Registraz. al Tribunale di n. 9/2004 del 2004 - Redazi. C.so della Repubblica 343 - 00049 VELLETRI RM - 06.9630051 - fax 0696100596 - [email protected] Mensile a carattere divulgativo e ufficiale per gli atti della Curia e pastorale per la vita della Diocesi di Velletri -Segni A. 9 , n. 2 (83) Feb. 2012 Febbraio 2 2012

Ecclesia in cammino Bollettino Ufficiale per gli atti di Curia - Carissimi catechisti... il Vescovo scrive ai catechisti, Mensile a carattere divulgativo e ufficiale per gli atti + Vincenzo Apicella p. 3 - La nuova evangelizzazione richiede un’autentica comunione, mons. Franco Risi p. 20 della Curia e pastorale per la vita della Diocesi di Velletri-Segni

- Incontro diocesano dei catechisti e degli educatori, Uff. Catechistico p.4 - Per scegliere... Il Sacerdozio ministeriale, - Il Credo spiegato ai bambini, p. V. Molinaro p. 5 Sr. Apostoline Velletri p. 21 - Mons. Fernando De Mei ricorda 70 anni dalla sua ordinazione sacerdotale. La penna al servizio degli altri, Enrico Mattoccia p. 22 Direttore Responsabile - La Parola di Cristo dimori tra voi Mons. Angelo Mancini abbondantemente, Fabricio Cellucci p. 23 - “Leggere per meditare”, Sara Gilotta p. 5 - Antonella e Guglielmo... una coppia diaconale, Collaboratori - Dopo le giornate della pace e della vita. diac. G. Giannattasio p. 24 Stanislao Fioramonti I gionani: soltanto “cose da fare e da sistemare”? Tonino Parmeggiani Pier Giorgio Liverani p. 6 Mihaela Lupu

- Il Coro Parrocchiale: un vero e proprio Ministero Proprietà Liturgico, mons. Franco Fagiolo p. 25 - Dal discorso del Papa Benedetto XVI in occasione Diocesi di Velletri-Segni della benedizione “Urbi et Orbi”, Natale 2011 Registrazione del Tribunale di Velletri S. Fioramonti p. 7 n. 9/2004 del 23.04.2004 -Velletri, 6 febbraio, S. Geraldo: riprendiamo la storia del Santo vescovo per comprendere Stampa: come nasce e si sviluppa il culto / 5, - Maria, segno di certa speranza e di consolazione Antonio Parmeggiani p. 26 Tipolitografia Graphicplate Sr.l. per il popolo di Dio pellegrinante, - Mons. Armando Brambilla nel ricordo del Redazione don Dario Vitali p. 8 nostro vescovo, mons. V. Apicella p. 28 Corso della Repubblica 343 - La Chiesa piange la scomparsa di Mons. 00049 VELLETRI RM A. Brambilla, Vescovo ausiliare di Roma, 06.9630051 fax 96100596 Delegato delle Confraternite delle Diocesi [email protected] d’Italia, E. Dell’Ali e A. Lenci p. 28 - Quaresima: un tempo per trasformare un amore - Segni e il culto di Thomas Becket, A questo numero hanno collaborato che si fa dono, don Andrea Pacchiarotti p. 8- 9 Federica Spigone p. 29 inoltre: S.E. mons. Vincenzo Apicella, mons. Franco Risi, - Nel pensiero di San , ancora sulla mons. Franco Fagiolo, don Dario Vitali, mons. Leonardo Speranza: chi spera in Dio non resta confuso D’Ascenzo, don Antonio Galati, p. Tomas Ravaioli ive., don Daniele Valenzi p. 30 Sr. Apostoline Velletri, don Marco Nemesi, don Andrea - 5 gennaio 2012: presepe vivente Pacchiarotti, don Daniele Valenzi, p. Vincenzo Molinaro, - La Cresima /1: Il significato del nome e il Enrica Fagnani p. 31 Claudio Capretti, Ufficio Catechistico, diac. Massimo Facchini, fondamento biblico, don Antonio Galati p. 9 - Serata Natalizia nella Parrocchia diac. Guglielmo Giannattasio, Enrico Mattoccia, Fabricio S. Maria degli Angeli, Giovanna Loppa p. 31 Cellucci, Pier Giorgio Liverani, Annalisa Milani, Antonio - a memoria Venditti, Sara Gilotta, Sara Bianchini, Francesco Canali, S. Fioramonti p. 32 Emanuela Dell’Ali e Antonietta Lenci, Gaetano Sabetta, - 12° Anniversario del Museo Diocesano: Federica Spigone, Enrica Fagnani, Giovanna Loppa, Francesco - Carissima Miriam, Claudio Capretti p.10 “Una Fisarmonica in Concerto, Canal, Mara Della Vecchia, Costantino Coros, Volontari Volontari Museo Velletri p. 33 Museo diocesano Velletri. - : Quando la tangente era una libra di cacio e un abbacchio a Pasqua, Consultabile online in formato pdf sul sito: Francesco Canali p. 34 www.diocesi.velletri-segni.it - Presbiterio, corso di aggiornamento, DISTRIBUZIONE GRATUITA don Dario Vitali p. 11- 12 - La crisi come l’ora provvidenziale di Dio per la propria crescità, mons. L. D’Ascenzo p.12 - Riflessioni sulle radici del matrimonio. In copertina: In principio era il progetto di Alleanza, Ritorno del figliol prodigo, 1667-70 p. V. Molinaro p. 34 Bartolomè Esteban Murillo, National Gallery of Art Washington - Attraverso i luoghi di “Resistenza e di Frontiera” dei Cristiani del Nord Iraq, A. Milani p. 14 - Natale in Papua Nuova Guinea. Reportage. Il contenuto di articoli, servizi foto e loghi nonché quello voluto da chi vi compare rispecchia p. Tomas Ravaioli ive. p. 16 - Tempus Fugit/ 10. Febbraio: purificazzione, esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai - I Migranti come risorsa religiosa, S. Fioramonti p. 36 in nessun modo Ecclesìa in Cammino, la direzione e la Gaetano Sabetta p. 17 - La scuola: futuro del paese, redazione Queste, insieme alla proprietà, Antonio Venditti p. 37 si riservano inoltre il pieno ed esclusivo diritto di - Musica Sacra per il Musical, pubblicazione, modifica e stampa a propria insindacabile Mara Della Vecchia p. 38 discrezione senza alcun preavviso o autorizzazioni. Articoli, fotografie ed altro materiale, anche se - La Vocazione di Matteo, Caravaggio non pubblicati, non si restituiscono. - Crisi e formazione, Sara Bianchini p. 18 don M. Nemesi p. 39 E’ vietata ogni tipo di riproduzione di testi, fotografie, - Una macabra classifica ovvero delle morti disegni, marchi, ecc. senza esplicita in carcere, Sara Bianchini p. 19 autorizzazione del direttore. p. 38 Febbraio 2012 3

 Vincenzo Apicella, vescovo

ome sinteticamente riferito in una pagina successiva di questo tatori della presenza di Gesù, crocefisso e risorto, servo e sposo, agnel- numero di Ecclesia, domenica 8 gennaio si è tenuto a lo e pastore, via e porta, vite vera e pane, verità e vita. CCColleferro l’incontro annuale dei catechisti della diocesi, con Questo vuol dire avere in noi “gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Col.2,5), la vivace e stimolante relazione del vescovo di Livorno, Mons. Simone imparare da Lui l’arte di far catechismo, il modo di parlare al cuore Giusti. E’ diventato questo un appuntamento ormai abituale, che costi- di quanti Egli ci affida. tuisce, per la numerosa e attenta partecipazione, un segno importante Il segreto che Gesù ci trasmette è, in primo luogo, quello di mettere dell’esigenza di momenti comuni di formazione e coordinamento in un alla base di tutto un profondo amore per l’altro, una compassione mater- ambito fondamentale per la vita cristiana e la crescita delle nostre comu- na per le “pecore senza pastore” (Mc.6,34), una misericordia che non nità. Ma, come avviene anche in altri campi, il rischio è sempre quel- condanna, perché “Dio ha tanto amato il mondo…” (Gv.3,16), una aper- lo di delegare a volenterosi “specialisti” un compito che fondamental- tura di mente e di cuore, una tenerezza speciale per i piccoli, gli ulti- mente, anche se in forme diverse, riguarda tutti e, in modo particola- mi e i poveri.Quindi ci insegna a non parlare sulla testa della gente, re, i genitori. Si legge al n. 183 del Documento Base “Il Rinnovamento ma a partire da quello che le persone vivono, dalle loro esigenze, che della Catechesi”: “Ogni cristiano è responsabile della Parola di Dio, a volte nemmeno esse conoscono bene, come avvenne per la secondo la sua vocazione e le sue situazioni di vita, nel clima fraterno Samaritana, dalla loro realtà quotidiana, fatta di lavoro e di festa, di della comunione ecclesiale. E’ una responsabilità radicata nella voca- rapporti positivi e divisioni o inimicizie, sempre con un linguaggio sem- zione cristiana. Scaturisce dal Battesimo; è solennemente confermata plice e comprensibile. dalla Cresima; si qualifica in modi singolari con il Matrimonio e l’Ordine Poi ci invita a tradurre le parole in fatti, in gesti concreti, perché la sacro: si sostiene con l’Eucarestia… Il cristiano è, per sua natura, un verità non riguarda solo il cervello, ma principalmente il cuore, che è catechista: deve prendere coscienza della sua responsabilità e deve esse- la sede da cui scaturiscono i nostri comportamenti e le nostre scelte re esortato e preparato ad esercitarla”. quotidiane. Per questo mi sembra opportuno portare a conoscenza di tutti i lettori Si potrebbe continuare a lungo, ma come ultimo suggerimento si può di Ecclesia la breve lettera che ho indirizzato in questa circostanza ai sottolineare che l’incontro con Gesù provocava, in chi l’accoglieva, catechisti ed agli educatori della nostra diocesi sempre gioia e mai tristezza o noia, tanto che la stessa parola “evan- gelo” porta in sé questa nota che comprende anche serenità, allegria Carissimi catechisti, e piacere di stare insieme. come sapete, la nostra Chiesa di Il vostro servizio, quindi, può essere impegnativo, perché richiede comun- Velletri-Segni condivide con tutte le altre diocesi italiane il program- que preparazione, faticoso, perché spesso deve andare contro corren- ma pastorale che, per questo decennio, si articola intorno al tema “Educare te, anche doloroso, perché non esclude la possibilità di un rifiuto, ma alla vita buona del Vangelo”. Chi più di voi può essere coinvolto in sempre gioioso, perché compiuto nel Nome di Gesù e della sua Chiesa, tale cammino, che ci impegna a verificare e a rilanciare il nostro lavo- che ha il dovere di prepararvi, di accompagnarvi, di sostenervi e di ro, affinché le nuove generazioni possano incontrare veramente Gesù pregare per voi. e trovare in Lui la sorgente della vita e della gioia, la pietra angola- re su cui costruire con fiducia il proprio futuro ? Nello stesso Nome del Signore vi ringrazio e vi benedico, Voi siete i primi, insieme con i vescovi, i sacerdoti e i diaconi, ad esse- Il vostro vescovo re consapevoli dell’importanza della posta in gioco e della grandez- za di questo compito,, che anche oggi non è certo facile e leggero. Credo che ognuno possa ritrovarsi in queste parole e appli- Forse, qualche decennio fa, si poteva avere l’impressione che il nostro carle alla sua situazione, a cominciare dai genitori, a cui non dobbia- mondo fosse fondamentalmente cristiano, che le famiglie, la scuola, la mo certo insegnare l’amore materno e paterno e che, pertanto, sono chia- società si ritrovassero nel porre il Vangelo a punto di riferimento del mati ad essere i primi catechisti dei propri figli. loro essere e del loro operare. D’altra parte, proprio questo significava la risposta che essi Ormai queste illusioni non sono più giustificate ed emerge chiaramente diedero. nel momento del Battesimo dei loro figli, alla domanda del il fatto che cristiani non si nasce, ma si diventa e che Gesù Cristo non celebrante: “Cari genitori, chiedendo il Battesimo per i vostri figli, voi ha mai smesso di essere un interlocutore “scomodo”, che vi impegnate ad educarli nella fede, perché, nell’osservanza ci chiama ad uscire da ogni conformismo, secondo quan- dei comandamenti, imparino ad amare Dio e il prossimo, come to già s. Paolo raccomandava a suo tempo: “Non con- Cristo ci ha insegnato. Siete consapevoli di questa formatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasforma- responsabilità?”. re rinnovando il vostro modo di pensare, per poter Il “Sì” detto allora non era solo la condizione pre- discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui liminare e necessaria per poter amministrare il Sacramento, gradito e perfetto” (Rom.12,2). ma l’assunzione di un impegno preciso che dura quanto La prima necessità del catechista è, allora, proprio dura l’esigenza della catechesi quella di lasciarsi trasformare dalla Parola di Dio, e della trasmissione della fede, che agisce per la potenza dello Spirito Santo, cioè tutta la vita. il quale ci rende molto più che inse- gnanti di una dottrina o precettori di regole mora- li, quanto piuttosto testi- moni e por- Febbraio 4 2012

Ufficio catechistico

omenica 8 gennaio nel teatro della parrocchia Immacolata di si è svolto l’incontro, appuntamento ormai annuale, Per questo, secondo D proposto dall’ufficio catechistico, per catechisti ed educatori. Relatore Mons. Giusti, i sacerdoti, i religiosi, i cate- D chisti e gli educatori devono essere testi- è stato S. E. Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno. Dopo una panoramica fatta a partire dall’indagine giovani, spiritualità e moni e uomini mistici che sappiano tra- religione, intitolata “C’è campo?”, dell’Osservatorio socio-religioso del smettere l’Amore di Dio. Triveneto, Mons. Giusti ha mostrato, anche a partire da esperienze per- Importante è stato il momento intitola- sonali di pastorale ordinaria e straordinaria, che i giovani, nonostante to Come t’incastro il vescovo, durante il buio in cui sembrano immersi, hanno un grande desiderio di spi- il quale le isole, piccoli gruppi di perso- ne che si trovavano sedute vicine, han- S. E. Mons. Simone Giusti, ritualità e lo dimostra la forte partecipazione alle manifestazioni religiose Vescovo di Livorno come a Taizé, alla GMG, ecc. no preparato delle domande da porre al Il Vescovo di Livorno ha ribadito più volte che questo è un tempo di gran- relatore. L’incontro si è concluso con l’in- di possibilità pastorali, perché presente è nei giovani il valore del rispet- tervento di S.E. Mons. Vincenzo Apicella, che ha apprezzato e com- to del diverso e secondo loro ciò che conta è che ogni scelta della vita pletato ciò che era stato esposto in precedenza, leggendo stralci della sia personale, responsabile e libera. sua lettera indirizzata a catechisti ed educatori; la recita dei Vespri pro- I giovani, però, non accettano imposizioni dagli adulti e cercano nella pri della domenica del Battesimo di Gesù, a chiusura del tempo di Natale, Chiesa non solo testimoni che abbiano fatto una forte esperienza di Dio, ha posto termine al convegno. ma uomini che li portino a Dio e Lo facciano incontrare.

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P. Vincenzo Molinaro

Il credo spiegato ai bambini

Credo in te Signore, credo nel tuo amore, nella tua forza che sostiene il mondo. prof.ssa Sara Gilotta Credo nel tuo sorriso, che fa splendere il cielo E nel tuo canto, che mi dà gioia. i è accaduto quasi per caso di leggere la vita di Natuzza Evolo, scrit- Padre Santo, manda il tuo Spirito a santificare questo pane e questo vino, MMta da Luciano Regolo. Regolo è un giornalista, che con l’aiuto del- perché diventino per noi le testimonianze di colei che fu amica di Natuzza per più di sessanta il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo… anni, Italia Giampà e di lei certo conobbe molto, ha voluto ancora (III preghiera eucaristica, messa dei fanciulli) Quando la mamma o la nonna, oppure il papà, ti ha detto di man- una volta scrivere di Natuzza, non solo per celebrarne la san- dare un bacio a Gesù, raffigurato nella statua di Gesù morto, con tità, ma ancor più per diffondere la conoscenza della sua del sangue sparso sul corpo, certamente ti sei domandato se Gesù vita, affinché, come auspica il vescovo di Mileto, mons. era morto per sempre oppure se fosse ancora vivo. Così hai doman- dato e hai saputo che Gesù è risuscitato da morte. Allora eri pic- Luigi Renzo, “presto il Signore Gesù possa dare un colo e ti è bastata quella risposta. Nessuna delle persone care ti segnale forte per intercessione di Natuzza al fine avrebbe dato una risposta sbagliata. Così dall’amore di papà e di aprire anzi tempo l’istruttoria diocesana del- mamma hai imparato non solo alcune nozioni, soprattutto hai impa- rato che le persone care dicono la verità riguardo a Dio. La veri- la causa per il riconoscimento delle sue tà riguardo a Dio è Gesù, come l’amore di Dio è lo Spirito Santo. virtù eroiche e per la sua proclamazione E l’ambiente di amore nel quale queste notizie si diffondono è la a beata e santa. Quod est in votis!” Chiesa. La Chiesa, il luogo dove conosciamo l’amore di Dio: E in verità leggere le vicen- credo la Chiesa de terrene di questa don- Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, na continuamente dedi- la comunione dei Santi la remissione dei peccati la risurrezione della carne e ta a donare la sua vita a Gesù la vita eterna? per la salvezza dei peccatori e il bene Nella Chiesa piccola che è la famiglia noi riceviamo la comuni- dell’umanità intera, non può lasciare indifferenti, cazione dell’amore di Dio per noi. La Chiesa più grande, quella composta da tante famiglie che credono in Dio, è l’ambiente dove perché con la semplicità dei “santi” la mistica di Paravati nasce e cresce la nostra fede, questa è la Parrocchia. La Chiesa (è la località in provincia di Catanzaro dove nacque e visse), è grande quanto il mondo, è fatta di persone sante, ma non allon- riesce a trasmettere il senso profondo della fede che la animò e la tana coloro che per debolezza si comportano male: verso i pec- catori la Chiesa è come una madre che riaccoglie un figlio scap- guidò in ogni momento del suo cammino sulla terra, aprendo nuovi orizzonti anche alla fede pato da casa. E’ la Chiesa che ci rivela il nostro Dio, è il luogo di chi legge “con occhio chiaro e con affetto puro”. dove viene raccontata la verità di Dio. Attraverso i sacramenti, Lei che ebbe con il Signore un rapporto assolutamente eccezionale perché, come Padre Pio, voluti da Gesù e realizzati dallo Spirito Santo si stabilisce un con- tatto con Dio. E’ il primo passo di una conoscenza amorosa di soffrì su di sé i segni della Passione di Cristo, senza mai dire a nessuno delle sue sofferenze, Dio. Sì, prima di sapere come è Dio, incontriamo il suo amore: senza mai sentirsi al centro del mondo, convinta come fu, sempre, che solo l’Amore di Dio dura la via nella quale il Signore si manifesta è l’amore. in eterno e rende viva ogni cosa. E soffrendo ella non solo accettò la volontà di Dio, ma lo fece L’azione dello Spirito: credo lo Spirito Santo Come è possibile tenere unita una Chiesa tanto grande, fatta da per amore del prossimo, convinta che amare Dio non può che significare anche amare il pros- persone tanto diverse? E’ lo Spirito Santo che ha fatto nascere simo, mettendo in pratica l’insegnamento fondamentale che Gesù ha proposto a tutti nel Suo la chiesa e la conserva, la sostiene, la difende. Lo Spirito Santo, Vangelo. L’esempio di Natuzza perciò in chi come me e forse come molti altri, vede il cammi- la terza persona della Trinità, l’amore che unisce il Padre al Figlio, è colui che rende attuali le promesse di Gesù, colui che realiz- no terreno e quello della fede non privo di ostacoli di ogni tipo, non può che costituire una fon- za la parola di Gesù, i suoi sacramenti e apre alla chiesa la por- te di consolazione e di speranza, che non possono non derivare dall’esempio di chi per tutta ta del Paradiso. la vita ha nutrito un amore incrollabile verso Dio, che non venne mai meno nonostante le pro- Le opere dello Spirito continuano quelle di Gesù: Credete in Gesù Cristo suo unico Figlio, ve assai dure che, sin dalla prima giovinezza dovette affrontare. nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, Prove volute da Dio, perché le sofferenze di Natuzza salvassero tanti peccatori, ma sofferen- morì e fu sepolto,è risuscitato dai morti e ze di fronte alle quali il mondo non capì, perché incapace di accettare con la semplicità di un siede alla destra del Padre? Dallo Spirito Santo veniamo a contatto con Gesù, lo Spirito si spen- bambino la volontà spesso imperscrutabile del Signore. Così Padre Agostino Gemelli diagno- de tutto per far conoscere Gesù. L’unico scopo della sua presenza sticò in Natuzza una forma di isteria, che, secondo lui, sarebbe guarita quando la giovane si è mostrare quello che Gesù ha compiuto e portarlo a compimento. fosse sposata. Padre Gemelli, come si sa, fu medico e dall’alto della sua scienza, non riuscì Dalla nascita di Gesù (avvenuta con la cooperazione di Maria di Nazaret, che noi veneriamo Madre di Dio), anzi dall’attesa pre- ad accettare la presenza del divino in quella semplice donna analfabeta, che nel silenzio più parata dai Profeti, e poi dalla predicazione di Gesù e soprattut- assoluto continuava a fare la volontà di Dio. to dalla sua morte a causa dei nostri peccati e risurrezione venia- Silenzio, umiltà e pazienza senza limiti che non vennero mai meno nella vita di Natuzza, tan- mo a conoscenza di un amore tanto grande che solo in Dio può avere la sua origine. Questo è quello che ha fato Gesù, il Figlio to che persino quando fu rinchiusa in manicomio, accettò la sua sofferenza convinta che “lì di Dio divenuto uomo: ha mostrato la volontà di salvarci da par- dentro” avrebbe potuto consolare ed aiutare chi soffriva. Come del resto fece dappertutto, riba- te di Dio. Che vuol dire salvezza? Liberazione della solitudine, dendo senza mai stancarsi che non certo lei era in grado di fare miracoli, ma solo Gesù sem- angoscia, paura della morte… Gesù ha rivelato l’amore del Padre: pre pronto ad ascoltare e ad aiutare tutti coloro che sono capaci di offrire a Lui i dispiaceri e credo in un solo Dio Padre onnipotente le sofferenze, che la vita comporta per tutti. E l’amore di Gesù per tutti gli uomini, a comincia- Credete in Dio Padre onnipotente, re da coloro che si erano allontanati dalla retta via, è ribadito, se così si può dire, anche nelle creatore del cielo e della terra? Sì il Padre ha creato l’universo, ma già prima di crearlo ci ama- pagine del libro, dove per mezzo di Natuzza Gesù ha voluto ammonire, per riportare a Sé, colo- va tutti come figli. E ci ha attesi come noi attendiamo il Natale di ro che scegliendo il peccato, continuavano a crocifiggerLO. Rendendo così tutti consapevoli Gesù. Così abbiamo conosciuto il Padre, dalla parola, dai gesti che EGLI per la Sua grande bontà e misericordia è pronto sempre a perdonare e a dimenti- e dai miracoli di Gesù. Egli è il rivelatore del Padre. Abbiamo sapu- to che ha creato l’universo, ma prima ancora lo abbiamo incon- care i nostri peccati. trato come Padre e lo preghiamo con le parole di Gesù. Per tutto questo credo che sia un dono divino poter conoscere anche solo indirettamente gli Ecco il Credo, la professione della fede, contiene in maniera siste- esempi di bontà e di santità che Dio “mette a disposizione” di tutti noi fragili e bisognose crea- matica, quello che abbiamo detto in poche parole. Il Credo non si trova nel vangelo, come lo recitiamo oggi. E’ stato formulato ture per rinnovare la nostra fede e vivere, pur nella piccolezza di ciascuno, il cammino della pian piano, nei secoli, secondo l’approfondimento della verità. Leggendo vita con la certezza che oltre questa vita terrena ci aspetta la luce di Dio. il vangelo si è giunti alla formula attuale. In essa si comincia dal Aiutati anche come accadde a Natuzza dalla presenza e dall’intervento pietoso che la Vergine Padre, ma noi conosciamo prima il Figlio, Gesù, attraverso l’o- pera dello Spirito che agisce nella Chiesa. Maria dona a tutti coloro che la invocano, considerandola Madre Celeste e Vera Madre di tut- ti come lo stesso Gesù sulla croce volle per il bene di tutti. Febbraio 6 2012

Pier Giorgio LIverani sistenza…» culturale e della comunicazio- L’accento, come ne. Essere attenti al mondo gio- «DDa sempre – ha scritto recentemente un si vede, è posto vanile, saperlo ascoltare e quotidiano – i giovani sono stati una risorsa, anzi dai Vescovi sul- valorizzare, non è solamente la risorsa, ma da qualche tempo sono diventa- l’esempio e sull’educazione e non è certamen- un’opportunità, ma un dovere primario di tutta ti un problema: non si sa più cosa farne e dove te la prima volta che essi ne parlano. la società, per la costruzione di un futuro di giu- metterli». Davvero bisogna guardare ai giova- Anche il Papa, vescovo di Roma, ha dato il mese stizia e di pace». ni come a “cose”: «Cosa farne, dove metterle»? scorso alla 45ª Giornata mondiale della Pace A questo fine – li cito appena – suggerisce una Verso le nuove generazioni questo è un atteg- un tema analogo: «Educare i giovani alla giu- riflessione su quattro punti: “I responsabili del- giamento diffuso nella società. stizia e alla pace». Un tema che si sposa imme- l’educazione”, “Educare alla verità e alla liber- Per fortuna la Chiesa non la pensa così e di diatamente al tema della vita. Diceva la Beata tà”, “Educare alla giustizia”, “Educare alla questa preziosa diversità ha dato la più recen- Teresa di Calcutta all’Onu: «L’aborto è una gra- pace” e, infine, “Alzare gli occhi a Dio”. te dimostrazione con la celebrazione della Giornata ve minaccia per la pace». E a Oslo, subito dopo Per ultimo ricordo l’impegno, lo sforzo educa- per la vita della domenica 5 di questo febbraio, aver ricevuto il Nobel per la pace: «Penso che tivo che i Vescovi hanno chiesto, alla fine del la 34ª della serie, il cui slogan era «Giovani aper- la pace oggi sia minacciata dall’aborto, che è 2010, a tutto il popolo di Dio che è in Italia negli ti alla vita». Questo tema esprimeva, per un ver- una guerra diretta, una uccisione precisa com- “Orientamenti pastorali” per il decennio in cor- so, la speranza e l’appello a non chiudere la por- piuta dalla stessa madre». so: quello di «Educare alla vita buona del Vangelo». ta della vita ai giovanissimi, quelli che debbo- E ha scritto il Papa nel suo Messaggio per la Ai giovani i Vescovi hanno destinato, nel docu- no ancora nascere: vale a dire a non conside- giornata mondiale della pace: «Viviamo in un mento programmatico e insieme con gli educatori, rarli come cose che non si sa dove mettere, per- mondo in cui la famiglia e anche la vita stessa le maggiori attenzioni. ché ritenuti inutili, dannosi, costosi e, in ogni caso sono costantemente minacciate e, non di rado, Qui il discorso comprende tutti gli aspetti della “disponibili” secondo i desideri, le vicende, le con- frammentate. vita cristiana «in un mondo che cambia» si può dizioni della madre o dei genitori o secondo le Benedetto XVI richiama alla memoria l’imma- dire ogni giorno sotto i nostri occhi. Ovviamente contingenze familiari; per un altro verso, più espli- gine del fedele che «attende il Signore “più che i Pastori parlano prevalentemente a tutti colo- cito nel messaggio con cui i Vescovi presenta- le sentinelle l’aurora”». Un’attesa, commenta, ro che hanno compiti educativi e ricordano no ogni anno questa “Giornata”, esprimeva la che «è particolarmente viva e visibile nei gio- Sant’Agostino, il quale, opponendo l’educazio- preoccupazione della comunità cristiana di ave- vani, ed è per questo che il mio pensiero si rivol- ne cristiana a quella dei Manichei, scriveva: re verso i giovani il coraggio di educarli «a cer- ge a loro considerando il contributo che possono «Oh Chiesa Cattolica, oh madre dei cristiani care la vera giovinezza, a compierne i deside- e debbono offrire alla società». Essi possono nel senso più vero […] tu educhi ed ammaestri ri, i sogni, le esigenze in modo profondo», cioè essere in grado, se educati alla vita, di cambiare tutti: i fanciulli con tenerezza infantile, i giova- ad accettare la «sfida oggi centrale» che essi radicalmente l’atteggiamento delle Nazioni nei ni con forza, i vecchi con serenità, ciascuno secon- pongono alla generazione adulta. confronti della vita e della pace. do l’età, secondo le sue capacità non solo cor- Nel loro Messaggio sono stati espliciti: «La vera I giovani – sembra, insomma, dire il Papa – non poree ma anche psichiche…». E il Papa, par- giovinezza risiede e fiorisce in chi non si chiu- sono cose da fare o da mettere da qualche par- lando ai Vescovi quando gli presentarono gli de alla vita [… ma] si dispone a esserne servi- te. E perciò subito «si rivolge ai genitori, alle fami- Orientamenti pastorali aggiunse: «Lo Spirito Santo tore e non padrone in se stesso e negli altri. glie, a tutte le componenti educative, formati- vi aiuti a non perdere mai la fiducia nei giova- Del resto, nel Vangelo, Cristo stesso si presenta ve, come pure ai respon- ni, vi spinga ad andare loro incontro, vi porti a come “servo” […] In questi anni non solo gli indi- sabili nei vari ambiti del- frequentarne gli ambienti di vita, compreso quel- ci demografici, ma anche ripetute drammatiche la vita religiosa, socia- lo costituito dalle nuove tecnologie di comu- notizie sul rifiuto di vivere da parte di tanti ragaz- le, politica, eco- nicazione, che ormai permeano la cul- zi hanno angustiato» i nostri animi. Ed ecco nomica, tura in ogni sua espressione […] le parole rivolte agli adulti: «Per educare i Torniamo, dunque, a proporre ai gio- giovani alla vita occorrono adulti contenti vani la misura alta e trascendente del dono dell’esistenza, nei quali non della vita, intesa come vocazione: prevalga il cinismo, il calcolo o la ricer- chiamati alla vita consacrata, al sacer- ca del potere, della carriera o del diver- dozio, al matrimonio, sappiano timento fine a se stesso. rispondere con generosità all’appello I giovani di oggi sono spesso in balia del Signore, perché solo così di strumenti – creati e manovrati potranno cogliere ciò che è essen- da adulti e fonte di lauti guadagni ziale per ciascuno». – che tendono a soffocare l’impe- Nell’immagine: Giovane contadina con figli alla gno nella realtà e la dedizione all’e- finestra, di F.G. Waldmuller, 1840 - Monaco. Febbraio 2012 7

Stanislao Fioramonti S.Giuliano Milanese (Milano), già vescovo (...) “Vieni a salvarci!”. ausiliare di Milano, è o ripetiamo in unio- presidente del LLne spirituale con Pontificio Consiglio tante persone che Testi Legislativi. vivono situazioni partico- Jo’o Braz de Aviz larmente difficili, e facendoci (1947), brasiliano, voce di chi non ha voce. esperto in teologia Insieme invochiamo il divi- dogmatica, da pochi no soccorso per le popola- giorni è pro-prefetto zioni del Corno d’Africa, che della Congregazione soffrono a causa della fame Istituti di Vita e delle carestie, talvolta Consacrata. aggravate da un persisten- Edwin Frederik te stato di insicurezza. ÒBrien (1939), nato a La Comunità internaziona- New York, già vesco- le non faccia mancare il suo vo di Baltimora, dal- aiuto ai numerosi profughi l’agosto 2011 è pro- provenienti da tale Regione, gran maestro duramente provati nella loro dell’Ordine equestre dignità. del Santo Sepolcro di Il Signore doni conforto alle Gerusalemme. popolazioni del Sud-Est Domenico Calcagno asiatico, particolarmente (1943), nato a Parodi della Thailandia e delle Ligure (Alessandria), Filippine, che sono ancora in gravi situazioni di L’ultima visita di un pontefice a Monaco infatti risa- già vescovo di Savona, dal luglio 2011 è disagio a causa delle recenti inondazioni. Il Signore le al 1532 e fu compiuta da papa Clemente VII. presidente dell’Amministrazione del Patrimonio soccorra l’umanità ferita dai tanti conflitti, che anco- Ucraina, (autunno) La visita del papa in questo della Sede Apostolica. ra oggi insanguinano il Pianeta. paese, in fase organizzativa, servirà per ribadi- Giuseppe Versaldi (1943), nato a Villarboit (Vercelli), Egli, che è il Principe della Pace, doni pace e sta- re l’unione della Chiesa di Roma con le diverse già vescovo di Alessandria, da settembre è pre- bilità alla Terra che ha scelto per venire nel mon- chiese cattoliche ucraine, unione stabile nonostante sidente della Prefettura degli Affari Economici. do, incoraggiando la ripresa del dialogo tra Israeliani la diversità di tradizioni e di organizzazione dio- George Alencherry (1945), indiano, direttore del e Palestinesi. Faccia cessare le violenze in Siria, cesana. Centro Catechetico e vicario generale della arcie- dove tanto sangue è già stato versato. Favorisca parchia di Changanacherry in India. la piena riconciliazione e la stabilità in Iraq ed in IL PAPA ANNUNCIA 22 NUOVI CARDINALI Thomas Christopher Collins (1947), canadese, Afghanistan. è arcivescovo di Toronto. Doni un rinnovato vigore nell’edificazione del bene Con un annuncio dato personalmente durante l’Angelus Dominik Duka (1943), boemo, è arcivescovo di a tutte le componenti della società nei dell’Epifania, Benedetto XVI ha indetto per il 18 Praga e primate della Repubblica Ceca. Sotto il Paesi nord africani e mediorientali. La nasci- febbraio prossimo un solenne Concistoro per la regime comunista è stato incarcerato fra il 1981 ta del Salvatore sostenga le prospettive di dia- creazione di 22 nuovi cardinali. e il 1982. logo e di collaborazione in Myanmar, nella ricer- Diamo di essi brevi note biografiche, aggiungendo Willem Jacobus Eijk (1953), olandese, è ca di soluzioni condivise. Il Natale del Redentore che 7 sono italiani e 18, avendo meno di 80 anni, arcivescovo di Utrecht e presidente della garantisca stabilità politica ai Paesi della Regione potrebbero entrare in conclave per eleggere un Conferenza episcopale dei Paesi Bassi. africana dei Grandi Laghi ed assista l’impegno nuovo papa. Con le nuove nomine il Collegio car- Giuseppe Betori (1947), nato a Foligno (Perugia), degli abitanti del Sud Sudan per la tutela dei dirit- dinalizio raggiungerà i 214 membri, 125 dei qua- già segretario generale della Cei (2001-2008), è ti di tutti i cittadini”. (...) li elettori. arcivescovo di Firenze. Viaggi apostolici all’estero previsti nel 2012 Timothy Michael Dolan (1950), statunitense, Messico (23-26 marzo) e Cuba (26 - 28 marzo) Fernando Filoni (1946), nato a Manduria arcivescovo di New York e presidente della Lo stesso Benedetto XVI ha annunciato questa (Taranto), è Prefetto della Congregazione per Conferenza Episcopale Usa. sua intenzione durante la Messa per l’America l’Evangelizzazione dei Popoli. Viene dalla car- Rainer Maria Woelki (1956), tedesco, arcivescovo Latina celebrata nella Basilica di San Pietro il riera diplomatica ed è stato nunzio a Bagdad (2001- di Berlino. 12 dicembre 2011. 2006) durante la guerra. John Tong Hon (1939), cinese, vescovo di Hong Irlanda (17 giugno) Il Papa celebrerà la Santa Manuel Monteiro De Castro (1938), portoghe- Kong. Messa al Croke Park Stadium di Dublino per la se, anch’egli diplomatico, è stato da poco nomi- Lucian Muresan (1931), romeno, è arcivesco- chiusura del 50° Congresso Eucaristico nato Penitenziere Maggiore di Santa Romana vo maggiore della chiesa greco-cattolica Internazionale. Chiesa. rumena. Libano, (settembre) Il viaggio è stato preannunciato Santos Abril y Castello (1935), spagnolo, già nun- Julien Ries (1920), belga, storico delle religioni dai media, in particolare dal quotidiano libanese zio apostolico in varie sedi, dal novembre 2011 ed antropologo del sacro di fama internazionale. al-Safir che ha citato fonti della Chiesa maroni- è arciprete di S.Maria Maggiore. Prosper Grech (1925), maltese, teologo, è mem- ta locale. Scopo del viaggio, la difesa dei cristiani Antonio Maria Vegliò (1938), nato a Macerata, bro della Società degli studi sul Nuovo Testamento del Libano e dell’intera area medio-orientale, la ha ricoperto diversi incarichi diplomatici; dal 2009 e della Pontificia Commissione Biblica. Ha inse- cui vita è spesso a rischio in questo momento sto- è presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale gnato al Pontificio Istituto Biblico e alla Lateranense. rico di particolare conflittualità. per i Migranti e gli Itineranti. Karl Becker (1928), tedesco, teologo gesuita, Principato di Monaco. La visita è tuttora in pro- Giuseppe Bertello (1942), nato a Foglizzo (Torino), docente emerito della Pontificia Università getto, ma se si realizzasse, sarebbe un evento diplomatico, da ottobre è presidente del Gregoriana, ha insegnato teologia a Francoforte, memorabile per quello che è, dopo la Città del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. è stato consultore della Congregazione per la Dottrina Vaticano, lo stato più piccolo del mondo. Francesco Coccopalmerio (1938), nato a della Fede. Febbraio 8 2012

di un principio mariano che fonda e muo- ve la Chiesa. Non che idee di questo gene- re mancassero nella pietà mariana: basta ricordare l’icona della Mater Misericordiae, che presenta Maria come madre che protegge sotto il suo manto tutti i suoi figli. Quello che conta è la pos- sibilità di saldare teologia e vita della Chiesa, offrendo ai credenti un esempio alto che sia in grado di motivare il cammino di un popolo “che non ha quaggiù una città sta- Don Dario Vitali* e comprendere la sua destinazione alla comu- bile”, ma cammina verso la Gerusalemme cele- nione con Dio nel suo Regno, non solo ha avvi- ste. Questa prospettiva permette ai padri con- l capitolo VIII della Lumen Gentium si chiu- cinato Maria alla Chiesa, con un arricchimento ciliari di sottolineare come sia «di grande gioia de con due brevi paragrafi – il 68 e il 69 – evidente per la mariologia, ma ha permesso di e consolazione che anche tra i fratelli separati IIche costituiscono anche la chiusa di tutta parlare della Chiesa in termini simbolici. Già la vi sia chi tributa il debito onore alla Madre del la costituzione. Il primo paragrafo, composto di Lumen Gentium aveva sottratto la riflessione sul- Signore e Salvatore, specialmente presso gli orien- un solo periodo, riassume un po’ tutto il capi- la Chiesa da un registro apologetico, che vede- tali, i quali concorrono nel venerare la Madre di tolo, precisando che cosa sia Maria per la Chiesa: va la Chiesa come istituzione in contrapposizione Dio, sempre vergine, con ardente slancio e ani- «Come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nel- con i regni di questo mondo: il capitolo I aveva mo devoto». Il richiamo forse serve a mostra- l’anima, la Madre di Gesù è l’immagine e la pri- presentato la Chiesa come mistero e sacramento, re che la devozione a Maria non è esclusiva del- mizia della Chiesa che dovrà avere il suo com- «segno e strumento dell’intima unione con Dio la Chiesa cattolica, sottraendosi in tal modo all’ac- pimento nell’età futura, così sulla terra brilla come e dell’unità del genere umano» (LG 1); il capi- cusa di una sorta di idolatria, proveniente soprat- un segno di sicura speranza e di consolazione tolo II sul Popolo di Dio aveva superato la con- tutto dal mondo protestante. per il popolo di Dio pellegrinante fino a quando cezione piramidale della Chiesa, che distingueva Comunque sia, l’invito finale è di domandare l’in- non verrà il giorno del Signore (cfr 2Pt 3,10)». rigidamente il ruolo attivo della gerarchia e quel- tercessione di Maria perche si realizza l’unità del- Il testo riecheggia in modo evidente, anche nei lo subordinato dei fedeli, presentando la Chiesa la Chiesa, indicata come una delle finalità del termini, il canto XXXIII del Paradiso di Dante: come “totalità dei battezzati” costituiti in uno sta- concilio. Ecco il testo: «Tutti i fedeli effondano “Qui sei a noi meridiana face/ di caritate e giu- to di uguale dignità; il rapporto tra capitolo II e insistenti preghiere alla Madre di Dio e Madre so, intra i mortali,/ sei di speranza fontana viva- capitolo VII aveva messo in evidenza la distin- degli uomini, perché ella, che con le sue pre- ce”. L’importanza di queste affermazioni non è zione tra Chiesa e Regno di Dio, mostrando che ghiere aiutò le primizie della Chiesa, anche ora solo nel contenuto. Senz’altro è un guadagno la Chiesa è per sua natura “pellegrinante”. Ma in cielo, esaltata sopra tutti gli angeli e i beati, davvero significativo il legame finalmente rista- tutte queste sono riflessioni teologiche: il capi- nella comunione di tutti i santi interceda pres- bilito tra mariologia ed ecclesiologia. tolo VIII permette di confermare questa visione so il Figlio suo, finché tutte le famiglie dei popo- Se si rammenta che prima del concilio, il movi- della Chiesa in chiave simbolica. Questo signi- li, sia quelle insignite del nome cristiano, sia quel- mento mariano, dopo la definizione dell’Immacolata fica che della Chiesa – come di Maria – si può le che ancora ignorano il loro Salvatore, nella Concezione (8 dicembre 1854) e della Assunzione parlare in termini personali: in altre parole, non pace e nella concordia siano felicemente riuni- di Maria in cielo (1 novembre 1950), si aspet- bisogna tanto chiedersi «che cos’è la Chiesa», te in un solo Popolo di Dio, a gloria della san- tava che il concilio definisse il dogma di Maria ma «chi è la Chiesa». È famosissimo in questo tissima e indivisibile Trinità» (LG 69). come corredentrice. La scelta conciliare di coniu- senso un testo di von Balthasar, che titola appun- gare la figura di Maria alla Chiesa pellegrina, che to: «chi è la Chiesa?», e sviluppa la sua argo- *Docente Ordinario alla P.U.G. di Roma ha nella Madre di Dio l’icona in cui specchiarsi mentazione proprio in relazione a Maria, parlando

La quaresima può essere un tempo in cui semplificare la propria vita: in una società come la nostra, in cui domina il culto dell’io, rompere la durezza che chiude il nostro cuore è un compito che nessuno deve rifiu- tare. Inerente a questo, vi è anche un esercizio di autenticità, di verità su se stessi. Siamo in una società in cui conta ciò che si vede, ciò che appare, una società che guarda più agli obiettivi da perseguire che allo stile e ai mezzi impiegati per raggiungerli. Diventa allora necessario porsi una domanda: perché viviamo certe dina- don Andrea Pacchiarotti miche anche nella nostra vita di fede? Molte volte viviamo una fede for- te solo del nostro entusiasmo, un sentimento bello, che rischia però, di «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; non trasformarsi in qualcosa di più radicato. È un invito ad uscire dai convertitevi e credete nel Vangelo», propri schemi mentali, dalle molteplicità delle confusioni umane e mon- dane, per ascoltare la voce di Dio che ci interpella in prima persona e ueste le parole di Gesù, che ci raggiungono all’inizio di questo ci invita ad accogliere la sua prospettiva. Anche perché, la nostra fede qqnuovo cammino quaresimale, un itinerario mai ripetitivo, ne sem- tante volte appare spenta e senza sapore, stanca o rassegnata, testi- plicemente “rituale”, perché addentrarsi nel Mistero della reden- moniando così un cristianesimo alquanto “arrugginito” e una vita cri- zione dell’uomo, compiuta da Gesù di Nazareth, è un cammino sem- stiana appiattita e stagnante. Proprio per questo, perché possiamo con- pre nuovo, come nuove sono le giornate della nostra vita, e della nostra vertire l’entusiasmo della nostra fede, in amore che si fa dono, Dio ci storia: la vita e la storia di ciascuno di noi, che ha necessità della sal- chiama a seguirlo nel DESERTO: Siate forti, fatevi animo, non temete vezza di Dio. Ecco, allora questo tempo, quaranta giorni di riflessione e non vi spaventare, perché il Signore tuo Dio cammina con te, non ti profonda, di digiuno e di preghiera, ma non solo… bisogna ritornare all’es- lascerà e non ti abbandonerà” (Dt 31, 6). senziale: si tratta di ritrovare la libertà attraverso il distacco da molte Celebrare: il Mercoledì delle ceneri, appena ricevuto questo segno, si cose che si rivelano di ostacolo per la nostra vita. potrebbe consegnare a ciascuno un piccolo sacchetto con della sab-

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don Antonio Galati da Lui ricevuta verrà donata anche a loro e a tutti quelli che, “immer- «Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, si” nella sua morte e risurrezione, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: “Chi saranno costituiti, in forza dello stes- ha sete venga a me e beva chi crede in me; come so Spirito, figli di Dio (cfr. Gv 7,37- dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno 39). Quest’effusione sugli Apostoli dal suo seno”. Questo egli disse riferendosi allo si è compiuta con la Pasqua del Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infat- Signore quando, risorto, è appar- ti non c’era ancora lo Spirito, perché Gesù non so a loro e ha alitato su di loro (cfr. era stato ancora glorificato» (Gv 7,37-39). Il secon- Gv 20,22). Inoltre, la stessa effu- do dei sette sacramenti che la Tradizione con- sione si è ripetuta il giorno di segna alla Chiesa è la Cresima, o Confermazione. Pentecoste (cfr. At 2,1-4).In sintesi, Il significato del nome questa breve riflessione su alcu- Il nome stesso specifica il significato di questo ni dei brani biblici che riferiscono sacramento. Cresima rimanda alla parola, di ori- del dono dello Spirito ai credenti gine greca, «crisma», che significa unzione. La permette di affermare che il sacra- Cresima, cioè, è un’unzione, un gesto che, nel mento della Cresima è il sacramento suo retroterra giudaico, significa la consacrazio- che dona lo Spirito Santo. ne di una persona o di un oggetto a Dio. Questo dono è analogo al dono che Il battezzato che riceve la Cresima, quindi, è un lo stesso Figlio di Dio riceve in for- consacrato. Tra tutti, il “primo” Unto è Cristo stes- za dell’amore del Padre e che lo so e, dopo di Lui, tutti coloro che ricevono que- manifesta come Messia, come invia- sto sacramento sono unti come Lui è stato unto, to da Dio, e quindi come degno di cioè con lo Spirito Santo. L’altro nome che rice- essere ascoltato e seguito.Il cristiano, ve questo sacramento, si è detto essere quindi, ricevendo lo stesso dono Confermazione, che indica la confermazione del- dello Spirito è configurato a Cristo lo Spirito e della fede, che il cristiano ha ricevu- e, come Lui, è inviato ad annun- to con il Battesimo. ciare al mondo il Regno di Dio e, Il fondamento biblico sempre in forza di questo Spirito, Già dall’analisi del significato del nome si è potu- è anch’egli degno di essere ascol- to notare che la Cresima ha un riferimento diret- tato nella sua testimonianza di fede, to con il dono dello Spirito Santo. testimonianza che avviene proprio in forza del- E riconoscere l’avvento dei tempi messianici signi- Nell’Antico Testamento i profeti annunciano l’av- lo Spirito che suggerisce ai cristiani cosa dire (cfr. fica riconoscere che prima c’è stato l’avvento del vento del Messia, la cui manifestazione avverrà Lc 12,12). Guardando all’evento della Pentecoste Messia ed è Gesù il Messia atteso e inviato dal attraverso il dono che Dio gli farà dello Spirito (cfr. come al momento in cui la promessa veterote- Padre. Ecco la prima conferma. Inoltre, il fatto che Is 11,2). Con l’invio del Messia, del suo consa- stamentaria del dono dello Spirito sulle genti vie- essi parlano alle genti straniere e questi li capi- crato, Dio inaugurerà i tempi messianici, in cui ne attuata in primis negli Apostoli, si può ulteriormente scono è la conferma che il Signore Gesù li ha volu- lo Spirito sarà donato a tutti gli uomini (cfr. Ez 36,25- sottolineare il legame che c’è tra il sacramento ti e costituiti come suoi annunciatori e testimoni 27; Gl 3,1-2).Queste profezie e promesse ven- della Confermazione e la testimonianza di fede. della risurrezione e dell’avvento del Regno di Dio. gono compiute da e in Cristo. È Lui il Messia atte- È facile vedere come gli Apostoli iniziano ad annun- Anche oggi, chi riceve il sacramento della so da Israele e a Lui il Padre dona lo Spirito dal- ciare la risurrezione di Gesù dopo che hanno rice- Cresima, è unto con lo Spirito Santo come Cristo l’eternità e, manifestamente, il giorno del suo bat- vuto il dono dello Spirito (cfr. At 2,5-6). e, per mezzo di questo dono, viene anch’egli, come tesimo nel fiume Giordano per mano di Giovanni Questo perché l’unzione spirituale da loro rice- gli Apostoli, confermato nella sua fede, in Gesù il Battista (cfr. Mt 3,13-17). Con la discesa dello vuta li ha doppiamente confermati. Infatti il dono come Messia inviato dal Padre, e nella sua mis- Spirito, quindi con l’unzione spirituale, Gesù è costi- dello Spirito è manifestazione dell’avvento dei tem- sione di annunciatore e testimone della risurre- tuito Cristo, l’Unto.Lo stesso Cristo annuncia e pi messianici, come riconosce lo stesso Pietro sem- zione. pre il giorno della Pentecoste. Nell’immagine: Battesimo di Cristo, promette ai suoi discepoli che l’unzione spirituale Pieter de Grebber, 1625. segue da pag. 8 Buona notizia di Dio e diceva: il tempo è compiuto, e il regno di Dio è bia, invitando ciascuno a metterlo nelle tasche del cappotto o del giub- vicino. Convertitevi e cre dete nel Vangelo. Sono quattro ì messaggi di botto. Abbiamo ricevuto le ceneri, ma questo non deve rimanere solo Gesù che dobbiamo accogliere e fare nostri: È finita l’attesa. Finita la un bel gesto, una pratica devozionale, ma un cammino da intrapren- successione dei giorni sempre u guali. Finito il tempo della fame di sen- dere e da vivere per dare spessore alla scelta di fede perché non sia so e fame di Parola, ora si apre il tempo del Verbo. Il regno è vicino. solo emotiva, ma motivata. Il regno di Dio è il riassunto delle nostre speranze. Dio è vicino a noi, Prima domenica con amore. Convertitevi... Noi per cepiamo questo verbo co me una impo- Come per Gesù, così anche per noi, è lo Spirito che sospinge nel deser- sizione, ma in realtà porge un invito, una preghiera, offre una risorsa: to. Può apparire strano che sia lo Spirito a spingere Gesù verso la pro- «Cambia strada». Credete al Vangelo: riprova l’emozione di dare ascol- va, eppure il Vangelo è chiaro: Gesù è sospinto dallo Spirito in un pel- to vero a queste parole. È un annuncio buono per tutti, non per i «buo- legrinaggio verso il luogo del cuore, là dove tutto si decide, verso la scel- ni» ma per me, per te, per l’uomo stanco e sfiduciato. ta. Gesù non fugge ma accetta la sfida, quante volte invece noi abbia- Celebrare: ripartire da una buona notizia, e la buona notizia che Gesù mo il desiderio di fuggire? E vi ri mase quaranta gior ni… quanti inizi, nel- annuncia è l’amore. Non fidarti nel deserto delle altre cose, non del- la nostra vita di fede, quante volte scappiamo, o ci creiamo luoghi in la forza, dell’intel ligenza, del denaro, ma fondati sull’amore. Nella cele- cui non è lo Spirito ad indirizzarci… è il deserto il luogo dove il Signore brazione di questa domenica non consegniamo segni, ma cerchiamo ci invita a stare in questa Quaresima. Stava con le fiere e con gli ange- di dare un volto alle tentazioni presenti nel nostro quotidiano, anche con li. Anche nel nostro deserto prendono forma fiere e angeli a cui siamo l’aiuto di immagini, o powerpoint. Per arrivare così a maturare che vale chiamati a dare un nome e un volto. È nel deserto che essi si fanno la pena di fidarsi di Dio che non ci abbandona, ma che al contempo ci presenti! Ed è proprio forte di questa esperienza che Gesù predica la chiama ad una fede più matura. Febbraio 10 2012

Claudio Capretti 15,1-18), ti lasciasti travolgere da un arissima Miriam, l’al- incontenibile entu- CCtra sera con mia siasmo che contagiò moglie siamo stati tutte le donne ebree. involontari spettatori di una Consentimi mia dol- piccola discussione tra ce Miriam di descri- Damiano e Sara, nostri cari vere, seppur con la amici e sposi da poco tem- fantasia, quel momen- po. La moglie, dinnanzi ad un to, di immaginare le evidente errore del marito, gli vostre mani libere dal- ricordava bonariamente di aver- le catene che si lo ammonito più volte dicen- alzavano verso il dogli che quella situazione era cielo come segno di poco chiara. I fatti che ne era- gratitudine; dieci dita no seguiti le avevano dato ragio- che giocavano con ne e le conseguenze di quel il vento ricordando piccolo incidente si sarebbero le dieci piaghe evitate se il marito le aves- d’Egitto. I timpani che se prestato ascolto. Dopo qual- per troppo tempo ave- che giorno ho ricevuto la tele- vano taciuto potevano fonata di Damiano il quale mi di nuovo tornare a informava che la situazione suonare; a quella stava ritornando alla normalità. Nel parlare, gli sa comune” in cui ogni ebreo maschio appe- musica i piedi non opposero resistenza alla dan- ho fatto notare quello che non potevo dirgli quel- na nato doveva essere abbandonato alle acque za disegnando sulla sabbia incomprensibili figu- la sera per non mettere altra legna sul fuoco, del fiume e tra questi, doveva esserci il pic- re che solo il buon Dio, sorridendo, comprese. che l’intuizione di sua moglie era giusta. colo Mosè. Mi piace inoltre immaginare, che molti anni dopo Prima di congedarci, ci siamo lasciati andare Triste coincidenza, il salvatore del popolo d’Israele, il Figlio dell’Altissimo perdonando l’adultera (Gv ad una serie di considerazioni, del tipo che pos- fu preceduto da una strage di innocenti e la stes- 8,8), disegnò sulla terra quelle stesse figure che sedete doni, come l’intuizione e il dono di dare sa cosa si ripeté molti anni dopo con la venu- avevate impresso voi con la danza. Anche la la vita, che mancano a noi uomini. ta del Salvatore dell’umanità, Cristo Signore. voce si abbandonò al canto,“Cantate al Con questo non voglio dire che avete sempre Ma il male non aveva fatto i conti con tre don- Signore, perché ha mirabilmente trionfato: ha ragione, però la vostra presenza è fondamen- ne, o meglio, con le qualità di tre donne: il corag- gettato nel mare cavallo e cavaliere” (Es 15,21), tale nella nostra vita e che “un mondo fonda- gio di tua madre, la compassione della sorel- fu il ritornello che uscì da tuo cuore e che river- mentalmente maschile nel quale la donna non la del Faraone ed infine sul tuo intuito. Eri cer- sasti sul cuore di tutte le donne ebree. ha alcuna funzione è sempre più un mondo sen- ta che la tua attesa tra i giunchi sarebbe sta- Forse gli angeli raccolsero quella preghiera depo- za Dio, poiché, senza madre, Dio non può nascer- ta ripagata e difatti al momento opportuno sbu- nendola ai piedi dell’Eterno Presente, il quale vi” (Pavel Evdokimov). casti fuori offrendo alla sorella del Faraone di la sigillò nel suo cuore di madre. Che momen- Nella Sacra Scrittura, ci sono molte figure fem- andargli a trovare una balia che allattasse tuo to straordinario deve essere stato, preludio di minili che attraverso il loro intuito hanno com- fratello, che guarda caso, era tua madre. una gioia non ancora pienamente rivelata che preso che dietro quel particolare evento si cela- Sicuramente quella sera nella tua casa tornò avrebbe raggiunto il suo culmine con il dono va la mano del buon Dio. Tu mia cara Miriam la gioia e il tuo cuore di bambina capì che in delle dieci Parole di fede e di vita. sei una di queste, anzi, pardon, sei la profe- un futuro ci sarebbe stato qualcosa di più gran- Coloro che avevano lasciato il loro cuore in Egitto, tessa per eccellenza, tanto che persino il buon de, che per ora neanche immaginavi. Che eri si saranno innervositi del vostro entusiasmo e Dio nell’ammonire il suo popolo, gli ricorda di nel giusto lo capisti molti anni dopo, quando avranno detto:”Queste donne, le solite isteri- averlo tratto dall’Egitto tramite Mosè, Aronne le acque del mar Rosso si richiusero alle vostre che! Signore ti ringrazio che oltre ad avermi fat- e Miriam (Mi 6,4). spalle. Con la stessa impetuosità con cui il mare to ebreo, mi hai fatto anche uomo” , forse avran- La prima volta che l’Esodo parla di te, ti descri- travolgeva i carri del Faraone, il tuo cuore fu no aggiunto: “Abbiamo già cantato il nostro can- ve nascosta tra i giunchi in prossimità del Nilo travolto da un mare di gioia. to di ringraziamento al Signore, non era forse a vegliare sul piccolo Mosè. Il Faraone, in pre- Solo ora, il nascosto disegno di Dio andava più che sufficiente?”. da al panico per la fertilità delle donne ebree, rivelandosi ai tuoi occhi; la schiavitù, l’induri- No che non lo era, ma vallo a spiegare a chi ne convenne che bisognava attuare una spe- mento del cuore del Faraone, il sangue dell’agnello non sa andare oltre il suo naso. Occorreva far cie di “pianificazione familiare”, ed ordinò alle sugli stipiti delle porte, la colonna di fuoco..., festa, andare oltre quell’orizzonte che solo il vostro levatrici di pensarci loro (Es 1,15). Ma queste tutto ora aveva un senso ed era finalizzato a cuore di madri e di figlie d’Israele poteva var- se ne guardarono bene di adempiere questo quel momento in cui la potenza di Dio si sta- care, ed era giusto che fosse riservata a voi que- ordine, il loro compito era di aiutare la vita mica va manifestando. Nonostante fossi un po’ avan- sta intuizione, a voi che avevate dato alla luce di stroncarla e se la cavarono con un falso insul- ti con l’età, subito dopo che Mosè e gli Israeliti quel popolo. Voi dovevate comprendere con mag- to alle donne ebree. Visto l’esito negativo, il Faraone ebbero intonato un canto di lode al Signore per gior profondità dei vostri uomini, che attraver- optò per trasformare il Nilo in una enorme “fos- essere passati indenni attraverso il mare (Es continua a pag. 11 Febbraio 2012 11

don Dario Vitali*

1. Il prete nel cambiamento ecclesiale e culturale

l presbiterio di Velletri-Segni si è riuni- to al Centro di spiritualità di Santa IIMaria dell’Acero, mercoledì 18 e vener- dì 20 gennaio, per il suo corso annuale di aggiornamento. Al centro dell’attenzione è stato posto il ministero del prete, nell’attuale cam- biamento ecclesiale e culturale. Le due relazioni sono state tenute da due membri del presbiterio, don Dario Vitali, che ha sviluppato il tema del prete in una Chiesa di minoranza; la seconda a mons. Leonardo D’Ascenzo, che ha trat- tato la questione delicata della crisi del prete come occasione di crescita. Diamo qui di seguito i contenuti delle due rela- zioni. Il prete in una Chiesa di minoranza

Vorrei sviluppare questo tema in cinque punti: balizzazione sembrano volere un’Europa in cui le radici cristiane non Descrizione della situazione; solo sono negate, ma anche cancellate. Le reazioni alla situazione; L’interpretazione; 2. Le reazioni. Le scelte che la Chiesa è chiamata a fare; Di fronte a una siffatta situazione, giudicata irreversibile, le reazioni Le scelte che i preti sono chiamati a fare. immediate possono essere due: Rabbia e condanna verso chi ha prodotto la situazione; tentazione del- 1. La situazione la crociata; Che la Chiesa si trovi ormai dovunque in uno stato di minoranza, è un Rassegnazione, frustrazione, rimpianto dei bei tempi passati, con con- dato di fatto, che non ha bisogno di tanti commenti: nelle terre di anti- seguente chiusura nella gestione dell’esistente, senza entusiasmo e pro- ca cristianità le Chiese sono ridotte a piccolissime comunità; in America gettualità; Latina, continente tradizionalmente a maggioranza cattolica, l’esodo Contrattazione e compromesso con il mondo, nel tentativo di contare dalla Chiesa verso le sette e i nuovi movimenti religiosi è esponenziale; secondo le logiche del mondo. Chiaramente, queste reazioni si fonda- in Africa si assiste a uno scontro condotto dagli estremisti islamici, che no su una comprensione alternativa del rapporto Chiesa-mondo. sta configurandosi come vera e propria persecuzione contro i cristia- ni, identificati come amici dell’Occidente colonizzatore; anche in Asia 3. L’interpretazione le minoranze cristiane, ancora più esigue, subiscono violenza. Oltre le reazioni immediate, un fenomeno va interpretato: perché è avve- In Occidente la situazione è più complessa, frutto di un lungo cammi- nuto questo? Quali le cause della crisi? Quali le conseguenze? Ma anche: no della modernità che si è qualificato come processo di autonomia dal- quali opportunità offre una situazione del genere? Che cosa dice/ doman- la Chiesa. Mentre, in ragione dei movimenti migratori, la percentuale da alla Chiesa? dei non cristiani cresce esponenzialmente (è di questi giorni la notizia Vorrei rileggere la situazione che stiamo vivendo alla luce delle paro- che nelle Fiandre i mussulmani hanno superato in percentuale i cristiani), le del concilio, che cinquant’anni fa, in anticipo sui grandi cambiamenti molte leggi dell’Unione pare ispirata a un disegno di cancellazione del- del ’68 che avrebbero sconvolto il mondo, si è posto in ascolto dello l’anima cristiana dell’Europa. Dopo il tempo dell’attacco frontale, con- Spirito, per rispondere agli interrogativi che salivano dalla storia degli dotto dall’Illuminismo, oggi la strategia è più subdola: derubricare la uomini. Quattro testi, articolati in sequenza: fede a fatto privato, che non ha e non deve avere rilevanza nella costru- GS1: «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini zione della città dell’uomo. Lobbies potentissime che governano la glo- d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono anche

continua a pag.12 segue da pag.10 so quei segni visibili, c’era la mano dell’Invisibile menzionartelo. Parlo di quando con Aronne ti vato Mosè. e tutto ciò doveva divenire un memoriale per lasciasti prendere la mano e ti mettesti a mor- Mia cara Miriam, vorrei concludere dicendoti che ogni ebreo fino alla fine dei tempi. morare contro Mosè (Nm 12,2). aldilà dell’umana stonatura di quella mormorazione, Come un bambino che esce dall’utero mater- Il castigo del Signore arrivò fulmineo. Se Aronne due cose hanno fatto si che non smarrissi la no, così era Israele il primo giorno di liberazione, se la cavò con una bella strigliata, su di te si polifonia della tua esistenza, e ciò accadde poi- anime strappate dalla schiavitù in cammino ver- riversò il severo castigo della lebbra e dell’isolamento ché in senso musicale,“l’amore per il buon Dio so la terra promessa e nessuna angoscia atta- dal campo per sette giorni. Solo quando la puni- era il tuo cantus firmus, e il contrappunto era nagliava il vostro cuore, neanche un minaccioso zione cessò grazie all’intercessione di Mosè, l’amore per i tuoi fratelli” (D. Bonhoeffer). Ecco deserto da attraversare. Gli eventi che si sus- il cammino del popolo poté proseguire, ed era allora perché la sinfonia dell’Esodo, senza di seguirono nel deserto li conosciamo, ti ritroviamo giusto che il popolo attendesse la guarigione te, non sarebbe stata la stessa cosa. poi in un episodio poco felice, perdonami se oso di colei che aspettando tra i giunchi, aveva sal- Grazie, mia dolce Miriam. Febbraio 12 2012 segue da pag.11

le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, sto volersi confondere con il mondo, rinunciando all’identità cristia- e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore. na. Piuttosto, è necessario un profilo forte, tanto delle comunità come La loro comunità, infatti, è composta di uomini, i quali, riuniti insie- dei singoli, per entrare in dialogo con gli altri, portando a tutti la dif- me nel Cristo, sono guidati dallo Spirito santo nel loro pellegrinaggio ferenza cristiana: altrimenti, stando all’immagine biblica, non può esse- verso il regno del Padre e hanno ricevuto un messaggio di salvezza da re sale della terra e luce del mondo (cfr Mt 5,13-14), perché il sale per- proporre a tutti. Perciò essa si sente realmente e intimamente solidale de il suo sapore e la luce è posta sotto il moggio. con il genere umano e la sua storia» Il contesto attuale in cui la Chiesa si trova a vivere non può essere qua- LG 26: «La Chiesa di Cristo è veramente presente in tutte le legittime lificata come negativa in assoluto: non c’è alcuna situazione che non assemblee locali di fedeli, … che il Nuovo Testamento chiama Chiese. possa costituire un’opportunità o, come si usa dire oggi, un kairos, secon- […] In queste comunità, sebbene spesso piccole e povere, o che vivo- do il principio della Scrittura: «Tutto concorre al bene di coloro che no nella diaspora, è presente Cristo, per virtù del quale si raccoglie la amano Dio» (Rm 8,28). D’altronde: a) il Vangelo vale in ogni conte- Chiesa una, santa, cattolica e apostolica». sto culturale, anche quello ostile o indifferente; b) comunque si dis- LG 9: «Il popolo messianico, pur non comprendendo di fatto tutti gli pongano, tutti gli uomini sono comunque destinatari della rivelazione uomini, e apparendo talora come il piccolo gregge, custodisce per tut- e della salvezza di Dio; c) «la Chiesa è in Cristo come un sacramen- ta l’umanità un germe validissimo di unità, di speranza e di salvezza. to, cioè segno e strumento dell’intima comunione con Dio e dell’uni- Costituito da Cristo in una comunione di vita, di carità e di verità, è tà del genere umano» (LG 1). pure da lui preso per essere strumento della redenzione di tutti e, qua- Le scelte della Chiesa, soprattutto in una situazione di pluralismo, si le luce del mondo e sale della terra, è inviato a tutto il mondo». possono declinare proprio sul registro della sacramentalità indicato dal LG 8: «Come Cristo ha compiuto la sua opera attraverso la povertà e concilio: le persecuzioni, così pure la Chiesa è chiamata a prendere la stessa via - essere segno: poiché la Chiesa è relativa al Regno, ogni scelta va per comunicare agli uomini i frutti della salvezza. […] Ma mentre Cristo, improntata a criteri di credibilità, testimonianza, profezia; “santo, innocente, immacolato”, non conobbe il peccato, ma venne allo - essere strumento: servizio gratuito per l’edificazione del Regno, ad scopo di espiare i peccati del popolo, la Chiesa, che comprende nel suo intra e ad extra. seno i peccatori, santa e insieme sempre bisognosa di purificazione, incessantemente si applica alla penitenza e al rinnovamento. 2. Le scelte del presbiterio La Chiesa “prosegue il suo pellegrinaggio tra le persecuzioni del mon- do e le consolazioni di Dio”, annunziando la passione e la morte del Il Vaticano II ha affermato la radicale natura di servizio del ministe- Signore fino a che egli venga. ro ordinato. Sulla base di questo principio, è necessario interrogarci: Dalla forza del Signore risorto è rafforzata per vincere con pazienza e su come stiamo vivendo il momento presente; amore le sue interne ed esterne afflizioni e difficoltà, e per svelare al su come possiamo trasformarlo in “tempo opportuno”; mondo, anche se per ombre, il mistero del Signore, fino a che alla fine su quali siano le priorità che lo Spirito ci indica per questo dei tempi sarà manifestato nella pienezza della sua luce». momento storico; su quali scelte assumere: 4. Le scelte come Chiesa particolare; I testi conciliari superano la concezione oppositiva Chiesa-mondo, che come presbiterio; ha segnato la vita della Chiesa per tutto il II millennio, quando vige- come singoli. va un regime di cristianità. La Gaudium et Spes, pur in una visione for- se troppo ottimistica, si è posta in dialogo con il mondo, senza per que-

LA CRISI COME L’ORA PROVVIDENZIALE DI DIO PER LA PROPRIA CRESCITA

Mons. Leonardo D’Ascenzo* pre basato sull’analisi della sua natura, intendendo per natura ciò che Introduzione l’uomo è ed ha dalla sua nascita. Ma Vorrei partire da una descrizione di Vocazione ripre- la Bibbia – che ignora del tutto il con- sa dal corso di teologia spirituale seguito duran- cetto di natura applicato all’uomo – te gli studi in seminario: il professore, P. Mario Rosin, si basa invece sul concetto di voca- gesuita e padre spirituale del Seminario Regionale zione: l’uomo non è solo ciò che è di Anagni, così ci dettava: “l’origine di una voca- per nascita, ma anche ciò che è chia- zione divina è il piano misterioso di Dio e la sua mato a divenire mediante la sua liber- libertà. Dio ci rivela il suo piano per mezzo di segni, tà e nell’obbedienza alla parola di Dio” in modo graduale, garantendoci il suo aiuto…“. - Raniero Cantalamessa, Verginità, Si comprende che la gradualità della rivelazione Ed. Ancora Milano, 1990, p. 24). della vocazione, richieda un atteggiamento fon- In questa logica vocazionale c’è, e damentale da maturare e da coltivare continua- sempre ci accompagnerà, uno scar- mente, per tutta la vita: la disponibilità, la docibi- to tra quello che siamo e quello che lità…È un cammino che non si risolve, ne si chiu- il Signore ci chiama a diventare: è de il giorno dell’ordinazione, della professione solen- lo scarto che segna una condizione ne, o del matrimonio… di crisi. Piuttosto è un cammino che introduce in un rap- Potremmo chiamarla una crisi per- porto dialettico, di tensione tra ciò che si è e ciò manente che domanda un cammi- che si è chiamati ad essere (più precisamente: che no permanente o una formazione per- il Signore ci chiama ad essere), a diventare, e che manente. Così intesa, la crisi, non ancora non siamo (“Per sapere cos’è l’uomo e cosa è dunque una possibilità remota da è ‘naturale’ per lui, il pensiero umano si è sem- scongiurare, ne un incidente di per- Febbraio 2012 13

corso da evitare… re ad essere fedele ai miei impegni in questo ambi- non mi da il motivo necessario per poter/voler cam- Crisi deriva dal greco krisis, derivante a sua vol- to che avverto più come peso che gioia). biare), oppure in uno spiritualismo (che mi porta ta dal verbo d’azione krino: io distinguo, o giudi- Anche in questi casi il quadro di riferimento non anche molto in alto nelle considerazioni e dichia- co, o discrimino, o separo, o decido. Anche se nel cambia. In ultima analisi la lotta, anche quando è razioni, ma mi lascia sulla superficie del mio vis- linguaggio comune spesso assume un significa- richiesta da situazioni problematiche come quel- suto senza scendere nelle profondità del mio mon- to negativo (una situazione gravosa e pericolosa, le appena accennate, ma non solo, è nei confronti do interiore dove vanno individuate eventuali con- un possibile danno, un conflitto…), di per sé non dei valori, e del Valore che è Dio. Una lotta con il traddizioni, disarmonie, inconsistenze da conver- lo è necessariamente. Signore che mi domanda di andare oltre la mia tire e da sanare). situazione, di crescere rispetto a quello che sono La crisi e che fin’ora ho realizzato. Quando affronto una L’esperienza di S. Paolo E questa è la descrizione che Cencini dà della cri- crisi, quando compio un discernimento, è a que- Un esempio è l’esperienza vissuta da S. Paolo (cf. si: “coscienza sofferta di una non corrisponden- sto punto che debbo arrivare: cosa mi sta chie- Cencini pp. 130-133): crisi, lotta psicologica, lot- za tra io ideale e io attuale, che chiede una scel- dendo il Signore? ta spirituale, lotta psicologico-spirituale. ta o una conversione su un punto ben preciso del- La differenza è data dall’atteggiamento assunto la personalità, per un nuovo equilibrio di rappor- dal soggetto davanti alla sua crisi. La crisi come itinerario ti tra ideali e condotta di vita, e una nuova defini- La crisi è vissuta bene non solo e non tanto da zione dell’io” (p. 48). Tipologia di persone in rapporto alla crisi chi è capace di tener duro e di resistere (non c’è Ci dicono la stessa cosa, ad esempio, la psico- Ecco allora una tipologia di persone in crisi che una muraglia da innalzare), ma soprattutto da chi, logia evolutiva (cf. E. Erickson e i diversi stadi evo- ci viene proposta da padre Amedeo Cencini nel nella crisi, è capace di crescere nella compren- lutivi dell’intero arco della vita di una persona, sta- suo libro L’ora di Dio - la crisi nella vita credente, sione della propria identità e in una maggiore rea- di che sono caratterizzati nel passaggio dall’uno EDB, Bologna 2010, pp. 63-91: lizzazione di questa (è il cammino vocazionale o all’atro da un conflitto, da una crisi che diven- mai in crisi la formazione permanente). ta normale itinerario e possibilità di crescita e, sempre in crisi Saper avvertire che qualcosa accade in me (sen- addirittura, cifra identificativa di quel determi- crisi… congelata sibilità); chiamarlo per nome (sincerità); riconoscerlo nato stadio...). O la teologia spirituale (cf. il pas- crisi “finale” come mio individuandone le radici profonde saggio dalla prima alla seconda età spirituale segna- crisi fatale (verità); confrontarlo con i miei ideali (valutazio- to da scoraggiamento e aridità; oppure il passaggio crisi inutile ne morale); decisione e impegno nel cambiamento dalla meditazione discorsiva alla orazione di sem- crisi dislocata (conversione). Non è, dunque, sufficiente un impe- plicità e alla contemplazione segnato, come inse- crisi non integrata gno concentrato a livello di valutazione morale e gna San Giovanni della Croce, da una crescen- crisi improvvisa di conversione (lotta religiosa), è necessario atti- te difficoltà nel praticare la meditazione discorsi- crisi salutare: vare sensibilità e sincerità per poter fare verità. va e dalla mancanza di soddisfazione nel rapporto La buonanotte telefonica di don Salvatore Non subito sono riuscito a capire come mai il sopra- con le persone che si frequentano o nelle cose (Cencini pp. 279-282) citato gesuita Mario Rosin, nei suoi insegnamen- che si fanno). ti da padre spirituale ci augurava di vivere, duran- Lotta psicologica e lotta religiosa te il tempo del seminario, almeno tre crisi belle for- Il dinamismo della crisi Facciamo un passo in avanti. Ci sono due aspet- ti. Non era un uccello del malaugurio, piuttosto un Il dinamismo, presente in questa esperienza del- ti, e dunque due attenzioni da attivare in questa padre buono, conoscitore esperto della vita e quin- la crisi o, se vogliamo, in questa esperienza del- lotta o crisi. di delle lotte e delle crisi che la caratterizzano. Lotte la logica vocazionale, è il seguente: da una par- La prima attenzione è rivolta verso me stesso, di e crisi da non sfuggire o sperare che mai arrivi- te i valori ideali che mi attraggono, dall’altra la loro carattere psicologico: si tratta di individuare la radi- no, piuttosto da affrontare per crescere attraver- percezione come sempre più esigenti e difficili da ce di questa situazione di fatica, di crisi. so una maggiore conoscenza di se stessi e di Dio. vivere, per diversi motivi, in pienezza: ecco che La seconda attenzione è rivolta verso Dio, di carat- Un’arte da apprendere soprattutto nel tempo for- nasce la situazione di crisi. tere religioso: si tratta di comprendere e accogliere mativo del seminario, ma da esercitare per tutti i Questi ideali, nella loro esigenza e difficoltà, mi il passo in avanti che ora sono chiamato a com- giorni che il Signore ci darà da vivere nel ministero confrontano e mi chiedono di lottare in vista di una piere. La lotta che la crisi mi spinge ad ingaggia- sacerdotale, modo e tempo voluto da Dio e scel- crescita e di un superamento della situazione attua- re è, dunque, psicologica e religiosa contempo- to da noi per la nostra e altrui crescita e santifi- le nella quale mi trovo. La crisi diventa lotta. raneamente: 1. andare in profondità: quali desi- cazione. Bisogna aggiungere che, a volte, questa lotta può deri, attese, domande sono rimaste in me insod- partire da un confronto-scontro con i miei ideali, disfatte, a volte inespresse o inconsce; *Vice Direttore del Centro Nazionale Vocazioni causato da una qualche situazione di vita propriamente 2. andare in alto: problematica e non dal processo di continuo supe- cosa o chi è capa- ramento di me stesso (da quello che sono a quel- ce di saziare ogni lo che sono chiamato ad essere). desiderio uma- Ad esempio, un disagio che provo a livello voca- no: questo desi- zionale (mi sento demotivato, non apprezzato o derio particolare addirittura mi sembra di aver sbagliato scelta e sto è desiderio, in pensando di abbandonare tutto); un bisogno di affet- ultima analisi di tività che percepisco non appagato e che cerco chi… di soddisfare in modalità non adeguate alla mia Dunque, una lot- scelta di vita (anziché fare della mia vita un dono… ta che è con- vado alla ricerca, ad elemosinare affetto, ricono- temporaneamente scimenti, sostegno da chi è disponibile a donar- psicologica e reli- meli, magari in una relazione che comincia come giosa. amicizia apparentemente disinteressata e finisce Diversamente per essere sempre più coinvolgente, poi esclusi- cadrei o in uno psi- va e intima al punto da contraddire la mia scelta cologismo (che, celibataria che è scelta libera di donarmi, mente- anche se mi per- cuore-corpo, a tutti senza preferire alcuno in par- mette di indivi- ticolare); la difficoltà di mantenere vivo il mio rap- duare la radice del- porto con Dio (fatica nella preghiera, non riusci- le mie fatiche, Febbraio 14 2012

toliche – ortodosse si sono trasferite in una lunga fila di vecchie case “popolari” all’en- trata di questa citta- dina- fortezza.” Gli Americani, conti- nua, non hanno fat- to grandi cose per noi… anche le istitu- zioni europee, i vesco- vi di Roma, devono far qualcosa con i nuo- vi poteri in Iraq ... cer- to oggi c’è meno “confiance” da parte degli iracheni nel potere politico attua- le ed è la politica che vuole creare la guer- ra religiosa tra noi per altri interessi prima la guerra non c’era… e chi si muove contro i cristiani sono grup- pi di fanatici. Nous ne voulons pas quitter l’Iraq ! ! ! Lavorate anche voi europei … dateci la pace… Io sono otti- mista, vedo le cose con dott.ssa Annalisa Milani E’ una terra di nessuno dove si trovano la mag- la luce di Dio… un giorno mussulmani e cristiani gioranza delle comunità cristiane : nel governatorato iracheni si sveglieranno e comprenderanno di “Questo non è più il nostro paese. di Mosul vi è Karakoosh ( 40 mila ab. circa 98% essere fratelli”. Anche se all’entrata ci sono le Forse lo era una volta”, cristiani), Karmeless (7000 ab. 80% cristiani), guardie armate. ”Siamo sempre stati perseguitati”, Bartela (15000 ab. rimasti solo un 4% cristia- Il 6 gennaio, grande festa dell’ “acqua” o meglio “Siamo obbligati a vivere in un ghetto. E’ ni), Tlkeef (22000 ab. 3% cristiani),TelesKof del Battesimo di Gesù, dentro la chiesa di S. ora che questa situazione abbia fine!”, (6000/7000 ab.), Alkosh (6000 ab., chiamata “il Behnam e S. Sarah ( a Karakoosh ci sono 10 ”Non vi è futuro per noi e, soprattutto, Vaticano dell’Iraq”, nessun mussulmano); nel gover- chiese: 7 cristiane – caldee e 3 ortodosse, un per i nostri figli”, natorato di Erbil vi è Ankawa (circa 40 mila ab monastero, suore francescane e domenicane), ”I cristiani d’ Europa non ci abbandonino!”, 99% cristiani), Saqlawa (1500 ab. 35% cristiani) strapiena di fedeli dalle 6.30 di mattina, l’acco- queste sono solo alcune delle voci di sacerdoti, e poi comunità cristiane vi sono nel governa- glienza è nell’ aria e passa tramite le note del- vescovi e soprattutto comuni fedeli del torato in area curda di Dhuko e città di Zakho. le voci che in lingua aramaica, rispondendosi mosaico di comunità cristiane(caldee, siriane, Nel seminario di Karakoosh (trasferitosi da Mosul l’una e l’altra, accompagnano tutta la celebra- ortodosse, cattoliche, chiesa d’Oriente)1 che ho nel 2008, assieme alle strutture domenicane e zione fino alla fine. attraversato per 8 giorni nel Nord Iraq, tra Erbil- ad una parte dell’ università, dopo gli attentati In questo clima di religiosa devozione e festa, Kurdistan e Mosul –Iraq, ai primi di gennaio. Voci a due pullman di studenti cristiani), il giovane solo volto di P. Louis Kassab, domenicano da e volti di una minoranza cristiana di cui, data l’ sacerdote Amman Saadallah racconta: 50 anni, figura “riconosciuta”, rimane pensoso acuirsi di crisi, violenze, minaccie da parte di un “L’emigrazione è il maggior problema che gra- e serio durante il rito . islam radicale, se ne teme la scomparsa. Secondo va sulla comunità cristiana, la situazione da un Durante le feste di Natale ha ricevuto un email dati verificati dall’ Annuarium Statisticum conflitto all’altro, da una crisi all’altra va di male che ho modo di vedere,da un gruppo radicale Ecclesiae Vaticana, dalla presenza di quasi un in peggio. Tale crisi è cresciuta molto a causa islamico che lo indicano come un “terrorista”e milione nel 1987 di cristiani in Iraq si è passa- della guerra del 1991,delle condizioni economiche sono pronti ad ucciderlo. ti nel 2010 a 400.000. a seguito dell’ embargo, ed è fortemente peg- “E’ l’ Iran, sottolinea, che paga queste teste cal- La maggioranza ha lasciato il paese ed è emi- giorata con l’ intervento americano dopo il 2003. de,… non vedo oggi molta luce per i cristiani… grata fuori. Grazie all’ aiuto dall’ Italia di p. Jalal, Le minaccie e le violenze da parte di gruppi isla- mais je reste ici....”.Il restare con la sua gente un rogazionista iracheno, e alla calorosa stra- mici radicali contro le comunità cristiane han- e la fierezza di un cristianesimo presente in que- tegica accoglienza delle comunità cristiane cal- no avuto un picco nel 2007 e 2010, il risultato ste terre mesopotamiche fin dalle origini, l’ha por- dee di Karakoosh, passando tra posti di bloc- è che fra i cristiani è aumentato il senso della tato a curare dei preziosi volumi assieme al prof. co di militari Kurdi, a cui le comunità cristiane paura e per l’emigrazione corrono il rischio di Josef… di raccolte di manoscritti cristiani spar- hanno affidato la sicurezza (5 parlamentari cri- scomparire”. si per l’ Iraq e risalenti al 1200 D.C. stiani sono dentro il parlamento provvisorio Curdo), Ma Mons. Yohanna Petros Monchè, vescovo La memoria va salvata, anche di periodi in cui e gruppi autorganizzati di cittadini che pattugliano siriano cattolico e pastore della regione nord Iraq, l’ Islam dialogava con il Cristianesimo. Ma la sua con kalashinof soprattutto le chiese e i luoghi intervenendo alla conversazione, sottolinea odierna visione realista lo porta anche a met- di riunione, percorro la fascia “contesa tra Mosul che dopo che ha “lasciato “ la sede di Mosul per tere in guardia gli Europei contro l’ islam radi- – Iraq mussulmano ed Erbil-Iraq Kurdo”. “trasferirsi” a Karakoosh, più di 300 famiglie cat- cale e a sottolineare che l’equazione fatta cri- Febbraio 2012 15

stiani=americani non ha fatto altro che peggio- ta: rare la situazione dal 2003. “… dal 2004 ad oggi Correndo verso sempre più a nord ,verso il con- sono arrivate qui da Bassora, Bagdad, Kirkuk “,”tra i più poveri”, “facendo capire che si può fine turco –siriano , a Tlkeef, incontro Yahya Mekha, circa 7000 famiglie e noi provvediamo a loro come vivere insieme in sicurezza, pace, rispetto, aper- membro del “Popular Chaldean Syriac Assyrian possiamo … è certo che c’è un’ attenzione da tura alle differenze “. Council”, uno dei due maggiori partiti che rap- parte delle autorità un po’ discriminante … pri- Non hanno il kalasnikof fuori dalla porta , ma il presentano i cristiani-caldei nel Consiglio ma vi è il curdo , poi l’ arabo e poi il cristiano e camioncino – trattore utilizzato nel lavoro quo- Regionale Curdo e al governo centrale di Bagdad, solo se dopo il caos attuale crescerà in Iraq uno tidiano. Una testimonianza forte di preghiera, lavo- anche lui sottolinea le cause dell’immigrazione stato che tratterà i diritti degli iracheni in modo ro, studio. Mentre condividendo un piatto di kebab ed anche se per il momento non c’è una pau- uguale si potrà come cristiani vedere un po’ di con loro chiudo il mio “viaggio tra i cristiani nel ra diretta perché la polizia curda presiede il pae- luce….” Nord Iraq “non posso che pensare al film “Uomini se ,parla della paura delle famiglie quando qual- A pochi km da Arbil,capitale attuale del Kurdistan di Dio” e ad un passo della lettera-testamento cosa accade a Mosul , a pochi chilometri di distan- e che per gli investimenti e lo sviluppo super- del priore p. Christian de Chergè dell’ Abbazia za ,”allora si lascia tutto e si va Detroit…”. veloce avvenuto negli ultimi cinque anni ambi- di Tibihrine “ ecco, potrò, se a Dio piace, immer- P. Yossuf Benjamin, parroco della Chiesa d’ Oriente sce a diventare la seconda Dubai, si arriva al gere il mio sguardo in quello del Padre, per con- di Tlkeef, parla a lungo mentre versa il classi- maggior quartiere cristiano in Iraq, Ankawa. templare con Lui i suoi figli dell’ Islam così come co tè, e secondo lui si è attuato un piano sin dai Passando tra il caotico traffico di grosse auto li vede Lui, tutti illuminati dalla gloria del Cristo, tempi di Saddam Hussein di aumentare l’ ara- 4x4 e tra palazzi di vetro, centri commerciali , frutto della passione, investiti del dono dello Spirito, bizzazione delle terre cristiane al Nord un pia- in costruzione ovunque e frutto di una ricchezza la cui gioia segreta sarà sempre di stabilire la no che ora l’ amministrazione di Mosul sta com- improvvisa e poco trasparente, si giunge al semi- comunione, giocando con le differenze”. pletando“. nario maggiore St. Peter e l’ Istituto Pontificio Fiorirà il granello di senape di Wissan, Raid, Yasir E’ critico contro il Sinodo che si è svolto a Roma Babel trasferiti da da Bagdad dopo gli attenta- e sarà possibile un giorno anche in queste ter- con le chiese d’ Oriente perché ha il dubbio che ti del 2004. re un AMEN ed un INCH’ALLAH ? la realtà vera non sia stata portata in quel con- P. Salim, domenicano, ribadisce che i gruppi radi- testo “… bisogna portare la voce della sofferenza cali islamici attaccano i cristiani a causa degli (dal Nord Iraq - gennaio 2012) di tutti … non solo di chi ha la guardia fuori del- americani, ed è una storia che si ripete da sem- la Chiesa e della casa”. pre sin dai conflitti romano- persiani . Nell’immagine del titolo: E per “dare voce a tutti “c’invita alla recita insie- Una storia che è anche fortemente scolpita e Le donne della comunità cristiana di Ankawa. me del Padrenostro. La lingua aramaica ed ita- raccontata dalle “pietre ocra” dello stupendo mona- liana si sono mescolate in questo Padrenostro. stero ortodosso di S. Matteo del 372 D.C. inca- 1 Proseguendo verso Nord ed attraversando il gover- strato a 600 m. sulle pareti di montagne che Il Cristianesimo in Iraq ha messo radici fin dal 1 natorato di Duhok, ora sotto il governo provvi- hanno dato rifugio nelle grotte a molti eremiti cri- sec. D.C. secondo la tradizione sono i discepoli di S. Tommaso che si portano nel Nord Iraq. sorio Curdo, si arriva a Zakho, antichissima cit- stiani e ancora oggi raro luogo di devozione sia In questa epoca il nome originario e comune è “Chiesa tadina che durante l’impero romano faceva da mussulmana che cristiana. Il monastero di S. d’Oriente”. Avvenuta la divisione verso la fine del V ponte tra le provincie della Mesopotamia e l’ Assyria Matteo è un raro luogo d’ incontro, ma non l’ uni- sec. con i concili di Calcedonia ed Efeso” la chiesa e che già nel 150 D.C. ha visto arrivare le pri- co. A Karakoosh in mezzo al quartiero mussulmano d’Oriente” fu chiamata Nestoriana, e la parte missime comunità cristiane . Hay Al Askari incontro nella loro semplice casa Monofisita si rivolse verso Antiochia. Con l’ ufficia- “Il 16 dicembre 2011 dopo una violenta invetti- fr. Wissan, fr. Raid, fr. Yasir (erano quattro alla le riunione a Roma, la parte cattolica della chiesa va lanciata da un imam durante la predica del partenza nel 2001 ma uno è stato ucciso in un d’Oriente prese il nome di Chiesa Caldea mentre quel- venerdì in una moschea,-ci raccontano P. incidente provocato dalle forze militari americane). la rimasta indipendente preferì il nome di Chiesa Assira Jhonny e P. Jamal della locale chiesa cristiana Si rifanno all’ esperienza di Charles de Foucault o Orientale. La parte occidentale si chiamò invece - caldea, un gruppo di giovani esaltati ha bru- e vivono come comunità una vita di lavoro quo- Chiesa Sira, Cattolica o Ortodossa, a seconda se ciato e distrutto i negozi dei cristiani accusati di tidiano nel quartiere “per condividere le fatiche unita o meno alla Chiesa di Roma. vendere alcool. Ora le fami- glie hanno paura e se ne vanno in Turchia, Giordania. Ma durante la messa di Natale le nostre omelie si sono focalizzate sulla spe- ranza e visitando costan- temente le famiglie voglia- mo trasmettere il corag- gio di restare .” Lasciando alle spalle e all’ orizzonte la linea della cate- na di montagne color ocra che dividono il Kurdistan con la Turchia, e andan- do per strade che seguo- no gli ondulamenti dei campi di grano ora brulli di questa antica Mesopotamia, si raggiun- ge Duhok dove Adman Mandoo, membro del Popular ChaldeanSyriac Assyrian Council raccon- Febbraio 16 2012

P. Tomás Ravaioli, IVE che dopo la missione tut- to il villaggio è tornato alla olti amici da Velletri vita della grazia di Dio. MMmi hanno chiesto di scrivere alcune Il Natale righe, raccontando cio che è sta- to il Natale nella Papua Nuova Nella nostra missione Guinea. abbiamo cinque villaggi dis- Non c’è bisogno di dire che è persi in 45 km, e siamo uni- diverso a quello che si vive in camente due padri, e Italia, anche se la gioia per la allora bisogna “spezzar- nascita del Redentore è asso- si” per fare tutte le Messe. lutamente la stessa. Comunque, per grazia di Anzi, vedendo la povertà di que- Dio, ci siamo riusciti. ste persone e di questo posto, La notte del 24 sono si può capire meglio ció che è andato a dire la Messa di stata la povertà di Gesù Bambino mezzanotte nei due villaggi nel presepio, e il Natale, in que- più piccoli della parrocchia. sto senso, lo si vive in modo più Sono venuti circa 60 per- chiaro. sone, che per una par- Comunque, prima del Natale rocchia in Italia sarebbe abbiamo fatto una preparazio- quasi niente, ma che in una ne con una missione in uno dei terra di prima evangeliz- villaggi, e quindi in questo bre- zazione come questa, è ve scritto parlerò delle due cose: tanto. della missione e del Natale. Durante tutta la Messa han- no fatto i loro balli e si vede- La missione va un clima di grandissi- ma gioia, perché anche per Una settimana prima del Natale loro era nato il Salvatore. siamo andati con Padre Agustín, Durante l’omelia ho par- IVE, a fare una missione di una lato loro riguardo il biso- settimana in un villaggio chia- gno che c’è di dare tutto mato Musu, come preparazione al Natale. Abbiamo anche chiesto la a Cristo, perché prima Lui ci ha dato tutto se stesso a noi. collaborazione di alcuni ragazzi della parrocchia perché ci diano una Ho anche menzionato alcuni episodi che ho vissuto, riguardo lo stre- mano, e allora siamo andati 43 ragazzi missionari e 2 sacerdoti. gone, e quella cattiva e pagana tradizione di comprare i morti e anche Il posto è assai piccolo, solo 300 abitanti, e tutti dello steso “clan” o fami- altre cose che non ha senso raccontare quì, e quindi ho parlato sul pote- glia. Per le persone del posto era la prima volta nella storia che rice- re di Gesù e la santa Messa, e che quindi non c’è bisogno di fare que- vevano la visita di un gruppo di missionari, e addirittura avrebbero due ste cose, giacché Cristo e la Chiesa hanno più potere che qualsiasi esse- padri solo per loro. re umano. Se abbiamo Lui, abbiamo tutto; e se solo Lui ci manca, ci Quindi, con 43 missionari giovani e un villaggio di appena 300 perso- manca tutto.E dopo la Messa... un temporale impressionante! ne... c’è stata una invasione! I ragazzi visitavano le case, spiegavano E questo diventa un vero problema, perché i fiumi crescono, e allora loro cosa sia una missione, e poi chiamavano ai padri per ascoltare le si fa molto difficile attraversarli. E da quel posto per arrivare a casa, confessioni delle persone a amministrare loro i sacramenti. dovevo attraversare 5 fiumi! Quindi, appena la Messa è finita ho detto Abbiamo vissuto insieme a loro durante una settimana, confessato qua- a tutti i bambini di salire insieme a me sul camion della parrocchia, così si a tutte le persone del villaggio, battezzato tantissimi bambini e l’ulti- al meno loro potevano arrivare prima alle loro case. mo giorno è venuto il vescovo Ma quando siamo raggiunti a dare la cresima a quasi 40 il primo fiumi... il ponte era persone. assolutamente coperto Il lavoro non è stato facile, il cli- di acqua. ma alle volte diventa abbastanza Cosa fare? Veramente, difficile, e addirittura le perso- non avevo idea! Ma un ne hanno delle tradizioni assai ragazzo mi ha detto: contrarie al Vangelo. “Padre, il camion ce la fa”. Non era strano andare a visi- “Sei sicuro?” ho risposto. tare dei malati per ascoltare le E lui mi ha detto di “si”. loro confessioni e amministra- Ho pensato così: re l’unzione, e i figli ci diceva- “Nel camion ci sono cir- no: “Padre, non si preoccupi, ca 30 bambini con me. Il ormai lo stregone è già venu- fiume non ci porterà via, to prima di Lei”. perché adesso è assai Come se lo stregone fosse più pesante. Caso mai sare- potente di Gesù e i sacramenti! mo fermi in mezzo al fiu- Ma, oltre a tutte le difficoltà, Dio me, e niente più”. ci ha benedetto moltissimo, e E vedendo che il tempo- penso non esagerare se dico rale cresceva ed era tar- Febbraio 2012 17

Gaetano Sabetta* sceglie un popolo, nel Primo Testamento; rendendo spunto dal titolo dell’interessante Dio salva attraverso Istruzione del Pontificio Consiglio della Gesù-Cristo, nel PPPastorale per i Migranti e gli Itineranti del Secondo Testamento). maggio 2004 «La carità di Cristo verso i migran- E se di tale alternanza ti» (Erga Migrantes Caritas Christi), potremmo creativa i Padri della chiederci non tanto quello che noi potremmo fare Chiesa tennero ben per loro, quanto, se e in che maniera i migran- conto riconducendo- ti appartenenti ad altre tradizioni religiose, pos- la all’azione del Lógos sano contribuire ad arricchirci da un punto di vista spermatikós, ovvero umano, culturale e religioso. alla presenza attiva dei L’Istruzione, pur nella sua necessaria brevità, semi del Verbo in tut- contiene dei riferimenti a due testi magisteriali ta la creazione e per importanti, come l’Enciclica Redemptoris Missio, tutti gli uomini, la nonché l’Istruzione Dialogo e Annuncio, invita riflessione medioe- «i cristiani ad entrare in dialogo con i migran- vale, da Agostino in ti» (n.59), ma «esige che le comunità cattoliche poi, ridusse progres- di accoglienza apprezzino ancora di più la loro sivamente l’apertu- identità, verifichino la loro fedeltà a Cristo, cono- ra universale fino a costringerla nell’assioma angu- l’idea inclusiva dei «cristiani anonimi», secon- scano bene i contenuti della fede, riscoprano la sto dell’ extra ecclesia nulla salus, ove la sal- do la quale qualsiasi uomo di buona volontà è missionarietà e quindi si impegnino nella testi- vezza era legata all’adesione esplicita a Gesù- in contatto col mistero pasquale, attraverso lo monianza a Gesù, il Signore, e al suo Vangelo» Cristo e alla Chiesa. Con la scoperta del nuo- Spirito, nel modo che Dio conosce (GS22), dise- (n. 60). Eppure questo non è che la punta del- vo mondo, l’esistenza di persone a cui non era gna i confini della centralità di Cristo e della con- l’iceberg. La pluralità religiosa che si muove con ancora stato annunciato Cristo, con la relativa temporanea apertura a «quanto di vero e san- le migrazioni è oramai un «segno dei tempi» assai obsolescenza della tesi della presunta colpevolezza, to» esiste nelle altre religioni (NA 2) ed è il pun- importante e decisivo nella costruzione di una se, da un lato, consentì di tener conto della vita to di partenza irrinunciabile per gli approfondi- umanità rinnovata e nell’annuncio del Vangelo virtuosa del singolo credente attraverso la dot- menti successivi. Questi ultimi sono segnati in della pace nel XXI secolo. Come succintamente trina del battesimo del desiderio, dall’altro si accom- maniera significativa dalla riflessione delle scrive Hans Küng: «Non c’è pace tra le nazio- pagnava, comunque, ad una condanna senza chiese asiatiche, la cui onda sin dal 1971, anno ni senza pace tra le religioni. riserve per le altre religioni in quanto tali. del primo incontro della Federazione delle Chiese Non c’è pace tra le religioni senza dialogo tra Tale pensiero non venne certo scalfito dall’epopea Asiatiche, ha affermato la necessità della pras- le religioni. Non c’è dialogo tra le religioni sen- missionaria, nonostante le eccezioni di perso- si del dialogo interreligioso quale luogo dove poter za una ricerca sui fondamenti delle religioni». naggi del calibro di Roberto De Nobili, in India, imparare gli uni dagli altri e soprattutto quale pun- Il tema dell’atteggiamento che i cristiani hanno e di Matteo Ricci, in Cina, i quali per primi spe- to di partenza per qualsiasi approccio cristiano avuto e mantengono nei confronti dell’alterità reli- rimentarono la strada dell’adattamento del alla diversità religiosa. Il loro invito a conside- giosa rimane uno tra i più affascinanti e conflittuali messaggio cristiano al contesto culturale. rare il cristiano del XXI secolo non tanto quale della riflessione missiologica e teologica con- Se in ambito protestante, l’influenza del pensiero uomo o donna religiosa, ma quale uomo o don- temporanea la cui necessità, d’altro canto, è ora- teologico aut-aut di Karl Barth sarebbe stata deci- na interreligiosa ci sembra essere uno stimolo mai ineludibile. È in primis la Bibbia ad aver reso siva nel disegnare i termini dell’esclusione del importante per vedere nei migranti di altre reli- problematica ogni lettura univoca o semplifica- religiosamente altro dalla salvezza, la riflessio- gioni che ci sono accanto non solo persone che ta del dato relativo all’alterità religiosa, poiché ne cattolica dovette aspettare il Concilio stimolano la nostra caritas, ma anche creden- nello scandire il rapporto con il religiosamente Vaticano II per segnare un punto di svolta impor- ti capaci di arricchirci nel nostro modo di esse- altro è segnata costantemente da una struttu- tante. La dichiarazione Nostra Aetate, origina- re e di vivere la nostra appartenenza a Cristo. ra binaria dove coesistono il lato universale (la ta dall’incontro profetico tra Jules Isaac e papa volontà salvifica di Dio) e quello particolare (Dio Giovanni XXIII, sostenuta teologicamente dal- *membro dell’UMD

di, e addirittura tutti i bambini che sta- venuto a salvarci. vano dietro erano assolutamente bagna- Voglio ringraziare ancora una volta ti e spaventati... ho chiesto aiuto a a Don Angelo Mancini, che gentilmente tutti i santi del cielo, e per grazia di mi ha chiesto di fare questo racconto. Dio ci siamo riusciti a attraversare. E ancora una volta ringrazio anche Sono sicuro che tutti i nostri angeli a Don Roberto, Don Andrea e Don custodi hanno fatto “un po’ di forza” Sandro, per il tempo che abbiamo per aiutarci a superare quel fiume. lavorato insieme in Cattedrale. Poi, gli altri fiumi non erano così inon- Ringrazio anche a tutte le persone dati, e non ci sono stati problemi. che pregano e offrono sacrifici per E il giorno dopo, 25 dicembre, noi, e vi chiedo di non smettere mai, sono andato invece ai due villaggi perché per fede sappiamo che fra più grandi, dove le cappelle erano le anime in grazia c’è una comuni- molto affollate e la liturgia è stata bel- cazione grandissima, e le preghie- lissima. Adesso bisogna prepararsi re di uno ridonda nel bene di tutti. per il 2012, e cercare di fare il nostro Quindi, con le vostre preghiere, anche meglio perché più anime conosca- da Velletri potete essere in missio- no e amino a Colui che in Natale è ne con noi! Febbraio 18 2012

Libertà e Giustizia è un’associazione di cit- ro e della qualità della vita. tadini nata nel 2002 da un comitato dei garan- 6) La sfida globale (e locale) per l’accaparramento ti, tra cui: Gae Aulenti, Giovanni Bachelet, Enzo delle risorse - L’attacco ai beni comuni primari in Biagi, Umberto Eco, Claudio Magris, Giovanni un’economia finalizzata all’accaparramento del- Sartori. Lo scopo è creare occasioni di appro- le risorse del pianeta, beni comuni come fondimento per affrontare i fatti che stanno espressione di democrazia. mettendo in crisi la nostra democrazia. 7) Proposte per un cambiamento – I comuni e Conta oltre 40 Circoli in Italia e ha sede a le “buone pratiche per il bene comune”: esperienze Milano. La Rete è nata invece nel 2005 in “oltre la crescita”. Sara Bianchini* Italia per iniziativa di un gruppo di donne italia- 8) Il ruolo dell’informazione. I problemi, le alter- ne, africane e migranti, sostenuta da alcune onlus native e le pratiche del cambiamento nei media. In linea con quelli che sono i compiti specifici del- e ong africane e italiane, tutte già attive da tem- I formatori provengono dal mondo dell’universi- la Caritas, presentiamo nelle brevi righe che tro- po nella difesa dei diritti umani e nella realizza- tà, della cooperazione internazionale, dal mon- verete di seguito un’iniziativa che si svolgerà a zione di progetti concreti a favore della promo- do del lavoro e del sindacato, o sono effettivi ope- Roma da gennaio a luglio del 2012. zione dei diritti delle donne. ratori nei settori posti sotto esame. Un’iniziativa a carattere formativo, che ben si abbi- Nel 2008 si è poi costituita formalmente, con sede Ovviamente l’obiettivo di questa mia nota non è na anche all’orientamento che abbiamo voluto pro- legale a Roma presso la Casa Internazionale del- quello di fare pubblicità a questa specifica iniziativa, porre per gli incontri di formazione offerti agli ope- le Donne. Se emerge chiaramente che l’impostazione quanto piuttosto di sottolineare tre aspetti. In pri- ratori Caritas della diocesi, i quali hanno avuto ini- generale della scuola – e dei suoi soggetti pro- mo luogo come in una società degna di questo zio proprio nel mese di gennaio e che si presen- ponenti – non coincide con la fisionomia e l’identità nome, l’istanza formativa non possa essere abban- tano come un’occasione di condivisione per riflet- dei nostri gruppi caritas, non possiamo però non donata (gli orientamenti pastorali insegnano in meri- tere insieme su come stiano cambiando – anche condividere gli obiettivi che i formatori si pongo- to), il che non significa che ogni specifica entità per l’attuale crisi economica e non – gli scenari no: a) acquisire maggiore consapevolezza, com- debba costruire delle altrettanto specifiche occa- che ci troviamo di fronte nel nostro servizio. E su prensione e conoscenza per affrontare i proble- sioni di formazione, quanto piuttosto che si può quali cambiamenti essi impongano dunque al nostro mi sociali, economici e ambientali che già la cri- e si deve approfittare anche delle occasioni offer- servizio. Quel che ci preme sottolineare, e che vor- si globale ha evidenziato e contribuire al cam- te da altre istanze formative, nell’ottica tanto di remmo evidenziare anche nel nostro approccio biamento avendo gli strumenti di pensiero neces- non moltiplicare gli sforzi, quanto in quella di con- formativo diocesano, è che la possibilità di capo- sari; b) riflettere su un modello di economia e di dividere per confrontare angolature diverse nel- volgere la domanda. Se è vero cioè che i cam- società che, in nome della crescita economica, lo studiare i problemi. biamenti culturali, sociali ed economici impongono sta drammaticamente aumentando i conflitti e l’in- In secondo luogo come la formazione non pos- dei conseguenti cambiamenti ai nostri stili di ser- giustizia sociale ed ambientale, e far circolare l’in- sa essere arraffazzonata, ma vada portata avan- vizio, come possiamo far sì che siano anche i nostri formazione su diverse teorie e pratiche di “svi- ti in modo congiunto dai teorici, dai tecnici e dagli stili di servizio a cambiare in modo virtuoso la cul- luppo”, anche su basi etiche; c) riflettere, discu- operatori sul campo (che saremmo noi), affinché tura, la società e l’economia? tere e valutare i cambiamenti in corso, per esse- i primi diano l’ampio respiro alla tematica, gli ulti- Sembrerà inutile rimarcare che la risposta a que- re parte attiva di un cambiamento e poter inci- mi presenti un’esigenza di concretizzazione nel- sta seconda domanda non può essere in alcun dere sulle decisioni politiche. la quotidianità diversa da posto a posto e i secon- modo semplicistica né definitiva. E che dunque Concretamente gli otto incontri verteranno sui seguen- di offrano alcune linee di soluzione. nessuno ce l’ha in tasca, concretamente. ti temi: 1) “prosperità senza crescita: meno cre- E da ultimo, come ogni percorso formativo deb- I soggetti proponenti sono Libertà e Giustizia (cir- scita, più giustizia ambientale e sociale” - E’ pos- ba necessariamente terminare in una proposta di colo di Roma) e La Rete Internazionale delle Donne sibile la prosperità nel rispetto dei limiti ecologi- attuazione, sia un laboratorio della carità (come per la Pace; la Scuola di formazione è stata inti- ci del pianeta? spesso offriamo nelle nostre parrocchie) oppure tolata “Oltre La Crescita, dalla società della cre- 2) Crescita per noi o per tutti? - La crescita con- «la redazione di un documento/lavoro di gruppo scita alla crescita della società”. tribuisce davvero a ridurre le disuguaglianze? che verrà elaborato durante il percorso dalle/ dai Gli organizzatori così ne descrivono le motivazioni: 3) Crescita economica, cambiamenti climatici e partecipanti allo scopo di lanciare un appello: ai «La crisi che stiamo vivendo, e che ha colpito tut- migrazioni - il cambiamento climatico, i suoi effet- media locali, nazionali ed europei; alla politica e to il mondo occidentale, rivela in modo inequivo- ti sull’economia e sulla vita delle persone. I migran- agli amministratori locali», come prevista invece cabile l’insostenibilità dell’attuale paradigma di svi- ti ambientali, testimonianze ed esperienze. alla fine del percorso della scuola OLC. luppo e modello economico. La crescita indiscri- 4) La politica degli aiuti umanitari - Quali “aiuti” Desidero chiudere questa breve considerazione, minata, la fiducia cieca nel mercato quale unica per quale “sviluppo”? riproponendo le domande che guideranno – alla entità regolatrice dell’economia e il sopravvento 5) Il lavoro nella società e nel modello di cresci- ricerca di una risposta – gli otto incontri della scuo- della sfera finanziaria sull’economia e la politica ta economico globale - La precarizzazione del lavo- la Oltre la Crisi, nella certezza che essi possano hanno mostrato dramma- offrire anche a ciascuno di noi ticamente, oltre ai propri limi- uno spunto di riflessione: ti, il proprio fallimento. E’ realistico pensare che si pos- Nello stesso tempo, l’attuale sa continuare a “crescere” all’in- crisi, che ha spazzato via finito? La crescita è sempre la molte certezze e ha inve- soluzione? È davvero in grado stito pesantemente le nostre di produrre benessere? stesse vite, può diventare Alternative sono possibili o indi- un’occasione unica per spensabili? Che cosa succe- realizzare cambiamenti derebbe se si praticassero nuo- positivi, nella direzione di vi percorsi/politiche per affron- un ripensamento degli tare la povertà, la precarietà e attuali stili di vita, di una ride- la disuguaglianza? finizione di valori e bisogni, Cosa possiamo fare per esse- in favore della democrazia re protagoniste /-i di questo cam- del bene comune e del ben biamento? essere». *Caritas diocesana Febbraio 2012 19

Sara Bianchini que non ci riguarda (cosa di per sé falsa, perché qualcuno di noi letto- l 3 gennaio 2012 leggo sulle pagine de Il Riformista, ri di Ecclesi@ in carcere c’è stato a cui dunque rimando come fonte, le o i parenti ce li ha avuti o ce li ha IIseguenti affermazioni: « Un silenzio impenetrabile tuttora); la seconda, che in carce- avvolge i morti di carcere come fosse nebbia. E re ci sono persone colpevoli, dun- li tiene lontani dai vivi. Eppure, anche a que che in qualche modo hanno meri- Capodanno, i morti di carcere non sono manca- tato tutto (e lo voglio sottolineare) ti ma non bastano i radicali, e forse non basta- ciò che lì vivono. no neppure Giorgio Napolitano e Benedetto XVI, Questa seconda opinione, diffusa, a restituire la voce a chi l’ha perduta. Quante paro- forse spontanea – è inutile negar- le in questi giorni se ne sono andate per raccontare lo – anche fra noi credenti, è trop- delle dita saltate via per i botti di fine anno, e dei po difficile da smontare. due morti che quei botti si sono portati via; tan- Mi spiego meglio: è sotterranea, infi- te davvero. da. Fondata, forse. Fondata – ma Quelle rimaste per raccontare altri morti, gli uomi- non per questo necessariamente con- ni morti in carcere mentre ovunque in Italia si festeg- divisibile – nel nostro bisogno di sen- giava l’anno nuovo, sono state invece davvero tirci migliori degli altri (il che impli- poche. Eppure, l’anno vecchio finisce in modo dram- ca necessariamente che ci sia matico. In carcere si continua a morire. qualcuno di peggiore). Anche la notte di Capodanno; quando ha perso Questo però è solo l’inizio del dis- la vita Gregorio Durante. […] “Quando siamo anda- corso, che da affrontare sarebbe lun- ti a trovarlo a Natale - ha proseguito la madre - go e necessiterebbe di una riflessione era su una sedia a rotelle, aveva gli occhi chiu- che va al di là della dimensione razio- si, non parlava e si faceva persino la pipì addos- nale e giornalistica. so, aveva ai polsi persino i segni delle corde con Per dovere di cronaca allora, per soli- le quali veniva legato al letto e mi dicevamo inve- darietà soprattutto verso i familiari che non han- ce che stava simulando”. no voluto o forse potuto assistere i loro parenti Istituti Penitenziari: Secondo i parenti di Durante, l’uomo avrebbe subi- negli ultimi momenti della vita (in fondo, sotto la numero suicidi, numero medio detenuti to una punizione perché accusato di aver simu- croce di Gesù, sua madre aveva voluto e potu- nell’anno e tasso affollamento lato una malattia, e questo avrebbe peggiorato to rimanere), affidiamo anche al nostro giornale il suo stato di salute già minato. L’uomo era in diocesano la possibilità di riportare i dati statistici Torino: 4 suicidi, (1.650 presenti, 146% affollamento) cella di isolamento e i suoi familiari avevano chie- sulle morti in carcere nell’ultimo anno. sto più volte il trasferimento in una struttura com- Padova C.R.: 3 suicidi, È una lettura arida, però va fatta, pensando che (840 presenti, 184% affollamento) patibile con le sue condizioni. Sarà la magistra- dietro a quel numero c’erano un nome, un viso Genova Marassi: 3 suicidi, tura a far luce su cosa è accaduto. […] Durante e una famiglia. I dati provengono dal sito (760 presenti, 170% affollamento) non è stato l’unica vittima di Capodanno. www.ristrettiorizzonti.it. Bologna: 2 suicidi, Alle Vallette di Torino è morto un rumeno di 37 (1.150 presenti, 220% affollamento) anni: suicidio. Sono invece stati salvati un tren- OSSERVATORIO PERMANENTE Cagliari: 2 suicidi, tasettenne italiano che aveva tentato di impiccarsi SULLE MORTI IN CARCERE (540 presenti, 157% affollamento) con le lenzuola nel carcere di Vigevano, e un ven- Radicali Italiani, Ass. “Il Detenuto Ignoto”, Castrovillari (Cs): 2 suicidi, ticinquenne tunisino che si era tagliato le vene Ass. “Antigone”, Ass. A “Buon Diritto”, Redazione (285 presenti, 217% affollamento) dei polsi con una lametta da barba. Una strage. “Radiocarcere”, Redazione Ristretti Orizzonti” Livorno: 2 suicidi, (500 presenti, 175% affollamento) E non è ancora tutto. Detenuti morti per suicidio, per “cause da Opg Aversa (Ce): 2 suicidi, Ieri, infatti, è morto un internato nell’Ospedale psi- accertare” e per “cause naturali” (350 presenti, 135% affollamento) chiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di (Dati raccolti dall’Osservatorio ed elaborati dal Gotto. […] “Era malato da molto tempo - ha spie- Centro Studi di Ristretti Orizzonti) Opg Barcellona P.G. (Me): 2 suicidi, gato Ignazio Marino, presidente della Commissione ( 350 presenti, 80% affollamento) Perugia: 2 suicidi, parlamentare di inchiesta sul sistema sanitario nazio- Anno 2011 - Totale delle morti in carcere: 186 di cui: per suicidio 66; per cause da accertare 23 (370 presenti 165% affollamento) nale - e in quel luogo non aveva mai trovato le Poggioreale (Na): 2 suicidi, risposte sanitarie adeguate ai suoi problemi. Con (in corso indagini giudiziarie); per cause naturali 96; per omicidio 1. (2.600 presenti, 160% affollamento) ogni probabilità quell’uomo non era più perico- In altri 40 Istituti: 1 suicidio ciascuno. loso socialmente eppure le sue misure di sicu- Età media dei detenuti morti: 39,3. Età media dei detenuti suicidi: 37,8. rezza erano state reiterate molte volte”». Suicidi Relazione tra frequenza dei suicidi e Mi sembra che le parole del giornalista Alessandro Anagrafica: tasso di sovraffollamento: Calvi, vadano così interpretate: non possiamo accet- italiani: 45; stranieri: 21; uomini: 64; donne: 2. Il tasso medio di sovraffollamento a livello naziona- tare che esistano morti di serie A e morti di serie Metodo utilizzato: impiccagione: 44; inalazione gas: le è pari al 150% (circa 68.000 detenuti in 45.000 B. Ogni morte dovrebbe avere lo stesso rilievo 12 (da bomboletta butano); avvelenamento: 6 (con posti). In tutti gli Istituti nei quali si è registrato più di fronte agli occhi dell’opinione pubblica, scriviamo farmaci, droghe, detersivi, etc.); soffocamento: 4 (con di un suicidio nell’anno 2011 il tasso di sovraffolla- così. Mentre invece le morti in carcere – seppu- sacco infilato in testa, etc.). mento risulta essere superiore alla media naziona- re numericamente maggiori (anche se nessuno Allocazione detentiva: sezione “comune”: 46; le. Il particolare si segnala negativamente il carce- accetterebbe, credo, che sia la quantità a discriminare sezione “internati”: 10 (Ospedale psichiatrico giudi- re di Castrovillari (Cs), con 2 suicidi su “soli” 285 dete- nella rilevanza della morte) rispetto a quelle veri- ziario 9, Casa di Lavoro 1); sezione “isolamento”: 4 nuti presenti e una media del 217% di affollamen- ficatesi in altri settori, come per esempio le festi- (Isolati per disposizione dell’Autorità Giudiziaria); sezio- to. In questo panorama gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari vità natalizie – passano quasi sempre sotto silen- ne “protetti”: 3; sezione “infermeria”: 2; sezione “alta rappresentano un’eccezione, facendo rilevare un ele- zio. Perché? Non so. sicurezza”: 1. vato numero di suicidi pur in presenza di tassi di occu- Posizione giuridica: condannati con sentenza defi- Posso ipotizzare due risposte: la prima, che in pazione dei posti disponibili inferiori al 100%, ma que- nitiva: 28; attesa di primo giudizio: 27; condannati sto è spiegabile anche con la particolare tipologia carcere non ci siamo noi né i nostri parenti e dun- in primo grado: 3; misura di sicurezza detentiva: 8. della popolazione che vi è ristretta. Febbraio 20 2012

Mons. Franco Risi giova alla diffusione del Vangelo nell’umanità attua- solo l’uomo, ma anche la donna. le. Su questa base si innesta il magnifico elogio Il laico riscopre la sua dignità regale, sacerdo- del carisma più grande al quale tutti devono far tale e profetica acquisita nel sacramento del Battesimo n tempo, la notte tra il 31 dicembre e ricorso: la carità. e confermata nella Cresima. Egli partecipa nel- il 1 gennaio, era pericoloso passeggiare “Essa è “magnanima, benevola è la cari- la Chiesa, Corpo di Cristo, nella quale il Cristo UUnelle le strade di alcune città italiane, tà; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia è presente. non solo per i petardi e i fuochi d’artificio, ma soprat- di orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il Il sacerdote per vocazione presiede nel nome tutto per fatto che dai balconi e dalle finestre pio- proprio interesse, non si adira, non tiene conto di Cristo Capo e rende possibile l’economia sacra- vevano giù oggetti vecchi di ogni tipo, che la gen- del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma mentale allo scopo di edificare il corpo di Cristo te eliminava, perché non erano più utilizzabili e si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, per la salvezza propria e di tutti. Tutti insieme che sarebbero stati sostituiti con altri nuovi e più tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai dunque sono pronti a rispondere alle necessità funzionali in coincidenza con l’arrivo dell’anno nuo- fine […] Ora dunque rimangono queste tre cose: del mondo di oggi che pare essere ancora più vo. Penso che tutto il Popolo Cristiano dovreb- la fede, la speranza e la carità. Ma la più gran- urgenti che nel passato, perché adesso si trat- be opportunamente fermarsi ogni tanto per discer- de di tutte è la carità” (1Cor 13, 4-13). ta di fare fronte alle sfide, spesso imprevedibi- nere, per purificare e scegliere quello che più è Da ciò scaturisce il valore della carità, che è capa- li, che il contesto attuale pone alla Chiesa. idoneo a creare armonia, cooperazione tra lai- ce di realizzare tra i laici e i sacerdoti, in primo In questa situazione attuale della società la mis- ci e sacerdoti nell’impegno di diffondere il Vangelo luogo l’unità, non dimentichiamoci che il fonda- sione del sacerdote è importante, in quanto il suo nel mondo di oggi. dono di una chiamata Inoltre oserei dire che biso- particolare, deve dare gnerebbe liberarsi di quei meto- testimonianza di amare Dio di ormai superati per inven- e i fratelli, come “un fra- tarcene di nuovi, per educarci tello maggiore nella fede” tutti a calare nella vita di ogni e rispettando, formando e giorno la Parola di Dio, che favorendo la collaborazione solo può risanare il cuore degli di tutto il laicato cristiano, uomini. per il bene della Chiesa, Certamente il rapporto tra lai- a vantaggio dell’umanità. ci e sacerdoti oggi ha vera- Questa partecipazione mente bisogno di ritornare attiva tra i sacerdoti e i lai- alla fonte essenziale, per rige- ci, deve evitare il rischio nerarsi e ritrovare ciò che è che talvolta può presen- per ciascuno specifico e que- tarsi della “clericalizzazione” sta fonte è la Sacra Scrittura. dei laici e della “laicizza- Basti pensare alla prima let- zione” dei chierici, che gene- tera di san Paolo ai Corinzi, ra appiattimento e invece che invita tutti a fare una scel- di creare comunione pro- ta, cioè per raggiungere il voca la sterilità dei diver- “Bene” nella propria vita si doni dei quali ognuno c’è bisogno nella Chiesa di è portatore. formare insieme l’unità nel- Solo in questa prospetti- la diversità, tra i vari componenti va riusciamo a compren- del Popolo Cristiano. dere che il compito di testi- Al capitolo XII della prima let- moniare il fascino di Cristo tera ai Corinzi, l’Apostolo così è di tutti i battezzati, sia si esprime: laici che sacerdoti; che l’e- “Vi sono diversi cari- vangelizzazione realiz- smi, ma uno solo è lo zata in armonia tra laici e Spirito; vi sono diversi mini- presbiteri non può non far steri, ma uno solo è il germogliare tutte le voca- Signore; vi sono diverse atti- zioni. vità, ma uno solo è Dio che Il contributo del laicato cri- opera tutto in tutti. A ciascuno stiano, deve tendere con è data una manifestazione particolare dello spi- mento dell’unità è Dio stesso, che in Cristo riuni- buona volontà non solo a testimoniare il Vangelo rito per il bene comune: a uno infatti, per mez- sce tutti per realizzare la comunione tra tutti i com- nel mondo, ma anche portare la stima e la gioia zo dello Spirito, viene dato il linguaggio della sapien- ponenti della Chiesa aperta al bene del mondo. di collaborare con i propri sacerdoti, in quanto za; ad un altro invece, dallo stesso Spirito, il lin- In secondo luogo la carità realizza la specifici- senza di essi nella Chiesa non ci sarebbe Eucarestia, guaggio della conoscenza […] ma tutte queste tà tra sacerdoti e laici aiutandoli a vivere insie- fonte di grazie, la garanzia della fede, la guida cose le opera l’unico e medesimo Spirito, dis- me nei differenti ruoli e funzioni che concorro- della comunità e il perdono dei peccati. L’impegno tribuendole a ciascuno come vuole” (1Cor 12, no al bene dell’intero organismo ecclesiale. nell’evangelizzazione realizzato in comunione tra 4-11). Per realizzare questo progetto di comunione tra i presbiteri e i laici crea certamente il buon ter- L’Apostolo Paolo in questo testo ricorda che non- laici e presbiteri, dobbiamo renderci consapevoli reno dal quale tutte le vocazioni, sia quella alla ostante la diversità dei doni, la fonte è unica, che che il laico adulto, non è più solo destinatario del- vita alla vita familiare, sia quella al laicato cristiano, è lo Spirito del Signore, che diffonde questi per l’attività pastorale, ma soggetto corresponsabi- sia quella dei sacerdoti, sia quella della vita con- l’utilità comune. Così egli ci fa capire che è neces- le dell’azione dell’unica Chiesa, al servizio del- sacrata, trovano la loro piena realizzazione. Tutte sario tra i laici e i sacerdoti una collaborazione, la Nuova Evangelizzazione e della trasformazione queste vocazioni, porteranno frutti positivi nella una cooperazione, una corresponsabilità, evitando cristiana nel mondo. Chiesa, i quali manifesteranno la gioia di lavo- la competizione o lo scambio dei ruoli, che non Questa collaborazione del laicato, non riguarda rare insieme per il bene di tutto il Popolo di Dio. Febbraio 2012 21

Suore Apostoline Velletri rocchia, la “vicinanza” all’al- tare mi hanno fatto sentire chia- el nostro approfondimento sulle diverse scelte di vita incon- mato a spezzare il pane per triamo in questo numero il sacerdozio ministeriale. Don Leonardo il popolo di Dio». Va da sé che NN D’Ascenzo ci aiuterà a cogliere alcuni aspetti propri di que- questi segni, per quanto pos- sta vocazione. sano essere chiari, non si impon- gono mai in modo obbligante, ma rimandano sempre alla responsabili- Come si arriva ad ascoltare la voce di Dio tà del singolo che, davanti a tutto ciò, deve alla fine porsi questa doman- per potergli rispondere? da: e io, cosa decido di fare? La risposta a questa domanda, per esse- Per quanto riguarda questa prima domanda, direi che non c’è altro da re autentica, dovrebbe portarci a vivere alla maniera di chi è “fuori di sé”. fare che ben disporci (è l’atteggiamento più importante in una storia che Proprio così, vivere “fuori di sé” (ecco il discorso sulle motivazioni che voglia essere vocazionalmente vera e bella) a quanto il Signore, nella sintetizzo e teorizzo, per farla breve, nel modo seguente), in altre paro- sua libertà e nel suo piano misterioso, vuole proporci. Ben disporci al le: porre il centro della nostra vita in Dio, nel servizio verso il prossimo, Signore che vuole incontrarci per costruire, insieme con noi, il nostro (di da vivere nella sequela di Gesù attraverso il servizio presbiterale. Dio e dell’uomo) progetto di vita. È certo che Dio ci parla, ed è altrettanto certo che non gli mancano i Don Leonardo D’Ascenzo modi per farsi sentire: la Parola; la mia storia; la mia persona; il conte- (in SE VUOI 3/2007) sto ecclesiale e sociale, con i suoi messaggi e le sue richieste, nel quale vivo; la preghiera… Dovremmo maturare la capacità di saper “leggere” tutto questo, e prima ancora la capacità di metter- lo in ordine per cogliere se c’è “posta per noi”, maga- ri accompagnati da una persona capace che potrebbe darci una mano da questo punto di vista. Vorrei comunicarvi un semplice messaggio: ascol- tare la voce di Dio non è una cosa dell’altro mon- do. Certo, in qualche modo dell’altro mondo lo è, nel senso che questa “voce” proviene da Dio, la chia- mata ha un’origine divina.Però, il nostro Dio è un Dio incarnato, in Gesù ha assunto un volto, una voce, ha scelto di abitare questo mondo e quando vuole parlarci non si mette a fare il sofisticato: è capace di venirci incontro, di farsi sentire e di farci capire. In riferimento a queste poche battute, direi che gli atteggiamenti da coltivare in noi per ascoltare la voce di Dio sono soprattutto: buona disposizione, discer- nimento, preghiera e… costanza. Quali sono i segni per riconoscere la vocazione del prete? Quali motivazioni la sostengono? Tra i tanti richiamo alcuni elementi che, più di altri, dai giovani che ho incontrato sono stati considera- ti i segni attraverso i quali il Signore “si è fatto sen- tire”: «fin da bambino sentivo il desiderio di diven- tare sacerdote; dopo aver partecipato a quell’esperienza (un campo scuo- Nell’immagine del titolo: Il Rito dell’Ammissione dei candidati la vocazionale, un incontro di preghiera…) ho sentito una propensione all’Ordine Sacro nella diocesi di Bologna. per la vita del prete; la conoscenza e la testimonianza di quel sacerdo- te, per il suo modo di vivere, per le sue caratteristiche…, mi ha portato Libri utili per l’approfondimento personale: CENCINI A., Dio della mia vita. Discernere l’azione divina nella storia personale, a domandarmi: e se anche io diventassi prete?; all’interno di quell’esperienza Ed. Paoline. di servizio (oratorio, catechesi, volontariato…) è maturato gradualmen- CENCINI A., Vangelo giovane. Briciole di catechesi sulla vocazione, Editrice Rogate. te il desiderio di continuare a vivere il servizio in uno stato di vita qual RUGGERI G., Il grano e la pula. Itinerario per giovani sul discernimento spirituale, è quello del sacerdote; l’appartenenza al gruppo dei ministranti della par- Ed. Paoline.

Diac. Massimo Facchini*

gni anno, la Commissione Regionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso programma il Convegno OOdelle Diocesi del . Quest’anno il Convegno si svolgerà presso l’Abbazia di Casamari il giorno 15 mar- zo 2012 alle ore 09.30. Il tema scelto, “Fine del mondo o avvento del Regno?”, è di attualità visto il fiorire di profezie apocalittiche che generano preoccupazione e paura in una vasta schiera di persone. Scopo del Convegno è quello di portare ai cristiani l’annuncio escatologico, di spiegare che cos’è il Regno di Dio e mettere a confronto la proposta cristiana con le grandi religioni: ebraismo, islamismo, religioni orientali, etc.. Il Convegno è aperto a tutti e quanti intendono parteciparvi possono rivolgersi all’Ufficio Scuola Diocesano per le informazioni e le moda- lità d’iscrizione: Corso della Repubblica 347 – Velletri, Tel. 069630051+ 9, [email protected] *Uff. Diocesano per l’Ecumenismo Febbraio 22 2012

dedicato al dram- ha fatto numerose ricerche in vari archivi, spe- ma in versi (“La cialmente a Velletri, a Roma ed a Latina, miran- Bella do soprattutto a trovare sostegno alle sue affer- Ninfa”–1995), mazioni, senza andare alla ricerca di novità, sen- alla narrativa za entrare in discussione con altri studiosi, sce- (“La droga nel gliendo le soluzioni più consone al suo scopo, paese” – 1998; perseguito anche nelle poesie: essere di aiuto “L’Alpino sul agli altri, specialmente i suoi concittadini. Don”, romanzo Con le pubblicazioni storiche li ha aiutati a cono- in versi - 2009), scere le loro origini e i paesi più vicini della loro alla agiografia (“Il zona; con le poesie ha voluto nutrire il loro ani- servo della mo con riflessioni sulla vita, li ha incitati alla spe- Parola – P. ranza e all’attenzione per la natura, li ha stimolati Antonio a rivolgere spesso lo sguardo in alto. prof. Enrico Mattoccia Baldinucci”– 1979; “Padre Mariano di Norma”– Insomma, lo scrittore e il poeta non hanno mai 1989, II ed. 1992); alla biografia “Il Vicario” – soverchiato il sacerdote, contento della sua scel- novembre di quest’anno mons. Vita di mons. Ettore Moresi” (2003). E’ difficile ta e impegnato ad esserne degno. Ancora per Fernando De Mei compirà 97 anni citare tutte le sue opere, anche perché non esi- quanto riguarda la poesia, nella prefazione a “Fiori A di età: un traguardo eccezionale anche ste ancora un catalogo ufficiale; di Speranza” afferma aiA nostri tempi che vedono crescere sempre di ne ricordiamo solo alcune altre che i circa 130 sonetti sono più la vita media delle persone. Prima però un riportate in appendice a qualche nati “da un dialogo del- altro traguardo non meno importante attende il suo volume. Per quanto concerne la mente con la natura, famoso sacerdote di Norma il 14 febbraio pros- la storia si è interessato spe- dei ricordi con il cuore, del- simo, quando festeggerà il 70° anniversario del- cialmente di Norma, di Velletri, la terra con il cielo”(p. 5). la sua ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1942, di Latina e dell’Agro Pontino; Salvo qualche aggiunta con la celebrazione della prima Messa al pae- sono nate così: “La mera- qua e là di composizio- se natio il giorno successivo. Certo è un even- vigliosa storia di Velletri”– ni precedenti, i “Fiori di to più unico che raro e tutti i suoi amici lo voglio- 1978; “Velletri, viaggio den- Speranza” sono quasi tut- no festeggiare. Ricordiamo sommariamente le tro la città”- 1983 (in ti del 1998 e “racconta- tappe della sua vita e soprattutto la sua opera collaborazione con no” il percorso di un anno di scrittore fecondo. Compiuti gli studi liceali a l’avv. Renato intero con osservazioni sui Velletri, Fernando De Mei passò al Pontifcio Ateneo Mammucari); “Velletri mesi, sulle stagioni, sul- Lateranense dove seguì soprattutto gli studi filo- in racconti”- 2003; le usanze, sugli innumerevoli sofici e teologici e conseguì la laurea. “La Madonna delle “respiri” della natura(vento, Dopo l’ordinazione esercitò il suo ministero sacer- Grazie di Velletri” – sole, tramonti, luna, arcobaleno, dotale a Velletri, presso la Cattedrale di S. Clemente, 1987, II ed. 1994. crepuscolo, animali...) e come collaboratore del famoso don Ettore Moresi, Ai suoi paesani ha fat- sulle sensazioni del suo ani- che nel 1946 divenne Vicario Generale della dio- to conoscere la sto- mo capace di scrutare tali cesi, essendo Vescovo il cardinale Clemente Micara. ria dell’antica Norba fenomeni con occhio Successivamente troviamo don Fernando come e della Norma più attento e con ammirazione parroco a Campo Morto (1950) e a Tre Ponti recente: “Le confra- per l’opera di Dio, al (1954). Erano gli anni della ricostruzione ed ternite di Norma”– quale si rivolge spesso. egli si dedicò ai fedeli con animo di pastore e 1985; “Norma, cinque Ha capito ed ascoltato il pioniere. Nel 1956 venne chiamato in Seminario secoli di storia”– 1990; linguaggio delle cose e l’ha inter- come insegnante e come responsabile del- “Norma ieri e oggi”– pretato per i suoi lettori: l’ammodernamento della villa di Norma (semi- 1995; “L’estremo fato “Voglio ascoltare dell’universo il nario estivo) e dei lavori di adeguamento dello di Norba” (in versi)– grido:/ la terra, il cielo e il mare stabile del Seminario veliterno. Il 1967 fu attua- 2006; “I nostri Patroni”- hanno una voce/ un sillabare a to lo smembramento della diocesi per costitui- 2007. Ha allargato il cui l’orecchio affido/ e verso il suo re quella nuova di Latina. suo interesse anche vibrar corro veloce” (“Ascoltare”, Don Fernando fu molto triste per l’accaduto, si a Latina: “La chiesa p. 126). Mai dimentica di estraniò un po’ e si dedicò quasi completamente e parrocchia di S. essere sacerdote, con- alla scrittura; fu per lui l’inizio di un nuovo perio- Marco in Latina” (1983), sacrato a Dio e lo sup- do della vita che gli permise una eccezionale “Latina nel dramma del- plica di proteggerlo ed aiu- prolificità di opere a carattere storico e lettera- la bella Ninfa”(2008), tarlo ad esser degno di rio... che dura ancora! Cominciò a pubblicare “I monasteri dell’Agro lui: “A gloria di te, Padre, poesie su riviste (ad esempio: “Alla Bottega”- Pontino...” (1997); a sommo Dio, /io volli un Milano) o su antologie (ad esempio: “Poesia reli- Cisterna: “La terra di giorno tutto consacrarmi,/ giosa contemporanea” – Taranto; “Arte Oggi” – Cisterna” (1992)..., a mantieni e accogli ancor Roma; “Umbria amica” – Terni); seguì poi il pri- Lariano: “Terra di questo desio” (“Preghiera” mo volume “Poesie sotto le stelle”(Firenze – 1971). Lariano” (1984) e 1/1/’98, p. 9). I suoi interessi sono andati ampliandosi ed appro- chissà quali sorprese Questo rapporto con Dio è già fondendosi, soprattutto nella direzione della poe- ci riserva ancora! Per presente nella prima raccolta, con sia e della storia, ma non ha disdegnato anche quanto concerne la poesia, al primo volume del lodi elevate al sacerdozio e con poesie più spe- altri campi come lo dimostra il suo volume “Favole 1971 ha fatto seguito “Norma biejo”, in dialet- cificamente religiose (al Crocifisso, alla e leggende” (2000), scritto per i suoi nipotini e to –1984 e “Fiori di speranza”– 1999. Madonna di Lourdes... la risurrezione di Gesù... ispirato al mondo fantastico e contadino. Si è Per la produzione storica, egli stesso ci dice che ). Quanto all’espressione il nostro autore cono- Febbraio 2012 23

Fabricio Cellucci*

La parola di Cristo dimori tra voi abbondante- mente; ammaestratevi e ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitu- dine salmi, inni e cantici spirituali. (Col 3, 16).

apete è importante avere un senso di gratitudine sia verso Dio, che verso tutto quello con cui noi entria- SSmo in relazione. Ovvero essere grati per la vita che ci è stata donata, per le possibilità che ci sono state con- cesse. Oppure anche essere grati nei confronti delle per- sone che ci sono vicine e che ci permettono anche di poter camminare in un cammino di discernimento vocazionale Il senso di gratitudine è segno della vocazione, perché mani- festa che si è fatta e si sta facendo una lettura della pro- pria storia. Leggere la propria storia, conoscere il proprio vissuto personale permette di possedere la chiave di let- tura della propria vita, delle gioie o delle ansie o dell’in- soddisfazione che ci accompagnano e che possiamo spe- rimentare nel cammino. Questo permette di scoprire le diver- se azioni di Dio nella propria vita.Questa crescita di com- prensione della propria storia ha come conseguenza anche un progressivo accrescere la capacità di ascolto della Parola di Dio che ha operato e opera nel quotidiano. Dialogo con la Parola di Dio vuole dire anche dialogo vero, sincero e profondo con coloro che accompagnano nel discer- nimento, e che aiutano a comprendere la vocazione par- ticolare seminata nel cuore di ognuno. Comprensione che non avviene secondo una modalità di consegna di ricette pronte per l’uso ma in un mettersi in gioco giorno dopo giorno nell’amicizia con Gesù che chia- ma liberamente chi vuole. Romano Guardini già ci ricor- dava che quanto povera sia la nostra cultura religiosa può farsi spaventosamente chiaro se riflettiamo quanto poco siamo esercitati a comprendere Dio partendo dalla nostra stessa vita, o questa vita prendendo le mosse dal- la sua guida- (R. Guardini, Accettare se stessi, Morcelliana, Brescisa re scoperta e fatta scoprire per il bene del singolo e della Chiesa (cfr. 1992, pp.32-33) . Quindi se osserveremo la vita attraverso un attenta A. Cencini, Vocazioni: nostalgia della profezia. L’animazione vocazio- vita di preghiera e riflessione ci renderemmo conto di come veramen- nale alla prova del rinnovamento, Dehoniane 1989, pp. 286-292). te ogni giorno sia una manifestazione di Dio che dimora tra noi e tan- Questo perché il modo autentico di poter distinguere la propria voca- te volte noi decidiamo di non rendercene conto perché lo riteniamo zione particolare è decidersi per una pettura attenta e vera della pria solo una conoscenza teorica si un passato che non serve più a nulla. storia personale perché lungo la storia di ognuno che il mistero della Riconoscere la manifestazione di Dio tra noi è il modo concreto anche sua identità ha preso progressivamente forma, anche se questa incar- per conoscere il nostro intimo e poter conoscere meglio la nostra iden- nazione o rivelazione del mistero non è sempre avvenuta in modo linea- tità più profonda. Scoprire e crescere in questo progressivo renderci re e facilmente identificabile. Comunque è la storia personale di ognu- conto di Gesù nella vita porta afare una scoperta ancora più grande. no l’ambito naturale dove è concretamente riconoscibile la vocazione Arriviamo a scoprire il grande amore ricevuto da Dio; detto in altre paro- che Il Signore ha seminato nel cuore di ognuno. le, la gratitudine, o la memoria del cuore, è la prima componente del- *Seminarista diocesano la scelta vocazionale. Una vocazione che non nascesse da un humus fecondo della gratitu- Nell’immagine: San Girolamo nello studio, dine non sarebbe una vocazione vera ma solo un convincimento men- 1480, Domenico Ghirlandaio, Firenze tale che con la guida attenta degli strumenti del Signore dovrebbe esse- sce bene le difficoltà dell’esprimersi e in modo poesia, traspare chiaramente l’intento di padre dizio sulle opere di padre De Mei; a noi è suf- particolare del poetare : “I flutti della rima e degli De Mei: rimanere a servizio dei suoi fratelli, vici- ficiente ammirare e lodare la vastità della sua accenti/ so bene, sono gorghi travolgenti” ni perché del suo paese o della sua zona, lon- produzione e far notare la caratteristica che egli (“Estremo fato di Norba”, I. 2, 7-8), ma riesce tani perché raggiunti con i suoi scritti. ha scritto per aiutare gli altri. ad usare un linguaggio piano, semplice, pen- L’intento didascalico non è mai diretto, non assu- Questo intento non sminuisce il valore poetico sato e voluto per essere facilmente compreso me mai toni predicatori....è discreto ed accatti- o storico delle sue opere, anzi contribuisce ad da tutti. Le “Poesie sotto le stelle” appaiono più vante e scaturisce dalle cose e dalle situazio- un accrescimento di valore che fa dell’autore “letterarie”, quasi un po’ ricercate, come se ci ni descritte, dalle quali il lettore si sente invita- non un solitario rinchiuso nel suo mondo, ma fosse l’influsso di studi recenti, ma obbedisco- to a trarre le conseguenze per il suo pensiero un uomo che va ben al di là della sua dimen- no già all’esigenza di un discorso facilmente ed il suo comportamento. sione spazio-temporale ed è aperto a dimensioni comprensibile, a tutti accessibile. Anche dalla Il tempo, gli storici e i letterati daranno il loro giu- universali per rendere migliore il mondo. Febbraio 24 2012

sperimentato con scere continuamente e ci ha guidato nei primi anni Antonella le diversità del ministero, affidandoci via via quegli incarichi delle idee e dei carat- e quelle mansioni che ci consentirono di eserci- teri, aggravati anche dai tare una diaconia di fatto, facendoci vivere in comu- continui trasferimenti che nione totale con lui e con gli altri sacerdoti, tanto complessivamente al che con Antonella ci siamo arricchiti di esperien- termine di 48 anni di ze che mai pensavamo di fare così intense e ric- servizio sono stati 22 che di spiritualità. di cui 14 con la fami- Lo studio, poi, è stato l’altro elemento costante del glia. Il senso del nostro cammino, tanto da far nascere in noi un vero amo- peregrinare l’abbiamo re per la meditazione e l’ approfondimento: prima scoperto nella volon- a Modena e in prosieguo a Roma per le Scienze tà del Signore di non della Sicurezza Interna ed Esterna, a Napoli per farci attaccare troppo la Giurisprudenza, alla Lateranense di Roma per a situazioni terrene le Scienze Religiose, ma affascinanti sono stati perché l’unica certez- due anni di incontri sulla spiritualità nuziale svol- za è l’avere incontra- ti insieme ad Antonella con docenti del Pontificio to Cristo, che ci ha rive- Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio lato il volto Misericordioso e famiglia per un servizio concreto alla nuzialità del Padre. ferita: i separati ed i divorziati. diac. Guglielmo Giannattasio Antonella, non solo ha sempre accettato la L’ordinazione diaconale al ministero (minus sta- generale precarietà ed i rischi del mio lavoro, ma re=stare al di sotto degli altri) sacro per il servi- rediamo in un solo Dio Padre Onnipotente mi ha sempre sostenuto sia nei momenti difficili zio, non per il sacerdozio, il 23 novembre 1996 a che ci ha chiamato attraverso un cammino che nell’educazione dei figli e, per una scelta con- Roma con l’imposizione delle mani dal cardinale CCnel Suo disegno di Amore e di Misericordia. sapevole e libera di vita ha rinunciato al proseguimento vicario Ruini vede la nascita della nostra coppia Abbiamo avuto la gioia di nascere da genitori cri- degli studi universitari ed ad una attività lavorati- diaconale scolpita nell’icona dei momenti del rito stiani. Mio padre non mi ha mai parlato di Fede, va, per essere in pienezza prima moglie e mam- di ordinazione sia quando mostra il candidato pro- ma la sua testimonianza è stata per me un pun- ma ed ora nonna. strato a terra e la moglie ritta vicino ai suoi pie- to di riferimento: tornato dalla di Russia, La ricchezza del lungo cammino diaconale ci ha di, vigile, attenta, costante sentinella della voca- dopo 18 mesi di prima linea attribuì questo even- fatto scoprire la bellezza di pregare insieme, a vol- zione diaconale e subito dopo, quando insieme to eccezionale all’intercessione della Vergine Maria, te anche con i figli ed ha reso più forte la comu- al parroco lo veste dell’unico abito liturgico che a cui era legato da una devozione semplice ma nione sponsale (io rispondo di te, tu rispondi di me) ha indossato Gesù: l’ asciugatoio per i piedi, oggi profonda; all’atto di decidere della mia formazio- soprattutto nel saper ascoltare e camminare con ‘stola’: l’Amore Sponsale icona vivente e concre- ne non esitò ad avviarmi prima agli Scolopi, ai Salesiani le famiglie in crisi. Ritengo però che la vocazio- ta, pur se pallida e sbiadita, del mistero trinitario e poi alla Nunziatella convinto che la cultura non ne Sponsale e quella dell’ Ordine sono state raf- si arricchisce con il sacramento dell’Ordine sacro: può essere mai disgiunta da una base spirituale. forzate dall’incontro con la Misericordia del Padre entrambi sacramenti del Servizio della Comunione! Senz’altro devo a San Giovanni Bosco se, cresciuto attraverso un’ammalata ed un cappellano milita- In questi anni di ministero, dovunque il Signore alla scuola dell’Eucarestia giornaliera, ho trovato re. L’ammalata, paralizzata da quasi quarant’an- mi ha chiamato ad esercitarlo in famiglia o nell’ambiente nell’età matura la base e la fonte della mia gior- ni, sposa e mamma di tre splendidi figli che le han- di lavoro, negli ospedali o nelle case di cura, con nata di lavoro o di svago, ormai da oltre quaran- no regalato quattro nipoti ringrazia e loda ogni gior- gli emarginati o i tossicodipendenti, con i giovani t’anni. Ma è nella vita militare e nella missione di no il Signore, nutrendosi solo di Eucarestia. Il cap- o gli anziani, con i separati o le famiglie in crisi, carabiniere che ho sperimentato più forte il sen- pellano militare scomparso circa vent’anni fa mi dovunque il Vescovo o il sacerdote ci ha chiesto so della chiamata al servizio ed ho cominciato a chiese di preparare a Bari un gruppetto di 7 o 8 un servizio sempre in docile, ma attiva obbedienza, penetrare il mistero della Croce, come dono e gioia. carabinieri al sacramento della Confermazione. pur nella fragilità e pochezza della mia persona Formato alla dura disciplina ed alle responsabili- Non l’avevo mai fatto prima ma un po’ perché da ho tenuto presente quello che mi scrisse un alto tà di Comandante di uomini pian piano ho capito tempo maturavo di fare qualcosa di concreto per ufficiale dei carabinieri Sergio Minervini, che ora e verificato che il vero ed unico modo di coman- la Chiesa, un po’ perché la richiesta di aiuto era ci guarda dal Cielo, appena ebbe l’invito dell’ ordi- dare è quello di servire, di essere a disposizione stata così toccante nella sua semplicità, risposi di nazione. degli altri, non solo dei propri dipendenti, ma di sì a quella chiamata del Signore ed i frutti mi lascia- ‘‘Quante emozioni ti attendono. Vedrai. Quando tutti coloro che per un motivo o per un altro, il Signore rono sconvolto: ben 80 tra militari e figli di milita- terminate le grandi litanie e sotto la volta delle gran- mette sulla nostra strada: in fondo l’essere ri ricevettero il sacramento. di navate, si spanderanno le invocazioni allo Spirito, Comandante di uomini è stato un prendere coscien- Ma non posso dimenticare che la mia ricerca di Veni Creator Spiritus, e tu ti avvicinerai all’ altare za di una chiamata frutto di un connubio tra l’ob- un cammino spirituale si concretizzò quando nel per l’imposizione delle mani sarà allora che il fuo- bedire per costituzione e formazione e l’invito libe- settembre del 1992 incontrai dopo qualche gior- co del Suo Amore pervaderà tutta la tua vita. ro ad una Sequela da cui però non ho potuto sot- no che ero in servizio alla scuola ufficiali dei cara- E si compirà il grande miracolo della tua storia. trarmi perché ero già stato sedotto. Il mondo del- binieri a Roma un uomo vestito di nero, ma non Non sarai più uno di noi, diventerai l’unto del Signore, l’emarginazione e della criminalità con il quale per in divisa, con una piccola croce sul petto: era un l’uomo nuovo di cui parla S. Paolo, l’ araldo del- motivi di servizio sono entrato in contatto, mi ha appuntato del carabinieri, mio dipendente, diacono la Buona Novella, il ‘missus a Deo’ in mezzo ai fatto toccare con mano che in ogni peccatore, anche permanente, il quale non solo dopo un breve col- fratelli per profetizzare la storia a lieto fine della il più incallito e feroce, c’è il volto di Cristo, c’è biso- loquio mi indirizzava da Mons. Franco Peracchi salvezza. Sarai tu, Ministro, Diacono della Chiesa gno di una parola di conforto, di aiuto, di speran- il delegato pontificio per il diaconato permanen- Santa di Dio, che additerai la Sua presenza sacra- za che è quella che ti tocca il cuore e ti aiuta a te, ma è stato durante la mia formazione il punto mento in mezzo agli uomini. ‘Ecco l’ Agnello di Dio, risorgere. di riferimento, il confronto continuo e costante, spes- dirai, ecco colui che toglie i peccati del mondo. E, Ma anche nel sacramento delle nozze il Signore so vivace per la diversità dei caratteri ed il “garan- pervaso dal fuoco dello Spirito, da quel momen- ha cambiato la nostra vita: sono sposato con Antonella te” che mi ha accompagnato all’ordinazione. L’altro to non indugiare più. Parti subito in quarta e cor- da 38 anni ed abbiamo ricevuto il dono di due figli punto di riferimento è stato Don Luigi Storto par- ri veloce, con tutto il tuo entusiasmo verso la nuo- Gabriele e Federica, che ci ha regalato due mera- roco di San Pio V a Roma, il quale non solo ci accol- va avventura. Non avere esitazioni, inebriati di Lui vigliosi nipoti Francesco ed Alessandro ai quali ho se a braccia aperte perché crede profondamen- e corri per le vie del mondo. Nessun ostacolo fre- avuto la gioia di amministrare il battesimo. Abbiamo te nel diaconato permanente, ma ci ha fatto cre- ni l’onda lunga di quel giorno. E noi ti vedremo par- segue a pag. 25 Febbraio 2012 25

Mons. Franco Fagiolo*

n preparazione al Convegno Regionale di Musica per la Liturgia che si terrà a IIil 17 marzo 2012 sul tema Soggetti mini- steriali del Canto liturgico: celebrante, assem- blea, coro, accendiamo i riflettori sul Coro Parrocchiale, visto come un vero e proprio ministero liturgi- co. Prima di tutto, la partecipazione al coro litur- gico parrocchiale è un’esperienza di fede: la vita cristiana quale cammino di comunione, la fede come profonda esperienza di relazione con gli altri e con Dio, la liturgia come luogo privilegiato di incontro con il Signore Gesù. Infatti, il canto crea relazione, unisce le voci, costringe, in un certo senso, ad uscire da sé stessi per unire una parte profonda di sé a quel- la dell’altro. Per questo sono necessarie alcu- ne condizioni: accoglienza, desiderio di relazione, capacità di mettersi in gioco. Cantare insieme è accettare di percorrere un cammino di ami- ma di essa ne è parte. E quanto più i membri Per concludere: l’animazione musicale, è sta- cizia, di comunione, di relazione. “Il canto cora- del Coro si considerano come fedeli che con to scritto, costituisce la “carta d’identità pasto- le, e soprattutto il Canto Corale Liturgico, è una tutta l’assemblea celebrano, ascoltano, pregano, rale” di una comunità. La cura del canto non è meravigliosa scuola di vita”. (M. VEUTHEY). offrono, comunicano, tanto più e meglio assol- soltanto frutto esclusivo di un impegno tecni- Inoltre, con il canto si “crea una comunità”, si veranno anche il loro compito liturgico. co-musicale fine a sé stesso, ma di un lento apre il cuore al mistero celebrato, si abbatto- Il Coro parrocchiale è un gruppo di credenti che processo di maturazione ecclesiale e pastorale no i muri della diffidenza e della divisione per partecipano alla celebrazione liturgica con la che trova nell’animazione del canto celebrati- generare un’assemblea. Allora cantare alla Messa loro abilità canora e si prestano perché il can- vo una indiscutibile trasparenza. non è soltanto un fatto tecnico, musicale, ma tare dell’assemblea sia espresso nella forma E allora, con piacere, facciamo gli auguri a tut- è una vera e propria attività pastorale, che ci migliore. Tutto questo per svolgere bene il suo ti i Cantori dei Cori parrocchiali, piccoli o gran- coinvolge in prima persona nella vita della comu- servizio e per partecipare nel modo più pieno di, disseminati nella nostra diocesi e che ogni nità. “I membri del Coro svolgono un vero mini- alla celebrazione, soprattutto alla comunione domenica svolgono il loro servizio nelle nostre stero liturgico. Essi perciò esercitino il proprio con gli altri fedeli. Il Coro parrocchiale è un grup- chiese: “Cantate al Signore un canto nuovo …. ufficio con quella sincera pietà e con quel buon po che va seguito e animato come tutti gli altri Bada che la tua vita non abbia a testimoniare ordine che conviene a un così grande miste- gruppi della parrocchia. In sintonia con il sacer- contro la tua voce. Cantate con la voce, can- ro e che il popolo di Dio esige giustamente da dote vanno programmati incontri di preghiera, tate con il cuore; cantate con la bocca, canta- essi” (SC 29). Da un punto di vista strettamente formativi, incontri conviviali, oltre le prove neces- te con la vostra condotta santa” (S. Agostino). musicale, il Coro parrocchiale ha il compito di sarie, che sono l’essenza della vita del Coro. *Resp. Diocesano del Canto per la Liturgia favorire la partecipazione attiva dei fedeli nel E’ sempre necessaria una programmazione e [email protected] canto. Il Coro, infatti, non è estraneo all’assemblea, una adeguata verifica. continua da pag.24 tire con un pizzico di gelosia e tanta emozione nel Lorenzo, Stefano, Tarcisio, illustri tuoi confratelli re e deve portare nuova linfa alla Chiesa, anche cuore. Buon viaggio Guglielmo, Buon viaggio ami- nel ministero diaconale ti facciano buona compagnia se le spiritualità tutte provengono da quella minie- co mio Diacono. Buon viaggio ‘Cireneo della gioia’. lungo la strada. Non avere paura, vedrai, farai anche ra inesauribile di grazie che è Cristo e che solo Sia la tua una diaconia allegra, estroversa, sen- tu bella figura!’’ se tutte tra loro si amano, si rispettano e sono in za stillicidio di calcoli. Non angosciarti mai per il I Padri del Vaticano II hanno ascoltato la voce for- sintonia nella diversità offrono a tutti una Chiesa peso che ti cadrà addosso. I tuoi passi cadenzi- te dello Spirito per il ripristino dell’Ordine Sacro vera, come l’ha voluta Cristo: non si nasce, ma solo no sempre il ritmo degli Alleluia pasquali. E a quel- ad uomini sposati e lo Spirito sa bene quali nuo- nella comunione della chiesa si diviene cristiani! li che incontrerai, anche se compressi dal torchio vi, sconfinati orizzonti, quali infinite ricchezze delle tragedie umane, dì pure che le sofferenze si aprono per la Chiesa: ora, pur nel poco tem- di questo mondo hanno le ore contate. po trascorso (appena 47 anni!) sta a noi mini- Ripeti loro le parole che diceva il nostro comune stri sacri, diaconi permanenti, superando amico Vescovo don Tonino Bello: ‘che tutte le cro- umane invidie, gelosie ed incomprensioni ascol- ci del mondo sono a collocazione provvisoria; che tare la voce dello Spirito e, docili al Vescovo ogni croce ha la sua deposizione, che non c’è ama- ed ai sacerdoti, essere in pienezza l’ imma- rezza che non si stemperi in un sorriso, non c’è gine di Cristo Servo del Padre, testimoniare con peccato che non trovi redenzione; non c’è sepol- la vita che il servizio é l’ essenza di tutti i mini- cro la cui pietra non sia provvisoria sulla sua imboc- steri e che il sacro non è proprietà esclusiva catura, perché ad ogni Venerdì santo segue per di nessuno, ma che non solo negli sposi cri- forza la domenica di Pasqua’. Sii tu testimone e stiani, nelle vergini consacrate, nei ministri, ma annunciatore di questo Kerigma Pasquale. ogni creatura umana è immagine e somiglianza La Madonna ti stia accanto, Lei grande esperta di Dio: perciò è sacra! in Diaconia, che da sola si è scelta il titolo di ‘ ser- E che la spiritualità della coppia diaconale è va’, ti abiliti subito al servizio e ti faccia convinto diversa da quella del sacerdote, già conosciuta che ‘servire Dio è regnare’. Francesco d’Assisi, ed apprezzata, ma è tutta da scoprire, vive- Febbraio 26 2012

Popolo nella Chiesa Catedrale furo- no rendute solennemente le grazie all’Altissimo; in quale occasione, alcuni tanto della Nobiltà, quanto della Cittadinanza, Antonio Parmeggiani gior decoro, e splendore le sue Sante Relliquie, perche il voto in miglior forma si potesse adem- e solennizzare ogn’ anno la di lui Festa; [nel mese pire, promisero a nome proprio parecchie obla- opo che nelle quattro precedenti parti (nn. di giugno dell’anno 1657] ... La Città lieta per zioni per la fabbrica della nuova Cappella, ed 71, 72, 73 e 77) ci siamo occupati del- la sua liberazione, ne rese grazie a Dio con solen- altri eziandio per motivo di grazie particolari nel DDla nuova urna che conserva le reliquie ne Processione, nella quale fu portata l’Imagine tempo del Contagio ricevute, in questo anno, del Santo, sulla sua figura storica, sull’episo- di nostra Signora dell’Immacolata Concezzione, e nel seguente all’Altare del Santo portorono dio del crollo parziale del campanile della Cattedrale con voto di celebrarne ogn’anno solennemen- diverse altre offerte e doni». sul sottostante altare dove era conservata l’ur- te la Festa, oltre quella dè Santi Geraldo e Rocco». Dell’1 dicembre 1657 abbiamo poi un Editto mano- na marmorea originaria e, infine, sulle prime pub- (A. Borgia, cit., p. 512). scritto (Fig. 2, e relativa trascrizione) che invi- blicazioni a stampa, inerenti per lo più la tras- Adesso bisognava soddisfare il voto fatto, dap- ta il popolo a solennizzare la festa di San Geraldo, lazione - dell’anno 1698 - delle reliquie nella nuo- prima con il manifestare al Santo la devozione al 7 dicembre successivo, giorno della sua festa. va Cappella costruita in suo onore sempre in di tutta la città e questo incominciò fin da subi- L’Editto è emanato da ‘Giacomo Abbate Cattedrale, vogliamo ora soffermarci sull’ impul- to, come ci racconta Fabrizio Borgia (Relazione Theutonico ...’ Vicario Generale del Cardinale so dato al suo culto, in ambito locale, a parti- A, p. 10-11): « ... la Città tutta fece voto a Dio Carlo De Medici, di cui non sappiamo nulla, se re dalla caduta del campanile. di fabbricarvi una nuova Cappella, per collocare non che deve essere stato nominato in tale cari- Più che da questo episodio, in verità, la mag- in quella il Corpo di S. Geraldo con ogni magni- ca dopo la morte del Vicario Generale Giustino giore ed improvvisa diffusione della sua devo- ficenza e splendore, ed altresi li 7 di Decembre Giustini di cui possiamo ipotizzare della avve- zione derivava dal fatto che l’immaginario col- dello stesso anno [1656], giorno dedicato alla nuta morte, nel mese di ottobre 1656, da una lettivo popolare aveva associato il crollo parziale gloriosa memoria del Santo Protettore, il nota apposta successivamente, in una risolu- del campanile (avvenuto forse l’anno prima, nel Magistrato della Città intervenne alla Messa solen- zione capitolare del 26 agosto 1656, a fianco 1655) che, cadendo sull’altare, l’aveva distrut- ne celebrata sopra il suo Altare, il quale perche del nome di due canonici, Francesco Pistilli e to scoprendo, nel romperlo, l’originaria urna mar- rimaneva involto fra le rovine della Chiesa, a Michele Angelo Missori, “In mense octobris éadem morea e facendo così apparire le reliquie del spese pubbliche fu decentemente rifabbricato. nocte ambo pestifero morbo commortui sunt, Santo, con l’insorgere dell’epidemia di peste che, Non furono vane le preghiere della Città, ma insimul, et obijt pestilentia Justinus de Justinis in nove mesi, a cavallo tra il 1656 ed il 1657, bentosto si conobbero gl’effetti della interces- Vicarius Generalis. De mense Novembris causò a Velletri oltre 2.700 morti: fu quasi gio- sione del Santo, restando nel medesimo anno eodem morbo diem obijt Canonicus Franciscus co forza rivolgersi all’intercessione di San Geraldo dal Contagio liberata». de Prosperis ...” (Archivio Vescovile, Risoluzioni per implorarne la cessazione. In effetti guardando ancora la fig.1, si osserva Capitolari, 1648-1677). A fronte della scarsità dei documenti d’archivio che tra la fine del mese di novembre e gli ini- Il Borgia cita anche Giovanni Carlo Antonelli, del tempo, abbiamo per fortuna altre fonti: in zi del successivo si ebbe un deciso tracollo nel allora Arciprete della Cattedrale, tra coloro che, una lettera di Ettore Borgia (Seniore), scritta da numero dei decessi. forse per breve tempo, ressero tale incarico dopo Velletri e datata 30 luglio 1656 è detto: Prosegue ancora il testo: «Ciascun Cittadino in il Giustini (A. Borgia, cit., p. 513). « ... quì per nostra disgratia si è introdotta la particolare ringraziò allora il Signore Dio di bene- Probabile stessa situazione anche nell’Editto a peste, ma il Sig. Iddio per Sua infinita miseri- fizio così segnalato, e restituito poi il commer- stampa del 5 dicembre 1658 (Fig. 3), firmato cordia in questi tempi lagrimevoli ha voluto fare cio [permessi cioè di nuovo i liberi movimenti da “Nicolò Toruzzi Arciprete, e Provicario uscire da Se il nostro Protettore S. Geraldo per di persone e merci tra le città] per la festività Generale”; quasi identico il testo. liberarci, La Città è andata dal medesimo Santo di S. Giovanni Battista [24 giugno] dell’anno Rimaneva però sempre da costruire la nuova a far il Voto Solenne, e speriamo in Dio bene- seguente 1657, co’ voti di tutto il Clero, e del Cappella in onore di San Geraldo e, probabil- detto abbia a cessare, e sono già tre giorni che non muore alcuno. Ierisera nel Voto Solenne Fig. 1. Movimento settimanale dei morti in periodo di peste, della Città, senza che si sapesse dal Popolo, con indicato il tempo di alcuni eventi. Fonte: Registri parrocchiali delle sepolture. ne concorse per ogni modo tanto, che non si Nota: i dati sono riferiti a 4 parrocchie su 6. poteva entrare in Chiesa ... ». (Lettera citata in Origine della 1a settimana: 3 luglio 1656; 27a settimana: 1 gennaio 1657; Alessandro Borgia, Istoria della Chiesa, e Città 39a settimana: 26 marzo 1657. di Velletri, Nocera, 1733, p. 512). A questo punto, dopo tante preghiere e promesse, c’era da attendersi almeno una diminuizione del- l’epidemia ma, al contrario, si ebbe una deci- sa impennata (vedi fig.1), così come accadrà anche nei giorni successivi alle processioni peni- tenziali e, di questo fatto, ci si rese conto anche al tempo, per cui nel proseguo dell’epidemia non se ne tennero più: la causa era dovuta al fat- to che il batterio della peste è veicolato dai pidoc- chi che, a loro volta, si annidavano negli indu- menti e nelle persone ed il maggior contatto di individui in un luogo di assembramento non pote- va che favorire ulteriormente il contagio. Continua il Borgia: «Il Voto della Città fu di fabri- care ad onor del Santo una Cappella dentro la Cattedrale per collocarvi, e custodirvi con mag- Febbraio 2012 27

mente, già poco dopo il Voto Solenne del 29 messe all’altare Congregazione del Buon Governo per luglio 1656, venne stanziata una prima somma del Santo, così sollecitare l’autorizzazione alla relativa dalla Comunità veliterna per questo progetto, Clemente Paolo spesa dei 1200 scudi (Ecclesia n. 72) ma di ciò se ne perse traccia scritta, cosa com- Montagna, con ma, in corso d’opera, ne vennero stan- prensibile per il momento: testamento del ziati ulteriori 800: «1693, vol. 56,foglio «Mancano i Consigli da Settembre 1655 a tut- 19 ottobre 1656 129, li 27 dicembre. In conseguenza del to Aprile 1657» per cui in un consiglio comu- (Archivio Notarile voto fatto fin dall’anno 1656, per deco- nale successivo si legge: «A di 8 Settembre 1660. Velletri, vol. 795 rare la cappella del glorioso protettore Nel Consiglio si dice, che nel principio del con- ex 828, ff. 127v.- S. Geraldo, in conseguenza di tanta gra- taggio in un Consiglio Pubblico fu fatto voto di 129r.) istituì un tia, e soprattutto di essere stati liberati guardare [nel senso di prestare attenzione], e beneficio con l’ob- dalla peste, si assegnano scudi 800 dei solennizzare la festa di S. Geraldo nostro Protettore, bligo di celebra- sopravanzi, con .» (A. Remiddi, e di applicare per la fabrica della Cappella da re tre messe alla cit., p.118). In tutto quindi la Comunità farsi scudi 500 e furono deputati sopraintendenti settimana nel- veliterna, da quanto fin qui visto, con- di detta fabrica da farsi Ottavio Toruzzi e Silvio l’altare di San tribuì con 2000 scudi, ma bisognerà accer- Pavoni» (Croniche Estratte dalli Libri de Geraldo, fermo tarne i documenti successivi per una esat- Consigli dal 1539 al 1672. Di Camillo Borgia, restando che l’al- Fig. 2. L’editto manoscritto dell’1 ta definizione del tutto. (continua) Biblioteca Comunale Fondo Antico, MS IV 9). tare rimanesse di dicembre 1657; a fianco il testo trascritto, (MS VII 23). Stessa informazione la prendiamo, tranne che jus patronatus Testo dell’Editto per la difformità del giorno, 8 e 15 settembre, della famiglia dell’1 dicembre 1657 dal Remiddi: «1660, vol. 55, foglio 64, lì 15 set- Toruzzi (Archivio Vescovile, Bullarium, 21 giu- tembre, nel principio del contaggio passato fu gno 1658. Vari furono negli anni a seguire gli Editto Giacomo Abbate Theutonico dà Bari per consiglio pubblico fatto il voto di guardare impedimenti che ritardarono l’inizio della costru- Nobile di francfort Dottore dell’una, e l’al- e solennizzare la festa del glorioso S. Geraldo, zione finché, nel 1676 la Comunità aggiunse altri tra Legge Per il Serenissimo, e Reverendissimo nostro Protettore e d’applicare per la fabbrica 700 scudi, ai 500 iniziali, come riportato dalla Signor Principe Cardinal Carlo De Medici della Cappella da farsi scudi 500 de danari del “Notula”: «La Comunità per prima scudi 500, La del Sacro Collegio Decano Vescovo pubblico; e perchè per la morte del Signor Curzio suddetta Comunità li 27 ottobre 1676 altri scu- d’Ostia, e di Velletri Vicario Generale. Albrizio già Cancelliere non fu detto Consiglio di 700», confermato anche da questa altra fon- Riconoscendosi la Commune salute per il passato Contagio dalla Prottettione del Glorioso esteso, nè se ne retrova memoria alcuna, però te: «1676, vol. 56, foglio 213, lì 27 dicembre, S. Geraldo Prottettore di questa Città con- a chi pare e piace, ... et obtinuit.» (Augusto Remiddi, a chi pare e piace che alli 500 scudi altra vol- viene che da’ tutti si dimostri particolar divo- Velletri Memorie Storiche, vol. 2, 1972, p. 117). ta dal pubblico Consiglio destinati per la fab- tione verso di esso, affinche ricordevoli del La spesa da affrontare era però certamente supe- brica della Cappella di S. Geraldo nostro pro- beneficio possino meritare il suo Patrocinio riore per cui dovevano essere ben accette offer- tettore se ne aggiunghino altri scudi 700 affin- in avvenire. te da parte anche dei privati cittadini; così da chè con l’altri danari esatti e da esigersi da par- Onde percio’ fare con il presente publico una “Notula legatorum factorum ad favorem ticolari, si possi fabbricare detta Cappella con editto ordiniamo, et espressamente com- Venerabilis Cappellae S. Geraldi” (MS IV 6/6), più magnificienza e decoro con iscrizioni che mandiamo a’ tutte persone di qualsivoglia senza data ma redatta oltre il 1676, forse nei contenghino essere stata fatta a spese della cit- stato, o’ conditione si stano che il giorno primi anni 90, quando iniziò a concretizzarsi il tà.» (A. Remiddi, cit., p.118). festivo di detto S. Geraldo, che sara’ alli set- progetto della costruzione, abbiamo l’elenco di Nell’anno 1691 vennero inviate richieste alla te del presente mese di Decembre da’ tut- ti s’osservi, e si sollenizzi, come giorno festi- 10 legati [lasciti testamentari secondo le inten- vo di precetto i prohibendo qual si sia lavo- zioni del testatore, spesso dietro la cele- ro servile, et ordiniamo à tutti Arcipreti, Parochi, brazione di alcune messe] per 387 scudi Rettori, Priori, e Guardiani che debbiano e di altre 95 offerte di fedeli per 781,5 scu- il giorno avanti detta festa al mezzo gior- di, per un totale quindi di 1168,5 a cui dove- no, e sera, come anco per la mattina di det- vano aggiungersi i 500 scudi della Comunità, ta Solennità, et altre hore solite far sona- di cui sopra. re le campane delle loro Chiese ad allegrezza Facciamo qualche riflessione sulle cifre, anche per lo spatio di mezz’hora al tocco della per rendere merito a quelle persone: ad appe- Campana della Cathedrale. E acciò che da’ na un mese dal Voto Solenne del 29 luglio, niuno si possa allegare ad ignoranza il pre- in data 2 settembre 1656 ci fu il primo lasci- sente editto affisso ne luoghi soliti di que- sta Città, astringa come se fusse a ciascheduno to di scudi 25 da parte di Giovanni personalmente intimato. Dato in Velletri dal Brugiotti, a cui seguirono i 100 di Angela nostro Palazzo Vescovale questo dì primo Zarafellina, i 50 di Domenica Coluzzi, i 25 dicembre 1657. di Orintia Braconi, i 25 di Veronica (sul retro, la dichiarazione dell’avvenuta affis- Franciotti, i 12 di Antonia Tamborrina, i 50 sione da parte del banditore comunale): di Giuseppe Sabatini, i 50 di Pietro Io Baldassarre Viggiano Trombetta publi- Straccalini, i 25 di Servilio Monticelli, i 25 co della Citta di Velletri fo fede haver publi- di Giulio de Ligno, i 50 di Fabrizio Gagliardi, cato nelle piazze et nelli lochi soliti il retro- l’ultimo lascito è del 18 novembre. scritto bando ed in fede questo di 2 dicem- Seguono i nominativi degli altri 95 dona- bre 1657, tori: distribuendo tutti i 105 offerenti secon- Io Baldassarre Viggiano Trombetta mano propria do l’importo elargito, si ha che sotto i 10 scudi sono in n. di 66 (tot. 206,5), da 10 a Fig. 3. L’editto del 5 Dicembre 1658, 25 scudi in n. di 30 (per 452 scudi), oltre i in alto lo stemma della famiglia dè Medici 50 in n. di 9 (tot. 510). Ci fu anche chi si raffigurante 6 tondi, di cui quello centrale in alto preoccupò di garantire la celebrazione di comprende tre gigli, concessi da un re di Francia, (MS VII 23). Febbraio 28 2012

di vescovo ausi- fede. Il suo settore era quello della sanità e, quin- liare di Roma e il di, il mondo impegnativo dei malati, dei medi- fatto di abitare ci, di tutti gli operatori sanitari, nel quale era riusci- porta a porta me to a suscitare una fitta rete di collaborazione e lo faceva consi- corresponsabilità, integrando e valorizzando, come derare come uno cappellani, sacerdoti di ogni provenienza, isti- di famiglia. tuendo Consigli pastorali di ospedale, dando vita In lui si poteva ad una rivista periodica. scorgere quel- Negli ultimi anni la sua attività si era ulteriormente l’antico tratto del intensificata, rivitalizzando e infondendo nuovo carattere mila- entusiasmo all’interessante e importante ambi- nese, che una to delle Confraternite e l’articolo precedente ne vecchia canzo- è una chiara testimonianza, ma anche facen- ne definisce “col dosi carico dell’attività missionaria, compito gra- cuore in mano” e voso, cui si era dedicato con passione pari a che, forse, oggi quella di chi l’aveva preceduto. tende a scom- Sempre disponibile all’ascolto e a darsi da fare + Vincenzo Apicella, vescovo parire, come tante altre buone abitudini. di fronte ad ogni richiesta e necessità, riusciva Ma dalla sua terra don Armando aveva porta- a sopportare col suo sorriso bonario qualche mio ’improvvisa scomparsa di Mons. Armando to anche la capacità organizzativa, la serietà nel- comportamento “fuori dalle righe”, anche se non Brambilla ci ha colti tutti impreparati e ci l’impegno quotidiano, lo spirito concreto e intra- sapeva superare il timore di salire sulla mia auto. LLfa sentire ancora di più il vuoto lasciato prendente, per cui la sua non era soltanto bono- Anche per lui si può dire che, se abbiamo per- da quel volto sempre sereno e sorridente. Per mia, ma attenzione e sollecitudine per le per- so un punto di riferimento sulla terra, ne abbia- quasi dieci anni ho condiviso con lui il servizio sone, animata da una solida e profonda vita di mo sicuramente acquistato uno in Cielo.

Monzese (Mi); dopo Centro per la Cooperazione Missionaria tra le gli studi lavorò per Chiese. un periodo come I funerali si sono svolti il 27 dicembre 2011 alle ragioniere presso il ore 14.30 nella Parrocchia di S. Maurizio al Lambro, Comune di Cologno dove la salma è stata trasportata dalla came- Monzese. ra ardente allestita presso l’Asilo del paese. Nel 1972 entra nel Una S. Messa esequiale è stata celebrata il 3 seminario dei pre- gennaio 2012, alle ore 11.00, nella Basilica di ti del Sacro Cuore S. Giovanni in Laterano a Roma. della Comunità Alla cerimonia religiosa ha partecipato il nostro Missionaria del vescovo, S. E. mons. Vincenzo Apicella, lega- Paradiso a to da grande amicizia e stima al mons. Bergamo. Brambilla. Velletri è stata rappresentata anche Studia Filosofia e dalla Confraternita di S. Antonio da Padova, gui- Teologia presso il data dalla priora Antonietta Lenci Lungarini, Seminario di dall’Arciconfraternita del Gonfalone e dalla Bergamo, dove vie- Confraternita dell’Orazione e Morte; è ne ordinato sacer- stata rappresentata dalla Confraternita della Madonna dote l’11 giugno delle Grazie. Ha presieduto la celebrazione il Emanuela Dell’Ali e Antonietta Lenci 1977. Nominato viceparroco nello stesso cardinale Vicario Agostino Vallini in presenza anno, a Roma, presso la parrocchia di S. Giustino, di 300 sacerdoti, 10 vescovi e molti fedeli inter- “… Coraggio, rimbocchiamoci le maniche, nel- ne diventa parroco nel 1986. venuti da tutte le regioni di Italia. la convinzione che nulla è imposibbile con l’aiu- È docente di Religione alla Scuola Media “Fedro”. Il Vescovo Brambilla è stato ospite della to di Dio, ed esprimiamo la nostra più autenti- Nel 1993 viene nominato Vescovo Titolare di nostra diocesi in due solenni occasioni: ca vocazione confraternale, inventando (come Giomnio, e Ausiliare di Roma il 25.03.1994 e il 22 febbraio 2008, quando accompagnò nel- abbiamo fatto per secoli), le opere dell’amore viene ordinato nella Cattedrale di San Giovanni la Cattedrale di S. Clemente le Sacre Reliquie e della carità che servono Laterano il 7 maggio del- di S. Antonio da Padova (immagine del titolo) per oggi” (Tradere n. lo stesso anno. e nel settembre dello stesso anno(foto in bas- 14.12.2011). Questo pensiero È stato nominato so), quando presenziò il Cammino delle di mons. Brambilla rac- Segretario della Confraternite che si svolse a Velletri, con la par- chiude l’etica e la filosofia Conferenza Episcopale tecipazione di migliaia di confratelli che hanno del Vescovo, che tanto si è Laziale, membro della presentato lungo il centro storico della città gli prodigato per svolgere il suo Commissione CEI per abiti confraternali, accompagnati dai loro ministero come educatore, Servizio della Carità e Gonfaloni e dai propri Stendardi. sacerdote , guida. Pastorale sanitaria, assi- In tale occasione, il Vescovo Brambilla molto Mons. Armando Brambilla stente ecclesiastico del- emozionato espresse la sua gratitudine per l’ac- è morto nelle prime ore del la Confederazione delle coglienza della città concelebrò la Messa con 24 dicembre 2011, a S. Confraternite delle dio- il nostro vescovo, che costituì il momento cul- Maurizio al Lambro. È nato cesi d’Italia (2009) e minante di quel memorabile evento. il 21 gennaio 1942 a Cologno Vescovo incaricato del Febbraio 2012 29

Segni e il culto Tornò in Inghilterra il 1 dicembre 1170 e dopo III Pontefice Massimo, nel giorno della puri- poco tempo fu assassinato da alcuni sicari di ficazione della Beata Vergine Maria, annoverò di Thomas Becket Enrico II, durante gli uffici divini, il 29 dicembre. nel numero dei santi e ordinò che fosse scrit- L’evento suscitò talmente tanto scalpore e il cul- to nel loro albo”. Federica Spigone to attorno alla figura dell’arcivescovo, eletto dal Secondo questa iscrizione la canonizzazione avven- popolo martire e difensore della Chiesa contro ne il giorno della Purificazione di Maria, ossia umerosi scrittori si sono ispirati alla sto- l’assolutismo politico, crebbe a tal punto che papa il 2 febbraio, come scritto anche da Bosone nel ria di Thomas Becket per comporre alcu- Alessandro III lo consacrò nell’anno 1173. Liber Pontificalis. Ma nella copia della bolla pon- NNne opere di indiscussa fama. Per pri- La cerimonia di canonizzazione avvenne nella tificia Redolet Anglia fragantia, conservata mo ricordiamo lo scrittore inglese Thomas Stearns città di Segni, poiché Alessandro III in quel perio- nell’Archivio Storico Innocenzo III di Segni e data- Eliot che si ispirò alla vicenda dell’arcivescovo do si trovava a risiedere nella città lepina, come ta 12 marzo, è scritto che il rito di canonizza- Becket per il suo dramma Assassinio in confermano alcune delle lettere scritte dallo stes- zione fu celebrato in capite jejunii, così come Cattedrale, a cui si ispirò anche il compositore so Pontefice. confermano altre lettere che comunicavano l’av- Ildebrando Pizzetti per la sua tragedia per musi- Ricordiamo, inoltre, che tra XII e XIII secolo mol- venuta canonizzazione di Thomas Becket. ca dallo stesso titolo. Il francese Jean Anouilh ti Pontefici si trovarono a soggiornare a Segni, Molto probabilmente la cerimonia si svolse in scrisse Becket ou l’honneur de Dieu, di cui si tanto che papa Eugenio III nell’anno 1150 fece capite jejunii, cioè all’inizio del digiuno ossia il fece anche una trasposizione cinematografica costruire appositamente un palazzo vicino la chie- mercoledì delle ceneri che nell’anno 1173 cade- dal titolo Becket e il suo re, inter- va il 21 febbraio. pretato da Peter O’Toole e L’evento della canonizzazione, inol- Richard Burton. Anche lo scrit- tre, è riportato anche in una secon- tore americano Ken Follet, nel da epigrafe, che ci fornisce l’indica- libro acclamato come il suo capo- zione del luogo in cui si svolse la ceri- lavoro, I pilastri della terra, nar- monia, alla presenza dei vescovi e ra l’episodio dell’assassinio di abati della Provincia di Campagna. Thomas Becket. L’iscrizione fu letta all’interno della Ma chi era Thomas Becket e che chiesa medievale di Santa Lucia dal- cosa lega la figura di questo san- lo storico Gregorio Lauri. to alla città di Segni? Nel manoscritto del Lauri, redatto agli Thomas Becket nasce a Londra inizi del 1700, si legge: nel 1118 e fin dall’infanzia fu avvia- “La chiesa parrocchiale di S. to alla carriera ecclesiastica. Fu Lucia, nominata anch’essa nella bol- a servizio dell’arcivescovo di la di Lucio III, ha più cappelle et Canterbury Teobaldo di Bec, che in specie quella di S. Tomaso Vescovo lo mandò ad approfondire gli stu- Cantuariense, che fu canonizzato di di diritto canonico a Bologna da Alessandro III il 2 di febbraio del- e ad Auxerre. l’anno 1173, come oltre le tradizioni, Nel 1154, Enrico II, re d’Inghilterra, e memorie che se ne hanno, lo nominò Cancelliere del Regno dimostra la seguente inscrizione che e Thomas assecondò di buon gra- in essa chiesa si legge sopra l’al- do l’opera riformatrice del sovra- tare dedicato al medesimo Santo: no intrapresa per ristabilire l’or- B. THOME ARCHIEPISCOPO/ CAN- dine e l’autorità della monarchia. TUARIEN. QUEM ALEXANDER III/ Fu lo stesso Enrico II che nel 1162 PONT. MAX. IN HOC SACRO DIVO- spinse perché Becket fosse RUM/ IN NUMERUM RETTULIT/ DEDI- nominato arcivescovo di Canterbury, CATUM”. succedendo al suo maestro Anche il Lauri erroneamente ripor- Teobaldo, morto nell’aprile del 1161. sa di San Pietro, che agli inizi del 1700 diven- ta la data del 2 febbraio, ma ci informa che l’an- Fu allora che iniziarono i conflitti con il re, poi- ne sede del Seminario Vescovile. tica chiesa di Santa Lucia, distrutta nel bombardamento ché il nuovo arcivescovo era teso a difendere L’evento della canonizzazione dell’arcivescovo del 1944, aveva una cappella in onore di San gli interessi della chiesa. Il contrasto si acuì quan- di Canterbury è commemorata da un’epigrafe Thomas Becket e che probabilmente fu proprio do Thomas Becket si rifiutò di firmare le Costituzioni che si trova nell’odierna Cattedrale di Santa Maria tra le mura della medievale chiesa ormai per- di Clarendon, con cui Enrico II tentava di limi- Assunta, posta sul primo pilastro di sinistra per duta che si svolse la solenne cerimonia di cano- tare il potere della Chiesa in Inghilterra. chi entra. nizzazione. In seguito a minacce e per paura della sua inco- Il testo dell’iscrizione, in latino, è il seguente: lumità, Thomas Becket trovò rifugio in Francia, “Alla memoria eterna di San Tommaso Nella foto: S. Tommaso Becket, opera del maestro dove rimase per alcuni anni, cercando appog- arcivescovo di Canterbury che, convocati i vesco- Ambrosetti che il 26 febbraio prossimo verrà collocata in Piazza S. Lucia a Segni. gio dal pontefice Alessandro III. vi e gli abati da tutta la Campagna, Alessandro Febbraio 30 2012

l’uomo che pone la sua speranza nell’uomo, e pone nel suo brac- cio la forza, e allon- Don Daniele Valenzi santificazione, sia come insipiente attesa del- tana il suo cuore dal Signore” (Sal 117,9). “per la beatitudine e del perdono senza la propria la speranza, dice l’Apostolo, noi siamo salvati. oncludiamo la lettura del secondo capi- cooperazione e la rinunzia alla colpa che attri- La speranza, che si vede non è speranza. Per tolo del secondo libro delle sentenze buisce la santificazione individuale e la salvezza quello che uno vede, che cosa spera? Ma se, CCdi Bruno di Segni, nel quale il santo ai soli meriti di Cristo, esclusa ogni collabo- perché non vediamo, speriamo, con la pazien- vescovo dopo aver invitato a confidare nella razione dell’uomo. Entrambe queste forme di za aspettiamo” (Rm 8, 25). Lo stesso Signore misericordia divina, indica la via della confidenza presunzione si oppongono al fondamento del- e Salvatore nostro parla al Padre attraverso con Dio come la strada da percorrere per il con- la virtù della speranza: la bontà di Dio. il Salmista, dicendo: “In te i nostri padri spe- seguimento della beatitudine, per giungere ai La via di chi spera invece è la via di quella con- rarono, sperarono, e li hai liberati: a te grida- beni futuri preparati per noi fin dalla fondazione fidenza, ragionevole e saggia,in Dio e in sé così rono, e furono salvati: hanno sperato in te, e del mondo. da fortificare l’anima, stimolarne le energie, gene- non furono delusi” (Sal 21, 5). Ci auguriamo, Alla speranza si oppone, per eccesso, la pre- rare il coraggio nelle iniziative e la perseve- dunque, anche noi, di non essere confusi. Imitiamo sunzione intesa sia come audace confidenza ranza nello sforzo. i nostri padri, per essere salvati e liberati dai nelle proprie forze per il raggiungimento del- È questa l’esperienza di chi ha posto tutta la pericoli. la salvezza, che esalta la libertà umana fino propria speranza nel Signore, ed ha meritato Sperò nel Signore, Noè, e fu salvo dal dilu- al punto di attribuire all’uomo da solo la sua di conseguire la gioia del suo regno. Ma qual vio. Sperò nel Signore Abramo, e il Signore è la speranza di cui d’ora in poi lo liberò da Ur dei Caldei. Raccontano gli Ebrei ci occupiamo? che Abramo, che non volle adorare il fuoco, La speranza è l’attesa dei beni che i Caldei adoravano, fu gettato da loro nel futuri. E possiedono questa fuoco e fu liberato dal Signore senza alcun dan- attesa quelli che con certezza spe- no. Ur infatti significa fuoco. rano di ricevere in qualunque Sperarono nel Signore i figli d’Israele, e li libe- momento quelle cose che sono rò dalla durissima schiavitù degli Egiziani. state promesse loro da Dio. Sperò nel Signore Davide, e lo liberò, come Soltanto i peccati fanno da impe- egli stesso testimonia, dalle mani dei suoi - dimento a questa attesa. ci e dalla mano di Saul. Togli i peccati, e la speranza è Ezechia sperò nel Signore, e fu liberato dal- certissima. Tu dunque li togli, le mani del re degli Assiri, e l’angelo del Signore se torni alla penitenza. in una notte colpì centoottantacinquemila dal “Il peccatore infatti in qualunque campo di Sennacherib. momento si convertirà e si pen- Che dirò di Giobbe, e Tobia? tirà, vivrà e non morirà” (Ez 33,12). Che dirò di Giuditta? Cosa di Esther? Ecco, siamo stati convertiti, è sta- Cosa dei tre fanciulli? Cosa dirò di Daniele e to portato via l’ostacolo, la stra- dei Maccabei? da è facile, sicuri ormai diciamo Tutti costoro sperando nel Signore, da gran- con il Salmista: “sia la tua mise- di pericoli furono liberati da Dio. Ma degli apo- ricordia, o Signore , su di noi, poi- stoli e dei martiri, dei confessori e delle ver- ché abbiamo sperato in te” (Sal gini è meglio tacere piuttosto che dire poche 30,22). cose: questi che hanno posto tutta la propria “In te, Signore, ho sperato, non speranza nel Signore, hanno meritato di rice- sarò confuso in eterno” (Sal 71,1). vere il potere di camminare sopra i serpenti “O Signore mio Dio, in te mi rifu- e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemi- gio, salvami” (Sal 7,2). co, e nulla poteva far loro del male. “Proteggimi, o Signore, poiché Se vuoi conoscere quanto grande sia stata la in te mi rifugio” (Sal 15, 1). loro speranza, leggi le loro vite e le passioni, Ascoltiamo la stessa cosa quan- e vedrai che “Dio è mirabile nei suoi santi, il do si dice: “spera nel Signore, Dio di Israele, egli ha dato potere e forza al e fa il bene” (Sal 36,3). “E spe- suo popolo, benedetto sia Dio” (Sal 67,36). ra in lui, tutta la comunità del popo- lo” (Sal 61,9). “E ‘meglio sperare nel Signore che sperare nei potenti. Maledetto Febbraio 2012 31

5 GENNAIO 2012: realizzato senza indugio l’idea del Presepe Vivente, che in questi primi anni ha avu- PRESEPE VIVENTE to diverse dislocazioni, sempre nell’ambito del centro storico. A guidarci nei quar- Enrica Fagnani tieri più medievali del paese, resi sur- a solo cinque anni il nostro Presepe Vivente, reali da una provvidenziale ma non pre- ancora troppo giovane quindi per par- vista nebbia invernale, popolati da arti- HHlarne come di una tradizione ma, visti giani e commercianti in antiche vesti i risultati dell’edizione 2012, siamo fiduciosi che ebraiche, illuminati appena da fioche lo diventi. L’idea di allestire il Presepe in que- lucerne, quest’anno è stato un coinvolgente gli scorci suggestivi che sopravvivono nel cantastorie che di “quadro” in “quadro” nostro centro storico, piuttosto provato dalla moder- ci ha narrato la Buona Novella. nità, ci è stata suggerita da Mons. Franco Fagiolo Così, dall’ascolto delle letture profeti- dall’Oriente con il loro seguito di sapienti. A que- che al suo ritorno a Segni, come parroco di S.M. che nella sinagoga (Palazzo Conti), siamo sali- sto Presepe è mancata la cometa, ma l’avre- Assunta, ha trovato nella variegata realtà par- ti fino alla casa di Maria (Via Dante) per assi- mo il prossimo anno, come ci ha promesso il rocchiale un attivo stere all’Annunciazione e per conoscere sindaco, arch. Stefano Corsi, che ringraziamo gruppo teatrale che tra Giuseppe suo sposo. Sempre salendo -ahimè, per l’importante con- molte iniziative, da oltre questa è la morfologia di Segni- siamo giunti al tributo dato all’iniziativa venti anni si propone villaggio di Ain-Karim, ricostruito in uno splen- dal Comune di Segni. come appuntamento dido giardino privato che i proprietari hanno gen- Ringraziamo anco- principale la Sacra tilmente messo a disposizione, e qui abbiamo ra le varie associa- Rappresentazione iti- rievocato il commovente incontro di Maria con zioni locali che si sono nerante del Venerdì sua cugina Elisabetta. unite alla parroc- Santo. Poi l’editto: Giuseppe e Maria partono per Betlemme chia per la realiz- Convinti che rievocare, obbedendo all’ordine imperiale del censimen- zazione dell’evento mettendoli in scena, to, ma lungo la strada giunge il momento del (Bandantica Città i momenti topici del- parto. Siamo quindi all’ultima scena: la Natività, di Segni, Coro la vita di Gesù, non ambientata in Piazza S. Maria, trasformata per Giovanile di Segni, sia puro esercizio l’occasione in un animato paesaggio bucolico Gruppo Ippico, La teatrale, ma pretesto che al suono del Gloria assiste con meraviglia Miangola, Ass. per una catechesi al prodigioso evento.È la porta centrale della cat- Pallavolo) e tutti i più immediata, per una tedrale la misera grotta della nascita, dove i pasto- numerosi parteci- riflessione più diretta ri lasciano i propri doni in musica e poesia, accan- panti tra i quali citiamo soltanto il nome del più e uno stimolo alla vita della comunità, abbiamo to ai doni più ricchi portati dai Re provenienti piccolo: Ludovica Centi, nelle vesti di Gesù Bambino.

Serata Natalizia nella la madre di Gesù. Gabriele però, intento a lisciarsi Parrocchia S. Maria sempre i biondi boccoli degli Angeli davanti allo specchio, sba- glierà paese e anche…Maria. Giovanna Loppa Soltanto dopo varie peri- pezie… ’isse e chille boc- ercoledì 28 dicembre u.s. si è svol- coli’… riuscirà nel suo ta, come tradizione ormai da molti intento. In un susseguirsi di MManni, una serata che ha visto coin- battute con personaggi che volti bambini e ragazzi di alcune classi di cate- dialogavano in napoletano chismo con le rispettive famiglie. … ’Maria t’aggiu purtato Quest’anno abbiamo avuto tra noi la presen- le sfugliatelle’… soldati roma- za assai gradita del nostro Vescovo, Mons. Vincenzo ni con la fretta di dare l’an- Apicella che ha celebrato la S. Messa (con il nuncio del censimento per parroco Don Claudio Sammartino) nella memo- andare a vedere la partita ria liturgica dei SS. Martiri Innocenti e, dialo- e scommettere sesterzi sulla goleada di Totti Solo così ”Sarà Natale vero non solo per un’o- gando con i bambini e ragazzi presenti ha fat- o De Rossi in Coppa Campioni, o di riflessio- ra, Natale per un anno intero”. to loro capire che dare la vita per Gesù, anche ni davanti al Bambino ‘…mio Signore, ades- Immancabile alla fine la foto con il gruppo di in modo inconsapevole è un grande atto d’a- so che è nato a Maria e Giuseppe li atten- attori e cantori con il Vescovo e don Claudio more. Al termine della celebrazione eucaristi- de un compito difficile…’ ‘…Adesso hanno mentre venivano ringraziati tutti coloro che han- ca, mentre i ragazzi si preparavano per il reci- un figlio a cui badare, e fare i genitori è una no collaborato per realizzare questo recital (le tal, Riccardo Vittori con il suo flauto traverso grossa responsabilità…’’….Non temere catechiste Anna Maria, Elisa, Maria Teresa, Rosanna ha intrattenuto e deliziato i presenti con musi- Giuseppe, non siamo soli, Dio ci aiuterà…’ e Antonietta per i dialoghi, Anna e Maria e i costu- che tratte dal repertorio classico e natalizio. il recital si è concluso con il canto ‘Sarà Natale mi, Valentina per la scenografia, Giovanna per Subito dopo ha avuto inizio ‘NATALE È’ (di Oreste se’: a ciascuno è affidato il compito speciale di le musiche). La serata si è poi conclusa nel salo- De Santis), un racconto sulla natività di Gesù ricordare al mondo che, anche se non abbia- ne parrocchiale dove, bambini, genitori, cate- in chiave comica ma fedele alla storia, che ha mo le ali possiamo essere angeli che portano chisti, hanno condiviso, insieme al Vescovo, una visto tra i protagonisti l’Arcangelo Gabriele inca- amore e gioia, che stringono mani a chi è solo, cena fraterna con lo scambio degli auguri per ricato da Dio di annunciare a Maria che sarà che donano, che ridono e cantano. il nuovo anno. Febbraio 32 2012

andava a spasso per il corso e si entra- va nei due caffè della piazza, quello di Silvestri (poi trattoria delle Bette) e il Giberti (poi bar di Scardella, di Orlando Saracini e ora dei Latini). Memorabile in questo bar la sfida, a col- pi di stornelli accompagnati dalla chi- tarra, che un valmontonese parente di Mecocio, poi emigrato in America, lan- ciò a sòr Capanna (Pietro Capanna, 1865- 1921), celebre stornellatore romano; si ricordano le risate degli spettatori, ma non il vincitore, che probabilmente non ci fu. Con 2 soldi si comprava un gela- to, con 1 un torrone o una granatina (“grattachecca”); sempre nel 1932 un cartoccio di lupini costava mezza lira (50 centesimi), un pollo o un kg di car- ne 4 lire, 20 arance 1 lira (dieci anni dopo con la stessa cifra te ne davano solo 7!). Stanislao Fioramonti tronchi migliori erano presi dai tagliatori mentre i All’inizio del secolo si diceva che a Valmontone rami (“la frasca”) erano venduti o regalati ai con- i soldi li ritiravano le “3 G”, cioè i fratelli Leoni: “Giggetto” ll’inizio del secolo la maggior parte del- tadini. (Luigi) esattore e direttore amministrativo della Banda le case del paese – costruite in “muro Il lavoro durava da novembre a marzo. Ogni 6 anni musicale comunale; Gerardo, il più piccolo, che A romano”, impasto di pietre, tufo e poz- invece i vari proprietari effettuavano “lo spurgo” aveva una pizzicheria e una salumeria; e zolanaA – aveva una o due stanze; le case miglio- della macchia, cioè la pulizia del sottobosco, la Giuseppe (“Pepparello”), che nel suo emporio di ri – scrive lo storico Giuseppe Tomassetti - era- potatura dei rami secchi o inutili, lo sfoltimento degli piazza Plebiscito (ora piazza U. Pilozzi) leggeva no quelle verso porta Napoletana, mentre verso arbusti. Ogni 9 anni questo lavoro veniva ripetu- la sera il giornale ai “marafei” (contadini), i quali porta Romana erano quelle abitate dai contadi- to (“se repasséva”). Il treno a carbone impiega- così erano invogliati a comprare da lui sigari, sale ni. va un’ora e mezza per coprire i 46 km di ferrovia o ferramenta. In piazza Micarara il giornale ai con- Al piano terreno avevano la stalla, specie per gli da Valmontone a Roma; il punto critico era la sali- tadini lo leggeva Traversa: i primi quotidiani che asini che a Valmontone erano diverse decine; i ta di . Il biglietto di andata e ritorno dal- arrivavano a Valmontone – dal Siciliano, barbie- viaggiatori della linea ferroviaria Roma-Cassino la Capitale costava 48 soldi; l’abbonamento men- re in corso Garibaldi – furono, negli anni ’30, tre (inaugurata verso il 1896) chiamavano Valmontone sile A/R 11 lire. copie del “Giornale d’Italia” di sera e due copie il paese dei somari proprio perché passandogli Le automobili che passavano sulla Casilina – asfal- del “Popolo” la mattina. “Aprite l’occhi!”, diceva sem- davanti, specie la sera, vedevano una fila di teste tata verso il 1928 dalla ditta Romolo Vaselli di Roma pre alla gente Mariano Cocchia, il nonno di don d’asino spuntare fuori dalle case. – erano rare; quando qualcuna restava a corto Paolo arciprete della Collegiata nel 1945-77. Fuori le mura erano i recinti per i maiali. Solo in di carburante dalle nostre parti, doveva salire su Quanto alle scuole elementari, ben pochi ragaz- qualche casa c’era una buca nel pavimento (“jò in paese, perché la benzina si vendeva nella far- zi potevano completarle per cui la 5.a e 6.a clas- loco còmmodo”) dove la mattina si vuotavano gli macia all’inizio di corso Garibaldi, presso piazza se venivano unite e accoglievano anche quei 2- orinali o altri recipienti in ferro, detti “zipèppe”, usa- Micarara; allora era un avvenimento, tutti intor- 3 alunni di , che venivano a piedi a Valmontone; ti la notte per i bisogni fisiologici; i rifiuti e tutte le no alla vettura a curiosare! Nel 1925 ci fu un inci- in tutto gli scolari erano 25-30 per classe nelle pri- fognature del paese finivano all’aperto al “Casarino” dente mortale per la quindicenne Maria Pellegrini, me classi e una decina nelle ultime. o alla “Valle” sotto il muraglione dei Torrioni (“jò ma essa non fu la prima vittima delle auto in pae- Le scuole erano nel palazzo municipale e Tirò”). Quando pioveva il fosso Centogocce spes- se, perché il 7 ottobre 1919 era già toccata la stes- Direttore didattico oltre che insegnante era il mae- so straripava e allagava la via Casilina e la Valle. sa triste sorte al dodicenne Vetasto Bertarelli, inve- stro Lodovico Marinelli, uomo barbuto e severo Le donne di casa pulivano i panni sporchi facen- stito sempre sulla via Casilina presso la stazio- che aveva studiato dai Gesuiti. do il “bucato”, cioè mettendoli in una grossa tina ne ferroviaria. Degli alun- con sopra la cenere (o la liscìva) e facendovi cade- Nel 1932 una “14” berlina di seconda mano costa- ni si diceva: re dentro l’acqua calda; uscivano bianchissimi. Oppure va 3250 lire; a Valmontone avevano la macchi- “Basta che andavano a lavare ai vari fontanili pubblici. Asciugavano na solo 4 persone: il dr. Natalizia, Bruschi l’ore- sào fà la il bucato stendendo i panni al sole sulle fratte fuo- fice, Gioacchino D’Emilia (“Marziale”, commerciante) firma sea” ri le mura o appendendoli a fili tesi fuori delle fine- e un altro. (!). D’inverno stre. Un vecchio pulman, chiamato “la (corriera) le maestre si Nell’edificio del vecchio Molino S. Giovanni, det- postale”, trasportava la gente e la posta, mentre scaldavano to “la legnara” si ricoveravano buoi e cavalli e i il collegamento con la stazione ferroviaria di Valmontone- con uno contadini e gli ortolani vi compravano – spesso Artena (la Stazione Vecchia) era assicurato, a paga- “scaldino” con scambi in natura col principe Doria, che ne mento, da un calesse privato detto “il legnetto”, che il capo- era il proprietario – lo stabbio necessario per con- e poi dal taxi di Paparelli. La “passeggiata” del- classe riem- cimare i terreni. la domenica pomeriggio si svolgeva lungo la via piva con la Ogni 12 anni le macchie valmontonesi venivano di , sterrata ma esposta al sole; i ragaz- brace del completamente tagliate, lasciando solo qualche zi accorrevano anche perché le suore “Cappellone” forno a albero “guida” per pali, travi ecc. (tagliandoli dopo portavano le “Figlie di Maria” al campo dei Gelsi, legna. 24 anni). Il taglio era eseguito da boscaioli fore- una tenuta dei Natalizia; in via Formale Nuovo, Orario sco- stieri ai quali i proprietari vendevano la loro par- dove in seguito sorse l’hotel alla Fonte, c’era inve- lastico: te di bosco; il Comune affittava la macchia comu- ce l’ingresso della tenuta dei Doria, con un arco 8-12 e 14- nale di solito a Possidio Gentili (poi podestà). I e un cancello. La domenica sera, dopo cena, si 18. I bam-

continua nella pag. accanto Febbraio 2012 33

Volontari Museo Diocesano Velletri

l 22 gennaio 2000, nell’anno del Grande Giubileo, la nuova sede del Museo Diocesano di Velletri veniva inaugurata dal cardinale I Joseph Ratziner, allora Vescovo Titolare della nostra diocesi. Il museoI ha sede nel palazzo già Seminario Vescovile, e custodisce ope- re provenienti soprattutto dalle chiese della città, tra cui spiccano la famo- sa Croce veliterna, pregevole reliquiario dei sec. XI-XII, le opere di: Gentile da Fabriano, Antoniazzo Romano, Bicci di Lorenzo, Giuliano Finelli, Sebastiano Conca. La collezione nasce alla fine dell’ottocento, nell’antica Sala Capitolare della Cattedrale di San Clemente, distrutta dai bombardamenti della secon- da guerra mondiale. Durante la guerra la raccolta fu custodita in Vaticano, trovando al ritorno una nuova sistemazione nella Cattedrale ricostruita, in locali appositamente allestiti a cura della dott.ssa Luisa Mortari che realizza anche la prima catalogazione delle opere (L. Mortari, Il Museo Capitolare della Cattedrale di Velletri, Roma, 1959). venti dell’ottocento e si svolge soprattutto in territorio europeo e in parte Negli anni successivi il museo subì spostamenti, fu chiuso al pubblico per di quello nordamericano. motivi di sicurezza dopo il furto del 1983, che ha privato la collezione di La fisarmonica di oggi è il frutto di un continuo rinnovamento dello stru- opere importanti ancora non recuperate. mento, che riassume in sé quattro caratteristiche: è aerofono a mantice, Nel 2000, per iniziativa di S. E. Mons. Andrea Maria Erba, grazie ai finan- portatile, a tastiera, ad ance libere. In Italia il primo esemplare di fisar- ziamenti della Conferenza Episcopale Italiana e di alcuni sponsor, il museo monica (l’accordion) arriva solo negli anni 50 del XIX secolo. rinasce come Museo Diocesano nella sede attuale, con un percorso idea- Nei primi 25 anni del ‘900 viene definitivamente sviluppata la fisarmoni- to per valorizzare le opere e con l’allestimento progettato per assicurare ca a bassi pre-composti, sia con la tastiera destra cromatica (a bottoni),sia la conservazione e la sicurezza dei suoi tesori. conil modello a pianoforte e per la prima volta viene creato un genere La collezione del museo si è arricchita negli anni grazie a pregevoli dona- musicale specificatamente dedicato alla fisarmonica: il musette france- zioni: un frammento architettonico proveniente da Palazzo Ginnetti (sec. se. Momento fondamentale è il passaggio, a partire dagli anni 60, da stru- XVII), distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, dona- mento popolare a strumento da concerto a bassi sciolti destinatario to nel 2000 dalla nobildonna Michela Tarquini de Mattei; la “Madonna” di musica colta originale. Con questo nuovo strumento è possibile suo- dipinta su una tegola rettangolare, opera singolare donata da Marcella nare, con la tastiera sinistra, libere melodie su diverse altezze, permet- Mameli, pronipote di Goffredo; il servizio liturgico Chevron, in argento tendo all’esecutore di eseguire composizioni in stile polifonico e non solo. dorato (sec. XIX) donato nel 2003 dal dott. Marcello Pellegrini; la tela di Il progresso tecnico-costruttivo della fisarmonica da concerto ha facilita- Francesco da Castello, raffigurante “Il perdono di Assisi”, datata 1595, to, negli ultimi 15 anni, la crescita di interesse da parte di innumerevoli di pregevole fattura, donata nel 2007 dal prof. Marcello Ilardi). compositori, i quali riconoscono all’attuale strumento notevoli potenziali- Al piano terra (ingresso del bookshop) sono stati eseguiti lavori per ren- tà foniche ed espressive. (…) I didatti di fisarmonica puntano negli ulti- dere visibili al pubblico i resti del Cimitero della peste, della fine del XV mi decenni soprattutto ad un insegnamento capillare dell’interpretazione secolo. L’anno scorso è stata collocata nella prima sala del museo la scul- e viene data grande importanza alle varie tecniche esecutive che riguar- tura lignea della “Crocefissione” (sec. XVI), opera restaurata con il con- dano : l’uso del mantice, dei registri, e del tocco sulla tastiera. (…) La tributo della Provincia di Roma, dalla dott.ssa Silvana Costa, sotto la dire- fisarmonica classica a bassi sciolti è destinataria di una letteratura origi- zione della dott.ssa Sara Bruno, conservatore e responsabile scientifico nale e d’avanguardia e ciò grazie alla sua validità, completezza e alle sue dell’istituzione. Per l’anno appena iniziato la Direzione ha in programma ampie possibilità tecniche ed espressive. Come strumento solista vanta altri restauri, grazie ai finanziamenti della Provincia di Roma e della Conferenza una lunga tradizione, ma è solo da alcuni decenni che dimostra la sua Episcopale Italiana, sono in preparazione eventi e mostre. duttilità, integrandosi e dialogando alla pari con gli altri strumenti della In occasione del 12° Anniversario del museo, i volontari in servizio han- tradizione, sia nelle musiche da camera che nei concerti con accompa- no organizzato l’evento “Una Fisarmonica in Concerto”, presso la Sala gnamento dell’orchestra.” Silvana Paolini Angelucci. Il pubblico numeroso, che ha scelto di festeg- A fine concerto gli spettatori hanno potuto ammirare le opere del museo, giare insieme a noi l’anniversario dell’Istituzione ecclesiastica, è stato accom- accompagnati nella visita guidata dai volontari Michela Giansanti e Simone pagnato dal Maestro Claudio Ginobi, tra le note di alcuni brani - cono- Valeriani. Ringraziamo tutti, insieme al nostro direttore, don Marco Nemesi, sciuti e meno conosciuti - e racconti, nella scoperta della “storia di uno per la partecipazione e per il costante sostegno nel’impegno di ideare e strumento in pieno fiorire: la storia della fisarmonica che inizia negli anni promuovere nuove iniziative. segue da pag. 32 prendersi tutti gli ossi. na, consisteva nel far rotolare per le vie del pae- bini non erano festeggiati il giorno del loro com- Altrimenti prendeva quelli a destra da dove ave- se due forme di formaggio lanciate a mano da altret- pleanno se non con una tirata d’orecchio. La Cresima va colpito”. (Più ossi si vincevano più grande si tanti avversari; chi arrivava per primo alla meta la facevano subito, la Prima Comunione a 10-11 poteva fare la ghirlanda di mandorle da esporre prestabilita vinceva il formaggio dello sfidante; se anni; il giorno prima facevano il giro dei parenti alla processione della Madonna delle Corone, l’8 poi la forma si rompeva durante il percorso, il pub- per chiedere la loro benedizione (e il regaletto). settembre, n. d. R.). “Si giocava anche a “Re-re, blico che assisteva era autorizzato a correre a pren- Avevano tanti giochi, ma poteva bastare loro anche io vengo sopra a te”. derlo. Un percorso molto frequente era quello che un pezzetto di coccio per fare a battimuro. “I gio- Ci mettevamo uno dietro l’altro piegati a 90 gra- partiva dalla chiesetta di S. Antonio, scendeva chi di allora – ricorda un anziano di oggi - era- di tenendoci aggrappati per le mani e gli altri sal- a via Casilina fino al ponte di S. Barnaba e poi no quelli delle piastrelle ricavate da un barattolo tavano sopra. Quando uno dei saltatori toccava tornava per la stessa strada fino al traguardo (par- che veniva appiattito a forza di martellate. col piede a terra dopo che si era sistemato a caval- tenza), posto in salita e che perciò richiedeva un Giocavamo con i compagni coetanei lungo via del- lo sugli altri, allora tutti i suoi compagni perdevano supplemento di sforzo ai contendenti. Campioni la Passeggiata. Avevamo le tasche piene di ossi e dovevano scambiare i ruoli” . Un gioco molto piuttosto famosi erano Umberto Cremona, Paolo di pesche e di albicocche e ne distendevamo tan- in voga tra i più grandi, tipico dei giorni di festa Paparelli e Mario Biagetti. Altri giochi degli adul- ti ciascuno di traverso la strada con un osso più (le domeniche mattina) era il gioco del cacio (rùz- ti: le carte o la passatella (vietata) all’osteria, la grande, il caporale. Chi lo colpiva aveva diritto a zica); derivato dal lancio del disco di epoca roma- morra (vietata) all’aperto in campagna. Febbraio 34 2012

za di donare ai priori una libra di cascio e un agnello a Pasqua”. Anche l’Uditore, Giuseppe Rosi, si prodiga in favo- re dei tre priori: ”Mi do l’onore di respingere la supplica, non si sa a quale titolo avanzata dal sac. Gabriele Felici, con la quale si reclama la libra di cascio a scudo imposta sugli affitti del- l’erbe d’inverno spettante a questa comunità. Tale regalia è stata sempre percepita dai priori pro- tempore fino alla passata invasione francese ed è stata sempre supportata come compenso del- le giornate che devono perdere i priori ordina- riamente contadini per l’esercizio annuo delle loro funzioni”. Ultimo a schierarsi in favore degli amministra- tori, il segretario comunale Carlo Felici il quale dichiarava che negli ultimi diciannove anni da quando esercitava l’impiego di segretario “ave- va sempre constatato verificato usanza”. Trascorsi sei mesi dalla denuncia, anche i tre priori fecero sentire la loro voce a discolpa del loro operato: ”Bartolomeo Sinibaldi, uno dei depor- Francesco Canali comunità per erogarlo al risanamento delle stra- tati in Calvi, Andrea Micocci e Vincenzo de che ne è molto bisogno”. Cerbara, già priori della comunità a tutto il 15 i racconta ancora oggi nella città più Perché tanto accanimento su una antica usan- agosto 1815, espongono di come siano stati cita- nobile ieri, rossa e borghese oggi, Firenze, za che si tramandava da più di un secolo e che, ti dal Governatore locale a reintegrare la S di come Giogio La Pira (1904-1977), agli occhi di tutti, sembrava solo un modesto risar- comunità del prezzo del formaggio da essi rice- devolvesseS il suo emolumento da primo citta- cimento ? Il motivo principale era che l’affitto del vuto nella proporzione di una libra di cacio a scu- dino ai poveri fino a condividerne l’umile men- pascolo invernale, il quale partiva dal 1° settembre do sulla somma rinvenuta dalla delibera delle sa insieme ai suoi amati frati domenicani del Convento e terminava il 31 marzo, rappresentava la prin- erbe d’inverno, perché si considera come una di S. Marco. Erano tempi in cui un amministra- cipale voce di entrata del bilancio comunale e regalia vietata dalla Bolla di Clemente VIII del tore si considerava un servitore (nel nostro caso pertanto oggetto di particolare interesse sia da 15 agosto 1592. anche “casto, pio e francescano”) della cosa pub- parte degli amministratori comunali nel conce- Gli oratori però ascrivono a loro discolpa, che blica e vivissimo era il senso dello Stato. dere l’affitto ad un “buon prezzo” e l’altrettan- tal regalia si è costantemente percepita da tut- Ancor prima, nella metà dell’Ottocento, essere to interesse da parte degli affittuari nel vincere ti i pubblici amministratori dall’epoca dell’erezione a capo di una comunità significava sacrificare la gara e assicurarsi il diritto di pascolo su ter- dei quarti fino all’incameramento dei beni la propria esistenza per il bene pubblico senza ritori allora molto estesi e rigogliosi. Per questo comunicativi, quale compenso delle giornate che ricompensa alcuna anzi, con il rischio di finire motivo fin dall’anno 1702 e cioè da quando il perdono tali amministratori. Parea dunque giu- in galera in casi di leggerezze o “semplici dis- territorio di Gavignano era stato diviso in sto che ritornati li beni alla comunità, si doves- attenzioni” nei conti pubblici. “quarti”, era usanza da parte degli affittuari fare se riesumare l’antico diritto che mai è stato noci- E’ il caso dei nostri tre priori accusati di aver inde- una “regalia” al priore consostente in una libra vo al pubblico interesse e che si è costantemente bitamente percepito “regalie” dagli affittuari del- di cascio, o cacio, per ogni scudo corri- esercitato nonostante il disposto della Bolla le erbe d’inverno nella misura di una libra di cacio spondente all’affitto ed inoltre un Pontificia sopraccitata. Supplicano o formaggio per ogni scudo corrispondente all’af- agnello per le festività pasquali, pertanto la innata bontà che fitto, più un agnello a Pasqua, con il “pretesto consuetudine da allora si degnino revocare l’e- della perdita delle giornate di lavoro e degli inco- sempre in uso fino a quan- nunciato ordine del 29 modi”. Da oltre un secolo i priori percepivano do il solerte e irre- luglio, facendo godere infatti tale “regalia” pro-tempore e cioè soltan- prensibile sacerdote gli oratori di quel pic- to fino alla scadenza del loro mandato, usan- non ne aveva denun- colo compenso che za con il tempo trasformatasi “in legge”. Ma la ciato l’abuso, in vir- nonostante la enun- legge, quella vera, che vietava ricompense a “qual- tù proprio della ciata disposizione sivoglia persona”, andava rispettata anche nei sopracitata Bolla hanno ab imme- confronti di chi, come il priore Bartolomeo Sinibaldi, Pontificia. morabili ereditato era stato deportato in Corsica per essersi rifiu- In soccorso dei tre dai loro antecessori. tato di giurare fedeltà a Napoleone. priori si mobilitarono Gavignano 25 novem- Il 13 maggio 1815, il sacerdote gavignanese Gabriele i personaggi più impor- bre 1815”. Con Rescritto Felici, denunciava ai responsabili economici del- tanti e influenti del pae- datato 29 luglio, i tre prio- la Sacra Congregazione del Buon Governo come se, a cominciare dal ri erano stati infatti dichia- “Gli odierni priori di questa comunità, si sono fat- Governatore Francesco Alciati rati colpevoli di “abusi” e per- ti lecito imporre all’affitto delle erbe d’inverno spet- che il 7 luglio scagiona i malcapi- tanto condannati al risarcimento di tanti alla comunità di una libra di cascio o for- tati affermando che “è verissimo che essi han- quanto indebitamente “percepito”. maggio a scudo e che essi hanno percepito a no percepito la libra di cascio a scudo conve- Chiamati direttamente in causa, i responsabili proprio vantaggio, senza badare al divieto di rice- nuta sull’affitto delle erbe non sapendo però essi economici del Buon Governo nella circostanza vere regalie come da Motu Proprio del 15 ago- l’abolizione della regalia. si mostrarono insolitamente clementi e votati al sto 1592 del S. Padre Clemente VIII“. Fin dall’erezione dei quarti per il pascolo delle perdono, vuoi soprattutto per il nuovo clima di L’integerrimo sacerdote reclamava pertanto il paga- erbe d’inverno, afferma il Governatore, fra le altre cauto riformismo intrapreso dal Segretario di Stato mento “di esso cascio e versare il denaro alla condizioni vi era da parte degli affittuari l’usan- card. Ercole Consalvi, a cominciare dall’aboli- continua nella pag. accanto Febbraio 2012 35

P. Vincenzo Molinaro colui che può leggere nel la somiglianza e la diffe- creato i segni del crea- renza, dice l’esigenza a dove o da chi comincia il matrimonio? tore e a Lui riportarne il di completezza, e quin- Se parliamo di una coppia di amici che senso… di la ricerca dell’amore. D sta per sposarsi, diciamo che dopo anni La relazione che viene Dice anche la possibili- diD fidanzamento, di conoscenza reciproca, di affia- a stabilirsi tra Dio e tà di sfuggire a se stes- tamento, di convivenza spesso, decidono di spo- Adamo è un rapporto non si, di rifiutare questa sarsi perché sono sicuri dei loro sentimenti e quin- di sola dipendenza, come apertura, questa uni- di possono fare un progetto di vita serio, stimo- tra la scultura e l’artista dualità (Ina Siviglia, La lante, meglio avvincente. che la plasma, in un cer- famiglia realtà teologica Così, tutto nascerebbe dalla loro volontà, dalla to senso Dio ponendo e risorsa pastorale) per loro intelligenza, dalla qualità umana di relazio- Adamo nel giardino vi ripiombare nella solitudine narsi uno con l’altro. E tutto questo è vero. Ma lascia qualcosa di sé, un di un destino mancato. Il c’è qualcosa di più e che viene prima. Ed è il pun- modo speciale di guar- dramma che si consuma to di partenza di ogni avventura matrimoniale. dare all’altro e di stabi- tanto spesso nelle nostre Nella nostra struttura di persone libere c’è scrit- lire un dialogo. L’uomo famiglie è questa oscu- ta una capacità relazionale fontale (i filosofi direb- nella creazione è il segno rità che viene presenta- bero “ontica”), ossia di origine, come un marchio di Dio amore, perché ta come una conquista di fabbrica. Questa struttura viene “arricchita”da anche lui è dotato di sen- moderna, come la liber- tutti gli apporti di carattere esperienziale, perso- sibilità, di apertura ver- tà della donna, come l’u- nale e familiare che costituiscono la nostra sto- so l’altro, di capacità di scita dal Medioevo. ria. Però senza il punto di partenza sarebbe dif- amare. A questa creatura Al contrario la tragedia del- ficile costruire qualunque rapporto se, per esem- viene affidato il carico e le separazioni è proprio pio, ognuno fosse tarato come egoista, oppure la responsabilità di domi- questo isolamento direi isti- come solitario. Invece, dalla lettura della Bibbia, nare sulle creature nel sen- tuzionale a cui ci conduce troviamo la chiave per entrare nel mistero del- so che l’uomo ne sinte- l’educazione quando fa l’amore coniugale. Questa chiave ci permette anche tizza l’armonia con la sua balenare ai nostri occhi, di avvicinarci al mistero di Dio, perché è da lì che capacità di trasformare fin dall’infanzia, il mito del- proviene il senso di ogni relazionalità. in rapporto d’amore tut- l’avere, a discapito del- Come afferma il Nuovo Dizionario di teologia alla te le sue attività. l’essere. Il successo con- voce Matrimonio “La dottrina biblica della crea- La sua presenza e il suo siste solo nel momento zione in Gn 1 e 2 soprattutto, non è primariamente dominio assomigliano a dell’autoaffermazione, cosmologica, ma discorso dell’alleanza conclu- quello di Dio, non sono nella vittoria sull’altro, sa da Dio con il suo popolo. Per parlare dell’al- solo sfruttamento della for- fino alla sua eliminazio- leanza, la Bibbia parla anche della creazione del- za e della intelligenza, ma ne per ottenere tutto. l’universo, dell’uomo, dell’unione dei sessi. Ciò visione superiore capa- La coppia si pensa come vuol dire che la realtà è più di quel che appare ce di finalizzare ogni gesto due rivali. La relazione sensibilmente, e questo “più” non è conoscibile in una sola pienezza. “Così creò Dio l’uomo a sua è presentata solo come una occasione di misu- con le sole forze dell’intelletto umano, questo “miste- immagine, a immagine di Dio lo creò, maschio rarsi con l’altro per avere anche il suo riconoscimento ro” è l’alleanza…” e femmina li creò”Gn 1,27. con la sua obbedienza. Così si cancella dall’uomo L’alleanza celebrata e vissuta nella famiglia è quan- L’immagine di Dio è scritta nel rapporto che si e dalla donna quella immagine che Dio ha lan- to di più possa avvicinarsi al quel mistero di Dio instaura tra l’uomo e la donna, stabilendo la fon- ciato nel creato perché fossero immagine della che nella creazione dell’uomo viene richiamato te di ogni relazione. Prescindere da essa, come Sua presenza, una ricchezza che da vita, una come una immagine che porta con sé i conno- se la differenza tra l’uomo e la donna non fosse differenza non per escludere ma per aprirsi all’al- tati dell’originale nella misura delle sue possibi- prevista, oppure fosse insignificante da potersi tro e nel riconoscerne il valore, essere ricono- lità. Al termine della creazione dell’universo, Dio ignorare, vorrebbe dire ignorare una parola così sciuta come sorgente di valore essa stessa. affida all’uomo la signoria della sua creatura, in bella, così solenne, così imprevedibile. Una paro- Nell’immagine: Adamo e Eva, Crabeth Dirck Pietersz, quanto l’uomo è presenza del creatore, è anche la che dice tutto dell’uomo e della donna. Dice Rijksmuseum, Amsterdam segue da pag. 34 sto 1815 affittato il pascolo delle erbe d’inver- sivoglia pretesto, volendo la Suprema che si appli- zione del sistema feudale e l’ammodernamen- no con la regalia di una libra di cascio per ogni chi la Costituzione Clementina, altrimenti saran- to di ampi settori della vita economica e socia- scudo, si sono resi colpevoli di tale inadempienza. no esposti alla restituzione della regalia o ad altre le come l’istruzione pubblica, l’igiene e la sani- Questa legge è stata sempre in vigore e viene pene ad arbitrio”. Questa volta i tre priori, Bartolomeo tà e i lavori e la manutenzione delle strade, come confermata anche dal presente attuale Sovrano. Sinibaldi, Andrea Micocci e Vincenzo Cerbara da richiesta del denunciante. Difatti interessa moltissimo per il bene pubbli- erano salvi, avendo riconosciuto loro la “buo- Trascorso un anno, questo il giudizio e la rac- co che si vigili sulla osservanza di simile stabi- na fede”, ma avvertiti. Per molto meno infatti gli comandazione dei vertici economici sull’intera limento, poiché qualche volta si è voluto chiu- amministratori pubblici si vedevano spalanca- vicenda: ”In riferimento alla denuncia del sac. dere gli occhi agli abusi ... Noi però abbiamo te le porte del carcere …qualche anno più tar- Gabriele Felici inoltrata il 15 maggio dell’anno scorso una buona fede, poiché loro hanno fat- di ne farà le spese Domenico Panetta affittua- passato, non vi è dubbio che la notissima Bolla to quello stesso che per una lunga serie di anni rio dei Pesi e delle Misure, costretto a vende- Pontificia di papa Clemente VIII de bono regi- abusivamente hanno fatto i loro antenati. re una botte di vino, un otre di olio e passare mine del 15 agosto 1592, proibiva severamen- Quindi, previa la revoca del Rescritto del 29 luglio qualche mese in carcere per non aver saldato te ai magistrati di chiedere regalie per gli affit- dello scorso mese di luglio con il quale si inti- nei tempi dovuti il debito verso la comunità. ti dei quarti e dei beni comunicativi con il pre- mava la restituzione ossia il pagamento del prez- Per concludere, oggi queste “regalie” vengono testo della perdita delle giornate di lavoro e degli zo del formaggio, nel prossimo avvenire si guar- chiamate tangenti ma di ben altra e corposa con- incomodi. Avendo Bartolomeo Sinibaldi, Andrea dino bene gli amministratori di esigere dagli affit- sistenza in confronto a qualche forma di formaggio Micocci e Vicenzo Cerbara priori a tutto il 15 ago- tuari delle erbe eventuali proventi, sotto qual- e un abbacchio a Pasqua. Febbraio 36 2012

pio sul piccolo Gesù, chiamato zione, perciò si diceva: “Ugni, ùgni, ca san Biacio “luce per illuminare le genti”; è ‘n gran santo!”. la Purificazione di Maria Tra i santi ricordati dalla Chiesa cattolica in feb- divenne così la festa delle can- braio, alcuni hanno risonanza universale, come dele (festum candelorum), cioè S. Scolastica sorella di S. Benedetto (il 10), la la Candelora. Madonna di Lourdes (l’11), S. Valentino, pri- In questa festa, che il dialet- mo vescovo di Terni, martire del III secolo e patro- to valmontonese ha trasfor- no degli innamorati ma anche degli epilettici (il mato nella “Incannellòra”, i fede- 14); S. Pier Damiani vescovo e dottore della Chiesa li acquistavano le candeline (23 feb.) e S. Mattia apostolo (il 24). Il 22 feb- figurate benedette durante la braio è festa del papa, perché si celebra la Cattedra messa e le appendevano, insie- di S. Pietro, e a questa data spesso prendeva- me alla palma pasquale, sul no inizio ufficiale i pontificati, specie nel medioe- letto nuziale a scopo protet- vo. Interessano la tradizione valmontonese inve- tivo: si accendevano solo duran- ce S. Apollonia e s. Zotico, martiri del III seco- te i temporali, per scongiurare lo festeggiati rispettivamente l’8 e il 10 febbraio. il danno al prodotto dei cam- La prima, probabilmente originaria di Alessandria pi seminati e delle vigne. d’Egitto, è la patrona dei malati di denti e dei den- Nell’accezione cristiana dun- tisti perché durante il suo martirio le sarebbero que la Candelora ha conservato stati strappati dal carnefice tutti i denti. il significato purificatore degli A Valmontone le era dedicata una cappella del- antichi Lupercali ed ha aggiun- l’antica chiesa francescana annessa al conven- to quello di propiziazione del to S. Angelo, che conservava anche la reliquia ritorno della luce nel mezzo di un suo dente debitamente autenticata da un dell’inverno, ricordando la vescovo! S. Zotico invece aveva intitolata una chie- luce spirituale appena nata, sina posta nella campagna tra Valmontone e Artena, Cristo Gesù. in quella contrada che ancora oggi si chiama S. Siccome poi alla fine di un perio- Giudico (deformazione del nome S. Zotico); la chie- do di tempo è consuetudine sina è citata anche dalla bolla di papa Lucio III fare previsioni sul futuro, che enumera le antiche chiese valmontonesi. ecco il giorno della Candelora Specifico del mese di febbraio, anche se di data è da sempre fondamentale per variabile, è infine il periodo del Carnevale, che conoscere il tempo avvenire; in senso lato era il tempo compreso tra la festa infatti “l’Incannellòra, o piove di S. Antonio abate (17 gennaio) e il martedì pre- Stanislao Fioramonti o fiocca, l’inverno è fòra, ma se piove e tira ven- cedente le Ceneri, in senso stretto solo i cinque to, dell’inverno sémo drento, e se il sole risplen- giorni compresi tra il giovedì “grasso” e la vigilia bbiamo detto spesso che il calendario de, un altro inverno attende”: previsione piutto- delle Ceneri. In questi giorni – che derivano dai romano più antico, quello attribuito al sto sibillina, come si vede, perché c’è sempre un Saturnalia romani - i giovani, mascherati grot- A fondatore Romolo, iniziava con il mese altro inverno in prospettiva, sia il 2 febbraio pio- tescamente e solo dal dopoguerra spesso da cow diA Marzo; si concludeva dunque con quello di Febbraio voso o assolato. boys e pellerossa (“i mmàscheri”), giravano di sera (Februarius), un nome derivato dalla parola sabi- D’altra parte, a chi sosteneva che con l’”Incannellòra a gruppi per il paese, lanciandosi coriandoli e bus- na Februa, che significa purificazione. de l’inverno sémo fòra, arespùsi ‘na vecchia sen- sando alle case per chiedere i dolci tipici di quei All’inizio del mese infatti si svolgevano dei riti, le sata: se no’ viene l’Annunziata (il 25 marzo, N.d.R.) giorni, le “castegnòle”. Lupercalia, dedicati alla purificazione e all’espiazione non è fòra l’invernata”. E anche gli altri proverbi Erano anche giorni “di gràscia”: si diceva che il delle impurità compiute da persone e animali nel- di febbraio non sono ottimisti: “Febbraro, notte Giovedì Grasso si doveva mangiare 14 volte, for- l’anno che finiva, per iniziare al meglio quello nuo- e giorno a paro”; “Febbraro febbrarolo, ogni tri- se per esorcizzare in qualche modo il grande digiu- vo. Il momento culminante della festa era quan- sta caìna fa ‘n ovo”; “Se febbraro non febbrareggia, no quaresimale e l’astinenza dalle carni che ini- do i sacerdoti Luperci (cioè gli allontanatori dei ce sta marzo che male penza”. ziava con il Mercoledì delle Ceneri. lupi) nella grotta del Lupercale ai piedi del Palatino Il 3 febbraio, festa di S. Biagio vescovo e mar- All’inizio del secolo, quando la nostra caserma verso il Velabro, dove la lupa avrebbe allattato tire, già si usavano le candeline benedette nel- dei Carabinieri era comandata dal maresciallo Nicolini, Romolo e Remo, sacrificavano una capra e col la messa della Candelora; il santo vescovo di Sebaste la sera del martedì “grasso” si bruciava in piaz- suo sangue toccavano ragazzi e ragazze per puri- in Armenia, martirizzato nel 316 e le cui spoglie za il pagliaccio carnevalesco, in segno di addio ficarli e preservarli dalla sterilità. si narra siano state portate per nave a Maratea, alle feste prima della Quaresima. Lo stesso significato ha conservato la Chiesa cat- è considerato protettore delle patologie della gola Nelle chiese parrocchiali, dalla messa cantata del- tolica alla celebrazione del 2 febbraio, festa del- perché, mentre veniva condotto al supplizio, con la domenica alle ore 10 del martedì seguente, si la Purificazione di Maria, che secondo la tra- la sua benedizione liberò un bambino che stava esponeva sull’altare l’ostensorio con l’Eucaristia dizione ebraica avvenne quaranta giorni dopo il soffocando per una lisca di pesce conficcatasi nel per l’adorazione riparatrice del Santissimo (le “40 parto (e il 2 febbraio sono appunto 40 giorni dal suo faringe; ed è pure patrono dei cardatori e ore”) e talvolta anche per l’adorazione notturna, Natale). Anche il numero 40, come il mese di feb- dei tessitori perché fu straziato con pettini (unci- il Carnevale essendo tempo di trasgressioni, e braio, è simbolo di purificazione, se si pensa che ni) di ferro. Così durante la messa del 3 febbraio di rilassatezza morale; per l’occasione il “cappellone” 40 furono i giorni trascorsi da Mosè sul Sinai, 40 le gole dei fedeli venivano unte dal sacerdote con della Collegiata e il suo altare maggiore veniva- gli anni trascorsi dagli Ebrei tra l’Egitto e la ter- l’olio benedetto, e poi vi si appoggiavano a cro- no parati a festa e illuminati con la bellezza di 60 ra promessa, 40 i giorni di Gesù nel deserto pri- ce le candeline benedette il giorno prima. candelieri! Forse proprio il Carnevale dava la sen- ma della sua missione e quelli dalla sua Per questo i primi due giorni di febbraio erano sazione di un tempo che terminava e di uno nuo- Resurrezione all’Ascensione. indicati con: “Ai 2 l’Incannellòra, ai 3 ‘na stocca- vo che iniziava, meglio di quanto non lo dia il 31 Nel IX-X secolo fu introdotta poi la cerimonia del- ta ‘n gola”. L’unzione della gola con il tempo ven- dicembre del calendario nostrano. la benedizione e la processione delle candele, ne a significare la ricompensa dovuta a chi ave- Nell’immagine: La Purificazione della Vergine, forse per ricordare le parole di Simeone nel tem- va fatto un favore materiale o una raccomanda- Guido Reni,1636 Febbraio 2012 37

Antonio Venditti

ella sobrietà delle prime dichiarazio- ni, che si auspica sia una costante dei N membri dell’attuale Governo, Francesco ProfumoN – il nuovo Titolare del M.I.U.R. (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e del- la Ricerca) – ha dichiarato che il Governo si ripro- mette di lavorare “per il futuro del Paese”. Si tratta di un proposito importante, però non facile da realizzare, dopo che, a causa anche del- la crisi economica, il presente tanto nebuloso non permette da anni di avvistare un chiaro orizzonte. Nelle parole del Ministro si evoca la questione giovanile, in un periodo di grande confusione e di scoraggiamento delle nuove generazioni che, dal dopoguerra ad oggi, mai si sono trova- te in una condizione tanto difficile, perché sen- za prospettive. Di tale fondamentale questione, anche in precedenza, anzi sempre si è parlato; il fatto, però, che di nuo- vo se ne parli – ed è davanti a tutti la dramma- ticità della condizione giovanile – indica quanto possono assicurare il posto ai dipendenti, non Recita la Costituzione nell’art.34 : meno che, dopo l’enunciazione teorica, non è ini- è certo questa la misura che possa corrispon- “La scuola è aperta a tutti” , perché tutti devo- ziata ancora l’attuazione pratica delle indispen- dere alla grande necessità di lavoro, restituen- no essere educati e forniti delle conoscenze ed sabili misure di svolta, spesso enfaticamente annun- do speranza alla popolazione. abilità indispensabili nella vita. Il che non signi- ciate. Nelle inopportune manifestazioni giovani- Nonostante il quadro non certo rassicurante del- fica assolutamente che tutti, dopo aver soddisfatto li, prima ancora che il nuovo Governo avesse la situazione, solo dalla scuola può scaturire la l’obbligo scolastico, debbano conseguire il diplo- la fiducia del Parlamento, senza nemmeno ascol- forza per l’inversione di tendenza, con l’inizio di ma ed avere l’accesso ad una qualsiasi facoltà tare le dichiarazioni programmatiche del Presidente una nuova era. Nella scuola, senza retorica, è universitaria. Infatti la Costituzione continua : “I del Consiglio, “scuola e lavoro” sono state le paro- riposto davvero l’avvenire dell’Italia. Dobbiamo, capaci ed i meritevoli, anche se privi di mezzi, le chiave della protesta, anche se ingenua e pit- però, ancora una volta chiederci qual è la scuo- hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli toresca. Ci vuole senz’altro una “novità” nel dis- la rispondente a tale esigenza, libera quindi da studi”. Chiunque non è motivato per gli studi supe- senso dei giovani che dovrebbero mostrare matu- ogni contaminazione dei mali che affliggono la riori, non ha intenzione di studiare ed addirittu- rità nella scelta dei tempi, dei temi e delle moti- società. La scuola che dobbiamo caldeggiare, trae ra non frequenta regolarmente, non può ambi- vazioni, evitando ogni manipolazione ed ogni stru- la sua ragion d’essere dalla Costituzione, nei Principi re a quel “titolo”, che, nella comune convinzio- mentalizzazione da parte di chi è estraneo alle fondamentali ed in altri articoli. ne, può aprire le porte ad un impiego garantito, loro esigenze ed ai loro schietti ideali. Chiaramente è delineata una scuola libera e di soprattutto nel settore pubblico, a chi è colloca- Tuttavia il loro insistere sulle parole “scuola e lavo- tutti, fondata sulla capacità e sul merito e cor- to più in alto nella scala sociale o semplicemente ro” è degno di attenzione e rispetto da parte di relata necessariamente al diritto effettivo al lavo- a chi può procurarsi sicure “raccomandazioni”. tutti.La scuola, nella quale è in atto un importante ro , perché “L’Italia è una Repubblica democra- Per porre fine a tale immorale e deprimente pra- processo di trasformazione, a seguito delle recen- tica fondata sul lavoro” (art. 1). tica, che nega di fatto capacità e merito e dis- ti riforme, presenta innegabilmente lati deboli, come Dunque, riscoprendo la chiarezza e la validità dei crimina vistosamente, basterebbe togliere ogni la scarsezza delle risorse ed il crescente costo fondamenti della Carta costituzionale, nobile sin- valore legale al titolo di studio e moralizzare i con- dei servizi a carico delle famiglie, già nel decen- tesi della grande tradizione culturale e giuridica corsi pubblici. La scuola, anche per coloro che nale “obbligo”. Successivamente i carichi eco- della nostra civiltà, si deve davvero voltare pagi- non devono proseguire gli studi, svolge il ruolo nomici da sostenere diventano considerevoli nel- na, dimenticando gli anni bui della storia recen- preparatorio alla scelta di altre professioni, ugual- la scuola secondaria superiore, mentre l’Università te e, nell’autentica manifestazione di amore per mente dignitose, utili e remunerative. rischia di divenire un miraggio anche per giovani la nostra Italia, dobbiamo dimostrare che nella E’ compito del Governo far ripartire la crescita provenienti da quello che una volta era il ceto concordia civile siamo in grado di ricostruirla, con economica con opportune misure che permet- medio, il cui reddito si è di molto assottigliato, grande impegno nell’esercizio virtuoso dei dove- tano di rilanciare l’occupazione in tutti i settori pro- con tendenza al peggio. ri. Lo slancio deve avere come punto privilegiato duttivi, nell’industria, nell’agricoltura, nel commercio, Il lavoro, al di là di compiacenti statistiche, è dimi- di riferimento proprio la scuola, centro della comu- nel turismo, tanto per citare quelli in cui sono pre- nuito per tutti, ma particolarmente per i giovani nità , nella quale tutti si trovano coinvolti, perché senti grandi potenzialità. diplomati o laureati. Prevale lo scoraggiamento nessuno può esimersi dal contribuire a porre le Dobbiamo augurarci sinceramente che la nuo- delle famiglie e dei giovani, alcuni dei quali rinun- premesse per un futuro migliore delle nuove gene- va compagine governativa riesca a farlo e pre- ciano addirittura a ricercarlo, dopo innumerevo- razioni. Per far questo bisogna definitivamente sto, a beneficio di tutti i lavoratori, attualmente li ed inutili tentativi, non figurando pertanto nem- cancellare tutti gli egoismi personali e di grup- disoccupati o precari – ma in particolar modo per meno nelle lunghissime liste di attesa e quindi pi, che alimentano favoritismi, disuguaglianze, cor- i giovani senza prospettive di trovare una qual- abbassando la percentuale ufficiale dei disoccupati. ruttele di vario genere. siasi occupazione – affinché possa avere pie- La rissosa dialettica politica si è concentrata in La scuola deve essere in grado di svolgere cor- na attuazione il dettato costituzionale che fa del autunno sui “licenziamenti”, secondo alcuni da rettamente la sua funzione, senza deviazioni e lavoro un “diritto” a tutti riconosciuto ed un “dove- “facilitare”, per rendere più “agile” e quindi far ripar- parzialità, a garanzia dei diritti di tutti coloro che re” imprescindibile : tire il mercato del lavoro, con ovvia avversione la frequentano, ma esigendo severamente da ognu- “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secon- da parte di sindacati e di altri soggetti politici. no la reale assunzione dei doveri, nella forma- do le proprie possibilità e la propria scelta, un’at- Il che dimostra le contraddizioni della scena poli- zione equilibrata della personalità, proiettata al tività o una funzione che concorra al progresso tica. Infatti, se è vero che le aziende in crisi non consapevole e fattivo inserimento nella società. materiale e spirituale della società” (art. 4). Febbraio 38 2012

tiche. Le vicende tra- un girasole”, “Rosa più strana non c’è” sono tre giche o storiche come titoli di altrettanti musical composti e portati in sce- quelle sentimentali, na da Paulicelli che inquadrano le storie di Francesco comiche, fantastiche di Paola, Paola Frassinetti, Rosa Venerini. “E sul- o biografiche posso- le onde viaggiò” è stato scritto in occasione del no essere rese, attra- quinto centenario della morte di Francesco di Paola, verso un musical protettore della gente di mare e dei migranti, e ugualmente coinvol- narra la vita ricca di avvenimenti, di eventi straor- genti, spettacolari, dinari di un uomo con una profonda spiritualità e avvincenti, insomma dalla forte personalità. “facili” da fruire. Anche Paola Frassinetti è la protagonista di “Come un i temi sacri hanno girasole”, una donna vissuta nel 1800, protago- incontrato notevole nista nel suo ruolo di educatrice di giovani don- successo rappresen- ne, dell’epopea risorgimentale, combattiva, ma dol- tati in musical e in Italia ce e accogliente che sapeva trattare con il papa Mara Della Vecchia lavora un musicista che ha raggiunto la notorie- Pio IX con semplicità e spontaneità. tà grazie ai musical che ha composto, si tratta di Rosa Venerini, fondatrice nel XVIII secolo della o scritto diverse volte su queste pagi- Michele Paulicelli, “Forza venite gente” è la sua congregazione delle Maestre Pie, è il personag- ne di sacre rappresentazioni in musi- opera più celebre sulla vita di Francesco d’Assisi, gio ritratto nel musical “Rosa più strana non c’è”. H ca: dal dramma liturgico medioevale, nella quale, attraverso canzoni memorabili e dia- L’opera ripercorre, naturalmente, la vita di que- natoH come rievocazione degli episodi evangelici loghi semplici ed vivaci, viene restituita l’essen- sta donna la quale, in una società regolata da rigi- più significativi, all’oratorio barocco nel quale ven- za del messaggio francescano. Dello stesso auto- di schemi di vita, ha lottato per affermare il suo gono narrati, con coro solisti e orchestra, delle vicen- re il musical su Madre Teresa di Calcutta: personale modo di vivere la sua fede e il suo modo de bibliche, senza azione o allestimento scenico. “Madre Teresa, il Musical”, dove si intende rap- di essere donna. Anche in quest’opera, come nel- Nei secoli successivi, XIX e XX, la grande pro- presentare i sentimenti e la spinta spirituale che le precedenti, l’aspetto che viene sottolineato è duzione di musica sacra, che aveva caratterizzato hanno portato questa piccola donna a fare delle quello gioioso e allegro che caratterizza l’agire e la storia della musica europea fino ad allora, si cose grandi. il sentire di queste persone, che viene reso con riduce considerevolmente, anche le sacre rap- La storia portata in scena prende inizio dal pun- freschezza ed efficacia con musica, parole e coreo- presentazioni cessarono di essere un genere pri- to in cui Madre Teresa decide di lasciare il suo grafie. Tutti questi musical vengono continuamente vilegiato dai compositori. Tuttavia negli ultimi decen- ruolo di insegnante nel convento di Loreto a Calcutta riproposti, dalle produzioni promosse dall’autore ni il teatro musicale di argomento religioso ha di e comincia a prendersi cura degli ultimi, dei dimen- stesso, a quelle proposte, in ambito locale, dai grup- nuovo un suo spazio, grazie a un genere nato pro- ticati, degli abbandonati, quindi non è una biografia pi amatoriali. Ultimamente Michele Paulicelli ha prio nel XX secolo: il musical ovvero uno spetta- sceneggiata, ma mette in scena episodi della vita portato in scena una sua nuova produzione dedi- colo teatrale, con parti strumentali, dialoghi reci- di Madre Teresa utilizzando le sue poesie, i suoi cata a papa Giovanni Paolo II. “L’artista di Dio”, tati, parti cantate, e coreografie con la presenza pensieri, i suoi scritti. Accanto a queste figure che non si tratta di un musical bensì di uno spetta- sia dei solisti che del coro. giganteggiano nel mondo della cristianità, Paulicelli colo multimediale con la lettura di testi e poesie È un genere di grande successo in quanto può ha dedicato delle opere anche a uomini e donne di papa Wojtila, con immagini documentali e can- portare efficacemente in scena le più diverse tema- meno conosciuti: “E sulle onde viaggiò”, “Come zoni composte e cantate dall’autore.

Costantino Coros mento nella disciplina insegnata. no delle opportunità opzionali di formazione: “Il rapporto educativo è l’incontro Gli obiettivi educativi dell’Istituto - inglese, per gli alunni di 5 anni della Scuola dell’Infanzia; di due libertà e l’educazione ben mirano da un lato a “educare a pen- - spagnolo, per gli alunni della Scuola Primaria; riuscita è formazione al retto uso sare” perché “pensare è giudicare la - corso di lingua latina; della libertà”. conoscenza” ovvero “è meglio una testa - conseguimento della Patente europea di com- ben fatta che una testa ben piena” puter, per gli alunni della Scuola secondaria di 1° osì, nel 2008, Benedetto XVI e dall’altro ad “educare ad appren- grado; nella Lettera alla Diocesi di Roma dere”, ciò significa “esercitare la pro- - laboratorio di teatro, per gli alunni della Scuola C spiegava quale deve essere pria attività personale, per imparare primaria e secondaria. La scuola dispone anche ilC compito dell’educazione. L’Istituto Maestre Pie a lavorare, per cogliere i problemi nella loro com- di un’offerta di potenziamento in orario scolasti- Venerini, prendendo a riferimento le parole del Santo plessità e imparare a risolverli”. Accanto al per- co che si compone di un laboratorio d’informati- Padre, fonda i principi della sua azione educati- corso didattico istituzionale le Maestre Pie offro- ca, di un percorso in ambito logico/matematico ed va sulla Costituzione della Repubblica uno linguistico. Per offrire servizi edu- Italiana, sulla tradizione culturale ed edu- cativi sempre nuovi, da quest’anno la cativa Cristiana e in modo particolare scuola propone un’attività denominata sul Progetto Educativo Venerini. “INTERNET & FAMIGLIA”. L’iniziativa La scuola Pie Venerini essendo un isti- si rivolge alle famiglie dei ragazzi al fine tuto paritario svolge un servizio pubblico, di permettere loro di attivare gli oppor- rispettando leggi e norme del Sistema tuni sistemi di sicurezza e di controllo Scolastico Nazionale. L’Istituto svolge al fine di consentire al proprio figlio una la propria attività a livello di scuola del- navigazione sicura e controllata. Negli l’obbligo: infanzia, primaria e secondaria incontri saranno inoltre affrontati temi come di 1° grado. La scuola secondaria è sede la tutela dei minori, della privacy e del- di esami e il titolo rilasciato (Diploma la sicurezza degli acquisti on line. di Licenza Conclusiva del 1° Ciclo di Istruzione) è riconosciuto ed ha valo- Per informazioni e contatti: Via Guido Nati, 19 – Velletri. re legale. Tutti i docenti sono provvisti Tel. 06.9630229, fax 06.9630527 dei titoli di studio necessari: diploma magi- [email protected], strale, laurea, abilitazione all’insegna- www.pievenerinivelletri.it Febbraio 2012 39

Bollettino diocesano:

Prot. VSCA 01/2012 DECRETO DI NOMINA VICARIO PARROCCHIALE DELLA PARROCCHIA CONCATTEDRALE DI SANTA MARIA IN SEGNI Per la facoltà datami dal can. n° 557 del Codice di Diritto Canonico, in sostituzione del rev.do P. Gianluca Trombini, con il presente decreto che ha effetto immediato, nomino te Rev.do P. Pablo Rossi Vicario Parrocchiale della Parrocchia Concattedrale di S. Maria in Segni. Nell’attuare quanto richiesto dal Codice di Diritto Canonico in sintonia con il Parroco, ti assista la mia personale fiducia. Velletri, 16.01.2012. + Vincenzo Apicella, vescovo

Prot. VSCA 02/2012 DECRETO DI NOMINA A RETTORE DELLA CHIESA DI SANTO STEFANO IN SEGNI Per la facoltà datami dal can. n° 557 del Codice di Diritto Canonico, in sostituzione del re.do p. Marcelo Cano destinato ad altro incarico con il presente decreto che ha effetto immediato, nomino te Rev.do P. Matias Orlando Bressan Rettore della Chiesa di Santo Stefano pm. nella Parrocchia di Santa Maria Assunta in Segni Nell’attuare quanto richiesto dal Codice di Diritto Canonico in sintonia con il Parroco della Concattedrale di S. Maria Assunta, ti assista la mia personale fiducia. Velletri, 16.01.2012. + Vincenzo Apicella, vescovo

Prot. VSCA 03/2012 DECRETO DI NOMINA A RETTORE DELLA CHIESA DI SAN PIETRO AP. IN SEGNI Per la facoltà datami dal can. n° 557 del Codice di Diritto Canonico, in sostituzione del re.do p. Pablo F. Rossi destinato ad altro incarico con il presente decreto che ha effetto immediato, nomino te Rev.do P. Juan Marcos Coduti Rettore della Chiesa di San Pietro ap. nella Parrocchia di Santa Maria Assunta in Segni Nell’attuare quanto richiesto dal Codice di Diritto Canonico in sintonia con il Parroco della Concattedrale di S. Maria Assunta, ti assista la mia personale fiducia. Velletri, 16.01.2012. + Vincenzo Apicella, vescovo

Il cancelliere vescovile, Mons. Angelo Mancini

La vocazione di Matteo, sovraffollata, che rimanda a composizioni manieriste, men- Caravaggio,1599-1600, tre i nudi sono di palese deri- Cappella Contarelli S. Luigi dei Francesi, Roma vazione michelangiolesca. don Marco Nemesi* La seconda opera fu la Vocazione di San Matteo a vocazione di Matteo, dipinta dal per la parete di sinistra e, nel Caravaggio nel 1599-1600, fa parte di un 1602, il San Matteo e l’Angelo LLtrittico per la Cappella acquistata nel 1565 per la pala d’altare centrale, dal cardinale francese Mathieu Cointrel (italianizzato che dovrà essere completa- in Matteo Contarelli, presso S. Luigi dei Francesi, mente rifatta perché giudicata a Roma). L’obiettivo del cardinale, che morì nel di un realismo troppo bruta- 1585 e che era stato gran datario di papa Gregorio le. Queste tre opere costitui- XIII, era quello di decorare la pala dell’altare con scono un momento di svolta storie dedicate a san Matteo, di cui lui portava il nella vita dell’artista, passando nome. Il piano iconografico fu da lui stesso sta- da tele di dimensioni medie, bilito: al centro vi doveva essere l’effigie del san- con poche figure, prevalen- to intento a scrivere il Vangelo e ai due lati le figu- temente di soggetto profano, re con la vocazione del santo e con il suo mar- a grandi tele di contenuto religioso (la Vocazione nel celebre affresco michelangiolesco della tirio. Fallirono totalmente nell’impresa sia il pit- di San Matteo è di cm 322 x 340). Cappella Sistina, il che sta a mostrare l’intenzione tore bresciano Girolamo Muziano che lo sculto- Del trittico per la Cappella Contarelli, La voca- di evidenziare più l’umanità che non la divinità re fiammingo Jacob Cobaert, mentre il Cavalier zione di Matteo è dipinta con più decisione rispet- del Cristo. A sua volta Gesù è quasi nascosto dal- d’Arpino, fra i pittori più famosi in Roma all’epo- to alle altre, sebbene anche qui non manchino la figura di Pietro, che quasi timidamente ripete ca, in due anni eseguì solo l’affresco della pic- ripensamenti e modifiche in corso d’opera. Vi sono il gesto del Maestro, ma dall’esame radiografico cola volta. A quel punto gli eredi del cardinale Contarelli, aspetti che rivelano uno studio notevole della com- del dipinto risulta che in un primo tempo l’apo- grazie alla mediazione del cardinal Del Monte, posizione. Cristo per esempio, pur indicando con stolo non c’era. Si pensa che Caravaggio abbia decisero di rivolgersi al Caravaggio, che riceve- la mano l’esattore Matteo, ha i piedi già girati nel- messo Pietro in una posizione “di copertura” per rà così la sua prima pubblica commissione. la direzione opposta, con una figurazione “ritor- rendere più difficile, e quindi più ricco di piacere La prima tela che eseguì fu quella del Martirio di ta” molto particolare, in grado di cogliere il movi- e di sorpresa il riconoscimento del Cristo. San Matteo per la parete di destra. Dopo diver- mento con straordinaria precisione. Lo schema geometrico dell’opera è quadrango- si tentativi pervenne a una composizione un po’ Il gesto della mano di Gesù riprende quello di Adamo lare, le linee guida sono orizzontali, verticali e cur- ve, l’ombra è piuttosto marcata e si alternano colo- docinquecenteschi per concentrarsi su una sot- conta i soldi e con la sinistra si chiede se sia pro- ri cupi in contrasto con colori caldi, quali quelli tile definizione della luce, che non è più diffusa prio lui a dover rispondere alla chiamata. delle vesti esaltati dal fascio di luce. ma direzionale e orientata, in grado di separare Le mani dei due si toccano, intente a contare le Le linee guida e la massa dei volumi si trovano nettamente la parte alta da quella bassa del dipin- stesse monete, ma diverso sarà l’esito esperienziale. nella parte inferiore dell’opera. Inoltre sono pre- to, tra loro in parallelo. Il gabelliere Levi-Matteo Forse si può leggere una sorta di filosofia esistenziale senti linee immaginarie come quelle che congiungono è seduto su un lungo tavolaccio di uno stanzo- dell’artista, che pare voler rappresentare la gio- Matteo a Gesù. ne spoglio, a metà fra il banco dei debiti e il cor- ventù come poco attenta alle cose importanti del- Insomma la composizione geometrica è studia- po di guardia. La parete scalcinata, interrotta da la vita; d’altra parte anche la persona più anzia- ta accuratamente dall’artista, pur sembrando una una polverosa finestra, sembra indicare più un na, in piedi, appare come un avido speculatore; scena di carattere quotidiano, tant’è che l’esame interno che un esterno, anche se la finestra del dunque Matteo forse rappresenta la via di mez- radiografico ha mostrato che la pittura che vedia- tutto opaca, che ha il gancio per chiudere l’an- zo, quella in cui non si ha più la forza della gio- mo viene dopo correzioni e ripensamenti. ta, non permette di stabilire il tempo e, se voglia- ventù, ma si ha sufficiente saggezza per capire Possiamo ad esempio notare che: il bordo ante- mo, neppure lo spazio. che si può ancora fare qualcosa di utile per la col- riore dello scuro della finestra segna l’asse ver- La finestra chiusa, pur ben visibile, fa contrasto lettività. Molto interessante è stata altresì l’idea ticale di mezz’aria del dipinto; la base della fine- con quella che non si vede, da cui proviene la di vestire Gesù e Pietro con abiti umili che ricor- stra e il bordo della tavola sono attraversate dal- luce. La luce - come già detto - non sta in rap- dano il passato, mentre gli altri personaggi sono le rette che dividono il quadro orizzontalmente in porto col Cristo, che resta nell’ombra, ma è indi- ritratti in abiti moderni e costosi, coevi a quelli del- tre fasce, quasi della stessa altezza; la dimen- pendente: Cristo proviene da quella luce semplicemente l’artista. Vi sono infine delle piccole incongruen- sione dell’anta è uguale alla dimensione latera- perché sotto la finestra vi era una porta. ze che non disturbano più di tanto la perfezione le dello sgabello; la distanza tra la linea della pare- La naturalezza della situazione prevale nettamente dell’opera, se si esclude ovviamente il fatto che te con il bordo sinistro coincide con la distanza sul significato religioso dell’evento. Questa è la per un credente doveva apparire piuttosto scan- tra la linea della finestra e il bordo destro; la distan- prima grande tela nella quale il pittore, per accen- daloso che un’opera destinata a essere esposta za tra la divisione centrale della finestra con il bor- tuare la tensione drammatica dell’immagine e foca- pubblicamente in chiesa, ambientasse la chiamata do superiore è uguale alla distan- all’apostolato di Matteo in una za tra la linea frontale dello sgabello taverna d’infimo ordine. con il bordo inferiore. La prima è abbastanza evidente: si L’impatto visivo è molto forte e soprat- contano i soldi e si redige il quaderno tutto le due figure a destra attirano delle imposte riscosse in una l’attenzione dell’osservatore. semioscurità molto improbabile. Il braccio teso di Gesù conduce lo Sembra più una spartizione segre- sguardo verso la massa dei personaggi ta del bottino che una regolare atti- a sinistra che con il loro atteggia- vità fiscale. mento riconducono lo sguardo del- La seconda riguarda il volto di Cristo, l’osservatore verso Gesù. la cui barba appare sicuramente più C’è dunque un continuo gioco di spo- moderna di quella di Pietro, che peral- stamenti visivi tra i personaggi tro, con quel corpo un po’ tozzo e dell’opera e tra i personaggi e l’os- ingobbito, e con quel bastone che servatore. quasi lo aiuta a camminare, sem- È controverso se nella Vocazione bra molto più anziano di lui. ci si trovi all’interno o all’esterno di Lo stesso Matteo, dalla folta bar- una casa; ma soprattutto non è chia- ba e dalla nascente calvizie, ha poco rissimo chi sia Matteo. Le interpretazioni di realistico rispetto alla figura tradizionali pensavano che fosse il evangelica. Il militare di spalle, che vecchio con la barba che porta la nella prima versione guardava ver- mano sinistra al petto, stupito del- so il Cristo, dopo l’inserimento di Pietro, la chiamata indirizzata a lui. Alcuni finisce col guardare la mano di que- critici però hanno fatto notare che st’ultimo. la mano del vecchio sembra indi- L’aureola sospesa sul capo di care un’altra persona, la stessa cui Cristo, unico indizio della sua natu- si rivolgono anche le dita di Cristo ra divina, è appena percepibile e, e di Pietro: il giovane sulla sinistra, secondo alcuni, è stata dipinta suc- con la testa bassa, rivolta verso le monete che lizzare sul gruppo dei protagonisti l’attenzione di cessivamente per compiacere una committenza sta contando, che però è l’unico soggetto che non chi guarda, ricorre all’espediente di immergere insoddisfatta dal carattere troppo laico del dipin- sta per niente prestando attenzione a Gesù. la scena in una fitta penombra tagliata da squar- to. È poco convincente la prospettiva dell’anta Caravaggio, con grande audacia, avrebbe raffi- ci di luce giallastra, che fa emergere visi, mani della finestra, che se si chiudesse, apparirebbe gurato il momento immediatamente precedente o parti dell’abbigliamento e rende quasi invisibi- più piccola della vetrata. la chiamata, l’attimo in cui tutto sta per accade- le tutto il resto. Come noto, tuttavia, Caravaggio non era avvez- re, all’insaputa del protagonista in questione. Nel fascio di luce avrebbe potuto esserci una con- zo a produrre disegni preparatori, perché prefe- L’artista stesso avrebbe voluto creare questa inde- notazione mistica se i personaggi religiosi fossero riva dipingere dal vero, inoltre non si sentiva tenu- cisione negli spettatori; la difficoltà di interpreta- stati ben illuminati: invece qui è il contrario. I per- to a conoscere, come i pittori rinascimentali, la re l’opera è dimostrata dal fatto che tutti gli imi- sonaggi più indicativi non sono quelli religiosa- geometria precisa dei corpi e dello spazio che rap- tatori successivi della Vocazione di San Matteo mente più importanti, ma quelli che umanamen- presentava: l’arte per lui non è più il luogo, dove hanno risolto le ambiguità del Caravaggio in un te risaltano di più: gli esattori fiscali e i militari. la realtà trova un ordine nuovo basato sulle aspet- senso o nell’altro, rinunciando alla complessità È importante vedere il contrasto dialettico tra le tative di bellezza e perfezione dell’animo uma- di questa tela straordinaria; ma questa interpre- due mani dell’uomo al centro, che con la destra no, ma il luogo dove la realtà ci assale con tut- tazione resta mol- ta la sua dram- to controversa. maticità. Quel che è cer- to è che qui *Direttore Uff. Caravaggio Beni Culturali e abbandona gli Arte Sacra ultimi retaggi tar-