demar- nato il 03.12.1874 e morto il 19.05.1961. Sebastiano Campus Bellu tis nato il 02.04.1942. 27.04.1879; 3) Geroloma Campus Taras (A1a1bC1a) ha contratto matrimonio Giovanni Campus Biancu (A1b) sposò nata il 25.12.1876; 4) Sebastiano Cam- il 19.06.2010, a Sassari, con Marcella in prime nozze il 03.11.1805 Maria pus Taras nato il 13.04.1879 e morto il Oggiano nata il 24.03.1971 dalla quale Sanna Sini, in seconde nozze il 06.04.1882; 5) Andrea Campus Taras ha avuto 2 figli: 1) Davide Campus 28.04.1806 Maria Giuseppa Achenza (A1a1bD) nato il 04.09.1881 e morto Oggiano nato il 04.07.2011; 2) France- Addis ed in terze nozze il 11.11,1819 il 26.11.1918; 6) Maria Caterina Cam- sco Campus Oggiano nato il Maddalena Vittoria Sini Sini. Giovanni pus Taras nata il 15.02.1884 e morta il 13.05.2013. Andrea Campus Taras Campus Biancu (A1b) ebbe dalla prima 19.04.1901 a 17 anni; 7) Sebastiano (A1a1bD) sposò il 13.10.1913 Giusep- moglie la figlia Maria Giuseppa Cam- Campus Taras (A1a1bC) nato il pa Apeddu Sanciu da cui ebbe 4 figli: pus Sanna nata in gennaio 1806 e morta 14.09.1886 e morto il 14.06.1948; 8) 1) Giuseppe Campus Apeddu nato il il 12.03.1806 a soli 2 mesi; dalle altre Maria Giuseppa Campus Taras nata il 26.08.1914 e morto il 10.11.1914; 2) due mogli non ebbe figli. 08.01.1889 e morta il 21.12.1925; 9) Maria Carmela Campus Apeddu nata il CONTINUA

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appena il tono della Ammentu afettuosu e riconno- CONCA ‘E ORO voce, quando in schente ca “Conca ‘e oro” fit di Orazio Porcu una discussione tra colleghi, tra amici, babbu meu e da isse apo impa- in famiglia, qualcu- radu a afrontare sa vida in su ra nato nel 1890, famiglia di no alludendo allo studio, poteva bonu e in su malu cun s’ischina braccianti agricoli e comunità affermare “eih, si’ndhad’a faghere eretta e sa faccia pulida. Non E di bracciantato, non poteva cosa meda de cussu bicculu ‘e pa- aspirare a grandi traguardi di vita bilu”. “Unu bicculu ‘e pabilu m’ha timas a difendere su chi pensas (quelli erano riservati ai rampolli del dadu a mandhigare tota sa vida”, senza arroganzia ma sempre ceto “de sos prinzipales” o, al più, a argomentava! “Candho, finida sa detzisu: s’omine, pius s’ingru- qualche giovane figlio della nascen- gherrra, su Re s’ha’ mandhigadu sa sciada, pius su culu ammustrada! te borghesia). Si portava addosso promissa de nos paltire sas terras un nomignolo: “Conca ‘e oro”, attri- de sos barones”, soprattutto nel buitogli dal maestro delle scuole Mezzogiorno e nelle Isole, in cam- Il culto del risparmio, in questo aiu- elementari che lo riteneva capace e bio propose agli ex combattenti, che tato dalla moglie sempre attenta meritevole di proseguire negli studi. sapevano leggere e scrivere, l’op- alle necessità della casa; il rispetto Dagli anni di scuola elementare si portunità di andare a lavorare in della casa, della famiglia sulla quale portava appresso anche una sorta ferrovia. esercitava una presenza silenziosa di rispetto quasi religioso per la let- ma ben attenta, e per la quale ogni tura e la scrittura; chi era stato ca- sacrificio era giustificato, le frequen- pace di imparare a leggere e scrive- ti peregrinazioni da una cantoniera re, per lui, poteva imparare qualun- all’altra erano motivate dalla neces- que altra cosa. Di fronte alle novità, sità che le cantoniere fossero abba- se sentiva dire “ma è difficile” com- stanza vicine ad un paese che con- mentava “eih, no est mancu s’alte sentisse ai figli la frequenza scola- ‘e iscriere”. Ma non aveva rimpianti stica; l’affetto e il rispetto della mo- per non aver potuto studiare: dotato glie, mai “mutzere mia” sempre “sa di buona capacità di riflessione e di padrona ‘e domo”, come era norma- grande pazienza cercava di ottene- le nelle famiglie matriarcali. La vita re dalla vita ciò che la vita poteva allora, procedeva, come per tutti, offrire a persone della sua condizio- scandita dagli orari di lavoro: fino al ne sociale, senza tuttavia rinunciare tramonto il servizio, e dopo il tra- a partecipare attivamente alle tra- monto la coltivazione dei magri faz- sformazioni che si andavano annun- zoletti di terra lungo i binari, e l’anno ciando in quel fine secolo e al princi- segnato dall’alternarsi dei bisogni e pio del XX. Lo troviamo, così, più o delle stagioni: “finzas a Nadale né meno ventenne, seguace del giova- fritu e né famine, da-e Nadale in ne studente bonorvese Giovanni susu fritu e famine piusu”. Le prov- Antioco Mura, tra i giovani socialisti viste dovevano essere sufficienti massimalisti e, allo scoppio della fino alla successiva estate. grande guerra, tra gli anti- Degli anni passati in trincea gli era interventisti. Poi, la Patria chiama e Era iniziata così la sua vita di lavoro rimasta l’intolleranza nei confronti a quel richiamo, per quanto malvo- e di pellegrinaggi per le cantoniere della monarchia, in particolare nei lentieri, non si può non obbedire! della rete ferroviaria: “picconare confronti del Re: non riusciva a sop- Molta pazienza e poche parole: ave- ghiaia sutta sos binarios de su trenu portare l’entrata in guerra, la chia- va bisogno di riflettere molto perché o zappare in logu de terra luzzana, mata alle armi dei ragazzi del ’99, potesse farsi una sua opinione delle semenende trigu, non b’hada diffe- ”arrivavano in trincea che non ave- cose: te ne rendevi conto quando renzia per’una”. Delle sue origini vano ancora imparato a farsi la bar- apriva bocca, che ciò che diceva contadine, però, conservava la cul- ba, col ’91 in mano e, al primo as- era sempre frutto di riflessione e di tura materiale e le virtù (lui le chia- salto, ti morivano a fianco prima lunghi ripensamenti. mava, semplicemente, abitudini di ancora di aver sparato un colpo”. Della guerra parlava malvolentieri o, vita): l’attaccamento al lavoro: nei Ma al Re non era mai riuscito a per- meglio, non ne parla affatto. “Ho pressi di tutte le cantoniere c’era donare l’aver messo l’Italia nelle sempre fatto, come tutti, quello che qualche fazzoletto di terra che si mani di Mussolini. “Quando vincia- mi ordinavano! E sono stato fortuna- prestava alla coltivazione di grano o mo la guerra” era la propaganda del to che non ho preso una pallottola di cereali che potevano costituire le Re.”Candho inchimos sa gherra... austriaca o non sono stato fatto pri- provviste per la famiglia, insieme sa gherra l’ha’ binchida isse, sa gioniero: in un caso sarei ancora al all’allevamento del maiale (al giova- terra l’ha’ regalada a sos soldados fronte sotto un metro di terra e ne di 16-17 anni esitante se affon- chi che sun restados in su fronte, nell’altro, il re e i suoi generali mi dare il coltello all’atto della macella- pro los suterrare; e isse candho si avrebbero considerato, semplice- zione, non mancava il suo incorag- ch’es fuidu non si ch’est’ andhadu a mente, un disertore, con conse- giamento “non timas a t’imbruttare manos boidas. “Ha nadhu chi cussa guente riduzione, o più spesso, re- sas manos de samben , chi non sun fi’ sa siendha ‘ e sa Corona e nois voca totale del sussidio di guerra sas manos bruttas chi guastan sa maccos, illusos da’ e minores, cun- alle famiglie!” conca, es’ sa conca guasta chi im- vintos chi sa siendha ‘e sa corona Ho detto della pazienza: alterava bruttada finzas sas manos”. fimus nois, s’Italia e i sos Italianos”. a. 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di un progetto preso che, attraverso questa adesio- che favorisce ne, potranno far conoscere le proprie BERCHIDDA azioni mirate peculiarità proponendo angoli, scor- borgo della salute alla valorizza- ci, monumenti e paesaggi a quanti di Giuseppe Sini zione della qua- vorranno scoprire realtà poco pubbli- lità del cibo lo- cizzate, ma meritevoli di essere sco- cale e all’incen- perte e in qualche caso riscoperte. erchidda e , sono i primi tivazione dell'attività fisica. Un per- Potranno, inoltre, innescare contatti centri del nord della Sardegna corso significativo che non potrà e sinergie con le altre comunità che B a diventare "Borghi della salu- prescindere dal coinvolgimento del- puntano sui valori della salute e della te”. Questa associazione è nata in le scuole attraverso l’approvazione cultura per rilanciarsi anche in termi- Molise qualche anno fa e progressi- di progetti mirati alla salvaguardia ni di accoglienza e di ricettività turi- vamente si sta diffondendo su tutto della salute, alla promozione del stica. il territorio nazionale. In Sardegna benessere e al miglioramento della Un elemento non secondario è costi- solo Ortacesus aveva aderito lo qualità della vita. tuito dalla promozione della gastro- scorso anno ai principi e ai valori di I borghi della salute sono qualche nomia e dei prodotti tipici che rap- un sistema virtuoso di enti locali. decina sul territorio nazionale, ma il presentano il fiore all’occhiello del Si tratta di una rete che coinvolge i loro numero cresce di giorno in gior- nostro paese: olio, vino, distillati, comuni italiani che possiedono ca- no. Le comunità locali hanno com- dolci, pasta fresca, latticini, miele ratteristiche consi- che incontrano il favore derate uniche in di tanti buongustai. termini di qualità Mangiare sano salva- della vita. In queste guardando la salute in realtà si promuove armonia con l’ambiente una vita sana e si che ci circonda: obietti- coltivano retti princi- vo che non può pre- pi alimentari. L’iscri- scindere dal rilancio di zione all’associazio- prodotti locali che non ne nazionale è sta- impiegano pesticidi che ta formalizzata a avvelenano la natura. fine settembre dal Presupposti che la no- sindaco Andrea stra collettività, da sem- Nieddu e comporta pre attenta a favorire l’adesione a con- l'attività fisica, socio- dotte corrette e sa- relazionale, spirituale e lutari. Marco Taglia- solidaristica, cercherà ferri, presidente di potenziare per mi- dell’associazione gliorare, con la salute, nazionale, ha sotto- lo stile di vita dei propri lineato l’importanza concittadini.

Quando aveva bisogno di un para- rono quasi tutti a profittare dell’e- ricale, insieme ad un’altra trentina di gone, di un confronto, di una simili- splosione dei giornali. “Conca ‘e persone, finì in carcere perché ma- tudine, si rivolgeva al mondo del oro” curiosava tra “ L’asino” di Po- nifestava in difesa di un prete! Ma quale aveva ereditato l’imprinting. drecca,“ Il merlo giallo”, violente- questa è storia che coinvolse un Così nei confronti della stampa ave- mente anticlericali, “L’uomo qualun- intero paese! va sempre grande rispetto accom- que”, ma finiva per tornare alle lettu- Nel cinquantenario della vittoria, con pagnato da intelligente diffidenza: re antecedenti il Fascismo: legge 18 marzo 1968, venne istituito “su giornale es’ che-i s’ainu, trazada “L’Avanti” e ‘L’Unità”, la rinata l’Ordine di Vittorio Veneto: con De- su chi li ponen susu: tandho prima “Nuova Sardegna” e su quelle lettu- creto di gennaio 1969, esecutivo ‘e comporare unu giornale chilca ‘e re andava formando la cultura e il della legge, a “Conca ‘e oro” fu con- cumprendhere chie es’ s’ainalzu chi carattere dei figli! La libertà indivi- ferito il titolo di “Cavaliere di Vittorio li pone’ s’imbastu”. Il mondo del la- duale, insieme alla responsabilità Veneto.” L’onorificenza fu notificata voro era comunque sempre presen- nel suo esercizio, dovevano essere, alla famiglia nel mese di marzo te nel suo modo di ragionare: così al sempre, principi di vita, anche nei 1969, quando, ormai, la vita gli ave- ragazzino di terza media che gli mo- rapporti di famiglia. Così, quando un va tolto la soddisfazione di poterla strava stupito fotografie del Colos- figlio disse che voleva andare in rifiutare: cosa che avrebbe sicura- seo o dei Fori Imperiali e attendeva seminario, commentò semplicemen- mente fatto, tanto gli era ormai la manifestazione della sua meravi- te “i ragazzi, a volte si innamorano estraneo persino il ricordo della glia opponeva le sue considerazioni della divisa dei carabinieri, a volte guerra che pure lo aveva costretto a materiali: “ma ti enidi mai de pensa- della sottana dei preti! Quando gli quattro anni di trincea: “sa gherra re a cantu samben de poberu b’ada passa, vedrete che torna a casa”. provoca’ dolores e sufferenzias, sas sutta cussas pedras?”. Ma non si oppose. E l’occasione medaglias de oro sun roba pro dos Alla fine della guerra, dopo vent’an- perché il figlio rientrasse a casa si generales e pro chie moridi in batta- ni di stampa di regime, la necessità, presentò, quando, un anno dopo, glia, deo so ancora ‘iu! e no so di- quasi la sete di stampa libera, porta- “Conca ‘e oro”, radicalmente anticle- ventadu mancu caporale!”.

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Questo vecchio articolo di gior- ANTONIO STEFANO DEMURU nale (di quarant’anni fa), a firma del mai dimenticato Maestro Ci- nodidu cantadore e bonu rimadore tu Fresu, è stato di recente ripro- di Citu Fresu posti su Facebook da Rossella Calvillo, nipote del cantadore- 9 agosto 1979 è morto, all’età che è andato a ruba a dimostrazio- poeta di cui viene tracciata una Il di 78 anni Antonio Stefano ne della vasta popolarità di cui go- Demuru, dopo una breve de- deva e apprezzamento per i suoi biografia. genza presso un ospedale di Geno- impareggiabili versi. La ringraziamo della sua inizia- va, stroncato da un male che non I berchiddesi e quanti altri hanno tiva che consentirà ai nostri let- perdona. avuto modo di conoscerlo e stimarlo tori di conoscere un personaggio Con lui Berchidda ha perso una del- come uomo o ascoltare nelle varie finora noto in paese solo a quan- le figure che avrebbe, nel tempo, sagre paesane la sua voce melodio- ti hanno un numero di anni suffi- annoverato fra i suoi figli migliori. sa e suggestiva, non potranno non Aveva raccolto intorno a sé una va- ricordarlo a lungo. ciente per averlo conosciuto. sta schiera di amici ed estimatori Chiude un testo commemorativo per la sua attività di cantante-poeta. di Giulio Sini (Bore Nulvara). Sin da piccolo ebbe inizio il suo Paraulas (cantadas) amore per la poesia ascoltando da Giulio Sini (Nulvara) anziani pastori le dispute poetiche di Ojos che una olta Paulicu Mossa, Melchiorre Murenu, prite no mi torradas fissare Padre Luca Cubeddu. Nominava sezis foss’a sa tolta spesso, con orgoglio, coloro che apposta pro mi fagher regirare erano stati i suoi primi maestri, che prite no mi fissades lo avevano incoraggiato ad affronta- comente una olta no mi nades re le folle nelle varie sagre paesane, Ojos chi che istellas ossia, ossia quegli autentici fenome- brillades a sas dechidas miradas ni della musica popolare sarda, che cudda fissadas bellas rispondono ai nomi di G. Tamponi, pronta pro me a ue sunu andadas? F. Mannoni, Luigino Cossu, Salvato- Ojos chi che istellas re Stangoni… brillades a sas dechidas miradas Ha fatto conoscere al pubblico di oltre 70 centri, fra cui Berchidda, da “Dubbios de amore” Genova, , Sassari, Nuoro le di Antonio Stefano Demuru sue magnifiche composizioni che ancora oggi vanno in voga e che spesso ascoltiamo dalla viva voce di Cabitza a «Radio Sardegna» o inci- se su dischi. Direttore: Composizione: Affermava di lui un autorevole can- ITE DOLU… Giuseppe Sini Giuseppe Meloni tante-scrittore di allora: «Demuru ha saputo dare alla sua arte melodica Es’ mortu AntonIstevene! Ite dolu… Segreteria di redazione: dolcezza di espressioni e accordi chi ‘ènner mancu mi sento su coro Maddalena Corrias che altri mai hanno raggiunto». Un amenu, suave rusignolu, Contributi di: Oggi, a pochi mesi dalla sua scom- ch’in tota sa Caddhura e Logudoro Beppe Burrai, Gavina Correddu, parsa, chi lo ha ben conosciuto e cun dulze melodia ha’ tesu ’olu. Antonio Stefano Demuru, Raimondo col quale ha intavolato lunghe e Dente, Sergio Fresu, Tonino Fresu, svariate discussioni, può dire di lui: Dignamente su lùmene ndh’ onoro Piero Modde, Narciso Monni, Orazio «E’ stato un uomo che ha avuto cun custa rima simprize, comente Porcu, Giulio Sini, Salvatore Sini. nella vita tante gioie, ma ha Iss’had àpidu sempre ondzi pretesa, conosciuto amarezze». in cussa ‘ida – ’e pàgas dultzùras Stampato in proprio Eppure fino agli ultimi giorni della ma d’amargùras – no sempre cumpresa! Berchidda, ottobre 2019 sua esistenza, pur con le sofferenze Però sa fama ha’ binsu sas tortùras Registrazione Tribunale di Tempio fisiche che lo gravavano, fedele a de custu mundhu: s’odiu, s’offesa n. 85 del 7-6-96 quanto scritto nelle sue varie com- piùs brutta ‘e totu sas bruttùras. piazza del popolo non ha scopo di lucro posizioni, non si è mai lasciato ab- battere dalle avversità, apprezzando Berchiddha, cun rejone sès dolente, quell’inestimabile dono che è la vita, accettandola sempre non passiva- ma cunfortu ti sìa – cale mama – mente, ma spensieratamente. s’ammentu, dultz’ e caru, ‘e sa fama. [email protected] Il 31 ottobre ‘77, stampato nella ti- [email protected] pografia «Logudoro», ad Ozieri, è B. Nulvara uscito un suo libro «Cantones e AntonIstèvene ‘Emuru, Indirizzo Internet mutos» che raccoglie il meglio del nodidu cantadore e bonu rimadore suo vasto repertorio di canzoni, mu- mortu su 10 de Austu, 1979 www.quiberchidda.it tos logudoresi e canzoni galluresi, giornale stampabile a colori