Diocesi di da La Domenica del 12/10/2008 ______

Martedì 14 ottobre 2008 ore 21.15 in Cattedrale a San Miniato.

Inizio Anno Pastorale Giovani

Il servizio di Pastorale Giovanile

Il cammino triennale dell’Agorà dei giovani italiani, che ci ha chiesto nel primo anno di ascoltare ed accogliere la domanda di senso delle giovani generazioni, nel secondo di creare legami e rapporti interpersonali come luoghi di incontro con Gesù, è giunto ora alla tappa conclusiva dedicata alla dimensione culturale dell’evangelizzazione. La meravigliosa esperienza di Sydney ha offerto ai giovani la possibilità di approfondire il significato del mandato missionario della propria esistenza cristiana per poter d’ora in poi esercitare i doni dello Spirito e comunicare la bellezza dell’incontro con Cristo fino alle pieghe più nascoste della vita quotidiana. Il tema di questo anno infatti – “fino ai confini della Terra” – sottolinea l’esigenza che l’annuncio del Vangelo avvenga nei linguaggi e nelle culture dei giovani di oggi. Anche il cammino pastorale indicato dal Vescovo - “Vivere e comunicare la Speranza in famiglia e con le famiglie” - ci spinge alla missione con un particolare riferimento alla realtà familiare dove i giovani sono presenti. Per tentare un approccio più decisivo con i ragazzi, proponiamo un percorso che si articola su due livelli: uno per i giovani – adulti e un altro per i giovanissimi. Per i primi: a) incontri mensili di catechesi tenuti dal Vescovo sui dieci comandamenti, presso il Santuario “La Madonna” di San Romano; b) Esercizi spirituali insieme al Settore Giovani di Azione Cattolica, dal 2 al 5 gennaio 2009; c) Pellegrinaggio diocesano con il Vescovo in Terra Santa dal 6 al 12 Agosto 2009. Il percorso per i giovanissimi viene invece affidato ai singoli vicariati e sarà scandito da tre incontri (durante i quali però S.E. il Vescovo non sarà presente): il primo di Adorazione Eucaristica; il secondo di presentazione del tema magari con l’aiuto di un “esperto”, la riflessione poi prosegue nei gruppi in parrocchia; il terzo consisterà in una serata di condivisione sul tema svolto nei gruppi. Il cammino di tutti si concluderà con una Festa finale dell’Agorà dei giovani italiani, che si svolgerà a San Miniato il 30-31 Maggio 2009: è un evento questo che verrà celebrato in contemporanea in tutte le diocesi d’Italia! Non dimentichiamo che il Santo Padre, durante la GMG in Australia, ci ha sollecitati a lasciarci plasmare dallo Spirito, ricordandoci come gli apostoli fossero persone ordinarie e che nessuno di loro poteva affermare di essere il discepolo perfetto, tuttavia quando furono ripieni di Spirito Santo furono trafitti dalla verità del Vangelo di Cristo e ispirati a proclamarlo senza timore. Incoraggiati da queste parole avviamoci allora ad aprire questo nuovo anno, da vivere su l’esempio di San Paolo, con la S. Messa celebrata dal nostro Vescovo, Mons. Fausto Tardelli, martedì 14 ottobre 2008 ore 21.15 in Cattedrale a San Miniato. In questa occasione verrà presentato anche il percorso diocesano. ______Esperienze dalla GMG di Sidney Anche Alessandra ci racconta la sua esperienza a Sidney di Alessandra Corsi

Non è facile raccontare in poche righe la ricchezza di esperienze fatte durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Sydney. La difficoltà non sta tanto nel descrivere i luoghi visti, le persone incontrate ..per quello ci sono le foto. È difficile piuttosto riportare le emozioni, perché quelle sono uniche e molto molto personali. Per esempio, cosa si prova quando l’aereo decolla e sai che circa 24 ore dopo sarai dall’altra parte del mondo dove tutta la Chiesa si è data appuntamento e tu sarai lì per rappresentare la tua parrocchia, la tua diocesi, il tuo gruppo o associazione e anche la tua nazione? Oppure provate a immaginare l’effetto che fa nel vedere fiumi di giovani riversarsi nelle larghe strade di Sydney, sentire le loro voci unirsi in una varietà di cori, scambiarsi con loro un sorriso, una parola, un gadget e poi ricordarsi per sempre in una foto dove ognuno sventola con fierezza la propria bandiera ma è consapevole di appartenere ad un'unica grande famiglia. Si, perché questo è quello che mi porto nel cuore: l’immagine della Chiesa universale. Una Chiesa giovane, fresca, una Chiesa di testimoni e missionari. È in contesti come questo che ci si accorge di quanto è bello stare con gli altri perché si impara a condividere non solo le cose belle, ma anche i momenti di disagio, come quando, arrivati a Melbourne siamo stati sistemati tutti e 150 nella palestra di un college e abbiamo fatto per quattro giorni la doccia con l’acqua fredda perché quella calda non era sufficiente per tutti. Per le vie della città, sugli autobus, nei locali, le persone del posto ci guardavano e sorridevano del nostro abbigliamento (per gli italiani poncho, sciarpa e cappellino, tutto rigorosamente azzurro), si fermavano a parlare con noi, chiedevano la nostra provenienza. Molti laggiù sono italiani, emigrati intorno agli anni ‘50 – ’60, parlano ancora bene la nostra lingua ed erano profondamente commossi e felici per la nostra presenza. Tutta l’Australia era preparata per questo evento e l’organizzazione è stata veramente ottima. Ogni giorno la monotonia degli imponenti grattaceli monocromatici era spezzata da un tripudio di colori e di lingue diverse ma durante i momenti di preghiera l’armonia che si creava tra noi era sconvolgente. Ricordo ancora i brividi sulla mia pelle (non per il freddo, anche se non faceva per niente caldo quella sera) durante la veglia del sabato nell’ippodromo di Randwick mentre il Papa invocava lo Spirito Santo: tutte le luci puntate sul palco ne esaltavano il colore rosso fiammante, in cima si ergeva splendente la croce. Papa Benedetto pregava in inglese e in quel momento lo Spirito scendeva su di noi, raccolti in silenzio, come gli apostoli nel Cenacolo il giorno di Pentecoste. Avevamo in mano una candela accesa formando così un grande tappeto di lucine, dall’alto credo che l’ippodromo sembrasse un cielo stellato. Come in ogni casa quando cala la sera si accende una luce fuori dalla porta, così quella notte le candele che tenevamo in mano davano l’immagine di noi come abitazione dello Spirito. Lo siamo divenuti nel giorno del Battesimo, come ci aveva detto il Santo Padre due giorni prima al molo di Barangaroo: quel giovedì era arrivato in battello ed era stato accolto da un gruppo di giovani indigeni con un ballo. Dal grande schermo quando inquadravano il suo visino potevamo scorgere l’emozione e la sorpresa che la novità di quell’evento suscitavano in lui e anche in noi. Con il suo discorso più tardi ci ha trasmesso grande forza ricordandoci come gli apostoli fossero persone ordinarie e che nessuno di loro poteva affermare di essere il discepolo perfetto, tuttavia quando furono ripieni di Spirito Santo furono trafitti dalla verità del Vangelo di Cristo e ispirati a proclamarlo senza timore. Mi auguro che questa esperienza abbia dato certezze a chi era venuto con uno zaino carico di dubbi e a quanti giovani buttano la loro vita nella droga o nell’alcol, a quanti sprecano il loro tempo in divertimenti sbagliati, a quanti sono alla ricerca di forti emozioni per sentirsi ancora vivi mi verrebbe da dire … provate una GMG!

Una giornata per pregare e meditare la Parola

Convegno regionale del Rinnovamento nello Spirito

SONO ATTESE dalle 1.500 alle 2.000 persone, domenica a Santa Croce sull’Arno, per il ventisettesimo convegno regionale del «Rinnovamento nello Spirito». Esponenti dei settantadue gruppi toscani del movimento carismatico cattolico si ritrovano per pregare, meditare, confrontarsi e soprattutto per ascoltare e discernere la parola di Dio, in questo momento in cui il Papa ha raccomandato la lettura del Vangelo e mentre la Bibbia è letta, addirittura in una diretta televisiva no stop, da alcune centinaia di persone. Il convegno regionale vede la partecipazione del vescovo di San Miniato, monsignor Fausto Tardelli che terrà l'introduzione spirituale e nel pomeriggio presiederà la solenne concelebrazione eucaristica. Per una domenica, quindi, il palazzetto dello sport di piazza Nenni chiude le porte alla pallavolo e le apre al raduno dei cattolici che hanno trovato nel «Rinnovamento nello Spirito» il loro cammino nella Chiesa di Cristo.

L'INIZIO del convegno è fissato per le 9 e gli organizzatori ci tengono a far sapere che non si tratta di una manifestazione chiusa ai soli delegati, ma aperta a chiunque voglia intervenire. Come in ogni incontro del «Rinnovamento nello Spirito» - tanto spazio e accoglienza sarà dedicata agli ammalati e alle persone in difficoltà tramite la preghiera comunitaria carismatica della mattina. Anche il sindaco di Santa Croce, Osvaldo Ciaponi, porterà il saluto a nome dell'amministrazione comunale.

IL COORDINATORE regionale Alessandro Pantaleoni presenterà il convegno e Luciana Leone della rivista RnS terrà la relazione, mentre il membro del Comitato nazionale, Dino De Dominicis guiderà alle 14 la lode corale. A San Romano si terrà il meeting regionale dei bambini del Rinnovamento nello Spirito che si uniranno ai grandi nel pomeriggio per la messa concelebrata.

Fucecchio

Festeggiamenti in onore di San Candido di Stefano Boddi

San Candido Martire è il Patrono della città di Fucecchio e la sua festa, il 3 ottobre, è giunta ormai al 343° anno. La Comunità di Fucecchio ha vissuto con fede questo evento preparandosi durante il triduo a questo momento di Grazia. Nelle celebrazioni eucaristiche si è pregato lo Spirito Santo per i 54 adolescenti della parrocchia della Collegiata che nel pomeriggio del 3 Ottobre avrebbero ricevuto il Sacramento della Confermazione. Il giorno precedente la Cresima si è tenuto il ritiro spirituale dei ragazzi che pieni di entusiasmo hanno raccolto i frutti di tanti anni di catechismo per essere pronti ad essere veri testimoni del Vangelo. Durante il triduo di preparazione alla festa si è tenuto un incontro culturale durante il quale abbiamo potuto ripercorrere storicamente le vicende della città di Fucecchio, delle sue Chiese e del suo Patrono grazie al prof. Alberto Malvolti che ha tenuto una sapiente lezione storica su questi argomenti. La solenne celebrazione eucaristica ha avuto luogo nel pomeriggio del 3 ottobre u.s., è stata presieduta da S. E. mons. Fausto Tardelli Vescovo di San Miniato e concelebrata da molti sacerdoti del vicariato. Il Vescovo ha parlato ai ragazzi con amore di padre esortandoli ad essere come gli Apostoli che dopo aver ricevuto lo Spirito Santo iniziarono la loro predicazione sulla terra. “Non allontanatevi dal Signore” ha detto il Vescovo, “rimanete uniti a Lui, così come i tralci rimangono uniti alla Vite per portare più frutto, così voi, allo stesso modo, sarete gli annunciatori della parola che salva, della Verità che rende ognuno di noi più felice”. I ragazzi e tutti i presenti, hanno partecipato attivamente alla Liturgia con la preghiera e con il canto sostenuti dal coro della Collegiata. Al termine si è svolta la processione con la reliquia del Santo fino alla Chiesa della Vergine dove si è tenuto il lancio della Colomba della pace tra gli applausi ed i flash di tutti quanti. Che il volo della colomba sia il segno dello Spirito che veglia su di noi e l’augurio di pace e di amore del quale il mondo, ora come non mai, ha bisogno. O lux beatíssima, reple cordis íntima tuórum fidélium.

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Santa Maria a Monte

NEL NOME DI MARIA. Ottobre è il mese dedicato alla "Madonna del Rosario" e molto caro alla pietà popolare non meno di Maggio, mese mariano per eccellenza. È il mese nel quale tante parrocchie, sulla scia di tradizioni religiose consolidate, continuano a promuovere fervorose iniziative liturgiche, catechistiche e pastorali. E le famiglie più autenticamente cristiane, come accade soprattutto nei Paesi di più tradizionale e forte spiritualità mariana, continuano a farne soprattutto un mese di intensa preghiera alla Vergine con la quotidiana recita del Santo Rosario. Lo stesso Papa Benedetto XVI ci ha ricordato come tutta la teologia mariana confluisce nel Rosario, che ne è come l’espressione riepilogativa. Poiché Maria è Madre, la sua devozione ci insegna a essere figli: ad amare sul serio, senza misura; a essere semplici, senza tutte le complicazioni che nascono dall'egoismo di pensare solamente a se stessi; a essere allegri, sapendo che nulla può distruggere la nostra speranza. L'inizio del cammino che ha per termine l'amore folle per Gesù, è un fiducioso amore alla Madonna.Invitiamo quindi a cogliere l’occasione di questo mese di ottobre per accostarsi al Santo Rosario. Lo pregheremo ogni sera, escluso sabato e domenica, in Collegiata alle ore 18.In Maria si uniscono il divino e l’umano, la creatura si unisce al Creatore. In Maria riconosciamo la nostra identità e il nostro destino. Vediamo la comunione santa di “Dio-con-noi” e di “Dio-tra-di-noi”. Riconosciamo che il nostro Dio è Dio – in quanto con noi – redentore e salvatore, santificatore e glorificatore. In effetti, Maria è figura centrale nella nostra vita di fede. Mentre la consideriamo figlia del Padre, madre del Figlio e sposa dello Spirito, dobbiamo anche considerarla una credente nella valle delle ombre e come piena di speranza quando si confronta con una situazione disperata. La si può vedere come protettrice delle donne incinte che partoriscono nella povertà, patrona di coloro che emigrano in terre straniere per sopravvivere e come quella che soffre per il figlio arrestato, torturato e assassinato. E non inutilmente, attraverso tutto questo, siamo testimoni del trionfo della fede, della speranza e della carità. Può darsi che qualcuno avanzi perplessità: in un tempo come il nostro così denso e vivace, la preghiera del Rosario non rischia forse di apparire un po' anacronistica? Il dubbio è legittimo, ma non per questo giustificato. La ripetizione lenta delle stesse parole ha un senso profondo se lo si inquadra nella dimensione temporale dell'uomo il quale ha bisogno di ripetere i gesti che fa per trovare certezze che lo guidino nella vita. In fondo gran parte del nostro apprendimento avviene tramite questa via: ripetere ciò che conosciamo. Inoltre, è proprio la ripetizione che conferma e rassicura. Il bambino da un lato vuole apprendere favole nuove, dall'altro desidera che gli si raccontino le favole che già conosce come mezzo preferenziale per apprendere a gestire il mondo che lentamente conosce e scopre. È la ripetizione dei gesti che costituisce l'uomo nel suo apparire al mondo. È la ripetizione che fonda il rito e che dà certezza di appartenenza. Qualunque ambito del vivere umana analizziamo, vedremo che alla base di esso vi sono dei gesti abitudinari che infondono quella sicurezza di cui siamo profondamente alla ricerca. Ecco perché anche la ripetizione delle preghiere, e il Rosario lo è per antonomasia, è via maestra al nostro rapporto con Dio. Certo qui parliamo non della ripetizione pura e semplice, della meccanica della parola, ma di quella ripetizione che fa scendere nel profondo di noi stessi.

OTTOBRE MISSIONARIO. Il mese di ottobre è anche dedicato alle missioni. La Chiesa ci invita ad approfondire la nostra vocazione missionaria. Siamo chiamati a continuare nella chiesa la missione di Gesù, il primo missionario del Padre. Dobbiamo realizzare il grande progetto di Dio: egli vuole unire tutti. Tutti i cristiani possono essere missionari nella comunità locale con la preghiera, il sacrificio, l’aiuto, la vocazione, il ringraziamento. Ogni cristiano deve vivere la sua vocazione missionaria nel proprio ambiente di vita, perché ognuno ha bisogno di Gesù Cristo. Non c’è chiesa senza spirito missionario. Gesù, infatti, ha inviato la chiesa ad annunciare il vangelo che salva e libera.

______Castelfranco di Sotto

La ripresa dell’attività parrocchiale: un invito alla collaborazione di Mons. Vasco Migliarini

Le vacanze sono ormai terminate ed eccoci nuovamente a vivere la vita contrassegnata da orari di lavoro, da incontri, da occupazioni e preoccupazioni varie. Non si tratta di una sorpresa ma di un ritorno ad impegni da assolvere con senso di responsabilità e con il cumolo di esperienze diverse, acquisite col passare degli anni. Anche una obiettiva ‘revisione di vita’ di ciò che è stato positivo o negativo può suggerire una impostazione più responsabile della vita quotidiana. Alla luce dell’esperienza è possibile rendersi consapevoli come sia facile l’errore di operare a senso unico ossia preoccuparsi soltanto delle necessità del corpo e ignorare che siamo composti anche di anima, la parte spirituale che ci distingue dagli animali e ci mette in rapporto con Dio. Corriamo tempi difficili in cui va di moda l’ateismo, l’indifferentismo. il laicismo, la tradizione cristiana è attaccata dal secolarismo. L’uomo crede di poter fare a meno di Dio; pensa di essere diventato adulto e quindi autosufficiente, bastevole a risolvere tutti i suoi problemi. Fare una analisi della irreligiosità moderna non è semplice perché essa affonda le sue radici nella coscienza individuale dove non si può leggere. Alcuni ne trovano la causa negli atteggiamenti sbagliati di molti cristiani, nel loro assenteismo e spesso nell’ignoranza del messaggio evangelico. Nello sfondo di questo contesto sociale e culturale, c’è bisogno di riaffermare il primato di Dio e persuaderci che la fede su Gesù diventa la verità sull’uomo. L’impegno che ci viene richiesto dunque ci riguarda come individui e come membri di una parrocchia. Perchè questa sia una comunità che vive, annuncia il Vangelo e non una “agenzia per servizi vari” è necessario che ciascuno faccia la sua parte, sviluppando il proprio carisma. Sappiamo che non basta essere battezzati per vivere da cristiani, come non basta essere nati per dichiararci persone responsabili. Non possiamo essere spettatori ma attori. Bisogna mettersi all’opera perche c’è posto per tutti. Quali sono gli ambiti in cui possiamo fare qualcosa? Se ne segnalano alcuni: la famiglia, l’ambiente di lavoro, la società. La Famiglia: è la scuola dove si possono trasmettere e recepire i veri valori come la fede, l’onestà, la giustizia e il rispetto. L’ambiente di lavoro: questo è un altro spazio dove è possibile - vincendo il rispetto umano - testimoniare la fede e renderla operante con la solidarietà e la condivisione. Il vivere in una società multi-etnica come la nostra, può offrire un’occasione per una testimonianza cristiana specialmente quando non ci arrestiamo alla differenza di razza, di lingua, di cultura, ma ci sforziamo di comprendere “ gli altri” come se si trattasse dei “nostri”. Gesù ci ricorda “ Quello che avete fatto agli altri … l’avete fatto a me”. “Un attenta lettura dei “segni dei tempi” che prenda le mosse dalla situazione dei nostri giorni e dalla cultura nella quale siamo immersi -scrive il nostro Vescovo-ci fa capire ciò di cui ha bisogno il mondo: che la Chiesa e i Cristiani … sappiano essere testimoni coraggiosi della fede”.

E’iniziato l’ANNO CATECHISTICO 2008/2009 Domenica 5 ottobre durante la S. Messa delle ore 10,00 si è inaugurato l’anno Catechistico 2008/2009 alla presenza dei bambini accompagnati dalle loro famiglie. Ogni catechista, consapevole del grande dono e della responsabilità di cui veniva investito, ha ricevuto il Mandato e come segno visibile ha ricevuto “ il diario del Catechista “ che accompagnerà ogni incontro con i ragazzi. Nel ritiro del giorno precedente era emersa l’importanza di trasmettere ciò che si è ricevuto, la Parola del Signore è così che utilizzando questo piccolo diario i catechisti si impegnano con forza e dedizione in questo compito loro assegnato, in modo tale che negli incontri con i ragazzi la Parola di Dio possa germogliare nei loro cuori come seme fertile sparso nel terreno. ______Ponte a Elsa

Sabina Capraro Colantuoni autrice del Palio di San Lazzaro 2009

Don Lido Freschi, parroco di ideatore ed animatore del Palio di San Lazzaro, accompagnato dal presidente della manifestazione Nilo Mascagni e da Fabio Ninci, Adriano Viti, Gianluca Balsotti ( consiglio Culturale) si è incontrato all’Accademia di Brera a Milano con il prof. Natale Addamiano , direttore artistico della manifestazione di Ponte a Elsa per essere presentato alla prof.ssa Sabina Capraro Colantuoni – docente di Disegno alla Scuola Superiore degli Artefici ( Brera) – per la richiesta di un dipinto sulla Risurrezione di San Lazzaro, illustrando alla celebre artista il carattere della manifestazione con le sue finalità d’arte sacra La prof.ssa Capraro pur riservandosi un tempo di studio e meditazione , ha accettato di dipingere l’opera per il Palio ed 2009, prima del periodo natalizio, dovendo l’opera essere esposta in una celebre galleria romana. Sabina Capraro Colantuoni si è diplomata al Liceo Artistico e poi all’Accademia di Belle Arte di Brera sotto la guida di Bertucci, Bertolini, De Rocchi, De Amicis, Usellini, Carpi e Funi. Dal 1974 è, docente di disegno alla Scuola Superiore degli Artefici. Nel 1986 pubblica per la Mondatori la guida ‘ Acquarello’. Ha tenuto mostre personali in Italia, Francia e Stati Uniti. Le sue opere si trovano in molte prestigiose collezioni private e pubbliche, tra le quali citiamo i Musei Vaticani, L’Università Cà Grande di Milano, la Pinacoteca d’Arte Contemporanea di Ruffano ( Lecce) , il Museo Internazionale d’Arte Contemporanea di Alessano (Le), il Fondo Manoscritti Università di Pavia, il Rettorato Università di Milano. Nel 1993 fonda a Milano il movimento “ Sé Cultura” e nel 1997 da vita al “Premio Benedetto Antelani Arti e Mestieri”. La sua pittura oscilla tra sogno e realtà, classicismo e modernità, favola e mitologia, allegorie e quotidianità, citazione e stupefatta invenzione.

La Serra

Giornata CSI a La Serra

Nel panorama dello sport dove spesso sono le brutte notizie che fanno il giro delle redazioni dei giornali, fino a diventare casi nazionali, dovrebbero trovare maggior rilievo le iniziative che vanno nell’ottica della promozione dello sport per tutti che rappresenta un mezzo per educare e per stare insieme, un modo per misurare se stessi e per socializzare, imparando a rispettare l’altro, visto non come un’avversario ma come un amico con il quale ci si confronta in una competetizione, dove non è importante la vittoria ma soprattutto lo stare insieme. Sono queste le basi sulle quali si fonda il Centro Sportivo Italiano. Domenica 5 ottobre si è disputato il torneo del Csi, organizzato dalla delegazione di San Miniato, guidato da Gabriele Fogli, a La Serra che ha visto anche la partecipazione dei circoli parrocchiali di Galleno, , e Isola Al mattino, al termine della S. messa, il parroco Don Raffaele ha benedetto le nuove maglie del circolo parrocchiale “Giovanni Paolo II”, che sono state gentilmente donate dall’Emporio di La Serra”. Nel pomeriggio si è disputato il torneo che si ha visto la disputa delle finali di calcetto e pallavolo mista, dove si sono registrati i doppi successi del Circolo Parrocchiale “Giovanni Paolo II” di La Serra. Nel calcetto riservato ai ragazzi delle scuole medie, ha vinto il torneo con 6 punti il circolo parrocchiale “Giovanni Paolo II”, davanti al “Sicomoro” di Navacchio con 3 punti e Isola Sportiva 3° classificata. Questi sono stati i risultati: “Giovanni Paolo II”La Serra- “Il Sicomoro” Navacchio 2-0 “Il Sicomoro”-“IsolaSportiva” 6-1 “Giovanni Paolo “”La Serra- “Isola Sportiva” 4-2 Nel calcetto, riservato ai ragazzi delle scuole medie si è registrato il successo dei ragazzi del Galleno che hanno superato in una gara molto tirata la Serra per 5-4. La finale di pallavolo che ha visto la squadra della Serra superare 2-1, quella dello “Sporting Galleno” con il risultato di 2-0. Al termine di ogni incontro gli atleti in campo si sono salutati, applicando il terzo tempo, lanciato dalla Fiorentina di Prandelli, ma raramente seguito nel mondo dello sport. Altro elemento che caratterizza il Centro Sportivo Italiano, rispetto ad altre associazioni sportive, tutti gli atleti a disposizione degli allenatori sono scesi in campo; L’attività sportiva non va considerata come semplice prestazione fisica fine a se stessa, ma esperienza fomativa e veicolo per comunicare valori umani e spirituali ai giovani, un ritorno alla riscoperta dello sport puro, fondato su sani principi, come ha ricordato Gabriele Fogli, delegato del Centro Sportivo Italiano di San Miniato, che ha effettuato le premiazioni, che sono state offerte dall’agraria Fogli Stefano. Il perfetto funzionamento della manifestazione è stato reso possibile dalla preziosa presenza della Misercordia di , che ha curato l’assistenza medica e dai volontari del Centro Sportivo di La Serra, guidati dal Presidente Sara Benedetti, che insieme a Giuseppe Torre hanno coordinato le attività di ristoro, con una riuscita conviviale ha concluso una fantastica serata di amicizia e di sport. Il Centro Sportivo Italiano di San Miniato, ringrazia di cuore il governatore della Misericordia di San Miniato Basso Franco Giorgi, Latini Filippo e Massimo di San Miniato Basso, per l’aiuto prestato durante i giochi , Fabio Marchetti e Michele Conforti del Sicomoro di Navacchio, Monica Bini dello Sporting Galleno, Brunero Costagli e Orazio Mori del circolo parrocchiale “Isola Sportiva”, per la fattiva collaborazione.

Fauglia

Fauglia e la comunità cristiana

La ricerca raccolta in due volumi di 550 pagine

Sono quasi ultimati i lavori di stesura della pubblicazione ‘Fauglia e la comunità cristiana’ voluta dall’Amministrazione Comunale di Fauglia su richiesta del Gruppo Fratres di Fauglia e del Circolo ACLI di Luciana. Si tratta di un’opera di grande interesse storico, culturale e religioso finalizzato alla riscoperta e valorizzazione di quella che è stata ed è la vita delle comunità cristiane presenti nel Comune di Fauglia negli ultimi due secoli. L’Assessore alla Cultura del Comune dott. Riccardo Novi riferisce che: ‘I lavori di ricerca dei documenti storici sono stati condotti presso gli archivi parrocchiali, diocesani, delle Congregazioni religiose Romane e del Vaticano. Per avere un’idea del lavoro svolto basti considerare che tra fotografie e documenti abbiamo scannerizzato circa 1200 atti che andranno a corredare le circa 550 pagine suddivise in due volumi. Un lavoro lungo, dettagliato, attenzo ed accurato che ha permesso di riportare alla luce pagine meravigliose della nostra storia recente. Testimonianze di un’amore formidabile e di un impegno serio ed autentico che testimonia l’attenzione vera che la comunità cristiana ha sempre avuto al servizio e per la valorizazione della dignità della persona umana. Opere di assistenza, istruzione, carità, formazione, aggregazione…una ricchezza umana che meritava di essere raccontata proprio in un momento in cui l’informazione generale non fa che proporci e parlarci di esempi negativi. Devo confessare che nel ripercorrere certe pagine di questa nostra storia, vedere certe fotografie e leggere alcuni documenti ho provato una grande commozione. L’opera, come si legge nella prefazione, ha una triplice finalità. La prima, contribuire alla riscoperta ed alla valorizzazione della storia recente del nostro comune che – con il passare del tempo – rischierebbe di andare irrimediabilmente perduta. In quest’ottica, il presente volume segue le precedenti pubblicazioni sullo ‘Scudo di Faullia’ e su ‘Fauglia e lo sport’ e ne precede altre che l’Amministrazione Comunale metterà in cantiere per la conservazione della memoria storica di Fauglia tra ‘800 e ‘900 e la sua trasmissione alle future generazioni. Secondariamente, la pubblicazione costituisce momento di dovuto ringraziamento nei confronti di quanti hanno contribuito – spesso con discrezione e nel silenzio operoso - allo sviluppo ed alla crescita della nostra comunità nei vari settori. Infine, l’opera ha una funzione educativa. Attende, infatti, al ruolo di formare ed educare – soprattutto i giovani – ad un deciso impegno disinteressato al servizio dell’intera collettività a partire dai più deboli e bisognosi. Quanto bene, quanto amore ed impegno ‘trabocca’ dalle pagine di questo libro!...congregazioni religiose, comunità parrocchiali, associazioni e tante, tante persone le cui storie sono intrecciate tra loro e – in maniera inscindibile – con quella della nostra comunità. Voglio ringraziare dalle pagine di questo giornale tutti i sacerdoti, religiosi, religiose e laiche che hanno collaborato con grande zelo ed attenzione alla realizzazione dell’opera. Un ricordo doveroso va a don Severo Breschi, salesiano faugliese recentemente scomparso, che fin a poco tempo prima della morte ha lavorato con tanta dedizione alla stesura dell’opera che è dedicata a lui, a don Ostilio Marzocchi e don Piero D’Ulivo in vista della ricorrenza del X anniversario della loro morte (2009) e don Angelo Ferrucci rispettivamente parroci tanti amati di Fauglia, e Luciana’. Dal punto di vista organizzativo l’opera è articolata in due volumi e più sezioni. Nel primo è presentata la storia delle comunità parrocchiali con l’indicazione cronologica della successione dei parroci dal rinascimento ad oggi. Particolare attenzione è dedicata alle figure dei parroci che negli ultimi anni le hanno guidate e alle attività pastorali ivi svolte. Si va dalla biografia di don Paolo Mori che fece edificare la nuova Chiesa di S. Lorenzo fino all’attuale parroco, passando per la straordinaria testimonianza lasciata da don Ostilio Marzocchi. Seguono capitoli dedicati a tutti i sacerdoti, religiosi e religiose faugliesi. Nel secondo volume è presentata la storia delle Congregazioni religiose che – ieri ed oggi - sono state o sono presenti al servizio della crescita spirituale, morale e sociale dell’intera popolazione e le varie opere di carità ed educative realizzate nel corso degli ultimi secoli. Particolarmente ricca la storia delle Suore Crocifissine presenti fin al 1981 a Fauglia e delle Maestre Pie Venerini di Luciana. La pubblicazione prosegue con l’illustrazione delle principali istituzioni e realtà associative sorte in ambito ecclesiale. La parte finale è destinata a presentare alcuni personaggi del mondo cattolico di particolare rilevanza, legati a vario titolo al nostro comune. Particolarmente ricca di fotografie l’opera è di facile lettura. La pubblicazione ha la prefazione del nostro vescovo mons. Fausto Tardelli, dell’Arcivescovo di mons. Paolo Benotto e del Vescovo di Livorno mons. Simone Giusti. Riporta inoltre interventi di mons. Edoardo Ricci vescovo emerito di S. Miniato e di mons. Vasco Bertelli vescovo emerito di Voltera. S. E. Mons. Tardelli nella prefazione ricorda che: ‘Oggi, che purtroppo una pazzia collettiva sembra voler distruggere le nostre radici od una nuova cultura dell’uomo pare voler fare a meno della fede, considerata nemica del progresso e della scienza; proprio oggi, che una malaugurata concezione di tolleranza nasconde i segni pubblici della fede ritenendoli offensivi, sognando una società di automi con l’anima chiusa nel recinto del privato e delle superstizioni individuali, fa un gran bene evidenziare, rileggere e rivedere i segni concreti della presenza della comunità cristiana dentro lo spazio e la storia di un territorio. E’ un’operazione bella, lungimirante, davvero civile, che può portare solo vantaggio alla stessa nostra società, oltre che testimoniare la sorprendente vitalità di un popolo nuovo, il popolo di Dio. La pubblicazione ha il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero per i beni culturali. Sarà presentata il 28 novembre p.v. alla ore 21. 15 a Fauglia. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Segreteria del Comune di Fauglia (050/657304).