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di Drew Goddard con Kristen Connolly, in scena se stesso rivelando tutto ciò cidiale accelerazione cinetica. E, oltre alla Fran Kranz, , che gli altri film nascondono accurata- sfavillante bellezza figurativa, a sorprendere Geniale e divertente satira sul genere hor- mente. Il non è un genere, sono i risvolti e le sottotracce cinephile del- ror, che farà la felicità degli appassionati, sentieri 23 e possiamo rintracciare vari gradi di la storia, un’autentica dichiarazione d’amore entusiasti di vedere riuniti in un unico film “metacinematograficità” in film di tutte per la settima arte. La parentesi del film-nel- citazioni e cliché, insieme a tutti i principali underground Cinema al le epoche. Il metacinema è il cinema film dedicata a Broadway, in cui Gene Kel- mostri della storia del cinema: ognuno dei quadrato che cita e si autocita, si cannibalizza e ly, turbolento protagonista oltre che reale ragazzi incarna infatti uno stereotipo, dalla si rielabora. spirito animatore del lungometraggio, balla ragazza svampita al muscoloso atleta senza con un’ispirata Cyd Charisse (prima mangia- paura. A dirigere, con intelligenza e talen- In alcuni casi può essere mostrato uomini, poi creatura di bianco drappata) è to innegabili, è l’esordiente Drew Goddard, l’”apparato”, che può essere una cine- da manuale di storia del cinema. già sceneggiatore del bellissimo presa che appare per caso o l’intera (, 2008) e della serie che , giornata di un cineoperatore, oppure 8 1/2 — D2892 firma il copione insieme a . La si può mostrare il “retroscena” di un Italia, 1963, 138’ componente metacinematografica la fa da di Federico Fellini film, cioè l’organizzazione della troupe, padrona, rendendo la pellicola un gusto- con Marcello Mastroianni, Anouk Aimée, so divertissement cinefilo, ma il valore del il ciak di una scena, la vita reale degli Sandra Milo, Claudia Cardinale, Rossella film viene ulteriormente accresciuto da una attori, oppure il film può essere intera- Falk, Barbara Steele lucida e sarcastica riflessione sulla società mente incentrato su un regista alle pre- La monumentale autobiografia di un genio contemporanea e sulla sua ossessione mor- se con i propri dubbi e con le proprie in forma di racconto polifonico. Il testamen- bosa e voyeuristica per la documentazione aspirazioni, o ancora si possono spin- to artistico multiforme di un autore che si in diretta. gere i limiti mostrando l’intero proces- dona al mondo non risparmiando nulla della so di lavorazione di un film. magnifica integrità delle sue bugie quotidia- Birdman o (L’imprevedibile virtù Con Sentieri Underground #23 provia- ne. 8 1/2 è il film in cui verità e menzogna dell’ignoranza) — P2878 mo ad esplorare alcuni tra i film me- coincidono magistralmente e la realtà e la USA, 2014, 119’ tacinematografici più suggestivi e sti- finzione cessano per sempre di essere di- di Alejandro González Iñárritu «Osserva attentamente: il trucco è ciò moltanti per conoscere più da vicino stinguibili. Guido, regista debilitato in modo con Michael Keaton, Emma Stone, Edward che conta» diceva Christian Bale in The trucchi e segreti della settima arte. mellifluo dalla malinconia e dall’indolenza Norton, Amy Ryan, Zach Galifianakis Prestige di . Un film ma anche suadente e sfaccettato nell’animo, Al suo quinto film, Alejandro González Iñár- prettamente teorico, quello del regista è per Federico Fellini molto più di un alter- ritu cambia decisamente registro, dirigendo di Inception, che, a modo suo, parlava ego o di un transfert. È il veicolo attraverso e scrivendo una commedia nera sullo show della magia del cinema, del mistero che cui far passare un flusso di coscienza prepo- business e sulla distinzione tra amore e am- Cantando sotto la pioggia — P1081 avvolge ogni pellicola, del trucco che, tente, nel quale le luci e le ombre del mon- mirazione, sempre più labile nel panorama (Singin’ in the Rain) USA, 1952, 103’ do felliniano dialogano le une con le altre, da oltre 120 anni, incanta, coinvolge ed contemporaneo, specie in un mondo effime- di Stanley Donen, Gene Kelly delineando una sorta di moderno romanzo inganna gli spettatori di tutto il mondo. ro e spietato come quello dello spettacolo. Il con Gene Kelly, Donald O’, Debbie cinematografico in prima persona. virtuosismo registico di Iñárritu è al servizio Esistono però film che questo trucco Reynolds, Jean Hagen, Millard Mitchell decidono di svelarlo; film che descri- di un script solido e intelligente, che ibrida Inarrestabile e brillantissimo flusso visivo- Il disprezzo — P1244 vono ed esibiscono i meccanismi di la satira sociale e il dramma con un realismo musicale, è uno degli esempi di cinema (Le mépris) Francia, Italia, 1963, 103’ fantastico, sorprendente e affascinante, ca- funzionamento del linguaggio cinema- americano più virtuoso, smagliante ed di Jean-Luc Godard con Michel Piccoli, Bri- pace di dare forma ai deliri, alle paure e alle tografico utilizzato. Si tratta di quel ci- eclettico mai apparsi sullo schermo. Grazie gitte Bardot, Jack Palance, Fritz Lang insicurezze del protagonista. In questo sen- nema consapevole di sé, delle proprie a un’intuizione geniale – raccontare gli anni Jean-Luc Godard costruisce un film, in so è decisamente funzionale l’ottima colon- strutture e dei propri stili, dei propri Venti condensati nella trasformazione furo- parte, autobiografico e incentrato sull’op- na sonora del batterista Antonio Sanchez, meccanismi produttivi ed economici e reggiante di Hollywood nel passaggio dal ci- posizione tra vera arte (Omero) e prodotto espressione ritmica di un tormento esisten- della propria storia. Sono moltissimi i nema muto al sonoro – Gene Kelly e Stanley commerciale (la pellicola hollywoodiana). ziale (fortissimo e troppo a lungo sopito) cineasti ad aver ragionato in maniera Donen orchestrano un film memorabile, Attraverso una confezione impeccabile, che porta Riggan sull’orlo della follia e della esplicita sul proprio lavoro, sulle bel- divertente e immortale. Tuti gli ingredien- fatta di sinuosi movimenti di macchina e di depressione. La ricerca di un riscatto profes- lezze e gli oblii dell’essere un regista ti concorrono alla magistrale riuscita della ambientazioni suggestive, l’autore dà vita a sionale e personale, l’arte come missione e proprio attraverso testi filmici. pellicola: si va dalla solida sceneggiatura di una complessa riflessione sulla maestosità ossessione o il bisogno di amore che sconfi- Il metacinema nasce nel momento in Adolph Green e Betty Comden, inizialmente dell’arte classica che oggi potrebbe essere Mediateca La Cappella Underground — Palazzo Galatti via Roma 19 34132 Trieste 040 3728662 mediateca@lacappellaundergrou nd.org na in desiderio di fama e successo: tutti temi cui l’istintiva riflessione metalinguistica pensata come bacino contenitivo per le can- proseguita dal cinema, rappresentato dall’a- zoni del produttore Arthur Freed e di Nacio non certo nuovi, ma trattati da Iñárritu con si fa strada nelle idee di alcuni cineasti. mato Fritz Lang che veste i panni del regista Herb Brown (già cantate in altri film musicali una maestria narrativa davvero notevole. Diversamente dalla trasparenza tipica dell’ipotetica Odissea. In fondo, Il disprezzo della MGM) al fortissimo impianto filosofico del cinema classico hollywoodiano, è soprattutto un grande omaggio alla bellez- e morale dell’opera, in grado di coniugare za della settima arte, simboleggiata anche Sinossi LongTake.it ma anche della maggioranza dei film ritmo e buoni sentimenti, per un mix di mi- contemporanei, il metacinema mette dal fascino di una Brigitte Bardot ai massimi in collaborazione con: storici. Le sceneggiature si cambiano, i per- capacità fanciullesca di sognare non posso- Cheadle, Philip Seymour Hoffman registi a frequentare assiduamente le vide- sonaggi si modificano, persino la “diva” può no essere confinati né da uno schermo, né Vagamente ispirato alla vita del porno divo oteche (Tarantino docet), Be Kind, Rewind morire, ma il cinema prosegue il suo cam- da un dispotico marito. John Holmes, l’opera seconda di Paul Tho- è una raffinata commedia per amanti della mino e non può fermarsi, come dimostra il mas Anderson è un’epopea tragicomica, un settima arte. Ben sostenuta dalle interpreta- magnifico finale. Ed Wood — P155 affresco ironico, impietoso ma mai morali- zioni di Black e Def, esilaranti nel riproporre USA, 1994, 124’ stico, di un’umanità allo sbando incapace di celebri titoli della storia del cinema, soffre Effetto notte ­— P2840 di Tim Burton con Johnny Depp, Martin riscattare la propria ineluttabile mediocrità. verso il finale di un eccesso retorico e di (La nuit américaine) Francia, 1973, 115’ Landau, Bill Murray, Sarah Jessica Parker Guardandosi allo specchio, alla fine del film, qualche passaggio scontato (la “cattivona” di François Truffaut con Jacqueline Bisset, Tim Burton si concentra sulla lavorazione Dirk prende consapevolezza di un fallimento delle major, interpretata dalla Weaver, che Valentina Cortese, Jean-Pierre Aumont, dei film più celebri e sgangherati del bizzar- individuale e collettivo: lui e tutta la factory vuole distruggere la videoteca; il quartiere Dani, Jean Champion ro protagonista, da Glen or Glenda (1953) al guidata da Jack Horner, nel corso degli anni, che si schiera per salvarla), ma, nel comples- La pellicola è una vera e propria lettera d’a- famoso Plan 9 from Outer Space (1959), e non sono stati in grado di superare i propri so, rimane un divertissement intelligente e more dedicata al cinema e alle sue infinite sul suo rapporto con la cosiddetta “corte dei limiti, di evitare gli stessi errori e di ritrovarsi piacevolmente citazionista. Dopo L’arte del possibilità tecniche. In controtendenza ri- miracoli”, tra cui svetta l’ex divo del cinema a dover ricominciare da capo, più incattiviti, sogno (2006), è un altro inno alla creatività spetto alla cinematografia post ‘68, Truffaut horror Bela Lugosi, ormai caduto in miseria. disillusi e amareggiati. Emblematico in tal artigianale firmato da un in sceglie un approccio narrativo tradizionale, Quello di Burton è un vero e proprio atto senso il passaggio dai problematici ma vitali buona forma. Spielberg non concesse i di- lontano dalle abituali atmosfere della Nou- d’amore nei confronti di un cinema di “serie anni settanta (in cui il cinema hard mante- ritti per la versione “maroccata” di Ritorno velle Vague, e sottolinea la condizione tran- z”, rozzo, artigianale ma profondamente ge- neva comunque una sua dignità artistica) al Futuro: si compensa, tra i tanti, con King sitoria, la precarietà e l’irrealtà della vita che nuino, che ha influenzato il suo immaginario all’edonismo reaganiano, epoca di indivi- Kong, Carrie, lo sguardo di Satana e 2001: girano intorno al set di un film: già dal titolo fin da bambino. Il regista si sofferma anche dualismo e superficialità tanto feroci quanto Odissea nello spazio. (che fa riferimento a una tecnica che consi- sul racconto di (una certa) Hollywood, quel- grotteschi e volgari (il passaggio del porno al ste nel rendere “notturna” una ripresa fatta la lontana dai riflettori e dal glamour, abitata video e a uno status di amatorialità). The Artist — P2205 in piena luce), infatti, Effetto notte svela con da una folla di disperati alla spasmodica ri- Francia, Belgio, USA, 2011, 100’ intelligenza i trucchi della settima arte, ma cerca del successo: proprio come Ed Wood, Il caimano — P0045 + D226 di senza privare lo spettatore dello stupore e travestito eterosessuale, e il suo gruppo di Italia, 2006, 112’ con Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Go- della magia propri di tale mezzo. Un’opera freaks. di Nanni Moretti odman, James Cromwell importante e di grande suggestione, anche con Silvio Orlando, Margherita Buy, Jasmine Uno dei film più premiati nella storia del se meno coesa rispetto ad altre del regista. Scream — P1816 Trinca, Elio De Capitani, Jerzy Stuhr, Carlo cinema francese, The Artist riporta lo spet- Premio Oscar come miglior film straniero. USA, 1996, 111’ Mazzacurati tatore moderno ai fasti del muto con legge- di Wes Craven con Neve Campbell, Skeet Bruno Bonomo è uno scalcagnato produt- rezza ma puntuale impegno filologico, con La rosa purpurea del Cairo — P0149 Ulrich, Courteney Cox, Rose McGowan tore di b-movie, con titoli del tenore di tanto di cartelli, didascalie e titoli, esatta- (The Purple Rose of Cairo) USA, 1985, 82’ «Ti piacciono i film horror, Sidney?»: Wes Cataratte e Mocassini assassini. Una giova- mente come era stato delineato il linguag- di Woody Allen Craven torna a creare un caso cinemato- ne regista, Teresa, gli propone un film che gio cinematografico prima dell’avvento del con Mia Farrow, Jeff Daniels, Danny Aiello, grafico, con la stessa potenza e la stessa appare in tutto e per tutto ispirato all’espe- sonoro. Un atto d’amore verso la Settima Dianne Wiest efficacia che caratterizzarono il celebre rienza biografica e imprenditoriale di Silvio arte che procede attraverso un lavoro cer- Messe da parte nevrosi metropolitane, dis- Nightmare – Dal profondo della notte (1984). Berlusconi. Nonostante qualche scetticismo tosino di citazioni, rimandi e giochi meta- sertazioni filosofiche sull’esistenza di Dio, e Scream utilizza e ricodifica le numerose re- iniziale, Bonomo accetta di produrlo. cinematografici, con l’intento di tornare a idiosincrasie sul rapporto di coppia, Woody gole cardine degli slasher anni ‘70 e ‘80 e se Scritto con Francesco Piccolo e Federica far risplendere l’Hollywood muta degli anni Allen, nel pieno della sua maturità artistica, ne fa nel contempo beffe, con una sottile e Pontremoli, Il caimano è il film di Moretti Venti, quella affascinata dalle grandi storie ha realizzato un piccolo gioiello metacine- intelligente ironia: “Ghostface”, il villain del- che più ha spaccato l’opinione pubblica ita- d’amore, dall’esotismo avventuroso e dai matografico squisitamente retrò che è un la pellicola, anticipa il suo ingresso in scena liana e fatto discutere, sia per l’uscita in sala primi divi del secolo. Se per Dujardin è ine- affettuoso atto d’amore verso la settima con una telefonata nella quale interroga, in molto ravvicinata alle elezioni politiche del vitabile ricordare attori del calibro di Clark arte. Ambientato in una cittadina di pro- un quiz mortale, la futura vittima su famo- 2006, sia per il modo, beffardo e spietato, Gable, Douglas Fairbanks e Rodolfo Valen- vincia costretta a fare i conti con la gran- si film dell’orrore. Craven cita se stesso, si in cui dipinge la figura di Silvio Berlusconi. tino (omaggiato nel nome del suo perso- de depressione, il film innalza la magia del prende gioco della serialità che affligge il Un’opera multistrato, con più cornici e an- naggio) e per la Bejo avvicinarsi ai canoni di Cinema a unico scopo di vita, in cui la di- genere e immerge lo spettatore in un gioco cor più finestre, densa di suggestioni, codici Greta Garbo o Joan Crawford, la trama del mensione sognante del mondo parallelo del metacinematografico che, tra allusioni e ri- allegorici, travestimenti e simboli. film rievoca, oltre che la vera parabola deca- grande schermo diventa l’unico strumento mandi, rappresenta una ventata di freschez- dente di molti attori del cinema muto, quella di evasione da una realtà scandita da delu- za e originalità nel panorama di genere degli Be Kind Rewind - Gli acchiappafilm — di grandi pellicole come È nata una stella sioni, soprusi e sacrifici. Sentimentale, iro- anni Novanta. P2621 (1937) di William A. Wellman (rifatto da Cu- nico, nostalgico omaggio a un mondo dello USA, Gran Bretagna, 2008, 102’ kor nel 1954), o Cantando sotto la pioggia spettacolo profondamente autentico nella Boogie Nights - L’altra Hollywood — di Michel Gondry (1952), ma anche Viale del tramonto (1950) sua ingenuità, visto dagli occhioni lucidi di P0491 con Jack Black, Mos Def, Danny Glover, Si- di Billy Wilder. una perfetta Mia Farrow. Realtà e finzione si USA, 1997, 155’ di gourney Weaver, Mia Farrow mescolano completandosi a vicenda, nella con Mark Wahlberg, Burt Reynolds, Julianne Ironico e nostalgico omaggio alla “cinefilia Quella casa nel bosco — P2121 consapevolezza che il rispetto, l’amore e la Moore, John C. Reilly, Heather Graham, Don vintage” che spingeva i giovani aspiranti () USA, 2012, 95’